Intervento del Presidente del Consiglio Matteo Renzi alla Conferenza "The State of the Union"

Buongiorno a tutti
Buongiorno a tutti ho capito di essere leggermente in ritardo ma sono
Sono molto felice naturalmente grato al presidente Wyler per l'invito
Alla
Appuntamento questo appuntamento così significativo e rilevante
Per l'intera
Comunità degli Stati membri dell'Unione europea
E più in generale per tutte le donne gli uomini che credo
Che il grande sogno del
Dell'unificazione dell'integrazione europea sia la più grande scommessa mai fatta da una generazione
Sono naturalmente grato alla città di Firenze al suo Sindaco al suo gonfalone che voglio istituzionalmente salutare a nome del Berno della Repubblica in questo anniversario tondo dei settant'anni il gonfalone della città di Firenze
Medaglia d'oro della Resistenza e sono grato a tutti
Le autorità agli ospiti
E ai docenti
Delle liste degli universitari europeo perché questo appuntamento a mio giudizio
è qualcosa di più
Di un semplice Stato dell'Unione
è
è stato e soprattutto dovrà essere l'occasione
Per fare una riflessione su che tipo di Europa vogliamo immaginare e costruire
Se dovessimo fare dare una definizione dell'Europa oggi se dovessimo approvare a dire dopo un anno che cosa è cambiato
Potremmo ricorrere a un'espressione tipica
Nella scuola italiana ma non solo nella scuola italiana
L'Europa e come quello studente bravo
Che però non si applica fino in fondo
I margini di azione per l'Unione europea sono straordinari
E tuttavia
Non riusciamo a cogliere fino in fondo le potenzialità e le opportunità che il nostro essere europei pone di fronte a noi
Lo dico consapevole che in questo anno molto è stato fatto
Se noi andiamo a rileggere gli atti dello Stato dell'Unione del due mila e quattordici troviamo che tanti dei problemi che allora furono evidenziati come prioritari
Sono stati inseriti in una diversa
Luce sono stati in larga parte risolti
Penso al nostro Paese penso all'Italia allora maggio due mila e quattordici il terrore
Era di una campagna elettorale
Tutta centrata contro l'Europa e aggiungo controlla euro
Se ricordate la discussione di un anno fa
La
Preoccupazione di molti opinionisti era che il partito di maggioranza relativa in Italia
Divenisse un partito chiaramente ostile all'euro
E che
Fosse indicata l'Europa come la madre di tutti i problemi del nostro Paese
Nell'arco di un anno abbiamo visto che le cose sono cambiate
Abbiamo visto che
Oggi
Nel dibattito politico italiano quando ci avviciniamo alle elezioni regionali persino le terre in cui sono più forti i partiti ostili
All'euro e all'Europa i candidati di quei partiti si guardano bene dall'attaccare le
Non troverete in Veneto il candidato della lega che dice
Agli imprenditori veneti che dobbiamo uscire dalle
Perché chi lo dicesse negherebbe la realtà dei fatti negherebbe cioè
Una oggettiva constatazione in quest'anno anche in Italia è cambiato l'approccio nei confronti delle ore dell'Europa
Aggiungo
Un anno fa ci dicevamo dobbiamo apportare leuco e soprattutto in quel caso l'Europa a discutere di più di parole come crescita
Anziché parole soltanto come austerity
Se ci giriamo
Indietro se guardiamo questo anno vediamo che molto è cambiato
Ho molto pensato al Salone dei Cinquecento in questi mesi di attività
Per motivi ovviamente personali non per motivi istituzionali
O molto pensato alla grandezza di una storia Chetti sommerge con la sua forza e con la sua bellezza ma anche un molto pensato al valore dei simboli
è stato un giorno particolare quello nel quale
Più di ogni altro ha pensato a questo luogo
è stato il giorno del vertice di tipo in Belgio
Il Consiglio europeo di giugno per volontà dell'allora Presidente fare un poi
Ha
