L'intervista è stata registrata venerdì 25 gennaio 1991 alle 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati trattati i seguenti temi: Golfo Persico, Guerra, Iraq, Israele, Kuwait, Medio Oriente.
La registrazione audio ha una durata di 25 minuti.
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professore
Professor Toaff io vorrei cominciare questa nostra conversazione riportando le moto manda che oggi su un quotidiano italiano un commentatore imponeva ai suoi lettori
E cioè perché la gente in grado capace trovo la la capacità e la forza di trasmettere amicizia solidarietà vicinanza con con Israele con con il suo stato con il suo popolo solamente nei momenti drammatici solamente quando svelare soft quando è colpita e non invece né momenti normali momenti di serenità di calma di pace ecco perché e qualche si domandava questo questo commentatore c'è qualche caratteristica intrinseca nel popolo di Israele che lo condanna ad avere uno Stato dell'età sempre troppo tardi sempre un po'ambiguo forse addirittura sempre un po'pelosa
Ma per chi conosce la storia del popolo ebraico la risposta io credo sia abbastanza semplice a questo interrogativo cioè che
Il popolo ebraico è stato nei due mila di dispersione è stata sempre una minoranza
Rispetto a una maggioranza che professava una religione diversa che mi soffermo su questo perché e la casa strana che mentre le religioni
Dovrebbero cercare di avvicinare le persone e di cercare di dimostrare al loro benevolenza Amore pace centro e concordia mentre viceversa per il popolo ebraico è stato sempre contraria
E nella mentalità del varie popolazioni si è radicata l'idea che il popolo ebraico formato da gente cattiva da gente maledetta da via da gente che della quale non ci si può affidare e via di seguito e a questo però a questa questo stereotipo che ormai si è formata degli ebrei in generale quindi lo Stato ebraico segue la sorte degli ebrei in generale
Ecco a questo stereotipo dico si contrappone quella che per esempio in Italia e la cultura e nella umanità della popolazione e cioè che cosa succede che quando
Vedono anche un ebreo che si viene a trovare in una situazione non per colpa sua in una situazione di pericolo oppure che subisce qualche angheria o qualche persecuzione be allora la essi sorge queste risorge questa umanità per cui ecco allora si mettono dalla parte del perseguitata
Una riprova di tutto questo la possiamo avere se andiamo un po'indietro negli anni qui in Italia quando ci sono state delle leggi razziali
Fintanto che le leggi razziali si rimette Havana a mettere fuori dall'impiego un ebreo oppure a impedirgli di esercitare la propria professione
A nessuno importava niente le cose sono andate bene quando però son venuti i tedeschi che hanno cominciato a deportare gli ebrei allora hanno fatto a gara cerca di salvarli
Tranne quelle poche eccezioni per cui si vendeva una famiglia di ebrei per cinque mila lire
Ma insomma questa è un'altra cosa vietata la delinquenza comune mentre viceversa la popolazione ha dimostrato umanità cercando in tutti i modi di nascondere o di salvare degli ebrei e perché questo
Perché si prima erano stati zitti e dopo quando non mente che la persecuzione comincia a diventare grave
L'umanità si risveglia scatta un po'tardi
Molte volte ecco ma proprio poi dal suo punto di vista lei ha effettivamente riscontrato un diciamo un aumento medio del tasso di solidarietà nei confronti degli ebrei nei confronti dello Stato di Israele
E quanto secondo lei di questo momento se c'è stato è dovuto non tanto il fatto che Israele soffra ma quanto che in realtà che soffro senza reagire
Ma io credo che ci sia in queste o anche una buona dose di egoismo
E cioè oggi e il fatto che Israele non reagisca a delle provocazioni anche gravi come ci sono state
Mette la gente e non è stata di maggiore tranquillità
Per cui e sono grati Achilli li mette in questa situazione
Ed ecco così che noi vediamo che anche associazioni partiti che fino a ieri hanno detto
