"Distanza e prossimità" "verso l'altro tra differenze e nuovi soggetti"

Dovrebbe iniziare da una constatazione
Dalla constatazione che l'incertezza che noi oggi viviamo che è un'incertezza non di congiuntura ma un'incertezza di carattere più radicale di principio quasi nasce dal fatto che oggi stiamo vivendo probabilmente il secondo grande cambio di ciclo di questo dopo
Sempre andando per allarga generalizzazioni dove abbiamo vissuto nel dopoguerra in Europa due grandi cicli
Grosso modo trentennale il primo che ci ha
Impegnato per oltre vent'anni che impegnato lo prova per oltre vent'anni fino alla fine degli anni sessanta è stato un ciclo fortemente improntato da una cultura di progettazione
L'Europa usciva dalla guerra fortemente
Messa in crisi non tanto non sono le sue strutture fisiche Rocco uscito distrutto dalla guerra anche i vincitori hanno perso ma fortemente in dubbio anche sulla propri statuti di tipo istituzionale sui propri statuiti poi civile
E dire che ha lavorato vent'anni a costruire un'immagine di se stessa fortemente chiaramente improntata alla alla caratteristiche all'Europa come sommati Stati-nazione
Sono stati anni di forte Ricotti del ricostruzione dell'Europa fisica infrastrutturale sono stati gli anni anche in cui si è fatto
Sono stati gli anni in cui anche sì sono ripensate anche le con le istituzioni nazionali abbiamo avuto non solo in Italia
Un'operazione costituente si è incominciato a porre il primo nocciolo e la prima idea anche di Europa con il Patto di Roma cara patto di questa Europa sei
Che pian piano poi è cresciuta si è mossa lentamente all'inizio oggi invece comincia ad essere un fatto importa
Però abbiamo avuto un ventennio fortemente improntato a una cultura
Di progetto
In cui era la il fatto dominante era l'immaginare quale forma doveva avvenire l'Europa uscita da un da un periodo di grande
Il ventenne invece che immediatamente alle nostre spalle quello di cui abbiamo anche più conoscenza diretta gli anni settanta agli anni Ottanta
Sono stati anni in cui la a una cultura di Progetto si è sostanzialmente sostituita una cultura di gestione degli assetti raggiunti
E ti manutenzione dei medesimi
Senza sostanziale innovazione son fatte o operazione più che di
Modernizzazione più che di Aprea radicale innovazione certo
Si è sostituito
Come fa un buon manutentore i pezzi usurati del sistema con pezzi nuovi ma il sistema in sé è stato mantenuto per quello che era stato pensato nel ventennio dell'immediato dopoguerra
Lo vediamo nelle cose più fisica e le infrastrutture in Europa sono rimaste quelle che erano me almeno come struttura mentre come immagini come struttura immaginata
Ma anche la struttura del welfare non è stata radicalmente ripensata
E direi anche le le costituzioni dei degli Stati nazionali sono rimaste sostanzialmente immutata
Cos'è che allora oggi
Cita questa sensazione di incertezza
è che oggi la cultura gestionale manutentiva non è ingrato di giustificare più la struttura stessa della della forma qui abbiamo dato all'Europa so è la forma strutturale dell'Europa che oggi è in crisi
è una cultura gestionale manutentiva non basta a giustificare
Le cose più banali le infrastrutture europea oggi non possono essere più ripensate su base nazionale i trasporti le telecomunicazioni ma l'Uefa stesso non può esserlo oggi ripensa pensato su base nazionale va ripensato su una base europea
E ripensando sulla base europea non è un problema semplicemente di ingegnere di struttura mai ti una ripensamento radicale su cosa si intende per solidarietà in Europa quale ruolo allo stato non assolve dà retta
Quale ruolo alla Comunità europea gli Stati nazionali quindi è un ripensamento radicale su quello che è il sistema
Ma anche questa tutto il dibattito che oggi in in Europa sta avvenendo sul sui problemi di carattere proprio costituente non solo in Italia abbiamo un problema di istituzioni ma l'abbiamo in Francia lo abbiamo in Inghilterra lo abbiamo
Contro lo lo stiamo incominciando dovere nuovamente anche in Germania
Dà l'idea come anche i nostri patti costituenti pensate su base nazionale pensate come quaranta anni fa non interpretano correttamente in nessun luogo la Società europea che sta crescendo
Non entrano le contraddizioni non interpretano l'articolazione
Allora noi ci troviamo in una fase finale di un ciclo manutentivo con una cultura gestionale manutentiva che è proprio di tutti i nostri apparati di governo e questa cultura inadatta oggi a interpretare un ciclo l'uomo è un ciclo di tipo progettuale
Restiamo arriva passando in questo fra questa fine degli anni Ottanta inizio degli anni Novanta
Stiamo chiudendo un ciclo di gestione iniziando e di manutenzione e stiamo cercando con fatica titani inizio a un nuovo ciclo di frangetta in cui il problema Harry progettare la forma sociale politica di questo grande spazio che abbiamo davanti perché l'euro
E non per questo anche alcuni fatti che non interpretiamo logica con con con le diremo con le categorie giustamente spesso anche della morale di fatto vanno interpretate con le colle categorie della storia
Non ha non abbiamo un problema oggettive moralità della politica questo è sì un problema della moralità dei politici ne abbiamo dobbiamo cambiare categoria di politici
Abbiamo ti ma è un problema di sostituire una classe politica che ha apportato che è ancora improntato a una cultura manutentiva gestionale con una cultura comma classe politica che porti con sé una cultura di Progetto
è questo il vero nodo
Che poi abbiamo altri nodi di carattere più congiunturale perché poi di fatto la da una logica di buona gestione sermone parte una logica di cattiva gestione da una logica di buona manutenzione siamo latitante arrivate non logica di cattiva manutenzione dei sistemi che poi la cultura di gestione rientrato cultura di occupazione del potere c'è tra questi sono fatti congiunturali importanti ma congiunturali il dato strutturale che dobbiamo parole Trust sostituire una cultura di governo che ha le caratteristiche della della gestione quindi della continuità del mantenimento a una cultura politica che hanno le caratteristiche per la progettazione quindi dell'innovazione dal ripensamento radicale terrestre
Questa è il cambio di Cipro che andiamo avanti
Che abbiamo davanti in senso generale
Allora se guardiamo questo fa questo il pass se questo è il passaggio per via fidiamo vorrei un attimo Falcon voi qualche passo di analisi un po'più accurata di questo passaggio
Quali sono i segnali veri
Che il ciclo manutentivo giunto a una ha una sua forma era di tale chiusura mai ne abbiamo abbiamo almeno tre segnali importanti
Il primo
è sta proprio nel l'impoverimento del mito della buona gestione nella cricca e nel creme la crisi dei poteri centrali che si porta dietro
Il secondo è il fatto sul nel fatto che alla forza di poteri centrale si è sostituita una forza dei soggetti primari
I localismi le impresa degli stati alcuni Stati nazionali
E terzo segnale di e di chiusura del ciclo e che i in pratica
Cominciamo a vedere che esiste in questo
In questa frammentarsi dei Poteri né i localismi né lui né i singoli poteri diciamo dei soggetti semplici un rischio di involuzione
Mitigato solo dal fatto che il radicalismo che alcune di queste esperienze di porta dietro sembra vere in sé un fiato corto ciò primo dato si impoverisce il mito della buona gestione ed entrano in crisi poteri locali
Noi abbiamo anche partendo dall'Italia ma guardando anche quelle che sono le colture di gestione degli Stati europei evidente che i soggetti politici oggi si sono limitati negli ultimi anni alla gestione manutentiva degli assetti post bellici
Manutenzione infrastrutturale manutenzione delle strutture di quel fatto
Ma lento riammodernamento o veloce riammodernamento ma comunque non va ripensamento di queste strutture
Se guardiamo poi questo ciclo dal punto di vista dei soggetti economici essenzialmente le impresa e vediamo che il il ciclo appena appena concluso
Nei soggetti impresa non hanno ripensato solo le proprie strategie logico europea ma hanno tentato operazioni di consolidamento dei propri mercati hanno stimolato i propri governi ad agire in senso neo protezionista
E anche il governo dell'Europa ad agire in senso neo protezionista anche rispetto allo Spazio economico europeo
Quindi abbiamo avuto dei soggetti economici che hanno protetto le proprie vite nicchie di mercato ma ho tentato la conservazione dei propri mercati
Hanno fatto al massimo ottimizzazione dei propri processi produttivi ma non reale innovazione presente di prodotto non reale innovazione degli strumenti Marchetti non reale innovazione
Delle delle strategie di di Alleanza fare impresa europeo comunque di allargamento dell'alleanza a livello sovranazionale
Realtà noi ci troviamo alla fine degli anni Settanta degli anni ottanta con un reale vuoto progetto progettuale non abbiamo cultura di Progetto minivertice i vertici l impresa ai vertici delle istituzioni non hanno in sé incorporata una nuova cultura progetto
Ed è questo che ha realmente portato alla crisi dei poteri centrali
La crisi dei potete le che venuti da crisi diremo che dei poteri centrali che noi vediamo nella dialettica forte fra potere locale potere centrale
In Italia i localismi
Leghisti del Nord ma anche dei alcune opzioni
Radicali di alcune regioni italiane che poi cercano il referendum per l'abolizione di alcuni ministeri
All'estero abbiamo i le rivolte contro i poteri centrali dei dei dei lender tedeschi rinnovate abbiamo e le nuove nuova contestazione i poteri centrali del neo regionalismo francese
In Spagna abbiamo alcune lo alcuni regionalisti forti che tenta una propria indipendenza e ottengono proprio indipendenza rispetto ai centri non parliamo dell'est europeo che sotto gli occhi di tutti ma questo a
Forza dei poteri locali volo con le istituzioni locali hanno oggi nel contestare i propri centri di riferimento sta proprio nel fatto che i centri ferimento oggi non hanno una cultura progettuale da opporre a questi a queste rivendicazioni non riescono a contrapporre questa logica di
Recupero di indipendenza dei localismi un progetto che convinca a queste questi localismi o questi soggetti a una lo a a riprova aveva ritrovare una logica di unità e quindi abbiamo una povertà il Progetto me soggetti centrali che di fatto poi alimenta questo questo stradone
è chiaro che in questo sia in questo scenario quei soggetti centrali sono detentori no cultura manutentiva e non di una cultura di Progetto
La cultura di progetto viene riassunto attorno quasi mai totalmente dai soggetti semplici Lecce oggetti che hanno all'interno forte questione culturale che hanno viola normalmente hanno generalmente anche una certa
Capacità di esprimere poco
Potere economico e hanno quindi anche una certa ricchezza a loro disposizione che hanno obiettivi semplici quindi sanno dove vogliono andare
E quindi oggi lì l'Europa è il Lolli il campo di azione sostanzialmente delle di di alcuni in prese che hanno capito che questo è uno spazio importante per le proprie azioni di internazionalizzazione sono poche in Europa poche grandi imprese
Questo è lo spazio di azione di alcune identità locali forti
Che cercano di accresce il proprio grado di indipendenza la propria capacità di di iniziativa politica e in Europa e anche il campo di azione di alcuni Stati
Col meno fino a qualche mese fa era al campo di azione di alcuni Stati che in una logica di di campo deregolamentato competitivo cercano di orientare le politiche comunitarie in in un senso più più vicino alle propri desideri alle proprie alle proprie limiti
E allora se riguardiamo questi comportamenti uno per uno vediamo impresa e che hanno
Sul
Quelle italiane Gray con meno fortuna quelle tedesca e quella francese soprattutto con più capacità quelle francesi direi con
Anche se con una certa capacità di movimento le imprese hanno sviluppato una forte tensione acquisitiva presentano le le le culture aziendali non cercano il patto federativo con l'impresa
Straniera con l'impresa diversa da se cercano di acquisirla
Non c'è una logica del fare insieme acquisire perché poi con questa unità più grande poi io potrò perseguire dei i miei disegni non si mettono i disegni in comune
Le imprese italiane non riescono a fare questo perché di fatto hanno forse una una minor cultura una minor capacità in questa direzione ma le imprese tedesche sono in questo sono velocissimo son bravissime lo fanno in silenzio
Secondo una forte logica acquisitiva il l'impresa tedesca o acquisisce oltre la maggioranza del libro e dell'impresa che gli interessa o non entra
Non cerca il patto federativo con la cultura aziendale diversa da sé
Così normalmente a interlocutori francesi e quindi l'Europa sta diventando una un in questo senso Sisti si stanno ridisegnando i poteri economici a livello di impresa sotto la spinta di alcune grandi imprese soprattutto tedesche francesi
Che attraverso questa logica acquisitiva ridisegnano poi la mappa del potere in alcuni settori soprattutto in alcuni settori
Lo stesso dal punto di vista dei il l'Europa il campo di azione dei localismi oggi
Oggi chiaramente hanno più forza i localismi degli Stati
In Italia abbiamo avuto questo esito delle elezioni chiude vicino a noi che ce l'ha fatto vedere in maniera molto forte ma però in tutta Europa abbiamo questo tipo di azione noi abbiamo studiato a lungo questa logica dei localismi in euro
E questa logica di rivendicazione di spazi autonomia persi troppi centri non è finita
Continua e si rafforza perché più si acquisisce esperienza più questa questa logica di
Più questa logica si rafforza
E anche la comunità europea che Akishino logica di carattere neoliberista poi di fatto proprio per questo dentro di sé finisce per
Per poter per perdere quella caratteristica di se vogliamo equidistanza formale da
Dalle istanze dei diversi Stati della Comunità per poi incorporare le spinte
Corporative se vogliamo le spinte aggressive di alcune culture nazionali chiunque abbia fatto abbia un minimo di esperienza della Commissione a Bruxelles sa benissimo che la distribuzione del potere reale all'interno da unità e non è tanto il potere di spesa va al potere normativo per la comunità esprime non è affatto e quindi statuito fra le diverse culture nazionali europee ma di fatto è fortemente sbilanciato
Con alcune culture nazionali che proprio per perché hanno avuto prima delle altre con più forza delle altre capacità di identificare nel nella comunità nella commissione una comunità europea uno spazio importante nel quale portare le proprie istanze sono mosso politicamente in questa direzione
Quindi oggi non abbiamo una una o Europa che si muove con spirito di unità abbiamo una un'Europa nel quale da qui alla crisi dei poteri centrali compresi quelli comunitari
Si sostituisce una forza crescente dei soggetti primari dei soggetti semplici che vanno di fatto ridisegnando lo Sperto spazio culturale politico ed economico europeo
Lo spazio economico disegnato dai più dalla capacità di movimento di alcune grandi impresa che dal e dall'opera normativa oggi della comunità che di fatto Provaglio aiuta le grandi imprese perché
La la cultura neoliberista o e la comunità esprime soprattutto sotto spinte sotto la spinta delle culture centro nord europee di fatto aumenta la capacità e la Carla possibilità di movimento delle grandi prese i grandi soggetti economici
La crisi dei poteri centrali a livello nazionale alimenta poi di fatto le spinte dei localismi dei localismi regionali dei localismi etnici dei localismi e non religiosi
E la la la
Si potrebbe dire il il la concentrazione della della Comunità europea sugli aspetti tipo economico e il trentotto di regola difficoltà tra la comunità europea di esprimere un progetto di tipo politico di fatto alimenta al suo interno le spinte di alcuni Stati le spinte corporative di alcuni Stati rispetto ad altri
Quindi abbiamo uno scenario e nei quali soggetti semplici hanno più forza hanno grande forte
Ora è chiaro che in tutto ciò
Questo tipo di scenario genera necessariamente forme di conflittualità
Cioè non offro e anche forse Genova forte conflittualità
Perché se andiamo a vedere cosa generano i comportamenti di questi soggetti ci accorgiamo immediatamente che lo poi esistono delle forze di resistenza alle alle loro alle loro aspettativa a loro modo di muoversi
Allora le imprese
Abbiamo detto praticano logiche di RAI verismo allora contro le logiche di RAI verismo di fatto reagiscono i sistemi nazionali che poi si chiudono
Alcuni sistemi nazionali riescono a fare operazioni chiusure di lobby a queste operazioni dirà il verismo internazionale abbiamo avuto questi esempi recenti della Sgb in in Belgio della della FIAT Verrier in Francia
O della Pirelli in in Germania i sistemi nazionali si sono rinchiusi su se stessi hanno resistito
Oltre a questa ipotesi
Le comunità etniche o le comunità regionali aumento non loro pressione cosa se pubblici gli Stati nazionali invece di riprogettare il rapporto centro-periferia tentano un'operazione di ritiro delle deleghe
Rispetto a a questi a queste strutture in Italia è evidente come i i centri politici tentano io credo siano i partiti ma anche le strutture istituzionali ci sia un tentativo di ritiro delle deleghe verso dimensioni locali
Cioè verso le Regioni verso le le organizzazioni locali dei partiti eccetera riportare in sostanza il potere verso il centro
La comunità europea di fronte alla alla a questa aggressione che verso la verso il potere comunitario che alcuni Stati esprimono tenta operazioni ovviamente di di quindi
Ma di fatto oggi
Proprio questa forza
Che gli unici soggetti primari che l'impresa dei localismi forti gli Stati forti esprimono sta accertando sta portando a un a una conseguenza rischiosa per l'Europa perché l'autore il rischio che noi vediamo è che aumenti in maniera forte il divario fra are for a tirare dei bordi Europa
Fra
Il gruppo il il cuore forte economico e sostanzialmente concentrato nel nel triangolo fra Francia e Germania in Inghilterra che rende le altre aree d'Europa fortemente dipendenti
Dal decisioni prese in in in una di non potere economico concentrato in un Cul de impegni punti impresa non numerose
Abbiamo il rischio che poi il l'egoismo dei localistica dei localismi poi faccia sì che i localismi forti di fatto si si rafforzino a danno dei localismi deboli
In Europa è evidentissimo questo
Oggi per esempio in comunità nessuno parla più della Grecia la Grecia sembra ormai quasi un errore della storia l'averla portata nella Comunità europea
Perché di fatto da quando è entrata unità europea scommettere sulla sua situazione ma economica non è migliorata anzi addirittura è peggiorata
In Europa si vede con fastidio ecco
La dimensione del sud Europa dal sud Italia fino alcune aree della Grecia fino a coniare dell'Irlanda o addirittura alcune
Regioni della Francia quasi se questi le quasi che il ritardo economico di questa Regione si fosse sia un peso per le belle evoluzione dell'Europa stessa
E di fatto anche oggi colla rafforzamento della dimensione economica e politica dalla comunità
Si sta creando si tenta di creare una lobby di Stati forti che di fatto fanno fra loro alleanza forte per poter determinare il futuro dello Europa lasciando possibilmente al di fuori delle eccezioni gli stati che hanno minor capacità di iniziativa politica connessa generalmente anche alla loro mi minor capacità di esprimere forza economica
Quindi è un Europa delle differenze che in qualche maniera sembrano andare sembra annunciarsi
Questo è un rischio non è ormai un nome assolutamente una realtà
Cos'è che si oppone a questo a questo possibile esito della situazione attuale
Ci sono alcuni tratti culturale che l'Europa sembra esprimere che in qualche maniera fermano stemperare queste forse radicale sembra in qualche maniera fornire delle garanzie
Che queste tensioni radicali non diventino poiché esclusive perché questa situazione in quelle ore le differenze aumenti non è una situazione pacifica per l'Europa è una situazione che tendenzialmente poter rientrare esplosi
Allora io credo che ci siano al presenti in Europa
Alcuni valori di garanzia e di metodo che vanno riconosciuti valorizzati e potenzia perché sono essi la prima barriera contro questo esito radicale del
A cui l'Europa potrà danari
L'Europa incorporato indusse due valori forti garanzie di metodo che sono la democrazia e il valore della democrazia e il valore dell'Inter dipende
Non lo dobbiamo partire in senso generale come metodo di composizione matura degli interessi
Poi sulla forma storica che noi diamo la democrazia sulle sulle scelte concrete dei meccanismi in cui la la esplicitiamo
Probabilmente abbiamo molto da discutere ma che la democrazia come valore di composizione matura degli interessi che evita stendere capitalismi riporta pone la composizione degli interessi è una forma equilibrata questo è un valore che l'Europa ormai incorporato al quale credo non potrà rinunciare non posso rinunciare
E poi c'è il valore nuovo dell'interdipendenza
Cioè l'Europa una coscienza diffusa è forte delle relazioni e dei legami
Che fa di loro interconnettono le parti interconnettono la società
Le società i localismi fra di loro gli Stati fra di loro le persone fra di loro le culture fra di loro
Io credo che alla fine nessuna Locchi nessun europeo pensi di poter vivere in un'unica cultura in un unico Stato in una cultura semplificata
Radicalmente semplificato
La cultura la la sensazione questo porti a un un po'godimento è abbastanza forte ed è questa una delle garanzie che le esperienze più radicali poi di fatto vengono circoscritte e limitate
Per questo io non ho assolutamente timore di quello che sta succedendo in tutta Europa rispetto ad esplosioni tipo radicale che tutta l'Europa sta conosce
Anzi ritengo che proprio queste siano
L'esplosione finale se vogliamo di un momento di passaggio
In un momento in cui una cultura manutentiva degli assetti viene meno e non rende più ragione degli assetti medesima cultura il progetto degli ancora annunciarsi deve ancora maturare è ovvio che i radicalismi poi trovino uno spazio di un'ultima forte fiammata
Solamente se non ve li troveremo una forza di tipo progettuale queste forse radicali potranno avere ancora fiato Fossa rafforzarsi ma solo in questa in questa in questa condizione non sono la condizione strutturale dell'euro
Ma per l'acconto perché questo radicalismo nega fortemente il valore dell'interdipendenza che io credo l'Europa abbia incorpora certo che valore indipendenza senza che questa venga io rimanga un può rimanere un valore è stato presso un valore che viene poi calato nei in progetti concreti se questo non avviene è chiaro che poi il radicalismo poi acquista fama
Allora se noi abbiamo questi due valori di garanzia e di metodo
Oggi questi ci aiutano a e a lavorare altri caratteri dista alcuni caratteri distintivi potrebbero animare la nuova fase di progetto come si caratterizza questa nuova fase di progetto che dobbiamo in qualche maniera affrontare nei prossimi
Noi non abbiamo un Progetto dell'euro per l'Europa abbiamo sicuramente però identificato alcuni caratteri distintivi che questa fase di progetto potrebbe avere potrebbe sviluppare e sono essenzialmente tre
Il primo è una la capacità deve interpretare la storia
