29 NOV 2015
rubriche

Conversazione settimanale di Valter Vecellio con Marco Pannella

RUBRICA | di Valter Vecellio - Radio - 17:00 Durata: 1 ora 57 min
A cura di Enrica Izzo
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Puntata di "Conversazione settimanale di Valter Vecellio con Marco Pannella" di domenica 29 novembre 2015 condotta da Valter Vecellio con gli interventi di Gianni Betto (direttore del Centro d'ascolto dell'informazione radiotelevisiva), Valter Vecellio (giornalista, direttore di Notizie Radicali, membro della Direzione, Radicali Italiani), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Partito Radicale Nonviolento, Politica, Radicali
Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 1 ora e 57 minuti.

Questa rubrica e' disponibile anche nella sola versione audio.

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  • Gianni Betto: su 2 miliardi di “bacino totale di ascolti” messo a disposizione dai telegiornali Rai, 364 milioni sono per i membri del Governo, 315 milioni per il Pd, 230 milioni per Beppe Grillo, 214 milioni per il Presidente del Consiglio Renzi, Pdl-Fi 190 milioni di ascolti, Lega Nord 137 milioni di ascolti, “i Radicali sono in tredicesima posizione sulle 16 considerate, con 14 milioni di ascolti che corrispondono allo 0,8%”, “sei interviste per un totale di due minuti”.

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Valter Vecellio

    giornalista, direttore di Notizie Radicali, membro della Direzione (RADICALI ITALIANI)

    Gianni Betto

    direttore del Centro d'ascolto dell'informazione radiotelevisiva

    I dati di Gianni Betto (Centro d’Ascolto) sull’informazione televisiva e i Radicali. Marco Pannella è convinto però che a un certo punto “è anche interesse del potere far conoscere quanto più possibile le realtà del territorio dove gli italianofoni vivono, sbagliano ma anche azzeccano”. Betto: “Il Centro d’Ascolto ha ripreso a funzionare dopo un anno e mezzo di inattività, perché il regime non ha permesso di continuare a svolgere quel servizio pubblico che anche il Centro d’Ascolto ha sempre svolto in 30 anni di storia. Istituzioni come la Rai, la Commissione di Vigilanza Rai e l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, questi dati – seppure con il minutaggio e non nella forma più elaborata degli ascolti – li hanno. Eppure da quando il Centro d’Ascolto ha smesso di funzionare questi dati, che sono pubblici, non emergono da nessuna parte, non escono, eppure vengono pagati e finanziati. Tutto deve rimanere non-notizia”. I dati raccolti nel periodo 1 novembre-25 novembre, non solo basandosi sul minutaggio, sulle principali edizioni dei telegiornali: “Come di consueto calcoliamo gli ascolti raggiunti in quelle ore dai telegiornali e stimiamo un bacino di ascolti, ossia quanti telespettatori hanno potuto seguire gli interventi in voce degli esponenti istituzionali”. Su 2 miliardi di “bacino totale di ascolti” messo a disposizione dai telegiornali Rai, 364 milioni sono per i membri del Governo, 315 milioni per il Pd, 230 milioni per Beppe Grillo, 214 milioni per il Presidente del Consiglio Renzi, Pdl-Fi 190 milioni di ascolti, Lega Nord 137 milioni di ascolti, “i Radicali sono in tredicesima posizione sulle 16 considerate, con 14 milioni di ascolti che corrispondono allo 0,8%”, “sei interviste per un totale di due minuti”. I dati suddivisi per rete televisiva. “Una opera singolare e straordinaria”, la definisce Pannella. “Noi siamo i proibiti. Abbiamo semplicemente da svelare, all’estero e ai non italianofoni, le singolarità vere dello Stato italiano, barra, del regime italiano che sono due cose diverse”
    17:00 Durata: 25 min 24 sec
  • Pannella sulla censura ai danni dei Radicali: “Quello che possiamo interiorizzare è che nel linguaggio comune ‘zero’ è ‘zero’, ‘zero’ è ‘zero’, e ‘zero’ è ‘zero’. Poi ci sta una cosa che viene fuori per cui come Radicali staremmo a 0,1% degli ascolti; a 0,5% o altro, ma è sempre zero”. “Viene consentito complessivamente alla gente meno di quello che di fatto riusciva a filtrare con il regime fascista o i regimi comunisti quando c’erano altre vie di comunicazione popolare”. Il parallelo con l'ostracismo verso i liberali e l'avvicinamento al Qualunquismo a opera del Pci nel Dopoguerra

