Presentazione del libro «C'era una volta Andreotti. Ritratto di un uomo, di un'epoca e di un Paese» di Massimo Franco (Solferino)

Allora quella sera
Diceva
Benedetto Croce che la storia è complessa e complicata
Diceva anche che queste Celebre la strada che la storia è sempre storia contemporanea
Qui siamo in una situazione in cui Massimo Franco ci ha dato un volume
Ci ha dato un volume che
Racconta molto bene la complessità del personaggio Andreotti
Complessità vuol dire anche contraddizioni naturalmente
E siccome
Giustamente questo volume edificato a un uomo che ha rappresentato
Non da solo ma in maniera preminente la storia dell'Italia del dopoguerra
E la serenità del dopoguerra estremamente complessa anche complicata
Questo libro è un libro che ci racconta la storia della nostra Repubblica di quella che comunemente giornalisticamente si chiama la Prima Repubblica
Ed è storia contemporanea naturalmente vista con gli occhi di un giornalista che ha scritto un libro che non so se si possa definire compiutamente un libro di storia ma che certamente non è non è un libero giornalistico
è un libro che va oltre la cronaca
E ha l'ambizione a mio avviso riuscita di collocare perfettamente Andreotti con le sue complessità le sue contraddizioni
Dentro la storia del dopoguerra
Naturalmente non Massimo non ha scritto un libro agiografico
Che non è dovuto molto interesse
Non ha scritto nemmeno però un libro attesi
Ha scritto un libro molto onesto in cui la personalità di Andreotti emerge a mio avviso in maniera efficace tutte le sue sfaccettature
Ivi compresa ivi comprese gli aspetti
Più privati quelli su cui il senatore la vita
Manteneva un occhio di particolare
Manteneva una un'esigenza di particolare riservatezza
Bene
Questo è un libro che
Contribuisce alla storia di questo Paese
Già oggi
Perché io ritengo che le biografie dei personaggi storici siano un modo eccellente per fare la storia
In fondo
Che ovviamente non sto suggerendo un particolare nessun tipo di il paragone mi sembra nemmeno necessario dirlo ma sono passati sei anni della morte di Giulio Andreotti considerando che negli ultimi anni a sua Vitelli era fuori diciamo dalla contesa politica
Si potrebbe dire che sono passati più o meno gli stessi anni di quando Renzo De Felice nel Milan centosessantuno incominciò a studiare la figure di Mussolini per raccontare l'asta del fascismo
E la presa di sedici anni
Quindi diciamo che è un po'lo stesso tempo che ci permette di uscire dalla cronaca e direi anche dalla
Contesa politica dalla vulgata politica da quella strana idea che la storia d'Italia nel dopoguerra c'è stata una storia criminale
Chiaramente è un'abiezione e cioè e torniamo
Torniamo nella storia
Ci sono molte cose che vengono dette in questo libro adesso lascerò la parola ai relatori faremo un giro non tanto lungo un modo per la possibilità dopo di di fare del non non un secondo giro vere e proprie ma una puntualizzazione mensurale
Quindi il presidente professor Riccardi sì sì ospita il professor Giuseppe De Rita il professor Luca Serianni
Come si dice questi casi che non ha bisogno di presentazione Pippo Baudo osservatore acuto della scena politica e civile di questo Paese oltre che grande uomo di spettacolo citato nel libro perché conosceva bene presidente Andreotti era condiviso con lui anche un'esperienza quella degli democrazia europea
Mi permetto di dire soltanto una cosa
Massimo e molto
Insistente nel dire che con questo libro
Andreotti e consegnato punto alla storia
E che l'Italia di oggi è completamente diversa da quella che
Il senatore aveva vissuto e di cui era stato un protagonista questo è certamente vero
è certamente vero perché tutti gli uomini pubblici
Dopo la morte vengono consegnati al loro tempo
Quello che su io non sono del tutto sicuro promotori come come spunto eventuali
Che
L'Italia di oggi sia completamente diverso non nel senso che non lo si è certamente diversa certamente molto diversa
Certamente molto diversa però mi domando se non ci sia qualche cosa nell'esperienza storica di Andreotti
Che
Bene prima di lui e che potrebbe ritornare dopo induce un comune ma capace di interpretare un accerta anima di questo Paese
In fondo noti come farmi capire un paese storici mischia in tiranno fondo Giolitti fu un grande personaggio che sette uscire insieme il Paese
E sette diciamo attraverso poi una una politica molto attenta alla gestione del potere
Sette dare stabilità da questo Paese
E
Promuovere un progresso sociale non indifferente poi dopo certamente complice la prima guerra mondiale viene il fascismo
Che lascia le divide il paese e dopo un altro grande trauma viene lungo sistema democristiano
Che io maniera semplicistica definisco un po'un Giolitti collettivo
Perché nelle sedi estere nei suoi rappresentanti maggiori tra cui evidentemente con la chiama Andreotti
Sette ridare stabilità al Paese e Andreotti fu certamente un uomo della stabilità come giustamente nota di Massimo Franco
Aveva bisogno di un quadro stabile per esercitare la sua politica
E egli stesso era uno stabilizzatore
Ebbe bisogno di questo quadro e saper e seppe gestire il Paese amministrare sette essere un uomo che sapeva gestire la politica interna e la politica estera
Dopo questa stagione mi è venuta un'altra e adesso siamo in una fase nuovi lacerazione di profonda divisione di esclusione
Chissà se Point nel prossimo futuro non avremo di nuovo una fase in cui qualcuno dirà si è tornati a un'Italia andreottiana
O forse non lo dirà ma insomma l'Italia che ricuce sappia ricucire ciò che adesso è stato lacerato queste uno spunto soltanto che tirarci
Bene allora a questo punto io credo che si possa cominciare e darei la parola prima approccio Riccardi poi al professor De Rita che come sappiamo è un protagonista del dibattito
Questo Paese soprattutto per la sua grande capacità di analizzare la società l'economia
Cogliere gli sviluppi
Del costume ti posso Serianni grande linguista che ci potrà dire qualche cosa forse anche sul linguaggio di Andreotti e su come è cambiato il linguaggio politico in questo Paese
E poi Pippo Baudo che citerà l'idea del suo Andreotti come l'ha conosciuto e di che cosa oggi ci può dire raccontare di luce prego presso le carte
Grazie grazie
A Stefano Folli che ha accettato di presiedere questa discussione sul libro di Andreotti
Tante volte mi è capitato di discutere della figura di Andreotti e sempre ho avuto la sensazione che era materia incandescente
Questa volta nel diciannove meno e il titolo il sottotitolo o il titolo è del libro di Massimo Franco è c'era una volta Andreotti
Abbiamo la sensazione di essere di fronte alla storia anche se questa storia a molto a che fare sono d'accordo con te Stefano col nostro presente
Un Andreotti che oggi noi dobbiamo giudicare
E leggere con più distacco e con più giustizia
Perché la figura di Andreotti
è stata investita da un puritanesimo politico proprio per lui che era l'anti puritano per eccellenza e vorrei dire il cattolico e il papalino
Per eccellenza
