Emergenza denatalità: l'Italia di oggi, l'Italia di domani

Fa ingresso in sala il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati
Buongiorno e benvenuti in sala Koch per questa riflessione sull'emergenza denatalità l'Italia di oggi e l'Italia di domani diamo immediatamente la parola al Signor Presidente per un intervento l'utilizzo di Saluzzo
Buongiorno a tutti
Saluto i parlamentari le autorità presenti illustri relatori
E tutti gli ospiti in sala ringrazio ciascuno di voi per il contributo e la partecipazione a questo momento di riflessione su un tema a cui sono molto legata
E nei confronti ritengo si debba prestare diligente attenzione e maggiore responsabilità la trasformazione socio demografica che da molto tempo interessa il nostro Paese il suo progressivo invecchiamento generazionale il calo delle nascite ha acquisito infatti specie negli ultimi anni le proporzioni di una autentica emergenza nazionale secondo i più recenti dati pubblicati dall'Istat nel due mila e diciassette sono stati iscritti in anagrafe per nascita
Quattrocentocinquantotto mila centocinquantuno bambini oltre quattordici mila in meno rispetto al due mila e sedici
E oltre ventisei mila in meno rispetto al due mila e quindici se si considera il triennio due mila quattordici due mila diciassette le nascite sono di diminuite di circa quarantacinque mila unità
Mentre sono quasi centoventi mila in meno rispetto al due mila otto
Un dato destinato ad aggravarsi anche quest'anno se consideriamo che a giugno scorso il numero delle nascite registrate nel primo semestre del due mila e diciannove è pari a poco più di duecentosei mila bambini
Tutto questo porta l'Istat ad affermare che la fase di calo dei clan Natività innescata se nel due mila otto e proseguita con andamento negativo costante
A ormai assunto caratteristiche strutturali
Dati dunque allarmanti
Dati che ci colloco no ultimo posto un'Europa come tasso di nascite calcolato ogni mille donne e in relazione all'età media di madri alla prima gravidanza sì ricava però dal rapporto Eurostat di quest'anno sull'andamento demografico ecco perché ho fortemente voluto organizzare qui in Senato in occasione proprio della giornata internazionale
Per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza un evento per INPS per riflettere insieme sulla crisi detta natalità sulle sue dimensioni
Sulle sue cause e sulle sue possibili soluzioni un'occasione per sensibilizzare i loro l'opinione pubblica sulle dimensioni del fenomeno ma anche un'opportunità per stimolare e promuovere e divulgare
E ovviamente sostenere idee e proposte che possano ispirare l'azione del Parlamento e l'azione del governo
Un'azione che non può più permettersi di tamponare esigenze congiunturali ma che deve invece aprirsi a soluzioni coraggiose e di lungo periodo
Soluzioni che sostenendo concretamente la scelta genitoriale
Possano ispirare un nuovo positivo clima di fiducia e dare nuovo impulso allo sviluppo di tutta la società
Perché un Paese che non genera Filly è un Paese incollato ad un presente eterno è una nazione incapace di aprirsi ad un futuro di crescita ad un futuro di responsabilità
Occorre inoltre considerare che un paese a crescita zero anzi a crescita negativa come nel caso dell'Italia e di molte altre nazioni europee ed extraeuropee
è inevitabilmente destinato a doversi confrontare con problemi di sostenibilità del welfare e delle politiche pubbliche
Problemi che finiranno inevitabilmente con l'aggravare la tenuta del tessuto sociale
Gli equilibri del sistema economico le politiche occupazionali
Se diminuiscono i giovani diminuisce infatti il rapporto tra la domanda e l'offerta di lavoro
Se diminuiscono i nuovi nati
Di riflesso diminuirebbe il bacino di utenza di molti servizi pubblici come asili scuole servizi sociali
Costringendo i Comuni e gli enti locali a chiuderli od accorparli per far fronte ai loro costi di gestione
Soprattutto neri sentirebbe la stabilità del sistema previdenziale
A maggio dello scorso anno l'Istat ha calcolato che l'età media della popolazione italiana passerà entro il due mila e sessantacinque dagli attuali quarantacinque anni circa gli oltre cinquant'anni
Ciò significa che tra poco più di trent'anni
L'Italia non sarà più la stessa sarà più vecchia con meno giovani
E meno forza lavoro secondo le più recenti Centi stime dell'OCSE dell'OSCE scusate inoltre oggi rapporto tra lavoratori e pensionati Edith tre a due
Un equilibrio già di per sé precario destinato a raggiungere i livelli insostenibili entro il due mila e trentacinque quando sarà di uno a uno
Vi è chi ha definito questa situazione come quella di una tempesta perfetta
Che avrà effetti devastanti sui Paesi che non si attiveranno per tempo al fine di porre rimedio al calo della natalità
Ma quali sono le cause quali fattori che sono alla base di questo fenomeno
Dove guardare per comprendere in che modo agire in modo efficace e responsabile
Alla società
Prima di tutto e i suoi equilibri
Guardare alla società significa in particolare rivolgersi alle generazioni più giovani al loro percorso di crescita
E di affermazione personale e professionale al rapporto tra il desiderio di essere genitori e le concrete possibilità di realizzare questa aspirazione
Perché proprio sulla distanza tra i figli che si vorrebbe vedere e i figli che si riescono a fare che si misura l'impatto di tutti quei fattori che con diversa intensità incidono sull'andamento del ricambio generazionale
