Presentazione in anteprima nazionale del documentario RAI «Miss Sarajevo»

Buongiorno ben arrivate ben arrivati soprattutto ai ragazzi che vedo qui numerosi
Siamo a Torino quindi siamo molto puntuali
Io mi chiamo Paola Severini Melograni
Sono qui per presentare moderare la giornata di oggi che è una giornata davvero speciale
è speciale perché la prima volta che il mondo delle nostre forze armate dell'esercito sì espone in qualche modo in una rete generalista della Rai
Prima di tutto voi vedete qui vicino a me il nostro ministro della difesa a cui chiedo di fare un applauso sia dai suoi uomini che ha dai nostri ragazzi
Lei è l'ospite d'onore di oggi si chiama Elisabetta trenta
Ed è il secondo ministro donna Care ragazze e cari ragazzi oggi mi rivolgerò soprattutto voi che noi abbiamo in Italia
è questa manifesti finale della difesa chiaramente dalla difesa ed è un segnale importantissimo
è un ministro diverso dalla signora ministro che l'ha preceduta che è stata la prima perché Elisabetta e trenta viene da questo mondo quindi a certamente una conoscenza e degli strumenti che un altro politico non potrebbe aderire quindi a maggior ragione noi la ringraziamo e ci aspettiamo grandi cose da lei ma già i segnali ci sono
Il ministro trenta un'esperienza in luoghi di guerra in Afghanistan in Libano
E soprattutto è molto molto attenta a questo mondo
Che è un mondo cari ragazzi che noi oggi tenteremo di far riscoprire in qualche modo anche per me che faccio la giornalista da tanti anni che sono una nonna giornalista è stata una grande sorpresa
E in mezzo il nostro ospite il nostro ospite che governa questo posto speciale che si chiama Officine Grandi riparazioni
E che dal loro meraviglioso perché Massimo la Pucci
Non è soltanto il direttore generale di Officine Grandi riparazioni Massimo Natucci si occupa di fondazioni e di filantropia da sempre
Ed è uno delle dei che le quattro personalità che ci rappresenta fino in Europa
Voi sapete che abbiamo l'alto commissario Federica Mogherini abbiamo il Presidente del parlamento che si chiama Antonio Tajani
Fra poco pochissimo poco più di un mese avremo Claudio Graziano oggi capo di Stato maggiore della difesa che governerà la difesa europea e poi abbiamo Manzi con la Pucci
Che ci scalda il cuore perché si occupa di terzo settore e governa trecento istituzioni pensate
Ed è la prima volta che noi abbiamo un italiano in quel posto di comando noi dobbiamo essere fieri e orgogliosi
Perché l'Europa siamo noi
E e poiché l'Europa siamo noi se abbiamo dei rappresentanti di questa estrema qualità la cosa ci ci scalda il cuore ci consola e ci fa sentire più forti
Ultima ma non da ultimo come dicono gli inglesi la riconoscete perché ha un volto noto alle cronache e Nicoletta Mantovani Pavarotti oltre ad essere una grande amica una donna assolutamente speciale
Senza di lei tutto questo non non sarebbe stato possibile perché è stata una sua idea lei mi ha trascinato a Mostar mostrare è una città della Bosnia Rep Erzegovina dove purtroppo
Più di vent'anni fa
Distrussero il monumento più importante è come se a Torino avessero bombardato la Mole Antonelliana se a Roma avessero fatto saltare per aria il Colosseo il ponte di Mostar e suo marito Luciano Pavarotti che noi ricordiamo lei oggi ci racconterà anche delle cose speciali qui Big Luciano
Volle insieme a tanti cantanti del mondo Bonnot e insieme a lei di Dayana costruire un centro dove tutti i ragazzi di tutte le etnie
Potessero lavorare insieme fare musica insieme fare cultura insieme
Io non ho molto tempo perché il nostro ministro che ha fatto un grande sacrificio avvenire qui oggi deve tornare per il Consiglio dei ministri però è un obbligo ringraziare le autorità che sono qui presenti è prima di tutto l'ambasciatrice del Kosovo Alma lana anche qui voi vedrete ci sono donne speciali io porto
Un piccolo fiore lavorato all'uncinetto che rappresenta le donne del Kosovo le donne del Kosovo che hanno perso tutto le loro famiglie loro figli loro meriti pensate che ci sono delle zone di fronte a noi
I nostri dirimpettai
