Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, interviene alla cerimonia commemorativa del 40º anniversario della morte del Presidente Emerito della Repubblica, Giovanni Gronchi

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All'inizio la cerimonia di come l'orazione in occasione del quarantesimo anniversario della morte del Presidente emerito della Repubblica senatore dottor Giovanni Gronchi
Prende la parola l'avvocato Simone nell'ozio il sindaco di Pontedera
Signora Presidente della Repubblica
Signor presidente nella visione
Signor prefetto autorità tutte colleghi amministratori gentili ospiti Benvenuti
Ho l'onore di porgere il saluto in questa sala della città di Pontedera
E la mia personale gratitudine per aver voluto essere qui oggi per commemorare il Presidente emerito della Repubblica Giovanni Gronchi nell'ambito della ricorrenza del quarantesimo anno della sua morte
Pontedera
Signor presidente accoglie la sua visita con entusiasmo ed affetto perché la propria cifra di entità che era chiusa proprio dentro il connubio profondo tra una storia di operosità lavoro e d'ingegno
Che d'una vocazione di rispetto e partecipazione verso le istituzioni
Le sue industrie suoi commerci le sue campagne l'hanno caratterizzata nel tempo facendo l'assume un ruolo importante nel contesto territoriale della Val d'Era della provincia di Pisa e dell'intera Toscana
Patria della Vespa territorio di commerci serie di ricerca e di innovazione tecnologica questa comunità è cresciuta seguendo l'indole
E la versatilità dei propri abitanti che l'hanno resa un luogo attrattivo vivibile e ricco di multiformi sfaccettature
Un luogo di attenzione alla cultura all'arte al sapere un tessuto civico dove i bisogni di assistenza di cura di formazione delle persone sono stati affrontati attraverso la realizzazione del consolidamento di un qualificato di importante presidio ospedaliero
Un villaggio scolastico per l'istruzione superiore un sistema di assistenza ed una rete di protezione sociale capillare e diffusa una rigenerazione urbana delle aree dismesse a causa dell'evoluzione del sistema produttivo ed industriale
Ma più di ogni altra cosa questa città che oggi ha l'onore di ospitare il presidente Mattarella e commemorare il presidente Gronchi che proprio qui è nato è orgogliosa testimoni di una cultura civica alta un crocevia dove la storia del lavoro e dei lavoratori ha potuto contare sul supporto di cultura istituzionale diffusa
Di un atteggiamento lungimirante de la classe dirigente e soprattutto della tenace Energia dei suoi cittadini
Donne e uomini che hanno avuto il coraggio di percorrere la strada più stretta ma al contempo più bella verso la crescita e lo sviluppo
Una strada lastricata di fatica ed onestà di determinazione speranza di rispetto del proprio passato e di voglia di consegnare a pochi figli un futuro migliore
Con questo spirito Pontedera attraversato periodi difficili risollevandosi ogni volta
Lo ha fatto partecipando alla liberazione del nostro Paese dall'orrore del nazifascismo e della guerra lo ha fatto raccogliendo le macerie economiche sociali del dopoguerra e ricostruendo nel solco dei valori costituzionali la propria grammatica di convivenza
Lo ha fatto Rimbaud in calando sì le maniche trasformando con tenace d'orgoglio il fango dell'alluvione del mille novecentosessantasei in energia positiva per il proprio rilancio civico commerciale e produttivo
Lo sta facendo ferita anch'essa dalla profonda crisi economica dell'ultimo decennio
Cercando di capitalizzare assieme alle istituzioni le proprie vocazioni le proprie eccellenze animata dalla voglia di promuovere un intero sistema territoriale di valorizzare in modo integrato ogni strumento utile per connettersi con la visione del futuro
Coniugando il coraggio dell'impresa con la dignità del lavoro
Di costruire infrastrutture materiali e immateriali di predisporre condizioni nuove per prospettive di sviluppo collegati alla cultura e all'industria della conoscenza
La città di Pontedera signor Presidente poggia saldamente convintamente le proprie gambe nel sottofondo valoriale da cui ha preso origine la nostra bellissima costituzione
In un dialogo costruttivo virtuose simbiotico tra la sua gente e le sue istituzioni
Ecco perché oggi sento l'emozione l'orgoglio di salutarla dando voce ad una comunità profondamente attenta al valore dell'essere umano
Rispettosa della dignità delle persone tesa a combattere le disuguaglianze da sempre propensa a valorizzare e non demonizzare differenze
Una comunità ricca di un tessuto associativo diffuso in ogni ambito della socialità
Una comunità aperta alle sfide dell'integrazione ma fermamente esigente perché sia rispettato il patto di cittadinanza sulle regole di convivenza da parte di tutti i cittadini che questa città la Pivano
E l'Ama no
Dentro lo spirito e la storia di questa terra Pontedera ricorda chiedendo maggior proprio concittadino Giovanni Gronchi al presidente emerito la Repubblica e alla sua statura di uomo e di statista
Di fronte a lei alla figlia Cecilia alla sua famiglia
In questa sala l'intera città di Pontedera manifesta il proprio riconoscimento ad una figura il cui lascito culturale e civico è scolpito nell'identità di questo territorio
Ed il cui insegnamento ancora oggi riesce a indicarci la strada da percorrere per affrontare le sfide che nostri tempi ci pongono davanti
Voglia signor Presidente
Raccogliere il nostro sentito ringraziamento per aver voluto essere qui a rafforzare con la sua presenza quell'abbraccio rispettoso ed emozionante tra questo territorio e le istituzioni tutte della nostra Repubblica grazie
Prende la parola il dottore Enrico Rossi presidente della regione Toscana
Buongiorno signor presidente signor Sindaco autorità cittadini tutti
è un onore per me essere qui a Pontedera alla presenza del Presidente della Repubblica a commemorare Giovanni Gronchi
Fa piacere ricordare che già nel mille novecentonovantacinque da sindaco di questa città
Accorsi e l'allora presidente Oscar Luigi Scalfaro venuto in occasione del cinquantesimo anniversario della Liberazione e del quarantesimo delle lezioni di Gronchi alla Presidenza della Repubblica ricordo che fu un evento e sono certo che anche oggi questo sarà un evento importante
Per questa città per la Toscana e sono convinto non soltanto per noi
Il percorso politico di Giovanni Gronchi fu segnato da un'attenzione profonda le questioni sociali alle ragioni del lavoro
Ragioni che fece valere durante tutta la sua lunga carriera politica in tutto il suo percorso mantenne inoltre un forte legame con Pontedera con questo territorio con la zona Pisana
