25 anni di accoglienza negli istituti penitenziari di Rebibbia

Allora diamo il benvenuto tutti
Funziona meglio
Poco però
Grazie per essere venuti qui con noi oggi
Per questo festeggiamento realtà non è un convegno nemmeno una kermesse però un modo rivedere la nostra memoria di questi anni passati Dick Volontari in carcere
è un modo per a rilanciare la nostra attività insieme a voi
Potrei dire che Benvenuti amici perché più o meno siamo tutti abbastanza amici da lunga data o in maniera più recente ma ci conosciamo e tutti quanti siamo impegnati in qualche modo ad offrire alle persone che scontano la pena in carcere soprattutto a Rebibbia ad offrire un accompagnamento zero una promozione di nuova vita
E quindi grazie non faccio i nomi di tutti i presenti
Ma vorrei dare un saluto
All'inizio ad un'unica persona che l'ha vista da un po'che non ci vediamo che si chiama Laura Longo
Perché è stata con noi il magistrato che ha lavorato e negli anni passati
Ad essere una giovane pensionata
Quindi ci fa molto piacere che per tanti anni abbiamo collaborato insieme che abbiamo fatto anche delle cose molto belle insieme
Qui al tavolo ci sono due personaggi
Uno il direttore sanitario dell'ospedale Bambin Gesù ed altro il dottor canto sia Marra poni Massimiliano e l'altro il dottor Cantone che il provveditore regionale
Per di istituti penitenziari della Lazio Umbria Miss Roma
Abruzzo e Molise
Qui abbiamo chiesto a loro di farci un saluto iniziale
Forse posso dire perché siamo qui al Bambin Gesù perché il Bambin Gesù da qualche anno offre alla nostra cooperativa la possibilità di far lavorare
Molti detenuti presso i ricco il gruppo quel centro unico di prenotazione alcuni lavorano in carcere altri lavorano qui nel centralino dell'ospedale e quindi siamo molto grati a loro
Un Grassi iniziare lo devo dire al presidente Enoch in particolare che non è qui perché proprio in questa giornata papa Francesco riceve in udienza
Tutto il personale del Bambin Gesù scatterà presto anche il dottor Raponi a cui do la parola
Ma intanto io sono felice di essere qui per salutarvi salutare gli amici come diceva lei del per questa giornata
I motivi sono tanti cerco di sintetizzarle in in poche parole
La prima è il saluto forte da parte della Presidente che ha voluto e vuole continuare questo progetto un progetto di collaborazione che è nato ci portavamo con il dottor Cantoni nel due mila undici
Un progetto che stato avviato grazie proprio l'iniziativa del dollaro dottor Cantone
E che ha visto una consolidamento della collaborazione delle attività con il nostro ospedale
E quindi il secondo saluto e a nome delle famiglie delle bambine dell'ospedale Bambin Gesù perché credo che questo progetto sia pieno di valori che riguardano la mission del nostro ospedale cioè riuscirà a garantire meglio le migliori cure per i nostri pazienti in un lavori di alleanza che riguarda i volontari come la giornata di oggi riguarda il personale però è orientato a garantire le migliori cure a cercare di fare il meglio per i nostri pazienti
E questa porta d'ingresso dell'ospedale può essere l'emergenza può essere l'ambulatorio può essere la chiamata di un collega
Ed è invece tante volte una chiamata presso il CUP e quelle chiamate sono chiamate di speranza sui chiamate di aiuto a son chiamate che ci permettono di poter definire i tempi le modalità per per assistere al meglio i pazienti quindi credo che sia una cosa bella straordinaria
Stiamo parlando con la responsabile del progetto
Per cercare di continuare questo questo lavoro
Lavoro che però si è espresso con ottimi risultati anche nell'ambito della dematerializzazione di un ambito amministrativo e anche lì un progetto che abbiamo portato avanti che ci ha permesso di raggiungere con la definendo bene
Protocolli attività dei risultati importanti ecco
Il saluto più bello credo che sia quello rivolto da i bambini e famiglie hanno sospeso dalle che in questa partecipazione in questo progetto in un'alleanza comune tutti quanti noi
Cerchiamo di poter dare il meglio dei nostri bambini e famiglie ogni giorno quindi veramente Dante grazie io sono felice diverse deve aver venuto ad oggi
Vi chiedo scusa se devo purtroppo scappare per concomitanza dell'orario oggi si festeggiano
Nell'udienza papale i centocinquanta anni della storia del Bambino Gesù Bambino Gesù venato
Nel mille ottocentosessantanove una piccola struttura in via delle Zoccolette poi si era trasferito nel mille novecentoventiquattro alla al Sant'Onofrio con un Progetto che nato e che si è sviluppato fino ai giorni nostri quindi quest'anno ricorre centocinquant'anni di di dell'ospedale Bambino Gesù e in questo viaggio il percorso che abbiamo fatto quest'anno c'è stata anche l'opportunità e di poter salutare il Papa in in questa giornata con il personale dell'ospedale e anche con tanti bambini perché il centro ovviamente devono essere sempre loro quella luce che si è acceso il mio ottocentosessantanove continua a essere accesa grazie al passamano dei tanti bambini che speriamo avranno sempre meno bisogno di noi e che riescono a trovare innovi la possibilità di poter vivere meglio nel miglior modo
Le difficoltà che purtroppo arrivano nella loro vita grazie
Veltroni ha dominato i bambini
E io qui non posso in questo momento non ricordare ciò che è successo un anno fa
Settembre quando una mamma dei cibi bio femminile e non follia ha ucciso due bambine
Uno di questi che nelle morti subito
è stato portato qui tutto l'ospedale si è mobilitato per poter salvarlo
Non ci sono riusciti
Ma addirittura il Bambin Gesù ha pagato tutte le spese per riportare in Germania questi due corpicini che hanno perso la vita
Ognuno di noi dedichi una preghiera acquisti due angeli
E ora la parola al dottor Cantone provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria
Deve buongiorno a tutti
Grazie ad un Sandro dell'invito
Al a dispetto di una bruttissima giornata di novembre è una bellissima giornata oggi
Di bruttissime giornate di novembre visto quello che sta succedendo in giro per per l'Italia invece oggi è veramente una una una bell'occasione
Intanto perché per me personalmente perché si tratta di ritrovare dopo qualche anno un contatto immediato diretto con tanti amici
Questo vale per tutto il territorio ma a maggior ragione vale per
Il rapporto che c'è stato
Condi che e con con don Sandro come suo protagonista ma è anche una bella occasione per ritrovare anche
Anche me colleghi che che incontrò che incontro spesso presente per motivi di lavoro e che con la loro presenza testimoniano
Anche il senso dal rapporto che c'è all'interno soprattutto nel circuito cittadino ma anche per incontrare per nulla l'opportunità di incontrare
Per esempio riuscito il mio sogno di Golino perché ha lavorato come per dieci anni Venti mio sovrintendente Martucci
Che da qualche annetto in pensione ma ma credo che negli anni di Rebibbia lui sia stato un testimone veramente privilegiato poi non sapevo della presidenza dottoressa Longo a cui mi lega veramente se mi posso permettere oltre che una stima professionale norme un affetto veramente particolare di di di di e di amicizie quindi rincontrarla qui
E anche questa un'ulteriore per l'occasione
Fare fare o un saluto formale non comma appartiene ma non si adatta nemmeno al al contesto qualche considerazione qualche pensiero qualche pensiero sì
Una storia di venticinque anni che queste nozze d'argento sono dello zero Gildo molto onorati perché sono ricche
Di di storia e non non non mi sembra bene anche giusto o comunque fuorviante
Fare così oggi una celebrazione sul come eravamo perché per proprio per la ragione storica che ha che a questa esperienza è necessario pensare a che cosa si farà che cosa si sta facendo
Qual è lo stato dell'arte lo stato dell'arte su cosa sui ma per esempio
Sui rapporti fra Amministrazione penitenziaria il mondo del volontariato
Ma meglio ancora verso dove va
La Mini il mondo il sistema penitenziario non suo complesso
Viviamo tiriamo mesi anni piuttosto strani piuttosto difficili anni molto fluidi
Dove il primo che si sveglia la mattina la pensa la dice come la gli viene e ritiene di avere ragione
Dove c'è molto spazio per lo spot per la battuta così mordi e fuggi mentre invece i problemi non si risolvono in questo modo non si risolvono in nessuna parte del Paese ma a maggior ragione non si risolvono
In un sistema come quello penitenziario
Faccio un piccolissimo esempio per farmi comprendere per esempio oggi da negli ultimi anni è sempre più assordante
Il tema delle aggressioni da parte dei detenuti Alda personale penitenziario
Sottolineando si dice ai poliziotti demenziali ma questo rischio hanno corso e lo corrono anche altri operatori
Per ultimo facendo scongiuri il volontario in carcere ma sicuramente gli operatori sanitari gli educatori i dirigenti ecco rispetto a questo argomento ho detto assordante in realtà non è che ogni giorno accadono decine di questi episodi però c'è stato un aumento significativo che non può essere sottaciuto e non può essere dimenticato nel distretto nostro
Qualche giorno fa abbiamo fatto una raccolta di dati c'è stato un aumento dal dal due mila e diciotto è ancora un è sfinito dove diciannove da poco più di trecento casi di aggressione
A a più di quattrocentocinquanta come si legge un fenomeno come questo
E ecco soprattutto come lo si risolve sicuramente no con la bacchetta magica
Come come qualcuno ha sostenuto non si risolve a mio modesto avviso per esempio
Con i gruppi con i cosiddetti con le squadre di intervento speciale per casa perché le cosiddette squadre di intervento innanzitutto presupporrebbe perché ci che ci sia il personale che non abbiamo ma soprattutto intervengono dopo
Allora il problema ecco che noi stiamo cercando di affrontare questo decapitato nella sede precedente che ricoprivo fino a quattro mesi fa e quello che stiamo facendo anche oggi
E andare a capire ad analizzare queste situazioni
Quindi non significa che la bacchetta magica significa andare lì capire che cos'è successo
Scoprire per esempio quante volte purtroppo siamo noi operatori vico genericamente non gli operatori che sbagliamo che non gestiamo bene certe situazioni
Quante volte ci troviamo di fronte a un disagio psichico quante volte
Ci troviamo davanti a persone totalmente decontestualizzata rispetto ai nostri territori quello che sta accadendo purtroppo troppo spesso con detenuti che arrivano nel nei nostri territori e che vengono da da altri mondi veramente
Mi capita spessissimo girando per gli istituti di vedere Agazzi del Centrafrica Gambia Senegal Costa d'Avorio che prima non si vedevano negli istituti nel nel territorio italiano ma tanto meno negli istituti persone totalmente contestualizzate
Persone che anche se conoscono bene o male l'italiano
Ecco edificio con queste persone riuscire a creare una un contatto una conversazione efficace e soprattutto ragazzi che hanno fortissima confidenza con sostanze chimiche di di tutti i generi
Riguardavo l'altro giorno è arrivato per dire un caso perché poi dobbiamo dirci anche nell'esistente c'è questo no
Vedere anche le difficoltà il pathos che vivo dove da dove viene tendenziali uso mozzato una sera qualche sera fa ma è un caso se ne potrebbero citare altri
C'era un direttore del nostro distretto che mi diceva mi faceva questo messaggio alle dieci e mezza di sera
Sono qui sto tornando in istituto perché c'è lei lo definiva quello del Busco Pan