Credo che l'Europa abbia imparato ormai in maniera definitiva che la storia disegnata dalle oligarchie si smonta nelle con tre nelle contraddizione che essa stessa ha generato
Dappertutto dove la storia è stata disegnata dalle oligarchie questo è l'esperienza dell'Europa postbellica specialmente nell'Est
Questo Sisto questo assetto può essere mantenuto solamente con un forte una forte logica autoritaria appena la folla logica autoritaria viene meno per motivi motivi più vari
è chiaro che le contrazione Freeman ritorno fuori e
Il disegno storico stesso viene messo in discussione
A questo punto abbiamo imparato una seconda cosa seconda caratteristica
Che sono le identità
Che cambiano senso ai confini
Questo smonta amento della storia arriva viene attuato altra proprio attraverso una Presa di forza Mark Ricupero di forza di quello che sono identità forte dell'Europa vendita diciamo pre oligarchica
E se emendiamo vedere questo come succede all'Est all'Ovest questo ci accorgiamo che oggi il il senso che viene dato ai confini per esempio sono uno dei grandi miti dei grandi feticci che l'Europa si sta portando dietro sta cambiando
All'Ovest ormai il senso del confine si sta fortemente diminuendo
Oggi il confine ha un valore più antropologico che politico sta a disegnare il proprio radicamento di affetti il proprio radicamento di tipo antropologico ma non certo la propria appartenenza culturale noi possiamo sentirci
Lombardi o veneti perché abbiamo lì siamo nati li abbiamo li nostro sistema di relazioni primarie amicali
Familiari cultura diremmo culturale storiche ma la nostra appartenenza culturale molto più vasta dimensione lombarda o veneta o altoatesina ONU o slovena o catalana
O addirittura islamica se vogliamo nostra partenza puntuale sono molto più vaste
E quindi oggi all'Ovest il senso del confine come la l'abbiamo immaginato Stokes fino a pochissimi anni fa senso ormai molto più debole
Mentre
Abbia in mente si se come si vanno rafforzando
I caratteri i confini che separano e lesta dall'oste europeo
Poi pian piano stiamo ridisegnando un confine fra Est e Ovest che non è certamente quello che abbiamo vissuto nell'Europa dei blocchi ma è un confine che di nuovo si ridisegna pian piano con fatica spesso anche attraverso una logica di conflitto
Proprio sui caratteri forti delle culture
Il conflitto nuovo è stato
Riaccendendo sì fra fra Chiesa triste attonita diremo e Chiesa ortodossa è uno di questi elementi di conflitto uno di questi nuovi confini e in qualche maniera stiamo rispedì mentale quindi confini si ridisegnano sulle culture
Del terzo elemento non potrà non possiamo immaginare in un lavoro con Futura di ridisegnare definiti i confini dell'Europa se non sulle curve
Sulle culture etniche sulle culture religiose sul culture linguistiche e non sulla convenzione politica queste sono i confini si stanno insomma
Problema della politica e far sì che questi non siano confini forti
Che non siano confini impermeabili ma che nel medio periodo i confini si vadano ridisegnando sulla cultura è un fatto che la pole politiche deve accompagnare questo soprattutto all'Est se andate a vedere la situazione jugoslava oggi e vedete riesaminate retrospettivamente qual è stata la politica dei grandi sterpi quindi dalla del gli Stati Uniti o della Comunità europea rispetto al problema della ridefinizione dei confini jugoslavi a vedete come ci sia stata per lungo tempo una miopia evidente
Nel fodero nega nel voler negare il fatto che all'interno di questa compagine eterogenea la gente stava accentando una ridisegno dei propri confini dei confini interni sulla base dei confini culturali
E ritrovare e la vera ostacolato o negato questo tipo di processo che non averlo accompagnato
In maniera tale che non diventa suo o un processo conflittuale che Mussi Folena Orsi come poi diventato trasformando elettrico in conflitto bellico questo è stato un fatto di grave miopia
Della della nostra cultura occidentale
Oggi i confini si ridisegnano sulla cultura
Tre culture hanno bisogno di ritrovare se stesso di trovare una propria identità una propria forza una propria capacità di riconoscersi
E questo non è un processo che può essere negato
Però abbiamo anche alcuni
Criteri guida per far sì che questi confini culturali non siano confini forti non siano confini impermeabili e che il fu il il futuro dell'Europa sia anche un futuro di alleanza fra le culture
E a qui abbiamo ai due direi elementi due strumenti che in qualche maniera sembrano annunciarsi in Europa sembra incominciare ad avere spessore
Nel settore in Europa incomincia a elaborasse una nuova cultura della mediazione
Che di fatto è una cultura si elabora anche sulla base e sulla scorta delle sconfitte che i conflitti hanno dimostrato all'interno delle imprese ci si è accorti come la cultura della sentisse acquisizione terrà idealismo internazionale non paghi ci si è accorti come le operazioni di re di carattere proprio aggressivo non siano paganti
Come poi di fatto sì sì data scontrare contro
Resistenza di carattere culturale che poi assumono caratteri diverso di volta in volta
E che oggi una cultura di tipo acquisitivo non è la la il modo migliore per fare grande imprese di un'Europa prese in Europa si fa grande impresa molto probabilmente elaborando una logica più che di acquisizione di accordo o di patto federativo fra imprese
E questa cultura del patto federativo fra impresa è un appunto la nuova difficile ma che le imprese incominciano da lavorare
Evidente che le identità più accorta e le identità locali più accorta e più evolute non cercano più lo scontro semplice coi poteri centrali
Ma cercano di passare da una logica di affermazione radicale delle proprie istanza una forma logica di integrazione lo vediamo anche nelle culture più diverse e più che hanno forse più di all'insù proprio interno più l'istinto verso radicalismo Noemi a Mesagne ha lavorato a lungo l'anno scorso per esempio sulla comunità islamica in Francia ed è evidente come la cultura islamica infatti
Della corte la comunità islamica in Francia sia oggi stiamoci maturando il passaggio a una cultura di
Contrapposizione radicale rispetto alla cultura della frode alla cultura francese o la cultura occidentale tout-court
Verso forme mature ti integrazione che non presuppongono una rinuncia alla propria identità ma propongono di trovare i terreni d'incontro le forme di mediazione forme di integrazione evidente sposa che risultata evidentissima soprattutto quante la crisi nel Golfo in cui
Ogni appello radicale alla mobilitazione
Posso adottammo concorrere caduto sostanzialmente nel vuoto no unità che oggi è fatta di quattro cinque milioni di individui alla fine portava in piazza tre quattrocento persone nei momenti ma di maggiore crisi quindi la logica dell'integrazione prevale sulla logica del radicalismo
E queste e non è una dimostrazione di debolezza delle rete locale momento è una dimostrazione di forza le comunità locali che non si integrano con un tono forme di integrazione ma scivolano verso opzioni tipo radicale hanno il fiato corto
Hanno fiato corto
Finiranno per sparire
E anche fra gli Stati europei rispetto alla comunità alla logica di conflitto per l'appropriazione del potere comunitaria si stanno sostituendo pian piano logiche ti più mature di competizione
Il punto in sala quasi sportiva per il potere ma anche con logiche anche con capacità di fare poi alleanze sui progetti
Ma altro elemento che ci porta a pensare che
Ci porta a pensare che stiamo entrando in una fase ma diremo perlomeno iniziale
Di ciclo progettuale stanche nel modo in cui in Europa si stanno ripensando si sta ripensando la forma istituzionale del potere in tutta Europa stiamo vivendo un momento di tensione verso nuovi statuti in tutta Europa stiamo in modi diversi arrivando a una a una periodo costituente
In tutta Europa stiamo ripensando le forme gerarchiche
Chiede in forme nuove gerarchiche che mettono insieme poteri centrali livello comunitario poteri a livello nazionale poteri a livello locale regionale o addirittura subregionale
E il bilanciamento fra i Pooh del potere fra Regioni state comunità direi che in fondo il problema chiave uno dei problemi chiave di per ridare forma istituzionale all'euro
E questi e questo mi pare che
Questo fatto in tutta Europa si stia animando
In maniera anche matura un dibattito su queste fonti sulla forma istituzionale Europa debba avere sia di nuovo uno dei segni forti che stiamo entrando in una fase progettuale
Val progettuale non può passare solo per la progettazione dell'economia devi passare per aver per la progettazione come la società si sta in qualche mia si ripensa globalmente
Allora ultimo elemento di questa mia conversazione
Su o sul modo in cui possiamo oggi
Immaginare le alleanze
Che tocca possiamo e in qualche maniera dobbiamo fare per entrare positivamente poiché propositiva mente in questa fase di progetto
Io credo che oggi sia difficile un confronto che parta
Solamente od esclusivamente da un da un da da posizioni di carattere ideologico
O neo ideologico
Ascoltando l'introduzione record vostro presidente faceva mi ha molto colpito il discorso della confronto con il pensiero liberale
Credo che sia effettivamente uno dei temi forti di questa di questi nostri anni che ci ha ci
Che ci abbiamo arriverebbe stiamo vivendo
Però io credo crei credo poco che questo confronto possano venire oggi quasi in maniera preventiva
In maniera quasi tutta giocata sul tavolo del confronto quasi teorico che l'impressione che questa fase rischierebbe di esaurirsi immediatamente lasciando la gente divisa non lascia non trovando il terreno dell'unità
Io credo che abbiamo oggi bisogno di immaginare alcuni patti di progetto cioè tentare alcune operazioni di progettazione comune mettendo culture diverse sul tavolo ma di fronte a un obiettivo di tipo progettuale
Cioè identificando obiettivi strumenti e procedure per nuove logiche di progettazione
Quindi creare una serie di comunità di Progetto che si impegna a noi in maniera forte in maniera convinta
A portare avanti progetti concreti Progetto Europa è stato in fondo un piccolo esperimento in questa in questa dimensione Pretoro possono vennero finito tenute convergente o culture personali professionali molto molto diverse
Che difficilmente riuscivano a confrontarsi oltre un certo livello sul piano puramente teorico se vogliamo puramente ideologica
Poi scendere sul piano della realizzazione o di o del progetto concreto per trovare poi i terreni veri del confronto e le possibilità potere di mediazione
Io non credo che nel mondo occidentale nell'euro di quell'Europa è un elemento importante forse un seme e noi speriamo un seme
Produttivo di un'evoluzione ulteriore di questa nostra cultura occidentale che altrimenti rischia forti logiche di chiusura ma se questo è vero se noi non possiamo pensare che il confronto fra cultura
Cristiana e pensiero liberale Possa esaurirsi o ossa portate solo sul piano del delle discussioni che potevano ricco o sul piano della pura contrapposizione perché in entrambe queste opzioni secondo me finirebbero per arrestare qualunque logica evolutiva
Io ho una forte paura è questa l'unica che mi porto dietro in un in una complessiva invece tono di speranza che io credo di avere proprio di sinceramente rispetto al futuro dell'Europa però ho una paura
Ho una paura che in questo momento più forte forse rispetto a un anno fa
Che invece di lasciata di fronte alla da sola di fronte al problema del proprio destino
L'Europa non più assediata da nessuno
Non assediata dall'estero
Non assediato dal sud del mondo perché non è vero che il Sud del mondo sta studiando l'Europa perché non ne ha la forza
Non assediato da nessuno di fatto lasciata da sola di fronte al problema proprio destino seri chiusa su se stessa
E questo che di fronte a questa grande opportunità che ha di fatto scelga una strada di chiusura una strada tiri il serramento una strada di quasi edonistica
Certo l'Europa un luogo di ricchezza luogo di grande
Puntata il vivere nonostante alcuni crisi locali
E questa tentazione del godere ciò che sia di potere da includere ciò che si è
è molto forte oggi
Se andiamo a vedere anche alcuni segnali che vanno o non vanno interpretate in maniera negativa ma potrebbero avere un riscontro negativo questa Europa che va verso una crescita demografica zero
E va verso una crescita economica zero
A questo punto potrebbe aver la tentazione di pensarsi come un sistema chiuso capace di Autori prodursi senza dover necessariamente dialogare con gli altri se non gli ha se non nel caso gli altri vengono a provocarla
Con le immigrazioni
Con M. con con forse anche con le armi perché io non penso a un Est europeo che sia
O ancora armato ancora potente che di fronte a una chiusura dell'Occidente ricco rispetto al ai propri desideri proprio giuste anche
Tensioni verso il miglioramento per la propria vita va sull'acquisizione di standard di vita
Più accettabili di fronte a una chiusura dell'Occidente potrebbe aver la tentazione ti reagire negativamente reagire anche violentemente
Con qualche anche ragione forse
Allora io ho questa paura questa forma di un'Europa che di fronte a alla possibilità che ha partendo dalla propria storia dalla propria ricchezza intellettuale oltre che economica dalla propria
Capacità che ha sempre avuto nella storia di ritrovare
La scommessa del periodo dopo della del ciclo ulteriore
Invece si arresti e tenti un'operazione di tipo conservativo allora io credo che il un nostro dovere
Quasi morale viva il morale è quello di ritrovare di fare comunità di Progetto su una ipotesi invece evolutiva di questa situazione in cui l'Europa si assuma le responsabilità che ha unitariamente di fronte al mondo allora in questo non ha in questo
Non possiamo pensare a un conflitto interno fra cultura liberale e cultura stia
Perché entrambe hanno potenzialità per trovare un tratto evolutivo comune e per trovare insieme una capacità propositiva rispetto a se stesse rispetto al mondo questo l'Europa può farlo perse e per gli altri
Questo credo che sia la nostra scommessa
Credo che le le le possibilità per questo avvenga ci siano restano voi utilizzarla al meglio vi ringrazio
Benissimo la ringraziamo il professor Barnabò per il suo sguardo d'insieme sull'ampia panoramica di questioni che avevamo posto e a questo punto stiamo la favola al professor Panebianco la sua relazione dopo di che pregherei per questioni di tempo di cercare entrambi i relatori per dare spazio e poi al dibattito di
Dire l'essenziale delle proprie relazioni di modo che nel dibattito possa emergere anche perché penso di elementi ce ne siano tutta la ricchezza di una discussione sull'Europa
Non sono con tutta evidenza in condizioni di presentare una relazione così ampia articolata e approfondita come quella che abbiamo testé ascoltato
Il mio compito è molto più semplice
Innanzitutto portare alla presidenza nazionale della fucile relatori che a tutti i presenti un saluto triplice il saluto del preside della facoltà il saluto di un ex Fucino il saluto degli studenti del corso di diritto internazionale nell'anno accademico novantuno novantadue
Innanzitutto il saluto del preside
Voi siete qui presenti in una delle facoltà più giovani d'Italia voi che celebrate il vostro cinquantunesimo congresso
E appartenenti ad una delle associazioni universitarie culturali più antiche più grande tradizione esistenti nel nostro Paese
Quotidianamente Asha'inviamo su questo monte su cui è collocata la nostra sede
Avvertiamo da sempre il senso di una presenza culturale
Che è quella di un nostro antico collega
Il quale molti secoli or sono passi poneva dinanzi la stessa identica questione che noi oggi abbiamo quello o quella dello Statuto culturale della nuova Europa
Questo nostro antico collega che tutti chiamiamo affettuosamente collega ma che in realtà è uno dei fondatori della cultura teologica e filosofica per l'Europa di oggi un tempio parlare di Tommaso d'Aquino
Le studiava
Rifletteva
In queste stesse zone in cui ora voi vedete questa serie universitaria
E voi che siete qui venuti dal Sud dal Nord Italia credo che abbiate percepito le ragioni in un certo senso
Misteriose forze provvidenziali
In virtù delle quali il vostro congresso si celebra oggi qui in questa sede che per noi è ricca di rievocazioni e di allusioni culturali tutte legate al recupero di una tradizione millenaria
La tradizione millenaria in virtù della quale all'ora si fondarono le strutture culturali e politiche dell'Europa
Alla cui evoluzione oggi alla fine del primo millennio noi siamo tutti attenti anche nel congresso che oggi vi occupa
Il secondo saluto
E quello di un ex cuscino
Che all'inizio degli anni sessanta
Avvertì una sensazione profonda
Opposta a quella che oggi ci interessa
Il primo viaggio di un giovane Fucino all'inizio degli anni sessanta il suo primo viaggio oltre i confini nazionali si compì nel centro dell'Europa
Nel centro della Germania divisa e di fronte a quello che all'epoca era il segno più evidente della contraddizione
Intendo parlare del muro di Berlino
Questo è un fatto poco espressivo per la generazione alla quale voi appartenente ma è assolutamente espressivo per la generazione alla quale i fucili dell'epoca appartenevano
E se oggi noi celebriamo la caduta dei muri
Per la fine dell'Europa divisa
La fine dei blocchi e la rinascita delle libere nazioni
Se noi oggi possiamo parlare ancora di una res publica Christiana fondata sul pluralismo delle Repubbliche sul pluralismo dei popoli sul pluralismo delle culture sul pluralismo
Delle personali e collettive
Espressioni di vita religiosa e di fede non lo dobbiamo probabilmente ad un evento misterioso che è quello della conclusione del trentennio che era nato
Con il muro di Berlino e che si è concluso il venticinque dicembre dello scorso anno con la fine di un'epoca e l'inizio di una nuova epoca
Epoca nella quale tutte le opzioni sono aperte perché come è stato detto la storia comincia nuovamente a scorrere
Oscure nuovamente in antichi binari
Il terzo saluto del bimbo portarvi e quello degli studenti del corso di diritto internazionale
Le cose brevissime che dirò in sostanza non sono mille ma sono comuni
Mai come in questo anno accademico mai come gli studenti di questo anno accademico non solo in questa piccola sede universitaria ma un po'dovunque nelle università europee nelle università del mondo hanno avuto la sensazione di essere testimoni spettatori ma anche un po'protagonisti culturali di una grande rivoluzione non c'è bisogno di usare enfasi retorica
La rivoluzione europea detto Dahrendorf fu la rivoluzione in Europa senza dubbio c'è stato un triennio rivoluzionario nel quale si è disegnata una nuova carta geografica e politica dell'Europa una nuova architettura dell'Europa
Un'Europa come qualcuno ha detto con spirito matematico come Europa a geometria variabile
Ecco il mio sforzo e di presentarvi il senso di questa architettura
Il senso di questa geometria variabile non so se riuscirò ad andare al di là
Del frontone del tempio dell'Europa che faticosamente si è costruito in questo triennio
Forse non si riuscirà andare oltre l'indicazione della facciata
Ma il mio scopo è appunto questo di indicarvi le grandi linee del sistema delle nuove istituzioni che sono nate
Io sono ben consapevole che dietro l'architettura si debbono nascondere si nascondono fenomeni molto più complessi che forse non appartiene all'indagine del giurista di cogliere potrei dire che dietro questa architettura si nasconde un sistema nascente di comunità multinazionali che l'Europa
Con molta difficoltà
Sta forgiando comunità multinazionali ad occidente comunità multinazionali nel centro e nell'Oriente dell'Europa
So bene che il termine multinazionale
Inquinato da vecchi ricordi di tipo economicistico ed imprenditoriale non si tratta certo di impresa e multinazionali
Ma di comunità multinazionali di popoli di culture di etnie di figli e queste comunità
A manifestano una sostanziale capacità di recupero di antiche ed antichissime tradizioni e sono alla fine il canale o l'argine nel quale si vanno a collocare fenomeni e processi minori non ultimi quelli di natura economica
E d'impresa a cui si faceva cenno nella prima relazione
Ma dietro la nuova architettura dell'Europa non si nasconde soltanto l'emergente sistema di comunità multinazionali il raggrupparsi dell'Europa in grandi comunità di popoli
Si nasconde anche un problema più profondo di nuove identità nazionali e di nuovi confini conseguenti alle riconosciute identità individuali e di gruppo
Capisco pertanto come formule solo apparentemente satisfattiva e di tipo politico diplomatico come quella
Della nuova architettura europea dell'Europa a geometria variabile possono sembrare insoddisfacente
E ciò nonostante esse hanno una notevole capacità di formulare di rendere plastici ed evidenti fenomeni molto più profondi e complessi come quello delle comunità multinazionali
O dei nuovi confini legati a nuove identità
Vediamo allora come si sono venute formando le grandi comunità multinazionali nell'Europa nella quale oggi noi viviamo
è stato detto in modo molto espressivo che oggi l'Europa respira due polmoni
Noi tutti abbiamo vissuto l'angoscia e l'asma d Europa che funzionava come un solo polmone
Oggi le due comunità multinazionali consolidati o in via di consolidamento sono quella dell'Occidente e quella dell'Oriente
Non a caso in Occidente si sono rinforzate le grandi istituzioni europee
Non a caso in Oriente
Si è allargata la base statale
Dei componenti di quella larga parte del continente e non a caso in Oriente è nata una nuova Comunità di Stati Indipendenti che è venuta a sostituire le vecchie strutture trentennali che ha diciamo visto scomparire il Patto di Varsavia ha visto scomparire il Comecon e ha dato dita d'una nuova comunità
Oggi l'Europa in sostanza si appella questo grande modello che direi di comunitario di due comunità che vivono l'una di fronte all'altra e di cui noi molto rapidamente dovremo indicare gli elementi essenziali le connotazioni tratti caratteristici
La comunità che è nata ad occidente è una comunità molto complessa
Si può dire che oggi essa è cristallizzata si può dire che essa può e addirittura essere disegnata con una serie di cerchi concentrici
Chi volesse la codificazione giuridica per riprendere il termine di base del vostro convegno non dovrebbe fare un gran lavoro e basterebbe scorrere le pagine del testo del Trattato di Maastricht del sette febbraio novantadue dove realtà risultano chiari tutti i concetti e quello di cittadinanza che compare nel capitolo primo
E quello di unione economica e monetaria di unione politica
Il famoso capitolo quinto
E infine
Il capitolo sesto quello sul nuovo ordine europeo
Che dovrà senza dubbio porre un limite a quell'esaltazione forsennata e forse dissennata dell'ideologia del libero mercato che avevamo trovato nella codificazione del settantasette quella dell'Atto unico europeo
L'Europa quindi ha trovato pro un quadro giuridico
E questo quadro giuridico e comprensivo di una serie di quadri o di circoli minori che io molto rapidamente vorrei indicare si tratta di cinque circoli concentrici
In cui l'Europa viene fuori per così dire io si sviluppa dal piccolo al grande
O se volete l'Europa parlo sempre dell'Europa occidentale si struttura dal grande al piccolo i circoli sono noti sono legati alla sto
