Scuola Lavoro: le chiavi del futuro

Io sono vi ringrazio
Non so fare molti saluti perché tendo a mettere i piedi nel piatto
Tentare un piccolissimo contributo
Ma non in apertura comunque lo faccio
E sono anche un po'
Come dire un po'emozionato di parlare di questo tema straordinario nella
Che riguarda la politica educativa riguarda la politica del lavoro
Buongiorno gli ascoltatori e lei ascolta attrici di radio articolo uno prendiamo la linea dal centro congressi Cavour dove appena cominciata
Una iniziativa organizzata dalla CGIL nazionale scuola le chiavi del futuro il lavoro
Un'iniziativa importante l'introduzione sarà affidata Gianna Fracassi segretario confederale della CGIL e le relazioni introduttive a Tullio De Mauro e Daniele Checchi e poi una tavola rotonda che sarà conclusa da Susanna Camusso in questo momento sta
Parlando per un saluto Luigi Berlinguer ex ministro della istruzione dice diamo immediatamente il microfono a Radio l'articolo uno
Ma perché la professione e il modo di essere de dell'essere sociale
Dell'essere umano che diventa esso nel sociale
E oggi li
è un passo avanti rispetto al concetto di lavoro
Perché innervata dal sapere il lavoro in questo momento
Nella
Origine dell'umanesimo per lavoro
Quindi sono d'accordissimo con il documento che parla di innalzare i livelli di istruzione
E battere la dispersione
Ma la dispersione viene creata essenzialmente non solo dalle condizioni culturali o economica della famiglia
Di chi studia o da circostanze vari
E il sistema che crea dispersione
Il modo in cui
Impianto educativo
Strutturato sulla trasmissione l'autorità e via del sapere
E io che c'è un pallino particolare
Sono convinto che chi studia queste cose da tanto tempo ha forse trascurato un
Un buco nero dell'educazione
Si è esclusa l'arte fra le materie formative
E l'arte e una parte essenziale del sapere
L'impianto lo cocente dico crea dispersione
Non solo impiantato
Su un'idea
Puramente registratori a del sapere ma induce obbedienza
Indurci obbedienza
Costruisce una società di classe
La storia della scuola nella storia dell'ascolto e la storia di della scuola di classe
L'introduzione di altri accessi al sapere soprattutto attraverso la creatività
Attraverso la
La espressività
Che sono la vera molla della libertà del sapere
Inerente al soggetto e non solo all'oggetto
è un fattore decisivo e lì è una delle
Chiavi
Per evitare per moltiplicare la produttività di ciascuno il coinvolgimento
E qui
Anche l'arte anche
La musica coinvolgono e la tematica generale dell'essere sociale e quindi del lavoro
E io sono convinto che tutto questo passa attraverso
Il superamento dell'idea di obbligo scolastico la scuola oggi è di tutti
E non solo dei capaci e meritevoli
C'è un elemento di invecchiamento in certe nostre cannone
E di tutti
La scuola media non può essere in nessun modo la conclusione se non di un ciclo
E la scuola di tutti e la scuola di ciascuno
Ed ecco quello che crea le condizioni
Della validità
Anche di un sistema duale ci vogliamo e
Ma che comunque metta continuamente in discussione
Il confronto che il sapere deve avere
Con il modo di essere sociale e professionale
Ecco perché
Oggi
Anche nella formazione
E nella formazione professionale introdurre gocce di sapere letture tantissimo o piccoli momenti di storia
O anche di letteratura
Significa
Appiccicare il sapere e al lavoro
E non invece concepita il sapere come ciò che penetra il lavoro
Pene entrare il contenuto culturale che nel lavoro
L'insieme di saperi di cultura che esso contiene sia nel campo delle scienze le leggi della natura
Per superare interpretare la natura per capire la natura
E quindi la vita e quindi il lavoro che ti collocarli come le leggi della storia umana dell'uomo
Per entrare il sapere e quindi questo è il rapporto prima di tutto fra scuola e lavoro
No non lavoro alienato
Sono affezionato alla grandezza di Marx non alienato ma il lavoro marziano liberato
Su
Superare il lavoro ridotto a merce oggi più di ieri significa
L'uomo si riappropria disse stesse della sua natura
E Liorni Mbai giugno di voi il sapere
Facendo significa il sapere
Che entra dentro tutte le pieghe deve fare
Le concezioni aristocratiche che ci tenevamo separati
Che oggi informano ancora al nostro impianto educativo contante smagliature zero ma che lo informano sono un ostacolo
A dare del lavoro quello che noi dobbiamo
Certamente avrei o il rapporto fra
Professione
E bis dopo weberiano
Oppure
Nelle quello che
Nell'economia della conoscenza del capitale umano
Vede il lavoratore fattore principale perché produce trasforma investe crea innova e sempre il portatore di lavoro che interferisce continuamente
Con la produzione di ricchezza ma anche con la produzione di nuovo sapere
Bruno Trentin diceva il lavoro si identifica nella persona che lavora è bellissimo questo
Lavoro come fattore di identità della persona umana
Così il lavoro cambia si supera il lavoro astratto criticato da Marx senza qualità per il lavoro concreto uguale lavoro persona e il lavoro pensato quindi come diceva lui
Non vi voglio citare un altro passo di Bruno
Ma Celli il discorso che
Investe la contrattazione
Che investe il lago il sapere come salario come parte integrante della remunerazione
E sono quando noi riusciremo a fare questo salto potremmo aiutare tutta la battaglia educativa ad uscire da quell'impianto
Formale eccessivamente formale e deduttivo e trasmissivo che impedisce la learning centri education che impedisce il capovolgimento dell'attività educativa fondando ora
Sull'apprendimento questa forza grande che invoca quindi creatività
Qualità innovazione
Significa coniugare comune gli stessi aggettivi o gli stessi attributi sapere e lavoro ed in questa contaminazione reciproca che noi possiamo andare fino in fondo ebbene io mia che questa occasione
Che come voi sentite mia
Coinvolto
Devo ringraziare CGIL questo
Sia
Una tappa del cammino che insieme coloro che si battono per un'altra scuola e che si battono perché il lavoro sia quello più cd
Ci siamo in degnati di più o meno di film di definire e così via possa fare incontrare i nostri cinerarie
Lavoriamo insieme per
Questo obiettivo io credo che anche per uscire dalla crisi ma soprattutto per uscire rigenerati da questa crisi
Vi ringrazio
E questo era Luigi Berlinguer ex Ministro dell'istruzione da la Repubblica
Italiana portare il suo saluto monsignor Betori co di contenuti
Al convegno scuola-lavoro in chiave del futuro
Organizzato dalla CGIL
Restasse chiedendo questa iniziativa per letizia dandolo della CGIL nazionale cediamo il microfono separate l'articolo uno
Lo sviluppo del Paese e il futuro delle nostre generazioni
La scuola è il cuore
Di un Paese che
Vuole essere competitivo coeso sviluppato insostenibile e quindi le scelte della buona scuola sono quelle che decideranno il futuro del nostro Paese
Siamo consapevoli che nelle attuali difficoltà ci sia la necessità come sempre abbiamo fatto come CGIL di garantire la nostra capacità di elaborazione e di iniziativa autonoma
Per una mobilitazione cognitiva
L'apprendimento permanente che mette al centro la persona che apprende per noi
La chiave di volta e rapporto tra scuola e lavoro è un tema che riteniamo cruciale per innalzare il livello delle competenze culturali
E professionali della popolazione e far tornare a crescere il Paese
Per questo sulla scia delle idee del piano del lavoro avanziamo delle proposte che si rivolgono al Governo e a tutte le istituzioni nazionali e territoriali dalla cui inizia attiva dipendono le azioni di cambiamento necessarie
Si apre oggi con i nostri ospiti un ampio percorso di confronto approfondimento e partecipazione
Adesso l'introduzione della segretaria confederale Gianna Fracassi
Io chiedo a tutti siccome il tempo e tirando di rispettare i tempi allora assegnati di non costringermi a essere scortese e a interromperli grazie
E prende ora la parola per la relazione introduttiva e per presentare le proposte della CGIL la segretaria confederale Gianna Fracassi indiretta radio articolo uno Colombo un po'di ritardo
Cercherò di stringere rispetto
Alla
Relazione che ho predisposto tra la prima cosa che mi sento di dire che oggi
è un giorno importante
Perché oggi si insedia il Presidente La Repubblica tra l'altro ex Ministro dell'istruzione credo che un saluto anche da parte di questo consesso sì assolutamente doveroso
Patrizia ricordava giustamente il nostro punto di riferimento teorico nell'elaborazione di queste proposte
Che oggi presentiamo il piano del lavoro noi affermavamo in quel documento che non si può parlare di vera crescita senza tener conto del lavoro e della creazione di lavoro
E affermavamo che serve una grande rivoluzione culturale che riguardi innanzitutto il tema Paese
Rivoluzione però riguardante altre due aspetti il valore dell'istruzione e formazione e la qualità del lavoro nell'epoca del lavoro precario sommerso sottopagato per definire il lavoro dignitoso
E anche questo è parte di un'idea di sviluppo ora oggi a soli due anni dall'elaborazione di quel documento quell'analisi attuale anzi è drammaticamente attuale
E in quell'analisi ponevamo al centro della nostra riflessione indivisi indicavamo soluzioni rispetto ad alcune idee centrali
La prima il lavoro e la sua centralità il lavoro e la centralità delle tutele
E un'idea di sviluppo economico economico governate caratterizzata da una forte governance pubblica
Tema sul quale posso dire ci sentiamo meno soli
Anche alla luce di recenti analisi in questo senso di eminenti studiosi ma sempre lontani da un'adeguata traduzione sul versante alle delle politiche di quei suggerimenti così come lontanissimi
Da quella idea di lavoro non precarizzato e frammentato e
Quell'idea di lavorassi Setola diritti e delle tutele
Lontanissima alla luce dei recenti provvedimenti legislativi sul mercato del lavoro
Ma non è questo il tema del nostro
Della nostra discussione di oggi accanto a questi due fili rossi qualità del lavoro
è un'idea un modello di sviluppo diverso noi ponevamo anche un terzo elemento il valore dei sistemi di istruzione e formazione in un quadro di strettissima interrelazione con gli altri due
Riteniamo quindi necessario ripartire da lì per riaffermare alcune proposte alla vigilia di un intervento importante del Governo sul sistema istruzione
Noi siamo partiti della nostra riflessione esattamente dalla consapevolezza che quella rivoluzione culturale a cui facevamo riferimento oggi nell'
Tipica
è ineludibile se si vuol dare senso a contenuto a qualunque intervento che affronti un tema fondamentale come il sistema dell'istruzione
E allora la CGIL pone alla discussione e al dibattito pubblico alcune proposte di merito lo facciamo con un'ottica di insieme senza fare l'errore
Di affrontare un tema in maniera svincolata dal quadro complessivo
Il rapporto scuola dal Bureau si affronta sia in termini interni al percorso di istruzione e cioè che cosa significa introdurre esperienze di apprendimento in contesto lavorativo
E si affronta anche in termini esterni cioè vale a dire quale ruolo della scuola oggi per favorire l'occupazione lo sviluppo economico la crescita in questo Paese e che connessioni c'è e che connessione cioè tra competenze conoscenze e qualità del lavoro
Lo voglio sottolineare questo punto di connessione necessaria perché troppo spesso in questi anni
Noi siamo stati costretti
E siamo stati abituati ad interventi frammentari a innesti
Senza cambiare il contesto di riferimento che per la scuola italiana è rappresentato dagli interventi di riordino messi in campo negli ultimi anni a partire da quelli del Ministro Gelmini sui quali oltre ad un giudizio negativo
Che abbiamo più volte espresso crediamo che sarebbe davvero importante fare un'attenta valutazione monitoraggio tra l'altro come prevede la stessa legge
L'innesto quindi non funziona non funziona pensare che ora di domenica per qualche proposta che risuona molto mediaticamente possa diventare il fulcro della riforma
è necessario non confondere le acque e affrontare i problemi che affliggono il nostro sistema di istruzione
La repulsione culturale che noi auspichiamo deve determinare un cambiamento effettivo e partire a nostro parere dall'affrontare alcune sfide strategiche per il Paese
Crediamo che in questo contesto vadano individuato grandi obiettivi sui quali piegare un intervento di riforma e anche le risorse a questo dedicati
La prima sfida
All'innalzamento dei livelli di istruzione lo diciamo a partire dal lavoro
La sfida del lavoro necessita di competenza di base solite
Per affrontare i cambiamenti e le innovazioni e purtroppo anche la frammentazione e la discontinuità
E va di pari passo alla possibilità che queste competenze possano essere accresciute attraverso percorsi di apprendimento permanente
E lo diciamo questo in un Paese che i primi posti per la la
Analfabetismo funzionali degli adulti
E ancora riteniamo che ragionare di questo significhi anche affrontare il tema della disuguaglianza rispetta l'accesso al sapere e le divisioni Sempre più larga che si determina
Allora crediamo che questo tema l'innalzamento dei livelli di istruzione associato alla seconda sfida che ci ricordava anche
Il professor Berlinguer cioè a sconfiggere la piaga della dispersione scolastica gli affreschi rappresenti un vero punto di cambiamento se vogliamo dare la parola cambiamento concretezza
Se non partiamo da qui e se non pieghiamo a questi obiettivi
Il percorso di forme crediamo che non si possa parlare di cambiamento ma di sostanziale continuità con chi nel passato ha teorizzato e mezzo in pratica altro
Faccio sempre questo esempio
E lo ripeto anche questa mattina perché un pezzo della nostra proposta
Quando si decise di portare l'obbligo scolastico alla fine di quella che all'epoca era la scuola media lo si fece in condizioni
Molto simili anzi peggiori probabilmente per certi aspetti soprattutto per i livelli di analfabetismo di quelli di oggi ma quell'intervento determina un effetto
Aumento del numero dei diplomati
E un effetto positivo anche per il sistema produttivo del Paese per questo noi diciamo in questo contesto
Obbligo scolastico a diciotto anni è la nostra proposta per acquisire quelle competenze chiave che rappresenta il bagaglio necessario per affrontare il lavoro ma anche per essere cittadini consapevoli
Sapere per il lavoro e sapere per la cittadinanza sono per noi due facce di una stessa medaglia
Questo significa è evidente che la scuola deve cambiare
Questo significa che si deve strutturare diversamente per accogliere anche chi non ha trovato potuto trovare le condizioni necessarie per restare nel sistema di istruzione però significa anche un'altra cosa un altro punto un'altra emergenza
Garantire l'accesso all'istruzione il tema del diritto allo studio oggi ha una valenza più larga che in passato
Ci sono segnali molto concreti molto concreti
Di difficoltà nel sostenere per le famiglie impoverite dalla crisi
Non solo il percorso universitario ma anche lo stesso percorso distruzione
Per questo poniamo questo punto come elemento di premesse di emergenza di urgenza
Crediamo che vada concretamente declinato attraverso una strategia nazionale che deve superare anche quelle differenze territoriali che poi determino ulteriori disuguaglianza
Garantendo
La gratuità di tutto il percorso scolastico e superando anche la situazione inaccettabile di incertezza sulle risorse
Che si ripropone ogni anno per quello che riguarda il diritto allo studio per il sostegno al percorso universitario queste la cornice all'interno della quale vorremmo si collocasse le provvedimenti della scuola
Questa la nuova strada che vorremmo costruire
Questa
La rivoluzione culturale
Che la CGIL propone parte da qui e parla di inclusione e parla di superamento delle disuguaglianze che la crisi ha generato acquisito e parlo anche a quei dieci milioni di poveri di questo Paese che coincidono molto spesso in coloro che stanno fuori
Beh sistemi di istruzione e formazione
Questi sono gli obiettivi le sfide che poniamo come premessa prima di affrontare il tema adesso che riguarda il rapporto tra scuola e lavoro
Noi crediamo che si debba creare un nuovo rapporto tra scuola e lavoro
Rapporto che non si può però ridurre nel nostro ragionamento solo ed esclusivamente all'alternanza
Ma è la costruzione di un sistema che deve tenere insieme una pluralità di strumenti
Tra cui ovviamente anche i percorsi di alternanza e nel tratteggiare un sistema diciamo in premessa che non ci convince
Ne
Un approccio che tenta di mutuare esperienze appartenenti ad altri Paesi
Penso per esempio il sistema duale tedesco in quanto le riteniamo non ripetibili
Perché diverse le condizioni di partenza e perché diversa è la stessa dimensione caratteristiche del sistema produttivo in questo Paese
Nello stesso tempo non ci convince neanche la scorciatoia proposta dal Governo cioè l'introduzione di un monte ore
All'interno del percorso curricolare però senza definire contesto e condizioni per le scuole per le imprese che rendano possibile proficua queste esperienze e allora se dobbiamo tratteggiare un sistema in maniera sintetica
E dobbiamo definire il contesto cioè quell'impianto quelle tre sfide che stanno come elemento di premessa a cui facevo riferimento in precedenza occorre sottolineare alcuni punti
Che costituiscono il nostro progetto e costituiscono anche il nuovo rapporto tra scuola e lavoro primo punto
Il tema dell'orientamento allo studio e lavoro declinato in termini radicalmente diverso nel crediamo che questo sia un tassello fondamentale di un rapporto nuovo diverso tra scuola e lavoro
E in questo senso anche gli stessi percorsi di alternanza debbano essere elemento attivo e passivo di orientamento cosa intendiamo
Crediamo che l'orientamento sia un processo che vada strutturato attraverso la possibilità per gli studenti nel percorso di istruzione obbligatoria di costruirlo
Con un'offerta formativa elettiva aggiuntiva il curricolo ordinari orientamento quindi che non si concentra sono nelle fasi di transizione tra un percorso all'altro
Ma che si arricchisce durante l'intero percorso scolastico
Un orientamento pesante perché costruito attraverso un pacchetto di competenze e conoscenze esperienze
Che lo studente scelte che deve avere la possibilità di certificato
Diciamo che un sistema di questo tipo si dovrebbe riconnettere nella fase finale di questo percorso con i servizi per l'impiego per quello che attiene al rapporto con il mercato del lavoro
E allentare sul versante della scelta del post diploma quindi sto parlando di università un sistema che non funziona fatto di selezioni teste affrontando seriamente
Attraverso questo percorso anche il tema del numero chiuso ed essere elemento che limita la dispersione universitaria di cui poco si paga
Altro punto coerente con questo impianto e cercare di modificare la precocità della scelta della scuola secondaria
Ma è possibile che oggi
Così come trent'anni fa così come quarant'anni fa la scelta per il percorso di istruzione secondaria la si faccia a tredici anni
Non abbiamo compreso che questa cesura determina insieme ad altre condizioni la dispersione
E allora in questo senso un altro strumento è quello di ragionare su un biennio unitario che consenta di spostare la scelta dei termini maggior consapevolezza eliminando la gerarchizzazione dei percorsi
Il rapporto tra scuola lavoro si afferma anche in quei percorsi che sono a Ciotta finalizzati
Mi riferisco e tecnici e professionali crediamo che in questo vada data concretezza quello che c'è già in campo
Facendo una seria riflessione valutazione dell'esperienza dei percorsi di istruzione e formazione professionale ciò significa per noi
Rafforzare Ippolito tecnici e professionali sviluppare questi punti come forme stabili di interazione tra
Percorso sistema formativo e sistema produttivo eliminando sovrapposizioni e duplicazioni
Così come è necessario dare impulso
Alla didattica laboratoriale anche questa è una cosa che già c'è
Ma non si può pensare che di lasciare questo tema la buona volontà dei singoli deve diventare una sfida governata e che deve trovare traduzione in un'efficace formazione del personale capitolo AN
Da tempo dimenticato sia sul versante delle risorse dedicate sia sul versante dell'iniziativa in questo contesto che ho brevemente tratteggiato per motivi di tempo di cui trovate
Una parte
In maniera un po'più precisa nel documento vedete le azioni necessarie e che tenteremo di definire con ancora maggiore nettezza perché oggi ne abbiamo un percorso
Si inseriscono
I percorsi di apprendimento in contesto lavorativo
La nostra proposta è quella di un monte ore da definire progressivo a partire dall'ultimo triennio di tutte le scuole secondarie quindi non solo tecnici e professionali
Però con alcuni riferimenti delle condizioni necessarie