Tutto quello che era possibile dire di male contro lo Stato di Israele oggi invece hanno assunto un un atteggiamento del tutto diverso del tutto contrario e quindi oggi si elogia Israele per la sua pazienza per l'il suo raziocinio
Per aver risparmiato è un allargamento della guerra eccetera che indiscutibile queste qui
Però sono cose che vengano quando c'è un'utilità
Che si riverbera al di fuori dello Stato di Israele sugli altri popoli sulle altre nazioni
Questo dice impresa cioè delle gollismo sente questi giorni in queste settimane in Italia si è aperta una polemica
Abbastanza chiaro abbastanza palese nei confronti del Vaticano molti giornalisti molti giornali anche non da non direttamente da parte ebrea da parte ebraica si sono rivolti al Papa e magari interrogativa chiedendo Luigi perché non ci fosse anche l'ha pronunciato in solidarietà con Israele con lo stesso passione la stessa partecipazione che per esempio ha usato nei confronti della crisi dei Paesi baltici con cui si era detto di essere vicino a quel popolo di soffrire all'unisono con loro solamente lieve l'altro ieri il Papa ha citato ha pronunciato il nome dello Stato di Israele e dopo molti giorni attese molti giorni di di Cuba forse e di pressione in questo senso ecco perché secondo lei questo questo ritegno oppure con lei come lo definirebbe perché soltanto così tardi c'è stata questa pronunciamento dal bar
Ma vede la non è così semplice poter esaminare le
Ragioni che sono alla base di un atteggiamento di questo genere mi rifiuto di credere che il pontefice faccia una distinzione
Che fra un uomo è un'altra
Perché sarebbe contro tutti i principi che ha sempre denunciato quindi anche gli ebrei dovrebbero avere
Per lui i fratelli maggiori dovrebbero avere una considerazione non dico maggiori ma uguale agli altri e questo non si era riscontrata perché mai si era parlata delle vittime dei bombardamenti Raccagni nello Stato di Israele
E questo ci ha messo veramente in uno stato di disagio tanto che la comunità ebraica ha creduto opportuno di fare un documento proprio per
Palesare
La meraviglia e il nostro sconcerta nel vedere che effettivamente c'era stata una discriminazione delle vittime dello Stato di Israele in confronto a quelle che erano le vittime
Della guerra che tutti noi decretiamo perché ogni vittima innocente per noi alla perdita di un mondo intero ogni vita per l'ebraismo ogni vita è un mondo in terra e quindi quando un innocente perde la vita evidentemente diventa una catastrofe per tutti e allora perché quando succedeva gli ebrei si doveva stare zitti non si doveva dire una parola di solidarietà a quel popolo
è una parola di compianto di affetto per le vittime innocenti dice erano state provocate dai bombardamenti missilistici iracheni
E allora ecco dopo questo sfogo della comunità ebraica di Roma che è stato uno sfogo anche piuttosto dignitoso ma ma anche abbastanza energico
E il giorno successivo il mercoledì in questo l'abbiamo fatta il martedì il mercoledì il Papa finalmente
Ha parlato del Stato di Israele del popolo ebraico e delle vittime innocenti e quindi e di questo abbiamo preso atto con soddisfazione qualcuno attribuito
Questa questo diciamo questo ritegno questo ritardo del Papa occuparsi di questo di questo dramma anche a considerazioni politiche interni al Vaticano quali quelle di tenere li protegge e li tiene in considerazione i cattolici d'Oriente oppure comunque di tener vivo un sentimento
Di terzomondismo di interessi nel Terzo Mondo che possono stare più a cuore di altri di altri criteri lei crede che c'entrino considerazioni politiche in questo Roma può essere che
Centina però io non vedo un nesso fra questo per esempio la situazione dei cattolici nello Stato di Israele che godono di tutti i benefici che sono stati assicurati dallo Stato di Israele a tutte le religioni che trovano nei luoghi santi di Gerusalemme la loro sede dà loro ragione di di attività e di vitalità
Ora e quindi io non credo che se avesse detto queste le parole che ha detto del resto anche per le vittime irachene per le io mi associo con noi le vittime innocente delle cacche l'avesse detta anche per gli avrei ora
