Assemblea Generale di Confindustria 2016

All'inizio l'assemblea generale di Confindustria
Lo fare il proprio lavoro che purtroppo il privilegio di pochi
Costituisce la migliore approssimazione concreta
Al la felicità sulla
Ma questa
è una verità che non molti conoscono
Prende la parola il per i residenti di Confindustria Vincenzo Boccia
Autorità signore e signori cari colleghi grazie ad essere qui oggi
Prendo la parola per la prima volta da presidente di Confindustria l'emozione immenso la responsabilità e altissima
Confindustria e la nostra casa comune alla quale
Tutti voi dobbiamo una parte importante della nostra formazione del nostro modo di essere cittadini e imprenditori
Il nostro saluto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Per noi la sua presenza
Per noi la sua presenza qui oggi
Ha un significato profondo
Siamo onorati
Di averla nostro ospite
E la ringraziamo di cuore
Per l'esempio che con la sua dedizione
Il suo rigore istituzionale
E il suo rispetto e la sua considerazione verso tutte le componenti sociali
Sta dando hanno liturgiche al Paese intero grazie Presidente
Giorgio
Grazie
Per il lavoro di questi quattro anni
Per aver dimostrato che la rappresentanza associativa
è una missione nobile e altro e al tempo stesso
Per aver tenuto fede alla promessa che facesti all'inizio della sua Presidenza
Dichiarando
Che saresti rimasto uno di noi così è stato sono certo che l'esempio che ci hai dato
In termini anche di sacrificio personale lascerà un'impronta per tutti noi grazie
Un grazie affettuoso a mio padre
L'emozione più grande
E vederti seduto in platea
Davanti a me e pensare da dove sei partito
A dimostrazione
Che la nostra associazione e inclusiva
E aperta
Qui da noi
Ciò che conta è il merito la capacità di rappresentare interessa di tutta l'impresa
La passione
Nel farlo la visione di un futuro più grande la voglia di realizzarlo
Guardando
Alle cose che ci accomunano
E non a quelle che ci dividono
Tutti voi potete riconoscere nel collega
Nella newco che vi siete al fianco il vostro entusiasmo gli stessi sacrifici
Da questa comunanza di ideali e somiglianza di esperienze ripartiamo
Ripartiamo insieme
Nel segno di Confindustria ripartiamo da quello che conosciamo meglio e che sappiamo fare meglio la nostra industria
A tutti e in particolare ai più giovani dobbiamo raccontare
L'identità industriale di questo Paese
Che grazie alla vocazione del fare delle sue imprenditrici e dei suoi imprenditori ha compiuto passi da gigante dal dopoguerra a oggi accrescendo ricchezza
Benessere opportunità
A tutti i cittadini
E che molti cambiamenti sta attraversando anche adesso con la crisi è perfetto della crisi
Per questo oggi cominciamo dalle nostre imprese della manifattura delle costruzioni dei servizi del turismo della cultura
Impresa
Che hanno consentito all'Italia
Di diventare una delle sette grandi potenze economiche
Che hanno portato nel mondo la nostra creatività il nostro saper fare la nostra bellezza e la nostra conoscenza
Di tutto questo ma dobbiamo essere orgogliosi e memori di quanto realizzato dai nostri padri continuare instancabilmente a fare per conquistarci un futuro ancora più gravi
La nostra economia è senza dubbio ripartita ma non è in ripresa
è una risalita modesta dell'utente che non ci riporterà in tempi brevi I livelli pre le cessioni le conseguenze della doppia caduta della domanda e delle attività produttive sono ancora molto profondo
Per risalire la china dobbiamo attrezzarci al nuovo paradigma economico
Noi
Imprenditori dobbiamo costruire un capitalismo moderno fatto di mercato
Di apertura i capitali e di investimenti nell'industria del futuro
Non partiamo da zero
Il passaggio e già in atto però non ovunque e con la stessa intensità
Ce lo dice la performance delle imprese
Per analizzare la quale le medie di settore non abbia più significato ci sono imprese che vanno benissimo imprese che vanno malissimo avevamo notato questa tendenza già nei primi anni Duemila dal due mila otto esploso
Da un lato
Abbiamo impresa imprenditori che hanno accolto tutte le opportunità che hanno superato la crisi l'hanno superata
Perché hanno innovato
Hanno esportato perché hanno modernizzato la governance hanno superato la crisi perché hanno creduto nelle competenza dei propri collaboratori hanno aperto il capitale all'impresa
All'estremo opposto invece ci sono imprese imprenditori che non hanno innovato e non si sono moderni Zatti tra questi c'è chi non l'ha detto e ha chiuso
E c'è chi si difende
Puntando solo sui bassi prezzi
Tagliando anche le voci di bilancio strategiche come l'investimento in ricerca sviluppo e innovazione e una reazione di pura sopravvivenza che nel medio e lungo periodo conduce on dicono cerco
In mezzo gli altri che sono la maggioranza e che sono un bivio possono agganciarsi al gruppo di testa oppure scivolare in quello di coda
Come Confindustria e come Paese il nostro compito e far sì che il maggior numero di loro imbocchi la strada giusta
Prima di chiedere agli altri però dobbiamo iniziare a indicare ciò che spetta a noi il nuovo contesto impone un salto culturale un nuovo stile imprenditoriale è una necessità
Di cui noi imprenditori per primi siamo consapevoli
L'industria del futuro richiede dimensioni adeguate per questo dobbiamo crescere crescere deve diventare la nostra ossessione
Il nostro dovere
La nostra responsabilità verso il Paese
Ricordando a tutti a partire dalle stesse che piccolo momento bello in sé ma è solo una fase della vita dell'impresa si nasce piccoli e poi si diventa grandi
Dobbiamo
Dobbiamo innovare i modelli di finanziamento e di governance
Nostro obiettivo come imprenditori e raccogliere capitali adeguato e piani di crescita industriale più capitale di rischio meno capitale di debito
Le imprese devono utilizzare strumenti finanziari alternativi e diventare meno banco centri che tutte le imprese grandi medi e piccole
L'ingresso di un fondo di private equity nel nostro capitale e un'opportunità non va guardato con timore abbiamo necessità
Di avere imprese eccellenti in ogni funzione aziendale non dobbiamo rimanere esso giocati dalla paura della perdita di controllo
D'altronde
Le imprese assomigliano un po'i nostri figli se li amiamo davvero dobbiamo lasciarli emancipare
Da parte nostra come Confindustria oltre a farci promotori instancabili di questo cambiamento che anzitutto culturale
Studieremo proposti azioni per favorirlo lavoreremo affinché il programma élite di Borsa italiana
Al programma élite di Borsa Italiana partecipi un numero molto più ampio di impresa un numero che deve passare da poche centinaia a diverse migliaia
Alle banche però vogliamo strappare una promessa quella
Di tornare dentro le nostre imprese a parlare con noi imprenditori nei nostri capannoni non nei vostri uffici
Dovete vedere quello che produciamo
Come lo produciamo e con quali persone
Venite a conoscere gli asset intangibili per esempio i rapporti con clienti e fornitori il management i brevetti Inarcassa la nostra reputazione le relazioni con il territorio le reti commerciali i contratti di secondo livello che rilanciano la Pro duttilità sono elementi qualitativi che vanno valutati al pari delle voci quantitative di Bilancio e V voi dovete assumervi questo rischio è questa responsabilità diventiamo tutti esperti del futuro e non di passato
Crescere è anche un processo qualitativo
Mai solo quantitativo la globalizzazione le nuove tecnologie digitali ci spingono a innovare prodotti e processi produttivi organizzazione del lavoro e modo di stare sul mercato ci impongono di ripensare l'impresa
Le tecnologie digitali sono un fondamentale driver della crescita la chiave
Per aumentare la nostra produttività e la nostra competitività
Oggi
Non riusciremmo a lavorare senza il nostro smartphone senza internet perché oggi lavorare anzitutto comunicare annullando distanze di luogo e di tempo usare i dati
Diffondere internet delle cose
Tenendo sempre presente che l'intelligenza umana alla marcia in più della creatività
La quarta rivoluzione industriale è già realtà per alcuni di noi
Domani dovrà essere quella di moltissimi alle nostre imprese come sistema associativo dovremo assicurare un forte contributo in termini culturali e di formazione
Evitare è vitale elevare il price verbali i nostri prodotti hanno uno straordinario contenuto in termini di valore dobbiamo imparare a farcela riconoscere nei prezzi
è fondamentale puntare
Sulle filiere per trainare il sistema produttivo su più alti livelli di competitività migliorando così la capacità di stare sui mercati globali
Dimensione qualitativa significa anche statura internazionale portare i nostri prodotti e i nostri servizi nel mondo do intercettando quella classe media che nei nuovi mercati si allarga apprezza sempre di più il bello e ben fatto italiana
Per questo importante obiettivo dobbiamo mettere insieme tutti gli attori pubblici e privati in un progetto strategico per accompagnare il made in Italy all'estero
Rafforzando i servizi di assicurazione di finanziamento sull'internazionalizzazione molto è stato fatto andiamo avanti in questa direzione
La variabile decisiva per le nostre imprese e la produttività e nell'andamento della produttività ce la causa della lenta crescita italiana
Due numeri sono da tenere bene a mente
Dal due mila oggi la produttività della intera economia è salita dell'uno per cento in Italia contro il diciassette per cento dei nostri maggiori partner europei
Nel manifatturiero i distacchi aumentano più diciassette per cento da noi
Più di trentatré trentaquattro per cento in Germania e Spagna più quarantatré per cento nel Regno Unito e più cinquanta per cento in Francia il nodo da sciogliere e qui
Siamo tutti chiamati in causa la produttività infatti è il frutto delle azioni e dei comportamenti dell'intero Paese
