"Una metropoli mediterranea"

Tra i lavori all'inizio inizia i lavori di questa mattinata
Che appunto la mattinata conclusiva di questa tre giorni
Intensa sulla metropoli mediterranea
Richiamo al tavolo della Presidenza
Il Presidente della Provincia dicono vice presidente Aniello Sorrentino come istituzione organizzatrice di questo convegno l'onorevole Giorgio Napolitano
Che Ministro degli esteri ombra del PC della direzione comunista
Il vice segretario nazionale del Partito socialista all'onorevole Giulio Di Donato
E il professore Umberto si Aulas il professore ha Bruzzese
Al quale appunto chiederemo anche di fare un piccolo raccordo con le giornate che si sono svolte
Innanzitutto un ringraziamento
Un ringraziamento anche per la partecipazione a queste giornate di discussione molto intensa articolate appunto intorno alle questioni urbanistiche ma anche più generali culturali filosofiche della civiltà del Mediterraneo
Alle questioni economiche e alle questioni politiche generali
Io devo ringraziare in qualche modo tutti quelli che hanno reso possibile questo quindi naturalmente lo faranno molto più autorevolmente di me altri ma oltre alle funzioni organizzative il pr servizio di di informe devo ricordare un ringraziamento particolare al comitato scientifico che ha permesso la realizzazione come dire la fase preparatoria di questi lavori
Ne hanno fatto parte il professor Mariano D'Antonio il professore a Bruzzese il professor sezione in quest'ordine
Il professor Portoghesi e il professore Roberto Esposito a cui appunto va una particolare ringraziamento
Vediamo se è possibile pervicacemente portare avanti l'intendimento che c'eravamo dati fin dall'inizio
Cioè quello di immaginare una discussione intorno alla metropoli mediterranea articolando un dibattito sia di carattere scientifico sia di carattere politico più generale
E interessante che questo avvenga in una città come Napoli dove naturalmente una città ricca di problemi ricca di di di questioni ancora irrisolte ma naturalmente
In qualche modo in via di trasformazione in l'idea di questo convegno è quello che bisogna guardare al presente operando attivamente
Però
Con uno sguardo verso il futuro e quindi immaginando le possibilità di soluzione dei problemi non in un'ottica ristretta ma in un'ottica più generale
Questo permette un intreccio significativo tra il livello della scienza e quindi il portato di contributi scientifici delle varie discipline con il portato per così dire politico e politico culturale degli ospiti che ha di stamattina perché naturalmente il SIS i sistemi delle regole devono fare i conti con il patrimonio culturale disporlo
Devo dire che questa conferenza che arrivano alla sua conclusione di oggi ha comunque in se varia spetti ci sto per cedere subito la parola agli altri relatori ma mi sembrava importante ricordare una dimensione scientifica una dimensione politica
E in qualche modo una dimensione di carattere anche internazionale una dimensione legata alla storia non solo del passato noi abbiamo visto ora un filmato di Braudel il curato da Braudel che si appunto la civiltà del Mediterraneo diretto da Folco Quilici
In cui si ricostruiva la storia di questo Mediterraneo però meriteranno pone questioni presenti una delle questioni presenti è sicuramente quella della pace io accenno a queste cose perché naturalmente amerei che poi fossero riprese nel dibattito
E infatti oltre all'attenzione del mondo scientifico napoletano io devo particolarmente ringraziare e saluto i rappresentanti dei paesi stranieri presenti questo lo dico anche informando il tavolo della presidenza cioè l'ambasciatore di Cipro il console generale di Grecia il segretario generale del Libano l'ambasciatore di Siria i rappresentanti del Portogallo il console generale di Spagna il console generale di Turchia i rappresentanti della Giordania dell'Egitto della Tunisia dell'Algeria il console generale di Francia
L'abito culturale dell'ambasciata jugoslava rappresentante della Palestina con questo Elenco di partecipanti anche di Paesi stranieri con questo filone aperto di problematiche io cedo senz'altro la parola al presidente piccolo perché apra i lavori di questa mattina grazie
Io devo aggiungere poche corse ringraziamenti già fatti
Ribadendo solamente la soddisfazione dell'amministrazione provinciale di Napoli
Per il buon esito di questo convegno di questa conferenza internazionale che ha visto la partecipazione qualificata espressiva illustri studiosi e oggi anche Ippoliti
A testimonianza può vedere di una iniziativa coerente che l'amministrazione provinciale di Napoli a negli ultimi tempi è portato avanti io voglio qui ancora una volta ricordare che questo convegno e nato da un'idea di fondo che allegato tre momenti diversi
Il mio assistito dall'ottobre del mille novecentottantanove ad oggi noi abbiamo un po'un trittico di incontrarli
Prima quello sull'Expo due mila poi sul governo dell'aria metropolitano adesso son metropoli mediterranea tre momenti di grande iniziativa legati da un'idea comune
Dall'idea sostanziale che questa città alle potenzialità e le capacità
Emerge dalle sacche del degrado nelle quali sembra oggi precipita e tutto questo può avvenire attraverso lo sforzo congiunto e di raccordo operativo delle forze sia politiche imprenditoriali sociali di rappresentanti della cultura io qui voglio ringraziare il comitato tecnico-scientifico
Che ha promosso nei suoi contenuti questo convegno voglio ringraziare rivela tutti i relatori che sono intervenuti tutti i partecipanti che in questi tre giorni
Hanno seguito questo convegno a testimonianza anche che in questa città per Amman una sensibilità culturale anche se a volte troppo frammentata e anche se talora non riesce a stimolare l'attenzione complessiva dell'opinione pubblica voglio ringraziare l'onorevole Napolitano che ha voluto aderire a questo convegno con la sua autorevole presenza e voglio impazziva ringraziare l'onorevole Giulio Di Donato
Che ci ha seguito in questo trittico di iniziative essendo stato presente a tutti i tre convegni quasi a testimonianza anche anche di un avallo politico autorevole verso un modo di polsi dell'amministrazione provinciale di Napoli
Arriveranno tra poco anche il ministro Gava
Che sarà Pezzana mezzo ora dovrebbe essere presente il sottosegretario calasse l'onorevole Ciampaglia
In prima di dare la parola gli interventi noi articoliamo questa seduta facendo introdurre dal professore si ora e dal professore abruzzese che brevemente opereranno uno raccolto attraverso dall'intervento Rabito con i temi che sono stati trattati in questa tre giorni io subito la parola
Vorrei sapere abruzzese
Il quale introduce i lavori di questa seduta
Grazie
Più che l'introduzione naturalmente soltanto un richiamo da alcuni dei temi toccati nelle due giornate precedenti
Senza naturalmente la pretesa tra l'altro di darne un quadro complessivo nelle sintesi vi è stato detto ad apertura di questa mattina
Il mio non può essere che un taglio tendenzioso riprendendo Ria ridacchia Pando alcuni dei temi che mi era parso improntare ante sottolineare che tra l'altro mi è parso anche per corressero le preoccupazioni e i contenuti degli interventi di altri campi disciplinari come quello più specificamente economico e quello architettonico ed urbanistico
E proprio dal dibattito di ieri mattina dalla redazione di sì Aulas che mi pare di trovare il tratto come dire
Unificante dei discorsi di queste giornate e la piattaforma mi sembra su cui ci si può incontrare scontrare
Argomentare con i politici e gli amministratori ed è cioè una necessità di acquisire le capacità acquisite le capacità le strutture per una cultura della trasformazione diciamo l'attenzione che gli architetti e gli urbanisti rivolgono al Progetto è poi generalizzabili le su Balta scala al di là del strutture dell'abitare come dimensione più generale proprio del agire sociale
Io credo appunto che l'ostacolo grosso loro grande ostacolo culturale di questi anni
Sia quello di aviere una situazione in cui sono scarsi i margini scarse Leggio le zone in cui si manifesta una cultura della trasformazione
Il tema è stato ricordato metro metropoli mediterranea viene a seguito di altri e altre iniziative che cercavano di andare in questa direzione mi sembra particolarmente felice
Nella coniugare insieme proprio il termine metropoli e mediterraneo
