"Pubblicità e sistema dei media. Il caso italiano"

Allora altre questo incontro
Sulla pubblicità il sistema dei media il caso italiano un incontro organizzato dalla direzioni nazionale del PDS della Federazione Milano di Milano con i due diciamo queste sezioni di lavoro
Sul tema media il titolo di questa serata forse non è molto fantasioso però di questa cosa questo pomeriggio nel molto fantasioso ma ci pare che per lo meno individui con chiarezza il tema di cui vogliamo parlare
Con tutti voi un tema molto rilevante si tratta nientemeno che del problema della distribuzione del controllo delle risorse pubblicitarie e non solo pubblicitarie realtà vorremmo trattare anche il problema RAI
In un sistema informativo proprio la democrazia pluralista
Un tema di grande anche attualità che sta facendo discutere moltissimo sul quale si sono si è tenuto anche di recente una lo sciopero
Indetto dai sindacati di categoria sul quale si stanno manifestando preoccupazioni forse un po'tardive da parte del mondo dell'editoria e il problema che mettiamo al centro e anche quello della anomalia del caso Italia abbiamo dato questo sottotitolo perché è evidente
Che alcuni dati lo confermano che sotto sotto almeno tre profili il caso Italia e anomalo sotto il profilo dello squilibrio nella distribuzione delle risorse pubblicitarie tra televisioni e i altre attività editoriali
Sul problema della quantità di spot trasmessi gli spot televisivi trasmessi per anno il confronto tra Italia altri paesi confrontabili con il nostro cita diciamo nettamente a una soglia superiore e il problema naturalmente della concentrazione delle risorse pubblicitarie
Quello di oggi vuole essere un confronto aperto quindi un dialogo
Noi vorremmo presentarvi il nostro giudizio sulla situazione attuale la nostra analisi e le nostre proposte
Per modificare questa situazione abbiamo invitato naturalmente interlocutori autorevoli e per parte nostra abbiamo fatto in modo che fossero presenti tutti i nostri rappresentanti con incarichi di responsabilità in questo in questo settore
Le nostre proposte riguarderanno anche il problema RAI e c'interessa molto il vostro giudizio anche critico ora trattandosi di un problema fondamentale per le questioni che l'assetto democratico futuro è presente naturalmente del nostro Paese pensiamo che anche per la imminente scadenza elettorale
Da parte nostra sia un atto di doverosa chiarezza programmatica presentare le nostre proposte su questo tema
E riteniamo che tutti i partiti almeno tutti i partiti che vogliono assumersi una responsabilità nazionale dovrebbero farlo perché è una delle questioni centrali per il futuro della nostra democrazia per parte nostra abbiamo voluto anche diciamo assumerci proprio questo atto di responsabilità nazionale e dirvi francamente che cosa secondo noi bisognerebbe cambiare e quali regole bisognerebbe dare all'intero sistema
E in che modo quindi modificare anche le regole attualmente esistenti
Tra non molto giù arriveranno ci stanno consegnando del materiale
Che vi naturalmente sarà a vostra disposizione non solo la relazione di Vincenzo vita
Ma anche il un documento che riassume le nostre proposte e nella relazione di vita poi vedete accluse anche delle tabelle di documentazione sulla sulla situazioni attuale allora io comincerei subito quel che c'è moltissima gente invitata che poi prenderà la parola con una portare la parola Vincenzo vita che è responsabile nazionale per le politiche dell'informazione
Prego Vincenzo
La mia la mia relazione va
Poi connessa a quella documento cui Daniela Benelli ha fatto allusione che vi verrà consegnato un breve documento in cui suggeriamo concretamente delle misure per far fronte alla situazione
Molto pesante che si è creata nel mercato della comunicazione dalla pubblicità in particolare anzi devo dire anche come spirito di questa iniziativa non ci interessava qui convocare un convegno tradizionale forse ci conosciamo in tanti qui molti volti noti discutiamo da tanto tempo
Ci interessava fare un confronto molto ravvicinato
Io credo anche nel modo di condurre il dibattito se possiamo fare tanti interventi nello specifico anche uscendo da qui con
Una idea sui diversi punti di vista
La relazione che ho preparato che vi leggo
Vuole tentare di inquadrare l'argomento che qui discutiamo nei suoi termini più
Più avanti
Ed è quindi la premessa a nostro avviso per
Un'ipotesi operativa cui comunque vorremmo legare il dibattito di oggi
La complessiva vicenda dei media
è profondamente connessa alla situazione economico finanziaria del sistema
E pur con le specificità culturali e politiche che alla comunicazione sono da riconoscere non è possibile prescindere di il quadro non è idilliaco né lo sono gli indicatori e le tendenze internazionali la crescita forte veloce del primo quinquennio degli anni ottanta
Si è da tempo stabilizzata e il rischio di una vera recessione è più vicino che mai
Ciò che avviene nella pubblicità è un sintomo è un campanello di allarme
Alle origini della crisi stanno ovviamente motivi di diverso ordine diversa qualità
L'interdipendenza tra andamento dall'economia e stato di salute dei mezzi d'informazione
La naturale ciclicità dei periodi della vita comunicativa esposta rivoluzione accelerata della sua componente tecnologica
La come licealizzazione estrema di gran parte del sistema non sorretto da un punto di equilibrio tra prerogative del mercato e capacità di regolazione statale
La conseguente formazione di concentrazioni sottratti a qualsiasi logica corretta di concorrenza e di pluralismo
La prevalenza venti Ute la spontanea fisionomia dei rapporti tra i media della televisione cresciuta senza punti di riferimento certi e all'interno di un generale processo di deregolamentazione
I fenomeni di crisi hanno toccato tutti i mezzi grandi e piccoli tradizionali e nuovi ma certamente il prezzo maggiore è stato pagato dal mondo dell'editoria scritta dai giornali
E dal mondo dell'emittenza locale
Particolarmente esposti gli uni e gli altri al trend negativo dell'economia dell'informazione
Ciò è vero sul piano internazionale
Ma è ancor più vero e dividenti in Italia dove i dati di fondo si sono aggiunti scelte negative d'intervento istituzionale nonché un netto squilibrio nei flussi economici
è tipico di una patologia dello sviluppo dovuta alla mancanza di misure proprie di una cultura democratica del Governo che la comunicazione un tale tipo di tendenza
Tornerò tra un attimo su tale aspetto
In Italia la concentrazione è stata ed è la via dello sviluppo l'unica via dello sviluppo delineando spostando risorse
Impedendo di fatto al sistema di verificare altre strade
La concentrazione avvenuta tra l'altro in modo da accentuare enormemente la precarietà complessiva dell'affetto dei media italiani
Pochi pochissimi gruppi dispongono di quasi tutto
è uno dei pochissimi la Fininvest
Sbaglia quando sostiene che grazie alle reti televisive del gruppo il sistema ha tratto un vantaggio risolutivo
Sbaglia perché il sistema rimane assai fragile proprio a causa di una crescita anomala priva delle prerogative di un vero mercato aperto la formazione dei trust la logica della concentrazione la prepotente affermazione di interessi strettamente finanziari hanno determinato una costituzione materiale del tutto distorta
L'appuntamento del mercato europeo accentua tale stato di cose
L'Italia arriva quella scadenza come un colosso dei piedi di argilla con un sistema simile ai Paesi a basso tasso di sviluppo
Ciò è vero nell'assetto strutturale
Ciò è vero nella qualità tecnologica nella tipologia delle risorse nel carattere assunto dall'offerta nella distanza crescente tra nord e sud
A soffrire nell'insieme dell'industria della comunicazione dal cinema all'audiovisivo alla musica all'informazione propriamente detta
La salute di un settore sì se misura anche così
Le anomalie dello sviluppo rendono il nostro Paese particolarmente esposto proprio in una fase di aspra concorrenza con i gruppi e le società sovrannazionale
Basti un dato
Alcune grandi società della comunicazione come Bertelsmann in Germania Time Warner gli Stati Uniti o asceti in Francia
Hanno nei loro Paesi quote percentuali di concentrazione inferiori a quella della Fininvest in Italia pura avvalendosi di fatturati uguali o superiori
Ciò vuol dire che il trust è costituito da Berlusconi ha in parte depresso il mercato
Piuttosto che svilupparlo e ciò vuol dire che gli anni del boom degli investimenti nei media hanno lasciato in eredità oligopoli in luogo di una forte industria e di una molteplicità di soggetti analogamente nella pubblicità il confronto con altri Paesi europei è rivelatore
In Francia in Germania in Gran Bretagna il flusso pubblicitario è maggiore e neanche di così poco
Sia in termini quantitativi sia in relazione ai rispettivi proprio prodotti interni lordi eppure non vi è l'affollamento italiano
E le reti televisive di quei Paesi messi assieme non trasmettono il numero di spot classici richiamerei irradiati in Italia dalle televisioni pubbliche e private circa un milione c'è chi dice di più nel novantuno
Schiavi presenza quindi di una grave violazione del principio del pluralismo che dovrebbe caratterizzare una società democratica
Il PTA lungo il PDS oggi l'anno denunciato con molta nettezza tante volte
Ricordo che nel corso dell'itinerario parlamentare della legge sull'emittenza i nostri gruppi proposero di inserire nell'ordinamento una misura precisa e risolutiva
Il venticinque per cento del mercato della pubblicità come limite per chiunque fu respinta quella proposta a suon di voti di fiducia
Ma forse oggi tanti in cuor loro la stanno rimpiange
Non interessava allora e non interessa ora colpire a senso unico un singolo imprenditore
Se ci schieriamo così esplicitamente è perché vogliamo riportare all'attenzione politica la gravità e la pesantezza della bardatura autoritaria da socialismo reale aggiungerei che si è determinata in Italia
E perché intendiamo contribuire a rimuoverla presto con estrema decisione
A suo tempo qualche anno fa ricorderete si aprì una battaglia contro il predominio della Rizzoli nella stampa
Ci fu un'azione popolare promossa da deputati dei gruppi parlamentari nostri da sinistri pendente
Accompagnata da iniziativa del garante dell'editoria di quell'epoca riconfermata poi dal professor Santaniello a cui peraltro dobbiamo il merito di aver proseguito con tenacia quell'iniziativa
D'altronde il tema dei trust riguarda chiunque vi incorre e anche il mondo dell'editoria non può essere tralasciato quando la stampa abbia di queste vicissitudini Jolie Coppo
La filosofia le pratiche dei trust hanno avuto però rispetto a quell'epoca del caso Rizzoli Corriere addirittura un salto ad norme di qualità e quindi a maggior ragione ha senso muoverci oggi e con urgenza
Le cifre del resto pare un assai più di qualsiasi generico discorso la Fininvest come sapete dispone di tre reti televisive nazionali della partecipazione alle tv a pagamento Telepiù
E indirettamente mediante la pubblicità del controllo di due circuiti nazionali di una considerevole attività nel segmento radiofonico spesso si dimentica queste di circa un terzo del settore dei periodici di una buona percentuale di quello del libro di una presenza dominante non dimentichiamolo nella produzione e la distribuzione e dell'esercizio cinematografico
Del trentacinque virgola quattro per cento del mercato pubblicitario complessivo di oltre sessanta per cento della componente di esso rivolta al mezzo radiotelevisivo
Tutto questo è in contrasto con le disposizioni della legge dell'ottobre novanta la numero due otto sette
Per la tutela della concorrenza e del mercato
E pone seri dubbi sulla medesima applicazione della legge numero duecentoventitré dall'agosto novanta la famosa legge Mammì sul sistema radiotelevisivo
Ed è in contrasto tutto questo noi pensiamo già ora
Prima ancora che scattino i tempi del rispetto della normativa o sulla compresenza relativo nella carta stampata o sul tetto di raccolta pubblicitaria per i mezzi diversi da quelli radiotelevisivi si tratta
Faccio questo esempio
Della violazione del limite di fatturato consentito ad un gruppo che opera nella comunicazione la Fininvest e andata oltre la legge Mammì
Non vogliamo fare alcun processo alle intenzioni
è certo però che tra gli addetti ai lavori il dubbio che ho qui esprimo è in verità una certezza
La Fininvest tappi Hudel venti per cento delle risorse indicate nella legge Mammì
Il venti per cento e la cifra di riferimento essendo il gruppo Fininvest solo parzialmente volto all'iniziativa nel settore dei media non è un editore puro come si dice in gergo
Il problema per lei poniamo ha implicazioni serissimo
Ci chiediamo anzi perché si continua a sottovalutare l'effetto di uno degli articoli della normativa mamme che con tutti i suoi difetti è pur sempre uno dei pochi con un'ispirazione anti concentrazione
E qui vengo a qualche cifra mi viene anche utile fare queste cifre perché ancora oggi
Il settimanale Panorama che si sta rivelando sempre più house Organ del gruppo
Cioè ha un'incredibile articolo il secondo l'altro la settimana scorsa che io vi invito a leggere perché è un esempio di disinformazione vi invito a leggerlo sono molti
Operatori del settore
Dirò qualcosa che su questo
Il fatturato del gruppo Fininvest che ora i giornali del gruppo danno a una cifra X tre mila e rotti si possono leggere riguardo alle condizioni di massa dopo l'accordo con la Cina quindi non prima quando era ancora maggiore suo fatturato e secondo la stima pubblicata dal Giornale di Montanelli che non risulta essere troppo lontano dalla filosofia del gruppo
Di martedì trenta aprile mille novecentonovantuno invito dar a rivedere
Il fatturato Bonfiglio sono comunicazioni in un quello conclusivo è di sei mila seicento novantun miliardi
Su la cifra pubblicata da già di Montanelli
Perché in un pomposo articoli in cui si diceva che la Fininvest torna era diventato un secondo gruppo in Europa
Ed era tra i più grandi gruppi tra i primi dieci nei top ten mondiali si dava a questa cifra che oggi viene smentita perché non fa più comodo
Ai fini di una corretta applicazione che l'articolo quindici comma tre della legge Manni
Vanno tolti dall'ammontare del fatturato perché vogliamo essere seri rigorosi non propagandistici quello che ho fatto dei continui
Vanno tolti da questa cifra sei mila seicentonovantuno
I proventi derivanti dall'attività televisiva all'estero e quelli dell'editoria libraria
Il fatturato quindi cui fare riferimento è di circa cinque mila duecento miliardi stiamo ai dati Fininvest
L'ammontare delle risorse considerata la legge due due e tre è secondo i nostri calcoli qui ci assumiamo ogni responsabilità
A essere rigorosi diciassette mila seicentottantadue miliardi il cui venti per cento è di tre mila cinquecento trentasei miliardi
Però per venire incontro come dire all'esigenza di un chiarimento avevo voluto considerare anche alcune voci del segmento pubblicità che dovrebbe essere secondo l'ovvia
Considerazioni di buon senso considerato nella sua progettare a ristretta perché da che mondo è mondo questa è sempre stata di riferimento ora invece si tende a dire l'aria larghissimo in modo da duplicare o triplicare la pubblicità è un gioco a cui non ci vogliamo
A cui non vogliamo stare però abbiamo fatto con un allargamento considerando oltre i mezzi classici
Per dovere come dire di completezza quella parte dell'area larga
Che in qualche maniera si potrebbe ricondurre ai mezzi classici come abbiamo ampliato il fatturato complessivo delle risorse secondo le voci dalla mi a venti mila miliardi facendo noi uno sforzo di allargamento
Quindi in ogni caso comunque la si metta il gruppo Fininvest è già ora al di sopra del limite previsto dalla legge
Se così stanno le cose salvo smentite serio e non quelle che abbiamo letto
L'insieme della vicenda Mondadori Fininvest acquista una nuova valenza e appare incompatibile con la stessa legge Mammì
A poco vale vorrei ribadirlo la difesa di comodo condotta dagli uffici della Fininvest recentemente pubblicata come accennavo
Sono casi caduti redazionali mi pare no
Su panorama tra l'altro la cosa che più mi ha colpito che oggi panorama utilizza un'argomentazione
Che francamente conferma ciò che noi diciamo perché nel dire che
Nel novanta
Il direttore generale per la compresa l'Acea della ce Klaus di Heather Lerman
Diede un parere negativo sul ricorso che il professor Rossi fece
Sulla
Qualità del gruppo Fininvest il ruolo dominante nel campo pubblicitario già allora c'era stato un ricorso del gruppo Caracciolo nel dire che all'epoca fu considerato quel ricorso non rilevante
Si fa un'affermazione che esattamente nel senso delle denunce che lui faccia cioè si dice siccome i settori della pubblicità queste divinità leggero per questo perché l'altro
Anche chi fa questi pezzi potrebbe essere più accorta perché tra un'argomentazione l'altra leggendo quella di Berlusconi sul Giornale di Montanelli sabato mettete alla confronto con questa e vedrete una contribuzione plateale di cui si dice in questo articolo di Panorama che i vari segmenti la pubblicità non sono comunicanti tra loro anzi non c'è intercambiabilità affermazione che io vorrei adesso prendere per un attimo per buone
E infatti l'articolista conclude dicendo quindi il problema che rimane aperto cito a memoria
Qua il settantatré per cento cifra che viene data che è superiore persino a quella calcolata da noi ci tenevamo un po'più bassi
Il settantatré per cento dalla raccolta pubblicitaria nel mercato televisivo problema che vince cento si pone cioè non si può né quello della compresenza dei vari mezzi per i settori sono Inter non sono intercambiabili però si pone questo problema però si aggiunge anche ma questo è tutto da venduto da decidere se debba o no significare presenza dominante eccetera eccetera
Ho diritto a fare
Queste letture
Perché solo molto significative dello Stato direi incertezza e anche di sbandamento
Che
Da quella parte emerge su delle considerazioni che a noi sembrano del tutto ovvio non commento poi se non con qualche amarezza le cifre che ha dato
Una neonata società Istituto di economia dei media pubblicate sul mondo economico di Santa
Che calcola l'ammontare delle risorse a quarantadue mila cinquecento miliardi non le commento per ora simpatia rispetto verso colui che ha curato questa ricerca Antonio Pilati che spesso è venuto alle nostre iniziative e a cui vorrei chiedere glielo chiederò certamente de visu se francamente come dire il gioco vale la candela se un'intelligenza e la professionalità quale la sua
Debba essere così uno Obinu filata per una questione
Come dire di scelta di campo perché questa cifra quarantadue mila cinquecento miliardi secondo tutti i possibili calcoli non è francamente raggiungibile
Questo perché perché per poter dimostrare che il gruppo e dentro i termini Antitrust viene estesa a dismisura l'entità della concentrazione
Della delle risorse
Facciamo queste osservazioni guardate senza
Francamente alcuna trionfalismo un nessuna ripicca anzi con molta amarezza e anche molte preoccupazioni guardate
Perché così non si può andare avanti
Qualsiasi certezza anche facendo riferimento a questa
Somma di dati senza verifiche che vengono fornite quasi certezza in questa maniera viene meno e l'unica il feto è che il mercato selvaggio continua prospera e peggiore
Cioè anche questo campo tanto per essere chiari così delicato dalla vita nazionale sta diventando come altri campi della vita italiano senza regole
In cui prevale non solo e non tanto il più forte già è un problema democratico ma prevale il più forte in assenza di qualsiasi disciplina democratica
Non ci sentiamo comunque soli nelle critiche
Ultimamente la situazione è cambiata
Si è individuato nella pubblicità il fulcro della degenerazione oligopolistico di qui anche il nostro compito quote di mercato alluvione di spot dumping di mercato
Hanno reso clamoroso il pericolo di omologazione tra e nei media
Numerosi editori hanno posto il problema Rizzoli Corriere ossia Rusconi Espresso stampa mattino Messaggero Gazzettino mentre Mezzogiorno correrà Adriatico nazione Resto del Carlino
Secolo diciannovesimo e altri assistiti da Guido Rossi hanno inoltrato istanza al Garante della della radio diffusione e dell'editoria e all'Antitrust per verificare autorità antitrust per verificare l'eventuale violazione di alcune norme della legge dall'ottobre del novanta sulla libertà di concorrenza ed è la legge dell'agosto del novanta sull'emittenza
I temi sollevati dagli editori sono a nostro avviso ampiamente condivisibili
E ci piacerebbe che non rimanessero una parentesi ci auguriamo semmai il contrario
Se prendiamo in esame l'orientamento assunto in svariate sentenza dalla Corte costituzionale sull'importanza di uno sviluppo plurale ed equilibrato
O se ricordiamo le prese di posizioni del garante recentemente dell'autorità antitrust
L'Autorità antitrust espresso nel gennaio scorso un parere preciso sugli affetti sulla ripartizione pubblicitaria dell'acquisizione della Mondadori da parte della Fininvest
Nella relazione al Parlamento sullo stato dell'editoria del Garante per la disperata di diffusione di vittoria si leggono poi parole assai chiare si dice il dislivello tra la stampella radiotelevisione per quel che attiene alla risorsa pubblicitaria è fonte di sperequazione
La sproporzione o rilevata costituisce un'anomalia se si tiene conto che gli altri Paesi europei nonché quelli nordamericani
Registriamo un bilanciamento fra le risorse pubblicitarie fruite dal mezzo stampato e quello radiotelevisivo
A fronte di tale situazione necessità introdurre nel nostro sistema della pubblicità fattori equilibrati così scrive il garante
Il presidente della Fieg Giovannini aveva già sottolineato tale tendenza involutiva nel corso dell'assemblea generale degli editori
Dell'autunno dell'ottanta novantuno
Denunciando un calo del sei per cento degli introiti da pubblicità sulla stampa nel primo semestre del novantuno rispetto al corrispondente periodo del novanta
Per quanto riguarda i volumi aggiungeva nei primi mesi del novantuno
La stampa ha perduto il tre per cento di pagine pubblicitarie a fronte di un aumento del dieci per cento dei tempi ritrasmissione dedicati alla pubblicità delle tv
Quel calo allora denunciato è a consuntivo novantuno del sette per cento
è vero che il novantuno costituisce il picco più negativo della parabola degli investimenti pubblicitari dallo dal mio novecentottantuno impone è un fenomeno del resto non solo italiano
Anche la pubblicità muta nelle dinamiche proporzioni interne a partire dai paesi a più elevato tasso comunicativo
La stampa più rigida e conservativa nei metodi di approccio al tema delle risorse e in parte soppiantata da strumenti espressivi più veloci risente risente molto di una curva che alle radici nelle attuale difficoltà dell'economia
Il consumo stesso cambia cerco occasioni nuove poniamo da tempo come partito tale problema deve e può esistere un'altra via di sviluppo per i media
Che non sottraendosi alla logica del mercato anzi sappia però introdurre regole adeguate e mature
Il non aver fondato una reale autonomia dei media comporta oggi una loro particolare tendenza alla crisi
Crisi di rappresentanza della società crisi di rapporto con le altre sfere della vita organizza
La fragilità del sistema significa minore capacità di resistere agli attacchi all'autonomia dell'informazione non per caso sulle diamo il tema del regime
Regime di mercato regime politico sono una miscela perversa per il destino del settore quaternario che ora vive tra arretratezza e successi artificiosi
Non crediamo tornando al tema di cui parliamo
Che la stessa Federazione degli editori sia immune da errori le denunce che ora vengono portate potevano pro similmente a essere fatte prima per esempio nel corso di una discussione sulle Giovanni
E a tale di Esposito l'azione non ci si può facilmente sottrarre
La caduta delle vendite giornali e pesante va forse esaminata con estrema serietà
Ponendosi anche l'interrogativo sulla qualità dei prodotti tema non eludibile che rimane capitolo essenziale del discorso sulla prospettiva del settore
Ciò non toglie però che la denuncia degli editori vada raccolta da una politica spesso troppo sorda e attenta solo strumentalmente alla comunicazione
Apprezziamo anche per questo la scesa in campo della Federazione della stampa che ha promosso nei giorni passati uno sciopero di grande valore politico contrastato proprio dalla Fininvest
Quest'ultima si sta rivelando alla retroguardia pure sul delicato terreno delle relazioni sindacali e industria
Lo dimostrò peraltro come ricorderete imponendo l'uscita comunicherà di un numero di Panorama
Così importante che pezzi del sindacato come la Philips CGIL abbiano scelto di ricostruire momenti importanti di unità e di confronto sulla polemica ora aperta
Che riguarda in primo luogo l'intero mondo del lavoro nell'informazione
Non dimentichiamo infatti che vi è un terzo soggetto oltre allo stato e al mercato è l'universo dei lavori della comunicazione che attende leggi e meccanismi più consoni ad una società moderna
Dalla riforma della legge istitutiva dell'ordine professionale dei giornalisti al mutamento dell'accesso alla professione giornalistica alla riunificazione contrattuale delle varie categorie impegnate nei mass media ai concorsi per l'accesso allora
Risentono della concentrazione
Anche le emittenti locali radio e tv
Cooptate nel duopolio di RAI Fininvest oppure e marginale
La quota di pubblicità che affluisce verso le emittenti locali non è neppure un deciso di quella di pubblicità
Ugualmente risento della situazione di concentrazione della crisi dello sviluppo le imprese editoriali collocate nella zona intermedia del mercato
Dal gruppo Monti ai circuiti televisivi nazionali non legati ai due grandi poli alle stesse concessionarie di pubblicità prive di presenza multimediale come l'aspetto e la scritta
Non per caso in via di unificazione
Ci deve parlare quindi anche di realtà medio-grandi è il caso poi di Rusconi che ha recentemente stipulato un accordo per la concessionaria di pubblicità con la Rizzoli o delle testate ultrà locali
Semina azionari
Solo osservazioni
Che prescindono ovviamente dal merito delle diverse attività o dal comportamento industriale sindacale dei gruppi in esame
Non c'è dubbio che il gruppo Monti ad esempio a di un intento assolutamente negativo sotto il profilo delle relazioni industriali visto la scelta del licenziamento e di massa che operato
Però vogliamo lanciare un allarme
Inizia ad essere seriamente a rischio proprio la componente del mercato potenzialmente allargabile e aperta ad ulteriori spazi di impresa
Quella zona intermedia di cui tanto si era pontificato in Italia qualche anno fa sulle sull'opportunità espansivo
La stessa RAI è una tappa cruciale
Nessun in causa fisionomia e prospettive
La Rai come sapete l'altro grande polo del sistema
Sulla RAI è in corso una battaglia dura la permanenza di un plot casting pubblico moderno ed efficace entra ed entrerà in rotta di collisione con la filosofia della commercializzazione estrema del sistema
