Salone del Libro di Torino 2018 - Conversazione con Marco Archetti, autore del libro «Una specie di vento» (Chiarelettere)

Radio radicale l'ultimo appuntamento dal Salone Internazionale del Libro di Torino per questa giornata ragionata intensa che si è aperta con la conversazione sarà Roberto Saviano e si chiude con Marco Archetti benvenuto a Radio Radicale Marco grazie mille
Sei un nostro federe ascoltatore quindi diciamo meriti dei punti fedeltà dei minuti in più nelle interviste fedelissimi se posso usare una correzione fedelissimo vive a casa via lo sanno
Bene quindi avremo tante persone che sapeva che ce lo diranno visto viale entriamo ce la gamba tesa regionale delle persone anzi grandi conversioni tutto non immaginate libere quindi ancora un grande potere salvifico di radio radicale
Benissimo allora siamo qui per conversione in torna il tuo ultimo romanzo edito da Chiare lettere collana narrazioni
Una specie di vento il vento di questa storia è quello di Piazza della Loggia ventotto maggio mille novecentosettantaquattro Brescia storia vissuta cicatrizzata ancora agonizzante in parte vi chiederei storie essenziali perché essenziali purtroppo sono gli anni che hanno vissuto non tantissimi alcuni vite spezzate mescolate a una sapiente narrazione
Come mai a un certo punto ci si è dovuto fermare ad ascoltarlo poi il vento di Brescia e di quella piazza
Ma personaggi in realtà i i fatti di piazza Loggia hanno accompagnato la mia vita da da sempre
Faccio fatica a ricordare un momento in cui nella mia memoria cominciano i racconti su piazza Loggia io sono nato due anni dopo la strage perché sono del settantasei marzo settantasei quindi su Moto due anni dopo però come dicevamo prima in realtà i raccontini sono sempre stati fatti con dovizia di particolari mio padre poi mi ha non mi ha mai risparmiato il racconto di quell'epoca ricordo dirittura se posso dare uno squarcio di vita domestica
Che la domenica mattina passeggiava in piazza davamo da mangiare ai piccioni era un in grande topos dell'infanzia di quelli che hanno la mia età a Brescia
E mi ricordo che mi portava sempre davanti alla a quel cestino a quella a quella colonna che poi in realtà è rimasta rimasta c'è la mastica Touré al servizio del ce lo scavo della bombato là dove c'era il cestino tuttora mio padre mi portava lì davanti mi diceva che gli era successo qualcosa di terribile
E io leggevo non leggevo databili leggeva lui perché non cura più piccolo non ho ancora l'età della lettura e gelo questioni e addirittura mi domandavo come mai mio padre mi mi raccontasse questo fatto mi leggesse questi nomi addirittura miracoli dopo sulle nei parenti
Perché erano veramente molto presenti nel nelle sue parole
E per cui per me racconta scegliere di scrivere questo libro non è stata non è stato un fatto improvviso non non ho dovuto non c'è stato un fatto scatenante ho dovuto aspettare semplice semplicemente per modo di dire i momenti più mi fossi sentito pronto prescriverlo perché comunque per la sua stessa struttura è un libro che prevede il fatto che
Ci si prenda una qualche responsabilità dopotutto io faccio parlare otto persone no
Quindi si è trattato semplicemente di aspettare il momento in cui dentro di me
Forse maturo il il lei il momento di di di raccontare
Ecco il racconto affidato a redento Perroni un una voce narrante che
Diciamo restituisce anche
E non solo è piena dignità leviga le storie ma ci porta diciamo anche in questa operazione di cucitura rispetto al ai due piani a quello narrativo e a quello effettivo della della cronaca delle storie all'interno
All'interno di questa diciamo di questa narrazione specifica esisteva un
Diciamo una sorta di distacco dato dal dal tempo dall'età dal dal mondo che comunque nel frattempo è cambiato
Questo distacco in qualche modo crea una clima narrativo secondo me molto molto interessante
Le vite e le storie delle vittime di quella strage in qualche modo diventa una sorta di romanzo collettivo
Cioè se era proprio questo l'obiettivo gravano questo quello che mi proponevo
Di fatto la voce di redento Peroni da un po'la cornice narrativa e consente a queste otto voci di non essere semplicemente otto apparizioni no otto insorgenze monologante i nella storia ma da loro continuità per cui realtà attraverso la voce racconto divenendo Peroni che le cucce che le le coordina quasi inconsapevolmente che le e le le le le le colloca all'interno dello le colloca sullo stesso sfondo poi l'acconto chiedendo però non si ferma piazza Loggia perché si arriva perfino a raccontare l'undici settembre delle delle vittime Italo Amédée i parenti delle vittime italo americane in chiusura del libro perché redento Peroni
