Meeting di Rimini 2014 - Testimonianze dalle periferie: libertà dietro le sbarre

Buon pomeriggio a tutti
Prima di tutto
Il mio ringraziamento personale va al Meeting di Rimini
Per avermi invitato a introdurre e a moderare questo incontro
Un ringraziamento particolare prova ai relatori
Per aver accettato questo invito ad essere qui con noi
Non è presente per sopraggiunti impegni di lavoro Guido Brambilla
Magistrato di sorveglianza presso il Tribunale di Milano vedremo tra poco il suo intervento in videoregistrazione
Abbiamo con noi inoltre
Rosalba casella direttore del carcere di Modena direttore reggente del carcere di Rimini
Patrizia Colombo responsabile di Progetto della cooperativa sociale Onlus homo Faber presso la casa circondariale di Bassone Como
Ed infine Massimo Parisi direttore della seconda casa di reclusione Milano Bollate
Permettetemi ora di rivolgere un ringraziamento speciale a tutte le persone presenti in sala che a vario titolo operano nell'amministrazione penitenziaria
Agenti di Polizia penitenziaria magistrati di sorveglianza e nove avvocati direttori di carceri operatori volontari cooperatori
E non da ultimo i molti ex detenuti e detenuti oggi presenti in permesso premio da più parti d'Italia
Le due
Le due rappresentanze più numerose
Oltre a sostenitori di Patrizia dal carcere di Como
Abbiamo nelle prime file i detenuti seguiti dall'Associazione Comunità Papa Giovanni ventitreesimo di Rimini
Che con il Progetto check comunità educante con i carcerati offre accoglienza e il reinserimento a più di trecento detenuti
Un applauso
E c'è poi
Come ormai da tradizione il gruppo di detenuti accompagnati dal Consorzio sociale Giotto di Padova
Verso le periferie del mondo e dell'esistenza il destino non ha lasciato solo l'uomo testimonianze dalle periferie libertà dietro le sbarre
E questo il terzo di Quarto Roy incontri che limiti ha voluto mettere al centro di questa settimana ricca di approfondimenti
Bisogna dare atto che di questo tema di questa periferia che è una piaga mondiale tanto cara Papa Francesco il meeting ha iniziato ad occuparsene già nel due mila sei
Fin dall'inizio il tentativo è stato quello di mettere al centro lo scopo ed il contenuto vero della detenzione o meglio della pena
Perché come racconterò dopo non c'è assolutamente coincidenza tra detenzione e pena
Dall'indulto del due mila sei ad oggi in tutta Italia
Le uniche iniziative che si sono sviluppate arrivano dalla spinta del privato sociale attraverso l'attività del mondo del volontariato delle cooperative sociali e delle associazioni
Attività che dove hanno trovato il personale dell'amministrazione penitenziaria di buona volontà competente e responsabile hanno portato buoni frutti
A queste persone dell'Amministrazione fa il nostro grande grazie
Fatta eccezione di queste poche iniziative del privato sociale e di queste poche persone di buona volontà presenti a vario titolo recarsi italiane non è successo granché di buono
Se non si interverrà con urgenza con interventi serie in particolare per quanto riguarda l'accoglienza il lavoro la sanità la situazione sarà destinata a peggiorare ancora
è vero che Grazia richiamo europeo che è tutto dire DAI quasi settanta mila detenuti oggi siamo poco più di cinquanta mila
Ma non far niente in sette metri quadri invece che tre metri quadri non essere curati come si deve in sette metri quadri anziché in tre metri quadri non credo cambi molto
è la sostanza che deve cambiare il contenuto possiamo avere anche cento metri quadri ha detenuto ma nulla cambia
Poco cambia anche per quei detenuti che fino ad un attimo prima di uscire
Usufruendo giustamente di nuove leggi sono ritenuti in particolare dei magistrati di sorveglianza dei soggetti pericolosissimi degli animali feroci da tenere in gabbia
Essere rimesso in libertà soprattutto dopo tanti anni di detenzione senza un percorso ed una prospettiva diversa di quella già conosciuta e praticata è un gesto irresponsabile e per di più illegale
O più semplicemente un fallimento
E come se settanta novanta per cento di malati che entrano in ospedale ne uscisse morto e come si settanta al novanta per cento di chi va a scuola venisse bocciato
Importa relativamente che siano dieci mila cinquanta mila o cento mila
La percentuale di successo che conta
Con queste percentuali è veramente scandaloso ritenere che la colpa sia del malato dello studente del detenuto la compagna è sempre degli altri
Scusate la schiettezza ma non si può più perdere tempo stiamo parlando di persone certo hanno commesso degli errori e in certi casi gravissimi orribili ma pur sempre persone
Le situazioni di inaudita violenza a cui stiamo assistendo nel mondo e che sono sotto gli occhi di tutti come quelle degli stermini di massa che ogni anno si ricorda che ricordiamo perché non accadano più
Oggi ci sono più presenti nel mondo che neanche sessanta settanta anni fa
Questi fatti parlano da soli
Prima di ascoltare i nostri relatori ripercorriamo velocemente che cosa è successo al meeting dal due mila sei ad oggi
Due mila e sei il lavoro nelle carceri
Con il Presidente Giulio Andreotti il magistrato di sorveglianza Giovanni Maria Pavarin
Si è voluto recuperare e rimettere al centro il senso della pena
In particolare che cosa chi ha scritto l'articolo ventisette della Costituzione aveva presente di indicava come strada per chi nella vita aveva commesso degli errori
Due mila e otto libertà va cercando che Sicara vigilando redimere
La grande mostra sue esperienze di umanità dalle carceri italiane e del mondo
Vi voglio raccontare uno degli innumerevoli episodi successi in quella settimana per me particolarmente importante per il suo significato
Un episodio successo con i bambini
A questa mostra un po'tutti facevano da guida gli operatori gli agenti gli avvocati e anche i detenuti
Dopo il primo giorno vedendo la presenza di molti bambini e ragazzi ci siamo chiesti che cosa facciamo
Pensando ai programmi tv da fascia protetta che non sono in fascia protetta cioè i telegiornali
Che sono dei veri e propri bollettini di guerra violenze e stupri uccisioni esempi pietosi e squallidi liti continue gossip telegiornali che sono tra i più visti anche dei bambini
Abbiamo deciso di fare un turno al mattino un turno al pomeriggio solo per loro
In una di queste visite
Spiegata da un pluri precludere casto l'hanno una bambina di otto anni Rebecca alla fine della visita chieda l'ergastolano ma perché non c'hai pensato due volte prima di sparare e uccidere
All'ergastolo hanno lì sì la gela il sangue riesce solo a dire si hai ragione Rebecca dovevo pensarci due volte e immediatamente scappa dietro le quinte chiedendo di essere riportato in carcere di chiuso in cella
Un altro operatore gli dà un calcio nel di dietro e lo rimanda in mezzo la mischia
Capite
Aveva già scontato diciassette anni di galera ma in realtà iniziava veramente a scontare la pena in quell'istante di fronte a quella bambina di otto anni che gli chiedeva perché perché
Per diciassette anni era stato solo rinchiuso dentro quattro mura inutilmente senza capire niente ma soprattutto senza ascoltare quello che tutti chiedono invocano cioè di scontare la pena
E così tutta la settimana i bambini con l'arma più potente a chiedere perché rubi perché hai ucciso perché ti droghe spacci se ti fa male rovini te la tua famiglia perché rubi la vecchietta
Il dolore vero la pena vera comincia con un incontro
Due mila e nove bar pasticceria dai carcerati un grande ritorno per fare soltanto quello che in carcere si era imparato i pasticceri
Niente da recriminare solo da testimoniare e ringraziare
Detenuti agenti avvocati operatori assieme a lavorare e a servire uni Sperini né speri in sé indimenticabile
Due mila dieci si ritorna per fare semplicemente i volontari per una settimana
Visita alle mostre e partecipazione ai vari incontri in particolare quello dal titolo giustizia sarà fatta
Per finire la sfida di calcio o di ritorno contro carcerati contro il resto del mondo
Per la cronaca la partita di andata giocata in carcere a Padova finì in parità
Quella di ritorno a Rimini purtroppo vinse il resto del mondo
Due mila e undici
Giornata dei detenuti al mittente
Vigilando redimere
Due mila e undici mi sono perso giornata dei detenuti al mittente
La visita varie mostre vari incontri e poi il due mila dodici
Vigilando redimere quali idea di pena nel ventunesimo secolo
Un incontro che ha visto la partecipazione di un magistrato brasiliano che i danni assieme a molti suoi colleghi ha seguito aiutato una delle esperienze forse più belle di recupero dei detenuti lei attacca
Vi voglio raccontare due episodi brevissimi che mi hanno colpito che riguardano due magistrati brasiliani che ho conosciuto nei due viaggi fatti in Brasile
Il primo che lo vediamo qui piccolino con gli occhiali al centro Gioacchini alpestri Andrade giudice di esecuzione penale
Un magistrato anziano che dopo una lunghissima carriera in cui ha dedicato la sua vita a sostegno di queste opere alla fine del suo intervento al congresso
A cui sono stato invitato ha riassunto in una frase quello che a imparato in tutta la sua lunghissima carriera di magistrato
Cito
Ricordate che nessuno va in cielo senza una raccomandazione di un povero
Tommaso De a chi non presente
Magistrato