Via di più generazioni di europei europei occidentale
Che ora hanno ritrovato il senso di una ristrutturazione di una riorganizzazione complessiva del loro modo di esistere nelle loro grandi istituzioni che hanno retto alla prova della storia
E che non si sono dissolte anzi si sono rinforzate dopo i grandi eventi dell'ottantanove novantuno
Quali sono questi circoli concentrici
Sono come tutti sappiamo l'UEO dell'Europa Hannover il cuore dell'Europa occidentale
La comunità europea dell'Europa dodici nella sua fase di transizione dalla comunità all'Unione
Sono la NATO l'Europa occidentale a sedici il grande sistema di civiltà con il quale siamo confrontati
E che è sopravvissuto al grande confronto dal grande conflitto della seconda metà di questo secolo
Sono la CSCE la grande Europa cinquantuno Stati avevamo fino al novantuno Nell Europa trentacinque Stati si è allargata la cittadinanza degli Stati
Oggi sono cinquantuno gruppi politici statali che hanno pieno diritto di cittadinanza nell'Europa nella quale viviamo
è la pane Europa non credo ci sia in fasi nel parlare di pane Europa di cassa comune o o di Europa dall'Atlantico agli Urali in realtà la CSC è molto più ampia
E l'Europa dal Pacifico
Agli Urali
è il senso delle vecchie dimensioni o dei vecchi confini dell'Europa di cui noi subito dovremo individuare innanzitutto i ricordi poi se possibile le tradizioni poi se possibile i sensi del confine
Se noi per un solo momento andiamo al senso del confine di questo quarto cerchio ma
Tornerò su questo quarto cerchio quel piccolo muro di Berlino ci appare veramente un confine piccolo ristretto asfittico e l'insignificante
I nuovi confini dell'Europa della CSCE
Sono i confini dell'Europa medievale dell'Europa che si confrontava con il mondo i cui confini arrivavano in Asia perché lì e la vera unità storica e culturale dell'Europa nel suo confronto con un mondo continente più ampio al quale ha sempre appartenuto in tutta la sua storia
Ma poi torneremo su questo
E infine l'ultimo cerchio quello del mondo altamente industrializzato che vede l'Europa forse al centro del mondo tra l'America e l'Asia
Ed è il gruppo principe il gruppo Cardine il gruppo dal quale partono tutti gli input se tutte le decisioni e il gruppo dei sette la grande aristocrazia finanziaria ed economica del mondo moderno
Quel mondo nel quale l'Europa riesce ad attrarre verso di sé e non ad allontanare il continente americano
Gli Stati Uniti e il Canada ma infine anche il Giappone come potenza leader del mondo asiatico
Intorno a questi cinque circhi si descrive la grande architettura dell'Europa di oggi che è un Europa americana viene Europa asiatica
è un'Europa complessiva altri continentale trilaterale luogo di incontro di tutte le grandi civiltà del vecchio del Nuovo Mondo
Che raccoglie il senso di una grande eredità millenaria e la proietta verso il futuro poi vedremo qual è il senso di questa proiezione verso il
Ma non cambieremo profondamente questo senso dell'Europa occidentale a cinque cerchi dal piccolo al grande dal grande al piccolo se noi dimenticassimo il punto centrale di equilibrio e di ristrutturazione che è dato dalla riunificazione di una nazione di sarà nazione germanica
Senza la riunificazione tedesca non si comprenderebbe il senso degli eventi
Non si comprenderebbe che la grande guerra del secolo ventesimo si è conclusa non nel mille novecentoquarantacinque ma nel mille novecentottantanove
Allorché gli ultimi esiti delle vittorie della potenza occupante si sono disciolti e non c'era più bisogno di tenere un muro quando le forze occupanti non occupavano più la Germania
Dell'est e non si poteva più tenere occupata una Germania dell'Est quando il fronte arretrato delle altre nazioni slava e la Polonia la Cecoslovacchia l'Ungheria non avevano più ragione di essere occupate
E non si comprenderebbe ancora questo fenomeno se non ci si rendesse conto che una volta rientrato nei suoi confini storici
Il grande esercito vittorioso della seconda guerra mondiale il conflitto era terminato l Europa poteva finalmente trovare a partire dalla riunificazione tedesca e quindi da una nuova pace Trust certi rischi e slavi ritrovare appunto il senso del suo futuro e forza del suo passato
Questo è il senso centrale della riorganizzazione del mondo occidentale fondato e organizzato intorno alla fine del secondo conflitto alla riunificazione tedesca e alla pacificazione russo Slava
Ma chiaramente una volta indicato il senso complessivo degli organi del riordinamento della riorganizzazione dell'Occidente è il caso di passare subito alla riorganizzazione
Del centro e dell'Oriente e dell'Europa
E fuori di dubbio che di fronte ad una riunificazione tedesca la riunificazione la
Riorganizzazione per il centro e dell'Oriente europeo passa per due fenomeni collaterali complementare la disse Unione ai lati sollecitazione dell'Islam
Sia degli slavi del nord e dell'Oriente i russi slavi sia della dice unificazione dei degli slavi del sud quelli che eravamo abituati a chiamare jugoslavi
è fuori di dubbio che il grande fenomeno dell'Oriente è rappresentato dalla fine della ex Unione Sovietica e dalla fine della ex-Jugoslavia
Abbiamo le frontiere e dell'Oriente rendiamoci conto che si è riaperto un fronte ad oriente
E cerchiamo di varcare il tradizionale confine che aveva segnato il limite mentale di tutta la mia generazione forse di una parte della storia dell'Europa
Noi sappiamo tutti che l'ex Unione Sovietica
Si è disarticolata ma si è anche Rui articolata non in un blocco ma in una comunità
Tutti i progetti federativi o di rinascita delle federazioni di tipo centralistico che tentavano di reintrodurre il modello leninista del ventidue del modello staliniano del cinquanta treni o il modello di Brescia EDF del settantasei
Tutti questi tentativi sono crollati nel mese di agosto e settembre del novantuno
Il progetto riferire attivo di Rifondazione
Federativa è venuto meno e pertanto è venuto meno al suo protagonista e sostenitore principale presidente Gorbaciov
Il nuovo modello di Eltsin è un modello diverso
è un modello che non parte dalla Federazione ma parte dalla riconosciute esistenza di una pluralità di Stati indipendenti e sovrani i quali non si riuniscono in una federazione ma si riuniscono in una comunità
Non si sono dati una Costituzione si sono dati invece puri e semplici accordi di puro e semplice diritto internazionale l'accordo di Minsk da una parte
Dell'inizio del dicembre ottanta novantuno e l'accordo di Alma Ata del seconda metà del dicembre novantuno sono il tentativo di riassumere le anime
Della ex Unione Sovietica
L'anima russo europea l'anima asiatica l'anima ortodossa l'anima cattolica l'anima islamica
Il contenitore federalistico non ha retto a maggior ragione dopo l'inutilità
Di una unificazione forzata per ragioni interne leggi marxismo
Leninismo sia per ragioni internazionali l'inutilità di mantenere un paese in guerra dopo ottant'anni dall'inizio della prima guerra mondiale
La nuova Comunità di Stati Indipendenti come tutti sappiamo è un grande sforzo di riconoscimento del pluralismo
Innanzitutto del pluralismo baltico che ormai non fa più parte del territorio della Comunità
In secondo luogo del pluralismo russo europeo centrato intorno ai grandi Stati della vecchia russi europea
La vera e propria Russia
La Bielorussia dove non a caso è stato collo e stata collocata la capitale della nuova comunità quasi parallelo della Brussel capitale dell'Europa comunitaria di occidentali
E infine dell'Ucraina luogo massimo della coesistenza del la convivenza e della comunitarizzazione
Tra una Russia ortodossa e una Russia
Cristiano cattolica
Ma sarebbe un errore fermarsi alla valutazione
Di queste convivenze pluralistica e se noi non scende estimo più giù
Se noi non arrivassimo lungo i confini del Caucaso e del Medioriente e se soprattutto non arrivassimo lungo i confini della Cina perché lì sul Caucaso lungo il confine mediorientale lungo il confine cinese stanno i confini tradizionali dell'Europa
I confini dell'Europa non sono mai stati lungo il muro di Berlino sono stati invece su in quei confini mobili
Che all'inizio del secondo millennio caratterizzarono alle distinzioni ondeggianti e mutevoli tra le terre dell'Europa e le terre dell'Asia
Se non ci fermiamo lungo il Caucaso
E proseguiamo lungo i quattro grandi Stati del confine mediorientale
Turchia Iran Afghanistan e Pakistan
Siamo passati dai Dardanelli e siamo arrivati ai piedi dell'Himalaya siamo arrivati cioè lì dove arrivo
Qualche secolo prima
Di Cristo arrivò Alessandro Magno cioè laddove la storia fissò i confini dell'Europa
E lungo quei confini vediamo i confini dell'attuale Comunità degli Stati Indipendenti
Vediamo la Georgia
E vediamo l'Armenia
Con quella singolare anche Lab islamica che è costituita dalla terra degli azeri dove oggi si combatte uno dei conflitti più acuti
Ma se andiamo oltre
Troviamo le altre tradizionali repubbliche islamiche che l'Europa è riuscita a mantenere nel suo seno nel momento in cui si è posta come garante dei confini della Comunità degli Stati Indipendenti
E ha ammesso nella sua massima espressione la CSCE
Non solo la terra degli azeri ma anche la terra dei turkmeni
La terra degli uzbeki
Per ricordare che a Samarcanda e tasche ente c'è stato sempre l'epicentro degli incontri culturali del Vecchio e del Nuovo Mondo
Ma di più l'Europa ha messo in se stessa è ammesso in se stesse ad un diverso tassi ma un differente da sì
Ammesso la terra Biki e dissi e
Ammesso
Cioè
Il confine la marca orientale
Dell'ex Unione Sovietica dell'attuale Comunità degli Stati indipendenti e quindi la marca orientale dell'intera Europa rispetto al confine cinese
Liberamente l'Europa si è confrontata con l'Islam
Si è confrontata con l'Asia e arrivata ai piedi dell'Himalaya e ha riconosciuto
Il la sua vocazione fondamentale
Molti si interrogano se questa sia l'identità dell'Europa
E se non sarebbe meglio che almeno i chili di Eazy-E tagiki che sono i discendenti di Gengis Khan
E che sono le tipiche espressioni di un confine mobile culturale e antropologico non siano nell'Europa ma resti non è l'Islam e trovino intera Anna
O in Gedda il loro punto di riferimento culturale
Io non credo che questa sia stata una scelta sbagliata
è la scelta di chi finalmente ha individuato i confini dell'Europa e si è ricordato che Marco Polo quando si trasferiva dall'Europa
Allasia alla Cina
Seguiva quella strada
E che quella è la strada del nostro incontro con le grandi culture che non solo per il rumore diciamo del vecchio mondo
Quella e la sede dei grandi incontri interreligioso sì ed ecumenici con le grandi religioni dell'Oriente
Quella e tutta una traiettoria da svolgere se noi vogliamo che la dichiarazione apostolica Nostra Aetate del Vaticano secondo diventi una Costituzione e non sia soltanto una dichiarazione
Ma l'Europa confini anche più vicini quella degli slavi del sud
Dove si confrontano tre civiltà non più lontano lungo i confini dell'Asia ma vicino lungo i confini dell'Adriatico
Tutti noi conosciamo che cosa ha significato il sedici gennaio
Ha significato l'ingresso di Slovenia e Croazia nei confini storici dell'Occidente cristiano
Sappiamo tutti che cosa significano questi giorni
Allorché in Macedonia e Bosnia Erzegovina cioè il cuore della coesistenza dell'Islam europeo della cristianità europea ortodossa e cattolica sono chiamati a un confronto che sta dinanzi alle nostre porte
E sappiamo ancora che cosa significano le nazionalità slava del sud
Non più una il vecchio re regno dei serbi dei croati e degli sloveni ma in un qualcosa che se non è ancora comunità
è ineluttabilmente destinata a diventare comunità di Stati indipendenti e sovrani ma con ma pure conviventi per ragioni che sono dettate dalla storia dalla storia profonda
Tra la storia antica oltre che essere radicata nei fatti nell'agiografia nelle istituzioni
Allora anche per gli stalli slavi del Sud c'è una necessità di sentirsi Europa
Di sentirsi comunità terra di pluralismo terra di coesistenza terra di tolleranza terra Dianti fanatismo
Terra nella quale molto difficile chiamarsi ortodossi
Ed è molto più necessario chiamarsi ecumenici
E nella quale bisogna mai come in questo momento
Aprissi a capire tutti perché questa non è soltanto l'epoca nella quale è finita la seconda guerra mondiale
Nella quale folle di reduci sono rientrati a casa e hanno bisogno di conciliazione di comprensione di apertura
Questo è un momento nel quale popoli etnie che si erano mantenuti fuori della Grande guerra europea del secolo ventesimo vogliono entrare a far parte di questa vecchia antica nuova comunità
Sembra quasi l'epoca di Tommaso d'Aquino che si era dato come compito di scrivere la Carta culturale dell'Europa nascente mille anni orsono
E allora non ci resta che da vedere un ultimo aspetto
Ci sono altri protagonisti oltre agli Stati
Qui ci sovviene il magistero pontificio
Più recente e ci sovviene anche qualche documento del Sinodo europeo del dicembre del novantuno
E fuori di dubbio che nell'Europa che ha riconosciuto la chiesa dell'ultimo millennio
L'Europa difficilmente ha visto una naturale sintonia e simbiosi della Chiesa con gli Stati
Ma oggi non c'è nessuno in Europa degli Stati l'Europa politica in senso stretto c'è anche un Europa dei popoli cioè all'Europa degli uomini
C'è un'Europa delle chiese il Sinodo ha detto che uno dei preludi e dei presupposti indispensabili dell'Unione dell'Europa degli Stati stanno l Unione dell'Europa delle chiese
Il Sinodo ha lanciato un messaggio allorché ha detto abbiamo una CSCE degli Stati non abbiamo ancora una CSCE richieste
E fuori di dubbio che la Chiesa nella quale viviamo non ha una missione esclusivamente europea però a una missione specifica
Come a una missione continentale latino americana o americana
E il Sinodo del quinto centenario dalla scoperta e prossimo come a una missione africana e il Sinodo africano e prossimo
Senza dubbio una missione europea
Ecco non solo il G7 Itri continentale anche la Chiesa e Three continentale perché tutta la sua storia è in prevalenza europea
E bisogna ritornare alle radici dell'unità cristiana dell'Europa
Ma la Chiesa è anche latinoamericane ed americana ed infine africana perciò c'è una geopolitica della chiesa che va al di là dei confini dell'Europa
E allora ci sovviene quello che ha più volte detto
Giovanni Paolo secondo direi alla fine della sua meravigliosa traiettoria di profeta del decennio degli anni ottanta
Mi riferisco estorte schiudere
Si dice sempre così agli studenti quando si sta per chiudere così segue il sospiro di sollievo
Pervenuto esso spie in realtà alle parole che sto per leggere sono degne della io credo che la massima riflessione
Mi riferisco all'ultimo discorso dell'agosto novantuno di Częstochowa
E al discorso di Fatima precedente del maggio novantuno
Io credo che attraverso i tre discorsi i discorsi polacchi
I discorsi Cecchi e discorsi ungheresi
Che il Papa ha fatto nell'agosto novantuno psicologa il senso della missione europea della chiesa come recupero dei confini europei dei confini storici dell'Europa che respira due polmoni
Si recupera il senso dell'unità spirituale dell'Europa come ritorno alle radici cristiane
E si recupera il senso del magistero pontificio come magistero direi profondamente geopolitico
Ma si recuperi il senso della missione universale ad gentes
Tipico del discorso di Fatima
Allorché
Sì
Riconvoca o si convoca l'intero popolo di Dio per l'evangelizzazione del mondo a mio avviso questi inserti
Vanno probabilmente rimeditare
Alla fine di questo incontro della mattina
Prendete le grandi strade della storia non solo qui in Europa ma in tutti i continenti le grandi opere di io sono l'eredità preziosa della generazione che entra nel terzo millennio dell'era cristiana
è il discorso che L'Osservatore Romano
Riproduce nel numero del sedici diciassette agosto novantuno ed è uno dei grandi discorsi polacchi
Ma c'è un altro inciso che forse va ricordato
Ed è il secondo discorso di di Fatima
Oggi vengo qui in Portogallo per convocare tutto il popolo di Dio all'evangelizzazione del mondo
Che ognuno di voi divenga oggi coraggioso testimone del Vangelo nell'incontro con tante liti affamate di Dio
Portogallo ti chiamo alla missione
Mi reco per la seconda volta a Fatima per ringraziare Nostra Signora della protezione data alla Chiesa in questi anni che hanno registrato rapide e profonde trasformazioni sociali
Consentendo che si aprano nuove speranze per molti popoli oppressi dai biologi lire
A te che impedivano la pratica della fede
Qui veramente il discorso del Fucino si chiude
Nato alla Fuci
Nel cuore dell'Europa divisa e e di fronte al muro di Berlino io credo tutti noi credo la vostra presidenza nazionale i vostri relatori tutti voi presenti
Dovete sempre interrogarmi su questo evento in un certo senso straordinario e facile dissacrare l'evento straordinario e finita o una guerra dopo la guerra nasce la pace nell'Europa e nel mondo
Ma se non fosse soltanto un problema di fine della guerra
E fosse invece un discorso che ha seguito un suo itinerario di sofferenze e di oppressioni di persecuzioni ma anche di rinascita e di resurrezione
Noire voi siete Fucini e sapete che in tutta la nostra ricerca c'è sempre questo necessario pendolare intorno a tutte le grandi domande e in tutte e intorno a tutte le grandi questioni noi siamo stati i provvidenziali spettatori di questo evento straordinario del nostro secolo
Vi ringrazio
Benissimo ringraziamo il professor Panebianco
Evadere fa l'alto dato l'opportunità di passare all'argomento successivo
Capisco la stanchezza vi invito tuttavia a cercare di non fare il via vai perché crea un po'di brusio e disturba chi vuole ascoltare
Passare dunque la parola a padre ma stuoia allora che appunto si parlerà dei problemi evangelizzazione delle come dire
Dopo
Queste due conferenze di quante is più respira forte io vengo un po'come
Uno operaio della cosa ecumenica
Non Conte i problemi
Difficili
Ma con una lettura
Spero giusto sta e sette le
Della situazione attuale
Delle relazione fa le chiese
Il crollo
Pelle ideologie
Hanno lasciato i popoli dell'Europa in una situazione
Di disorientamento spirituale
Di iniqui e turbine o Fontana che può condurre a un rifiuto della speranza
E spesso a una rinuncia
Ad Amman perfettamente
Perfino attività
In questo vuoto si presento no delle tentazioni che sembrano calmare l'inquietudine
La tentazione nazionalista per o fare e le radici politiche
Che non è l'amore per la propria patria
La tentazione fondamentalista per trovare una sicurezza religiosa
Che non la fede cristiana
La tentazione settaria per trovare una acuita della conoscenza che dispensa della decisione personale
Che non è l'obbedienza matura all'autorità spirituale Tella chi
E in reazione a queste tentazioni e a questa sfida sembra emergere un nuovo bisogno differita espressa in una testimonianza chiara è semplice
Contagiosa
Il radiale
La fede cristiana deve presentarsi oggi più che mai nella sua integralità
Che rispetta la libertà di coscienza
Ma che può clan ma la verità tutta tutta intera del Vangelo liberatore
E propone dei cammini esigenti di vita cristiana
Allora risuona fortemente l'appello all'impegno
Della comunità cristiana per la nuova evangelizzazione
A questa esigenza intende rispondere il catechismo per la Chiesa universale che la Chiesa cattolica pubblicherà quest'anno per dare una base fissò la vita di riflessione a tanti credenti alla ricerca di una espressione chiara dell'affaire
Questa e la risposta della Chiesa cattolica
Che ripete sempre di nuovo la ricchezza della verità tutta intera apprezza
Dalla Sacra Scrittura e sperimentata nella sua lunga tradizione di preghiera di tipologia di testimonianza e di carità
Il mio figlio primo puntò sarà ecumenismo e dialogo
In questo lavoro di nuova evangelizzazione con la proclamazione della verità tutta intera del Vangelo
La Chiesa si trova nel mondo della pluriformità e anche Pelaggi dizione
Delle comunioni cristiane diverse
Questo mondo cristiano non è più quella della polemica
Hotel pose all'ITIS mo'
O non dovrei più esserlo troppo il clan dei attento del concilio Vaticano secondo
è il mondo del dei piumini istmo cioè della ricerca pacifica dell'unità visibile dei cristiani
Ci ha in comunione
Ma non ancora nella stessa chiesa
L'ecumenismo è il cammino verso l'unità organica dei cristiani battezzati e confessando la fede fondamentale del credo
Diciamo del simbolo apposto
Il dialogo con le altre religioni
E tutt'altro che l'ecumenismo
L'incontro vediamo sempre più spesso in Europa sarà primo il dialogo con gli ebrei
Nostri fratelli maggiori come li ha chiamati giovanissimo Paolo secondo poi il dialogo con i musulmani e gli altri credenti
Abbiamo sapere oggi che l'Islam la seconda religione in Francia per esempio protestantesimo e dipendenti venuto alla terza dunque è un cambiamento e no
E il dialogo terre farsi ma distinto da
Lavoro ecumenico pro
Si presenta ancora davanti alla chiesa il problema sempre più preoccupante delle sette
Il carattere coprirgli o della setta e di chiamare la gente teso orientata inutili cerca di sicurezza in una fede che sia semplice
Fondata su un testo come la Bibbia
Interpretato quale una legge costringe
Alla sequela di qualche guida spirituale che non lascia spazio alla libertà di giudizio oggi Coscia e
Questo fondamentalissimo e il grande pericolo di tutte le religioni e anche nella Chiesa oggi
Dovrei parlare ancora di un'altra forma di
Settarismo
Che si chiama il new esce la nuova errata
Questo movimento nuovo
Credo somiglia molto alloro al nostri civilissimo per i primi tempi della chiesa
E che si oppone alla personalità di Dio
Alla Chiesa come alta
Da supera
Per può fare una dedizione a scelta
Un po'
Nel senso del consumismo
Nell'ecumenismo esiste anche una differenza secondo le chiese o comunioni in presenza
Per la Chiesa cattolica le chiese ortodosse sonno chiese Sorrell il
La fede comune tale da permettere una comunione sacramentale eucaristica e ministeriale
Anche se il diversità di cultura non lo permettono oggi
Le comunione ecclesiali della riforma protestante storno possono essere considerate dopo questo lungo tempo teen scambio eventi dialogo come
Un'altra maniera di essere cristiano
Che la Chiesa rispetta con convinzione che la logica interna di questo atteggiamento cristiano
Contucci Alla scoperta progressiva della pienezza ecclesiale
Almeno che vi sia un rifiuto radicale dell'unità visibile
Su primo atteggiamento perso
Le chiese ortodosse
Vorrei citare
Una frase molto importante
Tel discorso Giovanni Paolo secondo ha fatto nella cattedrale ortodossa di BIA Liston in Polonia in giugno novantuno
Lui diceva il sentire chiese S. Chiesa sorella
Non è soltanto una frase di circostanza
Ma una fondamentale categoria ecumenica ti ecclesiologia
E penso che penso che qui abbiamo un cambiamento radicale dell'atteggiamento
Se l'atteggiamento della Chiesa cattolica verso queste chiese dell'Oriente
Chiese sorelle
Si potrebbe dire anche chiese particolari nella chiesa universale
Non in comunione completa con il vescovo di Roma
Successori di Pietro ma veramente chiese sorelle dovunque
Questo dovrebbe favorire un nato nell'azione fraterna
E un aiuto
A queste chiese
Per la nuova evangelizzazione
Prima si cercava un
Un in un incontro un po'teso
