Presentazione del libro di Sergio Segio "Miccia corta. Un storia di Prima Linea" (Ed. Milieu)

Però io sono io a proporlo Santelli ho l'incarico di moderare questa conversazione che lo dico a beneficio appunto di tutti voi tutte voi per evitare quella
Quella fase finale in cui alla chetichella ci si allontana è bene che
Si resti che tutti insieme fino alla fine quindi patti chiari amicizia lunga pensiamo di chiudere intorno alle otto otto e dieci d'accordo quindi
Cercando di di parlare e eventualmente se resta il tempo alla fine anche di dare la parola a qualcuno di voi
Raccomandando mi fin da subito di fare interventi molto brevi domande break
Allora mio compito dicevo è quello di di moderare e e di presentare le persone che sono qui che non penso abbiano bisogno di presentazioni ma io lo stesso lo faccio
Roberto Lamacchia avvocato presidente dell'associazione giuristi democratici Presidente nazionale poi Edoardo Caizzi querelle editore della del libro della ragione per la quale siamo qui
Mille edizioni
Sergio Segio che l'autore del libro e Susanna Ronconi testimone del tempo in qualche modo
Partecipe delle vicende diciamo protagonista per certi versi di questo di questo litro
Allora le la prima domanda la rivolgo a Edoardo Caizzi al quale chiedo perché una casa editrice come milioni
Che la sulla quale anche chiedo di spenderli spendere pochissime parole ma di spenderne alcune per
Per raccontarcela perché una Calitri c'è piccola relativamente poco nota
Perché la tua casa editrice ha deciso dodici anni dopo la prima uscita di miccia corta di repubblicano voi credo di sollecitarne un ampliamento
Rispetto a chi di voi conosce la prima edizione di di miccia corta questa edizione a un prima e un dopo in più uno quindi è una nuova edizione anche ristrutturata al suo al proprio interno quindi vale la pena
Fin da subito lo diciamo ricomprarlo per chi avesse la prima edizione e per chi non avesse avuto a maggior ragione vale la pena comprarlo quindi trovate
Alla nostra destra il banchetto con con i libri quindi perché è una Calitri cioè come la tua ha deciso di imbarcarsi in questa impresa editoriale
Sì buonasera a tutti
Molto brevemente Emilia edizioni nata nel due mila e dodici quindi compiamo cinque anni proprio questo
Salone del Libro di Torino è nata un po'per due
Due ragioni principali che sono poi anche le ragioni che credo ci abbiano spinto al
Riproporre questo libro nasce su una sulla passione c'è la passione mia di Nicola Arba dilemma Pozzato fanno parte la casa editrice rispetto alla storia Chuck conoscerle storie
In particolare quelle un po'dimenticate un po'nascosto in poi i riti che se voi
Per cui la principale ci siamo occupati fino adesso di di storia del banditismo
E nel corso del tempo l'idea era quella
Non me stesso e la casa editrice milieu vuol dire un po'ambiente aveva una doppia valenza vuol dire
Ambiente malavitoso secondo i francesi ma anche proprio l'ambiente cioè quali sono le radici sociali storiche culturali che portano certe storie individuali Poiana a caratterizzarsi
E lavorando appunto con le memorie memorie principalmente di del mondo dei banditi c'è piano piano arrivato questa necessità anche di riprendere in mano un po'che stare negli anni
Settanta non è il primo libro che facciamo su sulla storia politica italiana anche qui cerchiamo comunque di riprendere
In qualche modo la voce dei protagonisti cioè di recuperare di linguaggi inserirli nei contesti di di appartenenza
Per cui
L'idea di pubblicare un libro come questo e nasce
Appunto dalla dalla passione per le strade di quegli anni ma anche un po'dalla necessità di fare un po'di di pulizia rispetto a quella che è la
La memoria che ci sta arrivando al raccolto la narrazione che ci sta arrivando dopo tanti anni di di quel periodo
Quindi la la prima ragione aspetti parte cronologica accesso ci troviamo
A quest'anno con questa uscita di questa nuova edizione a celebrare i quarant'anni dal dal settantasette come abbiamo riportato la quarta di copertina e i trentacinque anni dalla dalla fuga da carceri Rovigo che sono che l'elemento la storia punto principale che
Che deve per il proposte questo libro
Lei ci sembra quindi nell'occasione buona per cominciare anche a storicizzare questi questi percorsi nonostante si si parta da delle memorie personali quindi da uno sguardo che arriva ed è bene del radicato ben individuabile
Crediamo si arrivato il momento anche per passare dalla cronaca alla storia per cui
C'è un sentiamo un po'questa necessità e devo dire che le prime reazioni che ha avuto questa
Nuova edizione con ancora un
Una sorta di embargo da parte di un di tante aree culturali e politiche di questo Paese civici spinge comunque insistere su quel in questo senso soprattutto
Per le nuove generazioni c'è per cercare di consegnare la memoria
Che sia meno meno retorica possibile ma che sia che faccia anche poi i conti con
Con la storia e devo dire che questo libro è uno di quelli che laicamente sta approvando soprattutto in questa nuova versione a fare i conti anche con storie che sono poi
Difficili da affrontare perché si parallelamente di di sconfitte si parla di di lutti si parla sommati
Di periodi che ovviamente non per tutti ricordano un superiori felice ma che vanno sicuramente affrontati proprio perché vanno in qualche modo liberati da questa questa cappa di di
Si
Di embargo in qualche modo culturale che avviene per cui
La la la cosa che avevo chiesto a Sergio è quella di aggiungere di contestualizzare ancora di più questa storia c'è quindi con un prologo che riprende un po'al
Il contesto
Di quegli anni e con un dopo perché gran parte dell'ente la memoria che è ancora un po'nascosta riguarda gli anni Ottanta Che cos'è successo dopo
Come mai queste storie appunto di di lotta armata seduto vengono esorcizzato essi e da chi all'inizio in qualche modo faceva parte quel percorso politico ma anche da chi li ha la combattute però non vorrei anticipare troppo le questioni di rifiuti passare poi la parola
Mario grazie
Grazie mille questa occasione sia anche un collettivo dirà incoraggiamento a alla tua casa editrice milanese
Per insomma avere successo immagino tutti sappiate
Le difficoltà del mondo editoriale le difficoltà e che ci sono nel fare i libri nel proporre cultura scritta attraverso i libri in questa in questa fase chi si imbarca
Iniziative diciamo editoriali militanti come comunque lo spessore insomma di di della della vostra somali non penso penso che non non possa che meritare il nostro incoraggiamento
Per chi non lo sapesse questo libro
Intanto libroni scritto molto bene devo dire Sergio Segio esibisce qualità riscrittura
Notevoli non so se
Roberto sia d'accordo con me immagino editori di sì quindi evito
Di di richiederglielo
Innanzitutto è un libro costruito come veniva già accennato attorno una vicenda in particolare cioè la all'evasione
Di Susanna Ronconi altre tre militanti dal carcere di di Rovigo evasione organizzata concepita e realizzata da Sergio Segio e altri
E quindi un giorno di
Di pensieri di riflessioni e di ricostruzione di un di una di una storia in realtà
Che dura molto di più di un giorno
Quindi è avvincente anche proprio come e concepito questo questo libro perché scandito con delle ore di quella giornata e però evidentemente non è una cronaca minuta di quello che accade ma è una un insieme di narrazione di quella di quella giornata ma anche di
Di riflessione con profondità storica quindi come documento storico è senz'altro
Molto molto importante molto interessante perché si approcci innanzitutto per conoscere e poi da cuntista memorialistica o e molto interessante e molto molto efficace
Vi voglio prima di di lasciare la parola a Roberto Lamacchia
Che è stato devo dire anche lui ovviamente in altro ruolo protagonista militante politico e avvocato militante si può dire voi sapete che Roberto la ma anche in questi ultimi anni ad esempio si è dedicato
Ad altri processi politici di un certo rilievo che abbiamo avuto a Torino quelli legate al movimento No TAV che devo dire sono finiti sostanzialmente abbastanza bene dal nostro punto di vista nel senso che la costruzione
Dell'accusa sia abbastanza CNU direi nella parte più più
Più grave è crollata peraltro verso e anche la sua associazione tra quelle che ha denunciato invece l'inerzia della procura di Torino rispetto alle violenze
Commesse dalle forze dell'ordine i danni
Dei manifestanti in tutti questi anni di del movimento della Val di Susa quindi diciamo
In quegli anni Roberto
Che credo condividesse una militanza politica Lotta continua dalla quale del derivava la la militanza di Sergio Segio poi anche come avvocato
Nel corso degli anni a ha seguito le le vicende di molti appartenenti al alla lotta armata e quindi ci darà la sua
Testimonianza e e dialogherà con con con Sergio Segio sulla Ronconi ma prima punti dagli la parola
Che prenderà immediatamente terminerà o vorremo volevo perché penso si debba fare quando si presentano i libri
Fare una brevissima lettura
Dal dal testo per
Per far capire a chi non la nulla ancora letto di che genere di prossimo parlando di Kennedy riflessioni stiamo parlando
Il senso comune è stato educato a condannare il gesto terrorista
E ad accettare le guerre che sono un terrorismo su scala industriale
La cultura dominante insegna stigmatizzare gli insorti glorificare IRE pressori il monopolio della violenza statale e di fatti uno dei capisaldi della continuità del potere
Dovrebbe essere scontato per chiunque possegga un minimo di coscienza critica cogliere la profonda e moralità ingiustizia della violenza istituzionale
Eppure
Questo non basta per rendere innocente la reazione a essa sullo stesso terreno
In questa aporia
Non da oggi ci dibattiamo rimaniamo avviluppati forse anche perché consideriamo poco un altro aspetto
Oltre a quello etico c'è anche un fatto estetico non c'è poesia nella violenza la polizia si può incontrare sulle barricate nei luoghi e nei momenti della rivolta nei cuori di chi combatte per un ideale di libertà e di giustizia
Nell'esercizio della violenza contro le persone per proletaria che sia al contrario alla fine c'è solo lo schifo del sangue che fuoriesce della sostanza vivente che per l'integrità e calore del rigore osceno e naturale del corpo ferito
Questo è un esempio della
Delle riflessioni che autocritiche che Sergio Segio dedica alla sua esperienza
Di in prima linea di diciamo
Nella lotta armata al tempo stesso rivendicando che uno dei
