La crisi dell'euro e il futuro dell'economia europea

Signori buongiorno buongiorno a tutti
A me che sono appena arrivato nella capitale a Roma da sette giorni l'onore il piacere di aprire e di dare il via a questo convegno di questa mattina
Un convegno molto importante
E nel quale voglio dire Monte dei Paschi di Siena di cui io sono il responsabile dell'area territoriale Lazio Abruzzi Molise Sardegna che ha sede qui a Roma al piacere oggi di ospitare nella sua sede
Io voglio fare immediatamente un saluto all'Istituto Affari internazionali che che voglio dire per la seconda volta e oggi promotore di questo tipo dire iniziativa
è un'iniziativa molto molto importante che vedi al tavolo ospiti illustri
E che a come Presidenti voglio dire dell'organizzazione il dottore Ettore Greco che come voi conosciuto a molti di voi e il direttore dell'Istituto Affari internazionali
Sono presenti con noi la Banca d'Italia col dottor Giorgio come il capo del Servizio studi e relazioni internazionali
Confindustria col vice direttore generale dottor Daniele Krauss
E i professori Maiocchi e Messori in questo momento dovrebbe essere tutti e due con noi dell'Università rispettivamente di Pavia di Tor Vergata di Roma
Un saluto particolare va al vicesegretario generale e capo economista dell'OCSE il dottor professor Piercarlo Padoan che oggi ci onora della sua presenza
Permettetemi di salutare tutti quanti dare il benvenuto a tutti augurare a tutti buon lavoro
Da parte mia sono Fausto Mecatti e da parte del Presidente di Axa MPS Monte dei Paschi il dottor Andreani che qui in prima fila con me grazie
Grazie dottor mercati e buongiorno a tutti voi io sono appunto Ettore Greco il direttore dell'Istituto Affari internazionali
è un grande piacere di aprire questa riunione di presiederla la riunione come sapete dedicata alla crisi dell'euro zona e al futuro
Dell'economia europea per il nostro istituto l'Istituto Affari internazionali
Questa è una conferenza che riveste un particolare significato perché inaugurali una serie di incontri sul tema appunto
Della della crisi delle misure che sono state adottate si stanno dotando per trovare una via d'uscita le crisi
E anche per rilanciare la crescita in Europa in modo sostenibile un programma che stiamo sviluppando insieme al centro
Gli studi per il federalismo di Torino che un istituto noto per i sue studi e le sue attività in campo europeo e con il sostegno
Della Compagnia di San Paolo
Che un partner strategico devi nostri due istituti
Naturalmente questa serie di incontri si inserisce per noi in un programma più vasto di studi e conferenze
Che riguardano le trasformazioni interni all'Unione e i progetti non solo i progetti di riforma dell'unione economica e monetaria ma più in generale quelli che riguardano
Gli assetti istituzionali dell'Unione la e le riforme di alcune politiche
Dell'Unione europea
Quindi in generale il nostro attenzione come sempre essendo noi un parti un
L'istituto di ispirazione europeista
Va alla futuro dell'integrazione europea e prossime possibili passi per riuscire a rafforzare l'integrazione in Europa
Oggi cercheremo di discutere e di fare il punto non solo sul processo di consolidamento fiscale
Ma più in generale su processi di aggiustamento strutturali in atto nell'eurozona incluso per esempio di equilibrio delle partite correnti tenendo conto anche dell'evoluzione delle altre aree
E lo sforzo sarà quello di combinare l'analisi delle tendenze di breve medio e lungo termine con un'attenzione particolare come vedremo sulla all'efficacia all'impatto delle riforme strutturali
Adottate da vari Paesi sul tema per esempio della competitività e sulle prospettive di crescita
Come sapete sono proprio questi i temi centrali
Dell'OCSE di cui è uscito proprio di recente l'ultimo economica Outlook che avuto una
Larga diffusione è stato citato e commentato ampiamente nel nostro Paese
E oggi noi abbiamo appunto il grande privilegio di avere con noi il professor Pier Carlo Padoan al vice Segretario è capo comunista dell'OCSE
Che svolgerà la relazione introduttiva e lo voglio appunto ringraziare sentitamente per aver accettato il nostro invito a Padova ci unisce una storia di collaborazioni che mi fa piacere poter rinverdire
Per il mio periodicamente
Dopo la da relazione di Padoan avremo poi una serie di interventi ringrazio tutti gli oratori
Che interverranno dopo di lui per aver accettato il nostro invito e poi avremmo certamente modo di discutere fra noi i de le questioni che saranno state trattate da vari relatori
Quindi grazie di nuovo a tutti voi adesso do la parola professor padrone
Grazie Ettore buongiorno a tutti
è un grande piacere per me essere qui grazie allo IAI per l'invito grazie al Monte dei Paschi per questa opportunità il titolo
La mia presentazione a due titoli un titolo più roboante la crisi dell'EUR futura l'economia europea un sottotitolo che era stata scritto sopra che ha a che punto siamo
Sottolineo questo aspetto perché ovviamente la crisi dell'euro è una cosa che in continua evoluzione quindi dire a che punto siamo significa non solo fare il punto sui risultati fin qui acquisiti ma soprattutto chiedersi quali sono le forze
Che standard che sono sottostanti alla crisi economica e istituzionale dell'euro ma anche all'aggiustamento economico istituzionale dell'euro quindi
Vorrei sottolineare l'aspetto positivo e propositivo farò questo nel contesto di un quadro globale
Che riflette come diceva Ettore le nostre stime che sono state presentate meno di una settimana fa
Dell'economia globale che sono stime di un quadro più debole in cui la debolezza dell'euro purtroppo è particolarmente rilevante sicuramente un quadro globale peggiore di quello che sei mesi fa all'OCSE aveva presentato
Anche se in questo ma non è che ci consola non siamo stati da soli ha già il Fondo monetario nel ottobre nel suo economica
Aveva
Rivisto al basso le previsioni
Parlerò un attimo delle cause della rallentamento perché è di nuovo un rallentamento nell'economia globale e poi mi concentrerò soprattutto sull'Euro il processo che giustamente o e le politiche in atto di quelle che secondo noi devono essere messe in
Atto e che ancora non ci sono
L'OCSE è un allentamento questo questo quadro mostra
Le previsioni che sono all'area grigia che si vede poco ma che comunque
Questa
Questa zona qui come vedete leu nonché la riceva l'europee questa linea rossa è una crescita negativa per buona parte dell'anno prossimo e sicuramente attualmente l'Euro è in recessione
La crescita più sostenuta negli Stati Uniti e il Giappone che ha una crescita molto più
Tormentata diciamo legata a fattori specifici
Questo si colloca in un contesto nel quale anche le economie emergenti che fino adesso hanno avuto una crescita sostenuta
Notano rallentamento
Naturalmente le economie emergenti di cui qui abbiamo quattro casi Cina Indonesia India e Russia
Crescono di più della media OCSE che è questa aria tratteggiata
E questo è un dato relativamente nuovo perché negli anni passati e nelle previsioni passate anche se si diceva
Che c'erano le cose andavano male nella zona euro negli Stati Uniti
Si continuava a dire che la crescita nelle negli emergenti era sempre sostenuta come vedremo tra un attimo questo è e anche il riflesso della debolezza dell'euro che comincia a farsi sentire nei Paesi emergenti
Forse il dato più preoccupante della situazione dell'economia avanzate oltre alla
Situazione di negata di recessione nella zona euro era disoccupazione
Oppressivo sbagliato
Il negli Stati Uniti la disoccupazione elevata ma comunque in calo nella zona euro alla disoccupazione prevista essere in aumento anche se poi si dovrà restare
Nel due mila quattordici e questo naturalmente è un dato molto preoccupante perché si collocherà almeno in questo orizzonte temporale su cifre
Molto più elevate che in passato e naturalmente questo è un segno di disagio diffuso
Che va affrontato secondo noi in modo molto più decisivo
Come si dice in gergo ogni previsione a
Delle possibilità di errore questo è ovvio ma che cosa può succedere nel mondo impegno cui queste previsioni che già non sono
Molto belle a vedere si potrebbe addirittura peggiorare quindi che cosa si materializzano i cosiddetti da un Sacrespi cioè quei rischi che se si verificano producono un abbassamento delle quote variabili queste sono le fonti secondo noi
Di rischio maggiore dell'economia globale innanzitutto la zona euro stessa
La mancanza di soluzione definitiva della crisi dell'euro
Potrebbe ulteriormente peggiorare il quadro macroeconomico con conseguenze globali sul
Agli aspetti specifici tornerò più avanti
Poi c'è un rischio ben noto a tutti abbiamo imparato a usare dopo la parola spalle della parola fisco Cliff
Che vuol dire semplicemente che se negli Stati Uniti non c'è un accordo bipartisan al Congresso e con l'Amministrazione negli Stati Uniti
Ci potrebbe essere una contrazione fiscale del quattro per cento del PIL americano che inevitabilmente porterebbe quell'economia recessione è chiaro che se l'economia americana va in recessione qualcosa succede anche al resto del mondo
Ci sono poi altre fonti di rischio la disoccupazione non appena parlato
E il fatto che nei Paesi emergenti la crescita rimanevo busta ma questo avviene in un contesto di mutamento strutturale importante per molti versi benvenuto che però come tutti i mutamenti strutturali
è ha degli aspetti di incertezza
Ma le cose possono anche andare al meglio ci sono i cosiddetti a Psycho risks e in qualche misura questi sono i simmetrici a quelli del da un side cioè l'area euro finalmente trova una sua soluzione
C'è una soluzione del problema negli Stati Uniti che non è solo l'eliminazione delle rischio dal fisco lì
Ma è una soluzione che si innesta in un programma di medio periodo di consolidamento fiscale a volte ci dimentichiamo che se prendiamo le grandezze fiscali degli Stati Uniti e l'estrapoliamo nel lungo termine
Ci ricordiamo che il debito degli Stati Uniti è insostenibile se dovesse continuare questa dinamica e questo prima o poi potrebbe avere conseguenze sulle aspettative e gli stati di fiducia
Ma se invece questo non avviene le aspettative in America sarebbero consolidate e questo potrebbe dar vita ad una ripresa più forte
Terzo punto le riforme strutturali che ricordava Ettore Greco ci ritornerò anch'io
Misure strutturali sono state avviate in moltissimi Paesi le riforme strutturali lavorano come dire sott'acqua o come un fiume carsico prima o poi i risultati positivi si fanno sentire
Ma vorrei
Spendere qualche minuto per discutere con voi il perché
L'economia globale a cinque anni dall'inizio dalla crisi ancora stenta uscirne
Lei anni immediatamente successivi alla crisi del due mila nove l'economia globale ebbe una caduta fortissima Abu che però immediatamente sia il Paese da allora si pensava e lo pensava anche l'OCSE
Che piano piano ci sarebbe è stato un ritorno alla crescita più sostenibile i dati di queste di questi ultimi mesi purtroppo
Ci dicono che se non dappertutto almeno in molte regioni dell'economia globale c'è di nuovo l'allentamento cioè il cosiddetto double dip il il cosiddetto doppia la doppia caduta anche se
Questa volta di un'intensità minore questo grafico
Mette a confronto
Tre episodi di ripresa continua a sbagliare
Il bottone per episodi di ripresa una ripresa negli anni Settanta una ripresa negli anni ottanta e la ancora assente ripresa di oggi questa questo grafico è una misura
Del cosiddetto stato utili
Di di allentamento dall'economia io e il così detto a otto Gattuso la differenza fra il reddito potenziale quello che è un'economia potrebbe produrre quello che effettivamente produce attraverso stimo dalla domanda