Perché per chi non lo sapesse pare che il brusco pane sia un le pastiglie di Busco quando adeguatamente messe sotto Fiamma
Scatena posto principio attivo che come altre sostanze di Bush Subtex sì
Sì sì aspirano e crea insomma gli effetti richiesti bene mi diceva i la persona viene definita quello del brusco Panda
E diceva sto andando in istituto perché di nuovo ha ricominciato attirare con le sue urine le sue feci al personale che passa lì davanti il personale che è andato in in crisi di nervi il medico testuali parole che non ne vuole più sentire parlare
Allora negli istituti di pena italiani nei nostri territori ci sono anche queste situazioni
Ma ci sono tante altre cose importanti perché cito miti lungo nel citare un cast casi così così tristi e non sicuramente per arrestare nel congelare essere bella
Perché purtroppo tutto questo si presta a una semplificazione a un'operazione di semplificazione che ci circonda
E che guarda caso non vede come protagonisti negli operatori penitenziari né chi con noi ha confidenza col mondo penitenziario
Chi fa sistema con noi come per esempio il volontariato purtroppo è molto facile semplificare e dire che il carcere oggi e soprattutto o soltanto questo in realtà noi io credo che dobbiamo ancora oggi insieme riaffermare
Che il sistema penitenziario il mondo penitenziario e molto altro
E ricco di tante cose di tante opportunità
Di tante storie che cambiano
E c'è qualcuno qui in aula che proviene da quelle storie e comprende molto bene di che cosa sta parlando di storie che comportano fatica sacrificio
Ripeto molto facile semplificare lì invece nel nostro nel nostro ambito bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare insieme
E per lavorare insieme bisogna riconoscersi
Io sono molto preoccupato devo essere molto franco perché se no veramente ci raccontiamo storie le io sono molto preoccupato
Delle spinte delle sollecitazioni che si danno al mondo della polizia penitenziaria oggi nel nostro Paese ma in generale a tutte le forze di polizia
Questo tintinnare di manette non mi diverte non mi piace e mi posso permettere di dirlo perché non credo di essere per il mestiere che ho fatto che faccio per la mia storia professionale non posso sicuramente essere scambiato per una amena Colomba non il mestiere di di direttore di carcere di gente evidenziarlo
è un mestiere complesso come tutto quello degli operatori penitenziari però a maggior ragione non mi piace non mi piace un certo clima che si è creato che si rischia di incrementare all'interno del Paese
Perché quello che bisogna difendere ancora oggi nel nostro sistema è la complessità
Dove c'è spazio
Dove c'è spazio dove c'è spazio per molti linguaggi dove ci deve essere spazio non solo per condividere ma per riconoscersi
Allora se ritorno vado verso la conclusione al mio saluto nel nel il la la coniugazione del riconoscersi io credo che Condi che ci sia stata in questi anni con tantissimi operatori testimonianza del fatto che in tanti siamo assieme oggi qui di diverse professionalità
Sapendo che io oggi non posso chiedere al volontariato non posso raccontare come come mondo pubblico non posso raccontare la storia che raccontavo trenta quaranta anni fa quando potevo venire qui e dirvi le solite cose del tipo il mondo del volontariato è un ponte che si avvicina alla società civile
E qualche altra Franzese da delle risparmio delle risparmio perché non è più tempo di fare queste esercitazioni di stile
Il problema è questo di riconoscere il ruolo del volontariato che il volontariato volontariato molto qualificato svolge in carcere
E quel volontariato si qualifica sempre di più se si manifesta con tutto rispetto vecchissimo individualmente all'interno di un associazionismo organico questo è stata dista dalla mia visuale per il percorso condiviso
Nei miei dieci anni direzione di Rebibbia meglio due due mila dodici questo è stato il senso di di un'esperienza comune
Io ricordo bene alcune cose molto importanti mi ricordo per esempio ecco adesso faccio un po'di mi ricordo dai radar che farlo faccione
Come Paperon de'Paperoni col la
La comma com'era la la la perdita del con Nike io mi ricordo il primo agosto del due mila e sei che succede il primo agosto del due mila e sei qualcuno già se sono stato ricordando l'insalata
Quando al trentuno luglio cioè il giorno prima viene nell'arco di di sulla con l'applicazione immediata e quindi senza nessuna vacatio legis classica dei quindici giorni si dà viene mandato l'indulto un indulto importante del nostro Paese no uno sconto di una riduzione di pena di di tre anni di reclusione
Questo per noi significava dico Rebibbia che in quel momento aveva sui mille seicento detenuti
Significava per noi mettere fuori nel giro di ore chi c'era se lo ricorda che cosa era la fabbrica di di scarcerazione significa significava mettere fuori
Nel giro di dieci giorni più di ottocento persone
Il problema è che il nostro magico mondo politico che salutiamo ovviamente
Ci mancherebbe noi vogliamo bene ai nostri politici
Il nostro magico mondo politico nella fretta di fare un provvedimento che poi tanti hanno sconfessando baffi chi ha votato per l'indulto ragazzi quattro quinti rosso mettetevi d'accordo
Si dimenticarono di pensare che quando una persona e viene scarcerata molto spesso la scarcerazione attiene così all'improvviso molto spesso non ha una casa forse non ha neanche una famiglia di riferimento non è nemmeno un penny da spendere bene io ricordo molto bene che con con don Sandro e con gli amici ti dico subito venne fatto un intervento massiccio nel senso che le persone ma mano che volesse scarcerati prima di passare dall'ufficio matricola dove si provveda locazione scarcerazione venivano accolti da una batteria cosicché richiamarla di amici
Che si preoccupavano di vedere di rispondere ad alcune domande hai una casa
Hai due soldi c'ha il biglietto dell'autobus per raggiungere la stazione tornare a casa tua c'hai dove andare a dormire stanotte
La mia io credo senza esagerazione che la metà di quelle persone erano in queste condizioni
Allora
Cito cito questo esempio perché io credo che quel in quei giorni insieme abbiamo fatto
Una pagina lamenta molto dignitosa molto civile per un Paese che vide che si ritiene essere un Paese democratico che ha una visione alta anche della funzione della pena e quindi il dell'attenzione anche le persone che poi che potevano essere dimessi una cosa che ho sempre apprezzato molto
Che mi piace ricordare il fatto che
I vostri volontari man mano che sono entrati negli istituti penitenziari romani
Ha fatto formazione
Cioè hanno si sono preposti sono stati preparati sono stati avvicinati gradualmente
Alla conoscenza del mondo penitenziario
Una prima conoscenza è chiaro io dopo qualche annetto ancora sta conoscenza non riesco a ad averla quindi va bene ognuno fa il suo pezzo
Però è in questo perché sottolineo questo aspetto perché un po'tutti sapete che entrare nel fisicamente nel nei luoghi nei luoghi di pena
Comporta una preparazione un'attenzione comporta che ci sia di equilibrio
Non tutti lo possono fare
Perché ci vuole anche quel quell'attenzione quel giusto quel minimo di distacco rispetto rispetto al problema
Ecco io credo che si si potrebbero dire tante altre cose dell'agenda che ci aspetta nei prossimi nei prossimi tempi
Dico a me stesso cerco di di trasmetterlo ai miei colleghi e gli amici con cui lavoro al personale c'è in giro della gente splendida negli istituti
Non oltre al mio caro sono intervenuti concitato ci sono persone che fanno cose incredibili negli istituti
Io credo che non ci dobbiamo sottrarre anche per il futuro a un a un brutto scherzo
Cito la cosa e mi capita di citare altre volte non sono ricordate quel film detenuto in attesa di giudizio
Quello con Alberto Sordi magari con tutti i più giovani magari non l'hanno visto
Ma io don Sandro l'abbiamo visto
Quando Dio cioè quando c'è la scena in cui Alberto Sordi detenuto viene finalmente a sapere per quale motivo è stato arrestato alla frontiera e acqua fatto il ventuno per legarci italiane e gli dicono che lui è stato che lui accusato di omicidio colposo o preterintenzionale che va be'giuridicamente uno sfondo o ne ho e composto come preterintenzionale aveva al Annan minori splendido regista insomma questa la possiamo condonare e gli dicono è stato comunque appunto imputato di omicidio colposo prevenzione nei confronti di un tale France Kaltenbrunner quindi chiaramente tedesco
E Sordi pensando Frassi durante il viaggio nella prodotta col treno dice ma
Ma stiamo lesto Franz Kaltenbrunner pensiero non non ne conosco il cui ridere che sarà quell'ufficiale nazista che quando ero prigioniero di guerre in Germania mi dava sempre un sacco di botte
Ci vuole dire che è morto per tutte le botte che mandato
Allora io credo che noi dobbiamo sfuggire tutti quanti tutti dobbiamo sfuggire da quest'assegno solo tutto noi operatori penitenziari dubbiosi sfuggire da questa sindrome cioè pensare che le cose vanno male del nostro sistema tutte le botte che abbiamo preso negli anni anche anche dalla nostra amministrazione e
I tristi fatti che ha citato che ha voluto evocare don Sandro prima
Ne sono una tristissima testimonianza però noi dobbiamo chiamarci fuori da un vittimismo generico c'è tanto da fare
Oggi nei prossimi mesi nei prossimi anni c'è tanto da fare
C'è da far capire a tanta gente nel nostro Paese che i discorsi che riguardano la pena che riguardano il carcere più in particolare non possono essere discorsi di pance so che è scontato dire
Sottolinea è una cosa del genere in un consesso come questo però io credo che in tutto il nostro mondo tutto quelli che sono gli agenti che lavoro nel nostro mondo
Compresa la magistratura di sorveglianza compresi compresa anche chi fa attività egregia importanti di polizia giudiziaria perché negli istituti ci sono anche questi problemi
Non ci si deve mai dimenticare una cosa che purtroppo invece troppo spesso sto leggendo di questi di questi tempi una cosa in particolare ieri in una rivista in leggevo in cui in merito alle questioni di cui tanto si sta parlando e si parlerà prossimamente sulla ergastolo sta attivo sui cosiddetti reati ostativi eccetera eccetera di cui tutti voi sapete ecco qualcuno sta sottolineando ci sono persone
Come mafiosi camorristi eccetera che sono i loro reato
Allora io credo che un Paese civile
Senza per questo fare sconti a nessuno
Perché la pena si sconta in un Paese civile bisogna continuare a dire con forza che le persone non sono i loro reato
Auguri di buon lavoro
Grazie
Del cartone
Prima di dare la parola all'attuale presidente del PPE Francesco Moggi
Che farla una piccola lapide riflessione sulla nostra vita
Voglio salutare consolle molto molto molto affettuoso
Le donne e gli uomini che sono qui e che sono venute da Rebibbia
Non li conosciamo e questo è bello no non hanno il cartellino non hanno la divisa a righe però sono una quindicina di persone in mezzo a noi pervenuti
Approfitterà anche per salutare
I direttori che ho visto arrivare poco fa
C'era dottoressa Longo per che non era Longo magistrato Longo Maria Carmela della direttrice del femminile il comandante Poulsen lì la dottoressa Grella
Nel loro complesso
Che la dottoressa Del Grosso che è stata prima della Longo al femminile
Pierfrancesco la parola
