Festa Democratica Nazionale Torino 2010: Giuliano Amato, lezione su Unità d'Italia

Tocca a me fare gli onori di casa
Professor Amato buonasera prego
Dove ci mettiamo a una vera e propria lezione altrove all'università B all'università assiste la seduta dice quasi sempre quasi sempre prego pervenuto
Allora cominciamo
Bene ma hanno detto che è una lezione dovrebbe e io sono contento di farvela
E sono contento permettetemi di dirlo di tornare a Torino
Dove io sono stato deputato per oltre dieci anni oltre ad esserci un alto
Ed erano ancora attenti in cui nonostante il grande Torino non esistesse più il Torino vinceva allora oppure non so cos'è successo in quest'anno dopo
L'unico conforto territori visti lo dico senza cattiveria che esse Sparta piange Atene non ha nulla da ridere
Poi è lasciamo
Lasciamola lì
Lasciamola lì
Ma insomma preferirei che le due torinesi andassero meglio
Parliamo del senso dell'Unità d'Italia importante parlarne ed è importante capire
Non è una cosa questione storica soltanto le elezioni che se ne ricavano per noi
Ecco io vi farò un breve ragionamento
Dal quale
A mio avviso si traggono due principali insegnamenti ecco il primo
Che
Capaci di dividerci su tutto noi italiani ovviamente ci siamo divisi anche sul significato dell'unificazione italiana
Sul
Peso dei suoi pregi e sul peso dei suoi difetti
Ecco prima che addirittura
Sia arrivi a mettere in discussione il fatto stesso che l'Unità c'è stata perché oggi Cecchi cominci a mettere in discussione il fatto stesso che l'Unità c'è stata
Io propongo di seguire l'esempio badate meritorio che sta dando da mesi Giorgio Napolitano
Che si sforza di trovare gli elementi comuni che portano a considerare un più
Comunque un più
Il fatto che
Centocinquanta anni fa venisse unificato il nostro Paese
Il secondo elemento importante
è chiede
Quello è stato un momento chiave
Perché comunque c'è stato qualcuno che è riuscito ad impostare un futuro per l'Italia un futuro per tutti noi ecco ciò di cui oggi si sente davvero la mancanza
E la capacità di qualcuno
Di riuscire ad essere coinvolgente nel disegnare il futuro dell'Italia
Che da tante parti sentite e spesso lo sentite anche dentro di voi che è un Paese che sembra aver perso il futuro
Condannato a ripetersi di un presente che non ci piaccia
Allora
Quando nasce un'entità nazionale come l'Italia la Germania la Francia sono in gioco tre elementi è una specie di triangolo quello da cui salta fuori la nuova identità nazionale
E il triangolo è quello costituito dal da un popolo una nazione uno Stato infatti sentite usare tutte e tre le parole
Popolo nazione è stato in modo molto semplice
Che differenza c'è che cosa vogliono dire queste parole popolo è che deve esserci una comunità di persone che
Si riconoscono gli italiani i francesi
Che hanno una lingua tiranno
Una storia che hanno delle tradizioni sufficientemente comuni per dire questo è un popolo
La nazione
Il popolo che sita un'identità anche per il futuro
Che in qualche modo solidifica alle proprie
E la nazione una sorta di
Anima del popolo
I valori in cui si identifica le aspettative che ha
Lo Stato
è l'assetto istituzionale che in quanto nazione questo popolo Sita
Fondamentalmente ci vogliono tutte e tre
E gli storici che tendono a litigare su tutto
Litigano anche su sia nuovo e chi è la gallina e in una realtà cioè
è lo Stato che Faiella nazione o è la Nazione che fa lo Stato avente opinioni diverse su questo argomento
Un grande italiano che si è occupato di queste cose oltre che di tante altre come Giacomo leopardi
