"Nuova Regione in nuovo Stato"

Signor presidente
A nome di Ugo Bergamo sindaco della città di Venezia
A nome di Franco Cremonese presidente della Giunta regionale del Veneto
A nome
Delle nostre città
Dei nostri consiglieri
A nome dei presidenti
Delle giunte e dei consigli delle regioni italiane
Ho l'onore di porgerle il saluto della gente veneta
Benvenuta a Venezia Presidente Cossiga
Benvenuto nel Veneto
Ricordo
L'amore
Da lei così spesso testimoniato
Per le nostre montagne
Per quella terra del Cadore crei così tanto amata
Ricordo l'affetto
La simpatia
E la forte e umile gente dell'Alpago le ha testimoniato
Da sempre
Ricordo una sua umanissima espressione questa estate
E le dico
Presidente bentornato a casa
Oggi è un giorno
Che la Chiesa ha dedicato un santo
Caro a tutti gli italiani
è il suo onomastico presidente
Io desidero rinnovarle l'augurio
Di tutti i veneti di tutto che di tutti coloro che hanno apprezzato il lavoro che lei fa in difesa della Repubblica
La prego signor Presidente di rivolgere a queste a a queste Autorità
E a questo pubblico e il suo indirizzo perché queste prime assise delle regioni italiane possano degnamente apprezzi
Signor Presidente le sono molto grato per
Il tonno umanissime familiare perché lei ha voluto dare un suo saluto
Formulando gli auguri per il mio onomastico il cui
Aiutando introdurli
Quello che io mi accingo a dei delusi
Al di fuori rompendo gli schematismi formali cui la mia presenza dalla mia persona
Portò un libretto abilmente ogni cerimonia anche vide
Soluto levi
Saluto
Il presidente di tutte
La regione d'Italia
Del Piemonte
Del Lombardia presentando la condotta
Presidente la Liguria
Il presidente del Friuli
Venezia Giulia il presidente
Della regione Trentino Alto Adige il Presidente della il presidente al dodici ottobre Trento Carla nascono autonomo Centonze Bozzo
Presidenti della regione Emilia Romagna dalla Toscana per le Marche del Molise e dell'Abruzzo
Lazio della Campania
Per la Puglia
Del tormentata regione di Campania
Di Calabria della Sicilia
Per la Basilicata debutto mettete per per ultimo
Per holding di costituzione se mi consentite nonché l'ordine d'affetto
I presidenti della Giunta e del Consiglio regionale della mia terra dalla terra di Sardegna
Io sono molto moderato loro
Per l'invito che hanno voluto rivolgermi
Per la possibilità oppure
Esprime spero
Con chiarezza e semplicità
Senza spirito polemico
Rompendo cioè mi dispiace per i giornalisti la Schygulla ormai da fumetto cioè quella delle star atto diciamo
Ma io ringrazio soprattutto per questo loro incontro
In questo giorno ti un curioso incontro dell'anno
Il suo ritengo di grande importanza
Per la vita della Repubblica
Quello sviluppo
Dicono Rifondazione delle nostre istituzioni più il consiglio lo ancora con me un momento essenziale non soltanto per lo sviluppo delle nostre comunità nazionale
Per assicurare al nostro Paese una presenza dignitosa fattiva della Comunità europea
Anch'io considero anche come presupposto
Propongono più adeguata soluzione dei gravi problemi
Che gravano sul nostro paese
Gravi complessi
Difficile sono i problemi che incombono sulla fitta della nostra comunità nazionale
Grandi sono le sfide che ci attendono
In Europa e nel mondo
Gravosi complessi dolorosi e difficili i problemi che incombono in questo momento sulla comunità nazionale
La gravità della situazione dei conti pubblici che con tanto rigore con tanto coraggio
è stato denunziato dal Presidente del Consiglio dei ministri del suo messaggio
Alla nazione
Un inviolabilità che non è soltanto una che la vita di natura contabile
Che essa se non supera d'
Se non superata nel complessi ormai cronici problemi
Rischia di incidere presto o tardi gravemente
Sullo stesso piano di quella che viene chiamata all'economia reale cioè sul piano della produzione
Sul piano dell'occupazione facendo sfiorite ed allontanarsi come un doloroso fantasma
Così benessere quello sviluppo economico che fu giustamente chiamato il miracolo italiano
Gran re
Il persistere
Della
Presenza
Di una criminalità organizzata
Da alcune zone particolarmente a rischio del nostro Paese
In quell'eccidio chiamo le regioni a rischio per il nostro Paese
Di una criminalità organizzata la cui particolare pericolosità deriva dal fatto che essa non si può risolvere sarebbe già cose estremamente grave
Viene un ripetersi
Episodi
Gravissimi di violazione della legge
Che ci lasciano tra gli insegnanti gli attoniti il ballo diritti e addolorati
Ma si manifesta quale effetto il quale presupposto
In un impianto
Nel tessuto
Sociale economico polittico
E abbiamo il coraggio di dirlo anche istituzionale di cui le regioni
E porta distratto ad un affievolimento della sovranità reale della Repubblica in quelle parti d'Italia sovranità reale intesa come capacità dello stato
Di imporre attraverso l'imperio della legge
I principi di libertà di uguaglianza
Di sviluppo nell'ordine nella libertà
Gravosi il problema è che attende bisogno
Al confuso
Ormai
Funzionamento delle istituzioni del nostro Paese
Quando io dico confuso Paolucci è funzionale delle istituzioni del nostro Paese
Non ho difficoltà ad indicare per prima
Laurea di incertezza
Che avvolge forse anzi teneramente per mia deficienza per mia mancanza la posizione e le funzioni dello stesso capo dello Stato
Questi problemi già gravi
E in un Paese che dovesse guardare soltanto alla sua vita interna venga con problemi di ancora maggiore drammaticità
Se noi pensiamo alle sfide e gli appuntamenti che ci attendono in campo internazionale
Quelli ordinarie
Per quelle straordinarie
Quelle ordinarie interesserà Innovation oggetto della comunità internazionale
Con particolare riguardo alla regione europea ma anche
A quella regione mediterranea in cui sorti sono le tensioni sociali etniche religiose e politiche militari
E in cui l'Italia per storia cultura e geografia
E specifici al TAR dovrebbe essere specificatamente bloccata
A svolgerlo un sogno
Sfide
E appuntamenti ordinati ma anche sfide appuntamenti straordinari
Siamo alla vigilia
Dell'attuazione in un qualche modo
Del mercato unico
Che ci imporrà irreversibilmente
Nel circuito delle anche più nell'economia europea anche a livello dei paesi più competitivi e più avanzati
E che fa tramontare oggi speranza ho idea
Di poter trovare sollievo ai nostri problemi interni
E manovre Atlas inatteso grossolani che sempre ce li portino apposizione di carattere autarchico
Protettivo
Siamo alla vigilia divisi ripensare euro inventare
Insieme ai nostri alleati dell'alleanza atlantica
Un nuovo modello strategico della NATO
E pensare meditare agroalimentare
Perciò il nostro ruolo come soggetto poli di politica estera
E anche di politica militare
Scadenze e sfide derivanti dal progresso
Segnato da tappe ben precise della Comunità europea
Nelle sue direttrici unione economica
Di l'Unione monetaria
L'unione politica
Sfide e appuntamenti
Alle latti al nostro essere membri dell'Alleanza atlantica dovere con gli altri studiare il problema dei nuovi equilibri politico strategici in Europa e nelle aree contigue
Sfide appuntamenti che già
Sarebbero di grande importanza e tali dato vernici tutti portare a una sede meditazione
Sulla necessità di mettere rapidamente o il più rapidamente possibile apposto le case le cose di casa nostra
Se vogliamo svolgete
Non in maniera velleitaria
Ma in maniera reale il ruolo cui la nostra storia il nostro passato il nostro potenziale economico in un anno la nostra cultura la nostra posizione geografica ci chiamano nell'Europa e nel Mediterraneo
Ma questi appuntamenti e queste sfide
Sì collocavano
In un quadro nel quale nulla può più serali pensato detto e fatto commettere
E in un quadro di rivolgimenti epocali
E il plurale
Il crollo di Murri
Tre titolati divelti
Fossati adempienti
Non significano
Soltanto il venir meno di alcuni singoli di una divisione dell'Europa
Ma significano il fatto e tocca alle
Che
Il bipolarismo polittico strategico economico ideologico
Che aveva diviso l'Europa e che ne so un mondo aveva reso più semplice
Il pensare l'argomentare
E l'indotto Albinoni o amico e nemico per coi delle micro ci si poteva non occupare e gli amici dovevano rimanere per forza insieme
H diciamo che l'esistenza del nemico
Approvano
O dal sedile
Che è una magnifica avventura
In Europa
Dall'Atlantico agli Urali
D'Europa
Che si avvia all'unificazione
Un'Europa
Diversa confessiamo da quella che abbiamo pensato
Per la quale abbiamo per atto
E secondo la cui misura abbiamo anche affrontato o affrontato
I problemi di casa nostra
Ho avuto modo già di dire che
Il mutuo di Berlino
La cortina di ferro
Il bipolarismo
La confronto azione Est Ovest
Hanno pensato
Gravemente anche sulla vita interno del nostro Paese
Tutto questo e filetto
Tutto questo è finito in Europe
Tutto questo è finito in Italia
Niente sia da più nell'Europa né in Italia come prego
Sono venuti meno
Tanti pericoli
Tanti timori trecentododici
Ma sono venuti meno forse empia e sul piano internazionale
E anche sul piano interno
Tante scuse
Tanti pretesti
Tante alibi e tante convenzioni
Ecco l'Italia si trova di fronte a queste sfide
Le sfide indicano coraggio
Spirito d'avventura
Fantasia
Ma implicano anche capacità reale il saper dominare i fatti
Il signor prende le decisioni
Chissà per corriere il consenso
Per la nostra vita interno e per la nostra vita internazionali
Sempre di più
Democrazia significherà governare con il consenso della gente
Sempre più per dominare i nostri fatti interni
Gli eventi internazionale
Non basterà un'autorevolezza delle istituzioni avesse ecco un ferita o dalla solennità delle norme giuridiche perché le prevedono
O anche dall'autorevolezza morale culturale dei soggetti che li incarnano
No occorrerà
Un consenso della gente un consenso che come in ogni democrazia
Dovrà essere un consenso
Dialettico
Un consenso
Comunico di fermenti di attori tutti di contrasti di critiche
Talché
Le istituzioni che la stessa Costituzione preveda uno
Per strade
Da cardine tra il popolo delle istituzioni partenti
Non potranno più essere Mede
E istituzioni
Di organizzazione
Di raccolta
Di custodia del consenso
Per la cattura gestiva un del potere
Dell'istituzione dello Stato non potranno più essere gli strumenti di un sistema partitico
Il quale
Tutto occuperà tutto decide
Di tutto si farebbe il tono e che più che interpretare organizzare la volontà della gente
Si preoccupa di raccoglierle il consenso
Per poi gestirlo
Spesso al di fuori spesso sopra e spesso contro le istituzioni
E quindi
La soluzione gran
E non congiunturale
Anche in quella congiunturale necessarie
Ma la soluzione strutturale dei problemi dell'economia pubbliche o private italiana
L'assoluzione non quella congiunturale
Che pure è necessaria
Dei problemi della criminalità organizzata e tesi nella loro reale dimensione come problemi di struttura sociale
Economica e di etica politica e di etica delle istituzioni
Dei problemi di un nostro dignitoso entrare tornarci
Nella Comunità europea nella rinnovata alleanza atlantica
E in quelle che saranno di soli specifici per la gestione dei problemi
Complessi e difficili dell'equilibrio economico politico e strategico nel Mediterraneo
Non possono
Con
E in queste ultime settimane sembra fatto
Sarà apparire come fantasie disillusi
Occorre fantastiche dire
Gli studiosi
Occorre
Esternazioni del qualche d'uno in cerca di popolarità
Oggi tardo rispetto all'età
Oggi vengo Tura tarda rispetto all'età del conformismo
E cioè i problemi delle istituzioni
Né problemi delle istituzioni
Della riforma dell'istituzione della Repubblica
Del profondo rinnovamento istituzionale della Repubblica
Questi problemi dodici ritroveremo tutti
Per essere più esatti
Ponendo mente alle date e a quelle che personalmente non riguardano voi vedi troverete tutti come problemi senza la cui soluzione
E i problemi dell'economia
E i problemi dello sviluppo della società
E i problemi della lotta alla criminalità e i problemi della nostra presenza in Europa Comunità europea alleanza atlantica ai problemi della nostra presenza nel Mediterraneo
Appariranno tutti i problemi la cui adeguata soluzione
è e Salas sempre più condizionata dalla soluzione dei problemi
Del del problema del rinnovamento delle istituzioni e dallo statuto
Perché il problema
I problemi della crisi della nostra società
Nella sua dimensione sociale nella sua dimensione produttiva
Nella sua dimensione economico finanziaria pubblica e privata sono problemi di governo democratico ben Paesi
I problemi
Della ripensare nella nuova dimensione che i fatti epocale dell'ottantanove novanta e novantuno hanno data l'Europa
Ripensare i problemi della comunità europea nella sua dimensione economica nella sua dimensione
Monetaria nella sua dimensione politica
I problemi del rinnovamento dell'alleanza atlantica
Sono per quanto scivoli guarda problemi di capacità di decidere in modo democratico all'interno del nostro Paese
Sembra quasi
Che avessero ragione un grande uomo politico italiano Ugo la Malfa
Che noi siamo un Paese nel quale
Dopo aver discusso
Delle formule
è sufficiente e il comunicherà atto del Consiglio dei ministri
Che dice che è stato approvato uno schema di disegno di legge
Per ritenere che la riforma sia stata fatta
Sembra quasi che i problemi sui quali le forze politiche culturali e sociale del nostro Paese
Non Francesco consiglio Stefano Rodotà Augusto Barbera il ramo Silvano Labriola o Giuliano Amato
Quasi per cercare nella politica un compensato alla loro fuga dall'ambito universitario hanno discusso per dieci anni sì o non risolti
Da una stanca
Saluto alcuni interventi stanca
E non convinta sessione parlamentare conclusa la quale tutto viene archiviato e la crisi delle nostre istituzioni sembra non più esiste
Questo sarebbe un grave errore
Posso ammettere che esista e sia esistito è una priorità per il corale nell'affrontare i gravi problemi del quale di Anzio detto sul piano congiunturale
No alla soluzione o l'inizio della soluzione reale di questi gravi problemi
Presuppongo
Con la capacità di governo che richiede a mio avviso profonde riforme
Nel processo decisionale politico
Che diranno alla Repubblica istituzioni moderne in grado di cogliere
E di associare di cogliere
Il dissenso liberale della volontà popolare
E di associato il maggior numero di soggetti in forma reale alla decisione delle istituzioni
Non vorrei
Che i gravi problemi dell'oggi
Si facessero dimenticare i gravissimi problemi di sempre
Certo
Egli un malato cronico
Se insorge
Un fatto tutto
E il medico
Nelle prime ore affronta il caso tutti
Non la gravità la possibilità di
E il ritardo di che il caso appunto se le spetta
Così si vede nella capacità che il medico
Deve risolvere una malattia cronica di base
E guai al medico che di fronte a una debilitazione generale del paziente
Ha una grande affezione al fegato deve
Si occupasse oppure si deve occupare
Dell'influenza
Dello dell'influenza dell'indigestione se non addirittura talvolta dell'unica dette
Non credo
Nella classe politica e dei partiti
Sia la ricatta la convinzione dell'essenzialità della riforma istituzionale per affrontare anche questi pur gravi problemi congiunturali che prese sul nostro Paese
Ecco l'oasi
Si ha la sensazione
Che in modo
Non eclatante
Non
Visibile quasi in modo impalpabile
Fatto non tanto dei pronunciamenti Simmi sostanza anche prudenzialmente
Non ho fatto di silenzi infastiditi
Dici hobby da tutte
Non tanto il popolo perché io son convinto che la gente comune che è quella che ha l'esperienza fondamentale dello Stato e cioè l'esperienza giuridica comune che fatta ad chiedere e del non poter avvede dell'attendere e del non ottenne
Ma chiedo alla classe politica e parlamentare
Trasversalmente questa volta proprio trasversalmente nei partiti
Messia almeno
E in modo inconsapevole
Il pericolo che si formi
Un blocco delle formule
E un blocco di conservazione
Blocco delle forme e blocco di conservazione
Che non si identifica con le divisioni tradizionali che poi nel nostro Paese salvo che sulla sinistra non non hanno mai avuto
Un vero radicamento nel culturale e sociale rivestono di cento di sinistra
Marche corrispondono molto più probabilmente a concezioni della politica
Che tagliando i partiti al loro interno
La politica con me
Pulga arte di gestione del potere
Però una politica del Governo per mandato del popolo al servizio del popolo
In questo quadro
Voi come tutti i soggetti istituzionali ha aperto una grande responsabilità
Perché io ritengo che e in un disegno complessivo di riforma delle istituzioni
Noi tante cose
Scusatemi il nove pensando sempre al calendario che mi riguarda voi
A tante riforme dovette ammettere ma
Non vi è ormai un intreccio tra la riforma del potere centrale
Riforma del potere locale
Per il quale non basteranno correzione e peggio ancora correzione soltanto verbali
All'assetto dei poteri centrali dello ispettivi che sfere di competenza no occorreva ripensare ai concetti di otto non mia
Forse ridisegnare gli otto nomine e il dottor regionale tu provinciale Helmut locali l autonomia delle presenze sociali
Politiche non partitiche
Che l'occupazione
Dei partenti ad Arce sale non soltanto nelle istituzioni ma anche nella vita sociale e culturale del nostro Paese
E da da cessare l'equivalenza partiti politiche
Del tutto estranea alle grandi democrazie ove accanto ai partiti
Grazie un libro regalarsi per la tutela dei valori o per il raggiungimento di interessi dei cittadini
Organizzazione club iniziative politiche
La manomissione delle quali è il tentativo di strumentalizzazione da parte dei partiti che si dovrebbero occupare
Del consenso per far funzionare le istituzioni
Apparirebbe un atto ribaldo
Tante volte chili con amici che sono qui si sono occupate del diritto costituzionale
Sono state accusate di voler fare
Della ingegneria
Certo
La vita di un famiglia non dipende dall'ingegnere figli ha costruito una scarsa
Però
Se il bagno è stretto
Ma anche la vita dalla famiglia
Ogni mattina alle sette quale seri
Ne viene nel getto ribatte condiscono utili per chi deve entrare prima galline
Quindi l'ingegneria costituzionale dove tutto ma anch'essa serve
E in un disegno di ingegneria costituzionale
Di fronte all'esigenza di di un più di più drappi
I geni
Più
Vicini al sentire della gente
Processi decisionale a livello di governo e anche di governo centrale
Noi dobbiamo pensare che ad un nuovo sistema di otto giorni
Perché un governo centrale
In grado di dare risposte adeguate secondo correttive
Della società moderna ai grandi problemi dalla giustizia dalla politica estera della politica militare
Della politica monetaria
Il nodo reale
Vede corrispondere una semplificazione
Delle incombenze va bene
Ad un'attività penetrante di controllo e di indirizzo da parte del Parlamento
Va be'corrispondere un alleggerimento dal Parlamento
Da una serie di altri compiti
Il secondo quello che si chiama in una certa dottrina sociale il principio di sussidiarietà possono essere più adeguatamente svolti ad un livello inferiore parlo livello territorialmente
L'unico governo locale non è solo un modo
D'ingegneria costituzionale per far funzionare meglio la macchina
Faccenda fare ad ogni turno quello che può fare meglio
E portando il livello dalla decisione delle decisioni portando la responsabilità delle decisioni
Alle ventuno in cui si può più direttamente conosciute
Più direttamente comprendere più direttamente il coagulare il consenso popolare
In un siffatto disegno che richiede un rafforzamento brutta parola non sotto le nuove auto la l'aumento di capacità di governo dell'esecutivo
L'aumento di capacità di iniziativa politica di controllo del Parlamento
E il problema dovrebbe disegnare
Ed allora a forzare le autonomie locali
è un problema anche di garanzia Poletti
I paesi nei quali abbiamo forniti dal responsabile esecutivo
E otto valvole parlamenti sono quei Paesi in cui più di nicchia
Si organizza
Più strutturata della vita locale
Stati Uniti d'America
Germania federale
RAI Due netto
Che magari una facile catalogazione considera uno stato di carattere unitario
E ignorando
Che cosa sia
La ricchezza la capacità incisiva anche in politica del governo locale e in quel Paese
Quindi questo guasto giorno altre e domani
La vostra capacità di seguirli
A livello politico a livello istituzionale in questo processo di rinnovamento dell'istituzione
Sul quale sembra Callalta già l'avrebbero un passato uguale nel nostro Paese gruppetto La Malfa sembra sufficiente avvisato
Enunciato un problema
Considera irrisolto
Io credo che voi abbiate una grossa funzione da svolgere
E perciò
Poiché quando ci si avvicina la vecchiaia come me accanto
Sia un semplificare dell'idea e alcuni di questi due
Lasciamo stare il mio stato mentale piglio le pillole che prendono mattino
Assumono un carattere ossessivo ripetitivo
Poiché esso non convinto non credo che sia un fatto caratteriale
Che la società politica e quella civile si troveranno inevitabilmente a dovrà anche fare i conti con la crisi grave delle istituzioni del nostro Paese crisi che se non li risolviamo diventa crisi di credibilità delle nostre istituzioni della Repubblica altroché sovversive Isma'verso la Repubblica
Io vi invito
Pensare anche se altre più grande di lui non ci pensa
Ha osservato davvero comodamente archivia
Questo problema a pensare a questo problema
Poiché mi trovo a essere il capo dello Stato il rappresentante dell'unità nazionale
E sono convinto che il Paese è assente queste cose
E vuole queste cose io vi ringrazio per quanto punto comunque anche con questi lavori voi fatte per rispondere ad una genuina domanda di doverlo Adorno create con della nazione Italia
Qualcuno
Signore e signori
Autorità
Riprendendo la parola non posso non ringraziare ancora il Presidente Cossiga per la sua presenza qui
Per questo il suo indirizzo che come lui stesso ha detto e stato ben più di un saluto grazie presidente Cossiga
Quattro anni fa
In questa stessa sala
Le Regioni analizzando i problemi connessi all'attuazione del decreto Presidente della Repubblica seicento e sedici a dieci anni dalla sua adozione
Affermavano l'esigenza di un profondo rinnovamento dell'istituto regionale
Formulando significative proposte di modifica del quadro istituzionale quale presupposto indispensabile per un rilancio del regionalismo italiano ma da allora nessuna modifica è intervenuta
Anzi si è assistito ad un progressivo pericolosa accentuarsi del processo di recupero dal centralismo statale
A tale logica centralistica si è contrapposto un movimento profondo della società italiana
Che nelle sue diverse espressioni regionali
E andata diversificando sinistro gli aspetti è diventata più articolata e complessa nella sua struttura si è fatta più ricca di iniziative
Di problemi di esigenze specifiche qualificate diversamente in ragione del territorio e del contesto culturale ed economico di pertinenza
Ciò ha finito
Per proporre l'esigenza di una più pertinente funzione di governo capace di risposte più specifiche e mirate nei confronti delle diverse realtà regionali più vicina ai problemi della gente
Peraltro l'abbandono e il disordine in cui versa tanta parte dell'amministrazione periferica dello Stato non può non sottolineare ed esaltare tale esigenza
Sì è così fortemente vivacizzata da cresciuto il dibattito politico e culturale su un nuovo modello di regionalismo
Tali andamenti contraddittori devono in questa sede trovare una composizione non ne ammissibile che anche la nuova opportunità che con la cosiddetta proposta Labriola sia andata profilando di una convergenza concreta di forze sociali politiche
Pubblica
E l'Alto Patronato Daloui concesso alle nostre assise la convergenza qui a Venezia di tutte le regioni d'Italia nella loro espressione consiliare e di governo l'autorevole per presenza dei rappresentanti del parlamento e del governo nazionale
La partecipazione dei partiti politici nazionali conferiscono a queste nostre assise autorevolezza e forza
Testimoniano tutto l'impegno utile ad avviare secondo linee condivise e contenti e poi c'è dure urgenti ed efficaci l'atteso processo di riforma della nostra Costituzione e dello Stato
Il titolo di questa nostra conferenza nuova Regione il nuovo Stato sintetizza quindi pienamente i risultati ai quali è pervenuto il serrato confronto di idee che si è andato sviluppando in questi ultimi anni
Esprime inoltre il comune sentire della larghissima maggioranza dei cittadini
Che ha maturato la consapevolezza che i tempi della storia si sono eccezionalmente accelerati
E che nuove risposte istituzionali vanno individuate per governare in modo adeguato i processi di trasformazione in atto
Di questo comune sentire si è fatto interprete il Presidente della Repubblica che nel suo messaggio al Parlamento afferma
Il varo di strategie istituzionali intesi ad attivare un processo di rinnovamento
Pone il problema di un diverso rapporto tra lo Stato centrale le regioni e gli enti locali per l'importanza che questi assumono nel quadro generale del sistema istituzionale le difficoltà e i limiti connessi al completamento dell'ordinamento regionale
Non appaiono oggi superabili se non attraverso un adeguamento del sistema istituzionale che faccia del livello regionale la cerniera ed il momento qualificante di un articolato pluralismo istituzionale
Non v'è dubbio che la valorizzazione del governo locale esporre un marchio di garanzia dell'equilibrio complessivo del sistema ed è il suo radicamento democratico
Considerando che un governo locale forte e fortemente collegato ai cittadini rappresenta il contrappeso di un forte potere esecutivo centrale
Signor presidente
Signori e signori occorre proprio occorre davvero l'Italia un governo centrale efficace con pochi poteri ma esercitati con grande autorevolezza cui corrisponda nelle regioni una consapevole capacità di autogoverno resa penetrante dal trasferimento a Comuni e Province
Delle idee legge all'amministrazione e alla gestione uno Stato dunque capace di tener ben fermo il proprio carattere unitario conquistato attraverso le lotte del suo primo e secondo Risorgimento
Ma ricco di quel pluralismo istituzionale politico-culturale economico geografico che ha contrassegnato i momenti più straordinari della sua Storia Medioevale e moderna
Con tali premesse
Occorre ora soprattutto verificare se il modello autonomistico delineato dal costituente e quale sia andato realizzando in quasi cinquant'anni
Sia ancora corrispondente alle esigenze di una società che non può non apparire profondamente diversa da quella di allora
Non va dimenticato infatti che il quadro politico da cui nasceva la Costituzione italiana
Vedeva un Paese che usciva dall'azione di spiega trincee
Di un conflitto combattuto sul territorio nazionale e che doveva ritrovare attraverso la riaffermazione dell'autorità dello Pato la necessaria unità nel processo di ricostituzione istituzionale Ethiel ricostruzione economica di conseguenza il sistema delle autonomie regionali tenuto conto anche del ritardo con cui si è data attuazione sotto questo profilo al dettato costituzionale presenta limiti e inadeguatezze
Le regioni più che enti di governo capaci di esercitare un potere decisionale effettivo
Che coglie realmente le esigenze del territorio della popolazione del mondo economico in cui si cala l'azione regionale sono state ridotte ad un ruolo subalterno nel quadro di scelte esercitate dal governo centrale
Gli esempi più macroscopici di questo fenomeno possono individuarsi in primo luogo nella limitata autonomia finanziaria riconosciuta alle Regioni sempre più ridotti a meri centri periferici dispensa e coinvolti in una sperare spirale di deresponsabilizzazione
Basti per tutti il caso della sanità che ha contribuito contemporaneamente ad aggravare pesantemente la stessa finanza nazionale
In secondo luogo nella produzione legislativa statale recanti principi fondamentali previsti dall'articolo centodiciassette della Costituzione
In questo ambito la capacità di produzione normativa delle regioni ha dovuto e deve confrontarsi con un regime caratterizzato dalla convergenza della competenza dello Stato e delle regioni nelle stesse materie secondo un principio di concorrenza che ha favorito un'azione di recupero di competenze a favore dello Stato un controllo burocratico e cavilloso della produzione legislativa regionale
E ha provocato contraddizioni e incertezze a livello politico e legislativo
Si è venuta a creare tra l'altro una situazione paradossale nel senso che la legislazione regionale anziché essere improntata da caratteri di efficienza ed efficacia
Propri di a di un reale sistema autonomistico è stata ridotta ad un ruolo di moltiplicazione di inefficienza e di disfunzioni
Attraverso l'imposizione di una funzione di inutile specificazione territoriale della vincolante normativa statale
Signor presidente signori e signori sono quindi maturi i tempi per realizzare una nuova e diversa articolazione del sistema regionalisti CRO avendo ben chiaro che rilanciare l'autonomia regionale significa ridisegnare con chiarezza il confine
Dove deve finire lo stato e dove deve conico Minch are la responsabilità delle regioni
Tale processo appare tanto più urgente se si considera l'ormai prossima prospettiva europea
Dove il mercato unico dei beni e dei servizi metterà a diretto confronto aree regionali diverso e con differenti livelli di organizzazione del territorio dell'economia della società
In sostanza per essere competitivi è necessario dar vita ad un sistema regionale dotato di maggiore forza e autonomia
Si vede attraverso un nuovo quadro dei poteri regionali portare l'azione di governo più vicina alle esigenze del CIT a Dino cogliendo e valorizzando quel bisogno di identità e di specificità che si stava generalmente affermando
Si deve andare così necessariamente verso una rivisitazione profonda dell'ordinamento costituzionale
Valorizzando le novità introdotte dalla legge centoquarantadue del novanta e duecentoquarantuno del novanta che hanno definito un quadro dei rapporti diversi e nuovi tra enti locali e Regioni e tra cittadini e pubblica amministrazione
Vanno dunque riqualificati i rapporti tra Regione e sistema delle autonomie locali
Realizzando concretamente il principio della Regione partecipate è indiretta attraverso un più ad una più articolata regolazione
Del diritto del cittadino e delle organizzazioni sociali di partecipare alle scelte istituzionali amministrative politiche attraverso più significative forme di partecipazione degli enti locali alla formazione delle decisioni
Della regione e attraverso un compiuto sistema di delle che di gestione agli enti Lecco agli enti locali
Vi è l'esigenza di risolvere la contraddizione tra una società italiane che cresce nella pluralità e nella complessità delle esperienze
Economiche culturali relazionali e un sistema istituzionale che sempre più si irrigidisce e si accentra è questa una contraddizione chiaramente verificabile sul piano della perdita di efficienza ed efficacia del sistema e verificabile in termini di approfondimento del solco che si è creato tra cittadino e istituzioni
