Presentazione del libro "I palazzi del Potere" di Carlo D'Orta e Vito Tenore (Palombi Editore)

Iniziamo rispettando ovviamente i tempi e sapete questo programma organizzato in collaborazione con l'AIOP Associazione italiana editori
A una sorta di maratona molto
In interessante che prevede la presentazione di un libro ogni ora dalle undici alle diciannove e noi iniziamo a presentare noi oggi presentiamo il libro I palazzi e poteri sono
Nell'insolita veste di moderatore cosa che non piace sappia fare molto bene forse meglio quello di editore sono le evito di questo volume
Non perdiamo tempo Mammano poi darò la parola agli amici di cui che ringrazio e comunque è già a priori della loro presenze partecipazione in un orario un pochino particolare e diamo la parola per un primo iniziale saluto
A Carlo D'Orta che uno dei due autori del volume l'altro tori Vito tenore magistrato della Corte dei conti impegnato nell'esercizio delle sue funzioni oggi non passare qui con noi grazie
Grazie
Grazie buongiorno a tutti innanzitutto un piacere ritornare qui è un piacere parlare di questo libro
Porto anche i saluti di rito che molto dispiaciuto di non essere potuto venire ma purtroppo la funzione magistratuale l'ha portato a Taranto oggi e quindi non non poteva assolutamente esserci
Abbiamo l'idea di questo libro tra l'altro è sua quindi al suo il merito di aver pensato un libro dedicato dopo aver visto alcune mie fotografie di palazzi istituzionali della di tipo surrealista
Visto e perché non facciamo un libro sui palazzi del potere ci abbiamo scherzato un posso per poi alla fine l'abbiamo messo in cantiere ci siamo divertiti abbiamo è anche stato un momento di consolidamento bello della nostra amicizia
Il libero il titolo i palazzi del potere dice solo una parte della verità la verità principale forse il sottotitolo manuale turistico istituzionale per i cittadini italiani
Perché il libro vuole essere lo spirito con il quale l'abbiamo scritto è questo un libro di educazione civica
Il titolo poteva far pensare a una cosa un po'polemica un po'è viceversa hanno è un tentativo di raccontare in positivo il molto di buono che c'è nelle istituzioni
Facendolo come
Raccontando analizzando trentacinque istituzioni dalla Presidenza della Repubblica in giù passando per il Parlamento la Corte costituzionale i principali Ministeri ovviamente la Presidenza del Consiglio le principali magistrature
Le principali autorità indipendenti raccontando un po'le funzioni in modo semplice ma cercando di non essere completamente banali
E un po'l'arte e l'architettura dei palazzi che sono sedi di queste istituzioni perché questo perché ci volevamo rivolgere non a un pubblico di giuristi o di specialisti
Ma al pubblico dei cittadini e abbiamo pensato di usare l'arte l'architettura come un grimaldello dell'attenzione
Per cercare cioè di attirare l'attenzione
De persone che normalmente non si occupano di queste cose ne sentono parlare ma non solo di striscio
Cercare di attirare la loro attenzione attraverso il bello delle sedi dell'arte che cioè questi palazzi e in questo modo raccontare anche un po'in modo positivo le funzioni importanti che vengono svolte da questa istituzione che spesso lavorano benissimo
O nelle quali c'è molto di buono
Anche se purtroppo poi i meccanismi della comunicazione tendono a reiterare di più la nostra attenzione sui momenti di crisi sulle problematiche le criticità
Lo spirito e quindi lo spirito costruttivo di rilancio e ben sintetizzato da questa frase di Albert Einstein che abbiamo messo nella terza di copertina ve la leggo un attimo
Che la la I Stella scrisse nel trentuno quindi due anni dopo la crisi del ventinove la crisi e la più grande benedizione per le persone e le nazioni perché la crisi porta progressi
Nella crisi che sorgono l'inventiva le scoperte le grandi strategie
Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e le sue difficoltà violenta il suo stesso talento ed ha più valore problemi che alle soluzioni la vera crisi e la crisi dell'incompetenza
L'inconveniente delle persone delle Nazioni della pigrizia nel cercare soluzioni e via di uscita senza la crisi non ci sono sfide senza stile la vita è una routine una lenta agonia senza crisi non c'è il merito
E nella crisi che emerge il meglio di ognuno parlare di crisi significa incrementarla ritta scegliere nella crisi esaltare il conformismo invece lavoriamo duro
Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa che la tragedia di non voler lottare per superarla
Questo è lo spirito con il quale abbiamo cercato di scrivere questo libro
Grazie
Credo che queste parole siano di una straordinaria ed incredibile anche attualità per la situazione che del nostro Paese e non solo dà la parola ha subito a Francesco Giorgino che sapete benissimo benessere
Ha un'ultimissima volta nella televisione italiana di di RAI Uno è anche un docente universitario di sociologia della politica
Ricordo a tutti i tempi di dieci grazie
Grazie signor provo sempre a sfuggire alle alla tirannia dei tempi televisivi che naturalmente producono spesso alle riduzioni sono concettuale ma vedo che ormai questo format questo modus operandi a intaccato anche altre forme di trasferimento della conoscenza quindi vado subito al sodo sono molto contento di poter dare il mio piccolo contributo in quanto giornalista e studioso delle scienze sociali a questo tema che viene affrontato
Nel libro di Carlo D'Orta Vito tenore per tre ordini di motivi
Il primo ordine di motivi è che questo libro è sicuramente un contributo significativo direi fattivo soprattutto sotto il profilo per razionale
Alla divulgazione della cultura delle istituzioni in un momento in cui la cultura delle istituzioni viene per forme demagogiche e per eccessi di rappresentazione stereotipata
Viene sottoposta ad un un processo di revisionismo assai preoccupante e singolare
Che e la riproposizione dei temi e dei sotto termini contenuti in questo volume avvenga in un momento in cui con è in fasi si parla
Dell'esigenza di spostare il baricentro dell'attenzione dalle forme più rappresentative della democrazia del passato formi istituti nuovi soprattutto l'istituto di democrazia