Nello Zibaldone che molti di voi ricorderanno dice entrambe le cose dice che è la Nazione fatta di lingua di cultura di letteratura che genera la politica comune
Ma quando critica all'Italia del Seicento
Dice che è l'assenza di una politica nazionale che impedisce all'Italia di quel secolo di avere anche una cultura comune allora avete l'impressione
Che luogo sia la gallinella Galli ma sia l'uovo probabilmente la soluzione vera in questa che l'uovo e la gallinella Galli nel nuovo è un processo circolare
Naturalmente
Un italiano
Di molti anni fa
Quello che ci ha governato più a lungo
Scriveva sulle enciclopedia italiana che io tendo ad avere ormai sott'occhio chi è lo Stato che fa la nazione va bene Christopher abbastanza prevedibile questa era la tesi di Mussolini
Scritta nella voce Fascismo sulla enciclopedia italiana ora
Caratteristica degli studi sull'Italia e che
Pur dividendoci anche su questo
Noi tendiamo a ritenere che uno dei tre mancasse
E qui si entra già nel vizio d'origine nel peccato d'origine
L'Italia alla nascita aveva qualcosa che non andava perché uno dei tre lati del triangolo le mancava
La cosa curiosa
è che se voi andate a leggere i libri autori discussioni
Percepite che secondo alcuni è mancata una cosa secondo altri è mancata una
E allora chi è chi vi dice
Che
L'Italia c'era ma non c'erano gli italiani
Vi ricordate una famosa frase di attribuita a Massimo D'Azeglio che notoriamente Massimo D'Azeglio non ha mai detto anche se mi ha scritta una in parte simile con significato diverso nei suoi ricordi
Lui comunque ha detto si è fatta l'Italia ma purtroppo non si sono fatti gli italiani questa era la sua frase che era ricognitiva di una realtà comunque mi diceva l'Italia
C'è
Quindi abbiamo costruito lo Stato la nazione sotto lo Stato ma mancano gli italiani
Altri hanno scritto esattamente l'opposto
Uno storico che tutti conoscete e che è un professore vicino a noi Aldo Schiavone in un libro proprio sull'Italia e gli italiani ha scritto che gli italiani c'erano era l'Italia che non c'è
Ed è un'opinione comune che in ogni caso lo Stato che nacque allora era uno stato troppo debole
Che non riusciva a fare quello che avrebbe dovuto fare
Per cui magari lo Stato c'era ma era un po'più fragili noti quanto sarebbe stato utile per far funzionare davvero le cose
Ecco questo è il quadro di partenza nel quale vi trovate parlando della unità d'Italia e allora vi accorgete che siamo
Chiaramente
Ai preliminari di una divisione di sostanza sul senso dell'Unità d'Italia non è possibile
Si capisce che c'è qualcosa che non è piaciuto dell'Unità d'Italia l'unità si fa con tre lati e ne manca uno
Però il solo fatto che ci si critica sul quale sia quello che manca
Vi fa capire che c'è una divisione
In realtà la divisione c'è sin dall'inizio
L'Italia formalmente nasce il diciassette marzo del mille ottocentosessantuno
Quando viene preso atto che si è costituito il Regno d'Italia
E pochi mesi dopo Giuseppe Mazzini chiesta sugli altari per noi di quella patria
Parte in resta contro l'Unità d'Italia che si è fatta e sostiene che
Un'Italia monarchica un'Italia disse redatta di ogni sua missione
E dice che
Dell'Italia noi gli abbiamo lo scheletro la forma ma non abbiamo l'anima
E le sue ragioni sono ragioni che si capiscono al volo
Lui esprimeva la posizione dei Democratici azionisti italiani che volevano un'azione dal basso lui pensava una costituente
E invece per la Costituente si ritrova al Parlamento sabaudo che diventa Parlamento italiano con qualche integrazione
Voleva un nuovo patto costituzionale e quanta importanza Mazzini attribuisce al patto costituzionale e si ritrova con lo Statuto Albertino
Concesso tarda R.
