20 MAR 2002

Intervento di Benedetto Della Vedova sui risultati del Consiglio europeo (Barcellona, 15/16 marzo 2002)

STRALCIO | - PARLAMENTO EUROPEO - 00:00 Durata: 2 min 55 sec
A cura di Andrea Maori
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Registrazione video di "Intervento di Benedetto Della Vedova sui risultati del Consiglio europeo (Barcellona, 15/16 marzo 2002)", registrato a Parlamento Europeo mercoledì 20 marzo 2002 alle 00:00.

Sono intervenuti: Benedetto Della Vedova (parlamentare europeo, Lista Bonino).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Accordi Internazionali, Barcellona, Biagi, Commissione Ue, Conflitto D'interessi, Consiglio Europeo, Energia, Europa, Flessibilita', Impresa, Lavoro, Liberalizzazione, Mercato, Monopolio, Parlamento Europeo, Previdenza, Prodi, Riforme, Terrorismo, Unione Europea, Usa.

La
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  • Benedetto Della Vedova

    parlamentare europeo (LISTA BONINO)

    Signor Presidente, nel suo ultimo editoriale, pubblicato ieri dal Sole 24 Ore , il Professor Marco Biagi scriveva dei risultati del Vertice di Barcellona e chiedeva che i richiami del Consiglio sulle riforme del mercato del lavoro potessero trovare maggior ascolto negli Stati membri, e in particolare in Italia. Per le sue idee sulla flessibilità nel mercato del lavoro e sulla riforma previdenziale, per il contributo che dava ai governi perché queste idee divenissero realtà, è stato ucciso. Alla violenza bisogna rispondere con il ricorso rigoroso e appassionato alla democrazia, alle sue regole consuete, alla sua dialettica e alla sua capacità di far vivere confronti e scontri, anche aspri, in modo non violento. Non posso non denunciare, però, il fatto che in questi giorni, in Italia, persone in posizione di grande responsabilità e con grande esposizione mediatica, a proposito delle riforme auspicate dalle Istituzioni europee e fortissimamente volute da Marco Biagi, con cinismo e demagogia hanno parlato di inciviltà, di barbarie e di violazione dei diritti fondamentali. Signor Presidente del Consiglio, c'è il rischio che Lisbona diventi uno slogan buono per tutte le occasioni; anzi, forse sarebbe meglio non dire più che due anni fa i leader europei hanno deciso che in dieci anni l'economia europea sarebbe diventata la migliore e la più innovativa del mondo, quasi che i leader che li hanno preceduti volessero forse ottenere il contrario. Credo che si debba discutere solo delle riforme e degli obiettivi che vengono raggiunti o non raggiunti. Non voglio sminuire quanto è stato deciso nel Vertice di Barcellona, ma credo che il rischio sia ancora quello di fissare nuove priorità, nuovi obiettivi mentre non si fanno passi avanti concreti, incisivi su quello che ci si era proposti di fare. Parlo naturalmente, ad esempio, della questione della liberalizzazione dell'energia elettrica. Siamo contenti che siano stati fatti alcuni passi avanti - vero - ma dobbiamo innanzitutto dispiacerci di quello che non è stato fatto, cioè una piena liberalizzazione anche per le utenze domestiche. Per questo, credo, dobbiamo dire che a Barcellona forse si è raggiunto il miglior risultato possibile, ma che questo risultato è insoddisfacente se il nostro obiettivo è quello di vedere l'Europa competere nei mercati internazionali, innanzitutto con gli Stati Uniti. Bisogna fare di più, bisogna spingere sul pedale delle riforme. Per quanto riguarda il coordinamento delle politiche economiche, di cui ha parlato il Presidente Prodi, voglio ricordare a me stesso, a tutti, al Presidente del Consiglio, che l'Europa non ha bisogno tanto di politiche economiche coordinate quanto di buone politiche economiche, e non sempre le due cose vanno assieme, come la storia insegna.
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