Presentazione del libro di Maurizio Gronchi e Angela Trentini "La speranza oltre le sbarre. Viaggio in un carcere di massima sicurezza" (Edizioni San Paolo)

Allora benvenuti grazie d'essere qui con noi questo è un evento formativo che è stato promosso dal dall'ordine dei giornalisti in collaborazione con l'Unione stampa cattolica con il Co.Re.Com. i ed è occasione anche per presentarvi un lavoro di un'inchiesta svolta nel supercarcere di Sulmona che poi ha dato vitali spunto ad un libero ogni che vi presenteremo ci aiuterà in realtà nel nostra discussione ringrazio i relatori Rita Bernardini
Che conoscete di Vincenzo paragona collega della TGR Marche autore anche di un interessante libro sulle potenzialità umane poi ce ne parlerà Francesco Lo Piccolo che è direttore di una rivista voci di dentro un grande militante nel carcere ed è un collega attenta è stato caporedattore per molti anni al Messaggero
Filippo Lucci
Presidente del Coordinamento Co.Re.Com.
Italiani monsignor Lorenzo Leuzzi che conoscete tutti e ringrazio anche il nostro presidente dell'ordine
Stefano Pallotta che ci segue ed è attento a queste tematiche lo ringrazio vivamente la speranza oltre le sbarre propone interviste
Agli assassini dei giudici Falcone Borsellino e Livatino
A criminali dunque che si sono macchiati di delitti delle stragi più violente che in qualche modo hanno cambiato la storia del nostro Paese
E questo libro è stato difficile da realizzare soprattutto per per l'abbinamento delli gli assassini con i familiari delle
Delle loro vittime perché sapete bene che nella dinamica nella politica
Delle relazioni umane sempre difficile mettere insieme
Lo due due entità di questa così in contrasto e probabilmente il però questo confronto adesso il libero interessante soprattutto perché con consente al lettore di interrogarsi perché noi autori io e Maurizio Gronchi che è un teologo sistematico consultore del sinodo dei vescovi oggi non è qui e si scusa ma per motivi familiari non può esserci
Insieme al coautore abbiamo voluto propri interrogarci su questi temi e libro che è stato voluto anche da papa Francesco i e vuole essere non solo un libro ma un impulso culturale
Bene ringraziamo il vescovo monsignor Leuzzi qui do immediatamente la parola
Oppure vuole fare un saluto il nostro per neo rettore ecco forse si è meglio
La grazie di essere venuto
Sì
Giusto due parole di saluto grazie grazie
Benvenuti all'università di Teramo per noi è sempre un piacere ospitare degli eventi di questo tipo poi il il nostro rapporto con l'ordine delle dei giornalisti la stampa in generale è un rapporto proficuo importante anche dal punto di vista di vista formativo collegato poi anche al corso di laurea scienza della della comunicazione quindi sempre è sempre un piacere avervi poi insomma l'occasione della presentazione di un libro certo un libro per quanto mi riguarda sempre un evento e quindi e poi la presentazione soprattutto la la necessità la possibilità poi di leggerlo sotto soprattutto la necessità rileggerlo un elemento fondamentale e il per l'università appunto ospitare la presentazione di un libro e un evento formativo collegato agli argomenti trattati poi dal dal libro spesso e estremamente estremamente importante perché insomma per l'università che vuole essere il luogo è la culla della cultura insomma non può non essere collegata a questi
Avvenimenti
Non ho letto il libro ho dato solo un'occhiata però penso che il già dal titolo
E da quello che ci diceva l'autrice insomma emerge lo spirito e il il valore di questa opera penso che il si tratti anche un in qualche modo di giornalismo di inchiesta quindi la la il fatto che qualcuno armato di di penna e Taccuino insomma va ad intervistare delle persone quindi questo è un un elemento fondamentale qua qual è è un qualcosa che penso debba essere sempre più recuperato anche nel panorama italiano l'altro aspetto
E il proprio dal titolo la speranza oltre le sbarre penso che sia in qualche modo rendere onore all'articolo ventisette dalla Costituzione che spesso dimentichiamo insomma ci concentriamo sulla necessità della certezza della pena però poi insomma
Quello che succede dietro dietro le sbarre spesso lo lo tralasciamo insomma quindi guardo Rita Bernardini che in questo campo penso che
Abbia un un impegno veramente veramente encomiabile ho appena ricevuto la lettera di
La lettera di Maria Falcone e mi ha colpito quel passaggio virgolettato insomma cioè così come dire provate colpita dal dolore ricordare che in fondo c'è un barlume di umanità in tutti penso che sia un passaggio un passaggio fondamentale e quindi anche da questo poi la la possibilità e la necessità di rieducazione penso che sia quindi un contributo molto molto importante prometto lo leggerò ringrazia in terra ringrazio l'autrice per per il dono ancora grazie per aver scelto l'università di Teramo per questo evento noi ci siamo ci saremo sempre quindi
Utilizzate ci e collaboriamo sempre di più grazie pure a lei
Buon lavoro
Celenza lembo ancora un po'di un secondo per poter dare voce anche al nostro presidente Pallotta quale quella lettera che prima citava il rettore forse è utile che la legga
Sì
Volendo prego
Sì no chiedo scusa anch'io al all'eccellenza ringrazio il Magnifico Rettore per la sottolineatura
Che c'è un'ora la collaborazione tra ordine dei giornalisti e università ho avuto modo di esplicarsi negli anni passati in maniera anche molto concreta con l'istituzione di un master di giornalismo che alterna è durato quattro anni poi insomma come dire cambiamo
Scelto di questo percorso nel momento forse più difficile dell'informazione nel nostro Paese in Italia però non è detto che non si possa che non di riprendere dei riprende avessi credo che questo sia assolutamente del corde sia dell'ordine dei giornalisti che del dell'Università io lo ringrazio
Il libro di Angela trentina ICI ci offre l'opportunità di riflettere su un una questione che per noi giornalisti a rilevanza deontologica non è un caso che questo incontro di questa mattina
A questo proprio questo questo aspetto che è quello della tutela della dignità della della persona a noi discutiamo di diritto di cronaca pensiamo di avere in tasca una sorta di pistola caricata
Che possiamo utilizzare in maniera più o meno libera per non dire indiscriminate in realtà non è così
In realtà noi abbiamo delle regole delle regole deontologiche precise che impongono al primo posto il rispetto della dignità della persona
Di fronte a questo elemento ha questo diritto il nostro quello della della del la libertà di stampa diventa un delitto come dire secondaria quindi abbiamo questo stop immaginario
Di fronte al quale dobbiamo assolutamente fermarci per dare la precedenza rispetto della dignità delle delle persone questo libro
Il libro di Angela trentini che ha scritto insieme al
Da Maurizio Brocchi che un teologo cita l'opportunità di riflettere sui percorsi di qualcuno direbbe rieducazione a Mario sottolineo invece un altro termine quello di risocializzazione
Del di coloro i quali hanno sbagliato dei detenuti comunque degli dei carcerati Dinoi nel testo unico che avevamo la Carta di Milano che si occupava prevalentemente di questo di questo aspetto
Poi quella carta la carta di Milano è stata sintetizzata è stata riportata nel testo unico che ha reso un po'più come dire snelle e un po'più fruibile le nostre regole deontologiche che è entrato in in in vigore soltanto qualche qualche anno fa
E nel secondo titolo quello del rispetto i diritti delle persone poniamo proprio ai primi punti il rispetto
A del dei percorsi di risocializzazione dei detenuti dei dei carcerati
E quindi questo questo incontro io ritengo che sia un incontro importante per che cade in un momento in una in un clima culturale
Non mi non troppo favorevole diciamo così a queste tematiche
E però noi dobbiamo tenere la barra dritta rispetto a queste cose nel senso che qualcuno può ritenere anche anacronistico oggi parlare di ridere rispetto della dignità del beh e il delle persone ma qui stiamo parlando più che delle persone di soggetti deboli
Qualcuno può ritenere come dire superato questa cosa oggi
C'è un atteggiamento un po'molto più come dire muscolare rispetto a questi a questi termini a questi temi bene io credo che invece la questa l'occasione per ribadire ritenere dicevo prima la barra dritta
Su queste questioni che per noi sono fondamentali e che ci mettono nella condizione di poter fare un'informazione di qualità
E non in un invece un informazione come quella cui molto spesso assistiamo che un'informazione indiscriminata spesso
Molto legata a fattori chi più che a fatti molto legata a
A processi di di di di di di odio a processi di di di discriminazione anche lessicale e quindi ritengo che questo sia fu un'occasione importante per confrontarci su questi problemi
E lo fa anche Maria Falcone questa lo sottolineava prima il magnifico rettore in questa lettera che ha voluto indirizzare proprio noi giornalisti abruzzesi che io voglio leggere BA molto breve insomma però vale la pena per alcuni passaggi se letta integralmente
E il libro a cui volentieri ho dato il mio contributo scrive Maria Falcone
è un percorso di indagine in cui l'autrice ha prestato ascolto al duro delle vittime di mafia e parallelamente al dolore di chi essendosi macchiato di quei delitti ne sconta tuttora la pena
Quell'umiltà di ascoltare il lato umano di persone che la legge ha condannato mi ha fatto ricordare quanto ebbe a pronunciare in un'intervista a mio fratello Giovanni
Non bisogna mai dimenticare diceva Giovanni che in ognuno degli assassini c'è un barlume di umanità
Credo che la chiave di volta per il cambiamento sociale che tanta auspichiamo sia proprio la capacità di guardare a quel barlume di umanità
Questo da un lato significa tener desta la capacità di discernimento nel bambino adolescente attraverso la fondamentale azione di educazione alla legalità nelle scuole perché i giovani non possono più dire di non sapere che cos'è la mafia
Allo stesso tempo essenziale il ruolo di informazione svolto dei giornalisti che possono scegliere di raccontare la giustizia alla società civile non solo come sistema anche come apertura a percorsi di riparazione
La speranza è che i giornalisti colgano l'urgenza di un'informazione che sappia aprire la società alla speranza di giustizia e anche ad una giustizia di speranza professoressa Maria Falcone grazie
Buongiorno a tutti sono malcontento accettato questo invito ma non sapevo che fosse di mercoledì prego Dio
Ho il compito di ascoltare i seicento dette qui mi scuso se poi dovrò allontanarmi perché liberamente i sacerdoti leggo per ricordare il resto però ci tenevo avevo preso questo impegno
Con la dottoressa il trentenne quindi sono qui con voi e sono contento perché vi confesso
Faccio presente e che ebbe difficilmente mi appassiono se non per motivi dopo gli studi ora nei tanto all'apertura di testi non che non sono necessari un po'per la mia riflessione personale
E dunque pensavo di dover compiere un atto dovuto esordì
Di attenzione verso Coco Corey che mi proponeva che sei qui divise gli ulivi che io metto tutto il testo velica che si inviato con il Puglia punti di riferimento
E che io che consiglierei a tutti di leggere questo libro
Perché la prima conseguenza di questa pittura fichi bisogna tornare all'esame di coscienza
Dick il profilo so quanti di noi fanno non lo so però se apri per addormentarsi fare l'esame di coscienza
Io penso che non testo che si legge facilmente le mamme ha molto colpito colpito nel senso che mi agli occhi o di più
Ieri invitato a fare bene l'esame di coscienza perché leggendo questo testo presso che ciascuno di noi a qualcosa
Per cui ripartire su cui riflettere
Perché sono testimonianze molto impegnative da un sia per coloro che hanno commesso reati sia per coloro che li hanno subiti e credo che per la nostra società apprezza sull'ironia che soprattutto mi permetto così con molta semplicità e affetto per voi che avete responsabilità nella comunicazione
Imparare a fare l'esame di coscienza perché Guti e poi fare discorsi convegni se ne ne informazioni sono giuste far servire qui si lascia il tempo che trova
Se non c'è un impegno e una riflessione personale credo che usciva molto lontano questo testo quindi ringrazio i dottori
Con molta delicatezza
Senza essere eccessivamente aggressivo
Però ci fa pensare ci fa pensare e qualcuno di voi deve invitato a reagire di fronte a commenta rapportarsi di fronte a tante situazioni e soprattutto sui nostri comportamenti che può capitare ciascuno di noia
Non ci sono le persone che sono atteggia Santi da sanscrita bisogna costruiva a nuova vita bisogna costruire va noci nasce già moralmente buoni
Bisogna costruire la vita e questo è un impegno un po'per tutti e non vedo molti messaggi tutti si lamentano
Tutti fanno proclami ma poi Checchi ci aiuta
Dico a me chi mi aiuta a fare l'esame di coscienza la sera
Cioè
Ecco io suo fortunato perché o una comunità che che mi sostiene però immaginate uomini e donne
Chi devono fare l'esame di coscienza ma dovranno poi i punti di riferimento per ripartire soprattutto non giovano accanto a sé
Uomini e donne fratelli e sorelle che mi incoraggiano oggi abbiamo bisogno vero di creare questo clima di
Tre Cipo castighi ma e soprattutto di incoraggiamento fraterno però mi permetto il corpo prima brevissima riflessione questo testo mi ha invitato a fare bene l'esame di coscienza qualche voto posso per fissare perché ci sono problemi situazioni importanti per la nostra vita ecco mi permetto di affidare favori secondo atteggiamento che mia
Suscita loro e quegli stessi uomini di fiducia
Ecco io vorrei davvero Catherine qui sul testo i giornalisti siano uomini già non dobbiamo avere paura di voi
E questo in questo momento non so
Sì immobiliari del giornalismo viene vissuto pubbliche visto comunità
Come la comunità che gli uomini di fiducia ce l'ha detto lui merita fiducia
Non lo so ecco il perfetto e di e e così il confidarle il mio stato d'animo regge più questo il testo è pensato anche a voi che sei uomini di fiducia
