Presentazione del "Rapporto Svimez 2012 sull'economia del mezzogiorno"

Data la
Il nutrito
Pannella che dovrà
Intervenire siamo
Costretti essere diciamo
Parzialmente puntuali
O moderatamente in ritardo
E quindi anche in attesa che arrivino gli altri
Al tavolo della presidenza
Io direi di iniziare comunque i lavori di questa mattinata ringraziandovi
Per la presenza
Per l'attenzione scusandomi spero che
Ci sia un adeguato
Il numero di e di posti quindi mi dispiace se qualcuno rimane in piedi ma
Vi ringrazio per questa
Presenza così numerose
Come tradizione anche se con un ritardo rispetto alla
Alle abitudini Svimez se noi presentiamo quest'anno
Il rapporto
Del Rapporto due mila dodici che
Ovviamente considerare in particolare nel due mila undici è un rapporto
Che il cade in un momento particolare in cui più quella congiuntura noi quello che abbiamo cercato di
Mettere in evidenza sono gli effetti strutturali
Di cinque anni di crisi ed è la prospettiva che da questi effetti si può desumere per non solo per il Mezzogiorno ma per il sistema come
Intendiamo nove sempre con questa ottica appunto di interazione
Prima di dare inizio ai lavori con la presentazione del
Che sarà fatta dal Direttore Riccardo Padovanet vicedirettore Luca Bianchi dei dati come dire
Che inquadrano
Questa
Pesante annata e quel anche con qualche indicazione di prospettiva vorrei
Ringraziare soprattutto
Ricordare che in questa manifestazione
Si tiene sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica di quale a confermata una
Un'abitudine per noi prezioso è quella di
Inviarci un messaggio con l'augurio di buon lavoro
Segno diciamo dell'un'attenzione con cui questo
Nostro Presidente segue anche
Le dinamiche territoriali in questa fase così delicata saluto il Ministro parte
Vedo ringrazio d'essere puntuale maestro di Stato presente immediatamente
Do lettura della appunto del telegramma che il Presidente Repubblica ci ha fatto pervenire
Prima appunto di dare inizio ai lavori
La presentazione del rapporto Svimez sull'economia del Mezzogiorno frutto di analisi approfondite che ricco di informazioni fornisce ogni anno l'occasione per richiamare l'attenzione sullo Stato de e sulle prospettive del meridione
Nella presente difficile situazione economica destano grande preoccupazione i dati relativi all'andamento dell'occupazione in tutte le aree del Paese che riguardano
In particolare il Mezzogiorno e le generazioni più giovani
è pertanto evidente l'urgenza di operare per la ripresa di uno stabile processo di crescita ricco il conseguimento resta imprescindibilmente negato anche alla piena mobilitazione di tutte le risorse
Economiche e sociali del meridione
Questo obiettivo può e deve essere perseguito nel quadro dell'obbligato risanamento dei conti pubblici attraverso una politica di rigore
Che deve coinvolgere tutti i ceti sociali a cominciare dai più abbienti
Occorre al tempo stesso un più forte impegno dell'Unione Europea per sostenere investimenti strategici
Strategici quali quelli relativi alla formazione delle risorse umane alla ricerca all'innovazione ed ha qualificati interventi infrastrutturali
In questo spirito invio a lei gentile Presidente gli autori del rapporto e da tutti i partecipanti all'iniziativa mio partecipe augurio per il migliore svolgimento dei vostri lavori firmato Giorgio Napolitano
Veramente
Animo grato che detto questo
Messaggio del Presidente
Nel ringraziare ancora una volta tutti presenti non
Mi avventuro a citare particolare presenze
Darei quindi subito l'avvio alla ai nostri lavori pregando il direttore Riccardo Padovani di fare la sua rappresentazione
Prego
Trentacinque anni ormai Mezzogiorno abitati in una spirale di arretramento economica e sociale con la conseguenza è testimoniate dalle statistiche dell'analisi contenute nel rapporto che oggi presentiamo
Le quali si sommano alle previsioni e di cui sarà dato anche conto fortemente preoccupanti per il due mila dodici del due mila e tredici
La riflessione che la Svimez quest'anno propone riguarda la sostenibilità delle trasformazioni in una struttura produttiva alla luce di un ciclo economico negativo
Che sta ridisegnando la mappa delle attività imprenditoriali con il rischio di scomparsa di interi comparti dell'industria italiana nel Mezzogiorno
Gli elementi di vitalità che pure esistono connessi esperienze innovative processi di internazionalizzazione che tendono a riprendere dopo il biennio di recessione due mila otto due mila nove di maggiore caduta ciclica
Non sono in grado di compensare l'arretramento competitivo generale del sistema produttivo dell'aria
Oltre che sugli indicatori di prodotti e competitività questo arretramento si riflette sul versante Sante sociale dei comportamenti con dinamiche fortemente negative nella demografia nel mercato del lavoro e nei processi formativi di maggiore qualità
Il progressivo abbassamento del livello dei consumi connesse in larga parte alla drastica riduzione dell'occupazione dei redditi delle famiglie
E la scarsa ripresa degli investimenti combinati con un maggiore impatto aggregato al sud delle manovre restrittive di finanza pubblica varate tra il due mila undici del due mila dodici
Rendono imperative vitale una ripresa del processo di crescita del Paese
Il Mezzogiorno ha subito più del Centro-Nord le conseguenze della crisi economica con una caduta maggiore del prodotto e una riduzione assai più pesante dell'occupazione
Nel biennio di recessione due mila otto due mila nove mentre la debole ripresa nel successivo biennio due mila dieci due mila undici è stata nell'area
Troppo incerta insufficiente
Il nuovo peggioramento del quadro economico avvenuto dall'estate del due mila undici rafforza il rischio che in assenza di una politica di sviluppo
Di una politica attiva dell'offerta che sostenga la ripresa della domanda privata e pubblica i processi di recupero siano eccessivamente lunghi
E l'aggiustamento strutturale sia molto gravoso con una perdita permanente di tessuto produttivo che aggraverebbe ulteriormente i divari territoriali del Paese
Come può vedersi dalla prima slide è tra il due mila e sette del due mila undici il meridionale ha subito una riduzione in termini reali del sei per cento a fronte di una indicazione del quattro e uno nel Centro-Nord la ripresa ed dell'euro zona è stata decisamente più veloci
Nel due mila undici la differenza negativa rispetto al livello del due mila sette era pari a meno di un punto il recupero è stato maggiore in tutti i Paesi europei i nostri principali concorrenti sui mercati internazionali
In primo luogo la Germania che con l'incremento del prodotto nel triennio due mila otto due mila undici dello zero cinque per cento all'anno nel due mila undici se riportata quasi un punto percentuale oltre al livello precedente la crisi
Ma hanno già recuperato anche la Francia e la Spagna che il ritardo ma è molto meno della dell'Italia
Il due mila e undici secondo le valutazioni di preconsuntivo elaborate dalla Svimez il PIL variato nel Mezzogiorno in termini reali dello zero uno per cento con un'ulteriore riduzione del modesto tasso di crescita realizzato l'anno precedente zero sei
L'incremento è rimasto inferiore di circa mezzo punto percentuale a quello registrato nel resto del Paese
Zero sei per cento la riduzione del ritmo di crescita dell'intera economia italiana nel due mila undici più zero quattro dopo il più né sette dell'anno precedente imputabile
Essenzialmente la debolezza domanda interna sia delle famiglie che delle imprese
La componente estera dalla domanda che già nel due mila dieci aveva trainato la ripresa del commercio internazionale sospinto la espansione dell'attività produttiva ha continuato a limitare la crescita ma con un forte rallentamento rispetto all'anno precedente
La dinamica dell'esportazione è risultata positiva in entrambe le ripartizioni anche se la crescita è stata mediamente più debole le regioni meridionali
L'export a prezzi correnti del Mezzogiorno ha avuto un incremento del difetto dei contro l'undici e cinque nel resto del Paese
Il peggiore andamento del PIL meridionale dovuto oltre che allo stimolo relativamente inferiori rispetto al resto del Paese della domanda estera
Questo proprio il minore grado di apertura dell'area soprattutto alla flessione della spesa per consumi attribuibile per parte importante alle critiche prospettive del mercato del lavoro che saranno poi oggetto di approfondito esame nell'esposizione del dottor Bianchi
Da quattro anni i consumi nel Mezzogiorno non crescono complessivamente la caduta del dal due mila sette ha superato i tre punti percentuali
I consumi delle famiglie hanno registrato in particolare nel Mezzogiorno un calo significativo nel corso della crisi anche per quelli alimentari riducendosi complessivamente del quattro e tre per cento a fronte di una sostanziale stazionarietà nelle regioni del Centro-Nord
Per effetto della crisi del declino dei redditi in atto dall'inizio del decennio il livello dei consumi delle famiglie meridionali risulta inferiore in termini reali di oltre tre miliardi di euro rispetto al valore del due mila
Nel corso del biennio due mila dieci due mila undici si è poi aggiunta una forte contrazione in tutto il Paese dei consumi della pubblica amministrazione che si sono ridotti complessivamente dell'uno e cinque per cento
A causa delle manovre di contenimento della spesa pubblica con diciamo limitata differenza tra due parti del Paese
Il calo reale dei redditi delle famiglie unito alla flessione dei consumi pubblici alla perdurante incertezza sulle prospettive del mercato del lavoro rischia di pregiudicare fortemente anche le prospettive di ripresa della domanda interna nel due mila e tredici
Ecco nella raffigura quattro
Può vedersi come nel due mila undici in effetti la spesa per investimenti avuto dinamiche differenziate tra nord e sud cioè gli investimenti sono diminuiti di più quest'anno nel nord due otto mentre sono rimasti stagnanti nel Mezzogiorno
Vi è da dire che nel Mezzogiorno come può avrà modo di riprendere convinti che il riferimento al lungo periodo neanche sono ancora una volta gli investimenti macchine attrezzature
Che CRO coprono un crollo degli investimenti in costruzioni
Cioè questa andamento è un saldo laddove però le macchine attrezzature agorà voto riprendere non sembrano se collegate a processi di ristrutturazione dell'industria o delle costruzioni quanto un'espansione nel terziario
L'accumulazione di capitale è stata frenata nel Paese dalle incertezze sulla ripresa dell'attività economica e sull'andamento del ciclo internazionale dalla presenza di ampi margini di capacità inutilizzata ecco tra
Nel medio periodo
Questo è un dato molto preoccupante il processo di investimento è risultato complessivamente negativo sia nel Mezzogiorno che rivesto del Paese
Il tasso di variazione cumulato degli investimenti fissi lordi totali è stato pari al sud ha meno uno e quattro contro il meno cinque per cento del centonove faccio però da accusato
Anche come era forte
Una netta flessione la relativa tenuta degli investimenti totali meridionale nel complesso però del decennio come ho avuto modo di anticipare il frutto di una significativa espansione degli investimenti macchine attrezzatura più dieci e otto in calo invece nel nord meno
Che ha compensato però la vera propria caduta gli investimenti nel settore delle costruzioni maggiormente legate al settore pubblico e la spesa in conto capitale nella caduta è stata dell'undici per cento contro appena l'uno al nord
Ecco l'accumulazione di macchine attrezzature però appunto come ho accennato è un elemento che andrà visto ha riguardato essenzialmente il settore dei servizi ed in particolare
Diciamo l'ampia Blai branca che comprende commercio
Turismo e trasporti
Quindi sembra al sostegno diciamo a una se vogliamo terziarizzazione ma non ha riguardato il manifatturiero e le costruzioni dove nel decennio si registrano delle cadute dire di intensità impressionante
Meno trentatré per cento nel caso del manifatturiero addirittura meno quarantacinque per cento nel caso delle costruzioni
Venendo alle prospettive le stime per il due mila e dodici effettuate con il modello di previsione regionale esprimersi rispetto evidenziano un forte deterioramento del quadro economico
Per il due mila e dodici aggravamento della recessione contrazione del PIL superiore alla media europea peggiore andamento delle regioni meridionali peggiora andamento che per il due mila e tredici dovrebbe persistere anche nella stagnazione
Con diciamo una minore ripresa
Il deterioramento della congiuntura della seconda parte del due mila e dodici ha comportato una revisione al ribasso delle previsioni effettuate dalla Svimez nello scorso giugno in base ai nostri nuove stime il PIL italiano dovrebbe far registrare nell'anno una flessione del due cinque
Risultato nettamente peggiore di quello previsto per la per l'area euro per la quale la flessione sarà dovrebbe essere dello zero quattro
Si conferma inoltre si aggrava la tendenza un ampliamento del divario tra nord e il sud il PC al Centro-Nord dovrebbe riflettere del due
Due per cento mentre quello del sud farebbe segnala una riduzione del tre cinque per cento
Considerando quest'ultima contrazione del PIL del Mezzogiorno farebbe segnare
Dal due mila sette a tutt'oggi una riduzione complessiva di cinque circa il dieci per cento in termini reali ritornando livelli del PIL
Del mille novecentonovantasette cioè un salto indietro di quindici anni
Non posso non destare allarme per la stessa tenuta sociale di molte aree del Mezzogiorno le previsioni di un ulteriore forte caduta nel due mila dodici dei consumi delle famiglie stimata circa altre otto per cento che si somma alla flessione negli scorsi anni
E va sottolineato in particolare il crollo previsto per l'anno in corso
Della spesa per investimenti che a fronte di un calo stimato a livello nazionale del sette sei per cento di medio minerebbe nel sud di oltre il tredici per cento
Su tale risultati incidono in maniera molto rilevante gli interventi correttivi
Sui conti pubblici adottati dal due mila e dieci pur necessari
A riportarli in linea con gli obiettivi programmatici definite e concordate in sede europea per risultato oggettivo sono questi forti effetti perché in un contesto generale di crisi recessiva le quattro manovre effettuate nel due mila dieci che nel due mila undici
Approvato dal precedente dall'attuale Governo hanno avuto un impatto complessivo sul PIL ben più pesante nel Mezzogiorno
Come può vedersi dalla slide sette le manovre restrittive
E secondo le nostre stime
Comportano un effetto depressivo sul PIL del due mila e dodici dell'uno e uno per cento in Italia ma assai differente a livello territoriale otto decimi di punto nelle regioni centro settentrionali e ben due uno punti percentuali in quelle meridionali
Quindi due uno su due o cinque punti ciò che va sottolineata nostra visto non è però tanto il saldo complessivo degli interventi quanto la loro composizione Mattioli impatto cioè che per le aree deboli del Paese può derivare
Dalla forte contrazione soprattutto nel due mila dodici della spesa per investimenti
Tale riduzione di persi dei termina un calo di uno virgola sette punti percentuali del PIL meridionale sui complessivi due uno
Due virgola uno punti determinati complessivamente dalla manovra Emo visto che sono due punti che noi attribuiamo a manovre uno e sette e legato agli investimenti a fronte di un effetto sempre degli investimenti
Nel Centro-Nord del meno zero sei per cento nelle nostre elaborazioni risultano in particolare assai significativi gli effetti sulla dinamica degli investimenti al Sud dei tagli operati
Dal precedente Governo a fondo per le aree sottoutilizzate FAS per i quali si è realizzato una quota significativa dei risparmi previsti a carico dei ministeri
Questo perché nel sud come è noto data la minore dimensione dell'economia di mercato maggiore la capacità moltiplicativo esercitata dalla componente pubblica nel processo di accumulazione
Gli elementi emersi pongono dunque chiaramente in evidenza l'esigenza imprescindibile di trovare spazi per il sostegno specialmente al sud di processi di accumulazione di capitale produttivo
Impedire così una spirale recessiva che potrebbe terminare effetti sociali ancora più drammatici
Tutto questo dipenderà anche da una maggiore efficienza delle amministrazioni maggiore nazionali e regionali nello spendere le risorse ancora disponibili dei fondi strutturali
E dalla capacità di orientarle concentrarli su un piano di interventi infrastrutturali di politica industriale attivabili a breve
Ma rimanda soprattutto all'esigenza di trovare spazi di intervento per la spesa in conto capitale con una modifica delle regole europee
Oltre che con i risparmi in altre voci è di cruciale importanza per la Svimez una diversa considerazione della spesa per investimenti del patto di stabilità europeo
Come peraltro più volte dichiarato dal Presidente del Consiglio Mario Monti a sostegno per la cosiddetta golden rule si tratta di una politica che permetterebbe nel medio periodo difendere il processo di risanamento compatibile
Con l'esigenza di non aggravare la dinamica recessiva in corso
La crisi ammesso drammaticamente avvisato gli squilibri esistenti nella struttura produttiva italiana sbilanciata verso settori tradizionali con bassi opportunità di crescita e troppo piccole dimensioni medie di impresa
I processi di aggiustamento iniziati prima della crisi ma ad essa bruscamente sollecitati risultano ancora lenti
E nell'attesa che questi processi di ristrutturazione e razionalizzazione avviati da parte delle imprese italiane più esposte alla competizione internazionale vada a compimento
Esistono consistenti rischi soprattutto nelle aree più deboli del paese che si inneschino processi di desertificazione che dall'industria si trasmettono ad altri settori
è proprio l'industria l'architrave del sistema economico meridionale che rischia di cedere facendo crollare l'intera economia e purtroppo le cronache di questi mesi
Dell'Ilva di Taranto così come quella dei mesi scorsi di Termini Imerese il bilinguismo uso fino alla complessa vicenda FIAT sembrano confermare i rischi di una fuoriuscita da comparti strategici che presentano concentrazione degli stabilimenti del sud
Dobbiamo aver presente che concretamente al resto del Paese è troppo piccola in quest'area Laporta di imprese esportatrici in grado di compensare la debolezza dalla domanda interna con una crescita dell'export
E troppo forte la dipendenza degli appalti della pubblica amministrazione che senza risorse ha bloccato nuovi appalti ancor peggio ritarda i pagamenti dei beni e servizi acquistati
La caduta produttiva nel settore industriale in questo quinquennio è stata in tutto il Paese assai rilevante ma assunto le dimensioni più drammatiche nel Mezzogiorno soprattutto in termini di effetti sull'occupazione
Il prodotto dell'industria in senso stretto è risultato nel due mila undici ancora inferiore al livello del due mila e sette di tredici punti percentuali mentre nel resto del Paese era inferiore di dieci e quattro che pure appunto
Non è un calo da poco però è sul fronte dell'occupazione che gli effetti della crisi
Di suo elementi
Ben oltre che congiunturali sono più rilevanti gli occupati nell'industria in senso stretto hanno segnato dal due mila sette due mila undici una contrazione di circa centoquarantasette mila unità
Pari a quindici e cinque per cento in meno tre volte maggiore di quella registrata al nord dove è stata del cinque cinque
Nel Mezzogiorno dove è presente appena il diciotto per cento degli occupati industriali italiani si è concentrato quasi il quaranta per cento delle perdite del posti di lavoro con un ulteriore riduzione del tasso di industrializzazione
Che nel due mila e undici risultato sostanzialmente del trentanove per mille e quindi il sessanta per cento in meno che nel Centro-Nord
Ora la spiegazione di questa andamento va ricercata nella diversa reazione delle prese delle due macroaree alla congiuntura sfavorevole
I risultati di una specifica e analisi condotta
Nel rapporto sull'evoluzione della produzione delle esportazioni in due settori centrale del made in Italy importanti nel sud fra il tessile e calzature
Gli abbigliamento mostrano infatti come nel Mezzogiorno vi sia stato un minor ricorso alla delocalizzazione internazionale di fasi produttive rispetto a quanto avvenuto per il Centro-Nord
Nel Centro-Nord i sistemi produttivi locali o per lo meno
Parte significativa di essi hanno aperto maggiormente le reti produttiva i mercati internazionali
E hanno stretto accordi di assoluzione di subito lettura internazionale intensi e prolungati
Nel Mezzogiorno questi episodi di collaborazione produttiva internazionale sono risultati più sporadici e salvo pochi casi meno duraturi questo anche perché nel sud per molto meno presente con la media impresa siamo quel quarto capitalismo di cui si parla
Questi dati sono confermati anche dall'indagine anzi anticipati fatta nel due mila nove dalla Banca d'Italia che nell'analizzare i fenomeni di localizzazione e sub interna c'è una legislazione come fattore centrale tra crescita rilevava
Che nel nord del venticinque per cento delle imprese aveva adottato strategie di internazionalizzazione COBAT
Contro appena al tredici per cento al sud
Nel Mezzogiorno dove sono maggiormente rilevanti settori produttivi caratterizzati da bassa o medio bassa dotazione tecnologica la competitività risulta
Per lo più determinata dei costi unitari del lavoro che sono più elevati non solo rispetto ai paesi emergenti asiatici ma anche rispetto a molti Paesi dell'Est europeo
Nel rapporto e presento un confronto che fa vedere proprio questa perdita relativa di competitività rispetto ai paesi diciamo europee dei Balcani
Quindi quello meridionale è in sostanza un modello produttivo sempre più insediato dal basso e che non riesce a introdurre se non in misura limitata
Gli adeguamenti competitivi anche attraverso forme più evolute di internazionalizzazione maggiormente adottate nel resto del Paese
Ecco di fronte a questo difficile scenario di desertificazione industriale e diciamo anche di difficoltà Anna
A una trasformazione competitiva tra di fronte a questo scenario appena descritta appare ineludibile a nostro avviso affrontare la questione di rilancio della politica industriale
Che contribuisca a favorire necessarie documenti strutturale del sistema produttivo nazionale e meridionale adeguamenti che non possono essere affidati ai soli meccanismi spontanei di mercato
Negli ultimi anni infatti in Italia le politiche di segno restrittivo adottate hanno inciso più che in altri Paesi avanzati sugli interventi di politica industriale che hanno assunto un ruolo sempre più marginale lo dimostrano i dati sugli aiuti di Stato
Che dovrebbero punta adesso comparire
Diciamo nella slide è una figura nove
Sostanzialmente per la media della UE a ventisette dopo un breve un quindicennio di declino nel triennio due mila sette due mila dieci c'è stato una cosca può ridire recuperò
E in percentuale del PIL volume degli aiuti è salito dallo zero quarantuno allo zero cinquanta
In Italia invece il trend discendente proseguiti ininterrotto anche negli ultimi anni e nel due mila dieci ecco che i dati sono nella slide del peso degli aiuti ha raggiunto un livello minimo
Dello zero ventuno meno dalla metà del valore medio europeo non lo stesso anno e attualmente il dato italiano risulta tra i più bassi dei principali paesi mi sembra sia il quintultima gossip
Diciamo vedete dalla slide considerando l'insieme degli strumenti nazionali e regionali
In base ai dati del Ministero dell'