Non si può dimenticare a questo proposito che la società italiana è stata caratterizzata in questi anni dall'emergere di modelli innovativi di sviluppo regionale che hanno dimostrato anche sul piano economico il valore delle peculiarità locali si pensi ad esempio alla forte dinamica dimostrata in molte aree del nostro Paese da sistemi di piccola e media industria negli anni ottanta
Non si può nel contempo non rilevare come anche in queste realtà
Si faccia sentire sempre più pesantemente la mancanza di una effettiva e piena autonomia regionale volta ad attuare interventi mirati attenti alla valorizzazione di un tessuto relazionale con marcata specificità
è a questo livello
Che scelte di governo flessibili adeguati alle esigenze della società possono sviluppare sinergie di eccellente qualità produttive di risultati di grande rilievo
E rappresentare la concreta realizzazione di una sintesi alta di processi locali dispiegati al meglio delle loro potenzialità questo il livello delle regioni
L'obiettivo da realizzare è dunque quello di uno Stato delle regioni e delle autonomie
Che rinsalda la propria irrinunciabile unità attraverso la valorizzazione delle positive diversità in cui si esprime una società complessa come la nostra
Occorre far presto perché i problemi posti dalla Società nazionale rischiano di rimanere irrisolti alimentando così la sfiducia il disinteresse la perdita di identità collettiva dei cittadini
Signor presidente
I tratti di una riforma costituzionale
Che supporti questa scelta hanno trovato adeguato approfondimento nell'ambito della conferenza dei presidenti dell'Assemblea e dei consigli delle regioni e delle province autonome
E nell'ambito della conferenza dei presidenti delle regioni e province autonome possiamo così riassumerli
Nuovo ruolo delle regioni che fermo restando il carattere unitario dello Stato realizzi una corretta dialettica tra centralismo e poteri regionali
Individuazione di istituti che assicurino la partecipazione strutturale delle assemblee legislative regionali all'elaborazione della legislazione nazionale nei due rami del Parlamento
Garantendo un'efficace presenza regionale all'interno dello stesso procedimento decisionale e parlamentare
Reale autonomia finanziaria delle Regioni quale elemento necessario per una loro vera autonomia politica
Autonomia da realizzare tanto riguardo alla Spesal quanto all'entrata onde costituire una finanza primaria in capo alle regioni e conseguentemente far coincidere la responsabilità del gestione delle risorse con la responsabilità della individuazione recupero delle risorse stesse
Riserva generale di amministrazioni in capo alle regioni
Con rigorosa delimitazione dell'esercizio di funzioni amministrative da parte dello Stato in materia e non strettamente attinenti l'esercizio della sovranità e con il conseguente trasferimento delle strutture statali centrali e periferiche all'
Regioni
Riserva esclusiva al Parlamento della valutazione sulle relazioni tra interesse regionali e limiti di merito alla legislazione regionale
Riserva alla Corte costituzionale della valutazione di legittimità delle leggi regionali superando l'attuale regime del rinvio governativo
Attribuzione della disciplina del controllo sugli atti amministrativi alla sede statutaria superando l'attuale regime previsto dal primo comma dell'articolo cento e venticinque della Costituzione
Ampia e incisiva autonomia statutaria delle regioni per la determinazione della propria forma di governo anche relativamente alla disciplina della legge elettorale regionale
Realizzando di un armonico realizzazione di un armonico sistema delle autonomie
Che anche in attuazione dei principi fissati dalla legge numero centoquarantadue del novanta affidi più compiutamente a Province e Comuni i compiti di gestione amministrativa e valorizzi la funzione legislativa e le funzioni di indirizzo e di coordinamento della regione
Valorizzazione dell'istituti che connotano le competenze e ruolo specifico delle regioni a statuto speciale e delle province autonome
Valorizzazione del ruolo delle regioni in sede comunitaria nell'ottica della istituzionalizzazione della loro presenza negli organi comunitari
E una più ampia connotazione del ruolo delle regioni per l'attività di rilievo internazionale sviluppo della capacità delle regioni di realizzare più pregnanti rapporti collaborativi con le altre regioni europee
Il quadro
Ora delineato
Evidenzia il valore di un progetto politico che nell'individuare i termini di riforma istituzionale assume in pieno a riferimento le esigenze della società italiana
Con l'indicazione di questi obiettivi e con le individuazioni conseguenti necessari passaggi istituzionali siamo consapevoli di operare per la restituzione di un profilo alto alla politica e per il rafforzamento di quel rapporto di fiducia tra rappresentanti e rappresentati che costituisce il fondamento di ogni sistema democratico
è con questo spirito e con questa convinzione che abbiamo valutato positivamente i risultati dei lavori della Commissione affari costituzionali della Camera licenziati nello scorso mese di giugno
Non è priva di significato la circostanza
Che la Commissione affari costituzionali della Camera chiamata ad esaminare il testo di riforma di bicameralismo licenziato dal Senato abbia ritenuto di allargare tale problematica rivolgendo l'attenzione al tema più generale
Della posizione del ruolo del Parlamento nel quadro dell'organizzazione dello Stato nel suo insieme ponendo fortemente l'accento sul tema del regionalismo
Dalla considerazione che
Lo Stato repubblicano soffre tra i suoi mali
Di una sorta di obesità funzionale sovraccarico come di poteri e di attribuzioni il cui numero la cui di fuggita si estendono quotidianamente in guisa di una mostruosa e inarrestabile metastasi
Emerge il filo conduttore delle scelte operate dalla commissione
Quello di ricondurre lo Stato ha le sue ragioni essenziali di esistere e di agire
Sollevando lo di ogni altro compito che a questa premessa strutturale non sia collegato e che deve invece essere trasferito alle Regioni che costituiscono l'altro polo dell'imputazione dei pubblici poteri
Ne deriva una inversione di una logica di distinzione tra le attribuzioni dei due livelli istituzionali individuando tassativamente le attribuzioni dello stato e attribuendo tutte le altre alle regioni
Le soluzioni prospettate dal documento elaborato dalla Commissione affari costituzionali della Camera
Possono ritenersi sufficientemente garantistiche di quella nuova autonomia che le regioni ritengono essenziale per creare le premesse di uno stato effettivamente a base regionale
A questa domanda occorre rispondere
Una valutazione in tal senso non può essere fatta che alla luce dell'esperienza maturata in venti anni di vita delle regioni cogliendo le luci e le ombre di quel sistema istituzionale che ci accingiamo a modificare da parte mia ritengo di dovermi soffermare sulle problematiche collegate alla diversa articolazione delle funzioni previste per lo Stato e per le regioni viste sotto il profilo della funzione legislativa
Nel documento della Commissione affari costituzionali
Si afferma il principio di attribuzione allo stato delle materie che attengono all'unitarietà dello stesso materie che sono espressamente individuate ponendo sia la competenza delle regioni in generale per tutte le altre
Si rileva però ed è questo il dato di maggiore preoccupazione il permanere di situazioni di possibile incertezza di ruolo laddove il confine tra interesse nazionale interesse regionale è suscettibile di flessibilità
In tali casi il margine tra il centro e la periferia eh o può risultare labile ricreando il rischio di mia legislazione statale invasiva della competenza regionale
Tanto più che l'indicazione delle materie può avere un certo significato solo nel breve periodo giacché in tempi lunghi o medio-lunghi il contenuto delle materie stesse può mutare anche in misura considerevole
Onde evitare tale rischio occorre partire dalla riaffermazione del principio della sussidiarietà che solo poche Aranti IRE la positiva soluzione di eventuali controversie
In ordine alla individuazione del preciso livello di competenza
Tale principio infatti mette l'accento sulla piena legittimità delle formazioni sociali in locali e regionali all'autogoverno
Le istituzioni rappresentative di tali formazioni sociali come nel caso le regioni non possono né devono dunque assumere un ruolo subalterno lo Stato nella valutazione di quale sia l'appropriato livello di interessi oggetto di attenzione normativa
Ne consegue che debbono essere individuati adatte procedure tutelate costituzionalmente
Che consentano il raggiungimento di intese consensuali tra Stato e regioni in quei casi dove il confine tra centro e periferia non è nettamente definito altro aspetto da considerare riguarda l'attribuzione allo stato della potestà di fissare con legge organica i principi fondamentali delle funzioni che attengono alle esigenze di carattere unitario
è evidente che tale formulazione riflette l'esigenza da un lato di evitare la di appropriazione indebita da parte dello Stato delle materie oggetto di competenza legislativa delle Regioni stesse
Dall'altro di garantire una necessaria uniformità di trattamento di tutti i cittadini in particolari settori
Quali per esempio l'informazione e la sanità l'igiene distruzione pubblica che devono trovare a livello nazionale uno standard qualitativo garantito
Non va sottaciuta però la preoccupazione che sia pure con una formulazione diversa possa riproporsi una situazione analoga a quella attuale
L'esperienza di questi ultimi dieci anni ha dimostrato ampiamente o ampiamente come il Parlamento abbia più volte utilizzato e anche di recente consapevolmente o meno
Per circoscrivere l'autonomia regionale leggi così puntuali nel contenuto da ridurre fortemente lo spazio operativo della Regione
La legge organica potrebbe in definitiva riproporre una situazione di rigidità nel rapporto tra legislazione organica statale e legislazione regionale con conseguenti condizionamenti sotto altra forma di quest'ultimo
Se si ritiene che sia essenziale realizzare un'effettiva distinzione di ruolo tra Stato e Regione
Più opportunamente la legislazione regionale dovrebbe trovare limiti soltanto nei principi generali dell'ordinamento giuridico e negli obblighi internazionali
Analogamente a quanto avviene oggi per le materie rientranti nelle competenze esclusive delle Regioni a statuto speciale
In sostanza ciò che è indispensabile conseguire è una qualificazione verso l'alto della competenza legislativa delle Regioni
Sul presupposto che oltre ad un ampliamento senz'altro necessario della sfera di competenza si abbia un elemento per le un elevamento per le regioni della capacità di incidere attraverso scelte legislative
Realmente efficace un rafforzamento del ruolo delle regioni nei termini sopra un spiccati
Non può prescindere dal necessario riconoscimento ad esse della possibilità di incidere attraverso lo Statuto massimo strumento della potestà normativa della Regione nella materia dell'organizzazione di governo altro aspetto significativo collegato a quello dell'esercizio della funzione legislativa è il tema dei relativi controlli
La modifica proposta l'articolo centoventisette pro prevede l'eliminazione del controllo preventivo sulle leggi regionali da parte degli organi governativi
Individuando nella Corte costituzionale o nel Parlamento rispettivamente le sedi per la valutazione delle questioni di legittimità o di merito per contrasto di interessi sollevate dal governo
La modifica recepisce nella sostanza uno degli aspetti che erano stati sono stati sono ritenuti uno dei punti dolenti né rapporti Stato-Regione
L'esperienza del rinvio infatti oggi è stata largamente negativa
Tramite rinvio il governo oggi apre una fase di contrattazione con le regioni in ordine ai contenuti della legislazione regionale contenuti che vengono così fortemente condizionati e spesso stravolti costringendo così le regioni ad adeguamenti forzata
Anche rispetto a questa nostra positiva impostazione di sono tuttavia alcune riserve e preoccupazioni
Al governo infatti resta comunque il potere di incidere preventivamente sull'operatività della legge regionale esercitando sostanziale potere di veto sospensivo aprendo il contenzioso di fronte alla Corte o al Parlamento
Occorre pertanto ipotizzare effettive e sostanziali garanzie procedurali
Sotto un profilo più strettamente politico sembra poi è opportuno riflettere intorno alle modalità di attuazione del quadro riformatore prospettato
Modalità che debbono consentire alle diverse realtà regionali di affermare concretamente rilievi rinunciabile scelto dell'autonomia
Sembra ragionevole ritenere che ci si troverà di fronte alla maturazione articolata di un processo che farà evidenziare problemi e difficoltà
Si tratterà pertanto di assumere una impostazione politica che privilegi azioni di impulso e di supporto da parte dello Stato
Laddove si dovessero ritenere necessarie in modo tale da sostenere e garantire il pieno sviluppo del processo di realizzazione degli obiettivi riformatori
è questa un'indicazione che tiene conto anche dei limiti che non si sottovalutano registrati dall'attività delle regioni nel corso di questi anni
Infatti come si è messo in rilievo da più parti l'accentramento statale delle funzioni è stato spesso non contrastato dalle regioni con sufficiente convinzione
In una logica di ripiegamento su posizioni meno scomode rispetto a quelle richieste da una sincera attenzione autonomistica
A ciò va aggiunto che modelli centralisti sono stati riprodotti in sedicesimo anche a questo livello contraddicendo così
Da parte delle regioni scelte di efficienza ed efficace della pubblica amministrazione e di rinvigorimento delle autonomie locali
Non va sottovalutata inoltre la circostanza che è un potenziamento del ruolo delle ragioni potrebbe comportare la necessità di rivederne l'assetto territoriale stesso la cui articolazione può apparire inadeguata rispetto all'effettiva all'effettività della dimensione dell'interessi regionali non più e non sempre realizzabili su modeste basi territoriali
è chiaro che ciò potrebbe comportare soluzioni non gradite
Ma che potrebbero essere indispensabile costituirà la chiave di volta di un nuovo sistema regionale che anche in una sua nuova dimensione potrebbe trovare quella maggiore efficacia ed efficienza che la riforma intende perseguire
Quanto ora detto dà la misura dello spessore dei problemi da affrontare su più livelli problemi che non dovranno tuttavia essere di ostacolo alla realizzazione del processo di riforma
è da respingere infatti una valutazione che constatando a livello regionale diversificata dei battezza l'affrontare il nuovo consigliasse una gradualità di realizzazione misurata sulle situazioni meno dinamiche
Il processo che intendiamo come necessario è quello invece che si svolge un contesto generale di movimento
Non contesto nel quale ad ogni diversificata realtà regionale è consentito di individuare la propria peculiare modalità di perseguimento dei comuni obiettivi di riforma istituzionale
Siamo convinti che questa strada sarà responsabilmente individuata
Infatti il senso profondamente positivo del nuovo quadro riformatore qui sostenuto trova le proprie ragioni d'essere nella struttura della dinamica sociale ed è meritevole di ampio e convinto consenso
Fa parte della responsabilità politica la precisa percezione dei processi reali che la Società esprime fa parte della responsabilità politica operare per l'opportuno ed equilibrato adeguamento delle relazioni che connettono alla sfera della società civile e la sfera politico istituzionale
Non sfugge certamente la dimensione dell'impegno che richiede il rispetto di questo principio
Soprattutto in una fase come questa che ha i connotati di un vero e proprio passaggio storico nel quale alla constatazione che sono arrivati a maturazione
Problemi radicati nella dinamica della nostra società si aggiungono gli effetti imprevedibili del precipitare della crisi irreversibile di grandi sistemi politici e ideologici
In soli due mesi signor Presidente tanti ne sono passati dal tentativo di golpe reazionari in Unione Sovietica si è realizzata la definitiva liquidazione del vecchio ordine mondiale
E hanno preso forma i contorni di nuovi e impensati scenari internazionali
Alla cui realizzazione positiva sono chiamati a contribuire tutti i popoli e in cui emergono a livello statuale nuove realtà prima di carattere regionale che postulano una nuova Europa delle regioni
Appare a questo proposito concluda nitidezza ciò che i recenti anni di glasnost avevano cominciato a far trasferire trasparire
E cioè che decenni di totalitarismo illiberale e antidemocratico avevano impedito il formarsi di quei rapporti e di quelle relazioni che normalmente strutturano una società moderna
Assistiamo così accanto al fenomeno positivo dell'aggregazione e della crescita di nuove organizzazioni pluralistica
E all'affermarsi positivo di nuove realtà regionali al pericoloso manifestarsi di contraddizioni insite nel ripiegamento di molti su valori di esasperato nazionalismo
Che spesso un potente collante per una società alla quale sia impedito di evolvere
I pericoli di una sempre possibile balcanizzazione della situazione vanno combattuti aiutando quei popoli a risolvere i problemi dai quali tali pericoli trovano alimento tali impegno si presenta altrettanto grande pressante per la soluzione della difficilissima crisi in atto negli amiche repubbliche di Croazia e di Slovenia
Condizione indispensabile perché questo avvenga è che maturi con più convinzione la consapevolezza nei governi è un ruolo politico forte e incisivo deve essere svolto oggi dalla CEE
Il tempo delle scelte è quello dell'oggi ritardare vorrebbe dire rinunciare irrimediabilmente ad un ruolo storicamente necessario
E anche in quest'ottica che va sostenuto l'indirizzo politico teso ad assumere il nuovo nella definizione di proposte riformatrici delle nostre istituzioni
In coerenza con un disegno che vede in quello europeo il giusto livello istituzionale per poter affrontare autorevolmente i grandi problemi di carattere internazionale
E vede nello Stato delle regioni il livello istituzionale adeguato per governare
Al meglio l'intreccio di relazioni regionali nazionali e internazionali che attraversano la nostra società
Rassicura a questo proposito la convinzione che il dibattito sviluppato in questi mesi in queste settimane
Abbia definito con chiarezza e senza equivoci di Termoli i termini fondamentali della riforma che riteniamo necessaria
E abbia posto le condizioni per affrontare con ragionevole serenità le impegnative scadenze che si profilano negli anni a venire
Signor presidente
Forti
Della sua presenza qui
Oggi
C'è giungiamo ad un lavoro
Che riteniamo legittimati legittimato
Dalla sua presenza
A cui pensiamo che la presenza del parlamento e del governo
Possa infondere debba infondere in ognuno di noi il senso pieno della decisione necessaria e della misura opportuna
Resta indolori la speranza è che queste prime assise di Venezia
Siano utili al processo di riforma dello Stato e in questo del nuovo regionalismo che vogliamo costruire
Spero
Che queste assise di Venezia siano solo le prime
Spero che queste possano diventare un appuntamento annuale attraverso cui misurare i passi concreti di questo grande processo di riforma che deve portare a una nuova Regione in un nuovo Stato
Venezia e il Veneto sono pronti a fare quanto necessario a questo fine grazie
La parola al presidente della Regione Veneto Franco Cremonese
Signor Presidente della Repubblica
Onorevoli rappresentanti degli organi dello Stato signor sindaco
Colleghi presidenti e consigliere regionale signore e signori
Per più motivi
Questo incontro nato come Assisi generale delle regioni italiane
Assume singolarità e forza al di là di quanto pareva lecito prevedere
è anzitutto la sua presenza al signor Presidente della Repubblica che viene ad onorare l'incontro
Riconoscendo nel contempo il valore di un rapporto di un messaggio che le Regioni vogliono presentare agli organi dello Stato
Alle forze politiche e all'intero Paese sulla loro ventennale esperienza e sulle prospettive
Ed è inoltre il momento politico che aggiunge prugne pregnanza e responsabilità
E suggerisce riflessioni e valutazioni di non piccolo significato
Per cui davvero questo incontro profano partire da Venezia indirizzi e indicazione
Sulla parte che resta di questa difficile legislatura e sulla prossima
è intorno ai temi del regionalismo e delle Autonomie come dire intorno alle senza dello Stato moderno
A questa riflessione ci sollecita il ricordo di un incontro che ben fisso nella memoria dei presidenti delle regioni con lei
Da pochi giorni eletto capo dello Stato
Che alle regioni al Paese dava un indennizzo ancora oggi di chiarezza e forza esemplari
Proprio lei autorevolmente confermava
Che anche le regioni sono stato
Perché la Repubblica è certo quella una e indivisibile voluta dalla Costituzione
La Repubblica dell'organizzazione centrale del potere politico ma è anche la Repubblica a pieno titolo delle Regioni delle Province e dei Comuni
E la repubblica di coloro che fanno parte della vasta comunità di storia cultura tradizione passione italiana
Dare davvero sarebbe significativo in questa visione unitaria delle istituzioni democratiche italiane
Se la conferenza per i rapporti tra Stato e Regioni istituita presso la Presidenza del Consiglio cambiasse nome
E venisse invece chiamata come pure ebbe a dire presidente Andreotti conferenza governo regioni
Parlare dunque di questi problemi davanti a lei e sapere che siamo ascoltati e capiti
Ma l'incontro cade in un momento politico che non sembra consigliare eleganti teorizzazioni
è invece è tempo di analisi serrate lucide di prese di coscienza di decisioni non eludibili e coraggioso
Stiamo vivendo un passaggio per diversi aspetti importante
In una fase di governo che ha visto assumere per la prima volta nel programma politico della maggioranza il principio della sushi diari età fra Stato Regioni ed enti locali
E stiamo insieme vivendo la fase attuativa del nuovo ordinamento delle Autonomie locali
Da quelle pur breve espressione del programma governativo
E dalle forti indicazione della legge centoquarantadue vengono stimoli di straordinaria portata incoraggiamenti a percorrere strade ricche di aspettative e di prospettive
è in questa fase complessa che la recente proposta di legge finanziaria ci costringe a nuove riflessioni decisamente più amare
Non possiamo nascondere nascondere la nostra preoccupazione di fronte all'ampiezza e la pesantezza della manovra finanziaria e alle ripercussioni sulle condizioni economiche sociali
Ma c'è una cosa che ancor di più ci colpisce
E c'inquieta
Il mancato imbocco di percorsi utenti che a mente
Nuove la mancata adozione di soluzioni capaci di rispondere al bisogno di novità che corre a livello delle istituzioni e della pubblica opinione
Qui su questo terreno dove si misurano le condizioni dell'emergenza e le mancate risposte si colloca necessariamente il ruolo o il non un ruolo delle regioni
Noi ci sentiamo parte vera
Entriamo anche noi nel processo della crisi
Quali soggetti consapevoli che potremmo essere protagonisti di un rinnovo delle istituzioni mentre ci sentiamo impediti a svolgerà il ruolo che ci spetta
Questo tema delle strade nuove che un Paese come il nostro deve percorrere è già rilevante nel dibattito politico lo diventa ogni giorno di più Mammano verifichiamo la distanza
Che intercorre fra quello che si dovrebbe essere e dare e quello che siamo e diamo alla comunità
Non siamo affezionati all'autoflagellazione
Siamo un Paese che ha acquistato forza e credito nel mondo particolarmente a motivo della sua politica internazionale della sua capacità di paziente tessitura sui temi della pace
Della convivenza e della solidarietà
Ed abbiamo acquistato credito motivo di una brillante e creativa imprenditorialità private pubblica ed è la grande forza espressa da un sempre più maturo mondo del lavoro
Ma siamo anche un Paese che vive il paradosso
Di una perdita contemporanea di credibilità a motivo di un dissesto della finanza pubblica apparso per anni difficilmente contenibile cui corrispondono un debito crescente un'inflazione sempre allarmante
Ed una carenza di servizi civili che soprattutto in alcune regioni e del tutto inaccettabile
E tutto questo che l'Europa teme e fa temere e che la Finanziaria novantadue vorrebbe evitare
Ora questa crisi è certamente una lettura complessa
Ma c'è un punto almeno è fondamentale che trova tutti concordi
Il nostro sistema da un lato manca di un forte governo complessivo della spesa dall'altro distribuisce piuttosto disordinatamente fra centro e periferia funzioni responsabilità
Così si moltiplicano i livelli di competenza si deresponsabilizza nei centri periferici dispensa
Esattamente il contrario di quello che suggeriscono i più qualificati organi della finanza a livello mondiale
E qui nel dedalo delle cifre delle ipotesi e delle soluzioni pensate studiate per il caso Italia appare di assoluta evidenza un punto che ci riguarda tutto insieme
Stato regioni enti locali e società riguarda anche in modo puntuale il tema che mi ha affidato
è la costatazione storicamente davanti ai nostri occhi che la cultura e l'esperienza del centralismo hanno fallito ovunque nel mondo
Che la cultura e l'esperienza del decentramento e dell'autonomia appaiono le strade nuove delle Società democratico di quelle che cercano ansiosamente la democrazia
Per noi che siamo saldamente attestati da quarantacinque anni sul versante delle libertà e della democrazia la riflessione non può che farsi ancora più stringente
E per certi aspetti ancora più pungente
Avevamo per un percorso con notevole coraggio dopo gli anni faticosi della ricostruzione la strada del decentramento
L'istituzione delle Regioni a statuto ordinario nel settanta
La legge sul decentramento i decreti applicativi tre settantacinque settantasette avevano rappresentato motivi di forza di attese e di speranza
Ma dobbiamo constatare che non si è creduto fino in fondo alla forza innovativa dell'autonomia
Che non si è saputo rispondere alle attese che erano ben verificabili nell'animo del Paese
Siamo convinti per aver vissuto questa esperienza che le Regioni sono riusciti a farsi riferimento politico nei confronti dei diversi livelli in cui si articola il potere della Repubblica
E tuttavia dobbiamo riconoscere che le regioni non sono mai riuscite a diventare governo vero del Paese
Fuori di ogni polemica va dichiarato il limite di istituzioni che non hanno il governo finanziario né dell'entrata né della spesa
Per cui programmazione e bilanci sono destinati a rimanere in volo qui vuoti
In questi anni abbiamo anzi assistito ad una pesante ripresa di centralismo ministeri che nel rispetto tra costituzione delle leggi avrebbero dovuto scomparire hanno invece incrementato le proprie dotazioni
Oggi si constata che il bilancio statale detiene gelosamente non meno di quindici mila miliardi per materie di competenza regionale
Non è banale il Carella rivolta verso un potere centrale che vuole approvare anche i progetti esecutivi di un ospedale o che tiene saldamente in mano persino i cinquanta miliardi per le piste ciclabili
Tutto ciò mentre la realtà del Paese
Evidenzia regione di livello europeo dove capacità politica e amministrativa imprenditorialità e professionalità sarebbero pronte a dare un decisivo contributo allo sviluppo
Noi non proponiamo il disegno di un decentramento perché comunque più democratico del centralismo
Non vogliamo oppure non vogliamo inseguire parole e demagogia e siamo pure consapevoli che anche noi Regioni abbiamo al nostro interno
Dovere di maggiore coerenza risposte positive da dare a chi negli enti locali e nella società ci chiede più legislazione e programmazione e meno gestione più respiro politico e meno lacci e laccioli
Noi riteniamo che il nostro sia il disegno lucido
Ratio nerissimo dell'unica star strada
Seriamente percorribile per la riabilitazione del Paese
Il disegno di un decentramento che riconoscimento e di impegno delle istituzioni regionali e locali ed è responsabilità azione dei centri periferici di specie
Proprio quei luoghi di una democrazia più autentica dove c'è posto anche per il controllo e la partecipazione dei cittadini
Le proposte le abbiamo fatte replica talmente ne sono pieni verbali delle nostre conferenze dei nostri confronti col Governo
In sintesi implicano un ordinamento finanziario totalmente diverso da quello attuale
Siamo di fronte a un duplice pericolo
Il primo ha ampiamente dimostrato dall'esperienza è rappresentato dal fatto che qualsiasi riforma non accompagnata da non adeguata dotazione di risorse finanziarie e destinata a fallire
Basti ricordare la sanità i trasporti la giustizia e in genere precettore di grande rilievo economico e sociale sui quali si misura oggi l'effettiva capacità riformatrici
L'altro pericolo anche per quanto riguarda più strettamente le regioni di continuare a tenere separati i poteri della spesa da quelli delle entrate
Concentrando l'attenzione più sui fenomeni di decentramento operativo che sui contenuti ben più ampi di decentramento istituzionale
L'autonomia impositiva regionale e invece un elemento assolutamente essenziale della nuova Regione e dovrà dispiegarsi in maniera piena e completa
A ben guardare nonostante le continue rivendicazioni l'autonomia impositiva inesistente sia nell'ambito delle regioni a statuto ordinario sia in quelle speciali
Complessivamente a semplici terminali di decisioni assunte al centro ridotte a recitare in settori fondamentali
Quali la sanità i trasporti le attività produttive un ruolo del tutto marginale subordinato rispetto né invadente lento inefficaci cioè dirigismo centralistico
Con buona pace dei principi tuttora validissimi dell'articolo centodiciannove della Costituzione la legge due otto uno del settanta introduceva quattro tributi di nessun rilievo e attraverso l'istituzione del fondo comune consacrava la finanza di trasferimento come sistema normale definanziamento delle regioni
A distanza di vent'anni cambiamento nessun cambiamento sostanziale intervenuto
La situazione è diventata ancora più caotica attraverso l'assetto realizzazione dei canali di finanziamento da requisire partizione tra le Regioni ha costituito spesso motivo di incertezza
Di ritardo di ingerenza di conflitto
In perenne attesa di una riforma organica della finanza regionale la montagna ha recentemente partorito il topolino della legge centocinquantotto
Passate dalla scure erariale
Si tratta come è noto dell'addizionale sul gas metano sull'imposta di trascrizione
Del diarrea dell'imposta regionale sulla benzina e di una maggiore aliquid ad applicare la tassa di circolazione ancora in comproprietà tra Stato e regione a statuto ordinario