Se questa grandezza e negativa come vedete in questi tre casi vuol dire che l'economia ebbene al di sotto della sua capacità
E importante chiedersi quando ne uscì Ranelli negli anni Settanta ne è uscita dopo alcuni trimestri oggi dopo molti trimestri
L'economia globale è ancora in una situazione in cui
C'è molta strada da fare perché quindi
Questo questa fatica a riprendersi le cause sono tante
Attiro l'attenzione su queste quattro
Di Lebed oggi cosa vuol dire
Beh innanzitutto c'è ormai accordo traggono misti che questa crisi è diversa dalle altre perché è una crisi
Dei bilanci e cioè una crisi che ha ammesso in discussione seria la sostenibilità dei bilanci più o meno di tutti
Delle famiglie che sono indebitate troppo per comprare case delle imprese e delle banche e dei Governi quindi non si può dire che noi saremo usciti dalla crisi fino a quando i bilanci non saranno i messi a posto
Che richiede tempo e risorse tanto per fare un esempio se le famiglie devono rimettere a posto i loro bilanci devono risparmiare di più perché devono dedicare una parte del loro debito a ricostituire le perdite
E se risparmiano di più consumano di meno ovviamente e quindi questo ha un impatto negativo sulla domanda e sulla crescita
Il celebre regine questo processo che è da tempo in corso negli Stati Uniti questa è una buona notizia perché vuol dire che prima o poi finirà non lo è ancora nella zona euro
Poi c'è il consolidamento fiscale
Consolidamento fiscale ha avuto un impatto sulla crescita ogni volta che lo dico vedo delle facce sorprese quindi lo ripeto l'impulso legamento fiscale ha avuto l'impatto sulla crescita e anche un impatto significativo
Questo può essere misurati in vari modi sicuramente il consolidamento fiscale è indispensabile perché la sostenibilità del debito pubblico non si può mettere in discussione la crisi dell'area è uno stessa
è una fonte di rallentamento da questo punto di vista direi che il punto principale
La
Lentezza del processo di decisione che di
Policy makers in Europa
Hanno mostrato nel
Raggiungere le risposte necessarie adesso vediamo un
Positivamente un'accelerazione delle risposte ma possibili ricorderete che da quando è cominciata la fase europea cosiddetta cioè la
La crisi greca nel due mila dieci
Il
La difficoltà istituzionale e politica della risposta europea è stata evidenti
C'è questo ha pesato sulla crescita e poi
Il rallentamento delle economie emergenti che è un fatto più nascente ma che riflette
In parte l'economia l'economia globale
Questo grafico ripete quello che ho appena detto la linea blu eh
Il l'andamento del debito delle famiglie gli Stati Uniti e come vedete è cresciuto moltissimo fino al due mila sette quando la crisi è scoppiata nel settore immobiliare e poi ha cominciato a scende
In Giappone è alto per ragioni storiche in Europa continua a crescere questo è una fonte di preoccupazione anche se quella è una media della zona euro
Perché può darsi che il telefono leggine qualche Paese europeo debba ancora cominciare e quindi in quel caso ci sarebbero ulteriori fonti di rallentamento che vanno tenute presenti
Questo si traduce
In uno stato di fiducia delle imprese insoddisfacente
Vedete in questo grafico lo stato di fiducia delle imprese della zona euro è negativo questo indice quando è negativo riflette appunto l'umore delle in paese e se lei in paese sono di cattivo umore
Decidono di posporre degli Investimenti quindi c'è evidenza empirica che se lo stato di fiducia e debole
Questo si riflette
Su un rallentamento più marcato
Perché le famiglie sono di cattivo umore e le imprese sono di cattivo umore stavo pensando al prossimo grafico che
Dalla stessa informazione per quanto riguarda le le famiglie consumatori perché sono di cattivo umore beh sicuramente perché le condizioni economiche non sono positive quindi per esempio la disoccupazione elevata e persistente
Ma secondo noi sono anche di cattivo umore perché non sono soddisfatte famiglie impresa e di quello che la politica economica fa
L'ente lei del Paese e le famiglie vogliono risposte di medio termine di orizzonte temporale esteso
E non le vedono ancora negli Stati Uniti perché il fisco Cliff non è risolto non le vedono ancora in modo definitivo una zona euro quindi noi riteniamo che un fattore
Importante molto importante l'attuale crisi è una inadeguatezza della politica economica
Che non è una buona notizia ma che può diventare una buona notizia se la politica economica prende le decisioni giuste perché questo vorrebbe dire
Mutare il segno delle aspettative e probabilmente innescare una ripresa più forte più forte di quella che adesso vediamo quindi la politica economica ha una grande responsabilità negli Stati Uniti e in Europa
Tutto ciò è amplificato da una situazione di stallo del commercio mondiale vedete
Di parlavo della della VD prima questa è la crisi
Subito dopo Lehman Brothers in cui c'è stata la grande caduta recessiva
Che sia ripresa subito tant'è vero che autorevoli commentatori dicevano è una Bisceglie è una ripresa Abu siamo foto lautamente subito fuori
Purtroppo ci siamo sbagliati perché il commercio mondiale che è un indicatore importante dell'attività
A ha ripreso a crescere ma poi
è piatto quasi piatto
Quindi questo è un segno non positivo della situazione internazionale
Il fatto nuovo che abbiamo provato a misurare in qualche misura in qualche modo che questore allattamento al commercio mondiale
Fatah effetto amplificatore della crisi dell'euro queste
Barriere con segno negativo misurano la l'impatto negativo sul PIL dei Paesi non so se si vedono quasi qua Brasile indolente e Cina India Russia e Africa del sud
L'impatto negativo sul PIL dovuto all'impatto negativo sul commercio mondiale indotto dalla recessione europea quindi in questo caso la recessione europea funge da
Fattura da sciocchi negativo che si propaga anche nell'economia più dinamiche
E questo mi porta all'euro
Devo fare un passo indietro e parto proprio al commercio mondiale
Vi ricorderete tutti più o meno che quando si pensava all'euro e si ci si chiedeva quali fossero gli squilibri prima della crisi cioè prima del
Diciamo del due mila sette del due mila otto quando la recessione si è cominciato a far sentire anche qua
Quando si parlava di squilibri nei paesi o sono Euro la prima cosa che veniva in mente o veniva citata erano le sito le posizioni di finanza pubblica ci si chiedeva come il tuo deficit quanto cresce il tuo debito e così via
Purtroppo ci siamo resi conto ci intendo dire gli economisti ci siamo resi conto che in unione monetaria contano anche altre cose
Che anzi venivano considerate prima irrilevanti
Le bilance dei pagamenti che ti importa della bilancia dei pagamenti di unione monetaria si diceva in unione monetaria e come chiedesse la bilancia dei pagamenti del Lazio abbia rilevanza per la Lombardia
Statisticamente celai etc
Ma in unione monetaria si diceva più o meno la stessa cosa ci siamo accorti che questo non è così
Quello che si è verificato nella nella zona euro è che tra i Paesi membri della zona euro si sono cominciati ad accumulare squilibrati
Che si sono manifestati in squilibri di parte corrente che riflettevano è ancora riflettono squilibri nell'allocazione delle risorse e in particolare del risparmio
Se un Paese a una
Surplus di parte corrente scusate se entro in questa cosa un po'contabile ma importante come la Germania o dire che risparmi in quel Paese è più alto degli Investimenti
Questo va benissimo perché vuol dire che c'è delle risparmio tedesco che può essere utilizzato per esempio in Spagna e i fatti così è stato
Il sistema bancario europeo a riallocato il risparmio tedesco in eccesso e lo ha prestato agli spagnoli
I quali in gran parte lo hanno usato per alimentare quello che poi si è manifestato essere una bolla nel settore immobiliare
Una bolla per definizione è qualcosa che esplode prima o poi quindi che cosa è successo nella zona euro che si è generato un meccanismo riallocazione delle risorse che si è rivelato essere insostenibile
E quando questa bolla in vari modi è scoppiata sono scoppiati i bilanci di quelli che la bolla l'avevano creata quindi le banche
Quindi le famiglie che si sono indebitate e di conseguenza questo si è
Trasmesso la veste per l'economia quindi abbiamo fatto noi economisti tanti errori questo è particolarmente grave abbiamo ignorato
La formazione di squilibri nella zona euro
E questo è il problema più importante del riequilibrio della zona euro fare in modo che si ritorni ad una crescita sostenibile e quindi una crescita non alimentata dalle bolle
Questo grafico spero che si possa capire cosa dice dice
Come cresceva la zona euro in passato a partire da due mila due fra dieci anni fa
I paesi levare grigie sono i tassi di crescita dei Paesi in surplus e le palle blu i tassi di crescita dei Paesi in deficit quindi nella zona brucia la Spagna e qui c'è la Germania
Quando la crisi è esplosa
Vedete che c'è stata un'inversione di tendenza tutti i Paesi sono andati in recessione quindi la crescita è stata negativa per ma adesso cosa succede succede che la crescita dei Paesi in deficit è molto più debole mentre quella dei Paesi in surplus è più o meno uguale cosa vuol dire vuol dire che la Germania almeno fino a poco tempo fa
Cresceva mentre chi non cresceva più erano la Spagna e Portogallo la Grecia
L'Irlanda che per ragioni diverse avevano meccanismi insostenibili questo ha portato giù la crescita dell'intera zona euro
Questo è il problema risposta bisogna agli aggiustare questi squilibri
Ma aggiustare questi squilibri non è semplice soprattutto non è semplice quando i mercati anch'essi si sono svegliati anche i mercati non solo gli economisti si sono sbagliati e questo grafico
La dice lunga questo è il grafico degli spread parola che adesso tutti conosciamo
Il quale comincia nel novantadue quindi stiamo parlando della crisi del sistema monetario europeo quando è cominciato il processo
Di formazione dell'unione monetaria vedete questo periodo qua sotto è una situazione nella quale gli spread praticamente non ci sono sono quasi zero
Ed è un periodo che va dall'inizio dall'Unione monetaria all'inizio del decennio passato e si interrompe nel due mila nove quando la crisi esplosa
Cosa è successo in questo periodo che i mercati hanno detto non c'è nessuna rischio differenze di fare differente nel prestare alla Germania rispetto a prestare alla Spagna o prestare alla
Brescia di fatto
Perché tutti sono Paesi membri dell'unione monetaria e questa semplice collezione garantisce dallo squilibrio dal rischio
Beh i mercati hanno violentemente cambiato idea e questa è la situazione attuale adesso si potrebbe dire che i mercati hanno avuto la reazione eccessiva opposta c'è stato un ove frutti
E questo è stato uno degli elementi di maggiore preoccupazione sicuramente nel nostro Paese cosa dice questo grafico ci dice che i mercati hanno avuto un eccesso di reazione tanto che gli spread che
Osservavamo questi diciamo non sono aggiornatissimi ma la tendenza alla stessa iter gli spread che osservavamo cioè queste parole
Rosse erano molto superiori agli spread che uno avrebbe ritenuto giustificabile in base
A i cosiddetti fondamentali cioè se i mercati dovessero valutare il rischio di un Paese in base all'andamento di fondo di quel Paese disponendo sarebbero
Modesti sarebbero
Contenuti sarebbero queste balle blu in realtà gli sprechi sono molto più alti perché
Perché i mercati hanno cominciato a internalizzare nel loro assessment del rischio un effetto sistemico
