Presentazione del libro "Avanti Mafia! Perché le mafie hanno vinto" di Saverio Lodato (ACFB-Corsiero)

Grazie per la vostra presenza
Volevo ringraziare
Per questa presentazione di questo libro importante nella
Nostro amico scrittore giornalista Saverio lodato ringrazio
La biblioteca comunale di Palermo di Casa professa
In particolare il dirigente Eliana Calandra il responsabile Mauro Costa
L'assessorato alla cultura di Palermo l'assessore Andrea Cusumano ovviamente il singolo il sindaco Luca Orlando che è qui con noi come relatore
E ringraziare ovviamente i nostri ospiti
Il sostituto procuratore nazionale antimafia Nino Di Matteo che anche la firma la prefazione di questo libro gli attori Lunetta Savino Carmelo Galati è
Il regista e attore Pif che tutti conoscete
Voglio ringraziare anche gli artisti
Di questa bellissima coreografia che abbiamo trovato oggi qui che sono Filippo lo chiama Loiacono Stefano Donato le cui opere qui esposte danno preziosità alla location ovviamente
Vorrei chiamare qui per un saluto la dottoressa Diana Calandra che ringraziamo Dino per
Un altro
Grazie
Ed anche segreta dispongono di stazioni
Ogni volta che mi capita di assistere a una di questi di queste occasioni di incontro qua nell'atrio della biblioteca comunale rifletto sul fatto che questo luogo così come accade un po'a tutti noi
Ha avuto una sua sorte nel seicento è stato il l'atrio del della Casa professa dei gesuiti
E chi sa quante storie saranno passati sotto queste colonne
Poi nel mille settecentosettantacinque è entrata a far parte della biblioteca comunale ancora oggi è parte integrante della biblioteca comunale ma da ventisei anni a questa parte è anche un luogo simbolo della lotta alla mafia perché in questa trio
Che è dedicato proprio a Luisa e nell'ultimo discorso in pubblico
Il giudice Paolo Borsellino quindi è un luogo veramente pieno di memoria pieno di ricordi pieno di tante le tante suggestioni che parlano anche al al nostro immaginario collettivo e allora grazie di essere qui vi do anche io nella mia veste di direttrice del la biblioteca comunale il benvenuto e ringrazio anche gli organizzatori perché ci hanno dato questa opportunità di incontro
Grazie
Grazie a lei allora iniziamo
Voglio solo dire che questo libro scritto da Saverio lodato noi abbiamo l'onore di essere editori insieme al collega cassiere ora editore dell'Emilia Romagna insieme antimafia due mila
Anticamente prima della rivoluzione francese o durante con poco prima insistevano in Francia i liberisti i vestiti liberisti al servizio del re erano dei giornalisti prezzolati appagamento che attaccavano tutte le persone rivoluzionaria colleghi o filosofi che non erano al servizio del potere ecco Saverio e all'antitesi dei liberisti dei liberisti al servizio del re Saverio una penna libera vi invito a leggere questo libro dove da Giovanni Falcone fino ad oggi ha sempre cercato di esprimere il libero pensiero se avete notato voglio servire solo ricordare una cosa pertanto
Una
Una notizia importantissima che tutti ricordiamo Giovanni Falcone per la prima volta dopo l'attenta il fallito attentato all'Addaura esprime un pensiero ad alta voce forse un allarme una considerazione netta che in quella notte nel mille novecentottantanove giù giugno dell'ottantanove se non erro Saverio lodato raccoglie dal giudice Falcone l'attentato questo attentato nasconde menti raffinatissime
Cioè voleva dire il giudice non c'è solo la mafia quindi il tutto il mondo è venuta a conoscenza di questa durissima affermazione del giudice grazie alla penna libera di Saverio lodato
L'ho dato ama dire sempre e con questo rilascio il bello non è scrivere per scrivere il bello scrivere per scrivere ciò che si pensa
Lunetta Savino
Chi sono loro è che siamo noi
Diciannove novembre due mila quindici
Chi sono loro
E chi siamo noi
A noi piacciono i magistrati antimafia quando sono vivi
Quando vengono messe in condizioni di svolgere al meglio il loro lavoro quando vengono incoraggiati incitati sostenuti ad andare avanti
Quando le massime autorità del Paese di indicare ai cittadini come esempio di virtù civica e risorsa alla quale attingere per la costruzione di un'Italia migliore
A noi piacciono i magistrati antimafia quando non vengono percepiti come un fardello fastidioso dal quale tenersi alla larga o peggio ancora quando vengono additati come un male oscuro da ostacolare intralciare combattere e infangare
Al loro invece piacciono i magistrati antimafia solo quando sono morti quando le loro vite sono ridotte al lapidi con nome cognome data di nascita e di morte ultima stazione della loro disperata via crucis
Perché alloro piace poter dire che il magistrato morì coraggiosamente nell'adempimento del suo dovere annotino
E così difficile da capire
Ma chi sono loro
Loro sono quelli che sanno fare solo finta di niente
Che sembra girare a meraviglia la testa dall'altra parte che non sapranno mai dire evangelica mente sì sì nonno che stanno eternamente alla finestra per fiutare da che parte soffia il vento
Che non vogliono ricordare che non vogliono ricavare lezioni dal passato e dalla storia di quanto accadde
Che pretendono di narcotizzata e gli interrogativi la volontà di cambiamento lo sdegno e la rabbia di quei cittadini che non ci stanno sono loro e di loro che stiamo parlando
Quelli che sono anche riusciti a far finta di niente di fronte alla manifestazione del quattordici novembre a piazza Santi Apostoli a Roma indetta per esprimere solidarietà Nino Di Matteo
Quelli che sui loro giornali non hanno scritto una riga con la scusa che l'Antimafia è cosa vecchia
è una storiaccia che riguarda la Sicilia ossessione di pubblici ministeri con la sindrome della star
Di colpevolisti senza scrupoli di avventurieri faziosi che non fanno altro che riscaldare una minestra che agli italiani risulta ormai irrimediabilmente indigesta
Sono sempre loro quelli specializzati in anniversari e cerimonie parate di Stato e ceste di fiori in memoria dei caduti quelli che l'Antimafia migliore la vedono ben rappresentata da un'interminabile fila di statue
Quelli che non concepiscono l'idea che l'Antimafia non debba essere declinata a futura memoria perché fin quando la mafia non ricorre all'uso delle armi non è necessario scaldarsi più del necessario
Loro amano vivere senza scosse in un letargo assistito incartati coliti nelle loro certezze senza slanci confidando nella cupa solidarietà di legioni di indifferenti
Sono sempre loro
Quelli per i quali se è proprio la mafia fa da combattere la si combatte seppure ma guai a volersi mettere in testa di voler la sconfiggere per sempre
Perché se in Italia c'è da un secolo e mezzo non riescono a capacitarsi che qualcuno sia venuta la bizzarra idea di collocarle in un museo ora che siamo nel terzo millennio
Sono loro
Quelli che simpatizzano con corrotti e collusi politici politici pregiudicati indagati condannati che siano affaristi e faccendieri boss picciotti latitanti colpevoli che magari vengono assolti in un'aula di tribunale al grido di battaglia così fan tutti
Perché così è più comodo e rassicurante per quelle cargo delle coscienza che semplifica la vita
E chi siamo noi
Noi
Siamo quelli che considerano indegno per l'Italia dovere ancora convivere con la mafia con le mafie noi siamo quelli che non accetteranno mai come fosse una calamità naturale che la politica sia diventato un indistinguibile impasto avvelenato di legalità e illegalità
Di interessi pubblici e interessi privati di carriere criminali che prevedono anche parentesi lautamente retribuite nei palazzi del potere
Noi
Siamo quelli che reputano inaccettabile
Che magistrati poliziotti carabinieri agenti della Finanza non possano sfilare nei cortei antimafia o prendere la parola sui palchi della De Grazia se non vogliono incorrere nelle sanzioni disciplinari nei trasferimenti nelle inevitabile rappresaglia dei loro corpi di appartenenza
L'ora
Sono quelli che affermano che dietro migliaia e migliaia di delitti di strage di attentati non ci furono mai mandanti
Come fosse esistito in Italia un esercito criminale impazzito che non prendeva ordini da nessuno insanguinato l'Italia per decenni
Quelli che ridacchia no sornione i appena sentono parlare del processo sulla strada trattativa Stato-mafia perché per loro la trattativa non ci fu e si offendono al solo pensiero che qualcuno possa pensare il contrario
Noi noi siamo molto diversi da loro siamo convinti che l'Italia sia popolata da mandante impuniti che sino ad oggi l'hanno fatta franca
Noi siamo del parere che non sia mai troppo tardi scoprire e assicurare alla giustizia i mandanti di stragi che loro una volta per tutte vorrebbero coprire con il sudario della prescrizione
Noi siamo quelli che non rida siano sornione al solo sentir parlare di trattativa se è vero che persino gli americani si rivolsero i capimafia di allora prima dello sbarco in Sicilia
Loro a noi ci definiscono irriducibili
Credono così dicendo di mettersi all'angolo
Ed è vero siamo irriducibili e meno male che c'è un altro irriducibile che risponde al nome di Salvatore Borsellino alla guida del suo movimento delle agende rosse guai a noi se non fossimo Pierre riducibili
E ci siamo chiesti spesso
A cosa saremmo dovuti ridurre a cosa ci saremmo dovuti ridurre ventitré anni dopo le stragi di Capaci e di via D'Amelio se non avessimo più neanche un briciolo di dignità per pretendere ancora la verità su quanto accadde
Cosa ci saremmo dovuti ridurre se avessimo
Se per per non essere gli irriducibili che siamo orgogliosi di essere se avessimo accettato a capo chino il comportamento di uno Stato che da un lato fa ponti d'Oro a un ventennale stragista mafioso di nome Matteo Messina Denaro mentre dall'altro chiude in una soffocante cappa di vetro quel Dino Di Matteo altro inguaribile irriducibile condannato a morte a reti unificate da un ceppo di nome Salvatore Riina
Sono gli stessi investigatori che danno la caccia a Matteo Messina Denaro a dichiarare che devono fare i conti con le complicità alte che proteggono il super latitante
Loro fanno finta di non sentire queste dichiarazioni noi che siamo gli irriducibili ci indigniamo
Loro trovano tutto normale
