Africa Italiana, Quali Afriche sono cruciali per l'Italia

Un pomeriggio a tutti grazie
Per essere qui Grazia
I nostri ospiti via via parteciperanno alla riflessione che abbiamo pensato stasera ed è per l'azione di un grandissimo piacere di accoglierà ancora una volta con il quaderno di Limes sull'Africa italiana ovviamente
Ne parleremo con Esperti di assoluta
Qualificazione d'esperienza in particolare
Il rappresentante del governo italiano sottosegretario Mendole il presidente la commissione difesa del Senato il presidente La Torre il grande piacere di rivedere azzanna ambasciatore
A Bujumbura che ambasciatore del Regno del Marocco con il professor Raffaelli
Con il quale se posso Mario ci lega un'antica frequentazione perché io da ministro chiesi proprio lui di occuparsi come inviato speciale
Del ministro di alcune problematiche estremamente importanti relative all'Africa che Mario Raffaelli conosce bene da lungo tempo che quindi grazie Lucio ancora una volta per aver dato questa possibilità di riflettere su un quaderno così interessante spero ci raggiunga
Lapo Pistelli vicepresidente di ENI
Che credo a causa di qualche ritardo di aereo di aereo non è ancora qui ma spero che ci sarà
Allora io
Desidererei per rivolgere un breve saluto non solo di circostanza mi sono annotato sfogliando questo quaderno che ho effettivamente spogliato
E scusandomi sin d'ora se poi passando il ruolo di moderatore a Lucio non potrò rimanere
Svolgimento di questa occasione di riflessione avevo annotato alcuni punti
Che
Indico magari come stimolo di riflessione ma insomma i temi che mi arrivano particolarmente colpito questo volume affronta molte questioni diverse
Ecco la prima questione e questa e quanto sia importante per un Paese se come l'Italia che indicare delle priorità
Che siano priorità di tipo tematico e priorità di tipo geostrategico geografico quindi aree e regioni Paesi che noi consideriamo in Africa prioritari
E temi che sono trasversali ad alcuni o a molti dei paesi che noi consideriamo prioritari ma che nel loro insieme costituiscono priorità e su tutto quel suo
Noi siamo abituati a parlare di investimento parlare di cooperazione di aiuto ecco vorrei sottolineare un aspetto anche ricordando come la storia della cooperazione italiana si è evoluta se noi investiamo
Sul tematiche e o su aree geografiche per noi prioritarie per l'interesse nazionale
Noi non spendiamo ma investiamo cioè otteniamo un valore aggiunto che coniuga l'interesse nazionale dell'Italia con la stabilità la sicurezza la prosperità
La lotta ai traffici e quindi in qualche modo nel
Tutelare
Il nostro interesse nazionale noi investiamo in sicurezza in sviluppo in crescita e rapporti politici questo per dire come nei lunghi anni in cui ciascuno di noi allora io ministro degli esteri oggi
Il sottosegretario Amendolara quante difese abbia potuto fare dei capitoli di bilancio perché venissi del delle finanze e del Tesoro ci dicono spendiamo spendiamo questa è un investimento e non è una specie è un valore aggiunto per l'Italia
E poi vengo a enucleare quelle che a mio avviso sono oggi è detto bene in questo volume ma nei nuclei alcune le priorità
Priorità geografiche Geo strategiche certamente il Sahel
è una una riga
In cui oggettivamente l'Italia aveva e credo avrà un interesse importante a lavorare a cooperare ad esser presente all'interno di un'area così grande perché in parte anche la Libia e sahariana la Libia in quanto tale la Libia certamente priorità in quanto paese nel quale esiste viene un vuoto completo di istituzioni di politica che va riempito e quindi noi non possiamo per metterci di non considerare la Libia come priorità assolute ma certamente vi sono aree su cui anche di recente il governo italiano ha investito come ho detto prima paesi come il Niger
Paesi come la Nigeria Richard resi della cintura sahariana in cui con iniziative di vario genere
Alcune più orientate alla sicurezza altre ai rapporti commessi al governo dei flussi migratori l'Italia ha dimostrato di voler essere presente ecco un'altra priorità geostrategica di cui poco si parla
Purtroppo direi così
Alcuni la danno per perduta io credo che l'Italia abbia una grande priorità e la Somalia
Non dimentichiamo ancora una volta la Somalia come la comunità internazionale ha dimentico negli anni novanta abbiamo visto cosa è successo
E tre infine sempre come priorità geostrategica diciamo regionali
L'Italia è forse uno dei pochi Paesi che può parlare agli etiopi agli eritrei e metter le mani cercandolo di mitigare
Il conflitto permanente che qualche volta esplode un po'di più qualche volta di meno tra questi due Paesi vuol dire affrontare
Ricadute in un'area grandissima dell'Africa perché voi tutti sapete visto con nominato la Somalia quanto le infiltrazioni negative eritree
Sulla Somalia sono creano problemi che ovviamente alimentano una situazione di penetrazione che chiaramente gli etiopi con le loro truppe talvolta sotto il cappello Unione Africana circolo di contrastare ma insomma la situazione tutt'altro che risolta o vicina alla soluzione i titoli delle tematiche
Orizzontali
E io credo i grandi traffici Italia un interesse assoluto perché nella regione del sorelle che ho nominato i grandi traffici si intrecciano lì si intrecciano tra loro il si intrecciano con priorità territoriali traffico della droga
La grande rotta
C'è un bellissimo saggio di un collega un magistrato ordinario che tra l'altro è stato appena eletto con grande successo e bravissima la Farnesina giudice della Corte penale internazionale Rosario Aitala
Che ha scritto proprio sul grande tema della rotta della droga che viene dalla America latina dall'America centrale e arriva in Africa e la grande rotta del traffico delle armi
E poi il traffico di migranti quindi grandi traffici che si saldano con un'altra tematica orizzontale quella del terrorismo il jihadismo
Che a sua volta a delle ramificazioni che vedono oggi un intreccio tra jihadismo e realtà tribale
Oggi c'è un jihadismo attuare che si può immaginare lo sviluppo di un jihadismo attuare che noi eravamo abituati a immaginare i Tuareg come il popolo del deserto ma non a vedere come alimento che si aggiunge ad Al Qaeda nel Maghreb si aggiunge Al Shabab in Somalia
E quindi queste fusioni
Che
Profittano del malcontento locale il che sviluppano un jihadismo collegato al tribalismo che è un altro fattore e trasversale di cui certamente l'Italia giustamente si sta interessando
C'è un altro tema che se non ho letto male
Non è molto sviluppato nel quaderno magari lo svilupperemo il tema pirateria questo è un tema su cui oggettivamente se pensiamo alla Somalia se pensiamo alla grande area di mare destra pericolosa tra lo Yemen nel Corno d'Africa per il tema pirateria ha visto l'Italia presente io ricordo che da ministro degli esteri avevamo la presidenza del sottogruppo flussi finanziari della pirateria che un sottogruppo importante
Nel sistema di contrasto internazionale Nazioni Unite gruppi di contatto quello della tracciatura dei flussi finanziari quindi il tema pirateria è un tema che ovviamente l'Italia non dimentica e non può e dimenticare la stabilità in Libia inutile che parli ci sono addetti ai lavori che ne parleranno sicuramente la difficoltà di arrivare ha un sistema di riconciliazione la Libia a un tribalismo che storicamente è l'ostacolo principale alla riconciliazione ma è chiaro che qui mi permetto di dire poi sentiremo ovviamente Lapo Pistelli quando arriverà la Libia non è soltanto Energia
è molto molto molto di più perché è chiaro che le ricadute destabilizzanti
Di una Libia che rimane instabili vanno estremamente aldilà dell'aspetto che pure ovviamente ci interessa come Italia della presenza dell'ENI e così via
C'è un ultimo tema che voglio toccare che anche il suo merita una riflessione con cui io mi sono imbattuto
L'Africa oggi rappresenta i credo i due terzi forse più delle questioni che si sviluppano dinanzi al Consiglio di sicurezza
L'Africa e molto sotto rappresentata nel sistema delle Nazioni Unite malgrado questo e allora io credo che l'altro tema su cui l'Italia non può perdere attenzione e il dialogo e la collaborazione politica con l'Africa
Voi sapete perfettamente quanto il così detto gruppo africano può impositivo o in negativo fare la differenza ne abbiamo visto casi positivi
Non è un mistero despoti Milano ha avuto un voto determinante nel gruppo africano
La battaglia italiana
Contro la pena di morte o contro le mutilazioni genitali femminili ha trovato nel gruppo italiano nel gruppo africano l'accostò Messori Zazie ore delle proposte che noi facevamo e quindi tema Diritti umani tema sviluppo tema sviluppo sostenibile il gruppo e il sistema politico dell'Africa noi abbiamo un grandissimo interesse a tenerlo vicino a noi e quindi non ultimo ma non ultimo forse tra i primi la riforma il sistema dello e se noi non abbiamo con noi il gruppo africano
Quei cinquanta e più paesi che certamente fanno la differenza per qualunque maggioranza che voglia riformare il Consiglio di sicurezza o il sistema dell'Assemblea o il Consiglio diritti umani
Con l'Africa dobbiamo parlare
Politicamente quindi concludo dicendo oltre alle grandi tematiche
Questa tematica
Del confronto politico della ricerca di sinergie politiche lo dico con l'assoluto rispetto per Paesi che sono global players come la Cina non lo lasciamo alla Cina
Che gioca e lavora con la leva deve essere Piffari giocando politicamente con molti dei Paesi dell'Africa subsahariana
Offrendo sostegno politico e ottenendo in cambio una penetrazione in Africa di cui questo quaderno
Giustamente d'acconto ma io credo che il sistema politico dell'Africa posso avere paradossalmente più interesse ad un Paese che è visto come paese che ha rifiutato la tradizione del colonialismo che ha fatto del rispetto e dell'inclusione
Sui diritti umani senza fare lezioni a nessuno una delle sue battaglie e credo che questo e guardo anzitutto all'ambasciatore del barocco che certamente ne sa più di noi di questo piaccia al sistema della leadership africana più che quando loro guardano molti altri Paesi diciamocelo con un po'di orgoglio nazionale
Grazie molte
Fiore
L'amicizia che contraddistingue il nostro lavoro
Africa italiana in che senso
Nel senso che spesso in Italia si parla di Africa in due modi opposti ma entrambi devianti
Il primo è un modo diciamo così esotico ecumenico come se esistesse un soggetto giù politico che si chiama Africa che non conosciamo
Perché l'abbiamo abbandonata nel senso della colonizzazione da qualche decennio
E perché forse di questo ha sofferto anche la nostra africani Istica cioè la capacità di mantenere un contatto di conoscenza culturale oltreché territoriale con Zara quella parte di mondo e l'altro invece l'allarmismo cioè immaginare l'Africa come una Fonteyn finisca continua inestinguibile di problemi di drammi
Di tragedie che poi addirittura attraverso dei flussi migratori incontrollabili arriverebbero a minacciare nientemeno che la nostra identità
E non parliamo poi di altri paesi europei che hanno un culto forse superiore al nostro della loro identità che appena vedono profugo africano alzano delle barricate
Quindi no Africa italiana nel senso delle affiche delle parti di Africa che sono più importanti a nostro avviso discutibilissimo secondo noi
E abbiamo seguito due percorsi entrambi portano al Nordafrica mediterraneo ma il primo parte dal Golfo di Guinea in particolare dalla Nigeria
Questo paese colossale che abbiamo scalato suo interno perché esiste la Nigeria ma esistono anche tante miserie qualcuna di queste ogni tanto prende una strada attenta attivamente secessionista adesso ripreso anche il discorso Bia franò poi non parliamo delle aree del Nord Ovest o del nord est delle differenze insomma storiche che dividono questo colosso che vi ricordo alla metà di questo secolo conterà circa cinquecento milioni di abitanti
E da cui proviene secondo le statistiche la maggior parte dei migranti che quest'anno sono arrivati in Italia
I danni dalla Nigeria risaliamo attraverso il Sahel fino verso alla alla costa mediterranea e incrociamo il punto dolente della Libia o meglio della ex Libia perché parlare di Libia oggi non fa più senso