Di un regno precedente che deve viene esteso e quindi
Mazzini che in particolare dopo la vicenda di Aspromonte vi ricordate quando nel mille ottocentosessantadue
Garibaldi ci riprova partendo da sotto ma qui però il bersaglio è un bersaglio più difficile perché Roma in realtà
Allora le cose vanno male viene fermato ecco lì Mazzini esplode
E fa partire la critica
All'Italia che dice in nome di un'Italia che non c'è
Ecco qui arriviamo al cuore della vicenda perché la critica di Mazzini
Alimenterà nel corso degli anni e una critica anche più ampia che si avvarrà di altri
Ingredienti culturali e storici
E diventerà alla lunga la critica della sinistra e diventerà in forme diverse la critica di chi come ho detto ha in mente un'altra Italia
Un'Italia che poteva essere fatta e che non è stata fatta
Un'Italia
Che unità non in modo centralistico ma in modo federativo
Ecco i seguaci di Cattaneo che dicono abbiamo fatto l'Italia centralista sarebbe stata molto meglio se fosse stata unitaria impostata al al al federalismo
Un'Italia che rimane divisa anziché riuscire a unire davvero il nord e sud unitaria avrebbe detto alla fine Antonio Gramsci
Che sarebbe stata diversa se la borghesia che l'ha fatta si fosse avvalsa del potenziale rivoluzionario dei contadini del mezzogiorno
Anziché allearsi con i baroni latifondisti del Mezzogiorno e perdere la forza il legame di massa
Che i contadini avrebbero potuto dare
Ecco quindi l'Italia delle occasioni perdute l'Italia che non abbiamo mai realizzati
In più
Ecco questo amore per l'Italia che non c'è che non abbiamo fatto si unisce comunque alla critica per l'Italia che c'è che viene anche da chi non appartiene a questi filoni
Di derivazione mazziniana o della sinistra
La critica all'Italietta tutti avete sentito l'Italietta
Nel seconda metà del secolo scorso l'Italia appare a tutti più piccola ditte e gli altri Stati meno capace degli altri
La sua burocrazia
Probabilmente convince meno i suoi successi non sono così elevati militarmente
L'Italia passa da una sconfitta all'altra ed è attraverso le alleanze
Che ha fatto nelle guerre non attraverso le vittorie che riesce ad allargare il suo territorio
Perde
Una guerra e ottiene una Regione perde un'altra guerre ottiene un'altra regione quando
Nel mille ottocentosettantotto ad una conferenza internazionale
Un ministro italiano avanza
L'ipotesi di Trento e Trieste all'Italia un suo collega furente oggi dice quale altra guerra terzo l'Italia che avanza una nuova rivendicazione territoriale
E questo atteggiamento lo vedete riflesso in un personaggio che
Era
Personaggio fra i tanti
Felice Cavallotti chi scriveva Garibaldi
Questa però sembra quasi iscritto all'ora
O terza Italia
Da impegna della volatilità Gotti Pavone IG tra i grandi appuntato
Tanta può esser l'ultimo posto a tavola però infine anche a tutti portano il piatto
Questo è quello che veniva detto allora dell'Italia a prescindere dalle critiche più severe che venivano fatti
Il
Tant'è vero
Che avrete col passare degli anni degli studiosi e dei politici che diranno che alla fin fine l'Italia non era mica nata nel mille ottocentosessantuno
L'Italia scrivono alcuni storici nasce nell'ultima decade del secolo quando finalmente nasce un centro industriale un ceto imprenditoriale
Che comincia a cambiare i destini del Paese
E diranno i fascisti l'Italia era nata con la Grande Guerra
La Grande Guerra quella che ha visto un risorgere la stirpe italica parole testuali prima ri Sorgi mento in realtà non era stato tale
E molti di noi diranno
Che la patria vera italiani la trovano con la Resistenza
E sarà quello il momento fondativo più importante dell'unità nazionale
Altri ancora diranno che
L'Italia vera quella che ci vede tutti insieme