Dove non abbiamo più la generazione di mezzo abbiamo giovani giovani o i vecchi vecchi quindi ringrazio al Marana ringrazio il procuratore militare Marco De Paolis e ringrazio tutti i dirigenti delle forze armate
Mi sono appuntata tutti quelli che sono qui se mi sfugge qualcuno vi chiedo perdono
Ringrazio Marco Roncalli Marco Roncalli dal cognome voi lo sapete è il nipote di Papa Giovanni ventitreesimo da poco
Patrono dell'esercito una bellissima notizia che ci serve per comprendere ancora di più quanto è importante l'esercito
Per noi e per voi ragazzi e vi ricordo una cosa nel due mila e quattro in Italia
Dopo Bain
Addirittura dal mille ottocentocinquantuno dopo ben centoquarantaquattro anni
Cioè i dall'inizio dell'Unità d'Italia noi siamo a Torino dove nasce il nostro Stato viene abolita la leva obbligatoria non ci sarà più l'altro giorno il ministro ha fatto una dichiarazione molto bella dicendo
Sarebbe un'idea romantica rimettere la lega la leva obbligatoria non è quello il futuro
Però il futuro è il servizio civile il futuro è conoscere conoscere cosa sono le nostre forze armate
Perché è importantissimo comprendere quanto siano importanti per noi e soprattutto quanto noi siamo amati lo capiremo poi dal documentario le i nostri divise sono adorata in tutto il mondo gli ho fatto soltanto tre guerre non ho l'esperienza del nostro ministro trenta il Kosovo
Il Libano in Ruanda eppure dovunque vedono le nostre divise i ragazzi giovani le popolazioni ci abbracciano ci vogliono bene un motivo ci sarà io sto dando
Le spalle a questa lista di super rigenerare li colonnelli
Voi lo sapete perché avete dedicato la vostra vita questo
C'è bisogno che lo sappiano tutti e a questo punto io mi taccio vorrei passare subito
Il microfono al nostro fantastico ospite Massimo Reppucci che ci ha dato questa opportunità gigantesca grazie grazie presidente grazie a te Paolo avete capito che Paolo è una vita offerta dopo questa presentazione
Si possono caverei assieme di presentazione era amici e io la ringrazio molto beh lasciatemi innanzitutto anche a me ringraziare le autorità presenti oggi a cominciare dal ministro della difesa l'onorevole Elisabetta trenta siamo molto felici di averla qui con noi anche perché c'era ben chiara la complessità nella sua agenda in generale ma in particolare oggi saluto anche la signora Nicoletta Mantovani Pavarotti e l'amica giornalista Paola Severini Melograni
Ringrazio anche tutte le autorità presenti oggi con cui collaboriamo devo dire anche come Fondazione CRT a vario titolo e naturalmente anche tutto il diciamo i ragazzi e le scuole gli insegnanti che hanno accolto l'invito a venire qui oggi
Quando Paola ne ha parlato del Progetto insieme alla la signora Nicoletta Mantovani Pavarotti devo dire che l'abbiamo sentito subito nelle corde di quella che è la missione di fondazione questo per varie ragioni primo perché è un evento tragico europeo circa venticinque anni fa quindi
Per voi che siete presenti molto tempo fa
Ma dal punto di vista storico è anche per molti altri presenti nella sala è un tempo veramente breve quindi una guerra che ha sconvolto l'Europa vicino a noi con una distanza che è spesso inferiore a quello che separa alcune regioni italiane tra di loro quindi questo ce lo dobbiamo dire questo per dare anche il senso della prossimità geografica che poi anche una prossimità diciamo di di sentimenti che in quegli anni ha caratterizzato da questa questa terribile episodio di guerra vermi Sarajevo è una storia di pace per noi di riscatto e soprattutto parte naturalmente dal dagli tragici eventi della guerra e Kosovo ma naturalmente
Prima quelli in Bosnia con un drammatico assedio della città di Sarajevo che pensate durato dal novantadue al novantasei mille quattrocento
Venticinque giorni interminabili di assedio credo fosse il più lungo dell'era moderna questo vi dà l'idea anche della del Periodo pluriennale che sia vissuto ora non voglio raccontare ovviamente episodi del del docu-film perché non voglio rovinare fare lo spoil H racconta
Cosa accade ma sicuramente anche il titolo ma spiegheranno meglio chi sa meglio di me Emma parte da questa idea di Miss Sarajevo di allora con il famoso striscione don letta Mickey last non lasciate