Il Partito Democratico della Sinistra e assai critico verso la gestione concreta della RAI e gli atteggiamenti della sua direzione generale ma quei comportamenti sono l'altra faccia dei fenomeni di concentrazioni priva una parte pubblica ridimensionata nelle sue missioni sociali riportata sotto l'egida del Governo chiuderebbe il cerchio
La ridefinizione delle entrate finanziarie della RAI è quindi un capitolo fondamentale del dibattito sul tipo di futuro che si pensa di assegnare al servizio pubblico ed altri siamo che si debba andare avanti nella riforma non tornare indietro di molti anni
Anzi il convegno che abbiamo promosso vuol portare alla discussione una proposta concreta resa sì urgente dalla scadenza di legge
Ma ancor di più dalle esigenze del mondo comunicativo dal suo essere un essenziale diritto di cittadinanza
Attorno al mantenimento del tetto finanziario per la pubblicità della RAI si gioca una partiti di fondo c'è anche un grande valore simbolico ormai di questa discussione noi suggeriamo un Progetto
Che parte proprio dalla volontà di superare il tetto finanziario pensato in tutt'altra era dei media per proteggere i giornali pensate un po'come sono cambiate le cose
Di superare il tetto finanziario come premessa per dare un altro valore alla pubblicità più contenuta nella degli affollamenti orari e ne proponiamo tre gradini più basso per il servizio pubblico che ha il cannone
Intermedio per le tv nazionali più alto per l'emittenza locale
Quindi più contenuta negli affollamenti è in tale maniera dei congestionata e riapre il sarta
La proposta intende contribuire anche per questa via a rilanciare l'autonomia dei condizionamenti politici del comparto pubblico
Voi ricorderete quale
Commedia di bassa lega è avvenuta ogni annata politica
Nella Commissione provinciale di vigilanza sulla misura del pettorale si parlava del pettorale n realtà si parlava di una vicedirezione di un direttore e questo è stato
Il clima dentro il quale avveniva il dibattito sul famoso te
Noi pensiamo che questa nostra proposta sia liberatoria e sia un modo anche per intaccare concretamente il duopolio radiotelevisivo di RAI e Fininvest sancito negli anni recenti
Peraltro noi proprio non pensiamo che quel duopolio e la logica del trust siano con la fine della storia della comunicazione anzi
Per cui prima di avviarmi a concludere così viene ancora un breve passo indietro
Le cause di ciò che si è analizzato fin qui hanno origini e motivazioni molto evidenti
Che fare un tutore dell'Italia un caso specifico in un quadro internazionale certo sì attraversato dalla recessione ma spesso sorretto perlomeno da meccanismi istituzionali più avanzati
La concentrazione la predetta la precarietà delle regole hanno in Italia una ben precisa causa politica anzi ciò di cui stiamo parlando ha un risvolto esplicitamente politico
Si è fatto riferimento alla legge Mammì e non venne per caso
Il decennio trascorso ha visto una inedita relazione tra media ristrutturazione dell'economia involuzione istituzionale alla vecchia cultura dei media statalismo assistenzialismo mercato povero
Si sostituì un approccio molto semplificato al così detto neoliberismo applicato vistosamente in termini di sviluppo solo quantitativo proprio alle strutture della comunicazione
L'informazione diveniva uno dei primi settori dell'economia mondiale e in tale quadro si determina un equilibrio di potere profondamente diversi da quelli precedenti
In una congiuntura favorevole per l'economia si aggiornava no le antiche convenienze cominciava la Colli la colossale corsa al predominio dei nuovi apparati tecnologici
Vedete in fondo il punto cruciale degli anni ottanta
Sta proprio nella ricollocazione dell'alleanza sovranazionali nell'uscita dei confini dello Stato-nazione indifferibili in un campo proiettato anche tecnologicamente a varcare le soglie del vecchio mercato
Il conflitto tra intervento pubblico e gruppi privati diveniva la base per un riordino materiale dei sistemi la risposta istituzionale in molti Paesi andava nel senso di riacquistare la capacità di governo del mondo dei media
Sono stati varati in diverse diversi Stati leggi sono le concentrazioni e provvedimenti finalizzati a non perdere di vista la stessa evoluzione tecnologica pensiamo al cavo che l'Italia una chimera e che altrove invece ha avuto tanto di leggi di sostegno
La comunità europea ha discusso e varato direttive sulla Televisione senza frontiere e sulla principale molla finanziare del sistema la pubblicità
Il dibattito europeo si è sviluppato su questi argomenti ecco e qui la nostra profondissima avversione a quanto è avvenuto o non è avvenuto in Italia Italia si è chiuso in un recinto astorico
Privilegiando un accordo politico tradizionale rozzo tra partiti di governo e alcuni settori della comunicazione attraverso un patto di scambio in base al quale ai primi ci consentiva un primato netto nell'informazione politica dei i telegiornali
è inutile Rivadossi che legava leggiadra mente tutto il resto cioè la politica della comunicazione dello Stato italiano
La riforma della RAI per strada cinque rimase lì inapplicata in aridità mentre già alla fine degli anni settanta era chiaro che andava rivista di fronte all'iniziativa privata
La legge sull'editoria veniva dopo anni di fitti faticosissima incubazione ma concludeva una fase piuttosto che aprirne un'altra
Cosa ancor più negativa se si pensa che la riforma dell'ottantasette non fu altro che un aggiornamento della precedente legge dell'editoria
Nella radio e la tv la storia e notissimi
La scelta di Berlusconi è stata letteralmente consentite legalizzata da un governo presieduto dal segretario socialista Bettino Craxi
Che introdusse nel nostro ordinamento un vero e proprio mostra vale a dire la facoltà per un singolo imprenditore privato di assumere la proprietà di tre reti televisive nazionali edera solo agli inizi quello che poi è avvenuto
In nessun altro Paese occidentale ciò sarebbe potuto avvenire ricordiamolo anche per capire le cause vicine e meno vicine degli abnormi squilibri di oggi
Fu la legge dieci del mille novecentottantacinque che non per caso si ricorda come la legge Berlusconi
A condizionare definitivamente gli eventi malgrado i tentativi ripetuti della corte costituzionale di mettere mano alla situazione invocando una legislazione e qua e Antitrust
La legge Mammì nasce così
Nasce da un accordo politico tra la DC o parte di essa e il PSI teso a sancire le concentrazioni avvenute il duopolio di RAI e Fininvest con quest'ultima a fare la parte più grossa irrilevanti
La carta stampata veniva vagamente impropriamente protetta con il ricorso a nostro avviso assurdo è tutto da rivedere all'opzione zero le cui tracce si ritrovano peraltro che la stessa legge Mammì
L'emittenza locale veniva considerata un inutile orpello buono per qualche campagna elettorale poco più la radio fu addirittura confusa nel calderone malgrado un progetto di legge trasversale come si dice oggi che consegnato in Parlamento se fosse stato discusso avrebbe raggiunto almeno sulla carta delle forze firmatarie la maggioranza dei consensi parlamentari
La legge Mammì e la sua gestione odierna segnano un inoltre oltre alla responsabilità
Di democrazia cristiana quello socialista la subalternità dei partiti laici all'intesa tra DC e PSI talvolta sì eludere questo nodo un repubblicano era ministro delle Poste nella fase delicata di gestazione discussione
Dell'articolato di legge oggi un socialdemocratico Vizzini rischia consapevolmente o inconsapevolmente di chiudere la saracinesca sul pluralismo del sistema
Quella legge perciò la legge Mammì va ampiamente rivista in almeno tre punti
I meccanismi antitrust le disposizioni sulle risorse il capitolo sulla emittenza bloccato
Inoltre va introdotto finalmente un aggiornamento su ciò che l'evoluzione tecnologica comporta
Ne basta francamente il decreto delegato tardivo insufficiente sul capo
è un atto di responsabilità nazionale dunque ridefinire profondamente gli assetti istituzionali dell'universo dei media
Una scadenza attualissima è costituita dalle concessioni radiotelevisive
Siamo ad un tornante cruciale dell'intera vicenda di cui ci stiamo occupando
Non è chiaro quando e come il governo il ministro delle Poste daranno le concessioni
Non pensiamo che si possa tergiversare su di una questione così delicata e fondamentale per la vita e la sussistenza di centinaia di imprese
Delle due l'una
O vengono date orale concessione non sulla base di un'interpretazione burocratica del Regolamento di attuazione della legge
Bensì sulla scorta del confronto che pure il ministero ha avuto anche per nostra sollecitazione con le regioni e le associazioni delle emittenti
E le concessioni vengono date tutte nazionali e locali con un'impegnativa scadenza per la radio tuttora negletta
Negli organismi ministeriali
Oppure si prende atto accettandone le pesanti responsabilità politiche che governa e ministero non sono in grado di dare le concessioni lo spieghino il ministro e la maggioranza
Di governo alle emittenti
Perché questo è davvero un caso in cui i partiti non sono tutti uguali le responsabilità esistono ecco ciò che davvero non si può fare che ci vedrebbe scendere in campo con motivazioni giuridiche oltre che politiche e quanto ha lasciato intendere ministro Vizzini le concessioni nazionali date con questo governo le concessioni locali in una fase successi
La cui periodizzazione nessuno ovviamente è in grado di prevede
Sarebbe un fatto grave illegittima
Noi abbiamo appoggiato il ministro Vizzini quando ad esempio ha posto il problema della continuità tra fasce di emittenza e mafie che milita organizzata anzi
Lo sosteniamo quando come in questi giorni forse attorno a questo punto si è scatenata
Si è scatenato qualcosa di più di un punto di polemica
Siamo quindi per una battaglia moralizzatrice
Fino in fondo e ci auguriamo che il ministro la porti avanti no facciamo però alcuno sconto
Per quanto concerne la forma è la sostanza delle concessioni tra l'altro
Ci stupisce anche un altro aspetto la questione ormai annosa delle tele più della tv a pagamento
è incredibile che si mantengo un grado di incertezza così alto
Come se si dovesse discutere sul senso della storia cioè il ministro e il garante devono chiarire quali sono le loro intenzioni e possibile sono mesi ormai
Che se ne parla che non si possono sapere se le tele più appartengono meno come da più parti anche no ci sospetta all'impero della Fininvest
è possibile che l'Italia non disponga di una disciplina ad hoc per le tv a pagamento
Tra l'altro queste andrebbe fatta per evitare che una rilevante opportunità moderna
Venga a suggellare il regime di mercato in atto oggi
Mentre invece andrebbero sollecitati Nuove di Torino a entrare in un settore che non può avere invece altri definitivi steccati
Lo ribadiamo che le scelte devono essere trasparenti prima una legge o un Regolamento quanto meno poi le concessioni
Sulle tele più del resto l'opportunità richiederebbe che per le reti della Fininvest inattesa delle risultanze
Delle indagini del garante dell'autorità antitrust sì sospendesse l'eventuale atto di concessione
Siamo preoccupati della linea che invece si affaccia molto simile ai termini di quell'accordo tra DC e PSI da cui prese piede la stessa legge Mammì
Ci preoccupa ad esempio il continuo rimbalzare di notizie di trattative in corso tra la RAI e la Fininvest sugli assetti societari delle tre tele più come ci ha preoccupato la posizione sostenuta dal direttore generale della RAI in materia di risorse corretta poi dal dibattito del consiglio di amministrazione
Abbiamo contrastato seccamente la linea della pax televisiva
Continuiamo ad opporci alla pax televisiva in nome del mercato
E ci opponiamo ancor più ad una deleteria tendenza al cartello che sarebbe un ulteriore passo involutivo rispetto alla stessa fax
Insomma l'ipotetico affermarsi di uno schema fondato sul mantenimento del famoso tetto pubblicitario della RAI
Su di un lievissimo magari apparente ritocco degli affollamenti orari degli sport
Su di un'intesa politica con la federazione degli editori magari con la promessa di nuove sovvenzioni statali al mondo dei giornali un eventuale schema di questo tipo sane un'altra versione di quella vecchia logica politica
Sarebbe l'ulteriore affermazione del regime politico sull'informazione
Si avrebbe il mantenimento condizionate subalterno dei media nell'alveo delle vecchie divisioni dei ruoli fuori dall'Europa e contro l'autonomia e le prerogative più genuine della comunicazione
Quel compromesso basso riduttivo va sconfitto per il bene delle imprese
Delle lavoratrici dei lavoratori degli operatori del sistema
Per il bene insomma del mercato contro i suoi spiriti animali ISO noi ci schieriamo per una visione democratica
Del mercato non per una visione statalisti cadere intervento nelle con un otterremmo altrimenti la stabilizzazione negativa del sistema la RAI che noi diciamo deve essere ampiamente riforma questo punto faremo delle proposte concrete prossimi mesi ci voterebbe alla soggezione
Alla politica e le sarebbe precluso all'evoluzione di holding moderna competitiva nel mercato rispettosa della dialettica la società il privato diverrebbe un trust pressoché esclusivo con qualche satellite
E il locale sarebbe risucchiato in un secondo mercato marginali la stampa si vedrebbe costretta a venire a patti Leonini con il potere politico dei partiti di maggioranza
E non ci pare proprio il caso anche per quello che sta avvenendo
Le stesse concessionarie di pubblicità subirebbero una recessione con prospettive incerti
Eppure li affiderebbe un meccanismo politico di riordino per pollice
Di cui il protagonismo della SEAT è un sintomo visibile in qualche misura preoccupante
Infine ci sia consentito pure in un convegno specifico ma non certo estraneo al tempo politico di insistere su Rue sul rischio che stiamo vivendo di un blocco politica corporativa
Si può dire senza remore
Che gli eventi dell'ultimo decennio hanno Diso dato il terreno all'involuzione tredici ITA
Nella sua dinamica culturale e politica è funzionale ad una cornice istituzionale senza certezze democratica il peronismo elettronico si potrebbe dire di cui di esternazione in esternazione abbiamo visto già le avvisaglie
Si potrebbe afferma
Parliamo dunque di pubblicità
Ma parliamo di qualcosa di più profondo impegnativo che tocca la vita del paese in uno dei suoi punti vitali
Non vogliamo lo ribadiamo che il settore dei media finisca per diventare l'anticipazione e lo strumento di un processo degenerativo per pastori no per parte nostra non ci stiamo e vogliamo combattere
Per un'alternativa democratica che passa anche da qui le proposte che rifacciamo sono quindi già un'occasione per un ripensamento generale che ringrazio
Grazie a vite anche che il patto sia messa nella sua relazioni
Adesso vorremmo dare la parola a Piero De Chiara che illustrerà le proposte Del Piero De Chiara responsabile in particolare del settore editoria per la direzione che illustra le proposte che voi state elaborate da un gruppo diciamo di dirigenti della della e l'aria politiche della comunicazione di cui fa parte anche Gloria Buffo e il proposte che peraltro speriamo tra non molto arriverà né di saranno anche consegnate ma che intanto vi vorremmo illustrare
Vi prometto solo cinque minuti per coloro che non si voglia prende la briga di leggere le sei cartelle delle proposte
Che dico subito perché è la cosa più importante non rispondono a tutti i problemi che sono stati sollevati dalla ampia approfondita relazione di Vincenzo vita
Lo scopo di queste proposte è molto più limitato solo relativo a quello che si può fare subito addirittura quello che si può fare dentro l'attuale quadro legislativo
E in particolar modo dentro quel dispositivo della legge che obbliga
Il garante il Governo il Parlamento a rivedere l'intera normativa che è piena RAI e secondo noi per converso quindi l'intera normativa che attiene alla pubblicità
Dico di più le proposte che noi facciamo sono così chiamata è da cercare di ottenere un sufficiente consenso di forze politiche e che davvero vada in porto questo piano o qualcosa di analogo
E per dire ancora più francamente deterrente sufficiente consenso anche da parte delle aziende
Le quali sappiamo sono un serbatoio importante di lavoro e di competenze ma possono essere anche degli elementi di freno di un'evoluzione del quadro legislativo
Quando parliamo di aziende lo dobbiamo sapere che ci muoviamo in un quadro che oggi vede in crisi alcuni settori decisivi in particolar modo i quotidiani i periodici la radiofonia intera e le televisioni locali
Ma più nel complesso possiamo dire che si è esaurita quella che definirei la spinta propulsiva che effetto della pubblicità aveva avuto grazie anche all'avvento televisione commerciale
Possiamo dire che in coincidenza non so quanto fortuita provinciali a leggi Mammì
è l'intero settore della raccolta pubblicitaria che si è fermato e dentro questo arresto c'è una crisi ormai grave di molti sotto sistemi direi tutti ad esclusione di quello dei televisioni nazionali
Le proposte che facciamo hanno un segno che non vuole essere punitivo né per la RAI né per la Fininvest
Ragioniamo in termini di stimolo soprattutto le aziende forti
Puntiamo ad accrescere il mercato a stimolare agente forti perché costruiscano appunto condizioni di mercato che siano più favorevoli per tutti
A me non piace il termine la torta pubblicitaria sembra quasi che dobbiamo solamente ragionare di una fetta che è troppo grande per qualcuno che deve essere tagliata e data quelli che oggi hanno troppo poco ripeto
Si può distribuire diversamente le quote del mercato ma senza che nessuna azienda abbia un danno finanziario di medio periodo rilevante appunto lavorando sul mercato più intelligente in grado di accrescere le risorse per tutti
Per questo alcune proposte forti che noi rilanciamo che ripetiamo in questa nostra scritto come dire stare un pochettino sullo sfondo proprio perché non pensiamo che possiamo determinare immediatamente degli shock anche per le aziende più forti
Così per esempio ormai pensiamo che anche la di Prima Repubblica sia molto sentito noi parliamo di ristrutturazione del cannone
E pensiamo che in una futura convenzione ma non necessariamente in questo passaggio legislativo di cui parlavo prima che è roba la fai nelle prossime settimane o nei primissimi mesi de la Poste legislatura anzi diamoci un tempo io credo che il mercato non può arrivare in assenza di certezze e di nuove regole alla scadenza o torna l'in cui si imposto davvero le campagne del novantatré e che quindi il per fra i primissimi provvedimenti la prossima legislatura ci deve essere la stessa atto di formazione del nuovo governo o in un tavolo istituzionale
Parallelo la facemmo governo questo problema del riequilibrio delle risorse pubblicitarie
Dicevo sul canone noi facciamo le coordinate di una revisione che leghi molto più il cannone agli servizi differenziati che realmente vengono visti dal servizio pubblico agli utenti o a singole amministrazioni
Pubbliche che si rivolgono al servizio pubblico
E simili ugualmente noi rilanciamo l'Antitrust e sulla pubblicità nell'aria classica
Noi riteniamo un grave errore che si sia fatto un antitrust solamente generale fra l'altro fu indicatori numerici molto indefiniti
E che ci sia solamente un Antitrust di settore legato alle tiratura dei quotidiani
Abbiamo insistito e molti oggi ci danno ragione sul fatto che in indispensabile anche un limite percentuale alla raccolta in un solo soggetto su tutta la pubblicità nell'aria classica è questo lo strumento impertinente porta antichissimo eppure lo diciamo con molta chiarezza di fronte a degli addetti ai lavori
Non riteniamo indispensabili passare subito per questo passaggio
Io credo che sarebbe utile anche per i più grandi concentrazioni anche tra Publitalia anche per la fibra
Preferire un vincolo generale percentuale intorno al venticinque per cento sulla quota di pubblicità
Piuttosto che questa norma un po'dirigista e un po'vincoli sta che limita al due per cento la possibilità di raccogliere pubblicità al di fuori delle tre reti televisive
Naturalmente questa norma che salvaguardia da un eccesso di traino non può cadere se non si introduce un più largo antitrust sulla raccolta di pubblicità ma anche questo è un ragionamento
Importantissimo che probabilmente può essere rinviato nonna a questa fase in cui Nepomuk prossime settimane dobbiamo invece affrontare i problemi critici che abbiamo descritto prima
La nostra proposta prevede un'abolizione del tetto finanziario attualmente previsto per raccolta di pubblicità da parte della RAI
Questo tetto se rivelato inutile
è un tetto peraltro che ormai non determina più nulla perché chiunque in fisica sa che se si determina la il peso e la velocità di un corpo rispetto ad altri due
Non sappiamo niente di quello che succede sugli altri due corpi non è più come nell'ottantuno in cui i grandi e soggette ad una parte a carta stampata dall'altra parte la la RAI oggi siamo in un mondo in cui ci sono almeno tre grandi soggetti l'imposizione di un tetto che peraltro la legge in maniera assai stravagante con misura l'andamento della pubblicità radiotelevisiva
Che come dire in soldoni che se la Fininvest essa Publitalia aumentar raccolta pubblicitaria questo comporta anche un aumento del tetto finanziario posto per la RAI
Questo tetto è diventato uno strumento dirigista un soletto fonte di rinvii fonte anche di condizionamenti è qualche ieri cappuccio di tipo politico che non ha più ragione di esistere
Credo che la carta stampata in particolar modo anche se non è tutelata dal tetto della RAI possa avere qualche preoccupazione
Noi in cambio del tetto finanziario proponiamo lo strumento che ci sembra molto più adeguato però affrontare la situazione che quella di una riduzione significativa degli affollamenti delle televisioni nazionali
Attualmente voi sapete siamo al dodici e al diciotto per cento per quello che riguarda il servizio pubblico i privati nazionali anche diciamocela tutta nelle ore che va dalle diciannove alle ventuno la RAI e la Fininvest possono affollare fino al quattordici al venti per cento rispettivamente
La nostra proposta è sensibile ne proponiamo una riduzione di un quarto di questo affollamento ossia un affollamento Massimo del dieci per cento per la RAI e del quindici per cento per le televisioni private nazionali
Una cosa voglio sottolineare subito e che questa riduzione è una riduzione bilanciata e uguali in proporzione preti visioni private e per riceve pubbliche nazionali
E riguarda solamente lettrice nazionali perché Prodi per la radiofonia PET-TC locali abbiamo visto che non posso certo fa essere fatte le entrate rientrare tra i soggetti forti di questo sistema
Bilanciato vuol dire che l'eventuale sacrificio che una delle aziende fa non va a vantaggio del suo competitore più forte e più dirette
Ne sappiamo perché non vendiamo come dire illusioni parole che in termini di fatturato queste riduzioni affollamento comporterà per i due soggetti più forti per la RAI per la Fininvest
Un recupero sul Piave tariffe impegnativo non semplice da realizzare nel brevissimo periodo
Voglio anche dire che queste due grandi aziende hanno qualche flessibili
La RAI sul lato dei costi che non sono ancora ridotti a una razionalizzazione ottimale la Fininvest sul lato dei profitti
E i cui profitti da Fininvest sono molto superiori alle medie che si realizzano in tutti i settori economici di questo Paese soprattutto in quello dei comparti editoriale
Questo non vuol dire che noi ci auguriamo che si stabilizzi un sacrificio in termini di fatturato per questi grandi soggetti
Noi seguiamo un altro risultato e pensiamo che questo sia ottenibile
Che si stabilizzi invece un aumento delle tariffe soprattutto relative al largo pubblico del loro delle ore di punta immediata e da liberare
Clientela per gli altri mezzi e soprattutto da selezionare specializzare migliorare l'utilizzo dei diversi mezzi di comunicazione da parte degli utenti
è una proposta semplice accanto a questa noi proponiamo di eliminare tutta la serie di altri tetti spesso contraddittorie tra di loro talvolta settimanali talvolta quotidiani che costellano la legge ma mi
Perché a nostro avviso non servono a nulla ma fanno solamente un grande ammasso in apparenza contro liste dirigista che dal tappo non controlla e non dirige un bene niente
Ci si può fare la domanda si può procedere per l'autoregolamentazione
Ho a un livello Sublicio attivo e quindi più flessibile
Come probabilmente necessario fare perché siamo di fronte a problemi che non sono problemi ideologici vale di una volta per tutte siamo di fronte a un mercato che va assecondato spesso anche cambiando e calibrando
Il principe dei principali leve di governo e quella di affollamenti orari e la principale leva di governo spesso anche anno per anno biennio per il biennio probabilmente sì probabilmente forme di intervento e più flessibili sono preferibili
Ma queste ci saranno solo e noi ci auguriamo che ci no iniziativa di autoregolamentazione da parte di soggetti principali del settore si fanno solo se c'è una forte iniziativa legislativa
E noi qui come il più grande partito d'opposizione che siamo che resteremo ci assumiamo le nostre responsabilità e il nostro impegno di avviare e di sfidare gli altri un'iniziativa legislativa che può anche innescare una iniziativa di autoregolamentazione da parte dei soggetti siamo quindi qui per discutere senza toni propagandistico me vedete per sentire anche opinioni diverse che nascono anche da diverse culture d'impresa da diversi interessi per ascoltare altre alternative possibili fra queste alternative vi prego però non c'è la conservazione e non c'è il rinvio
Siamo di fronte in alcuni comparti in particolar modo la carta stampata a una crisi che è una grave crisi anche di posti di lavoro mentre noi siamo qui io so che per esempio c'è una
L'Amati la trattativa che riguarda due grandi concessionari la spilla specie in cui salteranno rischia di saltare duecentocinquanta posti di lavoro ed è l'inizio di una catena che può essere molto grave e molto tragica per tutto questo settore
La conservazione e rinvio non sono l'alternativa possibile
Così come io credo non è un'alternativa possibile il ripristino difformità di di di trasferimento i soldi dello Stato alle aziende littoriali nelle varie forme secondo l'inesauribile fantasia dei nostri ceti di governo se così avvenisse saremo tutti più poveri e meno liberi
Grazie dichiara dunque intanto informo che sono presenti a questo nostro incontro per l'ufficio del garante il dottor Bonifacio e per l'autorità antitrust il dottor Moglia
Poi Nuzzo consigliere di amministrazione della Sipra si scusa perché non potrà essere se presente per un'indisposizione e abbiamo ora ricevuto un messaggio di Pedullà presidente della RAI che di vorrei leggere
Precedenti impegni mi impediscono di essere presenti posti di lavori
Non vi è dubbio però che sia il numero che la qualità dei partecipanti e del tema in discussione fanno del vostro convegno importantissimo appuntamento del resto la questione pubblicitaria rappresenta uno degli snodi decisivi
Della riforma per il prossimo Parlamento che il che il prossimo Parlamento sarà chiamato a discutere il sistema di media bisogna infatti oggi più che mai di certezze e di risorse di regole di trasparenza