Una componente che ha a che fare non solo con lo iscrisse ciclico del Paese ma col fatto che quel Paese e membro dell'unione monetaria
Che si è rivelata essere molto fragile e nel quale ovviamente non c'è il tasso di cambio e quindi non è chiaro come l'aggiustamento può avvenire
Questo è
Un altro modo per descrivere quello che Mario Draghi ha chiamato
L'interruzione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria e cioè il fatto che a fronte di unione monetaria di una politica unica le condizioni finanziarie sono molto diverse da Paese a Paese
Per questo si vede ancora meglio cui
Nei Paesi non c'è solo una
Differenza degli spread cioè del rischio del debito pubblico ma c'è una differenza delle condizioni definanziamento
Le collezioni rifinanziamento di un Paese ad alto spavento sono molto peggiori delle condizioni di finanziamento di un Paese a basso spaventa perché
è quel Paese
E non semplicemente la singola impresa e appartenere a quel paese che alimenta che amplifica il costo
E quindi di nuovo se c'è una politica espansiva nell'area euro
Questa si trasmette solo da qualche da qualche parte non si trasmette pienamente in Italia non si trasmette pienamente in Portogallo perché
In quei Paesi valgono vale la percezione di un possibile rischio
I Paesi nei quali le condizioni di finanziamento sono peggiori sono anche i Paesi nei quali l'onere dell'aggiustamento è più elevato in cui c'è un maggior deficit di parte corrente in cui la crescita va peggio quindi questo alimenta la situazione siamo
Veramente messi male perché la percezione di rischio si innesca sulla situazione di debolezza oggettiva e quindi
è sempre più difficile uscirne
Ed ecco l'aggiustamento l'aggiustamento a tre dimensioni un aggiustamento che io ho chiamato a medio termine
Aggiustamento di riequilibrio e di crescita un aggiustamento di lungo termine che quello che ha a che fare con la cambiamento istituzionale è un aggiustamento a breve termine che è quello di evitare
Che le cose precipiti no che ci sia una crisi improvvisa cominciamo con l'aggiustamento di medio termine
Vi ho detto prima che c'è un problema di squilibri delle partite correnti
E quindi c'è un problema di competitività in alcuni di questi Paesi una misura standard e la competitività sono i costi del lavoro unitari qui attiro l'attenzione su un fatto
Vedete questa sì questa linea bassa e la Germania e la Germania è più competitiva e parecchio più competitiva dalla meglio della zona euro
E qui non c'è mai più o meno a questo livello
Poi ci sono tutti i Paesi del sud dove i Paesi deboli i cui costi del lavoro unitaria a partire dal due mila sono andati aumentando rispetto alla media europea vedete qui cosa è successo che in molti di questi Paesi
Queste l'Irlanda poi in altri
C'è stata un'inversione di tendenza dopo la crisi
Che cosa vuol dire vuol dire che nei Paesi in cui l'aggiustamento
è più necessario stanno facendo qualcosa e lo stanno facendo con con grandi sacrifici noto anche che l'unico Paese nel quale questo non si vede ancora e questo qua
E vedete qual è questo Paese questo Paese qua
Questo è un problema
C'è anche un aggiustamento dal lato della domanda
è importante che i Paesi che stanno meglio domande non di più e la Germania piano piano sta facendo anche la sua parte alla domanda della Germania e questa riga rossa qua sta aumentandola in termini relativi
Là dove sta scendendo anche violentemente negli altri Paesi quindi c'è un aggiustamento in corso interni di competitività interni domanda relativa
Ma è un vero aggiustamento questo è un grafico
Che dà un messaggio piuttosto preoccupante che cosa dice questo da cosa sono queste frecce queste frecce mettono in correlazione due grandezze i saldi di parte corrente prendete per esempio il Portogallo
I saldi di parte corrente che sono negativi all'inizio del processo nel due mila otto tendono ad azzerarsi verso il due mila tredici quindi c'è di nuovo l'aggiustamento guardate la Spagna badate ladri
Ma qua a livello orizzontale cioè il tasso di disoccupazione
Il che significa che
Via via che l'aggiustamento procede il tasso di disoccupazione aumentar quindi la domanda è
Fino a quando possiamo andare avanti con un aggiustamento del genere
Anche perché
L'aggiustamento può essere meno evidente di nuovo questi sono i saldi di parte corrente in deficit per Grecia Portogallo Spagna e Italia Irlanda nel due mila
Qui non c'è scritto nel due mila otto lo stesso
Delle varianti le barre rosse sono l'aggiustamento al due mila dodici con un po'di previsione ma insomma sono due mila dodici scusate le bare arancioni sono due mila dodici
Quindi vedete che l'aggiustamento è significativo addirittura l'Irlanda ma in surplus di parte corrente
Quelli rossi sono aggiustati per il ciclo il che vuol dire che
Molto dipende anche dal fatto che la domanda e basta
Ma guardate qua io ho detto che la Germania si sta aggiustando davvero
Ma rimane in surplus
Secondo noi ci vuole un po'più di simmetria nell'aggiustamento lo sforzo che giustamente la Germania importante
Può essere accresciuto
Anche con politiche che vanno nell'interesse della Germania
Vorrei sottolineare questo non si deve chiedere a un Paese di fare qualcosa contro il suo se si tratta di chiedere delle cose che vanno auspicabilmente nell'interesse del Paese e nell'interesse della zona euro
E quindi bisogna attivare una insieme di misure
Che facilitino l'aggiustamento adesso qui non entrerò nel dettaglio
Al
Quello che l'OCSE monito di MOL monitorizza con continuità e continuo a studiare è l'impatto delle riforme strutturali sui mercati del lavoro sui impalcati dei prodotti
L'impatto sulle riforme strutturali a che fare con la crescita le riforme
Sollecitano la crescita ma a che fare anche con i meccanismi di aggiustamento cambiare le regole del mercato del lavoro può essere utile per facilitare l'aggiustamento
Facendo in modo che ci sia meno disoccupazione con l'aggiustamento e ci sia meno perdita di salari dei lavoratori come giustamente
Questo è il messaggio generale ed è il messaggio generale anche relativo al consolidamento fiscale che nel frattempo deve andare avanti
Quello che conta in una parola in una battuta è sicuramente la dimensione l'aggiustamento fiscale ma anche la sua composizione
A parità di aggiustamento fiscale di deficit che si taglia la composizione può cambiare radicalmente l'impatto sulla crescita l'impatto sull'occupazione l'impatto sulla diseguaglianza
E secondo noi i Governi dovrebbero anche
Scegliere il modo in cui il consolidamento fiscale viene portato avanti
Come dicevo prima le riforme sono state varate in moltissimi Paesi questa legno e finisce che sono state più intensa e questo è un indice che le misura
Nei Paesi che ne hanno più bisogno guardate la Grecia la Grecia ha un tasso di attivazione delle riforme strutturali molto alto
Ed è anche ovviamente uno dei Paesi più deboli questa è un'indicazione
Un po'rozza però dall'idea che qualcosa si sta muovendo questore il punto che vorrei
Sottolineare
E se si muove
Qualcosa succederà
L'OCSE ha misurato l'impatto di potenziali pacchetti di riforme sulla
Sulla crescita
E questi impatti sulla crescita possono essere anche molto elevati quindi l'esperienza di molti altri Paesi ci discenti sia pure con un tempo non immediato lei forme funzionano
Qual è il problema però nel breve termine che come ho appena detto le riforme funzionano nel medio termine diciamolo a trattare i cinque anni si cominciano a vedere dei risultati nel frattempo
Le aspetteremo le riforme questa è la domanda la domanda che bisogna fare i mercati fosse anche alle banche visto dove ci troviamo
Ci sarà fiducia nei mercati finanziari che un processo di aggiustamento faticoso lento
E i compiti possibilità di
Arresti dal punto di vista della distanza politica sociale ci sarà fiducia nei mercati nei Paesi che fanno queste cose oppure i mercati simpatia spazio in disco no e quindi si rifiutano di tenere debito sovrano di quei Paesi
Se questo avviene
Lo sforzo di aggiustamento importantissimo rischia di essere vanificato quindi bisogna introdurre qualcosa che nel breve termine dia tempo prenda atto da prestito del tempo oltre che delle risorse
E eviti quello che
Poteva essere sull'orlo di del verificarsi per esempio
L'estate scorsa o anche prima in molti Paesi deboli l'avvitarsi di un circolo vizioso in cui
C'è
Crescita negativa perché c'è la giusta
Vento quindi c'è un peggioramento del conto
Del della dell'indebitamento delle prospettive del fabbisogno di di indebitamento del Governo c'è un aumento del debito un aumento la percezione del rischio un aumento dello Spoleto
Che si ripercuote negativamente questo è un po'meccanico ma insomma tanto per dare l'idea
E quindi malgrado lo sforzo intensissimo c'è il rischio di qualcosa che si auto autobar unifica
E a livello di zona è uno c'è quello che io qui chiamo il contagio politico
E cioè di fronte a
Sforzi di aggiustamento molto forti il consenso sociale all'aggiustamento viene meno e l'ipotesi
Di abbandonare la zona euro perché in fondo non ne vale la pena è un'ipotesi che si rafforza sia forza in un Paese e altri Paesi stanno a guardare quindi c'è un'enorme rischio di dis-integrazione
Via canale politico e sociale della zona euro
E se ci fosse
Una cosa del genere questa è una simulazione
Che fa vedere quale sarebbe la recessione aggiuntiva nella zona euro se ci fosse uno shock finanziario in un Paese a caso fate voi
La perdita di PIL del due mila tredici del due mila quattordici rispetto a quello che già vediamo adesso sarebbe del tre per cento l'anno prossimo del quattro per cento l'anno dopo con ripercussioni globali questo è un esercizio meccanico
Ma che noi usiamo come dire per dare un richiamo alla realtà se le misure non sono prese queste sarebbero scenario negativo
Quindi bisogna e si può uscire
Bisogna uscire da una serie di legami perversi intanto banche debito sovrano
Perché molte banche molti Paesi hanno i loro bilanci un debito sovrano che si deprezza quindi questo è la versione banca del problema della crisi dei bilanci
E le cose si alimentano perché se il debito sovrano va male i bilanci delle banche vanno male le banche quindi sono più deboli non esistono gli sciocchi prestano di meno l'economia va peggio
Per fare questo bisogna rafforzare il capitale delle banche non lo devo dire in questa sede e bisogna accelerare l'Unione bancaria quindi bisogna fare delle misure immediate ma allegare alle ad una strategia di uscita e di rafforzamento istituzionale
Poi bisogna spezzare i legami fra debito sovrano è il rischio è riuscita a togliere diciamo tra le opzioni possibili quella di dire non vale la pena di stare dell'euro
E per fare questo bisogna
Fare le riforme strutturali il consolidamento fiscale e usare se necessario il nuovo meccanismo cioè il meccanismo lo MT
Della Banca centrale europea che come sapete richiede per il l'approvazione di un programma Alli esserlo
E poi bisogna nel lungo termine spezzare il circolo vizioso fra lo spread della sostenibilità del debito quindi muoversi verso la gestione il fiscal compatibili integrazione fiscale
E poi naturalmente a rilanciare la crescita che richiede una strategia complessiva
Qui la ricetta oltre fa Ascione riforme strutturali e mercato interno non è una cosa nuova ma vent'anni dal lancio del mercato interno
I benefici del mercato interno secondo noi sono in gran parte ancora da sfruttare c'è un'enorme potenzialità
Non sfruttata nel mercato interno quindi non solo nell'area euro ma in tutta l'Unione europea
Se le cose funzionano allora lo scenario vorrei finire con questo lo scenario è
Più ottimista intanto il consolidamento fiscale che è questo spauracchio l'aggiustamento fiscale aggiustamento fiscale in Europa è molto più avanti