Va bene se mio il turno di pari ringraziamento in ovviamente ringrazio il dottor Cantone dottor Raboni per questa introduzione ringrazio anche il Bambin Gesù che ci offre questa splendida sala per per celebrare i nostri venticinque anni balordi che nasce il diciotto novembre novantaquattro
Viene fondata da un gruppo di volontari riuniti capitanati dal nostro don Sandro che già dall'ottantotto era sera cappellano presso l'istituto di Rebibbia
Raccoglie energie gli entusiasmi di un gruppo di persone che credono che se necessario
Fronteggiare le sofferenze e le difficoltà che si vivono nel carcere le vol le povertà che questo contiene le persone che ritenevano fosse ancor più importante chiedere giustizia rispetto al praticare la carità pestano parole che ci rimase
Ci rimasero in mente perché il pronuncia il dato monsignor Di Liegro che diceva anche di portare dentro uno sguardo verso il fuori e quindi
Già da allora il bicchiere si affiliò alla Caritas diocesana per essere punto il braccio braccio operativo dalla Caritas di Roma presso a Rebibbia
Alcuni fondatori sono sono ancora tra noi altri purtroppo non ci sono più però ho visto con piacere ci sono figlie e figli
Parenti mariti mogli di queste persone che hanno dato moltissimo Alpiq ci sono anche persone che hanno pappa passato una parte del cammino con noi e poi sono uscita l'associazione ma che comunque si sono rimaste vicine presenti oggi
Quindi il dica è presente nel sito di Rebibbia proprio per portare uno sguardo verso il fuori e condividere con le persone recluse un percorso di di riconciliazione di accoglienza e di reinserimento nella società
Promuove anche attività di sensibilizzazione verso l'esterno perché il nostro Statuto dice che vogliamo
Promuovere una cultura di di rifiuto verso il carcere
Una cultura di inserimento di conciliazione perché le persone non sono i reati ma sono SP umani che hanno la possibilità di essere li ha colti di di riconciliarsi con la società
In questi venticinque anni abbiamo fatta di strada negli ultimi tempi abbiamo anche come ce l'ha con i numeri del nostro del nostro sforzo adesso vedi con poco e nel due mila diciotto
Nei dieci centri d'ascolto che abbiamo nei quattro istituti penitenziari di Rebibbia
Uno uno femmina tre maschili e presso la sezione protetta dell'ospedale Sandro Pertini
Dove sono ricco precluse persone malate che quindi presentano anche un tipo di difficoltà di complessità relazionale acuita rispetto alla alla presenza in carcere
In questi dieci centri di ascolto ne abbiamo circa settantacinque volontari che nel solo due mila diciotto hanno condotto oltre quindici mila colloqui con quattro mila ottocento persone diverse
E hanno tenuto contatti anche con tre mila familiare di queste persone
Si è trattato era di una relazione significa dell'accompagnamento che con circa mille duecento di questi detenuti è proseguita anche oltre il fine pena
Inoltre la casa la la la nostra associazione ha una casa di accoglienza sin dall'inizio abbia molto ospitare persone che altrimenti ad uso alcuna possibilità di uscire il permesso premio o in detenzione domiciliare
Questa casa che abbia un monte sacro nel sodomia diciotto ha ospitato novantanove persone quarantotto detenuti trentasei familiare quindici ex detenuti usciti che hanno avuto la possibilità di incontrare i propri familiari parenti iniziare a muovere i primi passi verso verso l'inserimento una società anche dentro il carcere noi oltre ad ascoltare accompagnare abbiamo condotto iniziative di Fest di festeggiamenti con a con le famiglie con i minori
Coi detenuti stessi munita di reazione a Natale a Pasqua e gli atti dal specifiche con progetti come yoga della risata
Corsi gare di cucina
Abbiamo Algol presso la casa di reclusione
Abbiamo attive da diversi anni progetti destinati droga che prevede la all'affiancamento l'animazione di un gruppo di persone che stanno nella sezione che infelicemente chiamata dei minorati psichici tra persone con disagio mentale che sono felici di trascorre del tempo con noi
Abbiamo condotto dei progetti progetti di reinserimento con la Caritas diocesana con la Caritas italiana
Facendo perno sulla sulla casa alloggio abbiamo accompagnato diversi detenuti in un progetto che abbiamo chiamato a dire a bere difende Caino perché quella nostra
La nostra intera né se va bene cerchiamo di farci rimane fratelli del del Caino che delle persone che il momento sono stati carina ma che poi possono tranquillamente tornare a essere Abele
A siamo consapevoli dell'enorme povertà che c'è dentro il carcere ci sono persone che entrano senza neanche nulla può con cui cambiarsi e nulla con cui lavarsi quindi sin dall'inizio l'abbiamo allestito un magazzino vestiario per portare indumenti e generi per per l'igiene personale persone nelle diciotto e non porta di mille cinquecento pacchi vestiari e quattro virgola tre tonnellate di generi saponi shampoo dentifrici
Inoltre anche quasi sei milioni di togliersi sedile sei tonnellate di generi alimentari
In più abbia una presenza che Sterna nel noi facciamo promozione se testimonianze le scuole nell'anno scolastico due mila diciotto diciannove senza i presenti in dodici istituti della Capitale
Più argenteo relazioni con parrocchie associazioni perché vogliamo astenere tessere i fili di una Rete di solidarietà che serve a dar voce al mondo del carcere e a
Migliorare l'atterraggio delle persone che da questo carcere escono
Abbiamo ho citato la Caritas italiana c'è la Caritas diocesana abbiamo come parte delle fondazioni come Charlemagne la Susan Komen Italia Grecia permesso iniziative riguardanti la salute delle donne in carcere
Abbiamo avuto collaborazione col Comune è anche un progetto e una Regione Lazio nel passato
Va be ho dettato dei numeri in realtà i numeri dietro hanno delle storie storie diverse ai volontari che sentiremo nell'arco della della mattinata
Io mi limito a dire che sono storie di persone che hanno riconosciuta l'importanza di determinante dell'altro a cui queste persone hanno deciso di dare spazio di accogliere accogliere nelle proprie vite alle proprie famiglie eroga amicizie come dice uno dei punti cardine del nostro Statuto
Ovviamente questi son stati venticinque anni ricchi di soddisfazioni Macchi delusioni purtroppo ci sono state persone che non abbiamo accompagnato fuori abbiamo nuovamente rincontrato dentro oppure persone che non ce l'hanno fatta a superare la libertà
E hanno pagato a volte con la vita il disagio e la difficoltà nell'inserimento abbiamo perso dei volontari bontà richiede non ha non più condiviso nel nostro il nostro spirito oppure che non siamo riusciti a ad assistere a convincere a restare
Abbiamo perso anche degli amici purtroppo alloro al mio pensiero abbiamo qui mogli mariti come ho detto prima figli di persone che ci hanno accompagnata andato moltissima nostra associazione quindi non faccio nomi ma ognuno di voi sa a chi a chi mi riferisco
E vi abbiamo discuto difficoltà difficoltà con gli enti o le istituzioni non vi nascondo che spesso e anche verso ci sono difficoltà di relazione con con l'istituzione penitenziaria la nostra presenza a volte un po'scomoda e che quindi crea frizioni all'interno del carcere
E poi siamo in difficoltà quando dobbiamo trovare un sostegno economico alla nostra iniziativa i nostri progetti perché noi siamo lontani siamo gratis ma ma il lavoro lo sforzo si paga si paga
Quindi questi venticinque anni per me temere dette al momento di per cui festeggiare ma non è un punto non è una fine solo il punto di partenza per per capire cosa vogliono fare da grandi
E quindi se guardo i rossi venticinque anni io vedo che l atti dall'associazione qua no sta radicata una città come Roma devono sfruttare la la potente cassa di risonanza che costituita da questa grande metropoli
Una cassa di risonanza che serve a dar voce alle istanze provengo dal mondo al carcere
E soprattutto dobbiamo intensificare perfezionare nostro il nostro impegno
La nostra missione di ascolto e accompagnamento dobbiamo fare
Rete con le altre associazioni del territorio con l'istituzione e con gli enti che si battono per il carcere
Cioè sono tempi in cui noi dobbiamo dare un senso significato alla parola coglie Enza
Proprio in questi tempi è una è una parola scomoda perché
Desta sospetti fa temere di aprirà le porte chi ostile a chi ci minaccia
Invece ne pensiamo che l'accoglienza alle persone che spaccarci in particolare ma tutti gli altri in generale siano strumento per rendere una sua società più sicura più accogliente
Non si tratta di accoglienza scriteriata ingenua senza regole senza preparazione infatti nostro statuto dice che sì dobbiamo accogliere dobbiamo fare spazio alle nostre amicizie nelle nostre famiglie ma anche le nostre leggi
E quindi
La nostra idea è quella di essere promotori di di iniziative anche legislative che vogliano tendano a favorire l'accoglienza tramite l'applicarla lo sviluppo e l'introduzione di pene alternative di riforme di di inclusione delle persone che escono acacie infatti recenti statistiche vista la giustizia dicono che il sessantotto per cento di chi trascorre l'intera pena in carcere
Senza lavorare senza beneficiare di i sistemi alternativi Visconti di sconto della pena torna in carcere cotti a delinquere mentre solo l'uno per cento di chi ha questi benefici poi torna in carcere torna a delinquere
Quindi paradossalmente
Noi diciamo che vogliamo più certezza della pena quando nella pena compresa lo sono comprese le misure alternative le misure che superano il carcere e permettono al reinserimento
Questo dà anche Continental dettata costituzione no l'articolo del ventisette dice che le pene devono intende trarre la rieducazione del condannato
E quindi l'educazione si fa facendolo uscire e facendolo riprendere contatto con una con la propria famiglia con il mondo del lavoro con i propri affetti
Noi diciamo ovviamente che ci vuole più sicurezza poi perché pensiamo che la microcriminalità
Le grida intimità in generale
Spesso legata a mancanza di lavoro mancanza di capacità di tenere più una famiglia o di lire relazioni affettive mature
Va bene chiudo dicendo che per noi è importante crede nel cambiamento delle persone e qui vogliamo sostenere questo sviluppo d'introduzione di di misure alternative
Pensiamo che questo sia a ruolo politico quindici domandiamo come svolgerlo
Pensiamo che sia di importante svolge assieme alla sua alle autorità come garante nazionale
Per i diritti e persone privata libertà personale
Con gli enti come la Caritas italiana diocesana con le associazioni come Antigone che si batte per i diritti detenuti quelle fondazioni poi come voleva citato prima Charlemagne
Susan come me e altre vogliamo parlare a una sola voce a favore dei dei detenuti
Quindi tramite l'esempio di volontari
Che abbiamo discusso e dei mezzi a disposizione come la casa come la cooperativa E.T. ma di cui parlerà dopo con Sandro
Vogliamo essere portatori di queste buone pratiche quindi la nostra sfida per i prossimi venticinque anni questa c'è una voglia trattare trarre la nostra storia dai nostri esperienze dai nostri entusiasmi
Da leggere volontarie le proposte per rendere il carcere l'ultima delle soluzioni voglia promuovere chi ha sbagliato una nuova accoglienza in questa società
Prima di presentare me stesso perché giro qualcosa anch'io
Voglio salutare da un bene sì all'Alcina vanno dove
Ecco il direttore della Caritas di Roma