Noi pretendiamo spiegazioni e da chi le pretendiamo le pretendiamo dagli stessi che pur trovandosi ai massimi vertici delle istituzioni non hanno ancora sentito il bisogno di pronunciare una parola buona all'indirizzo di Nino Di Matteo
Vedete
Per loro sono storie distinte e separate quella Dell'Atti tante e quella del Pubblico ministero per noi tutto il contrario sono facce della stessa medaglia una chiamata una medaglia chiamata Italia un'Italia dove continuano a muoversi a loro agio quelle menti raffinatissime delle quali Giovanni Falcone prima di finire assassinato fece in tempo a intuire le inquietante presenza
Per loro quelle menti raffinatissime non sono mai esistite
Per noi furono proprio quelle menti raffinatissime che con le stragi di Capaci e via D'Amelio Roma Firenze e Milano vollero troncare per Sempre la speranza di milioni di italiani
Che la mafia potesse essere sconfitta per sempre
è giunto il momento che le massime cariche dello Stato battano un colpo etica no senza reticenze senza giri di parole di fronte a milioni di italiani
Se stanno con loro o se stanno con noi
Do la parola uno di noi Cliff
Avidamente regole che tende a gesticolare non vorrei dare una gomitata lodato o al sindaco venderei raro perché prego vedo qua
Salve
E allora udienze tutta in questo libro c'è un'ottima critica cinematografica e ve lo consiglio ogni non sapevo essere erogato avesse questi gusti così
Ah parla di un film molto bello quelle vuoi parlare tu non voglio invero per amore di un regista palermitano
Mio figlio va bene stavo parlando parla del mio film meglio per questo sono qua per ruffiani e via perché ha parlato bene del mio film scusate foto di letizia Battaglia dimmi come i video mette io lo faccio
Davanti a letizia Battaglia mica posso far finta di niente
Ballare ieri eravamo a cena con
Con loro due con dimmi quando supera i cinque minuti Veron prepara
E ci chiedevamo appunto che parlano di questa serata e non è venuto in mente il ritmo di molte patologie il ventitré maggio dico sempre vado a Palermo a festeggiare il ventitré maggio
E sembra bestemmia una volta ho detto anche a a Maria Falcone ha detto glielo dico ora mi dà un cartone in faccia perché parola invece dettano ebbe l'idea perché in realtà io ogni volta che va dal ventitré maggio al Palermo
Capisco qualcosa che oggi vi dirò cosa ha capito quest'anno e una volta sono andato a Commissariato di Polizia di Roma per rifare nel rinnovare il passaporto e la poliziotta m'ha detto mentre stava digitando m'ha detto ma guardata mi ha detto ma lei ha problemi con la giustizia
E ha detto no non almeno crede Nino qualche multa ma non l'ho proprio per non no perché c'è una querela
Querela
Fanno glielo potrei dire ma viene da Enna
Senta perciò un amico in si chiamava l'attimino Crisafulli
Una volta dissi pubblicamente invita il segretario del partito il Pd cacciare via
Dati mi ero
Lati fra amici perché è stato beccato ai carabinieri a parlare con un mafiosi di appalti e raccomandazioni Ali
Tutto legalmente non è un reato parlo in questo Paese parlai gli appalti con mafioso non è un reato ed un querelato non perché ho detto che lo si è incontrato con un mafioso
Mi ha querelato perché ha detto perché non lo cacci dal Pd
Che il giudice portali internet ma che Micheli querele avrà detto fa diceva che che che che che che lo fece sta parlando
Può essere chiesto che ormai è nota la cosa certo fatto dei disabili in Sicilia che non mi ha innervosisce un tantino e io temo nella mia esposizione di avere un po'esagerato ci ho l'incubo che mi arrivi una querela non vi dico da chi per non vorrei svegliare il can che dorme e mi ricordo che una sera stava ha organizzato una serata molto romantica una ragazza
Romantica
E lei è arrivata con una busta con della della posta una raccomandata che non non avevo domanda ritira la posta l'altro sempre in cui si era Equitalia
E c'era purtroppo non ti dicono che cosa spalla demanda alla posta e c'era scritto è oggetto documenti giudiziari
E quella serata romantica che dovesse romanzi Acquaviva d'acqua richiama così sai abbiamo litigato no niente è una storia lunga ha detto che se ci siamo si è svegliato se accorta che io mentre in un'altra intervista mi è sfuggito per la parola allora la domanda è che mi sono fatto misto voglio fare con voi dargli quella siciliana ma metti niente a me lo fa fare
E la se siete qua immagino che quel profilo procedette a voi Chi Minh ce lo fa fare perché non siete a Mondello come il resto della popolazione palermitane chi ce lo fa fare
Chi ce lo fa fare
Cioè all'artista che sta zitto nessuno rimprovera se io dico una cosa c'è sempre giornalista
Che oggi ho scoperto era grande amico di montante
Uno che non andava molto per il sottile diciamo
Ma vari giorni se appena dico una cosa c'è sempre fanno l'Artico estivo l'antimafia del PIF
Tutti e penso che sia originari del PIL fra la sinistra del PIF
Ecco
Allora io dico sì sì quando l'artista si dice la sua
Viene criticato giustamente perché da mica può pensare l'artista che sta zitto non mi è mai criticato nessuna diciamo a stai zitto se forse esagero uno avrebbe esse stesse un artista se stai zitto
Perché chi chi se stai zitto e meglio campi Centanni oggi ventitré maggio scorso ho scoperto timbro chi me lo fa fare
Era l'aula bunker avevo per l'ennesima volta scoccato il pass per entrare spacciando mi perciò barista cosa che non sono dico guarda mi sa dimenticato l'accredito ma non avrei proprio la capacità mi sa che il prossimo anno dopo averlo detto ma daranno
E ho pensato io
Faccio quello che faccio c'è una chiusa fenomenale
Perché
Ogni ventitré maggio
Alle diciassette e cinquantotto
Pochi anni nella coscienza purissimo
Io muoio non voi essere scambiato per loro io io non voglio essere come loro io voglio voglio dire al mondo che non sono come quei giornalisti L'Aia non sono come quei politici la e lo voglio dire al mondo
Ecco perché lo faccio ecco perché suppongono facciamo
Dopo farà un secondo intervento dove spirò come risolvere il problema della mafia
Una cosa quando detto appena finisce comunica chi viene dopo di Tempa Rossa operato Cusumano coso umano c'è Carmelo Galati Carmelo Carrara
Totò Riina non diventerà immortale non diventerà leggenda
Diciassette novembre due mila diciassette
è morto ma difficilmente diventerà immortale
è morto ma difficilmente diventerà leggenda
E c'è di sicuro che è morto
Con Totò Riina se ne va all'altro mondo macellaio che incuteva terrore un sadico sanguinario che godeva nel vedere agonizzare le sue vittime
In generale dissennato che portò Cosa Nostra in un vicolo cieco
Nessuno lo rimpiangerà
Nessuno sentirà il bisogno di emulare le sue gesta
Gli altri Neald neanche altri grandi assassini come lui
Anche il mondo del crimine ha un suo vago senso del pudore
Resteranno i suoi familiari unici sulla faccia della terra a dirsi orgogliosi di portare il suo nome
Riuscendo magari a strappare anche qualche comparsata tv
Non c'è da stupirsi anche uno come Totò Riina fu padre e marito e il sangue almeno in questo non mente
Oggi si esprimeranno gli aggettivi
Le esagerazioni iperboliche si costruirà monumento sinistro sani canteranno le gesta anche per enfatizzare di millanterie di chi rivendica il merito di averlo a suo tempo arrestato
La storia è più semplice
è morto a ottantasette anni in carcere nel giorno del suo compleanno uno Morozzo che a stento parlava l'italiano e che si si esprimeva prevalentemente a gesti e sguardi folgoranti
Insensibile alla dieta abile come un Borgia nell'arte del ricatto e del veleno
Che si fece avanti come un bulldozer tra montagne di cadaveri
Che lui amava chiamare tonni
I quali insomma diceva lui aveva fatto la fine del tonno
E in quella montagna di cadaveri finirono anche Giovanni Falcone
Francesca Morvillo Paolo Borsellino Antonio Montinaro Rocco Di Cillo
Vito Schifani
Emanuela Loi Walter e di cosina
Vincenzo Li muli Claudio Traina Agostino Catalano
Una gigantesca Spoon River di Sicilia
Che per trent'anni porto la sua firma
Totò Riina corleonese
Un culto
Il capo dei capi perché era capace di uccidere meglio e più degli altri
Questo il suo grande merito militare
Ma in fondo il suo resta il curriculum di una iena che De Libero
E qui a questo punto della storia nera si addensano gli interrogativi
è plausibile che una iena possa aver fatto tutto da sola
è plausibile che una iena di tal fatta sia riuscita a darsi alla macchia per quasi trent'anni
Che tanto duro a conti fatti la latitanza di Toto Rina sino a quel fatidico quindici gennaio del mille novecentonovantatré quando per Luís scattarono le manette nei pressi di via Bernini a Palermo
è plausibile che quel giorno e neanche nelle settimane successive a nessuno venne in mente di perquisire il suo covo che ormai era individua individuato e a portata di mano
E appare concepibile con il senno di poi che cosa nostra ebbe tutto il tempo di ripulire il covo di Riina
Sarà d'incanto addirittura dal muro la cassaforte in cui erano custoditi i suoi dossier i suoi libri mastri gli elenchi degli uomini politici di allora compromessi con la mafia in una parola i suoi segreti
E perché ormai da tempo lamentandosi di essere diventato un parafulmine lasciava apertamente intendere che Bernardo Provenzano
L'altro boss corleonese che poi avrebbe preso il suo posto era stato il Giuda che lo aveva consegnato ai carabinieri
E in precedenza come era stato possibile mentre le forze di polizia almeno sulla carta gli davano la caccia che i suoi quattro figli nascessero al loro nome
Nelle migliori cliniche di Palermo
E perché mai un uomo politico navigato avveduto come Giulio Andreotti non si era sentito in imbarazzo incontrandolo in Sicilia prima e dopo l'assassinio di Piersanti Mattarella Presidente della Regione Sicilia
In altre parole
A chi è che fece comodo per quasi mezzo secolo la iena
Rina è morto
E neanche questo va dimenticato senza vedere realizzato il suo ultimo grande sogno
Quello che avrebbe dovuto essere il suo capo d'opera criminale
L'uccisione del giudice Antonino Di Matteo
Che indagava sulla trattativa Stato-mafia
In quel processo di Palermo che vede alla sbarra accanto a rispettabilissimi uomini politici rappresentanti delle istituzioni propri Luís
Toto Rina
Poco tempo fa aveva annunciato che si sarebbe sottoposta all'interrogatorio di Di Matteo
Poi e ne scrive mo'qui