Proveniva da una famiglia di estrazione popolare queste origini e ricordare uno sempre l'importanza della lotta per il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori e dei ceti più più umili
Insistette Sempre su quanto fosse necessario l'inserimento delle masse lavoratrici nella vita democratica del Paese
Nato nell'ottantasette mille ottocentottantasette dopo un'infanzia di sacrifici e di stenti Giovanni Gronchi compì gli studi umanistici e letterari venendo ammesso nel mille novecentoquattro alla scuola normale di chissà fu seguace allora delle dottrine di Giuseppe Toniolo e agli studi si dedicò con l'insegnamento nelle scuole affiancando questo impegno con l'impegno rivolto verso il mondo cattolico
Giovanissimo divenne qui appunto ed era presidente del circolo cattolico San Luigi aderì al movimento democratico cristiano di Romolo Murri e alla fine della guerra partecipò alla fondazione del Partito popolare
A trentadue anni nel mille novecentodiciannove venne eletto deputato nella circoscrizione di Pisa e di Livorno
Sempre attento a problemi sociali nel mille novecentoventi fu anche eletto segretario generale della Confederazione italiana dei lavoratori
E a non abitava quindici Calcinaia e si ricorda il giovane Gronchi a fare proselitismo la sera nelle case dei contadini a favore delle leghe bianche
La tutela del lavoro e dell'occupazione anche nel territorio Pisano furono una sua costante preoccupazione
Durante la seconda guerra mondiale infatti intervenne con i dirigenti della Marzotto della Piaggio della Sango band della Richard Ginori e della stessa FIAT per difendere il tessuto produttivo locale per promuoverne la ricostruzione
Notevole fu anche il suo impegno per dotare questo territorio di infrastrutture importanti tra cui vorrei ricordare quella importantissima dello scolmatore Dharma
Fondamentale per superare il problema delle inondazioni in questa zona e a Pisa
La ripresa dell'impegno politico nel secondo dopoguerra veniva poi dopo una lunga fase di ritiro a vita privata
In dissenso aperto rispetto al regime fascista
Per su cui Gronchi segui la posizione di Sturzo del Partito popolare
Da parlamentare aveva denunciato con forza le intimidazioni e la responsabilità del fascismo nell'omicidio di Matteotti
Con membro del Comitato di liberazione nazionale
E dal mille novecentoquarantatré lavoro per la costruzione del sindacato unitario confrontandosi lungamente con Di Vittorio
Da presidente della Camera della resistenza sottolineo il carattere di modo di moto popolare nel senso più largo ed effettivo della parola
E poi dopo la sua elezione a Presidente della Repubblica
Avvenuta anche grazie ai voti della sinistra comunista e socialista nel discorso di insediamento Gronchi
Richiamava la percezione precisa presente nella coscienza pubblica che un ciclo decennale
Si è chiuso e una nuova fase si inizia sono parole sue
Ronchi poneva proprio l'attenzione su quelle masse lavoratrici e quei ceti medi che il suffragio universale
Ha condotto diceva fino alle soglie dell'edificio dello Stato senza però introdurre effettivamente là dove si esercita la direzione politica
Elementi della sua presidenza furono il tentativo di superare il centrismo impulso all'attuazione della Costituzione di tanti istituti della Costituzione tra cui il richiamo ad attuare quello delle regioni
Per le parti che ancora ed erano molte per la verità disattese
Fu un notevole anche il suo attivismo per una politica estera più autonoma nel contesto del Mediterraneo svolse un ruolo da protagonista a volte anche contestato dalle forze politiche come Presidente della Repubblica
Si impegnò anche nei suoi viaggi all'estero per riallacciare rapporti e salutare
Immigrati italiani che erano davvero decine di milioni sparsi nel mondo
Oggi
Siamo qui a commemorarlo nella sua come Morazzone diventa evidentemente presente diventa attuale attualità
Dopo la fine del suo mandato presidenziale Gronchi fu senatore a vita fino alla sua morte avvenuta il diciassette ottobre del mille novecentosettantotto quarant'anni fa
Si concludeva una vita segnata come avete capito da un impegno costante vissuto in forme ruoli diversi su sponde anche differenti da tanti altri ma sempre con questa capacità di ricerca di dialogo una vita di impegno per le ragioni del lavoro della Costituzione e della democrazia
A democrazia sono parole sue trae forza diceva e alimento non solo dal funzionamento delle istituzioni liberali
Ma anche dal conseguimento di una misura di prosperità e sicurezza economica
Che sola può determinare la piena identificazione con lo Stato delle grandi masse della popolazione un insegnamento che conserva grande attualità anche oggi e su cui meriterebbe riflettere come merita riflettere
Sulle sue dichiarazioni dell'undici ottobre mille novecento quarantaquattro con un'intervista alla Nazione del Popolo giornale della Resistenza toscana
Affermando che il piano di ricostruzione dell'industria italiana diceva Gronchi non poteva non essere inquadrato nel piano più vasto dell'economia europea
Parole importanti parole su cui merita rimeditare ancora
Mi ha colpito anche il suo discorso di insediamento del mille novecentoquarantotto a presidente della Cam Gronchi diceva
Nel mille novecentoquarantotto la libertà e la democrazia non sono mai conquiste irrevocabili nella vita di un popolo
Ma sono momenti del suo cammino faticoso
Oggi siamo all'inizio mille novecentoquarantotto di un nuovo pericolo
Forse davvero giunta io ritengo il momento di ritornare alle origini della nostra democrazia repubblicana ai suoi ideali e i suoi fondamenti momento come direbbe Machiavelli di ritirare la Repubblica verso il suo principio
Per un nuovo inizio nel secolo nuovo se come direbbe con parole ancora attuali Gronchi per costruire insieme forme superiori di convivenza sociale e politica Benvenuto presidente a Pontedera in questa
Prende la parola il professor Federico Bazzi il
Signor Presidente della Repubblica autorità signore signori
E per me un privilegio ripercorrere l'esperienza politica Giovanni Gronchi nella sua parabola da Pontedera al Quirinale
Così come recita il titolo della biografia pubblicata per l'inaugurazione della biblioteca comunale allude indicata
Con felice intuizione storiografica quel titolo coglie uno dei tratti essenziali della figura del terzo Presidente della Repubblica e cioè il riferimento costante di Gronchi al suo retroterra giovanile
Che proprio qui a Pontedera trova le radici e che va realmente considerato come ha scritto che lo scopo la la premessa necessaria per comprendere Gronchi uomo del Parlamento