è uno dei sopravvissuti della piazza ed è uno degli animatori insieme a Manlio Milani più attivi della Casa della memoria
Poi l'anno scorso se non erro
Andò andò proprio in America per per curare un incontro di questo tipo con i parenti italo americani e secondo me era interessante anche raccontare questo perché c'è piazza Loggia che incontra l'undici settembre
Non voglio stabilire dei collegamenti arbitrari di tipo storico e politico perché è assurdo non non ci sono punti di contatto di nessun genere però c'è un punto di contatto che è quello del mobile la sofferenza delle persone e del modo in cui l'hanno vissuta del modo in cui sono stati costretti a viverla
Si parla la difficoltà di mantenere un rapporto tra parenti delle vittime per esempio in America laddove la la dispersione inevitabile
Davvero rischia quasi di mettere in pericolo proprio il farsi di una memoria collettiva cosa che a Brescia
Se mi è permesso il salto geografico e culturale cosa che invece è stato possibile grazie a casa della memoria Grazia Manlio Milani perché la sera ventotto maggio
Quando Mario Milani rientra in piazza dall'ospedale dove gli comunicano che sua moglie morta per sua moglie non c'è più niente da fare era Livia Bottardi è raccontata in questo in questo romanzo
Ma io sente la necessità di tornare in piazza sente la necessità di diventare di aiutare a costituire la risposta a una domanda aperta a una domanda drammatica e tragica
In merito a questi fatti e mentre ritorna in piazza la gente lo abbraccia lo accoglie lui da quel momento questa è la grandezza umana politica e civile di Mannino da quel momento lo ha sentito la necessità di prendersi una cd falsi carico di una città di farsi carico di tutte le domande aperte e di un percorso piuttosto tortuoso e accidentato dal punto di vista processuale di farsi carico di tutto questo e di cercare di far rinascere la vita dalla morte in fondo anche questo era più umilmente devo dire per quanto mi riguarda l'intento che avevo nello scrivere questo libro questo libro a
E la morte in ritardo di duecento pagine
è il tentativo di tener vivo ancora qualcosa però utente tipo gioioso questo libro che mentre lo scrivevo mi rendevo conto che stava lievitando tra le mie mani inconsapevolmente per fortuna talvolta i libri che si scrivono sono più intelligenti di noi vedono più lungo sanno molto bene chi sono
E questo libro si tratta solo di un canto di vita e mi sembra che sia bello
E che sia giusto che sia accaduto così ho assecondato questa questo flusso perché è pienamente coerente con quello che mandi a casa della memoria e Brescia è riuscita a fare di piazza di piazza Loggia
E qualcosa di importante per la città ma di importanti credo per il Paese perché piazza Loggia non è un fatto isolato che non ha alcun collegamento con la storia italiana come sai molto bene
Ecco e prove entriamo impone veri che di questo libero proprio sulla storia di Lidia Bottardi trentadue anni professoressa di lettere
Sono io il folletto sono quella che ama la poesia mano scrive poesie sono quella che ama i romanzi ma scrive lettere sono quella che corre sempre quella del qui e ora mentre tu sei quello che cammina quello della e dopo io sono quella del punto e accapo tu sei virgola io sono quella che studia con la tv accesa tu quello che dice ma come accidenti fai io sono quella che non sa più dove finiscono gli altri e dove cominci tu perché per me fai parte di tutto
Quella sicura che il coraggio maggiore consiste nel guardare le cose come sono senza disperare quella convinta che ogni pensiero bisogna dirlo subito altrimenti si rischia di non dirlo più di non essere più in tempo tu Maniglio sei sicuro di te
E vi accettando il meglio io invece di fido quello che non trovo giusto
Insieme siamo il coraggio di andare avanti attraverso le cose senza evitarle
Io sono quella che ha fretta tu quello che aspetta io sono quella che come il fuoco vuole trasformare tu sei quello che come il pensiero sa discernere
Queste sono delle righe che introducono appunto il capitolo che riguarda Livia Bottardi la moglie di Maglio
Milani e
Diciamo sono delle delle dighe che ci portano diritti al cuori di questo libro perché la differenza
Diciamo tra la la storia e la narrativa si percepisce soprattutto nella narrazione delle vite degli altri di quello che fondamentalmente possono aver pensato Amato voluto dire quindi questa
è un'operazione veramente riuscite giova forse se avessimo avuto sempre