E forse uno dei problemi che noi incontriamo affrontando la Libia che continuiamo a immaginare che esista la mente non solo non esiste ma non esisterà mai più perché la Libia è stato un'invenzione italiana in particolare del governatore Balbo
Che con metodi piuttosto spicci attivi negli anni Trenta del secolo scorso
Unico osé che insieme non erano mai state
E che probabilmente non torneranno
E poi l'altro versante l'altro versante quello che risale dalle nostre ex colonie storiche
In particolare dal Corno d'Africa dalla Somalia dall'Etiopia dall'Eritrea qui incrociano nella piccola enclave di Gibuti anche una formidabile concentrazioni di basi militari tra cui la base navale italiana
Di cui la nostra Marina particolarmente fiera perché quella base che fa della Marina italiana non più solo una marina mediterranea ma una marina oceanica o almeno così ama dire intendo quello sbocco verso il Mar Rosso poi verso Suez che è assolutamente fondamentale per i traffici commerciali dall'Asia all'Europa e viceversa anche in prospettiva delle cosiddette vie della seta cinese
E anche qui sbocchi amo verso il Mediterraneo verso il fronte nord tra Egitto e Marocco i non a caso cito questi due Stati perché una delle lenti di ingrandimento per le dobbiamo usare quando parliamo di Africa e distinguere fra Stati che esistono gli Stati che non esistono ho parlato prima a proposito di Stati che non esistono della Libia potrei citarne altri uno purtroppo la Somalia
Vi sono invece degli Stati che hanno una loro sostanza storica giù politica culturale come appunto il Marocco l'Egitto ed altri
Ma in un contesto in cui evidentemente la statualità ha un sapore consenso delle prospettive e anche delle istituzioni formali e informali
Peculiari che non possono essere semplicemente affidate ai manuali di politologi via
Un'altra
Caratteristica che abbiamo affrontato è il mancato rapporto fra politica economico commerciali e geopolitica
Cioè noi quando parliamo di Africa stiamo a guardare i flussi di investimento i flussi commerciali le persone che vanno e che vengono ma hanno stabiliamo ancora almeno a mio avviso una relazione sufficientemente proficua tra quella che può essere una giù politica commerciale ed economica quella che può essere una geopolitica politica per usare un termine più stretto per esempio si dice e si ripete giustamente con un certo orgoglio che l'Italia l'anno scorso è stata il terzo Paese al mondo
Per investimenti diretti Colin Firth quindi diciamo una prestazione da grande potenza superiore anche alle potenze storiche europee che pure una qualche diciamo impronta in Africa ce l'hanno avuta era mantengo dall'altra parte dobbiamo considerare fra poco arriverà Lapo Pistelli che la gran parte di due terzi di questi investimenti sono ENI
Un'altra quota importante nel il resto EDP evidentemente di dimensioni molto minori
E allora la domanda che eventualmente farò poi a ENI
Quando arriva che comunque dovremmo proporci noie che rapporto c'è fra ENI e Italia
Non solamente in termini proprietari in termini geopolitici
Questo forse dovrebbe essere una una domanda che dovremmo porci nel momento in cui affrontiamo quello che fa l'Italia o quello che fa legno quello che fa l'ENEL tutte cose evidentemente fondamentali ma appunto in che misura c'è una cooperazione oppure no
Tra l'entità Stato che le grandi aziende che una volta erano statali adesso lo sono un po'di meno
Infine e chiudo la questione migratoria è quella che evidentemente porta l'Africa nelle prime pagine dei nostri giornali con toni spesso enfatizzati allarmistici qualche volta razzi mistici e comunque che hanno poco a che vedere con la realtà di fatto e soprattutto con il carattere strutturale
Di un fenomeno migratorio che come illustra a mio avviso molto bene un nostro amico di adesca scrive in questo numero a Sanlúcar e essenziale per l'economia dei paesi di origine
Nel senso molto banale che le rimesse degli emigranti valgono ancora oggi più o meno il triplo di tutti i soldi che arrivano in Africa sotto forma di Investimenti aiuti cooperazione e quant'altro quindi se noi Stoppa Simo cosa impossibile fortunatamente le migrazioni sud-nord stopper in modo semplice mente da sopravvivenza di milioni di famiglie africane
Che mandano lasciano andare i loro giovani spesso i più brillanti più istruiti verso l'Europa
Nella speranza di riceverne direttamente e non attraverso magari dei governi fasulli e corrotti qualche cosa per poter mandare avanti le rispettive famiglie
Si parla molto anche di quello che nostro il titolo batte diciamo il Minniti comparto cioè delle operazioni informali attraverso le quali il nostro ministero dell'Interno facendo leva sui capi locali del Fezzan
O del ministero a di fatto ridotto di circa il trenta per cento quindi una cifra importante i flussi migratori nel nostro Paese perché considerati pericolosi da un punto di vista anche della tenuta politica e sociale del nostro Paese
Vedendo né le luci le ombre le prospettive la possibilità di sostenere queste politiche insomma il menu è ricco cito infine è un caso che mi è caro vedere anche perché io qui alla mia destra l'amico Mario Raffaelli del Mozambico si interessa di Africa Australe in particolare
è il caso di una città italiana prima ho parlato di grandi aziende in questo caso una città Reggio Emilia che negli anni ottanta ebbene una sua geopolitica
Africo Australe in particolare appunto tra Sudafrica Mozambico anche perché diciamo la verità dietro c'era il Partito comunista quindi insomma un'entità piuttosto corposa notevole
E che ancora oggi in quelle parti di Africa evoca qualcosa i particolari per non parlare poi di organizzazioni non governative Sant'Egidio e quant'altro che anche se a vario titolo e in vario modo
Sono presenti sono italiane in quei territori ma in che modo questo poiché crei una presenza italiana tout-court è tutto da vedere da discutere
Proverei a cominciare a discutere con chi professionalmente essendo sottosegretario agli Esteri segue questi problemi e quindi con il sottosegretario insomma indoor
Grazie Lucio per l'invito ringrazio il presidente Frattini però aspettarci e per avere introdotto con temi davvero importante questo dibattito io letto questo libro in connessione anche con un altro numero di Limes del due mila e quindici che era all'Africa il nostro futuro che non solo idealmente Mannella nel tracciato già indicava quella che è la necessità il punto interrogativo di questo o numero
Qual è la Fratte Gia italiana
Al di là dei numeri dell'OCSE su cui arriverò
Rispetto a una necessità storico-politica del nostro continente non solo dell'Italia di avere una profondità strategica che non sia solo limitata i confini europei
Lo letti in connessione perché anche lì le nuove rotte delle connessioni tra l'Africa e tra i continenti erano tracciate qui vengono sottolineate in maniera egregia
Mario Raffaelli dice nel suo articolo per fare tutto ciò serve una logica di sistema
Serve una logica Reggio Emilia potrei dire cioè quando per il dialogo di pace gli accordi Mozambico che un Paese fondamentale per la ricerca strategica del nostro Paese
La triangolazione che descrive Riccardi nel suo articolo tra pc Vaticano Comunità di Sant'Egidio fece un numero stravolto stratosferico di politica estera anche di e di di potremmo dire di risoluzione di un conflitto enorme allora qual è la
L'approccio che bisogna vedere rispetto a una verticale Europa Africa che segneranno esce seriamente il destino della nostra politica della nostra economia e dei rapporti
Tra un continente l'Europeo che finalmente io dico finalmente perché sono un inguaribile ottimista comincia a intendere il suo spazio politico al di fuori dei propri confini
Parto da un punto che toccava adesso il Lucio Caracciolo dicendo tutte le strade portano al metta io credo che in questa ricostruzione di una logica di sistema che guarda e vede nell'Italia e nell'Europa
Ha un rapporto forte con il continente africano con tutti i gli squilibri con tutte le indicativi in indici che vengono chiaramente descritte in questo numero e quindi su cui non torno
E innanzitutto anche un cambio di paradigma nel rapporto tra Europa e Mediterraneo
Lo faccio subito rubando il lavoro all'ambasciatore Hassan la Buy hub perché nei dati dell'OCSE che vengono citati all'inizio certo impressiona che l'Italia dal quattordicesimo posto entra arriva fino al terzo posto degli undici miliardi investimenti diretti otto miliardi sono dell'ENI
C'è l'ENEL c'è un sistema Italia che si inizia a sviluppare ma se li guardiamo bene tra tra questi numeri che indicano che l'Europa il primo investitore poi c'è ovviamente c'è la Cina come singolo Paese
C'è un Paese il Marocco che non all'ENI e non all'ENEL che quinto in classifica cinque per cento gli investimenti dirette del Marocco non lo faccio solo per sottolineare la bellezza e la strategia del re del della politica estera marocchina verso l'Africa ma perché se noi intendiamo una strategia che mette in connessione Europa Africa nel destino economico anche il Mediterraneo e il rapporto che c'è tra sponda nord sponda sud del Mediterraneo
Cambia necessariamente non è più solo un rapporto bilaterale che noi dobbiamo costruire con Tunisia Egitto la Libia con le premesse fatte dal presidente far Frattini l'Algeria la Tunisia cioè non è solo un rapporto che ad oggi è il novanta per cento degli scambi perché l'Italia innanzitutto
Scambia con l'Africa nello negli otto miliardi dell'ENI maggiormente al di là della Mozambico Angola c'è la costa nord dell'Africa ma è un paradigma che addirittura si può portare a ricostruire
Una relazione non solo tra di noi Matra Dinoi verso l'Africa
Quella che è la verticale come alcuni la chiamano oggi ha bisogno di un punto di equilibrio di una Abba direbbero gli esperti di connessioni e di logistica e il Mediterraneo non è più la retorica di Barcellona o di San così è una grande forza se noi la leggiamo rispetto alle connessioni tra continenti
La forza oggi del rapporto tra Europa in Marocco Europa e Tunisia Europa e Algeria Europa Egitto lei mille duecento imprese italiane che innanzitutto sono collegate e collocate in quell'area strategica e se noi facciamo fulcro su questo accordo su questa nuova idea di Mediterraneo partendo non più da fogli pindarici io architetture istituzionali fallite ma partendo alla sostanza delle rivoluzioni energetiche del bisogno di agro industriale di qualità delle rinnovabili che non a caso ENI Green Power è partita proprio al Marocco terzo una relazione che sia più stretta insomma io dico che tutto attorno al Mad le strade riportano lì perché il nostro punto per costruire una strategia di lungo
Respiro verso l'Africa a un punto di vantaggio che non è solo l'Italia collocata come ponte tra Europa e Africa
Ma è un Mediterraneo che sta tornando a guardare all'Africa perché la proiezione strategica di molti Paesi del Maghreb purtroppo dico io non è orizzontale ma in verticale
E quello che sta succedendo con il Marocco e una pianificazione che anche l'Algeria fa insieme alla Cina per il porto di salsa alla che guarda verso la Nigeria è la strategia Idro che veniva descritta nel numero precedente tra Egitto Etiopia verso un una situazione complicata ma che sicuramente guarda in quella direzione a cui si aggiungono altre connessioni
Le connessioni orizzontali quelle che arrivano tra che stanno determinando innanzitutto la potenza degli investimenti cinesi
Tra Mombasa il porto di Mombasa in Kenya su una linea possibilmente orizzontale o anche un cambiamento di paradigma e torno al tema della Somalia del Corno d'Africa
Che non è solo gestita tradizionalmente dalle potenze europee oggi il Corno d'Africa nel bene e nel male sta subendo l'influenza del Golfo e delle dispute politiche del Golfo in maniera superiore a quanto noi nella nostra retorica pensiamo di essere fondamentali per la risoluzione allora in questo gioco di nuove connessioni
Di nuovi anche strumenti di comunicazione intesi anche come Investimenti la la Cina restaura mai negli ultimi quindici anni nella zona mena e quindi tralascio l'Africa ragionando su una rotta che col che unisce continenti cioè l'Asia
