«Lo Stato e i soldi degli italiani»

Tesi tutti colpevoli o tutti innocenti auspico invece un'operazione molto difficile
Ma dalla cui possibilità non si dovrebbe disperare che conduca qui è soprattutto nel Paese
A una severa riflessione sulle responsabilità con analisi molto accurata dalle differenze delle distinzioni fra governanti e amministratori locali imprenditori e sindacati
C'è imprese professionali e operatori autonomi
Non c'è bisogno di ricordare i danni provocati da Riccardo ed incertezze
O dall'abbandono di politiche strutturali
La legge seicentosettantacinque sulla riconversione industriale la legge Quadrifoglio per l'agricoltura la legge centonovantatré per il Mezzogiorno pur criticabili ma alle quali si è sostituito il nulla
Tutti conosciamo
La spirale perversa di un debito pubblico che si autoalimenta con grappa miti interessi mortificando l'attività produttiva per finanziarsi aumentando quindi la disoccupazione reale nascosta e perciò la domanda di assistenza
Da cui un maggior deficit pubblico e così via
E di fronte allo sfondamento di tutti i tetti del disavanzo statale e alla ripresa dell'inflazione Chair domandarsi se sia stata lungimirante la riduzione estiva del tasso di sconto un po'meno nota di quanto non dovrebbe e invece l'incidenza sul vertice statale dell'opera di belliche inauditi amava Itri delatori di Stato
Comunque ormai sappiamo anche grazie al recentissimo studio del Censis che la spesa sociale italiana è una delle più basse fra i Paesi della Comunità europea e non solo quella è cresciuta meno tra il mille novecentosettanta il mille novecentottanta
Ma anche quella che è diminuita un'incidenza sul totale delle entrate pubbliche scendendo dal sessantacinque per cento del settantacinque al se specie in quanto otto per cento del mille novecentottantuno
C'è un problema di tagli indiscriminati
O non c'è piuttosto l'urgenza inderogabile in un Paese civile di rendere l'adempimento tributario effettivo per tutti i gruppi sociali proclami anche bellicosi in questa direzione si sono sentiti i fatti non si sono ancora visti
E se c'è da tagliare davvero la scure si deve abbattere per prima sulla spesa locale non si dimentichi che questa spesa sempre più vincolata dal centro è cresciuta meno del prodotto interno lordo dell'inflazione e delle uscite statali ma se i criteri dei tagli com'è ragionevole pensare saranno quelli dei differenziali di produttività sociale della spesa e di efficienza nell'uso delle risorse amministrate
Vogliamo istituire un confronto serio fra la spesa locale le altre destinazioni la spesa pubblica e fra queste quella per esempio per la casa
Certo anche tra i centri di spesa locale occorre distinguere con molta precisione le diversità sono vistose tuttavia se si istituisce un rapporto fra spesa pubblica e sviluppo e doveroso tenere a mente l'esperienza condotta in quelle regioni caratterizzate da efficienti sistemi territoriali piccole imprese ed è il caso della Toscana ma non solo
Qui
Le interdipendenze tra governo locale imprese e famiglie
Con realistica pulizia del territorio e buone dotazioni servizi sociali hanno consentito flussi rilevanti di economie esterne alle imprese e un clima sociale di spesso in cui si è realizzato quel po'di stato sociale possibile nelle condizioni storiche del nostro Paese
Per queste ragioni gli amministratori locali più avvertiti guardano con preoccupazione al rischio che la campagna sulla spesa pubblica locale
Dietro l'obiettivo dell'equilibrio finanziario c'è l'intenzione talvolta nemmeno tanto nascosta di un rinnovato a proposito centralistico e anche qui non è difficile individuare in che tanti hanno CE con la polemica sul costo del lavoro in ogni caso e proprio dalla parte più avanzata e matura del governo locale che si viene esprimendo l'esigenza la pratica di un coraggioso riesame delle condizioni di produttività e di efficienza della spesa
Per esempio qui in Toscana abbiamo avviato un serio programma di verifica dei costi di produzione dei principali servizi pubblici
Che ha già prodotto i primi risultati sui quali ci stiamo interrogando per comprendere le ragioni dei differenziali accertati
Proprio oggi si svolge assieme
Un convegno di lavoro promosso dalla Regione gli Enti locali l'università all'Istituto per la programmazione economica che presenta i risultati delle indagini condotte nel campo della spesa sanitaria
In tutta modestia mi sentirei di suggerire di replicare l'esperimento anche per altre quote della spesa pubblica
Carissimi ho spicci
Non vorrei che queste brevi parole fossero accolte con un saluto di tipo nuovo
Il il saluto polemico allora invece un dibattito sereno ampio appassionata
La pluralità delle voci qui chiamate a confrontarsi garantisce la presenza di tutti i punti di vista più significativi e sono certo che da questo incontro verrà un grande apporto per tutte le forze impegnate nello sviluppo del nostro Paese
E con questi sentimenti signor Presidente carissimi ospite di Firenze che di nuovo il benvenuto mio personale e dell'intera città grazie
A questo punto il dottor Mattei
Mi avrebbe dovuto passare la parola e sono sicuro me l'avete passata con una raccomandazione quella di rispettare i tempi del programma
Il tempo a mia disposizione dei venti minuti quelle dell'elezione di base di trenta minuti quelle degli interventi che i dieci minuti
So quanto Mattei sarebbe stato pignolo in questo rispetto dei tempi cercherò di fare altrettanto e cerco di utilizzare venti minuti per l'introduzione
Il modo con cui lo Stato preleva e spende i soldi dei cittadini è un argomento di dibattito che risale almeno agli inizi della storia economica
Ma le ragioni per cui la Confindustria ha promosso questo convegno non sono quelle di inserirsi in una disputa storica o dei dar vita a un nuovo avvenimento culturale
Esistono ben altre più concrete ragioni queste sono rappresentate dalla drammaticità della crisi economica che stiamo vivendo e nella quale la situazione della spesa pubblica e del deficit e da esso generato hanno un ruolo determinante
La scorsa settimana un noto economista ci ha dato delle cifre che sono impressionanti nella loro sinteticità
Nei dieci anni fra il mille novecentosessanta e il mille novecentosettanta
Il reddito del paese è cresciuto in termini reali ancora intimo medio hanno del cinque virgola cinque per cento
Le entrate dello Stato al sei virgola uno per cento le spese dello Stato
Del sei sono state del sei virgola tre per cento
Vi è stata cioè una sostanziale corrispondenza fra la crescita del reddito la crescita delle entrate dello Stato e la crescita della spesa pubblica
Nei dieci anni successivi tra il settanta e l'ottanta si ha avuto una caduta del tasso di aumento del reddito sulla media annua del due virgola sette per cento
Si era ridotto di conseguenza il tasso di crescita delle entrate dello Stato al quattro virgola tre per cento
Ma la spesa pubblica continuata a crescere al ritmo del sei virgola tre per cento
Negli ultimi dieci anni cioè la creazione di ricchezza del Paese ha subito un rallentamento strutturale
Ma allo stato non sembra essersene accorto la spesa pubblica continuata documentare come negli anni della grande crescita
Questo divario tra ricchezza reale prodotta del Paesi erano ricchezza reale consumato dalla Stato
Spiega perché il deficit pubblico si è paurosamente allargato
Spiega il perché del permanere di un'alta inflazione
Spiega il perché della crisi dell'industria stretta fra la caduta della competitività e la mancanza dei mezzi finanziari
La questione della spesa pubblica e quindi uno dei principali nodi da sciogliere per la lotta all'inflazione e la ripresa dello sviluppo
Lotta all'inflazione e ricostruzione delle condizioni per lo sviluppo sono gli obiettivi verso cui è indirizzata la lotta politica dalla Confederazione di questi ultimi anni
Nel marzo almeno centottantuno a Roma abbiamo aperta abbiamo posto sul tappeto la questione del costo del lavoro
Abbiamo ritenuto in quella sede che le mutate condizioni di crescita
è il mutato profilo dalla concorrenza internazionale imponesse un intervento strutturale qualitativo e quantitativo su questa fondamentale componente del costo industriale
Che fosse necessario ridurre ricondurre le diverse componenti del costo di lavoro in un quadro unico e globale per dare all'impresa la certezza dei loro costi che fosse indispensabile frenare energicamente il meccanismo delle indicizzazioni che rende la retribuzione svincolata dal merito dalla produttività
Che soprattutto raccoglie e diffonde nel sistema di impulsi inflazionistici esterni e ci pone in condizioni di progressivo svantaggio rispetto agli altri Paesi industrializzati
Sulla base di queste convinzioni abbiamo portato avanti un'azione concreta coerente e rigorosa anche affrontando critiche di impopolarità
Circa due anni abbiamo cercato di affrontare la questione attraverso negoziata con il sindacato
Ma l'incalzare delle venti lei indisponibilità della controparte ci hanno costretti e ci costringono a decisioni unilaterali
Nell'ottobre del mille novecentottantuno a Genova abbiamo aperto il dibattito sulla politica industriale
Abbiamo inteso colmare l'assenza di proposte organiche che c'era in questo campo
Abbiamo indicato come fondamenta come fondamento essenziale per il rilancio dell'operato dell'apparato produttivo
La Cina censita di sostenere e stimolare i fattori della produzione
Allo scopo di creare condizioni di base uguali io ugualmente favorevoli a tutte le impresse e a tutti i settori dell'industria
E in quella sede abbiamo posto l'accento sul ruolo dello Stato in un sistema industriale moderno che deve guadagnarsi il suo sviluppo in quella che ormai è una competizione mondiale tra sistemi il ruolo dello Stato è infatti determinante nella progettazione e nell'attuazione di una politica economica centrata sull'industria come le mento fondamentale di sviluppo
Oggi affrontiamo in modo specifico il problema di questo Stato e di questa spesa pubblica come scusate come questo Stato e come questa spesa pubblica siano compatibili con le esigenze dello sviluppo di un Paese industriale come il nostro
Al tema di oggi sono strettamente collegati temi dei due convegni precedenti il costo del lavoro e la politica industriale
Il costo del lavoro perché la spessa pubblica
Perché la pubblica amministrazione è il più grande datore di lavoro del Paese
Il settanta per cento circa della spesa pubblica corrente è dato da salari e stipendi e pensioni il costo del lavoro quindi e anche spesa pubblica ma sul costo del lavoro
Si riversò anche le spense le inefficienze del settore pubblico sotto forma di pesanti oneri aggiuntivi creando una differenza tra il costo effettivo per l'impresa e il salario percepito dal lavoratore
Che rappresenta un grave elemento di distruzione e di inquinamento delle relazioni industriali
La politica industriale d'altra parte è condizionata dalla disponibilità di risorse finanziarie che lo Stato rastrella in misura crescente e che destina fondamentalmente obiettivi di assistenzialismo
Piuttosto che allo stimolo di investimenti e lo sviluppo delle grandi reti di servizi di cui l'industria e il Paese hanno bisogno
Per queste ragioni oggi apriamo il dibattito sulla spesa pubblica
Che appare il dominatore comune il denominatore comune delle questioni di politica economica
E le operiamo in un momento estremamente difficile per il Paese
Due anni or sono
Venne proclamata l'emergenza economica
Si manifestarono allora nel nostro sistema preoccupanti segni di involuzione
L'elevato tasso di inflazione
La perdita di competitività dell'intrisi
Il crescere della disoccupazione l'alto deficit pubblico
Erano gli elementi dominanti di una crisi che già allora si profilava grave
L'inflazione in particolare venne riconosciuta come il primo obiettivo da colpire
E contro l'inflazione venne disegnata una strategia d'attacco fondata sul contenimento del costo del lavoro e del deficit pubblico
Questa strategia aveva davanti a sé un paio di anni
Nei quali avrebbe dovuto essere portati avanti gli interventi con la gradualità che si ritenevano indispensabili per non turbare troppo gli equilibri politici e sociali
Non mi sa dire come ci troveremmo oggi se questa linea d'intervento graduale fosse stata realmente attuata
Se essa non fosse stata di fatto ostacolate ritardata da alcune forze sociali e politiche forse la situazione sarebbe oggi meno grave
è un fatto però che in questi che in quasi tutti gli altri paesi gli interventi di politica economica sono stati non graduali ma energici e rapidi e hanno portato a una riduzione effettiva dei tassi d'inflazione
Da noi al contrario a due anni dalla dichiarazione di emergenza la situazione economica appare mutata in peggio
L'inflazione continua a mantenersi su livelli elevati e superiori a fine anno al traguardo prefissato che era il sedici per cento
Anche il traguardo prefissato dei cinquanta mila miliardi di deficit pubblico è stata già largamente superato e le stime parlano e settantacinque mila miliardi e supera settantacinque mila miliardi
Ma l'aspetto più grave è quello rappresentato dalla situazione industriali
Le difficoltà crescenti che si manifestano da alcuni anni stanno sfociando in una caduta generale dei livelli produttivi che è ormai estesa a tutti i settori tutte le impressi negli ultimi mesi sono accollate anche l'esportazione in misura
Preoccupante
Queste sono le punte della crisi sullo sfondo queste sono le punte della crisi sullo sfondo ci sono
Un passivo della bilancia commerciale con l'estero
Che per il terzo anno consecutivo sarà intorno ai dieci mila miliardi un debito con l'estero dei circa sessanta miliardi di dollari un livello di disoccupazione superiore al dieci per cento delle forze di lavoro
Questi sono solo alcuni dei tratti più significativi di una situazione in cui si presentano insieme caratteristiche negative che in genere non coesistono e non a norma in una normale crisi congiunturale
Abbiamo insieme alta inflazione e recessione disoccupazione abbiamo insieme sviluppo quasi nullo del prodotto interno lordo e forte deficit della bilancia dei pagamenti
Queste cifre come dicono mo'queste cifre come dicono molto
Scusate questa crisi come dicono molto molti è una crisi diversa è una crisi di struttura è una crisi estremamente pericolosa
è fin troppo facile infatti per vedere che con il differenziale di inflazione che tendono ad allargarsi la competitività dell'industria continuerà a ridursi e la produzione a calare
Che con questo deficit pubblico i mezzi finanziari da destinare a investimenti saranno sempre più scarsi e più cari
Che con questa situazione dell'economia
Le possibilità per l'industria di mantenere i livelli di occupazione diventeranno estremamente precarie
Queste sono le prospettive che abbiamo di fronte
Rispetto al passato hanno la caratteristica drammatica di essere prospettive non di medio termine non per gli anni futuri ma dei rappresentanti di rappresentare quello che accadrà nell'immediato nell'ottantatré i per intenderci
Le ragioni e le modalità con cui stiamo siamo giunti a questa situazione saranno analizzate nel corso del dibattito che seguirà
Ma credo di poter dire che in questo processo di degrado ha avuto un ruolo determinante una sorta di spirale perversa
Di fronte al calo dello sviluppo lo Stato si è fatto carico di garantire benessere e sicurezza in misura crescente sottraendo risorse al sistema dell'impresa e quindi contribuendo a rallentare ancora lo sviluppo
Fino al punto in cui il meccanismo si è inceppato per aver esaurito le ultime possibilità di alimentazione
Oggi in questi mesi sta arrivando il conto di quanto è stato speso in anticipo impegnando risorse di cui il Paese non disponeva
E arrivato se mi consentite il gergo bancario il momento del grande rientro che deve avvenire in tempi molto ristretti
La lotta contro l'inflazione e contro le sue conseguenze è diventata oggi una lotta contro il tempo è il tempo oggi la variabile principale della politica economica
Questo senso dell'urgenza è ormai diffuso in tutto il Paese e di fronte ad esso si prospettano interventi drastici della natura più diverso
Sono convinto che interventi eccezionali si renderanno necessari e tanto più eccezionali dovranno essere quanto più si tarderà ad agire
Ma l'interventi e getta eccezionali possono essere solo una risposta è una risposta parziale all'emergenza
Non possono rappresentare una politica economica per il presente e tanto meno per il futuro
Per attuare una vera politica economica per lo sviluppo è necessario risolvere prima due questioni sulle quali mi aspetto da questo convegno alcune risposte
La prima
Riguarda il ruolo di questo Stato nello sviluppo economico del Paese
Negli anni passati
è stato attuato progressivamente il disegno di uno Stato fortemente impegnato nella gestione e nella distribuzione delle risorse economiche
Abbiamo oggi lo Stato imprenditore lo Stato gestore dei servizi essenziali
Lo Stato garante della sicurezza sociale di tutti i cittadini dell'occupazione perfino delle immunità dell'impresa dal fallimento
Sta di fatto però che questo Stato dilagante per tutto il sistema economico
Non è in grado di organizzare una rapida amministrazione della giustizia un'efficace lotta all'evasione fiscale una rete di servizi pubblici moderna non voglio criticare a priori la scelta ideologica di uno stato largamente interventista nell'amministrazione delle risorse del Paese
Ma mi domando e vi domando
Se di fronte a questa situazione e a questi risultati di fronte a questa struttura dello Stato
Di fronte a questo funzionamento d'amministrazione pubblica questa scelta ideologica e politica e ancora compatibile con la necessità dello sviluppo
Oppure al contrario
Se non sia necessaria una radicale modifica di impostazione
Che vede allo Stato coordinatore il regolatore piuttosto che poi l'attore sulla scena dell'economia
Se continuare come abbiamo fatto per decenni
A studiare il modo di accollare allo Stato nuovi e diversi tipi di impegni
Oppure se studiare invece il modo di liberarlo da una parte di quelli esistenti
La seconda questione riguarda il modo con cui lo Stato e la pubblica amministrazione puntualizzano le risorse del Paese i soldi degli italiani per l'appunto
è una questione strettamente legata alla prima
Dobbiamo domandarci cioè se le risorse rastrellati dal sistema debbono continuare ad essere destinate dallo Stato a garantire l'esistente oppone creare le prospettive per il futuro
Se dobbiamo continuare ad avere uno Stato che pratica l'assistenza come suo obiettivo economico principale
Oppure uno stato che destina le risorse raccolte all'investimenti necessari a stimolare io a sostenere la crescita dall'apparato produttivo e del sistema economico
Sono queste le scelte importanti
Sono scelte a cui questa generazione non può sottrarsi
Sono scelte che comportano il superamento di alcune contraddizioni di fondo
Di fronte alla situazione attuale e alle prospettive dei prossimi anni
Non si può promettere insieme aumento dei salari reali e crescita dell'occupazione
Non si può conta me contemporaneamente praticare l'assistenza generalizzata e perseguire lo sviluppo
Non si può avere allo stesso tempo uno Stato conservatore obiettivi di innovazione
Non si può essere collettiviste nel pubblico e capitalisti nel privato
Occorre scegliere
E di queste scelte è necessario dare un segnale subito
Anche negli interventi drastici che l'emergenza impone spetta ai politici il compito e la responsabilità di chiarire l'equivoco
Di dire al Paese e che i tempi sono cambiati riempie occorre modificare di conseguenza i nostri comportamenti
Sappiamo che ha un compito difficile è una responsabilità grave
Come lo sa la classe politica
Che si trova oggi di fronte a una scelta
Se continuare a a rincorrere il consenso attraverso la difesa di garanzia promesse di benessere sempre più liso illusorie sempre più precari
Oppure attuare la pratica del rigore e affrontare il rischio dell'impopolarità per garantire al Paese intero un futuro di sviluppo grazie
Primo relatore
E questa mattina vicepresidente Pietro nato
Caro Presidente signore signori penso che le le relazioni che seguiranno la mia saranno ricche di dati per quanto mi concerne io farò solo un breve cenno
Alla dinamica e alle dimensioni della nostra spesa pubblica e del disavanzo cercherò quindi di indicare le principali cause che hanno determinato l'attuale situazione
E
Mi soffermerò
Su quegli aspetti qualitativi delle specie
E sugli effetti che lo stato della finanza pubblica determinano sulla possibilità di sviluppo del nostro sistema economico per concludere mi proverò compito arduo a fornire alcune indicazioni di cambiamento
Sono ormai ricorrenti tra le forze politiche sociali tra gli esperti degli stessi governi succedutisi negli ultimi anni espressioni diverse nella forma ma concordanti nella sostanza
Sull'incombenza del baratro nella finanza pubblica la governabilità delle entrate e della spesa hanno toccato il punto più basso che sia dato di ricordare la stessa conoscenza dei flussi che compongono i conti dello Stato
Persiste in assoluta inattendibilità credo che tutte le cifre
Che circolano in materia debbano essere assunte con molta cautelare e mi sia consentito un inciso
Credo che le considerazioni effettuate dal signor Sindaco di Firenze siano un'ulteriore riprova della cautela con cui bisogna prenderle cifre tuttavia pur nei limiti del quadro conoscitivo disponibili e nel legittimo sospetto che la realtà sia più negativa di comitati Ceva espongono
Non mancherò di fare riferimenti quantitativi per dare una misura di quanto gravi siano gli squilibri esistenti
Le proporzioni e le caratteristiche della nostra spesa così come l'entità e i modi di finanziamento dei nostri disavanzi sempre più ampi non trovano paragoni
Nel mondo industrializzato né col nostro stesso passato in primo luogo l'incidenza delle amministrazioni pubbliche sul prodotto interno lordo dal settanta ad oggi e se cresciuti in Italia
Da poco più del trentacinque oltre il cinquantadue per cento
Nello stesso periodo nei sette Paesi maggiormente industrializzati esclusa l'Italia le valutazione è nettamente più contenuta l'incidenza della spesa sul prodotto lordo
è passata dal trentadue sei a circa il trentanove non mi soffermo ad illustrare la dinamica del disavanzo mi limito a ricordare che il fabbisogno di cassa del settore statale
Dal settanta ad oggi è triplicato in termini reali arrivando sempre secondo stime ufficiali al quindici e cinque per cento in rapporto al prodotto interno lordo e che i confronti con i principali Paesi industrializzati
Mostrano per il nostro Paese saldi negativi netti superiori da tre a sei volte
Il diverso andamento nelle sospese nelle entrate negli ultimi dieci anni come ha ricordato il presidente Merloni specie spiega la conquista di questi record negativi
Sono tendenze insostenibili per un Paese che intenda restare nel novero degli Stati industrializzati
Credo
Che un'illusoria estensione del Welfare State una ricerca del consenso a tutti i costi una scarsa cultura economica industriali siano state le principali cause che ci hanno portato alla situazione in cui siamo
Le proteste di fronte alla crescita delle spese dei disavanzi pubblici ci sono levate alte danni al di là di qua dell'Atlantico
In molti Paesi avanzati si è acquisita consapevolezza sulle incompatibilità tra politiche assistenziali spinte e sviluppo ma se l'estensione
Delle politiche di sicurezza sociale e tratto comune dei paesi più sviluppati e causa comune dell'espansione negli stessi della spesa pubblica cioè per l'Italia da considerare il diverso momento
In cui si è intensificata l'azione di costruzione del Welfare State
Mentre negli altri Paesi
Principali la fase di redistribuzione del reddito si è fatta più incisiva quando la fase di accumulazione era già molto avanzata
In Italia abbiamo sotto questo profilo ha anticipato i tempi abbiamo voluto assicurare una dimensione di welfare strette
Che lo stock di capitale accumulato e la concorrenzialità internazionale del Paese non potevano sopportare spesso gli interventi hanno assunto carattere impropri rispetto alla socialità comunemente intesa
Abbiamo espanse in misura ancora maggiore la spesa subito dopo il secondo choc petrolifero che avrebbe invece dovuto imporre misure generalizzate di grande rigore
Il ripensamento sul Welfare State
Ha prodotto azioni correttive seppure diverse per forma e per intensità in molti Paesi nessun atto concreto e significativo e scaturiti invece dai dibattiti e dagli impegni che si sono susseguiti in Italia puri in sedi di responsabilità importanti l'ossessiva ricerca di consenso elettorale
Da parte delle forze politiche con lo slogan del perseguimento di grandi obiettivi sociali si pone tra i fattori che hanno dilatato la spesa pubblica
La frammentazione del corpo sociale numerose da quel rito e corporazioni ciecamente protese alla conservazione i e alla rincorsa per l'accrescimento dei propri privilegi l'incapacità dei partiti
Di tutti i partiti a fuoruscita dalla dimensione della tutela settoriale spesso clientelare
Hanno confinato alla lotta politica in una meschina competizione di elargizioni per le coop azione del potere in vista di ricompensare con ulteriori privilegi chi ha consentito successa
L'elargizione si realizza sempre maggiore spesa pubblica sostenuta assistenziale
Ne sono esempi classici la conservazione di attività economiche fuori mercato e la concessione di pensioni ingiustificate
Ovvero in aberrante di Stern Centi forme distributive del reddito ne sono esempi la prassi di tariffe pubbliche del tutto disgiunto dei costi
Sottostante alla degenerazioni che sono causa al disfacimento del sistema finanziario pubblico italiano
Eppure la scarsa diffusione nel nostro Paese di cultura economica industriale che cultura di sviluppo e di cambiamento non di stagnazione di difesa
Pensare che una lira di spesa sociale sia necessariamente più utile
Più giustamente impiegata di una lira spesa a vantaggio dell'apparato produttivo o da esso non prelevata e segno di non cultura Inc economico industriale
L'atteggiamento di diffidenza sistematica verso l'impresa e le sue leggi è segno di incultura dello stesso tipo al medesimo giudizio
Al medesimo giudizio debbono soggiacere i comportamenti che danno valore all'immobilità al garantismo alla fuga dal rischio dalla responsabilità alla chiusura verso l'integrazione internazionale
L'insieme di queste cause estensione illusoria di queste stesse
Ricerca del consenso a tutti i costi scarsa cultura economica industriale si riflette sul piano delle procedure attraverso cui concretamente si formano gli atti che concorrono al degrado i all'ingovernabilità della spesa pubblica
A tali cause va infatti imputato alla cattiva legislazioni dispensa che spesso non prevede le conseguenze finanziarie di Cerci scelte
Dai S da esse scelte dipende ancora il tormentato e sulla durante il processo
Di approvazione dei provvedimenti di bilancio e l'impossibilità per qualunque governo di mantenere ferma una politica finanziaria di rigore non dico durante l'esercizio mal già all'indomani stesso dell'approvazione in Consiglio dei ministri
Degli strumenti legislativi
Ma non è certamente non è solo la quantità della spesa di cui dobbiamo seriamente preoccuparci lo è assai di più la qualità
Tutti sanno che la spesa pubblica nel nostro Paese preponderante misura destinata consumi e nomina di investimenti e che quindi produce nel medio periodo effetti nulli o negativi sullo sviluppo del prodotto interno lordo
Ed inoltre in larga parte della poca spesa pubblica destinata ad investimenti
Si cela una erogazioni assistenziali penso ad esempio ai sistemi nei trasferimenti al sistema delle partecipazioni statali
E così pure in larga parte della spesa pubblica destinata alla produzione all'offerta di servizi a causa delle scarsa produttività e dell'inefficienza sì c'era ancora l'erogazione di privilegi clientelari e di assistenza sull'inefficienza della gestione dei servizi pubblici sono stati compilati numerosi studi ma che a questa consapevolezza non abbiano fatto seguito realizzazioni
Migliore tredici dell'esistenza lo dimostrano la nascita e l'estensione di offerte parallele a quelle costituite dalle più tradizionali e qualificanti aree di intervento pubblico
Nei servizi postali nei trasporti nella scuola nella sanità e cito i principali e di dominio pubblico la diffusione di servizi corrispondenti
Forniti privatamente in condizioni di efficienza e di efficacia nettamente superiori a quelli offerti dall'amministrazione e dalle aziende pubbliche
E così
E così il cittadino paga due volte la prima sotto forma di imposte la seconda al privato dal quale acquista il servizio che la struttura pubblica nonostante i mezzi a sua disposizione non gli ha saputo dare e il cittadino abbiente perciò paga più di quanto dovrebbe per ottenere il servizio ma il cittadino meno abbiente deve rinunciarvi o accontentarsi della cattiva qualità di quello pubblico
Vi invito a riflettere su ciò che rappresenta questa realtà sotto il profilo della democrazia
Sostanziale nel nostro Paese sotto il profilo della consistenza stessa dello stato del benessere
Oltre
Oltre che essere carente nell'assicurare ai cittadini servizi pubblici essenziali specifiche responsabilità vanno attribuite alle pubbliche amministrazioni in settori di intervento che più direttamente incidono sullo sviluppo
Mi riferisco principalmente all'inerzia dimostrata dalle forze politiche in tutta la vicenda del piano energetico nazionale
Mi riferisco alle dotazioni infrastrutturali di cui è evidente la insufficienza
Nei sistemi di trasporto e di comunicazioni e nelle opere di difesa del suolo mi sembra di poter individuare i punti più deboli
E nostra specifica responsabilità
Prendere posizioni su fatti che conosciamo per esperienze dirette bene allora dobbiamo dire con chiarezza che l'apporto che la pubblica amministrazione dalla crescita dell'efficienza dell'apparato produttivo e praticamente inconsistente
Ciò non solo per l'inadeguatezza di certe azioni quale ad esempio quella che si esplica a sostegno della ricerca e dell'innovazione ma più in generale per le radici tie l'intermittenza di quella parte della spesa pubblica
Che più immediatamente si riflette sull'impresa
Penso ovviamente oltre che agli investimenti agli acquisti di beni e servizi agli appalti ai rimborsi l'assenza di programmazione l'agire dell'operatore pubblico priva di imprenditori di indispensabili punti di riferimento
E sono invece contrastanti con le esigenze di un'economia esposto alla crescente concorrenza internazionale
Le specie miranti a sostegno assistenziale di attività industriali decotte e non risanabili chiunque ne sia beneficiaria
Sappiamo bene a tale proposito quanto turbative della libera concorrenza e costosi per il bilancio pubblico continua a essere molto interventi a favore delle imprese a partecipazione statale
I ritardi sul piano infrastrutturale e della programmazione della spesa pubblica concorrono in modo importante a comporre un quadro sfavorevole lo sviluppo le distanze dagli altri paesi industrializzati sono a questo riguardo abissali
Sono notti i meccanismi che irradiano dal bilancio dello Stato impulsi soffoca attori dello sviluppo entità della spese improduttive di disavanzi producono inflazione e alla fine squilibri nei conti con l'estero
Le azioni di aggiustamento vista l'incapacità di intervenire sulle cause reali
Si esplicano nell'esclusivo ambito delle politiche monetarie attraverso misure restrittive e periodiche svalutazioni della lira
Ne derivano rarefazione dei mezzi finanziari gli alti costi del danaro per l'economia sullo spiazzamento del credito a danno delle imprese
Indotto dal crescente fabbisogno del settore pubblico e dalle politiche condiscendenti al suo finanziamento si è detto e scritto molto
Ciò che invece tengo qui a sottolineare e che le condizioni in cui versa la finanza pubblica colpiscono in modo particolare il settore industriale
La rarefazione l'alto costo del danaro
Pesa l'in misura maggiore che su altri settori su quello industriale spesso infatti per sua stessa natura per fronteggiare le esigenze di un continuo aggiornamento
Necessario sostenere la concorrenza internazionale con cui deve confrontarsi richiede elevati volumi di investimenti fissi e prova degli effetti negativi segnalati il declino della quota sul prodotto lordo di tali Investimenti dal oltre il venti per cento negli anni settanta al diciassette nell'ottantadue
è evidente che il quadro inflazionistico radicato nel sistema dalle ricordate condizioni della finanza pubblica crea maggiori difficoltà ai settori più sensibili alla concorrenza internazionale
Che notoriamente limita la possibilità di trasferire sui prezzi gli aumenti di costo indotto dal differenziale di inflazione e non si può dubitare sul fatto che nessun settore più dell'industria inserito nella concorrenza internazionale
Ma se andiamo poi a guardare la composizione stessa delle entrate dello Stato ritroviamo anche qui un'ulteriore situazione di svantaggio relativo all'industria
Infatti considerando i settori produttivi sia impresa etica detti l'industria ha contribuito per il sessanta virgola nove per cento sul complesso delle imposte
IRPEF IRPEG e ILOR pagate nel settantotto a fronte di un suo concorso alle da terminazione del valore aggiunto nazionale del quarantotto virgola due per cento per contro commercio trasporti e credito hanno contribuito per il trentasette a copertura per l'uno virgola otto al totale delle imposte summenzionate
Avendo invece partecipato alla formazione del valore aggiunto rispettivamente Ivan in ragione del quarantaquattro e dell'otto per cento analoghe considerazioni possono svolgersi per i contributi sociali industria ne ha pagati cinquantasei virgola sei per cento nell'ottantuno a fronte di un contributo al prodotto interno lordo del quarantasette virgola quattro
Occorre riflettere anche sui gravi vincoli che derivano al riequilibrio dei conti con l'estero dal particolare spiazzamento che il settore industriale subisce in questo stato di cose
Però
Nel momento in cui
L'industria dichiara ai fini delle sue esigenze di sviluppo inconsistente l'apparato pubblico insostenibile la sottrazione di risorse finanziarie sul mercato i squilibrato a suo svantaggio l'assetto delle entrate tributarie e parafiscali
Bisogna rispondere a quanti spesso sostengono che ingenti trasferimenti dal bilancio dello Stato si muoverebbero in direzione d'impresa e a tale proposito occorre subito un primo chiarimento
Non può obiettivamente essere considerato a favore dell'impresa del trasferimento all'INPS dei fondi necessari alla parziale fiscalizzazione dei cosiddetti oneri sociali impropri
E sovrana per competenza sul bilancio dello Stato ottantadue per circa sette mila miliardi peraltro non tutti destinati all'industria in quanto il provvedimento interessa anche i settori alberghiero dei trasporti merci su strada
Ma si deve osservare
Che il peso residuo che grava impropriamente sul solo sistema industriale per concorrere alla copertura di prestazioni sociali che interessano l'intera collettività e che dovrebbero trovare copertura nelle entrate fiscali e ancora rilevante
Si tratta di una cifra quattro mila cinquecento miliardi nell'ipotesi più tenue
Che continua ad essere prelevata a titolo contributivo ma che rappresenta a ben vedere un'imposta surrettizia che colpisce il sistema industriale prima ancora che a prescindere dal fatto che si siano prodotti profitti
E certamente anche tale onere che non trova riscontro negli altri paesi industriali penalizzare produzioni italiani sui mercati internazionali
In realtà di trasferimenti effettivi all'impresa e per l'ottantadue sono stati poco più di dieci mila miliardi di essi poco meno del cinquanta per cento quattro mila ottocentocinquanta miliardi e andata agli enti di gestione delle partecipazioni statali alla gente sull'uso di tali risorse non ho indicazioni precise anche si suppongo una destinazione prevalente a ripianamento di perdite e al mantenimento di attività prive di redditività e di prospettive di mercato
Pertanto solo cinque mila cinquecento miliardi circa affluiscono le singole imprese industriali
Per l'insieme delle finita di supporto lo sviluppo e cioè per sostegno delle esportazioni per stima la di investimenti e ricerca per crescita del Mezzogiorno
è una cifra esigua sia in termini di spesa pubblica si entra l'apporto alle finalità che si propone e al contributo pie l'industria da alla produzione del reddito
Mi pare sia chiaro
Alla luce di quanto succintamente esposto che la situazione attuale della finanza pubblica soffoca lo sviluppo spiazzale impresa impoverisce il nostro Paese lo allontana dal novero di quelli industrializzati progrediti
L'industria italiana si sente legittimato a denunciare con forza l'insostenibilità di questa situazione e a richiedere i drastici mutamenti di rotta che l'approssimarsi del baratro impone noi indichiamo quattro direttrici di cambiamento sulle quali occorre muoversi energicamente per arrestare il processo degenerativo in atto prima e riprendere il cammino dello sviluppo poi riduzione aveva speso in rapporto al prodotto interno lordo qualificazione efficienza efficacia della spedizione
Riequilibrio delle entrate fiscali e parafiscali revisione dei meccanismi istituzionali in materia di governo della finanza pubblica ci paiono le quattro principali direttrici che occorre seguire non mille diamoci però che Risanamento ossia esauriti nel breve volgere di tempo e che possa essere indolore va intrapresa una strada di sacrifici secondo le linee
Su cui si sono mossi altri paesi industrializzati
Nei fatti e non soltanto nelle parole si tratterà dell'intesa di ripartire i sacrifici in modo equo più rapidamente l'inizio dell'azione
Più ritarda eremo l'inizio dell'azione più pesanti prolungati nel tempo imposti ci dall'esterno saranno i sacrifici che dovremo affrontare
è necessario quindi avviare in tempi immediati gli interventi destinati a produrre i loro effetti nel medio e lungo periodo
Sia quelli che per contenimento di speso e però aumento di entrate per recupero di efficienza possono ridurre il disavanzo pubblico già nel breve periodo il tempo degli espedienti è finito
Tutto è stato sfruttato l'estensione della ritenuta d'acconto dell'autotassazione gli anticipi d'imposta i condoni tributari il rientro in tesoreria dei fondi detenuti presso il sistema bancario
Dagli enti decentrati dispensa i ritardi rinvii dei rimborsi
E dei pagamenti sono stati la precaria ciambella di salvataggio a cui si è fatto crescente ricorso negli ultimi
D'ordine etico decisiva nel far ritenere inconcepibile misure del genere e la facile previsione che ancora per diverso tempo lo stato di una dovrà rivolgersi al risparmio per finanziare i suoi disavanzi
Come vi ho accennato
Questa relazione si propone di aprire un discorso che necessita di articolati approfondimenti successivi
Vorrei però fin d'ora
Delineare alcuni contenuti specifici nell'ambito delle quattro direttrici di cambiamento come indicate
Il primo punto di attacco di una strategia vincente riguarda il contenimento della spesa
Su questo fronte i margini riduzione sono significativi l'effetto anti inflazionistico certo e rapido nella spesa va soprattutto realizzato il passaggio da una mentalità assistenziale ha una mentalità di sviluppo
Il vincolo dei tetti introdotto dalle varie leggi finanziarie in mancanza di interventi di contenimento delle cause reali di squilibrio assunto ormai sapore la credibilità di un vuoto slogan se i fabbisogni crescono qualcuno prima o poi dovrà finanziarli le pensioni vanno pagate le prestazioni sanitarie si dovute vanno erogate le pressioni delle varie finanze derivate finiscono per prevalere
E allora i tetti saltano e se ne dicano altri più in alto il piè di lista anche nei casi in cui formalmente è stato eliminato ritorna nei fatti a condizionare il bilancio dello Stato
Due sono le strade da intraprendere in questo ambito l'accurata eliminazioni di sprechi ed abusi
Il contenimento di specie per prestazioni che pur rispondendo ad apprezzabili stante sociali non sembrano poter essere sostenute nelle loro attuali dimensioni a carico della collettività
Sul piano degli sprechi degli abusi mi pare solo il caso di accennare a quelli più vistosi l'eccessivo numero di pensioni di invalidità le condizioni di pensionati vita dei dipendenti pubblici
Le duplicazioni trattamenti previdenziali l'uso improprio prolungato del ricovero ospedaliero
Il ricorso immotivato all'indennità economica di malattia i trasferimenti agli enti di gestione delle partecipazioni statali e alle imprese volti a mantenere forzosamente attività inesistenti anche sotto sotto il profilo dell'economicità
Sul piano del contenimento diretto delle estese lo strumento dei ticket va rafforzato ed esteso
Anche nel campo della scuola c'è molto da fare adeguamento degli organici alla popolazione scolastica e tassazione sulla frequenza nelle scuole superiori restano importanti aree di risparmio per quanto riguarda le tariffe
Si è finalmente abbandonata la prassi di tenerli ragionevolmente ferme per malintesa socialità ma c'è da osservare che l'alta quota di ingenti citazione incorporata nel nostro sistema rende più difficili manovre pur necessarie
Che hanno però un immediato impatto sul livello dei prezzi
E perciò ed auspicare l'assortimento di tali azioni con interventi che attenuino al legame
Tariffe scala mobile Prezzi e che nello stesso tempo de insistano dalla concessione dalla concezione ancora prevalente di penalizzare l'impresa
Sempre al fine di contenere la spesa occorre con coraggio pensare a iniziative di Previti di Privitera privi privatizzazione ricerca e prestazioni sociali
Penso che se are riflessione un approfondimento e di approfondimento la possibile introduzione di forme assicurative private in taluni segmenti della previdenza della sanità in questi settori si annidano sprechi ed inefficienze inaccettabili che vanno combattuti
La seconda direttrice di cambiamento riguarda la qualificazione l'efficienza e l'efficacia della spesa pubblica
Due sono le esigenze fondamentali in primo luogo va ricercato una maggiore spinta in direzione dello sviluppo il che significa
Fare di più e meglio quel poco o niente che finora si è fatto in tema di investimenti per allentare i vincoli strutturali della nostra economia e per creare un quadro favorevole all'attività dell'impresa
Va poi ricordato che i servizi in senso lato resi gratuitamente o o sottocosto al cittadino rappresenta una redistribuzione del reddito nazionale
Ma essi debbono poter essere adeguatamente percepiti ed apprezzati debbono quindi essere caratterizzati da un rapporto costo beneficio da un apprezzamento adeguato
Per poter contare su una Quarato pubblico efficiente in grado di operare con criteri aziendalistici bisognerà provvedere all'adozione di meccanismi di carriere retribuzioni rimozioni strettamente legati ai valori della competenza e della professionalità
Sempre più indispensabile appaiono un'adeguata qualificazione ai dipendenti
E l'ottenimento di mobilità interni che consenta di ridurre gli organici laddove essi sono esuberanti rispetto ai bisogni e di rafforzarli laddove vi sono carenze
Sul lato delle entrate e vengo alla terza direttrice di cambiamento qualcosa si può fare in quantità e molto in qualità
L'evasione tributaria è ancora diffusa qualche risultato è stato conseguito ma non basta
Non giudico affidabile le stime esistenti ne auspico caccia alle streghe in certe categorie però il fenomeno dell'evasione è sicuramente alto e socialmente intollerabile
Esenzioni agevolazioni e regimi forfettari dovrebbero subire un accurato processo di revisione secondo criteri di una finanza pubblica che dovrebbe tendere soprattutto allo sviluppo e non soltanto all'assistenza
La circostanza che vede il bilancio dello Stato sempre più irrigidito da trasferimenti ad altri centri di spesa dovrebbe indurre a considerare con attenzione tutti gli strumenti che accrescano la responsabilizzazione di chi decide le specie
In questa prospettiva gli un inconveniente qui in questa prospettiva e con le opportune garanzie che evitino gli inconvenienti del passato l'industria vede con favore la restituzione di una limitata capacità impositiva autonoma agli enti locali
Non si può tacere
Neppure sull'evasione fiscale e contributiva connesso al fenomeno della doppia occupazione recenti indagini promosse dal CNR indicano che le valutazioni ufficiale finora conosciute sottostimato il numero degli occupati in modo rilevante
E anche questa un'area che per motivi di recupero di gettito e di sana concorrenza sul mercato va esplorata con attenzione
Ma quando si parla di azioni sul fronte delle entrate tributarie non si può dimenticare che esiste il problema del cosiddetto fiscal drag e congiuntamente adesso quello dell'incidenza dell'imposizione sulle famiglie in funzione dei redditi che ad essi affluiscono soluzioni vanno ricercate con urgenza sia per ragioni evidenti di equità sia perché non è accettabile che lo Stato percepisca sull'inflazione che il suo stesso comportamento contribuisce ad alimentare un'imposta
Per quanto riguarda i contributi sociali credo che due siano le vie però aumentarne il gettito la prima è ancora una volta diretta al recupero dell'evasione la seconda sta nell'ordinamento delle contribuzioni gravanti sui lavoratori autonomi
A quelle che incidono sui lavoratori dipendenti condizioni di privilegio e situazioni anomale per larga parte indicate nella relazione della commissione Castellino debbono essere eliminata ho lasciato per ultimo l'argomento più delicato
La quarta direttrice di cambiamento si riferisce al quadro istituzionale entro il quale si formano le decisioni di entrata dispensa di finanziamento del settore pubblico
Si è avviato come dopo un processo di ripensamento sulla nostra Costituzione che sta Luni suoi meccanismi mi sembra irrinunciabile l'inserimento di questo in questo processo delle procedure di bilancio e più in generale della gestione finanziaria dello Stato
Credo che questo sì al momento di affrontare alle radici il problema credo che si debba riconsiderare in materia di finanza pubblica la ripartizione dei poteri esistenti fra Governo e Parlamento l'esperienza dei principali paesi europei e degli Stati Uniti
Ci indica chiaramente che la soluzione va ricercata nell'attribuzione di un'ampia di una più ampia responsabilità decisionale all'esecutivo
E infine per chiudere
Vorrei che questo si è molto parlato di terapia d'urto per l'economia italiana se esiste un'area in cui queste esigenze è fuori discussione queste rappresentata proprio dalla finanza pubblica