Le condizioni di partenza sono a nostro parere
Condizioni di partenza che riguardano l'impresa
Condividiamo la coprogettazione dei percorsi in alternanza ma è necessario definire Standard idonei per le imprese coinvolte precisi vincolanti
è necessario definire che la figura del tutore aziendale debba essere certificate che preveda competenze educative
è necessario regolamentare i diritti degli studenti in alternanza per evitare che queste esperienza come purtroppo troppo spesso accade
Si traduca sic et simpliciter né un rapporto di lavoro mascherato senza neanche quegli elementi educativi che dovrebbero caratterizzare questi percorsi
Abbiamo da questo punto di vista tra l'altro una certa per usare un eufemismo stratificazione di norme
Alternanza
Possibilità di adempimento dell'obbligo di istruzione l'apprendistato forme sperimentali e faccio riferimento sente interventi di natura normativa
Ecco crediamo che questa frammentarietà oggettivamente non garantiscono cernita e sì a questo aggiungiamo
Le differenze territoriali
Rispetto alle condizioni di partenza agli insediamenti produttivi che caratterizzano questi Paesi e che per la crisi stanno determinando in alcune zone del Paese una desertificazione industriale
Rischiamo se non governato
Questo sistema di favorire nuovamente su questo pezzo ulteriori elementi di disuguaglianza che marcano differenze incolmabili
Per questo tutto ciò deve avere una regia chiara dal Governo
Una regia dei processi e anche una determinazione chiara dei livelli di competenza sul versante istituzionale
Lo diciamo tra l'altro in un momento in cui si vanno a ridefinire attraverso la revisione delle prerogative costituzionali le competenze statali tra Stato Regioni
Occorre superare quelle incertezze che hanno determinato un contenzioso costituzionale lunghissimo in questi anni
E lo diciamo anche il rapporto con i sistemi di formazione professionale
In crisi in questa fase e con effetti che ben conosciamo sul versante occupazionale ma anche su questo qualche idea ce l'abbiamo
E con le tentazioni di chi ha pensato che su questa base si potesse delineare un percorso di istruzione regionale per l
Una regia chiara una governance chiare competenze e prerogative chiare per evitare che sia che per evitare quelle degenerazioni che hanno portato nella pratica stravolgere alcune buone idee
Faccio un esempio istituti tecnici superiori
Dovevano essere punti di eccellenza dove si ricostituito una visione territoriale delle strategie di sviluppo economico e dove tutti i soggetti scuole università
Enti di ricerca imprese istituzioni locali contribuivano
Governance incrociando filiera produttiva e filiera formativa
Ecco
Con l'idea che queste strutture proprio per le loro caratteristiche quindi centri d'eccellenza dovevano essere limitate nel numero
E magari con una visione multiregionali economica di territori più larga
Parliamo quindi dicevo di un numero sostenibile di istituti rispetto alle risorse
E ha le stesse caratteristiche quel che questi devono avvenire attivando tutte quelle condizioni tra l'altro che possano consentire la mobilità territoriale degli studenti ma questa è la nostra idea quella che trovate anche nel documento la realtà un po'diverso
Il numero è lievitato siamo quasi a uno per provincia
E tra l'altro tranne poche eccezioni
Siamo di fronte a una sostanziale di proposizione di quei percorsi post diploma IFTS che si volevano superare
Allora proprio perché il nostro ottimo e sul lavoro diciamo che anche qui si deve cambiare coerentemente con il percorso che stiamo tentando di disegnare
Gli istituti tecnici superiori non rispondo ad esigenze immediate sistema produttivo devono tornare a essere quello che nell'idea del legislatore
Cioè
Punti di eccellenza per diventare che dire che che rimangono occasione persa
In un'ottica di questo tipo
Il ruolo delle parti sociali e mi richiamo anche alle parole
Del
Professor Berlinguer è fondamentale per costruire una connessione tra scuola e mondo del lavoro
è ineludibile soprattutto se pensiamo ad esempio che i percorsi sperimentali penso Ducati
Piuttosto che nel nascono da accordi sindacali
E per questa ragione proprio per evitare quella disomogeneità nella governance a cui facevo riferimento prima
è necessario individuare sedi stabili territoriali e nazionali che devono servire per definire indirizzi programmare e monitorare i percorsi di alternanza ed è fondamentale anche da un altro punto di vista
Perché ricostruisce un rapporto
Qualificazione professionale contrattazione
Il ruolo delle parti sociali può svolgere un ruolo fondamentale
Faccio riferimento poi di fare un esempio anche qui si è raggiunta un'intesa in Conferenza Unificata Stato-Regioni per il riconoscimento delle qualificazioni
Regionale che rappresenta un passo in avanti verso quella costruzione del sistema nazionale di certificazione delle competenze che tra l'altro un'altra delle idee che poniamo nel dibattito di questa mattina dando corsa previsioni normative già pienamente in vigore
Ora però
Se non c'è un rapporto tra questo passaggio
E la realtà del ma la mercato del lavoro e soprattutto se quei contenuti non trovano adeguata declinazione attraverso profili professionali contenuti dei contratti nazionali avremo un disallineamento molto grati
Per questo diciamo che non si innova e non si cambia se in questi cambiamenti non si coinvolgono i soggetti che poi hanno prerogative sono parti attive per costruire una cerniera tra istruzione e lavoro
Orientamento pesante via indennitario rafforzamento dei poli tecnici e professionale
Percorsi di alternanze di apprendimento in contesti lavorativi a partire dal terzo anno per tutti gli ordini di scuola Standard vincolanti per le imprese che accolgono e gli studenti diritti e tutele per gli stessi
Certificazione delle competenze post-diploma tecnico come elemento di eccellenza questi sono i tratti
Che noi disegniamo per un nuovo sistema e per un nuovo rapporto tra scuola e lavoro il filo rosso
Che ha guidato la nostra riflessione
è la consapevolezza che la scuola rappresenta il futuro del Paese e le risorse del nostro sistema di istruzione costituiscono il migliore investimento che si possa fare perché nutro la partecipazione democratica lo sviluppo e lavoro l'occupazione
Riconosciamo che per la prima volta dopo tanti anni si interviene con risorse aggiuntive
E si fanno operazioni importanti a partire per la stabilizzazione del personale precario e dall'introduzione dell'organico funzionale che da sempre chiediamo
Certo noi possiamo valutare però soltanto i titoli in questo momento
E non i contenuti allo Stato ignoti
E vengo al metodo che non ci piace
è necessario un accorto un ascolto attento
E ampliare lo diciamo noi per primi la discussione pubblica ma ci permettiamo di diffidare delle consultazioni on line e di attribuire loro il carattere della partecipazione competente come questi temi necessiterebbero
E ancora di più diffidiamo dall'elaborazione di contenuti effettivi degli atti che poi dovrebbero declinare Progetto buona scuola elaborati in maniera poco trasparente
Piuttosto
E continuiamo col pensare che questo sistema di anticipare sui giornali
Frammenti del quadro complessivo che devo dire onestamente a seconda del soggetto che esterna spesso e volentieri ci sono financo in contraddizione fra di loro
O magari anticipano contenuti che ci fanno misurare la distanzia sia con lo stesso progetto buona scuola ma lo dico senza polemica però non mi posso trattenere ci fanno misurare spesso la distanza
Oltre che con la realtà della scuola anche con il buonsenso ecco credo che questo sia un metodo che non possa funzionare
La discussione sui contenuti del decreto deve essere fatta con trasparenza e coinvolgendo le rappresentanze tutte
A partire dalla rappresentanza di quel milione di lavoratori e lavoratrici che poi concretamente dovranno attuare i contenuti
Perché credo si debba imparare dagli errori del passato
Ed evitare di percorrere una strada già conosciuto
E che non porta quel cambiamento auspicato da tutti in primis da chi lo chiede come la nostra organizzazione da alcuni anni
Se il sistema di istruzione così complesso non si può pensare che l'innovazione non trovi un'adeguata corrispondenza in un cambiamento anche con le condizioni materiali organizzative
Di chi lavora definite nei contratti nazionali che come sappiamo sono bloccati da sei anni e lo diciamo non per rivendicare un ruolo che noi già abbiamo perché ce lo consegna alla legge
Lo diciamo per ricordare che non funzionano gli atti unilaterali sul versante contrattuale abbiamo conosciuto altre stagioni
In cui si è pensato che l'imposizione il mancato rispetto delle prerogative potesse determinare effetti positivi possiamo dire che non è stato così
Lo diciamo ancora perché un sindacato confederale come il nostro che non si è mai tirato indietro rispetto alle sfide che ci consegna la realtà è perché siamo consapevoli che la posta in gioco è altissima
Che va oltre di Noè che parla il futuro e parla anche di una grande responsabilità che abbiamo in questa fase
Costruire nullo oggi ma pensare che quello che facciamo oggi condizionerà il domani
Di questo Paese intervenendo in primo luogo quindi laddove si costruiscono le disuguaglianze nei territori nelle periferie più disastrate del Paese dove diciamo che necessario mettere più risorse umane e finanziario
Questo è il cambiamento che aspettiamo da tempo
Secondo lo schema rigoroso turisti tutto si tiene
E dove la qualità del lavoro costituisce un elemento fondante della qualità dell'istruzione
Queste la rivoluzione culturale di cui parlavamo all'inizio rivoluzione che investe il nostro Paese ma investe il mondo sì è vero che per la prima volta
Quest'anno il Nobel per la pace è stato consegnato la bambina che per affermare il proprio diritto all'istruzione come donne come individui rischiato la vita
In quel riconoscimento ciò un messaggio l'importanza dell'istruzione dell'accesso essa come diritto opportunità di cambiamento
E
E uso parole non mie e su questi temi che si misura il cambiamento
Attraverso cioè rivoluzione dell'istruzione e dell'educazione a libertà grazie
Bene
Proseguiamo
Ancora in diretta dal centro congressi Cavour di Roma dove il sistema tenendo il convegno organizzato dall'ACG le scuola lavoro le chiavi del futuro è quella che avete appena ascoltato era la relazione introduttiva di Gianna Fracassi segretario confederale
Della CGIL
Adesso il
Patrizia dando l'orchestra modera Ando questo incontro ha appena dato la parola
Al professore linguista ex Ministro dell'istruzione Tullio De Mauro lo ascoltiamo indiretta radio articolo uno imprenditori
Diciamo
Resta
Buonissimi informarsi ipovedenti
Venti
Strumentale
Una
Cercherò di stare
Anche
Masseria assolutamente o anche meno devo dire venti perché poi qua venticinque
No
Non ti prego di togliermi la parola
Scherziamo
Grazie
Grazie
Consentitemi di parlare in questa sede
Di dire alcune cose
Pronto numerarle sono cinque
Prima
Credo
Alto più basso
Ecco primo primo piatto del mantenute
Provo ad offrirvi
In molti credo abbiamo guardato con simpatia con consapevole simpatica al fatto che un Presidente del Consiglio
Credo che una venisse dei tempi di Giolitti
Abbia
Ho deciso di occuparsi in prima persona gradisco
E dirò poi subito dopo perché questo meriterebbe merita simpatia
E prodotto di questa attenzione come diamo sentito e come sappiamo
E
Questo Progetto
Dal titolo buona score la buona scuola
A parte tante altre considerazioni io vorrei cominciare col richiamare è questo il secondo punto non nostra attenzione sul punto che
La scuola in vista nel documento
In isolamento come se fosse
Un corpo asse
Per il quale sul quale agire
Allora il secondo punto che vorrei toccare
Forse dispiacerà qualcuno dispiacerà a chi di noi sente
Quante possibilità ci sono nell'insegnamento quante
Quanta libertà
Può avere un insegnante che lavori con impegno
Superando questo dispiacere vorrei dire provare a dire che nascono in realtà
Non può vedersi mi son lamento ma
E
Una variabile dipendente
Una variabile dipendente da altri fattori
Però è numerarli qui rapidamente al suo
Per da
Mi pare che la buona scuola sia lontanissima da questo
E non dobbiamo invece
Quindi particolarmente importante il lavoro
Del sindacato non dobbiamo dimenticare il quadro generale verso il quale vorremmo
Che la società italiana
Si muovesse
Secondo il quale vorremmo che si muovesse
Qui mi limiterò a toccare il contributo ancora
No l'intero comporta un altissimo perché ho perduto va bene lo Stato Adidas tento di si dare
Sì ma di solito parlo in piedi quindi preso posizione
Solo
Solo alcune
Quattro tre o quattro particolari sottolineature
Senza la pretesa di dire
Neanche lontana di dire
Verso dove potremmo e dovremmo andare
Prima sottolineatura
è stata ricordata
è stato ricordato
Che
Cioè abbiamo un problema
Di livelli di competenza delle popolazioni adulte
Non senta
Ma ottanta
Per cento
Di noi
Cittadini di questa nostra Repubblica adulti
Siamo in difficoltà
Nel
Siamo sotto i livelli minimi di capacità di affrontare e risolvere un calcolo ben calcolo calcolo banale ritmi etico banale di leggere un grafico e di reggere un semplice atti
Uno di giornale
E anche di scrivere un testo accetta
Tenete d'occhio
Questi livelli di competenza o di incompetenza della popolazione adulta e
A mio avviso importante per vari motivi
Uno non lo ha notato ma lo voglio ricordare
E non è non voglio essere
Essere consolatorio
Ma credo che
Il movimento dei lavoratori dovrebbe riflettere sul fatto
E tutti dovremmo comunque
Riflettere sul fatto
Che
Livelli bassi di competenza
Non bassi come in Italia e Spagna ma bassi di competenza io ho cercato di di dirlo anche
Al agli illustri
Colleghi con cui abbiamo lavorato per un progetto che poi
Rimasto
è stato pubblicato un po'il prontamente cassato dei siti dei ministeri di intervento
Materia ma ne parlerà Checchi di Mattei credo in materia di educazione degli adulti allora ho cercato di ricordarlo anche in quella sede ma senza nessun successo
Ci riprovo
Attenzione
Anche dei Paesi con i sistemi scolastici più virtuosi
Per quel che sappiamo dalle indagini internazionali e qui tipicamente c'è una specie di Trinità Giappone Finlandia ecco Rea anche in quei Paesi
Percentuali enormi di popolazione adulta sono nella condizione dell'ottanta per cento della popolazione Italia
Il trentotto per cento nei tre Paesi che ho menzionato molto più di un terzo della popolazione
Questa percentuale cresce
In Paesi
Che a noi paiono nel dorato della cultura diffusa delle biblioteche
Germania
Francia hanno percentuali di popolazione incapacità di leggere un articolo di giornale o di capire un
Grafico o una torta superiori al cinquanta per cento
Si arriva al sessanta se se qui non mi ricordo male al sessantaquattro per cento di popolazione in queste condizioni di sostanziale
All'alfabetizzazione rispetto alle richieste di una società appena complessa come le nostre
Negli Stati Uniti al sessantaquattro per cento
Perché ricordo questo perché questo deve spingerci
A pensare che c'è qualche cosa
I meccanismi sociali complessivi
Forse bisogna rileggere Marx come appunto il nostro e Luigi Malfa mai smesso di fare
Rileggere quei testi che ci spiegano che sta dentro probabilmente vasta
La struttura profonda dei meccanismi di una società consumistica e classista
La produzione
Più o meno intensa di analfabetismo funzionale
Questo e noi siamo molto bravi in questo
E questa produzione
Ma
Questo è solo un dato di sfondo ma forse non va dimenticata
Quello che invece vorrei volevo mi ero aumentato ricordarlo e che importante tenere presente questo dismettere
Il questi livelli dal stabilizzazione della popolazione adulta in rapporto alla media europea alla media OCSE
C'è uno scarto
Molto forte
La media OCSE in queste scale di
Questi punteggi
Questi i punteggi la media OCSE si colloca molto più su
Per quanto riguarda gli adulti della delle condizioni
Per le condizioni in cui versano Italia e Spagna perché questo e interessante perché ci serve a capire a mio avviso al costarci a capire due cose che c'è in modo rapido mente uno per
Parametrare l'efficienza del sistema scuola
Il sette se considerato
Non mi stanco di ripetere tutte le volte che mi lasciano parlare che
I dati fissa sono dati che mostrano con l'eccellenza del lavoro che l'attuale scuole italiana sta facendo i dati Pisa ci dicono che la scuola povertà
Ragazze e ragazzi provenienti dirò poi ma poi già lo potete immaginare da dove
Li porta
Praticamente alle medie europei
Poco sotto la media europea
Se disarticolate se disaggregate questa media tra maschi e femmine vedete che i maschi sono un po'più ignoranti rispetto alla media un più marcatamente ignoranti rispetto alla media europea ma le ragazze
Sono al di sopra della media europea esso al di sopra della media euro delle quindicenni
Delle compagnia europee di uno o due punti hanno cinque punteggio di cinquecentonove punti rispetto a
Ah cinquecentotto che la media delle compagnie di altri Paesi europei dunque
Quando
Appaiono i dati Pisa
Strappiamo c'è pure capelli le vesti ma attenzione
Lo scarto della Coggiola nel generazione
Che nella scuola a
Formato rispetto agli anziani
E uno scarto a tutto vantaggio del lavoro che la scuola fa al riconoscimento di ciò che lo scorso anno oggi questa scuola in queste condizioni
Il fatto nuovo ma non voglio seccarvi chi studia interna storia della scuola nei termini in cui andrebbe studiata cioè in termini di scolarità di accesso effettivo e di prodotti effettivi della scuola sa bene
Qual è dovrebbe essere il debito di riconoscenza della Società italiana verso la sulla scuola per so che la scuola è riuscito a fare non rifiutando le richieste di crescita dei livelli di istruzione
Che veniva decenti
Popolari
Ma questo nostro capitolo per un prossimo in continuo della CGIL però è un capitolo importante dietro cui c'è
Il capire perché
Personaggi illustri come Guido Calogero poteva dire
Quando incontro un mio collega
Illustre studioso lo saluto dico buongiorno quando il controllo insegnante vi tolgo il cappello e mi inchino come mai era pazzo no credo che avesse ragione però dobbiamo dare a questa Regione
Terzo argomento per cui è importante
Questa massa
Di persone che hanno difficoltà a fare un calcolo o leggere un articolo di giornale sono i padri le madri
Dei ragazzini che entrano nelle nostre classi e a cui dobbiamo spiegare
I numeri immaginari
Canto
E fare la didattica laboratoriale o l'educazione artistico musicale carta a Luigi non appena possibile ai ragazzi che vengono
Da un mondo lontano
Dal luogo centrismo ma anche ahimè
Dalle arti e da
Dalla musica
Allora
Pesca questo lo sappia
Tra
Tante incertezze tra i tanti dubbi con cui vanno letti i dati
Che
Le stecche Allulli le indagini internazionali ci rovesciano continuamente sulla testa c'è un dato che a me pare assicuro quello della predittiva i che sembra sicuro quello della prenditi vita
Che ha il numero di libri incassa rispetto all'andamento scolastico dai ragazzi da questo ottanta per cento di popolazione ecco perché
Anche per capire la scuola e importante guardare a i livelli degli adulti da questo ottanta per cento di popolazione adulta che ha difficoltà a leggere e scrivere far di conto vengono ragazzi che a quindici anni ancora sono quasi sulla media europea
Ma è chiaro che la scuola lavoro in salita lavora controcorrente
è se non riusciamo intervenire
Della direzione dell'istruzione degli adulti
Tante cose di altro fatti altro tipo di cui avete abbia già parlato e parleremo non funziona ma certo funzionerà male
La scuola ordinaria con un enorme fatica fa quello che può fin dove può
Certo ma mano che
Si innalza checché che fra ma più in alto il il livello di istruzione sempre più difficile diventa ho detto spiega recante i numeri immaginari
Già
Ma l'ho detto
E già materia
Da trienni
E lì la scuola italiana
Frana
Non riesce a rileggere più
Come ha retto in qualche modo fino alla scuola di base e I bienni al confronto internazionale cosa che sappiamo dal mille novecentosettanta
Non è che lo scopriamo oggi
Con i testi in bagno cioè sappiamo che c'è un deficit
Dell'istruzione del segmento superiore ed istruzione lo sappiamo perlomeno la
Quarantacinque anni
E
Poco o nulla abbiamo fatto
Allora
E necessario quindi
Affrontare il tema delle strategie di istruzione per gli adulti
E
Dentro scuole e
Altrimenti
Non funzionerà molte cose ma certo funzionerà malissimo la scuola soprattutto i sentimenti superiori e universitaria
Nella scuola
Lo avete già detto dobbiamo uscire
Da una didattica ripetitiva
Luigi Berlinguer parla colto logo Centrica
Lo dice un linguista per imparare parlare bisogna fare le parole si imparano
Es
Sperimentando nei fatti le cose
E quindi anche e fischi e lo sviluppo linguistico e necessario uscire dal ma didattica ripetitiva verso
Una didattica laboratoriale