E la situazione di difficoltà in cui sul versante delle risorse versano le imprese editoriali nonché la RAI sta lì a dimostrare quanto urgente e vitale sia per il sistema risolvere tale problema
La Rai credo con coerenza e lungimiranza sta facendo la sua parte autonomamente Cal mirando il suo potenziale pubblicitario nel doppio senso di un aumento delle tariffe e della diminuzione dell'affollamento degli spot
Per liberare risorse in favore appunto della carta stampata
So che in questo campo molto c'è da fare molto al cuore da discutere e che anzi molto duro potrà essere il confronto
Da questo punto di vista tutto ciò che può contribuire a chiarire posizioni proposte è utile e necessario curi di buon lavoro
Ecco ora io vorrei dare la parole afferma la parola felice Ilioi direttore generale dell'UPA Associazione Utenti pubblicitari sì grazie se si può
E subito dopo a di Draghi presidente dell'ASSAP
Grazie nel
Mille ottocento e novanta circa nell'Inghilterra vittoriana
Una città a nord di Londra redenti
Dove c'era il famoso carcere
Mart Siva
In quelle celle Oscar Wilde
Che dolente per la situazione maltrattato
Da secondini e dipendenti
Un giorno rivolgendosi a uno di questi disse se questo è il modo in cui la regina tratta i propri prigionieri
Ebbene meriterebbe di non averne neanche uno
Beh parafrasando Oscar Wilde si potrebbe dire
Che se questo è il modo
In cui alcune persone trattano la pubblicità
Be meriterebbero di non averne affatto
E in effetti in questi giorni
Quando si sono accese le polemiche
Le contestazioni
Di fronte alla fenomeno pubblicitario
La nostra posizione è stata un po'ispirata a questo sentimento come possibile sbranarsi e polemizzare su una
Redistribuzione come è stato detto in alto loco da qualcuno delle parti in causa dalla redistribuzione della pubblicità quando la pubblicità non è
Un qualche cosa non è una risorsa che viene distribuita ma è una risorsa che viene faticosamente messi insieme stanziata dalle aziende come investimento per vendere di più per vendere meglio per portare avanti un difficile equilibrio di carattere commerciale
Le scuole non sono fatte
Né in Italia né altrove per terra uno stipendio e professori servano almeno si spera per dare un'istruzione
Ai giovani ai ragazzi
E la pubblicità non si fa
Non è fatta dalle aziende per dare un contributo alla Rizzoli alla Mondadori piuttosto che alla Rusconi o a Berlusconi
La pubblicità viene
Affidata ai mezzi che possono dare un risultato economico rilevante secondo una principio elementare e necessario oggi in un regime di concorrenza di stretta utilità marginale
Questi principi sacrosanti questi piedistalli dell'economia vengono completamente continuamente disattesi dimenticati e ignorati anche da politici
Ma spesso anche dagli stessi operatori del mondo dell'editoria e della pubblicità della stessa televisione delle associazioni di altri ambienti che certi principi dovrebbero ventennale presenti
Ecco perché noi abbiamo voluto intervenire in questa fase polemiche per far presente ancora una volta come
E il mercato che deve regolare
La distribuzione della pubblicità e quindi la destinazione vorrei dire meglio che distribuzione ai vari mezzi piuttosto che leggi decreti ministeriali accordi tra associazioni associazioni potrà partiti e partitini o tra fazioni fazioni del mondo politico od economico
Che poi si vogliono mettere in atto certi sistemi o certi provvedimenti forzosi e dirigisti ci sembra davvero fuori di ogni logica e fuori anche di ogni realtà in un paese come in nostro che nonostante tutto uno dei primi al mondo sotto l'aspetto economico e sotto l'aspetto della comunicazione e la televisione e anche della stampa
è uno di quelli più avanzati a livello internazionale
Abbastanza singolare oltretutto continuare a mettere sotto processo
Il fatto che la televisione cresca più dalla stampa come se fossimo destinati andare nel Duemila chissà perché che una televisione debole una stanza una stampa per forza forte
E chi si scandalizza perché la televisione fa passi avanti
A acquista uno spazio che prima non aveva
Come se questo non fosse
La direzione verso cui andare città all'estero si dice negli altri paesi la Germania la Francia
Inghilterra il Giappone gli Stati Uniti beh io vengo anche adesso dato un lungo conveniente nazionale di una settimana tenuto fuori Italia proprio del lupo di tutto il mondo e ho visto ancora una volta che la tendenza è proprio quella di arrivare al sistema italiano dove i limiti sono sempre minori dove i mezzi più forti
Che sono in grado di affermarsi sul mercato devono affermarsi
Senza condizionamenti e forse ospita che spesso anche negli altri Paesi non solo in Italia sono stati imposti ma ripeto la direzione il corso è proprio quello verso cui anche noi stiamo andando
Naturale fattale logico
Periodo di rafforzamento della televisione nei confronti di altri mezzi
L'importante è che tutto questo sì verifichi in un contesto serio e ben regolato siamo d'accordo e fatico molto delle premesse degli amici del PDS siamo d'accordo ma voglio dire
Che dobbiamo non solo spazzare il campo da certe
Da certe tendenze di carattere
Economico dirigistico che oggi stanno prendendo piede un po'troppo apertamente con supporti anche abbastanza singolari
Con scioperi addirittura
Ma dobbiamo anche tener presente che se demagogia si è fatta da una parte un po'se ne è fatto anche dall'altra
Mi riferisco alle invocazioni circa i destini della stampa come se questa dovesse essere in ogni caso salvata da una situazione catastrofica
In cui la stampa sarebbe caduta per colpa della televisione va innanzitutto la stampa non è in una situazione catastrofica guardiamo
Di
Niente gli investimenti pubblicitari sulla stampa
Certo non sono in crescita come quelli della televisione per motivi che sappiamo tutti ma sono sempre
E gli ottimi investimenti ci puoi quotidiani si vendono poco perché se ne venne uno solo per ogni tre famiglie di tutti gli scusate cioè i tre famiglie sirene un quotidiano uno per ogni tre famiglie in Italia
Mentre gli altri Paesi se ne vendono due per ogni tre famiglie in certi Paesi anche due virgola tre due virgola quattro due virgola cinque quotidiani per ogni tre famiglie in Italia appunto se ne prende uno beh non vedo perché
Attaccare la televisione che c'è anche in altri paesi e non vedo perché fare addirittura degli scioperi
Se i settimanali in Italia vanno bene ma proprio perché va bene ce ne sono quattro mila e il mercato li dovrebbe chissà perché mantenere tutti e quattro mila lautamente riccamente non solo ma con incrementi ogni anno del dodici o tredici per cento
Perché c'è uno degli operatori che al dodici o tredici per cento di incremento beh questo forse è un pretendere troppo dal mercato
E magari lo si pretendesse dal mercato
Ma lo si pretende da leggi da interventi invece della governo da interventi della ministero da interventi del garante o dell'altra autorità antitrust o di altri
Ma è abbastanza singolare che a certe situazioni di mercato si debbono forzosamente mettere
In atto degli antidoti del tutto forzosi che
Hanno talmente tanto di dirigistico che sarebbero stonati anche India Paesi a un regime politico molto e molto diverso dal nostro che del resto oggi tale regime non hanno più
Quindi noi crediamo sempre e continueremo a credere nello validità del mercato come regolatore di certi fenomeni senza interventi dall'alto
Anche se poi l'intervento dall'alto fatalmente cari signori fra qualche anno lo avremo e sarà quello del satellite mentre noi saremo qui a discutere se si dovrà avere l'Antitrust al venti per cento al venticinque per cento arriveranno tramite satellite direttamente
Sull'Italia con antenne non più paraboliche di grande portata e di alto prezzo ma di piccolo cabotaggio e di basso prezzo portata di tutte le tasche soprattutto quelle italiane
Avremmo dei televisori che riceveranno meglio delle antenne piccole economiche che riceveranno dal cielo programmi televisivi in italiano perfettamente con magnifici avvenimenti sportivi ma saranno programmi che verranno dall'estero
Da nazioni più intraprendenti che invece di ieri che di antitrust stanno dandosi da fare per conquistare i mercati internazionali al di fuori di ogni regola di antitrust
Magnifici programmi di tipo sportivo magnifici film compito trasmissioni con complessi musicali tra i più popolari del mondo arriveranno via etere dei magnifici
Programmi appunto che non potranno più lasciarci troppo discutere su certe cose di calibro relativo di cui fino ad oggi o almeno specialmente in questi ultimi tempi ci siamo un po'troppo superficialmente impegnati a discutere bene
Che cosa fare questa situazione voi direte lasciamo tutto così tanto il mercato regola tutto è quello che avrei detto io fino adesso ha infatti gli ho detto sicché il mercato regola tutto ma che certe regole pure
Devono essere adatti al mercato e dico anche che alcune regole ci sono già ci sono già molte regole per il mercato della pubblicità per il mercato della comunicazione per il mercato
Della televisione per quello dei giornali noi siamo l'opinione che si debba tutt'al più andare verso una deregulation piuttosto che verso una ulteriore regolamentazione a dire il vero e che comunque la regolamentazione di oggi sia pienamente adeguata si è rispettata
A far fronte a una situazione di cui un po'troppo parzialmente e interessata mentre si fa discutendo ma che di per se stessa non è poi così catastrofiche
L'unico aspetto su cui veramente sarebbe da lavorare perché è diverso da noi che in tutto il mondo è stato detto anche in questo convegno ha giustamente infatti Vincenzo vita molto insistito su questo e quello dell'affollamento
Quello dell'affollamento pubblicitario sulla televisione innanzitutto esporre il petto ancora una volta solo fenomeno italiano perché ormai neanche negli Stati Uniti esiste tanto affollamento televisivo
Va contro le aziende stesse perché non hanno un rendimento da un affollamento eccessivo va contro il pubblico che lo gradisce poco poi se i grandi giochi vengono fatti da pochi beh forse allora si dimentica anche il pubblico ma il pubblico pur conta in una nazione
Che vanta di essere di moka democratica dovrebbe pur contare anche il
Gradimento o meno del pubblico e rispetto anche del pubblico
L'affollamento pubblicitario un qualche cosa che non soggiace a regole economiche così semplici come succede in altro caso
O in altri casi in tutti gli altri casi del mercato
Gli sconti le regole selvagge di della
Del mercato o le non regole del mercato
Il gli omaggi il li sconti enormi i pacchetti di abbinamento eccetera perché avvengono soprattutto con la pubblicità televisiva poi per imitazione forse anche per
Una sorta di necessità anche da parte della stampa ma perché
Se non c'è un limite di affollamento cari signori poi dimostrano che oggi la televisione un limiti di affollamento pubblicitario non c'è che che medica la legge
Ma non c'è
Lo dimostrerò bene per l'affollamento televisivo pubblicitario non è come per gli altri beni in cui se io vendo quaranta autocarri posso fare un prezzo
Se mi rendo duecento posso fare un prezzo anche più basso un certo sconto ma non posso certo andare sotto una certa cifra perché è ovvio che ogni auto caro mi costa devo produrre devo consegnare e dovrà marciare avrà le stesse caratteristiche
Dei primi quaranta per cui va be
Non posso cimentarmi in acrobazie commerciali alla televisione con la pubblicità questa legge basilare dell'economia completamente stravolta perché gli spazi televisivi sono in mancanza di un limite
Completamente
I limiti sono illimitati sono completamente a disposizione di chi vende che non ha problemi di spazi oggi per cui può regalare può dare pacchetti estremamente convenienti sconti pazzeschi e improponibili in altre sedi
Può superare tutti gli altri concorrenti con forzature che mai si potrebbero pensare perché nulla costa lo spazio televisivo anzi se si considera che la pubblicità e la comunicazione con i quiz con le cose sponsorizzate con lei prossimamente eccetera che la pubblicità oggi occupa circa venti venticinque per cento del tempo di trasmissione televisiva se non ci fosse la pubblicità non solo le televisioni non avrebbe un introito
Va bene dovrebbero coprire con ulteriori spese di produzione di programmi o acquisto di film o altro quel venti venticinque per cento del tempo che oggi coprono con la pubblicità
Per cui in pratica loro possono avere una illimitata quali quantità di beni in maniera gratuita e
Senza
Vincoli di ogni genere voi direte come senza vincoli Gange ma non c'è la legge Mammì che stabilisce per le televisioni private il diciotto per cento che può diventare però il venti
E per la RAI il dodici per cento che però può diventare quattordici ma in ogni caso ci si ferma lì B è vero
Però pochi
Quando è stata fatta la legge e pochi anche dopo che la legge è stata fatto hanno notato che questa
Lista di indicatori di affollamento Massimo
Una lista che
Contiene
Al suo interno
La possibilità
Di fare quasi tutto quello che si può non solo c'è il diciotto venti per cento che già moltissimo di pubblicità ma da questo sono esclusi perché compresi in un'altra lista e quindi con altri massimi
Le sponsorizzazioni le promozioni i promosso sponsorizzati le scritte in scorrimento le scritte di sottofondo
Di pochi minuti quelle permanenti
Qualsiasi altra forma di pubblicità di sfondo di apparizione momentanea
Di qualsiasi genere tutte queste altre formule con quei tre con manifestazioni promozionali che durano anche dieci minuti un quarto d'ora
Poi si ferma perché devono trasmette la pubblicità e poi riprende ancora la trasmissione con altre promozioni sponsorizzate pagate
E tutto questo voi direte rientra l'affollamento non signori rientra nell'affollamento giornaliero o per la RAI settimanale che tutto un'altra scala
Poche parole oggi sia un po'mo'o meglio ci hanno dato una legge Mammì che è come se in un Regolamento edilizio di una città mettiamo Milano permettessero di costruire edifici con al massimo venti piani
E poi in un'altra parte all'articolo quindici invece che all'articolo otto dicessero best tutti gli stabili o li sui piani successivi sopra i primi venti non devono superare i diciotto piani
Ecco allora i piani sono venti più sedici e diciotto quindi sono trentotto
E quindi il limite non c'è più oggi se voi guardate come Stan veramente le cose tutta questa massa enorme di comunicazione che sono appunto le sponsorizzazioni le promozioni promo sponsorizzati e chi più ne ha più ne metta difficile fare
La tiritera di tutte queste forme che ancorché ora ci sono e che qui vengono trasmesse regolarmente in modo crescente dalla televisione rientra in un altro limite tre quello settimanale non rientro nel limite orario
Quindi oggi come affollamento la televisione è possibile fare qualsiasi cosa con giochi di prestigio di tutti i generi perché in pratica si
Fabbrico i primi venti piani poi nessun piano in più perché tanto c'è la costruzione degli altri diciotto che rientra in un altro articolo
E quindi abbiamo tutte costruzione a trentotto piani in una città dove si voleva evitare di andare sopra i denti che son già tanti quindi oggi si arriva a concentrazioni
Ho ingombro diciamo così commerciale e pubblicitario la televisione che quasi illimitato
E la abilitati e le televisioni più abili più più furbe e più e più competenti soprattutto del gruppo Fininvest e devo dire che è sempre più anticipatore più astuto degli altri qualche volta anche con una certa disinvoltura
Spesso anche eccessiva bene che cosa fa
Deve solo decidere
Sì
Inserire la sua pubblicità a livello commerciale per fare entrare primo venti per cento o se deve farla rientrare nel limite settimanale o nel limite orario giornalini timide giornaliero ma non orario
Che è costituito da un'altra scala nel gioco di prestigio tra queste cose tra questi indicatori massimi c'è
Si verifica una
Possibilità enorme di assorbimento noti pubblicità e quindi di risorse pubblicitarie
Ora e qui che bisogna insisterà in questo senso che bisogna
Modificare probabilmente la legge per far rientrare tutto come giustamente dice del resto la proposta del PDS far rientrare tutto nell'affollamento orario
Non ha senso di far rientrare tutto un affollamento giornaliero settimanale signori miei inutile che noi mettiamo dentro il trentacinque per cento o il ventiquattro per cento il ventotto per cento di pubblicità è una certa ora dipinti Time
E poi diciamo sì è vero si supera ce n'è molta e troppa eccetera però di notte dalle due alle tre di notte non c'è neanche pubblicità e quindi in media cioè il sedici per cento il quindici per cento il dieci per cento perché la media e tutela della notte con tutte le ore del giorno portano
A una tetto di pubblicità di affollamento pubblicitario che è del dieci dodici per cento
Ma queste sono statistiche che fanno rabbrividire perché
è ovvio che in quell'ora in cui io vedo la televisione dalle venti e trenta per esempio alle ventuno e trenta se io vedo il venticinque per cento in uscita il ventotto per cento di pubblicità
Quella è la pubblicità che c'è in quell'ora in cui la vedo nell'ora successiva andrà poco meglio magari peggio e non interessa proprio di fare la media con la notte ma la dimostrazione di tutto questo che tutte le televisioni da pochi mesi a questa parte l'avrete visto tutti trasmettono sia giorno che la notte così la media si abbassa il gioco è fatto
Ora come si può permettere un qualche cosa del genere
Come si può andare a dire che di di aziende dovrebbero investire diversamente lo risorse continui e che non stanno né in cielo né in terra quando questi qua se la fanno sotto il naso
Quando la legge Mammì non va tutta rifatta ma va solo modificata in questo senso tutto deve rientrare nel limite orario di affollamento questo sarebbe un grande calmieratore del mercato nel senso che la pubblicità diventerebbe più cara perché si è limitata diventa più cara per definizione gli altri giornali le altre televisioni giornali la stessa RAI venderebbero loro spazio apprezzi maggiore
Gli utenti di pubblicità sarebbe il più avvantaggiati perché tra trasmettere vero annunci che verrebbero visti ricordarti che porterebbero l'acquisto dei beni invece che annunci che si ammassano con tanti altri che pur bisogna fare per necessità di cose
Ma è veramente assurdo bene tutto questo porterebbe a un qualche cosa di molto più razionale e di molto
Lo logico nei confronti di un sistema non mi trattengo su altri argomenti perché credo di aver superato il limite dico soltanto a proposito del tetto della RAI
Noi riteniamo che il tetto pubblicitario della RAI palo da esso del tetto pubblicitario non più tetto di affollamento il tetto pubblicitario RAI
Sia di per principio sbagliato e vada eliminato però nella sua illogicità o comunque nella sua
Nel suo paradossale
E il senso
Che possiamo
Già
Cominciare a definire come un qualche cosa che va contro un alloggio ogni logica anch'esso come vanno contro la logica tutte le forzature del mercato ben in questa illogicità c'è un'attenuante molto forte e cioè
Se la RAI
Non avesse un tetto alla pubblicità premente perderebbe anche il diritto al canone prima cosa ma seconda cosa non introiterebbe molto di più dalla pubblicità premette invece che mille duecento miliardi avrebbe come introito
Mille quattrocento mille quattrocentocinquanta miliardi a meno che
La RAI non si cambiasse completamente non diventasse una televisione privata con tutti i fasti e nefasti della pubblicità la televisione privata
E di tutte e di tutte le altre conseguenze che abbiamo visto e che continuiamo a vedere che non raccomanderei proprio per dare quindi
Benissimo che la RAI abbia anche questo tetto di
Introito pubblicitario anche se Cozza ripeto contro ogni logica e contro ogni principio sano ma almeno mantiene il cane e mantiene la
Pubblicità entro certi termini anche per la RAI l'affollamento può essere eccessivo così come oggi
In certi momenti della giornata va sicuramente ridotto e attraverso l'affollamento che si elevano fenomeno perché quelle sono modalità di un certo sistema che vanno stabilite collegio con Regolamento
Non si stabilisce non si limita non si punisce non si forse un mercato lo si deve regolare e e questo lo si può fare soprattutto attraverso l'affollamento grazie
Grazie felice Bioy purtroppo io devo vero sempre l'ingrato compito alla presidenza di richiamare un po'alla sinteticità degli interventi perché abbiamo ancora molte persone naturalmente che vorremmo far parlare i procederemo anche un ritmo abbastanza sostenuto
Sora la parola Giancarlo rifiuti Beraki Presidente della Zappa
E Foglia Bassanini
Che anche lui si deve lasciare una certa ore quindici ha chiesto di poter
Intervenire prima
Ringrazio chi venne fatto parlare adesso perché mi scuso se poi vedo però lasciare che che
Dovrò andare a occuparmi un po'di fare questa cosa di cui tutti parlano delegazione per avermi invitato perché
Una delle cose che mi preoccupano in questi anni che di pubblicità parlano tutti meno quelli che la fanno
Sa perché
E
è un argomento su quale si dibatte troppo
Ci dibatte ma lei
E sul quale si sono commessi già errori gravi
E si rischia di commetterne ancora
Quando Vincenzo vita prima parlava di quaternario si profila teneramente
L'immagine di un abitante di quell'epoca
Dove pensate un pronto Sauro molto grande
Sembrava non avere un grande fattore di sopravvivenza una testa molto piccola è una coda enorme
Ecco qui uno dei grossi problemi e che prendiamo i problemi per la coda
Qui non si sono mai risolti
I nodi se ci sono la testa
E si cerca di andarli a prendere perbacco
Che si possono risolvere il problema
Dei sistemi e l'editoria televisiva di settantanove
Andando a regolamentare la raccolta pubblicitaria
E un concetto che non è solo
Paleolitico mai anche assolutamente ingestibile
In famigerato tetto RAI che fu posto per proteggere la stampa si risolse in un danno gravissimo per la stampa qualcuno se lo ricorda
A proposito di scioperi dei giornalisti ricordo che quando cade il monopolio ci fu uno sciopero dei giornalisti Radiocorriere
Che si chiesero perché era improvvisamente caduta la raccolta pubblicitaria del Radiocorriere poverini non lo sapevano
Non sapevano
Io spero come stavano le cose
Noi spiega penso di non doverlo spiegare
La verità e che ogni volta che si cerca di comprimere i di coda
Questo problema
Si ottengono gli effetti più perversi o che la pubblicità non si fa
O che passa per Rivoli incontrarla
Temiamo purtroppo parecchi presente
Quindi se vogliamo che ci sia un sistema equilibrato e ci sia un sistema concorrenziale credo che lo vogliamo tutti
Non è cercando di regolamentare raccolta pubblicitaria che si risolve il problema perché ogni volta che sento parlare di torta
Ho paura che non si è capita come cose non esiste una torta
Parte il fatto che torta suona ma
Ritorte ce ne son fin troppi non esiste una torta che qualcuno non esiste un un un fiume l'afflusso
Stabile o controllato da chissà chi
A cui si possono mettere argini per ritirarlo di qua o di là
Esistono investimenti fatti dall'impresa disperata estinte da agenzie competenti
Che devono andare laddove serve che vadano c'erano se no la fonte si esaurisce la torta si rimpicciolisce la fetta potrà allargarsi ma sarà diminuito il diamo questo potremo dimenticarci
E temo che ci sia il rischio in Ormito di regolamentazioni complesse
Di sì di più temi presi per la coda non entro deliberatamente nei dettagli perché se no superiore ai limiti di tempo
Del disco su queste che stiamo facendo Varetti schieri sui principi
Per quanto riguarda la situazione della sta
Abbiamo fatto un convegno apposta lascia lo ha fatto per parlare della Standa particolare aspetto quotidiani
Io non credo
I fatti non ci indicano un futuro
In cui la stampa sia eliminata distrutta oppressa
Dalla presenza della televisione
La stampa una sua identità originale un mezzo che ci sarà sempre almeno ne siamo tutti convinti ma deve consolidarsi nel suo ruolo con gli sta facendo per questo perché nessuno parla della rottura delle barriere distributive
Che subisce oggi una star
Vero è
Che un limite all'affollamento va a posto
E su questo credo che siamo tutti d'accordo ricordiamoci che prima ancora di ci fossero i leggii c'erano già intese sull'affollamento
Che né norme di affollamento stabilite regge non mi sono superiori a quelle che erano state precedentemente concordate
Però attenzione ed io mi fa piacere che l'abbia detto anche dottor Bioy che ci sono troppe forme che sfuggono
Ci sono troppi travestimenti ci sono troppe forme di pubblicità di
Di comunicazione commerciale che non sono classificate pubblicità
E quindi in base al sacro principio italico che dovremmo cercare di non applicare troppo che fatta la legge trovato l'inganno
Io credo che si debba fare in modo che si per lei tutto che si faccia più seriamente separazione fra
Pubblicità che contenuto editoriale
E qui anche la stampa in certi settori del primo derby fermento
Ha le sue colpe
E secondo che quando si parla di
Pubblicità la si definisca e come tale che non ci siano troppe cose più avvenuto caso in anche di denaro pubblico che non si sapeva dove è entrato da che parte si è uscito
Quindi credo che si debba fare chiarezza su che cosa l'investimento pubblicitario che cosa non lo è su che cosa è nei programmi televisivi o anche nella stampa pubblicità e che cosa non lo è il tema di questa è la prima Corticella a chiarire questo mercato
E che poi va anche per quanto riguarda la stampa e non credo che questo possa essere una legge una norma perché dovrà essere un impegno
Si capisca meglio il ruolo della stampa perché la massificazione
La percezione strangolate con mezzi pubblicitari sull'immenso indiscriminata
Chi si compra secondo sconto vuol dire avere perso di vista qualsiasi concetto di qualità
Mi stupisco non se ne parli mai
Non è vero che Medicine intercambiabili
E ci siamo in un sistema di mezzi intercambiabili
E perché dinosauro poca testa
Perché si va di coda
A comprare e a vendere senza un criterio ci sono casi ben chiari di potrei citare di grandi successi commerciali ottenuti usando la stampa come mezzo tra ente perché
Perché quel prodotto che la campagna preconcetto avrei bisogno devastante non della televisione
E viceversa
Il discorso per la qualità è un discorso che significa
Andare a valutare i mezzi per il loro reale valore
E non indiscriminatamente comprare tutto quello che c'è o vendere tutto quello che c'è un succo solo tutti uguali sembra ovvio non se ne parla rimane
L'abbiamo detto con grande chiarezza il nostro convegno sui quotidiani
Quindi direi che le norme devono e finisco dicendo una cosa che dico del cittadino
Questo Paese afflitto da una quantità ingestibile di norme
Provate aprendo la barchetta aveva andare in giro in Italia mi viene la pelle d'oca
Ci sono più regole di quanto ci si annacqua tra un po'saremo tutti bandiera francese di questo passo non per evadere le tasse ma per non dover avere dodici mila il modulo da compilare oggetti a bordo di cui nessuno sa cosa farsene
Questo Paese ha bisogno di norme semplici e chiare
E che si facciano rispettare siamo pieni di norme talmente complesso che nessuno del tre proviamo ad applicare questo semplici suo criterio perché settore dei mezzi e forse avremo qualcosa di buono grazie
Ringraziamo presidente dell'ASSAP fragili
