Giustizia e carcere: conferenza stampa di Rita Bernardini al termine della sua visita presso la Casa Circondariale "Don Bosco" di Pisa

Questa
Bene siamo usciti adesso dal carcere di Pisa stamattina abbiamo visitato sempre con la stessa formazione Massimo Valenzi
Don Vincenzo Russo Maurizio Buzzi regoli Bascià occhi numeri il nome e manuale
E Alessandra in Palazzo abbiamo visitato questi due istituti penitenziari quello che voglio dire subito Hoecke uscendo qui dal carcere di Pisa
Sento tutta l'umiliazione che devono vivere non solo i detenuti
Ma
Chi dovrebbe è chiamato a servire lo Stato gli agenti
Il comandante il direttore di polizia per direttore dell'istituto che è malato e che quindi non poteva essere presente e quindi non c'è un direttore in questo momento perché non esistono inibisce
Gli educatori i detenuti perché questo è un carcere letteralmente dimenticato da Dio dagli uomini da tutto
E è stato costruito nel mille ottocento guarda caso
Prima della seconda guerra mondiale anni trenta e praticamente non è stata mai fatta un'opera di edilizia
La manutenzione ci hanno detto che praticamente si stanziano tre mila euro ogni sei mesi
E vi garantisco che con e
Nella situazione in cui si trova niente
Insomma esistono ancora vi dico tutto i bagni a vista
Che
Non è che sono vietati sono una cosa indecente
Per cui i detenuti e le detenute sono costrette ad andare in bagno essendo osservati
Dalla da da chi sta in stanza con loro e dal personale una cosa veramente umiliante naturalmente non esiste trattamento
Esiste un trattamento se così lo vogliamo chiamare disumano e degradante ora non è che il carcere di Livorno sia messo bene rispetto a questo abbiamo riscontrato
Poi lì c'è anche l'alta sicurezza abbiamo
Riscontrato tutta una serie di illegalità che saranno prontamente denunciate
Ma qui ci crediamo veramente in un altro pianeta
In un altro pianeta veramente io mi sento mi vergognavo ad incontrare i detenuti le detenute perché
Veramente diviene difficile dire come mai
Lo Stato è completamente assente tra un proprio sente si è dimenticato che esiste questa struttura che negli anni passati ha ospitato Adriano Sofri
Bompressi e Pietrostefani corregge e aggiunge Massimo Lenzi quindi è il carcere dove
Dal quale è uscito il massimo esperto di medicina penitenziaria
Il dottor Ceraolo do che ancora oggi riesce a scrivere documenti illuminanti che dovrebbero essere ascoltati dall'amministrazione penitenziaria
è il carcere dove abbiamo visto il centro clinico dove abbiamo visto casi psichiatrici
Veramente al limite
Di persone che non dovrebbero evidentemente stare qua ma stare in una struttura di cura
E qui certamente non possono essere curati tant'è vero che quando
In continuazione si verificano emergenze sono costretti a
Portarli fuori
Del carcere di Livorno poi saremo più dettagliati successivamente voglio ricordare
Il caso delle diete detenuto che si è
Sgozzato
è stato veramente preso per i capelli anzi per la gola
Perché il l'agente di polizia penitenziaria che lo ha soccorso gli ha messo urgentemente
Un
Una asciugamano attorno al collo per fermare l'emorragia ma abbiamo parlato con il detenuto che ha pulito quella cella
Diceva e c'era almeno un litro e mezzo di sangue per terra che lui ha dovuto
Pulire questo era messo in isolamento
Nonostante le sue condizioni psichiatriche che erano veramente gravi aveva anche
Un piantone
Però è successo che alle tre di notte questo è successo in alta sicurezza che alle tre di notte lui è andato in bagno e a commesso questo gesto
Insomma
Ecco perché ritengo che la lotta in corso sia
La lotta non violenta sia la lotta da fare in questo momento e vorrei farlo comprendere a tutti questa quelli che stanno fuori a quelli che non sanno non conoscono o non vogliono conoscere
Questa queste realtà
è la lotta per la mischia l'indulto la riforma della giustizia era lotta dei detenuti ai quali chiediamo
Di essere con noi noi insieme a dire né testa Maurizio Bolognetti Paolo Di Folco Anna Rita Di Giorgio stiamo conducendo questo sciopero della fame ad oltranza e ai detenuti chiediamo di esserci vicini
Partecipando il cinque sei novembre al digiuno collettivo
E e anche a chi può
E speriamo che veramente siano subito almeno tremila in tutti Italia visto l'obiettivo del Partito radicale di iscriversi
Iscriversi al partito radicale per chi è detenuto basta mandarci una lettera e noi inviamo i bollettini ma per lui è vitale
