L'intervento umanitario della NATO in Kosovo. 20 anni dopo la guerra

Insomma
Diciamo
Allora buona sera buona sera a tutti grazie di essere intervenuti a questo incontro questo confronto anche a vent'anni dall'inizio della dell'intervento NATO in un in Kosovo io vorrei prima di tutto ringraziare naturalmente il Senato di aver ospitato questo incontro alla Sala Zuccari personalmente voglio ringraziare la signora ambasciatore della Repubblica del Kosovo ha sinora Madama per avermi chiesto di fare un po'da direttore del traffico di questo di questo incontro mi fa particolarmente piacere perché io sono lavora radio radicale ne abbiamo sempre avuto una grande attenzione sull'Est europeo e poi in particolare sui sui Balcani su quello che è che è avvenuto vent'anni fa venticinque anni fa se l'ex Jugoslavia e e sul Kosovo un'attenzione la nostra tra l'altro che veniva direttamente da un'attenzione che il partito radicale ha sempre avuto per quello che accadeva oltre i nostri ospiti nostri confini se mi piace ricordare in questa in questa occasione sotto tanto
Per cui sgradita con la storia
Non siamo agitati Emma divisi eccessive ore venti e lingua
No no signora
Non siamo agitati semplicemente finire qui
Zotti
Mi sono ma
Mancano
Benissimo allora
Siamo adesso il il panel e al completo possiamo possiamo iniziare questo questo incontro dicevo che anni fa per attivamente piacere perché appunto come come Radio Radicale ne abbiamo sempre avuto una particolare attenzione ai Balcani all'ex Jugoslavia e al Kosovo vorrei ricordare permettetemelo
Antonio Russo che era il nostro inviato in Kosovo fu l'ultimo giornalista
Fu l'ultimo giornalista lasciare Pristina ormai occupata dalle forze serbe poi purtroppo di lì a un anno e mezzo fu assassinato in Georgia mentre seguiva la guerra in in Cecenia
Io devo
Portare anche dovevano essere presente questo incontro anche il senatore Licheri ne ha tratto le ricariche Presidente della Commissione politiche europee onorevole Marta Grande prese dal presidente la commissione esteri della Camera che purtroppo non possono essere con noi perché hanno avuto a un'emergenza diciamo così un impegno istituzionale all'ultimo momento si scusano molto di non poter essere con noi
Quindi a questo punto
Lascerei la parola alla signor ambasciatore della Repubblica del Kosovo per intervento introduttivo di questo di questo incontro
Gentili redattori
Senatori onorevoli eccellenze e tutti i partecipanti
Permettetemi anzi innanzitutto di ringraziare la Presidente del Senato
Franzo eccellenza Maria Elisabetta Alberti Casellati Sella dispone oggi indisponibilità è il sostegno al organizzazione di questa conferenza in collaborazione del Senato della Repubblica italiana
Per lo stato del corso con la prova cooperazione con le istituzioni e in particolare con il Parlamento italiano essenziale e spero che possano sposa intensificarsi in futuro l'organizzazione di questa conferenza che ha come scopo di mettere in luce gli eventi drammatici
Che hanno avuto luogo venti anni fa tanto in Kosovo quanto nei capitali di Paesi europei non può essere compete compresa senza i protagonisti politici dell'epoca
Pertanto ringrazio per il contributo e per la disponibilità a partecipare a questa conferenza in primo luogo Presidente Massimo D'Alema
Primo Ministro all'epoca della crisi e il Kosovo il professor Carlo Scognamiglio Pasini
A Lippi relativo ministro Rutelli della difesa
Il senatore Emma Bonino che insieme a al partito radicale e all'onorevole Marco Pannella sono stati potenti voci a favore della questione kosovara ringrazio l'ambasciatore Giulio Terzi di Sant'Agata
Ex ministro degli Esteri coinvolto in un altra fase critica della storia del Kosovo vale a dire la definizione dello status finale che ha portato alla indipendenza
Ringrazio il dottor Luca De Poli autore di due libri che trattano la storia del Kosovo e la dottoressa Paola Severini Melograni che nell'arco temporale di venti anni
Nella sua attività di giornalista ha avuto modo di entrare in contatto in prima persona con le dice
Vicissitudini del Kosovo vorrei ringraziare radio radicale che è stata una voce potente per l'autoconsapevolezza della politica
E del pubblico italiano dello sugli sviluppi in Kosovo e particolarmente il giornalista Antonio Russo che non è più trattino tra noi oneri ringraziamento a Roberto Spagnoli il vice direttore di Radio Radicale che ci ha onorato della sua presenza in qualità di moderatore della conferenza è ovvio che in questo ventesimo anniversario dell'intervento militare della NATO l'elenco delle cariche e dei cita andini comuni che devono essere ringraziati
Per il loro prezioso contributo estremamente estremamente lungo ma a nome della Repubblica del Kosovo oggi
Vorrei ringraziare in primo luogo lo Stato italiano
Il il cui impegno come parte dell'alleanza della NATO è stato essenziale sia in termini di assistenza militare che umanitaria in quanto l'Italia si fece carico del peso della gestione delle crisi dei rifugiati
Dopo aver abrogato l'autonomia del Kosovo il ventitré marzo ottantanove ventre a trent'anni fa e dopo aver stabilito un regime di appartente
Accompagnato da massicce via di massicce violazioni
Dei diritti umani e degli albanesi degli albanesi del Kosovo nel novantotto la Serbia diede inizio esattamente acciocché nella dottrina delle relazioni internazionali è conosciuta come la guerra contro l'intera popolazione
Le forze militare e di polizia serba non selezionava non gli obiettivi bombardavano uccida uccidevano simili senza risparmiare la vita in ampia bambini e donne
Il mondo ricorda
Il macabro crimine i estensione della famiglia Cacciari composta da cinquantasei membri nel marzo del novantotto di qui la maggior parte erano donne e bambini nonostante le risoluzioni del Consiglio di sicurezza
Nonostante le sanzioni e gli avvertimenti della comunità internazionale e della NATO il loro servizio non si tirò indietro sperando fino alla fine avrebbe beneficiato
Dal delle discussioni pro e contro l'intervento che avrebbero potuto portare discordia all'interno dell'alleanza
Ma Milano certezze e il suo regime fecero i conti sbagliati dato che la NATO si mostra si mostrò determinata e intervenire militarmente per fermare la pulizia etnica in Kosovo
Le tre risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU per la situazione in Kosovo adottate nel novantotto basata sul capitolo sette della Carta delle Nazioni Unite i fornire fornirono le basi la basale legale alla comunità internazionale ad agire anche militarmente in nome della tutela della pace
E della stabilità internazionale nella regione minacciate dalla sovranità abusiva e violenta del regime di Milosevic in Kosovo durante l'ultimo decennio del ventesimo secolo
Gentili partecipanti il ventiquattro marzo mille novecento novanta nove esattamente alle ore venti quando la NATO diede inizio e che ha ai bombardamenti sugli obiettivi
Militari jugoslavi gli albanesi del Kosovo dissero il più grande momento di speranza nella loro storia
Sembra paradossale
Ciò ieri e dei bombardamenti ma questo momento per un popolo che stava vedendo l'inferno sulla terra fu la speranza della libertà che si aspettava venisse vita all'aria più cresceva la speranza di libertà per gli albanesi del Kosovo più severa di tè nella primitiva vendetta del macellaio dei Balcani ci volle ci vollero settantotto giorni di bombardamenti per fare in giochi nave finalmente l'esercito jugoslavo il bilancio della guerra purtroppo tragico vorrei ricordare oggi e quattrocento massacri compiuti del ex esercito e della polizia serba
Le tredici e cinquanta mila persone uccise di qui mille trecento bambini le venti mila donne stuprata durante la guerra per le quali nessuno è ancora stato processato
Oltre un milione di rifugiati furono espulsi dal Kosovo e circa seicento mila furono trasferiti all'interno del territorio di fatto quasi l'intera popolazione
In media internazionali l'hanno chiamato esodo biblico
Inoltre
Migliaia di persone furono rapite incluso il presidente del Kosovo Rugova il quale fu salvato dalle rapimento dimmelo se invece proprio dallo Stato italiano
Alcuni dei sequestrati
Non tornarono tornarono mai Ottonaro non morti ce n'circa due mila persone risultano tuttora scomparse è con loro che li hanno rapiti e non ne rendono conto delle loro vita finora non c'è stata alcuna richiesta di scuse
Per questi crimini
L'interdetto umanitario della NATO in Kosovo è stato oggetto di dibattiti sia in politica nel nel mondo Academy pacche d'accademico perché commi ogni altro caso gli scettici non mancano
Ma non c'è dubbio che la visione mostrata dai governi dei Paesi occidentali
Dell'alleanza si è ribellata giusta e legittima poiché è stata necessario per fermare il genocidio che tre anni prima aveva avuto luogo in un'altra Repubblica
Dell'ex Jugoslavia la Bosnia proprio dallo stesso ricina
L'intervento militare della NATO in Kosovo ha dato al diritto internazionale una dimensione umana relativamente al Kosovo la NATO ha inaugurato una nuova praticati intervento militare legittimo in caso di una massiccia essi sistematica violazione dei diritti individuali e collettivi come fu la scomparsa di un intero popolo
Questo e la dottrina dell'interventi umanitari con questo intervento la NATO ha testimoniato di essere non solo la guardia di sicurezza dei paesi membri ma anche il protettore dei palloni più alti
Della civiltà occidentale e dei diritti umani
Oggi ci sono delle tendenze affinché questo intervento militare in nome dell'umanismo
Ma anche l'indipendenza del Kosovo sia usato da alcuni Stati come pretesto per giustificare i loro atti di aggressione nei confronti di altri stati
Per noi e per l'alleanza atlantica che si compone dai paesi democratici che non sono intervenuti per ambizioni territoriali ma per fermare il genocidio questo è e sarà sempre inaccettabile
Qualsiasi qualsiasi confronto di questo tipo e insostenibile e non reale
