Cortile di Francesco 2019 - Incontri sulle strade d'Europa

Alla buona sera a tutti benvenuti a questa sessione
Del cortile di Francesco dedicata è pensata intorno
All'ultimo Libero Rizzo intitolato il filo infinito
Sottotitolo non meno importante viaggio alle radici d'Europa
Senta
Ora sente un po'meglio sì
Dicevo quindi estensione disegnato intorno al libro di Paolo Rumiz il filo infinito
Viaggio alle radici d'Europa e un viaggio
Molto particolare interessantissimo
Per chi conosce Paolo Rumiz che è un grandissimo scrittore oltre che narratore e viaggiatori lo scrittore noto soprattutto per i suoi libri sui viaggi
Io sono ricordo ancora le estati scandite boleri portarci di comizi su Repubblica
Viaggi appunto il viaggio dei libri sull'Appia Antica e in particolare questo ultimo libro come vedremo poi dalla discussione
Senta ancora come vedremo dalla discussione che cominceremo ha molto presente diciamo il grande tema delle radici dell'Europa il filo infinito sta proprio a rappresentare come metafora
Il l'incastro diciamo il il perimetro disegnato dai monasteri benedettini vedermi che sento San Benedetto sarà il il soggetto il tema di questa conversazione qui in qualche modo sarà inevitabile confrontare la figura di Francesco Di Francesco il camminatore Francesco
E della verità per così gli atti in GB attraverso il cammino e dall'altra questi due parole magiche ora et labora
Che segnano per così dire l'itinerario tirare i Cola Di Benedetto vedremo in che senso così fondamentale nella costruzione dell'Europa
Una posizione dell'Europa
Che nel libro ironizza comincia chiaramente guardando a San Benedetto
Alle invasioni barbariche
La Regola di San Benedetto era una risposta in qualche modo altro al disastro alle macerie in cui era caduta la civiltà antica e nell'hip di comizio questa situazione storica viene messa quasi il rapporto a quella contemporanea
Dove il tema per così dire sovrani Small irrompere delle destre
Della solidarietà in certo punto del libro della solidarietà diventata reato cioè se è un punto forte del del del testo di di lunghezza diventa per così dire il il luogo da cui partire per riflettere su che cos'è diventata l'Europa e su come l'Europa può per così dire riconquistare la consapevolezza di quelle radici
Non a caso il
Il tema incontro che la chiave tutta la cornice in cui stiamo lavorando
A che fare con l'accoglienza ma anche con quel contro con l'ospitalità e con il vedere l'altro come nemico ecco il pellegrinaggio questo viaggio che Rumiz affronta attraverso i monasteri Benedettini non solo italiani ma vedremo anche in altre parti dell'Europa quindi toccando anche l'Ungheria col questa vettura Paolo ci dirà poi la situazione complicata e anche di come veniva Rachel Comini recepita oggi quella situazioni in Ungheria ma anche in Francia in Svizzera
E un libro anch'io Uribe non soltanto sui luoghi chiaramente
Gli indemoniati i monasteri sono di luoghi no in particolare dove si organizza tutto una c'è c'è una certa ritualità
Che viene molto rischi scritta molto bene nel rito come per così dire lo spazio del sacro che che noi intendiamo a dimenticare nel tempo ma anche l'incontro
Bellissimo devo dire a volte con delle persone
Cioè luoghi e persone
E quindi anche con il modo in cui queste persone interpretano la crisi contemporanea e cercano di rispondere attraverso la regola di Benedetto reinterpretando la seconda poi dei diversi luoghi poi ogni monastero Asso a suo modo pur obbedendo per così dire una regola generale
Mi dà una interpretazione certo cerca di renderla vitale nel modo che gli è proprio anche legando la vedremo e questo è Paolo è bravissimo a leggerlo
A a comprendere come interpretazione la regola possa avere a che fare con Powell o con lo spirito del luogo come possibile quindi incarnare il linguaggio la regola con il luogo stesso
C'è poi per così dire un un suono che proviene dal dal luogo può essere per così dire intonato assecondato attraversato vedremo sono i passaggi tetto
Sarà spiegato prima di dare la parola Paolo le ho sempre utili un'altra cosa
Il il viaggio non comincia per così dire in media stress
Cioè consiglia c'è un motivo alla alla base di questo viaggio che è una
Per così dire una come dire un mi venivano le parole di di Vittorini agli nell'incipit di conversazioni in Sicilia unito su un grande viaggio verso il indietro verso la madre verso la Terra madre di Vittorini quel viaggio cominciava Coccoli narratore che faceva appello a degli astratti furori