Per far vedere che la Chiesa cattolica romana e la vera Chiesa adesso c'è questa
E questo l'atteggiamento completamento
E allora di veramente strano che precisamente al momento dove a livello biologico è fisiologico
Ho pagato
Ho riscoperto
Questo atteggiamento fatte hanno fa la Chiesa cattolica e le Chiese sorelle ortodossa è strano che a quel momento ovvio si manifesta piuttosto una opposizione
E una specie tipo lemmi
Come finì offre o di fare o se ricchissimo in pista altro gialli ortodosse
A la chiesa cattolica
Per me non una catastròfa non un una cosa che tanto grave perché
Mostra che larghissima l'avvicinamento spetta le
Direi al momento dovessi potete trovare una forma di unità nuova allora Silibello no le le tetti reazioni
Non si accetta finalmente
Questa unità visibile ma direi questa unità visibile
E molto vicina
E dobbiamo avere una grande speranza
Come ho detto al Colle come ogni venerdì ogni ecclesiali della riforma
Il problema si pone gli schieramenti la Chiesa non può riconoscere veramente in queste comunione la chiesa come scontata da Cristo ma direi e ripeto la formula
E come un'altra maniera di essere cristiano
Una maniera
Diciamo un po'superficialmente ma
Più democratica una maniera più semplice una maniera più
Legata a i luoghi penso a tutte le Chiese nazionale
Per protestante
Ma una maniera anche
Molto difficile
Dialogo e per ritrovare L'Unità visibile
In questo lavoro dell'ecumenismo dunque varie già tutto
E del dialogo il nostro servizio cattolico più urgente e più efficace è la testimonianza della fede in tutta la sua chiarezza e in tutta la sua generosità
Esigenza della verità e apertura della Caritas sono ugualmente necessarie a questo incontro ecumenico che ci offre oggi la nuova euro
Il Papa Giovanni Paolo secondo insista su due principi della massima importanza l'amore per la verità anche storica e lo spirito di carità nel clima del già
Il Papa circa il CIO per far raccomanda di studiare insieme la nostra storia comune la storia delle nostre divisioni
Questo è molto importante del passato l'abbiamo studiato separatamente abbiamo nutrito nel nutrito per i reciproci pregiudizi per questo se Silupa alto la polemica anche asfalti fanno
Facendo lo studio storico insieme invece possiamo evitare le esagerazioni
In un senso e in un altolà e possiamo essere più oggettivi nelle valutazioni storiche per i fatti
Poi c'è la verità dottrinale espressa dai dogmi della Chiesa cattolica e dalle verità professate dalle diverse chiese
Su questa verità non c'è possibilità di compromesso
Non si possono fare sfumature e attenuazioni
Gliela possono relativizzare
Perché essere cristiani ci vuole la fedeltà a quello che l'essenziale ad altre
Quando si parla di verità dottrinali si parla di verità fondamentali della fede no cioè la loro formulazione tiro logica che può anche essa rettile
C'è la tradizione apostolica fondata sulla rivelazione della Bibbia il sull'insegnamento degli apposto al poi ci sono le tradizione che sono espressioni Pipers non in multa
Qui infide
La visione del Papa lo spirito di carità direi che adesso inizia con l'amicizia e la fiducia regina
All'interno di questa amicizia si sviluppa poi lo spirito di carità che ci fa capaci di sacrificarci Italia certo non si sacrifica la propria fede ma atteggiamenti i e tradizioni che non sono e
Sì Ali alla
In questo giallo Grecu medico però ci sono dei rischi anzitutto quello di allargarlo pop per esempio l'ottetto già il dialogo con le altre religioni e tutt'altra cosa
Non lo si può chiamare il dialogo ecumenico anche se è necessario e le religioni si studino fatti loro essi incontrino per il bene comune
Tutta l'umanità
E eventualmente Pertica insieme
Si è fatto ad Assisi
Il dialogo ecumenico Luigi va alla ricerca dell'unità visibile della chiesa
Il corpo perché il corpo di Cristo non può rimanere
C'è poi il rischio di sfumare quasi delle relativizzare le esigenze della verità
L'unità tra le chiese non si farà nel compromesso l'abbiamo detto
è necessario che i teologi i responsabili del dialogo ecumenico siano coscienti della serietà della verità che non può essere sfuma
Sono nordico
Complessa
E quello è secondo punto
I nodi più intricati nel dialogo ecumenico col mondo della riforma sonno
Di terzi e completo
Nel nelle
Opposte per
Quel congresso credo
Voi avrete
Indica
Di una maniera
Buona
Questi noi di complesse
Ne accenno sono alcuni primo
L'avete
Detto anche voi e la relazione del fa l'autorità della scrittura e l'autorità della tradizione apostolica della chi è
Nel mondo della riforma ritorna sempre l'idea di un unica autorità quella della vite
è vero che nel dialogo ecumenico l'affermazione sola scrittura ad essere un po'attenuata ma essa rimanesse a
Difatti estesi sostiene qualcosa che non può essere verificato nel testo della Bibbia allora si dice che poi viene da ha una tradizione umana e non a parole la
Occorre perciò focalizzare meglio il ruolo della tradizione accanto indipendenza a quello per l'autorità sovrana della scrittura
E lei che la tradizione ci fa capire che la parola di Dio non è un libro caduto dal cielo
Ma in un certo senso sì è fatta carne nella le
Questa
Perciò e necessarie per sviluppare e spiegare
Penso della scrittura la tradizione esplicito esplica ed esplicita il testo del
Luna è legata alla
Secondo punto nodale nella relazione
Ogni potestà anti e
Proprio
Il valore della parola
In relazione con l'Eucaristia
Per le chiese della riforma la parola scritta annunciata e poco amata viene al primo posto e potente tutta l'importanza il sacramento appare come la parola Pisis
Invece in una strana concezione delle cose parola Eucaristia debbono essere visti insieme
Della riforma liturgica cattolica la liturgia dalla parola e la liturgia eucaristica a nuovi OPA
La loro importanza la loro armonica
Terzo punto è il problema molto difficile del ministro
Del sacerdozio
Ci si chiede sia il comma l'autorità e il potere
Di Cristo nella chi
Il carattere sacramentale del ministero non è visto chiaramente
Dalle chiese della riforma
La Chiesa cattolica invece sostiene la sacca mentalità dell'ordinazione ministeriali
C'è poi tutta l'ecclesiologia con la struttura episcopale
Il problema dell'otto otto vita universale del Vescovo di Roma
Per finire come Lumen Gentium
E anche il problema della Madre di Dio in relazione a Cristo nella storia della detenzione e nella vita attuali della Kia sono tutti noi di molto compì
Ma non possiamo sfumare
Dobbiamo affrontare questi problemi
Con chiarezza e generosità
Sembra che a quel punto siamo in un confronto sempre lo stesso sempre difficile
Dobbiamo
Fare la domanda
C'è oggi un indizio tangibile
Di unità
Come passare
Dal dialogo dall'epifisi dalle celebrazioni ecumenica e
Direi anche alle ieri e come che come quella di Basilea Odisseo
Sono un po'più critico il testo delle tele
Ma lo dico col sorriso perché era anche bello ti trovassi insieme anch'essi non si fa niente
Possiamo passare di questo giallo corretti queste feste a ogni inizio tangibile dell'unità visiva
Si può domandare non una stasi
E il movimento eccome
Questo probabilmente dipende dal fatto che non serve realmente
Ho capito dell'ecumenismo significa una conversione del cuore delle mentalità delle tradizioni un ritorno alle sorgenti comuni della Bibbia e della tradizione apostolica
De Sole permettono di accettare i sacrifici necessari per riscoprire l'unità fondamentale della chiesa al di là delle vicende e dei dissensi della Storta
D'altra parte l'ecumenismo non apre scopo soltanto la io unificazione delle istituzioni ci sia
Ma il rinnovamento della vita cristiana spirituale ed ecclesiale
Grazie all'ascolto attento della testimonianza deviare grazie alla riscoperta
Della parola di Dio scritta assumesse trasmessa grazie a quello che è lo spirito dice la legge
Come affermava il Papa in Finlandia
La fedeltà incondizionata all'Apollo onta di Cristo
Così com'è appare nella Chiesa apostolica
E nella sua tradizione costituisce la base della nostra esiste
L'ha detto Turku da capitale
Storica della Finlandia
Vitale ecclesiastica della Finlandia
Vorrei qua rinuncia a fare in una piccola parentesi
Non si è visto come quella del viaggio nella Scandinavia anti parla di Giovanni Paolo secondo
Era un intento e norme
Cui si trova Bossi o porno
Piccole chiese cattoliche
Una
In fibre minoranze
E il Santo Padre
Ha voluto risponda ore a un invito
Di
Queste piccole chiese cattoliche e delle grande chiese luterane
Maggioritaria
Per far vedere che il suo ministero
Va al di là della Chiesa cattolica a Roma
Senza l'idea di proselitismo
O di pubblicità
Ho di vittoria
E questo veramente
Una nuova forma di essere papà e di esserci
Faticare il ministero Chietino
Chi vede e la chiesa fuori della chiesa al di là
Del cerchio Roma e credo che in
Questo viaggio in scantinati ai papà cambiato molto
Nella concezione Tel pontificato
Anche nella gestione per gli altri hanno
Questo ministero potrà fare
Avete visto la stampa
In ottobre
I due primati della Svezia e della Finlandia luterani sono venute a Roma per scambiare la visita è stato quasi quasi una visita clinica al perse tocca finalmente la Chiesa cattolica non può riconoscere questi vescovi convento dei diciamo in virgole
Questo è il nuovo dell'ecumenismo
Dobbiamo alle classifiche questo
Un amico e io che è segretario del prima tutte butteranno della chiesa
E la Finlandia
Mi diceva tutto poco questa visita e si vede di il progresso delle convenienze dopo questa visita
Io considero il mio arcivescovo dunque con siccome il mio vescovo frutterà web Pastore risulterà
Ma il mio Babayaro
Questo impensabile
Venti anni fa ho prima del Concilio
Di questo potesse va bene è uno che dice questo forse non tutti ma è una testimonianza
Dunque alla questione possiamo fare un indizio tangibile
Mi sembra che della fede cattolica il ruolo essenziale del Papa nella Chiesa universale sì spaziale sia quello di rendere credibile e il fatto che le diverse Chiese particolari
Con le loro tradizioni multiformi
Ed allora con le loro intenzioni sono il reale e visibile comunione le une con le altre del corpo di tre
Questa è una testimonianza della fede cattolica dentisti indispensabile all'evoluzione del del movimento e
Al punto in cui è arrivato questo movimento
Diviene urgente questa visibilità della Chiesa universale
Certamente il Consiglio ecumenico delle chiese a Ginevra cerca questo segno visibile dell'unità
Ma per la sua stessa costituzione non può me permettersi di relativizzare l'autonomia delle chiese per manifestare maggiormente la loro unità sul piano istituzionale
Dati i legami fatte anni che si sono stabiliti dopo Giovanni ventitré
Tra il Papa e diverse chiese comunioni ecclesiali
Dato il prestigio di cui gode Giovanni Paolo secondo
Non sarebbe possibile che a luglio sia riconosciuto da tutti cristiani
Quella leadership spirituali di cui ha parlato l'arcivescovo attorno l'arcivescovo Rancik di Canterbury
Quando è tenuto a Roma
Può apparire ingenuo porre una tale domanda ma il movimento ecumenico se deve poter agire concretamente
Lo fora comparsi modesti
Sul cammino dell'unità visibile poi anche con un po'di utopie
Certo che molti si formano un'immagine falsa del ministero dell'autorità del Papa
Perché aprire questo delicato problema sul cammino verso l'unità i teologi dovranno spiegare con semplicità e chiarezza cosa significa la giuristi spione in un universale del Papa
Il rapporto alla collegialità del resto scopi come pure l'infallibilità del magistero della Chiesa e il Papa può mettere in opera personalmente in alcuni Attis colleghi
Del suo ministero
Verso quale unità ampia quale unità voglia
Nella voce ecumenico dobbiamo essere molto attenti ad esprimere le esigenze delle diverse confessioni cristiane e quelle per la Chiesa cattolica diversamente l'ecumenismo potrebbe essere visto come la ricerca di un minimo comune denominatore non come un approfondimento della verità nella sua pienezza
Lati la febbre anche nell'ecumenismo va vissuta senza ripassare sul prezzo
Per usare una felice espressione di circa
A quale unitasi deve quindi tende
Ad una unità di ritorno dei non cattolici ad una unità di base fondata sul minimo comune denominatore
Ad una unità di carità livello di accoglienza reciproca oppure ha un unità piena nella verità e nella carica
Quest'ultima visione certamente la più vicina alla verità ecumenica
L'unità non un ritorno in Cile perché la tradizione è un cammino che va avanti
Adesso che siamo nel tempo del dialogo teologico dobbiamo cercare di ritrovare un terreno comune dall'avvocato insieme nella carità
Il minimo comune denominatore non vuol dire niente perché la fede e pienezza non è minima
Naturalmente ci sono delle verità fondamentali come quelle espresse nel credo ma esiste non costituiscono un minimo ma una pienezza che deve sempre svilupparsi
L'accoglienza che Cipro care solo una preparazione ad un giallo col più approfondito in conclusione l'unità si farà quando aggiungeremmo il consenso comune su tutte le verità fondamentali che fanno la chiesa quando potremmo senza esitazione
Riconoscere i ministeri delle diverse Chiese e concelebrare insieme l'Eucaristia
E questo e la mia ultima pagina cantare oggi
Speranza quelli che sono stati
E ho chiamato quel punto santità testimonianza
In questo periodo della storia in cui assistiamo a una sfoltita è una svolta epocale
Abbiamo molto bisogno di sessanta religiosi e la cioè di uomini e donne che obbediscono totalmente al Vangelo nella più completa disponibilità
Essi devono dimostrare attraverso la loro vita alla lotta e chieda la verità e la pienezza dell'affaire
Penso che le società di oggi saranno più aiutate
Dall'esempio di queste persone che dall'ascolto di un discorso la storia dimostra che i santi hanno aiutato molto la chiesa a superare le tentazioni del materialismo e del potere
Inoltre che essi hanno creato la cultura cristiana
Come conseguenza del Vangelo da essi vissuto Dini pienezza
Le nostre chiese devono testimoniare che il Vangelo ci chiede la Fede la Speranza del Regno di Dio che viene e la carità per tutti gli uomini nella pace e nella giustizia
Il o al delle chiese quello di poche la madre insieme il Vangelo
In tutte le sue esigenze e far vedere che tutte le cose di questo mondo anche se belle legittime sono relative provvisorio
La nostra vera fa non di questo molto le chiese oggi devono testimoniare il distacco dalle cose belle
Ciò non significa disinteressarsi targhe la vita della gente
Ma fa capire che e nel distacco o povertà spirituale
Che si trova veramente l'obbedienza al cancello
è chiaro che in attesa che si raggiunga L'Unità visibile di tutti i cristiani dobbiamo cercare lavorare già insieme occorre trovare uno spazio per essere cristiani insieme
Credo che il concetto della nuova evangelizzazione
Proposto da Giovanni Paolo secondo sia un terreno che può essere veramente comune a tutti i cristiani
A tenere insieme la preoccupazione della missione e di annunciare il Vangelo a quanti non conoscono Cristo
è un titolare l'apposito li cita della chiesa cioè il suo la slancio apostolico e missionari
Questo dinamismo missionario e una reale reale possibilità di essere uniti oggi nell'attesa della piena unità visibile
Certo la chiesa come ci insegna il Concilio deve accogliere ogni briciola di verità dove ma essa alla certezza di aver ricevuto la pienezza del Vangelo
Se non Auckland questa rivelazione TG su al mondo
Essa non Cocchi la sua missione
Lei considerazione che ci apprestiamo a svolgere hanno sicuramente una valenza politica e si contestualizza no inevitabilmente nell'ambito delle ultime consultazioni elettorali
Ma proprio perché intendiamo attribuire al termine politica un significato di più ampio respiro che vada oltre il momento elettorale affronteremo il tema della cittadinanza
Con riferimento a tre casi trasversalmente assunti come spazi entro i quali elabora Ale ed educatrici ad una nuova cultura della cittadinanza e della politica
Il panorama attuale
Potrebbe spiegare atteggiamenti disincantati e di sfiducia
Eppure come fusi non possiamo esimerci dall'infondere al nostro impegno e di fornire a quanti sono i nostri compagni di strada spunti di speranza e sollecitazioni verso forti creatività
Si è già fatto riferimento più volte nel corso delle prime due giornate di questo cinquantunesimo congresso nazionale ai bisogni della persona intesa nella sua dimensione relazionale per interpretare temi fin qui trattati
A costo di riuscire monotoni è importante tenere presente quanto già detto per parlare dei cittadini dei diritti dei cittadini e della loro tutela
E ciò non per pura intento speculativo o per comodità espositiva ma perché è oggi più che mai occorre ricentrare l'attenzione sul cittadino persona
Protagonista il fine ultimo nel nostro caso delle istituzioni e delle azioni politiche
Indubbiamente il termine cittadinanza richiamo a un concetto di appartenenza alla città alla società
Ma è altrettanto indubitabile che oggi i criteri della cittadinanza sono tutt'altro che certi e sono confuse veline le ragioni e le scelte politiche che finiscono con il separare chi è incluso nella polis da chi è escluso
Fenomeni quali l'inefficienza della pubblica amministrazione il dissesto finanziario che attraversa il nostro Paese la criminalità organizzata lindi vivibilità dei centri urbani la questione giovanile
La disoccupazione le lacune del sistema formativo
Segnano momenti di esclusione dalla cittadinanza interessa quale risultato da un lato dell'attribuzione di diritti e del riconoscimento di bisogni e dall'altro condizione di partecipazione alla tutela degli stessi
è vero che di fronte alla complessità delle società moderne e alla crescente conflittualità degli interessi pensare politiche idonee a soddisfare egualmente tutti è opera di non facile svolgimento
Le contraddizioni tra chi conduce una vita agiata chi ha un tenore di vita elevatissimo
Chi compie enormi sacrifici per mantenere un livello dignitoso chi pur vivendo nelle periferie malsane riesce a concedersi lussi spiegati e chi infine conduce un'esistenza stentata e limiti della dignità impongono una riflessione seria e scevra da semplificazioni in questo senso se intendiamo per cittadinanza il semplice riconoscimento formale di diritti come titolo di appartenenza alla comunità civile possiamo dire che la cittadinanza è piena ma se ci riferiamo a qualcosa di più
Che veda il cittadino persona nel suo insieme di bisogni ed espressioni
In una parola protagonista attivo della sua cittadinanza
Possiamo parlare di una cittadinanza solo parzialmente diffusa
Perché vi è una zona della popolazione che non sia radicato non ha un'identità sociale definita avverte appena in termini di indifferenza e di insensibilità l'appartenenza alla cosa pubblica
Da altri la cittadinanza e percepita come rivendicazione al limite tra il diritto di favore
Per altri ancora significa spazi di attivazione laboratori di cultura dei diritti e dei doveri delle risorse umane tutelate promosse
Questi cittadini per lo più organizzati sono indubbiamente indizio di un un modo nuovo di intendere la politica che supera l'idea per cui fare politica e proprio solo dei partiti e dei professionisti della politica
Forme nuove di partecipazione che se testimoniano una forte vitalità e tenuta morale della società d'altra parte pongono due interrogativi
Da un lato la spendibilità di queste formazioni sociali intermedie e autonome nel sistema istituzionale e la compatibilità con l'apparato politico
Dall'altro come evitare che si esauriscono informe di supplenza dei soggetti tradizionali o peggio ancora rimandano inglobate nelle logiche di lottizzazione e di spartizione proprio dei partiti
Si tratta di forme di tutela della cittadinanza legate a interessi omogenei e perciò potenzialmente in conflitto con i partiti
Che dal canto loro dovrebbero concorrere con metodo democratico a dettar Mona determinare la politica nazionale
In realtà sappiamo come l'occupazione partitocratica degli ambiti istituzionali politici economici e sociali sia spesso clientelare eolico polista
Se pure i partiti anche nelle indicazioni di interessi parziali di parte rimangono comunque strumenti di libertà costituzionale
Si inserisce qui la necessità di nuove regole che riformi nei partiti dal loro interno e le modalità attraverso cui essi determinano la politica nazionale
Riforme istituzionali che avvertiamo ancora sempre più come una questione etica ma rispetto alle quali è necessario che i cittadini persone
Si sentano responsabili e uscendo dal proprio Hortus conclusus sappiano intraprendere strategie di cittadinanza che non siano ingabbiate entro logiche chiuse e particolaristiche
Ma abbiano come atteggiamenti di fondo solidarietà reciprocità corresponsabili
Tali considerazioni trovano in alcuni luoghi e rispetto ad alcune fasce di cittadini emblematiche esplicitazioni
Luogo per eccellenza di contraddizioni di differenziazioni tra diritti affermati e negazioni e il Mezzogiorno d'Italia
Un'area geograficamente e politicamente varia culturalmente ed economicamente diversificata ma che per un momento assumiamo a paradigma a questione nazionale
Per l'urgenza l'assurdità la degenerazione l'inasprimento dei mali generali della nostra Repubblica e per la desuetudine alla presenza attiva della popolazione meridionale
Ormai sembra un luogo comune frutto di qualunquismo ma nel Sud il favore la paura la sfiducia nelle istituzioni hanno raggiunto un livello di guardia nessuno può guardare in disparte
Dal micro privilegio alla protezione del boss mafioso il passo e forse lungo ma la logica immorale e la stessa
Strozzinaggio riciclaggio di denaro mercato della droga appalti per la pulizia delle strade per l'edilizia scolastica e universitaria
Sono solo alcuni dei mercati affidati ormai alle imprese mafiose e all'intreccio tra mafia e politica
Sono solo alcuni dei mercati di cui si avvale il potere mafioso per catturare forza-lavoro e consenso
Si tratta di fenomeni non solo meridionali ma qui culturalmente e storicamente inseriti nel costume e spesso crudelmente insanguinati
Occorre rispetto a questa situazione un surplus di cittadinanza della cultura dei diritti e della giustizia uno sforzo di invenzione e di impegno sul duplice livello istituzionale amministrativo e civile si fa qui imprescindibile il richiamo ad un'etica della responsabilità che riapra una stagione della legalità garantita
In questo senso il Sud può essere un laboratorio coraggioso di rinnovamento e di intraprendenza
Ma c'è un'altra città alle vicende della quale da fucile particolarmente attenta che è l'università
In essa Astiz assistiamo alla negazione del diritto allo studio inteso non solo in termini di assistenza ai capaci e meritevoli e meno abbienti
Ma innanzitutto nel senso di diritto alla qualità della trasmissione e dell'elaborazione del sapere
Rispetto a tale diritto abbiamo già avuto modo di riconoscere una rinnovata attivazione del legislatore che si è concretizzata nella legge sugli ordinamenti didattici e in quella sul diritto allo studio
Si è in attesa di comprendere quale sarà la fisionomia del dell'autonomia dell'università
Ma intanto si registra una sostanziale negazione della cittadinanza studentesca che si traduce nella insufficienza dei servizi nelle razionalità delle strutture
Ma soprattutto nella lontananza degli studenti dalla didattica dalla ricerca e dall'università quale luogo di socializzazione e animazione culturale