Ma questo
è una chiacchiera
Se non si accompagna
A un
Ha una Rifondazione dalle basi
Della culturale antropologica da cui vengono
Veniamo noi veniamo anche insegnanti
A cui è stato inculcato all'idea che
L'idea che ha affidato a un bellissimo oggettivo l'analogico che insomma che che vuol dire
Insomma l'idea che bisogna
Per ragioni di sopravvivenza per avere posto fisso per avere un buono stipendio fuggire
Dal mondo del lavoro verso il mondo dei colletti bianchi insomma
Dobbiamo ribaltare proprio cancellata
Questo
E questo significa una formazione
E anche una formazione in servizio o di Rosa pesante sotto tutti gli aspetti
Laboratorio di laboratori alita significa risorse esattamente il contrario di quello che hanno fatto i Governi recenti tagliare i laboratori laddove c'erano e laddove funzionavano
Chiamo che negli istituti tecnici
Statale gli ITIS
Lei del monte ore di laboratorio garantivano hanno garantito nei decenni un'eccellente preparazione scientifica logo Centrica va bene per il primo
Perché nei laboratori o si impara anche a parlare
Li abbiamo distrutto piatta Gatti distrutti
Non siamo riusciti a impedire
Vogliamo ripristinare ma sono
Chiacchiere senza un investimento in risorse
E senza
Mobilitare davvero tutte le energie intellettuali per capire che cosa fare dentro i laboratori
Ho finito la quinta cosa che mi rimane da dire e che
E che
Quel po'che sono riuscito a dire di sensato forse basta capire che
La scuola i problemi della scuola vanno visti nel loro intreccio con problemi complessivi di sviluppo della nostra società
Ma vanno visti anzitutto in
Stretto intreccio tra scuola così come
Università che forma gli insegnanti o non di forma e può concorrere alla formazione in servizio e non concorre
Universitarie ricerca
Questa cosa strana di cui non si parla mai
E che si sta atrofizzandoci
Lo ricordo anche qui attenzione stiamo perdendo colpa colpi personale
Quella che si chiama pittoresca mentre la fuga dei cervelli e la fuga di ricercatori che non trovano spazio qui trovano spazio fuori d'Italia
Questo ci rallegra
Ci rallegra il fatto che
Si piazzano rapidamente bene nei laboratori nelle industrie nelle imprese nelle università diventano a trentacinque anni professori ordinari a Harvard o attendibile
Qui sarebbero sì e no
In attesa di un posto di ricercatore nei casi migliori allora penso ci rallegra ci fa pensare che
Attraverso meccanismi selettivi brutali
Mai abbastanza denunciati l'università con quelli che non ammazza che non elimina forse non lavora così male come possiamo pensare
Ma insomma una perdita drammatica
Che sta subendo tutto il Paese soprattutto stanno subendo i centri di ricerca
Non andremo lontani senza tenere conto che questo anche riguarda il funzionamento della nostra scuola
Grazie dell'attenzione
Per quello che è appena conclusa di ritardare Tullio De Mauro linguista docente universitario ex ministro dell'istruzione siamo in diretta dal centro congressi Cavour dove si sta tenendo
Il convegno a scuola
Lavoro le chiavi
Del futuro organizzata dalla CGIL nazionale è stata aperta dalla segretaria confederale Gian Fracassi
Ora la
Parola
A a
Un'altra decente universitario che si chiama
Nel mille che chi parlerà di nell'alternanza scuola lavoro come è percorso per rendere importante il tutti i processi di apprendimento
Però prima del professor che chi prende la parola Alberto idonea
E della uniti edilizi studenti ed ascoltiamo indiretta nell'articolo uno voglio ringraziare la CGIL in particolar modo Gianna Fracassi e per averci invitato portare
A questa iniziativa a quest'iniziativa un nostro contributo e per aver potuto contribuire anche la stesura del documento che oggi viene presentato
Il mondo della scuola superiore rappresenta ormai uno dei pochi luoghi di massa rimasti al nostro Paese in cui possiamo trovare dentro le classi il figlio del notaio come il figlio dall'operaio come il figlio dell'insegnante
Negli ultimi anni però dà spazio sociale d'apprendimento in cui lo studente al diritto ad accedere all'istruzione e al diritto ad acquisire competenze e strumenti di cittadinanza
La scuola si è progressivamente deformata a causa soprattutto è il taglio lineare di risorse e della conseguente mancanza di progettualità educativa
In uno spazio puramente transitorio carico di solitudini di dispersione e soprattutto di insuccessi
Siamo convinti che come rete degli studenti medi la scuola vada ripensato a partire dall'idea che in quanto pubblica
E se spazio unico inclusivo di tutte le forme per sapere
Ed imparare e anche di essere
Siamo convinti anche che il primo passo in questa direzione sia educare all'autonomia e alla creatività che è quello che è stato ripetuto molto bene prima dagli interventi che mi hanno che mi hanno preceduto per superare un binomio che distruttivo che al binomio studiare
Ho lavorare
Incentivando con quella pratica l'approccio al mondo del lavoro ma anche l'autogestione del percorso formativo o almeno di una sua parte
In termini di scelta di parte delle ore curriculari ma anche di spazi per le attività integrative per una scuola che sia inserita realmente nel territorio che sappia coinvolge degli individui che accoglie al suo interno valorizzando nella capacità la didattica
Va ripensata partire da un uso corretto e partecipato e democratico dell'autonomia scolastica
Scuole lavoro sono mondi che dentro questa descrizione carica di ambizioni si sono parlati pochissimo
Confusamente con moltissimi strumenti come delineava anche Gianna fra cassa e l'introduzione e senza una progettualità comune che potesse risolvere di come il tema di come questi due mondi
Ma in cui tra cui esiste una voragine invece rinvenisse riempiti di tutele di diritti e di possibilità in maniera tale che si incentivasse Rol null'altro
Siamo convinti che gli strumenti che esistano i percorsi curriculari siano insufficienti
E che a rischio minimo di valutare con un insuccesso l'esperienza formativa lungo collaborativo se ne sommi uno che è molto più grande ossia lo sfruttamento lavorativo svuotato di tutele come primo incontro biglietto da visita con il mondo del lavoro
Che quello che molto spesso succede con le alternanze e con gli stage all'interno delle scuole superiori
Per questo motivo siamo convinti e ce ne siamo fatti portatore con una battaglia più che decennale che ha Smart perché il questo livello della Brazzi una coinvolto la nostra organizzazione ormai da più di dieci anni
Che riveda visto coinvolti migliaia di studenti nel corso di tantissime assemblee studentesche tantissime riunioni che abbiamo fatto in tutta Italia che lo Statuto gli studenti in stage o in alternanza sia non solo una necessità normativa perché in questo momento in Italia non esiste
Ma soprattutto un tassello fondamentale che va nella direzione della tutela di un incontro tra mondo della scuola e mondo del lavoro che garantisca prima di tutto la qualità del lavoro e non lo sfruttamento e non lascia una deregolamentazione totale come in questo momento all'interno dei luoghi di lavoro
All'interno dei luoghi di lavoro in cui gli studenti possono andare in stasi un'alternanza
Ora un passaggio invece sulla sulla cronaca e sugli interventi normativi che il Governo ha presentato le linee-guida sulla buona scuola presentate a settembre introducono questa discussione senza però fino a questo momento per quanto abbiamo visto d'ora accogliere questo spirito dettare gli strumenti per realizzare
Prima di tutto
E qui credo che sia la vera innovazione presentata all'interno di questo documento presentato dalla CGIL sia pronta ma che è un tema sull'innalzamento dei livelli di istruzione ossia l'innalzamento e l'obbligo fino a diciotto anni
Noi crediamo che questo sia fondamentale sia per abbattere la dispersione sia per cercare di costruire un sistema formativo che veda nell'innovazione e quindi ritornando alla definizione che sarà dalla prima all'autonomia alla creatività uno spazio per potersi esprimere
Attenzione però perché non basta innalzare il livello dell'obbligo diciott'anni questo è una condizione necessaria ma non sufficiente per effettuare quello che se l'intervento che si diceva prima e soprattutto andare a colpire la dispersione
Perché è necessario introdurre un biennio unitario
Che chiediamo da anni per evitare che ci sia una creazione di classifica di scuole di serie A e classifiche Riscone di serie B perché riforma Moratti
Purtroppo introdotto questo cioè il fatto che esistano scuole per scuole PRI i figli per i figli di chi poteva permetterselo cioè dice più avanzati
E scuole invece che progressivamente sono state considerate mi passi il termine Ascoli castigati come l'istruzione tecnica l'istruzione professionale
Ma soprattutto e qui sta la novità e questo riprende quello che
Sostanze mente crediamo in quello che dicevo prima
è necessario che all'interno dell'innalzamento all'obbligo scolastico sia data una sia data e sia garantita una vera flessibilità in maniera tale che lo studente possa scegliere e autogestire una parte del proprio percorso scolastico
Questo è fondamentale però non deve andare in controtendenza rispetto al viene unitario altrimenti rischiamo di fare un'operazione che è quella sulla flessibilizzazione senza che questa abbia basi effettive per consumarsi per realizzarsi cioè e che trova fondamento nel biennio unitario
Coltivare questo spirito Sini eticamente agli studenti al centro il processo formativo e garantire agli studenti l'esercizio del ruolo attivo e pienamente democratico perché e questo è un passaggio fondamentale e mi dispiace che non ci sia
Il sottosegretario faraone perché credo che sia fondamentale anche la discussione con gli studenti riguardo la buona scuola
Nessuna democrazia è pensabile senza che i soggetti si vendono attivi per partecipare al
In questo mi riferisco effettivamente alla consultazione on line a sulla buona scuola positiva ci siamo espressi
Ci siamo espressi abbiamo detto la nostra però una consultazione on line senza che ci sia invece come era stato negli anni passati un vero ed effettivo tavolo di confronto tra le rappresentanze degli assolti dell'Associazione degli Studenti e il Ministero
Ovviamente va nella direzione di non riuscire ad assicurare una pienezza di interventi soprattutto alla fine l'espressione di una pienezza di posizioni per quanto riguarda le linee guida che il Governo intenda affrontare
Ovviamente e qui lo rimarco per questo motivo ci aspettiamo l'attuazione di un tavolo di confronto costante esattamente come è stato nel corso degli ultimi degli ultimi insomma degli ultimi anni per esempio e vedo qui della
Della insomma del dicastero dell'onorevole Berlinguer
Che si è lì che sia che abbia mandato politico effettivo per rendere praticato processo che fino ad ora è stato prevalentemente paventato sui titoli di giornali di ascolto perché esse
Crediamo che la discussione sulla scuola sia anche una discussione sulla qualità della nostra democrazia e questo lo ricordava prima il professor De Mauro
è necessario che consideriamo e che partiamo da un dato di fatto che è quello che si diceva prima cioè che nessuna democrazia
è pensabile senza che i soggetti si vendono attiva per praticarla e senza che proprio partire dall'Associazione degli studenti medi anche il Governo si impegni
A sostenere il lavoro che da anni fanno le associazioni studentesche nei territori e all'interno delle scuole per riprendere questo e a riprendere e ampliare questo concetto democratico
Proprio nel momento in cui gli ultimi Governi e mi riferisco soprattutto al Governo Berlusconi hanno messo in crisi
In crisi dalle fondamenta questo sistema che ci troviamo a vivere
E qui voglio chiudere con con un concetto cioè che che riguarda un po'quello che si diceva prima cioè che la scuola un grande luogo di massa che però è ha subito molti colpi era stata molto parcellizzata ed è stata anche parzialmente frantumata nonostante abbia degli anticorpi che non è riconosciamo e che non è stimoliamo
Il senso di smarrimento isolamento anche di parcellizzazione che la scuola sta vivendo va combattuto fermando l'esigenza quanto mai forte e che ha un diritto fondamentale il diritto ad essere può etti
Nel senso etimologico del termine perché polizia un poeta deriva da poi esiste
Che significa colui che fa colui che crea che inventa che produce
Questo diritto va garantito a tutti per intendere un ruolo pieno in una società ecco io mi aspetto e vorrei che la discussione sulla buona scuola partisse proprio da questo concetto e che sia in grado di rimarcarlo e di affermarlo
Alberto ero nel coordinatore della rete degli studenti
E anche
Mi ha fatto non discorso di in interlocuzione con il professor Giulio del numero
Ha molto parlato di che cos'è la buona scuola che cosa deve essere la buona scuola siamo indicata
Dal centro congressi Ca'
Forse non parlando di scuola e di lavoro con le chiavi per il futuro l'occasione di farlo ci ha dato nel convegno organizzato ad Anna
CGIL nazionale in questo momento è al microfono Patrizia dando alla della CGIL nazionale ascoltiamo
No ha appena presentata il professor Benigni Titti decente universitario bene papale
Di
Milano cediamo il microfono indirettamente l'articolo uno di questo invito
Sono un po'imbarazzato nel senso che sottoscrivo tutto quello che hanno detto i relatori prima di me quindi mi prendo il ruolo del poliziotto cattivo a fronte del diciamo del delle cose belle che sono state dette
Una premessa io credo che si debba ormai ragionare in termini di sistema formativo quindi è già stato detto anche queste prima non solo di scuola o di università
Ma della filiera formativa che l'Italia possiede
Ora questa filiera formativa è una filiera colabrodo se guardate i numeri alle mie spalle
Prendendo cento ragazzi che entrino nel sistema scolastico
Rispettando l'obbligo attuale quindi che si scrivano al
Prima classe della scuola superiore ne escono settantadue
Settantadue con un diploma quinquennale
Qualcuno di loro esce con dei diplomi biennali o triennali tant'è che non vengono considerati di Sculli varie ma
Abbiamo una prima perdita
Di un ventotto per cento di persone che non potranno andare all'università
Dopodiché abbiamo una seconda perizia di quelli che pur avendo di prova di maturità non si iscrivono all'università sono un'altra ventina cinquanta si iscrive all'università
Arrivano a laurearsi triennali ventitre
Neanche i questi ventitré proseguono tutti alla magistrale del processo procedono solo quattordici una parte di loro pochi
La minoranza privilegiata fai corsi a ciclo unico di Medicina giurisprudenza
Arrivano a laurearsi con un titolo magistrati dodici per cento il dodici per cento è esattamente la percentuale che si lavorava quando andavo all'università io trentacinque anni fa
Ora se consideriamo il titolo magistrale come diciamo il titolo migliore che il sistema universitario produce
Siamo dei numeri che è vero quello che ha detto Tullio sul fatto che dobbiamo essere riconoscenti al sistema formativo ma se lo guardiamo frettoloso perché va bene da
Okay
Coro comunque diciamo se questo è un sistema produttivo è un sistema produttivo che perde troppa gente
E tutto questo siamo ancora con persone che sono dentro il sistema formativo Turio accennato prima
Diciamo in modo benevolo quando si è saputo coda le anticipazioni che l'Italia aveva ottenuto dei risultati sull'indagine degli adulti molto bassi
Il problema che si è posto a livello diciamo ministeriale è stato di quale ministero fosse competenza il problema dei bassi tassi di apprendimento per e che alla fine l'artificio giuridico che ha dovuto trovare Stato di creare una Commissione congiunta Ministero del lavoro Ministero d'istruzione perché da qualche parte gli adulti stavano lì dentro
Ecco noi dobbiamo uscire da questa prospettiva di i problemi della scuola o i problemi dell'università abbiamo un sistema formativo che
Fax qua
Perché dico questo perché non toccherò più di tanto il tema della buona scuola ma la buona scuola con tutti i meriti che possa vedere è una scelta di politica formativa molto discutibile
Mettere tre miliardi di euro sulla scuola
Quando tre miliardi di euro è a metà del bilancio di sistema universitario italiano
è una scelta di priorità di cui quanto meno in paese dovrebbe essere investito
Allora oggi il segmento più debole della filiera formativa sogno gli alunni a scuola sono gli studenti universitari consono gli adulti
A me piacerebbe che questa discussione diciamo potesse aver luogo in realtà non avrà luogo ma pone comunque il problema ottimo che ci sono stati diciamo un'inversione di tendenza rispetto a a queste rientra mento ma vi inviterei a vedere le cose anche da questo punto di vista
Tra l'altro scuola e formazione visto che è stato citato marce è forse l'unico tema interclassista che possiamo aver su cui c'è un interesse convergente
Di sindacato e imprese sul fatto che diciamo questo sistema produca
Tanta formazione e informazione di buona qualità invece i tre problemi che il nostro sistema formativo a sono a ci sono dei tassi di scolarità bassi ci sono livelli di competenza bassi e pur essendo così selettivo come avete visto prima non è selettivo sulla base diciamo di criteri non voglio usare la parola meritocratico ma insomma di di capacità me e al sulla base delle origini sociali
E una domanda che diciamo aleggia qui dentro è di chi è questa di chi è la colpa non possiamo dire che la colpa
è solo del fatto che intergenerazionale mente siccome le generazioni precedenti
Erano poco istruite non potevano aiutare i loro figli eccetera eccetera perché ormai siamo a duna distribuzione della scolarità nella fascia di coloro che sono genitori dei bambini a scuola adesso sufficientemente elevato per
Spostare la lente anche su altri aspetti
Abbiamo una colpa antica in colpo gentile ma insomma
Quelli che vedete è stata già richiamata questo tema della stratificazione della conoscenza
Sono tre pezzi della Gelmini quindi due mila e nove non siamo molto lontani in cui si dice chiaramente che le tre scuole secondarie tra indirizzi la scuola secondaria devono formare delle persone diverso degli umani diversi
Dicono che i licei devono formare persone che comprendano approfonditamente la realtà e abbiano capacità progettuali
Dicono che gli istituti tecnici devono dare una solida base culturale ma per la l'applicazione no si passa da progettazione ad applicazione
E si dice che le scuole professionali devono da nastri cosa dicevano istruzioni di base perché poi quello che devono fare fondamentalmente queste persone sono compiti esecutivi
Ecco una scuola che ancora progettata così non può formare e diciamo le persone libere e democratiche di cui abbiamo detto prima
Bisogna che in qualche modo il diciamo la mission che viene attribuita in questo caso alla scuola secondaria sia una missione in cui la capacità di progettare
Intesa come autonomia come è stato detto bene prima da da Luigi sia pervasiva di tutti gli ordini di scuola e quindi diciamo benissimo il biennio unificato perché comunque sposta il problema un po'più in là la gente più matura
E più capaci di scegliere ma devono essere ripensati contenuti formativi perché se anche spostiamo solo più in là ma poi il messaggio che viene dato agli studenti e tu entra e dirigere qui Andrea seguire
Di fatto questo mina il contenuto democratico della formazione
è stato citato anche oggi sul Sole ventiquattro il Capo Dipartimento è tutto contento di poter dire che non c'è più un problema di dispersione scolastica che sta calando
Eccetera protetti della dispersione scolastica per come lo definisce l'Eurostat e quelle rettangolo rosso cioè sono coloro che non hanno nessun titolo di scuola secondaria
Di secondo grado però considerano come non dispersi diciamo scolasticamente anche tutti quelli che prendono i titoli di formazione professionale regionali
Allora
Quanti in questa sala sono disposti a sottoscrivere l'idea che la formazione professionali e regionali di cui peraltro sappiamo pochissimo perché
E poco monitorata e non è valutata è una formazione adeguata a ruolo che le persone devono esercitare nella società prima ancora nel mondo del lavoro io personalmente non lo sottoscriverei questa mentre mi sentirei di sottoscriverla sulla scuola secondaria quinquennale
E ma si guarda la scuola secondaria quinquennale allora il problema della dispersione
E più grave perché abbiamo quel trenta per cento di persone che non completano notate che non è che la società non domandi più distruzione perché se tornata tabella di prima in realtà era le persone a scuola si scrivono e credo che non riescono a completare
Quando perdette un trenta per cento nel primo ordine un quarantacinque per cento delle che potenzialmente e se volete dirlo in termini aziendalisti avete dei clienti
