"Nord chiama Sud"

Nuotava ecco
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Andò contro che riuscirò
Su quattro Emanuela
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Segreteria storiche
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Proseguisse
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Un po'le coordinate
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Scusi sulla sul fronte sentita messa altri ministeri tipo no
Tanto vorrei soltanto sottolineare come il il problema ci riguarda non solo sotto il profilo
Degli equilibri economici ma anche sotto il profilo a cui per tutti noi siamo particolarmente sensibile degli equilibri democratici decretazione der vocatio del mondo
Era un'altra
Frase che a me capita spesso ricordata affermazione che a me capita spesso di ricordare quella del presidente argentino Alfonsín
Quando afferma che molto lodevole che i paesi sviluppati
Operino adottino per il il ritorno della democrazia nei Paesi che l'hanno perduta ma che è molto meglio creare le condizioni perché la democrazia possano continuare ad esistere a consolidarsi quando c'è senza che ci sia bisogno successivamente di riconquistarla naturalmente ed è l'ultima osservazione telegrafiche voglio fa che voglio fare
Ci si trova anche di fronte a situazioni estremamente differenziate un'altra cosa che nella satira seminario da Trieste note che ormai parlare di terzo mondo talleri paesi in via di sviluppo
E molto spesso valido soltanto un altissimo livello la stazione ci si trova in effetti di fronte a situazioni estremamente differenziate fra di loro sa paesi dove di sviluppo proprio non ce ne ed è solo al massimo raccolte di affondare definirli in via di sviluppo
Si dovette il problema essenziale ancora quello elementare della fame
Sa si dove vi sono ritardi nello sviluppo magari recuperabili
Paesi che sono stati ieri ricchi e che oggi sono impoveriti pur conservando delle grosse potenzialità intellettuali peso ad esempio discorso questo che o fare tante volte a proposito dell'Argentina con le ambasciatore Allende che vedo fra di noi
Vi sono paesi dove c'è sviluppo c'è crescita economica per meglio dire anche impetuosa
Accompagnata però da situazioni di permanente degrado sociale come avviene per alcuni Paesi asiatici di nuovo sviluppo
Ah sì agli quindi di situazioni estremamente differenziate per cui anche il problema dell'aiuto allo sviluppo della cooperazione allo sviluppo si pone oggi in modo estremamente pragmatico con scelte molto differenziate piuttosto che finalizzate diciamo ideologizzate degli obiettivi questi anelli che così considerazioni introduttive molto
Molto banali probabilmente molto frettolose che ho voluto fare introducendo i lavori di questo dibattito
Logica dovrebbe che per primo decima la parola al presidente
Di al presidente di Progetto Sud D'Agostino Conte
Facciamo per motivi funzionali per esigenze funzionali una inversione dando per primo la parola are Lecce del cardinale Luigi oggi benvenuto
Che successivamente dovrà assentarsi la nostra riunione per partecipare ad un'altra riunione di carattere sindacale
Parlo di qui
No io mi scuso soprattutto con
Voi tutti e mi scuso anche con i ministri Ruggiero e Ruffolo che ringrazio per la loro partecipazione al nostro convegno così come ringrazio degli altri partecipanti alla tavola rotonda l'ambasciatore Santoro onorevole Baget Bozzo compagno Friso degli altri internazionale
Devo andare a firmare raccordo con la Confindustria e sulla base delle raccomandazioni che ha fatto il ministro del lavoro Formica
Dovremmo cogliere l'occasione per affrontare stamani con la Confindustria insieme alla CGIL CISL
E alla UIL le nuove relazioni sindacali proprio per i problemi che sono nati la riunione di oggi quindi importante da questo punto di vista come importante anche l'accordo che abbiamo fatto perché nell'accordo realizzato con la Confindustria
Si stabiliscono nuove regole per i contratti di formazione lavoro si stabilisce escono
Criteri di priorità a favore del Mezzogiorno d'Italia perché potranno garantire l'assunzione anche dei gli ultrà ventinove enni con particolari incentivazioni nel Mezzogiorno
E quello che più interessante insieme con la Confindustria abbiamo realizzato una commissione che dovrà costituire una sorta di ente
Che dovrà fare proposte per gestire assieme la formazione e l'addestramento professionale
è una cosa importante che rappresenta anche una svolta nel modo di essere del sindacato italiano che non esprime solo antagonismo ma si muove su delle forme più vicine alle realtà europea di partecipazione e di gestione io voglio quindi dare un mio contributo alla tavola rotonda di stamani sottolineando alcune esigenze che sentiamo con molta forza come UIL sia nell'azione che facciamo a livello italiano sia nell'azione che facciamo a livello europeo il sindacato italiano arriva con ritardo sul fronte della cooperazione sono pochi anni che noi abbiamo costituito lei organizzazioni non governative
E quindi siamo ancora Progetto Sud come le altre ONG di CISL e CGIL
Sono ancora in una fase iniziale con molto entusiasmo con molta volontà ma ancora ai primi passi nella azione di cooperazione noi i diamo un risulta giudizio positivo su questo lavoro che abbiamo portato avanti e portiamo avanti vogliamo portare ancora meglio con uno stretto raccordo con le organizzazioni sindacali
Con la nostra in Terna azionare la Confederazione Internazionale dei Sindacati liberi e con un rapporto costruttivo con le organizzazioni multilaterali
Noi pensiamo che su questo terreno occorre impegnarsi moltissimo nei prossimi anni allargare lo spazio di iniziativa del sindacato perché riteniamo che questo permetterà alla politica internazionale del sindacato di acquisire dei significati concreti
è importante la battaglia sui grandi temi della solidarietà sui grandi temi della libertà e della democrazia
Ma è anche molto importante che il sindacato italiano utilizzi la cooperazione perché la cooperazione può rappresentare modo nuovo diverso di praticare i grandi principi sul terreno concreto e da questo punto di vista come Will abbiamo fatto delle esperienze importanti e molte ne vogliamo costruire nei prossimi anni
Questo ci porrà il problema
Di una iniziativa e di uno spazio delle ONG è di quelle sindacali molto più ampio molto più significativo per quanto si riferisce al contesto della cooperazione nel nostro Paese
La seconda osservazione che volevo fare e di alcune linee sulle quali nuovi ci vorremmo muovere una prima linea che ha dato qualche significativo risultato
E quello nel quadro della cooperazione che viene fatta dal nostro Paese ed è un fatto importantissimo che l'Italia molto impegnata in questa direzione
E dei testa alle classifiche che si fa sull'impegno sulla cooperazione
Noi avvertiamo con grande forza la necessità
Di una maggiore attenzione di un maggiore impegno di un riequilibrio per quanto riguarda l'America latina insistiamo moltissimo in questa direzione
Noi pensiamo che nella Comunità economica europea nell'Europa che si realizza nel mille novecentonovantadue con l'atto unico così come ci sono altri Paesi che sono portatori
Di particolari realtà penso alla Francia per esempio il suo impegno con l'Africa ecco io penso che l'Italia debba guardare con grandissima attenzione all'America Latina
E credo che questo debba essere uno sforzo fortissimo adesso quello che si spende per la cooperazione diciotto
Per cento e di più di quello che si spendeva fino a qualche anno fa ma l'operazione di riequilibrio deve essere più forte perché
è una realtà molto vicina al nostro paese è una realtà dove la cooperazione può determinare dei risultati importanti sul consolidamento della democrazia
Io penso che tra per l'America centrale l'America latina tra il modello americano il modello cubano il modello europeo può essere il giusto modello sul quale dare un grande contributo da parte dell'Europa e quindi noi avvertiamo con grande forza questo primo elemento un secondo elemento e quello di vedere come dare alla nostra cooperazione carattere di e specie di specializzazione è un carattere Maggiore per quanto riguarda i problemi delle cose da fare
I maligni dicono che la cooperazione un vecchio detto che viene sempre ricordato che la cooperazione quel meccanismo infernale per cui si toglie ai poveri dei Paesi ricchi per dare ai ricchi dei Paesi poveri ecco io sono convinto che noi dobbiamo smentire e questa impostazione e puntare a una cooperazione nella quale deve esserci un un impegno più forte il più convinto meno marginale delle organizzazioni sindacali ci deve essere una valorizzazione delle le organizzazioni internazionali a cui aderisce il sindacato un grande raccordo con gli organismi multilaterali proprio per specializzare l'intervento che la cooperazione deve riuscire a non ha vere delle caratteristiche che non favoriscono uno sviluppo che non favoriscono la crescita di capacità di autonomie
Nei settori tradizionali e nei settori nuovi delle realtà dove si svolgeva la cooperazione quindi è un grande
Impegno che deve essere fatto per una politica di cooperazione meno frammentata più specializzata e più finalizzata da questo punto di vista e quindi io ritengo particolarmente importante sono rimasto molto colpito nelle esperienze che ho fatto di persona
Di una grande trascuratezza che c'è sui problemi di carattere ambientale qui e Giorgio Ruffolo
Ho visto che il disastro è forte nei Paesi industrializzati ma che il disastro anche terribile nei paesi in via di sviluppo nei Paesi dove noi realizziamo cooperazione solo io ho avuto modo tutti conosciamo quello che sta avvenendo in Brasile nella foresta amazzonica in questo polmone
Delle Colombo ma quello che mi ha colpito di vedere il disastro che cioè anche in altre realtà dell'America
Centrale Ida altre realtà dell'Africa e della ASL e sono convinto che tra gli elementi tra i vincoli che devono esserci nella cooperazione penso per esempio al modo con il quale si affronta il problema dell'agricoltura con il quale si fanno i fertilizzanti in agricoltura per cui i vincoli che noi ci diamo per noi finiscono per non esistere
Altrove e che questo terreno sia un terreno di grande importanza chiede i progetti che si muovano in quella direzione siano fondamentali e necessari voglio affrontare
Due ultime questioni una so che ne parlerà il ministro Ruggiero e un'altra impegno sul quale come movimento sindacale nelle sedi internazionali Piceni Frisullo siamo fortemente impegnati ma ne siamo impegnati a livello di CISL Internazionale ma anche a livello di Confederazione europea dei sindacati e questo problema dell'indebitamento del debito estero l'abbiamo fatto anche delle iniziative in America Latina ne abbiamo parlato moltissimo
Nel congresso che ha fatto la CISL Internazionale a Melbourne ne abbiamo parlato anche nel congresso della Confederazione europea dei sindacati questo è un problema drammatico sul quale occorre aderire una linea e sul quale l'Europa deve anche muoversi con delle proprie proposte e con una propria posizione faccio solo una riflessione un dato da questo punto di vista nel crollo di Wall Street si bruciarono si sono bruciate più risorse di quante ne siano oggi necessarie per alcuni zero are quello che il debito estero questo per dare un idea il crollo di Wall Street non ha avuto delle conseguenze terribili l'unica conseguenza terribile e che ci hanno tolto a noi un anno fa il drenaggio fiscale perché la sua storia di Wall Street ma parte sto incidente nostro in Italia non ha creato questi effetti terribili io mi ricordo tutte le previsioni che si facevano in quel momento erano previsioni terribili per lo sviluppo dell'economia e via dicendo ecco io credo che su questo otterremo
Oltre a salvaguardare gli equilibri delicati del sistema bancario io sono convinto che su questo Tirreno dell'indebitamento una politica va fatta perché altrimenti la politica del Fondo monetario internazionale nei confronti dei Paesi indebitati finisce per essere una politica improponibile insostenibile dal punto di vista sociale