Significati fondamentali ma ti chiedo se ho interpretato bene
Rivendicando quella che con le parole di Rossana Rossanda si direbbe l'appartenenza
All'album di famiglia della della sinistra italiana e della storia degli anni Settanta della loro esperienza cioè dell'esperienza di chi decise un certo punto di imbracciare le armi e
Compiere atti di violenza che poi sono diventati anche l'omicidio politico mirato
Sul quale Sergio Segio a parole di insomma di chi critica molto molto chiare quindi questo è per cui se come spero fa farete deciderete di acquistare questo libro oltre a fare una lettura
Storicamente interessante incontrerete riflessioni sul rapporto fra politica e violenza
Molto profonde molto profonde che restituiscono insomma interamente dire il percorso che seggio e Ronconi hanno fatto insieme ad altri come loro
A partire dalla dalla gli anni ottanta di dissociazione e di rivisitazione
Critica della loro percorso sempre tuttavia rivendicando una politicità dei loro gesti delle loro azioni passate una storia collettiva e quindi in qualche modo rivendicando
Una scelta per quanto sbagliata ma che comunque loro ritengono essere stata una scelta politica e non un episodio diciamo della storia criminale del nostro Paese e basta Roberto Lamacchia
Quando ho cominciato ormai oltre quarant'anni fa alla mia carriera professionale
Mi sono trovato praticamente quasi per caso coinvolto
In una serie di processi sia di lavoro sia penali che riguardavano comunque il dissenso rispetto al potere al potere del datore di lavoro o al potere dello Stato
Vorrei ricordare l'epoca di cui stiamo parlando negli anni settanta era all'epoca del fulgore del diritto del lavoro era all'epoca in cui si credeva che il lavoro davvero potesse
Diventare il dire quel diritto fondante che la nostra Costituzione afferma e quindi
La naturalmente il movimento il forte movimento popolare che sosteneva queste posizioni ha determinato una reazione da parte dei datori di lavoro da parte dello Stato contro questo tentativo
Di portare fino in fondo un concetto che poteva essere estremamente pericoloso e naturalmente tutto questo ha determinato il nascere di una serie di processi di processi anche di natura penale
Molti
Per carità non nulla a che vedere con il numero
Spropositato di procedimenti che attualmente sono stati aperti nei confronti dei militanti No TAV e cioè
Parliamo di di numeri che non sono neanche confrontabili e paragonabili ma in ogni caso era
Una serie di processi piuttosto piuttosto rilevanti
Naturalmente
Si è venuto a creare una sera una sorta di la reazione a catena
Quindi c'era l'atto di protesta nei confronti del potere la reazione da parte dello Stato la controrelazione rispetto alla repressione del del dissenso
E tutto questo ha portato dicevo a far nascere dei processi penali che però erano come dire molto semplici
Da una parte c'era l'accusa tu sei colpevole dall'altro l'imputato che diceva non è vero
Sul punto per noi avvocati come dire era abbastanza facile a difesa di questo genere
Poco per volta invece
Siccome le organizzazioni extra parlamentari di sinistra andavano perdendo o poco per volta
La loro forza
La loro capacità di attrazione e naturalmente in qualche modo
Spingendo una serie di soggetti a
Rafforzare invece organizzazioni che parlavano direttamente di violenza rivoluzionaria anche armata
Tutto questo apportato ad una
Lenta modifica dei contenuti dei processi
L'ultimo processo che io ricordo ancora come dire un po'di del vecchio tipo e quello nei confronti dei militanti di senza tregua senza tregua che per chi non lo sapesse
Come dire forse la scaturigine prima che ha poi portato alla costruzione
Di prima linea ebbene ancora in quel momento il processo era una cosa tu sei responsabile non è vero e ci si scontrava su quello era un processo per certi versi
Bello da fare
Pieno di come dire possibilità di interventi anche sotto il profilo della tutela dei diritti eccetera
Subito dopo la situazione invece degenerata degenerata c'è stato un l'esclusione della lotta armata la reazione immediata da parte dello Stato sia
Messo in piedi quello che è stato definito dalla politica del doppio binario quindi un c'è un processo normale per tutti
I cittadini colpiti da procedimenti penali e poi c'è quello nei confronti dei gli accusati di far parte di organizzazioni armate
è stato un problema per noi avvocati nel senso che
Il tipo di posizione che
Noi parlo portarmela fiero un ragazzino all'epoca ma dall'esempio di bianca Guidetti Serra che è stato
La nostra mamma che in quegli anni era quello di assumere una posizione
Cosiddetta garantista non stiamo parlando dell'obbligo il garantismo che poi
Berlusconi ha cercato di portare avanti
Pro domo sua parlavamo di garantismo nel senso di regole uguali per tutti sempre di fronte a qualsiasi tipo di reato
E allora ci siamo trovati stretti un po'in una morsa da una parte c'erano degli imputati che teorizzava no l'abbattimento di quello Stato e dall'altra c'era lo Stato che
Disapplica abbatte le proprie leggi o che ne creava delle altre che non rispettavano i principi democratici
Situazione difficile
Ci è stata risolta non da noi ma da parte degli imputati in particolare da quelli delle Brigate Rosse
I quali nel primo processo
Credo lo ricorderete hanno rifiutato la
Difesa degli avvocati
Li hanno minacciati e infine per concludere l'opera hanno ucciso il presidente degli avvocati di Torino all'avvocato conosce
Devo dire che in quel momento il Foro torinese ha risposto con
Notevole come dire freddezza e grande equilibrio e ha continuato a difendere sia pure indirettamente
Gli imputati attraverso la proposizione di quella che era una istanza di ammissione degli imputati alla autodifesa
C'è stata tutta una battaglia che si è conclusa ahimè negativamente quindi è stata negata la possibilità agli imputati di auto difendersi
Dall'altra parte sia priva il processo anche a prima linea e tutto ciò perché degli arresti di Patrizio PC per quanto riguarda le Brigate Rosse e di Roberto Sandalo per quanto riguarda prima linea che sono stati
Nell'arco di tre mesi uno dall'altro ha determinato la nascita di due processi paralleli
Brigate Rosse e prima linea che poi a loro volta si sono doppiati in due da una parte il reato cosiddetto associativo dall'altra e i fatti specifici rapine omicidi e quant'altro
Allora
Per quanto mi riguarda io nel primo processo del alle Brigate Rosse assistevo un solo imputato il quale negava di essere
Membro delle Brigate Rosse è stato assolto quindi io
Felicissimo si è fatto tredici mesi di carcere peraltro sulla base di accuse inconsistenti ma comunque come dire nonno avuto problemi
Il processo di prima linea mi ha in qualche modo coinvolto maggiormente perché avevo adesso non ricordo bene ma
Credo cinque o sei posizioni nel processo per e il reato associativo
Nel frattempo però maturavano
Delle cose all'interno
Della movimento di di prima linea e questo qualche cosa e emerso alla fine del processo per il
Reato associativo quando è stato
Letto sottoscritto poi letto dagli imputati un comunicato che si chiamava
Prendendo il titolo da una famosa canzone Ivano Fossati sarà che avete nella testa un maledetto muro
Quel tipo di risposta da parte degli imputati era stato accolto in maniera molto favorevole dei giudici i quali hanno riconosciuto in quell'occasione le attenuanti generiche
Era una cosa inimmaginabile in quel periodo nei confronti
Di imputati per reati di associazione
Sovversivo di banda armata
E quindi a ridotto in qualche modo notevolmente le pene
Nasce quindi da quel momento credo di poter dire ma poi su questo credo che Susan beh Sergio potranno
Essere molto più precisi nasce quindi quello che se viene definito il movimento della dissociazione
Movimento contrasta attivissimo durissimo all'interno del carcere ma anche all'interno per esempio degli avvocati io ricordo
Una serie di avvocati che venivano da me mi dicevano
Quei tuoi pentiti e io dicevo ma io non non assisto nessun pentito quindi io assisto delle persone che hanno deciso coscientemente di porre fine alla loro
Esperienza di lotta armata
Ma parlano solo della propria responsabilità penale senza coinvolgere la responsabilità di altri
Evidentemente questo atteggiamento
Da parte mia e l'atteggiamento corrispondente da parte degli imputati ha fatto sì che il numero di clienti che io ho avuto
Sia esponenzialmente cresciuto
Ed è qui che ho conosciuto appunto e sia Susanna che che Sergio
Incontro inizialmente immagino non facilissimo per nessuno
Ci siamo dovuti come dire annusare confrontare capire se si poteva creare un rapporto di fiducia tra avvocato imputato
Credo che ci siamo riusciti
Abbiamo continuato ho continuato ad assistere anche
Nella fase dell'esecuzione penale
Molto dura che che hanno avuto con mille ostacoli che vedevano
Posti nei loro confronti a differenza di del trattamento che altri in analoghe situazioni riceveva
Dopodiché ci siamo non ci siamo mai persi completamente di vista non ci siamo più visti frequentemente e in particolare non abbiamo mai parlato
Del libero del primo libro che ha scritto seggio né del film che successivamente ne è stato tratto
Poi vediamo se in maniera libera se in maniera corrispondente
Alle idee alle intenzioni di disse addio oppure no e meno che mai dell'ultima edizione del del libero che e quelle di cui oggi stiamo parlando
Quindi
Per certi versi come dire e mi fa molto piacere riprendere il filo vivo il discorso che abbiamo portato avanti per anni e che oggi
In qualche modo deve riuscire a passare anche nella conoscenza delle persone che non erano presenti a quell'epoca che non hanno vissuto quei periodi
Io mi ero
Appuntato per concludere solo alcune domande che avrei voluto rivolgere che rivolgo a Sergio anche se in parte dalle cose che sono state dette già una qualche risposta
E emersa la prima è
Perché aveva sentito il bisogno di scrivere in allora
Miccia corta e soprattutto
Per quale ragione al di là delle Regioni editoriali di cui sono stato parlato c'è stata la come dire
La Bogliari del desiderio di ripubblicare il il testo
Seconda questione e
Quale ruolo quale contributo e in quale modo ha rafforzato questo fenomeno della dissociazione
Tenendo conto
Che Sergio Segio in quel periodo in cui è nato il fenomeno era
Latitante non era insieme con
Gli altri suoi compagni di militanza in carcere
Il terzo alla terza domanda e
Ho letto da qualche parte che