Diceva Andreotti con la sua filosofia romana della vita non ho mai creduto sia possibile distinguere gli uomini in due categorie gli angeli diavoli
Siamo tutti dei Medi peccatori e Massimo Franco in questo bel volume commenta
Roma era la capitale del Purgatorio
E la casta sacerdotale colpi quasi monopolio della virtù occidentale erano i democristiani e l'antica Andreotti l'uomo del Purgatorio per antonomasia
Andreotti
E il puritanesimo sono due cose che non vanno insieme
Ma Andreotti va bene per la storia perché leggere Andreotti vuol dire a leggere
Un capitolo importante della storia non solo politica ma io vorrei dire anche sociale del nostro Paese Andreotti politico cattolico poi lo dirò
Massimo Franco mi ha fatto il piacere e l'onore di recepire una mia dichiarata una mia definizione nel libro quella di Cardinale Esterno
Perché io sono convinto che Andreotti sia stato un democristiano ma ci sia stato un cardinale Esterno
Di cui i cardinali che c'erano lo Stato Pontificio quei cardinali laici che avevano solo gli ordini minori
E Andreotti in questo senso è stato Romano prima che democristiano e nelle pagine di questo libro si vede
Quando cresce cui giovani cattolici a Roma ma Andreotti è stato anche un politico laico che ha fatto i conti con la realtà
Che ha negoziato con tutti con un realismo incredibile e per questo ha dato il meglio nella politica esterna
I rapporti con la Siria di Assad i rapporti con Gheddafi i rapporti con l'Unione Sovietica ma il ferreo ancoraggio all'Alleanza atlantica Andreotti è stato un anticomunista che ha però il negoziato con i comunisti
Non solo come premier del compromesso storico ma negoziato con i comunisti nella trasversalità tipica della vita parlamentare italiana una storia che noi tante volte poco conosciamo
Andreotti e Stato laico nella gestione del caso Moro del mille novecentosettantotto è stato uomo di scatto
Laico e uomo di chiesa la sua è una storia raffinata che non va bene per il semplifica tori
Della notizia e questo libero di Massimo Franco è un libro raffinato come strumenti di analisi che Cividale sfaccettature di Andreotti
Dalla sua giovinezza i suoi rapporti con ossicini e vorrei Giuseppe ricordarlo ossicini pochi giorni è scomparso da due settimane che ossicini era nato nello stesso mondo di Andreotti forse in un ceto più elevato
Ma ossicini era avanti Andreotti io ricordo che gli interventi di ossicini alla Camera derivano titolati da a vista sono duri gli ossicini per i fascisti
Era l'uomo rivoluzionario
Accanto a Rodano è in fondo il giovane Andreotti viene attratto li difende presso più dodici e poi prende le distanze
E in segue la sua via
Quella che tu dicevi la via dell'eterna mediazione non mediazione al ribasso ma composizione composizione perché la DC composizione perché la storia della prima repubblica e composizione Andreotti è romano
Era umano della Roma di più dodici era umano della Roma onde Cristo romano
Come diceva più dodici in una famosa conferenza alla Chiesa Nuova più dodici Pacelli una famosa conferenza recisa nuova a cui Massimo ci dice partecipo anche il giovane Andreotti Andreotti romanista non solo nel senso calcistico del termine ma anche un curioso e uno studioso di Roma
E affronta le grandi questioni
Con quello che il suo metodo
Distinguere sminuzzare toglie rileva in fasi raccontare ridurre l'eroico al quotidiano io ricordo che pubblicai un libretto sulla Storia segreta di regalasti l'operazione Sturzo i rapporti compiuto undicesimo
E Luigi disse c'ha ragione
Però è troppo infatti ecco la storia non è fatica Sitec asperità bisogna tener conto di quello di quell'altro e allora io dissi ma senti presidente ma a questo punto Crush Hoffa che prende la scarpa alle Nazioni Unite e fa una scenata tu diresti che la sera prima aveva litigato con la moglie era nervoso
Guarda che queste cose dei litigi con la moglie uno dovrebbe più approfondirli perché contano sulla politica io storico un po'così ipercritico insomma mi trovai non dico a disagio ma come dire non tutto l'Accord accordo sulla storia delle mogli e diritti cinque
Sminuzzare ma mai dimenticare non ho tempo cui per parlare dell'archivio di Andreotti l'archivio di Andreotti che parte della sua Paulette
Che parte della sua politica
Perché prima di incontrare una persona si faceva portare i dossier allo studio e quando ti senti Demi diceva Franco mi ricordo che quando lei faceva il liceo dovremmo intervenire dico per dire lo disse a un carissimo amico magari e e l'archivio oggi
è l'archivio è interessantissimo perché la sua memoria
E la sua memoria vivente e le sue relazioni
Da ministro della Difesa riceveva settimanalmente il martedì Paolo il parroco di Boville Ernica
Che tutte le settimane veniva parlargli chissà che questioni urgenti aveva era il suo mondo di relazione ma io non voglio andare oltre i tempi concessi dal presidente voglio solo alla fine sviluppare il Romano e papalino Cossiga diceva
E in fondo questo libro lo mostra che Andreotti si ha cambiato lettura geopolitica per esempio sulla questione comunista sintonizzando sì con la Santa Sede ma Andreotti non era non era il politico cattolico teleguidato era un cardinale
E faceva la sua politica sia come personalità civile laica sia come personalità vorrei dire interno alla Santa Sede per esempio
Per esempio
Nel mille novecento ottanta
Il primo settembre scrive
Alla Segreteria di Stato una lettera dicendo che bisogna stare attenti al Papa perché c'è il rischio di attentati
Non si può isolare il Papa però il Santo Padre e per parecchi minuti un obiettivo fisso alla sua finestra
E ben più a lungo quando concede udienze in piazza San Pietro allora che motivi ci sono
Con le voci sulle intenzioni degli armeni con l'eventuale reazione l'atteggiamento della Santa Sede su Gerusalemme sulla crescente popolarità mondiale di Giovanni Paolo secondo
Non potrà contrariare molto gli ambienti interni internazionali
Sfavorevoli per diverso titolo al primo al prestigio della pontefice cioè pochi mesi prima Andreotti avverte il Vaticano stati attenti perché il Papa rischia
Beh questo è molto interessante e se non seguiamo il filo di questi rapporti vediamo lettere vediamo che per esempio la visita di Giovanni Paolo secondo in Cile fu una visita su cui Andreotti ebbe delle perplessità
Per l'esposizione eccessiva del Papa col dittatore cileno
E questo lo poneva in forte sintonia con un personaggio che è stato il suo interfaccia in Vaticano malgrado fosse un uomo tra virgolette di sinistra il cardinal Silvestrini tu lo sai bene che era il di il suo interlocutore su tante tante questioni e allora noi qui abbiamo questa questa figura incredibile di politico a cui io non vorrei togliere niente della sua laicità
Ma anche di cardinale e durante la crisi i suoi processi Giovanni Paolo secondo gli è accanto
C'è una lettera di Silvestrini del novantanove quando tutti nel mondo politico non amavano farsi fotografare con Andreotti perché io ricordo un convegno su quarantotto
C'era Andreotti e tutti i relatori cercavano di di avere un altro posto insomma di un finire proprio nella foto accanto a lui e Silvestrini scrive