Che ci uccidano e da qui poi l'appello che voglio diciamo ricordare del fantastico Luciano Pavarotti che intorno a sé fa una chiamata di eccellenze musicali la creazione del del Music Center di Mostar che voglio ricordare anche oggi è utilizzato e dall'ammissione di sostegno per ragazzi bambini e disabili che quindi ha un centro ancora vivo
Ricordo Sarajevo come una città di grande comunicazione anche interreligiosa qualche anno fa con lo European Foundation Center che ricordava Paola
Melograni abbiamo organizzato un'assemblea annuale lo ricordo come una città che ancora chiare e visibili i segni della sofferenza della guerra ma il vero camminando a Sarajevo si incontra la sinagoga la chiesa
Cristiana e naturalmente anche la moschea e quindi c'è un senso di comunità religiosa che è stata ferita e quindi la necessità anche di ricucire un dialogo che la guerra ha inevitabilmente interrotto
E quindi naturalmente iniziative come quelle di Luciano Pavarotti hanno rappresentato un segno di rinascita insieme a ruolo devo dire ancora molto ricordato e amato delle forze armate italiane
Che sono considerate come veri attori di pace e devo dire di ordine cioè della riportare la quotidianità a quell'ordine che la guerra aveva naturalmente sconvolto concludo solo dicendo perché una fondazione come CRT sostiene diciamo con convincimento un Progetto tipo questo beh come ho detto all'inizio un'iniziativa questa che rientra nelle nostre corde lo vediamo anche come uno strumento di ricordo necessario per costruire il futuro senza ricordo del passato
Non è possibile costruire un futuro riteniamo e naturalmente devo dire anche un un modalità molto efficace di ricordare che o di far presente alle nuove generazioni spesso ignare
Di quello che è accaduto ripeto perché venticinque anni perché non era ancora nato è sicuramente uno spazio temporale
Enorme
E soprattutto ci tenevamo a farli in questo luogo questo luogo che ha ospitato creditori non lo sa dalla fine Ottocento fino ad oggi era un'officina che costruiva che riparava treni
è ed è o diciamo un luogo in cui gli eventi si sono sempre succeduti qui i treni rappresentavano l'eccellenza alla fine dell'Ottocento noi oggi vogliamo portare qui
Un altro tipo di eccellenza un'eccellenza diciamo che riguardava comunicazione culturale la cultura contemporanea nelle sue varie forme ebbene questo evento di oggi rappresenta per noi un'eccellenza
Della cultura contemporanea e quindi anche sentiamo l'obbligo di portare di diffondere i valori che questo docu-film vuole trasmettere grazie
Grazie Massimo le pulci grazie ancora per questo ospitalità semplice documentario fatto però con grande amore soprattutto con grande rispetto delle istituzioni
Ragazzi io con me porto sempre questa in qualunque delle nostre borse la Costituzione italiana
è importante che voi Setti atteso che il tema delle nostre forze armate trattato tre svolte nella Costituzione dell'articolo undici noi ripudia amo la guerra nell'articolo cinquantadue è sacro dovere di ogni cittadino
Essere fedele al paese alle forze armate nell'articolo ottantasette perché si parla del Consiglio superiore delle Forze Armate
Perché è importante che noi amiamo questa nostra Costituzione perché poi se non difendiamo se non la portiamo sempre con noi può succedere loro
Caro nostro massimo caro ministro care Nicoletta hanno l'età che aveva Innella Magik quando disse non lasciate che ci uccidano
Ecco abbiamo bisogno di avere sempre con noi le regole la sicurezza il quello che rappresenta la nostra storia il nostro Paese
E quindi io ogni volta che faccio un dibattito una presentazione pubblica faccio così ve lo ricordo
Non ve lo dimenticate mai soprattutto per quello che riguarda il tema delle forze armate
Importante nonché ci sono tre articoli ma il ministro poi ne parlerà ora io passo la parola alla nostra Nicoletta Mantovani che difficile presentare io ho imparato a conoscerla per tutte le iniziative solidali
Che Nicoletta che potrebbe fare la signora moglie dell'italiano più famoso al mondo perché potrebbe fare questo solo potrebbe fare la mamma e la signora moglie