Esperto dell'intero settorialità ha raccontato un esempio di un detenuto
Che passo in mille modi per dodici volte dal carcere facendo i cunicoli dalla camionetta facendosi venire a prendere dalla banda facendo finta di essere ammalato nel trasporto dall'ospedale al carcere somma dodici volte
A un certo punto ha deciso di mandarlo in questo circuito differenziato delle attacca in carcere dove non ci sono agenti è armi
Aspettavo ogni giorno che il suo telefono squilla asse per dire è fuggito passa una settimana passo un mese passa due mesi non lo chiamano
Prende parte e fa in questo carcere chiede del detenuto c'è ancora
Si siede a parlare con lui e gli dice adesso mi devi spiegare per cui che qui che potevi fuggire in ogni istante senza nessun problema non sei fuggito
E lui con le lacrime agli o
Lui risponde dall'amore non si fugge e quella e la fase scritta in portoghese in questo carcere dita una
Nello stato del minacce Rice per la prima volta era stato voluto bene era stato accolto
E non era stato misurato gli erano stati tolti i vestiti monocolore e gli erano stati dei dati dei vestiti normali
Due mila tredici una pena per redimere in una società più sicura
Un incontro
Che a
In qualche modo tentato
Di mettere al centro dei delle misure se pur timide che hanno segnato un primo cambiamento di prospettiva nelle nostre carceri
E siamo arrivati ad oggi mercoledì ventisette agosto due mila quattordici e do la parola ora a Patrizia Colombo
Sono lieta per la grazia che sto vivendo ringrazio il meeting per questa possibilità di raccontarmi
Sono Patrizia Colombo che sono qui oggi per cercare di raccontare come la mia ditta sia diventata esperienza di bellezza che si rinnova di giorno in giorno come tutto sembra Stato e come tutto c'entra con la ditta si cerchi l'essenziale
Da trent'anni lavoro nel mondo scuola e sono direttrice di una scuola dell'infanzia della provincia di lecco ho iniziato a lavorare nel carcere di Como poco più di dieci anni fa come insegnante di italiano
Ho accettato questo lavoro perché avevo bisogno di un'altra entrata in quanto mi sono ritrovata mio malgrado
Coinvolta in un fallimento che mi ha portato via tutte le sicurezze materiali casa soldi macchina insomma tutto siamo rimasti io mio marito i miei cinque figli piccoli e qualche amico
Non avrei mai pensato di avere a che fare con il carcere con i detenuti era un mondo che proprio non conoscevo e che non mi interessava conoscere
Ma la ditta è sempre altro ciò che accade sempre diverso da quello che ci si attende e così è cominciata la mia avventura
In carcere prima con una cooperativa sociale poi con un'altra
E infine da sette anni per dare stabilità da cosa insieme ad alcuni amici DG Krupp abbiamo fondato una cooperativa sociale che si chiama homo Faber
Che si è fatta carico della gestione di un piccolo paradiso all'interno del centro del del carcere di fumo
E questa cooperativa e questo luogo di lavoro si chiama Centro Stampa un luogo di lavoro dove si impara diventare grafici pubblicitari ma non solo si impara diventare uomini
Nel tempo infatti è diventato una dimora dove l'umanità può rifiorire grazie all'incontro umano grazie ad uno sguardo di bene che ti abbraccia
Un luogo dove il lavoro deve essere fatto bene perché attraverso il lavoro fatto bene si viene educati a stare insieme
Al Centro stampa ci sono circa venti persone che vengono al lavoro ordinate pulite col desiderio di incontrarsi e di incontrare
Io ho imparato guardarli non come detenuti ma come uomini come persone come amici
A quali voglio molto bene
Io li guardo così e anche loro mi guardano così e così ho imparato a voler bene perché sono stata per prima voluta bene
Da quando questa situazione la mia mattina inizia sempre molto presto con la recita delle lodi poi al Centro stampa la recita dell'Angelus prima di iniziare a lavorare recitato anche da chi non è cristiano
La preghiera così diventa domanda dissenso come descritto bene in questa lettera di uno dei miei ragazzi me ne leggo un pezzo
Si può sbagliare nella vita la condizione in cui ci si trova diventa punto di forza e si è accettata dagli errori si costruisce e Dio costruisce su di noi gli errori l'errore diventa la pietra d'angolo scartata dei costruttori sulla quale costruire investiti da uno sguardo che cambia tutta la tua ditta
Uno sguardo la preghiera di ogni mattina ti fanno scoprire chi sei e se accolto ti fa vivere la realtà in maniera molto più viva e creativa
Genera un flusso per cui ti senti al posto giusto nel momento giusto e le circostanze non ti definiscono anzi le circostanze diventano il possibile certo
Sentirsi al posto giusto nel momento giusto questa affermazione mi colpisce sempre molto perché sei questa coscienza ti accorgi che tutto cambia cambi tu e la realtà si dispone rendendo semplice il vivere
Insegnare loro italiano con un metodo correggere le bozze vedere il prodotto finito trovare un tempo dedicato a mettere in relazione a una lettura alla ditta
Accogliere le fatiche del vivere le delusioni o le gioie per la famiglia o per la pena insomma vivere con ciascun e con tutti dentro un'affezione e un giudizio che non lascia nulla il caso
Che non ti fa sentire solo ma che ci sostiene ti comprendenti riprende a volte corregge richiama questo Falsini che il per il gruppo di lavoro diventa un'esperienza di cammino condiviso
Chi entra il Centro Stampa si accorge che c'è qualcosa di diverso un clima si respira la domanda spesso è ma siamo in carcere
Ed è il clima gli sguardi e quegli occhietti entrano nel cuore tanto che chi entra desidera ritornare
Ogni volta che un detenuto viene trasferito si avverte una mancanza un dolore e spesso vengo rintracciate solitamente li vado a trovare
Mi capita ormai spesso di andare in giro per le carceri mi sento di starci fino in fondo
Chi esce quasi ci sempre ci cerca e desidera continuare un rapporto
Chi ha fatto un incontro di bene dentro non ti lascia più oggi siamo in parecchi continuiamo ad essere amici e a condividere la vita
Qualcuno dei miei uomini è qui presente oggi in sala è rimasto così colpito e preso dalla nostra compagnia che non ci ha lasciati neppure il termine della pena
Ci aiutiamo a vivere le circostanze le fatiche le gioie insieme abbiamo deciso di dare stabilità a questo stare insieme e di chiamare il nostro gruppetto i ma altra in sé ma
Messi insieme male
Non però come debolezza ma come desiderio di accogliere chiunque voglia starci
Questo gruppetto di fraternità oggi è formato da ex detenuti da alcuni loro familiari da alcuni genitori della mia scuola che nel tempo si sono implicati ed alcuni amici incontrati in questo cammino
Pensate che c'è chi ha nascosto anche l'argenteria i primi tempi quando invitava a casa agli ex detenuti ma sono nella conoscenza nell'affezione la paura si è trasformata in apertura
A volte vi assicuro non è semplice la fatica c'è perché stare insieme così chiede tutto chiede una lealtà ma c'è la consapevolezza che il motivo per cui ci si incontra pali
E che stare insieme e così è più bello più convincente è una grazia
Tutto allora prende consapevolezza perché comprendo che nulla accade per caso è per me è per noi e questo è motivo di crescita e di conversione
Una volta al mese generalmente secondo sabato da circa sette anni si fa insieme la scuola di comunità che in carcere si chiama lettura condivisa che guidata da un grande amico
Questo gesto è sostenuto da un gruppetto di amici fedeli e questo è il punto di forza del nostro stare insieme dentro e fuori dal carcere
Perché a giudicare la ditta così ci fa essere più lieti e felici ed è commovente come ogni volta che usciamo sperimentiamo come questo serba noi
Ogni volta portiamo a casa più di quanto riusciamo a dare e questo diventa per noi motivo di stupore e di presenza
Da tre mesi ho iniziato la stessa esperienza della scuola di comunità anche nel carcere di Bergamo grazie all'invito di un ragazzo che era il Centro Stampa
Condivido questo momento con alcuni amici e vi garantisco che si diventa davvero più amici perché è un'esperienza che ti permette di fare un lavoro serio subite e la percezione di bene la si capisce dalle lettere che iniziamo a ricevere
Quindi ciò che è partito da un fallimento quindi da un di meno oggi mi compie completamente mio marito e i miei figli miei amici sono tutti coinvolti con questa esperienza al punto che oggi desidero lavorare tenendo tutto unito
Per me essere un testimone esterna presenza significa lì dove sono in carcere a scuola in famiglia nel gruppetto di fraternità
Con chi incontro col direttore gli agenti commissario gli educatori insegnanti genitori figli gli amici non dividere niente essere leali essere vera
E io per questo desidero dare la mia vita
Capite allora che la questione non è il carcere
A me è stata data questa circostanza ad altri di fare altro
Ma il punto è desiderare che tutto quello che capita nella vita sia distrutto con questa pienezza e con questa attenzione al voler bene prima di tutto a se stessi e poi a chi incontri
Ho sempre in mente l'acqua e la Farina che impastati ed hanno il pane la mia vita non riesco più a pensarla come farina o acqua ma come pane tutte impastato e cotto appuntino ecco questa esperienza si è fatta proprio pane quotidiano
