L'Italia nella prima guerra mondiale. 1915 - l'entrata in guerra

Sono molto felice
Credo di interpretare in questo anche il pensiero della Presidente Boldrini
Che la Camera dei deputati possa ospitare questa iniziativa per ricordare adesso con un convegno storico e poi con la mostra che si aprirà
Nella giornata appunto odierna alcuni degli aspetti più significativi della Grande Guerra
Saluto Franco Marini Presidente del Comitato storico scientifico per gli anniversari di interesse nazionale
E tutti gli autorevoli e le autorevoli relatori relatrici che arriveranno il convegno non li nomino tutti perché di vedete davanti a voi
Voglio poi rivolgere un ringraziamento particolare a coloro che hanno curato il Progetto espositivo della documentazione sul tema della Grande Guerra custodita dalle biblioteche di Camera e Senato
La prima guerra mondiale fu innanzitutto un conflitto sanguinosi stima in cui persero la vita dieci milioni di militari che un numero indefinito di civili con me milioni di feriti e di mutilati
Nel caso dell'Italia si contarono oltre seicento mila caduti
Per molti nostri giovani
Provenienti da ogni parte della penisola la guerra si presentò nella forma di un richiamo alle armi che li porto a lasciare le loro case per il fronte
Li attendeva una realtà durissima quella del trasferimento in regioni lontane la separazione dagli affetti la realtà delle trincee e dei combattimenti
Pensiamo in particolare a cosa poter significare per i contadini braccianti delle regioni meridionali profondamente legati ai loro Paesi
Essere portati a combattere al confine settentrionale dell'Italia in zone di cui avevano a malapena sentito parlare ho letto
Fu proprio in quella immane tragedia tuttavia che l'Italia si percepì per la prima volta unità
Fu in altre parole proprio in quella condizione di assoluta precarietà mista ad un rispettoso e talvolta rassegnato senso del dovere che maturò il senso di appartenenza ad un unico destino di popolo e di nazione
Scrive a proposito Giuliano Procacci nella sua storia degli italiani con quella guerra con la guerra vastissimi strati sociali il cui mondo era stato sino allora circoscritto entro un orizzonte provinciale
Venivano costretti per forza delle cose a prendere coscienza del loro destino comune e dell'esistenza di una collettività nazionale
La prima guerra mondiale divenne cioè la prima grande esperienza collettiva del popolo italiano che oltretutto portava a compimento il Risorgimento
Questo senso di partecipazione unitaria costituisce forse ancora oggi un elemento importante su cui riflettere tanto più in una fase
In cui per ragioni diverse la crisi economica la globalizzazione la fragilità
Dell'esperienza europea e sempre più difficile avvertire un sentimento di comune appartenenza
Il nostro pensiero non può non essere rivolto oggi comunque i canti caduti
A quella generazione di giovani che fu falcidiata da una lunga e logorante guerra consumata nelle trincee in condizioni disumane alla mercè di malattie intemperie parassiti
A tale proposito il Presidente della Repubblica Mattarella intervenendo recentemente su questi temi non ha mancato di sottolineare
Quanto fosse diversa alla prova dei fatti la vita in quel tempo di guerra
Rispetto al sogno luminoso di gloria e al mito della vittoria parcheggiati da intellettuali e poeti nei mesi precedenti all'inizio del conflitto
Il mille novecentoquattordici d'altro canto fu una data funesta per l'intero continente europeo
Per le norme prezzo pagato in termini di distruzione e morte e per le condizioni imposte i vinti che costituirono purtroppo le basi per l'affermarsi di pericolosi autoritarismi e per il secondo terribile conflitto mondiale
è importante sottolineare questo aspetto perché se vogliamo che il sacrificio di tante vittime dei due conflitti mondiali non si amano è necessario riflettere sugli insegnamenti della storia
è un insegnamento che la nostra Costituzione ha fatto proprio ripudiato la guerra all'articolo undici non solo come strumento di offesa ma anche come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali
Una norma di portata sotto certi aspetti rivoluzionaria solo se si pensa che sino a quel momento era piuttosto prevalsa l'idea della guerra come strumento politico
La prosecuzione della politica con altri mezzi e comunque
Come strumento fondamentale nei rapporti internazionali
Se ancora oggi milioni di persone innocenti e inermi sono vittime di distruzioni e di persecuzioni
E sono costretto a cercare altrove e pace e sicurezza è proprio perché in molte aree del pianeta non si è ancora radicata questa consapevolezza che la guerra
è sempre una sconfitta anche per i vincitori una sconfitta della politica della diplomazia della ragione dell'umanità
Il centesimo anniversario della Grande Guerra offre dunque molte ragioni di riflessione non solo per gli studiosi che oggi che ci aiuteranno
Ma per tutti i cittadini che vogliono conoscere con una sensibilità nuova e più consapevole i momenti più importanti della storia del Paese
Riflettere sulla prima guerra mondiale guardando poi alla dimensione continentale di quel conflitto credo possa aiutarci ad illuminare alcuni dei problemi di oggi
Come le tensioni e i nuovi nazionalismi che riaffiorano in molte parti d'Europa
La prima guerra mondiale è stata infatti una cesura nella storia del nostro continente ed ha segnato l'avvio di un'età contemporanea caratterizzata da grandi trasformazioni da progressi civili ed economici ma anche da spaventose violenze
Il Presidente Napolitano intervenendo su questi temi ha più volte ribadito la necessità di contrastare il cui ismi e nazionalismi di ogni segno
E di dare nuova forza al processo di integrazione europea
Nato proprio dall'esperienza distruttiva delle due guerre mondiali e dalla consapevolezza degli orrori a cui avevano portato i nazionalismi i razzismi le dittature la violenza politica
I lampioni si stanno spegnendo su tutta l'Europa scriveva sere Edouard Grey Ministro degli esteri della Gran Bretagna la notte in cui il suo Paese entrò in guerra contro la Germania nel quattordici
Il mio vivo auspicio è che l'iniziativa odierna si inserisca dunque non più ampio e doveroso esercizio di memoria da parte di tutto il continente affinché il nostro patrimonio condiviso
Di errori ma anche di scelte coraggiose di grandi ideali possa farsi che mai più la luce della convivenza pacifica tra i popoli possa essere spenta
Vi ringrazio e cedo la parola a Paolo Mieli che modera la tavola rotonda tra gli esperti grazie
Grazie Presidente sereni e per primo perché ci rivolga
Benedizione un saluto dalla parola per vero Presidente della celebrazione del ricordo perché poi la parola celebrazioni eccessiva dalla Prima guerra mondiale Franco Marini grazie
Il mio e ovviamente saluto di di di ingresso in questo dibattito non una benedizione ne avrei l'autorità
La possibilità di farli caro Mieli
E debbo dire che
Anche con l'occhio
Alla situazione
Tesa e complicata
Ancora discussa
In Europa non solo in Italia
Io non ho cambiato il dovunque questioni che brevemente perché come introduzione fa questo poi facciamo lavorare nostro
Coordinatore del dibattito e gli storici presenti
E che le ho ottenute lì così e sono
La prima domanda cosa è stata la Grande Guerra
Noi come Comitato siamo impegnati da molto
Siamo impegnati non dal quindici non da ora dalla maggioranza impegnati dal
Da lì fine luglio o primi di agosto e quattordici assieme a tutti i Paesi europei fu una scelta voluta perché si disse sì è vero noi siamo entrati in guerra con i nostri problemi e con le nostre decisioni poi prese comunque
Dal Governo e dal Parlamento l'allora malgrado le difficoltà che si erano
Erano nate perché viviamo assieme siamo assieme siamo una identità forte speriamo
Con un pizzico di ottimismo un pochino
Che però non non deve sarebbe un errore tragico che scivola sempre simile stimo
Allora chiamiamolo con un forte realismo ecco questo dobbiamo tenere io due cose un giudizio sulla Grande Guerra e poi
Due cose generali sull'Europa perché naturalmente per il tipo di impegno che abbiamo questa mattina per il convegno che stiamo facendo
Poi c'è impegnate sono impegnati i Governi
Giustamente ancora ma molta determinazione il nostro pure
Attorno alle difficoltà di oggi e quindi mi parrebbe foto fuori dalla discussione nostra discussione ognuno è libero di dire quello che vuole pure io ma insomma questa attenzione mi sembra
Abbastanza doverosa le due cose
La prima domanda è
Che cosa è stata la Grande Guerra
Se guardiamo alla geopolitica all'economia la demografia
Ed anche alla psicologia dal sentire gli uomini ogni uomo e donna
Possiamo affermare che è stata
Secondo me una rottura senza precedenti nella storia dell'uomo
Una rottura esistenziale è una rottura anche nel modo come Inter Petrali conflitti come in cinque mila in quelli che possiamo conoscere bene l'uomo ha sviluppato il suo cammino nella storia
E il tipo di scontri che ci sono stati per risolvere le controversie che poi tra i Paesi oltre che tra individui ci sono sempre
Perché
Beh io voglio citare brevemente solo così per per dare l'idea di qualcosa di
Il duro di forte probabilmente la corsa dello sviluppo tecnologico accelerato in una maniera straordinaria c'è ancora oggi
E quando si avverte il conflitto tra gli Stati poi è vero che l'introduzione di nuove tecnologie aiutano anche la vita civile certamente
Ma quanto il conflitto rischia si comincia ad avvertire che può arrivare fra i Paesi allora tutti i Governi ahimè tutti democratici o meno democratici pensano al conflitto
Allora la corsa tecnologica viene piegata innanzitutto in quella direzione e così è accaduto
E così se non facciamo scelte politiche più di fondo potrà accadere ancora
Secondo
La vita nelle trincee io Paul poi lei due basta perché l'ho scritto il trentatré pagine diciannove megabit per evitare proprio una
Usurpazione i tempi I nostri storici
La seconda
La vita nelle trincee
Per quattro anni per l'Europa e per tre per noi
Si potrebbe parlare una dignità
Io gli faccio porto solo un dato
Alla fine di tutto quello che i nostri ospiti di oggi gli ospiti del
Parlamento ringrazio la presidente la ringrazio la vicepresidente per l'iniziativa Mario seri
Ebbene
Io ieri il libro che
Ho visto come un diario che il fascismo mise da parte e che ora è stato ristampato
è quello di un giovane sottotenente di complemento milanese di fanteria
Carlo Salza
Che forse sparisce ora è tornato nelle librerie e voi questo giovane che si fece tutti i tre anni in trincea dall'Isonzo in su passando da un punto di compatimento all'altro una cosa
Che dà il senso di una tragedia una rottura umana la guerra in quel modo non l'ha mai fatta nessuno nella storia dell'uomo
Cosa significava Vidali delle trincee sempre e sapere che domani si rivà all'assalto della stessa posizione
è sapere sia il sottotenente che va avanti sia agli atti
Il i fanti che insomma quell'obiettivo per come è collocato non è attendibile che più della metà moriranno con le mitragliatrici e i reticolati che non ci fanno avvicinare ambientalista è stato
Secondo
Solo questo dato il primo anno di guerra quello in cui noi non c'eravamo
Ecco se numero è quello che ma ce l'ho certo chiaro in mente non l'ho ricercato ieri
Numero e. solo sul fronte occidentale un milione di morti
A ma dati comprendiamo cosa le guerre napoleoniche qui dentro ci sono
Partecipanti a di banche né dell'lo sa bene sapranno più di me le guerre napoleoniche quadra migliaia dieci né di migliaia o anche la guerra o un milione di morti in un anno di combattenti
Forse non è una rottura questa dove sono le rotture della storia
E
Ha ragione uno uno uno storico
Importante insomma che rispetto
A dire ma come hanno sopportato perché una storica americano dice ma c'è
Dottor Del Bue una storia della guerra io mi fermo qui ma hanno potuto resistere milioni di ragazzi di giovani in queste condizioni per anni come
Io sfogliando adesso Lori sfogliando un po'delle cose scritte rimane che dice forse una cosa straordinariamente vera che sta vicino alla verità quando dice se ci avessero mandato a casa
No all'inizio del sedici o nel sedici probabilmente non ci sembra saremmo arrivati con un dolore immenso perché l'anno che abbiamo è quello che che ho richiamato velocemente
Però avremmo avuto il dolore così forte
E anche la forza delle esperienze fatte che avremmo scatenato come dice come hanno potuto subire avremmo scatenato la tempesta da noi nei nostri Paesi
Noi siamo andati via da questa esperienza non nel sedici alla fine del diciotto
E siamo tornati spenti tutti senza speranza senza nemmeno la voglia di lottare molti