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: “Quello che possiamo interiorizzare è che nel linguaggio comune ‘zero’ è ‘zero’, ‘zero’ è ‘zero’, e ‘zero’ è ‘zero’. Poi ci sta una cosa che viene fuori per cui come Radicali staremmo a 0,1% degli ascolti; a 0,5% o altro, ma è sempre zero”. “Quello che a noi importa è che attraverso i dati, storicamente mai contestati, del Centro d’Ascolto, appare chiaro che viene consentito complessivamente alla gente meno di quello che di fatto riusciva a filtrare con il regime fascista o i regimi comunisti quando c’erano altre vie di comunicazione popolare. Mentre tutti riconoscono che in bene o in male, a seconda dei punti di vista, come galassia radicale abbiamo provocato in questi decenni… Vengono in genere quasi senza eccezione evocati grandi temi di libertà e di diritti sociali conquistati. Allora la sintesi è che noi stiamo informando, in questo modo ma soprattutto attraverso Radio Radicale e non gli altri audiovisivi. Mentre, come succedeva per scelta staliniana e comunista, che c’era una ondata qualunquista, irresponsabile, in Italia e a questo punto i partiti democratici denunciavano la pericolosità di questo e sostenevano l’illegittimità costituzionale dell’azione di alcune forze politiche, come per esempio l’Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini”. “Subito colui che si precipitò per assicurare a Giannini rappresentanze liberali fu soprattutto Togliatti; fu lui ad andare e a preannunciare presenze ai convegni di quell’Uomo Qualunque”. “Croce in quelle settimane si occupava di dimostrare perché liberali, laici e via dicendo lo inducevano a rivendicare un fatto, che resta: perché non possiamo, noi liberali, non dirci cristiani. Questo va ricordato. A questo punto Togliatti invece non aveva da lasciare scritti che presumibilmente sarebbero rimasti nella storia della cultura italiana ed europea. Mentre i liberali e i democratici tendevano a considerare con sufficienza l’Uomo Qualunque, Togliatti si preoccupò subito, annunciando che lui andava al congresso dell’Uomo Qualunque, così come andava al Congresso del Partito socialista o di altri partiti democratici. Era la dimostrazione che i nemici veri, per Togliatti e per quel tipo di comunismo più o meno moscovita”, erano “le forze liberali, liberal-democratiche, magari liberal-socialiste, per dire azioniste oltre che liberali pure”. Perciò “Togliatti si occupò di rafforzare la presenza di questa roba nuova che sembrava abilmente populista e anche popolare”. Pannella ricorda il nome di Raffaele De Caro, il presidente del Pli nato nel 1883 a Benevento. “Un’attività di esclusione già allora, come oggi della presenza radicale. Allora bisognava colpire le presenze liberali”. Oggi “vediamo che se arriva Grillo, invece che Guglielmo Giannini, può parlare quanto vuole alle televisioni, perché non viene ritenuto pericoloso, ma anzi pericoloso per i liberali e dintorni”
    17:25 Durata: 12 min 55 sec
  • L'iniziativa nonviolenta radicale per la nomina dei giudici mancanti alla Consulta: “Già 12-13 anni fa, con l’assoluto – anche se prudentissimo – sostegno di giuristi e maestri che sottolinearono la straordinarietà positiva di quella mia posizione… E adesso mi ritrovo con la stessa situazione – dice Pannella - con gli altri compagni a usare la nonviolenza per consentire al Parlamento e alla Corte costituzionale di funzionare secondo legge. Allora qualcuno parlò; adesso questa parte dei maestri e dei giuristi comincia forse a prendere atto che non si tratta solo di manie radicale, democraticiste o troppo legalitarie”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella sulla lotta al terrorismo e sui limiti del dibattito europeo. “Un tempo la legge era un fondamento quasi religioso. La sovranità della legge, o la morale come legge. A me parrebbe che in questo momento