Con cui collaboriamo e da cui noi siamo nati nel mille novecentonovantaquattro parteciperà dopo alla tavola rotonda per dirci qualcosa
Bene io sono don Sandro spariranno
C'era una volta un giovane prete
Più di quarantasette anni
Mille novecentottantotto
Che viveva in parrocchia a Colli Aniene ero io
E vero amico di un giovane vescovo appena fatto un anno prima che si chiamava Salvatore Boccaccio si chiamava perché purtroppo c'è un morto
Che invitata al femminile a celebrare la messa del Natale mi telefonò mi disse ma tu sei mai stato in caso di turno
Sì nemmeno mettiamo insieme
E siamo andati insieme
Che dopo la messa fumo accompagnate delle dame di carità di San Vincenzo quelli con le pellicce le cose apportare dei santini alle donne cella per cella
Devo dire che noi ci guardavamo e ci vergogniamo come matti perché i santini a delle donne in carcere certamente non erano il segno bello di una presenza accompagnatrice
Tant'è che sulla porta delle uscite del portone del carcere di Rebibbia
Lui disse proviamo a far qualcosa qua dentro
Perché non c'è
La presenza della nostra Chiesa
Perché non ci siamo qui c'è solo un povero cappellani molto anziano adesso son diventato visivo molto anziano che da solo non può essere il testimone di ciò che Signore Gesù Cristo è venuto a dire a queste donne e a questi uomini e fu così che iniziando ad andare dentro il carcere insieme
Lui tanto portava un alberello
La pianta vanno insieme le detenute è quello del bere lo davamo nome giustizia pace libertà cose del genere
Che il suo primo discorso alle detenute fatte in una messa successiva al Natale fu questo
Quando vi sentite abbandonate ricordatevi che Dio non dimentica nessuno
Sono gli uomini a tradirlo
Non avete perciò ho motivo di credere di sole
La chiesa e con voi
Accostate via le persone che essa rimanda
Sovente si può cadere nella disperazione
Ma nel tutti possiamo cambiare questa situazione
Lavorando insieme ce la possiamo fare
Abbiate speranza direi con voi e vi vuole bene
Ecco era un annuncio bisognava concretizzarlo lui mi disse io faccio il vescovo provaci tu va beh Gioffredi Vesco ci provo io
Il cardinale di allora il cardinal Poletti mi chiese
Perché c'erano i frati poi i frati se ne andarono
Di prendere il posto dei frati
Innanzitutto al nuovo complesso ma continuando anche al femminile e cominciamo a costruire un primo gruppetto di persone che entrava dentro c'era Daniela c'era della idee prima di noi che più di cinquant'anni che viene a
Al Friedrich Wilhelm
Assieme a don Luigi Di Liegro il fondatore della Caritas di Roma
A dire creiamo un gruppo che sia la mano armata della Caritas per andare in carcere a essere testimoni
Di questa promesse che ha fatto il vescovo in nome di Dio voi noi non vi abbandoniamo
E questo fu l'inizio del nostro cammino un inizio importante che fu subito promettente perché io incontrai la prima donna del femminile qualche mese dopo una donna argentina
E fu il mio primo colloqui in carcere femminile
Che venne si mise in ginocchio
Tra Rover mentre disagio e dice senta io sono incinta
Ma non voglio che mio figlio nasca qua dentro
E non in pochi mesi
Sotto l'input di questa sofferenza siamo riusciti ad aprire la prima casa di accoglienza
E quella donna ha potuto far nascere suo figlio fossero a lungo se non ricorda
A far nascere suo figlio
Fuori dal carcere addirittura ricordo bene un fatto un po'del fa fa un po'ridere perché accompagniamo sta don con la responsabile della casa di corso il Policlinico Umberto primo
Doveva partorire aprono alla sala parto danno una spinta medicee alla Torres non è non entra se entra solo papà incendio sono un padre ma non non sono io e il papà di questo film questo e di lì cominciò una lunga serie di case d'accoglienza che negli anni abbiamo costruito abbiamo affittato abbiamo lottato con i condomini che non volevano i detenuti
Però è stato il segno più bello del nostro accompagnamento
Ed è la promessa del vescovo che diceva Dio non vi abbandona non vi abbandona perché affidatevi alle persone che la Chiesa di Roma di manda e sono è veramente emozionato nel pensare che quest'opera di Dio io credo è arrivata fino ad oggi
Ha compiuto oggi i suoi venticinque anni nella semplicità non avevamo soldi da spendere non avevamo un volontariato per insegnare delle cose sul mestiere è uno per accompagnare chi stava soffrendo una pena e tutt'oggi siamo facendo questo e di questo siamo contenti
E proprio in quegli anni nelle mille novecentonovanta
I vescovi italiani fecero un bellissimo documento avvolti documenti
Sono così gli leggiamo risolvere tutte Parona tutte parole ma per noi di vento una Magna Charta perché a un certo punto di questo documento intitolato evangelizzazione testimonianze della carità
Si dice così
Accogliere il povero il malato lo straniero il carcerato
Fargli spazio nel proprio tempo nella propria casa nelle proprie amicizie nella propria città e nelle proprie leggi
Questa frase divenne per noi davvero il manifesto
Per cui molti volontari dei nostri hanno cominciato anche ospitare in casa propria dei detenuti e vi assicuro che è faticoso
Perché anch'io l'ho fatto ma non è facile uno che arriva lì che ti tocco le tue cose che va nel tuo bagno che spegne la luce perché in carcere non è abituato a spegnere la luce che la sia l'arco tutto il giorno perché in carcere l'acqua serve rinfrescare le verdure ecco però è stato davvero il segno che secondo noi avevamo capito questo messaggio fare spazio nella propria vita invece che fare beneficenza
La chiesa è ormai da molti anni ripete questo concetto varcare test di Roma non fa più dell'efficienza portando quattro sul Dini un'immaginetta con il santino
Cerca di accompagnare le persone
Portando in casa propria
Per far sì che le persone si sentono non solo dignitosi ma anche i figli di Dio
E allora ecco questo piccolo d'discorso c'era una volta che oggi continua perché vorrei dire aiutarci a continuarlo
Tutti voi che siete qui oggi però aspettiamo altri cominciamo tutti noi
Aiutateci a continuare questa accoglienza
A continuare questo accompagnamento
Perché anche se diamo lavoro ai qualche lavoro i detenuti se anche gli diamo un po'di casa e un po'di cibo iniziamo da vestire siti diamo cose necessarie
Se non c'è un accompagnamento umano amicale
Funziona pochissimo tutto finisce
L'applauso del perché
Francesca ha detto che fra venticinque anni siamo ancora qua io son contento
Voglio concludere con un'altra frase te un personaggio che il dottor Cantone conosceva bene tuttora Amato direttore degli istituti penitenziari per parecchi anni numerico era il tempo del terrorismo
Il quale da laico da direttore di carcere dal presidente e capo del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria diceva queste parole diverse scritte
Mi sbaglio se immagino
Che se il delitto è un atto di violenza di cui RTI iodio
La pena deve essere invece un'altra corsa
Un atto che restaura e ricompone l'umanità
La solidarietà sociale di lacerata dalla trasgressione un atto di Paci un atto d'amore
Un atto che castiga il crimine ma rispetta è salva il criminale
E dunque non deve spegnere la speranza e la vita
Di vedere un fine e deve avere una fine
Perché serve a qualcosa e perché qualcosa dopo di Hess rimanga
Parola Daniela che ci aiuterà asset scrisse in tiri il racconto del Vick
E racconta nel McCain abbiamo assentita non abbiamo scelto di dare la parola direttamente ai volontari è è e notti alle loro familiari abbiamo raccolte in questi anni
Ci aiuteranno a a dare loro voce due amici due amici attori Andrea Calabretta e Alessandra nella guardia che ringrazio chiama tutti volontari qui
C'è aiuteranno anche
Tre musicisti Sangalli vedete sotto Ferdinando a Celli alla fisarmonica
Marian fosse ampie
Marian fosca attiene al violino Paolo Tornabuoni
Alla chitarra
Sono persone che abbiamo conosciuto in carcere non tutte e tre sono detenuti ma qui le categorie ci interessano poco come in questa sala sono mescolate persone che stanno scontando una pena in carcere o fuori e persone che no per anni in carcere da volontari ignota come lavoro e persone amiche siamo un'unica comunità in questo momento ringrazia anche musicisti ecco allora una parola
A
Senta
Qua
Con
O o o
Quando si entra in carcere come volontari occorre lasciare fuori molte cose
I nostri problemi la fretta tipica del mondo libero
Ma soprattutto i nostri pregiudizi e l'abitudine dura a morire di giudicare le persone che incontriamo di catalogare i buoni i cattivi mettendoci sempre automaticamente partite buoni
Ebbene invece portare con sé Sempre una buona dose di serenità
Una gran voglia di ascoltare molte medicine da distribuire a chi non ce la fa più
Ho in mente molte storie del carcere
Quella tragica Dl che venduta dalla famiglia troppo povera per mantenerla è stata stuprata in Libia e ha scoperto di essere incinta solo quando arrivate in carcere sconvolta incapace di parlare
Quella di N rimasta semiparalizzata durante una guerra che si dimostra madre timidissima di un bambino per ora affidato ad una famiglia ma sempre al centro dei suoi pensieri a quale manda continuamente legali
Quella di di che mostra la cicatrice perché l'attraversa la pancia ricordo che l'operazione subita per salvarla dalla morte a seguito della rottura di un ovulo pieno di droga che aveva ingerito
Quella di J. fuggita via mare dopo la morte in guerra del padre e del fratello arrivata a Lampedusa arrestata per aver manifestato contro la polizia per ottenere asilo politico
Terrorizzata dall'idea di essere rimandata a casa e che adesso lavora come badante in una famiglia che la colta
Il reparto G14 piano terra dove la degradazione umana di quei poveri ragazzi tocca il fondo
Un girone dell'inferno dantesco dove tutti sono a Rota il fetore si comincia a sentire già l'incrocio del corridoio delle cucine e appena oltrepassato il cancello c'è cogli una lunga fila di Mani Tese fuori dello spioncino delle celle a destra sinistra
Impressionante guardando
Fino in fondo il corridoio sentire le grida di aiuto eppure tra cui senza speranza conosciuto Giuseppe
Marcello affamato di affetto da ricevere da dare ha combattuto disperatamente contro la droga paiono per dose lo ha stroncato per strada al capolinea dell'autobus
I suoi sogni e le sue lotte sono stati i nostri sogni e le nostre lotte ci resta l'amaro di una sconfitta e i dolori di averlo perso ma ci resta anche la voglia di continuare la sua battaglia e la certezza di dopo tanti afflizioni Marcello sia tra i beati
In carcere non portiamo nessuna verità ascoltiamo
Incerti avamposti bisogna fare silenzio per sentire il respiro affannoso di chi sta dall'altra parte che non conosciamo bene e che forse non ci vuole bene
Agli avamposti per paura ci si nasconde magari dietro una penna un'agenda dieci euro ma è meglio camminare allo scoperto alla luce del giorno per vedere e farsi vedere occorre essere semplici e diretti trasparenti affinché possano cogliere ogni movimento ogni espressione capire che veramente siamo lì solo per loro
Solo per l'uno senza l'altro finale
Mi fermo attento e rispettoso davanti al ministro giù in una non importa se di Grazio di ignominia
Spesso con i detenuti ci scambiamo una stretta di mano e qualche volta un abbraccio ma questa stretta di mano questo abbraccio di pace non può essere disgiunto dalla giustizia dalla verità e dalla fermezza