Astratti furori in quel in quel caso erano per così dire una una denuncia coperta della situazione il fascismo del regime di Mussolini nel quarantuno e quindi quel viaggio si italica si caricava tutto il significato per Cofide allegorico
Dove ogni tappa rispondeva per così dire al racconto di quello che era era diventata l'Italia
E ai nuovi doveri chiameremo per così dire dove dovuto riconquistare e che in qualche modo il viaggio di lunghezza
Mi piace sottolinearlo ha questa valenza fortemente politica qui un viaggio che e disturbi aprì esplorazione del sacro randagio che cerca di capire come attraverso la regola Penati benedettina si sia costruita con l'Europa quei radici europee come sapete
Le radici cristiane europee
Certo sotto il rispetto le radici
Europee cioè le radici europee ma non è sotto l'aspetto cristiano e come se palude se per così dire per sottinteso
Quando invece è stato tutto un dibattito con i francesi dove per loro il tema di radici cristiane era un problema inserire quel quell'aspetto questi mesi fa capire quanto invece le ragioni le radici cristiane siano incancellabile all'interno della costruzione d'Europa
Bene io vorrei prendere più di questo tempo la sarà appunto una conversazione che innanzitutto a Paolo Di partire proprio da questo punto dalla nel raccontare meglio proprio come è cominciata Lidia di questo viaggio c'è un riferimento che non ho detto ma che spiegherà meglio sicuramente Luís al terremoto di allora citazione post-terremoto di Amatrice scoiattoli machete al terremoto
E a un certo punto allo spuntare allo stagliarsi la statua di San Benedetto
Cioè di parte il libro e da qui vorrei dare la parola a Paolo per raccontarci
Già quindi molto vicino
Papà mi
Se è così mise scritte
Andrea se poteva va bene
Dei TAR acrobazie
Bene ok vado
Pene
Dunque io sono un anticlericale
Che da sempre cerca il sacro
E non vede in questo nessuna contraddizione
Sono uno un laico che però quando entra nella chiesa di San Francesco e ci trovò megaschermo si sente spaesato
Perché ritengo che quel mega schermo uccida la percezione del sacro
Appartengo in quanto cercatore di Benedetto a una parrocchia diversa rispetto a quella dei francescani ma proprio come tale ritengo che tra i due mondi e tra i due Papi che portano questi nomi così centrale nella storia d'Europa della cristianità vi sia
Un antagonismo
Costruito dai media
Perché infatti io
Del Santo perimetro di un monastero benedettino a cui è stata appioppata ingiustamente
La non Menardi stanzialità mentre francescani sono dei nomadi
Che vanno con i loro sandali in giro per il mondo in questi santi perimetri la figura più importante non è la batte
Non è il primo re ma è il frate portinaia colui che di fronte al migrante a colui che viene al pellegrino è obbligato ad aprire la porta e non solo ma nel mondo benedettino
Il monastero
Non è un fungo che cresce dal nulla ma è un luogo che viene adottato da una pattuglia di uomini disposti a tutto al termine di lunghe peregrinazioni europee quindi anche si sono dei grandi camminatori
Sono degli uomini che hanno conosciuto quella cifra farà unica dell'Europa
Cioè quella di essere una terra a misura d'uomo una terra cammina delle non una terra smisurata
No come l'Asia o come l'Africa
L'Europa è quel luogo dobbiamo dirlo ai nostri nipotini che ha oltre ad avere una serie di caratteristiche uniche al mondo acquista che da ogni campanile nelle di un altro da ogni torre civica membri di un altro e poi andare da un luogo all'altro è fatta l'Europa per essere camminata
L'incontro con benedetto da cui partono tutta una serie di riflessioni sull'Europa di oggi
Nasce per puro caso
Nasce la primavera scorsa
Durante un viaggio a piedi lungo la linea di faglia del terremoto che ha devastato tutto tra Amatrice Visso e Camerino
Sono partito per fare questo viaggio andare a piedi sulla linea di faglia e vedere che cosa vedo
E
Al termine di un di una traversata
Molto speciale
In cui
Il l'orrore dei ciò che saliva dal profondo
Squarci delle case ancora lì certo tu vedevi impietosamente all'interno dell'intimità delle case luoghi che erano stati abbandonati sembrava un attimo prima mentre erano passati dei mesi
E dall'altra parte la meraviglia di una natura di una di un Appennino
Che gli altri Paesi d'Europa se lo sognano un paesaggio simile con il disgelo le prime i primi era Nocchi che cominciavano a uscire i primi fiori che uscivano dalla neve
E quindi con il cuore
In tempesta in mezzo