Qualcuno di loro vivendo così il carcere talmente cambiato che sta cambiando anche chi incontra e non solo i detenuti ma anche gli agenti gli operatori familiari o gli amici che vengono a colloquio e questo è davvero incredibile
Ogni pomeriggio nella cella di due amici si trovano in otto a leggere a voce alta il Vangelo i testi di don Giussani per dire Rosario per i nostri amici malati o perché ha bisogno
Penso che questo modo di vivere la carcerazione sia segno evidente che il destino è presente
Certo non per tutti è così dipende dal tuo starci dal tuo seguire dalla tua libertà e questo vale sia dentro che fuori non c'è nessun obbligo c'è solo una visione leale alla proposta
Il destino si sta rivelando proprio attraverso gli sguardi agli incontri dentro un'umanità apparentemente distrutta carcerato appunto perdente per la nostra società ma incredibilmente floride carica d'amore
Il loro dolore come quello di ognuno di noi è misteriosamente secondo
Mi rendo allora sempre più conto che come è successo per me con l'umiliazione la fatica del perdere tutto per loro l'errore il peccato la carcerazione la pena sono state l'occasione per vedere comprendere
Come nella vita quando abbiamo toccato il fondo un uomo un fatto accaduto duemila anni fa
Ma presente qui ora che si chiama Cristo ci ha presi e ci ha cambiati
I miei uomini sono terra buona spalancati alle grandi domande che tutti abbiamo di felicità di bellezza di giustizia di amori
Desiderano essere capaci di valorizzare se stessi e gli altri
E io per come sono capaci di valorizzazione di voglio bene e misteriosamente i loro sguardi brillano
Più forte i loro occhi cerca no e anche chi appare più lontano si avvicina ci sta cambia diventa più sereno si toglie la mano dalla faccia ed è evidente come acquista bellezza
Come non essere grata di tutto ciò quando vivi con questo cuore ti si spalanca il mondo e comincia a fare cose che non avresti mai pensato la tua casa si apre
E diventi capace di accogliere ed educare commessi indichi ospiti
Liu un ragazzo cinese quando è uscito dal carcere è stato accolto a vivere a casa nostra per tre anni è diventato un figlio per noi oggi è felicemente sposato e padre di due bambine e capo di un'azienda italiana in Cina
Edmondo anche Lou ormai il figlio ha vissuto per più di tre anni in famiglia oggi è qui in sala con noi con sua moglie
Nella responsabilità quotidiana è stata un'esperienza di bene grande che abbiamo ricevuto
Con loro il nostro cuore stiate arto tanto che abbiamo accolto in casa contemporaneamente mio suocero rimasto vedovo e la mia mamma malata di Alzheimer accompagnata quest'ultima al padre con Serena certezza
In questa accoglienza la fatica c'è stata ed è stata motivo di giudizio con chi è per noi l'autorità
Non è mai stata distrutta però come obiezione abbiamo imparato che non è un ragionamento astratto che ti cambia ma una realtà in carne ed ossa un'esperienza
Ed è così sempre ogni giorno una sfida per esempio il nostro amico Zezza ci ha chiesto quest'anno di andare in Albania e di tenere a battesimo al suo nipotino e per la stima e la sezione a mio marito ha voluto si chiamasse Fabio
Da lì la sorellina di undici anni ha espresso il desiderio di venire a studiare in Italia ora e qui al meeting con noi vibra casa nostra e l'accompagneremo in questo pezzo della sua ditta
Proprio a zero fare mi ha scritto chi l'avrebbe mai detto quattordici anni fa quando sono partito dall'Albania con un gommone insieme a settanta uomini alla ricerca di un posto migliore che sarei finito in carcere
Nella vita incontrato cose belle meno belle ma tutto ciò che io desideravo mi sbagli ma nel momento che lo avevo non mi soddisfaceva e tutto il desiderio che prima devo cadeva in tristezza
Poi ho perso tutto la libertà il denaro la felicità
Al Centro stampa incontrato delle persone che per me sono diventate presenza Patrizia Fabio la loro famiglia Alessandro Stefano riguardo e capisco che il loro modo di vivere il loro modo di affrontare la vita mi interessa
Allora in me accade una cosa meravigliosa che si chiama incontro l'incontro con quei volti mi fa dire
Mi rende un uomo e un altro nostro amico scrive
Il carcere è un luogo che blocca l'immagine di te stesso come davanti a uno specchio un luogo dove viene guardato solo dal buco della ferita del tuo reato giudicate classificato come quello che ha fatto quella cosa lì
Qui nessuno ti chiama mai per nome se è un cognome un numero il tuo reato ti inchioda la tua Croce alternativa non c'è
Ma quando inaspettatamente la carità ti viene incontro con un volto umano tu non puoi non commuove arti non può e non muoverti con lei perché ne arresti colpito
Quando qualcuno ti guarda così ti chiama per nome tu capisci che è proprio quello che attende di quello che corrisponde al tuo bisogno e la cosa più incredibile e che cercando di capire l'altro comincia a capire te stesso te stesso e la ditta
Oggi la vita ristretta un altro sta pure è molto più vera grazie alla bellezza che giornalmente viviamo insieme sento questa presenza che mi fa che mi ha così cambiato e che sta cambiando anche chi è vicino a me
Tanto da stupire sconvolgere tutti quelli che incontro
Ultimamente quando le circostanze me lo permettono vengo fermato e mi chiedono ma che cosa sta succedendo al Centro stampa
Quelli che sono lì sono persone cambiate e si vede dalle loro facce
E io rispondo Dieni e vedi non è così facile politici di ENI e diritti perché il carcere e su questo delle regole ma già il chiedere di capire è un gesto che chi apre di più il mistero è già una richiesta di cambiamento
Non possono a raccontare che vivere così a un'altra cosa e più bello e vorrei che tutti lo capissero perché è come la varicella del cuore contare già e lascia il segno
Sì la gente domanda gli agenti e i familiari si fanno più amici comprendano che il tuo lavoro e ben fatto perché vedono gli uomini che cambiano
Ma la mia non è una bravura nel periodo più faticoso della mia vita mi sono sentita guardata così
L'ho imparato dei miei amici della fraternità di Varese da loro imparato a voler bene gratis hanno preso tra le loro braccia me mio marito così come eravamo e così ho imparato a seguire e a obbedire
è proprio indispensabile seguire perché da soli non si va da nessuna parte
Seguire significa essere più vero e reale con la propria possibilità di vivere quell'esperienza di bene che il nostro cuore cerca
E in questo cammino allora non ti senti più solo la ditta additata un altro dei ragazzi scrive ero molto dispiaciuto o quando mi dissero che mi trasferivo né in questo carcere non sapevo della bellissima sorpresa che avevano perché aveva preparato per me Nostro Signore
Sono capitate in cella con Alberto e Zezza vivendo con loro mi sono sentito preso affascinato da qualcosa che neanch'io sapevo
Era bellissimo perché riuscivo a percepire anch'io quella gioia dentro il mio cuore e se anche non comprendevo nasceva dentro di me il desiderio in coro labile di capire di andare dietro quello che loro avevano incontrato
Che gli aveva così cambiati tanto da essere felici nonostante quello che gli era successo
Poi colloquio per essere inserito il Centro Stampa quel giorno è stato veramente unico il Centro Stampa e la compagnia oggi sono la sorpresa che Dio aveva preparato per me
Sono il luogo dove idiomi sta facendo conoscere me stesso e dove ho trovato un senso la mia vita
Il nostro modo di stare insieme di far sparire la sensazione di essere chiuso dietro le sbarre mi fa sentire libero mi farà vibrare la speranza la certezza del mio destino che neanche la prigione può ridurre
Grazie Patrizia per la tua pazienza umanità ringrazio Dio perché ha fatto di te lo strumento per farmi capire che c'è una via un cammino per la mia salvezza e per la quale vale la pena di libere solo ma non da solo
Ciò che mi ha scritto questo ragazzo mi fa dire che è vero che l'incontro non è a caso
Ma mi fa anche riflettere sul fatto che tu puoi incontrare il vero il bello ogni giorno e non accorgersi può e non vedere
Può e non ascoltare e queste anche per me ma grazie a un'amicizia così l'altro mi corregge mi mette nella posizione giusta e a questa a proposito di leggo un altro pezzo di lettera
Che diventa paragone
Con questo esempio
Grazie sorella fatta questa mattina mi sono svegliato con una grande letizia nel cuore e profonda desiderio di comprendere meglio questo centro qua giù che mi sta in ventisei investendo ogni giorno
Chiedendo a Luigi cui darmi a devo un po'paura in me perché non voglio più sbagliare non voglio ridurre più Nurra ma voglio vivere intensamente reale
Sono sceso dalla branda prima di tutti e come sempre ho iniziato con le dodici poi mi sono preparato il caffè lo bevuto che ho messo la macchinetta del caffè sotto rubinetto per raffreddarla
Devi sapere che da qualche tempo non abbiamo più i rubinetti con la manopola per la regolazione dell'acqua ma dei rubinetti a pressione che gestiscono automaticamente la durata del flusso e a quell'ora c'è molta pressione
Oggi quando posizionato la caffettiera sotto il rubinetto ricoperto il coperchio la pressione dell'acqua era tale per cui la caffettiera non riusciva a riempirsi l'acqua devono a tale forza che usciva sfruttando sul muro e tutto intorno
Osservato la scena ancora assonnato e mi è bastato spostare di un centimetro la posizione della caffettiera perché la quale a riempirsi è tutta