Di quello di altri Paesi il problema dell'Europa che questo avviene in unione monetaria e quindi sono tutti quei legami perversi che ho prima descritto ma sicuramente la situazione fiscale di molti Paesi europei migliore degli Stati Uniti e migliore
Direttivi parecchi Paesi emergenti
Alla fine di questo orizzonte di previsione secondo noi non l'abbiamo scritto non l'abbiamo detto ma secondo noi perché vogliamo tenere le dita incrociate
Ci sarebbe potrebbe verificarsi un fatto molto importante e cioè che in molti Paesi
Il debito PIL invece di continuare a crescere cosa
E ancora sta facendo potrebbe cominciare a scendere questa sarebbe una svolta importantissima soprattutto perché in parte de sulle aspettative dei mercati e quindi ci potrebbe essere un circolo virtuoso e non vizioso in quella direzione
Fra due anni se non ci siamo sbagliati in modo clamoroso secondo noi le riforme strutturali dovrebbero dai benefici visibili
E qui sottolineo una cosa
Che non basta leggere
Legiferare e le riforme bisogna implementarle
Il che significa che ci vuole una pubblica amministrazione efficiente ci vuole un sistema giudiziario efficiente che a bassi costi delle controversie ci vuole una coerenza fra implementazione delle decisioni a livello locale quando ci sono normative
Risalire alle superiori e così via
In molti Paesi
Questo manca sicuramente in Italia c'è molta sforzo da fare nel migliorare i meccanismi di implementazione delle riforme anche
Quando le riforme sono approvate dal Parlamento vorrei sottolineare questo aspetto
L'istituzione monetaria si rafforza andiamo fosse finalmente senza esitazioni verso una vera unione monetaria quindi con Unione bancaria integrazione fiscale condivisione del rischio in varie forme
E si continua andare senza esitazioni e poi il resto del mondo se gli Stati Uniti
Non si sparano nei piedi da soli aveva lasciando il fiscal CRIF in più appunto
Io ho risolto alla ripresa negli Stati Uniti potrebbe essere più vigorosa di quella che vediamo perché lo stato di fiducia migliorerebbe rapidamente le economie emergenti potrebbero essere
Più dinamiche e quindi ci sarebbe un po'di domanda esterna la zona euro che sicuramente ci farebbe comodo quindi vorrei concludere così uno scenario ottimista è possibile
Ci sono tante cose che policy maker devono fare ma lo possono fare
Questo è tutto grazie
Grazie Piercarlo per questa
Relazione così ampia e approfondita che oltre a
Illustrarci i dati ci ha offerto credo degli importanti chiavi interpretative
Per capire appunto alcuni messi causali che hanno avuto un ruolo importante in questa crisi e quindi non abbiamo adesso
Una serie di spunti di riflessione
Che potranno essere approfonditi durante la tavola rotonda non soltanto sui tempi e l'impatto
Del consolidamento fiscale delle riforme strutturale in generale dei processi di aggiustamento ma anche
Sui fattori strutturali
Che hanno determinato questi squilibri nell'eurozona quindi sulla necessità di adottare meccanismi per una diversa allocazione delle risorse che consentano di evitare il ripetersi
Di simili Ana e di chi si è analoga in futuro
Prato hai fatto anche un accenno alla lentezza del processo decisionale
Da dal giugno scorso dopo il Consiglio europeo di fine giugno si è visto effettivamente lei ricordato anche tu un'accelerazione
Quindi modo particolare con le decisioni che sono state prese riguardo all'Unione bancaria e poi naturalmente alla pressa di posizione di Mario Draghi sulla
Volontà della Banca centrale di fare tutto ciò che è necessario per aiutare i Paesi in difficoltà ora il punto naturalmente riguarda l'attuazione
Di queste decisioni questioni molto importanti come la sfera di applicazione
E i tempi per esempio dell'Unione bancario oltre che gli strumenti di controllo e di sostegno al sistema bancario
Quindi credo che potremo tornarci un altro punto importante mi sembra questo il mercato interno di cui non si parla a sufficienza vorrei ricordare che fra l'altro questi nostri lavori sono
Registrati dal del GR Parlamento verranno trasmessi in maniera completa quindi ringrazio
Per questa attenzione GR Parlamento siamo un po'in ritardo
E quindi chiederei adesso tutti gli oratori di stare nei limiti
Di degli otto massimo dieci minuti in modo da per poter poi avere tempo sufficiente per il dibattito che seguirà e visto che si è parlato punto soprattutto nella parte finale della relazione
Piercarlo a appunto ho fatto riferimento alla questione di una bancaria adesso
Do la parola al dottor Giorgio come il capo del Servizio studi e relazioni internazionali della Banca d'Italia prego Giorgio
Grazie Ettore buongiorno a tutti ma io concordo molto sulla diagnosi di Piercarlo la cui trattazione è stata effettivamente enciclopedica quindi farò soltanto un paio di riflessioni su due punti e poi dirò qualcosa come dire sul futuro istituzionale dell'Europa che è un argomento che Savogna mi appassiona anche fortemente
Magari con qualche riflessione un po'sulla sul filosofico diciamo comunque insomma qualcosa che attiene un po'a lungo periodo sulle due riflessioni rapide sulle cose dette da Piercarlo
Io concordo che uno dei fattori principali di debolezza
Per l'economia del mondo sono della domanda mondiale del del mondo oggi sia se posso usare un termine così sono un po'forte un un eccesso di
Restrizione di Bilancio sul sul piano globale ovviamente non possono essere i Paesi in difficoltà come il nostro
E soggetti diciamo alle attese alle percezioni mutevoli degli investitori internazionali sui mercati finanziari quelli che possono abdicare diciamo ad un impegno di questo genere se mai
Possono lasciare cosa che fra l'altro voi dell'OCSE suggerite anche Fondo Monetario concorda possono lasciare
Che gli stabilizzatori automatici fu funzionino e che si eviti diciamo di inseguire obiettivi di Bilancio non non corretti per il ciclo che quanto
Per certi versi succede oggi cioè l'abbiamo una restrizione in altre politiche di bilancio che per non essere approccio procicliche quindi
La questione se mai è i Paesi che hanno bilanci più solidi alcuni in Europa e alcuni fuori dell'Europa
In Cina in Australia Canada forse forse questi dovrebbero rallentare come dire l'azione di controllo sui bilanci nel breve periodo magari posporre in orizzonte di più lungo periodo
E questo è uno dei punti in cui forse
C'è stato un po'un fallimento o delle lacune se non vogliamo usare un termine troppo enfatico nella coordinazione delle politiche economiche in ambito internazionale in particolare nel G venti
Qualcosa di più è un esercizio molto complesso quello di graduare la coordinazione delle politiche di bilancio ma forse si poteva raggiungere qualche giocatore migliore l'altro punto molto importante che è sollevate quello sulle riforme di struttura
Per quanto riguarda in particolare l'euro zona penso anch'io che siano molto importanti giustamente ha ricordato che gli effetti sulla crescita nel breve periodo sono molto tenui forse anche in certi
E e quindi è un rischio e noi lo serviamo nei paesi dell'euro zona più colpiti dalla crisi delle strette della recessione vi è un rischio di sostenibilità diciamo politico sociale delle misure di bilancio
Che peraltro sono lecite sono dovute per le ragioni che abbiamo detto allora la questione come cercare di contenere per rischio mi pare che giustamente l'OCSE
Voi accennato comunque c'è nelle nelle slide zecche che ci hai che c'è consegnato c'è una questione diciamo di equità ecco di nelle nelle ripartire i costi e nel cercare di proteggere le fasce più deboli della società c'è una esigenza come hai detto di
Graduare i tempi dell'attuazione delle riforme perché l'attuazione un processo finalmente lento
Che esige tempo ma quello che è importante che il disegno complessivo sia chiaro fin dall'inizio perché questo può influire positivamente sulle aspettative e può anche ottenere il consenso sociale il sostegno diciamo politico sociale che è importante per sullo stesso su questo successo delle forme di struttura
Sul secondo sulla presso le altre cose che
Mi piaceva ricorda
E che
è una cosa che mi ha suggerito diciamo che
Al all'attenzione alla riflessione un saggio di George Soros che ho già citato in un altro convegno recente dello IAI
Dell'agosto scorso
Solo svilisce
Con tono molto enfatico anche un po'drammatico dice il pericolo oggi e in prospettiva
Nell'area euro e quella di una divisione permanente che diventi permanente fra creditori e debitori perché tipicamente in un'area monetari integrata tu non dovresti avere diciamo
Permanenti ca una categoria diciamo permanente i debitori è una categoria permette di debitori il pericolo è
In uno scenario ovviamente cattivo e che si determini invece questa divisione permanente come dire una gerarchia fra Paesi che si diventi che si o si ficchi per cui da un lato ci sono i territori dall'altro ci sono i debitori debitori pagano un premio a rischio come è successo nel nostro caso
Nel rifinanziare il il nostro debito sovrano ciò si riflette a sua volta in un aggravio del costo del denaro
In generale per l'impresa e per le famiglie che spinge Paese alla recessione Lippoli in uno svantaggio una consenso al Taj competitivo che può diventare permanente appunto irreversibile quindi è come se
A distanza fra centro alla periferia
Si facesse poi irreversibili incolmabile
Questo fra l'altro come dire e intollerabile una comunità di uguali io insomma oggi questo mostro compagnie
Ecco promosso mi pare dal Centro studi del federalismo allora insomma una ricorda anche i fondamenti del federalismo il manifesto di Ventotene degli anni Quaranta di Spinelli Rossi e Colorni insomma il concetto è che è una comunità di uguali non ci può essere una gerarchia
Fra Paesi creditori e Paesi
Visto che i Paesi e Paesi debitori allora la ricetta di Soros e molto drastica lui dice or la Germania sceglie di essere il Paese leader
Dell'unione un egemone benevolo Benigno oppure
Deve lasciare l'area dell'euro se la Germania lasciasse l'ala dell'euro l'euro si deprezzare ebbe l'onore del debito si ridurrebbe in termini reali i debitori recupero ebbero competitività
Oppure la Germania dovrebbe atteggiarsi a leader Benigno sarebbe un pochino come gli Stati Uniti mutatis mutandis ovviamente sarebbe un pochino come gli Stati Uniti nell'immediato del secondo dopoguerra con
Il Piano Marshall con la nascita delle istituzioni di Bretton Woods
Dovrebbe stimolare la domanda interna e qualcosa devo dire positivamente lo ha ricordato Piercarlo sta succedendo stimolare
L'aumento dei salari tollerare probabilmente un pochino più di attuazione di quanto essa polveri abitualmente e questo aiuterebbe il resto dell'aria
Euro a fuoriuscire dalle strette della della recessione
Sarebbe ecco questo diciamo uno uno scenario ovviamente più più positivo non so quanto si avveri
Soros dice
A Germania e più turbata
Della dalla memoria dell'inflazione degli anni Venti che non dalla depressione degli anni trenta e quindi come ha dei vincoli diciamo sulla politica economica che nascono anche dalla storia dal modo di guardare alle cose
O pochissimi minuti mi dispiace ma comunque qualcosa posso dire almeno sulla costruzione pelle a Unione economica e monetaria e ricordato che
L'approfondirsi della costruzione europea a che fare con il l'azione complementare il fatto di integrare l'Unione economica e monetaria dell'Europa con Unione bancaria un onere Unione fiscale unione politica mi sembra effettivamente
I leader europei dopo il Consiglio con il Consiglio di del giugno scorso