Capisco che una politica terzomondista porta molte volte a
Sbilanciare la la atteggiamento di qualcuno però io non direi che in questo caso ci possa essere una ragione politica di questo tipo
Forse la ragione politica c'è ma è un'altra e cioè ecco la ragione per cui nel documento la comunità di Roma si riconosce sì chiedeva al vaticana la il riconoscimento dello Stato di Israele è è proprio questa che la ragione politica può essere queste
E cioè che non si voglia nominare lo Stato di Israele perché nominandolo
Essendoci già un un un riconoscimento de facto del dello Stato di Israele non si possa arrivare a pensare a una possibilità di riconoscimento de jure che questo forse potrebbe portare delle delle conseguenze per la popolazione Cristiana che si trovano nei Paesi arabi e nel Terzo Mondo questo potrebbe essere ma ha dico tutte le condizioni le famose sei condizioni che la la la Santa Sede apposto per un riconoscimento de jure dello Stato di Israele
Si può dire che cinque sono già state ottenute
Dal dalla Santa Sede mentre
La sesta è quella che delle difficoltà
In quanto si vorrebbe uno statuto garantito internazionalmente sui luoghi santi e la città di Gerusalemme cosa che non è accettabile fintanto che Gerusalemme
E la capitale dello Stato ebraico per
Proprio per una contraddizione che non lo consente ecco questo quindi resta questo qui il principale ostacolo secondo lei al riconoscimento da parte della Santa Sede dello Stato di Israele cioè lo statuto della
O degli USA la M o c'è ancora qualcos'altro no io credo che alla base ci sia questo ci sia soltanto queste e una considerazione di carattere politico e cioè ancora del risonanza che un riconoscimento di Iure potrebbe avere nei paesi dove vivono dei paesi arabi dove venivano delle comunità cristiani
Io credo che sia tutto qui perché
La politica della Chiesa dal mille novecento diciassette quando c'è stata la famosa dichiarazione di Balfour ancora la Palestina era sotto mandato britannico allora al Nord Valtur aveva
Pensata una spartizione della Palestina tra uno Stato arabo è uno Stato è uno Stato palestinese e
Aveva fatto balenare l'idea che ci potesse essere uno statuto speciale per Gerusalemme
Ora da questo momento in poi cioè dal diciassette in poi tutta la politica della della Santa Sede è stata volta prima a cercare di non realizzare lo Stato ebraico
E secondariamente una volta realizzato lo Stato ebraico
Di non riconoscerlo fintanto che non ci fosse stata una uno statuto internazionale per la città di Gerusalemme e i luoghi santi
Come lei crede che su questo punto si arriverà a una composizione prima o poi ci sarà una qualche soluzione di questo ultimo punto che impedisce in fondo una un riconoscimento così inevitabile quale quello dello Stato di tre da parte della Santa Sede ma io creda vede ormai siano passati
Sono passati
Sessant'anni dalla dichiarazione di Balfour e la politica della Chiesa è rimasta sempre la stessa nella politica dalla Santa Sede è una politica che si misura non anni
Ma direi quasi da secoli e quindi la soluzione di questo problema non so quando potrà esserci noi non ci stancheremo di
Richiedere il riconoscimento dello Stato d'Israele per due motivi uno di carattere politico che tutti possono capire l'utilità di una cosa di questo genere perché avendo dei rapporti
Ufficiali e diplomatici si può influire sulla politica di uno Stato attraverso un contatto continuo
Mentre viceversa c'è anche un un direi io un motivo
Di carattere di carattere religioso e cioè che
Secondo la dottrina dei profeti e questa chiunque conosce la vede lo sa veramente bene che il ritorno del popolo ebraico nella sua terra
è un segno premonitore della redenzione finale di tutto il genere umano e quindi e ci sarebbe anche questo motivo in più per facilitare ma soluzione di questo genere del riconoscimento