Qualcuno lo fece ragionare
Spiegando i faceva bene
A stare zitto
E si rimangia tutto
E affinché non restassero dubbi lui disse alla moglie che era andata in carcere a trovarlo
Io non mi pentirò mai
De profundis dunque per un mafioso che in mezzo secolo di vita criminale diede del tu allo Stato e al potere de profundis per l'uomo che oggi è morto facendo la cosa che oltre ad uccidere gli riusciva meglio
Tenere la bocca chiusa
De profundis per un uomo che non ebbe pietà neanche per Dio
Cosa chi sopravvive
La mafia
Quella mafia che oggi non muore con lui
E che di lui non vorrà più sentire parlare
Per me
Vero
Piacere
Dividere questo tavolo con gente di una certa statura morale
Il giudice Nino Di Matteo
Sono veramente tanti motivi per cui stasera sono
Felice di essere qui
A questo tavolo
Confrontarmi con voi nella nella mia città
Scusate se inizio con un riferimento personale ma
Uno dei motivi principali è legato al al ricordo di quando ero giovane studente universitario è quando poi dopo essermi laureato mi sono accostato l'avventura del concorso in magistratura leggevo
All'epoca
Il libro si intitolava dieci anni di mafia di Saverio lodato
Come tanti altri giovani siciliani palermitani in particolare
Sono cresciuto diciamo quei gli anni così
Particolari così violenti così tragici negli anni ottanta a Palermo con il dei punti di riferimento come possibilità di riscatto del nella nostra città del nostro popolo
Il pool antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e degli altri colleghi
E quel giornalismo di inchiesta
Che all'epoca alcuni giornalisti avevano il coraggio di portare avanti con grande lucidità grande passione civile
Tra questi già all'epoca Saverio lodato
Per cui sono stato
Veramente non solo felice ma anche onorato di poter scrivere questa la prefazione a questa raccolta di interventi e Saverio lodato
Ha fatto suo antimafia due mila dal due mila dodici all'ultimo
Che è stato scritto
Credo in extremis il venti aprile due mila e diciotto quando c'è stata la sentenza di primo grado del processo trattativa
Perché in questi sei anni e questo libro lo testimonia già qualcosa l'avete ascoltata
Saverio lodato ha rotto un silenzio pressoché
Generalizzato
In silenzio assordante
Di tanto in tanto rotto soltanto da alcuni giornalisti
Penso a un San Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza il fatto quotidiano
Salvo Palazzolo ma pochi giornalisti che sono sicuro anche con grande difficoltà
Hanno tentato
Di seguire quello che stava accadendo
Di ragionare e di fare ragionare
Per me lo dicevo poco fa istintivamente Giorgio Bongiovanni ho letto tutti i libri di di Saverio lodato tutti molto belli molto interessanti le interviste a Giovanni Falcone
Al pentito di mafia Giovanni Brusca alla alla loro al procuratore di Palermo Piero Grasso
Saverio ti dico questo secondo me più
Perché contiene
Delle analisi lucide mai banali mai conformisti che
Partendo dalla dal ragionamento su questioni che riguardano mafia antimafia in realtà sulla situazione della democrazia del nostro Paese
Sullo stato dell'arte su quella che in questo momento
La situazione della democrazia della costituzione
Della mancata applicazione della Costituzione
In troppi punti per troppa larga parte nel nostro Paese
Perché l'ho dato è partito da una consapevolezza secondo me che noi stiamo cercando o meglio che ci stanno cercando di fare smarrire
Stanno riuscendo a far smarrire al Paese
La consapevolezza è quella che la lotta al sistema mafioso non soltanto alle Marche intese nella loro struttura militare violenta ma la lotta al sistema mafioso e lotta
Per la democrazia per la libertà
Per la Costituzione
Perché ne sono convinto più che mai oggi il sistema mafioso è il primo grande fattore
Di compressione ed inquinamento
Della nostra democrazia
è obiettivamente quando anche nella recente campagna elettorale pochi e saltuariamente
Hanno parlato di di mafia hanno esposto i loro programmi nella lotta alla mafia
Questo silenzio questa disattenzione
Mi ha fatto preoccupare mi preoccupa
Evidentemente ancora un'ampia fetta della classe dirigente del nostro paese non ha la consapevolezza della gravità della questione mafiosa della questione
Dei sistemi criminali integrati
Mafiosi e corrotti
Non ha la consapevolezza di quanto
Il perdurare di questa situazione costituisca un pericolo per la nostra democrazia
C'è un'altra cosa che trasuda dalle pagine di questo libro
E le
Una consapevolezza bella appassionata
Che adesso scusate la crudezza del mio giudizio è rimasta nella mente e nel cuore di pochi magistrati
Alcuni sono qui oggi presenti come Vittorio Teresi Francesco Del Bene altri non sono presenti ma vi dico che
Ahimè
Credo che questa consapevolezza precise sia rimasta nella testa e nel cuore di pochi magistrati e pochi investigatori
Qual è questa consapevolezza
La necessità che questo Paese faccia i conti con la sua storia di stragi
E di collusioni ad alto livello
Non possiamo considerare definitivamente archiviata la stagione delle stragi la stagione dei dalla ricerca delle grandi collusioni ad alto livello
Tra la mafia e la politica non lo possiamo fare perché dobbiamo partire da quello che è già consacrato nelle sentenze da quello che è già negli atti da quello che già si legge nelle nelle inchieste che abbiamo portato avanti per tanti anni
Cioè da una parte non la possibilità ma la probabilità concreta che assieme agli uomini di Cosa Nostra nel novantadue e nel novantatré e tante altre volte a partire dall'omicidio di Piersanti Mattarella in poi
Hanno agito anche altri uomini e altri ambienti diversi
Rispetto a a quelli propriamente riconducibili a Cosa Nostra
E allora
In questi anni quelli fotografati da questo libro
Mi è sembrato di assistere
Ad una lotta
Tra
I pochi che ancora
Avete fatto bene ad iniziare con la lettura del chi siamo noti sono loro
I pochi che ancora pensano
Vorrebbero
Agire così come gli ho detto
Nel senso della ricerca del completamento della verità sulle stragi
E quelli che hanno portato avanti e purtroppo ci sono riusciti a penetrare secondo me nell'opinione pubblica del paese e anche di questa città quell'atteggiamento negazionista riduzioni sta che vuole fare ridurre sempre tutto la questione mafiosa una questione di semplice macelleria criminale e la repressione mafiosa come repressione soltanto di quelle manifestazioni più tipiche l'estorsione traffico di droga i fatti di sangue
Io
Penso che in questi anni
Fotografati dai due interventi
C'è stata questa lotta
Di chi tra chi vuole andare avanti
E chi invece vuole tornare
A quel tipo di visione
Della mafia come un problema dei brutti sporchi e cattivi
E vede sempre come un pericolo chi tre magistrati o le forze dell'ordine
Vuole invece continuare ad indagare sui rapporti alti e altri
Hanno sfruttato
Molto abilmente anche grazie a campagne mediatiche continui e costanti sotterranee ma molto intelligentemente
Condotte
Hanno sfruttato
Le défaillance della vergogna dell'antimafia di facciata
Per l'antimafia dei salotti dell'antimafia delle Confindustrie dell'antimafia delle delle relazioni alte costruite attorno alla vacua parola mafia
Antimafia
Hanno sfruttato queste défaillance per distruggere o tentare di distruggere l'antimafia sociale culturale e politica l'antimafia che parte dal basso l'antimafia che si deve nutrire del sentimento del popolo
Hanno voluto fare credere che tanto la mafia fa schifo ma l'antimafia fa pure schifo che alla fine tutto si è un calderone nel quale sia indistinguibile il bene dal male invece non sappiamo che non è così e non ci devono riuscire
Io ho la sensazione che in parte ci sono riusciti
Da siciliano da palermitano
Non ho
Ovviamente il polso della situazione non non frequento la la città né tanto meno i salotti
Della città
Ma ho la sensazione che quella mentalità della borghesia mafiosa di Palermo
E della Sicilia abbia ripreso rispetto agli anni dell'immediato post stragi un po'piede no un po'forza è come se questa città certamente non per colpa di di nessuno né tanto meno dell'amministrazione che la guida però a un passo avanti ogni tanto facesse corrispondere tre passi indietro
Altri due minuti consentitemi su per questo e chiudo questo primo intervento
Questo librone da contezza
Saverio lodato è stato uno dei pochi che ha seguito fin dall'inizio
Le cronache
Prendendo spunto dalle cronache di antimafia due mila del processo della trattativa e di tutto quello che gli ha ruotato intorno
Lodato lo ha seguito ne ha parlato quando gli altri non è parlavano o quando molti altri ne parlavano soltanto per sbeffeggiare lo
Lodato lo ASS seguito e ha avuto il coraggio quando nessuno parlava quando tutti bisbigliava non sottovoce nei palazzi di giustizia nei palazzi dell'università di dire di spiegare perché rispetto alla famosa situazione delle intercettazioni casuali che avevano coinvolto il Presidente della Repubblica Napolitano erano stati adottati due pesi e due misure
è la Presidenza della Repubblica nei nostri confronti aveva agito con un conflitto di attribuzione quando invece situazioni assolutamente identiche precedenti erano passate assolutamente inosservate non criticate
L'ho dato è stato tra i pochi
A scrivere e a sostenere
Che questo processo comunque fosse andato era un processo che doveva essere fatto
Prima ancora della sentenza
Un'ultima considerazione
Amara
Ma che certamente non ci deve scoraggiare
Io credo che senza entrare troppo nel merito non si possa discutere che la sentenza
Ha avuto una valenza storica
Perché per la prima volta in un giudizio
Davanti a una Corte d'Assise
Seppure di primo grado
è stato accertato che mentre saltavano in aria i nostri colleghi i poliziotti nelle scorte mentre il Paese veniva gettato nel panico totale e le istituzioni sa neppure con gli attentati di Roma Firenze e Milano qualche altro pezzo dello Stato trattava con i capi di di Cosa Nostra e andava a chiedere loro cosa volessero per far cessare la strategia dell'attacco frontale
Questa è una sentenza storica perché dal dispositivo chiaramente si evince che attraverso questa trattativa i capi di Cosa Nostra hanno portato avanti un ricatto nei confronti di tre governi diversi
Il governo
Amato il governo Ciampi il governo Berlusconi
Bene
