"Per la pace: a fianco dei popoli della Slovenia e della Croazia"

O fa sentire tutta la nostra solidarietà
La solidarietà fraterna ideativa della comunità Salernitana
Ai popoli della Slovenia e della Croazia la nostra città
Salerno ed i suoi giovani non hanno mai fatto mancare pipe il loro sostegno nei momenti difficili e delicati della vicente
Sia e per l'indipendenza
Lo abbiamo fatto venti anni fa con il Vietnam del Presidente un simile l'abbiamo fatto con il Cile di Salvador Allende
E poi negli anni successivi per l'Afghanistan per i giovani della piazza Tienanmen terzo Mandela per l'America latina per il Medioriente per l'Africa
Le strade le piazze della nostra città sono state attraversate in questi venti anni da giovani lavoratori cittadini per sostenere le giuste cause dei popoli per chiedere agli Stati di ricercare soluzioni pacifiche diplomatiche i conflitti per rispettare l'indipendenza e l'autodeterminazione dei popoli delle diverse regioni del mondo in conflitto
La nostra città ha sempre manifestato praticando le bandiere bianche delle angherie dei movimenti cattolici le bandiere multicolori dei movimenti per la pace delle associazione dei Gruppi di Volontariato
Con i giovani i lavoratori cittadini con gli amanti della pace ci siamo stati noi Partito democratico della sinistra di oggi
In questi ultimi due anni l'Europa ha vissuto una fase di profondi cambiamenti e di trasformazioni epocali
Le trasformazioni di rivolgimenti sono stati d'intensità e spessore così profondi da caratterizzare segnare una fase di transizione che cambia notevolmente
Sia l'assetto geopolitico derivato dall'accordo di alta sia il sistema di relazioni su cui si è retto per un quarantennio l'equilibrio mondiale
Una fase si è chiusa
Il sistema economico fondato sulla pianificazione centralizzata ha fallito il suo compito primario
Ciò non vuol dire come lucidamente sostiene Oboe bio che il tramonto di una ideologia significa che siano risolti di enormi problemi di sviluppo di distributori non vi è dunque un'equazione meccanica
Tra la fine del socialismo reale e il sopravvento del capitalismo selvaggio
Lo stesso pontefice nel recente viaggio in Polonia ha messo in guardia i Paesi dell'Est
Dall'assunzione acritica del modello neocapitalismo dico fondato sul consumismo sfrenato e sull'adesione a visione edonistica che determinano scarsa attenzione alla qualità della vita
E dalle caratteristiche di eticità che devono qualificare un nuovo umanesimo
I cambiamenti nei Paesi dell'Est
Sono stati facilitati da un profondo motori formatori interno
Che ha assunto la questione della democrazia come valori intorno al quale costruire un assetto di potere che coniughi Autonomie e federalismo infischio per il futuro di questi Paesi per la pace e la libertà
Appare sempre più urgenti all'ora l'interdipendenza delle economie e la solidarietà la solidarietà non solo teorica
Per sostenere l'adeguamento alla ristrutturazione di quelle colonie per consentire l'ingresso in Europa di questi Stati di questi Paesi
Tutti
Abbiamo salutato con grande soddisfazione l'abbattimento del muro la liberazione dei paesi dell'Est questi Paesi però non hanno risolto i loro problemi questi Paesi
Vivono momenti drammatici momenti difficili bisogna allora passare ai fatti alle coerenze il sostegno ai Paesi del resto
Non è solo un fatto teorico ma si deve sostanziare per le condizioni di vita per evitare migrazioni selvagge occorrono investimenti coerenti in Albania e negli altri paesi con economie deboli non per nuovi affari e nuove conquiste da parte di capitalisti senza scrupoli ma per sviluppare invece processi di integrazione paritaria il ruolo e la funzione dei paesi dell'Est riguardo ma anche un altro aspetto cruciale dei rapporti tra nord e sud del mondo
Tra Europa e paese che si affacciano sul Mediterraneo
C'è un interesse dell'Europa e dell'Italia per un'aria che se lasciata i propri fanatismi ai propri destini rischia di divenire un fattore di perturbazioni di squilibrio per la pace che un bene supremo ed universale