Lei è stato un testimone un protagonista della rinascita dell'Italia dalla guerra di una vicenda democratica complessa e difficile che ha segnato una ascesa del paese che non può non farci provare una profonda gratitudine per gli uomini come lei che l'hanno guidata
Penso a quanto lei ha fatto per i rapporti tra lo Stato e la Chiesa e qui parla della riforma del concordato insomma concludo
Ci troviamo davanti a un uomo che ha vissuto e incarna le vicende del nostro Paese fare storia di Andreotti
Non è fare storia di Mussolini in cui Mussolini Isma'secondo l'interpretazione di De Felice ha rappresentato una sintesi ma è fare storia di un uomo che ha rappresentato il punto di incontro di tante diversità del nostro Paese ma è anche e io ho utilizzato il suo archivio per questo
Fare storia della Chiesa e fare storia del pontificato romano
Da Pio dodici a Giovanni Paolo secondo c'era una volta Andreotti
Ma quel parleremmo di un altro libro c'era una volta il Vaticano un altro libro di Massimo Franco
E e quello era un Vaticano
Internazionalizzato Mauss moti col con alcune personalità italiane
Insomma c'era una volta ma non siamo nostalgici e ringraziamo Massimo Franco di questo suo bel libro che ci ha fatto rivivere un pezzo di storia italiana
Grazie posso Riccardi certamente in un Paese in cui spesso alla Politiche provinciale Andreotti proprio in virtù di questa grande cultura cattolica che è una coltura universalista
Era esattamente l'antitesi cioè non c'era nulla di provinciale nel modo in cui affrontava e la politica interna e la politica estera professor De Rita prego
Ma mi ambientazione sarebbe quella di ragionare di Andreotti come uomo
Diverrebbero tre il volto dei treni Mancini l'immagine di una perfetta esponente del ceto medio romano
Mia madre maestra elementare che è la prima volta che dissi sto andando Andreotti quasi quasi mi voleva chiudere in casa perché era un pericolo andando però
Chi sa che chiede scarpe
Perché perché il ceto medio Romano è stato un qualche modo affascinato dall'immagine e dall'enigma di Andreotti e non l'ha mai elaborata e quindi siamo oggi ancora oggi ai a riflettere su una cosa che socialmente è stata importante non ha sostato soltanto le campagne di stampo o per le procure arrendere
Demoniaco l'immagine Andreotti è stato un po'di ceto medio un po'di ceto medio romano che non lo sopportavano lo capivano non sentiva qualcosa che era profondamente indù
Potrei come seconda cosa ripetere cose che del resto Massimo ha già indicato
Le ultime lettere post mortem in cui a un certo punto l'ultima frase che dice in creste ultima lettera di solito viene al portone un vecchietto a chiedere l'elemosina non lo chiamiamo il poveretto se ritorna aiutate lo queste sono le ultime parole che ha scritto Andreotti non è un demone non è un enigma è proprio così
E la terza cosa che non sapevo che ma leggendo il libro dei Franco ho sentito trovato
Che il giorno del rapimento di Moro Moro Andreotti è stato male svenuto
Ha vomitato cioè è stata ha avuto una reazione emotiva straordinaria proprio per non ha retto alla all'emozione invece sembrava il
Crea non
Non vorrei restare su questo mi dimensione emotiva che pure importante deve recuperare la dimensione Andreotti volevo far soltanto tre
Indicazioni relative alle scelte di Andreotti
Che era certamente romano capace di mediazione inclusivo capace di tutti limiti compromessi
Anche in qualche modo
Arrivando a qualcosa di stravagante ad esempio nel congresso
In cui si confrontavano Zaccagnini e Forlani lui fece un discorso sussistono quinto
Dice dopo Sisto Quinto grande Papa marchigiana noi dobbiamo eleggere Forlani
Segretario del partito tutti coloro che sanno chi era Sisto Quinto Brutopop durissimo fu nel la volontà in persona
Spianava le strade voleva batte pure al Colosseo per farla strada dritta per dritta la San Giovanni alto a a a San Pietro Forlani era proprio esattamente il contrario contrario avrebbe notificato neppure il marciapiede sotto casa per
Però lui aveva alcune scelte che sono rimaste che sono state scelte nostre di tutti noi la prima scelta
Quella cui accennava adesso Andrea
La scelta veri il partito per la democrazia
Ritorno nel libro Franco che il rapporto fra Andreozzi ossicini ossicini era uno rivoluzionario si può dire che fece anche un po'di di carcere
Era uno che ha un convegno intorno parlò dopo la Pira che aveva tentato nel trentasei trentasette dia a fumare un po'i toni contro il fascismo lui si alzò e disse l'unica cosa che noi cattolici dobbiamo fare buttafuori Mussolini del che naturalmente nel trentasei trentasette non non era prevedibile però ossicini è stato così
Ma Andreotti così ci è stato simbiotico è stato
Addirittura lei è andato a gli andrà andava a trovare in carcere gli ha garantito ieri le sei mila lire quando è uscito dal carcere per ricomincerà a vivere e lavorare
Eppure nel momento in cui ossicini ha scelto di fare qualcosa al di fuori del parti lui ha scelto il party
E ha scelto il partito perché ha scelto
Pio dodicesimo perché ha scelto
Pre che ha contribuito al fatto che la il Vaticano aveva scelto la BCE non ha scelto la sinistra che insieme ai cattolici comunisti eccetera centododici e quella era la scelta che bisognava fare rompendo anche con con
Con ossicini
Se l'annotazione di Massimo Franco che il
Pio dodicesimo Pacelli che pure aveva in qualche modo garantito un po'di dice
Di morbidità nei confronti dei cattocomunisti certo punto gli scrisse una lettera dicendo basta a a Andreotti basta coi propri che ha ritratto in carcere ostici non ci va il più sì
Questa rottura e lui accettò la rottura ma perché ne era convinto
Ed è una rottura che tutto sommato oggi ci ritroviamo a vedere storicamente una rottura fondamentale perché la creazione radici in quel momento fu l'elemento che poi costituita piattaforma oggi si dice
Troppo facilmente la parola piattaforma la piattaforma per creare blocchi una dimensione costituzionale e politica di accordi politici straordinaria
Per uno che veniva sempre consigliai è sempre stato considerato un mediatore un inclusivo Andreotti li fece una scelta non non si discuteva da questo punto di vista e non si ed e non se n'è mai pentito e ha sempre rivendicato quell'asse
La seconda scelta forte che lui fece Tina alternativa Moro
Moro aveva fatto aveva fatto uscito dal governo ha fatto ma agenzia di stampa si chiama Progetto madri listino e Andreotti c'era la sua rivista concretezza che Massimo uscita e in un articolo di fede di Progetto Moro probabilmente le volte l'idea un po'scrisse il testo in cui si diceva la politica deve riprendere la capacità di guidare il popolo deve avere un tragitto un percorso un traguardo perché il popolo palpitato verso un tragitto senno si resta e Andreotti in concretezza scrisse una delle frasi più belli che abbia sentito dal punto di vista sul socio politica dissennata
La gente non deve essere guidata verso un obiettivi un politico alla gente ti devi sono rassomiglia