Sono abbastanza d'accordo mi sembra che convergono abbastanza su una visione di ciò che l'unione europea dovrebbe diventare
Appunto come non è una monetaria sorretta da Unione fiscale bancaria è un'unione politica in prospettiva sono approfondirsi dell'integrazione politica dell'Europa ovviamente le difficoltà nascono
Quando la discussione si si sposta sul come e sul quando
Dare vita a queste faccio un esempio solo che quello
Importante e urgente impellente su cui dei passi avanti sono fatti che quello dell'Unione bancaria cavalcare a consiste essenzialmente nel creare un'autorità comune europea di vigilanza un sistema comune di garanzia dei depositi bancari è un meccanismo
Comune diciamo di risoluzione delle crisi cioè di liquidazione delle istituzioni finanziarie insolventi
Con un assetto di questo genere il meccanismo europeo di stabilità potrà iniettare fondi direttamente nelle banche sottocapitalizzate invece che indirettamente come è stato finora attraverso il il finanziamento diciamo dei debitori sovrani
Quanto all'Unione fiscale una politica sapete grossomodo qualcosa cosa si intende per questo passaggio
Otto complessa molto delicato
Ora
Dicevo miste c'è fondamentalmente una comune una comune visione fra leader europei circa questo disegno complessivo
Il punto è l'iter di attuazione qui ci sono fondamentalmente due modi di guardare le cose di tratteggia appena poi se ne discuterà in un'altra un'altra occasione c'è un modo di guardare le cose che dice senza mette questo
L'Europa ha bisogno di un'Unione più profonda oggi hic et nunc
è molto urgente la ricapitolazione diretta delle banche è urgente la motorizzazione del debito almeno parziale e ed è urgente che la BCE questa è stata la decisione di settembre
Possa acquistare le obbligazioni dei Governi difficoltà
Poi col tempo si potranno creare le istituzioni europee che ci serviranno prego per integrare queste politiche cioè creare un'autorità di supervisione bancaria aumentare i poteri della Commissione europea per quanto riguarda il lato fiscale possibilmente
Che nuotano futuribile
Avvenire anche anche creare un un tesoro europeo c'è invece un altro modo di guardare le cose più prudente diciamo
Rispetto a questo che dice
E avventato introdurre
Le nuove politiche prima che verrà messo a punto le istituzioni nuove e cioè bisogna che l'istituzione europea acquisiscano potere
Di divento sui bilanci nazionali prima che si possa autorizzare il debito altrimenti questi incoraggiare dei comportamenti avrà
Dati da parte dei Governi nazionali
E anche per quanto riguarda la ricapitalizzazione delle banche non la si dovrebbe fare prima che ci sia un'autorità diciamo unica di vigilanza
Altrimenti questo potrebbe incoraggiare una maggiore assunzione di rischio
è un pochino e finisco elettore è un pochino quanto è successo nel confronto fra queste due modi di guardare le cose negli anni novanta quando si pensava
All'Unione monetaria dell'Europa ci
Alcuni riteneva bisogna creare una moneta comune poi il resto verrà
Altri invece ritenevano bisogna prima costruire l'Unione economica e monetaria
Europea in un unico disegno complessivo non si può fare la moneta unica
Senza fare questo passo istituzionale gli eventi poi negli anni novanta in particolare la crisi dello SME del novantadue novantatré hanno fatto sì che la prima opzione abbia prevalso quindi non abbiamo edificato unione monetaria devo dire come
Come disegno complessivo molto molto solida molto efficiente ma con alcune manchevolezze di cui oggi
Soffriamo insomma di cui oggi come dire sperimentiamo sperimentiamo in costiere i limiti ma penso e con ciò finisco che se non ci fosse stata la decisione della BCE di settembre
E anche la e anche la decisione di adesso muovere verso una Unione bancaria
Dell'Europa saremo in gravissime difficoltà quindi io sono più vicino alla prima delle opzioni che tratteggiano certamente che non ha la seconda grazie
Grazie Giorgio per averci riproposto questi dilemmi e questi vari scenari su cui potremmo coi tornare
Nel dibattito e adesso lo ha piacere di dare la parola professor Marcello Messori Professore ordinario di Economia all'Università Tor Vergata
Di Roma che con i suoi editoriali e commenti sul Corriere della sera se seguito passo passo questa questa crisi quindi adesso siamo particolarmente interessati ad ascoltare i suoi
Come
Grazie mi fa molto piacere avere questa opportunità di riflettere sull'analisi che ci ha offerto Piercarlo Padoan e che condivido molto io vorrei provare a fare la seguente operazione
Fornirvi una possibile chiave di lettura della crisi dell'unione economica e monetaria europea
E poi verificare quanto l'analisi di Piercarlo Padoan riesca a come dire specificare a rafforzare
Questa possibile tesi bene a me sembra che
Procedendo un po'grossolanamente
Dalla al fine del due mila nove inizio del due mila dieci questa crisi dei debiti sovrani
Che poi si è progressivamente intrecciata
Con la crisi di liquidità e di potenziale insolvenza di parti significative del settore bancario europeo possa essere letta come un succedersi
Vi
Decisioni di policy e di governance che acquistano tempo che aprono una fase di tregua in questa doppia crisi dell'unione economica e monetaria europea seguite poi dal fatto che
La traduzione istituzionale di queste iniziative avviene fuori tempo massimo e ripropone quindi fasi acute della crisi
Io credo che
Sia possibile
Provare questa tesi facendo riferimento a vari episodi lì ricordo solo per memoria fine due mila dieci primo trimestre due mila undici poi
Difficoltà durante l'estate interventi della Banca centrale europea dal novembre due mila undici e febbraio due mila dodici che riacquistano tempo
Di nuovo rischia di precipitazione della crisi tra l'ultrà fine giugno e luglio del due mila dodici allora io vorrei come dire usare questo schema di ragionamento
Per
Chiederci un po'a che punto siamo oggi e certamente
Come dire un modo per organizzare queste fasi di tregua di acquisto di tempo e di intervento fuori tempo massimo di costruzione istituzionale possono essere scandite
Da
Utilmente da riunioni del Consiglio europeo che ormai l'istituzione dell'Unione economica e monetaria europea che ci piacciono
è stata determinante nell'evolversi di questa crisi allora
Come e a tutti voi noto vi è stata una riunione del Consiglio europeo particolarmente significativa a giugno a fine giugno del due mila dodici in questa incontro in questa riunione del Consiglio europeo si sono lanciate le basi si sono gettate le basi per due iniziative estremamente rilevanti
La prima come ricordava anche Giorgio Gonnella poco fa e prima di lui Ettore Greco il lancio di un processo di unione bancaria che avrebbe dovuto consentire anche interventi da parte del nuovo
Fondo salva Stati il
Le lesse M. de effettuare finanziamenti diretti a settori bancari in difficoltà senza pesare sui bilanci pubblici dei Paesi
Di questi settori
Bancari e come secondo intervento la possibilità di
Collegare interventi del fondo salva state i essa Emma sul
Mercato primario anche volendo sul mercato per secondario dei titoli del debito pubblico degli Stati membri in difficoltà con meccanismi
Di compressione dei differenziali di tasso di riempimento sul mercato secondario
Allora
Queste decisioni del Consiglio europeo di fine giugno del due mila dodici possono idealmente segnare effettivamente una fase di
Come dire promessa di allentamento delle tensioni
A luglio abbiamo due riunioni dell'Eurogruppo che però
Pongono già in discussione la possibile la possibilità di tradurre in interventi istituzionali e in evoluzione di governance
Queste proposte avanzate questi progetti avanzati dalla Consiglio europeo come vi ricorderete certamente
Un primo Eurogruppo di luglio due mila dodici sottolinea come
Sarà possibile effettuare aiuti al settore bancario di Stati membri in difficoltà solo dopo che
Il processo di unione bancaria
S'fosse diventato effettiva lasciando forte ambiguità sul significato da attribuire a questo termine e il secondo
Il secondo Eurogruppo ha sottolineato come gli accordi a cui uno Stato membro avrebbe dovuto sottoporsi
Per attivare questo intervento per così dire leggero da parte Delli SM
Di contenimento dei differenziali nei tassi di rendimento dei titoli del debito pubblico avrebbe dovuto essere richiesto prima ancora di definire la possibile portata di un Memorando Padova understanding che avrebbe dovuto sostanziare le regole perché questo aiuto pubblico intervenisse bene
Tutto questo
Crea tensioni come ricorderete verso fine luglio si temeva il riprodursi di un'estate autunno estremamente instabile con forti tensioni
Nei mercati finanziari e a questo punto che interviene la Banca centrale europea prima con un'assunzione di responsabilità da parte del suo Presidente
Che dichiara alla fine di luglio che tutto quello che è necessario per
Evitare tensioni instabilità nei mercati
Dei titoli sovrani dell'area euro sarebbe stato fatto e poi a fine agosto primi di settembre lanciando il cosiddetto programma o MT in cui
Accanto all'intervento delle idee SM sui mercati primari la Banca centrale europea si impegnava a interventi
Di ammontare indeterminato sotto il profilo quantitativo sui mercati secondari il punto essenziale però del meccanismo o AMT come tutti voi sapete è la sua condizionalità cioè
Questo meccanismo così come l'intervento del
Io sembra
Avrebbe richiesto il
Una mossa da parte dello Stato membro interessato di avanzare una richiesta e di aiuti
Leggeri con connessa accordo sulla memorandum of understanding bene noi siamo esattamente a questo punto questa condizionalità equestri indeterminatezza che ereditiamo
Dagli Eurogruppo di luglio sulla contenuto di questo memorandum of understanding fino adesso a impedito che qualche Paese richiedesse
Aiuti in particolare oggi sembra che qualche piccolo paese sia in procinto di
Chiedere un aiuto leggero ma
E ancora determinato il tempo di richiesta della Spagna
Così come indeterminato l'avvio del processo di unione bancaria allora io non vorrei che il Consiglio europeo di dicembre che dovrebbe giusto appunto assumere
Iniziative riguardo ai tempi del processo di unione bancaria alla sua modalità di impossibile realizzazione segnalasse come dire idealmente la fine di questa tregua
Nel minuto che mi rimane per per completare questo ragionamento io vorrei però come dire ricollegarmi all'analisi di Piercarlo Padoan e dire e chiedermi ma
Anche se questo meccanismo non riproducesse il dilapidare di una tregua anche in questo caso e quindi anche se
Spagna e altri Paesi chiedessero l'aiuto leggere questo allentarsi delle tensioni sul debito sovrano e anche se il processo di unione bancaria avesse un concreto avvio e alle entrasse quindi l'interdipendenza perversa
Tra crisi
Del settore bancario e crisi dei debiti sovrani questo basterebbe per
Sfociare nella
Quadro
Ottimistico che era una
Delle alternative che Piercarlo Padoan poneva beh io credo che
King
Sì che Piercarlo Padoan ha sottolineato ci portino a dire di no questa è una condizione necessaria ma non sufficiente
Ciò che e richiesto è che nel breve termine
Vi sia un ruolo un rilancio della domanda aggregata a livello europeo e che nel medio termine i Paesi gli Stati membri più fragili con
Minore capacità competitiva riescano ad attuare interventi di medio lungo periodo capace di rafforzare la loro competitività io credo che proprio in questi tre ingredienti visti al problema
Che noi ci troviamo a fronteggiare la necessità sul brevissimo termine deve creare queste condizioni necessarie per evitare di rimanere prigionieri in un circolo vizioso che peggiora sempre più tra crisi del debito sovrano e crisi del settore bancario