Le difficoltà di applicazione di queste addizionali sono evidenti notevoli
Tutte le regioni sono impegnate a risolvere il dilemma di ricorrere necessariamente ad esse oppure ridurre la propria attività al semplice funzionamento bloccando gli investimenti
La cosa certa è che questa legge non rappresenta la riforma regionale essa rappresenta il contrario dell'autonomia impositiva
L'autonomia impositiva e dunque inesistente a livello regionale e non solo
Non soddisfa neanche la tesi di coloro che affermano che comunque è stata assicurata l'autonomia finanziaria delle Regioni sul versante della spesa avendo loro assegnato risorse occorrenti per far fronte all'esercizio delle rispettive funzioni
In realtà il vigente sistema finanziario delle Regioni conserva tutti i caratteri negativi che possedeva già alle origini insomma occorre operare in questo campo una svolta decisiva
Costruendo un vero e proprio ordinamento finanziario delle Regioni nel rispetto dei principi di autonomia previsti dalla Costituzione
Le proposte finora formulate in questa direzione appaia in parte già superate
Soprattutto quelle di provenienza governativa che insistono in una serie di rattoppi alla legislazione vigente al di fuori di una logica di sistema
I principi fondamentali del nuovo ordinamento dovrebbero assicurare alle nuove regioni risorse finanziarie adeguate ad un volume ben diverso di funzioni rispetto a quello attuale
E muoversi tendenzialmente nella logica di attribuire allo sviluppo delle comunità regionali gran parte delle risorse prodotte dalla comunità medesime
Ciò beninteso tutelando nello stesso tempo gli interessi generali del Paese e attenuando le differenze tra le Regioni attraverso effettivi meccanismi di riequilibrio i punti cardine di tale nuovo sistema potrebbero in portarsi su linee intese a omogeneizzare i sistemi finanziare le regioni a statuto ordinario con quelli delle regioni a statuto speciale
Secondo attribuire direttamente le Regioni quote consistenti di tributi erariali forti
Quali l'Irpef e l'Iva imputabile rispettivi territori con possibilità di concorso i problemi irrisolti dell'accertamento
Poi ancora attribuire direttamente le regioni ci medesimi tributi la facoltà di determinare sopra imposte allo scopo di affermare il rapporto tra il volume di risorse prelevate e livelli di intervento
Ancora regionalizzare interamente la tassa automobilistica
Attribuendo alle Regioni nello stesso tempo poteri e responsabilità nella politica dei trasporti a livello locale
Risolvere la questione del diritto alla salute
Attraverso l'attribuzione alla Regione di poteri effettivi che consentono il governo della sanità
E l'introduzione di misure da tempo sta attese di fiscalizzazione degli oneri sociali pervenendo dunque alla redistribuzione tra le Regioni delle entrate da destinare al finanziamento e la gestione delle strutture sanitarie
Agevolare l'accesso più ampia il credito in linea con nuovi poteri e funzioni in materia
Sopprimere in mille rivoli degli attuali fondi settoriali a livello statale e istituire fondi unici
Rivolti essenzialmente affanni a finalità di sviluppo e di riequilibrio ed assediare la regione secondo logiche progettuali
Da questo insieme di indicazioni più volte ripetute
Emerge indubbiamente un disegno finanziario ispirato a reale autonomia
Con una finanza direttamente funzionale le scelte politiche una finanza capace di responsabilizzarsi pienamente davanti agli enti locali e alla gente
Per questo la legge finanziare novantadue ci lascia delusi e preoccupati
Non ci sono infatti le novità che avrebbero potuto riscattarla nel cambiamento delle regole e dei metodi
Siamo convinti che la riforma regionale o più puntualmente quella de la finanza regionale insieme con la riforma della finanza locale avrebbero potuto costituire una decisiva inversione di tendenza
Tutto ciò diciamo pur consapevole di quanto si muove nell'opinione pubblica dei dubbi diffusi sulla capacità reale delle regioni dell'intero sistema dell'otto nomine di essere adeguato alle nuove domande dell'Europa
L'Europa ci impegna la competitività
Per la quale importa
L'efficienza non tanto delle singole imprese quanto dell'intero sistema
Anche per questo dunque per la competitività dell'Italia in Europa il nostro sistema istituzionale di finanza pubblica non può continuare ad essere inceppato da lacci commistioni e interferenze
Sappiamo che viene globalmente imputato il sistema regionale il Complesso dei nodi dei vincoli che rendono vischioso spesso inefficace il cammino di alcune delle regioni italiane
Non ci nascondiamo che anche su questo può fondare il suo alibi il potere centrale
Abbiamo però la forza di affermare sappiamo di non poter essere contestati che alle Regioni non è mai stato dato dimettersi sino in fondo alla prova non c'è stata regione che abbia potuto dispiegare compiutamente le proprie competenze risorse professionalità e misurare le proprie capacità di scelte le Regioni resta un istituto giovane hanno solo vent'anni nella storia lunga di un Paese e vanno aiutate a capire e interpretare il proprio ruolo
Nemmeno le leggi speciali che hanno allentato i cordoni distribuito migliaia di miliardi in alcune zone del Paese hanno consentito all'istituzione di crescere la Finanziaria novantadue poteva e doveva costituire questa occasione di riformulare un disegno coerente con la Costituzione e quindi nuovo ordinamento dell'otto nomine locali noi ci sentiamo partecipi
E corresponsabile delle esigenze di sacrifici
Non critichiamo e dissentiamo come una controparte
Ma l'indisponibilità di risorse e finanziamenti anzi la loro necessaria riduzione troverebbe dovrebbe essere controbilanciata dalla volontà di por mano alle riforme
Non sappiamo che uso sarà possibile fare di questo di quanto resta della legislatura se ci sarà spazio al di là della difficile legge finanziaria per una ripresa del disegno autonomistico permettere punto fermo almeno sulla finanza regionale e locale
Noi sappiamo che comunque le regioni restano una via obbligata
Che non si potrà contenere l'onda autonomistica che intorno alle regioni sale dal nostro Paese in tutti i Paesi dell'Europa
E siamo convinti senza alcuna forzatura e senza enfasi che in una moderna concezione dello Stato e intorno alle regioni che si ricompone l'unità politica economica sociale e civile in auto io autunno difficile siamo ostinati a ritenere ancora possibile il rinnovamento dello Stato
Quella nuova primavera della Repubblica sono ancora parole sue signor Presidente che non passa e non può passare per l'autunno delle Autonomie grazie
Operiamo una piccola modifica la pausa la faremo dopo gli interventi del presidente pennelli del Presidente Biasutti do la parola al presidente Paolo Benelli presidente Consiglio regionale toscano della conferenza dei presidenti dei consigli
Delle regioni italiane
Signor presidente suo intervento città fiducia a uscire anche dalle abitudini del birignao istituzionale a guardare al cuore del problema e ci invita a prendere in mano anche come rappresentanti delle Autonomie
La bandiera delle riforme dell'esigenza di un cambio delle regole istituzionale e anche dei comportamenti
Della classe politica del resto ricordo
Nove novembre del mille novecento novanta quando ella ricevette i presidenti dei Consigli regionali e delle Province autonome
Presso il Quirinale
Eh già allora
Ci conforto di un autorevole spinta in questa direzione io do agli atti la mia relazione sugli enti locali il nuovo sistema delle autonomia
Per fare queste qualche breve sottolineatura
C'è stata come dire una specie di scoperta del neo regionalismo
Che è stata quasi ecco Busca are Levante per il pone parlando del neo bicameralismo siamo arrivati al cuore del problema
Perché è chiaro che lo stato attuale nell'Europa delle Regioni come ha detto Daniel bella è uno Stato troppo piccolo per le cose grandi è troppo grande per le cose piccole
E c'è l'esigenza di ridefinire
Il ruolo della sovranità i valori della sovranità di rilegittimare il potere nei confronti dei cittadini
Fare ritrarre passi di occupazione della gestione alla classe partitica riaprire spazi di partecipazione di libertà e direzione della società civile
Le Autonomie locali non costituiscano un sistema chiuso in se stesso ma invece un pezzo importante del mosaico dei poteri pubblici italiani e quindi vivono delle stesse complessive disfunzioni e contraddizioni dell'attuale sistema politico istituzionale
Anche le regioni che hanno vent'anni purtroppo hanno qualche ruga
Questa cronicizzazione quasi irreversibile del dissesto della finanza pubblica della pubblica amministrazione in generale servizi a bassissima resa è altissimo costo e i provvedimenti
Sul ticket sanitario
Preoccupano ancora di più in questa direzione progressivo distacco dei cittadini dalle istituzioni o meglio potremmo dire progressivo distacco delle istituzioni dai cittadini
Io credo che non possiamo cercare
Di
Ritrarsi ciascuno nel suo particulare
Io interpreto
E come ricordava anche il ministro Martinazzoli dalla dallo spirito anti della giurisprudenza della Corte costituzionale degli ultimi anni e su questo tema dei rapporti Stato regione una specie di principio che la corte ecco h enucleato e lo chiama un dovere di leale collaborazione tra le istituzioni centrali e le istituzioni regionali
Questo vale anche all'interno dello schieramento autonomistico così come si dice intanto un dovere di leale collaborazione
Tra le giunte e i consigli all'interno dello scenario regionale un dovere di leale collaborazione tra le regioni e le Autonomie locali
Quindi noi ci battiamo per dare una spinta di sostegno alle idee forza fondamentali Della proposta che la Commissione affari istituzionali della Camera ha così coraggiosamente messo all'ordine del giorno del dibattito politico anche se naturalmente vogliamo entrare nel merito con proposte nostre ci sono delle lacune ci sono dei problemi aperti cito solo lei mi l'omissione di una qualunque presenza delle regioni in Parlamento
Se
Si ritiene di mantenersi nell'ottica del bicameralismo procedurale
E quindi una idea che si sta formando all'interno anche dei consigli regionali
Di costruire un movimento di studio e di pressione democratica di lobbismo democratico come si tra istituzioni parlamentare in forza della cultura giuridica
Per mettere all'ordine del giorno questo tema
Nella cosiddetta Camera delle Regioni che ancora non ha trovato un definitivo assetto di consensi a livello politico e ha bisogno di essere costruito non solo tra gli addetti ai lavori ma nell'opinione pubblica
Proponiamo anche una ristrutturazione della Commissione parlamentare per le questioni regionali in modo paritetico
Con composizione mista parlamentari rappresentanti delle Regioni come fase di transizione per così dire finché non sarà sciolto questo nodo istituzionale grande della Camera delle regioni
è chiaro che con l'eliminazione della funzione governativa di indirizzo e coordinamento
Nonché delle proprie competenze organizzatori e oggi esercitate a livello degli apparati centrali in base a una moltitudine di leggi e leggine di settore anche recenti ci si pone l'obiettivo di tagliare risolutamente quel nodo ormai inestricabile dell'amministrazione triangolare Stato-Regioni enti locali
Che costituisce tuttora la longa manus del potere centrale effettivo suo attività essenzialmente i locali
E ha portato in molti settori faccio solo due esempi la sanità e le opere pubbliche
Porta in questi settori alla il rock il riconoscibilità sostanziale agli occhi delle comunità amministrate dei rispettivi ruoli
Delle diverse amministrazione
Quindi non una potere sovrano responsabile quindi una fuga dall'etica della responsabilità e di fronte alle comunità
Amministrate ecco il deserto di un sovrano piccolo o grande che sia senza volto
Senza responsabilità senza segni forti
Di identità certo attraverso l'introduzione con norme che sono sempre da definire di una effettiva autonomia finanziaria delle Regioni si gettano finalmente le basi per un efficiente sistema di programmazione locale
In base a regole generali certe secondo lo spirito di collaborazione reciproca già delineato dalla legge centoquarantadue che arrivata tanti anni dopo
E che adesso va portata a regime e che aumenta la responsabilità delle Regioni
Perché ormai un'illusione anche il così detto schieramento autonomistica che ci riempiva la bocca ma anche i cuori insomma nei convegni sull'autonomia agli enti locali di tanti anni fa allora si tratta di ricostruire un reticolo di credibilità e di riconoscibilità istituzionale e politica
Ricontrattare tutto le basi di una alleanza
Su interessi tra regione e enti locali Comuni le Province ritraendo sì anche le regioni dagli spazi di mera gestione che portano a loro volta in un circuito perverso a una logica di neo centralismo regionale nei confronti dei comuni delle province delle comunità montane bisogna recuperare un processo veramente di formatore di chiarezza non è ingegneria istituzionale ne abbiamo bisogno dirai Meretz nere ma abbiamo bisogno di scelte politiche concrete
Credo che non possiamo dire mi consenta signor Presidente non possiamo ipotizzare che la voce del Presidente della Repubblica sia una voce che declama nel deserto
Ma è un monito autorevole
Che corrisponde al sentire della comunità nazionale
E che pone a tutti noi un alto dovere di solidarietà e di impegno per continuare
Questa battaglia
Concludo con un impegno che stiamo prendendo come presidenti dei consigli regionali
Di accompagnare questo processo di riforma nel Paese con atti gesti iniziative che la Costituzione ci facoltizza ad esercitare presentando anche Noemi
Dei consigli regionali proposte di riforma
Delle Autonomie del neo regionalismo che credo corrisponda o sostanzialmente alle idee forza ai principi fondamentali
Nella proposta che attualmente all'esame della Camera
Che vogliano portare un contributo concreto per andare a una dialettica costruttiva in base a quel principio da quel dovere di leale collaborazione che anche la corte ci assegnava e che noi vogliamo svolgere come compito nell'interesse generale del Paese
Grazie presidente Benedini la parola al presidente della conferenza è presente del giunte delle Regioni
Le province autonome di Pavia Adriano Biasutti
Ma signor Presidente
Autorità signore e signori io anch'io come ha fatto bene li lascio perdere la mia relazione scritta peraltro non non lunga cerco di condensare in pochissime temo considerazioni quello che voglio dire anche perché l'occasione
E tale
Danno un da non perdere la e omento difficile complicato come quello che stiamo vivendo dal versante delle regioni
A me è stato se MM è stato detto di parlare dei rapporti degli organismi comunitari ed europei mi sbrigo congrue con grande velocità anche sulla tematica internazionale in questo momento dovrebbe spingerci proprio qui a Venezia in questa parte ecco dell'Italia ad affrontare seriamente
Ecco questo tema per quello che sta avvenendo continua ad avvenire al di là di questo nostro confine orientale con questo non vogliamo sottrarre spazio al Governo centrale anche perché non ne siamo capaci ma non vogliamo sostituirci
A nessuno in questi anni a livello internazionale noi abbiamo fatto un lavoro molto serio molto attento soprattutto Lare ha fatto un lavoro molto serio molto attento con una serie di proposte che sono state evidenziate quando si è trattato di ridiscutere i trattati europei di Roma e quelle proposte
Sono ormai ribadite ed evidenziate
Abbiamo partecipato all'attività della Comunità economica europea di una commissione consultiva molto frustrante anch'io ne sono un componente essenza grandi capacità vere di interlocuzione abbiamo proposto la nostra presenza reale nella Comunità economica europea nei centri decisionali a fianco degli Stati
A fianco degli Stati nazionali abbiamo proposto una presenza diversa alla CSC è al consiglio ecco al Consiglio d'Europa
Abbiamo fatto crescere in questi anni una presenza internazionale con le varie associazioni vecchio presidente in questa sala
Mille novecentottantotto codificò il ruolo di Alpe Adria che era nata quasi clandestinamente dieci anni prima proprio qui
A Venezia
Nel frattempo
Siano cresciute anche altre organizzazioni Arché al la comunità centro da Lubiana e quella nuova quella recente la comunità
Adriatica
Recentemente queste comunità si sono poste un problema
Se il loro ruolo è un ruolo vero o si si sta sfaldando sessista spariranno costoro il loro ruolo
E due personaggi uno è qui presente oggi che hanno vissuto all'interno di questo organizzazioni ministro Bernini ministro degli Esteri austriaco MOC
Hanno fatto una proposta recente molto importante quello di costituire un Consiglio regionale dell'Europa centrale una specie di sintesi di queste organizzazioni che vivono in questa parte ecco dell'Europa con la sintesi comunque ausilio politico vero e proprio che sia l'interlocutore nei confronti della Comunità economica europea da una parte
Nei confronti degli Stati nazionali ecco dall'altra tenendo conto signor Presidente che oggi Lare non è più l'organizzazione soltanto
Delle regioni che stanno nell'Europa occidentale ma è l'organizzazione di tutto regionalismo europeo anche quello del centro Europa e dell'Est europeo
Quindi la necessità vera la necessità vera ecco di un salto di qualità ecco da questo punto da questo punto di vista però tutto questo rischia di essere inutile
Frustrante
Rispetto a quello che il nostro ruolo in questo Paese in questo momento come regione che i miei colleghi hanno abbondantemente evidenziato questa mattina io l'impressione che noi saremo costretti a morire di di convegni di riunioni di discorsi che rischiano di essere a cadendo ICI
Invece credo che da questa Assise di Venezia possa uscire almeno un impegno fondamentale ad almeno una scelta politica importante
Noi siamo reduci la scorsa settimana
Siamo reduci da scorsa settimana dall'incontro con il governo
Ecco sulla Finanziaria
In queste ore anche perché poi abbiamo cercarlo su qualche giornale perché nessuno ci manda nessuno ci manda niente
Abbiamo trovato su qualche giornale nazionale che segue queste cose siamo andati a vedere che cosa ci sta scritto nella Finanziaria nelle leggi di accompagnamento
Tutto quello che avevamo detto avevamo chiesto e in qualche caso anche concordato praticamente non esiste siamo stati inascoltati quindi anche la Conferenza Stato Regioni che qualcuno vuole giustamente trasformare in Conferenza governo ecco regioni rischia di non avere a questo punto nessuna validità
Noi che cosa stiamo ripetendo lei l'ha detto molto autorevolmente questa mattina
Che questo Paese assi Virgionio di una politica di risanamento non può prescindere da una politica di risanamento ma una politica di risanamento legata soltanto a momenti episodici
Di continui annuali tagli finanziari di riduzione di specie che pure sono importanti ma rischiano che questi di di non avere dei suoi incidenza non abbinati ad una vera riforma istituzionale
Allora è un risanamento che non si realizzerà mai in questo nostro Paese
Questo è il problema vero
Un Paese cresciuto diventato forte con grandi capacità produttive molto complesso che muore di centralismo e muore di inefficienza
Allora in un rapporto serio fra Stato tra Governo e Regioni si può decidere quello che non può essere fatto per qualche tempo per applicare una vera politica una vera politica di risanamento però io dico lei
Ma lo dico anche agli altri che ho l'impressione che fra qualche mese
Ci sarà il rischio della paralisi totale di importanti settori de la vita di questo Paese
Le regioni italiane soprattutto quelle
Ha da autonomia ordinaria
Rischiano di non poter far funzionare la sanità e dal Trebbia branche di tale gravità di questo Paese
Ma non tra molto tempo
Poi ci sarà la rincorsa in termini di emergenza il sistema reagirà e ci sarà un altro provvedimento di emergenza per tenere aperti ospedali per dare delle funzioni normali nel settore della salute
Ai ai nostri ai nostri cittadini e continueremo ecco in questa e continueremo in questa direzione io non ripeto le proposte che abbiamo fatte
L'abbiamo fatte siamo stati sentiti più volte dalla commissione bicamerale condividiamo lavoro che fa la Commissione affari costituzionali della Camera però abbiamo la convinzione di avere un'ostilità fortissima in questo Parlamento
Di avere un'ostilità molto radicata ecco in questo Parlamento nei confronti ecco nei confronti delle regioni per cui anche quello che si sta facendo
Rischia di non avere nessun valore perché il contrasto vero in questo momento è sul bicameralismo
Tra Camera e senato e tutto questo impone uno stop a tutto il disegno che stava avanzando
Per cui la nostra richiesta qui a Venezia potrebbe essere anche molto semplice per i mesi che restano di legislatura
E i mesi sono sufficienti per i mesi che restano di legislatura
Si potrebbe almeno pensare questo Parlamento potrebbe almeno pensare ecco di mandare avanti la riforma ecco del regionalismo
Così come noi l'abbiamo proposta così come noi l'abbiamo avanzata in questi in questi anni l'abbiamo enucleata in questi mesi
Io paradossalmente dico che c'è il rischio in questo momento
Che molte Regioni possano essere chiuse
E che chiudendo rischiano
Di agevolare il funzionamento dello Stato
Perché non hanno né risorse né competenze non hanno la possibilità di funzionare non hanno la possibilità di dare alcuna risposta
Ai loro ai loro cittadini
Quando regioni forti veri e propri stati dello stato giustamente
Non sono in grado di fare questo allora cresce il malessere la protesta e nascono anche proposte stravaganti di rottura dell'unità di questo Paese
Ecco io mi rendo conto di non aver detto cose eleganti
Di non essermi tenuto sullo stile che merita un convegno o d'una iniziativa ecco come questa ma credo che non serva più dire cose eleganti
Credo che non serva più fare relazioni dote e ben calibrate siamo al punto di rottura siamo al punto di svolta finale
O questo viene capito
Ho alla fine ci saranno contrasti fortissimi nel Paese
Oggi signor Presidente anche fra Regioni
Non riusciamo più a trovare accordi e intese
Per la suddivisione di risorse di quelle che ci vengono trasferite ecco come nel campo della sanità
E questo significa che il contrasto non passerà più perché i protesta dal dal livello della società ma il contrasto
Coinvolgerà Pessi istituzionali importanti ecco come le stesse figo come le stesse regioni quindi io credo che politicamente qualcuno ecco qualcuno ci debba seriamente ecco seriamente pensare
E quindi
Io spero veramente
Che da questa assise di Venezia che qualcuno ha proposto di farla diventare un appuntamento annuale ecco del regionalismo potrebbe anche essere un'idea importante esca non una relazione da mandare i parlamentari alle commissioni e a quant'altri esca una vera e propria scelta politica esca un'indicazione politica una richiesta forte al nostro Parlamento quella cioè che nei mesi che restano in questi pochi mesi che restano ecco diritto al Parlamento ma secondo noi sono sufficienti
Faccia quanto meno la riforma ecco del regionalismo italiano sulla base della proposta ecco che noi unitariamente abbiamo avanzato perché non c'è contrasto tra Regioni speciali e regioni ordinarie ecco da questo punto da questo punto di vista se questo non avverrà allora la responsabilità non sarà nostro
Qualcuno ha detto qui giustamente ci sono errori che di inadempienze anche nostre
C'è centralismo anche a livello regionale c'è mancanza di decentramento anche a livello regionale
La qualità della politica attraversa anche le regioni non attraversa ecco soltanto lo Stato ma non prendere atto di questo oggi è un atto di vera e propria miopia politica che può mettere in discussione l'equilibrio ecco di questo nostro Paese io spero che questo non avvenga
Grazie Presidente Biasutti siamo quasi riusciti a rientrare nella nostra tabella di marcia
Io dare adesso dieci minuti di pausa i nostri lavori e poi riprenderemo con interventi programmati
Grazie
Vorrei dare la parola al presidente del consiglio regionale della Basilicata dottor Potenza
Scusami un attimo Presidente ancora pochi secondi per poter consentire ai nostri ospiti di prendere posto
Prego presidente Potenza
Qualcuno deve porre
Intrattenere inattesa nella platea serie
è stato già sottolineato da più parti il ruolo che Venezia ha assunto in questo processo del riordinamento delle istituzioni italiane il rilancio dell'istituto autonomistico
Quattro anni fa
Le regioni con grande forza e consapevolezza
Produssero proprio qui un lavoro serio di approfondimento e di elaborazione dottrinale questo ponendo le basi per far approdare in Parlamento da una proposta organica di riordino istituzionale
Quello sforzo progettuale ed organizzativo aperto di fatto nel Paese in una stagione autonomistica molto intenso
Che ha dato sinora frutti importanti in direzione di un rinnovamento dei poteri locali
Ma che attende ancora di determinare una scenario istituzionali o il istituzionale generale e in linea con questa esigenza di rinnovamento di decentramento che da anni in paese manifesto da Venezia ottantasette a Venezia novantuno la strada che si è compiuta sul terreno normativo come su quello politico è notevole
Dopo anni di declamazione di buone intenzione finalmente il Parlamento si è messa a lavorare con intensità e convenzioni
Riscattando anni di stallo di disimpegno rispetto ai temi dalle riforme istituzionale
Ma se Venezia ottantasette
Apriva una legislatura l'appuntamento di oggi si colloca lungo il suo itinerario conclusivo
E questo fatto dà una connotazione politica particolare i lavori di oggi i quali debbano farsi carico non solo di verificare il lavoro sin qui svolto ma soprattutto di determinare una spinta quella ce l'ha
Quell'accelerazione finale che consenta di non perdere di non vanificare tutto ciò che in questa legislatura è stata fatta
Non aiuta con accogliere questo obiettivo un certo atteggiamento che aleggia intorno a questi lavori perché si traduce in una corsa esasperata al miglioramento di alcune realtà legislative non diciamo che queste realtà debbono rimanere così come sono
Ma spesso l'eccesso di perfezionismo può portare ad annullare quanto di buono è già stato con cui sale non si non so se si tratti di una esagerazione giornalistica
Ma un corrispondente da Venezia di un giornale autorevole del sud ha presentato questo convegno come un convegno ad altissima tensione
Nel quale ogni regione arriva con proprie riserve mentali comproprietà inaudita ognuna con l'obiettivo li porto le testuali parole
Di ottenere specifici vantaggi da divorzio tra virgolette dallo Stato
Addirittura questo autorevole corrispondente anticipava i piani di battaglia
Gli schieramenti in campo con le regioni del Nord
Attestata sulla frontiera di un'autonomia a statuto speciale con quelle del sud seduto sul loro eterno abulico l'indecisionismo e quello del del centro settentrionale
Candidati da svolgere un ruolo di mediazione per evitare una possibile Biasco
Ho riportato questa presentazione del convegno non perché mi abbia particolarmente impressionato
Ma perché sono convinto che drammatizzazione di questo tipo sono oggettivamente pericoloso per la formazione di un disegno regionalista
Giacché determinano un inevitabile clima di diffidenza di riserva sulla capacità delle Regione deve essere stata creando le premesse per spendere involutive sembra in acqua
Può darsi che certa esasperazione siano estranee al clima di questo convegno o al più siano figlio di una certa aria che tira in alcune parti del paese
Ma è certo
Che sarebbe un errore mettersi a giocare qui a che sfoggia maggiore sensibilità intorno ai temi del ragionamento no magnifica andò la possibilità di lanciare un messaggio chiaro unitario e per questo autorevole
Il buon senso ci consiglia di puntare ad un documento finale unitario e si colloca nella difesa di pochi ma importanti principi che si sforzi di realizzare il massimo di immaginazione quindi deve accogliere il massimo del consenso finale uscirà da questa sì sì senza offrire un chiaro messaggio di comitati e maturità
Sarebbe un grosso passo indietro rispetto al cammino che se in cui abbiamo abbiamo percorso
Vorrei soffermarmi solo su alcuni aspetti che il documento dei consigli dei per del i presidenti dei consigli
Regionali la la bonaccia su uno di questi aspetti l'aspetto della solidarietà nazionale evitando e un allargamento altra il divario
A nord sud che non significa a nostro giudizio per per dare un errore che è quello dell'ora dell'assistenzialismo fine a se stessi
Noi siamo i primi a non credere nelle legislazioni speciali e negli interventi straordinari
Che poi straordinari non sono come siamo i primi a dire che è il vero fronde dei lavoro di riscatto riguarda l'attivazione di un processo di sviluppo che faccia perno sulla responsabilità primaria delle regioni e degli enti locali
è un dice è un decennio che in nome di una presunta incapacità degli enti locali il Meridione sconta una impostazione centralista che non assicura né produttività gli interventi n moralità gli atteggiamenti noi siamo convinti che il problema del Mezzogiorno non è tanto un problema di risorse quanto un problema di rinnovamento
Di generale rinnovamento delle procedure dei meccanismi dei centri decisionali degli apparati dello Stato e perché no di rinnovamento di far politica se questo è vero
La Costituzione la costruzione di uno stato della regione prelude nonna ripudio del problema meridionale
Non alla sua rimozione dalla coscienza collettiva del Paese ma ad una nuova attenzione verso questo problema come problema di tutti e come problema alla cui soluzione tutti debbono concorso
Ci sono atteggiamenti mentali che vanno cambiati
Uno di questi è che tutto il Sud è uguale
Partiamo da un diverso assunto che non tutto il Sud è uguale che ci sono regioni che esprimere una forte identità regionale che ci sono regioni che si sforzano con successo di garantire il mantenimento delle migliori tradizioni civili
Un altro atteggiamento mentale è che il Sud non riesce a spendere e invece lo Stato che non si riesce a spendere nel Sud perché le leggi si di intervento hanno progressivamente escluso la presenza della Regione nel processo di programmazione delle risorse nette definizione delle scelte sul territorio
E la logica delle scelte precostituito accendo la che va cambiata che va sostituita con una scelta di titolarità piena delle regioni
Nelle azioni ordinarie e straordinarie che interessano il loro territorio in questa ottica non è peregrina l'idea di sostituire e il ministero del Mezzogiorno con un ministero delle regioni dotata dei funzione di programmazione d'Indirizzo generare e di coordinamento delle politiche regionali
Perché anch'esso già avverte per gli interventi straordinari sono solo un rimedio alla mancanza di una politica di programmazione