Io ho pensato Gesua proprio come questa qua e noi come la caffettiera Luigi manda continuamente doni e Segni e sovrabbondanza proprio attraverso la realtà che viviamo ci manda suo amore
Il compito della nostra compagnia è proprio quella di spostarci nella posizione giusta e basta un centimetro delle volte e tutta la realtà per noi cambia
Perché cominciamo a trattenere e lui ci riempie il cuore ci punisce l'anima perché penetra ovunque proprio come quell'acqua
Cavoli era proprio il segno che attendevo oggi sarà una giornata speciale perché Gesù e la nostra compagnia mi hanno messo nella posizione giusta
Rileggendo la lettera mi è venuto in mente un episodio di questa estate per la prima volta sono state invitate alla vacanza con Carron eravamo veramente in tanti ma non conoscevo nessuno approfonditamente
La prima sensazione che ho avuto è stata quella di sentirmi sola
Ma il primo giorno accaduto un fatto straordinario mentre camminavo in salita lungo il sentiero il mio desiderio era quello di raggiungere incontrare chi guidava la vacanza
Camminavo sempre più forte con una grande voglia volevo raccontare di me e dei miei uomini ho fatto molta fatica ad arrivare ma la fatica maggiore era perché con me nel mio cuore erano presenti anche loro
Aggiungo errori e dopo degli raccontato lui mi abbraccia in quel momento mi sono sentita appresa ed è stato un tuffo al cuore perché mi ha riportato alla mente l'abbraccio di don Giussani
Che ho ricevuto trent'anni fa quando sono stata mandata Todi per aprire una scuola materna
In quel momento tutto è diventato un nuovo in quel momento ho fatto un'esperienza di libertà incredibile ed è svanita la solitudine che provavo all'inizio
Mentre osservavo lo sguardo di Carron mi sono passati davanti agli occhi volti di tutti i miei uomini di mio marito dei miei figli ed io ripensato la caffettiera ed è proprio vero che la realtà cambia quando cambi tu
Comprendo allora che tutto c'entra con la mia vita che la capacità critica cioè la capirci età giudizio mi fa guardare abbracciare chi incontro con un paragone visti mi pone la domanda cosa c'entra con me questo quello cosa c'entra il carcere oggi con me
Il carcere è stata ed è per me l'occasione per crescere cambiare nella consapevolezza che il mio io non si esaurisce nel mondo carcere ma che sono chiamata ad essere di era lì come a scuola in famiglia nel gruppetto e che il mio sguardo il mio piene
Devono spalancare assi in ogni circostanza che la vita mi mette davanti
Ora e finisco sto cercando di mettere in piedi un'opera che tenga insieme tutto questo grazie al sostegno al contributo di un po'di amici desidero una casa che possa diventare una di mura un luogo che possa accogliere i detenuti agli ex detenuti
Ne capisco l'urgenza il bisogno chi esce cerca ha bisogno di un luogo così dove possa essere educato con il lavoro ma anche con la presenza stabile di famiglie che desiderano come noi dare la vita
Famiglie che accolgano vogliano bene stimi no educhi ne vengono educate dentro il significato del bene comune dentro la consapevolezza che il destino non ti lascia solo
Una compagnia cioè che educa che permette che la libertà di ciascuno si adesione cambiamento
Vi ringrazio per l'attenzione e di chiedo di pregare per me per i miei uomini e per quest'opera grazie
Grazie Patrizia
E a tutti gli amici di Patrizia e di Como ora vediamo questa questa periferia
Questa libertà dietro le sbarre da un altro punto di vista e cioè dall'esperienza di un direttore di carcere
La dottoressa Rosalba Casella che di carcere in questo momento nel regge ben due il carcere di Modena il carcere di Rimini a lei la parola
Ringrazio
Per l'invito che mi è stato rivolto questa sera e che in qualche modo
Spero che crei un legame tra il meeting
E la realtà penitenziaria di Rimini il titolo spesso del meeting di quest'anno creo e credo che
Crei immediatamente questo collegamento tra il carcere libretti le periferie del mondo istituti penitenziari almeno quelli di più recente costruzione sono posti all'estrema periferia dei centri urbani e questa regola non fa eccezione per il carcere di Rimini che costruito negli anni ottanta e posto ai piedi di una collina nascosto alla città
La scelta di porre il carcere in periferia non è casuale ma il segno della tendenza a mio giudizio a rimuovere tutto quello che ci turba
E cinque vieta generalmente
Tendiamo ad allontanare non solo tutto quello che sentiamo diverso da noi ma tutto quello che suscita sentimenti negativi quali paura rifiuto indifferenza
In carcere abbiamo fatto sparire in questi anni coloro che pongono problemi alla società
Immigrati tossicodipendenti malati psichiatrici poveri disoccupati
Del resto storicamente i perdenti intesi in senso lato sono sempre stati considerati un pericolo una minaccia per la società e conseguentemente sono stati rinchiusi allontanati
In nome della sicurezza il carcere è diventato una discarica sociale uno strumento di segregazione per quelle fasce di popolazione di cui la società non riesce o non vuole farsi carico quelle che Baumann e chiama le vite di scarto
Il carcere discarica questo carcere discarica è stato però ritenuto dalla Corte di Strasburgo inumano e degradante tanto che l'Italia è stata più volte condannata per violazione dell'articolo tre della Convenzione europea dei diritti dell'uomo
Ma le condanne della Corte così come i ripetuti appelli del Presidente Napolitano non hanno provocato l'indignazione collettiva almeno non è l'opinione pubblica come avrebbero dovuto
Forse perché non si riesce ad immaginare che cosa significhi vivere in nove metri quadri in tre convivere forzatamente con persone di estrazione sociale culture e religioni diverse
Forse perché non si riesce ad immaginare di che cosa possono lamentarsi detenuti che hanno vitto e alloggio gratis o quasi e anche la televisione in cella
Se sono in carcere qualcosa hanno fatto e quindi è giusto che paghino
L'illegalità del carcere sembra citata quasi che la violazione dei diritti umani sia maggiormente tollerata se riguarda coloro che si trovano in una posizione deviante rispetto alle norme
La detenzione sottrai uomo al Consorzio sociale alla sua vita familiare in alcuni casi anche lavorativa
Con pesanti conseguenze e pertanto le modalità di esecuzione non devono sottoporlo ad uno stato di sconforto
Né ad una prova di intensità che ecceda l'inevitabile il livello di sofferenza inerente alla detenzione così si esprime la corte di Strasburgo
La limitazione della libertà è già così grave così incisiva da escludere che possa essere aggravata da atteggiamenti o interventi che il reato non esige o che ragioni di giustizia non richiedono
La Costituzione stabilendo che la pena deve essere conformata umanità ed educativa
La intente intende questi due aspetto in senso unitario posto che un trattamento penale ispirato a criteri di umanità e il necessario presupposto per l'azione educativa del condannato
E non c'è dubbio che condizioni detentive inumane costituiscono un concreto ostacolo al processo di riorientamento del detenuto ai valori della socialità e della legalità
Come è possibile infatti la rieducazione in strutture sovraffollate spesso scarsamente mantenute per carenza di fondi
Come è pensabile rieducare le socializzare se ma anche il lavoro che per i condannati obbligatorio
Se il tempo della detenzione trascorre nell'occhio involontario che nella maggior parte se nella maggior parte dei casi queste il tempo della detenzione un tampone vuoto
La lezione della dignità umana piuttosto che funzionare da deterrente come in genere si ritiene alimenta la spirale della violenza
Un detenuto privato della dignità comincia a nutrire sentimenti di rivalsa verso la società
E di disprezzo verso la legalità che non vede osservata nei propri confronti difficilmente sarà disponibile a mettersi in discussione e a prendere coscienza del proprio comportamento antigiuridico
Poiché il degrado fisico e ambientale contribuisce ad aumentare e talvolta a causare quello morale
Occorre allora migliorare le condizioni di detenzione
Investire in umanità in modo che la dignità resti integra anche in carcere la dignità del resto non si acquista per meriti e non si perde per definire
In tv
La riduzione del sovraffollamento che pure si registra in quest'ultimo periodo il sistema delle celle aperte non bastano a ridare dignità ai detenuti
Così continua ad accadere che chi entra in carcere sia vinto dallo sconforto e dalla disperazione
E decida nelle forme più gravi di togliersi la vita o manifesti il disagio con atti di autolesionismo nell'ultimo periodo grazie correttivi che sono stati e adottati agli sforzi di tutti gli operatori
Penitenziari questo tipo di eventi critici a riccio ha registrato una notevole flessione ma credo che non si possa abbassare la guardia
Perché l'impatto con l'istituzione soprattutto per le persone alla prima carcerazione e e resta un fatto traumatico nell'esistenza
Sia del detenuto che dei familiari
Provoca sentimenti di abbandono che possono portare a perdere la speranza
Prevenire il disagio per evitare che il detenuto si lasci prendere dallo sconforto e perda ogni interesse per la vita non è certamente facile
Poi che ogni persona ha alle spalle una storia spesso di emarginazione di sofferenza di deprivazione di fallimento