Preso le mosse non dalla Palazzo
Di Bruxelles ma si è
Svolto su due
Spetta
Il primo nella celebrazione del centenario della guerra ai però
Con una discussione molto forte dopo la cerimonia all'interno di una
Chiesa
Di quella città poi sconsacrata
E poi la seconda parte del dibattito invece tenuto nel palazzo ufficiale della Commissione
E del Consiglio più correttamente perché ho pensato a lungo
In quel momento
A questo palazzo questo salone perché nel dibattito di i pro
Per quattro ore IP colleghi Capi di Stato e di Governo discussero animatamente
Perché non volevano mettere la parola flessibilità
Dentro il documento finale delle conclusioni
Non sta parlando di trenta anni fa sto parlando di undici mesi fa
Mentre vai allora sostanzialmente in minoranza più correttamente eravamo ventisei contro due
I valorosi compagni di Malta non fecero mancare il loro supporto alla posizione italiana
Ma il punto chiave di quel dibattito era che se alzavi lo sguardo e vedevi le vetrate
Di quella chiesa
Trovavi esattamente come accade qui magari con un diverso livello
Di arti
Ma sono punti di vista nella storia di quella che era stata all'Europa di allora i commerci
I valori
La piazza la condivisione
Ho pensato a lungo in quel momento la similitudine
Tra l'Europa di quella vetrata di quella chiesa
L'Europa
Del Salone dei Cinquecento l'Europa delle nostre strade e dei nostri piccoli e se devo dire dopo un anno che cosa è accaduto non solo per merito del semestre di presidenza italiana ma certo anche
Per impulso dell'azione del semestre di presidenza italiano vedo un'Europa che oggi
Discutere tranquillamente della necessaria stabilità
Ma ricorda che il patto è patto di stabilità e di crescita e finalmente accetta con una comunicazione ufficiale della Commissione la flessibilità e finalmente ragione del cui anzi mette in mano
Nel rispetto dell'autonomia della Banca centrale gli strumenti per poter
Attuare il cui ed finalmente
Si preoccupa non soltanto di come rispettare il rigore
E l'austerity ma prova a riflettere sulla crescita di investimenti a partire dal piano di Jean-Claude Juncker dunque qualcosa si è mosso in quest'anno
In quest'anno in cui
Proprio qui
Su questo su questo scenario
E palcoscenico particolarissimo
I presidenti candidati Presidenti delle singole forze politiche si confrontarono ospiti dell'Istituto universitario europeo per immaginare una diversa impostazione un diverso approccio della Commissione e oggi
La presidenza Juncker
è chiamata ad attuare quel lavora fatemi fare un saluto particolare
Al
Mio amico primo vicepresidente fra Skimmer maschi stallo prendo un lavoro davvero straordinario all'interno di quella Commissione in una logica di accordo tra le principali forze politiche
Perché nessuno avvinto quelle elezioni da solo
Ma io dico che non basta e vorrei brevissimamente raccontare perché l'Europa di oggi
è un alunno uno studente dotato di grandissimo talento ma che non applica tutto ciò che può applicare
Torniamo indietro torniamo a Lisbona alla strategia di Lisbona
Siamo all'inizio del millennio io non mi chiedo di tornare indietro
Fino alla fondazione della comunità economica del carbone e dell'acciaio non vi chiedo di risalire
Ai Padri costituenti dell'Europa a Adenauer Schuman a De Gasperi
Vi chiedo di risalire semplicemente a quindici anni fa
Allora l'Europa con sguardo visionario dipinse
Se stessa come il continente che nel due mila e il venti avrebbe dovuto essere il più innovativo
E il più competitivo del pianeta
Dopo quindici anni possiamo fare un primo bilancio dopo tre quarti di quella strana
Non è così
Io ROPPA e il continente che cresce meno di tutti e nell'ultima riunione di Consiglio anzi nella penultima il Presidente Juncker il Presidente Draghetti hanno proposto