è un gioco d'geostrategico introdurre i segni della divisione per causare composizione nel pubblico internazionale
L'intervento militare della NATO in Kosovo per motivi umanitari e l'indipendenza del Kosovo sono legittimati rispettivamente dal tribunale internazionale
Per crimini di guerra nella ex Jugoslavia e dalla Corte internazionale di giustizia sfortunatamente questo ultimando alcuni Paesi viene trattata con un tavolo svedese dove puoi prendere sonno Ciocchetti pane
Questo approccio non nel caso del Kosovo non aiuta la pace e la stabilità internazionale al contrario
Gentili partecipanti gli errori del passato potrebbero portare vendetta in futuro questo vale anche per i destini dei popoli il Kosovo e l'esempio più classico che mostra come il destino dei popoli e non posta in essere risolto con un righello sulla cartina
Forse questo questo è l'unico caso inquilini Righele potevano produrre tragedie
I test fine non possono essere non possono essere risolti nemmeno usandoli come un bottino di guerra per premiare il più forti come purtroppo è accaduto con il popolo
Albanese
Nella famosa conferenza del ventesimo secolo in qui sono stati disegnati Contini delicati le conseguenze di tale approccio sono state evidenti anni dopo in molte regioni del mondo ma anche nella nostra regione nella quella guerre della ex Jugoslavia
Che porta porteranno alla sua Risoluzione sanguinosa spero e credo fermamente che la storia del Kosovo sia servita per trarre le necessarie elezioni et o il punta i politici e Italia attori decisivi internazionali
Che spesso decidono direttamente o indirettamente il destino dei piccoli popoli le imposizioni non sono soluzioni al lungo termine prima o poi esse si aprano sotto forma di vecchie ferite causando grandi teloni
In un mondo sempre più incerto i piccoli popoli si sentono ancora più insicuri indubbiamente tutti dovrebbero fare i propri compiti
Ma e dovere degli Stati democratici di prendersi cura per principio non solo della propria casa
Ebbe il proprio cortile esattamente come hanno fatto nel caso del Kosovo dove l'umanità e il rispetto per i diritti umani hanno trionfato sull'approccio freddo della sovranità degli Stati
Per concludere vorrei dire che l'intervento umanitario della NATO ha portato quella pace in Kosovo e nella regione di cui ora stiamo godendo
Ha inoltre aperto la prospettiva che l'intera regione ti penti parte della NATO e dell'Unione Europea il Kosovo
E gli altri paesi vicini non sono soli consumatori della sicurezza della NATO maschi erano anche a dare il loro contributo alla sicurezza internazionale partecipando
In altre parti del mondo dove ci sono delle crisi e questo è un grande risultato storico che è dedicato a questa alleanza sue ai suoi paesi membri grazie per l'attenzione
Io ringrazio signor ambasciatore di avervi nominato sul campo vicedirettore sono solo vicecaporedattore pratica sa se se se non ci chiudono prima insomma speranze si sono
Allora grazie
Di questa questa introduzione a questo punto entriamo un po'anche nel vivo nel confronto di testimonianze di persone mette che hanno in modo diverso e ruoli diversi però conosciuto direttamente e la realtà balcanica e quello che è accaduto vent'anni fa
Ieri sera ho visto un servizio sul telegiornale non dico quale telegiornale non dico di quale rette in cui si diceva che il ventiquattro marzo del mille novecentonovantanove iniziava la guerra del Kosovo per me che seguo quello che avviene al di là dell'Adriatico da un po'di anni
Viene devo dire che purtroppo nella stragrande maggioranza Anna è stata dei casi l'anno se informazione dimostra sempre rispetto ai Balcani una grande superficialità se non siamo pochi scusate se uso dire siamo siamo pochi in Italia che seguiamo con una certa attenzione quello che avviene chiunque conosca minimamente quello che è successo nei Balcani negli ultimi due decenni sa che la guerra del Kosovo la guerra guerreggiate era iniziata già diversi mesi prima il conflitto del Kosovo addirittura anni prima addirittura possiamo dire in qualche modo si aprì all'indomani della morte
Di Tito tra l'altro consentitemi una piccola parentesi
Prima citavo appunto l'attenzione di radio radicale del che il partito radicale ha avuto rispetto i Balcani Marco Pannella fu uno dei pochi a capire alla metà degli anni Ottanta quello che stavano andando a che si poteva preparare nell'ottantaquattro propose che riposa rientrasse nella Comunità europea naturalmente non fu ascoltato e nell'ottantotto in un comizio disattenzione
Che se non facciamo qualche cosa tra due anni scopriranno scoppiano conflitti sociali e regionali inimmaginabili sbaglio di dodici mesi perché primo confitto armato e della è stato del novantuno era giugno dell'ottantotto
Detto questo perdonatemi questa notazione perché la terra per far capire
Che purtroppo
Questa grande superficialità che c'è da parte delle dell'informazione poi si riflette anche sulla non conoscenza
Che del che abbia che la gente ha delle cose che avvengono al di là dell'Adriatico che invece è una regione molto vicino a noi che ci interessa molto e si dimentica per esempio che d'interscambio commerciale che noi abbiamo con i Balcani occidentali possiamo dire a livello di quello cinese complessivamente perdonatemi la butto lì un po'con l'accetta però è utile ragionare oggi a vent'anni dalla dal dal conflitto infatti questo questo il titolo di questo incontro l'intervento umanitario della NATO in Kosovo già parlare di intervento umanitario per un'azione di guerra di bombardamento apre ovviamente una questione su cui è necessario interrogarsi comici si interrogo
Allora in questi vent'anni sono successe tante cose
Molte cose sono cambiate le questioni principali aperte nei Balcani nell'ex-Jugoslavia però sono ancora aperte non c'è solo il Kosovo ce la Bosnia ci sono situazioni abbiamo qualche segnale positivo recente del raccordo tra Grecia e Macedonia insomma è stata una bella notizia che arrivata andai dai Balcani però le questioni sono aperte questo ci fa anche riflettere per intervento servì non servì fu giusto fu sbagliato ecco
Quindi è importante
Considerando anche i le questioni che sono aperte in proprio in questi mesi di cui ovviamente non parliamo oggi perché sono aperti appunto la relazione il negoziato tra Belgrado e Pristina invece ragionare oggi
Sull'oggi ma pensando quello che successe vent'anni fa può essere molto utile e farlo con persone appunto che questa storia la conosco ne hanno continuato a seguirla e a conoscerla
Nel corso degli anni quindi io dirà darei prima di tutto la parola
Al presidente D'Alema perché era il presidente del Consiglio nel mille novecentonovantanove l'Italia faceva parte del gruppo di contatto
Che cercava di risolvere il conflitto han già Perton in Kosovo era iniziata la guerriglia era analizzato il tutto quello che che sappiamo
E
Presidente le si assunse
Il suo governo una bella responsabilità di far partecipare la nel nostro Paese a un'azione militare che tra l'altro non era stata decisa dal Consiglio di Sicurezza e questo apre tutta un'altra questione se non ricordo male mi corregga e andò anche in televisione
A spiegare la ninnananna necessità dell'intervento
E come come si risponde ma è una tavola rotonda vigna fare dei discorsi no come Nunzio io gli avalli ordinò il mio apporto delle va be'valenza forse vado lì a rispondere non lo so veda lei no no io mi attengo sempre
Disciplinare agli organi allora diciamo anche che stiamo nei dieci minuti e così parliamo va bene quindi grazie
Sì
Quando si insediò il il mio governo a seguito del imprevedibile caduta del governo Prodi
La crisi del Kosovo era già in una fase avanzata era stato il Governo Prodi primati dimettersi a deliberare latti Decio nord
E cioè la decisione con la quale le nostre forze armate venivano poste sotto il comando della NATO
E che quindi in qualche modo voleva rappresentare una concreta pressione e minaccia nei confronti del governo Sir
Ma ci furono settimane molto concitate drammatiche sia per le notizie e le immagini dei massacri
Sia per i tentativi sul piano dell'iniziativa politica di otteneva il risultato di un ritiro delle forze armate dei gruppi paramilitari serbi dal Kosovo senza dovere ricorrere all'uso della forza
Io stesso ebbi un incontro del tutto privato con il presidente
Serve Milutinović
Milosevic era il presidente della Federazione o di ciò che restava della federazione
Con il quale avevo dei rapporti di come dire delle amicizie comuni e ricordo quella conversazione piuttosto drammatica anche per l'arroganza irresponsabile con cui l'attuale l'allora leadership
Di quel Paese non si rendeva conto di quanto concreta fosse la minaccia di un dal loro punto di vista la minaccia di un'azione militare della
Però non nascondo
Mia una testimonianza
Quanto fosse difficile tenere drammatica la scelta di una azione militare e quanto io non abbia cercato diciamo di
Di esercitare tutte le le pressioni politiche le iniziative politiche potessero evitare il ricorso estremo l'uso della forza
E poi volli in qualche modo convince dice rendermi conto alla vigilia della decisione finale dell'azione militare
Io andai a trascorrere
Le giornate di di Pasqua al confine tra l'Albania e il costo al valico di Cook sotto il più o meno si dica così
E
Dove già i volontari italiani
Stavano operando
Per aiutare l'Albania
Ad accogliere il fiume di profughi che fuggivano rotta scosso
In un'area poverissima dell'Albania faceva impressione vedere questi profughi che arrivavano le automobili
E e dischetti con loro
E devo dire che la visione delle persone ferite e umiliate
Il racconto dei profughi
Mi aiutò a superare gli ultimi dubbi resistenze morali diciamo
E mi convinse che l'azione della NATO erano scelte inevitabili
In quei giorni e dubbiamente
Maggiore impulso venne da Bill Clinton
L'Europa vinse le sue resistenze le sue debolezze le sue incertezze senza dubbio grazie alla incessante pressione America