Cioè a me pare che la caratteristica delle bacino del Mediterraneo sia quella di offrire dinamiche estremamente complesse dalla periferia al centro
Dal Nord al Sud ma in cui ciascuna situazione poi si ribalta il Sud diventa nord e e il Nord diventa a sua volta al sud
Movimenti estremamente quindi turbolenti estremamente Complessi estremamente articolati
Diciamo attriti forti ma contemporaneamente con una difficoltà estrema di trovare diciamo una possibilità di spartizione esatta tra il positivo e il negativo il bene e il male una complessità estrema che appunto richiamo alla complessità della metropoli quindi la cultura metropolitana come cultura turbolenta di per se stessa mi sembra che si applichi bene a questa tematica oltre che al Progetto diciamo
In una dimensione mediterranea e che tra l'altro anche questo è stato osservato secondo me molto giustamente in alcuni degli interventi dei giorni precedenti
L'altro costituisce un problema vivo una rimosso un ostacolo uno spettro per la cultura europea stesse cioè per un all'Europa diciamo in cui invece c'è una dimensione euro può centri di centralità verticale dell'Occidente della cultura occidentale rispetta la quale appunto la dimensione turbolenta mediterranea può servire da forte diciamo integrazione culturale
Cerco molto schematicamente a questo punto di sottolineare quelli che abbiamo modo di vedere
Sono gli elementi che ostacolano una un'acquisizione di una cultura della trasformazione io ho degli esempi naturalmente che riguardano il mio campo specifico nel campo dei media che d'altra parte è un terreno essenziale oggi nel momento in cui ci si propone in una dinamica metropolitana perché sappiamo quanto in media il sistema dei media delle comunicazioni di massa abbiano costruito un territorio metropolitano su i territori reali
Della metropoli e territori urbani o i territori non urbani c'è una metropoli Dini dia che vive anche laddove non vi sono invece i monumenti dei della metropoli della città
A me pare appunto che ci sia ancora oggi una cultura così in difficoltà nel di concepire il sistema dei media in un rapporto dialettico e produttivo tra Pubblico e privato che costituisce indubbiamente un grandissimo ostacolo
Con me e mi pare ci siano ostacoli mo'ostacoli molto distanti da e le argomentazioni sulla progettualità architettonico e urbanistico indicate ieri sia la come dire all'introduzione del sì ora sia nelle esperienze sviluppati si in città come Barcellona in città cioè storiche altrettanto ricche di esperienza come la nostra
E questa povertà diciamo locale a me è parso di rinvenirla nel dibattito sull'Expo due mila Venezia ad esempio è stato un caso clamoroso in cui mi sembra si è argomentato molto con la costruzione diciamo di opposizioni forte con un'assenza invece quasi totale di riflessione sulla sostanza dei problema come proposta è del resto che io apprezzo molto un convegno di questo genere che sin dall'inizio
è accaduto altre volte si spera che questa volta però appunto abbia un risultato ha dichiarato la sua intenzione di essere un convegno che chiude su la costruzione di qualcosa semplicemente non rimandano Nanda semplicemente a un successivo appuntamento di questo pare che sia una cosa che come dire ci dobbiamo aspettare che ora deve spettare ci che è bene che avvenga
E a me pare che alla domanda che già introduzione del convegno è stata fatta dai politici degli amministratori
E cioè il la richiesta che Napoli svolga un ruolo particolare
Di valorizzazione delle proprie risorse e poi appunto di programmazione all'interno di un progetto più vasto Mediterraneo ecco io credo che rispetto a questo una proposta più modesta forse più preliminare sarebbe quella comunque che dare un'iniziativa di questo genere nasca
Un organismo una una struttura un ufficio un'agenzia permanente la quale sia almeno intanto in grado di valorizzare quelle zone e quei punti per i riferimenti che a Napoli già ci sono ma che vivono in un'estrema difficoltà di continuità di espressione soprattutto di collegamenti io credo che una città difficile come Napoli dove una progettualità tra l'altro si scontra con una realtà che sembra doverla negare ma credo che questo sia un altro problema italiano non riusciremo mai
A ragionare in progetti se ci spaventiamo della come dire della situazione catastrofica in cui siamo semmai si tratta di capire
E che fatta la nostra catastrofe per cercare di riuscire a raggiungere quanto qualche punto fermo ecco se vogliamo fare questo noi per esempio una situazione come Napoli dobbiamo creare una dinamica diversa mi pare da quella che Cesare in questi anni in questi anni
Tutti i focolai interculturali di sperimentazione di ricerca
Di definizione appunto di un Progetto
E si sono trovati a vivere male a vivere poco sostenuti a doveva essere sempre nella dimensione di chi chiede ecco io credo che si vada create delle strutture dei meccanismi in cui non è il meccanismo della domanda ma è quello dell'offerta da parte della struttura pubblica
E della dialettica politica quindi una capacità a Napoli di selezionare tratto una prima volta sul versante culturale sovrabbondante bene selezioniamo e soprattutto colleghiamo chi creiamo delle sinergie diamo la possibilità di fondarsi ad alcune esperienza
Per quanto riguarda ad esempio un un problema che io sento molto e cioè quello in cui non è solo il problema di dare delle garanzie dei mezzi dei mezzi economici diciamo è una capacità e possibilità strategica di costruzione progressiva
Ma è anche quella di aviere gli operatori adatti a questo e anche qui Napoli
Ha dei focolai di grande intelligenza ma poi appunto hanno difficoltà di attuare che al di là dei mezzi si scontra con un come dimostrato di operatori assente in questo senso non qualificato ecco bisogna crearli questi strumenti come bisogna creare una domanda una domanda della città qualificarla e qui per esempio a me pare che ed è curioso a volte mi fa sempre meraviglia la stampa locale napoletano
Non svolga il ruolo che dovrebbe svolgere per come dire
Selezionare i temi i contenuti essenziali diciamo per la città nella sua dimensione regionale la sua dimensione nazionale nella sua dimensione appunto Mediterraneo credo che molto vada compiuto in questa e che appunto la creazione di strutture determinate su un progetto punto no in cui la ricchezza delle vocazioni no nel chi lo slogan metropoli mediterranea può essere utile a tracciare i confini percorsi sì estremamente importante come mia proposta specifica interessata a questa tematica e dei media me pare ad esempio che sino ad oggi la RAI e nel suo insieme e abbia sfruttato poco il centro di Napoli come non è il centro ma RAI di Napoli potrebbe essere invece sfruttato
Che il centro RAI di Napoli costituisce comunque una risorsa
Ecco ma perché non sia una risorsa omologabile a quella dei monumenti da proteggere dal degrado ecco andrebbe rilanciata è una delle dimensioni con cui può essere rilanciata
è quello appunto di entrare nel circuito di produzione e consumo insorte Di Livio di home video di informazione sul vasto raggio con un collegamento appunto di tutte le esperienze del Mediterraneo
è un progetto molto ambizioso però è anche un progetto appunto che ad esempio poter dare proprio una funzione non è detto che debba essere la funzione pilota quella nel centro di Napoli però certo è una funzione essenziale perché l'esperienza italiana
Della RAI e particolarmente sensibile a quella complessità diciamo di rapporto pubblico-privato di grandi centrali di emittenti di piccole situazioni di locali di emittenza locale che secondo me sicuramente costituiscono anche come dire il punto di riferimento per una serie di esperienze Méditerranée ecco un progetto che può nascere no che dovrebbe valorizzare il centro di Napoli che è una domanda tra l'altro il centro di Napoli se storica che per esempio potrebbe realizzare un rapporto tra università a Napoli e il centro
Di Napoli e che intorno a questo cioè al grande tema dell'informazione altamente teme degni di A potrebbe aggregare altre esperienze che a Napoli sono nati in questi anni in cui se ci pensate certi settori dell'editoria certi settori del teatro hanno avuto appunto rapporti particolari sulla frontiera avanzata sull'altra sponda avanzata diciamo dell'innovazione tecnologica con un riferimento proprio alle nuove risorse dell'Elettronica la capacità di diversificazione