Tu hai preso in qualche modo le distanze non lo accennavo prima rispetto
Al film la prima linea e quindi anche questo credo che potrebbe essere un elemento interessante
E l'ultima mi permetterà e questa è una battuta anche perché se no è troppo buonismo non non non va bene leggendo l'ultima parte della nuova edizione proprio direi l'ultima pagina mi è parso di cogliere in qualche modo frasi che
Potessero costituire una sorta di
Rivisitazione etica e forse anche estetica
Del fenomeno di quegli anni e allora la domanda finale e invece
Che cosa saldi e che cosa condanni di quello che è avvenuto in quegli anni grazie
Grazie a Roberto Lamacchia nel dare la parola a Sergio Segio direi non a Susanna così abbiamo stabilito prima
Volevo segnalare e più unirmi
Nel fare un'ipotesi forse
In questo avrete visto che pochi giorni fa un ramo del Parlamento ha approvato
La legge sulla tortura
Legge sulla tortura
Disconosciuta dal primo proponente della legge medesima cioè Luigi Manconi parliamo del del Senato
Ecco questo è un libro che parla di episodi di tortura subiti da a a militanti della lotta armata
Arrestati e poi successivamente processati o
Torture subite per estorcere confessioni eccetera
Il vostro rapporto col carcere è diventato anche con il mondo penale della pena è diventato anche poi un impegno
Civile successivamente per le condizioni diciamo per il miglioramento delle condizioni del carcere italiane come ben sappiamo sono disastrose
E e in generale per un'umanizzazione della della pena magari anche partendo dall'abolizione dell'ergastolo se non tout cour per lo meno dell'ergastolo ostativo ecco questo è un libro che ci mostra come
Le torture sui terroristi
Sono un problema non
Degli anni Settanta
Dettero visti degli anni Settanta ma sono un problema italiano di oggi e e questo libro credo in qualche modo letto oggi voglia dare anche questo messaggio cioè
Le le le le strategie le tecniche di
Di repressione utilizzate nei confronti degli esponenti della lotta armata sono in un certo senso non sono finite con quella storia ma sono rimaste venivano probabilmente da lontano e continuano a
A a riprodursi la mia generazione non ha vissuto gli anni settanta gli sono nato nell'ottantuno ma ha vissuto per esempio Genova e ha vissuto può in questi anni in movimento il movimento No TAV e quindi insomma di questo parliamo allora forse ma è un mio azzardo un gruppo un significato tra il mille possibile anche quello di dire
Guardate che la nostra vicenda e ciò che abbiamo vissuto parla
Di qualcosa di di oggi no parla di un problema aperto e quindi non fare i conti con gli anni Settanta non fare i conti politicamente con gli anni Settanta forse forse è un'ipotesi che appunto sottopongo al tovagliolo vostro vaglio e è uno dei motivi per i quali noi una legge sulla tortura magari non ce l'abbiamo ancora hanno c'abbiamo ancora e se ce l'abbiamo ce l'abbiamo largamente insufficiente Sergio Segio prego
Grazie
Jacopo ma
Consente nel consentitemi di ringraziare prima di tutto
Oltre a chi ci ospita qui
Questa sera il pubblico presente anche a Radio radicale che vedo che sta registrando questo
Evento confermando così insomma ruolo prezioso di servizio pubblico che svolge
Pertanto più prezioso di questi tempi dove invece troppo spesso
Il sistema mediatico tende a oscurare fenomeni o realtà avvenimenti che
Come dire siano Carisi si rispetto alla realtà in cui tutti cui tutti viviamo
Mi pare con quest'ultima considerazione che Fassino a Jacopo adesso che abbia benissimo colto
Quanto meno
Una parte del senso delle intenzioni che stanno alla base del mio libro ma credo in parte anche nei suoi contenuti
Ci sono ferite che non sono solo quelle nei corpi nelle persone che datano anni settanta che continuano oggi non solo
Nella memoria di chi li ha vissuti ma anche nella vita sociale complessiva una di queste ferite indubbiamente quella nello Stato di diritto
I fenomeni della violenza politica e poi della lotta armata di quegli anni hanno prodotto una reazione da parte delle istituzioni dello Stato che si è caratterizzata in un complesso
Di norme di leggi e le cosiddette leggi dell'emergenza in carceri speciali in normative particolari ma
Più complessivamente in una cultura
Di sostanziale sostanziali ISMU giuridico di cui la tortura è stata uno delle più
Terribile anche delle più nascoste manifestazioni che si sostanzia in quello che è stato definito da alcuni giuristi il diritto penale del nemico
E con il diritto penale del nemico lo accennava
Per altro verso l'avvocato La Macchia poco fa e quello che abbiamo visto in atto e vediamo tuttora in atto
Ad esempio in Val di Susa ma non solo insomma nel modo con cui lo Stato e i suoi apparati giudiziari repressivi affrontano
Emergenze e lacerazioni sociali
La risposta al terrorismo in quegli anni è stata come dire la madre di tutte le emergenze ma
Quelle modalità quelle logiche si sono poi via via riprodotte
Lungo tutto i decenni successivi e
Come dire se sono riprodotti a misurarsi con fenomeni di volta in volta nuovi prima
La criminalità e la corruzione al fenomeno di Tangentopoli poi assieme al fenomeni della criminalità organizzata ma poi tante altre aspetti forse
Magari meno drammatici ma non di meno vanno dimenticati pensiamo alla legislazione sulle tossicodipendenze alle legge sulla droga e le leggi su tanti aspetti anche dalla marginalità sociale che
Come dire individuano
Nelle persone dei nemici nemici perfetti diceva un criminologo mi disse Christie per garantire l'ordine per ristabilire in certo modo anche violento e sbrigativo quello che si vuole essere una società una società pacificata ma
Quello della tortura è uno dei temi
Sicuramente come avviene
Presenti
Nella mia riflessione e negli
Nei miei scritti che giustamente diceva cosa terribile Gaetano ancora oggi
Come dire delle manifestazioni non non senza no non positive comma l'approvazione di questa
Io non esito a dirlo ma credo l'abbiano detto anche altre di questa legge truffa che sta passando al riguardo che anziché istituire
Sulla base
Delle Nazioni Unite delle convenzioni esistenti in materia nelle Nazioni Unite sulla
Sulla base delle evidenze una normativa che tuteli cittadino
Da parte della violenza istituzionale sta uscendo una legge che invece tutela
Il pubblico ufficiale
Le forze dell'ordine che eventualmente commettessero violenza nei confronti
Degli arrestati ma non mi dilungo ovviamente sugli aspetti tecnici ma solo per dire che ha che forse anche questo questo non affronta mento del problema
Tortura a una robusta Radice negli avvenimenti di quegli anni e nel modo non solo in cui non è stato affrontato il problema delle violenze sugli arrestati ma addirittura è stato
Come dire disposto politicamente disposto dall'alto ed eseguito
Poi nella quotidianità
Ecco io
Scusate
Vi leggo solo
Un passaggio ma perché soprattutto alle persone più giovani o a quelle che
Non hanno vissuto direttamente o anche quelle che hanno dimenticato di che cosa stiamo parlando
Sono davvero poche frasi e io le riprendo peraltro da
Un quotidiano dell'epoca Lotta continua del ventuno febbraio del mille novecento ottantadue tenete presente che in quegli anni oltre a essere pratica frequente
La tortura era pratica negata e nascosta nel senso che il sistema dell'informazione non ne parlava ne parlava appunto quotidiano Lotta continua e il quotidiano manifesto all'epoca
Va dato atto che tra le forze politiche solo partito radicale dell'epoca contrastava tutto ciò tant'è che arrivo a fare un dossier in cui documentò proprio in modo dettagliato numerosi casi di tortura
L'onorevole Marco Boato allora presento numerose interrogazioni in Parlamento per chiedere conto di questi casi documentati le risposte che vennero dal ministro
In aula in modo pubblico ufficiale
Dal ministro dell'interno intelletto creerà che tutto ciò non era vero tutto c'era falso se arrivo a dire anzi che era una strategia del terrorismo per chattare discredito sullo Stato sulle istituzioni
Pensate che non solo l'allora Presidente del Consiglio sto parlando dei primi anni Ottanta
Giovanni Spadolini come dire consentì che venisse data questa ricostruzione
Effettivamente menzogne era ma addirittura in seguito anche un galantuomo come Sandro Pertini negò che in Italia venissero cose di questo genere
Ebbene io vi leggo proprio quattro righe della testimonianza di un'infermiera di Roma che non era accusata di grandi delitti di aver ucciso eccetera tra accusata semplicemente di aver
Soccorso un brigatista ferita di averlo curato
Ebbene le racconta che testimonia un paio di giorni dopo il mio arresto la notte tra il tre il quattro di febbraio incappucciata dietro la schiena vengo caricata su un pulmino
Mi urlano che nessuno sa del mio arresto perché mi devo considerare sequestrata mi mettono a torso nudo mi picchiano mi stringono e capezzoli arriviamo non so dove in una stanza
Vengo denudato ha completamente mi insultano dicendo che sono una merda una puttana una lesbica continuano a stringermi capezzoli è un dolore fortissimo mi passano dalle cosa calde sotto immagina nell'anno
Mi danno a caldo si immagina mi fanno a fumare una sigaretta che subito mi andrebbe al cervello mi ritrovo in una pozza di urina da quel momento ho iniziato a dire tutto quello che volevano sapere da me
Badate non tutto quello che aveva fatto ma quello che volevano sapere perché quello era l'unico modo
Per fare cessare le torture testimonianze come queste ce ne sono dozzine non c'è stato un solo caso anzi per la verità ce n'è stato solo uno di poliziotti processati co per le storture unico caso fu
Le storture avvenute dopo la liberazione del generale Tosi era
Laddove tutti i brigatisti che furono arrestati furono pesantemente torturati adesso no non ve ne leggo le testimonianze ma di basti sapere che
Al processo ferrea
Quattro cinque poliziotti che vennero processati il loro comandante schema commissario Salvatore Genova
Fu salvato dal processo perché venne prontamente candidato dalla loro parte Partito socialdemocratico il cui segretario di allora si chiamava Pietro Longo peraltro
Dichiaro alla stampa che qualche cazzotto e brigatisti glielo avrebbe dato volentieri pure lui poi risultò iscritto alla P due ma quello è un altro capitolo
Però questo
Commissario tende subito salvato dal processo i suoi uomini vennero
Credo condannati ad reali apre le sanzioni in primo grado e poi prosciolti assolto
Questo scusate mi dilungo ma questo è un tema molto importante importante anche perché