Ora che la gente oggi i nostri fratelli che sono in difficoltà io penso proprio comincia qui conosce questo territorio ma io che ho lavorato a Roma nelle periferie ma Kuntz imparare la reggente
Contro il Papa
Voi pensate che ai grandi però che preferisce romane ma penso che grandi metropoli ci sono due tre sacerdoti per una comunità che i venticinque trenta mila abitanti
Non ci sono più i partiti non ci sono Incecco plurali un sia più lunga
Ecco io vorrei ecco mi permetto con Motta amicizie che i giornalisti siano veramente uomini fiducia a Parma cloruri appaltatore merita stima merito fiducia
Questo mi sembra che leggendo anche questo testo fa capire quest'ordine a Poligrafica vostra categoria di essere persone che meritano fiducia perché dopo ci lamentiamo c'è gatti sono Piroso uomini di fiducia ente perché voi poi diciamo ma quello è un uomo di fiducia in senso negativo perché si comporta male perché è un uomo di fiducia
Chissà perché che il male cioè la capacità di essere fedeli molto maggiore che nel fare il bene o no
Però la comprensione degli attori
E noi siamo uomini di fiducia meritiamo fiducia
E non possiamo lamentarci se poi gli attesi figlio di quelli chiesti sua morte uomini di fiducia nel male e noi e poi dopo ci mettiamo in cattedra ciechi esprimiamo giudizi sugli altri
Per questo poco più convincente
Terzo atteggiamento che BT mi ha molto colpito anche per chi ha responsabilità di giudizio perché anche un fresco qualche vuote deve esprime un giudizio Reckless lo vecchio questo testo io mi sono impegnato a giudicare muovendo bene
Questo potrebbe essere bibite Robecco una riflessione per me
E giudicare dobbiamo esprime un giudizio che esso anche un professore ed esprime un giudizio se un ragazzo ha studiato una spia poiché pochi era la stessa cosa c'è una sul piatto una studiato però giurie su esprimere il proprio giudizio volendo bene da persone
Io credo che dobbiamo fare uno sforzo tutti insieme cioè i nostri amici nostri fratelli quando devono ricevere un giudizio e il vescovo deve qualche volta esprime un giudizio devi andar via sapendo che Visco mi vuole bene
Questo è un impegno che ho preso proprio recenti ho visto il testo Gioè devo cambiare egli ha espresso parere però mi vuole bene perché questa e la condizione per ripartire
Se ci fosse qualora qua che a comportamento qualche sette sbagliata ma se si cade in un equivoco
Che tutto è sbagliato chi non lo so mi sembra che non li amo molto lontano ecco vi auguro a che a voi cosa proponete responsabilità anche professori mi scuso dice che c'è il magnifico rettore cari professori quadro giudicano i ragazzi vanno via ma mi vuole bene
Dunque obiettori patto col Pinuccia devo veri mettermi a studiare
Devo cambiare vita ma lo faccio perché o una persona che mi ha giudicato il bambino vuole bene Quarter brevissimo pensiero e poi Facciolati fecero può più culturali e dobbiamo subire terrà il vedere il male in tutto e in tutti
Io scopi
O ha avuto così scherzosamente dice che siamo in ambiente universitario tesa avete a che fare col professore universitario per sapere quante volte veniva ma tu sei un prete o vescovo un po'borghesi Cuba perché e se petitum a che fare col pollice universitari
E io dico a che mi Sirchia che settore Vitalba che ovunque che fare che ho in onore che la provenienza Amleto se Major professori ma perché noi abbiamo dei pregiudizi
Ecco vedete
Il male in tutto o in tutti tutti corrotti professore cioè tutti coloro che non è così
I preti più che i corrotti insomma piano piano
Anche questo atteggiamento leggendo questo testo mi ha molto colpito noi non possiamo esprimere giudizi su tutto su soprattutto perché il mare su tutto e su tutti
Perché veramente e io penso che il mondo del giornalismo ha una grande responsabilità in questo anche su come fa che i titoli
Come scrive chiederti dico
Ma fatte emergere fatte emerge facciamo a Mezzegra positività anche i diritti di situazioni un po'complesse
Far emergere a positività perché insomma non è che facciamo sempre tutto mare
Ecco però chiedo proprio io avere un po'di come in un gesto di attenzioni il benevolenza verso anche verso un vescovo nessun sacerdote penso tutti cioè Cetto facciamo del male ma non attenzione però non è che se qualcosa ecco se noi non ci aiutiamo a vedere questi Turci di speranza è questa
Possibilità di o far ripartire io penso che non si va molto lontano ecco questo sono atteggiamenti per me dunque mi permetto di condividere con voi ma per la mia persona
Che mi ha fatto molto bene legge questo testo qui queste testimonianze alcune morto o più impegnativa molto forte
Purtroppo io ce l'ho fatto qui ho visitato più di una volta e carcere via Teramo
Ha più
Più sperimentare fatta attese desiderio di dice qui siamo attività un periodo al vescovo ma anche i campi sosta a
Per ciascuno insomma ecco
Invece brevissimamente a pagina centoventisette vedete che ho studiato
E se qui il problema disse testo appaga segmenti sette la vera difficoltà che incontro di culture e di riconoscere il proprio bisogno di purificazione dei modelli dominanti
Consolidati interiorizzate secondo i quali appare come bene solo quello che si vede appartiene a se stessi della propria parte A pagina esempio nel presente e qui mi permetto il viso che una riflessione un po'più prettamente culturale e cari amici Ettore di fronte a questo testo credo che c'è sui fogli appunto tra politici e culturali di ciò che a chiudere la pagina come che almeno
Non so se che suo padre ha un pubblico qualificato
Chiudere che superare
Perché c'è un meccanismo che forse anche la cultura i responsabili culturali forse hanno sottovalutato perché lui si sta verificando questo fenomeno GRA i diritti individuali alla Costituzione che Craxi della emarginazione di recarsi quando per le classi non servono più
Dobbiamo superare questo disco a mio parere di fronte a questo testo
Io suo fra cui l'incoerenza procure
Noi siamo viviamo in una situazione era cultura liberale che ha favorito nel discorso di diritti individuali
Però profili si sono resi conto che i diritti individuali possono essere veramente valorizza chi più grande che se c'è un più socio comunitario e non vi è socio di classe
E qui c'è dialettica tra Crasso individuo
Devo dire stacco utilizzate da tutti pieni utilizzati ha detto
Con uno sfogo comunale conseguenza l'emarginazione lecco recarsi
Cioè la società crea recarsi ed emarginati
E allora dobbiamo superare questo questo è il meccanismo hegeliana
Meccanismi che inviano in cui tutti cercano di essere riconosciuti
Ma di questo riconoscimenti osceno che vissuto nell'esperienza comunitaria determinerà casse era casse vi che poi espulsa quando una più il suo ruolo all'interno della società
E questo impone una riflessione culturale a mio parere che i grandi urgenza perché altrimenti non potevo discutere su tutte le classi ma attenzione
Se non ci sarà una visione comunitaria per la società
Nella quale la persona umana varrebbe se stessa fino perché riconosciuto da qualcuno
Qui mi permetto era poca prospettiva cristiana a mio parere rappresenta l'unica possibilità
Perché l'uomo ha bisogno di essere riconosciuto per se stesso
E questo lo può fare solo Gesù Cristo
I tentativi le culture contemporanee a cui ci invita avranno una purificazione hanno fatto grandi sforzi ma non sono in grado di garantire io ve lo dico anch'l'unico perché suo vescovo ma ne sono convinto sono di io in Gesù Cristo può garantire la grandezza dell'uomo e io e l'uomo non ha più bisogno io ricorderò anche riconoscimenti
Se non ci sarà questo ci sono anche società questo continuo rincorrersi verso il messo riconosciuti cosa che diceva Egan
Ma in questa lotta permesso riconosciuti cari amici
Soccombono quelli che avranno sempre meno potere
Tutto a vantaggio chi avrà il potere di avere il titolo di riconoscevo che qui non riconosce questa o quella classe una volta utilizzati per il proprio Bettini
Prima riconosciamo i diritti
Poi facciamo la classe e poi buttano fuori da gas
Comma sul palco Puck
Per questo testo ci invita equità pagine centoventisette poco chiaro mi pare
E c'è da fare una purificazione e dapprima purificazione a mio parere e quella di Davide de di fare un passaggio in avanti che ha fatto cattivi la folla filosofia hegeliana cercato tante possibilità avverso il moto tanti riflessioni ma adesso è giunto il momento di recuperare ciò che abbiamo vissuto
Più che abbiamo
Qua più conclude tuo però con molta umiltà
Dobbiamo fare un passo in avanti e questo passo in avanti è una visione comunitaria proverà persona vale per se stessa meno perché è riconosciuto per qualcuno e qui lo auguro a voi giornalisti
Fidarci aiutare noi
Voi che vivete nel di succo concreto delle situazioni Fini aiutarsi di questa prospettiva perché davvero abbiamo bisogno di andare cotoletta sbarra eseguibile
Tuo più Predazzo piazza il cuore
Dunque dicevo ci siamo lasciati interrogare abbiamo sentito i detenuti che ci hanno raccontato la propria versione dei fatti
La propria verità dando una prospettiva al mondo criminale che noi riteniamo essere utile soprattutto anche a livello preventivo
Dal male sia fatto che subito può venire qualcosa di buono ma c'è davvero un barlume di umanità nel criminale
Questo ci siamo chiesti noi e i familiari delle vittime
E a questo proposito volevo subito mandare una intervista Keo
Realizzato con Maria Falcone intervista realizzata all'inizio proprio del nostro lavoro praticamente con Maria non avevamo ancora intrapreso questo dialogo più intenso con l'assassino di suo fratello e dunque era ancora in una fase siamo di una fase di
Accoglienza ecco
Sentiamola
Famiglia siamo stati abituati in una determinata maniera cioè decisivo diceva sempre che si può sbagliare
Ma si deve dare anche a chi sbaglia la la l'opportunità di cambiare
Appunto per questo io penso anche perché la mia è una cultura moto cattolica religiosa
Una cultura alla base del quale la quale eccetera l'amore è perdono per gli altri
Esse si abbracciano la religione della Siberia portare avanti secondo quelli che sono i suoi principi quindi io ho sempre detto che sarei disposta a dialogare a perdonare che anche ucciso
Se però in questa persona c'è già la base per un ravvedimento cioè non non mi andrebbe di dialogare con una persona che non mostra nessun ravvedimento e sì un dialogo è possibile solo se c'è la volontà anche di cambiare ecco programmi non sembra perché ovviamente visto una specie di uccelli perdono e quando abbiamo sottolineato appunto questo copione già scritto
Questo figlio di un boss che non può che essere quello che è stato questo è è è pesante a dirlo ma purtroppo bisogna dire che c'è parte non ha tolto a a dirlo perché ognuno di noi è non è soltanto quello che hanno nel suo DNA
Ognuno di noi è anche il frutto di una cultura familiare di una di una futura di una cultura ambientale che lo condiziona e dalla quale difficile staccarci
Io bipartitico sembra che Giovanni Falcone non sarebbe stato Giovanni Falcone che tutti conosciamo se non fosse vissuto in quella casa famiglia siano rese assorbito quei principi che ci volevano dati dall'esempio
Dagli insediamenti dei nostri familiari non solo dei nostri genitori e ma anche di tutta la femminili all'interno
Quando si tratta di famiglia e dove invece la cultura diciamo del del malaffare qualsiasi forma di criminalità vogliamo prendere in considerazione
è è difficile staccarsi da questo genere di cultura ma si può fare se si vuol fare se c'è qualcuno eh o c'è che i apre levi è a qualcos'altro io ad esempio ho apprezzato tantissimo e lo apprezzo anche Giovanni Buscetta che era stato mafioso
Confida mafioso convinto magari di una tipo di mafia come diceva lui che non era la mafia che era diventata quella dei corleonesi ma sempre mafioso era stato poi però lui attraverso un suo percorso arriva a staccarsi ed acustico neutralità Giovanni riceverà lucernai molto intelligente chiaramente non tutti hanno quell'intelligenza e non tutti hanno la possibilità corse di accostarsi
Ha qualche altro esenti a qualche altro che posta cambiare la cultura nella quale cioè ci vuole una scintilla sul fondo ci vuole qualcosa che porti un individuo che è stato educato in una maniera cambiare modo di pensare
Indubbiamente è un percorso difficile un'altra personaggio che ricordo è Spatuzza Spatuzza è un pentito veramente pentito cioè non è classico collaboratore di società e di giustizia che darle le indicazioni svela delle cose per un suo tornaconto positivo
Un indotto desse io vi do Weston voi mi date incolumità negato e tante altre cose in tutti questi anni durante tutte queste battaglie lei si è trovato il fronte ai responsabili direttamente no ho solo visto Tommaso Buscetta ma non era sicuramente il responsabile era un uomo
Lo bisognerebbe una cosa già
Sì con logicamente ha cercato
Come le dicevo all'inizio del nostro colloquio io sono profondamente cristiano almeno credo di esserlo eh e come tale cerco di mettere attuare quelli che sono i principi nella mia regione
è uno di questi è sicuramente il perdono che ci hanno insegnato
Io su questo quindi io sarei risposta se ci fosse qualcuno che ha bisogno per un suo percorso di redenzione di avere anche il mio dove io lo farà ma così tanto per no
Nella storia di Domenico Ganci figlio di un boss di Raffaele e c'è questa impossibilità di cambiare il copione della sua vitelli risponde questo detenuto
Con un appello ai giovani quindi diciamo così scavalca la generazione alla sua generazione
Beh indubbiamente io ho cercato sempre portare avanti un'idea Di Giovanni che per poter realmente combattere la mafia poiché la mafia è anche un fatto culturale e non soltanto criminale
è necessario creare una società diversa
Per creare questo società diversa dobbiamo fare un'opera diciamo educativa lungimiranza forse quanto una generazione manierista che è la società stessa
Possano avere degli atteggiamenti diversi rispetto al fenomeno mafioso rispetto ad altri fenomeni profonde cioè è è necessario un tempo lungo non vita ci potrà