Partecipative di democrazia diretta
E peraltro siamo alla vigilia
Per la celebrazione dell'importanza di questo istituto previsto dalla nostra Carta costituzionale
E un contributo alla diffusione della cultura istituzionale perché ricorre a a quello che è il sistema più efficace di acquisizione della conoscenza da parte del pubblico di massa
Perché fa un ricorso doppio direbbe sussurra a significanti verbali insignificanti non verbali cioè a parole è è a immagini qui naturalmente insignificante
Non verbale predominante rispetto a significante verbale questo agevolare una percezione di retta della De notazione della connotazione che si accompagna alla processo di significazione di questo volume
E poi è un contributo alla divulgazione della cultura istituzionale perché porta rappresenta nella sfera pubblica mediata avrebbe detto
Thompson come evoluzione della sfera pubblica borghese nell'accezione di gli organi Habermas
Una idea di democrazia di partecipazione di prossimità tra il potere l'istituzione
E il cittadino che va ad integrarsi io sono un po'più ottimista un più più moderato degli autori al tentativo di rappresentazione la sfera pubblica mediata che fa il giornalismo certo il giornalismo le sue responsabilità però io credo che
Sezione stati un po'troppo diciamo
Tranchant nel definire la crisi del rapporto tra istituzione e cittadini accese su esclusivamente alla crisi di rappresentanza di rappresentazione che pure esiste ed è propria del giornalismo questo è il primo ordine di motivi secondo ordine di motivi è che questo libro qualora ce ne fosse bisogno secondo me ce n'è bisogno
è un contributo chiaro e anche definitivo alla sottolineatura della esigenza della inderogabilità del principio della separazione dei poteri
Di matrice Montesquieu ANAS cioè e emerge con forza con chiarezza anche proprio
Attraverso la rappresentazione visiva che viene associata la fruizione dei contenuti di questo libro che dobbiamo continuare a ragionare in termini di separazione netta tra il potere legislativo il potere esecutivo
Il potere giudiziario che la nostra Carta costituzionale peraltro prevede sotto la forma l'etichetta di ordine giudiziario ma da cui discende con chiarezza
Una un esercizio di potere fattivo fattuale che evoca anche meccanismi di responsabilità certa ma anche secondo me sempre all'interno di questo secondo ordine di motivi
Emerge dalla lettura di questo libro dalla fruizione dei insignificanti non verbali la certezza della inderogabilità anche del principio della trasparenza delle istituzioni
Sicuramente e chi ci sta ascoltando in questo momento essendo poi questa una platea prevalentemente di addetti ai lavori sa benissimo che nell'ultimo periodo con forza è stata celebrata l'esigenza
Di una maggiore e migliore trasparenza dei processi decisionali che accompagnano la vita delle istituzioni in esecuzione in continuità con il principio
Dell'open government degli open data debiti data evidentemente si è portato il palazzo dentro una dimensione
Molto più accessibile al cittadino in questo palazzo in cui ci vanno in questo momento
Da un po'di tempo grazie anche alle nuove tecnologie
Esisteva possibilità di prendere atto di quella che è l'evoluzione dei processi decisionali in un modo forse inedito assolutamente diverso da quanto è avvenuto in passato per effetto della sola mediazione ad opera del il giornalismo e quindi da questo punto di vista il libro di D'Orta tenore non fanno che rafforzare questa tendenza che io trovo assolutamente positiva tantissimi deputati
Attraverso soprattutto i social media rendono i propri elettori il proprio pubblico di riferimento partecipe della loro attività direi quasi un minuto per minuto e questo agevolato la
Comprensibilità della punto logica della trasparenza dentro la fruizione di retta delle istituzioni da parte dei cittadini il terzo e ultimo ordine di motivi poi ho concluso e che questo libro induce a riflettere sul significato autentico della parola potere lo fa molto bene
Il l'introduttore al volume quando ripercorre in chiave soprattutto weberiana è l'evoluzione del concetto di potere
Intersecando la concezione di potere e legale razionale con un potere tradizionali quindi personali il potere
Carismatico ma ancor di più lo si evince nel momento in cui la lettura del libro a meno in me evoca immediatamente una contrapposizione tra la visione classica del potere secondo
La letteratura di Robert dal che uno dei massimi politologi americani autore di un celebre libro del concept of power
è la l'interpretazione più revisionisti checché ne fa ne ha fatto più recentemente Moises Naim che uno dei più
Degli intellettuali americani più in voga in questo momento che ha scritto quasi come contraltare al volume di dalle il libero da endo of power ecco i della mera Coccato questo tipo di ragionamento la lettura del libro di D'Orta e tenore
L'esigenza di collocare in un non spazio di giustapposizione
L'idea di potere come e potenzialità e come esercizio effettivo della potenzialità medesima con nell'idea di un potere che si evolve Nalin ma parla con chiarezza
Di una contrapposizione di una controversia Rita tra gli hard power e il soft power noi siamo dentro un hard power
Che magari con il tempo è anche diventato un po'meno arte perché intanto diventato arde il potere esecutivo che rappresentato dal palazzo che c'è qui vicino
Ma ingenerare di hard power sono o poteri che oggi devono fare i conti con i cosiddetti soft power
Il potere si è spostato da Ovest
A est si è spostato dai palazzi di cui qui c'è una interpretazione autentica non in senso dispregiativo ma in senso positivo alle piazze dai colossi industriali alle start-up faccio soltanto un esempio
Un colosso dell'industria come la coda che è stato messo seriamente in difficoltà da un'idea brillante fatta da alcuni giovani degli Startac per come si dice oggi che hanno grazie a IST Agrama diffuso la cultura iconografica
Il codice linguistico significante non verbale a dispetto e a discapito di una impostazione industriale che era stata
Dominante e predominante paradigmatica nella nel passato
Quindi possiamo dire che né dalla libro che oggi stiamo presentando