E molti anzi sono scivolati nelle dittature
è stata veramente la Grande Guerra un immane strage di vite indici Viscas
E questo è a tal punto vero che nemmeno vent'anni dopo l'incendio divampa o di nuovo con quel secondo conflitto mondiale
Le cui radici ci vuole poco a dirle ovviamente sono saldamente interrate nelle trincea del quattordici diciotto non c'è dubbio sono lì anzi
Quelle radici vanno oltre se parliamo della nostra vita del dei rapporti politici nel mondo nell'Area ti officine o altro a questa nostra Italia di oggi
Ma lei che venga guerra rappresentato anche il declino dell'Europa
Popoli che condividevano i benefici del progresso la fede
E per fini il sangue dei troppi regnanti erano parenti tra di loro
Sì sono sterminati sui campi di battaglia decidendo uno ad uno i fili di una Unione
Che certo non era codificata in Europa in alcun trattato
Ma si erano
Tesi
Da un lato all'altro del vecchio continente questi fini che comunque temevano assieme uno una realtà grazie
A quella che oggi definiremmo globalizzazione si aprivano le frontiere suscitata dalla lunga stagione di pace
O se si vuole di non belligeranza successivo alla guerra Franco prussiana
Della seconda metà dell'Ottocento
Non era l'Europa unita ma certo un'Europa che si riconosceva più unita e che i robusti IVA
Anno dopo anno forte anche del suo predominio militare tecnologiche commerciali sulle altre nazioni i robusti ma il ruolo di locomotiva che aveva sul resto del mondo
In particolare di sviluppo di potenzialità
Abbiamo dovuto attendere che un'altra guerra il secondo conflitto mondiale
Trasformasse l'Europa in un immenso cimitero una dentro al suolo città e cancellando ferrovie strade campi siti produttivi chiese memoria artistiche prima
Che alcuni grandi statisti
Cito il più rilevanti anche per le sue responsabilità che avevano allora De Gasperi Adenauer e Schuman
Spinelli mi viene sulla punta della lingua un altro mondo ma insomma con questa forza aprissero il sentiero con determinazione e coraggio all'idea che l'Europa
Ho diventava casse con una casa comune o si consegnava ancora e per sembra che ad un destino di guerra e di decadenza
L'Europa nasce dunque dal desiderio e dalla volontà di preservare la pace in questi uomini che avevano vissuto il periodo precedente
Di superare le diffidenze e di abbattere i muri
Nasce dalla convinzione che ciò che unisce un abitante di Parigi uno di Roma o di Berlino può e deve diventare più forte di ciò che li divide
Valori e interessi possono stare assieme in assoluto non è detto che valori interesserebbero confliggere possono anche
Abbiamo uno dei casi in cui è accaduto stare assieme non sono assolutamente inconciliabili
Lo spirito dell'Europa unita e questo niente muri Muriel reali e muri delle coscienze ci siamo riusciti a costruirla così
Ahimè non ci sono dubbi no
Ancora no
Ci siamo fermati
Io non sono pessimista no perché non abbiamo fatto niente dei passi avanti sono stati fatti con questi nostri riferimenti che abbiamo
Dobbiamo riprendere il cammino con molta decisione chiarezza ma
L'obiettivo non è stato centrato e lo vediamo proprio in questi giorni
Io so bene
Che la politica esercizio complesso
Dove conta tanto la visione
Quanto il senso della realtà visione al senso della realtà non le potete dividere
Occorre provare e riprovare quando si registrano sconfitte rialzarsi e riprendere d'accatto
Se guardiamo
All'Europa di Orvieto diciamo di oggi di questo periodo ahimè di questi giorni al modo in cui essa sta agendo dice di fronte alle questioni più calde
La questione della Grecia in e quella di migranti che tocca un punto di grande crisi a livello di rapporti internazionali e non è una cosa in sé e in sede dolorosa e importante
Ma è anche proiettata su scenari più larghi
Vedo un allarmante appannamento di quel desiderio
Dopo la Seconda guerra mondiale degli uomini che ho richiamato
Di quella volontà che animeranno i padri fondatori più muri
Vedo che ponti come credo facciano tutti
Quello che accade oggi non è una sorpresa iniziale in inattesa
Ma figlio di un passato in cui le élites politiche nazionali si sono distratti o peggio spaventate dall'eventualità di perdere il potere mentre di fatto
Questo avveniva comunque e non era l'Europa rubare potere agli Stati nazionali
Ma il processo di globalizzazione economico-finanziario qualcosa di più grande e di governabilità non bloccando il
Anche la cultura
E la storia un punto fondamentale quando parliamo di queste cose
Per le nostre relazioni per la prospettiva anche la cultura non è stata capace di alimentare il sentimento europeista nelle opinioni pubbliche in quelle stesse lite
Io ho avuto debbo dire fortuna insomma per sul piano la politica e culturale di passare un
Un un un quinquennio al Parlamento europeo da
Novantanove al due mila quattro ha fatto il parlamentare europeo
E debbo dirvi solo per questo mi cito insomma che lo ha fatto alla Commissione esteri
Del Parlamento europeo
La Commissione esteri in qualche modo ragionava anche di difesa quindi era un punto delicato
Le mie idee erano quelle che sono ancora oggi Governi italiani di allora erano più aperti ma insomma c'era una chiusura
Un cinico rifiuto anche non espresso ma non per questo più leggero c'era
Contro qualsiasi passo che allora sto parlando novantanove due mila e quattro si volesse fare nella direzione di una politica di difesa ed estera comune all'Europa non c'era questa disponibilità
C'erano altre altre preoccupazioni
Si deve anche a questo se Bruxelles e oggi
A molti anzi moltissimi ahimè è vista con ostilità e percepita come un posto affollato dal cultori di codicilli
E dove si danno battaglia promotori interesse particolare non è che sia una bugia questa c'è qualcosa di questo genere ciò non non lo voglio drammatizzare ma c'è
C'è la paura di perdere quel tanto poco che ci sia dietro ai sentimenti xenofobi sparsi in giro per l'Europa
E ci sono gli errori dei dei gruppi dirigenti
Perché l'Europa ritrovi la propria anima e perché si eviti il rischio che mattone dopo mattone l'incomunicabilità diffidenza sospetto formino
Una parete impossibile da superare tocca alla politica e alla cultura compiere il salto di qualità a queste due due forse due due potenzialità debbono tentare di viaggiare assieme il che non è sempre facile ma è possibile
Vi voglio citare due di questi per due personaggi che su questo piano hanno le idee chiare
Così si espresse De Gasperi in un discorso dell'ottobre del cinquantatré
Per unire l'Europa
E forse è più necessario smobilitare che costruire
Disfare un mondo di pregiudizi di Poussin la limitare e di alterigia e disfare un mondo di rancori
Si parli si scriva si insista non ci si dia tregua che l'Europa resti all'ordine del giorno
Ma soprattutto i Governi debbono mostrarsi più risoluti quanto si tratta di sbloccare i loro Paesi
Cinquantatré
Insomma la cosa che ci preoccupa è che ci spinge oggi
E nel mille novecentonovantacinque a quarant'anni dalla fine della seconda guerra mondiale Mitterrand affermo davanti al Parlamento di Strasburgo con l'utenza Marco in chiarezza sappiate
Ce lo insegna la storia
Che ha un ruolo grande per terra e per il cammino l'uomo l'unica alternativa all'Europa unita e la guerra
Qui non si tratta di essere
Più o meno buoni o più o meno severi qui si tratta di scegliere non con l'occhio all'immediato che non può essere comunque trascurato fa parte della nostra vita di oggi ma al mondo che vogliamo domani
Avendo piena consapevolezza che tutto attorno e sta cambiando al punto che se perfino l'Europa unita può diventare troppo piccola per interpretare un ruolo importante nel nuovo scenario geopolitico
Naturalmente non lo può fare ogni singolo Stato
Caro Mieli io un'altra riflessione finale proprio finito non so se ho rubato qualche minuto in più
Questo Comitato sta lavorando con con determinazione
Per la prima guerra per il centenario e per il settantesimo della Resistenza il Parlamento e Governo hanno fornito anche un po'di disponibilità noi lavoriamo con la Presidenza del Consiglio
Siamo il Comitato poi c'è un gruppo di lavoro che chiamano gruppo di missione
A me piace più chiamarlo gruppo di lavoro alla Presidenza che poi opera per
Realizzare le cose che magari vengono indicate dal dal Comitato storico scientifico
Responsabile politica il Sottosegretario lotti
Voglio dire quali sono le priorità che abbiamo noi di con una battuta poi storica le priorità sono in due direzioni non vogliono parlarne insomma sono i giovani
Abbiamo una convenzione
A cui contribuiamo anche noi
Con il Ministero della pubblica istruzione favoriamo e cerchiamo di far vivere
Tutte le iniziative che fuori anche dalla azione centrale ci sono perché si portino i ragazzi giovani a ragionare a vedere
La prima guerra mondiale è stata così atroce a vedere a vedere i camminamenti io sabato scorso sono stato alla inaugurazione all'apertura di un museo
A due mila settecento ottocento metri sulla Marmolada
Poi ci sono altro pezzetto di funivia di trecento metri arriviamo a tre mila i duecento dove c'è una terrazza perché ti fanno vedere tutto il film delle Dolomiti
Una cosa
Realizzata da un privato secondo me assolutamente affascinante
Io la conoscevo lo dicevo prima
Che questa questa montagna perché oltre cinquanta anni fa che ho fatto un campo invernale
Del Battaglione Alpini Bolzano quindi io mi trovavo del Gran Sasso ma in mezzo ai tedeschi ai veronesi ma insomma stavo bene
A piedi un pezzo Comincini ma
Ma e ecco io penso che se noi portiamo i giovani lì possono capire in maniera straordinaria cos'è stata questa guerra
Arrivavano lassù per salire dai mille metri di di di un punto di partenza eccetera vicino a Canazei ci vogliono nove ore
Nove ore poi tutte POR poi le soste che sarà necessario fare ed ridire su questi crepacci questi ghiacciai direi giovane qui trascinavano i cannoni i mortai
Da qui passava il cibo da qui passa maggio ogni cosa est ci si fronteggiavano lì proprio a tre mila metri
Dole coglie un austriaci che avevamo realizzato la città del ghiaccio una cosa immensa una genialità
Del ghiaccio che adesso è stata distrutta dal movimento e dal ritiro dei ghiacciai più grande
E gli italiani dalle caverne salivano la su questo importante vederlo e noi se abbiamo la possibilità vorrei proprio fare un programma di mandare i giovani delle scuole medie superiori la sua dare uno sguardo
Perché l'obiettivo anche del nostro lavoro è questo non celebrare perché la guerra non la celebrare nessuno non non è Tecce noi abbiamo celebrato i caduti
I caduti di tutti i Paesi che si sono scontrati c'era il Presidente Napolitano c'era la Presidente del Senato dell'Austria posto dal Presidente della Repubblica
Presidente della Repubblica trovarci ad Slovenia Redipuglia con il concerto di Muti quelle una celebrazione dei caduti
E non accettiamo discussioni su quel Totti
Perché è stata uno una tragedia dell'umanità e poi il silenzio per quindici Paesi messi in con le
L'ambiente orario straordinario
Sulla all'altopiano di Folgaria dinanzi al Pasubio lì con gli strappi OMPI Fresu questo trombettista nostro saldo molto bravo
Ha fatto ascoltare questo silenzio straordinario c'erano duemila persone con una pioggerellina leggera
Si poteva sopportare e quelli sopra queste c'è celebrazione altre cose le abbiamo fatto partecipando all'iniziativa ed aiutando
L'altro è
Al Mezzogiorno pensare nelle regioni dove si è combattuto è ovvio che c'è molto movimento partecipiamo anche noi ma le regioni le strutture locali sono impegnati a parte i colori dalla politica che hanno molto molto molto abile
Terminazione su sul
Sabato erano presenti il Presidente
Dalla Provincia di Trento di Bolzano
Insomma tutti
Quindi è stato una cosa assolutamente straordinaria però chiuso dicendo solo questo un grosso uno a uno storico importante inglese
Cinque sei sette mesi fa ricompresi allora
Volumone
E come di ripeto ci credo veramente di abbeverarsi al fonte della storia non lo può non si può cancellare io ne sono profondamente convinto
Clark che in cinquanta pagine di questo suo volume dimostra che al momento in cui dopo le cannonate
Degli austriaci contro sarebbe contro Belgrado
Nel giugno del quattordici
Dopo pochi giorni prima del la cosa cammino perché anche queste cose così drammatiche l'uomo è abituata a chi farlo scivolare a volte la storia è piena di
Di cose che sono accadute non le volevano
Perfino Guglielmo II in quei quindici giorni il blocco o i militari che stavano facendo appartanti fa partendo i treni dalla Spagna per la Francia
Perché aveva capito finalmente che la Gran Bretagna sarebbe entrata in guerra pensavano di fare la guerra con la Francia e la Russia