Una lontananza certamente indotta dall'ambiente universitario dagli scarsi incentivi verso forme di presenza diverse da quella resta al momento dell'esame
Ma una lontananza che finisce con i legittimati lo status quo la disattenzione generale verso l'università la forza e il potere gestionale delle corporazioni e delle lobbies universitaria
Spesso però sono gli stessi studenti gli artefici più o meno consapevoli della crisi attuale dell'università
Con la loro disattenzione verso le vicende che la riguardano la desuetudine dal frequentazione dell'ambiente universitario con comportamenti superficiali e di statisti
Se si vuole che l'Università di acquisti tutto il suo valorizzi sistema formativo della persona
Occorre pensare anche qui forme di cittadinanza che vadano oltre la partecipazione organica verso presenze non formalizzate ma di personale e collettiva responsabilizzazione controllo del sistema complessivo
Ed in questo senso innovazioni quali quelle offerte dagli statuti dal senato accademico allargato
Ma anche dall'elaborazione del regolamento didattico e dal tutorato sono occasioni per valorizzare la cittadinanza attiva dello studi studente universitario
Occasioni che speriamo non vadano perdute
Ancora un caso dei diritti di cittadinanza che va collocato non come luogo ma come soggetto di cittadinanza negata lo abbiamo definito il caso donne
Può sembrare un'affermazione superata eppure recenti statistiche dimostrano che sia le donne che lavorano fuori casa quanto le casalinghe sono soggette a stress e malattie nervose frustrazioni
Si è detto che questo è il prezzo del Carmine emancipazione in sta non vi è chi non veda la parte la parzialità vitale considerazione
Ebbene inveisce che al processo verso la parità non è corrisposto un'eguale percorso di adeguamento complessivo del contesto sociale
Dalle strutture di ausilio alla famiglia agli spazi e i tempi di vita nelle città
La tutela dei diritti delle donne rimasta affidata di istituzioni che sono altro rispetto a quel processo di emancipazione
Già nelle tesi abbiamo avuto modo di sottolineare l'importanza che i movimenti femminili la mobilitazione mutamenti presti Toots Nalesso su culturali
Hanno avuto e continuano a rivestire rispetto all'ingresso delle donne nella vita politica tuttavia i risultati elettorali confermano l'impressione che si tratti di un cammino ancora lento
Si è infatti vista una maggiore presenza femminile
Ma sono le segreterie dei partiti a determinare l'assegnazione di questo o quel collegio la candidata le stesse donne sono fortemente condizionate nel modo di proporsi e gli elettori troppo timidi e preoccupati nell'attribuzione delle preferenze
Dalla verifica delle competenze in questo caso più che in altri
Qui ribadiamo il valore di strategie di inclusione che provenendo dall'universo femminile devono estendersi fino a investire la politica nel suo intero
Ma perché ciò accada la presenza delle donne in modo formale informale nei partiti nelle istituzioni Memmo viventi e nelle associazioni dovrà essere promossa a tutti i livelli
Quindi dei partiti dalle istituzioni dalla comunità civile dalle donne stesse
Ma si è partiti quanto altre forme di partecipazione sono strumenti che devono operare per una riconversione in generale della politica e dei suoi soggetti
Per una cultura della cittadinanza non come inclusione a setti Ca'ma differenziate relazionale
La differenza sessuale paradigma della relazionalità impone di fondare una comunità civile centrata sulla responsabilità come risultato di un intreccio tra limiti e libertà
Queste anche l'approdo di una democrazia che voglia superare il blocco per cui nulla è determinato ma neanche determinabile tra pretese interesse e interessi parimenti legittime in conflitto
Questa e anche la prospettiva di riferimento del complesso tema della cittadinanza e di ogni seria idea di riforma e di cambiamento eticamente fondati per cui tutti dobbiamo sentirci ugualmente responsabili
Adesso io do la parola
Intanto mi presento prime relatori sono il professore segati alla Mestre ma a sinistra che docente di sociologia politica Università di Pavia
Poi la professoressa Tamar pitch e che docente di antropologia culturale Università di Perugia il professor Roberto Gatti alla ministre maldestra
Docente di Filosofia politica ha sempre all'Università di Perugia e quindi professor Giuseppe Acocella che alla mia destra non all'estrema docente di Storia delle dottrine politiche all'università di Napoli
Appunto do quindi la parola al professor Paolo Seganti che ci offrirà diciamo una visione d'insieme delle tematiche che abbiamo appunto che abbiamo accennato
Ringrazio di questa potente azione ma non non penso proprio che siano insieme la mia visione molto parziale come si vedrà fra breve bene
Guardando un po'a quanto è successo incluso ultimi giorni pare difficile non concludere che stiamo vivendo
In un paio di grandi trasformazioni politiche sociali
Se noi fatto un po'di calcoli sui voti elettorali
La percentuale di voti tanto per dare un'idea che si è radunata
Atomo le liste che chiaramente hanno assunto una posizione anti partitocratico anti partitica sipari al diciassette per cento e non è poco
Cioè in sostanza in questi ultimi anni quello che eredità storica del nostro cultura politica atteggiamenti fortemente critici i partiti sono espressi anche in comportamenti antipartito pratici in cui nel qual caso anche antipartito
D'altronde come stupirsi se per esempio un ritorno un giornale forse il più diffuso secondo di questo Paese in modo non troppo sommesso qualche giorno fa diceva che i partiti devono non devono occuparsi del Governo
Che è veramente singolare molti punti di vista visto che in ogni Paese è un conoscente nota sedentari partiti fanno questo si occuperò del Governo questo per dire come atteggiamenti forse si sente sì come atteggiamenti
Non si sente
Come forse per dire che atteggiamenti
Altri partitici non riguardino soltanto viene pubblica di massa ma riguardano anche settori rilevanti dell'élite riguardano settori la magistratura di quattrocento del mondo economico settori della dell'intellighenzia e così via
E d'altronde per altri versi noi vediamo lo citava già prima nella sua relazione iniziale
Francesca vediamo come vi sia in questi ultimi anni si è tenuto in questo Paese un'autentica reclusione silenziosa c'è un numero crescente di cittadini si sono impegnati in forme di prigione diversa e questo paradosso perché da un lato vi è una critica i partiti un caso la partecipazione ai partiti sentimenti diffusi che si manifesta una decisione come ho visto gli istanti partitocratiche ma dall'altro anche una grande volontà di partecipazione come spiegare questo
Al momento attuale secondo me circolano due tipi di spiegazione uno potremo dire Italo centri con sostiene cioè che le radici di questo atteggiamento sono tutte quante italiane poiché i partiti italiani sono quello che sono quello che appaiono leggere alcuni giornali
E cioè hanno nutrito e alimentato una classe politica corporativa che assomiglia molto all'ex nomenklatura sovietica ecco c'è da aspettarsi che ci siano queste reazioni e che la gente saggia si impegni in altre cose
Ora per anche per altri motivi ma in sostanza questo è una spiegazione
Cioè in sostanza democrazie occidentali fondate sui partiti stanno entrando in un periodo di grande stress
I dati i dati per esempio inglesi per quanto diversi per quanto sia sbagliato questa comparazione potrebbero essere letti anche da questo punto di vista almeno per una parte del fenomeno
Mi pare di capire che le vostre tesi invece la voi adottiate un altro tipo di modello esplicativo un modello cioè centrato su non affettiva Italo centri chiamate per appunto tiene conto di una trasformazione che è venuta nelle società occidentali in Cristo ultimi vent'anni tra cittadini e politica
L'idea centrale di questa interpretazione che negli ultimi decenni si sono affacciate sulla scena politica nuove generazioni i cittadini come a giorni sorse cognitive ed orientate valori di libertà ed impegno
Questi processi siano di fatto scompaginato le modalità attraverso le quali gruppi sociali entravano in rapporto con la politica
Da una parte sarebbe piaciuto una spinta verso una ridefinizione nella cinquina Lanza spinta che si espresse attraverso un'affermazione di nuovi diritti
Dall'altra ciò che tradizionalmente ogni politica e specialmente i partiti avrebbero da offrire in tema di partecipazione apparirebbe secondo questa interpretazione comune esperienza grigie in fondo frustrante per i cittadini ricche
Di RIS ricchi di risorse interessati personalmente alla politica non personalmente sul piano d'interessi materiali mostrano interessi ideali alla politica al bene pubblico
Sulla base di analoghe considerazioni molti osservatori anche italiani concludono che la soluzione della alla crisi nei rapporti tra società e politica sta nel riconoscimento di una nuova sovranità dei cittadini fondata su riforme istituzionali ed elettorali che diano corpo diverso patto di rappresentanza
Ora il punto più importante e che in questo modello interpretativo vi sono diverse cose convincenti
Ma nel Complesso questo modello fornisce una lettura pericolosamente parziale a mio giudizio detto formazioni in atto
Ora non mi soffermerò che ne voglio entrare sugli aspetti che condivido perché sarebbe insomma banale ma boh voleva invece attirare la vostra attenzione su due aspetti a mio giudizio problematici
Di questo modello due aspetti che hanno che fare strettamente con i discorsi che si stanno facendo da più data da tempo da qualche tempo in questo Paese sulle riforme istituzionali su che tipo di riforma istituzionale di questo non entrerò su riforme istituzionali ma cercherò di chiarire in che senso questi aspetti problematici del modello corrotto calano le premesse culturali
Di questa di questa del disco dei discorsi Pistis che stiano facendo sulle riforme
Il primo aspetto riguarda la questione dei diritti mentre secondo concede poi una delle forme di partecipazione e più in generale dei modi di coinvolgimento vicini vincitrici domina la politica
Primo punto i nuovi diritti sembrano tutti ispirarsi la convinzione che sia necessario affermare principi di eguaglianza diversi da quelli sin qui realizzati i diritti politici e sociali che definivano Rolli cittadino esprimevano un criterio di eguaglianza unidimensionale
E uniforme una testa un voto a ciascuna porzione uguale di bene pubblico indifferentemente dalle definizioni soggettive del prospetto attive e di cui bisogna
Una scienziato politico americano Douglas rende ha definito questo criterio egualitaria con un principio di allocazione di quote uguali per tutti
Indifferentemente appunto delle spie attivi soggettive ora per molte ragioni sempre più di frequente appaiono legittimato una parità di differenze che avanza una richiesta di criteri di qualità Easy
E quindi diritti ma tuttavia diritti più sensibile la molteplicità delle definizioni soggettive
Ciò che si chiede e l'affermazione di principi egualitarie che all'Ochino beni diversi a seconda delle aspettative personali
Da questo dipinte dal punto di vista l'eguaglianza offerto dai vecchi diritti non può non apparire che grigie piatta di una certa misura insensibile a differenze soggettive percepite ora come legittime
Ora appunto siccome cruciale cioè il punto su cui vorrei attirare l'attenzione non è tanto il fatto che stiamo andando verso sempre un più esteso riconoscimento di magari tali differenze
Cioè il punto centrale non nell'articolazione di questi diritti e quando nella società compaiono nuove quote cittadini due fratture che rivendicano come legittime il riconoscimento di nuovi diritti ciò e legittimo perché in democrazia e legittimo non è questo il punto
Il punto cruciale invece attiene alla ASS un secondo momento a cura della negoziazione di questi diversi diritti cioè il modo con cui l'affermazione di questi nuovi diritti viene messa come dire a apro la punta ingegneristica regina marine messe insieme con me i vecchi diritti o comunque comunque con le aspettative che altri gruppi cittadini hanno
E qui e qui secondo me il modello interpretativo di qui dicevo prima
Contiene una valutazione ottimistica sulla possibilità che i due principi di eguaglianza quello le locazioni Cutuli per tutti quello invece più sensibile a differenze individuali possono convivere se non sommarsi invece a mio avviso a mio parere e legittimo attendersi un conflitto tra i due principi
Come infatti il vecchio criterio di quegli Anza comprimeva tutta una serie di differenze così probabile che il nuovo criteri egualitario sensibili differenze compirà quello precedente
E questo poi che il conflitto tra diritti e principi di eguaglianza in questione politica da questa e cioè che non può venir risolto attraverso un mutuo riconoscimento dialogico
Ma attraverso la lotta politica
Cioè il potere e qui prima negoziazione che detta centrale a me pare che la nuova ondata di diritti e i loro contenuti rappresenterà una sfida significativa al tradizionale patto di rappresentanza
Attraverso cui venivano concretamente protetti che realizzati i vecchi principi di eguaglianza
La questione può aprire sta astratta
Ma così non è si sofferma sul secondo aspetto problematico quello relativo alle forme di coinvolgimento di civiltà politica che in questo senso non è astratta perché le forme di coinvolgimento sono stati storicamente non sono ancora non saranno probabilmente anche dopo il mezzo attraverso il quale si afferma non si decozione si negoziano fissi incorporano nuovi e vecchi diritti
Qui è necessario affermare subito che il modello di cui stiamo parlando
Nuove da una premessa erronea
è infatti erroneo ritenere che la trasformazione della stile aspro sociali questi decenni che così profondamente inciso sulla fisionomia ed estensione delle varie classi abbia anche ridotto in modo significativo le norme radicali differenze
Che esistono tra i cittadini dello rapporti con la politica e indubbiamente cresciuta una cuoricini in istruiti che
Ma rimangono ancora enormi dislivelli quanto l'interesse al convincimento che la politica è possibile che in molte città occidentali la classe media si estese esce venute meno vecchie fratture di classe
Ma sono molti dati che illustra la teleassistenza più galera per stratificazione in seno alla cittadinanza nei rapporti con la politica ad una ricerca americana di fine anni ottanta viene fuori che in quel Paese
Non più del cinque per cento dei cittadini di questa di escono a seguire veramente dice della politica il venti per cento può dirsi del tutto marginale
E in mezzo ci sta un gruppo di quello criticato i sondaggi di massa che ha qualche opinione qualche divenuti interessa e così via i dati italiani non sono molto distanti
Da dati di Fini mi tiene ottanta la Cudicini marginali cioè veramente non interessate da politico lì che non quelli per i quali il voto non è un valore detto in soldoni insomma per cui non ok non riescono a seguire per cui quelli per esempio non sapevano un mese fa ed ero il trenta per cento che si andrà a votare cinque aprile sulla base preferenza unica sondaggi febbraio novantadue il trenta per cento
E in Italia esistono un venti per cento cileni che sono marginali e solo cinque dieci per cento che riescono a seguire un appieno in pieno titolo che sono veramente sovrani potremmo dire in quanto cittadini
Ora il punto importante osservare e che il paradigma della nuova politica democratica sembra far proprio l'immagine di DC degli un esperto
In grado di giudicare gli eventi della politica interessato alla cosa pubblica e per queste ragioni tendenzialmente inibito nella partecipazione dalle modalità con le quali organizzato il Trezzo nel patto di rappresentanza perché perché non è paritario e e fortemente squilibrato
Ridurremo di partiti e trovare nuovi stili di rappresentanze per un cittadino che ha ormai le risorse per partecipare appieno la sua sovranità per esitare attirano su sovranità diviene così suggerimento implicito in questo modello
Il fatto è che un che immagini suggerimento sembra andare a pennello soltanto per una minoranza ristretta ai cittadini e gli altri
La domanda cruciale perché sappiamo con certezza che la possibilità di ridurre le differenze drammatiche esistenti nelle relazioni verso la politica dipendono e sono dipese storicamente dalla capacità dei partiti di vincere la passività DC immaginari di orientare le scelte dei cittadini soltanto fermenti informati competenti
In altre parole i partiti sono state sono state delle formidabili macchinette realizzare un minimo di eguaglianza politica e non sono stati proprio perché ero delle macchine burocratiche che ha saputo penetrare nella società
Certo chi bene locato d'acque questo tipo di eguaglianza politica è stato ceduto il volto
L'abitazione Sistani diritto che si configura come un bene unidimensionale piatto un bene che indubbiamente risponde malamente aspettative legittime di quote i cittadini di nuovo patto di presentarsi
Ma è più Totti ma è molto probabile che se dovessimo andare verso una riduzione del ruolo dei partiti come d'altra decapitato in altri Paesi per dar spazio lui modalità di partecipazione
Che sono internamente non c'è dubbio più democratiche più aperti alla società
Si realizzerebbe un aumento della stratificazione nelle relazioni verso la politica e quindi anche come si è verificato in altri Paesi una riduzione sensibile di abilità d'esercizio delle foto
I due aspetti del modello dono Politi democratica paio dunque molto importanti perché richiama l'attenzione sul fatto che in questo frangente di trasformazioni sociali e politiche siamo posti di fronte a un dilemma
Come rispondere alle nuove che legittime richieste dei nuovi diritti di nullità di partecipazione che venuto a quote minoritarie ma importanti e in fondo che hanno tutto il diritto di avanzare queste richieste
Senza però intaccare la capacità duplicazione di partiti
A me è stato assegnato il compito di parlare del cosiddetto caso donne
Ne parlerò cominciando da questioni generali che riguardano il modo di parlare della cittadinanza e dei diritti va bene questo questa distanza lentissimo
Allora mi sembra di aver notato che ci sono tre Coppe di termini che vengono comunemente usate nelle discussioni sulla cittadinanza e a proposito dei diritti
La prima di queste coppie una coppia che in genere non è usata in maniera oppositiva accesso ai diritti e uso di diritti stessi attribuzioni di diritti uso fruizione effettiva di diritti le altre due coppie invece sono in genere usate in maniera oppositiva
E in qualche modo forse lo ha fatto anche se Gatti uguaglianza differenza da un lato e universalismo il particolarismo o universalismo
Anzi non ho e universalismo e relativismo dall'altro
Aiuto e cominciare a ragionare mettendo in relazione queste coppie con la speranza di fare un po'di luce sul dibattito femminista sui diritti e di conseguenza sul dibattito sulla cittadinanza in generale
I primi tre termini
I primi termine delle tre coppie accesso uguaglianza universalismo sembrano andare abbastanza bene insieme addirittura impiccarsi vicendevolmente almeno nelle versioni più diffuse della storia e del significato di diritti
Per quanto fratturate contraddittoria la storia dei diritti può essere raccontata ed è stata raccontata come un processo di estensione dell'accesso su basi tendenzialmente universalistiche e e qui egualitaria Stich
A questo processo di inclusione si accompagna a un processo oppure molti processi di proliferazione ossia l'emergere di generazioni successive di diritti o meglio del moltiplicarsi di richieste e pretese di cui si chiede se tieni il riconoscimento in termini di diritti
Questo nel secondo processo ha comportato complementare mente una tendenza che alcuni per esempio Bobbio hanno chiamato una tendenza alla specificazione ovvero l'attribuzione di diritti agli individui non più considerati in astratto
Ma nel concreto del loro essere sociale presente come bambini malati donne che mi sembra che fosse un questo processo che tu accennato
La divisone tradizionale che è quella tra diritti civili diritti politici diritti sociali ricomprende ambedue questi processi
Questa divisione è utile nel rendere conto del reciproco implica arsi dei diritti e però rischia di nascondere la profonda di differenza nella natura stessa e di diritti
E impedisce di render conto della conflittualità tra diritti e di ciò che viene definito come diritti difficili anch'io penso che dissi a conflittualità tra diritti di diversa generazione ma anche tra conflitti della stessa generazione
Accesso uguaglianza universalismo nella loro storia e nel loro significato sono termini che hanno come riferimento l'individuo inteso come soggetto astratto neutro e autonomo
L'accesso ai diritti civili e politici si attiene nella misura in cui venga riconosciuta precisamente capacità di autodeterminazione
è stata ragione di esclusione dall'accesso a questi diritti l'attribuzione di incapacità dipendenza che fosse per motivi di reddito di immaturità permanente donne matti o provvisoria bambini tuttavia
Questa è stata la legittimazione qualcos'altro
Maturità permane tuttavia rovesciando questa affermazione
Se mi concedete gli Hoshyar la per l'appunto si può anche dire che si è inteso per capacità di autodeterminazione un insieme di caratteristiche proprie di alcuni individui ad esclusione di caratteristiche proprie di altri individui
Solo certi vincoli sono stati assunti attrattori di determinazione di sottrazione di libertà
Così che l'individuo neutro astratto autonomo è in realtà costruito storicamente sull'esperienza e sugli interessi di individui maschi adulti proprietari bianchi
Il ritardo delle donne nell'accesso a questi diritti è quindi secondo me non tanto dovuto ad un loro incapsulamento fonte familiare come qualcuna dice per esempio Giovanna Zincone mai stato legittimato con il loro incapsulamento cosiddetto incapsulamento familiare
Perché ciò che costituisce dipendenza o indipendenza è costruito a misura dell'esperienza maschile Enti naturalmente di un particolare ceto sociale
Vedere soltanto il primo versante della questione non quest'ultimo che invece quello decisivo conduce a mia Perera non sulla strategia auto contraddittorie ma alla formulazione in termini irriducibilmente dico tonici delle alternative sociali
Le alternative diciamo politiche sociali possibili assimilazione da un lato o corporativi trazione dalla allora a questo punto di vista marcare la differenza tra diritti civili e politici da un lato i diritti sociali dall'altro sarde a me per segnalare come si appropria tensione tra i primi c'è tra i diritti civili civili e politici da un lato e diritti sociali dalla tra i secondi
Ad aver messo in luce ciò di cui la supposta autonomia del soggetto dei primi si nutre su che cosa sia costruita e che cosa nasconda
I diritti sociali infatti nella misura in cui si affermò come diritti e non semplicemente come provvidenze statali tipo assistenziale
Cioè tutti i diritti universalistica mente intesi all'istruzione al lavoro alla casa alla salute più esplicitamente degli altri dei diritti politici per esempio pongono un problema di uso oltre che di eccesso
