L'intervista è stata registrata lunedì 25 maggio 1992 alle 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati discussi i seguenti temi: Curdi, Elezioni, Iraq.
La registrazione audio ha una durata di 12 minuti.
10:00 - Roma
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10:00 - Milano
11:25 - Milano
9:45 - Orvieto
PRI
Radio radicale siamo collegati con il responsabile del dipartimento esteri del Partito Repubblicano Ottavio lavaggi
Che è rientrato dal Kurdistan dove e dal Kurdistan iracheno dove ci sono state le prime elezioni libere di quei territori e dove che si è formato possiamo forse già dirlo l'embrione dello Stato curdo di uno Stato curdo indipendente ecco Ottavio io vorrei che ci che scrivessi un pochino che cosa hai provato in quei territori che sono stati al centro della vicenda della guerra del Golfo
Beh io ho provato innanzitutto una situazione di relativa stabilità
La stabilità e garantista dalla presenza militare americana nel sud della Turchia ed alla garanzia americana che le truppe irachene di fatta ma non potranno tornare in Kurdistan
Sequestra
La base della relativa sicurezza abbia consentito le popolazioni curde di effettuarla martedì scorso le prime elezioni libere pedicure Di Tanno benissimo che la loro sicurezza dipende dall'Occidente e hanno voluto dare una dimostrazione della loro adesione ad otto tema di valori effettuando questa prima prova elettorale
La settimana scorsa è stata una elezione come tu hai detto libera la prima che quelle popolazioni hanno conosciuto essendo state sottoposta ad una dittatura fin da quando esistono come persone è stata una un'elezione che non corrisponde nei criteri che sono stati eseguiti ad una elezione tipica di un Paese occidentale ad esempio in realtà per quello che ho potuto osservare io come appunto osservatore internazionale il voto non è stato realmente segreto
Anche perché molti degli elettori erano analfabeti non sapevano e votare da soli avevano bisogni di assistenza ma è stato certamente un voto libero nel senso che la gente che a liberamente che aveva differenti opzioni tra le quali scegliere ciò è stato dimostrato anche dal fatto che non vi è stato un vero e proprio vincitore e di queste elezioni visto che i due principali movimenti politici culti sono arrivati testa a testa nel risultato finale
Ecco secondo te adesso quali sono le prospettive di formare un altro governo diciamo che porti in qualche modo a un'indipendenza di questi territori innanzitutto dei curdi non parlano d'indipendenza
Sanno bene che camminano su una corda molto sottile
In questo campo e sanno bene che gli occidentali sono disposti ad aiutarli a non essere credi nuovamente dal dittatore iracheno ma non sono disposti rebus sic stantibus ma consolidare la causa di una completa indipendenza della parte irachena del tuttora è stato per tutti le ragioni di questa prudenza solo da vedere nel situazione dei curdi in Turchia
Come ho detto la garanzia della sicurezza dei curdi dirà che dipende dalla possibilità dell'esercito di americano di garantirla militarmente
Gli americani lo garantiscono da barricano
Ed in Turchia e la disponibilità dei turisti a lasciare a prolungare il mandato delle truppe americane che si trovano lì dal tempo della guerra del Golfo dipende da una politica moderata dell'Occidente nei confronti della questione curda vi sono in Turchia dodici milioni di cittadini curdi che avanzano rivendicazione di autonomia e addirittura di indipendenza non meno forte di quelli dei curdi iracheni il leader curdi
Barzani e Talabani sono pienamente coscienti di questa difficoltà ed è per questo che parlano di autonomia e di autodeterminazione e non di indipendenza Hidegkuti sono anche particolarmente coscienti del perfetto negativo che le loro divisioni interne hanno avuto in passato sulla possibilità di dare risposta alle esigenze del popolo curdo e ci sono quindi impegnati almeno negli incontri che ho avuto con loro in Kurdistan a collaborare strettamente al di là del risultato elettorale per formare una specie di governo di coalizione o comunque di avere una stretta collaborazione tra le differenti forze politiche per forni offrire un fronte comune
A livello internazionale sia nel prossimo possibile negoziato con Saddam sia nei confronti degli interlocutori occidentali
Ecco un'ultima cosa domani a Roma ci sarà un convegno dal titolo Saddam Hussein la guerra continua diritto pari in Iraq il genocidio del popolo curdo
Ecco secondo te in a a più di un anno dalla guerra del Golfo il regime di Saddam che forza ancora
Ma io ho difficoltà cantare una opinione diciamo più informata di quello che che possono avere i lettori dei giornali perché sono stato la parte curda controllata dai corrieri curdi dell'Iraq e non sono stato evidentemente a Baghdad e quindi non ho avuto maniera di apprezzare quale sia il margine di controllo che Saddam ma ancora della situazione
Ho l'impressione che la possibilità aperta da Mustaine di Salvati di rimanere al potere in Iraq dipenda dalla determinazione con cui gli occidentali che hanno vinto militarmente dalla guerra del Coffa sapranno mantenere rigida la posizione relativa all'embargo petrolifero
