"Assemblea Nazionale dei progetti di pace e di solidarietà con i cittadini della ex Jugoslavia"

Diamo il benvenuto
Mi sembra questa assemblea sta iniziando bene nel senso che c'è un numero buona di persone significa che la sensibilità su questa situazione
Che purtroppo si sta svolgendo ormai da più di un anno nell'ex Jugoslavia
Crea ha creato una sensibilità in parecchi
E speriamo che questa sia un'Assemblea proficua ma sembra che posso uscire poi con dei progetti e con delle iniziative che ulteriormente consolidano quello che il lavoro che ormai da parecchie stanno facendo come organizzazioni pacifiste
Con movimento in generale sul sostegno alle popolazioni dell'ex Jugoslavia
Abbiamo cercato di mettere insieme la solidarietà
E quello che sono le nostre energie le nostre risorse
Per riuscire in qualche maniera hanno sentirci
Demotivati da una situazione che alle nostre porte che in qualche maniera ci sente diritti si vede in prima linea
Nel dover affrontare questa sembra vuole anche poi essere momento di confronto
E di le analisi per capire perché continua a prevalere una logica di guerra
Perché si risolva le contraddizioni con la forza e con la violenza anziché con gli strumenti che dovrebbero essere i propri e cioè quelli della pace della solidarietà della giustizia
Della libertà nell'ottica dell'autodeterminazione dei popoli ecco noi dobbiamo unire i nostri sforzi chiamare i governi alle proprie responsabilità
Soprattutto alla vigilia di una unità europea che parte con il piede sbagliato nel senso che non tiene conto che i popoli hanno diritto ad essere liberi ad essere ascoltati e non ad essere dimenticate
E per questo quindi che noi dobbiamo cercare a oggi di svolgeva un lavoro impegnato un lavoro che abbia un profitto che posso uscire anche con delle proposte perché i popoli della ex Jugoslavia aspettano molto dall'Europa spettano anche da noi che siamo parte dell'Europa
E questo deve avvenire a vari livelli dobbiamo impegnarci soprattutto perché cessi l'uso delle armi cioè sino all'uso delle armi cessi rifornimento quindi a queste armi che porta alla distruzione e morte
Perché i profili possono trovare un sostegno alle loro sofferenze
Perché le popolazioni dell'ex-Jugoslavia possono finalmente vedere la fine di questa guerra perché le parti si siedano al tavolo delle trattative comincino a ragionare su che cosa si può mettere e costruire per il futuro di quelle repubbliche
E perché quindi
Alla fine sostanzialmente ritorni un clima che certamente le popolazioni della chiusa con la che non avrebbero a avrebbero voluto e non in questo modo
Pio concludere questo brevissimo intervento perché poi ci sarà introduzione
Alla all'Assemblea con un riferimento a tre frase che sono state dette da
La gente del Kosovo il Kosovo è una di quelle repubbliche nell'ex Jugoslavia che dimenticata ed è una delle repubbliche che resiste però in maniera molto tenace
Con una una resistenza anche pacifica e non violenta nella definiamo e sono stati anche chiamati i palestinesi dei Balcani e per questo ci sono ho ho colto tre tre frase simboliche
Da parte di esponenti di questa Repubblica dice il poeta gli atterraggi altri
Sono frasi che sono state riportate dal giornale il manifesto
Dice la guerra in Jugoslavia è cominciata nel Kosovo nel Kosovo terminerà e se voi vi ricordate nel ottanta nove in affetti sono iniziati i primi movimenti nel Kosovo
Dice il presidente del Parlamento con Saviano la buona politica è una guerra senza armi la cattiva politica finisce con le armi
E ancora scrivono alcuni scolari di un di una delle poche scuole che riescano ancora a funzionare nel Kosovo
Lottiamo per la libertà la penna è l'arma più forte dei cannoni e questo è anche un richiamo per coloro che con la penna scrivano purtroppo molte cose che non sono vere o che non portano certamente vantaggio per le popolazioni dell'ex Jugoslavia ecco io mi fermo qui auguro buon lavoro ed ora la parola per l'introduzione all'Assemblea Raffaella Bolini dell'Arci Nazionale
Abbiamo cominciato a pensare questa Assemblea mentre la guerra arrivava alla Bosnia Erzegovina non eravamo stati colti impreparati a quella nuova crisi erano mesi che i nostri amici pacifisti nella ex Jugoslavia si dicevano che la Bosnia sarebbe presto diventata un inferno
Ci dicevano che una volta delineato il destino della ex Jugoslavia sulla base della lacerazione etnica quella regione perché era una Jugoslavia in piccolo non aveva proprio speranze di resistere indenne
Ricevevamo in quei giorni i fax dei centri contro la guerra di Mostar e di Sarajevo che ripetevano vogliamo continuare a vivere in pace a vivere insieme come facciamo da secoli
Che il mondo ci aiutino
E fino in fondo nonostante tutto questo abbiamo lo stesso sperato
Ricordavamo il consenso della gente di Sarajevo l'ultimo giorno della carovana per la pace a settembre gli applausi per le strade mano nella mano nella catena umana che univa la moschea la cattedrale la sinagoga
Fino all'ultimo quella gente quella che avevamo incontrato quel giorno ha resistito con la piazza del Parlamento occupata per giorni da cinquanta mila persone che chiedevano fasce e i cecchini dai tetti che sparavano per uccidere
Quando abbiamo cominciato a pensare all'Assemblea e i giornali avevano appena ripreso a parlare della ex Jugoslavia per un lungo periodo chi se ne occupava
Dove andare a cercarli tra filetti di agenzia nelle pagine interne e talvolta non trova neanche quelli
Io credo che non bisogna mai rispondere con stizza con sufficienza alle critiche e allora oggi di fronte ai corsivi in qualche volta velenosi che ci chiedono dov'è il movimento per la pace
Noi proviamo a lanciare una sfida positiva all'informazione
Chiedete
Chiedete ci giornalisti chiedete cinte le tua Ali corsi visti a tutti annoio ma anche a voi stessi perché in tanti non hanno capito
Perché così tanti non hanno neppure ritenuto indispensabile fare uno sforzo per capire e forse scopriremo che i guasti prodotti nella comprensione reciproca da quarant'anni di separazione in due pezzi dell'Europa ci stanno facendo pagare dei prezzi enormi
E forse scopriremo anche che stiamo pagando un altissimo prezzo alla presunzione di chi credeva che l'Est
Detto ditta buono buono si sarebbe aggregato al carro dell'Occidente vittorioso senza dar fastidio
E invece impose l'aria nel Caucaso né tanti punti di possibili crisi nell'asta si esprimono le contraddizioni problemi le tensioni di una transizione tragica ed epocale che non può solo generare paura preoccupazione
O magari nuove ostilità nuovi muri ma che va invece compresa nelle dinamiche delle forze in campo va sostenuta a compiersi della democrazia e nel rispetto dei bisogni e dei diritti umani
E noi abbiamo messo in campo l'idea dell'Assemblea innanzitutto per dare un contributo nostro a questa sfida
Cercando cioè di far raccogliere di fare incontrare di dare visibilità alla capacità di comprensione alla cultura che nel movimento per la pace gruppi e associazioni coordinamenti anno in questo periodo sviluppato
Mettendo a disposizione di tutti il patrimonio ricco di esperienze dirette di conoscenza di relazioni che una parte dell'associazionismo di questo paese ha prodotto usando questa ricchezza perché tutti possano fare e tutti possono fare di più è meglio
Ci sono uomini e donne in questo Paese
Molti sono qua
Che hanno stabilito da tempo rapporti permanenti e costanti con le terre della ex Jugoslavia con i gruppi della società civile che con loro lavorano quotidianamente
Molti sono qui nel Triveneto dove da anni la vicinanza geografica culturale umana umana dove la coscienza di un comune destino ha prodotto legami forti oltre le frontiere
Molti sono quelli che in questi anni hanno frequentato le sedi di incontro della società civile dell'Est e dell'Ovest come Raisin chi si sa assembly con il bisogno di fondare una cultura politica nuova che appartenesse che possa appartenere a tutti gli europei
Molti sono quelli che hanno partecipato alla carovana per la pace al meeting di Belgrado a febbraio agli incontri delle donne alle delegazioni sindacali o di enti locali
E non con lo spirito del G tante non con lo spirito dell'avventuriero da safari come qualcuno ha scritto in questi giorni
Ma vivendo quegli eventi come momenti di formazione umana e politica che ha prodotto in alcuni in parecchi strumenti per capire e volontà di agire
Un tempo questa la chiamavamo nel movimento pacifista diplomazia dei popoli oggi forse si chiama senso di comune responsabilità e ha cambiato il modo di intendere l'impegno per la pace da meno attenzione al manifestarsi e più a produrre risultati concreti meno importanza l'enunciazione astratta e più a influenzare i processi reali
Questo è quello che abbiamo a disposizione e questo è quello che da qui offriamo sentiamo che ciò ha dentro di sé la forza per stimolare la produzione di una grande mole di iniziativa politica
Per smuovere dall'impotenza dal disagio quella fetta grande di forze sociali politiche
Sindacali istituzionali anche pacifiste alle quali gli strumenti della politica tradizionale logiche e schemi vecchi legati a fasi tramontate non bastano oggi non bastano più
E che sono arrivati inadeguate e impreparate all'appuntamento con la solidarietà ma sono forze di cui c'è bisogno
Solidarietà è per noi una parola importante nel titolo di questa Assemblea è determinante per noi in questa vicenda in questi giorni è diventato un luogo comune
Dire che la difficoltà impegnarsi per la pace nella ex Jugoslavia che riguarda molti stante l'assenza di un nemico chiaro
è un pensiero che a noi non convince molto la meccanica degli avvenimenti è lì
è scritta nella cronaca oggettivamente ricostruibile sulla responsabilità storiche e politiche la discussione aperta e non è facile
E non potrà non produrre che risposte complesse così come Complesso e non semplificatorio è l'approccio del segretario generale dell'ONU Boutros Ghali oggi possiamo leggere il suo ultimo rapporto sul manifesto che forse andrebbe tenuto più in considerazione
Questa discussione sulla responsabilità storiche e politiche noi come movimento per la pace non la vogliamo eludere
Ma non può però bloccare la ricerca non può rinviare il problema di individuare subito oggi le vie alla risoluzione del conflitto noi che siamo qui proprio per questo sin dall'inizio abbiamo scelto un'altra strada
Non abbiamo cercato il nemico chiaro con un metodo rigorosamente questa volta non violento abbiamo innanzitutto scelto i nostri amici e difendendo loro cerchiamo di trovare le soluzioni credibili difendendo loro sappiamo anche a chi opporci
E i nostri amici sono i pacifisti gli uomini e le donne di pace ovunque nella ex Jugoslavia in Slovenia e in Croazia in Serbia e Montenegro nella Vojvodina nel Kosovo e Macedonia
Quelli che in condizioni sempre più difficili continua a dire no all'odio etnico che non confondono la difesa dell'identità nazionale con il nazionalismo
Quelli che dicono no alla guerra e alla violenza che chiedono una soluzione negoziale del conflitto invadano un ruolo politico degli organismi internazionali e che sono innanzitutto per la democrazia per la convivenza
I nostri amici sono stati e sono i disertori e gli obiettori di coscienza quelli che pagano di persona per non uccidere perdendo tutto migliaia di giovani e di uomini di cui poco si parla
Sradicati dalla vita quotidiana dal lavoro dagli affetti
E nostri amici sono tutte le vittime della guerra gli sfollati i profughi quel milione e mezzo di profughi di tutte le etnie di tutte le religioni che fuggono dall'orrore e che dall'orrore saranno segnati per sempre
Per questo oggi abbiamo pensato a costruire un'Assemblea dei progetti di solidarietà perché oggi fare solidarietà
E prendere parte
è scegliere una parte significa schierarsi
Avendo scelto come criterio di giudizio la difesa dei diritti umani innanzitutto del singolo essere umano dovunque e per qualunque motivo soffra
E se ha fatto soffrire e non scelte politiche a priori o ideologia e preconfezionate noi ci sentiamo oggi in diritto e in dovere di chiamare per nome e cognome le responsabilità
C'è chi ha scritto e credo che se anche qui in sala una frase semplice ma molto saggia
I profughi non sono l'Effetto di questa guerra i profughi sono lo scopo di questa guerra è una frase importante per capire no l'abbiamo usata nel nostro lavoro
è un conflitto questo che non prevede la vittoria totale dell'uno sull'altro l'annientamento del nemico
Non si preoccupa neppure così tanto che la conquista dei confini è una guerra che serve innanzitutto a fare pulizia etnica all'interno dei propri territori serve a definire i nuovi assetti territoriali in base all'omogeneità di popolo
In pure devono andarsene
Se non li si uccide li si costringe a scappare e questo spiega la barba la barbarie e perché le atrocità le formazioni paramilitari le violenze non sono le schegge impazzite di un conflitto altrimenti civile
Sono gli strumenti che servono ad ottenere quel fine praticato da tutte le parti in causa e sofferto da tutte le parti in causa serbi croati mussulmani e domani chissà
Così quando diciamo nel documento firmato da tante associazioni che abbiamo presentato al governo attraverso il ministero degli esteri del dell'immigrazione che la base del nostro impegno e quello che diamo agli all'Italia di fare
è un aiuto
Serio forte a tutti i profughi di qualunque etnia religione e dovunque abbiano trovato rifugio non compiamo solo un doveroso gesto umanitario
Facciamo un gesto politico di opposizione di condanna chiunque violi il diritto degli esseri umani a vivere e a scegliere di ridere di vivere sulla propria terra compiamo un gesto che richiama la necessità di costruire la pace fondando la innanzitutto sulla cultura delle differenze e sulla democrazia multietnica
La pace l'altra parola di riferimento dalla nostra Assemblea
Solidarietà e pace in queste ore
Dobbiamo dirlo più forte più forte di prima che la pace si fa con la pace e non con la guerra non si tratta solo e soltanto della già sufficiente convinzione etica e morale conseguente ad una scelta non violenta
Si tratta ancora una volta della convinzione politica che l'intervento militare paventato contro la Serbia nulla risolverebbe dei problemi aperti e rischierebbe di mettere una ipoteca storica sul futuro dei Balcani
Una convinzione che purtroppo c'è confermata da una storia che ancora cronaca dagli esiti della guerra del Golfo dalle morti innocenti dalle distruzioni e da Saban che ancora li al potere
Questa è una crisi piena di occasioni perdute della politica
Di cui la comunità internazionale porta il peso la guerra nella ex Jugoslavia e la follia nazionalistica hanno puntato i piedi sui tanti gradini che con le reticenze e le incertezze le assenze la diplomazia internazionale la politica ha costruito
Già anni fa quando la Jugoslavia dell'Atlantic fissione posto Tito fu lasciata sola più recentemente dopo il muro quando l'integrazione in Europa era possibile necessaria non è stata offerta
A quelle terre quando alla fine dello scorso anno la comunità internazionale non è riuscito a inserire il riconoscimento di Slovenia Croazia in una prospettiva globale negoziata sugli assetti dell'area quando non ha fatto nulla per rafforzare l'opposizione democratica in Serbia
E per garantire gli spazi democrazia nelle nuove repubbliche quando non ha detto parola di fronte alle mire di Paesi europea costruire zone d'interesse riserve di caccia
Quando non ha pensato a chiedere conto a ogni soggetto in campo del rispetto dei diritti umani e delle minoranze brutta parola questo ed è questa questo delle minoranze non mi piace garantire vedi il rispetto dei diritti umani di tutti i cittadini del proprio Paese
Quando infine debolmente in ritardo ha utilizzato le possibilità di interposizione dell'ONU ogni volta per ogni assenza per ogni reticenza per ogni incertezza un gradino in più verso la guerra
Poi le sanzioni alla Serbia e la minaccia dell'intervento militare
E improvvisamente in questo nostro Paese si tornano a sentire le voci da crociata dei tempi del Golfo stessi argomenti stesse certezze stesse accuse a chi prova a dissentire
E al di là delle differenze che ognuno di noi può esprimere sulle sanzioni per me sono dal vivo unilaterali ma le differenze fra di noi sono parecchie
Sulle strategie da seguire credo che non possiamo però non dirci che questa volta davvero l'intervento militare servirebbe solo a purificare
Sotto il fuoco delle bombe la coscienza sporca di chi aveva gli strumenti e non li ha usati di chi oggi ancora avrebbe gli strumenti e non li usa
E allora noi oggi più che mai
E
Presentiamo qui il patrimonio intensifichiamo la costruzione di progetti di pace della pace possibile è ragionevole di quella pace negoziale che sola può disinnescare la polveriera della Macedonia del Kosovo e dell'internazionalizzazione del conflitto
è la scelta questa dei progetti di pace che i gruppi più attenti e sensibili nel movimento per la pace hanno fatto fin dall'inizio
Cercando di dare voce sostegni all'opposizione democratica non nazionalista in Serbia di sostenere l'opposizione alla guerra le forze democratiche in Slovenia Croazia di fare arrivare il sostegno internazionale a quelle zone a quelle comunità che come in Vojvodina
Cercano di resistere e di difendere il diritto dovere alla convivenza multietnica
Oggi tutti i nostri referenti i nostri interlocutori sono tutti in maggiore difficoltà
I pacifisti in Serbia dove l'isolamento non produce e lo sappiamo automaticamente opposizione a regime
Milosevic porta sulle sue spalle responsabilità gravissime e deve andarsene ma oggi sappiamo che se cadesse sarebbe molto probabile vedere al suo posto gli ultranazionalisti
I pacifisti in Croazia sono in condizioni più difficili che non all'inizio della guerra in Croazia dove è difficile
è sempre più difficile resistere alla chiamata a difendere anche con le armi la sovranità nazionale e dove si restringono gli spazi democrazia sotto la pressione del nazionalismo
Sotto versano in condizioni più difficili le zone le le zone multietniche che sempre più appaiono come spine nel fianco dei regimi e oggi tutti questi nostri amici hanno più bisogno di ieri più necessità di non restare soli vanno aiutati dobbiamo continuare ad andare lì andarci più spesso di più portare aiuti
Ecco dunque il senso il perché l'Assemblea nazionale dei progetti di pace e di solidarietà
Un'assemblea aperta che non elude le differenze che ci sono state che ci sono e che ci saranno ma che non fa delle differenze un freno al comune impegno di pace e di solidarietà
Che spera di essere da stimolo al dibattito politico di tanti
Tra di noi e fuori di noi un'assemblea che crede innanzitutto alla necessità di creare una rete di comunicazione di azione comune di iniziative per allargare l'impegno alla pace e alla solidarietà
Non vorremmo non vogliamo uscire da qui con documenti politici ordini del giorno mozioni approvate o rifiutate
Pensiamo di uscire da qui con una verbalizzazione dei nostri lavori che dà conto del contributo di tutti e che invieremo a tutti quelli che crediamo interessati per allargare l'iniziativa e approfondire il dibattito e tutti coloro che hanno contributi scritti che vogliono dare che vogliono lasciare che vogliono far circolare sono lascia sono sono pregati di lasciarli
Noi pacifisti teniamo molto anche ai simboli
Ai gesti
E io ho pensato di chiudere questa introduzione al nostri lavori chiedendo un minuto di silenzio per le vittime della guerra ora prima di cominciare il dibattito però poi ho pensato che in realtà di minuti di silenzio in questi giorni
Sono tanto viene le nostre coscienze
E allora invece richiede un'altra cosa vi chiederei un applauso
Dedicato a chi nella ex Jugoslavia resistendo alla barbarie sta lottando non solo per il suo futuro ma per la dignità di tutti noi ne sappiamo che se loro vinceranno difendendo la democrazia la pace e la convivenza
Sarà più facile per noi difendere la nostra democrazia difendere quindi la libertà la pace la convivenza
E quindi io vi chiederei se siete d'accordo di alzarci in piedi e di applaudire come se potessero sentirci come se ce li avessimo davanti i pacifisti e gli uomini e le donne di pace della ex Jugoslavia dei quali siamo veramente orgogliosi di poterci dire amici
La parola Giglioli Doriana del coordinamento donne in nero del Veneto
Sì io anche accogliendo le istanze della presidenza Edi degli organizzatori quello che mi piacerebbe mio desiderio oggi venendo qui e quello di conoscere in effetti tutte le iniziative che vengono fatte perché i pacifisti delle pacifiste ci sono
E però manca quella rete di collegamento e di conoscenze per cui oggi sarebbe bene uscire di qua con sapendo tutto quello che sta avvenendo quindi è un invito che mi poi mi seguirà nel nel dibattito raccontarci più che altro le cose molto concrete proprio per poter uscire di qua e ad avere delle cose da fare da subito ed insieme
Si spera ci spera perché io credo che il mondo pacifista molto è un arcipelago però non sempre funzionano le barche di collegamento io sono di Venezia quindici
Mi è stato chiesto di raccontare brevemente quella rete di solidarietà che dall'anno scorso è stata tessuta tra le donne italiane e le donne della ex-Jugoslavia
Mi è piaciuto il primo intervento in cui simbolicamente abbiamo deciso di smetterla con i silenzi abbiamo dato un esempio molto direi efficace proprio perché ora ti ti parlare ora di esserci e soprattutto le donne che da sempre ci sono ma che sono stati in silenzio e che hanno subito
E ora che cominciano a parlare e allora noi donne di del Veneto del del Malatesta direi
Quando abbiamo sentito l'anno scorso le madri dei soldati che sono andate in Parlamento e hanno preso riportato a casa i loro figli ci sabato al gesto di di novità nel senso che andava a rompere quel silenzio che da secoli
è una cosa che riguarda sempre le donne per cui abbiamo risposto a quel gesto fortissimo e noto siamo ad Atene va sulla abbia e abbiamo conosciuto le donne di Lubiana di Zagabria di Belgrado
Poi con la Carovana della Pace abbiamo conosciuto altre donne nel Kosovo Macedonia a Sarajevo
E i colleghi eletti e abbiamo invitato quelle donne che abbiamo conosciuto lì nominare tre donne non donne inventate al momento ma quelle che già si stavano muovendo le abbiamo invitate a Venezia
A Venezia perché si potessero parlare tra di loro la guerra l'aveva divise alcune se conoscevano da prima ma non potevano più comunicare pergamena vitate Venezia
E lì è stato un momento importantissimo fuori dalla politica tradizionale fuori dall'impegno tradizionali dei dei partiti e dei governi è stato dedicato loro un luogo di Piero
Reale possibilità di confronto e sono emerse delle spaccature incredibili innanzitutto la volontà di tutte le donne di tutte le repubbliche
Di non riconoscersi in questa guerra gli è stata calata dall'alto erano donne che vivevano in pace tra etnie diverse nei villaggi dove ai si erano sposate con persone di etnie diverse avevano fatto figli insieme
E improvvisamente si sono ritrovate che in media continuavano a Sybil dare questa diversità per cui si son trovati i loro uomini che si sono divisi
E loro non ci stavano a questo non ci stavano ma nessuno li ascoltava quindi Venezia è stato per noi è un momento molto importante per dare ascolto e per dare un luogo a alla loro voce e queste cose credo si debbano moltiplicare c'è stato chiesto di continuare questo dialogo e adesso stiamo tentando di fare un altro incontro sempre dello stesso tipo a Novi Sad
Ovviamente in mezzo c'è stata la guerra della Postumia
Le donne se ce ne sono andate da Sarajevo i contatti sono ovviamente sempre molto difficili e dobbiamo inseguire le donne nelle repubbliche
E questo nostro impegno prioritario come don
Soprattutto del Veneto
Le quali sono state presenti da sempre Natale feste e durante le vacanze sono state presente con loro corpo
E con la loro voce e con il loro silenzio in piazza manifestando ogni mercoledì
E poi si questi incontri Silenzio erano seguiti da momenti di riflessione
Che spero altre donne poi verranno a raccontare
Questa donna del Veneto si sono incontrate hanno continuato appunto a a a dare testimonianza di questa Guerrino così l'aria e si sono sentite tutto sommato anche molto sola nel senso che forti tra di loro però in un vuoto totale non assenza totale di interesse da parte delle persone in genere ma anche di un po'di sbandamento da parte di di pacifisti insomma diciamoci la verità
Queste donne hanno hanno allo stesso tempo
Promosso delle iniziative hanno fatto una raccolta a Verona per esempio contro la per la riconversione dell'industria bellica
E adesso stanno rispondendo soprattutto in questo periodo agli appelli che ci sono che vengono fatti appunto dalle donne soprattutto della di Capodistria
Per cui sono appunto hanno un grossissimo problema di profughi e quindi stiamo raccogliendo dei fondi e delle cose da e porteremo prestissimo le porteremo appunto a Capodistria
Ci sono le donne dischi o che stanno promovendo anche loro una campagna di solidarietà a favore appunto delle popolazioni colpite
Ecco io credo che a questo punto punto lascio la parola ad altre per raccontare Repetto esperienze concrete per cui noi siamo al punto di riferimento Preto che oggi dovremmo uscire da qui con queste cose molto chiare
Sono cose che non prosegua in parallelo ma anche debbono intrecciarsi
Vi sono esperienze che devono né fuori mi viene in mente un'altra esperienza molto bella che sta avvenendo nella provincia di Vicenza
Per cui ci sono degli richieste di affidamento di bambini etica e di madri presso famiglie al di là della perché si stanno costituendo di questi posti di accoglienza sono cose che sembrano piccole ma che hanno un valore simbolico enorme
Bene per proseguire in questa Scarlato e di esperienze diamo la parola Alberto salvato coordinatore nazionale dei Progetti neocon Slavia per la stazione per la pace
Io sono stato molte volte
Io per strada quando è iniziata questa guerra mi son reso conto che i profughi era andato tutte le parti non solo in Croazia Slovenia ma ce n'erano moltissimi anche in Serbia in Vojvodina nel Montenegro
In tutte le le realtà le ex repubbliche della Jugoslavia
In novembre come situazione per la passa bene anzi lanciato l'iniziativa so dire unica in Italia
Noi raccogliamo fondi soldi
Purtroppo siamo costretti a chiedere soldi perché è impensabile portare aiuti dall'altra parte dico in Serbia
I materiali e perché i costi sarebbero troppo elevate da fare il giro per l'Austria l'Ungheria con tutti i problemi di frontiere allora raccogliamo questi fondi e li dividiamo in parti uguali
Tra i profughi che sono fuggiti verso Oriente coloro che sono fuggiti verso Occidente io non uso e non superò mai il termine fra i serbi croati
Perché non è vero che tutti i croati fungano verso Occidente tutti servi fungano verso Oriente sempre io seguo perciò il modo la Vojvodina lì è pieno di profughi anche croati oltre che serve bambini figli di matrimoni misti ungheresi cioè perché la Voivodina proporla curvo Province ex provincia autonoma della Serbia che confina con la Slavonia
Ecco noi raccogliamo questi fondi e li utilizziamo andiamo lì io vado a cui i soldi in tasca
E assieme alla Croce Rossa locale di Novi Sad perché io lavoro con la Croce Rossa di fiume di Novi Sad purtroppo non con quell'italiana com'è apparso sui giornali che era un'iniziativa con la Croce Rossa Italiana
Purtroppo non lavoro con la Croce Rossa Italiana vado lì dico alla presidentessa dalla Croce Rossa locale oggi cose bisogno né mi dice cosa ha bisogno e io pago su fattura cioè io non do i soldi in mano a nessuno
Ordine alla Croce Rossa così risparmi soldi delle tasse e io pago ovviamente su cottura noi stiamo abbiamo privilegiato i bambini perché sono le vittime innocenti ovviamente di questa guerra