Fattori come le condizioni culturali le condizioni sociali economiche delle famiglie
Il costo diretto di ciascun figlio le rinunce che esso comporta le aspettative rispetto al proprio percorso di vita la fiducia in un lavoro stabile
E in un mercato del lavoro che ieri che garantisca pari opportunità
In tale prospettiva risulta evidente come i dati sulla natalità si intreccino con quelli relativi all'attuazione delle iniziative per la piena emancipazione femminile
Per il sostegno delle famiglie o per l'occupazione dei nostri giovani al punto di condizionare si reciprocamente
L'Italia continua ad essere una nazione in cui le donne madri rischiano di uscire dal mercato del lavoro più che in altri Paesi europei
In cui gli strumenti di tutela e di conciliazione tra famiglia e lavoro sono ancora frammentari e disomogenea in cui il tasso di due disoccupazione giovanile più che doppio rispetto alla media europea
E le difficoltà del nell'accesso ad un impiego stabile e adeguatamente remunerato finiscono inevitabilmente con lo spostare verso un'età sempre più adulta
La concreta possibilità di abbracciare la scelta film la la scelta genitoriale
Di fronte a questo scenario occorre dunque invertire la tendenza per farlo in modo adeguato occorre partire da un dato incontrovertibile investire nella famiglia investire nella genitorialità
Significa prima di tutto investire sul futuro dell'umanità
Le misure economiche fiscali a sostegno delle famiglie della natalità approvate in questi anni
Hanno certamente contribuito ad alleggerire i costi i costi delle famiglie specie di quelle più bisognose
Ma è necessario che queste misure oltre ad essere stabilizzate in una prospettiva di lungo periodo
Siano affiancate punta interventi anche di ordine organizzativo norme volte in particolare a rendere concretamente compatibile il ruolo di genitore in quello di lavoratore penso all'esempio della Francia
Che continua a essere la locomotiva d'Europa in termini di natalità e alle sue politiche di assistenza familiare anche attraverso una efficiente rete di servizi pubblici gli asili nido per l'affidamento dei figli già dopo pochi mesi di vita
Penso alla Svezia alla Danimarca alla Norvegia
Che da sempre portano avanti politiche attive a tutela dell'infanzia a tutela delle famiglie ottenuto comunque a favorire forme di flessibilità lavorativa
Compatibili con le esigenze genitoriali
Penso alla Germania
Che a fronte di un tasso di fecondità per i più bassi in Europa da più di quindici anni avviato progetti strutturali e integrati di supporto alla crescita delle giovani generazioni
Delle loro famiglie
In Italia come è noto il punto di svolta in materia di conciliazione famiglia-lavoro rappresentato dalla legge numero cinquantatré dell'otto marzo due mila che ha sancito le pari responsabilità familiari mediante l'istituzione dei congedi parentali
Negli ultimi anni si sono poi registrati diversi tentativi di innovazione normativa tesi ad introdurre modelli sociali ed economici che potessero agire sulla crisi della natalità
In molti casi le soluzioni proposte hanno consentito di registrare infetti benefici e positivi
Tuttavia ciò che ritengo sia mancato a queste misure legislative è stato il supporto di un piano organico
Di una visione strutturale e di lungo periodo un progetto cioè capace di trovare un equilibrio virtuoso e stabile tra la vita privata familiare e professionale delle donne
In grado di valorizzare quello che è stato definito come un prezioso giacimento Pirina potenziale una recente ricerca della Banca d'Italia stima infatti che se riuscissimo a portare al sessanta per cento
La presenza femminile nel mercato del lavoro così come auspica tra l'altro il Trattato di Lisbona nel nostro PIL o un entrerebbe del sette per cento
E questo è possibile farlo solo integrando le politiche per l'emancipazione femminile le pari opportunità
Con una coerente programmazione di interventi adeguati a sostegno della famiglia e a sostegno della maternità
Consentitemi infine un'ultima considerazione
Invertire la rotta guardando solo ruolo pur primario delle famiglie o più in generale del supporto alla maternità non è comunque sufficiente
Occorre certamente che questa svolta legislativa e culturale venga attuata in tempi rapidi e senza indugio alcuno
Ma occorre anche ricordare che gli effetti degli andamenti democrat demografici hanno tempi di assestamento molto lunghi
Ciò significa che anche se tornassimo domani a tassi di natalità da baby boom che si registravano nell'immediato dopoguerra certamente non riusciremmo nel breve periodo a recuperare il tempo perduto
Per produrre effetti tangibili sul mercato del lavoro e sul sistema produttivo un aumento della natalità avrebbe infatti quantomeno bisogno di un arco temporale tra i venti e i trent'anni
Ecco perché il mio auspicio è che il dibattito odierno sappia anche essere occasione per esortare il CEO guardare di più al futuro del nostro Paese da una prospettiva più ampia e anche previdente
Perché ha ammesso anche che si riesca a porre un freno Alcamo al calo della natalità
Dobbiamo anche pensare acqua non sarà tra vent'anni il futuro dei nostri figli e questo significa soprattutto immaginare anticipare programmare i cambiamenti che il contesto globale ci suggerisce