Tutti dunque dobbiamo impegnarci allo spasimo per ristabilire un una tendenza adeguata alle nostre potenzialità e alle opportunità offerte dalle tecnologie e dell'UPI mercati
Su un punto però voglio fare subito chiarezza per rispondere a chi sostiene che sia mancato lo stimolo dell'aumento del costo del lavoro
E cercare maggiore efficienza e a innalzare il valori dei nostri prodotti
Al contrario
Il costo del lavoro aumentato più che in altre economie nel manifatturiero sempre dal due mila è salito del cinquantasei per cento in Italia rispetto al cinquantotto per cento di Francia e Spagna il cinquantacinque per cento del Regno Unito è il trentasei per cento della Germania
In base a questi numeri dovremmo essere campioni di produttività
Consideriamo da sempre lo scambio salario produttività una questione cruciale e crediamo
Che la Kron trattazioni aziendale sia la sede dove realizzare questo scambio
Gli aumenti retributivi devono corrispondere ad aumenti di produttività
Il contratto nazionale resta per definire le tutele fondamentali del lavoro offrire una soluzione a chi non desidera affrontare il negoziato in azienda
Infatti con i profitti al minimo storico lo scambio salario produttività e l'unico praticabile
Perciò serve una politica di detassazione e decontribuzione strutturale senza tetti di salario di treni con lo scopo di incentivare i lavoratori e le imprese più virtuosi
Le relazioni industriali devono contribuire in maniera decisiva alla crescita della ricchezza
E del benessere delle imprese delle persone
Devono diventare i rapporti tra soggetti consapevoli
Che condividono gli obiettivi di sviluppo aziendale
Non vogliamo giocare al ribasso vogliamo una più alta produttività per pagare più alti salari
Abbiamo messo in moto il cambiamento nella contrattazione con gli accordi interconfederali negli anni passati
Questi debbono costituire la base per andare oltre
Per questo motivo avevamo chiesto ai sindacati di scrivere insieme le regole della contrattazione collettiva
Vi erano tutte le condizioni per farlo e favorire così un processo di degenza già accentramento della contrattazione moderno e ordinato come sta accadendo in Europa
A malincuore abbiamo accettato la decisione delle organizzazioni sindacali di arrestare questo processo per dare precedenza rinnovi dei contratti collettivi nazionali nel quadro delle vecchie regole
Lasciando così ai singoli settori il gravoso compito di provare a inserire elementi di innovazione
Adesso non si può interferire con i rinnovi aperti
Quando riprenderemo il confronto avremo come bussola
Lo scambio salario e produttività e sarebbe opportuno che le nuove regole fossero scritte dalle parti sociali e non dal legislatore
Vi sono
Però questioni altrettanto importanti sulle quali possiamo e dobbiamo confrontarci
Due ci sembrano prevalere sulle altre la bassa crescita e le trasformazioni
Del tessuto produttivo determinano disallineamenti tra domanda e offerta di lavoro
Livelli di disoccupazione giovanile tragicamente elevati carriere lavorative
E percorsi professionali frammentati
è necessario
Far funzionare al meglio le politiche attive non basta prevedere risorse bisogna mettere in funzione un sistema che l'Italia non ha mai avuto
Il funzionamento efficace di questo sistema richiede un interesse fattivo e creatività delle parti sociali
Su questo né possiamo
E dobbiamo dare un contributo concreto anche attraverso i fondi interprofessionali
Vi è poi la grande sfida dell'invecchiamento attivo per gestire le trasformazioni aziendali vanno pensati nuovi equilibri e nuovi strumenti
Dobbiamo
Costruire la stagione della collaborazione per la competitività sapendo
Che ogni volta che non riusciremo a comprendere le ragioni dell'altro e a interpretare il futuro sarà un fallimento di tutti nostro dei sindacati e del Paese
Siamo
Fermamente convinti che le risorse umane
Siano
Il fattore vincente delle nostre imprese per questo al centro di tutto ci sono le persone
Guidare bene un'impresa il lavoro di squadra che la capacità di valorizzare collaboratori contano molto di più della semplice attitudine al rischio
La volontà di guardare al valore delle persone dunque già presente dobbiamo farla un impegno costante è ancora più condiviso
I mutamenti sociali degli ultimi decenni sono evidenti a tutti italiani sono sempre più anziani
Nuclei familiari più fragili le esigenze di salute in aumento
Conciliare lavoro e vita privata eppure equilibrismo come sanno le colleghe imprenditrici sedute qui in sala che lavorano che accudiscono i figli
Prendo le redini di casa e azienda spesso sono più capaci di riconoscere i miei collaboratori la loro stessa fatica
E intuire nelle esigenze
Alla luce di questi cambiamenti sociali
E consapevoli che lo Stato andrà via via restringendo il proprio raggio di azione nelle politiche sociali il welfare aziendale rappresenta per noi una grande sfida
L'abbiamo già fatta nostra su questa strada dobbiamo proseguire
Vediamo tempi difficili con un quadro mondiale caratterizzato dall'incertezza instabilità senza precedenti il terrorismo internazionale e le forti ondate migratorie sono ormai caratteristiche permanenti della nostra epoca
L'aumento delle disuguaglianze dentro i Paesi avanzati è una delle cause ultime della crisi
La crescita ecco globale non si consolidano il Fondo monetario internazionale ha da poco abbassato ulteriormente le proprie stime gli esperti parlano di stagnazione secolare
è una diagnosi che riporta indietro le lancette dell'orologio a un era che non vogliamo di dividere
Gli anni trenta e il mondo aveva davanti assi scenari tetri
Lo stallo
Non è soltanto economico e anche politico soprattutto politico
Loro OPA
Sembra scricchiolare il prossimo ventitré giugno il Regno Unito sceglierà se restare o meno all'interno dell'Europa se decidesse di no sarebbe il primo Paese a lasciare
Le conseguenze di questa scelta sono difficilmente immaginabile il caso di Brecht in caso di break SIT a essere indebolita sarebbe la credibilità stessa del progetto europeo
Da quel momento in poi ciascuno Stato potrebbe decidere di sfilarsi se non ritenesse esaudite le proprie richieste un effetto domino da scongiurare
Oggi l'Europa ci appare fredda astratta capace soltanto di imporre sacrifici e rigore non era così meno di venticinque anni fa l'età di molti dei nostri figli
Nel mille novecentonovantadue Jacques Delors lavorava per far nascere il mercato unico che al Parlamento europeo affermava
La nostra ambizione è sempre stata una società più accessibile per tutti e con questo obiettivo che l'Europa rimarrà fedele al suo modello di società alla sua tradizione di apertura e generosità
Quella
Era l'Europa per la quale ci siamo battuti e quell'Europa esiste ancora
Ha ricordato il cielo sono i migranti che ha centinaia di migliaia fuggono dalle guerre e dalla miseria
Ai loro occhi l'Europa possiede quei valori che noi abbiamo dimenticato stabilita benessere
Pace
La loro sofferenza
I sveglia in noi la memoria storica che abbiamo smarrito nel corso di generazioni
Papà Francesco pochi giorni fa
Ha detto sogno un'Europa
Di cui essere immigrante
Non sia un delitto bensì un invito o un maggiore impegno con la dignità di tutto l'essere umana
La libera circolazione e anzitutto delle persone Schengen è una conquista di civiltà
Rinunciarvi sarebbe imperdonabile
Dobbiamo dunque opporci con tutte le nostre forze alla costruzione di muri che siano fatti di filo spinato di posti di blocco che siano fra la Serbia in Ungheria oppure tra l'AULSS elitaria
Chiudere il Brennero
E come bloccare un'arteria causerebbe un infarto
Ricordando
Che poco meno di trent'anni fa
Noi in Europa timori via battevamo
In questo contesto va riconosciuto a noi italiani
Il merito di avere difeso e messo in pratica quell'ideale d'Europa nel quelle nel quale fino ad oggi ci siamo di
Cresciuti nel riconosciuti
Per questo ideale
Lavorano ogni giorno tanti nostri concittadini civili e militari
Per affrontare
La migrazione delle popolazioni al di là dei suoi confini l'Europa deve proporre soluzioni mature
Senza scambiarvi basso ma con il dialogo internazionale occorre avere il coraggio di rileggere la storia degli ultimi quindici anni
Non possiamo far complici soccombere il progetto europeo sotto i colpi di nazionalismi pericolosi e irresponsabili populismi
Abbiamo il dovere di chiederci che cosa abbia resuscitato spinte disaggregate Ricci che pensavamo del tutto sepolte con la fine del Novecento
Perché dunque gli europei hanno smesso di credere in quell'ideale
Sono pochi anni fa
E dal nord al sud ha sostenuto la costruzione del progetto dell'Unione
Molte sono le risposte possibili una può riassumerle tutte è mancata la capacità
Di decisioni coraggiose che affrontassero il problema
Principale dei cittadini la crescita
L'attuale governance politica si è rivelata fallimentare il metodo intergovernativo ha mostrato tutti i suoi limiti il Consiglio europeo è diventato il teatro della rivalità fra i Governi nazionali
Occorre recuperare il metodo comunitario della sovranità condivisa per tornare un'Europa fedele al suo motto unità nella diversità
Un'Europa il cui compito è mediare educare alla tolleranza promuovere crescita economica e sviluppo sociale
Un'Europa chiede uscita pur con tante carenze a realizzare un equilibrio di civiltà diverso a coniugare libertà e utilità economica di mercato e benessere sociale
Tocca a noi
Unire memoria e futuro per costruire quello che ancora non c'è
Lasciare da parte delle nostre paure per realizzare un'Europa con i Giosa visionaria che non costruisce barriere
Ma opportunità per i propri cittadini
Una Europa della crescita
Capace di mettere come priorità lo sviluppo della propria industria un'Europa consapevole delle sue potenzialità il mercato più ricco del mondo con un debito aggregato minore di quello degli Stati Uniti d'America
La Banca centrale europea