Emerge l'esigenza di una ricerche di equilibrio più determinato più risoluto
Tra queste due visioni che di per sé da sole non sono più sostenibili perché non è più sostenibile l'idea di un hard power tradizionale così come previsto dalla letteratura scientifica di Robert dal così come non è o insistere Innella epoca tardo moderna nella post-modernità
Un'idea di soft power come pure alcune tensione alcuni impulsi
Che nascono dal basso tendono ad accreditare quindi equilibrio tra queste due dimensioni nella consapevolezza che
Assistiamo ad un numero sempre maggiore di player ad un numero sempre maggiore di new player
E soprattutto ad un numero sempre maggiore di s'molto player che devono evidentemente fare i conti con
I il potere che in inteso in senso tradizionale
Il combinato disposto tra hard power è soft power una corretta rivisitazione del concetto di istituzione e di Palazzo come
Fonte di potere nell'accezione migliore del termine evoca anche la centralità di un'altra parola con cui chiudo che la parola
Responsabilità il potere se esiste nell'esercizio fattivo fattuale
Delle funzioni secondo anche le previsioni costituzionali non può che essere associato
Ad una sfera d'una dimensione di responsabilità individuale e collettiva che viene molto efficacemente concretizzata nella ricerca sin critica
Tra l'elemento della responsabilità come accountability è l'elemento della responsabilità come responsi Brescia capacità di rispondere agli altri del proprio operato e capacità di rendere
Adattabile al le trasformazioni sociali
L'esercizio del proprio potere
Da questo punto di vista soprattutto da questo punto di vista
Tutte le trasposizioni nella sfera pubblica mediata dell'esercizio del potere non fanno altro che
Agevolare l'elemento della prossimità tra le istituzioni e i cittadini
Grazie niente grazie di queste parole molto interessanti
Adesso noi passiamo la parola avvocato dello stato d'animo latitanza
Ecco allora mi fa piacere che ci si renderà subito accolta dalla questi da questo primo intervento di come si tratta veramente di un volume si procede si potrebbe definire con un vecchio Terminter disciplinare cioè questa è una pubblicazione che illustri le ha che illustra il patrimonio storico artistico e qui patria verso la presenza Pietro Scoppola ne avremo
Una una Brema sintetica illustrazione e poi tutti gli aspetti
Legati alle funzioni che si svolgono funzioni istituzionali legislative ed altro amministrative che si svolgono all'interno dei palazzi adesso la parola l'avvocato dello stato d'animo Del Gaizo
Grazie e gradite anche a Carlo D'Orta Vito tenore due amici dei quali sono legato e che devo dirvi la verità
E onoro con questa presentazione con un po'di invidia perché devo dire che
Sono riusciti a uscire
Da quella che è la loro vocazione tradizionale con con un libro veramente molto interessante qui Carlo che oramai
Si è dedicato ad una nuova vita che quella dell'artista tra l'altro anche con
Con grande successo insomma credo che tutti abbiate
Letto
Come dire dette degli sviluppi della della sua attuale carriera i io sono molto contento di celebrare con luglio
Il compito in questo momento
Torno un attimo a quello che diceva Francesco Jordi Gino all'ultima diciamo
All'ultimo riferimento che ha fatto che quello naturalmente
Che riguarda il potere perché come come vedrete se non l'avete già visto questo libro vi avverte che
Il titolo che è stato dato i palazzi del potere è stato dato proprio per evitare
Come dire di parlare per metafore ma nello stesso tempo dando al concetto di potere un'accezione assolutamente positiva e fattiva
E su questo devo dire tante volte si fa fatica non solo
Non solo nei tempi che viviamo accogliere questo aspetto la stessa introduzione di Massimini la
Prima di arrivare a parlare diffusamente del concetto di potere weberiano parla parte da riflessioni di Gallino
Di Luciano Gallino che oggettivamente insomma parlano del potere in senso essenzialmente negativo identificandolo con la coercizione e il e con la minaccia sappiamo benissimo
Che nella pratica molto spesso chi esercita il potere lo esercita anche con questi strumenti ma non sono i soli strumenti
E non è questo naturalmente non è questa la prospettiva sulla quale hanno lavorato gli autori tornando appunto a Webber i i concetti che ma si mila ci ricorda
Werder distingue
Tra tre tipi di potere il potere legale che quello che conosciamo più o meno tutti perché quello sostanzialmente che forma la burocrazia una burocrazia specialistica che certamente
Può diventare anche fine a se stessa nel senso che nell'esercitare il potere con la competenza tecnica molto spesso può diventare autoreferenziale in qualche modo prendere altre strade rispetto a quelle che le vengono attribuite con gli indirizzi ma che anche però
Diciamo un
Un tipo di potere che si basa che basandosi sulla specializzazione
Come dire mette in rilievo soprattutto una finalità importante che è quella con la quale credo tutti coloro che
Lavorano nella pubblica amministrazione soprattutto a livelli
Apicali o a livelli dirigenziali a livelli nei quali
Si può interagire con la realtà in in modo molto concreto ma questo pur vale un po'per tutti
Come dire affrontano questa attività non semplicemente perché
Si sono trovati un lavoro qualsiasi ma lo fanno con uno spirito credo che sia essenzialmente lo spirito di servizio
E e lo fanno nella consapevolezza di poter incidere sulla soluzione dei problemi quotidiani ed è diciamo questa una connotazione molto importante
L'altra forma di potere al di là di quello tradizionale che è quello per così dire diciamo più antico
In un certo senso è che alla della quale parla Weber e che ricorda ma simile il potere carismatico che
A molto
Come dire fascino soprattutto in questa fase ma che se viene utilizzato
In modo autoreferenziale poi alla fine
Si svuota di significato molto presto e lo stesso carisma diventa evanescente io credo che al di là di questo al di là diciamo di di questi concetti
Sia molto interessante pensare che il potere anche un altro strumento importantissimo nel suo esercizio che è quello della persuasione perso si erano intendo la persuasione occulta la persuasione con strumenti