Che diceva che ci sono tante norme forse è vero ma ne manca uno ha però ecco per la qui
Valutiamo in questo convegno
Diamo la parola
A Franco Bassanini che
Ministro ombra ministro del governo ombra
Di varie attività tra le quali anche all'informazione
Ma ombre
Io vorrei proporvi una riflessione
Più generale e due osservazione una riflessione queste che
Ci rendiamo tutti conto del
Dimensione urgenza dei problemi che oggi sono sul tappeto
Nella vita italiana nella criminalità risanamento finanziario alla deindustrializzazione e così via
Però
Ciononostante preoccupa abbastanza chi almeno io credo debba preoccupare abbastanza il fatto che in questa campagna elettorale
La questione dell'informazione
Largamente ignorata
Come se
D'aver approvato la legge Mammì abbia risolto il problema
A questo riguardo io vorrei dire che proprio perché le riforme istituzionali hanno una rilevanza notevole nei programmi delle forze politiche ebbe la questione del a difesa il sostegno del pluralismo dell'informazione della libertà e del pluralismo dell'informazione del sistema delle comunicazioni non può essere ignorata
Perché il rischio e qualunque sia poi i progetto di riforma istituzionale che si vuole proporre
Il rischio è che poi manchi il presupposto
Per una
Rinnovamento e rinvigorimento Dei meccanismi democratici voglio dire noi non siamo sostenitori come noto come PDS di una riforma in senso presidenziale
Però ci sono sullo scenario italiano molti partiti che difendono il sistema presidenziale
Tutti sappiamo che è una delle condizioni così loro c'era presente no di un modello presidenziale per esempio come quello americano e avere un sistema dell'informazione molto libero molto pluralistico
E molto capace di critica nei confronti del potere considerato dal studiosi americani come un necessario check and balance Rispetto al potere presidenziale necessaria
Check and balance rispetto al potere presidenziale
Quindi proprio perché si pone tanto l'accento giustamente sulla necessità di nuovo regole di riformisti istituzionale dovrebbe altrettanto porre come una delle questioni centrali di questo dibattito elettorale la campagna e trovare un'occasione di confronto proprio tra i programmi e le opzioni politiche la questione dell'informazione stupisce che questo non avvenga naturalmente
Consentitemi di dirlo credo che questa questo questo convegno sia un'eccezione che almeno per queste voci sicuramente molto molto positivo
Una prima osservazione
Beh io sono pronto a discutere
Come qui è già stato fatto dai primi interventi sulla opportunità di certe forme di regolamento del mercato di regolazione del mercato
Può darsi che alcune siano migliori di altri
E però in particolare in questo settore ma in generale il mercato fare gol
Sappiamo benissimo che un mercato non regolato significa la fine della libertà di concorrenza e la fine del mercato
Allora chi dice badate bene non è opportuno mettere tetti limiti
Ci deve dire allora ci deve dire quali altre forme di regolazione del mercato per garantire il pluralismo e la libertà di concorrenza ci propone
Noi abbiamo ritenuto le soluzioni della legge Mammì
Insufficienti
A garantire un reale pluralismo e ad evitare un duopolio
Tra l'altro in perfetto messo un duopolio tra
Fininvest e RAI
Avremmo voluto e abbiamo proposto norme più incisive le riproponiamo come emerso dalle relazioni di dita e di De Chiara
Attraverso una come dire una un un certo hardcore di misure di regolazione del mercato
In altri Paesi ce ne sono di anche più incisive in altri Paesi occidentali in altri Paesi basate sulla libertà di mercato ce ne sono di anche più incisivo può essere che qualcuna di queste posso incontrare delle critiche canora però bisogna bisogna essere molto più incisivi su altri terreni
Non si può contemporaneamente accettare
Una grande lassismo
Nella concentrazione
Dei mezzi di comunicazione
Del numero di reti che un singolo soggetto può controllare
E insieme
Sostenere una linea lassista anche sul terreno della raccolta delle risorse questa è la contraddizione che io vedo in alcune posizioni in alcuni intervento
A maggior ragione non si può accettare che una legge già insufficiente come penso sia ormai facile dimostrare sul terreno della
Garanzia del pluralismo e della libertà di concorrenza sia interpretata in modo inaccettabile mente l'assist fino a violare le stesse norme di legge la questione delle tele più a questa caratteristica evidenti
Io non vorrei che essi dovesse ripetere per le tele più l'esperienza che alcuni di noi hanno vissuto in prima persona
Della proprietà della Rizzoli Corriere della Sera
Perché credo che pochi in Italia dubito inno che la Rizzoli Corriere della Sera appartiene al gruppo FIAT
Ma
Il tribunale di Milano applicando una legge non abbiamo dubbi che questa legge sia stata applicata correttamente o almeno in buona fede da parte del Tribunale di Milano ha ritenuto che la Rizzoli Corriere della Sera non appartenga al gruppo FIAT in modo da non conteggiati ai fini dell'applicazione non vorrei che per le tele più accadesse qualcosa di questo genere devo dire
Che gli affetti sarebbero anche più rilevanti
Permette di dire forse molto più rilevanti in questo caso per le dimensioni della quota di mercato che verrebbe in questo modo in questo modo controllato
Seconda osservazione
La questione è già stata sollevata
In questo panorama
In cui l'esistenza di due colossi
Già mette in discussione il pluralismo la questione sollevata nelle relazioni
Del emittenti locali
è una questione assolutamente fondamentale
Perché la salvaguardia delle emittenti locali rappresenta un strumento fondamentale per mantenere quel tanto di pluralismo che oggi è possibile non è localismo non è spontaneismo
Voglio dire se è impossibile a vere
Una foresta dominata perché dominato da due Sequoia almeno abbiamo due Sequoia è una rigorosa vegetazione di cespugli
Ogni riferimento a De Rita finalmente è puramente casuale ecco signoria
E e qui siamo di fronte a molto più che il rischio di una violazione di legge qui siamo di fronte già a un tentativo evidente di violazione della legge perché l'articolo quaranta del regolamento
Che dello schema di Regolamento che il ministero delle Poste e ha sottoposto alla corte dei conti
E che se ci fosse il visto della Corte dei Conti entrerebbe in vigore
è una norma che già contrasta con le disposizioni di legge poste a tutela innanzitutto del pluralismo del emittenti locali nei confronti dei soggetti più forti o dei grandi gruppi
Nel momento in cui l'articolo quaranta mette come primo criterio declassando tutti gli altri
Quello della disponibilità degli impianti e della capacità di copertura del territorio non soltanto si premi hanno il più forti anzi più spregiudicati quelli che hanno fatto in questi ultimi anni le operazioni più spregiudicate di compravendita di impianti e di frequente
Ma si rovescia quello che ai i criteri espressamente stabilita dalla legge
Che indichi non indica la copertura nei criteri di rilascio delle concessioni previsti dalla legge lo indica solo all'articolo trentaquattro come norma che interviene a parità di altre condizioni e quindi come criterio residuale come ultimo criterio
Privilegiando una serie di criteri sostanziali
Una serie di criteri sostanziali potenzialità economica qualità della programmazione Progetti radioelettrici autoproduzione presenza sul mercato ore di trasmissione effettuata
Qualità dei programmi personale dipendente con particolare riguardo a quale contratto giornalistico ci sono i criteri che la legge impone
E che l'autorità amministrativa deve rispettati
Questi sono i criteri fissati dalla
Ora qui io penso che la rivendicazione del rispetto della legge sia fondamentale
Finisco sottolineando che su queste norme transitorie della legge Mammì come i compagni che stanno dietro questo dramma credo tutti qui che sono un po'addetti ai lavori sanno c'è stato come dire un dibattito è un'elaborazione particolarmente
Come dire travagliata
Perché tutti sappiamo che la regolamentazione sistema televisivo purtroppo in Italia è arrivato in ritardo si è inserita su una situazione già
In gran parte
Precostituita e quindi era assolutamente fondamentale il la disciplina delle norme che riguardavano l'esistente il modo di passare da una situazione di fatto ad una società ad una situazione regolata dalla legge
Beh questo è il terreno sul quale
Noi penso possiamo a buon diritto rinfacciare all'autorità amministrativa cioè al ministero di avere in maniera plateale trascurato di garantire l'applicazione veramente
Compravendita delle frequenze lo scorporo di frequenze per costituire nuovi nuovi nuovi soggette fino al punto di privilegiare
Queste operazioni spregiudicate in violazione dell'articolo trentadue della legge
Questo io credo debba essere denunciato con molta forza e con molta preoccupazione
Voglio dire prima ancora di pensare cosa giusta alla nuova regolamentazione che speriamo possa essere approvata nella nuova legislatura si tratta oggi di garantire prima di tutto il rispetto di quelle esistenti
Allora ha ora la parola Eduardo Giliberti direttore pubblicitario RCS
Dopo
Cessione Tina Fey rendervi allora prego prego
Sebastiano Sortino direttore generale della FIEG terzo
Dal colpo dai quali sono bassi abbiamo sospettato
Allora mi pare che in questo dibattito ci siano due
Polli della discussione uno è la legge esistente la sua applicazione un altro la legge avvenire
Io vorrei partire ovviamente debbo partire dalla legge esistente è quella che abbiamo dobbiamo fare i conti con quello che abbiamo
è per
Partire dalla legge che abbiamo dobbiamo leggere questa legge
Nell'unico modo possibile
Cioè la legge si inquadra la legge viene dopo alcune sentenze la Corte costituzionale che avevano dettato i principi ai quali deve ispirarsi una legge doveva ispirarsi una legge in questa materia
E ha fissato alcuni principi
La legge fino a prova contraria si presume
Costituzionalmente legittima
Se non lo è sarò Sarlo sarà dichiarata dopo
In questo momento la legge non è stato dimostrato che sia incostituzionale quindi e costituzionale
Vediamo quali sono i principi che ha dettato la Corte costituzionale
Il pluralismo dell'informazione leggo la sentenza numero ottocentoventisei del mille novecentottantotto
Il pluralismo dell'informazione radiotelevisiva significa innanzitutto possibilità di ingresso nell'ambito dell'emittenza pubblica di quella privata
Di quante più voci consentono i mezzi tecnici con la concreta possibilità nell'emittenza privata
Che i soggetti portatori di opinioni diverse possono esprimersi senza il pericolo di essere emarginati a causa dei processi di concentrazione delle risorse tecniche ed economiche il pluralismo si manifesta nella concreta possibilità di scelta per tutti i cittadini tra una molteplicità di fonti informative scelte che non sarebbe effettivamente il pubblico al quale si rivolgono i mezzi di comunicazione audiovisiva non fosse in condizione di disporre tanto nel quale del settore pubblico in quello privato di programmi che garantiscono le pressione dipendenze aventi
Se caratteri eterogenee
Altro punto sempre della stessa sentenza l'evoluzione della situazione di fatto ha dimostrato ampiamente che il rischio della formazione di un politico di un oligopolio paventato dalla corte si è trasformato in realtà quindi la Corte costituzionale dice c'è oligopolio lo dicevo nell'ottantotto non avrebbe motivo di non dirlo oggi visto che
La situazione è la stessa
Dice la Corte costituzionale la limitazione dei tempi dedicata alla pubblicità televisiva e necessaria
Per evitare
Che la carta stampata sia emarginati
La necessità di porre limiti in questa materia leggo sempre testualmente la la sentenza si manifesta anche in Italia dove il volume della pubblicità televisiva ha raggiunto livelli particolarmente elevati
Tale necessità si ricollega e qui la corte questione si cita perché lo lo dice indefessamente dal mille novecentosettantaquattro
Si ricollega al fine che attraverso un'adeguata limitazione della pubblicità si eviti il pericolo che la RAI Televisione Ina ridendo una tradizionale fonte di finanziamento la libera stampa arredi grave pregiudizio
Ad una libertà che la Costituzione fa oggetto di energica tutela cioè quella della carta stampata
Questa esigenza aggiunge vale a maggior ragione oggi perché le risorse finanziare che attraverso la pubblicità affluiscono settore della stampa sono inferiori a quelle che sostengono il settore televisivo nel suo complesso
Da qui
La necessità di garantire il massimo di quali master nomi son disfare attraverso una probità di voci concorrenti il diritto del cittadino all'informazione e al giunge il pluralismo in sede nazionale non potrebbe in ogni caso considerarsi realizzato dal concorso tra un polo pubblico ed un polo privato
Che sia rappresentato da un soggetto unico o che comunque detenga una posizione dominante nel settore privato
Per la corte costituzionale quindi una legge che garantisca ad un soggetto unico o comunque dominante nel settore privato non è una legge costituzionale
E poi
Da questo discende che bisogna disciplinare i collegamenti fra il settore pubblici tra l'impresa operante nei vari settori dell'informazione incluse quelle pubblicità
Quindi questo è il quadro interpretativo della legge che abbiamo noi abbiamo una legge che la legge Mammì che può essere una di queste due cose coerente con questi principi e quindi legittima incoerente con questi principi e quindi illegittima fino a prova contraria alla legge e legittima quindi è coerente con questi principi
Se coerente con questi principi la sua applicazione deve essere tale da consentire il rispetto di questi principi
Sembra paradossale ma
Il discorso che si fa in relazione all'altra legge che quella venuta immediatamente dopo che quella della tutela della concorrenza del mercato
Sembra paradossale dicevo ma l'applicazione di quella seconda legge e la condizione della validità della prima
Se non si applica la seconda legge e quindi se non si stabiliscono all'interno della prima limiti più bassi di quelli massimi fissati la prima legge se la prima legge imponesse di a di essere applicate nei suoi limiti massimi sarebbe per quello che ho detto incostituzionale
Invece e costituzionale nella misura in cui e applicabile in modo da fa da salvaguardare quei principi che la Corte costituzionale aveva fissato a priori come principi di legittimità costituzionale
Quindi
Ritengo che dobbiamo operare che bisogna operare in questa logica nella logica dell'applicazione della legge Mammì
Integrata con la legge
Relativa alla libertà della concorrenza e del mercato e da dall'integrazione di queste leggi arrivare ad un meccanismo che sia che rispetti quei principi di pluralismo che la Corte costituzionale ha ribadito estere indispensabili per la costituzionalità della legge è possibile questo io ritengo di sì
Io ritengo che sia possibile applicare la legge in modo che sia
Che sia rispettato il principio stabilito dalla Corte costituzionale
Che non vedo più migliori
E mentre
è andato via ecco è anni che spero che in qualunque pubblico dibattito li ho indicarci deponga la sua verità e poi ascolti le opinioni degli altri
E danni che lo sento deporre la sua verità e poi andarsene evidentemente ma e il problema è che credo che attraverso questo sistema non riesce mai a sentire la verità degli altri quindi si conferma nella sua
Il discorso del dirigismo applicato alla
Alla alla situazione
Delle mercato pubblicitario del mercato dei media in generale
è un discorso che non sta in piedi
Le leggi anti terrestri le leggi anti monopolistiche sono dappertutto nel mondo lo sono sempre state
Un'espressione di liberalismo e non di dirigismo le leggi contro il controllo del mercato da parte i soldi pochi soggetti si fanno per difendere il mercato e nei paesi dirigisti sci
Che non ci si preoccupa di questa di questa esigenze esattamente il contrario
Cioè quindi nessuna manageriale qui tutti almeno noi vogliamo mercato e sicuramente lo vuole anche la televisione commerciale ma vogliamo che ci sia mercato ecco l'unico problema è che se questo sistema non viene in un qualche modo regolamentato il mercato non c'è e quella la cosa che mi ha sempre la domanda che avrei sempre voluto fare all'io e che non mi è stato mai possibile di fare perché non c'è mai
E come mai i gli utenti non si rendano conto dell'esigenza che e il loro interesse aderire il maggior numero di mezzi possibili
E e evidente che interesse del produttore di un bene a vere il maggior numero di di clienti possibili perché se tu hai un solo cliente finisci per essere dipendente dal solo cliente che è l'unico che compra il tuo bene
E il dramma dei paesi che producono un solo bene eccolo esportano verso un solo Paese sono in realtà consegnati a alla alla politica di quel Paese
Dipendono da quel Paese
Un il le i gli utenti di pubblicità hanno bisogno di mezzi più mezzi hanno e più hanno la possibilità di fare il loro mestiere che è quello di utilizzare i mezzi per vendere le merci che producono
Il l'esigenza di una
Sistema che garantisca la pluralità dei mezzi e quindi oltre che ovviamente un'esigenza dei mezzi un esigenze dell'utilizzatore degli utilizzatori dei mezzi mi deve un'esigenza innanzitutto degli utenti
Ecco questa esigenza sembra invece non essere posta nella prima sede delle priorità
Quindi nessun intervento dirigistico e poi qui rientro e sono d'accordo con lui oggi
Il sistema fondamentale l'architrave de di un sistema che
Se fossi le esigenze dei mezzi degli utenti
E dell'ICI dei cittadini e quello della regolamentazione dell'affollamento pubblicitario ritengo che quello sia effettivamente l'architrave purtroppo questa regolamentazione non è avvenuta
Lo stesso di oggi e sono perfettamente d'accordo con lui
Ci ha detto con una qualche contraddizione rispetto alla in alla esclusione della liceità di ogni limite c'è ha peraltro detto che il limite dell'affollamento poi ci vuole e quindi evidentemente ci sono limiti e limiti ma comunque trascuriamo questa contraddizione veniamo al e veniamo al fatto effettivamente
La
L'affollamento pubblicitario la regolamentazione dell'affollamento e la lo strumento che consentirebbe di sposare tutte le esigenze
Evidentemente questo affollamento così come oggi è regolato e un non è è un limite addirittura si si dice non riusciamo a coprirlo l'affollamento che oggi è permesso perché è talmente alto che non si riesce nemmeno a coprirlo
Qualcuno in realtà i limiti più bassi non è vero che non si riescono a coprire malissimo forno bellamente e anche questo è un problema di parlo della RAI ovviamente
E anche questo è un problema dei limiti e scusate se i limiti si pongono bisogna anche studiare gli strumenti perché vengono rispettati e e assurdo porre dei limiti e non perfezionare gli strumenti se no diventano le famose grida manzoniane
Quindi affollamento più basso sicuramente ha ragione l'io in questo affollamento comprensivo delle sponsorizzazioni
Questo delle sponsorizzazioni e chiaramente uno scandalo è uno scandalo soprattutto per la RAI non si può consentire ad una televisione
Pubblica
Che in un qualche modo è un pezzo di Stato
Che
Consente ai suoi stickers ai suoi attori ai suoi protagonisti
Di fare la pubblicità
Senza quella resistenza naturale che sia verso la pubblicità dichiarato
Ma come abbiamo fatto nel contratto collettivo nazionale di lavoro coi giornalisti abbiamo messo una norma con la quale non si può chiedere al giornalista di intervenire
Attraverso interventi che sembrano giornalisti dice che in realtà sono sono pubblicitari e poi la RAI cioè la concessionaria di un servizio pubblico fa questo pubblicamente fa questo fa questo apertamente
Ma io nelle il problema della sponsorizzazione è sicuramente un problema che vale per tutti i mezzi ma viva dio ma prima che per tutti i mezzi vale per la concessionaria di un pubblico servizio
Quando il le Lou il lo spettatore guarda un programma RAI ha
La garanzia che quel programma viene dalla concessionaria di un pubblico servizio
E quando un autorevole presentatore televisivo mi spiega che
Dash aiuta i bambini Negri ad essere più nutritivo ad essere più colpi
Al nell'interno di una all'interno di una trasmissione dove ci sono balletti e canzoni
E evidentemente a questo mondo non si capisce più che quella è la réclame di un frustino e quella sembra a tutti effettivamente un invito ad essere buoni
Sì e buoni utilizzando Dash
Ma ecco questo a me pare paradossale cioè che si si debba discutere per l'applicazione di questi principi che sono che sono banali che sono elementari
Ecco qui che il discorso della RAI diventa un discorso strategico
E strategico per vari motivi primo perché un adempimento dovuto la legge
Se prevede che se non si fa niente dal primo gennaio del mille novecentonovantatré non c'è più né canone né tetto pubblicitario
Il che significa praticamente che non c'è più la RAI perché se la RAI non ha né tetto no scusi lieve onorevole Bernardini fa ne fa così ma dico mi pare che lì c'è scritto che il tetto viene fissato che prima del della fine del novantadue bisogna bisogna fare qualche cosa dopodiché non dice cosa succede se non si fa devo supporre che non ci sia più niente
Se non c'è più niente spiegatemi che cos'è che che significa la Rai che cosa significa la concessionaria di un pubblico servizio se la RAI dovrà a vere le sue risorse esclusivamente dalla pubblicità
Sarà una una privata una grossa privata una una una potente privata ma sarà una privata il cosiddetto sistema il problema annoso del sistema misto sarà stato così
Tranquillamente risolto basta non fare una legge perché in Italia non ci sarà più nessun sistema misto ci sarà il sistema commerciale puro forse daremo l'unico paese al mondo con un un sistema televisivo esclusivamente privato perché così sarà
La legge evidentemente non fidandosi troppo delle soluzioni che aveva dato ha previsto che questo sistema è a termine e si è rimessa ad una iniziativa del Garante che dovrà pur suggerire qualche cosa e al Parlamento che la dovrà discutere e quindi noi siamo questa questa esigenza è strategica perché dovuta non non non sono cose avvenire sono cose che devono esser fatte
Cosa si deve fare la proposta che qui ci è stata presentata ci trova in gran parte consenzienti
Ridurre l'affollamento pubblicitario della RAI e strategico perché e solo riducendo l'affollamento pubblicitario della RAI che si può immaginare
Di poter incidere sull'affollamento pubblicitario delle commerciale perché hanno ragione le commerciali quando dicono ma cosa venite a chiedere a noi che viviamo solo di questo quando alla RAI non si fa non non sa di impone nessun limite ulteriore
Visitare jeune c'è praticamente la RAI e le commerciali finiscono per essere oggettivamente sostenitori uno dell'altro
Entrambe si sostengono
Come nel processo verbale
Qui ognuno dei due accusa l'altro di essere l'assassino e purtroppo qui chi sta morendo e come il processo per Bari Néstor non non uno dei due collegi ma un terzo che qui non sto a dire chi è perché sono nel porto male da me stesso
Quindi il le problema e sicuramente strategico quello di intervenire sull'affollamento pubblicitario RAI perché l'intervento sull'affollamento pubblicitario RAI alla possibilità di dare forza e autorevolezza per incidere sull'affollamento pubblicitario generale
Bisogna intervenire sulle sponsorizzazioni e bisogna cominciare dalla Rai non solo perché la legge
Intanto ci obbliga a parlare di RAI
Ma perché solo partendo dalla RAI che poi intervenire poi sul sistema perché e sulla RAI che la cosa è ancora più scandaloso perché la concessionaria di un servizio pubblico non deve poter fare sponsorizzazioni nella misura in cui oggi la fa
Quello che ci separa e il problema della mancanza nella vostra proposta
Di un tetto complessivo al
Sì voi voi rapportate il tetto complessivo al mercato ponendolo come tetto generale io personalmente non sono molto convinto che valga la pena di dire che un soggetto non debba venire una percentuale complessiva di questo sotto mercato
Per questo c'è una legge che ripeto e la legge sulla concorrente sul mercato bisogni in applicazione di quella legge e vedere se si hanno posizioni dominanti
Le posizioni dominanti tali come dice la legge da
Restringere in modo notevole e non transitorio la possibilità di concorrenza su quel mercato
La legge già ce l'abbiamo che pone de dei limiti dei parametri di mobili elastici fissare cifre e sempre pericoloso noi
Sì siamo in un settore che evolve
Per la Rai il titolo per fissare un tetto alle sue entrate pubblicitarie non deriva dalla necessità di non monopolizzare il mercato deriva dalla logica
Che vuole che è un mezzo pubblico che abbia
Che mantenga una quota notevole delle proprie entrate affidate a d'un mezzo
Di prelievo fiscale o parafiscali non mi interessa qui entrare in questa discussione non popoli contemporaneamente comportarsi come una qualunque società commerciale che abbia solo quell'entrata
Questo e il problema quindi della Erodoto anche qui siamo nell'applicazione della legge non siamo nel cambiamento della legge il principio che l'entrata pubblicitaria della RAI deve avere carattere accessorio c'è scritto in questa legge
E quindi basta applicare ora vivaddio non c'è bisogno di fare grandi discorsi per capire che il quaranta per cento di un'entrata non è accessorio
E dico dico facciamo pigliamo pigliamo lo Zingarelli umiliando il devoto e vediamo se è possibile immaginare che è un'entrata che rappresenta il quaranta per cento si accessorie bignamino sibilanti personali e vediamo se possiamo immaginare che il quaranta per cento non sensata noi lo consideriamo accessori è evidente che bisogna
Riportare questa entrata nei limiti dell'accessorietà
Beh rispetto se io Biglio mille nel no scusi io non ho capito perché trentatré mille duecento miliardi mi pare che siano le entrate pubblicitarie il Canone quante mi dica lei
E mille otto allora dico mille due rispetto al mille otto non sono
A allora bisogna vedere altre cose però dico l'accesso Rita le del cane dell'entrata pubblicitaria rispetto al canone mi pare che sia mille due rispetto al mille otto mi pare che lo sta dicendo lei stesso no
E io quaranta avevo detto mi pare no
Il problema è che quando si è fatto si è disegnato questo cosiddetto sistema misto
Questo sistema misto lo si è disegnato nella illusione che tutto sommato ci fosse posto per tutti
E che quindi si potesse fare entrare un nuovo soggetto nel sistema senza cambiare sostanzialmente nulla dei soggetti precedenti
In realtà posto per tutti i fatti l'hanno dimostrato non c'è io sono anch'io contrario a chiamare torta quella pubblicitaria evidentemente si tratta di una quantità mobile evidentemente si si tratta e si deve trattare
Di una scelta affidata agli investimenti dei privati
Il ma e altrettanto evidente che non si può immaginare che si fa una cosa di queste dimensioni che è quello della entrata nel mercato della televisione commerciale e tutto il resto resta come prima
E qui praticamente tutto il resto è restato come prima perché la RAI e sostanzialmente restata come prima la RAI non ha avuto nessuna sostanziale ridimensionamento del proprio accesso al mercato e quindi il la pressione si è trasferito sull'altro mezzo che non era stato regolamentato che cura la carta stampata