Sta facendo tutto quello che in suo potere nel suo mandato per riattivare il circolo virtuoso dell'economia
Da sola non può riuscirci servono anche i pilastri delle riforme e di politiche di bilancio coordinate puntando all'Unione fiscale
Allo stesso tempo servono sistemi di condivisione dei rischi per eliminare una volta per tutte i timori di nuove crisi bancaria o dei debiti sovrani
Senza questi sistemi
Scoraggia eremo gli investitori
Molte e complesse dunque sono le azioni da intraprendere in seno all'Europa e in questo processo l'Italia deve poter giocare un ruolo all'altezza della sua storia e dell'Europa che sogniamo
Questo
Ci obbliga a essere responsabili e a proseguire con forza sulla strada delle riforme perché non può esistere un capitalismo moderno senza una democrazia moderna senza istituzioni moderne
Solo così possiamo tornare ad essere un Paese autorevole capace di dialogare alla pari con gli altri a Bruxelles
Come in ogni sede istituzionale
Per noi le riforme non hanno un nome ma un oggetto non conta chi le fa ma come sono fatti e se noi le condividiamo le sosteniamo
Le riforme non sono patrimonio di partiti ma di tutti i cittadini e quindi anche nostro
Appartengono alla nostra storia di Confindustria fin dagli anni Novanta
Le riforme sono la strada obbligata
Per liberare il Paese
Dai denti delle minoranze e dei particolarismi che hanno contribuito a soffocando nell'immobilismo
Le riforme possono inaugurare una grande stagione della responsabilità nella quale chi governa sceglie e prende decisioni e il consenso si misura sui risultati
Confindustria si batte fin dal due mila dieci per superare il bicameralismo perfetto e di formare il Titolo quinto della Costituzione
Con soddisfazione oggi vediamo che questo traguardo è a portata di mano la nostra posizione e le conseguenti azioni sul referendum
Verranno decise nel consiglio generale convocato per il ventitré giugno
Una democrazia moderna prevede che chi si oppone a una riforma a un Governo o una misura avanzi proposte alternative subito praticabili
E non undici l'opposizione solo per temporeggiare
Noi
Vogliamo partecipare alla vita del Paese con idee e proposte
Vogliamo sentirci parte di una grande comunità consenso civico e rispetto della cosa pubblica
Vogliamo che fin dalle scuole si insegni o con l'educazione civica il valore del fare i principi dell'economia il ruolo dell'impresa e dell'industria
Vogliamo combattere il senso di ansietà e di assuefazione contribuendo a rilanciare il Paese
Non è soltanto nostro diritto è un nostro dovere
Vogliamo essere ponte tra gli interessi dell'impresa e del Paese cantiere di policy e proposte per la crescita dell'Italia dell'Europa
Osserviamo
Un'Italia costituita da mondi che spesso non si parlano mentre noi vogliamo che comincino a dialogare
Vogliamo
Che non ci sia più contrapposizione tra istituzioni e imprese
Che la cultura dello sviluppo economico con tannini l'amministrazione pubblica la giustizia e che le decisioni e le scelte avvengono sulla base della reciproca conoscenza
Che l'esercizio del diritto non sia più un'impresa
Per noi questo vuol dire a un Paese moderno un Paese civile
Per realizzarlo
Occorre
Cambiare molto è stato fatto a cominciare dal mercato del lavoro dal fisco dalla scuola dalla pubblica amministrazione
Molti di questi interventi richiedono richiederanno aggiustamenti ma soprattutto le nuove leggi devono diventare comportamenti per ottenere quali serve coerente persevera anti applicazione
Il tempo e cruciale
è uno dei principali fattori di competitività quanto tempo passa dall'emanazione di una legge nella sua applicazione quanti giorni settimane mesi annesse parlano gli annunci sulla stampa dai cambiamenti concreti nelle file allo sportello
Abbiamo sprecato troppe occasioni di investimento per questa anomalia tutta italiana
La zavorra di norme e regolamenti resta assolutamente pesante accanto a quelle nazionali si affastellano le regole promosse da diversi
Livelli di governo locale e c'è anche un problema di qualità delle norme applicarlo e spesso impossibile e gli uffici pubblici tendono a non assumersi responsabilità per non incorrere in sanzioni
Tutto ciò allunga i tempi per assegnare un appalto rilasciare un permesso
Per questo occorre un diverso modello di legislazione di pubblica amministrazione in grado non soltanto di autorizzare obiettare ma anche di accompagnare
Monitorare e promuovere la crescita anche qui noi reclamiamo la responsabilità e coraggio di fare scelte
Lo dobbiamo fare noi come imprenditori le deve fare chi ci governa le deve fare chi ci amministra
C'è una sfida che non vorremmo dover combattere ma che ci vede danni impegnati in prima linea
Qualche settimana fa in Sicilia è stata bruciata una casa ma una casa qualsiasi era quella del Sindaco di Licata Angelo cambiano
Un giovane sindaco
Giovane sindaco
Che sta applicando l'ordine della Procura di Agrigento di abbattere le villette che da decenni occupano abusivamente litorale
Purtroppo non è un episodio isolato
Molti rappresentanti delle istituzioni ogni giorno toccano con mano il disprezzo per le leggi dello Stato
Sono costretti a lottare spesso da soli contro la mancanza di qualsiasi senso civico e di rispetto per il bene comune alloro va la nostra piena
Solidarietà
Illegalità va punito e prima che nelle aule dei tribunali va punita socialmente
Dobbiamo isolare viola il patto sociale frena il progresso economico oltre che civile del Paese fa concorrenza sleale scoraggia l'accumulazione di capitale umano e peggiora la qualità delle istituzioni
L'illegalità si estirpato le istituzioni che funzionano non con nuove norme e le istituzioni
A partire dalla giustizia funzionano quando producono decisioni che non sono soltanto
Ineccepibili nella forma
Masi Calamo correttamente nel contesto
Ciò significa conoscere quel contesto adattare la legge al caso concreto sapeva esercitare la giusta discrezionalità e cogliere le ricadute economiche di quelle decisioni
Illegalità si estirpare quando il mercato libero non quando il mercato e del più forte o del più furbo su questo occorre uno slancio i progressi in materia sono limitati
La legge sulla concorrenza lungi dal diventare un esercizio annuale ancora in discussione in Parlamento
Sicché diverse aree dell'attività economica presentano barriere ingiustificate trasporto pubblico locale sanità commercio concessioni professioni
Nel segno della diga Lita è indispensabile se è vero contrasto all'evasione
Che non sia però far pagare il conto I soliti noti
Bensì cambiare approccio nel rapporto tra fisco e contribuenti su quale molto e bene ha inciso la delega fiscale che adesso deve tradursi incoerenti atteggiamenti dell'agenzia delle entrate
Dobbiamo
Rilanciare l'Italia valorizzando le nostre capacità di seconda potenza manifatturiere europea di sesta l'azione esportatrice per valore aggiunto
Questa scelta ha un solo nome politica industriale una politica industriale fatta di grandi obiettivi di stelle orali e finalizzata a creare le condizioni per un'industria innovativa sostenibile interconnessa un'industria
Capace di incorporare i risultati dei magistrati ordinari progressi scientifici all'interno di nuovi prodotti e servizi capace
Trasformare i vincoli ambientali in opportunità
Capace di sfruttare appieno lo straordinario potenziale di sviluppo legato alle tecnologie digitali una politica industriale che gli altri Paesi si sono già dati
L'italiano
La nostra idea è semplice
Attenzione ai fattori strutturali della competizione con uno sguardo sul medio lungo termine chiarezza nelle priorità
Centralità dell'innovazione valorizzazione del ruolo dell'impresa uso convergente di tutte le leve dell'intervento pubblico
Le sfide sono globali le strategie sono europee
E di interventi sul territorio vanno resi coerenti
In questo contesto dobbiamo parlare della questione energetica il problema dell'energia va affrontato in primo luogo a livello europeo
Mettendo al centro dell'azione di governo le esigenze del sistema produttivo italiano
Gli orientamenti in atto sulle politiche energetiche europee non sempre valorizzano il potenziale del nostro Paese
In termini di posizionamento geopolitico e di tutela dei settori manifatturieri occorre cambiare rotta ribadendo l'ambizione di l'Italia di diventare abbia internazionale del gas e creando un quadro di regole per il mercato elettrico non distorsivo per gli Stati membri
Sul piano nazionale in coerenza con gli accordi di Parigi sul clima e con gli impegni europei di sostenibilità dobbiamo lavorare a un progetto per l'efficienza energetica
Nell'interesse di tutti che senza contrapposizione ideologica tra fornitori e utilizzatori di energia
Nel segno dell'efficienza energetica riqualifichiamo gli edifici pubblici e le abitazioni civili mettendo in piedi un programma nazionale
Si può partire dalle periferie che Renzo Piano qualche giorno fa ha chiamato fabbriche dei desideri
Siamo d'accordo con lui quando dice che se
La missione del secolo scorso è stata salvare i centri storici quella di questo secolo è salvare le periferie vanno rilanciati i progetti infrastrutturali
Le infrastrutture sono la base per lo sviluppo strada ferrovie porti aeroporti l'economia di un Paese progredisce attraverso le sue vie di comunicazione
Gli otto mila chilometri di costa ci impongono di parlare di economia del mare il piano strategico dell'apporto unità e della logistica un progresso
In termini di razionalizzazione ed efficienza ma è criticabile sul piano della governance
Bisogna rendere i nostri porti realmente competitivi è in grado di intercettare nuovi traffici che transiteranno dal raddoppiato Canale di Suez accogliendo navi sempre più grandi
La carenza infrastrutturale penalizza in particolare il Mezzogiorno