Le diplomazie allora così devono far sentire la loro voce e da proposte della vicenda degli albanesi
Voglio dire che qui a Salerno per l'accoglienza degli albanesi le prefetture non hanno saputo coinvolgere le istituzioni locali hanno concentrato la collocazione degli albanesi in pochi comuni creando dei veri e propri campi profughi e provocando la reazione di piccoli centri che già vivono situazioni di difficoltà
Noi riteniamo che si debba stabilire invece un rapporto democratico con le istituzioni locali con le popolazioni perché gli albanesi siano collocati in più comuni per piccoli nuclei per creare condizioni dignitose di accoglienza di ospitalità
Coinvolgendo le famiglie i gruppi ed associazioni associazioni di base
Che fanno capo alla consulta permanente del volontariato e dell'associazionismo presso l'amministrazione provinciale di Salerno
In provincia di Salerno migliaia di ragazzi e di ragazze prestano la loro opera gratuita e disinteressata a fianco di chi vive condizioni di disagio e di emarginazione la comunità Salernitana dunque è una comunità ospitale e solidale
Salerno e sede del Congresso meridionale delle associazioni del volontariato sono già al lavoro nel corso di queste settimane rappresentanti di circa trecento gruppi ed associazioni del volontariato meridionale
Sono al lavoro in preparazione del secondo congresso meridionale del volontariato che è cambiato provenienti dai paesi della Jugoslavia dagli altri Paesi dei Balcani e del Mediterraneo
Ecco allora in conclusione compagne e compagni dal volontariato
Dai giovani della Sinistra giovanile dai movimenti pacifisti dalla Città di Salerno
Un messaggio per la pace per la cooperazione tra i popoli per costruire un'Europa che non sia solo l'Europa del mercato e del capitale
Ma soprattutto l'Europa dei popoli fondata sulla tolleranza l'integrazione razziale la fraternità
La coesistenza e la valorizzazione delle diversità vissute come valore positivo
Gli scenari futuri ci segnalano che la convivenza civile sarà tanto più matura devoluta nella misura in cui espressione dell'attuale assetto socio economico potranno ricevere antidoti efficaci se saremo capaci di riconsegna aree alla società civile alla società stessa al suo autonomo dispiegarsi alla molteplicità dei suoi moduli associativi il compito di una mobilitazione di un protagonismo di un coinvolgimento che in di la stessa democrazia nel suo tratto più prevale ciclo Salerno come sempre saprà fare la sua parte
Ed in conclusione io voglio riconfermare
Ai popoli della Slovenia e della Croazia
Ed in particolare al Petter benché che qui rappresenta il popolo della Slovenia il messaggio della comunità Salernitana che ho l'onore di presiedere consegno dunque azioni della provincia di Salerno
Passo la parola al compagno Cestia della direzione nazionale del partito democratico della sinistra il vostro presidente
A inquadrature di problema
Sul piano internazionale politico internazionale
Consentite a me di parlare invece sono degli uomini
Perché la il caro amico beh che esce io avremmo immaginato tutto nella nostra vita tranne che venire a Salerno non tanto per parlare dei nostri rapporti del confine aperto ma per parlare di una guerra
E per parlare di una lotta non avremmo immaginato
Perché avendo lasciato alle spalle una storia Tura difficile che ci aveva messo un confine
A pochi metri dai centri che aveva diviso gli uomini aveva accentuato gli ordini lasciato alle spalle questo avevamo costruito una comunità che conviveva in pace io sono triestino
Sono triestino e quindi sono uno di quelli che in questi giorni vive con angoscia
Queste questi avvenimenti
E vi dico una cosa di più sono un triestino come tutti i triestini Paspardo da noi forse questo non offesa da voi forse sì
Nel senso che sono un pezzo friulano un pezzo istriano un pezzo slavo un pezzo tedesco
Due tre miglia davanti a me nelle giornate serene c'è un braccio di mare il golfo di Trieste vedo la casa di mia sorella
Che sta
Che cittadina jugoslava
Che sta dall'altra parte
E che incombe