Penso lo sviluppo tecnologico alla digitalizzazione dei servizi alla robotizzata azione dei siti industriali ai cambiamenti dei mercati nazionali ed internazionali
Penso alle competenze che in quest'ottica dovremmo essere in grado di fornire alle future generazioni per poter raggiungere quanto prima
La loro autonomia come individui e come famiglie
In tale contesto fondamentale diviene il ruolo della programmazione scolastica e universitaria
Così come irrinunciabile diviene il contributo di tutti i soggetti che siano interessati all'andamento delle dinamiche demografiche
E dai loro infetti sulla società
Dalle istituzioni all'imprenditoria dal mondo delle professioni al volontariato e a tutte le realtà del terzo settore
Tutti devono essere coinvolti
Tutti e devono essere responsabilizzati perché solo attraverso un percorso condiviso solo attraverso il dialogo solo unendo le forze facendo sistema si può contrastare l'inverno demografico
E allo stesso tempo garantire un domani di sviluppo e di benessere ai nostri figli e alle future generazioni vi ringrazio
Grazie signor Presidente per queste parole
Effettivamente fanno da cornice a questo nostro riflettere su di un argomento che come ha detto lei
è un argomento e anche i sondaggi ma qui ci sono professionistiche pensano senz'altro più di me e dicono essere un argomento non non desiderato si fanno meno figli di quanto infatti se ne vorrebbero e qui sta il nocciolo della questione cioè come far combaciare coi la volontà dei genitori di ampliare le proprie famiglie con la reale possibilità non si sostenere tirare sui figli come si faceva una volta adesso i genitori si chiede di dare delle opportunità di seguire un percorso è uno sviluppo dei figli che poi ha anche un costo economico ormai gli studi ma anche lo stesso mantenimento di pannolini ne sa qualcosa dando cinque figli insomma Lupi trecentosessantacinque giorni primo anno di vita sette mila euro fa pappe e pannolini la stesa terapie per il Pd figlio insomma quindi ci sono costi un altro problema poi do la parola
Al professor Blangiardo
è quello forse della carenza di consapevolezza della sfida demografica sia quello che ha detto il presidente fino adesso
Sembra che non venga colto né dalla popolazione quindi il fatto che noi non avremmo probabilmente chi sosterrà la nostra vecchiaia e non avremmo tutti i servizi a cui siamo stati abituati finora perché non c'è nessuno che li paga col proprio lavoro e questo pone anche un problema di continuità però nelle politiche che vengono fatte indipendentemente dalle maggioranze che si alternano naturalmente al governo ci dovrebbe essere su questo argomento una barra dritta e una volontà che poi si snoda
Nel corso degli anni proprio per le lunghe tempistiche per vedere poi gli effetti di buone politiche su questo argomento
E allora visto che la situazione è stata ben illustrata dal presidente amava sicuramente rischia di risvolti più particolari sentiamo il presidente dell'Istat aggiunge Carlo Blangiardo e che ci parlerà dell'attuale situazione demografica nel nostro paese e quali previsioni come auspicava e presidente sul futuro ecco
Signor presidente signori onorevoli signore e signori grazie per questo invito
Con il quale per conto dell'Istat vi vorrei proprio sviluppare questo discorso di conoscenza e consapevolezza di quelli che sono le tendenze in atto le prospettive e le problematiche in qualche modo stanno dietro
Cercherò di farlo in maniera più veloci possibile con alcune immagini
E fissando la vostra attenzione su alcuni dati sulla lettura di alcuni
Parto da questa tavola di informazione allora se volete lasciamo da parte le prime tre righe dove si dice la popolazione aumentar la speranza di vita quindi angolata dalla vita la mortalità infantile si riduce ma veniamo alla quarta quinta e sesta riga
Proviamo a leggere in verticale nel senso che due mila diciotto sono le donne di oggi
Quelle prima sono le mamme poi le nonne polli bisnonna e i comportamenti sono la prima inserita cioè a sposarsi
L'età cui si fa il primo figlio il numero di figli allora vedete le differenzi momenti distacco
No le donne di oggi rispetto a a chi le ha precedute hanno avuto una fortissima caduta di non si adita quindi il matrimonio oggi matrimonio uno su due non si sposa erano due su tre rispetto alle loro mamme erano tutte che si sposavano prima del loro no nel loro bisnonna
Per quanto riguarda l'età media ma alla parto la prima nascita vedete il salto che c'è stato tra le donne di oggi e le loro mamme bah ventisei al trentun anni nettamente
Il numero medio di figli rispetto alle donne due virgola quattro siamo a uno virgola tre ecco qualche sono ratti che introducono in maniera molto chiara una importante cambiamento istantaneamente i cui riflessi sono descritti da questi grafici
Prendete quello di sinistra numero nati e morti
C'è anche una stima del due mila diciannove molto realistica in base ai primi sei mesi come ricordato prima la presidente
è una continua discesa dal due mila otto in poi ogni anno facciamo il record alla più bassa natalità di sempre
E nel due mila diciannove migliorare ulteriormente il record abbiamo stabilito nel due mila diciotto perché i primi sei mesi segnano una diminuzione del due per cento rispetto ai nati negli stessi primi sei mesi dell'anno scorso
Ora è chiaro che qual è la il segnale un segnale importante sulla destra vedete l'andamento totale della popolazione