Ci devono dire i partiti se convengono su questo giudizio e in caso positivo si sono in grado di assicurare il consenso per operazioni radicali
Abbiamo già detto che quanto previsto nella legge finanziaria non è sufficiente ad avviare un autentico processo di risanamento
Non si può sfuggire al metodo del rigore e dell'impegno costante
I sacrifici che ne conseguiranno saranno però tanto meno pesanti e durevoli nel tempo quanto più si riuscirà ad accompagnare l'azione di arretramento dal baratro con una decisa spinta in direzione dello sviluppo
Occorre convincersi che l'unico welfare State possibile e quello fondato su un crescente sviluppo reale della base produttiva l'impresa solo per loro natura portate alla crescita gli imprenditori non amano resistere supposizioni difesa o peggio gestire all'arretramento
Sono perciò disposti a contribuire anche con nuovi sacrifici alla ricostruzione
Delle condizioni di sviluppo ma ciò che chiedere di poter disporre di un habitat in cui la loro iniziativa possa dispiegarsi senza soggiacere ad oneri impropri e penalizzazioni intollerabili di fronte a una concorrenza internazionale
Sempre più agguerrita
Ci attendono hanno difficili ma è nelle nostre possibilità di superarli agli inizi
Dello stato unitario il problema del pareggio del bilancio pubblico fu subito l'obiettivo prioritario della classe dirigente dell'epoca divennero ossessivi
I richiami al soddisfacimento di quell'esigenza o pareggio morte diceva Quintino Sella occorsero allora molti anni perché il compito fosse assolto ma fu assolto oggi noi non invochiamo l'obiettivo del pareggio che forse non è neppure auspicabile invochiamo però il recupero da parte delle forze politiche di tutto il Paese della spessa consapevolezza dello stesso spirito di rigore
Della stessa tenacia che animarono i comportamenti di quegli anni lontani e che sembrano ancora oggi i presupposti fondamentali per la ripresa dello sviluppo grazie
Ringrazio Pietro Marzotto e prima di dare la parola passa a Baldassare c'ha due comunicazioni sulle bacheche del del pacco di registrazione ci sono numerosi messaggi
è stata fatta sì ogni tanto ripensa dice venne stati poco oltre la mancanza se possiamo organizzarci adesso da farmi proiettare sta pensando la seconda cosa perché è in piedi nell'area distratto Zanatta mille ottocentocinquanta persone quindi posto seduti Beppe mille trecento voglio pensare spesa che ne c'è una sala per vicinanza versante Giardina dove abbiamo se è stata collegata con circuito
Marzio sulla televisione a colori un grande schema proprio Paolo trovar posto qui vicino uscendo da giardino
Adesso c'è il professor Mario Baldassarri
Raccomanda anche presso il Baldassare rispetta dei tempi romana sommersi età avanzata tutti uguali
Grazie signor presidente
La relazione che mi è stata affidata a come tema
Il ruolo della bilancio pubblico nello sviluppo economico del nostro
Chiese
Non leggerà la relazione che viene consegnata agli atti abbastanza lunga e forse noiosa per qualche aspetto mi limiterò a presentare
Il quelli che ritengo i passaggi dodici fondamentali di quanto ho inteso analizzare nella relazione
La relazione composta di tre parti che sono i tre passaggi
Il primo passaggio è una analisi della dinamica della struttura del bilancio pubblico in Italia confrontata con quanto si è verificato negli ultimi circa dieci anni negli altri maggiori Paesi industriali
Il secondo passaggio è un tentativo di misurare gli effetti del bilancio pubblico sul sistema economico italiano
E ho tentato di fare questo con tre diverse valutazioni
La prima valutazione quella degli effetti del bilancio pubblico sulla formazione e l'allocazione delle risorse reali quindi sulla formazione del risparmio l'utilizzazione del risparmio a a avverso investimenti produttivi
Il secondo momento della valutazione degli effetti del bilancio pubblico sull'economia
L'ho inteso analizzare attraverso una valutazione degli effetti sui flussi finanziari e quindi sull'allocazione del credito totale interno
Il terzo e ultimo passaggio di valutazione degli affetti
è un tentativo di valutare complessivamente quanto il bilancio pubblico contribuisce e ha contribuito negli anni più recenti
Alla crescita del reddito e dell'occupazione nel nostro paese da un lato e dall'altro lato alla dinamica dei prezzi quindi ai tassi d'inflazione quest'ultimo tentativo
è stato svolto nei limiti del resto piuttosto noti di un esercizio di simulazione con un modello econometrico che d'altra parte però e l'unico strumento per avere valutazioni abbastanza precise
Concluderò infine con la terza terzo passaggio logico con la terza parte
Che tenterà di valutare di di rispondere ad una domanda in queste condizioni è ancora possibile continuare praticamente in modo perenne
Ad assistere ad una degrado strutturale del bilancio pubblico e di conseguenza dell'intero apparato economico produttivo del Paese o non siamo arrivati a tempi tali che indicano la possibilità di un punto di rottura del sistema economico produttivo a breve term
Per non avergli Andrea né troppo ho fatto preparare le alcune
Diapositive a colori
Quindi procederò in questa seconda parte con l'illustrazione di queste diapositive
La prima serie positive si riferisce alla analisi della dinamica della struttura del bilancio pubblico per grandi aggregati
Nel sistema economico italiano e in alcuni altri maggiori Paesi industriali in questa prima diapositiva ho indicato quattro elementi
L'incidenza sul PIL della spesa complessiva delle entrate totali del risparmio della pubblica amministrazione e del saldo finanziario della pubblica amministrazione
L'immagine più rilevante di questa diapositiva
è che la situazione italiana negli ultimi dieci anni come si può vedere presenta una forbice tra spesa complessiva è rientrata complessiva estremamente più elevata rispetto a tutti gli altri paesi industriali secondo elemento
Il risparmio della pubblica amministrazione e cioè la differenza fra entrate correnti e spese correnti
è in Italia costantemente come aveva già indicato in un noto saggio il professor baffi è Italia costantemente negativa la pubblica amministrazione Italia contribuisce a distruggere risparmia
E quindi a sottrarre le disponibilità dei risparmi agli investimenti produttivi come vedete la riga di colore azzurro è dal settantuno sotto la sotto lo zero in Italia mentre a differenti mentre negli altri Paesi industriali questa riga
Oscilla in qualche caso tra attorno allo zero ma in in per esempio nel caso della Francia e costantemente sopra lo zero
E infine il disavanzo complessivo si alle parte corrente si aggiungono le spese in conto capitale quindi gli investimenti sia il saldo finanziario
In questo caso del settore pubblico a maggior ragione il saldo finanziario della pubblica amministrazione in Italia e da oltre dieci anni
Negativo con un in con una crescita del fabbisogno complessivo il settore pubblico e come si vede la situazione degli altri paesi
Molto più equilibrata attorno allo zero addirittura nel caso della Francia
E nel caso degli Stati Uniti del saldo finanziario complessivamente sul lungo arco di dieci anni quasi sempre positivo
Ma questo confronto sulla base di questi dati normalmente sono fatti confronti che si ritrovano sia nelle nei lavori scientifici sia nei dibattiti pubblicistici recentemente il Censis se e come è stato anche ripreso dal sindaco di Firenze questa mattina ha dato questa valutazione la spesa pubblica in Italia rispetto al PIL e relativamente allineata a quella degli altri Paesi sono le entrate complessive che sono in realtà più basse a mio parere questo è profondamente sbagliato
Perché confrontare la situazione
Ad uno stesso anno
Tra Paesi fondamentalmente diversi in termini di stadio di crescita di stadi di sviluppo di accumulazione di ampiezza della base produttiva non è del tutto corretto e allora indicato in questa seconda de positiva l'andamento del reddito pro capite come unico elemento
Mi rendo conto abbastanza grezzo ma come unico elemento di valutazione degli stadi di sviluppo dei vari sistemi economici
E allora ci accorgiamo che il reddito per abitante il reddito pro capite era giunto dall'Italia ovviamente a prezzi dicono costanti a parità di potere d'acquisto raggiunto in Italia nel mille novecentottantuno era stato raggiunto negli altri paesi industriali diversi anni prima
E allora se prendiamo e se facciamo i confronti fra
La situazione il peso quindi del bilancio pubblico in Italia
Al mille novecentottantuno e la confrontiamo in termini omogenei quindi in termini di parità di stadi di sviluppo con il peso che il bilancio pubblico aveva negli altri Paesi
Industriali quando questi avevano lo stesso stadio di sviluppo raggiunto dall'Italia nel mille novecentottantuno
E in particolare lo confrontiamo con il Regno Unito nel mille novecentosettantasei con la Francia del mille novecentosettantuno con la Germania del mille novecentosettanta e con l'Olanda il Belgio del mille novecentosettantadue scopriamo appunto che le valutazioni si invertono totalmente
Se si vede infatti dal grafico
La colonna rossa è quella delle spese complessive bene a parità di stadi di sviluppo l'Italia ha un peso sul reddito nazionale del cinquantuno virgola sei per cento che vedi del cinque per cento
Più alto di quello del Regno Unito che è il più alto di tutti secondo dopo il nostro che era al momento della raggiungimento del nostro livello pro-capite di reddito nell'ottantuno del quarantasei virgola uno per cento
S contro il trentotto per cento della Germania il trentasette per cento della Francia il trentotto per cento del bene
In queste condizioni di parità Rita di sviluppo la spesa pubblica in Italia è superiore a quella degli altri Paesi
Con una incidenza che va dal dieci dal cinque al dieci dodici tredici per cento
L'altro dato invece se si guarda alle entrate per la parte entrate complessive il peso sul e l'italiano e l'ottantuno e trentanove virgola tre per cento
Trentanove virgola tre per cento contro il trentanove e otto per cento del Regno Unito il trentotto della Francia il trentasette della Germania cioè il peso complessivo delle entrate del Bilancio del settore pubblico è perfettamente allineato a quello degli altri Paesi
In qualche caso è addirittura superiore di uno o due punti percentuali
E qui dico subito che a maggior ragione poiché questo peso è chiaramente
Allineato superiore a quegli altri Paesi industriali a maggior ragione il peso
Delle entrate pubbliche
Nella nella misura in cui la distribuzione può pesare particolarmente su alcuni settori produttivi o su alcune classi sociali diventa un tema di ancora maggiore importanza
Se andiamo a vedere rapidamente le e composizioni sempre facendo questo confronto a parità di reddito pro capite anche qui dal punto di vista della spesa non ci troviamo molto distanti dagli altri
La Compart di spesa in conto capitale relativamente modesta in tutti i Paesi industriali troviamo però dal lato delle entrate una forte di verifiche divaricazione nel senso che nel nostro Paese il peso delle imposte e contributi sociali
Abbastanza più elevato rispetto a quello al peso che avevano gli altri Paesi industriali a parità di stadio di sviluppo
Secondo elemento il peso delle imposte dirette risulta relativamente superiore al peso delle imposte indirette sempre nel confronto degli altri rispetto agli altri Paesi industriali
Adesso ci chiediamo ma dove va a finire questa spesa pubblica
Bene ha cercato di riclassificare tutte le voci della spesa del settore pubblico
Ci siamo trovati con questi mi sono trovato con questi risultati il settanta per cento circa della spesa pubblica va famiglie sotto forma di retribuzioni trasferimenti e interessi pagati sui titoli di debito pubblico posseduti dalle famiglie soltanto quindi il trenta per cento delle imprese e chiedono cento la spesa pubblica va alle imprese come acquisto di beni e servizi diretti della pubblica amministrazione contributi alla produzione contributi agli investimenti
Partecipazioni azionarie e investimenti diretti della pubblica amministrazione quindi dal lato della spesa questo flusso
A a a come spiaggia finale le famiglie per il settanta per cento le imprese ferie il trenta per cento
E ha sempre in questa analisi di valutare cosa c'è dentro lo scatolone della spesa pubblica ori classificato la spesa pubblica per il settore pubblico consolidato quindi per l'intero apparato definito settore pubblico nel nostro Paese in base alle varie voti
Ebbene il risultato è il seguente
Il trentatré virgola cinque per cento
Del totale della spesa pubblica del settore pubblico allargato rappresentato da retribuzioni quindi salari e stipendi al personale
Il trentadue virgola zero due per cento rappresentato da una serie di varie voci dove però sostanzialmente ci sono dentro le pensioni quindi tensioni salari e stipendi
E se aggiungiamo anche i conti i rimborsi di acquisti di farmaci alle famiglie
Queste si tre voci messe insieme rappresentano circa poco meno del settanta per cento del totale della spesa pubblica corrente nel nostro Paese
Cosa rimane d'altro
Rimane la parte di interessi che appena superiore al sedici per cento e che è chiaramente legata all'espansione costante dello stock di debito pubblico come risultato della continua sedimentazione decennale di disavanzi pubblici e che costringono ad un ad un loro finanziamento in grosse quote negli ultimi anni con emissione di titoli pubblici e il dodici virgola sette per cento virgola zero sette per cento sono acquisti diretti di beni e servizi da della pubblica amministrazione
Quindi tre voci rappresentano quasi il totale della spesa pubblica corrente all'interno di queste tre voci settanta per cento circa salari stipendi e pensioni
Sedici per cento interessi dodici per cento acquisti di beni e servizi quindi diciamo il fabbisogno di materie prime dello settore pubblico
Adesso passiamo ad analizzare il lato delle entrate da dove vengono
Questa diapositiva illustra la parte di imposizione indiretta al netto dei sussidi dei contributi alla produzione
Seconda colonna il peso degli oneri sociali e terza colonna quindi il totale del carico fra imposte indirette contributi sociali meno i contributi alla produzione nei vari settori produttivi e qui ci accorgiamo di alcune cose
L'agricoltura di fatto a un contributo netto dell'uno virgola due per cento sul proprio valore aggiunto
L'industria paga sul proprio valore aggiunto mediamente il ventiquattro virgola quattro per cento con oscillazioni che vanno dal cinquantotto per cento del settore dei prodotti energetici
Al diciannove per cento dei prodotti e la trasformazione industriale al ventiquattro virgola otto per cento delle costruzioni ove e opere pubbliche
All'interno del settore dei servizi particolarmente
Rilevante è la situazione del settore dei trasporti e delle comunicazioni come si può rilevare
Questo settore riceve un sussidio netto
Del tre per cento del proprio valore aggiunto come risultante di un carico di oneri sociali del ventuno virgola due per cento ma di un trasferimento del contributo alla produzione di questi servizi del ventiquattro virgola due per cento al netto delle imposte indirette pagati
Quindi il carico delle entrate pubbliche da questo punto di vista risulta estremamente
Sperequata
Altro elemento la composizione dei contributi sociali per tre voci a carico dei datori di lavoro a carico dei lavoratori dipendenti a carico dei lavoratori autonomi
La situazione italiana come si può vedere presenta il più alto peso a carico dei datori di lavoro
Un peso sui lavoratori autonomi che appare intermedio rispetto a agli altri Paesi europei né troppo alto né troppo basso
Di fatto un peso sui lavoratori
Dipendenti che invece risulta in termini di contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti risulta relativamente migliore rispetto a tutti gli altri Paesi industria qui non voglio insistere molto perché ci sarebbe da valutare il problema di quanto di questi oneri venga traslato in avanti
Dai lavoratori sulle imprese interventi Buzzonetti all'orda ma ecco questo potrebbe essere una analisi critica di questa diapositiva ma la situazione è la seguente carico sperequato verso le imprese carico relativamente allineato in termini contributi sociali sui lavoratori autonomi carico relativamente basso sui contributi pagati dai lavoratori
Dipendenti
Passiamo ora alla seconda parte valutazione degli effetti del bilancio pubblico sul sistema economico come ho già detto il primo passaggio di questa seconda parte tenta di valutare gli effetti del bilancio pubblico nella formazione dei risparmi in Italia
In questa prima diapositiva
Ho
Illustrato la formazione del risparmio dei vari settori del nostro sistema economico famiglie imprese finanziarie quindi sistema dell'intermediazione finanziaria
Il settore estero le imprese non finanziarie quindi tutte le altre imprese produttive e la pubblica amministrazione come vedete c'è un unico settore che di fatto produce risparmio
Le famiglie con una crescita dal settanta all'ottanta piuttosto sostenuta ma con qualche segnale di pericolo
Che va a cavallo del settantanove ottanta nel senso di un'attenuazione della formazione di risparmio presso le famiglie ed su questo punto ritornerò in seguito piuttosto notevole la crescita della formazione di risparmio cioè il surplus di parte corrente del settore delle imprese finanziarie
Al quale evidentemente corrisponde il risparmio negativo che si forma presso il settore in paese e qui farò tra breve alcune considerazioni nei rapporti banca impresa nel nostro Paese
Ora confrontiamo la situazione della formazione del risparmio in Italia rispetto alla situazione di altri paesi industriali come al solito Regno Unito Francia Germania Stati Uniti e Giappone
Gli elementi sono i seguenti primo elemento preciso scusate una piccola precisazione questi indici sono formazione del risparmio in percentuale del prodotto interno lordo quindi non indicano quello noto elemento che è chiamato propensione al risparmio perché questa è calcolato sul reddito disponibile
Per ragioni di omogeneità di confronto preferito fare i confronti sul prodotto interno lordo
Ad ogni modo prima considerazione
L'Italia alla più alta formazione di risparmio presso le famiglie del mondo
Anche in in alcuni periodi superiore a quella del Giappone questo grosso polmone di formazione dei risparmi in Italia ha però come
Contropartita un pompa di drenaggio che alla sua controparte nel risparmio negativo del settore pubblico
Complessivamente quindi
Negli anni settanta l'unico elemento che sembra aver tenuto in piedi il sistema economico l'equilibrio economico nel senso dell'equilibrio tra flussi di risparmio e flussi quindi disponibili per investimento è questa elevata propensione al risparmio delle famiglie italiane
Come vedete in tutti gli altri Paesi la la propensione al risparmio delle famiglie relativamente più modesta però
Attenzione la profezia di risparmio negativo della pubblica amministrazione o non c'è o è molto contenuto e addirittura la pubblica amministrazione riesce a stare
A dare un contributo positivo risultato di tutto del comportamento di questi vari settori è che il risparmio disponibile per investimenti nel nostro Paese abbastanza allineato a quello degli altri Paesi come totale ed è la colonna ha colore azzurro
Allineato attorno al quindici per cento che per nostra fortuna è ancora un livello relativamente elevato rispetto agli altri Paesi industriali come vedete negli Stati Uniti siamo a livelli molto più bassi in Germania siamo a livelli più bassi sono solo Francia Italia e Giappone che hanno livelli attorno o superiori nel caso del Giappone
A quelli a quel quindici per cento nel caso del Giappone evidentemente al comportamento delle famiglie si aggiunge positivo si aggiunge risparmio positivo di tutti gli altri settori che ho citato
E qui volevo fare una piccola
Parentesi
Se il l'elemento formazione risparmi di famiglia ha permesso questa relativo equilibrio
Fra disponibilità e uso delle risorse e quindi relativo relativa disponibilità di risorse per investimenti nel corso degli anni settanta
C'è da stare attento agli effetti che questa questo carattere di comportamento delle famiglie potrà potranno prodursi se questo comportamento si dovesse modificare
I segnali di pericolo sono avvenuti com'è noto attorno a settantanove ottanta qui ho riportato i tassi di rendimento reali di varie attività finanziarie delle famiglie italiane come vedete per dal settantadue
Le famiglie italiane che hanno investito i loro risparmi in depositi postali depositi bancari titoli di Stato Botto
Obbligazioni ed azioni hanno costantemente ha avuto un rendimento reale negativo
Con una perdita in termini di reale sul loro stato patrimoniale che ho stimato
Pesando per le varie quote di questi elementi di risparmio nel mille novecentottanta pari a ventisette mila seicentosessanta miliardi cioè circa il dieci per cento del PIL
Nello stesso anno per dare una misura relativa il totale del gettito fiscale dell'IRPEF fu di ventidue mila miliardi
In queste condizioni si spiega il perché negli ultimi due anni questa valvola di scarico carrette del sistema economico italiano negli anni settanta
Si è stancata diretti nel sistema economico e ha cominciato a pretendere tassi reali positivi come si vede nella parte finale del Periodo tanto l'ottantadue i tassi reali tendono a zero o addirittura lievemente positivi questo vuol dire però
Che l'elemento che ha permesso l'equilibrio e che quindi in fondo ha permesso il gioco distributivo tra impresa e lavoratori e il gioco distributivo tra Stato settore pubblico settore privato
Viene a perdere questa valvola e quindi si esaltano come abbiamo verificato in questi ultimi tempi le e difficoltà gli attriti distributivi tra impresa e lavoratori tra settore pubblico settore privato perché sostanzialmente quel pagatore di ultima istanza che pagava un'imposta sull'inflazione ripeto nell'ottanta del dieci per cento del PIL pare non esserci più
Vediamo ora la seconda parte che l'analisi dei saldi finanziaria
Si tratta sostanzialmente di aggiungere alla situazione del risparmio cioè come differenza fra di in entrate e specie correnti
Il la spesa per investimenti la spesa in conto capitale valutare complessivamente i bilanci dei vari settori dell'economia
Per l'sia per la parte corrente sia per la parte capitale ancora una volta risultano le famiglie ad essere leader forte surplus e questo sul gol cresce costantemente negli anni le riprese si sono tenute costantemente in deficit finanziario complessivo fino al mille novecentosettantanove c'è stato poi un tracollo nel mille novecentottanta e ottantuno
Al di là di ogni possibilità di confronto il settore pubblico allargato che come si vede a una a una pericolosa discesa verso il basso in termini di saldo finanziario negativo e quindi di fabbisogno di copertura
Anche in questo caso tentato di riprodurre a qualche confronto internazionale
Dei saldi finanziari per settori nei vari Paesi
Le caratteristiche sono piuttosto simili rispetto alla situazione
Indicata prima per quanto riguardava il risparmio anche in questo caso settore delle famiglie sostiene con saldi finanziari attivi la pubblica amministrazione però se confrontate il colore verde con il colore blu vedete che la pubblica amministrazione
In Italia a una colonna rovesciata verso il basso che quasi via e alta tanto quanto la colonna del settore delle famiglie la seconda caratteristica che ancora risulta in questi confronti è che è particolarmente elevato
Il saldo finanziario positivo delle istituzioni creditizie nel nostro Paese particolarmente elevato invece un salto di saldo finanziario negativo
Del settore imprese nel nostro Paese
E qui un altro elemento nei rapporti tra banche imprese la necessità di controllo dell'inflazione e di usare lo strumento monetario
A ha come unico elemento di politica economica determina condizioni
Per che s'avvengono sempre quando due settori si confrontano un settore a struttura prevalentemente concorrenziale l'altro settore la struttura strettamente oligopolistico concentrata il risultato di questo confronto
Ma anche in paese e appunto questo surplus ottimo del settore dell'intermediazione finanziaria questo deficit pericoloso
Del settore delle imprese produttiva
Andiamo ora l'altro elemento della valutazione dell'effetto del bilancio pubblico sulla formazione delle rese sulla formazione sull'uso delle risorse finanziarie del nostro Paese e guardiamo al credito totale interno
Del mille novecentosettanta settanta i credo tutta all'interno andava per il trentacinque per cento al settore pubblico e per il sessantacinque per cento circa al settore privato
Nel mille novecentottantuno le quote sono esattamente rovesciato
Circa il sessantacinque per cento del credito dal totali interno va al settore pubblico solo il trentacinque per cento va al settore privato la crescita
Si vede chiaramente distinguendo il colore giallo dal color marrone è una crescita abbastanza diversificata ma relativamente continua raggiunto una punta massima nel mille novecento
Settantotto e si è attestata sulle cifre che ho appena detto per il mille novecentottantuno
Col rischio come tutti sappiamo nelle proiezioni ottantadue ottantatré che questa situazione peggiori ulteriormente
Sul lato destro obeso invece l'andamento del l'espansione e la crescita del credito tra l'interno
La crescita nominale annuo nei vari anni e si vede come a metà degli anni Settanta questa crescita è stata fortemente elevata probabilmente contribuendo quinti a quindi a spingere dal dal punto di vista finanziario l'inflazione c'è stato un certo contenimento
Degli ultimi tre anni ma siamo sempre ad una crescita del credito totale interno attorno appena inferiore al venti per cento come si vede largamente dovuta alla necessità di finanziari il fabbisogno del settore pubblico
Confronto internazionale anche in questo caso quota del credito tratto dall'interno assorbita dalla pubblica amministrazione dei vari Paesi la riga rossa e quella dell'Italia come si vede l'Italia
Di gran lunga a di gran lunga una quota superiore di credito assorbito dal settore pubblico rispetto a tutti gli altri Paesi Germania Giappone Regno Unito Stati Uniti e Francia situazioni particolarmente brillante appare da questi dati
La a quella francese con una crea una quota che attorno al dodici tredici per cento
E che nonostante questa situazione ha creato preoccupazioni recenti in Francia con conseguenze conseguenti provvedimenti di politica
Ma di bilancio pubblico
Passiamo ora alla terza e ultima
Al terzo e ultimo passaggio per la valutazione degli effetti del bilancio pubblico sul sistema economico italiana
Come ho detto questo questo tentativo intende misurare globalmente nella specie ai livelli e nella sua struttura di entrata e di spesa gli effetti del bilancio pubblico sul sistema economico
Questa prima diapositiva riproduce gli effetti di moltiplicazione delle varie voci di entrata e di spesa del bilancio pubblico stimati attraverso
Un modello econometrico questi risultati sono Giannotti pubblicati da in un lavoro di Filippo Cavazzuti
Questo questa di positiva indica due cose primo
è del tutto scorretto valutare gli effetti del bilancio pubblico valutando soltanto il suo saldo valutando quindi soltanto il livello della differenza fra entrate e spese
Questo riferimento ossessivo alla saldo finanziario al fabbisogno complessivo di per sé dice poco
Secondo altrettanto non completo anche se non scorretto valutare soltanto i livelli della spesa e delle entrate perché ciò che conta
E oltre ai livelli la loro composizione come si vede infatti gli effetti sul sistema economico in termini reali gli effetti negativi riguardanti i prelievi e gli effetti positivi riguardante la spesa sono estremamente diversificati ad esempio una lira di prelievo di sotto forma di imposte dirette riduce dopo due anni il reddito di quasi una lira zero virgola novantaquattro
Le indirette e i contributi sociali hanno effetti ancora peggiori
La conclusione su questa diapositiva è che il prelievo fiscale italiano così come è strutturato oggi ha effetti fortemente depressivi sul reddito
La spesa pubblica così come è strutturata oggi ha effetti scarsamente di Sordi sostegno piuttosto scalzo sul sempre sul reddito
Ultima diapositiva
Presento qui due esercizi uno fatto qualche anno fa uno fatto di recente per questo convegno che misurano complessivamente gli effetti del bilancio pubblico con quella struttura di di spesa e di entrata sull'economia italiana rispetto a due variabili
Il sostegno che il bilancio pubblico può dare al reddito reale al prodotto interno lordo e quindi di conseguenza anche all'occupazione e invece l'alimentazione che il bilancio pubblico esercita sul nostro processo di infrazioni
Ebbene mentre i risultati degli anni settantasei settantasette settantotto che sono la prima prova indicata in questa diapositiva fatta qualche anno fa
Indicavano le seguenti cose che l'effetto del bilancio pubblico sul PD italiano era modesto ma positivo
Zero sei per cento nel primo hanno zero tre per cento nel secondo anno poi il terzo anno lasciamolo stare per modelli econometrici a breve termine come è noto dal terzo anno in poi impazziscono prendiamo soltanto settantasei settantasette l'effetto però sui prezzi che contemporaneamente il bilancio pubblico esprimeva in quell'anno
In quegli anni come potete vedere oscillavano in termini per esempio di del fattore dei consumi delle famiglie quindi i prezzi al consumo attorno al cinque per cento quindi da un lato l'impatto positivo
Scarsissimo inferiore all'uno per cento in termini reali da un lato l'impatto negativo sull'inflazione di o circa il cinque per cento è bene che cosa è cambiato negli anni successivi sì riferiamo alla seconda prova
Data la
Dato il degrado lento ma continuo e strutturale del bilancio pubblico sia nella sua quota siano la sua struttura distese sia nella sua struttura di entrate
A parità di modello che sta dietro questi esercizi il risultato è abbastanza sorprendente sorprendente e probabilmente ancor più preoccupante
L'effetto positivo sul reddito azzerato
Siamo eccetto dello zero quattro per cento nel primo anno compensato immediatamente l'anno successivo da un effetto negativo dei zero quattro il bilancio pubblico
è una schiuma in continua espansione sembra assumere dimensioni rilevanti rispetto al sistema economico la spesa pubblica e più del cinquanta per cento del PIL
Le entrate totali sono attorno al quaranta per cento nonostante questo polverone di dati e rilevazioni l'effetto complessivo il peso specifico che può avere
Sul sistema economico praticamente zero
Permane invece
Il l'effetto sul tasso di inflazione
In questa seconda prova gli effetti sul tasso d'inflazione sono relativamente più contenuti soprattutto perché l'effetto sul reddito reale è relativamente con più contenuto nonostante questo gli effetti sull'inflazione oscillano sempre attorno al tre quattro per cento
Del in più di inflazione determinato dall'impatto del bilancio TUC
E poiché questi esercizi
Potete accendere la luce perché positivo sono finite e poiché questi esercizi sono riferiti ad una manovra di bilancio pubblico relativa misurata in termini dieci per cento in più o in meno di tutte le poste del bilancio pubblico
Per assurdo ne conseguirebbe che si oggi taglia assiduo del cinquanta per cento
Tutte le poste di spesa e tutte le poste di entrata del bilancio del settore pubblico del nostro Paese dovremmo aspettarci scarsissimi ONU gli effetti sul reddito e sull'occupazione
E una riduzione del tasso di inflazione che potrebbe essere stimata tra il dieci e il tredici per cento che azzererebbe il differenziale inflazionistico
Non voglio dire che gli esercizi econometrici debbono servire per fare politica economica dico però che possono essere utili per avere delle indicazioni soprattutto se lette a rovescio in queste condizioni credo di poter dire chiaramente che chiunque affermi
L'un l'uso del bilancio pubblico a sostegno del reddito e dell'occupazione credo che affermi in questa situazione in questa struttura di spesa pubblica vetrata pubbliche credo che afferma una cosa non corretta
Chiudo in un minuto con la terza parte le conclusioni
Ho detto le conclusioni avere tentato di tra le ponendo una domanda lei a voi
E cioè è possibile che questo continuo degrado del bilancio pubblico e questi effetti sul sistema economico vadano avanti all'infinito non siamo di fronte ad una situazione di punto di rottura breve
Per rispondere a questo do due elementi che credo per il linguaggio degli imprenditori siano abbastanza familiari
E cioè quando si valuta una situazione bisogna valutare lo stato patrimoniale bisogna valutare il conto economico è questo il bilancio complessivo di un'impresa e quindi al bilancio complessivo del nostro Paese bene vediamo
La situazione di rilancio economico è stato patrimoniale nel nell'impresa Italia
La situazione di conto economico dicono che abbiamo visto finora la situazione di stato patrimoniale e la seguente
L'indebitamento sull'estero e ha ha raggiunto livelli tali per i quali i flussi di interessi che dobbiamo pagare sui debiti esteri coprono una larga quota del disavanzo corrente della nostra bilancia di pagamenti
Siamo cioè rispetto all'estero in una situazione tra poco di dover chiedere
Ai Paesi esteri dei prestiti per poi essere in grado di pagare a quegli stessi Paesi esteri i tassi d'interesse sui lettini
Secondo elemento stock di debito pubblico
Siamo arrivati a trecentosessanta mila miliardi rischiamo di superare i quattrocentosessanta mila miliardi l'anno prossimo ebbene anche in questo caso il settore pubblico determina dato questo stato patrimoniale effetti sul conto economico del settore pubblico tali che il flusso di interessi pagati dal settore pubblico copre ormai quasi integralmente il disavanzo di parte corrente
Della pubblica amministrazione
E malgrado questo da una remunerazione che abbiamo visto costantemente negativa ai possessori di titoli pubblici anche in questo caso quindi lo Stato si trova a emettere titoli pubblici per essere in grado di pagare gli interessi
Sugli stessi titoli pubblici va dalle dal risparmiatore dalle famiglie lo prega di sottoscrivere nuovi titoli raccoglie liquido e lo restituisce per poter pagare alle stesse famiglie questa il flusso di interessa ultimo elemento e chiudo a mio parere quindi questa condizione difficilmente può subire ulteriori Degradi e soprattutto le Caldarelli è una condizione destinata ad un punto di rottura a brevissima scadenza
E allora l'ultima considerazione il discorso della strategia di politica economica e discorso tradizionale dei sacrifici credo che vada chiarita una cosa
Una strategia di politica economica che intenda rimettere in piedi o comunque su un cammino di sviluppo
Equilibrato nel nostro Paese non può più essere valutata in termini di mille miliardi in più o in meno di ticket sanitari mille cinquecento miliardi in più o in meno di questa di quello qui siamo di fronte ad una situazione in cui
Le operazioni devono assumere aspetti da decine di migliaia di miliardi
A secondo seconda considerazione
è che
A in queste condizioni
La strategia di politica economica di risanamento economico e finanziario
Piuttosto che una distribuzione che comunque verrà ex post attraverso la via dell'inflazione abbiamo già visto come nel solo mille novecentottanta le famiglie italiane abbiano di fatto pagato ventisette mila miliardi solo attraverso la perdita sulla loro ricchezza finanziaria grazie
Abbiamo concesso qualche minuto in più al professor Baldassarri testa piazza precedenti non c'è l'intervento del professor Franco Reviglio e quindi concludiamo con questa le relazioni della prima sessione
Nella mia relazione mi occupo
Del perché sono necessari interventi strutturali sulla spesa pubblica e quali potrebbero essere
è una relazione densa e di rinvio alle lettura riesce
Perché per ragioni di tempo
Non posso
Qui esponga nei suoi punti salienti mi rimetterò a offrire due chiavi di lettura
Che hanno un significato politico
Nel periodo dal mille novecentosettanta ad oggi la spesa pubblica è aumentata dei diciassette punti del retro nazionale l'aumento straordinario come mai all'avvenuto nella nostra storia
Un aumento che ha le stesse dimensioni di quello che si è avuto nei primi cento dieci anni di storia unità
Tanto per darvi l'ordine di grandezza delle cifre quest'anno la spesa pubblica raggiunge circa duecentocinquanta mila miliardi
Nel mille novecento ottocentosessantuno indirette frazionate li vedi oggi la spesa pubblica e la quattro mila miliardi
Questo veda l'ordine dei grandezza dell'aumento
Questo momento così dense così forte nel Periodo settanta ottantadue e congeniale a un modello italiano dei raccolta di consenso necessario per far funzionare l'economia
Quando le forze spontanee dello sviluppo economico sono venute meno alla fine degli anni sessanta l'edizione del settanta che in tutti i Paesi industriali europei se cercato di ovviare allo stallo delle decisioni mediante compromesso socialdemocratico
Dove il partito più polemico
Stava al governo è stato facile
Un compromesso socialdemocratico per far funzionare l'economia attraverso uno scambio tali lavoratori sindacati e il Governo
Lo scambio in cui da un lato si mettevano condizioni
Salariali
Compatibili con una certa crescita e un certo funzionamento dell'economia dall'alto sviluppi di vuol fare studi questo compromesso ha consentito ai Paesi industriali europei de mantenere tassi di crescita abbastanza elevati salvo poi naturalmente
Le onde connesse agli shock petroliferi fino a secondo sotto torchio tassi di sviluppo comunque
Più bassi in quello del decennio precedente un po'al di sotto di tre punti
Tre per cento l'anno nel periodo punto che consideriamo in Italia l'esistenza del così detto fattore K vale a dire l'impossibilità di portare il partito comunista al Governo ha condotto a cavalcare un modello
Tutto italiano
Tutto virginale
Un modello che ha avuto risultati positivissima costi
Questo modello io lo chiamo modello liberal populista da un lato
Un pilastro del modello Eva lo sviluppo
Straordinario che sta c'è stato del sistema delle piccole e medie imprese ne sa dove tradizionale
E questo la parte liberale del moderno l'altra parte la parte populista è stato lo sviluppo della dei della spesa pubblica e in queste dimensioni colossali che ho indicato finanziato in disavanzo quindi una spesa pubblica
Soprattutto di tipo assistenziale
Di benefici politici senza costi politici perché la classe politica
è stata in grado a livello centrale e a livello decentrato di trasferire soltanto nuovi benefici con la spesa
Senza chiedere sacrifici perché caratteristica di questo modello italiano è stato il finanziamento in disavanzo strutturale non un finanziamento in disavanzo di tipo congiunturale anticiclico come c'è pure stato in Germania in altri Paesi
Se noi guardiamo al finanziamento di questo incremento straordinario distesa diciassette punti di PIL
Nel periodo che ho considerato torniamo che meno della metà è stato finanziato con imposta tutto il resto in disavanzo
Se poi guardiamo il Periodo diviso in due parti troviamo che addirittura nella prima parte degli anni Settanta fino a settantacinque
Si è avuto un aumento del livello di spesa pubblica di otto punti
Bene nove decimi di questo aumento è stato finanziato il disavanzo nove decimi nel secondo punto nel secondo periodo dopo settantacinque invece la situazione si è un po'nuove sciatta almeno fino all'anno scorso
Perché
è avvenuto che nove decimi dell'incremento di spesa
è stato finanziato con imposte ma nel complesso nel periodo meno della metà dell'aumento nel libero della spesa spruzzato con imposte questo modello
Di ad azione del consenso attualmente straordinario apparentemente senza costo politico esatto necessario questo secondo pilastro del modello per contenere le tensioni e lasciare la parte spontanea
L'altro pilastro del modello funzionale del funzionato abbastanza bene tutto sommato perché non abbiamo avuto nel decennio Settanta un tasso di crescita del reddito di circa il tre per cento
Al di sopra di quello della media dei due principali paesi industriale wappen seppure di poco
E soprattutto noi abbiamo avuto un aumento dell'occupazione nel periodo più elevato ma molto più elevato a quello di altri Paesi industriali
L'occupazione è cresciuta nell'undicenni o settanta ottantuno di oltre un milione cento mila unità quindi uno crescita ben superiore a quella del decennio precedente
Una crescita soprattutto nella pubblica amministrazione ottocentocinquanta mila detti circa comunque tutta nel settore dei servizi allora qual è stato il modello economico degli anni settanta
è stato questo semplicemente
Il sistema delle piccole e medie imprese lasciato libero di funzionare ebbene che ha funzionato ha creato un salto Lux questo sa lo sa consentito
Di pagare salari e stipendi in settori di servizi primo servizi da pubbliche amministrazioni senza provocare inarrestabili tensioni inflazionistiche
Ci sono state tensioni Patrizia perché la dose andato un po'oltre forse ingiusto ma comunque non inarrestabile tensioni inflazionistiche non eccessive disavanzi nei conti con l'estero
Quindi un modello tutto sommato che funzionato bene questo modello che a un certo punto entrati in crisi tanto in crisi
Con l'entrata in crisi anche il modello del compromesso socialdemocratico in tutti i paesi europei perché l'OSCE il secondo che incavo del petrolio continuato
Con il secondo il terzo shock che non è petrolio ma è quello della mutazione del dollaro ammesso ha creato tale condizioni strutturali di crisi del sistema produttivo che ormai tutti i paesi industrializzati dibattendo tra diverse ricette
C'è a un estremo la ricetta svedese
Non è più un compromesso sostano pratica un compromesso socialdemocratico radicale cioè i lavoratori chiedono di entrare nella decisione d'investimento dell'impresa si tocca la struttura del potere della società e quello è un esercizio
Un tentativo poi c'è un altro tentativo invece diciamo quello più di tipo thatcheriano reaganiano che dice riduciamo la spesa pubblica di torbido diciamo l'intervento pubblico Nakatomi Solvay tutti i problemi
Noi dobbiamo trovare tra questi due estremi io credo una soluzione
Cavalca aprile consapevoli che i problemi italiani sono più gravi dei problemi degli altri paesi perché noi abbiamo nei prossimi cinque anni l'ingresso sul mercato del lavoro
Di centocinquanta duecento mila persone l'anno sotto il turno
Quindi noi entriamo in questo periodo diciamo di porsi mi cinque anni controlli però disoccupazione che tutti voi sapete qual è poi c'è anche la disoccupazione nascosta unito alla disoccupazione che tende a crescere
A me non i prossimi mesi economisti prevedono che cresca
Con questo problema ulteriore diciamo di disoccupazione di attuale
Ottocento mila persone in più sopra il turnover
Nei prossimi cinque anni
Io credo che quel modello degli anni Settanta sia finito la classe politica non ha ancora capito nell'ottantuno nell'ottantadue accertato di farla funzionare ancora perché si sia evoluto si è scavato di continuare ad avere
Problemi politici vantaggi politici senza costi
Costo politico c'è e il costo politico quale anche se il costo politico emerge un po'per volta eh la stagnazione dell'economia italiana
Permanente e non trovare lavoro per questi ottocento mila che entrano sul mercato del lavoro e non salvare la volta quelli che oggi ce l'hanno quindi il costo politico c'è un patto per lo sviluppo bisogna
Nel giallo insieme
Alle forze produttive ebbene nostro e dei nostri figli perché i livelli di benessere che abbiamo conquistato li dobbiamo mantenere attinente vengono erosi e forse la gente non siamo resa conto ancora come si stanno già Erode
Naturalmente il disavanzo pubblico e soprattutto per il disavanzo di parte corrente il principale vincolo allo sviluppo
Quella berlinese tanto non funziona più per due ragioni fondamentali primo perché il sistema delle piccole e medie imprese ebbene ha funzionato così bene perché l'aver saputo negli anni settanta
E o ma è un sistema che ha raggiunto la sua fonti la condizione che ha consentito a questo sistema di acquistare e crescere quote di mercato
è stata sostanzialmente la caduta delle quote di mercato degli atti paese industriale Canova cavalcato settori nuovi e ci hanno lasciato disponibili questi settori tradizionali secondo
Ancora una concorrenza non molto efficiente dei paesi mio Camões dei paesi emergenti
Queste due condizioni si stanno attenuando i prossimi dieci anni io credo che sarà un risultato eccellente ci si riuscirà a mantenere le quote di mercato incerto non ci riusciva accrescere quel sa plus
Che è la condizione necessaria perché i salari e gli stipendi che si debbono io credo pagare nel settore dei servizi se si vuole affrontare polemiche occupazione non può intimo
Inarrestabili tensioni inflazionistiche e disavanzi strutturali insostenibile conti con
Quindi assolutamente indispensabile che lo sto Paese faccia alcune scelte strategiche nei settori nuovi
E qui ci sono responsabilità di carattere pubblico perché molti di questi settori nuovi dipendono da scelte pubbliche
Pensate al settore dell'energia e pensate ai settori in cui le pagelle statali ad una posizione di leadership e possono ce lo vogliono ce ne hanno i mezzi cenando l'intelligenza la fantasia
E io spero inviato che ce l'abbiano realizzare e di una strategia di trasformazione e l'inserimento in questi comparti dei settori molto anche il problema negli anni ottanta e ancora quello di crescere la competitività del sistema che produce merci di fare un sacco mosse crescente perché soltanto con questa condizione non riusciremo negli anni ottanta a crescere l'occupazione nel settore i servizi perché
Soltanto nel settore dei servizi l'occupazione poc'e non credo sia possibile
Come strategia politica lasciare solo al mercato di soddisfare
Questo bisogno di occupazione
Perché i settori cosiddetti dei servizi produttivi ebbene che crescano io credo piacevano ma le dimensioni
Dell'offerta di lavoro che ho indicato su poco fa sono tali che non è pensabile lasciare alla crescita spontanea del settore dei servizi produttivi risolve questo grande problema strutturale dell'economia italiana
E quindi anche andando controcorrente io dico che è insensato
Paolo due il vincolo all'occupazione nella PA nei prossimi anni si potrà fare in un periodo breve in un'azione di emergenza noi dobbiamo
Disegnare una strategia che cresca l'occupazione nel settore della PA nei prossimi dieci anni almeno quanto è venuto negli ultimi dieci anni
Non è che si tratta di usarla servizi utili socialmente utili e questo è un problema particolare di cui ora non mi voglio occupare ma quello che voglio dire che se vogliamo affrontava il problema è l'occupazione