L'ex commissario Salvatore Genova è l'unico poliziotto bensì torturatore pentito perché pochi anni fa nel due mila dodici ha rilasciato un'intervista un giornalista dell'Espresso rischiava Pier Vittorio buffa
Ebbene Pier Vittorio buffa all'epoca dei fatti so nei primi anni Ottanta
Scrisse l'unico giornalista appunto che non fosse dalla stampa extra parlamentare che scrisse un documentato articolo sulle torture che stanno qua che stavano avvenendo in quel mese
All'articolo tre si titolava il rullo confessore ebbene quel giornalista penne prontamente restato
Ecco se per buffa si è preso la soddisfazione a distanza di Tezze netti intervistare dico l'ex commissario Salvatore Genova adesso
Non vi leggo la sua testimonianza ma al quale ammette nei dettagli e racconta nei dettagli le numerose torture racconta che alle torture eravamo presenti anche i suoi superiori il questore racconta che l'ordine delle torture
Venne direttamente dal Ministero e così via
Ecco voi pensate che di fronte a questa intervista
Confessoria dettagliate eccetera non c'è stata la minima reazione
Non un
Non c'è altro giornale ha ripreso a queste confessioni non un giudice ha ritenuto di aprire delle inchieste e così via quindi un muro di gomma che però ci dice poi
Da parte del potere politico la tortura sia considerata non un reato fannullone un amico umana cultura una pratica
Per quanto marginale delle forze di polizia da correggere eccetera ma viene considerata uno strumento del proprio potere e quindi non ci si può stupire sa tutto
Il nostro attuale Parlamento stia per varare una legge una legge truffa riguardo dove peraltro
Si disse che perché sussista la tortura essa per l'avvenire più volte perché una volta sola evidentemente non basta
Ma questo per dirvi di uno delle cose anche nuove che ho inserito ovvero anche alle cose
Mi chiedeva Roberto Lamacchia che ho inserito in questa edizione del libro perché credo che questo sia uno dei capitoli ancora tutt'oggi
Nascosti profondamente rimossi della storia di quegli anni perché
Nella
Poi vedremo anche questo però nella pubblicistica
Sulla materia della lotta armata insomma di tutti quegli anni di
Da più fonti da più parti proveniente
Questo capitolo ed è un po'il periodo temporale che chiude
Questa mia nuova versione
Inizio accorta cioè i primi anni Ottanta bene su quello che è successo in quei primi anni Ottanta su quello che succederà nelle carceri speciale e anche su quello che successo dopo il processo di dissociazione di presa diretta istanza
Tale Armeni i processi politici che sentenze e così via su tutto quel periodo non esiste praticamente pubblicistica non esiste praticamente nulla ed è il motivo per cui ho voluto quantomeno introdurlo
Nel finale di questo libro proponendo me magari non da solo
Di affrontare in futuro anche questo tipo di problematiche ma non solo e non tanto per esprimere il mio punto di vista che naturalmente e soggettive la mia esperienza per quanto sia stata condivisa da molte altre procure
Persone ma magari per dare un contributo
Che questi capitoli si aprano e che
E a che finalmente magari la parola passa anche agli storici che sono anche
I grandi assenti da tutta questa
Da tutta
Da tutta questa materia però in questo ultimo capitolo io parlo introduco il tema della tortura sugli arrestati ma introduco anche un altro capitolo un altro tema
Che altrettanto nascosto poco raccontato poco indagato
Anche da parte dei protagonisti anche per la vergogna esso costituisce che
Il capitolo dei compagni uccisi nelle carceri speciali proprio in quegli anni quel crinale
In cui insomma alla fine della lotta armata era da alcuni riconosciuta come da noi sarà ha cominciato una riflessione su come
Superare criticamente con la fase nella fase delle annesso come affrontare in modo diverso
Anche il conflitto sociale anche nella
La necessità di lotte eccetera eccetera ecco nelle carceri avendo un fenomeno terribile che si concreto
In alcune
Persone uccise nelle celle dai propri compagni
In quanto accusate a torto o a ragione spesso anche a torto di aver collaborato con la magistratura con la Polizia o addirittura in alcuni casi anche solo dice Chimento politico perché insomma come
Se a prima la macchia anche noi in qualche modo eravamo visti come traditore semplicemente perché
Dicevamo che la lotta armata era da considerarsi finita che sconfina
Ebbene in questo ultimo capitolo io parlo T due di queste terribili vicende una riguarda un militante delle Brigate Rosse ucciso nel carcere dei tre anni si chiamava Ennio Di Rocco
Una persona arrestata e tortura lungamente torturata anche qui non c'è il tempo
Ne troverete traccia sia in questo mio libro che
Dall'altro che ho pubblicato Correzzola in modo ancor più dettagliato insomma il racconto di questa persona
Tessuti terribile torture che venne poi mandata nel carcere speciale assieme alle persone dello stesso avversa M. sotto tortura consentito di arrestare bene questa persona
Venne strangolata netta seggio
Da dodici
Suoi compagni l'altra storia che narra una storia che ci riguarda più da vicino e che quindi per me ancor più dolorose terribile per quella di Giorgio soldati
Che era un compagno di prima linea che nei primi anni Ottanta per la verità aveva cominciato a separarsi periodo di frantumazione del collettivo di di prima linea dell'organizzazione
Iniziano a esserci degli arresti
Pentiti
Roberto Sandalo che è stato accettato insomma alcune
Situazione di di frantumazione un gruppo di compagnie tra cui lui uscita prima linea
E convenzioni interlocuzione con le Brigate Rosse
Anche lui venne arrestato alla stazione centrale di Milano dopo un conflitto a fuoco con la polizia Mori
Un poliziotto della polizia ferroviaria lui al suo compagno
Furono arrestati portati
E immediatamente tortura
Ebbene
Giorgio subito quando cessarono alla violenza contro di lui
Rifiutò immediatamente di continuare ogni e collaborazione con la polizia con la magistratura e venne mandato nel carcere speciale
Di Cuneo
Dove venne insomma
Di
Insomma
Dove venne
Dopo poco tempo ucciso da un gruppo di brigatisti
Eccolo sopra la storia per me molto dolorose
Non
Non mi citi lungo però su questo oltre invito davvero se avete voglia di leggere il libro dove in maniera un po'più serena
E tutto ciò scritto ed occupa intatto però a questo riguardo di voglio anche
Dire una cosa che
La mia riflessione al riguardo di questo capitolo ancora nascosto doloroso terribile vergognoso
Della fine della lotta armata che dice di quanta lacerazione e anche impazzimento ci fosse nelle carceri speciali anche lì però in parte
Ovviamente c'è una responsabilità primaria di chi ha commesso questi omicidi ma c'è
Evidenziata la faccia sporca dello Stato nel senso dei giochi che sono stati fatti in quegli anni in cui si mandavano le persone come in questi due casi che vi ho citato
Non potendo non immaginare cosa succedeva cosa sarebbe successo quindi c'era proprio davvero un gioco e specie nel carcere di Cuneo il carcere di Cuneo era retto da un maresciallo si chiamava
Anzolin Candela che lavorava per il generale Dalla Chiesa
E faceva proprio un'opera di spionaggio di provocazione nel senso che portava documenti dentro il carcere fingendo di averle ritrovati in carcere registrare legalmente colloqui che passava
Al bar al maresciallo generale Dalla Chiesa insomma c'era una situazione di frammenti giochi sporchi
Che lo Stato e anche il ministero e anche
Singoli magistrati facevano ter aizzare
Non che ce ne fosse bisogno perché le Brigate Rosse in quel momento erano molto aggressive specie nei nostri confronti ma per
Aizzare come dire
Frammentazione anche violente all'interno della della detenzione politica
Guardate che questo giudizio insomma sulla responsabilità
Punto di vista dello Stato
Direttore suolo Amia considerazione
Può avere qualche elemento
Di soggettività ma è una considerazione che è venuta a mio parere con grande generosità
Nobiltà d'animo anche dal padre Bizzotto solida
Mario Soldati scrisse durante il processo pensate che la famiglia soldati scelse di non costituirsi parte civile contro e per il gas tristi accusati di aver
Ucciso Giorgio sostenendo questo che poi Mario riporto in una lettera di cui file Luo un breve estratto
Mio figlio è stato costretto dallo Stato a collaborare con la cosiddetta giustizia dei mezzi coercitivi illegali
Poi dato che quel che di quello che ha detto niente è stato messo a verbale l'hanno mandato nel carcere di Cuneo senza l'adeguata protezione
Indubbiamente la sopravvivenza dei genitori i propri figli e la cosa più brutta che possa capitare
Ma sono sicuro di interpretare anche il pensiero di mia moglie preferiamo piantonarlo morto ma coerente con i suoi principi la sua moralità piuttosto che vivo ma traditore accoltellatore dei suoi compagni un pentito pagato dallo Stato
Per tradire i propri compagni con i denari di Giuda
Scusate io ho letto questa frase non solo per
Dire insomma che della nobiltà di questa opposizione ma
Per converso di
Dirvi che in questi anni recenti uno dei magistrati antiterrorismo dell'epoca scritto le proprie memorie ponderoso volume
Dove è contenuta anche
Alcune alcune riferimenti alla vicenda di Giorgio soldati
Bene questo magistrato
Scrive verso non perdo tempo
Cercarli la citazione letterale ma
Io da qualche parte ma in sostanza disse male confidenze che ha fatto la Georgia soldati io non ho saputo niente
Non mi risulta niente e poi disse ma non ho ancora capito oggi se Giorgio soldati era
Un illuso o un fanatico
Ecco a parte evidente mente ed impietosi Tati Mussi commenta giudizio a distanza di tanti anni però pensate allora alla capziosità delle categorie delle persone laddove
Frammenti informazioni e
Sottratte attraverso la tortura la violenza vengono qualificate confidenze presto per suggerire insomma
Come dire
Qual era il clima di quegli anni e sentimenti di quegli anni che per alcune purtroppo continuano a tutt'oggi perché queste citazione questo libro di cui vi dico e ti pochi e di pochi anni fa
Ma adesso mi rendo conto la sto facendo lunga ma come capisse la materia
Dolorosa
Per me in qualche modo molto coinvolgente non riesco a sintetizzare molto ma
In parte risponde anche a una delle domande che mi faceva Roberto Lamacchia sul perché
Ho scritto allora
Quel libero e perché l'ho riscritto scritto allora anche per come dire
Raccontare provare a spiegare SerT dal mio punto di vista partire dalla mia esperienza com'è cominciata tutta quella storia dato che