Ne stiamo purtroppo quei pochi soldi che abbia raccolto non è che abbia raccolto moltissimi soldi però io ogni due mesi questione di ferie perché io lavoro posso ogni due mesi per una settimana di ferie vado lì a Novi Sad racconta il cinquanta per cento aveva raccolto ogni volta vado con sette mila marchi pari a cinque milioni di lire
Però questo e una cifra piccola ma molto importante per loro perché ad esempio in quelle parti in Serbia lì a Novi Sad suo gli unici aiuti che arrivano a livello internazionale
La la stampa mi dà molto spazio questo per me un aspetto molto importante perché non faccio parte di un'associazione assistenziale ma faccio parte di una situazione pacifista io vado lì e parlo come pacifista
No alla fine
Io parlo quei giornali con la stampa Colluto Rita come pacifista assieme i pacifisti locali l'ultima volta che sono stato son tornato
Quindici giorni fa mi sembra mi hanno anche invitato addirittura alla televisione di Novi Sad appare una trasmissione indiretta
E gli ho spiegato come spiego sempre lì che questa non è una iniziativa solo dell'associazione per la pace ma l'iniziativa dei pacifisti italiani assieme ai pacifisti di Fiume cioè croati e assieme ai pacifisti di Novi Sad serve
Cioè questa è una cosa che sconvolge tutti previo ma come ci sono dei pacifisti croati che aiutano i profughi sono scappati in Serbia
Pacifisti servi che aiutano i propri esso scappato in Croazia
Per dirvi in febbraio quando sono andato dovevo partire coi soliti soldi parlando come amici pacifisti di navi Saltzman detto guarda questa volta viene i soldi però non li utilizziamo qui li utilizziamo per i bambini di Sarajevo perché loro hanno più bisogno di noi
E questo sentirmelo diretta
Dei pacifisti che vivono in una realtà dove attualmente al a Novi Sad Song venticinque mila proprio gli unici aiuti internazionali sono i miei cinque milioni questo mia commosso moltissimo al che abbiamo deciso di portare lo stesso i loro cinque milioni
E qualche cinque milioni abbiamo acquistato a Novi Sad medicinali per l'ospedale pediatrico di Sarajevo
E a fine marzo siamo andati a Sarajevo comunque
Un furgone messo circa a disposizione gratuitamente da una ditta di Novi Sad cioè serva ci andate di apportare questi medicinali e anche lì una cosa che ha sconvolto tutti è che abbiamo presentato l'iniziativa comune iniziativa di pacifisti italiani pacifisti serve
Che assieme abbiam portato aiuti ai bambini mussulmani perché l'ospedale pediatrico rimane ai musulmani direttore un musulmano come tutte le e questo capite l'importanza di questa iniziativa è quella di portarvi dare sostegni intanto ai pacifisti locali ricordiamoci che a novembre
Un pacifista della Vojvodina né Nazzano e che era stato arrestato e mandato al fronte come volontario solo perché aveva organizzato una manifestazione pacifista
Adesso i pacifisti vengono intervistate la radio la televisione i giornali ricevuti PC al mente dal presidente all'assemblea cittadina assieme a me cioè hanno avuto un riconoscimento in qualche modo ufficiale
Da parte dell'autorità questa per loro è una cosa che dizione Renzo inabile prima cioè noi e dico sempre gli aiuti li dobbiamo utilizzare è un bruttissimo Terme
Io chiedo anche al governo adesso ha stanziato cento e venticinque miliardi per gli aiuti proprio utilizziamo questi soldi per favorire quelle realtà in cui questa cultura della convivenza pacifica tra le varie nazionalità esiste
Tre per lui Golden attualmente convivono ventitré nazionalità diverse e fino a due settimane fa senza nessun problema
Anche se Novi Sad era quaranta chilometri dal fronte della Slavonia
Nonostante questo lì non c'erano discriminazioni di sorta tra le varie nazionalità perciò gli aiuti di dobbiamo utilizzare per favorire appunto queste realtà
E soprattutto per dare anche forza ai movimenti pacifisti e questi sono condizione secondo me
Essenziale i soldi dico sembra in Europa simbolica gli aiuti se sono pochi sarò l'importante quello che ci sta dietro il discorso politico pacifista che ne stiamo portando avanti grazie
Diamo la parola ora Franco Codega che il presidente delle ACLI di Trieste
Intanto un po'rispondendo alla sollecitazione che veniva data primati per raccontare un po'le esperienze concrete diciamo però dopo vorrei portare ragionamento momentino più a un livello diverso di cui sento necessita però di parlarne qua
Come acribia Monkey partecipato sembra arresto diciamo così del movimento pacifista coliche sottotipo gli appuntamenti
Centrali ecco di questo rapporto con le dico sulla della carovana della pace l'Assemblea di Belgrado quei pacifisti e via dicendo e questo ci ha anche qui ovviamente sensibilizzato portato ad un ad una mobilitazione il movimento che è un po'a macchia di leopardo secondo le diverse possibilità è avvenuta
Già nel mese di gennaio c'è stata questa iniziativa con Sarajevo nella quale proprio in collaborazione con Padova ecco è stato appunto tornata una croce rossa e cinquanta quintali di medicinali al al convento dei francescani l'arcivescovo di Sarajevo neanche a farlo apposta la città di questi giorni
Successivamente con l'aggravarsi della situazione c'è stato l'iniziativa locale a Trieste assieme a tutte le per la Pace l'Arci Ragazzi
Ed altre realtà un ricettiva partita localmente ma diffusa
Un po'per tutta la l'Italia uniti attiva dal titolo Dai ruote la pace che si proponeva sia di raccogliere fondi ma soprattutto medicinali in rapporto anche con la con Hill ospedale psichiatrico locale per poter poi dopo inviarli in alcuni campi profughi di Fiume soprattutto c'è stata un'altra iniziativa molto spontanea chinata in seguito alla fuga di circa un centinaio di seminaristi
Che si sono rifugiate Eltsin un paese diverso in cui le anche locali hanno riabilitato un convento dei francescani che in questo mese Tato continua ospitalità sino a tutto il Paese
Per la sua presenza fisica di queste di queste persone
Così come lavora costantemente età data anni ormai cresciuto in questi mesi
Il il nuovo centro servizi per gli stranieri responsabile tra l'altro il quartier CTE che ha un'esperienza notevole in questo in questo campo
Che in convenzione col Comune di Trieste ci stiamo sia come ACLI come Caritas in su questo versante e in questo momento è soprattutto rivolto all'assistenza ai cittadini
Che vengo dalla Croazia e dalla Bosnia
E attualmente stiamo studiando un intervento momentino più forte più a livello di altri nazionali e questa settimana primo l'incontro con
Repice che è responsabile delle dei campi profughi degli sfollati ti tutta la Croazia per studiare un intervento più preciso come atti nazionali in sia per quanto riguarda la Croazia e poi un altro incontro a Lubiana primo con l'ACNUR la croce rossa per resto di armato intervento in Slovenia questo di per dire quello che concretamente si sta facendo però non vorrei che ecco questo ragionamento si fermasse semplicemente anche la mattinata di non vorrei che si fermasse semplicemente un po'l'elenco di quelli che sono un po'le iniziative che la gente e le persone fanno perché sennò diventa così una bella bellissima testimonianza di realtà però forse rischiamo di restare nella episodicità
I fatti emersi pare che dovremo un attimino fare anche una breve momento di riflessione visto che questo è un delle poche occasioni che abbiamo avuto in questi ultimi mesi di incontro così vasto
Tutto sommato gli aspetti politici che riguardano la questione Jugoslavia sia in riferimento a quelli che sono stati ritardi dell'intervento della presenza del ruolo politico della cooperazione sia ritardo dell'ONU
E tutto sommato per certi versi anche ritardo del movimento per la pace per lo meno per capire bene fino in fondo la situazione
Ci devono porre un attimino a riflettere c'è la sensazione è che il movimento per la pace pur della sua lodevole presenza testimonianza laddove si trova ad agire arrivi sempre un momentino in ritardo sulle cose arrivi sempre un po'a Mancino col fiato corto cone episodicità
Dopo la guerra nel golfo nacque nel Golfo siamo diciamo esploso un momento per la pace ma anche in maniera abbastanza frantumata per poi dopo essere assopito purtroppo dopo diciamo la parte la la reale sconfitta da questo punto di vista il momento per la pace
Sulla situazione della devo era in Jugoslavia arriviamo anche con un po'di ritardo con fatica cerchiamo di creare delle iniziative e via dicendo ma che sono un po'a rimorchio di ciò che succede e mai capaci in qualche maniera diventare interlocutori protagonisti validi forti
Come voce reale
All'interno del nostro scenario politico sia nazionale che internazionale
Ci lamentiamo sempre che la stampa non cita l'outing sì che noi vorremmo ma questo non è un fatto episodico questo fatto che sappiamo e anche dei motivi strutturali ci quali dobbiamo fare analisi politica e trovare gli strumenti per venire fuori da questa episodicità altrimenti in ogni situazione di crisi internazionale noi ci ritroveremo sempre
A venire a rimorchio a cercare di tappare le falle in qualche maniera ad esprimere a livello di testimonianza il nostro desiderio di pace ma che non diventa un reale interlocutore politico efficace questo è il problema
Per cui io credo che dobbiamo fare una riflessione sulla capacità che ha e che ha avuto che a questo momento e il movimento pacifista non soltanto nazionale ma anche per Roma europeo voglio dire a dotarsi di strategie valide ordinarie continuative ed efficaci
Io credo che forse debba nascere esistenzialisti l'assemblea decida Dini di Helsinki esiste la da prossima sembra dei pacifisti da Bruxelles e che avverrà ai primi di luglio non so fino a che punto ancora queste strutture a livello europeo e tanto meno a livello nazionale
Siano capaci di totale ad una certa continuità di strategia al movimento per la pace affinché non si ritrovi a rincorrere situazioni ma a progettare un intervento serio
Io credo che l'odio affrontare alcuni nodi culturali oltre che organizzativi sicuramente
Per esempio questo che è emerso dal problema della della Jugoslavia che al di là di tutti gli altri aspetti sicuramente ha fatto emergere il problema
Che ormai europeo se non mondiale del rapporto Stato nazione del rapporto Stato diritti umani e minoranze sulla quale ancora credo noi stessi non abbiamo fatto una riflessione seria
Noi indichiamo la Svizzera comuni esempio in cui le diverse nazionalità possono convivere ma sappiamo la Svizzera un esempio felice
Ma su altri situazioni e in particolar modo situazione posti a per esempio riposare anche noi forse siamo in ritardo nelle indicare soluzioni si siamo ritardo lo voi nelle presentare soluzioni figuriamoci le istituzioni la cometa Colaprico lattea
E via
Dicendo
Così come si conta mio punto di vista dobbiamo ancora fare un avere una strategia più a lungo raggio su alcuni livelli istituzionali
La riformate le organizzazione delle Nazioni Unite deve diventare sempre di più un elemento centrale di strategia perché ogni situazione noi ci ritroviamo nella quale nel Golfo nella Jugoslavia a registrare ahimè il ritardo dell'ONU su queste cose ecco io credo che dobbiamo assolutamente invece riflettere da questo punto di vista dotarci la strategia anche come movimento per la pace e su queste cose lavorare coordinati e in termini propositivi e non solo rincorrere i fallimenti così riflettere sul ruolo della CSCE
In termini positivi concreti
E via dicendo
Da questo punto di vista direi e con questo l'avvio la conclusione del mio intervento c'è
è nato e non dovremmo dimenticarlo in questi mesi interni abbastanza precisi Gray non dico che debba essere l'unico momento di coordinamento Prodico c'è e non dimentichiamocelo dal non è viva dei momenti ISP
Spezzati e quasi schizofrenici del movimento è nato quel coordinamento quella realtà di democrazia è partecipazione che l'occasione delle recenti elezioni politiche ha creato un patto trasversale comuni parlamentare che sono stati eletti centoventun parlamentari che sono adesso al Parlamento hanno sottoscritto non dimentichiamolo
Questo patto
Ecco lavoriamo in questa direzione perlomeno io lo propongo come uno per lo meno della Sea su cui conviene lavorare sarebbe opportuno che a livello locale ciascun comitato ciascuna realtà andasse a vedere quali sono i parlamentari della sua provincia della sua circoscrizione che hanno sottoscritto questo patto e su questi insieme coordinarci per un lavoro strategico di costruzione
Della pace però dover sempre continuare a inseguire fallimenti situazioni a mettere le toppe ad un movimento che non è capace di proporre propositivi in positivo
Do ora la parola Chiara Ingrao parlamentare e dell'Associazione per la fase
Specchi arcigni profughi dice qualche utile verità sul punto di impotenza al quale siamo giunto di fronte al nuovo ordine mondiale e i suoi artefici
E ricomincia col dare valore al vivere concreto ai legami reali alle parole legate alle cose invece che ai simboli putrefattivi antiche identità culturali e politiche
Queste cose scriveva Lidia Campagnano in un articolo del manifesto di ieri uno dei pochi giornalisti che piuttosto che fare l'esame di coscienza al movimento pacifista si è impegnata per aiutare forse tutta l'Italia e per aiutare la nostra società a farsi un esame di contro di coscienza più complessivo
Già in molte altre e altri hanno ripetuto in questa Assemblea l'altissima politicità dell'occuparsi oggi dei profughi in quanto i profughi come è stato ricordato sono non risultato ma l'obiettivo di questa guerra
L'altissima politicità quindi del rifiutarsi di separare la solidarietà dall'azione cosiddetta politica la solidarietà dall'azione di piazza o dall'azione nelle sedi istituzionali chi e come si occupa dei profughi per fare che cosa in che modo come vengono portati gli aiuti
Quanti e come ne vengono accolti o non ne vengono accolti da chi dentro quale rete di solidarietà incideranno sul futuro dei profughi di oggi e di quelli che purtroppo si continueranno a produrre altrettanto che non le sanzioni decise dall'ONU di questo dobbiamo essere coscienti sulla possibilità o meno di tornare nella loro terra su il rapporto con le proprie comunità di provenienza su come si riesce a ottenere la pace e peraltro le stesse sanzioni dell'ONU sappiamo che sono legate che c'è un legame anche proprio materiale ieri è era la dichiarazione dell'Alto Commissariato per i rifugiati che diceva
Nonostante che le sanzioni non prevedano di bloccare le fornitura alimentare di medicinali già ci sono problemi nel nelle organizzazioni umanitarie le già alle organizzazioni umanitarie fanno fatica intervenire aiutare i profughi
Fra le due cose c'è un rapporto molto stretto e questo è il senso dell'Assemblea io di questo vi parlerò del lavoro che abbiamo fatto in Parlamento nelle associazioni e presso il ministero dell'immigrazione per vedere come affrontare questo problema
Nei giorni tremendi in cui passavamo la giornata a rispondere all'appello ad andare a depositare la nostra Scheda nell'urna in Parlamento per i vari presidenti che abbiamo votato
Alcuni parlamentari se purtroppo non siamo riusciti a fare una Assemblea vera e propria dei parlamentari che avevano aderito al Patto pacifista quindi alcuni parlamentari sensibile al problema
Si sono mossi per andare a parlare prima con Andreotti e poi con la Boniver per chiedere una serie di cose sulla questione profughi
Per esprimere il proprio allarme per il rischio che si tira su una nuova situazione tipo Albania e per dire che cosa che questa emergenza
Non andava vissuta come un'emergenza che cade addosso all'Italia che l'Italia subisce passivamente cercando di tamponare le magari limitare il numero di persone che gli arrivano ma che poteva essere affrontata solo se si aveva un atteggiamento attivo
Pertanto che doveva avere un atteggiamento attivo il Governo pertanto ricordare al governo che la società civile e già aveva un atteggiamento attivo e che quindi su questa risorsa bisognava contare che questa risorsa dovrà essere potenziata aiutata coordinata mobilitata per fare che cosa
In primo luogo perché gli aiuti che dobbiamo costruire già se ne è parlato in molte esperienze che dobbiamo estendere e allargare arrivino a tutti sono state dette
Lo ricordava Alberto salvato cose molto importanti su quante politico il gesto di aiutare tutti i profughi a qualsiasi etnia religione appartengano comunque abbiano trovato rifugio i materiali che va abbiamo distribuito ci sono delle stime
Dell'Alto Commissariato per i per i rifugiati secondo il quale il milione e mezzo circa di profughi sono distribuiti cinquecentotrenta mila in Croazia
Trecentoventi mila in Serbia trecentosessantatré mila in borse in Bosnia Erzegovina trenta mila in Montenegro otto sessanta mila Slovenia quindici mila in Macedonia come veniva ricordato appartengono tutte
Le diverse e più niente
Quindi vengano portati gli aiuti a tutti cosa non scontata perché sapete che il Governo italiano per ora avviato solo un rapporto con il governo croato pertanto si è occupato solo finora dei profughi che hanno trovato rifugio in Croazia parla parzialmente sopra
Secondo perché venisse per per aumentare sia il flusso degli aiuti che arrivino lì che arrivano lì sia la possibilità di accoglienza qui rifiutando la contrapposizione fra scegliere di mandare aiuti in loco diciamo così Hill occupa relativamente perché non è il luogo da cui di provenienza di queste persone quindi sono tutti già fuori dalla propria terra
Rifiutare la contrapposizione fra portare gli aiuti lì e accogliere qui
Rifiutare la trappola che spesso leggiamo anche sui giornali e nelle dichiarazioni per cui se accogliamo i profughi in Italia rendiamo stabile il loro status di profughi dunque accettiamo l'obiettivo di questa guerra che a sradicare le persone dalla loro terra
Perché sono persone già sradicate e perché si può lavorare per un'accoglienza che non accetti acriticamente per esempio la tendenza del grande governo croato a mandare fuori dalla Croazia i profughi musulmani e quindi fare un po'di pulizia etnica
Anche fra i profughi ed di non accettare acriticamente la linea del liberarsene
E soprattutto di lavorare perché quelli che arrivino in Italia e che devono essere accoglienti in misura maggiore di quanto sono stati accolti finora ben maggiore mantengano le lame con un legame con la proprio a terra mantengano quindi la rivendicazione a tornare a propria terra cosa che si può fare se si mantiene un legame forte con l'organizzazione di pace le organizzazioni umanitarie che operano la giù
E che sono le ha detto ogni intervento le ripetiamo ossessivamente l'unico vero investimento sul futuro di questi popoli sì mantenere un legame con questi soggetti significa garantire a questi profughi che non verranno abbandonati in ghetti qua giù in Italia quindi rifiutare la contrapposizione fra gli utili e accoglienza
Su questo non è possibile se tutto rimane dentro a una logica rapporti tra governo italiano al governo croato è possibile se il l'opera del governo che deve essere ben maggiore maggiori devono essere ma gli aiuti e maggiori interventi si coordina con soggetti della società civile soggetti sia quelli preposti all'accoglienza sia soggetti di pace in Italia
E la Giunta naturalmente su questi temi c'è una dialettica ci sa continuerà a forza ci sarà anche uno sconto abbiamo un dibattito parlamentare vediamo cosa ne viene fuori non sappiamo nemmeno quale sarà il prossimo governo però qualcosa finora abbiamo tenuto da importante che si sappia abbiamo ottenuto questo riconoscimento abbiamo tenuto un tavolo di coordinamento fra Ministero per l'immigrazione e associazioni le associazioni che hanno promosso questa Assemblea in molti altre dalla Caritas alla Croce Rossa ai tre sindacati che si stanno muovendo
Poco ritardo direi però sono decisi a recuperare questo ritardo comunque vanno sollecitati aiutati a recuperare questo ritardo a molti altri soggetti della società civile e del volontariato un tavolo di coordinamento che cosa fa in primo luogo raccoglie i progetti
E di solidarietà e di disponibilità all'accoglienza
Vi è trovare The trovato nella vostra cartellina dei fogli che dicono solidarietà a ognuno di fare qualcosa che danno delle indicazioni quindi io non lo ricordo di nuovo perché i nostri tempi sono molto stretti
Danno dell'indicazione dei suggerimenti su che cosa si può fare su quali sono i progetti che possono essere ulteriormente elaborati a oltre suggerimenti che sono venuti da chi già avviato dei progetti che qui abbiamo sentito la prossima settimana sarà cruciale dal punto di vista di come noi facciamo fare un salto a questo coordinamento è pertanto essenziale che la prossima settimana cioè a partire da domani arrivino sul tavolo del ministero più progetti possibile che tutti quelli che hanno Progetti Nattoli facciano arrivare
Che tutti quelli che ha ha intendono avviare un progetto e hanno qualche cosa che possa minimamente essere credibile di fronte al ministero contatti nel ministero quand'anche solo per dire non abbiamo ancora il Progetto pronto ma stiamo lavorando su contatti nel famoso numero verde che trovate sempre in cartellina e parallelamente contatterà le associazioni perché insisto nel dire è un rapporto dialettico noi non dobbiamo ritenere che va tutto liscio è un rapporto dialettico come tutti i tavoli congiunti
Pertanto è importante che anche noi sappiamo quali sono i progetti presentati perché la parola finale la decisione finale se e come finanziarli è del governo
Ma questi progetti li avremo sul tavolo ridiscuteremo ne possiamo insistere con confrontarci
E e compagnia bella quindi invito pressantemente a fare arrivare questi progetti a questo
A questo tavolo centrale tenete conto anche delle proposte che sono state presentate dell'associazione anche queste sono in cartellina con il titolo proposte per la solidarietà non mi ricordo sì proposte per la solidarietà popolare
Ho quasi finito ancora qualche informazione che mi sembra utile secondo noi questo centro di sostegno deve non solo raccogliere i Progetti finanziare questi progetti che comunque rimangono fondati sul volontariato sia Progetti di aiuti laggiù sia progetti di accoglienza qui sia progetti di utilizzo
Del volontariato in entrambe le parti ma deve anche stimolare questa solidarietà popolare pertanto noi abbiamo chiesto al ministero di finanziare
Una campagna di sensibilizzazione dell'opinione pubblica tramite mezzi stampa radio televisione eccetera eccetera campagna autonoma dell'associazionismo che però chiediamo di finanziare
Anche su questo è un tema ancora aperto anche su questa importante quindi che nelle proposte dei Progetti venga rete che tenuto conto oltre che della solidarietà concreta vengano diciamo messe delle frasi che dicano noi possiamo mobilitare ulteriore solidarietà aiuti eccetera eccetera se si fa un'adeguata campagna di sensibilizzazione e che ci si se si scrive ci si pronunci
Sul tema che la sensibilizzazione dell'opinione pubblica è una responsabilità che anche il Governo si deve assumere e che ci dobbiamo assumere tutti noi
E credo anche i media credo che questa Assemblea dovrebbe lanciare un appello al governo perché sensibilizzi
E ai media perché offrano degli spazi per sensibilizzare l'opinione pubblica organizzare le azioni di pace e di solidarietà tutti coloro che ci criticano ci diano degli spazi per fare appello all'opinione pubblica battersi contro la guerra e per la solidarietà insomma per concludere noi stiamo facendo questo lavoro di coordinamento molto ad occhi aperti mantenendo una forte autonomia di giudizio e di azioni ed è il mondo del movimento per la pace dell'associazione dell'associazionismo dei sindacati e dei parlamentari coinvolti e speriamo nella prossima settimana di coinvolgerle molti di più di darci un coordinamento anche stabile per ora potete fare riferimento ai nomi che avete trovato in cartellina alcuni siamo qui
Io stessa Chicco Crippa derelitti
Dorigo di Rifondazione Bertizzolo della Rete
Sono coi magari ci ci faremo riconoscerlo durante il lavoro di gruppi
Per questo è necessario questa autonomia di giudizio e di azione è è necessaria non solo per un dato politico ma anche perché alcuni temi si possono affrontare solo differenzia
Di ruoli cito un esempio a cui tutti noi siamo molto sensibili la questione dei disertori
Noi abbiamo due scelte possiate avevamo due scelte possibili sulla questione disertori ora sollevare esclusivamente problema di principio
E chiedere per esempio dai disertori fosse chiesto lo stato stile fosse dato lo status di rifugiati politici come molti settori del movimento richiedono
Questo però dobbiamo saperlo ne discuteremo nel gruppo io lancio solo qui non sembra dobbiamo sapere che significa
Un obiettivo estremamente difficile dobbiamo sapere che secondo le leggi attuali lo status di rifugiato è comunque è deciso da una commissione per cui il Governo per non andare al massimo una raccomandazione ma non può decidere scavalcando la Commissione noi finora abbiamo premuto per un'altra linea che è quella i permessi umanitari che finora sono stati dati ai profughi
Vanno dati a tutti senza fare gli esami del sangue da quali zone provengono e perché si rifugiano in Italia pertanto quelli di noi che finora ci hanno lavorato ritengono che sia più utile rispetta una battaglia di principio
Un lavoro concreto per
Garantire che venga dato il permesso umanitario a tutti
Per fare questo che cosa significa però che noi dobbiamo lavorare in stretto contatto con chi lavora coi disertori la giù per dirgli badate di consigliamo di venire la frontiera di chiedere il permesso umanitario dimettervi immediatamente in contatto con noi
E qui e quindi una campagna che non può certo fare il Governo che non può invitare diserzione ma che noi dobbiamo fare una nostra autonoma campagna per invitare alla diserzione per organizzare l'accoglienza ai disertori così come dobbiamo chiedere al Governo ma fare anche noi autonomamente una campagna perché si prema su tutti i governi coinvolti per l'amnistia a tutti quanti di disertori già molti sono coinvolti e e lo sanno
Anche questa è una scelta politica
Cioè il sostegno a tutti i disertori da tutti desertici da tutti gli eserciti e quindi il contrario
Di chi adesso riscopre interventismo ha scoperto un solo nemico un solo cattivo e vorrebbe risolvere tutto con qualche bombardamento su Sarajevo su quel grado su o su quelli che sparano su Dubrovnik
Contro tutti i combattenti e dalla parte dei combattenti che vogliono smettere di sparare e io vorrei concludere citando proprio a sostegno di questa nostra scelte della possibilità di praticarla
Le l'appello che è stato letto all'Assemblea pacifista di Belgrado la seconda grande occasione in cui siamo andati insieme nella ex Jugoslavia dopo la carovana per la pace di settembre l'assemblea pacifista
Del due febbraio in cui è stato letto un appello delle donne di Vukovar profuga in Croazia Vukovar c'è stata presentata come la cittadina vittima croata bene a Vukovar non vivevano solamente donne uomini bambini croati queste donne hanno scritto un appello dalle donne che si erano rifugiate da Vukovar in Croazia rivolto alle altre donne che si erano rifugiati in Serbia sono poche righe seguita del tempo per lei
Noi cittadini di tutte le nazioni quando la città è caduta siamo stati portati a dargli dove ci siamo dovuti mettere serbi da una parte e croati dall'altra
Ma su quale parte metterci se siamo di matrimoni misti
Perciò hanno i profughi di Vukovar che siamo andati in Croazia facciamo appello a voi che siete andati in Serbia per ritornare solamente insieme nella nostra città
Sì abbiamo potuto crescere l'insieme lavorare insieme fare scioperi insieme possiamo ricominciare insieme di nuovo tutto da capo
Viene in Rete seppi delle donne in nero di Mila no
Per la