Lì e li notizie attraverso anche le parentele lo lo anticipo citate quelli che c'era anche questo
Perché erano convinti che la la la Gran Bretagna invece la Gran Bretagna invece dal nord dall'esposizione a Parigi del Novecento sapeva che la corsa tecnologica della Germania era paura ossa
E che è una Germania che conquistava il controllo di tutta l'Europa continentale per loro diventava e allora si cercò di fermare non ci si riuscì il libro intitolato I Sonnambula i
Noi chiediamo porta i nostri responsabili essenziali anche in questa crisi che c'è speriamo di far fare quei passi più veloci sul sul ruolo che sarebbe grande dell'Europa
Economico politico e esistendo degli scricchiolii oggi Poro scelgo chiedere armi pesanti agli americani
Ebbene Anna ed è da discutere se la NATO ai confini con l'Ucraina insomma è una cosa è una scelta l'Ucraina può avere diritto di venire in Europa i lasciamogli a loro e noi aiutiamo la perché litighiamo ponti ma portare la NATO lei
Proprio al confine e questa è una scelta che politicamente non
Non si fosse non si doveva fare almeno questo è il giudizio personale del politico dell'ex politico
Data l'età Franco Marini che magari sordo profondamente uniti
Scusate mi sono sbagliato un po'di tempo in più ma insomma è l'occasione che capitale hanno fatto grazie
Ringrazio
Non applico la ringrazio presidente Marini anche perché andato una relazione un saluto talmente ampio
Che molti degli intervenuti dovranno stringere perché ormai ha detto quasi tutto quello che c'è da dire ma
Lo ringrazio anche per un'altra cosa
Perché nella sua attività di Presidente di questo comitato per il ricordo la prima guerra mondiale ha dato un'impronta assolutamente
Non retorica e come sentirete stamattina anzi l'avete già sentito perché io da prima da prendere
Questo insegnamento è stata la Presidente Sereni che ha introdotto i nostri
I nostri discorsi innanzi dibattito con una
Incamerata chiamandoli però contro la guerra e con un tono assolutamente non celebrativo non tronfio non retorico ricordandoci che le guerre anche quelle vinte uso le sue parole
Sono guerre perse in quanto guerra ma insomma il Presidente Marini
C'era aiutati ragionano in questo modo sulla prima guerra mondiale senza nulla togliere al fatto che è un caposaldo della nostra storia e che siamo qui
A ricordare i cento anni della nostra entrata in guerra però però anche ricordando gli orrori e perché diciamo di simili vittorie non vorremmo vederne mai più ecco non vorremmo vedere mai più vittorie conquistate
Su teatri come quelli della prima guerra mondiale che come ha prima ricordato si è trascinata dietro la seconda Guerra mondiale un'età di mezzo delle dittature e che
Anche questo lo ha già detto forse è precipitata in quel modo per le tecnologie sono comincerà a te vedersi nelle appunto del Novecento l'uso spasmodica del telegrafo
Che era allora quello è l'equivalente di quello che per noi internet a reso dei corpi diplomatici assolutamente impreparati ad affrontare le veduto all'età
Che dovettero affrontare nel luglio del quattordici fine giugno l'attentato di Sarajevo inizio agosto la guerra nel senso che i diplomatici abituati da
Prendersela comoda studiare le sfumature bellico telegrafo con i giornali
Tutto gli ha preso la mano e si comportarono si comportano in termini i regnanti si fecero
Si fecero per l'appunto prendere la mano e precipitarono Europa in cui l'Europa il mondo in qualcosa che non era previsto
Il
Per certe tra noi e avete visto nel programma un professore che manca anche al prezzo Gibelli che ha mandato una relazione che io ho letto in anticipo ma che potrete leggere tutti perché lì
Su quel tavolo a disposizione di ognuno di noi che
Proprio su questo tema a
Ha fissato la sua attenzione non strada leggervelo ovviamente perché
Faremo un dibattito Sciuto ma ricordato che l'Italia fece eccezione a questo quadro del precipizio
Decennale amburghese del luglio del quattordici perché ritarderebbe dieci mesi per pensarci bene
Fra nell'agosto delle sposando la guerra del maggio quando entrò dieci mesi sono dieci mesi bene in questi dieci mesi per noi non furono dieci mesi di riflessione ma dieci ministri di con pulsioni di precipizio precipizio ideare nel senso che si formano due fronti
Uno iper maggioritario il fronte neutro lista che perse fra il fronte nell'intervista coloro che non volevano l'intervento della Prima Guerra Mondiale volevano rimanere neutrali
Come l'Italia si era dichiarata fin dall'inizio a parte comprendere i due grandi partiti di massa che sta facciamone allora sulla scena politica
Partito Socialista il Partito popolare ma aveva anche
Solidi ragionamenti solide lette anche se era connotato da
Una certa
Eterogeneità una certa eterogeneità come peraltro anche quello interventista i permanente viaria
Ma che aveva che aveva dalla sua dalla sua delle forze ed intellettuale che furono quali tutti interventisti
Alcuni personaggi carismatici come Benito Mussolini che proprio in quei mesi passano dall'opposizione non terrorista quel bene interventista lasciano del Partito Socialista fondo a un giornale il proprietario che deve me
Con Arnone di agitazione molto importante
E poi ovviamente ma solo dopo un mondo di interessi economici o di interessi economici legati a un nuovo nuovi vincoli con
Con l'Europa e non più con quelli
A cui eravamo recati dal mille novecentottantadue perché non va dimenticata nel nome mollando un'alleanza non dico la parola tradiremmo perché in questi consessi e non si può
Usare però di fatto noi stavamo dal trentaquattro anni in un'alleanza che era stata rinnovata sette otto volte che aveva educata intervistati maggiori
Diplomatici e non è un'alleanza così è nata giorno precedente
La molla ma non per tenerci fuori ma per passare all'alleanza contrarie aveva come se in un momento
Decisivo della storia Cosimo pensava so dalla NATO al Patto di Varsavia o viceversa insomma una cosa di non poco
Di non poco momento e per di più intervenimmo nella
Prima guerra mondiale dopo un mese il quello che è passato alla storia come maggiore odioso le radio cinema giornate del maggio del mille novecentoquindici in cui di fatto la piazza quarto il Parlamento che come vi ho detto prima era in maggioranza
Neutra lista per me un intervento e ponendo le basi sia dell'intervento ma sia dei fatti più sgradevoli accaduti e Nanni successivi
Non ultimo la marcia su Roma nell'ottobre mentre enti due cioè quello che accadde nel maggio del mille novecentoquindici e quello che ci portò nella prima guerra mondiale
Era qualcosa di molto simile tra l'altro con molti protagonisti e molti connotati ideologici di quello che ci porta poi
Nell'avventura fasciste attorno alla seconda guerra mondiale che perdemmo chiudendo così cerchia
Perdemmo anche se grazie alla nobile dell'azione partigiana
Nuovi e qui si unisce doppio mandato di Franco Marini e noi lo ricordiamo per i settant'anni della Resistenza avrà comunque fu una guerra
Almeno
Parzialmente persa ecco non so come usare altri ossia i miasmi scrisse quella in questione
Morale della favola quell'avventura è un'avventura da ricordare più nella maniera
In cui cinque brevi ci nella ricordata il presidente la Presidente sereni insomma in queste sedi come si debba dire ancora insomma diciamo la presidentessa residente
La Presidente si rende che come è stata ricordata nei cento anni passati ma
Do la parola al prima di voi in ordine tematico non di importanza non alfabetico che quindi prima introduzione Angelo Ventrone
Che per la radio la società europea della guerra rigenerati dice grazie professore
Bene mi ero preparato un intervento fiume ma visti i tempi sarò costretto a Roma
Accorciato uno e allora oltre ingraziare le autorità che ci ospitano vorrei occuparmi di una questione essenziale particolare
E perché la guerra nel mille novecentoquattordici appare
Una soluzione i mali del presente
Perché la guerra è desiderata amata festeggiata da ampi settori dell'opinione pubblica perché appare un'esperienza di generatrici
Salutare tanto per l'individuo quanto per la la propria comunità
Noi oggi sappiamo che in realtà la maggioranza della popolazione europea non voleva la guerra
Paradossalmente proprio in Germania e poi alla fine delle guerre viene accusata di essere la responsabile principale del conflitto
Proprio in quel Paese si svolgono le manifestazioni pacifiste più numerose a pochi giorni dallo scoppio della
Della guerra però quando la guerra arriva molti la festeggia no
Ancora di più l'accettano e si preparano a combatterla
La guerra
Da questo punto di vista non fu il frutto di un'ondata frazionale emotiva
Ma fu come cercherò di riassumere
Una sono un atteggiamento un desiderio nato anche per rispondere alle sfide che la società contemporanea poneva per
Riuscire a dominare le trasformazioni che la scienza e la tecnica stavano producendo e diffondendo in tutto
L'Occidente
Quindi la questione
Da porre al centro e che tra fine Ottocento e inizi Novecento l'uomo perde definitivamente la propria centralità nell'universo no finisce ogni residuo avanzo consentissimo
Questo perché
Pensiamo ad esempio al dal ministro Charles Darwin
Ci dice che in fondo la vita e l'otto per l'esistenza le specie lottano
Vincono o perdono e scompaiono o comunque vedo nel loro habitat restringersi sempre di più
La vitalità di una specie ed dimostrata dalla capacità di conquistare spazio vitale e questo vale tanto per le piante quanto per gli animali quanto per l'essere per l'essere umano
Pensiamo
Ancora ad esempio la geriatria igiene in geologia la geologia ancora si
Mille seicento ritiene che la terra abbia circa quattro mila anni di vita risalendo anno due mila anni fino a Cristo e poi
Contando le generazioni che sono comparse che sono di cui si va a parlarne la nella Bibbia e invece il piano piano si scopre che la terra a centinaia di milioni di anni
Che vuol dire che tante specie sono apparse sulla Terra sono scomparse come dinosauri e prima o poi anche l'uomo affronterà la stessa la stessa sorte
Vengono scoperti gli atomi vuol dire che quello che noi vediamo che appare solido in realtà è per lo più composto di vuoto
E in più gli ATO mi perdoni Energia
Quindi anche il sole un domani si raffredda era si spegnerà la vita cioè e destinata a finire sulla sulla terra
Pensate alla scoperta della relatività anche il tempo una misura relativa non esistono più certezza
Ho anche
Ed è una scienza nuova proprio di quegli anni alla psicanalisi che fa saltare del tutto il confine fra ciò che è razionale e ciò che è razionale dal desiderio di vita e il desiderio di di morte
Tra ciò che è presente ciò che è passato no Freud e ci spiega che il passato vive nel presente no vive vive dentro di noi
A questo dobbiamo aggiungere
Tutti gli enormi progressi tecnologici che si sviluppano in quegli anni
Il telefono
Radio telegrafo
La la bicicletta questo strano a oggi e mi fa sorridere ma all'epoca è un
Uno strumento che non sono già i primi del Novecento raccontata aggiunge novanta chilometri all'ora che non ha capacità giunge novanta chilometri all'ora mai associato poi
A l'anticonformismo altre alta anche la libertà sessuale i giovani con le biciclette si sottraggono rapidamente alla vista dei genitori della propria
Della propria comunità un po'quello che accadrà con le utilitarie negli anni Cinquanta e Sessanta del nostro
Nel nostro secolo
L'automobile
Centoquaranta chilometri all'ora inizio Novecento i treni centoventi
L'ATO Plano
La vita quindi si accende
Naturalmente nasce anche il desiderio di ritrovare stabilita
In questo continua caotico movimento pensiamo anche alle arti del tempo
La scultura che mescola tiene vuoto per esempio scultura contemporanea di inizio Novecento
Il Cubismo che ci insegna che una
Un oggetto una persona
Tutto può essere guardato da tanti punti di vista no che si sovrappongono ognuno mostra qualcosa di diverso
L'Impressionismo che fa saltare i confini tra i colori e tra gli oggetti
L'uso del cemento del vetro nell'architettura
Cos'è piena cose voto no qual è il confine fra interno ed esterno la simultaneità del cinema si possono si assiste
Nello stesso momento anche a volte anche nel teatro soprattutto futurista dell'epoca
A scene che si svolgono nello stesso momento nei luoghi geograficamente distanti
Quindi questo appunto fa saltare tutte le sicurezze e riduce lo spazio che l'uomo alla centralità dell'uomo aveva nell'universo fino a quel momento sono fenomeni difficile da governare
A quel tutto questo dobbiamo aggiungere che
Poco mentre l'Europa conquista l'intero pianeta durante l'imperialismo
Cominciano già ad avvertire si primi segni primi scricchiolii il Giappone un Paese che è uscito dal Medioevo molto rapidamente diventa
