Sono stati discussi i seguenti argomenti: Arendt, Cultura, Intellettuali, Interni, Ministeri, Politica, Salvini, Societa', Storia, Vittorini, Weil.
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critico letterario e scrittore
Buongiorno da radio radicale qui Matteo Marchesini per la rubrica critiche militanti in questa rubrica come fanno gli ascoltatori non sempre Rachel siamo semplicemente un libro ma ogni tanto prendiamo spunto da alcuni avvenimenti dichiarazioni sintomi della cronaca culturale politica per suggerire e citare alcune letture magari apparentemente inattuali
Matteo Salvini Matteo Salvini è certamente il ministro più in vista del nuovo governo e ha citato molto recentemente con sorpresa di tanti
Quella che è forse una delle più grandi pescatrice del Novecento che non è certo ascrivibile a una cultura nazionalistica o di destra e cioè Timon Bale
La citata perché è uno dei temi della Vespa non solo della RAI di molti intellettuali dell'Otto Novecento di diverte
I diversi orientamenti culturali e politici del tema del radicamento la società moderna come società radicata di un universalismo
Che a perdere il contatto con la realtà che rende i reali rapporti rende i reali le comunità si pentì
Con tutt'altro accento agli iscritti nella seconda metà del ventesimo secolo di un sociologo di cui abbiamo parlato in questa rubrica come Cristo per lasciar il tema della comunità il tema del senso della vita collettiva che prese in esame anche da Nicola Chiaromonte per certi versi così vicino Hakim Bey poco da Anna trenta
La tenta altezza della della della vita quotidiana comune che non può essere paragonabile ovviamente a quell'anonima atomizzata
E le grandi società moderne è chiaro che la destra chi appropria volte di questi temi ma distorcendo le intanto distorcendo
Quel confine tra analisi della situazione soluzione politica che invece non viene spesso da questi intellettuali oltrepassato dato che propongono un problema ma non hanno la soluzione oppure l'avrei negli scritti di Londra suo radicamento e perentoria oppure fanno un manifesto che ha una sua però natura platonica che non può essere tradotta in pratica evidentemente in quel modo nel modo in cui attacca è stata scritta c'è un altro
Spunto che ci viene da Salvini e a proposito della distorsione Favignana delle parole della Welt consigliamo elettori di riprendere un articolo scritto ieri sul manifesto dal suo maggiore interprete Giancarlo Gaeta ma c'è un altro spunto che ci viene da Salvini e che ci suggerisce di riproporre una lettura cronologicamente lontana ma molto nutriente e preziosa L'Espresso a patto due settimane fa una copertina molto discutibile chi diciamo così morali alla mente è quello che e non la commenteremo oltre uomini e no
Riprendendo il titolo di un romanzo di Vittorini sulla Resistenza al nazifascismo nella Milano del quarantatré quarantaquattro e alludendo proprio al mine al ministro dell'Interno con quel no
Ebbene un grande intellettuale del Novecento italiano che aveva il si poneva il problema della comunità del senso perso nella civiltà moderna un intellettuale
Ed eticamente cattolico sfiorato anche le tradizioni socialiste liberali e cioè Giacomo Noventa grande poeta scritto nel secondo dopoguerra un'analisi dell'Uomini e no di Vittorini e anche di altra letteratura
In cui ha visto nel romanzo prima di tutto una storia d'amore di un amore assoluto
Che è un po'il contrario dell'amore un grande amore nel quale il protagonista di Uomini e no vuole mettere tutte le sue aspirazioni tutti i suoi deliberi idolatra arrivando e quindi rendendo irreale disumana la donna che invece Berta nel romanzo la donna che invece a questa disumanità questa appura
Simboli città non si lascia ridurre con la sua concretezza col suo bisogno di autentica durata
E condivisione
Dell'amore e a un certo punto parlando di questo Noventa dice che non vi può essere libertari nessuna società di uomini che sia guidata da un simbolo da un minuto quando questo mito è un uomo c'è qualcosa di tempio nel mitizzare
Sia nell'amore sia nella politica gli uomini quel che è una tentazione forte giacché continua Noventa noi non vogliamo parlare a nessuno non vogliamo ascoltare nessuno
Egli ognuno che incontriamo facciamo un mito perché vogliamo chiedergli proprio quello che i tiranni chiedono i popoli e i popoli ai tiranni
L'impossibile per riacquistare continuamente il diritto di Big prestarlo e di essere soli
Che ha sotto altra forma appunto la critica mossa da Noventa al sogno Vittorini hanno del grande amore portatrice di tutti i simboli dice Noventa
Quella cui chi domanda tutto e ti chiede tutto perché non deve essere in grado di rispondere niente né di darci niente e tanto meno l'amore
Questo scritto il grande amore in uomini e noi in altri libri pubblicato da Scheiwiller nel mille novecentosessanta
è uno scritto che aiuta a capire di cosa è fatta forse anche oggi il rapporto così per apertamente immediato tra le aspirazioni desideri narcisisti dei singoli e della marca di singoli che siamo e il potere gli uomini al potere mitizzato di su cui ci si illude e di di illudere nello spazio di un mattino a risentirci venerdì prossimo
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