La sua coerenza di lungo periodo il suo appello programmatico costante a ritorno alle origini
Il suo richiamo a una specifica formazione e vocazione politica
Non erano però soltanto personali e autobiografici
Scaturivano da un lato e antica tradizione di cattolicesimo sociale risalenti alla prima Democrazia Cristiana di inizio secolo che Gronchi aveva vissuto da protagonista nel movimento cattolico Pisano sotto la guida del cardinale Pietro Maffi e di Giuseppe Toniolo
Ma che cercò poi sempre di attualizzare sul terreno del rinnovamento democratico delle istituzioni da qui anche la definizione di primo cattolico al Quirinale attribuitagli dall'allora direttore del Resto del Carlino Giovanni Spadolini
Al quale l'elezione di Gronchi alla l'alta carica dello Stato
Sarebbe apparsa l'approdo di quel percorso di ritorno dei cattolici dall'opposizione al governo già scandito nel dicembre del quarantacinque dall'ascesa di De Gasperi alla presidenza del Consiglio
Ma l'orizzonte politico di Gronchi andava oltre una visione meramente liberale e garantista dello Stato per bronchi il cattolicesimo democratico doveva anzitutto recuperare i suoi ideali originari popolari e sociali che imponeva ma netta cesura non soltanto con l'Italia fascista ma anche con quella liberale che è fascista
Che non era stata a suo avviso propriamente democratica
La concezione bronchiale della democrazia non era soltanto politica ma anche sociale ed economica in quanto fondata sulla nozione di popolo come comunità originaria pluralistica e articolata
Portatrice di interessa i popolari democraticamente partecipati e partecipanti
In questa dimensione popolare e solidaristica appunto Gronchi intravedeva l'ideale di una democrazia più vera
Non puramente formale ma sostanziale che dal messaggio di giustizia evangelico avrebbe ricavato la propria ispirazione e secondo la le sue parole permeazione religiosa
Corollari del pensiero democratico cristiano di Gronchi erano quindi la preminenza del lavoro e la centralità del programma politico come conquista di laicità dei cattolici
Che assicurava loro sia l'autonomia dalla chiedersi tutti istituzione
Sia la differenziazione dalle altre forze politiche
A tali spiegazioni e aspirazioni originarie Gronchi avrebbe costantemente invitato a fare ritorno
Per proteggere quel patto tra popolo e democrazia che a suo giudizio non poteva essere in Italia garantito senza l'impegno sociale e politico dei cattolici
Questa cultura sociale di Gronchi affondava naturalmente le radici nella prima fase della sua biografia
Fondatore del gruppo democratico cristiano del Circolo Cattolico San Luigi di Pontedera segretario dell'Azione cattolica diocesana glissa
Segretario regionale della gioventù cattolica toscana il giovane Gronchi allievo la Scuola Normale Superiore si dedicò a organizzare una autonoma socialità dei lavoratori mediante cooperative casse rurali
E Secretariat di assistenza agli operai agli artigiani e ai contadini
Matura così la convinzione che i cattolici fossero una forza sociale
Con la sua distinta identità popolare in grado di rappresentarsi come tale autonomamente rispetto alla politica clerico moderata alla quale Gronchi sin da subito si oppose in forza di un irriducibile anti Giolitti Isma'
Il democratico cristiano di sua Eminenza come politico polemicamente lo ribattezzarono i suoi avversari politici si rese autonomo sganciando sì dall'accordo elettorale con il sito liberale
Autorizzato dalle autorità ecclesiastiche nel Patto Gentiloni del mille novecentotredici quando nel collegio di Pontedera bronchi rifiutò il sostegno al candidato liberale Nello Toscanelli
Una presa di distanza che però non seguiva più le orme della vecchia opposizione astensionista intransigente dei cattolici allo Stato unitario ma che già prefigurava una concreta disponibilità alla partecipazione nazionale e democratica
La stessa disponibilità che spinse i pronti a sostenere intervento dell'Italia nella Grande Guerra ad accettare patriottica mente come scrisse a Filippo Meda con angoscia di Cristiano
Ma con sicura coscienza la prova brutale
Di un conflitto da cui doveva scaturire nelle speranze dell'interventismo democratico che Gronchi condivise e ante pose alle stesse obiezioni del pacifismo cristiano un nuovo ordine internazionale fondato sulla libera autodeterminazione dei popoli e delle nazionalità
Quando poi nel primo dopoguerra la vocazione autonomistica dei cattolici si concretizzò il Partito Popolare Sturzo l'impegno sociale e sindacale di Gronchi inizia a saldarsi con quello nelle istituzioni e nel Parlamento
Il popolarismo non si propose come partito di difesa religiosa ma come formazione aconfessionale dei cattolici con un programma di riforma democratica dello Stato attraverso il metodo della libertà
E Gronchi che ne fu deputato al diciannove si impegnò a ricondurli come scrisse diciannove a Giuseppe Donati le forze operaio organizzate
Che costituivano la base di consenso indispensabile orientato su quella prospettiva riformista
Ma i tronchi popolare fu soprattutto a gennaio del mille novecentoventi il segretario della Cattolica Confederazione italiana dei lavoratori di cui ricorre proprio quest'anno il centenario
Gronchi riuscì a strutturarla come sindacato nazionalmente rappresentativo con un milione cinquecento mila iscritti nel mille novecentoventidue
Un sindacato paritario nei confronti della socialista Confederazione generale del lavoro di cui infranse il monopolio sindacale
Lascio poi ad Achille Grandi la guida del sindacalismo bianco nell'ottobre del ventidue
Per assumere la carica di sottosegretario all'industria e commercio nel governo Mussolini dopo la marcia su Roma
Una parentesi discussa ma brevissima motivata dalla disponibilità del suo partito al tentativo di riassorbimento legalitario del fascismo come via di uscita dalla ingovernabilità postbellica
Questa parentesi si interruppe già nell'aprile del ventitré e con le dimissioni ministeriali di Gronchi dopo il quarto congresso di Torino del Partito popolare
Gronchi fu l'unico esponente di governo popolare che vi partecipo
Anche se la sua svolta antifascista si manifestò poi qualche mese dopo luglio del ventitré e il discorso di opposizione alla riforma elettorale iper maggioritario del fascismo la cosiddetta legge Acerbo
Contro la quale difese le ragioni del costituzionalismo democratico
E la proporzionalità della rappresentanza come garanzia del nesso tra democrazia e popolo mediato ai partiti