Nella grande memoria pubblica nel grande libro sugli anni Settanta che passato diciamo così inermi nella consapevolezza comune sono stati dolosamente astratta starà strappati i primi capitoli
Nel senso che non viene più raccontato cosa succedeva nei primi anni né alla fine degli anni sessanta dei primi anni settanta quindi di qual era siamo
Lo Stato per la strage era stato
Ha ragione sulla base di documentate contro informazioni qualificato dalla da Lotta continua delle organizzazioni extraparlamentari di quegli anni lo stato della strage allo stato del golpe lo stato della repressione
Un altro elemento di novità in questa seconda edizione l'apparato iconografico che nelle precedenti non c'era
Ebbene
Una delle prime immagini
L'ho voluta inserire l'editore per fortuna mi ha accontentato un'immagine che mi sembra adesso nel buio non la vedete di un elenco io
Un'eloquenza che non ha bisognerebbe dire essere spiegata
La manifestazione di un corteo badate non di estremisti in corteo sindacale della fine del mille novecentosessantanove dove c'è
Un cartello viene tenuto in mano un cartello questo corteo veniva qualche settimana dopo
Lella la morte accidentale di un poliziotto durante degli scontri di piazza morì in modo accidentale
Un agente della Celere che si chiamava Antonio Annarumma ebbene in questo corteo successivo questo corteo
Un operaio porta questo cartello Saragat che era il Presidente della Repubblica dire dell'epoca operai centosettantuno poliziotti uno
Certo una contabilità triste e macabra se vogliamo ma ci dice quello che c'è tra il sapere della storia di quegli anni di quei decenni ovverossia
Che la polizia spesso e volentieri sparava sulla manifestazione sindacale e sono state decine centinaia appunto i morti e tutto ciò nella storia di questo Paese
Non risulta più perché se voi guardate nei libri di storia
Nella ben poco
Insomma tutto ciò non risulta più non risultano
Quelle che la stessa Commissione parlamentare indagine sulle strade ha qualificato come quattro tentativi di golpe avvenute in questo Paese tra il mille novecentosettanta settantaquattro
Sono atti che la Commissione parlamentare ma che sono stati prontamente messi nei cassetti eccetera ma così davvero qui potrei dilungarmi delle ore però poneva in qualche modo portare
Il mio contributo sul come cominciato perché non siamo nati con le pistole male
E ed è anche il capitolo di cui vi ho già parlato finale volevo anche ed è uno dei motivi che mi ha spinto anche a ripubblicare in questa nuova versione libero raccontare anche come è finita quindi questo capitolo
Se la faccia sporca dello Stato delle leggi d'emergenza delle carceri Speziale dei morti nelle carceri
E poi lo scritto
Debbo dire anche per un altro motivo
Nella
Diverso pubblicistica che esista un po'su quegli anni assoluto sui fenomeni armati
Siamo
C'è un buco uno sera un po'e c'è tuttora un vistoso buco nero che è quello sulla storia di prima linea passata c'è un ricercatore schema Lorenzo De Sabata
Che ha censito nei libri autobiografici assommabili memorialistica gli ex militanti su trentanove libri
Trentuno sono di ex militanti del del Brigate Rosse gli altri otto
Sono tuttora presto quindi sono in buona sostanza i miei due su prima linea gli altri sono sulla formazione comuniste combattenti su organizzazione dall'autonomia sul proletariato mafioso comuni
Ecco quindi
C'è un buco nero che io dopo aver inutilmente tentato Susanna lo potrà testimoniare franchezza approvato assieme a me
Lunghi anni a produrre un libro collettivo perché mi sembrava corretto e giusto che una storia collettiva per
Venisse raccontato in modo collettivo sulla storia di prima linea perché in qualche modo rimanesse agli atti
Come dire il nostro punto di vista su quelle vicende
Non ci siamo riusciti per una serie di ragioni e alla fine mi sono dovuto decidere a pubblicare il mio punto di vista e quindi
La
Mio racconto certo parziale su una vicenda collettiva scuole quella di prima linea che permane come un buco nero nel buco nero perché può insomma la gran parte della pubblicistica
Su quegli anni relativa caso Moro ai ministri supposti del caso Moro dall'ex quindi insomma ci sono anche qui molti libri ma non tutti
Come dire che portano un contributo effettivo di conoscenza ma semmai o di polemica o di di o di piccole
Questione
Mi chiedevi del film
Anche qui la faccio breve perché
Non l'ho mai potuto dire nel suo sui giornale tassata che è stato affatto un film sulla storia dalla nostra vita a partire dal mio libro
Ve lo giuro non c'è stato un solo giornalista che quando Fitto film anche in mezzo alle tante polemiche approvato a chiedere quale fosse il mio parere
Non ce n'è stato nessuno quindi ho dovuto scrivere il mio punto di vista su quel film
Nella introduzione alla precedente a una precedente audizione fermezza accorta e non ve la faccio lunga ma in sostanza il mio giudizio è che
Film come dire a delle vistose lacune soprattutto sul come è cominciata
Non pretendo mette il fin fosse totalmente aderente al mio libro al mio punto di vista né che in un film possa essere fin fosse asset raccontate cinquant'anni o vent'anni o anche solo dieci anni
Dalla storia di questo Paese ma pretendevo
Ecco il motivo per cui ne ho preso la distanza una maggior onere onestà intellettuale quindi non giudico tanto il prodotto finale giudico il processo di censura di autocensura
Giacché accompagnato la produzione la produzione di quel Fini pensate che la sceneggiatura di quel di quel film è stato in corso d'opera è stata fatta leggere accarezza
All'Associazione vittime del terrorismo è stata mandata singoli vittime del terrorismo è stata mandata
Ecco dal mio punto di vista la libertà in questo caso dell'artista non tanto a non parlarne anche dei contenuti non può sottoporsi a una censura preventiva della propria otto
Pensate che in corso d'opera prima che uscisse il film e non avendo né a lui letto la sceneggiatura intervenne addirittura il Presidente della Repubblica a
Sì usurare che si stesse pensando di fare un film a partire dalla memoria di un ex terrorista ecco questo per dirvi che
Posso anche umanamente comprendere come tale tanti pressione abbiano
Portato il regista al produttore anche gli attori con quantomeno aderire diciamo a un punto di vista che non era quello contenuto nel libro so però non mi importa ad apprezzarne
Apprezzarne il risultato
Se ho ancora due minuti dove
Sono andato troppo largo
Emilio perché in realtà uno e su un tema importante ma non ho capito bene
Riferimento che faceva Roberto Lamacchia la dissociazione su cosa mi stesse mi stesse chiedendo
Due parole sul finale non è una rivisitazione è
Se voi proprio la
Nelle ultime pagine del libro sono come dire
Un'esternazione di una quota di amarezza che si è fatta in me crescente in questi anni non tanto rispetto alla complessità di quelle vicende su cui appunto ho detto scritte eccetera ma
Sulla tenuta umana Bellei relazioni tra achillea tra Aprilia vissute dallo stesso
Io credo che in questi
In particolare in questi ultimi anni è andata disaggregando sì quella che con orgoglio il giusto orgoglio continua a dire io abbiamo rivendicato come comunità
Prima di prima linea poi dei prigionieri se e come un senso di fratellanza di unità e di solidarietà che poi è andato smarrito il terzo certi
In parte per l'ennesimo rapidi Lenzi e del tempo che passa
E porta ciascuno
In altri lidi della vita ma in parte anche perché io credo abbiamo smarrito quel senso di
Come dire proprio di fratellanza di comunità che guarda caso era quello contro cui si scagliava né magistrati dell'epoca perché quando iniziò il percorso il termine della dissociazione a me non è mai piaciuto io avrei voluto che il nostro percorso si chiamasse desistenza nel senso che la dissociazione
Già alla radice tutti etimologico è brutta perché dissocio sa separazione dal compagno che esattamente al contrario invece
Dei miei sentimenti e delle cose che diceva adesso in realtà il nostro è stato semplicemente un però un processo di distacco dalla
E di desistenza di abbandono delle armi
E in ogni caso il termine dissociazione non era proprio del nostro percorso veniva
Dall'area del sette aprile che l'aveva in qualche modo fatto proprio inventato ma poi veniva dalla stessa magistratura la magistratura lungo da subito giocato sia a livello di di propria propaganda e qui
La magistratura sto generalizzando ma intendo
La magistratura specializzati in quegli anni nell'antiterrorismo che era diventato un gruppo coeso compatto
E poi nelle leggi che si sono tradotte loro come dire scientemente giocavano sull'equivoco di equiparare il nostro percorso ahimè presso il nome del dissociazione e quello del pentitismo perché loro
Scrissero
Teorizzare una esercita erano forti pressioni
Contro di noi è contro la le parti politiche che interloquivano con noi addirittura contro il capo delle carceri di allora Nicolò Amato fu duramente criticato da parte di questi magistrati perché consentiva
Un confronto un dialogo e una possibile via di uscita dal terrorismo che non fosse quella della dell'azione del pentimento
Non so se controrisposto anche quello che mi chiederei sulla dissociazione io rivendico il non il nome della dissociazione che non ho mai amate anzi ho sempre criticato ma rivendico come come dire non solo come corretta come è giusto anche a tanti anni di distanza il nostro percorso come un percorso di profonda in
Onestà intellettuale che ha consentito
Come dire di ripensare alle categorie del conflitto urtando dentro la lotta pur rimanendo nel campo politico della sinistra e anche come dire se vogliamo per alcuni
Di di un'utopia rivoluzionaria
Grazie
Grazie
Che cosa mi resta da capire dopo tutto ciò
No intanto volevo ringraziarvi per essere qui perché beh Sergio è particolarmente un militante della memoria insomma quindi rispetto a un corpo militante quello di prima linea che ha raccontato poco e ha scritto ancora meno Tremonti no spero perché adesso tocca a me
Per legge il primo
Va bene
è vero che questi i suoi due libri somma sono gli unici due di fonte autobiografica solamente
In cui si rintraccia si rintraccia questa questa storia
Lumia scritto dei libri io no però io e Luigi Rei che insomma condividiamo questa da molti anni
Questo tentativo di non far calare completamente silenzioso sotto e sopra questa storia
E in realtà il raccontarci e raccontare questa storia è stato una credo il primo atto di responsabilità che abbiamo