Clinton mi disse
Noi ci rendiamo conto di quanto sia delicata la posizione dell'Italia di quanto siano forti costi legami storici anche con i serbi non c'era dubbio
Quello che vogliamo dall'Italia è un'adesione politica nella disponibilità delle basi militari
Io mi presi in modo tutto solitario la responsabilità di di di no non basta
Con tutti i miei dubbi nel momento in cui si decide un'azione militare
L'Italia non può essere soltanto una porta deve prendersi una parte delle responsabilità e deve partecipare a questa azione militare anche perché noi vogliamo partecipare alla gestione politica questa crisi
E non c'era il minimo dubbio e questo vale in generale che per potere avere voce in capitolo
Politica
Bisogna anche prendersi le proprie responsabilità sul campo devo dire che questa scelta è una delle ragioni di un'amicizia con Bill Clinton che è continuata per tentare nel senso che lui gli americani poi in questo sono
Molto semplice no cioè se
Quelli che sono e volto del libro
Vengono rispettati indipendentemente poi dalle loro opinioni politiche e quindi decide d'intraprendere questo tra mille difficoltà
Nel governo c'erano alcune sofferenze estreme diciamo a mio parlato dice però ci fu in qualche modo una delega fu molto complessa la gestione parlamentare dei diversi passaggi
Ma l'Italia
Si prese le sue responsabilità
Io ho raccontato non voglio raccontare perché non ci vorrebbero dieci minuti ma molto di più
Questa complessa vicenda gli americani si illudevano in questo noi avverte l'avevamo detto prima
Che particolare lavoro Bright tre giorni di bombardamenti non fu così
E sicuramente essi sottovalutata diciamo anche la
La tenacia la testardaggine l'orgoglio serbi
L'azione militare fu lunga fu complessa
La NATO decise di colpire anche obiettivi insisto soltanto le forze armate serbe sul terreno ma anche obiettivi che erano nelle città serbe ci furono vittime collaterali ci furono momenti molto difficili nel corso di
Molti giorni di conflitto problemi di tenuta
Di tenuta psicologica perché all'inizio il Paese era d'accordo
Ci fu cioè un consenso altissimo politico ma di opinione pubblica
Poi piano piano situazione diventò più complessa
Anche nell'ambito della NATO vennero avanti il spinte per una soluzione militare che ponesse fine in modo più radicale conflitto durante il vertice per i cinquanta anni della NATO a Washington ci fu una discussione molto delicato
E devo dire che Clinton la risolse in modo magistrale perché lui disse noi faremo solo quello su cui tutti gli europei sono d'accordo perché il Presidente degli Stati Uniti non può dividere l'Europa
Poi mi è venuto in mente anni dopo diciamo altri presidenti altre posizione
L'Italia fu parte attiva importante non solo sul piano militare perché le nostre forze armate
L'aviazione prima e poi i nostri militari nella che i forti hanno svolto un ruolo straordinario
In diverse vicende internazionali e mi sono incrociato con le nostre forze armate nostre forze armate sono più uno di quei settori della pubblica amministrazione di cui dobbiamo essere fieri
Per l'efficienza
Per la qualità del loro lavoro e anche direi per la capacità politica e il livello di umanità con cui sanno svolge le loro missioni IPA ci
Ma
Nello stesso tempo ci fu anche un'azione politica
Molto intensa da parte nostra perché la nostra preoccupazione era che quella scelta di agire al di fuori di un mandato delle Nazioni Unite doveva poi in qualche modo essere sanata
Perché era difficile pensare di entrare nel Kosovo senza un mandato delle Nazioni
E quindi noi lavorammo per tenere aperto il dialogo con la Russia coinvolgere la Russia nella ricerca di una soluzione politica in una pressione sul governo serbo
Tenemmo queste relazioni in modo molto trasparente con gli americani ma
Cernomyrdin
Veniva da Mosca a Roma cenava con me a Palazzo Chigi
Partiamo amo Clinton che il fuso orario si presta e la mattina dopo partiva per Belgrado su un aereo dei nostri servizi
Conducemmo quella delicata e difficile trattativa
Che alla fine spinse Milosevic a liberare Rugova
Con qualche discussione tra i nostri alleati perché qualcuno lo considerava un uomo oramai che aveva esaurito il suo ruolo poi vedemmo all'indomani della liberazione del Kosovo quanto invece Rugova godesse del consenso del sostegno diventammo amici lo ospitando lui la sua famiglia Roma
E sono stato poco tempo fa a casa Rugova
Con la vedova con i figli diventati grandi chi ancora si ricordano di quando l'ammiraglio Battelli
Portava il gelato ai bambini diciamo che erano ospiti del governo italiano
E costruimmo con Rugova anche un'ipotesi di dopoguerra
Nel senso della pacificazione del Kosovo
Alla fine le cose andarono come come è noto
La Serbia si piegò si ritirò
Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite deliberò
I russi arrivarono un po'prima diciamo ma non fu un grande problema
E la KFOR agli ordini del generale britannico
Entrò in i nostri militari andai con loro con le con i bersaglieri
Garibaldi
Entrarono dalla Macedonia e fecero la loro parte
Che dire tanti anni dopo
Una scelta difficile
Ma giusta
Mi sento diciamo di rivendicarlo assolutamente corretto quello che è stato detto
Noi non abbiamo scatenato la guerra nel Kosovo noi siamo intervenuti per porre fine alla guerra e per porre fine alla guerra difendendo la vita delle popolazioni del costo e abbiamo posto fine alla guerra che quell'intervento della NATO per quanto doloroso avuto l'effetto di porre fine alle guerre balcaniche
Una scelta da cui l'Italia è uscita più forte
Per il riconoscimento internazionale
Riconoscimento dei nostri alleati senza dubbio riconoscimento delle popolazioni albanesi non solo del corso quante dall'Albania perché fummo noi ad andare ad aiutare gli albanesi ad accogliere decine di migliaia di profughi una parte vennero in Italia una parte andarono in altri Paesi mi è venuto in mente la gestione della questione dei profughi
Della guerra del Kosovo in tempi più recenti trecento mila profughi
Non ci fu un battello nella triade
Non ricorderete una persona affogata
O uno sbarco
Nulla gli andammo a prendere con le nostre navi
Non ci fu discussione in Europa
Una parte non vennero tutti in Italia
La bocca buona parte forma se siete in Albania una parte vennero imita senza che se ne accorgesse un sono cittadini italiani
E furono ospitati d'Italia una parte andare in Austria si va all'estimo un villaggio nella ex base di
Codice
Una parte andare non in asse una parte andarono in Germania
Il bar della Schering cioè la
Fu deciso al telefono con una conference call
Non furono imposte da nessuno delle quote era un'altra euro
E
E voi aiutando anche l'Albania anche lì con un impegno generoso di volontari divenne giri della Croce Rossa dei nostri militari che fu motivo di orgoglio per l'Italia il taglio riuscì più forte
E quella vicenda rimane secondo me un esempio
Siccome anche scelte difficili si possono compiere porre
Un
Come dire la difesa dei diritti umani anche attraverso l'uso della forza in condizioni estreme
In un quadro internazionale di percorsi ci fu uno strano poco ma ci fu anche l'attenzione politica
Con questo voglio ricordare perché viene ricordato soltanto il fatto militare non scosso fu anche una vicenda politica
Di grande complessità di grande comune responsabilità dei maggiori Paesi dell'Occidente noi tenemmo aperta alla nostra ambasciata
A Belgrado fummo l'unico paese
Della NATO in guerra che tenne aperta all'ambasciata a Belgrado
Non lo facemmo a dispetto degli americani lo facemmo d'accordo
Perché dicemmo noi siamo il paese che può tenere aperto un canale diplomatico con la Serbia e una soluzione politica va trovata
E ancora oggi a me è capitato quando ero ministro degli esteri che di qualche anno fa i serbi ricordano l'Italia come un Paese che li ha combattuti quel momento ma con una sempre con l'idea di essere amici
E se mai di aiutarli ad uscire dalle condizioni di una dittatura di disumana che fu un danno anche per la serie
Una vicenda politica credo di cui a distanza di molti anni
Possiamo essere orgogliosi come Paese naturalmente nel suo complesso oggi è un'ultima battuta io mi trovo collaborare con il ministero degli esteri del Kosovo
E lo faccio con molta piacere
Oggi è in corso complesso negoziato sono passati molti anni io ho incrociato il Kosovo un'altra volta nella mia vita non ricordavo poco fa perché Fui
Ministro degli Esteri quando Fini mandato delle Nazioni Unite
Arrivo in Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
La riconoscimento del Kosovo
E cadde anche perché fu fatto un certo lavoro a questo fine nel mese in cui l'Italia era presidente di turno o del Consiglio di sicurezza delle Nazioni
Io presiedette in quella riunione
Del governo del Kosovo con il governo della Serbia quella riunione non portò ovviamente per l'opposizione russa cinese al riconoscimento del Kosovo
E poi
Ci fu la dichiarazione unilaterale di indipendenza con il sostegno dei Paesi democratici
Oggi è in corso un complesso negoziato
Non ho qui non è il caso di parlarne ovviamente non è tema di oggi se non esprimere l'auspicio e questo negoziato possa condurre a un riconoscimento reciproco per la Serbia il coso
Ad una conclusivo dei conflitti balcanici
Perché io credo che soltanto attraverso il riconoscimento reciproco la cooperazione economica e un complessivo avvicinamento all'Europa noi possiamo garantire a questa parte del nostro continente
Un futuro non solo di pace ma anche di prosperità sono tutte le condizioni per questo
Spero che sia possibile che sia possibile vincere diciamo i nazionalismi le resistenze il coso se lo meriti Kosovo progredito molto ma certamente
La conclusione attraverso un accordo di questa vicenda aprirebbe al Kosovo una grande prospettiva di sviluppo è un Paese giovane dove c'è una nuova generazione che guarda all'Europa
E dove ci sono grandi possibilità di crescita e di affermazione io credo che dobbiamo continuare come Paese ad essere al loro fianco grazie