Io vorrei continuare la serie di dove sono i pacifisti invitandovi comunque quando fate l'intervento a parlare delle pacifiste dei pacifisti
Perché altrimenti continuando ad usare questo linguaggio maschile Gabrielle Andalo per comprensivo anche dell'altra metà del cielo e negare soggettività alle donne
è e per cui il il discorso sulla pace su una cultura diversa incomincia anche da queste cose allora ed è la sede dove sono dove sono all'età
Della serie dove sono le donne pacifiste intanto io chiederei ai giornalisti di chiedersi dove sono i bellicistica e non dove sono le donne le dove sono delle pacifiste i pacifisti perché a scatenare le guerre non sono i pacifisti e le pacifiste non è il movimento pacifista ma è comunque questa leadership
Che non è soltanto leadership italiano europea mai questa libertà leadership a livello mondiale che sta promuovendo questo nuovo ordine questo nuovo ordine mondiale che basato sulla violenza sulla prevaricazione e su questo non riconoscimento delle altre
E degli altri allora dove sono i bellicista incominciano a parlare di chi sono i produttori darmi chi permette che e le parti in conflitto siano se sempre e comunque
Provvede provvisti di armi non si capisce bene perché parlando di cosa fare
Per la guerra per per questa guerra in Jugoslavia non si comincia a fare un cordone sanitario
Intorno a tutto a tutta quest'area in modo che non passi una sola arma perché mai quei queste parti in guerra fra di loro continuava a continuano ad avere ad avere armi
Allora l'embargo non lo allora sì l'embargo l'embargo sulle armi ma questo certamente non si può fare perché mette appunto allora in discussione
Il la leadership fa mondiale perché che fonda la sua la sua potenza e la sua ricchezza proprio anche sulla produzione di armi
A per cui allora il movimento pacifista le donne e gli uomini che vogliono la pace devono incominciare a chiedere che il rifinanziamento che il Governo italiano da all'esercito
Venga stornato per poteva accogliere i profughi per potere dare un un'accoglienza degna a chi sta Fucci sta fuggendo dalla guerra in in ma in modo che poi riescano poi a ritornare anche a casa loro
Le persone le donne e gli uomini che qui dobbiamo accogliere e i soldi ci sono si stornano ad esempio dal dalla da dai finanziamenti per per l'esercito
E si può e si possono con che si possono comunque da dare un si può dare comunque un asilo decente
A queste persone dove sono le donne le donne ad esempio del le donne per la pace di Milano insieme e le Province insieme anche alle donne in nero
Hanno fatto anche un appello
Che qui leggo per l'asilo politico per gli obiettori ai disertori jugoslavi questo appello non ce lo siamo inventato nuovi ma ci è sta ci è stato chiesto da donne del centro
Allora qui lo leggo dal centro antiguerra di Belgrado e del Centro internazionale per la pace di serra di Sarajevo noi abbiamo intessuto questa rete
Di conoscenza con con queste con queste donne
E per qualche e cerchiamo di dare voce alle loro voci certo anche noi essendo donne ed essendo donne pacifiste sui giornali non andiamo perché sui giornali vanno soltanto le voci dei belli cisti
E anche purtroppo delle bellicista e così come si intervistano al tempo della guerra e del Golfo si intervistano le donne che povera l
Dicono che mi spiace di non avere figli maschi perché li manderei in guerra non si intervistano però alle migliaia
E migliaia e centinaia di migliaia di donne che si rifiutare si sono rifiutate in tanti anni
Di essere il mezzo di trasmissione di Cuesta cultura per la violenza
Ci siamo rifiutate in tante di allevare i figli bellicistica ora i nostri figli fanno il servizio civile ora i nostri figli che non sono soltanto quelli che noi abbiamo partorito
Ma sono i figli di tutte le donne di tutto il mondo ora questi fischi sono anche ridicolizzata i sono criminalizzati
E guarda caso sono quelli che e vengono chiamati
Ragazzacci
Quelli che non hanno l'amor di patria bene questi fini che non hanno l'amor di patria ora ad esempio fanno il servizio citando il servizio civile
Ad esempio portando a spasso e adesso sostenendo quei vecchietti vaporosi che non si capisce bene perché sono al mondo ancora
Che che aiutano a trovare caso lavoro eccetera tutti gli immigrati africani che non si capisce bene perché sono qui Eva e chiudo la parentesi su questa cosa
Dunque allora le le le donne in le donne per la pace le donne in nero avevano fatto
A suo tempo ancora al mese di aprile
Qua questa proposta di accoglimento della legge per la misti a tutti coloro che negli Stati ex jugoslavi hanno rifiutato la chiamata alle armi
Hanno disertato o sono fuggiti si parla di circa centocinquanta mila rifiutare rifugiati all'estero per la sola
Serbi per la sola Serbia
Il governo italiani e le istituzioni della CIA e del nonno devono esercitare ogni possibile pressione sullo retate sulle autorità degli stati ex jugoslavi in merito a a queste iniziative sottolineava la necessità di riconoscere il carattere plurietnica o di tutte le regioni dall'ex gol e Ugo Slavia
E quindi di tutelare ogni minoranza di difendere la Bosé Herzegovina come tema di convivenza multietnica e multiculturale giocherà are affinché è in ogni luogo vengano rispettati i diritti umani
Di chi pensa diversamente
Dai rispettivi governi o appartiene a un'etnia diversa da quella dominante
Inoltre chiediamo l'immediata approvazione di una legge per modificare l'attuale normativa in merito di asilo politico in modo che sia possibile accogliere in Italia a tempo indeterminato
Obiettori eh disertori di tutte le guerre jugoslave
E non mi si venga e non ci si venga a dire che leader di queste leggi sono è lungo
Perché quando si è trattato di finanziare la guerra del Golfo si è fatto si sono fatti dei provvedimenti subito ci sono i soldi si sono trovati subito calpestando anche quelli il dettato costituzionale
E allora andiamo a chiedere a tutti
è i parlamentari che ormai che che ora parlano disse lo dà di solidarietà e di pace
Dovevano quando appunto hanno votato per la guerra e hanno votato per quel piccolo per questi finanziamenti mettendo sotto sotto i piedi il il dettato costituzionale
Sì niente ecco a questo appello hanno aderito parecchi parlamentari ne cito al qualcuno all'Est Länder Stefano Apuzzo Marida Bolognesi Pina Grassi
Chiara Ingrao Lucio Manisco Tiziana Maiolo e moltissimi altri dico soltanto alcuni nomi per fare e più in fretta noi chiediamo a tutti quelli che a a tutte le le le parlamentare
E i parlamentari che hanno sottoscritto questo appello di fare un'azione forte verso il Parlamento decidano loro possono occupare il Parlamento possono fare tutto quello che vogliono però si devono rendere visibili altrimenti veramente da queste cose non
Nozione volte non se ne venne non se ne viene fuori
Diamo ora la parola a Salinari del coltissimo l'organizzazione non governativa
E il COCIS come sapete è una federazione di organizzazioni non governative nell'area laica italiana noi siamo qui presenti appunto ispirandoci alla alla volontà di tutti di scambiarsi cose concrete ionizzazione non governative italiane di volontariato internazionale
Gestiscono attualmente diversi programmi di emergenza per la Jugoslavia o le le ex repubbliche jugoslave
Che sono stati finanziati fondamentalmente dalla Comunità economica europea noi ci siamo messi mettiamo a disposizione la nostra capacità di intervento la nostra capacità molto molto pratica e anche molto pragmatica di costruire programmi di cooperazione con queste popolazioni e al movimento pacifista appunto per uno scambio di esperienze e anche perché
Mi sembra
Molto interessante dirlo noi abbiamo la possibilità di accedere appunto a fondi della Comunità economica europea con una serie di linee di finanziamento che la CEE ha messo a disposizione a noi proprio per fare questo tipo di di interventi questo vuol dire mi limiterò a una proposta molto pratica molto concreta ma credo anche molto Inter molto interessante noi riusciamo sostanzialmente con un finanziamento base ha raccolto a livello popolare
A moltiplicare quindi ad avere un effetto moltiplicatore di questo finanziamento del trenta quaranta cinquanta per cento
Per cui da un montante ipotetico di cento milioni di solidarietà non riusciamo a costruire attraverso queste linee di finanziamento che la CEI ci mette a disposizione
Progetti a quattrocento cinquecento seicento milioni di lire
Credo che molti di voi siano a conoscenza di questi meccanismi però ci tengo a dirlo pubblicamente perché questo rimanda alla seconda parte anche questa molto breve del mio intervento
Noi in ogni regione abbiamo una organizzazione non governativa che aderisce alcol Cissé evidentemente tutti coloro i quali fossero interessati
A sfruttare questa possibilità operativa che noi ripeto come organizzazioni non governative di volontariato
Mettiamo a disposizione del movimento pacifista e di tutti
Tutta di tutta la realtà che è qui presente e che ci comprende ecco noi preghiamo di essere contattati abbiamo sedi a Roma e abbiamo sedi a Milano la nostra federazione che ha aderito non a caso a questa giornata e a vostra completa disposizione appunto
Per informazioni e anche per far sì che alcuni interventi di solidarietà concreta popolare possano poi essere moltiplicati e trasformarsi in interventi diciamo ponderale mente molto molto più molto più incisivi grazie
Do la parola parola quindi a Giulio Marcon dell'associazione per la pace
Nazionale
Vorrei essere abbastanza breve perché credo che il carattere giusto di questa assemblea di discutere delle cose da fare degli impegni prossimi cambiamo argomento pacifista sia la cosa migliore
Per testimoniare il nostro impegno alla nostra sensibilità verso il dramma che sta vivendo l'ex Jugoslavia
Credo che il lavoro che si sta facendo a livello locale a livello nazionale con il coordinamento delle associazioni dei movimenti che stanno lavorando su questo sia una delle caratteristiche nuove che il nostro movimento per la pace oggi
Pone si caratterizza nel nostro Paese proprio in questi giorni l'avete visto tutti sui giornali ma anche attraverso altri altre occasioni ci sono state critiche osservazioni ma cosa fare movimento per la pace qual è il suo ruolo perché non scende in piazza
E questa sfida la sfida del dramma della ex Jugoslavia è una sfida che noi come movimento per la pace abbiamo accettato abbiamo accettato come anche testimonianza del radicamento di un nuovo impegno per la pace
Eravamo forse allenati Teramo forse usati diciamo a intervenire a promuovere le nostre iniziative le nostre attività le nostre mobilitazioni in un quadro internazionale profondamente diverso
Il quadro della guerra fredda del bipolarismo in cui la logica amico nemico buono o cattivo
Era in qualche modo evidente ci avevano detto dopo la fine della guerra fredda e dopo il bipolarismo che tutto si sarebbe messo al posto del mondo si sarebbe pacificato
Che sarebbe nato un nuovo ordine mondiale senza più guerre senza più conflitti sapete tutti sappiamo tutti e così non è stato dopo ottantanove nuovi gravissimi conflitti si sono radicati si sono affermati nel mondo l'estate i nazionalismi Rimini la la il le guerre tra le minoranze finché il conflitto Nord sul che si è aggravato e allora quale ordine mondiale di quale ordine mondiale si parla di quale ruolo hanno avuto i grandi organismi internazionali che avrebbero invece dovuto prevenire questi conflitti l'ONU la comunità europea lascia si sceglie si è detto restato detto diciamo più volte della complessità di questa di questa guerra della complessità
Di una situazione ex-Jugoslavia dove si intrecciano i problemi delle miei problemi dei nazionalismi problemi della dell'eredità di una guerra fredda e della divisione del mondo in due blocchi che l'Europa non ha saputo affrontare non ha saputo risolvere
Si è detto che si è difficile se è impossibile quali trovare un nemico univoco in questa vicenda però si è detto giustamente che ci sono delle responsabilità precise responsabilità dei governi delle Repubbliche la ex Jugoslavia le responsabilità degli organismi internazionali che hanno saputo fare niente per prevenire per fermare questa guerra
La miopia di un'Europa che non è uscita dalla logica della guerra fredda la vendita delle armi che continuate continua ancora da parte di Paesi occidentali
Ai governi delle Repubblica impegnato in questa guerra
A una mio Pilia che vede quasi come posso dire da parte delle potenze occidentali l'ambizione di cinquanta sessanta settanta anni fa della logica balcanica per cui ognuno si prende un pezzo sul quale esercitare una propria una propria egemonia
Quindi una guerra complessa una guerra di verza e nella gente nell'opinione pubblica anche nel movimento per la pace molte volte si è registrato un senso di impotenza che cosa possiamo fare come possiamo intervenire per per bloccare questo
Questo conflitto e quindi il problema della presa di coscienza della gente la presa di coscienza dell'opinione pubblica per cercare per cercare di fermare questa questa guerra e in questo quadro si sono collocati vari sermoni cinico e varie critiche gli articoli che sono state rivolte al movimento
Al movimento per la pace in cui ci si dice che cosa dobbiamo fare oppure ci si dice che cosa secondo chi ci critica dovremmo fare
A seconda delle esigenze sembra di leggere a volte le fotocopie di articoli di due anni fa i tre anni fa o di dieci anni fa sembra quasi che ci sia una pigrizia in questi giornalisti
A riscrivere sempre le stesse cose non fare uno sforzo di fantasia per capire che cosa sta veramente succedendo
In quella parte del mondo e c'è a mio giudizio un esorcismo ce l'esorcismo dell'impotenza
Che i governi che l'opinione pubblica e che queste società
Sì confronto rispetto a questo dramma e c'è sempre in qualche modo una logica vecchia la logica che io chiamo di Yalta la logica che e la logica in cui il mondo viene ancora diviso in due viene ancora di fatto di Vito appunto tra nemici amici non comprendendo l'alt complessità e la diversità
Di questo di questo conflitto ebbene su questo io vorrei diciamo
Terminare questo mio breve intervento
Cercando di capire appunto quali sono stati gli insegnamenti quali sono stati gli insediamenti per noi oggi che cosa possiamo fare nei prossimi mesi
Le prossime settimane nei prossimi giorni per esprimere per rappresentare con grande forza io condivido molto l'espressione che veniva usata questa mattina nell'introduzione che siamo passati in una fase in cui dovevamo per forza a trovarci un nemico ma dobbiamo comunque individuare le responsabilità gravi dichiari drenando questo conflitto a una fase in cui ci siamo trovati gli amici gli amici sono i profughi disertori la gente che soffre di questa di questa guerra
Abbiamo scoperto un valore fondamentale per il momento per la pace il valore della solidarietà della solidarietà come via della non violenza e come solidarietà politica come solidarietà che va incontro alla gente che si pone il problema
Di come questa si esprima tutti quanti senso
Senza distinzione di etnie e di religioni o di altre connotazioni e abbiamo riscoperto la concretezza momento per la pace negli anni ottanta al movimento che era fortemente ancorato neanche giustamente grandi opzioni reali a grandi scelte
Etichette politiche ma qui abbiamo riscoperto e questo forse l'insegnamento decidendo i movimenti la società civile del volontariato di chi fa le cose concrete la solidarietà qui e ora il Progetto qui e ora che cosa possiamo fare per andare incontro ai bisogni della gente
Distrutta dalla guerra e ancora abbiamo riscoperto quanto sia importantissimo e inscindibile il nesso tra autodeterminazione dei popoli diritti umani come i due problemi non possono essere affrontati in modo disgiunto Simini avvio alle conclusioni
E abbiamo anche scoperto come le forme di mobilitazione siano state forme di mobilitazione diverse da quelle tradizionali della piazza del corteo del comizio ma forme più radicate in qualche modo diffuse tra la gente chiuso sul serio qualcuno ha detto che il nostro è stato quasi un pacifismo del cuore un pacifismo punto un po'umanitario io credo che innanzitutto questo sia un primo come posso dire anche se così fosse vero
Avere un grande cuore avere diciamo una grande passione anche etica morale e umana è fondamentale per chi si impegna nel movimento per la pace
Il movimento per la pace in cui la solidarietà la non violenza sono i valori fondanti e in secondo luogo noi abbiamo contrapposto a quella che in qualche modo di Gazzè Tieri di regimi politici che sono stati così mio più in questi mesi abbiamo contrapposto alla loro logica irresponsabile una logica tutta vecchie tutta interna
E la vecchia schema di Yalta della guerra fredda del bipolarismo dell'egemonia le grandi potenze abbiamo contrapposto invece la logica dell'interdipendenza del fatto che il futuro è un futuro comune solidale per tutti è un futuro interdipendente
Dominato dall'etica della responsabilità
Parere nastro Balducci diceva sì è vero è caduto un muro è caduto il muro tra Est e Ovest muro di Berlino ma guardate che ci sono dei muri più grandi più soldi e più alti di questo muro e sono i muri che ci sono tra nord e sud del mondo e sono i muri che sono i conflitti etnici nazionali dell'Est europeo bene noi questi muri vogliamo abbatterli
Crediamo che tutti si devono sentire responsabili a partire dai governi dell'opinione pubblica dei giornalisti che devono fare lavoro di informazione vero siano sentire responsabili in questo nostro impegno dite a cui loro chiediamo un aiuto vero in questa nostra lotta
Ora la parola Severino Galante parlamentare
Heidegger o i cinque minuti che mi sono assegnati per due ordine di riflessione molto sommarie
La prima di ordine culturale la seconda di ordine operativo sul piano politico meglio ancora sul piano parlamentare
Per quanto riguarda la prima questione mi pare giusto alla polemica che molti degli intervenuti hanno sviluppato nei confronti della stampa e tuttavia una polemica che secondo me va sviluppata non soltanto per i motivi che sono stati ricordate il tentativo continuo di fare gli esami al movimento pacifista ma anche per un altro aspetto parimenti era rilevante
Il fatto cioè che questo stampa che avrebbe dovrebbe avere un ruolo importante nella formazione dell'opinione pubblica e soprattutto della formazione di un'opinione pubblica democratica e pacifista non riesce solo il genere
Questo compito non riesce a sviluppare una riflessione su questi temi in particolare sul tema che è stato messo al centro
Di molti degli interventi la formula che dice i profughi sono l'obiettivo la polizia etnica
La pulizia etnica e l'obiettivo di questa guerra registra il fatto che la riunificazione dell'Europa quella che viene chiamata la riunificazione dell'Europa dopo la divisione della guerra fredda
Sta avvenendo su un piano tutto negativo e cioè che l'elemento che accomuna oggi l'Europa e la disgregazione nazionale anzi quasi sempre la disgregazione nazionalistica un grande arco di crisi che va o il tre l'Europa addirittura no al centro dell'Asia che arriva poi
Fino
Ai nostri territorio
Una disgregazione nazionalistica che è la negazione di ogni forma di internazionalismo altro grande tema concettuale e culturale che credo vada ripreso e non soltanto dell'internazionalismo come dire è solito eccentrico di una volta quello verticistico e autoritario
Ma anche di forme diverse di internazionalismo che hanno permeato culture e movimenti vasti lungo tutto il secolo nostro ecco a me pare che oggi noi stiamo regredendo verso l'Ottocento in un mondo che già possiede le armi del terzo un millennio
E in questa forbice
Pericolosissima che credo debba innestarsi sia l'azione dei movimenti sia l'azione delle forze culturali sia l'azione delli dei soggetti delle forse politiche contro la cultura nazionalistiche è necessario sviluppare l'antidoto delle culture internazionalisti che una forte ripresa
Su questo terreno la necessità quindi di mobilitare
Papisca che interverrà dopo di me credo che possa dare un contributo fortissimo su questo terreno di mobilitare gli uomini di cultura alle università gli ambiti basti i giornalisti tutti gli strumenti insomma
Che abbiamo in campo per contrapporre a all'invenzione culturale della nazione che fruttò ma voi sapete del Settecento che è stata poi sviluppata portata avanti nell'Ottocento una l'altra grande invenzione culturale che deve essere l'internazionalismo quando parlo di invenzione voi mi capite non sto dando un significato negativo storici parlando di cultura che va costruita per l'ha prodotta e che deve superare
I momenti della frantumazione che invece segnano purtroppo anche l'Europa occidentale
In questa fase l'esempio danese o che segnano l'altra vicenda che ne parlano i giornali oggi fra tendenza frantumarsi della Cecoslovacchia il grande insomma
Processo di disgregazione non di unificazione
Che segnale poca nostre dentro al quale soltanto si spiega il rigurgito delle guerre balcaniche
Anche questo l'evento drammatico secondo aspetto appunto le guerre balcaniche la guerra balcanica e il che fare dal punto di vista non di soggetti di movimento ma di soggetti di partito
Come quello che io qui rappresento su questo terreno noi ci siamo mossi presentando alcune nazioni mozione in Parlamento una di qualche settimana fa un'altra di oggi di ieri di questi giorni e ci impegniamo della battaglia
Alla Camera
Di questa settimana a sostenere alcune
Posizioni molto o nette su alcuni punti il primo dei quali è quello che è stato sollevato in sostanza quello dei profumi l'esigenza la richiesta che
Ci
Venga avanzato un piano internazionale per i profughi senza alcuna distinzione di etnia bensì intende e con la possibilità con la necessità di consentire ai Paesi che oggi sono investiti del questo processo indotto
Di dare
Risposte efficaci su tutti i piani materiali e morali di vita di sopravvivenza di igiene tutto ai profughi stessi e a questa spinta
L'altra è quello che veniva ricordato anche prima da in grado di garantire un che nei confronti di quelli che vengono chiamati disertori io continuo a usare altre espressioni venga consentito il perversa convenga concesso il permesso umanitario
In modo che e si possono effettivamente avere un minimo di protezione un minimo di garanzia un secondo piano sul quale si articola la nostra mozione la nostra volontà di intervento politico in Parlamento è quella di una serie di proposte non ve le elenco tutte perché sono quattordici insomma quindi mangiare tutto il tempo che già vi ho sottratto a sufficienza
Ma con un intervento analitico che tende a creare le condizioni per un verso della attenuarsi e quello sparire per quanto si è possibile del conflitto in quelle zone e per l'altro verso di esercitare il massimo di pressione di tipo politico e diplomatico non di tipo sanzionatorio nel senso almeno di quello che è stato deciso dall'ONU in nei giorni scorsi nei confronti delle popolari degli Stati dei governi di queste aree il terzo livello e forse quello che potrebbe suscitare qui maggiori divisioni perché non ho visto svilupparsi una riflessione
Su questa tema e ritengo che sia l'elemento che in qualche modo è stato criterio che è stato scelto per non suscitare grandi visioni posso anche sbagliarmi è quello del giudizio politico sulla responsabilità non tanto sulle responsabilità di Bosnia di scusate Serbia e via di questo passo dunque evidente che il momento della lacerazione della ex Jugoslavia ha determinato una frantumazione della quale sono coinvolti tutti i gruppi dirigenti
E in certa misura anche una parte delle popolazioni no il giudizio sull'altro versante su quello Esterno sull'altro concetto che io che noi crediamo magari proposto che è quello di imperialismo sul manifestarsi
Se sul manifestarsi di spinte evidenti oggi alla ricreazione di grandi spazi vitali nel senso dell'Europa in maniera particolare verso i Balcani e alla emergere di appetiti per l'appunto imperialisti ci questo sempre secondo il nostro parere in queste zone termali Bondo è il giudizio sull'interesse sia della Russia sia degli Stati Uniti
Di esercitare una crescente influenza sempre nell'area balcanica anche qui recuperando linee di frizione e di che contrasto in quelle zone che in forme mutate ripercorrono processi
Secolari e comunque di quest'ultimo
Secolo un terzo elemento aveva preso in considerazione è sempre dal punto di vista relazione delle potenze è quello della Turchia e quindi di un intervento nel tentativo di creare un arco che colleghi musulmani
Di queste zone balcaniche con la vecchia potenza dominante
In quelle zone ecco la necessità di intervenire e di giudicare anche politicamente le potenze che oggi operano in questa direzione sapendo che da queste azioni dipende in gran parte la gravità
O l'aggravamento ulteriore della situazione ultimo l'avvio la ovvia affermazione tra il momento in cui la disgregazione
Di questo territorio sta andando avanti appassita lì che non può essere più recuperata nelle forme federaliste del tre della fase precedente
Va garantito a tutti i popoli il diritto all'autodeterminazione fino in fondo e che quindi il tema della Macedonia va posto sul tappeto il tema del Kosovo va posto sul tappeto in tutte portando all'estremo insomma un processo che ormai piatto ed è irreversibile
Antonio Papisca centotrentuno anni dell'università di pomodoro
Questa occasione dire due cose anch'io sulla scia della comunità della comunicazione di esperienze e l'esperienza e due esperienze
Che
Si caratterizzano sotto il segno della a progettualità
Io in altri che studiano queste cose che sono impegnati nel movimento della pace vedono un grosso ostacolo alla affermazione alla costruzione di un ordine di pace positiva
Nel fatto che si ribadisca la fondamentali ITA ai livelli ufficiali dello Stato nazione sovrano armato
Noi stiamo vedendo che con gli Stati nazione sono anni armati non facciamo nella casa comune europea
E quindi non facciamo l'Europa democratica assicura socialmente economicamente eccetera e non facciamo l'ONU democratica e quindi un assetto di rapporti tra nazionale
Rispettoso dei diritti umani
E solidale
Il le due iniziative ti voglio comunicare in due minuti una
Importanti tanti statuti nuovi statuti di Comuni e Province dell'Italia
Hanno
Una norma che fa riferimento ai diritti umani
In alcuni statuti c'è riferimento Espresso alle norme internazionali sui diritti umani al diritto alla pace e all'impegno del Comune o della Provincia per promuovere una cultura di pace
Questa è un'iniziativa pacifista e nata nel movimento pacifista
E di questo la stampa deve prendere atto è un'iniziativa di enorme portata perché radica
Lei gli enti locali cioè a contatto con la gente immediatamente radica il Codice internazionale dei diritti umani radica la tensione pacifista
Il movimento pacifista ora deve stare molto attento alla fase della traduzione di queste norme in regolamenti di applicazione
Quindi io vi segnalo l'iniziativa perché appunto il movimento sia attivo e propositivo come lo è stato per fare inserire la norma anche per quanto concerne i regolamenti di applicazione
Già c'è stato un'iniziativa a Perugia
Con i comuni per la pace nella sede dell'amministrazione provinciale lì è molto attivo Flavio Lotti con il presente l'amministrazione di Perugia
La Regione Veneto che molto coinvolto in questa cosa era presente a Perugia anche a livello di istituzione ci sarà nel Veneto
Entro l'anno mi è stato detto un convegno cui saranno invitati tutti i Comuni e Province che si ritrovano gemellati di sangue
Su questo terreno dei diritti umani e della pace quindi nostri doveri movimento pacifista nel frattempo dopo la guerra del Golfo ha creato anche questo tipo di norma costituzionale a livello di Enti locali secondo iniziativa progettuale
