"Cambia la politica. E l'informazione?"

Prova
Moltissime richieste di intervento quindi abbiamo bisogno di lavorare in modo molto serrato
Stiamo aspettando che gli Occhetto segretario del PDS che è passato alla Camera per un voto particolarmente importante io direi di cominciare senza molte formalità con l'introduzione di Vincenzo vita
Nella crisi e della crisi la comunicazione è uno degli attori più rilevanti non è da ogni punto di vista strutturale economico politico culturale
Non vi è dubbio infatti che i media siano divenuti parte costitutiva dei processi in atto
Al punto che difficilmente se ne può disegnare una mappa separata dall'andamento generale
Le telecomunicazioni sono una delle forme concrete di evoluzione del moderno capitalismo e costituiscono una delle variabili più importanti delle norme ristrutturazioni in atto nel suo assetto produttivo
Siamo già oltre la rivoluzione tecnologica abbiamo alle spalle la prima enorme trasformazione degli anni passati e anche nei media è cominciata da qualche tempo la fase successiva a quella della pura spinta verso l'innovazione
Il mutamento tecnico configura una modifica dell'organizzazione dei poteri e del lavoro
Uno spostamento del baricentro dai vecchi mezzi ad un sistema mutante fondato sul video terminale e sul cavo telefonico e sui satelliti piuttosto che sul video tradizionale puro vettore dell'immagine televisiva
Telecomunicazioni e media sono accomunati dalla stessa sorte come parti di uno stesso sistema largamente integrato negli Stati Uniti il connubio è in atto e il divieto tradizionale per le società telefoniche di intervenire nella comunicazione in via di superamento il processo è di portata storica e riguarda i protagonisti delle telecomunicazioni dall'informatica della telefonia dei media
è in corso ad esempio la fusione tra la Bell Atlantic una delle maggiori compagnie telefoniche degli Stati Uniti figlia delle i clienti
E la maggiore società del campo latte le comunica esce un e ne è prova la corsa all'acquisto di uno dei marchi di maggior blasone dello divisivo Paramount da parte di potenti o come operatori del cavo Vaya con chi Bussi la stessa dell'Atlantic interessa
Analogamente ci si sta muovendo in molti paesi europei la relazione tra i diversi campi avviene a scapito dei media tradizionali costretti ad abbandonare progressivamente il loro consueto territorio lettere
Quest'ultima è sempre più richiesto dal mezzo telefonico
E il passaggio dal segnale trasmesso per gli halal analogica abbia digitale costituisce un formidabile incentivo all'unificazione dei vari segmenti e alla liberazione di risorse destinate a sostituirsi al vecchio televisore
La scelta del core della compressione digitale del segnale ha rimesso ampiamente in corsa all'industria degli Stati Uniti allungo soppiantata dall'iniziativa nipponica così dinamica da scalare uno dei monumenti della potenza degli Stati Uniti le majors di Hollywood
La televisione l'antico broadcasting cambia natura il segno appare all'orizzonte la tv destinata a target particolari sia esatte io pay per view
La tv poste ma si ficca
Il cosiddetto narrowcasting ha naturalmente due differenti alternative vie di evoluzione una nuova e più sottile discriminazione sociale con una stratificazione determinata dal possesso o meno dei nuovi servizi
Oppure la valorizzazione dell'individuo sociale inserito in una rete di relazioni comunicative tendenzialmente interattive
La televisione debitamente rivista e ripensata sarà comunque altro rispetto a quella storicamente determinata sì nell'epoca del suo sviluppo di massa
Con la tv mutano anche gli altri comparti del sistema dei giornali all'intero settore audiovisivo fino al libro alla radio
Una nuova soglia critica si impone la discussione delle nella sinistra
Sarebbe un peccato mortale sottovalutare la portata di quanto sta accadendo per l'oggi e per il domani del tessuto democratico
Esposto a tensioni plebiscitarie e a nuove gerarchie sociali
Stiamo vivendo in quel futuro lungamente preannunciato da tanta letteratura
Centrato ecco il punto su di un ruolo ancora più rilevante dei medici
Così vanno le cose e di questo si dibatte nel consesso scientifico internazionale
Ciò discute la comunità europea impegnata a definire sulla scorta del relativo libro verde sulle concentrazioni regole antitrust
E il definitivo avvio dei nuovi standard di distribuzione del segnale televisivo
L'Europa è una zona di conquista e le incertezze degli ultimi anni possono avere conseguenze assai gravi per il contesto aperto dall'applicazione degli accordi di Maastricht
Scossa della capacità industriale a causa della mancanza di coordinamento di indirizzi comuni nella scelte maturate nel decennio scorso l'Europa si è vista soverchi alta tanto sotto il profilo tecnico quanto su quello di un'autonoma presenza culturale
Stati Uniti e Giappone costituiscono i lati forti di un triangolo di cui il vecchio conte continente e la componente più debole
E di queste settimane la polemica sulle trattative commerciali del gatto in cui si prevede per i prodotti audiovisivi lo stesso trattamento riservato alle altre merci
In base a tale impostazione nessuna regola nessun criterio specifici potrebbero presiederà la circolazione degli audiovisivi
Ivi comprese le leggi di incentivo delle opere nazionali o l'introduzione delle quote obbligatorie di trasmissione televisiva dei film europei
La debole iniziativa assunta dal governo italiano e salvo la Francia dagli altri Paesi è un suicidio per l'identità europea è un colpo mortale all'autonomia della produzione
Secondo l'associazione dei critici cinematografici europei la presenza di firme nordamericani Europa varia dal novantatré per cento dalla Gran Bretagna al cinquantotto e oltre per cento dalla Francia passando per il sessantotto per cento dell'Italia
E a riprova di simile incredibile scusi squilibrio il cinema europeo tocca sì e no l'uno per cento del mercato degli Stati Uniti
Si è citato spessissimo in questi giorni il caso davvero abnorme del pool piacevole già russi Jurassic Park
Che ha letteralmente invaso le sale godendo però di una promozione prepotente e pervasiva
Non è in questione la bravura di tanti autori d'oltre oceano Spielberg pertanti credo di noi
è uno certamente dei registi
Più capaci ma il cinema e anche altro e quell'altro degli autori tedeschi italiani francesi inglesi rischia di scomparire
Sarà difficile che rinascono o Fellini che ricordo ricordiamo tutti con affetto e la stima che si devono ad un grandissimo della cultura mondiale
Ma è sicuro che nelle condizioni in cui è ridotta la situazione produttiva è del tutto aleatoria qualche occasionale l'opportunità di fare cinema odio visivi in una sfera libera e creativa
La polemica è forte in Francia in Italia molto meno per pigrizia forse o per rassegnazione
Insieme all'Associazione degli autori cinematografici che già è scesa in campo con decisione è fondamentale che si esprime e si mobiliti l'insieme delle forze progressiste taciturna e distratte su di una tematica così essenziale
Ne va della fisionomia della società democratica della ricchezza dei rapporti sociali
La cultura non è una merce come tutte le altre non perché non sia anche un'industria ma per il suo essere una componente significativa della riproduzione della conoscenza della costruzione del senso della qualità del vivere organizzato
Tra l'altro dobbiamo dire che
La spinta liberista degli anni ottanta
In via di esaurimento di fronte alla crisi
Trova paradossalmente in Italia Bruni residui resistenti proprio nel campo della produzione di cultura e di informazione
è venuto il momento di condurre un chiarimento esplicito
Che richiede un conflitto contro poteri e interessi
Qua curati si attorno ad una visione arretrate ed elitaria stratificato dalla vecchia cultura di massa
è l'obiettivo di una sinistra capace di parlare alle tante professionalità calpestate dalle logiche di regime
Ai tanti intellettuali emarginati da parati piegati al puro tornaconto commerciale che ecco un altro punto saliente da sottolineare non ha portato né un allargamento vero nella valorizzazione delle basi produttive tecnologiche per universo comunicativo
Stiamo attraversando infatti una violenta recessione che per entità e conseguenze mette la parola fine ai falsi ottimismi degli anni ottanta e illumina di una luce diversa la retorica che ha accompagnato il boom dei media in quel periodo
Quando si accende quanto si è accennato vale per l'insieme del quadro internazionale ed europeo ma in Italia le condizioni sono ben peggiori
Le telecomunicazioni non hanno alcuna seria programmazione dello sviluppo la RAI la sito l'aspetto a differenza delle tendenze generali degli altri paesi non hanno alcuna concertazione strategica
L'informatica è uno dei problemi nazionali i mass media sono concentrati in poche spesso Sclero citate mani pochissime nell'ambito radiotelevisivo
I gruppi maggiori verso un in una crisi economica e finanziaria pesantissima
E l'investimento pubblicitario in forte cale Carlo persino clamoroso nella stampa
La parente miopia delle coalizioni politiche e dei gruppi di interesse che hanno guidato il paese nascondeva la totale abdicazione da qualsiasi ottica di governo democratico del sistema
Si è preferito sotto l'apparenza del governo debole far proliferare un mercato squilibrato e senza criteri bloccato e privo con le dovute eccezioni di un'effettiva pluralità di voci e di concorrenti
Insomma l'Italia si presente agli appuntamenti importanti del futuro con un patrimonio industriale fragile
Votato alla dipendenza la partecipazione passiva all'internazionalizzazione del mercato con una crescente marginalità produttiva con un arretrati Simo corpo di norme e di riferimenti istituzionali
Solo ora si discute finalmente di un ministero delle Attività culturali
Spicca in negativo una delle peggiori leggi della Repubblica la legge Mammì del mille novecento novantotto
Quella legge va superata presto
Ha fatto troppi danni
è uno degli impegni che assumiamo qui come assoluta priorità nell'agenda politica
Spicca anche sul versante del diritto all'informazione
Ne parlerà Piero De Chiara il tentativo di reprimere le FIAT Carlo minando il diritto di cronaca va battuto senza incertezze
La vicenda di Tangentopoli poi ha comportato in una situazione così discutibile un ulteriore aggravamento
Il sistema politico che si è costruito rafforzato negli anni trascorsi ha voluto un sistema dei media debole asservito inadeguato sotto il profilo delle regole non definito come soggetto capace di confrontarsi criticamente con i poteri forti i condizionamenti politici ed economici hanno determinato una particolare crisi nella crisi generale
E la recessione moltiplica i fattori degenerativi e solleva un allarme né rituale né propagandistico
La carta stampata riscontrata asservimento
Il cinema al di là del progetto di legge varato finalmente dalla Camera in una fase altamente critica
E il mondo radiotelevisivo è sul versante pubblico preda di una difficoltà non congiunturale e oggetto di un'azione restauratrice ed è nell'ambito privato tuttora legato al predominio assurdo e per taluni aspetti illegittimo di un unico imprenditore Berlusconi
è inconcepibile che in un'Italia in cui la politica l'economia la finanza sono in via di veloce trasformazione toccati da un processo di revisione critica dei vecchi assetti
Permanga una simile concentrazione in uno dei luoghi più delicati della vita nazionale
Non muoviamo la nostra iniziativa per qualcuno o contro qualcun altro
Ci preme il bene del paese del sistema non coltiviamo velleità distruttive delle aziende e dei media
Ma non possiamo però venir meno alla battaglia democratica per una diversa articolazione del sistema in sintonia con l'urgenza di tutelare il bisogno di una comunicazione più libera non accentrate non omologata
Tutti si mettono in discussione
è lecito che sono la Fininvest non sia disponibile a farlo
La Fininvest tra l'altro mantiene un predominio Cremona percentualmente paragoni nessun altro Paese del mondo civile
E per di più avvalendosi di un oligopolio tanto spropositato sta dibattendo l'ipotesi di una diretta presenza politica di stampo moderato e centrista
Sarebbe un caso esemplare
Si direbbe in qualche testo di preso di peronismo elettronico
Ma aggiungo
è questo il nuovo che spesso è stato evocato e questo la conclamata modernità su cui c'avete intrattenuti in questi anni
Adriatica nel settore ecco l'effetto di tutto ciò e assai povera le altre pur importanti esperienze televisive nazionali sono costretta ad un'esistenza minoritaria e lo spazio per l'emittenza locale si è progressivamente assottigliato
Ne è sufficiente il decreto recentemente convertito in legge dopo anni di colpevole sottovalutazione della funzione dell'emittenza locale
Serve una nuova legge di sistema
Su cui parlerà ampiamente Gloria Buffo
Il cui iter per parte nostra vogliamo accelerare predisponendo un'apposita proposta che rompa la concentrazione sblocchi il duopolio del lettore lo ricarichi editoriale tuteli la trasparenza delle aziende introduca più equi affollamenti pubblicitari
Chiediamo partire da questa scadenza il massimo confronto di ipotesi e di degli accoglieremo volentieri come abbiamo cercato di fare
In questi ultimi tempi
Ci domandiamo tra l'altro quale sia l'intenzione a riguardo nel Governo Ciampi che pure aveva manifestato anche con clamore la volontà di mettere mano alla legge del novanta la legge Mammì e che ha indetto un'apposita conferenza nazionale
Attendiamo di capire il Governo che cosa ha intenzione di fare concretamente
Nel frattempo cosa è successo
I regolamenti sulle tv a pagamento a proposito non per rinverdire un'antica polemica non abbiamo mai avuto una seria risposta al quesito sull'effettiva indipendenza delle tele più dalla Fininvest e sulla loro legittimità in base alla legge
Due due tre la legge Mammì
Il regolamento sulle telepromozioni
Per i quali è stata preziosa l'opera del garante dell'editoria e della diffusione sai chiara ed equilibrata
L'emittenza locale non è stata falcidiata ricordiamoci un attimo questo passaggio come poteva essere la causa della strada imboccata dal governo Amato nell'agosto del novantadue
Giuliano Amato che ora concorre che gli diciamo a questo grande nuovo centro che si sta formando in Italia di ogni
Nel novantadue Nell agosto novantadue le emittenti locali rischiano seriamente la chiusura la memoria per essere
Un po'riportata indietro
Lo stesso tema della riforma del sistema in campo molto si deve all'opera del partito democratico da sinistra e soprattutto dei suoi gruppi parlamentari
Credo Carlo Rognoni e forse anche Maria Luisa Sangiorgio poi ne parlerà
L'indicazione del capo del satellite per le tv criptate offrono opportunità tecnologica inedita all'industria italiana che non va assolutamente dispersa anzi è uno spiraglio da allargare per avviare un'impegnativa linea di sviluppo tecnologico che coinvolga le aziende pubbliche l'imprenditoria privata
Un nuovo panorama politico economico e culturale per l'Italia in grado di invertire la rotta la rotta della crisi che ha investito il Paese con la dissoluzione dei tradizionali schieramenti e meccanismi di potere
Richiede però il senso dell'iniziativa che oggi noi facciamo una nuova politica della comunicazione tanto nell'area pubblica quanto in quella privata
Una relazione tra pubblico e privato competitiva ma sinergica nell'individuare un nuovo sviluppo è indispensabile
Da evitata l'antinomia tra un pubblico statalista è un privato preda del liberismo più sfrenato
Serve un disegno riformatore che rinvia certezze regole garantisca pluralità e confronto tra più poli comunicativi nazionali e locali sollecitando lo spostamento di risorse verso un campo di rilievo strategico
Si possono immaginare anche forme inedite di coinvolgimento societario l'azionario degli utenti
è assente essenziale per questo riaffermare il ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo
Rivedendo né a fondo la natura e la collocazione
Abbiamo voluto come PDS intensamente la legge varata nel giugno scorso quella
Che
Fu tesa a rivedere i meccanismi di nomina nonché i poteri del consiglio di amministrazione del direttore generale della RAI
La proporzione di quel progetto ricordiamolo
Fu assai combattute faticoso
Ci fu un vero e proprio partito conservatore
Tra virgolette diciamo così
Che cercò di ostacolare in ogni modo quel tentativo
Per salvare uno dei gangli vitali del vecchio sistema di potere che aveva sempre inteso la Rai con la nostra opposizione
Come una propria appendice come luogo di puro esercizio del potere attraverso la pratica della lottizzazione
La riforma finalmente varata doveva essere il primo atto del processo riformatore intaccando una delle componenti del duopolio radiotelevisivo e favorendo un metodo democratico e maturo di concepire il legame tra politica e media
Nelle intenzioni non solo nostri ma dubbi di un più vasto schieramento di forze politiche sociali associazionistiche dai Verdi a Rifondazione Comunista la Rete al Partito repubblicano settori cattolici alle organizzazioni dei lavoratori
Doveva essere il presupposto di un ridisegno complessivo la tappa di un percorso più lungo
Insomma il passaggio da una concezione angusta e chiusa ancora posto monopolistica
Ad una visione aperta del sistema
Ciò richiedeva un'effettiva ridefinizione della sfera pubblica
Le domande sul futuro della RAI in quanto servizio pubblico sono molte
Si può sintetizzare per punti il quadro delle novità in cui il problema si poneva allora e si pone tuttora
Con la legge Mammì con il sistema misto
Non vi è più un primato formale della RAI
Gli effetti le ragioni fondative il servizio pubblico vanno riformulate
La crisi economica e assai più grave del previsto il disavanzo di bilancio già consistente mesi fa arriva ora a detta del presidente Dematté a circa cinquecentoventi miliardi di lire
L'esposizione finanziaria si aggira sui mille cinquecento miliardi ora perdonatemi se qualche miliardo è sbagliato ma negli ultimi giorni c'è stato un aumento vorticoso di queste cifre gli ho compreso le ultime diciamo
Le difficoltà di bilancio della RAI non sono isolate basti pensare
Ai tanti miliardi c'è chi dice cinque sei mila miliardi di rosso della Fininvest
Alle difficoltà dei gruppi editoriali come la Rizzoli alle vere e proprie emergenze come quelli di molti per non parlare di Ferruzzi allo stato Albonico di molte emittenti locali alla chiusura di testate come il sabato
Ai problemi di noi donne alla stessa questione di radio radicale ma per il polo pubblico i problemi economici sono particolarmente contraddittori rispetto alla sua missione
Il carattere assunto la vicenda politica italiana da Tangentopoli in avanti ha investito anche la RAI non tanto e solo per le implicazioni dirette benché forse vi sia ancora una pentola in ebollizione
Bensì per l'influenza che la parabola discendente dal vecchio sistema politico a sulla sua vecchia costola nel settore televisivo
Il clima culturale non ricetto di per sé favorevole alle privatizzazioni la scarsa Tree credibilità attribuita alle varie forme dell'intervento pubblico
Alla versione pubblica della comunicazione
Soprattutto con la messa in mora della della rappresentanza partitica che ne è stata a torto l'espressione tangibile
Infine l'identità nazionale premesse insieme risultato dell'opera di un servizio pubblico e oggi profondamente sconvolta da una fase di rigurgiti localistici e di caduta dello spirito collettivo
Dai cenni fatti si potrebbe ricavare la facile ed errata conclusione che l'epoca dei servizi pubblici sia rimediabile mente chiusa
E che quindi non resti che attuare un'equilibrata riconversione dell'apparato storicamente determinato sì come servizio pubblico in uno o più aziende private oppure in un'entità secondaria con una vocazione educativa e pedagogica
Questa fu la domanda che si pose davanti a difficoltà evidenti della RAI il movimento della riforma
Era lecito chiedersi
Al di là di tante considerazioni possibili se quella della RAI servizio pubblico fosse l'unica via praticabile o se piuttosto proprio la sua crisi non divenisse l'occasione per un ripensamento costruttivo di una linea di quel pastelli che nella comunicazione
Non è un quesito formale intendiamoci mai come adesso è qui il punto prevedere una presenza pubblica nell'ambito radiotelevisivo implica e impone una scelta motivata
Che va persino controcorrente
Tale da introdurre una variabile positiva nel sistema nei confronti di tali quesiti di tali considerazioni ribadiamo decisamente la la necessità della presenza pubblica lo ribadiamo perché di qui passa uno dei punti essenziali della riforma del Paese
Proprio però i problemi posti esigono un di più di credibilità un di più di legittimazione non può ad esempio consenta il presidente Dematté ragionare di vendite o dismissioni di reti al di fuori di un impianto riformatore ed eludendo gli orientamenti parlamentari la RAI non è un fatto privato del suo presidente
Riguarda i cittadini le istituzioni rappresentative e nessuno fin qui almeno ne ha deciso lo smantellamento
La promessa della riforma questo è il punto volevo storiche
Quella promessa importante per il momento non sia affatto avverrà
Anzi temiamo che sta accadendo il contrario
Siamo a sei severi verso la completa applicazione della legge di giugno
Attenzione non lo diciamo con qualche nostalgia per il passato al contrario quel passato fu complice dalla crisi del sistema contribuì
Molto ad inquinare la situazione nessuna nostalgia
Ma critichiamo le scelte del nuovo consiglio di amministrazione
Ma non perché troppo coraggiose
Bensì proprio perché poco riformatrici poco innovatrici
Parte questa la questione della posizione del direttore generale Locatelli
Sulla cui Centa fumo critici fin dall'inizio
Ci tornerò tra un momento
Pare un attimo degli indirizzi programmatici per il piano di ristrutturazione della RAI
Recentemente definiti
Fanno quegli indirizzi alcuni passi avanti ma aggiungo almeno altrettanti indietro
Il passo avanti è contenuto nella parte analitica sostanzialmente condivisibile
Che affronta la cornice generale del sistema
Sono interessanti capitoli in cui si affronta l'argomento delle reti di trasmissione
Quello in cui si fa cenno ad una configurazione societaria nuova della RAI da public company
Ma vi sono molti passi indietro
Visibili là dove si introducono i temi propriamente radio televisivi
Da un lato si mantiene
Penso che uguale consentitemi
L'antica struttura televisiva
Con la variante della riduzione dell'identità delle reti
è un antico dibattito reti testate supporto su questo mi sembra
Si sia un po'fermati
Sì giusto appongono ambiguamente super struttura di coordinamento a cui si aggiunge una generica filosofia regionalista
Risolta tra l'altro con la sua proposta con la sovrapposizione all'odierna terza rete televisiva
Quest'ultima su cui tanto si è dibattuto anche polemicamente è stata negli ultimi anni quella più visibile prefigurare
In grado di scoprire sperimentare linguaggi e forme dello specifico televisivo e consentitemi la terza rete il TG tre
Insieme le rubriche d'informazione alcune delle quali peraltro oggi non capisco vengono congelate forse eliminato
Ma sono stati uno dei punti di qualità dell'impresa RAI uno dei pochi antidoti rispetto a quella tv spazzatura la tv delle urla
Delle provocazioni di cui oggi giustamente tutti sono indigna
è chiaro allora perché siamo stati e siamo critici e preoccupati per le scelte operate non è in gioco un pezzo nessuno difende lotti siamo preoccupati per l'intero sistema pubblico il suo carattere plurale
La rete regionale appare poi indefinita
Il decentramento concepito negli anni settanta si è spento progressivamente
Ed è diventato in assenza di una cultura adeguata tesa a sorreggere ad ispirare un'esperienza burocratica con poche eccezioni
Ma la domanda culturale che originò il decentramento è tutt'altro che sopita
Per riattivare un circuito produttivo informativo locale non è sufficiente trasferire lo spazio decentrato delle odierne ventuno sedi della RAI a cosiddetti grappoli interregionali
Un network delle regioni una concreta rete federalista
Hanno bisogno di un altro sistema in cui possa vivere un'idea nuova di comunicazione
Insomma va rovesciato l'assunto in base al quale il centro dispone di mere proiezioni periferiche tenuto in poco conto con la parziale peraltro molto eventuale