Per il ministro Ruggiero molto meglio di me credo affronterà questo argomento sul quale noi ci sentiamo fortemente impegnati
Da ultimo volevo fare una considerazione ne parlavamo prima con l'ambasciatore Santoro noi pensiamo che l'Italia deve fare anche qualcos'altro in questo settore della cooperazione ecco noi siamo un paese molto impegnato in questo settore questo ha portato anche a una profonda modifica nella struttura del ministero degli Esteri perché la cooperazione sta diventando uno degli elementi fondanti ecco io sono convinto che non si può fare la grande politica come noi abbiamo l'ambizione e la possibilità di fare in questo settore se non si hanno delle strutture che siano moderne che siano efficienti
Io sono convinto che è importantissima uno l'importanza del ministero degli esteri della centralità di un coordinamento di tutto quello che viene fatto a livello di politica internazionale ecco ma sono convinto anche arrivò alla conclusione che questa famosa riforma del ministero degli esteri che parlavamo quando il ministro Ruggiero era segretario generale alla Farnesina del da decollare debba essere fatta parlavo in questi giorni con i rappresentanti del Fondo monetario internazionale ho letto il loro rapporto la critica più severa che fanno all'Italia e che l'Italia abbia un ministero delle finanze che non si riesce a cambiare dicono avete un centro che potrebbe servire a mandare i missili sulla luna perché il sistema informatico che al ministero dell'Informazione
Straordinariamente efficiente ma ahimè non è in grado di poter operare come tutti sappiamo ecco io sono convinto che la riforma del ministero degli esteri sia
Importantissima decisiva non si tratta di partire da zero
C'è un grande lavoro che è stato fatto in passato
Non si può a vere il settore della cooperazione che opera con grande volontà ma in mezzo a difficoltà di ogni genere è un po'come il ministero di Grazia giustizia
Non esistono le persone per poter mandare avanti il lavoro ecco io sono convinto e concludo che questo deve essere un altro settore sul quale operare
E su questo penso che dovrebbe esserci non lo dico per polemica
Una maggiore sensibilità anche da parte delle altre due organizzazioni sindacali nei confronti del funzionamento della efficienza del funzionalità del salto di qualità
Che deve fare il ministero degli esteri che può fare perché in esso operano tagli e ambasciatori del personale diplomatico all'altro un personale di grande qualità e di grande capacità
Grazie di orario di otto adesso Agostino Conte è il tuo turno
Il moderatore che peraltro
è un appassionato studioso di problemi in via di sviluppo Lauzi diceva che oggi non è semplice parlare in termini omogenei di terzo mondo
E questo dato è uno degli elementi di difficoltà in un'analisi allorché essi punto si vuole discutere di questa tematica del rapporto nord-sud
Perché è sotto gli occhi di tutti che gli anni Ottanta hanno accelerato un fenomeno di diversificazione
Dell'universo di quello che una volta si chiamava terzo mondo la disparità dei livelli di sviluppo le differenze di risorse di tipo di popolazione di cultura prendono diversi paesi il fenomeno dei Nick su ai quali si richiama spesso udibili su Ruggiero dimostra quanto complesse e differenziate siano oramai le situazioni all'interno dello stesso sunto del mondo
Pur tuttavia però questa doverosa precisazione
Non deve a mio parere apparire del nostro istituto non deve oscurare un dato di fondo che sostanzialmente rimane molto pesante e tutto sommato omogenea la situazione di quello che viene chiamato il Terzo Mondo
Da questo punto di vista
Come per il problema ecologico a mio parere c'è una ancora una una carenza di informazioni e di conoscenza dei dati di questi dati bisogna pensare che negli ultimi venticinque anni ad esempio la velocità di crescita della popolazione del terzo mondo e quasi è stata quasi tre volte superiore a quella dei Paesi industrializzati
E che la sola Africa rispetto all'Europa crescerà di tredici volte e mezzo in questi ultimi dodici anni del secolo
Se vediamo il reddito pro capite il PD anche se le ministro Ruffolo lo studioso Ruffolo spesso ci richiama a non enfatizzare troppo questo dato non prenderlo in assoluto con un pallonetto ovvia eppur tuttavia è vero che questo rapporto era di dodici a uno tre Paesi del Terzo Mondo i paesi sviluppati
Si pensava si era lavorato perché nel due mila fosse ridotto a sette a uno in realtà oggi scopriamo che siamo passati a tredici a uno cioè la situazione si è deteriorata ulteriormente
Per quanto riguarda poi il debito questo grande fenomeno esploso all'inizio degli anni ottanta i paesi in via di sviluppo a basso reddito avevano fino al mille novecentosettantacinque settantasei un sedici per cento di debito sul prodotto lordo interno oggi questa cifra è arrivata al trentacinque per cento ma ci sono Paesi importantissimi come l'Argentina Paesi di antica storia persino industriale
Che vedono per esempio in questo momento assorbite oltre il cinquantuno per cento delle proprie entrate da esportazione al pagamento del servizio del debito
O c'è il caso del Marocco di cui abbiamo discusso in questi giorni
Che ha praticamente un debito di quattordici miliardi a Tor DC mila miliardi di dollari che è paradossale è leggermente uguale o leggermente superiore ha prodotto interno lordo di questo Paese
Come un fenomeno sulla quale noi dobbiamo riflettere noi del Nord per l'appunto è il dato che si riferisce alla al grosso problema della cultura e della scolarizzazione
Nei paesi del Nord le percentuali di scolarizzazione per esempio universitaria sono passati in questi ultimi dieci anni dal ventuno al trentasette per cento
Bene nei paesi del terzo mondo dal due al quarto per cioè quattro per cento che se togliamo alcuni di questi Paesi
Che incidono significativamente dentro questa statistica argentina India Brasile Messico che sono in parte Paesi diversi riscopriamo che questo valori ancora più basso
Ma c'è poi un fenomeno più grave ancora che si inserisce dentro questo già grave fenomeno
Grandi paesi del terzo mondo perdono poi tutti i propri laureati c'è il caso clamoroso denunciato recentemente di un paese come la Giamaica che ha perso in un solo anno il sessanta per cento dei propri laureati a favore degli Stati Uniti d'America
C'è un il caso del Sudan Paese come sudano che è stata anche in questi giorni sulla stampa per i gravissimi problemi proprio legati anche a alla questione della sanità ben il settanta per cento di share laureati in medicina sono emigrati in Francia negli ultimi due anni
Quindi per dire che c'è una situazione davvero in qualche modo trama
Per quanto riguarda il tema dell'ecologia un solo dato clamoroso un fenomeno macroscopico dovuto indubbiamente al fatto che la popolazione è cresciuta molto sul territorio che sono sostanzialmente rimasti
I medesimi anche per le le grandi famiglie per esempio in Africa i gran leganti tribù i grandi clan
Bene secondo le agenzie specializzate dell'ONU l'ottanta per cento delle terra pascolo dell'Africa dove vivono cinquanta milioni di persone nei prossimi dieci anni rischiano di diventare deserto
L'ottanta per cento delle per la Pasqua
E il sessanta per cento di tutte le Ara e le terre arabili dove arabili dove oggi vivono oltre centosettanta milioni di persone sono gravemente minacciate da un processo molto avanzato di desertificazione
Quindi è un panorama che in qualche maniera non lascia dubbi affatto che la situazione è davvero drammatica e non più sopportabile
Voglio dare un ultimo dato perché spesso le cifre in qualche modo hanno un effetto choc
Quando si discute bene oggi mediamente il fatturato il fatturato del mondo calcolato intorno ai ventitré milioni di miliardi di dollari
Bene una cosa incredibile l'intero terzo mondo complesso quei Paesi tipo Argentina cioè paesi rilevanti
Oggi questi paesi in tre quarti dell'umanità sostanzialmente l'ottanta per cento dell'umanità oggi produce meno di quanto producono di quanto produce i soli Stati Uniti d'America cioè l'ottanta per cento del mondo in questo momento produce meno del cinque per cento della
Del Refah tour del prodotto lordo interno mondiale sono dati che in qualche maniera parlano da soli fu un'ultima questione che ha grande rilievo per un istituto come nostro è un istituto come dire che di emanazione sindacale a questo punto il tema gravissimo del lavoro
Oggi con tassi di disoccupazione valutati come ottimali intorno al cinquantacinque per cento inutile spiegare che nessun Paese industrializzato tollererebbe una tale percentuale bene considerando ottimale un tasso del cinquantacinque per cento
In presenza di una di un tasso di crescita della popolazione intorno a due a mezzo nei prossimi anni bisognerebbe creare trentadue milioni di nuovi posti di lavoro solo per lasciare la situazione sostanzialmente attuata
Nel caso nostro più vicino e più delicato uno delle due grandi aree al quale alle quali faceva riferimento benvenuto nell'area del Mediterraneo
Bisogna pensare che da qui al due mila e lo ha denunciato molto bene uno dei convegni più interessanti
E il convegno l'Aspen nel recentissimo al Cairo ma ancora prima iniziativa fatta a Barcellona nell'ottantasette dal vicepresidente del Consiglio Demichelis
Bene nell'area del Mediterraneo Novi siamo in presenza di una popolazione come interrati sessantacinque milioni nel prossimo decennio per cui da a tassi invariati di utilizzo di impiego della forza lavoro serviranno trentacinque milioni di nuovi posti di lavoro
Queste cifre io credo che in qualche modo parlino solo sulla drammaticità e sull'esistenza di un grande problema del sud del del mondo
E questa è la un po'come dire primo contributo che volevo dare a questa tavola rotonda secondo tema perché è potuto accadere questo qui c'è una questione importante rilevante e anche questa in qualche modo preoccupante
Questo processo non è stato un processo lineare
Cioè paradossalmente questo processo si è aggravato negli ultimi otto anni
Cioè se noi vogliamo ricostruire le grandi fasi di questo processo di questo rapporto di interdipendenza nord-sud
Noi scopriamo che a parte i primi anni gli anni cinquanta sessanta in qualche maniera dominati da grande fenomeno della decolonizzazione
Ma fino a tutti gli anni settanta basta ricordare la grande conferenza ad Algeri del mille novecentosettantatré quella che in qualche maniera precedette la grande battaglia dell'OPEC che la nascita del cartello petrolifero che era inserito dentro ragionamento più ampio che era in qualche modo la rivendicazione di un nuovo ordine economico internazionale fino a settantatré in qualche maniera i paesi del terzo mondo erano venuti crescendo
Di forza
Anche nel rapporto politico cioè tra i grandi poli sfruttando in qualche maniera anche una fase molto acuta di bipolarismo tra l'Unione Sovietica agli Stati Uniti d'America si erano inseriti immaginiamo tutto il fenomeno del il grande fenomeno dei moli del neutralismo attivo
Dei Paesi del Terzo Mondo indubbiamente aveva spazio aveva avuto spazio dentro questa fase più acuta in dei rapporti internazionale
Tenne dal mille novecentosettantatré e se pensiamo appunto ad Algeri del settantatré anni Nuova Delhi nel mille novecentottantatré l'altra grande assise dei Paesi del Terzo Mondo ne vediamo in qualche modo poco la débâcle
Di questo grande fenomeno di crescita di ipotetica crescita dei Paesi del Terzo mondo nel senso che Nuova Delhi in qualche maniera sì sintomatica mente emblematicamente si passa dal cartello
Dei Paesi detentori delle materie prime di cui era stato emblematico la vicenda del petrolio al cartello ovviamente miseramente fallito dei Paesi debitori del terzo mondo quelli la cui forza era un debito
Così preoccupante da poter in qualche maniera essere minaccioso
Per i Paesi industrializzati ecco questa parabola segnala bene
L'evoluzione di questi rapporti tra il nord e sud