Queste sensazioni antagoniste no lo spavento e dall'altra parte
La meraviglia
Sono sceso sul Norcia a piedi da quel luogo da quella conca unica al mondo che si chiama piano di Castelluccio
Scendo sul Norcia senza pensare minimamente all'esistenza di Benedetto
Senza manco ricordarmi che Benedetto era nato a Norcia e senza aver mai guardato su un libro che Benedetto era vissuto non nell'anno mille ma negli anni tra il Cinquecento e il Seicento
Arrivo dalla piazza di Norcia mono gruppetto di con una pattuglia di di amici che dovevano con me monitorare questo viaggio e mi trovo davanti alla statua del Santo d'Europa
Questo sta Santo perfettamente intatto al centro di una piazza attorno alla quale tutti gli edifici religiosi erano crollati su se stessi non stavano in piedi a pezzi
Mi dice qualcosa e subito mi chiedo da camminatore da viaggiatore che sa che i segni non sono mai casuali
Mi chiedo a cosa mi dice quell'uomo intatto in mezzo alle rovine cosa mi indica vi indica
Le rovine prossime venture di un'Europa che tutti i giornali chiamano dà per spacciata
Mi indica che per la terza volta in cent'anni l'Europa ricadrà nella tentazione del suicidio c'è un'altra guerra
Oppure mi dice l'esatto contrario
E cioè nonostante le macerie che ci circondano macerie morali macerie fisiche nonostante l'abbandono dell'Appennino da parte di popolazioni che non se n'erano mai andate che per la prima volta
Da millenni abbandonavano definitivamente questi luoghi senza che la ricostruzione cominciasse forse quell'uomo mi diceva che nonostante questo
Nonostante questa tendenza periodica dell'uomo a farsi del male la regola era ancora lì ancora oggi utile per l'Europa contemporanea
E così quella notte dove dormimmo a Norcia io non presi sonno e passai la notte a informarmi su chi era questo bel personaggio che mi aveva tagliato la strada e mi aveva obbligato questi pensieri
E così
Modestamente mi sono fatto una piccola cultura attraverso il mio smartphone ed in base alla prima perché scomparire
Che è un uomo nato nell'Appennino
Aveva
Cresciuto diciamo che aveva costruito il fondamento della sua fede
In una grotta quindi in una totale solitudine non certo punto capisce che non è più in quel silenzio totale immerso nella natura come nel deserto dei primi Padri
Ma era nel gruppo degli uomini che Orano elaboreranno che si può costruire il giusto rapporto con il sacro con l'invisibile con la parte invisibile della nostra vita come centrale per capire
Il mondo
Mi chiedo capisco che questi uomini
Hanno fatto qualcosa di inaudito cioè nel momento in cui l'impero romano era crollato
In cui all'EUR sull'Europa nessuno avrebbe scommesso niente
Un mondo che non aveva più esercizi con cui dividersi in cui l'antico Limes tra il mondo della civiltà il mondo dei cosiddetti barbari era miseramente crollato
Un mondo in cui milioni e milioni di Goti Visigoti gli Ungari eccetera passavano vandali passavano senza problemi
In cui le masse contadine vivevano nel terrore in cui le montagne e i pascoli erano stati abbandonati in cui un intero continente stava sprofondando
Dell'inselvatichiti mentre totale in cui le città avevano perso il loro senso
The bidirezionali in cortile strada erano di diventate insicura popolate di banditi in quel momento non in un momento favorevole nel momento peggiore dell'Europa quelli uomini partono armi colonizzare né le periferie abbandonate attraverso una costruzione mirabile ed efficiente che a nome del monastero
Creando tra questi luoghi eccellenza
Della dell'economia della ecologia
Una rete di Cambini
E di pellegrinaggio che e il momento di rinascita dell'Europa
Parlando con un geologo vengo a sapere
Disco mi occupavo di terremoto mi dice ma non sei
Che nei luoghi dove Benedetto ha lasciato il suo segno nella cultura contadina la
I crolli sono stati minori
A parità di consistenza del terreno a parità di sismicità
Anche le campagne che hanno una tradizione benedettina sono crollate molto di meno
Perché è rimasto nell'Appennino il segno di una regolamentazione del territorio che altrove è sfuggita
E l'ho cominciato subito a interrogarmi a chiedermi che rapporto esisteva tra il terremoto
Benedetto e quando a distanza di
Qualche mese
Un monastero benedettino del nord d'Italia
Mi chiama per narrare la mia esperienza sismica in un incontro che riguarda
I
I territori inseriti mi dico bene ma allora questo collegamento c'è perché mi chiamano i benedettini e non i francescani
E ha chiesto