L'Haute terminazione dei popoli non ci dobbiamo condivido quanto ha detto Severino Galante pochi minuti fa non ci possiamo nascondere dietro il dito questo è uno dei grossi nodi dobbiamo farci carico di partire col piede giusto
E su questo terreno fare politica innanzitutto con le idee
Perché dagli stati dalle diplomazie dai governi se non vengono idee quindi di fronte a una rivendicazione di autodeterminazione dei popoli non si vede altra strada altra strada che da una parte la repressione riproporre sempre il vecchio Stato nazione sovrano in questo caso il preesistente
Dall'altra
Nel come come idee come soluzione
Il ritorno indietro so è l'affrontare queste situazioni con un diritto internazionale che assolutamente smentito
Dall'evoluzione della storia nuova che abbiamo sotto gli occhi
Allora l'iniziativa è stata questa la sede dei cittadini di Helsinki della conferenza di Bratislava a fine marzo abbiamo presentato un documento su altre terminazione diritti umani e territori transnazionali
Cioè a dire per serpe aree del mondo e sono tante soprattutto qui vicino a noi
Dove coesistono più nazionalità chiunque Luppi e vizi è impossibile pensare che lo sbocco finale del processo di altre terminazione sia un nuovo Stato sovrano
Poi armato che la frontiera doganale eccetera eccetera
Allora ipotizzare per certe aree la figura giuridica del territorio trans nazionale
Che significa presenza come elemento costitutivo di un'autorità internazionale ovviamente democratica significa utilizzazione di metodi democratici per la soluzione della vicenda
Significa alle sul piano europeo sul piano internazionale possibilità per questi territori anche di avere una loro rappresentanza una loro voce cioè
Tra quello che sta dentro lo Stato nazione sovrano è un nuovo Stato sovrano
Come risultato di Haute temi assai ci possono essere altre figure intermedie di entità territoriale beh questo documento
A sta ricevendo attenzione in giro nella cartellina troverete la segnalazione
In Armenia si è attivato un parlamentare almeno pacifista che presenta Bratislava è riuscito a far pubblicare questo documento sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Armenia sarà stato un interstizio non so attraverso quali vie pubblicando quel documento chiaramente si pongono delle premesse però andare avanti col l'utilizzazione dell'esercito armeno
Per poi con certe conseguenze che tutti già vediamo sotto gli occhi allora io segnalo questo tipo di progettazione come iniziativa che dal punto di vista so che condiviso a tanti deve caratterizzare sempre di più il movimento pacifista cioè osare sul piano politico con idee nuove con progetti nuovi e credo che il futuro del movimento pacifista sia certamente quello di andare avanti sul terreno strettamente umanitario
Ma sì anche soprattutto quello di collocare questa azione umanitaria all'interno di una strategia politica fortemente internazionalistica i due grandi obiettivi
L'Europa dei popoli nel segno della democrazia all'ONU dei popoli nel segno della democrazia e movimento pacifista deve contrapporre al progetto di ordine mondiale
Che tutti conosciamo il proprio progetto di assetto delle relazioni internazionali
Perché e troppo semplice che siccome quello è brutto non parliamo affatto di ordine mondiale eh no dobbiamo parlare di ordine mondiale facendo riferimento ai nostri principi ai nostri valori e sulla base di quelli declinare le implicazioni politiche istituzionali grazie
Va fatta bene no no che invita venire a parlare dell'Arce nazionale si prepari Vincenzo tarda
Io intervengo essenzialmente per portare a una testimonianza di un viaggio sono tornato ieri dalla Jugoslavia dal Belgrado la subordinazione per dare un brevemente un piccolo panorama di come si sta vivendo lì la situazione in questi ultimi giorni
Diciamo la vita sotto le sanzioni
E i pericoli che i problemi che si sentono di più
Credo credo che ho incontrato insieme ad altri pacifisti europei un pochino tutte le forze e i movimenti le associazioni che sono impegnate
E ho trovato una
Diciamo
Un atteggiamento duplice da un lato ovviamente la preoccupazione molto forte per quello che le sta venendo in in Bosnia Erzegovina
Una preoccupazione per quello che può avvenire nel dopo elezioni
Ma anche e fosse credo per la prima volta
Una
Costituirsi di una vera volontà politica per lottare contro il regime di Milosevic
Per uscirne non da destra ovviamente ma su una posizione su una linea di dialogo e di pace
E quindi ho visto che c'è un rilancio vero di forze sia politiche sia di movimento sia di associazioni
Che sono due decise a portare a compimento questa questa lotta
E a costruire diciamo una un sistema di relazioni nella ex Jugoslavia
Fondato sui diritti umani sul sulle leggi internazionali
Cioè su quel minimo di giustizia che credibile che si che ci sia in questa in questa situazione così incasinato nei Balcani
Questo effetto sicuramente del manifestazione molto grossa che c'è stata come sapete a Belgrado
Manifestazione che ha avuto una dinamica che io mi riporto molto brevemente perché è interessante questo punto di vista c'è una manifestazione che è nata da a partire da poche centinaia di persone che portavano uno striscione nero fatto a sua volta diverse bandiere nere in lino ovviamente in segno di lutto con moltissimi nomi di quanti sono caduti e sono morte manterrà questa disgraziata guerra
A cui via via si è aggiunto ci sono giunti sì a cui via via si sono aggiunti si sono aggiunti i cittadini il solo in parte organizzate da questo Vuk Draskovic c'è
Che tra l'altro sta subendo insieme alla sua formazione partito per la per la rinascita serba
Una forte evoluzione
Non forte evoluzione per lo meno Cognigni senso antiguerra
Ora diciamo questa manifestazione ha avuto una l'esito Nestor se volete essenzialmente psicologico di sbloccare un senso di impotenza un senso di sconfitta
Che era molto forte ha mobilitato intellighenzia e
Forze
Di quel Paese forse anche produttive la tecnocrazia quel po'di avesse mettiamoci cinquantasei virgolette capitalismo insomma no vigente in imprenditorialità che è interessata a uscire da questa situazione senza senza sbocco perché
Sono interessati a costruire una un Paese il loro che ritorni una vita normale a una vita progredita e decente
C'è una grande però c'è però una grande preoccupazione sulla questione dall'intervento militare
Io questo questo non lo sottovaluterei nella psicologia e anche nel senso comune che ho sentito
La gente ha paura di cose tipo Baghdad
Ha una grande paura di questo anche perché
Vicino a Belgrado c'è una grossa fabbrica di Fox senno gli ambientalisti mi presenti ne sanno più di me
Che è una specie di niente insomma questo posto questa fabbrica viene viene definita la Bhopal dei Balcani
Ed è stato calcolato vi riporto delle cose dette da persone assolutamente competenti quindi non faccio nessuna catastrofico ragionamento così astratto
Che basterebbe una sola bomba che cadesse in uno di questi punti nevralgici di questa fabbrica per causare non centinaia ma decine di migliaia di morti
Uno di questi scienziati con cui ho parlato mi ha detto che se ci fossero dei venti mi ha spiegato quali è un po'complicato riceve
Che ha che porta se portassero questa nube dentro la città ci potrebbero essere anche duecento mila morti
Ovviamente
Ovviamente questa è una preoccupazione
Ovvia insomma
E i precedenti ci sono stati il bombardamento di Baghdad e quindi non si tratta di una cosa campata per aria ma di una preoccupazione che abbia delle basi assolutamente assolutamente realistiche
L'altra questione riguarda le sanzioni su cui tra i pacifisti movimento democratico serbo
C'è una grossa discussione
E che mi pare sia arrivata più o meno a questa conclusione
Che
Le sanzioni vanno fatte in modo da non punire il popolo serbo che ha dimostrato di avere diciamo di avere d'opinioni anche molto diverso da quello di propri governanti va ha bloccato in tutti i modi il commercio di armi e va bloccato verso tutte le parti in causa
E poi se è giusto che vengano fatte sanzioni ovviamente questa gente contro Milosevic
Se è giusto che vengono fatte sanzioni queste sanzioni devono prevedere non soltanto appunto le sanzioni rivolte allo stop alla Serbia ma anche verso le parti in causa che sono responsabili corresponsabili in parte responsabili di difficile assegnare le prese parte dalla torta della responsabilità
Per esempio è stato fatto notare da tutti
Il fatto che ci sono delle forze armate croate siano esse regolari riconosciute irregolari quello che ma fatto sta che ci sono e non sono capi che non è che si mantengono da sole insomma anche se fossero irregolari
Nella Bosnia Erzegovina in una misura pari a trenta mila unità che non è una cosa da poco
Lo queste forze sono intenzionati a andare avanti alla fine di di di giugno ci sarà un'altra grande manifesteranno è una una la convocazione di una nuova manifestazione io mi auguro vivamente che siano solo grande ma immensa
E c'è la determinazione a vera insomma non andare avanti su questa strada pericolo della dell'allargamento del peso politico di se Viselli questa formazione ultranazionalista che ha raggiunto quasi il trenta per cento
è un pericolo veramente notevole anche per l'incolumità fisica dei nostri amici
Fratelli compagni chiamiamoli come Patricia capi si ricordi che stiamo parlando insomma lì in in in Serbia perché
Perché i pacifisti vengono qualificati come traditori della patria
Soprattutto dopo le sanzioni sono gli agenti del nemico la serratura ovviamente lo sta riportando mio opinioni ma quelle di di queste formazioni
Specialmente dopo le sanzioni sono parte cioè gli agenti interni di un complotto internazionale contro la Serbia
E le sanzioni m'è stato detto da diverso e credo che sia fondato questo a occhio nudo insomma
Sono state decise in un momento inopportuno perché essendo state decise in vista del cioè rivolte alle elezioni che avvenivano elezioni che avevano tutti i limiti che sappiamo i fatti nostri diciamo
A me sì sì non c'erano non hanno partecipato a queste elezioni
Hanno indotto molta gente gente comune a una specie di insetto tra nero e bianco ossa i patriota e allora voti
Magari anche contro Milosevic perché molti hanno dato contro Milosevic mica tutti hanno dato per Milosevic pericolo per gli ultra destra o per gli ultra nazionalisti
O altrimenti ti schieri in qualche modo di un atteggiamento antipatriottico adesso
Naturalmente uso queste espressioni prendendo dal loro vocabolario ma non bisogna sottovalutare credo che nessuno di noi sottovaluti la parola patriottismo in un paese balcanico durante una guerra
Penso che sarebbe semplicemente folle e non cogliere il l'importanza di questa parola chiave di questo valore tale per loro per forse per altri non lo è ma fatto sta che una forza materiali in campo politica
Quindi io mi sono formato questa questo opinione che fino adesso vi ho riportato mi permetto di dire un paio di cose invece qui persona dice
Che l'appoggio i pacifisti serve in questo momento assolutamente cruciale
Ove questo non non non sta ovviamente in contraddizione con l'aiuto umanitario questo specioso fuori di fuori discussione ma volevo semplicemente evidenziare questa specifica questione
Che è una questione mi rendo conto anche di carattere di scelta politica che alcuni possono approvare altri no questa mattina diciamo la libera scelta di tutti noi ma lì si sia aperta finalmente una partita una dialettica molto forte
Tra le autorità del del diciamo legali del paese e correnti d'opinioni formazioni siano essi civiche siano essi di associazioni sale sui movimenti eccetera eccetera che stanno contro battendo
Colpo su colpo speriamo che sia il più possibile in modo pacifico
Anche se non è detto che sarà così per sempre perché i rischi
Dicevo prima che corrono questi questi nostri amici stanno diventando davvero davvero molto molto seria
Solo brevemente un paio di altre informazioni e cioè
Mi sembra che sia molto importante per questi per queste forze questi movimenti
Di sentire che c'è qualcuno che rompe l'isolamento quando siamo andati il due di febbraio con il charter famoso impresa un po'stramba
Quella cosa ha avuto un una una siamo andati da Roma a Belgrado ma per quelli che non lo sanno insomma con un charter
C'era l'energia all'embargo abbiamo fatto iniziativa chiamati con abbiamo fatto l'iniziativa di discussione con con quei belgradesi e siamo andati la sera con le candeline a fare una veglia davanti alla al parlamento serbo quinto una evidente insieme con il pollice
Il fatto di di di non sentirsi isolati al mondo ha un valore politico e psicologico devastante mente positivo
E questo questo da un lato per Isabel ma è importante che vengano nonostante tutto ostinatamente remiamo contro corrente facciamo quello che volete
Ma creare dei momenti di comunicazione tra le diverse tra chiamiamo lette mie non mi piace neanche sta espressione comunque non so più come si ci si esprime in questo mondo ormai ove questa roba qua
Per esempio a Subotica stanno mettendo in piedi
Un una scuola per i bambini che sono anche i profughi l'avete dei programmi Progetto c'è dentro la cartellina
Stanno mettendo in piedi un centro per la risoluzione pacifica dei conflitti tra dove partecipano intellettuali specialisti movimenti di tutte quante le varie repubbliche della della ex Jugoslavia
Ed è decisivo che tutte le cose che vengono fatte secondo me venga fatta mettendo insieme gente diversa
Rompendo questi muri che si stanno alzando non soltanto lo dico soltanto per fare una cosa così da buoni sentimenti ma perché credo che siano queste te la tenuta su questo è una cosa impormi importantissima per il futuro un grande investimento sul futuro io penso l'ultima cosa riguarda la possibilità di un'espansione del conflitto
Su questo devo dire che persone molto qualificate di questi movimenti che hanno previsto sfortunatamente non sono Cassandra ma semplicemente persone che hanno presente le dinamiche i processi sono in atto lì
Sono
Sfortunatamente persuase
Che la spirale andrà avanti
Che il problema del Kosovo se si apre sul serio
Rischia di rischia di essere sembrano Paul Paul quasi Dorotea di queste espressioni non so come altro dirlo però scusate ma diciamo credo molti di noi sono inadeguati io per primo a un linguaggio adeguato questo tipo di di situazione insomma
Il rischio che il i che il Kosovo diventi un gigantesca polveriera per un'area che va dalla dall'Albania fino alla Bulgaria e ovviamente la Grecia
Non so se è qua fosse alcuni di voi non so cioè tutti voi avete letto quel quelle consuete evitando si leggono sui giornali del mille e cento ufficiali greci sono pronti a riprendere le armi sulla questione macedone cosa che
Pazzesca chi avrebbe mai pensato una roba di questo genere non lo so io no di sicuro
E se sia e se salta in aria la la dal la polveriera del Kosovo finisco subito davvero il rischio molto molto reale è che ci sia un coinvolgimento travolgente di e inarrestabile di altre
Di altri Paesi e di altre forze armate
Penso che bisogna andare in estate lì in molte delegazioni e penso che è una cosa tipo Time for Peace verso sarebbe sarebbe da farsi non so come le scuse discuteremo io lancio lì la cosa perché è una cosa che ci hanno che mi hanno detto in questi giorni
I pensate qualcosa in estate pensate qualcosa in in in Italia la quota di della Carovana della Pace anche se per molti non è stata semplicemente una lunga tirata faticosissima avuto però grandi risultati
è stato con comunque ha lasciato il segno tra l'altro proprio a alla alla frontiera hanno trovato è uno che c'è gente Sarajevo che si ricordava che si ricordava
Della della carovana con grande affetto come una delle ultime cose che si erano fatte
Tra gente perbene insomma e penso che ci sono ancora le possibilità e questa determinazione l'ultima che ho sentito appunto lì Menin nere da in qualche modo le prove per per pensare che le energie per affrontare questa cosa nonostante tutta questa tendenza terrificante c'è
E penso che beh insomma lavoro sarà finte molto complicato molto difficile però vedo anche delle risorse vere per combattere questa non stanno lotta non violenta grazie
La tara Da Rin senza barba si prepari Roberto Cuillo
Dunque
Non elenco le le iniziative che esso l'ultima mentre il movimento della pace
A Rovereto nel Trentino ha messo in atto per contrastare nell'opinione pubblica l'idea che il movimento della pace era ormai congelato questa situazione
Quindi ci siamo mossi è ultimamente partendo da Trento a Rovereto abbiamo anche fatto alcune fiaccolate dove però non abbiamo avuto un una risposta notevoli di di pubblico questo dobbiamo dire
Allora vado al nodo essenziale del del mio intervento che voleva essere questo
Dunque noi siamo qui oggi per rispondere appunto all'opinione pubblica che il movimento della pace fa qualcosa
Per questa situazione
In maniera proporzionale possibilmente a come il movimento della pace prima del Golfo si era mosso perché io penso che l'opinione pubblica la gente semplice e si chiede come mai
Questo non sia avvenuto
E di questo dobbiamo dare atto quindi non per fare in discorsi negativo io credo comunque che il mo'il movimento della pace debba essere molto progettuali in questo e e in zona noi abbiamo quindi costituito un'aggregazione di associazioni
Con una convenzione attualmente arriveremo convenzione a livello comunale per potere avere un Centro di educazione permanente la pace se il movimento della pace a progetti oltre a questi interventi tappabuchi perché se noi seguiremo solo i conflitti e non avremo qualcosa da dire
In particolare alla cultura dominante
Ecco credo che il movimento della pace rischi solo di essere chiamato ad ogni vivo ad ogni conflitto anche questo ma non solo questo
Il nostro progetto Rovereto è stato quello di puntare soprattutto a livello nazionale anche alla convocazione a costituzione di una Rete degli organismi dell'educazione alla pace a Rovereto nel Trentino è nata quindi la Rete per l'educazione alla pace conto quaranta gruppi a livello nazionale che si sono mobilitati per quest'aspetto
Richiamo questo aspetto perché penso che questo tipo di lavoro a progetto riguardi soprattutto il nostro cambiamento culturale
Non solo più una Contri in formazione ma anche aspetti relazionali e modalità di intervento diversi da quelli che noi abbiamo sempre fatto la gente chiede un tipo di cultura nuova e questo tipo di cultura può essere fatto solo se noi saremo in grado di cambiare rispetto a quello che ancora noi dentro di noi abbiamo della cultura della di guerra
La parola a Roberta quella della direzione nazionale del PDS si prepari Paola Bertante dalla deputata
Mi sembra che Raffaella nella sua introduzione
Ci abbia spiegato in modo particolarmente corretto
Il carattere gli obiettivi dell'iniziativa che oggi trova a dover fare cercatori d'acquisto a doversi misurare il movimento della pace e mi sembra che abbia anche dato una risposta
Giusta esatta precisa ha una strana discussione che c'è stata sulla stampa e nei mezzi di comunicazione di massa in questi giorni
Distrae dal chiamo strano discussione perché stava discussione che invece di chiedersi cosa fare
Per risolvere il conflitto jugoslavo si chiedeva un po'dove il movimento della pace con non solo manifestare una certa disinformazione come è già stato sottolineato ma anche come dire rinunciando un po'a costruire un percorso un'iniziativa politica coerente nei confronti del grande problema che abbiamo di fronte che quella soluzione politica del conflitto jugoslavo ma io mi preoccupo mi preoccuperei di più però non tanto e non solo di chi magari in buona fede magari con sofferenza
Chiede al movimento della pace di o l'opinione che attraverso il movimento della pace l'opinione pubblica democratica di intervenire e di costruire una propria iniziativa oppure obbligazioni di massa
Mi preoccuperei ancora di più invece di quei di coloro tra quei medio o logiche o opinion maker e che si annidano in tanta parte della stampe trovino pubblica italiana
Che chiedono invece al movimento della pace non tanto di intervenire ma di schierarsi questa vicenda perché la storia mi pare che si rivela sempre Eva
Se la prima volta in tragedia salva la seconda volta sempre in farsa comunque poco serio che gli stessi che qualche anno fa
Accusava del movimento della pace di essere unilaterale o comunque di agire a senso unico chiedono in questa fase al movimento della pace di essere unilaterali di agire a senso unico
Però mi pare che l'impostazione che è stata data per l'introduzione di questa mattina abbia corretto e messo i puntini sulle i. rispetto a questa vicenda a dispetto al fatto che oggi il nodo non è quello di schierarsi dipinse cimentarsi di rinchiudersi in granitiche certezze di fronte alla complessità e al dramma di questa vicenda cioè di stabilire in modo netto il confine farebbe del male
E che quindi questo confine tra bene e male non può essere come qualcuno pensa di proporre tra serbi e croati dentro la vicenda
Ma deve essere ristabilito dall'iniziativa popolare di massa tra la pace e la guerra e nel perseguire eccetto a chi persegue l'obiettivo di una soluzione politica e negoziata
Della vicenda jugoslava e di chi presepe invece l'obiettivo in Jugoslavia della omogeneità etica degli Stati cubiti o che viene perseguito solamente attraverso la guerra e la violenza
Si è parlato molto di responsabilità perché si è arrivati a questo perché si arriva da tale barbarie oggi Jugoslavia le responsabilità sono diverse tutti le conosciamo
Io non credo che basti appellarsi alle categorie dell'imperialismo per spiegare quello che è successo e forse sarebbe troppo semplice rifugiarsi in questa categoria tutto sarebbe più a posto è tutto andrebbe nelle proprie caselle a questo punto certo ci sono volontà di egemonia volontà di potenza ma credo che noi dobbiamo ricordare le responsabilità delle classi dirigenti anche le repubbliche jugoslave
Perché sono convinto che Milosevic in qualche maniera anche speculare a Tudjman nella esaltazione di un certo tipo di nazionalismo di omogeneità etnica
Non bisogna dimenticare del responsabile della Comunità europea che all'inizio dalla vicenda jugoslava si ostinava
A perseguire l'obiettivo da Rifondazione della Jugoslavia quando tutti avevamo si serata chiaro a tutti col ma la Jugoslavia poter coesistere e che poi abbandono questo obiettivo si è affrettata a riconoscere delle pubbliche
P Slovenia Croazia senza vincolare questo negoziato a un costringe i dirigenti e quelle pubbliche intorno a un tavolo lo possiamo di pace per una contrattazione così comodo dobbiamo dimenticare ritardi delle Nazioni Unite questo che all'inizio della vicenda jugoslava
Sì scherma Avano da un proprio intervento rispetto a questa iniziativa dicendo che era una questione interno ad uno Stato e che poi finalmente hanno capito po'ritardo sicuramente che quelle invece era un conflitto nuove poteva portare a un'escalation internazionale della vicenda della vicenda interno oggi io credo che legacy onde hanno la possibilità
Non di come dire dietro la propria legittimità fare un'operazione di polizia militare perché questo sarebbe deleterie porterebbe all'escalation internazionale il conflitto e non risolverebbe le radici di conflitti che sono oggi della Yukos la lettera di pubblico sulla ma la possibilità agli strumenti pacifici
Per imporre oggi una soluzione politica e negoziata la vicenda jugoslava e le sanzioni pur se appaiono oggi unilaterali ma le sanzioni Fossa una strada oggi per imporre per imporre tale tale soluzione
Io io credo che lo dobbiamo anche tener presente un elemento di riflessione adoperato di responsabilità internazionali
Io ritengo che e per questo non basta dicevo prima la categoria l'imperialismo che spiega tutto ciò
Che dobbiamo essere consapevoli come movimento per la pace che noi siamo anche dobbiamo essere portatori di monocultura politica della coscienza delle relazioni internazionali dei nuovi rapporti tra i popoli tra gli Stati
Perché dietro questi ritardi secondo me non cessò solamente volontà di egemonia di dominio da parte dei governi della comunità internazionale c'è anche una incapacità a comprendere quanto di nuovo e di complesso e di grave di violento anche ci viene consegnato dalla caduta del muro di Berlino ho difficoltà a comprendere le complessità che c'erano che erano celate dietro quel muro e che oggi quel qui il crollo di quel muro ha fatto venire alla luce noi come Partito Democratico della Sinistra siamo stati impegnati e ci impegniamo a livello diplomatico d'iniziativa politica immediata depresse perseguire tenacemente l'obiettivo di una soluzione politica e negoziata della visione di un programma che si baserà su tutto e principi il rispetto delle minoranze etniche nazionali religiosi il principio di stati multireligiosa e multietnici
Nella ex Jugoslavia il riconoscimento dei confini attuali la rinuncia adatti unilaterali di forza da parte dei governi delle pubbliche jugoslave e questi principi non hanno nessun seguito senza un'idea un'iniziativa della diplomazia dei popoli senza cioè una Rete
Di volontà e di cultura politica di Pacitti iniziativa di imposizione della pace tra le due coste dell'Adriatico che imponga la che imponga ai governi la strada le trattative e del negoziato abbiamo tracciato stiamo lanciando come PDS la campagna Stop war
Ferma la guerra aiuto la pace che si incentra soprattutto su questi obiettivi l'aiuti ai campi profughi e cioè il gemellaggio tra il nostro organizzazioni di partito e alcuni campi profughi
Della repubblica la ex Jugoslavia con ali di libellula lì direttamente nei campi profughi
L'accoglimento in alcune città e regioni del nostro Paese iniziativa di massa del nostro partito che possa sensibilizzare l'intera opinione pubblica democratica italiana su questa vicenda in questi giorni i nostri consiglieri comunali regionali dei Comuni delle Regioni
Stanno settori fa raccogliere i consigli comunali ordine del giorno che dimostrino che in Italia è possibile accoglierebbe in più dei soli mille settecento profughi accolti fino adesso al governo italiano dalla ex Jugoslavia
No alla Paolo Bertazzo eurodeputata si prepari poi Bruna francesi
Voglio essere velocissimo vista l'ora quindi molto telegraficamente vorrei parlare proprio di due cose che si possono fare
Sono stati portati all'attenzione progetti impegni molto importanti però è già stato detto ricordo l'intervento di Franco Codega
Non dimentichiamo che il movimento della pace nel suo complesso rischia di trovarsi agli incroci della storia
In ritardo arrancando andando a tamponare il ritardo appunto problemi situazioni già presenti è un problema che va affrontato
In particolare credo che vada porto e veniva indicato professor Papisca anche il modo come potersi muovere la necessità del confronto serio rispetto agli spazi che nelle istituzioni sono presenti e percorribili dai nuovi Statuti dei Comuni alla Regione al Parlamento
In parlamento abbiamo questa possibilità anche questo è già stato ricordato
Di utilizzare democrazia è partecipazione
Che configura un'area e una presenza in Parlamento significativa io credo francamente da verificare perché tutti i cento e ventuno parlamentari che hanno sottoscritto democrazia e partecipazione
Non è vero forse che siano davvero convinti e disponibile impegnarsi sui temi della pace anche perché molti hanno firmato solo parzialmente questi impegni e magari a volte anche quelli meno impegnativi
Comunque credo che le condizioni possono esserci per creare una presenza in Parlamento che finalmente si coordini rispetto agli impegni presi
E che porti avanti alcuni obiettivi molto concreti di impegno
Del nostro governo del Parlamento del governo sulle questioni della pace sappiamo e non entro nel merito che avremo tra poco di fronte scadenze molto importanti su cui andare a riflettere tra cui appunto il nuovo modello di difesa