Non essendo più il confine chiuso come una volta aveva riannodato i rapporti normali questa mia sorella e diventata cittadina jugoslava perché ha sposato un ufficiale dell'armata jugoslava
Un giovane
Sloveno di Tolmino vicino a Gorizia perseguitato dai fascisti combattente della libertà
Giovanissimo tenentino in Istria nel quarantacinque queste due ragazzi sono sposati
Anna Lodi iscritto al Partito comunista poi pensionato presidente dei combattenti del litorale di quella zona
Il democratico
Altrettanto mia sorella dirigente dell'organizzazione degli italiani in Istria
Penso al loro alla loro vita
Vissuta in questa esperienza nuova singolare affascinante che era il tentativo di tenere assieme sei Repubbliche due Province tanti popoli e penso a quello che è avvenuto per sempre titolare il giorno dopo giorno
Quello che sembrava a noi sembrava ai democratici sembrava un grande modello era una formula che potesse tenere insieme tanti popoli peraltro così diversi
E spesso in passato
Separati da oggi profondi ma non soltanto non soltanto etnici ma anche religiosi da diversità culturali profondissime
Poteva essere un grande segnale per un Paese moderno improvvisamente quelli che hanno partecipato a questa a questo specie di di laboratorio di laboratorio sperimentale di come si può costruire una convivenza tra diversi
Beh questo laboratorio crolla e io mi vedo sempre davanti
Questo mio cognato questa mia sorella iscritta alla Lega dei comunisti jugoslavi militante in queste organizzazioni democratiche che improvvisamente anzi con un processo lentissimo vedono abbattersi tutto questo
E stanno dalla parte di chi chiede indipendenza autonomia e sovranità ecco capite che io non posso essere un testimone attendibile di questi avvenimenti
Perché la mia testimonianza passa attraverso i rapporti umani passa attraverso questo confine aperto
Che superando quello che era un disagio una crisi una tensione che ci è viene direttamente dalla guerra dall'occupazione fascista dalle vicende
Tre e post bellica ma i segnali erano antichi bisognava capirlo in pochi giorni questo confine non solo è diventato un confine duro
Ma è diventato un confine con i carri armati e comunque non so se potete avere la sensazione fisica
Di cosa significa uscire di casa e dopo poche centinaia di metri e avere un confine avere un confine
Che piano piano negli anni abbiamo demolito
Facendolo diventare un fatto
Di burocrazia amministrativa marginale
Per cui per un triestino un goriziano una abitante delle valli del Natisone cioè su quest'area molto molto aperta molto lunga che tocca tutto il Friuli Venezia Giulia
Andare oltre confine voleva dire anche nei secoli hanno abitato insieme a noi ancorché di lingua diverso con quelli che hanno subito
Anche delle persecuzioni
Nel durante la alla fine della cui prima e della seconda guerra mondiale ci sono state tensioni etniche molto gravi è ancora oggi nelle città di frontiera c'è qualcuno che specula su questo ma la maggioranza dalla popolazione
Vive con questi avvenimenti con l'angoscia di chi si vede privato di una parte del territorio essenziale una parte del rapporto umano
Una parte della propria cultura
Ecco perché
Dicevo non sono attendibile ecco perché nei dibattiti che a livello di direzione di consiglio nazionale di la lentezza
Il disagio LAM me macchinosità
Del nostro approccio con quello che stava avvenendo oltre confine soprattutto ci ha meravigliato la scarsa informazione rispetto a un processo di sgretolamento che data ormai da tanti anni
Ecco che per noi gente di confine
Che teme i confini come prospettiva di chiusura ma vuole ama il confine come momento di passaggio come grande momento di solidarietà di fratellanza di convivenza quindi come sfida
A superare le i termini burocratici delle divisioni croato stanno conducendo significa collocare questo problema
Nella Europa di domani e non è una battuta per non affrontare i temi di oggi che sono i temi di una popolazione che un'ora si un'ora hanno andava nella veniva chiamata nella nel rifugio antiaereo no questi temi li conosciamo abbiamo avuto paura con loro