Così come credo che sia vitale per il Paese questa lotta
Io credo che se vuole prendere la parola
Massimo Lenzi
Sì
Una piccola riflessione proprio collegandomi a quello che diceva Rita su il carcere Don Bosco carcere Don Bosco nasce quando nascono i codici Rocco in Italia
Ed è un carcere che era perfetto per quel tipo di impostazione c'è una concezione retributiva della pena oggi nel due mila sedici questo carcere esiste ancora ed esistono ancora i codici
Rocco è interessante questo ma
Il punto su cui volevo soffermarmi
E da chi
Da tanti anni si interessa della politica regionale e delle
Rapporti che c'è fra
La Regione Toscana e istituti penitenziari perché il diritto alla salute
è competenza della Regione ora e come fa la Regione Toscana e l'assessore alla sanità Stefania staccati a sopportare strutture di questo tipo a
Sopportare sul territorio toscano di questa Toscana Felix all'avanguardia ancora strutture fatiscenti pericolose dove i diritti alla salute sono negati quasi totalmente
Ed è una riflessione che è importante perché nel giro delle carceri quello che abbiamo notato
Che anche il rapporto territoriale fra istituzioni Comune
A volte anche i garanti con e la Regione Toscana è carente è uno degli aspetti più gravi sul quale
Dobbiamo far riflettere dobbiamo trovare quella rapporto
Positivo di ritorno in termini di positività che fa anche del centro clinico di questo carcere un qualcosa di vivibile e non invece
Un posto dove
Vengono messi
Dalla parte malati come ha ricordato Rita anche di natura psichiatrica con un forte disagio psichiatri che uno si chiede cosa ci fa un malato con il
Forti problemi psichiatrici dentro un carcere perché è una domanda su cui
Dovremmo
Attentamente riflettere
Anche in relazione al superamento dello PG quindi mi rivolgo all'assessore alla sanità dalla Regione Toscana sacca di perché
Nei piani Investimenti tenga conto anche di questo
E che se al limite venisse una voce ragionevole altro non potrebbe essere che quello è di chiudere di chiedere la chiusura del carcere di Pisa del Don Bosco come di tante altre carceri in Toscana come Lucca come Arezzo
Insomma il lavoro grosso da fare per una reimpostazione della dello stato della pena nel nostro paese della punibilità di quelle che sono anche le logiche delle chiamiamole la tecnologia
Della
Della penalità
E in questo momento altro non c'è che quello che continuare a visitare compio regolarità questi istituti penitenziari specialmente i più critici via riportare fuori le sensazioni l'impressione e i casi
Come quello che ha detto poco fa Rita del detenuto che ha tentato il suicidio attraverso lo spostamento e alle decine di casi che sono presenti alto un bosco qui a Pisa
Don Vincenzo Russo
Ma io sento
Un grande disagio
Perché oggi
Anche se
Con una visita
Molto breve non siamo entrati in tutti i dettagli ma
è basata una piccola visita per capire per riconoscere che questo istituto qualche uso
Il peggiore di tutti gli istituti che io ho visitato
Per le condizioni igienico sanitarie
Per l'assistenza sanitaria
Poi lo stato d'abbandono dell'Istituto come è già stato detto dalla ritardi e da Massimo
E credo che le istituzioni non possono
Chiudere gli occhi oggi c'è bisogno di fare una grande riflessione su questo istituto bisogna tirare fuori
I detenuti da queste condizioni perché sono delle condizioni non di un Paese civile e quindi sono molto gravi sono inaccettabili io dico che lo Stato non può
Dettare delle condizioni a persone recluse di questo tipo bisogna intervenire bisogna
Risolvere i problemi bisogna chiudere l'istituto queste quello che sento di dire perché esco da questa visita abbastanza sconvolto
Sento forte
Di
Chiedere o la vostra adesione l'adesione a tutti particolarmente I familiari
Dei reclusi a tutti quelli che vivono
Intorno al carcere dando un contributo
Sul piano del volontariato anche
Di partecipare alla la giornata del sei di novembre
Alla marcia per l'abolizione
Del gas sono delle ragazze lo statico
Della di quarantuno bis per l'amnistia per l'indulto per
La riforma della giustizia ecco sento questo desiderio di invitare tutti voi di partecipare
Perché un momento importante è un momento importante per tutte quelle persone che sono in condizioni di vita ristretta la marcia
Intitolata a Marco Pannella e approva Francesco che sono le due figure che in tutti questi anni
Marco e Papa Francesco in questi ultimi tempi ci stanno sostenendo in questo momento di lotta