Questo signore deve esprimere un cambiamento che condizioni di pace e verità senza cambiamento la stretta di mano e l'abbraccio di pace non sono che un utile compromesso
Il reparto G14 secondo piano
Angelo sieropositivo mi chiede di andare a trovare la sua ragazza alla stazione Termini e domandare di lei ha due vecchi russi marito e moglie che stanno sempre all'inizio di via Giolitti seduti su cartoni e coperte
Una sera tornando dall'ufficio mi fermo e chiedo ai due se hanno visto Stefania mi indicano una ragazza stivali bianchi fino al ginocchio minigonna
Vado verso di lei le chiedo se è Stefania che mi manda Angelo a quel nome si avvicina ma fa dei gesti con la mano come se volesse mandar via qualcuno
I chiedo di spostarci vicino al muro della stazione per ora avere nessuno alle spalle e girandomi vedo tre individui che ci impediscono di muoverci allora lei dice domanda Angelo e quelli si allontanano
Da questo momento ha iniziato il racconto della sua vita accompagnato da un pianto di rotto
Mi parla di sua figlia di tre anni che non vede da tanto tempo di sua madre che l'accudisce a Grosseto e che non sa della sua attuale vita mi dà il loro numero di telefono pregandomi di dire il suo bene per tutti
Non si sentiva più il chiasso della stazione il suo dolore l'aveva sopraffatto eravamo soli
La prima volta riconosciuto è Savona a trovarci era una festa e sapere che era in contatto con mia moglie è stato un grande conforto ora che sono stato trasferito incontrato altri volontario ritrovato lo stesso spirito come con Simona non chiedo nulla ma incontrarli mi fa stare meglio e sa che la pena finirà ma non amicizia
Per questo vi dico grazie
Pranzo di Natale a Rebibbia una lunga tavolata sotto la terza sezione trecento persone sedute la tovaglia rossa i piatti colorati un pranzo vero dall'antipasto al dolce
Tito malato di mente in carcere da talmente tanto tempo che non si ricorda più perché mi guarda sorridendo e dice domani ne facciamo un altro
Nell'aula del tribunale ho visto seduto tra i banchi la mamma del ragazzo che aveva ucciso era piccola con i capelli bianchi piegata dal dolore
L'ho guardato e ho visto la mia madre
E ho capito che cosa avevo fatto da allora con l'aiuto di molti ho cominciato lungo e doloroso cammino nella coscienza della mia colpa
Nicolai è uscito da Rebibbia dopo dodici anni di carcere senza un documento valido l'amministrazione non si era attivata
Trovò ospitalità da un gruppo di suoi connazionali ma quando il proprietario dell'appartamento si accorge che non è in regola lo manda via inizia lo rompe verso il gioco dell'oca per avere un documento deve avere una residenza e per avere una residenza serve un documento del consolato che attesti la sua identità
Il consolato vuole il suo vecchio passaporto scaduto sequestrato dai carabinieri istanza di dissequestro e accettata dal tribunale ma i carabinieri non trovano più il documento e fanno una dichiarazione di smaltimento
Siamo al punto di partenza intanto trova un posto dove dormire per duecentocinquanta euro al mese e finisce i soldi non può però ritirare quelli Caguán Tognato lavorando in carcere perché non a un documento di identità
Senza quel pezzo di carta Nikolaj non esiste non può avere un lavoro accedere alle disoccupazione ritirare i suoi soldi affittare una stanza per lui ricominciare non è possibile perché Nicolai e nessuno
Primo permesso nella casa di via una riesca a dormire finalmente non Santorum del brivido chiuso la sera dagli agenti l'unica buona notte negli anni di galera
C'è
Che e a possibilità alla famiglia e quindi ovviamente se vuole può riprendere a vivere nell'ambito del del del contesto familiare giudice lavora alla prima non può riprendere a lavorare eccetera
Come invece che si trova solo come nelle mie condizioni è diffuso
Simo
Mauro
Da quanto tempo è uscita da circa otto mesi
Attualmente dal febbraio scorso sono stato graziato dal signor Presidente della Repubblica
E sono uscito appunto completamente libero dopo dodici anni di espiazione infatti quasi tutti
Penale dei
Di Rebibbia
Dal primo giorno che sono uscito sono ospite tuttora della comunità-alloggio
Della caritas perché erano trovato una casa e poi ovviamente sono costi assolutamente spropositati rispetto al guadagno guadagno fatto insomma i guadagni fra tasse chiederle quanto apprende con queste vitalizi avendo cinque novantasette
Al mese
è una piccola casa dove appunto
A turno vengono dei detenuti in permesso
E vengono i loro familiari è una piccola casa una piccola famiglia una piccola famigliola così insomma
è un tetto ecco un tetto è importante nella vita
Cammino cammino molto perché per dodici anni io sono stato fermo a degli amici
Pochissimi
Pochi pochi
Pochi pochi amici
Nel maggio del due mila diciotto abbiamo ospitato nella casa del vigile per circa un mese e mezzo una giovane coppia di nazionalità nigeriana ricerca e Abbio usciti dal carcere di Civitavecchia
Sono rimasti con noi un mese e mezzo e subito si è creato legami di simpatia fiducia amicizia
Rassicurati dalla Casa dell'accoglienza si sono attivati per ricominciare una vita normale l'iscrizione all'Ufficio del lavoro la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno la ricerca di un lavoro
La loro tenacia è stata premiata hanno trovato una casa in affitto ad Anzio Rachel ha cominciato lavoro regolare come badante
Tutto sembrava andare bene fino a ottobre del due mila diciotto quando Rachel ha telefonato a dal Commissariato di Anzio
Li stavano portando recinti per il rimpatrio lei a Ponte Galeria lui a Palazzo San Gervasio vicino Potenza sono stati mesi terribili telefonavamo per non fargli sentire soli
Caricavamo loro le scarpe dei cellulari tenevamo i contatti con la sorella di Rachel che vive in Germania con la padrona di casa con il datore di lavoro della ragazza li abbiamo aiutati a pagare l'affitto e l'avvocato che ha assistito Rachel
Abbiamo portato a Ponte Galeria vestiti caldi coperte e cibo donati anche dagli ospiti della casa che hanno voluto aiutarmi offrendo quello che avevano un maglione delle pantofole di lana ma non potevamo incontrare vincerne vederlo
Abbiamo insistito come la vedova della parabola del Vangelo finché non abbiamo ottenuto l'autorizzazione a entrare era il venticinque dicembre il giorno di Natale non potevano dirci di no
Dopo sei mesi Rachel è uscita dal centro e ha raggiunto Abiola che era già fuori da un mese
Erano tornati al punto di partenza senza lavoro senza permesso di soggiorno e senza soldi ma ancora una volta sapevano di non essere soli oggi hanno un permesso di soggiorno provvisorio in attesa di riconoscimento per la protezione internazionale
Specie ha un lavoro regolare a viola lo sto ancora cercando lui dice ridendo dal suo metronomo taglio di altezza che non trova nulla perché troppo alto troppo nero e la gente ha paura
Nonostante ciò da qualche mese che ricerca Viola stanno restituendo i soldi a chi gliel'aveva dati in quei mesi terribili nessuno gli aveva chiesto indietro ma restituirli era il loro modo di riconquistare una dignità
Ma
Caro Gianfranco
Quando mi è chiesto di accompagnarti nei luoghi pensanti anni della tua detenzione ho provato una profonda gioia ho avvertito però anche il timore di non essere all'altezza di un compito così importante
Poi il volto di Gesù sulla croce mi ha rincuorato ho riascoltato il suo scarno dialogo con un altro condannato quando sia sulla croce si può bestemmiare maledire il nome di Dio o come uno dei due crocifissi dire ricordati in dimessi ignora in Paradiso
Non ti ha della salvezza di basta un ricordo troppo sangue troppe menzogne nel suo passato per osare tanto
Eppure il signore accetta questa sfacciataggine garbatamente lo salva il primo santo ufficialmente canonizzato da Dio è un ladro
E proprio all'ultimo gli è riuscito il colpo più spettacolare nella sua vita ha rubato il Paradiso
Fine luglio fa molto caldo in una cella c'è un ragazzone seminudo sdraiato sulla rete del letto senza lenzuola lo chiamiamo Alice per l'incontro con una busta in mano correndo di gioia mi ha scritto una mamma mi ha scritto la mamma
Prendiamo la lettera la leggiamo è un foglio strappato da un quaderno a quadretti scritto a matita figlio mio tu stai tanto male anch'io sto male ma questo non importa l'importante che tocca milita è la tua mamma che ti abbraccia
Riconsegniamo una lettera di fronte a questo foglio un Trattato di ateologia doveva finire
Il grido di dolore di Gesù dalla croce perché mi hai abbandonato è senza risposta
Per un attimo c'è il buio completo la morte per scendere fino nel profondo della terra e raccogliere tutti impiccati condannati i violentatori toglie agli altri e nessuno rimanga escluso
Mohamed è arrivata ripide da sei mesi ma ancora non è riuscito a parlare con la sua famiglia in Egitto manca l'autorizzazione per la telefonata la sua famiglia parla solo arabo e io no come aiutarlo
Mi rivolgo a dei ragazzi egiziani che hanno negozio di frutta e verdura vicino casa vengono dalla stessa città di Mohammed spiego loro la situazione accettano subito proviamo a chiamare diverse volte ma nessuno risponde
Sono dispiaciuti vogliono continuare fino a che non riusciranno a ringrazio mi hanno tale penso abbiamo un nuovo volontario che non ha fatto nessun corso se non quello della vita sì la vita e relazione
Fino a che non si trovi in difficoltà non capisci veramente chi sia il volontario
Poi succede qualcosa e ti ritrovi catapultato in un mondo che non conosci così è successo a me
La prima telefonata che ho ricevuto è stata un'emozione immensa una volontaria portava i saluti di mio marito dal carcere da allora è stata il mio legame tra il dentro e il fuori ogni telefonata era un dono oggi lei non è più una volontaria per me è un'amica
Grazie a tutti voi operatori instancabili silenziosi del bene
No
I colloqui che voi volontari ci donate rappresentano la libertà che ci è stata tolta in quei momenti non siamo più in carcere viaggiamo al di là di queste mura nella libertà
Li chiamano vibranti sono quelli che stanno per uscire a fine pena fuori diventano di ricominciare anti
Marie come c'era non è facile soprattutto se la nuova vita non è iniziata dentro se la pena non è stata un'occasione di cambiamento se la sicurezza si è tradotta solo nel chiudere fuori dalla vita per qualche tempo chi ha sbagliato
Per cambiare ci vuole coraggio e forza non è un percorso che si compie da soli serve qualcuno che ti ascolti che cammini con te che sfida i fianchi acconti che si avrà di conti che speri contiene dobbiamo ricominciare a credere che gli uomini e le donne possono cambiare non sempre succede ma può accadere
Adesso è finita e bisogna fare festa dopodomani torna a casa
Ma la festa non sarà perché sono libero ma perché potrò riconquistare una dignità far rinascere l'onore dal disonore invito mille progetti ma un unico desideri chiudere il conto non ho finito ho appena cominciato
Il prezzo che ha pagato mi ha reso una staccionata azzerato il debito con la giustizia ma ben altre più impegnativa corte di giustizia mi aspetta la vita ci proverò fino in fondo
L'unica cosa che costringe lo individua cambiare l'amore per questo ringrazio le volontari con il loro umore c'ho notato il fuoco della speranza per una prospettiva di futuro migliore con le nostre potenzialità perché ognuno di noi Ali capacità basta solo accenderle