Abbiamo Zuritel pianto con loro Giolito nella nella festa dell'indipendenza nella piazza principale della Repubblica e pianto nel momento in cui si vedevano invasi e non si può parlare quindi di guerra civile
Ma di guerra
Si vedevano invasi da un esercito interetnico come quello federale
Curare un'Europa dei popoli ma di popoli liberi e sovrani e non di popoli costretti nelle loro aspirazioni popoli che sanno trovare forme di integrazione tra nazioni di pari dignità
L'Italia
E l'Europa possono fare molto per questo purtroppo l'Italia finora è stata incerta ambigua appiattita supposizioni vecchie rituali
Chi erano
Secondo vecchi schemi in base ai quali i problemi internazionali venivano venivano affrontati e risolti il vecchio mondo il vecchio mondo
Date che scappano gli appunti il vecchio mondo più bipolare che aveva Alitalia debba ancora compierlo nonché ancora sull'uscio
Non della solidarietà formale ma della solidarietà concreta per venire incontro a quella che l'aspirazione alla sovranità di un popolo
Che quando ha proposto al governo federale
Di avviare un processo diverso di integrazione dei popoli jugoslavi si sentito rispondere almeno con l'indifferenza
E poi via via approntato tutti i meccanismi e ha molto democratici
Al termine dei quali c'è stata questa dichiarazione
Che era non un fatto traumatico per il Paese ma era una conseguenza di un processo che era stato tavolo diverso per trovare una diversa sistemazione di rapporti tra queste le più purtroppo certe insistenze che anche noi la diplomazia italiana al governo italiano e anche la Comunità europea per non parlare poi della diplomazia americana
Certe insistenze a indicare L'Unità federale jugoslava
Quanto possono aver danneggiato quale premessa o essere stata perché i carri armati e le truppe delle della l'esercito federale si muovessero verso la Croazia
Verso la Slovenia abbiamo dato l'impressione di abbandonare popoli che con metodo democratico hanno scelto il loro destino ex consentiti ancora un dato personale
Provate a immaginare l'imbarazzo di sentirsi quasi traditori in questo momento di sentirsi quasi lontani come se noi fossimo interessati
Ai problemi della Slovenia della Croazia soltanto perché possono essere un mercato per i nostri prodotti o possono essere un un un luogo da dove vengono acquirenti per le botteghe triestine
C'è stato il presidente della Slovenia Cocciante un grande personaggio di grande equilibrio
Chi ha chiesto a un certo punto delle polemiche forse questo interrogativo è andato scomparendo di fronte a questi diplomatici che si sì forzavano di trovare delle soluzioni secondo H nel mondo
Penso all'oro alla loro vita
Vissuta in questa esperienza nuova singolare affascinante che era il tentativo di tenere assieme sei Repubbliche due Province tanti popoli e penso a quello che è avvenuto per secreto Lare giorno dopo giorno
Quello che sembrava a noi sembrava ai democratici sembrava un grande modello era una formula che potesse tenere insieme tanti popoli peraltro così diversi
E spesso in passato
Separati da ordini profondi ma non soltanto non soltanto etnici ma anche religiosi da diversità culturali profondissime
Poteva essere un grande segnale per un Paese moderno improvvisamente quelli che hanno partecipato a questa a questo specie di di laboratorio di laboratorio sperimentale di come si può costruire una convivenza tra diversi
Beh questo laboratorio crolla e io mi vedo sempre davanti
Questo mio cognato questa mia sorella iscritta alla Lega dei comunisti jugoslavi militante in queste organizzazioni democratiche che improvvisamente anzi con un processo lentissimo vedono abbattersi tutto questo
E stanno dalla parte di chi chiede indipendenza autonomia e sovranità ecco capite che io non posso essere un testimone attendibile di questi avvenimenti perché la mia testimonianza passa attraverso i rapporti umani passa attraverso questo confine aperto
Che superando quello che era un disagio una crisi una tensione che ci è viene direttamente dalla guerra dall'occupazione fascista dalle vicende