Ecco allora del grande compito che può esercitare questa Assemblea quella di puntare su un meccanismo messo procedure che mettono tutte le Regioni in grado di guidare con pari opportunità dei processi di sviluppo sul territorio ecco ultima cosa
Ed è il problema della
Della delinquenza il problema che riguarda che attanaglia una serie di nostra delle nostre regioni anche coi l'intervento dello Stato
Un intervento non solo tardi voglio oserei dire ma soprattutto di fase finale
Di incentivare la presenza di questo Stato attraverso le forze dell'ordine ma di non combattere alla radice quello che il male o tutto ciò che noi riteniamo che la regione meridionale meritano perché superano in maniera dignitosa questo questo momento attenzione a questo allargamento attenzione a questa presenza se la criminalità organizzata
Non va combattuto ma non soltanto per l'Italia meridionale
Ma per l'Italia nel suo complesso grazie
Grazie presidente potenza diamo la parola al presidente della Provincia dei consigli a provincia autonoma di Trento Piero Angelini
Sono intervenuti
Grazie presidente anche se è difficile in cinque minuti o qualcuno in più esprimere valutazioni appropriate anche se abbiamo visto la capacità ritenuti nel dire alcune cose precise e sicuramente ci ritroviamo tutti o molti di noi quelle alcune considerazioni
Politiche forti che ha voluto portar via questa nostra assise
Qualche però considerazione riteniamo utile rifarla anche avendo responsabilità nei confronti dei colleghi che poi dovranno anche sull'autonomia speciale ritengo anzi tutto ok
Il problema non sia tanto istituzionale ma politico perché ora che sia compito era esponeva dei politici risolvere questo grosso tema delle riforme istituzionali comprese quelle nostre Autonomie
E voglio fare allora brevissime considerazioni per riflessi più che consegnando poi anche l'intervento alla presidenza
La riforma che abbiamo conosciuto è abbiamo valutato abbiamo approfondito
E nata in ambito parlamentare e quindi è partita anche questa dal centro e non a un movimento e non da un movimento regionale donazione regionale coordinata le regioni delle loro valutazioni i loro interventi sono venuti dopo e anche qui è un passo sbagliata lo dirò poi dopo è vero che da anni varie regioni stanno dibattendo sulle rispettive riforme statutarie ma i contenuti del disegno di legge Labriola sono fortemente innovativi e mettono in atto e mettono di fatto in crisi il lavoro di revisione statutaria che tante Regioni stanno portando avanti qualcuno ha già messo in cantiere
Forse non poteva dare altrimenti perché di riforma costituzionale si tratta però questo è un dato significativo messe in parlamento la questione regionale è stata sia affrontata in commissione e in aula ma non in termini così approfonditi come i relativi problemi richiedevano
C'è il rischio di arrivare ad approvare un pacchetto di riforma non sufficientemente approfondito soprattutto sotto il profilo della fattibilità ed applicazione concreta delle varie disposizioni costituzionali
Non vorremmo veramente trovarsi di nuovo di fronte a una proposta che rimane proposta perché non affronta seriamente tutte le tematiche dell'autonomia del nel nostro paese questo vale soprattutto per le regioni a statuto speciale per le quali obiettivamente non c'è stato fino ad oggi una valutazione approfondita e precisa su quello che succederebbe se passasse la riforma nei termini proposti
Il pericolo più evidente a mio avviso non sta tanto nel uniformità o nel livellamento previste nel regionali ordinaria speciali quanto piuttosto nel disconoscimento di quelli che sono i fondamenti speciali specifici storico-culturali e giuridici che differenziano tra loro le Autonomie fondamenti che ne costituiscono l'essenza e la ragione d'essere che in quanto tali sono irrinunciabili si
Altro argomento veloce è giunto il momento in cui le regioni l'han detto un po'tutti che si debbano riappropriarsi politicamente della materia della riforma occorre approfondirle e discuterle
Chiudeva Benali sostenendo questo questa mattina deve farci riflettere quel passo della relazione non tutti l'avrà letto di maggioranza dedicati reti Labriola si riforma
Dove siede si afferma testualmente che
Lei regioni a statuto speciale non hanno mai chiesto di confrontarsi con la Commissione nei loro problemi questo non è assolutamente vero abbiamo documentazione di richieste sia a livello di consiglieri regionali che deve che dei governi regionali noi operano comunque prestare attenzione non solo i contenuti ma anche al metodo e Adani istrumento ci sentiamo di allude diceva che le comunicazioni del governo Letta le legge sui giornali
Le Regioni devono agire in modo coordinato non obiettivi con obiettivi precisi concreti rischi e realizzare bisogna tenere conto allora delle obiettive differenziazioni che intercorrono fra regioni e regioni e salvaguardare la richiesta e l'articolazione proprio dei diversi sistemi di autonomia anche qui i viene spontaneo riferimento alle regioni speciali ci sono regioni che hanno già avviato un dibattito approfondito sulla revisione i loro statuti altre fra queste anche la mia
Provincia di Trento e di Bolzano regione Trentino Alto Adige che si trovano nella necessità di cure pregiudiziale di completare il proprio quadro istituzionale di riferimento
Mi preme anche sottolineare qualche concerto sulle Autonomie spezzare in particolare queste debbono io ritengo partecipare al processo di riforma direi che la loro partecipazione essenziale
Perché altrimenti si ride ricostruire una riforma imperfetta è carente
Sì le autonomie speciali non possono permettersi il lusso di rinchiudersi isolarsi di posizioni sulla difesa delle loro specialità anzi è chiaro peraltro grazie a una riforma generale delle regioni così come è stata impostata
Per noi non può e non deve condurre a risultati diversi depotenziamento è indispensabile che le nostre peculiarità non vengono diminuite o peggio ancora svuotata
Quello curato da quegli istituti che rappresentano il più tipico nucleo della nostra autonomia a tutela delle minoranze linguistiche culturali
La ricchezza in generale la complessità complessa articolazione di istituti dei meccanismi degli strumenti che caratterizzano il quale le nostre autonomia
è chiaro che non siamo disposti a rinunciarvi anche perché siamo convinti della loro complessiva bontà alcuni vendicarmi almeno alcuno di essi o un utile riferimento anche per le altre regioni ne abbiam parlato in varie occasioni anche nella Conferenza mostra e chiudo rapidamente con un'ultima considerazione
Non è più sufficiente però fermarsi a considerare le riforme interne sia pure importanti quale quelle prospettate discusse bisogna guardare e progettare per Orizzonti
E per risultati più ampio
Mi riferisco al traguardo europeo non bisogna dimenticare che i prossimi anni saranno fondamentale per la crescita e l'integrazione europea e le Regioni non possono arrivare in ritardo impreparate
Questo vale soprattutto per le regioni di confine dove si stanno costruendo e sviluppando forme di reciproca collaborazione aggregazioni e coordinamento che si può andare sull'esistenza di opportunità di comuni identità storico sociale ed economica
Non possiamo pensare che tutte le nostre venti regioni si possono confrontare con la Baviera o colpa del dovrebbero con altre regioni dell'Europa o pensiamo in grande in questo modo diversamente saremmo qui a dibattere quando gli altri avevano già realizzato l'Europa delle regioni ma non delle Regioni e degli Stati federali questa è la realtà Londra Palermo che porti e non citata in questa pagina nell'individuale
Precisamente le coordinate vinti di questa dimensione sovraprovinciale sovraregionale quando si incomincia a precisare obiettivi compatibili sul piano economico sociale civile ambientale chiamando a contribuire a queste ricerche anche le forze produttive e l'insieme delle componenti di cui sia Pigoli Piera Società questo è l'orizzonte entro cui si può collocare l'assise delle regioni italiane
Alla ricerca di un nuovo equilibrio di potere fra centro e sistemi delle Autonomie
Ma per noi e per le altre realtà sullo speciale la sfida assume un duplice senso
Verso le ricorrenti tentazione centralistica di uno Stato che fatica e molto l'abbia sentito anche oggi a perdere i suoi veri connotati il timore che la riforma del regionalismo finisca per mettere in discussione le peculiarità originali provvedevano dell'autonomia speciale questa è la nuova frontiera del sulla quale e nostra autonomia devono oggi misurarsi
Con gli altri senza immotivate incomprensibili chiusure provinciali speaker ma anche con la tranquilla certezza di aver percorso in questi quarant'anni
Un tradito di crescita democratica e partecipativa che ci consente di affrontare con serenità Lear gli appuntamenti che in futuro qualcuno già delinea con chiarezza a livello nazionale aveva l'Europeo grazie presidente e soprattutto grazie per lo sforzo
Induca raro ha immesso per portare a questa conferenza personaggi che dato che oggi una parola diciamo di conforto purché quella parola anche perché i personaggi non sia più una parola di fatti corsisti e legislative a livello nazionale
Grazie caro Angelini
La riforma dello Stato e in queste il ruolo delle regioni non ne un problema che riguarda soltanto i professionisti della politica
Se così fosse avrebbe davvero poco significato
In realtà riguarda la nostra società riguarda la nostra economia riguarda la nostra capacità di reggere alle sfide che avvengono e avverranno nell'ambito europeo
Perché stimo ignare questa esigenza ha chiesto di parlare a nome della Federazione industriali del Veneto il presidente dell'Associazione industriali di Venezia dottor Ivano Beggio nega la facoltà
Autorità
Signore e signori
A nome dell'Associazione Industriali della provincia di Venezia
Invito tutti gli industriali veneti che qui oggi rappresento
Desidero portare un saluto ai partecipanti a questo convegno e un ringraziamento particolare alla Giunta nel Consiglio regionale del Veneto di aver voluto con ciò un'occasione di riflessione comune
Tutti riconoscono ormai che la società italiana deve acquistare oggi più efficienza e più governabilità
La competitività dei sistemi economici e produttivi
Dipende infatti in misura sempre maggiore proprio dai livelli di funzionalità delle istituzioni e degli apparati amministrativi
Dalla tempestività e razionalità delle decisioni
Dagli standard e dalle prestazioni dei servizi pubblici
è un nostro diritto di imprenditori e anche un nostro preciso dovere come i principali responsabili di quella funzione produttiva da cui dipende il benessere di tutto il Paese
Esprimere valutazioni e indicazioni
Non per invadere indebitamente spazi di altri ma per esercitare compiutamente il nostro ruolo di cittadini
Di forza consapevole dei problemi del Paese alla cui soluzione tutti devono cercare di contribuire efficienza e governabilità si ottengono attraverso la riforma delle istituzioni il tema di una ridefinizione del ruolo e delle funzioni delle Regioni e oggi centrale nel dibattito sui contenuti possibili di questa riforma
Il tema è centrale anche per gli imprenditori perché la realtà operativa delle nostre aziende
Dimostra chiaramente che l'attività d'impresa non può prescindere dal contesto territoriale bacchettare le caratteristiche del sistema normativo e amministrativo in cui essa e collocata
Da questa constatazione deriva una prima importante conclusione nel senso chi va riconosciuto un ruolo un ambito preciso di competenze per i soggetti istituzionali di governo come le regioni in grado di sviluppare organici progetti di crescita di un territorio di riferimento
Bisogna prendere atto che la politica industriale oggi mittente non solo dagli sforzi compiuti a livello nazionale
Ma molto di più dalla capacità e dalle possibilità di indirizzo di intervento dei livelli territoriali intermedi come quello regionale
La necessità di riconoscere l'esistenza di una dimensione territoriale nella politica industriale e di adeguare di conseguenza di assetti istituzionali trova inoltre ragione nei processi in atto a livello comunitario
Già oggi le regioni sono interlocutrice che istituzionali della Cei per materie di loro specifica competenza e sempre di più lo diventeranno
Si sta configurando così con sempre maggiore chiarezza un ruolo della Regione come soggetto politico in grado di aggregare e rappresentare gli interessi di un terrificante determinato territorio
Quando sarebbe veramente paradossale che è un uomo del genere venga riconosciuto dalla Comunità europea e non si dallo Stato italiano
Nei fatti fino a oggi
Le Regioni sono vissute in uno stato di progressiva confusione istituzionale creatasi fra i viveri di competenze verso l'alto lo Stato
Che verso il basso gli enti locali
Ne sono derivate tensioni tra poteri centrali e regionali distorsioni sul piano politico amministrativo
Riflessi negativi anche per le attività economiche dice che scontano continuamente situazioni di incertezza normativa e in coerenza di comportamenti amministrativi
Il varo delle riforme tira Autonomie locali
Con la legge numero centoquarantadue del mille novecentonovanta non ha diminuito i rischi ma anzi presente il pericolo di accentuare situazione di incertezza e confusione nelle funzioni e nei rapporti fra i livelli amministrativi
Se consideriamo la Regione come un livello indispensabile dell'ordinamento italiano
Dobbiamo operare per farla diventare un'opportunità di crescita complessiva del sistema in un quadro equilibrato è chiaro di poteri e funzioni ai livelli nazionale e locale
Gli industriali italiani ritengono che la rivalutazione della regione si debba compiere lungo due direttrici normative quella delle competenze e quella dell'autonomia finanziaria
Sul piano delle competenze e necessario superare l'impostazione attuale che ha portato ad una ripartizione di funzioni fra lo Stato e le Regioni sulla base di valutazione del peso quantitativo di una materia rispetto ad un'altra
Con il risultato spesso di ottenere sovrapposizione di funzioni fra livello armi amministrativi diversi
Anziché sulla quantità delle materie attribuite
Bisogna affrontare un discorso di qualità tenendo conto delle caratteristiche di governo locale propria delle regioni fermo restando una visione complessiva delle politiche economiche antica che non può che restare di competenza statale
Deve perciò essere attribuita alle Regioni la reale possibilità di svolgere nei rispettivi territori iniziative e azioni che si ricolleghi mio agli obiettivi prefissati
Gli ambiti di realizzazione di queste iniziative corrispondono in buona parte alleare di attenzione di una moderna politica industriale formazione professionale
Territorio infrastrutture servizi sociali diffusione delle innovazioni
Sono stati dove già oggi la Regione in parte interviene si tratta di rendere continua ed efficace di presenza e possibilità di intervento
L'organizzazione imprenditoriale
Il naturale interlocutore nella regione nella definizione degli obiettivi per la costruzione di progetti dei rapporti professionali
Ciclici per la realizzazione degli interventi in collaborazione
Il caso delle piccole imprese tipiche del Veneto
E un potenziale importante di coinvolgimento
Altrettanto indispensabile
Risolvere il problema dell'autonomia finanziaria delle regioni
Attualmente le entrate autonome regionali sono modeste e le risorse trasferite dallo Stato sono per il novanta per cento predeterminate nella loro destinazione
Abbiamo oggi così un modello di finanza regionale fatto di entrate senza sovranità e di specie senza controllo
Non può esistere vero dialogo sul terreno della promozione economica e dello sviluppo con un ente politico amministrativo che non dispone di effettive facoltà di scelte nell'impiego delle risorse se non nell'ambito di spazi residuali
Bisogna allora attribuire maggiore possibilità di azione e quindi più flessibilità e più risorse alle finanze regionali sul versante della spesa è necessario operare per una riduzione degli attuali vincoli di destinazione degli impieghi per dare la possibilità alla Regione di spendere di più e meglio in relazione alle specifiche necessità delle comunità locali
Sul versante delle entrate
Gli industriali si sono già pronunciati sia in sede nazionale che regionale per il riconoscimento di una certa autonomia impositiva alle regioni
Naturalmente con l'invarianza complessiva della pressione fiscale e l'omogeneità della natura di tributi da regione a regione
Autorità signore e signori gli industriali veneti ritengono che la Regione sia un elemento indispensabile per la costruzione di quel filo diretto tra elettori dialetti di cui da noi si sente diffusa l'esigenza con precise regole del gioco valide per tutti i soggetti politici e amministrativi
Ci auguriamo che da questo convegno emergano precise irrealistiche proposte
Per giungere finalmente a quella chiarezza che a quelle certezze che tutti auspichiamo
Ringrazio il presidente Beggio
Do la parola
Al presidente piccione
Della Assemblea regionale siciliana
Caro Presidente di ringrazio d'avermi dato la parola
Spero di essere brevissimo come del resto i nostri impegno
Mi permetto di dire che che ha partecipato in questi anni passati al dibattito sul regionalismo oggi deve registrare una sorta di salto di qualità un evidente discontinuità
Rispetto ad un certo profilo del confronto che si era mantenuto a lungo su toni piuttosto attenuati potremmo dire
Persino moderati
Oggi indubbiamente sull'onda di condizione interni ed internazionali sulla quale si è detto tantissimo anche stamattina i contenuti del tono su cui si sviluppa il confronto sono di ben altra valenza di ben altra presa politica
Ma è un salto l'ha detto che accanto a tanti tantissimi elementi di avanzamento trascina con se non poche scorie non pochi dell'ENI incomprensioni
Sì che io credo non sia affatto superfluo ribadire in un'occasione come questa che l'idea che noi abbiamo di questo
Processo di riforma
Punta innanzitutto ad un chiaro rilancio delle Autonomie dell'autogoverno in una chiave di forte spirito unitario e di solidarietà nazionale
Punta all'idea che la prospettiva di un nuovo Stato regionale con in cui assieme
Un forte impianto delle regioni d'un quadro chiaro delle loro responsabilità con una setta autorevole di indirizzo e di governo centrale
La realtà del Governo debole ha costituito più di quanto normalmente non si dica una remora anche alla prospettiva di effettivo potenziamento del ruolo delle Regioni le quali spesso si sono dovute confrontare non solo concerta
Per vitaccia centralistica ma anche con il muro di gomma possiamo definirlo di decisioni sempre rinviate con la mancanza di un indirizzo di governo certo e coerenti
Punta in ancora all'idea che la riforma debba mirare a potenziare i meccanismi e gli istituti di uno regionalismo cooperativo e moderno che nella prospettiva della nuova Europa valorizzi le istanze di codecisione che coinvolgono le regioni non voglio nascondere quello che per me costituisce oggi il principale motivo di malessere
Io trovo piuttosto inquietante che nel momento in cui molte parte del Norditalia esplodono umori movimenti fenomeni politici di grandissima presa elettorale come le leghe nel sud invece entra in profonda crisi
O comunque non ha più voce una cultura autonomistica che pure ha voluto valenza politica di primo ordine ed ha saputo dire cose importanti a tutto il Paese
Di questa crisi nel Mezzogiorno sono causa lo stato di forte degrado delle istituzioni pubbliche
La cupezza della questione criminale la persistenza dello squilibrio economico e soprattutto la difficoltà culturale e politica ad organizzare e rendere forti e legittimati i punti di riferimento che all'interno della realtà meridionale
Debbono costruire una realistica prospettiva per per questa condizione si tratta di problemi di forte impatto aggravati però si è consentito di dirlo dalla difficoltà
Che viene oggi più di prima di interloquire su di essi in maniera meno emotiva meno approssimativa meno sommaria
E perché no più onesta di quanto normalmente non avvenga voglio dire
Che per esempio se il Senato ha sentito il bisogno di condurre un'indagine sulla distribuzione territoriale della spesa pubblica in Italia certamente ciò significa che qualche sospetto
Sulla correttezza di un certo modo di rappresentare le cose deve pure essersi insinuato tra i senatori
E se poi questa indagine
Come ci dicono le cifre fornite dal Senato dimostra che il livello della spesa pubblica senza aggettivi ulteriori nelle regioni meridionali risulta più basso di quella delle regioni del centro nord e precisamente
Che la quota del Mezzogiorno e del trenta per cento del totale nazionale contro il trentasette per cento della popolazione residente allora è confermato che quello era più è uno sospetto ed è confermato che il cosiddetto intervento straordinario così straordinario non è ma risulta essere meno che è sostitutivo
E allora aboliamola
Pure
Se questo potrà costituire un passaggio importante se non altro sul terreno
Della chiarezza
Peraltro
Il meridionalismo più aperta ha posto da tempo l'esigenza di superare la logica e l'Inter per la logica e la filosofia dell'intervento straordinario la prospettiva dell'integrazione europea lo pone come una politica in progressivo smantellamento
Quindi un vero regime di ordinarietà poca suo mai mettere meglio in chiaro
Le distorsioni di una politica che a partire dalle grandi infrastrutture dalla viabilità e dei servizi si svolge nel nostro Paese in maniera spesso strabica senza una corretta considerazione dei bisogni e delle priorità
In questa preannunciata vicenda referendaria quindi non è la messa in discussione dell'intervento straordinario che ci preoccupa piuttosto vi può essere la paura che un approccio troppo semplificato al problema piuttosto che favorire un dibattito sereno può mettere in circuito veleni improprie contrapposizione ancora una volta artificiose non c'è nessun bisogno di rappresentazione artificiose dei problemi che già sono di per sé difficili
E complessi
E in questo clima può anche accadere per esempio senza che la cosa susciti dentro e fuori la nostra regione e la Sicilia non dico scandalo ma quasi neanche discussione che il governo trovi la copertura finanziaria
Al disegno di legge sul terremoto delle zone del siracusane del catanese nei fondi di spettanza regionale
Quindi un bell'esempio di regionalizzazione sotto il profilo finanziario almeno di una materia che caso mai andrebbe internazionalizzata
Infine alcune considerazioni sulle questioni riguardanti questa ipotesi di modifica del titolo quinto della Costituzione
Noi esprimiamo in via generale un giudizio molto positivo sul lavoro svolto sia dalla Commissione affari costituzionali della Camera
E dalla Commissione per gli Affari regionali che ha poi approfondito le questioni che questa riforma apre per le regioni a statuto speciale
Nel lavoro portata avanti dalla commissione presieduta dall'onorevole Barbera abbiamo trovato conferma ulteriore di una sensibilità politica importante a livello di Parlamento per quello che riguarda le esperienze delle regioni a statuto speciale
Realtà ed esperienze tutte quante consolidate sì con un processo magari non sempre lineare ma comunque profondamente radicata e consolidata nella storia politica e istituzionale dell'Italia repubblicana un'esperienza capace la questione e ed è parte non secondaria anche di questo dibattito di indicare modelli e prospettive di avanzamento del regionalismo nel suo assetto generale
Ecco perché ci convince questa risoluzione della Commissione bicamerale
Per gli affari regionali che indica proprio la esigenza di conservare integro il ruolo delle Autonomie speciali naturalmente si pongono problemi politicamente e tecnicamente delicati che riguardano sia una possibile riformulazione dell'articolo centosedici della Costituzione
Sì e processi di galline allineamento definiamole così degli statuti speciali al nuovo impianto del titolo quinto della Costituzione personalmente trovo che le proposte avanzate in commissione dagli onorevoli grigio Scivoletto
E dalle Regioni costituiscono un eccellente ipotesi di integrazione dell'articolo centosedici e colgono importanti questioni di contenuto e di procedura come Assemblea regionale siciliana ci troviamo proprio all'avvio della legislatura e dunque rispetto al lavoro di questi ultimi mesi rispetto alle stesse audizione svolta dalla Commissione alle quale non abbiamo potuto
Partecipare
Perché gli organismi erano ancora in via di costituzione dobbiamo ancora operare un raccordo ed un approfondimento politico di certo comunque è un terreno sul quale siamo tradizionalmente impegnate di raccordo con le altre realtà regionali vogliamo dare ancora il nostro contributo
C'è un aspetto che mi per appendere ho finito noi troviamo interessante la ipotesi formulata dalla Commissione Barbera di un procedimento che modifichi il rango costituzionale dell'elezione dei Consigli regionale e le forme di governo in Sicilia la materia elettorale già oggi regolato dalla legge regionale mentre sotto riserva statutaria la disciplina della forma di governo l'allineamento tra questi due aspetti non potrebbe avvenire che secondo un modello che riconduca alla fonte autonoma regionale anche la disciplina della forma
Di governo salve naturalmente i principi generale di rango costituzionale essendo inopportuno data la situazione di partenza applicare a tale materia la procedura dell'articolo ve centoventitré della Costituzione
Così come proposto dalla commissione
Concludo riservandomi in sede di diversi degli approfondimenti necessari su questi punti svolti così rapidamente facendo la considerazione
Che riguarda proprio la consapevolezza che il confronto debba avanzare con il concorso di tutti senza le asperità che rischierebbero di rimettere in discussione una base di consenso già maturato su un'ipotesi di riforma
Che assai significativa grazie
Grazie presidente piccione
Lai tre Associazione italiana il Consiglio dei Comuni delle Regioni d'Europa ha dato l'adesione alla nostre alle nostre assise ed è qui rappresentata dal vicepresidente vicario Gaetano Zorzetto
Laiche aderendo al nostro invito ha consegnato alla presidenza il testo dell'intervento che sarà inserito gli atti dell'incontro
Mi preme tuttavia sottolineare una importante e strategica funzione svolta dalla dall'AICCRE in particolare della sua sezione italiana
Sia per avere associato insieme ai Comuni Province Regioni breve esaltato in tal modo il ruolo di coordinamento degli enti locali da parte delle istituzioni regionali
Sia perché associando comunità locali e ventiquattro Paesi dei ventiquattro Paesi europei si trova in prima linea nel processo di integrazione democratica e di costruzione della casa comune europea
Ringraziamo ancora laiche per la sua presenza e per il suo intervento che sarà allegato agli atti di queste nostre assise do la parola a Peterlini presidente del consiglio provinciale di Bolzano
Correggo presidente del consiglio regionale trentino alta
Grazie presidente Carraro grazie anche la Benelli presidente del coordinamento delle regioni
Entro subito nel merito dicendo anche che poi assorbire un po'la discussione tenuta oggi ieri conclusioni molto concreta senza portarvi un intervento scritto programmato dall'inizio
Lo sforzo delle regioni di questi giovani e quello di inserirsi nella discussione parlamentare della riforma dello Stato l'occasione molto importante in cui la nostra voce delle regioni avrà valore uno l'avrà valore
Secondo lei conclusione che potrà notare oggi e domani
Queste conclusioni sono state abbozzate dal comitato organizzativo cioè da questa presidenza dei consigli
Delle regioni d'Italia in un documento che non è ancora stato distribuito però e lo conoscono i presidenti dei Consigli regionali qui presenti e che l'hanno discusso anche ieri
La mia posizione personale non a riguardo in questo caso sono confortato sono molto contento di questo da un voto del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige selettivo
Votato a larga maggioranza in consiglio spesso che
In questa discussione chiede la trasformazione dello Stato italiano in senso federalista
Secondo i modelli in della Germania e della nota Europa nelle rispetto delle autonomie speciali
E devo dire che un buon spunto in questa direzione però mi limito di dire un buon spunto in questa direzione naturalmente la riporta il così detto
Proposta Labriola varata dalla consorella Camera
Soprattutto in quel ambito in cui precisa che le competenze in futuro non saranno più elencate tassativamente quelle delle regioni dando la clausola generale di tutto il resto allo Stato ma questo principio costituzionale sarà invertito
A favore delle Regioni elencando tassativamente quelle lo Stato
Questo è un principio federalista innovativo molto importante che l'uomo sotto i diniani devono prendere anche atto di questo sforzo dello Stato italiano del Parlamento di andare questa stima questa via federalista
Però
Con questo dobbiamo anche naturalmente tener conto delle frenature che sono state la discussione parlamentare
E dei pericolosi che si inseriscono l'Italia ha visto come modello elaboriamo la lo dice nel nel nella relazione accompagnatoria gli Stati nordici
Così da Stati nordici però nella composizione e nella de della legge nella formazione legislativa sono composti da due camere di cui una è espressione diretta delle regioni dell'ente che è composta da delegati dei consigli regionali e l'altra in camera è quella letta direttamente dal dalla popolazione come la nostra Camera
Della repubblica
La commissione uno della Cava dei deputati questo sforzo non è riuscita a farla cioè siamo rimasti nel dica bicameralismo vecchio anche se si suddividono le competenze cioè si dice la Camera dei Deputati rimarrà competente per gli affari dello stato e il Senato delle regioni tratterà rivotare delle regioni però non è un'espressione come se dovesse dovete pensare delle regioni stesse ma una
Senato eletto al modo
Tradizionale
Qui la nostra conferenza si inserisce con un col cuore documento dicendo
Si definisca la partecipazione strutturale delle Regioni alla elaborazione delle elezione nazionale nei due rami del Parlamento attraverso una ristrutturazione della Commissione parlamentare per le questioni che preveda una composizione paritaria di parlamentari deputati e senatori ed era presentati stivali e delle regioni cioè si prende atto dicendo per lascia molte calorie come sono noi ci inseriamo nella Commissione bicamerale
Per gli affari regionali e chiediamo una con una presenza paritarie questo
Colleghi presidenti che carissimo Presidente Benelli karaoke presenti è molto molto poco cioè si chiede praticamente una rafforzata commissione
Bicamerale però non si chiede quello che è il modello nordico quello di dire di essere rappresentati direttamente in un Senato delle Regioni
Io capisco se la Camera non riesce fa fare subito il momento lato questo sforzo però noi come Regione questo passano dalla meno chiedere penso che sia momento storico di Fano