Più promessa che concretizzate eccezione di Milano
Non ha senso in un'Italia di capitali
Città importanti piene di storia con un potenziale spesso inespresso da Milano a Torino a Venezia Bologna Firenze a Napoli a Bari a Palermo a Cagliari
è una vera rete regionale implica un indirizzo federalista basato sull'autonomia sulla cooperazione produttiva anche con l'emittenza locale privata
Si tratta di immaginare un consorzio di emittenti a capitale pubblico e privato indipendenti e nello stesso tempo collegate nelle ore del Prime Time come in altri Paesi dove esistono canali simili la R di in Germania la ITT in Gran Bretagna da considerare come utili punti di riferimento
Per giungere a tale obiettivo comunque sono necessari
Consentitemi un accurato studio di fattibilità è un superamento della struttura duopolistico a del mercato
Non è utile
Una pallida copia del vecchio decentramento destinata all'insuccesso
La riflessione
Aggiungo deve riguardare anche la testata per l'informazione regionale considerata questo è un altro gli aspetti stupefacenti
In ogni epoca tecnologica sociale politiche in ogni stagione
Il battito U storica come introdurremo Cristian
Non si scappa
Altro che nuove
Torna il documento
C'è anche un altro aspetto che
Nostro giudizio è carente contraddittorio
Laddove si parla della multimedialità
Ne è prova vedete la parte dedicata alla società consociate o intendiamoci vanno riviste
Profondamente ma valorizzandolo ridimensionando l'immagine esterna del servizio pubblico l'editoria il libro il discolo homevideo il cinema la fiction stessi possono dare un vantaggio se esiste una forte spinta produttiva del servizio pubblico
è il discorso diviene ancor più delicato per l'attività pubblicitaria che non può sfuggire
Io credo sommessamente lo dico
Per la medesima natura del settore proprio alla multimedialità
è anti medio logico immaginare una presenza pubblicitaria non ventuno multimediale
Un capitolo a parte riguarda la radio
Chi parla è anche un'affezionata a questo mezzo quindi ci metto anche un po'di passione e qui è davvero deludente l'approccio del documento
Scusate proprio
Il rischio che il taglio dato alla ristorazione da quel documento è la lenta ma inesorabile agonia della radio pubblica
A meno che si corregga il centralismo quell'impianto vistosamente lontano proprio mille miglia dallo spirito dalla realtà del mezzo ma ciò che accade in questo settore in Italia tra i privati all'estero
Boh
Davvero quel pezzo ci ha colpiti la nostra critica è netta
Non si è davvero voltato pagina e sprazzi di una cultura dei media più aggiornata
Appaiono e scompaiono senza una bussola precisa forse secondo opportunità politiche talvolta piuttosto che aziendali
Ma una prova di questo fu il ridimensionamento anch'esso molto anti medio logico poi i fatti rientra di un servizio utilissimo è strategico come il terriccio
Fin qui la critica
Certo invece incoraggiando ogni iniziativa volta alla moralizzazione della RAI lotta agli sprechi regolamentazione degli appalti abolizione dei doppi tripli lavori
Sappia consiglio avvisato della RAI che avrà da noi sostegno e incoraggiamento
In questa iniziativa
Esiste infatti una questione morale anche nell'informazione nella RAI e fuori dalla RAI dal piano delle frequenze radio televisive alle penne pulite nel passaggio d'epoca in corso essenziali prestare un'attenzione straordinaria la questione morale
Ecco perché riteniamo assurdo che non si sia valutate compiutamente consentitemi le conseguenze del caso che ha investito Gianni Locatelli nella dicendo da Lombardini ci siamo già ampiamente espressi in merito
Chiediamo innanzitutto il massimo senso di responsabilità verso l'azienda da parte di chi ne porta una delle maggiori responsabilità
Torniamo al progetto di ristrutturazione
Ancora per una
Le nostre riserve sull'impianto medio logico divengono secche e dure contestazioni per ciò che concerne la gestione politica della riforma
Si era detto nella discussione fuori i partiti fuori le lobby e noi fummo d'accordo anzi ci mettemmo insieme ad altre alla teste questo movimento e non è successo
Ce l'avevo creduto
Non è accaduto alla vecchia lottizzazione si è sostituita un'apparente tecnocrazia
Fortemente sbilanciata checché se ne dica verso alcune componenti del mondo democristiano così
Non vogliamo mettere in causa la capacità di tante delle figure recentemente assurte a compiti di direzione
Intendiamo però sottolineare il rischio che anche il nuovo consiglio d'amministrazione della RAI come Berlusconi su un altro versante sia partecipe della rincorsa moderata neo centrista fondata sulla scelta di un punto geometrico tra la lega nord e il PDS
Con l'avallo di poteri economici e finanziari di una parte della Confindustria
Ecco forti in un'Italia dei diritti debole arretrata
Oltre all'aspetto politico generale una tale tendenza metterebbe a repentaglio la ricchezza espressiva del servizio pubblico impoverendo favorendone la crisi verrebbe meno la legittimazione sociale di pubblico servizio e scomparire però nel nulla
Le tensioni riformatrici che tanta passione avevano risvegliato tra lavoratrici e lavoratori tra gli esperti e gli operatori
E prenderebbero forse i propositi referendari abrogativi avanzati spirito ovviamente diverso da Marco Pannella e dalla lega nord
Il peggio del vecchio tornerebbe alla ribalta
Come imposta già bene cordate di potere gruppi riciclati di ogni stagione centri palesi o occulti vi alzerebbero la testa e queste sono le intenzioni
Non basta evocare le cifre furono resi stime della crisi economica dell'azienda mettendo tra l'altro le organizzazioni sindacali di fronte al ricatto occupazionali per rilanciare una nuova cultura di impresa
Altro l'abbiamo sempre difeso il pluralismo che la conflittualità
Che non possono non devono essere
Somme di sigle di partito
L'efficienza giusta deve però essere sempre coniugata la democrazia
Si imbocca la ricapitalizzazione l'incremento in linea con i frazione del canone di abbonamento l'abbattimento del costo della concessione di molto superiore a quello dovuto alla Fininvest si dice
Si rivendica il rientro dei crediti dovuti dallo Stato per giusto ma è indispensabile che la RAI abbia le carte in regola come servizio pubblico tra l'altro apro una parentesi che nega la bozza di convenzione con lo Stato
Che risulta essere curata dalla sottosegretario Ombretta Fumagalli Carulli
Essendo i termini previsti dalla legge di giugno già ampiamente scaduti
E e gli attacchi cominciato un circolo vizioso da spezzare subito non si mette mano i nodi strutturali delle riforme di e l'indebitamento un vento l'indebitamento porta a svilire il prodotto fatti l'ascolto
In grande difficoltà è una partita poco già
La cui vittima designata tra l'altro può essere proprio una moderna cultura del servizio pubblico
E le vittime possono anche essere lavoratrici e lavoratori meno protetti non ci stiamo
Già ora vi è una pericolosa caduta
Che le audience e se non si arresterà simile dinamica ci troveremo presto con un'azienda in piena recessione è qui motivi delle polemiche che limpidamente senza interferire in nulla o accedere a pressioni indebite
Abbiamo svolto e svolgiamo lo facciamo a testa alta guardate senza timori reverenziali consci di avere molte ragioni
Abbiamo contestato le per primi un'antica abitudine tarda morire tra i partiti quella del partito gestore del partito editore
Quindi proprio per questo non consideriamo chiusa la scommessa della riforma Necci riteniamo Necci riti ritiriamo sdegnati
Sentiamo infatti che attorno a tali temi è cresciuta la sensibilità civile
E riteniamo che sia maturo un movimento di opinione fatto di cittadini di associazioni di protagonisti collettivi studenti lavoratori operatori impegnati nella ripresa dalla battaglia per il diritto all'informazione
Per l'informazione come forma costitutiva di nuove e più avanzate relazioni socia crediamo utile contribuire alla formazione di una costituente della comunicazione democratica per rinnovare una politica nel senso alto del termine sui media la sinistra è stata carente indubbiamente non è tempo però gli altri autocritiche che qualcuno ossessivamente rimase apistica mente consentitemi continua ad invocare
Ma non è neppure tempo di atteso di chiusure in qualche fortino assediato no
è il momento di pensare in grande di riprendere pienamente il gusto e la passione Della Volta culturale dell'organizzazione intellettuale della visione della comunicazione come elemento qualitativo della Società dello Stato della memoria e la storia di un popolo del sapere dei cittadini il regime dell'informazione
Mi avvio a chiudere
Va abbattuto come va respinta l'offensiva leghista omologa i vecchi partiti nel metodo nella concezione dei media come mero strumento di potere
Lavoriamo per modificare tanto il pubblico quanto il privato per ridare dignità alla vittoria le emittenti locali per costruire la strategia di un'Italia diversa in uno dei passaggi cruciali del futuro
Si richiede a tutti un senso nuovo di responsabilità per fare un balzo verso una democrazia più ricca gli avvenimenti degli ultimi mesi hanno evidenziato il limite degli attuali apparati d'informazione la carenza di referente a cui ha dato una prima risposta la Carta dei diritti e dei doveri voluta dal sindacato dei giorni
Ma i media hanno bisogno di un più profondo rinnovamento di una svolta di acquisire la funzione di aree autonoma della dislocazione dei poteri di dotarsi di propri statuti d'impresa di essere governati da un'Authority di emanazione parlamentare che assomigli alla FCC dagli Stati Uniti dal consiglio dello divisivo francese
Tutto ciò è tanto più urgente quanto più si fa stringente la discussione sugli sbocchi delle vicende italiane le prossime scadenze elettorali saranno di estrema importanza e l'autonomia dei media risulterà un anello cruciale per le garanzie democratiche
Prima passo avanti è costituito dal disegno di legge sulla pubblicità elettorale in discussione alla Camera dei deputati ma non è sufficiente
Il meccanismo maggioritario uninominale rende ancor più netto il problema delle pari opportunità nei media e ancor più forte l'esigenza del controllo democratico e di chiare regole del gioco siamo nel bel mezzo di una crisi
Fummo facili profeti nell'immaginare che dietro l'artificiale opulenza esibita si celasse un deficit di forza industriale di fantasia creativa
E colpi mo'nel segno quando instancabilmente denunciammo l'assenza di un quadro istituzionale certo ed un efficace normativa antitrust
L'allarme che qui vogliamo lanciare riguarda l'aggravamento della crisi e l'impegno che assumiamo sta nel dare il nostro contributo fattivo battagliero all'apertura di una nuova stagione democratica per i media e per il Paese
Me lo chiama nel vuoto
Anzi in un momento molto particolare in cui i problemi della comunicazione di massa sembrano balzati al centro della politica
Questo per una ragione semplice cioè un architrave di un sistema sociale politico costruito in questi anni entrato in una tensione non più sostenibile con i processi in atto
E allora una cosa che dicevamo nei convegni e cioè che l'accesso un'informazione pluralistica era una delle precondizioni di una democrazia moderna di colpo è diventato chiaro a tutti
Anche perché le forme tradizionali della politica
E della partecipazione sono in crisi e questo dà un potere enorme ai mezzi di comunicazione di massa
Siamo quindi un trapasso difficile
Il modo in cui usciremo da questa situazione dipende sicuramente anche da l'assetto che si darà il mondo della comunicazione
Questo è una materia su cui ormai si distingue
Sempre di più
La differenza tra diversi progetti politici e sociali non ci vuole molta fantasia per immaginare che in Italia ci sarà un progetto privatizzato ore tecnocratico nella sostanza forse strumentale
Qualcuno che vorrà conservare il nocciolo duro del potere di questi anni conci pirata i mezzi di comunicazione come un'arma politica in modo spregiudicato e chi invece è il nostro caso speriamo al caso di una sinistra più vasta vuole un welfare della comunicazione in cui ci sia un netto sbilanciamento dei poteri
Da esso in città
Io credo che se la competizione politica toccherà a questi tasti e non solo
I modi migliori per eleggere il premier sarà un bene per tutti
La sinistra quindi ha una grande responsabilità quella di presentarsi con una proposta di riforma convincente che parli al Paese non solo agli addetti ai lavori perché in gioco non è più un conflitto tra Esperti che corregga il rapporto malato nel nostro Paese tra la comunicazione e la politica ampliando le voci in campo e ridando indipendenza non solo a quel mondo che speriamo se la prenderà anche soggettivamente quest'indipendenza
Ma riconsegnando anche alla politica lontana dalla gestione quella libertà di governo di indirizzo di Progetto che qualche volta ha rischiato di perdere anzi che spesso ha perso
Quindi di strategia di capacità di regolazione della politica non c'è mai stato così bisogno in questo settore come adesso
Il sistema comunicativo che ne abbiamo indotte non occorre che lo riassuma qui per voi che lo conoscete ricco in apparenza in realtà arretrato concentrato
Più propenso omologare il suo prodotto che ha varie Carlo spesso paternalistico insomma ne abbiamo molta televisione
Molto simile al suo interno poco cinema poco produzione pochissimi servizi di telecomunicazione potremmo anche cantare le lodi dell'informazione radiotelevisiva e non solo dicendo molti telegiornali
Grande crescita l'informazione ma non basta
Io a scanso di equivoci penso che dobbiamo dire che per far diventare la comunicazione è un bene comune della democrazia italiana una risorsa di sviluppo è un'occasione di crescita civile non basterà una legge questo dobbiamo dirlo
Ci vorrà una vera e propria politica che si è intrecciata a quella economica quelle istituzionale e culturali
L'eccezione culturale Gatta il problema delle telecomunicazioni ma non solo ormai sulla scena politica
Il tema delle alleanze ma anche il profilo di una proposta politica complessiva parlo del PDS ma secondo me può essere vero anche per altri devono risentire di ciò che si pensa della comunicazione e di come questa sì equilibri ha con gli altri grandi poteri che come sappiamo sono in tensione
Anche loro
Naturalmente sappiamo che per costruire nuove base la comunicazione ci vuole anche una nuova legge quindi la nostra ricetta è semplice nuove regole e politica di sviluppo secondo quattro punti cardinali su cui io non occorre che mi di Lucchini
L'autonomia della nostra industria della comunicazione e la sua capacità anche di integrarsi in un contesto più ampio il pluralismo in un senso ciò così nel senso più moderno del termine non solo di editori ma di mezzi di tipologie di culture di forme di consumo di produzione una maggior padronanza dei cittadini su questo
Su questo potere perché ha un potere e infine la valorizzazione del lavoro e delle professioni
Il dato da cui noi partiamo dall'avanzare la nostra proposta e la crisi dell'industria culturale italiana la sua debolezza a fronte di un'eccezionale sforzo di innovazione competizione che su questa materia invece conosce il resto del mondo
Non occorre citare cose che sapete Tivoli e tv via telefono trecento canali ricevibile a casa e così via
Da noi sembrano favole si per RAI non si parlano altrove queste sono grandi iniziative in atto quindi la prima cosa da fare per noi è costruire la casa comune del sistema una casa che si è aperta
E all'altezza dei tempi non lo richiede solo il confronto con un contesto internazionale ma al mutare dei consumi è un mercato è già stato detto che in seria crisi di risorse allora cominciamo a separare
Le strutture dal broadcasting
O come dicono gli addetti ai lavori l'hardware da sotto ormai si tratta di due mestieri diversi è un elemento di modernizzazione riconoscerlo e organizzarsi
Conseguentemente perché facilita l'innovazione perché rende meno arduo l'ingresso anche a nuovi competitori
In questo mercato allora un gestore specializzato per il sistema etere cavo satellite
Secondo noi e assai più efficace delle attuali guerre di posizione
L'altro passo che una politica davvero di Indirizzo rende urgente e quello di dotarci delle autostrade della telecomunicazione di cui negli Stati Uniti si occupano il presidente Clinton e il vicepresidente Gore in Italia sembra restare ancora materia di convegno cavo e satellite integrati tra loro non possono più essere parole ma devono tradursi in fatti
Bisogna richiamare il capitale privato pensare per il cavolo sviluppo isole
Sostenuto certo anche da una politica nazionale che dica qualcosa sull'esclusive attuali dissi Pepé le spazio e pretendendo sul satellite atti conseguenti al voto che si è appena
Verificato in Parlamento
C'è bisogno e quindi cerco di una politica nazionale di investimenti e anche noi crediamo di incentivi legislativi noi pensiamo che la nuova legge di sistema debba prevedere limiti antitrust
Più larghi più generosi per chi investa
In questi settori
Per noi l'obiettivo strategico è semplice spostare progressivamente alcune funzioni della comunicazione dalle lettere Alcamo o satellite possibilmente integrati tra loro
Non è uno sfizio da tecnocrati questo un'illusione tecnologica e la strada per non subire passivamente l'internazionalizzazione Lissi gioco un affare che è dieci volte più importanti di quello della sola televisione
E anche il vantaggio sociale può essere norme se lavoro servizi
Istruzioni creatività diventano qualcosa che ha a disposizione di una platea molto più vasta
è un appuntamento questo che non può essere mancato perché mi va l'intero sviluppo del Paese
Secondo
Come sapete meglio voi di chiunque altro il problema di un sistema comunicativo e cosa si mette nella scatola vuota delle tecnologie e questo è l'altro grande problema italiano la debolezza produttiva importiamo poco sprechiamo molto
Poiché hanno troppa Specchia
Ma parlano chiaro ma anche i palinsesti televisivi non scherza il locale non sa che cosa trasmettere i mezzi nazionali sono spesso divisi tra indigestione di stile e prodotti usa e getta
Possiamo anche qui senza illusioni perché noi non siamo un mercato forte e vasto come quello d'oltre oceano ma possiamo realisticamente incoraggiare il decollo di un'industria della produzione indipendente
Qui c'è la sacrosanta battaglia per l'eccezione culturale del Gatt che resta però astratta se puoi
Non si prende iniziative conseguenti vuol dire allora pensare a una quota di produzione indipendente nella programmazione televisiva
Vuol dire fare una politica di salvaguardia cinematografica del di Serravalle del prodotto cinematografico comunque consumato nella sala o nel mezzo televisivo
Un dire pensare bene alle soglie di protezione a quanti mesi un film può restare in sala senza passare sulla pay non video eccetera
E tutte le cose di cui abbiamo discusso molte volte che riguardano lo sport la censura e forse anche il numero dei film che passano nelle televisioni nazionali e comunque io credo che la prima delle misure sia quella di una politica
Di incentivi che sia Mino modeste arbitraria di quella prevista per il cinema dall'articolo ventotto
Occorre una politica industriale chi pensi alle sale alle strutture alla produzione
In cui si intrecciano sia quella del cinema che quella della fiction circolo virtuoso dobbiamo provare a costruire tra Chivu pay TV e Sala
Perché non si fa più politica culturale se non c'è la politica industriale che la sostiene
Quindi una rete viaria della comunicazione più aggiornata
Un aiuto alla produzione indipendente sono per noi due riforme strutturali su cui ci sentiamo di insistere con grande convinzione perché sono la boa superata la quale il declino
Nel nostro comparto della comunicazione può essere scongiurato resta da definire e per un partito di sinistra e decisivo la qualità democratica il tasso di pluralismo che i mezzi di comunicazione portano con sé
La prima proposta a questo proposito si riassume con uno slogan
Secondo noi servono meno monopoli più editori e coinvolti su più mezzi tra loro diverso
Decongestionare il sistema televisivo che stretto nel duopolio e abbattere una barriera che ha fatto solo del male tra televisione
E giornali significa scegliere finalmente la strada della multimedialità che più garantista dell'attuale assetto dei dei Monopoli di settore ed è anche più efficace rispetto a la competizione europea
Pluralismo più efficace nella competizione autonomia integrazione internazionale della nostra industria in questo caso vanno davvero a braccetto
E chiaro in questo modo che l'Antitrust può diventare una leva per ridurre le concentrazioni verticali e favorire un riorientamento delle grandi imperiese
In direzione multimediale sia ciascun se ciascun editore privato
Potrà avere meno televisione trazione tradizionale sino a quello che per noi l'obiettivo da raggiungere seggi una sola rete nazionale in chiaro per singole dritto
Se un editore avrà meno tv tradizionale ma potrà affiancarla una pay tv a un quotidiano dei periodici anch'essi sottoposti all'Antitrust come siamo convinti che sarà più forte sistema nel suo complesso compresi
I mezzi locali la carta stampata ma anche più adeguate l'impresa
Le risorse punto dolente e dibattuti siano secondo noi più che una premessa data ce l'hanno detto tante volte gli addetti ai lavori non sono scontati mai le risorse sono la conseguenza del modo in cui il mondo dalla comunicazione si organizza
E l'assetto che ne conosciamo costa molto troppo e rende poco
Allora se mai faremo sul serio la scelta del pluralismo tecnologico e della multimedialità si potrà accedere finalmente anche qui alla terza risorse quella del consumo pagato dagli utenti
Che riguarderà la pay tv ma non solo quella se pensiamo la possibilità di aumentare consumo dei giornali la la vendita di giornali i biglietti sa l'investimento pubblicitario in un sistema che sia davvero multipolare si potrà distribuire e specializzare meglio uscendo da quello che noi consideriamo un imbuto
Della sulla tv nazionale in chiaro
In questo quadro la nostra proposta di ridurre gli affollamenti pubblicitari sulle tv nazionali in modo scalare differenziando tra la prima la seconda la terza rete secondo noi è una misura di avvio utile alla riforma più generale infine il canone che il servizio pubblico
Per il canone l'indicazione più interessante
Per i suoi sviluppi riguarda la possibilità di trasformarlo in una quota proprietaria che presuppone un nuovo assetto societario per l'azienda il servizio pubblico
C'è da dire però è questo un punto a cui noi teniamo particolarmente che per una forza chi vuole democratizzare l'intero sistema alcune garanzie pubbliche vanno appunto estese all'intero sistema il diritto di replica di rettifica
Ma anche una politica dell'accesso ai mezzi penso le tariffe
Di affitto dell'hardware una politica di accesso i mezzi per soggetti che non prevedono scopo di lucro o per soggetti sociali che si pongono l'obiettivo dell'educazione e così via
Esperienze
Politiche di della tariffa dell'hardware ma anche esperienze governate di time-sharing
Nel frattempo l'azienda RAI su cui io non mi soffermerò molto e che ha però con sé conoscenze e strutture uniche nel panorama italiano deve perseguire tutto ciò che la rende che rende forte e legittima la sua esistenza
Non per forza tre reti sono il sintomo della forza di questa azienda
Anche se francamente trattative private per ridurne una non sembrano convincenti anzi sconcerto ma invece un profilo multimediale e soprattutto ciò che la rende riconoscibile per la sua funzione pluralistica cioè la capacità di quell'azienda
Di rispondere a quel di più di domanda sociale culturale quel mercato non è interessato per forza risponde
Bisogno che sistema maggioritario rende più forte
Così come noi non pensiamo che le tre reti del servizio pubblico sia un tabù un tabù non crediamo nemmeno che ci debba essere per forza una simmetria tra pubblico e privato
Il problema in questo caso non si misura per reti ma nella capacità di rendere la RAI un bene comune che abbia gli obblighi ma anche le certezze alcune libertà penso alla multimedialità
Che ha un rapporto di sudditanza col potere politico ha impedito e che gli ultimi fatti bisogna dire no nonna
Così non non sembrano tanto conferma
Ora nell'architettura del sistema che io per punti molto sinteticamente cercavo di delineare non conta solo il mix tra pubblico e privato ma anche quello tra nazionale e locale