Alle dimissioni di Sturzo seguito alla promozione di Gronchi a triumviro regge reggente del partito e dopo il delitto Matteotti le ultime battaglie nel del popolarismo antifascista che lo coinvolsero nella cessione antifascista dell'Aventino con una nuova intransigenza polemica rivolta non soltanto contro la prassi liberticida del fascismo ma anche contro la sua accettazione da parte dei fiancheggiatori cattolici che avevano abbandonato il partito
Sulla sua rivista culturale del mille novecentoventisei la cronaca sociale d'Italia Gronchi giudicò un positivo chiarimento questa divisione fra cattolici democratici che difendevano libere istituzioni i cattolici conservatori che avevano abbandonato il partito la democrazia in nome dei superiori interessi religiosi tutelati dalla politica ecclesiastica e poi concordatari del fascismo
Con questo retroterra antifascista alle proprie spalle Gronchi riemerse dopo il fascismo come leader della sinistra democristiana e protagonista di scelte fondanti per la costruzione della democrazia
Soprattutto nella stagione dell'unità resistenziale e ci ellenistica
Fra queste ricordo soltanto il primo pronunciamento contro la monarchia da lui proposto e deliberato il sedici ottobre del quarantatré dal comitato centrale di liberazione nazionale
L'unità sindacale siglata nel giugno del quarantaquattro con il Patto di Roma la ricostruzione post bellica con il ministro dell'industria del commercio nei governi Bonomi Parri e De Gasperi
Infine la scelta filo repubblicana della Democrazia Cristiana nel referendum istituzionale del due giugno del quarantasei
Presidente del gruppo democratico cristiano in Assemblea Costituente Gronchi comprese che in quella sede il principale compito sarebbe stato non di gestione del presente ma di costruzione del futuro del Paese sono sue parole
Il suo ruolo politico fu decisivo soprattutto nella Commissione per i trattati internazionali incaricata di esaminare il disegno di legge di ratifica del trattato di pace dell'Italia con le potenze alleate
E in qualità di relatore di maggioranza mi sostenne l'approvazione nel dibattito assembleare del luglio del quarantasette
La ratifica del trattato e dunque l'accettazione delle pesanti clausole e la sconfitta fascista da parte della nuova Italia antifascista
Gli apparve condizione irrinunciabile per chiederne la revisione il superamento ma soprattutto per inserire l'Italia nel nuovo sistema post bellico delle relazioni internazionali a partire agli aiuti del Piano Marshall
Perché dunque l'Italia viva dichiarò allora perché dunque riprenda il suo posto fra le nazioni noi le offriamo il sacrificio di questa umiliazione
La singolarità la sua figura politica di Argirocastro invece dopo il quarantotto con la conclusione della fase costituente e la stabilizzazione della democrazia repubblicana di cui il presidente del consiglio De Gasperi rimase il principale regista politico
Quello del dualismo e dell'antagonismo fra Gronchi e De Gasperi è un luogo comune che nasce dai loro contemporanei prima ancora che dagli storici
Lo aveva già anticipato la profetica intuizione di Piero Gobetti che commentò da testimone l'ultimo congresso del Partito popolare nel giugno ed entro cinque e scrisse
Che se De Gasperi e l'uomo di oggi tutti dicono che il Gronchi sarà l'uomo di domani
A dividerli innanzitutto la diversa visione della DC che Gronchi definiva come partito riformatore e di programma
Dotato di propria autonomia sociale
Mentre De Gasperi come partito dell'unità politica dei cattolici
E dal maggio del quarantasette come partito nazionale alleato dal mese di dicembre del quarantasette con i partiti laici in quello schieramento centrista che seppe democraticamente riqualificare delle elezioni del mille novecentoquarantotto il voto d'ordine anticomunista
Se anche Gronchi condivise l'estromissione delle sinistre dal Governo
Si era per primo rifiutato di interpretarla come una svolta a destra della DC
Anche quando dopo la vittoria elettorale del quarantotto fu poi eletto presidente della Camera al nuovo ruolo istituzionale continua a coniugare quello politico la corrente democristiana di politica sociale
Che fin dal convegno di Pesaro dello novembre del quarantotto almeno su due fronti entrò in dissenso con la leadership degasperiana
Il primo di questi fronti investito una fondamentale scelta di politica estera come l'adesione dell'Italia al Patto Atlantico
Che
Di cui Gronchi nel quarantanove garanti l'approvazione parlamentare da presidente dalla Camera
Contro l'ostruzionismo delle sinistre ma rispetto alla quale egli assunse un atteggiamento problematico per quanto non contrario o neutrali Astico
Che tendeva a coniugare la prospettiva occidentale alla ricerca di una mediazione italiana ed europea
Fra i due blocchi della guerra fredda il secondo contrasto con De Gasperi riguarda invece la politica economica del suo governo e il rigore monetarista della linea Pella
Che Gronchi contesto come ostacolo a una politica keynesiana di spesa sociale investimenti pubblici
Gronchi sostenne questa alternativa espansiva nel suo documento programmatico dei cinquantadue il torniamo alle origini la concepiva questa alternativa come soluzione alla crisi della civiltà capitalistica Chelili diagnosticata e attribuiva all'insufficiente integrazione delle masse popolari nello Stato democratico
Da cinquantatré dunque Gronchi interno nella DC la necessità di una politica nuova
Che riportasse all'ordine del giorno il problema delle forze politiche
Con le quali sarebbe stato possibile realizzare quel programma di riforme economiche
In altri termini la revisione del centrismo degasperiana no l'apertura a sinistra e l'intesa programmatica con un partito socialista che avesse rotto il patto di unità d'azione frontista con il Partito comunista
Se fino all'avvento del fascismo
Gronchi da sindacalista popolare aveva respinto questo accordo tra cattolici e socialisti temendo il massimalismo egemonico dei secondi lo sosteneva adesso come sbocco obbligato per rendere più sicura la democrazia
E ridisegnare i confini di uno Stato più popolare
Come dichiarò in occasione del decennale della Resistenza come Morato il ventidue aprile cinquantacinque a Camere riunite
In questo discorso che fu subito letto come una sua candidatura per l'imminente elezione del Capo dello Stato bronchi non tacque il carattere di guerra civile del biennio quarantatré quarantacinque con i suoi orrori ed errori disse
Ma ne richiamo il significato più profondo di lotta di liberazione il dato della Resistenza come utenti con moto popolare come un secondo Risorgimento che ha riottenuto la temperatura di consenso e di impegno diretto da parte delle masse popolari
