Troppi diritti - Le piazze dell'autunno, la strategia di Macron e la manovra del governo gialloverde

Bentrovati all'ascolto di radio radicale siamo in compagnia di Alessandro Barbano che da questa sera inizia questa nuova avventura sulle nostre frequenze quelle ma fatti insieme una rubrica dal titolo troppi diritti benvenuto a radio radicale sanno sotto per grazie
Mi fa molto piacere collaborare con questa prestigiosa e storica emittente il cui pensiero e la cui libertà in questo momento mi sembrano decisivi
Allora iniziamo subito a entrare nel cuore di questa trasmissione che vi diciamo vi terrà compagnia dalle venti e venti alle venti e trenta più o meno minuto più minuto meno il sabato
E il giovedì subito dopo stampa e regime allora Alessandro iniziamo questa nostra trasmissione facendo un po'un una sorta di paragoni illustrato tra le varie piazze che si sono mosse in queste settimane esce la piazza di Roma dell'Immacolata quella di Matteo Salvini del prima italiani
Lo stesso giorno c'è stata un'altra piazza un teatro che era appunto alla Scala con la prima della Scala gli applausi scroscianti e quasi interminabile al presidente
Della repubblica Sergio Mattarella e proseguiremo anche con altri due piazze allora iniziamo un po'mettere a confronto queste due da un lato diciamo una manifestazione anche anomala la forza di governo che in piazza non solo per rivendicare i propri risultati ma per rilanciare una sfida piazza veramente differente varia al suo interno questa volta dalla Val d'Aosta fino alla Sicilia e dall'altra parte potremmo dire
La classe dirigente di questo Paese che sia ancora con un applauso alla sicurezza del Quirinale
Sì ma alle altre due piazze le altre piazze cui pensare quali sono quella di Gillet gialli di Parigi ma graziato ma è ormai quella dei dei dei No-Tav di Torino esatte ne sono anche nelle piazze che invece si somigliano si somigliano molto ma sì a volte a voler categorizzare forse potremmo dire
Popolo battelli tre tre a uno mettendo insieme Salvini Parigi Torino dalla parte e dall'altra
Il la classe dirigente chiusa nella torre eburnea della della Scala che palpita per le armonie di Verdi
E per l'appello alla democrazia rappresentativa di Sergio Mattarella
Però le diversità esistono le diversità esistono perché l'orologio della storia si è messo in moto e ha prodotto differenze nelle piazze popolari e la piazza di Parigi per esempio
è una piazza che sta al quattro marzo
è una piazza che sta un po'al quattro marzo italiano dove ci sono c'è la rivendicazione di pretese intransigenti lì e anche logicamente impossibili lo slogan meno tasse meno banche
Più servizi e più salari e non si tiene non si tiene nella logica economica né nella logica razionale perché se ci sono meno tasse meno banche non si capisce come ci possono essere più servizi e più salari anche a voler azzerare
Il debito in quanto come dire frutto di un'ingiustizia storica ecco invece quella quelle rivendicazioni
E il governo giallo verde le ha messe in campo le messe in campo le ha cercato di tradurre una prospettiva di governo e gli effetti delle contraddizioni che quelle rivendicazioni intransigente li portano con sé si sono viste per esempio nel crollo del consenso del del Movimento cinque Stelle sceso al ventiquattro per cento un fenomeno di cui Poggi parlo ma che decisivo
E e tant'è vero che la la la come posso dire l'epopea Gialloverde sta ripiegando verso un populismo di di destra in cui Salvini che è stato più furbo
Sta beneficiando di questa congiuntura perché e perché è riuscito a scaricare sul parafulmine dell'Unione Europea queste contraddizioni però siccome la storia cammina sempre
Non si ferma mai anche se produce effetti diversi perché non tutti non tutti i tempi sono uguali in negli spazi in cui si compiono queste azioni beh io penso che anche la furbizia di Salvini prima o poi verrà al pettine e le contraddizioni diciamo del populismo di destra verranno al pettine si aprirà primo poi uno spazio nuovo in cui forse
Quella quella classe dirigente accerchiata dal populismo potrà far ritornare a far valere
Le sue idee senza tema di apparire come la casta come relitti io penso che ci sarà un tempo di decantazione della storia
E non è non è un caso che c'è un'altra piazza di cui pochi parlano ma a Londra domenica scorsa beh hanno sfilato in quindici mila contro labbra exit quindi è evidente che ci c'è dentro la democrazia europea
Una una transizione in cui fenomeni progressivi e fenomeni di ritorno si alternano la storia però non è finita qui
Ecco parlando appunto del piazza delle piazze voi francesi mi viene in mente anche questa decisione di Manuel matrona che è una decisione e comunque peserà all'interno degli equilibri della politica francese ad esempio cedere in parte alle rivendicazioni vigile gialli per alcuni è stato ovviamente
Un paracadute del presidente che sembra forse anche per la narrazione intorno sempre più solo in turno
All'Eliseo sembra sempre più isolato nonostante il grande consenso che aveva ricevuto in chiave elettorale l'attentato di Strasburgo aumenta forse anche questa solitudine ecco come vedi anche questo stato di salute del primo inquilino dell'Eliseo che ovviamente
Diciamo è ritenuto forse anche un un faro per gli anti populisti europei anche in vista delle prossime elezioni ma il cedimento ora e apparente perché in realtà