Se si vuole immaginare una regolamentazione del sistema bisogna pur fare delle regole di sistema e non più delle regole solo di settore questo e un problema fondamentale
In questo problema fondamentale si inserisce poi ovviamente che io riparlo sempre solo di applicazione di legge si inserisce la posizione del gruppo dominante nella televisione privata
Ora questo discorso che io sento dire
Che veramente mi sembra un po'un po'
Così specioso no cioè la dimensione del mercato quale a dove dove bisogna guardare per guai per vedere se c'è posizione dominante eccetera anche qui io dico parliamo delle cose che sappiamo io sempre leggendo questa sentenza numero ottocentoventisei del mille novecentottantotto nella
Non nella sentenza ma nella nella narrativa della sentenza dice la Corte costituzionale
Che Publitalia lei che illustra una copiosa documentazione che dimostra la strettissima
Succede Anita e la conseguente concorrenza tra stampa periodica stampa quotidiana e televisione nonché tra quest'ultima e affissione radio e cinema
Segnala altresì che
Per l'ottimizzazione della comunicazione di marketing
La televisione non viene mai Scelta quale unico mezzo consigliato nelle pianificazioni ma sempre abbinata ad altri quotidiani periodici specializzati radio cinema affissioni
Questo questa e la tesi la vostra questa e la tesi che è stata è stata sostenuta in quel processo ma questa e la tesi
Come negare che chi abbia una posizione
Dominante in uno di questi mercati
E abbia la possibilità di utilizzare i media esistenti negli altri mercati
E visto che oramai la pianificazione e abbinata
E visto che esiste la succede Anita fra i diversi sottosettori come negare che un soggetto che sia autorevolmente presente in tutti i sotto settori goda di una posizione dominante sul mercato
O comunque
Il problema è quello di ve un altro è quello di vedere se questa posizione dominante
Sia tale da restringe la concorrenza e per questo ci sono i giudici non mi pare che valga la pena di fare tanto scandalo ci sono dei giudici che stanno indagando se si rispetta la concorrenza è stato qui citato il caso della Rizzoli
Un gruppo di di deputati più il garante dei Doria ha fatto causa ha perso in primo grado e ricorso in appello c'è stato una pronuncia della Corte costituzionale
Ha perso in secondo grado anche a seguito della della pronunce della Corte costituzionale bene il garante dell'editoria ha fatto ricorso in Cassazione attualmente è pendente il ricorso in Cassazione
Io sfido voi a trovarmi un solo giornale che abbia pubblicato una riga di riprovazione di questo ricorso di questo di questo
Di questa tenacia nell'insistere sulla tesi si è ritenuto
Giusto che è uno un organo che preposto all'applicazione di una legge che ha un'idea
Di che cosa significhi quella legge la difenda in tutti i dati del giudizio nessuno ha gridato al delitto di leso mercato perché c'è stato questo ricorso
Chi oggi sento parlare di tendenze dirigistiche di aggressione agli utenti perché si sta agendo nell'applicazione della legge senza agendo peraltro d'ufficio perché è un'altra cosa che viene spesso trascurata e iniziativa del garante per la concorrenza dell'Autorità garante della concorrenza e la conseguente iniziativa del garante per l'editoria sono state prese d'ufficio
E che solo dopo che queste ignifughe queste iniziative sono partite c'è stato un intervento nell'istruttoria già aperta di un gruppo di elettori rivolto ad applicare sempre in applicazione della legge a fornire dati e i giudizi ritenuti o ripieni di di utili per la migliore discussione della causa quindi dico
La legge c'è la legge a mio avviso può essere applicata salvando tutti gli interessi in campo
A mio avviso può essere applicata senza dover necessariamente arrivare a sconvolgimenti
Esiste comunque dall'abbinamento delle due leggi della legge sull'editoria e dalla legge sulla concorrenza la possibilità finalmente di trovare quel limite
Nel quale tutti i mezzi trovino il diritto di cittadinanza nel sistema della comunicazione e tutto questo può e a mio avviso deve essere fatto al di fuori di ogni suggestione
Polemica che porta a qualificare interventi che sono nella legge e per la legge come interventi che sono invece in applicazione di altre leggi quelle cioè del dirigismo che ci sono completamente estranei
Un ultimo rilievo vorrei
Sempre per parlare per per per carte e non per giudizi vorrei leggervi
Pochissime cose
L'opzione zero appare rozza per difetto in quanto dopo aver costruito steccati insuperabili tra quotidiani e televisioni non vieta il mix televisione periodici un unico soggetto pone il pieno rispetto della legge detenere tre reti nazionali televisive raccoglie la pubblicità per il settore televisivo elitari maggiori periodici raccogliere pubblicità per essi e per quanti altri voglia il problema che si pone e di coerenza
O si ritiene che la televisione stampa debbono restare separate che a loro lo debbono essere effettivamente integralmente altro mente si aggiunge discriminazione in a discriminazione
Primo primo documento secondo documento
La fissazione un livello mi inferiore di quello raggiunto di fatto del numero minimo di Massimo dire di nazionale attribuibile un solo soggetto
E con l'eliminazione della pubblicità da una delle reti RAI la soluzione entro questa soluzione era forse inadeguata ma il senso la proposta era chiaro non si può riordinare seriamente il sistema televisivo se non si toglie qualcosa d'ognuno
Se ci si arrende di fronte alla forza degli interessi consolidati
Terzo documento
Occorre
Fissare precise regole circa la gestione della multimedialità per evitare due feti
Che la concorrenza pubblicizzare tra i vari mezzi venga fissa falsata dal fatto che alcuni di essi appartenendo ad operatori forti negli altri settori acquisiscono più entrate pubblicitarie di quante ne acquisirebbero con le sole proprie forze in secondo luogo che i mezzi appartenenti a tali gruppi possano essere in una situazione caratterizzata da un alto Baldi monopolizzazione
Pur pubblicizzati dagli altri mezzi degli stessi gruppi in misure formine accessibile ai mezzi appartenenti ai gruppi mono mediali
In sostanza si tratta di evitare che per il solo fatto di appartenere ad un gruppo multimediale un giornale quotidiano o periodico che sia acquisisca più pubblicità di quante ne acquisirebbe altrimenti o coda di una pubblicità che gli atti non possono permettersi
Riuscendo per tale via a vendere più copie di quanti suoi concorrenti riescono a vendere nel normale gioco del mercato
Questi tre documenti che vi ho letto e che semmai documenti scritti in occasione di questa riunione portano le seguenti date
La prima porta la data del ventidue settembre mille novecentottantotto era introvabile nei verbali del Senato di fronte alla commissione lavori pubblici ed è un estratto della nostra udienza conosce dell'udienza conoscitiva del Senato ci accordato
Il secondo è il lo stampato della Camera dei deputati primo luglio ottantotto
Decima legislatura settima Commissione cultura il terzo e da porta la data del dodici marzo mille novecentonovanta ed è la lettera inviata alla vigilia dell'approvazione della Mammì al ministro e a tutti i capigruppi queste ci si cura con sé mi sia consentito di ricordarlo per risponderle
Per rispondere alla critica che anche in questa sede è stata fatta che gli editori italiani si sono svegliati solo quando hanno visto che le cose andavano malissimo grazie
Grazie a Sortino io sostituisco momento la presidente adesso e ci sono altri tre protagonisti nel settore che sono Maurizio Carlotti del gruppo Fininvest Francesco Mandarini presidente dell'Assimpredil Berti che ha ceduto volentieri falso Sortino ma adesso le carte salate mescolate per problemi di tempi ha perso il posto
Come primo cento però parlerà e quindi proporre questo ordine Carlotti innanzitutto il gruppo Fininvest e poi mandarini e poi ci ripensa
Pro innanzitutto ringrazio anch'io per questa opportunità che mi è stata data anche se il clima elettorale evidentemente non facilita una discussione Serena di questi argomenti comunque
Sono anche convinto che un inno uscirà da questa interessante conferenza con le sue idee con le sue opinioni ma almeno
Io non mi illudo che invece succede il contrario di Vincenzo perché sono anni che ci incontriamo questi dibattiti siamo costantemente su posizioni diverse
Pur avendo avuto per molti anni la testa dello stesso partito in tasca io prima di te e noto che nonostante tutto
Sei per ricacciare non aggravante una forma di grande dialettiche di grande tolleranza che c'è all'interno che c'era almeno all'interno del Partito Comunista Italiano quindi io vado avanti con il mio ragionamento
E comincerei
Dal settembre da una ricostruzione un po'sintetica per capire un attimo il percorso
Che si va facendo anche in questa riunione si dice in sostanza la stampa soffre
C'è una legge la legge Mammì che viene violata
Ma anche se non lo fosse consente a un soggetto a un mezzo in particolare la televisione ma un soggetto specificatamente di dominare il mercato
Distorcendo me la concorrenza quand'anche la legge Mammì non fosse violata o non ci fosse questa distorsione c'è pur sempre un'altra legge che la legge appunto antitrust
Che dà utili consigli su come valutare la posizione dopo Berlusconi in sostanza bisogna intervenire bisogna fermare la previsione di una forma Berlusconi bisogna cambiare la legge Mammì è una questione di libertà
Comincerei dal primo punto che la stampa soffra mi pare un fatto assolutamente incontrovertibile
Il gruppo Fininvest editore dagli editori
Conosce i dati della stampa
Che sono però dati negativi
Nel mille novecentonovantuno cioè dopo un anno l'ottantanove
Giliberti qui presente che avrà modo poi di rispondere a
E dire la sua
Nell'ottantanove vantava un'inversione di tendenza annunciava una
Ripresa della stampa che aveva nell'ottantanove recuperato qualche punto di quota sulla televisione nel novanta c'è stato un assestamento con una crescita appare quel mercato nel novantuno sicuramente c'è stato un anno per qualcuno nullo per qualcuno i
Per qualcuno dirittura negativo ma questo non è un fatto che caratterizza lo sviluppo della stampa in Italia
è un fatto presente in tutti i Paesi in tutto il mondo la stampa quotidiana perde posizioni e la Mammì bella o brutta che sia esplicita i suoi Effeti esclusivamente in questo Paese quindi non si può far risalire sempre comunque tutto ciò che di non positivo succede alla stampa la legge Mammì
Perché la stampa è arretrata nei paesi
In gran parte dei Paesi d'Europa negli Stati Uniti in Giappone e poi non dimentichiamoci che il novantuno è stato un anno assolutamente particolare un anno che ha avuto una guerra un anno che ha avuto una recessione economica che ha avuto una crisi economica che non ha paragoni
Un anno in cui gli editori hanno perso io ho due statistiche pregherei che qualcuno mi chiarisse definitivamente la questione
Si dice in alcuni casi ventitré in alcuni casi ventisette numeri quindi è facile far vedere fatturati in regressione
Perché quello che balla è l'equivalente del sette per cento delle uscite dei giornali
Pur tuttavia la crisi io non voglio strumentalizzare né il fatto degli scioperi nel fatto che la crisi non è tipicamente italiana ma voglio davanti questo ragionamento
Il presidente della FIEG non ricordo se in ottobre-novembre lancio
Woolley grida di preoccupazione degli editori e disse la stampa eh
Messa a repentaglio dalla televisione
Questo faceva seguito a una campagna di stampa allora credevamo intensa ci siamo accorti dopo quanto poco fosse intesa vedendo quello che poi sono stati capaci di scrivere gli editori
Di questa questione che li vede parti in causa nel predetto età ormai noto esporto Rossi distanti citano se stessi dicono apprendono da notizie di stampa gli editori di quotidiani
Che e via con tutte le loro come trazione bene in questa situazione il presidente della Federazione italiana editori di giornali indica pubblicamente la televisione come il killer della stampa e fa delle accuse
Accuse documentate dice la televisione ci sommerge sotto un milione di spot la televisione ha ridotto questo mercato con la pratica degli sconti a un fuoco marocchino
La televisione fa il dumping vende sottocosto fa chiudere i giornali fa licenziare i giornalisti
La televisione comprime la stampa in questo Paese come non succede in nessun altro Paese citando la Turchia
Paesi di questo regime benissimo allora io vorrei dare qualche numero anch'io perché altrimenti questa questione rischia di perdere il bandolo lascerò poi copia di questi numeri
Che abbiamo più volte citato senza voler polemizzare con i titoli rispetto siamo editore che noi
Vi lascio la presidenza di questo convegno augurandomi che il PDS o me li smentisce in futuro o cercherà di tenerne conto perché altrimenti questa discussione non progredisce sul piano dei dati di fatto e allora
Dal punto di vista degli affollamenti nel novantuno le reti Fininvest hanno aumentato l'emissione di pubblicità del cinque punto nove per cento misurata in secondi
Nell'unica misura logica no caro Giliberti secondi
No gli spot possono aumentare anche in presenza di un minore affollamento se c'è una tendenza come c'è sul mercato di ridurre la durata dei comunicati e non per nulla la legge prevede che l'affollamento venga misurato in secondi
E noi nelle sale Giliberti se tu sei convinto di questo non capisco perché partecipi a un dibattito cioè io vengo esporre le mie avevo anche chiesto di parlare dopo gli editori stampa visto che sono il principale da Pridi sensore d'ufficio del principale accusato su questo con un'abile
Meccanismo del gioco delle parti consultino doveva partire e con Giliberti che si rimette in coda RAI l'opportunità di ribattere io non ce l'ho avuto sto opportunità fa mi dire
Noi abbiamo trasmesso dieci milioni e duecentottantasette mila secondi il cinque punto nove per cento in più rispetto a due anni prima
La Rai nello stesso periodo ha trasmesso il settantanove per cento di secondi di pubblicità in più
E questo settantanove per cento sarebbe stato l'incremento di un solo anno secco l'intervento dalla legge Mammì la Rai non avesse dovuto interrompere questa corsa all'affollamento
Non vorrei fare un gesto teatrale ma comunque comincio alla Chatwin i pezzetti di carta
In secondi dicevo e non contando i promovibile Bordeaux l'auto pubblicità perché tanto per capirci sarebbe come contare gli annunci economici del Corriere della Sera annunci di poche righe
E paragonarli agli annunci a piena pagina oppure sarete come contare pubblicità agli strilli in prima pagina i i titoli che rimandando articoli interni
Il promo caro Giliberti non è altro che uno strillo caro sinora ascoltatore ti informo che dopodomani alle ventuno farò questo film
Come il tuo giornale in prima pagina con un bel riquadro comunica che all'interno c'è un articolo e quella non viene considerata pubblicità giustamente non viene così data pubblicità da nessuno
Quello che si considera per pubblicità e ciò che è previsto dalla legge e come tale noi l'abbiamo rispettata
Ma dirò che appunto dal settembre
Al al mese di gennaio che l'ultimo di cui disponiamo dati omogenei sulla Sipra
Canale cinque ha ridotto il proprio fondamento dell'otto sei per cento contro il sei e quattro di RAI uno e complessivamente le tre reti Fininvest hanno ridotto la pubblicità che mettevano sul Periodo padre sul pari periodo l'anno precedente del dodici per cento del sedici la RAI
Tanto che il nostro affollamento giornaliero in questo momento vorrete Perret è inferiore al dodici per cento ripeto l'affollamento
Sì l'ho capito scusi
Sì certo ma scusa no no ma
Non ma scusate un attimo io espongo i miei numeri come tutti gli altri potranno poi dare i loro e se vorrà e se vogliamo introdurre la tesi che la RAI trasmette meno pubblicità
Della
Fininvest non credo che ci sia bisogno di fare un convegno la legge consente affollamenti riversi quello che sto dicendo io
è che quando il presidente della Fia che denunciava una situazione imputando la genericamente la televisione non diceva nello dicevano i giornali che pubblicavano queste notizie
Che il dieci e il quindici il venti per cento di pubblicità televisiva in più era interamente imputabile alle missioni della RAI almeno per quello che concerneva il mille novecento novanta e novantuno
Certo se vuol sapere in se mi ritorni in questo foglietto così diamo il numero esatto la signora no no non c'è mica nessuna difficoltà non abbiamo trasmesso nel corso del mille novecento novantuno dieci milioni duecento mila secondi di pubblicità la RAI ha trasmesso due milioni ottocento mila di pubblicità
Avevate bisogno di fare un convegno per sapere che la RAI trasmette meno pubblicità arriverò poi alla RAI e ai miliardi che per altri canali di risorse arrivano alla RAI
La sostanza insisto è che l'aumento della pubblicità televisiva che è stata indicata in collegamento la legge Mammì e esclusivamente imputabile all'ente pubblico radiotelevisivo come e da notarsi
Altro folli dove consegno che con l'intervento della legge Mammì le televisioni tutte sia le pubbliche che le private hanno cominciato a ridurre la pubblicità ottemperando ai limiti nei termini in cui la legge i prescrive almeno per quello che riguarda le reti Fininvest
C'è stato poi
Imputato di procedere a colpi di sconti io qui non vorrei polemizzare con gli editori presenti lo sanno meglio di tutti perché operano sul mercato che si è sempre detto che negli ultimi anni ha ridotto la differenza tra valore lordo e ciò che si fattura questo soggetto è solo uno ed è Publitalia
Lo dico avendo per primo cominciato questa politica
E avendo personalmente rischiato il posto di lavoro quando proposto e ottenuto di poter applicare questa politica politica Publitalia ATO delle soddisfazioni quando è stata applicata dalla stampa qui c'è solo uno che c'ha provato del Pellicioli
E attualmente vende crociere per la Costa Miami so che ci sta provando Rubini e mi auguro che non faccia la stessa fine adesso Giliberti ha più volte annunciato hanno lo fai bene ecco mi mi tranquillizza questo fatto perché altrimenti avremmo avuto unica come nella categoria avremmo dovuto forse fare uno sciopero anche noi in ogni caso se c'è un soggetto che in questo mercato ha eliminato gli omaggi ridotto i prezzi di listino ridotto
Io però Giliberti o delle difficoltà vorrei finire mio ragionamento sarò già lungo per poter rispondere a tutte le accuse che lo stare sulla di questo convegno saremo anche interrotto
è stato poi detto che noi vendiamo sottocosto
Anche questa una indicazione non corretta a parte che poi oggi si è detto che i bilanci della fine del suo eccessivamente pingui allora non capisco come si faccia vendere sotto costo ed avere contemporaneamente i bilanci eccessivamente pingui anche perché non capisco
Sì no non l'ha detto De Chiara eccessivamente pingui non capisco in base a quale legge dello stato sia vietato per i bilanci eccessivamente pingui se posso per ci si pagano le tasse comunque anche qua in ogni caso è facilmente documentabile bilance la mano
Che il costo praticato dalle nostre reti è salito costantemente nel corso degli anni e il costo per secondo nonché il costo per contatto praticato dalle reti pubbliche è costantemente diminuito nel corso degli anni e anche su questo sono disposto a lasciare
Foglietti e documentazione
E poi l'ultima questione quella più rilevante è quella che veniva citata Grasso il pino sulla compressione della stampa
Anche qua è facile dimostrare come mai la stampa ha avuto un grande sviluppo come da quando esistono tre cioè come sociali di editore rispondono che certamente questo è vero ma che non abbiamo nessun diritto di arrogarci il merito di questa situazione
è facile dimostrare come in tutta Europa la stampa soffre ma soffre meno nei paesi in cui c'è la televisione come sociale e qui cito una fonte assolutamente insospettabile che la European per tangenti part-time
Che dimostra in quattro Paesi d'Europa la stampa quotidiana in due anni non arretra e sono i quattro Paesi in cui c'è la televisione commerciale la Francia la Germania la Spagna e l'Italia
Si può facilmente dimostrare come in assenza della televisore come sale la stampa ha sofferto di più
Ora imputare al alla televisione la compressione la stampa peraltro alcun falso per quello che riguarda la stampa periodica che ha delle quote assolutamente comparabili con quella degli altri Paesi europei
Dove invece la stampa in Italia a delle quote molto più basse sulla stampa quotidiana ma è già stato ricordato che livello di diffusione della tiratura dei quotidiani in Italia non è paragonabile conclude la Germania dell'Inghilterra e di paesi simili
Comunque nonostante avessimo respinto queste
Accuse
Editori tra editori impresa prime prese ci siamo comunque dichiarati disponibili a sentire cosa si poteva fare in una sede di autoregolamentazione con gli editori per cercare di dare un contributo una situazione di oggettiva difficoltà c'erano Giliberti c'era Sortino non potranno che confermarlo in un incontro che si è tenuto venerdì sette febbraio presso la sede della Federazione italiana degli editori noi abbiamo fatto le proposte che riteniamo di poter fare abbiamo sentito l'esigenza degli editori
Non mi dilungo sulle proposte perché se la Fiera ha ritenuto di non discuterle tra i suoi associati né di pubblicarle
Avuti i suoi motivi quello che Successo è che prima ancora che queste proposte venissero presentate al Consiglio della FIEG è partito un esposto a firma di singoli editori prima tredici adesso Leto sono i dati ventidue
Dove il professor Guido Rossi ripropone due anni dopo il senso di una istanza di un esposto che aveva già presentato alla Comunità economica europea ricevendo un cortesissimo rifiuto da parte del direttore generale del Servizio la concorrenza che riteneva di dover di comunicare che non sussistevano i termini per aprire una inchiesta sulla posizione dominante del gruppo Berlusconi allora comprensiva anche di Repubblica L'Espresso e Finegil
Quello che in sostanza con tutta questa polemica si tende a nascondere è che in questo mercato
Esiste una situazione di squilibrio non perché c'è una legge mal fatta peraltro una legge notevolmente migliorabile
Anche noi abbiamo le nostre riserve
Di questa legge continuando continuiamo a subire tutti i limiti tutti i condizionamenti e non abbiamo ancora cominciato ad a vere le salvaguardie che pure la legge prevede per i titolari di concessione che per il momento non sono ancora non
E proprio perché questa legge non è alla base di tutte le polemiche a un certo punto il coro di voci si è modificato e non si è chiesto più di applicare e di far applicare la legge ma si è cominciato a chiedere di riscriverla di abrogarla di farne un'altra bene allora a questo punto d'urto che esponga qual è il mio punto di vista su questa questione
C'è una legge si può discutere se bande fatta se mal fatta sia applicata se non applicata come ricordava Sortino ci sono anche delle autorità che sorveglia non vigilano esprimerà nel loro punto di vista ma il punto è un altro
Il mercato delle secondo mio punto di vista il mercato delle comunicazioni di massa in Italia vive una fase di conflitto
Concorrenziale senta precedenti che lo scuote dalle fondamenta e che caratterizzato da due fattori uno di strutturale debolezza di uno di competitori e della stampa
E uno di squilibrio generato dall'attività del concessionario del servizio radiotelevisivo pubblico
Qualsiasi intervento che non si proponga di rimuovere tutti e due questi fattori non può sortire alcun effetto se non di mettere una pezza a favore di questo o di quel soggetto debole se non limitando più o meno
Dirigistica mente l'attività di questo o quel soggetto forte ma non ci sarà né sviluppo né Almunia né sul mercato né sul terreno della democrazia se non si affrontano questi due punti una strutturale debolezza della stampa
E una azione di squilibra la parte concessero pubblico cioè però di dire brevemente cosa intendo per questi due fattori per quello che riguarda la stampa
La stampa dal negli ultimi anni non ha assolutamente rinnovato il proprio modo di fare di distribuire e di vendere la pubblicità
In dieci anni in cui ha goduto dell'esplosione del mercato pubblicitario e di un intervento da parte dello Stato che ha trasferito
Risorse nell'ordine di migliaia di miliardi a favore degli editori in questi anni non è cambiato nulla nel modo di fare i giornali di distribuirli e di vendere la pubblicità anzi dal punto di vista del mercato che conosco meglio non voglio dare opinioni su come si fanno e si distribuiscono i giornali ma certamente Peci potreste un'opinione su come si vende la pubblicità
Per anni la stampa ha incalzato la televisione posso dire anche benefica mente dieci anni dopo con tono qualche volta vagamente polemico costringendo la televisione sul terreno della misurazione degli ascolti
Dell'affollamento pubblicitario delle pratiche e delle politiche di sconto costringendo la televisione a migliorarsi continuamente è esemplare la situazione che rileva i dati di ascolto i dati di lettura
Per anni la stampa messo in discussione i dati che venivano forniti primera i stelle poi da Auditel siamo al punto dieci anni dopo
Che la televisione in grado di indicare la televisione tutta la televisione è in grado di indicare ogni giorno ogni ora ogni minuto quanti sono gli ascoltatori per quello che riguarda la stampa siamo le stesse metodologie di dieci anni fa
Indagini che moltiplicano per dieci per dodici lettori di ogni copia venduta
Indagini che ha che dichiarano milioni di acquirenti per riviste che hanno centinaia di migliaia di copie di diffuso tutto questo ha sviluppato le potenzialità competitive della televisione che si sono rivelate fondamentali in un momento in cui c'è stato
Un mercato difficile gli editori hanno continuato ad essere così come erano il primo dopoguerra un oligopolio collusivo di poche concessionari hanno continuato a fare il cartello di monopolisti questa situazione
è paradossale c'è un gruppo di monopolisti nella propria zona che sono gli editori di giornale associati tra di loro in un cartello che accusano l'unico che ha rotto un monopolio in Italia di fare a sua volta il monopolista sul mercato dalla pubblicità
Come non potrebbe essere definito un cartello quello tra editori di giornali che concerta no aumenti del prezzo di copertina del settantuno per cento in trentotto mesi cinquanta punti percentuali più dell'inflazione
Solo su un mercato controllato da un cartello si riesce a ottenere questo come mai i prezzi dei quotidiani che non sono più assoggettati al regime i prezzi controllati ma sono liberi sono tutti uguali
Se non perché è un cartello di editori perché persistono le definizioni di giornale capo zone di aree di rispetto se non ci fossero accordi tre editori che tendono a non prestarsi Pieri
Come fa e mi dispiace per Michele Muzzi che rispetto come professionista citarlo come fa un giornale che perde il quarantaquattro per quarantaquattro mila copie cioè il dieci per cento e la tiratura a fare il tre percepibili fatturato se non per la bravura dei suoi uomini e se non per il fatto che c'è una situazione di sostanziale monopolio