All'estero ci chiedono spesso come sia possibile che oltre a centocinquanta anni di storia unitaria non siano bastati risolvere la questione meridionale rispondere e imbarazzante
La verità e che al sud non servono politiche straordinari servono politiche più intense ma uguali a quelle necessarie al resto del Paese
Sfruttando con intelligenza e pienamente i fondi strutturali europei
Come un volano attorno al quale far ripartire gli investimenti pubblici e privati come ci ha chiesto nei giorni scorsi la Commissione europea accordandoci flessibilità
Grazie a queste risorse potremmo dare vita al sud ha uno straordinario laboratorio di sperimentazione nel quale gli investimenti privati e pubblici concorrono ridurre gli storici rivali
In generale nella gestione del bilancio pubblico non cediamo scambi nei favori ma
Chiediamo politiche per migliorare i fattori di competitività
Proponiamo un programma accerto da realizzare in quattro anni certezza e stabilità sono fondamentali per creare aspettative positive
In primo luogo pensiamo alla ricomposizione delle voci di spesa e di entrate
Manovre di qualità politiche a saldo zero non a costo zero senza creare nuovo deficit
Chiediamo di spostare il carico fiscale alleggerendo quello sul lavoro e sulle imprese e aumentando quello sulle cose
Le risorse derivanti dalla revisione delle tax spendi chiusa e della diminuzione dell'evasione devono andare all'abbattimento delle aliquote fiscali perciò l'evasione va monitorata attentamente
La competizione tra Paesi si gioca anche sul fisco
Per questo è ottima la riduzione dell'IRES al ventiquattro per cento a partire dal due mila diciassette che però non basta ricordiamo che l'Italia alla non invidiabile anomalia dell'elevata imposizione locale sui fattori di produzione
Una imposizione che danno voi al contrario di altri Paesi e deducibile solo in minima parte
Possiamo pensiamo anche a misure a favore degli incapienti e dei poveri perché vogliamo una società a cui essa e inclusiva
Non è soltanto una questione di equità ma anche di efficienza economica se condotta con adeguati strumenti la lotta alla povertà aumenterebbe il fatto il capitale umano emergere dei consumi
Apprezziamo a questo proposito il piano nazionale previsto dalla legge delega per il suo approccio organico e universalistico adesso applichiamolo realizzando di strumenti esistenti
In questo quadro ci vuole una politica fiscale a sostegno degli investimenti a partire da quelli in ricerca e sviluppo il credito di imposta previsto dal Governo dopo potenziato superando la logica incrementale
Quest'ultima infatti penalizza le imprese che hanno sempre puntato su questo fattore chiave e la competitività e la crescita che oggi trainano il made in Italy
In generale chiediamo di sostenere gli investimenti con politiche di lunga durata il superammo il tormento ad esempio sta funzionando bene rinnoviamo
Da parte nostra siamo pienamente coscienti del Bingo del vincolo stringente del debito pubblico e del fatto che non è con il debito che si costruisce una crescita duratura
La nostra storia ce lo ha dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio
Ma nemmeno vanno bene politiche di austerità che assomigliano a un accanimento terapeutico se oggi
La politica di bilancio in tutta Europa non è più restrittiva lo si deve all'azione dei Governi italiani
Soprattutto di quello in carica
Voci autorevoli hanno suggerito al Governo di ignorare ogni vincolo e di ridurre le imposte anche in modo consistente con la legge di stabilità del due mila diciassette
Pensiamo
Che qualsiasi azione in aperta violazione delle regole comunitarie verrebbe sanzionata dai mercati prima ancora che dall'Europa non è ciò di cui abbiamo bisogno in ogni caso
Il consenso europeo a misure di sostegno della domanda lo ha guadagnato dimostrando maggiore impegno delle riforme strutturali a partire da una decisa e accurata riduzione della spesa pubblica
Bruno Munari è stato il primo eclettico artista Desai Nieri italiano diceva complicare facile semplificare e difficile e aggiungeva che la semplificazione è il segno dell'intelligenza ecco
Noi dobbiamo sforzarci gli esseri intelligenti nell'aggiustare pezzo dopo pezzo dalla nostra spesa pubblica
Va riconosciuto al Governo di aver riavviato il contenimento ma noi pensiamo che molto vada ancora fatto
La spending review non è solo un meccanismo di risparmio finanziario
Ma è anche una potente leva
Per cambiare la mentalità e il modo di operare della pubblica amministrazione verso una maggiore efficienza e una maggiore responsabilità
Anche gli sprechi tolgono risorse e potenzialità
Allo sviluppo chi spreca risorse pubbliche commette un furto
Una società
Coesa e inclusiva si costruisce offrendo una risposta al tema dell'immigrazione
A questo proposito vorrei ricordare
Che senza i cittadini provenienti da altre nazioni l'Italia si fermerebbe per questo motivo il loro ruolo va pienamente riconosciuto dobbiamo
Trasformare l'emergenza
Di biblici flussi migratori in un'occasione storica di sviluppo sociale ed economico
Noi impresa
Siamo pronte a fare la nostra parte così come una parte importante spetta alla scuola un preziosissimo capitale di integrazione
Bambini di diversi Paesi che crescono insieme saranno adulti più consapevoli meno permeabili alle discriminazioni al razzismo
Da anni
Ormai la scuola svolge questo ruolo spontaneamente con risultati lusinghieri ma è necessaria
Una maggiore attenzione politica col risorse adeguate e diffondendo le migliori pratiche
Alla base abbiamo una solida convinzione il merito un valore fondamentale del sistema educativo
E questo stesso valore dovrebbe guidare il cambiamento nell'università ancora troppo centralizzata è soggetta a logiche di spartizione nella distribuzione delle risorse
Il sistema educativo è cruciale per il Paese per avere cittadini migliori e cruciale per i lavoratori
Perché saranno più competenti e capaci di affrontare le sfide tecnologiche del futuro a vantaggio loro e delle imprese
Saremo
Laboratori
E cittadini migliori se diventiamo consapevoli di cosa sia il nostro Paese e di quale privilegio
Abbiamo noi tutti nel vivere una terra dalla bellezza
Unica
Bella nessun paesaggio storico è naturale
Bella né sui prodotti e nel suo stile di vita secoli di storia hanno plasmato una bellezza diffusa che la vera ricchezza dell'Italia
Questo patrimonio noi lo abbiamo ricevuto in prestito e lo dobbiamo restituire migliorato
Non impoverito
Impresa e cultura sono molto più decine di quanto si creda
Presidente Mattarella facciamo nostre le sue parole quando afferma
Che ogni investimento per la cultura
E spesso anche i fini della crescita del nostro paese
Anche noi imprenditori crediamo che la cultura siamo otto ore di sviluppo umano ed economico la cultura emozione ed è saltata l'esperienza della ditta la cultura l'accende il fuoco dell'industria creativa
Le nostre imprese sono Alfieri di qualità e di bellezza nel mondo il nostro Paese
Suscita ovunque un sentimento di amore
C'è apprezzeremo
Per accogliere i ricettatori da tutto il mondo con un'offerta all'altezza delle aspettative che unisca servizi e prodotti facendo leva sul marketing che i marchi e su quel brand Italia dall'enorme potenziale la nostra industria del turismo può essere volano e moltiplicatore di sviluppo
Per questo oggi accanto al Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda che saluto e a quale va il nostro più caloroso augurio di buon lavoro
Interverrà il Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini per sottolineare
Il forte legame tra cultura
Industria e sviluppo economico
Amici
Colleghi
Noi crediamo nel Paese e negli imprenditori e siamo orgogliosi di esserlo Confindustria e la nostra casa ricca di vita
E di idee
Ringrazio tutti
E in particolare i colleghi che ricoprono cariche associative conosco la vostra fatica
E ammiro la vostra dedizione
Fare il Presidente di una associazione territoriale o di una categoria richiede tempo ed Energia
Lo facciamo perché abbiamo la volontà di restituire alla comunità imprenditoriale ma non solo la nostra esperienza umana e professionale
Non facciamo perché da quella comunità sappiamo di poter imparare ancora moltissimo
Crediamo
Che Confindustria rappresenti un bene comune per l'intero Paese e sappiamo di poterle fare molto per l'Italia e per il cambiamento
Lavoreremo senza preconcetti e senza pregiudizi consapevoli che le nostre proposte potrebbero essere migliorati
Aspetteremo le alternative affronteremo le critiche mai si gira Emo il confronto perché il confronto e l'anima della democrazia dentro e fuori da noi
Come diceva George Bernard Shaw l'immaginazione e l'inizio della creazione le persone immaginano quello che desiderano poi vogliono quello che immagino
E alla fine
Creano quello che vogliano noi immaginiamo e desideriamo
Un'Europa più unita
è un'Italia migliore e contribuiremo a creare quello che vogliamo per quel futuro
Che dentro di noi e che vedremo solo domande
Grazie
Io
Chiedo vi chiedo di stare seduti saluto al Presidente Mattarella riprendiamo subito i lavori
Prende la parola il Ministro dei Beni e le attività culturali il turismo Dario Franceschini
Signor presidente
Grazie davvero delle sue parole
Di questa idea di invitare all'assemblea di Confindustria
Non il sottoscritto ma
Funzione che rappresento c'è il ministro
Ebbene dell'attività culturale del turismo quando
Mi ha telefonato per
Propormi di fare questo intervento io
Ho accettato molto volentieri
Neanche è sfuggito un sorriso perché ho pensato al primo giorno di questo Governo quando
Andando Quirinale per il giuramento i giornalisti mi hanno fermato
Sapendo che ho fatto altre cose nella mia vita
Politica parlamentare ma l'ho chiesto
Come si sente adesso fare il Ministro dei beni culturali io istintivamente ho risposto mi sento chiamato a guidare il Ministero economico più importante il Paese
Sembra una battuta
Però davvero io penso che