Secondo punto
Mi si è parlato anche mi collegati alle rime posseduto e anche questa presidente Piccioni anche della specialità delle regioni a statuto speciale
E cioè ieri addirittura erano da qualche presidente stato espressa il dubbio il la paura che magari le regioni a statuto speciale si concentrasse consunto unico documento la posizione propria nel mio governo riconfermare
Come detto già ieri
Che noi siamo interessanti e corresponsabili di un
Cammino comune
Che porti anche al documento unitario di tutte le regioni perché ci sta a cuore tutta l'Italia e non solo certi eccezioni arrivino a questo modello federalista
Naturalmente questo cammino non può portare al livellamento in basso cioè se come angeli gira le regioni a statuto speciale hanno fatto la strada in questo nuovo cammino
Non sarebbe giusto lì nell'angolo in basso riportarli a quello che alla le regioni a sottotono male sapranno età potranno fare in questo riforma
In questa riforma anche perché e questo riguarda naturalmente il Trentino Alto Adige in special modo Testa a tutti speciali il nostro sono collegati accordi internazionali che devono essere rispettati
Braccio chiediamole intanto che e questa discussione la specialità delle regioni di Statuto speciale sia conservata rafforzata
Naturalmente allargando anche queste regioni a statuto speciale quelle competenze che con la clausola generale a favore delle Regioni vada opera
Ad andare a favore delle regioni a statuto ordinario
Ho finito
Un appello rafforzando tempi tutti i discorsi Aulicino
Tenuti qui che si terranno ancora che anche nel concreto delle del concreto delle richieste si tenga conto de una relegazione
E quello
Quell'obiettivo che si vuole perseguire per non finire come diceva al Capo dello Stato stamattina
Citando la Malfa che in Italia si crede che con i discorsi e con le delibere si siano già fatti per risoluzione dei problemi che ringrazia
Grazie presidente Peterlini do la parola al presidente Borghini Presidente Consiglio regionale lombardo
Ma io mi domando cari colleghi a questo punto del nostri lavori dovremmo un po'decidere quali sono i risultati possibili questa assise che
Costituisce un fatto eccezionale nella vita dalla Repubblica e anche se ne vorremmo poche renderla permanente questo appuntamento dobbiamo però sfruttare sin d'ora tutte le potenzialità che ha a partire dalla qualità indubbia mi è parso delle relazioni introduttive e vorrei anche aggiungere a partire dalla presenza del Presidente della Repubblica e delle cose che il presidente La Repubblica a qui detto
Che non può non penso possano venire sottovalutati in alcun modo a me pare intanto che sia emersa ed emerga con chiarezza
Un dato che viene spesso occultato
Quando si parla di regioni e che noi stessi consiglieri regionali
A volte dimentichiamo quando parliamo dei nostri parlamenti nei nostri consigli e cioè che quando si parla di regioni del loro futuro non si solleva un tema marginale nella vita della nostra Repubblica
Ma si solleva un tema decisivo per il futuro del Paese e che in realtà ciò di cui noi stiamo discutendo in queste assise
E l'Italia
Noi stiamo parlando dell'Italia e del futuro della democrazia italiana stiamo parlando dell'Italia delle regioni e se vogliamo stiam parlando delle regioni per l'Italia e questo è il tema vero
Ed è anche il primo discrimine politico non solo tra l'Italia e le esperienze che noi vediamo fuori dal nostro Paese ma direi anche all'interno del mondo politico italiano tra chi minimizza la questione delle regioni e chi in una certa misura infatti Itza al punto tale da trasformarla in una specie di chiusura che nega la funzione nazionale che le Regioni devono aprire ne abbiamo scelto uno slogan molto azzeccato credo nuova Regione per nuovo Stato
Io mi domando anche seguendo la nostra discussione se esiste veramente una consapevolezza di questo problema
Che cioè quando noi parliamo delle nuovo delle nuove regioni parliamo anche di un nuovo Stato il Presidente Cossiga questa mattina ha detto molto bene secondo me
Con molta sincerità come stanno le cose in Italia in questo momento non c'è un afflato costituzionalista io non sento
Saremo forse decentrate un pochettino ma non avverto nel Paese una tensione morale e politica
Da farci dire che siamo in una fase costituente
E se pensiamo anche alla vicenda faticosa e affaticante degli Statuti dei Comuni italiani vediamo che questa non è la fase e quindi ci vuole un salto di qualità e questa assise poi sono molto d'accordo
Con quanto diceva adesso il presidente del Trentino cioè sulla esigenza che le regioni dicano la propria le dicano in questa occasione per vedere se riusciamo a fare determinare una situazione diversa
Comunque che si sia o meno consapevoli del tema ormai dice con chiarezza se si vuole riformare lo Stato italiano si si vuole riformarlo e ci sono dubbi naturalmente su questo punto si deve partire dalle regioni non c'è un altro attacco possibile e del resto lo stesso Parlamento della Repubblica si sta rendendo conto di questa cosa e non a caso a posto il tema delle Regioni al centro della propria riflessione anche se poi non riesce ad arrivare alla canora delle regioni per un motivo molto evidente che nessun Parlamento al mondo mai mai stabilito di auto cancellarci curioso questo lo devono fare
Poi gli elettori e i partiti che dovrebbero avere una visione più distaccata delle cose c'è una ragione di fondo per cui e legate stretto legame tra Regioni e riforma dello Stato l'ha detto bene il presidente Carraro stamattina la ragione di fondo è che poiché siamo tutti consapevoli che la miscela esplosiva che determina la crisi istituzionale del paese è fatta di tre cose fondamentalmente una pubblica amministrazione che allo sfascio una pubblica opinione che si distacca con rapidità incredibile dall'istituzione dei partiti e una spesa pubblica che non e assolutamente fuori controllo
Se questi tre sono i punti di fondo dalla crisi istituzionale tutti siamo consapevoli che per venirne fuori bisogna restituire una forte autorevolezza al governo centrale di questo Paese
Ma se noi diamo autorevolezza al Governo centrale del paese Poteri al governo centrale qual è il bilanciamento istituzionale che ne possiamo individuare e in questo Paese bilanciamento istituzionale sono le autonomie locali sono le regioni ecco perché il tema delle regioni e diventato così acuto e noi dobbiamo spingerci avanti su questa strada con molto coraggio tutti assieme
Possibilmente facendo in queste assise una proposta la più avanzata possibile e io farei un appello sono anche contento l'intervento al presidente dalla Sicilia perché è stato solo questo profilo molto importante io ritengo io farei un appello perché si arrivi a un'approvazione non solo comune del documento il più avanzato possibile
Ma anche a un progetto di legge possibilmente presentato da tutti i consigli regionali e possibilmente approvato in una seduta congiunta su tutto il territorio nazionale altrimenti non può sfuggire alle regioni più arretrate tra virgolette
L'idea chi faranno le Regioni più forti sotto questo profilo prenderanno l'iniziativa e andranno avanti da solo e questo non è interesse da nessuno
Concludo sottolineando due temi che sono stati sul accanto a quelli che sono state già sottolineate nelle relazioni introduttive
Io insisterei molto sulla questione dell'autonomia finanziaria noi abbiamo un'occasione storica di presentare l'autonomia finanziaria delle Regioni come l'unico modo possibile per restituire responsabilità alla spesa pubblica perché attualmente le regioni come i Comuni sono terminali dei responsabilizzati della spesa e se non gli si dà l'autonomia impositiva la responsabilità non verrà mai
Quindi autonomia e poteri nazionali e potestà legislativa io credo di esprimere un sentimento credo comune a tutti i presidenti dei consigli che sono dei parlamenti che fanno delle leggi io mi domando e non ho ancora capito dopo un anno di intensa attività che cos'è una legge regionale esulta
E se esistono veramente le leggi regionali e se in questo Paese si possono fare le leggi regionali
Sottolineo perciò l'esigenza che nel nostro documento venga messa con molta nettezza che c'è un altro autonomia legislativa dalla Regione che deve essere definita con chiarezza
Che devono essere fissati i confini dello Stato e che anche laddove la Regione concorrente
Deve essere riconosciuto il carattere di fonte primaria legislativa e non interpretativa o aggiuntiva della legge statuale perché altrimenti sarà inutile chiamare i nostri consigli
Parlamenti e se anche richiameremo Parlamenti non saremo mai in grado di sentirli come tali gli allora l'Italia non avrà un sistema di regioni veramente autonome e a mio parere come credo volesse farci capire questa mattina Presidente dalla Repubblica la Repubblica italiana non avrà un avvenire brillante grazie
Grazie frequente pur Dini do la parola
A Carla Spagnuolo presidente del consiglio regionale del Piemonte
Credo davvero di interpretare tutti dicendo che a quest'ora sono già state dette moltissime cose e che si interviene per un dovere di testimonianza e di responsabilità politica
Soprattutto da parte di chi ha l'onore e anche l'onere come si dice di presiedere un Consiglio regionale
Io desidero ringraziare in maniera non formale il presidente Carraro che si è fatto carico di questo momento di sintesi desidero anche ringraziare il presidente Benelli per l'azione di coordinamento che ha fatto dei Consigli regionali in questo anno
Un'azione che ci ha consentito complessivamente di fare dei passi avanti
E di dirci oggi
Che queste assise a Venezia che Venezia deve essere sostanzialmente un momento di sintesi politica un momento nel quale costruire un percorso politico istituzionale per andare a realizzare l'obiettivo della nuova Regione il nuovo Stato del quale siamo estremamente consapevoli ha detto bene chi mi ha preceduto io lo voglio riprendere questo punto del presidente Lombardia che diceva facciamo le regioni perché l'Italia funzioni meglio facciamo funzionare bene le regioni perché appunto l'Italia funzioni meglio nell'ora lungi da noi
L'idea che questo momento di incontro a Venezia
Deve essere detto con chiarezza che queste assise non vuole svolge un'azione di divisione o di indebolimento della unità nazionale dobbiamo ribadire appunto questa funzione nazionale delle regioni L'Unità del nostro Paese è un valore da tutelare ed a rafforzare e quindi questo dobbiamo ulteriormente dire ulteriormente ribadire dobbiamo cercare di fare tutti gli sforzi perché l'assise di Venezia si concluda con un documento di carattere unitario da parte di tutte le regioni italiane e siamo qui per dire per Flash alcune cose allora ci sta bene il testo che attualmente nel testo di modifica costituzionale elaborato dalla Commissione affari costituzionali della Camera
Ma dobbiamo altrettanto dire che questa è una fase importante un punto di partenza ma siamo consapevoli che ha bisogno di una spinta politica fortissima e noi dobbiamo essere i primi protagonisti di questa spinta politica
E i consigli regionali come si è detto devono aggiungere affiancare elaborare delle nuove proposte di iniziativa al Parlamento
Che non siano dei pezzi di carta che vengono lasciati nel percorso di qualche Commissione parlamentare ma che rappresentino dei momenti di elaborazione politica e di pressione perché lo ribadiamo l'Italia ha bisogno di un ruolo forte delle regioni e quindi la presentazione può essere unanime a cui dobbiamo dare il massimo della ufficialità il massimo della solennità di una volontà che si esprima attraverso dei delle proposte di legge al Parlamento elaborate dai Consigli regionali
E non dobbiamo neanche
Perde atti di coraggio su un'altra questione che qui è stata detta è pur vero che nessuna realtà parlamentare tende a rinunciare a se stessa o una sua parte di rappresentatività ma se noi facciamo delle nuove regioni
Noi dobbiamo chiedere con forza che si ragioni in termini di proposta politica su una questione che è la questione che potremmo chiamare di una sorta di senato delle regioni su questa cosa dobbiamo tornare dobbiamo costruirla dobbiamo costruire intorno ad essa un movimento di attenzione politica dobbiamo fare un approfondimento di carattere costituzionale di carattere giuridico ma in questo senso dobbiamo cercare di a vere
Di discutere intorno ad un ramo del Parlamento nel quale possano sedere delle rappresentanze regionali che coordino le politiche regionali con le politiche di carattere nazionale soprattutto sotto il profilo legislativo e mi avvio rapidamente alla conclusione dicendo che sarebbe altresì indispensabile oggi affiancare al coordinamento Stato-Regioni o governo regioni come lo vogliamo chiamare degli esecutivi regionali o un altro momento è mi riferisco in particolare l'attenzione del presidente Benelli un coordinamento dei Consigli regionali con la realtà parlamentare con i rami del parlamento con i rami delle due Camere che seguano e che concorrano a costruire questo senso di nuovo regionalismo questa esigenza di riforma delle istituzioni di nuovo peso delle Regioni nell'ottica che dicevamo prima io voglio concludere però dicendo con chiarezza una questione sono passati vent'anni vent'anni sono tanti pochi ma sono passati però partendo da un momento entusiasmante delle regioni e siamo oggi a vent'anni di tempo parecchio invecchiati dal punto di vista di ciò che siamo riusciti a realizzare ciò che si realizza nelle regioni e davvero ancora oggi troppo poco e si potrebbe fare molto di più e ci sarebbe nel Paese questa esigenza di fare otto di più ecco io credo che noi realisticamente non potremo più continuare ad essere degli enti che chiedono più poteri posso imbocca
In questi anni in questi mesi ma nel nostro tempo politico la strada della riforma perché questa è necessaria e vi è consapevolezza di questo oggi più che mai o dobbiamo essere consapevoli che si imboccherà la strada del declino
A fronte di questo io credo che noi dobbiamo spingere la nostra proposta politica fare divenne
Sì a un momento di forte pressione alla luce di quanto ci diceva il Presidente Cossiga questa mattina noi non abbiamo bisogno assolutamente neanche per quanto riguarda le politiche regionali denunciare delle riforme noi dobbiamo farle e noi come consiglieri regionali e giunte regionali del nostro Paese io mi permetto di dire unitariamente abbiamo il compito di fare crescere del Paese nel suo insieme queste esigenza riformatrice perché è una strada sulla quale non ci possiamo permettere di fallire lo ripeto ancora una volta nell'interesse di un Paese che funzioni altrimenti la forza delle cose potrebbe dirci che arriviamo troppo in ritardo e altrimenti il prossimo Parlamento
Nel quale probabilmente siederà una composizione politica molto diversa da quella attuale potrebbe spingerci a logiche di riforma non gestite in quella logica di unità nazionale che è forte che è importante
Perché qui vogliamo riaffermare
Spagnolo la parola al presidente del consiglio regionale della Liguria penso ecco
Anch'io rilevo che arrivati a questo punto molte cose sono state dette
E quindi non voglio abusare dalla piace dalla pazienza
Dei collegi
Ritengo tuttavia e posso essere utile porre in risalto un aspetto che non è ancora a mio avviso sufficientemente Stato esaminato si è detto tempo ci troviamo in una ad una svolta per la riforma delle regioni dopo vent'anni le regioni hanno manifestato certamente dei
Degli inconvenienti e dei difetti ma tanto a questo
Anche un aspirazioni di maggiore autonomia
Attraverso
L'approfondimento che è stata fatta a livello locale
Delle esame delle chiamiamo così delle caratteristiche delle differenze etniche e culturali di ogni singolo ambiente ebbene tutto questo questi approfondimenti che queste ricerche di differenziazione hanno portato a questa esigenza di modificazioni di fronte a questo abbiamo avuto gli aspetti le vicende
La grande crisi del comunismo mondiale con la fine di un sistema con il nascere in questi Paesi di nuove le richieste di autonomia e delle nuove nazionalità abbiamo ricordato e come presidenti abbiamo anche deciso di di esprimere tutta la nostra solidarietà
Ai popoli della Jugoslavia che sono in questo momento in guerra
Di fronte a questo quindi esigenze di autonomia presentazione di aspetti di maggiore Maggiore maggiori poteri veri alle regioni si pone questo il punto sul quale volevo richiamare l'attenzione dei colleghi
Aspetto fondamentale di stabilire se queste maggiori autonomie debbano portare
Uno spezzettamento del nostra paese o meno io
Confermo
Queste Autonomie possono svilupparsi confermando L'Unità dalla nazione italiana una dalla Risorgimento nell'ambito della Comunità europea
E ancora di più nell'ambito di un accordo più ampio che può comprendere l'intero mondo è oggi queste cose che fino a qualche tempo fa potevano sembrare
Tutto utopico utopie che oggi cominciano ad apparire più vere e allora e allora ancora un accenno io mi richiamo proprio vari oggi il futuro un casino di citarla una Piccolo nessun giornale recente che diceva nazionalisti separatisti e pasticcioni io penso che si possa
Evitare
Di addivenire nel nostro paese a delle separazioni ma soprattutto ritengo che bisogna evitare di essere pasticcioni e l'impressione è che Stia hanno sorgendo nel nostro Paese gruppi e persone che non hanno ben chiaro il concetto di autonomia
E questo era il primo punto e quindi di fronte a questo noi possiamo senz'altro aderire alla riforma
Costituzione
Dalla quale il cui avremo ancora occasione di soffermarci pomeriggio noi potremo ancora
Individuare lei di questi nuovi Poteri delle regioni come è giusto come assemblee legislative
Noi potremo quindi riuscire sempre nell'ambito di questo
Arrivare ad una riforma e secondo punto io ritengo che la riforma H tutto alla riforma costituzionale che noi ci auguriamo possa intervenire ancora in questo periodo debba essere soprattutto una autoriforma delle regioni attraverso l'autonomia statutaria è chiaro che con tutto dalla legge centoquarantadue molte cose
Possono essere fatte che le regioni sono rimasti indietro anche di fronte all'autonomia degli altri dei degli enti locali e questo è l'altro aspetto sì accanita quesito noi potremo a venire
Quella riforma istituzionale a livello nazionale che consentirà agli istituti ragione regionali ancora maggiore autonomia questo potrà consentire di risolvere il problema qualche dubbio sul fatto della
Piena libertà di Scelta di forma di governo ieri di sistema elettorale forse si potrebbe individuare una
Ipotesi alternative decise a livello nazionale perché la piena e assoluta libertà mi pare non è lei non trovi esempio un di nessun altro sul Paese neanche federale lattina assoluta ma forse il professor si potrà dire qualche cosa questo pomeriggio e richiama ancora un attimo l'attenzione sul secondo aspetto che è quello della presenza delle regioni a livello europeo anche questo non vorrà dire
Una rinunzia
Alla presenza della nazione in quanto tale ma potremmo a venire o partecipazione delle regioni a livello europeo come è stato rilevato nell'intervento soprattutto di Biasutti questa mattina per concludere noi dobbiamo come regioni non rinunziare si diceva un tempo credere
L'impossibile io cerco di crederci oggi abbiamo più poche Nesi il Parlamento sta per essere sciolto io ritengo che se tutti
Le regioni se tutte le forze politiche rappresentate potranno esercitare
Pressione
Hanno ancora la possibilità di arrivare alla riforma entro questa legislatura e questo è quanto mi ha grazie presidente penso il prodotto la parola al vicepresidente del Consiglio regionale da Val d'Aosta François aste pendenti
Grazie presidente
Cercherò di essere breve vista l'ora se è vero che l'analisi e la diagnosi
Fatta dal presidente Cossiga
Dagli altri relatori sul situazione
Istituzionale italiana se è vero questo
Io credo che
A fronte di una situazioni di questo tipo sia necessaria anche una cura altrettanto forte e mi associo a quanto insomma ha detto il presidente della
Regione Alto Adige
Anche noi come Consiglio regionale della Valle d'Aosta
Abbiamo votato
Una
Risoluzione
In applicazione tutto a una volontà di tipo federalistica
Una biga azione come retta e coerente dei principi federalisti ci esige una redistribuzione equilibrata dei poteri legislativi e amministrativi ai differenti livelli
La regola fondamentale di questa redistribuzione deve essere il principio della sussidiarietà secondo la quale tutte le Conte intense che non sono non possono essere esercitate correttamente dal livello inferiore devono essere attribuita a livello superiore
Questo è un po'il principio sulla base della quale riteniamo che per rafforzare sensibilmente le regioni e i loro poteri si debba trasformare la struttura politica e costituzionale dello Stato italiano e sono in un vero e proprio Stato federale ecco su questo evidentemente siamo d'accordo anche se ci rendiamo conto che devono essere fatti una serie di passi
E
Condividiamo le proposte che vengono fatte dalla
Dalla dall'ufficio di presidenza delle regioni
Italiani anche se non sono che un primo passo siamo convinti che non è utopia pensare di rifondare lo Stato italiane su basi federali siamo convinti che se questa proposta oggi
Presentata qui rappresenta un primo passo nel breve tempo dovremo comunque fare i conti con la proposta federalista grazie
Grazie
Al vicepresidente sta avvenendo do la parola a presidente del consiglio regionale della Sardegna regione a statuto speciale Meredith
La ringrazio signor presidente ringrazio per l'attenzione che mi verrà prestata cercherò di essere molto breve
Il Consiglio regionale della Sardegna approvato nel luglio scorso un ordine del giorno sul processo di riforma dello Stato in senso regionale in discussione presso la Camera dei deputati non sfugge una sostanziale omologhi azione sia pure verso l'alto tra le regioni a statuto ordinario e quelle a statuto speciale
E si ritiene quindi necessario stabili che sia a livello di costituzione che di singoli statuti in quali attribuzioni debba concretarsi nel contesto normativo proposto la previsione delle particolari forme e condizioni di autonomia contemplate nell'articolo centosedici della Costituzione
Il Consiglio regionale della Sardegna ha posto l'accento sul fatto che il processo di revisione delle norme costituzionali e statutarie debba essere contestuale per evitare che a livello di norme costituzionali
Si verifichi quella rincorsa così esclusi come è stata definita che ha visto impegnate le Regioni differenziate nei confronti di quella a statuto ordinario per ciò che riguarda le norme di attrazione degli istituti statuti eh già il Consiglio regionale della Sardegna ha individuato i seguenti punti di cui do lettura brevemente con essenziali ed come essenziali e generali obiettivi che debbono informare la revisione sia della costituzione sia dello Statuto
La revisione in senso regionalista dico degli organi costituzionali dello Stato attraverso la costituzione della Camera delle Regioni
Un maggior peso delle regioni nelle elezioni del Presidente della Repubblica e nella determinazione della composizione della Corte costituzionale
La garanzia della partecipazione a pieno titolo del presidente della regione alle sedute del Governo della Repubblica ogni qual volta vengono trattate questioni attinenti la regione stessa l'attribuzione a tutte le Regioni di una conca intensa legislativa generale fatte salve le materie espressamente riservate allo Stato per imprescindibili esigenze di carattere unitario il riconoscimento alle regioni a statuto speciale in attuazione del principio stabilito
Dall'articolo centosedici della Costituzione di una competenza legislativa esclusiva con i soli limiti derivanti dalla Costituzione dalle leggi costeggi costituzionali e dagli obblighi internazionali
L'impegno della comunità nazionale per il superamento delle condizioni di ritardo nello sviluppo e di per il PC periti
Della Sardegna mantenendo fermo il riconoscimento della particolare necessità di valorizzare il Mezzogiorno e le isole contenuto nell'articolo centodiciannove
Della costituzione e garantendo una reale autonomia finanziaria e una cooperazione paritaria tra Stato e Regione nelle scelte afferenti lo statuto lo sviluppo
Infine la situazione del principio della collaborazione paritaria tra lo Stato e le regioni per tutte quelle competenze che per loro natura non consentono l'esplicazione di una potestà esclusiva di uno dei due enti
La considerazione del potenziamento delle autonomie speciali nel quadro della costruzione di una unità europea da realizzare come unione libera e democratica
Di Stati e di popoli come premessa per il futuro riconoscimento di ordinamenti dotati di autonomia al massimo livello compatibile con l'Unione e l'unità degli stessi membri
Ritengo per finire che sussistano i presupposti politici e dagli interventi che fino ad ora si sono susseguiti mi pare di trovare conferma in questo perché le regioni sto tutto lo sport speciali e le province autonome si raggiunga insieme una sostanziale convergenza sulla base delle determinazioni in cui è giunto il Consiglio regionale la Sardegna
Preso a penso anche che i punti delineati debbano trovare adeguato spazio nel documento conclusivo del convegno che vada fatto proprio da tutte le regioni ciò lo voglio sottolineare nella considerazione che le Veltroni ragioni a statuto speciale e le province autonome non costituiscono entità estranea all'ordinamento così male come tali da ridurre ed omologare ma fanno parte a pieno titolo con le loro specificità di quello Stato regionale che si vuole costruire grazie
Grazie al Presidente Mereu ultimo intervento della mattinata
Prima di il presidente Spinelli della Regione Umbria ma prima di dargli la parola vorrei ricordare un attimo quali sono i nostri impegni per il proseguo della giornata
E previsto l'intervento alle ore sedici
Del onorevole Augusto Barbera presidente della commissione bicamerale per le questioni regionali e a seguire dell'onorevole Silvano Labriola presidente la Commissione affari costituzionali della Camera
Ma questo che e la voce al Parlamento sostanzialmente la sessione delle nostre le nostre assise dedicate al Parlamento sarà preceduto da un piccolo intermezzo
Siamo coscienti tutti del rapporto che esiste tra nuovo regionalismo e una nuova informazione che occorre dare la pubblica opinione sulla sulle regioni sulla loro identità sulla loro funzione di governo in questi giorni qui alla Giorgio Cini contemporaneamente alle nostre assise noi abbiamo anche un incontro delle dei tutte le strutture della Rete Tre nazionale della RAI e avremo qui successivamente il direttore della terza rete RAI cioè della Rete dei TG regionali non del TG tre dei TG regionali che vuole e che ci intratterrà per una Breve prolusione sul tema appunto per nuovo regionalismo e informazione regionale
Successivamente a questo avremo anche la premiazione dei giornalisti che hanno partecipato a un in a un concorso nazionale sul tema dell'informazione regionale quindi vi prego di tornare in aula so di chiedere uno sforzo alle ore quindici per dar vita a questo che è un intermezzo all'interno dei lavori delle nostre assise questa sera poi alle ore
Venti dobbiamo essere hanno ricevuto l'invito i consiglieri alla chiesa di San stai dove si terrà un concerto
Tenuto dall'Orchestra della Fenice di Venezia il dibattito gli interventi programmati proseguiranno invece dopo l'intervento dell'onorevole Labriola dalle diciassette e trenta alle diciotto e trenta do la parola al presidente Spinelli
Grazie al Presidente per l'opportunità che offre attraverso me e alla mia regione
Che è quella del Santo che si celebra oggi e che la voluto simpaticamente ricordare per fare un gli auguri al presidente Cossiga
Per l'opportunità di Cevoli svolgerà alcune riflessioni sull'argomento della conferenza riflessioni che leggerò Vecchio proprio per contenerle in tempi necessariamente strettissimi quali l'economia dei lavori richiede
Credo si possa affermare che le Regioni in questo ultimo anno soprattutto nel campo dei trasferimenti finanziari e più in particolare in materia e quale l'assistenza ai trasporti le opere pubbliche
Hanno toccato un punto di bassa operatività di immagine e di considerazione politica nei rapporti con lo Stato
Ciò mentre il dibattito politico sia sempre più incentrato sui problemi del funzionamento e del ruolo delle istituzioni repubblicane
Ed è il nuovo regionalismo
Certamente i tempi e gli esiti di tali dibattito sono ancora incerti anche se alcune significative novità si sono affermate in sede parlamentare
Il risultato più importante è senza dubbio il testo varato dalla Commissione affari costituzionali della Camera
Ove si è sancito il ribaltamento dei principi costituzionali contenuti nell'articolo centodiciassette con l'individuo azioni e di una generale potestà legislativa delle Regioni nelle materie non riservate espressamente allo stato
Ciò apre positivamente la strada all'affermazione di altri principi costituzionali
Circa i limiti della legislazione statale organica il rapporto tra potestà legislativa e funzioni amministrative l'autonomia finanziaria dal lato della spesa e da quello dell'entrata
Si tratta di un momento delicato e decisivo in cui è necessaria una più incisiva azione politica verso gli organi e le rappresentanze parlamentari
Affinché il nuovo regionalismo tenga conto anche delle indicazioni e delle potenzialità delle autonomie regionali
Che in questi anni hanno cercato di reagire alla crisi del regionalismo anche mediante un forte impegno di autoriforma
Su questo fronte
L'esperienza umbra
Come quella di altre regioni
Ha prodotto un lavoro intenso e indicazioni operative soprattutto per la riorganizzazione della legislazione regionale in settori fondamentali quale l'assetto istituzionale subregionale il riordino delle deleghe
La programmazione il nuovo statuto regionale
Di cui ci si augura prossima la definitiva approvazione parlamentare
A prezzi attuali prospettive programmatiche per la regione e delinea un sistema di governo più chiaro nei ruoli e nelle responsabilità
Tra gli obiettivi del nuovo Statuto spicca
La rivalutazione del ruolo consiliare che non si realizzi in pregiudizio delle funzioni dell'esecutivo
Che ne risultano al contrario potenziate
Ma in una sfera autonoma dei Indirizzo e di controllo
Che trova il suo fattore espansivo nella netta demarcazione tra poteri consiliari e poteri di governo
Si tratta di un ruolo consiliare che richiede la rivalutazione di potenzialità rimaste spesso inespresse
Soprattutto sul terreno delle attività di indagine e di studio di consultazione per migliorare la qualità dell'azione legislativa va e programmatoria i compiti del Consiglio regionale risultano quindi determinanti
Per il rafforzamento del sistema democratico dei poteri locali