Perché la comunicazione locale che è un po'il sistema circolatorio del corpo della comunicazione non può ridursi più a quello che avanza dopo il banchetto dei mezzi nazionale
Tanto più e anche a questo teniamo molto tanto più che c'è un rischio grave che questo comparto locale molto debole ma corteggiato in forza di una riforma elettorale uninominale
Il rischio che questo comparto tratti la propria sopravvivenza quei notabili locali
Con il potere politico o con il grande impero delle televisioni nazionali perché è del tutto evidente che il partito di Berlusconi che alcuni auspicano non potrebbe reggersi senza una forte rete di televisioni e di radio locali amiche
Noi questo ce lo questa deriva non ce lo possiamo permettere risotto porrà delle concessioni bisognerà dare spazio e fisionomia a questo comparto della comunicazione e una sola battuta il senso comune che dice il problema del locale che i mezzi sono troppi bisogna tagliare sembra francamente una ricetta insufficiente bisogna ridurre l'invadenza dei mezzi nazionali nessun editore dovrebbe possedere più di una quota pensiamo venticinque per cento ma se ne può discutere delle risorse pubblicitarie del settore
Prevedendo incentivi pubblici intelligenti aiutando il consorzio di queste emittenti ma sapendo che avremo anche qui
Le emittenti più robuste che avremo un tessuto di piccole emittenti magari fuori dal mercato
Che conosciuta apprezzato anche nei Paesi dove il mercato è una religione soprattutto questo settore non potrà più essere governato centralistica mente ma dovrà esserlo tramite un effettivo potere delle Regioni
La radio non c'è nessuna logica di sistema che la Possa confinare nel ruolo della sorella minore
Bisognerà supera lo scoglio delle concessioni che sono ancora da rilasciare e partire anche un più che per la tv dalla ristrutturazione tecnica spostamento dei collegamenti sul satellite pulizia dell'etere
Ma anche interattività e cavo che sono più accessibili per la radio che per la televisione anche qui incentivi più efficaci e non possiamo rimuoverlo un rapporto tra radio pubblica e privata che va ripensato
In conclusione Pubblico e privato nazionale e locale risorse e tecnologie possono essere riformati sviluppati secondo voi con un vantaggio sociale
Il punto di vista del PDS che questo vantaggio si misura nella crescita di libertà e di padronanza dei cittadini rispetto al potere dei mezzi di comunicazione insisto cittadini non solo un tempio consumatori
Per questo accanto un mercato che si è liberato dalle ipoteche dei ritardi imposti da un blocco di potere occorre chi garantisca davvero il diritto all'accesso alla replica la rettifica chi consenta tv radio comunitarie a esperienze educative di usare di mezzi tecnologici ormai assai più numerosi
Chi abbassi la soglia di accesso a questo mercato e chi garantisca un governo democratico Welfare l'abbiamo chiamato della comunicazione che non si presenti più col volto dello Stato accentratore ma con quello delle regioni
Con quello delle autorità di sistema e che porti in dote delle leggi autorevoli e chiare capaci di definire le regole fondamentali delegificante o tutto il resto
Molti di voi che sono qui hanno per mestiere e per passione il compito sempre più importante nel nostro Società di mediare tra
Le domande molteplici che vengono dal Paese e i poteri politici economici avete quindi una grande responsabilità
è sicuramente un poteri né uguale perché un editore ma lo stesso potere di un giornalista un dirigente ma lo stesso potere di un montatore o di un programmi sta
è un potere che aveva reso sempre più trasparente nella gestione e nella proprietà
E anche nel rapporto con chi ci lavora noi siamo convinti di una cosa che il diritto a lavorare in piena autonomia da condizionamenti politici economici proprietari resterà astratto
Se l'industria della cultura la comunicazione accanto regole nuove non conoscerà uno sviluppo questo non sta più nel libro dei sogni ormai questo salto è necessario e l'approccio pluralista
L'approdo pluralista di un sistema evoluto può essere ragione di un'alleanza con chi ci lavora ma anche dentro il mondo democratico più in generale che di comunicazione ormai sicuro occupare sempre di più
Al finta di parlare presiede immediatamente la parola Carlo Rognoni commissione parlamentare vigilanza e coordinatore dei nostri gruppi parlamentari
Credo che sia indispensabili porci subito
Una domanda e sapere risponderci dicendo che cos'è la posta in gioco
Di questa fase politica di questa fase di transizione politica che appare oscura e difficile
La posta in gioco è la ridefinizione e la ridistribuzione dei poteri in senso ampio
E credo che sia fondamentale non perdere di vista proprio in questa fase perché questa è la posta in gioco
L'obiettivo che come partito ci riproponiamo intendiamo proporre la società civile
Batterci
Per creare finalmente le condizioni per una democrazia compiuta
Più avanzata di quella che abbiamo conosciuto finora
Che cosa vuol dire se parliamo di mais BT
Io credo che se parliamo di mass media in una democrazia che non sia dimezzata tanto per intenderci il vero ruolo dell'informazione e di diventare davvero un quarto potere
Davvero e non per finta come ora
Battersi per questo obiettivo è in una fase così tormentata
Una sfida prima di tutto a noi stessi
E poi a tutti gli altri soggetti politici nuovi o vecchi che siano
Non possiamo infatti non avere la consapevolezza che proprio in questa fase vecchi poteri tentano a ogni piè sospinto
Di approfittare della confusione per tenere in mano ciò che più non gli appartiene
Oppure che nuovi poteri
I tecnocrati
Per ingenuità politica per scarsa comprensione della realtà
Non voglio pensare alla malafede oppure a banali ragioni di opportunismo
Visto che spesso comunque dietro al tecnocrate si può nascondere anche il vecchio politico
Si dimostrano non all'altezza della complessità dei fenomeni sociali e culturali
Insomma se il nostro obiettivo è chiaro un autentico Quarto potere con le sue otto nomine e con le sue regole deve essere altrettanto chiaro che in questa confusione istituzionale e politica
Solo alcune anime candide possono pensare che non si sia nel mezzo che si sia nel mezzo di una rivoluzione al cachemire
E dove sia indolore perseguire il cambiamento
Più ci avviciniamo alla resa dei conti con la vecchia classe dirigente più il gioco si fa pesante più l'ottusità politica anche degli ingenui veri o finti che siano rischia di far danni più ancora della mala fede
è importante allora proprio in questa fase definito l'obiettivo battersi impegnarsi come forze politiche
Per creare le condizioni affinché l'informazione arrivi davvero ha una sua autonomia del gioco democratico ciò comporta anche
Mettere nel conto
Che la migliore riforma possibile sulla carta rischia di venire vanificata rischia di trasformarsi in scelte dal gusto antico se non è appoggiata dalla convinzione dei più che in gioco c'è davvero un capitolo nuovo tutto da scrivere per la democrazia italiana
Se guardiamo alla storia del nostro Paese di formazione passata attraverso più fasi nessun esaltante
La prima è quella dello Statuto Albertino ed era chiaramente di libertà vigilata diceva lo statuto dell'otto febbraio quarantotto la stampa sarà libera ma soggetta a leggi repressive
Insomma la libertà è un bene solo se non disturba il manovratore
Nella seconda fase quella del fascismo è scomparsa anche questa libertà apparente e professionisti dell'informazione diventano i trombettieri del regime
Durante il fascismo in fondo è bastato interpretare in modo più restrittivo quanto già c'era ricordiamoci che nel preambolo dell'editto Albertino si diceva l'uso della libertà cessa di essere propizio allorché degenera in licenza il tutto rafforzato dall'articolo ventiquattro secondo il quale qualunque offesa
Conto la invio milite inviolabilità del diritto di proprietà la santità del giuramento il rispetto dovuto alle leggi ogni Apologia difatti qualificati crimini e delitti dalla legge penale ogni provocazione all'odio fra le varie condizioni sociali e contro l'ordinamento della famiglia sarà punito con la pena di un anno di carcere o compete di polizia
Ammonizione domicilio coatto secondo le circostanze
Dal dopoguerra fino all'ottantanove e direi con un'estensione pigra fino ai nostri giorni possiamo di avere possiamo dire di aver vissuto una terza fase sicuramente un gran passo avanti rispetto al fascismo sicuramente un pluralismo non conosciuto nella prima fase tuttavia ancora direi in una situazione di libertà condizionata
Culturalmente più vicino ai tempi della prima fase che non all'idea di un autentico Quarto potere come tassello indispensabile a una democrazia compiuta che è fatta prima di tutto di un equilibrio reale fra i vari poteri
Forse basta ricordare come la stampa spesso nelle mani di grandi e piccoli gruppi economici
Sia stata usata da questi ultimi prevalentemente anche se per fortuna non sempre e non in tutti i casi come strumento di scambio con il potere politico
Non c'era grande quotidiano nazionale che non avesse negli anni settanta come regola quella di essere sempre e comunque filogovernativo non importa quale governo fosse in carica
Chi non ha rispettato questa regola ha finito per essere accusato di voler essere Luís un partito per il gioco che comunque si proponeva di svolgeva all'interno dei vari schieramenti
Con il rischio poi di fargli credere di esserlo davvero
Il potere politico
Rappresentato per tanto tempo all'interno dei media della RAI TV dalla DC aveva direttamente il controllo monopolistico del mezzo di formazione forse più importante dell'era contemporanea la radio e la televisione
Con la sentenza della Corte costituzionale che ha liquidato il monopolio con l'arrivo delle radio e delle tv commerciali qualcosa di meglio si è avuto in realtà solo nelle radio
E qui dovremmo chiederci per una strana insensibilità dei partiti verso questo mezzo che gode di altissimo ascolto del pubblico
Mentre ben poco comunque meno molto meno è cambiato nella televisione dove il vecchio regime ha preferito la crescita di un altro soggetto monopolista per meglio controllarlo e tenerlo al guinzaglio
Senza nemmeno più rendersi conto che man mano che passava il tempo a essere tenuto al guinzaglio
Diventava il potere politico
Un inciso va fatto questo punto su quella
Che molti considerano un'anomalia italiana ad avere affidato alla cultura dell'opposizione una rete un telegiornale
Io credo di non essere troppo fazioso se dico meno male si è trattato comunque di un esperimento unico che ha consentito di fatto alla RAI di conquistare un mercato di ascoltatori più vasti ma che anche consentito ed è bene esserne consapevoli di giustificare la spartizione di cui di cui ben prevalenti e forti protagonisti erano la DC e Partito socialista
Una furbata si potrebbe dire anche perché quando la terza rete TG tre furono destinati a una guida non DC e non così siamo nel mille novecentottantasette l'altro ieri
Ben pochi avrebbero scommesso sul suo successo e quindi va a tutto merito dei professionisti che ci hanno lavorato
Oggi dopo l'ottantanove e ancor più dopo il novantadue con il crollo dei vecchi partiti
Con il rimescolamento delle carte che ha in corso nel gioco dalla politica finalmente si possono intravvedere
Scenari nuovi
E credo che noi per questi dobbiamo lavorare affinché si in veri no
E fra questi scenari c'è ripeto la possibilità di fare dell'informazione un quarto potere vero sganciato dagli altri con la sua autonomia ma anche con le sue regole nel rispetto dell'equilibrio dei poteri
Che non sia un percorso facile
Lo dimostrano due esempi
Molto diversi tra loro ma tipici di questa fase di transizione
Primo la legge Gargani sul segreto istruttorio Secondo le vicende RAI TV
La proposta di legge di Gargani è diventata l'esempio credo più macroscopico
Tra i professionisti dell'informazione del tentativo di un ritorno al passato
Come fare in modo che l'informazione sia di nuovo sottomessa a libertà vigilata
A questa domanda risponde in modo rotto proprio la legge Gargani
è stato detto da alcuni che è il segnale di una classe politica delegittimata impaurita che con la scusa di preoccuparsi della vita dei cittadini cerca piuttosto di evitare la pubblica gogna
C'è negli ultimi mesi in molti hanno perso la testa e vivono in uno stato così confusionale
Che arrivano a credere che basti limitare il diritto di cronaca e la libertà di informazione per recuperare credito e immagine
è difficile togliersi dalla testa che dietro la proposta Gargani non si nasconda il terrore per Tangentopoli e la voglia di vendetta anche nei confronti dell'informazione che quotidianamente riempie le pagine di Mani pulite
E pure i giornalisti sbaglierebbero se pensassero che il tentativo di mettere loro la mordacchia sia liquidabile con alcune battute ironiche
Soprattutto sbaglierebbero a chiudersi in difesa e a non reagire con proposte magari autogestite come in altri Paesi europei indifesa questa volta sì
Dei cittadini più deboli e più esposti ai possibili soprusi di una mala informazione
Le grida scomposte che arrivano dal palazzo sono anche controproducenti per la democrazia perché provocano infine il vestito reazioni di rigetto di difesa corporativa
Una chiusura a riccio che finisce per annullare per alterare il dialogo il confronto e la discussione fra i vari soggetti fra i vari poteri
Di cui pure c'è un grandissimo bisogno
Non possiamo non vedere come questo clima
Ha fatto sì che nessuno ma tranne i diretti interessati quelli direttamente colpiti da Tangentopoli ma proprio per questo meno credibili nessuno
Avesse il coraggio di dubitare pubblicamente dell'operato di un magistrato
Se lo faceva incorreva fino a pochi mesi fa fino a poche settimane fa nel serio pericolo di passare per uno di loro
Eppure anche i giudici sbaglia
Ed è nel nostro ed è nel loro interesse che qualcuno lo dica
E chi meglio della stampa libera potrebbe svolgere questo ruolo
Di guardiano ma non è diverso il caso dei giornalisti forse che a volte non sono approssimativi arroganti superficiali
Non mi pare inutile dunque domandarsi il perché Gargani ha trovato tanto ascolto e sarebbe sbagliato pensare che lo si possa spiegare solo con la voglia di mettere la museruola ai giornalisti
Non sarebbe ora che i professionisti dei media si interrogasse ero su come mai tutto quello che esce dai tribunali in termini di documenti di veline di soffiate venga preso per oro colato
C'è
Dietro questo comportamento un po'supino di fronte alla magistratura c'è ed è sacrosanto il disgusto per il fango ammucchiato da alcuni vecchi arnesi della politica ma non c'è solo questo
Troppe volte i cittadini hanno la sensazione che il gusto fine a se stesso per la spettacolarizzazione della notizia l'imprecisione dovuta a cattiva preparazione professionale
L'approssimazione come regola quando non la manipolazione dell'informazione a fine di parte e magari per ardite operazioni di aggiotaggio prevalga sulla necessità di un'informazione chiara e complice
Ora se l'ordine dei giornalisti resta uno strumento prevalentemente corporativo se non svolge con sufficiente determinazione il compito di richiamare all'ordine chi sgarra chiusa le notizie per distorcere e falsare la realtà a vantaggio di pochi a danno dei più viene meno la stessa sua ragion d'essere
Cambia la politica che l'informazione
Io credo che i protagonisti i protagonisti dell'informazione quelli almeno che credono nell'autonomia della propria professione e al ruolo di Quarto potere che stampa radio e televisione
Dovrebbero avere in una democrazia consolidata
Non possono non rendersi conto che c'è stata una rottura
Ed è quella che stiamo vivendo in questa fase fra vecchi poteri partitici e poteri forti dell'economia
Questi ultimi davanti alla perdita di ticket di credibilità dei primi
Non sono più disponibile a rendere servizi di scambio anche perché probabilmente si domandano in cambio di che cosa
E allora viva la nuova libertà ma tensione quegli stessi professionisti dell'informazione non possono ignorare a questo punto che la loro accresciuta libertà è per ora funzionale ad alcuni poteri forti dell'economia che nel marasma generale cercano
E pensano perfino di giocare impropria
Non voglio qui ricitare
Quanto tutti sappiamo di quello che si dice sui giornali sul partito di Berlusconi sulle smentite quanto meno sul movimento diciamo per il buon governo Forza Italia e via di questo passo
Ma anche da qui chiedo quell'attenzione spasmodica esagerata a tutto ciò che appare
Sulla scena della politica e può sembrare neo centrismo da qui quella confusa attenzione che trasuda da tanta informazione per soluzioni nuove ma soprattutto moderata
Da qui la scoperta che la giustizia può essere ingiusta se colpisce uno dei grandi dell'economia
In fondo c'è anche uno scontro in atto all'interno dei grandi gruppi economici e anche di questo abbiamo quotidianamente o settimanalmente forse meglio dire conto dai settimanali che rappresentano i vari gruppi
E allora ecco che più libertà oggi rispetto ai soggetti tradizionali partiti e perfino rispetto ai soggetti economici forti
Se non si vuole che l'attuale libertà resti una più o meno piacevole parentesi di ubriacatura collettiva legata al particolare momento che stiamo attraversando con il rischio che finita la sbornia tutto torni come prima
Vuol dire a vere la capacità di approfittare di questa situazione per inserire nel gioco
Rispetto ai due soggetti
I partiti i poteri forti tra economia un terzo soggetto colui che fa informazione finora condizionato dall'appartenenza al singolo gruppo economico o al singolo partito
Ciò richiede un nuovo protagonismo
Non quello che vediamo nella tv
Fatto di tanti io quindi OLAF
Ma un protagonismo sociale che si conquista con l'essere credibili nella rappresentazione della realtà delle sue mille sfumature avendo come punto di riferimento il cittadino lettore o ascoltatore che sia
Lungo questo percorso accidentato
Che non piace sicuramente a tutti i partiti dove in troppi vivono comune erronea convinzione che più si controllano i giornali e le televisioni più si raccolgono voti
E che sicuramente non piace ai poteri forti dell'economia
Un passaggio importantissimo
Per il recupero della credibilità persa e anche quello di un codice di comportamento di otto logico
Abbiamo parlato c'è non viene applicata abbastanza non è vissuta abbastanza la Carta dei diritti e dei doveri
Un'altra tappa importante comunque da approfondire è quella rappresentata dall'idea degli statuti di impresa dove l'autonomia del direttore garantita rispetto all'editore dove l'autonomia professionale
è riconosciuta come un valore perché aggiunge valore al mass media perché offre ai lettori più credibilità
Il secondo esempio che volevo fare ben distante ben diverso ma comunque è sintomatico anche questo della momento che attraversiamo è quello che sta succedendo nella RAI TV
Lo faccio per indicare alla riflessione di tutti noi le difficoltà di questo periodo di transizione
è molto importante che la politica abbia preso atto che il vecchio sistema di potere all'interno della RAI TV non teneva più
Ma oggi c'è chi si domanda
L'arrivo dei tecnocrati è un passo avanti
Qualcuno dice anche che forse si stava meglio quando si stava peggio
Ora il solo fatto che qualcuno se lo domandi è indicativo degrado di confusione in cui siamo
E alla quale hanno partecipato Magare involontariamente anche i professori che poi come muri alti e ci abbia spiegato professori non sono i tempi per cambiare sono lunghi viste le incrostazioni le vecchie abitudine
Ma non c'è dubbio che il servizio pubblico poteva in questa fase proprio in questa fase
Recuperare l'orgoglio del servizio pubblico proporsi di diventare perché no un esempio pilota verso quel ruolo di Quarto potere
C'è una tale debolezza da parte dei partiti nei confronti del nuovo consiglio d'amministrazione che non aver colto questa occasione lo trovo
Il più grosso errore che anche sia stato fatto
Per farlo certo doveva staccare la spina soprattutto da quei vecchi partiti che non hanno più le energie la cultura per alimentare il servizio pubblico
Per farlo io spero che sia ancora in tempo deve recuperare la capacità di rispondere a un ruolo sociale ampio e che non può coincidere sempre e necessariamente con il protagonismo di pochi
Per farlo c'è bisogno di un gran lavoro di squadra di senso di responsabilità ma anche di gusto per il rischio
Ebbene il nuovo consiglio di amministrazione che aveva questa grande occasione di rimescolare le carte e di inventarsi una tv Quarto potere
Si è in qualche modo a Renato dando la sensazione di poco coraggio di poca fantasia di poco gusto del rischio
Peggio dando anche la sensazione che la De lottizzazione la lunga marcia verso il nuovo corrisponde
A togliere di mezzo qualcuno e basta
Ora l'accusa più pesante
Io credo che sia quella proprio di incapacità guardare lontano mosse dichiarazioni
Che hanno subito fatto pensare a un moderatismo di ritorno a piatto è bello
Ecco imboccando una strada che se non viene cambiata presto se non viene ridefinita in un modo più chiaro porterà al crollo del servizio pubblico
Ho voluto fare due esempi della transizione affinché ci sia chiaro a tutti
Che ci vuole molta franchezza da parte di tutti nel guardare ai problemi dell'informazione
Consapevoli
Che in questa fase
Nuovi e veri protagonisti potrebbero essere gli operatori
Se solo lo vogliono
Nella nuova repubblica potranno la stampa e la televisione diventare un potere autonomo rispetto ai partiti ai poteri forti dell'economia è un'utopia io credo che comunque a questo dobbiamo tendere
Siamo entrati in un semestre nero il più delicato per la nostra storia politica
E lì queste e l'informazione in questa fase si gioca tutto
Ma è cosciente
Io credo che stiano voi insieme a voi costruire il passaggio a una democrazia più forte e più normale grazie
Grazie Rognoni interviene ora Paolo muri alti consigliere d'amministrazione della RAI
Dopo solo questa come ha detto ultima caratteristica non cito tutte le pregresse muri alti ma insomma credo che siano molto note
Grazie vita perché
Purtroppo io avevo già detto ieri a vita che potevo fermarmi poco perché avevo già degli impegni ricco e quindi ho chiesto di intervenire perché poi volevo intervenire
E naturalmente il mio intervento sarà sulla RAI
Come è logico han parlato già l'ordine Carlo Rognoni adesso ha finito l'intervento che mi ha trovato molto d'accordo soprattutto su quello che è il giornalismo
Problemi dei giornalisti che vedo con
Con poco poche prospettive buone già quelle dei giornalisti comunque la strada e quella di ricitarli indubbiamente a ecco vedo che tanto per dirne una
Dato che anch'io mi sono mi sono impegnato in tanti anni a favore ad esempio dei dei codici di comportamento tra a favore di una informazione completa e corretta mi pare che ne siamo molto lontani proprio in questo periodo
In questa fase in questi tanti mesi
Ma non parlo dell'informazione sulla RAI parlo in questo caso dell'informazione generale
Ho trovato che
Un protagonista del giornalismo di parte dichiaratamente di parte come Rossana Rossanda recentemente in un'intervista sull'Unità detto che il livello qualitativo deontologico del giornalismo italiano è calato moltissimo
Mi pare quindi nascono e quindi ecco c'è da molto da lavorare che in questo settore allora quattro parole
Sulla RAI non sono il difensore del consiglio di amministrazione sono un consigliere d'amministrazione che parla per sé ovviamente
Come ho parlato per me molto chiaramente nel passo ma chiaramente per me voglio dire nell'intervista che è stata pubblicata sabato
Qual era il compito iniziale centrale del consiglio di amministrazione che la legge duecentosei ha dato a questo organo così diverso dalle
Dagli altri dei precedenti nominato dal presidente della Camera dal presidente del Senato
Io l'ho sintetizzato in assicurare un futuro al servizio pubblico
E non era una frase
Pretestuoso non era una frase allarmistica un concetto allarmistico perché il servizio pubblico è in difficoltà in tutti i Paesi in cui il servizio pubblico esiste come sappiamo
E perché la RAI era arrivata a un punto in cui
Credo che una svolta
Fosse assolutamente indispensabile
Direi che lo dimostrano
Uno dei due compiti principali che è stato affidato al consiglio di amministrazione