Un cartello di editori che ha badato a sfruttare la situazione senza fare il minimo sforzo per rinnovare ripeto il modo di fare di distribuire e di vendere la pubblicità
E poi c'è l'altro punto e su questo voglio dire la legge Mammì non ha niente a che vedere tra l'altro gli editori dei giornali queste cose le sapevano perfettamente perché vorrei citare una
Una relazione fatta a ad integrazione di uno studio commissionato dalla Fieg e pubblicato dalla rivista degli editori altra fonte assolutamente non sospetta
Pubblicata nel mille novecentonovantuno e referente sia l'analisi dei bilanci dell'ottantasette dall'ottantotto dell'ottantanove bilanci che riportavano incrementi di fatturato della stampa nell'ordine del quindici venti per cento
Vorrei leggervi soltanto una frase di questo studio
Gli elementi che oggettivamente emergono solo i ricavi
Che aumentano in misura minore dei costi il margine operativo tende a diminuire la gestione caratteristico vera quell'editoriale in perdita
Da ciò deriva che se non ci saranno cambiamenti di tendenza nadine da nella dinamica tra costi ricavi dato che i contributi politici e partirà novantuno sono cessati anche i risultati della gestione finanziaria verranno via via erosi
Ciò significa che il settore nel suo complesso potrebbe imboccare una strada difficile tutta in salita che porterebbe inevitabilmente ad un ad un appuntamento determinante con una crisi strutturale che tutti ci auguriamo possa essere evolutiva e comunque superabile
Tuttavia anche se si depurano i dati dell'aggregato generale delle eccezioni i grandi giornali vanno molto bene
E quelli che vanno molto male le tonalità generati il quadro che emerge rimangono sostanzialmente le stesse un quadro che non brilla e certamente non incoraggia l'ottimismo questo gli editori lo sapevano
All'inizio del mille novecentonovantuno quando non potevano nemmeno lontanamente immaginarsi come sarebbe andato il fatturato pubblicitario dell'anno
Da una indagine che analizzato i loro bilanci commissionata da loro stessi e un'indagine che denota tutti i limiti che la gestione imprenditoriale dei quotidiani a manifestato credo che sul tiro
Ah prego io sono qui per discutere mica per
Mi riferivo alla pubblicità sì
Sì intendevo dire fatto fare Sciortino
Trova
Ho esteri
E allora
Vorrei primo
Il solo
E
Allora
Io volevo evitare adesso di entrare nella puntualizzazione ma si permette se permette le cerco di di spiegarle come risolvono mie contraddizioni
Io mi riferivo ai dati dell'andamento del mercato della pubblicità sostenendo che sono fortemente condizionati da una straordinarietà riferibile al novantuno che non può essere generalizzata io spero che non avremo una guerra l'anno
Ma in ogni caso poi tengo a dire che gli editori hanno ben coscienza dello squilibrio strutturale che le loro imprese contengono all'interno e che può essere tutt'al più evidenziato da un andamento congiunturale tam congiunturalmente negativo anche molto negativo della raccolta pubblicitaria ma che al suo interno fattori strutturali di scompensi nella gestione delle imprese editoriali o
No no io non mi io non stavo dicendo che ci sia equilibrio un un equilibro dal novantuno in poi sto dicendo che gli editori sapevano per una conoscenza diretta che è stata anche accertata da uno studio specialistico che i loro bilanci erano a rischio
Indipendentemente dall'andamento delle vendite di pubblicità che nel novantuno è stato particolarmente negativo anche per fattori assolutamente straordinari che mi auguro non ripetibili
Passerei al secondo punto sì lo so che sono un po'lungo però mi pare che meriti esporre una volta al PDS le opinioni della Fininvest lasciando come dico peraltro documentazione di quello che dico pronto ad essere smentito se ci saranno dei dati perché anche noi siamo interessati alle nuove scuole Franco
Il secondo elemento che squilibri ha completamente il mercato ripeto non è la legge Mammì ma il ruolo della concessionaria pubblica
Come tutti sanno la concessionaria pubblica opera su due mercati gli ascolti la pubblicità sul fronte degli ascolti fondamentali per la RAI per adempiere al suo ruolo di azienda di servizio pubblico e più in generale per la televisione perché sono quei contatti che vengono poi venduti competere adeguatamente su questo fronte fondamentale
Negli ultimi anni la RAI con un preciso lucido Bermude terminato disegno del l'ex direttore generale Biagio Agnes che tentava
Esplicitamente di far arretrare la televisione come facciale di buttarla fuori dal mercato a determinato una politica di gestione dei costi che ha fatto scoppiare il bilancio della RAI più volte in passivo
Bernardi lo sa perfettamente perché vede firma i bilanci che ha quintuplicato quintuplicato l'indebitamento della RAI che ha fatto saltare per aria i costi della terribile pubblica e della televisione commerciale sul fronte dei ricavi è successo esattamente lo stesso come mi pare di aver documentato finché qualcuno non mi smentiva sui numeri la Sipra immenso quantità massicce non necessarie per il raggiungimento del suo tetto come le gestioni di decenni precedenti hanno dimostrato quantità massicce di pubblicità venduta a costi marginali ha lo scopo di deprezzare il valore della stesa sul mercato e di contenere l'iniziativa del suo principale concorrente cioè del gruppo Fininvest
Ci sono prodotti venduti dalla Sipra che costano un terzo di quello che costano prodotti analoghi comparabili da parte di Publitalia e c'è tutta la documentazione gruppo dimostrare allora attaccata da due fronti sia dal fronte
Dei costi sia dal fronte dei ricavi la televisione commerciale ha dovuto in questi anni producono sforzo eccezionale di efficienza per reggere il mercato e la televisione commerciale grazie anche a quanto lo aveva incalzato la stampa in questi dieci anni ce l'ha fatta
Chi non ce l'ha fatta è stata la stampa e si è ritrovata compressa in un mercato in cui il clima competitivo era fuori da ogni regola
Fuori da ogni regola per l'attività di un soggetto in modo particolare
Se non si rimuovono questi due fattori non si progredisce arriva la proposta del PDS io ho avuto la fortuna di vederla qualche giorno prima ce l'ho voluta venerdì lo analizzata
Ho avuto la possibilità anche di valutarla con un programma che abbiamo di valutazione della proposta del concorrente mi permetto di fare alcune considerazioni
Allora se ho capito bene questa proposta si sintetizza in cinque punti
Abolizione del tetto il mantenimento del canone indicizzato
Rimozione di tutti i limiti di affollamento se non quello giornaliero orario scusate che viene ampiamente ridotto
Un la creazione di un fondo a favore delle televisioni locali
L'eliminazione di ogni vincolo multimediale e un limite al venticinque per cento delle risorse pubblicità che ogni soggetto può raccogliere
Ecco se passasse una roba del genere
Credo che il mercato subirebbe dei colpi in primo luogo la stampa ma quel punto premette anche la Treasure come il sale in grado di sovvertire completamente il panorama e di riportarlo a quelli che certamente Mina e forse non solo lui chiama i favolosi anni Sessanta
In cui il generale Fiore garante ante litteram sovrintendeva alla equilibrata distribuzione delle risorse Lissi in modo spartitorio brandendo il traino con una sorta di clava e riuscendo a fare imporre la propria logica a chiunque
Vediamo che cosa succederebbe abolendo il tetto e mantenendo il canone per di più indici Zandano succederebbe lavora molto semplice
Che la Rai vedrebbe aumentata la quantità di risorse di cui dispone verrebbe perciò messe in condizione di accentuare la sua posizione dominante
E potrebbe del tutto abbandonare progressivamente il suo ruolo di azienda pubblica con una risorsa come il canone legata all'inflazione è una risorsa invece come la pubblicità legata
Alle potenzialità del mercato e la capacità della concessionaria di far valere i suoi numeri sarebbe cioè una televisione commerciale progressivamente destinata a diventare televisione commerciale
Ma qua sta il punto su cui nessuna legge ancora messo sufficiente chiarezza né mi pare che da parte dei partiti del PDS siano state fatte delle proposte chiare
è un'azienda il cui ruolo non è stato ancora chiarito in parte azienda di servizio pubblico in parte impresa quante volte ci siamo sentiti dire dei dirigenti della RAI che serviva certezza di risorse per stare sul mercato ma io mi domando ma quali impresa
In quale mercato in che mondo vecchio o nuovo alla certezza delle risorse
Se non essendo il fattore di rischio il fatto che caratterizza un'impresa non è questo un sintomo chiaro di confusione sul ruolo della RAI e poi più certe di così
Le risorse della Rai fino adesso non sono state il tetto fissato da legge il canone versato puntualmente dall'erario non sono forse elementi su cui la certezza che si richiede si poteva confermare ogni anno ma per avere certezza di bilancio bio avere certezza di costi e la certezza di costi in un ente come la Rai non c'è mai stato c'è una per una questione di pochissimi giorni fa c'è un direttore generale che richiama all'ordine i direttori di rete
Rei di aver sforato di svariate decine di miliardi badate noi Baggio distesa ma il preconsuntivo
Sospendendo così anche quest'anno il bilancio della RAI ai limiti della perdite
E il fatto che vengano richiamati genera indignazione e proteste una roba che in un'altra azienda pro fatto del gene 'sti direttori reperire procacciati perché parliamo di dieci nei dieci vedi miliardi di sforamento sul preconsuntivo
Non c'è il controllo le risorse non possono essere bucate per fare l'azienda di servizio pubblico e contemporaneamente per avere un'impresa protetta da un ombrello di dieci né di miliardi che lo Stato versa
Over the Top ogni fine d anno
Ed è allora bisogna che qualcuno ci dica se la RAI deve fare l'azienda se deve fare l'impresa si deve fare impresa le deve fare con le regole del mercato non si può essere soggetti di mercato e contemporaneamente non essere soggetti alle regole del mercato altrimenti è un guazzabuglio che non finisce più
Il secondo punto la la la trasformazione degli affollamenti io non so visse è difficile capire se c'è buona fede e grandissima approssimazione o se invece c'è il disegno di ricostruire una grande Rai imperiale come unico elemento di direzione di questo mercato perché da due conticini che mi sono fatto io levando l'affollamento settimanale
Del quattro per cento la RAI
E dando alla RAI un affollamento del dieci per cento orario nulla vieta che la RAI abbia un affollamento settimanale del dieci per cento se trasmette tutte le ore dieci per cento di pubblicità
Consideriamo pure sei ore notturne come nulle dal punto di vista la pubblicità saremo l'affollamento del sette e mezzo per cento medio della giornata cioè saremo in una situazione in cui gli spazi pubblicitari che la RAI può immettere sarebbero quasi del novanta per cento di più di quelli che poi mettere oggi
E anche dal punto di vista dei costi per contatto
Cioè dei fatturati grazie questo modellino che avremo fatto girare vendendo alle tariffe a cui vendiamo noi quelle che voi editori dite sono basse la RAI con questi livelli di affollamento potrebbe fatturare due mila miliardi senza colpo ferire
E se solo solo la RAI potesse
Sul mercato spuntare la tariffa che più volte ha giudicato equa cioè di dieci lire costo per contatto sugli individui il fatturato che questi affollamenti consentirebbero la RAI è di due mila ottocento miliardi
E allora si capisce anche perché la norma che vieta la che vorrebbe eliminare ogni vincolo di multimedialità
Si pensa a una grande RAI ha una grande RAI forte di due mila ottocento miliardi di fatturato di mille duecento miliardi di canone indicizzato di qualche centinaio di miliardi di contributi che lo Stato versa svariato titolo
Ministeri enti e che fanno sì che il
Le risorse della Rai certe certissimi siano del tutto adeguate la RAI conta su tre mila duecento miliardi oggi di risorse al netto di ristorno di agenzia contro i due mila e cento miliardi della televisione privata
Cioè il cinquanta per cento di più
Sono o non sono adeguate è l'ente radiotelevisivo pubblico più ricco del mondo la Rai in rapporto al fatturato alla pubblicità e al prodotto interno lordo
E destina gran parte di questo opulenza non per rendere il migliore tra i servizi pubblici che si possono rendere ma per distorcere i mercati su cui opera sia dal punto di vista dei costi sia dal punto di vista dei ricavi e questo questo la legge Mammì non c'entra niente re ed è un male che non c'entri niente
Si deve intervenire su questo e non è certo portando l'affollamento orario al dieci per cento per la RAI e il quindici per cento per le private che si tiene questo risultato anzi se tiene il dato contrario
Qui siamo al paradosso sì riduce l'affollamento orario che è in Italia
Tra i più bassi d'Europa
Più basso del massimo contenuto dalla direttiva CEE che parla del venti per cento è così
Ho visto una buffi sì una tabella pubblicata dall'Espresso dove non potendo nascondere questo dato si è scritto affollamento orario in Italia diciotto per cento affollamento orario negli altri paesi dodici minuti per ora cioè il venti per cento
Se siamo interessati a costruire a capire bisogna non manipolare i dati non piegarla di non spezzare la verità l'affollamento orari in Italia è più basso di quello auspicato dalla direttiva CEE
Ed è applicato e rispettato regolarmente dalla Fininvest il due per cento di sforamento definito da legislatore eventuale è per Publitalia effettivamente tale per la Sipra viene costantemente pianificato al fine di migliorare evidentemente con una logica
Del tutto compreso il pubblico economico al fine di migliorare la regista al bacino
E nulla si fa invece per ridurre l'accordo finito e nulla si fa per ridurre invece l'affollamento
Giornaliero questo sì che sarebbe utile ridurre proprio per ridurre le possibilità di immissione di Valdi spazi a basso valore di bassi interessi economico al solo scopo di ridurre il costo o peggio di utilizzare questa risorsa nella sfida competitiva
Su questo bisogna fare delle proposte su questi due punti cosa può fare il sistema per aiutare nuovamente la stampa a superare la sua strutturale debolezza è cosa può fare sistema per riportare la RAI all'interno
Di un ruolo che va precisato io mi scuro sono stato lungo sono anche disposto a dare delle spiegazioni se qualcuno volesse
Con franchezza e con buona disposizione d'animo fare
Chiedermi de dei chiarimenti non son venuto qui a polemizzare ringrazio ancora per l'opportunità che mi è stata data disporre questi dati prego prima ma non vorrei adesso sostituirmi alla presidenza io mi siedo lì
Dunque Brigida mi dispiace dover rispondere perché la mettiamo sul piano come dire professionale
Brigida tu sai benissimo che gli Spoto non hanno tutti lo stesso valore c'è una bella differenza tra uno spot che visto da quindici milioni di teste e uno spot che visto da centocinquanta mila persone
La Rai fattura un terzo del suo fatturato con le rubriche della Rete uno intorno al telegiornale e al PRA in Time quattrocentoquaranta miliardi con un pezzo di bacino grande così
Tutto il resto viene immesso sul mercato a prezzi scandalosi ottocento mila lire costo per GRP per i professionisti che sanno che cosa vuol dire
Contro una quotazione media che noi pratichiamo quando la pratichiamo economica di due milioni duecento mila lire di due milioni e quattrocento mila lire costo per GRP
E tutto questo lo fa per una rispettabilissima logica di contenimento del suo competitor che siamo noi ma devastando un mercato la Rai la Sipra è sempre stata capace di fare il suo tetto
Senza mandare in onda migliaia e migliaia e migliaia di sfottò
Perché ha avuto per fortuna non ce l'ha più il monopolio di eventi di particolarissimo e rilevantissimo interesse sul pubblico potendo perciò vendere spot ad alto contenuto di audience cosa che ancora oggi le consente di realizzare quasi il settanta per cento del suo fatturato per fare l'altro trenta per cento ed arrivare al tetto potrebbe dentro una manciata di spot venduti bene preferisce invece vendere una vagonata di spot venuti male
Perché il disegno è chiaro comprimere il soggetto concorrente
Facendo levitare in maniera assolutamente illegittima i costi quaranta mila contratti Deep natura professionale c'ha la Rai ultra tredici mila e cinquecento dipendenti quaranta mila contratti
Una televisione che dispone di mille miliardi più della televisione pubblica più radio private che lo rielabora il bilancio questa è la vera verità su cui gli altri si devono misurare adesso per Madrid e piene smettessero quando adesso scusate
Bernard
Come non ho sentito scura
Va be'allora Roma che secondo me non è vero ci sono sì ecco di Francesco continua il dibattito non è non si conclude qui naturalmente
Non è un'azienda pubblica che fa un servizio pubblico a fine estate da privata il suo il suo e il pallone anche il diritto legalmente riconosciuto questo paese di fare come gli pare Rabin allora nell'ambito delle leggi
Adesso Francesco Mandarini presidente della Sipra che mi sembra su cui siamo grazie dei dati di Carlotti danneggiati
Siamo lasciati naturalmente spazia Carlotti anche perché eravamo sinceramente interessati a sentire le vostre osservazioni
Lo scopo del convegno era quello di presentare le proposte nel PDS
Riferite a una scadenza legislativa importante
Che è quella di applicazione dell'articolo otto della legge Mammì
Naturalmente queste proposte sono tutte da discutere io cercherò di portare il mio contributo
Ma il momento
In cui si svolge questo dibattito
E non tanto la campagna elettorale quanto la particolare edile delicatezza della situazione
Economica e particolarmente del comparto della pubblicità
Fanno assumerà queste proposte una valenza
Che forse non avrebbero avuto se ci trovassimo e non ci troviamo invece in una situazione di sviluppo
Come è stato per molti anni
Del mercato pubblicitari
C'è un rilievo quindi le proposte che noi facciamo questa sera io ripeto non tutto quello proposto da vita e da De Chiara mi convince dirò alcune alcuni pareri caro ai che qualche risposta ai qualche numero
Anch'io
De Chiara dice dobbiamo fare una proposta
Che risolva l'immediatezza dei problemi
Che consenta al prossimo Parlamento di applicare l'articolo otto della legge Mammì in maniera non punitiva per nessuno
In maniera da
Fare una forma una specie di Bilancio
Dei primi due anni l'applicazione e la legge Mammì e vedere quello che è successo nel mercato
E molti gli interventi hanno descritto una situazione
Di difficoltà preoccupante per molti aspetti
E ognuno a da parte sua ha fatto la propria parte di forzatura io non ho non solo chiamato pia difendere la RAI mio compito e dare una spiegazione rispetta alcune e le questioni poste presi perché significa ridurre gli affollamenti e qui come dire devo dare alcune risposte
La signora davanti a giustamente interrotto il rappresentante la Fininvest per capire da dove si partiva la percentuale una percentuale
Che dà ragione a quello la Fininvest poi vediamo i numeri veri quello che sta sotto quella percentuale scopriamo appunto
Che si
La RAI
Attraverso la Sipra alla Sipa attraverso la Raia ha sì aumentato con quella percentuale gli spot nel mille centonovantuno prima parte fino al ventiquattro agosto del novantuno poi invece siamo andati in in calando
Trasmettendo per due milioni centosessantuno mila cinquecentocinque minuti
Contro la Fininvest che ha trasmesso per dieci milioni seicentoquindici mila duecentocinquantatré minuti secondi di pubblicità quindi uno scarto significativo è vero c'è il Canone mai canone non può coprire tutto
Presente o il calore non poco aprire il fatto che è vero anche questo la Sipra negli anni negli ultimi anni
Ridotto il costo per gli spot
E la Fininvest la in parte aumentandolo anche qui però contano le basi
E fonte Marketing Service il costo RAI Sipra è di quattrocentonovanta mila lire e settecentottantasette il costo della Fininvest è duecentonove mila centotrentatré
E allora
Sono stato zitto fino adesso di considerare il mio parere nel no
Quindi se portiamo questi dati e ci aggiungiamo poi fa che il contenitore Tiny investa a quattro volte la possibilità di trasmettere esposte rispetto ai contenitori RAI
Ci dovrebbe essere una situazione per cui il bilancio riflette anche questa situazione invece in realtà il bilancio non è così il fatturato della Fininvest non è quattro volte il fatturato SITA per quanto riguarda
Questo ma lei vero scusi dando ha parlato tre quarti d'ora esclusiva o no e dopo facciamo una discussione fra le ma io non l'ho interrotta scusi esco mi faccia parlare dopo dopo dopo Roma un'altra votata adeguati dura la prossima volta
Anche perché vede sì
Sia la
Sì si guardi no non ha capito da quello che ho detto io spazi
No appunto appunto appunto appunto
Eh sì sì sì e certe certe e certi
Quindi credo significa che se fosse vero questo e non lo è il prodotto RAI e sicuramente più appetibile il prologo Fininvest no scusi tanto sì noi possiamo provvedere sbotta del dieci volte quando diventerei significa che noi abbiamo un prodotto molto più efficace di quanto a a lei d'altra parte i dati che lei ha portato li conosciamo tutti sono stati tutti pubblicati la scorsa settimana su Panorama che dettagliatamente riportava le informazioni
Che cioè a lei riproposto questa sera io voglio
Una settimana fa ritrattisti la settimana dalla scorsa settimana c'erano gli stessi dati allora io credo che le proposte fatte da stirare reti eredità
Sono proposte su cui riflettere perché partono da un presupposto molto importante che in parte risponde anche credo ai quesiti che ho sentito cioè noi del PDS riteniamo che la RAI riformata innovata
Debba rimanere un servizio pubblico e che debba trovare le proprie risorse attraverso il meccanismo dei canoni e riformato e attraverso il mercato con la pubblicità
Da questo punto di vista dei vincoli
La Sipra Cina tanti vicino avuti tanti in questi a e si riguardate tutte le normativi la settantacinque a venire giù
Ma correggerete
Che sono tutti i vincoli che tendono ad impedire che la Rai divenga una televisioni commerciali cosa che io non mi auguro che credo che non si augura diciamo i cittadini italiani
Un'altra televisione commerciale ed un sarebbe
Soltanto una distorsione di un mercato in difficoltà
Aggraverebbe la situazione del mercato
Ma a mio parere farebbe perdere al nostro Paese una struttura che con tutti i limiti lei ne ha letti alcuni io le potrei aggiungere altri è una struttura che produce cultura seria
E che noi vogliamo rinnovare mantenendola però sempre come un servizio pubblico
Da questo punto di vista è evidente che le proposte devono o se questo presupposto è forte devono essere proposte che si muovono con coerenza
Tenendo conto che
Da una parte l'abolizione del tetto monetario l'abbiamo discussa altre volte in questa situazione e assolutamente insignificante la Sipra non sarebbe in condizioni oggi
Di sfondare il petto sinonimi coerenza Polo
Come dire con una situazione di mercato che è quella dei chi è è molto difficile quando penso che qualcuno propone di abolire il canone
è per consentirà alla RAI lungo una trasformazione come una una televisione commerciale dico subito che questo non sarebbe possibile
Anche se voluto perché il mercato non consentirebbe mai alla Sipra riconquistare a di sviluppare il suo fatturato di un centocinquanta per cento
Non c'è un non so se sia più rappresentative da pieghe le posso assicurare comunque che
Oggi l'apporto della Sipra al Bilancio RAI è sotto il trentatré per cento non è affatto vero il quaranta per cento anche qui ci sono i bilanci ci sono i dati non si capisce perché bisogna forzare bisogna forzare i dati
Quindi io voglio ripetere soltanto sulla proposta che il cuore su cui tutti hanno cuore vero abbassiamo gli indici di affollamento
Da questo punto di vista questa proposta slegata
Da la questione tariffe
E io sommessamente ricordo che la Sipra non oggi ma attraverso il sottoscritto attraverso il suo direttore generale ha proposto alle altre concessionarie un tavolo di come dire di verifica
Proprio perché il contenitore in Rai ripeto se si applicano le leggi noi li vogliamo applicare in cui l'abbiamo applicate gli aumenti risposte nel mille novecentonovantuno sono stati di trentaquattro mila di questi trentaquattro mila sedici mila solo spot trasmessi
Dalle sette Alinovi la mattina
Nella terza rende e da Mezzogiorno alle due alle quattro del pomeriggio cioè nelle quelle fasce orarie in cui le l'affollamento televisivo era più basso quindi non abbiamo affollato
A le reti
Uno come diceva lei non li abbiamo cercati invece di diversificare la nostra offerta per esempio dei mesi di luglio agosto tradizionalmente non c'era ha possibilità di vendere spazio pubblicitario nel mille cento o novantuno non gli abbiamo venduto
Sei mila sfotte in più
Poi applicano la legge Mammì abbiamo diminuito del dieci per cento lo confermava lei fino al trentuno dicembre e noi pensiamo che nel primo semestre del mille novecento o novantadue questo abbassamento sia di un ulteriore dieci per cento quindi noi abbiamo con una coerenza ha cercato di soddisfare all'esigenza di mantenere come dire il nostro supporto alla RAI partendo dal fatto che c'è un codice che noi ci sentiamo il dovere rispettare da questo punto di vista tutta la questione su cui il rappresentante la fine che ha fatto molto ora infatti Zatta quest'attacco larario le sponsorizzazioni
Dal punto di vista della Sipra non è che è un grande business sono attorno ai sessanta miliardi Pino aveva cifra clamorosa quello che noi dovremmo ridiscutere se passasse quella quel concetto quel concerto lì
In conclusione io sono convinto che
La legge Mammì debbano essere applicate che noi dobbiamo fare una proposta una proposta che rivalere diverse sfaccettature una naturalmente competenza del Parlamento quella di ed è il garante prima
E poi c'è una proposta che riguarda il mondo la pubblicità le concessionarie che riguarda appunto la questione delle tariffe insisto molto su questa la questione qui perché toccare gli affollamenti e far rimanere la situazione come quella attuale sarebbe perno voi molto rischioso
Perché io l'ho spiegato abilitare la regia era diverse volte
Il dimagrimento per la televisione
Privata e pubblica e ci ha conseguenze diverte può viverci
Perché da una parte gli spot sono seicento mila cinquecentonovantanove mila dall'altra parte gli spot sono centotrenta mila
E quindi incidere diciamo in maniera equilibrata non è semplice sì si vuole evitare il rischio che io vedo che non è quello che lavorando in RAI
La grande Rai se c'è mai stata ha terminato di esistere diversi anni fa e nessuno sta pensando di riproporla il rischio che era il esattamente il contrario
Che Attraverso altri meccanismi di vincolo e si vogliono mettere alla Sipra RAI in Italia rimanga soltanto non un dopo Leo e non mi sta bene
Ma rimane un monopolio che mi sta ancora meno bene grazie
è stato perfettamente emittenti allora io adesso vorrei leggervi siamo le iscrizioni che abbiamo ancora dopo mandarini pagherai Gian Cesare Rattazzi
Subito direi di sì
Agnolo scusi giusto dimenticavo no no è vero che era rimasto prenotate da tempo allora Edoardo i dividendi direttore mistero della leccese che intanto invito accomodarsi al tavolo seguirà Gian Cesare Rattazzi