I politici devono assomigliare al popolo non lo devono guidare che è molto andreottiano per certi versi che però non è anche in qualcosa e Paci siamo dimenticati perché tutti noi abbiamo sempre avuto l'idea che fare un programma a fare un Progetto fare qualche cosa significava definire devi traguardi e portarla gente verso il traguardo
E questo è certamente un una seconda
è chiaro percezione di come si fa politica e se lui ne ha sofferto perché poi alla fine è stato considerato uno clientelare giorno per giorno navigatore avvista tant'è vero che le disse anche Colombo Rovigo avvista e non s'e non seppe neppure dove era arrivato però tutto sommato un qualcosa ha fatto cioè
In qualche misura lui ha ha ha operato questa seconda scelta che probabilmente avessimo avuto la consapevolezza che i politici devono rassomigliare a questa
Società e non guidarla probabilmente non avremmo avuto i Cinque Stelle questa è la mia personale
Una terza cosa in cui lui fu nettissimo
Perché quando quando voleva essere vitto era nei
Mi ricorda tutta la parte che che Massimo Franco dedica azzurro opportuna Ciociaria lui andava in Ciociaria c'erano i suoi i suoi Fanelli il suo leggiamo Rocca tutti i capipopolo dalla Ciociaria e ero portava la catenina facevi battesimi eccetera cioè
A certo punto comincio ai livelli più alti a regalare dei piatti d'argento
Forse
Te lo ricordi no a regalare
Uno di questi piatti d'argento la la Procura di Milano riaprono libera Palermo disse che era stata legata a un figlio del mafioso
E lui disse no mai regalato sto qua a questo a questo non ci sono sante
Quelli fecero delle indagini a tappeto a tutti gli orrori della Sicilia
Ah certo contro gli dissero ma può darsi che oggi dal scartate danno
Lì manca la Betica
E allora fecero seconda mandata di analisi a tutti gli orafi drastici e non trovarono niente io in quel giorno che vi si scusa
Sì sì sostanza dei tre figli miei e fatto tre piatti con tutta la Betica ma io voi vi siccome ne avrei fatte centinaia di studiate dai treni ai fatti lei mi disse
Se io non gliel'ho dato non gli ho fatto pratica no ignoro fatta non dice ormai ma cosa diversa davvero lascia questa specie di lancinante precisione Luis sulle cose non discuteva da questo punto di vista era in qualche modo particolarmente forte
Questi tre elementi questi tre ricordi
Fanno pensare che lui fosse
Nella nell'apparenza nella superficie un uomo di grande composizione ma le sue cose ce l'aveva c'era veramente e ce l'aveva anche in qualche modo polenta bollente rigorosamente con più volentieri
Determinata mentre e le difende
Ed era un tipo di di personaggio che quindi proprio per questo probabilmente aveva una sua
Apparente ambiguità perché sotto questa coltre di sta stiamo tutti insieme saranno tutti benevolenza
Poiché non c'erano le sue scelte e le scelte probabilmente non piaceva più di
Ed erano scelte che erano sempre questo per quello che io ho conosciuto sempre ragiona
Non c'era l'intuizione giudice era infatti c'era il tizia del dossier
Se essa si ricorderà anche come erano i suoi dossier io me lo ricordo un giorno che andare allora al club andai per problemi di quattrini dal credo
E lei mi disse sì va bene un tabù che preoccupano lo facciamo e mi venne un'ora a spiegarmi le undici fazioni che si contrapponevano in Iran e in quel momento
Io lo guardavo stravolto undici fazioni che si litiga era chiaro che aveva avuto nel dossier qualche ora prima se l'era studiato ed era perfetto
Perché era chiaro che le sue decisioni anche quando come ho detto prima ero ammette chiare non venivano mai da meccanismi intuitivo
Dal politico intuitivo era un politico professionista in questo nella sua rigidità dei principi e delle scelte nella sua ricchezza dei dossier che gli stanno dietro ne ha fatto la grandezza
La grandezza di un professionista della politica adesso siamo nell'epoca del dilettantismo assoluto
Non l'ora del dilettante ma purtroppo che la legislatura del diretta
Professor Serianni prego sia
Vorrei esordire dicendo che il libro che presentiamo un libro particolarmente bene
Proprio dal punto di vista narrativo come costruzione narrativa si legge sembra una formula pubblicitari diresse così me ne scuso si legge un po'come un romanzo per vedere come va a finire anch'essi si sa qual è la fine
In questo Massimo Franco è stato certamente sostenuto dalla sua esperienza di scrivente professionale ma anche dal tema perché un personaggio come Andreotti che attraversa tutto il secondo cinquantennio del Novecento e la cui esperienza unisce il dramma pubblico è stato evocato prima
La è stata evocata prima la tragedia di Moro e il dramma privato il processo di Palermo quale Franco dedica molte parti non ricostruzione anche qui molto attenta
Andreotti dicevo si prestava in modo particolare
Le poche riflessioni che vorrei fare sul versante linguistico non possono prescindere però dalle linee politiche di fondo che mi pare emerga Nord libero di Franco e anche da quello che sappiamo proprio su Andreotti politico questo perché è difficile separare le due cose in generale ed è poi impossibile farlo nel caso di un uomo politico in cui la lingua dello strumento fondamentale per esprimere anche le proprie idee il suo porsi nei confronti dei problemi più generali che si trova ad affrontare è stato ricordato che Andreotti è stato un è stato una figura centrale della vicenda italiana ma ha avuto anche delle responsabilità hanno Tivoli per i lunghi anni passati ad occuparsi di politica estera se c'è una parola che contrassegna la linea via Andreotti che in qualche modo Ivo che Ray per sottolinearne anche una caratteristica linguistica questa parole concretezza
Il nome della rivista che Giuseppe De Rita evocava poco fa
E una linea che Andreotti riconferma sempre nel discorso di insediamento della prima esperienza di Presidente del Consiglio siamo nel mille novecentosettantadue il governo brevissimo forse il più breve della storia repubblicana comunque nove giorni prima Andreotti pronuncia una frase molto interessante molto tipica a proposito di ordinaria amministrazione
Quella ordinaria amministrazione che purtroppo è diventato un'espressione quasi svaluta attiva ed è invece il segreto per il funzionamento dello Stato
Ecco è un'affermazione secondo me importante perché ribadisce il principio della continuità che è un elemento fondamentale nessuna esecutivo può permettersi una vera rottura aldilà delle parole
Pronunciate nella fase elettorale
Con quello che precede perché lo Stato si sono scesi dello Stato fondato su questo elemento di continuità è una caratteristica di Andreotti ieri è stata quella di ribadirlo continuamente
A questo corrisponde anche il gusto così tipicamente andreottiano della battuta ci sono alcune battute che non sono di Andreotti ma di persone con cui lui venne a contatto che vengono qui puntualmente ricordate sono uno degli elementi che IMSA puliscono fra l'altro la lettura per esempio quella battuta nota
Di Montanelli secondo cui quando entrava in chiesa con De Gasperi Degasperi parlava con Dio e Andreotti col prete
Emerge da questa