Sviluppo economico diciamo resi disponibili di recente
Le agevolazioni concesse alle imprese italiane sono scese da una media di quasi dieci miliardi
Nel biennio due mila e cinque di mille sei a circa sei nel periodo mille nove due mila dieci
La disaggregazione territoriale delle agevolazioni che qui abbiamo fatto con riferimento diciamo al totale al netto degli interventi
Luca non localizzabile
Mette in luce un forte divario fra le regioni del Centro-Nord e Mezzogiorno mentre il cielo nell'area centro-settentrionale gli importi annuali sia delle agevolazioni concesse sia di quelle erogate
Sono leggermente aumentate nel sud emerge una netta tendenza al ribasso nel confronto rispetto al biennio due mila cinque due mila e sei gli incentivi concessi sono crollati da una media annua di circa sei miliardi di euro a poco più di un miliardo nell'ultimo biennio
Quelli erogati dopo cinque A uno e sei senza commento mi pare che siano cifre che smentiscono la vulgata
Ancora molto resistente di un sud inondato da un fiume di risorse per gli incentivi
Una piccola conclusione è indispensabile dunque come detto un forte rilancio della politica industriale occorrono politiche industriali attive a nostro avviso immediate in grado di sostenere i processi di internazionalizzazione e innovazione
Consolidando e rafforzando l'esistente
Salvaguardando in primo luogo i rilanciando l'industria manifatturiera senza al cui sviluppo anche la crescita degli altri settori è difficile
Ma anche e questo credo che da poi sviluppare nei successivi interventi favorendo la penetrazione in settori nuovi
In grado di creare nuove opportunità di lavoro autonomo dipendente cooperativo
Specie per i giovani elevata formazione che sono contestualmente diciamo allo stesso momento la componente più dinamica ma ancora oggi la più sotto utilizzata nell'economia meridionale grazie
Grazie
Dottor padovani
Passerei la parola allora
Direttore
Luca Bianchi che appunto completerà
Sarà
Presentazione dei
Dati del rapporto
Prego anche
Diciamo
Quelli presenti del pane discussione magari di venire al tavolo della Presidenza in modo anche da
Libera alternativa fosche dispiace
Che ci sia
Ci sia questo razionamento
E quindi
Ringrazio
Sia
Presidente Fitto Presidente Buttiglione
Mario Baldassarri Stefano Fassina di essere qui con noi
Il ritorno è venuto al tavolo
Cambia
Sì senza
Allora dopo questa
Allora prego Cammi anche di
Ceylon buongiorno al mesta un compito non sembra volte più a ogni hanno abbastanza più difficile quella di
Se in qualche misura anche quello che evidenzia gli aspetti più drammatici impatto sociale della crisi
Come abbiamo visto la crisi ha impattato soprattutto alla mala impattato in misura ma il maggiore nel Mezzogiorno rispetto al Centro-Nord
Ma l'i differenziali risultano assai più elevati se passiamo da un'analisi esclusivamente gli indicatori economici a quelli invece dell'occupazione degli altri indicatori carattere sociale
Questo perché perché in realtà questa crisi è stata particolarmente cattiva tra virgolette perché
è stata
I suoi affetti sono stati assai più intensi sulla componenti più debole ovulazione in qualche misura come
Diciamo l'aumento dei disuguaglianze in qualche misura spiega in parte la stessa nascita e la crisi economica d'altro canto vediamo che la stessa crisi poi nel corso del tempo proprio perché è stata così diseguale nell'impatto
Ha finito per avere infetti anche territorialmente profondamente diversi
Questo credo che sia un elemento non soltanto prettamente di analisi
Ma credo che sia un elemento determinante nel momento in cui stiamo e abbiamo dovuto determinare nel corso degli ultimi degli ultimi anni interventi di policy particolarmente rilevante in termini restrittivi
E che quindi rischiano di incidere profondamente su quota di popolazione che realtà sono uscite profondamente fiaccato dalla crisi
Vediamo innanzitutto al mercato del lavoro sul mercato del lavoro vedete che c'è una differenza tra Mezzogiorno e centro nord molto più ampia che quella che si vede in termini differenziali di PIL
Mai abbiamo perso diciamo nell'ultimo dal due mila otto e il due mila dodici diciamo i primi semestre sul primo semestre oltre mezzo milione di posti di lavoro questi cinquecentotrentasei mila posti di lavoro però sono Stra
Voglio solo in concentrati in misura rilevantissima delle regioni meridionali
Cioè abbiamo al trecentosessantasei mila per posti di lavoro persi al Sudoku ottocentosessantanove mila al nord
Ciò vuol dire vedete di quella piccola didascalia in fondo credo che sia abbastanza impressionante
Dove nel sud pure avendo circa il ventisette per cento e l'occupazione complessiva e si concentra circa il settanta per cento delle perdite di posto di lavoro quindi evidentemente anche le caratteristiche strutturali del mercato del lavoro meglio Nale
Dovute a una maggior presenza è noto i precari un fra una uno INPS il sud
Imprenditoriale e di impresa è molto più frazionato e molto più incapace di reggere diciamo
La maggiore competizione e le difficoltà congiunturali ha impattato profondamente
Abbiamo citato prima padovani dati sui consumi
In questo caso messo nelle slide i dati sui consumi pro capite e vedete che anche qui tirar siamo in presenza di un fatto assolutamente nuovo nella storia diciamo
Repubblicana cioè abbiamo una lunga fase
Che ormai diciamo tra
Fase di declino e poi fase di crisi del Paese abbiamo una riduzione in termini reali dei consumi pro capite della famiglia abbastanza rilevante che entrambe le aree del Paese
L'ASP queste sono i dati relativi al Mezzogiorno in particolare tra due mila uno del due mila otto al due mila undici abbiamo una riduzione di quattrocentottantotto euro dei consumi pro capite le famiglie cioè meno quattro virgola nove per cento
E questa riduzione accorciamo ha riguardato anche soprattutto beni essenziale abbiamo riduzione dell'otto virgola sette per cento e gli alimentari del sei virgola due per cento
Del vestiario
Dicevo è diciamo se consideriamo lo stock complessivo dei consumi delle famiglie il valore del due mila undici è inferiore complessivamente a tre di tre miliardi di euro rispetto al valore del due mila uno
Mentre a cento ma c'è stato un incremento peraltro modestissimo se consideriamo l'incremento forte la popolazione che c'è stata
Nel Centro-Nord dove siamo c'è un problema di avvitamento di spirale recessiva
Cioè l'impatto e la riduzione dell'occupazione
Su i consumi delle famiglie e quindi per questa via una riduzione a domanda interna
Rischia di determinare un avvitamento recessivo del Mezzogiorno è in qualche misura anche se a livello minore del centro nord che mettono molto in difficoltà le possibilità di ripresa
La crisi è stata particolarmente intensa straordinariamente intensa sulla componente giovanile anche qua va sottolineato che nel corso dell'ultimo
Nel corso della al quadriennio di crisi abbiamo perso uno virgola tre milioni
Di posti di lavoro giovanile cioè di persone di occupati tra i quindici e trentaquattro anni la riduzione è stata molto forte sia nel Mezzogiorno che nel centro nord
Qui al di là della leggera differenza dimostra che l'intero sistema Paese
Che mostra una divaricazione sono impressionanti e degli andamenti generazionale
Ce l'abbiamo una componente l'occupazione trentacinque oltre che sostanzialmente tiene o aumenta nel corso della crisi e i giovani che trovano sostanzialmente chiuse le porte di accesso al mercato del lavoro
Un doppio spreco perché calcolate che quella fase generazione quella che diciamo ha un potenziale di capitale umano diciamo accumulato tramite un forte investimento formativo e come vedremo è molto rilevante
E il tasso di occupazione giovanile ne deriva che è molto basso ed è soprattutto in profondissimo calo nel Mezzogiorno siamo passati dal trentasette al trentuno per cento del centro nord dal sessanta al cinquantadue per cento quindi abbiamo
Profonde differenze nei livelli però occorrerebbe dinamica abbastanza simile quindi c'è un problema di sistema Paese complessivo
E il divario rispetto a tutti gli altri Paesi europei
è rilevantissimo sulla componente giovanile
Molto più alto rispetto alle altre Combal al complesso del tasso d'occupazione se vedete siamo al di sotto del Mezzogiorno con il trentuno per centro di tutti i Paesi ho messo folte quelli europea tanto da avere un riferimento anche la Turchia che al quarantatré virgola sette per cento il tasso d'occupazione giovanile
Superiore di oltre dieci punti a livello del Mezzogiorno
Si chiudono soprattutto le porte di accesso al mercato del lavoro cioè si vede la diciamo la Segre la la separazione dei giovani nel mercato e non lo sconto sui flussi
Questi sono i dati relativi ai nuovi ingressi sul mercato del lavoro cioè sono occupati nel due mila undici che nel due mila dieci erano disoccupati
Colleghi c'è stata una rilevantissima o calo dei nuovi ingressi siamo passati nel sud da quattrocentocinquanta mila trecentocinquanta mila meno ventidue per cento nel Veneto nave si raggiunge o c'è una migliore tenuta siamo almeno al sei per cento
è interessante rilevare come neanche la laurea in questa fase di crisi così pesante pesante
Riesce a proteggere
Sostanzialmente dalla crisi economica abbiamo una riduzione di tutte le componenti
E abbiamo una riduzione ha detto la più forte per i laureati che i diplomati mentre sensato rimane particolarmente critica la per coloro che sono in possesso la licenza media
La mia impressione che questo dato evidenzi che in realtà
I diplomati si adattano a fare qualsiasi lavoro in qualche misura fanno concorrenza la componente più bassa mentre c'è un'enorme difficoltà a occupare laureati
E probabilmente anche qui in questo senso abbiamo lavoro porre in sala concorrenza al ribasso
Cioè nella le imprese tendono magari a
Assume più più facilmente un diplomato che possono sotto inquadrare ulteriormente piuttosto che una un reato e quindi evidenzia una particolare criticità ancora
Quest'anno un focus specifico del rapporto e così ecco è stato dedicato alla componente femminile pecche insieme ai giovani alle donne ovviamente le giovani donne insieme rappresentano un'area di particolare sofferenza questo tempo come abbiamo detto più volte
Un'area di straordinario capacità potenziale produttivo
Noi abbiamo ritrovato purtroppo nell'analisi ancora molti stereotipi
Sul mercato del lavoro in termini segregazione della componente femminile sul mercato del lavoro mentre abbiamo trovato smentiti tanti altri stereotipi ad esempio
In termini di accumulazione del capitale umano e come vedremo a a e a maggiore per la componente femminile per quella
Per quella maschile e addirittura in una ripresa anche delle migrazioni diciamo anche una a maggiore capacità propositiva la componente femminile ma partiamo dai dati l'occupazione femminile quindici trentaquattro anni è estremamente bassa nel nostro Paese
Abbiamo circa al trenta sette sette per cento in Italia e il ventitré virgola otto nel Mezzogiorno
In questo caso lo vedete l'essere laureate migliorerà sensibilmente il tasso d'occupazione ma nonostante la laurea una donna meridionale ha un tasso di occupazione più basso
Di una donna diciamo de del compresso delle donne del centro nord chiaramente si evidenzia che qui una forte divaricazione dei dati a livello territoriale
Non abbiamo trovato dire dive diversità profonde a livello di diverse province e evidenza sulla componente femminile come su tanti altri indicatori una particolare criticità delle grandi aree urbane al Mezzogiorno
A Palermo siamo in presenza di un tasso d'occupazione femminile di appena al diciannove per cento che scende al sedici per cento a Napoli
Noi abbiamo in alcune aree del Mezzogiorno dove
Il numero di donne che trova un laudi donne giovani che trova un lavoro nonostante dicevo l'investimento formativo
è assolutamente modestissimo cioè parliamo dei sedici ragazzi su cento a Napoli che sono occupate regolarmente
Nel corso del due mila undici dicevo c'è un problema anche sulle professioni soltanto un dato rapidissimo qui vediamo la
La quota e l'occupazione femminile nelle diverse professioni
E come vedete se da un lato
Abbiamo una bassa quota i dirigenti e sono quasi esclusivamente dirigente pubblica un soldato e lo fa sottolineare che se come fa anche riflettere in termini di riforma del mercato del lavoro qui diciamo anche del di quanto fosse difficile punto di partenza dei par da Dupuis partivamo il la quota di occupazione femminile sui contratti di collaborazione a progetto e il sessantacinque per cento
Ce l'abbiano che due contratti a progetto su tre sono riguardano donne
Quindi e è evidente che c'è una diversità diciamo profonda ancora di genere nel nostro mercato del lavoro
Come vi dicevo e non mi dilungo totalmente lo trovate nel rapporto tutti i dati di scolarizzazione
Rilevano un maggiore grado il tasso di scolarizzazione la componente femminile e la è la linea verde come la vedete sia nel Mezzogiorno e nel centro nord sistematicamente più alta di quella dei ragazzi
E quindi diciamo si conferma che insomma eh su quella parte di popolazione particolarmente scolarizzato e probabilmente si giocano le sfide dello sviluppo
Parlavamo di competenza acquisita il rapporto dedica un'ampia parte al tema dell'istruzione che ormai entrata diciamo un po'e nel tutti
A pieno titolo come una componente essenziale le politiche di sviluppo
Molto si è parlato dei divari di competenze acquisite tra Mezzogiorno e centro nord che vengono rilevati sia i dati OCSE Pisana sia dei dati INVALSI
Mi sembra che i dati più recenti evidenzio più che complessivamente un divario del Mezzogiorno un divario di alcune regioni del Mezzogiorno
Questi sono i dati relativi alla seconda primaria diciamo la signora seconda elementare e alla terza media
Mai abbia dei vediamo due cose innanzitutto c'è una riduzione del divario negli ultimi anni rispetto al Centro-Nord
Secondo elemento come dicevo c'è una particolare concentrazione dei differenziali in alcune regioni o l'assegnate sono Campania Calabria Sicilia quelle segnate in rosso
Vedere ad esempio la Puglia che mostra addirittura
Un livello di competenze sostanzialmente in linea con la meglio leggermente migliore chiaramente questi sono divari di partenza che come più svolto ha rilevato la Banca Italia si portano avanti poi nel corso della vita
E quindi in questo senso credo che l'azione del Governo di rafforzamento
Della
Sul tema e la scuola e dell'istruzione per ridurre idea i divari sia profondamente importante d'altra parte io ho trovato un dato che a me sinceramente ha stupito è un'indagine campionaria del MIUR la quindi siamo è campionaria ma riguarda oltre cinque mila
Istituti e vediamo ad esempio un dato che riguarda invece l'offerta diciamo così ordinaria della scuola italiana
Sul tempo pieno
La quota di classi a tempo pieno che risulta da questa indagine dimostra un divario territoriale
Chi è molto ma molto superiore a qualunque divario di competenze acquisite che abbiamo rilevato quindi in termini di ore fruire usufruite dai ragazzi meridionali
Questo che di tutte le studi dirvi è una delle determinanti maggiori delle competenze cioè quanto uno Rio quanto diciamo
Tempo passare la scuola e che tipo di qualità dell'istruzione a passiamo da una quota di classi a tempo pieno
Del cinque otto dieci per cento proprio in quelle regioni che abbiamo ma che abbiamo visto hanno maggior divario di competenze cioè Campania e Sicilia
Arriviamo a quarantacinque quarantotto per cento e regioni del nord pure essendo l'indagine campionaria e qui diciamo
Suscettibile di cambiamenti degli indicatori il numero preciso evidenzia comunque una differenziale interni che senz'altro incide profondamente vinciamo il recupero e questo tipo di differenziale rappresenterebbe una condizione essenziale e necessaria
Per anche un recupero delle competenze quindi una un riallineamento degli andamenti la Regione
Queste effettui deterioramento
Di deterioramento diciamo della capacità di reddito delle famiglie meridionali e queste difficoltà sul mercato del lavoro dei giovani soprattutto scolarizzati sta producendo alcuni elementi diciamo di recessività dal punto di vista sociale che noi intendiamo denunciare con forza quest'oggi
Uno è sensato lava oggetto l'anno scorso il proseguimento di una riduzione delle iscrizioni densità
Noi avevamo assistito dagli ottimali una fortissima crescita a livello italiano e a livello a soprattutto meridionale il tasso di passaggio le scuole superiori e sa cioè quanti ragazzi che prendono il diploma si scrivono dopo la mia città
è si è ridotta profondamente in tutto il Mezzogiorno quasi tutto dicevo e anche del Centro-Nord abbiamo perso quasi dieci punti percentuali
Nel corso degli ultimi anni questo riguarda un da un trend che ben prima della crisi
Cioè parliamo del due mila uno due mila due
Anche qua va segnalato che a fronte di regioni che anche su questi indicatori presentano dati particolarmente difficili
Come Campania e Sicilia e in parte la Calabria abbiamo d'altra parte Puglia Basilicata che hanno dimostrano anche su questo tema
Una maggiore capacità di tenuta pura all'interno di un quadro tendenzialmente di riduzione l'altro elemento di
Depauperamento potenziale del capitale del potenziale di sviluppo del Mezzogiorno è senz'altro un tema hanno Icaro qual è la Svimez ogni volta monitoriamo quello delle migrazioni
Trovate molti dati nel rapporto parliamo nell'ultimo decennio di circa un un saldo netto di seicentotrenta mila persone
Di circa quattrocentoquaranta mila giovani quindici trentaquattro anni come saldo netto che sono andate via al Mezzogiorno è chiaro che è un pezzo
Di generazione è un pezzo di capitale umano un tempo un pezzo di
Intelligenza chitarristi ad andare via
Cioè altrettanto importante è questo ripresa
Della pendolarismo le lungo raggio cioè di per sé meridionali che pur mantenendo la residenza al sud o svolgo attività e lavoro nel centro nord anche in questo caso si tratta soprattutto di giovani
E di scolarizzati ma è l'anno scorso lanciamo l'al grido allarme tzunami demografico non so se lo ricordate cioè che questi comportamenti insieme con il basso tasso di occupazione femminile
La l'aumento delle migrazioni avrebbe determinato una divaricazione profonda e gli andamenti demografici
Già i dati del primo film del censimento due mila undici in qualche misura anticipano ciò che può che Cacco il che è che l'onda lunga e lo tsunami in qualche misura già partita
Se vedete cosa è successo negli ultimi dieci anni lo occupa la popolazione del centro nord è aumentata del due mila e oltre due milioni di persone
Il mezzo giornali ma sostanzialmente stabile anche se togliamo la componente degli immigrati che vengono attratti dal Centro-Nord molto meno al Mezzogiorno vediamo che comunque abbiamo un'altra e cioè l'occupazione del centro nord affronta una riduzione del Mezzogiorno
Questo quadro a tinte profondamente fosche
Evidenzia appunto tantissime criticità abbiamo cercato di capire quali siano
Legare
Può di potenziale crescita dell'occupazione dove giovanile qualificata credo che ovviamente poi gli interventi e professor Giannola darà un quadro più complessivo della con dell'economia meridionale
Noi abbiamo indicato alcuni settori importanti di investimento dove si possono mettere a frutto queste competenze acquisite
Parliamo di investire sulle reti digitali riqualificare le aree urbane mettere in campo una vasta opera difesa e valorizzazione dell'ambiente del territorio riqualificare l'offerta turistica l'industria culturale
Sono settori che al di là del diciamo dell'essere molto spesso richiamati e la vittoria convegnistica
In realtà sono settori che impiegano negli altri Paesi europei una quota rilevante di occupazione giovanile
Io o per esempio ha preso ad esempio un settore specifico e quello dei servizi di educazione sanità si spense cultura e turismo è un'indagine fatta dall'Eurostat come vedete la quota di occupazione femminile e giovanile quindici trentaquattro anni
Occupata in quei settori
è negli altri Paesi molto più ampia che da noi ne abbiamo diciotto virgola cinque per cento con pochissimi differenziali territoriali Mezzogiorno centro nord rispetta poi al venticinque per cento in Germania Francia e di atto duratura al trenta per cento in Inghilterra
Soprattutto ciò che cambia la dinamica cioè quel settore che occupa diciamo quasi un giovane su tre
è in profonda dinamiche evidenzia un profondo dinamismo negli altri Paesi
In Germania Francia Inghilterra abbiamo tassi di crescita pur nella crisi consistente e parliamo di settori sia pubblici che privati ma soprattutto privati di assistenza alla persona di offerta di servizi culturali di diciamo quelli
Ed educazione cioè diciamo di servizi per l'educazione che mostrano diciamo quindi una divaricazione gli andamenti tra Mezzogiorno e certo non abbiamo mai dove questa divaricazione spiega molto
Del peggioramento relativo della condizione regioni italiane rispetto alla condizione dei giovani
Degli altri Paesi le stime ad esempio del il Governo francese
Dicono che si possono creare in questo settore uno virgola tre milioni di posti di lavoro nei prossimi dieci anni
Uno studio analogo al della del Ministero del lavoro in mille americano stima cinque virgola sette milioni di posti di lavoro cioè noi abbiamo in quelle il settore dei servizi
Un grande campo secondo me di investimento Umbria un investimento de il può appunto a cavallo tra pubblico e privato
In cui il non necessariamente credo che ce l'ho sperimentazioni in corso anche all'interno del piano d'azione in cui non necessariamente tutto offerta pubblica dove senz'altro però c'è una domanda
Chi inevasa da parte dei cittadini italiani e soprattutto meridionali quindi sono ambitissimo me molto importante di potenziale di crescita in cui per esempio abbiamo all'interno sia lavori diciamo a bassa qualifica sia ad alta qualifica
Noi in particolare quest'anno abbiamo fatto un approfondimento sul nel rapporto
Relativa a uno di questi comparti magari più piccolo ma credo abbastanza rilevante che col dell'industria culturale
Qui quando parliamo di industria culturale parliamo di industria votare in senso allargato come dice l'Eurostat cioè non soltanto l'erogazione di servizi culturali cioè musei ma anche la produzione
Dice ce l'ho dei pezzi di industria dentro insomma chi costruisce DVD ci sono esperienze innovative che posso fare le applicazioni cioè chi
Tutta la parte multimediale
E noi evidenziamo a livello Paese una diciamo
Soprattutto nel Mezzogiorno a una nonostante come è noto un un un ampio potenziale culturale
Una quota di occupazione Hassan ha molto minore rispetto alla media europea abbiamo appena il quattro virgola quattro per cento contro diciamo una media europea che è intorno al sette virgola sei per cento addirittura il dieci per cento
Il Regno Unito al nove per cento della Germania Lanza se noi riuscissimo semplicemente a
Avvicinarci ai livelli presenti negli altri Paesi al mondo e gli altri Paesi europei
Potremmo creare facilmente vorremmo creare in questo settore un'occupazione ampia noi abbiamo stimato intorno ai duecentocinquanta mila occupati nel corso degli ultimi i prossimi anni di cui cento mila laureati perché c'è una componente dei laureati abbastanza ampia
Il quadro emerso quindi evidenza da un lato una profonda criticità
Dall'altro io credo semplicemente il tentativo di lo sforzo di cercare di trovare aree dove invece è possibile le posso dei prossimi anni metterà a frutto questo investimento che le famiglie italiane meridionali lo Stato italiano
Le Regioni affatto
In questi negli ultimi anni per