E necessita di un tempo lungo un tempo breve e questi incontri quelli di oggi quelli che saranno è un po'un intensificare questo tempo possiamo riaccendere le luci
E intimo parlavamo dell'intervista di e Mimmo Ganci in realtà è uno dei condannati per l'assassinio di
Falcone
E condannato anche per quaranta omicidi ed associazioni mafiose figlio di Raffaele Ganci boss dei boss che il fedelissimo fedelissimo di Uto Rina e come membro della Commissione ordina l'assassinio dei giudici Falcone e anche di Borsellino suo figlio Mimmo dunque
E e aveva un copione già scritto e questo Maria Falcone lo ha compreso e infatti in qualche modo questo eccezionale lo giustifica ma in realtà giustifica ed avere una parola forse scivolone sa sdrucciolevole ma che serve a far comprendere come questi fenomeni debbano essere letti non sono sotto l'aspetto criminologico ma soprattutto sotto l'aspetto culturale
E continuiamo il nostro percorso con Rita Bernardini che davvero pochissimo ha bisogno di essere presentata battaglie tantissime dall'altro ricorsi una una vita dedicata a anche a questi aspetti dunque a te la parola senza neanche troppe domande tre
Grazie Angela ma i diciamo che le nostre storie si sono incrociate
Attraverso il capolavoro
Con questo libro ma anche con altri lavori che tu hai fatto sul sociale
Ma in particolare con l'argomento trattato in questo libro cioè alla speranza oltre le sbarre
Perché
Come
Partito radicale come nessuno tocchi Caino soprattutto negli ultimi anni
Non perché non lo facesse prima ma siamo stati
Abbinamenti investimenti
Da questa forza che riuscita a trasmetterci Marco Pannella e che chissà quante volte gli ascoltatori di radio radicale lo avranno sentito e che era il motto spes contra spende
E e tu hai toccato nella profondità questo questo tema cioè l'essere speranza piuttosto chi ha vere speranze Marco diceva
Avere speranza significa avere qualcosa che si mette che Tuccella anche la possibilità mentre lei essere speranza significa che tu lei incarni e che quindi già questo incarnata significa il cambiamento il cambiamento della tua vita
E nella vita degli altri perché l'uomo essenzialmente in relazione non si può considerare un essere umano
Senza il rapporto con gli altri uno un essere umano è un essere umano perché relazione
Con gli altri
E questo Marco ce l'ha trasmesso moltissimo noi abbiamo
Ormai da anni dei laboratori
Che facciamo incontrando questi detenuti che sono soprattutto detenuti dell'alta sicurezza
Che hanno commesso delitti gravissimi e che hanno la caratteristica di trovarsi in carcere
Da venti trent'anni
Di aver passato il quarantuno bis
Alcuni di questi stanno sono stati in quarantuno bis da quando era stato istituito l'articolo novanta quindi hanno vissuto decenni e decenni in isolamento e dentro il carcere di Opera in particolare
è stato girato un docu-film con la regia di Ambrogio Crespi
E che si intitola spes contra spende liberi dentro e ci sono le testimonianze e di questi uomini che hanno fra l'altro Erie riportato anche nel libro c'è la testimonianza di Gaetano Coppi Sandero che
Uno degli autori e dell'assassinio del giudice Livatino
Beh
Ad ascoltare queste storie devo dire che Sergio D'Elia Kilian intervistato è riuscito a tirare fuori proprio quello perché avevano dentro e la difficoltà loro di Avvenire e viene cioè di incarnare la speranza
Però un messaggio tutti questi sono riusciti a darlo
E cioè che
L'UDC si rivota quasi tutti si rivolgono ai giovani
Alle nuove generazioni
Questa dignità alla vita che abbiamo fatto
Non non può avere speranze voi
Dovete fare altro
Qualcuno è soddisfatto perché dice io sono ringrazio coloro che mi hanno arrestato mi hanno portato al quarantuno bis perché così mio fratello
Mio figlio hanno potuto avere una storia diversa dall'ambiente
Cioè se ci fossi stato io avrebbero proseguito la mia strada
E quindi il fatto di essere stato arrestato ha cambiato la loro
La loro vita e la loro realtà sono testimonianze bellissime
E che ho ritrovato in questo in questo libro
In queste in questo lavoro che tu hai fatto perché poi non e lo vediamo scritto così ma quante ore
Di Parlato quanti dialoghi ci sono state ci sono stati
In questo lavoro che ritroviamo in questa forma
Allora
Viene fuori il discorso del Perduca
Sicuramente molti di voi sanno quale battaglia abbia fatto Marco Pannella
Per lo dico
Per una parola impronunciabile in Italia
Che pure è contenuta nella nostra costituzione
E cioè per la parola Amnistia
Marco diceva amministrativa per
La Repubblica
Affinché il lo sbagliato
Non si comporti come il peggiore criminale
Perché
Il criminale
Ha avuto una sua storia no un po'diceva
Anche l'arcivescovo arcivescovo
Poi mi sbaglio con questi titoli
Diceva anche l'arcivescovo cioè è chiaro che il vissuto lui parlava delle periferie romane
Cioè se uno nasce lì e ha solamente quei punti di riferimento poi ti porta
Ma lo Stato che vede
Che ha come primo compito quello di rispettare la sua propria legalità
Be
Noi ci troviamo di fronte
Non da oggi
Da decenni
Ad uno Stato che questa sua propria legalità non la rispetta non la rispetta
Ne per come amministra le esecuzione della pena e quindi per come si svolge la pena in carcere
Che non corrisponde assolutamente ai parametri costituzionali
Siamo proprio in un altro mondo
E non la rispetta nemmeno per l'amministrazione della giustizia qui c'è
La testimonianza di un giudice
Che è stato che fa parte di
Dei giudici che sono stati in galera che sono stati condanna
Io ho incontrato un altro recentemente nel carcere
Che parla della sua storia e dice incentra la sua attenzione sull'irragionevole durata dei processi
Cioè l'irragionevole durata dei processi leggera cioè il processo che dura all'infinito
Magari per poi scoprire che la persona
Non è autore Ewok Trichet di quel reato belli ragionevole dura è già di per sé una piscina
Che lo Stato praticamente infligge prima di una sentenza
E qui ci sono molti giornalisti
Bene
La responsabilità non dico dei giornalisti preciso ma dei mezzi di informazione
Nella gogna mediatica
Che oggi si divide
Mensa
Perché
Ci vuole un secondo per commettere un delitto
Ci vuole pochissimo
E quel secondo pochi secondi ci vengono proposti perché dicono la gente ha bisogno di queste
Per riparare ad un delitto e per formare il cittadino che non commette delitti ma che rispetta la legge la Costituzione ci vuole invece tende
Il giornalismo
Preferisce la fretta
Se una persona viene recuperata riconquistata e sono tante quelle
Che ce la fanno
Queste non avranno mai il titolo di un telegiornale
Giorni abbiamo avuto Papa Francesco forse qualcuno di voi ricorderà il rapporto che papa Francesco è riuscito ad a vere con Marco Pannella sinte
Che ha pronunciato la parola impronunciabile amnistia
Già dal due mila e quindici unità
Lo ha detto in un modo chiarissimi
Giarda all'interno della chiesa
C'è stato chi diceva no ma l'unica unte e dell'attenzione non intendeva l'amnistia quella prevista dalla Costituzione già breccia no no fate apparenti lui intendeva quell'altra intendeva il perdonismo eccetera eccetera
Il Papa Francesco che subito dopo interviene dice no io intendevo io mi rivolgo agli Stati intendevo proprio quella
Quella prevista anche dalla nostra Costituzione
Noi prevediamo due forme chiamiamola clemenza ma non è la parola esatta
Che
Spiega bene comunque l'amnistia e l'indulto la mistica che interviene soprattutto quando la giustizia ingolfata e guardate che l'ingolfamento di oggi della giustizia e qualcosa di terribile perché porta poi al prolungamento del processo che diventa infinito o delle prescrizioni e quindi della mancata
Affermazione della giustizia
L'amnistia interviene soprattutto sul lo sfoltimento dei tre ascessi eliminando quelli dei beni riferiti ai diritti meno grave l'indulto interviene poi in realtà vanno sempre visti insieme l'indulto interviene più sugli anni
Immensi
Carcerazione
Allora l'indulto viene fatto sempre un anno due anni l'ultimo quello del due mila e sei è stato di tre anni
O a che cosa vuol dire l'indulto vuol dire io non ti faccio scontare in queste condizioni definite dalla Corte europea disumane e degradanti l'ultimo periodo di detenzione in carcere
Perché esce peggio di come
Di come sia entrato noi oggi abbiamo circa dieci mila detenuti che sono sotto
L'anno di
Ma girando le carceri mi è capitato recentissimamente io trovo persone che entrano in carcere per scontare
Tre immensi due ministri
Sette ministri Perre una sentenza per un Pepper un residuo pena
Che arriva a distanza di anni dal fatto reato
Quindi quando la persona è già cambiata di per sé no magari in molti casi si è sistemata trovato una strada
Eppure vi fanno entrare in carcere diretta niente no per cui carceri sono ingolfate da questo la dicevo amministra in tutto e questo comune sentire
Di
Marco Pannella con Papa Francesco sembra strano non l'anticlericale e che si incontra con il Papa no perché Marco aveva un senso profondo bella Riggio sita e poi noi siamo cresciuti cioè io stessa cioè siamo cresciuti in questa cultura cristiana non direi cattolica ma profondamente
E cristiana
Insomma non è un caso che Benedetto Russia abbia detto non possiamo dirci si stia
E voi che siete abruzzesi sapete conoscete quale
Il valore di questa a
E dicevo papa Francesco recentemente io sono rimasta a bocca aperta perché è tornato sull'amnistia
Perché
Cioè il perdono è anche un processo
Va bene
Io non sono per il buonismo per cui gli ha perdonato no perché il perdono è una fa Chicca
Noi abbiamo incontrato spero che poi con Angela trentini si possa fare un lavoro grazie a queste due donne meravigliose
Noi abbiamo conosciuto e sono persone che adesso vanno in giro per portare questa loro testimonianze una è la madre di un ragazzo che ha ammazzato
Un poliziotto
Il Murray buttare
E l'alta e la moglie
Di questo poliziotto
Beh quando la madre del ragazzo tentava all'inizio di parlare con la moglie di quel poliziotto che è stato prima di morire un anno in coma
Beh c'erano delle istanze
Dalla moglie da parte della che aveva anche dei figli Giovanni
Voi però si sono si sono incontrati
Cioè accettato quest'incontro nel tempo nella maturazione
Bene
Questa donna capito la moglie del poliziotto che salvare quel ragazzo
Era rendere omaggio alla vita al rialzo liscio di suo marito
E adesso c'è quest'opera che fanno insieme non solo per salvare quel ragazzo
Che adesso sta studiando sta facendo il suo percorso ma per salvarmi chissà quanti altri
Però ripeto non è il perdono così perdono
L'arcivescovo parlava dell'esame di coscienza no
è quel guardarsi quel sapersi guardare dentro
Francesco quante volte ha detto incontrando i carcerati perché tu
Stai qui e non ci sono io
Ai lupi tana di questa persona
Perché sa benissimo papa Francesco che se fosse nato ma lo dice anche Maria Falcone
Per suo fratello se fosse nato e in un ambiente diverso dove non c'è la scuola non c'è cultura non c'è
Dove la cifra magari la violenza
Che ne ritroviamo spesso nelle periferie di alcune città italiane mancano
Quando la cifra è quella e non c'è la possibilità di elevarsi
Anche attraverso la lettura la conoscenza
è chiaro che poi la strada
è segnato ci sono altissime probabilità che chi nasce andiamo a vedere le statistiche chi nasce in un quartiere degradato di una periferia di una città al una per cento una possibilità di diventare
E di entrare in carcere molto più elevata
Rispetto a chi nasce in parte
Borghese già è matematico tutto questo allora è questa l'opera
Grande che dobbiamo fare e dobbiamo
E concludo
Svegliare
Il
Giornalismo
Svegliare
No renderlo consapevole che se vogliamo costruire il bene necessario fatica
è necessario
Fare uno sforzo per guardarsi dei
E capire quel barlume di umanità che si può incontrare in tutti
Nuovi
Lo incontriamo e lo vediamo negli occhi
Di tante persone che pure sono state e stanno in carcere
E i spesso questo barlume difficile leggerlo in tutti
Vive una vita piuttosto comoda sicura
Seppure magari tanto dall'insicurezza che può venire dall'immigrato piuttosto da cui che da quello che esce dal carcere
Purtroppo la classe politica e qui devo dirlo
Assolutamente inadeguata
Per affrontare quest'opera
Di costruzione
Per essere positiva nella
Costruzioni
A me l'ha fatto la fatica
Degli stati generali dell'esecuzione penale che sono durati due anni eccetera
E poi all'ultimo momento
L'abbiamo fatto molte iniziative non Violante con la partecipazione di decine di migliaia di istituti che hanno fatto il TG uno hanno fatto le rivolte nelle carceri hanno fatto il digiuno
Per aiutare la politica compiere delle scelte
Daniele
Dopo questi due anni di lavoro il dibattito parlamentare sette tutto si è risolto avevano paura di la precedente maggioranza
E li hanno persi
Insomma se se dobbiamo rivolgerci alta in
Quegli altri davano maggiori garanzie
Fatto sta che comunque la politica
E quindi le istituzioni hanno la loro responsabilità e io credo che il
Proprio la metà che dobbiamo a vedere che dobbiamo scandagliare il territorio che dobbiamo scandagliare lo ogni giorno e approfondire
è quello dei rossa dell'affermazione dello stato di diritto
Della democrazia e portare le istituzioni ad essere seccare se stesse Pietro rispettare la loro propria legalità questo è il compito credo che abbiano le persone più avvertiti grazie
Grazie Rita Bernardini tenevo a sottolineare però questo aspetto per evitare fraintendimenti
Il nostro non è un libro che prende posizioni è un libro che racconta appunto non ce n perdonismo né voglia di
Aggregazioni politiche o affermazioni personali e solo davvero un racconto che poi permette a chiunque dodici lo avevo già detto questo ma lo ripeto
Permette a chiunque di fare una propria personale interpretazione certo però ci sta sempre in primo piano ex Sempre il rispetto della dignità della persona e il desiderio di un in carcere riabilitativo e non solo punitivo
Ma si possono educare i giovani che si citavano a passare dal piacere della vendetta al piacere del perdono