Battuta la componente che è stata definita prima papalina diciamo pure clericale di Andreotti e di cui Franco ricostruisce lei insospettate in matrici già nella fase segnino della biografia del suo personaggio quando è un bambino
E o un ragazzino
E poi ci sono le battute che sono sì andreottiane ma decontestualizzati gli sono state rivolte contro quella per esempio del tirare a campare come se questo fosse una linea politica affermata programmaticamente non è esattamente così perché quella battuta è una replica magari forse non felicissima alla provocazione in senso buon senso obiettivo del giornalista che lo intervistava il quale mi disse ma allora alla sua il suo è un tirare a campare e Andreotti colse al volo questa battuta e disse meglio
Tirare a campare che tirare le cuoia è una semplice battuta così rigata quel particolare contesto che poi vi è stata ritorta contro come se fosse una linea programmatica
Oppure ci sono le battute che sono battute anche di spirito anche qui molto famose quella per esempio sottilmente velenosa che dedico a Bettino Craxi siamo nel mille novecentottantasei in occasione di un viaggio in Cina in cui Craxi era andato con un corteggio diciamo molto numeroso di parenti e di amici e allora Andreotti disse Craxi e i suoi cari una battuta tipica anche della sua ironia romanesca
Ecco è stato già ricordata la battuta anche questa molto tipica di una certa linea politica in cui Andreotti disse a viaggi nella fattispecie l'italiano che ha realizzato di più fu Cristoforo Colombo che non sapeva dove andava ignorava dove era arrivato
Ecco questo della battuta non è soltanto un dato aneddotico che può essere più o meno divertente ma secondo me che almeno è una linea che emerge proprio da un modo di presentarsi come uomo politico anche con grandi responsabilità quello della concretezza di tener conto sempre delle possibilità che un uomo politico a di incidere sulla realtà alti sono condizionate da numerosissimi fatto curdi per cui il programma troppo ambizioso è un programma in partenza destinato al fallimento
E per cui esistere una fase diverso nell'attività politica distinta tra il momento della ricerca del consenso
E il momento della amministrazione e il momento del Governo non sono due Fassi sovrapponibili
Sabino Cassese ha scritto qualche settimana fa fino in fondo nel Corriere della Sera
Il sulla considerazione assolutamente condivisibile che il politico
Non può che essere in una certa misura ipocrita cioè non può nel momento della raccolta del consenso che fare delle promesse elettorali destinate a non essere soddisfatte puntualmente perché risponde questa strategia d'un meccanismo diverso
Ma di Antonella conclusione io vorrei attingere da una testo che non è naturalmente politico in senso stretto ma quale Andreotti una tipo di testo al quale Andreotti mostro di essere affezionato perché vi ricorse più volte sono i diari
Pubblicati in relazione un particolare hanno l'ultimo se non sbaglio è quello del due mila e vediamo come è strutturata questa pagina Andreotti parla di una vacanza in Alto Adige e unisce la grande storia alla piccola storia
Direi senza soluzione di continuità perché ogni rilievo è affidato ad una frase autonoma a Mosca Cambio della guardia tra baristi Eltsin e Vladimir Putin beh insomma Cilenti
è un pezzo della storia contemporanea bella Unione Sovietica e poi Russia che qui rappresentato poi c'è un altro subito dopo un riferimento invece alla sua esperienza personale affidata una memoria diventata proverbiale all'abitudine di annotare il tutto quando incontra gli enzimi deluse
Al Consiglio di accordarsi con il Giappone per i territori contestati mi disse che entro vent'anni l'avrebbe fatto certo sono tempi diciamo l'Ulivo molto lunghi però poi ci sono anche dati assolutamente privati
Assolutamente personale due gennaio messa nella Chiesa italiana aperta parentesi mia altezza cioè sento ora la Missa italiana ora la Missa in tedesco poi interviste inaugurali a qualche televisione notizia direi senza nessun rilievo in sé perché è del tutto ovvio che in quell'anno
Andreotti ebbi occasione di diciamo essere intervistato dai vari mezzi di comunicazioni di massa e ancora risaliamo la grande storia e morto Aldo Garosci
Antifascista di data certa che emerge anche la sua nota ironica
Parlava spesso dal suo soggiorno in Francia con i fratelli Rosselli beh anche qui arte l'importanza di Garosci sì però invochiamo un pezzo significativo della storia dell'antifascismo italiano e l'ultimo esempio che faccio torna a piccola cronaca neanche
Non niente più di questo ripartiamo con il Vagon Lince
Ancora diciamo con un'espressione che oggi non c'è più anche perché esibisce se Mario non eletto ma non si dice nulla perché è una categoria
Caratteristica del viaggiare di altri tempi
Prendendo la consueta relazione di vento gelido alla stazione di Bolzano è un dato così molto particolare però questo mescolarsi della grande storia della piccola cronaca mi pare che sia una cifra sua caratteristica e se la guardiamo in una prospettiva più ampia come ci consente ormai il tempo trascorso
E anche una modalità molto concreta molto specifica di concepire la funzione dell'uomo di Governo nei confronti della platea di riferimento nei confronti di cittadini
Di riferimento
Grazie
Una piccola chiosa il riferimento ad Aldo Garosci forse dipende anche dal fatto che abitava nel palazzo di corso Vittorio non so se il permesso proprio lì sotto viso zero ricordavo bene quanto alle battute che
Presidente Andreotti
Derivava da altri c'è quella sulle due Germanie
Amo talmente la Germania che mi piace vederne due
Che era stata di era di François Mauriac rivela rilanciata in maniera brillante riprese temporale perché Mauriac l'aveva detta nel quarantotto cantano e quando stava nascendo la Germania Est nella la ribadita quando era stato avviato il processo di unificazione del Magna di cui evidentemente era un po'diffidente per varie ragioni geopolitiche
Pippo Baudo
Io l'ho conosciuto bene Andreotti dopo ho avuto l'onore di di per buttarlo
E mi ha sempre stupito per sempre verrà rinviato per la per l'affettuosità del rapporto perché tu quando e ricevuto da Andreotti a dare trovato non non ti sentivi un ospite sentire uno di casa perché ti accoglieva con grande affetto con grande partecipazione
Io ringrazio Massimo Franco per questo libro c'era una volta Andreotti come quante volte noi diciamo dei giorni nostri guardando alle vicende politiche vediamo a magari adontarsi Andreotti lo diciamo spesso perché la grandiosità di Andreotti
Si manifesta nel tempo nel tempo con il paragone con i personaggi che oggi ci governano ma la parte interessantissima di libro di Massimo è quella relativa a la famiglia di Andreotti come era in famiglia Andreotti era un padre come tutti gli altri
Il rapporto con la moglie Livia Danese stato rapporto bellissimo la dichiarazione d'amore fatta alternano in un ambiente che non è il romantico ora pensare a questi due giovani che passeggiano tra le tombe e a un certo momento Andreotti dice io io ti chiamo io voglio sposarti