Eravamo in cucina all'abbiamo al mattino subito il Mattino abbiamo sentito del terremoto così allora molle detenute facciamo subito la raccolta fondi dove c'è bisogno ma diamo soldi chi può due tre e cinque euro poi abbiamo chiesto di poter dalle mangiare nessuno uno non ci ha dato una risposta alla il collega mio insomma delle cammello ma dopo sua perché non devono a cucinare
Nel volto di
Pasquale Jumpy
Sono arrivati al campo base Aquino vestiti
Giorni dopo la fine
Senatori direttori mette
Nella voglia di adoperarsi per gli altri
Messo anni prima con il loro lavoro oltre la
Del due settimane hanno lavorato sotto antenne nella Croce Rossa Kenya continua Mercanti altri fa
Hanno cucinato esservi
A chi senza accusare è tornata all'improvviso privo di tutto per l'Abruzzo queste altre al ventiquattro dopo dopo quando hai fantasia quando c'è
In gioco sul lavoro e di lì riesce a fare tante cose riesce a fare
Metterle in pratica dopo dopo una vita piena di Spagna e mettere in pratica delle cose buone nel mio con la mia professione
Cambia tanto
Quattordici aprile siamo nati una settimana però ce la moto la volta dopo persino abbiamo rinnovato vada in sette giorni
Questo erano opposto del permesso per invece dalla casa siamo di qua dalla madre terapie bisogna roba comunque la ormai
Oggi Pasquale Giampiero lavorano stavi
Il Pastis Ancona Savona Filipponi per
Il volto
Dato pure avere giustamente dobbiamo pensare perché in carcere è un po'dura
Peana sono scelte certo la faccio volentieri
Quel lavoro lo facciamo proprio per sia controverso desume voluta non abbiamo preclusioni per nessuno ci mancherebbe altro anzi sappiamo bene da sbagliare è umano perseverare diabolico non allo sbando
Tu ci preoccupa vi siete trovati subito bene decisamente sì purtroppo per contro buono dottor sì all'inizio avevamo questo timore che non vedevamo accolti bene proprio visto il luogo dello veniamo pensavamo che però guasto deve fare questa gente veramente già colpito a tutti quanti
Poi sequestro cioè delle volte penso che una cosa grave
Che ti fanno maturare prima mare aveva un po'di titubanza avendoli conosciuti devo dire che io mi ritengo fortunato va bene
Su chi è in carcere è cambiata e non ho vergogna a dirlo so che si le azioni però non avrei mai immaginato di poter la e io anche da questo punto di vista il fare una settimana di volontariato quali è stato doppiamente interessante anche per queste spese soprattutto che questa esperienza sapevo che ero così sensibile pure io poteva dal sensibile mi commuovo per miei cambiano parecchio
Si può sbagliare nella vita ma importanti sia sempre una chance no a tutti
Balia deve pagare però dopo un rapido questi cambiamenti Camp intraprendenza ma che sia una legge uscito che comunque io non ho possibilità agente nel mare in passato avuto un momento di sbandamento di poter inserirsi in società e devo dire la verità
Loro sono stati uguali ai miei colleghi di Croce Rossa non ho sentito nessuna differenza con loro non ci complichiamo la vita proprio per questo no perché piace piace il nostro lavoro e allora vogliamo fare sempre di più ogni tanto facciamo un po'descrivo sì Ivan noi qui abbiamo campo barile l'azione del crea Aquilani praticamente
Io partecipate inizia ci pare doccia allora noi di una vita di un compleanno
No Eden piano
E calda la tavolata pur
Son molto molto declassato calmo tra altri
E sono ma dopo aver subito può quando piove quindi facciamoci un po'di frode
Che il percorso aperto da questi costi che hanno continua oltre L'Aquila
Maniera continuativa non so dove sono nello specifico il rapporto dovrebbe la prima emergenza
Uno dei capitoli di noi
Sperando appunto pur parlando con loro si prospettava giudizio diva del contraccambiare il favore loro sono venuti a conoscerlo nove De Roberto Gerosa sta nascendo l'iniziativa con il nostro commissario nazionale di andare a non l'ha conosciuta loro insomma
No
Stanchi
Notizie si
In questa giornata per voi molto bella abbiamo voluto invitare e nostro vicario di papa Francesco per la città di Roma cardinale Angelo De Donatis voli preferisce essere chiamato don Angelo
Perché ci aiutasse a fare una meditazione qualcosa di spirituale che riguarda il proprio il tema dell'accoglienza
E che ci possa mettere in qualche maniera in discussione per sapere se noi siamo persone che raccolgono oppure no penso ripartirà chiaramente della parole Digilio ma credenti o non credenti l'accoglienza un valore per tutti
Grazie giorno a tutti
E grazie per questo invito ringrazio don Sandro tutti voi
Semplicemente condivido un po'quello che stato una riflessione di questi giorni pensando al vostro incontro
Qualcosa che abbiamo già sperimentato in questi in questo tempo vissuto qui a meno da quando sono arrivato io visto che l'ascolto profondo di queste
E allora mi sono chiesto ma per poter essere accoglienti per poter vivere l'accoglienza
Quale la dimensione più importante possono essere tante le angolature non scelto una la scorretto
L'ascolto
In una in un passaggio mentre si leggevano le testimonianze ho sentito questa frase occorre uno che ascolti
Occorre uno che ci ascolti è necessario questo
Allora
C'è da fare una verifica sulla nostra vita sembrano sul tema dell'ascolto
E magari ci accorgiamo che tra tutte le competenze che lungo la vita andiamo sviluppando questa dell'ascolto fa un po'di fatica a volte ecco
Siamo qui vicino all'abbazia di San Paolo
Nella regola monastica di San Benedetto troviamo un'espressione molto bella se vogliamo
Approfondire ancora di più come si può attivare un ascolto autentico scrive a San Benedetto nella regola apri l'orecchio del tuo cuore
Aprì l'orecchio del tuo cuore
In altre parole
Non si ascolta lo sappiamo bene solo con l'udito esteriore
Ma con il senso del cuore
Quindi l'ascolto non è solamente raccogliere la Rete sonora di un discorso e prima di tutto un atteggiamento che possiamo definire come l'inchinarsi verso l'altro
Inchinarsi cioè la disponibilità ad accogliere il detto
E il non detto
Accogliere l'apertura tanto all'entusiasmo del visibile come al suo rovescio
Al suo dolore
La conoscenza che più c'è necessaria proviene da questa forma di ospitalità che è rappresentata dall'ascolto
Quindi sappiamo che l'albero che cade fa più frastuono
Della foresta che cresce che se un camion circola vuoto oppure mezzo carico fa più rumore
Che se viaggiasse completamente pieno
E il vuoto può essere molto rumoroso
Questo è chiaro no e la pienezza può essere totalmente silenziosa
Un padre del deserto diceva
Che la capacità di ascolto di un discepolo deve essere così grande
Da far percepire a molti metri di distanza un ago che cade
è un po'come quando una mamma magari sta in un'altra stanza sta facendo tante altre cose e a distanza riesce a sentire
Il pianto del bambino e quindi magari gli altri non l'hanno percepito dello percepisce e scatto
Tante volte noi non riusciamo a udire nemmeno a pochi centimetri la vita che cade non l'ascolto richiede esercizio
Richiede addestramento in una cultura della valanga come la nostra
L'ascolto si configura come un passo indietro critico rispetto alla frenesia di parole e messaggi da cui ogni minuto sì e travolti
Quindi i modelli di vita oggi imperanti veramente possiamo dire stordiscono
E l'unica ricompensa per le nostre esistenze estenuante sembra essere diventato l'intrattenimento per molte persone e queste sono ma la parola stessa intrattenere
Già la dice lunga significa attenere
O mantenere tra in una sorta di sospensione che ci cattura e a un certo punto in questa terra di nessuno ci troviamo a non vivere più nessun posto nemmeno e noi stessi
C'è un altro detto un altro aneddoto dei Padri del deserto che ci fa pensare
Un maestro aveva dodici discepoli
E il suo preferito era quello dedito alla calligrafia
Questo naturalmente creava qualche problema nei confronti degli altri che non coglievano il perché di questa predilezione
Allora il maestro decise di metterli alla prova insieme un giorno mentre tutti stavano lavorando ciascuno nella propria cella disse ad alta voce
Discepoli miei venite qui da me
Il primo a presentarsi fu il discepolo calligrafo
Solo dopo poco poco arrivarono anche gli altri
Allora il maestro li condusse nella cella del calligrafo e disse vedete lui era qui a disegnare la lettera Omega
E ha interrotto il disegno di una piccola lettera percorrere dal maestro
Risposero i discepoli adesso abbiamo compresso tu ami chi ci ascolta veramente
Allora l'ultima cosa c'è un paradosso che dobbiamo tenere in conto ed è questo
L'ascolto autentico esige da noi di diventare sordi
Se no questo è troppo
No è così no per così
Dice questo grande Monaco del quarto secolo non Eva Julio pontico un antico un grande maestro spirituale sforzati di mantenere sordo l'intelletto
E così potrai pregare
Cioè qual è la sordità di cui si parla qui
E quella che nasce dall'abbandono
E la sordità che nasce dall'abbandono il nostro ascolto è costantemente interrotto da urgenze
Che vengono a imporsi soprattutto false urgenze
Proprio finzioni che popolano il nostro spirito e ci precludono l'esperienza essenziale allora ogni volta che il nostro ascolto desiste dall'andare fino in fondo esiste da se stesso
Per questo è vario raccomanda Mann tieniti sordo
La verità è che a volte non ne siamo capaci
E allora ecco perché ci vuole un esercizio
Perché senza questo
Questa dimensione autentica non si riesce ad entrare
Nel silenzioso c'erano dell'ascolto quindi dovremmo imparare a scambiare la potenza del rumore con il mormorio del silenzio
E questo credo che sia importante ecco quest'anno come il Piano pastorale della diocesi stiamo proprio parlando dell'ascolto ecco che la città sia ascoltata da noi per noi tutti
E quello che ho chiesto a tutti quanti di fermarsi
Ad abitare con il cuore in questa città ma direi tutte le realtà non compresa quella che oggi stiamo considerando qui in questo nostro incontro veramente l'organo dell'ascolto io questo voglio lasciarmi come
Il percorso da da approfondire ma già l'ho fatta io lo so benissimo alla quello che ho ascoltato prima mi mi trovo in piena sintonia ce l'ascolto non è con l'orecchio mai con il cuore
Questa importante ce lo suggerisce Maria di Nazareth
Che meditava e custodiva nel cuore tutto ciò che udiva e non sappiamo che il cuore nella Bibbia e il centro della persona il cuore tutta l'interiorità pensieri sentimenti volontà coscienza memoria tutto quindi il cuore dell'uomo e un abisso è lì e depositata tutta la nostra vita
E ciò di cui siamo consapevoli e ciò di cui non siamo consapevoli quindi ascoltiamo inevitabilmente con il cuore con tutto a noi stessi con tutto quello che noi siamo e allora questo è decisivo
Per l'ascolto ed è veramente l'atteggiamento dell'ospitalità
Dell'accoglienza
Essenziale avere una predisposizione Dani modi Simpatia
Nei confronti dell'altro Simpatia accogliendo a Colli accoglierlo nel cuore
L'altro con benevolenza
Perché è nostro fratello preparandoci ad una relazione vera sempre alimentata da questo ascolto e dal dialogo reciproco allora in questo senso
Tutto quello che noi siamo diventa dono per l'altro anche disposizione per l'altro l'altro non è diverso da me ma come ha vissuto e vive gioia e tristezze angoscia e speranze abbiamo in comune la vita abbiamo in comune l'umanità
Ecco questo è quello che volevo semplicemente consegnare piove grazie
Mi permetto di fare un chiosa si dice così forse al discorso alla riflessione di un angelo
Il nostro ascolto in carcere deve essere davvero in questa direzione
