Tra gli argomenti discussi: Arte, Cinema, Cultura, Donna, Film, Fotografia, Omosessualita', Psicologia, Salute, Tortura, Violenza.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 4 minuti.
Rubrica
Dibattito
9:30 - CAMERA
17:00 - Firenze
Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Ricordo che Sigmund Freud in un passo dedicato un celebre caso di paranoia individuava la radice di quel sistema di fantasia di quel delirio organizzato da cui come si sa sono affetti paranoici
In una catastrofe interiore per la quale il mondo sarebbe apparso al paranoico distrutto annientato
Le fantasie paranoie che sarebbero a loro un tentativo sia pure malato di ricostruire il mondo insieme al mondo le proprie relazioni con gli altri
Ora chiedo scusa di questo sconfinamento forse un po'impreciso della psicanalisi ma un film americano diretto da Robert Zemeckis intitolato benvenuti a Marwan rende a mio parere in modo molto incisivo
Quel senso inquietante di una distruzione radicale intima dalla quale appunto secondo Freud nascerebbero le fantasie pare a noi che
Ora beninteso il Fini insieme chi se non racconta propriamente di uno psicotico di un folle ma di un artista si riferisce a un artista reale evidente Mark Hogan Campa
Il quale con l'immaginazione ha creato un piccolo mondo rifinito nei minimi dettagli collocato in una cittadina del Belgio ai tempi della seconda guerra mondiale
Nel quale un gruppo di donne a sostegno di un soldato americano organizza la resistenza locale contro gli occupanti nazisti è un mondo che prende corpo attraverso modellini e pupazzetti i quali ripresi dall'artista con una macchina fotografica danno vita nel film a sequenze animate
Ora l'interpretazione psicologica di cave immaginario sembrerebbe fin troppo facile l'artista subito un violentissimo pestaggio ad opera di un gruppo di neonazisti che lo hanno ritenuto omosessuale
In conseguenza del quale addirittura terzo la memoria
Dunque il soldato americano umiliato e torturato ma sempre audace e coraggioso indomito sarebbe una versione eroica di se stesso
Le donne che lo circondano sarebbero le sue amiche quelle cioè che nella vita reale lo assistono
E delle quali Luís a volte si innamora non ricambiato
E che invece nel mondo immaginario stravedono per lui
E i soldati nazisti sarebbero una versione retrodatata dei suoi carnefici
Ma che le cose nella psiche dell'artista siano più complicate più oscure
Lo prova a mio parere l'attitudine è sua e del suo alter-ego
Il soldato americano appunto a indossare scarpe da donna
A tratti la subordinazione di quel personaggio alle donne come se fossero loro virili e lui come un bambino affidato alle loro cure
E poi la fascinazione dell'artista del personaggio per i soldati nazisti che lo terrorizzano ma dei quali non riesce a distogliere lo sguardo e la mente che l'ossessione o no
Insomma attraverso questo e altri indizi
Il primo ci suggerisce sottilmente
Che la terribile violenza di cui il fotografo è stato vittima da adulto
è probabilmente la ripetizione di un trauma che deve aver subito già da bambino che ha compromesso la sua personalità e che risulta tanto più tremendo perché nel racconto resta indefinito
Il film provvede a dare un risvolto positivo alla vicenda l'artista troverà la forza di denunciare in tribunale i suoi persecutori smetterà di amare le donne che lo respingono e anzi troverà il vero amore
Ma è questo il momento più convenzionale forzato di un film che altrimenti originalissimo perché da un punto di vista psicologico risulta sempre a utenti Igor merito anche dell'attore protagonista Steve Carrel che alle prese con un personaggio impervio risulta sempre del tutto credibile
Dunque un film da vedere Benvenuti amanuense di Robert Zemeckis un saluto da Gianfranco Cercone
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