Sono stati discussi i seguenti argomenti: Elezioni, Esteri, Iran, Medio Oriente, Orban, Rassegna Stampa, The Economist, Trump, Tunisia, Ungheria, Unione Europea, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 20 minuti.
Rubrica
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Quel giorno gli ascoltatori di radio radicale sabato tredici gennaio questo è l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta diversità i temi di cui parleremo quest'oggi partiremo da Donald Trump il presidente americano di nuovo su tutte le prime pagine per le sue dichiarazioni su i Paesi africani l'Iran altre
Iniziative l'Economist uscito ieri nelle edicole europea dedicava Trump la sua copertina del suo editoriale a un anno dalla sua entrata in funzione quasi manca ormai meno di una settimana interrogandosi la presidenza tante davvero così negativa
Il bilancio lo vedremo dal punto di vista delle cose fatte non delle cose dette alla fine non è Pezzi Simmons sottolinea l'Economist che pone un problema più profondo giudicare Trump non per quello che è quello che dice ma per quello che fa anche perché Tramper rimarrà ancora alla casa bianca vedremo poi brevemente alcuni commenti su le ultime iniziative o dichiarazioni del Presidente americano New York Times sulla questione
Dei dei paesi africani è tempo di dirlo Trump un razzista l'Washington post sulla possibilità che rimette in discussione l'accordo Nafta con Canada e Messico Trump sta cercando di smantellare il libero commercio c'è poi la politica
Estere in particolare la Siria vedremo il Washington post secondo cui la Russia prende di nuovo in giro gli Stati Uniti
In Siria mentre il Times di Londra ieri commentava la possibile
Fine o meglio la possibile introduzione delle sanzioni nei confronti dell'Iran
Invitando Donal Trump a non compiere questa morsa ci occupiamo poi di Tunisia dove sono scoppiate questa settimana in cure
Rivolte di carattere sociale vedremo l'editoriale di le monde il rovescio della medaglia al titolo il quotidiano francese
Chiede l'Unione Europea di muoversi di aprire gli occhi sulla crisi sociale tunisina
E infine parleremo proprio di Unione europea o meglio di uno dei suoi Stati membri in Ungheria Viktor Orban annunciato le lezioni per lotto di aprile e il Wall Street Journal pubblica un editoriale molto duro nei confronti del primo ministro ungherese
Testo e democratico per l'Europa in Ungheria borselli sta tollerando attacchi alla democrazia nel cuore
Dell'unione europea ma cominciamo da Donald Trump dall'economista copertina l'editoriale la presidenza Trump a un anno è davvero così negativa
Scrive il settimanale britannico ha quasi un anno dall'inizio della presidenza di Donald Trump ci si deve chiedere se tutto questo abbiamo senso in un fare fuori il racconto Bursi Parodi Michael Wolf
Di come funziona la Casa Bianca i leader del mondo libero è descritto come un bebè imperatore mostruosamente egocentrico che il suo stesso staff definisce inadatto all'incarico
L'America dibatte sullo stato di salute mentale del Presidente apparentemente incapace di controllarsi Trump alimenta le fiamme usando Twitter
Per dire che è un genio molto stabile o per minacciare la Corea del Nord vantandosi delle dimensioni del suo bottone nucleo nucleare il tram Puocci è un'attività compulsiva quella di seguire Trump
Chi non si è messo ad aspettare il prossimo twitta
Anche se con orrore date le responsabilità che a quest'uomo sulle sue spalle e quanto Trump inadatto per la presidenza
L'attenzione sul carattere di Trump è ragionevole e necessaria ma per fare un vero bilancio della sua presidenza
E cosa incompleta
Anzi potrebbe essere una distrazione pericolosa per capire perché incompleta basta guardare come sta andando l'economia americana la crescita e altre due per cento i salari sono cresciuti più dell'economia da quando Obama se n'è andato la disoccupazione ha continuato a scendere
La Borsa salire Trump e fortunato l'economia mondiale sta beneficiando della ripresa sincronizzata più forte dal due mila e dieci ad oggi
Ma tant'è anche riuscito a convincere l'industria America che Luís e dalla sua parte
Malgrado le varie minacce in campagna elettorale Trump non ha messo in pratica la parte più pericolosa del suo programma il candidato Otranto voleva imporre tariffe del quaranta cinque per cento sui prodotti cinesi riscrivere l'accordo Nafta con il Canada e con il Messico