Avete mai riflettuto non ho fatto nessuno a livello di grandi opinionisti o di commentatori di professione
Alla gravità di questa statuizione nel momento in cui si pensa che comunque da parte di nessuno di questi tre governi è venuta diciamo una
Notizia una conferma di questo ricatto subito
Eppure
Cioè una sentenza sulla base di cinque anni dibattimento e non so quanti di indagine afferma che i governi furono ricattati ma nessuno dal fronte istituzionale
C'ha mai aiutato
Ho
Ma io ancora
A anticipato questa conclusione a cui noi siamo arrivati con indagini che partivano dalle dichiarazioni di pentiti di mafia
O di un del ma Massimo Ciancimino figlio di un sindaco di un politico mafioso
Eppure questa è la considerazione amara però la dobbiamo fare
Altrimenti facciamo finta e cadiamo nelle celebrazioni quelle fatte di bandierine e di
Di fanfare
Stavo dicendo
Eppure di questa sentenza ne hanno parlato per due giorni
I grandi quotidiani
Poi hanno smesso
Così come prima della sentenza ne continuano a parlare ogni giorno soltanto i denigratori di professione
E coloro i quali hanno interesse a delegittimare indagine il processo la sentenza e personalmente anche magistrati che abbiano condotto quelle indagini
Questo è un dato di fatto che
Che mi piace ricordare non ho partecipato alle manifestazioni del ventitré maggio ma ovviamente se non col cuore e con la vicinanza a tutti quei ragazzi che sentono che sentono veramente di venire a Palermo perché credono in questi valori della lotta alla mafia
Ma io una parola non lo sentite su questa sentenza
E passata la e la vogliono fare passare liscia come l'acqua sul marmo
Io dico che nella ricerca della verità
Queste cose non possono passare diciamo inosservate
Possono essere criticate ci si può non credere si può poco ma il muro di gomma
Con il quale ci siamo confrontati in questi anni
Il Silenzio gambe si stanno come si dice a Palermo
Sono dei magistrati così va be'fatta di Anna care fatte di divertire un poco tanto non arriveranno a niente quante volte l'abbiamo sentito dire
A me questo muro di gomma del silenzio
Non piace
Non può questa democrazia non confrontarsi con quelle che sono le risultanze di decenni di indagini
Non può continuare a ignorare tutto come ha ignorato quello che c'è scritto nella sentenza Andreotti come ha ignorato quello che c'è scritto nella sentenza Dell'Utri consentendo la santificazione di Andreotti o consentendo che un un soggetto che in una sentenza definitiva è definito come uno che ha stipulato mantenuto un patto per per vent'anni con i capimafia
Comunque
Governasse questo Paese nella nel nella totale indifferenza di quello che e le sentenze definitive avevano sancito
Allora Saverio ai con queste riflessioni è colpito
Hai colpito perché hai dimostrato schiena dritta libertà e coraggio e ti faccio i complimenti perché non è qua abbiamo bisogno tutti che tutti capiscano che
Per affidare ai nostri figli un Paese libero per lasciare un Paese libero dobbiamo noi dimostrare ora schiena diritta e coraggio
Parola
Una Pasadena
Paolo Borsellino Giovanni Falcone uomini con la U maiuscola diciassette luglio due mila diciassette
Li ricorderemo ancora molto a lungo
Forse per un altro quarto di secolo o un altro mezzo secolo chi può dirlo
Se rivolgiamo la testa all'indietro alle parole di Paolo Borsellino che auspicava un giorno in cui si sentisse finalmente forte e chiaro il profumo della libertà
Non possiamo fare a meno di chiederci se allora pensavamo fosse possibile che il tempo volasse via
Tanto da ritrovarci oggi ancora qui
A chiedere che venga finalmente il tempo del profumo della libertà
Nessuno allora avrebbe detto che sarebbero trascorsi questi venticinque anni che sono invece trascorsi come sono trascorsi per fare cosa per ottenere cosa
Per assistere a quale radicale cambiamento
Uno Giovanni Falcone si diceva certo che Cosa nostra come tutte le cose della vita avrebbe avuto il suo inizio una sua durata è una sua fine
L'altro Paolo Borsellino intravedeva nelle battaglie di allora nella discesa in campo dei giovani
Quel profumo di libertà appunto che avrebbe sopraffatto
Illeso del compromesso etico se così si può dire
Che più si mero di così non si non si può il tanfo di una politica corrotta il fetore tutto italico dei sepolcri imbiancati di ieri e di oggi
Idealisti certo Falcone Borsellino
E si sarebbero fatti scannare se non fossero stati idealisti potevano vivere così bene dell'Italia di oggi potevano fare carniere luminose se solo avessero detto signorsì quand'era il momento di dire signorsì
Tanto intelligenti entrambi da capire al volo tutto ciò che c'era da capire
Per esempio
Che nessuno chiedeva loro di affrontare la mafia a muso duro per esempio che non dovevano puntare il dito contro latitanza e mafiose serene e tranquille che si trascinavano da decenni
Per esempio che non dovevano andare a curiosare nei miasmi di quell'autentica ma l'aria dei rapporti tra la mafia e la politica e le istituzioni che per un secolo e mezzo ammorbato la storia d'Italia
è con questi esempi potremo continuare all'infinito
Quante cose Giovanni Falcone Paolo Borsellino capirono perfettamente in tempo reale mentre accadevano sotto i loro occhi
Eppure fecero finta di non capire
Vollero non vederle speravano ma ci crediamo poco di non sbagliarsi
Se è vero che giocavano fra loro al toto morte sperando almeno di differirne il giorno sapendo che quella morte che si erano andati a cercare con le loro mani non era più esorcizzato vile lasciare nei loro testamenti in un'agenda elettronica in un'agenda rossa sperando così di avere messo in salvo in quelle personalissime arche di Noè i codici dell'oscenità del potere in cui si erano imbattuti
E qualcuno a bella posta
Le fece sparire
Ingenui allora oltre che idealisti
Purtroppo sì
Perché lo fecero
Certo uno come dicevamo credeva di avere la logica dalla sua perché dove sta scritto che solo a Cosa Nostra fra tutte le cose della vita debba essere riconosciuto il lusso il privilegio dell'eternità
L'altro fidava nel fatto che le generazioni a vicenda Ando si sarebbero riuscite a mettere la parola fine sotto tutto questo
Ma lo vogliamo dire oggi che furono uomini con la U maiuscola in un Paese di lillipuziani
In un Paese di lillipuziani meschini e ingordi ipocriti e corrotti falsi e bugiardi
Che tutto quello che fecero lo fecero per noi
Ed è in questa Italia venticinque anni dopo che ci ritroviamo noi no i destinatari del loro esempio
Ed è l'Italia rappresentata dalle preti che Dellas grande stampa sapete chi erano le preti che nell'antica Roma
Donne che dietro compenso andavano a funerali altrui per strapparsi le vesti emettere lamenti beh Luini in tessere le lodi del defunto
Italia delle preti che che piangono a gettone come accadeva una volta nei funerali del Sud e grazie a delle tracce nella sua mirabile descrizione
Alcune donne continuavano a ululare mentre le presi che di mestiere precedevano già il compenso una misura di frumento è una libbra di formaggio
Le prediche di certa grande stampa e di certa televisione oggi si strappano i capelli per le precarie condizioni di salute di Totò Riina che parola di Cassazione ha diritto a morte dignitosa
Sono le stesse presi che a gettone che si intenerisce Scone in carcere con Marcello Dell'Utri per fargli dire così en passant che si considera un prigioniero politico e più in generale che vorrebbe essere curato non in carcere ma a casa sua
E non sapremmo come definire se presi che o in altro modo quei giudice di Cassazione che per uno store per un solo cittadino italiano su sessanta milioni Bruno Contrada
Hanno ideato un quarto grado di giudizio il verdetto di cassazione personalizzato
Tra due giorni cadrà l'anniversario della strage di via D'Amelio ecco una cosa importante che ci siamo riusciti a fare che siamo riusciti a fare in questi venticinque anni esserci
Esserci ancora
Essere ancora schierati dalla stessa parte di allora con loro con questi campioni di quell'idealismo e di quelle ingenuità che purtroppo li portarono a morire
Con Paolo Borsellino e Giovanni Falcone con le donne e gli uomini delle loro scorte
Venticinque anni fa speravamo che avremo concluso di più
Ma in fin dei conti è anche vero che il poco che abbiamo ottenuto non è pochissimo prova ne sia che i lillipuziani di cui sopra speravano che la storia fosse finita con capacità e via D'Amelio
Invece no
Almeno in questo si sono sbagliati
La parola al sindaco di Palermo Leoluca Orlando
Grazie
Grazie a Saverio lodato per questo dono che ci Fracci Donaggio che giallorosso
Ciò che storia di questo città ci dona
Una folla di nomi
Una folla di date la forma di sentimenti una forma di paura una folla di di vergogne
Ci dove lavoro io da di non scendere
Oggi ricordiamo la strage peggiori goffi
In questa aula che ricorda il venticinque giugno del novantadue l'ultimo discorso pubblico di Paolo Borsellino
In questo quadro dicevamo
Sapere che ricorda a volte più grande
Tanta da Piero
Vedi sentimenti ed emozioni
Del presagio
Di un altro stragi
Questo voglio scendere
Sapere unisce
Non voglio vedere lo voglio sentire o voglio parlare sebbene invece ha visto ha parlato ha sentito perché io credo che scorrendo questi sei anni di vita nella nostra città del nostro Paese
Si sente come sempre si sente di fronte a un fondo volo complesso come la mafia un bisogno di schematismi
Verrebbe di dire sì sì no no
Ma sapendo che sì sì nono volessero alternativamente rigore etico o arroganza del potere
Ed è la storia nostra città si situano è stata in qualche misura arroganza del potere mentre invece a chi lo aveva potere ora consentito di dire sì sì no no
Cosa consiglia
Il risveglio etico di Palermo
Che esistono a persone che non la bevono potere che avevo condannata diversi però
Che finalmente annunciato di che si siedono non lasciandosi incidono soltanto all'arroganza del potere allora io credo che di fronte alla considerazione che Liggio Riina Provenzano non ci sono più
Di fronte alla considerazione che Riggio lire professano non potevo messo la sordina andiamo ripetendo da Vercelli
Coraggio ce l'ho più gli altri dove sono
Io credo l'ho grande fiducia nel futuro perché credo che vi sia una straordinaria antimafia popolare
C'è stato un cambio culturale nei quartieri e nelle borgate più che in via Libertà