Avete dei clienti che non riuscite a diciamo soddisfare è brutto questo linguaggio ma ci dice che c'è ancora una domanda di scolarità né cioè c'è ancora la società italiana che crede nella scuola
Quanti sono poi i dispersi allora e gli obiettivi di Lisbona sono dieci per cento
Che nove mila al massimo dieci per cento che abbandoni la scuola e il quaranta per cento è laureata Governo Monti si è far tu lo sconto ha detto l'Italia non ce la farà nel due mila venti quindi ridefiniamo come obiettivi per l'Italia il sedici per cento
Sulla dispersione e tra il ventiquattro il venticinque per cento sui laureati
E questa scelta è passata sotto silenzio e non è stata ripresa all'interno della buona scuola io non ci credo le consultazioni on line però sono andato a guardare
Quanti posti e ci sono stati per i vari argomenti della buona scuola allora sul tema dispersione scolastica ci sono stati mille duecento posti sulla carriera degli insegnanti dodici mila allora questo vi dice che diciamo il la temperatura del Paese non vede il tema della dispersione scolastica come una sua priorità
Al punto che non si è neanche dotato di un meccanismo di monitoraggio del sistema se voi prendete dal sito del MIUR
Quella che è la probabilità di abbandono che loro riescono a ricostruire dall'anagrafe scolastica vi dicono che fondamentalmente lo zero virgola uno per cento nella scuola media
E lo zero virgola sette per cento nella scuola superiore li cumulate sugli otto anni di scuola mi darebbero un ridicolo tasso di abbandono del quattro per cento
Questo è nel nel sito del MIUR dove c'è i focus delle pubblicazioni di questo per loro il tasso ufficiale quello che ripeto richiama
Se loro stessi fanno i conti sugli iscritti
E banalmente prendo gli iscritti in prima un anno gli scritti in seconda l'anno dopo al di là che ci siano i bocciati che rientra nelle classi eccetera abbiamo dei tassi di abbandono nell'arco dei cinque anni superiore del ventotto per cento
Quindi questo è diciamo l'entità della sistema statali dopodiché c'è l'altro aspetto che è ovviamente il problema è la sede della Mattia professionale i tassi di mancate reiscrizione non sono un problema del sud sono un problema del nord Italia le regioni più scure anzi le province più scure sono quelle dove questi
Mancate le iscrizioni all'interno della scuola quinquennale statale sono più elevati
Allora che questo sia un problema della società a mio parere in dubbio cioè le persone che non completa nei percorsi scolastici sono per sole che hanno una prospettiva di vita economica e lavorativa peggiore di quelli che lo completa da un lato e dall'altro sono anche le persone che sono poi più bisognose
Di intervento statale di sostegno dal sostegno alla disoccupazione che per loro è più frequente a diciamo politiche poi di assistenza successive
E quindi da questo punto di vista ed io credo che il porsi questo problema degli abbandoni sia un problema molto significativo
Il secondo problema al di là della ridotta scolarità e poi il problema delle competenze
Allora
Buoni o cattivi sa votati o non sa portati i testi INVALSI non dando un'immagine molto difforme da quello che danno le indagini internazionali e le indagini internazionali ci dicono
Che il sud le scuole del sud perdono un uno per circa uno virgola due per cento di competenza rispetto alle scuole del Nord per ogni anno di scolarità partono in seconda elementare che sono diciamo più o meno allineati qui vedete in azzurrino e in rosa i punteggi dell'indagine Piras che è l'indagine equivalenti di Pisa fatta in quarta elementare
L'Italia va molto bene al di sopra della media internazionale magiari
Le scuole del sud sono più in basso di un due tre per cento rispetto a quelle no
Li seguite nel tempo non vi fidate dell'INVALSI perché diciamo viene sabotato degli insegnanti eccetera usate e quelle internazionali arte Pierce avete team se avete Pisa
Il divario si allarga allora la la la domanda è
Perché si allarga cioè perché abitare al sud significa in media avvitare meno allora è chiaro che i dati su questo sono evidenti gli edifici la qualità degli edifici in cui studiano i ragazzi del sud e nettamente peggiore di quella del nord
Ragioni storiche la competenza degli enti locali che sono a me definanziati eccetera eccetera però scusate gli insegnanti sono pagati uguali i programmi sono pagati uguali
Come è possibile questo cumulare assi dell'ignoranza
è questo come sindacato bisognerebbe dare una risposta a questa cosa qui non si può dire la società l'ambiente culturale eccetera
Cioè la la la la sì FLC si chiama giusto sono iscritto anch'e
Dovrebbe uscire con delle linee guida che dicano noi diciamo che la colpa è di questo di quest'altro perché è chiaro che qui dentro
C'è era una responsabilità anche del corpo insegnante e venissimo gli insegnanti hanno fatto tanto sono figlio di insegnanti eccetera però non posso dire
Non posso non pensare che nella crescente divario tra nord e sud non ci sia una responsabilità gestionale
E personale anche di quelli che sono in insegnanti costretti in sede dal punto di vista dei finanziamenti le scuole del sud in particolare le quattro regioni pone stanno molto meglio delle scuole del Nord non sono i soldi che mancano
E peraltro e dubbio l'evidenza internazionali non ci dice che i soldi
Migliorano gli apprendimenti tanto meno le tecnologie informatiche
Se non altro il processo educativo ancora un processo relazionale
Tre provocazioni visto che così devo fare la parte del poliziotto cattivo la prima un tema che sindacalmente rilevantissimo il problema dell'assegnazione degli insegnanti
Qualunque buon gestore aziendale dovrebbe assegnare agli insegnanti migliori nelle scuole problematiche assegnarli di obbligo incentivarli scegliete voi quello che volete
Qui abbiamo due problemi di fondo come facciamo a individuare chi sono gli insegnanti migliori facciamo il metodo reputazionale della Gelmini in cui facciamo quel tale o troviamo altri metodi e secondo come definiamo le scuole problematiche
Possiamo definirle sulla base del contesto socioculturale dei genitori
Possiamo definirle sulla base degli apprendimenti tra l'altro il Ministero delle deve risolvere questo problema perché siccome deve mandare un'ispezione nel sette per cento delle scuole di cui una parte devono esser con le problematiche dovrà comunque affrontarlo doveri
Qualcuno a cena da Marina duecentosettanta mi hanno promosso il servizio in quanto è emerso
Dunque diciamo anche qui dal punto di vista come sindacato secondo me no non possiamo aspettare che vengano proposte delle soluzioni o comunque c'è spazio per diciamo azioni propositive seconda cosa
E il ventidue e se il decreto su come valutano gli insegnanti era
Le voci di corridoio ci dicono che comunque i due terzi sarà l'anzianità allora è possibile proporre che per esempio uno dei criteri di valutazione gli insegnanti sia il grado di inclusività
Cioè gli insegnanti che si occupano di più degli alunni che vanno male più male devono essere insegnanti premiati
Tecnicamente non è difficile farlo ormai c'è l'anagrafe degli studenti si può vedere la carriera si può i diciamo relativamente facilmente individuare con che insegnanti è stato un alunno
Sulla numerosità di campioni così ampia parliamo di cinquecento mila osservazioni ogni anno si può trovare quelli che sono gli insegnanti che che aiutano di più
Il problema è che diciamo c'è una non condivisione a mio parere
Della tema dell'inclusione e della lotta alla dispersione a me agli non ritiri trovo chiedo scusa al all'onorevole che nelle audizioni della Commissione contro la dispersione scolastica siano state ascoltate
Estensivamente le associazioni per la promozione del talento come se diciamo valorizzare gli alunni che vanno bene sia un problema di dispersione semanticamente sì ma non è questa la priorità del Paese
Di i diciamo i numeri stanno tutti da un'altra parte
è una provocazione ultima cosa gli ottanta mila nuovi insegnanti settanta mila stabilizziamo persone che erano precari ma di ottanta mila nuovi dove vengono destinati
Ad insegnare arte musica come chiede l'UDC Losappio e fu molto favorevole a questa però se abbiamo un problema come io lo scopo
Però è io vorrei conoscere i criteri di priorità delle assegnazioni
E se diciamo la priorità della lotta alla dispersione è una priorità devono essere mandati nei territori della dispersione più alta
Tenete conto che ci abbiamo già cento mila insegnanti di sostegno
è cento mila insegnanti di sostegno non è e l'unica componente che è cresciuta stabilmente negli ultimi dieci anni degli insegnanti
E ti ho ricalca e questo perché perché le ASL hanno interpretato estensivamente il concetto di disagio quindi voglio dire il sistema sta già lavorando in quella direzione e se è poco efficace mi domando ottanta mila
Qui ripeto delle cose che ci sono già scritte sono pienamente d'accordo sulla ridefinizione della scuola secondaria
Tra diciamo unificando il biennio ma a questo punto tanto varrebbe estenderà scolastico andare di primo grado rifacendo la completamente
L'istruzione obbligatoria diciotto anni è ottima
Ma non elimina il problema dell'abbandono scolastico anche Paesi che hanno distinzione obbligatoria diciotto anni il problema del pizzo dispersione ce l'hanno e e qui il il problema reale come coinvolgere i ragazzi allora se la motivazione viene perché questo è un po'l'idea credo che sotto stia ritira l'alternanza scuola lavoro
Sull'idea che fare permette di capire l'importanza del sapere e che un mercato del lavoro è disposto a riconoscere questo tipo di competenza allora sinceramente non capisco perché le duecento ore devono stare solo gli istituti tecnici
Devono lo so che saranno però intanto giornale oggi titola sul fatto che intanto si danno gli istituti tecnici e scuole superiori
Se vanno introdotte vanno introdotte gradualmente accorciamo di un anno se volete la secondaria ma dentro le attività curricolari deve entrarci questa cosa
E si apre il mondo peraltro alzando l'obbligo diciotto anni per una serie di sperimentazioni tipo era si possono usare i fondi per pagare gli studenti per restare a scuola
Può essere assurdo però è stato fatto in Gran Bretagna è stato fatto con risultati di diciamo incerti dal punto di vista dell'efficacia ma se intendiamo nell'ottica che veramente vogliamo tutti a scuola fino a diciotto anni possiamo rischiare
A è stato citato il modello duale tedesco Jan ha detto con qualche perplessità io le perplessità né ho un po'di più nel senso che ci son due condizioni che ci mancano la prima e che la formazione professionale nel sistema duale tedesco e selettiva
Cioè c'è un sacco di gente che vorrebbe entrare resta fuori dalla dalla forma infatti il problema che hanno ecco che cosa fare di quelli che non passano i testi ammissione la formazione professionale
Seconda cosa i contenuti della formazione sono cogestite io
Da imprese e sindacati
Ma non è tanto il proliferare un altro ente tipo i Fondi paritetici il problema è che questi si prenda la responsabilità del Collocamento cioè
Creano figure professionali avendo diciamo sufficiente garanzia che quello è il fabbisogno del mercato del lavoro allora io non so sei mesi imbarcato indi
D'imprese sono disposti a un patto di questo tipo
è a altro punto c'è il problema della formazione professionale regionali a mio parere varie è un errore costituzionale abbiamo dato la formazione
Lo so però intanto continua a funzionare in questo modo
Bisogna Ringhio incorporato la quanto meno dal punto di vista del sistema di valutazione cioè non è possibile non sapere o sapere molto poco
E molto pacco su alcune regioni veramente non c'è informazione statistica su quella che è l'efficacia di quel tipo di formazione e lì vanno tanti soldi molti di questi soldi europei
Da ultimo sì visto che ho detto che bisogna di discutere anche di università il sistema universitario fa differenziato e noi abbiamo bisogno di una formazione professionale di tipo terziario di FTSE diciamo non sono quello che dovrebbero essere a mio parere la strada più praticabile convincere una serie di atenei minori a
Diciamo diventare gradualmente attenti a questo segmento della formazione i corsi triennali professionalizzanti non sono stati fatti praticamente da nessuna parte
Bisogna diciamo ricreare degli incentivi affinché gli atenei nel rispetto della loro autonomia trovino conveniente fare questo grazie
Buongiorno a tutti
Ringrazio vivamente anch'io la la CGIL non solo per la partecipazione a questo momento ma per il percorso di discussione di elaborazione che ci ha portato poi a a questo momento può difficile intervenire dopo in interventi mi hanno preceduto ma proverò a a dire due cose anch'io
Oggi il neo presidente la Repubblica il suo discorso insediamento detto una cosa bisogna evitare il rischio che la crisi economica rompa il patto sociale
Che la cocca la nostra Costituzione
Ha creato nel nostro Paese in realtà viene da dire che rispetto ad un pezzettino di questo patto sociale fondato sulla Costituzione sia già rotto ed è quello che riguarda l'idea del del sistema di istruzione come
è uno strumento di mobilità sociale quell'idea cioè per cui la il contesto sociale ed economico di partenza non doveva essere una condanna non dovrà essere più una situazione immutabile ma poteva appunto
Ma essere modificato dalla dal percorso di istruzione di formazione cui ogni individuo doveva doveva avere accesso
Questa parte del patto sociale si è rotto per il combinato disposto di due cose da un lato proprio la crisi economica che ha impoverito le famiglie a reso la partecipazione ad un percorso di istruzione un percorso formale istruzione
Un investimento più pesante e dall'altro le politiche che hanno almeno a partire dal due mila nove con quella che chiamiamo genericamente riforma Gelmini ma poi non si è fermato lì
Le politiche appunto che sono state attuate nella in materia di diritto allo studio distruzione
Delle politiche che hanno sostanzialmente generato uno svuotamento un'espulsione di massa dei nostri sistemi di istruzione
Soprattutto rispetto a tre elementi da una parte il diritto allo studio noi abbiamo la figura che in Europa è sostanzialmente una una una ferita una vergogna unica in Europa che quella degli idonei non deve inficiare di borse di studio ne abbiamo quest'anno dati certificati dal ministero stesso quarantacinque mila studenti da in aumento del cinque per cento rispetto all'anno scorso che avrebbero diritto alla borsa di studio non la prendono per mancanza di di finanziamenti
Quindi un quarto degli studenti che ne avrebbero diritto non la percepiscono sono comunque complessivamente meno del dieci per cento del totale degli studenti quelli che ricevono un qualche tipo di contributo per il diritto allo studio
Abbiamo perso trentamila immatricolati negli ultimi tre anni quasi stessa settantotto mila negli ultimi dieci anni
Probabilmente questo è dovuto anche a alle condizioni economiche in cui versano i nostri studenti al fatto che per esempio abbiamo il terzo sistema di tassazione più caro in Europa a dispetto di tutto quello che si è detto
Da parte di autorevoli intellettuali cronisti negli anni
Spendiamo sempre per il diritto allo studio una cifra irrisoria circa quattrocento milioni di euro contro
A un miliardo e sei della Francia due miliardi e la Germania ora i dati sono sono sarebbero tanti sono indicati ovviamente non non non continuo su questo abbiamo quasi la metà dei corsi laurea del nostro Paese che sono numero chiuso
Quindi l'accesso I corsi universitari e sempre più chiuso
E questo perché da la riforma Gelmini lei è il pacchetto di indirizzo forme Gelmini e anche gli interventi che si sono soci susseguiti negli anni di attuazione della Gelmini ma anche quelli che che sono stati ex novo portati dai Governi che si sono
Susseguiti non hanno
Invertito la rotta e dietro tutti questi interventi c'era un'idea molto chiara un'idea di università ideologica che era però anche un'idea di sistema Paese
Un'idea di Università del Sannio stadio ed Inzaghi istruzione in generale che dovesse essere compresso perché non avevamo bisogno di laureati
Al perché secondo l'allora Presidente del Consiglio la sintetizzo così non serviva avere ricercatori nel Paese che produceva le scarpe migliori del mondo
E quindi la nostra l'idea di università che si è costruita era un'idea di appunto di di sistema Paese dove non aver dove tutto sommato andava bene investire
Sull'abbattimento del costo del lavoro su settori produttivi con forza lavoro con un alto tasso di sostituibilità e che quindi non aveva bisogno di essere di un alto livello di istruzione
Cioè l'Europa con la Strategia Europa Twenty Twenty che è stata che è stata venti venti è stata citata
Cd portava verso la società della conoscenza indicava dei target sul numero dei laureati e sul sull'abbandono scolastico né andavamo
E continuiamo ad andare nella direzione esattamente opposta perché nessuno si è creato si è posto il problema o ha pensato che fosse un problema a bere
Troppi pochi laureati anzi si diceva ci hanno ripetuto in continuazione ne avevamo troppi
Evidentemente però c'è un problema se noi abbiamo allo stesso tempo il più basso tasso di laureati
Di giovane età nella nell'area OCSE e il più alto tasso di disoccupazione giovanile
Questi due dati ci ci sarà una correlazione tra questi due dati probabilmente probabilmente sì è tutta colpa di un sistema universitario sprecone
Delle baronie della non valorizzazione del merito oppure se il nostro sistema produttivo non è in grado di assorbire neanche pochi laureati che ci sono forse c'è un problema anche del sistema produttivo
E della mancanza di politiche industriali in questo Paese gli ultimi vent'anni per cui non si è mai scelto di investire in innovazione in ricerca innovazione del prodotto ma anche dei processi
Il nella costruzione di una filiera di professionalità che necessitassero necessitassero di alta formazione come in tutto il resto d'Europa
E tutto questo processo di riforma oltre né che nella costruzione di università che non serviva di università
Oltre che sull'idea di università che non serviva ad un covo di baronie di un Centro di spesa pubblica di sperpero di denaro pubblico è stato costruito anche barricandosi dietro l'idea del merito
Prima diceva benissimo il professor Berlinguer e che ci che la
Bisogna rigettare un po'l'idea di un'idea della scuola di capaci e meritevoli perché deve deve esserci la scuola di tutti e di ciascuno purtroppo ci sia barricati dietro un'idea di merito
Intesa solamente però come selezione esclusione mortificazione precarizzazione della ricerca per esempio
E di esclusione degli visto denti dei percorsi formativi
Lo diceva diede mi ha richiamato prima anche dall'intervento del professor che chi è facile valorizzare chi è bravo
è facile e più difficile invece includere
C'è una ricerca ma su questo molto interessante che ha fatto Almalaurea realizzato Almalaurea sui dati sul diritto allo studio in Emilia Romagna
A quella ricerca ci dice che gli studenti borsisti hanno prestazioni migliori in termini di carriera accademica ma sono poi estremamente penalizzati nell'inserimento lavorativo
Hanno contratti più precari di chi si è laureato senza una borsa di studio perché evidentemente subiscono maggiormente il ricatto dello stare senza lavoro hanno quindi conseguentemente anche retribuzioni più basse
Hanno sostanzialmente una
Maggiore difficoltà a trovare a trovare la punta molto stabile nel tempo
Nonostante questo si dice si continua a dire che il problema per esempio per chiudere Mele ottenere più finanziamenti sul diritto allo studio innalzare i criteri di merito
Evidentemente un'altra un altro elemento
Serve solamente a nascondere lo scaricabarile che c'è tra le Regioni e lo Stato sui finanziamenti per erogare le borse di studio
Si possono fare una serie di cose noi abbiamo detto quando è stato quando è stato annunciato il piano della buona scuola che non esista una buona scuola senza la buona diversità
Noi pensiamo che al sia assente necessario come è stato richiamato non solo un monitoraggio ma un intervento forte di revisione della riforma Gelmini
E dispiace dire che purtroppo rispetto all'impianto generale della Gelmini nessuno dopo il ministro
A rigettato completamente quell'impianto ne pensiamo che si debba ricominciare innanzitutto dalla condizione materiale degli studenti quindi ricominciare occupandosi proprio di diritto allo studio di borse di studio di contribuzione studentesca in cui in questo senso ci sono solo delle proposte depositate in Parlamento che possa su una buona base di discussione sette se abbiate con un confronto serio con le organizzazioni studentesche
E poi soprattutto serve ricostruire appunto l'idea di un'università che è utile non solamente in funzione