La cultura l'ha detto lei nella conclusione della sua relazione
Il nostro patrimonio materiale immateriale del passato del presente sia davvero una carta formidabile per la competitività italiani tutti i campi
E penso anche che si sia perso molto tempo si sono persi degli anni dal due mila due mila tredici e quindi si sono alternati Governi diversi quindi
C'è una responsabilità di misura diversa ma abbastanza condivisa il il bilancio del mio Ministero è stato dimezzato
Sino a raggiungere percentuali rilevanti si è interrotta questa stagione di tali nel due mila
E quattordici due mila quindici nel due mila sedici il bilancio del mio ministero è cresciuto del trentasei per cento rispetto al due mila quindici
Un investimento importante che segna sia una volontà del Governo
Complessivamente e devo dire con una condivisione larga del Parlamento su questi temi investire in cultura e a questo importante crescita si è aggiunto il primo maggio la delibera del CIPE
Che ha destinato un miliardo
Di investimenti per completare
Trentatre grandi progetti sua grandi attrattori turistici culturale del Paese
Musei siti archeologici che aspettavano da anni
Il completamento di progetti che giaceva nei cassetti degli investimenti naturalmente creano sviluppo c'erano e creano crescita
Oggi la cultura
Mi pare sia tornata centrale nel dibattito del Paese e l'invito di oggi ad avere vi ringrazio la conferma la conferma di questo ma due anni dopo due anni di Governo
Penso sia
Più importante rendere conto delle cose che si sono fatte più che
Semplicemente indicare quelle ancora che si vorranno fare ne vorremmo fare ancora a monte e dall'inizio di questa esperienza ne abbiamo cercato di recuperare quel ritardo
Spazzando via tre tabù
Molto ideologici che hanno ostacolato l'azione elimini dell'intervento della del sistema della politica nel campo della
Della cultura
Il primo è l'idea che cultura e turismo non potessero stare insieme che in qualche modo il turismo avvicinato troppo i beni culturali né di sacra asse la missione assoluta ciò che sta
Cultura e turismo in particolare in Italia devono stare insieme oggi sono dentro lo stesso Ministero non misura provvisoria ma è sempre una scelta legislativa in forma permanente e del resto è evidente che la cultura il nostro patrimonio culturale
Anche in questo caso materiale immateriale aggiunge competitività anche le altre forme del turismo turismo balneare al turismo legato le bellezze naturali
Che
Avrà una competizione sempre più forte nel mondo ma offerta puntuale aumento la nostra competitività
E del resto
Le le bolle motivazioni di un viaggio ci sono molto diverse a secondo del Paese da cui si proviene non tutti vengono in Italia per l'arte
Alcuni vengono per il cibo all'enogastronomia altri vengono per la moda per lo shopping e noi stiamo cercando di tenere insieme tutto questo
Perché come nelle motivazioni di un viaggio individuale tutto questo sta mescolato noi possiamo offrire l'eccellenza assoluta in ciascuno di questi campi ad aumentarla diventa un prodotto unico e d'arresto
La bellezza
In tutte le sue forme sta dentro il DNA di ogni italiano e anche una imprenditore che
Corso produce un prodotto di qualità un artigiano che produce
Una
Una bella Scarpa nelle Marche uno una un prodotto alimentare che produce un prodotto di qualità un buon vino anche senza saperlo
Ha dentro il proprio DNA se folli e secoli di generazioni che hanno respirato la bellezza che l'hanno attraversata che l'hanno vissuta e quindi offrire un prodotto un prodotto comune e poi nella riforma costituzionale
Uno dei tanti motivi sopra
Poi esprimersi dentro la riforma costituzionale c'è il superamento di quella sbagliata scelta di affidare la promozione turistica del Paese alle singole Regioni e riportarla allo Stato
E quindi non avremo più lo stende la piccola regione in una fiere in Cina affianco dello spendi un'altra piccola regione nella stessa Fiera in Cina ma riporteremo nelle mani dello Stato
Io da quando sono Ministro è è una delle motivazioni per per votare al referendum
Da quando son mista contro non ho più parlato di
Cose politiche farmi mi mi concedo una deroga
E davvero Mita
Tanta tristezza
Vedere
Tante persone
In tutti i partiti anche nel mio
E dopo avere chiesto per anni questa riforma riduzione del numero dei parlamentari superamento del bicameralismo rafforzamento del ruolo del Governo oggi per ragioni soltanto personale di lotta politica sono diventate improvvisamente contraria
Il secondo tabù
Il secondo capo che abbiamo cercato di spazzare via
E l'impossibilità di tenere insieme tutte le valorizzazione dei beni culturali noi siamo un Paese che ha investito moltissimo in tutte e l'abbiamo fatto bene abbiamo vinto con la battaglia
Abbiamo dei punti di eccellenza ma non abbiamo saputo altrettanti investire sulla valorizzazione dei beni culturali nella riforma del ministero che già operativa sia abbiamo cercato di intervenire in tutti campi tutela
Non ci saranno più tre Soprintendenze
Che si occupano
Dello stesso tipo di intervento per cui cittadino imprenditore che deve fare un intervento nel
Nelle proprie proprietà a aveva una Soprintendenza che si occupava del muro una Soprintendenza che si occupava del quadro attaccato muro e una Soprintendenza che si occupava di ciò che c'è sotto il muro
Oggi non ci sarà più questo le soprintendenze diventano uniche ci sarà un'unica Soprintendenza un'unica domanda un'unica risposta accompagnata anche dalle norme
Sul silenzio assenso e poi siamo intervenuti nel settore dei musei vi dico molto brevemente come era la situazione sembra un po'
Paradossale di tagli alle più straordinarie collezioni del mondo messe insieme non c'è paragone con nessun altro Paese del mondo
Per qualità per quantità per per per eccellenza
Eppure i nostri musei statali sostanzialmente non esistevano anche i più grandi Brera agli Uffizi Capodimonte erano semplici uffici gerarchicamente dipendenti dalle soprintendenze diretti da un funzionario
Senta Bilancio senza nessuna autonomia addirittura gli incassi dei musei finivano tutti in un unico capitolo del Ministero dell'economia quindi vendere cinque mila biglietti a cinquecento mila biglietti prima usano indifferente quello sto comunque riceveva
Abbiamo cercato di cambiare questo oggi musei da conta due anni
Ricevono esattamente il IB biglietti che hanno venduto e questo crea un meccanismo virtuoso abbiamo cambiato le politiche di ingresso in musei abbiamo data un autonomia i musei hanno uno Statuto un comitato scientifico un Bilancio I venti musei più gran e presto diventeranno trenta abbiamo dato un'autonomia molto forte abbiamo scelte direttore attraverso una procedura di selezione internazionale hanno partecipato mille quattrocento persone scegliendo l'in base alla professionalità e sette di questi sono non italiani stanno mettendo
L'ho l'impegno che ha acquisito in giro per il mondo vedrebbero quella polemiche fui assistito potesse intendere prendete gli stranieri è veramente un sei
Io dell'arretratezza in cui siamo arrivati il direttore della National Gallery un italiano che è arrivato lì facendo il vicedirettore Prado il diritto del British Museum
Ideatore del British Museum
Direttore del brit esclusione è un tedesco e a Londra nessuna detto arrivano gli stranieri ci invadono se c'è un terreni più valli cori come la competenza l'esperienza è questo
E poi abbiamo cambiato abbiamo cercato di avvicinare i cd è un patrimonio la prima domenica del mese gratuita accompagnato dal fatto che
Compensativo che anche i sessantacinque gli over sessantacinque oggi pagano obiettano i musei ha fatto crescere gli ingressi gratuiti ma potrà essere anche gli assi a pagamento
In due anni due mila quattordici due mila e quindici nei soli musei statali che sono il dieci per cento del Museo dello Stato
Ci sono stati cinque milioni di Stato in più d'amore tutti quarantatré milioni e mi sono fatto dare ieri sera
I dati del primo quadrimestre
Nel primo quadrimestre due mila sedici rispetto al due mila e quindici che era un anno di grande boom è stato un anno di enorme boom delle presenze nei musei
Dal primo quadrimestre due mila sedici è un primo quadro d'insieme a differenza di un milione ottanta mila visitatori di cui settecentonovantasette mila paganti
Quindi crescono i la gente ci abito andare i musei perché le file sono fatte prevalentemente da cittadini e questo tra in anche perché si inserisce nel più autorità l'esperienza delusa come la cosa positiva poi ci torni a pagamento ne parli più
E tutto questo naturalmente è importante perché se va in uso gratuitamente circa sette ottocento mila persone ogni prima domenica al mese poi porti crescita consumi
è una crescita culturale ma anche una crisi economica attento tabù che abbiamo cercato di spazzare via
Veramente questo molto ideologico
Il rapporto tra pubblico e privato nel settore dei beni culturali per cui è sembrato
Che ci fosse quasi anche in questo caso una dissacrazione il patto di chiedere i privati di avvicinarsi alla tutela la valorizzazione del patrimonio culturale il Paese
Tanto tempo si è persa
La bonus in Italia mancava un incentivo fiscale che aiuta sulle donazioni oggi abbiamo l'incendio fiscale più forte d'Europa
Sta funzionando è un incentivo sapete che non ha limiti vale per città per privati per impresa
Vale
Senza importi vale sia per una donazione di un euro come per dieci mila di euro il sessantacinque per cento è stato stabilizzato con l'ultima legge di stabilità quindi oggi è permanente si può programmare un investimento ed è molto semplice
Basta legare la ricevuta del versamento alla denuncia dei redditi e si del fra in tre anni non in dieci come come l'ecobonus in tre anni si detrae il sessantacinque per cento e l'anno dopo il forno nuova donazione ed entrare in tre anni
E Municipio fiscale molto forte io penso che il valore c'è un valore