Sconosciuta alle lotte di seggi risorgimentali dell'Ottocento
Per pronti insomma la resistenza doveva rimanere nonostante le divisioni e le contrapposizioni sopraggiunte un punto di riferimento comune alle forze politiche avevano concorso alla nascita dell'Italia repubblicana
La consacrazione politica di Gronchi giunse però con la sua elezione presidenziale che fu figlia della stessa crisi politica del centrismo e segnò un primo superamento della guerra fredda in Terna
Che si era consolidata fra la DC e le sinistre dopo il maggio del quarantasette
La sua candidatura fu istituzionale era presidente della Camera e nacque non a caso in Parlamento
Il trenta aprile cinquantacinque al quarto scrutinio aggregò una maggioranza quasi plebiscitaria ben più ampia di quella governativa che aveva letto il predecessore Inaudi nel mille novecentoquarantotto
Incassando anche il voto determinante i socialisti e comunisti ma non l'appoggio ufficiale del segretario democristiano Fanfani aveva lanciato invece la candidatura alternativa di Cesare Merzagora
Ed emarginato quali Zandolin e diverso posizioni interne che come lo stesso Gronchi faceva invece riferimento all'esperienza del popolarismo
Fin dal suo messaggio parlamentare di insediamento Gronchi identificò la propria elezione al Quirinale con l'inizio di una nuova fase storica per l'Italia repubblicana che si era lasciata alle spalle la ricostruzione e con il miracolo economico ormai alle porte egli auspicava potesse riconquistare alla democrazia disse il consenso e il concorso del mondo del lavoro
Catturato dal comunismo
Il Gronchi presidente la Repubblica si rese così interprete di un team epocale di grandi speranze e straordinari cambiamenti probabilmente secondo gli storici dell'età contemporanea
La più rapida e profonda rivoluzione la condizione umana di cui fosse stata traccia nella storia che segna l'uscita
Dalla staticità delle società tradizionali anche in senso fisico con il fenomeno della motorizzazione di massa e la moltiplicazione di mutamenti e conflitti sociali
Non c'è dubbio che l'impostazione complessiva della presidenza Gronchi si rivelasse coraggiosamente riformista e corrispondesse a una lettura nettamente positiva e liberatoria di quella grande trasformazione
Ma anche che nella prospettiva bronchiale la modernizzazione andasse governata attraverso l'intervento economico dello Stato per contenere i traumatici squilibri di uno sviluppo senza guida
Ma proprio questa necessità di governo della trasformazione rendeva gli occhi di Gronchi tanto più grave l'urgenza tanto più acuta l'urgenza e più grave il ritardo di una risposta riformatrice frenata dalla paralisi del sistema politico italiano
La sua presidenza si trovò ad affrontare la difficile transizione da una formula politica in declino
Dopo le elezioni cinquantatré quel centrismo degasperiana alla nuova formula di centrosinistra che tardava a sostituirla e che soltanto al termine del settennato pronti hanno vide poi la luce con il terzo governo Fanfani
Era stata questa situazione di stallo imporre prima ancora dell'elezione di Gronchi un più autonomo esercizio delle prerogative del capo dello Stato del conferimento dell'incarico per la formazione del governo
Ciò che era già accaduto nell'agosto cinquantatré con quello presieduto da Giuseppe Pella di cui lei signor Presidente ha recentemente ricordato l'episodio Dogliani la sua come Morazzone di avvicinarli
Il settennato di Gronchi al Quirinale dal cinquantacinque a sessantadue divenne così una tappa fondamentale nell'allargamento del ruolo del Capo dello Stato che avrebbe cercato di compensare in questo modo
Quel divario fra i radicali mutamenti del suo tempo e la stagnazione politico istituzionale
Gronchi fece subito intendere che le stesse modalità della sua elezione lo rendevano libero da vincoli nei confronti della maggioranza di governo e tale posizione di indipendenza né condotto all'intero mandato presidenziale
Imprimendo gli un timbro interventista sia nella politica interna nella politica estera filo differenziò dei predecessori e spesso gli procurò da parte dei critici l'accusa di esorbitanza dei poteri costituzionali del capo dello Stato
Il campo nel quale più originale ed evidente risultò all'esercizio delle prerogative presidenziali fu quello della politica estera
In cui le incursioni bronchiale sembrano dar vita a una diplomazia presidenziale spesso alternativa a quella del ministero degli Esteri e revisionista rispetto al all'ortodossia atlantica
Con il suo attivismo in realtà Gronchi cercò di inserire l'Italia da protagonista nel nuovo ordine mondiale profilata la prima distinzione della guerra fredda
E cinquantasei si pronunciò in favore della missione della Cina popolare alle Nazioni Unite dove l'Italia era stata appena vi hanno ammessa nel dicembre cinquantacinque e all'insaputa del governo italiano sottopose all'Unione Sovietica un piano per la riunificazione e la neutralizzazione della Germania
In occasione dei suoi numerosi viaggi all'estero
Quelli soprattutto negli Stati Uniti le cinquantasei e a Mosca sessanta le sue dichiarazioni in favore della coesistenza pacifica e del disarmo bilanciato fra le due superpotenze
Resero sempre più evidente il suo sostegno alla distensione internazionale anche come presupposto di quella interna con le sinistre
Il suo nuovo indirizzo fu definito dalla formula del neo atlantismo coniata non da Gronchi ma lei cinquantasette l'anno della firma dei Trattati europei di Roma dal ministro degli Esteri Giuseppe Pella
Una formula che implicava la rivendicazione di una maggiore autonomia nazionale d'Italia nell'ambito dell'alleanza occidentale
E dopo la fine del colonialismo anglo francese il suo ritrovato dinamismo nel bacino del Mediterraneo e nell'area mediorientale
In cui gran peso strategico ebbe come è noto la politica energetica non diseguale varata con i Paesi produttori dall'ENI di Enrico Mattei
Durante la presidenza Gronchi la politica estera neo atlantica puntava insomma a stabilizzare la naturale dimensione geopolitica dell'Italia come media potenza regionale
Ma sganciando la dalle logiche nazionalistiche della vecchia politica di potenza Erri configurando la in termini di potenza civile
Regolata dal multilateralismo dall'interdipendenza economica in questa prospettiva pronti rilancia la proposta già formulata in un cinquantuno da De Gasperi
Per l'applicazione dell'articolo due del Patto Atlantico che avrebbe dovuto conferire al patto militare il carattere più vasto di una comunità di popoli