Noi dobbiamo da un lato aveva un sistema industriale efficiente mobile che ha risorse da investire che può cavalcare i settori nuovi che può causare Brusca e dall'altro usare questo sarà giusto pagare salari e stipendi ai dipendenti pubblici dipendenti dei servizi
Quelli non produttivi per risolvere il problema dell'occupazione quindi
La riduzione disavanzo pubblico
Assolutamente necessaria se si vuole rimuovere il vincolo per lo sviluppo
Perché questa trasformazione del settore produttivo per questo aumento anche della spesa per i dipendenti pubblici
Non possono
Essere finanziate
Date le attuali situazioni del disavanzo quindi la strada da seguire
E quella di aggredire gli specchi
E nella spesa e nell'entrata Tonetto io qua mi occupo soltanto degli sprechi nella spesa indico quali sono i specchi inasprire tutti voi lo sapete sono gli sprechi
Nell'impiego delle risorse ed era distribuzione delle risorse
Gli sprechi nella decollerà discute le risorse richiedono innanzitutto la riforma dell'amministrazione finanziarie la macchina dello Stato
Io ho avuto un'esperienza di vederlo funziona questa macchina
C'è tantissimo da fare
La macchina dello Stato la macchina dell'inglese bisogna usare di più gli standards riprodotto fare confronti internazionali
Riformare le procedure integrare il processo informativo c'è un tantissime cosa fare non mi voglio qui diffondere
Su questo tema che e molto ben conosciuto dopo l'ottimo apporto Gianni
Ci sono poi gli specchi distributivi gli sprechi distributive sono di due tipi di specchi distributivi
Sono di perché distributivi in direzione orizzontale sprechi distributivi in direzione verticale
Spiega distributivi direzione orizzontale
Sono le violazioni principio d'uguaglianza e la nostra spesa pubblica è disseminata da violazioni principio d'uguaglianza in base al quale cittadini che si pone in condizioni soggettive ed oggettive uguale dovrebbero essere trattati ugualmente
Per esempio non si capisce perché è un cassintegrato debba prendere nove decimi dello stipendio mentre invece un disoccupato che si trovi nelle sue stesse condizioni di bisogno dell'acquedotto cento di quel giorno spettò a me risulta
Presto universelle soltanto del violazione del principio d'uguaglianza queste violazioni preciso uguaglianza stanno annidate dove beh i settori sappiamo tutti sono il settore delle pensioni al minimo abbiamo calcolato nella commissione d'esperti ma lavorando su questo
Che vi sono quest'anno ventitré mila miliardi di trasferimenti sono solidaristici a favore dei pensionati al minimo voi sapete che il pensionato al minimo sono otto milioni
Questo basta trasferimento solidaristico che costa ventitré mila miliardi va a favore sì di pensionati al minimo che si toglie con Rizzo di bisogno anche di pensionati al minimo possono avevo doppia tripla quadrupla pensione ed altri redditi
Perché non c'è nessun accertamento dello stato di bisogno
Sappiamo che le inefficienze distributivo di tipo verticale anche di tipo
Orizzontale si annidano nel settore delle pensioni di invalidità vi sono cinque milioni di pensionati in verità non sappiamo però quanti non sono invalidi che non si può non in condizioni di bisogno
Probabilmente qualche centinaio di migliaia non sono invalidi e non hanno non si pone in condizione di bisogni per giustificare questo trasferimento abbiamo poi i settore delle tariffe politiche
E quest'anno costa allo Stato ventidue mila miliardi
E queste Torino poligono vantaggio di tutti di chi non può pagare il biglietto del treno
Ed è giusto che abbia un prezzo politico ma di chi invece lo potrebbe pagare invece a questo beneficio a vantaggio della collettività altra violazione del principio
Di uguaglianza e della distribuzione e qua in senso verticale
E così via si possono fare molti esempi
Il centro dell'attenzione per la revisione delle ma distribuzione e la spesa sociale ebbene la spesa sociale e il settanta per cento della spesa pubblica
Io ho fatto alcuni conti per il mille novecentottantadue che possono essere di qualche interessa la spesa sociale e così fatta in Italia su cento lire di spesa abbiamo venticinque lire distensioni
Dodici lire di spesa sanitaria tredici lire e distruzione
Otto lire di tariffa politiche
Quattro lire di di finanziamenti dei disavanzi deduzione statali che sono un sussidio alle famiglie dei lavoratori quindi sono una spesa sociale tre lire di spesa per la casa
Abbastanza Bocconi confronti internazionali sono paesi che spendono molto di più come la Francia e l'Inghilterra
Due lire per gli assegni familiari due due lire su cento sempre e una lira soltanto per la disoccupazione qui nonostante la cassa integrazione son mento nemmeno me centottantadue
La spesa per la disoccupazione
Pesa però una lira uno nativa sui cento lire di spesa pubblica o abbiamo tre lire di alta e di altre voci assistenza facevo timo importanti parliamo al settantuno per cento della spesa pubblica mi sento un per cento della pubblica e specie sociale
Il Censis
Che ha fatto un lavoro e Greggio per quanto riguarda l'analisi
Delle deficienze strutturali della spesa a quello secondo me è un grande granchio nel valutare è il livello e la dinamica da nostra spesa sociale perché Primo perché appreso difesa disperato Cialente è solo parziale ammesso dalla spesa sociale soltanto le pensioni quindi la previdenza la sanità e l'assistenza ha dimenticato le tariffe politiche l'istruzione la casa i trasferimenti e le batterie statali
Quindi ha dimenticato componenti molto importanti della spesa sociale è soprattutto importante in Italia perché
Gli interventi nell'equazione statali e gli interventi nelle tariffe politiche sono una caratteristica del nostro Stato sociale negli altri Paesi sono interventi molto più limitati molto più limita Secondo
Il confronto internazionale
Il Censis ha fatto con riferimento al mille novecento ottanta
Dimenticando che dopo l'ottantanove abbiamo avuto un balzo della spesa pubblica di sei punti che ha detto nazionale quali tutto di spesa sociale cioè due punti sono interessi
Quattro punti sono spesa sociale
Terzo il confronto il Censis ha fatto prendendo come hanno iniziale settantacinque
Ma ne ha già dalle cinque l'abbia avuto una crisi economica con la caduta duetto nazionale di quasi quattro per cento e quindi al denominatore della fazione è che usata per far questi confronti internazionali che mette appunto al numeratore
La spesa cosiddetta sociale e ha dominato il reddito prodotto interno lordo e dominato fra Cavaggioni tutte congiunturali molto basso e quindi tutti i indicatori di spiaggia destinata a cinque sono gonfiati
Per queste ragioni non è affatto vero quello che Hitchens dice cioè che lo Stato italiano non è spendaccione lo Stato italiano è molto spendaccione
E più spendaccione degli altri paesi
La crescita della spesa sociale negli ultimi anni in Italia è stata superiore a quella degli altri paesi e che lo Stato italiano spende male spende male spende male perché spende male
Perché
è mancato negli anni settanta in quel modello liberal populista che ho richiamato poco fa
Il funzionamento del meccanismo politico di controllo di efficienza della spesa quale quando c'è qualcuno che per la spesa paga
Attraverso il finanziamento in disavanzo e il decentramento delle responsabilità però anche congeniale un certo sistema politico per cui le sinistre stavano godendo agli enti locali
E poi do comunista contento di dare benefici senza dover pagare le imposte e poi dire governo ladro sei tu che devi mettere le imposte quella scelta è stata congeniale
Sistema
Quella scelta è stata congeniale a questo sistema di irresponsabilità finanziaria
Quindi noi abbiamo un livello più scadente di efficienza della spesa degli altri paesi oltre al cospetto questo perché il mancato il meccanismo politico democratico di controllo della spesa a questo punto dobbiamo
Come le ai ripari cioè la classe politica deve essere consapevole
Che continuava a cavalcare il vecchio modello
Non è senza costo politico
Il costo politico c'è ed è nasce e della caduta del tasso di sviluppo il nostro Paese la stagnazione permanente il galleggiamento con la testa sempre più sotto sentivo più sotto ogni anno
L'inflazione che rischia di uscire fuori controllo e soprattutto va be'questo è il vero Obiettivo conta per la gente la caduta dell'occupazione nel nostro Paese
Centinaia e centinaia di migliaia di persone che perdono lavoro centinaia e centinaia di migliaia di persone che entrano sul mercato del lavoro e che non trovano lavoro quindi qui abbiamo un banco di prova per la classe politica per il grande politici
Naturalmente c'è bisogno di una ricetta
Dalla spinta di cambiamento perché nel Parlamento
Fino e sempre prevalso il meccanismo delle contropartite reciproche tra i gruppi di interesse che in Parlamento hanno i loro protettori
Il dove essi è stata la regola che ha fatto crescere questa spesa pubblica in questi anni senza sacrifici perché finanziata in larga parte invisa
Badate che questo avvenga cioè che ci sia il Parlamento rappresentante degli interessi è più che normale in qualsiasi democrazia
Quello che non è normale
E che sia mancato ma la voce nella bisogni adesso ce n'è bisogno un sistema di selezione delle richieste
Che passi attraverso i partiti entrare sui programmi della coalizione per cui al mantenimento di certi privilegi con l'acquisizione di nuove politiche ci si possa dire no e fare entrare il rito i membri dei partiti che rappresentano questi interessi
Per un interesse nazionale una volta tanto c'è un interesse nazionale che un interesse di tutti che è l'interesse di rimettere in piedi un meccanismo sostenuto di sviluppo economico almeno del tre per cento che risolva in qualche modo il problemi di occupazione della gente di possibili
Naturalmente per avere successo
E con questo
Chiudo abbiamo sette mila ancora sette minuti
Da tale data del successo una ricetta di cura della crisi deve essere credibile
Quindi deve
Può venire
Da una maggioranza
E da un governo che siano autorevoli
Che riescano a presentare al Paese un programma che sia bilanciato né i sacrifici
E nelle concessione che si devono fare
Non poca ma da fonti all'italiana un programma onesto e non abbia paura di indicare chi deve pagare e con quale ordinamento di priorità e di tempi perché non è indifferente Facchi comincia a pagare
Io se fossi un un
Pensionato di invalidità effettuato sommato un privilegio ma il piccolo non accetterei di rinunciare almeno a questo poi videogiochi fino a quando altri privilegi più grandi più gossip che offendono la coscienza civile di tutti continuano
A desistere indisturbati quindi è molto importante io credo in un programma l'ordinamento delle priorità ed nessun programma di medio periodo federale un plateau che va oltre l'emergenza
Ed avesse un programma in cui c'è anche la speranza
Di uscire dalla stagnazione e questa speranza e qui volete questo mio giudizio di di valore
Voi potete anche non accoglie come qui siamo in un settore politico deve essere qualcosa di più di una speranza perché io non credo che se semplicemente tagliamo disavanzo pubblico e lasciamo il mercato risolve i nostri problemi i problemi si risolvono
Non abbiamo bisogno del mancato ma abbiamo bisogno anche di iniziative pubbliche abbiamo bisogno di un piano di commesse abbiamo bisogno di investimenti pubblici settori strategici
Abbiamo bisogno di innovazione di cambiamento di qualità della spesa basti pensare che noi presenti nel settore della ricerca spendiamo meno della metà di quello che spento agli atti Paesi industriali europei spesa pubblica nella ricerca in tutti i Paesi settore della ricerca e un gran parte un settore di spesa pubblica non soltanto di spesa privata
Quindi bisogna trovare il mio giudizio un bilanciamento tra iniziativa privata il mercato è responsabilità pubblica
Un bilanciamento
Che
Non può che essere
Sto trovato in modo pragmatico ecco senza aderì una bandiera o all'altro
Tenendo presenti quali sono i poveri reali di una società industriale oggi come su questi problemi storia fondati da altri Paesi bagnati paesi in cui lo Stato oggi assolve la funzione
Strategica anche da imprenditore in modo diverso da quanto veniva
Venti anni fa
Questo è la prima parte
Diciamo così di un programma
Di medio privo seconda parte e quella di stabilire
Che cosa vogliamo per lo Stato del benessere
Anche qua ci sono due
Posizioni che si contrappongono
C'è chi vuole lo smantellamento dei vuol fare a stento
Che chiede a passare molto i livelli di intervento lasciando al mercato di soddisfare i bisogni al di sopra di questi livelli la posizione diciamo così neo conservatrice c'è chi invece vuole un ampio intervento a favore di chi si trova in situazione di bisogno
è disposto a rinunciare alle misure che non vanno a favore di chi si trova in situazione di bisogno
E disposto a rinunciare alle prestazioni non fondamentale
Ma vuole che vengono assicurati livelli minimi intesi come quelli che non escludono le classi meno abbienti dagli standard di vita civile prevalenti nella collettività
Ma quali sono questi livelli minimi
Io credo che tutti siano d'accordo coi più almeno siano d'accordo nel volere non uno Stato che ho fatto tutto a tutti a un livello di bassa qualità
Che il nostro Stato assistenziale
Ma invece uno stato che occupa tutti alcune postazioni fondamentali in modo efficiente è un libro di qualità medio
Assicurando nel contempo un trattamento di favore alle fasce di reddito più basse e lasciando che oltre ai livelli minimi ciascuno scelga i servizi e le prestazioni pagando salita scappò prima
Su questo credo che facessi quando un riscontro qui nella sala la maggior parte fosse sarebbero d'accordo ma poi bisogna mettersi d'accordo sul quantum
Quali sono le prestazioni fondamentali che bisogna assicurare a tutti
Qual è il livello medio
A cui
Queste prestazioni devono essere date
Qual è il trattamento di favore da assicurare alle fasce più basse
E qui
Bisogna confrontarsi sulle cifre
Per individuare qual è il desiderabile livello di redistribuzione è questa la sostanza del problema nel nostro Paese nei prossimi anni
Prima però di
Stabilire in che direzione Morris bisogna conoscere
Chi sono i destinatari dei programmi
E quali sono i benefici e su questo piano dire nel nostro Paese una drammatica carenza di informazione
Questa è la direzione in cui muoversi
Non per smantellare il gol feste
Ma io dico per realizzare le feste nel nostro Paese
Per realizzare quindi quei veramente concludo
Un modello di sviluppo negli anni ottanta e sia diverso perché lo deve essere da quella di Morese tanta
Ma che permetta insieme
Di soddisfare i bisogni di occupazione della gente
E di soddisfare i bisogni sociali di chi si trova
I situazione di reale bisogno
Con l'intervento del professore ride abbiamo terminato alle relazioni questa di questa mattina passiamo adesso alle comunicazioni programmate quelle che erano già state programmate il primo a prendere la parola e Ginori Conti il presidente degli industriali della provincia di Firenze
Poi
Sì prima
Presidente signori signori le tende ad azioni di terra Marzotto Mario Baldassarri Franco Reviglio offrono al dibattito che ho il piacere di avviare con questa mia comunicazione
Una materia vastissima ed insieme abbondanti spunti ripeto si svolga con la concretezza realismo fra cui insegna è stato promosso contenga e questo momento della vita del Paese la questione della spesa pubblica ci appare di un'urgenza almeno pari a quella del costo del lavoro
Non affrontando la nei termini ultimativi ormai posticiperei circostanze
Non sarà allarmistico predire il baratro di cui ha parlato a Mazzotta su questo
Il mio contributo dibattito sarà breve e avrà progetta la finanza locale che com'è noto detiene opposto dominante in quell'insieme di aggregati della spesa pubblica
Argomento delicata e complessa perché è difficile trovare un settore in cui legislatore abbia più abbondato finì per venti disorganici frammentari episodici spesso contraddittorie
Rammenta a questo proposito i decreti Stammati la legge ottanta duecentonovantanove ed infine gli interventi legislativi che prevedono per l'esercizio mille novecentottantuno mille novecentottantadue per i Comuni possono fare ricorso all'assunzione di mutui presso istituti di credito diverse dalla Cassa depositi e prestiti per quanto concerne gli investimenti finanziabili dalla Cassa stessa
E per i quali essa abbia manifestato la propria indisponibilità all'immediata concessione definanziamento appare dunque è chiaro che nonostante i decreti Stammati gli enti locali continuano a fare ricorrere al credito bancario in modo tutt'altro che marginale
Cosa viene e considerevoli risorse finanziarie si sposta dal settore privato al settore pubblico dell'economia sorprendo alle intese altre quote delle già esigue disponibilità finanziaria
Sottrazione e in una situazione che vede l'Italia quanto entità di credito totale disponibile agli ultimi livelli tra Paesi industrializzati restringe ai minimi termini e concorre a rendere più oneroso
L'accesso al credito delle aziende con riflessi sulle possibilità di rilancio degli investimenti e sullo stesso mantenimento l'attuale livello di attività produttiva
La presenza su un dettato e finanziaria degli enti locali concorre pertanto in misura certamente rilevante rovinoso drenaggio delle risorse messi in atto dal settore pubblico
Inoltre il criterio con il quale esteri lo Stato decide trasferimenti finanziari previste dalla legge non è affatto uniforme indifferenziato ed essere uguaglianza di trattamento in effetti dall'esercizio finanziario mille novecentosettantotto lo Stato assicura il finanziamento dalla spesa corrente dei comuni calcolando le sulla base di predeterminate incrementi annui sulle specie che ciascun Comune effettuato nel periodo mille novecento settantasei mille novecentosettantasette se così venuta a creare un trattamento differenziato a seconda della storia finanziaria dei Comuni accentuando le sperequazioni dimensionale e territoriali se poi si considera il metodo usualmente seguito per la programmazione degli enti locali non si può non rilevare un'evidente distorsione metodologica
è noto infatti è un bilancio preventivo richiede sempre per prima cosa una interpretazione critica dei risultati raggiunti vedete esercizio
Un suo esame approfondito e capace comunque di determinare una situazione di partenza il più possibile cessa
Succede invece che documenti d'analisi della situazione consuntiva siano disponibili sempre in tempi successivi alla stesura del bilancio in tal modo manca l'essenziale differimento di base delle postazione del programma
A mio avviso e l'origine delle disfunzioni gravi siamo spesso nella condotta gestionale degli enti locali
Tuttavia in dubbio che dal settantotto le situazione economico-finanziaria di taluni comuni cominciavano a migliorare sensibilmente come si può rilevare ad esempio dall'andamento del disavanzo economico del Comune di Firenze
Ma era un'evoluzione che non poteva durare a lungo
Via via che il disavanzo pubblico raggiungeva limiti insostenibili lo Stato era costretto a limitare gli stanziamenti per la finanza locale
Con la legge finanziaria per il mille novecentottantuno si sono poste le premesse per il superamento del criterio della spesa storica della ripartizione delle risorse ovvero si sono fissati degli enti partenza procapite inferiore alla media nazionale
I limiti alla crescita dei pagamenti correnti più ampi e si è stabilito un tetto autonoma della giacenza in deposito presso le banche e somma erogata dallo Stato agli enti e comuni a comunali ma da questi non utilizzati i cosiddetti residui
Per il mille novecentottantadue è stato fissato un tetto anche per il trasferimento al pareggio dei bilanci e se assegnate comuni un finanziamento statale proporzionale a quello dell'anno precedente gente che hanno necessitato di maggiori entrate le hanno dovute incrementare anche mediante aumenti tariffari
Le varie leggi di risanamento della finanza locale non agevolato dunque il formarsi di una struttura finanziaria comunale orientata ad essa entrate per riscossione di crediti ed i trasferimenti correnti
E quant'è venuta al Comune di Firenze perdiamo esprimo la situazione generale mentre la composizione della spesa vedranno la netta prevalenza di quelle foto capitale rispetta quelle correnti
Con ciò la finanza comunale dipenderà in sempre maggior misura da trasferimenti dello Stato e delle regioni e ipotizzando futuri tagli almeno in termini reali apparirà per essa fondamentale la continua ricerca della migliore allocazione delle risorse disponibili
Scusa al raggiungimento di tale obiettivo esistono a mio parere margini di intervento
Ed è questo l'aspetto sul quale meta soffermare l'attenzione
Innanzitutto si deve rilevare che al contrario di una qualsiasi azienda
Gli amministratori dell'ente pubblico non hanno attualmente alcuna responsabilità
Se non quella di natura politica ittico alla gestione del danaro ad esserti dato dalla collettività scusa nel momento chiave per favore momenti nato il silenzio capisco che siamo stati fermi tanto tempo ma
I profitti Bovara per favore no patate se no
Prego
Una precisa definizione della responsabilità di gestione della amministratori pubblici non potrebbe non favorire la diminuzione degli sprechi e promuovere una migliore ottimizzazione della spesa si tratta allora di riformare in questo senso la normativa vigente
Mi sembra poi inadeguato rilevare i fatti amministrativi solo costi pure elementari e limitate penso che esclusivamente all'aspetto finanziario
Test instaurare un efficace controllo di gestione e a mio avviso auspicabile almeno in prospettiva
Introdurre anche nella contabilità degli enti pubblici metodi di rilevazione sistematici che pongono nel dovuto risalto all'aspetto economico della gestione ordinaria e patrimoniale
Per esempio attualmente il fenomeno del deperimento tecnico e dell'obsolescenza dei beni patrimoniali
Per risolvere un ente comunale con la iscrizione nelle specie nelle entrate di una voce di pari importo così facendo l'ammontare a carattere compensativo e non influisce sul risultato di bilancio una presenza da rilevare e che attualmente tutti i crediti sono considerati allo stesso modo
Se alcuni di essi possono essere deputati di facile esazione
E vero che altri specialmente quelli derivanti da residui attivi presentano dei rischi di diversa intensità
Sarebbe così opportuno suddividere i i criteri secondo il loro grado di esigibili i crediti secondo il loro grado di esibì esigibilità
Mantenne nella valutazione a valore nominale ma costituire un fondo di valutazione alimentato ad accantonamenti e proporzionali alla loro boss presunta perdita per mancata riscossione
E ancora troppo spesso ricorre nei bilanci preventivi e nei piani triennali comunali la spesa in conto capitale la voce revisione prezzi
In periodi di elevata inflazione e chiara per questa specie e ben difficilmente comprimibile
E perciò molto importante riuscire a ridurre tempi e tra lo stanziamento di bilancio e l'esecuzione dei lavori per evitare penetrazione Renta insufficienti i fondi stanziati
Ma è una riduzione perdeva attuata anche in periodi di bassa inflazione che dovrebbe centrare nella norma dei comportamenti pubblici
Se un imprenditore privato si permettesse i lunghi e lunghissimi tempi del management pubblico in un batter d'occhio fallirebbe
Lo Stato non fallisce ma ciò nodi valide ciò non invalida il principio del valore economico del tempo occorre convincersi che le risorse pubbliche per lo sviluppo sono tanto minori quanto maggiore lasso di tempo che intercorre sa decisore dispensa e a realizzazione dell'opera
A questo fine è necessaria una ripartizione delle spese per investimenti secondo programma generale e consiglieri singoli obiettivi con la finalizzazione della spesa impegnata in altre parole
E auspicabile correlare ciascuna spessa ad uno specifico investimento cioè all'obiettivo per il conseguimento del quale sono stati impegnati gli stanziamenti di spesa
In questo modo dall'altro si evita che la spesa prevista in bilancio finisca per perseguire finalità diverse da quelle previste dal programma
Ci si appella spesa principe della programmazione ma intanto non potremmo cominciare con le programmare in modo nuovo la spesa dell'ente locale
Se parte questa imponente spesa pubblica diffusa risultate cioè dalla sommatoria di infiniti centri di erogazione quali sono gli enti locali
Fosse finalizzata concrete esigenze locali e gestita con criteri aziendali si compirebbe un primo significativo passo su quella via della programmazione è unita ad una corre coerente allocazione delle risorse
Darebbe un contributo decisivo acqua alla qualificazione della spesa
Concludendo
Solo responsabilizzando l'amministratore locale creando le basi per l'utilizzo di fondi con criteri di costi e benefici si potrà contribuire a tutti i livelli al miglioramento della spesa pubblica
Ed evitare che essa diventi elemento soffocante per il sistema delle imprese
All'opposto è indispensabile che la spesa pubblica si tramuti in strumento di sviluppo quel quel sole in tal modo sedi proporrà Allen prese e al Paese la possibilità di un rilancio civile e sociale
In questo quadro il valore strategico della spesa locale ed è lungi dall'essere secondaria
Poiché gli enti locali operano a diretto contatto con le popolazioni queste sono in grado di porre realisticamente a confronto le risorse erogate con i benefici ottenuti e quindi valutare puntualmente il risultato della spesa sotto ogni profilo
Alla quindi la possibilità tramite il riscontro elettorale da attuare a quel controllo sociale che può giocare un ruolo determinante nell'imprimere alla spesa pubblica complessiva
Quel salto di qualità che tutti auspichiamo ringrazia
Grazie
Adesso abbiamo l'intervento di Benvenuto segretario della UIL
Com'era
Se serve se era stata
Ma il momento non sembra essere tra i più adatti per scambiarsi dei complimenti visto che appena qualche giorno fa e stata consacrata al tavolo delle trattative tra le parti sociali una rottura che non sembra facilmente sanabile
Ma anche se siamo immersi nel tempo in cui la politica e condizionata dalle esigenze dello spettacolo non sempre i copioni sono all'altezza della situazione
E il copione delle parti sociali che non si parlano o meglio fanno finta di non parlarsi fino a che accordò non sopra aggiunga e noi io oso logoro e per quanto mi riguarda inaccettabile
Poiché quindi come broker brevemente cercherò di dimostrare larga parte delle nostre rispettive analisi sui mali del sistema politico e sui caratteri improduttivi del sistema economico non sono poi così conflittuali come sembrerebbe l'utilità del confronto si decide tutta sul terreno della coerenza
Non da oggi la UIL parla dissipati non conflittuali tra le parti sociali e della importanza di una esplorazione delle grandi potenzialità che in essi vi sono non da oggi riteniamo che il sentiero accidentato ma non impercorribile della modernizzazione dello Stato può e deve costituire un terreno comune di impegno
Oggi sui problemi della spesa sociale e più in generale della governabilità dello stato assistenziale
Si sta consolidando un dualismo di posizioni che rischia di impedirci un approccio realistico e non belli velleitario al problema
Da una parte i conservatori di sinistra che difendono l'esistente
Confondono tassi di aumento della spesa pubblica e coefficienti di socialismo difendono l'irresponsabilità scambiandola per la socialità dall'altro imenio conservatori che oppongono la facile e nostalgica ricetta del ritorno allo stato di natura più italiani di Reagan più thatcheriani della signora di ferro sono due posizioni
Che si chiamano reciprocamente si fronteggiano apparentemente ma si allineano nei fatti in quanto condannano tutte le forze realmente innovative alla impotenza
Un convegno come questo può restare prigioniero di un tale dualismo e invece in qualche modo aiutare il coagularsi di energie innovative
A seconda della impostazione che finirà con il privilegiare la scelta naturalmente e ai nostri ospiti al gruppo dirige
Si assomma il carico di una esasperazione della conflittualità sociale
Ritiene la Confindustria che giocando la carta della rottura con il sindacato
Essa possa riuscire a dare maggiore credibilità all'obiettivo che non è solo suo del risanamento dello stato e della razionalizzazione dei suoi impegni di spesa
Delle due l'una o questa contraddizione e apparente oppure l'obiettivo che pure al centro di questo convegno non è perseguito con sufficiente convinzione
Poiché sono convinto che la contratti contraddizione non è apparente
E cioè che in uno stesso momento storico e politico non vi può essere una scelta di scontro sociale
Che non hanno che non dia per conseguenza inevitabile una più generale e l'incomunicabilità tra sindacato e d'impresa sono portato a pensare
E attenere che la manifestazione di impegno della Confindustria sul tema della spesa pubblica non abbia una portata un respiro strategico
Voi con tutta probabilità siete indotti in questo momento a fare il discorso esattamente opposto
Anche perché ritenete e in questo vi sbagliate di cogliere i prodromi di una sconfitta del sindacato
Io ho l'impressione che voi sotto valutiate la portata del processo di rinnovamento che si è avviato nel sindacato
Nella piattaforma unitaria per la prima volta viene affrontato organicamente il problema del rapporto tra evoluzione della contrattazione lotta all'inflazione e dinamica salariale
E si pongono condizione le condizioni
Per una fase nuova di sviluppo del sistema delle relazioni industriali fase nuova da cui dipende la possibilità di dare risposte
Se necessario anche comuni alle esigenze di professionalità
Di giusta retribuzione della qualità del lavoro oltre che alla soluzione dei problemi riguardanti l'insieme degli oneri che impropriamente gravano sull'impresa
A questa svolta
Ha portato un dibattito difficile sofferto dal quale certamente uscita vincente l'anima propositiva del sindacato
è fuori discussione che le forze imprenditoriali hanno un potere indiretto sul sindacato il potere di costringerlo o no ad una battaglia arretrata
Io non vorrei che ci fosse qualcosa di più
Nelle posizioni recenti della Confindustria il tentativo di delegittimare il sindacato non tanto rispetto agli altri soggetti del gioco istituzionale quanto alla sua stessa base
Per carità nessuna inclinazione a menare scandalo la ricerca del consenso e la gestione del dissenso sono per così dire i mezzi di produzione della democrazia
Ma allora dobbiamo sapere che non si può volere tutto e il contrario di tutto oggi la riforma dello Stato
Che poi la riforma della politica non può passare attraverso forme di nuova Anarchia o tentativi di disarticolazione si definiscano essi neo liberisti o meno rivoluzionari
Può passare invece attraverso l'aggregazione di nuove responsabilità un processo seriamente riformistico deve puntare alla ricomposizione e non certo alla lacerazione del tessuto sociale
Oggi la Confindustria sembra voler scavalcare il sindacato
Quasi a voler considerare le sue domande come delle rigidità poste in appendice al sistema politico
Mal sopporta che da parte dei governi se ne ricerche il consenso non a caso si carica di attese per una chissà quale divinatoria capacità del prossimo governo
Di mettere appunto interventi risolutivi sul costo del lavoro
Queste sortite non sono pensabili in un sistema moderno di relazioni industriali
E lo dobbiamo dire ben chiaro la scorciatoia e pericolosa l'illusione fallace a questo proposito pur dovendo aspettare in un Chelsea UNI più impegnative da parte del nuovo presidente del Consiglio incaricato noi non possiamo tacere una grave preoccupazione per certe scelte drastiche ed immotivate che si prospettano
Esse non hanno nessuna possibilità di trovare concreta realizzazione ed è quindi velleitario definire rigorosa una simile linea il rigore abbisogna di realismo
E di costruzione di una politica delle alleanze tra forze sociali e forze politiche e non può prescindere da criteri finora ampiamente ignorati nel documento di giustizia sociale
I punti d'attacco non possono essere in questo Paese i ceti che sono espressione del lavoro dipendente
Gli unici figli legittimi dello Stato fiscale
Il popolo degli emersi che paga per la gioia degli apologeti dell'economia sommersa primo grande problema e io sottolineo e preciso problema comune
Dell'imprenditore come del sindacato e quello di fare uscire questa variegata fa una dalla selva selvaggia nella quale si è generosamente taciuta
è una fa una straordinaria non priva di una sua abilità misconosciuta allo stato fiscale riesce per varie maniere e con stratagemmi spesso geniali ad accaparrarsi i servigi dello stato assistenziale
La Confindustria e in generale le false intendere imprenditoriali potrebbero scegliere di alzare il tiro della loro iniziativa come peraltro un convegno come questo lascerebbe sperare non troverebbero ostilità ma attenzione da parte del sindacato
E d'altra parte poiché non è pensabile che la correzione degli aspetti degenerativi dello stato assistenziale
Possa avvenire senza contraccolpi all'interno e nella morfologia stessa del sistema politico la scelta della drammatizzazione del tema del costo del lavoro
Piaccia o no metterà di fatto le forze sociali in una posizione di complessiva debolezza rispetto a un sistema politico da cui non ci si può aspettare
Una scelta perentoria di autoriforma nei comportamenti rispetto ai meccanismi perversi della spesa pubblica
E dell'assistenzialismo
O invece la Confindustria sceglie di perorare la propria causa quindi la stretta specificità dei propri interessi presso il sistema politico è una domanda che non presuppone una insinuazione
E però neppure la esclude
Un obiettivo di questo genere a pensarci e del tutto coerente spiegabile all'interno della strategia dello scontro che è stata avviata sul terreno contrattuale obiettivo legittimo e forse anche comprensibile
Una categoria cerca in qualche modo di proteggersi all'interno di un'economia che rischia di crollare sotto i suoi carichi eccessivi
Obiettivo comprensibile ripeto ma che appare del tutto inadeguato e incongruo agli assunti e alle proposizioni che sono alla base di questo convegno e la mia una critica costruttiva
E non solo un punto di vista interessato sono convinto che al di fuori di un accordo preliminare fondato su una più estesa rete di alleanze sociali tra le forze produttive il nodo del risanamento dello Stato ed è la razionalizzazione e finalizzazione di tutta la politica di spesa
Difficilmente potrà essere sciolto perché e qui veniamo al punto gli italiani dei qui soldi parliamo sono naturalmente gli italiani che pagano le tasse
E si sono sentite già tante cifre in questa prima fase del convegno non mi sembra del tutto inutile aggiungerne qualcun'altra che dà un'idea concreta di quale sia l'apporto del lavoro dipendente sul versante delle entrate
Basta pensare per rimanere ai dati disponibili
Che tra il mille novecentosettantasei nel mille novecentottantuno il prelievo operato sulla busta paga dei lavoratori dipendenti e sulle pensioni
E passato da quattro mila a venti mila miliardi c'è poi da rilevare che negli ultimi anni per l'operare congiunto di inflazione
E drenaggi o fiscale
Ad una crescita nominale dei salari dell'ordine del centoventi per cento ha fatto riscontro una crescita della retribuzione reale lorda pari al diciotto per cento
Ed una lievitazione del reddito netto
Del nove per cento in pratica ragionando a posteriori si deve dire che il mantenimento del livello dei salari reali si è realizzato in corrispondenza di incrementi nominali non inferiori al quindici per cento
Se questi sono i presupposti la questione di fondo si pone in termini chiari tra di noi
Ora ci si misura sul terreno degli interessi generali e allora la lotta contro tutte le rendite e tutti parassiti ismi può diventare vincente
Oppure siamo costretti a contendere il Cile spoglie di un settore produttivo sempre più ristretto e sempre più bloccato nei suoi meccanismi di crescita
Se quindi il problema della Confindustria e diventato quello di costringere comunque
Il sindacato ad una lotta lunga e gravosa per tutti noi non possiamo tirarci indietro e non abbiamo nessuna intenzione di mollare su è un gran guaio
Per tutti perché ne risulteranno aggravati i problemi della produzione
Peggioreranno le condizioni di governabilità del sesso del sistema Siri tarderanno quei processi di innovazione soprattutto sui temi della professionalità e della produttività che sono iscritti nella politica del sindacato
Altro discorso si potrà fare se avrà la meglio una impostazione meno incurante del carattere di novità e anche di sfida perché no che è propria della piattaforma sindacale unitaria
Dobbiamo essere consapevoli che lo stato del benessere non è coniugabile con politiche economiche che mescolano in una spirale annienta attrice inflazione recessione
Se ieri la spesa in una visione strettamente validamente keynesiana poteva avere una funzione espansiva
Oggi il suo dilatarsi provoca processi di autodistruzione
Dello stesso tessuto produttivo è questo il punto sul quale realizzare sforzi convergenti senza furori e con grande attenzione ai problemi di natura sociale
Lo stato del benessere ci ha lasciato lo stato degli sprechi
E gli sprechi anche e soprattutto per le leggerezze del sistema politico si sono trasformati in altrettanti piccoli e diffusi interessi costituiti
La continua altalena dei governi il clima perenne di elettoralistico la stratificazione dei parassiti ismi hanno aggiunto alle vecchie le nuove povertà
Alle povertà di primo grado di chi letteralmente non riesce a sfamarsi
Si sono venute aggiungendo le nuove povertà dei tecnici dei quadri dei portatori di professionalità responsabilità ed impegno
Non è questo un problema circoscrivibili le e comunque non è solo nostro né solo vostro
Non è creando questi vuoti di aspettative o alimentando gigantesche frustrazioni collettive dei nuovi soggetti sociali e professionali che si risolvono i vecchi problemi
Noi siamo pronti per quanto ci riguarda ad affrontare di petto queste nuove e straordinarie importanti tematiche e in conclusione il contenimento e l'efficienza della spesa pubblica sono condizioni essenziali per una politica di risanamento i presupposti inscindibili
Debbono essere chiari rigore e giustizia sociale
Occorre un'operazione di vasto respiro nella quale siamo coinvolti ed impegnati tutti come pittori della spesa pubblica per quanto ci riguarda noi siamo pronti a fare la nostra parte grazie
Ringrazio ringrazio dal segretario benvenuto stressato Deaglio direttore de ventiquattro
Io vorrei riallacciarmi all'intervento di benvenuto svolgere alcune considerazioni sulla situazione politica di oggi oggi Penati ventisei novembre
Che vede al di là questo convegno la spesa pubblica al centro dell'interesse generale perché è l'elemento importante
L'oggetto principale di un programma di
Si può dire che è l'unica vera variabile indipendente in questo momento nell'economia italiana nel senso che nessuno riesce a controllarla
Abbiamo assistito per mesi e mesi allo spettacolo pietoso di ministri che alzavano tutte le volte le stime del deficit pubblico
Abbiamo anche assistito a cifre che sono state tenute nascoste per qualche tempo perché troppo allarmanti per l'opinione quindi questa variabile sfugge oggi a ogni controllo
Abbiamo avuto ieri un netto rifiuto del sindacato ad accettare il programma Fanfani
A mio avviso questo rifiuto non deve proprio stupire perché perfettamente coerente con una linea per lo meno ventennale che fino a oggi si è rivelata pagante per i lavoratori
Per motivi di carattere storico il sindacato italiano è sempre stato troppo debole per proporre ai lavoratori che rappresenta una vera austerità dei veri sacrifici anche se temporaneo e questa debolezza sindacale si vede più che mai oggi
La classe operaia italiana è nella sua grande maggioranza giovane e debole all'incirca a metà dei lavoratori delle fabbriche hanno iniziato la loro vita lavorativa nei campi la stabilità e la sicurezza sono conquiste molto recenti e per questo non facilmente rinunciabili questo deve esser sempre tenuto presente quando si parla con questo sindacato che in realtà certe posizioni di forza non riesce proprio attraente
è vero benvenuto che come una piattaforma recente il sindacato ha fatto degli sforzi apprezzabili
Ma sono apprezzabili sul piano qualitativo nettamente insufficienti come tutti sanno sul piano quantitativo e questo va detto senza alcun aste quello perché ci si trova di fronte a questa debolezza sindacale quindi si ripropone oggi
Un mette un muro contro muro analogo a quello che abbiamo visto numerose volte tutte le volte che al sindacato è stato proposto di accettare dei sacrifici effettivi
Molte volte c'è stata da parte sindacale una certa furberia di far finta di accettare un un un sacrificio poi a conti fatti si vedeva che il posto di lavoro continua a San però a mio avviso la situazione di oggi presenta importanti novità che fanno pensare che il muro contro muro di questa volta possa finalmente essere supera
La crisi attuale questo fenomeno molto grave può essere in realtà una benedizione nascosti
Si presenta infatti da un lato come quantitativamente più grave di qualunque cosa abbiamo visto dalla fine della guerra
E anche qualitativamente diverso da quelle che negli anni settanta hanno portato a delle campagne di Sergio austerità
Facciamo un po'il rapido punto della situazione la lira in condizioni strutturali di grande debolezza e non dirò di più
Impensabile che possiamo continuare all'infinito con un'astrazione di bilancia dei pagamenti questo cioè
Il sistema finanziario non riesce più a trovare le risorse
Per far fronte ai fabbisogni avrebbe dello Stato e vediamo questa cosa Miranda
Di un tesoro che costretto a mendicare le violette a fare i conti stretti per arrivare alla fine del mese o alla fine dell'anno e francamente non ha la certezza di riuscire ad arrivare alla fine della
Da un osservatorio privilegiato perché molto vicino ai fenomeni industriali come il Sole ventiquattro Ore
Si colgono segnali di sofferenza grave dell'apparato produttivo la domanda estera sta calando insieme alla domanda interna e la prima volta questo succede dopo la guerra può darsi che l'industria vivi al Natale senza grosse smagliature perché c'è un aumento di domanda per motivi strettamente stagionale e cento però che in tempi brevi i calcoli e gli orizzonti in cui si deve muovere il mondo politico e anche il sindacato si modificheranno radicalmente
Purtroppo ancora molti credono al di fuori del mondo imprenditoriale che questa crisi sia in gran parte un'invenzione dei padroni perché sotto sotto si sente ancora questa
Convinzione di fondo anche se ogni giorno che passa assottiglia le fila di quelli che la pensano in questo ebbene io credo questo atteggiamento destinato a modificarsi molto rapidamente
E a creare delle aperture che permettano di risolvere la contrapposizione rigida che ha tenuto bloccato la scena politica sociale italiana
Vent'anni
E quali prospettive ci sono si chiedeva perché il
A mio avviso sarà non solo possibile ma addirittura inevitabile una sorta di scambio di garanzie
Di concessioni da una parte e dall'altra c'è tra stato e movimento sindacale
Da un lato io non credo che sia possibile superare tre quattro mesi senza che il sindacato di fronte a una realtà che si deteriora Giorni Giorni che colpiva di qui a poco i bilanci familiari singoli che il sindacato possa fare a meno di accettare dei sacrifici dei lavori sacrifici anche duri che però possono essere predeterminati nell'ammontare e per un periodo di tempo certe
In cambio di questo di fronte a una situazione deteriorata il sindacato potrebbe aveva la continuazione di fatto dei fondamenti del sistema assistenziale la cassa integrazione le pensioni signor le pensioni non sono più controllati
Per il quale altrimenti non si vede come sarà possibile una continuazione in prospettiva
In una simile prospettiva a mio avviso non va assolutamente senso fare quello che la classe politica ha fatto fino a ieri e tutto sommato tra le righe continua a fare oggi cioè la politica del farmacista temi rientri dall'inflazione a piccole dosi
Questo perché altri paesi si stanno comportando diversamente noi siamo condizionati da un'astrazione
Internazionale che non controlliamo
Negli ultimi cento giorni in Occidente sono caduti o col Governo
Di tutte le tendenze politiche per i democristiani e i socialisti dai liberali e conservatori cioè la costante è stata che allora posto è venuto un Governo di
Di inclinazione politica diverso in sette paesi sono stati adottati provvedimenti drastici
Sospensioni di scala mobile tetti salariali scure su determinati aspetti della spesa pubblica rialzo generalizzato delle tariffe pubbliche imposte straordinarie blocco rigido controllo dei prezzi
Non è storicamente possibile che il nostro Paese continui a vivere in totale disarmonia con quello che sta succedendo all'estero si tratta di attuare queste cose nel modo migliore possibile garantendo
L'Italia non è un'isola quanto più avanti porteremo le nostre illusioni e il nostro provincialismo tanto più brusco sarà il risveglio successi
E già stupefacente con quanta rapidità sia in poco più di un mese la grande maggioranza dei commentatori è una buona parte dei politici ha lasciato l'idea di una cura dolce
Per adeguarsi o cominciare a prendere in considerazione l'idea di una cura amarissimo
Quindi i programmi di governo io non so se questo governo andrà a buon fine o o non andrà in fondo dal mio osservatorio e la cosa non è molto importante
Ma ogni programma di governo che non comporti la prospettiva dello sradicamento dell'inflazione
Potrà tranquillamente rimane nel cassetto grazie
Alla parola Renato Buoncristiani
Quando il tempo è molto ridotto e L'Unità l'uditorio è stanco
Credo che si debba bandire ogni preambolo
Ritengo però che
Sia gradito archi deve ascoltare sapere qual è l'oggetto
Della esposizione che sta per essere di fatto bene io
Intendo introdurmi in uno dei quesiti posti dal presidente Berloni cioè quale debba essere il ruolo dello Stato
Dello sviluppo dell'economia del Paese
In particolare perdona e vicini
Sottolineare quali e quante siano le storture dell'impiego della spesa pubblica
In un campo che apparentemente un campo strettamente specifico ma che tocca poi in direttamente o indirettamente gran parte degli italiani
Parlo del campo dell'edilizia edilizia abitativa edilizia pubblica edilizia infrastrutturale
E noto a tutti
Che lo Stato negli ultimi due anni ha preteso e ottenuto sempre più soldi dei cittadini sia come contribuenti sia come risparmiatori