Però da politico già consumato dice non ti chiedo una risposta immediata e la voglio subito risponde no io dico subito di sì
Quindi un amore a prima vista Giada covava questo grande Rappone è stato un matrimonio di grande amore
Grande amore perché la moglie come tutte le mogli era gelosa
Perché Andreotti piaceva fisicamente anche con cui stava per la sua intelligenza ma anche perché era era piacione da Romano era battutista era simpatico
E c'era la vicenda di gelosia ci vorrà Ceci così è perché fu fotografato vicino ad Anna Magnani
La moglie diceva dovuti al falsari baciando Anna Magnani allora a guardando la potevi dimostra la moglie di vostra moglie che c'è una un una una distanza di venti centimetri tra i due per cui non c'è stato nessun rapporto
Diciamo di bacio
Mentre aveva una una una simpatia verso Carla Del Poggio
Perché è la moglie del regista Alberto Lattuada però siccome c'aveva la moglie era gelosa decise un esperimento che riuscito cioè quando arriva una donna teneva la porta aperta
Qui non c'era possibilità di tentazioni da esaudire
Il libro è bello perché mostra questo Andreotti
Umano a casa nella parte finale assieme alla famiglia
Perché c'erano dei dolori in famiglia ma lui li dimenticava perché il rito del pranzo domenicale con tutti i nipoti e i figli ed ha sempre ripetuto in lui anche se dentro era doloroso logorante ovviamente per quello che stava vivendo ci teneva a stare con i figli a stare con la moglie a seguirla e stette male soprattutto quando si accorse che che la moglie fu colpita inesorabilmente da un'alzaia in merito che era la fece un po'stare scusi assente non era presente io mi ricordo una sera la Terrazza Caffarelli c'era un ricevimento Andreotti mi chiamo di per dire l'umanità di Andreotti
Era uscito l di i filmini divo di Paolo Sorrentino
E mi chiamò e mi disse senti mia moglie la vede come non sta bene ma di Mila e visto il vivo io ho capito che era addolorato ho detto va presidente pagliacciata cosa buona carnevalata
Infatti Reja in maschera quante volte è stato protagonista di quindi il Carnevale di viareggio nei quali tanti Carrey sono stati dedicati a lei anche abbiano fatto dei carri con la mia faccia è una carnevalata e lui mi disse no stavolta non è la stessa cosa
Indubbiamente il fatto lo aveva colpito in un momento in cui ovviamente alla sua stella stava cadendo
Marta la grandezza di Andreotti si dimostra che il suo indirizzo di politica del rapporto a me è capitato di gauche una cosa bellissima sono andato in Palestina
C'era una festa
Per la diciamo per la bella all'inaugurazione dello Stato palestinese Cogne Arafat un tentativo con capitale Betlemme a Betlemme la piazza di Betlemme davanti alla chiesa c'era un grande palcoscenico i due artisti internazionali faceva un saluto e cantavamo dicevamo qualche cosa
A un certo momento io io sono stato ospite di un ambasciatore che stava nel deserto
Anche lei è una specie di oasi con un bel giardino attorno l'ha detto senta Valley ambasciatore di quale governo qui dei palestinesi oppure degli israeliani mi ha detto né dell'uno né dell'altro
Io sono uno andreottiano e in che senso Andreotti via piazzato in questa zona di confine così io posso colloquiare sia con gli arabi che con gli israeliani su un ponte di congiunzione tra documenti dallo mondi completamente ostili
Il che dimostra quanto fosse grande concetto diplomatico di Andreotti
Poi abbiamo avuto l'esperienza in Comune di Democrazia europea
Nel nuovo allora Sergio D'Antoni creò questo movimento lui aderì direi non con molta gioia infatti non vuole venire a Palermo perché Palermo gli ricordava dei momenti molto triste vissuti in occasione del processo che l'aveva visto come protagonista e poi di venne invece qui a Roma e io andai a trovarlo spesso e poi fece un giro io in Ciociaria e andrà a trovare l'Abate di Montecassino al quale chiesi senta sa abbiamo creato uno strumento depurativo Roberto ci come nostro presidente onorario non ce Giulio Andreotti quindi mai L'Abate mi offrì un grande pranzo ma alla fine mi disse no ormai per noi
Andreotti non è più nulla
Non lo seguiamo andiamo oltre l'Ovest
Tutto questo Andreotti lo sapeva
E non soffriva
Però avevo una dignità eccezionale
Io proprio vi
Io concludo questo mio breve intervento affettuoso nei confronti dell'uomo
Dicendo viva Andreotti ce ne fossero di Andreotti ancora oggi imitativa
Grazie Pippo Baudo
Questo intervento ricco di umanità e osservazioni
Di grande interesse e
Prima di dare la parola concludere la serata Massimo Franco come ovviamente è giusto che sia io volevo far fare Breve secondo giro su
Mi permetto di pure un punto un po'più preciso
Prendo lo spunto da quello che ha detto il professor De Rita che ha parlato il giusto modo di Nick qua
Qua enigma è una parola spesso associata alla storia politica di Andreotti
In questo caso però siccome si lega a come Massimo conclude la sua prefazione
Dove dice che questo libro a il l'obiettivo tra i suoi obiettivi c'è quello di capire meglio cosa siamo stati e non siamo più
Questo è un Paese che dice di voler risolvere gli enigmi
In realtà si ritiene se li coccola e ci sguazza dentro come se fossero un rassicurante Purgatorio nel quale scavarsi una nicchia
Forse perché la convenzione inconfessabile che il Purgatorio italiano non spalanca le porte del paradiso ma dell'inferno che è un'osservazione direi andreottiana ego del produttore essere di Andreotti nella sua suo umorismo di fondo
Però ci riporta al tema dell'enigma allora la domanda Breve che mi che vorrei porre eh questo libro aiuta a decifrare l'enigma Andreotti e a decifrare
Il nostro rapporto di italiani con l'enigma storico di che cosa siamo e cosa possiamo diventa nel prossimo futuro re
Sentire
Gente ricca car
Ma io credo che limit ma fa parte della storia di Andreotti ma in una qualche misura l'enigma fa parte di tutte le storie umane politiche lunghe
Un critico d'arte inglese dice che l'eccesso di luce e di trasparenza porta a grande volgarità e che la bellezza è fatta di luce e di ombra
Penso che il problema della nostra società e quello dell'eccesso di luce in eccesso di luce che porta alla volgarità e alla volgarità attuale
Ma ci muoviamo qui tra due termini e propone concludo rapidamente
L'uomo è l'enigma e l'altro è la concretezza che tutt'altro enigmatica perché mi sembra che siamo tutti d'accordo col professor Serianni la parola concretezza la parola chiave di Andreotti
Anche lo sminuzzare e riportare alla concretezza del quotidiano
Io mi sento di insistere sul tratto
Che congiunge l'enigma e la concretezza che la romanità
Giuseppe ha detto giustamente il rapporto complicato che lui ha avuto con Roma concetto medio romano che vincola trauma si identificava ma anche mi aveva paura io credo che la romanità
E la cultura della città e sintesi
E questo deve molto alla tradizione del cattolicesimo questo sia elaborato con la democrazia cristiana e questo in una certa misura si è perduto
Si è perduto in una logica di contrapposizione in cui non ci può essere il mi ma ma alla fine in cui la concretezza stessa sfuma