E invece tutte le iniziative solidali che Nicoletta fatti dalla mattina alla sera il sindaco di Mostar con le lacrime io l'ho visto
L'antivigilia di Natale dello scorso anno le ha detto se non ci fosse stata lei noi qui avremmo perso tutto perché lei ha tutelato il MOSE che Santer come continua a tutelarlo e ne sono gli analisti pone Nicoletta
Facciamo una clausola giriamo sessuale a Nicoletta che non sembra ma è una ragazza timida come tutti
No grazie in realtà come tutti sapete il motore tutto questo è sempre stato Luciano e continua a esserlo anche se non è più tra noi fisicamente lo ancora con lo spirito con tutto quello che ha fatto Mostar nascente da un'estate di tantissimi anni fa
Quando eravamo insieme al mare a Pesaro guardavamo il mare Luciano pensava ne siamo qua a divertirci Tila
Vicinissimi a noi sono delle persone che sta morendo dei ragazzi che non non possono sperare in un futuro e mi raccontava e quando lui bambino aver vissuto la seconda guerra mondiale
E mi raccontava delle sue paura adesso angoscia di come tutto passasse con la musica cantando insieme lui mi ricordava sempre quest'immagine che a me è rimasta impressa per tanto tempo
Di cantare in circolazione indossi per mano mentre passavano gli aerei che dovevano bombardare questa cosa i dava la forza per sperare proprio in un futuro senta lì la voglia di poter far qualcosa e la telefonata Bonino Bono che era animato dalle dagli stessi sentimenti Macchi non riusciva a immaginare un un duetto con un cantante lirico non diceva siamo due mondi distanti
E Luciano essendo entrambi molto religiose disse pregherò pregherò tanto signore perché ti possano ispirare una canzone e racconta Bono che dopo due o tre giorni si svegliò con questa canzone in mente e da lì è iniziato un percorso molto importante che ci ha portato a realizzare un centro proprio un centro di di musicoterapia di musiche di arte in generale nella città che forse ha sofferto i più mostrare a delle differenze sia e quindi anche che rally etniche che religiose perché era divisa in due era una città che non riesce neanche a comunicare
L'idea di avere un centro dove invece si potessero unire tutti a farla musica a farla musiche insieme supera queste barriere era quasi un'utopia ma con un grande sforzo di tutti i cantanti abbondanti eccetera e Nino Luciano ovviamente
I nostri italiani Jovanotti Ligabue e zucchero ovviamente in primis sempre presente e tantissimi altri che hanno partecipato a due edizioni siamo riuscite ad avere i soldi ma soprattutto la forza per costruirmi un paese di guerra che non era così scontato quindi a ci siamo riusciti è stato il la prima cosa ricostruita mostrare quindi un simbolo importantissimo il simbolo della cultura che può veramente far succedere cose grazie alla cultura si può sperare di avere un domani e questo era il messaggio che Luciano voleva trasmettere a tutti i bambini vittime della guerra bambini
Che ricordiamo erano costretti spesso a partecipare alla guerra in prima linea quindi bambini traumatizzati che non ho bisogno di superare tutto questo
Io sono tornata dopo tanti anni due anni prima di andarci con palla con mia figlia che non sapeva niente di tutto questo che ovviamente non era ancora nata come tutti voi e andandoci macchina lei io le rompo ha raccontato anche la storia il periodo però un conto è raccontare un conto è vedere
E la cosa che mi ricorda le impresse non moltissimo era in macchina vedere che ogni tratto ogni giardino anche di casa privata era diventato un cimitero
In un certo punto dopo veramente chilometri Silenzi ha domande è stata ma quanti sono morti ma sono morti tutti era ormai è una cosa se uno va fa quella strada per arrivare a mostra rimane veramente impressionato dall'idea proprie della della dell'immane tragedia di quel periodo
E adesso tornata con parlando di tutto questo con Paola l'idea era proprio di di tornare a ricordare a tutti l'importanza della cultura e della musica in generale che e l'unica cosa che che distrugge hanno i muri e e Richer costruiti ponti come è stato ricostruito il ponte di Mostar e e tornando abbiamo ritrovato un centro attivo e questa sfatto veramente tanto piacere