Perché probabilmente si è colto fino in fondo maglia tollerabilità di quel pesce perché diciamolo francamente in questa città sia di meno ha più bisogno di libertà di chi ha di più
Sono le salotti palermitani che si alimentano quegli stessi che avevano lo scudo di Riina Provenzano e che adesso spero di potere gestire tranquillamente alle risorse alle fortune adesso che i mandanti Danti causa non ci sono più sperando che nessuno venga a chiedere conto per intestazione fittizia di patrimoni e di beni sconfinati
Sono in giacca e cravatta sonoro
Non sono né nelle borgate di Palermo non suonerà dalle ciminiere non c'è in queste persone
Lo dico perché io credo fermamente nel fatto che il Palermo è la città che negli ultimi quarant'anni l'Europa e più cambiata culturalmente
Ma forse molto più netto da parte di chi non ha titolo di studio piuttosto che da parte degli intellettuali
Perché fosse che va a titolo di studio serve sempre di più la sofferenza del gioco del potere della mafia piuttosto che qualche Mussapi giornata ma il tema non è questo il tema
Cogliere in questo lo presenta il libro
Fu qual presentare il di più
E di segnalo otto a tutti il quello che secondo me l'articolo centrale di questo libro quello del tredici ottobre del due mila quattordici
Quello del quale si parla quarant'anni è stato martedì Mafia Stato
Quello del quale si parla le convergenze parallele nel Paese dalla politica
E della e del assassinio e quello nel quale si dice una grande straordinaria verità
Dove si dice essere la favoletta della mafia contrapposta allo Stato e viceversa
Credo che questo sia l'articolo centrale
Però siccome ho scelto uno straordinario ha bisogno di futuro voglio provare in qualche modo a cogliere menti di futuro piuttosto che la grammatica rassegnazione di quello che è accaduto in questi sei anni
Che sono i sei anni dal dodici al diciotto si sono verificati due episodi che sono il segno del cambiamento vero di questa nostra realtà uno reca la data del venticinque maggio del due mila tredici
Quando è stato beatificato don Pino crisi alla faccia dei vescovi mafiosità dei cardinali come
Quel venticinque maggio del due mila tredici è stato un momento di rottura rispetto a un mondo di Chiesa che andava ripetendo tanto al nove non ci toccano
Non è cosa nostra Cosa Nostra non è affare nostro
Ecco io credo che quella beatificazione abbia da parte della della chiesa uno straordinario significato e se mi consentite laicamente di riconoscere con tristezza che la Chiesa è arrivata prima dallo Stato
Sì
Perché la sentenza del venti aprile del due mila diciotto
Cioè arrivato più tardi lo Stato
Sostanzialmente ad smontare la favoletta
Che la mafia è contro lo Stato e crostate contro la mafia è arrivata prima la chiesa
Dallo Stato
E questo credo che sia il senso
Di questo di questo libro il senso di questi sei anni il senso del cambiamento profondo di questa città nella quale io continua a sostenere anche se poi quando legge le cronache dei mafiosi della Noce diceva come caspita è possibile che si stava ancora questi non so se è chiaro
Sei Paci
Esistono ancora non non è che perché quando la mia reazione nel dire come caspita è possibile che esistono fra questi salvataggi potrebbe essere l'altra faccia di che ormai si sta rassegnando ad avere i mafiosi tutti civili
Prefettura ogni tanto spunta qualche Salvador qualche mafioso ai Baggio vero e quindi circa volevano dormendo la domanda su un problema educazione di galateo era un problema di etica di legalità quella che fa rendere accettabile nei salotti palermitani mafiosi che certamente sono più pericolose
E quelli scricchiolare di di piazza Magione piuttosto che di e di piazza che ti piazzano c'è però io vengo da una straordinaria incontro ad amici da Micelli
Siamo sostanzialmente a Porta Nuova
Per favore andate ad amici
Andate a vedere come è possibile che ci sia un'antimafia popolare che non parla di antimafia che cambia
Andate a vedere cosa ha fatto Fra Mauro in questo piccolo soluzione di città
Che qui dentro forse saranno dieci quelli che conoscono tutti e posso saranno cinque quelle ci sono stati
Ed è un'enclave
A trecento metri al Palazzo Reale Nappi in pieno circuito arabo-normanno
Dove non era mai stato un autobus oggi c'è la fattoria sociale c'è il circo senza animali ci sono i murales nelle nella casa sgarrupata e ci sono i bed e breakfast
Sì mi
Cioè conferma se ve ne fosse bisogno che coloro i quali credono che il cambiamento è un cambiamento immateriale ci sono quelle che fanno coincidere cambiamento materiale col cambiamento e materiale che non mente solo gli speculatori quelli evidentemente sono più indietro mi sono pentito
La io quello che vorrei in qualche modo fare provare
Ad richiamare l'attenzione su questo articolo
Richiamare l'attenzione sulla circostanza che finalmente diciamo la Chiesa e lo Stato hanno rotto quel criterio della quell'invito alla sostenibilità
Che costituisce evidentemente la premessa di ogni ingiustizia
Ma come si fa a scrivere ricorda Saverio lodato che il processo deve essere giusto
Processo giusto a giustizia giusta ma che differenza c'è tra una norma che dice il processo giusto e Michele Greco che prima che la cava di consiglio ci riunisce dice presidente viale Europa esce
Esattamente il processo giusto o meno
L'augurio di Michele Greco di un processo giusto di un flusso sostenibile auguro PAC
Queste sono cose che Saverio che se è vero ci ricorda
E mi permetto soltanto di leggere questa caterva di nomi
Che sono in questo in questo articolo
Fermate il suo ogni nome quale sia stata la complessità la drammaticità le incomprensioni gli ostacoli che queste persone hanno incontrato nel loro cammino
Don Ciotti Nino Di Matteo Anna Finocchiaro Calderoli Giorgio Bocca Dell'Utri Scajola Berlusconi Matacena Cuffaro lombardo gelo veste Formigoni Falcone Napolitano mancino Michele Greco
Napolitano Scalfari Ferrara Macaluso Violante Arlacchi scarni Cicchitto Gasparri Fiandaca Lupo
Dell'Utri invito Vittorio Mangano Paolo Borsellino per Nardo Provenzano Giulio Andreotti a Genova Emanuele Macaluso CIA non è un cognome ma insomma c'è diciamo CIA in Italia lascia
Poi c'è il perfetto il perfetto garantista anche in un personaggio non è il nome e cognome ma insomma anche un personaggio perfetto garantista di questo elenco
Un arto Sciascia Aldo Moro Craxi della Chiesa Scarpinato Scarantino Violante Cossiga
Anna Aldo la Barbera Salvatore Borsellino Lucia Agnese Manfredi Rita Borsellino
Ma Di Matteo Francesco Del Bene e Roberto Battaglia Vittorio Teresi ciò Vanni Fiandaca Piero Grasso frà Giacinto cardinale Pappalardo papa Francesco monsignor Cassis non mi posso fermare
Perché io continuo ancora crede che sia possibile che il Parma finalmente diventi una città leggera
Dopo tanti anni di pesantezza
E ho il dovere di crederlo che questo sia possibile perché oggi Palermo ai rivendica il diritto di essere una città leggera secondo quello che ci indicava Italo Calvino e le Lezioni americane
Quando Italo Calvino
Ci ricorda che la leggerezza e che gli ha valori forti e la pesantezza che arrivano lì deboli e malati
Ma è stato la città pesante
Oggi comincia ad avere spazi di leggerezza io però devo rafforzare questi sprazzi di leggerezza questi sparsi cioè di normalità che ci sono che certamente sono più presenti
In chi ha di meno e meno presenti a chi ha di più in questa città grazie
Anzi
Avevo mandato preciso di presentare con molto affetto mi viene fortissimo ma l'amore Cecco prendere con molto affetto presta
Parole che gli vengono dal cuore
Continua il discorso di prima come arrivare alle diciassette e cinquantotto il ventitré maggio con la coscienza pulita istruzione
Per l'uso
Una cosa che bisogna fare probabilmente e studiare
Me mi capita di di di di fare presentazioni che sono al Nord parlare di mafia
Magari poi dopo la proiezione del film la mafia cinese è stata c'è sempre qualcuno ma non hai paura che ti succeda qualcosa
Io il mio ego confesso che essere tentato guance quando tu vai a Palermo a un TG non ti ammazzano e io stavo tentato di dire
Sì guarda rischio
In realtà il massimo che mi succede nelle zone più popolare Epifani che Chaplin Fini questo è il massimo della
Però perché perché la gente non sa ignorante perché non sa e uno emotive secondo me io c'ho un pallino l'ho cercato di farlo lo informato pure da luglio per Andreotti Bruno emotivo fra i tanti voti per cui la creola tinte non crede
Fuori da queste discussioni mafia che andrò a te a ben contato Stefano Bontate
Al di là del foglio
Saluto
E perché fanno fatica a pensare che chi tilt perché penso che la mafia e Totò Riina
Non
Avuto molti talenti tutto Rino buonanima
Non il fisico ecco ce n'è stato Heras lanciatissimo Totò Riina e era bello rozzo inventano no Alagna ma come è possibile che i Andreotti incontra un vi danno RAI ha tentato di spiegare con con con quello che potevo come mi firma con le puntate del testimone che che la mafia palermitana è la mafia se fa contare era spaventava i salotti di bene la propria di Palermo andava comprai cani picchiata a caccia a e e però io evidentemente non funziona perché mica abbia dopo la fece sua estate che mi si avvicina uno magari della borghesia perché ha tentato di spiegare la borghesia corrotta
Cerca più colpi del di quello che nasce per strada il cresce per strada
E mi capita pezzi la borghesia palermitana io vengo da me e mi dicono o tu fino a Marte ci son state bellissimo
E Spagna
Dalla Spagna
è un poco e quando perché abbiamo due volte Gasparri mi fa i complimenti su Twitter io mando voi sbaglia
Ma dovremmo pensare in maniera diversa e ieri Gasparri perché non mi fa i complimenti
No due volte successa
Alla bisogna studiare e ora dirò una beh bisogna studiare da persone che appunto ritornando ad essere al discorso di prima
Dove il festeggiato andando da quando la sigaretta
Bisogna studiare da gente che ha preso posizione quando noi io ero ragazzino non tutti hanno preso posizione
Qui c'è un signore che ha preso posizione nel mondo la politica
Io ricordiamo spesso quelli sono morti giustamente però c'è spesso ci dimentichiamo gli vivi
E un biologo che Peppino Impastato qualcosa immaginare un un faro per me e Saverio lodato è un altro uno di quelli che ha preso posizione