Se fosse con noi il mio coautore Orizio Gronchi
Vi direbbe questo qui non c'è e quindi io mi aiuto e di leggo in parte quello che lui dire
La vendetta ha qualcosa in comune con il perdono
Sono due eccessi da vendette il perdono a prima vista umanamente sono ingovernabili assomigliano a distinti appassioni
Il primo come affermazione del diritto al risarcimento il secondo come rinuncia adesso due forme di potere imparentate anche se radicalmente opposte la vendetta come potere sull'altro il perdono come potere su di sé
E quanto al perdono come l'altra faccia della vendetta c'è chi ha pensato di considerarlo un sottile e potente mezzo con cui offeso alla fine trionfa sull'offensore insomma una forma sublime degli spread
Perché mediante la rinuncia al diritto di vendicarsi si acquisisce un credito il perdono produce uno squilibrio
Stabilisce un ordine nuovo di rapporti
E c'è da scommettere che può cedere anche il passo a piacere del perdono Cecchi persino pur di non mettersi sullo stesso piano perdono all'offensore per dimostrarne l'inferiorità
Ma c'è anche chi intraprende il faticoso sentiero dell'empatia che conduce davvero a comprendere l'altro e dunque a perdonarlo e questo e e questo è perché i come noi come molti familiari delle vittime si è accostato all'offensore
E ha cercato di capire la causa del suo atto lesivo ne abbiamo tentato di ascoltare di comprendere senza giudicare
Lo lo ripeto senza entrare in classificazioni l'empatia e ti consente di immedesimarsi nell'altro ma occorre accogliere una grazia che mentre viene dall'alto per la sua misteriosi ITA lo sto dicendo da Dio
Ballad altro va altrove dal trascini sentimento esiste da qualcosa che non si padroneggia al tempo stesso però sorge dal basso dallo scavo faticoso del proprio animo dall'abisso del proprio dolore da cui si accende una scintilla di pace ed ecco che accade
Che c'è un accumularsi questo abbiamo notato tra vittime carnefici c'è un accomunarsi un sentirsi parte dello stesso dolore quello che poi ha mosso queste due donne che tu citavi
Con questa esperienza del dolore abbiamo cercato anche le somiglianze le differenze
Tra vendette perdono per farli avvicinare nella speranza che il tempo fa crescere anche ciò che non ha distolto
E prima di dare la parola Vincenzo paragona vi propongo poi
Una lettera di Domenico Pace che è uno dei killer
Del giudice Livatino Domenico Pace condannato e componente della Stidda
Che una componente scissionista di Cosa Nostra
Racconta la sua vita da pastore con le sue mani da vecchio asse anni mungere le capre costretto al pascolo dalle prime ore dell'alba questo e tutto raccontato nel libro
E solo per la disponibilità di una maestra la maestra Gina una figura che spesso ne abbiamo presentato il libro un po'in tutta Italia e questa maestra molto colpito perché in questo Paese Palma di Montechiaro pare essere l'unica che figura
Che fa il suo dovere fino in fondo c'è si trova a dover fare le elezioni a questo ragazzino e le fa fuori dall'orario pur di far Linz
Fatica a prendere a leggere a scrivere per qui questa figura la maestà Gina un po'rappresenta tutti noi volontario del carcere che magari invisibile ma riesce anche a a compiere delle vere rivoluzioni nelle persone
Ecco sentiamo questa lettera di Domenico Procacci
Domenico Pace e oggi un uomo di quarantotto anni ma da più della metà della sua vita rinchiuso in carcere per scontare una condanna all'ergastolo ostativo
E lui l'assassino del giudice Rosario Livatino caduto sotto i colpi della mantiene ventuno settembre del mille novecentonovanta
Sulla strada provinciale tra Caltanissetta e Palermo il magistrato abitava a Canicattì con gli anziani genitori e percorreva quel tratto ogni mattina per recarsi in tribunale ad Agrigento
E la mafia lo sapeva quel giorno Domenico Pace ed altri tre sicari del clan dei bastoni Duarte il seno una raffica di proiettili che si compie l'agguato ordinato dalla Steve componente scissionista di costano Rosario Livatino giudice ragazzino trentotto anni
Oggi questi si rivolge con una lettera al Santo Padre all'associazione dedicata al giudice assassinato e al sacerdote attualmente incaricato la raccolta degli atti per la causa di beatificazione del giudice
Per raccontare chi era allora e chi pensa di essere no cit mi chiamo Domenico Pace sono nato a Palma di Montechiaro il ventisette dicembre del mille novecentosessantasei
Mi trovo attualmente recluso nel supercarcere di Sulmona con una condanna all'ergastolo a vita per l'omicidio del giudice Rosario Livatino
Avevo ventitré anni quando sono stato arrestato e trascinato giornate mediocri e banali
La mia vita da pastore era fatta di solitudine pochi sentimenti con la natura farmi compagnia durante il giorno ma con pochi contatti umani e scarse possibilità di essere aiutato a crescere umanamente questo ero io un ragazzo vuoto senza delle motivazioni sono qui a scrivere questa lettera perché credo che sia giunto il momento di dirvi con sincerità chi ero e chi penso di essere oggi
Quando ero invita i genitori dei giudici ho pensato tante volte di chiedere loro il perdono ma non sono riuscito a farlo chi come me è destinato al carcere a vita dunque alla morte invita cerca di pace in questi anni lo sempre cercata
Ogni giorno pensavo al passato e sentivo la confusione dei sentimenti e pensieri ai quali non riusciva a dare né un ordine né un significato
Mi sono odiato è stato insopportabile
Ma non ho evitato di confrontarmi con me stesso mi sono guardato dentro con la lente di ingrandimento per cercare tutti i chiaroscuri del mio animo ho provato dolore tanto dolore ma a un certo punto inaspettatamente ho provato un poco di serenità
è accaduto quando il bene e il male che prima dentro di me si mischiavano pian piano si sono distinti chiariti per quello che sono e la coscienza diventata di molte sfumature di colori diversi
Nei primi tempi erano a sei scuri e man mano si sono schiarite imprecisati mi sono così liberato dal peso più grande le mie colpe e mi sono sentito in pace
Ecco perché ora sono qui a chiedere il vostro perdono lo faccio inginocchia Andoni davanti a voi strisciando ai vostri piedi
Se lo farete vi guarderò con gli occhi pieni di gratitudine perché mi avete liberato dal resto del peso
Faccio mie esortandoli le parole di Gesù perdono il fratello che ha sbagliato settanta volte sette cioè sempre e quelle di Benedetto sedicesimo per donare un dono di Dio e non è ignorare ma trasformare l'affidamento a sperare che il giudice Rosario Livatino mi abbia perdonato che sia presto beato
Non so se posso usare di dire che offro la mia testimonianza nel processo di beatificazione credetemi lo sento vicino ogni istante con me e mi aiuta a vivere con forza d'animo la pena infinita che sto scontando non Giuseppe Livatino parroco di Canicattì al quale la lettera Domenico Pace è stata inviata
Mi fece una dichiarazione importante il sacerdote
Chiesa e la mamma del giudice se avesse perdonato gli assassini di suo figlio e lei rispose
Anche se dentro di me ospita non parlo ho perdonato perché io ho pensato al mio figlio e al Vangelo che teneva sopra la scrivania Rosario avrebbe perdonato
Dunque si diceva questa lettera io l'ho portata a don Giuseppe Livatino che oltre che essere parente che il giudice Livatino e anche il postulatore della causa di beatificazione voi sapete che presto
Dovrebbe essere beatificato la causa è quasi conclusa per questa lettera non è stata inserita è stata inserita perché Domenico Pace a differenza di Guzzanti ero l'altro killer non ha
Secondo disabile attori
Fatto un percorso tale da renderlo credibile
Ma comunque però proposta uguale perché ugualmente perché comunque meritava di essere sentita va anche detto
Che quando proponiamo queste sempre questa remota necessaria
Quando propongo queste interviste ho sempre il timore di apparire troppo percettori esterni più continua a ripetere no in realtà effettivamente
Girando l'Italia verso Venezia col patriarca di Venezia e anche il
Procuratore Otello Lupacchini che come appunto presentato il libro abbiamo avuto proprio
Dei relatori davvero con idee diverse infatti Otello Lupacchini non ha creduto ad una parola in questi questi criminali ed è convinto che mai e poi mai cambierebbe era però questo contraddittorio in effetti mi ha mi è piaciuto mi ha fatto piacere perché ha reso innanzitutto un po'ha sollevato voi dubbi che abbiamo tutti i
E che poi in effetti quello che desidero desideriamo del blocco autore che vengano sollevati dalle città
Bene passiamo a paragona collega dicevo della TGR giornalista caposervizio
Della testata giornalistica regionale e studioso di Cusani sul quale ha scritto un libro edito dalla cara che al cui titolo è le capacità delle persone dunque capacità delle persone fuori e dentro il carcere in questo caso noi parliamo di persone recluse
Prego Vincenzo
Sì
Ecco cinquant'
Allora buona giornata a tutti intanto e grazie ad Angelo che mi ha dato l'opportunità per abbiamo presentato il libro rancore che la mia regione di appartenenza dove lavoro dove vivo è venuta conoscenza può di questa esperienza abbastanza nuova che ho fatto nell'ambito anche della mia professione giornalistica e allora nata questa questa finestra insomma teramana allora io parto innanzitutto dal dal alcune alcuni flash alcuni Spoto che sono emersi negli interventi precedenti no
Parto dal vescovo
Parto dal vescovo li Uzi che dice con chi parla la gente con chi parlano i carcerati
E poi dice l'esigenza forte e pressante da parte dei carcerati di essere riconosciuti di essere riconosciuti come persone tema che ha ripreso anche Rita Bernardini poco fa
Rita Borsellino dice nell'intervista ad Angera io accetto il perdono la possibilità di perdonare se vedo che ci sono dei nuclei di ravvedimento
Allora si perdoni perdono tout cour non m'interessa
E sottolinea
Il la volontà di cambiamento
Altra parola chiave il cambiamento della persona
Poi ancora
E Rita Berardini dice citando un po'il Papa eccetera essere speranza più che avere speranza la speranza del caccia ad essi non so Angela se qui ci sono penso di no come ad Ancona detenuti presenti no
Insieme al mondo del volontariato che qui rappresentato sarebbe stato interessante
Ad ancora l'abbiano avuto abbia avuto una finestra molto importante ovviamente si tratta di detenuti al fine di tensione
Perché tanto il nostro terminare il nostro riferimento sono sono i detenuti naturalmente dall'esperienza anche che rappresenta Angela nel suo libro e poi Rita Bernardini cita altri due elementi fondamentali
L'essere riconosciuti sempre come esseri umani e soprattutto la forza della relazione della relazione tra le persone
A tutto questo che cosa c'entra
C'entra perché se noi ragioniamo quasi lo siamo anche per capire che tipo di speranza può essere offerta ai detenuti dopo
Il reinserimento nella società e la rieducazione
Io vi parlerò brevemente per qualche minuto di questo nuovo strumento il counseling che ecco il libro che ho scritto io il sottotitolo di più rappresentativo dal punto di vista giornalistico eh le nuove frontiere del counseling perché perché il counseling nelle in Italia è uno strumento abbastanza nuovo ma negli Stati Uniti
Ovviamente sono decenni che esiste soprattutto nelle piccole grandi aziende per dirimere e quel termine relazioni tra le persone i conflitti tra i dipendenti e i vertici
Noi oggi parliamo di come recuperare
Le relazioni
Tra categorie persone che sono i carcerati appunto e la società dentro la quale tentano di rientrare
Che diciamo la prospettiva più immediata Rispetto anche contenuti che sono percorsi d'Angers runner nel suo libro però io sono giornalista in RAI da da trent'anni
Che siccome Rita Bernardini prima diceva il giornalismo
Come cioè preferisce la fretta il giornalismo io apriremo una finestra che dovrebbe tutta la mattinata mi limito a dire che spesso i giuristi subiscono la fretta Priebke più che preferire la fretta ma quello che voglio dire è che nella mia esperienza testimonianza personale ho cercato di isolare la fretta nel contesto delle mie ore di lavoro in RAI e fuori insomma cercare di isolando ora dare spazio attraverso alcuni libere delle figure interessanti e importanti io dico energetiche energeticamente positive che poi hanno o colorato il mio percorso personali professionali
Cumulo mi sono Carlo Urbani che di cui penso voi ricorderete il medico della SARS che ha
Molto più conosciuto all'estero dove lo
Lo dipingono come eroe anche se la famiglia non vuole che sia chiama però io oppure un altro l'unico civile morto nella strage di Nassiriya che Marco Beci Pergola ESE
Di cui nessuno sa niente che invece una figura straordinario nel breve tempo della sua vita
Eccetera eccetera un tema invece lo affidato al counselling perché perché casualmente cinque sei anni fa
E non avendo vero presidente Trovo tanto tempo libero ho deciso di fare un master in counseling che ha dato una svolta anche la mia vita personale ma anche professionale e poi colora anche l'atteggiamento lo stile con cui fai la professione esercita la professione
Dicevo Rita che i giornalisti spesso di che preferire affrettano subiscono la fretta e però aggiungeva che
Eh sì è però però è anche vero che è vero che la responsabilità non può mai essere di uno strumento ma è anche dei tributi lavora gli strumenti da questo punto di vista merita l'aereo
Nemmeno
Esatto brava che sta che vengono censurate oppure va be'questo dicevo che aprirebbe una finestra troppo lunga invece veniamo al counselling dicevo che e mi ha dato uno strumento sia per è uno strumento che nasce per agevolare le relazioni tra le persone
Qui non ci sono non so se ci sono psicologi perché sono la platea di giornalisti però siccome c'è un boom dibattito abbastanza recente un po'pesante con gli psicologi si dice gli psicologi lavorano dal puramente sulla patologia metri counseling lavora
Sulla sul benessere delle persone
E qui stavo recuperato un po'di punti di contatto della mattinata con delibere fuori