Gli stessi ragazzi addirittura aveva scoperti ragazzi di Aliffi e dei ragazzi di allora frequentano un centro e quindi si è riuscita a fare un lavoro che diciamo poté un effetto positivo su più generazioni e a me hanno molto colpito le le parole del sindaco di Mostar che mi ha detto vedi Nicoletta e all'epoca è stato un momento molto importante perché è stato una spinta
Sia locale ma anche mediatica quindi di attenzioni nella musica un potere fortissimo il fatto che i due si fossero interessati a questa cosa siamo Chandra una cosa anche di attenzione proprio mediatica trasversale che raggiungeva non solo a gli addetti alla politica estera e il fatto che si potesse veramente riunire anche persone con a con background diversi ma diceva adesso il problema rischia di essere ancora più importante perché le persone che hanno fatto la guerra non sanno che non vorranno mai più farla ma i giovani che devono ancora di quella rabbia
Non sopita
Perché mi c'è vedi tu vai al bar e al bar tu trovi di fianco quello che forse ammazzato tuo fratello tuo padre di far finta di niente
E i giovani bisogna ricordargli o tutti i giorni che la guerra è una cosa che non si può fare tra una cosa stupida ma glielo dobbiamo ricordare insegnandogli a stare insieme
E poterlo fare attraverso la musica danza come sfalci entra un inizio importantissimo ed è per quello che centrati mostra deve rimanere aperto adesso ma per sempre e noi ci proviamo
Grazie grazie Nicoletta perché più continue in questo
Questo messaggio queste ereditate Luciano Pavarotti finché ci sarai tu
Non ce lo dimenticheremo assolutamente
Ministro trenta lei sa che qui ci sono otto scuole lì c'è in scuole tecniche alberghieri e poi si vogliono fare la fotografia colleghi per cui non scatti grave
E credo che avranno anche preparato qualche domanda
Io non ho fatto in tempo mi ha rimproverato anche la bravissima Laura ho fallito del nostro perché un un bravo capo a dei bravi collaboratori come è evidente del nostro le pulci che il marchio non era abbastanza chiaro ma ottimo implicato la cosa più importante la dedica
Nicoletta ed io vorremmo dedicare questo documentario ma lo dico ai colleghi giornalisti attori persone che non ci sono più e che sono Paola Biocca che è stata una nostra cooperativa dice
Che è morta proprio durante la guerra cade un aereo non si sa
Da chi
Mitragliato e un bambino un bambino che si chiama Lorenzo Mazzarri pensate i nostri soldati non soltanto i carabinieri
Non soltanto l'esercito ma anche la KFOR che rappresenta il nostro Salvatore cuocete un generale che governa la NATO in corso a Pristina per tutti i Balcani
Si tassano tutti per mantenere una casa famiglia quella decreta la fine di Massimo Mazzarri a Pristina la scorsa settimana il suo bambino di otto anni che si chiama Lorenzo è stato messo sotto da una macchina era in bicicletta ed è l'ultimo dei piloti Lorenzo per cui questo documentario e delicato e Giovanni a Paola Biocca che non aveva neanche trent'anni quando è morta per noi per questi ragazzi a Lorenzo Mazzali
E ha poi i ragazzi quindi ministro parlerà appone il ministro trenta
Grazie
Buongiorno a tutti e grazie per aver Giannini
Per avermi invitata lei sa che è stata un po'complicato venire
Però veramente queste sono le occasioni in cui abbiamo la possibilità di parlare del grande lavoro che fanno le forze armate io sono stata in Kosovo la scorsa settimana Testaccio è stata questa coincidenza
Dopodiché come sempre per raccontare quello che faccio pubblicato un post su Facebook e per me è sempre molto doloroso alcuni sono sempre molto dolorosi alcuni commenti
Che fanno capire che non abbiamo ancora parlato abbastanza di quello che facciamo quando andiamo in missione
Perché il lavoro che fanno i comandanti nostri uomini le nostre donne è un lavoro eccezionale noi io dico sempre che la guerra forse la possono fare tutti
Ma la pace non tutti siamo in grado di farla e i militari italiani sono veramente i migliori iscriversi al mondo perché non lavorano da sole
Perché il lavoro che viene svolto è un lavoro che ha fatto con la società del posto con la società della nazione
E che permette anche a organizzazioni culturali di fare il loro lavoro e di contribuire ognuno nel proprio settore alla ricostruzione