Che non è facile prendere posizione però ma i tempi non era faccio una provocazione anzi
Per risolvere il problema della mafia questo perché state aspettando tutto state ascoltando gli immatricolati sapere come si sa
Sostituiamo
Il Gattopardo con quarant'anni di storia
Te la macchina di Saverio lodato
Bruciamo il Gattopardo facciamo un falò parlando in tedesco nostro se sanno
Gattopardo c'è ucciso
Progettare scritto ma perché perché ne siamo ignoranti e lo dimostriamo quando facciamo le citazioni quando tu parli a un po'un palermitano della mafia della cose c'è sempre quella
Va sempre parlare di mafia
Ma
Guarda Monte Pellegrino
Gente
è venuta a Palermo ha detto che il Monte Pellegrino e il promontorio più bello del mondo
A parte tempi pietra viaggiato poco perché è bello ma non è tanto crolla la rottura di un padre pazienza
E precisi ma la mafia abbiamo il sequestro se quella sì sì però diete
Ed è una masturbazione mentale nei diete un'altra cosa sicuramente l'avete fatto
Forse l'ho fatto pure io quando entriamo in una un appartamento con affreschi c'è sempre il palermitano che dice
UI Visconti ha girato la scena del Ballo del Gattopardo
Io lavoro ha sentito in almeno otto palazzi
E non è possibile avere che Visconti era
Forse ho detto pure io non lo so però ci fa ci fa ci fa e ignoranza perché il Gattopardo la rete io non l'ho letto lo cito come se ora è bellissimo il collega Viscontini
Ha fatto un capolavoro e poi c'è la fase quella che c'ha ucciso
Devi chiamare Addiopizzo bisogna fare
Dicevo la panza umani viene bene ma questa è la terra
Dove tutto cambia perché nulla sono anche belle perché tutto rimanga come prima quelli etnici prossimo fine siamo accussì nella natura io vorrei nella natura e l'alibi culturale
Basta
Quarant'il torto è tutta una cosa che non ti ripeterà mai capita mai più ho detto sostituiamo il Gattopardo con quaranta nelle storie di mafia
Quando ti ricapita
O è uno scherzo Manhattan non lo è uno scherzo
Concludo
Sì studiamo da questi libri qua
Capiamo da dove siamo partiti dove stiamo andando
E facciamo una cosa meravigliosa passiamo da
Da Cosa Nostra
A colpa nostra
C'è ci facciamo un bell'esamino di coscienza e così ci chiediamo ma quanta colpa abbiamo noi c'è la mafia ce ma noi quanta colpa abbiamo tutti quanti io per primo e non voglio dare lezioni a nessuno
Perché mi sono un po'rotto le palle di sentire il giudice antimafia del regista antimafia incise politica antimafia e l'altro
Ripeto quando uno sta zitto nessuno va alla se uno non prende posizione ma nessuno va all'attacco non prende posizione dicevamo natura un prendi posizione la signora mera ma devi fare qualcosa no
Allora allarghiamo il recinto antimafia
E stabiliamo che siamo tutti antimafia
Perché se io sono preso io sto regista antimafia
Ci sono Gabriele Muccino decreta favole la mafia perché non c'è l'etichetta dico ciò che avviene si faceva stessa
Ecco e e allora se noi si andiamo dal panettiere antimafia non non non do io non rimarremo delusi dall'Antimafia
Perché il leader dell'Antimafia fermo uomini se saremo noi a mandare avanti la lotta antimafia
Sia lodato Gesù Cristo ma scusate ogni tanto mi monto la testa quindi io volevo ringraziare lo faccio sempre
L'ho fatta anche con altre persone io volevo ringraziare voi
Perché sì
Se se quel poco di democrazia e di libertà che c'è in questa città esistente
E grazie a queste posizioni queste persone qua
è un dato di fatto poi politicamente
Non tipo Bruno lavavano e votato Orlando non lo so magari preferisce Attilio Bolzoni a Saverio lodato
Però
Però è un dato di fatto e lo dobbiamo riconoscere ora perché in questa città abbiamo riconosciuto io Roy uno ogni volta che che che venivano uccisi cioè perché la mafia sempre avuto questo talento di individuare i tipi di BP professionisti veri dello stato Celica indicherà indicato che indica che recitò Calogero costruite zucchetto e diceva ma cosa fate tu scopre che la Giorgio tentava già questo vede questa è la quell'altro non potevo scoprire da vivo doveva morire Prisco essere scoperta
Ecco io voglio voglio voglio Moreni ingenuità ecco io voglio voglio gridare al mondo Tiki che che chi in questa città c'è stato tutto Rina ma c'è stato
Niente ci sono state persone che fischi sono morte e ma soprattutto soci sostato persone che sono ancora vive e abbiamo la fortuna di poterli toccare e quando vedete queste persone fatemi le domande io ho quarantaquattro scene con Saverio chimico FLI sempre più chiaramente
E di cui chiede perché boh io io voglio morire tre tre secondi prima non voglio morire più tardi possibile ma cinque secondi prima
Di morire voglio dire io ho fatto quello che potevo
Però per farlo bisogna studiare
Nino Di Matteo che da solo scalo la montagna sedici marzo due mila diciassette
A scuola ha scalato la montagna da solo nonostante l'infinità di nemici in agguato
Ha stretto i denti per anni indifferente
Alle Canè vocianti che lo dipingevano protagonista e forcaiolo visionario e processualmente inconcludente
Persecutore incontentabile di politici di politici d'alto lignaggio
Colletti bianchi immacolati alti funzionari dello Stato blasonati rappresentanti delle forze dell'ordine della patria
Addirittura presidenti della Repubblica che per definizione nessuno dovrebbe scomodare
L'uomo simbolo di un processo che non sapeva da fare
Quello in corso a Palermo sulla trattativa Stato-mafia
Lui il diretto interessato al secolo Nino Di Matteo cinquantasei anni venticinque dei quali trascorsi nella magistratura siciliana non ha fatto una piega neanche quando il rullo dei tamburi mafiosi che annunciavano morte progetti di strage e diventato assordante
Neanche quando si moltiplicavano le intercettazioni telefoniche e ambientali e le rivelazioni dei pentiti che indicavano concretamente l'enorme quantitativo di tritolo messo a disposizione delle cosche per farla finita una buona volta proprio con i nodi Matteo
E che non fossero rumors mediatici dove l'ha certificato in prima persona quel gran ceffo di Cosa Nostra Toto Rina
Non si era fatto scrupolo di dire che al pm palermitano avrebbe fatto fare la fine del tonno
Dicevamo che l'UE il diretto interessato non ha fatto una piega
Aggiungiamo anche che non si è piegato
E non si è mai piegato di fronte alle ingiustizie subite in più occasioni dal Consiglio superiore della magistratura
Oggi i torti vengono riparati un riconoscimento pieno da parte dello stesso CSM riconoscimento unanime
Infarcito di complimenti e lodi per il lavoro di questo magistrato che da solo ha dovuto scalare la montagna
Non gli è stato regalato niente
Gli status soltanto riconosciuto il dovuto
Con molto molto ritardo
Si apprende dai giornali che Di Matteo pur nominato dalla Superprocura manterrà il suo incarico di pm nel processo di Palermo
Se non in sorgeranno ostacoli la migliore opinione pubblica del nostro Paese potrà essere fiera di avere sostenuto nonostante il silenzio infine un garbato delle istituzioni un magistrato che non ha fatto una piega
Ricordiamolo di nuovo
Non si è mai piegato io di Matteo
Tra un po'col d'imbarazzo intervenire dopo lettura
Di questo articolo
Innanzitutto
Passo di questo articolo si si diceva pm simbolo io
Vorrei anche ricordare che
Il il lavoro relativo a questa inchieste è stato anche fatto da altri colleghi
Che si sono impegnati ugualmente con grandi sacrifici come
Antonio Ingroia Vittorio Teresi Francesco Del Bene e Roberto D'Arcais
Poco fa mi sono reso conto di avere un posto forato i tempi e quindi adesso vi accorsero
Mi venivano in mente due considerazioni
Mentre ascoltavo
Queste parole così impegnative per me così emozionanti
Una che sembra lontana appartiene al passato
Io ho avuto diciamo l'onere ma anche da un punto di vista l'onore di occuparmi della mia carriera professionale di molti delitti eccellenti
Penso Pio la Torre chimici giudice Saetta
Giudice Falcone giudice Borsellino
E poi indirettamente
Cassarà montana
Mattarella
Reina
Per me c'è stata sempre alla fine ogni tanto mi fermo a a riflettere una costante
Tutto sommato
Quegli uomini dello Stato
Costituivano
Rispettivamente un'anomalia
Rispetto ad una ad una situazione in cui
L'altra parte dello Stato
Sostanzialmente tollerava il fenomeno mafioso
Cassarà era un'anomalia in una polizia di Stato che in quel momento annoverava tra le sue fila tra i vertici
Contrada D'Antone
Mattarella era un'anomalia in un contesto politico in cui gli appalti
E la spartizione la grande torta degli appalti riguardava i mafiosi ma riguardava i politici
Di tutte
Le parti
Pio la Torre
Che per me rappresenta rappresenterà sempre
L'esempio più alto
Della vera politica antimafia quella che non aspetta le sentenze non
Anticipa le denunce delle collusioni arte della mafia prima ancora che i magistrati o i carabinieri e poliziotti si occupino di quella persona giudiziaria
Di una torre venne
Isolato anche da una parte di quel partito comunista che pure all'epoca
Costituiva la punta politica più avanzate la lotta
I magistrati i magistrati
Queste cose bisogna ricordarle
Chinnici era quello che agli occhi e nella presidente la corte d'appello non di un qualsiasi collega invidioso ma del presidente della corte d'appello
Era quello che stava rovinando l'economia palermitana con le sue indagini bancarie
Era quello a cui si chiedeva di sommergere Giovanni Falcone di processi Setti in maniera tale che non si poteva più occupare a tempo pieno di indagini di mafia
Giovanni Falcone Giovanni Falcone
è bello utile esaltante
Ricordarlo nel nel suo aspetto di vero eroi civile
Però dobbiamo ricordare che la sua storia è stata da vivo una storia di sconfitte
Una storia di isolamento una storia di delegittimazione ogni volta che faceva una domanda al Consiglio superiore della magistratura per diventare i gente l'Ufficio istruzione di Palermo oppure successivamente
Altre domande procuratore aggiunto
Veniva bocciato
Quando si candido al Consiglio Superiore della Magistratura non venne eletto
I stessi che oggi per contrapporre falsamente l'esempio dei morti all'azione dei vivi dicono Giovanni Falcone questa cosa non l'avrebbe mai fatta
Sono stati organizzati dei convegni a Palermo al palazzo di giustizia per far dire a qualcuno Giovanni Falcone non avrebbe mai iniziato un'indagine sulla trattativa Stato-mafia o Giovanni Falcone non non avrebbe mai