Tutti gli indici qui la gravità del problema tutti gli indici economici tra l'ottanta e l'ottantotto sono indici che segnavano un peggioramento massiccio pesante incredibile
Tra i Paesi cosiddetti del terzo mondo e i Paesi del Nord ecco questo è il grande problema quindi esisto un grande problema politico
Cioè non è qui non c'è nemmeno una tesi giustificazionista che dice be pur con tutte le difficoltà pur lentamente eppur si avanza no non è vero non sono non ce le possiamo Anza ma il problema drammatico e che si ma indietro
Altro tema e mi avvio alle conclusioni che cosa ha fatto di fronte a questo scenario le forze democratiche metto fra queste ovviamente
Le il il movimento sindacale se noi dovessimo osservare la situazione italiana è indubbiamente abbiamo fatto poco e male
Nel senso che noi siamo passati sulle tematiche internazionali
Da una fase come dire nobile fortissima piena di di entusiasmo ai tempi della decolonizzazione per capire non abbiamo mai con commesso
L'errore micidiale che commise il Partito comunista francese che era contro la la battaglia di libertà e di indipendenza degli algerini perché quella non gli sembrava una battaglia iscrivibile nei canoni classici del rapporto tra proletariato nazionale o internazionale che dir si voglia e borghesia nazionale o internazionale che ti si vogliano a questa a livello di aberrazioni siamo mai giunti però sostanzialmente la cosa non è poi cambiata significativamente perché al lungo la sinistra non ha osservato questi fenomeni poi è venuta la grande sei emigrante fenomeno castrista poi il fenomeno ma ho vista in cui siamo stati tutti tranquilli recandoci a risolvevano se la risolvevano loro il primo poi questo grande mondo industrializzato per chi faceva il tifo per la distruzione sarebbe stato distrutto in tutti questi anni in realtà e questo era l'altra cosa che volevo dire è mancata
Una capacità delle forze di sinistra e delle forze democratiche di immaginare un percorso diverso di rapporto di nord e sud che fosse un percorso di interdipendenza con l'integrazione
La fine di tutta questa vicenda quale è venuta avanti una intima interdipendenza che c'è oggi tutti parlano di mondializzazione dell'economia e dell'economia c'è dappertutto davvero purtroppo Chico Mendes muore in Amazzonia non solo perché difende gli indios ma perché difende gli indios perché quel legname oramai il legname che casomai si lavora
Dai da lavorano i mobilieri di Monza paradossalmente Chico Mendes in qualche modo esso paradossali Zanda è stato ucciso dai mobilieri
Anche i mobilieri cioè dal consumo sfrenato che fa un paese come l'Italia per non parlare di un Paese come il Giappone che venera agli alberi
E ancora costruisce le vasche da bagno
Il legno di mogano e techno
Ovviamente amazzonico perché lì i loro alberi sono tutti protetti con i nastrini attorno quindi per dire la complessità di questo tema
Dicevo te rispetto a queste questioni indubbiamente cioè un grande ritardo della sinistra per cui noi abbiamo sì visto questa mondializzazione dell'economia ma questa mondializzazione oggi segnala e concludo il fatto che i Paesi del Terzo Mondo sono interdipendenti nel senso passivo del termine
Mai come in questo momento non è dal punto di vista del peso politico sui grandi fatti internazionali
Basta pensare alle assise internazionali noi tra Cancun tra l'ottantuno ed oggi abbiamo assistito praticamente all'azzeramento di tutte le grandi assise internazionali con casi clamorosi tipo l'umiltà dove i Paesi del Terzo Mondo in qualche maniera RIS erano prevalenti che addirittura questa agenzia dell'ONU addirittura è stata resa in operosa e in operante perché gli era chiaro che Stati Uniti Germania Giappone qualche volta l'Italia la Gran Bretagna andavano sembri minoranza dunque l'unica maniera per non mettere il diritto di veto era quella di non farlo addirittura lavorare
Qui dicevo ecco stiamo assistendo a un fenomeno sul quale noi dobbiamo riflettere perché non c'è dubbio che questa situazione alla lunga non regge e i fenomeni di razzismo francese o i problemi delicatissimi che cominciamo ad a vere in Italia per non dire il problema drammatico di tutto il bacino
Del Mediterraneo dove quello che preoccupa della vicenda che Daffy Stati Uniti d'America non è tanto il e solo il merito e la questione quando un ruolo di assoluta passività
Non solo di un paese come l'Italia
Ma di assoluta passività delle grandi nazioni industrializzate di questo bacino perché è incredibile che il direttore del País persona squisita e Stefania voi Stefania Stefania
Scrive dice i tre grandi dragoni del sud riferendosi alla Francia Giappone Alitalia che hanno la Francia alla Francia alla Spagna all'Italia
Che hanno avuto indubbiamente delle performance eccezionali quattro lepri eccezionali depresso è di gran lunga quella spagnola a spagnola sta viaggiando al sette per cento di aumento del prodotto lordo interno la Spagna di fronte a un fenomeno assimilabile a quello in Italia che c'era nel mille novecentosessantadue
Ma fra la Spagna sta avviandosi verso una porta per una rilevante potenza industriale bene questi tre tre grandi Dragoni del Mediterraneo in realtà contano pochissimo
In termini di concertazione non solo rispetto al mondo americano ispano-americana contano pochissimo in questo bacino perché c'è una comunità e chiudono e quindi questo è anche poi un invito che rivolgo anche a Baget Bozzo nostro direttore da nostra rivista qui non tanto in quanto eurodeputato cioè un'Europa che che non è solo spostata verso il Nord
Ma c'è anche un'Europa che proprio non vede in termini di politica internazionale
Di insieme a a a queste realtà ed evidente allora che nemmeno la forza di un paese come l'Italia
Peraltro non insignificante può farsi carico di un fenomeno del genere se pensiamo ripeto che fra qualche anno in questo bacino ci saranno tra i cento cinquanta milioni di persone nel bacino Sud del mondo tolta la Turchia e la Jugoslavia la cui situazione peraltro meriterebbe per noi una riflessione delicatissime attentissima grazie
Per il problema il problema dell'ecologia è stato evocato sia dal benvenuto come da Conte
Io quindi ecco richiamandolo un attimo anch'io lo darei su questo adesso la parola Giorgio Ruffolo ministro dell'ambiente anche se naturalmente il suo contributo spazia su quello anche su altri temi
Anzi io vorrei prima di tutto
Cogliere l'occasione di questo dibattito per affrontare sia il tema dell'ecologia ma nel contesto di questo grande tema
Che una volta si chiamava nord-sud e che oggi siamo sempre più consapevoli
è il problema dell'interdipendenza mondiale non governata
Perché è vero e nello stesso tempo non è vero
Che si deve parlare di terzo mondo
è vero perché ci sono delle offrire e
Il delle
Delle ovvie difformità
Dei divari
Formidabili tra lo sviluppo dei Paesi più industrializzati
E il non sviluppo lo sviluppo più ritardato di una grande parte
E la maggior parte della popolazione mondiale
Non è vero nel senso che le situazioni si vanno differenziandosi frangia Amdo ed è questa l'elemento più caratteristicamente drammatico della nostra situazione in tutto il mondo
Verso una
Verso condizioni di sempre maggiore divergenza difformità
Proprio nel momento in cui l'interdipendenza economica ed ecologica del pianeta i più evidente e anche più evidente la incapacità di rispondere a questa interdipendenza con una interdipendenza della politica
Questo è il vero divario
La politica rimane affidata
Ad una serie
Duecento circa spetti indipendenti e sovrani
E l'economia e l'ecologia si integrano
Ma
Non riescono ad essere governata questa è il momento esplosivo
Che sassi che
Una logica diciamo di crescita competitiva e Darwin Istica
Finisce per minacciare una condizione di disgregazione le cifre che
Il presidente Agostino Conte ci dava sono la testimonianza di questo processo e tendenza alla disgregazione dell'economia mondiale e dell'ecologia mondiali
Li Peng interdipendenza economica nel mondo in genere e tra il nord e il sud del mondo in particolare e cosa
Ormai nota da tempo
L'interdipendenza ambientale invece nozione recente
Ed ancora non abbastanza diffusa
Di cui la consapevolezza stenta ad affermarsi sebbene il primo riconoscimento internazionale dati ormai dal mille novecentosettantadue dalla conferenza di Stoccolma
E cioè a sedici anni fa
Oggi però si stanno intensificando i moniti gli allarmi
Sulla
Degrado
Non soltanto sul degrado ambientale all'interno delle nostre società
Ma sul pericolo totale della lacerazione delle costruire della disintegrazione delle coste era che un pericolo unico nella storia della specie
è il dato è molto semplice terrificante ma è così
è la prima volta che la specie umana è arrivata al limite della perforazione delle soglie oltre le quali non solo non c'è più specie umana ma
E minacciata la vita stessa del pianeta questo è un dato fondamentalmente nuovo
è un dato talmente terrificante da uscire dall'orizzonte delle coscienze
è uno di quei dati di cui si può dire poiché non possiamo farci nulla è meglio che non ci pensiamo questa infatti la reazione della quotidianità delle nostre politiche ad una novità cosmica di questo genere ma è vero che non possiamo farci niente
Io non credo che sia vero
Ed è in ogni caso non sarebbe possibile accettare una conclusione così disperata
C'è un problema particolare di cui voglio parlare che è stato evocato e che costituisce in qualche modo il nodo ed il messo tra l'interdipendenza economica che rivela nel rapporto nord-sud la sua caratteristica più drammatica
E l'interdipendenza ecologica che lo rivela nel degrado e nella
Minacce alla sopravvivenza della vita nelle costerà e questo nodo e questo nesso
E quello
Che in qualche modo collega almeno metaforicamente ma io credo non soltanto metaforicamente
Il debito del Terzo monto col degrado
Cioè il debito che i Paesi poveri hanno nei riguardi dei Paesi ricchi col debito che tutta l'umanità sta contraendo nei riguardi della natura e delle generazioni future sono due debiti e sono due dei grandi
C'è una connessione fortissima tra questi due fenomeni a livello superficiale può spiegarsi così
Si è formato per concomitanza eccezionali un debito di oltre mille miliardi rido
In via di sviluppo alcuni dei quali molti dei quali sono paesi in via di inviluppo
Questi allora devono deve stringere la domanda interna
E forzare le esportazioni
Così creano disoccupazione e degrado delle risorse naturali
Vedi Amazzonia desertificazione eccetera
E possibile aiutarli a superare questa fase eccezionale lo stiamo facendo io credo che sia possibile ma che non lo stiamo facendo
Io credo che la connessione tra debito e Granada e più profonda di quanto appaia da questa connessione superficiale
Essa si inserisce in una logica
Che un qualche modo ed è stato ricordato cortesemente dal Presidente è una mia ossessione ma non soltanto mia la logica o meglio la illogica della crescita come considerata
Ancora nella cultura industriale tradizionale
Una logica che si basa su due dogmi non confessati
Come tutti i documenti non sono né femmine veline falsi sono discutibili cioè non sono dogmi
Il primo è che le risorse i bisogni della umanità siano illimitati la logica che potremmo chiamare del contenitore infinito
Il secondo è la logica della univocità
Tra crescita che così crescita
E la produzione di beni valorizzabili sul mercato queste la crescita
Quella che misuriamo con il PIL la univocità tra questa misura è il benessere
La potremmo chiamare la logica del contenuto magico c'è un contenitore illimitate un contenuto magico
Ma il contenitore non è affatto infinito non è illimitato
L'economia non sfugge alla termodinamica
Vedi rifiuti
E la finitezza del contenitore non è tanto un dato fisico quanto un dato psicologico
Il problema non è quanto si può ancora distruggere ma fino a quel punto questa distruzione non distrugge noi stessi
La base etica e politica della nostra convivenza
Il secondo è il contenitore magico ma questa grandezza più aumenta in meno e più perde significato