Dell'Elettronica che io credo che questa potrebbe essere una proposta naturalmente da non vivere con mi raccomanderei vivere isolata come progetto specifico ma all'interno appunto di un processo e di un progetto più esteso
Dove la selezione diciamo non è l'isolamento di alcuni percorsi
E invece l'integrazione in una dimensione complessiva io non vedo nessun attrito ecco diciamo non tra quello che deve essere il compito di un architetto di un urbanista oggi
Nella realtà napoletana e in una dimensione mediterranea internazionale con quella che deve essere il compito di un sociologo dei media
Diciamo di un organizzatore di cultura io credo che ci sia un'integrazione assoluta invito appunto un convegno di questo tipo a sanzionare una svolta diciamo di cui c'è molto bisogno
Di una situazione che abbiamo patito per molti anni a Napoli isolamento in certi casi ricostruzione ripeto a domandare quando invece tutto sommato chi lavora bene si aspetta che gli venga dato piuttosto che debba chiedere grazie
Ringrazio
Verso Bruzzese e do la parola la prova e silenziosa
Ma di la verità la parte delle tre giornate che ha riguardato l'architettura urbanistica che qui diciamo rappresento alla coscienza di aveva presentato una parte abbastanza marginale rispetto a interessi centrali della concreti che mi sembra siano molto legati
Ha una grande questione politica economica e che nascondono attesta una parte amministrazione provinciale degli organizzatori una grande sensibilità di fronte a una delle questioni centrali del dibattito politico internazionali in questo momento
Tuttavia mi sembra anche dal riconoscimento di abruzzese che la parte riflessione molto specifica che noi abbiamo dedicato alla conferenza pur nei limiti che voi tutti conoscete in una discussione all'interno del settore urbanistica quando vai quanto mai complessa e ricca di posizioni quindi sempre con la difficoltà anzi con la certezza di non rappresentarle tutte
Tuttavia dicevo pur con questi limiti credo che il lavoro che abbiamo svolto ieri sia stato una qualche utilità al ragionamento generale quale Stato
Qual è stata diciamo la scaletta nella giornata di ieri
Ma prima di tutto una doppia costatazione che poi una rocca costatazione che si riduce poi a una delle grandi contraddizioni che ne abbiamo in questo momento
Da una parte c'è anche nel bacino del Mediterraneo una grande domanda di città di aggregazione sociale di capaci possibilità di scelta quindi ricchezza di servizi di ricchezza infrastrutturale di innovazione usiamo questo termine
A questa grande domanda di città sempre più forte del tutto contraria a certi andamenti che sembrano esserci negli anni nei decenni scorsi
Corrisponde per colmo di sventura vorrei dire una difficoltà sempre maggiore del Governo nel governo di questa città
Questo questa contraddizione rende molto più complicato il nostro lavoro come anche ieri è venuto fuori dalle
Testimonianze bellissimi di grandi realtà urbane come Istanbul come quella del Cairo come Marsiglia con Parigi ed altre
A queste a questa contraddizione poi si aggiungono due difficoltà più specifiche una che riguarda la questione del Mediterraneo
Dove c'è abbiamo analizzato i pericoli di una sempre maggiore sconnessa disorganica immigrazione soprattutto dalla costa africana
Ed in particolare verso Italia ed in particolare verso la città di Napoli
Che Possa contraddire quei principi di solidarietà internazionale ai quali tutti noi ci rifacciamo con una incapacità o scarsa capacità di organizzare questa immigrazione
Questa indicazione giusta
Qualora non fosse organizzata passatemi questo termine potrebbe avere dei risultati estremamente negativi nella città italiana in particolare nel caso in due potrebbero aumentare le disfunzioni e sommati a una difficoltà di governo che ancora quotidianamente registriamo potrebbe ulteriormente peggiorare delle condizioni di vita che ormai la sento la invivibilità
Ecco in questo qua cervo di difficoltà evidente che abbiamo posto l'attenzione del convegno su un punto peraltro fermo che quello che
Riguarda il nostro profondo convincimento che queste città debbano affrontare con forza al di là di questo quadro di difficoltà il tema della innovazione della trasformazione spesso anche radicale
Non fosse che per il cambiamento profondo che è una città con le sue strutture fisiche richiede nel passaggio da un'economia industriale a un'economia che non voglio definire ma certamente di tipo diverso
Le grandi occasioni intervento che si aprono e non si cita con i grandi vuoti urbani dalla Bicocca di Milano
Alla zona ad alcune zone ex industriali di questa città pongono problemi profondamente nuovi alle città che vanno affrontare con strumenti diversi intelligenti moderni particolari
E quindi da qui la riflessione su gli strumenti e sulle occasioni strumenti d'intervento occasioni interventi
Strumenti perché io credo che noi dobbiamo credere
A una nostra capacità di Progetto questa cultura architettonica urbanistica Diana
Chi vince stravince nel mondo deve anche affermare la propria capacità e possibilità di intervento sulla città italiana non può essere legata a un ruolo passivo criminalizzata ogni volta sul mito di una conservazione
Che si è anche giustificata dalla storia di insuccessi urbanistici del nostro Paese non ha alcuna forma di giustificazione intellettuale e culturale e a mio parere anche politica
Quindi bisogna affrontare il tema è la trasformazione credendo nella capacità di alcuni strumenti degli strumenti disciplinari che la disciplina appunto
Ha messo in essere recuperando fra questo discorso in questo discorso molto tecnico che non voglio assolutamente riprendermi recuperando un concetto che lega questo ragionamento ai temi del convegno
Che il concetto e la specificità
Ne dobbiamo andare contro ogni forma di funzionalismo neo funzionalismo
Nelle nostre città dobbiamo evitare che vengano inondate
Di un falso modernismo di stampo internazionalista dobbiamo riprendere il filo del ragionamento sullo storicismo sullo storicismo nuovo dialettico quanto volete ma che non faccia snaturare il senso la struttura la forma del non si cita
E questa non è una politica di Progetto che passa semplicemente per una generica tutela i centri storici e di beni culturali
Ma passa per una conoscenza profonda di quelle che sono i caratteri strutturali tipologici morfologici non si cita e passate una ricca pacifica per una capacità di riconversione di riprogettazione di questi cara ecco da questo punto di vista c'è anche da fare un discorso sulle occasioni ieri se ne è parlato
Si è parlato con molta debbo dire con molta laicità di di di occasioni come dispone nelle in mondiali
Le le le Olimpiadi accetta viste da tutti noi come dire occasioni potenzialmente positive per quanto riguarda la trasformazione in città perché poi recita si trasformano sulle grandi occasioni come la storia di città attendista
Non dobbiamo avere paura della difficoltà di governare queste grandi occasioni per negarne la utilità che potrebbero aprire per la trasformazione profonda è lecita qualora avessimo le idee chiare su questa trasformazione profondi e come diceva il tema della specificità che ha legato a mio parere le questioni d'architettura che abbia affrontato ieri al tema generale del Mediterraneo essendo il bacino del Mediterraneo credo uno dei pochi bacini storico-culturali riconosciuti con un bacino di omogeneità fra culture
E nazionalità completamente diverse
Questo
Queste è stata diciamo un'occasione interessante da questo punto di vista è anche le immagini che abbiamo visto ieri e le grandi città del bacino emetteranno ci hanno confermato che in questo tratto di omogeneità che forse sarebbe anche difficile la descrive anche se ieri urbano Cardarelli ha fatto uno sforzo mirabile in questa direzione ma sentiamo sappiamo che c'è un qualcosa che unisce al di là
Del
Dei patriottismo e dei nazionalismi e delle situazioni politiche le citare il bacino mediterraneo in una cultura unica ecco il proprio per valorizzare
Questa cultura
Per mette in evidenza questi caratteri per trovare le strategie comuni di intervento che questa conferenza si è organizzata e credo che sarebbe sbagliato se non si considerasse il punto finale centrale vorrei dire dell'attenzione politica
Soprattutto di
Delle personalità politiche presenti a questo tavolo stamattina se non si considerasse con il punto centrale finale del convegno della conferenza la creazione la individuazione di un punto permanente di riflessione su queste questioni