Indagato i politici per concorso esterno per un reato inesistente dimenticano queste persone che Giovanni Falcone è stato il primo ad utilizzare lo strumento giuridico del concorso esterno in associazione mafiosa dimenticano Giovanni che Giovanni Falcone capì e disse in un'intervista perché i magistrati ogni tanto devono parlare pubblicamente quando si accorgono di certe cose
Disse a Saverio lodato che dietro l'attentato c'erano menti raffinatissime è diverso da Cosa Nostra
Eppure adesso fanno finta tutti di onorarlo guardate
Io ero appassionato de di articoli di giornale allora mi ha mi appassionavo col con gli articoli dell'ora con quelli dell'unità ancora di più scusate ma con quelli dei siciliani di Giuseppe Fava
E mi ricordo
E io me li ricordo quelli che adesso fingono di onorare Giovanni Falcone che cosa diceva
Protagonista
Politicizzato comunista
Si è inventato
Addirittura organizzato lui la l'attentato dell'Addaura Nembo Kid nel board Khyber sceriffo
Io con quand'ero quand'ero
Finalmente avevo realizzato il sogno diventare magistrato nel novantuno faceva il tirocinio al palazzo di giustizia di Palermo
Io mi ricordo tanti colleghi all'epoca era in discussione chi dovesse fare il procuratore nazionale antimafia
E io mi ricordo tanti colleghi che adesso sono tutti amici di Giovanni Falcone chiamano tu sempre Giovanni
Tanti colleghi che a noi giovani e spauriti si chiama ci chiamavamo uditori giudiziari all'epoca tirocinanti
Dicevano no bisogna bisogna evitare che Giovanni Falcone vada a fare il procuratore nazionale antimafia perché lui un giudice politicizzato si è venduto alla politica con protagonista
La memoria la dobbiamo conservare
E poi ve lo dico da magistrato ma ve lo dico
Forse ancora di più con il cuore da cittadino
State attenti alla magistratura
Nel senso considerate che la battaglia per l'autonomia e l'indipendenza della magistratura quella vera non è una battaglia un privilegio di di una casta
Una garanzia
Per i cittadini
è una lotta di libertà
Vi indicano sempre chi sono i magistrati politicizzati no sono quelli ormai siamo rimasti in pochi perché ci vogliono intimidire e ci sono riusciti in gran parte
Che partecipano al dibattito pubblico che vengono a fare le serate di presentazione dei libri
State attenti che
Giudice politicizzato non è chi quando non parte ovviamente non parla dei processi in corso ma si confronta con l'opinione pubblica e parla di giustizia parla di costituzione
Molto spesso sono quelli che vivono in silenzio
Che stanno nell'ombra che sono pronti diciamo a scaricare
I magistrati più esposti o
E che coltivano i loro interessi e rapporti magari attraverso le correnti della magistratura con con la politica
è stata attenta alla politica che vuole
Che è riuscita in parte
Anche con una legge di riforma dell'ordinamento giudiziario che è stata approvata nelle due mila sei due mila sette riforma Mastella
Ah gerarchizzare le procure della Repubblica state attenti quando la politica sceglie
I capi degli uffici nevralgici del Paese
Quando la politica tende ad ai esaltare ancora di più la gerarchizzazione degli uffici di procura
State attenti perché il concetto di potere diffuso che la Costituzione dipinge nella magistratura e cioè che ciascun magistrato deve essere sottoposto soltanto alla legge non è sottoposto a vincolo gerarchico è una garanzia per voi cittadini
Io dico sempre che bisogna
Che noi come
Magistrati recuperiamo singolarmente e collettivamente
Il valore della nostra autonomia e di indipendenza
E dico su anche che una politica
Seria profonda costituzionalmente orientato orientata dovrebbe avere a cuore l'indipendenza della magistratura
Ancor di più
Per esempio
Adesso ci saranno le elezioni del Consiglio superiore della magistratura
Poi ci sarà la nomina da parte del del Parlamento dei componenti laici
Allora io spero che veramente come prescrive la Costituzione questi componenti laici siano scelti tra insigni avvocati e professori
Tre insigni esperti di diritto che non rispondano sempre soltanto invece al criterio dell'affidabilità politica per cui si fanno portatori all'interno del Consiglio Superiore della Magistratura delle istanze del di quel partito crediamo di
Nominati
Questo sono battaglie di forti se non battaglie di di libertà sono battaglie di
Di Democrazia
Sono
D'accordo con chi mi ha preceduto con tutti coloro i quali sono intervenuti prima di me
La lotta al sistema mafioso che qualcosa di più complesso rispetto alla lotta alla mafia militare
Non è una lotta che possiamo vincere soltanto magistrati e forze dell'ordine
Possiamo vincere tante battaglie le abbiamo vinte tante battaglie ma la guerra non l'abbiamo vinta la guerra si può vincere a a mio parere soltanto con due condizioni una viene dall'alto è una viene dal basso
Dall'alto è un cambiamento serio della politica la politica deve capire a tutti i livelli e in tutti i colori che la lotta alla mafia deve essere il primo obiettivo
Di ogni governo che sia veramente orientato rispetto alla Costituzione
L'altra condizione viene dal basso
Non possiamo vincere la guerra se cambia la politica ma se la spinta viene da una rivoluzione culturale che deve partire dal popolo
Come diceva poc'anzi
Il sindaco per come ha ribadito Piffer nell'ultima parte del suo intervento queste sono le uniche condizioni che ci possono fare vincere la guerra
Io ogni tanto
Soprattutto quando vado a confrontarmi con i ragazzi delle scuole delle delle università
Esco confortato da quel dibattito perché io penso che soprattutto nei ceti più popolari questa questa volontà questa consapevolezza cresca tutti gli i livelli e in tutto il Paese
Sta a noi classe dirigente chiamiamo ci così non so pirla ma anzi incoraggiarla
E cercare di dare un esempio e quanto meno di credibilità in tutto quello che facciamo ogni giorno grazie
Parola
Revoca
Ma io questa sera
Sono nell'ordine emozionato imbarazzato e contento
Bianco
Perché sono emozionato sono emozionato perché come molti di voi
Non possiamo non essere emozionati
Trattando argomenti che non sono argomenti freddi
Che non sono argomenti accademici
Che non sono argomenti di studio il sindaco Leoluca Orlando
è riuscito a cavarsi fuori dalle pagine di questo libro
Addirittura una specie di pagine gialle della storia della lotta alla mafia della mafia e della lotta alla mafia in questo in questo Paese
E in quei nomi contenuti in quelle pagine gialle
Ci stanno molte persone
Che noi conoscemmo
Vedemmo lavorare e vedemmo morire
Io sono emozionato perché
Credo lasciatemelo dire di conoscere il sindaco Orlando se non ricordo male da metà degli anni Settanta
Hanno più hanno meno
Perché ricordo di aver conosciuto il sindaco Orlando
Quando era uno dei quaranta o quarantuno consiglieri comunali di una democrazia cristiana Palermo
Che era comandata dà gioia Ciancimino il Cassina e talpe ti altri nomi delle pagine Gialle nere di quegli anni
Ricordo anche lo voglio dire qui tanti anni dopo forse una trentina di anni dopo
Che andare a fare un'intervista al sindaco Orlando che in quel momento era uno dei quaranta o quarantuno lo ricorderà con precisione consigliere comunale della Democrazia Cristiana
Sulla futura base missilistica di Comiso
E Orlando iniziò la sua intervista dicendo se quel giorno a piazza Venezia ricordo a memoria
Mussolini avesse chiesto agli italiani bollette burro o cannoni forse gli italiani avrebbero risposto vogliamo il burro
E da quel momento iniziò una storia che vede spaccarsi la Democrazia Cristiana di Palermo
A seguito di Orlando con altra intervista all'Unità
Mi rilasciò Sergio Mattarella sempre sulla base missilistica di Comisso
Nel giorno in cui a Palermo
Era segretario del partito regionale era segretario regionale del Partito Comunista siciliano Pio la Torre che si stava mettendo alla guida
Del movimento contro la base missilistica di Comisso che Polo avrebbe portato tra tante altre cause
E tanti altri fattori anche lui insieme a Rosario Di Salvo a morire sotto il piombo mafioso
Cosa voglio dire con questo voglio dire soltanto che sono emozionato perché ho la sensazione che qualcuno di quelli che c'è ancora viene da molto lontano
Ed è con ogni probabilità la ragione anche con la quale con orgoglio Orlando che poi è diventato sindaco sindaco per parecchi decenni e tuttora lo è di questa città rivendica con orgoglio
Il cambiamento soprattutto nei quartieri popolari di un atteggiamento istintivo di massa nei confronti dalla mafia
Per tutto questo ma non solo sono emozionato
Perché sono imbarazzato è inutile che lo dica ora voglio spiegarvi perché sono contento
Sono contento perché accadde proprio qui in questo luogo a Casa professa che come tanti di voi
Che ci siete qui stasera
Vidi
Per l'ultima volta e ascoltai la vivavoce di Paolo Borsellino
Giovanni Falcone era già accaduto quella sera qui a Casa professa vivevamo una tragedia che era appena alle nostre spalle
Ma che annunciava proprio nelle parole di Paolo Borsellino qui a Casa professa quella tragedia un'altra tragedia altrettanto immensa altrettanto immani
Capaci via D'Amelio e abbiamo detto tutto
E in mezzo c'eravamo noi e ci saremmo rimasti Novoli allora lasciatemi iniziare in questa magnifica serata con una frase che più banale e non potrebbe essere
Il tempo e davvero un grande galantuomo ventisei anni
Da quelle tragedie ventisei anni
Trascorsi a incontrarci a riunirci spesso anche qui a Casa professa
Spesso nell'atrio della facoltà di giurisprudenza
Che magari qualche rettore più illuminato di altri ci metteva a disposizione però per arrivare poi in anni recenti a qualche lettore che invece preferito mettere all'Antimafia alla porta
Ventisei anni trascorsi a chiedere quella che allora eravamo soliti definire verità e giustizia se non ricordo male
E ce n'era tanto alla chiedere verità e giustizia all'indomani di ognuno delle centinaia e centinaia di delitti che in sanguinavano Palermo quanto dolore quanta rabbia quante parole dette e scritte in questi ventisei anni lo ricordate
E spesso noi stessi ci dicevamo che non eravamo all'altezza di onorare quei nostri morti
Che loro meritavano di più
Che avrebbero meritato di più certo non era facile onorare due uomini che rispondevano ai nomi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Ma anche noi