Ma dato in cambio sempre meno di sostanzialmente utile per la società italiana
Meno beni e servizi collettivi
Minore efficienza delle strutture pubbliche
Minor sostegno allo sviluppo produttivo
La quota della spesa pubblica sul prodotto interno lordo è già stato autorevolmente ricordato
Ormai superato il cinquantuno per cento
Mentre gli altri Paesi europei tale rapporto un raggiunge nella media il trentanove per cento
Una mole di risorse in ordine
Di cui soltanto una parte molto modesta
è andata ad accrescere il potenziale produttivo alla ricchezza del Paese
Per la maggior parte
E se è servita viceversa
A tacitare le richieste petulanti delle categorie meno produttive ma più dotate in termini di voti elettorali
è stata destinata a creare una rete protettiva
Per imprese private decotte e soprattutto per le imprese pubbliche che hanno avuto la disponibilità discrezionale di risorse pressoché illimitate
E sono state poste così al riparo da qualsiasi selezione e sanzione del mercato
è servita ad estendere e consolidare
Abitudini di vita opulente e non congruenti con la condizione di economia
In una parola
E se è servita alimentare inflazione è a disposizione di Stati
La necessità di reperire crescenti quantità di risorse da destinare ai consumi e dagli interventi di marca assistenziale
Ha indotto lo Stato a privilegiare i suoi propri canali di finanziamento
Fino a fare dei titoli del debito pubblico l'impiego dominante del risparmio
Ne sono derivati due effetti negativi per lo sviluppo economico
Primo
L'inaridimento dei canali istituzionali di adduzione del risparmio agli investimenti produttivi
Secondo
La imposizione surrettizia di un vero e proprio vincolo alla libertà dei risparmiatori di scegliere gli impieghi più convenienti per i propri soldi
Prodotto emblematico di questa forzosa canalizzazione del risparmio e fan familiare al finanziamento del debito pubblico
E la crisi dell'edilizia abitativa nelle grandi città
Ho ben maggiore peraltro
Il disagio per questo fenomeno
Sull'origine di questa crisi pesa così i nodi irrisolti delle politiche urbanistiche delle inefficienze amministrative
Ma pesa soprattutto il sostanziale blocco del credito fondiario e di altre forme di finanziamento a lungo termine dell'edilizia
Il risparmio di un gran numero di famiglie a medio reddito
Che pure in questi anni ha continuato a formarsi
Il professor Baldassarri diceva autorevolmente testimoniato
Non è stato il primo grado di vestirsi in abitazioni ad uso primario nelle città medio grandi
Per il venir meno della integrazione del Credito fondiario
O di altre forme di finanziamento a lungo termine senza le quali l'acquisto dell'abitazione diventa impossibile per la stragrande maggioranza delle famiglie stesse
Ma la crisi del credito fondiario
Soprattutto l'effetto della concorrenza di titoli del debito pubblico
Che a causa dei rendimenti offerti
E del trattamento fiscale privilegiato
Hanno reso difficilmente collocabili le obbligazioni fondiarie
Sempre la casa offre ulteriori elementi probatori dell'uso dissennato e dilapidato avvio che spesso lo Stato fa dei soldi dei cittadini
Mi riferisco all'edilizia abitativa pubblica
Da noi
La mano pubblica partecipa per meno del dieci per cento al totale della produzione abitativa contro una partecipazione che supera il quaranta per cento degli altri paesi industrializzati
E questo avviene
Nonostante che lo Stato per lei di notevolissima risorse dall'area della carta
Sia attraverso l'imposizione immobiliare e quella gravante sull'attività delle costruzioni
E qui basti pensare che per ogni cento lire di investimenti nell'edilizia
Il prelevamento fiscale è di trentasette lire
Sia dal sistema produttivo attraverso specifiche contribuzione dei lavoratori e delle imprese finalizzate alla costruzione di abitazioni
Insomma
Anche in questo settore che ha tanta rilevanza sociale ed economica
Lo Stato si mostra assai solerte nell'incassare ma molto pigro nel rendere quelle contropartite cui peraltro sarebbe tenuto in forza di sulle stesse leggi
Ma il problema della qualità e dell'efficienza dell'impiego delle risorse da parte dello Stato
Finisce a lungo andare con l'identificarsi con la conservazione stesse del sistema democratico
Quindi il degrado della spesa pubblica va assolutamente arrestato
La tendenza ad una crescente di qualificazione della spesa dello Stato
Va velocemente invertita
Questa consapevolezza si è andata via via affermando in larghi strati della Scopigno Repubblica mentre stenta a entrare nella prassi di governo
E nei comportamenti le forze politiche e sociali
Nei programmi degli ultimi governi
è stato posto con enfasi l'obiettivo di una riconversione della spesa pubblica che riapra spazzi agli investimenti
Restituisca al bilancio dello Stato alla sua originaria funzione di strumento di governo dell'economia e di fattore dinamico dello sviluppo
In realtà
I solenni impegni sono stati disattesi
E l'obiettivo è la riqualificazione è stato mancato mentre i fattori degenerazione la spesa pubblica si sono accentuate
Nell'ottantatré la quota di spesa in conto capitale sul prodotto interno lordo
Prevista dell'otto e quattro per cento
Contro il nove sei per cento che era l'ottantadue questo significa che lo Stato si appresta a realizzare una minor quantità di infrastrutture a mettere a disposizione dei cittadini e delle imprese servizi meno efficienti e che la domanda pubblica di beni di investimento di beni collettivi si ridurrà ulteriormente
Eppure
Mai come oggi nell'attuale fase dell'economia nazionale e internazionale
Segnata da una perdurante crisi del mercato e dei beni di consumo durevoli
Le possibilità di sostenere lo sviluppo dipendono in larga misura dalla efficace destinazione della spesa pubblica
E se sono indissolubilmente legate alla capacità dello Stato di sostenere una domanda di beni collettivi di effettiva utilità sociale
Di promuovere programmi di pollo intensi amento delle infrastrutture
E di incentivo ai processi di rinnovo tecnologico dei modi di produrre e dei prodotti delle imprese nazionali
Ma a questo punto
Il discorso torna l'urgenza di attuare una radicale revisione dell'attuale rapporto tra la spesa corrente e la spesa in conto capitale
Mediante lo spostamento all'interno della stessa spesa pubblica delle risorse dai consumi agli intensi evidenti
Frase logora ma sempre purtroppo validissimo
E questa operazione propedeutica ad ogni politica di promozione dello sviluppo che intenda Palizzi dalla spesa pubblica come cerchio d'impulso dell'economia
Come rappresentante l'industria delle costruzioni
Devo dire che sul nostro settore si manifestano con maggiore intensità alle conseguenze recessive del progressivo cedimento della spesa pubblica in conto capitale
La strategia dello Stato nel programmare la spesa pubblica
Ignora le necessità produttive e organizzative dell'edilizia
Che dovrebbero essere sorrette da livelli il più possibile costanti e certi di commesse per ridurre il peso dei costi fissi aziendali
E si ispira invece alle esigenze contingenti di far quadrare comunque i conti
Così
Sì Italia e si aggiunge in funzione di questo obiettivo al di fuori di ogni regola di programmazione senza alcuna preoccupazione per i danni a livello settoriale provocati da un andamento altalenante della spesa per investimenti essa oltretutto
Non ha più certezza alcuna
Essendo invalsa la prassi non so quanto ortodossa sotto il profilo costituzionale
Italiane anche le spese già proclamate programmate con leggi dello Stato
A fronte delle quali tuttavia sono stati aperti i cantieri impegnate maestranze
Finora tutti i programmi di opere pubbliche sono stati finanziati sotto la pressione di circostanze contingenti
E di situazioni di emergenza
Non sono mai stati decisi nel quadro di un piano di lungo periodo invase obiettivi attinenti all'esigenza di potenziare il sistema infrastrutturale
Alle conseguenze settoriali
Si aggiungono poi quelle non meno rilevanti di ordine generale
Tagliare sulle opere pubbliche sulle infrastrutture in servizio
E di sostegno della produzione
Sull'edilizia abitativa equivale a programmare l'impoverimento del Paese
Significa muoversi in senso opposto al soddisfacimento dell'esigenza primaria di accrescere la produttività e l'efficienza media del sistema economico
Non si può risparmiare sulle opere pubbliche perché il degrado generale che ne deriva indebolisce e assottiglia la redditività di tutti gli altri comparti produttivi
Siamo un Paese economia trasforma felice
Questo connotato insieme alla particolare morfologia del territorio nazionale
Richiede una dote di abitazioni ed un sistema infrastrutturale porti ferrovie grande viabilità ero porti estremamente efficiente sviluppata questo sistema da noi oggi è in crisi degradato per l'assenza di investimenti di ricostruzione di ammodernamento di ampiamente ne discende che agli elevati costi si associa un forte degrado di sufficienza qualitativa dei servizi resi in conclusione trascurare gli investimenti in abitazione
Infrastrutture ed in servizi
Equivale a ricavare all'industria di altri paesi
Ampi margini di competitività a scapito delle nostre imprese
La realtà del mercato internazionale civici ormai
Che la concorrenza si sviluppa attraverso il confronto tra sistemi economici nazionali
Non meno che con la competizione fra singole imprese
E questo perché
Nei Paesi industriali la produttività aziendale largamente dipendente dall'efficienza dei servizi e delle infrastrutture
La cui realizzazione e gestione competono all'amministrazione pubblica grazie la scorsa
è grazie a Renato cristiani volevo prima del passare la parola agli ultima alle ultime due comunicazioni purtroppo ci terremmo con l'intervento
L'onorevole biossidi volevo deve fosse ci sono intanto relazioni tutte le relazioni che sono state illustrate questa mattina sono sono pronte stampa e sono distribuite presso i banchi della documentazione
Ma volevo anche annunciate che tutti gli interventi un'ora dopo che sono stati fatti una sintesi dell'intervento e anche quella a disposizione distribuite e quindi ogni intervento un'ora dopo c'è la sintesi pronta distribuita
Do la parola adesso a Boselli
E poi ci sarà ancora Lupinacci e poi chiudiamo nella mattinata con l'onorevole diessino
Caro Presidente signore e signori
Ritengo che questi momenti di dibattito e di studio di realtà complesse come quelle di cui ora stiamo discutendo non debbano essere esercitazioni verbali
Ma per i contributi alla soluzione delle contraddizioni alle quali la complessità crescente dei sistemi non può sfuggire vorrei pertanto portare un contributo concreto ed analizzare le caratteristiche della spesa per la sicurezza sociale la cui struttura determina penalizzazioni gravissime
Per le nostre imprese
La spesa per la sicurezza sociale
E la componente fondamentale della spesa pubblica ed ha rappresentato nel mille novecentottantuno il ventitré virgola due per cento scuse né per favore un po'di silenzio per favore grazie io mi rendo conto che parlare della spesa
Repubblica a quest'ora e poi parlare anche della sicurezza sociale dell'INPS non sia molto divertente però vi assicuro dai dati che emergono penso che se ne debba tenere veramente così
Gli oneri sociali a loro volta rappresentano il cinquanta per cento circa del monte salari presente la fiscalizzazione
Tra quota a carico delle imprese e quota a carico dei lavoratori sono cifre che non cessano di stupire mi ed influenza né in modo determinante l'andamento del costo del lavoro
Si tratta dunque di incidenza estremamente rilevanti cui peraltro non fa riscontro un andamento gestionale equilibrato della sicurezza sociale bensì una situazione che a volte drammaticamente al dissesto
Il settore tessile dell'abbigliamento che il più penalizzato dal sistema salariale contributivi in atto
E che a causa di tale penalizzazione ha raggiunto e superato il costo del lavoro più alto in assoluto a livello mondiale e come tale non più sopportabile anch'io qui vorrei dire
A Benvenuto qui non si tratta di buona volontà qui non si tratta
Dei vollero fiaccare sindacato qui si tratta veramente di rendersi conto che questi sono i numeri coi quali noi presenti o del tessile-abbigliamento primo settore come saldo attivo la bilancia commerciale italiana dobbiamo
Confrontarci col quale dobbiamo fare i conti pronte a dare tutti i dati
In una situazione come questa non abbiamo deciso di studiare ed analizzare a fondo il problema della sicurezza sociale in Italia anche per incarico della Confindustria
Ci siamo avvalsi dei bilanci consuntivi e preventivi degli istituti previdenziali ed assistenziali dei dati statistici esistenti delle proposte di riforma fumo latte dei giudizi espressi dai ministri da politici ed economisti
Ma soprattutto abbiamo valutato il problema della sicurezza sociale in Italia del suo dissesto
Non in un contesto astratto ma nel confronto con le corrispondenti difficoltà dei Paesi esteri più industrializzati e con le misure che gli stessi adottano e si apprestano ad adottare per il riordino della materia
Dappertutto la sicurezza sociale risulta in crisi perché la spinta allo sviluppo delle prestazioni nel periodo post bellico non è stata realisticamente ragguagliata alle reali disponibilità dei sistemi economici nazionali
E perché il periodo di benessere degli anni sessanta che ha contribuito ad accelerare la spinta assistenziale è stato frattanto superato il travolto dalla recessione generalizzata
Sono in crisi i sistemi di sicurezza sociale dei Paesi più ordinati e più potenti a livello mondiale
Quelle che ripartiscono il finanziamento con regolarità tra stato e cioè collettività impresa e lavoratori quelli che mantengono per il diritto alla pensione di vecchiaia il requisito dei sessantacinque anni
Che non scendono per le pensioni di anzianità al di sotto del limite dei trentacinque che riconoscono la pensione di invalidità solo in presenza di requisiti certe comprovato
Perché non sprecano prestazioni in presenza di un lavoro serio in Italia il finanziamento è totalmente squilibrato
I lavoratori pagano il contributo sociale più basso in assoluto a livello internazionale
Il professor Baldassarre ci ha mostrato delle diapositive molto chiare al riguardo
Lo Stato concorre con contributi prevalentemente figurativi o con la costituzione dei disavanzi oggi non più coperti e tendenti a ridurre il proprio concorso
Tutto ciò viene scaricato sul sistema di impresa e costi letture dice uno dei massimi fattore di indebolimento complessivo del nostro sistema industriale
Viene talvolta osservato che la spesa per la sicurezza sociale in Italia rapportata al prodotto industriale lordo non supera di molto la media degli altri Paesi più industrializzati
Ma nessuno rileva che l'onere per l'impresa invece norme per il fatto che gli altri due contribuenti stato lavoratori concorrono in misura del tutto insufficiente è irrinunciabile una riforma globale ma rapida perché l'accollo è alle porte sul piano delle prestazioni occorre almeno a raggiungere immediatamente il livello degli altri paesi e cioè pensione di vecchiaia sessantacinque anni senza ulteriori riduzioni e prepensionamenti
Pensione di anzianità non sotto i trentacinque anni sopprimendo tutti gli incredibili sconti di settore od individuale oggi previsti
Pensione di invalidità solo chi è invalido realmente probabilmente la metà degli attuali
Abolizione dei Comuni impropri di pensione pensione pensione e retribuzione onde evitare vantaggi ingiustificato ci si dovesse suddivisione delle gestione per lender autonomi e responsabili e non soggette a trasferimenti finanziari
Definitiva suddivisione fra previdenza da riferire alla produzione ed assistenza da riferire alla collettività
Eliminazione delle prestazioni e per non lavoro delle prestazioni che surrogano la mobilità e di tutti gli sprechi in genere e ancora sia chiaro che dal nostro punto di vista il problema del tracollo della sicurezza sociale
Non si risolve con aumenti contributivi come abbiamo detto né con ipotesi di privatizzazioni parziali ed i trasferimenti all'area contrattuale già troppo congestionata
Ciò significa per lo meno eludere ed aggravare la situazione
Non sarà certamente agevole porre nel nostro Paese una riforma delle prestazioni in termini di contenimento
E però talmente grande l'area degli sprechi degli abusi oserei dire anche dei soprusi che un punto di migliore equilibrio è tutt'altro che difficile da trovare
L'impostazione sin qui seguita in termini di finanziamento è un altro assurdo
Concentrare l'imposizione sulla formazione del reddito di lavoro vuol dire colpire e penalizzare costi ed occupazioni
Lasciare intendere che la fiscalizzazione attuale sia una sorta di favore fatta all'impresa è una grossa falsità non sufficientemente contestato a volte
L'impresa e non chiedono nulla allo Stato
Né di non pagare né di più né di meno
Di quello che pagano l'impresa degli altri paesi industrializzati con le quali devono competere e per realizzare tale equilibrio la fiscalizzazione deve essere non solo riconosciuta strutturalmente ma raddoppiata nella entità li dobbiamo essere assolutamente chiare
Perché il conto che ognuno di noi popolare è inequivocabile adeguati così procedendo sarà possibile evidenziare ulteriormente la portata degli errori normativi ed applicativi che si si cela non sotto la generica dizione di sicurezza sociale
Ed affrontare una riforma tale sì da riportare entro limiti di sopportabilità il gravame sulla formazione del reddito di lavoro assicurando al lavoratore prestazioni puntuale di corrispondente parlava
La soluzione del problema degli oneri sociali e anche il modo per risolvere il nodo del costo del lavoro e non viceversa
è purtroppo verosimilmente non si riesca o non si voglia trovare il migliore equilibrio necessario e che si proceda urgentemente per linee di Lazoi il risultato a brevissima scadenza incerto dissesto generale e blocco delle prestazioni
Ma il mondo imprenditoriale non seguirà questa strada
Rientra nelle nostre responsabilità sociali e dei nostri interessi tutelare sino in fondo il sistema dell'impresa e la sua capacità di continuare a produrre ricchezza
Sono un recupero di questa razionalità del sistema consentirà ciascun cittadino distaccare suddividendo sui benefici complessivi del sistema Italia
Oggi non possiamo più spiccare tratta sul nostro futuro non possiamo sfuggire ai sacrifici che la situazione ci impone
I soldi delle
Come un punto centrale delle istanze che il mondo imprenditoriale deve rivolgere a tutta la collettività grazie
Grazie Rosselli un'altra comunicazione questa migliore di quella così prima
Qualche cede con ricavi che la federazione regionale delle associazioni industriali della Toscana e l'Associazione dossale di Arezzo Firenze Grosseto Livorno Lucca Massa Carrara Pisa Pistoia e Prato essi ci invitano tutti alla colazione
Nel palazzo degli affari di Firenze quindicina si traversa giardino ma hanno anche dato il meno uno per ora ecco perché mette troppo Petito
è parte con ovvi sotto alla vernaccia e prosegue con altri piatti prelibati sono terminate le relazioni programmate le comunicazioni programmate di questa mattina mettiamo un po'dalla parte politica ci sono due interventi prima dell'onorevole Oddo Biasini vice segretario Partito Repubblicano do la parola a l'onorevole Lupinacci della Commissione economica del momento sociale italiano festa nazionale
Illustre Presidente
Egregi imprenditori
Sarebbe anacronistico
Che parlassi della crisi a voi imprenditori privati
Che con i vostri collaboratori delle vostre maestranze
Siete stati protagonisti del più rapido il profondo sviluppo economico dalla storia europea
A voi ceti emergenti
Epoca col subire la incapacità di una classe politica
Che non assolo dissipato in breve tempo il boom economico sociale
Ma la
A suo imperituro ricordo un mare di debiti caro professor Leanza
Occultati persino al Parlamento e che sono al di sopra di quelle cifre che sono state questa mattina citati in questa
Un sistema talmente gracili e vulnerabile
Che ad ogni cenno di ripresa saltato i conti e la lira vacilla
Ebbene se tutto ciò è colpa dalla classe dirigente politica è altrettanto vero che il sistema nel
Che ha prodotto e tollerato una siffatta dirigenza
E certamente corrotto inadeguato alle necessità di uno Stato moderno
Come la lotta contro l'attuale crisi economica non può essere vinta se non ricorrendo a rivoluzionare il sistema di che lo sviluppo tecnologico occorre io fluida all'economia
Così non è immaginabile che l'adeguamento delle nostre pubbliche strutture possa rappresentare la continuazione del passato e non piuttosto invece una profonda innovazione verso il futuro
L'aspetto più inquietante
Dell'attuale sistema ed arrivare grazie ordine
Tra Paese reale e Paese negare
Tra potere e società tra politica ed economia
Mentre la Celera lo sviluppo economico
Aumentava spazi di libertà
Accompagnato da una grande lievitazione
Del livello medio delle conoscenze e della cultura tanto più la nostra classe dirigente politica privilegiava un regime partitocratico ove veniva emarginata ogni spinta da quei ceti produttivi che erano stati protagonisti dello sviluppo
La incapacità di una tale classe politica di assorbire i nuovi assetti istituzionali la nuova realtà sociale ed economica
Più destabilizzata Lido un del fango avvitamento su se stessa uno stato suppergiù
Governate
In cui si faceva sempre più evidente il conflitto trascendente sul mercato economico ed il sistema di scelte sul mercato politico
Il divario tra i due meccanismi si liberava proporzionare al divario tra costi e benefici dalla spesa pubblica
Ma mano
Che si accresceva l'affetti e di reddito nazionale
Di cui si appropriava il potere monopolizza ante dei partiti dell'arco costituzionale
Tanto più cresceva il dissenso tra i cittadini
Perché è provato scientificamente storicamente ormai che la inefficienza della spesa pubblica aumenta con la sua dilatazione tutto ciò si è aggravato perché la necessaria burocratizzazione della spesa pubblica mostruosamente si elefanti za in una partitocrazia che nel proprio sistema clientelare non può rifiutare stipendi e prebende ai suoi benemeriti parassiti
Donde la necessità distribuire nuovi centri di spesa il responsabile nuovi carrozzoni inutili organizzati e regolati in modo da soddisfare il dilagante nepotismo in tal modo si è alimentato il monopolio di veline
La fornitura pubblica di merci e di servizi
Che vengono reclamizza i come di un aggiuntiva sono invece finanziabili ripulendo le tasche dei cittadini quegli strumenti fiscali e online ingannevole appropriazione del risparmio privato
Tale è secondo noi la corretta e cruda analisi del versante politico
Ma anche sul versante del sistema produttivo
E necessario ma altrettanta affrante ed analisi sinceri
Se lo smodato intervento della cosiddetta volontà politica nella economia
Ha prodotto l'incontro l'abilità della spesa pubblica e di conseguenza la bancarotta della pubblica finanza altrettanto è avvenuto nel sistema produttivo
Ove una serie di vincoli di divieti di limiti di autorizzazioni che voi tutti ben conoscete di licenza di tanto però hanno ingabbiato di in un atto ma spera di criminalizzazione
Ogni vivacità d'iniziativa
E di espansione degli imprenditori
In grado di investire il risparmio nazionale di impiegare i disoccupati e sottoccupati eletti produrre a prezzi decrescenti ed altamente competitivi
è stato calcolato non l'abbiano fatto
Che una estesa riduzione vitali odori consentirebbe un risparmio di circa dieci quindici mila miliardi
Al primo impatto
E in un risparmio annuo di circa cinque mila miliardi contribuendo in maniera sensibile alla lotta contro l'inflazione
Cioè renderebbe possibile più investimenti una maggiore occupazione un aumento del prodotto interno e un miglioramento della bilancia commerciale
Non ultimo un miglioramento del gettito fiscale ed una minore spesa interni di onde sociale ecco io lascerei proprio a voi istriani
Che avete maggiore esperienza sia dei più esperti rifare questa esercitazione econometrica per
Stabilirle i vantaggi che naturalmente ne possono derivare dalla eliminazioni di questi vincoli che grava sulla imprenditoria privata
A voi
Inoltre l'imprenditore tende ad aumentare se ve ne siete accorti la quota di fattori decisivi per dei risultati aziendali che sfugge alla loro possibilità di controllo e di decisione
Errori di prospettive di attesa di tali fattori sono sempre più pericolosi e sempre più irrimediabile
Alla imprenditoria moderna non è più sufficiente agire bene nei settori di propria competenza fra l'altro che vengono sempre più compressi
Per il dispensario ed è che anche gli altri
Legislatori e politici
Banchieri e sindacati e la stessa pubblica amministrazione decidano Ida agisca nove
In una parola
L'attività imprenditoriale non può limitarsi ai propri recinti azienda deve espandere la propria attività professionale per influire ed agire nei settori esterni per concorrere a determinare la politica generale del Paese
Sinora
Tale attività e state espletate
Come persuasione più o meno occulta cercando di stabilire concessioni reciproche con singoli esponenti politici e pubblici funzionari talora si resta il entro il confine dell'Egitto
Altre volte ha così vacche
Ma in ogni caso non è che con questa per furbesca
Dell'adeguarsi e dell'arrangiarsi ognuno per sé
Che la categoria imprenditoriale può sperare dei migliorare l'efficienza densi stabilita
Tali concetti sono stati di recente espresse in anche da un posto va qualificato esponente che è stato fin qui stamattina presidente della Olivetti mi riferisco che noi ritroviamo giusti e quindi ad essi ci limitiamo
Da questa analisi nasce la nostra prospettiva di un profondo mutamento del sistema costituzione
L'intesa ad istituzionalizzare all'interno dello spacco la corresponsabilità delle libere rappresentanze delle categorie morali e sociali forme tipiche libero in rappresentanza delle forze politiche
Le esigenze stesse di una società tecnologicamente avanzate sono indubbiamente diverso e più complesse di quelle di una società sotto sviluppato un persino prete ecologica
Il suo avvenire Stein questo mutamento dei rapporti tra il cittadino parti sociali e sta occorre abbandonare la visione ideologizzata e collettivistica e mi ha fatto piacere ascoltare questa Mahler l'ex ministro delle Finanze Reviglio ha rivisto molto da due anni a questa parte
Certe posizioni collettivistiche
Per aprire l'azione politica alle grandi possibilità che la scienza la tecnologia la cultura stesso offrono ai cittadini di Nordin allo sviluppo della persona umana vide la società nel suo insieme
Per raggiungere questi traguardi e necessario una gestione flessibile ed estremamente responsabilità responsabilizzata della libera imprenditoria
Adesso occorre restituire alla sua naturale duttilità ampliarne le risorse disponibili in un mercato finanziario non più saccheggiato dallo Stato
Divenuto concorrente sleale di coloro che sono poi tenuti a mantenerlo
Invece di bruciare botte
Sull'altare dello spreco pubblico
Per il risparmio sull'altare dell'inflazione incoraggiano il lavoro il risparmio ed investimenti
Perché le persone le imprese possono espandere la loro attività e le loro iniziative la crisi attuale può essere risolto a nostro avviso solo riprendendo la via dello sviluppo economico e tale sviluppo può essere intrapreso solo nell'ambito di una moderna società tecnologicamente avanzato
Occorre quindi un nuovo sistema costituzionale
Che renda maggiormente partecipi quelle fatte sociali che contribuiscono e consolidano un tale tipo di società la soluzione dell'attuale crisi quindi per noi un'occasione irripetibile
Per risolvere finalmente il problema di una moderna società Italia
Gli ineluttabili sacrifici
Che saremo chiamati a sopportare
Potrebbero rappresentare un posto a somma positiva io dove finito illustre Presidente
Sei miliardi
Che riguarda un spinto ok mescolato ai treni economico colla imprenditoria privata sia svolto in questa magnifica finanza che ci ricorda ove il suo riscatto dei secoli bui del Medioevo offre duale dell'impero feudalesimo
Dunque una dovuta all'ordinamento di giustizia di Giano della Bella chiedi equilibro di interessi politici allora dei guelfi e ghibellini pure io prima e poi dei bianchi e nel il nostro augurio e che quell'esperienza dei fiorentini da allora si possa ripetere per battere l'attuale crisi per una prosperità di uguale durata grazie
A undici minuti come altri dunque chiudiamo l'intervento di questa mattina con l'onorevole Biasini e riprende alle ferita Polo successo alle quindici oggi pomeriggio esatte quindici esatte ripartiamo
Grazie a tutti per tutto il tempo la pazienza affollatissime tutti quelli che sono stati in piedi
Signor presidente signore signori
Anzitutto tengo a ringraziare lei Caro Presidente
Per aver dato la possibilità ai rappresentanti dei partiti politici italiani di intervenire in questo importante convegno è un'occasione di confronto
Estremamente importante e non potrà non essere secondi
Dopo le relazioni tenute già questa mattina
Da uomini di grande valore che hanno parlato
Non ho bisogno di dire che il mio partito conviene
Sugli aspetti essenziali della questione
La situazione dunque che la spesa pubblica è nel nostro Paese fuori controllo
Sottrae spazio agli investimenti produttivi
Sorregge in modo antieconomico settori in crisi dall'industria pubblica
Genero infrazione
Riduce la competitività esterna dell'apparato produttivo del Paese
E infine sempre più in prospettiva non soltanto non serve ad attenuare le tensioni sociali come avvenuto appunto
Nell'epoca storica caratterizzato dall'espansione dalla produzione dei consumi Dellas delle società occidentali ma contrario
La nostra smisurata spesa pubblica
Proprio perché metti in moto i fenomeni
Che ho appena sommariamente descritto Jenner è sempre più è destinata a generare malessere sociale crescente che è una nuova dose di spesa pubblica improduttiva o di puro consumo non soltanto non può attenuare
Ma è destinata al contrario
A ingigantire in un circolo vizioso e perverso dal quale bisogna decidersi ad uscire con fermezza
E il fatto che la spesa pubblica sempre meno attenui le pensioni sia destinato ad alimentare
Io dico qui per sé la novità della mutazione storica che colpisce la società italiana e tutte le società italiane democratiche dell'Occidente
E non mi soffermo a sottolineare i dati storici ineliminabile che sono all'origine della nuova fase aperta sì
Di fronte alle soggetta industriale
Ma vi è anche una componente propria dalla nostra situazione
Che ha aggravato la realtà per troppo per per troppo tempo
Si è continuato a pensare in Italia nel corso degli anni cinquanta e sessanta
Che una forte crescita della produttività e dell'occupazione fossero compatibili se non proprio legge generati
Dalla crescita della spesa pubblica mentre avveniva che quella crescita delle strutture degli apparati pubblici
Esatto sulle strutture produttive fine a soffocarlo
Come del resto aveva sostenuti per tanti anni isolato Ugo la Malfa
Non voglio soffermarmi
Non voglio soffermarmi su questi elementi già noti
Le certo fermarmi a un'analisi di responsabilità passa
Mi limito a dire che la crisi da costato fiscale e la crisi correlativa dello stato assistenziale
Costituiscono la mutazione di portata Pegorin generazionale
Che anche le forze politiche italiane
Solo chiamate ad affrontare
Con coraggio
Soprattutto con coraggio
Nelle scelte concrete attraverso le quali giorno dopo giorno viene destinato la sorte per il nostro Paese
Le cifre elencate qui da Marzotto
Dare rilievo
Da Baldassarre hanno qualche cosa di allucinante
Gli argomenti sono convincenti
Le ragioni del taglio della specie ineccepibili
Allora come mai
Può dipendere tutto da una serie di il barone
Poi dipendere soltanto dalla ossessiva ricerca del consenso elettorale con mi ha detto c'è un atto in parte ha ragione Marzotto
Non ci saranno almeno
Un paio scusate quest'espressione di ragioni strutturali prende
La cultura anti industriale antindustriali
Che ha dominati per tredicenni la vita pubblica del Paese
La struttura trentennale così come si è tenuta fossilizzare fatta
Dalla lotta politica
Fondata su due classi partiti di massa
Non saranno questi accanto a dare prego accanto ad altri
Le ragioni strutturali
Delle per generazioni della spesa pubblica che anche a voi amici imprenditori dovette considerare e a questo proposito allora mi domando
Potremmo degnamente affrontare questi problemi giganteschi
Se il motivo della vita pubblica della vita politica in particolare Losa laddove è nato da una cultura industriale moderna
Adeguata alla mutazione storica che è in corso sotto i nostri occhi
Mi domando anche
E lo pongo consentitemi come punto di riflessione generale
Può
Una cultura industriale moderna permeare il mondo politico ce ne fosse pensate all'affermazione di questa cultura
Non ha chiesto l'aiuto alle era corrente nella concretezza della dinamica politica di un Paese
Possono le forze della cultura industriale che operano all'esterno del mondo politico farebbe uno otto con le forze della praticare assistenziale
Solidaristica
Ed in definitiva anti industriale che operano all'interno del mondo politico
è questo un problema un grande attuale problema di natura generale pallido
Per ogni società industriale ma pallido soprattutto per il nostro Paese
Ma consentitemi di dire che sottopongo questo problema la vostra riflessione in modo particolare proprio nella condizione del particolare caso Italia
Dopo alcuni decenni di esperienze
Io
Sanno come uscito
è tra direi tutta la mia educazione il patrimonio dalla forza politica cui appartengo
Se non di gesso già lavorando per una cultura industriale moderna nella vita pubblica
Non obbediamo a sollecitazioni particolare
Ha interesse infine meschini
Ma al contrario rappresentiamo un'esigenza oppure tu vai in generale della società
Se è vero infatti che il non tutelare interessi particolari a proprio ciò che assicura lo sviluppo
Armonia dello sviluppo che assicura la governabilità che assicura il dinamismo economico che è assecondando ovunque la conservazione terza
Del ruolo della attività imprenditoriale che diversamente sarebbe colpito dunque
In una parola la tutela del ruolo imprenditoriale cioè la tutela delle condizioni che consentono di intraprendere
è un aspetto dell'interesse generale
Per questo interesse generale
Occorre politicamente battersi
Senza nessun timore di dire quei
Ciò che io
Dico a Ravenna o atti osceni
è che c'è una bisogna decidersi che non è nemmeno il collega corporativa né l'economia Mario sesta alla Viglia appunto per risolvere i nostri problemi
Senza indulgere
Ai toni anticapitalisti che sono proprio di cultura errate che non sono le nostre
Le grandi società produttive non sono società materialisti che com'una diffusa polemiche industriale
Frutto certo di una cultura che non è la nostra
Tende a insinuare
Quando sono governati
Quando sono dirette politicamente
Le società industriali democratiche di quarto secolo
Fondato sull'economia di mercato
Hanno dato vita
Alle più alte e conquiste umani e civili della vita degli uomini
Non lo dimentichi
La cultura comunista
Non lo dimentichi
La cultura cattolica
è dolce in questo spirito ed imposto a quattro
E solo partendo da lo spirito e da questo quattro
Che il mondo
Produttivo italiano e le forze politiche
Possono trovare
Punto di intensa questo è il problema
è lavorare in sii
Per ridurre una spesa pubblica fortemente parassitarie
E improduttivo
Per realizzare una pubblica amministrativi amministrazione all'altezza
Dei problemi di una società industriale moderna
Per determinare
Tempi di decisione politica e amministrativa nel governo nel parlamento nelle pubbliche amministrazioni che siano col forniti
Alla velocità straordinaria dei fenomeni scientificità e leggi sociali economici dei nostri tempi ed è posto in definitiva
Il problema delle riforme istituzionali di cui si parla
Ci potete e sì dovete chiedere
Un uso economico cioè efficace ed efficiente
Delle risorse pubbliche destinate ai servizi sociali di supporto agli addetti al settore produttivo ci potete e ci dovete chiedere un atteggiamento che nel sistema degli enti e delle strutture pubbliche tutti gli economicità di gestione e la competenza
Della diligenza questo e molte vola alto certamente può essere chiesto nello spirito e nel quadro che ho detto
Ma consentitemi anche a questo punto di domanda
Passiamo noi polpette dimenticare le condizioni obiettive è di un eliminabili in cui ci troviamo a tutti un ruolo nell'altro ad operare politicamente
Possiamo dimenticare che alla moderna societarie non mettevo UE l'Italia ma è diventata di massa
Che è lo Stato deve Chiaretto rinunciare a certi compiti imposti chi dalla natura stessa dalla Società dalla nostra epoca
Che l'economia esige sicuramente un più accentuato un momento privato ma richiede anche un serio intervento pubblico
E che infine viviamo in una condizione politica del nostro Paese in cui la correzione della pesante presenza dei grossi partiti di massa
Certo sono in parte riuscita hanno
Ma è stata anche poco incoraggiata da voi
E ciò nonostante che uno degli elementi più evidenti per la differenza dell'Italia rispetto alle grandi società industriali e democratiche
Sia costituita proprio dalla presenza
Di due grandi formazioni di massa culturalmente assai ideologizzate
Ed entrambe insieme penetrante organizzativamente fino alle strutture più ghiotte della società
Ciò che certo il titolo del loro consenso di massa
Ma è anche la ragione profonda della laguna implacabile che sente a coprire ogni struttura
Ogni autonomia ogni momento dalla Società esaltando la fedeltà politica ed è emarginando la professionalità
E in questo qua e in queste condizioni noi repubblicani ti siamo al assegnati il ruolo di coscienza critica della sinistra
Abbiamo inteso operare come coscienza critica
Dalla sinistra democratica cercando di confermare la nostra identità la nostra funzione come opere sul piano dei fatti
Come non ricordare in questo convegno
Di fronte al problema specifico che voi ponete alla nostra attenzione come non ricordare come non ricordare con amarezza
Che il libro bianco della spesa pubblica voluto da Ugo la Malfa è del mille novecento sessantanove
Come non ricordare l'azione di governo
Ricordo il bicolore Moro la Malfa
E il punto unico di contingenza non ci trovo consenziente
Abbiamo operato
Con i governi preceduti da Spadolini cercando di portare senza riuscirci sempre una ventata Daria fresca che crede in Paesi ricordi con piacere rinnovamento di costume di stile una visione nuova moderna delle responsabilità istituzionali
Rispetto delle strutture amministrative dello Stato di diritto
Lotta al terrorismo con grande fermezza
In una rigorosa fedeltà alla norma costituzionale
Un complesso di iniziativa per le nomine degli enti pubblici dei vertici militari nel rispetto della professionalità della competenza
Una indispensabili iniziativa del governo sulla liquidazione di fine lavoro una volto fallito l'accordo tra le forze sociali il nuovo sistema di valutazione degli investimenti pubblici
Secondo criteri e parametri di rigorosa redditività
Instaurato dal giovane ministro per il Bilancio che sarà domani nel vostro contegno non vi sto ad elencare i provvedimenti per non suscitare in voi l'impressione di volere qui
Fare l'elogio di un amico non sono qui per questo
Ma il Paese certamente riconcilia già
Anche con le istituzioni da una corretta azione di governo non dimenticherà
E quanto alla legge finanziaria Ragione marzo
Contiene elementi di di rigore tagli massicci per trentun mila miglia
Ma non è sufficiente al risanamento non è sufficiente avvicendamento
Occorre in pieno ed è proprio ciò che il Presidente del Consiglio ha sostenuto ma Rossana
Che proprio il suo rigore
Seppure sufficiente
Abbia fatto sci che la legge incontrasse tanti ostacoli
Non è forse per questo che infine il governo è caduto sulle divergenze di politica economica adesso
Discutiamo a Roma a Palazzo Madama
Su un nuovo programma è un programma di rientro sarà il grande rientro di cui parlava il precedente Merloni
Una nuova impostazione programmatica
Sembra profilarsi
Tra la maggiore forza dei partiti di maggioranza siamo lieti
Di questa innovazione nei comportamenti programmatici l'abbiamo insistentemente richiesto non dico voluttà
In genere la natura non fa salti nel faro questa volta in politica battaglia fermamente
E si potrebbe allora pensare alla rottura di una linea negativa che tanto tanto ha fatto pagare al Paese ma consentitemi di ricordare sottovoce
Quanto delle possibili ed auspicabili innovazioni sia dovuto al lungo dibattito culturale che abbiamo alimentato per anni nei temi della programmazione
Di corrette procedure istituzionali di una corretta distinzione tra con compiti amministrativi e responsabilità politiche del ruolo allo scopo di alta responsabilità delle forze sociali in una società altamente industrializzato
Come Rita altri ed infine
Del richiamo costante ahimè un altro ricordo di la Malfa alle conseguenze tragiche del non governa
Consentitemi di richiamare grazie
Quanto va riconosciuto al contributo distinte in modo di innovazione North
Più una forza
Di minoranza estrema
La crisi oggi alla fase del confronto
Su alcuni documenti di rincorre che trovano il nostro consenso
Rappresentano la continuazione di importazioni che ci hanno caratterizzato il programma di governo in discussione
Segue però ora una linea di rigore ha come fondamento un documento che noi abbiamo fortemente richiesto
Il contenuto sembrando alcuni puntiglioso noiosi
Non era per questo
Era per porre su basi di chiarezza e concretezza gli impegni necessaria del possibile futuro governo
A questo documento abbiamo dato la nostra adesione
Ma amici imprenditori ve lo dico
Adesso dopo l'esperienza di ve lo devo dire
La discussione che si è aperta
Sta almeno per ora
Registrando differenze non minori
Di quelle che hanno reso difficile l'attività per la vita del governo Spadolini nel campo degli enti locali della previdenza del contenimento
Della dinamica del costo del lavoro dalla spesa pubblica in generale
Alla trattativa noi porteremo
E sosterremo
La nostra linea di coerenza e fermezza senza cedimenti
I repubblicani
Potete esserne certi
Sulle questioni fondamentali del Paese
La fedeltà senza doppioni senza incertezze fa Aldo schieramento occidentale
La difesa della libertà e dell'economia di mercato così strettamente legate
Una concessione della vita pubblica pulita
Che sostenga la capacità
Di cui è tanto ricco il nostro Paese non la morti
Su questi problemi
Le cui soluzioni rappresenta una leadership credibile tra una visione moderna dello Stato
è il vecchio Stato clientelare su queste linee di rigore che bisogna rafforzare
Noi faremo fino in fondo il nostro dovere
Grazie
Ecco fermo che
Come avevo anticipato questa mattina l'intervento dell'onorevole Enrico Berlinguer prevista adesso sarà domani mattina prima della tavola rotonda quindi lavori riprendono alle quindici
Mancherà il volto dove sarebbe stato Salvatore
Scarpe
Signori
Diamo inizio a questa seconda sessione
Innanzitutto
Desidero ringraziare la confederazione
Per la mia per la attenzione manifestata
Nei confronti della organizzazione industriale Toscana e ciò sì sia scegliendo a Firenze come sede di questo convegno sia affidandomi la presidenza di questa seconda sessione incentrata sulla governabilità della spesa pubblica
Venendo ai nostri lavori mi sia consentita una brevissima notazione
La relazione di intervento le relazioni degli interventi che abbiamo ascoltato stamane
Hanno evidenziato una serie di problemi circa i limiti che sono posti allo sviluppo da una spesa pubblica presso che fuori controllo e al di fuori di ogni limite fisiologico
Qual è quella che è in atto ora nel nostro Paese
Da ciò il prosciugamento delle risorse a favore del sistema pubblico limita l'inaridimento di quelle da destinare al mondo delle imprese
Ecco ci al punto focale può la spesa pubblica essere governata Sidari condurla
In termini compatibili con la riduzione dell'inflazione la ripresa dello sviluppo
Il problema della governabilità del sistema nel suo complesso è uno dei principali nodi della Società italiana in questo momento
E fra i diversi fattori si inserisce prepotentemente anche quello della finanza pur
Con la sessione che ora si attrezzi dovranno quindi affrontare quelli che definirei di grandi perché dell'inefficienza della spesa pubblica
E ciò nell'intento di trovare una risposta convincente al fondamentale interrogativo di riportare questa ultima sotto controllo e di finalizzare la alle necessità di crescita del Paese
Le relazioni del professor Cassese del professor Matteucci affronteranno quelli che dovremmo forse considerare i due più importanti filoni lungo i quali agire per conseguire i risultati in questa direzione il professor Cassese valuterà i presupposti istituzionali per intervenire sull'espansione ed il controllo della spesa
Il professor Matteucci si soffermerà invece sulle difficoltà di porre in essere azioni concrete verso questo obiettivo
Allorché l'acquisizione di consenso politico risultata di fatto incompatibile con i sacrifici che ogni intervento limitativo negli impieghi necessari necessariamente comporta
L'interesse del convegno si sposta pertanto sul terreno centrale sul quale dovranno essere costruite le future scelte per un migliore governo della spesa quello politico
Sono cento che dalle relazioni dal dibattito di questo pomeriggio si avranno spunti interessanti che potranno contribuire contribuire a delineare linee di comportamento più razionali di quelle sin qui seguite con questo augurio che diamo inizio a ai lavori
A questo momento appunto una una preghiera data l'ampiezza delle relazioni e di numerosi interventi prenotati debbo anch'io come già questa mattina il presidente confederale
Pregare gli oratori di limitare rigidamente ai tempi previsti il loro intervento
Trenta minuti per le relazioni dieci minuti previsti per le comunicazioni
Chiederò che ci si attenga rigidamente a questi tempi dopo il tanto la parola al professor Sabino Cassese per la sua relazione a lei professor bisognerà che abbia questo perché ho paura che quello non funziona
Va benissimo
E utile
Quel rito che si svolge in Italia dal mille novecentosettantasei
La ricerca della vera cifra del deficit
Esiste poi davvero
Il ministero del Tesoro in Italia intendo un ministero che non si preoccupi soltanto della allocazione delle spese ma del controllo delle spese pubbliche
Io cercherò di dare risposta a queste due domande vi dico subito che la mia risposta è negativa tutte e due le domande
Negativa fondamentalmente perché in realtà lo Stato fa la politica dello struzzo con se stesso si nasconde le cifre
