Più libri più liberi 2016 - Intervista a Stefano Liberti sul suo libro "I signori del cibo" (Ed. Minimum Fax)

Radio Radicale ancora dalla fiera nazionale della piccola e media editoria di Roma più libri più liberi siamo in compagnia di Stefano Liberti ben trovato Stefano
Allora Stefano Liberti è autore di un libro uscito a settembre per Minimum fax dal titolo i signori del cibo i signori del cibo è un'inchiesta l'inchiesta che segue principalmente quattro filoni la prima è la carne di maiale la soia il tonno in scatola e il pomodoro concentrato per far vedere
Come su questi quattro elementi fondamentalmente si concentrino quattro produzioni
Industriali che comunque alla fine vanno voi diciamo sia a danneggiare il mercato del consumatore dibattiti fatto ecco innanzitutto come è nata questa inchiesta ma questo è già accennato a
Diciamo da un dubbio che è venuto a me come cittadino consumatore c'è chi dovrebbe secondo me riguardare tutti noi e cioè dal momento in cui non entriamo nel supermercato o cui compriamo il CIPE pane a consumare nulla sappiamo
Dell'origine di questo cibo andrà materia prima dei prodotti di dei processi industriali e questa materia subito di dove
Viaggiato come è stato trasportato e quindi ho deciso ormai un paio d'anni fa a dire ricostruire all'inverso la filiera alimentare di quattro prodotti che ritenevo diciamo simbolici pragmatici della dieta
Di gran parte volesse mondiale in particolare anche diciamo della nostra dieta e ho scelto la Carrey maiale la soglia il torni scatole pomodoro concentrato quindi diciamo una carne un prodotto ittico
Tra il tre più consumati uno l'ortaggio più diffuso al mondo il
E un le come che sta sul
Ma avendo una crescita straordinaria questa questo ricostruzione della filiera all'inverso mi ha portato dal supermercato sotto casa mia ad attraversare praticamente tutto il mondo
Perché poi l'elemento fondamentale e nuovo del sistema alimentare globale come se il nostro Turandot negli ultimi dieci quindici anni che in modo sempre più vorticoso negli ultimi dieci anni a parti al due mila sette che
Il CIPE è diventato una una merce che si sposta da un angolo all'altro del pianeta
Seguendo delle logiche che non solo dell'oggi diciamo di razionalità ambientale geografica
Sociale ma sono delle logiche puramente economiche per cui i gruppi che controllano e sono pochi il il sistema alla produzione agroalimentare tendono a far muovere il cibo lattina produrlo APPA commercializzarlo a dove mi conviene maggiormente questo l'elemento che
Diciamo più a
Emerge dal libro mappa il libro di fatto libro di viaggio di incontri
Di persone di situazioni perché punto per realizzarlo e per costruire queste filiere possono anche intrecciate tra loro io son dove andare in Cina in Brasile il Nord America
Più di una volta in diversi Paesi europei in diversi Paesi dell'Africa
Sarà perché appunto il cibo non è più ha perso la sua dimensione locale ci può industriale dico ma è ormai diventato una grande merce che si muove a piacimento
Di tutto il pianeta
Ecco soprattutto nell'attenzione di questa inchiesta si concentra punto sulle
Sulle persone su non solo sui prodotti sulle merci c'è il cibo fondamentalmente
E quindi questa nuova filiera che si è creata di fatto ad
Dei grandi effetti sulle nostre città sull'urbanizzazione degli agricoltori su tutta quanta una serie di
Diciamo di effetti collaterali che fondamentalmente cambiano poi il voto antropologico e sociologico anche delle diciamo della nostra società
Io credo che quello che sta avvenendo del mondo occidentale ma anche moltissimo in Cina e in parte anche la Russa rimane che
Le campagne non sono più campagna con un loro
Tessuto sociale produttivo e quindi anche con loro a loro diciamo sostrato culturale stanno diventando sempre stava diventando sempre più delle
Fabbriche per produrre cibo destinato le nostre città