Poi la capacità di un rilancio della domanda aggregata nel breve termine e la capacità di porre mano a riforme strutturali nel medio periodo notate bene
A me sembra che Piercarlo Padoan ci abbia fornito una chiave di lettura per mostrare quanti sconto siano difficili secondi il sale secondo il terzo passaggio
E per sottolineare che dobbiamo toglierci ogni illusione di poter ripercorrere cammini
Recenti che hanno caratterizzato la prima fase dell'euro non è più pensabile che si accumulino disequilibrio nelle partite correnti
Finanziate da flussi di investimenti dai Paesi forte dei Paesi deboli questo è un meccanismo che si è rotto irreversibilmente nell'area dell'euro e quindi
Noi abbiamo una sola alternativa correggere gli squilibri di partite correnti come avviene adesso a costo di una gravissima recessione oppure rafforzare la competitività che una delle condizioni per una crescita sostenibile
Grazie professor Messori qua questa ultima notazione ovviamente siamo al cuore del problema
Del mix delle politiche di Preve lungo termine che devono essere adottate questo credo potrà costituire anche oggetto del nostro dibattito adesso do la parola allora dottor
Kraus vicedirettore generale di Confindustria
Grazie allora visto
Visto l'ultima affermazione del professor Messori cioè rilanciare la competitività io vorrei soffermarmi e concentrarmi su alcuni aspetti dell'economia reale europea
E quindi parlare dei nuovi assetti del manufatto Piero perché sono convinto che solo attraverso il rilancio dell'economia reale noi riusciremo ad aumentare la competitività
E migliorare
Anche le prospettive dell'euro
Il perdurare della crisi economica finanziaria globale accelerato enormemente il rimodellamento della mano fattura globale
Il baricentro della produzione manufatto lira mondiale si sta sempre più muovendo verso Paesi emergenti in particolari dell'Asia a discapito dell'Europa
E degli Stati Uniti direi soprattutto dell'Europa
Tra le due mila sette del due mila undici
La Cina l'India l'Indonesia hanno conquistato circa nove punti percentuali di quota mano fattori era e sono passati dal diciotto al ventisei virgola sette per cento
La Cina è aumentata di sette virgola sette per cento la sua produzione manifatturiera fino a raggiungere
Il ventidue per cento ed è in vetta alla classifica avendo scalzato gli Stati Uniti nel due mila undici nel complesso iberica passano dal dodici virgola otto per cento al trenta virgola nove per cento quasi un terzo
Della produzione industriale globale
E l'Unione europea a quindici
Cioè non ha ventisette mai quindici più manifatturiera cala del ventisette
Al ventuno per cento nell'insieme pur restando la seconda potenza industriale mondiale
Sono fattori Dio straordinarie ampiezza e gravità che devono farci riflettere perché nello stesso periodo le nuove economie emergenti hanno quasi quadruplicato il loro peso negli scambi internazionali
Passando da poco più del dieci per cento del mille novecentottanta al trentasette e rotti per cento e nel due mila dodici
In particolare per la prima metà nel passato decennio a imprimere questa forte accelerazione agli scambi mondiali sono stati i Paesi asiatici più dinamica cicli la Cina e l'India
Che nel Duemila insieme ricoprivano meno del cinque per cento della quota di esportazioni globali
E che nel due mila dodici hanno raggiunto il tredici per cento
Raffrontando la produzione pro capite ha comunque i maggiori Paesi emergenti a cominciare da quelli per i
Sono ancora lontani da quelli più avanzati ma è facile prevedere che la scalata di questi ultimi a istante a dei primi sommo vera in molti in modo ancora molto marcato la mappa della produzione
Creando per noi europei sfide epocali nell'uso dell'energia dell'ambiente delle materie prime fattori determinanti per la competitività
Il costo elevato soprattutto e soprattutto la scarsa disponibilità di materie prime
Emersi nel corso del due mila dieci nonostante non siano una novità storica e benché nei Paesi avanzati ci sia la tendenza smaterializzazione le produzioni
Sono tuttavia una minaccia che ci deve far riflettere minaccia per il normale svolgimento dell'attività industriale
Nelle importazioni di materie prime e già oggi la Cina ed India svettano con quote su commerci internazionali che sono triplicate
In poco più di dieci anni e che arrivano fino a due terzi dei minerali di fare la metà della sete delle lane e il quaranta per cento dei materiali ferrosi e non ferrosi
L'energia un indiano consumo in un anno un quarto di un cinese un cinese la metà di un europeo o di un giapponese un europeo la metà di uno statunitense
Nei cereali le distanze tra i consumi pro capite sono altrettanto significative un inviano le utilizza in un anno la metà di un cinese che lei usa due terzi dell'Europeo che ne impiega meno di a metà di un americano
Allora in tutto questo qual è il posizionamento di un Paese come il nostro all'interno di un'Europa
Tra l'aprile due mila otto che va al punto massimo e il marzo del due mila nove punto minimo l'attività industriale del nostro Paese è stata del ventidue virgola un per cento
Nonostante l'industria italiana sia state tra le più penalizzate dalla crisi il fenomeno investito tutte le principali economie europee
E l'assenza di una ripresa segnala l'esistenza di un eccesso di capacità produttiva che necessita di profonde trasformazioni
Il mancato recupero dei livelli produttivi pre-crisi porta ipotizzare un deterioramento strutturale dalla capacità della nostra industria di competere a livello globale
Questa ipotesi tuttavia non è confermata da dati quanto dalla caduta
Di attività in alcuni settori e non è stata rimpiazzata da un livello altrettanto significativo di importazioni
Allora qual è la spiegazione di questo fenomeno io credo che la sofferenza dell'industria europea nel suo
Esso deriva in primo luogo dalla debolezza della domanda interna il ridimensionamento produttivo e quindi determinato dall'azione dalla carenza di domanda più che dalla perdita di competitività
Carenza non trascurabile affronta per netto rallentamento dei consumi interni in tutti i Paesi
Devono dell'Europa con pochissime eccezioni con prospettive di ulteriori flessioni perfetto del cosiddetto credit crunch
La ricaduta in recessione del dell'industria nel suo complesso
E avvenuta partendo da livelli già molto bassi di attività e di fatturato e ciò mette a repentaglio
Gran parte del tessuto produttivo certamente nel nostro Paese ma in tanti altri Paesi europee non solo in Spagna in Portogallo ma anche in Francia
Il rischio di una deindustrializzazione precoce è alto mentre prosegue inarrestabile rapida direi nello stabile l'ascesa dei Paesi emergenti
E nel resto del mondo è stato tutto al tratto riscoperto il ruolo determinante del settore manifatturiero
Allora per rispondere ad alcune domande poste che tipo di
Riforme abbiamo bisogno io credo che
Non abbiamo bisogno di riforme che guardino
A cosa fare in termini di politica industriale perché proprio la crisi ha fatto riscoprire la gran parte degli studiosi
E di policy makers il ruolo centrale del Mali Faccioli per generare benessere sostenibile
E ciò credo che possa
Poggia
Su base teorica importanti ma anche suo evidenza empirica sia di carattere macroeconomico che di carattere microeconomico
Le argomentazioni favorevoli a questo nuovo Rinascimento persa dare credibilità anche alla nostra moneta e rafforzare le nostre economie sono molteplici ne cito tre
Il manufatto lieve del settore con la più ampia propensione a investire in ricerca e innovazione e quindi risulta caratterizzato in prospettiva dalla maggiore crescita di competitività
E di produttività
Due poiché la maggiore produttività consiste consente la creazione di una quota maggiore di valore aggiunto i salari pagati a chi lavora in tali settori
Sono le saranno generalmente sempre più alti di quelli pagati nell'ambito dei servizi
Infine terzo in un'economia con un settore mano fattori ero in continua contrazione e caratterizzata a parità di altre condizioni da disavanzi delle partite correnti via via crescenti
E che a lungo andare re
Riesame risultano insostenibili
Io credo che diventa obbligatorio introdurre misure correttive che freddino la domanda interna e quindi
La crescita
La domanda quindi
E se lo si è utile invece focalizzarsi sulla politica industriale
Studia implicite ma come farlo diventa la questione studi empirici mostrano che la complementarietà delle diverse funzioni aziendali garantisce rendimenti crescente all'interno dell'impresa
Pertanto dobbiamo guardare alla a tutta la catena del valore e agli adattamenti a cascata al suo interno
E credo che le parole chiave in questo rispetto siano ho finito complementarietà integrazione e insieme maggiori della somma dei reparti
E credo che queste siano le parole che noi dobbiamo guardare
Perché
E solo guardando la complementarietà tra le diverse tra i diversi sistemi industriali
E guardando all'integrazione noi possiamo trovare sola soluzione e io credo che il filo rosso che lega tutte queste parole
E da cui dipende la capacità competitiva di un sistema Paese e io più di sistemi Paesi e l'innovazione
Infatti l'innovazione e il risultato di un fitto intreccio di relazioni di scambi di informazione tra tutti gli attori impresa università centri di ricerca
E la politica quindi industriale deve essere incentrata su questa funzione allora se noi parliamo di riforme noi dobbiamo incominciare
Ad a ragionare in termini di
Di come stimolare innovazione in Europa
Per renderla più competitiva attraverso maggiore innovazione noi sicuramente riusciremo
A ad avere un futuro migliore e il futuro migliore garantirà anche
La creazione
Diciamo così una prospettiva maggiore di crescita quindi io credo che sarebbe opportuno inserire questa considerazione l'attuale riflessione sulla creazione di una fiscalità passati per l'euro zona
Una cui percentuali potrebbe essere destinata
Alla promozione di queste politiche grazie
Grazie mille per queste del mondo considerazioni molto interessanti di nuovo sul tema della
Politica industriale della competitività
Adesso piacere dare la parola professor Alberto Majocchi Professore ordinario di scienza delle finanze l'Università di Bari ha nonché consigliere scientifico
Del centro studi per il federalismo ricordo che questa riunione è stata organizzata l'Istituto Affari internazionali in cooperazione con il Centro Studi e federalismo ed è intenzione
I nostri questi punti di continuare appunto questo ciclo di conferenze sul tema dell'economia europea prego
Sì Ingrassi è a io la
Professor Padova ha già ha illustrato in un modo magnifico la i problemi le prospettive dell'area euro io anche un po'ratione materiae mi occuperò soprattutto
Degli aspetti di finanza pubblica
Gli aspetti di finanza pubblica e vorrei partire età una citazione dell'Economic Outlook dell'OCSE
Che a mi sembra introduca qualche considerazione importante per quanto riguarda le relazioni fra a politiche fiscali e tasso di cresce l'economia
Riassumendo la citazione che vedete nella slide dice che il primo elemento è che il processo di Consiglio consolidamento fiscale ha un impatto importante sulla crescita
Che possiamo per tutta l'area OCSE misurare intermedi uno un punto un punto e mezzo
Di PIL che questo riduzione del tasso di crescita è particolarmente rilevante parlare uno e deriva dal fatto che tutti i Paesi simultaneamente portano avanti politiche di consolidamento per cui
I moltiplicatori fiscali ci sono più elevati di circa un terzo sulla base dei modelli e anche la da beta diciamo i vincoli a politica monetaria incidono per un altro terzo