Grazie se il presidente D'Alema era il Presidente del Consiglio in quel momento il professor Carlo scogliera il ministro della difesa quindi era uno degli esponenti del Governo che maggiormente coinvolto in quella decisione che fu resa come ci ha spiegato appunto il presidente D'Alema non solo per motivi militari maxi premi tutto per motivi politici perché l'Italia voglio avere un ruolo prima di tutto politico in una questione aperta grave come quella del Kosovo prego professore
Grazie
Dunque è già stato detto che nel governo che ha preceduto da
Onorevole Massimo D'Alema io ricoprivo nella carica di ministro della difesa
E questo governo era stato formato la maggioranza che reggeva questo governo era stato formato con due specifici obiettivi di politica estera poi ce n'erano anche diciamo di politica nazionale ma di questo parleremo eventualmente di un'altra sede
Occasione e gli obiettivi erano tenere il passo con gli altri paesi che avrebbero aderito alla moneta unica l'euro cioè quella sia ma oggi le paure
A era secondo le gli impegni che erano stati presi con il cancelliere culla
Anche questo è un argomento della quale parleremo eventualmente in altra sede in altra occasione e l'altro era invece quello di affrontare gli impegni
Che derivavano dall'azione della NATO per la soluzione della crisi del Kosovo come ha ricordato il presidente D'Alema la NATO aveva già e messo il quindici ottobre del mille novecento novantotto
La il cosiddetto atti ed esce nota che il terzo e ultimo passo della procedura di attivazione dell'azione militare da parte della NATO e quel passo che affida al comandante supremo militare supremo della NATO tu Ponteccio Ikea
Titti premere il grilletto e attirare l'azione mi dunque
Peraltro diciamo considerazione che non va dimenticata era che sebbene non ci fosse stata un'autorizzazione da parte dell'ONU al esplicita all'azione militare c'era pur stata
La risoluzione numero mille cento novantanove del ventitré settembre del novantotto che definita catastrofe umanitaria
La situazione che si sta
Per ripicca
Nel corso
Che cosa era accaduto lo ricordo molto brevemente dopo le sconfitte che Milosevic aveva subito in Slovenia in o ansia e soprattutto in Bosnia nel mille novecentonovantacinque
Sì aveva deciso di costruirci una credibilità una statura una una fama di voi TG statista
Semplicemente sradicamento dal Kosovo la popolazione di etnia
Kosovara
Il Kosovo
E tu lo dico agli italiani certo non ai kosovari era stata la culla in effetti federazione serba prima della conquista dei turchi nel mille trecento ottantanove
Nei secoli seguenti la popolazione serba era stata quasi completamente rimpiazzata da una popolazione etnicamente albanese
E circa il novanta per cento dell'opposizione del Kosovo e e tenti di in qua albanese e di relazione mussulmana cioè non non che stiamo
Ortodosso
Nel passato il Kosovo il parco tutto di una vasta autonomia come Provincia autonoma questa è la definizione dello Stato aveva le proprie scuole in lingua albanese funziona che CPT i propri una polizia locale autonoma e tutto questo fu spazzato via da Milosevic con lo slogan di fare della del Kosovo culla della sera Pia nuovamente Serra
E quindi considerare i kosovari come intrusi nel territorio nazionale
Milosevic aveva deciso quindi di revocare tutte le forme di autonomia e di autogoverno di bandire l'albanese dalle scuole e dagli uffici pubblici di chiudere i giornali
Effettivi Lettieri visioni di lingua albanese eliminare i funzionari civili non sei Nappi e la polizia locale
Sostituendo la comunità serbe e con le cosiddette forze paramilitari queste erano bande di criminali questa è la definizione più precise che si può dare e che erano state sperimentate in Bosnia
Lasciando una scia di sangue e di terrore sempre inizia credo che sia un nome che ancora faccia accapponare la pelle a molti ecco quella strage
Ben presto questo queste misure avevano suscitato una reazione da parte della popolazione di etnia albanese molti avevano cercato rifugio in Paesi confinanti altri avevano cercato di resistere con attacchi alle sezioni di polizia e con la formazione di una resistenza armata chiamata Kosovo Liberation
Gli attacchi da entrambi le parti si erano intensificati
L'ambasciatore lama ci ha ricordato che ci furono più di tredici mila vittime in questa guerra venti mila donne stuprate e naturalmente soltanto una parte di queste vicende diventavano no temi all'opinione pubblica internazionale
I casi più noti che suscitarono l'indignazione generale furono quello della strage del villaggio di lasciare il credo che si dica così
Dove furono massacrati sessanta
Abitanti diciotto erano donne e dieci erano addirittura vedersi minori di sedici anni
Questo evento aveva provocato una reazione molto dura da parte ti mette le Nord prix
Che aveva dichiarato questa crisi non è un affare interno vedrà che pubblica
Jugoslavia
La diplomazia occidentale per dei Balcani era intervenuta conta prodotte intervenuto insieme alla NATO per cercare di fare
Concordare una tregua fra le parti
In effetti una tregua era stata siglata il quindici ottobre del mille novecentonovantotto ma due mesi più tardi pettegola fu rotta e i combattimenti riprese fu chiaro che Milosevic è non avrebbe avuto alcuna intenzione di permettere che una forza internazionale potesse entrare nel Kosovo per verificare le condizioni lì che a dispetto delle condizioni di cessate il fuoco
Con il procedere dei combattimenti che agire tuoi comportamenti che l'artiglieria serba
Svolgeva sulle aree urbane
Già trecento mila
Kosovari albanesi si erano rifugiati nei paesi vicini cioè in Albania in Macedonia e nelle file certe il flusso degli immigrati era stato accolto con molta generosità nei paesi vicini ma sono peggiori molto poco viceconte grossi problemi di logistica e di sussistenza
Terracotta problemi alloggi cure mediche di cose che ti circonda
Alla fine nel dicembre del mille novecentonovantotto
Milosevic in qualche modo gettò la maschera abbandono la conferenza di pace che si teneva ampie
E questo con la strage che decise venne presa nota immediatamente dopo
E quindi gennaio del novantanove quando quarantacinque contadini kosovari furono circondati trascinati su una collina e massacrati tonico perché vennero lasciati per la strada
Sul massacro di tacere
In cui gli osservatori dell'OSCE furono immediatamente dopo testimoni e questo fu il goccia che fece tattico
Traboccare Itas
Addirittura Milosevic si rifiuto io ammette nella
I fatti che erano sotto gli occhi sotto gli occhi di tutto e conseguentemente la NATO autorizzo il comandante
E lo so delle forze europee a preparare i piani di attacco alle Forces
Gli obiettivi del piano della NATO erano chiaramente stabiliti dal portavoce della NATO che disse se sta Hauts
Dischi players niente
L'elettricista
I serbi fuochi i peacekeeper dentro inefficienti diritto
Sia quando avevo ricevuto l'incarico di ministro della Difesa visto che questo problema nel corso dell'acqua possibile guerra nel Kosovo era uno dei grandi problemi
Quel ministero
Avevo cercato di comprendere quali avrebbero potuto essere le mosse di Milosevic e quale fosse la razionalità della sua posizione io sono un giocatore di scacchi imperativo giocatore di scacchi ma buono abbastanza
Per sapere che le mostre che si pensano devono considerare anche quali sono le possibili reazioni
Ora sul piano militare il confronto tra la Serbia le forze della NATO era un confronto senza sto li avremmo potuto distruggere tutti gli tramite la Serbia
A terra ho appena si fossero alzati in volo quello che effettivamente successe
Dunque
Qual era la speranza
Di Milosevic speranze era legata al fatto che la campagna sarebbe stata molto più lunga di quella che era stata condotta in Bosnia
Dove il bersaglio imposti mia consisteva in poche postazioni di artiglieria concentrate intorno al città divisa in questo caso il bersaglio sarebbe stato un intero esercito disperso su una regione molto vasta
E dotato di e Fifi pari di nascondigli oltre a un sistema di infrastrutture perché il comando nel centrale presidente D'Alema
Il controllo della comunicazione dell'esercito serbo nell'intero territorio sulla non era soltanto una questione localizzata su più a lungo fosse durata la Campania più sarebbe stato difficile mantenere la Q unità la coalizione parole sentite del presidente dell'ENEL ci dicono quanto fosse difficile gestire l'opinione pubblica in quelle condizioni
Specialmente se vi fossero state delle pertiche delle nostre aviazione ode tirati danni alla popolazione civile il ricordo
Della inefficace drammatica azione dei bombardamenti aerei sul Vietnam era ancora molto vivo lo era molto vivo soprattutto per per gli americani
Milosevic però poteva giocare un'altra casa
Era quella di approfittare dell'attacco aereo della NATO per portare a termine la sua soluzione finale
Del problema dei kosovari albanesi
La soluzione finale consisteva nell'espellere l'intera popolazione albanese del Kosovo
Che avrebbe creato il fatto compiuto grande ragione diplomazia della politica della pulizia etnica e provocato il caos e il disordine nei paesi vicini
Troppo poveri per raccogliere di ospitare una massa di centinaia di migliaia di di rifugiati
Così né io nel
Dicembre del mille novecento novantotto internet RAI generale Cantone
Che era il capo della nostra visione del militare in Albania di individuare le località adatte per l'apprezzamento dei piccanti per almeno cinquecento seicento mila rifugiati in Albania oltre a due trecento mila
Che avrebbero dovuto essere preparati in Macedonia e di preparati nell'allestimento e la logistica e essi avrebbero dovuto trovarsi questi siti il più possibile vicino alla frontiera del Kosovo per dare un senso di vicinanza
Ai profughi e località ovviamente facilmente accessibili tra i porti albanesi o dal porto greco di San professore mi scusi se la interrompo all'però sì ecco