Preso sulle nostre spalle dopo il momento della cesura
Quello che è andato sotto il nome di dissociazione ci piaccia o no il nome non importa ma e effettivamente è stato un momento di cesura cioè c'è stato un momento
In coi in cui noi abbiamo deciso di dire per noi la lotta armata è finita tra l'altro
Prima linea avuto questa
Fortune questa capacità passatemi questi due termini insieme di chiudere la propria storia collettivamente noi nell'ottantatré dalle gabbie dei nostri processi abbiamo dichiarato
Chiusa è finita la nostra storia e abbiamo detto che nessuno da quel momento lì poteva parlare in nome
Nostro e in nome di un'organizzazione che non c'era più questo questo è stato fondamentale
C'era una responsabilità guardate tremenda in quelle in quel momento di
In questo Paese se smesso di sparare credo nell'ottantanove se non ricordo male per quanto riguarda la lotta armata di sinistra parlo nel nostro Ruffilli Romeo allora complici quindi questo avveniva nell'ottantatré
E noi eravamo consapevoli di quello che si poteva giocare ancora in quegli anni non avevamo ancora dei compagni liberi clandestini
Una parte cominciavano andare in esilio verso la Francia prima del mio arresto era già con il mio secondo arresto era già cominciato un processo di questo tipo no
Io quando sono entrate in carcere la seconda volta sono entrate in carcere già con la consapevolezza di una sconfitta
Poi c'è il tempo dell'inerzia quando ne abbiamo detto la lotta armata sconfitta e poi abbiamo cominciato a dire e forse e oggi no tolgo il forse ma nei primi anni
Di questa riflessione critica è forse stata anche un errore politico
E e quando noi abbiamo cominciato come dire a dire questo erano passati degli anni da quando in realtà una prima idea di sconfitta si era affacciata dico questo per dire che non è che si è chiusa la porta di una cella alle nostre spalle la mattina dopo ci siamo inventati di dire che la lotta armata definita un processo per quanto riguarda me un processo che è durato più o meno quattro anni
Di questa durata mi dispiaccio anche perché io l'ho detto più volte avrei voluto essere più lucida e avrei voluto capirlo prima
Ma ma c'è un'inerzia che anche un'inerzia come dire credo comprensibile quando tu fai una scelta così radicale
Sei una militante rivoluzionaria ha imbracciato le armi a agli giocato tutto e ti sei giocata tutto su un'ipotesi rivoluzionaria
Noi eravamo dei giovani rivoluzionari scusate il termine dico scusate il termine perché queste parole oggi
Hanno dei significati no
Così non si sa più bene cosa voglio dire ma
Insomma I tempi eravamo dei giovani rivoluzionari e qui ti rispondo alla tua domanda cosa saldi ed è salvo la dignità di essere stato una giovane rivoluzionaria non salvo la scelta di aver preso in mano una pistola
Però queste qui stai difficile è stato difficile all'epoca a dire basta ragioniamo in un certo modo
è difficile ancora oggi raccontarlo noi siamo in una posizione un po'scomoda devo dirvi e continuiamo a starci
Nei decenni perché ormai sono tre
Trentacinque anni che raccontiamo e che proviamo a fare questa storia
Apro una parentesi la prima volta correva l'anno mille novecentottantasei eravamo rinchiuso alle nuove a doppia mandata quando dico a doppia mandata o dire che non si prospettava nessuna soluzione politica nulla avevamo i nostri ergastoli sulle spalle
E quello era eppure nonostante questa situazione così difficile noi in quegli anni
Abbiamo promosso due momenti che io rivendico sono stati importanti e che sono stati due momenti di racconto collettivo individuale e collettivo uno con il con la Tranfaglia che all'epoca era un militante del p.c.
Ha litigato col suo partito è stato attaccato dal suo partito perché è venuto a parlare con noi ad ascoltare le nostre storie
E l'altra est le altre sono state bianca Guidetti Serra e Luisa Passerini che è una nota storica della della nostra università
Che sono venute al femminile su nostra richiesta a raccogliere le nostre storie quindi
Questa desiderio forte di rifare una storia pur essendo in una
Postura autocritica
Questo è stato sempre faticosissimo e continua ad esserlo allora la mia domanda e Maniglio posso dire che oltre a essere una sconfitta
Che siamo degli sconfitti non c'è dubbio alcuno questo era già chiaro
Molti anni fa e già però questo guardato un problema perché in questo Paese la voce degli sconfitti esse è sempre piuttosto debole ma non parlo solo per noi parlo degli sconfitti
In generale gli sconfitti hanno poca voce ed è una voce debole
Ma oltre a essere una persona che sicuramente è stata sconfitta nella sua
Rivoluzione sono anche una persona che ha un certo punto ha detto e abbiamo commesso molti errori
Non solo abbiamo commesso molti errori ma oggi radicalmente io penso che l'uso della violenza i nella lotta politica sia sbagliato io oggi sono piuttosto ferma su questa mia convinzione
Allora io posso dire sì ho sbagliato e al contempo chiedere
Che mi venga riconosciuta una dignità la dignità della mia storia oppure quando dico che ho sbagliato devo come dire rinunciare al fatto di avere una dignità
Come ex giovane rivoluzionaria e consegnarmi alla narrazione altrui
Questa è la domanda e questo permane per Sergio sempre stato un po'se un posizionamento scomodi fossimo ci siamo trovati spesso TAC citati
E attaccati da una parte e dall'altra
Da sinistra virgolette passate mi il termine su questa nostra posizioni di oggi di giudizio politico sulla violenza e dall'altra parte su perché siamo stati dei terroristi no
è una posizione scomoda o qualche volta ho pensato forse avrei fatto meglio fare l'immaginetta rivoluzionaria
Se uno fa l'immaginetta rivoluzionario cioè quella che
No si si mette in tasca la sua sconfitta di ci sono stato sconfitto appunto senza nessun altro tipo di considerazione forse sarebbe stato più semplice non abbiamo ottenuto questa posizione
Il dramma qual è che passano i decenni e siamo sempre un po'qui
Sergio diceva sarebbe l'aria è l'ora degli storici sono molto d'accordo allora degli storici
Perché per chi fa cronaca è un po'tardi no ma siamo continuiamo a stare per decenni in un guado insomma un po'un po'strano
Per questo secondo me a raccontare le storie pubblicare i libri incontrarsi con chi ha voglia di ascoltare e ancora così importante io ho fatto una scelta in questi decenni credo di aver dato
Non meno di di venticinque trenta lunghe interviste sulla storia della mia esperienza in quegli anni
A persone giovani soprattutto persone che facevano delle tesi su di noi ha un certo punto si è cominciato a fare degli esteri delle tesi dati giovani storici e da giovani storiche
E o comunque da studenti interessati a questo io non ho mai detto di no ho sempre detto di sì continuo a dire di sì anche si vi confesso che a volte sono stanca
Perché c'è un diritto alla memoria ma c'è anche un diritto al presente e quindi qualche volta magari forse voglio dire va bene questa è l'ultima scusate
Ma invece non ho ancora pronunciato mai questa frase perché
Penso da un lato che sia un mio dovere cioè di fronte una persona giovane che chiede una persona adulta che ha
Avuto la vita che ho avuto io di raccontarla e in qualche modo anche di renderne conto
Io credo l'abbiamo dovere il dovere di essere disponibili dovere di raccontare
E un po'perché in ogni caso credo che loro abbiano detto il diritto di sapere
Quindi la mia scelte è stata questa insomma dire va bene sì ti racconto
Eccome
Chiudo con un'ammenda otto quindi no voglio dire è importante importante essere qui a insomma a raccontarcela ancora perché ancora questo pezzo di storia non è legittimamente un pezzo di storia di questo Paese
E lo dico da chi ha fatto un ragionamento autocritico profondo e quando noi raccontiamo troviamo spesso delle persone che ci dicono e si matura contando questa storia ti vuoi giustificare
Non mi voglio giustificare io voglio contestualizzare
E voglio dire non siamo così
Nati dal nulla siamo nati da quegli anni adesso nel libro di Sergio vengono ripresi modo molti aneddoti ma insomma ve ne dico uno anch'io io sono nata e cresciuta in Veneto quando ho cominciato a fare la scelta della lotta armata ero a Padova
E nei primi anni Settanta e quelli erano gli anni della destra eversiva di Freda Ventura della rosa dei venti dei militari alto organizzati per il golpe allora non erano nostre fantasie no io avevo
Eravamo ai ferri corti colpirci però Padova era una piccola città di provincia ci conoscevamo tutti quindi avevo degli amici e delle amiche nel PC anche se poi in piazza
Ci scazzottata amo
E insomma a me è successo molte volte di ricevere delle telefonate la sera con gli amici del PC che ne sapevano un po'più di noi che mi suggerivano di dormire fuori casa perché non si sapeva bene cosa stava succedendo no
E allora il clima è questo allora una persona giovane quando mi chiede ma ma come Camp che è venuta in mente questa cosa
La cosa più difficile non è tanto dire cosa ho scelto io e te lo racconto perché io ho scelto la cosa più difficile ricostruire quei contesti politici
E sociali e e quei momenti cruciali della democrazia nel nostro Paese però se non lo facciamo noi saremo sempre
Dei criminali dei marziani dei ecco non lo so quindi è importante fare questo anche perché se non contestualizziamo in quel modo lì chi oggi è giovane vuole apprendere dalla storia non riesce a farlo
Non riesce a farlo invece imparare dalla storia insomma sempre credo un mestiere molto molto importante ultima cosa ho fatto un'esperienza preme bella è interessante un film
Girato ormai vent'anni fa
Che si chiama do io remember Revolution è un film girato da una regista italo belga Loredana Bianconi ed è l'intervista a quattro di noi donne della lotta armata di quegli anni
Secondo me è un film bello lei ci ha dato parola ma ci ha dato parola in una maniera intelligente e quindi un film che ricostruisce il politico ma anche il personale come si diceva ai tempi
Ebbene questo film ma io sono andato a vedermi ero a Bruxelles
So che è girato molto in Europa sottotitolato in svedese piuttosto che
In tedesco questo film non è mai stato visto in Italia
Io non l'ha voluto nessuno non l'ha voluto neanche il festival cinema delle donne
E quindi è rimasto lì allora per dire che come dire degli incontri positivi con persone
Che ci avrebbero aiutato a costruire questa storia anche con un altro sguardo quando io racconto a te il tuo sguardo come dire mi restituisce cioè