Quello di risanare l'azienda oddio usare questo verbo oggi con cinquecento miliardi di deficit in un'esposizione debitoria enorme
Vita prima si chiedeva come questo deficit è aumentato certo che è aumentato il vecchio consiglio di amministrazione ci ha consegnato
Dichiaro di dichiaratamente o il deficit di sessanta settanta miliardi ma evidentemente era non era vero
Il deficit subito si rivelò a un occhio attento superiore ai cento miliardi ma di molto anche verso i duecento e poi per l'ultimo l'ultimo momento l'ultima crescita di questo deficit
è stato
è stato determinato da una repentina maggiore dei precedenti cali della pubblicità e quindi degli introiti della della RAI
Ecco quindi la primo problema era di assicurare un futuro al servizio pubblico da un punto di vista strutturale economico e finanziario l'altro compito era quello di
Mutare l'assetto da una tripartizione partitica
A una a un diverso assetto soprattutto per quello che riguarda l'informazione ma non solo i i telegiornali ma anche alle orecchie pensandoci bene
Tutti il e anche di rilanciare la radio
A proposito della radio mi meraviglio io certe cose che ha detto vita le ho condivise ma sulla radio sono rimasto un po'a bocca aperta perché
Se c'è stato un un un organo che ha subito detto che la radio andava rilanciata
Che adottato attraverso adottato tra l'altro l'indicazione del precedente il consiglio che aveva studiato a fondo questo problema della
Della della radio della unificazione dei giornali radio
Ricorda è stato il consiglio di amministrazione attuale
Che ha cercato anche che cerca che sta cercando e farà ogni sforzo compatibilmente con i mezzi che ha per separare
Separare all'interno della RAI e non possiamo purtroppo fare due società perché la legge ci vuole una legge per fare due società diverse ma per tenere conto come se fossero
Due società diverse ben questi siamo stati noi con queste enunciazioni naturalmente va be'
La decisione le abbiamo prese poche settimane fa non è che si possa costruire
Di colpo in una settimana
Cambiare totalmente abbiamo preso a modello
La soluzione francese quella delle reti radiofoniche che danno dei programmi diversi e che danno anche dei telegiornali dei giornali radio dei giornali radio Diversi quindi da questo punto io veramente sono un po'rimasto a bocca aperta
Allora vediamo un momento il il problema dei telegiornali che poi al problema che ha suscitato maggiore discussione anche perché in questo Paese dove c'è una caduta di memoria a destra a sinistra al centro formidabile proprio un fenomeno
Un fenomeno diffuso
Le più si dimentica facilmente com'era la RAI prima che debiti aveva che struttura aveva ma io vorrei certi giorni giornali come giornali indipendenti giornali che appartengono a questi grandi gruppi che ha ricordato che hanno ricordato si avvita
Che
Che Rognoni beh questi giornali dicevano dicevano di tutto della della della rari di di sprechi traffici
Le parentele ecco insomma un sacco di di cose pare che siano tutte
Tutte dimenticate tutto si concentri su quello che abbiamo fatto noi non certamente io sono il primo a mettere a dire che avremo fatto degli errori che forse dovevamo muoverci in certi casi
E in modi diversi però direi che
Questo Consiglio non so vedo poi è arrivato il Presidente del della della RAI e quindi può darsi che prenda la parola anche lui ma vorrei ricordare che sul piano della struttura abbiamo sono stati ridotti questi centri dispersa di potere costruiti dal sistema partitocratico
E mi dispongo devo anche dire col sistema partitocratico che è stato un sistema per la RAI allargato al PC PDS
Dico questo questi siti questi centri sono stati ridotti da cinquantasei a ventiquattro
E va be ma se il suo ruolo dopo la notizia che sono stati ridotti a ventiquattro accusa dis di di accentramento eh va be qui delle due l'una insomma tre cose la vedere che cosa si doveva fare cosa avrebbe fatto un altro se fosse stato al nostro posto di fronte sempre così ma vediamo ai telegiornali
Ecco qui si trattava di si tratta la lo diciamo così il tentativo in corso
Cominciato
Si tratta di cambiare l'informazione di di togliere l'informazione da un principio partitico in senso stretto come l'ha avuto in questi anni e questo lo dice la legge questo ce lo dice la Commissione parlamentare di vigilanza all'unanimità perché le direttive
E gli indirizzi della Commissione parlamentare di vigilanza parlano chiaro allora la mia vecchia esperienza di giornalista mi dice che allora al al posto di una sistemazione partitica cioè praticamente di un giornale di partito il giornale di partito ci devono essere qualche qualche anno fa rimane parecchi anni fa c'ho lavorato anch'io io ricco però devono esserci dei giornali cosiddetti di informazione io non uso mai la parola indipendente l'aggettivo indipendente
E qual è il loro compito il loro compito di dare un'informazione completa
Pluralista e anche critica cioè tenere conto di tutti delle realtà e possibilmente afferrarla e riflette alle il più possibile di realtà di un Paese che come sappiamo tutti ci dobbiamo ripetendo da anni
Si è molto molto differenziata questa realtà del Paese non è un compito facile ma è questo in fondo il compito
Quindi ogni
Testata che sia di carta o che sia dell'etere in questo caso parliamo di quelle della RAI ogni testata deve riflettere un pluralismo riconoscibile
E beve anche ripetere una funzione deve anche dare prova di una funzione critica
Noi
Così pubblico noi come consiglio amministrazione ai direttori che abbiamo nominato consegniamo una lettera di intenti
Forse meriterebbe di essere diffusa perché intanto noi non
Scegliamo noi i collaboratori principale di questi direttori come è sempre stato fatto prima
Dai partiti che controllavano che partecipavano al controllo della tra noi abbiamo detto a voce alta al giubilo
Via agraria Aliberti eccetera eccetera vi scegliete i vicedirettori Bisceglie dei capiredattori
Dice Vietti all'organizzazione del lavoro naturalmente può all'organizzazione del lavoro dovrà essere compatibile con le esigenze e gli scopi di efficienza cose eccetera però
Il compito sta sta a loro in questo in questo il documento questa lettera di intenti c'è l'aggettivo dei informazione critica
Chi le conosce qui qual c'è qualche collega che credo che l'abbia letto è c'è anche questo
E naturalmente soprattutto c'è un un principio che è quello appunto che dicevo prima
Che i i telegiornali se li fanno i giornalisti dei telegiornali
I giornali radio se li fanno i giornalisti dei giornali radio non devono non dobbiamo farceli noi e vi posso assicurare che anche un vecchio giornalista come me resiste alla tentazione di dire come si fa un telegiornale anche perché magari non lo so fare mentre magari un quotidiano saprei dove cominciare
Due parole sul decentramento sedi regionali
Ricordo beh no
Abbiamo valutato dico abbiamo perché mi giudizio è stato la valutazione è stato unanime al consiglio nell'usare una battuta che non è nuova per carità per le sedi regionali una RAI aveva costruito delle prefetture
Mi pare evidente e questo basta andare in una serba Sasso produttore di andare dietro col col con ricordi sia pure di queste sedi queste sedi erano anche delle prefetture dove molto spesso della vecchia RAI
Molto spesso io l'ho visto a Bologna ad esempio la parte informativa vi era proprio fisicamente costretta in uno spazio molto limitato è mentre la parte produttiva anche in certi casi ma a Bologna non è che si produca televisione ma la parte burocratica la parte produttiva la parte tecnica eccetera così hanno grande peso ecco qui
E qui mi sembra francamente che il l'idea
Il Consiglio RAI Espresso negli indirizzi
Di questa
Rari ma caro vita questa questa idea questa parola consorzio c'è negli indirizzi programmatici del consiglio di amministrazione noi ci procediamo su questa strada e naturalmente sono al Parlamento che deve decidere questo mi pare ovvio
Noi non possiamo vederci neanche un portacenere se c'è scritto dietro RAI io non mi posso vendere un portacenere perché dalla RAI per è e pubblico ricordi quindi non è che noi possiamo vederci una rete può darsi che non lo so certe affermazione siano state prese insomma così non non proprie ma mi pare evidente questo però noi pensiamo che il sistema vada riorganizzato
Personalmente
Credo che chi mi conosce sa quanto critica io abbia rivolto o io o i miei collaboratori dalla rivista problemi dell'informazione alla legge alla legge Mammì
Io addirittura pubblicato un articolo di Paolo Martini dico addirittura non perché ci proponesse il coraggio ma addirittura nel senso nel senso del tempo
In cui a commento della regia ma mi diceva questa legge Mammì in realtà finisce finirà per favorire la Fininvest perché la RAI si troverà in crisi il servizio pubblico più facilmente e quindi alla fine il duopolio sarà anche un duopolio sbilanciato
Ora il il questo questo fatto di rifare la legge noi ce lo auguriamo molto io credo che
Quello che potremo fare non è che potremmo fare molto però queste indicazioni ripeto della rete regionale che domani regionalizzata che domani potrà essere fatta da emittenti nelle quali la RAI rimane socia ovviamente magari anche socio in una posizione forte ma insieme anche ai privati insieme anche alle regioni eccetera così di questo ne abbiamo parlato fin dall'inizio
Ci sarebbero anche altri argomenti che è stato che sono stati toccati ma se no vado anch'io troppo per le lunghe e me ne scuso quindi concludo dicendo che raccolgo le critiche accolgo personalmente le critiche non sempre l'ho fatto anche nelle mie rare dichiarazioni
Vorrei però dire che non raccolgo le critiche che a volte mi sembra contraddittoria perché molte delle critiche non parlo delle critiche vengono dal PDS
Dai suoi giornali o dalle altre forze ma parlo delle critiche generali dato che noi siamo criticati
A a a circolo chiuso voglio dire a a trecentosessanta gradi tutti ognuno di noi ha fatto delle esperienze curiose di essere accusato io sono stato due volte accusato di favorire il PDS ma non a suo tempo il PDS
Mi ha accusato invece di favorire la democrazie la sinistra democristiana eccetera eccetera ecco
Le accuse le critiche contraddittorio e non posso ovviamente accoglierla le critiche a vere e utenti che soprattutto quelle personalmente
Di avere noi coraggio di esserci e di essere più impegnati incerto
Per noi è una scommessa credo che lo posso dire anche a nome degli altri miei colleghi del consiglio e tutti noi
Abbiamo questa grande scommessa di dare un futuro incerto e libero al servizio pubblico grazie
Grazie Paolo muri alti
Arrivato in sala anche presenze vara il professor Dematté che salutiamo
Interviene ora Piero De Chiara responsabile del settore dell'editoria del PDS quale
Ci intratterrà brevemente
Completamente perché loro ormai tarda sugli argomenti editoriali seguirà il professor Santaniello
Non abbiamo atteso le vicende giudiziarie che hanno toccato tutti i principali editori per denunciare l'anomalia degli assetti proprietari dei giornali italiani
L'asta predica diciamolo ha suonato per anni nel deserto avuto scarso ascolto anche quando come nel caso FIAT Rizzoli al caso Banco di Napoli mattino Dino il Mattino di Napoli l'abbiamo portata nelle aule di tribunale
E persino i giornalisti sembravano preferire proprietà forti
Compre Valenti interessi economici extra di Torriani nella convinzione che non era infondata nel passato e questa condizione consentisse maggiori capitali che gli investimenti pubblicitari interni coprissero i buchi di bilancio e che comunque quelle proprietà erano meno sensibili alle ricorrenti crisi alle cicliche crisi che hanno investito l'editoria
Oggi la questione viene riproposta dei fatti
Nei prossimi mesi cambierà la proprietà di quasi tutti i principali quotidiani italiani
Non lo diciamo noi
è la FIAT che annuncia l'intenzione di Portici di voler cedere una quota della Rizzoli prede la sera fino a non esserne più azionista di riferimento Elleni che pubblica bandi d'asta sui quotidiani di tutto il mondo per disfarsi del giorno
è il Messaggero che è in vendita anche se non si capisce neanche chi sia l'acquirente chi sia il venditore ed è inutile chiedere a Responsabile Relazioni Esterne quei Bisignani al momento irreperibile
E persino nelle redazioni dell'Espresso e della Repubblica ci si interroga se l'attuale proprietà sia la più adeguata per affrontare il futuro
Già ma chi comprerà
E con quanta trasparenza avverrà questo processo e soprattutto il nuovo sistema sarà più o meno ricco più o meno autonomo saprà interessare anche con la maggioranza che oggi non legge il giornale o accentuerà il suo carattere elitario classista e nordista
L'annunciata ritirata le grandi famiglie industriali è un effetto combinato di sconvolgenti novità politiche ed economiche
Ieri i giornali erano come dire erano l'anello nuziale di un matrimonio tra economia e politica
Legittimavano una classe dirigente talvolta con il racconto delle sue gesta il politico con gli attributi il finanziere il condottieri finanziere più spesso più spesso con il silenzio sulle sulle sue malefatte lo diciamo dobbiamo dire senza generalizzazioni anzi con grande riconoscenza nei confronti di quei direttori che hanno saputo difendere un po'di autonomia
Di quei giornalisti che hanno tenacemente aperto tenuto aperto inchieste che tutti coloro più dire talvolta pagando con la vita e soprattutto di tutti quelli che negli anni del consenso li hanno vissuti all'opposizione
Pagando la più semplicemente più malamente in termini di carriera
Giornali come l'Unità il manifesto i primi dieci anni del giornale della Repubblica e tanti altri periodici locali di cui si parla meno hanno testimoniato un pluralismo di tori Ale con enormi sacrifici sia delle proprietà che dei lavoratori
Ma nel complesso nel complesso l'informazione italiana è stata interna a un vecchio sistema di potere
E l'altra grande novità e di ordine economico la stagnazione delle vendite sommata la caduta la pubblicità nell'ordine un dieci per cento reale annuo ha innescato la spirale recessiva
E le prime a saltare sulle concessionarie pubblicitarie che hanno regalato regalato duecentocinquanta miliardi ai giornali nell'ultimo triennio
E ora la crisi investe direttamente i giornali le cui perdite complessive raggiungeranno quest'anno un livello record con gravi effetti sull'autofinanziamento sul pluralismo sull'occupazione
Non è questa volta possibile a risposta tradizionale del proprietario che mette mano alla tasca e ripiana il bilancio in rosso nella convinzione che la certezza che quel passivo è un costo da pagare per difendere più consistenti profitti in altre attività
No perché quei profitti purtroppo non ci sono più e perché soprattutto l'editoria non è più un settore pre industriale da trattare come le spese di rappresentanza
Oggi l'editoria e uno dei comparti industriali decisivi della competizione internazionale e per partecipare al gioco serve una dimensione multimediale innovazione tecnologica convergenze con le telecomunicazioni e l'informatica
Non basta a risanare il conto economico delle aziende con una politica di tagli che assecondi la spirale recessiva occorre intervenire con una massiccia ricapitalizzazione sul conto patrimoniale
Già ma chi ha i soldi oggi in Italia
E se ricorressimo solo ai capitali esteri avremo la più classica delle internazionalizzazione i passive proprio Luzzatto in un settore strategico e vitale
Ecco allora il primo dovere per un governo che non si riduca a suggerire nomi di direttori o a decidere passa di proprietà dei giornali
Costruire un ambiente favorevole all'investimento di capitali di rischio e di risparmio con una legge di sistema è una politica industriale
Regole semplici chiare e soprattutto che non cambino tutti i giorni perché chi investe non può essere soggetto oltre al rischio d'impresa al ricatto del cambio di umore del potere politico
Un ruolo centrale spetta a una rigorosa normativa antitrust
E questo per noi un principio valido ovunque e a maggior ragione nell'informazione
No non siamo fanatici del piccolo è bello e non vogliamo imporre i grandi gruppi editoriali di diventare i più piccoli
Al contrario
Riteniamo che i quattro grandi gruppi italiani la RAI la Fininvest la Rizzoli e L'Espresso
Siano un patrimonio nazionale che rischia di sgretolarsi proprio nell'attuale assurda legislazione che impedisce la multimedialità e favorisce le rendite dopo liste
Il pluralismo la concorrenza in ogni settore dei media può andare d'accordo con la necessaria assistenza di alcuni grandi gruppi a dimensione multimediale certo si tratta di vedersi arrivare la concorrenza nei propri domini di mercato e di andare a rompere la tranquillità altrui in altri mercati ma proprio questa appunto e il dovere la giustificazione dei grandi gruppi
Uguale attenzione però necessaria per le imprese di minore dimensione per il giornale di tendenza o in cooperativa e per le nuove iniziative
Le vicende drammatiche del sabato Dinoi donne di radio radicale di tanti periodici locali non sono patologie che toccano i diversi un sistema da comunicazioni chiuso omogeneo schiacciato sulla medita senza ricambio non può reggere neanche nei suoi punti alti
Le leggi per l'editoria come è noto si sono ridotte a una elemosina contrattata persino nei tempi di elargizione mentre sinora mancata una politica industriale nel settore dei servizi
Le concessionarie di di pubblicità pubbliche sono state lasciate prive di una missione trasparente in un ruolo marginale e fortemente discrezionale
Le agenzie di informazione tuttora finanziati in misura prevalente la capitale pubblico sono inutilizzabili dagli utenti minori
E quanto alle Poste il disservizio cronico si somma una politica di tariffe illegale per l'incapacità del ministero di emanare un regolamento che non premi cataloghi per le vendite ai danni dell'ITC editoria periodica
E la stessa vertenza tra editori ridicola anti sta assumendo un tono ideologico con l'evidente rischio che grandi gruppi facciano saltare il principio della pari dignità di tutti i giornali garantita dalle edicole
Il necessario ampliamento della rete di vendita non passa per la distruzione di una categoria che invece la risorsa ad attivare per rendere più agile e flessibile il rapporto tra il giornale elettore
Sono solo alcuni spunti propoli e industriale che si sommano alle cose che hanno già detto Vincenzo vita Gloria Buffo sulla grande sfida delle telecomunicazioni
Un nuovo quadro legislativo e una politica industriale hanno l'obiettivo dichiarato di rendere interessante l'investimento in comunicazione
Ciò significa in termini economici che il rendimento medio del capitale in questa industria deve essere competitivo con quello degli altri settori e soprattutto con quello dei titoli di risparmio
A questo punto
A questo punto non spetta alla politica di costruire le cordate i noccioli duri le public companies i fondi di investimento le cooperative
La necessaria differente tipologia proprietaria né tanto meno spetta alla politica determinare quali iniziative avranno successo e quali no
Occorre vigilare invece sulla trasparenza di processo di ricambio delle proprietà editoriali
Per intenderci l'esatto contrario della vendita in famiglia del giornale
L'esatto contrario di quanto è avvenuto al Mattino di Napoli e di quanto sta avvenendo per la cessione del giorno dove lei mi dà l'impressione di voler protrarre l'asta il dispendio di pubblico denaro fino alle lezioni
Sia per fare un ultimo favore alla DC sia per distruggere ogni ambizione nazionale del giornale a favore di compratori a vocazione locale
La creazione di un ambiente di convenienza economica e di trasparenza nelle procedure delle procedure attiva il mercato dei capitali è rende superfluo introdurre il divieto per i grandi gruppi di possedere giornali
Certo se la FIAT o l'Olivetti o altri soggetti con prevalenti interessi extra editoriali vorranno continuare ad avere il loro giornale
Non potranno farlo a spese del contribuente con gli sgravi tariffari con gli incentivi che la stessa Comunità Europea raccomanda solo per l'editoria indipendente
E dovranno soprattutto fare i conti con la crescita degli statuti dell'impresa editoriali che cosa sono anche qui sbarazzina annunci di scetticismo e ormai datati e di un provincialismo mio prego
Statuti d'impresa in Germania sono prassi diffusa favoriti persino dall'articolo della Costituzione sulla cosiddetta libertà Interna d'informazione
Dalla nomina del direttore alla definizione del Budget redazionale ai diritti di informazione o addirittura di presenza negli organismi societari alla clausola di coscienza
è normale normale tra tale rapporto tra proprietà il lavoro dipendente con strumenti di democrazia industriale più avanzati che in altri settori economici
L'argomento è all'ordine del giorno in sede comunitaria proprio in questi giorni
Qui immaginiamo lo strumento legislativo leggerissimo che si limiti a sancire la rilevanza sociale dell'informazione e apra la strada a strumenti contrattuali anche molto differenziati
Ma una maggiore distanza tra interessi della proprietà
E gestione editoriale non è una limitazione delle possibilità di mercato
Al contrario l'indipendenza e proprio è proprio quel valore d'uso della merce informazione che sinora è stato carente il nostro Paese elettori se ne sono accorti come testimoniano i bassissimi livelli di acquisto e di lettura
Nonostante le l'evidente gravità di una crisi che non è congiunturale
Crediamo ci siamo sforzati qui di delineare anche con gli altri interventi una prospettiva di sviluppo dell'industria la comunicazione di più pensiamo che nella nuova Italia quest'industria può essere un'industria trainante può dare occupazione qualificata ed ecologicamente sostenibile
Ma le trappole dell'oggi possono compromettere io questioni di un futuro per quanto vicino
E oggi per il controllo di informazione si sta combattendo una battaglia senza regole
Quattro volte pochi mesi lo ricordava Rognoni non mi dilungherò le forse la vecchia maggioranza che ancora sopravvive in Parlamento hanno tentato ricorrendo ogni trucco di mettere la mordacchia i giornali
Nell'illusione di sviare l'attenzione dell'opinione pubblica dal pantano di Tangentopoli
Ma ancor di più guardiamo con grande preoccupazione ai prossimi sei mesi
Nel corso dei quali le classi dirigenti possono essere tentati di fare come chiamarlo di fare un uso disperato dei loro poteri nell'informazione nella illusione di costruire un loro sbocco politico
Elenchiamo le nomine RAI il partito di Berlusconi il balletto nella privatizzazione del giorno la nostalgia centrista dei principali quotidiani la tenacia con la quale i partiti di centro provano a libertà limitata libertà di stampa il potere monocolore democristiano nelle concessionarie pubblicitarie pubbliche che può minacciare tutti i mezzi di comunicazione
Tutti i segnali che lasciano presagire che le armi dell'informazione accumulate nel vecchio sistema spariranno contro un nuovo o meglio verranno piazzati puntate per costruire un nuovo che non metta in discussione di poteri consolidati
Non siamo sprovveduti e ci attendiamo una campagna elettorale molto dura netta ne teniamo davvero che in sei mesi i mezzi di comunicazione possano costruire ipotesi politiche che non abbiano basi economiche sociali di massa o al contrario possano distruggere una forza democratica e di sinistra radicate motivata
Ma attenzione se prevarrà li utilizzo disperato dei media in sei mesi si possono bruciare capitali e credibilità e trasformare un sistema in crisi ancora sanabile in un rottame inservibile
Per questo facciamo appello a tutti empito ha in particolare a chi lavora nelle imprese la comunicazione a non fare terra bruciata oggi di ogni prospettiva riformatrice
Difendere le Autonomie l'orgoglio professionale l'indipendenza non è solo come è sempre stato un doveroso impegno verso la società verso se stessi
E oggi in questa situazione nemesi nel passaggio più difficile anche una drammatica esigenza per conservare alla propria azienda una prospettiva di sviluppo
Diamo ora la parola al professor Santaniello garante dell'editoria e la radiodiffusione
Ho
Vorrei rilevare innanzitutto
Che il nucleo tematico di questo convegno poggia su una base molto ferma direi incontrovertibile
Una base nella quale tutti ci riconosciamo e tutti siamo credo convergenti