E negativa perché il nostro apparato di controllo della spesa pubblica è vecchio di sessanta anni risale al ventitré
E non funzionerà in relazione alle esigenze attuali del controllo della spesa pubblica la relazione che vi faccio è un tentativo di dimostrazione di queste due negazioni
Citerò anch'io qualche dato per rispondere alla prima domanda
Dov'è il settore quali sono i settori indiziati della maggiore crescita della spesa
Se vediamo i dati OCSE dal cinquanta all'ottanta
Notiamo che il rapporto della spesa complessiva al prodotto interno lordo e cresciuto del sessanta per cento mentre è cresciuto del novanta per cento quindi a un tasso più accelerato quello relativo all'istruzione
Alla sanità alle pensioni alla garanzia del salario
Le spese relative a questo complesso di attività del potere pubblico rappresentavano alla metà di questo secolo la metà delle spese pubbliche oggi rappresentano due terzi delle spese pubbliche complessive
è naturale che crescendo questi settori di attività dello Stato e quindi queste specie
Sì è cresciuto anche un altro settore di attività quello strumentale possiamo dire cioè si è raddoppiata la spesa decine di solo negli ultimi dieci anni relativa al personale all'Amministrazione generale
Se questi sono i settori indiziati quali sono i motivi istituzionali perché questo è il tema che io debba affrontare quali sono i motivi istituzionali della crescita in questi specifici settori quali sono i motivi specifici
A mio modo di vedere c'è un motivo generale
E vi sono molti motivi particolari che dipendono dai diversi casi
In termini generali si può dire che in realtà in questi settori la spesa è cresciuta
Perché questi settori sono stati configurati nello Stato moderno come quelli che gli americani chiamano e intanto il
E un aumento della spesa pubblica perché perché si pre e si le leggi disposero che ogni classe non potesse avere che un numero massimo di trenta allievi e ogni scuola un numero massimo di sezioni e di classi
Ora
Le stessa legge aveva provvidamente previsto
Che ogni anno il ministero della pubblica istruzione al ministero del Tesoro facessero un piano per approntare tutti gli strumenti in relazione a queste esigenze e al mutare di questi standard rigidi
Questo piano era un piano evidentemente di apprestamento delle risorse era un piano di allarme per così dire per eventuali correttivi visto dico eventuali perché la legge era in realtà rigida
Ebbene questo piano non è stato mai redatto quindi senza questa valvola di sicurezza la spesa e cresciuta raggiungendo il massimo che doveva raggiungere secondo la legge medesima
L'altro esempio interessante e quello della Sanità
La riforma sanitaria del settantotto prevede che tutti abbiano il diritto alla salute ma che cosa vuol dire diritto alla salute lo deve dire dice la legge il Piano sanitario nazionale che fissa i livelli di prestazione
Il piano sanitario a sua volta e il quadro di riferimento il punto di riferimento delle unità sanitarie locali ed è il punto di riferimento della distribuzione della spesa tra le unità sanitarie locali
Quindi diremmo è che il piano sanitario è fissando i livelli di prestazione che cos'è è un termostato e un termostato che regola la quantità di caldo che affluisce da una caldaia
Fino al centro fino a le alle singole aree che debbono essere riscaldate
Ebbene con noi sappiamo bene che questo termostato non è stato apposto in funzione talché possiamo dire che la spesa sanitaria e oggi di fatto dipendente dal dalla morbilità degli italiani e dalle prescrizioni dei medici o se volete dalle consuetudini che noi tutti abbiamo nell'andare con maggiore o minore facilità in farmacia e dotarci delle dei farmaci necessari o non necessari
Altro esempio sintomatico e quello relativo al personale che illustra la crescita della spesa in uno
Dei quattro settori che vi ho indicato tutti i dettagli su questi argomenti ed altri casi sono illustrati nella mia relazione che voi avete ora per il personale noi abbiamo avuto una legge che ha un titolo molto pomposo del mille novecentottanta in cui si pensava che occorresse risolvere questo problema la crescita del personale degli uffici era dovuta al fatto che la carriera la progressione economica era legata nell'amministrazione alla progressione di carriera cioè alla costituzione di nuovi uffici
Si pensò quindi era un po'l'uovo di Colombo si pensò che bisognasse tagliare nettamente l'una dall'altra quindi che cosa consentire una progressione di carriera nella funzione invece che consentire una progressione scusate di economica nella funzione invece che consentire una progressione economica che si può ottenere solo salendo nel gradino superiore nell'ufficio superiore o in un altro ufficio da costituire
Facendo così proliferare gli uffici della pubblica amministrazione
Ebbene questa legge che aveva questi intento ha raggiunto l'intento esattamente opposto perché perché l'articolo quattro di questa legge ha previsto una serie di automatismi che non sto qui ad illustrarvi tali per cui secondo una mia stima entro l'anno mille novecentottantotto delle otto fasce funzionali di cui è composta in cui si distribuiscono i dipendenti del potere pubblico
La prima e la seconda resteranno vuote
Ecco vi sembra un bell'esempio di razionalità questo
E non sembra questo quello che potremmo dire una aumento salariale nascosto un modo diciamo surrettizio di aumentare la spesa pubblica di prendere una decisione di spesa
Che cosa ne viene fuori dall'analisi molto rapida di questi esempi che vi ho fatto
Che in sostanza noi diamo un processo di decisione della spesa che non lo stesso tempo o e lega è legato da una parte a da automatismi che vengono innescati da volontà esterne alla pubblica amministrazione
Oppure si svolge in maniera nascosta perché nessuno ha fatto un calcolo di quanto è costato quello aumento di stipendio perché così è un aumento di stipendio dovuto al fatto che praticamente la piramide burocratica si è allargata verso la cima con questa improvvida legge del mille novecentottanta o meglio con le improvvide applicazioni che di questa legge sono state fatte e in modo particolare che ne è stata fatta in quest'articolo numero quattro che ho prima menzionato
Di qui quattro caratteristica del processo di decisione della spesa in Italia che mi pare siano le seguenti
La prima caratteristica una perfetta dissociazione della determinazione degli obiettivi rispetto alla determinazione delle risorse
Nel senso che gli obiettivi vanno per una strada le risorse vanno per un'altra strada chi ha il potere di controllo dell'una non può dire di solito la parole una parola sull'altra e viceversa
Una seconda caratteristica la il divorzio tra enti erogatori della spesa ed enti che provvedono al finanziamento della spesa
Cioè tra gli enti che in qualche modo debbono operare il ministero della pubblica istruzione l'INPS e così via e gli enti che debbono determinare l'equilibrio delle risorse di qui una terza conseguenza che è quella costituita dal progressivo allontanamento del ministero del Tesoro dalle decisioni di spesa
Perché come vi dirò tra un momento il ministero del Tesoro il più in realtà non è più in Italia un ministero di controllo della spesa
Ed un'ultima conseguenza che direi discende naturalmente da queste tre che ho indicato una scarsa visibilità della spesa perché in realtà tutti gli organismi procedono per la loro strada senza una valutazione delle diciamo delle risorse disponibili e poi presentano il conto a quel grande cassiere che il tesoro basti che ricordi che secondo una valutazione Prudente la cassa integrazione guadagni a una valutazione dispensa che nel bilancio del dello Stato figura soltanto per un dieci o venti per cento della spesa reale che la cassa integrazione guadagni tenuta a porre in essere badate questo non perché
Il l'ente di gestione della cassa integrazione guadagni e cioè l'INPS e sia in qualche modo proceda per la sua strada
Perché qui è vero invece che l'ente e tenuto a seguire delle deliberazioni che vengono prese da un organismo che un organismo pubblico e cioè il comitato per la politica industriale
Che poi vengono seguite da un decreto del ministro del lavoro e poi debbono essere dico debbono essere Ado attuate dalla cassa integrazione guadagni ebbene dopo aver dato questi impulsi queste decisioni circa l'attività
Il potere pubblico lo Stato iscrivere in bilancio il dieci o il venti per cento delle spese che si rendono necessarie in conseguenza delle attività cioè degli interventi che la cassa integrazione guadagni deve necessariamente porre in essere e e quindi delle due l'una o ipocrita la decisione la decisione relativa agli interventi della cassa o ipocrita la decisione relativa alle risorse finanziarie che vengono stabilite per il finanziamento della cassa
Ecco quindi la ragione per la quale io credo che questa ricerca che dalla polemica che vide coinvolto coinvolto l'allora ministro del Tesoro Colombo della vera cifra del disavanzo
Sia un inutile diversivo perché in realtà qui il problema e che il disavanzo non lo conosce nessuno
Perché nessuno può conoscere il comportamento dispensa di tanti centri decentrati di autorità e di intervento pubblico provo adesso rispondere alla seconda delle due domande che Dio prima perché mi sono prima posto
Qual è il qual è la caratteristica del nostro sistema finanziario a mio modo di vedere il nostro sistema finanziario sia andato indebolimento indebolendo in un processo lungo di tempo che risale ormai a sessanta anni fa
E questo processo di indebolimento sostanziale del sistema finanziario
A seguito delle sequenze che si sono prodotte come delle reazioni a catena io proverò a passar delle davanti molto rapidamente per per far di rendere conto della e del carattere insoddisfacente delle nostre sì istituzioni finanziarie di controllo della spesa
All'origine c'è l'idea che nasce subito dopo la Prima guerra mondiale che occorra controllare rigidamente la spesa pubblica di qui la restaurazione finanziaria di De Stefani
La legge di contabilità badate ancora oggi vigente di qui idea che la Ragioneria centrali
Debbano dipendere dalla ragioneria generale dello Stato cosa che tagli innanzi non era vera in quanto le ragioneria centrali erano gli organi di consulenza dei ministri e quindi stavano insieme con l'organo di decisione delle attività
Questa forte irrigidimento del sistema finanziario provocò un fenomeno che fu un vistoso negli anni trenta e si è ripetuto completamente negli anni Cinquanta
Qual è questo fenomeno quello della fuga dallo Stato
Quello della creazione di altri centri dispensa lontani dallo Stato per fuggire il rigore delle norme contabili delle norme sui contratti delle norme sul personale delle norme sul controllo della Corte dei Conti e così via
A sua volta in questa sorta di gioco così nel quale ognuno rincorre l'altro il Tesoro cercava di rincorrere questi centri dispensa che a loro volta fuggivano dal Tesoro
E così a diciamo col tempo trovato un modo per riacciuffare ciò che era sfuggito al Tesoro stesso qual è questo modo quello che i tedeschi chiamo lo con una bella espressione le briglie Doro
Dare risorse e attraverso il potere della Borsa controllare l'attività degli enti o l'uso delle risorse
Però a questo punto si è venuta a creare una contraddizione in quanto un ministero del Tesoro un apparato centrale finanziario centrale
Che da risorse a tutto il sistema pubblico si trovava così caricato delle necessità di provvedere alle esigenze di competenza e di cassa del sistema pubblico
Che è diventato a poco a poco da un organo di controllo della spesa un organo di provviste ai di finanziamento perché altri spendesse ero
E quindi è lentamente diventato un mero cassiere senza avere una possibilità cioè un mero al locatore di risorse senza l'atto avere la possibilità di andare a vedere quelle risorse come venivano spesi
Con la conseguenza che noi quindi in Italia non abbiamo un ministero delle Finanze soltanto ma ne abbiamo due uno dei quali ha il nome di ministero del Tesoro
Laddove in tutti gli ordinamenti moderni pensi pensi a quello inglese il tre esuli a il controllo della livello generale del sistema fiscale e anche se non è a la gestione diretta qual è la situazione che si è venuta a creare in questa maniera
La situazione che si è venuta a creare in questa maniera e che per un verso i centri di spesa lasciati appunto per la loro strada
Si sono operati si sono hanno operato in una funzione che io chiamerei satisfattiva
Perché ma per un fatto molto semplice perché essi dovevano rendere dei servizi con risorse non proprie ed è come è noto facile provvedere a derogare dei servizi
Se c'è qualche pantalone da qualche parte che poi paga alla fine e d'altra parte e così che viene finanziato tutto il sistema diciamo degli enti che stanno intorno allo stato
E naturale che questo inserisce nel nostro sistema un andamento della spesa pubblica che recentemente è stato definito a mio parere giustamente Berté iniziale perché perché il problema fondamentale e quello che dopo che le unità sanitarie locali o altri centri di spesa hanno operato semmai obbedendo a leggi
Che non avevano un volano in cui era saltato il termostato come ho cercato di dire prima
Queste che cosa fanno si rivolgono poi allo Stato e stabiliscono come se fossero dei sindacati come se fossero al
Altro dallo Stato come se fossero una cosa diversa
E non fossero essi stessi un pezzetto di Stato
Stabiliscono una vertenza
Per cui abbiamo che il ministro del Tesoro è al centro di un conflitto di una conflittualità permanente diciamo di tutti questi centri
E si trova a mediare come se fosse appunto il ministro del lavoro che deve mediare poi nelle controversie in materia di lavoro tra datori di lavoro e lavoratori
Questo quindi introduce un'anomalia nel sistema perché attribuisce dei compiti e ministro del Tesoro che nessun ministro del tesoro
E che che non sia beato o santo potrebbe veramente affrontare perché tutte le tensioni e tutti i conflitti istituzionali si vanno a scaricare in un punto e di un punto solo del nostro sistema
Di qui anche la tentazione dello stesso ministro del tesoro perché questi processi purtroppo sono viziosi e quindi quando si innescano poi a un certo punto procedono per strade sbagliate
La tentazione del ministro del tesoro di moltiplicare a sua volta gli interventi correttivi
E gli interventi correttivi hanno Xin con una brutta terminologia introdotta in sede contabile si chiamano rimodulazioni pensate oggi che cosa accade per una decisione dispensa il Parlamento se mai faticosamente decide una legge pluriennale di spesa
Dopo che questa legge pluriennale di spesa è stata decisa si suppone che questa spesa possa essere compiuta e questo non è vero perché perché per ridare forza al Bilancio
La legge del settantotto di riforma della finanza ha previsto che il bilancio sia accompagnato da una legge finanziaria che può o con questo brutto termine gergo rimodulare la Spezia
Ecco ora non contenti di questa possibilità di ritornare su una decisione già presa nella legge finanziaria bis che è stata approvata quest'anno e previsto che trimestralmente tutte le amministrazioni debbano fare un'altra rimodulazione delle pagamenti
E che questa rimodulazione possa comportare anche una sorta di potere di appello del ministro del tesoro che può bloccare specie che sono quindi già previste leggi pluriennali già previste nel bilancio già previste nella legge finanziaria e che vengono così bloccate in questa ultima fase quella del pagamento
Se tutte queste rimodulazioni fossero ispirati a criteri di razionalità
Darebbero forse luogo ad una buon lezione da conservatorio musicale purtroppo questo non è vero tutto questo rappresenta delle dighe poste a valle
Troppo tardi perché il fiume si è già ingrossato e consentono soltanto al ministro del Tesoro di fare poi quello che è l'unico mestiere che si trova a fare
E cioè accorrere da una parte e dall'altra per raccogliere provvista per provvedersi di danaro per finanziare questa spesa che tanto è appunto innescata da altri soggetti
E quindi una rimodulazione che dà luogo ad un concerto con note molto stonate che non certamente niente di razionale
Tutto questo a mio modo di vedere accade anche per un altro motivo perché noi abbiamo perduto il centro motore del sistema finanziario
La il processo di indebolimento del meccanismo centrale del ministero del Tesoro e molto complesso e io non mi ci posso intrattenere ma vi voglio citare questo rapporto sull'organizzazione e funzionamento del ministero del Tesoro
Che è stato stampato proprio finito di stampare proprio ieri
E che presenta per la prima volta una radiografia completa di questo meccanismo però tre punti almeno vorrei toccarli prima di passare ad una rapida conclusione
Primo
Ne abbiamo avuto una riforma relativa alla finanza pubblica alla legge nota come quattro sei otto per chi va con i numeri con le leggi che era la prima tessera di un mosaico perché ha detto per la prima volta stiamo attenti che la spesa pubblica non è la spesa dello Stato quindi ha costituito che cosa il settore pubblico allargato
Ora però questa era appunto la prima tessera di un mosaico
A cui non è si è dato alcun seguito
Se questa legge ha modificato la legislazione di contabilità del mille novecentoventitré occorreva che anche tutte le altre parti dalla legislazione di contabilità venissero adeguate a queste nuove esigenze
Perché un sistema contrattuale per lo Stato e un altro sistema contrattuale per altri enti ecco non sarebbe ora
Di adeguarci di attrezzarci con una legge di contabilità che non sia così vecchia
Come quella imposta dalla restaurazione finanziaria da De Stefani che in fondo del ventitré badate che in fondo è una legge fatta per gli abusi della contrattazione delle commesse pubbliche durante la prima guerra mondiale
Possibile che dobbiamo ogni volta che parliamo delle cose di oggi
Ricordarci questi dati che dovrebbero essere parte della storia dell'Arcoleo logica del nostro Paese
Mentre invece sono ancora dei dati reali voi pensate davvero che se non si modificano questi volani questi strumenti questi termostati noi veramente riusciamo ad ottenere dei tagli di spesa pubblica
Il secondo punto quello dei conti
Io francamente come cittadino e come studioso sono piuttosto colpito quando un noto studioso presidente dell'Istat dice che non si riesce a cassa Perea capire quasi nulla nei conti della ragioneria
Ecco
Questo è è un'affermazione che è stata fatta pubblicamente e che ci dovrebbe e rendere un po'attenti nell'uso di queste cifre perché in realtà appunto Ulla massima autorità statistica del nostro Paese ci dice che in sostanza qui vi è la rassegnazione
Sembra quasi che la ragioneria la pensi come il reverendo Butler che facendo alcune lezioni nel Settecento a Oxford
Diceva tanto le cose sono quello che sono le loro conseguenze saranno quelle che saranno e perché noi dovremmo fare qualche azione per poi rimanere delusi
Ecco la tessera l'atteggiamento della rassegnazione che l'atteggiamento della ragioneria che per esempio non ci non ci dà ancora il consolidato del settore pubblico allargato
Cosa che è richiesta da una legge ebbene questo è un fatto negativo che fa capire che il centro motore sta perdendo colpi terzo punto di debolezza del centro motore del sistema del meccanismo interno del ministero del Tesoro e quello relativo della alla analisi dei programmi
Ebbene chi in Italia fa analisi di programmi davvero dove stanno degli analisti finanziari che vedano come Veno vengono specie come viene speso il denaro pubblico
La il Tesoro si preoccupa ripeto dell'allocazione della spesa ma poi l'analisi della proficuità della spesa adoperò la prova proficuità perché era stata scritta persino nel mille novecentoventitré
Nella legge di contabilità ecco non so se qualcuno di voi abbia mai letto
Un rapporto dell'ispettorato generale di finanza sembra che vadano a caccia di farfalle o come direbbero gli inglesi per le corti dei conti europee sono alla ricerca di stravaganze
Debbono vanno annotare piccole cose che comportano risparmi di poche decine di lire invece di fare del buon controllo di tipo detti all'americana
Quali sono e diciamo le conclusioni di questa diagnosi e la risposta alla seconda domanda che il ministero del Tesoro
Non è più quello di una volta ha conservato il titolo sta ancora nel Po il bel palazzo di Quintino Sella ma non è certamente più il ministero del Tesoro perché non fa altro che distribuire allocare risorse non controllarle
Provvedere al finanziamento non accertare come vengono spesi le somme che poi esso distribuisce a questo o a quello semmai perché i conti gli vengono portati dopo che le spese sono state fatte
Quali le conclusioni di un discorso di questo tipo consentitemi di fare un ragionamento un po'generale a questo proposito e di ricordare che qui il problema che nel gergo si dice politico io direi il problema collettivo non un problema di politica nel senso di politica dei partiti
Il problema se mi consentite popolare della spesa pubblica
è in fondo da porre in termini piuttosto semplici
Noi abbiamo avuto una crescita della spesa che ha seguito un moto secolare che ha origine in un nel più noto dei ma dei molti manifesti che l'otto che la cultura dell'ottocento e la politica dell'ottocento hanno prodotti e che ha poi avuto una codificazione per così dire in quel piano che fu scritto nell'inizi degli anni Quaranta in Inghilterra da Beveridge e che come il grande bestseller di quell'epoca via col vento accompagnava l'uomo dalla culla alla tomba
Ora due persone illuminate ma forse inconsapevoli di quello che facevano Giuseppe Dossetti e Lelio Basso all'assemblea costituente introdussero il principio del Welfare State di quello che oggi chiamiamo al Welfare State
E
Introduzione nella Costituzione e l'articolo la parte seconda dell'articolo tre della Costituzione l'eguaglianza in senso sostanziale
E questa la pietra su cui si erge quel grande edificio del quale stiamo discutendo la spesa pubblica o due terzi dello Stato moderno
Ora
Quegli uomini illuminati non ebbero il coraggio per le circostanze dell'epoca in cui vivevano di affrontare il problema nella sua concretezza tant'è vero che lasciarono quella dichiarazione lì e quasi temettero di darne una continuazione uno sviluppo negli capitoli successivi della Costituzione
Poi è successo quello che è successo cioè negli anni Sessanta negli anni settanta la fame di eguaglianza del popolo italiano ha portato ad applicare più o meno
Ma la mente in Italia quello che era lo slogan di Beveridge
Pane per tutti prima della torta per qualcuno di qui tutte le leggi che si sono succedute che hanno date ben precise che sono in maniera molto precisa all'origine di questo aumento della spesa
Sessantadue scuola media sessantanove pensione sociale settantacinque garanzia del salario settantotto sanità un ventennio che soddisfa una fame di eguaglianza non soddisfatto prima di allora in Italia
Che cosa fare dinanzi a questa realtà se ci si vuol mettere da un punto di vista per così dire politico o se volete collettivo o popolare
Io credo che non ci si debba illudere dei tagli
Di commissioni della spesa pubblica di commissioni della scure è lastricata la storia del ministero del Tesoro
Però inviterei qualcuno di voi a leggere quello che la più autorevole ADS scrisse presieduta da Persico scrisse consegna consegnando al presidente del Consiglio dei ministri Alcide De Gasperi nella sua introduzione
Non credo che ci si possa illudere che scuri posso scure la scure possa cadere come una mannaia sulla spesa pubblica non è questo certo il modo in cui si può operare questa spesa e troppo intimamente legata a questa Amministrazione e troppo intimamente legata a da alcuni percettori di vantaggi
Credo che sia anche illusorio o meglio parzialmente illusorio idea della privatizzazione o l'idea che gli americani chiamano abbiamo in mente ma il concetto
Mettiamo fuori dello Stato e assicuriamo al Governo la direttiva poi con si fan hanno degli accordi dei contratti perché non lo credo ma perché lo stato in qualche modo se mi consentite l'espressione non si può vendere all'ingrosso si può venderlo solo al minuto
Il la privatizzazione può essere un fatto interstiziale può riguardare questo o quell'aspetto ma non si può pensare di fare come ha fatto il intenti dalla signora Thatcher
A proporre alla signora Thatcher la soppressione del National Service inglese che invita da trentadue anni
Se queste due strade non si possono percorrere l'unica strada da percorrere e quella a mio modo di vedere della razionalizzazione
Badate bene però che quella della razionalizzazione la strada più difficile perché le mannaie possono non tagliare delle teste ma si possono far cadere ma la razionalizzazione è un'opera molto complessa
Razionalizzazione richiede un amministrazione tutta da fare
Nell'amministrazione italiana abbiamo tecniche di budgeting e che sono semplicemente primitive
Non abbiamo analisti finanziari non abbiamo analisti dell'organizzazione non abbiamo analisti delle procedure non ci sono persone che sappiano contare il penti dell'azione amministrativa
Ecco allora se tutto questo è vero qual è il rimedio un rimedio naturalmente così di lungo periodo se volete di medio-lungo periodo
Il rimedio amor mio modo di vedere e lo stato detto tante volte stamattina ma bisogna rifletterci ancora a lungo quello di una iniezione di cultura industriale nella pubblica amministrazione se voi ci pensate bene in Italia
La cultura industriale a differenza di tutti gli altri Paesi si è tenuta sempre lontana dall'amministrazione
Solo in due momenti della storia di cento anni di storia italiana sia in qualche modo interessata all'amministrazione
Questa cultura industriale quindi che cosa ha fatto si è lamentata qualcosa qualche volta sia addirittura giovato delle inefficienze dell'amministrazione non ha mai dato un vero contributo per cambiarla la pubblica amministrazione
Ecco questo il motivo per il quale io penso che occorre che io termini con quello che era lo slogan di Francesco Saverio Nitti agli inizi del secolo occorre industrializzare la pubblica amministrazione grazie
Allora la parola il professor Nicola Matteucci
Che ci parlerà su
Consenso sociale e spesa pubblica una scelta difficile
La democrazia è in deficit in Italia in modo macroscopico ma anche negli altri paesi abbiamo sinora ascoltato le relazioni gli studiosi dell'economia di Scienza delle finanze di diritto amministrativo
Per concludere è forse opportuno sentire anche il punto di vista della filosofia politica
Perché noi dobbiamo prendere coscienza filosofica
Di un processo storico secolare
Che alle radici di questo fenomeno che può essere così sintetizzato e questa affermazione è risuonata diverse volte stamattina in che stavo là
La classe politica persegue il consenso statale sociale attraverso la spesa pubblica
La radice storica della democrazia in deficit
Risiedo in quel processo di secolarizzazione e di modernizzazione che dal Cinquecento ha investito tutta l'Europa
Con secolarizzazione non intendiamo in primo luogo la lenta erosione della sacralità di ogni sistema di valori di ogni sistema di norme ancorato alla religione ora traduzione
Possiamo ravvisare due tendenze metterà poco due tendenze da un lato la secolarizzazione handicap ai pensatori raggiunge poi l'élite di governo diventa in questo secolo ma soprattutto dopo la prima guerra mondiale un fatto di massa
La secolarizzazione inizialmente è un fatto eminentemente politico e tocca la cultura e gli atteggiamenti politici ma in questo dopoguerra la si corre secolarizzazione ha investito la morale
Prima esisteva una morale universalmente riconosciuta
Della quale erano depositare le chiese oggi abbiamo una pluralità di morali se possibile usare ancora questa parola per il più radicale relativismo etico che nasconde soltanto utilitarismo ed edonismo
In sintesi la secolarizzazione stabili intendo in questi tempi al suo compimento perché a secolarizzato tutti e in tutto queste una prima di coalizione ma se osserviamo più attentamente e questo fenomeno ci accorgeremo che non si è sostituito un sistema di valori e di norme con un altro sistema di valori di enormi
Anzi si è piuttosto distrutta la possibilità di ogni sistema di valori e di norme
Sì è corrosa l'autorità in qualsiasi campo
All'azione prescrittiva quell'azione che ubbidisce ai valori si si si stupisce così l'azione elettiva nella quale l'individuo di volta in volta decide cambiando secondo i casi i propri Pini spinto dall'utilità dall'emozione o dalla moda
Per la democrazia questo è un pericolo gravissimo perché porta alla disgregazione per la mancanza di fattori che parla riescono all'integrazione sociale
Man mano che con l'eguaglianza viene esteso il diritto di finanza e sempre più necessaria una cultura civica della civitas della cittadinanza appunto
Cioè sempre più necessario un nucleo di valori prescrittivi comuni a tutti e sottratti ogni discussione
Qualsiasi pluralismo è impossibile se non c'è un idem sentire de Repubblica
La forza dirompente
Che ha accelerato il processo di modernizzazione di secolarizzazione è stata anche sottolineo l'anche la rivoluzione industriale
Questa mutazione antropologica è stata un suo prodotto
Il capitalismo infatti si basa sulla continua innovazione sulla mattino nell'azione della condotta pratica dell'uomo sull'utile
Ma questo utilitarismo diventa poi la base sulla quale ricostruire ogni possibile teorie della pratica non soltanto politica ed economica dov'è legittimo ma anche etica
Gli individui sono portati così nella ricerca del loro benessere a calcolare il proprio privato interessa e e in questo calcolo Anne arrestarsi di fronte a nuovi tabù soprattutto a quello
Delle regole di funzionamento dell'ordine capitalista cioè del mercato
Così la rivoluzione culturale prodotta dal capitalismo ha prodotto anche le cause della sua stessa crisi che non si trovano tanto nell'economia e nel mercato come aveva profetizzato Carlo Marx
Le cause si trovano nel sistema culturale prodotta al capitalismo che è entrato in contrasto con il sistema economico
Ma la mutazione antropologica più profonda
è da rinvenirsi
Nell'orizzonte temporale dell'individuo
Nel passato imprenditori e operai erano quasi accomunati da una stessa etica
Che si suol definire per comunità protestante l'uomo era concentrato sul momento dalla produzione del lavoro del sacrificio del risparmio della puntualità
Che richiedeva una disciplina interiore nella pensione per il futuro cioè richiedeva una vita vissuta per le prossime generazioni
Oggi invece una nuova classe la classe media la classe prodotta rivoluzione industriale
Guarda al presente al consumo al tempo libero alla gioia di vivere alla fruizione immediata della vita
Insomma alla folta messe di desideri che devono essere soddisfatti soddisfatti e garantiti subito
Così ai merli crescenti offerti dal capitalismo si è risposto solo con delle aspettative crescenti
Ancora una volta
Come nel passato
Dobbiamo trovare una strada frana archivia cioè questa disgregazione sociale prodotto dalla mancanza di valori comuni prescrittivi
Dobbiamo tra una spada Anarchia e il dispotismo cioè una soluzione una scorciatoia per ristabilire un momento dell'autorità
Dobbiamo trovare una terza via far fare ciò che ci piace o l'essere schiacciati da una sola verità armata
Il problema ora e di vedere
Come se come in questa società radicalmente secolari secolarizzata si ricostruisca la sintesi politica
Noi viviamo insieme
Ma cosa abbiamo veramente in comune che ci si metta in un'autentica nell'azione esistite una vera comunità
Nella società interamente secolarizzata la sola cosa in comune che l'individuo abbia con gli altri è soltanto l'interesse privato
L'uomo è certamente sono diversi ma questa diversità perde ogni peso e e ogni incidenza pubblica
La diversità è confinata nel privato mentre nel pubblico si è uniti o di swing disuniti in base all'interesse privato solo questo ci unisce o ci separa
Mi pareva i privati come singoli nei confronti del Governo dello Stato sarebbero inermi o disarmati
A renderli invece forti e potenti proprio ciò che hanno in comune cioè l'interesse
Per cui la società odierna si sta ristrutturando sulla base dei potenti interessi organizzati alla rappresentanza politica si sostituisce una Società corpo corporativa o uno Stato né accorporato
Il potere così deve trovare una nuova e diversa forma di legittimazione non più politica ma economica
La nuova legittimazione e quella che oggi viene chiamata soprattutto la letteratura tedesca sociale e o demoni spicca
Cioè di uno stato che si prende cura che provveda l'esistenza dei cittadini e pensa solo a questo insomma uno Stato paterno
Il diritto abbia al vivere bene non è più inteso nel senso aristotelico comunque vere etico ma visto come una mera garanzia al benessere degli individui l'Independent lo Stato deve legittimarsi fornendo al consumatore un flusso sempre più ampio di beni e di servizi aumentando continuamente gli standard di vita
Difendendo non più la proprietà un tempo inteso intesa come forma di assicurazione per l'esistenza ma il posto di lavoro il salario lo stipendio restituendo il reddito fornendo assistenza facilitando i consumi sociali
Ma l'ideale del Welfare State dello stato sociale corrisponde a quello dell'antico stacco assoluto
Del polizza è stata dello stato di polizia
Rendere perizie suddetti curarsi del loro bene
Ma oggi la situazione è profondamente cambiata
Lo Stato non ha più sotto disse sudditi ubbidienti ma di fronte potenti corporazioni quelli appunto degli interessi organizzati dalla società ci sono solo richieste per essere esentati dai doveri verso lo Stato perché questo terribile Leviatano
Ridotto ormai soltanto ad essere una mucca da mungere
Tutto però dipende dalla crescita del prodotto sociale il papà Stato non può può non avere più nulla da distribuire a questo signorino soddisfatto l'espressione Dior dedicasse che vuole vivere comune erede
Il politico dal canto suo è un imprenditore un imprenditore di voti proprio per queste portato a canalizzare in rendite politiche redditi garantiti il prodotto del sistema economico
Questo è il modo usuale per procacciarsi il consenso ma è un consenso che implica la dilatazione della spesa pubblica la distruzione del risparmio l'erosione della proprietà privata
Da qualche tempo il neo liberalismo e il neo marxismo sono concordi in una diagnosi la crisi dello stato contemporaneo
Dipende dalla sua impossibilità di assicurare insieme lo sviluppo economico che richiede sia lasciata integra la possibilità di accumulazione
E la nuova legittimazione politica tramite lo Stato assistenziale la nuova legittimazione la quale implica un continuo drenaggio di risorse e il dilatarsi del deficit pubblico
Da parte marxista si è parlato di un'inevitabile crisi fiscale dello Stato insiste assistenziale queste
Questa tesi contiene una sua verità perché lo Stato assistenziale
Nel quale si è cercato una nuova forma di legittimazione del potere alla lunga si è rilevato soltanto capace di distruggere ricchezza più che di produrla se facciamo un calcolo dei costi e dei benefici
Proprio perché la spesa pubblica ha oggettivamente un limite la ricerca del consenso rischia di non trovare più mezzi a sua disposizione cioè rendite politiche da distribuire politicamente
Abbiamo da sperperato ricchezza lentamente che pazientemente accumulate dalle passate generazioni oggi ti accendiamo a scaricare i costi del presente e sul futuro pur di avere subito benefici
Stiamo scaricando tutte le conseguenze della nostra scarsa previdenza politica sul futuro sulle future generazioni alle quali non stiamo certamente preparando un avvenire migliore
L'orizzonte storico
Della nostra classe politica e molto limitato il suo sguardo Emilio Fede
Ma una comunità che non ha il senso del futuro difficilmente avrà un futuro
Pertanto oggi dobbiamo vedere del deficit pubblico
E nella spesa che lo alimenta il principale male pubblico del nostro Paese
Come uscire da questa spirale
Che colpisce in modo maggiore o minore tutte le democrazie industriali il neo liberalismo americano conto di questi problemi sta discutendo su possibili rimedi contro i bilanci in deficit dell'inflazione l'eccessiva pressione fiscale
Questo neo liberalismo si muove sulla scia di una tradizione più che secolare quella del costituzionalismo per la quale dove c'è un potere arbitrario incontrollato e necessario limitarlo una legge più alta
Come le attuali costituzioni limita il potere da classe politica
Rendendo nulle e non efficace tutte le leggi in contrasto con esse così le future costituzione dovrebbero porre ulteriori limiti in tema di bilancio i limiti che oggi si
Ci sono resi necessari in conseguenza dell'avvenimento dello stato assistenziale
Il neo liberalismo americano ritiene ormai indilazionabile porre nuovi limiti al governo sia nel momento della spesa pubblica sia nel momento del prelievo fiscale
I rimedi sono assai semplici ma parlano in Italia è come avventurarsi nel regno dell'utopia tuttavia sono rimedi realistici cioè adeguati al fine evitare la bancarotta e conseguentemente salvare la democrazia
Si tratta così di limitare l'imposizione fiscale perché il prelievo pubblico sul relitto ha raggiunto tassi CCC eccessivi
Causalità usando oltre che in giustizia ristagno economico dall'altro lato è necessario porre limiti costituzionali alla spesa pubblica essa non dovrebbe aumentare di una percentuale superiore all'aumentare del reddito nazionale lordo percentuale che viene ridotta in caso di infrazione
Inoltre l'espansione annua della massa monetaria dovrebbe oscillare tra il tre e il cinque per cento per le spese di emergenza e le relative imposte dovrebbe essere i test essere richieste maggioranze altamente qualificate come quella di due terzi
Ma
Con il regime assembleare
è in atti Alitalia si moltiplica soltanto la spesa pubblica
Col sistema dei pacchetti concordati di decisioni minoranza diverso i gruppi di pressione diversi si coalizzano per tutelare i propri seguaci contro l'interesse della maggioranza con un danno per tutti
Non è difficile prevedere che questo regime assembleare non potrà durare ancora a lungo
Il problema se mai e quello di sapere come potrà ristruttura ristrutturarsi ovviamente nella libertà il sistema politico italiano
Da un lato potremmo ristabilire il governo parlamentare
Nel quale vige il primato politico dell'esecutivo il quale il primo motore la forza propulsiva il per vita politica vero centro d'azione i cui impulsi devono arrabbiarsi in tutta la periferia il deputato in un regime assembleare è più portato a spendere
In un regime parlamentare il Governo invece più attento alla pressione fiscale perché essa è generalizzata
Dall'altro lato potremmo razionalizzare quel regime ne ho porporato
Del quale a volta si intravedono gli accenni ma da quello che succede in questi giorni non vedo molte possibilità che non ci possiamo avviare verso i sistemi neo porporati dei paesi scandinavi ripete alpino
Per quanto diversi possono apparire questi due scenari
E si hanno elementi in comune bisogna dare spazio al momento della decisione perché politica vuol dire decidere senza il quale un sistema politico non è funzionale cioè non funziona cioè entra in crisi
Pur tuttavia l'ingegneria costituzionale la riforma delle istituzioni
Sono tutte ma non risolvono certi il problema se non muta la qualità o il tipo del buonsenso
Sino ad oggi lo si è tenuto cercando di soddisfare gli interessi più disparati più contrastanti
Ma in un nuovo tipo di consenso potrà essere anche ottenuto puntando su valori o su principi veramente aggreganti
Per arrivare a questo è necessario forse sono parole forti una rivoluzione culturale una rivoluzione morale
Può anche darsi che il nostro Paese sia più maturo della sua classe politica e della sua classe dirigente
Torno a insistere
Torno a insistere
Lo stato assistenziale o Stato paterno eh solo e soltanto una eredità dello Stato assoluto
Contro il quale aveva polemizzato uno dei grandi liberali della storia europea Emanuele Kant lo Stato assoluto trattava i sudditi come figli minorenni incapaci di un'OPA non volere e su questo punto che noi dobbiamo lavorare oggi infatti l'umanità è diventata più adulta rispetta i tempi della sul piccolo tramite la diffusione di istruzione
E più sicura
In seguito all'aumentato
Il dato resta poi lontano può essere frustrante
Infatti oggi
è scoppiata una grossa contraddizione
La contraddizione fra l'individuo che si sente subito
Dello stato assistenziale e l'individuo che si sente cittadino di uno Stato democratico ed è su questa contraddizione che questa rivoluzione culturale o rivoluzione morale deve operare per superare questa frustrazione di sentirsi scisso
Dovrà politicizzare e questo vuol dire prendere coscienza della spesa pubblica
E socializzare si e questo vuol dire sostituirsi tramite libere associazioni al dispotismo burocratico
Dopo la rivoluzione Franzese abbiamo una continue estensione del diritto di cittadinanza
Ma se guardiamo al presente nel quale tutti siamo cittadini il cittadino è scomparso per lasciare il suo posto ha una personalità schizofrenica
Infatti e l'UE convivono molte opposte anime se il lavoratore che vuole salario stipendi più alti
Il contribuente che vuole pagare meno imposte c'è il consumatore che vuole merce a buon mercato c'era assistito che vuole l'ampliamento e il miglioramento
Tante i servizi sociali gratuiti c'è talvolta anche l'invidioso che vuole la piazzamento il nome dell'eguaglianza
Ma così scompare il cittadino
Nella selva di tanti diritti fra Lorin contraddizioni non trova spazio la morale del cittadino che è fatta anche di doveri
Come si diceva un tempo quando si lottava per la democrazia la democrazia per su presuppone necessariamente la virtù
La spesa Pippo e riguarda tutti appartiene proprio al bene pubblico ed è un problema che tocca ciascuno della grande famiglia pubblica
Perché non ci saranno altri a pagare tutti i debiti contratti per accattivarsi un consenso contingente ed aleatorio
Sino a ieri ci siamo abituati ad e e o adattati nella sicurezza che il tasso di sviluppo economico fosse costante senza fine
Che l'incremento della produzione fosse un fatto necessario
Quasi una variabile indipendente del sistema politico e del sistema sociale
Gli anni del boom siano cullati in questi ingenua illusione che aveva le sue radici l'idea di una inevitabile progresso d'umanità
Oggi invece ci troviamo di fronte a una crescita zero ad affrontare sui problemi della stagnazione insieme dell'inflazione a una politica sociale bloccata dalla recessione economica
Nel periodo delle vacche grasse ci siamo dimenticati che poteva tornare Polo delle vacche magre
Dal periodo della sicurezza dove si poteva scommettere in un futuro positivo siamo post passati a un periodo di insicurezza e di incertezza nel quale l'avvenire e soltanto oscuro e buio
Così l'idea del progresso ha lasciato il suo posto alla teoria delle catastrofi o alla riscoperta dei crolli delle civiltà
Questo può a vere gravi anzi gravissime ripercussioni sul comportamento del cittadino suddito
Perché in questo mutamento di clima in questo senso di insicurezza e di crisi
Questo mutamento di clima può ingenerare soltanto paura angoscia nevrosi persecutoria
Con questo stato d'animo alla ricerca della sicurezza l'individuo potrà cercare la propria salvezza in un leader carismatico che imponga il suo ordine
Il dispotismo infatti per antica tradizione ai il suo fondamento soltanto nella paura di qui
Deve partire la nostra scommessa
La scommessa sulla cittadinanza
Per un Paese che voglia restare democratico la sola via d'uscita e la scoperta del diritto di cittadinanza
Che la riscoperta della città della realtà politica che al di là delle differenziazione ci rende comuni uniti nel nostro destino nel mondo
Respingendo da un lato quella forma contemporanea dell'indie individualismo che il corporativismo come quella versione attenuata delle via Pagliano che lo Stato assistenziale
Dall'angoscia dalla paura l'individuo si libera solo quando vede di poter contare cioè è possibile solo esprimendo un nuovo tipo di consenso capace di assumersi le responsabilità del bilancio della grande famiglia pubblica
E di ripudiare le vie deresponsabilizzazione dello stato assistenziale sulla class sull'acqua sulle quali una classe politica ha giocato la propria fortuna
Per concludere nella crisi di un'età integralmente integralmente secolarizzata si impone come diceva fra le due guerre Ortega e Gasset depositato si impone un ritorno alla morale una riscoperta dei valori politici che sono alla base di una città aperta e libera
La quale voglio salvare il principio della finanza
Per questo la filosofia pubblica può dare anch'essa il suo contributo per uno sci per uscire da una crisi che prima di essere economica e anche morale
Grazie professor Matteucci iniziamo ora le comunicazioni
Ha per primo la parola al professor Paolo Savona prepotente nel Credito industriale sardo ed il comitato scientifico della programmazione prego di prepararsi per parlare dopo di voi il dottor Ravenna presidente dell'INPS
Autorità signore signori
A mio avviso bene hanno fatto Cassese Matteucci a sottolineare in apertura delle loro relazioni
La natura internazionale del fenomeno del ingovernabilità della spesa pubblica
Riallacciandomi a al filone di uno Stato assistenziale
Che possiamo definire senza frontiere
Non deve quindi stupire
Nella disputa sulle cifre
Ne le diverse interpretazioni dati alle stesse
In questo momento negli Stati Uniti
Molto più che in Italia si discute della dimensione del disavanzo pubblico
E le differenze vanno da ottanta miliardi di dollari accento sessanta miliardi di dollari
E nella disputa intervengono persone come Feldstein il nuovo Sherman del consiglieri del presidente Reagan
Bene ha fatto anche a mio avviso a sottolineare Cassese che il nostro Paese profezie però specializzato in modo particolare in questa politica di Stato del benessere o assistenziale
Generando leggi che tramutano una variabile che gli economisti sui manuali considero una variabile notavo strumentale come la spesa pubblica in una vera e propria incognita
Questa incognita non può essere
Conosciuta
Ne attraverso la politica di fissare dei tetti né quella di fissare dei tickets
Né quella di aumentare le entrate tributarie extratributarie né attribuendo a uno o più ministri l'esercizio di facoltà discrezionali di pagare o non pagare
Che sono una vera e propria tragedia per lo stato del diritto
Nessuna di questa politica può essere in grado di ricondurre una spesa che è contenuta né il tipo di legislazione
Cassese ha citato l'esempio della sanità
Egli si è domandato che significa garantire la salute a tutti