Perché perché i grandi gruppi agroalimentari o acquisiscono direttamente il controllo delle terre o comunque impongono dei meccanismi di produzione di meri produzione I produttori sul terreno
Che fanno perdere loro tra loro il controllo dei mezzi produzione
Quindi abbiamo dei dei coltivatori o degli allevatori che non sono più padroni delle bestie che allevano o delle terre
O delegare il coltivano meglio solo nominalmente
Proprietari ma poi in realtà diciamo devono sottostare a tutta una serie di regole che vengono dall'alto e che Milano alla aumento delle rese all'aumento della produzione
A scatto Uto scapito del della qualità della biodiversità e di un certo tipo di metodi che erano stati fatti
Fino a pochi anni fa quindi diciamo il il contadino il produttore agricolo o o l'allevatore diventa di fatto un
Uno
Un dipendente anche se poi nominalmente non lo è un dipendente di queste di queste di questi grandi gruppi
Ecco la diciamo la peculiarità anche di questo libro che riporta al centro del dibattito sia
Rispetto alla filiera agroalimentare ma rispetto anche alla politica di un grande tema che è un po'come l'elefante nella stanza
Ovvero la globalizzazione c'è stato un momento soprattutto all'inizio cavallo tra il mille novecentonovantasette negli anni i primi anni due mila in cui anche un movimento consistente raccontava quello che avveniva
Nel sud del mondo se pensiamo anche in Europa alle battaglie di Bove in Francia
Se pensiamo alle ai tanti capitoli di non luogo di nomi che lei mi ha sul appunto sulla globalizzazione come primo effetto dava appunto la globalizzazione alimentare globalizzazione di sistema oggi tutto quanto questo è scomparso e paradossalmente chi deve difendere a livello politico internazionale determinate
Diciamo zone determinati campi
Produttivi in realtà diciamo è totalmente solo ormai ci sono dei piccoli sindacati locali e delle grandi organizzazioni che però arrivano non governativo non hanno l'appoggio del salario
E e quello che in realtà rischiamo di perdere proprio un patrimonio enorme c'è così come io dico sempre così come ci indigniamo per giustamente per Palmira aveva
Diciamo per tutto quanto quello che li esiste distruggerli Rallo di patrimonio architettonico civile e sociale culturale e dall'altra parte lo dovremmo fare in quello che avviene sulla filiera agroalimentare perché di fatto
Chissà cosa mangeranno i nostri voti il punto
Io direi in effetti è molto giusto dicitura del ventotto il movimento no global
Che partiva proprio da una critica del modello liberale in qualche modo di un commercio mondiale a partire anche soprattutto dalla l'alimentare ma non solo deregolamentato è stato un po'spazzato via del due mila uno
Prima dalla dal G otto di Genova e poi dalla dalle torri gemelle quindi sia un po'sgonfiato movimento che resti pianto monitorano Ilario importante che porta avanti un un certo tipo di istanze
Rimangono degli attori locali molto forti in alcuni Paesi più che in altri
Via Campesina consorzi di consorzi di produttori sindacati locali che portano avanti un discorso di difesa
Delle delle produzioni locali io sempre mi dico anomalo Barizza azione sbagliata di per sé il commercio mondiale è sbagliato
A allora io pongo sempre riflessione su questo punto dico perché appunto questi gruppi e locali tra cui per esempio Santerno in Brasile ma ce ne sono un po'in tutto il mondo introdotto nel sud del mondo
Solo per una sovranità alimentare assoluta che diciamo sconfina con l'autarchia cioè loro dicono ogni popolo ogni Paese dovrebbe produrre strade consumare soltanto quello che si produce localmente che ne ha teorica ha un senso in linea pratica
Diciamo è più difficile sia per dove si è arrivati adesso sì anche perché effettivamente sono i paesi che
Diciamo hanno meno risorse di altre qui sono più sfortunati a questo punto di vista e sia perché in parte questo ragionamento è un po'antistorico nel senso che
Il cibo ha sempre viaggiato dell'epoca dell'impero romano il il grano non è che si coltivava nell'Agropontino ma si coltivava nel Nordafrica in Pannonio APPA veniva