Senza contare che tanti che torna in casa in carcere fuori non
Non sono riusciti ad affrancarsi dalla condizione di marginalità e quindi il carcere rappresenta per loro l'ha definita
Il rispetto e la promozione della dignità del detenuto non sono in contrasto con l'esigenza della sicurezza
In termini di prevenzione generale il più utile una politica tesa ad investire sulla capacità dell'uomo di cambiare di compiere scelte diverse
Rispetto ad una politica basata solo sulla forza e sulla deterrenza l'intervento che mi ha preceduto lo ha esposto in modo chiaro
I sistemi repressivi scatenano i peggiori istinti dell'uomo aggressività rabbia odio vendetta il dolore evitabile anche se legale scriveva il cardinale Martini inflitto per forza difficilmente rende migliore l'uomo
Una trasformazione del carcere allora si impone non solo perché il costo di quella attuale e troppo alto in termini di recidiva
Ma anche per lega per la
Ragioni legate i valori delle moderne democrazie i diritti fondamentali vanno presi sul serio
Per evitare ciò che Turati diceva a proposito delle carceri italiane che sono la maggiore vergogna del nostro Paese
Ma credo che nulla possa cambiare all'interno del carcere se non cambia all'esterno
Sulle periferie urbane ed umane e necessario uno sguardo diverso da quello individualista che rende insicuri spaesati assillati dal problema della sicurezza e in fuga dal prossimo
Incontrare dialogare accompagnare comprendere sono le azioni del cambiamento possibile che pone al centro l'uomo e la sua capacità di scegliere
E questo vale per tutti gli uomini dentro è fuori dal carcere
Il detenuto deve costruirsi una vita migliore rispetto a quella che lo ha portato al delitto
Ma la collettività deve accordargli nasce avanza anche a mio giudizio a rischio per gli abusi grazie
Grazie
Dottoressa rosa Alba casella ora un'altra un altro direttore di un carcere importantissimo
Il dottor Massimo Parisi direttore della seconda casa di reclusione di Milano Bollate
Direttore del carcere potremmo dire più avanzato d'Italia per del trattamento
Chiaramente dopo quello di Padova prego
Grazie
Nostri giusto scherzare allora io intanto ringrazio il Meeting per l'onore che mi riservato per
Che possa rendere una testimonianza perché oggi questo vuole essere la mia io vorrei raccontare un'esperienza
Credo che spesso del carcere si parli un po'in termini teorici
Si rischia così ci sono delle categorie molto ricorrenti pensiamo al sovraffollamento pensiamo
La rieducazione però poi non vorrei che questo faccia sfuggire del carcere
Ha qualcosa di molto concreto e persone e fatti o circostanze volti
Io quelli oggi vorrei in qualche modo portare alla vostra attenzione
Io iniziato a lavorare nell'amministrazione penitenziaria facendo un lavoro secondo me straordinario
Cioè il mio lavoro è straordinario circa venticinque vent'anni fa ventuno anni fa
Ero molto giovane avevo
Neanche venticinque anni quindi
Venivo dall'Università con molte teorie molti concetti giuridici molte nozioni però poi appena sono entrato in carcere ho capito che quelle nozioni
Per quanto rilevanti per quanto pertinenti e per quanto importanti non erano decisive
Perché decisivo credo che nel carcere sia la relazione umana abbiamo a che fare con persone
E quindi la relazione umana un po'il centro del nostro lavoro lo è anche rispetto al personale dove rispetto anche alla comunità esterna
Io dico spesso che la qualità di un istituto penitenziario si misura non solo per l'organizzazione dietro il compito di organizzare il compilare un'identità e da una fisionomia
Di dare un progetto ma si misura dal contenuto della intensità delle relazioni umane
Questo credo che sia quello che è fondamentale quello che più
Mi ha colpito parlo di elezioni umane appunto anche con lo stesso personale io mi permetto di dire mi son permesso ivi dal personale
Noi in cui operare di non aver paura della proprio mani TA
Di mettere al servizio dell'istituzione perché se non si è prigionieri di un ruolo e quel ruolo probabilmente lo è se non lo si esercita nella maniera in cui
Può essere confacente agli obiettivi che noi ci proponiamo
Sotto questo profilo al di là di tutti gli aspetti istituzionali organizzativi al di là di tutte le amministrazioni che sono che possano cambiare
Di recente abbiamo delle direttive molto chiare anche in senso appunto di umanizzazione della pena
Al di là di tutto questo è un lavoro che a me ha dato molto in termini umani io credo di aver imparato
Molto io non so se ho dato più io di quanto ho imparato in particolare due il sono gli aspetti che ho
Focalizzato bene
Il primo è che e
Non è il reato a definire le persone
Questo a probabilmente migliorato anche la mia capacità di giudizio in generale
Non è reato che definisce le persone
La persona è qualcosa di molto più complesso
Il reato è un fatto che esso incastonati nel percorso nella vita ma non è
Spesso quando magari vengono estranee istituto credo che abbia anche la collega
Rosalba la prima cosa detenute Crocker reato ha commesso oppure i giornalisti la prima domanda che il reato ha commesso ecco io credo che questo sia un po'una limitazione anche di una valutazione
La seconda secondo concetto che ho
So così pompe presente alla mia esperienza e che ognuno di noi ha dentro delle risorse delle attitudini delle capacità nascoste che magari non conosce e che noi dobbiamo tirar fuori
Educare credo che venga dalla linea ex Duce regge tirar fuori tira fuori delle risorse che tu non hai magari conosciuto ecco questo probabilmente sta cercando adesso
Di fare a Bollate permette anche sicuramente in altri istituti cioè mettere in moto le persone cioè responsabilizzare il
Renderli attivi e non
Ovviamente soggetti destinatari di azioni che ne concediamo e che naturalmente poi
Sono solamente sterili se
Gravitano all'interno di una Camera detentiva
Io però ho detto che volevo parlare di fatti di circostanze quindi vorrei così parlare di alcuni esempi farvi alcuni esempi il primo quello che è un po'definisco un po'il detenuto classico
Siamo a Massimiliano e più o meno mio coetaneo
Massimiliano quando aveva otto anni questo me lo diceva lui assisteva già i genitori che
Si facevano di eroina
Ha vissuto in quel contesto e quindi inevitabilmente
Nei vicoli genovesi è finito in quel contesto in un circuito penale diventato un po'il
Un detenuto che entrava e usciva dagli istituti che contrapporsi contrapponeva all'istituzione come in tanti casi non ci è capitato ci capita di vedere
Massimiliano arriva a Bollate
Prima che arrivassi io
Comincia un certo percorso c'è un buon progetto in cui gli si comincia a dare fiducia
Si responsabilizza partecipa a qualche gruppo in particolare che lo avvolge lo avvince un gruppo fra l'altro non di sfondo religioso che siamo più povera trasgressione
E con cui
Viene così impostato un vero e proprio patto trattamentale
Vedere adesso vi leggo che cosa scrive Massimiliano di questo patto trattamentale
Facendo parte del Gruppo de la trasgressione circa cinque anni ci venga a dire la mia sensazione su questo argomento il mio patto è stato stipulato dopo qualche anno di frequentazione del gruppo
Non c'è stato bisogno di sottoscriverlo dichiarare ufficialmente ma venuta se con il tempo il giorno dopo giorno anno dopo anno penso che buona parte racchiude in sé i motivi e le sensazioni per cui ho trovato gli stimoli che mi hanno portato a cambiare stile di vita
Ricordo sempre una frase di un mio caro amico che dice tu costruisce Cresci con il gruppo farai strada ma non ti montare la testa non hai finito imparare file ridere
Beh in questa frase ci sono tre parole per me fondamentali costruire crescere fidarsi
Parlo di fidarmi e non fuggire costi una parte del futuro insieme dando un contributo al gruppo per far sì che abbia più valore
Ora cercherò di descrivere quel patto prende corpo nelle mie sensazioni personali
Parliamo dell'infinito
Per me non esiste nulla di realmente infinito esiste però la sensazione di infinito di qualcosa che duri nel tempo senza scadenza tutti sappiamo che giungeremo al capitolo finale ma credo che abbiamo bisogno di quella sensazione che nel presente ci rende mortale
Paradossalmente questa istanza di infido siete nel presenze io la vivo ogni giorno tenendo fede al mio partito
è successo anche oggi spesso dico che le rapine le droghe mi davano sensazioni simili
Ma ragionandoci ora non è proprio così
Tutto era illusorio è svanita rapina dopo rapina sniffata dopo sniffata che stracci
Un altro paradosso cercare la sensazione di infinito giocando ogni giorno con la morte
Il passaggio da un paradosso all'altro e così grande che mi sembra di essere quasi un'altra persona
Ma io non sono diventato un'altra persona ho trovato nuove motivazioni che mi hanno dato la forza e l'appagamento per andare avanti e la consapevolezza che a volte sarà dura ma che ne varrà la pena
Massimiliano continuato questo percorso era collaborato molto
Noi stiamo cercando impostare un progetto molto che vada sulle dimissioni detenuti ce lo sono convintissimo che ne dobbiamo strutturare dei servizi dall'interno delle dimissioni detenuti
Preparare i raccordi con i servizi sociali
Ne costruire le reti con i CPS creare i diritti di cittadinanza in carcere che significa avere un documento identità avere una patente ecco queste sono