Il il il Golfo fino a Gibuti dove ha costruito una delle più grandi basi di logistica oltre a Mombasa
è evidente che arrivata più ottocento per cento di di interscambio nell'aria perché costruisce in quella piattaforma una piattaforma nuova di connessione con una forza infrastrutturale abbastanza chiare elevata visti i numeri e su cui noi invece possiamo determinare con la nostra capacità e voglia di avere una strategia un una connessione nuova allora il primo punto si tutte le strade portano almeno ma partono portano Almeyda nell'ottica in cui noi non risolviamo
Intorno al lago a cui viviamo un rapporto tra di noi ma costruiamo intorno a questa nuova impresa euro africano un ufficio centrale l'ufficio centrale non può essere che non collocato e non costruito per un'azione congiunta con i Paesi verso l'Africa e allora mi faccio scudo di al buio più stamattina l'ho chiamato dico
Hassan scusami mi dai la lista di Investimenti del Marocco ed ero curioso ovviamente nell'Italia è facile fare una una a un'analisi si legge che lotta l'ENI e otto miliardi su undici Enel Green Power il Marocco essendo quinto avevo curiosità e si nota quelle che sono le necessità
Di uno sviluppo che Raffaelli descrive bene di una crescita di un servizio che sia non solo nella resilienza del pubblico ma nella crescita del privato servizi bancari servizi che determinò anche un'infrastruttura sociale del privato che sia più sostenibile secondo punto per essere sempre legato al al lo spirito di questo libro evidente che noi abbiamo bisogno come Italia di mettere a sistema quello che in questi anni è sorto è nato sulla scorta di emergenze lessicali perché non sono emergenze
L'Africa viene descritta oggi nel nel dibattito tra le forze politiche come emergenza immigrazione emergenza
Sostenibilità degli Stati terrorismo con le nuove formule forme che si stanno verificando
Sarebbe bello per una logica di sistema che invece l'Africa e questa ricerca di una profondità strategica
Venga vissuta dalle forze politiche e dalle forze imprenditoriali come una ricerca si usa bipartito termine brutto ma come una ricerca nazionale che leghi tutti a un destino comune perché sede si leggono bene i dati e stiamo parlando di un continente ancora
Sotto popolato dove addirittura le terre coltivabili sono in un numero abbastanza evidente rispetto alla alla alla alla alla dinamica a mondiale dove le gli squilibri che si costruiscono innanzitutto sono tra le grandi città che rischiano una resilienza come gli Stati e l'entroterra che si spopola perché la mancanza di energia che è uno dei grandi temi rende e quelle terre ancora non coltivabili allora
La profondità strategica ha bisogno di una logica di sistema io non sono negativo o su alcuni passi che si sono fatti questo stato si è leggevo Mantica che sottolineava
Nelle varie critiche al governo italiano che ha una buona l'abbiamo fatta verrà Lapo Pistelli è stato uno degli esecutori la nuova legge sulla cooperazione determina un sistema esecutivo differente ci mette all'altezza di un possibile compito il Parlamento è riuscito negli ultimi anni con il sostegno di tutti senza fare polemiche anche a costruire un fondo Africa che insieme i fondi per la cooperazione hanno determinato azione bilaterale che c'è sempre mancata
Costruendo anche possibilità di apertura e nuovi sede come in Nigeria come nel nella fascia del Sella come le antenne diplomatiche in Mauritania in Ciad come la nuova ambasciata Indymedia
Cercando quindi di costruire dal dalla forza anche il sostegno parlamentare una profondità strategie a cui si accompagna il privato perché si può criticare o si possiamo fare tante domande sull'ENI ma una dei grandi valori del delle scoperte delle rivoluzioni elleniche innanzitutto come sottolinea Pistelli glieli faccio da apripista
E che l'ENI innanzitutto da l'Energia che estrae produce all'uso domestico in Libia come Mozambico come in Angola come negli ultimi undici siti
E passa che sta aprendo lo stesso Leni Green Power nell'intervista Bell al suo amministratore delegato traccia uno stesso
Elemento di sistema quindi primo punto cambia sei andiamo su questa profondità strategica anche rapporto con mediterranea diventa forte non diventa solo una recriminazione
Vicendevole di storie passate di storie fallite secondo si si costruisce lentamente la forza del settore imprenditoriale che si sta muovendo che ha dinamiche positive insieme alcuni strumenti che si sono messi in campo al possibilità nuove noi a giugno faremo la seconda conferenza Italia Africa nel libro viene descritta una delle prime quella di Andreotti che fu sorpreso quando gli dissero gli fecero i complimenti
Per per un una modalità che invece sta prendendo piede insieme
A quello che è un altro conferenza che abbiamo messo a regime con sulle città africana perché io credo che sia un punto decisivo
Mi piace toccare in conclusione anche l'elemento Sahel perché sono molto d'accordo con le considerazioni che ha fatto il presidente Frattini
E non a caso no in in l'Italia durante il mese di presidenza nel Consiglio di Sicurezza abbiamo lavorato molto su una risoluzione che poi è arrivata
In consiglio è stata votata il nove dicembre che l'asse per la risoluzione due tre nove uno che per la prima volta dà legittimità al G cinque Sella cioè a questa nuova forza
Per il controllo dei territori con la possibilità anche di sviluppare forze di azione che viene legata alle missioni soprattutto alla missione quella minuscola in Mali perché in quella fascia noi giochiamo sosteniamo degli Stati
Che è vero che hanno degli elementi descritti
Pensando ad Agadez di di di di economia che si muove ma hanno un problema di resilienza perché quei traffici
E anche i traffici di migranti non solo quelli di un jihadismo indigeno che si sta creando un'identità fanno sì che quegli Stati possano saltare
Allora su quell'elemento noi abbiamo cercato con quella risoluzione di dare forza investendo anche risorse nazionali perché crediamo che quella sia la prima fascia di sicurezza
Nel Progetto che al capitolo uno e due descrivevo sia fondamentale per noi e per il Maghreb in questa nuova verticale
Quindi nel chiudere dico che gli spunti e legame con quel numero del due mila e quindici fanno sì che non bisogna essere ossessionati e difendere quello che abbiamo fatto di bene quello che abbiamo fatto di male ma dare un segnale positivo
Che il sistema pubblico il sistema politico il sistema imprenditoriale sta entrando in una traiettoria io sarei dire anche più velocemente dei partner tradizionali europee e su questo non permetterci una medaglia è un vantaggio ma per dire che c'è la propensione che apprende la nostra proiezione strutturale e non solo episodi
Grazie super per questo quadro la domanda che magari se abbiamo tempo di fare in un secondo giro nella misura in cui i nostri partner europei sono nostri partner questo
Darei la parola al presidente l'attore
Sì anch'io innanzi
Innanzitutto vi ringrazio per questa straordinaria opportunità
D'altro canto la pubblicazione di questo volume mi pare trovi un immediato punto di congiunzione anche con alcuni atti politici che in questi giorni
Se non altro trasmettono la consapevolezza della portata strategica nel rapporto con l'Africa persino da parte dell'Europa ma tornerò diciamo
Fragilità di questa di questa iniziativa non c'è dubbio che tutto il volume
Ha un filo rosso che lo lega tutte le riflessioni vengono qui proposte
Quello appunto di considerare questa
Diciamo la più grande sfida di uso anch'io questo termine che usa giro nella sua intervista iniziale che ha ripreso Amendola qua diciamo che la nostra profondità strategica
E non c'è dubbio come dice anche Raffaelli che noi siamo il paese che più di ogni altro interessato alla evoluzione positiva
Del continente africano sia per coglierne le opportunità ma anche per neutralizzare nichilisti
Che comunque sono sullo sfondo di questa vice
D'altro canto mi pare abbastanza
Naturale constatare soprattutto negli ultimi tempi possiamo o renderci conto di come in fondo poi l'Africa sia lo specchio dell'Europa
E non c'è dubbio che lo dimostrano proprio le vicende di questi ultimi tempi più sviluppo c'è in Africa più sicurezza più stabilità cioè in Africa più sicuri siamo noi più più tranquilli e soprattutto anche in termini di capacità di reggere alle sfide di questo tempo dico questo perché colgo questa provocazione positiva di del professor Caracciolo nella sua introduzione che uno degli elementi su cui riflettere e che proprio per la natura delle sfide
Che questo tema ci propone sia sul piano economico sia sul piano energetico sul piano ambientale sul piano della sicurezza
Non soltanto mi riferisco al al terrorismo ma anche alle implicazioni che le attività illegali a cui si fa riferimento anche con un saggio significativo in questo in questo numero
Ma complessivamente l'esito di quelle sedi queste sfide determineranno a anche i rapporti di forza nei nuovi equilibri mondiali non è un caso che un grande Paese come la Cina
Sta investendo politicamente in questa in questa partita con l'obiettivo anche affrontando questa in questi termini la questione di cambiare i rapporti di forza all'interno degli equilibri mondiali cioè voglio dire c'è un rapporto molto stretto anche di carattere squisitamente politico
Rispetto alla alla alla modalità con la quale non ci misureremo con questa con questa vicenda e in questo contesto il nostro Paese e sicuramente la frontiera più avanzata
Sempre Raffaeli nel suo saggio sottolinea come per ragioni geografiche per ragioni culturali per ragioni storiche per il ruolo svolto dalla Chiesa cattolica e anche per il profilo stesso con cui legni più o meno italiana svolge la sua funzione diciamo
Sono tutte motivazioni che spiegano
La ragione per cui e il nostro paese e a i requisiti per poter svolgere una funzione fondamentale e finalmente da questo punto di vista noi stiamo cominciando a mettere in campo una strategia probabilmente muovendo anche da una necessità
Ed è su questo che vorrei particolarmente soffermarmi in questo mio breve intervento che la sfida che ci viene dalla vicenda migratoria
Questo numero dedica un intera una ricca una utile
Positiva interessante provocazione nel definire Minniti compatta questa strategia che non abbiamo messo in campo e che io
Ho qualche difficoltà insomma a condividere l'approccio più in questo saggio si fa sulla natura di questa di questa scelta una scelta che voglio dirlo subito non ha l'obiettivo e non è non si mette in campo per ridurre il numero dei migranti in Italia ma è una strategia i cui effetti producono anche una significativa riduzione del flusso migratorio perché e una strategia che si compone
Non di diciamo di questi ipotetici tre cerchi
Raccontati in una in maniera ripeto con l'intento di stimolare una utile provocatoria riflessione
Su uso sulle implicazioni di tutta questa iniziativa politica ma è a innanzitutto un obiettivo fondamentale che è quello di contribuire nei limiti delle nostre possibilità alla costruzione di una situazione stabile nell'area libica impressa
Molto problematica ma alla quale non si può rinunciare in alcun modo
Lo scorso lo si sottolinea in molti di questi interventi contenuti in nel volume la stabilità della Libia per noi è vitale e vitale per ragioni economiche è vitale per perché naturalmente per noi è una fondamentale fonte di approvvigionamento energetico ma non solo per questo e vitale per ovvie ragioni di sicurezza e vitale perché e e di RIM dirimpetto è casa nostra in qualche modo e dunque noi non possiamo rinunciarci a porre il problema di dica dica contribuire in maniera attiva a costruire una possibile stabilità politica ed è il lavoro che stiamo facendo tra l'altro mentre noi siamo qui oggi c'è qui anche il generale ha fatta diciamo che sta incontrando alcuni rappresentanti del nostro governo però avantieri il nostro il Minniti compatto e era a Tripoli per incontrare selvaggi e e qui diciamo il problema
Non è che noi e il nostro Paese il nostro ministro degli nostro Governo sta scegliendo interlocutori torbidi perché io non so il mio amico Toaldo a quali interlocutori chiari si riferisca diciamo