Due slide molto chiare sulla disoccupazione giovanile e sull'aumento del PIL in cui si vede chiaramente che partendo al punto zero nel due mila otto
Anche semplicemente gli Stati Uniti non i Paesi emergenti hanno visto ridursi la disoccupazione e crescere il PIL mentre l'Europa ha visto una crescita decisamente più bassa è una disoccupazione che invece è salita
Sta accadendo qualcosa nel mondo a livello economico abbiamo bisogno di un'Europa che sia più forte che sia più innovativa più capace di cambiare
Ecco perché a mio giudizio l'Europa può e deve fare di più
Noi non possiamo permetterci la nostalgia ma non possiamo nemmeno permetterci di stare soltanto a rincorrere le emergenze
Una volta l'emergenza finanziaria una volta è l'emergenza
Dell'immigrazione una volta e l'emergenza geopolitica con l'Ucraina una volta l'emergenza sanitaria con è buona
Diamo l'impressione di essere un continente che gestisce più o meno bene delle emergenze ma che non ha una strategia
è qui
Che si inserisce la parte positiva della mia riflessione
Abbiamo tutte le condizioni per rimettere in moto questo treno della speranza
Ma dobbiamo fare un passo in avanti tutti
Dobbiamo far sì che il progetto dell'Europa sia innanzitutto è un progetto animato dal punto di vista della solidità accademiche culturale
Caro Joseph c'è molto da fare per voi
Abbiamo molto bisogno di voi
Credo che sia stato un gesto simbolico bellissimo quello con il quale
Il Presidente della Repubblica in merito all'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano decise di aprire il semestre europeo
Conferendo la cittadinanza italiana a Joseph Wyler tra le altre cose
Devo dire
Che faccio un po'fatica oggi a parlare del vostro Presidente perché gli avevo attribuito virtù
Stavo maturi G che dal punto di vista calcistico
Vi tutta maturi G che che da ieri sera essendo un grande tifoso della Fiorentina si sono
Purtroppo andate a frantumare contro un altro Paese europeo del quale quindi non possiamo parlar male
Ma credo che sia importante il simbolo con il quale Napolitano allora bolle cominciare il semestre europeo
Riconoscendo
Alla persona fisica ma anche all'Istituto universitario europeo una sorta di punto di riferimento riconoscendo in questo nel vostro istituto una sorta di punto di riferimento
Perché permettetemi di dirlo
La politica inseguita sempre le emergenze se non avrà la possibilità di respirare a pieni polmoni
Ed è questo il compito dell'Istituto universitario europeo tra gli altri quello di arricchire il dibattito la discussione in un momento nel quale c'è grande domanda di Europa nel mondo
Ma contemporaneamente c'è un continente
Che insegue soltanto il day by day
Permettetemi di dirlo così
Vi sembra un caso
Che
Quando il terrorismo è entrato nel cuore del nostro continente abbia scelto un museo
Una redazione di giornale una sinagoga
Vi sembra un caso che quando il terrorismo ha colpito in Europa abbia scelto i luoghi simbolo della cultura e dell'identità
Io credo di no
Credo che il terrorismo abbia come obiettivo quello di farci morire certo ma non riuscendovi abbia l'obiettivo di farci vivere privi della nostra identità e dei nostri valori
è assolutamente fondamentale dunque che l'Europa recuperi
Quella dimensione alta ampia nobile che la dimensione culturale che la dimensione dei tale che la dimensione spirituale per poi poter entrare nel merito delle singole questioni con uno sguardo più ampio rispetto alla mera gestione dell'emergenza
Ieri
Una messaggino del
Capo di sì del del dell'ammiraglio del G
Giorgi
Il capo della Marina militare italiana mi annunciato che
Era stato individuato e delitto
Che quindici giorni fa
Nel Mar Mediterraneo
A poche miglia dalla Libia era stato