Di una identità di una popolazione al superamento dei conflitti a trovare il modo per dimenticarsi che quello che il giorno prima ucciso tuo padre e la persona
Con cui dovrai condividere quindi tutto questo lavoro è iniziato già dalle forze armate che svolgono con lavoro ovviamente diverso ma che pongono le basi perché ci sia una vera stabilizzazione quindi da parte mia il loro applauso il il mio applauso per loro e vi chiedo di farglielo
Il saluto alle autorità agli organizzatori agli ospiti agli studenti
Delle scuole presenti a questa proiezione inaugurale di quello che è il primo di una serie di documentari dedicati al ruolo fondamentale che le nostre forze armate svolgono oggi nel quadro delle operazioni internazionali di stabilità e sicurezza
è un tema non semplice ed è facile il rischio di cadere in una rappresentazione della realtà che possa suscitare interesse soltanto per una parte molto limitata di pubblico
E dunque una sfida che la produzione tutti coloro che hanno creduto in questo progetto hanno affrontato
Ma io credo che il valore della cultura cinematografica e quello che personalmente apprezzo di più
Sia proprio la possibilità di esplorare gli angoli meno illuminati della nostra vita quotidiana di mettere il pubblico davanti a tematiche poco conosciute ma che mai come in questo momento sono di grande attualità
Oggi si racconta lo straordinario lavoro che le forze armate italiane hanno svolto e tuttora svolgono per garantire al popolo kosovaro che tanto vicino sentiamo a noi italiani di avviarsi sulla strada della ricostruzione
Il nostro Paese è da anni impegnato in tante aree di crisi e continuiamo ad essere presenti in tanti teatri di intervento
Sopportando perdite dolorose e costi ingenti
Non ci siamo mai sottratti ai nostri impegni nell'ambito della comunità internazionale lo abbiamo fatto e lo facciamo operando sempre con rispetto
Rispetto per l'autonomia politica delle legittime autorità locali
Rispetto per le popolazioni che sono già stati offesi dai conflitti e che non devono essere messe in pericolo dall'azione di chi interviene per riportare la pace
Rispetto per la sensibilità religiosa e rispetto per la cultura gli usi e costumi dei luoghi dove andiamo
è questa la vera differenza che contraddistingue l'operato dei nostri contingenti
Pochi giorni fa sono stata nei Balcani ho visitato il contingente italiano in Kosovo constatato con i miei occhi il lungo lavoro che è stato fatto in questi anni dai nostri militanti
è dall'incontro con le autorità oltre che della popolazione locale ho avuto una dimostrazione e la conferma di quanto grande sia la riconoscenza e la stima del popolo kosovaro nei confronti delle forze armate del popolo italiano
Poco più di dieci anni fa il Kosovo dichiarava la sua indipendenza
Con l'aspirazione ad essere pienamente integrato nella famiglia euroatlantica delle democrazie e l'intenzione di compiere tutti i passi necessari a facilitare una piena adesione all'Unione europea
Sono stati fatti molti passi nella direzione della stabilizzazione del progresso economico e sociale del processo di democratizzazione del Paese e tanto è dovuto anche all'impegno delle nostre forze armate
Ad oggi sono ancora molte le sfide da affrontare ma confidiamo nella forza nella volontà e nella determinazione del popolo kosovaro di proseguire sulla strada della democrazia dello sviluppo e della crescita
Colgo anche l'occasione per esprimere il mio apprezzamento all'autrice della trasmissione e tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione
E visto che siamo alla presentazione di questa iniziativa non c'è un momento migliore che per augurare a tutti voi la migliore riuscita dell'evento e spero di quelli che verranno se riusciremo a parlare anche di altri teatri
Grazie grazie davvero ministro
Io lascerei alla proiezione poi appunto subito dopo con i ragazzi continuiamo per altre due battute perbene buona visione
Allora ragazzi
Successe alle
Aiutare il generale ancorché il prete scienza generale poi Scipione Ammirato generale Zumbo ecco lo fategli un applauso perché avete sentito