Ma rammento che nella legge che regola la assistenza sanitaria si parla addirittura di assistenza preventiva o medicina preventiva
Per cui
Questa definizione può valere venticinque mila miliardi trentadue mila miliardi quaranta mila miliardi sessanta mila miliardi
A seconda che venga riconosciuto un viaggio a Cortina come un modo per alleviare le potenziali malattie che ciascuno di noi può avere
Non ho partecipato da molto tempo alle dispute sulla dimensione del disavanzo pubblico che non mi stupiscono più questa variabile non è più una variabile della politica economica e una variabile che risulta dalla politica economica
Di un eccesso di spesa pubblica si diceva una volta che generava una ripresa produttiva drogata questo termine
Appare sovente oggi ci si domanda ed è in effetti l'analisi delle persone che mi hanno proceduto se questa droga rappresenta o ai connettere atti di una overdose se il sistema vostra Mazza
Tenterò di dare una breve risposta il vero parametro di riferimento per dare questo giudizio a mio avviso del risparmio delle famiglie
Poiché è noto la relazione allegata agli atti del centro studi della Confindustria così come la ragazza la relazione di Baldassarri lo hanno ricordata
Poiché è noto che dei tre grandi settori finanziari famiglie imprese produttive nel settore pubblico solo il primo a un'eccedenza finanziaria gli altri due per definizione hanno un deficit finanziario
Il risparmio delle famiglie e assai elevato e l'unico dato giapponese che noi abbiamo tutti gli altri sono sudamericani
Nonostante le critiche che si sentono il risparmio delle famiglie e assai elevato nonostante le critiche che si sentono molto superficiali quando si osservano gli ingorghi stradali o la fila ai cinema e ristoranti
Questo risparmio è tanto elevato da garantire la copertura di un fabbisogno del settore pubblico che mediamente il triplo di quelli degli altri Paesi industrializzati
Se la famiglia italiana come i dati di Baldassarre hanno mostrato questa mattina se le famiglie italiane risparmiarsi ero come quelle americane tre e mezzo quattro per cento
Il disastro della finanza pubblica italiana sarebbe totale
E quindi il risparmio delle famiglie il punto di resistenza del nostro sistema pubblico o del sistema produttivo così come è strutturato
Gli imprenditori oggi giustamente pongono un problema redistributivo di questi flussi finanziari
Per migliorare la carica di sviluppo e così attenuare la pressione dei problemi del nostro Paese sulle classi dirigenti
Ma ritengo che le diagnosi siano ormai dietro di noi
I problemi gli abbiamo di fronte
E non vorrei che essi ci fossero talmente vicini da essere ormai sfuocati rispetto all'occhio della nostra intelligenza no no la pretesa di tracciare un quadro di come difendere questo punto di resistenza unico del nostro sistema il risparmio delle famiglie così come nono nei compito nella pretesa
Di tracciare un programma che garantisca il rafforzamento dello sviluppo
Ma anche guardando ai documenti o al documento che circola in questi giorni e che dovrebbe rappresentare il punto di riferimento delle aspettative degli operatori e delle analisi economici
Mi limito a commentare telegraficamente tre punti che sono il messaggio che in piena autonomia di pensiero vengo apportare in questo consesso primo
Sono contrario ad un'imposta straordinaria sul risparmio delle famiglie per finanziare quella spesa pubblica di cui oggi abbiamo parlato
Un'imposta straordinaria significa per mettere il finanziamento di una spesa di consumo tramutare capitale accumulato in consumo corrente
Sono favorevole
Sono favorevole ad un'imposta straordinaria ma Sessa dovesse finanziare gli investimenti produttivi ad esempio le centrali nucleari del Paese
Ma non è questa non è questa la spesa pubblica né questa pubblica amministrazione per la quale ancora io mi batto che può realizzare quest'opera per cui penso che l'unica strada possibile e l'unico programma ragionevole può essere quello di presentare al Parlamento modifiche di queste leggi di queste leggi disperse e se il Parlamento non li approva
Si sciolga questo Parlamento e si indicano nuove elezioni perché esso non serve più agli interessi del Paese
Secondo
Secondo
Sono contrario ad usare la creazione monetaria
Per aiutare lo Stato a finanziarsi
E per aiutare le imprese a trasferire i costi sui prezzi
Dato che a loro volta i prezzi si trasferiscono sui costi dati meccanismi attuali di indicizzazione con un moltiplicatore che l'OCSE ha stimato in due virgola due
Sono contrario in generale all'approccia moderno tanto di moda in Italia di risolvere i problemi di squilibrio economico con le manette manette agli evasori manette agli esportatori di capitale
Ma se le manette devono essere agitate e se devono stringere i polsi di colori quali stampano cartamoneta
Desiderò
Poi in sala dei maestri di economia
Di cui rispetto le idee e temo il giudizio
E voglio assicurare loro che non sono improvvisamente impazzito ho dimenticato le gli insegnamenti e libri che ho letto
Non credo che la moneta generi inflazione dico solamente che quando uno si trova all'aperto e l'economia italiana è aperta
E i fogli sono sciolti e spira il vento un bilancio non si riesce mai a fare
Per cui io l'unico modo fissare un chiodo e questo chiodo si chiama moneta che deriva dalla parola monitor
Che era l'appellativo che Romani davano alla dea Giunone quindi l'hanno netta in un momento in cui seguendo anche il giudizio di Matteucci
Non può essere fatto un granché nel breve periodo per cercare di risolvere i problemi di cui abbiamo detto ebbene la moneta e quel chiodo che impedisce di scompaginare le nostre pagine e ci consente di leggere in ordine l'andamento dell'economia
Terzo e per oggi ultimo punto sono contrario ad interventi diretti delle autorità italiane sul mercato dei cambi
Se l'autorità politica non è in condizione di frenare disavanzo pubblico e creazione monetaria
Non rompa la spia luminosa del cambio
Lasci fare al mercato
Bloccare il cambio significa danneggiare i ceti produttivi e lo sviluppo
Per un sistema la cui economia è aperta alla concorrenza internazionale
Fissare il cambio dei beni vendibili sul mercato
Significa danneggiare il ceto produttivo del Paese lasciando invece incontrollata la spesa pubblica significa per mettere in condizione di cambi fissi ai ceti improduttivi di avere la difesa del proprio reddito
Merloni cha oggi rammentato che la variabile principale della politica economica il tempo
L'orologio segna il passaggio di questo tempo
E voglio in chiusura rammentare che in passato coloro i quali sostenevano le tesi che oggi ho sostenuto venivano paragonati ad orologi fermi che come è noto segnano l'ora esatta due volte
Ebbene a quelli che si ritenevano orologi funzionanti
Faccio osservare con molta pacatezza che visto come sono andate le cose e meglio fermare l'orologio che tenerlo in movimento in modo tale da non segnare mai l'ora esatta grazie
Favorevole commento
Che
Poiché o ora in sala tutti coloro che hanno annunciato comunicazioni modifico l'ordine in precedenza annunciato e ripristino quello che avevamo fissato dall'inizio
Ah quindi ora la parola l'ingegner Frignani che è presidente della Federazione Monte
Mentre seguirà Louilt professor Longo
Beh io sarà meno brillante dell'amico professor Savona anche perché rappresentando gli imprenditori in una regione tratterò il tema della spesa finanza regionale
Fra i numerosi aspetti problematici e contraddittori nella dinamica di lungo termine dei conti pubblici in Italia aspetti messi già a fuoco nelle relazioni e di interventi fin qui svolti credo che uno in particolare meriti di essere ripreso
Come premesse ad alcune considerazioni ogni che farò sul tema della spesa regionale si tratta della sostanziale in mobilità della spesa pubblica per investimenti il cui peso rispetto al prodotto interno lordo non è mutato nei tre decenni che vanno dal mille novecentocinquantuno al mille ovvero novecentottantuno attestandosi con qualche lieve oscillazione di breve periodo su una quota del tre per cento
Ciò è avvenuto mentre tutte le altre voci di entrata e dispensa mostravano una dinamica assai intensa sintetizzabile nel passaggio della quota di entrate sul prodotto interno lordo dal ventitré per cento al trentanove per cento
E della quota dispense dal venticinque per cento al cinquantun per cento
E davvero singolare
Che in presenza di una tale rivoluzione quantitativa oltreché qualitativa dei conti pubblici
Sia rimasta congelata la voce di spesa più importante ai fini dello sviluppo produttivo del nostro sistema economico tutto ciò significa che l'amministrazione pubblica ha costantemente trascurato lei fatti gli interventi più direttamente connessi con lo sviluppo
Emerge da questo atteggiamento la difficoltà da parte degli operatori pubblici di programmare anzitutto la propria speso
Quest'ultimo aspetto seppur non è l'elemento centrale di ogni programmazione né certamente un prerequisito
Si deve però riconoscere che un esame globale della spesa pubblica se da un lato e utile nella fase di denuncia di atteggiamenti e responsabilità
Dall'altro si rivela insufficiente quando si voglia passare ad un'analisi propositiva
Non ci dispiace replicare a tutti coloro che parlano di disaffezione che la prima Vera e permanente disaffezione e quella dell'investitore pubblico
Ma al di là dello sfogo il problema di un'azione della pubblica amministrazione seriamente finalizzata Allo sviluppo permane in tutta la sua gravità
Quindi anche sul piano della finanza pubblica occorre passare dagli aspetti generali a quelli disaggregati e in particolare ai singoli centri di spesa e dalle loro caratteristiche anche perché nel caso dei conti pubblici
L'unanimità di giudizio sui principi generali come la necessità di ridurre il peso relativo della spesa pubblica e del disavanzo
Lascia il posto a valutazioni molto discordi quando si tratti di individuare dove la riduzione sarà operato
Se si passa ad un esame disaggregato dei conti pubblici avendo sempre in mente come punto di riferimento la rispondenza all'obiettivo sviluppo
Le regioni a statuto ordinario rappresentano uno dei casi più interessanti e per più motivi
La prima ragione e anagrafica trattandosi di un ente giovane vi è la possibilità di sperimentare innovazioni che in altre strutture assai più cristallizzate sarebbero difficilmente proponibile
La seconda e più sostanziale
Dato che le regioni nascono almeno sulla carta
Con caratteristiche particolari
Anzitutto una certa snellezza operativa derivante dal prevalere di funzioni di programmazione piuttosto che amministrative e dalla previsione di ampia possibilità di delega agli enti locali
Questa distinzione
Di compiti pone lo sviluppo come principale impegno delle regioni
Ci si può chiedere a distanza di più di un decennio dalla nascita delle regioni se a queste potenzialità siano seguiti adeguati comportamenti e tangibili risultati anche in termini di bilancio la risposta difficilmente può essere positivo
Sembra infatti che nonostante gli stimoli esercitati da più parti
Sia prevalsa finora la tendenza a riprodurre nel nuovo ente regionale meccanismi di gestione mutuati da strutture amministrative più vecchie cristallizzate
Che proprio il decentramento regionale tendeva a superare
Se si considera ad esempio il problema dei residui passivi che sono l'indicatore in negativo della capacità di spesa dell'ente pubblico si può osservare in base ai dati di bilancio come le regioni ne siano stati interessate non meno dello Stato
Alcune verifiche empi empiriche hanno addirittura mostrato come le regioni pur disponendo di una struttura di spesa più favorevole
Abbiamo avuto una capacità di erogazione inferiore a quella dello Stato specialmente per le spese di investimento
Un secondo problema riscontrabile dall'esame dei bilanci regionali è quello della loro crescente rigidità le cause di questa non vanno ricercate soltanto all'esterno e cioè nel peso delle assegnazioni statali con vincolo di destinazione
Ma anche all'interno come conseguenza di decisioni i cui risvolti finanziari si proiettano su di un arco pluriennale
Nel caso del Piemonte ad esempio si può osservare come su cento lire dispensa regionale esclusa quella sanitaria
Quarantatré erano autonomamente amministrabile dalla Regione nel mille novecentosettantotto
Mentre nel mille novecentottantadue la quota era scesa a ventisette
Ma un attento esame sui dati disaggregati dimostra come la responsabilità diciotto
Sia solo in minima parte dovuta a maggiori vincoli esteri
Elementi più positivi non provengono neppure da un'analisi della spesa regionale basata sulla distinzione tra spesa corrente e investimento
I dati relativi alla Regione Piemonte indicano ad esempio che mentre nel mille novecentosettantanove metà delle risorse autonomamente gestibili veniva speso IMI Investimenti
Nel mille novecentottantadue la quota era soltanto un terzo
Se una prima e cauta generalizzazione è concessa si può dire che la vocazione per lo sviluppo e la snellezza operativa delle regioni
Che stavano alla base del disegno istituzionale non hanno trovato riscontro nella concreta applicazione credo che a questi risultati non sia estraneo il comportamento tenuto dal complesso delle regioni ma in particolare quelle operanti dare intensamente industrializzate nei confronti del governo centrale e delle principali vicende legate agli andamenti della congiuntura economica
Sembra infatti che nei rapporti con lo Stato le Regioni abbiano costantemente seguito la regola di rivendicare maggiori competenze e maggiori risorse finanziarie
Il tutto basato sulla convinzione di una insufficiente estensione del potere
Ne è nato un contenzioso Regioni Stato che non ha certo contribuito alla chiarezza nei ruoli spettanti ai singoli
Accanto ad una azione verso l'alto cioè lo Stato le regioni hanno perseguito una concomitante azione verso il basso cioè nei confronti dei problemi correnti che di volta in volta si poneva si è così spesso imposta nell'operare delle regioni la logica dell'emergenza
Il che ha trasformato le regioni in cassa di risonanza dei momenti di crisi locale e con particolare accentuazione delle vertenze sociali a tutti i livelli
Tutto ciò non ha mancato di riflettersi sui bilanci regionali con l'aumento delle spese per interventi in campo sociale
E la riduzione di quelle in infrastrutture
E questo spiega alcuni dei fenomeni in precedenza denuncia
In questo quadro alquanto problematico della finanza regionale sia venuto inserendo negli ultimi anni un ulteriore vincolo rappresentato da Eataly operati dal governo centrale
Alle risorse messe a disposizione delle Regioni
Si tratta di una scelta inevitabile considerata la situazione di crisi profonda della finanzia pubblica in generale ma tale da provocare un vero scossone nei conti regionali
Dal momento che le entrate proprie delle Regioni sono trascurabili
Tale nuovo vincolo non merita però tutte le accuse che da parte regionale gli sono state rivolte
Si può addirittura pensare che ho una valutazione più serena
Le Regioni possano trarne lo spunto per una razionalizzazione della propria spesa ed il ritorno ad un comportamento più aderente al proprio ruolo di ente di programmazione
La scarsità di risorse non è un problema che riguardi soltanto le amministrazioni pubbliche e le regioni
Tutti gli operatori ne sono toccati dalle imprese alle famiglie
A seguito delle crisi manifestate essi nell'economia mondiale a partire dagli anni se
Con questo spirito anche le regioni debbono accettare la sfida della finanza difficile e dei tagli di spesa
La chiave per una risposta in positivo a questo vincolo sta nel passaggio all'obiettivo della ottimizzazione della qualità degli interventi
Implicito in questo principio sta il rifiuto di tagli proporzionali in tutte le voci di spesa indistintamente le restrizioni debbano essere una occasione per rimeditare le scelte fatte in passato quando i vincoli erano meno stringenti e l'esigenza di razionalizzare meno sentite
In quest'ottica dovrebbero essere privilegiate le spese di investimento concentrando le economie sulla spesa corrente ma nel passaggio dall'enunciazione all'applicazione del principio certe specie nominalmente correnti potrebbero essere assimilate ad Investimenti
Si tratta ad esempio delle spese per la formazione professionale
Che sono Investimenti in capitale umano e danno un'importanza cruciale ai fini dello sviluppo produttivo del sistema
Un'amministrazione regionale che gestisca gli anni della finanza difficile con una impostazione quale quel enunciata
Finirà inevitabilmente commi e ravvivare e potenziare il proprio ruolo di soggetto centrale del processo di programmazione anzitutto per i fitti legami tra quest'ultimo e le scelte di revisione delle spese di cui si parla
Ma vi è un elemento ancora più importante e troppo spesso trascurato dalle stesse regioni il processo di programmazione con i suoi contenuti di coordinamento e di attivazione dei contributi di tutti gli operatori
Occorre alla Regione anche potenzialità elevate a costo finanziario basso o addirittura nullo grazie alle sinergie possibili
Tutto ciò consente di affermare che la rivalutazione del proprio ruolo programmatorio non va vista in negativo dalle regioni come un passo indietro verso l'interpretazione restrittiva delle proprie competenze
Ma in positivo come risposta al vincolo della scarsità delle risorse grazie
Grazie Frignani ha ora la parola al professor Antonio Longo presidente dell'Ina
Dopo di lui chiamerò a parlare di segretaria dalla Federazione unitaria Bruno Trentin
Grazie
Signor presidente signore signori
Non sono ovviamente portatore di un messaggio politico desidero esprimere semplicemente la mia convinzione sul problema della previdenza sociale in Italia
Convenzione sostenuta certa da motivazioni di carattere tecnico ma che d'altra parte vorrei provare a giustificare anche sul piano del buonsenso e della logica ordinaria
Innanzitutto tentano di eliminare alcuni luoghi comuni che purtroppo su questo argomento si ascoltano molto spesso e che sono frutto a mio giudizio della non sufficiente conoscenza delle caratteristiche del problema
Si tratta sfortunatamente di un discorso non immediato ho l'impressione che la classe politica spesso abbia ritenuto trattarsi di un problema prettamente tecnico senza naturalmente rifuggire dall'utilizzarne gli spunti elettorali e che per contro i tecnici abbiano sentito troppo poco la responsabilità delle soluzioni che emergevano anche come il loro appoggio
Ritenendo che di contro fosse una responsabilità dei politici quella di assumersi la decisione finale
Io credo che anche da questo equivoco in parte sia nato il risultato di ottime sessantotto sessantanove si sono prese delle decisioni
Che disattende avevano quelle che erano le indicazioni fornite dall'organo tecnico che la classe politica opportunamente si era stessa stesse ha detto
è indubbio che i risultati del comitato nazionale dell'economia e del lavoro del sessantatré sulle linee di riforma del sistema pensionistico erano attestati su soluzioni che non ci avrebbero portato alla situazione di oggi
A questo stadio il primo e più che porre il dissolvere e quello della contrapposizione tra la capitalizzazione e la ripartizione
Vattimo che tutti saranno incredule al riguardo
Dal punto di vista macro economico in effetti la contrapposizione tra i due regimi esiste ed è addirittura drammatica e ciò è sufficientemente noto ma su di un punto non esiste nessuna differenza e questo invece non è sufficientemente noto il contributo da pagare in regime di ripartizione quando il sistema pensionistico abbia raggiunto una fase vicina a quello stazionario non differisce per nulla dal contributo che si dovrebbe pagare con la capitalizzazione
La differenza sta semplicemente nella circostanza che nel caso della capitalizzazione dietro questo contributo ci sono delle riserve accantonate
Mentre nel caso della ripartizione queste riserve non ci sono sempre sul piano macroeconomico accerto ciò con la grande differenza ma dal punto di vista del carico annuale che deve essere sostenuto perché l'equilibrio di gestione sussista la situazione è quasi completamente i denti
In sostanza ciò che nel caso della capitalizzazione è fornito dai redditi reali delle riserve accantonate nel caso della ripartizione è fornito dall'aumento reale del reddito imponibile
Lo stesso drammatico aspetto che nelle prospettive di equilibrio del sistema a nella capitalizzazione l'ipotesi assunta circa un rendimento reale delle riserve nella ripartizione ce l'ha le ipotesi assunta nello sviluppo reale del reddito nazionale
E su questo elemento che nel mille novecentosessantotto è stato commesso il primo errore quando si fecero alcune scelte basilari riguardante il sistema di calcolo delle pensioni i parametri che avrebbero dovuto fornire le indicazioni per determinare la congruità del contributo siccome gioco la cantonale definitivamente la capitalizzazione ritenendolo uno strumento tecnico antiquato che non avrebbe consentito di raggiungere i traguardi sociali che la riforma si proponeva in questa scelta c'ero certa ecco la scelta politica di effettuare una certa redistribuzione dei redditi con uno strumento surrettizio e con conseguenze sul piano democratico sociale
E sarebbe oggi anche molto opportuno controllare ecco conseguenze non necessariamente negative
Ma non è questo il punto
La gravità dell'errore che si commise consisteva nella circostanza che uno degli elementi determinanti dell'equilibrio del nuovo sistema pensionistico era l'ipotesi di uno sviluppo reale della nostra economia ad un tasso annuo intorno al cinque per cento
Lo scenario degli anni sessanta non rendeva improbabile un'ipotesi di questo genere o quanto meno non impensabile ma non c'è dubbio che quella Rohrer avuto oggi effetti disastrosi e dirompente
Il tasso medio di sviluppo dell'economia italiana in questo momento si avvicina zero se non è addirittura negativo
è il risultato storico li poteva già azione è drammatica
Ma a mio giudizio non è ancora questa la scelta che alla classe politica si può completamente addebitare
Perché se in fondo poi frutto di una valutazione di una cultura economica del momento che aveva permeato non soltanto il nostro Paese ma tutto il mondo occidentale sviluppato
Anzi come la nostra economia e lo sviluppo c'erano forse più motivi di contare su di un tasso di sviluppo reale positivo di quanto non potessero fare economie più mature
La scelta grave perché non la si mise a spiegare con condizionamenti esterni è stata invece quella di passare dal sistema cosiddetto contributivo al sistema retributivo
Cioè quello di parametrare la misura delle pensioni sulla base delle retribuzioni che non erano né quella media di ogni singolo lavoratore
Riferita cioè a tutta la sua storia contributiva nel quelle medie nazionali del settore ma le ultime percepite da ogni lavoratore questo a mio giudizio è stato l'errore più grave e meno facilmente riparabile
Si tratta di vedere c'è la responsabilità e dei tecnici che non hanno spiegato bene le implicazioni di questa scelta o dei politici che non hanno voluto approfondire il problema ma questo problema che in fondo ad una grande importanza
Anzi sita di rivedere alcune delle decisioni che sono state prese non deriva dalla volontà di criticare a tutti i costi quello che è stato fatto nel passato
Ma la semplice constatazione che alcuni degli elementi che hanno determinato questa scelta erano stati visti in uno scenario che la realtà dei fatti ha distrutto completamente
Per farla breve a prescindere dalla diatriba capitalizzazione ripartizione
Un calcolo approssimato ma sostanzialmente corretto
Di quelli che sono i presupposti dell'equilibrio della gestione sia essa ripartizione o a capitalizzazione di un sistema pensionistico che come il nostro voglia dare una pensione pari all'ottanta per cento delle ultime retribuzioni
Comporta l'ipotesi che se la gestione a capitalizzazione si possono realizzare rendimenti sulle riserve accantonate a un tasso reale positivo di circa cinque punti tasso reale positivo del cinque per cento
E se la gestione a ripartizione si possa contare su un tasso di sviluppo reale del reddito nazionale del cinque per cento in termini reali
Se si fa l'ipotesi questo mi pare un dato che questa assemblea deve meditare attentamente se si fa l'ipotesi che lo sviluppo del reddito e zero come le prospettive del momento attuale fanno temere il contributo necessario non lo è più del ventiquattro per cento ma sale a livelli intorno al cinquanta per cento
E basta questo per rendersi conto della drammaticità delle prospettive di fronte alle quali noi ci troviamo mi si consenta di dire io credo poco alla possibilità di ridurre i livelli delle pensioni già in corso per una serie di motivazioni che sfociano nel politico invece sono molto fiducioso che si possa operare in contenimento sui nuovi flussi di spesa
Mi riferisco in particolare le pensioni di invalidità all'integrazione al minimo anche a favore di chi è titolare di altri redditi oltre la pensione
Quando si parla di deficit dell'INPS e i suoi rappresentanti coi quali ho ormai strutturalmente il compito di trovarmi in contraddittorio ma ai quali va devo dirlo personalmente tutta la mia stima personale la mia considerazione
Perché sono dei capi che devono prendere delle decisioni le cui conseguenze però stanno al di fuori della loro spero operativa e ogni dirigente da da azienda può comprendere che cosa significa questo
Dunque questi signori delle imprese a cui va tutta la mia prestazione personale ci dicono attenzione il deficit non dipende se non in minima parte dal sistema pensionistico
Dipende invece dall'invalidità dati senso non corretto dalla cassa integrazione guadagni dalle malattie da tante altre capaci io direi però che qui bisogna sgombrare il terreno da possibili gravissime equivoci ancora una volta siamo di fronte a un problema che non è completamente chiaro ma che è responsabilità nostra chiarire in questo momento
Gli attuali tecnici provocati è vero per la maggior parte da gestioni diverse da quelle del delle pensioni sono venuti alla ribalta oggi anche se esistevano anche prima
Perché il fondo pensioni lavoratori dipendenti ha cominciato a dare segni di gravi difficoltà
E non è più in grado così come avveniva in passato di finanziarlo
Risaniamo leggendolo non pensionistiche estraiamo dal sistema all'INPS avremo certamente patto cosa giusta corretta è necessaria
Ma non avremo affrontato i gravi problemi verso cui ci si sta incamminando a passi rapidi anche e soprattutto per la gestione del fondo pensione ha voluto pensione dei lavoratori dipendenti
Se non lo fermiamo il sistema corre verso il deficit sempre più grande
Che si sommeranno a quelli che già esistono oggi per altre cause potranno sì estratti lui piante del Trio locatori cioè farli dipendere da altri centri di spesa ma che dal punto di vista della finanza pubblica continueranno a esistere
Mi sembra che il discorso applichi una gravità che non può sfuggire al senso politico di chi guida il Paese
Perché il mantenimento di una situazione di questo genere può compromettere le con libero democratico della nazione può contribuire a creare una situazione incompatibile col sistema costituzionale di vita che ci siamo scelti
Questo a mio giudizio il messaggio di natura tecnica che volevo portare qui e che racchiude indubbiamente anche un contenuto politico evidente
Purtroppo cari signori non è un discorso che interessa solo un circolo di pochi Esperti per fanno dei conti elaborano dei teoremi
Questo è un discorso che influenza la vita nostra quella dei figli quella dei nipoti è qualche cosa di più ancora perché può coinvolgere anche il nostro modo vecchio dividere qualcuno ha detto
Molto autorevole che si dovesse scaricare sul costo del lavoro l'aumento di contribuzione al di là del ventiquattro per cento che quella di oggi
La capacità del nostro sistema economico di dare occupazione le nuove leve e di affrontare la concorrenza internazionale subirebbe dei pregiudizi gravissime
Il segnale è uno dei più importanti che si possono dare non è quindi in ballottaggio se dobbiamo andare a capitalizzazione o se dobbiamo andare a ripartizione andiamo a ripartizione lo sappiamo benissimo
Quando in altre occasioni ho parlato di questa scelta evidentemente non ha avuto la possibilità di spiegarmi fino in fondo
Qualcuno ha ricordato che per andare a capitalizzazione oggi bisognerebbe capitalizzare una somma pare una volta e mezzo il prodotto nazionale lordo cioè esattissimo lo sappiamo benissimo tutti ma non è questo il problema
Il problema e che noi dobbiamo procedere in modo che la incidenza del costo della previdenza obbligatoria non si alzi più quindi l'impostazione del quesito va a mio giudizio rovesciata cioè bisogna dire oggi l'incidente del ventiquattro per cento sui salari e per motivi di concorrenza e di equilibrio del nostro sistema economico questo contributo non può essere più aumentato
Questo è il vincolo da rispettare l'unico vero tetto che deve essere imposto al sistema allora che cosa nasce ne nasce il problema di distribuire nel modo più equo possibile il gettito corrispondente a questo contributo del ventiquattro per cento
Bisogna fare una valutazione corretta di quello che sul lunghissimo periodo si può ipotizzare possa essere lo sviluppo della nostra economia è chiaro che assume oggi un tasso reale del cinque per cento sarebbe quasi delittuose un calcolo di questa natura
Probabilmente bisognerà di ripiegare su tassi molto più modesti dell'ordine di grandezza dell'uno due per cento perché gli è sempre tempo ridurre questo contributo nell'ipotesi
A rivelare che soprattutto il compito di correggere il sistema nel punti laddove esso dovesse portare averi situazioni socialmente non accettabile e qui la scelta è chiaramente una scelta di natura politica ci sono lavoratori le cui retribuzioni consentono possibilità di risparmio che devono essere assolutamente incentivate che oggi invece sono demotivati dai messaggi incoerenti che questi lavoratori ricevano sulla funzione che l'INPS può avere nel futuro
E c'è invece una parte di lavoratori le cui retribuzioni per motivi oggettivi che non dipendono dalla responsabilità individuale di ciascuno non offrono disponibilità di risparmio da destinare all'integrazione del trattamento pensionistico obbligatorio
Credo quindi che ci si debba essere un ci debba essere una pensione sociale che corregga queste situazioni in modo pista al di sotto della retribuzione media posso disporre di una pensione probabilmente molto vicina a quella che si promessa oggi mentre chi sta di sopra della retribuzione media avrà una pensione che in termini di retribuzione sarà necessariamente più bassa
Non si capisce perché un dirigente che partirà ad avere l'ottanta per cento dell'ultimo stipendio non si deve invece accontentare di un'aliquota più bassa che sia direttamente però correlata con i contributi che esso ha versato
A mio giudizio un aspetto molto grave della situazione e che oggi si è creata una confusione enorme nell'economia delle famiglie
Non penso che si possa chiedere le famiglie italiane di risparmiare di più di quello che ma non oggi sono perfettamente d'accordo con il dottor Savona in quello che ha detto è giustissimo vorrei solo dire che il nostro sistema deve ripristinare che cosa un risparmio positivo dell'impresa è un risparmio positivo dallo Stato lo Stato non può continuare ad indebitarsi con un risparmio corrente negativo e come se una dalla vostra aziende avendo un bilancio negativo va in banca
Mantova fondi perché si dice prima deve mettere a posto il conto corrente polpo indebitarsi assurdi per non si può ammettere di debiti debbano servire a finanziare il consumo ma questa è la situazione è morto
Sappiamo tutti benissimo
Che per caso naturalmente connesse col funzionamento della con nella nostra economia è andato distrutto questo in Palmieri spese risparmio dello stato e che tutto quindi risparmio viene raccolto dentro i fondi per fortuna le forme di risparmio dobbiamo prendere atto di questo fatto
Quindi il problema non è che dobbiamo stimolare una quantità di risparmio superiore a quella di oggi
Dobbiamo puntare però una qualità diversa di risparmio ce la gente vuole una maggior tensione dovrà rinunciare altre alternative attuali come per esempio quello di Fazio una seconda casa o altre cose di questa natura
Perché non può farsi una seconda casa risparmiare per la pensione integrativa
Quindi sono delle scelte che si realizzano attraverso una qualificazione del nostro risparmio con l'obiettivo di migliorare l'efficienza del sistema economico nel suo complesso
Per tornare all'argomento principale chiudere e fondamentale secondo me l'affollamento del carico sulle retribuzioni per quanto riguarda i contributi obbligatori però dovrebbero andare al di là dell'imponibile che rappresenti il doppio della retribuzione media del nostro sistema
Ma poi riqualificato l'intervento dello Stato oggi per tutte le gestioni pensionistiche in sette sono stato subisce un carico di circa dieci mila miliardi circa
Che è piccolo rispetto al carico che subisce per tutto l'INPS ma che è destinato a moltiplicarsi rapidamente se non si interviene in questo sistema
Di questi mille miliardi sono per le pensioni sociali probabilmente questi dieci mila miliardi possono essere impiegati in modo più razionale ed efficace per assicurare a cui è stato in condizione di risparmiare la necessaria integrazione della pensione garantita dallo schema illustrato che invece rigorosamente individualistico pur nell'ambito della ripartizione perché ciascuno dovrebbe avere in proporzione ai contributi che ho versato durante la sua vita lavorativa
è inutile e pericoloso promettere altre pensioni per motivi demagogico elettorali
E poi lasciarlo svalutare perché le pensioni alte devono essere valutate meno delle pensioni basse ciascuno deve avere la pensione corrispondente a quelli che sono i contributi che ha versato nel corso della sua vita lavorativa integrata eventualmente dalla pensione sociale per la fase più basso
Ma la pensione poi va adeguata nella stessa misura con cui si adegua la media di tutte le retribuzioni nel piano del quadro economico generale perché questo corrisponde a un obiettivo di democrazia sociale
Questa è la visione che noi abbiamo del trattamento pensionistico privato abbiamo parlato in tante occasioni della teoria dei tre pilastri
è chiaro che se proponiamo il livello attuale dei costi la previdenza obbligatoria questi costi integrativi che avremmo avuto è obbligatoriamente ed automaticamente creando così un altro degli automatismi distruttivi nell'ambito del costo del lavoro quanto meno incentivante lo sarebbero eventualmente disponibili per operazioni di natura contabile
E non mi rendo ben conto perché le forze sindacali si debbono porre che esista una fase di previdenza da contratti già contrattualizzare con l'apporto congiunto dei lavoratori dei datori di lavoro
Sono evidenti vantaggi che i lavoratori possono ottenere nulla istituzionalizzazione di questo loro risparmi a fini previdenziali
I datori di lavoro troverebbero certamente molto interessante credo almeno ma è un discorso non di mia competenza poter negoziare quanto invece si vedrebbero certamente addebitare attraverso un processo di indicizzazione praticamente automatico
Anche se magari la classe politica che dovrà sanzionare gli aumenti non sarà quella di oggi ma quella di domani
Ma nell'interesse dell'avvenire democratico del nostro Paese bisogna che la città di oggi si renda conto che condiziona la città di domani e questo è il vero messaggio politico che secondo me va portato energicamente avanti
La fascia obbligatorio e quella integrativa da contrattualizzare devono essere finanziate con il contributo sia dei lavoratori che dei datori di lavoro mentre la terza va lasciato la disponibilità individuale
Su tutte e due seconda e terza lo Stato ha grandi interessi in quanto si tratta di risparmio a lungo lunghissimo termine
Che non va colpito fiscalmente nel momento della formazione ma se va ma se mai va tassato invece nel momento in cui dal luogo alla produzione del re
Tutti questi problemi
Mi auguro che si possa contare sulla collaborazione di tutte le forze politiche per ottenere il loro contributo importantissimo al chiarimento e alla modificazione di quelle decisioni
Prese in passato e che non corrispondono più assolutamente alla realtà del momento in cui viviamo
Grazie professor
è pervenuto alla Presidenza confederale da parte del dell'onorevole Bettino Craxi il telegramma di cui do lettura Caro Merloni mi scuso moltissimo sono nell'impossibilità di onorare l'impegno che avevo preso con lei che mi aveva invitato cortesemente ad intervenire al convegno organizzato dalla Confindustria su un tema di grande interesse e di grande attualità
Purtroppo sono vincolato da impegni di lavoro che mi hanno obbligato a modificare il calendario previsto e che non mi consentono in questo momento di lasciare la capitale la prego di giustificare la mia assenza spero che si presenti altre occasione utile per esporre su questo come su altre questioni il punto di vista mio e del mio partito ad esponenti del mondo dell'industria che la sua organizzazione rappresenta mentre rivolgo l'augurio di buon successo l'iniziativa da lui promossa la prego di accogliere vive cordialità Bettino ha ora la parola il segretario della CGIL Bruno Trentin dopo di voi prenderà la parola tutto Ravenna grazie
Signor presidente ringraziandolo per l'ospitalità vorrei subito
Rilevare
Che l'utilità di questo convegno che avete promosso
Non sta a mio parere soltanto nell'aver messo a fuoco un problema indubbiamente fondamentale
Che coincide nella stazione presente con la causa più ravvicinata dell'ingovernabilità del processo inflazionistico
Ma anche forse
Nel consentire mi si consenta più che nel corso di trattative spesso rituali
Di acquisire reciprocamente un maggior grado di conoscenza di chiarezza
Sulle posizioni di intendimenti reale dei diversi interlocutori
E soprattutto di quelli come il movimento sindacale e la Confindustria che si confrontano oggi duramente non solo sulla distribuzione del reddito
Ma anche su quello che secondo me l'assetto informazione di un sistema di farvi relazioni industriali per gli anni Ottanta
E forse non dovremmo mai perdere di vista lo dico fra parentesi che questo e poi alla fine l'oggetto reale delle nostre preoccupazioni reciproche al di là dei dissensi pur rilevanti di ordine quantitativo
Noi non siamo io credo
Interessati nera caricatura delle nostre controparti
Ne ha visione deformanti
Dei loro obiettivi
Quando siamo incorsi in questi errori o quando incorriamo in questi errori
Abbiamo visti che si sono molto spesso forieri di grossolani abbagli
Nella stessa condotta del movimento sindacale
Ne siamo interessati quindi a quelle che anche nel conflitto sociale
Possono ben chiamarsi guerre per errore e non sono mancate nella storia del movimento sindacali italiane nella storia del conflitto sociale in Italia
Quelle guerre cioè fondate su gravi errori di sbagli di valutazione di previsione in ordine alle intenzioni o al grado di determinazione delle nostre controparti
Ogni volta di queste preoccupazioni sono state condivise
Dall'interlocutore il movimento sindacale ci siamo risparmiati io credo e anche qui mi si affollano i ricordi un prolungamento distruttivo della conflittualità
Sarebbe già un buon risultato
Se anche grazie alla vostra ospitalità qualche passo in avanti si compisse in questa direzione venendo al tema del vostro convegno
Credo che si possa affermare una cosa fosse non ovvia
Che il movimento sindacale
Unitario e certamente in esso la CGIL
Ritengono che l'adozione di una politica di rigore nella gestione del settore pubblico larga sia sul fronte delle entrate che su quelle spesi
Sì ormai indilazionabile
Per in uno stato di collasso
La nostra economia e non soltanto il proseguimento di quell'entro degrado che ha caratterizzato lo stato delle finanze pubbliche in questi ultimi anni
Questa convinzione è nostro
Tenendo conto che il deficit nel settore pubblico allargato è diventato ormai differentemente da quello che dal ruolo che svolgeva ancora alcuni anni fa un fattore primario di inflazione
Per la pressione che esercita sul mercato dei capitali per la sua composizione interno per le attese di inflazione suscitato dalla concorrenza del debito pubblico come altre forme di collocamento del risparmio
Per la dinamica sempre più accelerati determinate spesi di fatto condizionate da meccanismi automatici il cui governo sfugge ormai alla determinazione consapevole concertata dei centri di decisione
Si tratta quindi di assicurare l'avvio di una politica di rigore
Capace di aggredire alla radice questi squilibri divenuti ormai strutturali
Le misure di emergenza che non si collega una rimedi lungo di medio-lungo periodo
Rischiano infatti di avere effettivi labili e a volte paradossali
Una politica capace di aggredire alla radice squilibri strutturali
E di connettere quindi una riforma del prelievo e un contenimento non episodico delle spese correnti
Con una liberazione di risorse destinate a correggere gli altri fattori strutturali dell'inflazione italiana che non dimentichiamo prima fra tutti la stessa struttura dell'offre nel nostro Paese e il vincolo Stern
Questo ordine di preoccupazione mi sembra
è stato presente
Non sta a me dire in quale misura con risultati positivi
Nelle proposte che abbiamo avanzato in materia di prelievo
E che sono state
Temo volutamente fraintesi
Nelle loro implicazioni sulla finanza pubblica
Quando esponenti autorevoli della vostra confederazione
Hanno espresso delle valutazioni numeriche
Fra intese non solo nelle quantità forse sì ravvisato un eccesso di generosità della Federazione unitaria quando si è stimato addirittura in quindici mila miliardi
La maggiore fiscalizzazione gli oneri sociali a favore riprese che il movimento sindacale riteneva possibile nel breve termine ma addirittura i cinque mila miliardi quella fiscalizzazione immediatamente realizzabile
Ma il fraintendimento secondo me ha avuto anche nature di
Più qualitative abbiamo proposto è vero
Una riforma dell'IRPEF che strutturalmente eliminasse almeno gran parte del drenaggio fiscale determinato dall'inflazione
Abbiamo proposto è vero
Una politica di graduale fiscalizzazione
Di quegli oneri sociali DiVersi dal quelli destinati al finanziamento del sistema previdenziale
Connessa però ad un orientamento selettivo degli investimenti
E ad un contenimento
Della dinamica dei prezzi abbiamo proposto è vero l'istituzione di un'imposta negativa
Per il sostegno dei redditi tali da sostituire il sistema
Peraltro da molti punti di vista discutibile
Delle degli assegni familiari più o meno indicizzati
Abbiamo proposto presero delle modificazioni rilevante nei criteri di prelievo della contribuzione sociale in materia di previdenza
Mutando in qualche modo la natura che questi contributi avevano di imposta sulle retribuzioni e dire morale alla crescita dell'occupazione
Ma nello stesso tempo e senza invocare devo dire molto corso ad una addizionale straordinaria
Che può essere a mio avviso soltanto lo strumento coadiuvante di una manovra di lungo periodo e non il suo sostituto
E questa osservazione vale anche per altre misure di raffreddamento delle attese inflazionistiche in un arco di tempo limitato
Abbiamo dicevo senza ricorrere alla proposta di un'addizionale formulato anche proposte precise
In materia altri tipi di
Abbiamo proposto
In molti dei presenti se ne ricorderanno
Un coraggioso passo verso un decentramento tributario non soltanto nella imposizione ma anche nelle procedure di accertamento
A cominciare
Dall'introduzione di un'imposta immobiliare riformata a livello locali abbiamo sostenuto in correlazione con le proposte defiscalizzazione che facevamo una revisione un adeguamento delle aliquote dello stesso IRPEF
Abbiamo
Proposto un aumento dei contributi
Sociali per i lavoratori autonomi
E ha rivendicato una contabilizzazione limpida della contribuzione dei lavoratori del pubblico impiego
Abbiamo ritenuto opportuno proporre l'introduzione di un'imposta sulle grandi ricchezze
Di una riforma dell'imposta sui capitali
Di un adeguamento dell'imposta sulle rendite finanziarie
Un accorpamento delle aliquote IVA
E misure specifiche sulle quali non vi intrattengo naturalmente in materia di evasione
Sarebbe stato interessante potere valutare quali sono state di opinioni della Confindustria in termini di previsione di maggiori entrate rispetto a questo altro pezzo
Delle proposte del movimento sindacale che erano peraltro e sono abbastanza inseparabile inscindibile da quelle inerenti alla riforma dell'IRPEF uguale fiscalizzazione
Certo mi rendo conto
Che sono proposte comportò nel loro insieme delle scelte chiare
Gli equilibri effettivo dalla politica fiscale italiana
Colmando un divario clamoroso che un divario di qualità non di quantità
Con la realtà degli altri paesi industrializzati
Mi rendo conto che sono proposte però che potrebbero mettere fine
Ad un processo di redistribuzione delle ricchezze che ha avuto corso in questi ultimi tre quattro anni con un ritmo particolarmente accelerato
Anche all'interno del settore produttivo e anche all'interno di alcune fasce del lavoro dipendente
Vorrei sottoporre molto in fretta
Ha un passato come si dice una riflessione che non mi induce a fatta scoprire un machiavellico disegno ma solo ad accertare uno stato di fatto
Il drenaggio fiscale degli ultimi cinque anni sulle retribuzioni lavoratori dipendenti
Presenta singolari coincidenze di equivalenza di dimensioni e nei tassi di crescita
Con l'entità della fiscalizzazione dei contributi sociali
Da qui a pensare che al di là di qualsiasi machiavellico disegno si sia realizzato una specie di partita di giro di compensazione
Che ha corrisposto ad una redistribuzione del reddito anche all'interno del settore produttivo
Credo che perlomeno la riflessione sia legittima
Dal settantasette all'ottanta se vogliamo prendere
Solo questi indici molto elementare
Mi sembra che abbiamo registrato una riduzione dell'incidenza dei contributi sociali sul costo complessivo del lavoro di circa il due e mezzo per cento
Affronta ad un aumento dell'imposizione indiretta carica dei lavoratori del tre e uno e uno per cento
Questo tipo di riflessione e di proposte
Coincidere la sua ispirazione anche con quell'indicazione che abbiamo cercato di fornire che riconosco essere in questo caso ancora
Molto spesso troppo generico
Sulle direzione dei quali operare per un contenimento strutturale della spesa pubblica
Sono indicazioni forse ancora lacunosa e credo che sia un problema urgente del movimento sindacale colmare queste lacune questa genericità laddove se sussistano