Dicendo comunque che è molto importante il tema che hai accennato alla e essere riconosciuti come persona e alla relazione tra le persone casalinghi interviene quando la relazione tra le persone trova delle difficoltà e le trovo ovunque Petrova nella famiglia tra coniugi tra figli ritrova nell'ambiente di lavoro
Io mi sono soffermato parlando di una fonte le proprio sul volontariato
Perché ho fatto un'esperienza di volontariato in Caritas e il il mio obiettivo era quello di verificare la difficoltà nelle relazioni tra gli ospiti del delle case per i senza dimora chi frequenta le mense
Gli homeless eccetera eccetera in realtà ho scoperto per accennare al volontariato che le le da centratura maggiore interviene proprio sui volontari il direttore della Caritas amatriciana mi diceva guarda che la dell'anno quello che prima era un tavolo di distanza tra il volontario e il soggetto ai quali i volontari si rivolgono ormai diventato un filo sottilissimo in cui si confondono quasi le debolezze le fragilità tra volontari e soggetti
Ma torniamo veniamo alla al carcere l'esigenza di essere riconosciuti come persone l'esigenza di essere ascoltati allora il tema fondamentale e che quando si incontra un detenuto un ex carcerato o un detenuto affine detenzione
Spesso è lo si giudica immediatamente per il reato che ha commesso tu sei quello che ha ammazzato x e tu sei quello che ha tentato di fare la strage Y tu se quello che ha rapinato Z
Allora il counseling indica uno stile di intervento che lo indica per gli operatori ma io sognando dico che può essere veramente uno stile di vita
E c'è la prima cosa e l'ascolto attivo
Noi sappiamo che quando la persona parla generalmente la stiamo ascoltare per dieci secondi quindici secondi
Non è soltanto l'ascolto di orecchie ma l'ascolto attivo significa cercare di capire quello che la persona ci vuole dire prima atteggiamento io sintetizzo molto perché ha trovato il tempo è poco
Gli altri atteggiamenti sono ancora più complessi già l'ascolto attivo compie complicato gli atteggiamenti sono l'empatia
Empatia significa entrare nello sguardo dell'altra persona condividerne i sentimenti le sofferenze ma senza senza esserne condizionati
E questo nel mondo un volontario ad esempio che entra in carcere un giornalista entra in carcere che entra in carcere di Ornella nell'emergenza ma ha colpito molto un seminario simile fatto nei luoghi del terremoto tra Arquata del Tronto
Quando venne la responsabile dell'emergenza la Protezione civile che dissero i giornalisti guardate che voi siete parte della Protezione civile non siete contro arte della Protezione civile perché spesso i giornalisti sono i primi che arrivano sul luogo dell'emergenza
Spesso i giornalisti si trova a contatto con persone che hanno perso tutto per lo sapete quello che è successo quindi non novità spiegherete arrivano prima dei soccorsi
E allora lo sono parte integrante ma questo cosa significa che vanno anche formati per capire come comportarsi regionalista valichi delle testimonianze come stai chiedesse eccetera eccetera
Ed è proprio Cinzia ci faceva questo questo quest'immagine voi troverete le persone con lo sguardo perso nel vuoto
E volete un'intervista voi dovete prima prendere con l'indice il mento di questa persona orientarle verso di voi ricondurli alla realtà che nel qui ed ora stanno vivendo e mi pare un'immagine molto interessante allora io
Venticinque anni fa sono entrato nel carceri molto acuta intervistare agli già
Perché allora stavano ancora
E relazionarsi in un soggetto del genere è stato complicatissimo
Perché voi sapete sono occhiello per ovvero l'ha conosciuta insomma che era un grande attore attualmente
Quindi uscire anche distingua riportarlo voglio dire sul terreno della realtà del qui ed ora è stato molto molto faticoso e poi non è detto che ci si riesca naturalmente perché quando una persona
Non riesce a spogliarsi della sua veste di attore eccetera
Empatia entrare nella sofferenza o comunque nel sentimento della persona ma senza condividerlo
C'è Filippo pesaresi che uno otto counselor è anche psicologo dice quando una persona piange non piangere con lui ma capire il suo pianto per capire la differenza dell'empatia
Un altro passaggio importantissimo la d'accettazione incondizionata cioè una figura professionale di questo genere si incontra con il detenuto accettandolo per quello che è
E assenza di giudizio
Assenza di giudizio voi capite quanti difficile una persona che magari ha ammazzato cinquanta persone
Vai di assenza di giudizio io però ecco torniamo alla al tema del cambiamento ha la parola il cambiamento se noi vogliamo
Intervenire sulla e quello che diceva Rita Borsellino io ti perdono se tu manifesti la volontà di cambiamento come fa cambiare una persona di questo genere poi i temi sono tanti perché chi si appresta ad uscire
Io ho un fratello tra l'altro parroco e cappellano del carcere la barca aglicone che proprio la struttura che accanto a molto acuto di Ancona si occupa
Della osti ospitare i detenuti in in via no in permesso file detenzione
E allora il problema è che il detenuto quando sacche manca poco ad uscire cresce l'ansia
L'assemblaggio naturalmente di recuperando accresce l'ansia e la paura di non trovare lavoro
Di trovare una famiglia completamente diversa da quella che ha lasciato quindi di non riuscire a reinserirsi nell'ambito della famiglia
Problemi enormi Paure detti muori ansie e allora il caso allora a questo punto interviene con l'empatia l'assenza di giudizio perché soltanto l'assenza di giudizio che poi permette al detenuto di aprirsi se il detenuto vede che uno lo giudica per quello che ha fatto e non per la persona
Non riesce ad attirare la relazione quello che sblocca la relazione tra le persone il sentirsi accettati e il sentirsi
Accettati basta mi fermo lì perché questa è la parola giusta
E allora io brevemente perché ho preparato degli appunti ma non li segue perché altrimenti non mi piace naturalmente leggere
Riferisco un esperienza perché un conto è parlare di Casarin carcerario in teoria un conte citare esperienze un'esperienza proprio marchigiana realizzata proprio nel carcere di molto appunto da una collega
Che ha sperimentato il counseling carcerario in collaborazione con la data del Dipartimento di amministratore penitenziaria e con le associazioni di volontariato che naturalmente cura o i rapporti che permette poi di entrare anche nei rapporti con i detenuti
E l'ha cominciato con un gruppo di dieci allora un un presupposto del counseling e che la persona alla quale si offre aiuto la richieda non è come il volontariato che entra dentro a pioggia oppure in forma mirata
Ma senza che la il detenuto la richiesta poi la richiesta poi successiva perché naturalmente quando si vede che ci sono volontari che hanno disponibilità poiché abbiamo l'esperienza né Angela l'ha conosciuto di giornalisti
Soprattutto di periodici comunitari che hanno attivato redazioni dentro il carcere e poi li ospitano i giornali carcerarie fatte da detenuti nei periodici e comunitari esperienza molto bella pesa ero
Dove il giornale si chiama il nuovo amico e dove il mondo a quadretti e la testata fatta cioè i giornali queste è stata della dell'amico Sensi eccetera e allora dicevo entrata in carcere e a proposto questa esperienza questo piccolo laboratorio con i detenuti a una decina di detenuti
Questi i detenuti hanno conosciuta o la proposta che sarebbe quella proprio di attivare una relazione diversa per accompagnare l'uscita dal carcere
E e di questi dieci mi sono rimasti sei che hanno obbedito la regola fondamentale cioè chiedere attivare questa forma di collaborazione in maniera tale poi darà riuscireste accompagnati verso l'uscita
E la collega che ha fatto concretamente questa esperienza questo progetto pilota rimasta sbalordita dei risultati che sono stati ottenuti
Proprio perché queste persone che sono affine detenzione a sul piano emotivo hanno grandi problemi
Diceva che dice questa collega che quando si avvicina il momento di uscire dal carcere i detenuti
Sono oppressi dal mille problemi di natura gestionale che amministrativa quindi c'è rapporti con i magistrati di sorveglianza dove trovare lavoro
L'alloggio eccetera eccetera ma non c'è nessuno che si occupi bella sfera emotiva
Delle Paure dello sblocco dei timori e poi della capacità di riprendersi in mano la propria vita perché l'altro tema di fondo è questo dal punto di vista emotivo riassaporare la libertà
E adesso vi dico una parola difficile la che è stata è una è un è un termine tedesco è sostanzialmente significa problema i problemi nella nostra vita sono tanti
Uno può avere fame ed un piccolo problema
Si affronta con la consapevolezza di per il problema quante volte vi è capitato di avere fine assieme cioè da troppo da fare non vi siete curati delle farne alla fine siete in crisi i pubblici amica
Il superamento del problema dei piccolo problema e nella consapevolezza che ce la fai nel cercare naturalmente il panino piuttosto che lamenta eccetera eccetera
Il grande problema e la grande che è stata e anche il senso della vita cioè che certo fare
Questo è un grande tema sarebbe troppo complicato affrontare siamo passati dal micro problema al mega problema per il detenuto il problema
E quello di recuperare il suo spazio vitale all'interno della società quando esce dal carcere
Questa desta alta chiamiamola così in termini tecnici si si sviluppa in un momento di pre contatto e cioè
Contattare in tre in relazione col detenuto e metterlo nelle condizioni di aprire questo percorso e lo si fa come abbiamo detto prima con le ascolto attivo con l'empatia eccetera
Poi col contatto vero e proprio e poi con
Una serie di strumenti
Perché non tutte le persone si sblocca allo stesso modo ci sono le persone si bloccano parlandoci guardando negli occhi
Ci sono persone che con cui invece parlo delle relazioni traslocare non basta parlare
Perché hanno un blocco motivo dentro e non parla non si rifiutano voi pensate ai bambini pensate le persone che hanno subito traumi e violenze non riescono a farlo ma allora occorre attivare ha così perché settima degli attrezzi altri meccanismi espressivi
Che sono il linguaggio artistico ad esempio molte persone non parlano ma scrivono
Tante altre persone non parlano non scrivono ma disegnano
Adesso vi dico una banalità che non è una banalità
Non parlano mi scrivono non disegna norma Balbo ad usare il corpo e qui il ragionamento della PNL di cui non so se avete mai sentito parlare penso di sì
E la programmazione neuro linguistica che aiuta a capire il linguaggio della comunicazione tra persone attraverso altri segni corporei
Parte uno degli elementi del counselor che dovrebbe essere anche qui stile di vita e la congruenza
Molti genitori faccio questo esempio perché è più banali dicono che le cose figli ma i figli capiscono il messaggio completamente opposto perché lo capiscono dal battito delle ciglia dalla smorfia dalla bocca
Dati che nell'orecchio insomma loro non sono esperte ma sono immediati
E allora anche nella vita dovremo stare molto attenti a mandare messaggi congruenti quelle che mandi verbalmente e quello che mandi invece con altri con con le altre espressioni corporee
Per i detenuti la stessa cosa cioè quando un volontario on counselor entra e si mette in relazione con lui non può mandare messaggi contraddittori perché la prima cosa di cui si ci si accorge che proprio la contraddizione
E quindi ecco per dire il Progetto sperimentale non so che ora ho fatto ho fatto il quarto d'ora è passato quindi chiudo subito
Capo se poi andrà lascio anche la traccia eccetera eccetera e quella di costruire quindi l'uscita del detenuto dal carcere
L'esperienza di questa collega con questo gruppo di sei detenuti ha trovato questi detenuti in uscita dalla struttura carceraria con la piena consapevolezza ecco il termine che mi ero segnato speranza dell'essere speranza e non del avere speranza sono usciti dal carcere convinti di essere rafforzati nel loro essere persona cosa che raramente succede un detenuto che esce dal carcere
E con la consapevolezza che usciti hanno un posto nel chiaramente non è che Bigli risolve il problema concreto mai dagli strumenti psicologici e di persona per riuscire a riguadagnarci quel ruolo quel posto nella società nella famiglia che è importantissima che se ce l'hanno la ritrovano
E che poi gli permette di il riprendere da protagonista da attore principale quella vita che tempo fa tempo addietro avevano abbandonato
Questa è l'esperienza in pochi minuti ci sarebbe mezza giornata in tempo fa per raccontarla tutta però mi è sembrata una significativa grazie grazie abbiamo ancora un po'di tempo quando sentiamo questo libro
Lo facciamo spesso con gli avvocati e anche con l'ordine in collaborazione con l'ordine degli avvocati dunque cui il contenuto del corso deve avere elementi giuridici siccome c'è un po'di tempo avevo desiderio dimostrarvi anche questa
Questo video
Che abbiamo registrato a Chieti nel corso della prima presentazione del libro con il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho che ha presentato con me insieme al vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura
Appunto il testo e in realtà avevo avviso diciamo vero in conflitto se mandare uno ne possiamo mandare cementizio troppo tempo
Cafiero De Raho o Lentini tu c'eri cosa suggerisce del ramo bene allora meno
Dura nove minuti e
Provo dove parlare qui di un tema particolarmente delicato quale appunto
La pena trattamento penitenziario su quello che diciamo un aspetto che anche recentemente ha trattato il nostro legislatore
Però non voglio andare subito a questi aspetti vorrei anzitutto sottolineare quanto ricco di gli spunti di contenuti sia il libero la speranza oltre le sbarre che Maurizio Gronchi Angela trentini sono riuscite a realizzare dicevo Complesso perché tratta tanti aspetti lo stesso tempo profondo perché riesce a guardare in ogni singolo aspetto anche e molto oltre al di là dell'apparenza