Ingannevoli intendo la persuasione basata sulla conoscenza sulla capacità di convincere sulla capacità di coinvolgere chi è destinatario di queste funzioni
E di farvi capire in sostanza dove si sta andando
E credo che no
Mai come in questo periodo ci sia bisogno di un potere che persuade che spiega le cose che dice le cose come stanno perché s'belli
Squarci il velo che
Oggi appanna un po'i nostri problemi che recuperi un po'lo spirito che in questo Paese hanno avuto per esempio i costituenti quando hanno varato la Carta costituzionale
Non la
Sicuramente il tutto il dibattito costituente è stato un dibattito
Che mirava essenzialmente a dare al Paese un o ordinamento nuovo
Nel quale sicuramente pur da diverse posizioni e e anche con grande veemenza però si ragionava su soluzioni concrete su strategie
Di lungo periodo si tendeva cioè a dare al Paese un nuovo ordinamento durevole io credo che oggi questo sia il tema non soltanto nel nostro Paese ma in tutta Europa altrimenti non si sa dove si va ed è evidente che se il potere in questa accezione
Deve basarsi sulla persuasione e sulla conoscenza naturalmente le forme di coinvolgimento possono essere le più varie e quindi anche l'apertura
Dei palazzi la conoscenza dei palazzi nei quali
Esso viene esercitato a parte che sono bellissimi molto spesso e quindi meritano di essere visti solo per questo serve sicuramente ad avvicinare
Cittadini le persone a quelle che tante volte vengono considerate delle attività imperscrutabili e i che se non vengono conosciute nella loro essenza ente nella
Nelle finalità perseguite naturalmente non vengono capite
Quindi direi che questo è sicuramente il il il primo obiettivo di questo libro d'altra parte presentarlo oggi qui
In un'istituzione che è stata tra le prime ad aprire il Palazzo al pubblico credo che sia particolarmente importante ma di operazioni del genere
Se ne sono fatte tante penso per esempio alla bellissima collezione di arte contemporanea che si può vedere alla Farnesina che merita di essere raggiunta soltanto per questo
E di esempi ne possiamo fare tanti possiamo pensare per esempio al Palazzo del Ministero dello sviluppo economico che pazzo e l'industria che è un palazzo bellissimo che
Nonostante sia stato anche un po'saccheggiato nel tempo conserva non solo un'architettura magnifica ma veramente degli elementi preziosi
Ecco in un percorso ideale di visita di questi palazzi io penso che
Emerga anche
Un'altra riflessione e cioè il fatto che i beni culturali se non sono vissuti non hanno senso cioè anche i beni culturali che sono utilizzati per funzioni operative per funzioni di servizio come sono tutti questi palazzi
E hanno necessità di essere
Sempre più aperti
Al pubblico per essere conosciuti perché fanno parte io direi del
A pieno titolo del nostro del del del nostro patrimonio culturale
E nello stesso tempo il fatto di utilizzarli
Mi fa vivere perché altrimenti diventano dei semplici simulacri
Tra l'altro anche dal punto di vista economico ingestibili quindi sicura io sono di quelli che ritengono che
Non ci sia niente di meglio che utilizzare palazzi come questi per funzioni anche alte come le funzioni istituzionali
Per
Sviluppare anche la tutela dei e la loro la loro tutela e la loro conservazione come come beni culturali si ha voglia di dire che in questo Paese spendiamo
Troppo poco per la tutela per la conservazione dei beni culturali questo un po'è vero ma insomma bisogna anche rendersi conto della ampiezza del nostro patrimonio
E del fatto che naturalmente non basta soltanto il bilancio pubblico atta a salvaguardare questi valori così importanti e quindi evidentemente utilizzarli e utilizzarli anche fuori dalle ore istituzionali
Per attività che naturalmente non mettano in discussione queste ne mettano a loro
Qualità il loro valore in discussione credo che sia importante questo libro aiuta naturalmente che la conoscenza e promuove anche questo tipo questo tipo di finalità
Infine e concludo dicendo che
Io credo che
Questo libro ci faccia
Come dire riflettere sulle
Potenzialità che
I palazzi che vengono utilizzati per le funzioni istituzionali hanno
In tutta Italia e per la e diciamo
Ci stimola a promuovere la loro conoscenza io concludo il mio intervento con un auspicio e cioè che Carlo
E e Vito continuino l'opera che hanno iniziato con questo volume magari parlando anche dei palazzi del potere che non sono solo a Roma perché ce ne sono tantissimi bellissimi penso soltanto
A tante sedi delle prefetture che sono palazzi storici
Che furono trasferiti
Quando ci fu quando quando si realizzò l'Unità d'Italia alle Province perché sto con un vincolo di destinazione perché fossero destinati a quelle funzioni e ancora cogliendo naturalmente anche
L'accenno alle nuove tecnologie che veniva fatto da chi mi ha
Chi da chi mi ha preceduto che in qualche modo Diano a questo libro anche la possibilità dimostrarsi
In Rete magari in un in un sì con un sito
Che consenta diciamo una consultazione anche più diffusa
Non solo delle belle fotografie ma anche dei del dei preziosi testi che descrivono sia le funzioni che si svolgono in questi palazzi sia
Sia le loro caratteristiche principali
Grazie
E ringrazio per questo intervento che mi dà anche la possibilità di fare una piccolissima battuta il volume anche è uscito perché anche in coincidenza con la grande
Mi campagne di apertura del Palazzo del Quirinale e voi sapete che per volere
Fortissimamente del Presidente Mattarella il Quirinale
è diventata sì non solo la casa di italiani a parole ma è anche il luogo sempre più viene reso aperto visitabile attraverso delle mostre vengono organizzati o comunque
Vi si organizzando all'interno un percorso di visita per quei giustissimo siamo come dire in me anche qui sul tessuto in tema di grande attualità poi la provocazione di
Di allargare ad altri palazzi la anche debitore la colgo con lei allora la colgo con grande piacere
Adesso passiamo la parola alla professoressa Emilia Palladino docente la Gregoriana di dottrina sociale della Chiesa ed etica della famiglia grazie
Solo sì non giorno pieni