Che cosa fa la KFOR e noi dobbiamo essere generale ci dica una cosa due parole lei ha riconosciuto tutti i protagonisti i Balcani ti prendo e ti restano nel cuore questo non è previsto
Che ho fatto tre turni disservizio nei Balcani ogni volta mi son trovato ad arricchire la mia carica umana avendo a che fare con la gente
Fanno di tutto per superare le loro difficoltà ed è giusto che noi continuiamo a darti una mano sia come italiani che come che il Foro come Alleanza
Grazie grazie generale io devo salutare
Due rappresentanti prima una rappresentante del governo serbo perché vedete noi qui abbiamo raccontato come dobbiamo andare tutti d'accordo in pratica quindi serbe con i bosniaci con i kosovari con gli albanesi ed è la viceconsole mi scuso di non averla salutata prima e poi abbiamo una persona che rappresenta il governo avete visto quel libro che abbiamo presentato a Roma
Alla Dante Alighieri con il presidente della Grand ante all'IReR Andrea Riccardi è un libro scritto da de cette pezzi Olly
Che il ministro degli esteri nonché vicepremier del Kosovo è venuta a sua moglie perché lui all'ONU oggi che salutiamo si chiama Masha lei e russa
E ed è molto bello questo intreccio vero ministero adesso ragazzi allora
Abbiamo Manzi Montù volevi
Io volevo sentire cosa ci dicono i ragazzi e magari Mascia accomodati ci possono chiedere qualcosa soprattutto sì avete ben capito la storia che abbiamo raccontato è quello che abbiamo fatto noi italiani
Ma non mi sta guardando Massimo ambigua tutti e qui c'è il ministero come dicono a Roma quando mi ricapita Roma lo dicono un po'in modo di più in romanesco
Quindi se c'è qualche domanda qualcosa che voi non avete capito
Ma Nania
Ma almeno quelli dell'alberghiero che esso non proprio brillanti
A una certa
Silenzio avete riconosciuto Goran Bregovic si lo conosce testi la musica era la sua quella che avete sentito ne arrivano forse è il caso che il ministro stesso ci dica qualcosa il ministro questi queste creature
Ce l'ho
Non vuole parlare più dazio sapevo questo questo microfono mi alzo
Mi spiace che non abbiano domande Cavaliere faccio io adesso uno per uno possono aver detto
Kiki Kiki al volontario
No e mi sta guardando etica
Una morale che cosa ti ha detto questo film
Insomma in alcuni
Ci ha fatto pesare sui fatti che sono condotti in Bosnia sul fatto che non non si devono più ripetere che in ogni volta mandare imparare da queste cose
Per appunto per perché non devono sapere più
Dobbiamo imparare dalla storia ragazzine soprattutto studiarla lo so che questa che noi ricordiamo è per noi non è storia l'abbiamo vissuta dai giornali per voi è già storia quindi non vi dimenticate di leggere studiare analizzare perché solo dalla soluzione dei problemi
Poi nasce un futuro migliore e futuro è nelle vostre mani
Allora io intanto sono stata bocciata dal console che della Bosnia Erzegovina passò l'anno chiedo scusa ma sapevo che veniva anche la serie
A questo punto siano stati nei tempi Massimo
C'è una domanda abbiamo quello buongiorno sono Lys dirò d'immaginario volevo fare una domanda
Ma noi ragazzine adolescenti cosa possiamo fare che siamo così ha ormai lontani da questi anni che la taiga al ministero ovvero
La domanda
Io vi spiego cos'era del Maggi in aria però perché gli Hezbollah non l'ha spiegato a Radio immaginarie radio degli adolescenti che è presente
In tutta Europa e a trentasette in Italia quindi o voi sentite le poi mettetevi a lavorare anche su Radio immaginaria perché come dice il ministro
Bisogna studiare sono giovanissimi giornalisti da undici a diciassette anni
Quindi la domanda liste la Toni al ministro cosa potete fare esatto cosa possiamo fare noi adolescenti
Credo che il vostro compito oggi signora di di comprendere quali sono i meccanismi che possono far nascere un conflitto e che possono farlo superare forse qualcosa questo docu-film me l'ha detto magari dovreste rivederlo perché io l'ho guardato proprio con quegli occhi
Per esempio un conflitto si può superare
Non facendo vincere una sola parte perché se vince solo una parte