è vero che a livelli di povertà aumentare la crescita valorizzabile sul mercato significa aumentare il benessere questo è perfettamente vero
Ma
Quando si raggiungono certe soglie aumentare la crescita significa aumentare l'inquinamento aumentare il malessere
E quindi
Il vettore si inverte ma noi continuiamo come se il vettore fosse ancora quello
C'era qualcuno che diceva continuiamo come un pilota il cui aereo
Sia sì abbia incontrato uno stallo precipita in precipita in picchiata
E e ragiona così beh fino adesso è andata bene perché non dovrebbe andare continuare ad andare
Anche in futuro e la logica dell'estrapolazione
Ma logica dell'estrapolazione va bene quando si sale quando si precipita la logica della separazione porta al disastro
Ecco questa misura che noi seguiamo e non è soltanto un fatto statistico è un fatto culturale e politico catastrofico quello che si chiama ancora PNL prodotto nazionale lordo
è un bene composito inqualificabile love dovremmo chiamare bici e la somma dei prodotti utili e dei loro rifiuti
E i mercanti che acquistano rifiuti e li vendono
A mille chili lire al chilogrammo in tutto il mondo ne sanno qualche cosa
Ecco queste due logiche illogiche del contenitore illimitato e del contenuto magico si incrociano
Nella distruzione di risorse non valorizzabili
Poiché queste risorse sono la base non solo della produzione ma anche della vita sociale
Si finisce per intaccare la base della vita della società e della specie è inutile poi lamentarsi del buco dell'ozono
Delle piogge acide della desertificazione della deforestazione quando questi fenomeni sono la logica conseguenza di un sistema che sbaglia i conti con la natura
Che mentre aumenta il cosiddetto prodotto si mangia il capitale soltanto che noi prodotto lo contiamo il capitale no
Degli economisti
Ora quando questa equazione si applica a un sistema caratterizzato da interdipendenza diseguale quella che appunto caratterizzata dal diverso livello di ricchezza
Del nord e del sud del mondo si raggiunge il colmo dei paradossi dell'irrazionalità e della perplessità perché perché poiché il contenitore illimitato questa limitazione appare per prima ai brodo ai Paesi poveri sotto una forma che Marx avrebbe definito mistificatoria
Cioè di aumento dei prezzi dei prodotti ricchi rispetto ai prodotti poveri di ragion di scambio perverso
Allora nella logica dell'inseguimento
I Paesi poveri tentano di superare l'ostacolo forzando le loro produzioni di prodotti ricchi e le loro esportazioni di prodotti poveri
Con ciò ottengono tre risultati massimizzando la disoccupazione
Massimizzando la distruzione
Di risorse naturali e incontrano il vincolo della bilancia dei pagamenti che gli Strozzi di questa l'equazione è risultato dell'equazione di questo nesso
Il debito accumulato li induce ad accelerare quindi la follia e lo spreco finiscono per distruggere inquinare le costerà per conto loro e dei loro inquinatori
Il cerchio si chiude con una
Corona abbastanza ironica perché a un certo momento gli inquinatori lì rifila novanta dei rifiuti
E questo è appunto una specie di astuzia perversa della storia
Ecco si può adesso per passare da questo quadro che indulge ma non irresponsabilmente al catastrofismo ad una possibilità
Di costruzione di una politica della cooperazione
Io penso invece che la costruzione di una politica della cooperazione vera sia possibile
Sì è possibile e che in qualche modo si siano già
Poste le premesse almeno concettuali di una inversione dell'attuale
Dell'attuale tendenza dalle politiche competitive di crescita darwiniana alle politiche cooperative certo la cooperazione non deve essere quella cosa di cui appunto benvenuto diceva
Che trasferisce dai poveri dei Paesi ricchi ai ricchi dei Paesi poveri il che e avvenuto molte volte anche sotto forme estremamente
Stranamente perverse
Basta fare l'analisi dei grandi progetti mega al mega lattici della Banca mondiale e megalomania della Banca mondiale come quel trasmigrate sì
Che
Che implicava la deportazione di quattro milioni di indonesiani da Giava alle isole deserte dell'arcipelago per quattro miliardi di dollari oppure il progetto della diga del tu Kourou in Brasile
Che ha sommerso duecentosedici mila ettari di foreste per lo più usando anche diossina
Questa dovrebbe essere lei era di questa impresa dovrebbe essere terminata anche la Banca Mondiale lo sa lo dice
Ma politiche correttive
Implicano credo due gruppi di azione
Anzi politiche che affrontino il problema del interdipendenza in senso cooperativo e non in senso conflittuale disgregata implicano due tipi di azioni uno azioni correttive e l'altro azioni fondamentali
Tra le azioni correttive per sbrigarmi in
Rapidissimi Cenni
E io ne vedo almeno quattro tipi di azioni che sono combina bili tra di loro
Il primo è un azione di riconversione del debito e qui bisogna prendere credo molto sul serio le proposte di riconversione del debito fini ambientali cioè quelle che collegano l'acquisto del debito magari sul mercato secondario e quindi scontato
Dove un milione di dollari ne comprano tre
Sul mercato secondario
Alla impostazione di grandi piani di risanamento ambientalistico sono state fatte già delle piccole cosa ne possono fare delle grandi
In questo senso e come diceva benvenuto il problema è trattabile
Ha ragione
Se
Se se se se il mondo del industrializzato si è permesso il lusso di perdere più di mille miliardi di dollari nella crisi di Wall Street può bene affrontarsi per fronte il lusso di comprare mille miliardi di dollari per affrontare per affrontare i problemi di risanamento del degrado ambientale
Di quel degrado ambientale che minaccia di asfissiare le costerà in pochi decenni
Poi c'è il problema
Diciamo riconversione del debito a Fini ha ben in cambio in tali diciamo ce ne sono tre troppo grosso modo
Azzeramento del debito combinazione di questi due sistemi come ha fatto il Canada che e comprato quattrocentottanta miliardi
Come come come suggerito nella nel nella nel rapporto del Worldwatch Institute di Washington
Quattrocento ottanta miliardi di dollari di debito entro il due mila contro un grande piano Marshall di sviluppo sostenibile
Sempre nell'ambito delle azioni correttive c'è la necessità e opportunità di organizzare azioni di governo internazionale per alcuni problemi comuni
è inutile pensare l'utopia di un Governo mondiale certo che l'interdipendenza mondiale esigerebbe un Governo mondiale ma
Possiamo dare una risposta che sappiamo impraticabile
Però è praticabile che su determinati problemi aspetta sì dalla logica delle convenzioni internazionali alla logica del Convenzioni sovranazionali
Dico un problema come quello dell'ozono dovrebbe implicare un'autorità internazionale questo è possibile questo è praticabile il livello di coscienza e tale da potere già affrontare la possibilità di organizzare governi mondiali per problemi per così dire ad hoc
Però i correttivi non basta
E bisogna aggredire quella illogicità fondamentale che ha portato a questo nesso perverso
Con azioni fondamentali
L'azione fondamentale implica soprattutto
Direi
Una modificazione culturale di base prima di tutto una modificazione scientifica del nostro modo di misurare lo sviluppo
Finché continueremo a misurarlo in termini perversi andremo in modo perverso se la segnaletica e quella
Non ci sono
Possibilità di orientare il veicolo se non nella direzione più catastrofica
E quindi il problema del PIL o del non PIL non è un problema marginale di statistici è un problema
Fondamentale culturale
Qual è la nostro approccio al problema dello sviluppo se deve essere uno sviluppo ancora quantitativo la crescita oppure se deve essere un sviluppo qualitativo cioè basato soprattutto sulla aumento dell'informazione sull'intensificazione dell'informazione e sulla sempre maggiore sobrietà nell'uso delle risorse naturali ed energie limita
Occorre dare quindi un prezzo alle risorse naturali a quelli che non lo hanno un prezzo alla disoccupazione
Disoccupazione e risorse naturali hanno prezzo zero
Questa è la logica dell'illogicità
Altrimenti continueremo a tranquilli tranquillamente a saccheggiare inquinare e disoccupati questo è compito del sistema fiscale
E i sistemi fiscali non soltanto i sistemi di contabilità nazionale
Come misurazione ma i sistemi fiscali operativamente devono essere completamente rivisti per esempio deve essere rivista il problema della di quanto paghiamo per l'Energia
Di quanto paghiamo per tutto ciò che inquina e che produce rifiuti di quanto paghiamo per le risorse che sono scarsissime per le quali non paghiamo niente come l'acqua potabile
E questo è un problema di riforme fiscali fondamentali
Poi c'è un bisogno di divieti e di vincoli non soltanto di disincentivi e incentivi
E certo che il sistema dei divieti
E sì più inefficiente di quello degli incentivi perché implica le guardie le guardie si possono sempre corrompere però c'è anche un limite oltre il quale i divieti sono necessarie
Soprattutto tuttavia c'è bisogno di orientamenti positivi non soltanto di divieti né di disincentivi e l'orientamento positivo eh
Non il ritorno a forme pre industriali che disinnesca Chino
Il nesso tra sviluppo e ambiente ma anzi
Il progresso verso forme di ricerca e tecnologie molto più sofisticate che permettano di rendere compatibili lo sviluppo e l'ambiente tecnologie delle informazioni
Noi disponiamo come società ricche di un potenziale immenso tecnologico di patrimonio di scienza e lo riempiamo verso le forme più distruttive
Soltanto una frazione infinitesimale delle risorse tecnologiche sono oggi impegnate nelle energie non rinnovabili
Nelle energie rinnovabili
La maggior parte sono impegnate nelle energie non rinnovabili
Bisogna riorientare la ricerca verso quelle tecnologie che poi possono rendere compatibile lo sviluppo con l'ambiente
Ecco quindi c'è bisogno di queste cose la cooperazione anche noi nel nostro piccolo possiamo fare molto per riorientare le forme di cooperazione
Verso queste direzioni ma soprattutto anche per riorientare il nostro sviluppo interno in modo compatibile rispetto a queste risorse e questo è un compito che è diventato nomi non eludibile
Non si può più parlare oggi di un breve termine come distinto da un medio da un lungo termine i termini sono tutti i pressanti ed immediati e perché pressante di mediante un'esigenza totalmente nuova che c'è rispetto alla situazione del nostro pianeta di far fronte ad un'interdipendenza che rischia di essere di spiegano
Grazie ad un foro torniamo ora a un sindacalista
La Cirio internazionale sia molto impegnata sul problema del rapporto fra mondi industrializzate e paesi in via di sviluppo
O senza sviluppo come è stato detto
Anche perché è nella sua struttura estremamente composita rappresentativa delle istanze sindacali di queste tue due grandi fette del mondo e persegue quindi un obiettivo di coordinamento di unificazione
Fra di loro
Già benvenuto a ricordato
Come proprio questi questa tematica sia tale da rendere concreto il la politica sindaco dal concreta la politica sindacale internazionale
Dandogli quindi una una valenza molto maggiore al agli occhi della gente dei tradizionali dibattiti ancora di tipo un po'ideologico che l'acido oggi nazionale ormai ha superato come
Le stanno superando le hanno superate anche altre organizzazioni
Sindacali nazionali e internazionali
Info ISO segretario generale aggiunto della civica nazionale
Tra noi
Morale cinque io un utile contributo per conoscere quello che la Civica Nazionale la faccenda in questa direzione
E anche per avere un contributo da una persona che come fluido diceva proprio ieri al seminario eccezionalmente italiana casualmente italiana ma in realtà è rappresentante di una organizzazioni internazionali direi sa una delle più rappresentative fra le organizzazioni internazionali ecco a te la parola penso quindi sento che tu riesca a leggere
Dopo bisogna
Ti ringrazio Giorgio perché
Hai chiarito che il mio contributo
Non sarà un contributo da italiano