Reputo per aumentare il potenziale di capitava umana e quindi il componente innovazione che poi la determinante nei processi competitivi abbiamo parlato molto della della risorsa femminile come componente essenziale
Credo che proprio su questo si giochi in sostanza le possibilità di riprendere a crescere e insomma chiudendo mi piace ricordare che
è poco meno di un anno
Il cinque ottobre ricorre un anno da quando ci fu quel terribile episodio a a Barletta
Tina ceci trentasette anni Matilde D'Oronzo trentadue anni Giovanna Sardar o trent'anni Antonella Zaza trentasei anni e Maria Cinquepalmi quattordici anni guadagniamo tre virgola novanta euro lavora
In uno qualora rinchiuse in uno scantinato sono morte come dicevo a Barletta il quattro ottobre due mila undici
Credo che sia importante ricordare come
Partire da questo ricordo per dire che il Mezzogiorno è ancora un'area piena di contraddizioni dove abbiamo visto tanti progressi sono stati fatti e chiedo che dobbiamo anche allora in qualche misura lo sforzo che facciamo per cercare da una risposta
A
Una crisi che sta diventando molto molto pressante quindi non dimentichiamo
E credo che il tema è la qualità del lavoro che noi sindacati ce lo ricordano molto spesso intera alta poi la frontiera declina sviluppo al Mezzogiorno grazie
Grazie direttore Luca Bianchi
Però io vorrei aggiungere alcune considerazioni al
Esposizione dei dati fin qui fatto
Non ho sulla X quindi
Posso
Mi pare questo aggeggio
Io
Non ho molto da aggiungere in termini di illustrazione di dati
Diciamo che il quadro è molto eloquente poi
Il rapporto che ha dimensioni notevoli ma che va inteso come strumento di lavoro su ogni aspetto potrà suggerire
Analisi corroborare visioni alimentare mi auguro confronto costruttivo
Quello che è certo è che ormai da cinque anni il Mezzogiorno ed il Paese
Ma il Mezzogiorno come emblematico del problemi più acuti del Paese e viva una spirale di arretramento economico-sociale che ben oltre la congiuntura
E che rischia di diventare un dato strutturale
Che facciamo molta il sempre più fatica a contenere
Ci ha detto l'ultimo Consiglio i Ministri poi ritornerò su questo
Che le previsioni sono state riviste
In modo
Pesantemente al ribasso
E convergono con le nostre stime con le stime di Confindustria quindi diciamo è ormai appurato che tassi di crescita delle meno due per cento che sono cose eccezionali in un Paese
Diciamo
Di maturo ma solido
Ormai è la prospettiva del due mila dodici ormai in fase di conclusione e la ripresa si parla del due mila tredici di ripresa
è noi inquilini adottiamo questa frase per dire la ripresa stimando un prodotto ancora in calo dello zero tre per cento
Se ci rendiamo conto che
Dal due mila sette siamo retrocessi di quindici anni come si diceva prima
E calcoli di questo genere ci fanno dire che è usciti dal tunnel ci vorranno circa trent'anni per il Mezzogiorno quattro che periodi intervento straordinario
Per consolidare in Europa una situazione in cui
Veramente saremo forse le ultime
Regioni della convergenza già lo siamo ma saremo regionale come Agenzia ancor più distanti delle medie europea che a prescindere dai nostri
Ritmi e stanno andando nella crisi molto più veloci di noi
E allora credo che tutto questo quindi è una contabilità che ci può piacere o meno il problema l'effetto sociale che questa contabilità in realtà ci sta
Disegnando ed è un affetto
Ancora di contenimento ma quando si diceva ieri adesso non mi ricordo chi guardiamo alla Spagna diciamo l'Italia ancora a una tenuta molto più robusta
Ma dati di questo genere ci fanno preconizzare diciamo una via
Latina a questo assestamento molto turbolenta quindi il problema di intervenire arrestare invertire la rotta
è un segnale importantissimo e non è una aumento di meno zero tre per cento nel due mila tredici che
Si può accettare come inversione di rotta è casomai cruda
Un segnale ancora pericoloso di un assestamento sono pari in conclusione vorrei cercare di fare un piccolo ragionamento da economista
Ora le manovre due mila
Dieci quelli che sono ben quattro manovre
Hanno impattato
Sul sistema
Portandolo
Con l'ultima a una sorta di equilibrio
Che ci auguriamo sia
L'equilibrio per così dire strutturale naturale che questo sistema così curato mette in evidenza torneremo su questo equilibrio chiamiamolo naturale del sistema recuperato
Dopo queste manovre
Dal punto di vista
Della immediatamente dello dell'impatto sul Mezzogiorno certo questa manovra ha avuto in
Effetti molto più pesanti al sud che al Centro-Nord
La Svimez a
Evidentemente non si mette in discussione l'esigenza del comma nove si mette si vuole analizzare
Quindi
Per capire poiché fare eccome questi impatti e perché questi impatti sono così molto più rilevanti per certi versi devastanti al sud rispetto al nord
Ora
Mentre
Da nostre stime ci dicono che il rispetto ai tassi di caduta del prodotto che ci sono o dei piccoli argomenti da piccoli Crescini sono autorizzati dal due mila dieci due mila undici né prospettiva due mila dodici
L'impatto della manovra è molto diverso livello territoriale
Mentre la manovra in sei incide per zero virgola otto punti decimali in senso negativo nel centro nord
Incide per ben due virgola uno punti dei famosi tre virgola cinque punti di perdita del prodotto due mila dodici per quello che riguarda il Mezzogiorno
Quindi è quasi
Quattro volte più pesante al Sud quello che avviene per la stabilizzazione della fin dei conti pubblici
Più che il saldo quindi quello che conta a nostro avviso è la struttura della manovra
Il maggiore impatto per le aree deboli e perché
Tutta l'onere della manovra è molto caricato sulle speso in conto capitale
E sulle spese per investimenti sostanzialmente quindi il taglio della spesa sostanzialmente preminente per questo
Questa spesa per investimenti quindi andando a vedere sulle cause della caduta del prodotto lordo del Mezzogiorno nel due mila dodici trovando che la manovra ne spiega il due virgola uno su tre virgola cinque per cento
All'interno di questo guai il due per cento è spiegato dalla caduta degli investimenti al Sud
Caduta Investimenti che evidentemente pesa al sud in modo partivano esenti pubblici della spesa pubblica in conto capitale sia per investimenti che per trasferimenti quindi appalti eccetera eccetera
Ora
Se andiamo a vedere la composizione della manovra la spesa la riduzione della quota
Di Investimenti per trasferimenti
O per Investimenti investimenti e trasferimenti in conto capitale è fortemente sbilanciata territorialmente
Cioè
Segua se pensiamo che il sud ha un venti al trentaquattro per cento di popolazione un ventitré per cento di prodotto lordo rispetto alla media nazionale
Di queste componenti la riduzione di spesa per Investimenti è del quarantaquattro per cento
Sul Mezzogiorno e cinquantacinque per cento al centro nord e la spesa per
La riduzione in cui dalle spese in conto capitale per trasferimenti e del cinquantaquattro per cento al sud rispetto al quarantacinque per cento centonove cioè il peso
Della componente che spiega il quaranta per cento della manovra grosso modo la riduzione in conto capitale
è
Eccessivamente e come dire squilibrata rispetto
A quella che sarebbero per così dire un ai qui distribuzione dell'onere di questo aggiustamento
Non siete c'è e per certi versi è necessitato non entriamo nel merito e cosa stiamo solo dicendo la fisiologia per cui le ho la patologia
Di manovre di questo genere da un punto di vista di un sistema che dualistico che di questo ci si dimentica
Nel commento e cioè che fare manovre di finanza pubblica in generale di assestamento nasconde il fatto che la finanza pubblica non è un bello non è come e neanche la moneta e non vedo come ben sappiamo Massi
Adagiata su un sistema che è fortemente squilibrato e quindi non tenere conto di questo implica incidere in termini reali sulle strutture incidere che i titoli possibilmente vanificando gli effetti delle manovre stesse
Perché se domani dobbiamo far fronte all'emergenza
Questo avrà un costo di finanza pubblica
Quindi questo è un primo elemento non abbiamo fatto delle simulazioni se invece della caduta degli investimenti si attinto la manovra avesse privilegiato o
Fosse stato possibile attenuare questa voce rispetto ad altre il sud avrebbe recuperato almeno un punto e sette di minor caduta del prodotto lordo e quindi con tutto quello che consente quindi
Questo una degli elementi da cui
Partire
Elemento quindi da cui partire un'esigenza fondamentale ed è stato detto prima sia che guardiamo il privato il pubblico è l'esigenza di far ripartire
Diciamo così l'accumulazione
Può le premesse per lo sviluppo economico e qui in conclusione vorrei dire una visione per così dire macro economica di quello che ci aspettiamo di voler fare
Perché il processo di accumulazione produttivo è
Non è una
Una nostalgica
Ripresa delle così dette politiche dell'offerta è l'unica politica che può sostenere la domanda
Perché è un'illusione che ridurre la spesa e ridurre le tasse sia un modo di sostenere la domanda in questo Paese è una illusione e questa pericolosa illusione invece è per così dire
Il corner Stoner la pietra come dire perché fondante di molta filosofia della nuova politica di sviluppo di questo sistema perché
E qui ingiusto accademicamente ricorderei che ne
I tempi del primo anno di economia ci si insegnava che ridurre fare le manovre in bilancio in pareggio se ne faccio
In
Riduzione di speso le tasse determina una riduzione del prodotto se faccio un aumento di spesa e tasse aumentano esattamente dello stesso montare il prodotto il teorema di avemmo
è chiaro che le condizioni sono diverse ma in queste condizioni di salario di sussistenza perché questo siamo
E di
Sostanzialmente freno della capacità produttiva
Non è vale la curva di lasciar quattro vale al contrario vale il teorema di avemmo mila lire quindi stiamo molto attenti a accodarci a un discorso di virtù della riduzione della spesa che libera automaticamente domanda e far ripartire il sistema su questo penso che qualche ulteriore considerazione sarebbe importante
Quindi nostro avviso l'intero Paese rischia di cadere nel circolo vizioso di recessione austerità più recessione
In particolare questo avviene e già sta avvenendo nella più arretrata placa meridionale
Ma non solo una situazione di questo genere che sta procedendo ormai da cinque anni se si consolida e qui sarà importante capire cosa vuol dire
Uscire dal tunnel
Erode fattori decisivi per la performances economica del sistema Erode dicevo è stato spiegato il capitale umano la partecipazione femminile al mercato del lavoro
L'efficienza e la qualità dei servizi pubblici che e sono ben in evidenza
La disponibilità di credito per le famiglie per l'impresa e questo è un tema
Che abbiamo poco sollevata in questo tavolo ma in questo momento io
S'dico solo un accenno inviterei a riflettere che noi siamo in un regime di credito amministrato siamo tornati agli anni Settanta quando c'era il massimale sugli impieghi e
Il vincolo di portafoglio ma in una condizione opposta degli anni Settanta oggi le banche non possono dare credito
E non è un'accusa alle banche ci sono tanti problemi ma uno dei problemi più banali e questo nel due mila quattordici istituti di credito sono chiamati
A
Un parametro
Impieghi
Rispetto a raccolta da clientela di retta pari a uno
Oggi sono ben sopra l'uno debbono rientrare su quel rapporto possono dare credito no e come fanno a rientrare su quel rapporto modo molto semplice uno mio una forma tecnica
Di erogazione del credito il mutuo
Il mutuo scade ogni anno scadono tanti milioni di euro di meno mutui bastano rinnovare nord adeguata non orientarsi in quella direzione tecnica cosa servono i mutui fondiari Muti immobiliari
A finanziare l'edilizia qual è il settore che sta crollando nel Mezzogiorno beh edilizia
Andate a vedere quanti Muti stanno
Si stanno ma intanto scendendo e quanto costano
E contemporaneamente
Ed è tutto necessitato la BCE con la sua
Le sue operazioni non convenzionali di fatto sta introducendo il vincolo di portafoglio io compro titoli e le banche devono comprare quei titoli
è
Questo non ha a che fare con quindi dare polmone e ossigeno al credito il mercato del credito oggi
Do chiamiamo un mercato del credito eh una realtà amministrata come era negli anni settanta inizio anni Ottanta
Abbiamo fatto molte liberazioni abbiamo fatto il consolidamento le fusioni ne abbiamo creato una parvenza di mercato oggi in questo momento a mio avviso in Italia abbiamo una situazione
Molto complicata e questo evidentemente su cosa si ripercuota sulla clientela più rischiosa sui territori meno attrezzati qui in modo più intenso
Allora questa debolezza dell'azione pubblica al sud un elemento fondamentale io non dico che occorre rilanciare chissà cosa ma io dico semplicemente che in una situazione di arretramento questo arretramento deve stare molto attento a mantenere le relazioni minimali relazioni minimali sono spesa pubblica
In conto capitale almeno al trentasei per cento l'obiettivo è sempre stato il quarantacinque per cento qui guasti un
Richiamo alla
Articolo diciannove centodiciannove della Costituzione dal comma quarta del centodiciannove cioè del comma quinto
è se andiamo a vedere questi aspetti e quindi si parte dall'azione ordinaria
Perché questo è un altro grande tema che
La Siemens vorrebbe porre la relazione tra
La situazione alla dinamica della gestione ordinaria dell'economia e poi l'aggiuntività la specialità
Dei fondi strutturali eccetera eccetera che dovrebbero avere
Un certo finalizzazione
Allora
L'esperienza ci insegna e civili le i nostri dati evidenzia no
Che la spesa pubblica sui due fronti ordinario che straordinario e sui due fronti conto corrente e conto capitale è in collasso soprattutto al sud
La spesa in conto capitale complessiva che è dell'undici per cento si è ridotta nel due mila e undici
Segue la riduzione del diciannove per cento nel due mila e dieci e il taglio per il Mezzogiorno e del venti per cento mi dell'otto per cento al Centro-Nord
La quota sul totale nazionale è scesa dal trenta al trentuno per cento dal quaranta per cento del due mila dieci
Investimenti quindi pro-capite al sud sono drammaticamente inferiori al resto del Paese
Quindi
Il problema
Della
Ordinarietà pone alcune un problema di sopravvivenza delle politiche per così dire aggiuntive straordinarie
Perché
In assenza della golden rule in assenza di quello che libererebbe risorse per investimenti e così via l'efficacia dell'impegno aggiuntivo
Vista la prassi e quello di
Essere efficace in senso sostitutivo della come ben noto una vecchia tradizione ma è una vecchia tradizione che si innesta su una situazione di collasso della spesa ordinaria
Allora ed esso anche in un anno previsione dell'attuazione del federalismo fiscale la questione della garanzia di una spesa
Corrente in conto capitale ordinaria di dimensione adeguata al Mezzogiorno è una premessa
Affinché qualsiasi politica aggiuntiva sia effettivamente giunti IVA e soprattutto la natura di quella politica possa essere per così dire
Di vero attive di vero attivazione dello sviluppo e non di sostituzione di una
Di un pavimento che sta cedendo
Quindi questa della sostituti vita e
Una vecchia questione che si pone in modo
Molto molto
Rilevante intenso ora noi sappiamo e qui abbiamo con noi il ministro proprio
Barca che
Ha posto in in essere dal dicembre due mila undici
Corretto Piano di azione coesione e questa è una novità che in qualche modo neanche una continuità rispetto al precedente esecutivo che nell'ultima fase aveva impostato il discorso del re
Coordinamento delle Regioni della riformulazione dell'uso delle risorse
Dei fondi strutturali e così via ora
Quindi in noi diamo atto
Diciamo di un modello
E sia pure
Discutendo diciamo su
Le priorità che questo modello
Ha individuato
Però evidenziamo due rischi
E che dovrebbero essere
Come dire preso in considerazione
A
Il primo
è
E sono due rischi connessi
Il primo è che lei enfasi molto forte che questo piano da per così dire a aree di intervento che dovrebbero essere più
Di pertinenza dell'intervento ordinario cioè rogazioni servizi essenziali quello che si diceva anche prima Luca Bianchi le
Caratteristiche
Del capitale umano e così via
In una
Fase in cui questi interventi non sono aggiuntivi ma sostitutivi
Sia di fatto
Il rischio che si corre il secondo che tutto questo abbia scarsi effetti strutturali del sistema cioè può lenire situazioni ma non invertire tendenze e questo è un rischio
Che non dipende dal modello in sé
Ma dipende dal fatto che la premessa per quel modello viene a cadere
E questo è fondamentale quindi occorre
Affrontare non dico separatamente ma garantire un'ordinarietà anche nella
Nel ripiegamento
E su quella base costruire e qui discutere le priorità del patto di azione e coesione del Piano di azione coesione
Da questo punto di vista più in generale credo che
Una
L'organizzazione che tecnicamente poi giudichi valuti salvaguardi questo tipo di
No nuova forma di
Intervento e quindi in qualche modo si coordini co
Un
Le regioni per quello che riguarda proprio le risorse aggiuntive sia fondamentale questo come cinese e lo stiamo dicendo danni
A questo punto intervenendo
Non dico in positivo ma coerente in un'ottica costruttiva rispetto a tutte queste problematicità che fare
è io direi che è uno slogan probabilmente
Non è generico dire che occorre rilanciare la politica industriale ma noi penta andiamo per politica industriale sia per vecchie tradizioni e sia per nuove riflessioni
Una filiera
Che da questa
Componente parta per mettere in collegamento alcune grandi opzioni che il Mezzogiorno può dare al sistema nazionale e quindi risolvendo in parte
Se stesso e il problema della fuoriuscita del sistema Italia
Abbiamo già detto della marginalità abbiamo anche illustrato la marginalità della politica industriale in Italia Giulio aiuti di Stato e così via progressive e curioso che si sia fatta una spending review sugli incentivi
Progettando programmando a priori ed è anche questo molto curioso che si potesse intervenire su venti dieci quindici miliardi di euro per poi progressivamente rendersi conto che forse
Poche centinaia di milioni di euro erano l'oggetto di questa
Diciamo montagna che partorisce
Il topolino
Però anche questo ci dà il senso della marginalità e ho sentito anche autorevoli estensori di questo tipo di analisi
Che di fronte alla domanda che farebbe
All'alcova
Direbbe Marcora dal mille ottocento bastava dare ai dipendenti non del mille ottocento non so a chi ma insomma minatori
Quei soldi che sono stati dati all'impresa perché così avremmo fatto iniziative diverse oggi probabilmente non si porrebbe questo problema ecco quella
Manifestazione
E curiosa perché quella è politica industriale è una scelta ma è una politica industriale
Credo che uno che
Non sostiene anzi sostiene l'esigenza di abbattere di eliminare gli incentivi perché sono un inutile spreco oggetto della politica industriale
Se dicesse perché in alternativa Sinami cosa sta dicendo una strategia di politica sta illustrando una strategia di politica industriale
Non si esce dal mondo con queste
Diciamo
Con questi voli pindarici
Allora
Che cosa intendiamo noi per politica industriale e attiva
Beh l'abbiamo detto da anni inclusi diverse alle Attilio vuol dire trovare le opportunità che il Mezzogiorno offre al Paese
Per un rilancio non ghettizzare ante del Mezzogiorno non è questo il problema della politica per il Sud oggi la politica per il Sud è quella di rimettere il sud
Al centro deroga come punta di diamante della ripresa dello sviluppo italiano
Se non è questo
E allora ritorniamo alla ghettizzazione di questa questione che va solo controllata e fino al limite della controllabilità
Da questo punto di vista io penso
Che i temi sono enormi
E gli spazi molto grandi anche in arretramento per
Rovesciare le tendenze
è stato citato prima che ovviamente non entro nel merito città ambiente problema urbano delle grandi metropoli che al sud perdono trecento mila
In abitanti e al nord ne guadagnano trecento mila flussi di emigrazione di capitale umano altamente qualificato e così via
Questo della sostenibilità della riqualificazione dell'intervento
Urbano è fondamentale ed è politica industriale perché rimette in piedi l'edilizia rimette impieghi settori attorno all'edilizia che sono tradizionali ma sono su nuovi parametri della sostenibilità dell'uso dell'energia eccetera eccetera
Secondo tema
La logistica questo è un tema che ci porta alla alla dimensione internazionale dell'Italia del Mezzogiorno grazie al Mezzogiorno e grazie a tutto quello che si può collegare quindi non è
Un discorso di priorità
La logistica noi abbiamo
Individuato da da da da tempo alcune
Gli indici alcune diciamo strumenti
Se volete anche
Abbiamo dato dei nomi con i correttori alle filiere territoriali logistiche che cosa sono so no
Fare rete una retta è formata da impresa e soggetti attività economica appartenenti a una determinata area vasta ne abbiamo individuate Quipotti eticamente
Verticalmente legati connesse a funzioni logistiche avanzate che hanno come obiettivo prioritario
L'esportazione di amare di produzioni di eccellenza l'importazione in lavorazione valore di parti beni intermedi per la riesposto azioni prodotti fornite con la possibilità di Frank gentili MEF la le zone franche urbane
La fiscalità di vantaggio che è scomparso completamente e così via questi sono aspetti di
Produttivi d'azione del territorio territori che stanno invece degradando
E l'Energia non mi dilungo ne abbiamo parlato più volte il Mezzogiorno è
L'aria fondamentale per
La scommessa energetiche italiana
Il presidente di Confindustria la prima cosa che ha detto nel suo discorso di insediamento le imprese italiane sono
Frenate dal costo dell'energia bene una politica energetica che faccia fronte a questo problema
Che risolva il problema dell'abbandono del nucleare non poche rivolgersi a sviluppare in forma programmata non caotica non dipendente
Le
Energie alternative le energie rinnovabili
E le energie fossili che stanno guarda caso in Basilicata e fare di quei territori dei laboratori fondamentali
Per lo sviluppo nazionale di questo comparto che potrà anche costare sulla bolletta ma dovrà costare in un modo di prospettiva programmati
Ultime considerazioni e scusate nella lunghezza nell'ultimo Consiglio dei Ministri ci ha detto che il due mila dodici è un anno
Pesante ma al due mila tredici segna la ripresa del due mila tredici cresce dello meno zero virgola tre per cento è la prima volta che sento dire che sì è una ripresa in frenata
Però
E qui cito il comunicato della Consiglio dei Ministri
Sì c'è il Governo sta affiancando una forte azione di sostegno della crescita economica e della produttività fondata su alcuni pilastri fondamentali affrancando all'azione di stabilità finanziaria
I pilastri sono al miglioramento dei meccanismi del mercato del lavoro
Le liberalizzazioni altri interventi a favore dalla concorrenza le semplificazioni l'efficienza della pubblica amministrazione la promozione di ricerca e sviluppo e dell'istruzione
Nuovi meccanismi per Lecce accelerare la realizzazione di infrastrutture efficientamento della giustizia civile
Tutti obiettivi importanti ma ripeto mi sembrano una cornice attorno a una tela senza un segno
Non c'è una strategia di sviluppo queste o meno o meglio questa
Prelude a una visione in cui lo sviluppo è la mano invisibile del mercato messa in condizione di operare
Ora cinque anni di
Di crisi di dimostrazione che i mercati non funzionano e che occorre governare i mercati e dargli segnali non sostituirsi al mercato ma dare il segnale allora energie
Fondi strutturali città sono cose che non non si stanno muovendo per fatti loro anzi spesso si muovono male penso le energie alternative occorre