Alla fine anche se magari sul campo di battaglia può vincere solo una bacca una parte quando c'è una battaglia ma se vince solo quella parte a livello politico invece non si ridà la rappresentanza a tutti questo significa che il conflitto funzione andrà avanti per sempre questa è una delle cose
Che si sono percepite ovviamente io lo percepite coi Jenna
Con un bagaglio culturale che ha come però lì guardando questo film e analizzando le storie per questo detto analizzate
Potete scoprire tante altre cose quindi credo che il vostro compito sia di guardare al passato e di guardare a quello che oggi succede analizzare capire quale il mio contributo come posso io dare un contributo perché i conflitti vengano anticipati risolti e non servono grandi cose serve lo sforzo di ognuno di noi
Come la comprensione culturale o come
Il guardare al futuro e non guardare al passato a volte bisogna mettere una pietra tombale sul passato
Analizzare quali sono le cose che abbiamo in comune con quelli che sembrano diversi
Perché in realtà quello che ci rende diversi a volte sono solo delle etichette mentre l'uomo è lo stesso da qualsiasi parte del mondo e quindi lavorare sull'unità e non sulla diversità questo credo che sia un bel messaggio
Grazie mille credo che non ci siano altre due domande intanto vi ricordo che andiamo in onda il quattro ottobre alle ventitré su RAI tre
Una cosa rapidissima Gianpiero Leo consigliere della Fondazione CRT grazie Massimo ma soprattutto rappresentante del Comitato per i diritti umani della Regione Piemonte
La signora ministra e molto più giovane di me desidererei che sapesse
Che dal novantaquattro al novantasei durante l'assedio
La Regione Piemonte del Comune di Torino sono stati gemellati con Sarajevo abbia mandato mitici finali CIPE tutto io coordinato quel lavoro a nome della Giunta di tutti i partiti oggi invece per i giovani grazie a lei ma è una gioia poterlo comunicare ha ragione la nostra bravissima Paola se non è profittiamo oggi
E il Piemonte a questo Comitato per i diritti umani di cui fanno parte tutti i movimenti Comit dritti umani per la pace dialogo religioso
Se i giovani vogliono partecipare e istituzionale e aperto a tutti collabora col Governo
Abbiamo una tradizione essendo lei così giovane mi son permesso di dirlo perché sappia che qui oltre sul favoloso Massimo e la Cerretti può contare anche su una sensibilità politica e religiosa trasversale Ciconte ci coinvolga grazie Paolo sei meravigliosa zero Giampiero grazie
Siamo arrivati al termine quindi avete conosciuto anche Radio immaginaria dove vi potete impegnare seguendo le indicazioni del ministro trenta c'è l'ambasciatore che vuole ambasciatore al Manama che vuole dire due parole
Grazie tanto io sono l'ambasciatore del Kosovo prima di tutto voglio ringraziare il ministro e il governo di Italia che il forno Perrelli grande supporto che ha dato il Kosovo tutti questi anni nostro non dopo la indipendenza ma durante la guerra l'indipendenza durante il processo della democratizzazione
L'che ha portato ma di umanità insieme le divise questa è una cosa che noi apprezziamo tanto voglio dire che le guerre da noi è stato imposto non è stato la nostra scelta
Non ci sono buone guerre non ci sono belle guerra ci sono terribile
Noi siamo contro perché le guerre portano oggi o o in fatto succedono perché esiste o di o interessi ma podio e non il futuro adesso su questo non possiamo passare il futuro con Bosnia che ho portato in questo in questo documentario Paola che ha fatto un grande lavoro abbiamo tante cose in comune specialmente interiore
Del passato
Ma anche l'energia dei giovani per il futuro e questo è il mio messaggio che volevo dire qui
Che da Kosovo e spero anche da Bosnia avviene proprio questo mass messaggio no alle guerre ma il futuro del connivenza
Grazie tanto è grazie
Grazie Paola Farina il grazie a quell'ora al massimo la grazie amico lettore mantovana che
Voglio abbiamo anche una sorpresa per lei l'anno prossimo che il venti ventesimo anniversario della guerra abbiamo fatto un premio a Pavarotti en France
Grazie tante non ci lascia siamo arrivati al termine
Ragazzi andiamo a farci una fotografia col ministro e mi raccomando e poi tutti davanti alla televisione quattro ottobre
Ecco