Posizione italiana che ha incominciato a rimanere in termini numerici Dalmine quindici e soprattutto i limiti maniera pesante la componente di cittadinanza italiana
Questo è un altro dei segnali estremamente importanti
Dopodiché come è stato ricordato anche altrove le cose non sono brillanti però proviamo a vedere se andiamo a confrontarci con alcuni grandi Paesi e qui avete sulla sinistra i tassi di natalità cioè in atti per mille abitanti
Vedete che punteggiato rosso e l'Italia e continua a scendere
Gli altri salvo quella in Cina che la Francia che scende ma su livelli decisamente molto più alte rispetto a noi
Abbiamo dei paesi la Germania la Danimarca l'Ungheria l'Austria che hanno in qualche modo invertito la tendenza quindi il concerto è si può fare
Cioè non è una caduta destinata a continuare in questa direzione come stiamo assistendo è una caduta che in qualche modo può avere dei momenti di ritorno
C'è perché questo accade beh le motivazioni qui non ho il tempo che manca andare molto fondo ma transizione all'età adulta cioè i giovani che escono di casa e formano a loro volta una famiglia è chiaro che un vecchio tema di cui si è parlato abbondantemente se andiamo a vedere l'età media in cui i giovani italiani escono di casa per fare una loro famiglia scopriamo che
Fanno peggio di noi Marta Slovacchia e Croazia
Siamo a situazioni in cui ha trent'anni mediamente si esce di casa è cara questo è un problema perché né il perché lo vedete sulla destra perché non c'era a casa perché non c'è il lavoro qualche volta anche semplicemente perché ci piace così cioè è chiaro che nel nella famiglia del figlio unico in qualche modo c'è anche più la tendenza conservare da parte di genitori famiglie Eurofidi cosa certamente un problema
Secondo fattore perché le donne non fanno figli ebbene qui vedete
Ci sono alle diverse età donne senza figli i motivi per cui non cioè nella l'incidenza di coloro che non ne faranno un altro
Sia tra quelle senza felice tra quelle con un figlio e sulla destra e motivazione i motivi per cui non si fanno i figli sono perché i fidi costano perché i figli portano via tempo perché il Pd rendono difficile il conciliazione tra maternità e lavoro
Qualche volta e ce n'è anche perché c'è altri progetti cioè è chiaro che c'è anche una situazione di mercato del lavoro e se vogliamo passatemi il termine di donne in carriera che deciderà alternativa dice no preferisco è una certa libera naturalmente preferisco fare altro
Ecco questo è un altro dei problemi e la società deve in qualche modo tenere conto di questi comportamenti e intervenire dove è possibile senza costringere nessuno a fare cose che non vuole fare però intervenire per rendere possibile quesiti che si vorrebbe fare la conseguenza di ciò la popolazione invecchia è stato ricordato vedete queste per curve beh fino agli ottanta che Massimo letalità più frequente tra gli italiani ora venticinque trent'anni oggi siamo e cinquantacinque più o meno in prospettiva sarebbe stato cinque ottanta quindi è chiaro che un cambiamento tremenda
E sulla destra vedete come sempre con riferimento a questi tre tempi
I giovani sono tutti in discesa non sempre più basso
Mentre se spostiamo oltre la parte centrale quella degli adulti vediamo che la sono sempre più in alto cioè in prospettiva ci sarà sempre più tardo adulti anziani molto anziani e questo è chiaro che un altro dei messaggi importanti
Alla nostra società dei dati drammatici beh le persone con almeno ottanta novant'anni scusate oggi sono settecentoquarantacinque mila diventeranno due milioni centosettantasette mila fra quarant'anni cioè due milioni e duecento mila circa persone con almeno novanta anni oggi gli ultracentenari sono sedici mila
Gli ultracentenari
Diventeranno ottantasette mila ultracentenari ora non ci vuole molta fantasia a capire un mondo così caratterizzato che naturalmente va bene ci piace speriamo di essere nuovi mi anziani che in prospettiva però è evidente che richiede un cambiamento radicale rispetto agli equilibri ma dove solo chiusura
Le prospettive il futuro ebbene la linea azzurra quella che vedete quella di prima cioè l'andamento della natalità quindi è la storia
Le altre sono le previsioni ma con lo scopo di farli riflettere che le previsioni andrà in gita minimo-massimo per capirci la linea più bassa è nel peggiore dei casi per linea più alte nel migliore dei casi quelle in mezzo è l'aspettativa media più ragionevole
Ebbene proviamo a confrontare anche sulla base di partenza la realtà di oggi e già decisamente più bassa rispetto a quella in mezzo che era l'aspettativa ragionevole credibile cioè non dico che andiamo sul finale con trecento mila nati in un Paese da Santa negli abitanti però certamente ci stiamo puntando con una certa attenzione allora questo è un altro dei segnali estremamente importanti da considerare per chiudere dice come si fa a tornare indietro c'è un esempio in Italia
La provincia di Bolzano in provincia di Bolzano il numero medio di figli e uno virgola settantaquattro in Italia uno virgola trentadue perché perché le cose che ci ha ricordato la presidente prima nella provincia di Bolzano si realizza un sogno più facile
Cioè c'è la possibilità di andare incontro alle famiglie alle coppie che vogliono fare dei figli e che ahimè oggi spesso in generale non fanno rimanda nel Po decidono la fine che non li faranno è soprattutto questo lo si fa anche attraverso la conoscenza e qui chiudo come presidente Istat dicendo che è chiaro che il conoscere cioè avere la capacità di fare una una buona diagnosi