Sia il segretariato del Mediterraneo in cui si è parlato ieri sia la riprese la Biennale ne terranno in cui c'erano occupati con abruzzese qualche anno fa
Sia soprattutto un modo per mettere insieme la RAI e l'università come diceva Bruzzese ma io vorrei lanciare qui un'idea debbo dire che mi è venuta proprio ascoltando le cose abruzzesi perché non tiene conto anche dell'esperienza delle sovrintendenze
E perché non del conto anche le esperienze nate dopo la e Stella questione del dei giacimenti culturali che sono appunto in in assemblee permanenti per cercare uno sbocco perché non mettiamo insieme tutte queste energie istituzionali e non per creare a Napoli un punto di attenzione permanente sulle questioni mettetela grazie
Credo che queste relazioni introduttive di cui ringrazio si Olea Bruzzese che hanno parlato poi anche a nome del comitato di generale quindi Esposito Dini portoghesi da Antonio
Sì chiaro avuto un po'il compito di riassumere le tematiche ma giustamente pervicacemente provocatoriamente di tornare al punto cioè dai discorsi generali andare anche ad ipotizzare soluzioni concrete e quindi io Linzi in qualche modo nelle domande che ci alterne Nemo che che faremo al tavolo della presidenza i nostri relatori ritorna questa questione di un'ipotesi
Di riflessione permanente di operatività quindi intreccio tra elementi culturali elementi propositivi
Ribadisco appunto l'idea di questo segretariato permanente metropoli mediterranea e l'idea appunto di operazioni concrete ora venivano ricordate io dico immaginiamo
Immaginiamo anche degli strumenti operativi lo dico subito
Ringrazio Jolanda Capriglione ho visto in Savall eurodeputato Franco Iacono naturalmente lo saluto
E questa diciamo tra l'altro l'attenzione complessiva che è stata segnate in questi giorni ci permette un po'di alta allenare anche il dibattito di stamattina sulle questioni un po'più legate alla città
è un po'più legate all'aria del bacino del Mediterraneo
C'era appunto una
Giustamente allora vediamo salutiamo di volta in volta appunto la presenza degli ospiti stranieri e degli ospiti italiani che partecipano a questa conferenza
Saluto l'eurodeputato Biagio De Giovanni che è venuto in sala
E queste presente peraltro sono significative ripeto per far saltare in aria il dibattito tra elementi delegata recita elementi più generale scusi permisi tassi questa citazione di una frase di Sartre a proposito di veniva Bruzzese
Faceva venire in mente rispetto a questo problema del rapporto tra tradizione e innovazione non importa quello che hanno fatto Dinoi ma quello che noi facciamo di ciò che hanno fatto i nomi
Allora mediterranea
Mi consenta l'onorevole Napolitano di partire di qua c'è un'attenzione del mondo politico italiano a quello che succede nel bacino del Mediterraneo come momento per così dire nel consente il professor Salvatore Bono di storia contemporanea
Tra l'altro c'è un impegno nazionale molto forte io penso all'onorevole Craxi incaricato dall'ONU per i problemi dei debiti del Terzo Mondo il problema della la questione dell'immigrazione affrontato in maniera
Diciamo
Con gli sviluppi che devono avvenire intorno a questa legge Martelli io vorrei porre questa questione di carattere un po'generale appunto il bacino del Mediterraneo e la politica europea
Al all'onorevole Napolitano
Ringrazio il presidente piccolo mi complimento per questa iniziativa
Ho avuto modo di leggere i materiali preparatori e anche la sintesi del dibattito che simile svolto qui
Ieri e l'altro ieri cercherò di rispondere farlo domanda rivoltami da dice Pino Fiorenza
Partendo da
Alcuni fenomeni che sono stati analizzati in particolare nella relazione di Mariano D'Antonio
Io credo che
Non ci sia dubbio
Sul fatto che noi
Siamo oggi dinanzi alla tendenza
Alla creazione come gli ha detto
In Europa centrale dopo gli avvenimenti dell'ottantanove
Di un'area di alta concentrazione di capitali e di iniziative imprenditoriali
Credo non ci sia dubbio sul fatto che braccio viene un rischio di ulteriore emarginazione
Dell'Europa periferica e di tutta l'area mediterranea io dico ulteriore emarginazione perché già prima degli avvenimenti dell'ottantanove nei Paesi dell'Est
Già prima che si profilarsi all'orizzonte l'unificazione tedesca e così via
Nel corso di tutti gli anni Ottanta
C'è stata una grave caduta di attenzione e di impegno da parte dei Paesi industrializzati
Verso i paesi in via di sviluppo e in particolare verso quelli dell'aria mediterranea
E anzi si sono portate avanti delle politiche sul piano economico internazionale
Tali da determinare uno spaventoso regresso
In tanta parte del terzo mondo
Non c'è bisogno che io ricordi l'effetto devastante che ha avuto la politica americana di alti tassi di interesse e come essa ha contribuito
A quel terribile avvitamento di tanta parte del sud del mondo nella spirale dell'indebitamento
Non c'è bisogno che io ricordi quali effetti devastanti ha avuto il proseguire l'accentuarsi di politiche protezionistiche
Da parte dei paesi sviluppati spesso anche in competizione o conflitto tra loro
Io voglio dire subito dato che qui che siamo chiamati
In quanto uomini politici
A indicare delle possibili linee di azione più chiara
Svolgerebbe di analisi io voglio dire subito
Che ritengo si debba
Rispondere alla tendenza ai al rischio di cui ho parlato di cui ha parlato Mariano D'Antonio nella sua relazione
Innanzitutto attraverso un rilancio della politica regionale della Comunità europea e un rilancio della politica mediterranea
Della comunità europea
In questo momento
In Italia si sta discutendo molto è appena terminata
L'altro ieri a Roma una conferenza nazionale dedicata a questi problemi si sta discutendo molto bella immigrazione
Della crescente pressione migratoria verso l'Italia
Da paesi del bacino del Mediterraneo e non soltanto dai sì
Se ne è occupato si è occupato anche di questo fenomeno nella sua relazione il professor da Antonio
Io ho senza entrare nel merito di questioni abbastanza complesse
Che riguardano la politica da condussi in Italia nei confronti degli immigrati extra comunitari voglio dire con molta forza che se è vero come è vero
Che questo crescente flusso migratorio e indice e spia
Di una
Situazione sempre più grave di sempre
Maggiore tensione e invivibilità
Nei Paesi del Terzo Mondo nei paesi della sponda sud del Mediterraneo allora la risposta deve essere innanzitutto ed essenzialmente una politica ben più consistente e qualificata di cooperazione Allo sviluppo di quei Paesi
Io sono anche persuaso del fatto che se si compie uno studio attento
Delle tendenze demografiche
Nell'Europa comunitaria da un lato e né i Paesi della sponda sud e veste del Mediterraneo
Dall'altro si arriva alla conclusione che si tratta di tendenze in qualche modo oggettivamente complementari e che bisogna pensare alla possibilità di un certo flusso di emigrazione dai paesi
In via di svolta in via di sviluppo verso l'Europa comunitaria
Come Fattore importante
Di crescita della stessa economia dei Paesi dell'Europa comunitaria
E come fattore importante visti sviluppo dei paesi del sud
Noi siamo consapevoli della necessità di regolare questo flusso siamo consapevoli delle tensioni che possono sorgere dinanzi ad un intensificarsi tumultuoso
Del fenomeno della immigrazione ma siamo anche convinti del fatto che uccelletto
Livello di immigrazione
Rappresenterà una valvola importante per la crescita dei nostri stessi Paesi
E siamo anche persuasi del fatto che possiamo per questa via certamente accogliendo questa immigrazione non risolvere i problemi dei paesi del sud ma contribuire se sono si pensa a quanto stanno già ora contando le rimesse degli emigrati
In paesi per esempio dell'Africa settentrionale rispetto ad altre fonti di reddito e noi come italiani ne dovremmo sapere qualcosa
Perché una trentina d'anni fa facevamo molto conto sulle rimesse degli emigrati come fonte del nostro sviluppo ma la questione essenziale anche ai fini di regolare lo sviluppo di questo flusso migratorio è intensificare la politica di cooperazione allo sviluppo e io ho sostenuto e continuo a sostenere
Mi dispiace che non ci sia qui l'amico De Michelis m'potrà fare le sue veci l'amico dirlo Amato il quale molto gentilmente diceva che d'altronde
Ombra o non ombra fino a questo momento l'unico Governo rappresentato a questo tavolo e quello del PC quindi cerco anch'io