Già a fine ottocento inizio Novecento una potenza capace di espandersi una potenza industriale militare
Per non dire anche degli degli Stati Uniti insomma in quegli anni si comincia a parlare di crepuscolo dei popoli di un'atmosfera simile alla caduta dell'impero romano la fantascienza da questo punto di vista e molto
Molto significativa in particolare a mio avviso
Le o quelle di Herbert oggi Guelfi
Uno dei padri della fantascienza è quella che poi è stata chiamata fantascienza che mostrando i suoi libri quali sono i rischi anche le paure della del del suo tempo
Particolare in uno dei suoi romanzi la macchina del tempo parla della devoluzione
Cioè l'uomo nella storia gli organismi semplici sono diventati sempre più complessi nel corso dell'evoluzione adesso invece le mollette della vita comoda l'utilizzo delle macchine
No spingono gli individui a semplificare sempre di più le loro operazioni la loro capacità e quindi appunto quel si parla di devoluzione se nel corso della storia la vita
Non gli organi torneranno a dominare il mondo localismi unicellulari o comunque estremamente semplici
Ma c'è una domanda in un altro romanzo di quel se che mi sembra dopo fondamentale nel risveglio del dormiente quel si immagina il mondo del futuro la Londra del due mila e tre nel due mila centotre
E è un mondo infernale dominato dalle macchine da una dittatura dispotica e fa
Porre il protagonista del romanzo una questione una domanda essenziale ma noi stavamo costruendo questo futuro infernale senza renderci conto di quello che stavamo
Di quello che stavamo facendo
Anche le scienze che si occupano proprio dell'uomo denunciano che la modernità sta modificando l'universo materiale in cui l'uomo vive quindi anche l'uomo stesso
Georg zimbello un grande sociologo ancora oggi interessantissimo di quegli anni delle metropoli nella vita dello spirito ad esempio sottolinea
Che la vita moderne la vita moderna c'è un eccesso di stimoli cambia tutto troppo rapidamente nella metropoli l'uomo frequenta persone che non conosce circondato da persone che non conosce a stento saluto al proprio vicino
Lotta per conquistare anche solo un sedile nel nella metro o nel nel bus
Tutto questo lo l'opera logorare il suo sistema nervoso e siccome deve in un ambiente in cui non ha relazioni affettive con gli altri domina lui dice l'elemento razionale cioè il calcolo dell'utile
Il rapporto con i suoi vicini eh basato sull'utilità
Non è un rapporto affettivo di scambio
Tutto questo è molto importante perché voi pensate alle figure della letteratura del tempo L'uomo senza qualità di Bruxelles ad esempio la figura dell'inetto vita lo di Italo Svevo per non dire del del decadenti ISP
La neve astenia non a caso viene vista
Cioè la debolezza di inerti
No viene vista come la malattia la malattia del secolo se voi avete un curiosità di sfogliare i rotocalchi dell'epoca ad esempio a Domenica del Corriere trovate
Tante tante pubblicità di rinvigorito ori cioè l'impressione la paura che l'uomo stia perdendo Energia
E che quindi debba attraverso complesse di vario tipo dovessero magari cinture di Pila di pile a secco che lo ricaricano da portare legate alla vita
Vedete come siano frequenti queste pubblicità eccome quindi rispondano a un a timori diffusi nella vita moderna l'uomo si allontana dalla natura la vita diventa sempre più artificiale e quindi c'è un impoverimento emotivo
Ci si allontana dal proprio corpo quindi dalle proprie mozioni si rompono i legami con gli altri appartenenti della Pro la propria comunità c'è un un testo scritto poco prima della guerra da
Giovanni Papini
La raccolta di suoi scritti si intitola non a caso maschilista che è molto interessante perché in uno di questi racconti dice ma io scrivo su una casa scrivo poi un certo punto mi stanco esco vado in campagna
Mi arrampico su una montagna sento il vento il vento che mi accarezza i capelli no lotto mi sforzo di salire sulle rocce torno a casa
E torno a scrivere e fino a escono dalla mia penna parole più massicci no effettivamente questo il problema e il ritrovare il rapporto con la natura e con il proprio corpo
Lei genetica del tempo la scienza che nasce per migliorare la qualità biologica dell'essere umano denuncia che l'uomo occidentale cioè l'uomo industrializzato che vive nelle città moderne a più carie degli altri popoli alla viste più debole l'udito più debole per deprime i capelli però ci sono più di formati alla visita alla visita militare
Si diffondono i vizi la mostrino mania nelle classi elevate l'alcolismo nelle classi privilegiate aumento di suicidi e via dicendo cioè lego genetica denuncia che la società contemporanea
Stanno i fatti provocando una decadenza morale una degenerazioni fisica dell'uomo
Occidentale tutto questo aggravato dalle scoperta di Mendel che dimostra che ci sono le caratterizzati e che quindi solo genitori sani possono produrre figli sani
Non è un caso che negli Stati Uniti
Che Paese che vive questa immigrazione di massa e che il più
Uno dei più moderni sicuramente in quegli anni cominciano a nascere essere promulgate leggi
Per sterilizzare no coloro che sono considerati indegni di procreare addirittura nascono le prime ipotesi di usare l'acido Carboni co come l'operazione T quattro no
Nel nella Germania nazista per sopprimere queste quelli nazisti avrebbero chiamato vite indegno di vita naturalmente gli Stati Uniti tutto questo non avviene però ci sono alcuni scienziati radicali che cominciano a parlare di questi
Di questi temi quindi vedete come
La tecnica e la scienza siano nello stesso tempo rappresenti non lo stesso tempo la malattia che la medicina per
Per guarire
Bivi cito leggo rapidamente alcune
Frasi no che sono significative credo per mostrare quanto la guerra appaia effettivamente rimedio a questa degenerazione progressiva che l'Occidente sta conoscendo Benedetto Croce
Dice che la guerra che no che pure guarda con una certa distanza la guerra comunque
Può riuscire a risolvere questo sentimento questo calo della disciplina sociale degli equo dell'epoca gli uomini non si sentono lui dice oggi gli uomini non si sentono più legati a un grande tutto non si sentono più parte di un grande tutto
Mario Moran asso una c'è una lista dice che nella società moderna promette a tutti no
Promette a tutti che si possa ottenere tutto invece non può distribuire la ricchezza tutti quanti e quindi dà vita a una competizione distruttiva la pace produce spossatezza
Vite miserabili che non sarebbero nate se
Fosse dovuto lottare per per la vita vite miserabili cioè degenerate no nella pace i i deboli
Si moltiplicano vite che degradano il sangue della Nazione e quindi la guerra appare come si dice un colpo di frusta
Che costringe mediocri a uscire dalla loro patria e costringe no a
Alla selezione naturale la guerra si dice ha un potere disinfettante della società questi sono i termini che si usano c'è un in uno scritto di Filippo Tommaso Marinetti tutto questo è molto chiaro
Scrive la guerra non può morire poiché è una legge della vita vita e quale aggressione
Pace universale eguale decrepito pezza e agonia delle razze guerra eguale collaudo sanguinose necessario della forza di un popolo
La violenza e quindi ha un compito etico che noi oggi dopo il i dieci milioni di morti da Prima Guerra Mondiale cinquanta della seconda guerra mondiale ausili Xilo Shima non riusciamo a comprendere ma la prima metà del Novecento in molti hanno creduto
Che avesse proprio un compito un compito etico
Per per chiudere
Ci sono parole molto chiare e di Wahid un
Lo scrittore austriaco che quando scoppia la guerra e ad quando viene dichiarata la guerra e a Vienna
E ugualmente
Descrive bene la gioia che si diffonde no in una parte della popolazione come va detto non in tutte
In quell'ora tutti avevano l'impressione di partecipare la storia del mondo di vivere un istante unico nel quale ciascun individuo era chiamata gettare nella grande massa ardente
Il suo io piccolo e meschino per purificarla sì da ogni egoismo ciascun individuo assisteva a una
Ad un ampliamento del proprio io
Non era cioè più una persona isolata ma si sapeva inserito in una massa faceva parte del del popolo ecco quindi
La guerra appare lo strumento più potente più radicale
Per poter uscire da quella gabbia d'acciaio del proprio io piccole meschino che ad alcuni appare troppo stretta appunto
La guerra scrivo un soldato questo inglese fatto faccia fatto tutto fare come nuotatori felici nella purezza
In conclusione
Queste riflessioni mostrano quanto sia stata forte la ricerca di una vita autentica che in realtà accompagnato tutte le culture rivoluzione del Novecento
E quindi mosso un legame forte anche con i regimi totalitari da questo punto di vista
A me sembra che la Prima guerra mondiale c'è stato il primo tentativo per domare la Società della scienza e della tecnica per rimettere l'uomo in contatto con se stesso e con gli altri
Per rigenerato tanto dal punto di vista fisico che che morale nel dopoguerra lì dove i sistemi parlamentari non riusciranno ad assorbire le tensioni che la guerra a esasperato
In questi Paesi saranno i regimi totalitari a presentarsi come il secondo tentativo per raggiungere gli stessi scopi ma anch'essi questa volta possiamo dire per fortuna falliranno grazie
Grazie professor
Ventrone
Appunto
Come ha appena ricordato come scrivevo non guerra vissuta come un ampliamento del proprio io com'è un modo di
Ritrovare la vitalità
La mascolinità visto che la guerra combattuta dei maschi
A dispetto del mondo della tecnica ma c'era un mondo che un altro mondo che invece
La guerra avrebbe potuto o dovuto evitarla ed è il mondo delle diplomazie di cui ci parlerà del suo Simona Colarizi anche di questo mondo del diplomazia
Che era stritolato fra la partecipazione alla idee
Che ci ha descritto professor Ventrone ed i doveri che erano quelli di preservare la pace
Buongiorno ha ragione Paolo Mieli ha diretti più a parlare del mondo della democrazia e dire e perché il titolo della relazione che mi è stata assegnata e il Governo al Parlamento
Però ha ragione Paolo ragionieri naturalmente più a un
C'avevamo dopo bisogna
Verbale di un sogno scompare
Perché in realtà la politica estera
All'epoca della prima guerra mondiale è una politica estera che si fa nelle segrete stanze cioè il Parlamento non viene
Informato che alla fine delle trattative della politica estera e questo è piuttosto importante per
Discutere di quello che si può considerare il dramma della neutralità
Il dramma della neutralità l'ATER lo dividiamo in magari in tre atti no ecco il primo atto di questo dramma della neutralità che dura
Ben dieci mesi no dall'agosto alla fine del maggio tra la fine di maggio e del Milan dall'agosto il quattordici alla fine del maggio del mille novecentoquindici ebbene lo dividiamo in tre anni
Il primo atto è sicuramente fine maggio vinciamo dieci quindici agosto mille novecentoquattordici cioè secondo atto poi vi spiego secondo atto io lo metterei appunto dalla seconda mettiate metà ad agosto del mille novecentoquattordici al diciassette aprile del mille novecentoquindici
è il momento in cui si sviluppa della grande discussione sull'intervento perché il diciassette aprile del quindici secondo me deve chiudere questo secondo atto perché e viene firmato il patto Didone
Il patto di Londra che vincola l'Italia all'intervento
Il terzo atto va
Diciassette aprile del mille novecentoquindici alle gloriose giornate di maggio e poi andrà
Dichiarazione di guerra dell'Italia all'Austria perché dobbiamo ricordare che la dichiarazione di guerra dedicati alla Germania avverrà nessuno un anno DOP
Allora andiamo a vedere
è un dramma e la neutralità italiana anche da un punto di vista appunto del Governo e del Parlamento e poi dice molto di quello che sarà lo sviluppo della guerra
E dice molto di quello che sarà
Il
Dopoguerra
Ampi Pavel Paolo Mieli accennava al fatto che con la prima guerra mondiale mondiale si inaugura quella che è stata chiamata da molti storici la guerra dei trent'anni
No c'è una continuità tra mille novecentoquattordici il mille novecento trentanove e poi ovviamente quaranta
Allora allora andiamo a queste prime giornata il primo al primo atto molto naturalmente molto brevemente quando
Il Parlamento il Governo l'intero paese italiano guardano con angoscia quello che sta succedendo
Mi in queste giornate dopo l'assassinio dell'erede al trono degli Asburgo
In realtà in queste giornate e c'è una sorta di cartina
Di dichiarazioni di guerra
Che a questo punto fanno vedere quelli che erano i due schieramenti delle alleanze stamane
Nel senso che quando