Diciamo così della del merito e dei e della e delle della capacità che hanno poi gli studenti di entrare nel mondo del lavoro perché l'università non serve esclusivamente a quello ma che deve essere lo vuole fare al di là della retorica investire sugli strumenti seri di orientamento
Informazione
Per inserirsi efficacemente con il nel nel mondo il lavoro
Facendo cosa valorizzando in tutta la filiera l'orientamento parte dalla scuola superiore passa attraverso l'università e quella formazione post-laurea su qui abbiamo anche un enorme problema rispetto per esempio le specializzazioni al praticantato ora non posso entrarci ma ci sarebbe molto da dire
A sul discorso di stage e tirocini presente è già stato richiamato dal Berto prima di me abbiamo una condizione di sfruttamento
Acquistare i tirocini sono di fatto un'ulteriore forma contrattuale che non che non garantisce tutele e diritti né soprattutto strumenti formativi reali
Agli studenti impegnati in questi percorsi l'introduzione un sistema di certificazione delle competenze la banalizzo oggi un'impresa per i Fatah si trova di fronte uno studente cinque studenti da cinque atenei diversi con lo stesso voto di laurea nello stesso tra nella stessa classe senza nessuno strumento
Per sapere cosa quello studente effettivamente
Su in che cosa si sia specializzato quindi un sistema di da un lato certificazione le competenze di valorizzazione di strumenti come diploma sappia mentre sempre danno più informazioni su sul percorso seguito dello studente la creazione anzi la valorizzazione perché un abbozzo c'è già di formazione tecnica di livello universitario come system Francia
Si parlava di dualismo nel non c'è il dire abbiamo già scelto in Italia noi in Italia abbiamo un dualismo di fatto che quello per cui se si ci si inserisce in un percorso tecnico o non sia poi nessuna possibilità di arrivare ad una formazione universitaria nel non succedere abbiamo già scelto
Con una sovrapposizione una frammentazione dei vari dei vari sistemi invece ne dobbiamo dare a tutti gli studenti ovviamente delle superiori lo degli strumenti per poter poi accedere una formazione universitaria che può essere anche una formazione tecnica non necessariamente
Una non non può non possiamo limitarci a dire che la formazione tecnica una cosa scolastica quasi appunto come riportava bene professor Ghetti da riservare una certa categoria di persone
Su questo da parte nostra c'è la piena disponibilità a discutere anche con con l'attuale Governo che ha annunciato l'idea di a appunto di una buona scuola però siccome abbiamo visto insieme alle dei sentimenti l'esperienza della buona scuola diciamo da subito che le consultazioni on line il diciamo così e la partecipazione se ci sono devono essere reali a un confronto che non è solamente appunto di facciata ma deve essere un qualcosa di di reale è un invito quasi da questo punto di vista e chiudo scusatemi perché penso veramente che dal dal modo in cui noi
Trasformiamo il sistema di istruzione dipende poi le capacità di sviluppo che avrà l'intero Paese nei prossimi nei prossimi anni al di là della retorica che c'è dietro a questi ragionamenti grazie
Ecco l'intervento di Jacopo Dionisi ossia conclusa la prima parte del convegno organizzato dalla CGIL nazionale scuola lavoro
Le chiavi del futuro abbiamo ascoltato le introduzioni di Tullio De Mauro di beni e le etichette in in tra mezzanotte degli interventi degli studenti Alberto Irone Jacopo Dionisio il tutto introdotto dalla relazione di Gianna fra canti segretaria confederale Divella CGIL a destra Patrizia dandolo sta chiudendo appunto questa è la prima parte per poi passare alla tavola rotonda ascoltiamo la no anzi culturale della scuola della formazione ma anche e soprattutto dell'impresa ed è qui che si misura cioè la capacità di tutti noi di uscire di voler uscire dal declino oppure di continuare Atm ergerci
I in esso ne parliamo della tavola rotonda
Chiamo quindi chiedo a
Hai
Ai presenti
Un rapido cambio di posti in indiretta perché appunto adesso che sale alla Presidenza del convegno
Fabrizio da Crema della CGIL nazionale la tavola rotonda dall'un moderato a vedrà come protagonisti Simone ma pezzi della parlamentare della Commissione
Cultura della Camera Ivan Lo Bello vicepresidente di Confindustria con la belle gatte punto alla
Formazione Domenico Pantaleo Segretario generale della FLC CGIL ricordiamo agli ascoltatori di radio articolo uno che il convegno sarà concluso da Susanna Camusso segretario generale della CGIL che come avete potuto dalle vedere da nei Maggi niente qui fin dall'inizio di questo incontro un incontro davvero ricco con lo scopo è quello di presentare punti perché la CGIL pone per Hilla rilancio del
Formazione ed istruzione materiale manina Fabrizia Dachan inclusa con delega all'education Mimmo Pantaleo che si vietato ideologica vale dei lavoratori della conoscenza della CGIL e Simona mal pezzi che parlamentare
Del Partito Democratico che si occupa sia in Parlamento che nel partito di questi temi specifici che affrontiamo oggi
Abbiamo poco tempo a disposizione
Quindi cerchiamo di utilizzarlo al meglio
Perché è un'occasione credo possiamo perde la diamo attorno allo stesso tavolo chi rappresenta gli imprenditori che la presenza i lavoratori di sindacato
E abbiamo un esponente del partito che rappresenta la maggior responsabilità nel Governo quindi è un tavolo che di cui oggi siamo poco abituati a vedere
Ma che è indispensabile se si vogliono promuovere
Concretamente le politiche di interazione tra scuola e lavoro ora dalla introduzione avete capito benissimo che noi consideriamo e dai nostri proposte che avete in cappelletta che noi consideriamo l'interazione tra scuola e lavoro uno strumento straordinario per rilanciare lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese
E per assicurare ad ogni persona quelle competenze necessarie per sommare l'occupazione dress occupabili per tutto il Consiglio e la vita e quindi per poter apprendo era tutto il costo della vita
Ora queste
Questa scommessa però che noi facciamo e abbiate condizioni condizioni che decliniamo nelle proposte e che esigono
Fondamentalmente il convegno al giovedì due politiche fondamentali una politica economico industriale rivolta Avital Chavez il nostro sistema produttivo sui temi dell'innovazione di una maggiore eguaglianza di riequilibrio di distribuzione risorse
E in ragione della qualità del lavoro quindi una politica economica e sociale di retta su questi obiettivi la politica industriale coerenti con questa queste politiche economiche
E dall'altro una politica del sistema formativo del suo insieme ispirata ai principi dell'apprendimento permanente sia dalla sua parte di formazione iniziale sia dalla sua parte di formazione permanente rivolta agli adulti
Che abbia l'obiettivo di includere e di portare più alti livelli possibili di istruzione di formazione
Tutte le persone che si paga quindi in termini Crusi ivi nei confronti di tutte le persone che faccia quei cambiamenti del sistema scolastico a partire dagli investimenti a partire dalla riforme che rendono effettivamente inclusivo dal sistema scolastico cioè due condizioni di fondo dopodiché devono convergere
Puntando appunto all'equivalenza dei risultati dal punto di vista dei percorsi formativi
Quindi con percorsi che alla fine permettono a tutti di avere una base minima non ha base minima ma solida di competenze
Che permettono l'esercizio la cittadinanza e che permettono appunto un rapporto positivo con il lavoro queste sono
Le due politiche fondamentali ognuno deve fare la sua parte il nostro Paese deve ancora fare molti passi avanti su questo tema
E lo può fare soltanto segni di gli attori protagonisti che abbiamo più attorno al tavolo
Fanno ognuno la sua parte cominciamo da Confindustria Confindustria ha recentemente fatto una interessante iniziativa presentando addirittura cento proposte ecco non gli chiediamo di
Avendo poco tempo di raccontarcela tutti però le principali direttrici fondamentali come si rapportano con le nostre classi
Quindi enoteche dei salari orgogliosi
Sì
Già andiamo ad approvare l'articolo uno
Faccio
Bene Fabrizio ai
Dovrei parlare per circa cinquanta minuti ne parlerò parlerò brevemente sotto questo sotto questo profilo allora cerco di sintetizzare un po'il il tema è collocarlo
Non nella valutazione specialistica della della scuola ma anche dei profondi cambiamenti che stiamo attraversando perché
Uno dei temi sul quale diciamo così cioè con un dibattito abbastanza rarefatto e cercare di capire esattamente
Come la scuola il sistema scolastico deve affrontare un cambiamento epocale come quello che abbiamo vissuto che stiamo vivendo in questi anni perché è un tema che molto spesso viene messo ai margini del della riflessione sulla sulla scuola allora
Schema di capire cosa sta succedendo velocemente
Per allora in titanio sotto abbiamo un un sistema produttivo che
In silenzio forse senza analisi accurate rispetto a quello che stasera che sta succedendo sta cambiando in maniera molto radicale e quando cambia il sistema delle imprese cambia anche il modello di lavoro
Questo lo questioni che hanno un un impatto rilevantissimo sul sistema scolastico e sul ruolo che sistema scolastico ha sempre giocato nel nostro nello spese come elemento fondamentale perché vedete
Molto spesso c'è questo tema sulle competenze è un tema è un tema che molto spesso che molto spesso non tiene conto della evoluzione delle competenze
Oggi chi sta in un'azienda come imprenditore ma anche come lavoratori e il sindacato conosce molto bene le nostre le nostre le nostre aziende non si attende stabilendo una radicale un radicale cambiamento di di competenze allora
Perché inizio da questo perché
Quando cambiano le competenze e i modelli delle delle delle aziende delle aziende in qualche modo in qualche modo bisogna innovare rispetto al tema didattico una perseguo delle questo ne parlavo con Luigi poco fa
Poco fa
Una delle grandi questioni che noi dobbiamo affrontare e poi parliamo del casco lavora velocemente e l'innovazione didattica
Perché il nostro sistema scolastico oggi a delle grandissime competenze su temi che sono ancora tout
Ma nel nostro nostro messaggio ma ha bisogno di un'innovazione didattica forte è importante questo è il tema centrale di questo si parla pochissimo nel nostro
Nel nostro Paese
L'innovazione didattica e il tema centrale per fare in modo che il sistema scolastico e le prospettive del ragazzi possono accompagnarsi a questo grande cambiamento senza innovazione didattica noi continueremo ad avere delle competenze che non servono in larga parte al Paese
Il che non significa mettere mettere ai lati alcune questioni
Il greco e latino saranno sempre temi centrali anche in una parte la nostra della nostra scuola ma insieme a questo occorre una fortissima capacità di innovazione didattica
E su questo anche le nuove le nuove competenze che si accompagna all'innovazione didattica
Quindi questo è un tema è un tema centrale un tema centrale dovremmo fare un convegno insieme alla CGIL cercando di capire cosa sta cambiando nel nostro sistema produttivo è un cambiamento incessante forte
Che ha avuto anche diciamo così una accelerazione paradossalmente in questa fase dei di crisi economica due mila otto ad oggi
Perché la crisi ha messo a nudo un pezzo del sistema che non funziona che non funziona più quando sarà più e c'è una parte del sistema che invece molto più avanti perché all'interno all'interno di questo grande cambiamento molte zone sono andate avanti in maniera molto significativa quindi
Su questo cerchiamo di riflettere perché se non riflettiamo sul sui nostri utenti sui nostri utenti non capiremo mai cosa serve alla scuola
Allora andiamo avanti velocemente alternanza scuola lavoro
Guardate non siamo rimasti fermi ha un'idea un po'un po'arcaica l'alternanza scuola lavoro come sfruttamento minorile che diciamo così la categoria principale che
Emerge da diversi anni
E che in qualche modo è che in qualche modo in qualche modo è proprio questa categoria questa struttura culturale che ha sempre ostacolato li deve alternanza scuola lavoro altra scuola voi invece la fondamentale è un elemento estremamente fondamentale sotto questo profilo mi spiego mi spiego meglio
Guardate se c'è un tirocinio finto uno stage finto una previsto finto io sono il primo degli imprenditori che che dirà all'imprenditore andarsene fuori da Confindustria perché le regole le regole e la legalità sono elemento fondamentale e però
I singoli casi non possono non non non raccontare invece una realtà profondamente diversa da da questo non è che un singolo caso in qualche modo può
Determinare determinare una visione negativa del sistema del sistema del sistema duale prima questione
Diciamo la concretamente voglio essere proprio molto molto chiaro
L'abbandono scolastico
In molti Paesi sicura sicura con l'alternanza scuola-lavoro è l'elemento che favorisce l'abbattimento del del sette le del tasso di abbandono di abbandono scolastico perché vedete questo lo sa benissimo Luigi Berlinguer
Il nostro sistema educativo lo sistema educativo ma qua c'è
Che ha fatto una brillantissima valutazione sulle scuole medie sulle scuole medie perché mai
Il nostro il nostro mondo sapete quale nostro mondo la scuola secondaria superiore e l'unica l'università
Ma se non guardiamo quello che succede nel percorso scolastico prima della scuola secondaria superiore cluster universitario non comprendiamo niente l'abbiamo una visione
Una visione che in qualche modo ha messo ai margini a margine idea che la scuola elementare alla scuola media sia un un percorso che serve per andare alla sua seconda sopra in realtà lo dimostra le diseguaglianze maturano nel percorso nel percorso nelle sue nelle scuole medie
Nelle scuole medie e si consolidano inesorabilmente anche nella scuola secondaria superiore
L'abbandono scolastico nasce dalle problematiche che emergono nel primo percorso scolastico non nel percorso spazio una scuola secondaria perché se no andiamo su questo discutiamo di una cosa che non c'è
Questo il il e la filiera educativa che in qualche modo deve essere l'elemento fondamentale per capire come affrontare l'abbandono scolastico allora la scuola la tanta scuola vuole che vogliamo
Il modello tedesco predefinito sul nostro territorio riteniamo che però quella cultura di modello è un elemento fondamentale il nostro è un sistema in cui in cui alcuni percorsi alcuni percorsi scolastici la scuola professionale l'istruzione tecnica ITS
Ho ascoltato l'intervento precedente richieste non sono scusami Gianna Malle
Guardate bene gli ITS sono una piccola realtà ma hanno avuto in questo in questo primo anno perché il primo anno è il primo anno che in qualche modo vorrei godermi a questa questa questione
Hanno avuto risultati estremamente rilevanti il tasso di occupazione altissimo negli negli negli ITS in maniera rilevante
In merito Lante quello è un elemento fondamentale specialmente per un'economia Mattei manifattura come la nostra cioè noi dobbiamo guardare con attenzione che la sua modello tedesco e fa consulente le fa perché i tedeschi hanno un tasso basso di di di università
Perché hanno uno strumento terziario le fa col solenne che hanno a che era credendo circa quattordici per cento se non ricordo male dei
Dei lavoratori del degli degli studenti che fanno il percorso opposto posto esposto secondario che è una chiave di volta fondamentale da questo punto da questo punto di vista l'ora
Io credo che noi dobbiamo un po'
Abbiamo tutti le stesse categorie i pro e come mettere insieme queste queste queste categorie di che se ci sono vanno potenziati richieste sono in larga parte finanziata dalle dalle aziende
Hanno contributi pubblici molto molto limitati non si tratta di andare oltre richieste si tratta di supportare richieste perché un segmento un segmento educativo fondamentale per il nostro per il nostro Paese enorme significa non solo le imprese ma anche i lavoratori che poi
E tutti gli ITS che ci sono oggi sono inchieste fortemente avanzati
Dal punto di vista della della della capacità allora io direi insomma che l'alternanza scuola lavoro è uno dei temi ed è prudente uno dei temi i più importanti nella nostra nella nostra nella nostra nella nostra realtà guardate
E mi avvio Emilia crudele perché insomma il nostro dibattito non non
Guardate noi noi abbiamo alcune questioni che vanno che vanno affrontate
Innanzitutto bisogna ricollocare ne parlavo con Simona mal pezzi poco fa gran parte delle criticità che emergono sistema scolastico in alcuni in alcuni segmenti dipende dalla regionalizzazione di questi sistemi
Alcune regioni sono assolutamente capaci di farlo la stragrande maggioranza delle Regioni non sono in modo di fare alcune cose la formazione professionale
In questi in questi decenni è stato uno dei pozzi neri della storia della storia lucrativa io penso un po'alla mia Sicilia ma anche a tante altre anche a tante altre realtà
Il nostro è un Paese che ha bisogno che ha bisogno di avere
Una formazione professionale diffuso sui territori ma con la capacità a centrale di valutare questi territori
Perché la sono sei cosa deve essere un elemento costante forte un segmento importante di tutti gli altri Paesi e però non possiamo darlo solo regionalizzazione fortunatamente con con le modifiche costituzionali che ancora non sono non sono state varate
Sì riequilibrare elemento fondamentale tra territorio c'è il centro il nostro è un Paese che funziona solo al centro
E con pochissime Regioni
Per il resto è un sistema che non funziona istruzione tecnica velocemente e chiudo
Perché i ragazzi non vanno
Dell'istruzione tecnica perché tutto è tecnica non è uno di uno delle delle volontà vere che voglio dire Agazzi tranne in alcune parti del nord le zone più industrializzate hanno fior di istruzione tecnica e lì c'è una domanda molto forte però nel resto del Paese non c'è
E perché
Perché nel resto del Paese nel resto del Paese l'istruzione tecnica e fatta da laboratori antidiluviani perché vent'anni rispetto ad oggi significa a un era archeologica e non un mio piccolo percorso della nostra della nostra vita i ragazzi non vanno di sui tecnici
Nei settori dove non c'è una fortissima densità produttiva semplicemente perché entro l'istituto tecnico che guarda al passato
A un modello fordista assi a strutture che non esistono più allora una delle importuna delle questioni fondamentali e queste chiudo circuito rapidamente
Guardate noi siamo il Paese che ha il minor numero di iscritti alle Facoltà universitarie per l'informatica ingegneria informatica
Il cambiamento il cambiamento del sistema del del sistema produttivo e la digitalizzazione Aprutino passa attraverso competenze informatiche che sono elemento fondamentale per rimettere in piedi il nostro è alta cominciamo con le con istruzione tecnica a fare
Oltre che le altre competenze che ci sono e che sono importanti per nostre aziende anche un fortissimo investimento sull'informatica
E e l'ampio
E i ragazzi oggi a quell'età a quell'età sono già informatici per definizione
Perché la loro cultura digitale e una lasciato morire
Una dimensione antropologica non è solo un problema di competenze o di o di o di qualità di sui tecnici possono tornare ad essere un elemento fondamentale specialmente attraverso la digitalizzazione didattica di queste di queste realtà
Chiudo
Chiudo su questo e dico e
Non dobbiamo rimanere non dobbiamo rimanere dentro una cultura una cultura che in qualche modo che in qualche modo Gino racconta più il Paese
E quindi credo che forze importanti come la CGIL specialmente sapete con con quanta attenzione da tempo non solo nel nel sistema scolastico ma su tante altre vicende
Abbiamo avuto con con la CGIL un rapporto forte rilevante
Un sindacato come la CGIL deve essere un sindacato di grande cambiamento rispetto a questo a questo tema perché la funzione vera che ha avuto la TC negato il della CGIL e a maggior ragione è stata sempre però di un grande cambiamento nella storica nella storia italiana sulla scuola non possiamo permetterci nessun arretramento
Ne posizioni conservatrici che non credo sia un regime allora insieme cercare di capire cosa fare su questo tema
Avendo non non parlando solo di questioni di questioni ideali ma tenendo conto di cosa cambia nel nostro nella nostra società nella nostra economia nella struttura tecnologica perché questo è l'elemento fondamentale
E l'elemento fondamentale di una tradizione politica molto forte ne parlava Luigi Berlinguer che la struttura
La struttura è quella che cambia che cambia la realtà dobbiamo tornare ad avere meno ideologia e più concretezza rispetto rispetto a questi temi e questo lo possono fare le grandi forze sociali
Che rappresentano le imprese e il mondo della del lavoro e che devono accompagnare imprese mondo del lavoro verso un profondo cambiamento condonato passa prevalentemente attraverso la scuola grazie