Ma che purtroppo contrasto sin d'ora in ogni caso con i segnali che abbiamo
Segnatura ricevuti sia
Dal Governo attualmente in carica
Sia dal documento programmatico presentato dal presidente incaricato di formare un nuovo profeta
Mi riferisco cioè a una serie di direttrici di marcia
Per introdurre modifiche strutturali
Nella distribuzione nel tasso di crescita della spesa pubblica
A cominciare da quelle che riguardano
Grandi settori di spesa collettiva come settore previdenziale
Laddove lo ricordava poco fa con l'attore che mi ha preceduto
Abbiamo da tempo insistito non soltanto per un aumento rilevante della contribuzione delle varie categorie del lavoro autonomo raccordando finalmente questa contribuzione sociale reddito effettivamente percepito da questi quattro ma abbiamo richiesto
E ottenuto anche attraverso
Quelli che sono rimasti proposte di legge una drastica revisione dei criteri di erogazione per le pensioni di invalidità
Abbiamo richiesto e formalmente ottenuta ancora in quella che resta una proposta l'abolizione di qualsiasi integrazione delle pensioni al minimo quando queste pensioni coesistono con altri redditi
Abbiamo da tempo rivendicato un'unificazione dei trattamenti e della stessa età pensionabile per tutto l'universo dei lavoratori dipendenti mi pare che in questo periodo
Noi registriamo se non erro circa novecento mila pensionati
Sotto i quarant'anni nel nostro Paese e dobbiamo forse interrogarci
Su perché determinate misure legislative giunte almeno per quanto riguarda l'attività di proposta al loro grado massimo di maturazione sono rimaste ferme bloccate le decisioni non si sono su direi di più
Abbiamo aperto io credo una riflessione seria
Certo non ancora compiuta nei suoi esiti
Su quello che può essere un'età pensionabile compatibile con le esigenze di anche di accumulazione di questo cercare di questa economia di fronte a una riduzione preoccupante dell'universo dei contribuenti
Ed un aumento crescente questo non preoccupante certamente incoraggiante
Ma che ha il suo costo per la collettività dell'universo degli assistiti
Dobbiamo credo anche qui probabilmente rivedere con coraggio l'impostazione del passato per consentire anche con la introduzione
Nella piena legalità difforme di occupazione di forma di lavoro a tempo parziale che consentivano l'ingresso accelerato dei giovani forse il mercato del lavoro ed un'uscita più
Diluita nel tempo delle forze più anziane
Abbiamo e non voglio dilungarmi ulteriormente per quanto riguarda il settore sanitario
Proposto una serie di misure che dovrebbero potere almeno nel medio termine incidere seriamente sul flusso delle spesi soprattutto introducendo criteri vincoli di bilancio
Capaci effettivamente di superare drasticamente il sistema del pagamento a piè di lista
Delle spese sanitarie
Abbiamo anche
Riflettuto
Sulla possibilità in una stazione di emergenza in una fase di transizione
Di riferire più esplicitamente i trattamenti in materia sanitaria
Ai rapporti alle contribuzioni effettivamente versa
Stabilendo una correlazione in questo caso che ci sembra francamente più è qua di qualsiasi decurtazione indiscriminata fra contribuzione e servizi e infine per quanto riguarda la spesa corrente
Mi sembra che sono rimaste purtroppo disattese anche da parte del settore produttivo alcune nostre proposte importanti per superare
Tutte le forme di indicizzazione automatica che deformano oltretutto la struttura della retribuzione nel settore del pubblico impiego e non mi riferisco soltanto a modifiche del sistema di scala mobile ma al superamento di determinati indicizzazione più o meno manovrati nel loro corso come sono
L'indicizzazione collega per anzianità
Abbiamo ricco abbiamo chiesto di ricondurre a contrattazione il flusso complessivo delle spese corrente che va nel pubblico impiego e che in una misura che supera mai quindici venti per cento sfuggono a qualsiasi contrattazione governo consapevole della collettività
Abbiamo chiesto e chiediamo che riconduca d'un momento concertato di decisione la definizione della spesa complessiva da indirizzare verso i lavoratori dipendenza
Rilevando in questo caso che la contrattazione collettiva può svolge un ruolo o contribuirà svolge ruolo di governo che oggi e negato dalla pluralità dei centri decisione
E dalla dispersione nel tempo delle decisioni stessi
Su questi indirizzi strategici non solo immigrati ignorati ma negati
è bene sottolinearlo anche nel documento programmatico del presidente in carica
E possibile a nostro avviso avventurarsi senza rischi di reciproci inganni nella riduzione del deficit a breve del settore pubblico larga e soprattutto nella redistribuzione la spesa la spesa produttive spese improduttive liberando risorse per il sostegno agli investimenti e per la razionalizzazione di alcuni servizi essenziale
Dalla scuola
Alla previdenza alla sanità
Sono scelte questa che comportano anche un necessario ripensamento
Della legislazione industriale
Dei criteri che presiedono il trasferimento all'impresa e delle procedure che oggi vincono e distorto una gestione della spesa pubblica del territorio
Delle procedure che oggi impediscono una programmazione minima della domanda pubblica rivolta all'impresa
Come non riconoscere infatti
Che quello che entra in crisi una versione italiana lo Stato assistenziale
E anche un compromesso sociale Tabacci
Fra lo Stato il sistema dell'impresa
In base al quale l'assenza di ogni vincolo e di ogni criteri di orientamento selettivo nella politica dei trasferimenti alle imprese
Che sembra dover raggiungere di trentuno mila miliardi Nell ottantadue escludendo le cosiddette impresa di pubblica utilità
In qualche modo
Sollecita un uso distorto
Degli strumenti pubblici di sostegno dei redditi come le pensioni di invalidità o la stessa Cassa integrazione guadagni trasformandoli in ammortizzatori sociali
E Piero direttive la loro quantità
Dai processi di ristrutturazione
Domando
Con tutta sincerità a me stesso e a voi se non esiste forse un collegamento
Fra l'uso distorto di alcuni istituti di assistenza optando sono divenuti come la cassa integrazione guadagni o forme di prepensionamento e l'assenza di una legislazione moderna dell'avviamento al lavoro nel governo dei processi di mobilità e il vuoto legislativo e contrattuale che permane in questo campo
Ed è immaginabile forse l'accettazione di un blocco temporale anche di questi strumenti di intervento del mercato del lavoro
Senza disporre al tempo stesso di nuovi strumenti di governo del mercato del lavoro che scongiuri no la marginalizzazione di intere fasce sociali
Per questo e concludo
Io posso comprendere personalmente la soddisfazione che alcuni esponenti confindustriali
Hanno ritenuto di manifestare nei confronti del documento programmatico del presidente incaricato e comprendo anche quanti hanno sottolineato
Compiaceva scarsa preoccupazione che indubbiamente presente in questo documento
Rispetto alla ricerca di un consenso delle organizzazioni sindacali
Forse altri commenti avremmo asset avremmo ascoltato a proposito di questo tema così controverso del consenso
Se in questo documento programmatico fosse stata prevista una qualche politica dei prezzi appena un po'più rigorosa
Ma sinceramente ho troppo rispetto per questo consesso per non dichiarare subito che questa mi sembra una soddisfazione dettata da miopia
Il programma con il quale voi e noi saremo chiamati a misurarci
Al di là del suo proponente per i problemi dei temi che solleva nei prossimi giorni
Non mi pare una scelta di rigore
Proprio gli squilibri che ispirano a questo programma e l'assenza
Certo deliberata di ogni misura di carattere strutturale
Nel governo della spesa pubblica
Alla quale sia
Si aggiunge l'estrema vaghezza delle indicazioni
In materia di Investimenti particolarmente di investimenti settori industriali
Questi dati rendono assai inadatto un documento programmato di questo tipo
Sia di introdurre nuovi strumenti di governo dalla spesa pubblica nel medio periodo
Sia di uccidere seriamente sul tasso di inflazione nel periodo
Più breve più vicino Annoni
Si tratta piuttosto io credo chiamando le cose per il loro nome di una proposta di politica di redistribuzione del reddito
A danno dei lavoratori dipendenti occupati pensionati è particolarmente di quelli a reddito più basso
Salvaguardando
Tutti i privilegi
Che la Giunta della spesa pubblica determinato alimentato in questi anni
Al massimo ibernato allora per un anno questa giungla per poterla sprigionare con effetti ancor più dirompenti nell'anno successivo
Si tratta più giustamente di una politica di redistribuzione forzosa che non a caso
Qualcuno si propone di realizzare con strumenti
Sostanzialmente autorizzare
Tali sarebbero a mio avviso una modifica per legge
Di istituti che sono stati definiti attraverso la contrattazione sindacale
Tale sarebbe a mio avviso la punizione fiscali o parafiscali di quegli aumenti retributivi che fossero soltanto oggetti della contrattazione collettiva perché nessuno nel nel documento del presidente Fanfani né in altri ha mai pensato di punire fiscalmente
Con gli strumenti della para fiscalità
Quelle crescente del reddito di lavoro dipendente che avvengono al di fuori della contrazione corretti
Ed è questo il punto sul quale volevo concludere mi sembra che in queste ricette
Rischia di essere in ogni caso colpita proprio la contrattazione collettiva
In una situazione come l'attuale abbandonare questo punto di riferimento
Vuol dire forse esorcizzare il conflitto sociale ma non cancellarlo
Nel cancellarle io temo i problemi che sono all'origine di questo conflitto
Vuol dire semmai che la cosa non è indifferente
Favorire una sua polverizzazione aggiungere insomma alla giungla della spesa pubblica la giungla del conflitto corporativo
Noi faremo di tutto per scongiurare questo esito che può essere la fine distruttivo cerca con il sindacato come lo concepiamo
Ma riteniamo anche per il governo dell'impresa e la stessa convivenza civile
Crediamo quindi in questo caso consentiteci questa convinzione di difendere qualcosa di più di un accordo sul costo del lavoro
Di un accordo che auspichiamo di raggiungere sulla scala mobile o il rinnovo dei contratti scaduti la ringrazio
Prego di venire al proprio per la sua comunicazione il professor Luigi Cappuccini
Grazie sì grazie
Dimenticate casa
Il solo alcune riflessioni
Sulla possibilità di gestire oggi una politica economica con il consenso dell'opinione pubblica trentina finito proprio ora sostenendo che il programmati è stato queste consegnate che oggetto di trattativa quindi non un promemoria base della trattativa per la formazione del nuovo governo
Non si preoccuperebbe di ottenere il consenso preventivo
O comunque il consenso delle forze sociali
Ecco io credo che il problema di consenso
E certamente alla base di un sistema democratico
Però bisogna vedere anche se il problema dei consenso
è un problema è un un problema che può essere risolto salvaguardando il sistema democratico pure distruggendolo svuotando di fatto come è accaduto negli ultimi dieci anni gli organi istituzionali e costituzionali dello Stato italiano
Del loro potere previsto dalla Costituzione
Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti
Allora perché arida e meglio il concetto forse ebbene ricondursi alle cifre
La situazione di fronte alla quale si trova oggi l'Italia anche se altri l'hanno do it l'hanno detto secondo me il problema del consenso
Richiede che si abbia ben chiara la situazione nella quale qualsiasi governo né quello che è caduto né quello che si sta per formare deve comunque affrontare ed è caratterizzata in sintesi dalle seguenti cifre per il mille novecento ottantatré l'aumento del costo del lavoro per dipendente come voi sapete comprendente la variazione dovuta alla contingenza quella a eventuali rinnovi contrattuali e alla nuova indennità di liquidazione eh circa del diciotto per cento
Nell'ipotesi che queste variazioni fossero agganciati a una variazione dei prezzi cioè un'inflazione del dieci per cento ovvero al cinquanta per cento dell'indice sindacale
Sconteremo già una variazione per l'ottantatré di partenza del dieci per cento
L'aumento del costo del lavoro per dipendente e per il secondo scatto si aggira come effetto di trascinamento intorno all'otto per cento l'effetto di trascinamento dei pezzi e dell'otto per cento
Allora è di fronte ad atti di questo tipo con una bilancia dei pagamenti che per il terzo anno consiglio anzi per il quarto anno consecutivo cioè l'ottantatré
Si appresta ad avere un disavanzo dell'ordine dei sette mila miliardi in quattro anni il debito verso l'estero supera i trentadue mila miliardi
Al punto tale che l'attivo del turismo sede ormai soltanto per pagare gli interessi sul debito estero
Lo spread dei finanziamenti che l'Italia riesce a reperire sui mercati internazionali ormai maggiore per l'Italia rispetto a quello degli altri Paesi
Siamo di fronte a una situazione nella quale un disegno di legge cosiddetta finanziaria
Prospetta una manovra rispetto alla quale vi è consenso generale nel dire che occorre una manovra integrativa di quindici mila miliardi e bene cosa significa dire che occorre una manovra integrativa di quindici mila miliardi
Significa che il disavanzo non è centocinque mila miliardi come è stato detto perché se l'obiettivo è raggiungere i sessantacinque mila miliardi di fabbisogno da finanziare o sessantatré mila miliardi di fabbisogno netto da finanziare
Questo significa che sommando a sessantacinque quindici significa arrivare a ottanta
Se a ottanta aggiungete la manovra prevista dalla Finanziaria che è di quaranta mila miliardi all'incirca voi arrivate a un disavanzo di centoventi mila miliardi cioè questa è la realtà
Perché altrimenti non ci sarebbe bisogno di una manovra integrativa arrivi dieci mila miliardi perbene in termini di disavanzo corrente della pubblica amministrazione
L'ottantatré prevede un disavanzo di trentasette mila miliardi dispetto all'obiettivo dei sessantacinque mila
Se noi vogliamo garantire un finanziamento all'economia
Dell'ordine degli trentasette mila miliardi rispetto ai trentadue mila del mille novecento ottantadue questo significa che il credito totale interno deve crescere di cento mila miliardi
Il che significa che la manovra dei quindici mila miliardi non basta perché siamo arrivati facendo le somme a ritroso a novanta mila a ottanta mila significa che mancano ancora dieci mila miliardi per arrivare a novanta mila volendo garantire al all'ira al sistema produttivo un credito totale interno pari a trentasette mila miliardi soltanto superiore di cinque mila miliardi al credito totale interno
Del mille novecento ottantadue per il sistema produttivo ebbene di fronte a una situazione di questo tipo
Le forze politiche e le forze sociali sostengono coerentemente in modo compatto che occorre una politica di rigore
Però e con l'aggiunta però che è necessario essere qui e all'Api bisogna essere molto chiari che cosa si intende essere qui qual è l'equità qual è il limite a cui faceva riferimento il professore Emilio stamattina nella seconda parte del suo discorso quando ha detto sì in Italia si spende troppo e si spende male
E con la scusa che si spende troppo naturalmente le forze politiche e sociali finiscono sempre per parlare del troppo e mai ve la qualità
Perché il problema di fondo è invece riuscirà a rendere più produttive le specie esistenti e ridurle in termini nominali perché non è pensabile ridurre in modo drastico certe spese sociali
Allora di fatta una situazione di questo tipo di sport seppe sulla quantità ma sulla qualità perché poi incidere sulla qualità e il significa incidere sui rapporti di forza esistenti nel Paese esistenti dei servizi pubblici esistenti nel CELTA nel terziario esistenti nelle imprese
E qui il discorso diventa estremamente delicato perché di equità
Parla chi ha fatto la legge sul condono ma come pochi come possono pensare che un cittadino italiano dopo l uscita la legge sul condono poste a credere al di agli obiettivi alle promesse di combattere l'evasione
Dicevo non esiste abbiano assistito stamattina leggendo i giornali abbiamo è pensionato abbiam trovato lo Stato che spende i nostri soldi per fare la propaganda al condono cioè per indicare a regolare le proprie posizioni con il fisco in quei termini spendendo soldi dei contribuenti
E minacciando larvata mente il contribuente e non più a far tempo farlo vivente Virno rimandati da Guardia di Finanza fare gli accertamenti ora io credo
Che nelle forze politiche che pensa di far credere agli italiani
Che certe misure potranno essere eque parlando soltanto di quantità e mai di qualità perché come è possibile pensare di rendere più efficiente fermando l'aumento di spesa nominale della spesa sanitaria
Quando la spesa sanitaria non è riconoscibile perché è tutta spesa corrente
E che cos'è la spesa corrente se non il punto di arrivo dei rapporti di forza esistenti nella società
Perché si parla molto ma se si vuole incidere la spesa corrente a livello di strutture periferiche a livello di unità sanitarie locali a livello di sistema pensionistico bisogna incidere sui rapporti di forza e qui
Che il discorso di Trentin
è messo alla prova Sensi intaccato vuole veramente una politica di rigore deve fare in modo che aumenti la produttività annettersi o nel settore terziario e questo dipende soprattutto dal sindacato
Non dipende dalle altre componenti della società non dipende soltanto dalle cattive leggi dipende dalla situazione di fatto che si è instaurata nelle imprese e nel settore terziario
Quindi siamo di fronte a un condono forse non so perché chi non lo fa saggiare dopo aver letto i giornali di stamattina che educatamente dicono che chi non farà il condono riceverà la visita della Guardia di Finanza
Se è questo il modo di gestire una politica di equità nella ripartizione dei sacrifici nel momento in cui ci troviamo di fronte a una situazione nella quale oltre alla manovra della fidanzata di quaranta animali quaranta mila miliardi ne occorre un'altra di venticinque mila miliardi
Ecco allora bisogna essere estremamente chiari e su queste cifre che bisogna confrontarsi e fino in fondo P non è chi cerca
Chi cerca di eludere il problema del consenso nessuno cerca di eludere il problema dei consensi problema è sapere se è un parlamento e un governo
Che ricevono il mandato dal popolo e non dal sindacato dagli imprenditori italiani devono sentire il dovere di intervenire nel modo corretto per partica certi fenomeni non abbiano più a seguitare cioè qui c'è una deformazione culturale ancora prima che politica e quasi a casa devono essere dette perché è vero le i gli organi di informazione non informano sempre in modo corretto l'opinione pubblica su come stanno le cose
Il sindacato è necessario si dice sempre ma quale sindacato il sindacato che ha costruito la propria forza sui rapporti di conflittualità nelle imprese di qualsiasi tipo negli anni Settanta sul posto di lavoro o un sindacato che recupera il proprio ruolo e il proprio spazio contrattuale svolge
Un un un una funzione politica e quel senso io credo che per tutti gli anni Settanta ci siamo detti in ogni momento bisogna stare attenti il sindacato è importante il sindacato è molto importante
Un sindacato però che non si limita a fare delle enunciazioni rispetto a misure di equità ma che traduce le comportamenti concreti quel tono un po'questi obiettivi di equità sui posti di lavoro io capisco perfettamente le difficoltà che affronta il sindacato italiano
Però debbo dire che un parlamento e un governo non dico dei partiti è una maggioranza un parlamento e un governo che non prendessero le decisioni che oggi sono necessarie per tirarci fuori dal particina i quali ci siamo messi tutti
Anche se i livelli di responsabilità sono diversi verrebbe verrebbe meno ai propri doveri costituzionali
Ecco io
Non vorrei aggiungere molto altro perché credo che quando si parla di spesa pubblica
Siccome si va ad affrontare i problemi di questo tipo problemi di responsabilità precisa puntuale dei dei dei vari soggetti che operano nella società io credo che si debba e si debba recuperare ciascuno il proprio ruolo il sindacato ha voluto fare politica ed oggi paga il prezzo di aver voluto fare politica senza saperla fare
Le ragioni non saranno forse due cioè le cause non saranno solo figure noi abbiamo tutti i cittadini italiana hanno bisogno di un sindacato vero ma un sindacato che faccia il proprio ruolo non sindacato Case Autolib Parlamento il Governo e ciascun corso oggetto previsto dalla Costituzione italiana allora allora il problema della spesa pubblica perché io mi trovo molto raccordo quando quando si ci sentiamo fare delle proposte come quelle che ha fatto trentini uno si chiede ma trentini dove erano i sessantanove quant'è il salario era una variabile indipendente quando il salario è una variabile indipendente quando nel settantacinque settantasei
Perché io ho letto la intervista di lana abiti ed è venuta a Repubblica e volevo scrivere una lettera avevo detto anche a Scalfari che gliela mandava parlo di Roma andata perché non mi sembrava proprio il caso di accentuare le difficoltà esistenti ma io ho vissuto per otto anni le trattative sindacali con i sindacati sul problema delle tariffe
Oggi il sindacato con soddisfazione di tutti prende atto che il sistema tariffario da essi voluto e dal Governo e dal Parlamento subito mentre non lo dovevano subire comporta un disavanzo di ventidue mila miliardi sulla spesa pubblica
è anima a rischio
Io dico
Chi è la causa di tutto pesto non certamente il sindacato da solo
Io sono tra coloro che pensa che la responsabilità primaria delle forze politiche
Perché la costringe la Costituzione assegna alle forze politiche il potere-dovere di governare questo Paese e quindi non è del sindacato però il sindacato non può venire ed è anche a dare
Economico italiano
Cioè provveda a raffreddare di autorità tutti i meccanismi di indicizzazione emittente Marra per darvi veramente allora voi avremo una diminuzione della spesa pubblica e quindi del disavanzo avremo una diminuzione degli effetti inflazionistici di tutti i meccanismi esistenti nel Paese in che modo
Una legge i terribili
Il Parlamento deve semplicemente stabilire che le variazioni degli indici percentuali di tutti i meccanismi operanti ed esistenti sia a titolo di legge capitolo contrattuale sono moltiplicati per un coefficiente pari a zero virgola sei zero virgola sette
Dopodiché come fa come è possibile dire che i sacrifici non so come non sono equamente ripartiti
Questo è un è un meccanismo che opera indiscriminatamente sulla con Canone come sulla scala mobile sui trasferimenti dello Stato agli enti periferici di spesa come su tutti gli altri meccanismi esistenti io credo che se il sindacato
Hai il coraggio intellettuale di accettare una restrizione che a mio avviso qualsiasi governo dovrà comunque prendere qualsiasi governo da chiunque abbia tenuto il sindacato renderà un servizio veramente valido al superamento della crisi del Paese recupererà soprattutto il proprio ruolo nei confronti del mondo del lavoro
Perché è stata l'esistenza dei meccanismi di indicizzazione che ha ridotto la capacità di manovra la capacità politica del sindacato se loro vogliono hanno questa scienza naturalmente posso non essere d'accordo io sostengo che un Governo che ha il senso delle proprie responsabilità provvede da solo a raffreddare gli indici le cause dell'inflazione questo Paese ha raffreddarla in modo uguale in modo che tutti i cittadini paghino lo stesso prezzo ho quasi finito
Ecco vorrei ricordare attenti un'altra cosa ci sono delle colpe che questo è un Paese stranissimo in cui si scopre che chi mangia e wagon-restaurant tra un sussidio dello Stato
Perché c'è una convenzione in base alla quale per ogni pasto consumato in treno c'è c'è un contributo dello Stato su cose di questo tipo oppure si scopre che esiste un sistema previdenziale pubblico completamente pubblico che è in attivo
Che che carica sul datore di lavoro lune ottanta per cento in meno di oneri contributivi rispetto a quelli dall'INPS
E che gli istituti di previdenza del ministero del Tesoro che amministro un milione quattrocento mila pensionati dando loro il cento per cento della pensione dell'ultimo stipendio
E allora queste queste cose ve le dico perché significa che quando si parla di spesa pubblica e si parla di intervento strutturale bisogna affrontare i problemi della qualità della spesa non è la quantità e se non è non si ha la forza di fare il resto saranno sempre pezze in piedi e soluzioni contingenti e congiunturali è inutile dire che non si deve fare una politica congiunturale non si deve fare la politica dei due tempi ma che cosa si deve fare e si vede
Arrivare al punto da non essere in grado oppure da mettere le manette come diceva Paolo Savona accurati stampa moneta
Ma chi dà e cosa deve fare chi controlla dall'alto della liquidità del sistema l'inflazione se non controllare l'unica variabile tempo controllare
Sire si devono forse fermare i pagamenti della pubblica amministrazione perché ci sono degli squilibri che oramai sono insanabili
Ma che cosa sono dovuti unità sanitarie locali come capita qui a Firenze che mandano la biancheria lavare o nelle o in Umbria o nel Lazio o nelle Marche mandando un cane o la mattina e facendolo tornare indietro la sera
Ora Investimenti tra virgolette in strutture non vengono mai regolarmente a usate perché poi si si scopre a posteriori che dare in appalto all'esterno i servizi che dovevano essere prodotti costa dalla metà a un terzo di meno di quello che costava realizzando l'all'interno e da chi dipendono queste cose
Quando i due terzi della spesa pubblica oramai sono realizzati dai ceti decentrati della spesa
Si seguita a dire che tutto dipende da Roma
Allora viene fuori il problema dei controlli mai troveremo parla un problema politico
Se voi ristabilite esista un sistema dei controlli di merito a livello dei centri periferici dispetti distesa immediatamente vi nasce il problema politico delle autonomia riconosciuta dalla Costituzione
Allora il problema non è poi così semplice da fare come da realizzare
Io mi porto un ultimo esempio delle contraddizioni
Di scelte discente forze io ho fatto mi sono preso la briga
Di andare a vedere di che cosa sarebbe variato il disavanzo previsto secondo la manovra della Finanziaria se fossero stati accettati tutti gli emendamenti presentati dai partiti di opposizione al Governo Spadolini ebbene poi vi dico quali voci riguardano gli emendamenti del partito comunista al netto cioè tra aumento ad entrate aumento delle spese
Comportavano un di salumi un incremento netto del disavanzo di diciannove mila trecentotrentuno miliardi
L'incremento che avrebbe comportato gli emendamenti del gruppo di diciannove mila centoquaranta miliardi
Quello della DC del PSI poi ritirati mille trecentosessantasei miliardi alcuni disgiunti altri congiunti perché ne hanno presentati alcuni insieme alti da soli
Quelli della Sinistra Indipendente appena nove mila novecento sessanta miliardi quelli del ministero mille e seicentododici miliardi ma la cosa più interessante non è tanto vedere
Di quanto sarebbe aumentato il disavanzo di centoquaranta mila miliardi centoventi mila miliardi di cui parlavamo dei centocinque di cui si è sempre detto
Per l'argomentazione che vi riferivo mandare a vedere le voci rispetto alle quali questi emendamenti operata ebbene riguardavano prevalentemente di aziende autonome che hanno visto crescere residui passivi nell'ottantuno sull'ottanta del quattro virgola sei per cento
Le regioni che pure che hanno visto aumentare i residui passivi del diciotto virgola tre per cento
Le prime le Province i Comuni hanno visto aumentare i residui passivi di cinquecento novantacinque per cento denti mutuo previdenziali del quattordici virgola due per cento e queste per le spese in conto capitale
Passando alle spese in conto in conto corrente scusa passando alle spese in conto capitale aziende autonome all'incremento dei residui passivi seicento ventisette per cento
Province e Comuni quarantacinque virgola sei virgola uno per cento
No regioni quarantacinque virgola uno per cento Province e Comuni nove virgola cinque per cento
Io credo che non ci sia bisogno di fare altri commenti grazie scusate
Allora la parola il presidente dell'INPS Ruggero Ravenna dopo di lui parlerà invece il l'onorevole Riccardo Triglia
Sono inutili rappresentare
Forse il più grande imputato in questa Assemblea
E non intendo minimamente sottrarmi a questa
Funzione di chiarimento nei confronti
Della opinione pubblica vostra sulle cose che riguardano l'INPS
E quindi mi scuserete se userò anche un linguaggio molto franco anche quando può darsi non raccolga
Gli applausi che peraltro magari sono più facili
Potrebbe
Non è stato facile per gli italiani non solo i semplici cittadini ma anche di esponenti politici e sociali degli stessi parlamentari
A fare i conti del settore la preside previdenza ed assistenza
Da due anni almeno e consiglio di amministrazione dell'INPS ha denunciato la gravità della situazione
E l'ha urgenza di valutare ed affrontare la crisi del sistema previdenziale assistenziale
Per questa iniziativa
Siamo stati definiti volta per volta
Terroristi irresponsabili e non credibili
Negli ultimi mesi sembra invece
Ci si sia decisi si rammenta di inserire questo capitolo se la spesa pubblica nel contesto dei problemi da affrontare con tempestività e decisione ora il pericolo appare un altro
E qualche segno devo dire lo riscontrato anche in questa sede
Quello di giudizi e ricette superficiali per improvvisate che prescindono da un'analisi seria ed approfondita delle cause strutturale strutturali e politica dalla crisi
Perciò possono nascere interventi episodici e contraddittori almeno pari a quelli che hanno caratterizzato la gestione del sistema negli ultimi dieci anni
In tutti i Paesi si opera in questo campo sulla base di previsioni per almeno un decennio
Da noi si legifera avrà intimi addirittura quindicinali
Con le conseguenze facilmente immaginare e io ringrazio il professor Cassese gli aveva almeno citato questo aspetto non certamente secondario della vita del nostro sistema previdenziale da stessa ditta
Dell'istituto
Forse giova anche ripetere sintetizzare le due cause fondamentali della crisi del sistema previdenziale ed assistenziale
La prima
Causa attiene a ragioni strutturali che derivano da mutamenti della società italiana
L'aumento delle talmente l'entrata a regime del sistema determinato dalla legge di riforma del mille novecentosessantotto sessantanove
L'ingresso nel godimento della pensione dei lavoratori che hanno avuto stabilità di impiego negli anni cinquanta sessanta e settanta
Il blocco prima della riduzione poi della occupazione nei settori industriali ed infine il fenomeno della evasione legata soprattutto alla economia sommerso
Faceva la seconda causa attiene a ragioni politiche cioè conseguenti a decisioni degli organi legislativi ed operativi
L'espandersi dell'intervento a categorie e settori per i quali non è stata prevista sufficiente contribuzione la commistione esplosiva tra previdenza ed assistenza
L'uso distorto anche se è legittimo della legge di invalidità e delle norme sulla cassa integrazione guadagni e sussidio di malattie
Continuare ad ignorare come si farà molte parti tutto questo significa persistere nel mantenere la testa sotto la sabbia
Anche perché nessun gruppo sociale in questo Paese
Può dichiarare di non aver utilizzato di un modo poi un altro l'effetto di questa distribuzione diffusa del reddito
I politici ammortizzando le tensioni sociali
I settori produttivi utilizzando la manodopera assistita disponibile per il lavoro nero
Le forze sociali registrando comportamenti individuali ed aziendali come se il costo degli stessi potesse essere pagato ad altri e quindi non avere influenza sul costo del lavoro sul prelievo fiscale
E sull'indebitamento pubblico
La verità è che intenti Grassi si è allargata la spesa verso tutto e tutti non pensando al futuro come conseguenza abbiamo Dirty spaventosi e cresce
Un dato oggi a certe
Sistema previdenziale italiano così come e ingovernabile ed assorbe gran parte del reddito nazionale prodotto provocando conseguenze di Stato disastrose sulla spesa pubblica che sul costo del lavoro e quindi sugli investimenti e sui rapporti contrattuali
Ma se la situazione è così grave
Cosa bisogna fare per superare in ritardo che si registra nella elaborazione di una strategia di rientro in un sistema di previdenza ed assistenza governato
Guidato e funzionale ad una politica economica dell'isolamento e di sviluppo
Innanzitutto necessario rimuovere il blocco che sembra psicologico macchie politico che colpisce la classe politica e sociale italiana
La quale continua a ritenere questa spesa a sé stante estranea alla manovra economica e finanziaria a Broni e medio termine
Basti pensare che il piano triennale di ormai Fausta memoria
Ignorava sostanzialmente questo settore d'intervento e la stessa relazione previsionale per il mille novecentottantatré Siri finita registrare il fabbisogno di cassa dell'INPS
Ma poi non inserisce tale cifra la somma finale
Vengono invece ipotizzati automatici aumenti di contribuzioni per riduzioni di prestazioni
Come fosse ininfluente sulla situazione economica e su quella sociale dovevo recuperare in tal modo dieci mila miliardi in termine di cassa che servono per coprire l'ottantadue per coprire mille novecento ottantatré
Secondo chiarimento da determinare è quello relativo alla gestione per l'INPS
Bisogna convincerci tutti che la crisi dell'INPS è lo specchio della crisi del Paese e della ingovernabilità del sistema previdenziale ed assistenziali
Si dice
Che dentro ci sia un centro di spesa fuori dal controllo del governo e dal Parlamento ed in parte è vero
Ma i centri di spesa che influiscono sull'INPS l'INPS sono tutti fuori dall'istituto Cassese su questo stato estremamente chiaro
Infatti quando il Parlamento decide una modifica delle prestazioni senza coperti col senza coperture l'INPS paga
Quando un'agenda un'azienda licenzia omesse o mette in cassa integrazione l'INPS automaticamente subisce due volte
Poiché sborsa soldi per i lavoratori e non riscuote i contributi basta pensare l'altro giorno sulla Gazzetta la Gazzetta Ufficiale cholo appena sessantotto decreti di cassa integrazione guadagni una mattinata quindi una cosa
Il rilevante di di cui nessuno risponde di cui l'INPS invece deve rispondere in termini di esborso
Quando un'azienda dicendo siamo dei quando un lavoratore si mette in malattia dense non paga e non riscuote
Quando si fanno i prepensionamenti quindi se viene colpito sempre due volte Madonna che va in pensione in prepensionamento a cinquant'anni
Siccome l'età media delle donne fortunate loro e di settantacinque anni ha soltanto venticinque anni di di previdenza di tensione da prendere magari il pronto la contribuzione di appena venticinque anni di contributi versati all'istituto ma sembra che questo sia la strada con la quale si risponde all'aumento delle tam media in questo in questo Paese
Quando le aziende evadono i contributi o sono in crisi e non riescono a pagare l'INPS non riscuote
Le nostre previsioni solo che alla fine del mille novecento ottantadue l'abbassamento della contribuzione non per evasione
Ma per denunce presentate ma a cui non corrisponde il versamento andrà dai due mila ai tre mila miliardi
E quindi incidono sul deficit di cassa dell'istituto la previdenza socia
Quando il sistema di intervento si dilata e vinci e non si coprono le spese primi sia sborsa denaro senza imposti senza la possibilità di influire sulla decisioni
Quando la magistratura più volte emette sentenze che aumento nel regime dei Comuni pensionistici ed assistenziali Brindisi non poche procedere agli esborsi
La tutte le parti si grida allo scandalo per i conti negativo dell'istituto tra previdenza sociale
Sembra di assistere alle escandescenze di quell'imprenditore e avendo il bilancio in rosso se la prende con il fra loro Paolo ragioniere addetto alla cassa indicandolo quale responsabile della cattiva gestione
La facile polemica di qualcuno che descrive l'INPS amministrata da incapaci e spesso larghi per nascondere la propria incapacità nell'agire ed il modo per far finta di ignorare
Che tutti dico tutti ci siamo allattati a questa grande madre senza curarci del suo stato di salute e convinti che qualcuno provvederà a rimettere le cose apposta
Dovrei anche stamane nella
Sulla base degli interventi che ci sono stati sono rimasto veramente colpito pare che le forze politiche ne abbiamo saltato sentita una ma voglio prenderla come come esempio loro non c'entrano
Gli imprenditori naturalmente non hanno niente a che fare con la situazione che sia determinata dell'INPS
L'organizzazione sindacale hanno difeso soltanto quello che per la possibile difendere probabilmente la situazione l'intesa sulla responsabilità del suo presidente o del consiglio d'amministrazione dell'INPS ma mi sembra un modo un pochino
Superficiale e soprattutto non responsabile affrontare i problemi in questo modo così come mi sembra da qualcuno viene fatta
Ho definito questo sistema il sistema della non responsabilità non certamente quella dell'INPS e credo che questa sia una giusta definizione a tale proposito voglio ribadire in questa sede la disponibilità e l'impegno dell'istituto ad offrire tutti gli elementi necessari alla trasparenza tra gestione finanziaria e operativa dell'Istituto della previdenza sociale
Il nostro Ente regista certamente la più ampia partecipazione sociale possibile
Gli amministratori centrali e periferici solo appena cinque mila e quattrocento
E voi come industriali ci siete dentro come parte essenziale nella presidenza nel consiglio d'amministrazione nei Comitati provinciali e in quelli regionali
Noi chiediamo a voi come abbiamo chiesto ad altri l'impegno per risanare l'ente e non là speriamo certamente a ruoli esclusi
Per uscire dalla grave situazione di crisi il consiglio d'amministrazione dell'istituto avanzato delle proposte che hanno trovato l'unanime consenso delle forze sociali che lo compongono si tratta
In via prioritaria detenere l'assistenza dalla previdenza
Non abbiamo proposto come qualcuno cerca di far accreditare una divisione puramente contabile che avrebbe poco significato
Ma una rimessa in discussione dei criteri con i quali vengono oggi operare degli interventi per riorganizzarlo di sulla base del principio che l'assistenza va solamente a chi ha realmente bisogno e la previdenza a Chia delitto
Che stava via non solo è possibile determinare un sistema più equo ma si possono avere risparmi reali e consistente
Evitando duplicità di interventi esborsi non giustificati e non dovuti ne ha parlato il mio il professor Reviglio aveva cenato anche
L'amico trentina basterebbe
Calibrare l'intervento per le pensioni al minimo per la parte di integrazione e assistenza e non è previdenza sulla base del reddito chiese sarebbe possibile risparmiare dieci mila miliardi c venti mila di spesa che costa la integrazione al minimo c'è un disegno di legge in questo senso presente in Parlamento ma pare che la volontà di portarla avanti sia molto molto ma molto scarso
La seconda nostra proposta chiede alla creazione dell'INPS di cinque gestioni separate
Una per gli interventi assistenziali e di sostegno dello Stato coperti dai prelievi fiscali
Ed altre quattro gestioni autonome relativa lavoratori dipendenti ai coltivatori diretti agli artigiani e commerciali
Queste ultime gestioni coperte dai contributi dei singoli gruppi sociali
Dovrebbero permette la più ampia solidarietà tra i gruppi stessi responsabilizzare le parti sociali nella gestione diretta delle entrate e delle uscite sulla base del pareggio annuale delle gestioni stessi
Proponiamo insomma ripassare dalla non responsabilità di tutti alla responsabilità di ognuno per il settore in cui opera
Ciò dovrebbe permettere una politica del sistema gestendo i problemi che nascono dall'aumento delle tam media e determinando un permanente rapporto tra bilancio dello Stato ed interventi assistenziali
Così come sarà possibile codificare una stretta correlazione tra contrattazione delle retribuzioni e salario previdenziale tra arredi non ha lavorato del lavoro autonomo e trattamenti previdenziali in questo settore
Essenziali a questo fine rimarrà sede parlamentare diventano le sedi del confronto sociale
Personalmente ritengo inoltre necessaria una normativa più rigorosa per la cassa integrazione guadagni e per il controllo della malattia ai fini delle relative indennità e l'una valutazione dell'opportunità di estrarre dall'INPS questi tipi di intervento per essere più razionalmente affidati ad altre strutture pubbliche
All'Ente nazionale dell'impiego la cassa integrazione guadagni ed il sussidio disoccupazione alle unità sanitarie locali la indennità di malattia per evitare l'assurda situazione che c'è chi dovrebbe controllare e chi fa la cassiera
Per cui chi controlla faccia anche la cassiera in modo tale da esercitare un controllo che è finalizzato ad un risparmio diretto che incide direttamente sulla sua attività questo permetterebbe di portare l'INPS spesso alla sua essenziale
Funzione
Previdenziale
E qui prima di concludere mi si permetta non era nelle mie previsioni di dire due parole sull'intervento dell'amico Longo professor Longo quali sono legato da amicizia
E da affetto ma alcuni giorni che c'è una campagna in corso molto lei talmente chiara che non si fa fatica a capirla da parte del mondo degli assicuratori
Per dimostrare che il fallimento
Del sistema previdenziale basato che gestito dall'INPS è facilmente risolvibile attraverso l'intervento delle assicurazioni private
Famiglie invece c'è una profonda contraddizione in questo artefatto che sistemi a cosiddette a capitalizzazione ormai non si ritrovano più nessun grande paese per quanto riguarda il sistema generale pubblica
Perché esso sarebbe ingestibile lo dice Longo quando dice che per riportare alla capitalizzazione il sistema occorre una volta e mezza
Il prodotto nazionale lordo voi immaginate le vostre aziende che dovrebbero pagare i contributi per pagare le pensioni attua perché credo che nessuno penserebbe di abolire le pensioni attualmente in atto ma dovrebbe anche pagare i contributi necessari a capitalizzare
I mezzi finanziari necessari a pagare le pensioni tra quarant'anni beh io non so se questo possa essere un progetto realistico nel nostro paese io ho sentito altre volte possono Longo devo dire che questa tesi Daloui non l'avevo mai sentito l'ho sentita oggi per la prima volta perché l'amico Longo ha sostenuto in altre occasioni che il sistema così di come e da correggere
E che bisogna invece lasciare spazi alle assicurazioni private io devo dire che non ho mai condiviso la tesi di chi geologicamente annegato lo spazio le assicurazioni private a mio parere questo spazio può esserci
Ma esso è estremamente limitato i fatti lo dimostrano fin quando il settore pubblico sarà la grande idrovora che continua assorbire
Quella parte di reddito crescente che Walhalla
Sistema previdenziale pubblico per le sue menti di incongruità dieci di non equità e di parassitismo che ci sono all'interno beh l'altro spazio di assicurazioni private saranno molto limitate la verità
E che io capisco la smania delle assicura delle società di assicurazioni Busi Ines
Che dietro questa cosa e molto grossa ecco attenzione a non fare degli errori perché potremmo pagarli con grande gravi conseguenze per quanto riguarda il futuro
Per completare per concludere chiedo scusa se non viene condivisa ma ognuno penso sia chiama stato chiamato qui per dire quello che pensa
Per concludere voglio ribadire il mio profondo convincimento che la previdenza non è governabile senza una strategia di medio termine e senza obiettivi chiari
Il sistema dei tetti e degli interventi improvvisati ha dimostrato la sua fragilità oltre alla sua iniquità
I tagli generalizzati quali quelli da più parti ospitati sono il comodo mezzo per non affrontare le ragioni vere della crisi mantenendo ed aggravando i privilegi e le ingiustizie oggi esistenti
Consolidando il Fronte del rifiuto nei confronti degli interventi di risanamento rendendo impossibile come i fatti insegnano il consenso parlamentare sociale al recupero della governabilità del sistema
L'esperienza tra legge finanziaria del mille novecentottantadue
Dimostra che lo Stato non è in condizione di resistere alla spinta di quindici milioni di pensionati e dei settori in crisi
Stabilire un tetto di spesa all'INPS senza intervenire sul sistema e come mettere un grande masso davanti a un treno in corsa o salta il masso
O salta il treno che però attenzione e carico di esplosivo
Vorrei occorre invece agire sui freni e sui giri del motore assumendo la responsabilità di guidare il treno riportarlo sotto controllo
Questo è più difficile ma anche l'unica soluzione a mio parere possibili grazie
Aveva
Ha ora la parola il senatore Triglia presidente dell'Associazione nazionale comuni d'Italia
Dopo di loro interiora a chiusura delle comunicazioni Walter Mandelli
Signor Presidente io ringrazio per la cortesia dell'invito anche se
Interpretando il senso di questo convegno penso che il ruolo che mi è stato assegnato in fin dei conti sia quello di difensore d'ufficio degli enti locali
E che si debba trattare di una difesa mi pare scontato visto che da più parti ed anche qui
Si è puntato l'indice contro il Comune
Non dico rappresentandomi ma
Includendovi anche contro le province e le regioni
Enti locali che sono stati qualche volta raffigurate come allegre spenditori Tora le Autonomie locali operano su un versante difficile
Se è vero che rappresentano su un determinato territorio un segmento dallo Stato ma rappresentano anche una dimensione istituzionale diversa rispetto agli apparati pubblici che per lo più sono identificati con quelli centrali
Questa peculiarità del sistema delle Autonomie trova pieno riscontro nella tradizione storica politica culturale del nostro Paese
Il comune è da sempre un pezzo fondamentale dalla nostra storia della nostra democrazia piuttosto che una semplice articolazione amministrativa e burocratica dallo Stato unitario
Ora lo spessore politico dalla Costituente alla costruzione autonomistica è uno degli elementi costitutivi del cosiddetto specifico italiano la stessa strade strategia partecipa di partecipazione
Il dibattito e le scelte relative al decentramento hanno rappresentato nel corso dello scorso decennio una delle risposte dalla classe dirigente di governo del nonno al movimento radicale degli ultimi anni sessanta uno dei frutti della contestazione del biennio sessantotto sessantanove