Io credo che questo libero che certamente è una spinta a migliorare attuali condizioni dei detenuti però debba spingerci a guardare il tema della detenzione sotto varie aste
Il primo tema la pena
La pena ha un contenuto sanzionatorio in primo luogo ma la nostra costituzione di conoscerlo appena anche finalità diverso
La pena rieducativa e la rieducazione cui finalizzato alla pena
E finalizzata a sua volta acconsentirà detenuto un reinserimento
Ma quando guardiamo la pena non possiamo dimenticare la
L'ambiente il tessuto
Su cui la pena interviene quando sita leggere
L'intervista che gli autori di questo importante libero hanno portato avanti nei confronti di alcuni detenuti con l'analisi che hanno sviluppato in ordine alla vita carceraria di ciascuno di essi
Sì rileva in primo luogo che si tratta di soggetti che si sono macchiati di gravi crimini
Omicidi
Stragi fatti per i quali hanno poi subito una condanna all'ergastolo salvo qualcuno che avuto una pena inferiore perché ha collaborato
E allora
Partiamo innanzitutto dal presupposto che la pena interviene anche per garantire sicurezza
La pena deve anche scoraggiare
Gli altri a non commettere reati
Se il quadro di base e questo sia per i laici che per i religiosi credo che anche le analisi che vengono sviluppate nell'ambito del testo sono analisi che vadano guardate la luce
Dei fatti in relazione ai quali ciascuno poi è stato assegnato al carcere anche al carcere duro quando qualcuno dei soggetti intervistati
Rappresenta di essere pentito
Ma dal punto di vista laico non diciamo che è sufficiente affermare di essere pentito bisogna renderlo evidente bisogna fare qualcosa perché quel pentimento diventi concreto venga attuato
Quella condizione in cui si trova il detenuto
Che è stato assegnato al carcere duro è una condizione di grande sofferenza ma è una condizione determinata al fine di garantire maggiore sicurezza
Ai cittadini a tutti i cittadini
E chiaro che nel momento in cui si va a valutare un soggetto bisogna utilizzare dei parametri che siano effettivamente corrispondente a quelli necessari
Per certamente aiutare soggetto a migliorarsi recuperare le parti migliori e non fare mai perdere la speranza ma una distinzione certamente va fatta
Io nel leggere il libero notavo in realtà come i soggetti che sono presi per lo più in considerazione sono appunto come dicevo poc'anzi autori di fatti molto gravi
Pensavo anche come la nostra legge prevede per costoro addirittura un regime speciale che giustificato dai motivi che ho ora evidenziato
Sapete tutti che era stato formulato un nuovo ordinamento penitenziario un ordinamento che prevedeva una sorta di selezione
Anche per coloro che erano
Autori di fatti gravi gravissimi
Solo per reati di mafia in reati di terrorismo sì manteneva la impossibilità di
Uscire da determinati regimi se non attraverso la collaborazione il carcere
Abilità che veniva combinato
Doveva essere scontato interamente e l'unica modalità attraverso la quale modificare quel regime appunto era appunto
La collaborazione
Alcune però modifiche sono intervenute per evidenziare come potevano esservi anche momenti diversi di valutazione che potessero come dire restituire rilievo ad alcune posizioni più particolari sapete bene anche che l'ordinamento penitenziario si è fermato
Perché
Alcune osservazioni sono state fatte da vari uffici e anche dall'ufficio che rappresento
Proprio per impedire che mafiosi e terroristi potessero tornare a casa sia pure dopo un percorso di
Di rame
Qual è l'aspetto probabilmente che dobbiamo guardare con maggiore attenzione
Non è il perdonismo che nessuno di noi vuole se non effettivamente giustifica
Ma
Il rispetto della dignità
Ecco questo è un concetto che certamente e necessariamente deve essere condiviso nel momento in cui viene inflitta una pena non può essere mai offesa la dignità di un uomo l'uomo deve essere rispettato la propria personalità sempre
Anche l'afflittività della pena la sofferenza che la pena reca non deve mai essere tale da determinare offesa alla dignità la sanzione vada rispettata
Deve essere afflittiva nel senso che l'affettività consiste nel togliere il soggetto dall'ambiente in cui precedentemente da libero poteva vivere ecco qual è la sanzione in cosa consiste
La detenzione non certo nello spendere diversamente il soggetto ma poi quale deve essere il percorso e la nostra Costituzione che lo dice
La pena a una finalità di rieducazione
Ma per fare questo occorrono dei soggetti che sono capaci di rieducare
Non è pensabile che come spesso avviene le famose riforme vengano fatte a costo zero cambiamento è possibile diciamo sì e possibile però bisogna investire perché si abbia il cambiamento
E se la pena a il fine di rieducazione necessario che ci siano come dicevo poc'anzi soggetti capaci di istruire formare educare ecco quando si è fatto questo percorso e necessario
Il reinserimento
Nei reati soprattutto negli atti più gravi c'è una vittima del reato
La e il reinserimento quella inserimento sociale al quale si aspira deve necessariamente passare attraverso una riabilitazione morale che anche la riconciliazione verso le vittime i familiari coloro che hanno sofferto laddove c'è stato un omicidio oppure coloro che hanno subito
Il fatto reato
Bisogna che chi ha commesso un reato poi si avvicini alla società
Ma tutto un percorso che passa attraverso una riflessione una meditazione anche su ciò che è stato fatto
Laddove si è sbagliato e in diverse parti del libro si parla anche di questo della capacità che hanno alcuni detenuti di rimeditare il loro passato
Dicono se
Avessi pensato
Che per me potesse esservi stato una
Vita riversa certamente non avrei scelto la vita che ho ho fatto non avrei mai commesso i reati che ho commesso
Nel rendersi conto che si perdono i beni più preziosi
Io credo che alcune riflessioni devono essere fatte su questi aspetti in particolare come aiutare determinate persone a migliorarsi
Questo deve avvenire secondo me attraverso delle forme anche di detenzione che avvicinino il detenuto all'esterno
Io credo che e questo è il percorso attraverso il quale bisogna svilupparlo avvicinamento del dei detenuti alla società
è necessario però che il tutto avvenga
Come dire valorizzando una sorta di pentimento
Che a volte la collaborazione a volte invece proprio il rifiuto del proprio passato
Anche il mafioso può essere salvato e può essere salvato la società solo che la società gli presti attenzione
E
Manifesti un minimo di ravvedimento e quel ravvedimento venga preso come spunto per aiutarlo a migliorarsi ad uscire da quell'ambiente
Noemi noi laici dobbiamo condividere la stessa logica la stessa filosofia che la filosofia della solidarietà aiutare gli altri soprattutto i più bisognosi aiutare coloro che si sono trovati in situazioni di disagio
E per quelle situazioni disagio hanno sbagliato fare in modo che possano redimersi dalle loro una fiducia credere in loro crede nel cambiamento
Non abbandonare mai questa strada è fondamentale ed è fondamentale soprattutto per noi che ci parliamo in quest'aula se non credessi go nella possibilità che ciascuno di noi a nell'aiutare gli altri sarebbe inutile che ci parlassimo
Io non ho mai Amato parlarmi addosso ho sempre pensato che parlare serve per comunicare e per condividere un progetto il progetto è fondamentale ed è di tutti e il progetto è quello del cambiamento del miglioramento che può venire soltanto se tutti siamo convinti
Che può cambiare riguardati basta che in un gruppo uno sia convinto perché può convincere tutti gli altri siamo cittadini che creò i nostri diritti credono i valori e possiamo fare
Tutto ciò che c'è possibile fare e per questo che quando parliamo di detenuti quando passiamo parliamo di disagiati
Parliamo non di loro parliamo di Noemi
Cosa possiamo fare noi non guardarli da fuori ma tentare di guardarli dentro entrare aiutarli per il cambiamento
Allora adesso la parola a Francesco Lo Piccolo che prima presentavo giornalista direttore della rivista voci di dentro molto impegnato nel carcere che ci racconta la sua esperienza
La voce ex
Grazie
Buongiorno a tutti Gramazio
Chi è stato invitato a questo convegno io intanto mi presento io sono Francesco Piccolo sono un volontario su uno dei tanti volontari che lavoro del che operano nelle carceri
Nelle carceri ci lavorano come volontari ci vanno volontari circa quindici mila persone
In base alla legge dell'articolo diciassette io nel dieci anni fa ho fondato l'associazione si chiama Puccini dentro e lavoriamo sì alle carceri di Chieti che di pesca
Carceri di Chieti due volte a settimana un paio di ore e nel calcio di Pescara con un progetto un po'più ampio non è più tutti i giorni
Dalla mattina alle nove fino a mezzogiorno una quindi Ticino quindici anche alle volte di volontari entriamo in carcere in un grande spazio che ci è stato dato che sono circa quattrocento metri quadrati dove ci sono diverse attività diverse Aule
Diversi momenti di incontro e i vari volontari di Bucci Renzo si distribuiscono in questo spazio e con i detenuti che vogliono venire mediamente venti trenta certi giorni anche quaranta
Ci si mischia ci si confonde le si lavora assieme
Diciamo che questo nostro modo è un tentativo di di dare o di fare pur di esserci
è ovvio che quando io sento parlare di speranza e poi mi metto magari davanti alla orobico passato anche il calcio mi trovo all'esterno del carcere di riuscire un detenuto che ha finito la pena esce un sacchetto dell'immondizia
Qualche lira qualche lira perché magari e da e dentro conducevano decisive
Qualche lira perché pochi soldi e non ha niente non affetti in una casa non ha un posto dove andare non ha un lavoro non niente quindi costruire la speranza forse bisogna avere gli strumenti per farlo bisogna farlo veramente accenno sono parole sono chiacchiere
Visto che qui parliamo di speranza e di un libro nel quale si ricorda che il sistema della giustizia deve garantire la speranza a coloro che a torto sono considerati voto Voti a perdere come vengono definiti
Noi facciamo questo lavoro mila portiamo una speranza una bucce diciamo una piccola luce del carcere
Nel buio del carcere
Raccontato in un certo modo infatti zapping certo modo non descritto nella sua realtà ma spettacolarizzata o quando c'è un fatto d'aspetto spettacolarizzata il resto non importa
I andiamo incontro a nella speranza nella costruzione di questo lavoro che va incontro a illusioni
E a delusioni
E le deduzioni sono tante prima è stato citato il gli Stati generali due anni fa quella è stata una grande speranza quella si è rivelata o si sta rivelando sempre di più una grande del Duce illusione e delusione
E quindi i volontari dicevo sono quindici mila in un grosso i in un circa duecento carceri
Di duecento istituti di pena dove o dove dove ci sono s'cinque secondo gli ultimi dati ICI proprio di quest'anno cinquantotto mila e duecento persone detenute
Ora parliamo di speranze lavoriamo ridendo anche poco fa al video si è sentito sul video ma io mi esige dobbiamo dare fiducia ma e dobbiamo costruire e lavorare per sapete quanti sono gli educatori all'interno di questi duecento istituti penitenziari
Che hanno a che fare con nove con cinquantotto mila detenuti sono esattamente novecento trentuno
Novecentotrentuno per cinquantotto mila persone il che vuol dire che c'è un educatore ogni sessantadue detenuti
Antigone ha fatto recentemente l'ultimo rapporto dice che gli ottantasette istituti visitati dei nostri osservatori soltanto inizierei DC si registra un numero di educatori pari all'organico
Previsto nelle carceri del rivisitati la media è settantasei detenuti per ogni educatore a Taranto come caso ce ne sono centottantuno cioè un educatore deve seguire centottantuno
Detenuti esibire significa preparare le relazioni per farli uscire per anticipare l'uscita per fare il conteggio per mandare al magistrato quanto tempo deve fare ancora in carcere questo quindi perde tempo anche lì
Se può
Non va meglio per le altre figure gli psicologi all'interno delle duecento carceri sono seicento seicento e i fanno mediamente trenta quaranta ore
Al mese ciascuno vuol dire che in un anno i seicento psicologi fanno trecento mila ore complessive proviamo a dividere queste trecento mila ore come per il numero dei detenuti viene fuori che ogni psicologo
Che dedica a ciascun detenuto in un anno cinque ore
Cinque ore e i detenuti hanno bisogno psicologo perché devono capire che e che speranza ottiene e i i miei rapporto il mio lavoro ci prendiamo in giro cinque ore in queste cinque ore
Ci sono tante altre cose mica vedevo lo psicologo magari potessero vederlo devono partecipare ai consigli di disciplina di psicologi assieme agli educatori devono partecipare con una UEPE per inseguire perché alla fine ci sono dei si entra in carcere si vede per la prima volta perché il nuovo giunto viene subito visto perché Squee spericolato che ci si ammazza all'inizio entrare in un carcere per chi non è abituato per la prima volta sei giovane la maggio parte suicidi e vengo dall'inizio del della di quando si viene arrestati
Lo vede all'inizio quello vedrà dopo sei mesi dopo un anno questa è la realtà e chi cosa lavoriamo dentro le carceri a fare che cosa
Scusate io devo dire che in calce il trentaquattro per cento dei detenuti è in custodia cautelare ancora non è stato processato ancora non sappiamo se colpevole magari lo sarà il cattivo certo parliamo del male ma che ne sappiamo i reati per cui le persone sono tenute sono reati contro il patrimonio cioè sono furti e furtarelli sono tossicodipendenti sono malati sono disagiati
Sono il frutto di una società del consumo dei soldi di quello che vedo hanno della pubblicità
è povera gente spesso e vive in un contesto di povera gente oppure di criminalità il risultato è questo la responsabilità e di uno secondo voi responsabilità o c'è una corresponsabilità di queste cose non possiamo non dimentica
Ignorarle perché terzo sono veramente parole vuote
In carcere c'è una su un sovraffollamento ancora pazzesco cinquantotto mila passa detenuti strutture che ne possono tenere quaranta mila
