L'intervista è stata registrata mercoledì 5 febbraio 1992 alle 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati trattati i seguenti temi: Ambiente, Greenpeace, Inquinamento, Ozono, Partito Radicale.
La registrazione audio ha una durata di 10 minuti.
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Radio radicale
E di nuovo allarme per il buco dell'ozono che secondo gli scienziati della NASA si dovrebbe estendere in breve tempo sull'Europa e sull'America del Nord
Ne abbiamo in collegamento telefonico Ivan Novelli responsabile
De atmosfera Energia del settore atmosfere Energia Vidiri in Peace e colui parliamo appunto di questo fenomeno e soprattutto della inadeguatezza delle misure prese dai governi che Greenpeace a tenuto sempre sotto pressione in tutti questi anni in cui si parlava di ozono ma si cercava di nascondere la gravità del fenomeno ecco Ivan ci poi un po'dare un quadro di quello che sta succedendo
Delle iniziative di Greenpeace e della risposta dei governi
Sì quello che sta succedendo questo nuovi studi resi noti nei giorni scorsi sia da parte della NASA chi gli altri organismi della Comunità economica europea i quali sono arrivati a una stessa conclusione cioè il buco dell'ozono non è solo una vicenda che riguarda la all'emisfero Sud nel nostro pianeta ma riguarda sempre più anche l'emisfero nord e non riguarda solo no l'Artico marxista allargando anche sul zone del Camarda dagli Stati Uniti da una parte e città zone come la Gran Bretagna l'Olanda la parte dal Nord Europa quindi colpendo in pieno alcune città come Mosca tarda e l'l'ombra sono dati molto molto allarmanti voglio ricordare che il buco nell'ozono la riduzione dello strato di ozono sulla pianeta
Nel provocare conseguenze dirette sulla salute dei cittadini i recenti studi dell'una e l'agenzia il Programma ambientale delle Nazioni tre hanno ho già fissato in un aumento di trecento mila casi di tumori alla pelle in più ogni anno a causa della riduzione lo studioso
Ora qual è la situazione per la regolamentazione delle sostanze chimiche che sono state individuate come le principali responsabili della riduzione dello strato di ozono
Il protocollo di Montreal del mille novecento ottantasette aggiornato Londra nel mille novecentonovanta prevedeva per il due mila la la fuoriuscita dal mercato dei CFC clorofluorocarburi
Una questa conferenza di Londra allevamento gli emendamenti approvati alla conferenza di Londra che fissavano queste scadenze
Entreranno in vigore solo se saranno ratificati da almeno venti Paesi e la situazione a tutt'oggi è ha incredibile già solamente cinque Paesi hanno o fissato hanno ratificato questi accordi l'Italia chiaramente non è tra questi Paesi sono due anni che il governo tiene nel cassetto la ratifica di questa no accordo internazionale e quindi quello che ieri abbiamo rilanciato è è un appello al Parlamento affinché richieda a viva voce prima delle elezioni di aprile da parte del governo che l'anno manda in Parlamento il il testo di ratifica quindi la questi accordi possono essere possono essere ratificati anche dal nostro paese in tempi brevissimi chiaramente
C'è una resistenza da parte delle industrie a livello mondiale
Voglio ricordare la di ponte e la ai fiati ma anche in Italia esiste un'unica industria produttrice che è la Monte Flou o storia del
Gruppo Paolo Ferruzzi
Queste industrie e da alcuni anni stanno cominciando a a sperimentare nuovi prodotti chimici per sostituire certe ci evidentemente sono in ritardo o tra l'altro stanno producendo stanno cominciando a produrre questi sostituti che sono un meno dannosi per lo strato di ozono ma sono Olga sosterrà quindi magari Booker hanno meno l'ozono ma contribuiranno alla sul mercato lamento del nostro pianeta quindi noi vogliamo che anche queste costante vengano o regolamentate in questo accordo internazionale invece sono o per il momento totalmente libere di essere prodotte dalle varie industrie agitazione come vediamo è abbastanza abbastanza drammatica il protocollo di Montreal anche se venisse entrata in vigore in tutto il mondo e quindi se nel due mila questo sostanze erano mette al bando Tarak comunque troppo tardi perché da qui al due mila a altri sette milioni di tonnellate di CFC verranno immesse erano nella nostra atmosfera