Prego e post bellica ma i segnali erano antichi bisognava capirlo in pochi giorni questo confine non solo è diventato un confine duro
Ma è diventato un confine con i carri armati
E comunque non so se potete avere la sensazione fisica di cosa significa uscire di casa e dopo poche centinaia di metri e avere un confine avere un confine
Che piano piano negli anni abbiamo demolito
Facendolo diventare un fatto
Di burocrazia amministrativa marginale per cui per un triestino un goriziano una abitante
Delle valli del Natisone cioè su quest'area molto molto aperta molto lunga che tocca tutto il Friuli Venezia Giulia
Andare oltre confine voleva dire che nei secoli hanno abitato insieme a noi ancorché di lingua diversa con quelli che hanno subito
Anche delle persecuzioni
Nel durante la alla fine della cura prima della seconda guerra mondiale ci sono state tensioni etniche molto gravi è ancora oggi nelle città di frontiera c'è qualcuno che specula su questo ma la maggioranza dalla popolazione
Vive con questi avvenimenti con l'angoscia di chi si vede privato di una parte del territorio essenziale una parte del rapporto umano una parte della propria cultura
Ecco perché dicevo non sono attendibile ecco perché nei dibattiti che a livello di direzione di consiglio nazionale di la lentezza
Il disagio LAM ma chi non sita del nostro approccio con quello che stava avvenendo oltre confine soprattutto ci ha meravigliato la scarsa informazione rispetto a un processo di sgretolamento che data ormai da tanti anni
Ecco che per noi gente di confine
Che teme i confini come prospettiva di chiusura ma vuole ha mai il confine come momento di passaggio come grande momento di solidarietà di fratellanza di convivenza quindi come sfida
A superare le i termini burocratici delle divisioni croato stanno conducendo significa collocare questo problema
Nella Europa di domani e non è una battuta per non affrontare i temi di oggi che sono i temi di una popolazione che un'ora si un'ora hanno andava nella veniva chiamata nella nel rifugio antiaereo no questi temi li conosciamo abbiamo avuto paura con loro
Abbiamo Zuritel pianto con loro Giolito nella nella festa dell'indipendenza nella piazza principale della Repubblica e pianto nel momento in cui si vedevano invasi e non si può parlare quindi di guerra civile
Ma di guerra
Si vedevano invasi da un esercito interetnico come quello federale
Curare un'Europa dei popoli ma di popoli liberi e sovrani e non di popoli costretti nelle loro aspirazioni popoli che sanno trovare forme di integrazione tra nazioni di pari dignità
L'Italia
E l'Europa possono fare molto per questo purtroppo l'Italia finora è stata incerta ambigua appiattita supposizioni vecchie rituali
Chi erano
Secondo vecchi schemi in base ai quali i problemi internazionali venivano venivano affrontati e risolti il vecchio mondo il vecchio mondo
Date che scappano gli appunti il vecchio mondo più bipolare
Chi aveva Alitalia debba ancora compierlo nonché ancora sull'uscio
Non della solidarietà formale ma della solidarietà concreta per venire incontro a quella che l'aspirazione alla sovranità di un popolo
Che quando ha proposto al governo federale
Di avviare un processo diverso di integrazione dei popoli jugoslavi si sentito rispondere almeno con l'indifferenza
E poi via via approntato tutti i meccanismi e ha molto democratici
Al termine dei quali c'è stata questa dichiarazione
Che era non un fatto traumatico per Paese ma era una conseguenza di un processo che era stato tavolo diverso per trovare una diversa sistemazione di rapporti tra queste le più
Purtroppo
Certe insistenze che anche noi la diplomazia italiana al governo italiano e anche la Comunità europea per non parlare poi della diplomazia americana
Certe insistenze a indicare L'Unità federale jugoslava
Quanto possono aver danneggiato quale premessa o essere stata perché i carri armati e le truppe del della l'esercito federale si muovessero verso la Croazia