Con cento e poi consente poi di fare una buona terapia allora i dati statistici aiutano in questo senso non stiamo lavorando in questa direzione
Vogliamo continuare per consegnare a chi poi deve decidere dalle informazioni che siano che diano consapevolezza che appunto ciò che noi vorremmo tenere da cui sono partito primo grazie
Grazie al presidente dell'Istat Gian Carlo Blangiardo che ha fatto una fotografia realistica quindi non dei tratti anche di allarme ma è giusto così perché bisogna aveva una corretta diagnosi come diceva lui per trovare poi la corretta medicina vediamo adesso dal punto di vista il demografo quale professor Antonio Golini
In Borsa del futuro cioè meno natalità quello deluso dal signor Presidente poco fa meno servizi per tutti
Grazie
Allora da un milioni di nascite al quattrocentocinquanta mila circa
E per il futuro
In relazione a quanto appena mostrato professor Blangiardo più o meno Walter resterà
Come perché perché la contraccezione e sempre più facile economica e sicura e sempre più accettata
E e praticata quindi illesi
Abbiamo ben chiare le idee su come e vediamo un po'per cosa si può fare quindi con una contraccezione è sempre più facile economica e sicura le copie si fermano a uno massimo due figli
E quindi mancano le famiglie con tre o più furbi
Che un tempo servivano a controbilanciare le coppie che non possono o non vogliono auguri e PD o che possono vogliono averne uno solo
Quindi famiglie sempre più ridotte
Contemporaneamente una sempre maggiore proporzione di persone arriva a ottanta novanta né e quindi questo anch'io come nel gioco ai e quindi questo crea una vera e propria rivoluzione nel ciclo di vita delle persone
Anche con poi perdita di attrattività internazionale
Ancora sia una un evoluzione rivoluzione tecnologico permanente che costante mentre le Borse Bindi cioè richiede sempre meno ma all'opera per produrre beni e servizi
Il tutto comporta una rivoluzione sociale chi è assai più lenti e difficile della rivoluzione produttiva già difficile essa stessa
Possiamo trasformare i pediatri i geriatri possiamo trasformare di asili in case di riposo
E queste sono le sfide che gli abbiamo di fronte
E quindi questi sfide vanno innanzitutto riconosciute e poi accettate
E difficile e complessa infatti la ristrutturazione che comportano
E di chi è che grande flessibilità produttiva economica e sociale
L'immigrazione straniera diventa sempre più conveniente anzi necessaria ma quanta a che velocità e come una politica dell'immigrazione mi sembra fondamentale
E
Non meno necessario diventano una maggiore impegno nella solidarietà e diffusione del volontariato
E deve diventare sempre più diffuso e sempre più largo di contenuti
E contemporaneamente però bisogna restituire valore sociale alla nascita alla procreazione alla nascita che va considerata come bene collettivo e non soltanto come bene individuale e della coppia e questi aveva una trasformazione culturale che dobbiamo promuovere tutti
Anche attraverso un sostegno economico certo e Giulio Arturo da estendere a tutto il periodo della crescita
E della formazione grazie
Grazie al professor Antonio Golini effettivamente c'è una capacità di poter trovare nel mondo delle impresa quindi introduco la dottoressa Marcella Panucci che direttore generale di Confindustria ci sono delle buone pratiche che mostrano un po'in piccola scala conto Presidente
Diceva cioè la produttività di una donna soprattutto messa in condizione di lavorare con il bambino magari accanto in un asilo nido aziendale che se il bambino sta male scende va a vederlo piuttosto che diciamo così esporla alla scelta o figlio o carriera beh questo è dimostrato porta lavoratore la lavoratrice a produrre di più perché più serena ed è completamente sia madre che lavoratrice
Signor Presidente accennava alla Germania la Germania ha fatto in questi ultimi quindici anni tra l'altro portando il tasso di crescita dalla di nascite dall'uno virgola tre all'uno virgola sei in in quindici anni
Uno zero tre per cento in più non tantissimo ma l'ha fatto l'inversione di tendenza
Appuntato proprio sui congedi parentali
Sugli incentivi alla paternità sul diritto Cetto del bambino al posto nell'asilo nido perché anche qui c'è l'ammirazione per trovare un posto negli asili nido e poi una detassazione delle famiglie rispetto al numero maggiore di figli allora chiediamo Marcella Panucci
Un lume in più sulla Parental policy cioè la conciliazione fra lavoro e famiglia proprio nel mondo imprenditoriale che rappresento
Grazie grazie mi fa molto piacere essere qui oggi ringrazio la Presidente Casellati per aver organizzato questo evento che penso sia molto importante perché io condivido quanto diceva il presidente Blangiardo che abbiamo bisogno di dati per capire la magnitudo dei fenomeni capire da dove arrivano e quale sarà la possibile evoluzione però poi appunto questi dati vanno messi a frutto attraverso delle misure delle policy attraverso una collaborazione tra settore pubblico e privato
Che porti ad un'inversione di una tendenza che altrimenti sembra una tendenza scoraggianti direi non possiamo permetterci di affrontare il futuro
Con questa diciamo progressione questo aumento dell'età e soprattutto questa denatalità