Delle Stato di Israele da parte della Santa Sede tenta un'altra un'altra polemica che è un po'scosso l'opinione pubblica italiana i giornali in queste ultime settimane fa da quella che si è aperto soprattutto all'interno della FIMI Trenitalia se cioè questa guerra in corso sia una guerra giusta una guerra giusta una guerra legittimo meno se addirittura si dia una guerra giusto che possa esistere la giustezza di una guerra ecco in questo senso qual è la sua opinione
Io credo che la guerra sia l'ultima razzia risolvere delle questioni internazionali la guerra è sempre un male
Noi proviamo orrore quando sentiamo parlare di guerra santa sono due termini antitetici la guerra non può mai essere santa
è soltanto un un movimento di distruzione che
Purtroppo non fa distinzione
Fra colpevoli e innocenti ma distrugge tutto quello che trova lungo la sua strada per queste la guerra è la cosa più deprecabile
Che possa esistere lo dice uno che fa parte di movimenti per la pace internazionale
Ma
La pace
è una parola che tutti dicano da Saddam Hussein fino al più grande guerrafondaio fino al più sincero pacifista e allora che cosa vuol dire pace
Pace ha un significato quando pace con giustizia
è evidente che se noi lasciassimo nel Golfo per amore della pace
Che essa davo sei facendo una guerra si prendesse
Con un uno Stato sovrano Cam membro del all'organismo delle Nazioni Unite io credo che questa sarebbe una pace senza giustizia e la pace senza giustizia inevitabilmente porta altre guerre
Nessuno mi toglie dalla testa che se Saddam Hussein avesse avuto mano libera nel cui hai te non fosse successo niente dopo quello che lui aveva fatto evidentemente
L'appetito vien mangiando e chissà a chi altro sarebbe è capitato di cadere sotto il suo dominio e questo lo dico perché gli armamenti che ora si sente che
Gli ha ammassato nel proprio Paese non son certa per motivi pacifici ma per motivi per motivi di espansione a danno di altri quindi una pace di questo genere non è una pace giusta
E allora bisogna farla secondo giustizia ma che cosa si può fare per arrivarci io credo che bisogna esperire tutti i mezzi siano essi mezzi di discussione politica
Siano essi mezzi di coercizione con mezzi pacifici
Come l'embargo
Per non arrivare alla guerra perché la guerra lascia dietro di sé e poi risentimenti conseguenze che allunga andare poi riaffiorano passata il periodo peggiore della colpita ancorché viene quello che fascismo che poi portava oltre conseguenze deleteria io credo che in questo caso nel Qoelet bisognava che le Nazioni Unite avesse era la forza di neutralizzare quelle che erano lenire espansionistiche dice Adamo sei ma come fare il perché le Nazioni Unite una espressione bisogna che ci sia la volontà da parte di tutti di agire seriamente e noi abbiamo visto che l'embargo è servita a niente perché perché c'erano tanti canali
Di rifornì menta per Saddam Husayn che forse ha avuto durante l'embargo più rifornimenti di quelli che hanno in tempi normali
Anche perché pagava di più
E quindi c'è anche un motivo abietta che è quello del guadagna che fa passar sopra a principi morali
E allora
Siamo arrivati a allo scoppio della guerra
Risolverà la questione questa è l'interrogativo che noi dobbiamo porci
Se un'operazione di polizia come in generale pare che venga considerata questa operazione
Si conclude in breve tempo
Può essere che possa anche portare dei fan Taigi
E che tolga la volontà al dittatore che dovrebbe essere processato per i crimini che sta commettendo al dovrebbe essere processato e quindi ci sarebbe veramente
Il coronamento dell'operazione di polizia cioè a dire sì ristabilisce l'ordine e sì condanna i colpevole succederà così o sarà una guerra come tutte le altre e questa è una in interrogativo a cui credo nessuna fino a un po'di tempo
Che passi non potrà rispondere ecco restando però su questa linea proprio oggi Radio Radicale un esponente del partito comunista
Di rilievo Piero Fassino che ha anche ottimi rapporti con la comunità ebraiche in Italia facevo la proposta secondo me interessante cioè diceva il Israele dovrebbe a questo punto ribaltare
E quel famoso Linke EDGE che in maniera del tutto proditorio ENI e strumentale Saddam Hussein aveva posto per primo cioè tra la la crisi del Golfo l'invasione del cupa e te e la questione dei territori e della causa palestinese dovrebbe essere Israele diceva l'UE questo punto dire