E di loro ottimale esercizio richiede un forte e convinto impegno da parte di tutte le forze politiche regionali viste senza distinzione grazie
Si conclude così la nostra sessione mattutina abbiamo la possibilità di offrire un piccolo griffe nelle stanze della Giorgio Cini mi raccomando l'appuntamento dopo è alle ore quindici
Andiamo con bene
Molto al di là di quel capitolo che i ricercatori della maison Marche la la società di ricerca all'Istituto di ricerca che ha condotto l'indagine che oggetto del convegno che come sapete ha organizzato nella sala al primo piano contemporaneamente Al Gore
E dalla organizzato dalla dalla Piero dalla direzione aziendale e dall'Usigrai cioè il sindacato dei giornalisti RAI dicevo aldilà di quel termine molto affascinante che i ricercatori definiscono la convenienza cioè la comodità
L'utilità il servizio
Certo un aspetto di servizio esiste e tutti voi lo sapete benissimo
Molti presidenti e molti consiglieri regionali ne sono soddisfatti altri meno ma comunque credo tutti siano d'accordo nel riconoscere che i telegiornali della RAI che sono gli unici
Per i giornali a dimensione regionale e ancora ripeto non a caso dovendo fare una parentesi un rapporto con l'informazione un rapporto come coerente omogeneo con l'informazione della carta stampata e i nostri ricercatori della maison Mark hanno fatto una grande fatica hanno dovuto accontentarsi delle edizioni regionali di Repubblica scoprendo così che non esiste una rete né d'informazione scritta nell'informazione televisiva che abbia una coerente dimensione regionale nel nostro Paese quindi una convenienza cioè non c'è dubbio questi attestata che io in questa sede così bella così prestigiosa o l'opportunità di presentarvi è un un grande santo direi va uno dei vanti maggiori dell'emittenza pubblica nel nostro Paese perché io non credo che esista in Europa una struttura così grande e così forte e così diffusa sul territorio come questa testata per l'informazione regionale
Non vi voglio affliggere con i dati dei dirò soltanto che le mie redazioni sono composte da seicento e ottanta giornalisti professionisti
Cui vanno aggiunti tra operatori giornalisti operatori non ancora giornalisti tecnici eccetera almeno un altri cinquecento persone siamo cioè a quella che senza false modesti e io credo si possa definire la più grande redazione giornalistica che c'è oggi in Europa
Queste ventidue sei forti come dicevo di mille cinquecento addetti
A tempo pieno hanno una produzione giornalistica straordinaria certo ovviamente ogni ora che noi produciamo e mandiamo in onda va moltiplicata per ventuno rispetto a quella delle testate regionali però non si può
Non tener conto di questo fatto noi l'anno scorso abbiamo prodotto esattamente dodici mila ore di informazione regionale in Italia dodici mila ore di informazione significa tre mila ore informazione regionale in più di tutta l'informazione che è stata prodotta da TG uno TG due TG tre GR uno GR due e GR tre e tribune politiche cioè da sola la testata dell'informazione regionale produce tre mila ore
Di programmazione in più rispetto a tutto il resto dell'emittenza pubblica
Quindi una convenienza c'è e d'altra parte le risposte del pubblico a questa straordinaria inchiesta che fatta da un volume di sintesi ma da ben ventuno i volumi di esame regione per regione cioè praticamente una fila di libri grande così
Dicevo il pubblico questa convenga sulla la
L'accetta la dimostra subito la la capisce subito è infatti le risposte più frequenti le motivazioni più frequenti di un a livello di credibilità e di affidabilità che ci viene riconosciuto e che ha un dimensioni straordinarie impensabili io per primo ne sono rimasto Stra Biliato son rimasto stabile atto quando constatato che su un'unità di trecentoventi colloqui ottantatré
Danno affidabilità e credibilità alla RAI non voglio fare paragoni antipatici ma lo devo dire perché è un'inchiesta seria non è una cosa minimamente di parte e Singh
Formazione
Dei network il che vuol dire che il rapporto tra noi e la concorrenza e di uno a sei che è un bel rapporto è ancora un bel rapporto mi dicevo la gente sottolinea questo
Nel momento in cui dice
In cui dice io guardo l'informazione regionale io preferisco l'informazione regionale perché parla delle cose di casa mia perché mi sembra di parlare con il pettegolo del mio Paese perché mi sembra di essere nella piazza del mio Paese
Perché queste informazione parla di cose che io conosco e che posso controllare perché in questa informazione difficile che mi strumentalizzi non politicamente perché quello di cui parlano io lo conosco e non so ecco io credo che questo sia già una base molto ma molto seria e molto importante di rapporto tra noi come testata l'informazione regionale manca un'ultima parte un ultimo legame a questa a questo rapporto che il legame proprio con voi con voi intesi come consigli e presidenze regionali ma voi con voi intesi come ente locale cioè come quell'espressione di democrazia di base che costituisce a mio parere poi cercherò di dimostrarlo il tessuto connettivo più forte dell'unità di questa nazione anche in questo senso la gente fa delle osservazioni molto singolari cioè io non me mi sarei aspettato tutto meno che le persone aggiungessero a questo aspetto di convenienza chiamiamolo così
Che è comune a tutta l'informazione perché il periodo la stagione felice o infelice non voglio dare giudizi di merito della informazione militante come si dice cioè delle informazioni impegnata ideologicamente è fortunatamente io ritengo fortunatamente tramontato cioè la gente non aspetta più che vada in onda il TG
Tu uno al posto del TG tre colpi G due al posto del TG regionale perché trova un'adesione ideologica
A quel tipo di messaggio ma come dicevo si affida poi alla convenienza la comodità cioè apre la televisione chiede alla televisione
Di dati e delle informazioni e per quanto riguarda i nostri notiziari mi ha sorpreso una richiesta la gente cioè dando per scontata
Un rapporto di convenienza e di comodità con i nostri notiziari radiofonici e televisivi ma soprattutto televisivi no
Chiede però qualche cosa di più
Cioè chiede di poter essere sollecitata in quell'aspetto di partecipazione emotiva alla vita del giornale che fondamento di un rapporto non oggettivo cioè la gente chiede nei confronti dell'informazione regionale di non essere più oggetto di informazione ma di essere in qualche misura diventare soggetto
Cioè esser chiamata in causa anche sulla base di motivazioni
Ideologiche ed emotive forti infatti cosa singolare la gente dice benissimo che i conduttori di questi telegiornali siano il più distaccati i più hanno Dini i più obiettivi possibili però perché non fate mai un'opinione perché non ci dite ma il parere di qualcuno che sia disposto a pagare di persona che sia disposto a fare delle proposte e la gente dice delle proposte politiche
Chiamato a
Rispondere di persona e questo secondo me di questa inchiesta è l'aspetto più affascinante più interessante cioè da una parte noi abbiamo dei dati che sono spaventosi io adesso non entro nel merito chi vuole al capire esattamente le risposte della dell'inchiesta diserterà per qualche minuto queste assise vede su e le sette esposte dai ricercatori della maison Marche sono più bravi di me io mi limito a fare un'osservazione c'è in in queste risposte
Un un come posso dire una ambiguità una contraddizione l'ambiguità consiste in questo da una parte come vi dicevo la gente dice noi vogliamo essere sollecitati a una nuova forma di partecipazione politica
Dall'altra parte il giudizio il rapporto tra la gente che noi abbiamo intervistato e lo Stato inteso come unità nazionale in senso tradizionale e a un livello di deterioramento impressionante
Impressionante tanto per essere brutali come si conviene a dei giornalisti il nord e convinto di essere totalmente responsabilizzato perché tutto quello che non funziona magari anche i vaporetti di Venezia e tutto colpa del sud di Roma no quindi responsabilità individuali non se ne vedono
Il centro è su una posizione di adesso naturalmente esagero paradossalmente arrivo le conclusioni estreme il centro è su una posizione di parassitismo giustificato psicologicamente per cui tutto è dovuto alla convinzione di essere una posizione di privilegio no
Ma nel contempo giustifica questo provvedo dicendo lo Stato e quello che è non si può migliorare ma chi lo dice ma che ma è sempre stato così continuerà a essere sempre così il sud ha un atteggiamento di a delle istanze di aiuto e di tutti i tipi e non soltanto di tipo economico ma di tipo economico culturale politico di presenza di comunicazione
Si ferma il momento in cui uno gli fa una domanda semplice brutale e cioè gli domanda il perché cioè non non c'è una coscienza critica culturale in base alla quale stabilito il perché il sud a diritto a posizioni di privilegio questo volevo dirvi da un panorama abbastanza impressionante di disinteresse nei confronti della politica e del centralismo della politica di più alle domande su qual è l'immagine del Paese qual è l'immagine della nazione mentre quando si parla dei problemi come vi dicevo dell'informazione locale la gente immediatamente reagisce dice le cose di casa mia il fosso sotto casa mia il mio bambino passa vicino al fiume che inquinato c'è il pericolo c'è questa cioè c'è una partecipazione reale
Quando uno dice qual è il tuo concetto la tua di nazione d Italia le risposte sono incredibilmente banali cioè dice l'Italia il bel paese l'Italia è il paese delle grandi bellezze storiche ma che però per la nostra versiamo in fidare di non funziona oppure a questo è il Paese dei furbi ce la caviamo sempre perché siamo furbi cioè lo stereotipo culturale
Dell'immagine nazionale e terribilmente povero
Questa disinteresse questo distacco come vi dicevo contrasta profondamente con quella richiesta
Di nuove sollecitazioni alla partecipazione politica che invece è presente per le informazioni regionali questo secondo me è un sintomo politico di grandissimo rilievo
E allora permettetemi
Di dirvi qualcosina delle molte cose che ripeto sempre ai miei capi redattori io ai miei giornalisti ma che credo siano fondamentali perché succede questo qual è l'origine la motivazione culturale di questo discorso
è una motivazione tanto semplice quanto importante quanto importante
E ciò è la costatazione che in realtà l'unica Italia che esiste nello spot della Fantasia nelle aspirazioni nelle attese nelle coscienze degli italiani e l'Italia delle regioni
E l'unica in Italia che che rappresenta qualche cosa di vivo e di vitale ma perché questo ma perché è così storicamente perché la verità e questa adesso non vorrei tediarvi e cercherò di essere più breve possibile la verità è
Che questo Paese ha una storia unitaria brevissima è una storia di cent'anni mentre altri Paesi cito la Francia cito l'Inghilterra che pure c'era suo e delle spine
Di regionalismo i e dietro mie con l'Irlanda del Nord cito la Spagna che pure c'ha i suoi baschi e quindi anche lei è in posizione abbastanza difficile
Queste nazioni hanno cominciato quel processo di omologazione delle lingue delle culture delle presenze prende quattrocento anni fa e sono arrivati a definire quello stereotipo di nazione
Che in Italia non è mai non è mai non è mai avvenuto non è mai accaduto non si è mai realizzato
L'Italia Centanni l'Italia Centanni no
In questi cent'e per i più a cent'anni e non devo dirlo certo voi che siete per le posizioni che rivestite e per la cultura che rappresentate i più qualificati ah va a capire a comprendere a intendere il discorso che io cerco di fare non solo questi italiana cent'anni di vita unitaria ma all'unità di questo Paese è stata fatta
Da un'élite di tipo economico culturale che non era il Paese e per altri ottanta al settanta sessant'anni fino praticamente alla fine del conflitto e quarantacinque la guerra di liberazione questo Paese unito
Geograficamente non è mai stato unito socialmente
E non a caso si dice che la resistenza e l'ultima guerra per l'Unità d'indipendenza di questo Paese perché l'occasione della quale finalmente tutte le categorie sono entrate dello Stato
Quali erano le categorie che erano tagliate fuori da questo Stato
E categorie tagliate fuori da questo Stato erano le categorie i ceti popolari ma perché ma per ovvi motivi perché votava chiedeva i soldi che aveva i soldi era quello che andava a scuola quello che andava a scuola era quello che sapeva leggere quello che sapeva leggere a quello che compra i giornali è è una catena molto semplice
E molto e molto chiara
Che questa sia la situazione io vi inviterei a fare una riflessione piccola piccola banale a livello proprio di scuola di scuola di liceo insomma diciamo no
Provate a fare una riflessione prendete fatte dei nomi dei nomi a caso delle grandi culture pende da cultura francese provate a pensare Montaigne Montesquieu
Choderlos de Laclos Victor Hugo de mosse
Se io mi domandarsi in quale regione sono nati io io personalmente non lo so non non ne ho idea ci sono grandi scrittori francesi no se voi prendete l'Inghilterra e pensate dica Stark RAI Swift
Di dove sono chi lo sa voi sapete che Stevenson ai scozzese no e che gioisce irlandese non a caso riferendomi a due regioni la Scozia dell'Irlanda che sono state escluse dal processo di unificazione della della nazione
E questo per l'Italia non succede
Questo succede non succede per l'Italia cioè nessuno mai le ha pure il più stupido e più ignorante degli scolari di scuola media potrà andare a dire che Manzoni uno scrittore siciliano o che Goldoni lo scrittore genovese
Perché la connotazione della nostra cultura è una connotazione profondamente intimamente regionale
Dico di più e faccio il passo che si avvicina alle motivazioni sostanziali
Per le quali io ritengo importante questo rapporto tra noi e le regioni per il futuro della crescita democratica di questo Paese
D'altra parte se è vero quello che io dico e altrettanto vero che nessuno mai che non sia completamente folle oserà dire che Verga è uno scrittore dialettale o che Manzoni allo scrittore lombardo poche Colton è uno scrittore in dialetto veneziano
Sono i grandissimi scrittori nazionali e internazionali
Qual è la conclusione di questo discorso
Che la cultura
Italiana è una cultura profondamente regionale che questa cultura assume dimensioni nazionali e internazionali soltanto nel momento nel quale la ricaduta
Di questa espressione di legame stretto e profondo con le culture rigenerata originale regionali
è una ricaduta di carattere nazionale o internazionale cioè cosa voglio dire che la cultura italiana che nessuno può negare sia tra le più grandi culture del mondo della civiltà occidentale
è una grande cultura internazionale proprio in quanto è una cultura regionale
E questa è il la questa parte finale del discorso e la parte che ci rende sospettosi nei confronti di quelle culture localistiche
Per le quali invece il problema locale nasce sul posto il ricade sul posto senza avere una risonanza nazionale è non voglio tediarvi ulteriormente voglio soltanto dirvi che la mia impressione questa che in un momento di grande di straordinario disagio del rapporto tra società civile e come si dice o tra gente come io dico più banalmente e lo Stato centrale
Un tipo di disagio che nessuno di noi penso auspica ma che tutti noi chiedono
Di superare spossatezza Crispi erano possono essere superato attraverso strumenti istituzionali strumenti di vari tipi di vario carattere dicevo
Tutto questo noi siamo profondamente convinti che Passing non attraverso un loro uomo locazione nazionale e non attraverso il tentativo
Che la Rai in un certo periodo della sua storia e lo ricordava con grande intelligenza culturale il presidente
Ha cercato di fare perché a un certo momento la RAI ha tentato di dare un linguaggio una lingua comune a questo Paese culturale e non c'è riuscita e per far questo ha esautorato la grande intuizione della
Tre della televisione regionale
Che era stata alla base della sua della sua storia democratica vi dicevo
Noi siamo convinti che il superamento di questo stato di disagio passi esattamente attraverso la Stilo spesso cammino percorso dalla cultura del nostro Paese cioè riscopre ritrovi
Faccia vivere risse Combi le radici millenarie delle nostre culture locali delle nostre culture regionali dandogli una prospettiva in avanti
Rispetto a un'unità che non è più la L'Unità insanguinata dei nazionalismi del secolo scorso che noi più non sopportiamo ma che un tipo di unità di tipo diverso
D'altra parte mi è capitato proprio in questi giorni di approfondire un momentino discorso culturale
Per in occasione di una cosa che dovremmo fare a Bolzano per il rilancio
Delle per per per celebrare il ritorno della dell'informazione in lingua tedesca a Bolzano e mi mi mi capitava di di studiare di capire il significato di quella parte lì alla patria come come la chiamano il tiro le Hai matta mi pare che la chiamino no
E mi Perca e mi accorgevo di questo che in fondo il valore di questa patria non stanno nella omologazione nonostante la riduzione delle diversità
Ma Stein qualche cosa di molto più
Genetico oserei dire sta in questo antico richiamo alle culture locali
Che in fondo è il richiamo al Paradiso perduto al ricordo del passato un passato mitico che non esiste e che proiettato alla realizzazione di un futuro ecco io credo che in questo senso e di questo io vi ringrazio proprio di cuore io credo che in questo senso
Le regioni italiane è questa questo strumento che la RAI ancora a disposizione
Delle regioni italiani possano compiere un cammino di grandissimo interesse e collaborare alla nascita di un secondo tempo veramente importante e positivo della cultura democratica di questo Paese
Ringrazio davvero il dottor Valente di questa sua interessante esposizione dei risultati di un'indagine
Che testimonia ancora una volta come ci siano radici profonde
Per le nostre Regioni nella cultura e nella storia dei nostri popoli ma come anche ci sia molto lavoro da fare
Perché le istituzioni Siro davvero la casa il punto di riferimento nella coscienza di tutti i cittadini italiani grazie direttore Valente
Riprendiamo costoso Sava dei nostri lavori
Abbiamo nel nostro programma l'intervento dell'onorevole Augusto Barbera presidente della commissione bicamerale per le questioni regionali che invito alla presidenza
Si scatena
Chiedo scusa se c'è stato un paio di segnali
E questo
Diamo la parola
Al presidente della commissione bicamerale questioni regionali onorevole Augusto Barbera
Certo
Io ringrazio intanto gli organizzatori del convegno in particolare la conferenza vicepresidenti del
Dei consigli e delle giunte la presidenza del Consiglio regionale Veneto per avermi dato questa occasione per aver dato a noi
Parlamentare impegnati
Nelle
Cast
Per andare al di là
Di una intendo dire andare oltre
Un atteggiamento comune
Una moto l'azione comune che c'è stata in questi anni
Ora maturando che sia maturata in tutte le forze politiche culturale esigenza di un nuovo regionalismo
Il titolo stesso del convegno nuova Regione il nuovo Stato nell'espressione
Non si tratta di un cedimento
Alle mode
Non si tratta come qualcuno ha detto della paura delle leghe
Invece qualcosa di più
E molto di più
Cioè
è una tendenza propria di tutti gli Stati europei quella della riscoperta dell'identità regionale
Sono state costruite le regioni italiane nel mille novecentosettanta nel modo che sappiamo con i ritardi che conosciamo
Dopo quella data ci sono state nel mille novecentosettantotto
Le regioni spagnole che furono il primo fondamentale atto della rinata democrazia spagnola
Abbiamo avuto persino nella Francia centralizzata
All'inizio degli anni ottanta come prima riforma istituzionale delle governo delle sinistre la costituzione delle regioni
Nei Paesi dell'Est accanto a riconquistare libertà parlamentare Izzie la riconquista
Delle autonomia regionale
Perché questo avviene
Avviene perché proprio nel momento in cui vanno avanti i processi di trasformazione d'azione dell'economia
Di multinazionali esazione l'impresa persino di omologazione culturale
A livello planetario nasce la riscoperte del bisogno di riscoperta dell'identità regionale
Come diceva in quell'interessantissimo
Discorso che ci ha fatto Leonardo Valente sì una riscoperta delle radici
Dell'identità del proprio passato come mezzo per proiettarsi nel futuro
E questo riguarda tutte le regioni la Catalogna come il Paese basco come la Lombardia o ad altre ancora
Ora di questo c'è una consapevolezza
Ed è una consapevolezza che procede di pari passo con l'esigenza di costruire istituzioni sovranazionali
Forte
Come diceva il presidente Benelli stamattina lo Stato nazionale troppo piccole per troppo piccolo per le cose grandi e troppo grande per poter gestire quelle tra virgolette che si chiama le cose piccole
Ecco però a me pare che al di là di questo atteggiamento comune che abbiamo visto presente nel Parlamento finora italiano
Al di là di queste cemento comune ecco vi sia una sorta di
Dissociazione
Una sorta di
Discrasia tra quello che
Il riferimento al regionalismo proiettato nel futuro il nuovo regionalismo è la realtà del comportamento quotidiano dei governi e del legislatore
Se andiamo a guardare al di là della nobiltà del Progetto
Che dobbiamo portare avanti su cui mi soffermerò
Vi è una realtà del comportamento legislativo del Parlamento e del Governo che in tutt'altra direzione
Qui di fatto non solo sembra lontano il nuovo regionalismo
Ma arretra continuamente lo stesso vecchio regionalismo
Basti pensare a tre esempi mi limito solo tre esempi
In questi giorni in Senato sta facendo i conti con la legge di riordino del Servizio sanitario nazionale
Che non riconosce adeguati Spazio Regione
Costituisce alcune nuove divisioni
A livello ministeriale altro che superamento d'organizzazione per ministeri nelle materie di competenza regionale prevede una catena i decreti attuativi decreti statali
Che sono in contraddizione con la Filosofia pur interessante che la base da riforme servizio sanità nazionale cioè quello della responsabilizzazione delle Regioni
Un secondo esempio
La settimana scorsa la commissione precristiana regionali che ho l'onore di presiedere dato parere negativo a una legge
Che
Operativa la materia ambientale che vorrebbe applicare agli interventi ambientali lo dico rapidamente le procedure previste per i mondiali di calcio e per le Colombiadi
Cioè procedure
E certo posso in alcuni casi accelerare
Gli interventi ma che saltano a piè pari le competenze regionali e locale
Viste con fastidio come
Non come una risorsa
Da utilizzare ma con fastidio rimuovere un terzo esempio
Vi è in Senato un progetto di legge per il rifinanziamento da legge settecentocinquantadue così To piano decennale per l'agricoltura
Che prevede ingenti risorse per le colture
Per il novantuno novantacinque sono previsti dice nove mila miliardi DC nove mila ottantasei miliardi
Beh di questi vengono attribuiti alla gestione regionale undici mila cinquecentonovantuno miliardi
Ma vengono trattenuti dal ministero che dell'agricoltura e foreste per interventi di interesse nazionale tra virgolette ben quattordici mila trecentootto miliardi
Miserie del presente e nobiltà di progetti per il futuro
Stamattina presidente cremonese ricordava cinquanta miliardi per le piste ciclabili
Trattenuti a livello centrale come si trattasse grandi interventi di interesse nazionale potrei citare altre
Casi ancora
Ivi compresa la legge sul diritto lo studio che pretende di mettere un camicia di forza a tutte le regioni italiane costringendo presenta alcune regioni che hanno attribuito già queste funzioni ai Comuni mediante la costituzione di aziende comunali e di riprendere a livello centrale
Queste funzionali Vello regionale queste funzioni
è vero c'è una crisi fiscale finanziaria che viene Presa a pretesto per rafforzamento continuo di poteri centrali
Ma ha ragione il Presidente Cossiga quando ci dice
Che tutto ciò può rafforzare la crisi in un processo fissi auto alimento
D'altro canto si vota l'urgenza di trovare riforme per rendere concreta e produttiva la responsabilità politica degli amministratori regionali
Ma su questo punto io non voglio neanche non tener conto dell'iroso i propri il risolutezza che talvolta caratterizza e molti atteggiamenti e regioni
Sembra che le idee del centro
Dove spesso in senso generico siano chiare soltanto sull'urgenza di obbligare regioni a loro parte seguiteci finanziari
Mentre sulla responsabilità come caratteristica dell'autonomia si resta alle mele enunciazione e non si va al di là della legge centocinquantotto la quale ci sento cinquantotto che ha riconosciuto una limitata autonomia impositiva le regioni a me pare essere più nella logica della raschiatura del barile che dell'avvio della responsabilità impositiva delle regioni
Ma ecco questo il punto
Che desidero anche sottolineare a l'attenzione
Di quanti credono nel riforma del dell'ordinamento regionale
Mentre continuavano in Parlamento queste da altre leggi
A me e mentre continuano il loro iter quest'altro leggi a metà ottobre riprende a Montecitorio la discussione del progetto di riforma del titolo quinto della Costituzione delle forme del Parlamento
Ma
Prima di chiederci fino a che punto questo progetto va bene o non va bene
Prima di chiederci quale può essere la sorte di questo progetto a me sembrava e sembra tuttora preliminare una chiarificazione su quella che è la reale volontà politica in ordine al vecchio regionalismo stesso
Ma veniamo a questo progetto
Si tratta di un testo che io considero complessivamente positivo
E devo dare atto
Devo anzi coglie l'occasione per ringraziare pubblicamente il presidente Labriola volevo Labriola per avere condotto
Con particolare Energia fino al al alle soglie dell'aula questo progetto
è un testo complessivamente positivo ma che ha molte luci e non poche ombre
Io considero positivo
L'inversione
Delle competenze previsto articolo centodiciassette la Costituzione che prospettando già nel convegno del autunno mille novecentottantasette proprio qui alla Fondazione Cini
Considero positivo
Un punto che è stato poco c'ha messo in rilievo ma che è di grande importanza e che voglio sottolineare perché è opportuno che venga mantenuto
Cioè che leggi organiche o legge di principio come si vogliono chiamare nelle chiamare leggi organiche si rivolgono al legislatore regionale non riguardano direttamente i cittadini
Evitando quindi quella sovrapposizione di leggi di normative che disorientano il cittadino
Pensiamo quello che è accaduto in molte regioni con le leggi sull'abusivismo edilizia del sì
è un testo positivo
Nella parte in cui
Elimina il rinvio delle leggi regionali da parte del governo anche se un testo che per questa parte può essere migliorato ulteriormente ma comunque già positivo che si eviti quella che la fonte di una contrattazione permanente tra il il governo o meglio tra apparati ministeriali e i consigli regionali o meglio alcuni apparati regionali
E che finiscono proprio per determina non soltanto forme di cogestione legislativa ma anche a deteriorare le forme stesso la democrazia
Ecco ci sono però due punti del progetto molto importante su cui io credo bisogna riflettere ancora e che ritengo
Non positivo
Questo il punto riguardo negli le forme del collegamento fra Stato e regioni
E in secondo luogo la forma di governo regionale parto dal primo punto collegamento fra Stato e Regione
A me pare che non sia possibile è stato detto oggi
In tanti interventi
Se si vuole un
Un vero decentramento regionale
Non è possibile non posso il collegamento del fra i due poteri legislativi
Non è possibile non trovare forme di collegamento tre poteri selettivo centrale e quello regionale
Stamattina Borghini si chiedeva cos'è la legge regionale la legge regionale proprio per il condominio che è stato trovato
Dalle costituente Lecce diciassette tendesse una sorta di regolamento attuativo della legge stata e come chiediamoci quanto tutto questo non sia stato reso possibile proprio dalla non presenza delle regioni a livello del Parlamento nazionale e quando questo è stato reso possibile proprio dalla mancanza di collegamento fra i due legislature e come questo potrebbe essere mi sembrava di cogliere anche in Derelli oggi un accento in questo senso come questo potrebbe anche diventare possibile successivamente perché vero leggi organiche sono leggi che si rivolgono direttamente non direttamente i cittadini ma al alle Regioni
Sono leggi che vengono delimitate molto bene con la formula che che dobbiamo lo stesso relatore che dovrebbero riguardare soltanto le esigenze unitaria
Però è anche vero che questo può essere il grimaldello attraverso cui possono entrare tutto una serie di esigenze
Di regolamentazione minuta Luzi giorno per capirci quel disegno ha bisogno di essere completato da una presenza regionale in una delle due Camere
Una camera e regioni un Senato delle Regioni
E questo a prescindere dalla forma stessa io non credo molto alla distinzione tra federalismo e stato regionale ritengo che la distinzione sia più di origine storica che reale
I Laender della federazione austriaca di uno Stato federale non hanno più poteri delle regioni delle comunità autonome dalla Spagna stato regionale
Il problema quindi e più nominalistico bisogna andare a guardare alla sostanza delle cose però in tutti gli Stati
Siano essi federali come regionali o come Stato unitaria forte decentramento in tutto è prevista una presenza delle regioni in una delle due Camere così España in Germania in Austria e persino nella stessa Francia in cui il Senato come sapete è eletto dai consiglieri comunale dipartimentali regionali
Quindi
Soltanto con enfasi si può dire che il Senato prefigurato e un Senato
Tendenzialmente regionale
Quello non è un Senato delle regioni è un senato per le regioni è un senato per le regioni perché per il principio della culla che è stato adottato dal Senato partono le leggi prendono l'avvio le leggi organiche che riguardo le materie di competenza regionale mentre dalla Camera prendono avvio salva possibilità del richiamo dall'altra Camera le leggi che riguardano tutte le altre compagnie materie otto quelle di competenza statale
Si tratta di una soluzione che peraltro non dobbiamo dimenticarlo
Comunque
Corre il rischio di non essere accettate dal Senato da Repubblica
Corre il rischio di non essere accettato perché prefigura un possibile almeno secondo le valutazioni operate dei colleghi d'altra Camera un possibile declassamento del Senato de la Repubblica
Perché delle materie più importante si occuperebbe in prima battuta la Camera e delle altre ritenute tra virgolette
Di rilievo meno l'importante è finire la comunità nazionale o affini di politica internazionale si occuperebbe il Senato
Ora delle due l'una
Contro delle due l'una
O si punta con decisione si mantiene aperta con decisione la prospettiva di una camera e regioni oppure ha ragione Biasutti
Quando dice
Se vogliamo mandare avanti
Il progetto di riforma del titolo quinto della Costituzione