sia utile sottolineare questo aspetto: nell’immediato Dopoguerra, quelli che scelsero anche con noi una visione comune di riforme cattolico-liberali, tutto il grande fronte del potere democristiano che non era solo De Gasperi ma anche Adenauer: erano il mondo che era riuscito a sopravvivere in quel momento alle illusioni o ai lasciti pericolosi del passato di stampo anti liberale”. Questi invece “scelsero la legge”. L’iniziativa nonviolenta di alcuni Radicali per la composizione completa della Corte costituzionale. Le prese di posizione del presidente del Senato Grasso e della presidente della Camera Boldrini. Pannella: “Ai colleghi giornalisti che non si volessero sforzare troppo, dico di andare 10 o 12 anni indietro nel tempo”, dice Pannella riferendosi a una lunga iniziativa politica del 2002. “Quando questo problema lo ponemmo, questo del Parlamento che non riusciva a votare validamente. Ponemmo proprio questo problema, sottolineando con scioperi della fame e della sete la gravità di questo. Io mi trovo a dover dire: ma guarda un po’, sono proprio un incapace, perché già 12-13 anni fa, con l’assoluto – anche se prudentissimo – sostegno di giuristi e maestri che sottolinearono la straordinarietà positiva di quella mia posizione… E adesso mi ritrovo con la stessa situazione, con gli altri compagni a usare la nonviolenza per consentire al Parlamento e alla Corte costituzionale di funzionare secondo legge”. “Allora qualcuno parlò; adesso questa parte dei maestri e dei giuristi comincia forse a prendere atto che non si tratta solo di manie radicale, democraticiste o troppo legalitarie”.
    17:38 Durata: 17 min 25 sec
  • Pannella: “Siamo giunti a parlare di una cosa di assoluta attualità, che non solo si esprime nelle notizie che abbiamo ora dopo ora da Parigi e di conseguenza anche sulla realtà belga, proponendo noi questo slogan e questo obiettivo: per noi il problema è quello, Stato di diritto contro Stati dell’emergenza che si muovano per esigenze strutturali di regime”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella ricorda la posizione di Deborah Cianfanelli, la sua denuncia sull’illegalità attuale l’iniziativa per lo Stato di diritto. “Non legiferare continuamente, ma onorare il diritto esistente, senza il bisogno di correggerlo continuamente”. “In questo momento storico che attraversiamo ritengo che sia essenziale e vitale, per i poteri anti democratici e nazionalisti”, vedere una minaccia “nella forza ideale radicale, malgrado la nostra debolezza di organizzazione mondana, che sia in Cambogia o sia in Cina, e ricorderò ancora una volta il fatto che siamo solo noi a rompere l’anima sul fatto che il Dalai Lama, leader di un Tibet in cui l’istinto dell’indipendenza è il riflesso naturale, prende posizione e dice ‘no, noi non vogliamo l’indipendenza nazionale per assicurare la democraticità che riteniamo necessaria, ma restare nella Cina per meglio lottare a favore dei diritti umani contemporanei del popolo Han, cioè del popolo normalmente considerato la base storica dell’anti-democrazia cinese’. Questo mi sembra non inutile sottolinearlo”. “Adesso la nostra prospettiva per la quale stiamo cercando di rianimare nei massimi magistrati italiani i loro riflessi democratici, contro le loro realistiche rassegnazioni alle realtà di regime del nostro paese da decenni”. “Siamo giunti a parlare di una cosa di assoluta attualità, che non solo si esprime nelle notizie che abbiamo ora dopo ora da Parigi e di conseguenza anche sulla realtà belga, proponendo noi questo slogan e questo obiettivo: per noi il problema è quello, Stato di diritto contro Stati dell’emergenza che si muovano per esigenze strutturali di regime”
    17:55 Durata: 11 min 11 sec
  • Dai No-Triv alla Commissione Chilcot, temi dell'agenda radicale che non diventano temi dell'agenda mediatica italiana