Certo Macron prende atto di alcune contraddizioni sociali che sono si giustificano evidentemente la proteste anche la violenza e quindi è chiaro che si è trovato in difficoltà
Lo fa a con un debito pubblico però che e il novantotto per cento quindi espone la Francia ha un indebitamento mi pare che costi dieci miliardi quest'operazione che però è sostenibile nello nel come dire nella finanza pubblica francese ancorché porta un deficit temporaneo annuale abbastanza consistente
è evidente che la non è non sono queste misure che risolvono il problema della Francia il problema della democrazia europea di legittimazione e bisogna tornare a crescere e bisogna mettere in campo con le riforme
Che possono portare sviluppo anche la Francia in grande ritardo da questo punto di vista quindi bisognerà vedere se la la il tatticismo del presidente che si può riconoscere in di foto affronta un momento di difficoltà anche per errori da lui commessi
Poi sarà in parte compensato da una forza rinnova Trichet e riformista che continua e continua e investe in questa in in questo Progetto o se piuttosto questo è l'inizio di una di un arroccamento in difensiva che lo vedrà sempre più all'angolo
Io francamente credo che la Francia non sia poi tutta contro di lui e credo che di fronte alle violenze che in alcuni casi poi queste manifestazioni genero
C'è anche un un ritorno di coscienza civile e la Francia che ha saputo leggere Macron
Valuterà nei prossimi mesi quanto sia conveniente la prospettiva di rilanciare le il progetto europeo riformando le evidentemente o quanto sia un convincente una prospettiva regressiva
Di ritornare sulle suggestioni del populismo però fiducia che la prima prospettiva possa risultare ai francesi più chiara e più auspicabile della seconda
In chiusura proprio abbiamo un minuto dedichiamo la questa diciamo assise a Bruxelles e in cui in Italia sposta a un quattro dal dal due al quattro al due zero quattro Giorgia Meloni
A un po'preso in giro il Governo il cambiamento dicendo sembra uno di quei volantini dei supermercati che ti dicono che ci sono le offerte al nove virgola novantanove euro anziché dieci euro insomma è veramente diciamo un po'un governo che difende i filmati non sono importanti spot diventano importanti insomma
Chiede di si è fatto di questo spostamento dal due quattro al due zero quattro ma sposta la virgola e una virgola sposta in superficie nel senso che dentro questa contrapposizione molto mediatica a cui non è strano il dibattito con la Commissione europea
Evidente che fa valere una disponibilità a correggere
E quindi da parte degli oppositori giustamente queste una smentita di quello che aveva detto fino all'altro ieri non si tocca il due quattro però la sostanza resta perché in realtà le il deficit si riduce perché per un motivo molto semplice perché le misure del governo Gialloverde partiranno in ritardo e quindi non ci sarà un impegno su tutto l'anno su tutto il due mila diciannove il reddito di cittadinanza difficilmente partirà prima della primavera inoltrata
E quindi è chiaro che costerà di meno di quanto previsto allo stesso modo
Le la le modifiche alla legge Fornero con le penalità per chi esce a sessantadue anni contro il toto di contributi
E chiaro che probabilmente indurranno una parte della platea a rinunciare quindi sul primo anno
Evidente che il costo si riduce ma loro non modificano le come dire le condizioni strutturali della manovra che solo delle condizioni a perdere per il Paese perché poi negli anni successivi
E la porta aperta del diritto di cittadinanza
Darà diritto acquisito a tanti altri di confrontarsi con questa misura io penso che ci saranno non pochi ricorsi per rivendicare lo stesso diciamo sussidio anche da chi non è non ha non ne ha avuto beneficio e quindi la pratica si allargherà
E poi evidentemente la Fornero lo sconto sulla Fornero dura tre anni e anche questo inspiegabile perché dura tre anni
E si giustifica dentro la congiuntura puramente elettorale che che non si capisce diverrà tre anni dopo perché debba del non deve aver lo stesso privilegio è chiaro che metterà il governo che si troverà di fronte alla necessità di prorogare questa misura quindi lo sforamento e che non è uno sforamento dei parametri di Maastricht mai uno sforamento
Della prospettiva riformatrice della finanza pubblica in in ragione di una di uno slittamento assistenzialistico
E purtroppo c'è e penserà evidentemente sulla sul Paese sugli effetti di questa manovra produce che una manovra depressiva in quanto mette denaro pubblico non per defiscalizzare il lavoro defiscalizzare il costo di impresa
Avviare una politica industriale che porti sviluppo per ribaltare le condizioni del declino italiano ma mette quattro soldi sul tavolo perché siano spesi e producano quella ricchezza effimera che dall'illusione di una crescita chi non c'è e purtroppo i nodi verranno alte al pettine oltre il tempo e l'orizzonte elettorale che è l'unico orizzonte di senso dei nostri oggi inquilini a Palazzo Chigi
Bene allora grazie Alessandro Barbano per questo primo appuntamento
Insomma ci risentiremo giovedì grazie ancora nove quindi vi auguriamo un buon proseguimento di ascolto con le trasmissioni di Radio radicale ringraziando anche Iva Radicev che ha curato la regia di questa nostra prima trasmissione a presto