Nasce con gli anni Sessanta del Novecento Colle migranti migrazioni
Che portano tanti di noi dal sud al nord sono Rocco i suoi fratelli più ancora che Mazzini e Garibaldi a fare l'unità d'Italia e così via vedete ve le ho raccontate tutte
Ve le ho raccontate tutte
Allora
La domanda che ci troviamo davanti ma
Allora sì e dobbiamo
Prendere sul serio Mazzini Garibaldi e Cavour
E Vittorio Emanuele II e tutti quelli che vissero il loro tempo dobbiamo dar torto
A tutti questi critici dobbiamo dire che l'Italia intera vita Riona
Dobbiamo dire che Gramsci ha torto nel vedere nel perdurare della questione meridionale una questione italiana che è sempre sul tappeto
Dobbiamo dire che il centralismo era l'unica soluzione corretta per la nostra unità
No doppia tutti
C'è parecchio di vero in queste critiche
è vero che l'Unità d'Italia ancora non è compiuta perché ancora esiste un sud che viene considerato diverso dal nord perché ancora oggi
C'è nel nord-est iscrive dice del sud le cose che si scrivevano centocinquanta anni fa sul Sud
E che
I lombardi che scrivono queste cose dimenticano gli austriaci scrivevano dei lombardi duecento anni fa
Quando prima Austria si scriveva che erano talmente pieni Gary questi lombardi da pensare che fosse una questione più di razza che non di abitudini
E poi per fortuna dell'Italia si son messi a lavorare sunt invito tutti quanti ghe pensi mi
Lavoro
Ma aggiunto
La storia cambia col passare degli anni la storia ca
Ma
Ecco queste questioni
Che sono stati a lungo sul tappeto e che sono tuttora in parte sul tappeto che cosa ci dicono
Ci dicono che hanno sbagliato quelli che hanno fatto i settori taglia farla come l'hanno fatta
O ci dicono che dopo che l'hanno fatta c'erano tante questioni per l'Italia neonata da risolvere e non sono state risolte
I venti milioni di italiani quasi metà della popolazione del tempo che hanno lasciato l'Italia alla ricerca di una vita migliore
Avverto hanno un conto aperto con Mazzini Cavour e Garibaldi o con ciò che dopo è avvenuto
E che non ha risolto i problemi che erano sul tappeto ecco questo è ciò che dobbiamo avere chiaro nella mente
Le critiche
Allo sviluppo che è intervenuto nel nostro Paese non sono non possono essere critiche a chi l'ha fatto nel momento in cui l'ha fatto
Nel modo migliore in cui gli allora lo si potesse fare
Ma era il punto di partenza
Non era il punto d'arrivo era l'avvio del processo di unificazione che centocinquanta anni dopo noi non abbiamo in realtà ancora concluso in effetti la nascita
Dell'Italia secondo alcuni lo ha scritto Sergio Romano a mio avviso sbagliando fu un caso secondo altri che forse ci hanno colto un po'meglio fu un miracolo
Nel senso perché miracolo perché
Mi riuscì e qui fu veramente il cervello di questo straordinario statista che Camillo Benso Conte di Cavour
A mettere insieme una serie di fattori in modo così efficace
Dario uscire a far nascere un'Italia che in quelle condizioni era più probabile che non riuscisse a nascere che nonché nascesse
Perché aveva tutte le circostanze contro perché l'Italia era ancora in mano alle grandi platee potenze europee
Che ritenevano di disporne come volevano le grandi potenze straniere vedevano male questo regno sabaudo che voleva allargarsi per sopravvivere e pensavano che va bene
Facciamolo arrivare in Lombardia così si dà una Sarga Tina ma oltre la Lombardia non ci deve andare l'equilibrio deve essere un equilibrio federale dell'Italia ma federale sapete cosa voleva dire
Voleva dire i piemontesi su tutta l'Italia del nord lo Stato Pontificio sull'Italia centrale il Regno delle due Sicilie sull'Italia meridionale
Era il sogno delle macro regioni che oggi ci viene riproposto