Di parlare a nome del ministro De Michelis che tuttavia che tuttavia criticò così come faccio una riserva nei confronti della politica pur intelligente e aperta condotta dall'onorevole Martelli sui temi dell'immigrazione in quanto non si è raccolta una nostra proposta già di molti mesi fa che a me sembra essenziale l'Italia deve cercare accordi di carattere bilaterale con i Paesi della sponda sud della sponda est del Mediterraneo da cui viene il maggior flusso migratorio degli accordi basati su un binomio
Più cooperazione italiana Allo sviluppo di quei Paesi per creare lì più posti di lavoro e più impegno da parte dei governi di quei Paesi al regolare il flusso migratorio verso l'Italia ma dunque la questione essenziale e come portiamo avanti
Delle politiche capaci di contribuire allo sviluppo insieme dell'Italia meridionale come aria periferica dell'Europa comunitaria per non parlare della Spagna del Portogallo e della Grecia
E capaci nello stesso tempo di promuovere lo sviluppo dei paesi della sponda Sud e della sponda Hess
Allora io voglio dire molto chiaramente brutalmente c'è innanzitutto una questione di quantità di risorse di quantità di risorse anche per evitare che se le risorse destinate allo sviluppo di altre aree fuori dalla comunità europea rimangono scarse siano destinate prevalentemente all'Europa centrale ai Paesi dell'Est anziché ai Paesi del Sud qui c'è una proposta del ministro degli Esteri italiano De Michelis
Egli dice bisogna portare all'uno per cento del prodotto lordo
Dei dodici Paesi dell'Europa comunitaria la quota di risorse da attribuire alle politiche di cooperazione egli precisa di questo uno per cento
Il venticinque per cento un quarto dovrebbe andare ai Paesi del Mediterraneo
Un quarto dovrebbe andare ai Paesi dell'Est e il cinquanta per cento agli altri Paesi del Terzo Mondo ma il cammino non è facile e non ci si può fermare acquista enunciazione perché attualmente quello che viene destinato non è l'uno per cento ma è solo lo zero virgola quattro per cento
Delle risorse dei Paesi più ricchi dei paesi più sviluppati d'Europa quindi bisogna fare un salotto sul piano delle risorse
E anche sul piano delle risorse proprie della Comunità europea e bisogna fare naturalmente un salto sul piano anche degli investimenti privati della mobilitazione del capitale privato in tutte le forme immaginabili e perseguibili a cominciare da quella delle joint Ventures ora per ciò che concerne la politica mediterranea della comunità e in effetti già aperta da qualche anno
Una discussione molto critica su ciò che è stata finora e sulla necessità di modificarlo
Esiste già una comunicazione della Commissione della comunità
Circa le linee di una nuova politica mediterranea
Di fronte a queste proposte ancora non c'è un pronunciamento del Consiglio dei ministri della Comunità europea
Non c'è nessuna decisione
Ci sono anche tuttavia cosa significativa delle osservazioni e ulteriori proposte del Comitato economico e sociale della comunità europea
E io a ciò mi voglio adesso brevissimamente riferire ponendo una questione politica però la questione politica è questa
Siamo al nove di giugno il primo luglio comincia il semestre di presidenza italiana della comunità europea
L'Italia è il paese più un Mediterraneo della Comunità europea
A dei programmi per il Mezzogiorno d'Italia e per altre regioni
Della comunità europea ma dovremmo anche pensare a dei programmi multi regionali che comprendano gli stessi paesi terzi mediterranei
E in sostanza un nuovo orizzonte che si può aprire alla politica regionale
Della comunità congiungendo la con la politica
Mediterranea io voglio dire per usare una espressione non retorica ma insomma The di Obiettivo significato economico e politico
Che Napoli il Mezzogiorno d'Italia altre zone della comunità e i Paesi delle sponde sud veste del Mediterraneo hanno un destino in qualche modo comune
Sono esposti Allo stesso rischio di emarginazione
Hanno da sollecitare
Gli stessi sostanziali cambiamenti nella politica comunità
Possono attinge essi anche a strumenti comuni
E insomma la questione mediterranea deve sempre di più essere vista
In un modo unitario debbono essere affrontati in una unica prospettiva strategica i problemi del bacino del Mediterraneo a partire dalla sponda comunitaria
E un ruolo propulsivo e di sostegno possono e debbono a vere le regioni mediterranea
Da da quello che dico dovrebbe risultare chiaro che non si tratta
Di fare verso
I Paesi delle sponde sud ed Est una politica di aiuti umanitari o di aiuti di emergenza questa deve essere una componente ma una componente
Non fondamentale si tratta di fare una politica di cooperazione si tratta di qualcosa di più ormai come è stato detto si tratta di fare una politica di o lo sviluppo dico sviluppo
Che richiede anche
Delle iniziative adeguate il risolutive della Comunità europea e di tutti i Paesi industrializzati per sciogliere il nudo o
Il nodo scorsoio dell'indebitamento
Non dimentichiamolo una politica di cosviluppo euromediterranea richiede anche un certa un comportamento dell'Europa in sede di negoziati gatte
Un serio impegno di ulteriore riforma della politica agricola comunitaria una svolta insomma nelle relazioni commerciali e nelle ragioni di scambio
Tra nord tra nord e subito
La costruzione di un'area strategica di sviluppo euromediterranea
Implica una rete di nuove istituzioni
Io so che si è parlato anche di
Istituzioni tendenti a portare avanti un disegno di carattere politico culturale come quello che si cerca di far decollare a Napoli credo che ciò meriti la massima attenzione
Credo che meriti la massima attenzione nel già ci siamo impegnati in questo senso l'idea della Biennale
Del Mediterraneo
Mi sembra che questo tessuto di tradizioni culturali comuni e queste possibilità di ulteriore interscambio reciproco arricchimento e integrazione culturale siano un elemento di grande importanza ma adesso parlo di qualcosa di più ampio di cui d'altronde si parla già da qualche tempo
Perché
Già da una conferenza promossa
Su iniziativa del Parlamento europeo nel mille novecentottantanove e venuta
L'idea di un Consiglio di cooperazione mediterranea
Dall'uomo è venuta la proposta di un forum del Mediterraneo
C'è chi accenna ad una ipotesi di OCSE per il mediterraneo permettere ebbene io credo che dobbiamo lavorare anche ad una rete di nuove istituzioni di questo tipo e poi io credo che non sia una pretesa eccessiva pensare che Napoli possa essere sede
Di una di queste istituzioni ove la principale di queste istituzioni euro Méditerranée e forse dal momento che il Governo italiano ha perso la partita della direzione dell'Agenzia spaziale europea ha perso la partita
Della direzione della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo
E rischia anche di perdere la partita della sede dell'Agenzia europea dell'ambiente avrebbe fatto meglio a impegnare le sue risorse diplomatiche per queste cause piuttosto che per quella della esposizione universale a Venezia mi auguro che il governo italiano si impegni per vincere la partita di Napoli sede di una di queste istituzioni
Dobbiamo anche tenere conto di un altro processo molto importante che tende a investire l'aria del Mediterraneo
Ed è il processo di Helsinki è il processo della Conferenza per la sicurezza e la cooperazione europea si terrà in autunno una conferenza
Come seguito di Helsinki a Palma di Maiorca che quindi comincia a spostare l'attenzione di quest'altro importantissimo anello verso il Mediterraneo e sappiamo che la Conferenza concentrerà la sua attenzione sulle questioni cruciali dell'ambiente
Nel bacino Mediterraneo ma quando io dico processo di Helsinki io dico anche poi impegno impegno di tutti i trentacinque Paesi europei
Atto Antici firma attori di quell'atto finale a promuovere accordi di sicurezza di disarmo e di pace e non dimentichiamo quanto sia essenziale un impegno di pacificazione
Nel Mediterraneo nel Medio Oriente in un'aria così tormentata che vede ancora in corso conflitti terribili e situazioni intollerabili di oppressione
Nei territori occupati da Israele e tragiche sanguinose contrapposizioni come in Libano concludo su
Le metropoli una parola soltanto io non sono un esperto non sono un esperto né di Filosofia
Della città
E tanto meno
Di analisi comparata di tipologie di sviluppo urbane o scorso con grande attenzione le comunicazioni di acquisto proposito sono state preparate e presentate
