Sono stati discussi i seguenti argomenti: Cultura, Letteratura, Libro, Poesia, Societa'.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 16 minuti.
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scrittore
Radio radicale bentornati ad un nuovo appuntamento delle parole le cose la nostra rubrica di approfondimento culturale
Ed oggi siamo lieti di ospitare nei nostri studi Sergio Claudio Perroni benvenuto radio radicale Sergio ben trovato buongiorno grazie del basket
L'occasione per questa nostra conversazione riuscita del tuo ultimo libro edito dalla nave
Di Teseo collana le onde entro avvolte nel tuo sonno con presto con postfazione di Sandro Veronesi questo possiamo definirlo come un libero che ci accompagna ci potrebbe far compagnia in tanti attimi in tanti aspetti della nostra vita è un libro anche in qualche modo si apre verso il lettore una forma di scrittura molto sinuoso molto bella molto profonda
Che in qualche modo si pone al centro un tema importantissimo ovvero l'essenza dell'animo umano che senza della carne viva della storia di Mino Dinoi sentimenti la misura
Dei sogni ma soprattutto la misura di quello che in qualche modo cerchiamo di afferrare nell'arco delle nostre aggiornate allora come arriva alla scrittura questo in troppe volte nel tuo sonno
Sul piano della forma in realtà questo tipo di scrittura con uno dei brani Brevi
A perdifiato diciamo che hanno un flusso tra il il trascinante trascinato nel senso che non c'è una scansione
Con i punti con con gli a capo come nella poesia o con i punti come la prosa ma è tutto un unico flusso
Nasce dal mio precedente
Libro che era un romanzo perché che era il principio della carezza in cui si confrontavano due personaggi e ogni tanto questi personaggi avevano un'escursione
Di pensiero proprio che non veniva Espresso ma che il lettore trovava ed era appunto questo tipo capiscono il pensiero non ha interruzione il pensiero umano
Ed è poetico di per sé nel senso che
Difficile trasferirlo su meno si prova a trasferirlo in maniera scorrevole musicale sulla sulla pagina ma in realtà il pensiero
Non a interruzioni delle imponiamo noi quando andiamo a capo mettiamo un punto ma anche metaforicamente con con la vita realtà secondo me il pensiero
Dal primo pensiero che abbiamo la formazione del pensiero in poi non viene mai interrotto perché da ogni pensiero ne nasce un altro
E ogni pensiero ne provoca un altro N non esaurisce né ne assottiglia N n avvolge
Il precedente lo avvolge il successivo ognuno nasce dal precedente quindi ad un continuo flusso io ho cercato poi ovviamente sulla pagina vanno isolati questi blocchi ma e e questo che ho cercato di rendere possibile e leggibile soprattutto in maniera scorrevole maniera musica
Ecco sembrano in qualche modo delle aperture queste
Diciamo queste pagine delle aperture e spesso anche su uno dei temi su dei particolari che la nostra vita quotidiana ci sfuggono un po'per la fretta un po'per la nostra volontà di essere sbadati di non prestare
Caso alla bellezza la centralità di quello che in qualche modo è la la vita umana in tutte le sue forme e allora
Come è stato anche per te mettere al centro della scrittura forse quello che spesso tendiamo a dimenticare come come come nazione umana mi verrebbe da dire
Perché era era quello che volevo rendere come
Diciamo io definito un atlante del dell'io interiore perché ogni brano è praticamente come un piccolo continente un'isola in cui si circoscriversi incornicia si fissa un'emozione un sentimento una paura tutte cose che noi proviamo quotidianamente ma che nel come ha detto giustamente tu parla dal furore del vivere
Ho trascuriamo
Ho rimuoviamo apposta
E a me interessava invece creare in ogni pagina uno specchio per il lettore uno specchio che riflettesse quello che prova e che spesso non riesce a a dire neanche a se stesso perché
Queste pagine vorrebbero essere delle delle scosse di emozione delle scosse di esperienza delle scosse di sentimenti
Innestate su un tessuto che spesso sembra chiuso in se stesso ma soprattutto più su passa stesso
E e e in e in questa maniera
Almeno ho ho tentato di comunicare quello che
Noi viviamo e sentiamo
E pur essendo bello non cogliamo fino in fondo o essendo brutto rimuoviamo