Quella era Alitalia alla quale al
Allora si pensava
I
In un contesto in cui le forze preponderanti
Spingevano in quella direzione
Ecco il Davide Cavour perché era un Davide rispetto a questi Golia ecco riusciti profittando di un insieme di circostanze avvalendosi
Avvalendo siluri moderato Lori diffidente dei movimenti popolari avvalendosi di Garibaldi
Avvalendosi dei democratici che avevano messo sui Governi provvisori nei diversi Ducati
Riuscire a a smuovere le cose in modo da portare non sono la Lombardia ma l'Italia
Qualcuno ricorda che nel cinquantasei Cavour aveva scritto parlando di Daniele Mannini l'Unità d'Italia è una corbelleria
Ma perché quello diceva nel cinquantasei ma lasciate per non ne parlate neanche che se parlate di una cosa simile vi svegliate il cantiere dorme vediamo come vanno le cose
Luciano Cafagna ha scritto con grande gusto nel suo bel libro su Cavour che Cavour davanti all'Unità d'Italia è stato come Federico Fellini davanti a Otto e mezzo
Che sapeva che firma voleva fare sapeva dove vuole volevo arrivare ma non aveva la sceneggiatura scritta vedeva cosa succedeva giorno dopo giorno noi alla fine il film è venuto fuori
Ma di questo in realtà si è trattato e non poteva fare di più
In quelle circostanze
E chiunque abbia consapevolezza della storia sa che non c'era nessuno in quella fase in grado di avvalersi del così detto potenziale rivoluzionario delle masse contadine
Perché la piccola borghesia e la media borghesia meridionale avevano paura delle dei contadini
Non erano in condizioni di collegarsi ad essi il enti in alcun modo
Aggiungete una cosa rispetto a chi dice ma l'Italia nacque dopo il vero ma quello che è un uomo molto pratico come Cavour aveva in mente
Era che l'Italia si poteva sviluppare sono sera unità perché lo sviluppo nell'intera industriale che stava cominciando e di queste cose il giovanotto se ne intendeva oltre che di donne
Le
Chi lo sviluppo industriale che stava cominciando si poteva approfittare se si aveva un territorio sufficientemente ampio nel quale ci dovevano essere le ferrovie le opere irrigue e tutto quanto
E allora arriva in testa
La modernizzazione di questo Paese anchilosato da due secoli e mezzo di arretratezza che pochi altri in Europa conosceva
E da qui l'arretratezza non si esce da un giorno all'altro
E si mise in moto un processo
Che portò alla formazione di un centro industriale che portò alla formazione di partiti degli esclusi della nascente classe operaia
E che certo svilirsi sviluppo con questa polemica delle due il tardi è perché la sinistra
Che nasce sulla base dello sviluppo industriale che ha preso piede è una sinistra che ha in mente un'altra Italia ma non sarebbe esistita come Sinistra se non avesse pensato ad un'altra Italia
E andiamo verso la conclusione
C'era un futuro
Intini unificò il Paese anche se non risolse i problemi del futuro
C'era l'idea di un futuro in cui comunque qualcuno quei problemi avrebbe dovuto affrontare
E
Anche se
Noi abbiamo vissuto per decenni terrà unitaria che c'era e un'altra Italia che non c'era
Io vi dico questo concludendo il mio ragionamento
Che
Almeno
Quando eravamo divisi
Tra chi difendeva un'Italia che dice
E chi voleva un'Italia che non c'è
Ci battevamo per il futuro del nostro Paese
Oggi la mia impressione che siamo divisi
Macché le divisioni e i temi sui quali siamo divisi non scalda finiscono il muro che ci tiene chiusi dentro il presente
E non sfondano verso una prospettiva di futuro di cui abbiamo un disperato bisogno
Lo dicono in molti è impressionante
Io leggo il libro di un sacerdote a cui voglio bene che Vincenzo Paglia
Alla ricerca dell'anima e il libro è tutto segnato
Dalla inerzia del presente che in Italia sembra chiuderci in una inquieta appartiene