Allora i alla Rino in Molise sono centosette posti letto i detenuti sono duecento sui rapporti di Antigone e antico è autorizzato a entrare nel carcere contare vedere fare
E ma anche altri a Como cioè il tasso del duecento per cento letti a castello uno sopra l'altro rinchiusi dentro ma ma inutile dica tutti i dati
Le verifiche comunque fatte sempre da Antigone sulle condizioni igienico sanitari delle carceri sono qualcosa di incredibile
Il sono locali e locali e in piedi carenze Vito coi carrelli Segrate che fanno schifo scusate sta parola ma è così
E ieri gli scarichi intasati il sessantanove virgola quattro per cento degli istituti visitati negli studi legati non sono garantiti i sei metri quadrati
Sono tre quattro metri quadrati
Avete visto i camion che passano con in autostrada quei vitelli è questa la realtà è questa la situazione
I turni quest'anno l'anno scorso nel match sette il Rapid cinquantadue spicci nelle carceri ci sono anche bambini di tre anni sotto i tre anni si parla tanto mai più uscì disse bambini alle carceri ce ne sono sessantasette con le loro mamme e la prima parola che hanno imparato queste bambine apri guardia aprile voi imparano mamma
Vivono dentro il carcere fino a tre anni quattro anni ed è i tutti i ministri che sono passati hanno parlato nei convegni televisioni in qualunque posto del mondo mai più l'anno prossimo dei tre bambini in carcere
Salto perché se non mi arrabbio
In carcere gli effetti della pena poi dopo parleremo della speranza che vogliamo dare queste persone gli effetti le persone dentro il carcere sono degli automi senno delle indicazioni
Obbediscono a delle strade per dei percorsi da fare obbediscono agli agli agenti obbedisco raccomandante obbediscono all'educatore perché da loro dipende i quarantacinque giorni se Scrubs chiosa escono dopo
Noi siamo abituati noi personalmente a dormire divertirci mangiare stare fare lavorare in posti diversi detenuti stanno fanno ma Angelucci si divertono a Peugeot con la carte fra di loro
Scherza hanno nello stesso luogo sotto un'unica autorità noi usciamo vediamo c'è il vigile vediamo
Diverse strutture che ci comandano che ci indicano ci relazioniamo in più momenti loro si relazionano solo e sempre fra di loro solo fra loro o c'è cinquantotto mila persone che vivono parlato fra di loro
Vengono spogliati perquisiti gli viene tolta la loro identità privati dei loro documenti
Che Luigi D'Alessandro ha scritto un libro interessante che si chiama lo specchio rimosso dice che il carcere strutture sono la manipolazione di molti bisogni umani
Tramite proprio questo inquadramento burocratico Queen quadro avendo che colpisce tutte le sfere degli io tutti i sensi noi i sensi noi abbiamo una pista lunga Luciano la vista corta finisce lì non è Carlo possono vedere hanno le sbarre il cancello la porta il muro
Noi abbiamo i sensi noi tocchiamo possiamo toccare il vetro loro non possono toccare il vezzo dentro un carcere
Quando escono che cioè mentre sono uniche speranze stiamo dando al loro cioè non possono toccare il vetro per dire ma non solo il vetro non posso toccare il b il la terra non posso toccare l'erba la terra
Noi sappiamo che io nel nostro io viene fatto si fonda proprio sulle radici tra i piedi per terra si dice quell'uomo a quella persona è una persona quel piede a terra per dire equilibrata ai detenuti i piedi per terra vengono tolti solo cemento tre anni cinque anni vent'anni
Sempre
Il tempo noi tempo lo misuriamo
Continuamente
E a me non ci basta mai siamo sempre di corsa lavorare di qua di là lo facciamo anche al tempo il treno lo perdiamo sempre
In questa consente però lo misuriamo anche e lo controlliamo abbiamo l'orologio riesco a fare questo faccio quell'altro il detenuto il tempo non ce la non ha nessun tempo il tempo e la sua quel pezzo di carta dove il giudice ha detto se agli anni dodici a
Anni quattordici in quattro mesi tre giorni due ore quello il suo tempo e ha solo quello davanti
Questo è il detenuto che ha reso un bambino peggio di un bambino non è autonomo dipende da tutti
Finge perché visto che deve dipendere deve fingere
E quindi finché davanti lo psicologo quelle poche volte che ci va finge da anche l'educatore quelle poche volte che ci va finge con la guardia fingono fra di loro questa è la società quell'ambiente la la struttura dove vivono queste persone e
E che dovrebbe essere la struttura che li migliora
La prigione e invece si impadronisce di queste persone non solo anche degli agenti è e l'assenza di stimoli la paura diventano la loro quotidianità e la prigione iniziazione è stata definita da perenne uno sociologo meritarlo
è cresce con il tempo nelle Celli ritenuti alla fine se li abbelliscono io spazia e smettono le tendine i fiori le le foto con le fotografie dei parenti del due mila e nude
Quello che possano come pensate che possano vive diventa il loro ambiente loro habitat
La loro corazza quella corazza
E l'unica difesa che hanno ecco che escono i tatuaggi noi siamo
Questo abbiamo costruito e qui noi vorremmo parlare di di futuro di speranza
Allora io la speranza non è secondo me a me è piaciuto molto leggeri brevi Angela ma la speranza non è una cosa individuale
E non è una scommessa non è una vincita al Totocalcio l'Ascom la la speranza è una cosa che si costruisce insieme
La speranza è il cardinale l'ha detto negli ed impieghi cardinale Ravasi nelle limpide europee dice che speranza significa spazio orizzonte che è contrario di chiusura il carcere mi c'è proprio la chiusura speranza e apertura
Prima sito parlarvi pena si parlava no signori non è la pedina le pene c'è scritto in costituzione e le pene sono tante
Non è la pena la sofferenza la Costituzione quando è stata scritta da i nostri dalle parti di viale ai quali sembra che ci si riferisce poi però non si applica nulla parlo di le pene devono tendere a le pene devono tendere a devono obbligatoriamente e sono le pene che vuol dire carcere no non solo carcere era previsto che fosse in carcere ma anche
Servizi
Affidamento recupero in qualche modo la lavora domicilio cioè pena domiciliari tante cose invece noi no invochiamo subito l'arresto la galera la galera la galera
E se è questo il problema e
Parroci della tua sì breve esperienza e con la speranza di una lista ingaggiato come io sono un giornalista sono invece aveva un po'di anni sono felice di essere trattati in pensione perché l'informazione
No non è questa non è informazione questa formazione messa in forma di fatti messe in foto informatico Jasper ecco la Rizzato
Con cose che devono eccitare che devono sa essere fresche sennò si impone non non funzionerebbe
E i gli arabi quando si incontrano dicono Marra banda Pitta io non lo so dire a capo bene però questo lo l'ho sentito dire dal cardinal Ravasi un convegno e lui dice che significativo Dio il loro Dio Dio allarghi gli spazi intorno a te è di nuovo lo spazio quello che conta il carcere è il contrario dello spazio alla larga niente
Chiude la speranza
Allora voci di dentro noi lavoriamo dentro il carcere in questo spazio vi dicevo in questo spazio abbiamo
Cioè laboratori di scrittura c'è il laboratorio di teatro cioè laboratorio di fotografia tutto quello che possiamo fare nelle ristrettezze di un carcere caccia è molto difficile
E difficile tante cose
Le e in questo spazio noi diamo la speranza perché costruiamo percorsi di crescita le persone si confondono l'ho detto prima e si devono confondere
E quella confusione di ragazzi perché la maggior parte delle persone che vengono in carcere il prosciutto voci di dentro poco grazie a questo accordo un grande accordo questo che è stato fatto
Con con la direzione del carcere di Pescara questi ragazzi maschi insegna soprattutto femmine sorprende l'università dichiara Ugo Dell'Aquila di Pescara
Di Chieti tantissimi sono ragazze di vent'anni che incontrano in carcere persone di vent'anni hanno la stessa età ventidue ventitré venticinque anni la maggior parte sono persone che hanno la stessa età
E sono vestiti uguali
Un agente e un giorno mi disse però dovremmo farli con Fo riconoscere gli uni dagli altri ma perché dobbiamo riconoscerli minori gli uni dagli altri quando invece proprio il confronto il fatto che questo ragazzo in carcere
Si vede questa studentessa e lui che viene dei sobborghi di e di Napoli di Scampia si rende conto vi rendete conto che lui è abituato per la donna sta sotto la donne obbediente non può uscire con gli amici
Eh no perché c'è una cultura quella cultura sulla porta dentro e la vivono fra di loro e se la contengono fra di loro
Parlando con questi studenti questi ragazzi strafelice o o c'era uno che mi era con una ragazza hanno detto io faccio pugilato quando gliel'ho detto mettono poi c'è aria di uno sport più bello danza piscina nuoto cioè capite
Questo cliché è l'etichetta l'etichetta che si sono costruiti che noi abbiamo messo addosso che continuiamo a mettere addosso queste persone e che continuiamo a non togliere continuiamo a non togliere
Si devono ravvedere ravvedere di che cosa perché dobbiamo ancora lui giudicare era vedere io un salto un pochino perché se no sì perché dobbiamo molto vorrei concludere con con alcuni concetti che sono importanti la carcerazione l'ultima ratio non è la centrale è solo del ritorsione la carcerazione in questo modo è punizione e vendetta quella bandita da Beccaria
Da qui la necessità di superare il dogma secondo me del carcere e l'idea che la prevenzione sia ancora il carcere l'uscita il reato l'omicidio il diritto non è il fatto il mago perciò non vadano società e la società che deve risolve il problema
Altro che pena individuale personale simmetrica piuttosto i ritagli asimmetrica
E il più bel giro i lavoratori che l'ho detto non è facile a lavorare un'ultima paginetta non è facile lavorare dentro dentro le carceri
Un lavoro mia difficile però è un lavoro che vuole trovare una di l'uscita
Certa la speranza e oltre all'istituzione totale oltre il marchio oggetti che età che i disagiati devianti per loro diventa una maschera uno scudo l'ho detto prima una gabbia
Oltre il populismo dei politici di questi anni di questi tempi
Non c'è solo la distorsione di politici ed altri c'è l'attestazione dei media
Perché devono distorcere in media devono fare che vendono un prodotto
Vendono un prodotto formare un prodotto
Merci per un pubblico che è il consumatore
Distorsione che costruisce un'altra realtà e dove l'altro è il nemico il cattivo quello che è fuori gli esempi di Salvini
Sono noti il perturbato nel sociale per eccellenza altre falsificata realtà messa in scena la rappresentazione della realtà alla quale contribuisce palo devo dire non lo dico io ma lo dice il professor Pajero
Più suo editore nazionale ecco no Lucia Pagano o di opacità
Lui dice chiaramente l'obiettivo Agli ero è quello di agire come stabilizzatore dei bisogni sociali di sicurezza tutti insieme in media il sistema penale impegnati nella costruzione della fabbrica della paura del controllo per il controllo non sono parole mie
Speranza nel lavoro di voci dentro significa fare provare senza ricette senza certezze attraverso tentativi e prove tra mille dubbi deve percorrere nuove strade rinunciando a quelle battute e sempre stantie e polverose
Vecchi come le antiche credenze
Contro chi vuole lasciare le cose contro come stanno io voglio percorrere invito
Noi tutti questo è il dobbiamo trovare nuove utopie
Anche quelle che sono dette irrealizzabili pensare invece realizzabile qualunque utopia
Aprire l'istituzione non è una aprire una porta ma è affidata la nostra testa di fronte a questo malato queste parole sono di Basaglia settantanove apri le carte i manicomi
Concludo con le parole del professor ferraioli benissimo
Professore di filosofia di diritto
Il diritto si giustifica come alternativa alla vendetta alla violenza ci giustifica quando minimizza alla violenza e se il e la legge del più forte oggi dobbiamo chiederci se il carcere davvero minimizza la violenza e se il carcere che dovrebbe essere pienamente
Lascia davvero intatti gli altri diritti o se ancora colpisce il corpo come prima dell'Illuminismo dobbiamo chiederci se i cartelli sia destinato a essere inevitabilmente una pena disuguale
Che punisce il corpo in un luogo dominato dalla violenza degli uomini dalla sopraffazione spesso dall'innaffia dentro il carcere dei ritenuti più prepotenti
Il rischio è che sia in realtà in contraddizione parole del professor ferraioli
Con i principi della rieducazione e dell'inserimento sociale dobbiamo chiederci se questo modello non sia destinato a essere contraddetto
Io vado oltre vedete bene alcuni concetti al avere una paginetta Arena è questo Civita è spodestare il carcere dalla centralità
Sempre ferraioli e dunque sostituirlo con misure alternative per la maggior parte dei reati questa deve essere prevalente non affidata all'arbitrio dell'esecuzione penale
Ma stabilita dalla legge un giudice decide poi uscire se tu non puoi rientrare quando a che ora lo dice un giudice non la legge più medici a Vasto qui vicino c'è un carcere sì e Luciani sono in Italia
è solo per gli internati si sta dentro dieci anni perché l'ha deciso il giudice ma dopo dieci anni siccome sei veramente cattivo
E sei ripeti ripeti sempre gli stessi reati il giudice dopo dieci anni di carcere può decide di sorveglianza
Decide buoni stare ben può prolungarsi la pena di un anno e lo fanno e c'è gente che rimane dentro anni anni quelli sono interrogati
Oltre che case circondariali grazie Francesco finivo comanda dobbiamo essere consapevoli che non abbiamo poi al potere a righe
Tecniche dobbiamo essere consapevoli che quanto più la società esclude tanto più gli esclusi si fanno includere dalle organizzazioni criminali personale la politica di sicurezza e la politica sociale di integrazione sempre Fraioli e istruzione accoglienza opposto di quello che suggerisce il populismo penale
La politica deve avere il coraggio abbandonato il populismo di assecondare le produzioni le procedure Società