Non mi racconto allo specchio diventa una relazione mi fai delle domande anche scomode benissimo no questo diventa la nostra narrazione due
Delle disponibilità ci sono state negli anni ma ancora dopo così tanti decenni
Abbiamo questa disponibilità è stata questa indisponibilità a fare questo pezzo di storia
Forse perché dà ancora
Prestiti o a qualcuno non la nostra storia in sè ma ricostruirne i contesti grazie
Grazie grazie mille anche la a Susanna Ronconi che
Ha detto io non ho scritto libri ma non
Intendendo che lei non ne abbia scritti in generale mi fa piacere qui segnalare visto che anche si citava
En passant l'impegno presente insieme a Grazia zuffa per l'editore di esse ha scritto un libro reclusione
Che parla della vita delle donne in carcere perché come dicevo il loro impegno si è poi tradotto nella in una militanza non violenta
Nel in associazioni come Antigone fuori luogo e in un'altra serie di
Di contesti
Di promozione dei diritti dei diritti umani quindi da questo punto di vista l'approdo politico del percorso di autocritica e di dissociazione evidente e in qualche modo
Chi fa politica oggi nel ne beneficia anche perché tra le cose che che loro fanno particolare seggio cura ogni anno un rapporto sui diritti umani
Eccetera quindi devo dire mi faceva piacere penso fosse l'occasione giusta ricordarlo
Il tempo e trascorso inesorabile quindi mi sembra che più di tanto non abbiamo modo di sviluppare una lunga discussione se c'è qualche ospite
Delle officine che voglia fare una o due brevissime domande può farlo però devono essere
Domande flash et le risposte altrettanto
Rapide a me viene da fare mentre qualcuno fa un cenno solo una domanda per una la risposta altrettanto breve
Rispetto ai percorsi di incontro con le vittime
Che in questo Paese hanno avuto
Una certa importanza è l'anno scorso mi sembra sia uscito un il libro dell'incontro per l'editore Saggiatore
Che ha avuto molta circolazione che è stato molto importante che doveva essere anche presentato alla Scuola della Magistratura a Scandicci poi
La cosa non avvenne ma mostrando contraddizioni interne anche al mondo della della magistratura doveva settori diciamo progressisti e disponibile a questo cioè di ragionamenti
Fanno ovviamente anche come dire ci sono quelle ci sono anche altri che rispondono in altro modo quindi ecco quel libro dell'incontro racconta la
Appunto l'incontro in cerchio al sotto l'insegna della giustizia riparativa
Di ex terroristi evitino che parenti insomma di di di loro vittime in un percorso di
Come possiamo dire di di mutuo riconoscimento e di di giustizia che va al di là del rito della giustizia penale
Verso qualcosa di di più profondo forse cioè la la riparazione delle riconoscimento la responsabilità e la riparazione del
Del danno subito ma guardandosi negli occhi
Ecco quindi volevo chiedere a voi brevemente cosa pensate di questo genere di di di esperienze
E fatta io la mia qualcuno allora
Rapido e chiaro ed efficacia
Sarò brevissimo credo una cosa da fare giovane storico quale vorrei a essere che studia gli anni settanta
Molto semplicemente come si riesce a costruire una memoria con un senso per la domanda immensa hanno poco a contestualizzarla brevemente e cioè
Su la Resistenza con tutte le contraddittorietà che ha la memoria della Resistenza sia riuscito a costruire una memoria
Condivisa per quanto poi venga attaccata tutti i giorni anche dato dal fatto che per la Resistenza abbia vinto oggi si sta parlando
Di una sconfitta di una sconfitta pesante e complicata con mille differenza a differenza della Resistenza su cui invece si tende
Poi ha concentrare come si può mantenere quelle differenze di la differenziata prima Lina le Brigate Rosse alcuni dunque dell'autonomia
E altro restituendo però una complessità secondo me necessaria eh che va vissuta in primo luogo dagli storici siccome in primo luogo da chi quegli anni lì non li ha vissuti riesca a dare una lettura storicizzata
E complicata approvando a non lasciare tutta una reazione di quel
Di quegli anni lì a o la memorialistica che ha enorme rispetto da parte mia in particolare
I DS nulla il percorso dalle associazione secondo me ha reso agli storici il compito un po'più semplice quanto lo sia
Oggi chi è egemone sulla variazione della storia di quegli anni sono evidentemente i giudici chi ha condannato stesso facendo atteso il sette aprile evidentemente oggi
Il libero scritto meglio che ha avuto più diffusione un libro di Calogero
Che
Continua a rivendicare una falsità storica che ha
Portate che è stata demolita dai giudici all'interno di una o la ma
Che storicamente continua ad avere
Il suo ruolo
Grazie
E poi basta perché non vedo altre mani
Ma io
Cioè
Intanto una veramente profonda attestazione di rispetto che non era questa e di empatia per le condotte ma proprio per la la dignità
Del della forma di vita
Assunta perché mentre parlavate due parole mi sembrerebbe mente
Nel senso due mozioni una
Quella dello sgomento e qua mi rifaccio veramente a Gaber nel mille novecentottanta io se fossi Dio cioè quando
Raccontando un quadro un intero quadro politico in quella canzone soffermandosi sulla lotta armata sgomento eh quel
Questo questa
Questo groviglio cioè lo vivo così seconda parole stigma
Perché e quello che
A torto o ragione in qualche modo anche per delle responsabilità ovviamente assunte anche
Ovviamente alla luce del sole sopportate la rete appena raccontato in una situazione in cui è urgente son d'accordo magari non quest'anno perché un anno di feticismo mi magari l'anno prossimo organizziamo la veramente
Una una rassegna filologica per storicizzare quindici anni sessantotto ottantatré
Perché questo che andrebbe fatto per provare a superare
Una rimozione per provare a superare il fatto che poi esce l'inserto di Repubblica Robinson sul sessantasette il fondo principale lo scrive Michele Serra che quei tre giorni fa giustificate bora serra Chiani per quell'uscita
Sul sugli stupri dei migranti no
E ci torno l'ho detta casa sta cosa della serra Chiani violenza potere no
è è un tema enorme io sono naturalmente convinto che la violenza il potere siano basi costitutive del del della convivenza sociale così come la cooperazione semplicemente non può niente di questo può essere di questa complessità può essere rimosso
Volendo Pons potevano dire da oggi in poi soprattutto non possiamo
Non possiamo rimuoverlo però
Altra citazione tra tre domandine poi
No no ma sì sì ma
No
Senta sempre per stare su su sul su una canzone di quegli anni no mi è venuta in mente mi è tornato in mente il De Andrè che è un certo punto dice qui chi non terrorizzati si ammala di terrore no
Questa questa questa situazione qui che però forse ha portato a internet a restare in qualche modo vittime della categoria di nemico serie di interpretare il conflitto sociale e la violenza
Che e insite strutturale né nel conflitto sociale
Alla luce di questa categoria la categoria
Nemico e quindi questa è la prima domanda la seconda domanda il ruolo del diritto tutto questi sono un giurista io penso che il diritto possa essere anche uno strumento per disattivare tra uno strumento di conflitto per disattivare
Il la violenza del potere
E per creare altro spazio al di là della del binomio amico nemico
Terza domanda e finisco la clandestinità che è stata una vostra condizione nella vostra vita e che oggi la condizione di un sacco di persone in questa Europa lo so che molto ardito come paragone però in termini di soggetti sociali sette subiscono una condizione e che forse
Possono saranno sono già attori le attrici del conflitto sociale
Di una di una frontiera il conflitto sociale il tema della clandestinità scusate la lunghezza
Se perdonato
Sergio Segio Suzanne poi Roberto suoi anche tu sul
Sul punto diritto in quanto
Autorevole giurista il più autorevole giurista della sala senz'altro è anche non solo anche non solo
Prego allora seggio
Grazie ma
Cosa dire queste domande sono
Sono argomenti di tale vastità e complessità
è anche delicatezza e che voglio dire davvero non possa condensati
In
Frettolosa risposte finale ma
Riguardo a quel dell'incontro
Che appunto davvero
Difficile insomma
è materia
Talmente come dire
Tipo forse più vicino al microfono
è un'arteria talmente intrisa di sofferenza che reti
Risvolti tipica delicate che davvero si rischia di
Però io su questo mi sento di dire solo questo su quel percorso e anche su quel libro
Voglio dire io aiutato nascere quel percorso nel senso che
Le
Le persone che l'hanno costruito inizialmente avevano avviato un dialogo commenta endo
Ricercatori
Per ricercatori universitari il prete gesuita
E io sostanzialmente meglio indirizziamo Attilio aiutate glielo sostenuti in una prima fase ho ritenuto
Poco dopo di separarmi da quel
Lavoro comunque
Che riconosco davvero serio è anche importante perché per come si è sviluppato consentiva solo due posizioni quella del carnefice è quella della vittima
Ecco io per credo che tutta questa vicenda di cui abbiamo parlato questa sera
Non sia comprimibile in queste categorie così semplici e in ogni caso questo semmai può attenere la sfera privata del rapporto dell'incontro tra persone che sono state
Come dire
L'una
Colpevole di aver creato sofferenza e l'altra di avere sopportato sofferenza però è davvero un altro piano che non può che essere privato sul piano pubblico
Da quel da cui i tavoli da quegli incontri mancavano voglio dire dei testimoni e degli attori fondamentali primo tra tutti lo Stato per quanto ho cercato anche
In questa sera di quanto meno di accennare e quindi insomma si possono e si debbono fare tentativi di conciliazione nove scrivemmo
Era il mille novecentottantaquattro dalle carceri speciale ancora sottoposti all'articolo novanta vessazione
Scrivemmo stiamo manifesto della riconciliazione in cui sostanzialmente Antiseri anticipavamo e dicevamo alcune di queste cose che
Trent'anni dopo
Però di quanto questo percorso sia non solo sofferto ma difficile
è respinto dalla Società dalla politica l'abbiamo visto con il fatto che come tu stesso dicevi non è stato possibile presentarlo al CSM ma in tanti altri luoghi
E questo se voi è un altro ulteriore motivo per cui io mi sono assunto lo scomodo o un ruolo di scrivere questo libro di prendere parola in questi anni e che
Che in questo Paese è stata comminata una pena non scritta in nessun Codice da nessuna parte che si
Che si chiama ergastolo della parola
Questo perché era stato dalla parola non colpisce come dire solo idee