Ventisei anni per ripetere sempre le stesse cose per non riuscire a fare passi che ha in avanti per intravedere spesso il barlume di una speranza inattesa che la gelata di una soluzione
O di un procedimento di mafiosi che tutti sapevano essere mafiosi scandiva le nostre vite
Mentre le loro vite quelle di Falcone e di Borsellino erano stati epiteti dal redivivo
Spezzate dal nemico ma erano andati dritti allo scopo
E lo scopo era semplice
Con la mafia non si doveva convivere
E non si doveva convivere con quelle menti raffinatissime
Che indirizzavano e guidavano le azioni della mafia
A questo erano servite quell'invito vite brevi per ribadire questi due concetti elementari
E noi con tutti questi i nostri limiti e quello che abbiamo cercato di fare in questi ventisei anni
Ci siamo sempre rifiutati di credere alla favoletta che in Italia da un mese e mezzo da un secolo e mezzo la mafia avesse fatto tutto da sola
Ci siamo sempre rifiutati di credere alla favoletta che in italiano dietro delitti stragi eccellenti mattanze interminabili
Non ci fossero mandanti
Ci siamo sempre rifiutati di credere alla favoletta che lo Stato fosse stato dalla parte giusta alla favoletta cioè che esisteva la mafia e c'era uno stato che gli faceva la guerra non nera vero e non era vero perché sennò non avremmo avuto centinaia e centinaia di morti i poliziotti i carabinieri di magistrati i direttori di banca imprenditori e potremmo elencare un elenco sterminato
I rappresentanti di una società per bene che non aveva alle spalle i troppi corpi di appartenenza
Non ce l'avevano quei carabinieri che venivano ammazzati non avevano alle spalle i corpi d'appartenenza i poliziotti che venivano ammazzati
Non avevano le spalle coperte dai loro partiti Pio la Torre segretario del partito comunista in Sicilia ma anche Piersanti Mattarella
Che era presidente alla Regione Siciliana è che era democristiano
Nessuno in Sicilia aveva le spalle coperte dai suoi corpi di appartenenza per questo avendo conosciuto quella stagione
Per ventisei anni ci siamo rifiutati di credere a queste favolette
Oggi ci ritroviamo invece per la prima volta qui a Casa professa dopo ventisei anni e lo ripeto per dire che alla fin fine il tempo è stato benevolo con voi
Finalmente una sentenza di corte d'Assise
La seconda Corte Dassi se di Palermo
Presieduta dal freddo Montalto
Giudice a latere Stefania Brambilla un pugno i giudici popolari
Ammesso nero su bianco quello che ormai sapevano e sappiamo tutti e complicità enormi dello stato nella storia dalla mafia le complicità enormi dalla mafia nella storia di questo scarto italiane
Voglio oggi forse con una semplice sentenza crediamo di sapere tutto o crediamo di aver capito tutto ci mancherebbe ma in un Paese in cui per cinquant'anni
Tutte le grandi stragi si sono concluse è processualmente con decine centinaia i processi che si concludevano con un nulla di fatto finalmente abbiamo una sentenza di corte di cassazione etici ecco sì dietro la mafia c'era lo stato e poi non ci si venga a dire perché lo sappiamo benissimo
Che c'era una parte pulita dallo Stato
E quella parte pulita era quella che cadeva in prima linea non a caso quella che rimanere in piedi era la parte sporca e che noi ci siamo tirati avanti Sinaloa
Ora
Qualcuno dice
Che quest'altro non è che è una sentenza di primo grado vero e è una sentenza di primo grado
E non sappiamo bene che l'Italia può è la sentenza di primo grado fa seguito la sentenza di secondo grado
La sentenza di Cassazione poi magari la Cassazione ci ripensa e fa un secondo provvedimento poi magari viene investita l'la comunità europea e allora si stabilisce che le condizioni però del detenuto possono essere affrontate meglio
Va benissimo così
Noi oggi ci godiamo questa sentenza di primo grado è chiara vogliamo non perché
Vogliamo per la condanna dei colpevoli ma c'è la godiamo perché anche noi per ventisei anni abbiamo vissuto con un tarlo con un dubbio che Ciro Deva che potessimo davvero essere visionari
Che poteva essere davvero possibile che avessimo visto las lo Stato dove c'era la mafia e avessimo visto la mafia dove c'era lo Stato ecco perché io dico che oggi noi dobbiamo essere contenti
E dobbiamo essere contenti qui a Casa professa
Un tunnel che abbiamo attraversato per ventisei anni
E alla fine del quale finalmente cominciamo a intravedere della luce
No non eravamo visionari non era visionario Di Matteo non era visionario Vittorio Teresi
Non era visionario Francesco Del Bene o Roberto Tartaglia giusto per ricordare i nomi di quei pubblici ministeri che per sei anni sì solo i sentiti ripetere essi sono dovuti sentire ripetere dalle fior fiore dell'intellighenzia giudiziaria italiana dal fior fiore degli storici
Dal fior fiore dei commentatori politici dei grandi quotidiani
Dei talk show da opinionisti da un tanto al chilo che questo processo era una boiata pazzesca
Ha detto Nino Di Matteo raccolto nel vero
Che
Di questo processo si parla di questa sentenza si è parlato solo per due giorni però siccome anch'io questa sera in un non sono un po'stancato di fare l'eterno pessimista voglio dire vero
Ma in questi due giorni Caro Nino avrei fatto caso che nessuno ha più adoperato l'espressione boiata pazzesca sera so no dopo un patto di mangiare è questo dalla visura
In quello che è stato fatto di quel poco o quel tanto in questi ventisei anni
E questo credo cardiaca la risposta migliore all'interrogativo alla quale Piffer si era già dato spostata da solo
Ecco chi ce l'ha fatto fare e chi ce lo fa fare
Colpevoli colpevoli per essere scesi a patti con Cosa Nostra colpevole per aver trattato il nome di uno Stato che mai avrebbe dovuto trattare colpevoli per aver creduto che la divisa che indossavano gli alamari le mostrine
Gli alti gradi di comando che rappresentavano li esentasse ero dal dovere istituzionale di non scendere a compromesso con chi stava riducendo l'Italia
A un mattatoio colpevole di avere fatto pervenire a Silvio Berlusconi e al suo governo le richieste avanzate dalla mafia per porre fine allo stragismo colpevoli in altre parole di intelligenza con il nemico le prove dunque c'erano
Le prove erano state raccolte e portato in dibattimento da un ristretto gruppo di pm che non si sono rivelati né visionari né percosse Kotori incattiviti io di Matteo Vittorio Teresi Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia
E non dimentichiamolo Antonio Ingroia il quale per aver creduto per primo da pubblico ministero in quello che sembrava un teorema impossibile vide le pene dell'inferno
Le prove hanno retto al vaglio di un di Betty di un dibattimento durato oltre cinque anni
E persino quando quelle prove erano ancora parziali inizialmente avevano convinto il GIP di Palermo Piergiorgio Morosini ad azionare il disco verde affinché il processo si facesse
Sentenza choc
Quello di Palermo sentenza che lascia impietriti gli imputati e le difese sentenza che lascia impietrito quel sistema politico istituzionale che fin quando ha potuto ha frenato ostacolato dileggiato questo processo
E la ragione del perché era chiara l'italiani
Dispositivo di sentenza quello la seconda Corte d'Assise di Palermo presidente Alfredo Montalto giudice a latere Stefania Brambilla
Franche fiancheggiati da giudici popolari che segna uno spartiacque nella storia della Repubblica italiana segnata sin dal mille novecentoquarantasette dalla strage di Portella della Ginestra
Pesantissime pene per Mario Mori Antonio Subranni Giuseppe De Donno
I carabinieri che aprirono il canale con Cosa Nostra pesantissima pena per Marcello Dell'Utri che fece da tramite politico tra Cosa nostra e Silvio Berlusconi e il suo governo per venire incontro ai desiderata dei killer stragisti
Ebbene sarebbe ora che di governo se ne deve fare un altro che si capisse meglio perché il nome di Silvio Berlusconi stia diventando la pietra d'inciampo di queste trattative e ancora
Assolto totalmente scagionato Nicola Mancino che doveva rispondere del reato di falsa testimonianza condannati infine i mafiosi Leoluca Bagarella e Antonio Cinà e Massimo Ciancimino per calunnia nei confronti di Gianni De Gennaro infine prescritto in quanto collaboratore di giustizia Giovanni Brusca
Leggeremo la sentenza capiremo meglio cosa è emerso da un dibattimento che è stato letteralmente ignorato dei media dalle televisioni e dalla grande stampa era un tre accessi a che età c'era paura
La si capiva dall'isolamento che per anni e anni aveva circondato quella che era diventata la figura simbolo di questo processo il pubblico ministero Nino Di Matteo
Lo si capiva da quella definizione di boiata pazzesca attribuita a un processo che invece aveva ottime gambe giuridiche per andare avanti
E faceva specie che a coniare una contumelie accanto Bindi osa fossero stati i giuristi giornalisti e storici di vaglia
Intanto disponiamo di un un dispositivo di sentenza e a questo atteniamoci
Questo dispositivo ci dice che alti carabinieri del rosse e uomini politici si trovarono dalla parte sbagliata nel momento sbagliato
E perciò oggi sono chiamati a pagare come fossero cittadini comuni
Si diceva infine che lo Stato non non avrebbe mai processato se stesso
Questo stato rappresentato dalla seconda Corte d'Assise di Palermo presieduta da Alfredo Montalto
Non solo il processo lo ha celebrato avuto anche il coraggio non da poco nell'Italia di oggi di dire le parole più scomode che si potessero sentire sull'argomento
La verità su come andarono davvero le cose negli anni delle stragi
Stragi in cui ricordiamo l'en passant
Persero la vita fra gli altri
Giovanni Falcone Francesca Morvillo Antonio Montinaro Rocco Di Cillo Vito Schifani Paolo Borsellino Emanuela noi è di Walter cosina Vincenzo Li muli Claudio Traina Agostino Catalano
Per non parlare delle vittime civili di Roma Firenze e Milano
Le pene sono pesanti
Ma questa non è
Una
Lui
Fra ripetiamo le cose che sono importanti
Col
Ricordiamo che le pene non sono pesanti cioè le pene sono pesanti scusate
Ma questa non è una sentenza pesante è una sentenza storica e non ci vuole molto a capire perché
No no antimafia Saverio lodato se volete acquistare il libro all'uscita grazie grazie a tutti grazie grazie