E nelle elucubrazioni nelle riflessioni che precedono la mia relazione a questo incontro internazionale popolato Tittoni anche che venivano dalla Polonia dalla Spagna da ovviamente dall'Italia
Preparo una relazione il cui nucleo e questo da tunnel poteva venire un uomo che è stato capace di ricostruire l'Europa in quel momento cioè di creare le premesse di una ricostruzione in quel momento micidiale
Se non
Da una terra a quali voi appartenente
Che a causa dei SISMI
Ha creato una razza di uomini particolarmente capaci di resistere
Alla difesa della vita e capaci di ricostruire quindi dei grandi costruttori
E dei degli uomini di una tempra superiore a quella dei luoghi non sismici
E quindi un profondo legame tra l'identità tellurica dell'Appennino
Io amo l'Appennino pur essendo triestino c'è un uomo del Nord ma l'Appennino mi ha sedotto proprio per questo
Sua
Questa sua
Quel profondo mistero tellurico che lo abita
Che di cui sono portatrici le Sibille tutto questo mondo femminile
Crystal suo interno
Mi rendo conto alla fine di tutte questi pensieri che è arrivato il momento di fare un viaggio benedettina
E in quel monastero del Nord Praglia in provincia di Padova
Apro
La mappa dell'Europa e mi trovo davanti al dito indice di molti di questi uomini in nero
Che mi dicono fai vai a vedere qui vai anche lì qui c'è Honda batte particolare qui c'è una situazione assolutamente nuova e mi rendo conto di trovarmi di fronte a qualcosa di inedito che non ha niente a che fare con le gerarchie parrocchiali
Ma qualcosa dove ogni monastero
Esprime e potenzia il genio del luogo il genio sull'oggi perché la forza di questi benedettini era proprio quella
Proprio a causa di questa loro cultura tellurica sanno che il sacro non abita solo lassù ma abita anche nel profondo e quindi sentono
Il senso dei luoghi anche da quel punto di vista e quindi sottopongono completamente a ogni centralismo per loro il centralismo e demoniaco essi sono stati mandati
Il nei luoghi per trarre dai luoghi il loro meglio quindi ogni monastero esprime l'identità profonda di un luogo e il loro intervento
In quei luoghi attraverso la riforestazione attraverso la piantumazione a terrazza di vigne attraverso
Il la fermentazione della birra attraverso il canto gregoriano attraverso le biblioteche immense che sono stati capaci di costruire
Questi uomini determinano dei luoghi che hanno ciascuno una sua identità che non assomiglia per niente a tutte le altre
E quindi ho capito fin dall'inizio
Che mi aspettavo un viaggio in cui nulla era veramente prevedibile un viaggio in cui sarei stato continuamente spiazzato rispetto all'immagine che potevo essermi fatto prima del mondo benedettina ed infatti in questo è stato
Un viaggio popolato di incontri
Direi quasi borderline
Completamente fuori da quello che lo stereotipo che mai abbiamo dell'uomo di uomini contadini uomini lontani da una visione mistica del mondo
Uomini che santificato hanno il lavoro e contemporaneamente ne negavano la tirannia attraverso questa liturgia delle ore che li obbligava a staccare ogni tante ore
Dal lavoro dalla schiena curva per alzare lo sguardo verso l'alto quello che noi non facciamo più
Perché il tirannia della loro c'è completamente conquistato
E quindi ma fin da dei primi incontri
Ho avuto la certezza
Sfolgorante che
L'insegnamento benedettino era fortemente utile anche all'Europa di oggi anche all'Italia di oggi specialmente in questo momento in cui Shell errati
Particolarismi e sovrani ismi chiamano come vuoi rischiano di mandare questo patrimonio europeo costruito sull'ascolto sull'accoglienza Dipietrantonio
O leggendo il libro di questo libro intitolato ricordo il filo invisibile infinito infinito ispettore
Il filo infinito mi veniva in mente questo filo costruisce una Rete lo dicevo all'inizio ma la prima immagine che a me viene in mente la via a metà fra legata a parete consistentemente
E proprio quella della Rete intesa come internet
La domanda a questo punto ne parlammo anche prima di entrare
E come è possibile oggi i provare articoli mettere le persone nel modo in cui l'hanno fatto i benedettini è un tema anche francescano cosa della connessione Francesco addirittura era di un radicalismo ancora più forte rispetto Benedetto
Si racconta che Francesco distruggesse le casse che stavano per diventare conventi e monasteri perché aveva paura crisi per così dire sì ricostituì se quel potere gerarchico chi invece la regola francescana ore abbattere il nome in orizzontale dita
