Intervista a Jean Léonard Touadi sul colpo di stato in Mali e i disordini in Nigeria e nell'area del Sahel

Con l'ACI allenatore di del Partito Democratico partiamo ed e non il Sanzo lato di quanto sta operando nel continente africano dicevo non è in senso lato perché parlare di Africa in assoluto è pressoché impossibile
Però c'è e questa è l'impressione una sottovalutazione di quanto stava avvenendo in alcune zone che sono centrali perché da Potì saggio politico da un po'triste cono amico
E da un punto di vista purtroppo anche della nostra sicurezza
Onorevole Touadi in Mali il colpo di Stato ma in Nigeria gli attacchi e cristiani con stragi e sangue che scorre
In sei el insomma la situazione è molto difficile
Sì siamo assistendo a una
Deflagrazione complessiva
Dell'aria immediatamente sottostante quello che abbiamo imparato a conoscere come l'Africa araba il nord-Africa
E il la il deserto sotto questo punto di vista che ha sempre rappresentato dai tempi dei romani
Una frontiera che isolava l'Africa settentrionale del resto del continente il deserto dicevo non è più una barriera c'è una tale possiamo chiamarla così porosità
Alle frontiere tra
L'Africa subsahariana e l'Africa del nord
Polo sita delle frontiere che significa quindi anche porosità dei problemi dei flussi migratori delle instabilità politiche delle implosione di interi Stati che non possono lasciare indifferente l'Europa l'Italia
Il che significa prima di tutto smettere di leggere la vicenda africana con gli occhiali del dell'ottocento
O del Novecento quando era possibile appunto isolare quello che i francesi chiamavano l'Africa l'OSCE dall'Africa noir partendo
Dagli avvenimenti di questo ultimi giorni noi vediamo una guerra pericolosissima
Che sta scoppiando tra il sud Sudan recentemente diventate indipendente e il Sudan
Siamo assistendo a una implosione di uno Stato da sempre ritenuto uno Stato stabile come il ma lì ci sono stati scontri
Negli ultimi due giorni con quattordici morti tra
Fazioni dell'esercito
Una fazione ancora fedele all'ex Presidente Tumaini pure e una fazione dei golpisti
Il ma lì che conosce in questo momento una vere e proprie implosione interna perché le zone del nord sulle rive del fiume Niger tanto per intenderci frontiera con l'Algeria
Città importanti come TEN buco come davo
Sono in mano a questa ribellione
Che era iniziata come la ribellione Tuareg partendo da una rivendicazione etnica transnazionale tra l'altro perché a braccia il ma li abbraccia il Niger e abbraccia addirittura
Il Ciad
Quindi più a sud
Accanto a queste si sono innescate delle bande
Che si richiamano ad Al Qaeda che si richiamano all'integralismo islamico
Tra di loro anche molto frammentata
Aggravata questa situazione da l'implosione della Libia che ha liberato verso il sud del continente africano quindi verso il
Paesi come il Niger ma lì Mauritania
Delle bande incontrollate di milizie
Molto armate la cosa più semplice oggi che si può acquistare nella fascia sa Eliana del deserto è un kalashnikov che
Con dieci dollari anche meno un kalashnikov arrugginito si può fare
Traffico di armi traffico di deroga ti ricordo che
L'Africa occidentale nella parte atlantica della Guinea Bissau passando per la Nigeria fino alla Mauritania è diventata la piattaforma di arrivo della droga dal Sud America per essere convogliata
In Europa la Guinea Bissau un piccolo paese
Expo sedimento portoghese sempre della fascia più antiche diventato praticamente un arco Stato dove le battaglie infuriano tra
Ufficiali dell'esercito per il controllo di questo importante per loro estremamente lucroso traffico di droga una situazione quindi estremamente implosiva che non può
Nominare
La stabilità delle cosiddette primavere arabe vedo difficilmente questi Paesi approdare a una stabilità politica
Ha un inizio di ricostruzione economica e sociale con nelle immediate vicinanze un'Africa in un tale