Cioè la esigenza di affrettare i tempi di accelerare i tempi di un rinnovamento radicale di una svolta decisiva nel sistema dell'informazione
Ovviamente il sistema dell'informazione è un tassello di tutto un pianto ossessiona
E quando finalmente sarà esaurito questo momento di transizione
Momento che indubbiamente caratterizzato da due polarità contrapposte dialetticamente forse che rincorrono ancora il passato
Forse che accelerano il passo verso il futuro
Quando prevarranno queste forze noi potremmo dire che certamente il rinnovamento sarà un fatto compiuto e quindi il fatto compiuto evento compiuto il radicale rinnovamento del sistema
Mi limito data l'ora tarda
A ad accennare a qualche punto fondamentale che inquadri questa prospettiva di rinnovamento
Vorrei rilevare che dopo un periodo di torpore di stagnazione legislativa Periodo che coincide proprio con la legge Mammì sei aperto finalmente in quest'ultimo anno nello scorcio del novantadue si è aperto un primo risveglio una prima strada verso il rinnovamento direi un ponte lanciato verso la terribile
E questo ponte anche se esiguo a mio parere è dato proprio recentemente dalla legge approvata a larghissima maggioranza
La legge di conversione del decreto legge che reca le misure urgenti in materia di radiotelevisione da cui si traggono tre punti fondamentale che dovranno essere sviluppati nella legge di sistema
Primo punto la ridefinizione del piano delle frequenze televisive come recita la norma tenendo conto ampiamente dell'innovazione tecnologica e del numero da ridurre delle reti disponibili nel sistema secondo punto fondamentale la innovazione tecnologica in questa normativa per la prima volta si fa strada addirittura come locuzione terminologica come parola la parola che designa
La rete satellitare io o sarete Capula
Terzo punto introdurre finalmente e e quindi rompendo la dura cerchia del monopolio o dell'oligopolio
Un elemento fondamentale quale l'emittenza locale e quindi aprite una molti polarità nel sistema e non si può non guardare positivamente
A quelle parti della North Attilio che ho citato che richiamano
Delinea no un piano
Di sostegno della emittenza
Televisiva locale la quale deve diventare come avviene in tutti i Paesi ad avanzato sviluppo di questo settore uno degli elementi fondamentali uno dei polli pienamente efficiente pienamente attivo di tutto il sistema
E io ritengo che in questa prospettiva di un del futuro che ci auguriamo prossimo un punto fondamentale spetti al riforma compiuta del del servizio radiotelevisivo pubblico
La leggina dell'APT di forma la cosiddetta vi di riforma e l'hanno illustrato così bene i precedenti relatori
A indubbiamente segnato un passo in avanti
Ma per poter giungere a una svolta decisiva
Che si spezzi in linea definitiva il duopolio che il vero fattore che ha ingessato il sistema ha bloccato il sistema ha cristallizzato il sistema per raggiungere a tutto questo bisogna che effettivamente il servizio radiotelevisivo venga profondamente ridisegnato ripensato
In una struttura molto moderna soprattutto inserita delle nuove tecnologie
Non vi è dubbio che il servizio pubblico televisivo italiano
Abbia come anche gli altri sistemi pubblici televisivi di Paesi aderenti all'aria comunitaria ha sofferto una forte crisi
Crisi che è triplice crisi di legittimità del rosso agli utenti
Crisi finanziaria crisi di identità e forse la crisi d'identità è la più forte nell'ambito di questo triplice profilo io ritengo che la miniriforma dia una specie di anticipo di assaggio si fa un prodromo rispetto al superamento di questa triplice Cruise ma ritengo pure
Che solo attraverso una normativa organica ad una normativa del sistema si potrà giungere effettivamente alle all'assoluzione radicale in profondità di questa crisi del servizio pubblico radiotelevisivo
Ritengo che altri punti qualificanti chiedendosi quali naturalmente oggi si è aperto un marco proprio negli ultimi provvedimenti che ho citato sia quello di ridimensionare portare in una linea moderna aggiornata un problema che è fondamentale cioè il problema che è sempre quello quell'etichetta del duopolio il duopolio si potrà superare non solo aprendo finalmente un Marco alla multi polarità ma soprattutto nella nuova normativa segnando nettamente i limiti delle concentrazioni
Io vorrei ricordare che questo non è un problema che è stato segnalato solamente in Italia attualmente le relazioni molto compatte degli oratori precedenti hanno particolarmente possono cento atte su questo punto
Ma io vorrei ricordare la risoluzione del Parlamento europeo del sedici settembre novantadue a Strasburgo che pone in rilievo con un criterio patito per tutti i Paesi aderenti all'area comunitaria ma poi vi era a leggere attentamente e la corposa
Il corposo deliberato del Parlamento europeo un particolare cenno un particolare richiamo alle fatto italiano all'anomalia italiana la concentrazione di tipo italiano
Che e quella direi che finora è stato l'elemento che ha cristallizzato il sistema anzi vorrei dire a questo proposito citare una frase che mi ha colpito nel recente lavoro del Censis dove si usa questa locuzione efficacissima dice finora il sistema è Sato
Intorpiditi dopo e intorbidisce dopo intorpidimento del sistema intorpidimento del sistema
Intorpidita perché è chiaro che quando non mi è un ricambio quando vi è un mercato non ha aperto un mercato non il ricambio nomi Eur nel ricambio tra i soggetti trasmittenti il sistema direi si appassisce perde la vitalità perdere lo slancio quindi intorpidimento torpore ma si intorbidisce
Perché in questo modo non vi è spazio per quella informazione libera aperta non condiziona
Non poté sia nata nei da fattori economici nei dei fattori un tempo partitocratiche e questo va detto tutto direi questo varco da aprile del sistema e da legiferare attentamente
Un ultimo punto perché non vorrei
Far tardare accusare della pazienza della presidenza e dell'uditorio un punto importantissimo io ritengo che dovrà essere in un in una normativa di sistema
Quello di guardare attentamente ai quale rilievo normativo quale piattaforma non Mtv normativa dare alla pubblicità indubbiamente alla pubblicità oggi è una componente essenziale del sistema
Nessuno dubita di questo io per primo che sono convinto è una forza traente economicamente però non può divenire la cabina di pilotaggio del sistema perché allora vuol dire capovolgere nettamente
Tutto il ruolo dell'informazione tutto il ruolo della trasmissione tutto il ruolo dell'audiovisivo
Forza traente economicamente ma non cabina di pilotaggio non fattore condizionante e vorrei citare e mi avvio a concludere un documento importante perché io ritengo che che a volte per poter veramente avere un quadro neutro come in particolare politico io ho il dovere di fare per me stesso un'assoluta neutralità e obiettività nell'inquadramento di ogni problema
Ritengo che a volte attingere alla fonte cioè la letteratura la pubblicistica di altri paesi ci aiutarmi aiuta in questo dovere della neutralità
Perché noi interlocutori italiano può essere sempre e così si può pensare che abbia un determinato orientamento di carattere economico di carattere partitico Cece
Ma l'osservatore straniero di regola di fronte a questi fattori e neutrale
E vorrei citare questo brano
Di un un articolo pubblicato sulle mondi trova tipica mi Telaro invita la RAI uno studioso francese di questi problemi mediatici
Ed egli notava che leggo proprio questi due periodi la pubblicità abbandonati il recinto pubblicitario propriamente detto e sconfina verso molteplici aspetti della vita quotidiana
Sorprende il cittadino laddove egli meno se lo aspetta si insinua nell'arte nello sport e nella cucina Orchestra il rituale sociale la liturgia politica il del cerimoniale affettivo si impone come il carburante mediatico come se niente fosse detta le norme determina la legge ovunque affermandosi in tal modo la propria finalità questo ripeto che un osservatore straniero molto degno di perché brillante studioso martellare su un articolo del mondo e ecco questi mi sembrano i punti fondamentali
Ecco cioè io ritengo e concludo perché in mi richiamo alla nota caratterizzante di questo convegno mi sembra che questo convegno abbia come pregio primo preminente prioritario quello di sottolineare con forza l'obiettivo da raggiungere
Una legge di rinnovamento una legge di rigenerazione
E io credo che in questa prospettiva bisogna operare Conde passo celere
Perché altrimenti io avrei un dubbio un forte dubbio che sei si lasciasse procedere senza un particolare il limite temporale senza prefiggere un punto di arrivo netto il sistema dell'audiovisivo italiano potrebbe essere condannato a una irrecuperabile irrimediabile crisi di legittimità avverso all'utenza verso i cittadini
E questo bisogna evitare ad ogni costo e vorrei concludere con un monito che ci proviene anche qui da un elemento sovranazionale un documento della elaborato dalla comunità europea credo immediatamente dopo aver il tempo degli accordi di Maastricht che concludeva con questo monito
La storia sa accelerando dobbiamo accelerare anche noi
Ringraziamo il professor Santaniello per questa importante contributo che ha dato al nostro lavoro
Ora ha la parola vicepresidente della Fininvest Comunicazioni Gianni Letta
Dopo il suo intervento vediamo
O in base al all'orario come dare un seguito i nostri lavori
Avevamo pensato ottenuto noti della Fininvest lunga abitudine
Che anche questo convegno si potesse risolvere in una sorta di processo con unico con un unico imputato appunto la Fininvest
Forse per questo il mio gruppo ha pensato che a parlare potessi essere io che di processi in questi giorni ho più esperienza di altri
Non commetterò certo li delicatezza di evocare la mia vicenda lo faccio solo perché voglio togliere a me stesso l'imbarazzo ovvio
Per quello che avete letto tutti sui giornali in questi giorni sì perché voglio togliere d'imbarazzo gli organizzatori di questo convegno che con molta cortesia con molta sensibilità con molta correttezza con un'apertura di cui desidera dare atto
Non hanno fatto minimamente questione sul fatto che a rappresentare la Fininvest fossi io
Lo dico ripeto non per evocare una vicenda amara
Ma perché anch'essa forse si inserisce nel tema del convegno ecco io potrei dire rubando le parole al senatore Rognoni
Che ho ho sperimentato sulla mia pelle in questi giorni quei soprusi della mala informazione così li ha definiti
Di cui purtroppo noi stessi non ci rendiamo conto quando ne siamo autori li scopriamo soltanto quando ne siamo vittime sono oltretutto molto rispettoso dell'ordinamento e dei valori che lo ispirano quindi non parlerò anche per questa ragione della vicenda della magistratura
Voglio soltanto rassicurare questa sala che chi parla è una persona corretta
Che il gruppo al quale appartiene non ha commesso nulla non dico di lecito ma nemmeno di scorretto e di riprovevole
Perché tutto si è svolto alla luce del sole sempre con la massima trasparenza
E la massima correttezza dei comportamenti da parte di tutta la nostra azienda in particolare di chi opera d'altro canto in sala vedo molti dei personaggi della vicenda televisiva che hanno condiviso con me con noi le giornate calde della legge Mammì o del piano delle frequenze e credo che saranno i primi a potermi dare atto della verità
Di questa affermazione che posso fare a testa alta nei confronti di tutti chiedo scusa di questa parentesi personale
Che avrei ritenuto ipocrita non fare perché avrei forse ritenuto sbagliato non fare anche nei confronti di chi invece contatta correttezza mi dà la parola e perché parlo io perché non volevo sia pure in una congiuntura come quella che ho evocato fare mancare la mia parola
E perché avevo notato ciò di cui oggi ho avuto chiaramente conferma
Che qualcosa stava fortunatamente cambiando e non volevo rispondere non volevamo rispondere con un gesto di chiusura ha un gesto di
Apertura aura offerta di dialogo quindi se sono io a raccoglierla non è per un atto di arroganza ma semmai per un atto di umiltà che spero sarà apprezzato perché
Perché in questo convegno stiamo affrontando in termini forse nuovi per la prima volta un discorso che tanti dei protagonisti o degli spettatori di questa sala hanno ascoltato ripetere secondo una litania
Consumata il rituale negli anni scorsi nei mesi scorsi nelle settimane scorse
Invece
Forse per la prima volta questo tema così difficile così Complesso così tormentato che coinvolge tanti interessi lo si affronta in una maniera responsabile di grande riflessione di grande pacatezza
Con il desiderio sincero di approfondire l'analisi dei problemi del sistema per trovare la soluzione più equilibrata più armonica
Più rispondenti alle esigenze di questo Paese nell'interesse di tutti e non nell'interesse di qualcuno e mi piace dare atto al PDS che è certamente l'unica forza
Politica
Che segue questo problema da sempre
Con una passione un impegno una capacità di approfondimento con una varietà di toni e con una quantità di persone che lo studiano che forse non trova riscontro
In altre forze politiche questo convegno ne è la riprova
Ma nel linguaggio del PDS
è successo qualcosa che a me sembra sia nuovo o per lo meno mi sembra nel linguaggio e negli atteggiamenti degli ultimi tempi di aver colto qualche novità qualche elemento certamente interessante che le vicende alle quali accennava anche il garante per l'editoria
Tormentate anche se difficili polemiche delle ultime conversione in legge dei tanti decreti o delle tante reiterazioni decreto hanno mostrato cioè per la prima volta ho visto in una polemica che prima riguardava solo uno dei soggetti il nostro e che metteva in ombra gli altri problemi del sistema o gli altri soggetti del sistema
Una riflessione sul sistema nella sua interezza nella sua globalità guardando cioè a tutti i soggetti per cercare una composizione equilibrata e armonica degli interessi e non attraverso una pregiudiziale difesa di qualcuno
E un attacco altrettanto pregiudiziale o preconcetto verso qualche altro che si doveva solo demonizzare per poi ridurlo o a batterlo questo non c'è più anzi ho notato qualcosa di diverso
E qualcosa
Di profondamente innovativo che come giustamente ha detto vita nella sua relazione introduttiva
è avvenuto ha detto lui negli ultimi tempi e proprio negli ultimi tempi lo avvertito e l'ho sentito con grande piacere ripetere qui stamattina non è passata certamente inosservata l'affermazione di vita ribadita ad inizio di questi lavori
Che nessuno vuole abbattere nessuno che non ci sono velleità distruttive nei confronti di alcuno
Ma che c'è il desiderio responsabile di trovare una soluzione equa ed equilibrata ai problemi del settore
Non è sfuggita certamente né nelle settimane passate né stamattina
Il riferimento ai valori dell'impresa
Ai valori del sistema il riferimento ai problemi di una informazione libera e pluralista intesa nel senso più nobile più alto più completo dell'espressione
Mi è dispiaciuto che nella relazione di vita mancasse pur essendo presente questo riconoscimento in questa apertura all'impresa
La parola mercato che se non sono stato distratto non ho mai sentito pronunciare ma debbo dare atto a Gloria Buffo ma di averla
Completando poi la relazione di vita pronunciata e pronunciata più volte e con accenti che francamente fanno piacere ecco perché dopo anni di irrazionalità nella discussione sul sistema dopo anni di contrapposizione di scontro di conflitto anche a astro forse troppo aspro da una parte e dall'altra
Io spero che siano arrivando siano arrivati gli anni o i giorni della razionalità del dialogo per esaminare veramente i problemi di questo settore
E ho sentito con piacere infatti le parole di Gloria Buffo che ha parlato di casa comune nella quale insieme dobbiamo trovare le soluzioni mi è sembrato di risentire quasi riannodando un filo che si era spezzato
Il villaggio di vetro di cui parlò Walter Veltroni tanti anni fa ormai in quel famoso memorabile convegno che rappresentò un altro inizio di dialogo per la razionalizzazione del sistema televisivo
Che poi abbiamo per colpa anche nostra certamente per colpa di tutti smarrito e quasi rinnegato de mi piace riportare la casa comune di Gloria Buffo ha di buffo nel villaggio di vetro di Walter Veltroni per vedere insieme che cosa si possa fare nell'interesse di un sistema libero nell'interesse dell'informazione di questo Paese
Ecco il tema spesso del convegno
Cambia la politica e l'informazione beh permettetemi di dire che forse
L'informazione
è cambiata o ha cominciato a cambiare già prima che cambiasse la politica e forse proprio quel cambiamento ha determinato il cambiamento della politica
Non lo dico certo per interesse di parte ma quando io vedo il TG cinque di Enrico Mentana beh dico che certamente è un modo nuovo diverso di fare informazione
E il sono sicuro e tutti voi siete sicuri che questa novità ha rappresentato uno stimolo e un lievito in tutto il sistema informativo italiano almeno in quello radiotelevisivo quindi quando vita dice
Possibile
Che quando tutto cambia nel nostro sistema politico quando tutti sono disposti a mettersi in discussione solo la Fininvest non deve cambiare
Ma chi lo ha detto caro Vincenzo noi siamo disposti a cambiare siamo disposti a metterci in discussione perché ci mettiamo in discussione tutti i giorni con il nostro lavoro
E se forse dobbiamo cambiare meno di altri e perché siamo più nuovi più giovani di altri noi siamo sulla settore sull'etere sulle vie dell'etere su quelle vie che ha definito con tanta poesia
Anche Gloria Buffo da pochi anni laddove altri soggetti sono da tanti anni quelle vie abbiamo battuto e battiamo in maniera certamente nuova con un grande impegno con Nonda
Capacità di guardare oltre
E forse lo dico senza presunzione forse dobbiamo cambiare meno di altri ma certamente siamo disposti sì a dialogare per cambiare per vedere laddove sia necessario che anche noi cambiamo non siamo ancorati a niente a nessuno perché non siamo figli di nessuno siamo soltanto figli della capacità imprenditoriale di un uomo che si chiama Silvio Berlusconi
Della sua grande capacità di lavoro della sua grande capacità di inventare il nuovo di guardare al nuovo di saper governare il nuovo di saper far lavorare nel nuovo tutti coloro che lavorano con Luzi
Con l'entusiasmo che solo lui forse sa trasmettere e trascinare ecco ma non è cambiata nostra cambiando soltanto la politica qui cambia tutto soprattutto nel nostro sistema
Lo ha detto con accenti misurati ma molto precisi proprio Vincenzo vita aprendo la sua relazione lo ha detto benissimo con a un approfondimento di cui mi piace darle merito
E atto Gloria Buffo quando ha descritto come profondamente stia mutando lo scenario del quale noi dobbiamo operare e nel quale si debbono inserire le regole del sistema nuovo che vogliamo anche nel nostro Paese
Cambia la dimensione cambia la prospettiva cambia l'orizzonte cambiano i soggetti cambiano gli attori cambiano profondamente cambiano le tecnologie
Che non cambiano soltanto nel senso di una evoluzione dei mezzi a disposizione di chi opera in questo settore ma cambiano aprendo prospettive assolutamente insperate
Che rendono sterile provinciale inutile la discussione nella quale noi ci continuiamo ad attardare e che ho sentito riecheggiare sia pure brevemente anche stamattina qui
Sul numero delle reti otto anziché nove undici anziché dodici in un sistema che invece la tecnologia spalanca
Verso orizzonti incredibili per numero quantità e qualità ma come fare ad attardarsi a parlare di tre reti o di sei reti o di dodici reti quando lo abbiamo sentito dire da buffo
Le prospettive delle telecomunicazioni dai satelliti al cavo alla compressione alla digitalizzazione moltiplicheranno per venti per cento i canali i nostri dodici canali di oggi con la sola compressione potranno diventare domani sessanta o forse cento senza pensare a ciò che ci arriva dal cielo atti a ciò che può arrivare con i satelliti che non sono di domani ma sono di ieri
E sono di oggi
E allora vogliamo guardare a ciò che sta succedendo con un occhio diverso
Capace cioè di guardare al sistema del nostro Paese
Anche per affermarlo nei confronti di una competizione internazionale che altrimenti ci vedrebbe emarginato poco fa avete sentito la Gloria Buffo
L'aveva cenato anche Rita che cosa sta succedendo nel campo delle telecomunicazioni nel campo della unione della telefonia e dei grandi soggetti della telefonia mondiale con la televisione
Rimuovendo steccati che sembravano assolutamente dei destinati a durare e che invece stanno determinando quella rivoluzione ma io vi invito a vedere ciò che oggi sul Corriere della Sera c'è scritto a tale proposito l'Europa nella Rete di Etty venti francesi e tedeschi si alleano con la compagnia USA e poi sotto un titolo Triste amaro di oggi
L'Italia è in fuorigioco per i troppi ritardi
E noi in un sistema che si va evolvendo in questa maniera e con questa velocità con queste prospettive noi ancora andiamo a cercare di ridurre la dimensione già estremamente ridotta dei soggetti che operano nel piccolo mercato italiano
Ma cerchiamo di rafforzarli cerchiamo di consentire a questi pochi soggetti di poter avere una dimensione un respiro una capacità che rimetta in condizioni non dico di competere non dico di misurarsi ma perlomeno di reggere all'urto che può venire dai colossi dell'informatica dell'informazione e della televisione che si vanno costruendo nel mondo
Altrimenti avremo sì ha avuto la soddisfazione sterile di aver ridotto Berlusconi ma avremo aperto le porte del nostro paese o i cieli del nostro Paese comunque gli schermi delle nostre case
A una colonizzazione ancora maggiore di quella che giustamente vita lamentava nella sua introduzione per quel che riguardava il cinema
Ma se oggi piangiamo sul cinema italiano
E mi fa piacere farlo al PRA presenza di Autori e registi così importanti come quelli che vedo in sala be'pensate che cosa sarà domani non solo per il cinema o per la fiction ma per tutto se noi costretti qui da una lotta che stavo per definire provinciale ma comunque meschina per ridimensionare o ridurre determinati soggetti sì faremo strumento di una colonizzazione quella sì pericolosa e certamente irreversibile ma allora apriamoci da una parte e dall'altra
Allo studio di questi problemi di queste prospettive creiamo delle regole nuove sento ripetere ancora una volta peste di tuberi della legge Mammì che nessuno ha sposato ma che certamente ha avuto il pregio almeno quello di essere il primo tentativo di regolamentazione di questo sistema cambiamola
Ma se e il presidente Aniasi me ne darà atto già in sede di dichiarazione di voto sulla approvazione della Mammì in quel lontano agosto del mille novecentonovanta qualcuno disse ciò che è
Una legge obsoleta becchiamo attenti hanno di dettar ci regole nuove che siano già vecchie
Prima di nascere in relazione a ciò che nel mondo nel cielo nell'etere sul cavo sui satelliti sta avvenendo
Guardiamo allora ai problemi del nostro sistema inserito in un quadro più ampio diamoci delle regole quadro flessibili capaci di assorbire il cambiamento di governarlo di favorire per valorizzare ciò che di positivo il nostro sistema ha dato perché io francamente non credo che sia tutto negativo se è vero che da molti Paesi oggi caduti tutti i modelli o quelli che si ritenevano modelli nel campo della televisione si guarda anche al nostro Paese come un modello magari di deregulation ma come un modello che accertamenti ha assicurato il massimo pluralismo la massima ricchezza della televisione vero Gloria Buffo
è ricca la nostra televisione ma dei problemi
Guardiamoli questi problemi guardiamoli ecco chiudo possono permettere di ridurre almeno il tempo le reti non lo so ma no no lo dico per soffrisse prese il posto scambiare il tempo con le reti taccio immediatamente chiudo mi rendo conto avrei tante altre cose da dire scusate la passione con cui le ho dette ma mi sembra un giorno importante perché forse si può avviare una riflessione
Che può tornare utile a tutto il sistema anche perché ha detto Gloria Buffo noi vogliamo guardare a un sistema che parli al Paese beh l'interesse del paese del telespettatore è quello di a vere
Una informazione ricca pluralista di poter scegliere e oggi in Italia per fortuna si può scegliere un'ultima assicurazione vorrei dare per quello che riguarda la politica il peronismo elettronico il partito di Berlusconi credo di non dover ripetere io per la ventiduesima volta quella smentita che Berlusconi ha detto di aver fatto per ventuno volte compresa l'intervista
