L'intervista è stata registrata sabato 22 dicembre 1990 alle 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati trattati i seguenti temi: Fgci, Giovani, Pci, Sinistra, Xxv.
La registrazione audio ha una durata di 15 minuti.
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FGCI
Radio radicale abbiamo i nostri microfoni Nicola ferro responsabili di città e lo delusi coltivo uscente
Cioè Nicola dopo l'approvazione della legge Jervolino Vassalli si pone per le forze che si oppongono a questo però
Problema di strategia politica per combattere efficacemente il fenomeno droga ecco una delle strategie e l'antiproibizionismo a che punto è il dibattito nella FGCI su questo punto
Ma il dibattito all'interno della nostra organizzazione su questo punto è molto articolato io non voglio assolutamente nascondere questo dato i congressi territoriali che hanno preparato e congresso nazionale hanno espresso orientamento i diversi nella seconda parte del com'esso che inizia domani verranno discussi ordini del giorno diversi rispetto alla strategia da adottare in particolar modo rispetto alla antiproibizionismo io posso così insomma sintetizzare qual è la mia opinione personale rispetto all'approccio antiproibizionista soprattutto tenendo conto di quelle che sono le novità che si possono registrare su anche in questi giorni rispetto ad alcune forze politiche
Ho partecipato lunedì scorso l'iniziativa promossa da alcuni parlamentari comuniste la Sinistra indipendente che fanno capo ad una nuova iniziativa Alcisa percento di iniziativa di studio sull'antiproibizionismo e che vogliono portare avanti una strategia della ti prendi
Ritmo fondata in modo molto radicato sul pragmatismo sulla realtà e quindi sulla possibilità concreta che una eventuale legalizzazione delle sostanze stupefacente nostro paese possa essere praticabile vi ho partecipato anche perché all'interno della FIGC c'è un'evoluzione in corso rispetto a questa posizione che ci ha portato già a proporre la legalizzazione droghe leggere che troverà più una sua più compiuta definizione interno del congresso e sopra tutto credendo che in ogni caso alcune culture anche diverse su questo terreno possano e debbano contaminarsi possano e debbano fare fronte comune contro insomma un proibizionismo montante e soprattutto contro poi vittimismo sempre più corposo che fa capo a questo governo non si tratta sulle tossicodipendenze in particolar modo sono anche dai da
Da quanto radio ricade Adriano radio radicale ha fatto in questi giorni sulla legge Gozzini su alcune altre cose la riforma centottanta eccetera non ci troviamo di fronte come purtroppo dicevamo ad un disegno preciso concreto la prima esigenza è qui
Vi è il dialogo fra forze diverse a partire alterano tossicodipendenza ma spostandosi anche sul terreno culturale sul terreno culturale più ampio
Ecco il possibile concretamente domina già in parte risposto possibile concretamente un cammino comune
La FIGC col PDS anche il partito radicali su questo aspetto col come realizzarlo penso ad esempio alla esperienze che tu citavi deciso
Ma io naturalmente parlo per l'organizzazione che nascerà da questo congresso come la Sinistra giovanile
Non
Tanto per il PDS che terrà un suo congresso e che come dire autonomo da noi io credo che sia possibile proprio in nome di quella contaminazione di quella convergenza rispetto ad alcune battaglie da fare in modo comune per la
Per la sinistra per tutte le forze a sinistra ma di libertà di progresso che sia possibile in primo luogo mettere a punto una strategia progressiva dell'antiproibizionismo voglio spiegarmi meglio so che c'è una discussione Cesa all'interno del mondo antiproibizionista anche perché si sta allargando questa forza diciamo antiproibizionista non più collocabile in un partito una forza solo c'è una discussione aperta su quale deve essere una strategia possibile tanti pro siamo noi crediamo che sia ita la strategia della lotta alla droga sancita dalla convenzione internazionale del mille novecentosessantuno che basata appunto sul proibizionismo e sulla repressione la lotta internazionale alla droga l'Italia si adeguate il re tardo possiamo dire quasi in controtendenza proprio quest'anno con i deliberati dire quella convenzione e tuttavia quella convenzione ha dimostrato molto chiaramente che la politica proibizionista repressiva sul tema delle droghe non solo lo sconfigge al mercato internazionale anzi come possiamo vederlo lo amplia sempre di più e ampi profitti che derivano da quel mercato ma pone dei fortissimi interrogativi anche sulle politiche nazionali rispetto alle quali noi dobbiamo ragionare in particolar modo l'ispettore quale dovremmo ragionare al nostro paese io credo che la nostra proposta di legalizzare le droghe leggere non sia assolutamente da trascurare nel quadro di una strategia proibito antiproibizionista più complessiva che va però verificata anche la messa a confronto con la realtà