Ma diciamo la Libia e la Libia
E noi dobbiamo fare i conti con quella realtà e dobbiamo interloquire con le realtà istituzionali se possiamo usare questo termine diciamo un po'eccessivo che sono i sindaci che sono i capi tribù e che sono e Governo internazionalmente riconosciuto e che il Parlamento di Tobin perché è un parlamento diciamo che ha esaurito la sua funzione questi sono gli interlocutori con i quali noi possiamo parlare
Non so se sono possibili o sono chiari ma sono interlocutori cui quando stiamo cercando di costruire una iniziativa che piano piano sta cominciando ad introdurre i primi elementi
Di
Come dire i primi nuclei di una parvenza di assetto statale che ovviamente si pone innanzitutto il problema di garantire un minimo di sicurezza e in questo senso
E chiaro che il lavoro che si sta facendo è quello di favorire un progressivo
Una progressiva trasformazione di una realtà della quale ormai l'illegalità e la fonte quasi esclusiva accanto a quella energetica di sopravvivenza e di muoverla progressivamente verso una lega il una una impostazione economica legale
Durante questi incontri io ho avuto anche sono stato a Tobruk di recente ma ad un al in alcuni di questi incontri con questi rappresentanti istituzionali una delle cose che mi ha colpito di più e che ci si diceva aiutateci ad evitare che i nostri figli svolgano un attività di traffico internazionale di esseri umani
Cioè il punto è che lì si è prodotto un inquinamento tale la nell'attività che noi non possiamo prescindere dalla assumere un'iniziativa che favorisca una progressivo cambiamento della natura profondamente illegale diciamo del dell'economia di quel Paese verso una sua legalizzazione stiamo contribuendo a costruire una guardia costiera a ad attrezzare questa guardia costiera per esercitare una funzione di garanzia della e della sicurezza e allo stesso tempo si sta ponendo con forza grazie a questa attività
Grazie a questa attività si sta ponendo finalmente il problema della apertura del dossier del rispetto dei diritti umani in realtà dove questi diritti vengono violati violati in maniera inaccettabile
In questi centri di detenzione in questi luoghi dove migranti vengono raccolti e trattati in maniera assolutamente inumana ma è grazie a questa iniziativa che noi oggi possiamo con le Nazioni Unite comune l'UNHCR
Introdurre finalmente le i primi elementi il controllo le prime iniziative di governo di questa situazione è un'operazione complessa ma è una grande sfida che rappresenta uno dei capitoli non marginali della sfida più complessiva che noi dobbiamo affrontare sullo sul rispetto alla alla vicenda africana naturalmente e concludo
Tutto questo
Lo lo ricordava il sottosegretario Amendola implica innanzitutto la capacità di muoverci in una logica di sistema
E poi so di dire una cosa che ha una sua evanescenza in questo momento ma il tema del ruolo dell'Europa resta una questione dirimente rispetto a questo e e ma proprio in questo Raffaelli sottolinea l'esigenza che il nostro Paese insista e in qualche modo diciamo noi lo ricordava Enzo abbiamo possiamo registrare qualche segnale positivo anche grazie alla nostra iniziativa ma tutto questo è questo il vero grande punto interrogativo su cui diciamo io vi lascio questo primo giro e che questa sfida richiede una temporalità una coerenza iniziativa che è stata una delle caratteristiche tradizionali della politica estera italiana
E cioè quello della continuità della politica estera che anche negli anni caldi degli ultimi anni che abbiamo alle spalle nonostante significativi cambi politici
Ha registrato relativi diciamo accorgimenti d'altro canto qui abbiamo persino asportato Franco Frattini poco fa che è stato ministro degli esteri che si è mosso su una linea che per me al di là diciamo di diverse sfumature non si è avuta difficoltà poi a proseguire anche successivamente e che faceva seguito ad una linea precedentemente
Adottata noi oggi siamo di fronte ad un grande punto interrogativo e cioè se lo scenario anche politico col quale dobbiamo fare i conti
Tra poche settimane ci metterà nelle condizioni di dare continuità ad una iniziativa strategica qual è quella che opportunamente questo testo ci sollecita ad
Grazie
Resta l'interrogativo per in eventuale secondo turno di perché un Paese che per noi vitale dal punto di vista della stabilità l'abbiamo destabilizzato ma questo
Va bene Frattini potrebbe dire forse qualcosa ma anche no no vorremmo richiamare l'alternanza
Colloquio
Ecco Pati
Innanzitutto consentito ringraziamento
Lucio Caracciolo per questa iniziativa rinnovata avendo fatto chiusure quasi accusato del primo
Passo s'nella scelta degli interessi
Il secondo passo e mi auguro che il terzo passo sarà alto praticamente un imperativo
Ovviamente ringrazio Franco Frattini canonico per l'ospitalità
Il pubblico che veramente impressionante
Sistematica cricca
Sta prendendo spessore nell'opinione pubblica questo molto importante non solo in Italia ma soprattutto in
Ovviamente ho ascoltato
Interventi maggiore quattro perché quello Franco era un intervento che sostanza
E con l'occhio africano sono africano mi dispiace lo sono
Su ha detto il consigliere statistica
Io ho una visione un po'più
Ho paura di utilizzare di usare questa parola avanzata a livello filosofico epistemologico
Minniti compact per esempio è una cosa importante politicamente non c'è c'è il dubbio
Però stiamo lavorando se sintomi non sulle cause
Quando si parla della strada quella di ieri libica per l'immigrazione dobbiamo ripensare ma conferma è accaduto questo
E allora la risposta non è così meccanismi udì sicurezza
Ovvero anche per voi non c'è dubbio
Quando si parla sono molto contento di vedere l'Italia a fare questo passo importante
Nel ristrutturare l'architettura della cooperazione allo sviluppo
Importante ma non è sufficiente
Anche a livello direi che la visione olistica
Necessaria per capire l'Africa
Questo passò alle mani il passo tradizionale di altri concorrente livello strategico in Europa tipo Francia Germania Spagna eccetera sul continente africano e al di là dell'Africa verso il mondo emergenti dunque
Quando si parla dell'Africa continente ricco e più ricco del mondo euro quando si parla del Coni problematiche che Mantica soprattutto aveva sviluppato un anche Mario Giro che subito adesso Enzo Amendola pensiamo alle cose con una visione devo dirla industrialista
Un po'Wag Washington Consensus
Prendo l'esempio dell'elettricità
Dieci anni fa
Affrontare la sfida delle mie DCA perché purtroppo l'ottanta per cento del popolo africano non è connesso a una rete e questo spiega tante problematiche le vere le vere cause che fino adesso l'abbiamo potuto rappare
Oggi la tecnologia raggiunto un livello di efficienza fisica cioè produrre
Energia rinnovabili
A costi incredibili
Accorsi in crisi
Io prendevo un caso concretissimo nel in Marocco sta incrementando ottocento megawatt di eolico ha un prezzo competitivo con il carbonio
Cambia tutta artisti nostra per quanto riguarda il mix energetico
E dunque anche la politica fiscale eccetera ormai oggi in Africa a livello locale veramente locali i locali di un borgo si può offrire una soluzione totalmente sana competitiva sicura e sostenibile
E dunque anche lo Stato lo Stato non ha un ruolo importante
Non ha non una comunità un comune democraticamente tra virgolette eletta ha facoltà di farlo
Dunque l'approccio nostro che era basato su questo su questi grandi stabilimenti centrali di produzione decrescita non ha più senso non ha
Prendo questo esempio questo né prendere cinquanta il modello economico nel dopoguerra per semplificare non è
Idoneo per l'attività perché non si è rivelato i buoni anche per l'Europa nel senso che questo modello che basato sul la grande filosofia del benessere condiviso
E basato sul sull'assoluzione un'ipotesi demografica che non c'è più
Al contrario
Questo modello non ho mai potuto rispondere nella storia umana a sistemi demografici di questa velocità perché mai l'Europa nella sua storia
Aveva dovuto conoscere un cavo la crescita demografica del centro
Quando non c'è la guerra ce l'immigrazione l'Italia ha perso il quarto la sua procurasse ogni venticinque anni possiamo fare una simulazione ma econometrica e socio dinamica
Per capire quale sarebbe l'impatto di un'Italia con questa popolazione fino adesso sul benessere italiano sul progetto europeo non lo so
Non è non è così ovvio
Dunque questi meccanismi di regolazione dei democratici non ci sono in altri e questo è il punto fondamentale
Il nostro problema
E democratico quando c'è trentacinque per mille di crescita naturali nel Mali
Quale con il livello di crescita economica Cipolletta mantenere Illy il tenore di vita al bassissimo livello di povertà
Ci vuole il sette per cento per non scenderà sotto la soglia di povertà attuale e per attrezzare il Paese assolutamente senza infrastruttura ma ma ci vuole un tasso alla cinese un secco nomi si non è pragmatico non ordinario dobbiamo ripensare anche la politica dello sviluppo
Forse
Rivederla in profondità rimetterla in causa perché non ha dato risultati e non è in grado di
Se c'è qualcosa da fare
E educazione
Educazione delle ragazze per ridurre democratica il modello del Maghreb
Più che ovvio
Nel alfabetizzare le ragazze cioè aiutarle ragazza a un passo del settanta ottanta per cento per totale a superare quota a raggiungere la fine del primario abbiamo già un calo demografico che purtroppo non è una buona notizia per il mio Paese mette la Giglio raggiungibile abbiamo un livello di crescita molto vicino all'Italia di oggi
Questo significa anche noi
Il nostro modello del benessere totalmente fotocopia del modello europeo non è insostenibile non possiamo pagare pensioni nel due mila cinquanta con certezza assoluta perché non c'è democrazia
Dunque ne abbiamo bisogno
E abbiamo già per il cancello
Abbiamo deciso di aprire i cancelli dentro la politica africana che e pensata era pensata venticinque anni
Avevo privilegio di lavorare su questo
Abbiamo studiato sulla base date dell'OCSE
Questo continente per capire che la situazione non così facile non con il pensiero classico disponibile sull'ente interna che si può affrontare quest'aria
Perché abbiamo pare a una basta la maggioranza dei Paesi falliti nazioni
Una realtà
E forse positivi e o fattori positivi
Perché
Perché non è sostenibile a livello della Stasi
Prendiamo il sale della parliamo tanto quanti linguaggi is ci sono su questo spazio incredibili
Mille seicento pione
Quanti sono condivisi da un paese un duro un di più
Quarantacinque per identità possiamo né parlare
Possiamo veramente affrontare la sfida di creare questa questo clima di pace antropologico sociale non eccetera che aiuterebbe a fare emergere un'azione una nazione con consenso
E cioè una politica fiscale
Una nazione e fiscalità e democrazia democrazie fiscalità per poter distribuire le ricchezze soprattutto aiutare
Accelerare lo sviluppo
Non si
Un modello offerto per affrontare sì al banco mondiale sia la base sia all'Unione Europea e dunque già a livello dei mezzi degli strumenti delle prove e delle politiche siamo fuori gioco
All'improvviso politico condiviso totalmente il fatto che ormai dobbiamo parlare del Mediterraneo allargato alla la prima è arduo MolMed Africa non lo so dobbiamo diventare un concerto sapendo purtroppo che i concetti molto locale del Mediterraneo questo dialogo che non c'era mai tra l'altro fra sponda nord nord e il sud dobbiamo ripensare questo che allargarlo al minimo per quanto riguarda l'Europa fino al corpo di dire
La parte la più povera della in termini delle risorse naturali per la più ricca quanto per quanto riguarda le risorse rinnovabile
E perché pensava di così perché oggi stiamo parlando
L'immigrazione è paragonata ai romani in Italia i bulgari all'idraulico del picco di cui si parlava eccetera
Due terzi dell'immigrazione mio in Europa e intra europea
Come in Africa
Questi profughi immigrazione forzati del clima eccetera l'ottanta per cento rimane in dunque il problema oggi e ho ancora sotto controllo il mio problema