Allora ciò che avevo una via italiana per migliorare il rapporto scuola-lavoro
Se a due condizioni fondamentalmente se abbiamo un'idea alta del lavoro che è quella del piano del lavoro cioè un lavoro che da fonte deliberata e fonte di sapere che contiene sapere che può essere trasmesso
E se abbiamo un'idea forte di scuola la scuola secondo Costituzione c'è una scuola che rimuove le disuguaglianze di partenza
Ora la scuola italiana dopo anni di politiche del centrodestra che hanno tagliato intere e debole e indebolita più che devono è indebolita
E anche però dei retaggi ed è diffidenze dei rapporti con fuori da sei con la con con il lavoro quel sistema produttivo ora
Come può cambiare la scuola italiana per e come deve cambiare per migliorare questa operazione è questo il tema chiediamo di sviluppare a minimo
A intanto la FLC CGIL da anni si cimenta su questi terreni ha messo in campo proposte elaborazione
E e però ci vuole una forte autonomia culturale nell'affrontare questi sistemi
Allora prima questione lo volevo dire in maniera chiara al dottor Roberto
Io penso che le ragioni e gli interessi dell'impresa non sono le finalità dell'istruzione
Cioè nel senso che
Dobbiamo certamente pensare ad un rapporto diverso tra formazione lavoro ma non ci può essere Gemonio culturale
Debbo dire lo dico
Perché insomma in questi giorni al dibattito invece vedo riaffiorare esattamente una logica di questo tipo allora i vai felici e radicalmente contraria a questa dicevo
Secondo io credo dobbiamo ragionare
Del rapporto anche tra risorse
Contenuti generali che si vuole dare ad un forte rinnovamento del sistema istruzione
Perché guardate il paradosso è che noi oggi stiamo dovremmo oggi discutere del rapporto tra istruzione e lavoro ma se noi guardiamo a ciò che c'è alle spalle e ciò che c'è anche oggi per la verità in campo
E ci dicono che in realtà
Questo rapporto è saltato
Non certo per la la conservazione delle organizzazioni sindacali io una sorta di ciò ma di posizioni ideologiche delle organizzazioni sindacali ma perché da un lato si sono fatte scelte nette
Voglio ricordare che ad esempio a proposito di formazione lavoro alternanza si sono tagliati dalla metà i fondi dalla formazione dell'istruzione si sono ridotte le ore
Non si fa nemmeno più le cento ore e non abbiamo obiettivi porta alla duecento giustamente
Ma le cento ci fa ci
Settici sugli istituti tecnici professionali si sono ridotti notevolmente le ore laboratoriali
E oggi una delle questioni che pone una rivisitazione una vi profonda riconsiderazione degli istituti tecnici professionale quello di dare sostanzialmente
A questo comparto una pari dignità ma per dare partita bisogna in qualche maniera oggi tornare investire sui lavoratori e non può essere come si dice nel piano buono scuola
Diamo alle imprese la possibilità di fare laboratoriale
Perché questa idea di una privatizzazione non funziona
Cioè poco perché è chiaro che bisogna diciamo stabilire un rapporto ma quest'idea che i privati addirittura si dava l'accreditamento se uno fa i laboratori è un'idea che a noi non ci appartiene
Così come bisogna ridiscutere della formazione professionale
Qui è stata dibattuta poche io penso che questo è un segmento guardate vitali che va ripensato e non può essere segmentato in tante regioni la certificazione delle competenze e sulla certificazione nazionale europea altrimenti non funziona
Il sistema
Questa idea di segmentazione non funzione anche il rapporto di integrazione tra formazione istruzione e tecnici colleziona funzione ad una condizione che rientra a pieno titolo in un circuito nazionale e che anche lì da una pari dignità che non può essere il serbatoio
Dove mandiamo le persone
Immigrati o chi ha difficoltà ma deve essere diciamo ridato un senso
Anche a questa cosa per queste ragioni noi abbiamo giustissima la formazione professionale in profonda crisi dalla Sicilia a alla Puglia al Piemonte quindi va in qualche maniera ripensato non in termini emergenziali ma come ricostruiamo
Quindi io penso che questo il primo punto
E ha bisogno di Investimenti però perché questo è il tema
Ma bisogna investire secondo
Il rapporto con l'impresa
Quali dati il paradosso oggi io voglio dire anche qui al dottor Lo Bello poi attenzioni sogna fare le istituzioni giustamente le ha fatte le distinzioni e ha detto a un certo punto attenzioni che anche in questa crisi c'è una selezione
Tra imprese che innovano imprese che non innovano però il dato generale
Io lo vorrei sottolineare se parliamo del rapporto tra istruzione e lavoro
Perché paradossalmente oggi per effetto di un mercato del lavoro che spinge le qualifiche sempre più verso il basso
E operazioni come quella del giocosa praticamente noi rischiamo che l'impresa anziché essere un luogo che ha favoriscono un una crescita delle competenze oggi distruggono competenza
O comunque un pezzo dell'impresa
Quindi il tema del rapporto delle da rapporti istruzione formazione ha combattuto su due fronti una profonda innovazione strategica dell'impresa
Un cambiamento epocale che significa più innovazione più formazione più ricerca e nello stesso tempo una capacità dell'istruzione di sostenere un processo di questo genere perché guardate
Io sono convinto che vi sono imprese
Il ragionamento
Io penso che l'istruzione
E quindi ti competenze conoscenze che sono due cose un po'diciamo che vanno un po'articolate oggi nell'aggiornamento hanno bisogno è se di essere il veicolo di cambiamento dell'impresa e non il contrario
Esse devono contribuire a cambiare innovare le imprese non occorra
Perché se oggi noi pensiamo di sotto mettere il sistema dell'istruzione a questo tipo di impresa noi dobbiamo sapere che oggi noi andremo verso una distruzione delle basi culturali oggi la scuola perché la scuola innanzitutto base culturale e cultura
E per questo io penso che ad esempio i nuovi paradigmi
Elevazione obbligo scolastico a diciotto anni apprendimento in tutto l'arco della vita sono due punti destinati a scompaginare non solo istruzione a scompaginare anche l'idea chiare dell'impresa
E guardate che sia questo il tema lo dimostra anche il fatto che oggi all'impresa investono poco sulle sul personale che già hanno all'interno del socio
Tant'è vero che sono i guardiani trenta sugli investimenti sulla forza lavoro oggi presente all'interno dall'impresa c'è una radicale riduzione perché l'impresa penso oggi di competere sui bassi salari sull'abbassamento idem quest'opera
Ultima questione
Che cosa devono essere i percorsi di alternanza scuola lavoro
Allora io dove la dico così
Io penso che debbano essere il frutto di una sinergia profonda tra impresa scuole
Che implica
Un cambiamento io poi sono anche per estendere dice l'alternanza scuola perché se vogliamo evitarla gerarchizzazione oggi sistema io penso che anche i licei devono me diciamo mentre in campo l'alternanza scuola oceano lo sapeva nessuno anche dobbiamo essere soltanto i tecnici professionali
Perché dobbiamo prettamente alla Comuna modalità didattiche
Non legata e esclusivamente all'idea di lavoro Pepoli anche qui aprire un'altra parentesi attenzione all'idea di lavoro
Perché nei prossimi anche anche l'idea di lavoro cambierà
Già oggi se noi guardiamo come e dislocato il lavoro la gran parte del lavoro e un lavoro terziario Ytzhak
E sempre più il lavoro sarà un lavoro che non riguarderà solo i processi industriali
è importante che il Governo ad esempio abbia inserito tra le materie curriculare
La la la
L'ambiente ed al leggo sostenibilità ma quelle anche un terreno su cui tute ripensare anche lì di sperimentare alternanza scuola lavoro perché le nuove competenze le nuove professionalità il nuovo lavoro sarà lì nella produzione di beni
Sociali nella soddisfacimento di alcuni grandi bisogni culturali sociali
Nella pubblica amministrazione e quindi un'alternanza che dispiega la sua forza non solo l'impresa
Ma che abbia diciamo un connotato generale e infine ripeto
Dobbiamo mettere dei paletti chiari io oltre ad esempio su questa idea della coprogettazione lo voglio dire molto chiaro bisogna discutere
Perché io penso che invece
Fermo restando la possibilità dell'impresa di contribuire
Io sono convinto che per quanto riguarda la progettazione
La verifica dei risultati
La valutazione di queste risultati la certificazione questo delle competono a scuola
C'è questa idea che sostanzialmente trasferiamo pezzi oggi la decisione ma dall'impresa io diciamo su questa cosa
Ho qualche
Dopodiché insisto e necessario ragionare su come si determina una relazione di come in qualche maniera e gli interessi possono convergere
Ma sapendo non in termini gerarchici
Ma in termini concreti di della funzione della scuola che io prevedo che la scuola deve continuare ad avere una centralità come deve avere una centralità ad esempio nei processi che riguardano l'apprendimento permanente affidante ci piglia lato acqua possibilità del coordinamento
Perché dei servizi perché anche qui guardate questa idea che pubblico fa schifo e tutto ciò che è privato è bello attenzione
Che alla fine produce le distorsioni oggi anche che vediamo sul campo quindi abbisogna diciamo intervenire su questi livelli ripeto queste leggi ha messo in campo le sue proposte le sue idee e sull'obiettivo
Onorevole mal pezzi siamo alla vigilia di provvedimenti che il Governo
Decreto papale papale al Parlamento dovranno affrontare aveva lo sviluppo tra l'altro anche sul sui temi do del del tornado sull'alternanza scuola-lavoro come ha già capito dai due interventi
è un'opportunità che può essere ambivalente a secondo del dei provvedimenti delle misure che vengono poste in atto e quindi ci interessa sapere gli orientamenti e su cui il Governo sta muovendosi
Grazie a tutti
è chiaro che io qui non non rappresento il Governo ma rappresento quella che è la proposta che il Partito Democratico ha fatto al Governo all'interno della buona scuola e in modo particolare rispetto ai due progetti e le proposte di alternanza scuola lavoro
Io sono parlamentare momentaneamente in realtà sono una prof che si è occupata per anni
Di alternanza scuola lavoro e di dispersione scolastica rimetto insieme perché questi due aspetti stanno davvero insieme e spesso nelle scuole si affrontano nelle scuole superiori in maniera così coordinata
Tra tra di loro
Le proposte del Partito Democratico nascono da una campagna di ascolto nella quale noi invece abbiamo creduto molto non è la campagna del mio vorrà quella
Di cui avete parlato voi prima ma sono le proposte che sono nate dagli incontri fatti con insegnanti con studenti congenito ori con tutti coloro che sono venuti ai nostri incontri che ci hanno invitato
Per raccontarci quelle che erano le loro idea rispetto alla buona scuola
E lanciarci anche le loro proposte per cui mi sento anche di dover dire rispetto a quanto è stato detto prima che l'ascolto c'è stato e poiché adesso io vi dico che cosa abbiamo proposto noi poiché se queste cose ci saranno nel decreto vediamo se questo ascolto
Ha funzionato o meno intanto che cosa ci hanno detto in questa lunga campagna di ascolto di due mesi io personalmente mi sono fatta quasi ottanta tappe in tutta Italia per cui insomma
Di gente ne ho vista
La grande difficoltà per le scuole nella realizzare l'alternanza scuola lavoro in cui tutti credono a seconda dei diversi livelli ma in cui tutti credono
è il fatto che spesso l'impresa non è a disposizione il fatto di far fatica a trovare delle in prese
Allora uno dei suggerimenti che ci veniva era quello di dire organizzate una sorta di anagrafe controllata delle imprese nazionale e poi suddivisa a livello regionale che si occupi di imprese che sono desiderose di
Partecipare le esperienze di alternanza scuola lavoro questo consente alle scuole un passaggio più semplice nel senso che non c'è lo scouting perché
Al di là di quelle scuole che hanno una tradizione molto forte che sono ben radicate nei loro territori e che quindi hanno questi contatti danni
Rispetto ad altre la difficoltà di andare a collocare il numero maggiore di ragazzi per poter farlo a far loro questo tipo di esperienza
Diventava un po'problematico per cui questo è uno dei punti che noi ci siamo sentiti di appoggiare cerca questo aiuterebbe davvero
A fare incontrare l'impresa e la scuola
Poi quello di dire diamo un monte ore che sia stabile e che sia significativo
Ne abbiamo detto duecento ore e duecento ore non sono le cento che addirittura non vengono fatte come diceva
Mimmo prima sono duecento e sono assolutamente significative
E per lui non è la sposa diamo l'idea che debbano essere diffuse su tutte le scuole e che l'esperienza dell'alternanza non possa essere solo per gli istituti professionali o per gli istituti tecnici
Dove molto probabilmente si realizzerà nella prima fase in maniera più concreta voi sapete che quest'anno è partita una sperimentazione di pura alternanza con contratti di apprendistato
Di terzo livello quindi di alta formazione
In ricerca infette scuole italiane che così hanno aderito ad un progetto che è quello dell'ENEL e l'ENEL quando le è venuto a raccontare anche nelle scuole ci diceva per noi è importante questo tipo di questo modello che stiamo lanciando perché ci siamo anche resi conto che noi cerchiamo personale
Quando i ragazzi diplomati e sono qualificati per poter fare quel mestiere
Arrivano da noi noi trascuriamo i primi sei mesi del loro apprendistato cercando di formarli quindi ci arrivano che non sono formati
Fondamentalmente c'è una perdita di tempo questi due mondi non si sono parlati per troppo tempo scuola e lavoro
E quindi rischiamo di avere dei ragazzi che magari hanno un livello culturale
Culturale teorico importante ma che poi non conoscono alcuni elementi che diventano fondamentali una volta inseriti nel mondo del lavoro
Per cui questa dovrebbe essere la motivazione dell'impresa sentirsi anche parte di questo progetto pensare che poi potranno avere delle persone motivate e preparate
Da poter verrà da poter assumere
Dico anche però che questo sistema funziona solo con un grande sforzo da parte delle scuole
Se le scuole che non si mettono nell'ottica di dover rivedere anche la loro flessibilità interna di voler applicare veramente quella che la vera autonomia che noi cerchiamo il tutto
Di rendere più efficace possibile con l'organico funzionale se non si rendono disponibili a rivedere gli orari interni l'anche la scansione settimanale
Difficilmente l'alternanza potrà essere efficace perché i ragazzi devono essere messi in condizioni di studiare in maniera serena e nello stesso tempo di fare l'esperienza di alternanza
In maniera serena perché lo studio e l'esperienza di alternanza
Assumono per noi uno stesso valore formativo
Ieri ero in un liceo milanese a raccontare queste cose invitata da un'assemblea di studenti che sono in cogestione e organizzata benissimo liceo molto molto grande
I ragazzi erano entusiasti un liceo classico erano entusiasti del dire l'esperienza di valore culturale dell'alternanza scuola lavoro i docenti molto meno perché perché c'è ancora quella quell'idea che la cultura si possa assumere e recepire solamente nei banchi di scuola noi vogliamo dire non vogliamo toglierla da lì
Ma vogliamo aggiungere anche qualcos'altro vogliamo dire che c'è un livello di dignità che assolutamente pari per cui il concetto poi di flessibilità e di sforzi ulteriore che le scuole dovranno fare per noi è fondamentale da una richiesta che è avvenuta
Altra cosa è stata detta anche qui io la sposo in pieno ed è una proposta che noi abbiamo fatto
L'istituto tecnico uscito dalla riforma Gelmini è un istituto tecnico che ha perso la sua bellezza e il suo valore
Il biennio se lo possiamo chiamare così dei tecnici al momento è un biennio che è stato estremamente impoverito i ragazzi che scelgono di iscriversi all'indirizzo dei chimici piuttosto che degli informatici piuttosto che degli elettrotecnico
Non entro nel laboratorio se non per due ore alla settimana
Allora noi abbiamo detto va bene parlare di alternanza scuola lavoro che riguarderà il terzo col quarto e quinto anno della della formazione dei nostri ragazzi ma se non mettiamo mano
A quelli che sono i quadri orari all'interno del biennio e non consentiamo i nostri ragazzi davvero di fare un'esperienza pratica fin dall'inizio altro che dispersione scolastica
Voi qui avete detto una necessità un segnale di lotta alla dispersione scolastica potrebbe essere l'innalzamento dell'obbligo a diciotto anni io o un amico mia idea a questo proposito non mi piace l'idea da insegnante
Che è un ragazzo sia scuola fino a diciotto anni perché è un obbligo io vorrei che un ragazzo scegliesse di stare a scuola fino a diciotto anni perché è un piacere perché motivato a starci perché ha capito che cosa
Questo può significare per lui però sono disposta
A pensare che sia necessario invece garantire per la lotta alla dispersione scolastica
Un orientamento più completo e puntuale e per fare questo sarebbe necessario davvero una revisione di tutti i cicli scolastici
Una revisione complessiva
Si parlava della scuola media che ha sicuramente bisogno di avere un carattere
Maggiormente orientativo che oggi non ha e per pensare a un carattere orientativo della scuola media non dobbiamo pensare ad una scuola media che forse dovrebbe andare
Così nell'ottica di una sperimentazione più massiccia verso le discipline o significa caratterizzante ma sperimentazione massiccia di diverse discipline per consentire ai ragazzi
Di conoscere davvero quelle che sono le loro potenzialità i loro talenti e dire questa cosa mi piace questa cosa
Voglio continuare a farla quest'altra invece no
Sempre dal dialogo e dalla campagna di ascolto è nata un'altra esigenza che sarebbe quella e costretti laboratori territoriali
La possibilità cioè di scuole di lavorare in rete di avere i laboratori comuni di produrre anche non a scopo di lucro di vendita o di altro
Ma di produrre quelli che sono i frutti che ragazzi poi hanno imparato a svolgerle durante le loro diverse esperienze e poi chiudo con un'osservazione importante giusto dire che noi dobbiamo continuare a parlare
Anche di istruzione e formazione professionale restituire a questa la dignità
Con la revisione della seconda parte della Costituzione non abbiamo fatto un passaggio al momento alla Camera
Che indubbiamente anche delicato abbiamo tolto una serie di competenze alle Regioni come quella appunto della formazione dicendo che poiché le Regioni più virtuose potrà essere restituita
Ma questo passaggio da solo non basta
E non basta nella misura in cui noi con me Stato non completiamo
Il percorso dell'istruzione e formazione professionale per dare dignità oggi ancora il quinto anno per esempio degli effetti non c'è non è diffuso sulla territorio nazionale non è diffusa neanche nelle Regioni per cui chiaramente il ragazzo che si scriva lei effettivi terminato il quarto fa fatica non può andare avanti allora inserirei
Quinto anno che consenta veramente può essere IFTS che può essere qualsiasi altra cosa ma che consenta maggiormente quell'accesso
Agli TS oppure a una qualsiasi altra Facoltà universitaria perché solo in questo modo noi raggiungiamo una vera parità
E facciamo passare il messaggio che sia che tu vada liceo al tecnico quali istituto professionale il livello che tu puoi raggiungere sta in quello che che dato la tua intelligenza emotiva cioè essere bravo in ciò per cui tu sei portato e avere tutte le opporsi le opportunità di sfruttare
I tempi che tu hai a disposizione grazie
Allora abbia abbiamo ancora il tempo per tre domande con le risposte brevi
Frode domande molto specifica riguarda la competenza di ognuno cioè di quello che colui che aveva che rispondeva presentai il su cui la sua organizzazione può intervenire
Lo Bello la questione da uno dei temi degli ostacoli per regolarizzare una migliore relazione tra scuola e lavoro è la capacità formativa dell'impresa poco diffusa
E così pure le resistenze che abbiamo riscontrato anche di Confindustria nella riconoscere la certificazione delle competenze
è un passaggio fondamentale perché i gli apprendimenti contesto lavorativo abbia senso e abbiamo tipo azione da parte di chi vi partecipa
Ma guarda ti dico ti dico subito però sul tema delle delle competenze hanno non è così anzi la certezza delle competenze un elemento fondamentale per le stesse aziende quindi il tema nostro non è le competenze insieme
E la gestione regionale delle competenze questo è il problema di fondo cioè dobbiamo avere delle competenze uniformi nel territorio nazionale
Con delle garanzie rispetto alle competenze effettive e questo è il tema non non abbiamo mai detto nulla nulla rispetto a questo noi no
