Il punto sulla ricerca dell'AIDS

Mentre dall'ottavo congresso internazionale sull'AIDS di Amsterdam del luglio mille novecentonovantadue erano emersi i dati che falsificano nel senso metodologico di Popper la tesi ufficiale per la quale il vero Sacchetti a e terminare la in quanto un certo numero di soggetti con sintomatologia relativa diagnosi di AIDS risultavano Siro negativi per il virus Sacchetti il nono congresso internazionale l'Aldus di Berlino del giugno mille novecentonovantatré ha evidenziato l'aumento del numero di quelle persone che nonostante risultino sieropositivi per il virus H mi resta lo sa ma ne e non presentano alcun sintomo Dellai
Da ciò scaturisce un fondamentale interrogativo come mai esistono persone sieropositive per il virus Sacchetti che non sviluppano Laives persino dopo quindici anni
In effetti a Juan ente sono tre le ipotesi sull'AIDS che si fronteggiano la prima per la quale il virus H invito determina l'infezione e la comparsa dei sintomi sino alla morte del soggetto
A seconda ipotesi per la quale il virus Sacchetti non da solo ma insieme con altri fattori innesca una reazione autoimmunitaria molto lenta che si sviluppa nel corso di un decennio determinando una serie di malattie out immuni che porta il soggetto alla morte
La terza ipotesi per la quale il virus A che vi è solamente l'evidenziatore di una situazione di debilitazione deficienza immunitaria preesistente che non contribuisce comunque ad approfondire in quanto è un virus di sortita cosiddetto passeggeri virus cioè che transita in modo sostanzialmente non dannoso e dunque il ruolo attribuito al virus e cambia a seconda delle ipotesi nella prima il virus H in via determinare l'AIBES nella perse la deficienza immunitaria preesistente del soggetto a consentire l'attecchimento del virus HIV di la seconda invece è una posizione interna
Media tra il ruolo del virus H e vi la risposta immunitaria del soggetto e comunque l'epidemiologia gettare in campo dati che indeboliscono la prima ipotesi quella cioè il virus A che abbia determinati Leitz infatti non c'è stata la massiccia diffusione dell'AIDS nella popolazione generale data abbiamo che in America si ammalano il novanta per cento dei maschi dieci per cento delle donne in Europa l'ottantasei per cento dei maschi il quattordici per cento delle donne ne e solamente in Africa il cinquanta per cento dei maschi al cinquanta per cento delle donne mai visto un'infezione così sessista e discrimina viva
Tra maschi e donne rimanendo come dicevo il fenomeno limitato a gruppi sociali emarginati tossicodipendenti ed omosessuali maschi al punto tale che il professor Roberto lutto bel Steno e docente di fisiologia alla Michigan
Sì ti universi di ha dichiarato recentemente in un'intervista se una persona è sano non si droga non a trasfusione di sangue non è soggetta infezioni nemmeno sessualmente trasmesse e non ha rapporti anali di lei che ha una probabilità di ammalarsi assai vicina a zero anche Giovanni Ferri Rezza epidemiologo e dirigente di ricerca sull'AIDS presso l'Istituto Superiore di Sanità in Italia non lascia adito a dubbi quando asserì chez il grosso serbatoio di infezione nel nostro Paese sono e sono sempre stati i tossicodipendenti
Non ci sarebbe Biden in Italia se non ci fossero i do i tossicodipendenti e il mezzo di trasmissione e lo scambio di siringhe
Penso continua Giovanni Rezza che sarebbe meglio limitare l'intervento alla popolazione tossicodipendente che molto vaste molto a rischio ed è vorrei ripeterlo il serbatoio dell'infezione
Conclude Giovanni Rezza accetto questo non significa che la popolazione generale debba abbassare la guardia ma in termini di sanità pubblica sarebbe bene concentrarsi sui gruppi assise questa è l'opinione di un ricercatore
Ora le tante epidemie storie dei secoli scorsi hanno sempre evidenziato carenze di attive dovute alle specifiche circostanze della denutrizione scarse
Sì sì nei geni densità demografica ed altre variabili in mancanza delle quali la diffusione i danni si sono distribuiti in maniera limitata
Dunque Selvino sa che il vi entra in contatto con una parte ristretta della popolazione e lo fa in vari gradi vuol dire che sussiste una carenza riattiva più o meno grave che è precedente all'incontro con il virus H invito
I vari gradi in cui si manifesta la sintomatologia segnavano la capacità in capacità reattiva propria del soggetto perciò se un individuo si ammala con una sintomatologia profonda come quella dell'AIBES già precedentemente per sin da una situazione personale predisponendo Tech che lui non sa soltanto evidenziato quindi sintomi più gravi si manifesto una seguito dell'incontro con il virus H in vini laddove c'è una situazione predisponendo e costituzionale o acquisita del soggetto
Infine
è proprio nei giorni scorsi che il premio Nobel per la chimica Kary Mullis asserito che non è scientificamente provato e neppure probabile
Che il virus A che gli procuri la rivolgendo addirittura un appello alla comunità scientifica affinché gli esami di questa convinzione
Dunque in conclusione tempo oramai di indagare con uguale sforzo di mezzi di indagine l'altre ipotesi di ricerca finora minoritaria cioè della NBC piuttosto che essere una sindrome da immunodeficienza dipende anche dall'incontro infettive con il virus A che lui sia invece una sindrome da immunodeficienza precedente all'incontro con il virus Frattini che attecchisce in un soggetto il cui sistema di difesa immunitario e già debilitato e deficitaria