Antonio Bernardi Massimo Borghini
Giudizio
Questi grosso modo in questo ordine almeno mi auguro se non ci sono richieste d'iniziativa intersezioni
Edoardo Giliberti direttore pubblicitaria dell'evento CS
Ma cercherò di essere molto più breve dei miei predecessori
E io lo terrei solo fare qualche qualche piccolo o piccolissimo chiarimento
Premetto che mi definisco e amo definirmi nessuno squisitamente un tecnico e non un politico quindi a me che la proposta sia del PDS del PLI della DC o di non so cosa non me ne frega nulla
Nel senso che non faccio un intervento che che chiedo scusa perché mi ospita ma non faccio un intervento di tipo politico ma ho fatto un intervento simile di tipo tecnico allora volevo semplicemente riprendere da a quanto ha detto Carlotti che parla molto bene di percentuali che però secondo me sono dati ripeto che tendono a ma schierare un certo tipo di parità perché come qualcuno poi ha qui notato il problema vero delle percentuali che vedeva i valori assoluti dei quali si parte nel senso che un conto è
Andare indietro del trenta per cento o avanti del cinque per cento e sì sì questo trenta per cento il trenta per cento di una roba che vale dieci del cinque per cento in Europa lucido procedurale cento i i valori restano comunque squilibrati quindi credo che sì è molto più onesto
Parlare di
Stato attuale delle cose e quindi è innegabile che e e che che mi dica Carlotti con tutte le le le le eventuali debolezze della della sinistra fatto eccetto che il fatturato della Sipra rispetto alla Fininvest e un fatturato di circa uno a due
Nel senso che la Fininvest fattura il doppio trasmettendo circa quattro volte quello che trasmette la Sipra quindi volenti o nolenti i prezzi sono mediamente inferiori su questo non non non ci sono né santi né madonne oltretutto come Gruppo RCS siamo anche dei grossi acquirenti di televisione quindi sappiamo esattamente quanto ci costa la RAI e quanto ci costa la Fininvest
Non solo c'è un altro il problema molto grosso che la Fininvest si sente attaccata dagli editori non si capisce perché tutto ciò che noi abbiamo fatto l'abbiamo sempre fatto
Casomai contro un sistema televisivo la prova che se c'è un esposto al garante nei confronti la Fininvest c'è stato prima anzi un esposto al garante nei confronti della RAI credo che qui missione della Sipra lo possano confermare così come tutto quanto ha letto prima
Sortino era stato fatto diciamo contro un sistema televisivo nel suo complesso
E quindi il fatto che poi la Fininvest si senta particolarmente attaccata forse è un problema di un un po'di coda di paglia perché non non vedo altro insisto così come attiva citato prima Sortino il gruppo RCS
è stato più più volte imputato e lo è tuttora per questo non abbiamo sentito di bisogno di difendersi da da nulla e da nessuno che gli organi competenti vadano avanti si stabilirà se e chi Sechi ha ragione
Non dobbiamo però dimenticare in questo panorama che c'è un fatto certo che presente uno come me va sul mercato va dai clienti
E mentre lo dico con tutta franchezza io non sento come mio concorrente la Rai perché perché il numero di clienti che tocca la RAI forse anche per il numero di Venditti la Sipra scusi
Per il numero di venditori che Ciano non è certamente il numero di clienti che tocca la Fininvest
E allora spesso e volentieri la Fininvest
Va a fare delle proposte diciamo un po'fuori dagli schemi a certi clienti
Che riesce anche a far su detto francamente perché l'altra cosa che contesta Carlotti e che si Carlotti accusa
Gli editori con i concessionari degli editori di non aver introdotto nuovi metodi nella vendita
Della pubblicità e per nuovi metodi allude a quelli che invece apposti Ines della Fininvest mi dispiace ma io rifiuto uno di fregare la gente due di comprarla
Cosa che la Fininvest è abituata a fare e io lo dico con tutta franchezza
Non sono disposto a farmi l'elenco dei clienti a mandargli regalo il giorno del mio del suo compleanno perché non lo faccio perché per me non è professionale
Se questi sono i metodi nuovi io dico ben vengano quelli vecchi
Scusate mi sono arrabbiato impresso il film
Allora comunque tutta questa polemica degli chiamiamola degli editori in realtà esiste una legge Mammì che per accerto per certo contiene degli svarioni questo credo che sia innegabile cioè il fatto di ecco per esempio considerare il le tirature dei giornali quotidiani e quindi la mi dice che ciascun soggetto non può avere più non può possedere quotidiani che abbiamo più del venti per cento della tiratura dei giornali quotidiani dall'altra parte invece le reti televisive vengono assegnate per numero
Cioè un
Un unico ente può avere tre può avere fino a tre emittenti nazionali
Era per perché non lo fanno anche per i giornali perché non dicono che uno può avere tre quotidiani o cinque quotidiani o dieci quotidiani no dissi guarda la tiratura invece sulle reti le audience non contano niente perché sono una sine cura se uno già tre reti che si chiama Canale cinque Retequattro e Italia uno o viceversa senza altre reti che si chiamano Telemontecarlo Italia sette e Cinquestelle e la stessa roba
Nessuno mi direte che questo è una roba e qua se non se non una legge che tiene conto di uno stato di fatto che si è creato in assenza di leggi primo punto secondo punto si considera la stampa quotidiana Betty invece la stampa periodica è una roba che non conta Panorama non è un giornale che seppe unione Espresso non è un giornale che fa opinione la Gazzetta dello Sport sì
Perché è un quotidiano esattamente comunque piano d'informazione
è una legge che consente almeno fino a prova contraria di dire che è sufficiente che il signor Berlusconi venda il giornale a suo fratello che va bene lo stesso
Allora scusate
Secondo me è una legge che come minimo a dei buchi di non dico che sia tutta sballata ma dico che per lo meno deve essere rivista
E non come diceva Iori perché c'è qualcuno e come invece poi ha corretto Sortino che c'è qualcuno che voglia andare verso forme di dirigismo
è chiaro perché quando esisteva appunto la famosa grande lago grande sinistra
E c'era il il famoso tetto e c'era famoso traino e non cela le televisioni commerciali di dirigismo non ce n'era però il mercato era un mercato del tacchino lo stesso
Allora il problema non è andare verso forme di dirigismo e avere quel minimo di regole che possono fa sì che un mercato si sviluppi in maniera oserei dire civile
Quando poi si fa riferimento a dire qual è il mercato della pubblicità ma c'è un fatto certo proprio un fatto certo che comunque esiste un mercato della pubblicità dei mezzi classici
E questo è inequivocabile credo che allora ha messo e e concesso che esiste comunque un soggetto che controlla il trenta e rotti per cento di questo mercato dei mezzi classici non vogliamo questa del mercato e mezzi classe
Io dico che se non sapesse sfruttare questa posizione sarebbe anche cattivo
E siccome cretino non lo è non c'è dubbio che questo perché questa roba la sfrutta adesso questo è legittimo che la soluzione non è legittimo che la sfrutti
Beh ovviamente non sta a me dirlo
Però se mi si vuol dire che il mercato della cui state mezzi classici può procedere indisturbato in presenza di un operatore che ne controlla il trentacinque per cento io dico che è uno che non è mai stato sul mercato come sito io
Questo è poco ma sicuro
Allora dico semplicemente che al alla luce di queste pochissime cose che che mi sento di dire c'è tutta la materia per dire forse dobbiamo andare a riguardarci dentro come minimo e dopo di che non possiamo dire
Con questo non voglio dire che oggi non ci siano mezzi migliori e mezzi peggiori mezzi che hanno fatto presumibilmente il loro tempo e mezzi che viceversa devono ancora fare per carità tutto normalissimo tutto lo giustissimo ma così come e esistono poeti delle altre storture abbastanza note perché Petri è inutile che ce lo nascondiamo che presumibilmente nessuna legge arriverà mai a a a poter stabilire cioè voglio dire se come mi capita un cliente sospende gli farà questa come perché deve andare sulla stampa Mondadori o o sulla Stampa Silvio Berlusconi per poter vendere i suoi prodotti alla Standa
Cosa che oggi capita perché lo sappiamo bene che cambia e poi fa nome e cognome
E va be'questa qui purtroppo al andremo incontro sempre un certo tipo di di di storture
Però io dico per lo meno e evitiamo quelle che possiamo evitare lo evitiamo quelle macroscopiche esattamente come quando epici Abbiati Sala e voglio vedere c'è anche Secchia
Dei e voglio vedere che lo possono legare un tempo quando esisteva il monopolio della RAI grazie a dio alcune testate si vendevano perché era un trainate dalla dalla Sipra allora vogliamo passa da un traina un altro tipo di traino
Può darsi
Sì se il il popolo italiano vuole Foresto
Ben venga voglio dire non non forse passeremo da un traino a un altro tipo di traino o forse io grazie a Dio sono ottimista solo nel dire ne riconosce non mi ricordo chi l'ha detto prima forse di un'ora librarie che in nessun Paese perlomeno civile
La televisione è stata in grado di uccidere la carta stampata e infatti personalmente sono abbastanza ottimista sì vedo le cose nel medio termine e dico come gli ori che poi certe leggi se le fa il mercato però un problema di tempo
Il senso che forse in questo tempo se le cose non vengono regolamentate può darsi che si crei veramente un oligopolio perché ci saranno pochi operatori che potranno sopravvivere e questo non credo che faccia il bene o che sia il bene della collettività però questa fosse è un'opinione assolutamente personale grazie
Grazie allora già in Cesare rapida escluse Giulio Cesare Lattanzi presi segretario di terzo polo segue Antonio Pennacchi
Ma intanto che al terzo polo non intendiamo il terzo polo
Fuori dal duopolio cioè quindi il terzo polo le televisioni locali anche se c'è un terzo polo nazionale delle televisioni nazionali non Fininvest
Ma per noi che ci occupiamo di televisioni locali stato particolarmente consolatoria la lettura di alcuni brani
Delle sentenze della Corte costituzionale da parte di Sortino mi pare
Perché ci ricorda il fatto che le televendite privato televisivo secondo la Corte costituzionale
Le sue ripetute sentenze doveva essere solo nell'ambito locale ma poi avvenimenti successivi e condoni successivi hanno portato a situazioni di altro genere e a me pare comunque che proprio partendo da qui il si può affrontare il problema io lo faccio molto brevemente dalla testa del Pronto Sauro per riferirmi all'immagine che citava prima Livraghi perché il tema proposto corri chiama
Innanzitutto il discorso delle concentrazioni di proprietà nel settore editoriale
E la concentrazione di proprietà entra in risonanza con la concentrazione delle risorse pubblicitarie con qualche disinvoltura con cui queste proposte fra cui a queste risorse pubblicitarie vengono raccolte da alcuni ora la la crescita che visivamente certamente è stata a norme della proprietà della pubblicità televisiva
Sarà anche stata come dice qualcuno un fenomeno avrà portato anche un fenomeno trainante per l'intero settore e pubblicitario
Ma probabilmente adesso ed è una prova preoccupazione che è emersa anche da altri che si sta diffondendo probabilmente adesso il traino se non è governato e controllato può effettivamente diventare pericoloso e sarebbe incompleta a nostro parere la valutazione del problema se ci si limitasse a questo discorso di supposto o reale contrasto tra la stampa e la televisione perché quando si dice televisione in verità si indicano insieme quattro soggetti non omogenei che vanno invece di stenti e che sono la RAI
La Fininvest le reti nazionali private non Fininvest e le televisioni locali
E il soggetto che evidentemente parrebbe di dover regolamentare e contenere e evidentemente quello che si è posto secondo questa brutta parola alla Corte costituzionale
E l'oligopolio no in posizione dominante all'interno del settore privato nazionale che probabilmente straripa Ando crea difficoltà alle altre parti del settore privato televisivo
Tanto le reti nazionali non dominanti quanto alle televisioni locali le televisioni locali che sono un ambito certamente ancora insicuro conflittuale variegato contraddittorio
Dovuto al fatto di una troppo lunga vacanza
Legislativa hanno tuttavia un significato essenziale per lo stesso rispetto del pluralismo
Tanto che appunto allo sblocco del monopolio RAI dovevano essere e se solo le uniche che portavano avanti il discorso della informazioni livello privato oggi
Quanta pubblicità hanno leather visto che si parla di pubblicità nel sistema le televisioni locali nel loro complesso hanno il due virgola quattro sull'intera gettito globale della della pubblicità
E il quattro cinque per cento sulla parte televisiva della pubblicità cioè sul cinquanta cinquantun per cento che la televisione copre sulla pubblicità nazionale e le televisioni locali rispetto globalmente rispetto alla fase di avvio
Delle e concentrazioni nazionali facciamo riferimento Curami novecentottantaquattro ottantacinque oggi hanno un quarto in cui o di un quinto in meno percentualmente rispetto a quello che avevano
Allora quindi si trovano in una posizione di effettiva difficoltà
In uno stato in cui il pluralismo per non essere monco doveva anche essere articolato a livello locale ma in Italia il pluralismo in questi anni è stato scambiato con la confusione e dentro la confusione è prevalsa la prepotenza
E la prepotenza probabilmente si può soltanto affrontare attraverso una serie di intese più larghe
Naturalmente tutto deriva e torno alla serto iniziale che è quello delle concentrazioni di proprietà perché il vero problema è questo nel nostro Paese
E tutto deriva dalla scelta così certamente sproporzionata che la remissiva legge Mammì affatto
Delle tre reti nazionali private perché tra l'altro questo discorso che sentenze ce ne sono tre pubbliche ce ne devono essere anche private con questi preparazione che la legge fa tra pubblico e privato
Dal servizio nazionale indipendentemente da come condotto e la la come il attività commerciale private cosa che veramente come cittadino non mi piace poi molto
Dico e è un discorso di altro di altro genere
E e quindi ecco io vorrei
Riportare anche qui un dato che mi pare impressionante rispetto alle origini è delle delle discrasie degli squilibri che ci sono ed è quello appunto che la concentrazione di proprietà porta in Italia è l'unico soggetto ad avere tre reti
Probabilmente in questi giorni con la lista che ormai si sa qual è e dico se arriveranno le concessioni le tre tele più dovrebbero essere concesse
Se arriverà al visto della Corte dei conti che se potranno essere date le concessioni nazionali e noi
Cerchiamo di fare in modo che insieme nazionale ci siano anche le locali che un'altra volta no sì ho dimenticato che poi arrivano col prossimo ministro dico e allora è chiaro che il il discorso arriva apportare
Per estensione a sei reti nazionali se si intende come qualcuno suppone ma lo si può anche supporre lecitamente che le tre tele più siano dominate dallo stesso soggetto e allora noi che diciamo di entrare in Europa
Perché teniamo conto ad esempio l'ora di un dato dico in Francia sono state citate anche prima la Francia e la Spagna che sono nazioni sorelle lattine a democrazia occidentale anche a conduzione socialista
E che
Dove un proprietario in Francia può avere il venticinque per cento di una Rete
In Hispania ne può avere il venti per cento di una rete quindi se e l'unico soggetto dovesse avere le sei retti come probabilmente avrà avrà in Italia vuol dire che un proprietario può avere venti quattro volte quello che un proprietario può avere in Francia e trenta volte quello che un proprietario può avere in Hispania questi sono dati incontrovertibili
E allora evidentemente qualche squilibrio qualcosa c'è insomma che non funziona nelle origini delle vicende che poi sbocca non è il discorso della proprietà
Ma forse perché forse perché in Francia quello che in Italia e il garante c'è un comitato No che si chiama CN CL che vuol dire comitato nazionale per la comunicazione e la libertà
Ecco questo è un modo di intendere il garante che l'Italia sta svolgendo un'azione preziosa la che però rispetto a questi problemi come dice giustamente il professor Santaniello può intervenire con la legge che c'è in Italia solo dopo i misfatti e non precederlo
E quindi e qualora ci fossero evidentemente speriamo che non ci siano e e quindi di fronte a questa situazione
E indubbiamente il problema non è tanto quello di dire ma allora qui se si è proprio contro Berlusconi insomma o se ci si deve difendere no da Berlusconi il problema è che probabilmente in questo Paese in questo settore è la statualità si è andata sciogliendo e e quindi probabilmente alla alla a forza dell'autorità si è sostituita l'autorità della forza e allora il cambiamento della legge è un problema che che si proporrà certamente alcune alcune variazioni
E dopo l'elezione del nuovo Parlamento intanto indubbiamente il garante ha una grossa occasione Pastore articolo otto entro il trentuno di marzo proposte al governo
Per il finanziamento della RAI ma questi un'occasione per discutere di tutto il discorso del settore pubblicitario
E perché il governo poi entro il trentuno di dicembre dovrebbe portare avanti una sua iniziativa qualcuno diceva se non la porta avanti il tetto non c'è più e che in caso di sa che cosa si vedrà no probabilmente arriverà solito un decreto conservativo da parte del governo per cui tutto finirà
Per rimanere come prima se in unica iniziativa del governo sarà quello di non avere l'iniziativa dico però
E probabile che qualcosa possa anche succedere allora
A me pare e mi avvio alla conclusione che come e lo diciamo come associazione Terzo Polo diviso diroccati che tende locali che nata un anno e mezzo fa circa che ormai raccoglie moltissime televisioni locali italiane indipendentemente da soggezione di ogni genere e ecco c'è da proporre da un lato e lo facciamo in un documento che abbiamo fornito al Garante quando ci ha consultato proposito di questo discorso dall'articolo otto
Da un lato Citti deve trovare una forma di collegamento e di intesa o comunque di rapporto tra i soggetti che soffrono questa situazione e che sono le altre televisioni nazionali private le televisioni locali la radio e la stampa
Ecco questi soggetti a noi pare che debbano trovare il modo di parlarsi
E di considerare come vedere questi discorsi che riguardano il tetto RAI evidentemente si debba esserci o non esserci ma riguarda anche quei limiti che qui sono stati prima
Proposti e che in una certa misura sono senz'altro condivisibile che devono mettere in condizione comunque la raccolta pubblicitaria gli indici di affollamento e la tipologia della programmazione
E un'altra delle proposte che noi abbiamo fatto il garante che speriamo venga ascolta e quella che per portare avanti questi discorsi non scoppino così improvvisamente così come avvenuto per il per lealtà diatriba stampa televisione
è che si crei un osservatorio permanente presso il Garante con tutti i soggetti interessati alla pubblicità
Un osservatorio del mercato pubblicitario per suggerire interventi e valutare le situazioni anomale eventualmente considerabile i rimedi però considerarli in tempo reale e e a me pare quindi che in questo modo potrebbero essere anche e superati alcuni Toni polemici anche se devo dire così io prima Pito che il discorso della carta stampata
Trova forse un momento strategico a mio parere fatto il discorso sull'oligopolio nazionale privato
Che non è indovinato e non è esatto quando mette troppa atte attenzione anti RAI rispetto a invece un discorso che non è che debba essere anti-Berlusconi ma deve essere comunque di riequilibrio e quindi che deve spostarsi all'interno del settore privato se è vero come è vero che la stampa la carta stampata sta dentro il
Il settore il settore privato
E e in questo modo con questo Osservatorio si potrebbero anche considerare quindi come sostenere i Circuiti delle televisioni locali che hanno una fetta di pubblicità nazionale
Che fra l'altro è uno dei modi quello dello comincia ad azionare Petit quei locali di salvare l'emittenza locale perché la circuitazione uno dei modi con il quale potrà essere salvata limite trocar naturalmente qualificata
E e quindi valutare la possibilità di interventi di entità concessionarie
Di di tipo pubblico che vecchie o nuove perché bisogna anche tenere presente che i soggetti che svolgono attività di valenza pubblica nella televisione nostro Paese sono da un lato il servizio pubblico nazionale la RAI ma d'altro lato a livello locale la valenza sociale di quel che è scritto e viene portata avanti è portata avanti anche dalle televisioni locali private tanto
Che la Corte Costituzionale diceva che dovevano essere esse sole quelle che esistevano per è portare avanti e punti servizio in informativo locale
Ecco allora
E e per questo per questo motivo che bisogna che le presenze e private nazionali trovano trovino una loro forma di contenimento e che è di fatto perseguibile a nostro parere e ragionando lo questo discorso non è soltanto una boutade se si trova il modo di rafforzare e sostenere anche il sistema dell'emittenza locale qualificata magari anche solo supporti non di tipo assistenziale ma di più comunque
Riferiti al settore
Pubblico perché la trilocale possa essere aziendalmente vivibile altrimenti finirà per essere qualcosa che se non è aziendalmente autonoma sarà il giocattolo di qualche industriale al nord e della mafia al sud
Quindi e e perché è quindi si possa riequilibrare con questo discorso il garante dice sempre bilanciare che è una bella parola rigido presso Santa ne ha recepito da bilanciare il sistema tra tra i tre poli
E quindi si può sia di quelle bare sistema televisivo visto che misto tra pubblico e privato ma anche tra nazionale e locale e questo lo si dimentica affinché così al di là di tensioni imperialistiche reciproci sia tutti reciprocamente rispettosi dei diversi ruoli che si devono svolgere
Grazie Rattazzi Antonio Bernardi del consiglio di amministrazione RAI e poi se almeno i presenti non ci abbandoni hanno vorremmo essere ancora la parola Massimo Bordini del segretario nazionale della Filt CGIL
Ma io non seguirò l'appassionata difesa delle ragioni di Fininvest fatta da Carlotti e con una analogo appassionata difesa delle ragioni ora parlo come consigliere RAI ma di questa gestione della RAI non sono affatto un difensore
Anche se non trovo questa la sede per ribadire le ragioni critiche nei confronti di queste gestioni
Ne approfitto solo per far osservare per ricordare tutti noi che lavoriamo in questo settore
Che è uno dei punti che mi rende più critico
Verso l'attuale gestione della RAI
Sono gli accordi costosissimi per la RAI ed annunci per la RAI che la RAI affatto convinto Fininvest sul piano dello sport
Uno dei prodotti della pax televisiva
Se Berlusconi ha ritenuto di comperare i Gran Premi di Formula uno pagandoli sedici volte in più di quelli che normalmente di quello che normalmente li pagava la RAI
Probabilmente valutavamo proprio interesse
Era stato più bravo aveva pagato più chiaro che è più caro ed era giusto che fossero suoi non capisco perché l'insistenza di Berlusconi da un lato e la insistenza di Pasquarelli dall'altro perché quei Gran Premi fossero spartiti in due e la RAI dovesse accollarsi pagare metà di quella cifra
Potrei ricordare analogamente i contratti per il campionato mondiale
Di calcio dico perché io non sono per proclamare guerre in sostituzione della pax televisiva sono perché però perché ciascuno faccia
Il proprio lavoro o assolva alla propria funzione in un mercato il libera concorrenza
Evitando il formarsi di cartelli che per altra via vengono a costruire a costituire sui fazioni di monopolio di chiusura del mercato come per esempio potrebbe verificarsi
Se andassero in porto le sollecitazioni ripetute che sento farsi perché la RAI fosse partecipe con Berlusconi con altri soci delle tre tele più non capisco perché non capisco io credo che senza fare guerre in in barese
In attività imprenditoriali televisive RAI e Fininvest non debbano non possano stare insieme per il bene della RAI per il bene della Fininvest per il bene della pluralità dei soggetti sul mercato della libera concorrenza
Detto questo io non dirò solo pochissime rapidissime
Cose non inseguendo
Il discorso sulle cifre ho anch'io le cifre che ha portato Fini verso quelle che ha riportato mandarini
Ho sentito con grande attenzione Sortino e gli editori ciascuno di noi rimprovera agli altri ciò che non è in grado di garantire lui voglio dire solo questo
Se Sortino se gli editori sono convinti
Che la legge Mammì come mi è parso di capire la legge Mammì le acqua e le altre leggi esistenti
Sono adeguate e sufficienti
Per garantire la libera concorrenza
Credo che l'azione legale sia quella sufficiente necessarie non è necessario portare la questione sul piano politico
Vedo invece che tutta la vicenda delle regole della pubblicità e degli equilibri del sistema delle comunicazioni di massa del rapporto tra i giornali e la televisione sta assumendo rilevanza politica
Mi pare che questo significhi che le attuali normative le attuali leggi situazione che le leggi fotografano non sia soddisfacente
Dei problemi ripropone comunque tutti noi sappiamo che questo è il punto
Che col trentun dicembre dell'anno in spinta corso gli artisti commi sei e sedici dell'articolo otto della legge duecentoventitré
De Carlo non hanno più validità
Io non lo so e che in previsione di queste entro il trentuno di marzo
Il garante dell'editoria deve presentare al governo delle proposte su cui il governo innescare l'iniziativa legislativa che poi il Parlamento approverà
Si può essere sicuri che il garante le sue proposte le avanzerà
Che ci sia un governo capace di produrle iniziativa legislativa è alquanto più problematico che ci sia un parlamento capace di h provare nuove norme nel entro la scadenza prevista beh e è una scommessa è un interrogativo è un imprevisto
Vediamo come finisce il cinque aprile
Naturalmente già queste scadenze
Delineano
I tempi di uno scontro e sarà politico che ritornerà in Parlamento attorno alla RAI ma noi sappiamo che quelle norme quella scadenza furono il compromesso raggiunto durante la legge Mammì dentro la maggioranza non tra la maggioranza e l'opposizione dentro la maggioranza
A colpi di fiducia e di forzatura
Ma a quel punto tutta la partita si riapre
Con grandi interessi che entro Nito e di qui anche le cifre che giravano qui stasera sono una stessa timoniere
Credo che
I soggetti debbono poi questa è una sede di un di un di un una sede politica e bisogna ragionare in questo modo noi abbiamo fatto delle proposte il PDS inadeguati e insufficienti
Prefigurano il e quadro catastrofico per la televisione sono
Per così dire virgolette perché immagino che sarà un altro termine che verrà usato liberticide dell'iniziativa privata televisiva queste nostre proposte se ne facciano delle altre io non credo credo che sia la situazione attuale che rischia di restringere gli spazi della libera concorrenza della pluralità dei soggetti nel sistema delle comunicazioni di massa però il problema