Infine ultima considerazione la politica di consolidamento viene fatta soprattutto attraverso la spesa pubblica e questo è un vantaggio nel lungo termine ma nel breve termine questo aumenta l'impatto negativo sui tassi di crescita
In definitiva occorre mettere l'accento sul
Rapporti fra politica di consolidamento e
Che effetti sul tasso di crescita ora dal punto di vista la politica fiscale è una regola del pollice che viene normalmente utilizzata ogni punto in meno di crescere il PD significa grosso modo mezzo punto in più di disavanzo
Perché naturalmente cade il gettito delle entrate fiscale aumento o le spese per quello che chiamiamo il sesto
I sequestri netta in
Se si abbia se abbiamo un'ulteriore caduta del PIL questo provoca un ulteriore aumento dei disavanzi e richiede nuove misure restrittive quello sta succedendo in questi mesi in Grecia è particolarmente evidente e chiaro che se il PIL cade
Per sei per cento l'incremento del disavanzo ne consegue quindi questo provo ulteriore misura visto
Restrittiva questo a sua volta ha un impatto
Sulle dimensioni del debito cui e sto qua aumenta la sfiducia dei mercati nei confronti del Paese affetti sui tassi d'interesse e questo genera ulteriori incrementi del disavanzo
Ora
La
Il moltiplicatore fiscale elevato si mette in evidenza in questa citazione dell'OCSE questo dico a mio modo di vedere particolarmente rilevante perché
Tende a a fare
Giustizia di una teoria che io considero molto inefficiente diciamo la teoria degli affetti antiche Inesi anni della politica fiscale
Cioè l'idea che il consolidamento fiscale provoca effetti positivi sulla crescita in quanto cambia lo stato delle aspettative ci si aspetta che la riduzione dei disavanzi
Però che in futuro una riduzione delle imposte e questo è
A sua volta può generare un aumento del reddito disponibile quindi alla domanda io vicino molto questa teoria degli effetti anti keynesiana e la curva di Lazzaro insomma cioè l'idea che
Basta ridurre il disavanzo basta ridurre il prelievo fiscale per aumentare i gettiti perché aumenti avrebbe il reddito in misura tale da a far crescere anche le entrate ora la la l'analisi che ho quel brano che ho riportato dello essi di inizialmente contraddice quest'ipotesi di è stata recentemente confermata anche
Dal capo economista del Fondo monetario internazionale Olivier Blanchard che ha detto che le stime che si facevano normalmente di un moltiplicatore fiscale pari a zero virgola cinque erano largamente sottostimate e il moltiplicatore fiscale effettivo si col è probabilmente superiore a uno e si colloca da zero virgola nove uno virgola sette che vuol dire che egli ha impatto di una misura diconsi le misure consolidamento fiscale sulla crescita sono particolarmente significativo qui cerco di riprendere sostanzialmente le cose che sono già detto in quel passo dell'OCSE Loi cd
E qui quello che è molto importante in Europa è che non è un paese che fa la politica di consolidamento fiscale ma sono tutti i Paesi simultaneamente e questo ha un effetto di interazione molto rilevante perché ogni Paese
Prova attraverso delle misure restrittive sulla sulle entrate sulla spesa pubblica e l'aumento delle entrate una contrazione delle
Del reddito e quindi delle sue importazioni ma questo importazioni nell'area euro sono soprattutto
Esportazioni altri Paesi dell'area euro quindi avremo una caduta la domanda è un effetto di interazione sul Paese che avvia
Che ha avviato la politica di restrizione ora la conclusione questo ragionamento è che le regole del fiscal compaia devono essere osservate
Perché non si fa più crescita con il debito ma occorre che qualcuno si faccia carico delle politiche di crescita e le politiche crescita possa se fatte sono dall'Europa
Perché l'Europa non ha un carico di debito sulle spalle come i Paesi membri i Paesi membri dovranno avviare politiche portare avanti le politiche di risanamento
Che di cui abbiamo parlato oggi ma l'Europa debba avviare una politica espansiva io credo che quindi
Il dibattito che si fa oggi sul Bilancio pluriennale della CUF della
Dell'Unione europea sia del tutto al di fuori della realtà
Cioè oggi si sta discutendo se è meglio un Bilancio allo zero virgola novantanove
O all'uno virgola zero uno per cento del prodotto interno lordo
Qui occorre rovesciare il tavolo e pensare che
Effettivamente noi dobbiamo aumentare le dimensioni del bilancio comunitario per fare una politica di crescita
Di sostegno allo sviluppo che a mio modo di vedere un presupposto per portare a compimento le politiche
Di risanamento fiscale di consolidamento fiscale nei singoli Paesi
Ma questo probabilmente nell'area dell'Unione europea non si può fare perché alcuni Paesi
Sono
Certamente contraria a questa decisione ma lo possono decidere i Paesi dell'eurozona e quindi l'ipotesi
Su cui io credo si possa ragionare è che
Ci sia un Bilancio aggiuntivo quella che la Commissione europea nel documento il cui parlerò subito ad adesso dopo
Chiama nuova capacità fiscale dell'Unione un bilancio
Aggiuntivo dell'eurozona in misura pari almeno all'uno per cento del PIL europeo
E questo bilancio può essere finanziato
Perché se viene realizzata la politica la proposta della Commissione europea di una carbon tax
Una carbon tax europea può dare un gettito superiore ai cinquanta miliardi di euro una parte di gettito può essere derivato dalla
Tassa sulle transazioni finanziarie e quindi noi avremmo a disposizione delle risorse proprie dell'età di un Bilancio aggiuntivo dell'eurozona pari grosso modo all'uno per cento del PIL europeo
Ora queste ipotesi che era un'ipotesi diciamo molto al di fuori della realtà politica oggi eh di diversa natura perché
Due giorni fa tre giorni fa la Commissione europea a
Presentato questo blu Brenta
Della per la completamente Unione economica e monetaria io vorrei soltanto accennare in conclusione a questi tre poi fasi
Quello che è importante questo blu print eh militare prevede tre fasi per arrivare alla fase finale che è quello dell'unione politica ogni fase corrisponde alla legislatura del Parlamento europeo quindi prima fase
Entro diciotto mesi prima delle elezioni del due mila quattordici completamento delle politiche già avviate che non ri prevedono modifiche dei trattati seconda fase nella prossima legislatura
La
Il fondo suggerito dagli esperti tedeschi per
Il rientro accelerato il debito la creazione di una vera capacità fiscale
Chiaramente il nuovo bilancio dell'Unione delle dell'Eurozona come dicevamo prima le emissioni capacità di prestito da parte dell'Unione richiede questo modifiche dei trattati ultima fase
Pieno Unione bancaria unione economica di bilancio in prospettiva l'Unione
Politica
L'elemento istituzionale previsto eh la creazione di un tesoro europeo nell'ambito dell'euro zona
E da questo punto di vista io credo che una tappa intermedia potrebbe essere rappresentata
Dalla creazione di quello che io chiamo l'istituto fiscale europeo un po'sulla linea di quello che era stato l'Istituto monetario in vista della creazione di unione moneta della della Banca centrale europea
E questo istituto fiscale potrebbe essere rappresentato da unità Corpo costituito dal direttori generali dei tesori dei Paesi dell'eurozona e dal direttore generale della direzione economia dello Commissione europea in modo da avviare una politica comune a livello dell'Unione
Europea ora questo è un progetto
Realizzabile io credo che
Il compito dell'Italia nel prossimo Consiglio europeo non è tanto quello di a vere uno zero virgola zero zero uno per cento in più
Delle risorse del bilancio che rimangono fissa l'uno per cento ma di sostenere questa road map della Commissione europea per cercare di coniugare finalmente una politica di crescita
A livello europeo con la politica di consolidamento poteva essere portata avanti a livello nazionale
Grazie per il Alberto mi piace ricordare che col professor Majocchi sono tanti anni che ragioniamo sui meccanismi per reperire nuove risorse livello europee e mobilità Arlette per la crescita pubblicato molte
Articoli e saggi su questi anche col nostro istituto quindi queste certamente un obiettivo
Che ci accomuna adesso abbiamo non molto tempo il tempo punto è tiranno ma io cercherei di raccogliere almeno un paio di domande in modo poi da dare nuovo la parola al professor Padova
Abbiamo credo un microfono disponibile
Ecco abbiamo la domanda
Rettore fornaio
Dottor Padoan
E a cento qui vicino
La domanda per persona gli occhi sono anch'io profondamente convinta che la crescita si può si può fare solo a livello europeo perché se noi diciamo a tutti i Paesi come avviene in uno Stato nazionale e le Regioni che non avevi lancia in pareggio però lo Stato mette la crescita la domanda è questa
Saranno sufficienti Biella carbon tax ed attaccato le traduzioni finanziarie
Per mettere in campo le risorse necessarie perché sulle trend attuale finanziaria la netta sensazione che le entrate saranno molto ma molto contenute chiara
L'ottava domanda professor Pagano mancato quale farà domanda stoppato anche al dottor Gomez per quanto riguarda il ruolo della Germania
Rodà Germania su il tema degli squilibri lei diceva che la Germania sta
Incrementando la domanda ma ancora alcuni sforzi si devono fare allora io mi domando quali sforzi perché quello che diceva Soros c'è l'idea degli uditori viva se poi si guarda la realtà della Germania ovvero di chiedervi di aumentare ancora la domanda interna e consumi interni
Vediamo che ci sono degli vincoli anche lì in quelli politici per esempio il Partito Liberale
Ha proposto da da vari anni una riduzione consistente delle tasse e questa è una cosa che la popolazione non vuole ci sono differenti sondaggi che dimostrano che i tedeschi
Non sono disposti ad accettare una riduzione delle tasse perché temo noi invecchiamento occupazione quindi una riduzione forte sociale
E infatti Partito liberale è passato da un quindici per cento
Sotto il tre per cento quindi volevo sapere nel concreto cosa dovrebbe fare la Germania tenendo conto dei vincoli politici
Credo si sia sentito comunque la lavanda riguarda il ruolo della Germania nel superamento attenuazione degli squilibri
Nell'eurozona
L'accesso anche la mia domanda
Allora professor Padova
è un po'tecnica quel interdipendenza che
Lei ha mostrato doversi
Capire per poter scegliere bene
Oggi ho l'impressione
Che gli ma anche un supporto di dati chiari
In particolare Rita in particolare le contabilità nazionale sono nazionali cioè non mostrano adeguatamente le gli affetti l'interazione fra un'economia al bar
C'è quel progetto nel sistema statistico europeo di fare e ci lavorare perché come no sulle le tavole imputavo strutture collegate ma non basta a mio avviso bisogna mettere anche dentro nei
Gli aspetti dei conti settori cioè di
Finita degli operatori e dall'altra parte sviluppare l'interazione fra spetti finanziarie aspetti reali
Ora anche per il semplice fatto che i conti finanziari son fatte le banche centrali inviata agli uffici statistici queste interdipendente non sempre sono evidenti e questo prende anche forse difficile definirne
Sì insomma
La domanda rivolta sia al posso Pato anche al professor Messori
Concerne
La vostra visione su quelli che possono essere
I condizionamenti della Germania
Nel suo atteggiamento per quanto riguarda diciamo pure i vincoli del sistema finanziario precisamente del sistema locale bancario quindi
Il peso che le banche locali ancora esercita o su quelli che sono poi gli atteggiamenti effettivi della Germania grazie
Sì grazie al professor Padovani lei ha detto né alla fine quando ha elencato le esigenze ed auspicabili evoluzioni verso una soluzione