Noi ci siamo sempre
Vi siamo fatti forti sul fatto che non vogliamo entrare apportare delle cose
Che non vogliamo entrare ad insegnare delle corse
Non vogliamo entrare a insegnare un mestiere o come si raggiunge la giustizia
Mai nelle entriamo lì
Era ascoltare l'altro
E questo è ciò che ci fa forti
Per esempio quando si ascolta che il detenuto che dice
L'avessi io pago qua appena finito il carcere ho pagato tutto
In quell'ascolto sì siamo attenti lui essa e dice che non è vero che ha pagato tutto
Perché il pagare norme liberarsi non eri conciliarsi con la società il pagare è una sofferenza che la legge ti dà da compiere ma se poi voi del PRS libero di ricostruire ciò che io ho rotto
Io questo personalmente ho imparato nell'ascolto di detenuti anche se partivano da una terminazione che era diversa da questa
Abbiamo un video che è stato registrati in questi giorni è finito l'altro ieri
A Rebibbia nuovo complesso di Rebibbia femminile
All'università UNITELMA sapienza e al culto del Bambin Gesù dove lavorano i nostri amici detenuti e detenute
Tra l'altro questo video è stato il preparatore fatto da questo regista che ha fatto molti anni di carcere e quindi sapeva come riprendere le immagini che voleva riprendere vediamola
Mi propongono una sosta ma io sono stakanovista dico no la facciamo dopo
Selvaggia antico dopo c'è anche un buffet offerto
Continuiamo questa galoppata in questi venticinque anni di Vick trascorsi
In vista dei prossimi venticinque che sono già iniziati e adesso vorremmo chiamare qui
Secci cedette il posto vorremmo chiamare qui alcune delle persone alcuni volontari a cuore persone detenute alcuni familiari
E per scambiare alcune parole con loro ne abbiamo parlato quindi io chiamerei adesso vi dico chi
Se può venire felice accessi che arrivava giù sì
Isabella Salvatore e Bruna ci siete
Salite esso con
Scusa
Sede
Male
Dove volete occupate può
Sapere il loro punto di vista al di là dei video allora ci piaceva confrontarci con loro
Come io però comincia ancora ma non volontario felice felice equità hakka nel big che da molti anni felice ha scritto alcuni dei brani che abbiamo che abbiamo letto prima
E ringrazio ancora e gli attori e musicisti cacciano accompagnato
E allora faccio una domanda felice abbiamo visto che
E non sappiamo in questi incontri ci ha molto dolore c'è molta disperazione e c'è anche molta speranza c'è molta affinamento e allora la prima domanda è com'è cambiata la tua vita dopo l'incontro
Non tanto con il carcere ma con le persone che vivono nel carcere
Devi spingere il pulsante rosso
è una domanda
Molto profonda questa e la mia vita è cambiata tanto
Il cambio del tanto perché i ho dovuto far fronte i cercare nel mio animo
Le motivazioni che forse da qualche parte nascoste
E quindi per potere essere al meglio vicino questi detenuti a queste problematiche ci voleva una cosa molto forte
Per fortuna con l'aiuto di tante persone
Che ho incontrato primo don Sandro
Che ogni tanto ci richiama sulla sulle motivazioni e in bene o male siamo andati avanti per questi venticinque anni
Io volevo aggiungere una cosa
Nel filmato che quando noi entriamo in carcere ci sono i corridoi lunghissimi
Su questi corridoi non è che uno entra così almeno in interna meditando cosa incontro cosa troverò
Come mi potrò comportare eccetera poi di dopo il colloquio sempre ascoltando soprattutto Mai dare dei consigli mai fare un giudizio
Alla fine del colloquio uscendo uno a un piccolo fardello sulle spalle
Ma mano che il ritorno indietro nel corridoio alla fine di questo percorso questo fardello sia assottigliato e come uno viene sollevato e si sente libero perché forse è riuscito a dare qualche cosa il qualcosa attraverso anche dall'altro
Su questo c'è io mi sono sempre
Oli in tasca una bellissima poesia di di un poeta triestino città vecchia e che il poeta che molte sensibilità più di voi riesce a colpire de di di questi questi momenti meglio ci di chi almeno sensibilità grazie
In la
Isabella è una persona che sta ancora in carcere
Che abbiamo incontrato lì e allora è una domanda secca tanto qui ci parliamo direttamente non stiamo facendo né retorica né altro noi ci piace dire che ascoltiamo H accompagniamo ci piace pensare non ci piace ci proviamo a farlo
Ti sei sentita accompagnate ti sei sentita ascoltata c'è qualcosa invece e che aspetta avete più anche da un po'l'Ontario da una volontaria
Va in primis faccio un appunto intanto ringraziamo
Ci prima dall'accesso dentro l'istituto a fare entrare dei volontari che è molto per me molto fondamentale di vario tipo Palin lasciamo don Sandro che da quando ha salsedine comunque
Per noi sta facendo dato e pari in grazia o comunque la responsabile dalla sua famiglia Silvia in quanto è sempre disponibile io sono tre anni di frequento ora casa famiglia ricca
Non è che ti senti accompagnata si sa
Accompagnata vigenti in famiglia una
è un nucleo familiare dove comunque tra volontari che si vengono a trovare non si sentiva il solo ti senti accompagnati in tutto dove c'è un responsabile anche oltre assedia sia Murdoch che per me è come un fratello quindi in tre anni abbiamo in sala d'onda rapporto di qualsiasi problematica
Che ti devi sposare ci ha sempre sempre disponibile cesoie volontari Noce lasciano mai soli quindi li ritrovo dentro li ritrovo fuori ci sono delle persone come me detenuti
Maschili detenuti femminili dove comunque si condividono degli spacci comune cucina giardino dove ognuno si racconta dove raccontiamo le proprie storie cerchiamo comunque di poi evitare discorso carcere andare voi su un sorriso la scena e così via
Grazie
Che il carcere sofferenza l'abbiamo capito credo e non è sofferenza solo per chi è in carcere ci sono le famiglie e allora abbiamo chiesto a giù sì
Che ha vissuto questa questa realtà insieme al marito il marito detenuto
Anche le vostre vite sono stravolte anche le vostre vite sono
Messe alla prova ad una domanda voi avete fatto un lungo percorso noi abbiamo fatto dicono io non c'entro niente ma il Vika quindi in qualche modo
Mi sento dentro
Come avete superato insieme tutte queste difficoltà la paura di uscire alla paura di ricominciare la vita vera riscoprirla le parole che dicevano le persone erano queste la vita vera
Ho paura ti tengo per mano per attraversare la strada uno spicchio
Di vita creerà infatti la difficoltà che qua c'è una detenzione dentro per chi la vive e la parte fuori per chi legato affettivamente per chi vive nonostante voi debba mandare avanti la vita fuori che comunque va avanti quindi siamo il ruolo del del bicchiere volontari di don Sandro in primis è quello di
Di di fare da punto di unione tra quello che credi sia un mondo per te ormai completamente chiuso anche se poi non fai parte di un di un certo mondo quindi verdetti trovi davanti a un muro davanti dei cancelli
In alcuni casi anche con dei bambini a cui dare spiegazioni su cosa sta accadendo quindi inventi adatti alla crescita del bambino quello che poi bambino vive come spiegare un cancello che sbatte come spiegare
Un un tavolo che separa una conversazione tra padre e figlio pure Livia sci
Diciamo che il ruolo del del del dica dei volontari del è da tramite è diciamo allentare un po'quei cancelli
Dare la speranza che forse quel dopo che ti vedi chiuso che non riesce a immaginare ci si ci possa essere un dopo
Tutto sommato è possibile crederlo con tanta forza con tanto amore con tanta s'speranza però una sono speranza fine a se stessa il conio uno sia la famiglia all'interno sia chi vive la realtà da dall'interno combatte e sono conquiste che giorno dopo giorno ti trovi a superare e e ti ritrovi a rivivere una vita normale
O che si avvicina molto alla normalità
Che dice non l'ho fatto un po'ho fatto grazie grazie a me e grazie alla forza ma grazie a tante persone che oltre quei cancelli oltre quei nudi citando una mano ma per aiutare a trovare la forza che poi devi trovare dentro di te perché poi dall'in asse
E titoli a a a guardare indietro e a trovare un futuro quindi può a di viverlo attraverso la persona che ammira persona che comunque sia trovata in situazioni comunque insopportabili occhietti sembrano tali che poi pensi e ti accorgi che tutto sommato
Sono muri invalicabili quindi sa si allentano un po'e questo grazie comunque a al vostro tramite insomma questo tramite importante
Salvatore parto da questo spicchio di normalità che raccontava Vincenzo quando incontrava la sua ragazza e la incontrava in quella casa
Che adesso abbiamo concertino con degli spazi
Tu quella casa la frequente cos'è quella casa cosa rappresenta risoluzione sul voto sì dopo il più utili al microfono per favore scusa conclude russo
Ho potuto osservare il mio figlio per la prima volta mentre dormiva nichilisti
Non avevo mai avuto la possibilità perché io sono detenuto dal due mila undici e all'età di otto anni l'ho visto per la prima volta dorme standardizzazione fantastico a parte le persone che ci lavorano all'interno della casa
Se delle cose più belle della potuto che vivo potuto succedere in questa rompo le scatole
Grazie
C'è una cosa che abbiamo imparato
Frequentando le persone
Che quello che manca non è lo straordinario non sono gli eventi straordinari all'inizio pensavo il primo permesso li portiamo al mare portiamo in montagna quello che manca è la normalità vedere il proprio figlio dormire
Studiare insieme usare un piatto di coccio e non un piatto di carta poter fare le cose che per noi sono scontate Emma che poi le persone
Che ne sono private scoprono come sono importanti Bruna tu lavori nel call center di UNITELMA sapienza Imone queste strutture
C'è una una frazione mi ha colpito come diceva una delle persone che lavora in un call center non so più quale che diceva l'emozione quando è stato lui a mandare i soldi a casa e non lui a chiedere i soldi e allora il lavoro non è solo lavoro ma anche dignità
Cosa è stato il lavoro dopo anni di carcere
Assolutamente sì dignità e lavoro ti dà la possibilità di di guardare al domani di guardare i i tuo figlio un figlio che tra poco compirà tredici anni
Di guardarlo senza aver Problemi nessuna vergogna nessuna cosa anche perché
L'importante è essere chiari nella vita dire tutte le cose come stanno però si dà la possibilità di vivere al domani di potergli fare regalo al compleanno adesso è è una scala banalità
Dire averlo potuto vedere tutte le settimane veniva pranzavo pranzavamo all'università per cui potergli offrire il pranzo non mi porta a lui una volta ne ricordo stavamo ancora
All'interno lavorare con il Progetto le calma sapienza
Ho detto ho bisogno di un quaderno a quadretti perché devo prendere degli appunti lui ha fatto un pacco
Piccolo con il quaderno una benda
Lui io so quel quaderno ancora oggi guai a chi me lo tocca ai miei colleghi e sanno quanto sono gelosa sono perché nella mandato mio figlio
Per quei sicuramente quella premesso che tu deve andare a scuola questa nell'ibrido comprati io non l'ex marito li ha pagati io vuol dire tanto e sono meritano comunque una persona rispetto a tutto quello che ho sentito e che vivo Stra fortunata
Per cui già parto di mio da una presupposto diverso
Per cui questo datato delle persone che non ha non sono più in giovanissima età che hanno un marchio la possibilità di pensare domani forse solo un lavoro non è stata cinquant'anni ma si sono pregiudicata però cavolo con la cooperativa mi hanno hanno creduto in me io di questo sarò riconoscente a vita a me sta solo dimostrate Baiocco