A io penso che nel mondo delle imprese ci sia piena la consapevolezza dell'emergenza e le necessità di mettere appunto tutto una serie di misure per aiutare sia le madri chi padri nella difficile conciliazione tra la vita privata e la vita professionale
Noi danni con i sindacati nell'ambito delle relazioni industriali abbiamo cercato di articolare una serie di misure di politiche che possano aiutare il lavoratore lavoratrice
In questa diciamo difficile a conciliazioni innanzitutto nell'ambito dei contratti collettivi di lavoro quindi nell'ambito delle relazioni industriali dove sono stati creati
Sono state create le infrastrutture dell'welfare anche familiare
Sono state definite tutto una serie di regole di possibilità cito alcuni esempi non so all'integrazione dell'indennità di maternità
Ma al cento per cento della retribuzione durante il periodo di congedo della maternità indennità che invece viene normalmente decurtata per agevolare la donna e la famiglia nel momento in cui ha più bisogno di risorse che quello della nascita di un bambino
Piuttosto che il congedo obbligatorio di paternità pari a cinque giorni quindi interventi che integrano le misure normative che oggi esistono in Italia l'Italia ha un buon sette regolamentare per quel che riguarda la tutela della maternità ma come diceva un filosofo francesi e francesi abbiamo una bulimia di mezzi ma ahimè un'anoressia dei fini cioè non riusciamo a pensare a un piano in prospettiva come come richiamava la presidente Casellati
Accanto ai contratti collettivi le imprese poi nel rapporto chiamiamolo personale tra impresa datori di lavoro e lavoratore adattano tutta una serie di meccanismi è di misure che consentono di personalizzare il welfare aziendale sulla base delle esigenze della lavoratrice del lavoratore
A nell'ambito appunto delle policy aziendali sono previsti non so permessi aggiuntivi faccio anche l'esempio nostro di Confindustria lo faccio con orgoglio perché io c'ho tenuto da subito quando sono diventata direttore generale ha definire un pacchetto per le famiglie che aiutasse
Tutti i miei colleghi che avessero bambini a gestire la vita privata e quindi non so la previsione di permessi per l'inserimento dei bambini all'asilo nido alla scuola materna piuttosto che orari flessibili per i lavoratori e lavoratrici smart working i casi in cui è possibile in modo da consentire alla madre o al padre di lavorare da casa o di lavorare magari appunto
In maniera flessibile in modo da poter poi assistere il bambino a o anche eventualmente familiari anziani nell'ambito della famiglia
Piuttosto che misure di sostegno economico
Alle famiglie come per esempio non so a bonus bebè
Che molte imprese prevedono borse di studio per
I figli dei dipendenti per agevolarli nei percorsi scolastici contributi terra all'accesso agli asili nido piuttosto che asili nido aziendali quindi tutta una serie di strumenti di misure che le imprese mettono in campo per aiutare i propri lavoratori alle proprie lavoratrici
Sono sempre di più le imprese che lo fanno abbiamo diciamo mappato più di mille cinquecento imprese che hanno fatto accordi aziendali per prevedere misure di questo tipo
A la politica di sgravi fiscali che è stata messa in campo negli ultimi anni a favore del welfare aziendale ha sicuramente aiutato e della strada giusta perché aiuta anche l'imprenditore che voglia mettere in campo queste misure
Attraverso diciamo un'attività di detassazione e decontribuzione
Per sostenere appunto il welfare aziendale però il solo welfare aziendale non basta cioè e necessario ma assolutamente non sufficiente se non assistito darà diciamo misure di più ampio spettro
A e qui la presidente Casellati lo ha detto chiaramente cioè hanno il Paese deve mettere in piedi un piano per contrastarla degnata di Italia andare nella direzione del sostegno strutturato efficace il sistematico e duraturo alle famiglie anche perché l'Italia purtroppo soffre di continui cambiamenti di Nimby fiscali misure fiscali regolamentari eccetera
Che diciamo non creano stabilità e non danno affidamento rispetto al futuro quindi c'è bisogno sicuramente di a regole chiare c'è bisogno di misure fiscali che sostengano le famiglie anche attraverso detassazione non so io penso da mamma
A quello che è stata la mia babysitter nei momenti in cui magari tornavo tardi dall'ufficio perché poi a Roma spostarsi non è facilissimo
E quindi il solo asilo nido non basta perché questo bambino magari se non riesce a recuperarla le cinque bisogno di qualcuno che lo vado a prendere cioè adesso volendo essere pratici
Ah quindi servono anche sostegni economici alle famiglie soprattutto quelle con redditi più bassi per consentire di gestire la famiglia
Hai il permesso per malattia del bambino
Ma se tu lavori non ti puoi assentare una settimana quando il bambino ammalato hai bisogno di qualcuno che il bambino lo assista a casa altrimenti anche la carriera della donna di cui giustamente si parlava prima viene pregiudicata e non è colpa di nessuno
Quindi abbiamo bisogno di meccanismi che supportino questo tipo di di interventi come abbiamo bisogno sicuramente di asili nido sono troppo pochi in Italia e sono e c'è un divario territoriale enorme
In Emilia Romagna c'è la copertura del venticinque per cento dei bambini in età da asilo-nido cioè fino a due anni in Calabria il due per cento questo noi non possiamo assolutamente sostenerlo soprattutto nei territori più fragili qui ci sono risorse europee