Ringrazio moltissimo
Carlo di avermi dato questa opportunità che è nata in realtà in una situazione decisamente insolita io non avrei dovuto partecipare a questa presentazione ma ci siamo incontrati in occasione di un ritiro parrocchiale
Perché nel mio lavoro io spesso giro vengo chiamata a svolgere alcuni temi di di Pastorale su vari argomenti famiglia discernimento dei laici
Laicità queste sono le mie diciamo principali occupazioni
E in occasione di questo ritiro ho conosciuto Carlo D'Orta che mi ha invitato a questa presentazione
Ma in in realtà lui ha fatto un favore a mente che mi ha fatto conoscere questa pubblicazione che per due motivi
è uno legato alla mia vita personale privata uno legato alla mia competenza di docenti universitari alla Gregoriana mi hanno mi ha colpito moltissimo
Il primo motivo personale
Lo dico con molta semplicità
Carlo non poteva saperlo ma io sono la nipote cioè sono la figlia della figlia di Umberto delle fare non so se qualcuno di voi ricorda il nome
è un politico di professione morto nel mille novecentottantasei del Collegio di Ancona che è stato eletto in Parlamento nel mille novecentoquarantotto e fino al mille novecentosettanta è stato deputato
E da settanta settantacinque è stato ministro della RAI e poco prima diciamo a ridosso dell'inizio degli anni Sessanta è stato due volte Ministro del lavoro uno con il secondo governo Moro mi pare
E con il primo Governo leone
E poi è stato ministro per il i rapporti con il Parlamento nel primo Governo Moro quindi faceva parte diciamo così di quella che oggi si chiama la Prima Repubblica non è che ne parliamo poi alla fine molto bene quando parliamo della Prima Repubblica una serie di eventi storici che si sono susseguiti
Ma io sono cresciuta
In un'aria respirando delle grosse parole delle grandi parole che ho ritrovato in parte in questo libro no hanno me lo ricordo benissimo parlava spesso di senso civico
Parlava spessissimo dei del diceva questa frase bisogna avere il senso dello Stato
Che io devo dire oggi non saprei nemmeno spiegarmi non saprei nemmeno spiegare
E invece ho ritrovato in alcune di queste pagine delle motivazioni reali profonde morali direi per cui
Ricostruire
Dentro di sicuramente dentro di me perché sono analitici media diciamo di quel potere Yesser una lettrice media di questo libro ricostruire il valore del senso dello Stato
E quindi ho fatto un viaggio lungo tutte le parole parte incomprensibile la mia infanzia tra l'altro io sono avvantaggiati stima rispetto agli altri nipoti perché sono la più grande quindi lo goduto di più
E non è morto quando avevo sedici anni quindi ero avuto o modo di parlare con lui di di farmi raccontare
Quanto era significativo un potere vissuto come vocazione
E vissuto al servizio della gente o almeno io questo mi ricordo come fondativi è di fatto me l'ha lasciato come un'eredità per cui tutta la mia vita è diventata un obiettivo vocazionale di questo tipo
Cioè a dire a servizio della gente facendo la mia vita cioè io non sono un politico non sono un funzionario sono semplicemente una docente universitaria
L'altro aspetto su cui invece mi volevo soffermare due minuti proprio che è legato di più la mia competenza professionale c'era quello che di cui che studia quello che insegno e cioè la dottrina sociale della Chiesa
Riguarda il fatto che per lavoro
Sì anche perché mi piace devo essere sincera per lavoro io seguo i Pontefici i documenti che vengono emessi emanati
In particolare quelli maggiori cioè l'enciclica e le esortazione apostolica
E in particolare quelli che riguardano il mio campo di studio principale per esempio con un gruppo di colleghi sono due anni più che stiamo lavorando sulla famiglia e sulle sue stazione apostolica morisse letizia di cui tanto si è parlato e di cui ancora si continua
In qualche modo a parlare
E quando ho letto questo libro e soprattutto ha visto le immagini la cura anche nel dettaglio artistico relativamente
A questi palazzi parte il desiderio di andarli a vedere qualcuno lo conosco qualcun altro decisamente no quindi desiderio di conoscerli
Mi è venuta in mente un'espressione di Papa Francesco che è stata usata rilevanti allegavo di un ma
Che parlava della via pool che studi rissa non so se
E la via della bellezza evidentemente nelle lancia Liga o di un'OPA Francesco la usa solo con un obiettivo cioè quello dell'evangelizzazione quindi lui sostiene il Papa
Sostiene che l'unico modo per via affascinato sì al Vangelo e
Dati per consentire alle persone di li affascina ARSIAL Vangelo di tornare a dargli nonché non tanto credibilità perché non è una questione di credibilità quanto proprio di fascino ecco sia quello di presentarne la bellezza
Perché il messaggio evangelico porta in sé una bellezza che
Per una serie di ragioni anche storiche culturali è stata messa da parte sua sommersa
Da un insieme di regole di norme di dottrina che hanno mascherato in qualche modo questa grande bellezza del messaggio evangelico e lo dice al numero centosessantasette dell'Angelica audio mentre leggevo questo libro
E alcuni presento la tuta da parte del Collegio Romano perché mi interessa direttamente essendo dei Gesuiti io lavoro nell'università di gesuiti non è più il collegio romano è un'altra sede
Però l'origine del Collegio dei Gesuiti agli
Dell'Università degli sui Chiellini ho pensato a questa via pur scriptum Dini se mi è venuta in mente subito e ho pensato che in effetti il concetto di Papa Francesco non è
è qualcosa che si può estendere
Si può estendere a tutta una serie di ambiti nei quali ha un ruolo importante nel la l'espressività della nostra vita l'espressività del nostro senso per esempio difficilmente per noi è sopportabile e questa credo sia un'esperienza comune che facciamo tutti in tutti i giorni è sopportabile l'esperienza di qualcosa di vivere una vita brutta
Parlando di bellezza no dico il contrario come si non si regge a lungo
Di vivere in condizioni che consideriamo brutte dove questo brutte non è solo un semplicemente un fattore un fatto estetico ma è un fatto anche etico
Brutte significa che non mi appartiene che non è mio che io non svolgo al massimo tutte le mie potenzialità