Almeno per ora nulla di tutto questo è accaduto anche se sul Nafta ci potrebbero essere novità presto da candidato Trump aveva descritto la NATO come obsoleta e proposto l'espulsione di massa di undici milioni di immigrati illegali ma l'alleanza occidentale
Regge e il livello delle espulsioni negli ultimi dodici Mesic non è diverso
Da quello degli anni precedenti dal punto di vista legislativo i successi sono stati modesti per Trump una riforma fiscale che tagli alle aliquote semplifica le regole sottofinanziata ci sarà dunque deficit l'antipatia di Trump per la regolamentazione a rinvigorito gli spiriti animali del capitalismo ma con un costo ancora imprecisato per l'ambiente e salute umana
Trump ha deciso di ritirarsi da raccordo di Parigi sul clima cosa che l'Economist trentina sia folle ma e anche un era anche un obiettivo del del partito repubblicano il suo opportunismo e la mancanza di principi per quanto vergognosi potrebbero spingerlo ad essere più aperto rispetto suoi
Predecessori a fare compromessi questa settimana Trump ha annunciato un piano per espellere migliaia di Salvatore inni ma anche accennato la possibilità di una più ampia riforma dell'immigrazione sarà Davos e dunque dovrà confrontarsi con di Global insistite
Prosegue l'Economist come abbiamo più scritta come abbiamo scritto più volte nell'ultimo anno Trump è un uomo con difetti profondi che non ha il giudizio il temperamento necessaria a guidare un grande paese l'America è danneggiata dalla sua presidenza ma a un certo punto giudicare il suo carattere diventa cosa inutile anzi dannosa perché sottintende il desiderio di rimuoverlo dall'incarico e per ora questa è pura fantasia anzi per l'economista rimuoverlo forzatamente sarebbe controproducente perché
Metterebbe in crisi in qualche modo l'assetto costituzionale
Dell'America tanto più se per ragioni più politiche che giuridiche Trump è stato una presidente molto scarso nel suo primo anno
Nel suo secondo potrebbe causare gravi danni all'America ma qual è il punto la telenovela presidenziale in realtà è una diversione lui e la sua amministrazione devono essere ritenuti responsabili dunque giudicati per ciò che fanno davvero non per chi sono
Così l'Economist in questo editoriale pure pure le dichiarazioni di Trump ma in Italia in qualche modo siamo stati abituati a questo genio era Silvio Berlusconi ancora in parte approvato molti moli
Le dichiarazioni di Trump continuano a monopolizzare l'attenzione rispetto alla policy alle decisioni politiche
Di tra tra il New York Times per esempio pubblica un commento di Daevid Leonard sulle parole dette da Trump sui Paesi africani ne trovate le trovate sui siti internet senza ripeterle è tempo di dirlo tanto razzista non possiamo sapere cosa c'è nel suo cuore ma possiamo descrivere accuratamente il suo comportamento e Leonardo va oltre
La questione dei paesi africani
C'è poi i la vicenda del Nafta con Trump che intende rilanciare l'idea di modificare questo accordo commerciale con il cane del Messico Trump sta cercando di smantellare il libero commercio cosa che è quasi impossibile questo il titolo di un editoriale del Washington post ci aspettiamo
E ci auguriamo che fallisca
La politica estera molto confusa
In qualche modo messa nelle mani di altri per esempio in Siria il Washington post pubblicava ieri un altro editoriale
Del titolo la Russia presi in giro gli Stati Uniti Siria di nuovo
L'Amministrazione Trump deve condannare i rinnovati attacchi del regime Assad contro la popolazione siriana
E deve condannare il sostegno attivo di Mosca per questi attacchi il riferimento sono gli attacchi a butta alla periferia di Damasco e alla Provincia
Nel nord della Siria di Idlib dove dove dovrebbero esserci zone di delle scale edition
E tra l'altro non state pur positivamente salutate da Donald Trump sponsorizzate da dalla Russia la realtà ebbene diverso da questo tra l'altro sta spingendo migliaia di siriani a fuggire di nuovo verso la Turchia potrebbe avere ripercussioni sull'Europa a proposito di questa regione del mondo di Trump dell'Europa il Times si ricava il suo editoriale all'Iran a questa questione dell'accordo sul nucleare Trump