Vorrei suggerire un richiamo
Un richiamo a un testo a mio avviso assai bello di recente pubblicazione
è una raccolta di scritti di e-democracy
Sociologi e così via
Curata da Massimo Livi Bacci
Le risorse umane del Mediterraneo nella introduzione nel saggio di Massimo Livi Bacci si fa riferimento in qualche modo anzi esplicitamente al problema urbano
Laddove si dice che il processo di formazione di grandi aggregati urbani nei Paesi della riva nord
Ha perso la sua spinta propulsiva
Mentre nel sud e nell'est del Mediterraneo il processo di sviluppo delle grandi città costiere
E sempre più raggiunto che si calcola che tocchi i quarantacinque milioni nel due mila queste aree urbane
Costituiscono i più sensibili terminali
Dei legami tra nord e sud nell'aria mediterranea
Esse rappresentano un moltiplicatore delle possibilità di interscambio di merci e di servizi di persone di contatti di mode di cultura si può sostenere che la forte crescita urbana dell'area sud orientale avrà per conseguenza quella di accelerare le occasioni di contatto con la riva più sviluppata
Io non so se queste affermazioni si collocano si collochino dentro una filosofia ottimistica certamente non dentro una Filosofia
Apocalittica dello sviluppo di grandi concentrazioni urbane ma io credo che aldilà di questi richiami
A filosofie più generali e si tratta di osservazioni che nascono da dati di fatto accuratamente
Studiati nelle loro possibili implicazioni e noi dobbiamo da un lato essere consapevoli dei terribili problemi e delle terribili tensioni
Che comporta la crescita di queste grandi concentrazioni urbane e nello stesso tempo dobbiamo saper cogliere le opportunità
Di sviluppo e di progresso in tutta l'aria mediterranea che questo fenomeno oppure offre pure offre
E naturalmente
Caro Presidente piccolo caro amico Giulio Di Donato
Parlo a tutti voi anzi a tutti noi napoletani
Perché
In questo contesto Napoli posso assumere un ruolo importante bisogna che riesca a governarsi
Bisogna che riesca a darsi un'adeguata classe di governo
E bisogna che le forze sociali e politiche più rappresentative della città diano anche maggior prova di sensibilità
Politica e culturale per problemi come quelli che stiamo qui discutendo grazie
Eravamo un po'd'accordo di
Andare avanti anche sull'onda di questioni innate dall'interno del convegno ma io credo che appunto l'onorevole Di Donato può prendere la parola
A partire anche delle questioni più generali a me veniva prima chiedere rispetto alle trasformazioni in atto ma anche nel Paese in generale il problema di questo raccordo tra
Tradizione e innovazione il rapporto tra il rispetto di una cultura il rispetto delle culture delle città e noi pensiamo anche al problema dell'immigrazione diciamo la difesa in qualche modo di un'identità
Delle città europee e italiane di fronte ai problemi nazionali a quelli internazionali
Questo rapporto diciamo tra
Tradizione tra rispetto alla cultura e innovazione e progresso tecnologico mi veniva
Come tematica più generale rispetto alla però io credo che appunto mirando anche l'attenzione
Sul problema dell'area mediterranea all'interno di questa della questione Napoli probabilmente troverà o un percorso per dire
Lei sa cosa tre
Io ringrazio molto il Preside della Provincia il vice presidente per questo insieme di iniziative molto utili
Questa credo l'ultima particolarmente utile ed interessante perché riporta l'attenzione su un insieme di problemi che come diceva Napolitano non sono sempre o forse quasi mai valutati così come si dovrebbe dalla dibattito politico anche della nostra città che non necessariamente deve essere un dibattito politico provinciale nove siamo la terza città d'Italia venivo
Tutto
Il dovere di occuparci di queste questioni
E di non restare invece invischia anti in un'emergenza che ci assedia e che quindi ci fa perdere di vista le cose ben più importanti quelle di una prospettiva neppure lontanissima di qualcosa che si sta già verificando che sempre più si verificherà
Che più ci può coinvolgere in modo negativo in modo positivo
I voglio dire fra Fiorenza il rapporto tra tradizione innovazione ma qui non c'è qui non c'è l'innovazione la tradizione
Finisce col diciamo essere appannata o addirittura annullata
Da un degrado crescente che fa scomparire anche i segni importanti di una cultura di una civiltà che insomma sempre più faticosamente dobbiamo cercare e non sempre ritroviamo insomma quindi ma su questo caso mai ritorniamo dopo io volevo riprendere un aspetto delle cose dette da Napolitano che mi sembra particolarmente diciamo necessario sottolineare cioè questo che oramai la questione all'interno dalla Comunità economica europea una questione politica
La tendenza di una parte dei Paesi della Comunità a guardare con crescente attenzione verso est è un dato di fatto è un dato obiettivo che sarà sempre più diciamo avallato da una serie di scelte che sul probabilmente già in quest'anno si compieranno da una serie di fatti che stanno avvenendo e che stanno avvenendo in alcuni paesi dell'Europa comunitaria che stanno avvenendo in molti Paesi dell'Europa orientale
Questo è un dato obiettivo che si può diciamo correggere solo se c'è una forte ripresa dell'iniziativa politica
Di tutti coloro di tutte quelle forse che hanno sempre puntato Ade uno oppure OPA soggetto politico e sei all'interno
Del comunità economico europea riprende forte sparate verso le forze spazio questa spinta questi Indirizzo
è fuori dubbio che c'è una forte tendenza a investire a trasferire sviluppo e anche a utilizzare manodopera tra Ovest ed Est e questo va sicuramente può determinare una grossa ulteriore attenuazione dell'impegno comunitario innanzitutto nei confronti delle regioni più deboli dalla comunità
E ce ne sono cioè l'Italia ma non solo l'Italia c'è il Portogallo c'è la Spagna c'è la Grecia
Ci sono aree della comunità che procedono a velocità molto più lenta del resto d'Europa e quindi c'è il rischio che si consolidi questa tendenza di un'Europa comunitaria a doppia velocità
E questo rischio comporta l'altro rischio che naturalmente ancora più grave perché può compromettere una prospettiva di ridurre fino ad imparare fino a
Diciamo livelli non identificabile o non più significativi l'impegno nei confronti appunto dei paesi del bacino del Mediterraneo e del bacino del Mediterraneo ciò compresso
Come si fa ad evitare questo c'è bisogno di un grande sforzo politico di un grande impegno politico che deve tendere a correggere sostanzialmente questa tendenza che si manifesta sempre più la Comunità economica europea
Che deve riportare l'accento sui problemi dell'integrazione comunitaria innanzitutto e dell'attenzione verso il bacino del Mediterraneo
Questo significa avere più disponibilità finanziarie e gestirle diversamente da come è avvenuto finora con il bilancio comunitario che è un bilancio per il cinquantadue cinquantatré per cento bloccato sulle questioni dell'agricoltura
E spesso
Questo annulla o comunque riduce fortemente l'impegno delle politiche regionali dalla comunità
In questo senso la proposta di De Michelis mi sembra una proposta giusta
Che
Dovremmo tutti sforzarci di
Sostenere perché è una proposta che
Punta al cuore del problema rendere disponibili più risorse ripartire queste risorse in maniera tale che non ci sia uno scontro tra Sud e desta ma che ci sia un impegno equilibrato di questo soggetto politico forte la comunità nei confronti dei problemi
Dell'est che si sono posti in modo drammatiche che si porranno nel corso di questo e dei prossimi anni nei confronti
Dei Paesi del bacino del Mediterraneo cioè nei confronti di un Sud dell'Europa che
Corrisponde con appunto la riva sud della riva orientale del bacino del Mediterraneo
Noi abbiamo un interesse a sostenere tutto ciò perché ci potremmo trovare in una spiacevolissima condizione parla questo punto dell'Italia meridionale piacevolissima condizione di trovarci a un certo punto stretti in una morsa
Da un lato
Una
Competitività una concorrenzialità soprattutto sul mercato internazionale
Della nuove capacità produttive delle nuove capacità di commercializzazione dell'Europa orientale
E dall'altra
Sempre più sede dei fenomeni di immigrazione che a questo punto non risalirebbero più l'Europa per collocarsi nelle aree dove c'era fino a poco tempo fa la maggiore richiesta la maggior offerta di lavoro ma resterebbero le straniere ebbero