In cui io non mi riconosco non mi ritrovo che non volevo che sta subendo che mi è stata imposta e tutto questo maschera di bruttezza degli aspetti posso cedere della propria vita
Per esempio succede per nel campo della professione
Può succedere che uno viva la propria professione non come qualcosa di
Qui di realizzando e disse che dia senso la propria vita ma come qualcosa che sia brutto
Che come una parentesi sia persi apre si chiude una parentesi nella mia giornata che è brutta che estranea alla mia vita che io non vorrei e poi dopo faccio qualcos'altro che invece
Mi convince mi piace mi appartiene di più
E all'interno di questo concetto della della differenza etica in in realtà io gli dà una connotazione fortemente etico tra la bruttezza e la bellezza mi chiedevo se
Non si potesse tornare alla politica se non si potesse aiutare
I cittadini e non si potesse aiutare i cittadini italiani cittadino italiano a tornare alla politica per motivi di bellezza
Perché per esempio mi veniva in mente che Aristotele parla della politica come la parte più importante e la paragona l'architettura perché nelle titanico ma che ha perché struttura
E fa del bene agli atti strutturando lo di fatto e quindi mi chiedevo se questa via pulpito Dini se non possa essere percorsa anche per
Li affascinare alla politica per richiamare le coscienza fatto che ha un valore importante certo questo richiede delle condizioni
Delle condizioni inevitabili delle condizioni anche che insistono sulla responsabilità personale è stata citata poco fa anche la questione della responsabilità che insistono su una responsabilità personale
Percorrere la via della bellezza indipendentemente dal fatto di credere un meno significa abbandonare la menzogna
Abbandonare la corruzione abbandonare l'ingiustizia abbandonare l'eccesso di di coltivazione del proprio interesse non so come dire soprattutto nell'ambiente
Politico significa parlare chiaro significa essere trasparenti anche questo è stata una cosa già detta
Significa quindi lasciare un modo vecchio per convertirsi a un modo nuovo io credo che in Italia di questo ce ne sia drammaticamente bisogno io vivo in un ambiente dove nessuno è politico cioè nessuno si intende di politica diciamo così
Ma se ne parla tanto diciamo fra i miei coetanei ho quarantacinque anni quindi siamo
Queste all'età
Se ne parla in un modo camini vengono devo essere sincera i brividi perché se ne parla con poca competenza con moltissima superficialità in modo moralmente è discutibile perché
Salvo
Dando della politica un'immagine scialba e inutile
Cosa che a me mi viene i mi vengono i brividi dentro subito se non altro per la mia per le mie origini che è un privilegio che è stato fatto quello di essere nata all'interno invece di una famiglia dove si
Parlasse in un altro modo di quest'arte
E quindi
Ritengo che ci debba essere uno sforzo di formazione o si possa pensare a uno sforzo di formazione che su questa strada della bellezza del recupero della bellezza dell'arte politica e parlarne in questi termini
E credo che questo libro possa essere considerato all'interno di questa corrente
Di questo recupero della bellezza della via politica anche perché è un libro che parla di di bellezza di per sé proprio perché usa il grimaldello come ha detto Carlo artistico per poter affascinano a qualcosa che ormai sembra non affascinare più nessuno
Quindi
Ringrazio dell'opportunità che mi è stata data di partecipare a questa presentazione soprattutto di leggere questo libro grazie
Io ringrazio il Milan pascolare grazie
Ringrazio mille anche arte sacra oggi mi sono segnato molto bella somme percorrere la via della bellezza adesso chiediamo e consentitemi l'affetto nel passare la parola a Francesco Scoppola che conosco da
Da dalla pancia di mia mamma cioè l'unico Nocera da quando Savoi in pancia di ma mamma e non avrei mai pensato che un giorno avrei fatto da moderatore a e e egli avremo in passato la parola Francesco Scoppola sapete direttore generale
Del ministero per i beni culturali ambientali e del turismo grazie
Grazie grazie dell'occasione prudenza vorrebbe essendo già stati affettuosamente invitati a presentare un volume ed essendo invitati caro ripresentarlo in una sede autorevole quale è questa
Di ripercorre il meglio di quanto si è detto
Io viceversa deluderò chi a questo tavolo mi ha già sentito e chi fotte al pubblico mi avesse già sentito abbandono la via maestra
Per varie ragioni per prima
Perché le che anche l'ultima che essendo qui a concludere un discorso mi sembra molto più interessante cercare di tentare riannodare in molti
Finiti che sono stati dispiegati quest'oggi perché sono tutti fidi importanti e degni di nota
La seconda perché diciamo la mia posizione in seno al Ministero è mutata sia pure in breve
E che quindi non mi occupo più di belle IT e paesaggio mi occupo piuttosto di educazione ricerca e quindi cerco di adeguare
La mia presenza ruolo affidato a me e poi ce ne sono anche altre che taccio per brevità perché in i minuti son pochissimi
Proprio per questo per esigenze di brevità il rischio di sembrarvi disordinato vorrei tentare di procedere quasi per i titoli
Siccome si è già parlato dei titoli e dei sottotitoli vorrei provare quasi esprimermi slogan
Dunque il primo commento che tengo a sottolineare che è stato già fatto da chi mi ha preceduto e che questo libro è delicato e cittadini al turismo
Istituzionale spiace non vedere qui da amico e collega Francesco Palumbo che il direttore generale del turismo perché al turismo istituzionale forse
Non ho ancora pensato ma una branca del suo incarico molto affetto e dedicato ai cittadini ed è stato detto oggi in apertura guai
A chi non vuole lottare
Io aggiungerei anche un secondo avvertimento a questo ammonimento utilissimo oggi guai anche
A chi sì producesse in un eccesso nella lotta cioè occorre non dismettere la volontà di dotare di pagare di persona
Ma anche non dismettere la ricerca dell'equilibrio la ricerca della persuasione mite
Abbandonandosi semmai a qualche eccesso solo ed esclusivamente il verbale quando il pensiero agitato rompe al di là del nostro volere della nostra capacità di controllo