Perché tecnicamente qui non sono italiano ma cercherò di portare di esprimere il punto di vista della Confederazione internazionale del movimento sindacale internazionale sulle forme prospettive della cooperazione allo sviluppo
Non prima di avere dato una Breve indicazione dell'interpretazione che il movimento sindacale internazionale da
Alla crisi mondiale quindi al problema della relazione tra nord e sud
Durante negli anni ottanta sia smorzato il lungo e costante sviluppo dell'economia mondiale
Iniziato si negli anni immediatamente successivi alla fine della seconda guerra mondiale
Facendo apparire in maniera acuta tutta la dimensione del fenomeno della internazionalizzazione dell'economia mondiale
Più che mai nel mondo intero dipende dal buono stato delle relazioni economiche internazionali
Tuttavia indù il Governo
E particolarmente quelli dei Paesi industrializzati evidentemente non mi riferisco particolarmente al Governo italiano non hanno ancora compreso pienamente
La portata della cooperazione per lo sviluppo attraverso le organizzazioni multilaterale
Importantissimo qui libri commerciali e finanziari si sono manifestati minacciando una nuova recessione se questi governi non cambiano radicalmente la loro politica
Durante questo periodo voglio dire durante gli anni Ottanta
I principali paesi industrializzati sono governati da partiti pali politici conservatori o che in ogni caso sottolineano i pori Coli i pericoli inflazionistici
E i pericoli di un intervento eccessivo da parte dello Stato
La soppressione dell'inflazione ha largamente superato nell'ordine delle loro priorità la riduzione della disoccupazione
I paesi in via di sviluppo particolarmente in Africa e in America latina
Hanno conosciuto durante gli anni Ottanta una crisi economica gravissima sotto il peso dei debiti con l'estero
E come conseguenza di una riduzione degli introiti sulle loro esportazioni dei prodotti di base
E quindi la riduzione degli investimenti
A dispetto del fatto che il mondo dispone di un surplus alimentare milioni di essere umani vivono nella fame
E muoiono di malnutrizione principalmente a causa dell'assenza
Di una pianificazione adeguata dello sviluppo rurale e come conseguenza della dislocazione del commercio internazionale
Dei prodotti agricoli
Il flusso finanziario verso i Paesi in via di sviluppo è assolutamente inadeguato
E non risponde al tremendo bisogno di una crescita sostanziale degli investimenti
Appare quindi essenziale e urgente nell'interesse non solo dei Paesi debitori ma anche dei Paesi creditori
Risolve il problema dei debiti con l'estero
Del problema dei paesi in via di sviluppo così come una riforma delle istituzioni finanziarie internazionale
Gli investimenti il flusso del commercio e dei capitali su scala internazionale sono stati in progressione costante fino alla fine degli anni Settanta
Creando così una struttura di interdipendenza mondiale
Se non che la recessione degli anni ottanta
Ha provocato numerosi cambiamenti strutturali insieme
Con grandi tensione
Di fronte alla recessione degli anni ottanta
I governi non hanno preso la responsabilità
Di assicurare in forma collettiva un piano di crescita
La protezione sociale sotto forma di cure sanitarie
Del diritto alla pensione
Del diritto all'indennità di disoccupazione è stata ridotta al minimo in diversi Paesi
La mancanza di fiducia a proposito delle prospettive del futuro in materia di impiego e di reddito
Non ha creato tra i lavoratori un ambiente in favore di un cambiamento in favore degli aggiustamenti d'altra parte
La mancanza di fiducia nella possibilità che gli investimenti in tre in beni produttivi a lungo termine assicura in un profitto
Ha spinto ugualmente numerosi in prese
A ritardare i programmi di espansione
Sta di fatto
Che nel corso degli anni ottanta si sono conclusi tre decenni di un processo costante di miglioramento delle condizioni di vita
Della popolazione della maggioranza della popolazione mondiale
I numerosi paesi in via di sviluppo elementi indicativi come la mortalità infantile
E i livelli medi di alimentazioni mostrano un declino allarmante
I salari reali si sono ridotti considerevolmente la maggior parte dei paesi dell'Africa e dell'America latina
La differenza fra le condizioni di vita e di lavoro dei Paesi industrializzati e quelle dei Paesi in via di sviluppo restano scandalosamente enormi
Ma mai hanno che la popolazione mondiale continua ad aumentare il mondo in via di sviluppo si troverà confrontato con problemi sempre più gravi
Mentre che dei paesi industrializzati risorse sempre più elevate
Saranno necessarie per le cure e il sostegno delle persone anziane
All'incirca due terzi della manodopera dei Paesi in via di sviluppo continua a lavorare nel settore agricolo
Solo una piccola minoranza è in condizione di trovare un impiego regolare e questo essenzialmente nelle zone urbane
Il lavoro occasionale mal pagato
E il piccolo commercio del settore detto informale
Hanno aumentato nel corso degli anni Ottanta così come aumentato la disoccupazione a causa dell'esodo rurale continuato e della riduzione delle possibilità di un impiego remunerato
Dobbiamo quindi
Partire dal fatto indiscutibile qui tutti l'hanno sottolineato
Be'carattere internazionale dell'economia mondiale
E che quindi il movimento sindacale ma anche i partiti progressisti
Devono usare tutti i mezzi di pressione a loro disposizione
Da una parte per convincere
I governi dei rispettivi governi dei Paesi industrializzati a cooperare di più è strettamente tra di loro e nell'ambito delle istituzioni multilaterali
Come le Nazioni Unite la Banca mondiale il Fondo monetario internazionale l'OCSE il gatto
E d'altra parte piena Hutter assicura al movimento sindacale
Una partecipazione attiva
Nella formulazione della politica
Politiche che devono essere rivolte ad assicurare come dicevo il coordinamento delle gestione delle politiche macro economiche dei diversi Paesi
Facilitare promuovere gli aggiustamenti indispensabile delle strutture economiche dei Paesi
Necessarie per favorire l'evoluzione tecnologica e le mutazioni
Della divisione internazionale del lavoro
Incoraggiare gli investimenti produttivi capaci di fomentare nuovi posti di lavoro
Aumentare l'efficacia ITA deluso dalla mano d'opera attraverso l'adozione di politiche scolastiche di formazione professionale
E di riconversione professionale mantenere
E rafforzare il sistema commerciale multilaterale appena rotto
Combattendo quindi ogni forma di protezionismo
Favorendo finanziamenti e investimenti internazionali e assicurare i prodotti dei Paesi in via di sci di sviluppo un più largo accesso
Nei loro mercati interni
Applicare politiche rivolte a risolve il problema del debito estero accrescere le risorse in favore degli aiuti allo sviluppo e incoraggiare il flusso finanziario del settore privato
Verso i Paesi in via di sviluppo
è ormai chiaro
Che serve veramente si vuole trovare un'uscita a questa crisi dell'economia mondiale è necessaria la creazione di un consenso sociale
E credo che non facciamo sufficiente attenzione a questa realtà indiscutibile
Ciò vero quello del consenso sociale sulle misure da adottare è un problema per i Paesi industrializzati ma anche per i Paesi in via di sviluppo
Cioè se vogliamo che le politiche di aggiustamento delle economie siano applicabili tenendo anche conto di certi sacrifici che comporta e siano quindi coronate dal successo
è necessario un consenso sociale
Che solo organizzazioni libere indipendenti e rappresentative possono assicura
Bisogna infatti agire a tutti i livelli dell'economia l'impresa il settore industriale in particolare il mercato del lavoro è indispensabile un consenso sociale
Sulle misure necessarie per promuovere una crescita stabile sostenuta e non inflazionista
Assicurando un livello di ad attività sufficiente dell'impresa e dell'economia nel suo insieme
Purtroppo soprattutto al livello di governi esistono a volte remore
Per me non sempre comprensibili
Nel parlare degli ostacoli soggettivi politici impropri dei paesi in via di sviluppo
Ostacoli che rendono difficile se non impossibile il decollo economico
E credo che nel comunicato isteria di
Gli sforzi della comunità internazionale in favore del loro sviluppo
Credo debbano parlare senza complessi
Dobbiamo avere il coraggio di dire la verità e cioè che uno degli ostacoli principali allo sviluppo economico di un umore importanti di Paesi in via di di sviluppo del terzo mondo
è dato dall'assenza di libertà e democrazia
è dato dalla natura antidemocratica o autoritaria dei regimi esistenti in molti di questi Paesi e che offendono a volte nelle forme le più violente i diritti umani i diritti sindacali
Il risultato è che la maggioranza di questi Paesi la ricchezza è concentrata nelle mani di pochi
E quelli che soffrono la miseria incontrano enormi difficoltà a organizzarsi liberamente per difendere i loro interessi
C'è
La situazione è diversa tra paese e paese tra regione e regione
Però possiamo dire che un numero considerevole di questi Paesi è governato da regimi a partito unico
Dove il Presidente della Repubblica arrivato generalmente al potere con un colpo di stato militare allo stesso tempo capo dell'esercito
Capo dell'Esecutivo capo del partito il Parlamento quando esiste e quando funziona non è il risultato di un processo elettorale democratico essendo concepito unicamente per applaudire decisioni già prese altrove
E sindacato che è molto debole ci viluppo la sua attività nel quadro dell'autorità partito governo
Ed ogni tentativo per uscire da questo schermo è punito severamente i dirigenti sindacali solo inesorabilmente defenestrato i arrestati
Quando non capita loro il peggio e queste cose erano sottolineati ieri sera
Da un compagno del Marocco intervenendo al seminario
I quadri del partito governo rappresento la nuova classe privilegiata attraverso un sistema che io definirei di corruzione legalizzato
In molti di questi Paesi non esistono dunque organismi di controllo e di dibattito sulle politiche governative quindi nessun organismo di controllo sull'uso degli aiuti internazionali per lo sviluppo
Mi sono dall'altra parte Paesi
Dove la democrazia è meramente formale
E si riduce al processo elettorale della nomina del presidente della Repubblica del Parlamento i militari espressione della loro oligarchia nazionale continua ad avere un peso enorme dalla vita politica
Economica e sociale del Paese
L'azione governativa parlamentare in questo modo fortemente condizionata dagli interessi di una minoranza nelle mani delle quali si concentra la parte più importante della ricchezza del Paese
Questa minoranza privilegiata non ha nessun interesse a qualsiasi tipo di cambio
I loro capitali non solo che raramente investiti in beni produttivi essendo nella maggioranza dei casi ben custoditi nelle banche straniere
La maggioranza della popolazione principalmente quella rurale
Vive in condizioni di miseria assoluta e quello che è più grave incontra enormi difficoltà per organizzarsi
L'assassinio di dirigenti politici dell'opposizione
Ma soprattutto di dirigenti sindacali è una realtà quotidiana in queste democrazie formali
E i responsabili di questi delitti aberranti agiscono generalmente sotto la protezione tacita delle forze armate
Resto naturalmente introvabili e quindi impuniti
Non parliamo poi dei paesi chiaramente dittatoriale
Perché
Ho citato questo come si può immaginare
Che esista in questa situazione in queste situazioni la possibilità di concreta di consenso che oggi tutti i colossi dove indispensabili
Per l'applicazione di politica valide e capaci di superare la crisi
In seguito a pressione
Che abbiamo esercitato a livello di civile internazionale
Una riunione ad alto livello sull'impiego all'aggiustamento strutturale dell'economia
è stata per la prima volta organizzata
Presso l'Organizzazione internazionale del lavoro poco più di un anno fa
Con la partecipazione di ministri dirigenti sindacali rappresentanti qualificati del mondo imprenditoriale di diversi Paesi nonché i massimi dirigenti delle istituzioni finanziarie internazionali
Vi era anche un rappresentante una prestazione del governo italiano