Penso che Andreotti
è storia d'Italia è storia vera Chiesa
Ed è storia di una Roma e di un romano che ha giocato un ruolo in Italia nella chiesa ma anche sugli scenari del mondo io mi ricordo negli anni dei processi Andreotti
In Turchia a Smirne in un posto sì ma che state a fa incontro signora l'albergo ma che state a fare Andreotti dico io non timidamente Esposito niente sì ma se l'unico che ha ragione da voi meno stata processare cioè queste erano ed era le reazioni
Non auto stretta ma diciamo nel mondo medio anche periferico internazionale che pensava perché Andreotti ha simboleggiato vitali ero grazie
Volevo soltanto riaffermare una cosa che ha aperto
Lo dico aspettavamo dalla famiglia tutti noi che in fondo teniamo alla memoria di Angelo
La la fatica di riproporre e di ristabilire la verità su Andreotti come uomo che è stato come uomo come uomo il potere la stiamo facendo crea un suo credo possibile successo
Ma il punto vero e bisogna convincere il ceto medio
Che Andreotti il nome ne è un enigma né
Un diavolo perché il meccanismo che in qualche modo ha condannato Andreotti attraverso il moralismo giudiziario che tutti conosciamo e per aver fatto la maggior parte destra ceto media italiana in qualche modo ha visto si è è andata dietro la favola prego
è andato dietro la loro scarsa capacità di capire che cosa fosse organico Andreotti e ha preferito una verità diciamolo pure dico dal punto gli accusatori di Andreotti piuttosto che
Non dico che per questo verrà invece di fare trenta convegni direbbe fa una specie di talk show o o o o andare a mettere però bisogna andare anche a far capire al ceto medio di cui non era espressione che ha in qualche modo favorito in tutti i modi
Perché la seconda distrazione italiana è efficiente di Andreotti
Che si che lì cioè la ricomposizione della figura Andreotti
Per noi classe dirigente relativamente ai taxi
Ci saranno due tre sostituti procuratori resteranno lì a dire ma apre scritto a mano con contrasti reato commesso eccetera eccetera
Ero il vero problema per restituire Andreotti a una facilità di comprensione parlare accertamenti
Sono Serianni
Sì solo un paio di battute diciamo
Non all'Andreotti non proprio di tessuti e di dialogo allora che appunto ci sia questa componente enigmatica
Come cucinava prima Presidente Riccardi e forse inevitabile tenendo conto della complessità di responsabilità che Andreotti attraversato durante suo lungo percorso politico e anche umano
La introduzione di Massimo Franco termina invocando è stato ricordato il Purgatorio che è una termine molto adatto per indicare questa compresenza di elementi diversi in Andreotti fra l'altro il li vocazione insomma del Purgatorio mi fa venire in mente un po'per contrasto devo dire il uno dei più famosi sonetti del massimo poeta romanesco belli
Che si intitola la vita dell'homo che è una lettura in chiave fortemente pessimistica della vita umana con pessimismo che si estende alla frase Prina tale comincia descrivendo nove Nesi alla puzza
E si conclude con la morte naturalmente ma col fatto che si finisce all'inferno quindi è una visione che va molto al di là di un pessimismo
Cattolico perché appunto è una visione che non termina neanche con la speranza della salvezza certamente è una visione che Andreotti non avrebbe non ha non avrebbe sottoscritto ma il riferimento al Purgatorio invece mi sembra un riferimento molto puntuale e la seconda e ultima battuta riguarda un elemento che ha ricordato prima
Pippo Baudo cioè la vignetta dove per dignità s'intende anche il rispetto che deve essere anche un rispetto formale delle istituzioni e mi riferisco al dato molto noto relativo al comportamento di Andreotti durante il processo di Palermo non era affatto ovvio presentarsi alle udienze i accettare di fatto tutto l'iter processuale difendersi come si dice con una fortunata formula giornalistica difendersi nei processo e non dal processo non faccio naturalmente allusioni tanto abbastanza inutile
Però questo è un elemento direi da uomo di Stato quali che siano state le accuse alcune pesantissime pensiamo semplicemente al omicidio Pecorelli
Che Andreotti si è visto imputare poi dall'omicidio Pecorelli ne è uscito senza residui come si osserva nel libro
Come una interpretazione dell'avvocato Coppi il principale ci pare difensore di Andreotti nel processo
Anche quell'aspetto che rimane un po'in ombra cosa insuccesso dei rapporti tra Andreotti la mafia prima del mille novecentottanta sembrerebbe superato Pertini
Lo potrete vedere leggendo il libro naturalmente però certamente da tutta questa vicenda non si può dire che esca una luce pietà ed esce appunto una sostanziale assoluzione rispetto al accusa principale ma esce anche qualche ombra forse inevitabile per un personaggio come Andreotti
Grazie Pippo Baudo ma è che enigmatico personaggio importante come Andreotti con tanti anni di carriera diplomatica parlamentare insomma chiave qualche enigma lo crea ma lui era più che riguarderà molto concreto come la sua rivista concretezza infatti nell'ufficio nel primo ufficio a piazza Montecitorio poi nell'altro
Di San Lorenzo in Lucina avevo una dispensa nella quale teneva prosciutto formaggio
Brabbia barba che di pasta quando arrivavano i suoi elettori da George arriva da altre parti d'Italia apriva la dispensa davanti omaggi in natura queste dalla concretezza di Andreotti
Bene a questo punto Massimo a te la parola conclusiva
Sì intanto mi dispiace di rovinare tutto quello che è stato detto adesso intervento ma devo dire che l'attenzione e l'interesse che ho notato da parte siede relatori quando parlavano gli altri relatori sia da parte dei presenti
Dimostra quanto abbiamo avuto da questo tavolo un'espressione massima della complessità di Andrea otto e su tanti livelli diversi e questo mi sembra sia un omaggio molto importante a questo personaggio controverso
Devo dire anche che non
Io condivido abbastanza il giudizio di Pippo Baudo sul fatto dell'etnico ma nel senso che Andreotti
Per lui l'enigma è stato prima un vezzo e poi è stato una condanna stato un macigno
Ed è stato un vezzo che lui ha coltivato personalmente fino a che
C'è stata la guerra fredda e lui in qualche modo riusciva a governare al meglio la complessità sapendo bene in realtà quali fossero le colonne d'Ercole nella sovranità italiana
E anche le alleanze
E non ho mai visto una particolare contraddizione sul fatto che prima avesse guidato un governo con i liberali
E poi
Quattro anni dopo un governo aperto al Partito comunista perché in realtà Andreotti
Era il grande amministratore dello status quo quindi il suo problema era la continuità del sistema
E chiunque e qualunque cosa garantisse questa continuità
Lui la considerava essenziale però per quello ordinario amministrazione di cui parlava prima il professor Serianni