Del problema ha indicato pro le possibilità le
Di sviluppo degli Stati Uniti ma non ha fatto nessun cenno allo sviluppo invece che poi è stato anche ricordato dal dottor Kraus dei bei in Paesi emergenti
Non ha fatto nessun riferimento per esempio le possibilità del mercato applica
Lei ha detto vi sono grandi spazi
Secondo l'OCSE nel mercato europeo di sviluppo di sfruttamento delle possibilità del mercato europeo ma come mai non ha fatto mi sembra un po'riduttiva questa visione del mercato interno europeo delle possibilità
Di ripresa degli Stati Uniti io credo che sia molto invece più interessante
Le possibilità di sviluppo dia ampliare mondiali soprattutto POR perché tra l'altro in realtà anche noi abbiamo dati negativi sulla domanda interna
E dati positivi Contini sull'esportazione
Quindi
Secondo me è una visione più ampia più globale che può portare alla soluzione non la risoluzione esclusivamente Internal legata soprattutto ai comportamenti della Germania grazie
Un buongiorno
Prima le ristampe Sarpato hanno anche
Sì infatti ed è e poi
Ma infatti rimane risponde aderente possibile consolidare guardando a a una maggiore inquietante
C'è
è veramente possibile fare un Consalvi rammenta chi abbia un occhio al la a appunto alzo salienti perché abbinati ad Anzio Ardea dimostra che
Sì ma anche un aumento che è un consolidamento appatta attraversa come viene fatta oggetto di appiattire si estivi tra gli ultimi studi sito altri in Albania si fanno vedere che tutti i consolidamenti
Che vengono fatti tanti ma mentre la spesa pubblica suonata mi si Ostini nel lungo periodo e che quindi CONSAP Amenta dovrebbe essere fatto Island alle entrate sia una taglia le entrate dei cambiare la spinta
è possibile navigare Lentate tagliare la spesa pari consecutivamente avere un occhio all'equità grazie
Domande piuttosto complicate varie però devo chiedere non si è provveduto massima sintesi cominceremo professor Messori a questo rivolto una domanda specifica
Sì
Rispetto a una domanda specifica e cioè che vincoli proporre la Germania al processo di unione bancaria causa dello Stato delle sue banche locali beh certamente
La Germania anche dichiarato attraverso una riunione
Del suo ministro delle finanze con Ministro delle Finanze finlandese e olandese che
Il processo di unione bancaria dovrà riguardare soltanto i flussi e non ci sto passati
E e nota alla preferenza della Germania
Per una vigilanza accentrata che tocchi direttamente le banche cosiddette con impatto sistemico e dedichi molto alla vigilanza nazionale
Il giorno per giorno sulle banche locali quindi indubbiamente questa è la posizione semi ufficiale della Germania se posso permettermi un'interpretazione io penso che
Effettivamente settore bancario tedesco così come quello francese
Non abbia ancora attuato come ci ricordava Piercarlo Padoan un delle la regina adeguato rispetto alla sua esposizione ancora alle
Attività finanziarie problematiche ereditate dal periodo due mila sette due mila nove e che quindi ci saranno fortissime resistenze
Tanto da mettere in discussione un'attrazione a breve e medio periodo
Dell'unione bancaria si aggiunga che io non credo poi che l'Unione bancaria possa essere realizzata attraverso soltanto la vice danza accentrata sono essenziali per questo processo di Tione bancaria anche un dispositivo di gestione delle
Difficoltà di singole banche e una garanzia europea sui depositi bene la Germania soprattutto vive l'ultimo punto come una forma mascherata di motorizzazione
Quindi anch'io son convinto che Germania e Stati membri centrali siano i veri ostacoli al processo di unione bancaria
Professor Majocchi due domande sapevo Sila prima ma
Molto e questi punti il primo la politica di sviluppo che io da cui accetta alludo non è una politica riesce alla domanda di beni consumo bisogna uscire dal modello tradizionale
La politica di crescita e finanziare nuovi investimenti o produzione di beni pubblici europee innovazione ricerca e sviluppo tutela del patrimonio artistico e naturale e così via
Ora secondo punto occorre se il bilancio dell'euro zona dispone di vere risorse proprie si può ricorrere all'indebitamento in questo caso
Il le dimensioni il volume di investimenti è un multiplo delle risorse proprie per l'effetto di leva quindi con cinquanta miliardi di euro
Di risorse proprie o si può pensare un piano investimenti di trecento cinquecento miliardi di euro in pochi anni
Per quanto riguarda la domanda la dottoressa Agostini in particolare il gettito
La carbon tax eh se viene introdotta la carbon tax come complemento del sistema delle emission trading quindi colpisce circa il sessanta per cento delle emissioni
Nell'ambito europeo questa a una tassa di venti euro per tonnellata di chi ottiene delle carbonica da un reddito superiore a cinquanta mila miliardi sono circa cinquantaquattro miliardi di euro le previsioni
La tassa sulle transazioni finanziarie la caduta del gettito sia se la tassa sulle transazioni finanziarie come è stato stimato in Italia viene effettuata a livello nazionale se a livello europeo la salute richiedere molto minore rispetto a quella prevista a livello nazionale
L'ultima considerazione è che un bilancio dell'euro zona
In cui che disponga di vera e propria risorse autonome cioè gestito direttamente dall'Autorità europea richiede un controllo democratico perché non è pensarlo taxation usata representation
Per quanto riguarda il consolidamento senza equità io faccio questa semplice osservazione
Stiamo entrando nella seconda recessione come ricordava a il professor Padova all'inizio no
Quindi le tensioni sociali diventa stanno diventando insostenibile quindi se la politica di consolidamento non ha qualche elemento di equità
Io credo che sia difficilmente gestibile politicamente nei diversi Paesi quello che sta succedendo in Grecia e anni importi in una certa misura anche in Italia la desse un segnale significativo
Cioè la politica di consolidamento non accompagnata da una politica di sviluppo crea delle tensioni sociali che rischiano di mettere in pericolo non solo l'equilibrio del Paese ma anche il successo della politica
Ma io circa circa la Germania penso questo non lo dico con molta umiltà perché insomma conosco il Paese insomma solo in parte quindi
Comunque insomma mi sembra che che che giustamente il porre la questione dei vincoli politici cogenti sia rilevante penso peraltro che
Un leader Benigno non solo debba esser Venini ma debba anche l'iter è come dire si può agire sulla sull'opinione pubblica adesso
Dal lato della domanda io penso che
Come dire forse un po'più di lassismo sui salari cosa che già successe effettivamente sulla base di negoziati
Fra l'industria tenne carica il sindacato rappresentativo
Che poi magari si può riflettere un pochino più l'inflazione che la Germania potesse tollerare consentire un po'di recupero di competitività
Ai Paesi in difficoltà che faccia soffrono di una deflazione
Insomma prezzi e salari molto molto imponente
Questo dà lato della domanda può ed a lato dell'offerta mi sembra che ci siano
Ricette che gli stessi tedeschi considerare gli organismi internazionali suggeriscono per esempio quello di iniettare un po'di più di concorrenza del sistema industriale tedesco anzi in particolare
Nel settore dei servizi più che nel settore manifatturiero nel settore della distribuzione eccetera anche cose piuttosto ovvie come gli orari di apertura dei negozi insomma
Poteri iniettare un po'più di concorrenza questo darebbe probabilmente ha giocato un pochino più di crescita dell'economia che poiché quindi sarebbe benefica per il resto del
Dell'euro zona nera
Do ora la parola professor Padova per l'ultimo intervento
Io
Complemento la risposta dei colleghi a partire da quello che ha appena detto Giorgio comma perché era quello che avevo avuto dire io sulla Germania
Era una raccomandazione che l'OCSE ha fatto per la diciamo
Siamo dica steppe ufficiale è una raccomandazione che l'OCSE da tempo fa alla Germania liberalizzate il settore dei servizi particolare
Perché questo avrebbe un ovvio impatto sulle prospettive di investimento e quindi per definizione più investimenti e parità di risparmi conducono ex-post minore supposti parte corrente
Investimenti in Germania sono nati calando negli ultimi anni in modo sistematico quindi sarebbe nell'interesse della Germania stimolare gli investimenti secondo noi c'è un enorme spazio
Nel settore dei servizi quello manifatturiero ovviamente molto dinamico con i servizi no
Quindi lì si può fare molto
L'interdipendenza fra i Paesi beh ovviamente non posso che essere d'accordo cito per fare un po'di pubblicità che l'OCSE sta portando a termine almeno una prima fase di una
Difficile ma che speriamo utile misurazione delle catena del valore in base alle quali emerge non solo che c'è molta interdipendenza dal mondo come potete aspettare
Mi aspettavo di ma che le posizioni debitorie e creditorie dal punto di vista internazionale sono molto diverse da quelle riflesse dagli indicatori di contabilità nazionale per esempio la Cina risulta essere un Paese
Molto con un surplus commerciale molto più basso infatti cinesi amano molto questa ricerca
Anche per ragioni come dire strumentale di comunicazione un'altra area dove ci sarebbe bisogno di molto più analisi è un'analisi per bilanci visto che come ho detto all'inizio questa è una crisi di bilanci
E dobbiamo conoscere meglio le posizioni di attivo e passivo di tutti gli operatori ma ovviamente i dati non sono completi e quindi sarebbe importante sviluppare
Sulle banche Marcello Messori ho detto tutto quindi non dico nulla ampi
I Paesi emergenti e l'Africa bene non ho detto tutto perché non c'era tempo di parlare di tutto mai Paesi emergenti parte ci sono ma visto che lo ha chiesto le faccio un'altra pubblicità OCSE abbiamo da qualche un paio di settimane fa
Presentato un lavoro a lunghissimo termine cioè le previsioni al due mila sessanta
Dove invece ovviamente l'immagine prevale
Quella dei Paesi emergenti cui peso economico ovviamente aumenta ma aumenta con minore facilità di quanto possa sembrare
La bottom line e che i Paesi emergenti avranno problemi anche loro di sostenibilità e quindi il nostro è un al
Richiamo al fatto che ci vogliono politiche di sviluppo sostenibile globale a lunghissimo termine
L'ultima questione sul consolidamento fiscale anche qui uno spot pubblicitario
Nell'Economic Outlook che ho appena descritto c'è un capitolo speciale che si chiama consolidamento fiscale ed equità
Che è l'inizio di un Progetto ricerca molto più ampio il risultato principale è il seguente lo stesso ammontare di consolidamento fiscale nell'esempio che noi usiamo il tre per cento
Tramite
Un aumento delle imposte o un aumento dei trasferimenti
Ho una variazione trasferimenti chiedo scusa a effetti diametralmente opposti in termini di distribuzione del reddito quindi nel saggio è molto semplice per un dato ammontare di aggiustamento fiscale sia esso di spesa
Che di che di posizione ha effetti molto diversi sulla distribuzione del reddito sull'equità sociale e su altre grandezze che noi riteniamo
Debbono essere molto più importanti d'ora in poi nella definizione delle strategie
Grazie mi sembra sia stato un ottimo inizio di questa serie di conferenze che ci proponiamo di continuare con il centro studi per il federalismo grazie a tutti voi per l'attenzione vorrei naturalmente ringraziare di nuovo
Il Monte Paschi di Siena per l'ospitalità e la Compagnia di San Paolo per il sostegno e tutti gli oratori anzi vi chiederei di un bivio Hammer esprime il nostro apprezzamento