E le sanzioni questa settimana giovedì Federica Mogherini insieme ai ministri degli esteri di Regno Unito Francia e Germania incontrato zaristi il ministro degli esteri iraniano per tentare di salvare in qualche modo questo accordo sul nucleare
Sul cassare terra nel titolo dell'editoriale del Times l'Iran non crede di poter diffondere il caos mettendo l'Europa contro gli Stati Uniti i ministri degli esteri dell'Unione Europea
Hanno incontrato la loro controparte iraniana giovedì a Bruxelles il momento sfortunato
Con circa tre mila settecento manifestanti arrestati almeno ventuno morti negli scontri oltre naturalmente a centinaia di persone torturate o picchiate nelle carceri questo non era il momento per stare spalla a spalla con il regime iraniano
Ma c'era poca scelta alle relazioni tra l'Occidente Teheran sono diventate così complicate che i governi europei non sanno più quando come fino che punto fare pressioni nei confronti di questo orribile regime il presidente Trump deve decidere se gli Stati Uniti continueranno a sospendere le sanzioni sul nucleare dopo l'accordo raggiunto
Con l'Iran nel luglio del
Due mila e quindici lo trovo bere Trump aveva rifiutato di certificare il rispetto dell'accordo da parte dell'Iran ma aveva anche evitato di ritirarsi unilateralmente dal patto nucleare il Times spiega che Trump alcune buone ragioni per criticare l'accordo la prima non è così buona e più che altro di carattere politico personale si tratta di un trionfo della diplomazia multilaterale dell'amministrazione
Obama c'è poi però un problema più tecnico Teran potrebbe sfruttare alcune falle dell'accordo per proseguire
Parte del suo programma in modo clandestino tante soprattutto però preoccupato di alcuni elementi che non sono legati direttamente l'accordo
I guardiani della rivoluzione stanno usando i fondi liberati dalla fine delle sanzioni per orchestrare la repressione in patria
E fu e e e finanziarie le avventure militari nella regione
L'accordo inoltre copre sì la non proliferazione ma non i test di missili balistici in sostanza questo accordo era basato sulla speranza che l'Iran si sarebbero informata e liberalizzato fino a non ricercare più armi nucleari è difficile su questo essere in disaccordo con molte delle critiche di Trump
Ma ciò detto Trump farebbe bene ad ascoltare non solo gli europei che difendono l'accordo ma anche la sua cerchia ristretta questo non è il momento per permettere all'Iran di dividere l'Europa dall'America secondo il Times e allora cosa fare la cosa migliore sarebbe compartimentale dividere in compartimenti diversi
Le politiche nei confronti dell'Iran l'accordo può essere migliorato senza doverlo rinnegare totalmente si può fare pressione sull'Iran affinché il regime accetti procedure di verifica più dure in parallelo si deve essere più duri sulle sanzioni non nucleari
Legate al sostegno dell'Iran di gruppi terroristi come hezbollah e Hamas
E poi ci sono diverse sanzioni mirate che potrebbero essere prese contro i comandanti dei guardiani della rivoluzione i responsabili della recente repressione i manifestanti nelle strade dell'Iran
Dicono che il denaro liberato dalla fine delle sanzioni è stato dirottato dal regime per finanziare le sue operazioni militari
I lariani vogliono vivere in una società che non sia definita dalla violenza è una richiesta giustificata e l'Occidente farebbe bene a sostenerli così tra l'altro il Times ci spostiamo geograficamente anche esse non di molto
Alla Tunisia dove questa settimana sono scoppiate rivolte di carattere sociale che le monde scrive nel suo editoriale di oggi come il rovescio della medaglia il rovescio della rivoluzione della primavera tunisina del due mila e undici la rabbia sociale sta di nuovo destabilizzando la giovane Tunisia democratica scrive le Monde
Per l'inizio della settimana le manifestazioni si moltiplicano nel Paese profondo e in alcuni quartieri di Tunisi sono state provocate queste manifestazioni dall'entrata in vigore il primo gennaio
Di una legge di bilancio che prevede aumenti dei prezzi che colpiscono duramente gli strati sociali più modesti
A margine del manifestazioni ci sono stati incidenti saccheggi le forze dell'ordine hanno proceduto a seicento arresti queste convulsioni gettano una luce cruda sul rovescio della medaglia della transizione tunisina