Il tatto di trattare le vite delle vittime e alle volte anche dei carnefici perché meno vedendo quello che in qualche modo avevano dentro quello che portavano dentro
Forse avremmo una memoria perfettamente integrata con il nostro quotidiano
Sì molto giusto molto intelligente quello che dici molto profondo
Io quando ho scritto questo libro mi sono reso conto come ti dicevo prima che si prepara i permessi una grande responsabilità no si trattava di
Invocare delle persone innanzitutto è stata una grande documentazione una lunga documentazione anche importante dirlo perché il suo disastrato il libro che nasce da un patimento di studio abbastanza visitato Lalla specificati entro tre di cui ho sentito la necessità perché ho detto
Questo non è questa un'opera di fantasia
Non è un'opera di storia o di storiografia
Non ne ho la la la la la struttura intellettuale non ero non è il mio mestiere che faccio lo scrittore
Però secondo me
Le due cose dovevano integrarsi ho cercato di trovare quel punto di sutura tra la storia e l'immaginazione fedele a un principio che io condivido che amo molto che per esempio Mario Vargas Llosa
è porta avanti e che ha non mi somiglia una mente paragonando ovviamente sto citando un e addirittura dedicato un saggio molto veloce ma la verità delle menzogne Belice dopo tutto in questo saggio dice molte cose Transactions che dice dice anche il fatto che uno scrittore dopo che ha
Dell'utilizzo
Molto materiale dopo che ha Ruminato e ha studiato produca poi su questa base dell'immaginazione siamo sicuri che produce una menzogna che sia menzognera probabilmente questo tipo di menzogna perché di questo si tratta no nell'immaginazione investire della scrittura
Scrive romanzi vuol dire questo romanzi sono bugie
Moravia quando gli chiedono che mestiere fa rispondeva schivo balle
Vorrei essere meno drastico però di fatto si tratta di dar corpo l'immaginazione
Però siamo sicuri che quell'immaginazione quando adeguatamente nutrita quando seriamente nutrita
Vada così
Va beh in territori così alieni rispetto a quelli della storia o della capacità di raccontare qualcosa io ho cercato di battendo mi continuamente perché questa è la stizza di questo libro è stata torturata da molte domande domande che a dirti vero continua a farmi anche in questi giorni che il libro in libreria perché perché si perché un libro delicato
Non solo per l'argomento ma per il rapporto che ho con alcune delle persone che sono che sono chiamate in causa in questo libro preso fatto molte domande
E alla fine ho deciso di abbandonare ogni paura e di provare a dare a otto persone questi otto personaggi e qui sottolinea l'aspetto più letterario otto voci diverse quindi ho cercato da questo punto di vista mi sono preso tutti i diritti del mio mestiere e tutti i terreni del mio mestiere che è quello di trovare delle voci e di saper e di provare a salvare a contare delle voci con la voce di redento che attraversa questi otto questi otto monologhi
Ho dato la la la cornice storica però è vero quello che dici tu probabilmente se avessimo se facessimo più spesso uno sforzo che assomiglia a questo no uno sforzo di
Di empatia di penetrazione profonda della mentalità delle persone attraverso lo studio ma attraverso la capacità di sentire capiremo un po'meglio tutto
Caino Abele proposizioni
Dico crociere possiamo dire che se nella metafora pirandelliana ci sono dei
Personaggi in cerca d'autore in me una specie di vento sono i personaggi che sono andati a a scuotere l'autore per diciamo rientrare all'interno
Di questo libro che è un libero e l'importante poetico
Profondo che sicuramente ci farai vi farà riflettere insomma su un momento della nostra storia recente che è ancora una ferita aperta uno spartiacque
Su cui diciamo vale la pena ancora fermarsi a riflettere non tanto su presunti mandanti presunti colpevoli ma su quello che poi l'umanità perde e che un libro così ci restituisce ovvero le persone e le loro storie loro vite e quello che hanno dato che avrebbero potuto continuare a dare al nostro Paese
Grazie a Marco Archetti verrà riservata conversazione una specie di vento Piazza della Loggia ventotto maggio
Del Milano centosettantaquattro edito da Chiarelettere grazie ad Alessandro Ruffini il Meriggi a e a voi che ci avete ascoltato il seguito fino a questo momento
Rimane dei colori perché continua di trasmissioni di Radio radicale e riprendono domani in le nostre interviste le nostre i nostri approfondimenti dalla Salone Internazionale del Libro di Torino padiglione quattro stante V. trentuno buona serata