E e ha aperto e e sarà materia di dissi ma di confronto nella prossima nella prossima vicenda come uscirne quale soluzione
Trovare questa è una questione che è stata proposta
Ora
Siccome sono in discussione
Il comma sei del comma sedici riguardano i meccanismi
Che regolano le entrate RAI
Uno può anche pensare che soltanto l'ala che starà sottoposta in dubbio che e in gioco all'avvio della prossima legislatura destino ruolo collocazione futuro della RAI del servizio pubblico radiotelevisivo
Di una questione che grandi questioni che ha grande rilevanza industriale produttiva ma che ha grande rilevanza
Dal punto di vista politico culturale degli assetti democratici uno può anche odiarlo alla RAI pensare però non può non vedere che questo è uno dei dati della della situazione
Se al trentun dicembre nessuna norma nuova viene a sostituire quella quali io non sono così sicuro che finisca come preannunciava Sortino
Io vedo una grande situazione di incertezza
Quello che è sicuro e che non è vero che la RAI perde il canone perché il canone non è regolato dall'articolo quindici della legge centocinque ma deinde da decreti
Reggi governativi del mille novecentotré adesso cito a memoria non ho tutte le date
Non è così sicura la partita quello che è certo è che la RAI non avrà più tetto quello che può essere probabile
è che sia una situazione di incertezza di confusione di assoluta anarchia e non è utile né per la RAI né per nessuno dei privati per cui ad un assetto al due alcuna definizione di regole ebbene che ci si pensi e ci si lavori tutti quanti
D'altro lato è facile implica un corpo produttivo Complesso come la RAI io non sottovaluto mai la capacità la potenza politica di Fininvest
Ma nessuno può pensare a prescindere che ci siano un direttore democristiano che tiene sempre basso il profilo o PC un e e il corpo complessivo della RAI
Che accetti di essere spazzato via senza reagire senza mettere in movimento la sua cui
Di fronte alla scadenza del trentuno dicembre se nuove regole non ci suo non reagiva
Sentendosi libero da vincoli
Per riaffermare la sua presenza il suo ruolo
Direi quasi una legge fisica
Tra cui conviene lavorare sul la necessità di di di dare delle nuove regole che tengono conto delle contraddizioni che ci sono e che si sono aperti
E faccio queste affermazioni certi
Sia ben chiaro io parto raggio uno dall'idea Conso per pensando che un servizio pubblico radiotelevisivo sia utile a questo Paese
E un servizio non indiscutibile è un servizio pubblico radiotelevisivo così come si è configurato
Storicamente che fa televisione a tutto campo
Dal varietà che divertente in forma eccetera
Che Fanti concorsi
Cioè che parla milioni
Pensa questo servito
Si può anche pensare che un servizio pubblico non sia affatto necessario nell'attuale sistema però allora ti così pensa
Delle
Essere capace di pre configurare un sistema in cui più i soggetti privati
Di potenziale almeno di uguale potenziale capacità possano vivere sul mercato
Possono vivere
E questo la legge Mammì si è rifiutato di farlo
C'era tempo
Non vedo nessuno e sia in campo
In altri Paesi anche dove si è ridimensionato il servizio pubblico per esempio privatizzando né parti si è configurato un sistema ove più soggetti privati
Erano in campo con analoghe potenzialità e con e governati da regole abbastanza rigide vale per la Spagna vale per la Francia vale per l'Inghilterra
Dove anche l'ingresso di Berlusconi nelle quinto canale
Televisivi inglese incontra difficoltà che nascono proprio dalla necessità di tutelare una pluralità di soggetti in campo senza esaltare o fare un mito di altri di altri sistemi questo non lo si è voluto difficilmente lo si vorrà per cui io penso che è un servizio pubblico così come quello che abbiamo avuto e utile per la pluralità
Delle voci del sistema e anche per esigenze imprenditoriali perché questo è un sistema televisivo che offre molte telenovela molto divertimento molta Tizio mai povero strutturalmente
Una pay-tv finché c'è l'offerta di cinema che c'è facendo lo zapping ogni sera è difficile che possa nascere
Cavoli tv da satellite se lei sperimenta la RAI tv da satellite Moro ma il e giunta alla fine della sperimentazione non sa più che cosa fare perché anche lei deve stare dentro le norme della legge Mammì noi non abbiamo una ricchezza strutturale come in altri Paesi di organizzazione del sistema radiotelevisiva abbiamo una ricchezza di altro di altro tipo
Ma un servizio pubblico può esistere in un sito se espresse ormai opera come impresa
Questo è indispensabile per superare le patologie le degenerazioni che lo caratterizza
Tante cose che tu dicevi Carlo sono vere
E potrei aggiungere altre
Poi c'è la quello a cui stiamo assistendo in piena campagna elettorale
Io che sostengo che e è difficile è impossibile anzi sono più chiaro ipotizzare un rapporto che non veda sistema politiche sistema dei mass media tanto più per il servizio pubblico ma neanche per i privati che
E Fini investe vide un intervento straordinario di un Presidente del Consiglio di fronte a un decreto dei per cui non esiste paese al mondo dove non non si configuri un rapporto complicato tra
Il sistema politico e il sistema dei mass media ma in Italia e giunta dei punti di degenerazione soprattutto per la RAI bisogna tagliare il cordone ombelicale che lega la RAI al sistema dei partiti bisogna renderla autonoma
Ma tra tutte le chiacchiere che a renderle che sento renderla autonoma bisogna affrontare il nodo di è la sua autonomia e della sua responsabilità
Sulla
Come azienda come impresa è un'impresa non può essere autonoma non può essere
Responsabile se le fonti principali delle sue entrate sono etero dirette se ogni anno bisogna contrattare con quattro ministri
Oltre che con quaranta parlamentari
Quanto spetta di aumento del canone quanto mi a spetta di quota pubblicitaria
Perché ogni anno per fare questo sei subalterno alle pressioni del sistema partitico fino alle cose più misere che sono la funzione della segretaria o dell'amante
Ora tutti i sostenitori del libero mercato o anni il coraggio di sostenere che non è più necessario un sistema pubblico un servizio pubblico o altrimenti devono affrontare questo nodo
Altrimenti mi Potito sono una situazione nobile di un servizio pubblico educativo pedagogico come rapidi essa americana importante ruolo nobile ma marginale Rispetto last
Ciò che è stata la RAI rispetto a ciò che è la televisione e e la gente il formarsi dell'opinione pubblica
Io penso che e questo è un problema interessi materiali economici strutturali ed è una questione di e di democrazia come si affronta questa queste di qui
Io non chiedo negli nessun documento e ci siamo battuti abbiamo tenuta anche da un rischio risultati e nel documento che la RAI che ha mandato al il garante ci sia la richiesta di entrate certe
Un'impresa non chiede entrate certe quelle il vizio del monopolio
La RAI chiede regole certe
Che per quanto concerne le sue entrate
E allora il cannone deve essere definito per il periodo
Che in cui dura la convenzione come contratto programma
Può essere la RAI governata soltanto dal Canone
Una RAI che sia soltanto governata dal cannone è una RAI definisce marginale
Il Cannone può aumentare soltanto dell'indice di inflazione l'esperienza del decennio dice che la il canone aumentato della metà dell'inflazione
Al massimo coi crescere
Del livello del dell'inflazione
Può essere un contratto programma che il servizio pubblico fa con lo Stato per garantire determinati servizi determinate cose
Che vengono così pagate e per questo c'è il rapporto con l'inflazione ma nessuna azienda Carlotti ma non mi poiché un nessuna impresa può reggere con un meccanismo di entrate che inchiodato all'inflazione
Non fa impresa fai un'altra cosa come neanche si fa impresa pubblica che gestisce i tra quindi se voglio essere impresa se vuoi giocare un ruolo degli avere una quota
Di entrate poi facciamo fare un dibattito linguistico sull'accessorio una quota di entrata
Rinfrancato fare delle tabelle
Se stiamo alla situazione attuale che la RAI gli aumenta le proprie entrate per la quota Cannone
Secondo la dinamica dell'inflazione
E Lara e le quote pubblicitarie
Secondo la dinamica del mercato
Nel giro di cinque anni Fininvest raggiunge l'insieme di entrate che alla RAI perché lo squilibrio la simmetria sul mercato non è solo un vantaggio per la RAI
Si può ipotizzare allora un servizio pubblico che vive solo di pubblicità
Questo lo possiamo dire come sfida reciproca ma tutti sappiamo e se scomparisse ero gli attuali due mila miliardi mille ottocento miliardi del Canone
Il intero sistema dei mass media sarebbe sconvolto perché quei mille ottocento miliardi serve finanziano la RAI ma finanziano l'intero sistema
Ora io ritengo che se è difficile ipotizzare un meccanismo di finanziamento quello che non posso accettare il meccanismo del tetto monetario perché non può essere impresa una che tutti gli anni col cappello in mano devo andare dal Governo e dice quanto perché questo è un vincolo politico
Non un vincolo di mercato teste un vincolo politico per segnare una subalternità della RAI
Rispetto al sistema e partiti concludo con ut due ultime battute attenzione mi spiace non ci sia Sortino Sortino ha ricordato giustamente tutte le sentenze della Corte costituzionale
Ma siccome mi dice che con la legge Mammì si potrebbe risolvere i problemi che agitano l'editoria vorrei ricordarvi che il comma sedici
A scadenza del della legge Mammì definisce il tetto pubblicitario della RAI in aggiunta agli indici di affollamento
Si regola ogni anno e lo decide il governo entro il trenta di giugno
Sulla base del rapporto dell'andamento del mercato televisivo cioè gli editori con tutte le loro discussioni non si sono accorti
Che la legge Mammì ha modificato
A travolto ha cancellato l'assunto su cui si fondava il tetto della legge centocinque
Il rapporto con la carta stampata sulla base della sentenza della Corte costituzionale del settantaquattro che diceva
Per tutelare l'articolo ventuno della Costituzione bisogna tutelare il soggetto più debole la carta stampata per questo ma imposto un tetto alla televisione un tetto monetario da Televideo e stabiliva il meccanismo per garantire l'equilibrato sviluppo dei due metri tutto questo è stato cancellato tant'è che una preoccupazione della RAI è che il calcolo sul mercato pubblicitario la RAI non lo deve fare rispetto all'andamento generale ma solo rispetto l'andamento del concorrente privato
Per cui la legge ci duecentoventitré la legge Mammì
Non c'entra più niente con quanto aveva previsto la Corte costituzionale
Ed è per questo che illusorio pensare di difendere le ragioni dell'editoria dentro quella legge va ripensato il regolamento e va ripensato agendo soltanto sugli indici di affollamento cioè sulle quantità
Io non critico la finì per il non è accettabile una critica la Fininvest perché raccoglie troppa pubblicità
Ci può essere la norma troppi soldi di pubblicità ci può essere la norma antitrust ma non credo che intervenga in quei problema che raccoglie il problema è che la Fininvest a una possibilità
Di trasmettere quantità di pubblicità
Esagerate
Che
Rispetto alle quali nella RAI né tanto meno la carta stampata hanno capacità possibilità di concorrenza se non ricompra ricorrendo in questo modo
E bisogna dire che gli indici di affollamento devono essere calcolati sull'ora il resto fu questa ragione di origine
Ed a RAI è uscita dalla legge duecentoventitré ridimensionata rispetto gli gli indici che aveva prima da questo punto di vista la RAI ha pagato perché parte passare dal cinque per cento indefinito
Dei programmi radiofonici e televisivi trasmessi perché prima nella legge centotré il calcolo delle quantità di pubblicità che la RAI trasmetteva era il cinque per cento di tutte le trasmissioni televisive e radiofoniche
Per una burletta
Vuole
Lo
Perché era giovane
Sì cioè Regione
Io dico io ritengo che l'unico
Io non gli attuali sistemi di conteggio e di regolamento delle quantità di pubblicità che si trasmette in RAI Fininvest sono meccanismi che io non difendo perché consentono
Consentono manovre dentro la RAI
Dentro la Fininvest tra la RAI e la Fininvest tra il pubblico e il privato mentre invece credo che il sistema può funzionare se tutti quanti sono soggetti alle medesime regole della medesima natura per la RAI più marcate ma le medesime regole e della medesima natura
E credo che l'unico meccanismo calcoliamo lo bene e quello dell'indice di affollamento orario che spazza via le medie settimanali alle medie giornaliere
Che risana la niente semmai c'è con la consapevolezza che nessuno può essere ingenuo che a un certo punto le medie orari gli enti non vuole cioè che l'affollamento orario vede tener conto che la televisione
A alcune pure alcuni momenti di massimo ascolto ed altri e ed altri no e ed anche qui insomma sarebbe come dire che il il giornale della domenica
Deve non può uscire con che con una foliazione ridotta bisogna che si trovi un meccanismo di governo dell'affollamento orario che tenga conto del concreto operare anche del mercato e televisivo in questo io credo si possano ragionevolmente
Discutere anziché aprire guerre trovare un accordo e trovare una soluzione che riapra un libero mercato
Non ti vedo prevalere l'uno sull'altro consapevoli che ci son grandi interessi in gioco però che si gioca anche la ricchezza della democrazia
Ma
Allora non vedo più Borghini che a questo punto Grant se ne sia andato Vincenzo vita voleva fare alcune rapidissime puntualizzazioni che mi pare sì hanno dovuto
No me lo impone non solamente come dire una
Antica consuetudine
Ecco ma anche l'opportunità di dare qualche risposta
Alle osservazioni emerse non di preoccupati tutto avrà un tempo fuga certissimo anche perché la resistenza vedo di coloro che sono rimasti non può essere ulteriormente scossa
Ma io intanto vorrei dire che Trovo per parte nostra molto soddisfacente il confronto che è avvenuto lo dico
Perché effettivamente
Che io ricordi almeno era un tempo piuttosto lungo che intorno a uno stesso tavolo non si potessero confrontare
UPA ASSAP FIEG Publitalia Sipra RAI
Operatori forse sindacali io credo che siano importanti occasioni come queste perché indubbiamente il confronto
Può essere l'unica possibilità a mio avviso per arrivare a una strumentazione operativa non calata all'improvviso non frutto di una semplice polemica quindi io credo molto al confronto se si è avviato ben venga mi auguro che vi siano anche fuori di noi anzi paura abilmente proprio fuori di noi occasioni tra di voi operatori per un confronto un chiarimento
Mi è parso anche di cogliere che la proposta che l'avevamo messo assieme che De Chiara illustrato inizialmente l'avevano lavorato insieme a De Chiara
Altri nostri compagni Gloria Buffo altri compagni nostri abbia trovato perlomeno un interesse in verità
La proposta non mi pare abbia avuto se non da Carlotti e spenderò due parole per concludere delle obiezioni così significative
Mi pare che li ohi
A via poi un po'corretto nel corso del suo intervento il giudizio iniziale un poco tranciante su tentazioni dirigistiche nessuno le ha anzi mi pare che lasciato che rappresenta un luogo importante non non abbia portato degli elementi di contraddizione così forti pare che la FIEG sia rivelata come dire
Interessata a discutere e non solo e non tanto per la polemica in corso comunitaria ma nel merito di alcune proposte
Il terzo polo televisivo Rattazzi sembra che abbia
Allegato i nostri lavori un materiale che ha delle somiglianze sia pure a grandi linee
Però mi ha colpito molto il fatto per esempio che dal parte della Rizzoli con cui pure abbiamo avuto polemiche non meno forti in passato di quelle che oggi ci credono
Un confronto acceso con Publitalia abbia fatto un intervento caso Giliberti
Per molti versi condivisibile
Io credo anche che nei gruppi privati questo è un punto di novità al di là dell'esposto fatto dagli editori ci sia una sensibilità finalmente nuova sul problema delle concentrazioni
Ecco quindi mi sembra insomma che ci si possa lavorare ma si trotta obiettare Carlotti Fininvest sono stati rigorosamente contrari io vorrei dire
A Carlo ottiche Boy
Conosciamo da anni con cui c'è fu una certa consuetudine di rapporti che io personalmente credo che il tipo di argomentazioni ora non è più la sede per l'ora diciamo per la stanchezza
Ma il tipo di argomentazioni che oggi tu qui hai portato con dovizia di dati
Io non so fino a che punto sia
Così utile alla stessa Fininvest perché quei dati che tu qui hai lasciato io potrei ho una mia cartellina a mia volta siccome ormai il mercato dei dati si è fatto molto interessante per le cure io potrei più o meno confutare lì all'ottanta novanta per cento cioè d'ora no ma lo faccio no ma non lo dico ma guarda che non lo faccio perché è uno sforzo di scarsissima utilità nel senso che faccio un esempio tue portato dei dati sulla la autoriduzione come dire a parte la Fininvest a me risulta un dato per il quale tra lo tanto è l'ottanta e il novanta e il gettito pubblicitario della RAI è aumentato del Quattrocento cinquantadue per cento
I toni da Canone del duecento settantasei per cento gli introiti la calma pubblicità nel loro insieme del trentuno del Trecento trentun per cento il mercato
Citare la fonte media attive una rivista del settore il mercato pubblicitario complessivo aumentato del cinquecentocinquanta per cento quello televisivo privato di cui la Fininvest eh magna pars del mille cinquecento cinque per cento dal dall'ottanta al novanta
Allora
Questo no ma questo per dire no Carlotti scusa no io io potrebbe tenuti ad interlocutori Carlotti solo un'OPA cattivissimo ma non amo essere interrotto assolutamente no questo lo dico privo di una sua carattere ecco ma nelle invettive assembleari se come le ho fatte
Non non mi spavento anzi mi animano quindi se vuoi fare io trovo vengo al punto politico che sia abbastanza aberrante nel confronto civile tra interlocutori fare un elenco meticoloso di tutte le possibili cifre più o meno affastellate che cosa sa di arrivo sarà una tesi quello che voi dovete dirci questo molto francamente Publitalia che un'impresa che partecipa come dire alla democrazia italiana suo mercato dovete dirci se rispetto a delle proposte che oggi noi cerchiamo di fare per tenere assieme
Il sistema non per privilegiare uno o l'altro per tenere assieme il sistema introducendo gli elementi di governo democratico siete interessati a discuterle o no se il problema ogni volta è fare un confronto all'arma bianca all'ultimo dato per dimostrare che voi siete i più bravi che avete salvato l'Italia francamente non non siamo interessati
Poi non siamo interessati perché la cosa è di scarsissima utilità secondo me anche per voi perché vista isolando profondamente nel mondo degli operatori questo non devo dirlo io lo sapete benissimo
E gli stessi toni che tu hai usato così concitata sotto una classica di Mosè confrontati date delle valutazioni più pacate esistono al problema oggi in Italia la concentrazione come esistenti
è se non lo sapete voi e questo problema è in un quadro di evoluzione del mercato no in un quadro di recessione quindi prima o poi il ruolo della concentrazione si riverserà anche contro di voi i debiti che tu hai detto sono un grande problema certo che lo sono ma perché e ignoto che il gruppo Fininvest a causa di questo tipo di espansione aula un ampio grado di indebitamento è un problema questo o no per noi lo è perché non è che abbiamo come dire settori privilegiati a cui guardare non siamo il partito di nessuno ci poniamo questo problema la questura dall'affollamento televisivo è o non è un problema quando studi molto meticolosi stanno svelando che il consumatore questo lo sapete voi benissimo
Si sta lentamente disaffezione ad la pubblicità è un problema o no per la pubblicità
Mi pare questo un insieme ditemi merita un approfondimento un'attenzione una disponibilità al dialogo ISO se posso dire anche un certo tipo di cultura politica su questi argomenti che è un gruppo delle vostre dimensioni dovrebbe avere questo è il punto
è di scarso interesse discutere con voi davvero col ogni volta voi assomigli atte a come erano
E un certo tipo di comunisti degli anni del bolscevismo cioè dato un certo assunto propagandistico in ogni iniziativa esattamente veniva ribadita con le stesse frasi con gli stessi argomenti usando gli stessi accorgimenti come dire di affascinazione del pubblico insomma siamo o no in un clima diverso io credo di sì sì comunque ripeto Chauvet non sta bene interessa far una battaglia l'ultimo dato per dimostrare che avete risolto i primi testi pubblicati in Italia noi diciamo di no tra qualche anno faremo un bilancio e temo che anche voi sarete costretti a farlo quanto al merito
Tu hai detto un'inesattezza sul resto ognuno di voi alle sue opinioni
Le mantiene
Per parte nostra però questo un'esattezza sul cannone non abbiamo proposto in quel documentino
Una lievitazione del canone RAI
Come se volessimo nello stesso tempo no minare il tetto monetario commentare il caso no abbia fatto una proposta di sistema che si regge se è Presa in tutte le sue voci
Se no non avrebbe alcun significato e lavora cosa che ne abbiamo fatto esattamente il contrario di quello che tu hai descritto quando faccio riferimento a un certo propagandistico mi riferivo proprio a quello che è dipinto uno scenario
Che non esiste
L'abbiam detto via il tetto monetario perché tetto monetario della RAI è nient'altro che un sistema di contrattazione politica peraltro lo sappiamo perché avvenuta negli ultimi anni in modo chiarissimo
Tre partiti di maggioranza
Via il tetto sappiamo benissimo tra l'altro questo lo sapete anche voi è quello che mi mi dà un certo fastidio che poi delle conversazioni non dai tavoli queste cose le sapete anche voi venite anche voi in epoca di recessione come adesso delineasse comunitario sapete anche voi benissimo che togliendo il tetto Monet Dario non succede pressoché nulla nel senso che la stessa RAI per i motivi uguali a quelli degli altri competitori dal mercato per i motivi generali dell'economia dei media oggi non ha una possibilità espansiva
Anche voi avete questo problema ci denti io leggo gli andamenti del mercato anche per voi c'è questo però quindi non ci sarebbe questa Effetto d'improvviso aumento della pubblicità in ogni caso
Abbiamo studiato la formula dichiara richiamava all'inizio
Dell'affollamento orario proprio per evitare ora possibile aggiramento del problema della della
Quantità di pubblicità che anche quella della RAI ci preoccupa
Io per esempio sono d'accordo quello che diceva Sortino su un certo eccesso di sponsorizzazioni alla RAI anche a noi non piace il fatto che in molte trasmissioni che la RAI
Oggi la sponsorizzazione sia entrata ben al di là di quello che dovrebbe essere in broadcasting pubblico o privato che sia
Questo è un problema di fondo qua sul quale varrebbe la pena in verità
Dedicare
Un approfondimento specifico
Ma ripeto l'affollamento orario questo noi siamo arrivati anche facendo qualche calcolo di fattibilità e l'unica l'unico baluardo per evitare l'eccesso di affollamento appunto tu stesso hai detto
Presto cioè facile fare un limite settimanale o giornaliero avendo ormai tutte le emittenti dilatato la propria programmazione addirittura le ore notturne
Il portante l'affollamento orario concordo anch'io che l'affollamento orario dovrebbe essere fatto non sulla somma delle reti ma per rette per soddisfare se questo vale per la Fininvest deve valere anche per la RAI non vi alcun dubbio
Quindi abbiamo introdotto elemento dell'affollamento addirittura con un abbassamento che potrebbe persino comportare un'entrata inferiore dal punto di vista monetaria se preso allo stato attuale con questo mercato anche per la RAI
Quanto al cane abbiamo detto noi siamo dell'opinione che in un contesto di questo tipo cioè con un'evoluzione del sistema che vada questo riassetto nell'arco della prossima convenzione Stato orari dovrà essere li stipulata il tema caro che vada profondamente riaffrontato così come oggi proprio strutturalmente il canone c'è scritto nel documento
Non va bene va ripensato come discussione molto seria
Da farsi
Perché riguarda per esempio il tipo di evoluzione anche tecnica del mezzo televisivo l'eventuale differenziazione del canone in fasce diverse sulla base del servizio reso i nuovi sistemi comunicativi
Di cui il televideo solo l'inizio ecco si pone queste norme tema e non certamente non siamo per una lievitazione tout-court del canone RAI abbiamo solo detto in relazione a un'antica polemica che fa la RAI
Anche contro di noi
Come partito
Non è che ci opponiamo al fatto che eventualmente la RAI c'è il canone RAI ad una levitazione addirittura proprio messo meno al di sotto dell'inflazione nel documento questa devo scritto un de di
Tare che si immaginasse che noi vogliamo si sentono dice un punto percentuale di meno dell'inflazione prioritarie che si desse la sensazione di una pura e semplice crescita
Quindi la nostra è una proposta pacchetto come da riflettere discutere a mio avviso si sono fatti dei passi avanti
Penso quello che stavo dicendo di editori penso allo stesso documento del consiglio d'amministrazione Rai che rispetta la primaria proposta è assai meno vecchio conservativo ma
Pone come interlocutore nel dibattito penso più in generale al fatto che sia indispensabile
Fare di questo nei prossimi due-tre mesi uno dei temi reali del dibattito
Abbiamo apprezzato che vi fosse qui la presenza
Dell'ufficio del garante dell'editoria e dell'autorità antitrust perché sappiamo che poi noi abbiamo un ruolo
Ben definito
E anzi molto combattivo però con un confine preciso la proposta deve essere portata avanti dal Garante che ha basa la legge Mammì compito di istruire questa ipotesi l'autorità antitrust anzi avviato come dire una procedura di verifica sulla questione dell'Antitrust per cui abbiamo fornito dei materiali molto convintamente
Quello che possiamo dire per certo come nostro impegno
è che a partire dal
Dalla fase iniziale della prossima legislatura
L'intesa con
Insieme del nostro partito è di fare della questione della revisione della legge Mammì uno dei punti
Più importanti
Previsione che può essere fatta
Come dire anche a più stadi a seconda di quale sarà il clima politico Italia vivremo certo è che il tema risorse dovrà assolutamente essere messo all'ordine del giorno già da subito abbiamo aggiunto nel nostro materiale che alla vostra attenzione comunque eppure considerando che il tema generale vada affrontato anche
Nuovamente in Parlamento già da subito però dobbiamo e possiamo muoverci
Delle due l'una
Sarà possibile fare tutto questo itinerario con un confronto aperto libero tra i vari interlocutori io mi auguro di sì anche con Publitalia
Sarà indispensabile invece fare un'accesissima polemica noi preferiremmo di no
Cioè non ci sottrarremo se questi saranno i toni che nei prossimi mesi continueranno anche da parte di Publitalia
Noi vorremmo un clima diverso ce ne sono tutte le condizioni specifici no sappiate tutti quanti che non staremo tutta
La nostra
Forza in questa discussione perché ci crediamo sul serio con questo
Vi ringrazio per l'attenzione e ringrazio anche coloro che non sono riusciti a prendere la parola
E penso che avremo qualche ulteriore appuntamento nei prossimi mesi su questi temi