Intervista a Maurizio Lupi sul referendum costituzionale e sul nuovo documento del Papa sull'aborto

Presidente l'UPI ultimo sprinter prima del quattro dicembre sicuramente una campagna elettorale brutta agli insulti ci sono sia la parte che dall'altra
Nel merito ci si entra sempre meno
Ma che purtroppo si siamo di fronte ad una campagna referendaria che nessuno si poteva immaginare ormai sembra che la scelta degli italiani debbano fare sia tra la catastrofe una dittatura
Il rischio che dopo il referendum dopo il quattro dicembre anziché guardare alla possibilità come io mi auguro se vincono i siti costruire un un nuovo Paese un ammodernamento delle nostre istituzioni
L'esito ci si trovi di fronte sia che vinca il sì sia che vinca il no a raccogliere le macerie ad un Paese che anziché essere più unito
Rischia di essere ancora più diviso senta una delle questioni che sicuramente hanno sicuramente condizioneranno ai poste sarà la legge elettorale
Lei crede che nell'ambito di un cambiamento dell'Italia forma
Serva un cosiddetto governo di scopo per farlo oppure questo stesso Governo è in grado di con questo Parlamento di portare
Passo avanti noi abbiamo sempre detto che non si doveva votare no al referendum per avere la legge la nuova legge elettorale
Che referendum e legge elettorale non sono un combinato disposto e che la politica che deve
Migliorare una legge quando si accorge che può essere migliorata la legge elettorale può e deve essere migliorata
Ci auguriamo e e sarà migliorata anche con la vittoria del del sì
è ovvio che se vince si sarà questo Governo nel dialogo con la neanche con l'opposizione perché si tratta di legge elettorale per che dovrà migliorare fare una nuova proposta di legge elettorale se dovesse vincere il no fare una legge elettorale assolutamente obbligatorio perché quanto meno bisognerà fare la legge per il Senato
Sì a fare l'intervento e le parole del presidente marito Giorgio Napolitano da una parte
Insomma sono state parole forti di peso addirittura c'è qualcuno che le ha contestate non sono nella insomma anche nel metodo cioè un Presidente che comunque è stato presente pubblica sino a poco tempo fa che certo è stato arbitro
Di questo percorso che ci ha portati adesso al referendum
Forse non avrebbe dovuto entrare troppo in questa questione secondo lei è giusto oppure no
Noi politici
Abbiamo tanti difetti il più bel il più grande di tutti è quello di essere totalmente autoreferenziali
E di avere la memoria corta ci siamo mai dimenticati che non vent'anni fa ma solo tre anni fa in quest'Aula in questo Parlamento tutti tutti indistintamente in ginocchio supplicava amo al Presidente Napolitano
Di continuare a fare il Presidente La Repubblica cosa mai successa nella storia dalla nostra Repubblica
E lo facevamo ad uno scopo l'impossibile a paralisi delle istituzioni
Nell'assoluta non credibilità ormai la perdita di credibilità della politica e la richiesta che ci fece il Presidente Napolitano comunque di fare le
Riforme in particolare la riforma costituzionale
Che dopo tre anni il Presidente emerito ricordi questo agli italiani non mi sembra che sia uscire dal proprio ruolo ma forse hub per amore di verità e per dare la possibilità a tutti di comprendere questa scelta del referendum in che contesto sì
Si trova
Lei preoccupato del
Nell'ambito economico
Internazionale ma ci sono sotto l'aspetto Francia Times io credo che non dobbiamo fare l'errore di dire agli italiani che bisogna votare sì solo perché dopo ci sarà la crisi economica e che
Ritorneremo a scenari come quelli con il Governo Monti perché bisogna sempre dare una ragione per cui si deve votare sì è la ragione deve essere un positivo si deve votare sì perché certamente
Nell'Italia dimostra a se stesso che può finalmente cambiare si può rendere più moderni efficienti le nostre istituzioni
è evidente che il contesto in cui ci andremo ad collocare lascia e la nostra scelta tra sì e no e anche un contesto oggettivamente di
Difficoltà perché ci sarà instabilità se dovesse vincere il no
Ma credo che come sempre l'Italia
E inno italiani sapremo affrontare difficoltà
Io credo che in questi giorni dobbiamo chiedere
Al spiegare ancora di più alta e i tanti indecisi che andranno a votare di mettere su quel piatto della bilancia le ragioni de più positivo positive o negative e rispondere alla semplice domanda se tutto quello che abbiamo vissuto in questi settanta anni il funzionamento delle istituzioni ci va bene mi sembra che l'unica strada sia votare no se invece come sempre abbiamo discusso tra di noi forse finalmente qualcosa bisogna cambiare
La strada obbligata è quello del SIC se fare una domanda al settore agricolo sul quanto il Papa ha offerto una possibilità per tutti i sacerdoti di assolvere
Grazie Katia morto ma io credo che ancora una volta il Papa abbia non solo spiazzato tutti ma abbia abbia ricordato con le sue parole con la sua testimonianza che
Il cristianesimo non è una dottrina o uno delle norme a cui fare riferimento
Ma è innanzitutto un'esperienza e una proposta di vita che accoglie e che dà speranza e risposta senso il significato della vita di ognuno di noi e che la parola misericordia e
Nel giudizio quella che ci accompagna tutti nel giudizio di una cosa cioè sbagliata che si fa
Ovviamente di riconoscere che è sbagliata ma
Per tutti c'è sempre una speranze un desiderio di essere accolti nel proprio rurale mi sembra che anche le testimonianze che stiamo leggendo in questi giorni vadano esattamente in questa direzione mai ridurre
La proposta cristiana a una mera dottrina come ricordava Benedetto sedicesimo
Anzi anche se altri