Giusto sottolineare che ha giocato un ruolo Strama estremamente positivo e che ha contribuito enormemente a risultati positivi di questa riunione
Infatti
La principale
Conclusione
è stata quella di direttamente o indirettamente riconoscere che l'ineguaglianza e l'ingiustizia sociale
Hanno impedito che le politiche di aggiustamento strutturale in contrasto per il sostegno delle popolazioni interessate
Cioè che l'esperienza aveva dimostrato che i programmi di aggiustamenti strutturali falliscono
Se non si basano su un alto livello di consenso
Delle parti interessate con rispetto agli obiettivi e ai metodi di questi programmi
Che tale consenso nazionale dipende dalla partecipazione di organizzazioni sindacali libere democratiche rappresentative ed è meccanismi che si mettono in atto
Per intese tripartite questa la conclusione della riunione di Ginevra ripeto percorso dalla quale l'Italia ha dato un contributo extra estremamente positivo tuttavia
Questi propositi non sono stati ancora tradotti nella pratica e quindi nelle politiche delle istituzioni finanziarie internazionali come la banca mondiale
E il fondo monetario internazionale
In questo campo
I sindacati
E i partiti politici progressisti dei Paesi industrializzati
Hanno delle grandi responsabilità
è infatti compito dei sindacati dei Paesi industrializzati quindi anche dei sindacati italiani
Ottenere da parte dei rispettivi governi
Che somme importante dei fondi destinati allo sviluppo
Dei Paesi arretrati siano impiegate in favore del movimento sindacale di questi Paesi
Per facilitare la loro azione
O la loro lotta al diritto dall'esistenza quando questo diritto non esiste
Ad un'esistenza libera autonoma indipendente però mentale la loro capacità di organizzare i lavoratori salariati a ma anche i lavoratori non salariati del settore rurale informale in generale
Con appropriati programmi
Affinché diventino organizzazione di massa
Capaci di svolgeva il ruolo che compete loro nella società
Per assicurare il successo a questi Progetti a questi progetti rivolti al superamento delle difficoltà economiche della crisi fanno
Però e concludo
Queste iniziative sarebbero assolutamente insufficienti sono felice
Che con noi oggi vi sia uno rappresentanti qualificati di un governo industrializzato come il Governo italiano dicevo questi iniziative sarebbero assolutamente insufficienti
Se non sono accompagnate da pressioni convinte decise dei sindacati e dei partiti progressisti dei Paesi industrializzati
Affinché i loro rispettivi governi esigono dalle istituzioni finanziarie internazionali come il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale
La quale ne fanno parte del gioco non un ruolo molto importante
Ma perché nel negoziare
Con i governi debitori le condizioni a volte ingiuste e in base alle quali si rendono possibili nuovi prestiti
Ora riduzione dei costi del debito o nuove condizioni rimborso o di non rimborso dei debiti
Comprendano anche condizioni che impegno lo questi governi protegge la parte più povera della società
Ma soprattutto condizioni che impegnano questi governi a rispettare pienamente i diritti umani i diritti sindacali infatti solo organizzazioni sindacali libere
Autonome e rappresentative
Possono assicurare quel consenso nazionale considerato ormai da tutti indispensabile al successo delle politiche di aggiustamento necessarie al superamento della crisi
In altre parole
I governi industrializzati che di fatto dirigono le istituzioni finanziarie internazionali in tempo parlamentare di
Hanno riconosciuto che il consenso dei partner sociale sociali è un fatto determinante non solo e non tanto dal punto di vista sociale o dei diritti umani non fatto determinante ai fini del successo dei programmi di sviluppo
Bene
Questi governi devono allora agire in modo che il Fondo monetario e le altre istituzioni monetarie interparlamentari
Consigliere Nino nelle loro politiche quotidiana che il rispetto della libertà e dei diritti umani e i diritti sindacali è una condizione indispensabile per realizzare quel consenso nazionale sui metodi e obiettivi dei programmi di sviluppo indispensabile al loro successo e quindi li considero condizione indispensabile al finanziamento
Di questi programmi di sviluppo
Io sono convinto e lo sono
Se mi permettete come dirigente sindacale internazionale
Ma anche come socialista italiano
Che senza questo impegno gli sforzi per quanto generosi in favore dello sviluppo dei Paesi del Terzo Mondo
Rischio di ottenere quello stesso risultato che hanno ottenuto i prestiti costi consistenti
Che questi Paesi hanno ricevuto nel passato e che sono alla base del debiti Esterni attuali
Vale a dire che i ricchi non saranno meno ricchi che i poveri o saranno certamente meno poveri che non vi sarà decollo economico che Mussi vi vi sarà progresso sociale
Grazie preso
Debito estero
La porti fra commercio internazionale orientamenti del commercio internazionale e cooperazione al viluppo iniziative multilaterali iniziative grandi iniziative bilaterali penso ad esempio al ha trattato Colli ed è Italia Argentina qui penso all'idea formulata da Bettino Craxi parlando coi compagni cileni di un analogo trattato col Cile naturalmente quando questo Paese sarà retto da un governo democratico
Direi che c'è abbondanza di argomenti per il ministro del Commercio estero Renato Ruggiero cui do subito la parola
Ma io ringrazio molto e ringrazio anche della presentazione dei temi effettivamente io vorrei concentrarmi oggi su un particolare aspetto
Della tematica nord-sud della tematica dello sviluppo del mondo in un quadro come è stato detto di interdipendenza
Ma di una interdipendenza organizzata e non di una interdipendenza disorganizzata come quella attuale
E questo è il grande tema del debito
Quando ho ricevuto l'invito a partecipare a questa tavola rotonda beh sono stato molto contento di due cose e la prima perché mi sembra molto importante che il movimento sindacale sia direi consapevole
Del dell'interesse che viene al di là della solidarietà dell'interesse che viene né in una prospettiva di crescita armonizzata di tutti i paesi del mondo e quindi di come organizzare l'interdipendenza senza egoismi e senza chiusure il secondo la seconda ragione per la quale sono stato molto contento che si è parlato più di interdipendenza che di solidarietà
Perché ripeto io credo che nel in questo rapporto di è più un rapporto di interesse reciproco che un vero rapporto di solidarietà certo la solidarietà importante
Ma non credo che noi possiamo basare il la nostra relazione esclusivamente sul rapporto di solidarietà e poi riprenderò questo concetto anche quando parleremo della politica di aiuto allo sviluppo
Quindi concentrarsi sul problema del debito come uno degli aspetti essenziali per organizzare interdipendenza
Il problema è il debito debito è aumentato dal mille novecentottantadue il debito estero dei Paesi diciamo in via di sviluppo è aumentato dal mille novecentottantadue quando c'è stato lo scoppio della crisi
Da ottocentotrentuno miliardi a mille trecento miliardi insomma questo e il dato che dimostra come certamente l'ingegneria finanziaria è stata utile
Per ediz
Ma ai creditori che il debitore anzi direi certamente è stato più utile ai creditori che ai debitori
Basti considerare che oggi per il quindici Paesi più indebitati al mondo e in ordine sono Brasile Messico Argentina Venezuela Nigeria Filippine Jugoslavia eccetera
Il debito oggi corrisponde di ognuno di questi Paesi mediamente a tre volte e mezzo il flusso delle esportazioni annuali
Beh vorrei anche dare un dato che in sede drammatico ma che se loro relativi giriamo all'Italia meno drammatico oggi il monte dello stock del debito dei paesi in via di sviluppo
è uguale alla cinquanta per cento in media del prodotto interno lordo del totale dei paesi in via di sviluppo
Ce ne conserviamo che nostro debito interno è uguale al cento per cento del prodotto interno lordo beh direi che relativizza diamo il problema del debito ma sto giocando non sto scherzando problema è certamente molto drammatico
Ma per dire che anche noi c'abbiamo un grosso problema e credo che la UIL lo sa bene può ben segnalato in questi giorni
Il servizio del debito sempre dei quindici Paesi più indebitate equivale oggi al quaranta per cento delle loro esportazioni annuali
Il che significa che anche per la caduta dei trasferimenti dai Paesi di industrializzati ai paesi in via di sviluppo
Che i trasferimenti netti
Dai Paesi indebitati ai Paesi industrializzati e stato tra l'ottantatré e l'ottantasette incluso di venti miliardi di dollari l'anno
E nel mille novecentottantotto di un po'di più di trenta miliardi di dollari l'anno
Il che significa che è diminuita naturalmente la crescita economica né in quei Paesi e in America latina
Noi abbiamo nell'ottantasei una crescita economica di circa il quattro per cento nell'ottantasette del due virgola sei per cento nell'ottantotto di meno del due per cento
L'inflazione e a tre cifre
Sono in grado su sono quindi in in gioco
Praticamente la stabilità democratica nei Paesi in cui vi è la stabilità democratica certamente AD&D gioco le basi del consenso sociale e di un rapporto direi
Accettabile con i Paesi creditori e con i Paesi industrializzati
Qual è il punto punto che io voglio sollevare e questo fino ad oggi ripeto noi siamo riusciti ad evitare il crollo del sistema attraverso tutta una serie di misure di ingegneria finanziaria rifinanziamenti di scadenze armenti eccetera però il debito ha mandato la situazione è nettamente peggiorata
Io credo che questo sia l'anno in cui noi dobbiamo cambiare la strategia o per lo meno completare la strategia
I affrontare il problema in particolare da quello che è l'elemento essenziale la riduzione del peso del detti
L'Italia certamente un Paese
Che
Non è grosso creditori noi abbiamo uno stock di crediti tra il settore pubblico il settore privato nei confronti di tutti i Paesi indebitati di otto miliardi di dollari
Di cui sei miliardi di dollari nel confronto nei confronti dei quindici Paesi più indebitati certamente siamo try minori creditori tra i Paesi industrializzati
E talvolta ci è stato detto che proprio per questa nostra posizione forse non avevamo tutti i titoli per potere proporre una strategia di diminuzione dello stock del del debito ma io credo che questo non sia esatto a parte patto della nostra responsabilità generale come uno dei paesi più industrializzati io credo che noi
Possiamo ben
Partecipare all'elaborazione di una nuova strategia condizione che in questa nuova strategia noi consideriamo anche elementi in cui praticamente una nostra corresponsabilità diretta si faccia più scientifica
E quindi io vorrei toccare
Quelli che a me sembrano essere i punti sui quali si potrebbe riflettere
Per una proposta italiana al vertice economico di Parigi
Che si terrà nel giugno del prossimo del giugno di questo anno e di cui io credo che il problema del debito debba essere uno degli elementi essenziale catalizzati di questo vertice
Il primo elemento di una strategia per il debito è un elemento non nuovo ma chi può acquistare in questo momento dei connotati nuovi in quello che sono le indicazioni da sottoporre primo elemento è una strategia macro economica che consenta una crescita direi
Accettabile da parte dei Paesi industrializzati e dei paesi in via di sviluppo
Che cosa significa questo in pratica significa che noi dobbiamo affrontare il problema della riduzione degli squilibri e in particolare della riduzione dello squilibrio del deficit commerciale americano
Senza compromettere la crescita economica cosa significa questo significa che da parte americana
Non si possono adottare né una misura di carattere monetario quale la forte repentina caduta del dollaro
Ne misura di carattere protezionistico perché l'una o l'altra delle due condizioni significherebbe una diminuzione della capacità di crescita
Del mondo in industrializzato
Comunque comunque ecco qua il problema dell'interesse dei Paesi industrializzati