Questa è una strada che va perseguita va in continuata vanno creati gli strumenti perché possano diventare operativa compreso
Quell'Osservatorio parlamentare che stava alla base della proposta di democrazia e partecipazione che credo sia assolutamente necessario realizzare
Poi il secondo punto molto concreto credo che una delle urgenze che abbiamo di fronte proprio qua nel nostro Veneto nelle nostre province si è proprio quella degli obiettori o chiamiamoli disertori o come volete che appunto rifiutando il servizio militare rifiutando la logica della guerra sono venuti sono scappati qua da noi
Un'azione concreta e anche immediata e molto possibile e necessaria anche in Parlamento e comunque sul governo però è altrettanto necessario che siamo messi in condizione di sapere chi sono e dove sono perché i casi che ci sono stati segnalati su cui siamo intervenire intervenuti sono ancora estremamente poche me risulta solo due francamente quindi la dove siamo presenti laddove sappiamo che ci sono questi ragazzi questi giovani fatecelo sapere noi penso no possiamo assumerci l'impegno di portare avanti la questione perché il governo si esca allo scoperto e i dia il riconoscimento appunto che è stato richiesto perché non siano costretti ad essere allontanati dal nostro Paese grazie
Bene da padrona Francis se preparata con Aziz
Io non lo so quanti siano essi siano molti i Comuni e le Province che come ha detto prima il professor Papisca hanno accolto dei loro statuti principi di pace e di solidarietà
Come il consigliere provinciale di Padova posso dire che abbiamo avuto tantissime difficoltà nel fare includere nello Statuto la nostra provincia questi principi
E e e la Provvidenza e se aiutato perché crede la provvidenza perché qualcosa c'è entrato lui tantissime cose proprio anche quelle che il centro proprio Papisca ci aveva raccomandato di fare include non sono entrate allora
Questi principi laddove ci sono e per fortuna
Da qualche parte ci sono fanno attuati devono essere calati sulle iniziative concrete devono essere verificati
Perché altrimenti è troppo facile scrivere le cose farsi belli sono importanti certo ma poi non tradurle in realtà vogliamo vedere in quei Comuni dove la il principio della pace e della non violenza e ha colto lo stallo come si trattano ad esempio gli obiettori di coscienza
Quali attività di promozione di accoglienza per i profughi che per queste iniziative che vengono quotidianamente alimentati dal movimento della pace allora io dico
Ho l'obbligo di fare una precisazione un po'fastidiosa quello che ha detto prima l'assessore provinciale
Va precisato che la presenza quella era una presenza ufficiale del consiglio provinciale di Padova
Che accogliendo una mozione del gruppo Verde al quale appartengo e accolta all'unanimità tutti i gruppi politici ha incaricato una rappresentanza ufficiale di essere qui
Per portare la solidarietà e l'appoggio e la condivisione totale della comunità provinciale padovana questa manifestazione
Rendendosi disponibile anche a un intervento finanziario per le iniziative che queste assemblee intendesse assume quindi questa è una precisazione che andava fatta
E poi rispetto ai cinquanta milioni dati alla carica sono sciocchi dalla Giunta provinciale
Va sottolineato che quell'erogazione è frutto di una iniziativa consiliare ancora una volta in particolare una mozione presentata dal gruppo PCP DS e appoggiata da noi e tutti gli altri gruppi
Inizialmente rifiutata dalla maggioranza di governo e poi raccolta dall'incalzare degli avvenimenti benissimo ci sono stati però io voglio anche ricordare un'altra nostra iniziativa
Il gruppo Verde l'anno scorso pur dissentendo dalla maggior parte delle poste di bilancio ha proposto questa cosa l'amministrazione provinciale se voi inserite
Una cifra in bilancio
Per la pace e la solidarietà internazionali se istituite un Assessorato per la pace e la solita internazionali e un Regolamento che gestisce questi fondi d'accordo tra i gruppi consiliari e l'associazione di solidarietà e pacifiste noi voteremo a favore del bilancio
Questa nostra proposta è stata rifiutata da questa maggioranza che si mette i fiori all'occhiello chiudo qui la polemica perché è necessario costruire noi riproporremo di nuovo questa proposta
è una proposta che io formalmente faccio a tutti i consiglieri comunali e provinciali d'Italia
E partiremo con una campagna in questo senso affinché in tutti i bilanci comunali e provinciali sia inserita una quota pari all'uno per cento
Dell'intero bilancio per iniziative a favore della pace e della solidarietà internazionali queste amministrativa che annuncia ufficialmente oggi io spero che attecchisca spero che tra l'altro comincia ad attecchire proprio in questo Comune di Padova che sta faticosamente cercando di darsi una Giunta e questo sarà anche un banco di prova per le reali buone vere intenzioni di tante forze politiche che spesso e volentieri parlano bene e razzolano male
Renato Kovaci sapere comunicare Stanca presidente Acea tra Italia e questo io sarò molto breve anche perché ho portato un documento
Che ho già depositato all'inizio della Consulta per la pace di Alessandria egli grosso modo c'è
Come ci si muove in Alessandria però la mia voleva essere un po'una una testimonianza
Non tanto come amministratore del Comune di Alessandria ma in quanto ex profugo della Jugoslavia
Oggi si parla di profughi nel momento che si parla e si vede io ritorna indietro con gli anni quando mi ricordo a sei anni
Avevo già iniziato ad essere sballottato col mio fagottino a destra a sinistra perché vengo dalla Jugoslavia del dall'Istria
E allora c'è stato quell'esodo dei trecento mila e certe cose che oggi la popolazione jugoslava era vive io avevo già vissute proprio per questo che in Alessandria comune di Alessandria dove alla presenza di mire famiglie provenienti
Dalla dal Marsiglia dall'Istria da altre città si son fatti carichi proprio di aiutare tutte le popolazioni della ex Jugoslavia
Senza andare a vedere chi è croato chi è serbo come Comune siamo gemellati con la città di Carlo Vanzina una città che per quaranta per cento e serba
E il sessanta per cento e colorata e come Comune abbiamo voluto aiutare quella città aiutare tutta la popolazione che sta soffrendo
Mentre dicevo per quanto riguarda questo gruppo di Mila e famiglie provenienti dalla Jugoslavia
Tre anni fa avevamo costituito questa associazione Italia Jugoslavia cercando di fare dei corsi e cercando di rimanere attaccati con la Jugoslavia soprattutto perché vogliamo con connessa a collaborare perché abbiamo ancora tutti i nostri parenti che sono in Jugoslavia in Alessandria abbiamo un po'di caos nel senso che abbiamo parecchie famiglie proprio perché abbiamo tutti parenti da che sono giunti dalla Jugoslavia in Alessandria e come associazione ci stiamo muovendo cercando di collocarli però la grossa difficoltà che abbiamo sono quei ragazzi
Che vengono via dalla Jugoslavia perché non vogliono abbracciare il fucile ne abbiamo parecchi purtroppo siamo anche come il Governo italiano è carente nel senso che non c'è nessuna legge che li tuteli qua in Italia o per lo meno che gli dia la possibilità comunque di mantenersi c'è una legge che è uscita i primi di gennaio quella che riconosce agli ex italiani dà la possibilità di andare a lavorare ed essere in regola mentre per gli altri questo non è possibile noi abbiamo con questa legge addirittura dei drammi di famiglie che la moglie è riconosciuta italiana mentre il marito
Non è riconosciuto mentre il marito potrebbe andare a lavorare
Può andare lavorasse una moglie però poi infetti
Coi figli non può andare allora anche questa cosa qui non abbiamo chiesto incontro che ho avuto come associazione Italia Jugoslavia un incontro col ministro Bondi Vertova abbiamo chiesto di verificare questa legge perché ci sembra una legge un po'ingiusta nel senso che quelle famiglie che vengono poi io ritengo che abbiano paura hanno bisogno di potersi mantenere loro ecco senza dove elemosinare o prendere dei soldi
Vogliono dimostrare che se c'è lo spazio in questo Paese sapendo anche che c'è anche della disoccupazione ma se c'è quel minimo di spazio loro vorrebbero occupammo per mantenersi qua oggi però per poter ritornare domani nella loro terra
Io dico solo e finisco non facciamo lo sbaglio di tenere qui
I cittadini jugoslavi ma lo dico con il cuore nel senso che
Se vogliono stare qui possono rimanere però per l'esperienza che abbiamo avuto come mila famiglie in Alessandria dove all'inizio oggi mi trovo fa l'amministratore ma mi ricordo
Mia madre mio padre trentacinque anni fa io stesso eravamo emarginati dalla gente abbiamo lungamente faticato per poterci inserire nella città di Alessandria
Dobbiamo dire che ci abbia messo vent'anni per poter ridistribuiti oggi in questo territorio proprio perché c'avevano collocato tutti quanti insieme allora cerchiamo di non fare questi sbagli lo dico io perché l'ho vissuto ma penso che lo possono dire
Tutti gli istriani e dalmati che sono qui in Italia
E voglio anche sottolineare perché con rabbia e si dice che Trieste non vuole ospitare le famiglie jugoslavi io dico che è una bugia soprattutto per noi che veniamo da quei posti siamo ben lieti di poter aiutare
Le persone che come noi avevamo più ha avuto bisogno allora loro hanno bisogno oggi grazie
La parola Mimmo Pinto
Io non son venuto qua non so se taceva fermamente della pace per ogni volta che c'era da andare a portare anche il contributo individuale
Sul fatto che a Gerusalemme con la carovana
Nell'ex Jugoslavia penso di appartenere
Ad un movimento che è un insieme di persone di uomini e donne che cercano di tentano di essere un po'agende di pace
E devo dire che
No forse provi un po'così questa mia presenza non mi sono sentito offeso da
Attacchi
Sui giornali o di uomini politici europei configurate servono voglio fare l'avvocato di Veltroni per l'amor di Dio
A
Non penso che ci sia un atteggiamento di chi
Se rivolto diciamo ai pacifisti per dire ma egli siede dov'è stato
Non ci sono gli americani
Sete ammonimento l'assenso certo c'è anche qualcuno che lo fa ma
Penso che se è vero che la società civile crescere in questi anni nel nostro Paese
è anche vero che forse leggo form probabilmente invecchiando divento uno viene
Meno che si incassa di meno la leggo quasi un appello
A dire fate qualcosa e dateci una mano nel senso di riconoscere a questo movimento a queste persone un ruolo importante
Per destare attenzione nell'opinione pubblica nella società
E quindi come non mi preoccupa nemmeno essere
Che qualcuno mi faccia i conti di ognuno di noi li fa quotidianamente agli atti e perché non li dovrebbero fare anche ai pacifisti
Quindi e sarebbe un errore stare qui per dire vedete stiamo facendo il possibile come ci siamo io son convinto che stiamo facendo il possibile però mi chiedo valutarlo personalmente lo faccio se quello che stiamo facendo
Il possibile che stiamo facendo e ci soddisfano
Forse su questo il senso dell'incontro di oggi mettendo da parte un po'
Le farfalle posizione diritto che appartengono anche ad una liturgia per cui passiamo mentre molto tempo del nostro intervento per attaccare gli altre vice cioè
Mi interessa poco quindi io mi chiedo se stiamo facendo e possibile
Nel momento in cui si incontriamo per la io concordo molto dalla relazione di Raffaella ce in una situazione così difficile come quella
Così vicino a noi ma così lontana dove anche difficile disegnare un po'più che in altre esperienze le responsabilità
Partiamo parte a me non partiamo da una considerazione che è quella della solidarietà concreta innanzitutto ai profughi tutti
Facendo un primo atto di giustizia nel dire per lo meno fra chi scappa che costretto a scappare da chi viene cacciato o che viene uccisa non facciamo differenza
E questo può è una posizione giusto perché va in un mondo in cui ogni volta bisogna trovare quello più vicino schierarsi ora è una buona diciamo una cosa buona e giusta dire
Per lo meno non andiamo a lei acceca a fare differenza tra le persone che stanno vivendo il dramma del sta dentro
E in che modo ci vogliamo rapportare allora con atti concreti quindi noi come ha
Sì io ho finito i ministri
Ma potremmo alzarci però non lo sa abbiamo fame Valeria interrompo hanno chiamato in fatto di rispetto di regole del gioco decidiamo di ma ma
Lo facciamo con atti concreti
Organizzando cercando di organizzare volontari per i campi profughi no anche questo è un fatto che la mia associazione stiamo cercando di mettere in piedi
Stiamo cercando di capire se il caso meno se l'Arci l'Arci Nova le casse del popolo adottano prende in affido delle famiglie no si assume la responsabilità sarebbe un bel segnale che la società civile all'associazionismo
Ospita cento famiglie di profughi no
Anche questo è un fatto un fatto concreto però io penso e sono legato a questi piccoli passi a questi piccole atto se però non sia il caso con l'incontro di oggi
Non penso a fare il documento politico se non dedichiamo anche Bontempo per
Io personalmente ho fatto vero nove giorni in grande solitudine lo sciopero della fame accettato all'appello di Pannella senza senza sposare
Tutta l'impostazione di Marco Pannella però fatto nove giorni e mezzo di digiuno come testimonianza solitaria individuale
Se però non è il caso
Le discutendo di iniziative pass porta male
Di fare Gerusalemme a Belgrado in altre poste
Di non fare di organizzare questa Garavani in Italia interesserebbe molto che la politicità del movimento c'è destare attenzione politica venisse fuori
Io penso che forse se organizziamo anche un'iniziativa che parte in dieci città d'Italia si ricongiunge in dieci città facendo dibattiti facendo promuovendo incontri con la commissione parlamentare
Di vigilanza sulla RAI forse questa guerra la gente veniva di più l'altra perché
Era la tecnologia non lo so non ho le idee chiare però secondo me il movimento deve uscire fuori
Con tutta la sua politicità perché io personalmente da un uomo che sta tentando di fare azione di pace non sono al di là di quello che dice Veltroni al di là di quello che dicono non sono contento non mi soddisfa quello che sono riuscito a fare fino ad oggi
E partecipare ad una tre Assemblea di persone che mi danno le idee di essere abbastanza non contenta ma
Che cosa non voglio fare polemiche però vorrei aspetto anche oggi per capire per avere qualche
Ragione in più per capire come essere più contento nel fare l'azione che dobbiamo fare
Daria Minucci parlamentare
Son venuta qui proprio per dirvi la mia adesione alla vostra a questa iniziativa che poi di tutti noi dei tutti quei cittadini che sì vogliano in qualche modo portare avanti questo discorso di pace che va avanti disse
Ma mano che come dire il flusso delle persone che ci credono fortemente cresce ma mano che cresce in mezzo a noi una cultura di pace che ha una cultura che si fa nel nostro quotidiano laddove stiamo che la cultura dei piccoli precetti di pace la cultura delle solidarietà che si fanno crescere
In questo momento così difficile nella nostra storia non solo europea ma probabilmente anche del mondo in cui ci si frammenta si ritrovano piccole identità territoriali ci si si lotta l'un contro l'altro
E allora proprio in questo momento questa cultura di pace bene che cresca ma la mia adesione anche quanto appartenente alla Parlamento italiano e quindi e l'adesione al vostro appello per esserci in concreto in tutte le vostre proposte la dove sono nei vari momenti ecco per dichiarare vi questa disponibilità in tutti i punti che voi avete visto adesso in cui mi riconosco
Dalle quattordici e trenta si pensava di formare tre gruppi di lavoro di lavorare in gruppi di lavoro fino alle sedici e trenta
I tre gruppi di lavoro proposti
Sono un primo gruppo sulle questioni riguardanti l'ONU Europa l'Italia comunità internazionale di fronte alla guerra un secondo gruppo sulle questioni dell'informazione della sensibilizzazione
Ruolo del movimento pacifista a spedire eccetera il terzo gruppo sulle iniziative e i progetti le campagne di solidarietà
Dalle sedici e trenta riprendere i lavori in assemblea plenaria e conclude lì per le diciassette e trenta diciotto che è un orario che ci consentì consentirebbe a chi sta più lontano e necessità di ripartire di ritornare a casa di un'ora accettabile
Questo dovrebbe essere il gruppo la comunità internazionale di fronte alla guerra
Ieri il nulla riunione propedeutica delle associazioni che hanno promosso questa questa Assemblea
Si è detto che sebbene al centro dell'interesse di questa Assemblea fosse il problema di coordinare le iniziative e i progetti di pace e di solidarietà
E comunque non si poteva sfuggire a quello che è il nodo non soltanto per noi pacifisti ma credo per tutti
Di quanto sta avvenendo di perché avvenuto e dico me l'insieme delle i soggetti internazionali
Nostro stesso Governo le nostre stesse
Politiche estere di associazioni partiti
I sindacati si sono attrezzati rispetto a il conflitto nella ex Jugoslavia
Pur sapendo che questo poi anche il terreno dove si possono registrare delle visite divisioni anche profonde tra tra di noi riportando per alcuni versi anche tra di noi e le divisioni che giorno per giorno vediamo dall'altra parte del del confine
Il credo non si potesse evitare questa questa discussione ma
Questa discussione non deve perdere di vista almeno a mio parere il nucleo centrale del del del perché siamo qui
Certo non possiamo pensare ad un'iniziativa di solidarietà che non ha un contraltare anche di rivendicazione politica nei confronti del nostro governo o dei vari organismi internazionale
Ma abbiamo scelto venne organizzando questa iniziativa di mettere al centro e come appunto di di riferimento
Il cittadino i cittadini le persone che questa guerra non hanno voluto e che ne sono le le vittime e non gli equilibri di potere ed è stato una scelta che a mio parere deriva da tutte le esperienze del movimento pacifista di in questi anni ed alla stessa
Iniziativa dive di pacifista sulla guerra sulla guerra del Golfo
Perché solo questo è una posizione è vero veramente radi radicalmente
Pacifista che e non si schiera a secondo degli interessi di una parte o dell'altra ma pone al centro l'uomo o la donna e i rapporti
Tra tra le persone
Quindi questa cosa tutto
Prima di arrivare
E abbiamo anche scelto di non dargli un nome che poteva essere più più banale
L'Onno la c'è
L'Italia di fronte alla guerra perché appunto si sarebbe esclusivamente identificato una serie di organismi magari non tutti perché ve ne sono altri poi vi sono gli organismi della società civile ma invece di assumere comunque il concetto che anche la stessa
Lo stesso procuratore sette dove essere visto dal l'insieme della della comunità il termine non è molto felice ognuno li può dare la l'accezione che vuole ma
Il senso era
Ancora una volta di non legarsi ad un'unica a ad un'unica visione
Io voglio fare soltanto delle brevissime
Riflessioni giusto per vedere che sedusse su questo poi si apre il dibattito e vi chiedo scusa ma appunto faccio un po'a caldo piuttosto che all'interno di un
Ragionamento un po'più organico come doveva essere
Ma io credo questa cosa professor fondamentalmente l'intero nostro Paese tanto per fermarsi intanto ad un livello più il piccolo ha pensato e creduto
O ho voluto credere che la caduta del muro di Berlino aprisse un'epoca di pace
Io credo che la caduta del muro di Berlino abbia aperto un'epoca in cui col i governi riprendono a giocare con la guerra
No
E
In cui intere ceti dominanti sono irresponsabili rispetto a questo a questo elemento
Se volete ancora una non è una questione politica elevata e molto
E molto spontanea no però tutta la vicenda di questo ultimo anno e non voglio tornare
Allora al Golfo
Di fronte a
Ah commenta
I governi Lecce
L'ONU
Le stesse forze politiche nostre nazionali o anche grandi forze politiche critiche estere
Ho sta singoli stati si sono comportati di fronte ai le varie scelte
E si è fuori
Da una logica che comunque tende a ristabilire un equilibrio
Ma a mio parere punta anche a giocare nuove ipotesi di
Cioè a giocare nello scontro anche bellico per conquistare conquistare posizioni
Questo senza nessuna valenze valenza ideologica non c'è in nessuno delle scelte di nessuna in molte delle scelte che sono state fatte da te tra i vari organismi una valutazione di quello che succederà dopo
Ecco
Ora si potrebbe scendere nel
Nel particolare ma io credo anche perché non voglio parlare io non non mi sento trovato vorrei fare soltanto questa funzione di coordinatore ho visto che è arrivato proprio il candidato Mascia c'è la Lidia Campagnano
Ci sono altri di cui non conosco il nome che credo che comunque siano in grado di dare il loro contributo e quindi passo il microfono perché vuole segreti essere più brevi di me
Non perché
Non è che se non parliamo tutti siamo una quarantina Giorgio pertanto
Quello come che dice non so parlare non parlerò perché non so cosa dire poi parla mezz'ora spiegando perché vuol dire sempre di sì
No io apre quello che ha detto Michele De Martino ha dato molti spunti ti porta molte riflessioni qualcuna voglio mettermi anch'io e brevissima perché poi abbiamo delle persone ha fatto i nomi io come mi sentivo di magari sentire tutti i porti
Io penso una cosa che Maastricht
I segni qualche cosa visto che è stata bocciata
E visto che l'Europa non è così unita e visto che questa Uroš paiono voglio paragonare in questi giorni sto leggendo il libro di Nizza cronaca di settembre patto di Monaco e mi viene da pensare molto a quello che sta succedendo in e in questo momento mi viene da riflettere perché indubbiamente
Pronto
Indubbiamente
Se c'è da guerra e non lo stabile potrebbe esserci una gara molto più vasta domani in zone balcaniche
E abbiamo sentito questa mattina cosa sta pensando la Turchia cosa pensano che veccia che ci sono mille e cento militare che dicono siamo pronti a a riconquistare nostre terre
Allora io penso una cosa che l'Europa delle grossissime colpe dobbiamo dirlo a voce alta e non è per niente unità è molto divisa ed è divisa sugli interessi
Allora con ricadute dei muri che si son create le guerre tra capitalisti e fra realtà economica abbiamo visto come si è comportata
Ultimamente l'America visto che l'economia
Giapponese avanzava in un altro modo
E allora anche noi quando diciamo siamo al quinto posto siamo la quinta potenza usiamo la sesto che siamo nel gruppo del dolore do loro però stava andando male una guerra l'ha salvata
Allora vorrei che anche questo rimanesse fuori ancora questo discorso non ci sta venendo fuori perché quando Jugoslavia ha bussato ha alle porte d'Europa per via lembo vogliamo essere in lista anche noi
Per entrare come la Svizzera come l'Austria
E questi dovevano fare il punto dell'economia jugoslava della realtà jugoslava dei Paesi slavi hanno detto no e guarda caso sono subentrate immediatamente le divisioni è venuto fuori di Attali Chiodi è venuto fuori una politica tenuta in piedi da Tito però che si era anche consolidata direi abbiamo sentito questa mattina
Ormai di sposalizi i gruppi etnici uniti cittadine che erano in pace che lavoravano a livello culturale assieme eccetera allora io direi che la colpa è della Germania della Francia
E di questi Paesi ed è l'America che ha strizzato l'occhio destro invece immediatamente diventa italiano subito mi so visto prima invece Arun parte una perché perché l'America guardava a a certe zone che si produce grano la Pannonia altre zone
E e qua ci troviamo l'acrobazia favola alla alla Germania io ci credo purtroppo è brutto dirlo ma tra dieci anni potremmo avere la Grande Germania quel pericolo della Grande Germania
E loro ci pensano e io credo che la Croazia sia pronto a diventare territorio tedesco con l'aiuto dell'Austria magari questo non credo che sia fantapolitica riflettiamo e parliamone magari e io dico la borsa nera cortina faceva gola ai due pacche faceva gola altri
America e magari altri che stanno in Europa per spartirsi la
E allora noi crediamo che questi che si facevano guerra in questo momento fanno finta di farsi guerra ancora ma sono lì che combattono per la per la Bosnia Erzegovina perché perché in Bosnia sia il ferro perché c'è l'uranio
E si dice che ci sia anche loro ecco io non al riprende a Roma che ha io partirei per riflettere su queste cose e l'Italia ha grandissime colpe è indubbiamente allora a questo punto
Dobbiamo arrivare a fare a fare come cittadini dapprima pace mondiale
Ed essere quando i governi non si muovono muoverci noi indubbiamente la carovana
Che io ho in quei giorni avevamo riflettuto avevamo criticato quanto siamo serviti io dico che siamo serviti e mi viene da dire una cosa eravamo nel porto dico proprio perché e ci volevano fa poco caricare sopra dovevamo uscire
Qualcuno di noi diceva no dobbiamo rimanere parlare con la gente per la città
I Germani ramo vai erano dopo cinque giorni che avrebbero compilava ITA bombardato però appena siamo usciti dal porto dopo due ore bombardavano
Però se noi eravamo lì ponevamo noi dei dei problemi al mondo
Ma la mia era voleva c'è una specie di mozione d'ordine perché cioè modelli c'è un gruppo di lavoro io per lavorare prima di sapere qual è il prodotto finale da produrre il percorso la metodologia per arrivarci quindi volevo che cinesi qualche lume su cose dovevamo alla fine
Un documento una relazione delle proposte dei progetti cerco qualcosa di più definito in particolare io sento mi darai questo obiettivo
Come il gruppo che segue fremente nazionale c'è sento nell'aria due forse ci in triplice quel unificante della serietà del dialogo della Federazione del federalismo di tutto in questi termini che portano verso l'unificazione
E quella centripeta di temi di rispetto delle tre di rispetto delle diversità eccetera
Tutti i preconcetti che per la verità mi sono simpatici ambedue quindi io dichiaro la mia mio conflitto interiore e quindi credo che per me che fosse per tutti noi il problema anche perché abbiamo chi Papisca
Tracciare un percorso anche da proporre in sede internazionale di come privilegiare da un lato la democrazia che porta verso il rispetto delle Trinian's delle singole realtà addirittura scenari citiamo il Papa nel recente dimostrano secondo para dignità della persona umana
Dice che il singolo è un soggetto che nessuno può violare neonato individuo nel gruppo nella classe nello Stato e nemmeno la maggioranza
Quindi mette l'individuo come sia più intoccabile di fronte a tutti gli altri gruppi maggioranza compresa
Ecco e del massimo della della frantumazione non ha peraltro smentito da un'antica se dovessimo in questi termini
Dalla troverete la solidarietà dovrebbe unificare tutte individui che provano rispettati come singoli no ecco allora qual è il percorso in cui noi facciamo viaggiare la democrazia quando la democrazia che state Kendo decisamente nel mondo e pare che diventi il Governo ideale mondiale dopo lo dei vari muri caduti eccetera che porta rispetto fino all'individuo e quindi anche dei singoli e dei gruppi di lettini e ed il corso di coesione e di sintesi che deve essere un limite nazionali come l'ONU che poi lo realizza
Ecco qual è il percorso
Finora l'unità è stata mantenuta d'autorità da statiche comprimevano e c'era sempre qualcuno guida che teneva legati con forza o con autorità o con confini statali di tipo non è più in Colle
Singole individualità le democrazia Oliver Spadolini da Italia e tenevo lire anche dare spazio alle divaricazioni però secondo poi un meccanismo di federazione successivo che ricomponga L'Unità nomi assolutamente chiaro rivelò uno quale potrà rese noto Rita
Che lasci andare e recupera no queste forze che sono antagoniste e che peraltro Nemola sia devono congegnato insieme in modo da non comprime la Seicento troppe amare la dittatura
Da non lasciare andare troppo e anarchica d'altra parte occhiali qualifica