Governare questi processi e di questo non mi sembra che ci sia particolare
Ultima considerazione questa sento del Consiglio i Ministri ci dice col due mila dodici finisce la stabilizzazione finanziaria del sistema
Ok cosa vuol dire questo vuol dire una cosa molto semplice che questo sistema
Ha raggiunto un equilibrio finanziario esista rispettando i suoi programmi e cioè
Equilibrio di Bilancio e rientro dal debito pubblico fino all'inizio del sessanta per cento rispetto al PIL
A queste condizioni qual è la condizione un avanzo primario compresi gli interessi e l'ammortamento del capitale che grosso modo penso sia giri sul tram quattro il cinque per cento del prodotto interno lordo
Questo sistema in grado di generare questo avanzo primario a queste condizioni
Allora qual è questa condizione questa è una condizione di crescita o se non c'è qualche altra cosa continueremo a segnare
Tassi
Zero mentre negativo zero quattro positivo zero cinque positivo che vogliono dire venti anni per il Mezzogiorno per recuperare il mitico
Mille novecentonovantasette mille novecentonovantasette
E l'ultimo anno della grande crisi dopo il mille novecentonovantadue
Nell'anno in cui poi è partita la nuova programmazione anche simbolico Cristo fatto
Allora
è un sistema di questo genere che devi ogni anno vi era un avanzo primario di questo gene lo deve avere se vuole rispettare queste cose ingrato di assolvere all'altro problema
Di
Realizzare un tasso di crescita particolarmente forte
E questo sembra affidato elementi esterni chiaramente stanno importantissimo in Europa se l'Europa si mette
Non affidando ai singoli paesi compito della crescita perché non ce la facciamo da soli
Ma
Costruendo un sistema ripensiamo a de L'Oréal tutele le le mitizzazione i sogni e e le delusioni di quella fase
Allora sì questo è un elemento esogeno che può trainare trascinare
Così come
La Cina ed India potranno essere riprendendo un fu una funzione che stanno perdendo in questa in questi anni di trainare tutta l'economia del mondo ma noi dobbiamo far qualcosa da nord dalla parte nostra
Di favorire il più possibile questa ripresa della crescita credo ragionando su quello sul quale posso su cui possiamo ragionare
E oltre ad aspettare e a farci evidentemente
Fautori convinti di una ricetta europea
Della crescita
Che parte dalla golden rule che il minimo che possiamo ottenere fino ad arrivare al grande progetto comune di rilancio dell'economia europea grazie
Ora
Passo la parola il ministro per il coesione sociale Fabrizio Barca che ringrazio per essere intervenuto
Che so che dovrà poi
Lasciarci
Ovviamente per impegni istituzionali quindi
Pregandolo di intervenire ora
Sociale economica ma soprattutto territoriale
La questione
La
Resiste Roccon fatica data la ricchezza dei
Dei contributi a a entrare
Nelle
Diverse prospettive che ci avete offerto con queste tre
Relazioni
Sul quadro generale italiano mi limito a due battute
La
La ripresa
è durante
Il due mila tredici nelle previsioni del governo
Perché se questa ripresa non vi fosse o uso il futuro non vi sarà l'andamento medio
Due tredici due su due dodici sarà pure peggio cioè per riuscire ad avere una riduzione così piccola del pile necessario del
Che il PIL si riprenda durante l'anno prossimo quindi la parola ripresa è consistente con quel calo quelle calo che si ottiene se durante il due mila tredici c'è la ripresa seconda battuta
Il compito del Governo per quanto riguarda lo sviluppo
Che come sempre bisogna ricordare includere
Due parole due concetti crescita inclusione sociale è un impegno prima di tutto e soprattutto di metodo ci tornerò nelle lussazione delle mie molto più limitate cose
E un impegno di costruzione di alcuni mattoni che possano essere la base di riferimento di una strategia di sviluppo che il Governo che il popolo italiano e leggera
Potrà scegliere
Io credo la battuta iniziale molto semplice oggi la Svimez diciamo strato che ogni euro e sono scesi di parecchio che noi in le stiamo pubblicamente visto che di questi giorni si parla molto di utilità dei fondi pubblici nella Svimez è ebbene speso
Purtroppo se posso fare una battuta anche voi come le risorse aggiuntive in alcuni casi svolgete un ruolo sostitutivo ad esempio quello di produrre le statistiche per
Nazionali
Che purtroppo sono ferme a livello italiano al due mila nove se ci fosse qua epico giovanili mi direbbe perché non mettiamo sufficientemente fondi che l'Istat sta di fatto che voi svolgete una funzione importante che l'aggiornamento almeno due mila undici
Delle statistiche per scoprire poi dopo tre anni cosa era successo ai e date di dettaglio
Però io devo dire la verità che sono rimasto molto colpito dalla vostra relazione molto ricca credo che rappresenti un materiale di estremo di estrema rilevanza è importante che voi ci siate
I tre
Dite le tre parole chiave diciamo negative di un quadro negativo che voi avete presentato sono lo Tsunami demografico il cedimento dell'industria e la permanenza di un deficit di statualità lasciatemela chiamare
La permanenza va usata anche voi quella di di un deficit di cittadinanza del Mezzogiorno
Con
Lo avete rilevato bene in una relazione una forte differenziazione per quest'ultimo dato fra Province cioè il deficit e PIL di di
Il deficit cittadinanza il cedimento dell'industria lo Tsunami demografico non investono tutto il sud la differenziazione fra Province tra territori e molto forte bene
Queste tre cose popolazione in uscita indusse in grave difficoltà deficit di cittadinanza si tengono una con l'altra e
Ed è il problema da
Da molti anni da quando si è cominciata a ricostruire una politica per il Sud è capire come diavolo acchiappare queste tre cose
Vanno affrontate assieme su questo siamo d'accordo lo dite voi lo dice il Governo e lo dice il Governo nella sua interezza cosa che è importante
Lo dice il Presidente del Consiglio Monte nella sua relazione a Bari quando nelle primissime parole
Parla subito focalizza l'attenzione su due questioni il rilancio dell'industria il rilancio della miglioramento della qualità dei servizi essenziali
Prima di
Di vedere di domandarmi con riferimento alle prime alle cose e al metodo se c'è una corrispondenza fra quello che coi dove in via il mio compito oggi purtroppo e piacerebbe infilarmi nell'analisi
Se c'è una corrispondenza tra quello che il Governo sta facendo
E quello che è il quadro che voi ci avete presentato una una battuta importante
Che non ci segnala che ella il deficit di cittadinanza e più importante degli altri però che ci ricorda che se quel deficit di cittadinanza del sud rimane non c'è euro che noi possiamo spendere in quel territorio che sia ben speso
Ogni politica di attrazione ogni politica di miglioramento dei servizi ogni euro di investimento pubblico non è vero una buona parte degli euro di investimento pubblico diventano
Beni particolari non beni pubblici cioè sono ottenuti sono spesi sono usati
Per interessi di parte particolari
E producono quella che Barucci ha chiamato
Bel libro di alcuni anni fa una intermediazione impropria cioè vengono spesi attraverso meccanismi di intermediazione tra sistema pubblico e privato che sono impropri
Diffusiva mente impropri
Dappertutto assolutamente no ed è probabile che quella mappa differenziata che voi ci avete restituito corrisponda una mappa differenziata di qualità delle classi dirigenti perché questo avviene in tutto il mondo e sarebbe strano che non avvenisse al sud
Noi non ce l'abbiamo l'analisi con della correlazione statistica
Tra qualità delle classi dirigenti e la mappa che voi ci avete presentato ma è molto ragionevole in via teorica che le cose stiano così
Cioè molto ragionevole argomentare che non sarebbe strano che
Non fosse vero nel sud quello che è vero dappertutto
Cioè che ce la fanno quei territori nei quali prevalgono classi dirigenti nella definizione di Raffaele Mattioli che non vuol dire solamente attori pubblici e politici ma vuol dire dirigenti di qualunque area fascia lavoro impresa servizi associazionismo Chiesa e quant'altro
Che che che era è ragionevole pensare che vadano meglio quelle aree in tutto il mondo succede che vanno meglio quelle are in cui le classi dirigenti sono innovative e non estrattive in cui c'è il loro scopo non è quello di estrarre rendita da un patrimonio straordinario storico naturale culturale industriale accumulato
Ma sono disposte a mettersi
In discussione sono esposto alla concorrenza vengono mandate via se fanno male sia che si tratti dirigente d'azienda che si tratti di politici o di amministratori pubblici
Questo bene importante tenercelo che nel dibattito meridionale che Adriano conosce molto meglio di me da cui ho preso da cui Daloui
Un pezzo del dibattito meridionale e che ci possiamo avere tutte le buone idee che abbiamo i grandi disegni masselli non ci sono le gambe cioè se non c'è una una una se non sono egemoni classi dirigenti che hanno a volte l'incentivo a cambiare il cambiamento non avviene
Quindi questa eterna discussione se contino più le come il blu qual è il blocco sociale di riferimento non è che
Che non hanno più senso qual è il blocco cioè del ferimento che genuinamente interessata l'innovazione nelle città
Se quel blocco non c'è chiaro se questo gruppo di forza e non non non è mobilitato da qualcuno se non esprime dirigenza noi non andiamo da nessuna parte sia che mettiamo pochi soldi se che mettiamo tanti soldi
Ciò chiarito sono assolutamente d'accordo nel nel dire una cosa che voi dite ed è importantissima e l'abbiamo imparata senza io entrata anche sulla mia pelle se no amo
Che con la sola politica regionale cioè se non coinvolgiamo
Boh l'intera massa della risorse ordinarie non andiamo da nessuna parte l'esempio che avete fatto sulla scuola che ha fatto Bianchi sulla scuola efficacissimo rischiamo di anche se la sensazione di chi del del della
Guardiamo la Puglia che è andata bene è probabile che lì non si è andato bene solo l'utilizzo e la politica regionale ma che li stia funzionando qualcosa nella scuola ordinaria
Questo l'abbiamo imparato c'è la c'è la ce l'ha spiegato i nostri amici di Banca d'Italia l'avete spiegato voi siamo tutti d'accordo una sola battuta
Quindi viene veramente da visto che il resto di quelle cose che dico riguarderanno la politica regionale c'è dunque in questo Governo una piena consapevolezza della centralità del Mezzogiorno e mi sento di dire sì non solo perché e ciò che il Presidente del Consiglio ha scritto del taglio che lui ha avuto
Ma persino nel vostro
Deprimente esercizio d'impatto interessante di impatto delle politiche voi stessi fate rilevare in quello stesso documento
Che se noi reggiamo se questo Governo regge Annoni introdurre anche nella seconda parte l'IVA come in parte ha già fatto se questo Governo proseguendo l'azione iniziata
Da dal Governo recente segnatamente Raffaele Fitto riesce a sbloccare gli investimenti pubblici queste due le due motivazioni principali che vi fanno ritenere che l'impatto sul sud delle manovre e peggiore che vengono meno
Ci ricorda quindi a noi quanto importante anche per il Sud fare delle cose
Che stiamo facendo nazionali
Per non dimenticare non so se non ho trovato traccia nella relazione di alcune decisioni che hanno riguardato particolarmente il sud sin dalle prime ore penso
Alla decisione sull'IRAP
Di aumento della che riguardava in particolare il Mezzogiorno donne giovani e sul patto di stabilità
Ma veniamo
Alla domanda che mi sono posto prima cui sento il dovere di di rispondere
è successo qualcosa però prima di di guardare i fatti scelte di priorità in merito che è successo qualcosa di importante ce lo siamo detto ce lo siamo detto soprattutto con Raffaele Fitto che mi è stato protagonista è successo cosa imparate ventisei ottobre
Dell'anno scorso
Per ricordare l'ottobre dello scorso anno è successo che per la prima volta da tantissimi anni
A me viene voglia di dire ma sicuramente non è vero da prima del due mila centosessanta quando apro a mezzogiorno comparve negli atti preparatori dell'Unione europea la parola Mezzogiorno è tornata a essere presente in una decisione importante dell'euro vertice
Ce l'ha portata e Presidente del Consiglio precedente segnalando l'esistenza di una gravità di situazione sul sud e facendo una proposta che il Consiglio ha fatto sua approvato e che ha dato per la prima volta dopo tanti anni
E lasciatemelo dire io l'ho
In questi anni lo fa sono state in Europa è una cosa che lamentavamo tutti tutti i Paesi c'è l'assenza di un confronto forte alto politico sul sulle politiche di coesione in Europa quel giorno una politica di dotare di un Paese diventata
Ed è diventata lasciatemelo dire come elemento di dignità nazionale mentre per altri due paesi di uno si sa tutto di altro nono li nomino
Di fatto l'Unione Europea diventava si sostituiva i poteri nazionali Alitalia non è stato chiesto di sostituirsi gli è stato detto di rafforzare l'intervento
Quel giorno è nata l'appeal piano d'azione che di azione coesione nato un taglio metodologico è nata l'idea di di concentrare le sulle priorità
è nata l'idea di anticipare un metodo però è nata anche una cosa che dobbiamo sfruttare fino in fondo cioè noi abbiamo la chance di stare sotto l'occhio il sud dalla stanza di stare sotto l'occhio del ROPPA
Quando poi Monti convoco l'incontro il Mezzogiorno per l'Europa lo fece sapete non era gesso ci inventiamo uno slogan potrà due giorni un altro e perché quel giorno ventisei ottobre è successa qualcosa che va sfruttata
Che non abbiamo ancora sfruttato completamente
Allora
Priorità e me
E metodo
Le priorità e dico solo alcuni titoli ma lì
L'unico valore aggiunto di quello che sto per dire soltanto nel nel coro nel modo in cui li metto assieme non i titoli che conoscete
Che corrispondere in qualche modo a all'impianto del del discorso di Monti a Bari servizi essenziali e di welfare
E qua prendo a prestito da Confin
Gelli CISL e UIL che loro slogan che non ce l'avevamo ma adesso ormai voi l'avete messo in giro quindi io me lo prendo perché ci regaliamo cose impresa del lavoro quindi servizi essenziali per i guelfi impresa e lavoro
Con un'intelaiatura territoriale che sta emergendo faticosamente che vorremmo diventasse il telaio del prossimo ciclo di programmazione città aree interne città è già emerso aree interne no
Are interno
All'interno di tutta Italia all'interno e dell'intero territorio nazionale allora servizio essenziale del welfare
L'importanza di questo ma voi l'avete detto chiaramente ricordiamocelo solo un attimo e che con un colpo solo se questi migliore a nove
Si ottiene un aumento dei diritti di cittadinanza
Si riesce a dare un'attenzione particolare alle donne i giovani i due i due protagonisti della seconda relazione e si produce lavoro perché sono fonte di lavoro come ci ricordate voi come ci ricorda Ferrera un giorno sì e l'altro pure
Esiste l'Italia non solo nel sud come avete visto ma in tutta Italia un buco nella nel
I che non vuol dire che il sud deve entrare un po'un mondo di servizi è che nel mondo i servizi
Di welfare ed essenziali sono una componente fondamentale e non ci sono
E lasciatemi dire che la la la la la la parità di quello che abbiamo fatto e la differenziazione provinciale quando siamo andati a vedere fortissima nella qualità dei dei dei servizi è fortissima all'interno della Sicilia fortissima interno della
Crea
La è fortissimamente o della Campania il modo in cui la
Nella cura dell'infanzia e dell'assistenza domiciliare integrata nella scuola in tutti questi quindi vuol dire che che in quei territori si può produrre un servizio dignitoso
In alcune parti e allora come dire lavoriamoci
Quindi scuola
Vi do un solo numero perché qui non so fare lo spot per il Governo stiamo ragionando di strategia delle più questo ci sfida la sfida che mettere sul tavolo ma un numero voglio dire scuola perché l'amministrazione pubblica certe volte straordinaria
Dei fondi che abbiamo messo a dicembre cioè due mesi dopo che touche Viesti la la la diciamo questo come uno dei dei delle priorità e la Corte
Noi abbiamo impegna oggi sono impegnati l'ottanta per cento dei fondi messi a dicembre e alla fine dell'anno cioè al trentuno dodici Resnais sarà stato speso il quaranta per cento tutto bene noma intanto Stato
è vero che non basta spendere ma se non spendiamo non abbiamo affetti di policy quindi abbiamo de abbiamo dello Stato ancora delle macchine che possono funzionare la cura dell'infanzia sta partendo
Ci sono interventi importanti di manutenzione del territorio che riguardano soprattutto delibere CIPE che erano state istruite dal precedente Governo che non abbiamo contro completato per la parte frane versanti
Ci sono alcuni piccoli interventi prototipale importanti che vanno guardati ne segnalo solo due uno sulla giustizia civile che stiamo per lanciare
Con il Ministro Severino che riguarda l'accorciamento dei tempi della giustizia su ventidue tribunali e quello lanciato venti giorni fa messaggeri che riguarda la possibilità di sfruttare di utilizzare di mettere a uso
L'intelligenza di nostri ragazzi che sono andati a studiare dal resto del mondo per mettere assieme i ragazzi che studiano all'università del sud senza l'conta coloniali senza nulla tutto questo semplicemente perché la diversità l'impatto di metri diverso sull'inerzia del sud elemento di potenziale risveglio quindi servizi di welfare
Poi c'è un blocco su cui si sollecitate di più Svimez no perché ci dite va bene d'accordo siamo d'accordo siamo d'accordo purché questo non di legga sostitutivo mi manca un pezzetto e quindi e noi abbiamo accettato una sfida che è bene sapere in questo momento solo sostitutivi
L'abbiamo detto per per onestà intellettuale
E lo continueranno ad essere perché non abbiamo dovuto garantire che questo contenevano garanzia politica
Che dovrà continuare anche perché non possiamo pensare che si interrompa un asilo non lo apre è meglio non aprire un asilo se pensiamo di interromperlo però ha ragione perfettamente Giannola quando dice che va
Rapidamente reimpostata la questione
All'interno del federalismo della dell'esistenza di fondi nazionali che consentano questo la scuola ce l'ha
Implicitamente la cura dell'infanzia e la cura degli anziani non autosufficienti non c'è la
Quindi sostitutivi nel breve purché questo non divenga il metodo difficile basta saperlo
Ma la sfida maggiore ci viene su imprese e lavoro allora lì
Ci sono due blocchi distinti uno riteniamo di averlo impostato prima di essere stati sollecitati a scossi da
Dalle forze che sono sedute qualche poi purtroppo non potrò essere presente parleranno
Ed è un blocco di interventi che sono partiti sostanzialmente a maggio
Che riguardano lo sblocco dei contratti di sviluppo lo sblocco del fondo garanzia sud crediti che è un modo non
Come dire globale organico ma per presidiare una delle questioni che ha scheggia non l'ha sollevato
L'impostazione del nuovo bando pre commerciale sono titoli ma che né dove il senso cioè di una che è un perché è un che è un pezzo di una nuova politica industriale
Che è un pezzo di una potenziale nuova politica industriale
C'è una politica industriale dove io non dove un incentivo a certe particolari in prese fuori selezionate automaticamente
Voi individuate negozialmente
Ma dico io lo Stato ho bisogno di acquisire beni pubblici e l'ho detto già più volte l'esempio
Dell'autobus Loggia fatti devo comprare degli autobus preferisco che siano molto efficienti energicamente preferisco che siano più sicuri preferiscono che abbiamo che ha perché abbiano elettronica preferisco se sta arrivando anche uno scossone climatico che siano climatizzati in maniera dignitosa perché la gente ha diritto di viaggiare in maniera dignitosa
E quindi metto mi domando e chiedo chi ha chi può produrre la migliore idea per un nuovo autobus una nuova modalità di politica industriale che la Francia utilizza molto in del contesto di strategie industriali perché lo Stato a quel punto lo fa
In prodotti nei quali ritiene che esista una corrispondenza fare una domanda che soddisfa i bisogni dei cittadini è un sistema industriale che è in grado di soddisfarla tanto per essere chiari
Quindi eh politiche industriali
Ma ha impostato soprattutto un'altra cosa
Che secondo me e ancora sfuggita non importa la segnalo che ci potrà tornare utilissima fra dicembre e febbraio che quel pacchetto di operazioni di atto proseguimento del lavoro precedente sui distretti ad alta tecnologia
E il lancio di alcune operazioni nuove progetti progetti innovazione sociale le Smart Cities encomi uniti sei e i cluster tecnologici che ha lanciato Francesco Profumo
Non entro nei dettagli ma ve ne voglio dare il senso questa Prandi strategia al di là del fatto che augurabile mente finanzieranno domani mattina son tutti i bandi che occhi socchiusi o chiudono entro dicembre quindi son cose che stanno succede
A parte il fatto che finanzieranno probabilmente delle cose significative dei progetti importanti sono degli elementi di scossa di scossa del terzo del territorio meridionale che stanno facendo un uscire
Ci accorgiamo che stanno facendo uscire delle vocazioni delle vocazioni
All'interno di una logica europea importantissima per il ciclo due mila quattordici due mila venti che ieri la Commissione europee al discusso a Bari in un convegno importante che la strategia della specializzazione intelligente
Che dice una cosa semplicissima
A coloro che avevano sostenuto che in Europa ci possono essere solo quattro o cinque Regioni che sono come dire sulla frontiera tecnologica e quindi come l'America ma cosa volete ogni Regione sulla frontiera
La risposta di questi due tre anni in Europa ma in Italia è stata
Certamente la ricerca avanzatissime solo in poche altre quattro Regioni per carità non disperdiamo i soldi ma ogni regione d'Europa si sviluppa le sue vocazioni può applicare
Le innovazione della frontiera alle proprie vocazioni il problema del Regione XE la sanità avanti
Con l'applicazione innovativa la sanità il problema di questa tragedia
E l'invecchiamento e quindi l'assistenza domiciliare integrata avanti colluso elettronica sulla domiciliare integrata in pratica è stata già ne sono sono i boschi che non sono tenuti
Bene avanti ecco quello che sta emergendo non ho detto che è emerso
Ma è una scossa immaginata dalla come Tucci abbozzo cioè c'è un cespuglio dilemma sposa in maniera orientata quello che ci aspettiamo avvenga tra oggi e febbraio se lavoreremo tutti
è l'emersione di queste vocazioni su cui gli importi due mila quattordici mila venti a quel punto può andare
Questa per me e nuova politica industriale
E poi
Questa si congiunge con la
Enorme impegno sollecitato ci anche non solo sollecitato c'è anche con il contributo in intelligenza di conoscenza di spunti che vende organizzazioni in datoriali e dal
Mondo del sindacato sul tema dell'istruzione tecnica e professionale cioè del rilancio di un pezzo senza il quale tu non la fai l'industria
E non fa neanche il turismo e non fa neanche l'alberghiero se tu non rafforzi questo pezzo su cui metteremo fondi nella riprogrammazione prossima
La sollecitazione che ci è venuta ovviamente non solo dalle organizzazioni che presenti ma anche da Rete impresa è anche l'UGL anche dagli altri partner sociali che stimolati dalla vostra azione dico a voi si sono adesso ci hanno portato documenti
Ci stanno stimolando in queste ore
è quella di
Avere anche attenzione molto forte alle aree di crisi
Ma avere anche un presidio della fase di crisi perché quello che ci hanno lasciato detto è e noi dobbiamo uscire vivi da questa fase cioè ci dobbiamo arrivare vivi ci devono arrivare di delle microaziende che non hanno credito rischiano di chiudere