Disordine geopolitico che fino adesso non siamo ancora riuscita a misurare nella sua area alla reale portata di minaccia
E poi c'è il problema dell'integralismo islamico nel senso di come si riesca a ad infiltrare
E soprattutto fare proseliti perché quello che sta succedendo in Nigeria le stragi
Hai cristiani sono sì un bersaglio perché di religione diversa però c'è anche un richiamo all'Occidente quindi un rifiuto
Di tutto ciò che che esso rappresenta e in Nigeria questo estremamente esplosivo perché poi si va innescare anche su questioni
Economiche idee insomma il petrolio Igeria uno dei Paesi più ricchi nonostante abbia un reddito pro capite bassissimo
Ricordo a chi ci ascolta che la Nigeria e non è un Paese qualunque del dell'Africa occidentale
Una Fricano su quattro è nigeriano sono più di cento milioni di abitanti e centodieci centoventi i censimenti sotto questo punto di vista sono sempre alle attori in questo Paese
Quindi è un Paese che ha le dimensioni di una mezza potenza regionale economicamente è molto importante per via delle sue risorse energetiche
Dal punto di vista strategico situato in un punto
Diciamo abbastanza importante di snodo
Tra l'Africa subsahariana principalmente cristiana animista o comunque a detti delle religioni tradizionali africane
E l'Africa del nord soprattutto gli stati di Cannes o e di esso accolto dove appunto abbiamo il più grande attivismo di Boco Aram
Ma non è solo la la Nigeria e anche il vicino Niger che è contaminato da questa
Avanzata direi quasi senza
Resistenze dell'integralismo fondamentalista violento che si sta organizzando che ha delle complicità internazionale molto forti
Che viene alimentata finanziariamente da fuori ma anche
Dei proventi del traffico di droga e dal business degli ostaggi perché
Gli ostaggi sono diventati un vero e proprio anche
Indotto economico per questi gruppi c'è chi li cattura ci chili falla la transazione per la loro liberazione
Tutto questo a suon di milioni di euro
Ma l'epicentro nigeriano ci dice appunto che la malattia arrivata un punto di gravità estrema dal punto di vista geopolitico e geostrategico non possiamo appunto ignorare
Che ciò che sta avvenendo in Nigeria e simile a ciò che sta avvenendo nella fascia orientale dell'oceano indiano l'attacco di Nairobi di una Chiesa cattolica nero ovvi
Non è che la ramificazione di ciò che sta avvenendo in Somalia l'instabilità assomma la sta contagiato ecco contagiando piano piano il nord della dell'Etiopia il nord della del Kenya scusate ma sta Lambendola anche la stessa capitale Nairobi ricordiamoci che
Al Qaeda nasce in Africa
Bin Laden ha vissuto a lungo in Sudan egli primi attentati importanti di Al Qaeda in Africa sono stati a Nairobi e a dare Sallam quindi
Ciò che non è riuscito a Al Qaeda alla grande galassia di Al Qaeda che è diventato un fu un franchising sotto il quale
Si nascondono gruppi con mire strategiche ideali diverse ciò che non è riuscito ad Al Qaeda con l'Algeria sta riuscendo nell'Africa subsahariana ora può la comunità internazionale può l'Europa lasciare che alle porte di casa propria
In una regione sia il Corno d'Africa sia il sell dove sono in gioco interessi vitali dell'Europa interessi politici geopolitici energetici possiamo quindi lasciare che questa situazione
Così sia amplifichi si intensifichino nel caos nell'anno archivia senza una reazione io penso che
Al più presto
Bisogna pensare lancio qui dal i microfoni di Radio Radicale l'idea
Di una grande conferenza internazionale sul SEL da un lato
Sotto l'egida
Della dell'ONU evidentemente ma dell'Unione europea dell'Unione africana e della lega araba perché i Paesi implicati alcuni di quali fanno parte della lega araba
Quindi comprese tra solo il sul selle conferenze internazionali sul Corno d'Africa
Per evitare appunto di isolare l'attacco ai cristiani come un fatto asse ma di inserirlo in un contesto geopolitico complessivo che è andato deteriorandosi senza che nessuno possa davvero porvi rimedio