E dunque ampliare il dispositivo Atlantico la sicurezza difensiva in funzione anti-sovietica alla cooperazione in campo economico e sociale fra gli stati membri dell'alleanza
Fin dagli inizi del mandato questo indubbio protagonismo interno internazionale esposi pronti alle critiche per le sue presunte tentazioni presidenzialiste non di rado accostate dopo il ritorno del gollismo nel mille novecentocinquantotto al coevo esempio fra francese
Il suo messaggio al Parlamento per il centenario dell'Unità d'Italia venticinque aprile il sessantuno Gronchi avrebbe replicato a questa accusa
Dicendo che al capo dello Stato sarebbe costituzionalmente spettato sono sue parole più per dovere che per diritto disegnare indirizzi od orientamenti quando lo ritenga essenziale agli interessi della nazione
Ma senza nessun tentativo di sovrapporsi o di sostituirsi al Parlamento e dall'esecutivo ai quali sarebbe spettata integra e rispettata la libera responsabilità di accogliere o non questi orientamenti
Queste prerogative di indirizzo Gronchi ne impiegò anche per sbloccare la tazza della Costituzione garantendo l'entrata in vigore di suoi organi
Di garanzia come la corte costituzionale il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro il Consiglio superiore della magistratura che erano stati congelati
Dopo il quarantotto nel timore anche degasperiana o di vederli tramontati incontro poteri ostruzionistici nelle mani dell'opposizione di sinistra
Gronchi fu dunque l'artefice e il garante del disgelo costituzionale che giustificò la celebre definizione di Piero Calamandrei del Presidente della Repubblica come viva box costruzioni disse
Proprio alla luce delle funzioni di indirizzo politico costituzionale che così fortemente caratterizzare una sua presidenza come è noto lo spartiacque finale del suo settennato sulla crisi politica del mille novecentosessanta in quei Drome chi dopo le dimissioni del governo Segni causati dal ritiro dei liberali dal Governo
Tentò di accelerare la nascita del centrosinistra nel vuoto spalancato dai veti incrociati di democristiani e socialisti
A favorire una loro convergenza non negoziate in Parlamento avrebbe appunto mirato alla nomina di Ferdinando Tambroni fedelissimo bronchiale no e sostenitore di quella prospettiva contro l'ostilità della nuova maggioranza Dorotea del partito
Il governo monocolore da lui presieduto si risolse in un'autentica eterogenesi dei fini
La fiducia della Camera con il determinante sostegno del movimento sociale italiano le dimissioni dei ministri della sinistra democristiana il ritorno della crisi al Quirinale
Il fallimento degli incarichi a Fanfani assegni indussero pronti al rinvio del governo in Senato
Giustificato dallo stato di necessità di cui già il governo Zoli aveva beneficiato di cinquantasette dopo il primo voto di fiducia conferitogli anche dai deputati missini
Ma a differenza di Zonin Tambroni accettò di qualificare la propria maggioranza parlamentare e capovolse
Il mandato affidatogli da Gronchi innescando le mobilitazioni di piazza che seguirono il luglio del mille novecentosessanta l'autorizzazione del congresso missino nella città di Genova
Queste vicende avviarne il declino della presidenza Gronchi e né offuscare uno anche dopo la sua conclusione la memoria pubblica ma la sua aspirazione riformista non andò perduta dopo essersi infranta sugli scogli della repubblica dei partiti
E sta troppo compimento nella ripresa del dialogo fra le stesse forze politiche che dopo i fatti di Genova riapriremo la strada a un centro sinistra di qui Gronchi tuttavia non sarebbe più stato protagonista nel suo ultimo biennio al Quirinale
Oggi che anche per Gronchi e dunque giunto il tempo di passare dalla politica alla storia
Questa sua eredità di presidenti del dialogo fra tutte le forze politiche che lei signor Presidente della Repubblica ha ricordato lo scorso anno in occasione del senso trentesimo anniversario della nascita merita di essere finalmente restituita la storia delle istituzioni repubblicane
Di cui Giovanni Gronchi fu padre fondatore
E ricondotta a quell'ideale
Risorgimentale di nazione cui profeticamente lo stesso Gronchi qui a Pontedera il suo primo discorso pubblico del mille novecentocinque non ancora diciottenne invitò i cattolici italiani allora esclusi dalla politica nazionale a consacrare per il futuro la loro vocazione democratica
Come la definì egli allora rimanendovi poi sempre fedele la nostra bandiera immacolata su cui possiamo scrivere come nostra divisa Dio popolo patria grazie
Poltrone
Rivolgo a tutti un saluto molto cordiale
E mi sarà consentito un ringraziamento al magnifico coro di bambini e ragazzi che hanno così ben cantato l'inno nazionale leader
Saluto e ringrazio il sindaco
E l'amministrazione comunale Pontedera che insieme al Centro Giovanni Gronchi per lo studio del momento cattolico hanno promosso questa cerimonia
Saluto il prete la ragione
Che ma poc'anzi ricordato è stato attore nel novantacinque come sindaco di questa città
Della celebrazione del quarantesimo della lezione Giovanni Gronchi a Presidente della Repubblica
Ringrazio il professor Maffei per la sua interessante profonde completa rievocazione rassicura Giovanni Gronchi
Un saluto particolare la signora Cecilia Gronchi
Agli altri familiari
Un'ipotesi è pronipote del presidente Gronchi
Una risolutezza salda
Nella coerenza con le scelte politiche sociale delle sue origini
Ha caratterizzato la vita di Giovanni Gronchi
Unico sindacalista eletto sin qui
Alla più alta magistratura della Repubblica
In termini autobiografici
Difatti se
Devo dire che se la mia linea non ha cambiato in questi anni dipende dal fatto che sono stato prima organizzatore sindacale
E poi un politico
Nell'esperienza intrapresa
Dal giovane attivista cattolico ponte deve essere l'attività sindacale
Alle organizzazioni popolari
Il vissuto delle comunità civili
Possono insegnare alla politica intelligenza diretta delle tre
E degli interessi sul campo
Segretario generale del sindacato d'ispirazione cattolica Confederazione italiana dei lavoratori come è stato ricordato dal venti al ventidue e poi ancora nel ventisei sì no soppressione delle libertà da parte del regime fascista
Giovanni Gronchi fu accanto ad Achille Grandi tre protagonisti discreti
Nel mille novecentoquarantaquattro
Del Patto di Roma che sancì lo sforzo di unità sindacale nelle diverse anime delle organizzazioni dei lavoratori pre fascista
E il tema della partecipazione
Dei ceti popolari alla vita democratica del Paese
Sancito dalla Costituzione
Eppure non pienamente realizzata
Fu al centro del messaggio alle Camere riunite in occasione del suo giuramento dopo la lezione ha presente la Repubblica nel cinquantacinque