La riduzione del deficit commerciale americano che è enorme centotrenta miliardi di dollari l'anno
Significa che l'Europa ed il Giappone dovranno esportare di meno e di importare di più c'era non si riduce diciamo lo squilibrio americana
Perché per evitare una contrazione quindi delle nostre esportazioni e della nostra domanda interna noi abbiamo una sola via di uscita
E la via di uscita e un aumento delle nostre esportazioni e quindi della crescita economica
Nei Paesi dell'Europa orientale e nell'Unione Sovietica e nei Paesi dell'America latina dei paesi altamente indebitati altrimenti l'equazione e del della riduzione dello squilibrio americano significa soltanto
Una diminuzione della crescita
In Europa e in Giappone
Una diminuzione delle nostre esportazioni Heaney in Europa e Giappone ecco questo e il problema se lo vogliamo evitare il problema di una strategia per affrontare il problema del debito di aumentarle la domanda interna in America Latina negli altri Paesi industrializzati e diventa essenziale per noi
Secondo punto sempre nel quadro macro economico
E una responsabilità particolare nella crescita da parte della Germania e del Giappone
Che continuano ogni anno a h aumentare il loro avanzo commerciale di cinquanta e settanta miliardi di dollari rispettivamente cinquanta per la Germania settanta per il Giappone
Quindi il primo punto azione macro economica in questi elementi secondo punto che è molto importante che ci riguarda in modo particolare il problema della liberalizzazione degli scambi e dell'apertura dei nostri mercati alle esportazioni dei paesi in via di sviluppo
E io sono stato come voi sapete a Montreal e uno degli aspetti essenziali del confronto con i paesi in via di sviluppo a Montreal è stato il vecchio detto Commercio e non aiuto credo notte e commercio e non aiuta cioè più che la solidarietà
Diciamo la la interdipendenza il riconoscimento che noi possiamo fare molto di più
Permettendo lo sviluppo industriale e gli scambi che attraverso delle politiche di aiuto che molte volte poi interessano più i paesi industrializzati dei paesi in via di sviluppo
E qua noi abbiamo un grosso ruolo
Abbiamo un grosso ruolo prevedo che siamo il sesto Paese nel commercio mondiale
Ma poi per una Regione più particolare
Perché se noi guardiamo ai settori dove noi oggi esportiamo di più che sono tessili
Abbigliamento calzature e acciaio
Beh noi vediamo che in questi settori noi rappresentiamo però questi settori rappresento l'il quarantasette per cento delle nostre esportazioni e sono proprio i settori dove i Paesi in via di sviluppo
Crescono crescono di più maggiormente dove vogliono la liberalizzazione dei mercati
Quindi noi abbiamo una particolare responsabilità perché siamo in particolare concorrenti con questi Paesi per il quarantasette per cento delle nostre esportazione noi nel tessile siamo il secondo esportatore al mondo
E oggi deteniamo nel tessile il nove per cento del mercato mondiale e nel settore dell'abbigliamento deteniamo attualmente l'undici per cento del mercato mondiale
Queste sono le realtà delle nostre cifre e del nostro problema
è impossibile trovare una corda non ebbe non è per io credo che noi possiamo benissimo trovare una corda o nel settore dei tessili a livello internazionale
Certo dobbiamo fare uno sport ciò di ristrutturazione di specializzazione delle nostre produzioni
Ma non credo nel modo più assoluto che vi sia una strada conflittuale nel quadro ovviamente di una espansione della domanda mondiale
Vorrei dirvi una cosa lo dicevo prima al ministro Ruffolo
Sappiate che
Da quando sono entrate la Spagna la Grecia il Portogallo nella Comunità europea
Il nostro più forte saldo attivo nei confronti dei Paesi della Comunità europea e con Spagna Grecia e Portogallo
Sappiate che il nostro maggiore e più dinamico saldo attivo nei Paesi asiatici con inizio dove noi aumentiamo in modo incredibile le nostre esportazioni con i paesi di nuova industrializzazione
Quindi quando noi siamo concorrenziali e competitivi
Noi riusciamo perfettamente a a a a Asso a sopportare un alto grado di importazioni con un alto grado di esportazioni
Ecco perché io credo che il problema dei tessili
Sia un problema nel quale noi possiamo ragionevolmente trovare un accordo con i paesi in via di sviluppo nel senso di avere un calendario logico che ci permetta naturalmente quelle mutazioni all'interno
Che sono necessarie un calendario logico che permetta una clausola di salvaguardia selettiva
Che quindi sia una causa di salvaguardia che difenda anche i paesi in via di sviluppo dagli attacchi certe volte proprio dei Paesi di nuova industrializzazione
Che preveda naturalmente un Codice contro le contraffazioni che oggi costituiscono il cinque per cento del mercato del del commercio mondiale
Che preveda anche una certa apertura dei loro mercati Paesi come l'India
E di ottocento milioni di abitanti hanno circa ottanta milioni d'abitanti che hanno un reddito più o meno come quello di cittadini europei e poi purtroppo e l'altro novanta per cento c'ha un reddito bassissimo e quindi noi siamo interessati anche a un'apertura
Diciamo di quei mercati come il ma la Corea del Sud Taiwan eccetera perché sono dei mercati in cui si sta formando una classe intermedia che può benissimo acquistare i nostri prodotti tessili o dell'abbigliamento quindi vi sono le basi non vi è conflittualità
Direi necessaria vi sono le basi per organizzare l'apertura dei mercati ma questo è un elemento essenziale
Il terzo elemento noi dobbiamo certamente mantenere la nostra politica di aiuto allo sviluppo che una politica molto importante
Voi sapete ottantotto ottantanove novanta circa quattordici mila miliardi quindi è una cifra imponente di stanziamenti io non voglio entrare naturalmente in tutto quello che secondo me noi
Dovremmo oggi rivedere nella nostra politica di aiuto mi fa molto piacere che però qua c'è un riconoscimento anche del ministro degli Esteri sulla necessità diciamo di una riflessione globale sulla nostra politica di aiuto in seno al governo
Vorrei dire che certamente c'è un problema organizzativo è stato sollevato prima da Giorgio Benvenuto non è possibile oggi gestire delle somme di questa ampiezza più o meno con gli stessi mezzi gli stessi uomini di quando è nata più o meno la politica io dello sviluppo qua quindi quindi ci vuole un atto di coraggio bisogna dotare e il ministero degli Esteri la direzione generale di quelle che sono le pure necessarie probabilmente modificare alcune strutture sostanzialmente e questo è il primo elemento il secondo elemento che vorrei dire beh bisogna che la politica di cooperazione allo sviluppo esca direi da una specie di monolitica Isma'burocratico eccetera e beh insomma bisogna aprire di più questa politica al confronto non solo con gli altri ministeri ieri con le ha ma con le forze politiche le forze sindacali le forze sociali insomma deve essere una politica molto più aperta di quella che oggi oggi noi assistiamo a dei fatti centootto incomprensibili di accordi e cioè in cui nessuno sa nulla si legge più dalla stampa che da da da da da un vero dibattito
E vi sono per dal mio punto di vista degli elementi molto importante oggi il trentacinque per cento
De per esempio dei crediti e aiuto è costituito da crediti Misticeti dedico commerciali e credibile aiuto e questi interferiscono molte volte con la politica commerciale bisogna che ci sia una razionalità ma non voglio entrare in questa specie l'aspetto che a me più mi interessa
E credo che l'aspetto che debba interessare di più anche questo convegno e che una parte molto più importante di quella attuale
Deve essere oggi dedicata non soltanto a finanziare operazioni in cui noi andiamo diamo qualche cosa diamo l'impianto e poi ce ne andiamo
Ma a finanziare investimenti diretti a finanziare operazioni nel quale si collaborai si costruisce insieme a finanziare imprese ammesse
Beh io credo che l'accordo che abbiamo fatto con l'Argentina e che in parte stiamo adesso ripetendo con il Brasile che come Craxi ha detto speriamo un giorno di poter estendere al Cile sia una delle forme nel quale noi dobbiamo immaginare la evoluzione della politica di cooperazione quindi uno sforzo per favorire l'investimento diretto e questo investimento diretto possibilmente dei deve coniugarsi con un investimento locale per creare insieme lo sviluppo economico di quei Paesi
Vi dirò che uno degli aspetti più incredibili e che noi italiani che siamo un Paese che sempre siamo stati a favore di forme di collaborazione imprese miste eccetera siamo coi Paesi che non abbiamo lo strumento cioè io ho scoperto coperto relativamente insomma
Che noi tra tutti i Paesi industrializzati ivi compreso poi l'America reaganiana non abbiamo una finanziaria pubblica che serva proprio a finanziare questo tipo di cooperazione industriale e di operazioni
E di fatti sto adesso elaborando una proposta
Per la creazione di una finanziaria
Che non pone essere soltanto una Finanziaria chi utilizza quei pochi crediti di aiuto dell'articolo sette della legge quarantanove ma che vuole invece ampliare il campo
Anche a delle operazioni poi di utilizzo di risorse altre risorse pubbliche e private in maniera farne un grande strumento poi per la internazionalizzazione
Della nostra economia ma credo che questo aspetto
Della finanziaria e questo aspetto
Del dell'investimento diretto della creazione di imprese miste della collaborazione industriale sia uno degli aspetti essenziali
Per una strategia del debito perché è chiaro che nel momento in cui noi non presentiamo ma facciamo l'investimento diretto non aumenti amo lo stock del tetto
E il quarto punto che è un punto invece dove noi abbiamo anche una particolare responsabilità ma forse non abbiamo tutte le carte in regola e il problema della assicurazione
Per il credito cioè praticamente per aumentare influssi di investimenti privati e per i crediti privati quindi la parte quello pubblico beh qua voi conoscete il problema della Sace
Vi posso dare un'unica cifra
Beh nel mille novecento ottantasette la SACE ha ha assicurato il quattro virgola cinque per cento delle nostre esportazioni la Coffa francese il ventidue per cento delle esportazioni
Delle esportazioni francesi e ciò questo è il tipo beh insomma noi abbiamo quasi perso i mercati dell'America latina dico quasi perse completamente
Eravamo scomparsi prima dell'accordo che abbiamo fatto con l'Argentina perché non sia sicura non si prende alcun rischio neanche con Paesi che poi dove insomma noi abbiamo delle solide
Basi economiche sociali politiche e culturali Pete è chiaro che se noi vogliamo proporre una strategia per diminuire il debito dobbiamo anche allinearci ai nostri partners comunitari nella assicurazione dei flussi di crediti privati
E l'ultimo punto ecco il punto proprio non solo quello dell'ingegneria finanziaria e che sempre migliorabile e di affrontare il tema della riduzione del peso del tetto
E qua io credo che il vero problema sia politico accettare questo principio
Perché poi le formule si trovano e io posso
Riprendere adesso alcune idee eccetera ma il vero problema di accettare il principio politico che finora non è stato mai accettato
Cioè il problema di diminuire il peso del dette perché questo era il la la situazione di fronte alla quale ci troviamo noi dobbiamo invertire questa curva ascendente che è passata da ottocentotrentuno miliardi a mille trecento miliardi vogliamo continuare mille trecento cinquanta mila e quattrocento mila e cinquecento mila donne cioè oppure a un certo momento vogliamo cercare di diminuire questa curva ascendente e quindi ricreare le vere basi per una crescita economica dei Paesi in particolare dell'America latina ma non solo dell'America Latina
Una loro maggiore capacità quindi anche poi di pagare in termini ragionevoli il loro debito
E io credo che il problema
Deve partire da una considerazione
Che il mercato già ha valutato qual è il peso del reale di questo debito e io vi do alcune cifre e sono le cifre del settembre ottantotto