Quando la la l'Austria dichiara guerra alla Russia a questo punto si muovono tutte le pedine di un'alleanza nel senso che la Francia bagni soccorso della Russia della Germania fine soccorso dell'Austria
L'Inghilterra rimane sospese dal per qualche turno
Entrambe tempo stante questa sospensione perché forse ancora qualcosa poteva succedere poi la Germania invade il Belgio
E questo diciamo è il per il testo fare per l'intervento della Gran Bretagna
Ipertesto perché naturalmente diciamo ufficialmente la Gran Bretagna da in guerra per difendere la neutralità del Belgio neutralità che era stato accettato da tutte le potenze in realtà l'idea di aderire la grande potenza tedesca
Sulle rive dell'Amanita non poteva essere supportata dall'altra metà
Si questa
Diciamo con questo meccanismo
Questo meccanismo di alleanze tra potenti è un meccanismo che inevitabilmente quasi inevitabilmente si salta
La cosa che colpisce di più è che in realtà le tensioni che esistevano tra gli Stati che si erano gli stessi esasperate
Per tutta quella che è l'epoca del grande imperialismo della grande corsa di queste ricchissime potenze del mondo le più moderne tecnologie talmente le più avanzate ebbene tutte queste cose questa diciamo questa grande corsa aveva già creato delle tensioni tali
E che la guerra
Teoricamente era inevitabile
Eppure arrivata all'improvviso arriva all'improvviso c'è eccetera Kipling annotava sul suo diario dissi dentali
Armageddon piedibus producente è cominciata a Roma che è intorno alla norma perché non
Non non va per caso
Nel senso che
Tutte che l'attenzione si era cominciato ad aprire
A salire e che la fiducia nelle diplomazie
Era tale da diciamo
Da coprire gli occhi per non voler vedere quello che in realtà era abbastanza inevitabile in tutto questo diciamo intreccio di alleanze qual era la posizione dell'Italia la posizione dell'Italia era anche lei intrecciata nell'alleanze perché
Al di là del fatto che anche l'Italia voleva concorre alla corso del potere
L'Italia si era legata al Sindaco di Gorla ricordato Mieli fin dal mille ottocentottantadue alla Germania e si era e in questo modo anche all'Austria Ungheria ed era la famosa triplice alleanza
Questa triplice alleanza che era sempre stata rinnovata anche se naturalmente c'erano c'era qualche problema perché va bene l'alleanza con la Germania
Ma con l'Austria andava almeno
Bene in quanto era rimasto aperto il contenzioso risorgimentale sulle cosiddette terre che quel dente
E però valevano meglio i vantaggi che la Germania offriva quali vantaggi beh vantaggi che la Germania entra una grande potenza in Europa era uno dei plessi da
Del mondo internazionale l'Italia era un Paese giovani era appena arrivato nel concerto delle potenze
La Germania l'appoggiano anche economicamente naturalmente erano forti di interesse regionale e l'Italia e e la Germania la proteggeva perché anche l'Italia desiderava entrare nella corsa delle potenze e della guerra di Libia che era stata il primo passo
Detto questo naturalmente nel momento in cui i Balcani cominciano ad esplodere Sarajevo è solo uno dei momenti di due guerre balcaniche che avevano incendiato appunto i Balcani
è in Italia si alza la tensione il re dentista vale a dire che i popoli slavi che si ribellava hanno contro il dominio dell'Austria Ungheria
è ed è
Esplicitamente nei circoli patriottici si parlava di imitare il Piemonte
Cioè la Serbia doveva essere la come il Piemonte per il Risorgimento italiano avrebbe dovuto prendere in mano le sorti dei popoli slavi contro
Gli Asburgo è naturalmente gli italiani invece guardavano a quelli che erano gli interessi degli italiani da ridire nere e quindi si era alzata questa attenzione se era stata questa tensione ma
In realtà nel momento in cui esplode la guerra
Diciamo non c'è un intero SI immediato dell'Italia a partecipare a questa guerra perché il suo perché teoricamente l'Italia avrebbe dovuto partecipare alla guerra al fianco dell'AST Ungheria e della giornata
E questo ovviamente no entra escluso c'era il Trattato della triplice maltrattato della triplice era facilmente aggirabile in quanto come in tutti i trattati internazionali
Al fine citazione il patto d'acciaio
Il come in tutti e trattati internazionali c'è ovviamente la clausola chi sita in difesa dell'alleato aggredito
Ed era molto difficile vedere nell'Austria o nella Germania un alleato aggredito era un alleato aggressore
Per cui diciamo
Ci sono molte ragioni l'amico in entrambi si sono la grande maggioranza del Paese in quell'agosto dell'in quei primi giorni di agosto del mille novecentoquattordici no
L'Italia non ha un interesse immediato in questa guerra
L'Italia è un Paese Francia
Tragiche e socialmente
Cioè è stata appena la settimana rossa del mille novecentoquattordici
è un Paese fragile economicamente peraltro tra l'altro parte dipendente dalla Germania criticato sono anche loro e
E è un Paese che aveva anche consumato una parte importante del suo potenziale militare con la guerra DD
Lavoro non non la voleva al Parlamento Giolitti non la voleva e non la voleva la grande maggioranza del Parlamento giolittiano naturalmente non la voleva dei cattolici che sono importanti all'interno del Parlamento perché nel tredici grazie al patto Gentiloni e il Parlamento i Giolitti anni una parte dei liberali e eh erano genti erano deputati Gentiloni anni non è ancora nato il partito cattolico però le forze cattoliche sono importanti
Non la volevano i socialisti
Che sono un partito di massa importante non la volevano il
Non la voleva al Paese nella sua grande maggioranza ma voleva alta a
Insomma diciamo che l'Italia era neutraliste con questa richiamo il secondo atto dal tavolo darmi un segno qual perché arrivare al terzo atto sarà difficile il è bene allora il secondo atto
E appunto che cosa succede che cosa succede fra quella metà di agosto in cui tutto il Paese neutraliste e quel diciassette atto quando i governanti il Ministro degli esteri Sonnino il capo del governo firmano il patto di loro
è succede una cosa
Attività spiega
Nel senso che la guerra inizia in euro e questa guerra è una guerra devastante
è è una guerra che fin dal primo momento ci si rende conto di quanto
Ha ci ha raccontato anche la Presidente del Senato
Hanno lei che naturalmente senatore Marini è è una guerra che i ghetti che porta massacri inauditi perché è una guerra moderna
Combattuta con armi antiche
Facciamo allora mi scusi un attimo
Opportuna l'approvazione
Allora scusate le gas che vada critici parlo mentre si parla così con
Con importi emozione allora nelle naturalmente è chiaro è una guerra preoccupa appunto combattuta con armi una guerra moderna combattuta con armi antiche e moderne vale a dire
Il massacro è sicuro
è ovvio si va a qualcuno si va a cavallo controlli le mitragliatrici si va all'assalto alla baionetta contro il caro al nati e è chiaro che questa guerra è una strage per di più le potenze sono tutte molto equilibrata
Sono le massime potenze del mondo sono vecchissimo
Hanno endurance penali vengono riempiti continuamente di armi di nuove armi e quindi questa guerra non è non si può risolvere con la battaglia risolutiva come sia come avevano pensato intanto
In realtà non c'è una battaglia risolutiva poco già nel dicembre si fanno le trincee di cui abbiamo già sentito parlare
Un
C'è una norma con la osservazione fatta da alcuni generali francesi che dicevano che se si procedeva in questo modo l'osservazione del dicembre
L'uno pensavano
Cioè se se si procedeva passi così lenti ci sarebbero voluti diciotto anni per varcare la frontiera
Tra la Francia la Germania
è ecco e quindi quel
Sto era questa è la situazione Chetta perché questa situazione e queste stragi
Che è lì che gli italiani sapevano conoscevano molto bene non è che l'ignoranza
E come mai invece più queste
Diciamo notizia del sangue versato e delle vittime invece alzavano il tenore della propaganda interventista
Cioè più sangue si versata più scompariva la visione l'illusione di una guerra perenne più Sullivan l'attenzione per portare l'Italia all'intervento
Che
Questo è ovviamente un noto scrive che gli storici hanno molto dibattuto e viviamo una sua risposta perlomeno a mio giudizio nel fatto che
A quel punto tutti gli istanti prometto hanno bisogno di ADR alleati
è a nord
Ormai avevano capito Sapri avevano capito che non è non era con una battaglia risolutiva che si potesse alterare l'equilibrio tra le potenze
Per cui era chiaro che l'idea che aumentando il numero degli alleati forse l'ago della bilancia sarebbe andato da una parte invece che dall'altra
Cioè era la quantità di forze che si doveva mettere in campo
In questo senso
Tutti fanno pressione sull'Italia come fanno pressione peraltro sulla breccia sulla Romania sulla Bulgaria sul Portogallo non è solo l'Italia
Sulla Turchia
Faccio tutti è il primo è il primo anello accadere nella illusione della guerra e promettono
Promettono per esempio
Austriaci e dice e Tedesco e i tedeschi Vannoni convincerla promettere
Tanto ho parecchio l'infelice parecchio di Giolitti è
è però no perché l'Italia intera in guerra
Quello era escluso non potevano avere pensare che l'Italia sarebbe entrata in guerra loro ma perché l'Italia rimanesse di ultrà cioè spingevano perché l'Italia rimanesse neutra
Offrivano
Offrivano una serie di
Offrivano un confine Alison undici solo alla fine
Erano riusciti persino a offrire
Proprio alla fine
Trieste città Lieberman
A
E si allargavano un po'ogni tanto via via che i mesi passano
E
Dall'altra parte e Inghilterra e Francia
Offrivano molto di più cioè in pratica offrivano quasi tutto quello che l'Italia chiede però naturalmente chiedevano la guerra
Chiedevano l'intervento di guerra cioè il prezzo era più alto da una parte la neutralità e dall'altro l'intervento
Per
Che
E più credibile l'offerta dei che viene dagli inglesi dell'offerta che viene intenti di rischi perché saprete composito su questo
Cioè e
Quanto
Al di là del discorso patriottico al di là del discorso quello dell'onore dell'Italia al di là di quanto potesse o meno piacere quel patteggiamento di Giolitti anche se ci si tedeschi e chiedere come mai poi
Gli interventi si si scagliano così ferocemente contro il pareggio di Giolitti dicendo che questo era
L'offesa all'onore dell'Italia
E non si stagliano con altri patteggiamenti che si stavano avviato
No
Perché era era orribile patteggiare con la Germania e non era orribile patteggiare con l'Inghilterra
A questo punto però quali garanzie poteva venire l'Italia
Chi è che offriva le maggiori garanzie delle promesse
Le offriva la Gran Bretagna o le offriva la Germania quale ingerenze lui avrebbe avuto l'Italia nel caso di una vittoria della Germania e della
Germania Austria avrebbero mantenuto la loro promessa nei confronti di unità abitative ambienta
Violato un comparto d'onore un'alleanza come la triplice
E certo che dall'altra parte c'era una garanzia dentro tale d'Italia
Andrebbe combatto
E quindi si sarebbe seduto al tavolo dei vincitori
Ultimo atto di cui non vi parlo perché se no Paolo mi Bucci
Diventa anche io una vittima della Grande Guerra e è ente l'ultimo atto è
Quello che
Data del diciassette aprile del quattordici al
L'intervento in guerra dell'Italia e che pone come il grosso problema
Il colpo di Stato è stato un colpo di Stato non è stato un colpo di Stato
In realtà nel senso che diciamo i fatti sono noti patto di Londra viene portato in Parlamento
Giolitti si alza e fa un discorso ancora appunto del parecchio
Cioè no un momento l'Italia si fermi ci pensi bene
Perché bisogna entrare in questa guerra questo discorso e applauditissimo giacenti in più di cento biglietti da visita allora si usava così vengono
Recapitati a lei in casa di Giolitti è il giorno dopo il Parlamento vota la guerra
Che cosa è successo c'è un ricatto del re
Il re aveva messo la sua firma sul al patto di Londra
Ovviamente un smentita della firma terrecotte da aprire un problema istituzionale e solo questo
Quanto è forte il ricatto della piazza
Quanto è forte cioè quanto sul Parlamento
Ha agito però la chiazza interventista e questo è piuttosto importante perché è uno snodo
Che ci pare ci porta a un
Discorso sulla modernità or mai della politica in cui
Da si lo si è detto molto lo si è
Riconosciuto persino da un Salvemini che diceva in realtà la guerra
L'ha voluta e l'ha fatta ai lati terminata il Corriere della Sera e non il Parlamento e non il Governo
Il sistema dei media aveva già
Era
Era già introdotto così forte da superare la volontà di governo e Parlamento grazie
Grazie
Massimo Mazzola Rizzi
Al nome del Corriere del Sera chiedo scusa per avervi trascinata in guerra
Ma ha ragione lei
E