Ma conviene metri di attizzare uno conviene rifletterci perché ha degli aspetti che posso come il rapporto con il passar c'è ad esempio questo continuo nostro tornare al passato rifugiarsi nel passato che in realtà è una specie di zavorra molto spesso perché e irraggiungibile ed è un'illusione non non possiamo rivive darlo e e lo facciamo solo per scappare da quello che l'ineluttabile che abbiamo davanti
Ecco proprio in virtù di questo ineluttabile di questa diciamo fuga in avanti questo si compone a mio avviso anche come un dizionario sulla complessità diciamo ci sono anche i temi che toccano le corde
Più interiori di temi che fanno male
Anche una sorta di
Riflessione profonda sull'io
C'è questa pagina l'io sia mese che appunto Nedo un po'diciamo nell'ne leggo qualche riga
Dormo ogni notte accanto all'Io clandestino che mi porto dietro sfioro le cose di me che non voglio scoprire la zona di Meda cui conviene scappare vedo distintamente i contorni del mio carico di segreto i suoi effetti suoi influssi il nascosto che zavorra la mia parte emersa quello che la fa incagliare
Per non scoprirsi per qualche istante perfino chiaro come sbarazzare minima mi sforzo di non riconoscerlo mi convinco che è solo una quota di me reduce dei sogni dell'altro degli altri
Vivo sia ammise che nel sonno va a recitare in me nelle loro fantasie a far di cose che non dipendono dalla mia volontà sulle quali nonno potestà
Per i cui esiti non voglio responsabilità e rimando il risveglio ecco diciamo questa diciamo pagina che che che punto si intitola gli ossia messe forse ci racconta proprio anche di questa lotta che avviene all'interno
Sia della tua scrittura ma anche all'interno della nostra esistenza Yvette trovarla diciamo così spiattellato a verbalizzata anche sul libro è un elementi ulteriori di riflessione
è questo dovrebbe essere io certi casi avrai notato passo dal dal dalla prima persona la seconda alla alla prima persona plurale sui temi un po'più scabrosi uso la prima persona ma in realtà sono esperienze che io
Condivido con il lettore in cui immagino che il lettore si specchi perché credo che chiunque abbia Dinoi abbia unico siamese che lo che lo rallenta che lo zavorra che si nasconde
E quindi la lotta con Lino siamese
è una caratteristica di tutti e il perdere o o quanto meno all'evitarne la prese liberarsene e liberare il passo in maniera da poter godere di cose anche positive è una lotta che fu che abbiamo tutti e quindi è di quel tipo di sentimenti e di e di isole di animo umano che mi interessava illumina
Ecco tra gli altri termini c'è anche questo che tu accennavi di illuminare sembra quasi appunto racconti anche in una in un altro in un'altra pagina in cui appunto dice che le luci sono fatte anche per spegnersi soprattutto non c'è mai una continuità nella luce però al tempo stesso questo è un libero che vive
Di queste due parti e la parte spesso sommersa viene illuminata dalle parole allora
Questo esercizio che tu hai fatto un esercizio che non è solo lessicale mai anche in esercizio morale interiore in qualche modo viene alle volte assolutizzato in letteratura
Viene reso assoluto perché o si sta da una parte o si sta dall'altra invece tu come sei ti sei diciamo addentrato in questi due emisferi
Per non diciamo cadere nel troppo luminoso nel troppo oscuro ma non non mi sono dovuto sforzare perché secondo me
è la vita stessa cioè la vita bipolare non siamo noi a essere circolari che la vita e e quindi è la vita che ci spegne
E che ci li accende con determinati stimoli se tu vedi ci sono delle parole sono parole a volte delicate e a volte avvolto delicate e fragili come fragile l'amore per esempio sono potenti come potente il dolore cioè c'è un alternarsi che non dipende da noi dipende dall'esperienza
Quotidiana e questo alternarsi di luce e ombra è quello che viviamo
Abitualmente quello che cerco di fare io di gettare un po'di luce nella nel nell'ombra ma solo per capire di più e per accettare di più e anche per assaporare meglio quello che viviamo
Ecco ce Sandro Veronesi ricordiamo autore della postfazione che nell'incipit dice qual è la tua preferita riesce qui non ho dubbi la mia preferita è sapere la strada andiamo a leggere perché
La preferita di Veronesi era senza dubbio anche