E questa cifra ripeto
Nel mille novecentocinquanta la popolazione attiva iniettabili lavorare legalmente era più o meno del centoventi milioni
Nel due mila cinquanta siamo davanti a un miliardo duecento mi
I modelli più sofisticati di econometria avanzata
Fanno osservare che purtroppo il livello di di guadagni di produttività globali sul consiglio
Africa no non esso sufficienti per permettere un passo di crescita che dovrebbe essere al minimo sette e l'otto per cento
Su trentacinque o quaranta
Per poter dare un po'di speranza
Con i modelli a poggiare detto lo ripeto
Del gruppo assunto il consenso sua funzione
Però
Questo sì che e abbiamo trecento milioni
Disoccupati da oggi al due mila cinquanta
Che si tratta
Di prendere come non una priorità ogni imperativo Stark non sono d'accordo e dire che l'Italia una proprietà africano il Marocco per fu
Cioè non ci sono alternative il cotto ti rispetto e ciò che è la nostra conclusioni in Marocco non abbiamo un'alternativa dobbiamo orientarci verso di africani
Contribuire e aprire una nuova strada
Per dare conclude su questo Lucio
Quando si vede che il Marocco investito l'anno scorso cinque miliardi di euro cioè più dell'Italia quando si butta il contributo dell'ENI è un processo che è durato quasi vent'anni
Ciò che manca l'Italia è questo non il sistema Paese il sistema Italia in Africa cioè col sistema bancario abbiamo quattro banche marocchini
Rappresentati in quarantaquattro al
Quattro banche quarantaquattro
A livello logistico al minimo Elio
Da Casablanca si può toccare quotidianamente quarantasei capitale
Questo spiega perché stiamo diventando tranquillamente zitti ovvio
Sì abbiamo dovuto per esempio don esempio concretizzare questo ormai ci sono due piloti
Roma Casablanca uno arriva la Mezzogiorno perché sono questi africani che vuole venire a Roma piuttosto che aspettare una giornata ormai fanno una condizione
In una riunione questo è un fattore fondamentale
Terzo telecomunicazioni comunicare la nostra società di It Telecom che non è più pubblica verrà privatizzata poi con loro che l'avevano precisato all'anno vendute
Capitali arabi però prima di mattina controlliamo tredici re
Questo è un un dato strategico maggiore
Il Big Data non ne un'illusione purtroppo e una realtà dare un esempio in queste tredici paese tutti fanno pagamenti con gli smartphone
Una Repubblica ci non avete idea anche nel discorso del l'aiuto o umanitario abbiamo trovato un campo di un'affettività fantastica il WFP procura Monti e mondiali del dipendente degli alimenti delle intenzioni
All'uopo di trasportare Cipullo logistica con un costo e
Facciamo con bonifico
Ogni mese
E tocchiamo non no i due milioni di persone in Africa a costo quasi zero
Stiamo dando all'economia locale con energia incredibile non è che sia una misura dei grandi enti non abbiamo fatto niente solo Tari mezzi di pagamento ha poteri in assoluto per fare funzionare il mercato
Regionale dunque
Dobbiamo ripensare il nostro rapporto all'Africa dimenticando nazione mettendo tutta la nostra energia nel aiutare l'integrazione regionale funziona
Gli uni Ca'soluzione per l'Africa
Perché ne ha la facoltà le capacità
E di integrare a livello regionale dentro sistemi identità coerenti
Tra revisione e lingua eccetera ovviamente c'è una parte istanti importante c'è una parte cristiana import e c'è una parte sia cristiana radicale sia musulmana comunista radica dovuta alle migrazioni libanese dovuta all'iguana divismo eccetera ma questi fattori religioni e integrazioni che lì dentro dell'identità dentro uno spazio di omogeneità dimostrata è l'inizio
Dell'attrice due dobbiamo condividere questi mezzi non apriamo la massa critica per sostenere l'Africa è ovvio anche noi abbiamo bisogno di investimenti abbiamo bisogno di migliorare il nostro indice di sviluppo umano questo è vero però lo facciamo
Per sicurezza strategica lo facciamo per solidarietà perché c'è storia abbiamo rapporti tannini duecento anni con altri però la lo facciamo con la speranza
Che l'Europa si è in grado finalmente di oltrepassare la crisi identitaria sua
Di essere in grado di formulare una politica estera intelligente soprattutto comune perché senza questo mi dispiace dire che sfruttare
Le opportunità dell'Africa cioè è rendere il pericolo africano una virtù
Significa soprattutto un atteggiamento europeo strategico comune sul Mediterraneo allargato che se che unifica soprattutto che se tutti noi
Siamo in grado di mettere insieme la nostra conoscenza del territorio i mezzi eccetera
Ripeto educazione energia elettrica secondo le nuove tecnologia e terso
Creare attività localmente senza pensare auguri a volere creare concluse l'automobile nel lanciate o soprattutto mantenere la che di cultura il sopravvivenza a mio modesto parere la cosa secondo Montale stiamo perdendo anche queste tradizioni dell'agricoltura di sopravvivenza e questo è il disastro e questa è la vera causa dell'immigrazione
Per mantenere questa attività tradizionale ovviamente dobbiamo risolvere i confini con un'Europa comune alla ma l'ultima frase che io direi
Lucio cari amici
L'Europa ha un compito di stabilizzazione
Non è possibile che sia un cuore
Una Mazda delle conflitti per la Somalia Eritrea non parlo del del fiume Cano
L. vin Congo abbiamo delle realtà hanno bisogno di una reale volontà
Combinare il soft power
Paura non penso eccetto che ci sia una alternativa omette del vento consensuale ovviamente secondo le regole internazionali ma l'Africa
Il deficit di stabilità sistemico
L'unico attore non vedo la Cina con tutto il rispetto per gli amici cinesi
L'America soprattutto no
L'unica potenza in grado di dare una risposta intelligente rimane l'Europa
Grazie a Santer
Questo intervento
Posso dire forse anche per le origini del Marocco imperiale
Chiedo scusa della distanza dal significato basso all'atto che ci ha ricordato il il riproducibilità delle istituzioni europee
Rivedere i meccanismi statali europei in un territorio nei territori africani e soprattutto ci ha ricordato la trappola ma tu sia cioè il fatto che di questo passo la crescita demografica almeno in alcune parti dell'Africa
Sarà tale che le risorse che potranno essere anche estratte non saranno sufficienti a tenere in vita perché parliamo di vita
Milioni e milioni di persone
Secondo Ricci i rapporti di alcuni istituti internazionali ricordo in Africa ci saranno trecentottanta milioni di giovani
Il due mila cinquanta che dovranno avere un posto di lavoro riusciamo a immaginare che tutta l'Africa credo centottanta milioni di posti di lavoro a questi ritmi
Assolutamente impossibile purtroppo temo che sia anche possibile una politica europea ma questo forse
Mi sbaglierò e spero di sbagliarmi e quindi do la parola inattesa di Lapo Pistelli che sta arrivando do la parola Mario
Grazie devo parlare finché arriva la copisteria leggende ragione c'era quello delegato esattamente rallentato i ringraziamenti ovviamente ringrazio presidente Frattini per l'ospitalità
Abbiamo già fatto con Lucio due giorni fa una presentazione alla Fiera del Libro che ha avuto un successo di pubblico paragonabile a questo e nei questo fa ben sperare perché evidentemente questi temi stanno tornando prepotentemente alla ribalta anche se non sempre per ragioni nobilissimi ma appunto per ciò che è stato ricordato e cioè che in due grandi temi della sicurezza e della emigrazione costituiscono ormai due sfide e però costituiscono anche due grandi possibilità di poter appunto attraverso la necessità di affrontarle in maniera nuova riuscire anche ad affrontare in maniera diversa i problemi dell'Africa
Mi fa molto piacere la presenza e l'ambasciatore nel barocco che mi ha fatto tornare giovane perché si ricordava di quando
Negli anni ottanta con trent'anni fa dal sottosegretario andare a Casablanca finanziare un centro di formazione per il tessile mi ha ricordato che lui era il dirigente alto dirigente che aveva proposto questa iniziativa per cui ho fatto un tuffo nel passato e questo mi ha riportato anche alla mente il tema della demografia che è stato toccato da più parti che quando io andavo in Africa nei primi Ottanta c'erano quattrocento milioni di abitanti
Oggi appunto siamo un miliardo e due e siamo secondo le proiezioni al due mila cinquanta a due miliardi e mezzo con i problemi ricordati l'approvazione giovanile la disoccupazione eccetera eccetera
Ora e da questo punto di vista parto proprio dal tema dell'immigrazione e condivido alcune delle osservazioni fatte dalla torre io l'altro giorno quando abbiamo parlato di questo pena prestazioni con ricordato
Ho detto che nel mondo delle ONG italiane vi sono distinto nel senso che ho apprezzato l'approccio che ha usato il ministro Minniti
Il che non vuol dire evidentemente che all'approccio seguono automaticamente i fatti ma richiamavo le mie diciamo organizzazioni a assume un atteggiamento che prendesse in parola il nuovo approccio che sia mai si sforzasse si dice una volta di incalzare il Governo ad essere coerente con le affermazioni fatte
Sia per quanto riguarda appunto il problema dei campi profughi il comportamento della della lombarda costiera libica eccetera eccetera
Però non c'è dubbio che per la prima volta secondo me in Italia il tema è stato affrontato non nei termini della pura emergenza umanitaria anzi
Sono molto d'accordo con insistenza di Minniti che più volte ha detto aboliamo la parola emergenza quando parliamo di migrazione perché il problema punto è strutturale
E e quindi il superamento di questo approccio nobilissimo italiano del salvarle persone in mare
Che però dicevo si occupava del punto intermedio nobilissimo perché salva le vite è una cosa nobile
Ma che rischiava di trascurare il prima e il dopo e cioè cosa facciamo delle persone che arrivano in Italia soprattutto vigenti leggi che ancora rendono impossibile l'apertura di flussi regolare io molto difficile
E dall'altra parte perché queste persone arrivano affrontare il prima e il dopo
Ovviamente nell'approccio di Minniti c'è il rischio e fa bene la rivista ricordarlo di poi commettere un altro errore che detto questo approccio comprensivo poi magari limitarsi invece al problema di limitare i flussi dimenticandosi o non affrontando debba talmente con il primo il dopo che necessario però per la prima volta il tema è stato mi sul tavolo in maniera corretta e credo che e grazie a questo anche in Europa si sia cominciato a ragione l'attore quando lo ricordava a usare un linguaggio diverso e a muovere i primi passi nella direzione giusta ovviamente però se dal tema immediato della Libia passiamo al tema continentale
E non si può non partire anche qui da una chiara affermazione non possiamo parlare di Africa non solo per la ovvia e storica differenza fra l'Africa subsahariana l'Africa mediterranea
Ma perché anche all'interno di queste due astri che già così diverse ci sono realtà completamente diverso e con problematiche completamente diverso parlava in pare bruciò all'inizio quando parlava delle primavere arabe il fatto che abbiano avuto una transizione di un certo tipo nel Marocco per le ragioni che conosciamo in Tunisia con difficoltà ma con tentativo che ancora di successo
In Giordania e in altre forme ma comunque tenendo diciamo il punto con molti più problemi in Egitto con disastri altrove disegna una realtà completamente diversa e la stessa cosa vale per l'Africa subsahariana
Quando prima veniva ricordato dobbiamo parlare dei paesi esistono e di quelli finti parliamo di un'agiografia
Con la quale dobbiamo fare i conti gran parte dell'Africa subsahariana dopo il momento felice della fine della guerra fredda quando si ebbe il cosiddetto rinascimento africano iniziano processi di democratizzazione e di stabilità
Beh la situazione sia in molte parti rovesciata ed abbiamo oggi molta più instabilità di quanto avevamo appunto a metà degli anni novanta questo perché perché al posto della guerra fredda che creava i problemi che sappiamo abbiamo avuto un altro fenomeno che è quello della così detta guerra globale al terrorismo
E anche qui molte cose andrebbero dette poi poi Cuna cercano di sollevarla