Ecco allora ecco volevo che fosse chiaro se questo è il Nord prendo una una ipotesi di lavoro del seguirebbero percorre trovare delle risposte in questi termini
A livello sopra nazionale per far convivere questo espansione della democrazia e delle etnie con l'esigenza di unità e anche di forza sovranazionali anche per i fini di mantenimento di pace perché qui tutti questi individualismi
Sono agricoli che poi scatenò come stato d'un attimo fa nell'oppida la guerra ecco però girato in il peeling rispetto ecco tutta una serie di coalizione io soprattutto passata mentale
Mi sembra che debba fare un un chiarimento
Mi sembrava scontato da quello che è stato detto stamattina in assemblea noi conosciamo con nessun documento
Quindi questo gruppo di lavoro relazionerà all'Assemblea
Plenaria no Manon stile nessun documento
Vogliamo capirci qualcosa di più
Questo il
Ed era tra l'altro la cosa di sospetto che la segreteria operativa che è scritto in moltissime delle schede
Dei per dei partecipanti vogliono capirsi ti è piaciuto un po'di più
Quindi
Anche le questioni che poneva adesso Cracco sono questioni il capire ma non finalizzata all'idea di avere un un documento finale c'era lui e questo ha minacciato
I due
Devo dire che ci sono sono Enzo Robotti faccio parte alla federazione ma parlo a titolo rigorosamente personale che sono sempre chiarito più ecco anche perché io vi chiedo scusa se quello che dirò non è è tutt'altro che ortodosso ma credo che sia bene parlarci chiaro spesse
Con questi chiari di luna
Io in linea di massima sono sempre abbastanza stupito di fronte al fatto che l'uomo nella vita odierna sia diviso in campo qui separati
Che ci sono delle ci sono delle specializzazioni c'è la politica ce la teologia ce la Psicologia c'era Sociologia se l'antropologia
Tutti campi dello scibile umano fra i quali noto sempre più una totale non dico divaricazione ma separatezza
Quando si viene ad affrontare un problema come quello della Jugoslavia e mi trovo di fronte a questo fatto per me abbastanza bizzarro
E cioè che del fenomeno essendo un fenomeno politico si vuole dare una spiegazione assolutamente di carattere politico
Quindi patria fare obietta giustamente cosa potete fare dare ospite una spiegazione di carattere botanico sarebbe forse un po'o assurdo io sono totalmente d'accordo con voi su questo punto però mi chiedo se veramente non sia il caso di accantonare queste note spiegazione della pena queste nostre pretese di spiegare sempre tutto il mondo dovere ovvero sia la storia umana
In chiave di illuminismo nazionalistico cioè trovando delle spiegazioni razionali per
Tutto
A mio parere il fenomeno jugoslavo
E la punta di un iceberg
Che noi ci vediamo attorno a parte che ci guardiamo attorno nella carta geografica ed esaminiamo tutti i paesi del mondo
Nel quale sono incorso lotte tribali o lotte Inter etniche si va dall'Angola al Mozambico al Sudan le famose guerre dimenticate in Sudan sì stando massacrando nel modo più osceno
Da decenni nessuno ne sa niente se no qua c'è una qualche vaga notizia poi le cose insomma una guerra di indimenticabili tutti se li mette in Afghanistan Papparella fosse finita continuano peggio di prima com'è ovvio armeni
A Zeri molta via Crimea The dato un'occhiata al al manifesto di oggi vi rendete conto di quello che accadrà in Lettonia da qua a
Poco tempo se ne sono una minoranza del quaranta per cento di Rousseau pani qua in Europa abbiamo riso Irlanda abbiamo gli scozzesi che vogliano staccarsi abbiamo i catalani la guerriglia basca gravate eh
E poi quando in Italia è stata poi Bossi sembra che l'humus un signore un po'cattivo il quale va be insomma e lo si demonizza immediatamente senza rendersi conto che fa parte di un discorso enormemente più vasto e no normalmente più
Enormemente più importante
E allora di fronte a tutto questo io sento attorno a me delle spiegazioni di carattere sempre politico cioè quelle grigie rivolse l'aria e la colpa e o sarebbe un po'della Germania un po'de l'Italie un po'della oltre a un possente decreti degli europei come come sei
Va bene io non dubito che queste spiegazioni armena anche anche loro una percentuale di verità perché qualcosa di feroce però non più di un residuale cinque dieci quindici per cento al massimo il punto di fondo diverso drammatico del quale noi forse non vogliamo renderci esattamente conto
E di carattere parere antropologico e psicologico
E cioè che l'uomo
Da quando acquistato la preminenza sui mammiferi e la cui stato essendo più aggressiva e più intelligente degli altri ha tranquillamente continuato su questa strada
Da allora fino ad oggi e non è che si fanno le guerre perché ci sono i fabbricanti di armi
Perché al tempo della Bibbia i fabbricanti di armi non è che fossero una corporation particolarmente qualificata però se voi vi leggete le Bibbie con attenzione una storia di massacri allucinante
Dall'inizio alla fine almeno i libri almeno certi libri quindi basta penetrazione all'asta se un ultimo articolo che purtroppo a casa si procede sulla nuova Guinea delle tribù scoperte pochi anni fa
Totalmente a parte della cimice totalmente a a parte di così si pente civile hanno pedinata guerra a a Massa crasi fra di loro con una puntuale regolarità fino al giorno così
Chiedere di una volta per tutte se non in casi di adottare anche altre categorie di rileggersi i proventi di rivedersi RAI ladri ladri psicologia di massa del fascismo eccetera e eccetera
Perché se noi insistiamo unicamente sulla categoria del politico rischiamo di prendere la ennesima accantonata storie
Circa
Pregherei di essere un po'più brevi
Cerca di essere più breve che posso
Sa
No volevo dire essi per quel che mi è arrivato diciamo del a sono Carla grandi di Trento dell'associazione per la pace
Per quel che mi è arrivato in un tutto del intervento precedente
Credo anch'io che e le cose che stanno succedendo
Si pongano alla riflessione dei degli enormi problemi anche di carattere così teorico di interpretazione eccetera
Di quello che dentro i singoli e dentro i gruppi umani c'è e salta fuori molto spesso diciamo periodicamente tuttavia credo che in questo modo
Caso
Preciso di cui stiamo cercando di parlare oggi su cui riflettiamo un po'cuochi dobbiamo mettere a fuoco quando ci pensiamo e del lei come dire delle categorie delle delle ragioni anche delle cause anche storicizzati ben precisi
Importanti oggi insomma le nostre stadi oggi io credo per esempio che il merito di mercato delle armi invece nella situazione jugoslava abbiam voluto molto dire abbia spiegato e stia spiegando varie corsi che gli affari come quasi sempre anche siano una dei legni
Realtà uno delle degli delle questioni una delle radici se vogliamo
Che spiega anche questa guerra qui dobbiamo tenerlo presente tutti direi nel riflettere su queste cose dovremo rifletterci ancora molto perché più andiamo avanti più capiamo che la questione della Jugoslavia
è veramente molto complicata però io volevo dire così due due parole ragionare un po'voce alta su qualche altra cosa questa sera e per esempio une Cuesta
Che noi ci troviamo di fronte a cose gigantesche anche nei a riguardo della Jugoslavia ma una delle cose che proprio la comunità internazionale
Potrebbe forse fare i in questa situazione è e quindi era a livello se siamo capaci non soltanto di italiani ma internazionale dir rapportarci come gruppi di o popoli se vogliamo
A quei popoli ad gruppi quello che è stato detto stamattina di cose che sono state fatte messa in piedi eccetera e che sono ancora aperti e cioè questo questa comunicazione
Di molti secondo me è una delle strade grosse da seguire
Stando attenti ridarle un significato molto ampio molto complessivo
Che come dire aiuti a quale il che anche
Frammentaria insomma e marginale soluzione per esempio il ecco il voler comunicare fra noi e loro è un diritto che abbiamo dobbiamo dire che è un nostro diritto ed è un favorire diciamo così il diritto loro
Quel già fatto per questa ragione per che i popoli hanno diritto di parlarsi
Di parlare parlare alle loro istituzioni ma anche di parlarsi
E quindi fra noi se potessimo un po'di quel che si sta facendo mi pare che in questa direzione ci diciamo delle cose anche alternative a quelle della politica ufficiale
E bisogna che sia così
Che noi come dire tentiamo e e e diciamo la nostra volontà di rapportarci modi diversi da quelli della politica ufficiale che molto spesso come vediamo per i suoi segreti inconfessabili motivi tante volte ma che non sono accettabili lo stesso
Fa le cose che fa e lascia che certi gruppi o certe categorie certi poteri
E facciano scoppiare una guerra delle guerre e poi le portino avanti mentre la stragrande maggioranza della gente non le vuole
Quindi dirci alcune cose di questo tipo mentre noi magari ci portiamo i medicinali
è importante su questa linea proprio perché bisogna correre così non si sono solo accenni su questa linea per esempio io vedrei un nostro grosso sforzo su quello che in questo momento mi pare molto importante cioè il l'attenzione a capire a sapere che cosa sono gli organismi internazionali diciamo l'ONU per dirne uno insomma e ha Montisci tardi a fare quello che posso potremo intende impegni in direzione del modificarli compreso e un tentativo che chissà cosa sarà sarà una piccolissima cosa ma potrebbe essere importante di così ogni tanto dare visibilità a questa specie di ONU dei popoli come lo diciamo in una parola grossissima che però potrebbe essere lo sforzo che in qualche caso in qualche sede in qualche momento noi possiamo
Insomma aiutare a organizzare i diciamo i gruppi Ugo stellari qualche gruppo jugoslavo come sarebbe qualche gruppo africano domani o qualche gruppo asiatico non so o qualcosa qualche gruppo di cittadini dell'Iraq
Non ci sarà
Senta
A dire e chiudo a dire la loro opinione sarà difficilissimo sappiamo tutti ma potremo forse studiare i modi perché un domani anche i Pooh l'ONU doveva essere l'organizzazione dei popoli sei naturalmente come dire
Perversa mente modificata anche quella ma perché possano dire qualche cosa dal momento che c'è a noi il il diritto volevo sull'accennare a una cosa in questo senso quello che stamattina è stato detto e che anche non è stato detto quello che verrà di rapporti tra noi e Ilia alcuni cru più cose gravi
E e credo se non è stato fatto ma forse erano già pensato dovrebbe essere il fatto conoscere in a ai nostri è in tira il nostro Governo centrale diciamo così magari anche i governi regionali ma anche a tutte le realtà e della ex-Jugoslavia insomma di queste repubbliche che è possibile raggiungere cioè le manifestazioni calli facciamo lei lei se le serate nei nostri cita il volantinaggio eccetera dovrebbe esser fatto conoscere di là perché loro devono sapere di non essere appunto soli isolati come diceva Tom Benettollo stamattina
Quello che gli ha detto Tom riguarda gli ho consolari io me lo sentivo l'ho sentito dire tante volte riguardo per esempio a popoli di altri dell'America Latina abbiamo sì chiudo
Abbiamo noi vogliamo che voi sappiate che ci siamo vogliamo che ci aiuti atti a non essere isolati tutte le resistenze hanno sempre questa voce dobbiamo pensarci perché è una esigenza
Assoluta
Ecco mi mi veniva l'idea insomma di dire che e che forse dovremmo parlare di più sull'autodeterminazione ma non lo lo accenno soltanto un possiamo farlo stasera ma credo che è una questione sulla quale non abbiamo le idee abbastanza chiare sulla quale dobbiamo discutere perché in sé come parola mi sembra equivoca
Mi è stato detto se possibile che che chi interviene si volti verso gli altri in modo da non vedere Stefano
Ma
Molto velocemente io credo che dovremmo dare al gruppo sia un tentativo di strutturarla attorno a all'oggetto della discussione che gli è stata assegnata sia di cercare di renderlo operativo
Mi spiego un attimo allora a me pare che già dal dibattiti questa mattina sono usciti alcuni fatti importanti
La solidarietà il discorso di profughi è un fatto politico non semplicemente umanitario che noi poniamo con molta evidenza
Diritti umani e diritti di autodeterminazione che rivendichiamo per tutti e contro tutti quelli che si oppongono a questi diritti gli embarghi sulla fornitura d'armi perché siamo contrari che comunque si aggiungono armi alla nella zona del conflitto l'asilo politico per gli obiettori queste questioni qua a me pare che già questo sia un corpo politico che ci permette di presentare alla società una piattaforma un terreno di iniziativa da questo punto di vista credo sarebbe importante che qui discutessimo
La proposta che in qualche modo è stata avanzata che aleggia cioè che quella di verificare se vi è disponibilità e convincimento sul fare
Una carovana di pace in Italia c'è sul coinvolge una serie di città
In un percorso itinerante che finisca poi magari con una grossa manifestazione a Trieste come momento proprio di iniziativa pubblica del pacifismo italiana
Io credo che questo gruppo riesca a a realizzare anche e abbia come compito di vedere se non riusciamo a far di passi in avanti anche nella verifica politica del dibattito io cito alcuni punti per rimanere nei limiti di tempo li cito soltanto allora noi abbiamo un problema ONU che l'oggetto centrale di questo dibattito con l'ONU che da una parte copre la guerra in Iraq dall'altro riesce in alcune situazioni a sancire situazioni di armistizio cioè interviene dopo la guerra non abbiamo un nonno che riesca a prevenire la guerra abbiamo visto a Sarajevo che nel momento in cui doveva esprime scoppiare la guerra all'ONU ha detto no e ce ne andiamo perché voi fate la guerra
A questo è un nodo politico che noi abbiamo e che poi apre la strada all'intervento di forze di parte le cose che aleggiano gli Stati Uniti che riconosce facciamo un'altra forza multinazionale però se l'ONU non sa prevenire la guerra mi chiedo qual è il senso dell'homo allora quale battaglia noi facciamo perché l'ONU riesca a fare queste cose
Noi avevamo detto prima che scoppiasse la guerra in Bosnia che l'ONU doveva schierarsi in Bosnia per impedire che la guerra scoppiasse oggi abbia un problema secondo me di dire l'ONU vada in Kosovo in Macedonia
Perché lei scoppierà la guerra c'è sono Cronache di guerra annunciate e se non c'è l'intervento preventivo queste guerre scoppierà
Quindi da questo punto di vista anche la battaglia per la riforma dell'ONU oggi una battaglia centrale per salvare l'ONU altrimenti l'ONU diventa semplicemente quello che abbiamo visto in questi mesi e perde di qualsiasi credibilità e quindi si perde uno strumento per poter difendere
La convivenza civile quindi rimaniamo senza le responsabilità dell'Oropa sappiamo tutti che sono molto grandi sono decisive in tutta questa partita che facciamo sull'Europa
Alcuni sul modello danese dicono ne dobbiamo chiedere un referendum e opporci agli accordi di Maastricht che determinano sul campo della difesa sostanzialmente uno svuotamento dello stesso modello di difesa italiano perché ti diranno ma tanto queste sono cose che si concordano a livello sovranazionale quindi voi non avete più titolarità come pacifisti a dire qualcosa perché è nato un entità sovranazionali
Sappiamo le responsabilità politiche non aggiungo niente però questo è un altro terreno del contesto internazionale su cui ci dobbiamo il terzo livello di questioni e chiudo e questo io credo che dobbiamo discutere io sono convinto che nonostante le grandi responsabilità è che anche la Croazia a nel nel gestire la situazione di guerra non si possono saltare il fatto che la Serbia è il motore centrale di tutto questo meccanismo e che quindi noi siamo in presenza di un'aggressione serba cioè di un'ipotesi
Portata avanti dalla Serbia di gestire un conflitto per vie militari e come ci poniamo a questo questa un oggetto di discussione però credo che dovremmo discuterlo proprio perché altrimenti diventiamo noi stessi reticenti esaltiamo questo progetto
Anche sull'embargo anche qui io credo che noi non possiamo semplicemente accettare un embargo sulla Serbia e non dir niente sulla Croazia che pure a tutti i suoi giochi eccetera però l'embargo è uno strumento non ritorniamo alla discussione anti guerra del Golfo
è uno strumento che determina dei processi sociali di crisi politica eccetera cioè che ha dell'efficacia se leviamo l'embargo se cioè i pacifisti sono infine schierarsi contro l'embargo come qualcuno chiede significa semplicemente che si apre l'altra via cioè quelle dell'intervento militare
Allora io credo che invece l'embargo la forma delle sanzioni economiche eccetera a partire da quelle militari siano il primo terreno su cui anche il pacifismo si deve confrontare e deve discutere
Io colgo apre Caprioglio come il troppo provocatorio in
Non sono certissima di riuscire a dire quello che ho in cuore
Nel senso che questa questa Commissione mi agita abbastanza io mi domando se c'è un nesso tra una Commissione come questa che discute del delle entità organismi e istituzioni internazionali e il movimento pacifista come si configura nella sua unità cioè venne a me pare che nella sua unità il movimento pacifista come l'ho visto qui e in altre occasioni
Si configura di fatto nell'essere quello che continua a cucire contatti apportare aiuti io non vedo un altro connotato realmente unitario nel senso che parli di una sensibilità effettivamente comune dentro il movimento a parte il rifiuto della guerra che appunto però va concretizzato e che il movimento della pace concretizza così fino adesso
Se non c'è un nesso tra una Commissione come questa e questo che io identifico come il carattere attuale piacciono del movimento pacifista significa che questa qui è la commissione politica che deve tracciare
La linea politica vi dico subito che non ci sto
Nel senso che penso che nel movimento pacifista una posizione come la mia che l'opposto di quella di Semenza Semenzato circa nominare l'aggressore in quella guerra per esempio penso che possano convivere
Se qui si riproduce invece una logica di documenti votati a maggioranza per me è finita
è finita per un motivo profondo tra l'altro ecco io per quel che riguarda la politica internazionale diciamo così io poche riflessioni da fare una però è questa
Da quando è cominciata questa storia è come se io avessi bisogno di chiedere a chiunque a cominciare da me e tutti i giorni nel senso che la spiegazione sia approfondisce ogni giorno di più
Perché intende occuparsi della guerra in Jugoslavia io non dò per scontato nulla
Nella solidarietà nella pietà
Ne come dire l'essere democratici nell'essere di sinistra ogni giorno secondo me ciascuno di noi deve chiedersi perché lo fa perché se non facciamo non partiamo da questo che tra l'altro accomunerei ebbe questo ragionamento di questa Commissione
Ai ragionamenti che si stanno facendo nelle altre due commissioni se non spacciamo questo il rischio la strada spontanea già tracciata da tutta la nostra formazione che si apre di fronte a noi
è quella di fare Nowy politica internazionale quasi scimmiottando quello che fanno gli organismi internazionali e senza accorgersi che per questa strada può tranquillamente passare un pesante atteggiamento imperialista se volete tempo le impotente anziché non conta un tubo di niente ma lo stesso a radici Imperia liste
Nel senso che si vede che riteniamo di aver come dire l'autorità culturale morale e politica di andare in Jugoslavia spiegare agli jugoslavi o ex jugoslavi chiamate di come gli pare
Che cosa devono fare per non fare la guerra io credo che sì nella tragedia jugoslava di cui vorrei che continuasse a risuonare il peso di tragedia
è il fatto che sta parlando anche Dinoi e della nostra condizione di cittadini a me ferisce e colpisce ogni giorno per questo motivo come donna che è abituata a riflettere sulla questione dei rapporti uomo-donna io continuo ad essere ossessionata dal fatto che in Jugoslavia per esempio
Mi si mette in scena qualcosa che io ho finito anche qui sebbene in forme come dire più morbide e più camuffate e cioè una divisione dei popoli in cento mila modi ma anche tra uomini e donne per cui le donne sono e infartuati e dal discorso e gli uomini combattono
Per dirne una e questa è una tragedia
Che che mi pare di capire nel senso che in fondo anche qui io vedo finiti i vantaggi della dell'emancipazione vedo cominciare un'epoca in cui questo può succedere
Ripeto in maniera più mascherata anche perché i soldi sono capaci di mascherare
Molto
L'altro punto per esempio su cui io mi specchio io per questo motivo mi angoscia e per questo motivo mi occupo di quel che succede in Jugoslavia è la questione della crisi di tutte le forme democratiche stamattina ancora chiacchierando sulla questione di della funzione di Vuk Draskovic cioè in Serbia mi è venuto in mente che noi parliamo di forme della democrazia come se queste forme della democrazia stessero allegramente in piedi nel nostro mondo e si trattasse di rafforzarle di là
Non stanno in piedi non stanno tanto bene di salute e le forme della democrazia non mi pare che ci siano problemi di ritardo nella partecipazione della gente alla democrazia c'è una crisi mi pare della democrazia
Non penso che sia solo una questione etica se l'Italia travolta dalle tangenti non penso che sia solo una questione etica se le leadership che sono successe a Tito sono tutti ma nemmeno al servizio non credo
Credo che ci sia si apra davanti ai nostri occhi il baratro della crisi della democrazia
Delle forme che conosciamo della democrazia e quindi anche delle forme internazionali dell'organizzazione della democrazia e io sinceramente non credo che le cose stiano in maniera così semplice che noi possiamo metterci qui a fare una cartina di riforma
Dell'Olmo della CSC e dell'Europa eccetera eccetera
Credo che questo modo nostro modo universalistico di pensare
Non stia reggendo alla prova dei fatti e io vorrei che ci guardassimo negli occhi ci dicessimo sì davvero pensiamo di potere noi qua dentro fare una proposta di trasformazione dell'ONU che schiene che sta in piedi
Stanno succedendo cosa è di una pesante me come dire dinamiche di una pesantezza materiale enorme a quella pesantezza materiale a quel livello di crisi delle forme della democrazia io non posso che rispondere
Di nuovo torno alla questione politica degli aiuti delle carni e dei profughi recuperando una materialità di rapporti e di vita che sia per così dire altrettanto corposa perché passa per le persone che ci si impegnano non sto dicendo che questa è la soluzione della guerra sto dicendo che l'unica pratica che io posso fare ed è anche l'unica pratica o prassi che forse un giorno chi lo sa come conseguenza ne può portare ad incidere anche sulle attuali forme della politica nelle quali molto a disagio molto a disagio anch'io abito come cittadina
Questo qui per me è è il filo del discorso provate a pensare tutte le categorie addirittura del pensiero politico se ne che se ne stanno andando a Schio una sicuramente addirittura a livello di che cos'è un popolo noi parliamo mi vien da ridere a me scusate mi è facciamo la bel manifesto in cui dichiariamo che noi siamo per l'autodeterminazione dei popoli noi sappiamo benissimo che dentro ciascun popolo ci sono fette consistenti che non contano tutto
E noi pensiamo di salvarsi la faccia garantendo quattro lezioni un referendum un paio di rappresentanti mi sembra che il dramma sia veramente più grosso che sia davvero un dramma mondiale che sia davvero il dramma della cultura che ha retto fino adesso e ha fatto il mondo uno
E ci siamo dentro tutti sincera non è che se mettiamo nel cassetto Marx
E tiriamo fuori Freud cambia qualche cosa o se buttiamo via l'economia recuperiamo l'antropologia la Psicologia cambia qualcosa tra l'altro siamo dentro la stessa cultura che cerca sempre per tutti i problemi
L'origine e la causa questo è un modo di pensare
Uno e cerca sempre la rassicurazione di una causa e su quella disposta ad ammazzarsi perché su questo si fanno le battaglie politiche e di schieramento e ci si scontra
Siamo sempre lì non sta dicendo niente di particolarmente come dire ottimistico e costruttivo però credo non penso di poter fermare una guerra penso però che si si costruisse un primo atteggiamento
Di e quello che io scusatemi se mi ripeto chiamo rispecchiamento nel dramma jugoslavo per capire dove stiamo andando a finire noi qui Encuestas democrazia in questa realtà
Forse potremmo riuscire a costruire qualcosa di più corposo che si allarga a macchia d'olio niente di più però forse neanche niente di meno per favore
Antonio colpisca stiamo andando oltre gli otto minuti a testa
Sotto
Trovo d'accordo quest'invito
Fare poesia di pace significa appartenere al movimento per la fare musica per la pace certamente movimento per la pace io credo che in queste occasioni si debba fare essenzialmente politica
Per la pace in questo momento siamo di fronte a on disegno di ordine mondiale che va avanti come un rullo compressore
Allora mi sta bene farmi l'analisi sulle Tino di fronte alle tragedie eccetera per ritrovare pace con me stesso per fare la pace interpersonale eccetera scusate sì
Ma in questo momento che io oso ho di fronte pelle tragedie che stanno succedendo scoppiando eccetera e quindi ritrovandomi insieme ad altra gente mettendosi a un po'di riso sia mi pongo il problema
Di intervento un problema di azione politica
Questo e non lo so sono fuori dal mondo Akio come qualcun altro ma e questa la cosa che io sento più ulcere dentro di me
Il discorso che è stato fatto dalla signora campagna sulla democrazia mito ha pienamente d'accordo nel senso che noi cerchiamo di esportare certi discorsi democrazia
Noi vecchie più o meno democrazie abbiamo la crisi in casa nostra quindi mi sta bene fare un'analisi puntuale della crisi della democrazia in casa nostra
Perché i è chiaro anch'io me la son fatta la mia riflessione
Nove voglio tediare ma io trovo due motivi essenziali di questa crisi vera democrazia nei Paesi che vorrebbero e spostarla cioè la democrazia è sta subendo l'abbraccio mortale un duplice abbraccio asfittico fa parte la i partita partitocrazia che a statua Lisato la democrazia
E dall'altra c'è l'asfissia del confine nazionale della dimensione nazionale ci accorgiamo Totti problemi si decidono Rossi affrontano o non si affrontano comunque anche lì avvia l'omissione a livello internazionale
Quindi da fare un discorso di democrazia soltanto dentro un paese ora apparso a parte prescrittiva ha poco senso
Perché si tratta di porre il problema democratico a tutti i livelli dove e questione di decidere dove è questione di di fare delle scelte
Quindi in questo momento non possiamo le vie della democrazia soltanto in una dimensione locale nazionale cioè a democrazia dobbiamo vederla declinata lungo un continuum che va da qui fino dentro all'ONU fin dentro i santuari
Dove bisogna denunciare partire col denunciare il deficit democratico che c'è nella comunità se nell'accesso eccezione all'ONU
E essere propositivi avere qualche proposta che lungi da me essere polemico chissà che cosa antica la mia ansia e di trova mare fare quindi vorrei essere inteso fare cioè a far rendere le energie che tutti noi cerchiamo di mettere insieme con con buona volontà in buona fede allora un passetto
Che io vedrei compiere ma un passo che poi rende e questo vedere se ci possiamo identificare su una serie di norme giuridiche internazionali un paradigma che anche giuridico e che questo dei diritti umani
Intesa biomedico significa un po'i diritti umani sono delle verità pratiche riuscire a costruire su questa piattaforma giuridica lega Lista ma che ci sta bene in vista bene costruire un percorso con Dei passi con delle misure e rapportarci a questo paradigma
Come al punto di partenza giusto perché lo potremo fare mille una analisi e alla fine continueremo a fare analisi