E ricomincia il giro ma vi prometto che l'ultimo e con Felice ancora noi accompagniamo ma accompagnare ascoltare vuol dire anche saper ascoltare dei no e rendersi conto quando qualcuno non vuole essere seguito da una parte e dall'altra
Ascoltare accompagnare dare fiducia vuol dire anche qualche volta
Prendere delle fregature lo mettiamo in conto come si vive a tutto questo non sempre tutto un percorso positivo
Dunque io personalmente quando quando parlo con il detenuto dall'altra parte
Sempre nel nella massima trasparenza
Quello che deve risultare per prima cosa il lato umano
Chi solito ti dico
Riscriviamo quindi questo foglio e via Anco giriamo no bianco
Non lo sporchiamo riscrive ci la tua nuova vita se possibile
Perché e così i nostri colloqui sono anche rivolti a questo di che di capire che c'è stato un errore e questo errore va ci siamo
Risotto insomma
I certo quando poi Siss capisci che la persona che davanti non vuole accettare questi discorsi
Non è che gli vengono imposti Marco ti senti un po'deluso senti un po'deluso però ci sono anche molte volte
Che questo viene accettato e nel tempo
Il molti molti ti ringrazio chi si per fortuna detto incontrato per fortuna che data l'attuale scusate se parlo in prima persona ma semplicità la tua modestia seguirlo rosso chiuso dicono loro io mi sono trovato molto bene
Sabella c'è qualcosa che vorresti chiedere di più e volontari l'altro apparente se si è parlato molto di don Sandro e The giusto
Francesco l'ha detto all'inizio siamo un'ottantina di persone che quotidianamente valgono quei cancelli attraversano quel corridoi si siedono raccolgono le parole i silenzi
Io mi ricordo una volta non so se c'è ancora Laura Longo lo magistrate diceva non ascoltiamo le parole voi ascoltate eccola pure ascoltate anche i silenzi noi ascoltiamo anche i silenzi a volte questi colloqui sono dei colloqui
Silenziosi
Perché bisogna lasciare spazio anche
A questo anche a chi ha bisogno di sedersi di avere qualcuno che lo accoglie anche col suo silenzio accogliamo lacrime l'avete vista accogliamo anche sorrisi gioia feste e quindi sono momenti belli
Sono persone normalissime che hanno scoperto un mondo e che hanno scoperto che questo mondo gli a capo come cercare il mondo fuori
C'è qualcosa che tu vorresti di più vitale
Dalle persone dal volontariato c'è qualcosa che secondo me si può fare di più non stiamo già pensando ai prossimi venticinque anni cita qualche dritta tu che parli anche con le altre persone quelle che magari non vogliono parlare con noi quelle che sono arrabbiate con noi perché non facciamo quello che ci chiedono
Allora partiamo dal presupposto che comunque non è facile no accontentare parlo di Rebibbia femminile quattrocento detenuti e quattrocento mentalità quattrocento culture
Penso che come volontariato Rebibbia femminile
Da
Il più
Perché io vengo darà altre due seduti volontari fino a che non solo arrivare a Rebibbia femminile non ho visto neanche mezzo
Quindi già partiamo e comunque a Rebibbia femminile
Di volontari diamo tantissimi e tutti efficienti tutti al momento di ieri nostro bisogno di ascolto gli aiuto economico
Faccio un esempio scegliamo vie abbiamo dei fornelli niente non li acquisiamo presso i volontari
Non è facile
Nella vita quotidiana dove viviamo in un contesto in cui siamo trovare delle persone a disposizioni no perché comunque purea voi al di fuori di di quelle quattro mura vedova Ida avete una famiglia a ridere osservo problematiche e nonostante il suo le ore hanno ricevuto indicate quindi chiedervi di più uno
Una delle prime cose che abbiamo capito quando siamo entrati in carcere e quando può parlavamo tra di noi e che non si può cambiare migliorare il carcere se non si cambia il fuori
Non ha senso un carcere perfetto se fuori c'è una società che ti chiude la porta non ha senso uscire dal carcere se fuori le porte della società sono chiuse allora giusti che è un po'dentro un po'fuori
Perché si trova in questa situazione complicata ma anche qui che cosa può fare di più la società esterna che cosa possono fare le persone un po'lo sappiamo ma non tutti hanno Bambin Gesù che ti può dare un lavoro non tutti hanno opportunità c'è qualcosa cosa deve cambiare perché diventi più facile tornare con quel marchio
Purtroppo il il pregiudizio è una cosa che
Diciamo vincola un po'io in Brindisi disinserimento diciamo che il tramite di associazioni quali le nostre ovviamente mi sento di dire un ponte Doro parlo dal mio punto di vista di spettatrice vivente insomma di di situazioni come dicevo prima un ponte Doro che trita la speranza di rimettersi in gioco comunque di un po'in alcuni casi di ripartire dal punto di partenza in altri di migliorare magari quello che dalla stalla non è una partenza acciaio in cui c'era qualcosa da cambiare
Diversamente io che che vivo comunque la vita di tutti i giorni issò le difficoltà da persona tra virgolette normale non detenuta vedo penso che senza tramiti la vedo molto difficile perché purtroppo c'è il pregiudizio di del non conoscere le situazioni e il più delle volte anche nel non avere la volontà di conoscerli di conoscerle
Quindi i ma ancora più ragionamenti esatto abbattere i pregiudizi che credo sia la cosa comunque più difficile
Salvatore tua è cominciata muovere quelle che noi chiamiamo i primi passi fuori dal dentro al fuori passi a volte difficili la paura di uscire
Io tante volte l'ho vista nelle persone dopo anni perché non conosce più questo mondo che va sempre di corsa pieno di rumori prendono di Smoke pieno di sirene che non sono tutte aperte anche se all'inizio non sembrano tutte aperte
Allora atte a una domanda
Quant'è difficile ricominciare quali sono gli ostacoli più duri cosa ti aspetto e come ti aspetti e come non so tuo figlio è piccolo ma come parlerai a Luís di questa esperienza se intende farlo
La cosa che e lunga
A tutt'ora c'ha otto anni e lunghe domanda già così a me
Acciaio perché non è più l'epoca nostra che eravamo ragazzini c'è la prova di oggi tutto molto più veloce luglio e ti fa domande atte che molto difficile pagine andare avanti ed inseriti della fascia lavorativa
Tutto molto difficile però come si dice volere è potere tutto si può fare
Verona ancora qui
Anche tu quali sono gli ostacoli più difficile quali sono invece i passi che pensi di poter fare e anche a te lo chiedo
Tu hai modo di incontrare persone fuori
Persone che il carcere non lo conoscono se non attraverso i film attraverso i telegiornali
Cosa cosa serve per cambiare per rompere questo muro per abbattere sicuramente la prima cosa è l'incontro con le persone sicuramente l'incontro con le persone parla una persona che avevano pregiudizi
Tantissimi
Se non lo conosci questo mondo però purtroppo è così non la comunicazione che arriva da dai canali comuni
Estremamente negativa adatti per assurdo
Io non ho mai fatto teatro vita mia avrei sempre voluto farlo perché mi piaceva non avevo tempo in carcere ho fatto più volte teatro foto due corse o altro ho fatto tre mila corsi che non ho mai potuto far fuori
E non te lo aspetti perché non lo conosce il pregiudizio scegliere una prima che non avere mai preso a lavorare una persona comune
Sapendo che stavo facendo ancora un percorso anche se fuori ma comunque in carcere
Per cui credo che abbatterlo non è molto facile estremamente realista
Niente consiglierei lo so che è assurdo che lo sta dicendo ma una un un periodo di permanenza in carcere a tutti farebbe bene a conoscerlo
Perché atti cambiati cambia tantissimo ti fa vedere in maniera diversa le cose un sociologo penso farebbe milioni con tre mesi qui dentro però mi per tutta la le diversità
Che vivi
Come sempre tutto ciò che è diverso ci fa paura semplicemente perché non lo conosciamo l'unico modo è conoscerlo quindi non solo ascoltare e parlare provare a a trasmettere che che non entrò in quel mondo così mondo si pessimo per l'amor di Dio cioè dove ognuno dovrebbe evitare di arrivarci però se lo vidi non determinato modo con i supporti forse sono fortunata perché sì no sono sicuramente fortunata
Però al percorso poi sarà estremamente positivo per questo termine per me
Un po'meno per mio figlio che adesso che esco ha detto finita la pacchia torna Mamma
Prendo spunto da una cosa che ha detto Isabella e e vorrei ringraziare tutte quelle persone l'amministrazione penitenziaria dal provveditore ai direttori e vicedirettori e anche comandante alla polizia gli educatori con i quali da anni lavoriamo lavoriamo insieme a volte ci scontriamo ma la discussione fa sempre bene
E veramente senza i quali è molto difficile poi andare avanti io l'opportunità di girare per istituti penitenziari tutta l'Italia
E là dove c'è la presenza del volontariato le cose sono diverse
è importante una presenza che cambia una presenza silenziosa che bisogna saper ascoltare come si diceva prima ma io vorrei veramente ringraziare tutti ne vedo alcuni in prima fila
Magistrati Pedone ex magistrato con agitando un po'più difficile in questo momento però noi continuiamo tenacemente
Un'esperienza come quella dell'Aquila è stata possibile perché tutti
Queste figure insieme hanno creduto in questa esperienza qualcuno la proposta qualcuno ci ha creduto qualcuno un po'meno ma alla fine insieme si cammina quindi o si lavora insieme o non si va
Da nessuna parte e l'altro soggetto centrale lo dico e poi chiudo non so se poi qualcuno ha delle domande da fare anche le persone sono qui o se vogliamo
E che o chi sta fuori cambia veramente lo squartato verso il mondo del carcere che nel mondo di chi ha sparigliato di chi ha commesso un reato
A volte di chi non ha commesso un reato ma è passato in custodia preventiva e poi comunque il marchio rimane
Ecco o cambia il nostro sguardo fuori o si ha il coraggio di abbattere pregiudizi anche senza incontrare direttamente questa realtà
O c'è poca speranza perché in carcere e in questo momento ciò di cui c'è più bisogno è di una rete fuori e quindi noi siamo molto contenti di averne avuti oggi qui di averne ancora a cui perché per noi che siete tutte delle antenne che sappiamo continueranno a raccontare fuori
Quello che il nostro lavoro quello che il carcere ciò che si può fare per cambiare ciò che si può fare perché questa società sia più sicura perché va molto di moda parlare di sicurezza
Non è contrapposta al volontariato
La sicurezza passa per il reinserimento questo lo sappiamo tutti e ci crediamo tutti
E il reinserimento passa per una società che sa accogliere che sa che è un po'rischia ma insomma a volte rischiare fa bene e a volte essere disposti a cambiare fa molto bene quindi non so se qualcuno ha delle domande da porre se ci sono domande avete pochissimo tempo per alzare la mano altrimenti se siamo d'accordo Sandro gli apra Gesco
Ci sono altre cose allora vi ringraziamo
Chiudiamo qui ci diamo appuntamento in questi venticinque anni di cammini comunque abbiamo conclude
Ringrazio anche le due cooperative la cooperativa che ha offerto il caffè caffè galeotta una cooperativa che ha sede
Nella casa circondariale di Rebibbia c'è una torrefazione dove producono al caffè lo potete trovare sul sito lo potete comprare
C'è la cooperativa bene work sempre una cooperativa che lavora a Rebibbia che falcate Renga quindi a disposizione di chiunque abbia
Bisogno del loro contributo e grazie ancora
E buona giornata a tutti