Anzitutto riconoscimento dei diritti del lavoro
E trasformazione dei rapporti tra le classi sociali
Sottolineando che contro parole il primo problema da risolvere in ordine di urgenza è costituito dalla eliminazione della disoccupazione
Che si accompagna alla miseria e agli stenti e aggiungeva
Per liberare il più rapidamente possibile tutti e ognuno dall'angoscia dell'incertezza del pane
Occorre che alla continua espansione del reddito nazionale si accompagna l'impegno di fondo per migliorare la distribuzione nel senso di un costante sviluppo della linea sociale dell'economia
Indicava cioè quel passaggio dalla democrazia formale alla democrazia sostanziale che avrebbe segnato il percorso dall'antico schema dello Stato liberale o nuovo corso repubblicano
Proprio a Gronchi top coat il compito di guidare la fase nuova nella vita politica del Paese
Esaurito
Nel mandato il presidente Einaudi il ciclo decennale della ricostruzione del Paese
Dalle macerie della guerra
Voluto dal nazismo e dal fascismo
In effetti la sua elezione
Coincise con la definitiva liquidazione della eredità bellica
Che vedeva l'Italia in condizione di minorità rispetto alle potenze vincitrici
L'ingresso alle Nazioni Unite
Rimosso il veto dell'Unione Sovietica
Sanciva l'apertura di una fase di maggior dinamismo in politica estera
Della quale ci sarebbe reso interprete lo stesso presidente Gronchi
Conde riflessioni e iniziative che avrebbero talvolta sorpreso gli interlocutori tranne sollecitarne successivamente l'interesse a partire dalla questione mediterranea
Era stato relatore all'assemblea costituente
Dell'artistico del trattato di pace
Avversato da esponente esponenti della vecchia classe politica
Gronchi parlando in aula il trentuno luglio del quarantasette ebbe ad accostare quella scelta per l'Italia a quella che si trovano di fronte
Nel quarantanove nell'ottocentoquarantanove dopo la sconfitta di Novara personalità come Cesare Balbo e Camillo di Cavour
Soltanto la presa d'atto da parte della Repubblica delle dure conseguenze tra desidera sconfitto dell'Italia fascista
Avrebbe potuto secondo Gronchi aprire in quel mille novecentoquarantasette così come accaduto un secolo prima una nuova stagione politica per la patria
Troviamo qui
La radice della concezione che guidò in questa materia il presidente Gronchi
Non è fu certamente estranea
Illusi interventista cattolico volontario nella prima guerra mondiale
Decorato di medaglia d'argento due di bronzo e due croci di guerra
La ferma distinzione tra significato è insopprimibili ITA dei valori patriottici e le infatuazioni di voti rigurgiti nazionalistici
Netta testimonianza venne al discorso pronunziato
In qualità di presidente alla Camera deputati come è stato poc'anzi ricordato al professor Maffei
Poche settimane prima dell'elezione al Quirinale
In occasione della celebrazione del decennale tra l'esistenza il ventidue aprile del novantasei del cinquantacinque
Il riferimento fu esplicito ad una coscienza nazionale che si rinnova costano solo parole
Che attinge valori supremi spirituali e storici
Che la patria sintetizza che rende imperiosa esigenza dell'autonomia dell'indipendenza verso ogni egemonia dei più forti
Ed è proprio per questo aggiunse preme per rompere il cerchio fatale dei miti della violenza del diritto della forza dell'equilibrio di potenza
Quella che è la felice formula definì
In altri termini il passaggio dal diritto della forza alla forza del diritto nell'ottica della pacificazione internazionale
Si coglie qui
La percezione acuta
Dello statista di Pontedera
Circa il tramonto dell'epoca del ruolo gli ex grandi potenze come Regno Unito e la Francia e l'opportunità invece per tutti i Paesi di procedere a integrazioni più complesse più vaste come disse che senza negare o anche soltanto sminuire il sentimento sacro della patria lo armonizzino in una concezione superiore
Di convivenza pacifica
Una visione e Lori radicata
Che aveva già portato in occasione del importante intervento svolto
Sotto lo speech o del Centro italiano di studi per la riconciliazione internazionale e dedicato a la politica internazionale e le classi lavoratrici il venticinque maggio del mille novecentoquarantanove
A sostenere
Son tue parole che così come in un Paese le classi devono stemperare il loro egoismo particolare e convincersi come lo stesso loro interesse particolare
Si assolva più effettivamente inquadrandolo e conciliando lo con gli interessi generali
Così ciascun paese deve persuadere essi che i propri interessi sono efficacemente durevolmente difendibili soltanto entro un quadro di solidarietà e di concordia
Non va dimenticato che la sua presidenza accompagnato la scelta della nascita e dell'avvio dell'integrazione europea
Di quella che oggi si chiama Unione Europea
è che pur con lacune e contraddizioni assicurato un patrimonio inestimabile di pace e di benessere
Insomma secondo Gronchi occorreva una coscienza internazionale nuova come come ebbe a dire
Sono i problemi anche di quello ha tantissimo attribuito come è stato poc'anzi ricordato al presidente Gronchi
Che prendeva atto sostanzialmente del passo avanti gigantesco rappresentato dall'abbandono delle anse puramente militari
Di reciproco sostegno in caso di aggressione dei paesi terzi per giunge ad alleanze politico difensive come lo stesso trattato dall'Atlantico del nord in una logica di integrazione
Dal rapporto con potenze garante tutto l'ICI relazioni tra alleati su un piano di eguaglianza con decisioni vincolanti per tutti i contraenti indipendentemente dal loro penso ha influenza
Affrontare il nuovo era la sfida che il presidente Gronchi si apprestava a raccogliere
Sulla spinta di una crescita che avrebbe accompagnato il settennato della sua presidenza il cosiddetto boom dell'economia
La sua posizione in materia economica si era già manifestata che in termini operativi
Nel periodo dell'immediato dopoguerra che lo vede alla guida del ministero dell'industria del commercio del lavoro
La sua grande attenzione
Al ruolo dello Stato nei processi di crescita motorizzazione si basava in effetti sul proposito Di Monte coinvolgere importanti attori
A partire dagli Stati Uniti in progetti di espansione allo scopo di ottenere costi con apertura di credito
Era il momento
Di completamento del percorso di per l'integrazione nel sistema di scambi commerciali e finanziari delineato dalla conferenza di Bretton Woods tenero novecentoquarantaquattro
Per l'inserimento di pieno diritto nell'ambito della vita economica internazionale fortemente voluto dal signor De Gasperi