Si era inabissato
Provocando la morte di decine probabilmente centinaia di persone
L'evento al termine del quale
Abbiamo scelto di celebrare un Consiglio europeo straordinario il cui
Effetti si vedranno nelle prossime settimane io sono ottimista fiducioso
Quando mi arrivano quel messaggio
Nel dolore naturalmente ho pensato che
Il nostro Paese deve essere orgoglioso di quello che fa nelle ore immediatamente successive ho preso un impegno in conferenza stampa ho detto che avremmo fatto di tutto
Per recuperare quell'elettore per
Cercare laddove possibile di recuperare anche
Le salme di quei nostri fratelli di quelle nostre sorelle che sono morte cercando la libertà e la pace
Ma quando me ne vado quel messaggio ho anche pensato
Che noi non possiamo inseguire l'emergenza una volta di più
Nella gestione
Della grande sfida del Mediterraneo
Se noi non abbiamo il coraggio di pensare all'Europa come al
Soggetto politico istituzionale e culturale
Che dialoga in una relazione di ponte con l'Africa e che riesce a partire a monte nella gestione dell'emergenza e non soltanto immaginando di poter bloccare in mare
I sogni le speranze i drammi delle persone che cercano un nuovo continente una nuova vita non andremo mai da nessuna parte
E ancora in questi giorni in queste settimane in questi mesi quanto sia discusso della necessità
Di e recuperare una dimensione
Istituzionale diversa il rapporto dei quattro Presidenti quello che stiamo facendo per cercare di cambiare le regole del gioco all'interno della nostra Europa ma se non ripartiamo dalla vera ragione che ci tiene insieme
E cioè il fatto di poter essere oggi nello spazio globale nel mondo piatto
Quell'area del mondo che ossigenato
Gli altri
Con i propri valori con i propri ideali
Che rende più larga
E più pacifiche più bella la convivenza che allarga l'anima del mondo perché questo è il compito dell'Europa allargare l'anima del mondo
Come potremo essere credibili con noi stessi ed essere capaci di rispettare la nostra eredità
Termino
L'Italia per mesi ha visto l'Europa come il problema nella campagna elettorale qualcuno ha immaginato di poter dar la colpa all'Europa di quello che era accaduto in Italia
Noi abbiamo avuto nel bene e nel male il desiderio di raccontare una storia diversa
Che non era
L'Europa il problema dell'Italia
Ma era l'Italia che non facendo l'Italia rendeva l'Europa meno forti
La pensiamo ancora così
I problemi in Italia sono nati dalla incapacità dei politici italiani di affrontare le questioni e le sfide
Se avessimo fatto ciò che dovevamo fare
Quando l'hanno fatto altri Paesi europei oggi la nostra economia sarebbe molto più forte se la riforma del lavoro anziché farla nel due mila e quattordici si fosse fatta nel due mila quattro come in Germania
Oggi noi avremmo una condizione occupazionale diverso
Se le riforme istituzionali anziché farle adesso a partire dalla legge elettorale che a legge
E che garantisce stabilità
A un Paese che ha avuto sessantatré governi settant'anni
Un unicum nella storia continentale se la legge elettorale fosse stata fatta prima
Sarebbe stato un
Un segnale di decisamente diverso
E decisamente più forte ma adesso l'Italia quella pagina lilla chiusa la buttata l'Italia ha iniziato a fare ciò che ha promesso non all'Europa non ai commissari masse stesse i propri figli
E le politiche di rispetto del bilancio che noi continuiamo a mantenere non nascono dal desiderio di far contenta l'Europa i mercati
Nascono dal desiderio di guardare negli occhi i nostri figli con rispetto e credibilità
Ma non può essere questo il ruolo dell'Italia
L'Italia che non è più il malato d'Europa ha bisogno di prendere per mano le istituzioni europee e tornare a fare quello che ha sempre fatto nella storia dell'uomo