è stato questo salto nella vita della nostra democrazia che ha comportato uno sviluppo nuovo degli strumenti di partecipazione si pensi e non solo ai livelli istituzionale
Ma i consigli scolastici ai quartieri e ad una diversa articolazione istituzionale a partire dal settanta il funzionamento delle regioni a statuto ordinario
Solo in apparenza questa considerazione sulla crescita della partecipazione può risultare estranea a questo dibattito in effetti lo sviluppo della partecipazione si lega all'espansione dell'UE il far East Bay
E ne connota la figura più recente le sedi almeno in parte gli aspetti di crisi
è indubbio che negli ultimi anni il benessere sociale sia stato ricercato attraverso il concorso sempre più allargato di Chieti e classi sociali che per assicurarsi condizioni di sicurezza sempre maggiore
Hanno fortemente condizionato dall'interno il mercato politico
Il condizionamento di Chieti e categorie e dunque una delle conseguenze politiche del welfare Frey
Il luogo ove si condensa e si alimenta un gioco senza fine di rincorsa tra interessi corporativi
In questo meccanismo i cui effetti sono abbastanza noti per essere qui ricordati si è ottenuto il risultato di bloccare l'intero sistema
Questa conclusione sembra paradossale visto che tutti i soggetti che operano nel contesto escludono di volere la crisi
Ma se ne potrebbe ricavare come d'altra d'altronde taluno afferma che il Welfare State genera da sé stesso la crisi del sistema
In questo quadro generale solo in questo quadro è possibile formulare formulare in modo in modo equilibrato il giudizio sulla politica finanziaria degli enti locali
Di fronte alla richiesta di decentramento dei servizi di autogoverno locale
Di organizzazione dal basso si è proceduto negli anni settanta e significativamente nella seconda metà degli anni Settanta
A trasferire anche in maniera cospicua competenze e funzioni agli enti locali alleggerendo di conseguenza lo stato di numerosi compiti
La legislazione di questo periodo in particolare per chi segue la vita degli enti locali e la legge tre otto due decreto seicentosedici hanno conferito ai Comuni una serie di responsabilità amministrative
E gestionali dalla cultura all'assistenza
Dai servizi economici a quelle alle persone che assorbono quote crescenti di risorse pubbliche destinati ad alimentare attraverso canali questo canale lo stato del benessere
Se i Comuni spendono in gran parte ciò serve all'erogazione di beni e alla gestione di servizi che lo Stato intende assicurare senza però il suo diretto coinvolgimento
Non si può allora in sede politica scegliere la strada del Welfare State
In sede legislativa optare per un livello decentrato
Come quello comunale per organizzare i servizi primari e poi di fronte alla crisi complessiva di questo modello di Stato e di società scaricare la responsabilità sui punti più deboli del sistema
Per il caso che mi sta a cuore proprio sulle autonomia locale
Vi è tra l'altro un elemento che mi pare che sia poco noto non lo conosce certamente l'ingegner Frignani che nella sua relazione sia riferita all'attività dalle regioni sia quelle a statuto ordinario che è speciale
Un elemento che non figura mai nella polemica corrente e che credo che in qualche misura il rigore a titolo di merito degli enti locali
Se si leggono i conti dei comuni quelli consuntivi e non solo quelli previsionali
Si trova che nel mille novecentottantuno le spese di cassa non quelle di competenza per Investimenti sono stati pari a circa cinque mila miliardi che rappresenta tra un quarto e un quinto circa dell'intera spesa degli enti locali una percentuale che ritroviamo nella spesa di Comuni e Province apparteneva almeno dal mille novecentosettantanove
Questo dato è certo di un certo interesse se non si rapporta quello che riguarda l'amministrazione dello Stato
Che registro all'incirca l'ottantacinque per cento della spesa in conto corrente solo il quindici per cento in conto capitale
Anche se per lealtà non va dimenticato che la la sua quota di spesa corrente vi sono proprio i trasferimenti agli enti locali e in particolare il Comune
Credo quindi a che si debba rimarcare che gli enti locali sono forse l'unico comparto dello stato che ha una capacità dispensa in investimenti assai cospicua e che e in misura crescente proprio nelle aree
Sì erano storicamente meno dotate di capitale fisso mi riferisco alleare meridionale
Il problema semmai a questo riguardo che potrebbe essere sollevato e quindi può essersi anche possono esserci elementi di schietta autocritica da parte
Delle autonomie riguarda l'indirizzo che è stato dato a questi investimenti è quello che deve essere dato nel futuro il giudizio sulla loro qualità
In sostanza si ritorna la complessa questione dei livelli ottimali dei servizi noi non vogliamo come Comuni eludere questo aspetto anche se finora è stato molto difficile
All'interno dell'apparato pubblico trovare parametri rigorosi
Per definire i rapporti costi ricavi costi efficienza e utilità del servizio
Il termine generale devo riconoscere che solo a partire dai Comuni sopra venti mila abitanti che in tutta Italia sono solo quattrocento diciotto su otto mila ottanta Comuni
Abbiamo anche le norme problema del frazionamento comunale della Repubblica
Solo in questi comuni si pone il problema dei servizi sia perché acquistano consistenza significati sia perché si registra da questo livello in poi i più consistenti problemi concernenti l'economia diseconomie di scala
I Comuni sopra i venti mila abitanti sono solo il cinque diciassette per cento dei comuni italiani ma governo e il cinquantaquattro per cento della popolazione che assorbono i due terzi delle quote per di trasferimento su due su tre mila ottocento miliardi trimestrali che affluiscono al sistema delle Autonomie ben due mila ottocento finiscono in queste quattrocentodiciotto comune
Il finanziamento dei servizi offerti e gestite dai Comuni merita poi un attento esame
Si vuole a ridurre il deficit in questo settore
Rispondere a questa domanda significa evocare ad un tempo tutti i problemi che sono aperte in questo convegno la ripresa della politica di programmazione sul territorio la ridefinizione del benessere sociale
La distinzione tra i servizi essenziali e i servizi aggiuntivi si tratti di sapere quali sono aggiuntive quindi quelli opzionali
La considerazione dei servizi anche quelli sociali come centri di costo
Stabilendo quindi fatte salve le fasce sociali un rapporto certo per chi amministra e quindi una sua conseguente amministra responsabilità tra costi e ricavi
Ma tutto questo presuppone una riforma della finanza locale che lo danni noi sollecitiamo e alla quale da anni si risponde con decretazione annuali sulla finanza locale di Comune e Provincia
L'attuale meccanismo finanziario tutto centrato sui trasferimenti statali a partire dal processo di revisione del sistema tributario mille novecentosettantatré ha favorito l'accrescersi dei margini di irresponsabilità nel senso che non c'è più un rapporto diretto
Tra chi amministra
Tra chi eletto e chi
Ha beneficiato dell'elezione dell'amministratore il sistema è stato tutto sindacalizzata o ed è diventato un sistema che è entrato in conflitto con gli i livelli di governo superiore sia quelli a regionale sia soprattutto il livello statale
La decretazione del settantasette quell'annuale che ne è seguita ha fotografato inoltre una situazione squilibrata e ha congelato i diversi livelli di spesa sul territorio nazionale senza rilevanti interventi di riequilibrio
In questa condizione che è stata corretta ma limitatamente solo ad alcune parti non si può parlare seriamente almeno noi non siamo in grado di farlo non abbiamo la potestà di farlo di razionalizzazione della finanza locale
L'associazione dell'autonomia locale hanno posto con forza il tema della riforma della finanza locale al cui interno possono sciogliersi i nodi del disavanzo delle spese per i servizi
Occorre introdurre parametri diversi certamente più complesse dagli attuali per riorganizzare i trasferimenti a differenza di oggi non più in base alla spesa storica ma in base alle esigenze diverse sul territorio nazionale da Regional regione da comune a comune
Occorre soprattutto a ricostituire il principio di responsabilità
Attraverso la definizione di un are impositiva autonoma che riconduca alla sede locale l'ha scelta in merito alle priorità di spesa e favorisca un controllo più stretto
Sulla gestione delle risorse pubbliche sotto questo aspetto noi abbiamo fatto con la riforma del settantuno entrate in vigore le settantatré la riforma tributaria
Un passo indietro e ci siamo discostati nel sistema delle autonomie locali e della responsabilità dei gestori della cosa pubblica ai livelli locali da tutte il paese dell'occidente europeo
So che ci sono cioè sospetto verso la reintroduzione di un harem positiva locale
Chiarendo di poter dire con molta franchezza che io
Oggi abbiamo maturato sul piano fiscale e tributario esperienze possiamo fare confronti con l'estero
Che possono aiutarsi e credo che difficilmente i Comuni potrebbero fare peggio di quello che in questi anni ha fatto lo Stato
Si è fatto più do subito in assenza
Però di tutto questo vorrei ricordare che i comuni fin dall'ottantadue hanno già avviato una politica di rigore
E hanno accettato quest'anno una riduzione dei trasferimenti statali sotto il tasso di indizione sotto il tasso di inflazione programmato quest'anno abbiamo ricevuto dallo Stato contro il sedici per cento
Programmato alle ricerche tredici per cento un'assunzione di responsabilità sulla quale vogliamo andare avanti accertando le responsabilità che gli competono
Come gestore dalla cosa pubblica in questo difficile momento molte grazie grazie
Ha ora la parola Walter Mandelli vicepresidente della Confederazione
Be'è una constatazione questo è un convegno aperto aperto vuol dire che sono invitati tutti a venire esporre le loro opinioni
Ma io vorrei dare un'altra interpretazione al convegno per che tutti siamo invitati a venire ad apprendere qualche cosa dall'argomentazione altrui
Questa non mi sembra che sia l'intenzione di molti i quali vengono appena per il tempo di esporre una loro tesi che di parte risaputa
E non per cercare di migliorare le questioni
Migliorare le questioni vuol dire che questo paese e come ogni Paese cresce in quanto sia il beneficio del dubbio su tutto
In quanto ognuno è convinto di avere ragione ma che anche gli altri un pochino ce l'hanno e che l'incompetente in un seminario in un dibattito sia possibile crescere insieme c'è omogeneità dare scambiarsi le posizioni intravedere di volta in volta
Una linea vincente su un piccolo su un grande problema
A breve a medio o a lungo termine
Questa era l'ambizione che noi avevamo quando qui e questa è una merito che voglio pensare che la Confindustria si deve fare vanto quando abbiamo fatto il primo convegno dalla Federmeccanica qualche anno fa per la prima volta ad un convegno l'industriale hanno parlato tutti gli uomini politici ha parlato soprattutto un comunista oggi speriamo che domani venga a deporre segretario dei comunisti e questo vuol dire che noi siamo ansiosi di corrompere gli altri perché siamo ansiosi di far sì che gli altri conoscano quali sono alla nostra opinione sulla vita di chi sociale sulla vita sociale moderna che deve essere sempre più vicina a quella di altri Paesi che diciamo sono più evoluti Dinoi
Ogni volta che c'è un comportamento diverso da questa necessità da questa ansia di migliorare di apprendere la cosa lascia un pochino sgomenti un pochino tristi un pochino pieno di amarezza
E recitare sempre le proprie tesi indubbiamente qualche cosa che può convincere i propri ma non fa crescere molto
Dire qui che noi abbiamo dei problemi comuni noi del mondo del lavoro noi del sindacato
E dire esattamente quello che ha detto
Rappresentante della Confindustria nell'ultimo incontro con i sindacati
Abbiamo ha ripetuto di nuovo quale erano i punti comuni e quali potevano essere punti collimanti per una strategia comune
Per un'ambizione che non è più quella vecchia del patto dei produttori ma è ancora una grande ambizione quella che il mondo dei produttori di ricchezza possano indicare al Paese la via dello sviluppo soprattutto in un periodo triste come questo
è una ambizione che è stata frustata frustrata quando c'era ancora ricchezza da distribuire che deve essere tanto più ambiziosa oggi che non si può più parlare di ricchezza ma di sacrifici da fare
Noi avevamo identificato nel
Piattaforma delle cose delle dei percorsi comuni
Però non è caduto per questo
Non c'è stata un'interruzione su questo c'è stata l'interruzione perché noi non vogliamo riconoscere la possibilità di un incremento del salario reale questa e non altri a motivo dell'interruzione
Quando si afferma che i più deboli devono mantenere salario reale e che poi gli altri debbono reparto entrasse in alto se l'aritmetica non viene considerata becere reazionaria
Significa che si vuole perseguire un aumento di salario reale questo lo scoglio in cui cade tutto il resto sono velleità conati di velleità buone intenzioni destinate a fallire sempre di fronte alla dura realtà della vita
è chiaro che ognuno di noi vorrebbe non pagare lo scotto
Ma a furia di non volerlo pagare da dieci anni stiamo andando verso un periodo in cui lo scotto lo pagheremo e sempre più duro
Una delle io stamattina e questo devo ringraziare e il mio Presidente per aver voluto questo convegno anche se un po'lo ha spaventato
Perché a parte la relazione letta da Marzotto che ho trovato bella ma ci sono state quattro interventi specialisti
Che che mi hanno fatto vedere il mondo sotto delle luci diverse e sempre più convinti che bisogna ricercare assolutamente la possibilità di trovare una linea comune
Una linea comune per uscire da tutto questo se rimarremo ferme indeterminate difese d'interessi corporativi anche se lì ma speriamo con un fumo enorme e come il fumo delle buone intenzioni ma io credo che non tremolanti di un passo anzi andremo indietro
Perché a me pare che i discorsi sono sempre quelli dei limiti di questo Stato assistenziale qui si è parlato tanto che l'ha chiamato quartetti l'ha chiamato in un altro modo
E però se il trasferimento all'Italia dei guasti di uno Stato assistenziale secondo me non è stato ancora visto in modo completo e questo è il contributo che io vorrei dare almeno questo è quello che io penso
C'è un aspetto noi abbiamo
Goduto abbiamo voluto lo stato assistenziale quando non avevamo ancora preventivamente completato il processo di trasformazione industriale della società
C'avevamo una ricchezza pro capite infinitamente basta
Che va dalla metà al massimo i tre quarti di tutti gli altri Paesi occidentali quindi in questo caso quando si fanno delle percentuali si sbaglia
Normale il venti e il ventidue per cento in Paesi emergenti e normale arrivare al trentacinque per cento in Paesi molto ricchi e trentacinque quaranta per cento noi siamo un paese a metà
Fra i poveri e quelli ricchi e abbiamo viceversa un prelievo fiscale del quaranta per cento con una spesa pubblica del cinquanta per cento oltre cinquanta per cento del reddito nazionale quindi una strada assolutamente impossibile da perseguire
Il termine governabilità il termine governabilità se usato qui molto governabilità della spesa pubblica ebbe io direi in termini brutali
Che questo significa soltanto il ridimensionamento della spesa pubblica governabilità vuol dire ridimensionamento vuol dire ridurre
E questo comporta il venir meno di benefici acquisiti
Comporta difficoltà per tutti i Paesi
Ma in particolare per noi quindi quando si fanno gli slogan la difesa dei diritti acquisiti si dice una cosa improponibile e che porta alla non risoluzione dei problemi
Poi i diritti acquisiti sono qualche cosa di contrario al all'intelligenza umana ogni momento c'ha la sua massima possibilità delle cose che hai conquistato ieri che oggi sono obsolete che non può più mantenere ma perché ne deve ottenere altre queste possono essere i benefici materiali o possono essere benefici di ordine politico c'è maggiore porte
E quindi
Affermare che oggi re governare la scala la Cover mare il pubblico governare la spesa pubblica significa ridurre l'assistenzialismo è diverso dall'Italia che dagli altri perché grosso modo
E negli altri Paesi l'assistenzialismo è stato più o meno uguale per tutti qualche cosa che è stato dato a tutto il Paese da noi è stato soprattutto dato in aree di privilegio
Quindi non si tratta di distribuire equamente i sacrifici e allo stesso modo in cui in precedenza è stato distribuito il bene si tratta di vincere da un lato il potere di corporazione che hanno trasformato il beneficio in privilegio ma del beneficio si potrebbe dire anche il diritto in privilegio ma dall'altro lato purtroppo si tratta di salto sacrificare ulteriormente anche chi dal potere corporativo è già stato sacrificato ma questo vuol dire la riduzione se guardiamo alle vicende degli ultimi dieci anni
è indubbio che una parte del Paese si è appropriata avranno di che cosa di un'altra parte della collettività degli Investimenti un po'di tutte queste cose assieme è così appropriate di una quantità eccessiva della ricchezza prodotta nel Paese
Mi pare che quando si passa da un reddito distribuito lavoro dipendente in dieci anni dal cinquantotto per cento settantadue per cento è una rivoluzione che non è avvenuto in nessun Paese del mondo e lo strano ecco una devoluzione avvenuto in modo incruento
Esattamente secondo i dati statistici dell'ultimo anno non è più settantadue mai sessantanove virgola otto cioè esattamente quello che alla Germania oggi
Se poi
Guardiamo più attentamente al modo con il quale il trasferimento del reddito è avvenuto
Beh ci accorgiamo che non tutto il mondo del lavoro ne ha beneficiato nello stesso modo
Mi riferisco al fatto che certi settori del mondo del lavoro hanno potuto chiedere ed ottenere incrementi salariali nettamente superiori a quelli ottenuti da altri
Questo è vero ad esempio per il settore del credito è vero per la pubblica amministrazione
Anche nei settori industriali si è verificato nel situazione analoga ma in misura minore
Oggi credo che tutti siano convinti che occorre intervenire ma molti sono anche convinti che gli interventi non debbano toccare a loro debbono riguardare altri
Nel mondo del lavoro è indubbio che i dipendenti dell'industria dovranno rinunciare alla loro aspirazione di migliorare i redditi individuali
Senza questa rinuncia al sistema industriale
Sarebbe il tracollo
Ma è pensabile che tali lavoratori accettino serenamente alla situazione quando altre categorie di lavoratori non sono disposte accedere neppure un filo dei loro privilegi
Quando altre categorie di lavoratori pongono ed ottengono richieste a malapena sopportabili imperio di stabilità economica
Ed è pensabile che i sindacati riescano a governare i processi di ristrutturazione del salario necessari all'industria quando loro stessi rappresentano e difendono quegli altri interessi corporativi
Il problema del consenso sociale necessaria la governabilità della spesa pubblica è in questi interrogativi perché anche il pubblico impiego è una corporazione potente che ha posto pesanti rivendicazioni
In aggiunta ai privilegi di cui già gode si è parlato qui dall'andare in pensione dopo quindici anni sei mesi e un giorno
E in taluni casi ancora di meno
Ma questo è un problema che ha avuto anche la Confindustria e la risolto almeno in linea di principio dieci euro dodici anni fa quando ha scelto il profitto e non la rendita noi siamo un corpo abbastanza ancora diseguale
Alcuni hanno interessi ancora vicine alla rendita noi ci battiamo tutto il giorno ma fai parte dalla nostra dialettica non vedo il sindacato che abbia fatto Cabbia questo intimo travaglio
Possono e forze politiche governare la spesa pubblica senza porsi al contempo il problema di governare la dinamica retributiva dei pubblici dipendenti
Anche in questo caso governare significa oggi ridurre o quanto meno impedire aumenti
è un discorso analogo va fatto per quel che riguarda il deficit previdenziale ed assistenziale
E non vi è dubbio che la proliferazione degli invalidi fasulli è stata dettata da regione che da ragioni clientelari
Che hanno coinvolto secondo me in egual misura le forze politiche di maggioranza e quelle di opposizione
Non meno delle organizzazioni sindacali
Non v'è dubbio che ha ragione clientelare corrispondano anche i privilegi contributivi di cui godono talune categorie a cominciare per esempio dagli agricoltori
Anche qui governare la spesa pubblica significa necessariamente eliminare i privilegi saranno in grado di farlo quelle stesse forze politiche che le hanno introdotti anche qui è un problema di consenso o meglio del significato da attribuire al termine consenso
Al Paese non restano che due alternative la prima è quella di perseverare nell'inerzia degli ultimi anni soprattutto degli ultimi due lasciando che la dinamica intrinseca dei privilegi continua a soffocare l'economia italiana ed a soffocarla sempre di più
In questo caso il consenso sociale certamente molto vasto perché l'unica penalizzate le industrie
Quindi veramente alla democrazia intesa come maggioranza una maggioranza di gente
Che sfrutta una minoranza
E penalizzare l'industria la cosa più facile di questo mondo per soddisfare le richieste della corporazione è sufficiente fare una legge che al Colle le imprese nuove oneri come avvenuto nell'ultimo anno con la legge di riforma delle indennità di anzianità
Ma in realtà per penalizzare l'industria non è neppure necessario scomodare il Parlamento basta non rinnovare la fiscalizzazione degli oneri sociali questo viene minacciato ogni tanto da qualche forza politica per richiamarsi al governo noi alla ragione
Oppure è sufficiente con decreto ministeriale ritocchi autonomamente le le quelle contributive dell'in cinque h anche sinteticità ingovernabile anzi al ministero del lavoro non fa il proprio dovere dovrebbe emettere un decreto e da un metal sui contributi è chiaro che questa alternativa non può sfociare che nel dissesto definitivo del sistema industriale
Senza peraltro recare alcun vantaggio sul piano del deficit la cui velocità di crescita come hanno dimostrato questi ultimi anni
è nettamente superiore alla possibilità di dissanguamento dell'impresa industriale e dalla capacità dei risparmiatori di assorbire ondate crescenti di debito pubblico
L'altra alternativa è quella di rigore
Del rigore delle rinunce dei tagli ed allora il consenso necessario per realizzarla non può essere quello che si è cercato vanamente di perseguire nell'ultimo anno
Possiamo possiamo usare le argomentazioni più sottili l'oratoria più suadente nessuno è disposto però a rinunciare volontariamente ai privilegi
E l'ingiustizia che si perpetua negli anni offre a tutti vallivi alibi per scaricare o per cercare di scaricare su qualcun altro il peso della troppe rinunce
Il consenso al quale si deve puntare quello che nasce dalla consapevolezza di come il dissesto economico possa travolgere alle istituzioni
E certamente questo consenso
E certamente questo consenso non può essere unanimità
Oggi la discriminante passa fra chi si riconosce in questo sistema
E allora deve anche riconoscere che i sacrifici sono necessari e chi invece ritiene che sistema occidentale è un modello sconveniente allora questi non hanno nessun problema da post
è un consenso che su certe materie le forze sociali interessate alla difesa del sistema potrebbero raggiungere facilmente
Per organizzazioni sindacali dovrebbero essere interessate quanto noi a ridurre gli squilibri del sistema previdenziale
Come pure non vedo una contrapposizione di principio tra loro e noi sul fatto di impegnarsi ad ottenere l'attenuazione del drenaggio fiscale o la moralizzazione dalla spesa sanitaria
Ma se le parti sociali per la loro incapacità ed effettivamente sono almeno diciotto mesi dal diciotto giugno del dal ventotto giugno dall'ottantuno quando Spadolini ci ha impedito di dare al distretto dalla scala mobile di significare che il tutto era ingovernabile col consenso perché consenso non c'era
E quando se abbiamo tentato di realizzare quei postulati quegli indirizzi che c'era la del Presidente del Consiglio ci siamo trovati di fronte al muro più assoluto quindi continuare a parlare di buone intenzioni ma abbiamo un'esperienza diretta
Ogni volta che ci sia rimaneva si parlava l'indennità di licenziamento che bisognava riattivare di scaglionamento delle ferie di organizzazione del lavoro nella fabbrica ma mai quei ponte su cui avevamo raggiunto un accordo dal Presidente del Consiglio
Quindi se le parti sociali per loro incapacità può darsi anche nostra io dico che non è nostra l'incapacità non riescono a realizzare questo tipo di consenso e le forze politiche non possono trincerarsi dietro l'alibi che senza il consenso degli interessati non è possibile fare nulla
Almeno le forze politiche che sono interessate al mantenimento di questo sistema
In conclusione a me pare che la gravità della situazione sia tale da non offrire diversi ad alcuno
Se le classi dirigenti di questo Paese vogliono conservare una legittimazione storica oggi debbono scegliere e del consenso deve essere sulle scelte
Non sul gradimento dei queste scene
E dopo anni di dominio delle cicale forse è venuto il tempo delle forme
Si discuta pure queste democratico su che cosa tagliare
Ma una volta che si esaurì tardi la discussione perbacco i tagli devono essere fatti effettivamente
Io vorrei ricordare qui non per spirito polemico ma perché è necessario ogni tanto chiarire dei punti
Che noi di Accordino abbiamo raggiunti forse ma
La Federmeccanica i chimici i testi nel settantanove e nei contratti del settantanove enne ha raggiunto un accordo sulla mobilità
Accordo che era fatto a colpire gli abusi tutti sapevamo che cos'era la cassa integrazione qual era stato l'abuso c'era allora gente che da dieci dodici anni in cassa integrazione
Siamo gente come c'era un ministro a fare a presentare un progetto di legge tutto questo è andato in Parlamento e si è fermato lì io so che ho passato il mese di giugno in Parlamento
Ma non se l'è cavata niente ho parlato singolarmente con tutti i membri della commissione del lavoro
Ma e sindacato voleva in cambio di questo accordo
E avevamo sancito liberamente voleva avere il governo
E il governo del mercato del lavoro quindi modificare completamente sistema ricollocamento in modo che sole sindacato potesse comandare mercato del lavoro beh questa è una è un accordo che non facciamo perché il nostro modello continua ad essere la società occidentale non una società Sammy dirigista che non conosciamo e che sicuramente non ci fa presagire nulla di buono
Grazie Walter Mandelli con questo pacco con questi interventi con questa comunicazione si chiude la seconda sessione adesso
La parola al segretario generale del Partito liberale italiano onorevole Valerio Zanone che ha accettato l'invito del presidente Belloni di intervenire a questo nostro convegno
Lo ringrazia
H non ce l'avevo con trenta
Caro presidente egregi
Signori della Confindustria
Ringrazio Vittorio Merloni per l'invito
E per i testi delle relazioni che ho messo da parte per leggerle dopo il convegno
Mi scuso quindi di non poterne tenere conto nel mio intervento
E di dovermi classificare per la verità contrariamente alle mie abitudini
Nella categoria che poco fa è stata giustamente rimproverata
Da Walter Mandelli
Di coloro che atterrano alla cieca sui convegni
Ma vuole il caso che il proprio in queste ore
Non soltanto in questi giorni ma in queste ore
I partiti siano totalmente impegnati
In un tentativo
Che non è certamente
Estraneo all'argomento in discussione
Perché si tratta
In realtà
Di individuare
In quella generalità di diagnosi che è stata richiamata stamane in un titolo di ventiquattro ore
Una terapia
D urto
Capace di risanare o quanto meno di avviare il risanamento
Della funzione dello Stato
Del valore dei soldi
Ed è la fiducia dei cittadini
Di stato
Di soldi presumo si sia già molto discusso
Io posso aggiungere qualche parola soltanto
A nome dei cittadini o per essere più preciso e anche più modesto come si conviene a nome di quella minoranza i cittadini
Che
Per una opzione fondamentale ed originaria
Hanno sempre inteso sostenere contro le degenerazioni dello Stato burocratico ed assistenziale
Contro l'eccesso di spesa pubblica che ne deriva le ragioni della libertà e che per queste ragioni si chiamano appunto liberali
Da liberale
E mi fa piacere essere stasera qui anche
Per un motivo
Che riguarda
Me stesso e il nostro partito perché
Si compie stasera esattamente un anno da quando in questa stessa Sala e da questa tribuna concludevano
I lavori dal nostro ultimo congresso nazionale
Da liberale dunque
Ma prima e sommaria osservazione che vorrei fare riguarda il tema tanto largamente
Esaminato e dibattuto
Della crisi dello Stato sociale che in atto
In tutto il mondo ma
In Italia con manifestazioni e segni di aggravamento specifici
Devo dire che è sempre stato sociale
Si intende uno stato che assicuri a tutti
Le certezze fondamentali
Contro quei rischi che sono superiori alla capacità di autodifesa degli individui
Che se per lo stato sociale si intende
Uno stato
Che si proponga la correzione delle disparità
Che ostacolano la eguale opportunità di dispiegamento delle vocazioni e delle capacità personale
Questa accezione della socialità
Non è messa ha fatto in discussione dalla critica liberale nei confronti dello Stato sociale
La critica liberale
Diversamente orientata e rivolto
Essa si rivolge
Principalmente
Contro le degenerazioni
E contro le disfunzioni del potere pubblico
Che provocano una dilatazione progressiva
Dell'area socialmente assistita
Che provocano quindi una progressione
Dei costi
Che distaccata dallo sviluppo produttivo
E che quindi non può più essere finanziata quando lo sviluppo si fermi
E infine
L'incapacità di controllare all'origine
I meccanismi di crescita della stesa
Questione
Di evidente
Attualità
Visto che la crisi di governo
Si è aperta nella sostanza proprio
Su questo
Naturalmente tutte
Tutti gli accadimenti hanno una causa è un'occasione e anche le crisi di governo hanno una causa e una occasioni
Ma se guardiamo ciò che è più importante cioè la causa
Non possiamo
Disconoscere ciò che
Indirettamente già ha richiamato poco fa Mandelli
Vale a dire questo divario crescente che si è verificato
Fra le intenzioni e gli andamenti reale dell'azione di governo
Questo è accaduto in molti campi
Ma soprattutto nel campo specifico che
Il tema del vostro convegno cioè in materia di spesa e in materia di contenimento del disavanzo pubblico
Certo i dispetti
E le risse fra ministri hanno avuto una incidenza occasionale
Deprecabile finché si vuole ma nella sostanza
La causa vera della crisi che si cerca di risolvere
In una caduta della responsabilità collegiale nell'azione di governo
E questa caduta di responsabilità collegiale
Avvenuta soprattutto quando si è avuta la prova che non si riusciva più a governare la spesa corrente
Anzitutto perché non si riusciva a prevederla
Io riconosco che
Non è stato inutile da questo punto di vista per lo meno sotto il profilo pedagogico
Le insistente indicazione ad esempio di un tetto dal disavanzo pubblico
Anche se il disavanzo come un gatto ha continuato saltare da un tetto sull'altro
Senza tenere conto delle statuizioni del governo delle volontà indicate
Dal Parlamento nella mozione di fiducia al governo
Ma questa indicazione di un tetto non è stata inutile proprio perché ha messo il maggior risalto
In una luce di chiarezza razionalistica
Questo fondamentale problema
Che non si riesce a controllare la spesa pubblica se non si è in grado di prevederlo
E che è difficile o forse impossibile prevederlo ma quando come ora viene fra altre cause il governo centrale
In realtà è sempre più distante distaccato dalle decisioni e anche dagli automatismi non decisionali della spesa
Beh qui la prima convinzione liberale che io desidero sottoporre alla vostra cortese attenzione
La nostra convinzione è che il rinnovo della coalizione del Governo
Se dobbiamo tenere conto di questa esperienza che abbiamo sin qui vissuta
A fra le sue condizioni irrinunciabili proprio una politica di correzione strutturale della spesa pubblica
Dico di essere qui volentieri questa sera
Perché a questo tema in realtà ricordo di aver dedicato
Alcune pagine
Della relazione questo Congresso di Firenze che si concluse un anno fa in questa stessa sala
Dunque è venuto il momento di dire
Ma vi prego di considerare che c'è chi non ha aspettato questo momento per dirlo
Alcune
Verità che si stanno facendo oggettivamente un varco è una strada
In primo luogo
E bisogna ravvicinare
Le decisioni e la responsabilità della spesa pubblica
Perché lo Stato non può più provvedere a a rimborsare le spese
Dei soggetti decentrati a presentazione il rischio
In secondo luogo che il sistema dei garantismo mi va selezionato
In modo da
Non illudersi dei garantire tutto a tutti
Ma di essere sicuri di poter garantire il giusto atti ne ha bisogno
In terzo luogo che il cittadino
Non deve essere ridotto con la lusinga di un'apparente gratuita
A diventare una specie di consumatore passivo
Dell'offerta dei servizi ma il costo dei servizi almeno parzialmente deve essere compensato sia pure secondo parametri socialmente equilibrati con i contributi degli utilizzatori
In quarto luogo che la progressiva occupazione di spazi del mercato da parte del sistema pubblico e alla storia di tutti questi vent'anni dovrebbe essere ribaltata cercando di introdurre dove possibile elementi opzionali di mercato anche nelle pubbliche prestazioni
E infine
Che occorre fare giustizia
Di una illusione
L'illusione che lo Stato assistenziale sia davvero uno stato Samaritani uno stato generoso con i più poveri e quelli più bisognosi
Perché in realtà alla prova
Lo stato assistenziale
Non somiglia molto ad un samaritano
Ma piuttosto ad un sovrano borbonico
Le distribuisce
Con facilità mance ed elemosine ma Riserva a se stesso rispetti ristrette cerchie di favoriti i privilegi maggiori
Queste affermazioni
Oggi
Sembrano trovare consensi
Tanto facili da riuscire qualche volta persino leggermente sospetti
Si rivolgono atti di grande riguardo i ceti delle imprese
Forse per consolarli del fatto
Che lo sperpero di risorse prodotte dal rigonfiamento della spesa pubblica improduttiva sottrae mezzi all'impresa
E rincara i mezzi residui
Ma se devo dirvi fino in fondo la mia personalissima opinione
In verità
Mi rimane
L'impressione che le culture più congeniali alla società industriale
Non abbiano mai avuto la meglio nella politica italiana forse non ce l'abbiano nemmeno oggi
Abbiamo una storia
Lunghissima
Se ci limitiamo
All'ultimo sessantennio
Dobbiamo constatare che
La storia dell'Italia in questo secolo
Ha conosciuto
Un ventennio di pluralismo retorico
Al quale ha fatto seguito una democrazia che è innegabile forte dei suoi valori
Ma ma molto combattuto
Perché nelle grandi forza di questa democrazia
Non dico in tutte mai alcune tendenze
All'interno delle grandi forze questa democrazia
Ci sono tradizioni
Vorrei dire a Tarvisio
Sia massimalisti che sia populiste e sono molto dure
A scomparire
Per questo io credo che noi oggi viviamo un'ora politicamente molto importante
Perché questo tentativo politico che si compie
Fra difficoltà
Che sarebbe veramente stolto sottovalutare
Con la previsione è sin troppo facile di un conflitto sociale
Che dovrà affrontare passaggi duri
Io lo vedo commenta un tentativo
Di fermare
Lo stato delle clientele degli sprechi
Del disavanzo e dell'inflazione
E di fermarlo un accordo sostanziale
Fra quelle formazioni sociale e politiche
Che appartengono veramente all'Italia produttiva
L'Italia democratica del lavoro
Delle professioni dell'impresa
E lo stesso rigore della manovra economica finanziaria da affrontare
Si giustifica per noi in questa volontà di aprire anche a caro prezzo questo passaggio dallo Stato assistenziale verso una società produttiva
C'è da domandarsi
Se esiste poi
La possibilità di farcela
E siccome non è neppure proibito
Cercare qualche ragione di ottimismo ogni tanto
Si può ad esempio immaginare che la possibilità di farcela
Sia affidata in un certo senso
Alla stessa gravità
Raggiunta da tutti gli indicatori della situazione economica e finanziaria ma più di ogni altro proprio dall'indicatore del disavanzo pubblico
Io non citerò
In questo discorso scritto in macchina dati
E del resto saranno stati autorevolissima mentre presenti nel dibattito di questo Mega convegno
Ma voglio soltanto fare un raffronto
Rievocativa
Sono passati pressappoco vent'anni
Dalla morte di Einaudi
Quando Einaudi è morto il disavanzo pubblico ammontava a trecento cinquantasette miliardi
Oggi non sappiamo quanto sia si può presumere all'incirca duecento volte tanto in termini monetari
Ma se facciamo riferimento
Sulla proporzione che il disavanzo va
Rispetto al prodotto interno lordo vediamo che in questi vent'anni
Questa proporzione
In termini sostanziali sia decuplicata aumentata di dieci volte
Voi sapete meglio di me che per finanziare
Tutto questo
Anche l'anno prossimo con tutta la buona volontà
E ci si può mettere nell'azione di risanamento
Promessa
Il credito che sarà accessibile al sistema delle imprese
Sarà forse inferiore alla metà
Di quello che occorrerà per il fabbisogno del servizio pubblico
Ecco allora che il negoziato politico per la formazione di questo governo
Si caratterizza quasi totalmente nel tentativo di ribaltare le aspettative dall'inflazione
Con una politica
Di contenimento del disavanzo pubblico e bella dinamica salariale
Uno affronterà un tema di questo
Delicatezza in presenza di Mandelli
Che ne
Uno dei fautori
Più risoluti ma voglio invece dire che
Se
Non c'è questa correzione severa della spesa pubblica
Anche la iniziativa del potere politico sulla dinamica salariale ne risulterà compromessi vero che per
Mettere sotto controllo la febbre dell'inflazione occorre
Un'azione combinata che affronti i problemi della spesa pubblica e quelli del contenimento della dinamica salariale
Però se lo Stato
Non spazza prima di tutto davanti al suo ufficio e non mette ordine anzitutto nella sua casa allora anche le sue capacità di persuasione nei confronti delle forze sociali
Diminuiranno ulteriormente
Desidero quindi a questo proposito
Segnalare di alcune
Indicazioni in materia di spesa pubblica
Che il Partito liberale a vivamente ripetutamente raccomandato
Al presidente del Consiglio incaricato senatore Fanfani in vista della formazione della base programmatica del nuovo governo
La prima di queste raccomandazioni
Riguarda le nuove leggi di spesa
Noi vorremmo dal Governo un impegno dalla maggioranza parlamentare un impegno
Che non si approveranno nel mille novecentottantatré nuove leggi di spesa che non abbiano una indicazione effettiva di copertura anche sugli effetti pluriennale
La seconda raccomandazione riguarda la prima parte di questa manovra di contenimento Masper
Vale a dire la celeberrima legge finanziaria del mille novecentottantatré
Che stava per affrontare in aula l'esame della Camera quando è sopraggiunta
La crisi di governo e che deve essere emendata per tenere conto di alcuni riferimenti che in agosto non erano stati considerati
E che riguardano da vicino molto da vicino anche il sistema dell'impresa
Noi abbiamo dell'anno scorso sostenuto
Completi la voce
Un principio di difesa del contribuente
E più volte abbiamo anche insistito sull'opportunità di stabilizzare quanto meno il rapporto fra fisco e contribuente
Devo dire per onestà
Per realismo soprattutto che l'idea
Dini
Contenere il disavanzo
Attraverso atti riparatori sulla spesa pubblica
Senza nuovi inasprimenti fiscali
è un'idea
Non più difendibile
E che credo stia definitivamente naufragando nel momento esatto in cui vi parlo
In un'aula di Palazzo Giustiniani
Dunque avremmo
Nuove richieste
I nuovi sacrifici fiscali
Che devono trovare il compenso in una correzione parallela
Di carattere appunto strutturale come sinora non sia potuto fare ma come si deve fare
Della spesa corrente soprattutto nel campo assistenziale
In quello previdenziale in quello sanitario ed in quello locale
Si può affrontare questo problema
Per così dire a diverse quote
Dovrei dire per esempio che sono totalmente d'accordo con ciò che mi sembra di aver colto nell'intervento di Ravenna vale a dire di una riforma veramente sostanziale del sistema previdenziale che distingua con chiarezza ciò che oggi ha confuso cioè l'assistenza dalla previdenza nelle loro rispettive forme di finanziamento
Ma io vorrei
Per fare un esercizio di umiltà
In vista di questo Governo che sta per formarsi
In invitando alcune piccole cose
Alcune misure che non hanno una ambizione troppo elevata
E che dovrebbero ispirarsi
Alla logica di tutta la riforma una riforma
Storicamente dovrebbe
Sparare il primo colpo cercando di combattere il traffico delle indulgenza anche noi
Dovremmo tentare una riforma che parta
Da una iniziativa contro il traffico delle indulgenze
Da questo punto di vista ci sono cose concrete e forse anche
Mi significato non grandioso ma che si possono attendere dal nuovo governo
Proviamo a elencarne qualcuno
Il ripudio non verbale di taluni abusi nella prestazione assistenziale ad esempio
Le pensioni di invalidità non motivate
Gli elenchi dei lavoratori agricoli immaginari
Il pensionamento di pubblici impiegati ed impiegate in età assolutamente giovanile
Il finanziamento dell'assenteismo che ha frequente
Nei primi giorni dell'assenza per presunta malattia
La gestione di servizi pubblici a tariffe che non coprono neppure in piccola parte il costo
Del servizio stesso
I consumi ismi del tutto inutili delle prestazioni sanitarie gratuite
Non me ne voglia senatore Triglia che presiede con tanta dedizione l'associazione dei Comuni
Male le feste
Circensi nelle spedizioni esotica dagli amministratori pubblici locali
L'ulteriore dilatazione di una impiego pubblico che se si computano anche i dipendenti dell'azienda di servizio formalmente
Assegnate al settore delle partecipazioni statali superano probabilmente ormai i quattro milioni di addetti
Ecco citato alla rinfusa alcuni correttivi
E sono facilmente praticabili
E che avrebbero forse in qualche caso un'efficacia soltanto esemplare
Ma che tuttavia nell'insieme secondo alcune stime che sono state frettolosamente compiute
Sui pacchetti delle sigarette dove in genere si fanno questi calcoli durante le riunioni politiche in questi giorni
Ammonterebbero ad ora economia di molte migliaia di miliardi
Tale da compensare oltre la metà
Oltre la metà
Dei quindici mila miliardi aggiuntivi che dobbiamo
Reperire per sistemare la legge finanziaria nel suo testo emendato
E anche se la questione esula dal tema del mega convegno
Merloni hanno e va quindi trattata soltanto di passaggio
Sembra Amber aggettivo Merloni auto dei personaggi importanti hanno un aggettivo che
Quindi trattata soltanto di passaggio
è altrettanto lecito attendersi dal nuovo governo contestualmente a questa azione di bonifica curata che si dovrebbe fare sui bilanci pubblici e sulle spese meno produttive anche qui scegliendo una quota molto modesta nell'affrontare i problemi
Alcune iniziative che ragionevolmente si potrebbero condurre in porto anche in tempi brevi per incoraggiare sostenere l'attività di produzione
Piccole cose anche in questo senso nel mercato del lavoro un minimo di flessibilità da restituire al sistema del collocamento
Nel mercato delle locazioni
Concedere alle parti almeno quelle ridotte facoltà di pattuizione in deroga che sono state riconosciute persino dalla legge
Dei patti agrari
Per il Mezzogiorno assicurando
Quanto meno
Alle imprese la puntualità dei pagamenti dovuti dalla Cassa del Mezzogiorno
Se si vuole evitare che fra i disegni di riforma e i decreti di proroga tutto arrivi alla paralisi nel suo
Io mi rendo conto come dicevo di essermi
Ha tenuto
In questa mezz'ora
Ad una linea di indicazione si andrà fatto sensazionale
Quando forse il clima di questo momento clima culturale prima ancora che politico del momento
Consentirebbe
Maggiori ardimenti concettuali potremmo andare molto più in là
Ma
Penso sia preferibile
Scegliere questa strada di liberalizzazione prudente realistica
Però alcune considerazioni
Di carattere non secondario
Dobbiamo considerare dei tempi della manovra
Sono molto stretti
Che la durezza
Delle prove prossime richiede ai partiti democratici
Il maggior tributo che è possibile dare al vincolo della coesione
E che il partito liberale deve portare per quanto gli compete fino alla conclusione di questa tormentata legislatura
Questa sua dimostrazione di volontà
Positiva ecco perché in un momento in cui in materia di critica dello Stato assistenziale denunciati all'eccesso e dei guasti per la spesa pubblica e di indicazioni liberisti che si potrebbe anche
Affrontare un ardimento concettuale come dicevo
Molto maggiore credo che la via realistica degli atti di liberalizzazione concretamente possibili sia quella Eva
Politicamente privilegiata se vogliamo farla diventare un'azione di governo forse oggi qualche possibilità in questo senso c'è davvero
Caro Presidente concludo io ho letto
Stamane nel giornale che Merloni
Aperto questo convegno invitando i politici a scegliere
Fra la perpetuazione
Del promesse di carattere assistenziale
E la condizioni per un futuro di sviluppo
Io devo dire che non ho
Nessuna scelta da fare
Perché per un liberare la scelta come dicevo all'inizio è all'origine
E la scelta fra la concezione
Così
Sapientemente descritta da Nicola Matteucci
Nei suoi studi sul documento
La scelta fra la concezione dello Stato
Paternalista autoritario
Che assiste a caro prezzo i cittadini
Per impedire loro di diventare adulti e quindi di diventare indipendenti
E lo stato liberale che tiene in conto anche i diritti dei cittadini futuri
Delle generazioni che devono ancora
Diventare soggetti dall'azione politica
E che perciò considera le condizioni dello sviluppo irrinunciabili per la libertà di una cittadinanza adulta
Non corriva a rimettere alla funzione pubblica ogni problema capace piuttosto di affrontare come problema
La funzione pubblica con la forza della sua democratica sovranità
Non siamo dunque facevate ce lo dire
Noi
I liberali
A dover scegliere
Se vai e questo nostro Paese
Nella sua generalità
E lei suoi concreti comportamenti
Che deve scegliere
Ma la nuova volontà
Di dispiegare in pieno le libertà di cui dispone
E l'antico vizio di continuare a dissi parler vi ringrazio per la vostra attenzione
Per favore un momento chiudo con un ringraziamento e con il programma per la riunione di domani mattina
Ringraziamento ai relatori a chi è intervenuto nel dibattito all'onorevole Giannone che venuto tra noi e alla platea che ha seguito con tanta attenzione i nostri lavori
Circa i lavori domani