Andreotti è stato un uomo soprattutto di governo di governo e questo faceva nascere la sua concretezza e credo che questo purgatorio che Luis qualche modo ha coltivato oggi sia così importante perché se noi pensiamo a questo recupero non tanto il suo della figura di Andreotti ma è un recupero della nostra storia passata da parte di settori crescenti dell'opinione pubblica questo dimostra che non c'è soltanto Nostalgia per Andreotti Andreotti il simbolo come lo è stato
C'è Nostalgia per una classe dirigente
Di governo e di opposizione e per un'Italia della quale si sapeva dove stava
Si sapeva quali erano le alleanze internazionali
Si sapeva qual era l'interesse interno e italiano nazionale anche se a volte ci veniva imposto dall'esterno e noi in modo quasi femminile prendevamo forma seconda di quella che ci davano
Ma c'era una chiara
Sensazione di quale fosse il nostro interesse
E questo vale anche per il Vaticano perché come giustamente
Ricordava Andrea Andreotti era un cardinale Esterno io ricordo che
Provo rispetto a questo ci sono due episodi
E il primo e quando chiede ad Andreotti come mai nonostante tutte le voci che lo inseguivano
Il Vaticano fosse stato una costante
Nelle sue alleanze ma anche nel rispetto che il Vaticano nutriva per lui mi rispose ma forse vi siete mai chiesti se in Vaticano non mi conoscano meglio di quanto mi conoscete voi giornalisti
E questo fu un primo elemento e mi fece riflettere
Il secondo che appartiene più alla sua immagine Purgatori viale
è quando un cardinale mi disse stia attento le che scrive la biografia candelotti perché Andreotti un personaggio pericoloso
Al che io glielo dissi di sì andrò te senza farne il nome del cardinale che era un suo vecchio amico dissi guardi volevo sapere
Se era vero che lei era una persona pericolosa
Lui mi rispose scema veramente io non ho mai torto un capello a nessuno l'ora io provocatoriamente gli chiesi ma presidente magari qualche suo amico e Andreotti in modo molto ironico mi disse massaia non conosco sono pregiudicati
Ecco questo era per dire come Andreotti scherzasse su questo però io vorrei anche aggiungere un un episodio che non ho messo nel libro
E che riguarda il nostro vignettista Emilio Giannelli Emilio mi ha raccontato e poi abbiamo condiviso questo episodio con il dottor Stefano Andreotti
E Emilio mandò ad Andreotti un libro di vignette uno di quelli che fa ogni anno il miglio con tutte le vignette che ha pubblicato sul nostro giornale sul Corriere della Sera
E Andreotti gli rispose
Grazie
Le auguro di avere tutto quello che merita
E naturalmente Giannelli che non è affatto una persona sprovveduta
E intuì in questa in questa battuta qualcosa che lo inquietare quindi dopo alcuni mesi in contro Andreotti credo a Siena Firenze mi ha raccontato proprio l'altro giorno
E andò da Andreotti si scusi presidente io visto che lei mi ha mandato questo ringraziamento ma cosa voleva dire con quella frase le aule di avere tutto quello che si merita
è una frase che mi hanno insegnato in Vaticano ha risposto Andrea ospiti
E quindi questo è rimasto come
Un enigma un enigma che appunto Andreotti ha chiarito a metà volevo soltanto chiudere con due cose
Sul fatto della opacità del potere
Intanto io credo che Andreotti sia stato senz'altro un personaggio con zone d'ombra sconcertanti se io penso al modo in cui difese sempre il banchiere Michele Sindona
La cosa mi rende un po'inquieto
E devo dire anche che certamente c'è stato ci sono stati passaggi nei quali non si è chiarito bene quale fosse stato il suo ruolo i suoi referenti però devo anche dire che credo che quando si parla oggi ne parlavamo prima questo tavolo di questo eccesso di luce che c'è sul potere
Credo che l'eccesso di luce sia più abbagliante e più opaco di qualunque opacità
E quando si parla di democrazia dello streaming queste cose queste se comune delle baggianate in realtà sono caricature di democrazia perché in realtà ho l'impressione che il potere debba avverte
Delle zone d'ombra l'idea e l'illusione che l'opinione pubblica sappia tutto e debba sapere tutto di quello che succede secondo me è una presa in giro dell'opinione pubblica che non porta a niente di buono
Porta soltanto umani che mi mai manicheismo abbastanza sciocco
E c'era anche Giuseppe De Rita che aveva accennato a questo fatto dei politici
Che debbono somigliare al popolo
Beh io credo l'abbiamo presa un po'troppo alla lettera ultimamente questa somiglianza
Nel senso che
Questa cosiddetta società civile che poi siamo noi forse così civile non è e quindi io ho l'impressione che la classe dirigente della cosiddetta Prima Repubblica
Fosse in realtà
Più colta meno provinciale
E non so se più onesta della società che rappresentava e da questo punto di vista credo che Andreotti
Sia importante
Perché è una delle chiavi per capire cosa sono stati in Italia i ceti moderati
Cioè Andreotti ha avuto un nemico ideologico che era il Partito comunista
Ma il vero nemico di Andreotti sono state le destre
Il compito di Andreotti quello che si è prefisso è stato quello di impedire che i ceti moderati italiani scivolasse era di nuovo verso posizioni fasciste
E quindi questo suo opposizione
Alle riforme alle aperture a sinistra nascevano dall'esigenza di impedire che questi ceti scivolasse era ancora adesso posizioni di destra in questo era degasperiana
E devo dire che una persona che è mancata tanti anni fa che ha un nome simile ad Andreotti che Andreatta Nino Andreatta
E una volta mi disse
Si ricordi
Dopo la democrazia cristiana l'Italia andrà a destra non a sinistra
Ed è esattamente quello che è successo
Dopo la fine della democrazia cristiana l'elettorato cosiddetto moderato in realtà non è stato risucchiato in massa verso il PC
Ma è stato risucchiato dal berlusconismo
Da un esperienza che faceva capire che in realtà Andreotti
Aveva arginato il cloroformio Zanato questi ceti ma forse non l'aveva convinto i fino in fondo del fatto che la democrazia era qualcosa che andava allargato ed acquisito una volta per tutte
L'ultimo appunto ringraziando intanto Andrea Riccardi e ciò ospitato Stefano Folli
Il professor Giuseppe De Rita
E Pippo Baudo che credo sia uno degli intellettuali organici di questo ceti moderati e vorrei anche ringraziare il Prodi sostiene che non conoscevo ma che mi ha dato degli spunti fantastici fantastici perché
Non ci avevo mai riflettuto vi è piaciuto molto e volevo dire che secondo me la Nostalgia di Andreotti
Non è soltanto della sua famiglia naturalmente
E dei suoi amici alleati ma anche dei suoi avversari
Perché essere contro Andreotti
Oggi fa pensare a chi gli ancora contro di essere dalla parte giusta ecco credo che quindi Andreotti vada Smith Rizzato senz'altro presso chi magari tende a darne una visione molto nostalgica
Ma va da sé mitizzato anche verso chi dietro lo scudo di Andreotti pensa di essere dalla parte della ragione in modo quasi pregiudiziale questi sono due opposti dei vietare perché altrimenti l'Italia avanti non ci andrà mai grazie
A noi chiudiamo e ricordo una cosa che va ricordata parlando di Andreotti che fu Andreotti con Craxi a volere a fare approvare la legge dell'agosto del mille centottantacinque che regolava e credo regole ancora oggi nel quadro normativo la vita della Dante Alighieri
Grazie