Gli ex militanti della lotta armata che hanno un rapporto di assoluta continuità con la propria storia con il pensiero perché colpisce indifferentemente tutti ha colpito lungamente noi ha colpito i detenuti cosiddetti irriducibili colpisce
Le figure che si sono
Come dire hanno svolto assieme a familiari delle vittime questo faticosissimo e annoso percorso e che ancora oggi si vedono privati del diritto di parola ma non
Per raccontare la propria storia o per provare a fare come stiamo facendo noi
Di contestualizzarla quindi di dare elementi di valutazione complessiva aperte stimoliamo semplicemente l'incontro con le vittime
Franco Bonisoli è stato impedito di andare con la figlia che uno dei responsabili domicilio Moro
è stato impedito di andare assieme alla figlia ad Agnese Moro in alcuni luoghi a parlare di questo loro incontro di queste ecco questo vi dice e a mio parere anche come dire un esito
Non voluto ma del cui bisogna tenere conto di quel percorso che ha talmente semplificato tutta questa storia in quelle due uniche categorie
Che alla fine rimane solo l'opzione morale o accetti o rifiuti o sei assassino sei vittima pezzi il discorso è chiuso invece il discorso ma prima aperte sviluppato e poi eventualmente
Eventualmente chiuso e questo se vogliamo ci disse anche un po'riferisco a quell'altra
Domando intervento che è stato fatto sulla difficoltà che talvolta sinceramente mi pare diventare impossibilità di fare davvero la storia non c'è possibilità di una storia condivisa nonostante
Questi i nobili tentativi come appunto si diceva del libro dell'incontro in questo Paese su questa materia e non c'è possibilità di storia
Condivisi condivisa
Se possibilità necessità essi avrebbe forse tutti complessivamente quale sia stata la propria esperienza ruolo e responsabilità
Ad avere una storia plurale di quegli anni e quindi se bisogna anche di conflitto tra memoria e non c'è bisogno solo
Come dire di di sposare o di aderire ad una delle letture
E come ciò non è più possibile perché appunto è stato comminato l'ergastolo della parola perché è stato tolto dal piano della riflessione della visibilità per
Pubblica una delle memorie questo è avvenuto in modo più stringente
Dal due mila sette nel due mila sette allorché è stata istituita
Con la legge numero cinquantasei del quattro maggio due mila sette la la giornata di memoria delle vittime del terrorismo contempo per carità cosa del tutto necessaria
è stata
Decretata insomma l'impossibilità
Di esprimere altri punti di vista
Andatevelo a rileggere adesso non abbiamo il tempo di il discorso ufficiale del Capo dello Stato di allora Giorgio Napolitano in cui
Motivo questa legge in cui in buona sostanza
Sotto il termine di terrorismo viene viene inserito tutto non a caso viene scelto apporre la data del nove marzo che era data del logo dalla morte di Aldo Moro come
Giornata del ricordo di tutte le vittime ma lo dice proprio la legge istitutiva dice la Repubblica riconosce del nove maggio anniversario dell'uccisione di Aldo Moro quale Giorno della memoria al fine di ricordare
Tutte le vittime del terrorismo interno e internazionale e delle stragi di tale matrice
E più avanti addirittura nel discorso ufficiale il Capo dello Stato inserisce la strage di Ustica inserisce la strada
La strage dell'Uno bianca
Capisco che a molti non di non tutto ciò non dice niente ma la strage di Ustica fu un aereo con ottantun morti precipitato in un combattimento aereo tra Fragetta
Tra caccia di Paesi diversi il la strage dell'Uno bianca era una banda di poliziotti
Di Bologna che faceva rapire uccideva persone ecco tutto ciò in qualche misura è stato messo dentro questo minestrone storico che di cui l'unica risultante in realtà alla fine risulta estere il terrorismo quello che viene definito terrorismo che io insisto a chiamare lotta armata
Che quello temporalmente più vicina guardate che non sono parole in quella stessa circostanza
Napolitano ha perentoriamente invitato a togliere la parola lui li definì gli ex militanti dei delfini tristi figuri questi tristi figuri non devono più avere tribune in quella stessa sede
Disse di più disse tutti coloro che hanno avuto responsabilità di
Come dire di di compiacenza intellettuale di di
Di indulgenza verso il terrorismo anche loro devono tacere insomma si è fatto tutto un discorso in cui l'unica voce l'unica memoria possibile e quella è unica ed è quella della ragion di Stato oltre che evidentemente
Quelle quelle quelle individuali
Ecco tutto ciò ci dice della difficoltà e ora ma io temo dell'impossibilità perché insomma il mediano prontamente obbedito a questi diktat insomma
Noi facciamo quello che possiamo per quello che io credo sia un dovere oltre che è un diritto quello di raccontare dire contrasti di portare il proprio contributo di memoria perché non si può essere una memoria condivisa ma ci può ci deve essere una memoria lo plurale che quella
Che abbiamo a disposizione sulle tue domande dell'opportunità
Venezia
Prego Susanna stesse non l'ho risposta a darti nel senso che
Il discorso che tu hai fatto sul diritto certo no il diritto come dire dovrebbe
Avere con la la funzione che tu dici quando noi raccontiamo la nostra storia mai raccontiamo la storia di un diritto
Di guerra posso spararla grossa no nel senso che
E quindi non di un diritto come una forza no del di di equilibrio diciamo così e di garanzia ma come un diritto di guerra
Questo diritto di guerra ce lo ritroviamo ancora oggi rispetto ad altre figure quello che diceva anche Sergio sulle cosche lo schema il diritto del nemico
Oggi è giocato su alcuni gruppi
Sui migranti piuttosto che
Ahimè sui poveri uno dei lavori più recenti che abbiamo fatto con Sergio questo rapporto sui sui diritti globali abbiamo lavorato sulla criminalizzazione dei poveri quindi
è un'eredità pesante
Velocissimamente invece sulla ricerca storica insomma Sergio Sergio l'ha detto
Io ci conto sui giovani storici
Sui rifiuti e cinque conto su questa possibilità conto sulla possibilità come dire di
Raccogliere più voci noi siamo una fonte noi raccontiamo la nostra storia questo possiamo fare possiamo fornire delle chiavi di interpretazione perché siamo una fonte pensante passatemi questo ma e naturalmente siamo una fonte in prima persona e quindi con tutti i limiti
Le fonti la pluralità delle fonti
La costruzione dei contesti io insisto molto su questo insomma capire da dove è nata l'esperienza di lotta armata in Italia
Perché se si ricostruiscono i contesti anche la democrazia cosiddetta in grado di interrogarsi su una sua stagione
No sono sosta Gione quante volte noi vi abbiamo raccontato che la strage di Piazza Fontana è stato un elemento costitutivo dico nostro modo
Di vedere che cosa stava succedendo nel nostro Paese insomma allora ricostruire i contesti e anche per favore
Ricostruire i pensieri politici
Perché questo fatto che siccome tutti abbiamo impugnato una pistola siamo tutti uguali non ci fa capire nulla di questo
La lotta armata anche quella detta di sinistra lasciamo PACS perdere che poi c'è una lotta armata di destra che ha la sua storia in questo Paese
Ma la lotta Mata di sinistra a tante anime
E è importante fare questo tipo di ricostruzione adesso non abbiamo tempo però io ci tengo a dirlo soprattutto per esempio per quanto riguarda la storia di prima linea siccome noi passatemi il termine ultra sintetico che so che non vuol dire niente ma nel panorama eravamo l'organizzazione tra virgolette movimentista
Se non leninista nono somma non so come dirlo ma ci capiamo spero
Sei dall'interno di quella storia movimentista mai facciamo una critica alla forma della violenza che noi abbiamo agito
è diverso da quando lo fa una ex militante delle Brigate Rosse che lo fa dall'interno della sua ex forma partito
E sono due conclusioni
Diverse intendo che insegnano prese in più a un giovane militante di oggi duello azioni diverse allora non entriamo un po'nel merito anche la riflessione politica del presente dice parco
Dice poco e questo è un lavoro secondo me
Fatti vostri chiara altri è un lavoro importante grazie
Grazie Susanna Roberto voi
Ma le cose che ho detto prima sostanzialmente credo rispondano già alla domanda
Il diritto che cosa può fare il diritto può
Battersi per la riconquista e di quelle garanzie che devono essere uguali per tutti da una parte
Dall'altra deve battersi contro o ciò che assolutamente inaccettabile ed è il trattamento tortura
Comportamenti è come dire pesantemente aggressivi nei confronti degli arrestati anche se non
Torturati nel senso fisico ma magari nel senso
Psicologico
E molto dure molto difficile abbiamo tentato ad esempio e di mettere in piedi un dibattito sul tema della repressione
Del dissenso abbiamo fatto un convegno qui via a Torino
Voce ha avuto un enorme successo di pubblico ed è stato in tutti i modi contrastato dalla magistratura se voi pensate
Che non c'è stato consentito di fare quel dibattito all'interno del Palagiustizia
Dopo che ci avevano concesso Laura ce l'hanno negata senza una motivazione non siamo riusciti ad avere uno straccio di motivazione che dica perché
I cittadini non devono sapere che c'è una corrente di pensiero del diritto che critica il modo di applicazione delle norme nei confronti di alcune categorie gli imputati e allora come dire il compito del diritto c'era abbiamo ben chiaro la possibilità di realizzare qualche cosa e assolutamente impossibile
Forse non sarei così elastico o nelle conclusioni giusto per
Lare un messaggio di di relativo ottimismo ma
Che è il modo per cominciare ringraziamenti dava una radio amica del diritto e dei diritti in radio radicale che ha
Registrato la nostra conversazione ringraziamo
E poi l'editore Edoardo Caizzi Di Milia edizioni al quale va di nuovo l'incoraggiamento a
Continuare nel suo lavoro Roberto Lamacchia che è intervenuto da ultimo Presidente nazionale dell'Associazione giuristi democratici e poi Susanna Ronconi e Sergio Segio autore del libro che ripeto trovate alla nostra destra invece alla nostra sinistra
Trovate delle bevande qualche cosa da da da consumare perché alla fine di questa nostra come stazione c'è adesso comincia un momento di rinfresco di aperitivo
Perché insomma il salone del del libro e anche un momento conviviale le officine corsare sono un luogo particolarmente adatto per i momenti di convivialità vi invitiamo peraltro chi non fosse abituato abituata a frequentarli
Con assiduità e grazie a tutti e tutte e alle prossime occasioni