In un parte dell'Europa quella meridionale
Dove poi naturalmente si scontro di profondo delle conduco unto delle condizioni sociali ed economiche sono tutte quelle che conosciamo e dove le possibilità di uno sviluppo se non cambiano
Le condizioni presto nuovo molto lente rispetto
Diciamo alla velocità che viene richiesta dai mutamenti in atto all'interno del bacino mediterraneo e dell'economia nel suo complesso in euro per fu
D'altra parte la proposta che voi avete avanzato di concordare il trasferimento dello sviluppo in ragione di una minori immigrazione è una proposta giusta ma rischia di essere teorica
Perché ci sono tempi diversi e pecche i fenomeni di immigrazione sono determinati
Non solo dall'attrazione di altri paesi ricchi ma anche e in molti casi da una spinta di espulsione dai Paesi poveri
Quindi questo determina una diciamo situazione
Con la quale dobbiamo fare i conti e della quale dobbiamo assolutamente tener conto soprattutto affrontando le questioni dell'immigrazione sulle quali io concordo pienamente con il giudizio che ne ha dato una pulita la questione dell'immigrazione sono questioni che riguardano anche il nostro sviluppo
Che riguardano sicuramente la necessità del nostro sistema economico di avere a disposizione una maggiore quantità di forza lavoro
E quindi la politica giusto posta in essere dal governo italiano con l'approvazione a larghissima maggioranza della legge Martelli potrà probabilmente dare dei risultanti
Perché ha creato su questo problema le condizioni per intervenire quindi per governare o incomincerà a governare un fenomeno con il quale dovremo convivere dovremo convivere nei prossimi anni sempre più e a tutti noto che nel bacino del Mediterraneo come è stato ripetuto anche qui oggi
In corso ed è previsto l'esplosione demografica con lo con le collocata soprattutto nella zona orientale
Del bacino del Mediterraneo Egitto Turchia e anche naturalmente i Paesi del Nordafrica Chievo Esposito demografica che inevitabilmente produrrà in misura maggiore come effetto anche una spinta di immigrazione maggiore
Quindi
Qui abolì chiudo la parentesi per dire quanto tempo e quante polemiche inutili abbiamo fatto su questa questione anche in Italia che spesso si distingue per un certo una certa tendenza provinciale provinciali istigato affrontare questioni che sono obiettive che sono sotto gli occhi oltre che solo certi inarrestabili tanto meno non ha ristabilito le parole con gli amanti
Il problema è di predisporci ad una politica di accoglienza di far diventare i clandestini cittadini
Di inseriti del mercato del lavoro e di riconoscere i loro diritti e naturalmente di attribuire ad essi l'onere dei doveri di chi è cittadino in un Paese civile moderno che li accoglie e che quindi richiede oltre ad offrire disponibilità sociale assistenza riconoscimento dei diritti anche richiede il rispetto dei doveri
Anche qui c'è un problema che si collega direttamente con le cose che diceva sì o la la trasformazione delle città che saranno poi IP lunghi dove si concentrerà probabilmente il grosso diciamo di questo fenomeno
Che certo non è che si andrà a collocare nei piccoli paesi tranne il caso che noi abbiamo qui che è un caso tutto di economia nera di lavoro nero di lavoro clandestino cioè quello di villa Literno con i raccoglitori di pomodoro ma insomma quando il fenomeno
Emergerà così come sta avvenendo così come sta emergendo ci troveremo ci troveremo nella diciamo condizione
Per la quale sarà nelle grandi città
La concentrazione di maggiore afflusso e quindi a grandi città si devono organizzare devono predisporsi in termini di servizi di infrastrutture di centri di osservatori insomma di strumenti in grado di pre vedere anticipare seguire governare questo fenomeno
E naturalmente tutto questo in rapporto anche poi insieme alla possibilità di un azione e che nel bacino del Mediterraneo si collocherà sempre più sul ruolo delle grandi città
Perché in un fenomeno di integrazione sempre più vasto come quello al quale stiamo assistendo le grandi città assumeranno sempre più un loro ruolo competitivo in termini culturali in termini commerciali in termini di scambio in termini di servizi e quindi c'è tutto un grande lavoro da fare
Che comunque al di là delle esposizioni universali delle Olimpiadi delle Colombiadi insomma di questi casi eccezionali e già dobbiamo essere in condizione di poter fare perché un avvenimento straordinario eccezionale già c'è
Ed è quello che appunto è stato descritto e che è lì
E che si verificherà nel corso dei prossimi anni interesserà tutto questo decennio tutti questi anni Novanta saranno caratterizzati dall'esplosione di questo però mentre ci troviamo già in una condizione in cui come se avessimo a come se fossimo stati scelti per essere la sede dell'Expo del due mila e ci dobbiamo muovere comunque anche se questo non è avvenuto e non so se avverrà per Venezia operano fermarci dobbiamo muovere comunque perché ecco i tempi che abbiamo a disposizione sono strettissimi
Sul piano più generale qual è il problema
Il problema di questo impegno politico di cui parlavo prima quale si riferiva parlando naturalmente da par suo l'onorevole Napolitano come ho detto prima un problema politico bisognerebbe trovare il modo di mettere insieme tutte le forze di progresso interessante
A fare dell'Europa comunitaria un vero reale soggetto politico in grado di guidare questa fase assai interessante molto impegnativa ma non priva di rischi e di gravi rischi
Tutte le forze di progresso interessate nei singoli Paesi quando governano anche quando non governano per come dire sostenere questo sforzo per sostenere questo impegno e l'impegno in che cosa può consistere accetto c'è questa esigenza dell'allargamento dell'apertura della comunità nel suo versante sud orientale
Così come si pone il problema di un allargamento nelle forme in cui sarà possibile nel versante nordorientale dell'Europa c'è un problema obiettivo
Forse è più complesso perché ci sono diciamo questioni culturali etiche diverse ma c'è un problema che si pone con la stessa forza politica di allargamento e di apertura nei confronti del bacino del Mediterraneo la zona sud orientale
Del Mediterraneo
E l'apertura che cosa significa intensificare gli scambi non sono d'accordo con Napolitano interventi umanitari ma studiare insieme possibilità effettive di sviluppo economico
Possibilità effettive di sviluppo economico in molti settori l'agricoltura il turismo ma forse anche altri settori
Che potrebbero rappresentare occasione di investimento e di scambio intensificando così in questo senso il rapporto politico e trasformandolo anche in occasioni concrete di sviluppo
E c'è la necessità di nuovi strumenti io concordo pienamente io penso a uno strumento a una banca per lo sviluppo dei Paesi del Mediterraneo
Così come si pensa ad altre strutture economiche o finanziarie a supporto dello sviluppo di altre aree in Europa
E non si capisce perché l'impegno comunitario si debba limitare a formulare strumenti di questa portata che possono essere utilissimi nel sostenere le azioni di sviluppo di paesi non privi di risorse ma obiettivamente sottosviluppati i Paesi che si sono finalmente liberati improvvisamente con una grande rivoluzione popolare del comunismo e non si debba fare lo stesso nei confronti di Paesi che si trovano in una condizione diciamo
Probabilmente
Più difficile a causa del venire meno anche di quelle la inesistenza di quelle strutture che insomma consentono poi di far leva per un processo di sviluppo quindi io penso che
In in questa direzione c'è il senso di un impegno politico
Importante che dobbiamo cercare di perseguire senza perdere le occasioni facendo valere le nostre ragioni anche nel consesso internazionale
Noi non dobbiamo e non possiamo perdere questa grande occasione che ci Dante da una prospettiva mediterranei o prima o dopo e noi ci auguriamo prima
Quanto prima il più presto possibile la pace
Dovrà affermare le sue ragioni
Quanto prima luci noi ci auguriamo
Rapidamente
Si riuscirà o si dovrà riuscire a trovare
Un'intesa un giusto equilibrio
Affermare la pace
Ci troveremo allora in una condizione in cui
Ci sarà dinanzi ad una grande possibilità di espansione in questi termini di cooperazione di interscambio di trasferimento di ricchezza e di sviluppo di acquisizione di ricchezza e di sviluppo