Perché un semplice bilancio di come stava la situazione in Africa per quanto riguarda la stabilità
Nel due mila undici e come sta oggi ci induce la conclusione che forse qualche così sbagliato è stato fatto nell'affrontare il tema del terrorismo
In termini prevalentemente se non esclusivamente militari ma comunque i due grandi problemi che attraversano il continente sono esattamente questi due da una parte la instabilità
Perché se non c'è stabilità non è nemmeno possibile passante parlare di cooperazione investimenti di sviluppo
E dall'altra parte come avviare un meccanismo interno di sviluppo che sia adeguato
E su questo sono completamente d'accordo con quanto detto poc'anzi l'ambasciatore del Marocco evidente che non si può riprodurre meccanicamente quello che è stato il nostro modello di sviluppo ma già questo sta accadendo
Si è parlato di telefonini è vero in Africa
Il telefonino è stata diciamo una rivoluzione che ha saltato completamente la nostra fase del telefono fisso si è andati direttamente alla mobile e questo ha avuto conseguenze importantissime
Come veniva ricordato ormai molti pagamenti vengono fatti per il telefono ha un impatto importanti sull'agricoltura
Perché consente ai contadini all'interno di sapere quali sono i prezzi al mercato della capitale cosa che prima era sconosciute che portava a non produrre nulla perché evidentemente non c'era nessun margine di guadagno nel fare questo
E la stessa cosa può capire l'Energia anche qui
Il salto può essere fatto si può ignorare la fase che non abbiamo avuto andare direttamente sulle energie rinnovabili anche perché non c'è un'altra risposta per un continente dove è stato riportato l'ottanta per cento all'approvazione mai potrebbe essere raggiunta con le energie tradizionali
Ma e anche qui bisogna creare delle condizioni oltre alla stabilità dei condizioni che oggi non esisto per far crescere i mercati interni
E voi sapete che in Africa l'economia informale va dal venticinque al settanta per cento dell'economia globale
E l'economia informale anche se era presente una riferirci purezza in molti casi da una produttività che un quinto dell'economia formale
E non dà garanzie per chi di opera non ci sono diritti sociali per chi opera nell'economia informare quindi bassa pulita e pochi diritti
Ma oltre a questo per poter avere degli investimenti efficaci rimanere un ambiente favorevole ambiente favorirlo significa una legislazione prevedibile e molti Paesi questo non esiste
Ma vuol dire anche condizioni interne che devono essere costruite fatto un accenno rapido forse non compreso completamente ambasciatore quando parlava del bisogno di commettere le realtà africane
Questa è la grande scommessa del futuro perché se non verranno commessi i mercati prima subregionali e poi continentale non viene risposta possibile assolutamente e questo è un obiettivo che l'Unione africana della quale finalmente fa parte anche il Marocco e questa è una cosa che straordinaria importanza
A posto l'obiettivo di arrivare in tempi non prevedibili a la creazione di un mercato unico africano però perché questo che oggi un'utopia diventi progressivamente una cosa diciamo realistica
Comporta una quantità di investimenti e Verdi parte internazionali che appunto domanda quali possono essere avrà la Cina si è candidata la Cina si è candidata chi oggi dipinge il ruolo della sia in Africa come si poteva fare dieci quindici anni fa cioè della potenza
Che si limitava ad essere interessata alle risorse energetiche per sostenere il proprio sviluppo non capisce qual è il ruolo della Cina oggi oggi la Cina ruolo politico enorme e i vertici Italo africani Amendola ricordava quello che ho citato nel uno dei miei due articoli e che questa cosa che facemmo sul campo negli anni Ottanta mettendo insieme questi trentasette primi ministri e ministeri Esteri durante l'assemblea di Nazioni Unite e che si concluse così con questa apprezzamento per l'Italia alla quale conseguì molto altro rechi vertici tagliata di oggi vadano molto più in là
I neanche i vertici Europa Africa l'ultimo ha segnato qualche passaggio positivo
Ma i quattro vertici Europa Africa precedenti sono conclusi con tonnellate i documenti e con pochissimi fatti concreti
Allo stesso tempo i vertici Cino africani sono conclusi con pochissimi documenti e con valanghe di linee di credito che sono come dire tradotte realmente in interventi
Non solo ma anche l'ultima barriera che era quella di non avere presenza militare in omaggio alla politica cinese la non interferenza
è caduta nel momento in cui ormai la Cina cominciato sia pure in parte ancora minima partecipare a operazioni internazionali con propri militari e soprattutto con l'apertura anche lei della base a Gibuti dopo aver fatto anche l'intervento di contesto perché ha riabilitato la ferrovia
Fra Addis Abeba e Gibuti che evidentemente era ecco Lapo quindi il mio compito è già in partenza
No perché mi hanno detto che devo parlare fin quando arrivare fatta ma parlo solo da cinque minuti quindi ancora un po'di tempo acqua e dicevo
La Cina in quel caso ha fatto un intervento appunto di di contesto perché era abilitato questa ferrovia che consente l'Etiopia di utilizzare il porto e Gibuti in maniera molto più efficace voi sapete o i grandi problemi dell'Etiopia dopo la rottura con l'Eritrea era aver perso lo sbocco al mare per i porti di via Assab di Massaua
In in controllo eritreo
E quindi in cambio di questo ottenuto la presenza un porto commerciale e una base militare cosa che evidentemente cambio comodamente il profilo della della della Cina quindi la Cina si è candidata avesse la partner dell'Africa per questi grandi interventi che dovrebbero servire progressivamente
A commettere i vari mercati ripari capitali africane e quindi a creare quel contesto diverso dove investimenti possono realmente a vere une affetto
E l'altro parte possibile ed Europa
Certo è l'Europa se l'Europa comincia a ragionare mettermi dell'ultimo incontro di Abidjan di pochi giorni fa e comincia quindi a porsi il problema non Dino cooperazione tradizionale ma appunto di affrontarla nei termini diversi che sono stati indicati e che non ripeto
Allora quale può essere il ruolo dell'Italia in questo contesto e nell'articolo che che che che ho scritto e che è stato citato da da Thiene tenuto prima e vi ringrazio per le citazioni io ho cercato di affrontare questo tema Caracciolo prima ha detto
Non c'è una rapporto diretto fra la politica economica commerciale e la politica a tutto tondo ma si può dire anche il contrario
Nel senso che non c'è ma è stata una diciamo conseguenza coerente tra politiche che pure sono state fatte e una traduzione in termini presenza economica commerciale e di possibilità
Io in nel saggio va fatto no citate due delle quali sono stato a diverso titolo
Diciamo partecipe o protagonista il primo quello già ricordato in case Mozambico il secondo ricordato a Frattini il caso la Somalia del Corno d'Africa
Questi due esempi portano da una parte a confermare che lo diceva l'attore ciò che c'è stata una certa continuità
Della politica italiana in Africa ma dall'altra e questa politica non è mai diventata una politica organica
Con una strumentazione diciamo conseguente ed una e continuità che non fosse lasciata come dire a passaggi d'epoca ad epoca
Perché perché sono stati sempre degli esempi nati sulla base di intuizioni politiche e di un network politico diplomatico imprenditoriale società civile che si è creato ad hoc
Ma che non si è trasferito in una politica a tutto campo in e purtroppo ha portato conseguenze positive nei casi in questione
Si è parlato del caso e Mozambico in Mozambico è vero la la la politica italiana ha portato il nostro Paese ad essere protagonista in un'area che non era parte delle nostre ex colonie e quindi dove realmente ruolo era genuinamente politico
Ed è dovuto appunto quel complesso di fattori alcuni sono stati ricordati la società civile Reggio Emilia ricordava Lucio prima il fatto che tutto l'arco costituzionale allora si trovava su una politica di sostegno al movimento di liberazione nell'Africa l'uso a forma
E questo come è stato giustamente ricordato è la premessa per ogni efficacia nella politica estera se la politica estere diventa elemento di contenzioso interno
Evidentemente manca la premessa basilare elementare per poter essere efficaci in quel caso c'era questa condizione
E per questo al di là del Mozambico che è stato come dire l'esempio più eclatante perché lì siamo stati protagonisti del processo di pace
Dire che in tutta l'area è stata portata avanti una politica coerente
Ma qual è stata la ricaduta qual è stata la capacità di tradurre questo ruolo in una presenza economica commerciale
L'urina
E io ho ricordato questa cosa con scritto che ambasciatore portoghese quando andavo durante i due anni di transizione chiamato dal rappresentante se unite per qualche contenzioso
Mi invitava a cena e mi diceva Raffaelli poi ci lascerete qualcosa in fin dei conti siamo l'ex potenza coloniale e io tornavo dal nostro ambasciatore dicevo questi pensano che siamo un Paese serio
Cosa che ovviamente non era anche perché complice affinché la Prima Repubblica e tutto ciò che è stato fatto l'attuale Repubblica cioè essere cancellato
Appunto non si è fatto nulla tranne un'impresa la Cmc che fece alcune cose approfittando di questo contesto favorevole
L'Italia
Mi è piaciuto prima i casi divino fatte il merito del Marocco sulle banche ci venne chiesto di intervenire nella creazione nel nuovo contesto pluri partitico democratico
Del sistema bancario partecipando non con soldi o portando il know how io andai dalla Banca Nazionale lavoro finale casse rurali del mio Trentino mi guardavano come un matto
I corridoi del Mozambico che sono una delle forze economiche del Paese dovevano essere riabilitati dopo la guerra civile
Ma anche lì
La bozza ambiguo chiese al nostro Paese di prendere in mano la concessione per fare queste le abilitazioni diventare protagonista intendiamoci l'Africa australe che stava superando il monumento l'apartheid e quindi stava aprendo i mercati in maniera significative mercato importante l'Africa quello sudafricano insieme con quello di Ceriano
Non si è fatto nulla
Ed anche nel secondo esempio per esempio fatto da Frattini King ricordava quando mi chiamo ad fare l'inviato speciale per il Corno d'Africa anche lì grazie ad un circuito virtuoso creatosi fra italiani Frattini che kora Java questa politica Mantica sottosegretario che ha una passione genuina per l'Africa
E il sottoscritto come inviato speciale
Il Manservisi ancora adesso direttore generale della cooperazione che era capo di gabinetto di Michel e che creò quindi come un network con la Commissione europea con Michel stesso che dette a lungo un ruolo di leadership all'interno dell'unione europea
Benissimo tutto questo è finito di nuovo nel nulla
E se la Somalia e mestruazioni in cui è e anche perché cura leadership italiana che sapeva leggere meglio di altri il contesto
E sapeva dare dei consigli che si ascoltati avrebbero evitato di finire nella trappola della quale siamo finiti esatta di Elia emarginata
Pensate solo non l'ho detto nel messaggio che ho scritto che a un certo momento negli anni di massimo fulgore di questa esperienza
I ministri dell'impianto
Se c'ero una decisione presa all'unanimità e chiesero che il primo rappresentante del segretario Gennari Nazioni Unite nella fase di implementazione gli accordi fosse un italiano anzi fecero il nome mio
Era una situazione alla quale bastava che il ministro era finì in quel momento andasse e dicesse guarda caro Presidente delle nazioni caro sui calci alle Nazioni Unite
Ma sappiamo che hai tre persone nella short list una delle quali ero io però guarda che siccome lo chiedevo dichiara che l'organizzazione che ha sponsorizzato la conferenza beh insomma se non fai Raffaelli ne terremo conto
Lo dico perché è una cosa che io feci per conquistare il posto gli Aldo Ajello all'Wendy P quando avendo la delega per firmare i finanziamenti alle agenzie dell'ONU
Feci capire avrà formò sketch una caricatura che aveva tutte le carte in regola se non fosse stata accettata ma insomma venduto qualche conseguenza sul nostro appoggio