Aperta diffusa accogliente e allora oggi ma ci troviamo rispetto al tema della Rete
Di internet rispetto a ha comunque alla da parte da una parte la possibilità di una connessione di una posizione più forte dall'altra invece ci accorgiamo sempre di più con il tempo che questa connessione rischia di restare semplicemente una possibilità vanificata perché la rete per così dire promette tanto nella connessione ma mantiene poi poco è un compito per così erano stati relazione cercare di lottare sulla Rete oggi tanto delle cose che vengono richiamate libero
Appunto il linguaggio delle destre del socialismo di particolarismi fa un uso molto attento e costruito da Goethe per cercare di costruire una frantumazione per decostruire quello che i buoni le reti le benedettine hanno costruito cioè Europa con l'abbiamo costruita c'è un personaggio lo dico perché questo tema sentito nel libro sebbene non sia il tema centrale pre come dire
Al diabete così chiede il pellegrinaggio interiore che possiamo fare riscoprendo quel senso del sacro
Come è possibile restituito alla comunità più ampia giustamente Paolo diceva i benedettini non sono misti ICI
Questo nemmeno Francesco era semplicemente un mistico andati nudi per il mondo dicevano
Il Vangelo apportato ad altezza degli uomini non semplicemente in un ritiro spirituale
E allora la rete sembrerebbe il capo una possibilità per così dire di comunicare il sacro oggi
Il Papa un account Twitter
E in qualche modo in fondo il lavoro non è una forma di tecnica
C'è il gommone assente tecnico facendo non fa sempre uso di protesi
La tecnica costituisce l'uomo allora come possibile che questo lavoro sia arrivato a superare quella dimensione per così dire umana cito
Un amico di Paolo Rumiz che nel testo in una corrispondenza che intrattiene mentre Paolo viaggia gli scrive
Ma sarebbe stata possibile oggi la parabola del santo senza mete tutto se il suo mondo avesse conosciuto non dico i social network ma le informazioni in tempo reale che abbiamo oggi
Un mondo in cui anche solo la paura del turco che avanza con le lunghe notti a lume di candela a immaginare fortificazioni di fuga sarebbe stata sostituita sulla missione in tempo reale ma percepita come un film
Delle truppe del sultano che avanza non subì una mappa interattiva
Capite come il paradigma per così dire di viaggio attraverso la Rete la possibilità unitari in tempo reale già immaginate Rumiz perché comunica con Twitter non voglio magico quell'esperienza che sta facendo però oggi la dimensione del viaggio spesso raccontata in tempo diretto in realtà la domanda è questo quell'esperienza del sacro appunto e po'come possibile riascoltare il il sacro in questo continuo frastuono che fanno i media che fanno i festival che fanno queste operazioni mediatiche Cristian coprire per Cofide con gli spazi di silenzio in cui si è battuto vado nel suo viaggio
Sì io trovo il il mondo francescano
Troppo attento
Luck quello che chiamo connessione che è molto diverso dall'incontro la
Comunicazione
C'è un'ansia mediatica
Di inseguire un format televisivo secondo me non aiuta a capire le cose anzi ci tiene lontano a me è capitato di essere stato invitato e ne sono contento Festival francescano
Di Bologna a cui avevo portato assieme a una decina di giovani orchestrali europei una riflessione con sottofondo musicale su che cosa significa lacustri Ca'del sacro
Tema che sento fortissimo tre magari di fare un esempio di che cosa intendo per questo
Quando sono arrivato lì mi sono trovato di fronte a un palcoscenico che sembra la riproduzione di uno studio televisivo
Che sembrava fatto apposta per impedire la percezione di qualcosa di che fosse al di là del del del della materialità del delle cose
Una una conduttrice alta due metri diventa che altri ok va bene però quello che mi ha colpito è che in tutto quell'incontro quell'incontro
Unico che ha parlato di sacro era un anticlericale cioè sottoscritto
C'era qualcosa che che non funzionava in tutto questo
Cioè ho sentito e l'ho detto al l'organizzatore sono perché non fate
Un atto di coraggio e il prossimo anno batte o il Festival lo dedicate al canto gregoriano
Avete paura di essere retrogradi ma è una rivoluzione ritornare accanto di allorché un canto che è stato abolito da pochissimo e c'è
Un legame strettissimo tra la percezione del sacro e l'acustica
Quando
Quella famosa notte insonne in cui venni contatto con la figura Di Benedetto attraverso il mio miserabile smartphone
Ma che in quel momento in cui non avevo libri a disposizione la l'unica a Roma che aveva attira un