Ma c'è bisogno di compiere qualche passo qualche gesto ad esempio negli interventi bancomat somma colpito l'idea di finanziare noi chiara provocazione contribuire insomma ai caschi blu io colgo lì la provocazione
Come Trovo provocatorio insistere sulla legge internazionale dei diritti umani esempio permettere gli Stati Uniti e quanti stanno con l'istinto l'amministrazione americana
Di fronte alle loro responsabilità proprio etiche e giuridiche gli Stati Uniti non ratificano i patti internazionali sui diritti umani
Questo la dice lunga perché cosa ci sta dietro allora queste la nostra legge che ci consente poi di fare passi ulteriori e di dire che lo stato la forma-Stato ecco la riflessione certamente per trovare altre categorie della politica
Ma per alcune cose forse si va anche per intuizione immediatamente la forma Stato nazione sovrana armato non è più una forma politica diciamo ne è utile lei efficace le efficace allora dove le troviamo Ste nuove forme lungo quale percorso eccetera se non abbiamo dei valori forti di riferimento dove ci arrampichiamo su quali specchi
Io mi arrestate
Chiare
Ma noi avevamo ipotizzato questo gruppo anche se effettivamente c'è una difficoltà poi sempre nel fare la divisione in gruppi di lavoro
E questa difficoltà tanto più grossa in quanto noi abbiamo voluto dire con questa Assemblea
Che se la politica di pace politica della solidarietà sulle vicende della ex Jugoslavia e non c'è la differenza è che è un errore separare le due dimensioni
Ho peggio ancora ritenere che esiste una politica superiore una solidarietà umane materiale che è inferiore nonostante questo abbiamo voluto darci questo spazio
Di discussione libera perché sentiamo il bisogno di approfondire però anche grossi interrogativi che riguardano che cosa potrebbe avrebbe dovuto fare la comunità internazionale nostro paese d'Europa eccetera
Io sento però come alti una difficoltà di questa nostra discussione che probabilmente appunto rispecchia
Le difficoltà che abbiamo avuto in questi mesi e il fatto che a fronte di una grossa fatica di analisi di grosse differenze politiche fra di noi di una grossa difficoltà di risposta
Noi abbiamo e io lo rivendico impegnato tutte le nostre energie a fare ciò che ritenevamo più utile e a volte zero abbiamo anche compresso un po'gli spazi che avremmo potuto concederanno i stessi per approfondire per discutere per maturare magari delle analisi più complete più col complesse
Perché abbiamo dato priorità quello che ci pareva utile questo è un patrimonio del movimento pacifista che io rivendico però dobbiamo comunque darci degli spazi di discussione io sento le difficoltà che erano quelle che denunciava Lidia Campagnano ma sento anche le difficoltà speculari
Di una pacifista che si è data a queste priorità al fare alla solidarietà umana materiale che ha considerato altamente politica la questione dei profughi e che però fra quattro giorni si troverà ad affrontare un dibattito parlamentare
In cui si dovranno anche discutere di prese di posizioni in cui abbiamo presentato delle mozioni in cui si dovrà quindi probabilmente contarsi votare forse per quello che non mi va tanto di doverlo Zoff fare qua dentro e e che vorrebbe poter portare anche in quel dibattito anche a quel livello una voce comune che finora non c'è stata
Non a caso noi non siamo riusciti o non abbiamo fatto in tempo ma abbiamo avuto anche difficoltà a elaborare una mozione unitaria arriviamo con delle mozioni diverse
Le abbiamo portato in quegli allegati di materiale che stanno in quel proprie rosso appunto intestato Camera decreto puntati alla fine ci sono mozioni parlamentari
Ci sono anche differenze dentro gli stessi gruppi nel mio gruppo che quello del PDS c'è chi ha firmato una mozione di gruppo ti ha firmato la mozione presentata dai radicali che dice delle cose molto diverse
Quindi ci arriviamo in un situazione in cui la voce del movimento pacifista su queste cose complessa che difficile
Eppure è un appuntamento importante ed è importante che ci sia una pressione del movimento anche nei confronti di quella discussione io credo che quella questione debba esserci più con iniziative che non con un qualche documento che noi potevamo maggioranza
Credo che si debbano però gettare nel dibattito politico alcune cose osservazioni e riflessioni per poi andare avanti sapere che non finisce qui
Innanzitutto lo dico molto sinteticamente credo
Che si debba far pesare nel dibattito politico di oggi là dentro ma fra noi nel Paese il fatto che oggi è difficilissimo fermare questa guerra anche perché non la si è voluto affermare quando ancora si poteva farlo
Questa è la prima cosa che ne dobbiamo dire sull'ONU l'Europa i nostri governi prima ancora che che cosa dovete fare oggi
Il che riguarda il modo in cui i diversi Paesi europei hanno gestito le proprie politiche tipo tante altre cose che diceva Raffaella stamattina e che potremmo ulteriormente allargare riguarda il modo in cui si è si sono usate le contraddizioni economiche fra paesi ricchi del Nord
E Paesi poveri del Sud del modo in cui non si è ipotizzata
Un'Europa altro che il referendum in Danimarca su Maastricht un'Europa in cui questi popoli ci potessero stare e sia invece ipotizzato di usare la povertà di questi popoli per righe diciamo riequilibrare gli equilibri politici all'interno dell'Europa chi era grande potenza e chiaramente a Potenza il fatto che si è fatto un doppio errore prima si è voluto puntellare l'esistenza del Federazione jugoslava anche quando non stava più in piedi e secondo quando si è deciso di quando si è preso atto che questa entità non esisteva più non si è fatto un uso politico dello strumento del riconoscimento delle Repubbliche non sia contrattato questo riconoscimento non sia tentato di contrattare un'ipotesi complessiva non si è chiesto nulla per cui a queste repubbliche prima si ha sbattuto la porta in faccia e poi sia semplicemente aperto la porta
Senza in questo modo io credo dando uno spazio politico a Milosevic Tudjman che avrebbero potuto non aderire anche se oggi e tante altre cose che adesso non non c'è spazio per dire e ci si ama schierati dietro a una finta iniziativa di pace europea che non è mai stato fatto sul serio ci ricordiamo fosse stato quaranta quindi non dobbiamo assolvere i governi nessuno dei Governi raggiunto nessuno dei nostri governi
Per l'oggi per l'oggi io invito a una discussione ma non credo che arriveremo a un'analisi comune penso che dobbiamo cominciare a discutere anche di queste cose ostiche
L'ONU
Per esempio cosa dovrebbe chiedere il governo italiano all'ONU io non sono contraria all'uso delle sanzioni dell'imbarco
Io credo che sia giusto che la comunità internazionale si dia anche degli strumenti di pressione sui regimi sui governi che compiono degli atti contrari all'umanità i diritti umani ha anche detto internazionale e quant'altro
Però noi dobbiamo vedere laicamente questo strumento e che cosa ad oggi rappresenta noi non abbiamo ancora risolto il problema noi diciamo il mondo risolto il problema di come è possibile individuare degli strumenti di pressione sui governi di cui non paghino i prezzi prioritariamente i popoli e siamo in una situazione in cui abbiamo verificato che non automaticamente diciamo l'idea che ci poteva essere se strangola economicamente un Paese popolo si ribellerà rovescerei regime abbiamo verificato che non è così
Le sanzioni decise dal Consiglio di sicurezza contro servano riguarda serve non riguardano alimentari e medicinali ma come si diceva
Estremamente compresso poi controllarne l'uso in modo tale che sì effettivamente così in ogni caso bisogna sapere che sono degli strumenti ancora estremamente grezzi
Che non hanno risolto questo tema quindi io non credo che lo dobbiamo fare una battaglia contro le sanzioni all'embargo ma dobbiamo fare una discussione politica reale possibile che non si riescano ad affinare questi strumenti in modo tale che effettivamente colpiscano chi sono stati pensati per colpire e questa discussione la dobbiamo portare ma l'altro elemento secondo me è molto importante è
Che
Ora le sanzioni non possono divenire uno strumento che fa ritenere a qualcuno di poter vincere il motivo principale per cui io ritengo si debba dire le sanzioni contro la Serbia si rivoltano nel loro contrario se non viene sanzionato magari in misura diversa però anche gli altri governi responsabile in particolare il governo croato
è che il rischio è che oggi a fare e isolamento politico del regime di Milosevic che noi vogliamo e lo dobbiamo dire al mondo che lo vogliamo
Però viene utilizzato dare il governo croato per o può essere utilizzato dal governo croato e dai la destra ed ai fascisti croati per darsi l'illusione che tutto il mondo contro la Serbia significa tutto il mondo con la Croazia vale a dire per illudersi che questa guerra si può vincere
La comunità internazionale deve mandare a questi contendenti messaggio tu non potrai mai vincere non ci avrai mai al tuo fianco per vincere perché questa guerra non si può concludere con una vittoria poté potremmo fare una bella discussione fra noi perché molti di noi ritengono che ormai quasi nessuna guerra si pose un potere una vittoria ma insomma adesso non entro su questo tema il concetto di vittoria di vincitrice però questa è uno dei punti che noi dobbiamo portare la discussione
Quindi il problema non è tanto perché è vero che sono molte di più le zone invase dall'esercito federale che non quelle da invase dall'esercito croato anche se è vero che l'esercito curato occupa Lezze Godina e che la Croazia partecipate partecipa all'operazione
Di spartizione della Bosnia e quindi anche famiglie espansionistiche
Ma il problema non è solamente questo perché è vero ci sono più sono occupate dei federali le aggressioni dei degli irregolari serbi sono più numerose di quelle degli irregolari croati che pure ci sono
Ma il punto politico deve essere la comunità internazionale deve mandare un messaggio chiaro a tutti i contendenti
Di questo genere poi discutiamo se delle sei essere esattamente la stessa gravità di sanzioni e come come vanno misurate entriamo in questa discussione ma dentro a questo
Contesto
Dentro questo contesto politico e quindi credo che si debba chiedere questo al governo italiano di far pressione sull'ONU
Perché ciò che ha detto Boutros Ghali ciò che sta scritto in quella relazione si traduca in atti nei confronti delle responsabilità anche e della corte della Croazia dobbiamo affrontare la discussione politica su come si ferma il traffico delle armi che è continuato
Su quel che quindi quali misure per fermare le armi che continuano
Ad arrivare e anche questo credo che sia una discussione molto complessa ma ma che va fatta e quale dibattito politico dentro l'Europa in una situazione in cui poi ci sono sappiamo diversi atteggiamenti rispetto alle diverse indipendenze
La Grecia ha paura del
Dei macedoni
Quindi e così via infine un'ultima cosa
Dobbiamo insistere su quali sono le iniziative impositivo che vengono assunte perché non si può dire sei una volta con febbrile voce ho provato a mettere questi contenente intorno a un tavolo
E non ci sono riuscito senza averci mai trovato sul serio allora una conferenza di pace impossibile io credo che si deve continuare a lavorare perché non c'è Guerra al mondo nella storia umana che alla fine non sia finita in questi termini questo significa che è altrettanto politica la richiesta ai governi e parlamenti
Di assumere come propria interlocutori le forze di pace le forze di opposizione in tutti i Paesi interessati perché il futuro
Di questi popoli sta nel potersi in un futuro o rimettiamo
In eterno sotto protettorato ONU uditivi o europeo di chi altro oppure pensiamo che anche se oggi hanno dei governi che riportano in guerra potranno darsi dei governi di pace quindi è un problema politico il rapporto che si stabilisce con le opposizioni le misure che si fanno a sostegno de dell'amnistia periti pesi per i disertori la richiesta ai Parlamenti e parlamentari che che chiesti colleghi non con le forze parlamentari partiti gruppi le forze della società civile
Che fanno posizione in questi paesi e così via mirando contro sto facendo troppo lunga quindi stringo molto rapidamente alla conclusione si può scrivere tutto questo in un documento di questa Assemblea io credo che a me piacerebbe andrebbe anche bene però non credo che noi abbiamo le condizioni oggi di nostre elaborazione comune di quelli che qui siamo e di nostro comune sentire per tradurre tutto questo in un documento che mettiamo ai voti e non vedo a cosa ci serve
Un'Assemblea che assume senza che nessuno di noi sia stato non so eletto deputato delegato da qualche altra sembra di Baso qualsiasi altro strumento di controllo democratico assume una decisione politica a maggioranza questo significa che ne dobbiamo uscire da questa Assemblea mettendo nel canto questi temi no
Io penso che il nostro dovere portare questa discussione allo stato in cui è arrivata
Ai punti unitari in cui è arrivata per esempio credo che sia punto unitario fra noi no comunque a un intervento militare e uno smascheramento di questa follia che purtroppo è stata scritta anche sulle colonne de L'Unità anime cosa che a me fa notevolmente soffrire non da da Veltroni idea
Da uno che si dichiara pacifista
Che basterebbe a bombardare un po'qualcuno vicino a Sarajevo qualcuno vicino a Dubrovnik per fermare questa guerra credo che questo sia un punto unitario fra noi non ecco la guerra che si fermano le guerre non è con un interventismo militare
C'è chi ripropongono l'idea della guerra chirurgica che era folle in Iraq e in Jugoslavia poi è addirittura demenziale pensare che tutta tanta via è finito
E dobbiamo portare al movimento nella società il livello di discussione politica cui siamo i pro e i contro perché su tutti questi temi uno dei motivi per cui fatichiamo a trovare una posizione comune che ciascuno di noi poi sostiene alcune cose ma sentendo neanche la fragilità le difficoltà sapendo che chiede una cosa all'ONU e che però in realtà quello che ogni ciascuno di noi sostiene poi sa che è una misura parziale insoddisfacente perché appunto lo hanno andrebbe ripensata completamente l'uno potrebbe essere tutt'altro
Bene portiamo lo stadio della discussione politica conviene diffondiamo i germogli documento e prese di posizione le idee che sono circolati in questa Assemblea
Difendiamo le come circolazione delle idee per cui non mettiamo in minoranza una posizione qui non sono mettiamo le minoranza col voto ma nella nostra testa
Perché sono posizioni dentro
Al movimento che devono poter trovare spazio per esprimerci e io credo che con questo noi aiutiamo pronunciamenti politici del movimento le iniziative politiche la pressione politica anche sulle strutture quali sulle istituzioni molto più che non anche qua dentro decidendo chi ha vinto e chi invece è stato sconfitto e torna a casa con la coda fra le gambe
Scusate siamo messi così le Annalisa non ho capito se vuole per la Rettore rinunce
Aveva chiesto una breve replica la Lidia
Sì un attimo e non ci sono cinque o sei interventi io
Vorrei solo fare un un commento brevissimo in aggiunta a quello che dicevo prima io non credo alla superiorità
Della nostra cultura nei confronti delle di altre culture e credo di aver ricevuto dal
Quello che ho visto io in
Tra i pacifisti della ex Jugoslavia aver ricevuto delle lezioni di democrazia proprio dei pacifisti della ex Jugoslavia
Credo in particolare che un documento quello per lo del Movimento per la resistenza civile sia
Un a o una un documento che pone al primo posto i singoli rispetto a
Tante astrazioni
Di democrazia che sono molto lontane poi dalla vita di tutti i giorni
Finito il commento riteniamo
Lidia
A brevissima per carità io non avevo parlato di di poesia
E comunque sono sempre molto colpita dal fatto che le molle che conducono i singoli a battersi per la guerra per la felicità per contro la guerra per non so è queste cose le bolle personale vengano considerate poesia
è una vecchia divisione del lavoro della cultura occidentale per cui fatti li fa politica i sentimenti rifà la poesia
Aggiungo una battuta per il professor Papisca e spero che l'accetterà che mentre nel campo dell'arte qualcuno ha avuto il coraggio di dire che l'arte è morta ciò nonostante poi qualcuno continua a fare arte ma è diventata un'altra cosa
Nel campo della politica non c'è questo coraggio di dire che la politica è morta nel senso che come non è più l'arte della confidenza
Non è vero che l'Europa gli Stati e i nostri ministri fanno politica nel senso che fanno arte della convivenza umana e civile almeno sappiamo non per smettere di far politica ma per capirne il tasso di realtà nel quale tutte le volte ci caccia poi continuiamo a fare politica
Assieme
Interrotto chiara prima per richiamare il nome il cognome dietro alle posizioni che Chiara citava cioè quelle sull'intervento militare perché ritengo che Furio Cerutti sia un personaggio del quale dobbiamo riflettere che esprime un opinione
E io credo che dobbiamo essere preoccupati che di fronte
Ad una guerra che si sviluppa dietro la porta di casa
Che a questi livelli di difficoltà di comprensione di lettura
E questi livelli di efferatezza sulle popolazioni civili
Posso svilupparsi una reazione nell'opinione pubblica
Nell'opinione pubblica italiana ed europea
Che può essere come dire estremamente pericoloso estremamente rischiosa
Perché lo diceva Benetollo questa mattina con grande lucidità
La questione della possibilità per l'intervento militare in una guerra europea
è un fatto di qualità totalmente diverso da tutti i fatti di guerra che abbiamo vissuto in questi ultimi anni
Ma dobbiamo essere molto attenti io sono d'accordo con Papisca con molte delle cose che dice vorrei una volta avere il tempo di discutere nel merito perché forse nel merito qualche posizione può divergere ma Papisca dice una cosa assolutamente decisiva dobbiamo far politica
Il movimento per la pace per la verità sempre riuscito è sempre riuscito a far politica
Allora
E io pongo un paio di questi no
La prima
Quale politica dobbiamo fare
A mio parere evidentemente
Per evitare che cresca la febbre il rischio dell'intervento militare
è una domanda a cui dobbiamo rispondere
Non semplicemente con petizioni di principio
Io non credo nemmeno con un utile ma parziale rifugio
Nel
Come dire
In un decalogo di legalità internazionale
Io credo che dobbiamo trovare l'iniziativa politica atta a superare questo rischio gravissimo
Allora mi pongo un problema lo pongo in modo del tutto banale
Così come tra l'altro lo ponemmo durante la guerra nel corso
Se non si attiva meccanismi di colloquio confronto
Politico
Con la realtà che in questo caso la comunità internazionale ha deciso di colpire con le sanzioni
Se non c'è questo spazio
La deriva verso l'intervento militare
Molto diretta
è molto utile
E allora io credo che qui noi dobbiamo recuperare una critica profonda della politica europea
Una critica profonda
Delle istituzioni europee una critica profonda delle forze che come dire in termini dichiarazione generale si schierano contro la guerra
Io credo che su questo si tratti di superare anche non dei ritardi ma dei veri e propri contrasti che ci sono stati anche nell'area del pacifismo soprattutto fuori nel Pacifico
Per esempio Stefano
Io non mi sto nemmeno soffermare sul fatto se si debba come dire decidere il quantum di responsabilità della Croazia e alla Serbia compagnia cantando perché i fatti di fronte ai quali siamo stati parlano passo
Io mi domando
Se nel momento in cui noi diciamo che la leadership serba ha sicuramente una gran parte delle responsabilità in questo conflitto
Mi domando se c'è un'iniziativa politica europea volto a stabilire un confronto programmatico di prospettiva e anche un rapporto concreto con l'opposizione
Con l'opposizione insieme
E quando parliamo di opposizione in Serbia
E quando parliamo di tante altre realtà dell'Est europeo dobbiamo sapere di chi fosse che parliamo di cose che non rientrano nei nostri schemi
Negli schemi del dopoguerra
Parliamo di forze che hanno ispirazioni diverse da quelle che magari desideriamo e diverse anche da quello che conosciamo
E certamente ostico per tutti
Immaginare di affrontare un discorso con forze che partono da presupposti tra tradizioni culturali
Delle quali magari noi
Nel nostro
Nella nostra consapevolezza
Abbiamo pensato di liberarci da tempo
Ma io mi domando qual è l'alternativa
Il domando qual è l'alternativa
E lo dico perché io ho avuto questa spesso sensazione
Quando ho parlato con i nostri amici pacifisti serbi quelli che organizzano l'obiezione di coscienza la diserzione che organizzano le manifestazioni che organizzano la resistenza
E con grande stupore e sorpresa ho scoperto che loro a differenza mia
Non prendevano un anno fa
Semplicemente le distanze da Vuk Draskovic dei nazionalisti se
Ma in tavola con un confronto con questa orchestra
C'è scavano di spostarle posizione
E oggi diventa assolutamente è del tutto evidente diventa del tutto evidente che se non si lavora su queste forze il rischio e che poi ci sia il nazionalismo disse se ne
Il rischio è che si salvi la forza di Milosevic che alle radici che tutti sappiamo con la forza di Serse etniche alle radici che tutti conosciamo
E allora il meccanismo di evoluzione democratica di queste risorse
è un meccanismo che dobbiamo studiare il tutto ex novo e praticare tutto è Cosimo
E io mi domando se non dobbiamo chiedere oltre quello che già abbiamo chiesto fino adesso in questa Assemblea
Ai parlamentari alle forze disponibili nel nostro Paese
Discendere in campo e di avviare un confronto che non si fermi alla legittimazione soltanto che tutti abbiamo condiviso da subito ventiquattro ore dopo ancora con le bombe accaldo fumanti
Della richiesta di indipendenza e della e di sovranità
Della Slovenia e della Croazia è un passaggio che abbiamo fatto tutti ma bisogna guardare oltre quel confine anche oltre quel confine
E sapere quello che accadrà nell'evoluzione politica delle forze che dovranno guidare una prospettiva
Diversa in Serbia
Che dovranno affrontare i problemi che si porranno nel Kosovo che dovranno affrontare i problemi che si porranno in Macedonia così come avremmo dovuto guardare in tempo e per la verità chi sta in questa sala questo sforzo tentato di farlo
Alla matematica realtà bus mitica
Dal punto di vista etnico religioso e politico
Allora mi domando se non si debba proprio chiedere
Che come noi facciamo da liberi cittadini per libere associazioni
Da pacifisti
Che andiamo lì in queste realtà prendiamo contatti stabiliamo un radicamento di rapporti con le forze pacifiste
Con coloro che interloquiscono con le forze pacifiste
Credo che dovremo chiedere di fare un salto di qualità anche forse come dire significative sul piano istituzionale del nostro Paese forze politiche i parlamentari che vadano stabiliscano quel contatto quel colloquio rompano quell'isolamento di cui parlava
Questa mattina Benetton la seconda questione
La seconda questione che voglio dire
E che io sono molto contento che Chiara abbia detto le cose che ha detto adesso perché io credo che la prospettiva del nostro lavoro debba essere qui
Credo che per diverso tempo noi dovremo operare su diversi fronti un lavoro di scavo di ricerca di discussione che non pretenda di avere conclusioni ma che ci consenta che ci consenta un confronto vero
Di posizioni diverse
Ma basato su valori comuni e sugli intendimenti comuni
E credo che occasioni non mancheranno se pensiamo che cosa sta passando arriva a che cosa possa potrà passare tra qualche anno sulla conferenza mondiale sulle sui problemi che la popolazione
Cose strettamente legate questioni che stiamo che stiamo discutendo o altre crisi che si passerà
A quello che potrà avvenire nella fascia caucasica
E
Fino all'Afghanistan
A quello che potrà avvenire in un continente
Rispetto a quale chiudiamo gli occhi spesso come la Cina
Che vide questo tipo di questi otto
Ma per parlare dell'Europa ancora oggi noi parliamo di Maastricht se i mastri che è un punto del di arrivo di partenza critico ma dobbiamo guardare all'evoluzione vera della cassa comune europea perché ne siamo di fronte a processi che debbono farci come dire rileggere questo questa questa questione
Ma il punto dal quale non sfuggiamo però il punto dal quale non sfugge e qui sono d'accordo con Papisca il punto dal quale non sfugge
E costruire
Una cultura
Attraverso ripetute confronto lungo laborioso ma costruire una cultura una verifica
Sulla questione dell'organizzazione del nuovo equilibrio internazionale perché l'equilibrio del terrore
Aveva come dire una sua coerenza
Politica e istituzionale che aveva anche il suo sistema di garanzie
Abbiamo tutti contribuito
Anche se credo che non possiamo presumere di essere la scaturigine ma abbiamo tutti contribuito a superare l'equilibrio del terrore
Siamo rapidamente ritornati all'equilibrio
Delle armi della guerra guerreggiata
In tanti casi e come tendenza generalizzata
Io non so se questo nuovo ordine mondiale di cui tutti parlano
Sia quel compressore di cui diceva Papisca so semplicemente che dobbiamo riporti il tema dobbiamo riproporci il problema
E se vogliamo allora guardare alla realtà oggi della dei nazionali trazione
Alla crisi dello Stato o nazionale ai grandi problemi che si pongono in Europa in tutto il mondo dobbiamo guardare alla prospettiva dei governi regionali a livello sovranazionale e non possiamo non affrontare il tema dell'ONU di che cosa significa delle trasformazioni che debbono attraversare questi istituti e non possiamo non guardare al tema di come istituzioni internazionali
Debbono determinare strumenti che possano essere posti a garanzia del diritto internazionale e quindi anche sul terreno sanzionatoria possiamo avere punti di partenza diversi ma se abbiamo la il timore ad affrontare questa discussione a partire da posizioni diverse se abbiamo reticenza a costruire un dibattito vero su questo punto
Allora noi perderemo adesso sentivo l'ultimo intervento vivibile perderemo la possibilità di interloquire con questa politica che è morta nelle forme tradizionali ma qualcuno dovrà ricostruirla mi pare che queste ricostruzioni sul tuo intendimento
No
Certo sul continuano come se niente fosse ma
Lo politica che incida sui processi reali esistenti
Perché se si limita soltanto ad un'evocazione di rischi o ad un'evocazione di potenzialità
Io credo che difficilmente noi come dire riusciremo a far politica invece saremo costretti a rincorrere emotivamente i fatti che la storia ci propone
Amico per abbiamo ancora quattro interventi poi come uno stopper questo sumo apribottiglie gruppi per cui sui
Gli ho qui quattro interventi Migone Muccioli Mazzuccato Semenzato di odio e di farli però in maniera realmente molto bene in modo da permettere di proseguire i lavori per cui il popolare Migone
C'è un punto su cui io sono d'accordo con Lidia Campagnano idonee solo sull'opportunità di non fare una mozione qui che mi sembra evidente perché questa è una discussione
Utile io ritengo necessaria ma che deve andare avanti che deve maturare che non deve essere forzata ora chiusa in formula
Il vero punto
O per lo meno uno dei punti importanti invece mi sembra essere questo
Che la base comune
Essenziale tra di noi
è l'azione
Chi solidarietà
Che ha come fine la pace
Che significa in primo luogo che sono d'accordo con quello che ha detto Rossi Pinelli adesso
Tessere dei rapporti tessere dei rapporti con coloro che imposizione esposta in loco si battono per la pace
Che significa per esempio anche che resistono alla politica di Milosevic circa questo è tanto più importante in un momento in cui è in atto sarà in atto la politica delle sanzioni
Io credo che la politica delle delle sanzioni può essere importante
Che debba e anche essere estesa alla Croazia ma con la consapevolezza come diceva Stefano Semenzato che il ruolo chi punta in che senso aggressivo cioè di ottenimento di obiettivi politici