O per meglio dire accessi uso si implicano in maniera molto più stretta il diritto al voto resta tale anche se io personalmente non esercita fatto naturalmente che non vi siano vincoli predeterminate il mio esercizio per esempio
Un certo grado di atletismo pure il pagamento di tasse elettorali e così via
Il diritto all'istruzione invece tale nella misura in cui io riesco ad usufruirne ciò che chiama in causa l'intero sistema di produzione distribuzione delle risorse i principi a cui si spiega
L'uso sono alta richiama la necessità di tener conto delle differenze tra gli individui in maniera molto più diretto ed esplicita che non l'accesso la distanza da molti notata traccia S. uso allora dovrebbe forse piuttosto essere tematizzato ha come tensione irrisolta irrisolvibile nei termini dato alcune l'anno per esempio tematizzato ha come dilemma della differenza e mi riferisco qui ho un bel libro che ci però ancora di una giurista americane che si chiama Malta Mino
Questo dilemma il dilemma di la differenza sarebbe proprio di società
Come la nostra orientate dei principi di eguaglianza in cui le politiche di equalizzazione riproducono indice invece le differenze come disuguaglianze sia che si propongono di ignorarle sia che si propongono di tenerne conto
E facciamo qualche esempio riprendiamo il diritto all'istruzione
Si è detto che se tale nella misura in cui si riesca ad usufruirne perché se ne posso usufruire tutti in maniera tale da attenuare gli effetti di disuguaglianza che vengono dove una sua utilizzazione discriminatorie selettiva
La distribuzione della risorsa istruzione dovrebbe avvenire con criteri che tengono conto delle differenze sociali culturali economiche personali tra gli individui
Prendiamo il caso di differenze personali particolarmente evidenti ad esempio quelle relative cosiddetti portatori di antica
Sono state adottate storicamente anche nel nostro Paese due diverse strategie per raggiungere l'obiettivo del diritto egualitaria per tutti all'istruzione
La prima strategia anche dal punto di vista temporale ha comportato la relegazione di bambini portatori di anche dinamica in classi speciali
Con la conseguenza di riprodurre la differenza come condizione di disuguaglianza ghettizzazione stigma inferiorità
La seconda ha percorso la via dell'integrazione né Cassi cosiddette normali
Per Colette con la conseguenza di forzare i differenti all'assimilazione di con i normali ovvero di costringerli ad adeguarsi a norme a standard che non li prevedono e anzi contribuiscono ad immaginare
Prendiamo allora il diritto a lavoro
Il mercato del lavoro come sappiamo e organizzato secondo ritmi regole standard costruiti sulla base di laboratori liberi da responsabilità relative al lavoro di cura alla riproduzione materiale d'affettività di esseri umani
L'uso di questo diritto per le donne
A cui sono delegate per l'appunto queste responsabilità ha comportato finora l'impiego di due strategie
Un mercato del lavoro tutelato speciale ma anche di secondo rango mal pagato oppure di nuovo l'assimilazione forzata e ritmi regole standard che non le prevedono le marce non così via
Anche in questo caso le strategie adottate per eliminare le differenze come fonti di disuguaglianza le hanno riprodotte come tali
Ciò che questi due esempi secondo me dimostrano è che le differenze non possono anche essere riprodotte come disuguaglianze
Se non si mette in questione la norma rispetto alla quale e se sono definite differenze
Finché sono le differenze sono concepite come scarti deviazioni e come caratteristiche intrinseche di qualcuno o qualcosa le politiche disegnate per eliminarle sono condannate a percorrere alternative dicotomica e auto contraddittori
Questa dicotomia dicotomia e auto contraddittorietà sono non solo del politiche ma anche delle basi di legittimazione e qui che entra in gioco la coppia uguaglianza differenza come coppie di opposti i fatti dove le politiche di tutela si giustificano chiamando in causa differenze irriducibili dei soggetti per le quali sono disegnate le politiche di parità chiamano in causa un'eguaglianza riferita in realtà ad uno standard un soggetto che rimane implicito
Le azioni positive tanto per venire all'oggi le politiche di pari opportunità pescano da ambedue i versanti
E se chiedo un trattamento speciale per riequilibrare svantaggi storici in nome di un'eguaglianza vera futura procedono cioè assumendo da un lato che tutti hanno gli stessi diritti ma dall'altro che alcuni devono avere diritti speciali per rimuovere le conseguenze di discriminazioni tassate o sulla base della delle caratteristiche speciali che si configurano come bisogni speciali
Così come le politiche anche queste questa base di legittimazione e secondo me ambigua più debole
Ambigua perché i diritti speciali rischiano di riprodurre le differenze come mancanze debolezze culturalmente e socialmente quella donna quel nero quel sordo sono arrivati dove sono perché davvero se lo meritavano perché favorite dalle quattro
Debole perché si prestano a essere combattute sulla base della stessa logica da cui procedano
Io un uomo bianco adulto tra virgolette normale li accuso di discriminare i perché un uomo bianco adulto normale ne abbia avuto un caso recentissimo ma con le ultime elezioni è questo candidato liberale che
Affatto di corso contro il vota donna promesso dal governo all'interno delle politiche di pari opportunità
La riproposizione da parte di alcune della dicotomia tra tutte le parità come l'unica di esistente e dunque la scelta per la parità che mi sembra di ritrovare anche nelle tesi
Nelle vostre tesi merita alcune considerazioni a parte perché a mio parere esito di un fraintendimento di un uso improprio del vocabolario politico imputabile al cosiddetto pensiero della differenza sessuale
Ritrovo presente appunto nelle tesi vostre un'imputazione a questo film benissimo di una lettura della differenza sessuale che legittimerebbe politiche tese alla conferma dei ruoli tradizionali delle donne
E ritrovo questa tesi anche in in un recente libro di Giovanna Zincone un libro che va per la maggiore di cui quindi mi occuperà
Zincone dice per esempio che il ritardo delle donne nell'accesso ai diritti difficile uso di diritti stessi è dovuto all'incapsulamento familiare delle donne
Soltanto la liberazione delle donne della famiglia ne consentirebbe il costituirsi in individui
Al maschile condizione indispensabile per un buon uso dei diritti
Postulare tra donne e uomini una differenza irriducibile condurrebbe invece ad una interpretazione del femminile speculare a quella tradizionale e che avrebbe le stesse conseguenze di discriminazione irrigidimento immise rimetto delle chance di vita
Si indica poi concretamente come via dir tu usa l'uso dei diritti quella che pur con alti costi in termini di efficienza come lei stessa dice è stata percorsa per esempio in Svezia ma che in realtà è stato oggetto di tentativi almeno se non proprio di politico nel sicuramente i tentativi anche in Italia
Ossia l'assunzione da parte dello Stato di responsabilità relative alla riproduzione sociale la cura è complementare mente l'adozione di azioni positive per l'accesso delle donne a posizioni tradizionalmente maschile nell'amministrazione della cosa pubblica
Io non entro nel merito di una discussione delle conseguenze di queste strategie là dove esse sono state adottate
Caso mai vorrei ricordare che il femminismo italiana degli anni Settanta è nato sia come conseguenze virtuose dell'implementazione di qualcuna di queste politiche sia in funzione critica nei loro confronti
Voi invece dire qualche cosa sulla logica di questo argomentazione essa secondo me prende per buone ossia di fatto accetta le basi di legittimazione per l'accesso ai diritti l'autonomia l'autodeterminazione come te caratteristiche esclusivamente attribuibili ad un individuo neutro ed astratto
Se questa è la norma tutto ciò che devia da essa deve esservi riportato quello buoni o con le cattive
Le differenze ossia tutto ciò che fa di un individuo oggi individua un individuo concreta ciò che essa o esso di fatto non sono in questa chiave che differenze da una norma di Vian se patologie irriducibili fonti di discriminazione
La norma non è messa in questione ad essa bisogna adeguarsi con le conseguenze che indicava precedentemente
E che dal e difficile non notare
Io non voglio assolutamente addentrarmi in un'analisi del pensiero della il cosiddetto pensiero della differenza sessuale che del resto molte facce molte declinazioni io però adesso devo certamente una delle basi di legittimazione della messa in questione della norma
Laddove io pretendo accesso ed uso di diritti non come individuo neutro detto ed astratto ma come individua sessuata immersa in un contesto di vincoli immediatamente di costruisco la norma la Ribeiro come Scurto vita sulla base dell'esperienza degli interessi
Di un individuo altrettanta sessuato immerso in un contesto di vincoli
Differenza sessuale naturalmente non vuol dire non solo che le donne sono diverse dagli uomini ma che gli uomini sono diverse le do atto e che un ordine che si costruisca sul due piuttosto che sull'uno è già un ordine che non interpreta le differenze come scarti da una norma
Poi adesso mettere il rapporto questa versione della differenza sessuale con due approcci e la questione dei diritti molto vicini tra loro e che possono offrire indicazioni per uscire dall'alternativa dicotomica di cui dicevo
Il primo proposto e discusso in un bellissimo libro in malta meno è il cosiddetto socievole Cino l'approccio esso si basa precisamente sulla proposta di considerare le differenze come prodotto di relazioni sia diversi sempre rispetto a qualcuno e qualcosa e viceversa invece che come caratteristiche dei soggetti
E di adottare punti di vista situati la cui parzialità
Ovvero non normalità e quindi non normatività e non solo di conosciuta ma assunta principio fonte di legittimazione che cosa posso produrre questo approccio non mostrano come esempio tratto dal libro stesso torniamo al dilemma dell'istruzione di bambini diversi per esempio bambini sordi
Esistono diversi dagli denti precisamente come gli utenti sono diversi da loro
Invece che relegare in classi speciali Hoppé Terminter nell'assimilazione collidenti si potrebbe piuttosto prevedere che l'insegnamento si svolga sia attraverso il linguaggio dei segni che attraverso la lingua parlata
La differenza dei non udenti si trasformerebbe in risorsa per gli utenti i quali parrebbe un linguaggio e una cultura DiVersi
Altrettanto si diritti ricadrebbe per la differenza degli utenti e si comunque non sarebbero la norma e non sarebbe più assunti implicitamente hanno del secondo approccio dirò molto poco e mi riferirò soprattutto a come lo è la dura e utilizza De Leonardis si tratta dell'approccio le capacità fondamentali così come lo delinea Amartya Sen nel suo tentativo di lavorare un'etica dell'economia
Se ripensiamo ad una giustizia redistributiva in termini di diritti all'esercizio delle capacità fondamentali
La fondiamo non su un soggetto astratto ma su ciò che rende un individuo concreto ciò che lo fa quello che è e quindi diverso da qualsiasi altro individuo
Il criterio delle capacità fondamentali sposterebbe l'attenzione dei beni a ciò che i beni consentono agli esseri umani di ottenere le differenze di fruizione dei beni sarebbero così costitutive di questo diritto piuttosto che citazioni
Ciò che si è non sarebbe più interpretabile come ciò che determina sottrae libertà
Bisogno di cui ci si deve paternalistica mente far carico oppure volontaristica mente negare la piuttosto insieme risorsa potenziale e base su cui fondare il diritto a risorsa
Ciò che questi due approcci insieme a la mia destinazione del pensiero della differenza sessuale mi sembrano offrire è la possibilità di pensare ad una soggettività vincolata
Ovvero ad un soggetto di diritti per me per niente neutro e astratto ma invece collocato in una rete di interdipendenze
Queste dovrebbero essere pensate come Sposini di risorse piuttosto che come ciò che impedisce e determina di queste fa parte naturalmente il corpo
In questa chiave si possono dare individui individuale cioè che intendo dire è che non c'è una via maestra al diventare individui o piuttosto che la cosiddetta via maestra e praticabile soltanto per alcuni pochi
Sì può lo ha forse capire meglio sia da un lato il processo che Bobbio chiama di specificazione dei diritti sia dall'altro le aporie cui conduce
Il moltiplicarsi di diritti riferibili a ciò che si è completamente i diritti dei bambini dei malati delle donne e così via a che fare col tentativo di forzare la gabbia di diritti riferiti ad un soggetto neutro ed astratto e perciò spesso definito autonoma
Tuttavia la specificazione può essere un processo inarrestabile e per questo tanto ricco di polemica quanto povero di politiche quella di diritti diventa una retorica utile naturalmente sul piano della rivendicazione del conflitto ma vuota di lì significato rispetto alla produzione di politica
Se invece pensiamo all'autonomia come ciò che si dà in un contesto di vincoli pensiamo cioè i vincoli come costitutivi dell'autonomia stessa a loro il suo esercizio avrà bisogno di risorse e di diritti diversi a seconda di questo contesto stesse
In questa chiave il diritto di decidere in materia di riproduzione non può essere che delle donne qui devono per converso essere Offerte risorse adeguate perché se possono scegliere il più liberamente possibile possono davvero fughe di questo diritto
Il principio dell'autodeterminazione per quanto riguarda la Bortot sia che si voglia quest'ultimo legalizzato o semplicemente depenalizzato a questo più o meno esplicitamente tenta ho lasciato per ultima non so se ancora qualche minuto
La coppia universalismo relativismo perché spero che ciò che ho detto fin qui possa costituire un passo nella direzione di un superamento di questa opposizione e se inoltre altra considerazione che vanno al di là di la cittadinanza così come tradizionalmente inteso sia come accesso e uso di diritti all'interno di un particolare stato nazione ci sono due modi di pensare la questione dell'universalismo dei diritti il primo che ciò che mette in opposizione universalismo e relativismo attiene la capacità dei diritti stessi per come sono formulati di astri estendibile a tutti
Mi riferisco al fatto che i diritti sono il prodotto non solo di un solo sesso ma anche di una particolare cultura e di una storia altrettanto particolari
La loro estensione che in linea di principio non possiamo non volere ha comportato e comporta spesso l'imposizione di un dominio la soppressione dell'altro sesso di altre culture di altre storie nel migliore dei casi comporta conflitti tra diritti
Il secondo modo che permette l'universalismo intenzione piuttosto con il particolarismo anche vedere soprattutto con i diritti sociali
Questa attenzione si incarna in sistemi di welfare diversi ve ne sono infatti di tipo universalistico e di tipo residuali in quest'ultimo caso la maggior parte dei diritti sociali non sono affatto di tutti i cittadini ma sono di quelli che si trova in situazioni di finite diviso
Se prendiamo il diritto alla salute è molto diverso se questo è diritto e affermato tale per tutti i cittadini al di là delle situazioni lavorative delle condizioni sociali presente attraverso l'istituzione di un sistema sanitario nazionale
Come in Italia o se hanno diritto l'assistenza al pubblico solo quei cittadini che non possono pagarsi quella privata
Allora senza entra nelle questioni di efficienza e a prescindere da continue erosione di questo diritto attraverso patimenti ticket eccetera eccetera Da noi il diritto alla salute formalmente
Di tutti i cittadini non lo ha invece per esempio negli Stati Uniti
Una delle conseguenze fondamentale che a mio parere potrebbe mettere in discussione l'attribuzione della qualifica di diritto ad una pretesa che riconosciute legittima soltanto a certe condizioni e che nel caso di diritti di questo gene per poterne usufruire ci si deve sottoporre sottoporre allo scrutinio di chi eroga sottostare alle sue regole accettare le sue imposizioni molto di più che nel caso di diritti in linea di principio riconosciuti tali per tutti indipendentemente da ciò che sia e naturalmente Irma in questo secondo caso è molto più facile agire in difesa e per a bere effettivo uso di questi diritti
In ambedue i modi in cui noi possiamo pensare la questione dell'universalismo allora non c'è dubbio che i diritti e la retorica che li sostiene siano tali attraccano forza dal fatto che si sono tendenzialmente universalistici mani con i problemi che dicevo e molti altri
Che presto sono facilmente intuibili
Mi domando allora sì anche qui pensare alla costruzione di una soggettività vincolata non potrebbe indicare una via di uscita le capacità fondamentali per esempio offrono un ancoraggio non relativistico ne impara particolaristico e diritti ma neanche universalistico nel senso che non impongono e non si fondano su un unico standard a patto però incorporare in esse di considerare costitutivo di S. delle capacità fondamentali
Un principio authority Sivo
Il capacità implica il quiz il requisito della libertà di scelta e di azione in merito i soggetti non sono loro a più solo titolari di diritti ma prima di tutto titolari del potere di decidere in merito alle proprie capacità fondamentali
E queste quindi non sono più interpretare ed altri sulla base di disegni per costituiti
Dunque io approfitterei un attimo anche per distendere la vostra attenzione per salutare il presidente nazionale dell'Azione cattolica l'avvocato Raffaele Cananzi tipico noi
Che poi
Vorrà magari anche dirci qualcosa intanto do la parola al professor Roberto Gatti che invece sposterà l'attenzione sul nostro specifico sull'università
Due premesse molto rapide
Nell'ottica dei degli interventi che sono susseguiti fino adesso
La prima è un ringraziamento alla presidenza della Fuci per avermi voluto invitare la seconda una premessa di carattere metodologico
Non ho concepito questo questo intervento come una relazione ma come una serie di proposte problematiche
Che in qualche modo offre direi al confronto e alla discussione con voi in una linea che si potrebbe definire di tipo seminariale
Anche se il termine può evocare ricordi qualche volta tristi
E allora comincio subito in questa prospettiva proprio rimarcando ancora una volta questa elasticità che vorrebbe avere questa relazione questo carattere problematico di Offerta in qualche modo di tematiche su cui possiamo confrontarci ovviamente qui adesso ma su cui il confronto potrà e dovrà necessariamente credo continua
Primo punto il primo punto è questo
Vi è l'emergenza è stato detto di nuovi diritti tra questi nuovi diritti e direi che di emergenza di un diritto particolare e che e che il diritto alla conoscenza
Nella paragrafo trentadue della Centesimus Annus viene scritto
Se un tempo il fattore decisivo della produzione era la terra e più tardi il capitale oggi il fattore decisivo è sempre più uomo stesso e cioè la sua capacità di conoscenza
Può darsi che non ce ne andiamo sempre conto di questo fatto perché ci viviamo in qualche modo dentro
Ma come giustamente l'enciclica rileva oggi il rapporto immediato dell'uomo con i mezzi di produzione naturali sempre meno forte sempre più mediato dal momento della conoscenza e delle sue applicazioni tecniche
Questo significa che in qualche modo la possibilità di accedere alla conoscenza ritagli agli spazi di un nuovo diritto sul quale si terranno configurando nel futuro probabilmente alcune rilevanti problemi
Lire decisive diseguaglianze sociali
La frontiera del dei dei nuovi diritti non potranno un riguardare se vogliamo usare il termine di Bobbio della specificazione dei diritti non potrà riguardare in particolar modo la tematica del diritto alla conoscenza come diritto fondamentale nella misura in cui la conoscenza appare uno strumento di produzione se vogliamo usare questo termine fondamentale decisivo sempre più fondamentale e decisivo
Esso si colloca nell'ambito dei diritti che sono stati definiti sociali
O della libertà positiva se vogliamo usare questo termine però direi che questo punto di partenza va fermato per impostare due itinerari di riflessione che io proporrei a questo proposito il primo scendendo più vicino ai problemi dell'università il primo certamente vi sono all'interno dell'università
Delle carenze quantitative e qualitative che non consentono di usufruire delle premesse per il godimento di questo diritto per e che perciò aprono spazi rilevanti di riflessione e di testimonianza di impegno
Nella nelle vostre teste si fa più volte riferimento a queste carenze quantitative
Io direi che l'accento cade
Come anche alcuni alcune ricerche sociologiche hanno rilevato
Innanzitutto sul fatto che questi che il problema dell'università non è più risolvibile soltanto attraverso logiche di tipo assistenzialistico
Ma attraverso logiche che guardino alla qualità del servizio si fa riferimento nelle vostre tesi
E si usa il termine di qualità della vita universitaria
Direi d'altra parte che ci troviamo di fronte ad una ad un diritto
Di usufruire appunto degli strumenti del sapere della conoscenza che vede ampliati i propri contenuti
Non si pretendono più soltanto mensa e alloggio e biblioteche fruibili ma in qualche modo si ripete si richiede una diversa qualificazione del sapere
In un testo quando assistere non basta più che una ricerca del Censis del novanta questo elemento mi pare emerga con particolare importanza
E centralità ecco al di là delle questioni quantitative sulle quali forse sarei non del tutto legittimato ad intervenire è invece la dimensione dei problemi qualitativi che credo vada sottoposta ad attenta analisi
E qui veramente ci troviamo di fronte a una questione molto densa di implicazioni quando si parla della dimensione qualitativa
Del della conoscenza del sapere oggi credo che innanzitutto non ci si possa porre di fronte
Ha la questione di come oggi ci si presenta il sapere e la conoscenza
Un dato che direi inediti evidente è quello relativo al pluralismo dei paradigmi dei saperi
Che pone in questione la possibilità stessa di pensare L'Unità del sapere
Qui rileverei tre punti proprio come sto elementi sollecitazione ad una riflessione comune
Innanzitutto vi è una separatezza negli itinerari della conoscenza che si riflette nella separatezza degli stessi itinerari disciplinari
La quale è un dato costitutivo della modernità
Il pluralismo dei saperi è un dato appunto ineliminabile di questa stagione storica di questa epoca storica direi che in qualche modo però esso è stato accompagnato e oggi questo è particolarmente evidente da una sorta di separatezza dei saperi che ne ha impedito la reciproca comunicazione
In secondo luogo e questo è un altro aspetto all'interno di questo pluralismo dei saperi che contraddistingue
I i i paradigmi della razionalità moderna e contemporanea se è venuta delineando una forte egemonia della razionalità di tipo scientifico tecnico
Rispetto alla razionalità di tipo pratico
Cioè morale politico giuridico
è vero che oggi viviamo in un'epoca gli ultimi decenni lo documentano di ripensamento di questo tipo di sviluppo le stesse questioni della bioetica per esempio rinviano a una istanza di riapertura tra i confini dei saperi