Perché siamo in periodi in cui è bene ricordare
L'impegno alla responsabilità di lottare per migliorare ma anche bene ricordare l'impegno alla moderazione perché questo eccesso di comunicazione
Da cui siamo anche storditi rischia di far perdere letteralmente la bussola di orientamento su cosa sia opportuno e cosa non lo sia
Quindi volevo aggiungere intanto questa notazione poi
Verrebbe diretta da dire che questo
Volume
In sostanza può essere variamente sottotitolato grazie all'apporto grafico che lo accompagna fotografico grafico perché sono elaborazioni non sono di traduzioni dal vero
Potrebbe essere sottotitolato le deformazioni del potere
Questa è un'interpretazione un po'forte forse un po'provocatoria che però salta all'occhio
Perché sono sì lo state trentacinque sedi del potere ma in realtà Resnais sono accompagnate anche da deformazioni
Per cui viene subito da chiedersi
Quali siano queste deformazioni quali siano queste io regolarità
Queste regolarità se tornassimo agli stili dell'architettura che si
Credo non solo io a Nico Odorico e corinzio dimenticando che sono nomi di regioni della Grecia antica
Ma c'è anche l'attico di Atene assai più sobrio oltre a quelli del Peloponneso mentre affacci sui tre mai
E e c'è anche il Tuscania ecco italico molto simile Aldo ricco e c'è anche il composito ma c'è anche
Il Fenice
Ho Bizzaro
Che poi prende nelle seicento il nome di barocco ma che come tutti sappiamo le sue prime espressioni a Petra a balbettio il barocco e antico non è moderno non è sedicente Visco
E siccome molti dei palazzi del potere sono dieta manierista e barocca Roma
Vale la pena di spendere un secondo su quale sia
Lo stile dei palazzi qui illustrati ma anche di questo libro io non esiterei a dire che a fronte di un testo attico sul potere è stato detto giustamente prima di me
Che viene illustrata viene proposto un richiamo alla bellezza della politica dell'impegno sociale e non al dispregio delle istituzioni
Accanto a uno stile attico del testo c'è un delizioso e spiritoso vorrei dire accompagnamento un basso conti io non si è forse un testo musicale barocco decisamente barocco ma del Barocco Fenice o atti quantifico credo rivediamo a Peter
Cioè voi sapete che nel portoghese nello spagnolo nelle lingue
Più occidentali barocco il nome di una perla quando la terra non esteri Carla si dice barocche
Cioè sono le pelli regolari che un tempo venivano considerate di scarto che oggi sono apprezzatissime perché se non altro son per le vere e non artificiale e quindi a del documento di autenticità
Ecco questa stranezza questa irregolarità queste deformazioni del potere sono solo grafiche sono quelle felicemente illustrate nel volume o sono anche altre io direi che purtroppo lo sappiamo tutti
Lo sappiamo dagli slogan di Benigno Zaccagnini in poi mi permetterete di dire in questa sede
Che c'è anche un'arroganza del potere lo disse Benigno Zaccagnini dunque c'è un potere inteso come
Servizio
Reso alla collettività al cittadino che un'arroganza dispotica del debito io ho esercitato potere inteso come predominio
Gli autori entrambi seggono scelgono saggiamente la strada delle Tre e tre
Non dicono che il potere dell'uno l'altro
Dicono che ci sono tutte e due i poteri i poteri il potere del servizio dell'Autorità in senso alto nel senso nel quale loro sono gli autori del libro cioè che fanno qualcosa che offrono qualcosa e questo è il senso alto del potere
Ma c'è anche l'altero potere
Che invece diciamo un po'avvilisce il cittadino lo allontana dall'educazione civica e lo allontana dalla società
Ma una filone che tutti hanno a questo tavolo oggi accennato e che forse mi permetto di esplicitare con maggiore impronti tutine è la compressione temporale del potere
Questi palazzi ci insegnano che il potere si dispiega nel tempo
I quattro palazzi
Presidenza del Papa aroma prima della questione romana prima di Roma Capitale sono il Quirinale che in copertina il latte hanno il Campidoglio che il Vaticano
E sono i quattro palazzi principali tuttora del potere a Roma e
C'è stata di mezzo la questione romana che anche per il titolo solo esplicito perché se noi resta un sottinteso di questo discorso fatto oggi al tavolo
Che è stata sofferta ma questo potere questi equilibri queste pacifica azioni
Patti lateranensi eccetera sono avvenuti nel tempo le fabbriche anche degli edifici e la loro decorazione sono avvenute nel tempo
Nei secoli col passaggio del testimone di generazione in generazione di architetto in architetto di pittori il pittore
Viceversa oggi minacciano rischiamo di perdere soprattutto questa dimensione del potere inteso come servizio
Cioè del passaggio di un testimone ma di una azione continua nel tempo e non del protagonismo Bleve individuale di ciascuno questo è è il dato più allarmante
Più allarmante perfino direi della distinzione tra i poteri
La distinzione la perdita di separazione nella distinzione tra i poteri allarma molti ma direi che più ancora può allarmare la compressione temporale del potere volete qualche dato
Un tempo ero io presente me lo ricordo e i ministeri lo me lo disse Alberto Kaye
Dicevano ai funzionari
Anche dirigenti voi ci sono dei dette perché ci sopravvivere dette
Cioè diceva re non Ministero il direttore generale eccetera sopravvive al Ministero e me lo disse in modo molto spiritose molto efficace oggi la durata media nel nostro ministero di un dirigente Roma
Con un minimo stabilito dalla legge di tre anni e otto mesi
Quindi diciamo la la compressione de del tema nel tempo dell'esercizio del potere è tremenda
La più lunga permanenza immaginabile al di là del Capo dello Stato è di cinque o quattro anni nelle varie cariche
Che
Le imprese che sono realizzabili in cinque o quattro anni voi sapete bene quali sono nel senso che più della metà del tempo viene assorbito dalla fase autoritativa e di ricerca rifinanziamento
Meno della metà del tempo e per fare quindi questi cinque o quattro anni sono un anno e mezzo me lo ricordo bene per il Giubileo del Duemila inizia Torno a novantacinque preparati vo i lavori furono compressi fra fine novantotto novantanove perché tutto il resto è la fase preparatoria