Ho immaginato questa scena
Un
Una un drappello di
Barbari venuti da Oriente siamo all'inizio
Del Seicento se settimo secolo
Dopo Cristo con i loro piccoli cavalli della steppa escono in una radura dopo aver attraversato chilometri e chilometri di boscaglia
Come avanguardie e tutto il loro popolo che seguiva con donne vecchi e bambini questi guerrieri armati contro la carne
Concluda a macerare del col sudore del cavallo tra la sella della pelle stessa del cavallo perché la cucinavano così
Questi uomini armati fino ai denti escono in una radura e in mezzo alla natura vedono un edificio che a loro appare come a noi apparirebbe un'astronave nel cuore della piana di Assisi
E si apre
E non fanno tempo a chiedersi che cos'è questo mirabile edificio
Di cui si sentono già il profumo di pane appena sfornato quindi qualcosa che per loro va molto al di là religion sentono che dentro c'è qualcosa che funziona
Si avvicinano guardinghi e vedono venire loro incontro degli uomini vestiti di nero che porgono loro disarmati
Che porgono loro
Del cibo
Di di buon incontro e li fanno entrare e questi entrano depongono le armi lasciano i cavalli ed entrano in questo labirinto perfettamente funzionale
Dove si sentono gli alambicchi della birra dove si sentono canti provenire da una cripta dove uomini sua moglie hanno dei libri mirabilmente disegnati
E alla fine vengono fatti accompagnare nella malfatta
In questa navata romanica
Dove si sentono
Il canto sentono una cosa inaudita per loro l'unisono maschile
Entrano sentono tutto questo si guardano
Questi uomini venuti dall'estero pena
Quindi dal luoghi dove la risonanza non esiste abitatori di tende si trovano per la prima volta in un luogo concavo che rimanda alla loro stessa voce in modo tale da far percepire ai loro una nuova centralità nel mondo
Non siamo più un granello di polvere portato dal vento
Ma siamo lì
L'acustica ci dice che noi siamo importanti si danno di gomito e si dicono
Dio di questi uomini e un Dio che funziona e allora quella notte con il mio smartphone in mano fantasticando su tutto questo
Mi sono incominciato a dire ma che uomini erano questi
Che sono riusciti a fare tutto questo
C'è Moro senza bisogno Doi portatori di questa mediaticità che ci ho ben un PIL che ci toglie la percezione della realtà che è fatta solo per intontito dieci
Noi abbiamo bisogno di porti chiusi
E di Murri di a di reticolati mentre quegli uomini
Senza armi seduce il vanno alla velocità della luce dei pagani che arrivavano da migliaia di chilometri di distanza lì euro apprezzavano e li rendevano sedentari
No
L'elemento chiave
La meraviglia della liturgia degli inchini dei rapporti tra buio e luce del del far uscire o di queste Tona che nella penombra sono tutte cose
Perché a Martin quella direzione ve lo ripeto è un anticlericale devo dirlo continuamente perché io sono stato colpito da quello che ho visto dentro questi monasteri benedettini
Come fai a comunicare tutto questo un mondo in preda al frastuono
Come si sa
E lo chiedevo sempre a questi Abati
La risposta era certo ma non ci illudiamo di interferire troppo nell'andante l'andazzo del mondo però è anche vero
Che chi è stato qui dentro dice uno che è stato dentro questo nostro perimetro e ha vissuto con noi
Crea assaporato i nostri canti e i silenzi
Che seguono a questi canti esce di qui profondamente
Capisce la bellezza del gesto di porgere del cibo a qualcuno capisce la meraviglia dell'ascolto
Ci sei prima che io ti condanni che dica che tu sei unica persona indegna
Voglio ascoltare la sua storia
L'ascolto l'accoglienza tutto questo viene fuori in modo straordinarie
Io
Dico ai ragazzi quando spiego i ragazzi delle scuole
Che mi dicono ma comporta possiamo fare a meno del telefonino
Perché oggi è diventato ci ha reso tutti dipendenti io di comprovata periodicamente a prenderli una settimana densa bazzica lo chiudete
E guardate come va la vostra vita
Quando ero in un monastero francese
Una batte spilungone alto due metri con le orecchie a sventola ma di grande spessore mentale mi disse il silenzio è quella cosa che ti consente di sentire il fragore della tua anima
Come dire o c'è mica silenzio qua dentro qui c'è la potenza di un fiume
Ma se voi non avete il silenzio attorno a me non sentirete mai e io di questo mero accorta già due tre anni prima che mi ero chiuso per un mese in un faro dimenticato
Di un'isola deserta del Mediterraneo in compagnia soltanto di due
Guardiani
E lì