Beh stralciamo questa parte relativa al bicameralismo
Cioè stare nel mezzo credo che sia politicamente poco produttivo
O si assume l'obiettivo e mi fa piacere che subito dopo prende la parola
L'onorevole apre ora che il relatore di questo testo
O si assume con forza l'obiettivo di usato Regione oppure meglio suocera
E puntare ad una soluzione che non consiglierei un ripiego
Ma che avrebbe il vantaggio di essere sostenuta politicamente con una maggiore
Forza
Da più forze politiche e anche l'altra campana
Passò secondo punto
La soluzione adottata per la forma di governo delle regioni
Io trovo positivo che questo sì è un aspetto che è entrato nel testo
Perché negli anni settanta
Sembrava quasi che l'unico problema per rinnovare l'istituzione
E sistema politico fosse quello decentrare funzioni e risorse dal centro alla periferia
Non venivano affrontati adeguatamente due altri aspetti
Uno quello delle
Riforme centrale riformata istituzioni centrali
Quasi fosse una cosa a sé stante
L'altro il problema delle regole della politica
Per quanto riguarda il primo aspetto il titolo stesso di questo convegno Nuovo regioni nuovo Stato dimostra appunto che si preso coscienza che non è possibile avere regioni forti se non all'interno di un
Disegno che veda istituzioni di governo
Forte e quando parlo istruzioni governo mi riferisco sia quelle parlamentari rappresentative quell'esecutivo l'altro riguarda le forme della politica
Il centralismo non è stato soltanto
Non è soltanto causa avuto modo di dirlo già qui in questa sede quattro anni fa non esso dato soltanto a causa del degrado dell'ordinamento regionale
Ma non poche volte il centralismo è stato l'effetto del degrado del sistema regionale
Proprio della caduta
Nell'opinione pubblica del spinta a favore della Regione
Non dobbiamo dimenticare che nella regione ci sono riprodotti e in alcuni casi ampliati certo distinguendo regione per regione alcuni dei mali del nostro sistema politico
Quello della
Incapacità di muoversi per progetti generale
La prevalenza di pratiche spartitorie
Di forme di occupazione
Dell'amministrazione da parte dei partiti disse Uda Rizzo azione degli assessorati
Fenomeni di instabilità delle giunte
Certo le giunte durano di più rispetto ai governi nazionali Governance abbiano un record mondiale di durata duecentocinquanta giorni
Mentre le giunte regionali stanno un po'meglio cinquecentottanta giorni anche se dobbiamo mettere dentro regioni che non ho avuto mai questa media un giorno solo di crisi
Con regioni invece che hanno conosciuto in ventiquattro mesi circa diciotto diciannove mesi di crisi
Ecco
Sono stati avviati processi di autoriforma importante da parte delle regioni però si pone il problema di accompagnare il decentramento di funzioni risorse ad una modifica delle regole stesse dalla politica
Modifica del regole stessa politica significa toccare la legge elettorale e la forma di governo
Di questo si è preso coscienza del testo perché nel testo si parla di questo
Però io trovo ottima soluzione adottata sia una soluzione molto affascinante ma in questo momento troppo
Forse avanzata e tale e quindi sostanzialmente sbagliato perché tutto ciò che in politica e molto in anticipo quei tempi sbagliato e quindi tale da farci corre il rischio di compromette l'intero disegno
La soluzione adottata prevede il mantenimento dell'attuale forma di governo l'articolo centoventuno ma la possibilità per ciascuna regione
Approvando lo Statuto maggioranza dei due terzi di darsi una forma di governo diverse e quindi si immagina anche una legge elettorale diversa
Ora a me pare
Che questo può introdurre un sistema a due velocità
Una parte d'Italia con l'istituzione regionale forte direttamente responsabile di fronte al corpo elettorale ed un'altra con governi deboli inefficiente e proprio questo timore di un'Italia a doppia velocità può frenare il compimento del disegno
Regionalista
Abbiamo ormai sperimentato dopo tanti anni come l'inefficienza di alcune regioni
Si è ripercossa negativamente sullo sviluppo dello ordinamento regionale nel suo insieme
Il cambiamento profondo dei modi della rappresentanza politica oggi non può essere un optional
Ma una condizione indispensabile premoderno regionali
In breve
Mi è capitato già di dirlo una discussione generale che abbiamo avuto a luglio a me pare
Che bisognerebbe modificare direttamente l'articolo centoventuno la Costituzione
Per consentire
Quello che è necessario oggi a me pare cioè i governi regionali di legislatura legittimati direttamente dai cittadini da realizzarsi attraverso l'elezione diretta del Presidente della Giunta regionale e della sua maggioranza
Al Presidente la Regione dovrebbe spettare a nome degli assessori quale se consigliere regionale dovrebbero essere tenuti optare fra l'uno o l'altro incarico
Stabilendo quindi il principio dell'incompatibilità
Governo e quindi regionale capaci di avere di fronte una forza sufficiente derivata direttamente dal corpo elettorale ed un arco di tempo ragionevole per poter governare
Con efficacia le nuove importanti rilevanti responsabilità
Che la modifica dall'articolo centodiciassette comporta
La formula migliore può essere quel prevista nei Laender della Germania
Quella parte dei consiglieri regionali e letta attraverso collegi uninominale un'altra parte mediante collegio unico regionale
Consentendo così la formazione i due canali di accesso uno più direttamente legato al territorio attraverso il collegio uninominale l'altra a dimensione regionale
Con questo si vuole forse mettere
Una nuova
Gabbia uniforme per tutte le regioni
Io penso di no perché si potrebbero soltanto il stabilire alcuni principi
Lasciare alcuni principi lasciando poi a ciascuna Regione la possibilità di muoversi all'interno di quei principi
Non ritengo questa proposta in contrasto con un'altra proposta che è stata avanzata dai la regione sotto speciale che la commissione prego il signor regionali anche fatto proprio e cioè per quanto riguarda Regioni a Statuto speciale lasciare ecco questa peculiarità da regina sto speciale a ciascuna Regione sto speciali darsi una propria forma di governo decostituzionalizzare Ando con via un proposto la parte relativa alla forma di governo prevista negli statuti che oggi sono approvati con legge costituzionale
Perché ci sono i problemi specifici già sullo speciale pensiamo la forma di governo nelle province di Trento e di Bolzano Reggio in Trentino Alto Adige dove le il proporzionalismo ha determinato ed è entrato uno strumento importante convivenza fra gruppi linguistici diversi e così anche altre regioni
Questo nel disegno mi pare e sia i due punti su cui ancora discutere disegno complessivamente positivo che può essere migliorato arricchito
Io temo che però in autunno si facciano vivi alcuni ministeri che a luglio o in Commissione Affari costituzionali sono state un po'in disparte
Ma sono convinto che anche traendo forza dalla la scesa in campo diretta delle regioni sia possibile arrivare giungere al traguardo dell'approvazione parlamentare
Però ci sono quei due punti su cui dobbiamo riflettere che quello appunto del della presenza regionale nel parlamento e della forma di governo ripeto per quanto riguarda la presenza regionale in Parlamento anche eventualmente mantenendo alto l'obiettivo ma arrivando se possibile a forma di straccio ma c'è un punto su cui ancora dobbiamo riflettere
Inversione di articolo centodiciassette della Costituzione materie
Cultura da responsabilità
Però ecco la cultura responsabilità
A due cardini uno che abbiamo individuato cioè quella rappresentanza del Governo
Ma l'altro è quella della
Dell'imposizione fiscale quella tassazione
Io tra essi una necessaria complementarietà
Nel passato i feudatari del re chiedeva una rappresentanza in cambio le tasse da pagare
Oggi ci credo e regioni
Deve chiedere tributi ben individuabile per farvi poggiare una rappresentanza capace di prendere decisioni in autonomia
Sotto questo profilo io non mi sento difetti canzone tengo valido l'impostazione del nuovo articolo centodiciannove
Della proposta
In discussione alla Camera
Chi è positivo anche se può essere migliorato
Ecco però prevede tributi propri secondo norme definite una legge organica e quote di tributi erariali tributi ISP
Particolari un fondo comune di riequilibrio un buon articolo un buon impianto
E però mi chiedo se a quell'articolo ci spinse si siano oggi le condizioni Oggioni immediato futuro perché a quell'articolo
Possa seguire una coerente legge attuativa per la finanza regionale
E perché voglio ricordare al collega ed amico Silvano Labriola le regioni sono in attesa di una legge di finanza regionale che atto il vecchio articolo centodiciannove
E voi sapete appunto che dal mille novecentottantuno ottantadue adesso non ricordo ottantadue ottantatré che è scaduta
La il regime provvisorio della finanza regionale
E non vedo una volontà politica in questa direzione neanche per attuare il vecchio articolo centodiciannove la finanziaria che è stata presentata lunedì scorso le Camere
E che Biasutti diceva di aver letto sul Sole ventiquattro Ore mi è parso di capire
Non prevede neanche fare leggi collegate quella necessaria per completare il disegno avviata con la legge centocinquantotto tace completamente sul finanza regionale
Ma c'è di più
E questo è veramente deludente
L'articolo tre della legge centocinquantotto ricorderete tutti
Ministro Maccanico allora nel parlava in più occasioni era il fiore all'occhiello dalla gestione Maccanico del ministero
Prevedeva al comma due la De settorializzazione dei trasferimenti in conto capitale
Per ridare sul piano della Spesal maggiore autonomia
Alle regioni eliminando di
Stretti vincoli destinazione
Leggo una frase
Nella relazione che accompagna legge finanziaria che dice che queste
De settorializzazione deve essere ulteriormente rinviata per completa cito tra virgolette per complessità della procedura accerta attoriale
Sono chic oscillazione
E passi all'indietro che io non trovo giustificate neanche
Dalle
Dall'emergenza finanziaria perché qui non è un problema di emergenza finanziaria sono soldi destini sorse comunque destinato alle regioni
Solo che evidentemente c'è l'interesse di alcuni apparati ministeriali e di destinare queste risorse alle regioni già impacchettate in una certa direzione
Le oscillazioni non si fermano qui ne legge finanziaria per esempio
Emblematica la vicenda del Fondo Nazionale Trasporti che ogni anno cambia il futuro e funzione
Anche se quest'anno ricordate se era previsto che non dovesse più che dovesse essere gradualmente riassorbito sembra vive una buona congiunture essendo stato legato all'incremento monetario del prodotto interno lordo anziché al tasso programmato di inflazione
Io credo che il tempo che ne è stato assegnato
Va avanti
E quindi cerco di
Ridurre ulteriormente di fermarmi qui d'altro canto i problemi se vogliamo evitare
Discorsi che finirebbero poi per essere accademici sono quelli
Ciò detto prima
E che appunto fanno ridere tutti noi
In questa situazione discrasia fra quelle che ho chiamato le miserie di ogni giorno del regionalismo vecchia
E la nobiltà di un progetto su cui tutti
Per Asper che vada avanti tutti vogliamo spingere ma una nota di scetticismo
Credo che sia presente in noi tutti
Però ecco bisogna fare in modo
Di schivare tutti i possibili ostacoli che verranno poste nelle prossime settimane
Il fisco a quanti appunto non accettano quel inversione del centodiciassette delle conseguenze che essa può determinare anche sul piano finanziario ma che non escluderei che anche tutti quegli altri ostacoli che possono derivare da un conflitto tra Camera e Senato sul sul bicameralismo
Il mio augurio
E che questa Assisi
Di questi Assisi delle regioni siano permanenti ma del resto mi sembra che già in questo senso il presidente Carraro
Indicava una precisa volontà che non ci sia soltanto un'alta qualità degli interventi come finora c'è stata ma che si possa registrare la Dit regioni un salto di qualità e che a questo salto di qualità nella vita del regioni corrisponda anche veramente un salto di qualità
Nel Parlamento nel Parlamento stesso il monito sta matite stamane ci veniva altissimo dal presidente Cossiga può esserci di
Spinta distinguono
Si prende coscienza effettivamente che la nostra crisi non è una crisi soltanto di carattere economico e finanziario medicate istituzionale si prende coscienza cioè che l'Europa può essere nostra Algeria e che abbiamo bisogno di giungere in Europa con l'istituzione di governo forti non dimenticando però che in tutti gli stati europei l'istituzione di governo tendono ad essere forti e robuste proprio perché poggiano sulla auto-governo delle popolazioni locali auto-governo che non viene spazzato via
Come dicevo all'inizio dai fenomeni di traslazione d'azione dell'economia o di omologazione culturale ma che anzi traggono da questo nuovo forza nuovo impulso e nuovo alimento grazie
Ringrazio vivissima mente l'onorevole Augusto Barbera per il contributo offerto ai lavori di queste assise
Delle regioni italiane
Prima di dare la parola
All'onorevole Silvano Labriola
Vorrei dare lettura all'ordine del giorno sulla situazione in Jugoslavia
Che la conferenza dei presidenti delle assemblee dei consigli delle regioni e delle province autonome riunita ieri a Venezia al Palazzo Ferro-Fini approvato
I presidenti dell'Assemblea e dei consigli delle regioni e delle province autonome riuniti a Venezia nella conferenza del tre ottobre mille novecentonovantuno vivono con grande preoccupazione gli eventi di guerra in atto tra la Serbia e la Croazia che possono rappresentare l'epilogo di una complessiva disgregazione della Repubblica jugoslava
Il ricorso alle armi crea ostacoli assai gravi al processo di affermazione dell'autonomia un processo storicamente irreversibile che si basa sull'irrinunciabile diritto dei popoli all'autodeterminazione e all'indipendenza
Alle popolazioni civili così duramente colpite dall'orrore della guerra deve andare l'appoggio e sostegno delle comunità e delle istituzioni regionali anche attraverso forme di aiuto umanitario capaci di coinvolgere profondamente le nostre popolazioni
L'aggravarsi di questo conflitto che avviene in una regione geograficamente al confine dell'Italia e che coinvolge i territori istriani dalmati e di fiume rischia di compromettere di pregiudicare lo sviluppo del processo di unificazione politica europea
Ed è foriero di nuovi possibili drammatici esodi per i quali occorre attivare interventi adeguati e tempestivi
La Conferenza dei presidenti dell'Assemblea dei Consigli delle regioni e delle province autonome
Rivolge perciò un appello perché proseguano e anzi si rafforzino tutte le iniziative politiche e diplomatiche sia a livello di governo nazionale che a livello di Comunità europea
Per trovare anche in questi frangenti i modi e le proposte per un intervento pacificatore che possa contribuire a porre fine ai massacri e a consentire l'avvio di negoziati risolutivi sia attraverso la presenza di una forza europea di pace sotto l'egida dell'ONU sia con l'edizione eventuale
L'adozione eventuale di sanzioni economiche
Perché sia di da parte del governo italiano Enrico
Cemento dell'indipendenza e della sovranità delle repubbliche sconvolte dalla guerra e si promuova ogni iniziativa necessaria per tutelare le popolazioni di origine italiana che vivono nei territori istriani e dalmati
Per sua parte la conferenza dei presidenti delle assemblee dei consigli delle regioni e delle province autonome
Io for riafferma il proprio completo appoggio a che si realizzi la piena sovranità degli stati sloveni coronato e si riafferma il principio della libertà dei popoli
La parola al presidente della Commissione affari istituzionali della Camera onorevole Silvano Labriola
Caro Presidente anch'io mi associo agli espressione di gratitudine per questa opportunità
Di prende la parola
Non sono nel vivo di un dibattito parlamentare ma dopo oltre un anno
Dall'inizio di esso
Quando diciamo la verità cominciano a dire alcune per quanto ci riguarda Falcone alcune cose magari poco congressuali poco convegnistica però fattuale quando sembrava ormai dimenticato il tema Della riforma regionale dello Stato
Quando il Governo presentava un disegno di legge
No l'attuale governo quello precedente anch'esso Andreotti ma precedente a questo a firma del ministro Maccanico
Talmente riduttivo che fummo costretti a invitare il governo di ritirare quel disegno di legge perché costituiva un dato politico quasi offensivo dalla cultura istituzionale
Della nostra società
La commissione affari costituzionali della Camera
Come dire no rovesciò l'impostazione del Senato
Su cui Camera lirismo perché come abbiamo avuto occasione di dire ma non ripeterò in quest'occasione questo è circostanza quello schema era uno schema non da rovesciare nata
Sostituire perché non portava la riforma del bicameralismo ignorava la questione regionale
E noi potremmo con forza i due temi
Insieme
Però poi cosa penso dallo stralcio suggerito
Presidente Biasutti ora ripreso
Dal suo punto di vista politico in modo molto coerente dal tenace assertore del monocameralismo che il Partito Democratico dalla sinistra bisogna dire le cose come stanno se noi vogliamo andare all'intesa e noi siamo riusciti caro costo
A portare in Commissione Affari costituzionali ad un larghissimo cotto
Il testo che è all'oggetto e al centro nostra discussione che permette discussioni come quelle che si sono fatte proprio perché ci siamo detti tutti le cose come stavano senza nascondere dietro Silvio dietro
Lei mi e e dilemmi che definiscono fa perdere di vista la sostanza delle cose perché signor presidente e amici presidenti delle regioni e i consigli regionali le regioni
Le questioni istituzionali non solo non sono questioni accademiche
Ma sono soprattutto questioni politiche perché sono le regole del potere in discussione e allora bisogna guardare in termini politici che altrimenti nel lavoro parlamentare nel lavoro regionale
Nel lavoro scientifico riusciranno mai a portare dei risultati apprezzabile che abbiano un senso alla realtà come devono avere questi risultati e io mi sforzerò di dare qualche contributo
A questo convegno lungo l'arco di queste riflessioni
Centro di questo convegno che appunto ripeto opportunamente è stato promosso dalla Conferenza permanente delle regioni
Dopo l'apertura alla camera del dibattito sulla riforma costituzionale del Parlamento e delle regioni
Ma è soprattutto
Ho un ripensamento storico
Politico ed istituzionale dell'idea di Stato
Che costituisce la effettiva cornice di ciascuno dei grandi capitoli nei quali si ripartisce la tematica delle istituzioni
Non si tratta dunque di esaminare isolatamente
I problemi del Parlamento tutte le regioni della pubblica amministrazione del potere legislativo delle funzioni e del ruolo che ha degli altri organi della direzione politica nazionale delle stesse leggi elettorali ma certamente ciascuno ai dalle questioni dentro però uno scenario unitario il quale ci riconduce inevitabilmente in questa fase storica dello sviluppo per la Repubblica alle origini stesse dell'idea di Stato in senso moderno
E della legittimità di queste idee ecco perché noi abbiamo sostenuto e sosteniamo essere molto riduttivo dalla sostanza politica del problema
Una sorta di contrapposizione tra prudenti conservatori della concezione unitaria centralistica dello Stato ed illuminati assertori
Della necessità di sostituire tale spirito con una forte espansione dell'idea di autonomia
Ecco perché non ci lasciamo attirare da discussioni
Che sarebbero
Prive di effettiva consistenza attorno ai valori di una esperienza in perfetta come quella che nel primo quarantennio della Repubblica si è vissuta riguardo alla realizzazione
Dell'ordinamento regionale alle sue poche luci e dalle sue molte ombre
Alle responsabilità note di questo stato di cose ed a quelli ancora poco chiarita del bilancio non positivo Italia attuazione io vorrei dire questo
E lo dico
Da un punto di vista che non da oggi
E sinceramente regionalista
Che noi non faremo fare un passo avanti all'idea di una riforma in senso regionale dello Stato
E non faremo fare un passo in avanti al problema aperto di una veritiera attuazione dell'ordinamento regionale se noi non abbiamo sempre ben fermo un dato che dobbiamo partire dall'idea del nuovo Stato
Del nuovo potere dello Stato come deve essere concepito nella sua struttura per arrivare a queste conclusioni andare a ripercorrere e mi appello proprio voi per la vostra esperienza alla non
Esaltante e qualche volta umiliante
Teoria di dispute di potere tra Stato e regioni giustamente prima si ricordava tra Governo e regioni io dico anche tra Parlamento e regioni
Convenute a Roma che cominciano dal presidente del Consiglio subito passò al ministro finiscono sottosegretario si concludono con qualche funzionario
No no apportato nulla di buono in questi venti anni e se noi dovessimo continuare su questa strada poco porterà di buono nei prossimi venti anni considerato
Anche il quadro
Per le grandi difficoltà dalla finanza pubblica che possono costituire un ottimo espediente per respingere l'idea di un rinnovamento regionale dello Stato se noi non partiamo dall'idea del rinnovamento dello Stato
Concepito come nuova dimensione del potere democratico
Per questo noi pensiamo pensiamo quindi di partire da questa da questo vincolo da questo dato e pensiamo che questo debba farsi non solo in considerazione delle questioni interne
Che pure sono assai importante appassionanti ma anche guardando oltre i confini ideali e politici del nostro Stato
Ricordando che la realtà europea avanza progredisce
Perché nell'ordine delle cose penetra
Sempre più diffusamente nella vita dei singoli e dei gruppi per rispetto a questo processo vi è un impegno nostro in un consenso sempre più popolare non solo evitare in queste condizioni i valori della nostra tradizione
Non devono sfiorire in una contemplazione passiva dalla storia ma devono misurarsi per ciò che viene sì di vitale con un contesto prodigiosamente diverso rispetto a quello di un tempo
E quindi pensare al d'Italia di ieri all'Italia di oggi e a quella che sta per essere d'Italia di domani tutto quello che è stato finora ma anche un pezzo di Europa
Quando coloro che
Bloccano e continuano a bloccare in senso conservatore dibattito sulle riforme istituzionali sul ripensamento dello Stato
Si richiamano al metodo io sconsiglio vivamente di asseverare della disputa di potere tra centro e periferia perché non è quello il livello sul quale dobbiamo porci per giungere a dei risultati
Non fanno ricordare un dato sempre più sempre più eclatante che mentre queste dispute avvengono
Questo potere diminuisce ma non solo quello che ha raramente non si trasferisce alle Regioni anche quello detenuto dallo Stato
Parlamento e governo ogni giorno che passano perdono poteri che emigrano verso decisioni di organi comunitari sui quali è bene appuntarci sono alla calendario dei problemi della democrazia sono le maggioranze sono i governi sono le alte burocrazie sono in grado di assumere decisioni
Lo so stato dunque deve riconsiderare se stesso deve guardare ai suoi compiti come costo di una cultura di un sentimento nazionale intatte ma deve anche guardare
Alla sua realtà di domani nella quale oggi già comincia resistere la realtà politica dello Stato
E allora in queste condizioni ecco il punto sul quale dovremmo riflettere un po'di più
Prima di collocarci sulla idea dello stralcio sulla quale evidentemente
Non abbiamo nessuna opposizione di principio nessuna remora purché siano chiariti in un quesito e si ha posto una condizione ma su queste innervato starci dobbiamo pensare che
Lo Stato non la perde se trasmette potere non necessarie all'idea di Stato alle regioni
Molto invece comprometterebbe di se stesso
Se gelosamente ma ciecamente questa dismissione non facesse mantenendo stretta attorno a sé una congerie incoerente di compiti e di funzioni
Portati e trattenuti a Roma come
Vincoli naturali imposte alla società civile che invece trasferiti nelle regioni nella loro realtà sarebbero altrettante opportunità per la completa maturazione
Dell'autogoverno della società civile ed è questa la base sulla quale si sviluppa il testo
Che costituisce l'oggetto della nostra discussione parlamentare e sullo sfondo di questo convegno
Certamente riforma in senso regionale dello Stato ma in primo luogo riforma dello Stato è la cosa che più ci preoccupa in questo momento è che se anche noi tra serissimo
Alle Regioni più poteri se anche noi cominciassimo il libro delle riforme di imitando cioè a questo capitolo e lasciando il resta intatto chi ci assicurerebbe col punto di domanda che vorrei fare al Presidente Biasutti
E anche chi ha condiviso l'opinione chi ci garantirebbe che non si avvicina un'altra delusione come quella del settanta quando ci siamo illusi
Di dare piena attuazione ai principi costituzionali dell'ordinamento regionale lasciando fermo tutto il resto governo Parlamento
Il pubblico dopo la nascita
E quel tanto per l'attuazione del per
Oggi decadrà poco allora sembrava rivoluzionaria a è stato rapidamente recuperato e allora io devo mandarli
Devo guardare
I tempi per l'acquisto
La lite
Deliberare un appalto
Oggi entrando in Parlamento
L'ha trovato
Condanne
Poi
Questa volta
No
No
Perché quando le donne avranno noi prevediamo
In Italia avranno a rapinare per
Un pioniere enormemente
Per Capello Gaetano
Nel quadro dello Stato che rimane uguale
Mi pare del Parlamento avvelenando guarda tutte
Un padre del ticket
Ok
Ancora per molto tempo
Il piano intanto
Quando
Navigare una partecipazione delle regioni alla formazione delle Camere parlamentare
Pensiamo alla camera verrebbe
Valore
Per l'accordo abbiamo però
A Mottola
Nel primo
Perché in Parlamento voteranno che o Bicamerale
Le parole non devono in alcun
Il ritardo arrivano
La lente dell'Adamello bicamerale una carriera due Camere danno la seduta
Andata il potere di Parma
Il governo per la vita
Quando un amico e camere perde tutto il potere
Internet
A Bergamo
Il pulsante verde per io voglio ripetere qui nella
Io voglio dire
Della Germania letteralmente quella della Germania unita
Parma
Esattamente
Perché nel territorio diventa darebbe una camera
L'Italia allora lire poi
A questo punto d'approdo comporta rispetto al mondo all'approvazione di un testo di un convegno o di una rivoluzione parlamentare alla tradizione della riforma del
Traditore
Per avere un patto
Anche considerando l'importante documento apre riteniamo trent'
Noi abbiamo punto emendato
La battaglia l'abbiamo fatto in tal
Dovete fare una una tantum per il
Per intervenuta combattere
Ma il tono della Altofonte
Ha urlato contento cose chiare e comprensibili
Perché non tentazione direttamente
L'Italia gli accordi degli addetti
Quindi allora della lingua italiana preposta
Morte precoce dei documenti del secondo pilota andate verticale muore nel momento dopo in cui
L'avete data dottore Del Piero
Con me a condividere il tabaccaio rompono ritorna va bene
Certamente
Io decisamente
è morta ricordata dal centoquarantadue era duecentoquarantuno
Con addirittura abbiamo voluto affrontare dopo il golpe delegare agli enti locali una realtà
La prima volta
C'era una volta interverremo mettono in grado mi pare ne prendano e produttività
Battuta
Invertito tutt'altro che non
Preventivamente
Poi tanto
Da deliberare l'ottanta per pochi giorni fa la cameretta è nata da un arco di padre seppur più contenuta e largo da consentire la prendono
Il primo effetto deterrente
L'abbiamo fatto con me l'avete contro il borgo
Il pepe bianco
Pertanto nel
Tenete duro
Ma quanto
Tocca pare perdere come l'occultamento di cui tanto per dire una cosa di fatto pertanto il nuovo testo del
Nell'autonomia piena
Le regioni quello delle competenze
Dallo Stato alla Regione parte le oltre il settanta per cento e pertanto
Queste condizioni trentatré voti
Pocket
Ecco il nuovo con ottanta per lottare contando ex novo
Certamente mettere tutto un altro allora contrattuale per
Sede parlamentare del parco imperante per
A velocità
Novanta in
Pubblico e politica contattare
Da parte del
In parlamento
Il parlamentare potrebbe garantirsi una carta di credito il mio concludere non
Ti perdona sempre debolezza
Delle porte del Parma chiamato ed esperto
Grande
Del nostro
Gli adulti contare quando
Però
Tutto nell'arco di queste
Ed altri ancora
No non abbia
Riguarda l'apertura il parere delle regioni alla formazione di tale ricorda
Il relatore presentò
Alla conduzione del talk
Peraltro
E dall'ala del canone il padre del pubblico
Verifica
Bene concorrono alla formazione del temuto dalle tenebre
Quindi tarantelle
Con tutte le conseguenze
Ognuno nella da obiettare a questo Battaglia dipendente
Batterlo quando il tempo
Compierlo
La forma di
Stavolta un po'più dell'Italia
Quando noi abbiamo di tutta un'attenta quarantadue caro presidente Carraro
Noi siamo dovuti ribattere punto
Terminato il film servizi del Comune petali
Ma non è prendevano propose di prendere
Quando un potere legislativo
Per i Comuni
Da ripianare la norma costituzionale che Tarlati due
Dal comunale
Recuperando l'idea ripeto
E infatti non è il nome relativo all'Inter
Il proprio stato
Aspettiamo immediatamente l'ordine
Perché era giusta
Perché voleva il quorum dei due terzi
Sto bisogna garantire la maggioranza e quindi tutto dalle proprie della
Il Consiglio ha votato
Per vedere come
La preoccupa prevalente garante
Ecco il proprio io
Quando
Prevediamo
Tempo ammaccata in più per i tempi per la gran parte dei consiglieri regionali portano per
Ormai da
Mettetele che riguarda
Ed io non credo che questa
Naturalmente
L'Italia da per
Riguardo al petto inevitabilmente introdurre liberamente
Abbiamo letto
Da un folle pietanza
E lo fa con molte altre
Da un lato molte altre
Pertanto indennità ma fatto il principio che naturalmente i caratteri fondamentali della riforma
Per cui o in quel
Ho subito dopo quel tale
Per il presidente non tradizionali
Ma tra conservatori e proprio tech implementando interpretata lungo portato per la nuova Regione no la Regione non vecchio tanto non è lei ripeta non è il PIL per non
E non come colpendola inganno rifiuta all'opinione pubblica democrazia i punti fondamentali chiaro ricaricare competente soltanto hanno il potere
Tanta
Non entra tocca
In realtà le regioni
Per il coordinamento devono apparire perché non mettere mai vinto
Un maggiorenne a quelle del Pdl cali di carattere
Il diritto e il coordinamento tale no no mai poi no mai rimane il punto
Limite del coordinamento
Un atto formale realtà di governo una materiale realtà dei tre testi
Quando gli italiani rimangono per gli investimenti l'autonomia
La finanziaria l'autonomia fiscale
Ed il resto tutto si può dire
E però
Intorno a due piani perché alle otto
Il palco della forma di governo ma tutto il
Tenuti a nottata decidere quale forma di governo tutto e noi lo abbiamo preferito il doc
