Migranti che non vogliono tornare indietro nell'inferno libico si buttano in acqua pur non sapendo nuotare, in preda alla disperazione, nella speranza che una nave europea li salvi.
Un neonato tra i cinque morti e una cinquantina di dispersi.
La testimonianza di uno dei soccorritori sulla scena dei salvataggi: Il caos creato dalla motovedetta libica nonostante l'Mrcc, il centro di coordinamento marittimo della Guardia Costiera di Roma, abbia affidato le operazioni alla nave della Ong … Sea Watch.
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