Trasportato quello che la grande novità secondo me di oggi e che
Il il commercio mondiale non è più regolato da istituzioni pubbliche
Ma è di fatto in mano a grandi gruppi privati e quindi nulla di cui obiettivo non è più
Il l'approvvigionamento delle orazioni ma è il profitto immediato
E
E che diciamo si sta ci si sta avviando verso la creazione di un'enorme area di libero scambio che
Che coinvolge tutto il mondo e che produce con le disfunzioni che cerco di raccontare del libro per cui per esempio
Il pomodoro concentrato prodotto indiana dove si fanno i pomodori costa di più del pomodoro concentrato importato dall'Italia o dalla Cina
E quindi di studi e quindi Povolaro concentrato che noi produciamo
Distrugge le le produzioni locali
Oppure conviene importare la soglia dal Brasile in Cina
Quindi fargli attraversare l'Oceano Atlantico il canale di Panama l'Oceano Pacifico piuttosto che
Produrre loco come si è sempre fatto da che
Da millenni a questa parte quindi credo che
Ci sia bisogno di maggiori puramente azioni ci sia bisogno di un maggiore intervento pubblico che
Come dire che eviti queste forme di funzioni e che e che in qualche modo ponga un argine alla direzione che sta prendendo un'altra è una direzione a mio avviso molto dannosa per il futuro del pianeta e quindi per le prossime generazioni
Ecco in conclusione Stefano questo è un è un libro di inchieste libro inchiesta su
Una materia abbastanza
Inedita ma che poi alla fine sul sulle nostre tavole sul
Sul nostro vivere quotidiano
Come
Come credi che si possa da un lato perché qua c'è sempre bisogno sorta di doppio binario quando si parla di alimentazione da un lato bisogna informare però dall'altro non bisogna allarmare perché poi in realtà ci sono i cosiddetti rivoluzioni
Che poi avvengono su su diciamo adesso c'è questo diciamo questo grande fiorire del cibo che diano perché Seeger insomma si pensa che escluda determinati
Fattori Cecchi insomma alla fine contro gli allevamenti intensivi insomma alla fine poi tutto quanto si riduce a dibattito quando in realtà questo libro riporta dei dati che sono dei dati appaiono cercavo di sul campo cercare lo dirà analizzare
Come funziona io credo che sia i importante la conoscenza e non le battaglie diciamo di ideologiche quindi credo che il punto fondamentale sia
La trasparenza nella filiera perché è vero il fatto che noi durante consumiamo del cibo in cui di Cutolo più sappiamo poco o nulla non sappiamo dove arriva e che due passato
Come gli animali sono stati allevati o via dicendo credo che a partire dalla conoscenza e qui la trasparenza la filiera ognuno di noi può fare un consumo consapevole che può essere pure
Direi io voglio comprare la carne a un salame un euro cinquanta logo materia prima viene da allevamenti in Ucraina
In cui lei animali sono allevato in un certo modo piuttosto che un altro però lo devo sapere
E questo credo sia importante fare scelte consapevoli che anche per creare un futuro di
E diciamo di consumatori consapevoli o vado ultimamente Italia spesso di fare delle
Delle delle ore di educazione alimentare delle scuole e questo dovere fondamentale perché non abbiamo fatto questa cosa
Io personalmente ci sono arrivato diciamo a questo punto aprirà quarant'anni avendo fatto questo tipo di lavoro ma credo che se invece non siamo da quelle generazioni a
Farli interrogare su il cibo la sua provenienza l'origine le implicazioni che e questo a che dovremmo creare una una generazione di consumatori consapevoli e che farà solo del bene diciamo alla ampiamente in cui in cui viviamo
Bene allora noi ringraziamo Stefano Aliberti per essere stato insieme a noi ricordiamo i signori del cibo viaggio nell'industria alimentare che sta distruggendo il pianeta edito da minimum fax grazie
Per essere stato nostro ospite Stefano l'altra sera grazie a voi che ci avete ascoltato fino a questo momento gli auguriamo un buon proseguimento con le nostre trasmissioni