Perché la comunità civile del territorio per autonoma tenta autonomia deve comprendere le regole del potere ma una cosa che non portano
Queste realtà autonome di trattenere il mondo da garantire le minoranze
Siccome non Riparbello
Pierre reporter tornare maggioranza e se non cambiamo idea dell'impatto della minoranza perché ama possibile non tanto di tal fatta questa verità ed era tutta all'attacco
Ulteriori delle vacche
L'avevate perché non appartiene a una Albertino non arriverà però agli interessi della maggioranza dalla rete idrica alla puntura
Protetta
Comunità
Noi continueremo a credo che questo è un dato rispetto al quale non ci convincono altre tutto bene o del maniaco
L'esposizione
Lippi vorrebbe poi talpe entra imporre
Quella referendaria
Il Polo la forma e polacco
La parola formando ecco il mio Presidente per terra alcune delle tutele
Io vorrei
L'ultima cosa
Che riguarda
Riforma
Dati dalla politica
L'attaccante del pagamento
Un padre ho lottato a valle dell'attuale
Tagliando il campo domenica perché ancora
Quattro
Perché come non può esser vero trovare tanto il cui
Il padre chiaramente per poco
Peppo
No però vorrei dire due cose poco tempo
A prima
E che non però
Ma ne abbiamo fatta poi queste
Perdono aggiuntive
Manca partita
Il ritorno
Tendono anche a smentire l'idea che per riformare le istituzioni
è necessario ma per trauma non vorrei
E non ne vedo
Ripartiamo con però cambia e in quanto tempo quanto poco tempo
Religione
Quante volte collante abbiamo deterioramento
Però per la mancata nel locale
A duecentoquarantuno è stata la prima legge dall'unificazione delle leggi amministrative da treno tardato ad unità organica Dapporto potere tuttavia tanto rivoluzionaria perché volevano una biblioteca convinta della programmi
No anche qualche pervenuta tale
Non voglio pianale manca ma delle autonomie al per dell'avventura di libertà trenta o quaranta
Diamo cambiato il costume politico
Pertanto
Riprendo due opere dove le opere del Parlamento che ha creato le condizioni del controllo penale del potere Calabria abbattere la democrazia
Brera che abbiamo di fronte no risultando l'abbiamo tolta non
Io pago allora
Nuova applicata tornerà Barbera così bene rivolto alla fine
Ambito
Il tono era aperta completamente
Noi abbiamo appunto degli intrighi
L'età moderna rampe
Taverna interruppe le offerte
Evitando il peccatore pentito mi pare per tenete a quell'epoca non dipendiamo non italiano
Le tante che non abbiamo ottenuto
Per tutti i gruppi parlamentari danno di e non interno no non più di un'entità non si cancella paventati
Quando
Favorita subito agopuntura nella realtà più grande realizzare per
Il Pentagono ha particolare abilità dialettica
Ecco il punto del gruppo
Per ottenere tutti
E tutti abbiamo la cosa è interdetta intervenuto ad Alcamo pronto a ritirare
Ad entrambe
Ricordo però che per tanti anni
No letta nell'ambito delle aperta polemica
Tanta politica
Tutte politiche fondamentali intorno al palco raccoglie poi l'opinione pubblica ed è molto importante perché
Per il resto uno da una parte
Cultura e riformatrice
Diamo tempo Ligresti trovano
Il mercato eppure non tecnicamente riformatrice vertebrati battente all'interno dei territori era carente nel contempo tentato di tutta è affidata aperta
Grazie per
Grazie davvero onorevole Silvano Labriola per il tuo intervento adepte attraversare
Abbiamo addirittura qualche minuto di tempo anche grazie al fatto che
Grazie
Rettore che poi non è più
A questo nostro incontro commettere riprometto perché a tutto perché impossibilitato
Perché Manhattan
Li abbiamo qualche po'di tempo da utilizzare per gli interventi
Molto rapidi quell'inutile
Prima di passare a questi interventi per cui credo al Presidente della Regione Campania del per pendente di prepararsi vorrei tuttavia dar lettura di alcuni telegrammi infettano intervenuti arrivati
Innanzitutto quello del presidente della Camera l'onorevole Nilde Iotti
Impossibilitati a partecipare agli atti delle regioni e delle province autonome
Del Piero Park per rendere un caloroso saluto augurale nella consapevolezza divertite costituiranno un'occasione di proficuo dibattito per depressione problemi della riforma dello Stato con l'augurio di buon lavoro miliardi agli occhi dei partecipanti
Il termine più vive cordialità
Del presidente del Consiglio onorevole Giulio Andreotti gli impegni concomitanti non contempla più intervenire al convegno il tema nuova Regione lo ha portato voglia accogliere tendere convegnisti gli auguri e buon lavoro Giulio Andreotti
Del ministero degli affari esteri Gianni De Michelis per l'impegno di governo precedentemente assunti da Unipol tentano di essere presente attrattive temerario delle regioni italiane vi ringrazio per il cortese invito e porgo l'occasione del potere un caloroso augurio di buon lavoro ha tutti i torti tappeti tante
Del ministero per il Commercio estero Vito Lattanzio rinviati a corte il pentito al convegno sulla nuova percuotendo adottato la nuova rete ognuno ha portato ma rammaricato che impegna il Governo di fronte per intervenire prego voler accogliere nel più cordiali saluti
Dell'intera accanita Francesco De Lorenzo
Ve ne pentite guarda recapitare stamattina l'improrogabile impegno da mettere per intero partecipare ai partiti liberali delle regioni italiane dedicate perché impedite prende parte del pervenuti nel più cordiali saluti
De Franco Marini detta del lavoro impossibilitata a partecipare cose impegnative perché dentro e come ripetevano partendo dal fatto degli altri perché del Pdp dal proprio lavoro partecipanti tutti
Inoltre pervenuti
Delle donne ha detto
Laura Fincato
Ho tentato il segretario
Do la parola al presidente della Regione della Giunta regionale
Campana dottor Clemente
Caro Presidente io spero di essere tollerato per qualche minuto in più del previsto pur avendo messo da tolleranza che era sicuro la mia personale
Beh per gli altri siamo la chiacchierata fra pochi intimi prendendo atto non c'è problema
Ho buttato via l'intervento che avevo preparato stimolato da alcune considerazioni di fondo che sono emerse
Non mi vuole
Che sono emerse
In questo interessante dibattito
Ho molto riflettuto sulla parola assise
Perché
Non riesco non sono riuscito a definirne
Il il significato il rapporto proprio all'incontro che noi stiamo svolgendo quindi
Che a metà e certamente
Un convegno di studi molto ricco molto utile molto interessante
Per l'altra metà la constatazione
Di uno stato di una situazione pressoché disperata
Delle regioni italiane
Sì è vero
Che intorno alle quattordici
I presidenti delle Regioni
Hanno tenuto una conferenza stampa
Nel corso della quale hanno dichiarato che da oggi in poi diserteranno
Anzi sospendono la partecipazione alla conferenza stato regioni
Ecco quindi che assise può probabilmente anche significare giudizio processo con un giudizio complessivo finale
Reciprocamente negativo tra governo da una parte le regioni dall'altra
Qui è stata fatta un'analisi molto interessante sui precedenti
Da quando nel settanta si aprirono enormi speranze intorno alla nascita delle regioni
Fino alla emanazione del seicentosedici
Oggi credo che noi dobbiamo valutare la situazione nella quale ci troviamo
Come il punto di arrivo di un processo lento disordinato contraddittorio ma certamente chiaramente finalizzato
Alla restaurazione posto seicento si ante seicentosedici
Con una situazione però
Abbastanza disastrata dal punto di vista istituzionale perché le regioni in qualche modo si sono sovrapposte ad un ardore o ad un ordinamento esistente
Molto spesso sono andate in conflitto puntualmente sono riuscite soccombenti da questo conflitto
La stessa Corte costituzionale che nella fase iniziale aveva grandi aperture verso le autonomie e a sostegno delle autonomia progressivamente è arrivato ad affermare che lo stesso seicento sedici può essere modificato si è modificato da norma di pari forza o di superiore
Forza giuridica
Quindi è difficile
Dare un piccolo contributo a questa discussione
Perché
In una situazione come questa così lucidamente sposta da molti da ultimo da darebbe era da Labriola
Noi abbiamo un uno stridente contrasto
Sarà alla realtà e di propositi
Tra
Le concretezze istituzionali e le speranze delle grandi riforme
Nel settanta
Quando le regioni nacquero
Si discuteva qua su quanti ministeri dove dovessero essere aboliti
Nel novantuno ci troviamo con alcuni ministeri in più guarda caso tutti o interferenti o assorbenti le competenze regionali
Ma ci troviamo di più se potessimo avessimo più tempo
Per esaminare le queste cose di fronte ad una serie di leggi che sono stanche a utenti che ferite al dell'ordinamento regionale
Valga per tutto per tutta la centottantatré passando per quella dell'ambiente
E tenendo a quella che è stata qui per carità i ministri le persone che sono titolari di questi ministeri sono fuori discussione evidentemente
E va a loro il massimo di rispetto e di considerazione Mattei finire da ultimo la legge sulle piste ciclabili
Per cui giorni fa mi pare entro il ventotto di agosto di corsa siamo andati a fare un programma da mandare al ministro delle aree urbane che doveva decidere poi quando di piste ciclabili
Realizzare in questo o in quel comune si è aggiunto poiché per il tempo troppo ristretto anche noi abbiamo sbagliato e abbiamo individuato certi Comuni dove la pista ciclabile non si può fare per niente
Ma mi rimane il dubbio che l'assessore convinto regionalista abbia mandato questa proposta ministro a bella posta
Una serie di vicende
Io non so ne hanno sentito parlare in questo convegno seguito abbastanza bene abbastanza attentamente e gli interventi ma se voi pensate alla condizione di grande rinnovamento che la cento quarantadue ha creato nel sistema dei controlli
E alla condizione nella quale si trovano le giunte regionali sottoposte ancora alla legge Scelba
A regime previsto dalla dall'organizzazione prevista dalla legge Scelba dal fatto che con questa Bond volontà di restaurazione non viene nemmeno da parte delle commissioni di contro pollo un'apertura verso una interpretazione un po'più ampia un po'più elastica per cui oggi le giunte regionali sono in una condizione ben più difficile
Che non i comuni e le province sul terreno dei controlli e questo è il punto di arrivo di una teoria il regionalismo cooperativo che fu elaborata dopo i primi anni di conflitto forte
Per cui davanti alla Corte costituzionale si incontravano continuamente allo Stato e le regioni
E quasi sempre a vincere erano le regioni ma il nome del regionalismo cooperativo
E il nome delle ha facoltà di Indirizzo e del coordinamento che spetta al Governo maltratto questo dato seicentosedici noi siamo arrivati agli interventi anche di merito
Sulle leggi regionali e ai commissari continui ad prima sul le materie amministrative delegate oggi anche sulle materie di stretta competenza regionale
Questa è la situazione
E in questa situazione la dichiarazione che il nostro amico Biasutti atto a nome di tutti noi ha fatto stamattina alla stampa
Della nostra sospensione di partecipazione alla conferenza stato regioni ha un valore direi puramente simbolico
Per il semplice fatto che l'andirivieni degli assessori regionali
Presso i competenti ministeri e continuo e la dicasteri all'iniziazione delle regioni è una conseguenza inevitabile dei piani di settore intestata intestati ai ministri con la conseguenza che la programmazione quel poco che si poteva tentare è morta dopo che naturalmente le condizioni della finanza regionale sono a tutti noto
In questo stato di cose è venuta fuori la proposta della prima Commissione affari costituzionali mi pare della Camera dei deputati
E la nostra proposta stamattina
Accanto alla prima di forte polemica col governo per la finanziaria in particolare per la sanità
Di invitare la commissione di invitare il Parlamento
Ad affrontare a stralcio
La parte di questa proposta che stralciato deve discutibile e quindi approvabile
Qui abbiamo avuto un misto di posizione tra l'onorevole Barbera e l'onorevole Labriola che dal nostro punto di vista almeno per come abbiamo inteso dirlo stamattina nella conferenza stampa si ferma aldiquà della del confronto della polemica che li ha divisi
Cioè sul bicameralismo
Noi chiediamo che si tenti in questo Parlamento
Di approvare la parte di quella proposta che delimita le competenze
In maniera precisa tra stato e Regione ma gli studiosi hanno definito rivoluzione copernicana questa proposta e Labriola ci ha ricordato che la pala l'approvazione di essa comporta lo spostamento mi pare del sessanta per cento delle risorse del bilancio dello Stato
Dallo stato spesso alle regioni introducendo un elemento come dire di concretezza di ragionevolezza
Che in questa fase però Annoni è meglio non chiedere
Perché nella situazione di estrema difficoltà nella quale ci muoviamo
Almeno abbiano questa prospettiva questa cosa intorno alla quale aggrapparsi
E intorno alla quale sviluppare
La nostra iniziativa era nostra polemica anche nei confronti
Del parlamento
Una cosa certo è vera
L'autorevolissima parola del presidente della Repubblica molto intelligenti contributi ma da ultimo il muratore con i parlamentari che hanno parlato Labriola in maniera più accentuata e mi sembra di propendere più per la sua tesi
è difficile che si riesca a staccare la riforma regionale dal resto delle riforme
Perché
L'importanza la portata della proposta dalla Commissione affari costituzionali è tale da investire necessariamente due cose
E la riconsiderazione del rapporto Stato-Regioni ma soprattutto l'ha detto l'onorevole barbe era quella che va sotto il nome di riforma della politica
E che forse si può meglio indicare come alcune riforme istituzionali generali che oggi sono la condizione per qualsiasi altra riforma
La riforma regionale si sta al riallaccia strettamente alla riforma dello Stato
E oggi la riforma dello Stato la condizione delle condizioni ricordate colleghi regionali quale fervore vi era di dibattito sulle tesi delle riforme possibili
Mai divenute probabili quando si è aperta la quinta legislazione legislatura regionale
E finito tutto
Ma non non è finito tutto fuori nella misura in cui questo non è più all'attenzione delle forze politiche del Parlamento
Cresce sempre più l'attenzione nella società civile che chiede nuovi sbocchi nuovi rapporti con le istituzioni e chiede nuovi rapporti di
Rottura del centralismo perché intende aderire per le forme e i bisogni che essa stessa esprime una autorità di governo plausibile autorevole alla proprio portata prima
Perciò se non accadrà in questa legislatura
è certo che il sistema deve essere capace di riformare se stesso questo è il tema che abbiamo davanti il vero tema politico che tra quattro sei otto mesi
L'Italia dovrà affrontare e nel cui contesto si colloca anche la questione regionali
Se il sistema
Non sarà capace di riformare se stesso è evidente che si avviano ci avvieremo su una strada molto difficile per tutta la democrazia Italia non credo
Che si possa immaginare che le Regioni siano sottratte
Alla peso al vincolo al soffocamento per l'attuale sistema da a tutti i livelli di rappresentanza istituzionale
Per cui se dovessimo pensare ad una nuova legge elettorale questa non può che essere dello Stato ma se dovessimo immaginare oggi nelle regioni come sono
Di come la proposta Labriola addirittura di prevede che una Regione possa fare in queste condizioni una riforma elettorale per se stessa per Prodi per il proprio ambito noi sappiamo benissimo che non siamo in grado di fare lo perché non siamo in grado di modificare una norma di un Regolamento consiliare che consenta maggiore speditezza all'azione delle regioni così come oggi sono combinate e realizzate perciò la riforma regionale e dentro la riforma dello Stato è la riforma dello Stato ai con la riforma dello stato e questo vale per tutte le le regioni vale anche e soprattutto per le regioni del Mezzogiorno
Noi e le regioni meridionali
Sappiamo bene
Di essere strutturalmente più deboli
Sappiamo lo viviamo
Che in alcune regioni meridionali
L'ordine democratico è fortemente insidiato dalla malavita
Che sussistono ancora forti squilibri da colmare
Sappiamo anche tesse la nostra è una situazione difficile
Vi sono tutte le condizioni per il consolidamento della democrazia e lo sviluppo economico e sociale
L'azione del governo sul fronte della repressione si sta intensificando ricordate il tempo del terrorismo bisognava organizzarsi e sette comincia a dare i suoi frutti
Occorre fare altre cose occorre convincere i magistrati che per la lotta contro la malavita occorre un'unità di comando e occorre convincere le forze dell'ordine
Che occorrono nuclei specializzati particolarmente attrezzati e particolarmente coraggiosi in questa azione
Ma voglio dire qui
Che ciò che appare è che crea anche forti incomprensioni tra il sud è il Nord nella realtà non è perché la maggioranza la stragrande maggioranza delle popolazioni della mia regione
Delle popolazioni di tutte le regioni meridionali sì ci sono persone oneste laboriose attive
Quali vivono come il resto del Paese i problemi
Chi vive oggi in Italia con l'aggiunta di questa condizione di questo tasso di difficoltà democratica contro il quale ci stiamo progressivamente organizzando forze dell'ordine
Governo magistratura società civile
E sappiamo che noi vinceremo anche questa battaglia
La vinceremo con la
Trasparenza e la legalità nella pubblica amministrazione la traspare la vinceremo organizzando meglio le condizioni per lo sviluppo auto propulsivo
Lei vinceremo avendo insieme una grande unità con tutte le regioni Italia ecco perché per perché non sappiamo amici
Che non si può crescere sotto protettorati
Ma solo in condizioni di reale autonomia
Che consentono anche di sbagliare ma di fare crescere ancora di più una classe dirigente che esiste ed è valida
E si manifesta magari più fuori che dentro le istituzioni più fuori che dentro i partiti
Perciò il sei settembre scorso all'Aquila le Regioni abbiano chiesto il superamento dell'intervento straordinario
Che ha avuto grandi meriti nel passato
Ma che deve essere oggi assorbito nelle politiche generali del Governo
Alla cui definizione
Devono partecipare tutte le regioni italiana
Per questa ragione
Se questo convegno è stata certo è stato certamente una occasione importante di incontro io credo si debba esprimere un auspicio
è l'auspicio è che giustamente ha detto Labriola ricordando che spesso le istituzioni sono un guscio ma le forze politiche sono quelle che animano le istituzioni stesse
Auspicando che ha da questo convegno nato qua nasca una nuova e ribadita unità delle regioni italiane
In una prospettiva che sia di cambiamento istituzionale economico sociale
In obbedienza quello che dice l'articolo
Il Titolo quinto dalla Costituzione
Per lo sviluppo di questa repubblica una e indivisibile ma che è fondata sulle autonomia autonomie della i che la Costituzione non istituisce ma riconosce
E di grande problema è il passaggio tra questo riconoscimento che è un dato che viene addirittura prima
Dalla norma giuridica a forme nuove di organizzazione della libertà nella nuova Italia che è nata dalla l'evoluzione di questi anni grazie
Grazie al presidente Clemente do la parola al Presidente della Regione Puglia Bellomo
Naturalmente i tempi sono tiranni invitto
Interpreti interverrà attenersi in limiti rigorosi cinque minuti
Caro Presidente credo di stare nei cinque minuti
Cercando di non dilungarmi
Sua su alcune riflessioni che sono su diventate patrimonio comune
A per sottolineare alcuni aspetti perché a me pare
Assumono particolare rilievo
E cioè che il problema che davanti a noi
E problema che non appartiene
Semplicemente alla riflessione alla responsabilità delle Regioni
Marche appartiene complessivamente alla prospettiva stessa del nostro Paese
Voglio dire come l'altra d'altro dando ha affermato favorevole Labriola onorevole Barbera
Chi è una questione tutta politica
E per tanti versi di interesse
Politici tra virgolette
Nel senso che discutere delle riforme istituzionali nella quale è inserita la problematica della riforma del regionalismo
Si pongono in essere problemi Dini modifica degli equilibri politici nel nostro Paese quasi si volessero utilizzare le riforme istituzionali come una sorta di grimaldello
Per superare gli atti o gli attuali equilibri politici
E se invece non si realizza
La grande consapevolezza che il problema della riforme istituzionale il nostro Paese hanno come dire valore politico neutro
E che devono servire per tutte le stagioni
Di questa stagione come nella prossima stagione non sapendo quale sarà la prossima stagione
Io credo che continueremo a discutere molto
E arriva realizzare poco
Quasi stelle come giustamente dice l'onorevole Barbera
A guardare a questa prospettiva del futuro e assistere alle miserie di oggi
E di domani
Ecco perché mi pare qui
Forse un'ombra va superata
Anche da parte nostra come Regione
Di tenere che
Si debba con Wonders e lo stato degli attuali rapporti delle regioni con lo Stato
Rispetto al problema vero o della riforma istituzionale
Che l'uno è vero appartiene a una sorta di frustrazione che ci portiamo dietro
Di una conflittualità che si fonda suo alibi
Quella del recupero del centralismo dettata dall'efficienza delle regioni
E quella delle regioni
Fondata sull'occupazione degli spazi e quello dello Stato sull'occupazione dello spazio dello spazio da parte dell'estrazione del gioco
Io credo che
Responsabilità vuole che il problema oggi non possa essere esaminate in quest'ottica
Giustamente
Non possiamo andare accettare il principio
Della riforma dello Stato
Ed è la riforma del regionalismo
Sull'onda della moda
O qualcosa di più
Andando avanti forse con una sorta di stato di costrizione
Perché intanto l'Europa va avanti su questo terreno
Non so se l'ha fatto questo riferimento onorevole Barbera
Quando citava Paesi
Di cultura centralistica
Come la Francia
Che si è data una dimensione regionalistica
Quando si pensa alla stessa Spagna
Paesi che
Hanno operato questa scelta
Non soltanto per tradizioni per questioni di tradizione di storia di cultura
Ma il convincimento che attraverso questa azione
Si procede all'ammodernamento dello Stato
E l'ammodernamento dello Stato per essere presente
In Europa
Vincere le sfide che sono davanti a noi in Europa
Vince nemmeno ex leader del rapporto che noi abbiamo come diceva il Presidente della Repubblica
Nel mediterranea
E su questo quindi si manifesta la scelta della responsabilità
Dire regioni per lavorare contribuire a creare l'ammodernamento dello Stato
Quindi come contributo
E noi
Vogliamo e dobbiamo dare perché questo processo vada avanti
Qui non c'è tanto da discutere certamente non abbiamo fatto una scelta
Se deve andare tutto avanti
O si deve fare una parte di quando già è stato definito nella Commissione affari costituzionali
Della Camera
Ah io credo che anche bisogna avere forse più fantasia dico all'onorevole Barbera
E all'onorevole Labriola
A non essere rassegna
è vero che farà le cose quando non sono mature è un errore ma rassegnarsi che i tempi non sono maturi e occorre rinviare
Mi pare che non sia nell'interesse del Paese
E se il terreno come dire di scontro e quello del bicameralismo
Credo che facendo uno stralcio di quel provvedimento
Si possono trovare forme
Che consentano in modo diverso la presenza del bicameralismo
Colonne possibilità
Introdurre in qualche misura la presenza delle regioni io non ho non so individuare qual è ma certo è
Che occorre fare in questo momento quello che è possibile fare questo e dettato dal realismo politico
Ecco perché io confermo la scelta di Biasutti
Di operare per lo stralcio pur con delle modificazioni che possono essere portate in ne con una chiave di lettura che lo stesso onorevole Barbera dava con aggiustamenti che possono essere infatti va certamente non si può rinunziare
Però a due condizioni fondamentali non soltanto la inversione logica
Della articolo cento diciassette
Ma agli atti gli aspetti che riguardano le forme di governo ideativo credo chi bisogna avere fiducia
Che la società nel nostro Paese è in grado di andare avanti
Che le Regioni possano compiere questo salto di qualità
E che quindi la preoccupazione anche qui delle due velocità
Alla fine possa costituire un altro alibi per non fare niente neppure su questo terreno
Io ho fiducia invece e questa strada possa essere recuperato
In una visione unitaria del ruolo della Regione è consentito né questa notazione
Della solidarietà della regione
Dentro lo Stato
Perché non vorrei che anche qui su questo terreno non dette ma in fondo i fosse una sorta di ombra
Di una divisione delle regioni per quando avviene dalle regioni settentrionali rispetto a quelle meridionali
E noi abbiamo invece una visione comune per il lavoro comune che abbiamo portato avanti
Riguarda il problema
Della condizione del Mezzogiorno è il paese che è una condizione che appartiene al Paese e a tutte le regioni del nostro Paese
Diceva Clemente noi
Aboliamo il superamento Marida degni o lo ripeto anche da questo palco
Voliamo quando alle regioni meridionali spetta l'annuncio già detto dico ai colleghi dell'Italia meridionale
Noi proporremo ricorso giurisdizionale sul decreto del Ministero del Tesoro
Perché se è vero che discutiamo dell'intervento straordinario in questo principio di solidarietà
La norma della riserva deve essere rispettata e questo non viene fatto per questo anche anche per questo noi chiediamo la solidarietà di tutte le regioni italiane
Grazie al presidente Bellomo la parola il presidente boccia della Regione per Basilicata
Avevo chiesto di parlare prima quando si discuteva dell'informazione o faccio adesso perché aveva spedito agli atti di questo nostro convegno
Abbiamo posto nella Conferenza dei presidenti questa questione dell'informazione non intervengo sul resto
Perché sono perfettamente d'accordo con quanto ha detto Biasutti e soprattutto con gli ultimi due interventi e di bell'uomo e di Clemente
Si pone il tema di un regionalismo anche nel settore dell'informazione
Quale ente tre
E nata come valente del regioni e invece non lo è
Nella riunione della conferenza dei presidenti nell'ultima riunione della conferenza dei presidenti
Io modo di dire che in fondo noi ci conosciamo perché c'è un terremoto in Basilicata
Acqua alta a Venezia scioperano al porto di Genova nevica a Roma e quant'altro
E tornando a casa la sera alle venti del telegiornale sulla Rete Uno apriva acqua alta a Venezia e quindi continuiamo a conoscere quello che si fa nel Veneto
Perché ciò acqua alta a Venezia
Continuiamo a conoscere quello che si fa in Sicilia
Perché mancava l'acqua in Calabria perché c'è un morto e in queste l'immagine nazionale che stiamo scientificamente incontrando dalla testa degli italiani
Con una regia sottile che sta diventando intollerabili
Si pone dunque il problema di fare della terza rete Valente del regione no una rete gestite dalle regioni ma una rete nazionale
Che parli del regioni che consenta alle Regione di avere un interscambio tra loro culture
Che consente al popolo italiano di conoscere rispettivamente che cosa avviene sul territorio e che mette anche noi in condizioni di avere quel minimo di autonomia
Anche qui rispetto ad un potere forte almeno quanto quello del governo delle istituzione cioè ancora una volta risiede in una parte determinata dal nostro Paese
Due testi agli atti anche questa nostra richiesta perché è stata fatta propria dalla Conferenza dei presidenti e di porre la questione della regionalizzazione della terza rete
Abbiamo poi possono a questione
Che a parte quello che si diceva gli stessi telegiornale regionale
Hanno due difetti il primo dei non
Riuscire ad arrivare a tutti i cittadini di una regione quindi come accade nella mia ma anche nelle altre si vedranno il telegiornale di regioni limitrofe
è il secondo di avere un'impostazione degli stessi telegiornale né quale il rapporto tra Regione cittadini abitante di quella regione e comunque filtrato attraverso una interpretazione giornalistica non sempre in linea con quello che il lavoro che fanno le istituzioni
Abbiamo anche detto nella conferenza dei presidenti e credo che vada registrato anche se a quest'ora tardano per onore di causa che nasce un nuovo centralismo anche nel piano nel frequenza
Un centralismo questa volta a due occhi quello di Roma è quello di Milano
Che comunque perpetua una visione che lascia fuori
L'Italia della regione
Anche in questo noi dobbiamo fare una posizione forte perché nato l'assegnazione dei canale frequenze
Si tenga conto della necessità di bacini regionali si tenga conto che alle postazioni devono consentire ad ogni regione di potere a vere
Una canale frequenza alternativo a quello pubblico di valenza regionale dobbiamo difendere quelli esistenti sul territorio dobbiamo evitare che è una nuova occupazione
Oltre quella che abbiamo visto per le vie della finanza istituzionale una nuova occupazione avvenga anche dal punto di vista della informazione alla fine della cultura che promana verso i nostri città di sono argomenti che evidentemente devono essere approfondite però l'avevo chiesto pure il taglio del tempo per farli registrare
Forse come vedi era meglio se volesse detto prima con la stessa brevettate perché sono altrettanto importante il tema culturale è un tema almeno altrettanto affascinante come quello istituzionale
Perché anche da questo punto di vista esiste una cultura della centralità o peggio del centralismo contro una cultura delle regioni o del regionalismo
Caro Presidente boccia ti ringrazio davvero preso il tuo intervento sono tematiche che sono emersi anche alla Conferenza dei presidenti
Abbiamo davvero la necessità di recuperare uno spazio di recuperare la causa regionale la Rete tre della RAI non soltanto la rete dei TG regionali io personalmente mi sono fatto carico in altre circostanze
Di rivendicare una modifica per intanto dei palinsesti perché non è ammissibile che tutta l'informazione regionale di una regione come il Veneto a quattro milioni e mezzo di abitanti si conclude in quindici minuti
Alle sette e in venti minuti alle due quando non c'è nessuno a guardarla perché grazie al cielo la gente va a lavorare
E quindi io credo che questi problemi dovrebbero essere davvero oggetto di una grande attenzione da parte di tutte le Regioni tutte le giunte di tutti i Consiglieri si debba trovare l'occasione in cui questi problemi vengono posti adeguatamente il rilievo mi dispiace che non fosse questa probabilmente la situazione l'occasione più opportuna in cui dieci fosse possibile dare uno spazio adeguato a queste tema ticket ma non mi resta che rinviare tutti i nostri sforzi posta attenzione alle prossime occasione intanto ti ringrazio prima per le poste alla nostra attenzione
Si conclude così i nostri lavori della prima giornata riprendiamo domani mattina alle ore
Nove e quarantacinque raccomando la puntualità perché abbiamo molte cose da fare
Ricordo che sta ci sono delle barche che vi porteranno dall'altra parte del Canal Grande a Venezia e poi vi auguro buona serata