Rinviano all'esigenza di una interdisciplinarietà che in qualche modo è imposta dalle cose stesse
Ecco mi chiedo per esempio è una prima questione da porre
Se e fino a che punto il nostro sistema universitario così come oggi e come anche si viene delineando attraverso alcuni processi riformatori che viviamo in questi mesi sia in grado di rispondere a questa esigenza di una interdisciplinarietà realmente realizzato
In generale credo che la questione possa essere posta in questi termini
Che senso ha oggi pensare l'universo tenere dei saperi pensare cioè l'universitas una volta che si sia superata
Che si sia deciso di considerare superata la concezione tradizionale dell'università s'quella concezione tradizionale che in qualche modo ha caratterizzato la vicenda storica della nostra università dai suoi dalle sue origini fino al secolo scorso
Questa idea aveva dei saldi fondamenti di carattere metafisico e teologico era una unità considerata e vissuta in maniera a problematica e aprioristica
Era uno unita alla quale faceva riferimento ad una unità culturale di fondo
Che si incarnava in una visione unitaria dell'uomo della società della storia della stessa realtà
Di fronte a tutto questo il nostro orizzonte culturale è profondamente mutato
Ecco di fronte al pluralismo che caratterizza la nostra cultura le nostre versioni dell'uomo della società della morale della politica
Di fronte a questo mondo urti colore come lo chiama Karl Raimund Popper
Ci si dovrebbe chiedere ritengo forse con maggiore insistenze pertinenza di quello che normalmente non si faccia
Se è possibile innanzitutto se è possibile e se è possibile come possibile ripensare un orizzonte di universitas deserti una forma di riconnessione al di là delle separatezze che la modernità ci consegna e che nella contemporaneità spesso sono state notevolmente esasperata
Una proposta che si potrebbe fare e che dà per scontata la improponibili improponibilità ormai del modo tradizionale di considerare questa universitas
La concezione classica della Paideia in qualche modo
è quella di considerare i vari tipi e metodi della conoscenza come ermeneutica e particolari in vista di una unità da realizzare
Ponendo in essere quella che parafrasando Faber ma se si potrebbe definire un'etica comunicativa disattesi
All'interno di questa unità credo che vadano ripensati i rapporti tra le discipline analitiche cioè quelle scientifiche le discipline storiche le discipline di tipo normativo e per questo che faceva riferimento precedentemente a Faber mass in quanto mi pare che proprio in questo orizzonte speculativo vi siano alcuni presupposti
Per riflette nessuna sintesi possibile
Problematica sempre critica dei paradigmi della razionalità contemporanee
Ecco quello che volevo però sottolineare in maniera particolare e proporre la recessione se secondo voi può essere un problema degno di recessione
E bisognosa di riflessione e se e fino a che punto l'intento le attuali strategie riformatrici della nostra università
Soddisfano questa esigenza
Ecco io credo che qui almeno due o tre punti vadano accennati
Mi pare che vi sia innanzitutto
Disciplina sono quelli
Restando
Cioè
Quanto interdisciplinarità sia difficile a realizzarsi nei fatti e credo che questo rinvii alla necessità di un ripensamento del costume stesso di vivere l'università sul quale vorrei fare poi alcuni riferimenti al quale vorrei fare qui riferire
D'altra parte alcune logiche concorsuali hanno
Come dire accentuato la parcellizzazione dei raggruppamenti e belli e delle discipline
Che così hanno visto crescere questa situazione di frammentarietà di separatezza disgiunzione
Ecco direi innanzitutto se assumiamo come problema il problema del diritto alla conoscenza come diritto
Destinato ad avere un'importanza sempre più centrale credo che accanto alla dimensione delle carenze quantitative che esistono oggi nelle nostre università non possiamo non porre anche la questione delle carenze qualitative in ordine a questa necessità di ripensare l'ideale dell'Università s'nello Utah nella prospettiva Cocer Cato di delinea
Il secondo punto che si colloca dentro questo orizzonte direi estremamente vasto riguarda
Più da vicino
I diritti della cittadinanza democratica
Le università
Prospettati alla luce confrontati
In un parallelo che secondo me può essere fatto con i diritti della cittadinanza democratica
Qui suggerirei semplicemente quattro punti per un confronto innanzitutto dove dovremmo credere che chiederci credo
Quale
Il criterio di legittimazione della richiesta della partecipazione la vita universitario
Adotterei come punto di partenza una frase di Norberto Bobbio
Che mi pare densa di conseguenze non soltanto per la verità soltanto in relazione alle questioni dell'università
Scriveva Bobbio nel futuro della democrazia un libro pubblicato molto noto pubblicato da Einaudi
Oggi se si vuol prendere un indice dello sviluppo democratico questo non può più essere il numero di persone che hanno diritto di votare
Ma il numero di sedi diverse da quelle politiche in cui si esercita il diritto di voto
Il criterio non deve essere più quello di chi vota ma quello del dove si vota
Il problema della democrazia se vogliamo parafrasare questa frase di Bobbio non è soltanto il problema di una adeguatezza delle istituzioni rappresentative governativi e rispetto alla volontà di Città di ma il problema della democrazia è accanto a queste forse più di questo il problema dell'ampliamento degli spazi della partecipazione all'interno della società civile
E non è un caso che Bobbio indicasse in quel testo
Uno dei dei che uno degli ambiti in cui meno in queste procedure democratiche erano riuscite a prender forma e sostanza era proprio l'insieme delle istituzioni educative ivi compresa l'università
C'è dunque allora intanto questa connessione il le l'istanza del tasso di democrazia del nostro sistema politico implica anche una presa in considerazione del problema
Della crescita degli spazi di partecipazione all'interno di quella istituzione destinata a diventare sempre più centrale se si assume come valido quello perché in precedenza
E perciò una riflessione perciò credo che vadano messi in luce alcuni problemi che nascono da questo assunto di parte
Innanzitutto
Quali sono gli ambiti della partecipazione alcuni problemi che nascono guardando questi ampi
Credo che le cose connesse a questa questione possono essere così brevemente schematizzate
Non tutti primo punto non sempre
E chi vive negli organismi partecipativi forse può confermarlo forse no possiamo vederli insieme
Non sempre gli spazi dell'intervento e la partecipazione della presenza negli organi di governo implicano una effettiva partecipazione attiva
Sia per mancanza di quella che definirei che anche nelle tesi viene richiamata una cultura di governo dei problemi dell'università sia per alcuni ostacoli normativi che ancora esistono e sui quali si avremo tempo ci potremmo semmai soffermare nella discussione
Richiamo comunque intanto questa prima questione non basta assicurare formalmente la presenza negli organi di governo ma Munir la di garanzie giuridiche e anche di strumenti conoscitivi e operativi perché possa farsi valere
Secondo viene
Una ancora una forti dell'imitazione degli spazi decisionali per quello che riguarda la componente studentesca e non soltanto per rissa
è nota la distinzione nei consigli di facoltà tra consiste per fare un esempio ovviamente tre Consigli di Facoltà allargati ristretti ristrettissimi
Per ai quali sono ammesse diverse componenti universitarie lungi da me l'idea di volere in qualche modo contestare in blocco questa distinzione
Però credo che siano da rivedere le materie che spesso vengono avvocate ai consigli di facoltà più ristretti e tolte dalla possibilità di un confronto più allargato credo che questa sia una questione concreta porre sul tappeto sia per quello che riguarda i consigli di facoltà come sono oggi sia per quello che riguarda altri organismi ai quali fanno riferimento per esempio a livello nazionale il CUN esclude gli studenti dalla definizione dei raggruppamenti disciplinari dalla determinazione dello statuto giuridico dei professori dalla ripartizione dei fondi della ricerca non voglio affatto dire che alcune di queste scusami non siano legittimate voglio dire che almeno però una parte possono essere utilmente a mio avviso come l'ultima che ho citato
La ripartizione dei fondi per la ricerca discusse anche dagli studenti
Inoltre vi è una questione ulteriore che riguarda il ristretto numero degli studenti che partecipano agli organismi di governo dia una sotto rappresentanza degli studenti rispetto alla loro presenza numerica all'interno della università
E anche questo guardi guardando altri incontri della Fuci ho notato che alcuni di questi problemi già sono stati discussi mi pare che sia comunque importante riordinarli intorno a questa questione degli ambiti della partecipazione se volessimo sintetizzare si potrebbe dire esistono problemi di procedure esistono problemi di soggetti della partecipazione
Di soggetti sottorappresentati esistono problemi di istituzioni della partecipazione
Penso perenne per penso per fare un esempio al Senato degli studenti e la delimitazione dei compiti di questo Senato a funzioni puramente consultive
Ancora un'altra questione importante quella che definirei degli studenti posti tra cittadinanza attiva e cittadinanza passiva
E noto infatti che la tre otto due ottanta ribadisce l'esclusione degli studenti da alcuni momenti importanti della vita universitaria come l'elezione del rettore
Cioè cioè una delimitazione del diritto di voto che mi pare contraddica l'istanza di la democraticità pienamente vissuta anche all'interno dell'università
Ulteriore problema e questo forse in parte carico di una valenza anche provocatoria se volete la questione
Del come vivere questa cittadinanza se come cittadinanza comune OC o insieme di cittadinanza e separate all'interno dell'università credo che in qualche modo questa sorta di rischio di una corporativi d'azione delle istituzioni rappresentative all'interno dell'università esista obiettivamente
Penso per esempio che questo potrebbe essere un rischio connesso all'esistenza di un Senato studentesco che si realizzi almeno secondo certe modalità
Ecco questo lo dico perché nel perché credo che rinvia ad una questione ancora più rilevante che la terza delle questioni che volevo porre che è il la questione degli stili della partecipazione
Questione che sintetizzerei dicendo che questi stili possono porsi tra due alternative che non coincidono ma che anzi delineato e prospettive molto diverse dividere la partecipazione quella della criticità e quella dell'antagonismo
Quella dell'antagonismo è stata rivissuta almeno per alcuni aspetti in maniera a mio avviso almeno deteriore durante il movimento della pantera almeno in due sensi
Nel senso di una contrapposizione spesso radicalmente portata ai suoi esiti estremi radicali
Tra componenti della vita universitaria come gli studenti docenti si discusse spesso sulla possibilità di far partecipare i docenti all'assemblea dei docenti e degli studenti e così via
Ma antagonismo soprattutto partecipazione antagonisti era soprattutto nel senso che pure è riemerso in quella stagione
Di considerare l'università come non come problema autenticamente da vedere in
Come come punto di riferimento per una strategia riformatrice dell'istituzione in questione ma semplicemente come punto di partenza come luogo strategico per una sorta di rivoluzione amento della società
Vissuto interpretato presentato secondo ottiche sostanzialmente demagogica
A me pare che al di là dei meriti degli elementi di vitalità di quell'esperienza forse questo potrebbe essere indicato come un limite che dovrebbe ancora far riflettere cioè la possibilità cioè le conseguenze negative connesse al modo ad uno stile di vivere la partecipazione come un antagonismo che finisce poi per diluire i problemi dell'università in un contesto in cui non possono più essere affrontati nella loro effettiva natura specificità
Mentre lo spazio della criticità mi pare quello che giustamente sottolinea la Fuci anche nelle sue tesi
Cioè in qualche modo uno spazio che alieno da slittamenti demagogici assuma lo spessore dei problemi dell'università nella loro specificità
E senza ottiche di separatezza destinate a far rivivere all'interno dell'Università stessa o neo corporativismo conflittuali ismi
Di antica data in qualche modo è comunque datati dal punto di vista politico e ideologico
Ecco la un altro aspetto importante non riguarda più gli ambiti della partecipazione gli stili della partecipazione ma direi
L'elemento che si potrebbe definire non tanto della partecipazione ma del controllo non la funzione della partecipazione ma la funzione del controllo
All'interno della vita universitaria
Se è vero che la storia della libertà moderna sì distende lungo la linea di uno sviluppo della libertà da e della libertà di cioè della libertà come
Potenzialità di godere di spazi privati indipendenti dalle
Influenze del potere i delegati al controllo esterno del potere e libertà di come libertà di partecipa come facoltà di partecipare alla presa dei sì
Di delle decisioni credo che in qualche modo questa grande dicotomia direbbe Bobbio della libertà moderna così densa di problemi che ovviamente qui non possono neppure essere ricordati può in qualche maniera suggerirci degli itinerari di riflessione per quello che riguarda anche
La democraticità delle istituzioni universitarie i suoi possibili esiti
L'orizzonte della partecipazione agli organismi di governo dell'università non è credo l'unica direzione da percorrere vi è quella di uno sviluppo della funzione di controllo del dell'università delle dei big di questi processi decisionali
E in generale del funzionamento dell'università quello che definirei la sfera dell'opinione pubblica studentesca anche qui parafrasando in qualche modo in maniera indebita per l'aspro abilmente
Ma quella sfera che chiama in causa la soggettività della società degli studenti
Prendendo questo termine a prestito dalla Centesimus
Ecco io credo che in qualche modo accanto alla questione della partecipazione molto frequentemente tematizzato al vi sia quest'altra questione del controllo dall'esterno
E perciò della rivitalizzazione di un'opinione pubblica studentesca che non è altrettanto tematizzare ma che mi pare importante quasi quanto quanto la prima e forse addirittura più importante della è questo direi lo spazio dei mondi vitali nella città universitaria
E pone il problema di come rivitalizzare questi mondi vitali in un momento in cui sembra che essi siano ridotti spesso
In condizioni di non funzionalità di non autonomia di non vitalità
Altro aspetto e ultimo
Tutto questo
E spero che almeno tra le righe emergano degli elementi di riflessione che possono portare
Alcune categorie Offerte a
Per anche al di fuori del discorso puramente universitario
Tutta questa questione che in qualche modo fa riferimento
A alla dimensione procedurale e istituzionale di una strategia riformatrice da proporre per l'università io credo che di per sé sia insufficiente ove non sia accompagnata
Da
Dal dall'indicazione della necessità di ripensare quello che definirei un ethos
Del modo stesso di vivere l'università
Che conferisca per dirla con Maritain anima senso e prospettive concrete alla presenza degli studenti al di là dei canali istituzionali
La questione della presenza degli studenti l'università tanto per dirla molto in breve
Non mi pare possa stare soltanto a livello non può né mi pare che possa coniugarsi soltanto a livello di trasformazioni dei meccanismi che consentono la partecipazione il controllo agli organi di governo ma credo e forse insistere su questo in maniera particolare debba porsi innanzitutto su questa linea che la linea di un ripensamento del modo di vivere la vita quotidiana dell'università
Nuovi stili di vita all'interno delle università per riprendere anche qui il termine della Centesimus annus sia da parte degli studenti sia da parte dei docenti
Probabilmente questo è il fronte più difficile
Questo è il fronte più difficile perché mentre può essere facile confrontarsi e anche tracciare in astratto un programma di riforma
Un progetto di riforma relativo all'istituzione le procedure molto più difficile imboccare la strada di un ripensamento dell'ethos del del cittadino studente dello studente cittadino dell'università
Credo che questo non possa che essere lo spazio di quello che ancora Maritain chiamava i mezzi poveri cioè quei mezzi poveri che non hanno sempre un efficace immediata e che si basano sulla testimonianza sulla presenza quotidiana
Sull'impegno anche in realtà estremamente circoscritte destinato a maturare nel tempo
Uno stile in qualche modo declinato secondo l'ottica di una intersoggettività vissuta
La Fuci insiste su questo anche nelle tesi però qui c'è un problema che credo vada posto anche con molta franchezza
Cioè il problema relativo a come far passare questa nostra idea dello stare in università che implica una intersoggettività e una presenza attiva e non passiva
Vissuta secondo lo stile dell'ascolto della disposizione
All'ascolto dell'altro accettazione dell'altro e così via
Come far passare questi insieme di nuclei valoriali
Nella nostra università
Cioè credo vi sia il rischio di una sorta di eticità disarmata di fronte alla complessità dei problemi
Quella complessità che credo richieda un maggiore impegno all'interno dell'università anche da parte della Fuci
Mi pare che questa sia una frontiera da valutare in tutta la sua densità
E date ma tipizzare anche con quello che dovrebbe essere un adeguato spirito critico da parte nostra
Il limite potrebbe essere quello di sapere noi e suggerire noi in qualche modo i criteri di questo di questo ethos della cittadinanza universitaria ma non riuscire poi a farli concretamente vivere all'interno di università dove per farlo credo che sia necessaria una sorta di presenza capillare
Che forse almeno in parte ancora da realizza
Ecco per chiudere dire semplicemente questo innanzitutto che ho saltato almeno metà delle cose che avevo inserito nello schema
E
E che credo possiamo riprendere nella discussione e che riguardano proprio alcune modalità di questo ethos della cittadinanza universitaria
Ecco per chiudere ed è semplicemente questo sia vero
Che le prospettive di un ripensamento degli itinerari attraverso cui realizzare il diritto alla conoscenza all'interno dell'università
Implica che non si dimentichi mai nesso stretto che corre tra momento istituzionale procedurale e momento del ripensamento dell'ethos della cittadinanza universitaria
Così come credo si possa dire per la questione delle riforme istituzionali a livello del sistema politico questo nesso che spesso viene enunciato ma non altrettanto spesso esperito nelle strategie riformatrici
Ecco direi se questa è la premessa
Credo che però vadano assunti anche i dilemmi della partecipazione come dilemmi seri di fronte ai quali oggi ci troviamo e che dobbiamo conoscere in qualche modo nella loro interezza
Vi sono forti permanenze burocratiche verticistiche ma soprattutto mi pare che di sia il rischio
Che da un centralismo amministrativo di cui rimangono forti elementi anche nella riforma universitaria così come gli oggi viene condotta avanti si passi ad un decentramento egemonizzato da logiche
Di tipo mercantile
O prevalentemente di tipo mercantile
L'ho fatto ho fatto riferimento prima questo problema ripeto che mi pare un problema da pensare con estrema serietà
Credo che l'intervento pubblico si giustifichi proprio nei confronti di quelle discipline che oggi rischiano di rimanere emarginate rispetto all'adozione di un certo tipo di meccanismo di finanziamenti
Terzo punto da tematizzare attentamente il rischio di una partecipazione apparente
Secondo le ottiche che ho precedentemente disegnato
C'è oggi un forte sbilanciamento dei poteri degli studenti tra quelli che sono poteri di decisione controllo da un lato e poteri di proposta dall'altro molto molto forti secondi pensiamo anche al Senato degli studenti molto deboli i primi inoltre la necessità e l'ultima cosa che volevo dire di sviluppare un'autentica cultura di governo dell'università il che implica dedicarsi seriamente
Alla riproposizione del tema
Delle valenze etiche della presenza in università e ulteriormente del ripensamento di con le forme della razionalità dei saperi
Della conoscenza che dicevo prima oltre che della conoscenza basilare dei meccanismi di funzionamento di università che sono tre aspetti sui quali secondo me non può non soffermarsi chi voglia effettivamente animare l'università secondo lo stile con cercato di
Disegnare
Mi pare che tutti questi elementi anche se detti in maniera forzatamente schematica ma che era tale perché voleva semplicemente essere di proposta di questioni disegni noi l'orizzonte complessivo di una stagione neo costituente per l'università
Che collocandosi all'interno della stagione o costituente che dovrebbe io nel nostro Paese
Credo che abbia possibilità di riuscita
Soltanto se riuscirà a saldare come accennavo e come ribadire con forza l'attenzione al momento procedurale con l'attenzione a mio avviso ancora più importante a quell'ethos della cittadinanza democratica come parte o meglio ancora al ripensamento Denethor della cittadinanza universitaria come parte dell'ethos della cittadinanza democratica che miss permettere di suggerire non sempre e approfondito in tutte le sue valenze
Questo certamente disegna l'orizzonte difficile disegna un orizzonte impegnativo disegno l'orizzonte che chiede ad che chiede fortemente direi un impegno dentro l'università quotidianamente vissuto credo però che sia l'unica strada da percorrere perché questa stagione o costituente non rimanga semplicemente sulla carta
Spiega ancora no parte attenzione e altre affrontano anche
Trovando il CIPE a Salerno assume un significato ancora più importante perché a contemplare la cittadinanza diffuse tutela dei diritti nel Mezzogiorno lascio la parola al professor Giuseppe Acocella che a detta appunto eh decenti risse nelle vetrine politica all'Università di Napoli
Grazie io sono devo innanzitutto esprimere la mia gratitudine alla Fuci per questo invito
Anche se come dire soffro
Della stessa
Della stessa ristrettezza dei tempi di cui hanno sofferto gli altri partecipanti alla tavola rotonda quando un tema appare almeno a chi lo coltivi per molto tempo particolarmente spinoso
Naturalmente i tempi appaiono sempre ristretti naturalmente perché i Parma perché perché sovente sono sempre troppo larghi troppo ampie
Io però vorrei appunto come dire
Chiedervi scusa per la sommarietà con la quale dovrà affrontare temi che invece sono la vita della gente
E d'altra parte come dire indicare ammira
Parziale
Attenuazione di responsabilità
Il fatto che questo tema è un tema che richiede innanzitutto
Uno sforzo teso a districarsi tra le contraddizioni
Perché il problema della tutela dei diritti nel Mezzogiorno
Di fronte all'espansione della richiesta di cittadinanza incontra innanzitutto una serie di contraddizioni all'interno della quale delle quali occorre districarsi per poter riuscire a trasformare qualcosa che sta di mezzo tra l'applicazione alla ricerche l'indignazione civile in fase di mobilitazione di come dire azione e di iniziativa di impegno per far seguire alle analisi i fatti