D epoca e quindi lascerò di raccogliere certe suggestioni mentre mi riporto alla relazione del senatore Rognoni sulla libertà di informazione
Per il della quale sottoscrivo largamente molti brani una sola assicurazioni in fatto vorrei dare a chi si preoccupa
Beh guardate che la Fininvest e l'unica televisione l'unica emittente che in caso di elezioni non potrà giovarsi delle sue televisioni
Perché la Fininvest per la legge Mammì la tanto vituperata legge Mammì
è obbligata a trasmettere l'unicità del segnale cioè un programma su tutto il territorio nazionale laddove la RAI e autorizzata dalla legge a frazionare regionalmente sui programmi
Le altre sono televisioni che hanno un bacino di utenza proprio locale regionale o meno quindi con il nuovo sistema elettorale che si gioca tutto sul piano locale e degli uomini chi potrà influire saranno le televisioni locali sarà la RAI attraverso le sue prefetture come le ho sentite definire non sarà certamente la Fininvest
Quindi state tranquilli
Anche sotto questo profilo io credo che si possa concludere dicendo
Che la Fininvest a questo sistema televisivo a questo Paese ha dato la Fininvest vuole continuare a dare in spirito di libertà
Per guardare con serenità in maniera costruttiva al luogo senza pregiudizi di nessuna natura senza chiusure verso nessuno ma per servire i telespettatori
Sì propri e anche gli alpini agli altri per servire cioè i cittadini di questo Paese grazie
Ha ora la parola il segretario del sindacato dei giornalisti della RAI
L'Usigrai Giulietti
Sì carcere versi no no l'ex segretario nelle scusa
Sì sì
No
Lo dico anche perché ho fatto una sintesi tra due notizie diciamo la parola Santa Giulia e viene scusa di Val suoni che non poteva essere qui che segretario dell'Usigrai no io non sono sono segretario ma parlo a titolo rigorosamente individuale
Non c'entra niente nella federazione dell'Usigrai perché cosa che voglio dire non vogliono impegnare in alcun modo il sindacato io spero di non deludere letta ma parlerò ancora di storie provinciali inutile oziose
Perché già parlare di storia inutili oziose provinciali perché la legge Mammì stava perché quella legge una storia perché la Procura della Repubblica dovrà riscriverlo anti per i cittadini hanno il diritto di sapere cosa è accaduto nell'agosto del novanta e la politica non si ricostruisce per l'amnistia opera amnesie non è possibile non è possibile per i partiti non è possibile per le imprese questo però che ciò devo dire con grande
Perché se ogni volta tendiamo a rimuovere ciò che è stata la legge Mammì
Che legge sbagliata e politicamente ma anche dal punto di vista di una moderna concezione d'impresa in Europa e nel resto del mondo allora questo è il nodo e da qui bisogna ripartire questa legge non è abrogata c'è dire
E credo che sia numeri mobile questo tema
Ecco perché la casa comune di lei è un termine che forse in politica è molto chiaro ma la casa come una delle imprese rischia di essere molto rischiosa si esclude i cittadini io ho l'impressione che ne corriamo un grande rischio di parlare ancora una volta di problemi della comunicazione occupandoci di come solo le imprese di questo Paese ma non di quali sono i diritti dei cittadini e degli operatori nel mondo della comunicazione e facciamo quindi l'analisi antiche
Io ritengo che l'abbiamo partire senza volgarità dalla qui c'è uno scontro politico e sociale violentissimo e poesia oppure no io capisco che in questo Paese lo scontro ormai è tra Sgarbi e Ferrara D'Annunzio e Filippo Tommaso Marinetti
E che chiunque cerchi di fare tre riflessioni concrete passi per un povero stupito perché deve prendere il microfono buttarmi in platea di a quel punto passerà per uno che sta riflettendo
Ideata reciproco una battuta che io vengo da Venezia Lucio ad alcuni amici è di ubriachi che frequentavo tanti anni fa avevano questa concezione della politica tutto immaginavo meno che vedete come grandi protagonisti oggi del dibattito politico dopo tanti anni ora io credo che da questo si debba partire cioè uno uno scontro politico sociali alla vigilia del maggioritario c'è o no un tentativo di acquisire posizioni a quattro mesi dal voto guardate le nomine RAI mi dispiace per il presidente io spero che poi Parma risponda
Ma le nomine Ryanair non sono piaciute
E non sono piaciute perché non solo sopravvive il fattore K ma si è innescato in questo Paese un nuovo fattore che fatto rettili fattore rischio terrazza il fattore ristorante il fattore che mette assieme pezzi di Confindustria pezzi di centro politico pezzi di cultura moderata e tende a rappresentare tutto ciò come la neutralità questo io credo che sia molto sbagliato
Credo che sia molto sbagliato
Ciò che è accaduto alla RAI che io ritengo errato
E quello che sta accadendo nell'esercito che sta accadendo in molti ministeri italiani si stanno ripulendo una prima linea impresentabile e si stanno minando in modo accelerato una seconda linea presentabile o almeno presunta tale prima del confronto elettorale io credo che da questo si debba partire
Perché non è accaduto solamente alla RAI c'è un'operazione di trasformismo e riciclaggio puntata la costruzione di un centro telematico in stretta connessione con il centro politico
Letta ho visto che molto elegantemente non ha parlato del Progetto di centro politico e qua possiamo continuare a smentire tutti i giorni
Ma che ci sia una reiterata intenzione da parte del gruppo Fininvest di farsi Stato di costituirsi in partito mentre c'è una crisi del rapporto tra RAI e i partiti ad analizzare questo è un atto non è che lo si può rimuovere il nome della signorilità recita
Ecco perché credo che queste cose vadano affrontate con molta attenzione Deda lo dico al presidente della RAI
Che cosa mi ha preoccupato Berlusconi ogniqualvolta qualcuno dissente USA quattro parole chiave statalista
Cattocomunisti e la parola comunisti
Io mi so salito personalmente offeso dall'intervista fatta sulla stampa dove nuovamente io sentivo la parola i comunisti il linguaggio conta in politica il riutilizzo di questo linguaggio indica un processo che è in atto
è chi innesca questo progetto deve sapere
Che innescò Progetto pericolosissimo ha demandato al nuovo Parlamento la riforma della RAI perché quella venuta come dire oggi è chiusa e spetterà al nuovo Parlamento ridefinire siano dei giovani sia la riforma della RAI
Vado rapidamente a conclusioni proporre un'agenda di lavoro usciamo da una riflessione sullo sui gruppi proprietario
Noi rischiamo di andare al voto in un sistema sudamericano con un voto drogato inquinato questa prima grande battaglia Petrone la battaglia sulle proprietà è una battaglia di libertà come si va al voto in aprile
Con quale autorità di garanzia che ha parlato Santaniello non io credo che possono Santaniello sia il capo di un gruppo gli eversori ha parlato di regole del gioco truccate
Ha parlato di una situazione sudamericana questo il garante per l'editoria no gruppi della sinistra no peraltro non capisco perché in questo Paese i gruppi d'incappucciati della P due rientri Novegro riciclati con grande rispetto
E invece gruppi che pratica una cultura radicale di opposizione vengano dileggiato e svillaneggiato e almeno alla pari dignità in questo Paese credo vada ripristinata tra gli incappucciati agli oppositori
Si sta esagerando
Perché si sta esagerando
E allora io credo che il punto di attacco stia nella legge Mammì
Non basta più una riforma della Mammì occorre porre la questione di un referendum abrogativo come dato simbolico se il Parlamento non la fa occorre mettere assieme pezzi d'impresa l'impresa cento anche gli editori ci sta la società civile che ci stanno i partiti per dire prima del prossimo Parlamento noi riponiamo in discussione la legge Mammì
Che ha creato danni anche agli autori del cinema ha creato danni anche in molti settori dalla pubblicazione di questo Paese perché una legge senza antitrust questo il punto è una legge senza antitrust e che ha determinato un tracollo della carta stampata noi dobbiamo di RAI e di Fininvest ma chi qui ha fatto Gloria Buffo ed altri
Nessuno parla più della chiusura del sabato da chiusura di dei rischi di chiusura di mille emittenti locali di piccoli giornali di quartiere anche del mondo cattolico eccola qua duplicazione delle tariffe postali rischiamo di sparire
Noi rischiamo di andare al voto con alcune grandi famiglie in piedi e con tutto il sistema della tua vita dal basso morta il sistema americano grandi network ma anche molte radio di condominio la TV via cavo
Allora letta son d'accordo Conte grande sviluppo delle tecnologie non discutiamo il numero delle reti
Ma credo che occorra ripartire dall'Avanti come si partì negli anni Sessanta dalla fine dopo una grande sconfitta si riparte da lì quella notte nell'agosto del novanta bus spiega perché cinque ministri andarono via perché furori Pastacci perché le inchieste la procura si ferma un attimo prima
Come mai quella vicenda non si riesce a riaprirla
Ero agitata di ritardare non ha niente a che vedere col mercato a convivere con il diritto alla legalità che è un diritto appositamente liberaldemocratico
Ecco perché questa agenda si parte novant'anni
Si parte dalla legge antitrust che il vero punto
Tocca allo sviluppo tecnologico
Sulla riforma della RAI
La riforma della RAI sta dentro a Nanni
Ma io credo che le sinistre Maniglio minori presso le sinistre credo che le cittadine e cittadini abbia una grande occasione dopo queste nomine alla RAI
Credo che debbano avere le mani libere il presidente della RAI ha dichiarato e anche il consigliere muri alti ed altri che lo si sono fatti imporre nomine da nessuno
Io li prendo in parola
Io credo che a questo punto però tutti debbano ballare
Non ci può essere un servizio pubblico nel cuore di qualcuno per un pregiudizio ideologico
Il servizio pubblico si conquisti
Questa capacità di essere Istituto di autonomia di tutti i punti di vista
All'epoca ma lo sarà più cosa farà il TG tre lo rete tre
Io voglio sapere cosa fa la Rete Uno l'ammiraglia voglio sapere TG Uno come rappresenterà la pluralità delle posizioni voglio sapere come in ogni luogo sarà istituto di garanzia la sinistra una grande occasione liberarsi dai rischi tra consociazione dichiararla morta finita
Ma nel contempo questo grande rischio per la RAI
Significa giudicarla laicamente per quello che farà
Significa non fare più battaglie ideologiche
Rispetta un voto che non c'è più
Credo che questo sia l'elemento della RAI
E però ci deve essere sospetto di fattori di discriminazione perché veda gli uomini fatti fuori nel mille novecentottantasette ecco perché non parlo a nome della nel fine dell'Usigrai
Ma io debbo notare che uomini come Tito Cortese uomini come Morrione o altre persone di altri orientamenti ideali sono sempre stati marchiati storicamente tutti che questo durerà non è un problema politico Presidente
Questo poema di rispetto dell'uguaglianza tra le donne e gli uomini con l'azienda
Perché questo sospetto resterà questa azienda rischia quindi di disgregarsi ecco perché non doveva essere dato sospetto alcuno che dista ancora un elemento di discriminazione RAI
Ultima questione
La che rispetto all'assemblea al convenzioni di cui ha parlato vita io sento molto forte resta lì la convenzione sul diritto a comunicare
Che cosa diversa sul diritto all'informazione sopra ci parliamo sempre tra giornalisti Giornalisti devo uscire anche loro come carisma Castaldo difensivo corporativo dobbiamo parlare con tutti coloro che fanno comunicazione con coloro che la ricevano però atteggiarsi a casta
Che poi magari una casta Sutti vizi dovremmo riflettere a lungo e sulla questione morale dove a mio giudizio se lo ci puliamo da soli ci punirà la magistratura tra premi
E soprattutto perché vedi Rognoni l'autonomia dobbiamo dimostrarlo sempre son d'accordo con te anche su Scalfaro
Anche sul presidente Scalfaro io parlo dei giornalisti non dei partiti
Ai giornalisti compete per esempio spiegare la differenza tra un'imputazione per calunnia è un'imputazione per attentato alla Costituzione la restituzione dobbiamo fare il nostro mestiere con libertà sempre perché quando passa la cultura dell'emergenza quel paese ha già venduto da parte delle libertà e questo in parte sta cadendo nella comunicazione
Ecco perché io credo che assieme a questi due temi se mi posso permettere di aggiungerne un terzo una grande attenzione a tutto quello che c'è oltre il duopolio RAI Fininvest FIAT De Benedetti
C'è un mare che ha bisogno la nuova legge sull'editoria non clientelare c'è un mare di cooperative c'è un mare di fondi di comunicazione libera che vanno in qualche modo riconosciute
Dello molti parlamentari si passa a quella norma sulla codificazione delle tariffe postali e se passa con la norma ridicola sul segreto istruttorio che persino commosso ha invitato a ritirare persino nel senso che ministro democristiano e Gargani rappresentati da quel provvedimento che dice in sostanza nulla in pubblico sino al dibattimento
Io credo che avremo una riduzione delle libertà collettive spaventoso io ho terminato
La mia proposta era questa
Di prendere un referendum o comunque di fare di una questione comunicazioni la questione dove la gente possa cittadini possano firmare parlare scendere in campo
Quel tavolo programmatico della sinistra di cui si è parlato io vorrei che accanto alla questione sociale alla questione morale ponesse la questione dell'informazione pacchetto da queste le formazioni stima la questione morale alla questione sociale un momento di incontro a quel tavolo programmatico per la costruzione dello schieramento di progresso
Io credo che questo si possa
E credo che questo però comporti un impegno da parte dei giornalisti e l'ho terminato perché non voglio che dobbiamo uscire anche in un inciso da questo solo richiedere agli altri
Richiede un grande impegno penso che i giornalisti per questo partito personale Corno Grande ricciolo dei magistrati negli altri otto anni
Di essere presi a tenaglia tra un vecchio che muore i cecchini della Securitas che sparano e che dicono questi vanno imbavagliati
Ma anche tra i legittimo invece desiderio delle cittadine e dei cittadini di uniformazione lo do solo di vera e non inquinata da interessi impropri ma che rispecchia la se di diritti fondamentali della Poli dalla persone come la presunzione di innocenza come i diritti dei minori
Io ripresero che se non ci interrogheremo da soli dicendo no alle pressioni
Come dire delle del partito degli inquisiti
Che cerca semplicemente di imbavagliare la stampa massimi sino in fondo alle legittime richieste di libertà di pulizia di non violenza dei cittadini noi rischiamo grosso
Rischiamo di sesso e sottoposti ad un grande referendum che potrebbe partire con la difesa dei minori e porta alla distruzione della libera stampa credo che i giornalisti oltre a chiederle per avere la capacità oggi di entrare autonomamente in questa vertenza
E di entrare come dire lanciando ponti nei confronti di chi ha desiderio di libertà e di pulizia grazie
A questo punto della mattinate io faccio appello alla vostra tolleranza
La vostra vostro spirito di cooperazione di collettività in quanto vi sono ancora alcuni interventi
A parlare che non vorremmo assolutamente non ascoltaste perché da quadro rimarrebbe troppo monco
Le conclusioni del segretario del partito per la sinistra Achille Occhetto che non possono comunque arrivare
Tra troppo tempo quindi io prego prossimi interventi a partire da quello di Sebastiano Sortino direttore generale della FIEG
Enunciò per qualche ovviamente scelto di priorità adesso di tutti quanti una politica perché vi rivolgo brevissimi pubblici previsti mitologico questa volta per la presidenza anche per carattere assai tollerata sarà scritta
No tollerante non assiste d'altro canto c'è anche prova di autoregolamentazione
Quindi ho prego davvero ci teniamo politicamente a una presenza di non solo ospiti da interlocutori importanti per noi prendiamo comunque molta velocità Sebastiano Sortino
Direttore generale della Federazione degli editori
Ma io confesso che dopo la poca tribuni sia di Letta e di Giulietti
Difficile riuscire a non fare figure grigie
Mi mi salvo dicendo che forse in questo settore come si diceva per le nazioni felice quel sistema di comunicazione che non ha bisogno di tribuni
In le discorso diretta sinceramente mi ha un po'scombussolato io
Una cosa che non mi capita spesso
Però mi è sembrato sentendo letta d'aver assistito fino a quel momento a un un altro convegno di quello che ha visto voi cioè abbiamo visto due convegni non non so come questo sia potuto avvenire
Comunque perché io dico oltre mi sono andato a riguardare le relazioni che opportunamente tenuta distribuite
E leggo che è assurdo
E nell'ambito il privato Tora legato al predominio assurdo e per taluni aspetti legittimo di un unico imprenditore Berlusconi
Leggo ancora e inconcepibile che in un'Italia in cui la politica l'economia eccetera permanga una simile concentrazione in uno dei luoghi più delicato della vita nazionale
Poi leggo ancora la Fininvest mantiene un predominio che non ha perciò in mente bragoni nessun altro Paese del mondo civile
E per di più avvalendosi di un oligopolio dando spropositato sta dibattendo eccetera
Vogliamo un apposito proposta che rompe la concentrazione sbocco il duopolio dell'etere loro gli orchi editoriale tutela trasparenza della D&D introduca piede affollamenti pubblicitari
Va evitata l'Antonio mia per un pubblico stataliste un privato preda di liberismo più sfrenato quindi io
Dico non so adesso a questo punto quale sia cioè dico comunque prendo atto che queste dichiarazioni che sono state fatte in apertura nella relazione introduttiva sono giudicate dalle vicepresidente della Fininvest come delle dichiarazioni accettabili come delegazione di aperture e quindi io qui sottoscrivo subito non voglio per carità
Guastare un idillio nascente anzi sarei felice di potere né essere i de di poter no ma perché a ringraziare per legge di poter non essere pochi vogliamo a non c'è dubbio dicono Molinari in quel no no no dico dico non vorrei guastare questo questo idillio però dico ecco questo qui significa semplicemente mi pare debba significare che per la prima volta e questo è secondo me il dado che bassotto indicato
Non tanto quello che per la prima volta da parte del partito democratico della sinistra si dicono queste cose quanto che per la prima volta da parte del maggiore gruppo televisivo privato si accettino queste cose mi pare una discorso estremamente importante mi pare l'evento di questo conventi e su questo da questo punto di vista penso che sia stata una grossissima
è un grossissimo successo questo evento quello di aver registrato finalmente da parte del maggiore gruppo televisivo privato la accettazione del principio che questi
No Hutton
E no ma io non stop
Ma io scusi perché le io sto dicendo semplicemente che mi fa felice che sono felice del fatto che nella via fate e quindi da questo momento in poi si può partire da questo allora
Diciamo che è acquisito quindi al patrimonio ormai delle conoscenze comuni che
Tutti siamo d'accordo sul fatto che la vera opzione è l'opzione tecnologica bisogna lavorare perché in Italia si realizzi un'opzione tecnologica una svolta tecnologica del tipo di quella che si è realizzata si sta realizzando negli Stati Uniti con investimenti da capogiro cinquanta mila miliardi di lire quindi una concentrazione mostro come enorme
E per evitare di essere se no domani tributari di questo tipo di concentrazione un avendo sviluppato in Italia in esperienze necessarie per gestire noi questo tipo di di e tecnologie
In secondo luogo questo tipo di vecchia televisione di modo vecchio di gestire il piccolo parco il piccolo cortile italiano della televisione
Va superato ma non nel senso che non c'è bisogno di regole ma nel senso che la la regola nuova e quella della concorrenza fra diversi tipi di televisione Prati diventerà la pay tv la pay per view
La televisione individuale di individual medium come si dice in in
Contrapposto al mass media e un dei media individuare nei quali noi riteniamo ci sarà spazio per tutti per gli operatori dell'informazione coloro che fanno informazione professionalmente che non saranno affatto
Tagliati fuori dal sistema ma dovranno semplicemente cambiare modo di lavorare
Quindi questo fatto nuovo che questo quadro nel quale che noi portiamo avanti da tempo nel quale si debbono riconoscere alcuni punti fondamentali
Eliminare le concentrazioni attualmente esistenti ridurre la INPS forsennata insensata
Presenza di reti nazionali esistenti nel nostro Paese
Nove reti nazionali senza contare le pay tv contro le quattro degli Stati Uniti e in negli Stati Uniti si parla di farne una quinta e ed è già scandalo ed è già grande discussione cinque reti nazionali negli Stati Uniti
Contro nove quantomeno senza contare le pay-tv che sono anche esse Redi nazionale ancorché di un certo tipo nove reti nazionali in Italia quindi riduzione del numero delle emittenti riduzione del carico pubblicitario altra insensatezza italiana e assurdo era assurdo e la crisi lo stadio ride rivelando
Pensare che in Italia potessero esistere tranquillamente ci fosse su e ci fossero risorse per tutti
Cioè per un grappolo pubblico articolati in tre reti per un grande polo privato articolati in altri le reti per mille cinquecento non so bene quanto reti locali per un centinaio di quotidiani per un migliaio di periodici
Era assurdo i fatti stanno dimostrando che non è vero e quindi il sistema sta saltando
Allora per se si vuole che non salti una qualche correzione di questo sistema ci vuole e ci vuole non
In rinviando tutto alla svolta tecnologico perché quando arriverà la svolta tecnologica semi intanto non ci sarà fatto qualche cosa
Questa svolta sarà una svolta che vedrà solo delle macerie o quanto meno vedrà macerie in una settore delle Monte le comunicazioni e edifici in piedi nell'altro grazie
Grazie a Sortino interviene ora Roberto Morrione
Giornalista
Ma devo dire che in in molte relazioni e in alcuni interventi
In alcune delle relazioni delle quali peraltro condivido anche singoli punti ho sentito come un una specie di profumo di nouvelle cuisine
Che non credo corrisponda perfettamente anche se ha un suo legittimo spazio a quello che come dire delle masse di cittadini italiani gli operatori dell'informazione questo è il tema del dibattito chiedono che poi in realtà quello di sfamarsi di mettere insieme pranzo e cena quindi cercherò di approfondire invece un piatto un pochino più consistente che è stato messo in campo dal senatore Rognoni
Del quale condivido l'intervento anche se solo un punto di partenza voglio partire da un programma che andato in onda alcune sere fa
Una decina di giorni forse alcuni dei presenti lo hanno visto sulla Rete uno era un programma della Rai sulla nuova auto diciamo chiave della FIAT l'appunto
Un programma fatto straordinariamente bene da due giornalisti televisivi di antica scuola molto validi uno dei quali pochi giorni dopo
Veniva indicato peraltro come nuovo vicedirettore della cosiddetta ammiraglia cioè del TG uno
Era un programma di grande interesse perché saldava per la prima volta io in trent'anni di RAI di programmi di questo tipo ne ho visti
Molti anche la RAI ha avuto con un brutto termine giornalistico la sua dose di Marchetti ma quello era una cosa diversa
Mi è parso di cogliere la saldatura utente attivo di saldare due culture
C'era la cultura del grande capitale c'era la cultura del servizio pubblico nella sua parte diciamo anche tecnologicamente più avanzata e più attrezzata ora non c'è niente di male nelle parlare di quello che sarà probabilmente uno dei terreni su cui si misurerà anche la possibilità di sviluppo forse al limite di sopravvivenza della più grande industria nazionale tuttavia io credo che il servizio pubblico non abbia quel compito
Io credo che il servizio pubblico abbia anche il dovere al limite di parlare di l'appunto o di quant'altro di questo tipo ma di farlo con una chiave diversa
Una chiave storicizzata critica ricordando che i problemi della FIAT non si esauriscono in questo grande investimento economico e che la stessa storia della FIAT che lì veniva fortemente magnificata rappresenta molte altre cose