Io l'ho condotto già detto nel primo intervento io ritengo le Regioni le regioni del nostro Paese non in grado di svolgere alcune funzioni strategiche per la nostra per la nostra realtà questo un po'il è un po'il tema questi bisogna capire come fare per superare le Regioni le Regioni una delle ipotesi potrebbe essere potrebbe essere quella delle camere di commercio sui territori
Le Camere di commercio con commissioni di perso di persone di persone competenti e autorevoli e con Standard nazionali potrebbero rappresentare un elemento fondamentale da parte le competenze o altre strutture pubbliche a livello a livello nazionale
Però il modello attuale e un modello che crea differenze significative tra le parti nelle tra le parti del Paese quindi su questo non c'è nessuna cosa su questo e vogliamo collaborare insieme è un elemento fondamentale perché questo dà certezza
Da certezze rispetto al percorso formativo percorso formativo che ovviamente un percorso formativo nel sistema scolastico ma anche all'interno dell'azienda pubblica delle competenze e le leggi non altre due l'accordo distinte in ripeto io sono curioso radioso conoscendo il sistema camerale Solbes e se la Camera le in tempi molto rapidi potrebbe mettere potrebbe mettere in campo delle commissioni autorevoli con Standard che si possono definire anche a livello a livello nazionale e su questo potremmo fare benissimo un meccanismo di competenze certe certificate e in qualche modo omogenee sul piano nazionale questo tema fondamentale non possiamo per esempio avere competenze minori nel in alcune regioni meritoria i meridionali e competenze molto giusto molto più molto più rilevanti sotto questo profilo quindi su questo non c'è nessuna nessuna
Nessuna nessuna diciamo così volontà ostativa rispetto a questa quindi quando volete possiamo discutere su questo che peraltro un tema fondamentale perché la certificazione Coblenza dà certezza a tutti ai lavoratori e alle imprese
Allora Mimmo Pantaleo lo specifico il contratto perché dà modo di nuovo cosa può fare con Sato per contribuire allo sviluppo da altrettanti
Ma intanto che cosa non dovrebbe fare il Governo Prodi io che cosa dovremmo fare noi
Perché
Perché qua cioè l'impressione che la mancanza di un sistema anche di relazione noi come unico unitariamente abbiamo chiesto un incontro un mese fa al Governo e capire esattamente che cosa intende fare anche perché
Dobbiamo apprendere ciò che si intende fare dei giornali che ovviamente diciamo ognuno dei quali racconta narra come dice un mio corregionale narra che cos'è il Governo intendere per farlo
Ora se sono vere le cose che il Governo intende fare credo che sarà inevitabile diciamo così una non solo da parte della CGIL ma da parte unitariamente da diciamo
Una un rifiuto perché se uno vuole discutere degli scatti di anzianità della valorizzazione professionale
Fuori dal contratto nazionale noi riteniamo un errore
Perché c'è bisogno certamente di una forte innovazione
La SLC-CGIL ha fatto una proposta precisa anche sulla questione degli scatti
In cui pensiamo di mantenere oggi l'anzianità e nello stesso tempo di prevedere meccanismi che in qualche maniera sul lavoro che si fa all'interno delle scuole
Si va a valutare effettivamente la capacità in qualche maniera di mettere in campo di Fazio però non abbiamo avuto mai l'onore di poterne discutere da nessuna parte
Quindi noi crediamo che oggi il tema della valorizzazione professionale si può chiamare come vogliamo va discusso all'interno del contratto nazionale
Due
Io credo che la dobbiamo smettere per favore costi linguaggi
Diciamo che
Non trovo una rispondenza nella realtà della scuola
Basta con questa idea competizione classifiche insegnanti più bravi e quello meno però perché sappiamo che su questo terreno possiamo stare a discutere vent'anni in tutte le parti d'Europa diciamo vanno in tutt'altra direzione io penso che la scuola
è fatto di cooperazione fatto d'interazione lo dobbiamo l'uscita recuperare tutto il personale dalla scuola docenti e personale ATA dirigenti scolastica un d'impegno per cambiare insieme questa scuola
Che cosa vogliamo dal contratto esattamente un contratto che alla fine faccio due operazioni
Faccio un'operazione salariale
Perché non ci dimentichiamo che abbiamo diciamo contratti bloccati dal due mila nove
Torneremo
E oggi noi abbiamo all'interno a scuola mentre tutti diciamo parlano di convegni seminari e la valorizzazione professionale competenze
Un precario della scuola prende mille trecentottanta euro per cui io penso che oggi c'è un problema innanzitutto salariali
Un personale a un bidello prende non arriva a mille quindi salari poveri ecco io penso che la prima cosa che il Governo dovrebbe fare evitare che ci sia un impoverimento salariale all'interno diciamo
Secondo c'è bisogno scooter seriamente di valorizzazione professionale
Seriamente perché guardate la valorizzazione la carriera la necessità in qualche maniera anche di stimolare innovazione didattica novizio laboratoriale è un problema anche dal sindacato e perché non vogliamo effettivamente valorizzare il lavoro per cambiare la scuola e per noi il contratto dovessero indicono azione sociale cioè devi spiegare che cosa si fa in una scuola e come insieme si può cambiare ma all'interno di un meccanismo insisto che non è quando la competizione ed interazione
Terzo
Valorizzazione professionale terzo
Abbiamo bisogno di guardare complessivamente l'organizzazione delle scuole perché se si vuole fare l'alternanza scuola-lavoro le scuole aperte tutta la giornata una scuola che guarda al territorio
Al alle sue radici al suo radicamento territoriale alla sua e oggi la forza della scuola e quella perché la buona scuola parte dalla capacità di un'interazione forte con il territorio
Con le realtà culturali sociali economiche e quelle del territorio qui ho sentito alcune cose sul Mezzogiorno
Ma guardate per favore finiamola costa solo
Nel Mezzogiorno il problema non è il problema dell'insegnante il problema è che abbiamo scuole fatiscenti messe in contesti disgraziati e anche vengono tagliati costantemente organici qui come si può pensare quella scuola oggi nel Mezzogiorno di migliorare quella scossa non fare un grande investimento
Oggi sul sud e questo implica necessariamente rivedere l'organizzazione delle scuole
C'è bisogno disabili uguali diritti tra precario lavoratori sta perché non basta l'immissione in ruolo perché quelle importanti io credo che un fatto estremamente innovativi
Ma per noi il carattere di inclusività del contratto deve prevedere anche la possibilità di avere parità di diritti e di salario tra chi è precario e chi non è precario perché guardate questo è un grande fatto di civiltà e di cultura di un Paese e anche per migliorare la stessa qualità dalla scuola
E infine vogliamo una scuola nella quale la valutazione sia un elemento fondamentale
Però dobbiamo intenti ci che così unificava si io penso che la valutazione su una valutazione del sistema che deve mettere in campo processi miglioramento qualitativo delle scuole a cui tutto deve tutti devono contribuire anche la contrattazione decentrata
Deve accompagnare quel processo verificare se quegli obiettivi questo che quelle questioni miglioramento ci sono ma all'interno di un percorso condiviso non di una classificazione ed una competizione individuale perché così non si va da nessuna parte questa l'idea di contratto che noi abbiamo non l'idea del contratto precedente obblighi dai grandi idee di novazione che accanto che accompagni processi
Di cambiamento in questo
E chiudo noi abbiamo detto due cose precise
La formazione su un fatto obbligatorio ma riconosciuto
La formazione dei docenti e però qui detrimento risolta perché se non metti i soldi diciamo a formazione diventa anche quel ma chi poi deve mettere risorse per la formazione ricatto
Bisogna in qualche maniera anche incentivare quei modelli di innovazione didattica penso a due questioni del lavoro da
Una e lo stimolo alla didattica laboratoriale che implica una profonda anche innovazione l'altro l'occupazione degli spazi e soprattutto anche aprire un'interazione con gli studenti con i ragazzi
Che insite in qualche maniera l'intero anche costantemente su qualche su quale scuola vogliono e in qualche maniera il settimo l'insegnante per noi il docente deve anche in qualche maniera imparare
Da questa nuova generazione che portatore attenzione anche di modelli
Rivelazioni modelli di vita modelli di interpretare sostanzialmente la stessa lo stesso rapporti lo pur completamente nuove quindi la scuola non può essere il luogo suolo che trasmette deve essere anche un luogo K
C'è anche di raccogliere oggi le tante idee ne vogliamo un contratto che abbia queste caratteristiche esche supporti esattamente un'idea che noi abbiamo della scuola e dell'innovazione che ha queste caratteristiche
Allora ciò diversi modelli in Europa di operazioni tra scuola e lavoro
Diciamo in tutti i modelli che funzionano le parti sociali ad un ruolo detto che determinante
Nella promozione a dell'alternanza della regolazione dei rapporti tra scuola e lavoro
Nella definizione delle qualificazioni perché sono le parti sociali le imprese i sindacati i lavoratori che conoscono come cambia effettivamente il lavoro
E quindi Italia non c'è nulla di tutto questo nei disegni che proposte che vengono fatte non ci sono comitati bilaterale di per la definizione
E non ci sono ha definito dequalificazione non ci sono sedi stabili di confronto di promozione di regolazione
E si vuole correggere questi colpi di questo Governo Parlamento voglio correggere questa questa impostazione che secondo noi non è destinata a funzionare innanzitutto
Grazie io ho vissuto un po'di anni in Germania io ho visto da vicino con il funzionamento del sistema duale come appunto le parti sociali poi arrivano a fare la quadra intorno a tutto ed è chiaro che siccome io sono quando stavo a scuola euro RSU CGIL adesso minimo magari sarà abbia io
Domando però Rocco erano assolutamente ero anche la più votata nel mio istituto e quindi vengo vengo da lì una delle cose che a me coltivabile tecnico il piano di rientro
In Italia era che c'era sempre la contrapposizione delle parti no per cui da una parte c'era il dirigente scolastico dall'altro c'erano di quelli che facevano come me i RSV ecco
Secondo me
Importanza che tutte le parti siano coinvolte è fondamentale soprattutto nei grandi processi di cambiamento questo è indubbiamente
Un grande processo di cambiamento io vengo da una storia di partito che sta al altrettanto cambiando se stesso mantenendo fermi i propri valori ma cambiando anche in modo di rapportarsi alla società
E a tutto quello che circonda questa società e nello stesso tempo quindi anche al resto delle parti sociali per cui i sindacati necessitano in questo possibile confronto e auspicabile perché questa è una domanda per il sottosegretario più per chi fa parte del Parlamento però indubbiamente una volontà anche da parte delle delle parti sociali di comprendere quelli che sono i meccanismi che sono cambiati ho letto con molto interesse la proposta che voi state e non la Trovo distante da quello che ha detto il Governo e dall'elaborazione che ha fatto il Partito Democratico diciamo fondamentali per le stesse cose Paci possano essere dei problemi sulla modalità con cui questi attraverso la quale noi cerchiamo di realizzarle
Queste cose ma se la finalità e comuni e se quelli che sono gli obiettivi che noi vogliamo raggiungere e condividiamo in insieme davvero quello che è il valore del progetto che voi presentate e che noi raccontiamo e cerchiamo di applicare da un'altra parte forse siamo già sulla buona strada
Ok allora ringrazio i partecipanti ha dato risposte interessanti schietta e devo dire per cui possiamo dare la parola per le conclusioni a Susanna Camusso concluda giorno di oggi ma si apre un percorso che voi sapete ampio di confronto con il Paese
Era sana Camusso segretarie genuina nemmeno esigendo indiretta radianti Corno concrete il convegno scuola-lavoro le chiavi del futuro
Questo
Io vorrei ringraziare il professor Ghetti di un'affermazione che ha fatto perché credo che sia
Quella che mi permette anche di dire che se le ultime cose consentito sono vere troveremmo a rileggere i testi perché non avevamo capito proprio di aver fatto la stessa proposta
Però
Però pressoché chi nell'ambito del suo come si è autodefinito poliziotto cattivo dentro la discussione di oggi ANCE otto punto ha detto una cosa che credo sia fondamentale
La scuola l'istruzione la formazione arresta un fatto relazionale
Il confronto tra le parti resta un fatto relazionare
Non ci sarà mai nessun Twitter nessuna posta elettronica nessun posto che sostituisce il fatto che si discuta delle grandi questioni del Paese misurandosi concretamente sulle proposte le differenze
E anche le sintesi possibile devo dire mi viene da dire al Governo
Questo periodo mi verrebbe anche da dire l'associazione degli imprenditori non solo alla al Governo però
Il convegno di oggi devo dire ha dimostrato che
Non è facile
Parlare del
Con un plesso del sistema formativo
Ma è è straordinariamente interessante farlo perché è un'alta si fa una vera fotografia dei temi del Paese
Se si ha la voglia di discuterne non per ricettina che vengono
Mandate in pillole in qualche telegiornale ma se vogliamo impedire di discutere dei
Nodi fondamentali mi viene ne viene fuori lo specchio del sistema del nostro Paese del sistema tant'è che se proviamo a leggere
Da un punto dire rivista diverso le sollecitazioni che ci sono state nella
Nelle comunicazioni negli interventi di oggi noi che cosa possiamo distillare
C'è un dato di separazione tra nord e sud del Paese è una divisione una diseguaglianza che va allargandosi
C'è un tema di sottovalutazione del ruolo delle donne
E delle loro potenzialità che esistono fino a un certo punto poi vengono cancellate dallo scenario del lavoro sotto un certo entusiastiche commento al secondo punto ma invece lo metto al secondo punto
C'è un tema di dispersione che riguarda la povertà ma non solo la povertà certamente la povertà è un'area
Di dispersione ma la dispersione era alta riguarda la rottura di un modello di coesione del Paese soprattutto riguardo alla rottura della mobilità sociale
Siamo un Paese sempre più fermo dentro il quale
Sì riproduce la condizione della propria famiglia cosa che non è stata invece
La caratteristica del nostro Paese siamo un Paese in cui si valorizza al lavoro
Lo si fa quando si parla della scuola poi di Roma lo si fa in generale nel senso che lavoro verso Roma
Merci e più o meno comprarle vendibile ma non ha intorno a sé con il carico di diritti aspettative investimenti che invece dovrebbe a vedere
Abbiamo
In un contesto di questo tipo
Un analfabetismo qui è stato definito funzionale al mittente quando inventammo duecentocinquanta ore si chiamava di ritorno ma al di là della mutazione del linguaggio la sostanza e che rimanga nel Paese culturalmente arrechi
Perché l'assenza di strumenti di
Conoscenza delle persone vuol dire che il Paese culturalmente
E questo è visibile cioè non è che è una dato che
Nelle statistiche poi non ha una relazione anche nel modo in cui si sviluppa il dibattito su noi stessi e la partecipazione e la partecipazione
Allora credo che parlare di quale sistema di istruzione è
Parlare di quale Paese ci immaginiamo davvero
E che relazione tre tra il Paese che ci immaginiamo da venire e gli altri Paesi con cui condividiamo la Comunità europea o condividiamo comunque lo scenario lo scenario globale
E permette di rimettere di ricollocare alcune parole al posto giusto invece che nell'invocazione
Può un Paese di finire stessi spesso il Paese e dell'innovazione se crollano i tassi d'istruzione
Quelli globali non solo quelli della partecipazione dei ragazzi ma quelle della cultura c'è innovazione senza cultura
E c'è un'idea di quale innovazione se non c'è una cultura del Paese
Credo che di nuovo questo ci rimanda allo specchio della situazione può un Paese a ridefinire la sua dimensione di sistema scolastico se non ha un'idea di qual è la visione del paese di dove intende condurre il Paese
Una delle cose che rende non credibile la discussione che si sta facendo che non puoi avere un orizzonte di
Su dove investi nel Paese e poi spiegare che fai la scuola misura di qual è l'investimento
Forse bisognerebbe trovare connettere queste due cose dove investe il Paese
Nel momento in cui la scelta che appare evidente è una scelta di delega al sistema delle imprese di decidere loro se e quale sviluppo Cenni
Dopo diventa inevitabile che la lettura che si rischia di dare che anche che tipo di scuola lo deleghi alle imprese
Ma non è ragionevole
Una ragionevole non in ragione degli orientamenti differenti non è ragionevole ragione del fatto che non disegna verso quale Paese bisogna andare
Non solo ma rischia di favorire come dire gli spiriti meno culturali e puramente funzionali della istruzione invece di finalizzare
In questo io su un'opera accogliere so che anche questa non è un'opinione universale ma ben venga torni l'arte nelle scuole anche la politica
Perché noi abbiamo un'idea sempre più funzionali vista dell'istruzione è un'idea sempre più funzionali sta dell'istruzione non è un'idea che specializzato qualifica ma è un'idea che allontana l'esistenza di una cultura di una cittadinanza formata
Perché poi i due versanti vanno
Tenuti insieme anche perché noi siamo parte di quel mondo che considera
Che una connotazione dello sviluppo anche la democrazia cioè non è che lo sviluppo esiste in assenza o nel vuoto pneumatico rispetto a quali sono i modelli sociali le sue caratteristiche
Allora forse meriterebbe che questa discussione si facesse e che si ritenesse un po'di
Di ordine ad alcune cose ho sentito alcune affermazioni che davvero
Meritano di essere
Commentate
Possiamo dire che li definiamo il sistema torniamo delle competenze polveri daremo sono competenze virtuose sono regioni virtuose no per furono scherziamo
Non continuiamo a fare sulla scuola interventi per cui ogni tanto ci mettiamo un pezzettino poiché lo togliamo poi due anni dopo discutiamo poi non abbiamo fatto la formazione poi abbiamo fatto otto sistemi d'ingresso differenti
Poi continuiamo ad avere i precari e ragazzi non sanno qual è il sistema scolastico ci hanno di fronte
Così non si può fare
Allora se si decide a parte rispetto della Costituzione perché anche la Costituzione ma si cambiano i due giorni a
Già l'anno può fare il Titolo quinto ad anni alternati perché se no questo Paese davvero l'obbligo vediamo un po'complicato
Se si decide e noi siamo per dirlo
Con tutto il rispetto delle complicazioni che poi ne deriva non rispetta i rapporti di lavoro alla soluzione eccetera ma noi siamo per dire che il sistema di istruzione deve essere un sistema compiuto e nazionale
E quindi la nostra obiezione non è che le competenze tornino a essere tutte nazionali però se si fa con l'operazione si fa e si investe se uno dice la faccio per un po'perché tu sei buono
E se serve ancora un po'più buono teneri dopo se invece sei cattivo te le tolgo sì aumentano le diseguaglianze in questo Paese
E anche perché si decide se tua se tu fai parte di un sistema nazionale del sistema regionale in ragione del livello di reddito di quella singola realtà e non in ragione di un disegno nazionale diverso dove porti il Paese
Però
Tanto dirette proviamo a vedere
Sì coraggio è nelle cose che si fanno non nell'annunciare che stravolgiamo il mondo perché gli annunci che stravolgiamo mondo da questo Governo ne abbiamo sentiti molti
Poi le cose che concretamente si fanno rischiano di andare esattamente nella direzione opposta degli annunci che si fa
Lo consideriamo un sistema se lo consideriamo un sistema ha ragione
Professori
E ce l'hanno sottolineato più volte stamattina il sistema parte dall'istruzione arriva alla ricerca e comprende insieme e comprende l'idea che per esempio avere un'idea del Paese vuol dire avere un'idea di dove investe
E vi dovrebbe avere un'idea di investire sulla ricerca che non ebbe effetti ufficio
è importante fare i brevetti messe di pochi luoghi di alta ricerca che noi abbiamo li misuriamo semplicemente nel breve artificio mi pare che siamo dentro
Quell'idea fondamentale che se vuole avere un disegno del Paese deve avere tantissimo a Lecce
Magari anche qualche giovane italiano che riesce a partecipare e della ricerca nel nostro Paese non essendo in una lista d'attesa infinita ma potendone concretamente partecipato
Secondo possiamo mettere sullo stesso piano come qui è stato detto istruzione e lavoro
Questi bisogni ci mettessimo a fare il tema degli orizzonti è evidente che siccome noi continuiamo a essere tra quelli che pensano che la piena occupazione
E l'orizzonte del mondo ne potrebbe derivare che il lavoro viene prima ma in realtà non sono due cose paragonabili perché una è la precondizione dell'altra e bisogna cominciare a dirlo