Un'impostazione ha osservato in un suo scritto il colosso vendere Caviglia
Che contribuito in maniera decisiva al superamento della condizione di ex nemico macché mentre inseriva il Paese nel circuito economico internazionale poneva il tema di adeguare le strutture dell'economia italiana alla dimensione internazionale
Un'opzione questa che aveva sollevato anche polemiche contro quella che viene da qualche parte allora definita operazione di vertice
Frutto di una strategia giacobina portata avanti con determinazione e coerenza da una cerchia ristretta di Andrea il governo l'establishment economico con in prima fila la Banca d'Italia
Polemiche a queste contro cui si schierava una personalità come Ugo la Malfa
Per la sconfortante arretratezza come ebbe a dire delle culture dei ceti dirigenti
Enti impauriti dei passaggi inevitabili della modernità del Paese secondo quanto attesta Paolo sotto
La necessità di evitare un finanziamento inflazionistico della spesa statale
Evitando deprezzamento della moneta venne condivisa da Gronchi che fece riferimento espresso nel messaggio all'esigenza inderogabile di mantenere condizioni di sanità monetaria
Attraverso una saggia politica per gli investimenti e per le spesse
La instabilità politica che intervenne con la crisi della forma di governo basata sulle forze politiche centriste
Caratterizzò l'ambito entro cui si trovò operare il presidente eletto nel cinquantacinque
E fu nel pieno di questo stallo che toccò all'antico esponente popolare
Individuare un ruolo istituzionale sino ad allora non sperimentato nella figura del Presidente della Repubblica utilizzando la cassetta degli attrezzi contenuta nella Carta fondamentale a nostra costituzione
I costituzionalisti furono largamente concordi
In un giudizio positivo
Non altrettanto alcuni commentatori politici
Ma poc'anzi ricordato al professor Maffei
Nel suo intervento
Fu lo stesso Gronchi
Ormai
Fino alla fine verso la fine del suo mandato Caprai tornare su quello che era stato definito qualcuno
Il suo interventismo
Lo fece
In occasione del centenario de L'Unità d'Italia celebrando rompi venticinque marzo del sessantuno un discorso letto Passiatore deputati forniti in assemblea comune per la prima volta della giovane Repubblica
Spetta a me ripeto anch'io la già citata questa parola in parte professor Maffei Madesimo ripetere perché sono altamente significative del mandato della figura del presidente Gronchi
Spetta a me dire queste cose si interrogo
Per proseguire
Forse qualcuno ancora sorgerà a parlare di esorbitanza delle funzioni costituzionali di un capo dello Stato
Ma io credo in coscienza che spetti a questo più per dovere che per diritto il segnare indirizzi e orientamenti quando lo ritenga essenziale agli interessi della nazione
Con ciò nessun tentativo di sovrapporsi o di sostituirsi al Parlamento o al governo ai quali resta integrerei rispettata la libera responsabilità di accogliere o non questi orientamenti
Il suo messaggio da presidente neo eletto
Dopo l'appello accorato sul lavoro
E dopo una riflessione sulla pace
Da raggiunge attraverso un un efficace ordinamento internazionale
Si era chiuso con un incitamento al Parlamento una vera forte esortazione a completare gli istituti previsti dalla Costituzione
E fu davvero questa un'opera portata avanti con efficacia durante il mandato del presidente Gronchi tanto da far parlare
Con dapprima di disgelo come è stato poc'anzi rammentato e poi di compimento costituzionale aprendo di fatto una fase nuova nella vita politica italiana
Corte costituzionale
Consiglio Superiore della Magistratura Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro von infatti insediati in quegli anni mentre non trovare spazio fu allora ancora l'attuazione dell'ordinamento regionale
Insediando prima Corte costituzionale d'Italia
Gronchi ritenne di qualificarne così le funzioni
La Corte si inserisce in questo complesso sistema di equilibri come elemento che può dirsi nello stesso tempo moderatore e per taluni aspetti anche propulsore dell'attività legislativa ed esecutive
Adesso formalmente necessario da quella rigidità la nostra carta costituzionale in cui il costituente riposa gran parte delle speranze pro una lunga stabilità delle nostre istituzioni
A dar sostegno a quanto devono con a quanti avevano colto novità de questo messaggio nel presente Gronchi fu come è stato poc'anzi ricordato Piero Calamandrei
L'intervento solista il ponte nel Giulio cinquantacinque Calamandrei riconosceva il ruolo del presidente La Repubblica come custode della Costituzione
In una funzione scrisse di responsabile vigilanza costituzionale
Dichiarava il suo appoggio al messaggio il nuovo presidente
Nel quale sono su parlo di Calamandrei
Si esprime un onesto ed energica volontà di raddrizzamento del timone costituzionale
In questo senso si può veramente dire
Che la Costituzione parla terrazze Presidente della Repubblica come il Montesquieu diceva che i giudici sono la voce dell'UA
Così si può dire che attraverso l'ammonimento dei messaggi presidenziali parla nel nostro ordinamento la Costituzione
Contro ogni smarrimento costituzionale conto ogni deviazione con toni inerzia il presidente La Repubblica può essere se vuole
La viva vox Costituzione su queste le parole di Piero Calamandrei
è un dibattito alimentato nel corso degli anni in occasione di riflessione dedicate a Giovanni Gronchi
Giovanni Galloni
Lo speciale Civitas dell'ottantasette citando Labriola individuava nel presidente de la Repubblica così come nella Corte costituzionale
Un'Inter potere un punto di incontro di supplenza gestore non già di una politica di governo che non gli compete
Bensì negli indirizzi fondamentali che sono iscritti nella con nostra Costituzione e rispetto ai quali i programmi di governo
A seconda di come i sono costituiti oggi come sono organizzati sono un'espressione un segmento particolare
Potremmo riassumere ricordando il presidente Gronchi evocando liberamente Paolo Barile che il presidente La Repubblica pro tempore è portatore dell'indirizzo di attuazione e di rispetto dalla Costituzione
Nel succedersi dei decenni rifiuta la Repubblica è stato irrobustito dall'azione dei presidenti e sono succeduti sino a ieri
A Giovanni Gronchi il merito di avere contribuito alla costruzione di una Italia protagonista nella comunità internazionale
Di un Paese più posture più giusto
Di una costituzione materiale capace di integrare i ceti popolari nella vita democratica
Il merito di aver saputo accompagnare il nuovo che si manifestava nella vita del Paese
In piena aderenza agli obblighi del mandato affidatogli