Intervista a Paola Binetti sul giorno di preghiera comune di musulmani e cattolici

Con Paola Binetti di appeal parliamo del dopo Rwanda dopo la tragedia
Dei fondamentalisti islamici che hanno ucciso nella boschi esatto
Il parroco
E l'altro opposta che è venuta dal dal mondo musulmano venivamo francesi ieri domenica di pregare insieme I cattolici all'interno delle chiese durante la Santa Messa
Questo
Intanto che che valore che significato in termini di prospettive a
Io credo che la più importanti
Manifestazioni sia poterglieli è stato proprio quello di restituire sicuro precarie insieme
Che significa che il riferimento attivo all'appello sulle mani io per tutti noi comunque conserva un forte valore unitario
Questo lo sconfigge alla radice la possibilità delle guerre di religione non ci può essere una guerra di religione che in qualche modo coinvolge persone che hanno pregato insieme rivolgendosi all'unico Giglio seppure
Il suo diverso modo di manifestarsi no
Questo a me sembra che diventa un'applicazione pratica di quello che diceva papà Francesco quando diceva questa non è una guerra di Regione sarà una guerra di civiltà sarà una guerra per le risorse
Sarà una quella per il potere ma non è una guerra di religione ieri la preghiera in comune ha mostrato nei fatti che non può essere una guerra di religione
Comunque il termine è il periodo storico che il Papa punto ha definito un nome una guerra di religione rimane un periodo dove l'elemento del del conflitto
Drammatico noi in Europa forse
E non non ce lo ricordavamo neanche più ecco secondo lei
Insieme all'aspetto
Dei migranti perché poi specialmente negli ultimi giorni le cifre
Magari in assoluto non altissime però di persone che fortunatamente sono state salvate
Dal
Dalle acque del Mediterraneo
E altro che cosa fare come come impostare che cosa secondo lei sic si dovrebbe fare
Se lo sapessi penso che mi avrebbero già al quell'atto a qualche ruolo appunto di
Decisionale di gran lunga più importante di quello che occupa penso però come penso molte persone di buonsenso
Che ci sono due grandi fonti sul quale dobbiamo muoverci
Uno
Cui
In cui l'Italia piuttosto che in Grecia piuttosto che in tutti i Paesi che accolgono i migranti e quello di non accontentarsi della qualità della prima accoglienza
Non basta oggi accogliere appena attiva
Dice che non basta nemmeno salvarli dalle fughe del mare giusto ieri
Insomma sono stati salvati dalla guardia costiera credo circa mille quattrocento e un altri cinquecento sono stati salvati da un'organizzazione non governativa permanenti
I soli chiesto arrivati quasi duemila persone
Ma non basta accoglierli in questa prima fase occorre immaginare che queste persone vogliono un progetto di diritto
Allora dobbiamo avere il coraggio di trattare
I flussi migratori non con una misura occasionale come una misura drammatica del momento ma piuttosto con una mentalità che guarda di più a un cambiamento strutturale che quando è di più la possibilità che queste persone
Imparino a sentirsi italiani sono sanitaria Franceschini sono in Francia invece sono in Inghilterra
Tedesche se sono in Germania quindi che imparino a familiarizzare asse con la cultura del posto
Con la lingua del posto con la possibilità di lavorare il che non significa rinunciare alla loro religione né alle loro abitudini nei loro ricchi
Questa è una sapida che ci tocca da vicino ad un'altra sfida che ci tocca da vicino come si è detto molte volte garantire condizioni qualità di vita dignità di vita nei Paesi in cui loro stessi
La Libia è un Paese ricco Paesi
Pieno di petrolio
Un Paese con grandi risorse naturali
è un paese che
E tutto da ricostruire
Quindi un Paese che offrirebbe possibilità di lavoro di gran lunga più numerose di quelle che non possiamo offrire nuove se penso alla Siria così come ci appare
Dalle immagini televisive
è un Paese totalmente distrutto che ha comunque bisogno i test di costruito
Dalle sue fondamenta il che detto in altri termini significa infinita di posti di lavoro e per voi per tutto l'Occidente potrebbe costi caspita positiva
Alla ricostruzione
Ma è chiaro che questo presuppone che in Libia piuttosto che in Sicilia si siano poste le condizioni della pace loro internet alle loro Fazio
Questa è la sfida vera sfida del nostro tempo non è una sfida economica non è nemmeno il problema della fame
Non è nemmeno il problema della disoccupazione che abbiamo noi in Europa il vero il vero problema è il problema della pace perché soltanto nella pace si danno le condizioni concrete dello sviluppo
Se si cominciasse a di costruire cito ancora una volta in Libia piuttosto bensì da me avremmo anche dei flussi di italiani non solo i siriani non sono libici ma gli stessi Tagliani andrebbero a partecipare al processo
Di ricostruzione quindi in qualche modo facendo girare una ricchezza in modo diverso facendo girare delle possibilità dicono diretti mettete frutto talenti capacità motivazioni
Oggi la vera sfida e ricostruire attraverso una rete positiva e attraverso un contesto in contenuti pace opportunità vere sviluppo penso alle infrastrutture infrastrutture che
Vanno assolutamente create cioè