Leggo di una conferenza di Mario Monti che tutto è fuorché un sacerdote
E Monti dice manca il futuro si sente che l'Italia manca di futuro ecco c'è successo qualcosa
Che
Che mi evoca
Guardate avrete letto quel fondo di Magris l'altro giorno che discesa stiamo diventando incivili
E il linguaggio incivile che caratterizza il nostro parlarci lo giustifichiamo dicendo ma tanto i ragazzi parlano così ma i ragazzi da chi lo hanno imparato parlare così da chi l'ha
Sarà
Nel ventre materna
Oppure
Oppure nell'ambiente in cui vivono ma accettiamo tutto
Accettiamo che l'alcol consumi tre quarti dei nostri ragazzi a tredici
Quattordici anni accettiamo il disordine più totale come modo di vivere naturale si sa
E questo mi ricorda
Un rischio di involuzione torno avevo Pardi vi leggo queste parole che lui aveva scritto nel discorso sopra lo stato presente dei costumi degli italiani è una frase fra famosa
Che parla dell'Italia come era stata fino al Cinquecento e come si era ridotta nel Seicento e a seguire l'Italia che era stata la più vivace delle nazioni colti
E la più sensibile calda per natura
Era diventata la più morta la più fretta la più indifferenti già più insensibile
Non permettiamo che si dica questo di noi troppo lungo
Cerchiamo di recuperare la sensibilità
L'anonimo differenza la capacità di distinguere tra ciò che è giusto e ciò che è ingiusto non permettiamo ai grandi
Di commettere atti che per chiunque di noi sarebbero attive ammissibili ma si sa loro vivono un'altra vita
E allora loro può essere consentito
Troviamo il coraggio di dire non è consentito e pensiamo ad un futuro ad un futuro senza il quale
Questi ragazzi in questa è una mia preoccupazione io ci ho nipoti ormai di quell'età i figli sono fuori rischio sono ultraquarantenni
Ma io ho sempre paura
Perché devo avere paura che ha tredici quattordici anni si cada in pericoli che rovinano la vita nonché uccidono ma che allontanano dal futuro
Che chiudono in quell'eterno presente il fatto di ripetizione di rumori ad altissimo volume Arpal dicono loro
Di alcol di droga di queste cose dobbiamo dare loro un futuro ecco l'Unità d'Italia l'Italia
Ci serve per ritrovare un futuro
Ha ragione in qualche modo
Uno storico inglese che ha scritto dell'Italia al TAR gran il quale ha scritto queste parole che
Al principio del ventunesimo secolo l'Italia presenta un volto completamente trasformato rispetto al Paese povero e arretrato in cui erano nate un Mazzini Garibaldi e Cavour
Gli abitanti più nutriti più sana di più istruiti anche più italiani
Ma il problema di come costruire una nazione con un passato condiviso e un senso forte di un destino e di una metà collettivi e ancora peggio
Io credo che lo dobbiamo saper ritrovare
Il più grande noto autore di definizioni sulla Nazione il francese Ernest Renan
Scrisse negli anni Ottanta del diciannovesimo secolo che la nazione
Un sentimento in realtà nutrito
Dalla consapevolezza dei sacrifici che abbiamo fatto insieme in passato e da quelli che siamo disposti a fare per il nostro futuro comune
Dobbiamo recuperare questo sentimento
E se un partito democratico serve a qualcosa serve apportarci su quella strada
Grazie allora al professor Amato
Grazie per questa audizione
Le dico subito che lì c'è un documento da firmare perché mi ha fermato prima persone quindi ho garantito che sarebbe passato grazie le posso chiedere solo se
Le sta piacendo questa festa
L'ultima fissi
Gli altri uffici professor Giuliano Amato grazie
Chiudiamo
Io vorrei solo ricordare tra qualche minuto l'appuntamento con Charlie Gnocchi con dall'arte di Campa racconto d'arte dall'altra parte del nostro palco tra tra qualche istante grazie una buona serata a tutti