Bene si poco momento c'era una delle tante edizioni italiane
Erano le Regionali siccome ci vogliono prendere i voti di radicali finì invece chiedere questa cosa che potevo ottenere chiede una cosa che non poteva ottenere che era l'alto commissariato dall'Emma Bonino e così perdemmo questa posizione
Allora quando io dico che bisogna far sistema nella conclusione della mio saggio o presunto tale e non è che dico una cosa astratta
Dico che per esempio ricordo quando venivano gli inglesi a Mogadiscio
E venivano con o a Nairobi e venivano con il rappresentante della ministero degli Esteri Foreign Office il rappresentante di FI di della cooperazione il rappresentante della cellula di pianificazione di Downing Street e rappresentante della difesa
Noi facciamo fatica a mettere insieme due direttore generale dello stesso ministero e fanno la stessa operazione
E per questo che anche il rischio che io vedo è che la giusta politica io sono il primo a dare atto quando Matteo Renzi diventato Primo Ministro fece il suo primo viaggio a Tunisi
Anziché come tanti politici italiani mettersi in coda per andare in qualche capitale europea importante di sì mio Dio bene finalmente abbiamo capito quali sono le nostre delle priorità
E quando vedo l'attivismo della attuale primo ministro del ministro degli esteri Di Mauro giro eccetera dico bene siamo facendo le e dicendo le cose giuste
Ma se questo non si tradurrà in strumenti coerenti se non riuscimmo a mettere insieme la componente politica con quella e qui finalmente Lucio potrà fare Battistelli a domanda ma Renis salta sua politica oppure è possibile fare
E gioco di squadra ma al di là del caso Bellieni che è più importante perché ovviamente il peso che avvenne nella politica africana è enorme se non si riuscirà a mettere insieme le varie componenti che possono rendere e diciamo efficace il nostro ruolo più di altri paesi
E resteranno delle ottime posizioni politiche prive di conseguenze e questa è una partita poco perché vedete è si è parlato prima della nuova legge sulla cooperazione
Non c'è dubbio che ha costituto un passo avanti però allo stesso tempo sì levano alcuni problemi non da poco
A parte che a me sembra di sognare perché mi ricordo quando sempre in ottanta sette facemmo la legge quarantanove che doveva appunto innovare la cooperazione e l'articolo sette per la prima volta inseriti il tema di finanziare le joint ventures fra imprese italiane della piccola media impresa e quelle africane e non successe nulla
Per venticinque anni
E non vorrei che la stessa cosa succeda oggi quando giustamente si mette l'accento sulla necessità di incentivare questa nuova frontiera del prossimo profitti nel mobilitare risorse la cooperazione con moltiplicatore
E dopodiché anziché fare come gli altri Paesi
La Germania la Francia creare uno strumento apposito finanziario per fare questo si è ricorsi come sempre la Cassa depositi e prestiti che a tutt'oggi mi pare non sappia svolgeva il ruolo in maniera compiuta e quando la famosa agenzia che con trent'anni di ritardo siamo arrivati a costituire a quattro anni più o meno dalla prosa dalla legge
Vive ancora di come dire grucce
Altalenante perché non è stata adottata né delle procedure negli strumenti necessari
Quindi diciamo il grande tema di far seguire a questa nuova giusta politica dei fatti concreti e il tema sul quale dobbiamo misurarci e con grande piacere ho visto che a gennaio
Ci sarà una apposita riunione
Organizzata dall'agenzia del ministero degli Esteri da Linke due mila sette che affronterà proprio questo tema come può fare l'Italia sistema al suo interno e come può fare sistema con l'unione europea
Ultimo punto il problema della sicurezza anche qui io credo che noi avremmo la possibilità di fare una lettura un po'più approfondita del problema del terrorismo
Prima Frattini
Parlava della jihadismo
Etnico citando i Tuareg
Ma e questo è un esempio che possiamo fare per tutti i gruppi terroristici che operano si sono moltiplicati dal due mila e uno ad oggi
Per la loro capacità di sfruttare regolarmente le contraddizioni sociali che esistono militari contesti e il caso di tuareg non è nato oggi
Conflitti a bassa intensità con protagonisti Tuareg risalgono agli anni sessanta e con la caduta della Libia e con l'arrivo dei miliziani Tuareg che Gheddafi usava come propria guardia
Personale come pretoriani del regime che rimasti senza padrone ma con le armi sono tornati nei loro Paesi
E nel caso del Mali sono messi al servizio della contestazione tuareg che per la prima volta quindi ha avuto la capacità non di condurre un conflitto marginale ma di arrivare a minacciare la capitale
Intervento militare francese di quale non si parla più non è che ha risolto il problema il problema è ancora di come è ancora lì il problema in Somaglia con Licia Bab e come sono ancora lì problemi laddove pensiamo che la semplice risposta militare possa rimuovere le cause che sono alla base dei dell'instabilità
Ed è una falsa consolazione quella di dire no ma non c'è legame con la povertà perché gli attentatori in Europa sull'attentatore di seconda generazione in molti casi sono anche laureati io sono inseriti il che è vero in alcuni casi molti altri no
Ma non è questa la la la questione la questione qual è il contesto in cui poi accadono queste radicalizzazione e da questo punto di vista le ferite aperte in Africa richiedono qualcosa di ben più approfondito che non la semplice risposta militare ne potremmo fare questo
E potremmo farlo in molti contesti compreso nel complesso mediterraneo
Io capisco che l'Egitto è un Paese importante e che ci sono interessi italiani importanti e che Al Sisi può essere visto come un Baluardo contro il terrorismo però non sono tanto d'accordo con condividere l'idea che la Fratellanza Musulmana sia un movimento terrorista
Io non sono convinto che la stabilità nel medio nel lungo periodo si possa ottenerla mettendo in galera quaranta mila persone ammazzandone tre quattro mila senza processo non credo credo che queste siano risposte miopi e di corto respiro
Allora un paese come il nostro che ha la capacità la conoscenza
Per leggere in maniera più approfondita questi fenomeni e cercare di orientare le risposte in maniera un po'più adatta al futuro può svolgere un ruolo importante per far questo ci vuole appunto coraggio politico e strumenti che spesso non abbiamo grazie
Grazie Mario adesso concludiamo questa chiacchierata ormai si è fatto un po'tardi quindi non ci sarà spazio per un secondo giro
Con Lapo Pistelli che ringrazio doppiamente perché ha scritto in un messaggio importante per la nostra rivista per questo numero non è il primo che fa d'altronde spero non l'ultimo per aver affrontato le intemperie di un viaggio non semplice
E perché forse vorrà rispondere alla domanda che mi ponevo eponimo l'inizio perché quando parlavamo di di investimenti diretti italiani in Africa ingiustamente
Ci rendevamo orgogliosi del fatto che siamo il terzo Paese per investimenti diretti esteri green field secondo le statistiche due mila sedici
Però appunto notavamo che di questi circa due terzi sono posteri cioè sono AN allora
Anche di più allora quello che ti chiedo essendo tu oggi uno dei massimi dirigenti dell'ENI ed essendo stato a suo tempo uno dei massimi dirigenti della politica estera italiana non tanto tempo fa che rapporto c'è tra Italia ENI
Mi avvalgo della facoltà di non rispondere no scherzi a parte vi è innanzitutto il seggio alla risponde no non è vero testo risponde una battuta dal toscano che non c'era una battuta mai
No bisogna sudori chiedo scusa perché Sorgato tardissimo legge di Murphy dei trasporti da Torino neve eccetera quindi siamo decollati mezz'ora dopo l'orario del previsto di arrivo medico altro
Poche non non non pochi minuti e non scappo dalla domanda
Un ringraziamento al lusso farmelo fare non non sono in genere uno molto ampolloso però stavo pensando mentre venivo qui
Che da più di un quarto di secolo che li messi occupa ormai di educare alle relazioni internazionale la geopolitica una generazione intera di italiani con una rivista secondo me che rappresenta una il punto di riferimento importante che ha da e e ha dato un con Cook contributo importante finora testo provincializzato un dibattito politico che irrimediabilmente orientato sul domestico nel nostro Paese quindi grazie veramente per il lavoro che fai
E la seconda cosa grazie perché questo numero sull'Africa non è il primo numero sulla fieri ma si fa cioè riscoprendo i metri lineari di volumi del dal novantuno avanti novantadue novantuno rudere novantatré
Il venticinque anni vicini
Ci si rende conto che periodicamente Limes l'affronta o Moro tematicamente o l'Africa come proiezione di altre potenze l'Africa c'entra sempre pezzi di Africa al Mediterraneo quindi non è un'attenzione episodica
ENI e l'Africa due battute perché me lo scritto non parlo dell'articolo le domeniche ma dentro non Palladino che ve lo leggete succede voglia pagina cento quarantacinque o qualcosa del genere quarantanove
Il succo è semplice Leni un po'nasce in Africa nasce in Africa per una per un doppio intuito la faccio breve
Una doppia intuizione in parte quella di Mattei che cerca uno sbocco diciamo del vicinato regionale proseguendo l'intuizione della prima politica estera diciamo Fanfani anavolo Thea
Che dopo l'Europa e gli Stati Uniti hanno scelto questa terza direzione di orientamento dell'azione internazionale l'Italia modo lo fa soltanto per vellicare implementare una decisione del governo italiano lo fa perché intuisce che c'è uno spazio e lo spaccio della decolonizzazione lo spazio che che a chi dello spazio di Paesi che cercano partner che non prepara presentino i vecchi e nuovi poteri coloniali e lui sa che questa diciamo così Italia operaia del primum che si presenta senza particolari secondo agende riesce davvero e non soltanto per i contratti che offre innovativi ma anche per l'approccio che propone uno spazio Clemente le altre compagnie agli altri paesi facevano fatica ad avere da qui l'insuccesso che porta prima lei Linda dell'Africa diciamo mediterranea nella striscia dei paesi rivieraschi della sponda sud e poi negli stessi anni perché la decolonizzazione viene sostanzialmente gli stessi anni
Nell'Africa subsahariana della parte occidentale con qualche incursione nella parte orientale e da ultimo nell'Africa australe laddove in anni successivi Mario è stato protagonista di diciamo uno del degli ultimi movimenti di liberazione
Quelle fuori delle ex colonie portoghesi Franco la Mozambico eccetera quando quei Paesi si affacciano
Alla diciamo al alla alla alla successiva indipendenza che è l'ultimo ad arrivare si affacciava la stagione delle braccia idrocarburi aprendo nuove compagnie tutti tutte le volte che c'è un'apertura ai livelli quindi è una storia passata di radicamento
Che è avvenuta perché in fondo l'Oil & Gas ha una propria geografia autonoma le risorse non sono dove tu vuoi che siano sono dove tu le storie le cerchi perché lì la la la terra durante le offre per cui c'è una geografia che si propone la seconda ragione è però che questo non rappresenta soltanto la carta d'identità del passato di ENI
Ma attualmente rappresenta una porzione molto molto significativa del presente e del futuro e quindi ci sono e ci sono i numeri dell'articolo rispetto alla quota di investimenti a quadriennio dei beni diciamo al piano mentre nei prossimi quattro anni ma se siamo stati terzi nel ranking degli ultimi due anni premette lo saremo o forse addirittura miglioriamo le prossime quattro del riso altri venti miliardi di dollari da investire nei prossimi quattro anni e quindi così importanti
Non fatemi fare il santino di come la diciamo la compagnia opera rispetto ad alcune cose l'accesso all'accesso in regia il mercato domestico sono caratteristiche con cui si è reinventata in qualche modo la lezione di di martedì
Però una cosa la voglio dire è questa la voglio dire sul serio mantenendo la promessa di brevità
Una delle cose che io soffro di più e immagino anche i miei colleghi o i miei scusa ex colleghi