Finisco in ebraico ZF significa giustizia ma significa anche salvezza e salvezza e la speranza e non è G uno solo ma di tutti insieme in quel discorso che sperava di di di di l'incontro
Grazie grazie grazie davvero per quello che fai la passione che veramente regali al carcere
Filippo Luci presidente delle coordinamento dei Co.Re.Com. italiani incidere molto vicino a un po'quelle che sono tutte le tematiche etiche con questa al suo importante istituzione e davvero importante il Co.Re.Com. che abbracci proprio la tutela di quell'informazione a tutela della legalità dell'etica ma anche della speranza
Solo che dobbiamo farci dare
Grazie faccio recuperare di qualche minuto allora
Intanto grazie presidente Pallotta per questa occasione di confronto grazie ad Angela trentine stiamo girando un po'l'Italia siamo stati quella scorsa settimana Venezia un altro bellissimo incontro molto partecipato e anche con tanti spunti di riflessione anche oggi qui a Teramo
E diciamo le i punti di vista anche le esperienze sono state tante anche u utili non solo per i giornalisti ma come generale come cittadini dobbiamo dire a Teramo intanto che stando a Teramo dobbiamo ricordare Marco Pannella
Marco Pannella il suo impegno civile e suo Galles con grande doti di comunicatore e quindi da lì dobbiamo ripartire anche e lo dico come garante per le comunicazioni
Per una vergogna che si sta perpetrando in questa regione non se ne è parlato ma è quella della nominare edizione del nuovo garante
Dei detenuti sono quattro anni che attendiamo la nomina del garante Rita Bernardini non ha fatto riferimento ovviamente anche forse per delicatezza istituzionale ma lo dobbiamo ridando dobbiamo ricordare lo dobbiamo ribadire lo dobbiamo continuare a scrivere anche se insomma c'è qualche novità mi sembra nelle ultime settimane sulla cambio dalla legge ma anche sul cambio dalla legge potremmo dire che io sono stato eletto Rita sono stato eletto presidente del Co.Re.Com. Abruzzo con una modifica di legge nel due mila e quindici da questo Consiglio regionale che avrebbe potuto fare un minuto dopo o meglio un minuto prima
La stessa modifica che sia che ha fatto
Usato da poco tempo questo dimostra anche un po'la scarsa sensibilità della politica ma forse anche della stampa regionale che non ha dato non ha dato il giusto peso a questa battaglia di civiltà
Piena
Che Marco Pannella ci aveva lasciato come messaggio ultimo della suo impegno uno degli ultimi impegni
Nominato il garante in Abruzzo e fatte Rita Bernardini poi Rita Bernardini ha detto benissimo non sono io la persona giusta nominato il garante perché più importante della mia persona è anche questo un bel gesto
E voglio raccontare soltanto due episodi forse ecco meglio di me potrebbe raccontare del dire l'esperienza della dell'impegno giornalistico anche Monica chiusa Roli per esempio che ha fatto una bellissima esperienza qualche anno fa nel carcere di Teramo di cui ho potuto anche diciamo prendere coscienza e consapevolezza veramente una bellissima esperienza come quella che abbiamo ascoltato di voci di dentro
Dicevo a raccontare una storia che ci ad anche un po'di speranza oltre le sbarre proprio la storia di un che ho conosciuto per caso in un piccolissimo in una piccolissima frazione del teramano ad Isola del Gran Sasso salendo verso la montagna si arriva in una chiesetta Sampietro di isola non so se la conoscete questi San Pietro
Ecco don Enzo chiari
è entrando in questa chiesa chiesetta finisce la strada proprio San Pietro quindi da lì c'è solo la balconata sul Gran Sasso è una piccolissima comunità salendo nella chiesa entrando nella chiesa c'è un dipinto
E in questo dipinto viene rappresentato un uomo e si intravede si intravedono le sbarre di una né di una celletta
Hanno detto ma che c'azzecca questo quadro quindi o sarà un santo sarà un personaggio
Insomma è incuriosito questa storia ho chiesto a don Enzo Chiarini
Come mai ci fosse questo dipinto in chiesa
E lui a raccontare a contatto questa storia molto bella di questo uomo che trent'anni prima aveva commesso gravi diritto poiché era tornato libero
Nella sua comunità non era stato accolto e allora la comunità di San Pietro
O meglio la forza di questo parroco parroco rivoluzionario allora
Aveva deciso di portarlo lì Arryn serio nella società ovviamente la comunità non l'aveva colto bene
C'è il prete che porta il ladro da noi l'assassino da noi in in questa piccola comunità dove non c'è niente adesso ci manca solo l'assassino il ladro il pericoloso
L'emarginato della Società deve venire proprio qui che vergogna questo prete
Poi la comunità conosce e scopre questo personaggio
Questa persona questo essere umano lo scopre lo riconosce perché dopo trent'anni quel personaggio non è lo stesso con l'uomo non è lo stesso che aveva commesso il reato trent'anni prima era un'altra persona
E addirittura diventa un'onda riferimento della comunità diventa un punto di riferimento dove confit con cui confidarsi con cui organizzare iniziative con cui fare cultura con cui fare accoglienza con cui superare anche i limiti
Che a volte nascono dalla carenza dall'assenza di cultura dico della conoscenza
E e allora questo messaggio addirittura voi la comunità una volta scomparso morto questo cittadino lo pone in chiesa e lo pone come punto di riferimento
Quasi venerato
Forse andiamo oltre
Però lì c'è sempre un fiore la comunità ancora oggi impone un fiore in su quel quadro su quel simbolo di un cittadino aveva sbagliato ma era era stato in grado era riuscito a recuperare e a a tornare protagonista di una comunità penso che la speranza di cui parla ci parla Angela
Con questo lavoro veramente importante perché ogni pagina ci racconta non sono un'esperienza vissuta
Di familiari che hanno sofferto e che devono lo diceva ride Maria Falcone diceva
Difficile perdonare voglio vedere dall'altra parte un segnale
Di pentimento altrimenti ho difficoltà anche a a a offrire il mio perdono stantio sia cristiana cattolica
E tu a un certo punto libici è quella voluta il giornalista bisogna andare alla fonte bisogna conoscere le persone bisogna incrociare gli occhi
E tu ti dissi
A quando hai parlato di perdono però i tuoi occhi si sono illuminati c'è una luce diversa
E quindi l'avevi colto quella luce e anche lei se non riusciva a dirlo però in fondo ai propri occhi aveva la dato un segno di perdono che era o andava oltre le sue parole oltre l'intervista oltre quello che stava dicendo
E noi giornalisti cosa possiamo fare allora in questo senso perché ascoltandola la relazione del collega che mi ha preceduto siamo i responsabili di tutto
Lo stupro lo ascoltiamo Trotsky troppo spesso forse certo
Che ci sono responsabilità e la stampa è evidente ma che sì da questo ruolo di ricca un cattivo informatore al giornalista penso che sia negativo intendo perché stiamo generalizzando e quando si generalizza si sbaglia sempre
E poi perché oggi proprio il nuovo modo di comunicare informarsi dei cittadini sui attraverso i social network hanno messo in evidenza che il giornalista o l'unico che può garantire in realtà una corretta informazione lo può fare attraverso la cultura la conoscenza la consapevolezza e la verifica delle fonti e questo lo può tutto questo può essere trasferita al cittadino chi si improvvisa
Chi fa disinformazione on line non garantisce nulla se non un Paese peggiore ecco perché io dico più più giornalisti più giornalisti formati informati
Che hanno anche io devono avere un profilo etico nella nell'approccio di alla al mondo dell'informazione qualche minuto fa
Leggevamo unti d'agenzia che ci raccontava del un un analisi del Censis che diceva almeno calano i reati ma aumento hanno aumenta la paura
Ecco su questo sicuramente su dobbiamo interrogarci come giornalisti
Se non riusciamo a raccontare di un Paese che migliore sotto il profilo della sicurezza ma continuiamo a gettare negli occhi dei dei cittadini la paura dell'insicurezza della sul tema l'immigrazione sul tema anche dei furti eccetera ovviamente lì c'è abbiamo una responsabilità e su quella dobbiamo lavorare su quel su quel profilo
Mi piace ancora
Sì
Papà Ginevra messa pallets può fare una bella radiografia del cuore pre amnistia generale delle colpe altrui
Ancora una volta il Papa ci sorprende con questo e con questo coraggio perché da se arriva dalla chiesa da un papà non è scontato assolutamente io chiudo raccontando un'altra un altro episodio di vita che sono difficoltà saper raccontare perché riguarda pienamente il nostro impegno non nostro essere abruzzesi che il terremoto dell'Aquila del due mila nove
Nel due mila e nove se la notte del sei aprile
Veniamo svegliati da questa scossa
Tremenda
Io in maniera inconsapevole anche forse
Incosciente corro immediatamente all'Aquila arrivo sono sono l'ultimo a passare per la l'autostrada perché l'avevano già chiusa chiesi di poter passare perché poi tutti i cordoli furono danneggiati quindi mi ricordo passaggio sull'autostrada di notte
Con questo rumore della macchina che sprofondava rispetto alla alla all'altezza del
Del cavalcavia
Ricordo una notte anche di aver incontrato il presidente Pallotta
In piazza Duomo
Però prima di questo mi sono mi ha mi ha chiamato una mia amica mia carissima amica di Visentin che sono originario di questa piccola comunità del teramano
E mi ha detto
Ti prego non mia sorella non risponde al telefono
Sono già le quattro e mezza è un'ora che ci proviamo a chiamarla poi verificare se
Serene viva dove che fine ha fatto come sta
In con lei in camera c'è anche Marta
Quindi sono due amiche
Io conoscevo
Vado in via venti Settembre ascolto le indicazioni di serie di Valeria e arrivo su questo palazzo difficoltà realtà trovarlo perché lei mi diceva in fondo alla strada vedi un palazzo con mattoncini rossi realtà in fondo la strada non vedevo nulla vedevo il vuoto il verde dell'altra collina e quindi insomma avevo difficoltà a ritrovarlo realtà il palazzo era collassato su se stessa era andato oltre era andato di era sprofondato dietro
Il
Il muraglione di contenimento
E da quel momento ci siamo messi a scavare non abbiamo fatto altro eravamo
Veramente tanti giovani non c'era ancora la Protezione civile non siano porterebbe forze dell'ordine era troppo erano troppe le situazioni di emergenza ed era troppo presto
Prime ore del mattino vedove arrivare alla sullo su questo piazzale davanti al palazzo crollato il papà di questa ragazza
Si butta a terra
All'inizio prova a fare qualcosa ma in realtà si rende conto che quel palazzo era insomma di quel palazzo nell'anima rimasto nulla
Io mi avvicino a salutarlo ad abbracciarlo e lui gli dice
Abbiamo perso abbiamo perso Marta è andata via
In quel momento la chiama la viene chiamato dalla moglie richiede mamma Marco come stava Marta e dice no tutto bene Marta e con la nonna quindi adesso è tranquilla
Vediamoli dice ma come la nonna tua perso tutte e due le norme sono morte le nonne
Marta e serena e
In cielo con la nonna
In realtà io Scuotto questo amico Marco Valente gli dico Marco ma dove stiamo scavando dobbiamo continuare a cercare
Assolutamente io vado a casa attorno a Bisenti Ho perso le speranze Marta non può essere lì
In realtà si contino scovare chi scava principalmente sono dei ragazzi di Bisenti
E scavando
O facevamo dei piccoli
Delle piccole file in cui prendevamo questo questo materiale lo buttavamo Palazzo
Uno di questi ragazzi Antonio metteva la testa sotto macerie
E cercava di ascoltare se arrivavano voci se c'era qualcosa e a un certo punto
Antonio ascolta una voce
Sono Marta Valente dopo ventiquattro ore
Sono Marta Valente siamo in tre
Quindi c'è un prendere
La vita sotto le macerie che spingeva e voleva emergere
La speranza
Perduta in realtà era stata recuperata ritrovata Marta si salva esce fuori viene diventa un caso nazionale perché poi raccontano quell'episodio tante reti italiane ma il messaggio più bello è il messaggio della speranza
Anche laddove sembrava che tutto fosse verso eppure la vita continuava a pulsare
E allora anche dietro le sbarre nonostante tutto nonostante la morte gli omicidi che sono qualcosa che sembra insuperabile chiunque anche il più al più cristiana più cattolico al più fervente
Insomma di fronte alla morte morte di un familiare di un genitore di un figlio diciamo nord non si può perdonare non si può sperare in un'altra vita per questo cittadino per questo uomo eppure con anche dietro
Buone un episodio così grave che investe la vita di una persona si può sperare si deve sperare e cosa come voglio concludere dobbiamo sperare un per un futuro migliore
Lo possiamo fare solo attraverso la cultura la cultura ci salva da tutti gli episodi
Più negativi sia come giornalisti e come cittadini se noi mettiamo in campo cultura conoscenza e consapevolezza saremo cittadini migliori
Io chiudo davvero ringraziando ancora Angela per dirvi che anche voci di dentro potrà partecipare alla nostra promosso proprio nuovi programmi dell'accesso della Rai
Perché dal quindici settembre settembre come Co.Re.Com. partiremo con questi programmi che vanno a recuperare trenta minuti di programmazione dal nazionale
Della RAI il sabato dalle sette e mezza dalle sette e trenta alle otto e trenta minuti sono tanti per il servizio pubblico
Ogni associazione potrà beneficiare la Itri tre ai cinque minuti per raccontare finale anche esperienza dietro le sbarre di tanti detenuti di tanti di tanto volontariato i tanti volontari
E lo si potrà fare sia in autogestione quindi realizzando interamente il proprio prodotto ma lo si può potrà fare anche con la RAI che mette a disposizione strutture il Co.Re.Com. che metterà a disposizione
Dei professionisti dei giornalisti dedicati a queste penso anche in questo caso che ci vediamo possiamo dare noi come corpo un piccolo segnale di civiltà e di valorizzazione anche del terzo settore del volontariato di tanti associazioni grazie
Comunque sensibilità e grazie a voi di essere stati qui questa è un po'questa mattinata speriamo solo che sia servita a lasciargli uno spiraglio un piccolo seme quel tempo che richiede anche il vostro aiuto grazie