Se c'è
Stato un corpo che ad un tempo fu una vittima
E ci furono però gli utenti civili eroi
Del prima guerra mondiale perché sapete la guerra parole nelle piazze
Prestazioni a fare i furbi molestando Giolitti io qualche altro parlamentare son buoni tutti poi arrivo al momento della verità
E nel momento della verità sono le forze armate sei milioni di richiamare atti quattro milioni e duecentocinquanta mila
A fronte in una guerra cui
L'Italia era impreparata insomma e soprattutto come abbiamo sottolineato tutti quei gli ufficiali
E da trentadue trentaquattro anni compreso il capo di stato maggiore polli o no quello che era
Morto
Nei primi mezzi della guerra non nostra domande da
Guerra mondiale
Erano convintamente partecipi dell'alleanza
In cui stava ripeto convenzione all'improvviso così sono passati
Per quegli anni dalla NATO al Patto di Varsavia o viceversa il compito di
Fare luce su questo dramma e su quelli che pur parti protagonisti gli errori
Delle quali
Dobbiamo nonostante le confusioni di cui abbiamo anche parlato siamo usciti a testa alta sono l'oggetto della relazione andrebbe produzioni solo la banca
Prima
Signora vicepresidente signor
Signori Presidenti autorità signore e signori parlare dopo tutte le parole che sono state dette rende le cose più facili se non per il controllo dei tempi
Ma voi ormai già sapete tutto quindi questo mi
Permetterà di
Soffermarmi su alcune considerazioni e di saltare quella in un testo che all'inizio forse avevo un'organicità per mai nulla non la più
Per lungo tempo la discussione pubblica sul rapporto tra Forze armate Prima Guerra Mondiale stato focalizzato esattamente come diceva il nostro Presidente sul problema della preparazione
Era l'esercito liberale preparato ad affrontare la Grande Guerra non lo era di chi era la responsabilità
L'Italia liberale dopo la guerra al brigantaggio dopo la guerra del sessantasei
Di Custoza Lissa anche dopo le guerre coloniali neri crea in Libia si trovava alla sua prima grande trova militare dopo l'Unità
Per la prima volta un enorme guerra di massa non darei veri limitata come quelle sin qui nominate
Ma lunga e totale
Alla fine la prova fungibilità
E questo non può essere dimenticato
Ma accosti altissimo e anche questo cento anni dopo non può essere dimenticato
Così alti che in Italia a differenza di altri Paesi europei dove si stabilizzano i regimi politici dopo la guerra in Italia esistente il sistema liberale fu travolto lascia spazio ad un regime fascista
Come andarono le cose
Abitare in pubblico una è importante il punto di vista dove ci si pone per capire perché se ci si pone e da un punto di vista di pochi
Pensando che siano in molti questo rischia un po'di falsare
A dare in pubblico una risposta schematica alle domande che ho posto all'inizio su chi dovesse portare le maggiori responsabilità fu il generalissimo Luigi Cadorna la colpa nei suoi libri
Era del Governo e del Parlamento e in fondo del Paese non dell'esercito e tanto meno del suo comandante
Istituzione militare cito aveva costantemente dimostrato ottimo spirito e le migliori qualità militari le quali se fossero state coltivate come sarebbe stato dovere dal Governo dal Parlamento e dal Paese
Erano tali da dare il più sicuro affidamento in qualunque evento esso
Avrebbe pienamente corrisposto al succo
Ora
Gli storici
Hanno dato diciamo risposte più articolate se posso usare un understatement
Nella sintesi maggiore oggi disponibile è quella di Mario Isnenghi Giorgio lasciar del Duemila tanta i militari quanto i politici e quanto in genere l'Italia liberale nel suo complesso portano le proprie responsabilità
Con la sua politica estera senza averne i mezzi e dalle molte incertezze fra potenze centrali intesa cordiale
Con lo scorrimento fra politici e militari
Ma anche con l'accanita difesa da parte di quest'ultimi della propria più Lata autonomia con le sue enormi spese militari mai si nel controllate dal potere civile nemmeno al tempo delle inchieste parlamentari sulle amministrazioni della Marina e della guerra del mille novecentoquattro sei o sette nove
Lo schematismo di Cadorna oggi non sarebbe più accettabile nemmeno in senso inverso non fu solo la responsabilità e militari
Al punto che oggi i giudizi più sferzanti ritroviamo ormai nelle pagine degli storici militari anzi più esattamente dei militanti storici
Il generale Oreste Bobbio ha scritto cito che se la guerra di Libia aveva colto di sorpresa generale Polonio il suo successore Luigi Cadorna fu colto di sorpresa dall'annuncio della neutralità italiane
Generoso aggiunto anche che lo sforzo organizzativo compiuto Nimis della neutralità fu poderoso segno che l'esercito possedeva uomini capace valorosi
Fine della citazione ma anche che si faceva prendere sovente di sorprese
Di recente il generale Basiglio Di Martino il Colonnello Filippo cappellano hanno sostenuto che cadono e non si fosse del tutto lasciato sorprendere che conosceva quanto si faceva all'estero in termini di organica di tattica
Anche quando ordinava l'attacco frontale ma hanno anche ammesso cito di nuovo
Nell'analizzare la questione da un punto di vista più strettamente tecnico è probabile che all'epoca Cadorna non avesse compreso sino in fondo la terribile efficacia della combinazione fra fortificazioni campale reticolato di filo spinato e armi attiro l'ambito
In questo quadro
Continua ancora no i nostri militari storici militari
In questo quadro ha ben poco valeva l'incitamento ad aver fede nell'azione offensiva e l'opuscolo del febbraio quindici noto anche come il libretto Arossa dal colore della copertina e li ha visti incitava all'attacco frontale a Massa
Questo opuscolo ripubblicato scritta Giacalone ripubblicato nell'imminenza della due
Era destinata a diventare oggetto di amari commenti
Mentre gli eserciti delle maggiori potenze avevano iniziato a battersi fra di loro già
A nell'estate del quattordici
Cadorna Schirò Stilo assai presto uno elenco di ciò che mancava a le Forze armate italiane
Badate bene Stilo un elenco non si dimise dicendo io con queste forze non posso portare il Paese
Non si dimise spiegando chiaro al suo Governo che l'Italia non poteva entrare in guerra ma cerco semplicemente di alzare il livello della preparazione italiana il ventuno agosto
Aveva
Quattordici aveva già scritto una memoria strategica e cito aveva indicato l'obiettivo finale della Sava e comincio a lavorare in quel senso
Limito un poco l'ottimismo già il ventisei agosto spiegando al proprio Ministro degli esteri che qualora ciò non fosse stato possibile
Avrebbe assunto un atteggiamento difensivo contro offensivo così TAC contribuire alla lotta contro gli imperi centrali immobilizzato quanto meno un'aliquota cospicua delle forze di fronte alla fronte italiano
Ma il ventuno dicembre mille novecentoquattordici Cadorna aveva già confidato al proprio Ministro della guerra il suo piano d'azione
Nelle parole del generale Mario Montanari ancora un militare storico lo cito
Una grande battaglia il piano di Cadorna consisteva in una grande battaglia due o tre tappe cioè tappe di marcia
Oltre confine entro quindici giorni dall'inizio dell'operazione ed una seconda grande battaglia a sei sette tappe entro quarantacinque giorni per la seconda e Terza Armata e la zona carne
Non che una penetrazione del Trentino dal dalla parte del Trentino per la prima e quarta armata cioè pure queste dibattito movimento uno sbalzo iniziale molto forte
Ai primi di maggio a suo parere cito non sembravano esistere molti problemi per l'immediata occupazione in un modo o nell'altro di determinate posizioni chiave e salvo imprevisti a radunata compiuta
Sarebbe stato possibile dare il via alla grande offensiva verso la sala
Commenta di nuovo il generale Montanari questi punti fermi che Cadorna considerava raggiunti purtroppo non solo uno si parla di destra tale
Cadorna in realtà sapeva benissimo perché le vengono aveva stilato con precisione che le proprie truppe non avrebbero avuto all'inizio della guerra che poche artiglierie per reparto e praticamente nessuna pesante
Ma certo lo stesso la guerra che già stava preparando
Esponente tra gli uomini aperti notevolissimo
Rispetto al piano divisa poggiava dicembre forse pensato ad agosto non modifico granché
Quando dovete passare all'azione nel maggio mille novecentoquindici ma come ha scritto ancora il generale Bovio cito
Quando l'Italia entrò in guerra il ventiquattro maggio mille novecentoquindici il piano di Cadorna concepite in base alla situazione strategica complessiva dell'inverno precedente
Non era più fattuale
Il ventitré giugno Cadorna dette così inizio alla prima battaglia dell'Isonzo conclusasi dopo quindici giorni di lotta durissima senza alcun apprezzabile risultato
Il ventotto luglio fu iniziata una nuova offensiva anch'essa destinata smorza arsi senza significative conquista
Anche la terza e quarta battaglia dell'Isonzo combattute dal diciotto ottobre al quattro novembre dal quattro novembre al dieci novembre mille centoquindici non portarono a risultati apprezzabili
In poco più di sei mesi di combattimenti a spiccano enti le perdite italiane assommano a cinque a circa duecento mila caduti e feriti
Senza riuscire ad intaccare sostanzialmente la linea di resistenza avversaria non sono parole mie di uno storico civile prevenuto passo le parole di uno storico che evitare pubblicate dall'Ufficio storico dello Stato Maggiore dell'Esercito
Indubbiamente con le sue particolarità quella italiana fu anche su una guerra di logoramento dell'avversario al pari di quelle combattute con altri mezzi relativamente presto con altre tattiche sul fronte occidentale ma il costo di quell'opera Minto fu diverso
A pagare il prezzo di quello coordinamento furono oltre l'avversario
Furono come li ha chiamati Mieli qualche minuto fa gli autentici errori i soldati
E gli ufficiali ovviamente e per mezzo loro il Paese
All'occhio attento dell'indagine scientifica le cifre sui caduti italiani come quelle degli altri Paesi europei non sono così precise non sono nemmeno così alte in proporzione in valori assoluti come quelli di altri Paesi come la Francia la Germania ma
Avrebbero potuto essere minore
Se nel mille novecentoquindici reparti italiani fossero stati mandati all'assalto delle posizioni ossia che
Purtroppo ormai ben difese in controtendenza con un numero maggiore di artiglierie di lombarde di pizze tagli affini se quelle parti fossero stati numericamente più forti e più facilmente frequentemente sostituibili dalla prima linea
Mentre invece ridotto prodotto della mobilitazione la lunghezza del fronte italiano tennero i soldati inchiodati su una prima linea avanzata più a lungo di quanto finisce ogni altra potenza del fronte occidentale
Alla fine certamente sì l'ho però l'avversario malcostume norme di lavorare anche il proprio esercito il proprio Paese
E tutto per conseguire una grande vittoria che ci fu alla fine della guerra il risultato finale Vittorio Veneto sarebbe provenuto più tardi sul finire del diciotto in quella seconda metà del mille novecentoquindici
Dopo il ventidue maggio secondo facciamo parte dell'anno
Quella
Metà che sarebbe incomprensibile senza le scelte fatte dalla classe dirigente liberale da
Troppi militari nella seconda metà del quattordici
Sul fronte otto Italo ossia Coccia nella seconda metà del quindici si videro solo cumulati e intrecciati una doppia serie di orrori
Quelli che si sarebbero visti comunque sul fronte occidentale
Raddoppiati da quelli specifici causati da una politica che voleva la guerra contro il Parlamento il Paese lo abbiamo appena sentito che non la voleva e un comando supremo che pensava di poterla vincere contro la propria stessa conoscenza
Della mancanza di armamenti della difficoltà del terreno della scarsezza dei PUA
La storia non è immobile e separata da noi
Non foss'altro perché ogni generazione di italiani di storici legge sempre in modo diverso alla luce dei propri problemi il passato
Inoltre quella che viene schematizzata come memoria nazionale e l'intreccio di tante diverse e spesso conflittuali memoria
Non deve quindi stupire se quegli eventi militari che andarono dall'estate del quattordici al maggio del quindici sino alla fine dell'anno e oggi di cui oggi parliamo dalla prima alla quarta battaglia d'Isonzo sono state nel tempo diversamente ricordate
Questa diversità sono in parte ovvie e
Quindi sarà intrattenuto se avessi tempo appunto sulle ovvie diversità di memorie Cadorna dei soldati calcetto tra il Corpo ufficiale e
Il Paese tra le famiglie che nella guerra avevano perso un padre un marito un fratello un figlio
E il non italiani
E poi diversità nel tempo ovviamente quando