Dunque di lavori che si possono fare in un anno e mezzo non sono certo il Duomo di Milano che ha richiesto sette secoli
Non soggette al Duomo nuovo di San Pietro
La che ha richiesto cinque secoli abbondanti nella sua fabbrica
Non sono cento le Piazzi le piazze le calli di di Venezia che hanno richiesto dodici quindici secoli per la loro realizzazione cioè noi siamo spia Tellatin
Su un potere non poteva istantaneo il potere istantaneo e piatto
E la potenza da cui viene il potere
Per i geologi e spessore la potenza di uno strato geologico vulcanico delle lame del previsto oscene
E lo spessore il peso di quelle la nave dunque se questo nostro potere viene appiattito nel tempo fino a diventare uno spessore impercettibile quale potere mai portare
Potrà esplicare al servizio della collettività dobbiamo recuperare la dimensione di sapere agire in staffetta cioè non ricominciare daccapo e penso analizzare
Tutta l'impresa annullando se possibile l'opera del predecessore tuttalpiù oggi ci si spinge al predecessore del predecessore SEA molto autorevole allora si deve schiacciare anche lui
Ma se invece il predecessore la sufficientemente autorevole e sufficiente annullare negli atti e precede ecco questo è un modo di esercitare il potere non solo a o garante direi ottuso stupido inutile e dannoso per la collettività che l'opposizione del servizio dell'idea del servizio
Allora per concludere perché molto tardi qui vengono presentati i palazzi non solo come edifici ma come istituzioni
Quando si dice fabbrica la casa la Chiesa non si intende solo l'edificio si intende anche la funzione
Si intende anche l'insieme delle persone che anima mano non momentaneamente ma in una corrente attraverso il tempo ininterrotta la data funzione
Quindi io direi che questo volume si possa commentare
Per concludere in due modi molto sintetici il primo è già stato accennato ma desidero svilupparlo è il numero trentacinque per ora noi aspettiamo
Ansiosi la presso la la prosecuzione dell'opera degli autori e dell'editore per ora sono trentacinque sedi
Queste trentacinque sedi evocano per chi lo volesse ricordare il numero del mese tre Giuliano l'abbiamo dimenticato noi
Ma tutto il mondo quasi ormai si usa il calendario gregoriano che è una riforma del calendario augusteo che è una riforma del calendario di Giulio Cesare
Aggiungendo due mesi
Di luglio che è quello che ha aggiunto Giulio Cesare di agosto che nel mese che aggiunto agosto
Peccato che settembre ottobre novembre dicembre portano ancora i mesi del settimo ottavo no no e decimo mese dell'anno padre Giuliano
Quindi quando l'anno crea sempre cita di trecentosessantacinque giorni che dedotte le ferie hanno trecentocinquanta quando l'anno era in dieci mesi
I giorni del mese erano trentacinque
Con buona pace degli arrotondamenti perché chi voleva portare APPA comun denominatore i sesti del cerchio dunque i nomi del sistema se sagge stimare l'angolo retto di novanta gradi cioè Intini
I i tre mesi dalla stagione
Con e le le settimane cioè le fasi lunari perché la luna in cielo ed è un alloggio visibile
Chi voleva far tornare i conti i conti fra i sette giorni e i nove giorni che non hanno sotto molti più essendo numeri primi
Si accontentava nel sistema romano di misurazione che non aveva allo zero della riduzione ad unità perché trentasei e quattro tre e nove e trentacinque
è sette per il cinque quindi cinque settimane cinque fasi lunari aggiunto un giorno dove si comincia a contare fanno quattro none siccome sappiamo tutti che lei non è hanno un sistema di misurazione del tempo e lo sono ancora nel calendario
Liturgico sia pure
Trasformate novene
Il sistema dell'anno di dieci mesi di cui ancora portano il nome quattro mesi attualmente correnti
A quello in trentacinque giorni ce lo siamo scordati ma queste invece sono trentacinque funzioni trentacinque palazzi trentacinque che spero mi auguro continueranno
A esse servizi
E per finire col secondo argomento che riducono realmente a slogan come invano avevo promesso
Is l'ultimo dei sottotitoli che mi pare di poter
Condensare dall'esito di questo tavolo prendendo la prestito da un'infinità di Autority del Rinascimento è la verità svelata dal tempo
Grazie
Grazie veramente di cuore a tutti gli amici che sa no no
Su questo tavolo prima di passare a un rapidissimo saluto da parte di Carlo mi faceva piacere
Ufficialmente come dire ringraziare veramente gli autori Carlo Vito per la loro idea straordinaria di questo libro se non c'erano allora con questa con questi enti
Proposta ve folle nella nella rifila
Nella generalità nella semplicità non avremmo dacché parlare e la cosa bella interessante da un punto di vista editoriale che
Come per una casa editrice che esiste da oltre cento anni come dico sempre si può raccontare come in tanti modi al CONI su un'area mai raccontato
Roma in questo modo cioè i palazzi del potere raccontandogli illustrando le documentando gli anche con immagini così
Veramente non solo e semplice di produzioni ma anche anche artistiche grazie veramente nessun su un saluto a Carlo
Sono
Solo un saluto perché l'ora è tarda vi ringrazio di essere venuti ringrazio tutti coloro che hanno parlato il mio ringrazio molto per la passione le bellissime cose che hanno detto
Per parte mia a nome di Vito siamo felici che questo libro riesca a stimolare qui e in tante occasioni da anche sul territorio di presentazione delle scuole nelle parrocchie nei circoli
Che stiamo facendo riesca a cogliere l'attenzione per parte mia c'ho messo anche un po'di gusto artistico avete visto girare qualche immagine di una serie che ho intitolato paesaggi surreali perché ci vedevo Gaudì ci vedevo decidesse in falda in certe distorsioni fotografiche
Visto che è stato
è stato accennato ormai faccio l'artista o uno studio a piazza Crati questa Roma e la settimana dell'arte contemporanea quindi serviva allo Studio aperto tutti i pomeriggi fino alle ventuno e trenta se noi aperto comunque fino alle venti il pomeriggio
Serviva di fare una passeggiata io al quartiere Trieste non è lontano è un modo per vedere dal vivo alcune immagini alle quali ormai dedico la mia creatività di grazie arrivederci grazie