Gli aspetti su cui noi dobbiamo ha solamente lavorare
Massimiliano è stata messa lavora all'esterno
Li ha cominciato un percorso lavora
Ma cominciano anche a fare volontariato
Tanto che insieme l'altro gruppo i detenuti ha bollato in questo momento su cento abbiamo centosessanta detenuti che lavorano all'esterno su un totale di mille cento quaranta detenuti
Tanto che iniziamo l'altro gruppo i detenuti mette su un'associazione di volontariato che ha come finalità quella di fare attività di volontariato all'esterno cioè si indica che vanno alla Caritas
Ai servizi dolce ciò significa che in bianco le scuole insieme ai ai militari I genitori dei ragazzi della scuola stessa
Perché noi crediamo che facendo questo si può modificare la cultura dell'esecuzione della pena cioè se il detenuto esce si rende utile
Si tocca la sua utilità soltanto in questo modo si può cambiare anche un'idea un pregiudizio che forte e radicato nella collettività
Questa associazione che si chiama articolo articolo ventuno non a caso a questo scopo preciso fatto non c'era niente di strumentale tanti detenuti già che lavorano all'esterno neanche si potrebbe utilizzare lo fanno perché vogliono uscire
Dopo questo percorso adesso è in affinamento e in affidamento lui fa un servizio giornalistico che proprio legato cioè a questa
Partecipò al seguito giornalisti viene retta poco questa associazione e mi scrive questa mail qualche giorno fa
La scheda me alla vice direttrice cari direttori ieri come ben sapete ha contribuito un servizio giornalistico avente la nostra associazione di volontariato
Per me è stato un piacere portano a testimonianza di ciò che un gruppo di tenuti può fare essere se messi nelle condizioni di farlo ma come oggi sono convinto che senza aver fatto un percorso all'interno non se riuscirà a vivere fuori
Troppo frenetici tempi
Troppe le mozioni troppo le paure le tentazioni
L'umiltà di raggiunto oggi mi fa stare con i piedi per terra e non mi fa sentire mai arrivato
A volte riconosco ancora qualche mio atteggiamento sbagliato non ho altre cose ho capito che non sono perfetto che anch'io delle fragilità
L'importante non usarle come giustificazione
Leggendo ciò che vi sto scrivendo oggi mi sembrano cose così banali ma forse anche queste crescita l'avvicinarsi all'identità facendo sì che le parole non escono più con tanta fatica come il famoso masso di Sisifo
Insomma grazie e buon lavoro sperando che vi serva come stimolo dando è un consenso acciocché fate
Questa è una storia componibile María dal mio punto di vista
Me ne vorrei raccontare un'altra che
A un versante dire
Esso perché mai spesso un po'come operatori della giustizia
Rischiamo di vedere il mondo un po'a pezzettini cioè
Chi lavora in carcere si occupa del detenuto le forze di polizia si occupano giustamente i come ti è reato i magistrati di altro e talvolta questi sistemi
Non riescono a integrarsi un aspetto che ad esempio
Su cui in quest'ultimo periodo stiamo lavorando come istituto molto e perché fa parte del percorso di recupero del detenuto e la questione della vittima del reato
C'è un episodio a me ha scosso moltissimo e che
Voglio adesso raccontare
Noi facciamo diverse iniziative quindi ogni tanto queste iniziative sono di Preside mass-media
C'è un servizio giornalistico incassi ore per una iniziativa non ne facciamo credo fosse la scuola alberghiera riprendeva appunto c'era un detenuto che a fargli lascia un'intervista è registrato l'intervista
Soltanto
Sul suo percorso come tantissime altre volte l'avvenuta
Questo detenute l'autore di reato di omicidio
Se non che dopo qualche giorno su un famoso quotidiano nazionale ha scritto la madre della vittima
è scritto la lettera un po'molto accorata
Devo dire molto compita cioè però sostanzialmente diceva ma
Perché io devo aprire al telegiornale vedere l'omicidio di mia figlia lì
Dava che mi entra in cucina
Questa cosa a me mi ha molto scosso
Perché
Penso che talvolta noi abbiamo veramente la visione un po'limitata
Non abbiamo fatto niente di male ne stiamo facendo il nostro lavoro sta cercando di
Naturalmente valorizzare percorsi trattamentale
E allora inizia la discussione all'interno della struttura c'era chi lo facciamo ogni ogni settimana facciamo la riunione un po'tutti i collaboratori e c'è chi mi suggeriva di scrivere al giornale c'è chi mi diceva non abbiamo ragione
Io onestamente ho fatto l'unica cosa che mi sentivo di fare in quel momento
Cioè vale a dire alzare il telefono e chiamare con la mamma
L'ho ritenuto giusto sia sul piano istituzionale sia sul piano personale è stato molto difficile
Perché guardarla anche idealmente infatti è stata molto difficile
Però credo che mi ha comunque dato maggior senza quello che noi la facciamo
Perché da questo fatto il continuo della telefonata è stata molto dialogica ognuno aveva un po'la proposizione può e non voglio entrare oltre nei particolari
Però questa cosa noi ci ha molto toccato io devo dire loro che lo rigirata molto insultano organizzativo e istituzionale al di là del fatto di essere cauti quando
Autorizzo quando scegliamo i detenuti autorizzata R per certi interviste però era già avvenuto altre volte non era accaduto niente però al di là di questo il abbiamo ragionato sulle vittime dei reati
E sono iniziati dei progetti quindi da un fatto sono scaduti dei progetti che in qualche modo riguardano
Il percorso del detenuto ad esempio è nato il progetto del così detto progetto Demetra cos'è il progetto Demetra
Ne abbiamo quasi quattrocento detenuti autori di reati a sfondo sessuale
Potrei dire alle di violenze
Nei confronti soprattutto delle donne
Allora questi detenuti a titolo volontario
Hanno coltivato coltivano delle piantine vengono messi in dei vasetti questi Pasetti vengono colorati e questi vasetti vengono portati nelle piazze dei detenuti stessi nei convegni nelle iniziative
E chi vuole da un'offerta e questa offerta l'abbiamo data a Telefono Rosa
Idealmente
A
Alle vittime
Facendo ragionare i detenuti su che cos'è il loro percorso parte anche
Dal rispetto della vittima
Quella oraria pezzettini un po'asset a compartimenti stagni
Credo che
Non sia positivo così come abbiamo per esempio previsto dei detenuti debbano in ventuno laddove nel sentenza prevedo risarcimento danni ovviamente
Nell'ambito una riflessione fatta con l'interessato Avano dei libretti postali per risarcire le vittime
Questo credo che sia anche un modo per cui
Si valorizzare il concetto di rieducazione anche agli occhi della collettività
Poi ci sono altre vittime io dico sono vittime innocenti
E sono i familiari dei detenuti
Io lavori in carcere ma tanti anni vedo le code
Noi stiamo cercando di fare come Amministrazione tantissimo sul versante della genitorialità dell'affettività ci sono delle indicazioni chiare dell'Amministrazione sull'apertura dei colloqui sulla sulle sale verdi sulla luce sulle ludoteche
Però anche qui cerchiamo di contestualizzare pensiamo a bambini di otto nove dieci anni
Che sono uguali i nostri figli
Che quel giorno non sono andati a scuola
Per andare a vedere il padre
Che cominciano a subire lo stigma da parte loro compagni perché Luna è andata a scuola per quel motivo
E con lo stigma diventa rabbia
Su questo versante
Noi appunto post dobbiamo
Ragionare è
Sempre migliorare cioè avere una grande attenzione
Però anche in questo caso credo che
Più delle mie parole
Valgono delle testimonianze noi facciamo diverse iniziative per cui abbiamo anche diverse università che avvengono dentro
Alla fine di una visione versi Daria una detenuta scrive questa mail
Salve perdoni l'orario Mario estremo bisogno di scrivere questa mail che avrà tutto furti ha un contenuto formale
Durante l'incontro di sabato al carcere sono stati svegliati in me delle mozioni dei ricordi credo solo in parte nascosto nelle parti più profonde la mia anima
Avevo quattordici anni quando sono entrato in stretto contatto con il carcere
Ricorda ancora quella sensazione che ti stringe il cuore di fa mancare il respiro quel remore orribile della chiave quell'umido quel corridoi interminabile
Non vedo mio padre da due anni l'ho visto da una sala da soli Marsala con un tavolo di legno e la sinistra piccola in alto adesso per fortuna i tavoloni di legno non ci sono più
La guardia chiude la porta alle mie spalle mi siedo e aspetto dopo qualche minuto abbiamo un'altra Corte di fronte a me un'altra guarda compagna papà
Volevo piangere ma ero forte ho trattenuto le lacrime in quel momento l'UE ha bisogno dei miei sorrisi sentiva già abbastanza importante
Dall'inizio il mio percorso è come se il dolore di su di lui in un certo senso e mi è rimasto dentro ho scelto questo laboratorio per lavorare sulla scissione della parte personale e quella professionale e sono consapevole del fatto escludendo questa melma sto facendo mamma mi sentivo il bisogno
Durante i laboratori sono uscita fuori perché se non sono riuscite a regime confronta la domanda vede parenti sia avrei voluto urlare sia avevo mio padre
Quando parlo di permessi prima mise stretto il cuore hobbistico cinque anni aspettando il nove di sera alle diciannove per sentire mio padre con la voce guidato mettere in contatto