Ci devono arrivare i divi lavoratori che stanno in situazioni dove è finita la CIG in deroga
E lasciatemelo dire ci dovrebbero arrivare anche vivi i poveri senza essere spinti diciamo verso la criminalità nelle situazioni di massima marginalità sociale quindi un pacchetto di interventi che non abbiamo ancora fatto ma che con i Presidenti delle Regioni
Presidente le Regioni con cui abbiamo fatto ogni singolo passo che ho detto adesso perché i fondi sono in larga misura di loro responsabilità
Che con i Presidenti di Regione stiamo considerando per questa riprogrammazione
Allora
Una strategia Adriano compiuta di politica industriale no un'attenzione molto forte all'industria sì all'agricoltura si
Il tentativo di fare emergere in questo periodo degli priorità del e una strumentazione diversa sì questo lo stiamo facendo con due chiavi di lettura non vi preoccupate che voglio dire due battute sul metodo e poi chiudere
Con due chiavi di lettura città e all'interno e perché larga parte dell'operazione lanciata da Profumo larga parte del lavoro che stiamo facendo in funzione di un ruolo più forte delle città
Nella programmazione comunitaria prossima è rivolta come referente a come punti di riferimento
Lecita sia quelle
Piccole che quelle medie che le grandi aree metropolitane che non potranno non essere al centro nord come al sud protagoniste più forti della politica comunitaria prossima
Nella testa mia e del delle strutture con cui lavoro c'è anche l'idea che dobbiamo avere un'attenzione molto forte alle aree interne
In una chiave nella quale esiste un pezzo del paese dove che ha una dimensione maggioritaria come superficie minoritaria come popolazione
Dalla cui ma anche della cui mancanza di manutenzione e di cura derivano guasti micidiali per le pianure dove ci sono le industrie e dove c'è la massima parte da popolazione
Dalla cui incuria mancanza di manutenzione derivano salvo straordinari casi perché poi i Comuni se le fanno da loro alcune Regioni se ne stanno facendo loro ma da cui derivano in larga parte del Paese
La perdita di occasioni straordinarie di vita per ragazzi che vorrebbero tornare magari a lavorare in agricoltura recuperando terreni che sono stati catturati da da boschi che non sono affatto belli le sono boschi disastrosi
E pericolosissimi dal punto di vista degli effetti sull'uomo futuro
E e per l'utilizzo di Borghi di aree
Per diverse e questo è un filo di ragionamento su cui lavoriamo
Questo
Se però come ho detto prima e chiudo su questo punto di metodo se però è vero
Quello che prima ha detto che ci vogliono le gambe il metodo è fondamentale
Perché se noi le cose che ho appena detto le rifacciamo nel vecchio il vecchio sistema terza canalizzare nudo i fondi attraverso le intermediazioni improprie di Barucci noi non andiamo da nessuna parte perché i soldi se li riprendono quelli di sempre
I quali sforzo diventano come c'è capitato in qualche momento ancora più forti perché sento intermediari dicono ripensare danni
Allora noi cosa abbiamo fatto abbiamo messo in campo quattro cose ve le dico e poi mia zitto però sono quelle che io ritengo francamente mi auguro che possono essere una traccia
Anche per il futuro Governo
Abbiamo messo in campo e e Dio solo sa quanto avrebbe voluto poterlo fare anche Raffaele una situazione di ma di certezza finanziaria più più significativa che è quella che è stata riguadagnato negli ultimi mesi il precedente Governo
E che non abbiamo consolidato riducendo i tempi
Tra la decisione della delibera CIPE quella della Gazzetta Ufficiale da centoquarantuno al novantuno giorni ho detto che non facevo altro esporta ne fa faccio solo questo
Assicurandosi che il Ministero dell'economia
Assicurasse le anticipazioni alle Regioni perché io posso annunciare al CIPE tutte le cose che voglio se poi non trasferisco il fondo evidentemente come se non fosse avvenuta cosa che sono avvenute
Ma anche facendo altre due cose che vi cito per memoria importanti una
Con cui stando a Bruxelles è quattro righe importanti
Nella decisione di giugno del Consiglio europeo del ventotto ventinove giugno scorso nel compact for rosa in gioco in cui compaiono sei righe fondamentali dove la Condove il Consiglio apre alla possibilità
Di un utilizzo appropriato della flessibilità già prevista dal patto di stabilità
Per spesi e che abbiano chiari ovvia implicazione sullo sviluppo
E tra queste l'Italia ritiene possano rientrare investimenti pubblici
Specialmente investimenti pubblici che si sottraggono alla critica tedesca di non essere certificati perché essendo il cofinanziamento di fondi comunitari sono certificati dalla stessa Commissione fino all'ultimo euro
Questo significherebbe per l'Italia qualora questa
Ipotesi andasse avanti liberare dal punto di vista di non applicazione del patto lo zero virgola venticinque
Del PIL nazionale
Questa del lo dico perché è una battaglia su cui non vedo mobilitazione lo dico molto francamente né della cultura né della cadenti e della politica e noi non la portiamo a casa il Governo ha aperto una finestra la finestra come si è aperta si può richiudere
Secondo punto su cui voi molto ci stimolate il presidio forte dei centri nazionali di competenza
Voi ci dite siamo convinti ci convince l'idea delle delle delle task force
Che stanno dando risultati
Interessanti in due
Regioni del sud ma voglio dire che questo non è solo questo lo strumento e anche una maggiore integrazione tra i fondi
F e se FR che diventerà fondamentale nel prossimo CIPE programmazione e da ultimo
Importante una visibilità dei sopralluoghi attività di controllo esercitata anche la precedente Governo che già nel precedente Governo ha condotto tra l'altro ha dei dei finanziamenti importanti che sono un elemento di ammaestramento per le Regioni
Adesso noi che abbiamo lanciato una campagna di sopralluoghi preventivi perché ci siamo resi conto che nonostante i fondi fossero stati assegnate nonostante il CIPE fosse accelerato una parte questa Mosca decidono nel tempo devo finire di parlare
C'è il rischio che la vecchiaia ed alcuni progetti o problemi di capacità azione amministrativa sul territorio o qualcos'altro rischia di impedire l'attuazione di interventi che sono già stati decisi e
Ne daremo conto dell'esito di questa prima campionamento di sopralluoghi attorno alla diciamo presto io tranquillamente entro la metà di ottobre
Terza cosa su cui non dico nulla perché è molto
Perché non c'è ancora nessun risultato raccontare se non intenzione perché i risultati li vedremo fra due-tre anni quindi se
Li accoglierà chi continuerà questo mestiere
Ed è quello di assicurare che ogni intervento come avviene nel piano azione coesione se accompagnato non solo dall'importo finanziario dal programma ma anche dall'annuncio chiaro del risultato atteso intermedi una variabile che interessi alla gente si era contabile
Politicamente quindi anche vendibile quindi
Io ti faccio i corsi di formazione sempre l'esempio che ci facciamo tutti insieme
Quello che conta non dà nel numero di ore ma è la tua occupabilità e quindi per cortesia Dini che
Che mi devo aspettare la fine del corso di formazione altrimenti subentra anche la delusione fortissima e li abbiamo speso dei soldi abbiamo pagato i formatori e va bene
Ultima
Questa accentuazione sui risultati attesi è molto importante faccio un esempio ero l'altro giorno vale anche per le grandi ferrovie brinato lì è una delle cose più importanti
Finanziamento che per il privato le decisioni del precedente Governo presa nell'agosto due mila undici noi siamo andati avanti ho contratto di sviluppo che Raffaele aveva fatto approvare normativamente l'abbiamo approvato il primo tipo lo stiamo provando ad una forma nuova nomi civili domicili lungo interessante
Che vede la
Una fortissima trasparenza delle decisioni Stefano Caldoro ad ha valutato che ci sono due opzioni per l'attraversamento di Acerra fuori o dentro c'era e ne stiamo discutendo invece che è una strana stanza ne stiamo discutendo siamo andati devo incontrare il Sindaco siamo andati a visitare
I passaggi a livello siamo andati a vedere la zona esterna grazie a una strumento il contratto che si rivela strumento di trasparenza di grandissima trasparenza vediamo se siamo
Se siamo capaci a farlo saprete perché questa perché se si capirà fra novantina di giorni questo qui quindi non posso dire
Lo vedrete dopo
Ma è importante perché il risultato atteso in quel l'esplicitazione di risultato atteso allora il Pisu dopo lamentata Napoli-Bari
Sono due l'accorciamento di quarantotto minuti dei tempi di percorrenza e poiché
Diciamo di cui si avvantaggia anche detto di va fino a fino a Lecce e Taranto
E la riga la e l'eliminazione di quella interruzione continua della tratta che si determinava per la frana che significava che quella lì ogni tanto diventava un autobus perfetto ma quando si lavori in questo modo scopre che c'è un terzo risultato per Acerra è risultato è stare comunque meglio di prima
Perché se ne mettiamo la linea fuori Acerra
Eliminiamo i passaggi a livello e quel territorio potenzialmente diventa straordinario ma se mettiamo la linea dentro Acerra comunque la facciamo soltanto se riusciremo ad assicurare visto che non possiamo più avere i passaggi e le lo si alzano i due minuti assicureremo comunque una
Come dire un collegamento fra la zona est e l'alto nove est della città che oggi sono divise quindi tirare fuori risultati attesi è uno strumento straordinario
Di di di costruzione di ma non di consenso di propaganda ma di costruzione di un
Di di un di un blocco sociale che voglia la
La ferrovia Napoli-Bari chiudo
Visto che ho parlato di mobilitazione perché la la quarto struttura cosa nuova e la mobilitazione dei cittadini dell'impresa gli attori sociali organizzati da soli
Questa cosa e parte del del tentativo che stiamo qua seguendo sul piano metodologico si attuano in modo che vi ho appena detto si attua attraverso alcune operazioni specifica penso al bando per le il terzo settore
E al bando messaggeri che ho detto prima che sono bandi rivolti a giovani che sono oggi una risorsa significativa e l'ultimo e chiudo su quello
Perché ci tengo perché in Europa siamo i primi ad averlo fatto perché andremo a raccontarlo a Bruxelles e tra un mese perché tutti ci chiedono come siamo stati così pazzi da da volerlo fare l'abbiamo fatto ed è
Il sito open coesione nel quale ogni cittadino della Repubblica con il giornalista ogni associazione entra dentro si prende si vede i suoi quattrocentocinquanta mila progetti
Dove stanno come sono come sono fatti fanno schifo sono meravigliosi sono concentrati sono frammentati ovviamente cosa succede e chiudo su questo perché io non è che credo al fatto che improvvisamente uno apre tutta la casa
Succede che improvvisamente i gli amministratori pubblici i miei amici dirigenti funzionari che fino adesso riempivano questi monitoraggi di numeri sapendo nessuno mai avrebbe guardato i se non forse qualcuno un giorno a Bruxelles adesso sanno che quello che caricano in quella base dati lo leggono tutti
Si va scoprendo che quella base dati non è poi sempre così pulite ebbene aggiornata si va scoprendo che è utile si va scoprendo che dei giornalisti da uso si va scoprendo che i politici del sistema presto domanderanno ma che dice la mia base dati sulle cose che sto facendo
E quindi migliore l'alimentazione di questa informazione questo per me
è un pezzo fondamentale
Dello sprona le classi dirigenti del sud di cercare di evitare che i soldi che mettiamo e che devono tornare a crescere Adriano non non c'è contraddizione se no anche
Utili
Razze Fabrizio Barca
Ora
Iniziamo diciamo interventi diritti mettiamo sotto il titolo di dibattito ma
Dando la parola immediatamente
Scusi Presidente della Camera dei deputati Rocco Buttiglione
Poi ci dovrà lasciare credo però anche un impegno evidentemente
Istituzionale prego
Grazie
Voi avete offerto un'analisi molto penetrante una grande massa di dati immagino che vi aspettiamo perché chi fa politica prende una posizione politica
E dica cosa ritiene
Che la politica debba fare qual è il nostro compito quale le priorità che noi ci diamo
E noi dobbiamo partire dalla domanda di corsa ha bisogno oggi il Mezzogiorno
Si è detto ha bisogno della ripresa
Anche con qualche ironia su di una ripresa che si annuncia con uno meno zero tre per cento ma voi tutti sapete
Che tecnicamente la recessione finisce quando abbiamo i primi due semestri in ascesa e noi contiamo
Nel corso del due mila tredici di avere due semestri nasce
E sapete che entriamo nel due mila tredici con un effetto di trascinamento negativo
Del due mila dodici che io non sono un economista ma cori a spanne
Voi valutare all'uno virgola due per cento quindi prima di avere
Il segno più deve avere due semestri nei quali
Almeno due semestri anche anche tutto l'anno
Dei quali recuperi
Il pregresso negativo
Sarà una ripresa debole è chiaro che sarà una ripresa debole speriamo che non sia una delle solite riprese italiane prima abbiamo avuto un lungo periodo in cui
Faceva dati così
Poi così la ripresa poi costituire un poco e così via speravo che questa volta invece dopo
La fine della recessione usiamo questo termine se lo volete usare il termine ripresa ci sia una ripeto vera solido robusta
Ma di cosa bisogna il Mezzogiorno l'avete detto voi lo ripeto io la prima cosa di cui ha bisogno il Mezzogiorno è la condizione prima di tutto e la certezza del diritto
Non citerò Adam Smith
Citerò Machiavelli
Di cui si dice che forse un lazzarone ma che non era sciocco e che dice ognuno lavora volentieri quando ha certezza di godere il frutto del proprio lavoro certezza di godere il frutto del proprio lavoro significa che non dovrà pagare
Il pizzo alla mafia
Significa
Che non dovrò subire la concorrenza illecita di un altro il quale non paga le tasse mentre io le parti
Significa che se non mi pagano i debiti avrò un giudice che mi fa avere il dovuto in un arco di tempo ragionevole diciamo sessanta giorni
Significa che se ho diritto ad avere un'autorizzazione non mi verrà negata finché non avrò pagato una mazzetta ecco certezza del diritto significa tutte queste cose il primo bene di cui il Mezzogiorno a bisogno e la certezza del diritto
Un appoggio forte alle iniziative del Governo in questa direzione una domanda di un impegno sempre più decisa è possibile dare al Mezzogiorno certezza del diritto
Io vedo una Provincia come Caserta era un modello di non certezza del diritto
Lo sforzo della magistratura dei Carabinieri della Polizia della classe dirigente locale della classe politica locale ha portato nell'arco
Che un paio d'anni un accordo ragionevolmente limiti
Atto a risultati che hanno stupito molti non è che abbiamo risolto il problema a Caserta e tanto meno in tutto il Mezzogiorno però vuol dire che
Si può fare
Noi dobbiamo valorizzare i casi nei quali sì riesce a fare le quote prima cosa la certezza del diritto e questo ha accompagnato da misure
Che riguardano la magistratura vedo che la magistratura sta iniziando a
A camminare nella direzione auspicata noi dobbiamo
Avere anche diversi criteri di valutazione interni alla magistratura ne abbiamo uffici giudiziari che funzione hanno perché non mettiamo i capi di quegli uffici
Piccoli alla testa di uffici grandi che invece non funzionano perché non iniziamo una selezione lo affido come riflessione al Consiglio Superiore dalla magistratura per la scelta degli incarichi che tenga conto
Non solo e non tanto di altre qualità quanto della capacità di far funzionare gli uffici sicurezza del diritto
Legato alla sicurezza del diritto c'è una svolta culturale
E la lotta contro il clientelismo la mentalità della raccomandazione che è una piaga drammatica del Mezzogiorno
I giovani
Credono che faranno carriera se troveranno un protettore politico che rimanda venti
E non credono che faranno carriera in forza dell'impegno dell'intelligenza dello spirito di sacrificio della voglia di fare che sapranno manifestare finché non si ribalta questa situazione psicologica non andremo avanti
In Argentina c'è un proverbio che dice
No è un proverbio è un modo di dire e il vivo vive del trabajo del tonto il furbo vive del lavoro dello stolto
Fin quando non non capiamo che è meglio essere stolti che furbi
Il Mezzogiorno non si salta e qui c'è un impegno potente che è un impegno che investe le classi dirigenti meridionali
E io qui devo dire che il federalismo affatto cattiva pro
Voglio essere radicale a volte mi vengono idee che non condivido però vi vengono una vera dico
Fino al mille novecentosettantacinque
Il divario fra mezzogiorno nord del Paese diminuisce da settantacinque aumento
Come è successo del settantacinque abbia fatto la riforma regionale
Abbiamo il conflitto so che non è d'accordo su questo
Precisiamo la riforma regionale in alcune regioni ha funzionato in altre no
E
La riforma del capitolo quinto dalla Costituzione è stata una iattura
Vi rendete conto noi viviamo in un'Europa
In cui col Patto che stiamo facendo col patto fiscale che stiamo perfezionando
Di fatto noi perdiamo noi Paesi europei mettiamo in comune la sovranità sul bilancio per cui qualcuno se lo facciamo dei bilanci scriteriati può venire a riscrivere il nostro bilancio
Se lo Stato italiano ha il diritto di andare a riscrivere il Bilancio la Regione scriteriata questo diritto non ce l'abbiamo
Noi dobbiamo ripristinare un sistema di controlli
E anche una capacità di commissariare le Regioni
Le quali siano evidentemente gestite in modo
Dissennato
Non farò esempi
Però credetemi potrei farne e più di uno e probabilmente più di uno
Allora dobbiamo ripensare questo federalismo ricostruendo lo forse a geometria variabile forse con la Procura usando qualche insegnamento dell'ordinamento tedesco cioè con la possibilità
Di delegare materie di competenza dello Stato alle Regioni qualora le regioni siano in grado di anche spalle fanno così siano in grado di utilizzare
Credere che non delegando quando le Regioni non ne sono capace
Avendo dei controlli
Questo aiuta non risolve
Non risolve ma aiuta perché in alcune regioni il problema è che non c'è più la politica
Non c'è una visione
Un piano
Di bene comune
Non esistono neanche i partiti
Ogni consigliere regionale a un suo cerchio di interessi da difendere di quello si occupa
I Presidenti delle Regioni compongono alleanze a geometria variabile di gruppi di interessi settoriali quando parliamo del fatto che non spendiamo i soldi del Unione europea
Di questo parliamo
C'è un problema di incompetenza delle strutture delle regioni
Meridionali
Il diritto comunitario è
Un segreto ben custodito
Con un diritto comunitario che è di immediata vigenza
Ci sarebbe bisogno di una capacità
Di ogni singola regione di muovere su questo terreno spesso non c'è
Ma c'è un problema più ampio nella incapacità di costruire una Progetto comune e quindi un blocco politico
Barca detto un blocco sociale reminiscenza gramsciana io dirò un blocco politico per
Lo sviluppo
Allora
Bisogna parcellizzare perché ogni Area abbia la sua
Il suo premio la capacità di dire oggi un si fa un'opera grande che si auto sostiene che è bene per tutti
E inizio all'inizio ovviamente beneficerà un territorio più limitato ma col tempo tra un po'un volano di sviluppo per tutti questa capacità spesso è mancata spesso
Non sempre
Non sempre non in tutte le Regioni
Fitto mi ricordava che in Puglia e un'opera come l'aeroporto di palese è un'opera che è stata fatta stata fatta con i fondi europei sono stata perché è stata una determinazione politica che l'ha saputa fare
Ci sarebbero molte considerazioni da fare quindi non sempre
Regione diversa da Regione Provincia diversa da Provincia la Puglia non è la Calabria
Avellino
Benevento non solo che avverta e Caserta a sua volta non è Napoli o Salerno
Bisogna riferite al ma questo è un problema grave senza una svolta su questo non ne veniamo fuori
E già che ci siamo io ho difeso anzi ho lanciato credo in Italia l'idea della centralizzazione del controllo delle
Dei fondi europei per la coesione è un'idea che vedo presente nel piano
Di azione per la coesione
Credo che andrebbe ulteriormente rafforzato
Usiamo questi denari per opere grande che servono lo sviluppo di tutto il Mezzogiorno
Non parcellizza diamo
Nemmeno fra le Regioni costringiamo i Presidenti di Regione a dare la first a progetti grandi che servono lo sviluppo della Regione
Politica industriale ecco io credo che dobbiamo cogliere una grande opportunità
Riprendiamo in mano il programma di Lisbona nel marzo del due mila a Lisbona i Capi di Stato e di governo dell'Unione europea han detto tutte le cose giuste
Poi hanno fatto tutte le cose sbagliate ma il programma di Lisbona e il programma da riprendere
Perché il programma dell'economia della conoscenza
Iniziamo una fase in cui tante strutture tipiche dell'economia industriale che nel sud non ci sono si si valorizzano perdono di valore
Perché c'è un altro tipo di economia che fa uso di altre metodologie creiamo nel Mezzogiorno le infrastrutture dell'economia dalla conoscenza
Dentro un piano europeo che riprenda il programma delle scuole cambiando il metodo
Perché programma di Lisbona è fallito perimetro cosiddetto della
A cooperazione aperta
Che vuol dire facciamo ogni tanto una Conferenza per dirci tutte le quote che dovremmo fare e che invece non facciamo dobbiamo avere invece
Come abbiamo fatto in altri campi come stiamo facendo al patto fiscale o sistema che prevede sanzioni positive prestazioni negative
In modo da spingere
Efficacemente gli Stati a fare le politiche che servono
Tutte le cose che ti fanno con la forza delle braccia si fanno in Cina non più in Europa dobbiamo fare le cose che si fanno con la forza della mente del cervello
Il sud non è messo molto male vi faccio un esempio
A Lecce non eravamo bene
No in una città del Mezzogiorno eravamo bene
Avviati sul percorso di diventare leader per le nanotecnologie
Poi si è fatta un'agenzia regionale
Mettendo dentro qualcuno che
Non è cattiva Presidente che le capita dire tutto gente che
Chi
Possedeva la conoscenza se n'è andato adesso è in una grande città del nord nel gestisce queste cose in un'altra prospettiva allora università ricerca scientifica formazione professionale
Perché i giovani meridionali noti scrivono per università ma per forza
Gli ha demandato una laurea triennale fatta male copiando male gli ordinamenti americani
Gli americani la Triennale non serve per andare a lavorare serve per poi
è una preparazione di base poi c'è la formazione professionale di secondo livello quella per i i laureati con la Triennale che l'Italia non c'è acché si è
Imitare abbiamo preteso di professionalizzare con la Triennale
E laureato professionalizzato quadriennale non ha sbocco nel mercato del lavoro io capisco che non lo prende
Cioè mi spiace per lui ma capisco che non lo prende
Un perito
Va ugualmente bene
Allora
Vogliamo renderci conto che quelle una riforma sbagliata non tanto del concetto ma perché è applicata male
Carla riformiamo questa riforma
E rendiamoci conto anche di una cosa
Da noi l'università è troppo facile
La scuola è troppo facile diciamo abbia avuto una grande preoccupazione di includere poco una preoccupazione di selezionare
L'università deve selezionare l'università deve essere dura dev'essere difficile
Deve costare
Salvo il fatto che i non abbienti devono avere borse di studio che consentono di frequentarla e i meritevoli i capaci e meritevoli devono aver
Però in America che così un giovane nero
PR uscire dall'Università ad Harvard dalla Harvard Law School deve sputare sangue letteralmente
Però quando esce fa il Presidente degli Stati Uniti
Da noi da fatti che è ridotta
Ma poi uno esce fa il disoccupato
Anche abbiamo fatto una politica di proliferazione delle università