Verso la Slovenia abbiamo dato l'impressione di abbandonare popoli che con metodo democratico hanno scelto il loro destino ex consentiti ancora un dato personale
Provate a immaginare l'imbarazzo di sentirsi quasi traditori in questo momento di sentirsi quasi lontani come se noi fossimo interessati
Ai problemi della Slovenia della Croazia soltanto perché possono essere un mercato per i nostri prodotti o possono essere un un un luogo da dove vengono acquirenti per le botteghe triestine
C'è stato il presidente della Slovenia Cocciante un grande personaggio di grande equilibrio
Chi ha chiesto a un certo punto delle polemiche forse questo interrogativo è andato scomparendo di fronte a questi diplomatici che si sforzava lo di trovare delle soluzioni secondo H nel mondo
A questa domanda io credo che nessuno abbia dato ancora una risposta certi questo processo della Slovenia della Croazia possono innescare altri processi altrove
Ma per l'autonomia dei popoli non certo per la guerra tra il Po questa domanda resta ancora alta e forte sul tavolo
Della diplomazia e c'è ancora da esaminare del perché si è arrivati a questo del perché non si è voluta capire da parte italiane da parte dell'Europa
Del non si è voluto capire il processo di disintegrazione che si stava realizzando si stava frantumando un patto di solidarietà
Tra i popoli per il carattere burocratico per i caratteri clientelare nella ripartizione
Belleri in questi anni per certo certa esasperazione del nazionalismo serbo che si è presentata come un macigno contro l'attuale federazione
Forse non è estraneo alle tensioni anche lo sporco politico che le prime elezioni democratiche annotato sia in Croazia che in Slovenia come forse sapete dai giornali in Croazia in Slovenia
Sono se c'è stata l'espressione certamente col metodo democratico di governi che hanno delle cadute
Di nazionalismo sono governi diciamo moderati ma questo è il gioco della democrazia ed era giusto ed è giusto che l'espressione democratica sia rispettato
Per esprimere solidarietà in questo momento ai popoli
Coro attore sloveno
E di chiedere a forza che sia riconosciuta la sovranità oggi all'unanimità il consiglio nazionale del PDS
Ha provato un ordine del giorno che esprime preoccupazione per questo quanto sta avvenendo e soprattutto esprime solidarietà a questi popoli l'auspicio
Che questa crisi possa essere risolta attraverso un negoziato che riconosca la sovranità delle Repubbliche questa è la strada che noi indichiamo anche agli altri partiti al governo per poter sanare una grave ferita una grave ferita contro il popolo
Sloveno contro i popoli ovviamente i popoli jugoslavi ma riguarda anche tutti i popoli europei i popoli sloveno e croato democraticamente hanno approvato un processo che può trovare sbocco in una sistemazione confederale non si è voluto accogliere quel patto quel patto va ricostituito va riproposto
Ci sono forse stati anche degli errori
Ma in questo momento nel momento in cui si sono chiamati i carri armati e l'esercito ai confini di queste Repubbliche bisogna ripristinare il dialogo tra le persone il dialogo tra gli uomini
Esiste un grave problema che il problema degli italiani che si trovano in Istria
Sia in Slovenia che in Croazia questo problema potrà ecco riconoscere il diritto all'autodeterminazione dei popoli e quindi diritto alla sovranità dei popoli Rosolino e Croff
Quindi in questo momento io ribadendo la solidarietà a questi popoli che si sono trovati aggrediti
Al termine di un processo democratico io rinnovo l'amicizia la la la Fratellanza rinnovo l'auspicio che questa grave ferita nel cuore dell'Europa sia ripristinata non violentando i diritti dei popoli
Diamo ora la parola a Petter beghe esce BC presidente del partito delle riforme democratiche della Slovenia
Permettetemi di ringraziare sì
Per inizio per questo invito
Che mi dà l'occasione di sentire primo le espressioni della vostra solidarietà che le abbiamo sentito dalla parte di compagnia presidente dalla parte di compagno
Cesti
E che la sento
Anche delle vostre
Reazioni a quello che era detto che era stato detto qui prima di me