La Campania ebbe inizio il ventiquattro marzo come è stato detto
E effettivamente accadde quello che era stato previsto cioè l'intera popolazione del Kosovo venne espulsa dal territorio del Kosovo
Lei furono in sostanza
Un milione e quattrocento mila
Che furono però che non provocano però il disastro umanitario che Milosevic si aspetta
Perché fu possibile con la preparazione che era stata fatta ospitanti Perin
Come finì la guerra del Kosovo Fini
Per tre motivi il primo e quello che
Milosevic alla fine vide ritorcere contro di sé l'arma che ha dei punti il disastro umanitario che aveva tentato ma non cui scritti nera perfettamente riuscito divenne un'arma contro la Serbia e milanese fu poste in stato d'accusa davanti al tribunale dell'Aja
Questa al punto da prima ragioni la seconda ragione
Fu
Che le forze della NATO avevano deciso di passare a un'azione militare ditte se non fosse conclusa può e attraverso la sua relazione
E la terza e giusto ecco darlo in questa sede un'azione compiuta dalla resistenza del corso con i prepensionamenti che si impadronì Del Monte Plata i che rappresenti il bastione di accesso dall'Albania
Questo lascio Milosevic
Senza alcuna Cartapiù già giocate essenza anche supporto ossia che era l'ultimo e quindi arrivo alla conclusione DR
Oggi
Come diciamo possiamo ricordare che secondo United National High Commissioner for ben precise
Già nel novembre del novantanove su un milione trecento mila profughi più di novecento mila erano rientrati nello questo dà la misura del successo complessivo dell'opera
E quello che non va dimenticato e che oggi la minoranza serba nel Kosovo con quote della propria polizia
Delle proprie funzionari e delle altre libertà che alla maggioranza kosovara albanese invece che erano state negate
Grazie grazie professor Scoglio è meglio naturalmente avremmo bisogno di ore per approfondire tutti tutti tutte le questioni io darei la parola Emma Bonino la cui testimonianza su memorie molto importante secondo ad almeno tre motivi uno per l'impegno all'attenzione per impolitico rispetta rivolto appunto all'Est europeo e ai Balcani particolare
Per la sua perché era commissario europeo agli aiuti umanitari nel periodo peggiore delle guerre jugoslave e quindi anche un esperienza diretta sul campo di quello che hanno significato quei conflitti e perché anche perché il grande dibattito e lo scontro sull'intervento non non violenza pacifismo che fu un grande dibattito all'interno anche dello stesso mondo pacifista
M grazie se
Due osservazioni volevo fare la prima è che quando si pensa all'intervento Mindy umanitario slash militare in Kosovo
Sembra
Una cosa che è calata improvvisamente una mattina
Ma commette qualcuno non si fosse svegliato e improvvisamente decide in realtà senza essere un esperti di storia questo intervento avviene alla fine di quasi dieci anni di conflitto nell'ex Jugoslavia
Iniziata con l'assalto serbo a Zagabria io ricordo un consigliere generale del Partito Radicale nel bunker dell'albergo Carmen mentre cadevano le prime bombe
Ricordo un Capodanno passato ecco con le divise provate dai miei compagni
Non violenti Pannella Cicciomessere da altri avviene snack mentre a spurgare altamente ma avevano mandata da sola
A Belgrado attentare di contattare i diciamo in pacifisti serbe o gli oppositori a Milosevic serve e imponendo mai peraltro di fare il primo collegamento di Agorà telematica tra Belgrado e viene Street quella che poi che che ha funzionato nostrani stranissimo aumenta e con mia grande sorpresa visto che io rimango una un po'analfabeta dal punto di vista tecnologica indichiamo ma funziona
Quindi Sinfub prima tutta questa parte
Poi arrivo l'attacco alla Bocconi assieme Sarajevo
E in questa prima parte il governo italiano
All'epoca si impegno peraltro buongoverno Franci
Chiese per la creazione del tribunale ad hoc ex Jugoslavia che è quello che il proprio in questi giorni e poi a in questi mesi in questi anni ha giudicato Milosevic caro invece eccetera eccetera
Se andiamo avanti noi troviamo dopo Sarajevo mille novecentonovantacinque l'eccidio di Srebrenica
Con i caschi blu senza mandato
L'espulsione di
Un comunque c'è umanitario europeo mantenevamo e sapevamo perfettamente in sé avvenenza circa quarantadue mila rifugiati e dai posti vicini come fu attaccata se Brands sterminata la popolazione io ricordo che in una missione media ventiquattr'ore dopo a Tuzla
Dei dividendi in un campo attrezzato lungo la striscia della ricomposto in un immerso in un silenzio spaventoso
Erano le donne e i bambini ed è che che erano arrivati ma non si vedeva un uomo né un ragazzo dai sedici ai cinquant'anni è in quella in quegli accampamenti
Diedi l'allarme dicendo guardate me mancano ottomila persona del sovrano nei una più una meno ma badate mi mancano tutti gli uomini in questi in questo campo di tutela non c'è no
Ma non ci saranno nelle foreste ma quali vorreste tutti gli altri erano già stati usati durante la guerra diciamo che quella parte del territorio era veramente rasa a terra sostanzialmente si scoprì dopo infatti che erano stati tutti brutalmente trucidati
Quindi del passo impasto per dieci anni era andata avanti questa storia quando ero cominciare umanitaria ricordata nell'agosto nel novantotto quindi ci stiamo avvicinando alla decisione dell'intervento
Le opere i gli operatori umanitari italiani ed europei basati in Kosovo
Mi mandano a dire guardi commissaria qui c'è una nuova tecnica che si sta che sta usando Milosevic è quello di spopolare tutto il confine del Kosovo raggruppando tutte le persone a Pristina o comunque nel centro spopolando tutte all'ente era zone quindi poi di uscita ordini o di scambio andai a fare una visita e questo l'ho potuto constatare l'idea all'epoca scoprimmo dopo era quello di ammassare tutti i kosovari al centro e poi come poi successe infatti metterli sui treni
A parte sterminarli e metterli sul treni e mandarli in Macedonia o d'altra parte cosa che ho visto testimoniata Cortona notte siamo andati via a a vedere chi erano veramente partiti da Pristina la mattina arrestati alla stazione ragazze mentre andavano a scuola eccetera eccetera
Messi sui carretti sui treni e con agli sportelli chiusi dall'esterno non so se li ricorda qualcosa con gli sportelli chiusi dall'esterno
Portate in Macedonia a lasciati vicenda Annan atti in realtà al suo un fiumiciattolo che abbiamo visitato aprendo le porte e scaricandoli
A qualche chilometro dal confine con la Macedonia con cui trattammo anche con l'aiuto del Governo italiano che li facessero entrare senza tenerli in quel cuscinetto di quel fiume
Quindi stiamo parlando dell'agosto settembre ottobre novantotto
Quello che volevo dirvi facendo la Bre e che alla fine all'intervento deciso militare non cade dal cielo non bella mattina ma viene al seguito di dieci anni diciamo di di di eccidi
Eccede dei Bardi varia tipo con vari tentativi di negoziare i club caschi blu a Srebrenica le sei persone che poi sei non erano perché nessuno aveva il mandato di difenderlo insomma arriva alla fine
Di tutta una storia complessa di di quella regione in cui però alla fine del disegno appunto di Milosevic era chiarissimo e cioè pulire schiava pulizia etnica pulire il Kosovo
Da tutti kosovari Albani
Ed è vero diceva presidente Dallera che i nostri amici americani pur determini c'era stato poi l'appello all'intervento se non ricordo male di Mitterand su su Sarajevo quello vende ancora prima
La ed è vero che i nostri amici americani meno io vista da Bruxelles e quindi in contatto col segretario generale Wesley Clark con sardi è sovrana era il segretario generale della NATO
La prendevano Maggi Walter giorni abbiamo fatto
Io prudentemente qualcun altro diceva badate non è esattamente così
E infatti durò settantotto giorni se ricordo bene la campagna con grande definì difficoltà di tenuta del dell'opinione pubblica perché è chiaro che più vai avanti le azioni militari
Però voglio anche ricordare che quell'intervento militare asse
Era accompagnato da una consapevolezza molto chiara
Che non è che ci andava bombardava venivamo via
Avevamo tutti i protagonisti o gli attori di questa di questa iniziativa consapevolezza la consapevolezza che saremmo rimasti in Kosovo per molto tempo
Non dal punto di vista militare ma dal punto di vista della ricostruzione materiale
E politica di quella regione eravamo tutti consapevoli che se pure intervento militare dovesse essere doveva essere più breve possibile
La presenza invece politica
Civile
Sarebbe durata Bolton lungo e infatti come dire in qualche modo ci siamo ancora e sono passati ben vent'anni
Il tutto questa spia nel frattempo la Corte penale internazionale quindi è tutto un processo politico
Diplomatico persino giuridico diciamo così accanto al all'intervento militare lo dico perché tutta questa complessità
E viene spesso dimenticata appunto commesse l'intervento in Kosovo fosse stato solo un intervento militare né preparato nel seguito invece da un'azione politica umanitaria importante ed è vero
Che all'epoca l'Italia
Lo dico per per per
Esperienza io dirigevo l'ufficio Bankitalia
Devo dire che consiglio umanitari con gli altri Stati membri o avevo constatato all'epoca una generosità anche finanziaria rilevante notate che in quello stesso periodo c'era la crisi dei Grandi laghi tanto per essere chiari con alcuni milioni
Rifugiati a Goma non so dove avevamo la crisi del Kosovo e c'era il problema dell'est asiatico
Però ho trovato su questo anche una disponibilità finanziaria importante
E il Governo italiano e inventò quasi e di sana pianta sul porto il comunque abbiamo lavorato insieme
Con qualche tensione ma fisiologica la se non ricordo male Presidente si chiamava la Missione Arcobaleno giusto
Zico chiamava l'ammissione arcobaleno su cui e che che punti o no e effettivamente a giugno nel giro di pochissimi giorni noi ci trovammo con ottocento mila persone a cui cash