Animare
La vita di tutti i giorni Condi più di cultura di innovazione di talento di Desailly
Di fantasia e questo il compito dell'Italia nel mondo è questo il compito dell'Italia in Europa
E se l'Italia considera l'Europa soltanto come
Il luogo della burocrazia dove andare a combattere su singole norme singole direttive
Perdiamo noi non perde soltanto uno
Un Paese che ci è vicino che c'è competitor
Ecco perché
In questo anno le cose che abbiamo fatto ci servono per poter dire che se l'Italia è tornata da protagonista nel dibattito europeo adesso c'è bisogno che l'Europa torni da protagonista nel dibattito mondiale
Il mondo ha bisogno dell'Europa il mondo ha bisogno di un'Europa che non sia con percentuali di crescita tra le più basse
Il mondo ha bisogno di un'Europa che sia solidale con l'Africa Expo può essere un'occasione per discutere di questo Xpò può essere una grande occasione per riflettere sulle contraddizioni internazionali e sugli squilibri mondiali
L'Europa ha bisogno di aprirsi al dialogo commerciale con gli Stati Uniti non è possibile che gli Stati Uniti d'America chiudano i trattati con
Il far East
E l'Europa
Tempi enni e balbetta insulti tipico
Se c'è bisogno di più trasparenza daremo più trasparenza noi siamo convinti di questo se c'è bisogno di più chiarezza noi daremo più chiarezza se amo convinti di questo ma non chiudere l'accordo su tutti i tipi e questo è l'ultima hanno perché poi ovviamente il prossimo anno saranno elettorale negli Stati Uniti
Non chiuderlo è un gigantesco auto quello per il nostro continente
E a proposito di trasparenza
E di chiarezza
L'Italia chiede all'Europa la stessa trasparenza e chiarezza sui temi che Franz conosce molto bene che sono quelli del made in della tutela di ciò che specificità dei nostri delle nostre tradizioni e del nostro saper fare
Ma una volta che abbiamo detto questo
Una volta che abbiamo fatto le battaglie che dobbiamo fare
Non dimentichiamo che siamo
Ovviamente
Può sembrare che lo dica perché giochiamo perché gioco in casa in questa città
Ma se noi guardiamo Firenze se noi guardiamo tante città del nostro Paese se noi guardiamo i nostri territori ci rendiamo conto che ciò che li ha fatti crescere e diventare grandi
Non è stata una meschina indiretta chiusura provincialismo
Provinciale e provincialismo
Non è stata la chiusura di chi voleva rinchiudersi nel recinto delle proprie sicurezze
Ma è stata la capacità di avvisi di aprirsi al mondo
Firenze è stata grande quando è diventata il luogo degli scambi degli incroci innanzitutto culturali e Firenze ci insegna che non c'è crescita finanziaria possibile economica possibile senza la crescita culturale educativa
E Firenze ci insegna che non è possibile
Continuare
A vivere di ricordi se non sia capace di
Costruire pezzi di futuro
è quello di cui ha bisogno l'intera Unione europea l'Unione europea si è stato il sogno più straordinario di un'intera generazione ai Padri costituenti va detto grazie
Ma una volta che diciamo grazie padri costituenti dobbiamo anche animarci dello spirito di eredi dobbiamo recuperare il diritto di essere e per essere eredi di quella storia dobbiamo costruire un futuro diverso
C'è molto bisogno d'Europa nel mondo l'Europa smetta di rincorrere le emergenze non si chiuda dentro una pratica burocratica abbia il coraggio di sognare e di provare
E se questo accadrà non semplicemente noi cittadini italiani non semplicemente CIG noi cittadini europei ma noi cittadini del mondo saremo più ricche più vivi purché si vada ad altre posto che ciò che serve oggi al nostro pianeta è un di più di passione un di più di cultura un di più di innovazione vale a dire un di più di Europa grazie e buon lavoro