Dove mi ero portato
Uno zaino di libri pesantissimi
Nella paura che quel silenzio mi annichilisce mi deprime S
E e mi facessi annoiare sostanzialmente non vuol Perton manco uno di quei libri perché la giornata era così piena di cosa che mi emergevano dall'interno
In quello dell'Umbria e notti in cui il faro roteava sopra la mia camera da letto
Facendomi svegliare alle ore più tranne o che poi erano le stesse ore della preghiera dei Benedettini le stesse ore della liturgia delle ore in cui percepisce nel buio delle cose inaudite durante la luce
E poi tutto quello che ti circonda e la natura e la marea e il cambio della luce e i gabbiani e il il e gli animali quanto avevo da da osservare e quanto l'assenza su quell'isola
Di connessione quando era possibile connettersi a ma niente manco al telefono
Quanto tutto questo dilatarsi se la mia capacità di percezione non solo ma di latta se il tempo a disposizione io guardavo tutto il tempo l'orologio e dicevo ma com'è che sono appena le dieci che mi sembra Luna
Com'è che ho fatto già tutte queste cose com'è che ho visto tanto com'è che il mio taccuino è così pieno in un momento in cui e e passato solo così poco tempo c'è l'orologio smentiva continuamente quello che era la mia percezione del tempo io ho capito quanto ci ruba questo essere continuamente in Rete
Quanto ci porta via del nostro tempo tra la nostra capacità di per questo io lo dico anche i francescani di qua lasciate perdere questa ansia di connessione
Lasciate perdere tutto questo io che sono un fan di Francesco ma poveretto io lo vedo vittima delle musiche altrui e lì che va per il mondo subisce le musiche altrove ma riporta il gregoriano
Riporta dentro le chiese la magia di tutto questo io questo libro l'ho presentato nella mia città con dodici ragazze vestite di nero che hanno cantato gregoriano tra tra un momento all'altro della della mia orazione chiamiamola
Belle ragazze bionde che sconvolgeva completamente questo pubblico che pensava di doversi occupare di una cosa pallone utilissima ma no c'era proprio la bellezza del del canto perché poi il cantore dell'unisono femminile
E a meraviglia rispetto anche a quello maschile ritroviamo tutto questo vorrei dirlo al Papa
E dirlo invece di arrabattarvi tanto
Trasformare quello che
Il messaggio in in
Traslocando su altre lunghezze d'onda recupera prima di tutto questo perché noi viviamo un momento di chiese vuote di piazza del PM riportiamo alla Chiesa la magia della liturgia
Va fatta da politiche sanno cantare io li prenderei tutti i a calci nel sedere li manderei a scuola di musica sapete che cosa mia colpito quando sono stato ad Aleppo cita la cui distruzione mia
Mi ha via sconvolto
Da letto Repubblica islamica di Siria non ho mai visto chiese così piena ed erano piene perché si cantava perché il canto assembleare tran-tran forzava il senso del gruppo della comunità come nessun'altra cosa
E questo avveniva anche
Nei nelle chiese delle lei idea dei luoghi di culto musulmani
Che cosa credete che sia
Il silenzio che intercorre tra una strofa e l'altra della preghiera araba del muezzin
Quel silenzio che dura alcuni quasi per noi intollerabili secondi se non la necessità di svelare che cosa è stato appena detto
Ma la stessa cosa facevano i nostri monaci e lo fanno ancora
Quando canta tra una strofa e l'altra
C'è un silenzio e quel silenzio è fondamentale per capire il canto che c'era stato un attimo prima Mozart diceva che senso della musica lo sta nelle note ma nello spazio che le separa
E questo che dobbiamo recuperare prima ancora di di pensare
Il resto del mondo
Presso se non mi vorranno più
Gli incontri tracce saga adesso non sarebbe un bene in conto se non dessimo la possibilità anche a a qualcuno di voi di poter porre la domanda ecco un una testimonianza l'esperienza prego
No poi lei ha il via libera dica che la ripeto poi se gli altri hanno senta
Sì
A proposito dei e telefonini no
Perché io sto facendo una battaglia fra i pellegrini perché lasci nel telefono a casa lo mettano in fondo lo zaino sono contrarie al GPS perché per me non si cammina con un telefonino in mano si cammina
Contento tutto capendo una carta capendo il territorio ecco io ho visto negli anni questo cambiamento sia nel mondo di chi va alla ricerca di Francesco lei gli atti poi al cammino no e chi è anche legato a una società della paura no segni perdo come faccio è io gioisco moltissimo quando non c'è connessione se poi perdi impari a guardarsi attorno ecco quello che a me fa paura è una società della paura Nas AZ della paura del silenzio