Ma non è facile fare una nuova università l'università e storia e tradizione e passione sono scuole sono
Molte di queste università non sono di prima qualità
E c'è questo modo ritira ma non vorrete mica dividere l'università in Facoltà di serie A in università di serie A di serie B io la voglio dividere
E lo farebbe in università di serie A e di serie B perché
Perché quelle che abbiamo riceva il Po di diventare tutte universitari serie C
è ovvio che in Italia non tutte le università potranno fare ricerca ad altissimo livello
Dividiamo le competenze articoliamo il sistema universitario se no i giovani vite la diamo
Poi vorrò capiscono che non vada per iscriversi all'università ma il peggio che quando non si iscrivono all'università non trovano un sistema di formazione professionale ci dia loro le qualifiche che li portano al dato del lavoro perché la formazione professionale non funziona ma anche per un altro motivo
Noi abbiamo un grande sistema industriale
Il secondo d'Europa dopo la Germania l'Italia I II sistema industriale d'Europa ma in buona parte è vecchio
Esprime una domanda di lavoro a qualifiche basse
Ogni lavoro e dignitoso
E dobbiamo insegnare ai nostri giovani
Però chi ha studiato
Magari vorrebbe fare qualcosa che ha qualcosa a che fare con quello che lui ha studiato e il nostro sistema industriale
Esprime una domanda che più adatta ai lavoratori immigrati che non ai giovani italiani che escono dalla scuola dall'università
Anche perché l'ASP l'università qualifica poco anche perché abbiamo troppe Facoltà che sono sicuro anticamera della disoccupazione anche perché non abbiamo un sistema di orientamento che dica ai giovani quali sono le prospettive di lavoro seria veramente legate a una delle loro università
Ma la economia della conoscenza
Oltre che
La corrispondenza fra sistema della formazione sistema economico che si ottiene facendo formazione anche per i laureati con le aziende
La formazione si fa tra università e aziende
E questo fondamentali come fondamentale
Per
La economia della conoscenza la collaborazione università e imprese
L'università può essere
Se di qualità un volano fondamentale
Della
Dello sviluppo del Mezzogiorno
Una parola sulla logistica
Che l'altro perno della vicenda e qui
Saltiamo all'Europa
Ne abbiamo bisogno di un Piano europeo per lo sviluppo un piano che rilanci l'intera economia europea sul percorso dell'economia della conoscenza
Tenendo conto anche del fatto tipi come la manifattura si va in Cina
Dalla Cina bisogna portava in Europa se guardate la carta geografica il luogo naturale in cui approdare evitare meridionale
Però non avviene
Un progetto europeo
Per approfondire il canale di Suez in modo che ci possono passare le grandi porta container che oggi non ci passano magari per raddoppiare lo
Farebbe il bene dell'Egitto ma prevedere anche l'Italia
Perché la cosa più naturale e approdare nel Mezzogiorno e navi pervenire navi più piccole apprendere ha distribuito in tutta l'Europa
Però corrono porti del Mezzogiorno che abbiamo i fondali
A Taranto stiamo rifacendo le banchine bene
Abile risalenti fondante
Se non se l'aver rifatto le banchine e non serve neanche nell'aver rifatto nelle banchine dei fondali se
Non c'è un progetto europeo che renda il canale di Suez nuovamente perno della comunicazione
Per farli
Gli oceani
Dobbiamo mobilitare risorse
Secondo un modello che non può essere nazionale che può essere solo europea
Si è parlato dei progetti bonds progetti Croff di verbale Bones chiamateli come volete
Puntini esistono rovesciato
Indebitarsi non per sostenere la domanda
Ma per sostenere la competitività per investire in competitività
Qualcosa si è fatto all'ultimo Consiglio al penultimo Consiglio europeo
L'idea sta passando
Io credo che
C'è il sospetto qualcuno può utilizzare questo
Per
Venderci come investimento spesa corrente purtroppo è successo e quindi sospetto non è privo di realtà io ho fatto una proposta
All'ultimo incontro dello Senato economico europeo ho fatto una proposta
Che è quella
Vincoliamo questo a progetti europei
Ci deve essere la banca
La BEI
La Banca europea per gli investimenti che ci mette un chip non tutto quello che serve una quota
Con la garanzia del fatto che c'è lei gli Stati possono finanziare e questo secondo la regola aurea viene esentato dalla obbligo del pareggio
Di bilancio
E facciamolo in modo tale
Da
Concentrare su questo anti investimento privato
Che il Vice Ministro Ciaccia sta lavorando un bel progetto
Che io spero
Arrivi maturazione proprio per ottenere che
La dei ci metta il bollino lo Stato ci metta quel che serve per incoraggiare il privato entrare
In modo da mobilitare
Quello che serve
Secondo una visione
Una visione di sviluppo europeo
C'è bisogno di una mobilitazione culturale
Dobbiamo
Lottare contro alcuni vizi radicati del nostro carattere meridionale e infine
C'è bisogno di una svolta politica
Abbiamo bisogno
Di
Selezionare nuove classi dirigenti
E qui
Raffaele
Bisogna riconoscere che i partiti hanno fallito o meglio
Il partito nuovo il partito
Leaderistica o
Ridotto a poco più che un comitato elettorale non è riuscito a selezionare classe dirigente
Per cui mediamente la classe dirigente di oggi non è migliore di quella di ieri anzi sarebbero buoni motivi per dire che peggiore di quella di
C'è una questione politica da affrontare riattivare la funzione dei partiti di selezionare classe dirigente non potrete di per strada e portare in Consiglio regionale abbia visto che non funziona
Ma qui si apre un altro capitolo che poi sette ma di un altro convegno ma non di questo scusate se sono stato lungo grazie per la pazienza con cui mi avete ascoltato
Grazie Presidente Buttiglione per
I tanti temi che ha sollevato non ultimo quello della politica che comunque evidentemente interferisce con queste gare
Io sempre per motivi di incasso del sei e Mario Baldassarri me lo consente passo la parola
Ma Stefano Fassina che anche l'impresa dei problemi
Sette
Facciamo la nostra
Grazie
Grazie per l'invito avevo preparato un intervento un po'più articolato ma mi pare che i tempi e anche nelle condizioni della platea vadano a favore di una
In estrema sintesi quindi
Citerò solo tre
Tre punti dell'analisi della Svimez con qualche con qualche sottolineatura
A me pare che sia importante che la Svimez insista su una analisi unitaria dei dei problemi del Mezzogiorno d'Italia nel senso
Che
Presentai insiste a presentare
Problemi del Mezzogiorno come problemi acuti che però riguardano complessivamente tutto il Paese e questo mi pare un punto importante assolutamente non scontato
Nel nostro dibattito un punto che era evidente già prima del due mila otto che
La la crisi a in qualche modo
Rafforzato accentuando quelle differenze come ci è stato raccontato nelle due relazioni nelle tre relazioni introduttive
Secondo secondo aspetto che che
Voglio sottolineare è
La drammaticità dei dati che sono stati Ritter il costo Guizzi cioè non vorrei che considerassimo ordinario quello che sta avvenendo cento la solita scusi non è la solita storia
Una storia che a delle di
Delle cadute davvero impressionanti perché quando si legge nel rapporto che dalla
Punto
Dalla dal due mila sette al due mila e dodici il PIL del Mezzogiorno diminuisce del dieci per cento è come ha scritto l'ultimo rapporto di Confindustria una situazione da guerra da guerra mondiale
Quindi
I dati sulla disoccupazione giovanile e femminile i dati sull'emigrazione sono dati che dovremo non dovremmo considerare
Come rituali
Allora
Su tre punti a me preme brevemente fare qualche considerazione il primo è di carattere macroeconomico
è detto in in un paio di punti del rapporto la ricordato bene Gianola
Io credo che dovremmo essere
Chiari su questo senza cadere nel il pessimismo senza come dire
Farci frenare poi nel nel nella spinta innovativa che adesso ministro barca sia ricordato
Tra dovremo essere chiari sul fatto che la politica economica che oggi prevale l'euro zona è una politica economica che accento agli squilibri macroeconomici cioè che peggiora le condizioni delle aree più deboli
Questo è il quadro in cui ci siamo umani muovendo questo questo vale per tutti i Paesi periferici dell'Area euro ovviamente vale per le aree più deboli dei medesimi
Paesi periferici non è vero non è vero che siamo sulla rotta giusta questa linea di di politica economica che prevale nell'Area euro
Non funziona ma non solo non funziona perché deprime l'economia reale
Cioè perché restringe le basi produttive non solo come dire
Produce effetti congiunturali vorrei sottolineare che dopo quattro anni di cura fatta di di austerità senza se e senza ma e di valutazione del lavoro
Noi oggi ci troviamo in una situazione una spirale recessiva in cui il debito pubblico continuamente dare in tutta l'area euro e segnatamente nei Paesi che più hanno applicato
La ricetta che ricordavo prima perché di questo si tratta di debito pubblico menta nella media dell'area euro aumentar da noi nonostante manovre
Se anzi a cause direi di manovre sempre più pesante allora
Non lo sto
Questo è chiaro che
è un
è un quadro che ha dei vincoli fortissimi e che ovviamente non è la disponibilità di questo Governo come non sarebbe nella dispotico investono ibrida di un altro Governo
è un quadro che va cambiato attraverso una turnazione politica che deve trovare il consenso nell'Area euro non può essere
Forzato attraverso atti unilaterali ma vorrei però che
Ci fosse la consapevolezza che
La linea di politica economica che preparerà la Treu però rende sostanzialmente inibisce possibilità di sviluppo e guardate voi io vorrei essere d'accordo con con chi dice che nel primo trimestre del prossimo anno inizi la ripresa
Ma vorrei anche che mi si spiegasse quali sono le fonti da cui ebbe Udu da cui dovrebbe derivare questa ripresa
Perché se io guardo i fattori che determinano la dinamica del PIL vedo i consumi delle famiglie che arriveranno a causa dell'Adisu si pone a causa dell'aumento dei tassi a causa dei tagli al welfare a causa del fatto che hanno attinto i risparmi le famiglie e adesso hanno meno risparmi a cui attingere
Se guardo agli investimenti privati delle imprese
Francamente non si capisce dove sono tutti questi eroi che dovrebbero investire quando le prospettive di consumo sono così sono in contrazione
Se guardo alla pubblica amministrazione anche all'Italia vedo l'anno prossimo che la che gli effetti delle manovre
Svolte nel due mila e undici
Si aggraveranno perché avremo effetti di venticinque miliardi in più rispetta quelli avuti all'anno rispetto a quelli avuti nel due mila e di e dodici rimane il capitolo esportazioni
Al quale anche la nota di aggiornamento a destra attribuisce grande rilevanza
Problema qual è che tutti in Europa vogliono crescere attraverso le esportazioni e quindi non si capisce chi dovrebbe importare
Perché le economie emergenti rimangono su quel modello di sviluppo gli Stati Uniti hanno come sapete deficit di bilancio commerciali che devono ridimensionare quindi questa favola che corre che andremo saremo tenaglia esportazioni
è assolutamente infondata quindi
Mi dispiace ma veramente faccio fatica a vedere nel quadro attuale di di politica economica prima che prevale in Europa
La possibilità di ripresa e quindi anche di riduzione del debito pubblico ovviamente questo non ci deve paralizzare
Bisogna fare a a portare avanti l'agenda che è stata
Individuata però è un punto è un punto che credo dovremmo Consip
è molto seriamente perché quei processi di restringimento della base produttiva in corso in Italia nel Mezzogiorno sono
Davvero pesante allora
A me pare che
Che sia come dire sia giusto sottolineare che lì le risorse aggiuntive
Per lo sviluppo dovrebbero essere risorse aggiuntive che non lo sono state
Perché altrimenti diventa anche complicato poi
Riusciva a legittimare certe politiche nel momento in cui
Permane una lettura per cui specie tanto spreco di risorse spreco di risorse c'è come sappiamo però c'è anche
Umidi c'è stato un ridimensionamento di risorse che ha pesato negativamente
Fino arrivare
A delle situazioni assurde che vengono ricordate ne rapporto cioè l'utilizzo del FAS per spesa corrente anzi per per coprire i deficit sanitari che credo sia il punto più
Più elevato di patologia
Quindi questo punto questo nodo delle risorse è un nodo che c'è ed è connesso ovviamente a al al
Alla politica con al segno della politica economica che dicevo prima perché è vero che noi potremmo
Lo ricordava il professor Giannola potremmo avere avuto un policy mix diverso interventi sulla spesa corrente non sugli investimenti avrebbe avuto quegli affetti
Di attenuazione avrebbe attenuato gli affetti pro ciclici in corso
Tuttavia la spesa corrente ai infetti poi sul sulla dinamica dell'economia e spesso la spesa corrente serve anche a far funzionare la spesa per investimenti perché appunto l'asilo nido una volta fatto voi
Devi pagare le maestre dei dati il la mensa dei ritagli elettricità quindi
Credo che solo col policy mix e noi
Non usciamo da questo circolo vizioso che sta
Sempre più soffocando l'economia reale evidente su questo vado a chiudere
è evidente che abbiamo un problema Edo enorme di riqualificazione della spesa abbiamo un problema enorme di funds finalità efficienza efficacia delle del policy making Index inteso in senso lato e su questo barca assolutamente ragione Man
Detto chiaro nessuno
Ritiene che
Si mette un euro in più e
Lesive simili Sini migliora automaticamente la situazioni analoghe vada fatto una
O vada preso di petto questo punto ora barca ci ha ricordato misure importanti che loro hanno preso e che sosteniamo che vanno sostenute vanno
E vanno portati avanti innanzitutto quelle della trasparenza programmare e indicare i risultati attesi sono tutte misure che vanno nella direzione giusta che io credo che
Come lei il rapporto fa qualche
Da qualche indicazione anche anche più specifica su strutture tecniche per fronteggiare idee BCP e di capacità di programmazione di più capacità di progettazione anche di capacità di attuazione
Sono punti che dovremmo che dovremmo portare avanti non c'è dubbio non c'è dubbio che appunto cioè c'è un problema fondamentale di classi dirigenti a tutti i a tutti gli ambiti
A me pare che le riflessioni che faceva
Buttiglione da questo punto di vista vanno prese molto seriamente le classi dirigenti della politica un tempo venivano formati da partiti in grado di giudizio di selezionare e formare classi dirigenti la
Dissoluzione o la degenerazione viene in alcuni casi del
Del funzionamento dei partiti pensai negativamente sulla qualità delle classi dirigenti che non che non che non nascono come funghi e non possono essere come di Herat tra captate da da primo che passa per strada c'è un punto un punto che riguarda anche il federalismo e il il Titolo quinto ora non è non c'è tempo per approfondire ma io credo che
Che questi siano nodi decisivi insieme a
Al segno della politica economica questo punto a sia uno dei nodi decisivi il Governo sta facendo
Di passi avanti importanti credo che non può essere se raffrontato soltanto sul piano del Governo servono
Servono delle modifiche all'assetto istituzionale servono certamente delle modifiche al Titolo quinto
E poi serve indicare e chiudo davvero qualche priorità pochissime priorità dato il quadro che ricordavo prima a me pare che il punto sulla scuola
Che Luca Bianchi ricordava nella sua introduzione
Punto fondamentale se dovessi dire la priorità delle priorità di direi la scuola no in politica né che la per la scuola di consenta
Di correggere la
La
Involuzione l'arretramento che c'è stato in questi anni consentire un tempo pieno di qualità
Seconda priorità io vedrei un piano per la mobilità sostenibile
Che vuol dire tante cose note ferrovie che vuol dire
Trasporto via mare e quindi cantieri che pur che vuol dire autobus ecologici e quindi quelle imprese del Mezzogiorno che che li producono che vuol dire logistica che vuol dire poter
Intercettare una parte di quei flussi che il Mediterraneo sperabilmente arriveranno a crescere
Ecco un paio di priorità poi il rapporto elenca altri punti importanti lecita come epicentro di una riattivazione dello sviluppo PRA commi mi pare che vada fatto questo sforzo che
Prima che di politica industriale debba essere di visione di dobbiamo convincerci che serve una visione serve in di indicare delle priorità che non non basta
La semplificazione non basta la regolazione ma serve indicare delle priorità rispetto alle quali
Provare a far convergere con uno sforzo congiunto e condiviso di tutti i livelli di governo da quello europeo a quello comunale far convergere quelle
Poche risorse non solo finanziarie ma anche
Umane le risorse umane e le competenze che sono limitate per provare a invertire una tendenza e
Per lui aprire una prospettiva di fiducia perché oggi il nostro nemico numero uno è la sfiducia e la rassegnazione che e comporta poi la perdita di quelle potenzialmente potenzia Mita la potenzialità migliori che
Il Mezzogiorno grazie
Magari un'esigenza assoluta
Allora grazie
Stefano Fassina passo subito la parola per
A Mario Baldassarri che ricordando a tutti appunto contenersi Henning dieci minuti per poter
Concluderei dare spazio che siamo tutti
Intervenute
Prego mai grazie grazie dedicherò due minuti all'analisi economica e quattro minuti alla responsabilità politica
Perché evidentemente tutto ciò che emerge dal rapporto Svimez se non è perché l'analisi economica e questi incontri non devono servire
Per addetti ai lavori a confronti tra economisti se interpretare quel dato in un modo piuttosto che un altro ma è il messaggio politico che esce fuori dal rapporto al di là
Dei numeri che sono
A dir poco gravi
Ho due minuti all'analisi economica in questa stessa
Sala
Il sei luglio dall'anno scorso due mila undici con il mio piccolo Centro Studi Economia Reale presentammo il nostro rapporto di previsione
E
Tra i vari
Centri che fanno questo tipo di analisi di previsioni uscimmo con meno due virgola cinque per cento di crescita nel due mila dodici e meno zero virgola sei per cento nel due mila tredici
Ovviamente
Importanti responsabili politici del Governo dell'epoca
Definì il sottoscritto il dottor Stranamore
Perché sembravano quasi numeri al lotto ora le previsioni economiche non è che servono per vedere chi ci indovina se uno è Mago Merlino e cioè il cappello con la bacchetta servono
Come tutti gli economisti sanno
Ovviamente chi avvocato tributarista può anche non saperlo ma gli economisti lo sanno servono come quadro di coerenza non per vedere se ci Dorino ma per vedere cos'è che non va in quella previsione
C'è la possibilità di intervenire ex ante
Per evitare la parte negativa della previsione
E sostenere di più la parte positiva questo è lo strumento delle previsioni ok
Quindi non mi soffermo su quel dato economico purtroppo così era e così è
Si aggiunge
Come ogni anno debbo dire ormai da tanti anni il rapporto Svimez che dice signori se queste alla media italiana
Va bene
Nel sud succede ecco allora
La disoccupazione moltiplicate per due la crescita in negativo quasi il doppio e così via
Quindi mi fermo qui con l'analisi economica
Il problema però è che quell'analisi economica
Che rivede
Gli anni passati
Pone anche il problema degli anni futuri non a caso c'è la previsione Svimez Italia di questi giorni sul due mila dodici due mila tredici
Allora cosa ne emerge
Emerge una cosa molto semplice
Al di là di quelli che parlano di ripresa adesso il primo trimestre dell'anno prossimo eccetera per me
La ripresa avviene quando ho recuperato il livello di reddito di potere d'acquisto che avevo nel due mila sette prima della crisi
Prima non è ripresa
Dopo il due mila sette siamo caduti dentro un pozzo certe auspicabile che cominciamo a risalire lungo la parete del pozzo ma la ripresa quando si esce fuori dal polso
Allora in queste condizioni e questo è il dato
Più politico che economico
In queste condizioni mentre noi stiamo qui a parlare e in altre sedi
Noi stiamo accettando che l'Italia torni al reddito del due mila sette
Nel due mila diciannove
E che il sud quello che ha detto che hanno
Ed accogliere la Svimez torni al reddito del due mila sette forse nel due mila venticinque
Questo stiamo dicendo non so se ci si rende conto
Il messaggio alla responsabilità della politica che l'analisi economica può dare al di là delle posizioni dei vari centri studi istituzionali non istituzionale è questo signori
Stando così le cose noi torniamo
Al reddito due mila sette del due mila diciannove come Italia è nel due mila ventiquattro venticinque come il sud
Attenzione torniamo vuol dire che nel frattempo abbiamo perso
Dieci dodici quindici anni di trend
Cioè come se dal due mila sette al due mila diciannove l'Italia fosse cresciuta dello zero per cento ogni anno
è il sud dello zero per cento ogni anno fino al due mila venticinque cioè non solo recuperiamo quel livello ma nel frattempo abbiamo perso dodici anni di trend di crescita
Questo è il punto d partenza
A
Vengo alla responsabilità politica
è sostenibile questa ipotesi questo scenario
è sostenibile sul piano
Degli equilibri finanziari ma soprattutto è sostenibile sul piano
Socio economico
La mia risposta nettamente no
No non è che
Se non facciamo nulla
Bene e rapidamente è strutturalmente
Possiamo aspettare il due mila diciannove recuperando il due mila sette al sud aspettiamo il due mila venti qua no
La situazione esplode
Molto ma molto prima cioè nel giro dei prossimi quattro cinque sei mesi
Perché nel giro dei prossimi quattro cinque sei mesi chi gira come me per l'Italia lo percepisce ogni giorno
Chiuderanno trenta quaranta mila piccole aziende da oggi impoverito
A dieci addetti Luna sono tre quattrocento mila disoccupati in più rispetto ad oggi e in questo caso sono quarantacinquenne cinquantacinquenne capi di famiglia
Se ci aggiungiamo
Che bisogna pagare l'IVA
Benissimo che a dicembre ci sono i mutui da pagare benissimo B non è difficile immaginare
Che
Il messaggio di dire calma ragazzi nel due mila diciannove recupero e quattro mila sette sia recepito
Questo è il dato politico cioè la situazione economico-sociale
E di conseguenza la situazione finanziaria va bene che resta precaria appesa e due mila miliardi di debito e ormai abbiamo accettato la definizione per carità
Dell'azzeramento del deficit al netto del ciclo
Ma il numero che apparirà
è il deficit Kobe entro il ciclo quindi dobbiamo andare a spiegare perché trenta miliardi di deficit significa lo zero al netto del ciclo
Non so quanto i mercati finanziari vedendo continuare ad aumentare il debito in valore assoluto e possano convincersi che quello è zero al netto del ciclo
Poi si possono fare tutti gli accordi europei per
Per dire questa è la definizione ma bisogna convincere quelli che devono comprarli dopo
I BOT dei CCT K-Board italiani CCT o BTP o quant'altro allora
Se questo è il dato politico
Io lancio un messaggio di grande ottimismo
Perché
Primo perché l'Italia un Paese in cui
Finché non è di fronte al terremoto non fa prevenzione
E poiché il terremoto è vicino debbo dire ottimisticamente bene scoppi al terremoto dopodiché vedremo come ricostruire le cose questa sarebbe la lettura ottimista nel senso pessimistiche masochistico
Ma sono ottimista perché l'Italia ha un enorme
Vantaggio comparato rispetto a qualunque altro Paese europeo in particolare rispetto a Germania e Francia
Qual è il vantaggio comparato
è che non abbiamo da un lato i bisogni
Palesi
Le difficoltà delle famiglie delle imprese quindi bisogni ci sono e abbiamo le risorse per soddisfare quei bisogni
Il nodo politico è
Che dentro quelle risorse
Una parte rilevante non è utilizzata ai fini del soddisfacimento dei quei bisogni ma è rubata