Perché dico questo dico questo perché a mio parere ancora pubblico e privato sul terreno dell'informazione ma più in generale sul terreno dello sviluppo di un Paese e di una società non possono e non devono essere omologati messi
Intrecciati sullo stesso piano perché hanno dei compiti dei diritti dei doveri profondamente diversi invece nella vicenda storica della RAI appare per la prima volta questo tipo di intreccio
Io sono convinto che il nuovo Governo il cosiddetto governo dei professori con questo brutto termine molto banale
Il nuovo governo non rappresenti soltanto diciamo dei poteri forti anche se certamente ci sono molte caratteristiche non mi sto a dilungare
Che dicono che alcuni di questi poteri sono presenti in questo nuovo assetto in questo nuovo equilibrio del servizio pubblico rappresentano un processo
Più compresso vengono soprattutto nel momento decisivo della crisi dei partiti una crisi politico istituzionale e i partiti devo dire hanno rappresentato nel bene e nel male una parte della storia di questa azienda
Per la prima volta la RAI non si trova più
In mano esclusivamente al sistema dei partiti
Attraverso evidentemente l'istituzione di Parlamento e così via ma rappresenta un punto di possibile saldatura anche con altri poteri si è parlato di spinte neo centriste se queste spinte possono in qualche misura essere rappresentati da un incontro solo per fare due nomi poniamo tra due grandi Managers
Che hanno però ruoli finora profondamente distinti quali ad esempio Romano Prodi e Giancarlo Lombardi solo per dire
Il presidente della Società editoriale dalla quale Vieri direttore generale
Locatelli se questo accade vuol dire che siamo entrati in una nuova fase una nuova fase della quale la sinistra italiana anzi vorrei dire ciò che resta della sinistra italiana ma in particolare l'unico partito che può rappresentarne
Una capacità progettuale deve prendere atto e da qui ripartire quindi mi va anche bene che il PDS abbia portato più avanti un processo di elaborazione di analisi sulle innovazioni tecnologiche sulla frontiera
Del cavo e del satellite su tutte le cose molto interessanti giuste che abbiamo sentito questa mattina purché non perda di vista che il compito del servizio pubblico in una situazione quale quell'italiana
Dini rimanere diverso
Che non possiamo parlare esclusivamente agli addetti ai lavori condivido le cose che ha detto prima Giulietti che dobbiamo parlare a un paese in una straordinaria trasformazione e allora di questo governo dei professori io credo il partito democratico della sinistra avrebbe dovuto cogliere le contraddizioni
Diciamo di merito sul campo
Insieme sottolineando l'importanza di una svolta perché è vero che è stato il Partito democratico della sinistra insieme ai giornalisti della Rai ha pochissime altre componenti di questa società a richiedere la svolta e a imporla imporla soprattutto in Parlamento
Ma è anche vero che a quel punto il Partito democratico della sinistra come tutte le forze sparse della sinistra a partire da quelli ad esempio del sindacato avrebbero dovuto come dire portare più avanti la loro progettualità e cogliere le contraddizioni
Che in questa complessa nuova collocazione del governo dei professori pure esistono nel piano di ristrutturazione che ci hanno presentato ad esempio piano che ha avuto peraltro due diverse stesure il che è anche un elemento interessante perché andrebbero confrontati andrebbero valutate non abbiamo visto dei principi generali a mio parere di grande interesse
Complessi in buona parte accettabili anche da posizioni
Riformatrici quali quelli della sinistra una filosofia d'azienda che non è affatto da buttar via né trascurabile ma anche delle profonde contraddizioni la prima era evidente
Si concretizzava in un piano editoriale che era ed è rimasto e le nomine che ci sono state a mio parere hanno aggravato questo elemento la fotografia dell'esistente oggi da questo complesso avvio di ristrutturazione
Esce l'esistente cioè di fatto questo nuovo governo non è riuscito a dare una svolta per rompere da quella eredità di consociativismo della quale la lottizzazione diciamolo con grande franchezza che ha visto presente anche il principio di essi ha visto presente anche il PC PDS è stato una parte integrante non si può liquidare evidentemente con questa definizione la fase del consociativismo che è molto complessa e io condivido il giudizio di Rognoni certamente la terza detti il TG tre hanno avuto un luogo storico di grandissima importanza
E tuttavia non sono stati esenti
Dalla mala pianta della lottizzazione sono vere le cose sui nuovi linguaggi sulla società che ha potuto parlare per la prima volta ma esiste come sempre i miei processi umani un bambino e dell'acqua sporca
Bisognava allora nel momento in cui partiva questo nuovo governo questa fase per la quale una forza di sinistra è stata decisiva nel parlamento e anche all'interno dell'azienda portare avanti il progetto quel piano editoriale fotografia dell'esistente che ci hanno offerto i professori doveva invece essere riempito dal PDS certamente nel rispetto e nell'autonomia delle competenze ma dovevamo nuovi andare sul terreno del decentramento sul terreno del territorio
Che c'era concettualmente in quel piano ma che era assolutamente insufficiente sottosviluppato dovevamo noi vedere come le nuove tecnologie di cui abbiamo sentito parlare
Questa mattina possono saldarsi sul campo nell'organizzazione del lavoro nei modi di produzione nel collegamento con questa società
E non è certo l'organizzazione esistente che poc'anzi le tutto questo ma un progetto
Un progetto al quale devono partecipare i cittadini le loro organizzazioni le forze della cultura così si diceva un tempo spero che non sia un termine troppo desueto e c'è stato un altro errore su cui
Autocriticamente caro Vincenzo perché io non li ho sentiti quegli accenti autocritici di cui tu hai parlato
Tu hai detto non facciamoci lasciamoci troppo la testa con accenti autocritici quali quelli che si sentono io questi accenti non li ho sentiti tenterò adesso collegialmente non personalmente di introdurne uno
Se nel momento in cui non abbiamo siamo riusciti ad avere una svolta noi siamo riusciti ad avere una svolta noi gente di sinistra
Non PDS partito organizzazione cultura modo diverso di concepire una società di un linguaggio televisivo una professionalità ottenere questa svolta
Non potevamo non dovevamo identificare con dei resti di una lottizzazione finita
Storicamente smontata la nostra azione il nostro progetto doveva mandare in avanti
Guardare in avanti che è poi quello che è poi quello che dobbiamo e possiamo in qualche misura forse e non sono affatto certo di questo fare adesso
Perché non è Santoro guardate che va salvato è l'esperienza del Rosso e il Nero che va salvata
E l'esperienza di un modo diverso di far parlare la gente di fare televisione di costruire qualche cosa ma sia un partito come il PDS non riesce più a distinguere
Tra la forza del valore oggettivo intrinseco delle idee e del progetto e le persone che lo rappresenta uno vuol dire davvero che l'apparire ha preso il posto dell'essere
E che c'è stata una mutazione della quale per ciò che riguarda una grande forza storica della sinistra anche il PDS è stato ed è corresponsabili ma chi parla più del merito di ciò che produciamo
Perché i con quale linguaggio con quali mezzi cosa perché eccomi queste il punto da cui partire allora possiamo anche affronta la mutazione in qualche modo genetica del rapporto pubblico privato se abbiamo ben preciso e ben fermo ciò che deve fare il Pubblico
E ciò a cui il privato deve essere costretto sul piano delle regole ecco allora il terreno su cui dobbiamo fare una profonda autocritica io ho avuto nelle nelle settimane precedenti la vicenda delle nomine
Un grande imbarazzo un grande senso di difficoltà anche all'interno dell'Assemblea ad esempio della mia redazione del TG tre ho assistito con sincero imbarazzo
Sconcerto
Ha una pessima tenete serata televisiva in casa di Costanzo non perché Costanzo Costanzo ha fatto il suo mestiere lo vedova e lo saluto perché è un eccellente professionista ma non si costruisce niente su quel tipo di se ha avuto valori di cui si discuteva quella sera di protagonismo
Viene per apparire invece dell'essere che cosa doveva fare il TG tre la Rete Trek cosa deve essere il dibattito tra i conti e Guglielmi questo è nel vivo di un problema di un modo diverso di produrre che deve valere per la rete tre per tutte le altre reti
Ho concluso io francamente non so se ci sia o no oggi grandi possibilità operative certamente esso
Ed era sensazioni netta che voglio dire autocriticamente anche autocriticamente
Alla fine la conclusione di questo intervento che è molto difficile costruire il nuovo in una fase di trasformazione come quella che noi viviamo sedici arriva come diceva Enrico Berlinguer con le mani un posto orche e vuote
Bene per
Concludere abbiamo dei flash questo punto sono costretto a chiedere più che interventi dei flash utili come testimonianza politica come presenza per noi importante
Daniela Brancati direttrice di Videomusic
Quando si arriva ai Flash si hanno poche speranze di farsi capire ma comunque speriamo bene
D'altra parte io devo dire che questa è una un appuntamento che si ripete non così importante non sempre abbiamo avuto la possibilità di parlare al segretario del partito democratico della sinistra ma spesso ci siamo trovati fra noi
Io oggi portò una nota di vivissima preoccupazione molto interessanti tutte le cose che avete detto e diciamo non sono tanto preoccupata per il fatto che anche io come Sortino avevo capito altre cose dalle vostre relazioni
Ma sono molto preoccupata perché siamo in un momento in cui la politica deve prendere coscienza di una cosa la frittata l'avete già fatta non voi del PDS ma alla politica la frittata l'ha già fatta per piacere non facciamo finta di ripartire da zero perché non è così noi oggi stiamo ripartendo da una fase in cui abbiamo avuto la legge Mammì
Abbiamo avuto una fase di transizione nell'applicazione della legge stessa dalla quale usciamo verosimilmente con la Fininvest con in mano cinque reti di cui due sono il monopolio nel regime della pay tv
Letta mi risponderà che è dieci per cento ma io gli posso anche rispondere che c'è modo e modo di condizionare le aziende anche con il dieci per cento quindi sgombriamo il campo da questo terreno e quindi usciamo
Con un duopolio fortissimo con il monopolio nel settore delle previsioni appagamento grazie anche al fatto che non più tardi di quanto quindici venti giorni fa
Avete fatto passare io scusatemi mi rivolgo a voi come al mondo politico ben sapendo che non sposò come come dire tutte a voi addossare le responsabilità no
Pochissime senz'altro però permettimi siccome questo è l'interlocutore che noi abbiamo in questo momento mi corre l'obbligo di dire anche noi usciamo con questa situazione
E pertanto per cortesia non facciamo finta di ricominciare da zero perché da zero non si ricomincia
Quello che c'era scritto sui giornali di ieri di Berlusconi che avrebbe detto sciando una Rete ma la cedo a Murdoch riserva a tutti Cheese serva a tutti come un chiarissimo messaggio politico
Può anche essere che in questo Paese si arrivi a fare in modo che il duopolio c'è da una rete ma certo non per far nascere un terzo polo italiano
Certo non per far nascere il pluralismo che in questo momento pluralismo è una parola inadeguata a definire la realtà che noi abbiamo ma se lui cederà accederà per fare alleanze con altri monopolisti o comunque con altri personaggi del tipo di chi esce e Di Nardo
Queste a quello che succederà
Approfitto anche della presenza del professor De Mattei e che io non conosco ma che comunque sta lutto per dire professor Dematté attenzione quando lei va a parlare
Con Berlusconi della possibilità di cedere una terza rete per uno attenzione perché non è un problema vostro attenzione perché non è un problema della RAI come non è un problema della Fininvest è un problema che ci riguarda tutti
Perché il sistema televisivo è un tutto unico è secondo quel che succederà
Di queste tre reti che voi avete così noi ci troveremo in un regime di maggiori di minore libertà
Perciò la mia richiesta Vincenzo e la mia richiesta al segretario del PDS
è quella che noi prospettiva riusciamo a uscire di qui prospettando delle soluzioni
Che non pensino di poter ripartire da zero
Delle soluzioni che è certamente come diceva il garante e che è giusto sottolineare le sue parole siano soluzioni che arrivino presto perché altrimenti tutto ciò di cui parliamo non esisterà più
Già ho visto con grande piacere che negli interventi di oggi delle locali sia un po'ha parlato delle altre emittenti televisive nazionali nessuno si è ricordato quindi già cominciamo a entrare nell'ombra no parlo degli interventi già cominciano a entrare nell'ombra e poi finiremo totalmente sommersi
Desidero dire quindi che io ad acque sono d'accordo su due concetti separare le strutture il broadcasting queste indispensabile queste quello che avviene into in moltissimi degli altri paesi
Su questo troverete enormi resistenze interne alla RAI naturalmente e troverete enormi resistenze
In molti soggetti ma dobbiamo sapere che se questo non avverrà sarà un'occasione mancata per il pluralismo
Perché quale soggetto oggi si potrebbe come dire trovare a entrare nel mercato dovendo ex novo investire nelle strutture assolutamente impossibile questo significa mettere una croce su ingresso di nuovi soggetti e pertanto sul pluralismo vorrei anche dire e concludo il Flash rinviando a un'altra occasione la possibilità di argomentare maggiormente
Che in tutti i momenti di crisi della politica in tutti i momenti di crisi strutturale noi sentiamo parlare un'altra volta di appello alla responsabilità degli operatori
E noi siamo qui apposta per poter essere responsabili e siamo molto contenti che ci si appelli a noi però attenzione che io a un mondo della comunicazione e dell'informazione
Fatto di eroi di santi non ci credo allora il problema non è di appellarsi alla responsabilità dei singoli il problema ancora una volta di costruire
Un sistema della comunicazione che sia tale da favorire questa responsabilizzazione innanzitutto degli editori perché io oggi qui ho sentito dire molte cose sugli editori su cui purtroppo non posso ribattere per mancanza di tempo
Ma in secondo luogo la responsabilità degli operatori
Benissimo il problema è chi nel dare le concessioni chiede conto agli editori di che cosa ne vogliono fare
Chi mai chiama gli editori alla loro responsabilità nessuno e poi meravigliate che ci siano casi come dire di gente non troppo responsabile io no
Perché si può chiedere un giornalista si può chiedere si deve chiedere un giornalista molte cose non gli si può chiedere anche di essere un eroe e questo l'abbiamo verificato
Il per chiudere il mio Flash e voglio dire che quello che è venuto meno e scusate forse il pessimismo dell'intervento di oggi in questo settore proprio il patto fra governanti e governati
E l'unica cosa sulla quale proficuamente io vedo che il PDS possa intervenire invece proprio a ricostituire questo patto
Vado di corsa anche nel allora
Citto Maselli presidente la soluzione degli autori cito mi permetto anche per un'antica consuetudine proprio di farti la preghiera del massive dettando cinque minuti esatti io preparato un intervento stupendo travolgente invece non lo non ritornò ai ha una grande sintesi in più parlo non come Giulietti a titolo personale ma invece come presidente dell'Associazione nazionale degli autori cinematografici PESC come fatto personale mi permetto soltanto una cosa brevissima alla Buffon che un un atto di da vecchio dal vecchio compagno di il corso titolo personale di solidarietà
Per i trentasei trentasei citazioni che ha avuto
Chiarito questo è il più da questa brevissima parentesi il il Pontormo che noi come associazione nazionale degli Autori abbiamo sottolineato è che ci sembra francamente che nell'intervento
Di vita e di Gloria Buffo non sia avvistato abbastanza sottolineato anche se è stato largamente affrontato da tutti e due gli interventi sia ben chiaro basata nostro avviso non in cui con quella carattere di radicalità e di importanza decisiva che noi gli attribuiamo il punto e del pluralismo culturale
E Santaniello che il discorso non è il turismo culturale non si risolve col pluralismo delle fonti produttive in sé e per sé non si risolve con la moltiplicazione delle dei centri produttivi marginali provinciali Oscar resi protagonisti quello che non sa non è quella la formula la garanzia del pluralismo culturale è altra cosa
E i lacchè e garantire la possibilità di tante diverse politiche editoriali diverse
E che questa riforma che ebbe di lo spazio di un mattino poi fu tradita dalla presenza e dall'invasione delle famose tre reti da parte dei sostanzialmente Boy dei partiti anche su questo ci sono grandi semplificazioni ma in qualche modo è vero
Ecco e
E che cosa si chiedeva oggi che cosa era all'origine della richiesta a cui il Pd Cafiero dato voce anche il PDS di cui la nostra associazione è stata tra l'altro la prima a proporre in una grande assise della cultura
Cosa si chiede e si chiede si chiedeva che cosa il la ripresa il recupero di una moltiplicazione di politiche diverse editoriali che Destro voce non è partiti ma al Paese e alle tante falle tante forze col tra le forme diverse culture e gli diverse presenze sociali tutto quello che la ricchezza e la complessità del Paese
Questo è successo esattamente contrario la riforma nessuno sottolinea questo alle macrostrutture la riforma di queste di queste dannate venti C sessantadue cartelle di cui poi quattordici sono state dal più e ventiquattro modificate ma comunque il il queste queste cartelle che si presenta in modo straordinario una cura presentazione come diceva Vincenzo vita
Bellissima uno si apriva il cuore finalmente irrealtà ripropongono nella sostanza uno delle forme di direzionali centralizzate di di di dirci di scelte culturali di diventa automaticamente di fatto mono culturali dove le reti diventano dei canali di distribuzione e dove le scelte vengono fatte per che compiute le scelte culturali che dov'una Sermonti implicate cento obbligate invece vengono ridotte a una alle macrostrutture determinati questa è la la questa non è una battuta retorica
Questa è quella Rai di Pugliese e di Bernabei contro cui dal quaranta al Congresso da un convegno dell'arcipelago sodalizi del sessantanove fino al settantaquattro ci battemmo come pazzi per riuscire a modificare a trasformare ci ritroviamo oggi dopo trent'anni esattamente a ritornare anno sesto tipo di principio è facile risolvere il problema del dare la priorità all'aspetto economico di una delle ricorre dico imporre un'azienda eliminando il pluralismo ed è la moltiplicazione dei treni politica editori editoriali e così semplicistici si riduce a uno e tutto più organico più semplice i peli sicuramente più economico non c'è proprio dubbio
Ma allora scusate ma allora scusate che qui che senso ha le l'essere e continuare ad essere servizio pubblico garante di dar voce al Paese in questo senso
Chiudo davvero chiudo non faccio la retorica di chiudere per continuare
Con un discorso sul provincialismo
Guardate che la linea del pluralismo culturale della moltiplicazione delle del delle politiche editoriali della moltiplica zione delle originalità culturali della moltiplicazione delle della creatività dovunque esiste nel Paese
è la ragione stessa della grande politica europea
Proposta e portata avanti in un primo momento soltanto da bisogna riconoscere da Mitterand Jack Lang ma più ancora da Mitterrand prima ancora che diventasse presidente della Repubblica mi riferisco con qualcuno più presente
Che partecipo al convegno di Jerzy del Mino centottanta del giugno dell'ottanta e da cui partì questa grande progetto culturale europeo non si combatteva la grande industria statunitense
E della comunicazione Barretta creando una grande industria europea centralizzata come qualcuno voleva allora e che sullo su quello sullo stesso terre meno delle della produzione dei prodotti americani ma si combatte si può combattere invece la la la la potenza e la forza gli Alpago a livello mondiale della cultura della cultura e dell'industria culturale statunitense si può combattere soltanto con la grande e ricchezza unica in e assolutamente senza paragoni che all'Europa e la ricchezza delle sua della molteplicità della quantità
Delle originalità delle intelligenze della delle sedimenta azioni complesse ricche che della delle diverse creatività e culture del Paese questa cosa e Barzanti ne sa qualcosa perché è stata una battaglia lunga e difficile
Questa questo tipo di linea Maria che finalmente ai trionfato Asia al Parlamento europeo sia la c'è al Consiglio durò per era già già passata ma aveva bene portanza qui è un discorso strettamente strategico e intelligente
Non è affatto un discorso province
Grazie a Maselli l'ultimo intervento acquisti pure sono costretto a chiedere brevità
L'onorevole Vincenzo viti capogruppo della democrazia cristiana e questo le cultura se una nemesi che debba annunciare il ritiro casi credo che arriva agli occhiali via credo proprio acqua può nella dare la parola diritti mi consenta abiti un secondo io intanto devo
Scusare Roberto Barzanti vicepresidente del Parlamento europeo che è dovuto partire perché punto impegni europei
Come già avevo preannunciato stamattina molti ospiti erano previsti alcuni non siamo riusciti
A far sì che per me sono la parola
In particolare voglio ringraziare Giulio Cesare Rattazzi che se l'iscritto fino a questa mattina segretario dell'Associazione del terzo polo e che a questo punto del dibattito
Riuscite è difficile riuscire a fare intervenire lo ringrazio come ringrazio l'emittenza locale che qui presente e a cui diamo un ruolo strategico nel nostro lavoro vorrei anche ringraziare chi come l'onorevole Enrico Manca onorevole Aniasi ha preso parte ai nostri lavori pur senza intervenire e del mondo degli autori Gillo Pontecorvo Carlo Lizzani Ettore Scola
Manuele i conforti uso Ferrari non ho visto tutti probabilmente qualcuno mi sarà sfuggito e vorrei anche ringraziare chi aveva adombrato un possibile intervento come Minoli di Sandro Curzi e che i tempi non sono riusciti a far sì che tortuosi concretizzarsi col che do la parola viti per l'ultimo intervento
E seguirà la io sono grato alla cortesia dell'amico che quasi omonimo Vincenzo vita e voglio utilizzare a benissimamente utilmente il tempo che mi è stato assegnato per fare due rapidissime riflessioni per recare un contributo che credo posso essere apprezzato una sua utilità perché è un contributo che viene da un grande partito politico che ha svolto in Parlamento una se un'azione essenziale per la riforma del sistema radiotelevisivo
Intanto segnalare l'attenzione e l'apprezzamento per una riflessione che è stata voglio dirlo con molta sincerità positiva e per qualche aspetto inedita
Poi ricordare il ruolo che il Parlamento esercitati in questi in questi ultimi mesi nel corso di un anno mi limito a ricordare che abbiamo espresso i pareri su questo di controversie opinabili come i regolamenti sulle pay tv e sulle telepromozioni
Sto vincendo alcune tentazioni lo disse che pure circolavano del fondo di queste riflessioni abbiamo elaborato una prima versione in chiave europea ad una legge di sostegno per l'ente per le per le emittenti locali
Abbiamo fatto la legge per la RAI che abbiamo individuato il primo punto di una riforma del sistema pubblico radiotelevisiva abbiamo fatto la legge sul cinema
Come te come camera che ha scongiurato l'incatenamento di Citto Maselli alla Colonna Antonina Antonina che sarebbe stato un evento tragico e drammatico in una sua epopea e nel suo significato
La seconda osservazione è questa io voglio ricordare che quando tale Parlamento ma alla presenza del ruolo dello sbotto dei forse politica interna del Parlamento e voglio dire che se c'è un dovere che le forze politiche hanno di fronte ad esse e l'esigenza di guardare l'evoluzione del sistema dal punto di vista del sistema e Loria concluderò elencando quattro cinque titoli ai quali si parla di moda selezioni tende per convergere concorrente ha un lavoro comune in Parlamento nelle istituzioni perché il buon sistema evolva verso le soglie di modernità