Ora inizio tutto il dolore ma anche tutta la gioia visti nel mio cuore ogni volta che lo abbracciava grazie per aver letto queste dighe confuse e piena di disprezza spero di non essere stata troppo banale
Io quando
Sono stato trasferito da Monza Bollate
Ho ricevuto un bigliettino da un operatore del Comune di Monza
Comune con cui abbiamo veramente collaborano in maniera
Ottima ritiene mi permetto ancora di ringraziare questo bigliettino
Recita così è tratto dal film Balla coi lupi
Stavo pensando che di tutte le piste di questa vita la più importante quella che conduce all'essere umano ecco io vorrei fare il direttore così e spero di essere usciva testimoniarlo grazie
Grazie
Al direttore Massimo Fariselli ora farei
Immediatamente partire l'intervento di Guido Brambilla magistrato di sorveglianza presso il Tribunale di Milano
Allora buon pomeriggio a tutti
Innanzitutto mi scuso per non essere lì con voi personalmente di persona
Ma
Moggi personali mi hanno trattenuto purtroppo Mina
Ringrazio quindi Meeting di Rimini per avermi concesso l'opportunità di poter essere ugualmente lì comunque almeno col cuore
E il potere comunicare a voi tutti la mia esperienza di magistrato il magistrato di sorveglianza magistrato cioè chi si occupa come ben sapete i incarcerati i detenuti condannati definitivi
E allora iniziamo innanzitutto con il titolo di questo meeting
Il titolo del meeting in quest'anno mi ha provocato subito una prima riflessione
Quali sono in fondo le periferie dell'esistenza
Quelli parlato a Francesco dalla sua esortazione apostolica
Certo non le sarà subito innanzitutto avere luogo come possono essere appunto le carceri gli ospedali oppure delle realtà geopolitiche di povertà
Miseria di emarginazione di disagio sociale
Ma io penso che la periferia dell'esistenza riguardi fino in fondo ogni singolo io ogni soggetto
Laddove è costretto a vivere il proprio limite la propria sentenza la propria fragilità dentro un'ultima solitudine o addirittura dentro una mancanza di senso significato
Ecco allora perché è indispensabile quel grido
Che sia la legge oggi drammatico nell'epoca moderna
Dirigo che chiede il che esprime il bisogno
Di una compagnia profonda Livio
Io la compagnia che non lasci solo che lo accompagna nel suo faticoso cammino dell'esistenza
Il destino non ha lasciato solo l'uomo dice ancora il titolo nei giorni passati
E quindi una presenza
A un molto riconoscibile che si documenta inizialmente
Nella compagnia di persone
Ci sanno dire lotto novantuno
Salvaguardare abbracciare il tour dell'altro fino in fondo sino alle domande ultime
Non per risolvere semplicemente un problema contingente non solo per quello
Ma c'è in giro io ad essere se stesso nella propria nella pienezza nella propria dignità creaturale puntano anche al problema pur davanti alle difficoltà
Ed ecco allora come possono
Spiegarsi scossa tassi quelli estremi esperienze di libertà pur dentro la prigionia pur dentro la costrizione della malattia o della povertà
è possibile
Mi chiedo a queste condizioni inutile una libertà che dietro le sbarre
Lonigro l'esperienza dicessi
E non è prima di tutto una questione di indulto di amnistia ringraziarvi leggi svuota carceri eccetera
è
Una questione di amore alla persona lì dove
A una singola persona con nome e cognome non ha ad una categoria sociale generalista
Non si tratta qui di di una forma
Buonismo nei confronti dei detenuti questa sarebbe una deriva ideologica
Che spesso mascherate altri fini che nulla hanno a che vedere con la singola persona e con il suo destino
A questo punto vorrei fare però una piccola premessa su quello che è il mio lavoro quella del magistrato di sorveglianza mestiere che non tutti conoscono e che certo non è così spesso oggetto dell'attenzione mediatica
Quando viene condannato in via definitiva una persona viene consegnata
Si ad un uomo come può essere il carcere ma anche ad una serie di rapporti con altre persone
Un universo di incontri con soggetti preposti alla custodia
Ma soprattutto al percorso trattamentale educativo
Durante la sua vita detentiva il carcerato eseguito oltre che dalla Polizia penitenziaria dai direttori degli istituti di pena dai magistrati di sorveglianza appunto e poi da educatori volontaria medici psicologi e criminologi assistenti sociali insegnanti eccetera
Nell'organizzazione dalla città detentiva intervengono a fini di sostegno ed aiuto anche gli enti locali banche e fondazioni imprese cooperative
Tutto questo proprio perché
L'interesse alla promozione umana e all'area inclusività sociale e prevalente rispetto a quello pur indispensabile della giusta retribuzione
Anche in termini di riduzione dei costi sociali di valorizzazione delle risorse umane del territorio
Il magistrato di sorveglianza voi in particolare al tipo di giudice nato con la riforma dall'ordinamento penitenziario del mille novecentosettantacinque
Mentre il giudice riconosciuto al giudice ordinario giudice dalla Provincia della condizione di origine illuminista
è chiamato a valutare dei fatti umile nelle fattispecie astratte di reato definite dal codice in termini formalmente uguali fra loro
Dopo la condanna invece i magistrati di sorveglianza interviene vuole giudice giudice ignoto in altri ordinamenti anche europei
Che pur operando quello strumenti normativi e chiamato ad utilizzando intento attivamente
In un percorso interpersonale con il detenuto
Egli è chiamato cioè approssimare i diversi istituti giuridici alla Giunta che cambia
Con attenzione la diversità dei soggetti coinvolti che vengono adesso che vengono guardati in modo non più monotematico il reato commesso
Ma tenendo conto della molteplicità di fatto
Che riguardano la loro esistenza
Molta importanza limitata infatti
All'ambito familiare del detenuto alle sue condizioni economiche alle sue condizioni lavorative il suo condizioni di salute eccetera
Mi sembra risulto quindi definire il magistrato di sorveglianza come un giudice del rapporto o nel rapporto
Che opere indica secondo diritto di equità
Ammorbidendo per così dire la rigidità di un giudizio formulato su criteri prefissati a strascico
Per avere tassi trattarsi alla vita sociale dell'intervento dell'uomo che non è un'immagine scolpito nel legno
Ma qual è il fine del lavoro della magistrato di sorveglianza e di tutti i soggetti che collaborano collusi
Come sosteneva blocco giurista Francesco Carnelutti il recupero l'abbraccio finale da parte della società civile di un detenuto cambiato nel corso dell'espiazione della pena
E lo scopo ultimo dello stesso processo penale e ciò che gli un'ardita valore e senso
Il compito del magistrato di sorveglianza quindi oltre
A quello di garantire l'effettività della giusta punizione emotivamente però quello di favorire il recupero del condannato la sua relazione
Ma
Cosa vuol dire rieducazione
L'articolo ventisette terzo comma della Costituzione italiana assieme infatti che le pene possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato
Ma nessuna legge ma su una sentenza nessuno mai ha già detto
Ha spiegato in che cosa consiste la rieducazione questa parola o stradali educare
Certo il nostro ordinamento penitenziario accogliendo l'orientamento della scuola positiva prevede che il detenuto sia sottoposto ad un'osservazione scientifica vedete scuola positiva l'osservazione scientifica della personalità
Con la predisposizione di un trattamento individualizzato mirante ad un percorso di recupero egli emenda
Con ciò prevedendo anche la partecipazione in questo percorso come ho detto prima di soggetti esterni al carcere appartenenti alla comunità civile al mondo del lavoro dell'impresa alle associazioni eccetera
Ecco
Come ho avuto modo già di esprimendo un mio precedente contributo all'Ariston Line la sussidiario
Ordinariamente
Il cambiamento del condannato e strutturato come un percorso di progressione verso un recupero
Dal mare costituito dal reato si cerca attraverso degli strumenti previsti dalla legge ma possono essere lavoro
All'interno del carcere all'esterno del carcere i permessi premio le attività ricreative e sportive le misure alternative alla alla detenzione eccetera
Di giungere nel tempo ad una rivisitazione da parte del condannato della propria pregressa condotta deviante
Con un'aria di lavorazione del futuro in termini di progetto progettualità positiva volta alla reinserimento sociale
Ecco
Tutto ciò indubbiamente positivo ed è certamente utile ed importante per noi concepire etilene la sanzione penale nel suo aspetto solamente retributivo
Tuttavia e qui vi chiedo un attimo di attenzione
Ho potuto constatare nell'esperienza
Che il vero cambiamento del vero recupero il vero dolore per il mare ammesso e il vero desideri di riconversione di Avellino sono avvenimenti
Che spesso non indicano gli automatismi e il tempo di un progetto anche buono ma vengono avvengono subito nell'istante di uno sguardo anche se poi
Poi può essere necessario del tempo che la comprensione
Di ciò che è accaduto non perdono inatteso di un nuovo giudizio
Mi è capitato infatti nell'esperienza nel mio lavoro
Di incontrare persone condannate che dopo aver seguito tutta la trafila delle tappe rieducative e dopo essere stata scarcerata sono di nuovo ricadute negative del nella devianza nella Commissione di altri reati
E diversamente ho visto persone magari ancora all'inizio del loro percorso carcerario cambiano in un momento aprirsi impianto commosso alle alle identità disse