Lo sviluppo economico diventa
Un prerequisito
Perché ci sia in quei Paesi stabilita quindi la gente abbia voglia di starci
Ma prezzi quesiti economico di valere a monte un prerequisito che
I dipinti diciamo ideale che antropologico che anche in qualche modo affonda di radici in un giro
C'è un chiudiamo perché anch'io che vuole il bene delle persone che non porta mai la guerra nella morte di nessuno
Il modello di integrazione
Francese sicuramente almeno
Stando a quello che sta accadendo
In questi anni non si è rivelato quello più positivo
D'altra parte
Anche quello come dire inglese o comunque anglosassone qualche perplessità la lasciava secondo lei anche alla luce anche di quello che sta succedono pure in Germania
Che cosa forse potrebbe
Servire a noi Italia che in un certo senso siamo il Paese che si sta affacciando ora alle seconde e terze generazioni
Diciamo per esempio da quello che abbiamo potuto vedere anche dalle immagini dalle descrizioni
Dalle ricostruzioni in Francia probabilmente uno degli orrori più grossi è stato fatto creando quei famosi Baglietto cioè quei quartieri periferici in cui c'è stata una
Concentrazione eccessiva non solo di
Migranti ma una una concentrazione di una cultura che non si è mai mescolata che non si è mai aperta non ci sono state come dire scuole Carla frequentati insieme i piccoli francesi o e persone provenienti da terre terre di migrazioni
Qualcosa del genere è successo anche in Belgio l'abbiamo sentito ci sono addirittura quartieri in cui la polizia non metteva piede e che avevano una sorta di autogoverno
E in Germania proprio abbiamo visto immagini ieri alla televisione capace di quell'ora hanno questa forte immigrazione turca
In cui in questo momento anche con la situazione che abbiamo in Turchia con
Questa tirannia assoluta di Erdogan pone problemi no tutt'altro che irrilevante cosa dobbiamo fare tutti dobbiamo accettare la sfida dell'integrazione
Cioè perché noi
In un altro senso viviamo anche questo problema in Italia quando ci sono dei quartieri pensa alcuni quartieri romani in cui c'è un con una concentrazione di microcriminalità
Spesso legata a una concentrazione di disagio sociale di abbandono scolastico di famiglie che non sono in grado di farsi fronte delle responsabilità anche sul piano educativo che gli competono è chiaro che questi quartieri sono quartieri ad alto rischio
Però
Cito due o tre esempi interessanti che sono stati fatti a Roma
Quando Veltroni era il Sindaco di Roma erano tanti anni in cui stava nascendo l'università torna a casa
E Rusconi dette tutta una serie di facilitazioni perché questo è l'università nascesse oggettivamente in una periferia romana illuminato il perché attrae
Alle spalle in quartiere molto noto
Per tutti quanti noi no noto sicuramente pesa specchi
Diciamo di
Di disagio sociale maggior presenza dell'università
La necessità di avere i ragazzi che vadano a vivere la la presenza del Policlinico al Policlinico di Tor Vergata c'è tutto questo affatto da bonifica naturale di quel quartiere di quelle zone
Grazie a tutti voi bonificare certe periferie
Devi portare ci alcune di quelle cose che sono le eccellenze penso per esempio due
Due simboli per me è molto significativi molto importanti e legati all'architettura moderna presente penso la chiesa di Tor Bella Monaca che non è che essa spettacolare
Ve li stima come lei sa che su tutti i libri diciamo di storia dell'arte come architettura moderna oppure penso all'altra che è stato il Quartetto per teste quelle tremende la gente va lì quest'la bellezza
Che tu immetti in questi posti e qualcosa che genera cultura genere civiltà mescola le carte penso anche all'università in cui io
Sono stata impegnata a fondo
E che in questo momento e a Trigoria luogo turche si allena la Roma vado Pescante il Policlinico Campus bio-medico la facoltà
Quell'ambiente tra la Pontina Laurentina era un quartiere capiva
Diciamo le sue belle problematiche sociali
La presenza dell'università i giovani e case da affittare i giovani professori che vanno ad abitare in quella zona la possibilità di accedere a una struttura importante
Come il Policlinico il fatto che sia stato fatto lui utili militi arzilli per bambini uno dei più grandi di Roma channel di che ha aperto non solo
Hai figli del personale della clinica ai
E della e te ne ha facoltà ma anche tutto intero quartiere cioè questa mescolanza positiva in cui tu gli offrì però cose belle così ti eccellenza
Ho valore aggiunto
Tutto questo è stato tempi diversi in modi diversi da persone diverse
Una visione profetica il come il cambiamento va ricostruito la diciamo sempre che la bellezza salverà il mondo c'è una bellezza che anche espressione di una dignità la dignità delle istituzioni
L'attività dei servizi la dignità diciamo proprio di quell'occhi spento per quelle persone che diventa contagio solo perché così com'è contagioso
Cattivo esempio Potì come contagioso il disagio sociale così com'è contagiosa volte la microcriminalità perché di fatto questo che ti faccio quest'altro cioè contagio positivo che quello che laddove si è creato
Per esempio a Roma sicuramente ha dato buoni frutti
Ringraziamo Paola Binetti di atti