Questo occasione nuova dobbiamo perdere ma non la possiamo certo praticare da soli e quindi dobbiamo agire usando tutto la forse tutto il prestigio di cui disponiamo non solo noi ma tutti i paesi che si trovano nel Mediterraneo che fanno parte della comunità per porre con forza questa esigenza
è in questo senso Napoli certamente ha una sua prospettiva ne abbiamo parlato delle parliamo da tanti anni io vedo Biagio De Giovanni è qui che molte volte ha ripetuto queste giuste cose che sono stante tra l'altro ai tempi per esempio della Giunta Valenzi
Un'occasione di attenta riflessione da parte dell'amministrazione di allora e anche nel dibattito politico della città c'è sicuramente ci può essere un ruolo
In questa prospettiva per una città come Napoli
Ha fatto che succeda quello che dicevi tu che riguarda un po'tutti zero a patto che si riesca a tirar fuori questa città da una crisi che ahimè certe volte molti di noi giudicano quasi irreversibile
Studiare le forme i modi attraverso i quali riuscirà a fare ciò non è cosa facile
Siamo impigliato in una serie di meccanismi che anche in un prevalere
Di una sottocultura che spesso ci talpa leali prevarica plebe Isma'c'è un fattore di imbarbarimento e di disgregazione spaventoso nella città in questi mesi in questi anni tutto ciò è cresciuto
Sembra come dire occupare tutti gli spazi quindi in qualche modo impedire che si Possa riannodare il filo di un'azione logica di recupero di sviluppo che naturalmente deve partire da una base di razionalità
Sulle questioni urbanistiche abbiamo no perciò decenni in discussione anche all'interno della sinistra in discussioni sterili alla ricerca del nulla un po'come la sinistra di una volta che era la sinistra dell'assalto al cielo e che mentre cercava di dare l'assalto al cielo vedeva passare tutto il resto e vedeva rafforzare il ruolo del fronte moderato delle forze moderate
Noi abbiamo commesso degli errori lo dobbiamo dire perché è solo prendendo atto degli errori che abbiamo commesso nuovo Io ballo naturalmente dei socialisti ma
Mi permetto di dire questi errori commessi da noi sono un po'errori di tutta la sinistra per lo meno negli ultimi dieci anni qui a Napoli nel non vedere
La necessità di formulare proposte concrete che ci consentissero di recuperare i valori culturali
Di questa città e di promuovere però un vasto processo di modernizzazione della città noi abbiamo annullato cancellato impedito la modernizzazione in funzione di uno sterile inutile vincolistico
E ha portato poi alla situazione di mobilità nella quale ci troviamo facendoci segnare un grandissimo ritardo rispetta tutte le cose che dobbiamo fare quando si parla di metropoli mediterranea qui a Napoli in effetti poi si parla di questo trasformazioni urbanistiche
Servizi riorganizzazione funzionale della città
Sono le cose sulle quali bisognerebbe trovare un accordo Giorgio in sede politica io non vedo perché lo dovrebbero trovare sole forze che poi faranno la Giunta è una questione questa di tale importanza e di tale spessore che giusto coinvolgere tutti
Per lo meno nella fase della definizione dei problemi nella individuazione delle prime cose da fare
E credo che forse e questa la strada che dobbiamo intraprendere se vogliamo uscire da questa impasse nella quale ci troviamo e se vogliamo richiamare in campo tutti quelli che mano a mano a mano a mano che avanza il play baseball imbarbarimento si tirano fuori dal campo
Se ne vanno via dallo stadio preferendo lasciare abbandonare ecco per richiamare tutti quelli che possono dare un contributo in questa grande sfide in questa grande impegnativa partito occorre dare un segno dare un segno di responsabilità di unità ricercare insieme le di ragionevoli e logiche di quello che si può fare oggi a cominciare da oggi per una prospettiva che riguarderà questa generazione ma che probabilmente
Noi dobbiamo sapere riguarderà anche poi la Napoli del domani quella nella quale poi dovranno vivere i nostri figli e questo credo che ci dà una responsabilità in più
E ci da un incarico in più e oltre che a vedere la nostra azione soltanto politica la integra con in qualche modo un impegno è un valore morali
Ringrazio appunto gli interventi dell'onorevole Napolitano nel onorevole Di Donato
Tra l'altro ricordavo in quella manifestazione sull'Expo una delle cose più interessanti era in qualche modo questa
Idea
Mi pare dell'Expo come
Del dibattito sull'Expo due mila come metafora generale nel senso invece di avviare una capacità comunque di progettazione di lavoro e di lavoro in un in questa direzione
E lo ringrazio anche per questa per aver affrontato sia le tematiche più pertinenti alla questione città sia quelle più generali
Io vorrei dire a questo punto abbiamo ancora la possibilità di approfittare di dei nostri ospiti alla presidenza stamattina per Rea anche accogliere altri eventuali interventi altri
O domande o richieste o come dire
Sottolineature di alcuni aspetti importanti
Mi sembrava doveroso nella cornice di una manifestazione come questa ridare un attimo la parola Allo scrittore Ilan Valenti
Che è rappresentante dell'orco nell'Internazionale socialista per ricollocare un attimo anche il nostro dibattito sulla questione che oltre a quello di progettazione delle città e progettazione di una pace possibile nel Mediterraneo
Vi ringrazio molto per l'onore di prendere un'altra volta la parola in questa conferenza
Credo che non c'è molto da aggiungere a quello che già state è già stato detto sulla centralità della ricerca della pace per qualcuno Progetto di sviluppo comune nell'aria mediterranea
Le minacce sul sui progetti di sviluppo e di integrazione regionale che vengono del rive meridionale orientale del Mediterraneo non sono soltanto minacce di Cala creolo demografico o economico
Sono anche e forse del nostro punto di vista essenzialmente minacce di ordine politico militare strategico
Sono minacce sulla sicurezza di questa Regione perché ci sono fuochi di conflitti che possono facilmente fortuna mente
Straripare al di là de delle dei confini scritta rigorosamente regionali e locali di questi conflitti mi sembra che non è solo un effetto della nostra Fuggetti vita palestinese
Che quando consideriamo che il conflitto nella Palestina
Ripresenta una una vera minaccia su tutte le progettualità di sviluppo e nell'area mediterranea
Che qui c'è un conflitto che con in svolge in circoli consente Ricci
Tutte le contraddizione delle nostre società del mondo conta parallelo stesso
è stato questo conflitto da molti anni uno dei fronti del della guerra fra i due blocchi
E fortuna mente assistiamo alla sparizioni di questa divisione del mondo in due blocchi politici antagonisti
Però stiamo anche i testimoni la ricostituzione di una nuova Linda linea di di confronto fra il nord e il sud e questa linea di confronto sembra passare proprio nel centro della Palestina
E sembra che questo conflitto che un conflitto nazionale e locale e anche al centro di una serie di contraddizione internazionale
Per questo cane o che non è solo un dovere morale a livello della solidarietà internazionale della quale si è parlato cui però anche un proprio interesse europeo e particolarmente dei Paesi del Mad della Europa mediterranea
Di contribuendo rare alla ricercate una giusta e duratura pace nel Medio Oriente
Devo dire che le notizie delle ultime settimane degli ultimi giorni
Non contribuiscono a a farci ottimisti sulle prospettive di questa ricerca della pace
Però non c'è un'alternativa a questa ricerca essendo il caos la regressione nella violenza
Vi ringrazio
Io ringrazio tutti gli intervenuti a questo incontro purtroppo il ministro gravano ha fatto in tempo perché sta concludendo un altro convegno doveva poi essere qua
Ringrazio il Comitato tecnico scientifico ringrazio altresì l'architetto Mario Manconi detto di brina Merlino Fiorenza d'architetti Olanda Capriglione
Per la collaborazione costruttiva data all'organizzazione di questa con valenza internazionale
Ecco io credo che da questo convegno che questo convegno si chiuda con la costruzione di qualcosa come dire professore abruzzese
E credo che questo qualcosa possa trovare traduzione concreta
Nel prossimo fruitori nel prossimo futuro nella misura in cui le istituzioni napoletani la classe politica napoletana riesce a trovare un momento forte di riflessioni e di confluenza
Per affrontare seriamente un discorso di prospettive di sviluppo di questa città grazie
L'accordo
La Regione
Rimetto
Ancora a
Insomma Agli senza sui don