Noi siamo disponibili ad una conferenza di pace o comunque a trattare con lotte con i palestinesi della restituzione di territori soltanto quando la situazione di pace sarà stabilito cioè soltanto quando Saddam Hussein si ritirerà dal Gauleiter
Trasformando quindi Saddam Hussein dal paladino della causa palestinese all'ostacolo ad una soluzione della causa palestinese le come vedrebbe una proposta del genere ma io credo che sia una proposta intelligente alla quale mi sentirei risposta aderire
Se non ci fosse un ma
Il ma proprio la posizione che ha preso Arafat
Schierandosi accanto a Saddam Hussein bisognerebbe che rinnega se questa alleanza che veramente facesse vedere che rinunzia sia all'alleanza con Saddam Hussein sia al terrorismo essa è un dato di fatto perché altrimenti sarebbe una cosa unilaterale che
Lascerebbe sempre un una possibilità all'olfatto di
Fare una politica che è contraria a quella della pace del dell'intesa e nello stesso tempo fa farebbe
Avrebbe i vantaggi
Di una soluzione che verrebbe fatta da persone che sacrificando anche un po'd'orgoglio perché evidentemente non è così agevole poter far capire ha una popolazione testata così gravemente provocata per non soltanto non si reagisce ma si cerca di arrivare a una
A un modus vivendi con una popolazione
Che almeno attraverso i suoi capi si è messa da parte del nemico e ha e quindi delle responsabilità anche sulle provocazioni che sono state fatte
Quindi bisognerebbe che ci fosse anche da parte palestinese un revisione di una politica che secondo me è andata tutta al a contro questa questa possibilità di di un'intensa tanto vedo che anche in Italia si è detto di rivedere la politica italiana del confronto e dell'hotel di Arafat
Quindi è una cosa secondo me che bisognerebbe chiarire prima di arrivare a un a una soluzione come quella che Fassino propone
L'ultima domanda professor torso qualcuno ha scritto che la guerra che stiamo in questo momento vivendo soltanto un anticipo di un più grande inevitabile conflitto tra il mondo cristiano il mondo islamico il mondo arabo che dovrebbe poi in mezzo schiacciato gli ebrei e l'ebraismo e con grande conflitto che vedrebbe protagoniste le tre grandi religioni monoteiste le tre religioni del Libro ecco
è possibile che non ci sia invece un futuro di pace per questa tre religioni in fondo
Così accomunate così vicine anch'io me lo auguro e io non credo che l'integralismo religioso prevalga
Vede quando esce integralismo religioso sono piccole sono gruppi non cento ma non certo maggioritari ma sono dei i gruppi minoritari che facendo molto chiasso si impongono all'opinione pubblica
La massa io non credo che sia disposta a far la guerra santa contro gli ebrei e quindi poi anche contro il cristianesimo per l'egemonia anche se queste voci si senta dalla parte degli integralisti di tutti i paesi arabi
Basta vedere quello che succede nei Paesi del Maghreb per rendersene un per d'essere e conto ora
Sari arriveremo a queste io credo che sarebbe una catastrofe per la civiltà
Perché se dovessero imporre la loro civiltà evidentemente il mondo tornerebbe indietro di qualche secondo
E quindi tutti i progressi che noi l'abbiamo fatta nel campo della scienza nel campo dell'arte della filosofia
Sarebbe anch'sarebbero spazzate via come perché naturalmente se ci fosse una una prevalenza dell'integralismo
L'integralismo questa vuol dire cercare di imporre agli altri la propria il proprio modo di vedere il proprio modo di pensare queste qui torneremo al Medioevo
Professor Tota lei verrà domenica a piazza San Pietro a dire Shalom al Papa con questa manifestazione è stata organizzata per le undici e trenta
E che credo che non ci vediamo perché io sono alieno dal dall'esibizionismo nelle piazze e nelle carte
Quella che io devo farmi sapere glielo faccia sapere e avete visto che io non mi pento sia nel bene che nemmeno per né non diciamo nel mondo
Ringrazio molto
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