Anche in questo caso
Dico per riavvicinare i privati al pubblico anche con delle garantire trasparenza perché per verificare che la donazione vado all'uso per cui è stata
Destinata c'è il sito Arborio spunto volti documenta tutta ciò che avviene rispetto alla somma versata
Abbiamo cambiato le norme sulle sponsorizzazioni non quella assoluta che c'era prima
Di fare una uno mi commuove sponsorizzano intervento devo denigrazione o fare una gara ci pubblica l'offerta
Entro trenta giorni se arrivano perché migliorative si può valutare la parte migliorative se non si accetta la sponsorizzazione
Insomma io penso che oggi ci siano le condizioni per una collaborazione vera
Anche nella gestione perché vogliamo valorizzare lo strumento delle fondazioni cui pubbliche privato stanno insieme come museo registro di Torino ci sono le condizioni per lavorare insieme io davvero che col sistema delle imprese italiane
Ognuno in base alle possono possibilità ma ognuno di voi adotti un monumento adotti un restauro adotti un museo
Adotti un teatro perché se ne è un grande bisogno e perché anche un motivo di grande orgoglio poter dire nel mondo per valutare l'impatto sociale di quell'impresa
Io ho fatto questo per il patrimonio culturale il mio Paese
Insomma penso davvero che
Quando l'Italia
Quando l'Italia è stata grande
Quando l'Italia è stata grande cominciare dal Rinascimento esattamente perché si è creata questa miscela il mecenatismo il ruolo del pubblico e si è costruita attorno al valore formidabile della nostra creatività della nostra capacità di creare bellezza
E vi chiedo anche
Sostenete la contemporaneità sostenete le industrie investite nel dossier culturale creative non ce la finestra più formidabile
Nella storia non ci sarà più una finestra come questo all'inizio dell'era digitale in cui unire le potenzialità enormi del web per cui non c'è più nulla di nicchia non ci è un prodotto di nicchia perché lo può offrire al mondo unirla la creatività italiana non ci capiterà di una stagione del genere bisogna utilizzarla davvero fino in fondo mettendo insieme
L'impegno del pubbliche l'impegno del privato
Insomma l'Italia e piena di storia ma questi dobbiamo saperlo di mai piena anche dei talenti di giovani di creatività che vanno valorizzati
Su cui bisogna investire in cui bisogna credere e il mondo soprattutto e pieno di milioni di persone che sognano l'Italia
è pieno di milioni di persone che vogliono mangiare italiano che vogliono vestire italiano che vogliono ascoltare musiche Italia Anna vogliono mangiare italiano vogliono guardare il cinema italiano vogliono scoop vogliono almeno una volta nella loro vita
Sognano almeno una volta nella loro vita di poter fare un viaggio in Italia
Ecco per cambiare davvero il Paese
Per avere fiducia in noi stessi
Nelle nostre formidabili potenzialità forse basterebbe questo
Basterebbe che ognuno di noi riuscisse a vedere l'Italia con gli occhi stupiti e ammirati di quei viaggiatori che attraversano il nostro Paese storditi dalla bellezza grazie
Prende la parola il Ministero dello sviluppo economico Carlo punta
Grazie
Grazie mille grazie Enzo per me è una grande emozione essere qui è una grande emozione perché con molti di voi
Abbiamo fatto negli ultimi tre anni anche prima in alcuni casi il giro del mondo credo l'abbiamo fatto con una grande spirito di coraggio da parte vostra sicuramente di accompagnamento da parte del Governo
E anche persino con Enzo io mi ricordo adesso dieci anni fa era Presidente di asso Africa Mediterraneo organizzammo alcune memorabili iniziative di Confindustria e
Anche allora
Lo faceva con grande entusiasmo e per chi conosce asso Africa non me ne voglia so Africa ce ne voleva quindi
Veramente avete fatto avete un grande Presidente ha fatto un bellissimo discorso un discorso che guarda avanti è un discorso molto molto ampio
Sono anche contento di essere qui e pronunciare un discorso perché per un certo numero di anni ho scritto discorsi che non ho mai pronunciato come via forse noto quindi
Del tutto evidente
Come sempre succede per la legge di Murphy che questo sarà il peggiore ovviamente allora
Giorgio io
Voglio partire ringraziando tema
Penso che lo faccio personalmente lo faccio però ufficialmente a nome del Governo
Se è stato un Presidente
Che è sempre stato vicino alle imprese è stato molto vicino al lavoro sull'internazionalizzazione di questo tre sono personalmente grato
E qualunque dinamica di discussione ci deve essere e ci deve essere deve essere anche dura talvolta tra Confindustria e le imprese le imprese hanno avuto in te
Un campione straordinario grazie
Oggi a Bruxelles si tiene il Consiglio competitività
Ed è un Consiglio a cui non va un ministro italiano da un anno e mezzo
Per questa ragione con il Presidente Boccia fino all'ultimo minuto abbiamo discusso se era opportuno per me essere presente qui o essere presente non Rocco
L'idea del doppio di
Debutto il fatto che per la prima volta parlava lui parla voi io alla fine ci ha convinto che per questa da questo per questa volta
Dovevo essere qui ma è l'ultima volta d'oggi intendo prendere parte a tutti i consiglieri delle aree di mia responsabilità così come ho fatto nel Consiglio commercio
C'è un modo sicuro per perdere la battaglia un'Europa e non essere lì a difendere le nostre ragioni
Che
Voglio dire una cosa essere in Europa per un ministro non è una scelta è semplicemente un pezzo dello stipendio che ci viene pagato e quindi non possiamo decidere se farlo o meno
Quando si è presente i risultati arrivano penso riconoscimento del market con uno status alla Cina sul quale il Governo italiano all'inizio in perfetta solitudine avuto il coraggio di dire una parola chiara da solo
E se oggi l'orientamento della Commissione appare finalmente appena appena più realistico lo si deve anche a questo
Italia deve far sentire la propria voce Europa proponendo soluzioni immature articolate mature diceva Enzo prima il ma cresce un compact è diventato un pilastro della strategia dell'Unione sulle migrazioni e un buon esempio in questo senso guardate
Dai rapporti commerciali all'emergenza migratoria la crisi dell'Europa è soprattutto legata alla sua dimensione esterna alla sua capacità di proiettarsi all'esterno
Il cambiamento epocale del modello delle relazioni economiche politiche internazionali approfondamenti incrinato alcuni elementi di fondo su cui l'Unione ha costruito il suo percorso negli ultimi trent'anni
Il periodo della marcia trionfale dell'Europa ve lo ricordate quel periodo in cui tutti volevano essere europei
E e anche dal anche la sera ne ha studiava il modello europeo dal da tutti i Paesi del mondo veniva unita resse incredibile quella marcia trionfale quel momento e conciso col quello di massimo splendore delle istituzioni sovranazionali
Lo ricordate nel periodo in cui si pensava che l'ONU il WTC o i grandi round multilaterali
Avrebbero costituito una governance consensuale e multilaterale
Così non è stato il mondo non è diventato piatto e la storia non è finita
E lo spostamento di potere economico e politico che pure ha portato più di un miliardo di persone fuori dalla povertà assoluta e questo va ricordato soprattutto a chi oggi si definisce no-global
C'è un miliardo di persone che grazie alla globalizzazione è uscita dalla povertà
Ha generato ha generato un'enorme senso di insicurezza però né i cittadini occidentali
Questa è la ragione fondamentale per cui non solo in Europa il populismo sta tornando prepotentemente alla ribalta
E non a caso assistiamo ad una saldatura tra nazionalismo anticapitalismo protezionismo e in generale a un rifiuto della modernità che sta ridefinendo le quote le categorie politiche curavamo abituati
L'Europa ha capito tardi questo cambiamento siamo rimasti ideologicamente legati a un'idea del mondo che poteva esserci che forse potrà esserci ma che oggi non c'è
Al populismo non si può dunque rispondere che rafforzando la nostra capacità di reazione alle sfide globali per portare i dossi i nostri ideali nella realtà di un mondo più duro e difficile occorrono una governance forte e politiche orientate a realismo
Questo vale in particolare per la politica commerciale dell'Unione oggi è paralizzata dall'incapacità degli Stati membri di fornire conteggiare l'inquietudine dei propri cittadini
Dobbiamo invece spiegare che solo attraverso la costruzione di un'alleanza economica tra Paesi che accettano le stesse regole e Standard elevati potremo finalmente riprendere il timone della globalizzazione
Di questo progetto l'accordo transatlantico il TG il TTP è l'asse portante
Di questo accordo voi avete sentito dire qualunque cosa
Che porterà agli OGM sulle nostre tavole che toccherà ai servizi pubblici che toccherà la cultura sono falsità io come Presidente del Consiglio commercio
Ho decretato per la prima volta nella storia il mandato negoziale sulla base del quale la Commissione negozia sta negoziando e sono chiaramente escluse tutte queste materie
Ma c'è di più
Abbiamo sentito accusare il ticket di un deficit di democraticità ora sapete come viene approvato il tip come verrà approvato se mai verrà approvato il tipo
L'unanimità del Consiglio europeo ventotto Stati membri la maggioranza del Parlamento europeo
Il voto favorevole di trentotto non ventotto Parlamenti nazionali allora qualcuno qui mi può dare esempio di un processo più democratico
E non è forse giusto dire che dietro l'opposizione alti Tip oltre le inquietudini dei cittadini verso la globalizzazione che si possono capire
C'è una strumentalizzazione ideologica di chi attraverso il tip sta contestando le ragioni del libero mercato
Per vincere
Per vincere sulla globalizzazione dobbiamo ritornare a giocare in attacco