Alle quali guardiamo dunque come può il sistema evolvere verso queste soglie modernità se non realizzando movimento primo verso una comunicazione interattiva multimediale quindi segnata
Da imprese forti sia circuito nazionale che al circuito internazionale superando così per questa strada anche le angustie un certo provincialismo i cui limiti abbiamo denunciato secondo verso una limitazione di questa forza che tenga conto delle inaudite possibilità che offre l'evoluzione tecnologica Buffa ha fatto un un'interessantissima
L'ipotesi di un'integrazione medio logica che proprio la sua tipicità non può essere rigorosamente è pacificamente disegnata terzo un movimento verso una strategia del pubblico che lo collochi come matrice sistema autonomistico federativo indi individuando in questa fonte è uno dei cardini del sistema che superi il duopolio che apra la strada a un autentico pluralismo quattro
Movimento nessun rapporto innovazione competizione manca il terzo termine innovazione competizione e cooperazione pubblico pure il privato sulle frontiere delle innovazione ciò che esige una mentalità positiva che chiami in campo quell'opzione di sistema che forse finora è mancata e che alla base di molte realtà insufficienze quinto verso un approccio al sistema delle risorse pubblicitarie che mi pare veda
Emergere che vediamo emerge già oggi
Io ho partecipato al convegno di Milano che è stato al posto di fronte a una a un'analisi estremamente interessante di Enrico Finzi questo tema le risorse pubblicitarie io condivido la posizione di Finzi
Deve essere guardato come un tema laico come un punto di approdo di cresce nell'area delle risorse chiamando guardate come risorse di sistema quindi non come l'opzione ma come un esito come un punto di arrivo e di misura della modernità
Del sistema e infine voglio dire onorevole Occhetto
Ringraziando per la sua attenzione una movimento verso un assetto dei poteri una loro dislocazione
Credi alla politica la sua sovranità la sua legittimità sottraendo la l'angustia dona polemica professori politici mi pare datata chi perde veste superate in nome della regioni vede la politica alla quale facciamo riferimento in questo senso
Il centro io credo che vada sottratto sia la metafisica di un luogo senza tempo e senza storia un simbolo di una società senza conflitti ormai pacificata
Sia la concretezza sanguigna dell'Arena per partiti partitini schermi per operazioni politico mediano oggi che che non nascono certamente con Berlusconi anche se non trovano certamente nove lezioni progetto urbani e non voglio fare analisi filologiche
Ove fosse vera e non solo verosimile una edificante e condivisibile convalida
L'altra battaglie per una politica che trovi Formica mezzi e coraggio per declinare la sua autonomia soprattutto in uno scenario nel quale intrecci fitti sono gli intrecci questi sono i temi io spero che all'Iraq caro Vincenzo delle differenti anagrammatica tramite vita qualche convergenza di più ci sia e possiamo realizzava in un confronto ampio e libero all'interno dei singoli parlamentari gravi
Ringrazio finiti dorico perché anzi quattro dovrà anche senza diciamo nomi simili io volevo nel dare la parola ad Achille Occhetto segretario generale del Partito Democratico la sinistra per le conclusioni
Concluderà anche se non ho l'abilità di Costanzo che ringrazio qui quindi al fisco nello scoprire i personaggi in sala
Ringrazio per la presenza Costanzo ricordare che qui sono presenti l'Alenia Spazio col suo condirettore Antonio Rodotà che aveva anche chiesto di parlare lo ringrazio e mi scuso con lui per la impossibilità di tempi ci saranno altre occasioni
Enrico Montesano
Michele Zanchi delle voci dell'Italietta tantissime piccole riviste piccole grandi in Italia porta voleva portare la sua esperienza
Walter Pedullà
I comitati regionali adulto divisivi vedo qui Aldo Gatti occhi presidente di quelle miliardario mi scuso con tutti il tempo è stato ristretto grazie comunque di essere venuti Achille Occhetto segretario generale del partito ombra sulla sinistra
Vorrei innanzitutto ringraziare quanti sono intervenute in questa discussione
Per dare un contributo significativo a mettere ordine in un campo tanto complesse nevralgico come quello dell'informazione e del rapporto tra informazione e comunicazione politica
è mia convinzione che tale riflessione non posso non essere il frutto di un impegno comune rispetto alla responsabilità che ci orienta tutti
Anche per questa via intendiamo rendere il più possibile netta ed evidente
La nostra volontà di rompere
Con le pratiche spartitorie del vecchio regime che proprio in questo campo ha fatto le sue prove su più spettacolare
E non credo che ci sia bisogno di fare esempi infatti la realtà della lottizzazione
Di quella che è stata una informazione divisa per quote partitiche
Un sistema delle spoglie funzionali al sistema di potere vigente credo che sia ben presente a tutti voi
Noi siamo la forza politica che da un certo momento in poi almeno si è battuta con un rigore
Per il cambiamento radicale del vecchio sistema politico
Per la fuoriuscita da una rovinosa logica consociativa
Infine per l'affermazione di una struttura bipolare del sistema politico
Una struttura tale cioè da dar corpo a una dispiegata democrazia dell'alternanza
Ora è giunto il momento di comprendere che un mutamento così radicale del sistema politico
Comporta una trasformazione profonda del comportamento di tutti i soggetti non riguarda solo il partito
Non si tratta solo di comportamento si tratta anche di mutamento del modo di essere e di cambiamento strutturale
Di potevi istituzione questo è il problema al di là delle polemiche
False o giuste che siano state tra competenti politici professori o partiti
Infatti quella che abbiamo indicato come il passaggio a una seconda fase della Repubblica
Esige non soltanto un cambiamento dei partiti come dicevo prima ma un modo di essere radicalmente diverso delle forze politiche e del loro sistema di relazioni
E anche un cambiamento profondo dei gangli nervosi della stessa società civile
Risorse culture
Aspettative
Si disloca non sul terreno di una Società per
Nel quadro di un confronto così almeno dovrebbe avvenire tra conservatori e progressisti
Che esalta l'autonomia e pluralismo dei progetti sociali e politici
Consolida nuove forme di espressione e di autogoverno delle competenze
Quindi nella visione che noi abbiamo dello sviluppo dalla Società italiana dovrebbe mutare profondamente il rapporto tra ambiente e informazioni
La lottizzazione ad esempio era un modo di organizzare il pluralismo
All'interno di un sistema chiuso e tendenzialmente consociativo
La democrazia dell'alternanza richiede una nuova organizzazione del pluralismo
E la colloca in una sfera del tutto diversa
Oggi è necessario ripensare l'intero sistema informativo
O se vogliamo definire le condizioni
Di una nuova ecologia dell'informazione e della comunicazione
E ciò deve essere fatto a partire da una constatazione della quale non si sono ancora tratte tutte le conseguenze
Nel dire questo partiamo dalla constatazione che l'informazione la risorsa strategica del mondo di oggi
Per la libertà delle persone per l'estensione della loro padronanza su tutti gli aspetti della vita individuale e collettiva per la democrazia per l'esercizio delle scelte e delle responsabilità
Essa è al tempo stesso un bene sociale oggetto di diritto
E la fonte di un potere che come avviene in democrazia va sottoposto a forme specifiche di bilanciamento e di controllo va inserito cioè in un quadro stabile di regole e di garanzia
Per tutte queste ragioni noi abbiamo compiuto intorno all'informazione una scelta programmatica netta e decisi
Siamo infatti convinti che il livello di civiltà e la capacità economica del nostro Paese dipenderanno sempre di più nel futuro
Dalla quantità di risorse che la società e lo Stato
Sapranno a convogliare in questa direzione dire in un quadro anche più largo dell'accezione di informazione che comprenda anche l'editoria la scuola i centri di ricerca la formazione e così via dicendo
Cioè dalla massa e dalla qualità dell'informazione che sarà immessa nelle dinamiche dello sviluppo economico sociale e civile dell'Italia
I problemi strutturali organizzativi normativi di garanzia da affrontare sono dunque grandi e inediti
E per ora voglio solo dire che ci sembra essenziale e irrinunciabile
La tutela piena dell'autonomia dell'informazione rispetto all'azione dei poteri di qualunque tipo dall'economia e la finanza alla polizia
La democrazia ma anche l'efficienza degli apparati informativi e la produttività degli investimenti nel settore sarebbero largamente compromesse se l'informazione in tutta la sua estensione dalla stampa l'istruzione la comunicazione elettronica
Venisse sottomessa potevi estrinseci o governata secondo logiche oligarchica e quindi non si tratta più soltanto del cosiddetto sistema dei partiti da mettere a fuoco
Ne deriva fin d'ora che tutti i soggetti pubblici e privati
Che agiscono in questo campo devono corrispondere a tali criteri condividere pienamente la responsabilità derivante dall'impiego di una risorsa strategica quale quei
In questo campo
Come è fallito il vecchio statalismo che portava con sé un'idea servile strumentale
Il liberale dell'informazione
Così era arditamente inadeguate dannosa una mercati Zazie è una selvaggia di matrice neoliberista
Sarà quindi estremamente importante da un lato configurare per il complesso del sistema informativo un quadro di regole adeguato come è stato detto nella introduzione
E poi via via commentato in tutte gli interventi poiché quelle esistenti sono francamente fallimentari a cominciare dalla pessima legge Mammì del novanta che va cambiata
E se non riusciamo a cambiarla fa abrogata per referendum
Dall'altro
Bisogna far sì che gli operatori del settore la generalità dei cittadini utenti
Ma direi che i cittadini in generale
Trovino forme di associazione di rappresentanza e di espressione che dia una concretezza alla salvaguardia del principio di autonomia dei valori del pluralismo
Proprio per queste ragioni noi abbiamo dato un giudizio assai critico sul modo con il quale si è svolta la vicenda della RAI
Ma non vorrei dirlo a Morrione almeno questa non era l'intento mio
Il nome e alla luce diciamo della difesa di una vecchia impostazione dei poteri interni alla RAI che a mio avviso andava e qui ha ragione Morrione probabilmente combattute criticati in avanti anche prima
Non certo perché
Più d'uno ha detto e tra questi c'è stato anche il presidente Dematté ma abbiamo avuto modo anche per telefono chiarire le nostre reciproche posizioni
Non perché non siano state fatte nominano i gradini
Non certo perché non siamo stati indicati ai posti di comando dei telegiornali o delle reti uomini nostri
Se fosse così infatti voglio dire non so sulla base di quale principio
Il nostro interesse come si dice dovrebbe concentrarsi sulla terza rete
Forse non ci si sta accorgendo che i rapporti di forza stanno cambiando nel Paese e non sono più corrispondenti non so all'attuale Parlamento ma nemmeno la vecchia distribuzione politica delle reti e del potere all'interno
Quindi deve essere chiaro che quando parlo di pluralismo ne parlo per il primo il secondo e il terzo canale e anche per le reti private
Quindi respingiamo le contraffazioni inaccettabili delle nostre posizioni
Ci siamo battuti come ha già detto come ogni energia per il superamento del sistema delle lottizzazioni e dei guasti consociativi prodotti dal vecchio regime
La consideriamo una delle umiliazioni più serie inflitte al mondo delle professioni delle competenze
La nostra posizione non e tutt'altro
Noi abbiamo visto e denunciato la scelta di un modello tecnocratico che pretende di superare la lottizzazione aperta
Ma che non riesce a fatto a garantire un nuovo ed effettivo pluralismo fondato sul riconoscimento delle competenze delle professionalità
Della vocazione responsabile operare con rigore nel servizio pubblico
Come ci siamo opposti alla lottizzazione così ci opponiamo
A qualsiasi forma di tecnocrazia artificiosa
E facendosi scudo di fondatissime esigenze aziendali di risanamento e di rilancio finisca col sostituire alla vecchia lottizzazione forme nuove e sofisticate i discriminati
O addirittura finisce con il con Louder con quanto resta ed è molto
Per i vecchi poteri del vecchio costume
Ecco perché abbiamo affermato la necessità di una nuova via tra lottizzazione tecnocrazia
Perché se l'informazione deve essere come ha detto Rognoni nel suo intervento per davvero
Il quarto potere allora dobbiamo saperlo deve essere sottoposta a un formidabile processo di democratizzazione dall'interno e dall'esterno
Non ci possono essere facitori dell'opinione pubblica assoluti slegati cioè dal controllo Democratic
Non esiste altro modo infatti per la salvaguardia e il rilancio del sistema informativo pubblico e della sua ispirazione pluralistica
Così da renderlo pienamente rispondente ai bisogni alle tensioni e le aspettative di una società complessa e di una democrazia matura come la nostra
Esiste un nesso assai stretto tra informazione e democrazia tra sviluppo dell'una crescita della
La domanda di informazione non è solo domanda di un bene disponibile
Sul mercato di una merce pura e semplice e anche domanda di trasparenza di acquisizioni conoscitiva intorno alle dinamiche reali del Paese di strumenti critici volti a dissolvere gli arcana imperi del vecchio regime di nozioni essenziali per definire i piani di vita di ciascuno di noi il quadro delle scelte possibili di fronte al Paese il futuro individuale e collettivo
Dei cittadini
Se dunque si esce dal criterio del pluralismo dall'alto occorre imboccare decisamente la strada della democratizzazione interna
E prima di tutto dall'interno del vostro mondo produttori dell'informazione utenti cittadini
Che deve nascere come nel sessantotto una nuova rivoluzione dell'informazione
Infatti non è fuori luogo ricordare che ogni tornante della nostra storia
Si sprigionano da questo mondo tensioni critiche impulso di rinnovamento profondo
Ricordiamo che cosa ben in America in Europa in Germania in modo particolare sul finire degli anni si è sessanta quale straordinaria domanda di democrazia siti esprimesse allora a partire dal mondo
Dell'informazione poi si arrivò la scuola passi partì proprio dall'informazione ricordiamo la Germania e l'America questo tortuoso
I poteri costituiti ne furono scosse fino alle fondamenta era cominciata la transizione aspre tormentata a una nuova fase per la storia del mondo
Nuove regole nuovi protagonisti si affacciavano al processo proscenio della vita pubblica e non solo in Occidente
Ebbene io credo che anche oggi dopo l'ottantanove
Siamo di fronte a un ripensamento complessivo dei temi della democrazia
Fuori dalla gabbia della lottizzazione un sistema informativo la cui capacità di intervento capillare nella vita quotidiana delle donne e degli uomini
Di questo Paese enormemente cresciuta deve rispondere a un'esigenza di democratizzazione reale
La democrazia ha un bisogno vitale di informazione ma anche l'informazione se non incorpora il principio democratico non sopravvive come tale può essere piegata strumento di una tirannide tecnocrati
Ebbene possiamo dire che ciò avvenga in una misura soddisfacente o accettabile negli apparati pubblici e privati del sistema informativo
E quel problema che abbiamo di fronte
Ma con il quale lo ripeto
Dobbiamo e dovete misurarvi soprattutto voi che siete i protagonisti di questo mondo lavoratori professionisti dirigenti manager donne e uomini cui spetta la responsabilità eccezionali nella formazione dello spirito pubblico aperto
E lei cito chiedersi ad esempio se l'informazione gridata
E io non so qui se c'è stato un canale un altro che è stato maestro
Io voglio essere critico nei confronti di tutti i tutti i canali e tutti i giornali
E no perché l'autonomia degli uni comporta anche l'autonomia degli altri
Questa è la grande liberazione dopo la fine della lottizzazione deve essere chiara
Lecito chiedersi ad esempio se l'informazione gridata
Molte volte incompetente che oggi tiene prevalentemente il campo risponde ad accettabili requisiti di professionalità e di rigore che funzione ha
Per la civiltà in questo Paese c'è la vergognarsi
Sappiamo bene
Che un'informazione imparziale obiettiva esauriente è un ideale destinato ad essere costantemente contraddetto dei processi reali
Ma dovremmo per questo rassegnarci alla deformazione tendenziosa dei dati di realtà o al costume di chi educato allo spirito arcaico dei lottizzatore i preferisce seppellire la notizia sotto la mano la manipolazione
E sarà lecito su questo e su altri punti controversi esercitare una critica di fatto e di indirizzo
Senza essere colpiti dall'accusa di nutrire infami velleità censoria
A me sembra questo il punto chiave di una moderna democrazia dell'informazione
Di un corretto rapporto non tra informazione partiti ecco il punto
Ma tra informazione ambiente con il termine di ambiente voglio indicare il Complesso di società politica e società civile in rapporto al quale si genera il processo informativo
E di questo rapporto coi sette in misura determinate
Gli arbitri e garante
In questo senso siete titolare di un rapporto con il mondo esterno che non può essere delegato ad alcuno
Partito potere o istituzione che sia
Ecco il punto da cui partire per disegnare le nuove forme nuovi compiti della responsabilità democratica a fronte della domanda di informazione dei cittadini ma anche a fronte di una più complessa richiesta di espressione la presentazione da parte della società civile
Sappiamo bene che non si tratta di un compito semplice anche per la resistenza frapposta da poteri interessi oligarchici che si sentono insidiati
E che in un momento come questo cercano di accoppiare la difesa del proprio privilegio con l'affermazione di disegni politici di conservazione
Ma voglio dirvi che in questa battaglia
Che noi consideriamo decisiva per disegnare la democrazia della seconda fase della Repubblica
Noi saremo al vostro fianco con tutte le forze il progresso del Paese si tratta cioè di impegnarci tutti per la salvezza è per la ricostruzione
Di un sistema democratico informativo del Paese su basi nuove
Se il termine non fosse abusato vorrei dire che c'è bisogno di un nuovo patto per l'informazione
Tale da sottrarla pienamente l'ipoteca dei poteri forti ed affidarne le sorti è un sistema di regole totalmente ripensato e la tutela di quell'Authority di cui ha parlato anche vita democratica di derivazione Parlamento
è del tutto evidente infatti
La gravità della crisi che sistema informativo attraversa in tutti i suoi compari
è una crisi di funzionalità di efficacia di legittimazione
Sono questi gli esiti del nefasto abbraccio tra i lottizzatore i all'ombra della funzione pubblica i poteri forti alla Berlusconi
Da un lato dunque abbiamo un sistema pubblico indebolito e precaria e dall'altro
Il predominio schiacciante di un imprenditore
Che come letta ha potuto ben vedere noi non critichiamo nel contesto di una visione vecchia
Contro le imprese private ma nel contesto ben più ampio di una visione di sistema della libertà e della democrazia del nostro Paese
E altrettanto evidente che una simile crisi di sistema può contribuire al a oscillazioni rischiose
In un passaggio politico istituzionale delicato come quello italiano
E rende tanto più urgente un intervento riformatore
Io intendo qui richiamare alcuni criteri a cui l'intervento di riforma deve attenersi
Il primo consiste nell'affermazione del valore strategico del servizio pubblico a fronte del governo complessivo della risorsa informazioni
E parliamo come è ovvio di un pubblico profondamente rinnovato non statalista
Tale da garantire un rapporto sinergico con un privato che sia meglio regolato uno sviluppo armonico e differenziato dell'intero settore il secondo riguarda appunto l'affermazione del pluralismo come principio ordinatore del processo informativo
Tale cioè da garantire la compresenza e la pari dignità di soggetti e di culture diverse della società civile della società politica
Il terzo criterio riguarda le modalità di organizzazione del sistema informativo che dovrebbero essere affidate piuttosto a una distinzione per generi e funzioni che non per orientamento
In sostanza io invoco il pluralismo ovunque
Ma dentro una distinzione per generi che assicuri anche una certa diversificazione del prodotto informativi
In blocco inoltre una distinzione della notizia
Che deve prevalere dal commesso dal commento
Sul commento e intendo mettere la professionalità la prova del commento critico e pluralista
Perché nemmeno nell'informazione devono esserci santuari inviolabili
In tal modo si dovrebbe giungere a un superamento senza residui del vecchio sistema della lottizzazione
A proposito del quale voglio ripetere ancora una volta ne siamo fuori
Però
Non si può dire che è assente ci sentiremmo soddisfatti dall'intrattenere un rapporto privilegiato con una rete
Che in tal caso potrebbe perché no essere anche la prima rete
Dove sta scritto il contrario
Soprattutto quali investitura divina contraddetta da quella popolare
Dovrebbe garantire contrari
Io dico questo lo ripeto è la seconda volta perché anche nell'informazione abbiamo quel esempio che abbiamo nel Parlamento italiano dove si vedono delle stelle io non ci vado più perché mi danno noia quelle stelle
Ma sappiamo tutti che sono spente stanno lì
Stiamo attenti in tutta la società italiana
Ci sono stelle che luccicano crediamo che luccicano ma in realtà sono spente
E quando andremo alle elezioni si vedrà che sono spenti
Ne sorgeranno dalle altre alcune buone alcune meno buona
E quindi dobbiamo tenere conto che questa riforma di sistema parte ormai al di fuori della vecchia redistribuzione del potere dobbiamo vederla in con questa cultura e con questa visione più complessi
Ma al di fuori della provocazione dello scherzo voglio dire
Noi vogliamo un sistema di organizzazione del pluralismo completamente diverso
E crediamo che in tal quadro si possano viarie un rapporto nuovo e più limpido tra pubblico e privato nel rispetto di regole e valori democratici comuni e condivisi oltre che della reciproca autonomia
A cominciare per intenderci da quel fatto di democrazia elementare che il rispetto delle norme sull'accesso ai sui
Tempi delle forze politiche nelle prossime campagne elettorali dovrà essere valutato con attenzione
Siamo convinti che questa sia la strada giusta per far uscire il sistema radiotelevisivo dalla crisi anche scontando ridimensionamenti aziendali
Sia presso il servizio pubblico che specularmente presso Berlusconi
Ma in funzione di un'ipotesi di sviluppo del settore e contempli la presenza attiva di nuovi soggetti e quindi la creazione di nuove opportunità di lavoro
Quel che è certo è che politiche di settore di tale peso non possono essere affidate a un patto privato tra due contraenti ma un sistema di regole è un'autorità che sia depositaria di competenze universalmente riconosciute di garanzia e di controllo democratico
Di cui facciano parte il diritto di accesso di replica di rettifica e nel quale abbia un peso rilevante l'informazione locale
E non parlo solo della garanzia della politica
Ma anche di quella della cultura
Parlo di chi è già noto e di chi non lo è ancora eppure deve avvenire sulla base della capacità un diritto di accesso
Si è parlato di nuovo di cinema in occasione della morte di Fellini e tutti si sono commossi
Ma perché nel nome di Fellini non facciamo come in Francia
Non incominciamo a difendere le produzioni nazionali
Perché non ci poniamo al centro di un Rina si impegni Rinascimento non solo italiano ma europeo
Questi sono gli orizzonti ai quali guarda
Anche in vista di quella costituente della comunicazione democratica di cui ha parlato di
Ebbene cari amici su questa base io credo mai potremo condurre con successo una grande comune battaglia per l'informazione la democrazia la ricostruzione democratica del nostro Paese
Io ringrazio tutti coloro che hanno partecipato alla nostra iniziativa ringrazio l'ho visto nel corso delle ultime battute Emanuele Milano
Vorrei ricordare che da adesso in poi l'Italia radio con il suo direttore Carmine Fotia che era qui i nostri lavori proseguirà idealmente il dibattito con fili diretti interventi telefonate per dare il segno di una giornata dedicata alla comunicazione di massa ancora grazie buon lavoro a tutti