C'è un piano opportunamente messi in campo con l'attuale legge di bilancio per il due mila venti che prevede cento milioni di finanziamenti ecco cerchiamo di fare un'azione coordinata in maniera tale da garantire a queste che sono il patron infrastrutture di base per consentire proprio la crescita delle famiglie e poi investire sulla scuola
A qui io mi richiamo ancora l'intervento della Presidente Casellati che di parlava di fiducia la fiducia essenziale cioè le famiglie si creano i bambini nascono se c'è fiducia sul futuro se c'è fiducia sulle prospettive del Paese se c'è sfiducia sulle proprie prospettive personali e delle famiglie purtroppo questo è un Paese che continua a investire sul passato
E lo dico con grande rammarico se consideriamo quant'è la sproporzione della spesa per interventi sulle pensioni e sulla scuola
Cioè non non c'è assolutamente alcuna proporzione premesso che corretto dare protezione alle fasce più anziane della popolazione ma ne dovremmo dare una prospettiva futura alle fasce più giovani alle famiglie soprattutto perché non fai un bambino se non hai fiducia poi i soldi non sono tutto tuo dentista pere che questo bambino potrà avere una prospettiva cioè potrà rimanere nel proprio Paese potrà frequentare le scuole aver garantiti i livelli massimi distruzione
è un futuro radioso scusatemi il termine quindi
Diciamo e tutto il Paese che deve orientarsi verso politiche per il futuro perché soltanto attraverso queste avremo un recupero di fiducia e avremo un'inversione di quei dati che purtroppo abbiamo visto da ultimo cito un esempio per dire come spesso le leggi ci sono ma non vengano attuate un'altra questione riguarda l'organizzazione della vita nelle città nel due mila fu adottato una legge che doveva definire la possibilità di organizzare gli orari dei servizi pubblici in maniera più coerente con le esigenze di conciliazione della vita familiare
Legge che non è mai stata attuata allora anche qui se noi mettessimo magari di continuare a promettere politiche fare leggi ma cercassimo di capire cosa manca sulla base appunto del metodo che ci ha suggerito il presidente Blangiardo
è attuare quello che va fatto
Ecco noi daremmo un grande aiuto ai lavoratori e alle loro famiglie questo il richiamo che io mi sento di fare e soprattutto mi sento di fare un richiamo ad una collaborazione collettiva in maniera tale da poter mettere appunto politiche di lungo periodo grazie
Grazie
Marcella Panucci anche per gli esempi molto pratici e concreti che credo non mancheranno neanche nell'intervento di Gianluigi De Palo presidente del Forum delle associazioni familiari
Che appunto insisterà sulle politiche familiari le prospettive e altre proposte
Buongiorno
Buongiorno a tutti io ricordo quando un anno e mezzo fa
E Dio porterà ad incontrare presidente che assemblate nel suo ufficio
E facemmo una foto e parlammo del patto per la natalità
Devo dire la verità
Nelle istituzioni è raro trovare una persona che ti dica qualcosa e che poi la mette in pratica noi oggi siamo qui ne avevamo parlato e siamo qui proprio perché c'è un'attenzione su questo tema e ringrazio veramente con tutto il cuore la presidente perché ha voluto dare seguito a tutte le sollecitazioni non è un caso sporadico il parlare di natalità ma in tanti interventi lo ha fatto
E appunto dal suo ruolo istituzionale ha un peso molto grande per tutti noi per tutto il Paese quindi veramente grazie
Nel Senato non questo ma quello di oltre due mila anni fa Catone amava ripetere una frase Cartago delle destra e tirava fuori dalla sua tunica là sotto la tunica un piatto di fichi fichi freschi
E faceva capire che cosa dirà Ando fuori questo piatto di fichi che Cartagine doveva essere distrutta perché non era così lontana sia addirittura dal nord dell'Africa arrivava fino a Roma un piatto di fichi freschi e non avevamo diciamo gli otto o le barche rapide di oggi
Voleva dire che era un problema incombente è un problema da risolvere e li vedeva ogni volta che iniziamo un dibattito in Senato diceva Cartago delle destre
Ecco io credo che Cartago delle investe sia giunto anche no questore Frank questo insistere su questi temi sia proprio il tema della natalità
Nel nostro Paese è stato detto e non so che cosa dobbiamo dire ulteriormente dobbiamo dare un segnale concreto per un motivo semplice perché non c'è più tempo
Perché la demografia è stato detto è inesorabile le cose che si mettono in campo oggi molto probabilmente ci saranno dei frutti già vent'anni non riusciremmo a vedere e come è stato detto sta crollando un po'tutto
Fare un figlio oggi in Italia la seconda causa di povertà vede tanti giovani immagino
Con quale prospettiva con quale ansia con quale angoscia uno possa ragionare del proprio futuro tenendo presente questa questo dato la prima casa la perdita del lavoro del capofamiglia sulla seconda e la nascita di un figlio
Allora se prima il futuro era visto come una promessa io ricordo i miei genitori avevano tutta una serie di situazioni in base alle quali ha una casa Tecnocasa di proprietà un lavoro a tempo indeterminato lavoravano con orari abbastanza certi e quindi per loro il futuro era una promessa oggi che ci piaccia o non ci piaccia viene percepito come una minaccia