Tra il populismo che ci sono che strumentalizza le paure dei cittadini che rifiuta le sfide della modernità dell'idealismo di chi non riesce ad affrontare la realtà per paura di perdere i propri ideali esiste una diversa strada che dobbiamo percorrere
Quella di una politica coraggiosa che assertiva ed istituzioni veloci e reattive
Per questo il tema delle riforme delle istituzioni oggi così centrali in Italia ma soprattutto in Europa ne parliamo continuamente diciamo sempre dobbiamo accelerare l'Europa politica tra il Ministro dell'economia europea
Ecco le istituzioni forti capaci di reagire questa è un'la risposta principale populismo guardate
Questo passaggio delicato perché
Come dico spesso essendo uno dei fondatori di scelta civica e approvato il fatto che come politico da campagna elettorale valgo pochissimo credo che sia un ebbe un esempio come posso dire
Oltre
Oltre ogni prova contraria
E quindi tendenzialmente in questi anni chi mi conosce sa che
Sono stato molto lontano da ogni polemica politica
E ogni discussione
Accesa su cose che non fossero la mia competenza
Però
Questo per me questo del referendum della riforma dello Stato
E la battaglia
E la battaglia perché non possiamo più essere in balia di veti ogni assemblea di Confindustria sono quindici anni che nelle assemblee di Confindustria ci lamentiamo dei veti territoriali
Sono quindici anni che l'assemblea di Confindustria diciamo che la principale riforma il bicameralismo perfetto io l'ho scritta e tre guarda tre sul treno posso
Metterci la firma
Ora ma è possibile che ogni volta che ricavano soluzioni per la prima volta richiamo una possibile soluzione il tema è sempre qualcos'altro e questo la malattia del benaltrismo italiano allora io
Voi lo sapete io
Penso
Che nella competizione internazionale l'Italia ci possa stare ci possa stare bene
Ma questo è il tema cruciale scusate io voglio fare un esempio mia e mi hanno detto di non farmi lo fa suo stesso mi importa niente il TAR
Ok
Il tappo
Noi vogliamo i gas vogliamo essere leader di censo io dico assolutamente sì anche un'energia pulita non lo vogliamo tanto vogliamo anche dalla Russia ma non solo dalla Russia quindi lo vogliamo diversificato
Beh però non vogliamo i rigassificatori perché sono estetica mentori bilancio va bene
Allora a un certo punto prendiamo il gas dall'Azerbaijan
Che attraverso un tubo lo portiamo in Puglia ora dove in Puglia
Lo scegliamo
Con un processo molto consensuale ma non solo perché il il tubo del tappa
Che voi potreste immaginare essere consentita parola gasdotto
Venticinque metri di diametro un metro e mezzo di diametro un metro e mezzo di diametro se aprire qua davanti marciapiede ritrovati di molto ma molto ma molto più grandi bene
Questo tubo da un metro e mezzo
Va sott'acqua è stato deciso di spostarlo perché schiacciava la Poseidonia la Poseidonia un'alga protetta non faccio commenti sulla materia ma comunque
Si interroga prima della costa molto centinaia di metri prima riemerge molte centinaia dopo di metri dopo ci sono però duecentoquarantuno ulivi e allora noi cosa facciamo
Spostiamo gli ulivi li piantiamo da un'altra parte e poi li riti andiamo sul tubo ok
E però non va bene perché la proposta era di piante di Vitis di di
Tra diciamo trapiantati per poi di piantare in una stagione in cui l'olivo è più delicato quindi spostiamo lo i lavori in maniera da non farlo quando L'Ulivo il più delicato
Dopodiché inizia una discussione sul fatto che lì l'Ulivo forse un albo ad alto un albero d'alto fusto allora voi conoscete gli alberi ad alto fusto secondo voi c'è un dibattito possibile sul fatto che l'Ulivo un albero ad alto fusto io non credo francamente a tutto c'è un limite
Allora
Io non penso
Che la competizione internazionale si può affrontare in questo modo
E penso che se noi non facciamo la riforma la riforma dello Stato del Titolo quinto noi avremo un problema gigantesco la riforma istituzionale serve per far diventare i cittadini e non Renzi padroni dell'Italia
Nel contesto
Dovevo essere molto più prudente di così ma va bene comunque ormai ho fatto
Nel contesto internazionale in Italia si posiziona come grande Paese manifatturiero
Quinto per surplus commerciale e con un potenziale di crescita straordinario quello su cui
Ogni tanto facciamo confusione sono le quote di mercato c'è la quota di mercato Prodi italiane un po'diminuita ci credo sono entrate tantissimi tantissimi nuovi player ma se guardate l'export dal due mila uno
Hanno dell'ingresso della Cina nel darvi occhio all'anno scorso aumentato di cento cinquanta miliardi di euro in valore assoluto la globalizzazione si sta pagando a noi un dividendo dividendo importanti
Qual è il problema però problema che abbiamo poche aziende che esportano e lo vedete dove nel grado di internazionalizzazione dell'economia italiana che è quindici punti sotto cura dalla Germania
Guardate tutta l'Italia può essere letta luci ed ombre per la sempre per il semplice fatto che come ha ben detto Enzo è spaccata a metà tra le aziende che ce la fanno le aziende che non ce la fanno
E una delle discussioni più ridicole che si possano fare è sul fatto se la ripresa una ripresina una ripresa a metà un rallentamento una lì ma
C'è un dato ed è il dato noi non siamo dove dovremmo essere e finché non siamo non saremo dove dovremmo essere il senso dell'urgenza non va perso per nemmeno un secondo questo è il punto e questa è la prospettiva
Il resto sono chiacchiere da bar
A cui io non intendo associarmi
La crescita della produttività il centro ha detto benissimo Enzo io sono sempre stato un offerti sta per questo anche forse come politico non andrò da nessuna parte penso cioè
Che vada rafforzata la capacità dell'impresa di competere
Perché da lì c'è l'aggancio la domanda internazionale
E la politica industriale è una politica che si fa per le imprese con le imprese
Non esiste
Non esistono però posso garantire perché adesso sto lì circolo di luminari chiuse nelle stanze di un ministero che poche definiscono il percorso di rilancio dell'economia scegliendo settori e di interventi
Questa idea sarebbe comica se non fosse stata regolarmente praticata in Italia in un passato neanche troppo lontano
Le nuove regole sui contratti sono molto importanti o non entrano in questo argomento perché Enzo ha detto
Dobbiamo fare noi io sono d'accordo le due te fare voi posso per una volta prendere a prestito il tipo un titolo famoso del vostro giornale
Per situazione ben più grave che diceva fate
Presto perché se voi guardate il costo del lavoro per unità di prodotto che una volta si usava
Poi
Un po'perso di
Di forza
Beh capite che il problema e anche la
è un problema di produttività di capacità di Prodi più produttività del lavoro ed è chiaro che la produttività chiamo in causa una partnership tra tra pubblico e privato
Qual è la mia prima sfida allora la mia prima sfida una sfida manageriale
Nei prossimi mesi mi dedicherò a fare un tornerà un del ministero per la semplice ragione
Che se la gestione non funziona qualunque idea di policy diventa materiale per una mediocre conferenza stampa
E questo vi è del tutto evidente
Chi di voi nelle vostre aziende non sa che la gestione l'esecuzione se non c'è l'esecuzione qualunque buona idea rimane lettera morta e quindi su questo lavorerò
E quindi mi vedrete un po'diciamo sparire dentro quel Ministero
Ma è importante farlo perché mise a funzioni che non servono più mentre invece sulle aree critiche spesso ci sono pochissime persone
E se sì se riuscirò a farlo sarà anche grazie alla riforma che il ministro Madia sta portando avanti che va portata a casa il prima possibile perché altrimenti noi tutti abbiamo le mani legate sul tema della gestione della pubblica amministrazione
Ho intenzione di poi di verificare ogni singolo incentivo erogato per capire quali sono stati i risultati raggiunti in termini di soddisfazione di impatto s'come sapete l'ho fatto nell'attività internazionale da solo estendere o al Ministero
Il principio di fondo sarà quello di concentrare
Le risorse sulle iniziative esistenti che funzionano qui per un po'di tempo è stato il principio che ogni Ministro doveva lanciare un incentivo però io faccio sa per esempio delle start-up perché se voi prendete negli ultimi dieci anni i fondi per le start-up lanciati sono più delle start-up che ci sono in Italia quindi
Ogni ministro arriva e dice bene cosa ha fatto del mio caso la Guidi la ricerca e innovazione no non va bene io mi occupo di Smart Cities non esiste
Ci sono tante cose che abbiamo fatto che ha fatto Federica che funzionano su quelle io ho intenzione di continuare ad investire e anzi prima di inventarne una nuova voglio rafforzare quello che funziona
Questo è una cosa normale nelle vostre aziende direi di una banalità
Totale per il ministero può essere una rivoluzione
Il risultato di questo lavoro produrrà entro settembre un piano industriale del nuovo Ministero che sarà
Ovviamente pubblico e verificabile
Le iniziative che metteremo in campo possono essere ricondotte a due filoni le politiche industriali attive e le politiche per la produttività totale dei fattori
Sulle politiche industriali attive dove bisogna stare molto attenti perché la possibilità di buttare denaro elevatissimo quando gestite con grandissima cautela
Ci focalizzerei mo'su innovazione internazionalizzazione crescita dimensionale innovazione al centro industria quattro punto zero
Su questo l'abbiamo fatto un lavoro preliminare
Dalla prossima settimana Enzo dobbiamo sederci a un tavolo e lavorarci insieme guardata in USA quattro punto zero è una cosa pericolosissima peritali
Perché chiede due cose
Uno la capacità di lavorare in sistemi complessi che provengono anche dal pubblico e dal privato
La seconda perché premette un tipo di innovazione che quella distratti che non quella che si fa sulla catena di montaggio che è opposta alla vocazione che noi abbiamo avuto dove le piccole aziende anche in busta di macchinari ha sempre lavorato sulla catena