Mal versata attraverso corruzione ed evasione
Allora
Paradossalmente questo è il vantaggio comparato che abbiamo rispetto per esempio la Germania
Paradossalmente
Quello che dice la Corte dei conti
Non il sottoscritto semplicemente ma la Corte dei conti e cioè
Dentro gli ottocento miliardi di spesa pubblica ci sono sessanta miliardi di corruzione
Dentro gli ottocento o meno miliardi di entrate se facciamo zero deve ci mancano cento miliardi di evasione
Allora
La relazione della Corte dei conti che giunge
Nella mia Commissione Finanze al Senato per
Una risposta del Parlamento
La politica del Parlamento il Governo sono tenuti a rispondere ad un organo costituzionale della Repubblica italiana che da quei numeri perché delle due l'una o alla Corte dei Conti dai numeri allora
Evidenzia uguali all'otto
Vediamo sì ha ragione se
Qualche misura
E quando parlo di queste cose succedono sempre l'incidente
Ciocchetti
Ed ha
Attento
Pronto pronto ecco
Allora riprendo il filo dicendo
Questi due numeri al di là del Dublin selezione sessanta e cinquantacinque
Un
Se non è cento e centoquindici
E l'avevo spento il problema
E
Non è il dato
Dell'analista economico e e dato politico che si pone
Allora stiamo attenti ad una cosa tutte le previsioni che ho citato all'inizio il rapporto Svimez
Contengono un'ipotesi a mio parere irresponsabile scellerata e ipocrita per usare termini
Diciamo educati
Con lei riscritto socio economici e finanziari che ho detto
Quelle ipotesi immaginano che da qui al due mila diciannove o da qui al due mila ventiquattro per il Sud quei sessanta miliardi di corruzione quei cento miliardi di evasione rimangono tali
Perché sono a bocce ferme cioè implicitamente quando noi facciamo con gli scenari
E non aggiungiamo la proposta politica noi stiamo dicendo che ci va bene
Continuare nei prossimi anni a spendere ottocento miliardi che contengono dentro sessanta miliardi
Di
Sprechi malversazioni ruberie ogni riferimento a fatti recenti di una certa importante Regione italiana è puramente voluto ma è la punta dell'iceberg
Addirittura paradossalmente si rischia
Che l'attenzione dell'opinione pubblica si concentri giustamente
Sui fondi disponibili per i gruppi consiliari o i gruppi parlamentari
Che sono
Vale varie centinaia di milioni di euro
Ma disperda l'attenzione sui trenta quaranta miliardi di euro all'anno
Che la Corte dei conti dice essere oggetto di corruzione malversazione non generica
Perché aggiunge
Negli acquisti delle Pubblica amministrazione nella distribuzione a pioggia dei fondi perduti nella pletora di ex Monique palizzata e
S.p.A. di diritto privato
In capo
A e istituzioni pubbliche
Dallo Stato
Alle regioni alle Province ai Comuni non è che ha detto una cosa
In generale la Corte dei conti ha dato la quantificazione ha detto dove
Le le lei di quelle tre cose
Non a caso per la prima volta con mia grande soddisfazione
L'attuale Governo ha incaricato Bondi di analizzare gli acquisti a Giavazzi di analizzare i fondi perduti mancherebbe un esperto per analizzare debutti servissero quelle là va bene
Ma francamente
Finora
Quello che è emerso è che sia vero Giavazzi ho detto dieci miliardi di fondi perduti si possono tagliare perché non servono a niente
Bondi è partito con cinque miliardi sui quarantacinque stimati dalla Corte dei conti quindi l'indirizzo giusto la direzione buona ma francamente e l'entità e è modesta
E allora chiudo su questo dato
Stiamo attenti
Perché questo è il nodo politico delle prossime settimane nei prossimi mesi se vogliamo sul serio recepire il messaggio Svimez
E quindi
Un piccolo pezzo accademico
è vero che c'è il teorema Adriano ma nel settantotto c'è stato anche il teorema Robert solo Mario Baldassarri che rovescia il teorema di avemmo
Perché
Si sostiene in questo secondo teorema
Che c'è una soglia
Al teorema di averlo
Oltre la quale perfetto si rovescia cioè
L'aumento di spesa e l'aumento di tasse provoca minore crescita quando
Il peso complessivo del bilancio dello Stato supera una certa soglia
Qui non c'ho bisogno di ricorrere al mio teorema perché il buonsenso io dico al di là dei teoremi
Se dentro quegli ottocento miliardi ci sono sessanta miliardi di corruzione ecco il vantaggio comparato ecco la diciamo la possibilità che l'Italia in più rispetto alla Germania perché perché sessanta miliardi tolti da lì
E messi nelle tasche delle famiglie nelle imprese negli investimenti nelle infrastrutture tutto quello che si è detto nella scuola cioè
Molti altri interventi hanno detto i capitoli le priorità ma la madre di tutte le riforme che la politica deve indicare è dove prendiamo i soldi perché sennò e chiudo su questo
è la storia di questi dieci anni ogni volta che vengono fuori queste proposte
Bravi bene certo bisognerebbe farlo ma non ci sono i soldi
Io il prossimo che mi dice non ci sono i soldi sono disponibile a prenderlo schiaffoni perché perché mi sta prendendo in giro non ci sono i soldi vuol dire non voglio toccare sessanta miliardi di corruzione e cento miliardi di evasione allora non ci sono i soldi è chiaro che non ci sono in più perché non è che posso aumentare denti gettante
La la via di questi ultimi anni
Che è quella di trovare i soldi aumentando le tasse tartassati
Mi pare che l'evidenza empirica ma le previsioni economiche fatte già due tre anni fa dimostri che è una strada sbagliata puoi farlo nell'emergenza nell'immediato tamponare perché ce lo spread che va seicento
Ma cioè la strada maestra la madre di tutte le riforme non può che essere
Quella
Di rendere conto ai cittadini di ogni euro di tasse che pagano dove ma a finire è il dove va a finire è ovvio qualcuno lo chiamava golden rule
Del mio maestro Megolo Bozzolo ma la sostanza e banalissima
La spesa pubblica non è buona o cattiva di per sé dipende
Di che ci fai
Se la spesa corrente la spesa per investimenti ma poi qui si taglia la testa al toro poiché ci dice la Corte dei conti che sessanta miliardi non è né spese
Corrente né spesa per investimenti nella sostanza è ruberia
E quindi voglio vedere quant'è il moltiplicatore keynesiano delle ruberie
Zero zero zero punto sotto zero perché
Diventa evidentemente speculazione che innalza le valutazioni immobiliari ed esportazione di capitali mi pare che questo
Non sia né di destra né di sinistra di centro ma di buonsenso
E qualunque sarà
Nei prossimi mesi l'evoluzione politica o il risultato elettorale
La mia opinione profonda
Convinta è che qualunque sia il rito il risultato elettorale la cartina al tornasole di questo Governo che deve concludere la sua opera ma soprattutto del prossimo sarà proprio questa
Attiva una politica economica che sposta le risorse a favore delle famiglie delle imprese degli investimenti per la crescita e l'occupazione
Andando ad attingere le risorse dentro la corruzione e l'evasione oppure no
Oppure
Si torna come nel giro dell'oca ai primi tre punti che ho detto
Recupereremo del due mila sette nel due mila diciannove in Italia nel due mila ventiquattro persone e implicitamente diremmo
Per i prossimi dieci o quindici anni cari signori voi tre quattrocento mila
Che sguazzano ATER dentro quelle voci di spesa o dentro quelle voci di evasione
State tranquilli che per i prossimi dieci quindici anni potete continuare a fare esattamente lo stesso
Non aumentate cioè quello che avete rubato fino adesso potete continuare ogni anno a rubarlo
Non non ha non ho mai tate perché se non ce lo squilibrio se non c'è il deficit e debito però di abbiamo tenuto un equilibrio quello che c'era dentro continuate a farlo questo è il dato che io colgo
Che ringrazio l'Adriano o meglio la situazione
Da questi dati
Grazie Mario Baldassarri credo che ci ha dato delle indicazioni che metteremo come ipotesi nei modelli econometrici sperando di convincere in questo modo chi e allora affatto
E passo la parola
A Raffaele Fitto che credo che sul tema già stato nostro ospite in altre circostanze sul tema c'è molto da
Ne
Dire
Sì molto rapidamente perché mi rendo conto che l'orario non consente analisi andrò per flash anche rispetto
Alle considerazioni che mi ricorda il rapporto e alle considerazioni che ho ascoltato dal ministro barca in modo particolare
E mi scuso anche se starò al tema nel senso che attorno a parlare del
Del dell'economia del Mezzogiorno del rapporto che mi sembra che poi questo sia il tema per il quale siamo qui quindi proverò a parlare di questo
Detto questo e penso che sia importante partire da una considerazione la voglio fare perché è stato un intendiamo una considerazione che ho provato a fare anche delle altre circostanze nelle quali ci siamo visti
Per la presentazione del rapporto i dati le proiezioni non sono una novità purtroppo negli ultimi anni ci ritroviamo in questa circostanza per prendere atto di un contesto molto difficile la novità
E quella che nella presentazione dello scorso anno e che anche oggi secondo me punto di vista emersa ed emerge in modo molto chiaro esiste
Una strategia complessiva che è quella che porta ad intervenire in modo concreto sulle modalità dal punto di vista organico di utilizzo delle risorse disponibili e quindi anche sugli obiettivi che devono essere realizzati
In questo senso ritengo che sia
Molto condivisibile il richiamo che da Porto fa anche con una
Diciamo oberata critica
Oppure con una sollecitazione rispetto
Al tassello delle politiche industriali perché penso che sia un tema sul quale dedicare un'attenzione
Molto chiara in questa direzione ma penso che sia molto importante anche indicare il percorso
Che è stato i richiamato anche al ministro barca che quello che deve essere portato avanti qui consentitemi una dichiarazione politica
Io penso che l'intera classe politica mi ci metto io per primo né sul Mezzogiorno rischia di commettere ancora una volta un errore storico antico che è quello di
Rinfacciarci responsabilità rispetto a chi governa provvisoriamente per poi passare all'opposizione dicendo da posizioni uguali e contrarie sempre le stesse cose
E questo dà una credibilità molto bassa alla classe dirigente del Mezzogiorno e anche in termini
Di efficacia e di risultati né deduce notevolmente la portata per questo ritengo che sollecitando in una direzione che
A me personalmente convince molto sia molto importante cercare di comprendere che su questo tema io non ho ascoltato mi sarò distratto ma non ho ascoltato
Delle soluzioni sul tema di cui oggi ne parliamo differenti da quelle di cui non stiamo parlando allora se vogliamo fare
Ragionamenti per raccogliere applausi per confrontarci su in temi di Parma accrocco temi sulle Grandes stemma Italia facciamolo pure se vogliamo stare al tema di cui noi stiamo ci stiamo occupando e quindi agli strumenti che devono essere utilizzati
Per poter dare risposte io penso che il piano di azione questione il quale ha fatto riferimento il ministro barca
Al quale ci abbiamo lavorato col precedente Governo
Con un lavoro complesso col sistema delle Regioni con un lavoro molto articolato per giungere ad una indicazione che emergeva nella presentazione dei rapporti Svimez negli anni scorsi che era quella della
Concentrazione di risorse indicazione degli obiettivi chiari
E tempi certi rispetto all'attuazione di interventi c'è ad una modifica sostanziale di una politica regionale di coesione che negli anni si era piegata su se stessa penso che sia la strada sulla quale dobbiamo lavorare in questo senso
Abbiamo
Dei temi sui quali importante proseguire il lavoro al quale si è fatto riferimento innanzitutto il tema della responsabilità qui voglio fare una piccola parentesi se vogliamo parlare del ruolo delle Regioni
E lo dico da ex Presidente di Regione ed ex ministri rapporti con le Regioni qui insomma un po'in questi anni ho avuto modo di frequentare l'ambiente
Io penso che ci sia
La necessità di fare di dare un giudizio non sul federalismo che un giudizio che non c'entra nulla nel merito
Ma su quello che ha prodotto il regionalismo su come si è inserita l'elezione diretta del Presidente della Regione nel regionalismo e non del federalismo su come si sia declamato il federalismo più come titolo rispetto ad un'attuazione concreta
Che ha in sé un principio fondamentale che sta nei provvedimenti
Del Piano di azione di coesione anche negli strumenti e che si stanno attuando molto più di quanto non lo stia dei provvedimenti assunti all'interno del federalismo che è un principio
Di responsabilizzazione della classe dirigente e quindi anche di certezza
Dei tempi e quale si è fatto riferimento
Il contratto istituzionale di sviluppo è uno
Un
Problema uno strumento che consente di poter sapere chi deve fare che cosa
Altro determinati tempi e che prevede un aspetto che Buddy pari passo con le regole ce le sanzioni e quindi il potere costitutivo
Cioè mettere in campo un meccanismo che assuma realmente un principio di chiarezza rispetto alle I tempi alle modalità che devono essere
Portate avanti in questo senso allora i tempi di attuazione delle delibere CIPE al hai le quali si è fatto riferimento sono importanti
Rapporto parla di meno tredici virgola cinque per cento sul fronte degli investimenti attivare la delibera CIPE sulle infrastrutture che è stata varata nello scorso anno per oltre sette miliardi di euro che prevede
Il primo contratto istituzionali su questo firmato
La Bari-Napoli del raddoppio ferroviario ad alta capacità ferroviaria Bari-Napoli insieme alle altre infrastrutture previste e un modo per poter attivare concretamente questo percorso contenti e modalità certe
Il controllo a campione e per giungere laddove necessario al definanziamento delle opere
Perché se c'è una passività delle responsabilità per le quali non si riesce ad uscire
Evidentemente il definanziamento è limitativa comprensibile rispetto ad una logica che ha accompagnato negativamente una prassi consolidata che uno degli aspetti negativi del Mezzogiorno
E in questo deve direzione penso che sia molto importante cercare anche
Di
Inserire questa riflessione nella prospettiva futura io non vedo
Contrapposizioni se non
Strumentali su questo tema vedo una condizione di grande difficoltà e soprattutto la necessità che
I primi passi compiuti i primi risultati ottenuti a livello europeo siano
Il metodo sul quale impiantare non solamente nell'ambito del piano di azione coesione di interventi di questa programmazione in corso
Ma soprattutto giungere alla prossima programmazione non intervenendo in corsa come si è fatto in questa di cui caso e quindi correggendo per quanto possibile delle situazioni
Che in qualche caso erano anche un po'compromesse ma intervenendo in modo concreto operativo per giungere in via preventiva ad una programmazione che tenga conto
Di questa esperienza e quindi di queste opportunità che tenga conto di quello che emerge dal rapporto e che costituisce il vero elemento ebbero differenziale fra il nord del sud del Paese in termini di servizi sostanzialmente al cittadino quando parliamo per esempio come è stato richiamato in più circostanze di sanità di servizi tutta una serie di questioni che fanno poi la differenza reale in questa direzione
E che soprattutto si inseriscono su un tema e voglio chiudere perché non voglio
Tradire la premessa dei tempi limitati
Penso che sia importante in questo senso richiamare una considerazione sul fronte del federalismo
Che io mi auguro possa costituire invece lo dico da sud una opportunità fuori dalla propaganda perché il federalismo vuol dire che
Tutto ciò che caratterizza negativamente questi servizi è una modalità di gestione che fino a oggi è stata
Deresponsabilizzare sta
Sia invece in una fase completamente differente questo vuol dire mettere in campo un progetto di federalismo che dia una centralità ad un Governo ed un ruolo fondamentale territori su queste
E su questi temi penso che sia importante la sanità per tutti aprire questo confronto che non sia quello della battuta polemica perché il FAS per due i deficit sanitari
Non è un'invenzione di un Governo che era contro il Sud
Ma è una richiesta specifica delle regioni che ne sono destinatarie
Di utilizzare i FAS per coprire il deficit che hanno prodotto sulla sanità c'è dico questo perché o noi abbiamo diciamo hic confini entro i quali ci muoviamo e quindi comprendiamo come classe politica e anche come parti sociali che su questo hanno sempre svolto
E io personalmente l'ho verificato un pungolo positivo e propositivo nella direzione di affermare questi princìpi di mettere in campo un meccanismo che possa
Profondamente modificare questi
Modelli comportamentali non certamente positivo oppure ci allontaniamo
Dalla soluzione dei problemi ecco io spero
Che le parole
Che sono state utilizzate nella fase finale o il le le le azioni
Del precedente Governo il lavoro che questo Governo incontri da sta portando avanti sia una linea tracciata e che al di là di chi andrà a vincere le elezioni possa
Caratterizzare il successivo esecutivo con questo e auspicio penso che si possa guardare
Sempre nella consapevolezza di dati negativi di difficoltà oggettive ad una prospettiva nella quale il Mezzogiorno recuperi una sua centralità e possa realmente parlare
La lingua della concretezza di quello che realmente c'è da fare perché
Differentemente da questo possiamo anche dirci le cose in un'occasione
Come quella di un convegno confrontarci magari
E essere più accattivanti in questa o quella battuta ma sappiamo che poi un contributo alle analisi e le diagnosi preoccupanti che emergono rapporto Svimez difficilmente lo daremo questo e l'auspicio con il quale ho letto approfondito questo rapporto e mi auguro che si possa lavorare insieme per poter dare
Delle concrete risposte sul solco tracciato grazie
Grazie onorevole Fitto
Anche per la concisione contemporaneamente per
Sostanza del
Ricostruzione di una strategia
Cooperative
E questo ci porta verso la
Passare per così dire alle
Parti sociali quindi
In ordine chiederei a lei vicepresidente Confindustria responsabile Mezzogiorno la terza di fare le sue considerazioni
Grazie Presidente grazie Svimez io qui terrei a la sintesi del rapporto che ha avuto l'opportunità di leggere
In anticipo per cogliere anche il suggerimento di Raffaele Fitto di stare sulle cose di cui
Dobbiamo come dire discutere oggi
La mia considerazione riguarda il fatto che rispetto alla
Presentazione del Rapporto quella che si è svolto stamattina
E di cui io perso cervi inizio a me spiace mi sembra di cogliere una differenza in qualche modo tra il l'evento di comunicazione il testo nel senso che il testo mi sembra presentare
Pure in un quadro che descrittiva mentre pessimo l'Imam che non ci torno su
Mi sembra intravedere una serie di luci forse più di quanto in altri rapporti Svimez non ho visto quindi senza nulla togliere
Alla gravità di specificazioni che abbiamo sul gravità della situazione nel sud
Mi sembra di intravedere una un orientamento una
Un punto di visione differente
In tutta la sintesi al primo punto
Sostanzialmente Svimez io sono d'accordo ma dire che siamo d'accordo con le parti sociali dice abbiamo una politica verso il Mezzogiorno che certo ha dei precedenti dei presupposti nell'azione del precedente Governo ma che adesso ha preso corpo in maniera
Riconoscibile
E al di là di alcune considerazioni su quelli che possono essere eventuali sviluppi del piano d'azione e coesione il tema centrale su quale viene posta l'attenzione è un tema anche qui credo largamente condiviso da tutti non c'è l'attuazione
Buone diciamo le decisioni comunque su una buona lunghezza d'onda alle decisioni ma il punto eccome per dare seguito poi a ciò che è stato stabiliti deciso
E in questo caso c'è anche una proposta precisa
Che quella di creare una struttura tecnica di attuazione
Io su questo un punto diciamo non critico nei confronti del rapporto ma di riflessione nel senso che
Io credo che si debba fare uno sforzo in realtà per non moltiplicare i soggetti in campo cioè per concentrare l'attività su quelle che sono
Le strutture della coesione del DPS di sviluppare come mi sembra sia stata la collaborazione tra Ministeri piuttosto che non
Inventare ulteriori come dire soggetti che intervengono sulla materia
Certo questo ci obbligheranno non solo a mettere molta attenzione acciocché il seguito del Piano di azione di coesione
Ma anche a esercitare io questo l'impegno che prendo con Confindustria con molta
Severità quella verifica su quella che l'azione
Di operativa delle Regioni ovvero l'andamento per esempio di quelle che sono le conseguenze
Delle delibere assunte dal CIPE perché come dire il fatto che ci siano atti programmatori decisioni rilevanti non significa che il discorso sia importo non lo dico in maniera come dire generica o polemica le dico che mi rendo conto che ci sono procedure molto complesse che devono essere presidiate al di là del momento in cui possiamo compiacere o Soliemo annunciare che una cosa si farà
Ma tra al momento in cui la decisione ne prese d'attuazione corre
Un tempo un tempo molto molto lungo
L'altra questione sarà quello di valutare con molta attenzione l'andamento sia della spesa ordinaria che di quella in conto capitale perché non c'è dubbio che questo problematica della sostituti vita rispetto alle con con le risorse che dovrebbe essere aggiuntive è un tema che crea difficoltà non è la stessa situazione in tutte le regioni del Mezzogiorno però sappiamo che ci sono situazioni in cui questo punto resta un punto
Molto molto critico infine
Svimez mette l'attenzione con grande energia sull'esigenza di formare un disegno di politica industriale
Su quel anche su questo c'è un vasto consenso questionato alcuna che da più parti è stata rilevata
Non sarà facile
Perché è un disegno di politica industriale significa operare scelte da un lato
E poi definire strumenti però mi sembra che la disponibilità da questo punto di vista ci sia
Incerto fa impressione la stima Svimez
Visto che ne siamo sempre come impresa del Mezzogiorno a batterci petto su questo mare di soldi che riceviamo a prendere
Che in realtà questo un mare di soldi sia andato via via come dire restringendo e attualmente è un fiumiciattolo nel senso che abbiamo la stima che prendo però ovviamente in maniera a critica perché non ho sufficienti elementi ma mi dice
Che nel biennio due mila mi pare due mila nove due mila dieci siamo arrivati a circa un miliardo di incentivi nazionali e regionali
In media nel Mezzogiorno contro i due e mezzo del biennio mi sembra due mila cinque due mila sei quindi una decompressione molto forte
Quindi questo fiume di soldi ma non c'è
A maggior ragione non dobbiamo certo reclamare o protestare ovviamente però esigere una descrizione veritiero della situazione è un uso ovviamente
Sapiente di queste di queste disponibilità ridotti ormai all'osso per fare di questi eventualmente di strumenti di una politica industriale che certamente richiede anche questo tipo di
Sollecitazione quindi credo che
Questo rapporto pur confermandoci tante notizie strutturalmente negative aggravate dalla situazione di crisi in cui siamo mi sembra che ci dia invece delle indicazioni su come ancorché in maniera costruire
E andare avanti senza facili ottimismi tutto il quadro attuale è veramente dei peggiori che possiamo immaginare ma
Perlomeno individuando alcune strade sulla quale credo ci possa e ci debba essere una larga convergenza da parte di tutti
Grazie
Grazie Sandro la terza e
Proseguiamo questo con
La gli interventi organizzazioni sindacali quindi chiederei al
Dottor l'OIV della Ugo Intini fare il suo intervento
Grazie Presidente io
Giuro che sarò
Brevissimo
Intanto
Partire dalle riflessioni del professor Giannola rapporto sparlare utilizzeremo vedremo analizzeremo per la suo prezioso contributo però le riflessioni del professore nella accompagnare la presentazione credo che sia nel cuore