E questo suo marito e lo sguardo per una parola per un gesto
Uno sguardo
Cioè che pur non valorizzando il mare commesso non concedergli la persona in una definizione giuridico criminologica terrorista lato rapinatore tossicodipendente eccetera
Nulla riduca al limite della sua azione od omissione
Se una persona infatti all'interno di un rapporto cuntu
Capisce che la propria identità più profonda non è definita dal mare commesso
Allora si può aprire alla sterilizza autentica del dolore del dolore sincero che si chiude io all'autentica speranza del cambiamento
Guardate
Dico una cosa si può fare il tutto per i detenuti iniziative culturali lavori socialmente utili rappresentazioni teatrali partite di calcio laboratori artigianali bande musicali amnistia in giù tutto
Tutto positivo
Ma puntura mancare Lino
E io per i condannati come deliberi per i giusti come quelli giusti pensanti impegna per i malati rinasce solo nell'incontro con il mondo
Ed è questo la parola più semplice ed assieme più difficile nella mentalità dominante da riscoprire
Perché
Tu vuole dire presenza di altro ordine propriamente e noi non sappiamo più oggi forse un migliore cliente una presenza
Vedete si possono fare tante cose belle e buone in modo impersonale in modo non presente da professionisti del bene senza esserci
Il detenuto allora può diventare un pretesto per mettere a posto la propria coscienza oppure per affermare ancora una volta se stessi per dimostrarci che in fondo siamo buoni
Il tuo presente non è una pacca sulla spalla
Non esita a chi ce la fai non è io sono vibrante
è irrompere dell'irripetibile di qualcosa di nuovo che genera una conduzione dell'io che non cambia sta alzando lo da sotto fino in fondo della sua presenza dissipa terza dimenticanza
Anche un bel rammento ore ventuno o allo stesso spessore la stessa consistenza spaccati una cartolina
Vi faccio un esempio
Per esempio che mi è capitato uno dei tanti gli esempi
Qui avvenimenti cose cioè che attengono senza essere
State programmato progettati
Un giorno viene da me in ufficio una signora di mezza età io non conoscevo
Si affaccia dalle apporta
Io la guardo etico
Scusi ma lei ritiene
E riguarda un po'così intimorita
E mi dice io sono un anticomunista io come summum rigidi avere infatti larga sono stanno scontando la pena di delegato ed aveva alle spalle giardini di cinque anni di reclusione
Io in quel momento forse perché era un suo pensiero stavo pensando ad altro l'ho guardata e
Gli ho detto ma io guardi io le ho chiesto a Venezia
Come si chiama
Lei ha detto e il suo cognome
Ebbene è venuto spontaneo dirle
Vede il suo nome e più di quello che lei ha fatto
A quel punto lei è superata piangere forse non so la prima volta dopo tanti anni di carcere
E si è aperta in una
Ricerche anche curata quasi due anni
De desiderio che l'aveva la spinta alla azione criminale alla lotta eversiva capire le motivazioni profonde
Dentro un percorso in cui erano implicati io e lei
Fino alla Liberazione il condizionale fino cioè al raggiungimento della libertà
E quel giorno lei mi ha chiesto adesso io cosa devo fare
E io le risposi segua la realtà
E seguendo la realtà seguendo il flusso di persone che l'aveva incontrata
Mi chiese un giorno l'autorizzazione per venire incontro qui armigeri magari
Oggi proprio lì con voi
E tornando del meeting mi disse
Ecco vede
Quello che ho visto
è proprio quello che i numeri cercavamo realizzare con la lotta armata
Ma vedete più in generale quando io vado in carcere sullo con i detenuti
Polonia con lo stesso di tre circostanze queste somme spiazza
E mi costringono a riflettere anche sulla mia vita
Innanzitutto
Devo dire che mai mi è capitato di trovarmi di fronte a dei mostri come spesso noi percepiamo e a nostro avviso di sicurezza e con l'influsso peraltro dello sempre pervasiva suggestione mediatica
Soggetto soggetti incerto a volte violenti malati indisturbati punti trattati
Consoli che pesantissime molto
Un molto dolorose alle spalle
Certo non dei soggetti irresponsabili Mattaccini non disumani maltesi io
Delle persone dove l'impegno di male si confondono spesso nel mistero Velardi delle loro personalità piegate a loro volta dalla violenza dalla dalla portata bisogno
E a volte incerto anche dalla cattiveria gratuita
Ma non sempre una certa la possibilità di beni con una nascosta speranza di significato vivendo lì rinasce
Un secondo aspetto che mi ha sempre colpito quando vado a colloquio con i detenuti e come loro dicono il tempo
Vedete numerosi
Percepiamo il tempo come luogo di proiezione dei nostri progetti dalla nostra volontà di fare di realizzare qualcosa
Per il delitto invece quasi sempre il tempo e invece il luogo dell'attesa di qualcosa che rompa dall'esterno
Dicono di qualsiasi cosa sia un permesso premio una liberazione anticipata
Un'agognata la misura alternativa
Ma più in profondità per loro il luogo semplici e quasi ingenuo dell'attesa di una
Liberazione
Non solo una liberazione dalla prigionia
Ma anche da una la liberazione dalla proprio il limite delle acque fragilità
L'attesa comunque di altro da sé che sia compagnia costruita questa fragilità
E questa densità della Chiesa
Che caratterizza spesso il detenuto guardate che quando io vedo
Il detenuto colloquio con la propria moglie quattordici quanto penso al colloquio quanto quanto bensì sono quelli colloquio
Non si spendono parole
Le parole non sono mai banali come spesso capita in un rapporto tra
Moglie e marito Parisi
C'è un'intensità
Ecco questa densità dell'artista dicevo dovrebbe essere il modo giusto per cui noi tutti concepiamo il tempo atteso riconoscimento di qualcosa di qualcuno che avviene che rompe dall'esterno
E poi infine
Desiderio mi capita spesso di sentire i detenuti che si interrogano sul perché hanno scelto di commettere un crimine
Sotto il profilo appunto del desiderio cosa c'entra cosa desiderare dicono nel fare colazione
Cosa cercava cosa desiderarlo cerco ancora adesso in che termini era sbagliato quello che cercavo o il modo con cui ho tentato di raggiungerlo
E guardate che spesso si tratta di obiettivi di desideri comuni a tutti una vita già guadagno il benessere sarebbero altre famiglie oppure un piacere una soddisfazione un'emozione
Ma per tutti al fondo
Esito di felicità per cui almeno il cuore ciascuno
Per conto di scendere vorrei dedicare un ultimo pensiero non ultimo e non meno importante ed anzi forse anche più urgente è drammatico alle vittime determinati
Anche se essendo per riferire l'esistenza
Mi sento infatti spesso dire
Ma tu nel giudicare come giudichi i detenuti
Non tiene conto delle vittime che tanto hanno sofferto e soffrono per il reato subito
La perdita violenta magari di un familiare di un parere di un figlio di un marito di una moglie
Con tutto il dolore straziante viene conseguito
Però vedete porre la questione in questi termini mi sembra ideologico e fuorviante
Mi sembra che stima sulla nostra in sicurezza così ostile a termini come cambiamento come rinascita o come perdono che ci costa
Costringerebbero guardare ai sensi e agli altri con più misericordia
Esprimo quindi più
La
Insicurezza che non reale interesse degli stessi bisogno bisogni dalle vittime
Parlare ora delle vittime significa interessarsi veramente di loro fare loro compagnia non prendere a pretesto per un giustizialismo difensivo rassicurante
Ed i bisogni della vittima è innanzitutto un desiderio di verità il significato come per il carnefice
La prima domanda che si pone la vittima non è quella seppur giusta di cercare il colpevole
Condannato è una domanda certamente comprensibile ovviamente
Ma non esaurisce la ricerca assicurato in cuor così ferito
Un'altra domanda più profonda urgenti prima perché questo dolore capitato proprio
Perché
Restituite mignon caro restituiti mila persona malata
Ed allora ecco qui la giustizia umana tanto per le vittime quanto per i carnefici quando quest'ultimi arrivano a desiderare di non aver mai commesso quello che hanno contribuito
Apre all'esigenza di un'opposizione
Senza il quale la giustizia umana è incompleta e in alcuni casi anche incomprensibile
Occorre quindi una compagnia
Che il destino non lasci solo l'uomo occorre insomma che impariamo ad essere come don Giussani ce ne sono stato Mario Barni gli uni degli altri nella misericordia grazie a tutti e arrivederci
Ora
Prima di lasciarci con quattro foto e una frase voglio ringraziare tutti i presenti per l'affetto che ci dimostrate ogni anno ne abbiamo bisogno Grassi
Che la frase finale e le immagini arrivano dall'incontro con i detenuti del carcere di Isernia di Papa Francesco sabato cinque luglio due mila quattordici
Cito vi ringrazio dell'accoglienza
E io vorrei
Mi viene adesso da dirlo perché sempre lo sento anche quando ogni quindici giorni telefono ad un carcere di Buenos Aires
Dove ci sono giovani e parliamo un po'al telefono vi faccio una confidenza
Quando io mi incontro con uno di voi
Che in carcere che sta camminando Verso il reinserimento ma che è recluso sinceramente mi faccio questa domanda
Perché lui è Nonino
Lo sento così
Pensare a questo mi fa bene poiché le debolezze che abbiamo sono le stesse
Perché lui è caduto e non sono caduto io
Per me questo è un mistero che mi fa pregare e mi fa avvicinare ai carcerati grazie a tutti