Dunque una sfida difficilissima che casa chiama in causa anche la nostra capacità di organizzarci io farò
Intendo presentare un piano dettagliato prima dell'estate e le misure la prossima legge finanziaria
Il secondo elemento è quello dell'internazionalizzazione su cui parlerò poco ne sono talmente occupato negli ultimi anni che per un po'la lascerò a Ivan Scalfarotto ma
Il tema è questo
L'altra non abbiamo avuto un record di esportazioni essa plus quest'anno sarà molto più complicato particolari dei Paesi extra UE
Ed è per questo che aumenterà o l'investimento sull'internazionalizzazione
E lo aumenti darò
Secondo il principio che abbiamo i principi che abbiamo già
Su cui già abbiamo lavorato insieme negli anni scorsi uno tra tutti dobbiamo investire sugli Stati Uniti
Perché è un mercato relativamente stabile
Perché non arrivano i nostri prodotti oltre certe città della est della UIL della liste della West Coast perché abbiamo un problema di distribuzione perché abbiamo dieci miliardi in più di esportazioni che possiamo prendere rimarremo molto focalizzati sugli Stati Uniti
Questo non vuol dire che ci sono alcune buone novità in Marco sussista riaprendo ha chiesto di rinegoziare
Con l'Unione Europea un trattato di libero scambio la Francia se subito posta sulla base delle importazioni di carne bovina ora voi mi dite se noi possiamo rinunciare a negoziare con una delle più importanti aree del mondo oggi praticamente chiusa
Ai prodotti italiani per un problema importazioni di carne bovina
è una follia
In ogni caso
Sulla crescita dimensionale d'impresa avvieremo un programma abbiamo avviato un testo un programma che siano alti potenziali
è un programma che prevede
Di fatto la possibilità di assistere le imprese che hanno alti potenziali medie EP
Per scrivere un piano industriale un piano finanziario che poi essere presentato gli investitori lavorerà con élite di Borsa italiana lavorerà con le società della galassia Cdp e spero che quest'anno finalmente
Finalmente finalmente avremo un ex inventa perché questa è una cosa fondamentale per le imprese italiane
In generale
Quello che vedo io è che il lavoro del del ministero e dare gli indirizzi e verificare il risultato sono le agenzie in questo caso ICE Invitalia a dover fare il lavoro di gestione perché perché hanno dei consigli di amministrazione
Perché hanno dei collegi dei revisori
Perché hanno una
Trasparente la dei trasparenza naturalmente superiore questo però implica continuare una trasformazione profonda per tutte e due
Capire quello che devono fare quello che non devono fare in che modo definire loro rancori bisonte strategico su questo io vorrei
Che il management delle due società quello dell'ICE lo nomineremo al prossimo Consiglio dei Ministri ecco si impegni per capire che il cambio di passo in questo momento è diventato necessario è urgente
Super quanto riguarda
I fattori della produzione il la politiche attive ore di un'ultima cosa non faremo politiche di settore per la ragione che dicevo prima siamo cercando di avere politiche siano neutrali
L'idea che siamo noi a indicare i settori di specializzazioni ti dà italiana è un'idea folle ok ve la ricordate la storia della chimica com'è andata a finire la storia della chimica
Allora il tema qui un'altra il tema è rafforzare gli elementi che sono orizzontali e diversi settori poi sarà il mercato e sarà la vostra capacità definire l'orientamento di specializzazione taglia
E io mi sento piuttosto tranquillo io mi sento piuttosto tranquillo
Un'altra cosa importante da dirvi aumentano l'impegno per l'attrazione di capitali di crescita investimenti diretti esteri
E su questo punto desidero essere molto chiaro per me è un'azienda è italiana quando opera in Italia la proprietà dell'impresa riguarda l'imprenditore l'attività di impresa riguarda anche la società
Io non devo difendere l'italianità delle imprese io difendo le imprese italiane che è cosa ben diversa
Infine rapidamente le politiche per la prodotta il produttività totale dei fattori abbiamo una legge della concordo sulla concorrenza il Parlamento non è la migliore legge possibile non ho nessuna intenzione di ritirarla
Questo fatto per cui bisogna ricominciare sempre daccapo è una cosa che va fermata
A delle misure importanti va portata a casa senza compromessi a ribasso e presto e siccome è una legge annuale il prossimo anno proveremo a farne anzi quest'anno per il prossimo proveremo a farne una migliore ma si va avanti si va avanti anche se le cose che si fanno non sono perfetti
Sull'energia
Sull'energia qui c'è un passaggio chiave per voi l'Europa ci chiede di riguardare
La struttura della della tariffa
E di riguardare
La questione degli energivori ora in passato sono state fatte due scelte
Diciamo
Tra il folle il suicida la prima è l'idea di quel tipo di incentivazione su
Ci alternative non perché non vadano incentivate nel gente native ma non lo si fa con quel criterio perché quello un criterio spende per gli speculatori finanziari non per gli industriali
Ora io non intendo toccarle
Io non intendo toccare quello che è stato deciso questo Paese non può continuare a cambiare le carte in tavola gli investitori anche se l'investimento è sbagliato anche se la scelta che abbiamo fatto sbagliate però c'è un altro tema
E la stemma della distribuzione degli oneri
Perché questo non è possibile non ce l'abbiamo esattamente inverso a quello della Germania esattamente inversa a quella della Germania è stato deciso che il conto lo pagano lei prese ed è una decisione
Folle non perché le imprese siano antropologicamente meglio di chiunque altro l'Italia non è questo il punto il punto è che me andiamo automaticamente in crisi tutti i settori che hanno un'intensità di Energia
Dove l'Italia eccellenze da dove più esposte alla competizione internazionale
Allora su questo stiamo lavorando il mio impegno e che ciò non avvenga che non ci sia un peggioramento Manzi ci sia un progressivo ma miglioramento su questo tema
Banda ultra larga
Banda ultra larga
Lanciamo adesso legare
Sono gare chi la fa con tutto rispetto a me non interessa quest'altra storia per cui il Ministero dello sviluppo economico deve orientare dire essere in contatto non è il mio lavoro
Io penso che le aziende possono venire da me mio atteggiamento deve essere neutrale però importante che si faccia perché altrimenti non c'è industria quattro punto zero
Due punti ultimi e poi finisco davvero primo punto è
Spending review del ministero
Io non ci sto al fatto che non si riesca a fare la spending review allora
E questa è veramente dura
Quello che cercherò di fare
è prendere il lavoro che ha fatto però atti prendere lavoro che ha fatto Cottarelli prendere lavoro che ha fatto Bondi sul Ministero
E partire da ridisegno dei processi quando va in azienda ha fatto una spending review la fate sul ridisegno dei processi non la fate per capitoli nessuno fa una spending review in questo modo non funzioni
Ma siccome
Diciamo nono uno un periodo
Concludo noioso non tutela sufficientemente movimentato ho chiesto Enrico Bondi di venirmi a dare una mano a titolo gratuito per cercare di definirla insieme a me e sono contento di dire che ha
Accettato questo è un principio
Di
Civiltà sono d'accordo con Enzo il denaro pubblico sprecato un furto
Ora l'ultimissimo questione la trasparenza io penso che
Veramente la malattia perché oggi molto spesso gli le le società liberali sono
Intenzione anche il liberalismo spesso è in crisi sono i conflitti di interesse io devo stare molto attenti
Perché ha una storia professionale di lavoro
Che ovviamente non ha a che fare con i conflitti d'interesse attuali io tutto pubblicato non c'è niente ma che è una storia professionale che mi ha messo a contatto con molte imprese associazioni d'impresa e questo per me deve essere un impegno etico fondamentali sono tutto quello che faccio non ha nessun valore
Per questo li Ministero adotterà Ministero con voi dovete venire dovete venire sempre di più ma doterà le regole di accesso della Commissione europea
Che da questo punto di vista sono un benchmark internazionale
Questo vuol dire che quando una società viene a trovare un direttore si sa che quella società dovuta trovare col direttore questo vuol dire che quando un amministratore delegato viene a trovare si sa che quell'amministratore delegato mi viene a trovarsi noi facciamo questo allora Ministero sviluppo economico e casa vostra
Se non facciamo questo tipo
Diventa un porto delle nebbie
Presidente boccia
Signori imprenditori l'industria è parte fondamentale dell'identità di questo Paese in tutte le fasi più difficile della nostra storia recente le imprese spesso date per spacciate hanno saputo reagire contribuendo in maniera determinante attirare l'Italia fuori dai guai
Di ciò il Governo è pienamente consapevole
Ora c'è una nuova sfida davanti a noi che va oltre l'economia che dobbiamo affrontare insieme la paura del futuro che colpisce i cittadini ovunque in Occidente
Idea diffusa di una modernità che ci punisce e ci esclude sta rafforzando chi vuole rinchiuderci all'interno di confini giocherà geografica al mente e idealmente angusti nessuno meglio di voi sa che ciò non è né possibile né augurabile
Io sono stato fortunato accompagnare le imprese sui mercati internazionali è il migliore antidoto al pessimismo
Potrei citare mille esempi
Di coraggio che confina sconfino non la sfrontatezza
Ad onta o fa casta città mineraria del Cile
Adolfo Guzzini che approva vendere lilla stessa illuminazione che ha fatto a Parigi
A un Sindaco vestito da cowboy ma è solo uno dei tanti esempi che potrei fare imprese sotto i dieci milioni di fatturato in Mozambico a Cuba prima delle grandi multinazionali
Ecco per me questa è una parte dell'Italia migliore
E avere la possibilità di lavorare con voi è stato ed è un immenso privilegio grazie