Comunque c'è un posto a fan Fontolan al terrore direbbe qualcuno
Di sotto una pioggia torrenziale in cui manco le tende meritare resistevano e scivolavano le scivolavano giù dalla cioè fu un'impresa molto importante per fortuna i militari italiani eccetera eccetera aiutarono molto perché hai voglia tu collo Angie
Ma se devi fare delle tende militare centinaia di migliaia di persone otto Chai una struttura professionale capace di fare questo o non è la tenda da campeggio che mi proponevano alcuni Paesi nordici
Che mi risolveva la situazione anzi membro un brava solo l'unica
Pista d'atterraggio a Tirana che all'epoca ne aveva una solo e far scendere salire gli aerei era era difficile c'era uno slancio di generosità molto importante come spesso avviene e che spesso fa la tara della efficienza quindi tutti voglio venire tutti vogliono portare tutti
E mentre invece l'aiuto umanitario anche professionalità mi sono trovata ho ad aprire dei carri dei camion portati eccetera eccetera con dei generosissimi panettoni costumi da bagno
Medicinali non schedati per cui mi prendeva più Energia di volontari a schedare
A a schedare gli aiuti che erano poi gli avanzi di magazzino indie dim perché l'aiuto umanitario sempre considerata una roba che viene dal cuore brevissimo ma un po'di testa
Come dire non non fa male
Quindi tutto questo per dire che cosa oggi sono in corso dei negoziati molto complicati e molto difficile come sapete all'intera regione sta passando un periodo di qualche turbolenza
Lo parlo delle manifestazioni in Serbia parlo della fortuna di frustrazioni in Albania
La questione finalmente risolta ma poi della Macedonia del nome che poi però riappare su altre questioni e quindi non abbiamo tre paesi
In qualche turbolenza in tutto questo è chiaro che il rapporto Serbia Kosovo fa parte di questo groviglio difficile da districare senza entrare nei dettagli delle tariffe e delle tariffe al cento per cento eccetera eccetera senza entrare in questi dettagli quello che mi preme solamente dire e che l'attenzione dell'Italia e dell'Europa su questa parte diciamo del della
Dell'Adriatico dall'altra parte è essenziale non solo per loro ma essenziale per l'Europa stessa per noi stessi e credo che quando polemici di e credo che questo sia un dato che perché siamo fatti in modo strano
Se non si ammazzano abbastanza
Non ci interessa
Quando si ammazza non troppo pensiamo che è inutile
Risultato dell'intera vicenda non riusciamo mai a capire quali sono le priorità su cui si può ancora intervenire
E io penso che tutta la parte mediterranea quella sud e quella che si affaccia sull'Adriatico
è un interesse prioritario non solo del nostro Paese ma dell'intera dell'intero Europa se non e qualcuno deve portare questa bandiera qualcuno deve essere l'interprete del portavoce di queste priorità di queste esigenze e difficile con tutta la più buona volontà ovviamente che non estone sia preoccupatissimo di quello che succede
Che ne so in Albania succede sempre così
Chi è in vicinanza geografica o politica più rilevante deve essere anche il portavoce nelle istituzione europee delle loro istanze dei loro diritti e anche insomma un po'di di fermezza nello spingere lì nel respingerle tutti quanti a trovare un accordo possibilmente senza metterci dieci anni come sta sulla questione del nome alla Macedonia ma questo è il ruolo che possiamo muovere partendo da nostri interessi e anche dei nostri valori grazie
Grazie Emma Bonino allora ne abbiamo ancora trenta minuti abbiamo ancora due interventi e poi le conclusioni e quindi
Vito
A a a stare un po'nei tempi e anche se sono pochi ma insomma ce la possiamo fare io prima ho parlato dei dell'informazione italiana della distrazione della superficialità che troppo spesso i nostri organi formazione hanno su quanto avviene a qualche centinaio di chilometri anche meno a da noi
Per questo credo sia molto interessante sentire cosa ha da dirci il dottor Luca De Poli
Perché proprio oltre a conoscere la realtà del dei luoghi di cui stiamo parlando
Alla Scala scritto proprio un un libro proprio su quello che fu il comportamento dei principali media italiani durante settantotto giorni di di di bombardamenti
è anche lì all'epoca ci fu una grande dibattito una grande scontro anche sui sui media
Stampati video e quindi interessante anche ricordarci anche me magari per fare delle dei confronti con quello che viene oggi rispetto ad altri teatri prego allora grazie grazie anche l'invito a parte l'ambasciatrice
Beh dopo dopo la storia direi che dirvi quello che ho scritto sarebbe come sminuire la storia vera quindi già qua è un onore essere con chi la visse di persona illa illa scrisse di persona la storia
Quindi se mi permetti volevo partire con un un aneddoto sono appena tornato da Pristina
Dove il il governo kosovaro mi ha invitato in quanto hanno tradotto un mio libro un libro su Ibrahim Rugova l'hanno tradotto in lingua albanese
E in concomitanza con settant'anni di don l'usciere
Un personaggio carismatico Kimmel Kosovo un vicario del vescovo un cristiano cattolico che Kunis oltre il due per cento della popolazione kosovara cattolica
Sembra che invece in realtà ne abbia al duecento per cento da quanto carismatico da quanto forte però non dite che lui un cristiano cattolico perché non vuole etichette assolutamente in questo questa cerimonia che si è tenuta venerdì c'erano cinquecento persone di cui due terzi musulmano ma ripeto non diciamo questa parola musulmane non diciamo cristiani non diciamo niente stiamo come dice il Bondo luce a a vedere che c'erano cinque per cinquecento persone
è stato un momento molto emozionante in quanto libero su diciamo successivamente alla la presentazione del libro sono stato travolto da dalle persone che bene o male mi chiedevano un autografo un selfie discusso fosse D'Alema la signora Bonino insomma un selfie una un autografo su un libro scritto dallo storico giornalista insomma non è da tutti i giorni però non è di questo che vivo di voglio raccontare ma che un gruppetto invece di cinquanta persone circa CIM cinquantina di persone sui vent'anni
Sui vent'anni
Analisi silenzio un po'annoiato
Insomma per dire che oggi il Kosovo stufo di sentir parlare di guerra di cosa è successo vent'anni fa perché son passati vent'anni e i giovani per fortuna quelli del novantanove non l'hanno vista la guerra e quindi loro non vedevano l'ora che finisca di parlare per porti subito integrare nelle problematiche reali del Kosovo che sono redditi soldi e un passaporto che vale come una figurina Panini c'è oggi un passaporto del Kosovo
Permette a mala pena di andare in Macedonia permette forse di andare al mare in Montenegro
A Tirana ma per il resto non ha nessun significato proprio legale quindi siamo riusciti a fare una guerra per costruire uno stato che ad oggi sì andiamo all'ONU
Se scritto non Kosovo ma c'è scritto Luca De Poli perché l'ONU ancora oggi non riconosce il Kosovo
Sono passati vent'anni se vi ricordate dopo la fine della seconda guerra mondiale al quarantacinque al sessantacinque Santa cinque l'Europa la centrali l'Europa aveva
Era ci arriva
Il Kosovo e viva ma è imploso all'interno di confini
Creati artificialmente e dove come dicevo all'ambasciatrice la voglia l'inerzia di questi giovani talmente forte che toccante vedere che inesplosa attualmente i contatti che ho con gli albanesi appunto classe novantanove classe diciamo dagli anni novanta in giro per il mondo e proprio questo basta parlare di quello che è stato lasciamola fare conferenze facciamole per per i libri di storia ma cerchiamo di dare un significato a che cosa che cosa vuol dire oggi essere un kosovaro in Kosovo
Per il resto si riprendendo ecco questo l'aneddoto velocemente riprendendo i i due libri due libri furono nacquero coincidenza quando lavoravo Belgrado per ne occupo di finanza più storico giornalisti mi occupo di finanza e lavoravo Belgrado e prendendo ogni lunedì il il taxi dall'aeroporto
Alla all'albergo ogni lunedì puntualmente il tassista mi diceva
Tu cosa sai Veneto sento un accento ma sei perché Said avviano partivano certi aerei e quindi ogni settimana mi sentivo ma mai con disprezzo e mai con disprezzo quindi è sempre un atteggiamento come per dire
Come diceva del questo problema effettivamente presenta D'Alema effettivamente non mi hanno mai visto come un nemico come uno scaricabombe ma mi hanno sempre visto come un perché il dialogo non è continuato cioè cosa portato a far sì che per dieci anni nessuno conoscesse il Kosovo e l'hanno conosciuto dal novantanove in poi col bombardamento
Cioè il l'Europa dove era in quegli anni sedici anni come diceva la signora Bonino sono serviti alla diplomazia internazionale
Per arrivare a che cosa alla fine siamo arrivati a ad una guerra che diciamo continua ancora oggi a far male anche dalla parte serba
Nel nel libro racconto come addirittura L'Espresso il venticinque marzo
Due mila diciannove sì la coerenza al ventiquattro e venticinque marzo due mila diciannove L'Espresso uscì con una copertina dove c'era anche il presidente D'Alema e Prodi che allora alle erano ai ferri corti nel senso buono del termine
Erano ai coltelli quindi per dar l'idea che fino al giorno stesso del primo bombardamento delle prime reprimere che partirono Taviano
La stampa europea e italiana
Tacque quindi non c'era nessun avvertimento nessun escalation da c'è c'è stato come un silenzio completo da parte di tutti i media dal giorno venticinque in poi ci fu tutta una serie di invece attacchi mediatici attenzione ricordiamo che la prima guerra su internet la prima il novantanove anche esplode in l'e-mail e quindi c'è uno è la prima chiamiamolo Guarri intelligente anche dal punto di vista informatico quindi si poteva dialogare con l'invece hanno gli inviati che in tempo reale
Il buon Mentana con Canale cinque
Diede diede la notizia di questo scontro ma ripeto tutti il in media sostanzialmente dal venticinque in poi appoggiarono il Governo ci furono solamente due testate che in qualche modo