I certe ci sono o sostanze che hanno una resistenza nell'atmosfera cioè manderà rimangono in vita per alcuni decenni quindi dovremo aspettare almeno sessanta settanta anni per a ricominciare a vivere una situazione migliore per lo strato di ozono tutto questo pare per fare poco o futili la maggioranza degli governi dei Paesi industrializzati
Resto molto poco non al nostro Paese che pure al livello c'è nella conferenza internazionale viene riconosciuto come un Paese né all'avanguardia nella politiche ambientali solo perché il ministro Ruffolo o un ministro che ha saputo o gestire abbastanza bene
Non solo a parole lavato dalla presidenza della scena nei mesi scorsi ha purtroppo i dati di fatto possono sono assolutamente negativi anche per quanto riguarda il nostro Paese
Ecco c'è sempre stato un accusa verso gli ambientalisti di catastrofismo
Ora sono proprio gli scienziati di ieri anche la notizia che c'è una relazione di emessa una relazione tra illa carenze nel sistema immunitario no che possono essere provocate dai raggi ultravioletti e che appunto penetrano attraverso l'atmosfera non essendoci la barriera di ozono comunque essendo si affina in alcun taluni poste punto non essendoci per niente
E appunto dico vengono appunto da vicenza riconfermati e in la i dati sulla gravitano di questo assottigliamento della fascia di ozono ecco secondo te come si può intervenire appunto perché diciamo in coscienza dei governi
Guarda il della spicca l'altruismo in questo caso direi che non esiste perché il protocollo di Montreal e la questione dell'ozono così sono stati un poi il l'unico grande accordo internazionale che c'è stato cioè c'è una univocità sulla sulla questione da parte dalla comunità scientifica chiama individuato il responsabile di questo danno e cioè e le sostanze contenerle sostanze chimiche contenenti coloro e questo ha fatto sì che appunto o nell'ottantasette i governi facessero questo protocollo di Montreal purtroppo no ancora una volta lede gli interessi di economico industriali hanno la meglio sugli interessi ambientali e anche salutari
Della della
Della comunità
Mondiale quindi ha cosa bisogna fare bisogna dare seguito a quelle che sono state gli accordi presi noi certamente chiediamo di fare qualche cosa in più per esempio la Germania a la ha fatto una legge nazionale che anticipa dal due mila al mille novecentonovantacinque la la fuoriuscita dal mercato di queste sostanze quindi quello che chiediamo è è un'altra presa d'atto o di questo fenomeno una presa d'atto dei responsabile quindi di queste sostanze che vanno messe fuori dal mercato certo alle industrie bisognerà magari dare detto colpi bisognerà pagare qualche cosa ma è meglio che credo e credo che questo non sia solo un punto di vista degli ambientalisti
Meglio pagare degli soldi alle industrie per aiutare e quest'industria a produrre altre sostanze
Piuttosto che continuare a pagare pagare pagheremo sempre di più in in salute umana quello che ci auguriamo e spero che nostro appello venga ha recepito da dai parlamentari perché a noi parlamentari radicali ricordando poiché Pannella fu il primo a a lanciare a lanciare il grido d'allarme sulla questione ozono molti anni fa quando ancora era un problema sconosciuto ai più affinché chiedono al governo di di tirar fuori dal cassetto questa a questa ratifica ratifica che è stata fatta da Paesi come la Cina l'Unione Sovietica e quindi francamente l Italia non non ci sia abbastanza scandaloso
Ringraziamo molto Ivan e ci auguriamo un buon lavoro
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