Se sia un'idea del lavoro qualificato dello sviluppo del Paese il sistema di istruzione e la cultura del Paese è una precondizione di quel lavoro
Non saranno mai sullo stesso piano e non posso delegare all'esecutività del lavoro la decisione della qualità della formazione del sistema di istruzione
Questo è il punto intorno al quale mi pare che bisognerebbe fare seriamente
La discussione sull'alternanza scuola lavoro che certamente punto importante del cambiamento del sistema ma che deve essere inserito in un'idea di dove lo collochi
Il secondo tema è non è indifferente
A che punto del ciclo scolastico inserisco
L'alternanza scuola-lavoro e per
Come dire in che relazione Stato tra la conclusione del mio percorso di studi e l'ingresso nel mondo della
Io vengo da una regione
Diciamo una battuta non mi non prima che ne ha fatte di ogni da questo punto di vista
E che ha un'idea così relazionale dell'istruzione canditati buoni
Invece che i percorsi
I percorsi formativi e rammento che come dice lei l'idea che tu dove ricominciare a fare la formazione l'alternanza scuola-lavoro a quattordici anni anche qui mettiamoci d'accordo
Su
Le questioni di sistema e sulle questioni della qualità dell'istruzione della qualità del lavoro
Non si può contemporaneamente dire che tu hai il bisogno di allungare l'età lavorativa delle persone per c'è un'aspettativa di vita maggiore e continua ad accorciare il momento in cui entra il lavoro le due cose insieme non ci sta
E determinano come ovviamente noi sappiamo da lungo tempo
Che più breve il percorso di istruzione più debole sarà quel lavoratore e più si accelerano i percorsi di innovazione più quel lavoratore sarà in difficoltà allora non abbiamo un problema di accelerare il momento in cui inizia l'alternanza
Abbiamo il problema opposto di allungare il periodo di istruzione
Lo facciamo con l'obbligo lo facciamo in altro modo il tema non è
Formale di quale titolo litighiamo problema se decidiamo di investire sul fatto che questo è l'orizzonte che vuol dire cambiare con la cultura e recuperare il gap rispetto alla istruzione
Mancata di tanta parte del nostro Paese sì non è che me lo ricordo sono io che il Nord Est raccontava che era meglio non andare a scuola andare in bottega quattordici anni
Perché era meglio guadagnare subito in fretta piuttosto che stare un lungo tempo nell'istruzione noi abbiamo costruito il liberismo e la rassegnazione della del mondo progressista
Al liberismo ha costruito la convinzione che bisogna guadagnare in fretta e subito e che l'istruzione una perdita di tempo
Oggi ci accorgiamo che questo elemento è un elemento che De priva culturalmente il Paese e quindi lo deprivati anche della capacità di innovazione e di cambiamento
Per farlo allora bisogna investire
Quando dico risorse non penso solo materialmente a sfoltire
Penso anche all'iniziativa culturale bisogna investire risorse per dire
Bisogna invertire al trenta bisogna mandare un messaggio che dica che se un ragazzo e una ragazza restano del percorso scolastico formativo almeno fino a diciott'anni gli si fa un favore non gli si fa perdere tempo
Possiamo cominciare a invertire questo messaggio e perché sia vero cioè ha ragione ragazzi diritto allo studio che funziona
Perché tu non puoi avere contemporaneamente l'impoverimento pensare che a lunghi periodi di istruzione nonché per
Quindi passiamo la nostra giornata e le nostre giornate a frequentare i punti della crisi la perdita di lavoro delle difficoltà uno dei messaggi che riceviamo più regolarmente la difficoltà
Di genitori a garantire il percorso di istruzione ai loro figli di fronte alla perdita del lavoro
Possiamo dire che bisognerebbe che ci fosse un provvedimento per cui se c'è un lavoratore disoccupato questo non ricada sull'impossibilità dei suoi figli di continuare nel percorso di istruzione che vuol dire non sono diritto allo studio e
Non idoneo alle borse che non le ricevono che come gli idonei dei concorsi che non possono andare a lavorare cioè abbiamo costruito un sistema di attese invece che un sistema
Di prestazioni ma invece un'idea che
A fronte del fatto che tu hai interromperà il peggio
Ancor di più l'ascensore sociale se alla disoccupazione corrisponde anche l'abbandono dell'istruzione per i loro figli fare un intervento specifico
E ci metti ovviamente delle risorse dediti che ci sia una catena che rende ancor più
Come dire di ceto sociale l'accesso all'istruzione invece che essere quel percorso di innalzamento innalzamento di tutto
Bisogna
Come dire fare uno davvero un'operazione
Che sa che quella né solo le cifre che ci ha dato Lisbona le autorizzazioni gli abbandoni ma quella è la cifra dell'investimento sul nostro Paese anche per un'altra cosa che io credo
Debba farci uscire da un provincialismo che troppo spesso prevediamo nella discussione sull'istruzione
Noi discutiamo dalle del del sistema di istruzione e formazione del nostro Paese perennemente con l'idea che siamo messi male siamo un disastro che il resto del mondo fa comunque meglio di noi e che il nostro Paese non ha niente da offrire
Che come se noi dicessimo potremmo avere un modello di sviluppo quando troveremo l'uranio eh va beh buongiorno nel frattempo come dire torniamo nelle caverne
Bisogna misurarsi con
Il proprio Paese le sue caratteristiche le sue ricchezze
E esposto agli a dimostrarci
Della difficoltà di riuscire a dare un messaggio che coinvolge un messaggio come dire sullo slogan straordinariamente positivo che lo colleghi alle ricchezze del nostro Paese
Non siamo in grado di fare un circuito museale non siamo in grado di fare un circuito dei teatri dell'altro non siamo in grado di fare un un circuito dei teatri lirici
Cioè non siamo in grado di
Proporre al mondo al nostro Paese
E
Abbiamo costruito dei percorsi di istruzione che hanno poco a che fare con quello che il nostro Paese e continuiamo ad immaginarci che dobbiamo scimmiottare quello che succede da altre parti fino delle cose che davvero sono contraddittorie con buonsenso mi pareva usasse questo termine Gianna cioè un certo punto un accende la radio e sente dire nelle scuole elementari bisognerà insegnare una materia inglese
E dopodiché uno spalanca gli occhi e dice ma di che cosa stiamo parlando
E perché stiamo parlando di una cosa di questo tipo
Oltre all'estemporaneità come dire dei
Dei progetti e degli annunci
Che messaggio da
A quei bar oltre a alla praticabilità le competenze e a tutto intorno che messaggio dai dai se perennemente il messaggio che noi abbiamo bisogno di guardare ad imitare qualcun altro perché il nostro Paese non è in grado di produrre
Dopodiché guardi i dati
Capisco perché c'abbiamo una storia che già abbiamo delle ricchezze che c'abbiamo una scuola che nonostante gli elementi di frantumazione disgregazione ha mantenuto il passo di questo Paese permetterà grazie le ragazze
Di giocarsi purtroppo il destino fuori dal Paese ma comunque di giocarsi il loro destino
Allora non abbiamo bisogno
Di scimmiottare il resto del mondo
Una cosa guardando buona creati che un'altra e sapere esattamente che tu devi cominciare affondare sotto estensore sulle tue caratteristiche le cose che sono possibili e quindi ho bisogno di una soluzione organica
Che è fatta di grandi e di piccole cose
E anche di relazione tra le pulizie
Dico una delle piccole cose che ogni tanto mi stupisce che in una sollevi
Il nostro interlocutore
Se noi abbiamo un livello di
Analfabetismo funzionale di queste dimensioni forse bisogna investire sull'apprendimento permanente forse bisogna non togliere risorse fondi interprofessionali cioè non è difficile cioè uno due tre
Sono anni che sistematicamente si tolgono risorse ai fondi interprofessionali
Forse bisognerebbe cominciare a non fare quella cosa lì forse se si ha un'idea di qual è la qualità dell'intervento e anche la qualità del Fondo interprofessionale sarebbe meglio che si dessero come dire
Dei criteri rigorosi dei vincoli ma non che si sottraesse sulle risorse
Perché in realtà si chiede ha un lavoro che ha grandi bisogni di competenze di innovazione di qualificazione di finanziare altri strumenti che non vengono messi a disposizione
Secondo invece di fare i contratti a tutte le crescenti e togliere diritti forse già abbiamo uno straordinario bisogno di politiche attive formative per la ricollocazione
Anche perché non è che possiamo caricarle sul percorso futuro distruzione dei giovani
Non abbiamo bisogno di risposte oggi e quindi abbiamo bisogno di immaginarci che il sistema formativo legato al Fondo interprofessionale politiche attive sia uno straordinario investimento
E lì sarebbe interessante vedere la capacità progettuale delle imprese perché lì non è che devi pensare agli investimenti su un lungo percorso di formazione
Dei ragazzi dovresti vado all'armadio a pochi mesi a poco mi verrebbe da dire anche a pochi giorni
E questo potrebbe intanto mettere un motto un'idea di che cosa vuol dire competenza e certificazione delle competenze politiche attive del lavoro perché non diciamo politiche attive ogni due per tre in un Paese che non leale politica attiva
Che non le ha fatte che non è la pratica e paradossalmente l'unica politica attiva significativa l'ha fatta fondi prezzo
Con una lunga lite tra noi e Confindustria su quale alle risorse a disposizione di questo che non tornassero direttamente alle imprese ma che provava fare delle operazioni di ricollocazione questo vuol dire che quando vuole il sistema delle imprese in grado
Di produttivo un'idea di quali sono i cambiamenti
Ma bisogna sottrarli a quell'idea che io al massimo investo
Per il mio cortile e per i miei
Pochi e introdurli in un'idea come dire di
Mobilità sociale e di risposte che socialmente vanno date qua sulle piccole cose quelle che richiederebbero solo semplicemente che ogni legge di stabilità non c'è la rapina
Dei fondi per coprire delle altre delle altre situazioni
Poi ci sono invece le cose più complessa
La cosa più complessa
Troviamo
Invece di avere una buona scuola gli annunci rimandi le risorse anticipate quelli che discutono a parte quei dall'altra alla fine siamo tutti
Un giga una gigantesca Rete che non produce risultati programma a dire se stiamo per affrontare una riforma del sistema dell'istruzione
E non di una parte
Perché se stiamo per affrontare una riforma di sistema dell'istruzione la prima cosa eccome innalzato
A noi piace obbligo non perché siamo appassionati agli obblighi non siamo come è noto libertari siamo contro le politiche sul lavoro del Governo
Perché noi vorremmo a libertà nel lavoro non
Le forme di subalternità e di ricattabili TA siamo come dire dei
Persecutori di un'idea di libertà però sappiamo bene che se il contesto che si è determinato in un contesto che considera l'istruzione
Una fatica invece che una risorsa bisogna introdurre degli strumenti che da questo punto di vista cambino incompleto comportando
C'è un'idea migliore siamo pronti ma siamo d'accordo che bisogna lavorare perché quei numeri che ci sono stati mostrati non sia dei numeri del nostro futuro e perché non si ride termini diseguaglianze divisione di classe
Tra chi continua ad avere percorsi di istruzione e chi invece
Miei sottratto in questo
Non va bene che ci sia il sistema tecnico alla formazione professionale no va bene
O la formazione professionale che acquisisce gli elementi e le caratteristiche di un sistema di istruzione tecnica secondaria o aboliamola investiamo sulla scusate tecnica seconda
Si scelga in questa abbia bisogno di un'operazione che da un lato qualifica dall'altro innalza e ha bisogno di essere sistema perché vuol dire a formare gli insegnanti vuol dire avere risorse
Vuol dire incentivare la partecipazione vuol dire dare strumenti nuovi perché non poi considerare
E l'istruzione tecnica e la stessa trenta quarant'anni dopo
E devi come ci dicono giustamente i ragazzi non selezionare troppo presto
La riforma dell'obbligo scolastico nel nostro Paese una delle ragioni per cui portò alla media pubblica
Era esattamente il fatto che c'era una forzatura anticipata nel far decidere agli studenti e al
Sul voto agli studenti maschi ma in parte anche alle studentesse allora quale sarebbe stato il loro percorso
Media unica
Come dire chiude questo e chiude il fatto che tu avevi determinato per ragioni di censo in origine quale sarebbe stato il percorso scolastico
E determina una rivoluzione
Ma straordinaria rivoluzione vorrei anche dire coincide con una fase di sviluppo del Paese
Proprio perché
Allora se vale il ragionamento di prima e cioè che noi viviamo di più che dovremmo lavorare di più ma tanto la leggerò fornirò cambieremo prima o poi perché se no così non si va avanti
E che dobbiamo fare quelle cose allora che senso hanno un rendersi conto che quarant'anni dopo forse poi quattordici anni che ha a cui siamo arrivati negli anni alla fine degli anni Sessanta sono troppo pochi oggi
Per farlo per bene però perché l'esperienza che non abbiamo davanti e ce lo insegna
Te li ripensare il ciclo
E deve pensare che lo concludo in quel ciclo mettendoci dentro anche il biennio unitario
Perché in questo modo fai un'operazione di sistema e in questo modo toglie di mezzo la costruzione della dualità tra chi ha l'accesso secondario superiore che va alla formazione professionale al netto di chi ha la competenza
Nella formazione professionale e a invidiati sistemi
E incentivi dentro questo che l'accesso all'università non sia di nuovo una questione di famiglia di censo ma sia un percorso che viene facilitato dall'innalzamento
Della partecipazione e non so se raggiungeremo il quaranta per cento che ci dice Lisbona con i numeri che abbiamo oggi appare come dire su
Era potremmo proporci di continuare la seduta e qui vengo all'altro tema che rapporto col sistema delle imprese con l'alternanza scuola-lavoro
Ma l'alternanza scuola-lavoro devi collocarla non certo punto non puoi collocarla indistintamente sulla base delle volontà delle singole regioni ed è di collocarla quando ha una dimensione una relazione con un percorso distruzione anch'essa è consolidato netto spazi
Ci vuole un cittadino cosciente per entrare in un luogo di
Soprattutto nella stagione della frantumazione dell'isolamento dei minori diritti ci vuole un cittadino coscienza
Poi a fare che
Da questo punto di vista perché sistema perché bisogna rimettere a posto le norme veniva indicato non siamo ma direi in presenza di una sovrapposizione di ordinamenti e bisognerebbe trovarne
Una unica
Con quale nettezza del rapporto che c'è tra quello studente che entra in un luogo di lavoro come l'impresa
Oggi
Noi di stage gratuiti di tirocini inventati
Di forme di lavoro o non riconosciuto nel viaggio di studio
E non possiamo immaginare che un'idea che l'innalzamento della qualità del sistema di istruzione si traduca nel fatto che io invento un ennesimo canale di precarietà e di sfruttamento che non permettono ai ragazzi
Deve essere un percorso che certifica le competenze deve essere un percorso che seguito dai più tutto io poi apprezzo l'apertura di Dini Confindustria quando gli si fanno le domande Manni rammento
L'infinita discussione sull'apprendistato sulla certificazione delle competenze l'autocertificazione da parte delle imprese perché abbiamo questo difetto di avere un po'di memoria e di ricordarci anche quel successo prima ma siamo sempre pronti a vedere
Il cambiamento di opinioni ed apprezzarlo però anche qui bisogna fare come dire
Una una definizione che
Che è unitaria e bisognerebbe anche costruire non solo una domanda alle in palese di a vere questo livello d'accoglienza e questo livello di programmazione
Ma bisogna ad avere un'idea di cosa serve al Paese e quindi in quali dimensioni vaga cercando perché c'è un'altra cosa che noi non possiamo determinare
Che quello che
Ci immaginiamo che il nostro sistema produttivo sia quello della Ducati
Che
Ottimo fate bellissimi accordi non siamo entusiasti di farle
Apprezziamo il fatto che a differenza
Del dibattito che si fa nel nostro Paese i tedeschi vorrebbero esportare modelli dico determinazione anche nei Paesi in cui iniziano a produrre anche questa è una differenza ma il nostro sistema produttivo non è tutto
E non è nemmeno tutto lei nello tutto tecnico
E allora come si misura una certezza del diritto per gli studenti rispetto a percorsi di alternanza
Vuol dire avere un sistema di regole di sistema di regole precise come sempre punto di partenza eccome arrivi dal punto di vista lavorativo quell'impresa che i vincoli ai quali non ai quali strumenti ai per difetto
Perché questa è la condizione rispetto alla quale noi vediamo un eccesso di
Incertezze ovviamente però siamo assolutamente perché quella sia la
La strada in cui ci si muove perché la vediamo come la strada dentro la quale turni ordini complessivamente il sistema dell'istruzione
L'ultima questione
Che volevo dire
Riguarda il nostro orientamento ma anche comportamenti che poi contrattualmente ne possono usufruire
Voi compagni e compagne del categorie sanno bene quando una gran prodotto il piano del lavoro abbiamo prodotto
Un'idea che era preceduta da due esigenze di riforma
La riforma del sistema dell'istruzione del rapporto di questo con la ricerca e la riforma della pubblica amministrazione
Esattamente in ragione del fatto che la nostra idea di riproporre l'obiettivo della piena occupazione della creazione dell'occupazione si misura col fatto che attuare un sistema di crescita
Della qualità dell'istruzione oppure non stai costruendo un obiettivo
E una volta ex e sappiamo bene che quando parli di riforma parli e anche delle condizioni dei lavoratori che stanno nel sistema di istruzione costante sistema Pubblica Istruzione
E devo dire che la cosa che
Forse prima o poi il Partito Democratico oltre che il Governo dovrebbero capire e che più blocchi un sistema contrattuale più induce comportamenti corporativi e difensivi e non sarai in grado di innovare quel sistema
Perché non si fanno di autorità e cambiamenti delle condizioni di lavoro delle persone perché la logica autoritaria sul cambiamento e di lavoro di ricognizione delle persone induce alla resistenza passiva e quindi al boicottaggio del cambiamento
E in un luogo che come ci ha detto il professor che
E ancora fondamentalmente fondato sul rapporto relazionale tu devi coinvolgere i lavoratori perché innovi non rispetto al sistema
Se gli dice tu non servi e sei costretto a fare delle altre cose che non hanno a che fare con la tua professionalità non innova insiste
Determini semplicemente la Resistenza a quelle idea e Butti anche via tante competenze tanti saperi e tanta esperienza che gli insegnanti nella nostra scuola hanno hanno costruito e anche tante fatti
Noi siamo già lì se volete la mia brutale opinione noi siamo già agli eserciti schierati a conservazione
Perché abbiamo alle spalle sette anni di blocco che non si è
Accenna a ci montare e perché dall'altra parte continuiamo a vedere quello che ti spiega la mattina che cosa devi fare senza sapere di cosa sta parlando
Bisogna uscire da questa cosa bisogna uscirne rapidamente
Perché noi non possiamo avere in un Paese succhiava bisogno di cambiare di innovare e che ha bisogno di ripensare
A un investimento qualitativo sul sistema dell'istruzione non possiamo pensare Necci che c'è chi ha la matita rossa e blu e spiega i buoni e cattivi né che c'è solo l'anzianità
Questi due estremi non ci portano da nessuna parte se non è il blocco difensivo
E allora come si fa
A cambiare c'è una premessa che credo che
Nere il Governo prima o poi dovrà capire vale per l'istruzione come vale per la ricerca come vale per tutta la pubblica amministrazione non ci sono dei robot dietro le cattedre
Non ci sono delle persone come dire che hanno bisogno del mansionario e della politico di turno che gli spiega che cosa devono fare ci sono persone che hanno competenze storia esperienza
Metto di anche tra di loro diversi che devono ricostruire una capacità collegiale di integrazione dei sistemi di istruzione che vorrebbero poter dire la loro nella valutazione dei processi di autonomia di sperimentazione nella scuola
E
Chi vuole ogni tanto proporre il sistema di lettura delle imprese dovrebbe sapere che quando le imprese organizzare i loro sistemi di organizzazione del lavoro
Anche quelli dei tempi e metodi anche quelli del fordismo hanno sempre fatto un'operazione
L'appropriarsi delle soluzioni che i lavoratori avevano trovato nella qualificazione del lavoro che loro facevano
Perché i grandi processi di mutamento dell'ordinanza del lavoro in un'impresa avvengono sempre innanzitutto a partire dal sapere dei lavoratori in una
Istituzione come il sistema di istruzione che esattamente fatto di saperi ignorare i saperi dei lavoratori che ci lavorano e che operano quotidianamente non è indice di una buona riforma è indice che non sia un'idea di dove si può portare il sistema