Indicativa per comprendere anche lo spirito di questo libro timori nel buio e non ti trovi cammini piano tra le pareti di casa ma ciò che ti aspettavi non lo tocchi ciò che sfiori inatteso arriva troppo presto troppo tardi a spigoli nuovi profili inauditi
Allora cerchi a tentoni interruttore più vicino accende un attimo la luce per rallentati solo un attimo per non svegliati del tutto e quell'attimo ti basta per individuati per riconoscere il tragitto un istante che scompaia per incidere né attualmente la planimetria del buio e di premi ad avanzare con la certezza di ogni passo di ogni gesto
Tra forme di cui ti fidi convinto di sapere la strada dell'invisibile ma farti andare avanti è solo il ricordo di quell'attimo guidarti è solo la memoria
Della luce
Ecco questo sapere la strada in qualche modo ci riporta anche se vogliamo a al al potere istintivo della nostra animali volte camminiamo andiamo e la strada la sappiamo senza bisogno che ci siano o troppo dei sentieri a dirci se è giusto o meno correggerla ecco sembra anche dirci questo libro che anche di spregiudicatezza e distinto vive l'uomo
Sì non sempre questa memoria della luce quell'istante in cui tue acceso la luce subito spenta per non lo svegliarsi o tutto ma per orientati
Spesso quella luce ha illuminato delle cose
Inesatte
Quello o quella memoriale altera altera con la planimetria del buio che tu hai pensato di individuare quindi
Ti orienti
Come ti porta
La presunzione di quello che hai visto in quell'istante di luce
Una una trasparente quasi banale metafora di come viviamo noi perché andiamo avanti per la lampi di illuminazione di di di di certezza del del come muoverci che a volte sono esatti a volte sono illusorio ci portano sbaglia sbattere però a farci andare avanti continua a essere sempre la memoria di quell'istante di luce in cui abbiamo acceso e ci siamo guardati intorno
Ecco Sergio scrivere questo libro cosa ha significato anche per il tuo percorso di autore
Ma ha significato misurarsi con io un un flusso di esperienza interiore
Molto potente
Cercando di rinunciare
Alla banale cronaca Autobiography perché io ho l'idea sempre che il libro debba essere uno specchio in cui si possa riflettere letture e non si rifletta l'autore
Il lettore deve immedesimarsi deve ritrovare se stesso
E se tu fai troppa attenzione a te stesso come autore non si può immedesimarmi o stai condividendo un esperienza è stata semplicemente mettendo in mostra
Una comunque viziata visione di te stesso che ai
E quando scrivi qualcosa del genere difficile staccarsi atte
Comunque per Chess sci ispirazione ci deve essere allontanamento da te stesso
Perché tu possa non lo so come letto ci sono anche dei delle illusioni racconti in cui mi io mi sento molto più o la pazza del porto
Che è stata violentata da giovane ripete in francese perché francese si è arenata in questo posto e a questa questa questo candore questo sangue di ripetere sempre la stessa cosa ho con me la mia cartella e il mio esercito che è una cosa secondo me di una di una forza o o con la madre di un bambino deforme
Che vedi in una sala d'attesa e ti immagini una giovane madre immagini
Mentre la guardi guardi bambino ti immagini carico di speranze che aveva prima di questo di questo e la fatica e l'odio per tutti quelli che stanno bene un odio umanissimo e vedere il proprio sui figlio afflitto in quella maniera ecco per calarsi in questo tipo di visione
I racconti questi sono vari
Degli staccati a te quindi diciamo che è questa la cosa più
Difficile
Abbandonare quell'Io siamese che cercano ingombranti con la propria presenza futile in maniera da poterti immedesimato e tu come autore
In storie emozioni sentimenti che ti sembra o che pensi o che immagini ti inventi di vedere negli sguardi di quelli che ti passano accanto
Cosa
Bene allora il tempo a nostra disposizione è terminato insomma nonostante ci sforziamo di comprendere le ragioni del mondo a finitezza del tempo rimaneva purtroppo in relazione radioso nella terra di l'assioma indefinibile io vi consiglio nuovamente entro avvolte nel tuo sonno edito dalla nave di Teseo
E ringrazio Sergio Claudio Perroni per essere stato nostro spiegazione a circuito chiuso
Grazie a Luciana Bruno in regia e grazie a voi che ci avete ascoltato e seguito fino a questo momento rimanete con noi perché continuano le trasmissioni
Di radio radicale
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