Innanzitutto io vorrei come dire indicare alla vostra attenzione la necessità di guardare al Mezzogiorno senza preclusioni
Trovandomi di fronte a un'assemblea nazionale io ritengo questo particolarmente importante
Ha riguardato anche il Mezzogiorno l'ampliamento della sfera dei diritti riconosciuti e rivendicati
Ma proprio perché sono andati crescendo i diritti riconosciuti e rivendicati
Sono andate però accentuando sì le diseguaglianze le differenze tra zona e zona le inadempienze rispetto alla richiesta di riconoscimento dei diritti
Zone differenziate socialmente economicamente
E quindi come dire sorta quasi come iniziativa diffusa
Il fatto che la difficoltà di soddisfare nuovi bisogni sentiti ascoltati guardati perché riconosciuti ad altre in zone più fortunate del Paese
Ha richiesto e quasi imposto il ricorso a forme come dire di
Privilegio
A ricerca di risposte mirate al soddisfacimento solo di alcune di queste fasce il Sud quindi si rivela la condizione limite di attuazione dei diritti di cittadinanza e in questo senso può essere il laboratorio emblematico per tutto il Paese
Vi sono alcuni paradossi
Più ancora che contraddizioni che attendono di essere esaminati
Da un lato per esempio la ineguale crescita della società civile
Ha consegnato allo Stato in genere alle pubbliche istituzioni un ruolo e un peso esorbitante
Ma dall'altro lato però la presenza dello Stato risulta ed è una contraddizione solo apparente si badi
La presenza dello Stato così esorbitante risulta invece evanescente perché rese inefficiente dalla crescita inarrestabile di poteri paralleli
E quindi si acuisce ulteriormente la contraddizione tra ampliamenti della sfera dei diritti e invece la sostanziale io lo porto i inoperosità di tutelare tutti in modo eguale in realtà la contraddizione come dicevo è solo apparente
Perché l'illegalità diffusa divenuta costume se ne parlava anche nelle tesi della Fuci
Permea di sé le stesse istituzioni legali
Svuotando le dall'interno e questo spiega la grande diffusività la grande presenza dello Stato e la sua sostanziale evanescenza
Rendendone proprio questa centralità queste norme diffusività nella vita sociale meridionale perfettamente funzionale ad un sistema che si può definire lo definisco senza esitazioni lo vado facendo danni almeno
Dall'ottantaquattro in particolare sulla rivista Progetto
Riducendolo ad un sistema neo feudale
Del tutto capace di riassorbire ogni incremento dell'azione pubblica e di qui nascono le grandi ulteriori contraddizioni tra la richiesta di intervento pubblico che non può essere all'improvviso eliminata
Pena la deriva del Mezzogiorno è un rischio che un incremento di intervento pubblico sia però utilizzato dei poteri paralleli di legali e non dalla società legale
Così quel che ne risulta
La stessa diversificazione delle realtà meridionali tanti mezzo giorni di cui si parla
Concorre però questa diversificazione a diffondere un unico modello di ricorso al padre nato alla protezione neo Feudale ma reso necessario dall'esigenza di colmare le difficoltà sociali
Altrimenti non si capisce come possa essere così ampia la partecipazione perché esiste grande partecipazione al Mezzogiorno alla vita sociale alla vita pubblica e invece sì posso adesso a congiungere un sostanziale come dire immobilismo delle cordate delle catene che in qualche modo agganciano la società meridionale ma si pensi solo a quali conseguenze
A quali conseguenze debbano portare il mancato sviluppo economico il disturba il lo sviluppo distorto di cui parla il documento dell'episcopato italiano su Chiesa
Mezzogiorno si pensi alla incidenza che assume in queste aree la disoccupazione giovanile che non è mero problema economico al problema civile fatto di conseguenze morali di un peso di sofferenza che attraversa tutta la società che genera appunto i ineguaglianze di ingiustizia l'inefficienza dell'apparato e dei servizi pubblici anche di quelli elementari
Diventa sempre più forte l'urgenza di ricorrere rafforzando la quindi alla protezione di qualcuno in grado di supplire alla insufficiente produzione di possibilità e di servizi
Già che diventa massima a questo punto la inconciliabilità tra l'ampiezza delle esigenze soggettive
E le limitate disponibilità oggettive del spot soddisfacimento di s'ma nella vita stessa delle comunità locali delle singole comunità locali che si avverte più crudamente l'impotenza dell'azione mirante ad assicurare un'eguale godimento dei diritti di cittadinanza tutti e dove si fa più crudo perché più vicina meno distante il confronto fra il diritto riconosciuto attraverso il privilegio il diritto negato
Si pensi all'obiettivo ha cresciuto standard delle erogazioni pubbliche di impieghi prestazioni servizi affidati ai livelli decentrati dell'apparato pubblico
La netta separazione tra un ristretto ceto di amministratori pubblici e di tecnici e riguarda tutti i partiti sia ben chiaro
Che riguarda tutti i partiti sia ben chiaro perché le diverse coalizioni che governo le comunità locali del Mezzogiorno sono incorso nello stesso modello di comportamento e quindi va studiato in modo uniforme senza pregiudizi
Si pensi a queste erogazioni di impieghi di prestazioni di servizi affidati ai livelli decentrati dell'apparato pubblico Panetta quindi separazione tra un ristretto ceto di amministratori pubblici e di tecnici impressi faccendieri collegati ai partiti
Tecnici e di imprese legate agli appalti pubblici clientes fruitori lobby locali gruppi di pressione apparati di partito e la restante popolazione
Questo non ha solo rafforzato la condizione oligarchica dei gruppi sociali e politici forti ma consolidato la tendenza alla lottizzazione di ogni spazio della vita sociale mortificando
Lavoratori cittadini tecnici imprenditori non sostenuti da appartenenze partitiche
Ma
E questa è la ulteriore contraddizione che otto occorre tener presente questa divisione sociale di cittadinanza
Ha generato un degrado della vita pubblica
Che tutto nello smarrimento di ogni ragione generale della politica in vista della valorizzazione dei soli elementi di utilizzazione corsara e mirata delle risorse pubbliche questo si è incrementato fino a ridurre gli spazi contaminati incontaminati
Fino a voler diventare costume comune di una parte dei rappresentanti con una parte dei rappresentanti legati da complicità
Create dalla spesa pubblica erogata in modo diffuso dall'estensione del voto di scambio all'incontrollato soddisfacimento di aspirazioni di singoli gruppi appare quindi in questa situazione così ricca di paradossi e di contraddizioni semplicistico ritenere che il Mezzogiorno
Sia afflitto da una condizione facilmente riconoscibile quindi tranquillizzante molti lato tono perché tranquillizzante consente di non dover entrare in tutte queste contraddizioni
è molto tranquillizzante pensare che vi sia l'oppressione di una non meglio precisata società civile da parte di una piccola oligarchia politico affaristica compatta la gente buona sono i pochi che hanno in mano le leve del potere che sono cattivo
Un'oligarchia politico affaristica la quale la penetrazione camorristiche mafioso nel Mezzogiorno avrebbe consegnato una capacità di controllo ormai irreversibile
Questa è una lettura semplificata che ripeto fa comodo soltanto a chi non vuole sopportare il peso grave di entrare nelle contraddizioni che riguardano Nesta noi stessi passano attraverso di noi lo schema e in questo senso
Può ingenerare forse generato da un pericoloso qualunquismo
Queste quando questa semplificazione basterebbe spezzare questi legami per ridare trasparenza la vita pubblica
E questo non tiene conto della Permanente ambiguità attraverso cui sono andati formandosi catene di interessi e percorsi economici economico sociali che entrano all'interno di quella che viene sbrigativamente modo assolutorio definita la buona società civile
Va invece aumentando la distanza fra quella parte non esigua
Capace di pilotare spostamenti di consensi elettorali sufficienti a determinare nuove egemonie che finiscono però per non cambiare niente riprodurre lo stesso modello
Della popolazione che pur ricorrere alle risorse pubbliche e la parte che ne resta esclusa è questa che ci di cui ci dovremmo preoccupare non della società civile
Cioè tra quella parte della popolazione costituita da una parte rilevante della classe politica e dai ceti collegati da un lato e le fasce di popolazione utenti mal sopportati quindi privati del diritto di cittadinanza
Di servizi e funzioni pubbliche talvolta scarsamente efficienti dalla poi non ci si può meravigliare dell'indifferenza della gente comune per i grandi temi qui viene chiamata soltanto in occasioni importante
Utilizzare risorse pubbliche senza promuovere sviluppo né tutela imparziale dei diritti perpetua una condizione di subalternità
E di passività sopra tutti dei ceti più deboli che diventano come dire complici oggettivamente necessariamente di questa catena
Perché i ceti più deboli nel senso di privi di protezione vanno considerati e vanno guardati con attenzione come i meritevoli di una forma di interesse attivo da parte per esempio della comunità prese anche lessicale
I ceti più deboli intesi nel senso di coloro che sono privi di protezione in quanto non appartenenti a catene di interessi e gruppi a scavalco tra istituzioni partiti e aree di consenso elettorale
Solo a partire da questa premessa possono diventare credibili ed efficaci le iniziative che intendono invertire la tendenza
Di fronte ad una condizione che determina una pericolosa svaluta azione della certezza del diritto e quindi del senso dello Stato anche qui dovrei rinviare al documento dell'episcopato su chiese italiane mezzogiorno e o successivo educare alla legalità
Di fronte a una condizione che determina questa caduta la certezza del diritto e del senso dello Stato
Si sta sviluppando pericolosamente una crescente indifferenza un'assuefazione obbligata alla diffusione generalizzata dell'illegalità della corruzione
Fino a tollerare poi Arno ragione alle tesi della Fuci a dire che c'è un percorso come dire che lega le innocenti illegalità
Al suoi esiti estremi fino all'estensione del consenso intorno alla criminalità organizzata ormai c'è un accumulo direi un eccesso di sapere intorno al fatto che il proselitismo della comunità e della criminalità organizzata si nutre della inefficienza
Del senso dello Stato e della capacità dello Stato e del diritto di assicurare giustizia
Di fronte ad esso come dire la perversa giustizia del dei poteri paralleli della Trinità organizzata si offre come l'unico modello di riferimento
E dunque
Se queste sono le premesse lo smarrimento dell'interesse comune rende necessario ma arduo rintracciare le ragioni della politica in un contesto in cui la politica stesse
Perché l'ulteriore contraddizione l'ultimo dei paradossi è questa che noi ricordiamo la politica come la forma più alta della carità
E questa ancora di salvezza che dovrebbe servirci per guidarci nel nei meandri delle contraddizioni
E in un contesto in cui la politica stessa appare irrimediabilmente condannata la frammentazione degli interessi all'atomizzazione delle ragioni attraverso cui poi si guarda alla politica
Un certo modo come dire di vivere la politica nel Mezzogiorno anche la larga forma di partecipazione quindici era indirizzato in questo senso guarda attraverso l'atomizzazione alla politica e quindi ne vede un'immagine distorta
Che non quello che dovrebbe essere indirizzata al bene comune cioè
Ma se affidata alla mediazione politica la garanzia dell'interesse generale il Mezzogiorno
Nel senso nel senso puro che i legittimi interessi particolari perché gli interessi particolari sono legittimi e da essi che bisogna partire perché la politica non sia astratta meditazione
Ma sia ma riguardi la vita degli uomini
Ma i legittimi interessi particolari vanno sublimato i dalla politica non fatti prevalere sostituiti ad ogni ricerca del bene comune ebbene sì alla mediazione politica è affidata questa garanzia dell'interesse generale la crisi appare nel Mezzogiorno tanto più gravi
Quanto più evidente che proprio la mediazione politica che dovrebbe essere quell'alta innesca invece sempre più pericolosamente espositori di egoismi di parcellizzazione degli interessi di arrembaggio alla cosa pubblica che contagia l'intera società civile
E nel Mezzogiorno sempre tentata questa società civile ripeto di cui sottolineo l'ambiguità e l'indeterminatezza sempre tentata di abdicare ad ogni sua autonomia
Si comprende così la crisi profonda della rappresentanza politica ne parlava in un'altra dimensione processo i gatti e le difficoltà che incontra il dibattito intorno alla pur unanimemente asserita necessità di promuovere riforme istituzionali in materia
I partiti politici non svolgono nessuno insisto
Non svolgono alcuna opera di purificazione questo significava rendere i bisogni sociali legittimi anche quando particolari volontà politiche invece non svolgono alcuna purificazione degli interessi particolari espressi
Dalla società civile in vista di esprimere l'interesse generale anzi ne esasperano la frammentazione
Ma per questo si assiste alla frantumazione progressiva della rappresentazione dei bisogni reali o fittiziamente
Costruiti alla conseguenza dotta e fornitura di localismi leghe particolarismi geografici e professionali che nel Mezzogiorno non hanno neppure bisogno di formazioni particolari perché sopravvivono all'interno stesso dei partiti
Questi particolarismi sono stati amorevolmente coltivati incrementati dall'azione ordinaria di quei partiti che ne avevano bisogno per compensare la verticalizzazione concentrazione del potere senza perdere il consenso
Elettorale attraverso quindi una rappresentanza parcellizzata e negoziata con singoli e gruppi volta per volta e quindi la conseguenze la conseguente al crescita di un ceto carrierista ed affaristi
Del resto la stessa crisi mortale del marxismo ci ha avvertito Giovanni Paolo secondo sin dalla Centesimus annus la stessa crisi mortale il marxismo rischia di omologare paradossalmente lo amo ti le motivazioni della politica sulla misura dei meri obiettivi materiali
La classe politica meridionale appare tentata da gravi forme di irresponsabilità
Nei confronti dei grandi temi dell'interesse generale questo è l'aspetto più impressiona
Perché i grandi temi dell'interesse generale sono meno paganti del soddisfacimento di circoscritte aree che come dire hanno un ritorno in termini di consenso che invece il soddisfacimento dell'interesse generale rischia di non aver
Ma detto tutto questo però sarebbe ingiusto ed inesatto condividere le rappresentazioni non disinteressate talvolta razzisti che che mirano a descrivere un Mezzogiorno irrimediabilmente e totalmente inquinato e corrotto
Non che uniforme nell'apatia e privo di coscienza civile
Sarebbe ingiusto che razzisti in realtà così come sotto il profilo economico sociale esso il Mezzogiorno non parte dall'anno zero ma presenta un'economia vivace benché non matura e non commessa così
Aree significative e consistenti della società meridionale hanno in questi anni progressivamente spesso azioni ed iniziative antagoniste di fronte al degrado del quale le popolazioni meridionali sono le prime vittime
E queste azioni antagoniste passano attraverso non tutti quasi tutti i partiti forme associative forme di nuove aggregazioni civili
Il ripristino della certezza del diritto innanzitutto costituisce un primus rispetto ad ogni ipotesi di trasformazione ci dice
La protezione accordata di fatto i diritti di cittadinanza delle sole schiere dei clientes si paga con un attenuato riconoscimento della tutela di diritto per tutti e specie per i più deboli gli esclusi
Cosicché l'azione politica per l'interesse generale si incontra con l'azione per il riconoscimento dei diritti dei più deboli socialmente forse l'espressione che era solo morale ripartire dagli ultimi può diventare invece un grande progetto politico
Questa è a mio avviso il punto reale su cui dobbiamo portare la nostra attenzione perché le indicazioni morali
Sono quelle che ci danno la forza e l'entusiasmo ma poi devono diventare concretamente azioni spendibili sul terreno della politica reale
E in questa direzione il Mezzogiorno si può incamminarsi
L'omologazione politica tende di fatto a far tacere le contrapposizioni tra diversi interessi sociali non a caso né no nei confronti delle stesse forze rappresentative delle realtà sociali popolari i sindacati le associazioni giovanili
Movimenti di solidarietà locali volontariato le oligarchie presenti nel Mezzogiorno
Qui nella a Salerno ne abbiamo avuto recenti esempi
Operano però smorza nella vita alta critica sociale in funzione subalterna all'assetto esistente
E se mai a campagne elettorali mascherate da orientamento progressista e di sinistra avanza
Per questa ragione non si può credere che la tutela dei diritti di cittadinanza si realizzi senza aver avviato concretamente la grande questione del mancato sviluppo delle quel delle aree meridionali il Mezzogiorno non crescerà se non insieme ci ricordavano Invesco
E quel documento dell'episcopato italiano io non lo riprende nessuna parte
Finché non vi saranno condizioni di sviluppo tali da creare i presupposti per un'inversione di tendenza difficilmente si potrà assistere ad una modificazione dell'attuale stato di costo
Perché la l'ampia sfera l'ampio spazio della ricattabilità sarà sempre abbastanza forte per impedire processi di inversione di tendenza nel senso in cui io prima
Mi esprimendo
Io dovrei qui citare per esempio il paragrafo undici della nota pastorale della CEI educare alla legalità non lo faccio considerandola come dire patrimonio comune di tutti noi ma essa fornisce indicazioni molto precise e molto concrete in questo senso vi è un problema di cultura per rifondare solo questo cito del paragrafo undici di educare alla legalità un autentico senso dello Stato e con esso della moralità civica d'altra parte lo diceva stamattina qualcuno già lo sviluppo non è problema meramente economico ma squisitamente culturale lo diceva anche gli atti poco fa fatto di conoscenza
La fragilità di una modernizzazione mi avvio alla conclusione lo faccio per evitare il lancio di oggetti contundenti da questa parte
La fragilità di una modernizzazione che nel Mezzogiorno elevato i consumi senza incrementare un'autonoma capacità produttive e di governo delle occasioni la carenza di capacità della parate con un sono da riferirsi a un ma ha un difetto di cultura le risorse che possono promuovere le dinamiche dello sviluppo devono pro trovare in un processo diffuse qualificato della formazione lo diceva già agli atti l'occasione della loro valorizzazione d'impiego dunque per conclude
Il sistema anche perché oggi pioveva quindici saranno parecchio ombrelli a portata di mano vorrei evitare così
Le università in specie assumono nel Mezzogiorno un potenziale ruolo trainante della vita economica sociale e civile quindi politica ma questo non basta
Non basta
Le finalità sociali di questo orientamento debbono arrivare ai punti centrali della situazione in questa condizione si intende come l'ampia area del disagio giovanile costituisca il problema più rilevante
L'aspirazione ai consumi non soddisfatta dalle oggettive condizioni di difficoltà occupazionali
Il disorientamento di fronte al perverso funzionamento della distribuzione clientelare delle limitate disponibilità di lavoro rendono vincente nei confronti della fascia giovanile più esposta l'azione diretta di proselitismo criminale
A partire da gradi più bassi e quelli più alti
Ed ancora più propongono sempre più ed è ancor più pericoloso forse della criminalità di quelli che come dire si associano alla criminalità perché per sparare ci vuole sempre come dire una formazione alle spalle che non tutti hanno la formazione perversa e ancor più propongono sempre più diffusamente un costume di illegalità che favorisce ogni pratica rampante e cinica della politica
La politica dell'intesa così come tendente a riservare a pochi i vantaggi dell'azione pubblica rendendo superflui nello stesso momento
Sforzi per lo sviluppo economico sociale reale senso dello Stato e della comunità cultura della solidarietà
Questo e l'obiettivo spezzare la spirale perversa delle motivazioni che separando nel Sud garantiti e non garantiti creano le premesse per una irreversibilità delle condizioni descritte
Questo spezzare la spirale perversa costituisce un grande obiettivo politico culturale
La separazione che viene sempre più accentuando sui tra protetti ed esclusi sempre più diritti agli ai protetti sempre meno diritti agli esclusi
Si fonda sulla disparità esistente tra i vantaggi della organizzazione per i primi perché i protetti sono organizzati questa è la vera grande differenza mentre i secondi sono isolati
Su questo si fonda la grande irreversibilità di questo processo
Solo l'incremento di forme organizzative destinate a dare voce e rappresentanza agli esclusi dal circuito del favore può rimettere in moto un processo rivolto alla restaurazione del circuito della legalità
E quindi alla ricostruzione di un tessuto sociale e culturale in grado di assumere funzioni di controllo di promozione della vita associata nel Mezzogiorno
Perché si può
Il Mezzogiorno ha costantemente manifestato nella sua storia grandi speranze di riscatto insospettabili ricorso risorse ma le rivolte sociali rurali il ribellismo urbano di cui è piena la storia meridionale sono stati in Fuochi senza futuro
Che hanno lasciato solo la cenere senza aver mai alimentato grandi aggregazioni popolare
Il nuovo Mezzogiorno non è più così e non vuole essere più così in questo secolo la crescita di grandi soggetti collettivi e maturata anche al sud sindacati di massa associazioni di varia matrice isole di coscienza civile
Gli stessi partiti non vi meravigliate
Gli stessi partiti che sono stati un grande pericolo di maturazione partecipazione e che hanno comunque cambiato il volto delle regioni meridionali contro la struttura non notabilato è e feudale che l'ha preceduto
Questa ricchezza appare compromessa e alterata mai di qui che occorre ricominciare
Organizzare gli esclusi questa è la parola d'ordine che bisogna lanciare anche organizzazioni come la foto
Organizzare gli esclusi e con loro tentare di imporre al recalcitranti apparati interessati a conservare l'attuale assetto la rivitalizzazione dei partiti politici meridionali perché di qui bisogna passa senza un'organizzazione che dia consistenza al bisogno di tutela degli esclusi dai legami di gruppo neppure la legge duecentoquarantuno quella banale legge sulla trasparenza degli uffici amministrativi neppure quella
Può essere rispettato
La cultura della solidarietà che era un grande richiamo morale può diventare un grande progetto la cultura della solidarietà può costituire la nuova frontiera per il Mezzogiorno
Presupposto indispensabile dell'etica della responsabilità e quindi di una diversa relazione tra interessi particolari e la volontà politica chiamata sublimare lì nell'interesse generale
Il problema è qui che dell'interessi particolari ci sono nel Mezzogiorno legioni di apostoli e si fatica a trovare invece apostoli per l'interesse generale