Della paura di perdersi e impellenti queste sicurezza fittizia che ti dà il telefonino allora lei è un camminatore lei è uno scrittore venduto questa cosa particolarmente legata ai GPS per dei
Quando era in quell'isola deserta dopo tre giorni di tempesta mi sveglio alle tre del mattino davanti a me luminarie impressionante
Sul lato sud dell'isola io ero a circa cento metri d'altezza rispetto al mare che Rugi va sotto di me vedo delle costellazioni nuove un pezzo di cielo non avevo mai visto perché non mi ero mai alzato le tre del mattino guardare un cielo così sereno perché c'erano stati tre giorni di tempesta qui dice l'ora più pulito del solito era anche una stagione particolare era subito dopo Pasqua primi di aprile
E quindi mi chiedo che cos'è quella sembrava un pendaglio femminile
Non so non avendo connessione non avendo libri
Mi chiedo che cosa questo questa questa costellazione
Escono sul esco da escono Alfaro vado a vedere il lato nord o che quello è il lato nord del c'era quello che cambia di meno perché ruota attorno alla stella polare quindi sai dove sei da lì ho cominciato a navigare con la con lo sguardo fino verso quel pendaglio Di Donna restava sull'orizzonte del sud
Ma ancora non avevo risposto cioè entravo in una in uno spazio incognito
E così sono sceso definitivamente al riparo verso il resto dell'isola piena notte
E arriva in un luogo chiamato salamandra
Prima questo antico nome salamandre
E lì pianto i piedi nella brughiera
E quasi urlando chiedo a quella costellazione di di dirmi il suo nome
Chi sei
Dimmi il tuo nome
E nel silenzio diviene la risposta dai piedi cioè io c'ho i piedi su un posto che si chiama salamandra la salamandra ha una coda quindi quella non è un pendaglio femminile mai la coda di un animale e quindi e lo scorpione
E una certezza assoluta dei che non fosse uno sbaglio
Ma che io avessi ripercorso grazie all'immaginazione tipica cosa che il telefonino distrugge
Grazie all'immaginazione avevo rifatto un itinerario mentale
Millenario
Che mi aveva portato a tutto queste scoperta
Solitaria del nome di una stella e di un di un grumo di stelle
E non avrei mai vissuto tutto questo se avessi avuto a disposizione quell'aggeggio infernale mi avrebbe dato la risposta immediata ma mi avrebbe fatto anche altrettanto velocemente dimenticare
I per me lo scorpione per tutto il resto della vita sarà legato a quel
Quella
Epifania
Allora a proposito del cambiamento climatico e tutte queste cose qua
Siamo bombardati di dati
Ma ancora non abbiamo capito la profondità e la gravità
Della minaccia
Perché siamo troppo colpiti da informazioni
Quello che manca secondo me non è l'informazione
E narrazione come me arriviamo tutto questo come facciamo a creare
Una paura vera che non è la paura delle calzate come quella di mi perdono in Appennino no è una paura reale c'è una paura vera fondata
Come faccio
E allora
Ti vengono in mente degli strumenti narrativi
Inediti
Che nascono proprio dal silenzio
Sempre in quell'isola vado una mattina
Ad aspettare il sole e quindi lo spegnimento del un momento bellissimo il sole verde già colpisce una cellula fotoelettrica il faro si specchia
Ma la notte successiva
Del il Duomo magico che M
Cioè l'uomo irrazionale
L'uomo che non ha a disposizione gli strumenti scientifici
Mi sussurra all'orecchio
Ma se fosse il contrario
E cioè se non fosse che il faro spegnendosi consente al sole di riuscire
E allora conseguenza non sarà che ogni mio piccolo atto
Ti puntino penso nel nel Mediterraneo o nel mondo nel mare negli oceani
Può determinare e garantire la continuità del mondo
E un e un pensiero a scientifico è un pensiero totalmente superstizioso
Ma quanto più
Mi dice
Sulla sacralità di ciò che ho intorno oggi noi affondiamo perché abbiamo perso il senso della sacralità dell'acqua della terra Bellaria non abbiamo più bisogno di dati scientifici per farci capire che cosa accade
Siamo di fronte a una mutazione biblica
Che richiede una nostra ricollocazione all'interno del mondo in quel faro io sentivo contemporaneamente la mia nullità perché erano nulla rispetto all'universo che stava sopra di me
Ma contemporaneamente anche la mia importanza
Ogni mio starnuto poteva influire su ciò che mi stava intorno
Bene non vedo Andrea Covatta Enzo che secondo la liturgia anche dei tempi del festival dobbiamo salutarci
Non prima di ringraziare ancora Paolo Rumiz per l'occasione che ci ha dato
Grazie allora