Società con le diverse culture che nella nostra società ci sono e soprattutto che non trascuri perché questo è un punto discriminante di fondo insomma non bisogna negarcelo che non trascuri quella che qui c'è mo'l'attenzione
A cui la FIGC si è rivolta con maggiore forza in questi anni sto parlando delle esperienze nostra di solidarietà nei confronti dei tossicodipendenti di esperienze
Di aggregazione di volontariato su questo tema che troppo spesso sono sembrate in contrapposizioni o per artificiosamente in contrapposizione con quelle che erano le posizioni antiproibizioniste credo in feci che proprio in nome di quell'approccio laico di quella contaminazione eccetera sia necessario far convergere in una forte strategia che ci parli di la lotta alla droga per quanto riguarda gli aspetti individuali delle persone soggettivi quindi e anche per quanto riguarda il traffico e tutto ciò che al traffico e commesso
Eccolo richiamarvi giusto ora uno dei problemi da risolvere l'dura dei giovani comunisti e quello che pone in apparente i valori della solidarietà sociale verso chi si droga con la necessità di there unicamente al singolo la decisione se drogarsi o no ecco come si può superare questa questa cultura
Va innanzitutto credo da da una considerazione di fondo e cioè che la libertà dell'individuo esiste indipendentemente dalle organizzazioni politiche dallo Stato cioè trascende questo organizzazioni e quindi in ogni caso e cioè che questo ha un fondo mentre la cultura liberale non è lo Stato che organizza la libertà ma la libertà esiste nonostante lo stato e nonostante le sue istituzioni
Noi crediamo che però la libertà individuale soggettiva delle persone debba essere caricata nello stato perché lo Stato se ne fa
Nello Stato se ne fa carico perché la libertà è una costruzione difficile alla costruzione che va come dire è un itinerario difficile che va sostanziato a partire dalla formazione nelle istituzioni di servizio fornendo questo grande tema dei giovani comunisti phone non seme di occasioni di opportunità di crescita di formazione permanente nella società che impediscano uno scadimento culturale la fine di alcune prospettive sul futuro che molto esso sono alla base di fenomeni di disagio di tossicodipendenza quindi credo che ci sia lo spazio per coniugare questi due sale filoni se vogliamo chiamarli così insomma noto anche che un certo dibattito aperto alla sinistra la svolta del PC lo stesso nostro congresso ah come impostazione come una dell'impostazione di fondo questo filone cioè la capacità di ricongiungere in battaglie comuni politiche culturali impostati Michele fino a questo momento sono rimaste separate forse come dicevo prima artificiosamente separate ripeto il problema rispetto all'antiproibizionismo sulle droghe deve giocarsi sulla realtà e cioè deve giocarsi sulla possibilità di mette in campo delle proposte e mettere in campo anche proposte legislative come vogliamo fare noi ma essere in grado di ottenere dei risultati essere in grado di rovesciare quel quella che è la situazione esistente
è solo da cinque mesi che approvata questa legge c'è il rischio che se non troviamo una convergenza a sinistra soprattutto contro quel principio della punibilità sancito dalla legge contro il proibito bisogna partire come dicevo da una strategia possibile dell'antiproibizionismo che per noi si concretizza nella proposta di legalizzazione droghe leggere e possibile questa legge resti per cinque dieci anni e che qui di nonostante tutte le nostre parole una battaglia una coerente battaglia spiano politico legislativo su questo terreno sia perduta per molto tempo
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