Non voglio parlare solamente per difesa di interessi sloveni perché come un uomo umano romanista devo dire
Che si tratta chiedo l'assoluta la solidarietà
Per la Slovenia per cittadini
Sloveni anche miei concittadini italiani perché anche io vengo dalla confine dalla parte slovena un compagno ci aspettiamo quasi concittadini viviamo in una distanza di venti chilometri
Chiedo anche per la solidarietà con la gente che patisce ma anche in altre repubbliche jugoslave
Perché la forma di conflitto jugoslavo che è la forma di conflitto
Nazionale come si vede alla superficie infatti e proprio qui e e più profonda
Si tratta di conflitto tra la democrazia
E egemonia
Di carattere nazionale come per le nazioni organizzate come Repubblica e come per le per libro doppi
Nazionali
Che ne sono tanti new quest'aria che vivono lì come le minoranze uno di loro
Molto importante
Per Slovenia Croazia e anche il gruppo italiano nazionale così che se parliamo della sonda solidarietà parliamo
Di come
Dare lo sospendiamo
A tutta questa gente
Che oggi vive
Nel pericolo della guerra nell'aula atmosfera di minacce
Che vive nella incertezza
Di quale sarà o che l'di popoli non si possono riunire con la forza
Non si possono un riunire con l'uso delle armi tutti imperi europei anche quello più grande romano che durava mille anni non hanno riuscito realizzare questo obiettivo
Nemmeno non lo hanno riuscito i tentativi assurdi
Con cui tutta la gente di moda democratica si confrontava
In questo secolo
Anche qui in Italia penso all'IRI tentativi di Terzo Reich
Questo dico perciò che forse così sarà più facile capire che anche in Jugoslavia oggi le forze democratiche di tutti i popoli non solo dei totalitari istrici che sono Akram Anna canoni che sono anti umani che sono pericolosi
Non solo perché minacciano i diritti umani la libertà di due
Piccoli popoli che vivono in Repubbliche di Slovenia e di Croazia ma anche che minacciano la pace
Come valore la pace e la democrazia come duello valori più fondamentali
Per la loro OPA che li appagata con una fiume di sangue durante la Seconda guerra
Mondiale
Noi sloveni come un popolo di due milioni partecipanti qual era tra la piace tra la pace
Naturalmente una grandissima maggioranza la vostra vuota per la pace
Però
E ne sono sicuro che scusi
L'opinione anche qui quando si dovrà scegliere tra la pace tra la libertà
Abbiamo scelto per la libertà
Però la nostra interpretazione la interpretazione del partito delle riforme democratiche a cui appartengo appartiene anche presidente Cocciante
Non è quella che la realizzazione di diritto di autodeterminazione
Potrebbe
Esplicarsi solamente come vogliamo realizzarlo per poter uscire nella comunità di popoli liberi
Di poter uscire di poter entrare
Di poter entrare nel negoziato
Su contenuto materiale dei rapporti
Economici politici culturali e sulle forme democratiche legali
Di una nuova comunità che sarebbe capace realizzare
Quello Bettini che sono che diventano una valore comune di tutti i popoli europei cioè
Condizioni migliori per lo sviluppo economico sociale e di benessere
Per assicurare uno sviluppo culturale più umano
Proteggere tutti i cittadini tutte le comunità nazionali etnica dalle minacce per realizzare una vita è una cooperazione nella pace
E questo realizzabile
Nella Europa in terra
Che siamo pronti
Contribuire anche le nostre migliori forze per crearla come una patria democratica giusta di tutti i popoli europei giallista
Hanno la capacità intellettuale hanno la speriamo sa di loro lunga tradizione di combattimento per la democrazia di poter dare un sostenne o per la realizzazione di questo obiettivo e lo sospendiamo per popoli che combattono per la libertà come non sono sono popoli sloveni e croati ma anche tanti altri in Europa e anche il sostegno per questo
Processo di integrazione democratica della Europa grazie
Oneri innovando tutta la nostra solidarietà ai popoli della Slovenia e della Croazia ed a tutti quelli che si battono per la libertà la democrazia l'indipendenza
Chissà