E parto da questa considerazione siamo nel
Pieno di un cambiamento che
Per comodità cambiamo chiamiamo crisi ma una crisi che dura quattro cinque anni comincia a diventare come dire
Qualcosa di più di una stagione congiunturale
Cambiamento di cui esiti
Oggi li vediamo assolutamente negativi la speranza che invece si trasformino in altro
Il primo
Questo caso sul Mezzogiorno il primo cambiamento e che ovviamente c'è nel sud d'Italia
C'è un sud d'Europa
Per fattori socioeconomici o di natura monetaria
E c'è
Ovviamente anche un sud del mondo
Che non riguarda l'Europa ma che comincia a
Fotografare un cambiamento diciamo dista
Sistemi economico finanziari mondiali
In questo quadro affrontare la criticità di un'area complicata complessa come il Mezzogiorno d'Italia e certamente nuovo in questo in questo contesto
Vi
Soprattutto se il quadro generale quindi se il differenziale con resto del Paese soffre
Maggiormente sul però un problema comune che è quello appunto e non spendo parole della mancata crescita della non crescita o della pochissima che recito addirittura della decrescita
Decrescita che frutto di tanti fattori naturalmente che oggi ha una sofferenza particolare su alcune versanti
Il primo è quello del consumo
Alimentata questa crisi del consumo interno soprattutto per muove una parte importante dell'economia nazionale
Da un intervento continuo di natura fiscale oltre ad altri fattori che sta
Provocando quello che sta provocando
Altre ovviamente fattori negativi ma questo in questo momento il cuore
Che sta come dire demolendo il nostro sistema economico e produttivi
Seconda e la mancanza di quella che
Volgarmente viene definita
Politica industriale insomma che ovviamente si potrebbe declinare con parole più moderne ma insomma dove un Paese potrebbe andare per ricostruire un qualcosa che produca ricchezza
Questo non c'è
Quindi perfetto vizioso degli pressione fiscale diminuzione dei consumi assenza di politica sta portando il Paese
A una situazione di grande disagio e in questo naturalmente il Mezzogiorno ancora di più anche per i dati che abbiamo conosciuto
è giusto essere ottimisti e quindi capire come invertire questa tendenza che non riguarda solo il Mezzogiorno ma la politica nazionale
Partendo lo diciamo ancora da una
Revisione profonda del sistema di distribuzione della ricchezza e quindi dalla leva fiscale
Che nei rapporti accennato nel Mezzogiorno ovviamente essendo il PIL pro capite più cioè il reddito pro capite un po'più basso appare meno rilevante ma in proporzione la pressione fiscale del Mezzogiorno è
Tra virgolette paradossalmente più alta che nel resto del Paese
Per il combinato disposto della pressione fiscale nazionale e quella territoriale e regionale quindi doppiamente colpiti appunto dall'intervento fiscale che sta come dire abbassando il livello del potere d'acquisto
Abbiamo come dire con Confindustria e
CGIL CISL UIL convenuto di fare una battaglia culturale oltre che politica sulla questione appunto dalla politica industriale non spendo parole
E cioè non pensare o pensare che un Paese possa cresce senza qualcosa che si produce una follia e nel Mezzogiorno in particolare
Quindi selettività degli interventi di razionalizzazione della spesa
Modifica di quei fattori che frenano la crescita sono interventi se vogliamo precondizioni per lo sviluppo
Pubblica amministrazione efficiente giustizia trasporto infrastrutture sistema diciamo di istruzione e formazione
Non lo noli declino ma insomma solo i fatti fattori che sono appunto precondizioni ecco l'occasione dei prossimi mesi
Costruire ovviamente una politica più ampia che non riguarda solo il Mezzogiorno per il nostro Paese cercare di anticipare nel Mezzogiorno la costruzione tra verso la costruzione di quelle precondizioni
Fattori che possano promuovere
Appunto la crescita ecco questa è la scommessa per tutti per le classi dirigenti politiche non del Mezzogiorno con una dose di coraggio significativa
Altrimenti vecchi schemi vecchi come dire letture
Legate soprattutto alla quantità di risorse o ad altro non funzionano più
Perché quel cambiamento in atto è già profondamente nel nostro Paese
E in particolare anche soprattutto verso e con le aree più critiche storicamente ma anche recentemente a cui tu appunto dalla crisi
Grazie
Quindi continuiamo con rappresentante della CISL Giorgio Santini
Prego di
Intervenire
Sì grazie per l'invito e anche anch'io
Piazzato molto il rapporto e anche le cose che sono state poi rappresentate
Da Svimez dal Presidente in particolare nella presentazione del Rapporto anch'io sarò molto breve
Ieri mi pare che la riflessione che voglio fare questa il rapporto ci dice in maniera molto forte tre cose i fattori del disagio si stanno sommando pericolosamente
Questo porta ad aggravarsi i problemi strutturali che
Gravano sul sud da tempo il divario diventa un divario crescente l'immagine non paradossale purtroppo dei quattrocento anni
Per pareggiare con il nord diciamo molto molto emblematica
Io questo posso aggiungere in questo come
Segnalando la
La durezza della situazione
Che quello che diceva il ministro cioè
In questo momento la cosa importante uscirne vivi
Non è un'affermazione del feto perché noi abbiamo
Sia sul mercato del lavoro in senso stretto i dati li avete visti io non li ripeto sono
Davvero dati molto
Logorati cioè segnano un logoramento del tessuto oltre ogni del tessuto sociale oltre ogni
E sostenibilità
Le previsioni economiche generali le abbiamo sentite non sono ovviamente ottimistiche il rapporto tra l'altro al suo interno dei dati che sono più utili più positivi di quelli che poi si stanno rivelando in questi mesi quindi
Facciamo tutti capiamo tutti che complicato ancor di più
E soprattutto negli ultimi tempi basta leggere le cronache quotidiane
Due
Struttura due architravi
Del tessuto industriale
Ed economico del sud
C'è la grande industria e il settore delle costruzioni stanno in una crisi che è davvero molto molto complicata quindi il tema uscirne di non è un tema
Lezioso
E io credo che sarà il tema dei prossimi mesi vista la gravità della situazione del Paese e per questo io credo
Che
Vada posta molta attenzione
A alla scelta importante
Che è stata fatta negli ultimi tempi prima dal Ministro Fitto adesso dal ministro barca all'interno dei Governi che si sono succeduti di intervenire con il bisturi
Sulla gestione dei fondi europea al netto di tutte le discussioni assolutamente legittime sull'aggiuntività sulla mancanza di investimenti che sono ovviamente temi condivisibili e sui quali bisogna lavorare
Continua a lavorare però nell'immediato l'unico strumento sul quale si può
Davvero agire
Perché la situazione non peggiori e perché si aprano si mantengono perde le prospettive sono appunto questi fondi europei che vanno
Riprogrammati e che vanno
Resi utilizzabili al di là dei ritardi gravissimi nella quantità di spesa ed è l'ancor più gravi incertezze della qualità della spesa vanno resi invece utilizzabili per queste situazioni
Di emergenza che noi vediamo e quindi come abbiamo già detto l'impresa è
Investimenti
Il lavoro
Il credito d'imposta il sostegno all'occupazione l'inclusione sociale in termini ampi servizi essenziali
Che sono gli elementi che possono permettere il mantenimento di una prospettiva di sviluppo che va naturalmente poi meglio coniugata come dice il il rapporto
Da questo punto di vista io a costi sembrare minimalista volutamente
Voglio affrontare
Se dare solo tre
Input sui quali a mio avviso bisogna
Concentrarci in questi mesi in modo tale che
No per prendere un riferimento il prossimo rapporto
Ci faccia vedere che questa sfida dell'uscirne vivi è una sfida che è stata in qualche modo assunta
E che ci siamo incamminati verso
La strada per
Realizzarla
Il primo
Punto nonostante
La positività
Della riprogrammazione delle risorse fatta
Negli ultimi dodici mesi che è un fatto ripeto positivo necessario era urgente andava fatto io sottolineo che la battaglia non è ancora vinta
Che non basta riprogrammare la spesa perché i segnali che abbiamo ancora oggi sono che sui tre temi decisivi c'è la certezza
Delle risorse disponibili per il sistema economico e sociale la qualità di queste risorse
E la verificabilità che io la spesa raggiunga
Gli obiettivi che si pone come efficacemente diceva il ministro sono ancora tre elementi sui quali c'è molto molto da lavorare perché ripeto
Non basta che opportunamente il Governo abbia stabilito una riprogrammazione necessario verificarne
Con molta attenzione e con molta
Capacità di supporto la l'attuazione su questo
Oltre al tema delle infrastrutture
Su cui efficacissima l'immagine estiva
Che nella sua probabilmente più grande preoccupazione adottato il ministro banca dicendo che non basta aprire i cantieri cosa che non è ancora avvenuta
Bisogna anche che funzione delle grucce Bisoli cantieri operino e questo è ancora molto molto lontano dal fatto che possa avvenire
Io vorrei segnalare
Un tema
Che secondo me emblematico
Quello del
Tema lavoro giovani voi avete visto e ringrazio ancora lo Svimez per questa accuratezza dell'analisi che tra il milione e ottocento mila giovani stimati inattivi
Ci sono cento cinquantasette mila laureati
Il che segnala
Un problema
Drammatico di riposizionamento anche
Del sistema di istruzione di formazione
Senza il quale
Non basta dire come giustamente si dice investiamo sulla scuola perché se
Questo investimento avviene in modo come dire avulso da una capacità di influire in positivo sul tessuto economico e sociale
Non solo non risolve il problema dei giovani che studiano
Che hanno poi il loro problema da risolvere sì e come sapete lo risolvono riprendendo treni e aerei
Per andarsene dal sud ma non risolviamo nemmeno il problema della qualità del tessuto economico e produttivo e sociale che vogliamo bonificare quindi scomporre questo dato tremendo dei giovani inattivi
E attivare interventi
Mirati
Per la capacità qui utilizzando anche strumenti importanti come ad esempio i contratti di apprendistato anche di alta formazione oltre che per la qualifica contro dispersione scolastica
E fare su questo centinaia di progetti micro nei territori laddove sono i giovani coinvolgendo il sistema economico sistema produttivo il sistema attuale stiamo istituzionale
Mi pare un modo per dar per evitare che questa
Buona riprogrammazione rimanga sulla carta l'ultima osservazione
Serve anche
Un passaggio qui oggi non ci sono le regioni gli altri anni c'erano
Sappiamo che
Sono importantissime in questa vicenda però io credo che bisogna avere il coraggio anche che laddove non riesce
La responsabilizzazione delle Regioni
Ripeto la via maestra e responsabilizzare le coinvolgerle perché è giusto che sia così ma sappiamo che non sta riuscendo in importanti regioni del nostro Paese
Si debba utilizzare un altro strumento
Marca il ministro banca parlava della del delle task force che hanno operato io arrivo a dire anche in maniera molto netta e molto forte si usino i poteri sostitutivi
Perché diversamente non ne veniamo fuori in questo momento che noi parliamo in una regione importante in un'isola importante assieme all'altra isola importante
Che già in fibrillazione da me da mesi c'è una mezza rivoluzione sociale perché è esploso il problema
Non poteva che essere così dramma senza senza Governo regionale
Da tutti i punti di vista il problema di migliaia di lavoratori per esempio in questo caso delle aziende municipalizzate che sono senza lavoro senza salario senza prospettive che non avendo nessuna tipo indicazione
Fanno le cose più clamorose che si possono fare in questi tempi allora le Regioni vanno responsabilizzate ma laddove non si responsabilizzano vanno supportati e poi l'ultima battuta
Il patto di stabilità
Va benissimo quelle vanno benissimo quelle sei righe del Consiglio europeo
Che si possa rendere flessibile il patto di stabilità diciamo macro del nostro Paese sarebbe importantissimo per gli investimenti nel sud in particolare ma intanto noi abbiamo tre miliardi a disposizione
Per ogni anno per il patto di stabilità che si possono diciamo così derogare dal patto di stabilità anche in questo caso non vengono utilizzate
Queste risorse che sono disponibili utilizzabili se ci fossero i progetti è importantissimo che su questa parte si intervenga ripeto
Ho la responsabilità do o supportando in maniera forte le Regioni per farlo in modo tale ripeto scusate nel minimalismo che in questa fase così critica qualche
Possibilità di mettere in circolo
Risorse e interventi soprattutto che vadano a sanare le principali emergenze
Rappresenti il gradino sul quale possiamo poniamo i piedi per poter poi risalire faticosamente la china in cui siamo in questo momento
In cui siamo costretti a dover risalire vi ringrazio
Grazie
Do la parola allora dato serena Sorrentino punto presentante della CGIL per
Chiudere
Diciamo il ciclo delle parti sociali in poi
Sì grazie grazie
Non soltanto
Per averci invitato e averci dato la possibilità anche di interloquire con la politica rispetto ad alcuni dei nodi fondamentali
Che riguardano anche la riproposizione che nelle ultime settimane negli ultimi mesi fortunatamente c'è stato in maniera anche abbastanza interessante dei temi che riguardano lo sviluppo del Mezzogiorno ma soprattutto per averci dato anche con questo rapporto
La possibilità di riflettere su alcuni dati significativi e io penso che
La cosa più utile che possiamo fare nella brevità del tempo che ci rimane
E quello di provare a ragionare di come utilizzare alcuni dei dati che vengono messi in evidenza dal Rapporto di quest'anno per poter determinare il cosa fare e che cosa mettere in agenda tra le azioni prioritarie intanto che individuiamo noi come parti sociali ma poi
Anche
Che riguardano la nostra interlocuzione con la politica tenuto conto che
Mai adesso parliamo ad un Governo che ha
Un po'poco tempo per gestire alcune azioni mirate e tra un po'entrerà elimini estrazione ordinaria ma siamo anche alle porte di una campagna elettorale il tema di che cosa fare
Per ricostruire una strategia di intervento nel Mezzogiorno inquadrato siccome è un problema che interroga qual è il profilo di ricostruzione produttiva e sociale di questo Paese diventerà uno dei temi fondamentali anche del dibattito politico dei prossimi mesi
Per cui è interessante l'occasione che ci viene data oggi siccome sono l'ultimo a parlare parlerò pochissimo tempo io provo diciamo ad attirare l'attenzione facendo un'autodenuncia io mi colloco la CGIL si colloca nella scia della strategia offerti sta
Come la difesa del dottor Giannola lo abbiamo fatto con la nostra Conferenza dei quadri meridionali a Salerno dove molti commentatori hanno osservato
Che l'idea in questo momento di riproporre un nuovo intervento pubblico e di sostenere attraverso la richiesta di un forte intervento termini investimenti pubblici nelle regioni meridionali risponde
A criteri completamente diverse rispetto a quella che la strategia di politica economica dominante non ci ritorno perché do per scontata l'analisi
Ma così come diceva qualche settimana fa il rapporto del CNEL le come anche
Traspare dalla dalle osservazioni che produce la se i mezzi in questo rapporto c'è una grande domanda che oggi percorra e l'idea di come ricostruiamo l'alternativa economica
E di sviluppo per questo Paese e cioè se le coordinate a cui noi assistiamo
Lo diceva anche qui il professor Giannola in maniera abbastanza esemplifica lineare facilmente comprensibile
Sono da un lato
Il contenimento della spesa pubblica è una politica di bilancio restrittiva e dall'altra scontiamo ancora una crisi che è prevalentemente una crisi della domanda interna non compensata dalla crisi domanda estera
E allora c'è un punto fondamentale e cioè è sostenibile dal punto di vista sociale ma anche dal punto di vista economico
Un modello che per Petri ancora una volta una scelta fatta di due grandi caratteristiche da un lato una politica restrittiva di bilancio un taglio della spesa
Sia della spesa in conto capitale che i trasferimenti netti dello Stato
E dall'altra una politica che non guarda alla ricostruzione di un grande progetto industriale per questo Paese che tiri dietro di sé anche un'idea di assetti produttivi che guardano a tanti altri
Altri settori che ovviamente dipendono in termini di
Domanda dall'impresa
E noi pensiamo di no e pensiamo che questo sia il nodo fondamentale
E cioè oggi noi non possiamo non riproporre l'idea che anche guardando a una politica di ripresa per il Mezzogiorno se i dati sono quelli che abbiamo visto nell'evidenza io ne cito due
Perché secondo me hanno un valore e semplifico dottor padovani metterà in evidenza nella sua introduzione quanto ad esempio
In rapporto al gettito per le agevolazioni all'impresa il rapporto tra il Mezzogiorno nel centro nord del nostro Paese di uno a tre
Ma se è vero che il Mezzogiorno decresce in quota maggiore rispetto al Centro-Nord e noi vogliamo recuperare il divario
Siamo nel paradosso che noi dovremmo aumentare gli investimenti di agevolazione dell'impresa perché dovremo determinare per avere un saldo positivo invertire la tendenza di decrescita complessiva del Paese
Un trend di crescita pari al doppio nel Mezzogiorno e non semplicemente occuparci dell'opzione di pareggio come realizziamo
Questo tipo di di intervento di orientando ovviamente la politica economica e noi pensiamo ovviamente la risposta la dovrebbe dare alla politica stamattina l'abbiamo sentito
Proposte convincenti da questo punto di vista però nel riorientamento delle risorse pubbliche fatti salvi i vincoli di bilancio oltre chiaramente a chiedere o cosa che noi continuiamo a reiterare a fare
La nettizzazione degli investimenti dal patto di stabilità eccetera eccetera c'è un grande problema che è una movimentazione di risorse tali da vincolare a un grande progetto industriale che parla Mezzogiorno al Paese ovviamente non può fare riferimento solo ed esclusivamente ai centoventi miliardi mancato gettito dell'Istat che l'Istat certifica come passione e dall'altra parte ai proventi della corruzione c'è bisogno anche di una grande operazione di redistribuzione del carico fiscale se è vero che l'ottantacinque per cento
Dell'entrata del gettito fiscale riguarda né redditi fissi lavoratori pensionati imprevista
Noi abbiamo un problema da questo punto di vista la nostra proposta utilizzare la leva fiscale anche immaginando non soltanto una patrimoniale ma anche una diversa rimodulazione fiscale
Che liberi intanto risorse alleggerendo la pressione fiscale sui redditi da lavoro e di impresa nel Mezzogiorno che possono coadiuvare l'intervento pubblico
Perché se uno dei temi e anche Rapporto di quest'anno della Svimez ripropone questa indicazione di percorso e quello di mobilitare investimenti pubblici investimenti privati noi dobbiamo liberare risorse
In maniera consistente tale che questi
Investimenti possano essere finalizzati
Sui titoli che rapporto riprende che noi condividiamo da una diversa politica di ambientazione riqualificazione delle aree industriali che hanno un grande impatto pensiamo per esempio a tutto il tema che ci propone
L'Ilva di Taranto ma non solo noi stiamo assistendo nel Mezzogiorno allo stesso identico tema che interroga la qualità dell'ambientalizzazione la qualità dell'impresa per esempio
Segnalato dalle centrali elettriche o di produzione di energia tradizionale il tema delle bonifiche la green economy la Società tutte le cose insomma che sono tracciate nel rapporto
E che delineano opportunità di sviluppo che ci parlano non soltanto di un quadro di intervento strategico per il Mezzogiorno
Ma in realtà in quei titoli che il rapporto riprende noi vediamo l'architettura il profilo industriale dell'intero Paese quando parliamo di autonomia acciaio
Stiamo parlando non soltanto della grande impresa del Mezzogiorno stiamo parlando di questi grandi soggetti produttori che poi trainano l'intera produzione nazionale per chiudere
Nella in entrava nella premessa l'ASL la Svimez ha fa un'affermazione
E cioè che
Agire sui incisive politiche attive dei rilancio di settori produttivi
E utile oltre che agire sull'adeguamento delle condizioni di contesto
Da questo punto di vista io condivido anche l'intervento verrà fatto noi prima di merito i fattori di contesto per il Mezzogiorno sto parlando solo dei servizi fondamentali che anche quelli hanno una funzione anticiclica come aveva sottolineato
Il ministro barca c'è i servizi che attengono i diritti fondamentali delle persone istruzione salute e sicurezza eccetera eccetera ma anche i servizi pubblici di interesse economico penso per esempio al trasporto pubblico locale il ciclo delle acque ieri di rifiuti eccetera
Sono
Fattori di precondizione per due ragioni primo perché sono
Motore di occupazione
Secondo perché sono fattore di competitività dei sistemi regionali
E terzo perché sono quei fattori che garantiscono quelle condizioni di contesto per attrarre anche nuovi capitali e nuovi investimenti
Allora quando noi decliniamo i titoli logistica politiche energetiche eccetera stiamo facendo una doppia operazione strategica per il Mezzogiorno
Che dovremmo provare a trasferire anche a livello nazionale superando è questo il secondo dato e l'ultima cosa che sottolineo del rapporto Svimez molto interessante
Che ogni volta che ne parliamo nel Mezzogiorno rischiamo fortunatamente abbiamo abbandonato la favolistico a dei ponti miracolistiche dei lotti di completamento della strada statale centosei e quindi c'è un'evoluzione anche nel dibattito e le politiche per il Mezzogiorno
Però restiamo sempre dire precipitare in una discussione era mai asfittica sull'architettura dei fondi strutturali e sulle modalità di utilizzo ottimizzazione dei fondi strutturali invece ancora una volta rapporto Svimez
Esemplificando lo con un dato sulla quota di addizionalità che oggi va verso il Mezzogiorno e la quota di risorse ordinarie che oggi va verso mezzogiorno ripropone ancora una volta un tema fondamentale
Non c'è politica che abbia un'efficacia nel Mezzogiorno se noi non ripristiniamo un finanziamento ordinario in termini di gettito di spesa in conto capitale sia per investimenti che di trasferimenti diretti
Che tenga
Se il rapporto otto virgola uno miliardi di addizionalità dei fondi POR comunitari di sette miliardi di spesa ordinaria vuol dire che non siamo ancora in presenza di quella inversione di tendenza
Che rispetto ad una prospettiva di crescita o far recuperare più del doppio del gatto che il Mezzogiorno sta registrando in termini di decrescita
Grazie
Tutti intervenuti è quali faremo avere magari il testo della registrazione che intendiamo poi quindi avranno con calma
La possibilità di fare quello che nei brevi Visconti che hanno avuto a disposizione non hanno potuto esplicitare
E grazie a tutti voi che
Avete avuto la pazienza di per questa lunga mattinata di per resistere
Alla
Al dibattito ma e credo che sia stato importante Evin
Mi rendo conto che abbiamo sacrificato e se è stato richiamato
Punto importantissimo attore le Regioni che l'anno scorso erano anca ma in questa fase ci sembrava utile
Un confronto parte sociali politica perché è un momento di impostazione e Don annuncio noi pensiamo
A novembre
Anche in occasione di una così di un'iniziativa che faremo anche in onore del Presidente Novacco che scomparve conta novembre di riproporre
Come uno stadio ulteriore del discorso quale le Regioni saranno protagoniste diciamo del confronto
Su queste i temi anche perché a novembre fonte molte linee forse si saranno chiarite molti elementi aggiuntivi ci saranno
Quindi
Nel salutarvi e ringraziarvi mi auguro didattici anche un appuntamento per questo prossimo lavoro dello Svimez grazie arrivederci ancora