Della politica di oggi questa ossessione al presenti Isma'il risultato immediato e non c'è niente di più lontano dallo stesso a ritorno immediato della politica internazionale e della necessità di lasciare tracce lunghe su continenti che ciò sullo stile di questa dimensione
Per cui io credo che chiunque si occupa si occupi di Africa dite un po'questo strano rapporto un po'schizofrenico fra l'obbligo di portare a casa un risultato immediato nell'arco di mesi o di settimane o di giorni o delle trasmettendo di un talkshow
E il fatto che un continente di questa dimensione con queste dinamiche democratiche economiche
Le tensioni religiose tribali eccetera ha bisogno di respiro lunghissimo quindi che non si accontenta del risultato immediato perché non è contenente la mordi e fuggi
Da questo punto di vista lo elenca setaccio natura una un ciclo che da quando comincia a studiare la Geologia di un paese a quando contrattavo permesso esplorativo a quando esplora quando trova a quando produceva quando finisce passa una generazione mezzo
E poi magari proseguirà a escludere altre cose quindi mi son trovato bene fammi dire nei tempi vieni perché un tempo che ha il respiro del continente
Soffro perché non non non mi sono dimesso dalla politica dal punto di vista intellettuale il fatto che questo è un continente risono attenzione continuativa
Non non non non può permettersi mordi e fuggi mordi e fuggi non serve a niente altri non serve a niente
Però io penso questo lo dico da italiano ma o mi pare adesso il tema sia talmente sotto gli occhi di tutti che non mancherebbe la pena di insistere più di tanto o non ci occupiamo dell'Africa o l'Africa che si occupa di noi
L'aspetto molto banalmente le dinamiche messe in campo da questo continente demografiche e migratorie economiche sono tali e devono ce ne occupiamo o comunque se ne occupa loro Dinoi
Perché nel mille novecentocinquantatré ma ripeto mille volte
Divino centocinquanta la popolazione europea era il doppio di quella di quella cristiana doppio esatto nel due mila e due la popolazione dell'Africa e di quella dell'Europa del dubbio dell'Unione Europea diciamo così ci sono sguaiate
A previsioni demografiche medie delle You and statistics nel due mila cinquanta l'Africa a il triplo della popolazione devono c'è questo in quattro generazioni in cento anni passi dall'essere il doppio di qualcosa o diventare un terzo di qualcosa
è ovvio che tante volte ce lo siamo detti Mario me l'ha insegnato e altri amici della cooperazione la guardate in quella mappa l'Africa sciacquato a est a ovest e a sud dove viveva da par nord
E attraverso il lago del lago del Mediterraneo quindi o noi siamo in grado di ingaggiare questo continente ovvio nella geografia conta la geografia la democrazia l'economia conta quindi è ovvio che l'Africa si riversi d'Europa per me non è un'invasione
Però alla fine alle caratteristiche in termini demografici se noi non creiamo condizioni di sviluppo
Considero e non voglio limitarmi a quello che l'Energia secondo me oggi fa parte dei diritti fondamentali fa parte del diritto fondamentale l'accesso all'energia Paesi che stanno per il cinquanta per cento vivono su biomasse
Non lo dico in termini di e sarebbe un profilo CO due farmacie Jet compagnia dico da un altro punto di vista secondo l'agenzia caccia energia una donna africana in media passa un'ora e mezzo raccogliere legna e quattro ore in me immediati giorno cucinare e e ha diciamo a a spazzare quelle biomasse per per per cucinare e dalla famiglia è una gigantesca sottrazione di vita di futuro di opportunità quindi è accesso all'Energia che è un diritto basico fondamentale
E se voi volete dare sviluppo in continuità a una piccola attività o laboratorio meccanico un dispensario a una una una scolastica avete bisogno di di dare il Legia come diritto umano fondamentale
Per cui noi non non salviamo vite voglio dire da questo punto di vista però nel fare fare molto accesso l'energia e scegliere di non portare via le risorse ma ogni volta che è possibile costruire la rete domestica e affidarci al mercato domestico vuol dire creare quel mattone
Che permette alla piccante medio di una grande città di avere l'accesso è una aziendina laboratorio a qualsiasi cosa di avere quella continuità energetica che permette di fare il passo dal sottosviluppo lo sviluppo
Non è soltanto tema Fricano le abbiamo interi Paesi del subcontinente indiano dove i governi vincono e perdono sul tema degli sciocchi energetici sulle cause e il Pakistan e Bangladesh l'energia è un problema è un grosso problema da questo punto di vista quindi è il nostro passato e il nostro presente intendiamo che sia anche il nostro futuro per cui sicuramente ENI che è la più grande azienda italiana una tra le più globali è sicuramente la più africana e alle aziende dello incassa a livello mondiali e poco per i numeri
Ma ripeto quello che io chiedo a questa pratica di amici ripeto un grande piacere tutti a questo tavolo soprattutto quell'esame a destra né a sinistra
Selezione glielo permetteranno e lo spero
Di come dire proseguire con acconti con con continuità sull'impegno sull'Africa perché veramente un continente che non non si può permettere un'attenzione episodica una sola battuta perché chiamati in causa sul serio da
Anzi due da Mario
Ahimè io mia precedente vita ho avuto anche qualche demerito di Pola leggi centoventicinque sulla cooperazione
Allora fa venire soltanto due cose su quella legge neppure menzionato
Beh è vero ciò promesso ventisette anni per fare riforme approva l'agenzia a casa ha dotato l'agenzia la la la legge di un braccio finanziario con la Cassa depositi e prestiti
Io prendo atto anch'io con un po'di dolore un po'di rammarico forse anch'io vado via non me ne sono occupato fino in fondo
Del fatto che quella legge
A differenza di tante leggi che io stesso ho approvato da parlamentare e e che sentivo come dei vestiti stretti cioè degli equilibri ritagliati su un corpo che stava già crescendo
Questo ecco mi dice la mia mamma da piccino quesito crescenza cioè di quelli che trova inviavano con le maniche lunghe perché poi facevi dove uno cioè è un è una legge che prefigura delle cose che ancora nel sistema italiano non ci sono
Non abbiamo dato una patente a Cassa depositi e prestiti per andare a prendere i soldi in Europa dalle banche multilaterali ma Cassa depositi e prestiti non aveva alcuna struttura interna per farlo
E io spero che non allentino perché giustamente ci stanno mettendo troppo tempo ma oggi ha la patente per farlo prima di quella legge sui cento venti progetti approvati nel quadro di programmazione finanziaria due mila sette due mila quattordici l'Italia dalla potente a casa
Uno
E la Germania cinquantadue
Soldi europee cinquantadue la Germania uno l'Italia cattivi no non abbiamo la patente ma davamo la patente per farlo
La conta aver usato il ministero non permetteva di candidarsi a fare quel tipo di cooperazione oggi lo puoi fare quindi prima pagavamo la cooperazione degli altri oggi la puoi fare a nome dell'Europa quindi abbiamo recuperato un ritardo poi il blocco del personale non può far le assunzioni dirigenti sono siamo entrati nelle ristrettezze di tutti però io considero che quella legge a una capacità espansiva formidabile ad esempio individua fra i soggetti della cooperazione le diaspore
Immaginando che le diaspore possano organizzarsi come fattori virtuoso ciclico
Giocando sulle rimesse ora i dati che io sono vecchi non non l'ho più aggiornati ma due anni fa due anni fa quindi possono secondo me soltanto essere andati a migliorare il totale del dell'aiuto pubblico allo sviluppo mobilizzato dall'insieme dei Paesi nel mondo era di ottantasette miliardi di dollari
L'insieme delle rimesse dei migranti nei Paesi d'origine a trecentonovanta miliardi cosa fa più sviluppo le rimesse dei migranti
O l'aiuto pubblico allo sviluppo uno che qua riesce a mandare in Senegal in Ghana dove voi quaranta euro raddoppiano scrivendo della famiglia
A casa sua
Molto più delle nostre discussioni talvolta ampollose sullo zero virgola qualcosa d'aiuto pubblico per cui tutte questi meccanismi la legge li prevede cioè vanno vanno creati le diaspore vanno organizzate si può lavorare sull'abbattimento del costo delle rimesse va c'è enorme spazio di lavoro non non la vedo come una legge che ha soffocato un equilibrio e lo ha ingabbiato ma che permette una grande crescita
Da ultimo perché tu mi chiedevi del della del braccio economico del braccio politico
Abbattete niente ci sono poi sono andato tardi ma continuo
C'è un dato che vorrei sottolineare
Da un lato è vero che ogni volta che si muove una grande azienda non soltanto ENI anche altre aziende importanti di questo Paese fan infrastrutture Salini Impregilo per fare un caso CNC tu l'hai già toccata ENEL ci sono molte altre aziende si muovono nel nel in questi Paesi fanno così importanti
Però è vero che ogni volta che una grande azienda si muove in un Paese africano poi al seguito arrivano le altre
Cioè c'è un po'l'effetto apripista che li fa in alcuni in alcuni ambienti che sono economicamente più complicati da interpretare dall'altra parte però anch'io faccio un caveat e lo rivendico nell'articolo
Se non vogliamo fare appunto voli del mordi e fuggi o dalla presenza coloniale un punto fondamentale la presenza in quel continente si chiama local contenta
Che talvolta è previsto per legge e talvolta anche le previsto per legge lo fai comunque cioè se io vado là estendo dieci miliardi non posso spendere nove miliardi e novecento milioni
Di tecnologia italiana maestranze italiane che altrimenti quelle semplicemente il campo di battaglia tuo non posso che fai sviluppo
Qui tutto quello che tu puoi fare non l'alta tecnologia quella Rivera dopo dopo una generazione
Ma i servizi logistica modo per attrezzare infrastrutture quello di valorizzare il contenuto locale
E l'unico modo per fare sviluppo talvolta questo è previsto dal dalla legge locale però deve diventare anche un tre ma dell'azienda perché altrimenti ripeto quelle semplicemente un campo dove tu esplode produci sviluppi ma per portare via non per lasciare il contenuto
E beh direi questo è quello che volevo dire quello che noi facciamo io devo dire sinceramente in questi due anni e mezzo adesso che sono che sono entrato identiche Solimene
Io ho sentito il governo questo Governo mi rendo conto spero prosegua qualsiasi cosa succeda molto vicino
Ma non molto vicino in una logica di melassa politica per cui ci deve essere come dire la la la la coincidenza dell'agenda del governo l'agenda di ENI
In questa maggiore attenzione all'Africa c'è stata e misurato immissioni in viaggi in visite eccetera
C'è anche il riconoscimento sul campo
Di quello che questa azienda come altre stanno facendo io questo devo dire l'ho salutato con un finalmente perché mi son trovato tante volte a essere testimone nelle mie vite passate
Di logica di sistema francese inglese americana che guardavo con invidia
Ecco se vedo francamente un Presidente del Consiglio che va a visitare una grande installazione di rinnovabili un STS off-shore e riconosce che c'è eccellenza italiana tecnologia italiana vorrà poi con riduzioni grazie questo finalmente Riva finalmente non può che essere un buon segno per il Paese
Almeno smettiamo di fare la giaculatoria Houghton afflittiva
Suo quanto vorremmo essere non siamo e finalmente cominciamo a fare un po'l'Italia somali qualcosa da dire e da fare c'è la e su questo io penso che questo sia veramente un un buon inizio un buon inizio per cui ho visto veramente con favore l'attenzione che i diversi membri dell'esecutivo hanno riservato alle iniziative dell'azienda nel continente africano e non solo
E penso che questo debba essere un buon viatico per benedire diciamo così
La presenza italiana nelle affinché che ci interessano di più
Grazie Lapo questo dibattito che non finisce qui ti prendo in parola quando dici che se noi non ci occupiamo d'Africa l'Africa si occuperà di noi non ci occuperemo ancora di Africa e ringrazio tutti gli amici che hanno contribuito a questa discussione e voi che l'avete seguito fino a quest'ora tarda grazie grazie
Lucio è un laser laici
Figuriamoci con la infine pensavo