Da un lato il regime ricordava solo Vittorio Veneto non si poteva parlare di Caporetto e chi invece come Emilio Lussu scriveva un anno sull'altipiano non in Italia ma nell'esilio a Parigi quindi le diversità sono tanti
Queste diversità sono in parte ovvia ad esempio quelle fa comandante soldati fra retorica di esperienza sono riscontrabili in tutta Europa
In parte sono specifiche italiane ovvio in un Paese che non conobbe durante la guerra unioni sacre un'unione sacra fra Governo e opposizione fra il Governo del Parlamento e che dopo la guerra dovete convivere con vent'anni di fascismo
Quindi è ovvio che ci sia la memoria diverse ed ovvio che le memorie cambino nel tempo
Possono esserci dei cambiamenti
Uno mi sembra notevole e su questo vorrei chiudere
Ed è stato a mio avviso nel Paese oggi troppo poco ricordato e discusso anche se oggi grazie agli interventi dice degni di Marini di tutti gli altri abbiamo sentito qualcosa in questo senso anche Nieri lo hanno
Però il Paese non ha discusso a mio personale avviso alcune affermazioni di altissimo livello fatte nell'ultimo mese mese e mezzo dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Che ha pronunciato un altissimo discorso sul monte San Michele assai grato di Gorizia il ventiquattro maggio per commemorare il centenario delle prime operazioni militari della prima guerra mondiale
I suoi toni sono stati inconsuete in maniera inconsueta a ricordato che cito l'esercito italiano ha scritto in quegli anni pagine gloriose
Ma questo non gli ha impedito di ricordare anche cito ancora il conflitto mille novecentoquattordici diciotto fu una tragedia immane che poteva essere evitata la guerra ogni guerra porta sempre con sé sofferenza distruzione e morte
E Mattarella non meno chiaro era stato nell'ampio messaggio di saluto e di incoraggiamento all'incontro di studi storici di Rovereto del quattro cinque maggio di quest'anno dedicato a un tema
Non secondario in cui di cui l'Italia si era parlato molto poco
Litri titolo del convegno era l'Italia della prima guerra mondiale e i suoi fucilati
Era presente la introdotto anche con un altro discorso il senatore Marini
In quell'occasione Mattarella scriveva e cito il ricordo della vittoria la giusta e doverosa rivendicazione orgogliosa di tanti atti di grande valore di nobili eroismo compiuto del Sudan italiane
Non permette più cento anni più tardi che siano celate cito le pagine tristi e poco conosciute i soldati messi a morte estratti a sorte tra i reparti accusate di non aver resistito di fronte all'impetuosa avanzata nemica
Non avete eseguito ordini talvolta impossibili di aver protestato
Per le difficili condizioni del fronte o per la sospensione delle licenze
E dal San Michele del discorso fatto poche settimane più avanti pensando a Rovereto secondo me infatti Mattarella ripetuto cito
Senza le verità senza la ricerca storica la memoria sarebbe destinata impallidire e le celebrazioni rischierebbero di diventare un vario un vano esercizio retorico
Per molto meno
Per discorsi di
Un politico molto meno alti di questa in altri Paesi si sarebbe aperta una grande discussione pubblica sui giornali nella stampa nella cultura che sta il cui l'impegno è stato molto venne ricordato da Marini
Ad esempio è successo in Francia nel mille novecentonovantotto quando sui fucilati francesi della prima guerra mondiale fucilati badate sono un numero insignificante
Stiamo parlando in Italia di casi accertati forse mille duecento se andiamo negli archivi ne troveremo sicuramente molti di più ma sono giusti su cinque milioni e novecento mila sappiamo benissimo che ho
è una pone rispetto al
Mai significativo che questa memoria è stata sempre Celata o di cui non si è parlato
Allora diciamo nel mille novecentonovantotto in Francia in un un discorso di Jospin passò alla storia perché ricordo i fucilati quel Paese la Francia discusse permessi
Pubblicamente di questa discussione da noi almeno in questo mese e mezzo se si esclude un paio di editoriali su quanto Mattarella detto per il Monte San Michele per Rovereto caduto il silenzio
In Italia tutto si è ridotto all'approvazione o meno di una legge sulla riabilitazione dei fucilati
Lasciando adesso da parte se un'altra legge era necessaria non ce ne mancano dice
E se questa legge si è ben congegnata se si debba parlare di riabilitazione o come dice Mattarella dire integrazione nella memoria nazionale
Lasciando da parte tutto questo colpisce che quasi nessuno abbia ripreso e approfondire i discorsi del Presidente della Repubblica più alti dei Santi degli storici e delle leggi dei parlamentari
Anche qualche commentatore serio opposto a quanto detto Mattarella sostenendo non da storico che in tempi di guerra internazionale al terrorismo a parlare di pace equivale a disfattismo
A mio avviso confondendo la storia con la politica il passato con il prezzo
Ora
Su temi come questi cento anni più tardi qualche distinzione è ovvio è scontata
E da un sorprendente
Ma che dopo più di un mese stupidi a mio avviso stupisce il silenzio del Paese su questo che potrebbe introdurre un nuovo e più alto tono per ricordare
Quel mille novecentoquattordici quel mille novecentoquindici e in generale tutta quella guerra
Che oggi per notevole e ti resto ricco impegno della Camera dei deputati siamo stati chiamati qui Aram e morale
Grazie
Dottor La manca
Come vedete stiamo tenendo fede all'impegno di
Fare qualcosa che non celebrativo non vanno in mente commemorativo tra Prima guerra mondiale ma
Ogni intervento apposto anche con asprezza con durezza del resto
L'ho detto all'inizio senatore Marini Presidente
Sereni ci hanno avviato con decisione e ha fatto bene
Professor la banca ricordare l'intervento del capo dello Stato che effettivamente passato sotto silenzio ma è stato un intervento inconsueta e non
Poteva benissimo
Risparmiarci quei toni e anch'io il giudicato molto coraggioso
Le conclusioni in qualche modo di questa mattinata dedicata alla prima guerra mondiale
Le affidiamo anzitutto il programma affidarla professoressa Patrizia Dogliani
Alla quale toccherà grato ingrato compito di parlarci di quei giovani quei volontari di quelli che
Ci trascinare l'anno in
Questa esperienza voglio solo ricordare che ca spendere una parola difensiva se no sembra un atto d'accusa questa mattinata contro
Quegli intellettuali quei ragazzi quei giovani che anche allora si agitavano temi che hanno delle assonanze vado in questi giorni nel senso che
Dopo la generazione che aveva fatto il Risorgimento quella porta territorio niente a che era diventata famosa
Era succeduto a una generazione la seconda generazione del dopo Risorgimento che invece era passato alla storia comune generazione
Macchiata di scandalo dei della Romandini infine ottocento dell'inizio del Novecento e risentita anche il più grande Presidente del Consiglio
Dell'inizio del Novecento Giovanni Giolitti con il al quale si erano rivolte
Contestazioni non tutte meritate Daloui ma frutto del clima di quel tempo era come ci fosse stata una bomba generazioni fondatori e poi una serie di Mascalzone
E dopo la presa di Roma avevano corrotto quel grande sogno dei giovani di cui ci parlerà adesso
La professoressa erano si sentivano in dovere di riprendere le file del Risorgimento di eliminare il ricordo di quel generazioni mentre vengono fecero solo per sventa altezza perché erano
Ma lo fecero perché volevano riannodare il filo con una storia
Che allora sembrava degno e forse anche a noi sembrerebbe degna
Per un Paese che vuole essere
All'altezza delle sezioni fatto costituito era cosa da tanti dolori
Ma sicuramente una professoressa non voglio rubarle del tempo io alle professioni grazie un'azienda grazie unito alle aziende esempi di questa seduta è chiusa ed ambiente
Chi mi ha preceduto cercherò di sintetizzare anch'io un intervento che
Dove essa non si vuole ma certamente più lungo del quarto d'ora che mi ha riservato
E parlando di volontariato posso dire che la storiografia negli ultimi anni sia occupata di per il volontariato durante la Prima guerra mondiale cercando di definire almeno tre
Tipologie di volontari volontari qui ieri dentisti triestini trentini a cui va aggiunto i Giuliani e Dalmati e che renitenti alla leva in Austria sia buono l'esercito italiano
Coloro che nell'ultima fase garibaldina vanno parto non volontari insieme al volano nell'esercito francese centoquattordici e puri i volontari che dopo il maggio mille centoquindici
E entrano nell'Esercito italiano sono relativamente pochi sul
Suo più di quattro milioni quattro milioni duecentocinquanta mila di
Mobilitati al si è calcolato otto mila cinquecento quindi una piccola élite
Comunque l'interventismo siamo ancora nel quattordici fece da collante di tutte le posizioni di avversione a cui l'Italia veniva ricordato liberale giolittiana
Alla politica corrotta compromissoria a quel provincialismo nel quale il Paese si era confinato da
La Grande Guerra fu in Italia come ha ricordato antistorico pessimo occupato Mario Isnenghi appoggino e crisi dell'età e della Società libera
L'entrata in guerra
Per l'Italia voluttà o accettata era vista come l'unica chance a rinnovare nel delle al rinnovo il mio rinnovarsi del profondo al di là delle tentennamenti o delle diplomazie private e
Il
Qui citerò alcuni di questi protagonisti i giovani interventisti ad esempio
Stato ripubblicato recentemente
Gino un diario dell'epoca Gino frontali classe mille ottocento cito lei le classi perché sono importanti per identificarli come giovani
Nell'ottanta
Nato né una cosmopolita uno comunità italiani Alessandria d'Egitto fu ufficiale medico per tutto i battaglioni per tutto il durare della guerra che
Affermava giacché la guerra non si era potuta diventare
Ed era una realtà odiosa bisognava cercare di trarre il migliore profitto per la città europee
Dunque una guerra necessaria che avrebbe potuto essere condotta nel migliore dei modi ma solo sino alla vittoria e soprattutto per rinnovare la società europea
Era molto vera
Era
Era quanto molti giovani italiani della nuova borghesia italiana pensavano nel mille novecentoquattordici quindici e si cercavano nella guerra una leva per il riscatto nazionale
E nuovi spazi di azione diversi dalla politica moderata e compromissoria della politica
Quasi a rappresentarli per tutti i beni e un percorso intellettuale esistenziale di un intellettuale che più può oltre citato più volte ricordato volontario caduto nel luglio del mille novecentoquindici quindi i primi mesi di guerra Renato Serra
Renato Serra era
Un giovane ormai oggi sarebbe un giovane ma allora era un giovane ormai in età matura aveva trentun anni e nel suo esame di coscienza di un giovane letterato testamenti intellettuali poco prima della morte e
Scriveva
So che non nel suo non viene infatti un entusiasmo per l'avventura bellica bensì la convinzione che la guerra sia la risposta alla crisi esistenziali di un'intera generazione
Una prove irrevocabile cito un destino solo per tutti una sorta di appuntamento in un e in un ineluttabile per una società ed una cultura europea Giunta sull'orlo sul margine estremo
Salvo qualche eccezione la scelta di campo e qui non ci sono dubbi la scelta di campo per l'intesa e la difesa della Francia apparvero naturali per moltissimi di questi
Ancor prima degli degli accordi segreti ed è la firma con l'intesa nell'aprile del quindici molti di essi avevano militato semplicemente simpatizzante o per le due
Principali
E le forze politiche della sinistra il Partito Socialista il Partito Repubblicano
Fin qua e se ne erano allontanati perché
Né criticavano ambiguità e passività
Quindi volontariato d'origine risorgimentale internazionalismo d'origine socialista che erano l'uso ottocentesco della sinistra italiana sembravano traditi in quel quattordici
Il Partito socialista che si dibatteva tra posizioni neutraliste ai antimilitarista incapace di tradurre tra le sue figlie di una proposta la proposta francese di un armeno una ed una nuova esercito e di carattere giorni siamo
Il Partito Repubblicano e in particolare che avevano suscitato miti simboli della tradizione mazziniana
Ma non era
Cioè il Comitato da una chiara linea politica e non riusciva a tenere freno I gli aderenti più giovani che si erano si agitavano nelle piazze contro la triplice alleanza un altro esemplare caso è quello di un
Studente gruppo di studenti ma in particolare un gruppo di uno studente della normali di Pisa
Fernando Schiavetti classe mille novecento mille ottocentonovantadue iscritto al partito Repubblica Turnone minori centodieci che insieme a ad altri compagni di studi e decide di raggiungere la regione italiana che stava combattendo