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Sulla politica estera del Governo italiano e su un editoriale di Eugenio Scalfari su Repubblica. Pannella ricorda “l’infausta corruzione” praticata già dall’Agip (che fu la progenitrice dell’Eni) e denunciata già al tempo dai Radicali. “Oggi il problema è un altro, per esempio: del No-Tav si parla, del No-Triv, malgrado io rompa le palle…”. A giorni la Corte costituzionale dovrà decidere sui referendum anti trivellazioni presentati da alcune regioni; il giudizio cangiante di Pannella sulla Corte costituzionale. “Oggi questa è un’attualità che riunisce capi di Stato”, dice il leader radicale riferendosi al vertice di Parigi sul clima. “Io credo che l’ascolto della nostra posizione, delle nostre analisi, del denunciare la ferita che poteva essere mortale per il mondo democratico verificatasi tradendo le proprie Costituzioni e il proprio diritto per potere invadere l’Iraq e uccidere Saddam, questa è ormai verità che tutti conoscono ma che quasi nessuno ritiene di poter riconoscere. All’inizio della nostra solitaria opposizione, perché nessuno ci poteva accusare di simpatie per le forze mediorientali autoritarie… Allora mi ricordo la nostra storia italiana, mi ricordo quanto isolati avevamo anticipato la nostra Italia di oggi e l’Europa che sarebbe dovuta essere”. L’importanza della tradizione democristiana nell’immediato Secondo Dopoguerra. “Credo che siamo l’unica forza politica che parla della Commissione Chilcot”, dice Pannella riferendosi alla Commissione d’inchiesta parlamentare inglese sulla guerra in Iraq del 2003 e sulle responsabilità di Tony Blair. Fu un “tradimento del proprio Stato”, aggiunge il leader radicale elogiando la regina Elisabetta II che “non invita guarda caso quei signori, Blair e gli altri, alle cerimonie monarchico-nazionali”
    18:06 Durata: 16 min 26 sec
  • Pannella: “Noi che oggi proponiamo, non solo al nostro governo, una posizione che porterebbe l’Onu a quello che poi sarebbe definito ‘il semestre italiano’. Un’Onu che faccia propria la scelta dello Stato di diritto contro le ragion di Stato come problema contemporaneo”. “Noi stiamo conducendo una battaglia pratica molto difficile in questo momento, e cioè che entro 3-4 mesi, con il nostro aiuto, sia possibile allo Stato italiano prendere e presentarsi rompendo con la melma del regime italiano, rivendicando il crearsi di una coalizione vincente all’Onu che si esprima pure con l’elezione dell’Italia ai massimi livelli delle responsabilità istituzionali”. “Proporre, contro lo Stato islamico e quella roba là, lo Stato di diritto”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Sessant’anni fa la Sinistra liberale esce dal Partito liberale italiano. “Quella follia non è una follia terminata, è in corso pieno – dice Pannella – Quindi è stato il momento nel quale, con assoluta convinzione ma ragionevole e altruista, denunciavamo il tradimento a Londra e a Washington della legalità, delle leggi, delle tradizioni di quei Paesi e di quei territori che avevano rappresentato”. Come Sinistra liberale “non è che ce ne siamo andati”. “E’ la posizione di oggi, da allora non abbiamo mai mollato”. La vocazione transnazionale fin da allora: “Noi che oggi proponiamo, non solo al nostro governo, una posizione che porterebbe l’Onu a quello che poi sarebbe definito ‘il semestre italiano’. Un’Onu che faccia propria la scelta dello Stato di diritto contro le ragion di Stato come problema contemporaneo”. “Noi stiamo conducendo una battaglia pratica molto difficile in questo momento, e cioè che entro 3-4 mesi, con il nostro aiuto, sia possibile allo Stato italiano prendere – in questa sessione nella quale avvengono le elezioni fondamentali e delle massime istanze dell’Onu – e presentarsi rompendo con la melma del regime italiano, rivendicando il crearsi di una coalizione vincente all’Onu che si esprima pure con l’elezione dell’Italia ai massimi livelli delle responsabilità istituzionali”. “Proporre, contro lo Stato islamico e quella roba là, lo Stato di diritto”. Gli attuali dirigenti di Radicali Italiani non sembrano preoccupati dalla situazione informativa fotografata da Gianni Betto del Centro d’Ascolto, ha detto Pannella in alcune riunioni tra sabato e domenica. “Quando noi stiamo dando una riprova, grazie a Gianni Betto, che non subirà alcuna precisazione, nella quale viene dimostrato che qualsiasi forma di rispetto della legalità nostra, europea e Onu, viene negata se non si fa in modo che, nella prossima sessione Onu… Si tratta di augurarci di consentire il rianimarsi necessario dell’attuale presidente della Repubblica italiana e gli altri massimi magistrati del paese”. “Sono matto? Bisogna capire se non sono affetto da una follia realista, umile e non modesta. Stiamo ancora, in questo momento, alla vigilia di decisioni di assoluta forza classica per il mondo contemporaneo. Il riaffiorare all’interno e dall’interno delle classicità, anche arabe e di altre zone del mondo, visto che riaffiora lo Stato di diritto e la rivoluzione del dare valore al diritto e ai diritti. Sarebbe un po’ stupido, un po’ sciupone, non renderci conto che in fondo avevamo ragione perfino quando ci opponevamo all’Eni, all’Agip, nel contesto che abbiamo rievocato. E oggi dei colpi di coda che possono venire da quella parte, tutt’al più possono trovare l’opportunismo non creatore di Eugenio Scalfari e di una parte del ceto dirigente formatosi a suo tempo grazie a Repubblica e ai suoi primi anni”
    18:23 Durata: 29 min 56 sec
  • Conclusioni

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il documento del Centro d’Ascolto. L’appello alle iscrizioni al Partito Radicale. Pannella: “Passare da questo minimo assolutamente necessario, il caffè quotidiano, anche immediatamente non solo alle iscrizioni ma a sottoscrizioni di idee, di proposte, di denaro, dei quali sono certo noi riusciremo a far tesoro”. “Avanti!”
    18:53 Durata: 4 min 32 sec