Con mezzi militari parte da Milosevic
Ma dobbiamo anche sapere che lo strumento delle sanzioni
Storicamente di solito hanno compattato
La forza contro cui erano dirette non faccio esempi fin troppo ovvie come quelli delle sanzioni della Società delle Nazioni contro l'Italia di Mussolini
Voi sapete che nel trentacinque trentasei
Il regime fascista italiano raggiunse il vertice del consenso e del consenso di colui che aveva rappresentato l'opposizione culturale antifascista per tutto il periodo Benedetto Croce proprio a causa delle sanzioni
Quindi è necessario non soltanto che queste sanzioni siano precisate a modo da non essere Diretta
Contro la popolazione ma contro direi chi usa e anche contro certi strumenti di una politica di guerra quindi in primo luogo per fermare l'importazione di armi e cose di questo di cose di questo genere ma che contemporaneamente e credo che questo possa fare il movimento per la pace
Il rafforzamento di quei legami di solidarietà con chi a un impegno a un impegno ditta antipatici
Ci sarebbero tantissime altre cose da dire ma mi ha colpito un dilemma del nella discussione cioè è stato detto
La presenza dell'ONU non può essere semplicemente la presenza dei caschi blu che in qualche maniera ratificano la violenza già avvenuta
Non so se avete notato che le tre guerre accettate dal governo serbo intervengono sempre quando gli obiettivi militari sono già stati in cui conseguiti
Scusate se uso un paragone scherzoso che può apparire fuori luogo ma vi ricordate qualcuno di voi il film La grande guerra dove c'è Sordi
Che fa la coda davanti a Ranci sono e come sgomitate vari e riesce a piazzarsi primo a quel punto lì dice fermi come Stam mostrammo no
Questa è un po'la politica che con mezzi terribili con mezzi militari sono stati fatti
Allora da una parte questo tipo di indiscusso tipo di politica non ci serve però non vogliamo nemmeno una guerra del Golfo
L'interrogativo a cui dobbiamo rispondere
Che cosa CEI farà questo peace keeping cioè questa presenza inerme dei caschi blu che poi si ritirano nel momento in cui si spara
E la guerra del Golfo e qui che dobbiamo riflettere su un'azione internazionale che deve essere preventiva che deve essere risolto rivolta come mi pare che l'avesse già richiamato Semenzato
In primo luogo a quelle zone che sono attualmente le più esplosive dove la guerra si può estendere cioè il Kosovo
E la Macedonia che comporta una riflessione anche i chiudo
Dura difficile da parte nostra perché quel tipo di presenza non sporadica può significare che qualcuno per la pace per mantenere la pace
Rischia la propria vita
Allora questo qualcuno alla nostra solidarietà non c'è la a quale condizione questa mi sembra un grosso tema di riflessione anche tra di noi
Correvamo a dare per ombrelle un brevissimo intervento prima di iniziare la relazione
Dei gruppi a Yasin Tuck lette che ha una giornalista rifugiata
Viene da Zagabria
E ha la ha la necessità di di in cinque minuti non sa se ci riesce in dieci minuti
Di
Sì brevissimamente perché c'è un problema
Dei
Va bene
Era per presentare la la la sua proposta diciamo la situazione dalla quale lei proviene
Se voi accomodate
Avessero
Non si può
Distruggere Escobar Terrare un paese senza provocare la guerra non settimo insistere che Crespi salotto rimanga LA unità ammonta amministrative chiudiamo questa volta senza provocare la guerra io ha detto una volta che ho scritto e ripeto in tutta la Jugoslavia adesso c'è la città ex Jugoslavia se volete c'è una situazione che maggioranze per maltrattano le minoranze kosovari magari con i quali la situazione eccezione che conferma la regola Donella ma la maggioranza viene schiacciata dalla minoranza però un discorso dalla kosovari è molto lungo
Non è così ma civilmente risolvibile
Però Cresto che ha portato la guerra et che è stato deciso morì della Jugoslavia e molto prima di questa guerra
è stato dei vollero firmare a piazza per pulita di un Paese e di un socialismo di volto umano
Tito finché era vivo diceva sempre guarda
Salvaguardate a unità è lampante avanzate dei popoli jugoslavi come pop pupilla dei vostri occhi adesso a abbiamo perso questa fratellanza e questo ha un'età
E siamo come Cecchin al volto Bosco e si Scagni amo senza una ragione vera
Purtroppo una delle ragioni per cui ci si Scagni amo
E odio inculcato per terra perché fra quarantacinque anni non esisteva fra i nostri popoli le nostre e quindi perché non è vero quello che dicono in Italia che sono sei popoli diversi
Le diversità Abbatino ai eccezione fatta quello per il di albanesi o kosovari ma anche noi adoro sono Jugoslavia ed erano un problema jugoslavo che io Costarica non ha saputo risorse sono vere
E non ha potuto risolvere perché abbiano messo bastoni fra le ruote
Ed è stato questo che era in in innescato i nazionalismi voglio dire una cosa che ho sentito oggi ed è ch'è proprio vera
Che il nazionalismo ultimo per rifugio deve carogne e creste carogna hanno fatto scandalo scatenato quello tra un primo io scambi non so come la guerra Patrick decida e sanguinosa che si sta svolgendo in Jugoslavia
Io non posso parlare per gli altri regimi mi criterio citerò pur essendo di sinistra
Un italiano che è di destra però che ha detto una cosa intelligente Montanelli Indro che ha detto una volta che il processo di Norimberga
Era un errore perché venire a capo condannare i nazisti tedeschi
Era un un dovere del del popolo tedesco quindi ciascun popolo parla parli del suo nazionalismo e spazi suo correttive
Serbi il suo albanesi il suo io sono approvata e parlerò e posso formare soltanto dalla situazione che in Croazia
Credo doc si deve dire che in Croazia al potere solo avanzi pubblicata in galera che era allora in galera non perché perseguitati e dissidenti politici ma perché veramente erano mezzi atti criminali che saliti al potere in pochi mesi hanno scatenato un'orrenda guerra ma fratricida che ha acceso tutta io così la Jugoslavia e questa non era e queste decisioni sono stati aiutate anche da impone dal territorio kosovaro
Sì io c'ho la giornalista dare una d'di Zagabria scriveva sulla rivista Rolling Forum dall'allora no massimi e Sinistra democratica che in un anno è stata
Strozzata dopo scrivevo sull'Ovi Karlovac che chiede che anche smesso di uscire quando è venuta la guerra in Carlo Mazzi dopo privo per un giornale che esce a Belgrado e si chiama Jugoslavia ma qui anche nominare il nome di Belgrado e jugoslavi anche in Italia una una cosa proibita perché il governo italiano i mezzi di informazione italiani e l'opinione pubblica novanta però nove per cento in Italia si stima narrata dal da parte del croato chili ed aver pieno regime curata in cui vede
Democrazia una cosa moderna persino sull'età c'è scritto che i croati sono gruppo poco moderno e gli altri sono retaggi balcanici ma non si rendono conto che Cresto valutare fare una scala di valori fra i popoli
Una qualcosa crederlo retaggio veramente fascista e nazista
Anche con in termini blandi moderne non materia paginetta
Io ho una mia speranza con la Jugoslavia non la spunteranno non l'hanno spuntata nel quarantuno non l'hanno spuntato nel quarantotto magari non spunteranno neanche questa volta anche se situazione molto più tragica perché non c'è più nessun punto di riferimento la sinistra è stata non soltanto puntata alle ginocchia ma ma la vogliamo fare sparire
Dal dalla faccia della terra emigra accordò che è presto anche qui però io vorrei dire questo il mondo non può stare sempre sul piede destro qualche volta si dovrà appoggiare anche sul piede sinistro
E poi non è che vinceranno sempre Mulini avvento anche su una volta l'hanno vinto una multa che tonfi sordi abbia espressamente le più notare noi noteremo spesso e lotteremo per una Jugoslavia
Unità in quanto in qualche modo e per pace nevoso aveva però ricordatevi Pini che ci vogliono dividere Pino che ci vogliono far odiare primo che dicono che fra i costi sulla rete fra serbi e croati c'è l'odio
Che per il tutto e che per e di tutto è colpa dei serbi o pompa di questo comprate con l'altro
Fin d'allora ci sarà una guerra ho detto già una volta era ripeterò ecco coloro che parlano del nemico sono loro stesso il nemico
E voi avrete finire con una frase del di Brecht che vorrei che non fosse così e non fosse e non capitasse la stessa cosa in Italia questi versi dicono
Il cielo è costata al capo dell'appalto tavola e parla del futuro io so che in futuro non c'è
Voglio sperare che per la sinistra in Europa per e per la Jugoslavia istituì il popolo dei ci sarà un futuro
E voglio sperare che in Italia certe verità vengono viste dette e capite
Grazie
Grazie
Velocissime le comunicazioni dei gruppi di lavoro Schiavone per il gruppo iniziative project
Allora
Sarò telegrafico i leggerò il i progetti che il sono emersi nella discussione di Tito quindi cinque minuti però di attenzione perché sono sono indicazioni operative che vengono che rispondono a molte domande fatte e anche questa mattina
Allora per quanto riguarda la vicenda questione dell'accoglienza in Italia di il di di propositi profughi rifugiati si propone di istituire che ogni comitato istituisca in una cit nelle proprie città nel proprio comune un numero di riferimento a cui i cittadini possono telefonare e dare la propria disponibilità per deve il per l'accoglienza
Va chiesto a questi cittadini di che tipo di accoglienza cioè sei di nuclei familiari o il o singoli o quant'è il tipo instilla ribadisco unità esatta la caratteristica della dell'accoglienza
L'elenco che viene fatto cita Che città cita paese per paese deve essere comunicato al proprio Comune
In modo che il si faccia pressione anche su abitazioni comunali
E deve essere successivamente comunicato a uno degli uffici
Di Roma delle associazioni che partecipano agli incontri periodici con il ministero
Con le Akio l'Arci la citazione per la Pace l'Arci ragazzi ognuno scelga quella di riferimento però qualcuna delle sue azioni che si sa vanno agli incontri perché è necessario che si abbia una evidenza nazionale di tutte le disponibilità
Questo è il la le modalità che il indichi scegliamo di seguire per evitare di Perm confusione per massimizzare gli sforzi tenete presente di dire a tutte le persone che daranno la propria disponibilità che in questo momento il queste istruita potrebbe anche non essere il diventare operativa nel senso che è in corso un'OPA di trattativa di pressione con il ministero dell'immigrazione
Seconda il proposta il per quanto riguarda la campagna medicinale campagne di raccolta dei materiali se per quanto riguarda i medicinali in A quattro vicinali in particolare in questo momento i centri sanitari della Bosnia si chiede di fare riferimento alla Anfal alla iniziativa dai ruote alla pace
Il costo già costituita a Trieste di nuovo da fare un unico centro di raccolta nazionale
Attraverso i quali veicolare i contatti con l'Alto commissariato per avvelenarsi unite per i rifugiati o con altri organismi il relativamente appunto all'emergenza sanitaria alla raccolta quindi medicinali
Troverete in cartella l'indicazione della campagna tre ruote alla pace
Tre il è stata proposta di fare una su una stima una sorta di staffetta per la pace che attraversi al alcune città simile alcune città italiane in quel diciamo da Trieste a Roma il e che il cerchi di riaggregare il persone movimenti sulla sulla sulla tragedia Pelayo della Jugoslavia a questo punto però è stato anche precisato che il è necessario se si vuol fare un intrico di questo tipo che i gruppi locali nei quali eventualmente la carovana potremo USA staffetta nata ai passi potrebbe passare devono prendersi l'incarico di organizzare di organizzare ognuno le province i tagli in Contri le i momenti di aggregazione il l'organizzazione della del passaggio della della del della staffetta
E riservare a come se un coordinamento nazionale la logistica complessiva dell'iniziativa
Questo perché servisse bisogna coordinati un unico ufficio centrale anche l'incontro con con con tutti coi Sindaci ditte recita per fare un esempio di vento lavoro assurdo ma diventi invece un lavoro mentre state lavori praticabilità i comitati locali sono indicate alcune città il tra cui Padova per esempio o il il i comitati che volessero impegnarsi per una un'azione di questo tipo appunto una manifestazione che in qualche modo itinerante che da Trieste comicità con come simbolo insomma arrivi a Roma al Parlamento il comunichino sempre alle varie sedi centrali del suo della stazione nel inseguì in queste settimana le proprie disponibilità
Te e ricco quarta cosa si è proposta che si propose di formare quanto prima una delegazione una delegazione che visiti le sedi dell'ACNUR in nella secondarie cioè che visiti il le sedi dell'Alto Commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati né in tutti in tutte le repubbliche della ex-Jugoslavia e faccia una mappatura il è una conoscenza diretta della situazione della dislocazione dei campi dei campi profughi e della situazione in questi campi delle richieste che vi sono per quanto riguarda il loro eventuale arrivo in Italia da parte dell'organizzazione appunto
Dalla da parte della della
Si ricorda infine cioè il no politica come punto importante rispetto al al al altri inosservato questa mattina cioè al fatto che alcuni progetti
Del sono sono sono è possibile presentare domande di finanziamento al ministero per l'immigrazione in particolare per quanto riguarda le spese sostenute nell'attuazione di progetti chiaro che non si possa presentare spesi per quanto riguarda il la prestazione insisto che deve essere basato sul volontariato però per trasporti
Per trasporti per esempio di appunto dei medicinali o di altre o di altre il materiali per iniziative il di pubblicizzazione di quindi una di un iniziativa tutto quanto possa esserlo in di contabile come spesi i necessario fare un progetto definito che abbia un preventivo di spesa
E che quanto per il nel nel corso dei prossimi dieci giorni al massimo deve deve essere definito in collaborazione con una delle sedi nazionali che in qualche mondo è sempre della tenda delle associazioni che fanno gli incontri con il ministero il perché il è necessario che i progetti che in qualche modo si penserà che possano essere finanziabili signor presentati in tempi veramente molto stretti al al ministero quindi si parla dell'arco di i prossimi dieci giorni chi avesse appunto dei progetti o delle intenzioni anche Sacchi doveva sostenere alcune spese
Il per attuare alcune iniziative il cerchi di coordinarsi con le sedi di riferimento quindi presenti medicinali Trieste o altri inziative le sedi centrali
Il ecco il queste sono le prime proposte il in qualche modo fondamentali è stato anche il sollevata sollevata la la così la proposta di fare il di fare così una del dei momenti devono in diciamo di incontro tutte le sere in unicità un po'come il sulla falsa sulla falsariga di quanto avviene sapete ogni sera di fronte al Parlamento di Belgrado dei momenti così il là dove fossero possibili di organizzare questi queste questi incontri di cittadini magari silenziosi per il il per per aggregare anche magari per diffondere il testo delle delle campagne
Infine è stato ricordato il che bisogna sviluppare tutto il settore dell'educazione alla pace dei rapporti fra le scuole il il
Appunto e dei rapporti medie tentativo verso l'infanzia
In particolare c'è esperienza del progetto il progetto che avete anche in catena o che non era al tavolo rispetto amico iniziativa supposizione esiste la mostra educare alla pace
Il che i pentiti disegni e testi di bambini profughi della ex Jugoslavia che il dell'Arci Ragazzi di Trieste che il i cinque itinerante e che può essere uno strumento per iniziare in ogni città un certo discorso con sul sul tema L'educazione alla pace
Esiste il camper che si terrà la la la proposta del campeggio del campeggio estivo in Val di Resia incardinata in Friuli per una serie i canti proposta che sarà sicuramente in una una cosa che sarà attuata in ogni caso il un campeggio misto dilaga di di ragazzi italiani e Agazzi profughi della ex-Jugoslavia
Su questo è possibile che le informazioni e Tiziana dell'Arciragazzi di Trieste
Il ecco io spero di non aver dimenticato niente come e si naturalmente estate Pato già stamattina ci sarà il seminario di riflessione per una croce non violento la crisi jugoslava a Verona il tredici e quattordici giugno
Presso la ricordo più da casa non violenza si spesso a casa e pensa che Spagna otto per informazioni
Queste sono le proposte operative spero che è stato molto chiaro nell'indichi nel in nel indicazioni ecco
Va bene grazie a Franco Gianna sul gruppo informazione sensibilizzazione
Allora brevemente anche se abbiamo discusso abbastanza e anche con comma profonde Argo
E valide argomentazioni allora lui
Più che proposte intendiamo ribadire le cose che già si fanno però è necessario farle anche in maniera più determinata
Cioè si è deciso sostanzialmente che per riuscire a capire di più a conoscere e per fare incontrare noi con jugoslavi con le varie realtà che ci sono è necessario riuscire ad incrementare dal accelerare gli scambi che già sono in atto con tutte le realtà della società civile italiana e quella della Jugoslavia in modo tale che questo permetta da una parte qui di estendere la conoscenza le persone che molto spesso attraverso i mass media non ricevano altro che segnali molto violenti assurda assolutamente insufficienti per riuscire a cogliere il il problema quale e dall'altra per dimostrare la nostra solidarietà di andare quindi quelle proposte sono state dette prima sono in questo senso di andare d'incontrare
La gente che gli sta soffrendo poi però di anche di arrivare per riuscire a entrare meglio nei negli addentellati dei mass media e di quella che è l'informazione qui da una parte di far le denunce contro le e così diciamo le strumentalizzazioni che chi dell'informazione detiene il il potere sull'informazione che quindi manovra un po'le le notizie ripetiamo da una visione che talmente catastrofiche e da una parte del movimento pacifista e quindi Italia che pure se è stato riconosciuto ai notevole con notevole ritardo sta cercando di lavorare e questa Assemblea voluto significa era anche questo e dall'altra parte del fatto che sembra che non ci sia nessuna volontà di uscire da quella stazione terribile quindi una denuncia alla stampa da una parte e dall'altra anche il fatto d'di munie Cimino e di mezzi di controinformazione a tutti i livelli sia dei mezzi che ci sono più consoni per cui dibattiti convegni le assemblee degli incontri ma anche mezzi anche alternativi che sono i momenti delle momenti anche degli approcci proprio così tra le persone a piccoli gruppi in momenti del del del con le mostre con le con l'educazione il fatto poi di usare per esempio le tecnologie nuove che permettano di di riuscire a essere anche competitivi con i mass media
Cito il discorso del fax che è uno strumento oggi è molto importante che ci mette in comunicazione con la Jugoslavia che nello stesso tempo ci mette in comunicazione tra di noi poi c'è stata una proposta di mettere in piedi da parte di di un rappresentante dei Verdi di Bologna che la falla lanciata così come proposta al Comune di una radio che permetta di trasmettere anche dall'altra parte dell'Adriatico perché il perché non non gli jugoslavi non si sentono da soli da una parte perché riescono anche a cogliere di messaggi che sono diversi da quelli che loro stessi in questo momento ricevano e che sono molto spesso messaggi al loro interno che tendono a dividere
Le varie parti hanno invece cercare di di riuscire in qualche maniera a trovare una soluzione
Queste sono state le le cose più direi più salienti più importanti ecco c'è un convegno a Trento la fine della stimata prossima di tutta la Stampa Alternativa secondo convegno nazionale
Nel quale ci sarà anche la possibilità di parlare di queste ruolo della stampa e come la stampa deve collocarsi su queste notizie con tutte le esperienze che abbiamo avuto dalla guerra del Golfo
E poi mi sembra che non ci sia altro ecco direi che questo questo nodo dell'informazione chiaramente deve essere lanciato alle altre proposte sia della discussione politica che quelle propositive
Stefano Semenzato per il primo gruppo
Molto velocemente la discussione fatta nel gruppo non me facilmente riassumibile credo che nei contenuti di largo consenso i risultati che sono stati raggiunti siano largamente contenuti nel comunicato finale dell'assemblea che poi verrà letto quindi io riprendo e comunico semplicemente gli argomenti del del dibattito su alcuni altri problemi più che altro per rendere nota alla la discussione allora c'è stata un'discussione sull'embargo sotto vari aspetti embargo pro e contro l'embargo cioè c'era chi sosteneva che l'embargo una forma utile chi diceva che invece non va utilizzato l'embargo come categoria tra coloro che ritenevano che necessari invece discutere dello strumento embargo
Vi erano osservazioni sull'apporto mezzo risultati cioè sul fatto che l'embargo come strumento di politica internazionale spesso non raggiunge i fini voluti nel senso che da una parte non riesce a distinguere
Tra diciamo governanti e popolo e quindi colpisce indiscriminatamente all'interno della nazione si vuol colpire dall'altro
Rischio di compattare
I governanti che si vogliono abbattere il popolo magari oppresso in un unico e quindi ottenendo un effetto contrapposto a quello che dovrebbe essere il risultato
In termini politici poi il discorso all'embargo aprì una discussione se l'embargo deve essere limitato alla Serbia come attualmente oppure non vada esteso anche alla Croazia per le responsabilità che anche la Croazia a rispetto alla guerra in corso
In nessun caso questo mi sembra un'acquisizione
Molto omogenea e comune l'embargo può esser considerato uno strumento per far vincere qualcuno come un altro com'è attualmente invece gestito a livello internazionale cioè si fa l'embargo alla Serbia per far vincere la Croazia
E quindi su questo invece mi sembrava che ci fosse un dato abbastanza omogenea
Secondo problema al centro della discussione
La necessità del rapporto con le opposizioni che esistono alla guerra nei varie repubbliche del Jugoslavia e quindi la necessità di come articolare queste cose da parte del movimento pacifista ma anche di chiedere a il governo italiano all'Europa eccetera di attivare canale di comunicazione per dare fiato respiro e forza a queste opposizione
L'altra grossa partita riguardava l'ONU l'ONU su cui appunto vi è un dato comune di di necessità di una riforma democratica dell'ONU
Così come vi è un dato comune di della necessità di un'Europa che si costruisca apprendo sì a questi a queste realtà di popolo di territorio accetta e che quindi sia un'Europa che comprende al suo interno e non respinga
Le nuove entità che nascono e l'altro grosso elemento a parte quelli già comprese nella comunicato finale era quello dei territori transnazionali c'era il tentativo di articolare una proposta dal punto di vista politico giuridico che sul per asse
La concezione degli stati nazionali
Dentro questa discussione vi erano invece alcune altre opzioni di più che di merito di comportamento del movimento pacifista e di interpretazione della crisi jugoslava che avevano a almeno una coi Comuni il fatto che le categorie della razionalità politica non permettono di interpretare la crisi politica la crisi e Jugoslavia oggi quindi necessario ricorre a categorie fino a quelle psicoanalitiche o di altro stampo e una diciamo collocazione di fondo una discussione che è nata attorno al problema diciamo delle pratiche della politica cioè la crisi della politica oggi come si manifesta anche nel nostro Paese e la necessità per il movimento pacifista
Di ripartire a costruire una a una propria esistenza un proprio rapporto con le cose a partire da una pratica di retta e vissuta a partire immediatamente da quello che comporta la realtà dei profughi del l'impatto con la crisi jugoslava per ciascuno di noi
Raffaella per questa questo comunicato sia
Allora l'idea del comunicato stampa
Si spiega da sé abbia e siamo stati in duecentocinquanta squarci stava duecentocinquanta schede di partecipazione abbiamo ribadito la necessità del non dell'impegno non solo nostro ma dell'appello anche l'Italia si muova forse se riusciamo a a dirlo ai giornali per che non erano qua forse sarebbe utile allora appunto e un comunicato stampa credo che vada preso per quello che io fra la buttarlo abbiamo provato a buttarlo giù è una cosa piuttosto così scritta ed in fretta la leggo se non ci son problemi possiamo impegnarci domani perché stasera ormai è tardi a a diffonderlo a tutti e magari di mandarne copia riferimenti locali ad alcuni dei riferimenti locali per i giornali locali che sono importantissimi Alida era così sia svolta oggi domenica sette va be si è svolta domenica sette giugno a Padova l'Assemblea nazionale dei progetti di pace e di solidarietà con i cittadini della ex Jugoslavia
L'Assemblea promossa da Arci aria situazione per la pace come al sostegno alle forze vinse dia di pace eccetera ha visto la partecipazione da centocinquanta persone appartenenti a numerosissimi gruppi pacifisti da associazioni enti locali forze politiche sociali di molte città italiane
La discussione si è sviluppata a partire dal patrimonio di esperienza di solidarietà concreta costruita in questi mesi
Ai costruite in questi mesi i sostegni ai centri contro la guerra nelle diverse Repubbliche della ex Jugoslavia gruppi pacifisti e democratici di donne per la pace profughi alle vittime della guerra le zone che difendono la convivenza multietnica iniziative costituiscono oggi una risorsa democratica importante per il nostro Paese l'Assemblea
Lancia ha lanciato un appello all'opinione pubblica la società civile alle forze politiche alle istituzioni al Governo perché l'Italia esprima il massimo livello di solidarietà e di impegno affermare la guerra invita tutti i cittadini a proseguire nella raccolta degli aiuti dei medicinali a prepararsi nel nostro Paese all'accoglienza costruire forme di collaborazione gemellaggi con i campi profughi in tutte le repubbliche della ex Jugoslavia sostenere gruppi pacifisti e disertori
L'Assemblea conferma la volontà dell'associazione dei gruppi di pace all'iniziativa comune fondata sull'impegno per la cessazione del conflitto attraverso gli strumenti della pressione politica del negoziato contro ogni ipotesi di intervento militare
Per il sostegno a tutte le vittime della guerra ai profumi di qualunque etnia di qualunque religione dovunque abbiano trovato un primo rifugio per la difesa dei diritti umani e delle minoranze
Per il sostegno pieno appoggio con credo tutti coloro che si oppongono nella ex Jugoslavia la guerra lo divertiva disertori all'invece agli obiettori coscienza difensori della democrazia e dei diritti umani in in per l'impegno a bloccare completamente il traffico internazionale di armi che alimenta al massacro
L'impegno affinché relazione governativa istituzionale dell'Italia se ispirata a questi criteri contribuisca concretamente a costruire un'Europa dove tutti i popoli possano vivere in pace favorire una riforma democratica dell'ONU che prevenga
E che sappia evitare i conflitti armati l'Assemblea fa appello agli organi d'informazione affinché diano il loro contributo alla pace attraverso un'informazione completa e imparziale
E dando conto delle iniziative dei progetti di pace di solidarietà e dei futuri appuntamenti a partire dal seminario del tredici quattordici giugno a Verona e sostenendo attraverso le forme opportune la libertà di stampa i diritti democratici dei loro colleghi nella ex Jugoslavia
L'idea era quella di mettere a punto
Porte cosa su cui sicuramente siamo tutti d'accordo
Gli accordi
Al