E questo non è un bene per i giovani perché perché c'è un desiderio di famiglia c'è un desiderio di figli
Il problema è che tutto questo viene umiliato dalla concretezza di quello che viviamo
Oggi ne celebriamo il venti novembre i trent'anni appunto da all'istituzione della giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza e c'è un gran parlare di povertà educativa
Ben venga il parlare di povertà educativa ma io dico
Se prima non si rimette in moto la natalità
Automatico che ci sarà una povertà relativa sempre
Se non riusciamo a fare un ragionamento di sistema
Se l'economia se e quando si va a costruire un quartiere non si considera più il fatto che di fatto non nascono i figli e quindi tutti i servizi di quel quartiere vengono orientati verso lo diceva benissimo professor Golini no di una riconversione dagli asili nido a centri per anziani
Dove andiamo a finire l'economia inevitabilmente che ci piaccia o non ci piaccia o diventa anche l'aspetto culturale
Non esiste l'aspetto culturale e l'aspetto economico esiste una sinergia esiste un approccio olistico di tutte queste due situazioni e allora cosa fare
Noi da sempre proponiamo mettere al centro delle politiche la famiglia
Perché i bambini non nascono non sono monadi non sono Esseri elevati e il Presidente nel suo intervento ha spiegato in maniera chiara che la natalità è collegata alle politiche familiari si è parlato in questo periodo tanto di assegno unico assegno per la natalità assegno universale
Ci sembra che tutte le forze politiche destra sinistra centro tutte quante grosso modo siano orientate a trovare una soluzione in tal senso né diciamo si faccia e si faccia con l'assenso di tutti
Perché non abbiamo più tempo e perché tutto quanto sta diventando molto difficile unisce un patto istituzionale
Oggi la presidente ha ci ha convocato qui di fatto ci sono le associazioni il mondo accademico ci sono le imprese c'è il mondo associativo
Aggiungo occorrerebbe il mondo delle banche il mondo dei media il mondo dei sindacati occorre fare squadra
Occorre fare un patto reale per la natalità perché è l'unico modo remare tutti nella stessa direzione perché su questo tema non ci può essere una divisione non li uno dei temi è il tema e come se ci fosse un terremoto in atto di corridori riusciamo a vedere diciamo
Le criticità perché non c'è ancora la la casa ancora non è crollata ma le fondamenta di questa casa sono crollate e quindi a poco a poco a poco a poco tra qualche anno crollerà il Welfare colorerà il sistema pensionistico
E cosa ancora più grave che volerà anche il sistema sanitario così come ce l'abbiamo oggi oggi andiamo in ospedale ci rompiamo un dito e riusciamo anche rapidamente ad avere una risposta concreta domani potrebbe non essere così
Allora io dico io ho cinque figli
E li ho fatti non perché convenisse farmi in Italia nei fatti perché era bello l'ho fatto perché c'era un desiderio di bellezza che mia moglie avevamo nel cuore e abbiamo visto che non c'era niente di bello che dire a un figlio vale la pena vivere vale la pena vivere valeva benessere italiano perché questo è un Paese con delle prospettive mense con una bellezza l'incredibile
Quello che è stato detto proprio poc'anzi e per poter fare un figlio allarga l'orizzonte della fiducia e della speranza
Io ho cinque figli e quando faccio la differenziata non lo faccio perché me lo dice il Comune di Roma
Lo faccio perché è un atto d'amore
Perché sta seminando qualcosa per i miei figli questo è rimettere in moto la natalità allargare l'orizzonte allargare dare uno sguardo lungo a tutte le cose che facciamo concludo
Non esiste un Paese che può dirsi aperto al futuro aperto alla natalità quando purtroppo il sessanta per cento della spesa sociale
Viene messa sulle pensioni e solamente il cinque virgola otto per cento sulla famiglia figli
Questo è un dato incontrovertibile ci piaccia o non ci piaccia questo dato oggi
Lo sto dicendo io ma in un futuro prossimo potrebbe generare una conflittualità sociale
Che non meritiamo che non meritiamo perché in Italia padri e figli devono andare d'accordo non i nipoti devono trovare questa siamo ciascuno debitore l'uno con l'altro
Fare un figlio è un atto politico è un atto politico non è un qualcosa che riguarda solo la sfera privata fare un figlio è lavorare per il bene comune
Se riusciamo a far passare questo concetto questi riusciamo a non dire a una persona che ha fatto dei figli beni ora sono affari tuoi io credo che stiamo dando un segnale importante grazie presidente per questo questa grande occasione di riflessione e grazie perché come seconda carica dello Stato ci ricorda
Si può lavorare si deve lavorare tutti insieme perché ne abbiamo bisogno grazie
Ringraziamo anche quest'ultimo intervento Gianluigi De Palo ricordo Presidente del saranno delle associazioni familiari adesso vi invitiamo a rimanere seduti perché credo che il signor Presidente
Voglia complimentarsi magari con una foto con questi ragazzi che riempiano
La nostra sala e sono qui per un motivo sono i ragazzi dell'Istituto di via Lentini settantotto perché hanno fatto un percorso di studi con al centro la famiglia e la natalità quindi anche l'attenzione dei professori delle già dirigenti scolastici
Che ha voluto quello che lei auspicava cioè un'attenzione delle scuole proprio a queste tematiche per cui rimanere seduti qua il cerimoniale penserà arresti
Prodi lettura viene ostacolato gruppo