Sì
Furono contro dall'inizio fino alla fine che fu l'Osservatore Romano per ovvie ragioni il Manifesto per altre boh ovvie ragioni ma è interessante che la terminologia usata dalla Repubblica dal Corriere della Sera
Italia dalla stampa dal tempo e fu una terminologia molto violenta addirittura si arrivo a parlare Pia associando Milosevic alle alle cose
A al lite della situazione usando delle delle violenze degli uscì morì come per la prima volta avendo usato un termine guerra umanitaria questo più grande ossimoro che possa esserci una guerra maritale
Una guerra come già il Manta e quindi alla fine e però si cavalcano le onde come sempre di cose
Che
Che che vennero piano piano metabolizzate fu introdotta la figura Zac starmene giorni cioè il l'uomo che doveva coordinare il tipo la Missione Arcobaleno che nonostante le le le tante ombre fu un'eccellenza proprio a livello internazionale per comincia il presidente D'Alema alla fine anche se ci fu uno scandalo dopo come sempre siamo bravi a trovare le cose che non andavano alla fine la Missione Arcobaleno tutti non so
Ecco però alla fine anni sulle calvizie di volte Hillary olandese esatto fu un esempio proprio a livello internazionale venne vista venne vista sì venne accusato che diciamo un profugo costava quaranta cinquanta volte no
Rispetto a un profugo dell'ONU però il profugo dall'ONU in in in Africa costa come un profugo dell'ONU
Chiamiamolo a Tirana quindi diciamo anche lì poi da vedere mi raccomando sì ittrio finiscono semplicemente dicendo che
Le parole
Dei giornali di allora furono che sono rimaste scolpite a distanza anche di di altri di gli anni oltre guardi monetaria
Furono guarda intelligente perché gli aerei volavano oltre a oltre quattordici mila metri quindi
Intelligente proprio da questo punto di vista ma alla fine fu un'intelligenza mio Peters che erano talmente altri alti che cosa successe un altro termine i famosi danni collaterali
Dalle collaterale fu un termine che venne usato anche in questo caso per la prima volta durante quel conflitto e che portò a dire che di di carrarmati distrutti sardi furono sette ma le le scuole furono oltre trecento scuole distrutte
Grazie
Grazie
Adesso abbiamo un'altra testimonianza anche in questo caso per di una giornalista conduttrice radiofonica anche produttrice televisiva che a un anno doppia testimonianza diciamo perché Paola Severini Melograni ha visto il Kosovo subito dopo il conflitto
E quindi quella situazione e lo ha rivisto invece recentemente quindi circa vent'anni dopo attraverso l'esperienza dei nostri dei nostri militari che sono tuttora lì insomma è e svolgono un ruolo che ha riconosciuto credo da entrambe le parti insomma
Sì sì prima di tutto grazie l'ambasciatrice
E ne approfitto per ringraziare l'esercito qui nella persona delle forme errata generale capo di stato maggiore Danilo Enrico perché senza il suo aiuto io non avrei potuto girare questo documentario
Che è andato su RAI tre il quattro ottobre e che credo sia stato utile perché e il problema è la conoscenza
Non tutti hanno vissuto e hanno la nostra età si ricordano l'emozione di un Paese che dopo anni non conosceva più la guerra e quindi la grande difficoltà dell'allora governo D'Alema io mi permetto di correggere il collega non era esattamente così perché appunto avendola vissuta ricordo perfettamente che per esempio la lega allora governata da Umberto Bossi aveva una posizione negativa una parte del gli ex comunisti e spicci che erano comunque interni al governo erano assolutamente filo serbi
E poi c'era punto la parte cattolica dei nostri cooperatori che erano già presenti nei Balcani a partire dal Silvio di Sarajevo
E del manifesto che peraltro ieri ha fatto uscire un inserto molto bello e interessante dove non sposta di un millimetro la posizione da vent'anni a questa parte che è un po'incredibile
Perché le cose in realtà cambiano
E noi dobbiamo cambiare con loro io sono un stata una donna fortunata nella mia vita
Ho seguito il tre conflitti importanti che sono in Libano
In Ruanda e soprattutto al Kosovo perché nel dicembre del novantanove io andrei a cui dare una parte di questi aiuti umanitari che facevano parte proprio della missione arcobaleno
Che ha avuto sicuramente delle ombre e noi denunciammo ma che nella sua mente accennerà alle ha lasciato nei Balcani
Dei cooperatori straordinari che sono andata a trovare vent'anni dopo
Questo documentario che si chiama Miss Sarajevo parte proprio dall'assedio di Sarajevo e mi sono resa conto presentandolo a Torino Connect generale fungo che ha guidato la che forse e poi all'interno c'è anche il generale cocci che fino a poco tempo fa era l'attuale comandante delle forze dalla KFOR mi sono resa conto che parlando ai ragazzi delle scuole di Torino
I ragazzi dell'ultimo anno del del liceo
Insieme all'attuale ministro il trenta e Mackenzie ragazzi erano completamente ignorata no ignoravano che cosa erano i Balcani ignoravano cos'era successo ignoravano il nostro straordinario rapporto con la bagnina c'è un altro anniversario quello della nave Flora sono passati trent'anni
Insomma io credo che il nostro ruolo sia quello di informare ora e ci rendiamo conto che le cose non sono poi così cambiate ieri c'è stata una manifestazione a Belgrado il Paese insieme fermato completamente
Perché c'è questa situazione i giovani non sono quelli che l'hanno vissuta la guerra e quindi vogliono altro non vogliono più avere il peso economico del Kosovo addosso
Io credo che sono scesi ma forzare e a seguire la linea di Marco Pannella
Qui spezzo una lancia chiaro verso i cari colleghi radicali grazie al lavoro quello che possiamo sapere lo sappiamo ogni mattina grazie al loro lavoro internazionale e vi prego di ricordare la situazione di difficoltà che sta vivendo la radio in questi giorni quindi tutti noi dobbiamo sostenere la radio radicale detto questo
La situazione è assolutamente cambiata età raccontata il nuovo costo per un Paese giovane
Abbiamo e qui mi trovo d'accordo con te caro collega abbiamo raccontato proprio le i desideri le esigenze di questi ragazzi che sono l'ultima generazione che vogliono entrare in Europa e che noi dobbiamo fare entrare in Europa
Io ricordo sempre quando spiego sia in radio che nelle scuole perché la bandiera del Kosovo sei stelline
E la trovo una cosa veramente eccezionale perché rappresenta gli albanesi serbi il turchi bosniaci i coreani e attenzione attenzione quello che noi che facciamo questo lavoro interessati più rappresenta in Roma il Kosovo aula ministero Roma
Ebbene oggi un modello per tanti Paesi dobbiamo aprire una linea di credito dare fiducia
Mi è capitato anche a un'altra vicenda interessante io vado nel novantasette comincia a girare documentario poi torno ai primi indice Maio del diciotto ma alla fine di gennaio D&G in Italia il ministro degli Esteri
Del Kosovo nonché vicepresidente che è anche un po'italiano perché in una prima parte della sua vita sposato Anna Oxa che sta è un'italiana libanese arbëreshë
E si chiama ben sette pezzi Olli e la perimetrazione del suo libero nulla ibride è proprio il modello la rappresentazione plastica di quello che questo piccolo Stato come ha detto l'ambasciatrice al Maracanà che dobbiamo curare che dobbiamo difendere di cui dobbiamo a vedere nei confronti una grande attenzione e dove abbiamo lasciato i migliori tra i nostri cooperatori
I più bravi il più straordinari che arrivano con la guerra restano lì costruiscono il sistema di welfare costruiscono le case famiglia insomma
Questo è un modello che va utilizzato per l'Europa ma nel contempo dobbiamo essere nubili ad aprire la strada europea a tutti questi ragazzi che sono come i nostri figli e che hanno il diritto la Broglia
Di partecipare Europa diverso ad un'Europa aperta consultiva quindi aiutateci a raccontarlo a raccontare cosa sono i Balcani non sono cose Cosco cos'è l'Albania
Metà maggio chiudendo con il riferimento ad un grande un grande scrittore albanese che qui c'è anche l'ambasciatrice di Albania Anita ditteri e mi ha fatto conoscere
L'Albania come dicono molti e la ventunesima regione italiana questa scrittore si chiama Bersani che Mustafà ai e idee straordinario io ha detto all'amica ambasciatrice vedrai che vincerà il Nobel per la letteratura
Come ci aspettiamo un Nobel per la letteratura che da Ismail cadere
Ma noi dobbiamo fare in modo che i nostri giovani conoscano queste realtà conoscano staffa riconoscano cadere conoscano pazzi o li conosca nel Comasco conoscano i nostri dirimpettai
Perché sono pigramente come noi noi siamo vicinissimi al loro quindi data di una mando perché questo accada
Grazie grazie parassitari Melograni si questo è il problema che abbiamo tutti noi che cerchiamo di raccontare i Balcani che che cerchiamo di spiegare che i Balcani oggi sono un'altra cosa dove certo c'è il peso di quello che c'è stato ma sono un'altra cosa e purtroppo spesso invece in Italia si parla solamente quando parte un colpo di pistola allora ce la polveriera balcanica con degli amici
Colleghi insomma sbarcano affidi Baccaglini abbiamo avevamo cognato hanno fatto anche un gruppo Facebook quando quando si parla di polveriera balcanica muore un panda
E ci divertivamo a trovare tutti questi luoghi comuni questi pregiudizi che continuano a a S. ripetuti su tutti i Paesi balcanici e che fanno ombra invece alla realtà difficile contraddittoria complessa
Che che che di questi Paesi quello che sono oggi di quello che chiedono
Siamo un direi imperfetta tabella di marcia allora io a questo punto cedo la parola non verso Torre Giulio Terzi di Sant'Agata per le conclusioni abbiamo una persona che oltre la sua lunga esperienza diplomatica di conoscenza anche di realtà compiuta altre realtà complesse come quelle mediorientali anche una conoscenza diretta
Di quello che è stato il lavoro diplomatico attorno alla questura chiamiamo la questione del Kosovo prego