Che viene celebrata all'estero il suo fallimento socio economico la rivoluzione del due mila undici che aveva portato al rovesciamento del dittatore Ben Ali accendendo la miccia delle rivoluzioni arabe era stata condotta dai giovani delle regioni sfavorita all'interno del Paese oltre all'aspirazione democratica la rivolta tunisina esprimeva una tesa economica Rifondazione di un modello di sviluppo concepito dall'élite al potere a Tunisi per favorire un litorale Prospero a danno del Paese profondo dimenticato sette anni dopo questo cantiere e in panne la frattura territoriale tra le due tunisini è più profonda che mai
Se la rivoluzione ha permesso di avviare un lodevole processo democratico non ha toccato il sistema economico in vigore prima del due mila e undici i gruppi di interesse che avevano beneficiato delle dittature precedenti hanno mantenuto le loro posizioni nel nuovo quadro politico è bloccato qualsiasi riforma
Radicale in particolare quella di un sistema fiscale iniquo
E tempo secondo le mode che lo sguardo esterno sulla Tunisia sia meno Leif
La celebrazione lirica del modello democratico tunisino non basta soprattutto non deve impedire di vedere che le forze dello status quo stanno svuotando la rivoluzione di una parte della sua sostanza
Se gli europei vogliono dimostrare la sincerità del loro sostegno al popolo tunisino devono essere più esigenti altrimenti il rischio è quello di una possibile restaurazione autoritaria
Esigere dei dirigenti tunisini di onorare la promessa del due mila undici e il modo migliore di garantire la stabilità di questo paese unico così la vede le mondo chiediamo invece con l'Unione europea o meglio suo stato membro l'Ungheria ci saranno lezioni lotto aprile e wall street journal ha approfittato di questo annuncio per pubblicare un duro editoriale nei confronti di Viktor Orban il test democratico per l'Europa in Ungheria
Bruxelles è stato levando attacchi la democrazia nel cuore dell'Unione Europea
Scrive il giornale gli ungheresi eleggeranno un nuovo Parlamento l'otto aprile e non aspettatevi che il voto sia un modello di libertà il primo ministro Viktor Orban il suo partito il Fidenza hanno trascorso gli ultimi mesi
A creare nuovi ostacoli all'opposizione senza che l'Unione europea abbia detto nulla Orban vuole ottenere i due terzi dei seggi in Parlamento per modificare la costituzione e non è lontano da questo obiettivo visto che il sfide beneficia di un sostegno doppio rispetto al secondo partito che l'estrema destra del job Bic tutto questo potere sarebbe pericoloso nelle mani di Orban che ha già spinto per una nuova costituzione nel due mila undici limitando la libertà di parola
Politica e creando una nuova commissione elettorale riempita di funzionari fedelissimi un'altra Commissione anche questa piena di fedelissimi di Orban appena multato l'opposizione per due virgola cinque milioni
Di dollari Orban ha preso di mira anche gruppi della società civile che si oppongono a Luís l'Università Centrale Europea fondata da George Soros diventato un bersaglio privilegiato
Una super maggioranza in Parlamento permetterebbe Orban di accaparrarsi ulteriore potere fino poter imporre una sorta di legge Marziale
Il mistero è l'approccio molto soft adottato dall'Unione europea di fronte agli attacchi di Orban alla democrazia Brussel sta cercando di sanzionare il governo in Polonia per infrazioni meno gravi
Budapest l'ha fatta franca malgrado l'erosione molto grado grave della libertà di parola e di altre norme democratiche una delle ragioni che Orban appartiene alla stessa famiglia politica di altri partiti di centrodestra
Questa immunità danneggiarla promessa che l'Unione Europea aveva fatto i nuovi membri come l'Ungheria negli anni novanta cioè la Democrazia
Queste elezioni sono un'opportunità dunque per Bruxelles
Orban risponderebbe con la sua solita retorica nazionalista contro l'Unione europea
Ma Rossella margine di manovra i fondi che da all'Ungheria anche se tardi l'Unione europea può ricordare agli ungheresi che gli abusi del Fidel
Non sono parte di una Democrazia sana così il Wall Street Journal con cui ci fermiamo da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale
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