Per sui campi di Borgogna
Per Schiavetti ed altri giovani intellettuali della sua generazione cito guerra un rivoluzione è indifferente fattore determinante sembra la volontà di rinascita individua
La guerra rappresenta dunque per molti di questi un giovani un rito di passaggio
Ispirati da idee vite passaggi esperto dei Veda letture e da maestri molti euro
Eterogenei dove troviamo sorelle letture troviamo Benedetto Croce troviamo scrittore russe francesi del tecnico
Più tardi l'analisi di questa generazione di giovani interventisti fu fatta sulle pagine ed è la rivoluzione liberale di Piero Gobetti
Alla generazione che aveva fatto la guerra importava soprattutto dare sfogo con l'azione ha le proprie energie e idee di cambiamento sanzionando dunque
Cito il trapasso dalla giovinezza la maturità
Questo passaggio ben inizialmente come nel caso di Schiavetti con una scelta individuale
Dico pura rispetto ai padri e partiti tradizionali e sul piano militare dopo un primo entusiasmo per le file dei volontari repubblicani garibaldini in Francia la scelta fu quella di tornare inc
A in Italia e combattere e l'esercito italiano
Con mille novecentoquattordici infatti si chiude quella pagina ottocentesca
Di volontariato interpretato dalla tradizione garibaldina che aveva spinto chi generazione a combattere per l'indipendenza della Bolzan ente comminate la dal ma sia in Albania
Entra l'altro già nel mille novecentododici siamo a due anni dal fatti in guerra in Europa un altro giovani intellettuale cosmopolita classe mille ottocentottantanove
Umberto Zanotti Bianco scriveva a Gaetano Salvemini sulle che non è più lei poca dei volontari
Senza conoscerlo a distanza nel sempre nel novembre del due dieci sulle pagine de L'Avanti l'allora neo direttore dell'Avanti Benito Mussolini sostegni era la fine di una tradizione quella del volontariato in sostanza
Del garage darwinismo
E chiedeva i giovani tra i quali trovava molto seguito per le sue idee radicali recito quell'articolino su Olimpia festante in quest'Italia che sospinge reti rapidamente col vostro sacrificio e col vostro desiderio d'azione a migliori distinti
Volontarismo dunque ma solo a fini nazionali patriottici
E quindi sulla natura politica dell'interventismo e sulle prospettive nazionali ed europee che si scrive perché si esprimono gli ideali e l'azione dei più giovani
Su di essi l'interventismo democratico ha avuto un'influenza duratura
Ricordo altri due giovani volontari uno Ernesto Rossi ricordo che
Maggior parte di questi sono stati poi deputati in questo palazzo Ernesto Rossi e già ricordato Umberto Zanotti Bianco
Che si esprime con i che esprimeranno in seguito caratteri modalità d'azione politicamente differenti da notti in bianco
Aveva già completato gli studi universitari si era dedicato nel mille novecentodieci dopo aver partecipato al soccorso e terremotati Messina cadeva conosciuto Salvemini in quella tragica occasione
La all'azione riformista nel meridione d'Italia partivo lontani nella Grande Guerra e vi rimase
Gravemente ferito venticinque fu tra i firmatari del manifesto degli intellettuali antifascisti stilato da Benedetto Croce
Molti anni dopo secondo più giovani Rossi
Ernesto Rossi ricorda i motivi di quella scelta della sua scelta di partire volontà ero andato il fronte come volontario di guerra non per Trento e Trieste ma per impedire che il militarismo tedesco soffocasse per tutto un'epoca la libertà di euro
Tornata a Firenze mutilato non potevo ammettere che tutte le sofferenze patite sacrificio di tanti giovani vite
Venisse vilipeso da tanti e immette in questi tanti socialisti in gran parte imboscati nelle fabbriche d'armi e D'Amato
E sino ad essi se non avessi incontrato sulla mia strada al momento giusto maestro SAL tecnici che mi ripulire il cervello da tutti un po'sottoprodotti delle passioni suscitate dalla bestialità
E dalle menzogne della propaganda governativa sarei facilmente snocciolato anch'io né i fasci di combattimento e nel fascismo
Come invece avvenne a un altro suo coetaneo
Contando di Rossi Camillo Bellizzi classe mille ottocentonovantasei studente universitario a Pisa dove il padre era tra l'altro rettore di quell'università e quindi si sia vuole si laurea durante la guerra
E diventi volontario si trasferisce a a Londra dove fonda il fascio londinese diventa uno si segnala tra i più brillanti
Intellettuali fascisti all'estero sono le mille ottocentoquaranta mille novecentoquarantotto perizie PC ad analizzare con distacco quell'esperienza di guerra
La Grande Guerra era per molti è stato un atto di volontà Caveri ispirato il corporativismo il fascismo
Il rimprovero che un fascista deve fare se stesso scriveva Bellizzi alla fine della
Del ventennio fascista
E quello di aver tentato senza il rigore morale
E il rigore intellettuale
Il vero insuccesso non fu la guerra perduta cioè la
Per loro la seconda guerra mondiale densità rivoluzione mancata dopo la Prima Guerra
Un aspetto contraddistingue questa generazione e ci spinge al di là
Della corta liste Corte lista degli intellettuali di professioni
E delle loro richieste solo il quale la storiografia ormai si è
Credito esauriente
Si tratta di una generazione giovane generazione del quindici composta da migliaia di giovani che si affacciano alla politica in quindici
In percentuale composta da giovani studenti dice agli universitari un ente che si percettivi Piva tali in virtù non tanto del possesso quanto della cultura la più sensibile per tradizione formazione
All'appello dell'onore e
L'appello al richiamo della
Mentre tramonta la tradizione del volontariato ottocentesco garibaldino
E sì per cultura mantengono un rinnovo il rinnovo no una forte legame culturale trasmesso dall'educazione familiare molti casi e scolastica qui la nazione
A create effettivamente un nuovo cittadino e il legame con il Risorgimento che si tinge di nuovi ideali il loro più che un interventismo
Politico è un interventismo soggetti
Fortemente
Non tanto l'atto di arruolarsi volontariamente abbiamo visto quanti pochi erano infatti inglese
Coloro che si ha un ruolo nuovo volontariamente ma tutto a posto lo stato d'animo di tutti coloro che aderiscono con convinzione alla Regione alle ragioni della guerra
E le contengono che le sostengono al fronte con grande sacrificio personale
Tra l'altro devo ricordare che gli alti comandi dell'esercito Reggio iniziata la guerra rifiutarono di riconosce lo status di volontario a coloro che appartenevano alle classi mobilitati nel corso del conflitto
Negli scritti di Rossi di Schiavetti ipotizzano ti bianco
Alla abbia appare evidente che questi giorni intellettuali Toscani settentrionali e meridionali inquadrati come ufficiale di complemento nell'esercito avessero scoperto un altro tipo di armi nucleari in un altro tipo di nuovo esercito
Tutto italiano
Non ancora composto di cittadini come invocava nel mille novecentoundici Ciancio onesto
Bensì di proletari indivisa senza terra senza proprietà di mezzi di produzione
La maggioranza contadini poverissimi molti meridionali analfabeti o semi analfabeti destinati il nuovo dopo la guerra all'emigrazione per sopravvivere
Questi giovani intellettuali proveniente dalla piccola e media borghesia ufficiali di complemento e non di carriera
Costituiscono la cerniera tra lo Stato gli alti comandi militari e la truppa e ha raccontato molto bene di lusso nel Lario sull'altopiano questo suo funzioni costituiscono l'ossatura dell'esercito inique
Il presupposto nemmeno il centoquattordici era che la guerra dovesse portare ad un profondo cambiamento la guerra per voce un po'la profonda crisi della civiltà occidentale
Dunque oramai veterani questi giovani e coloro che vengono dopo di loro come Gobetti classe mille novecentouno
Si convinsero che tali crisi poteva essere superata solo con una trasporti tra profonda trasformazione materiale immorali nel dopoguerra
Ed è interdetto questa generazione la natura del radicale cambiamento in maniera assai diverso liberale socialdemocratica altri fascista
E si divisa al suo interno per almeno un quarto di secolo il nesso tra grande guerre politica assume per loro i tratti di una più ampia lotta per la rigenerazione i rapporti politici economici e sociali nel Paese
Vado verso la fine
Chiamati durante scoppiata la guerra i soldati in guerra vengono chiamati al dovere di silenzio
Invece di fatto italiani scrivono scrivono tantissimo scrivono le lettere scrivo Lidia
I soldati analfabeti o semi analfabeti imparano esprimersi grazie all'aiuto in questi molto di questi giovani di cultura usciti dai licei dell'università loro commilitoni in generali nominati una volta mandati affronto come sottotenenti di complemento
E troviamo che
Questo silenzio
Ufficiale si protrae a lungo tanto che anche
Storici della letteratura hanno sottolineato che
Nella letteratura italiana mancano delle grandi opere come fede e altri come bandisse come altri di le la letteratura di guerra dell'epoca
Ed è un silenzio che invece
Prende
Si si trasforma nel grande rumore nella retorica fascista sulla Grande Guerra del dopo delle dopo la a partire dal mille novecentoventicinque
Quindi bisogna se ritorno vogliamo ritrovare anche un percorso lungo bisogna attendere a lungo almeno fino alla metà degli anni Trenta almeno fino all'inizio di nuove B Sguerra nel quale l'Italia si trova
Il fascismo trascina l'Italia nelle nelle nuove guerre coloniali e poi della Seconda guerra mondiale dicevo occorre attendere la metà degli anni trenta
Segnalo soltanto alcune opere in tanti come dite disciplina militare delle critico letterario Luigi Russo e soprattutto quella raccolti importanti di diari di lettere dei caduti curata dallo storico Adolfo Montello proprio nel mille novecentotrenta scomode
Pubblica punto diari e lettere dei caduti della Grande Guerra la cui lettura provo a fuoco grandi emozioni e nuovi entusiasmi soprattutto una nuova generazione che in quel momento stava combattimento contro il fascismo
Tra gli antifascisti più giovani che non in carcere o al confine nel Comune Unione se vogliamo di due generazioni tra ex volontari nella Grande Guerra e nuovi giovani
Cresciuti dopo la
La Prima guerra mondiale
Entusiasmi in Carlo Rosselli entusiasmi in mi ha ricordato Ernesto Rossi Riccardo Bauer
Vittorio Foa ricordato più volte questa lettura che nel carcere fece delle dei lavori di un motivo interessante vedere
Come lo studio del Risorgimento ripreso negli anni del più ampio successo politico del fascismo da parte di un modello e anche da parte di questi giovani divenne un modo per rileggere la storia della Grande Guerra e capirne esperienza personale
La guerra viene dunque sottratta la retorica fascista per essere letta come atto di necessità sino a quel momento non soddisfatta di libertà e di riscatto dalla corruzione politica e dall'Autorità LIS
Fu quindi a vent'anni dalla guerra che quella generazione di intellettuali iniziò a confrontarsi con quella esperienza inserendole in un più lunga analisi del dopoguerra
Dunque
Ritroviamo se volete un filo rosso che collegava il Risorgimento democratico e popolare che passa attraverso la Grande Guerra
E influenza molti giovani combattenti e si riflette nella lotta antifascista e nel
Nella Resistenza grazie
Vi ringrazio mi confidava Presidente se viene in mente
Chiacchierata con Presidente Marini si erano anche loro complimentati per
Preleva fluidità anche il coraggio di integrazione in genere in questo tipo di convegni riunione si preparerà una relazione per conto suo non ascolta agli altri
Parla la legge caso nulla invece
Quasi brava ci fossimo messi d'accordo vi assicuro che non ci eravamo messi d'accordo c'era una telefonata Emma
Evidentemente tutti abbiamo seguito i lavori del insomma vede i dei dibattiti che ci hanno preceduto e così via e quindi le nostre erano oltre che rendiconti sui singoli aspetti che c'erano state assegnate
Ma anche un punto su quello che abbiamo percepito pensato in questi mesi
Durante appunto l'indelebile i primi ricordo i primi convegno sulla prima guerra mondiale siccome continueremo fino al mille novecentodiciotto
Altri al due mila scusate due mila diciotto io sono fermo al secolo precedente probabilmente anche a diciannove venti ma dal presidente Marini fino a che
Avrà venti ventuno ventidue e il quindici re incontreremo questo considerato come un punto fatta si delle più
Prestigiosa
Che potessimo desiderare
Del ricordo della prima guerra mondiale grazie
Grazie
Mi spiace davvero
E
Che scritta
Già esistente
Bonzio
Certo
Per quanto riguarda
A Washington Margherita
Qualcos'altro
Si tratta
Novantanove allora bisogna farlo
Insomma
Locri