Grazie finite ma non ho nessun esitazione a dire che per quanto la mia modesta conoscenza sia
Lunga
Abbastanza sofferta anche nel corso degli anni ho appreso tantissimo dalle voci dei protagonisti cominciare presidente D'Alema l'onorevole Bonino
Dal dalla dottoressa Severini e
Dal ministro Scognamiglio
Perché ho preso tantissimo ma ho capito ancora di più mi sono ancora più convinto della necessità di di parlare di alcuni grandi temi di fondamentale importanza per la nostra politica estera e di sicurezza
Politica estera e di sicurezze sotto le anch'sottolinea si parla di politica estera e di sicurezza politiche estere e di sicurezza e difesa Salt specialmente soprattutto riferito al quadro dell'unione europea
Dobbiamo
Imparare a parlarne e convincerci che ne dobbiamo essere consapevoli a livello nazionale per guardare a quelli che sono i nostri interni interessi del nostro paese del nostro popolo
In un quadro europeo ed Atlantic e devo dire che le le cose che che ha detto il il presidente D'Alema l'inizio soprattutto del suo intervento cioè il concetto fondamentale che sicuramente le relazioni internazionali devono svilupparsi suo obiettivi politici e con l'affermazione di principi di legalità internazionale che abbiano soprattutto una dimensione politica
Ma che talvolta purtroppo purtroppo e inevitabile
è inevitabile fare
Cioè non cedere ma essere consapevoli della necessità dell'utilizzo legittimo della forza e e quindi per entrare proprio nel dibattito perché giustamente la dottoressa Sereni Melograni a ricordato la
Rigidità perché noi spesso non siamo contenti non ha non dimostriamo continuità nelle direttrici principali della politica estera del nostro Paese ma invece siamo estremamente continui
Ideologizzati su alcuni partiti presi che sono stati assunti in una in una dimensione completamente diversa dalla realtà Geppo geopolitica internazionale nella quale viviamo è stato riferito un racconto su un giornale importante
Che ha sempre mantenuto una posizione nettamente contraria e critica a quella decisione dal novantanove sull'impiego della forza in un quadro atlantico e a mio avviso l'avviso di di moltissimi pienamente legittimato da quello che era avvenuto alle Nazioni Unite con l'adozione di cinque risoluzioni sul Kosovo da parte del Consiglio di sicurezza prima e sì manifestasse questa necessità di intervento
E da tutto quello che poi era avvenuto nel negoziato politico di cui ha parlato bene Presidente D'Alema ecco il negoziato non soltanto con Milosevic almeno Tino vice ma anche con gli altri protagonisti Esterni Cernomyrdin da una parte e con il sostegno e la determinazione degli americani dell'America di Bill Clinton ecco
Tutto questo creato un percorso che viene quasi anzi non viene trascurato viene silenzi atto da ideologismi
Che vengono nella nel riferimento alla pace una forma a mio avviso e non soltanto a mio giudizio deteriore di pacifismo cioè un pacifismo che penalizza sempre le vittime rispetto agli aguzzini
Proprio su questo punto siccome abbiamo dei delle voci liberali le le delle voci radicali molto importanti oggi c'è stata Emma Bonino c'è il nostro moderatore che ne ha parlato vorrei ricordare proprio nel vivo di questo dibattito alcune frasi di Marco Pannella in alcune on anniversari importanti
La morte di Ibrahim Rugova e alcuni anniversari anche al all'inizio veramente della dello svilupparsi della crisi kosovara
Diceva Pannella in nell'aprile del novantanove
Se fossimo stati ascoltati nell'ottantadue ottantatré ottantaquattro e ottantacinque non ci sarebbe stata guerra in Jugoslavia
Non ci sarebbe stato lo sterminio che vediamo in questi giorni ma la crescita dell'intera Europa dell'Italia e delle stesse Jugoslavia per la prima volta un mese fa diceva Pannella in quell'aprile
Dal novantanove
Un mese fa l'Occidente la NATO le democrazie sono uscite da una stazione di codardia vergognosa di complicità in uno sterminio che prima iniziato con il popolo provato qualcun quello bosniaco che adesso con quello kosovaro
No al pacifismo terzo forse extra
I bombardamenti bisogna farli tutti i giorni bisogna farli tutti gli anni dittatori vanno destabilizzanti diceva ovviamente in modo molto provocatorio come consueto fare ma diceva in modo meno provocatorio e molto più ponderato diceva i dittatori vanno destabilizzante mandati via attraverso i bombardamenti quotidiani di Radio Londra di voice of America perché l'informazione è quella che destabilizza e fa perdere le dittature quanto cioè dovremmo ricordare oggi
Di questo punto fondamentale di responsabilità dell'informazione
Che ancora continua a essere così fuorviante dopo vent'anni da questi intervento da questa grande pagina
Di diplomazia e di coraggio mostrata dall'Italia e dalla comunità internazionale riceva ancora Pannella le altre armi possono poco ma c'è il dovere di usarli in difesa dei diritti e contro chi fa i genocidi
è vergognoso diceva ancora come diceva garantite quando bisogna lottare in difesa dei diritti di vita devi scegliere tra il non farlo il farlo con le armi
A questo punto meglio il violento che difende il non violento sui diritti negati contro depressione e non il codardo che non fa nulla ecco credo che questa interpretazione della non violenza che era sappiamo quanto fosse sentita quanto lo spirito
E l'insegnamento di garanti l'amicizia e la comunanza di ideali addirittura l'affetto fra lui e il Dalai Lama
Siano di monito ancora oggi perché
è cambiato molto purtroppo nella realtà internazionale sia nella coesione europea occidentale atlantica
Nel gestire le crisi
Abbiamo visto
Sparire praticamente da errata
Dal radar anche concettuale ma operativo soprattutto della comunità internazionale della maggiore istituzione che si occupa di sicurezza
Non ci vergogniamo oramai a parlare di responsabilità di proteggere ce ne vergogniamo per e evocano una propaganda di alcuni Paesi
Contro qualsiasi intervento ex capitolo settima anche semplicemente sanzionatorio in
In in appoggio armi instaurarsi della della legalità internazionale
Lu l'utilizzo dell'articolo sette in modo e la Carta delle Nazioni Unite il visto quasi come un anatema oramai evidentemente da alcuni Paesi fortemente revisionisti dell'ordine internazionale e non esito a ricordare che sono soprattutto la Russia e la Cina
Ma alle Nazioni Unite c'è ancora un gruppo di lavoro che discute che elabora modalità i de e programmi su come attuare la responsabilità di proteggere al di fuori dell'impiego dalla forza sul piano diplomatico oppone un'attivazione del Consiglio di sicurezza
Ecco l'intervento in Kosovo è stato un intervento sicuramente umanitario
Ma se guardiamo alcuni passi molto significativi del di quella presentazione importante fatta in Parlamento dal presidente D'Alema mi riferisco alla seduta della Camera dei deputati del ventisei marzo novantanove
Emerge l'obiettivo di garantire i diritti umani nel Kosovo
Perché D'Alema sottolineata in quell'occasione come l'intervento armato aveva fatto seguito hanno un'intensa azione diplomatica nella quale l'Italia ha partecipato attivamente e si è rivelato necessario e inevitabile
Per porre fine alla persecuzione delle popolazioni del Kosovo e per consentire la ripresa del negoziato fallito per
Responsabilità qui Milosevic
E e allora per per concludere il senso di di di questa di questa discussione oggi io credo che si debba riconoscere e da tutto una sua attualità questa dote questo riconoscimento credo si debba riconoscere
Che quell'intervento
Preciso il mandato di una operazione dell'alleanza atlantica finalizzato a una soluzione politica una soluzione che era già chiara nei principi e che poi venne esplicitata dal piano Ahtisaari
Affinché il Kosovo avesse una costituzione fosse essa in un
In un mix per una formula in un modulo di autonomia rafforzata o di indipendenza piena come poi venne dichiarata nel due mila e ho detto
E quest'anno è il non solo l'anniversario di questo di questa operazione importante atlantica
Per far ripartire la prospettiva di una soluzione politica della crisi vent'anni
Ma è anche l'anniversario NATO riversato importante si contino celebrare proprio in questi giorni il settantesimo anniversario del Trattato di Washington
La crisi del Kosovo
Il fatto che l'Italia ne sia stata un porto agonista positivo e ha consentito una soluzione politica
Sono un momento del PD
Attenzione che dobbiamo riservare alla nostra politica estera e di sicurezza e un momento ma anche è un modo anche di vedere qual è la strada sulla quale penso si si debba continuare grazie
Grazie grazie anche all'ambasciatore Giulio Terzi di Sant'Agata io naturalmente ringrazio tutti voi che siete intervenuti ringrazio nuovamente signor ambasciatore della repubblica del Kosovo riorganizzato questo incontro aveva chiesto di condurre un po'il il il discorso che grazie al Senato vorrei chiudere solamente con una cosa io penso che oggi si al c'è stato così come dire un po'Damon ricordato un po'quegli avvenimenti abbiamo fatto un po'all'operazione di memoria devo parlato dell'informazione io credo che sia importante anche
Ricordare avere memoria la storia balcanica una storia complessa io non ci credo quando si parla di memorie memorie condivise è impossibile perché a volte nella storia ci sono dei drammi per cui è difficile condividere la memoria
Però se ne è convinto torniamo a considerare i confini non come delle linee come siamo abituati a considerare dalla metà dell'Ottocento diciamo è un po'un'espressione non mia
Ma contro cominciava consigliato il consiglio è di nuovo come delle fasce dove le persone si spostano ecco forse possiamo arrivare a parlare di memorie plurime
E la memoria plurima presenti ne richiede il riconoscimento dell'altro se riusciamo a fare questa operazione io credo che le ferite anche dei Balcani magari ci vorrà del tempo per ricucire ma possiamo cominciare a lenire le grazie a tutti davvero
Allora regia Mario