Una notizia porta interessante qui in Italia perché non l'ho vista ancora riportato da organi di stampa è che in effetti seppure in misura modesta l'embargo petrolifero contro l'Iraq è già violato io ho visto alla alla frontiera tra il Iraq e la Turchia passare una media di cinquecento il re al giorno che andavano dalla Turchia in Iraq pieni di merci e tornavano sostanzialmente carico i petrolio iracheno perché fa il calcolo su base annuale credo su base mensile significa quasi una petroliera esportata ogni mese ma sono ancora delle somme molto modeste rispetto alle vigente della società Iraq INA etichetta prepotente retto il rubinetto del petrolio penso che prima o poi il regimi al potere a Baghdad decadrà per l'impossibilità di sostenere appunto la vita civile irachena tenta il i proventi del petrolio dipende sostanzialmente da una coerenza della posizione occidentale e il passare del tempo costerà noi ammorbidire posizione allora sarà possibile per Saddam di farla franca questa è perlomeno la la posizione e i curdi hanno manifestato
Incontri che abbiamo avuto ecco ritornando però che i curdi comunque diciamo la garanzia di un possibile prestato curdo o di un'autonomia reale del Kurdistan magari anche solo del Kurdistan iracheno comunque mi pare di capire anche da quello che dicevi prima non dipenderebbe è soltanto dalla caduta di Saddam Hussein ma anche per esempio in buona parte dalla politica della Turchia che come sappiamo che di
Sì Scozia represso nel sangue le le proteste dei curdi della Turchia
Beh esatto io credo che che gli occidentali manterranno la garanzia militare
Per la la sicurezza del Kurdistan che andrà verso qualche forma di autonomia abbastanza spinta delle regioni curde dell'Iraq evidentemente questo è uno sviluppo che preoccupa molto i turchi
E perché la società politica turca ancora grosse difficoltà ad accettare l'idea di una autonomia spinta tutte le regioni abitate quasi esclusivamente da curdi nel periodo di tempo breve che ho passato nella parte urta del Turchia ho visto un certo allentamento della tensione rispetto alla situazione di qualche tempo fa vorrei ricordare che fino a qualche tempo fa ad esempio era addirittura proibito parlare o cantare nella lingua curda o fare delle scritte in curdo adesso vedevo che rifiutavano cassette in curdo che la gente parlava liberamente il culto e non si sentiva propone pre e però
Diciamo la la l'autonomia curda nella nell'Iraq dovette assumere anche una dimensione il militare e quindi la parte liberata diciamo del Kurdistan dovesse diventare una base per quei movimenti terroristi curdi composti i turchi che operano in in Turchia evidentemente la posizione della Turchia diventerebbe molto molto critica nei giorni in cui sono stato in Kurdistan vi sono state alcune incursioni dell'aviazione turca in territorio iracheno che hanno bombardato secondo le tecniche multibanche i del PKK il Partito dei lavoratori curdi
Pur io il movimento terroristico e opera lì e in realtà anche alcune basi del partito di Barzani che è un partito composto da cittadini dire che
Ecco quindi diciamo è una situazione estremamente complessa in cui appunto bisogna andare molto cauti per cercare appunto di realizzare quello somma che già da la prima da dopo la prima guerra mondiale sembra appunto la sogno quello di una territorio curdo autonomo tra che per ora invece è diviso tra quest'anno e dato dobbiamo ricordare perché
I termini della questione non sono molto noti le frontiere del Medioriente sono state create artificialmente dalla pole dalle potenze che hanno vinto la prima guerra mondiale membra andò l'Impero ottomano esisteva una vasta regione del Medioriente poc'ho lata in larghissima maggioranza Dacourt spettare torretta d'attività sostanzialmente tra quattro sta
Perché una parte è andata per Pasquale Turchia una parte del territorio curdo sta in Siria una parte importante da nell'attuale Iraq che una parte sta addirittura nell'Iran
Pensare adesso di potere da queste regioni a maggioranza curda di quattro Paesi costituire un nuovo Stato e un'operazione molto difficile da immaginare
Perché sconvolgerebbe gli interi libri della regione però evidentemente difficile differente tre curdi
Sottoposti a regimi dittatoriali in cui richiesti del dell'uomo e anche della nazionalità tutti culturale non sono unicamente non sono assolutamente rispettati e quindi c'è una una pressione nazionalistica per la l'indipendenza ed etereo talmente invece i cittadini curdi di uno Stato turco democratico di uno Stato iracheno se democratico nel quale legittimo esprimesse la ritengo che ci vuole cuore nella propria lingua chi ha un'autonomia amministrativa locale che permette accuditi essere eletti eccetera eccetera fatto più realistico da immaginare nei prossimi anni sia appunto quella di un'autonomia molto spinta sia dette e di rispetto dei diritti sia dei curdi che vivono in Iraq perché ha dei curdi che vivono in Turchia lei esattamente l'io la sciagura queste curve di è perché etichette dei tre Paesi totalmente dittatoriali come sono la Siria l'Iraq e l'Iran in buona sostanza in un Paese semi democratico come e ma con poca tradizione di riff
Diritti dell'uomo come la Turchia certo vecchi ringraziamo molto Ottavio abbiamo parlato con Ottavio lavaggi responsabile del dipartimento esteri del Partito Repubblicano delle recenti elezioni le prime elezioni libere nel la Kurdistan iracheno Ottavio lavaggi ha fatto parte degli osservatori internazionali che hanno vigilato sulla sulle sulla regolarità democratica di queste lezioni noi ti ringraziamo e anche a voi a risentirci Prowler
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