A settembre ottantotto il valore che il mercato da alla debito della Bolivia e dieci rispetto al centro
Quello dell'Argentina e ventidue rispetto al cento cioè praticamente il rispetto a cento dollari ventidue dollari del Messico il quarantasette per cento Messico Jugoslavia Brasile quarantasette per cento
Cinquantuno per cento per il Venezuela quindi insomma passiamo direi più o meno dal dieci per cento al cinquanta per cento questo il valoroso e il valore che nel settembre ottantotto il mercato tale al debito di ognuno di questi Paesi
Allora io credo che noi dobbiamo prendere atto di questa realtà
Prendere atto noi diciamo sempre che le forze al mercato sono quelle che contano beh dobbiamo prendere atto che il mercato valuta in questo modo il debito di questi Paesi
E dobbiamo definire uno strumento per facilitare la intermediazione io personalmente credo che lo strumento debba essere internazionale debba essere affidato tipo alle banche regionali alla Banca mondiale
Quindi credo più in uno strumento di questo genere che in altri strumenti
Ma insomma il problema non è non è
Non è drammatico quando si accetta il principio e poi io credo moltissimo
Alla idea che prima ha espresso Ruffolo
E che so essere una delle idee cioè non è soltanto diciamo un'idea così ma è anche un'idea di un uomo politico che vide in in altri uomini politici ciò che anche il presidente Mitterrand che poi presiederà il vertice economico di Parigi
Considera questo elemento molto importante la conversione almeno di una parte del debito
Per la tutela del bene comune del de della ecologia
E io credo che questo sia certamente uno degli elementi che noi italiani dovremmo riprendere cioè come diminuire il debito come diminuire il debito per un interesse comune e non per un interesse di questo o di quella parte ma ad una condizione ne parla anche prima con il ministro che evidentemente non sia questo la strada per imporre vincoli unilaterali di carattere ecologico ai soli Paesi indebitati
Perché questo non è politicamente accettato da quei Paesi e chiaro che noi dobbiamo anche noi Paesi industrializzati
Chi abbiamo delle rilevantissime colpe del campo della ecologia accettare gli stessi identici i vincoli che noi Ugo noi vogliamo imporre a quei Paesi per il bene comune
Quindi io credo che la strada della diminuzione del peso del debito sia fondamentale
Quindi la decisione politica deve essere quella credo che uno degli elementi essenziali sia che queste de de quo questa diminuzione deve corrispondere ad un bene comune che questo bene comune però non può essere soltanto un bene
Che noi a a noi imponiamo ai Paesi indebitati ma deve trovare un corrispettivo anche nei paesi industrializzati
Forse organizzare l'interdipendenza a partire da questo tema del tema dell'indebitamento credo che possa essere uno dei più attraenti direi e più significativi banchi di prova per il mondo industrializzato e per il mondo in via di sviluppo grazie
Molte grazie Piero
I tempi si fanno un posto etti e io voglio quindi dà un contributo alla rapidità del discorso senza dire nemmeno una parola di rare necessario e invece Salvio consiste nel passare il microfono all'ambasciatore di una e Santoro vicedirettore generale per la cooperazione e lo sviluppo del ministero degli Esteri
Grazie
A
Ma in questo dibattito io vorrei limitarmi apportare
Una testimonianza
La testimonianza di qualcuno che opera
Direttamente nel settore della cooperazione allo sviluppo
Perché da qualche tempo anche responsabilità
E vorrei in questo quadro soprattutto attirare l'attenzione sulla difficoltà che si pongono
La prima difficoltà di ordine generale
E che la cooperazione allo sviluppo rischia sempre di più di diventare un oggetto misterioso
Dai contorni piuttosto confusi
Perché questo il primo punto è che i riferimenti di carattere generale della cooperazione allo sviluppo si fanno confusi
Così come e chiaramente apparso da quanto oratori ben più sperimentati in me stamane ho detto Conte Ruffolo
Cioè tutti questi riferimenti di ordine generale sui problemi dello sviluppo sui problemi dell'interdipendenza
Rischio l'appunto di di farsi sempre meno attendibili sempre meno precisi
Vorrei soltanto aggiungere qualche notazione a quanto qui si è detto a quello che diceva Ruffolo Risolo aggiungere che il Terzo Mondo rischia di apparire sempre più un Grande Slam
Se l'Islam sono veramente l'immagine del del deterioramento sociale nei Paesi industrializzati ebbene il terzo mondo è un Grande Slam soprattutto in rapporto nostro popolazione
Alle mostruosi metropoli che tutti sappiamo essere ciò Città del Messico rio e via discorrendo
Un ceppo il secondo punto e che
Guardando il generale al problema ambientale se certi aspetti di fondo
Quali per esempio il problema del buco d'ozono e di discorrendo
Possono apparire incerto incerta misure a certe condizioni controllabili ve ne sono altri che non sono controllabili quali per esempio l'esplosione demografica
E quindi il pauroso squilibrio che si crea fra la realtà demografica la realtà dei consumi e la realtà della produzione perché se quell'ottanta per cento l'umanità produce il cinque per cento poche prove consuma il venti per cento
Quell'ultima notazione su quanto riguarda il problema del debito e la complessità del problema
C'è un elemento che per quanto riguarda il debito estero dei paesi in via di sviluppo viene raramente messo in Emilia
Ed è questo
Che l'ammontare complessivo del debito estero e presumibilmente perché secondo dato non è facilmente calcolabile pari ai depositi che hanno in nelle banche dei Paesi industrializzati i Paesi i Paesi indebitati
Questo sta a significare quanto Complesso e il problema stesso l'indebitamento nel quadro siamo finanziari internazionale e quanto rende difficili
Le soluzioni ma per quanto riguarda la situazione i paesi del terzo mondo e qui vengo più spiccatamente alle difficoltà che incontriamo operando nel settore della cooperazione ce n'è uno
E viene scarsamente messi rilievo il problema dell'insicurezza
Io credo che un grandissimo numero di strisce valutarlo ma forse la metà dei paesi in via di sviluppo non vive in condizioni di sicurezza cioè
Per quanto riguarda il potere centrale controllata solo in parte limitata il territorio e le attività e quindi nell'altrettanto limitata la gestione cioè gran parte del territorio sfugge al controllo del governo centrale
è questo ci può dare questo ci può appunto per possiamo renderci conto di quanto sia difficile
Condurre comunque operazioni da un canto iniziative di sviluppo e quindi in operazioni di cooperazione quando ma anche il controllo del territorio è la situazione
Di praticamente tutto il Corno d'Africa di praticamente tutta l'Africa australe di praticamente tutta la regione sahariana di praticamente tutta la regione andina e questo può dare la misura atto del fenomeno e difficoltà che questo comporta
Fronte una situazione che sta natura si rischia di far sì che gli interventi di cooperazione siano praticamente interventi di emergenza
Dettati da un'accanita di carattere generale
E quando parlo di emergenza non mi riferisco solo emergenza specifica quale quella può essere terminata
Appunto la cavità naturali o da situazioni endemiche o dalla stima dall'appunto da situazioni di emergenza indotti alla situazione di insicurezza che la più grave di tutti se ne avete in Africa la maggior parte di situazioni di emergenza
Di fame e via discorrendo sono determinati appunto da elementi di sicurezza e quindi anche da motivazioni di carattere politico generale
Ma altre ve ne sono
Quali per esempio quello determinato praticamente dal crollo di tutte le infrastrutture chiamiamo intermedie e di funzionamento dei paesi in via di sviluppo
Questo lo si dimentica troppo facilmente
Nella prima fase dell'avvio quella di appunto dello sviluppo del non sviluppo di quei Paesi quella che si è conclusa più o meno all'inizio degli anni ottanta sono stati appunto lanciate grandi iniziative l'infrastruttura ed altre appunto purché dovevano più o meno delineare uno sviluppo lineare
E così verso appunto ama traguardi più o meno ambiziosi si dimenticava che tutto questo veniva fatto
Primo ha speso e sul basate sulla base di un certo punto di introiti determinati appunto all'esportazione di materie prime di cui poi è stato
La la caduta di tre delle appunto delle dei corsi e quindi è mancata la base per quel tipo di sviluppo
Ma anche sull'usura di tutta l'infrastruttura precedente
Per cui attualmente la maggior parte di questi Paesi ci troviamo di fronte ad infrastrutture e essenziali che vanno a pezzi ferrovie di cui tre italiano in quantità inimmaginabile trasmissioni eletti crollano
Adduzione tappo che non c'è più
Deflusso gli a quelle grandi città che sono completamente paralizzati questo rendono le situazioni e quindi certe premesse per un certo tipo di sviluppo assolutamente impossibili perché sono condizioni di assoluto invivibilità
Quando non c'è luce elettrica quando non c'è acqua da bere quando non ci sono ferrovia su cui marciare quando le strade costruite in tempi remoti
Ormai sono impercorribili ci si rende conto come le premesse stesse appunto per questo tipo di iniziative di sviluppo d'diciamo manchino e quindi si impone fatto di intervenire soprattutto sugli sul sulle medesime
Quindi tutto questo
Il dovere agire sotto la diciamo un un pressante è stato di di necessità ci indurrebbe a pensare che è difficile in queste condizioni e libri elaborare delle linee strategiche per quanto riguarda questo tipo di interventi
Ebbene io dico che invece io credo che sia proprio il contrario proprio queste condizioni dovrebbero indurci appunto ad acquistare una maggior sensibilità diciamo un maggior senso di responsabilità per quanto riguarda questo tipo di interventi
Infatti per un un aspetto particolare su cui vorrei appunto chiamai l'attenzione diciamo nell'organizzazione e nel significato che assumo l'impegno diciamo le iniziative di cooperazione
E che questo abbiamo detto che in gran parte quanto riguarda i governi vive quindi responsabili politici dei Paesi in via di sviluppo in gran parte il controllo della situazione ai vari livelli
Nel indispettita essi siano questi di sicurezza ma siano questi anche di carattere economico quindi io lo stesso controllo di quelle che sono e la gestione delle attività economiche all'interno del Paese sono via via più limitate
Sappiamo benissimo che vi è un grandissimo numero di paesi di Paesi produttori Paesi africani i cui bilanci sono più o meno pari a quello del Comune di Frosinone e quindi con questo sta a significare
Ma quali sono le difficoltà specifiche contro questi Paesi
Ora in questo quadro particolare le iniziative di cooperazione
Oltre
A intervenire su nodi cruciali diciamo dello sviluppo soprattutto appunto quando questi poi si vedono riflessi sul piano generale l'emergenza acquista un un significato e rilievo particolare
Perché le iniziative di cooperazione sono comunque decise gestite condotte a livello di responsabilità politiche
è molto spesso in questi Paesi a livello di massima responsabilità politica
No non più più di una volta ci si è trovati a discutere iniziative di per se stesse modeste per quanto riguardava l'entità
Dipende se stesse anche limitate per quanto riguarda il guardava gli aspetti tecnologici gli aspetti intrinseci molte volte non le forniture banali per i scorrendo al massimo livello di responsabilità poiché di quei Paesi
Ci domando perché i presidenti di queste Repubbliche o di questi Paesi sono così interessati alle iniziative di cooperazione
è molto semplice perché sotto un certo aspetto a ampio diciamolo possibilità di impatto e di gestione su settori cruciali per quanto riguarda l'economia del Paese
Quindi questo ci deve appunto anche
A dar la coscienza di quanto importantissimo sotto il profilo politico generale quanto delicate siano l'iniziativa di cooperazioni
E quindi appunto di più di quanto questo devono essere condotte con piena coscienza delle implicazioni e pronto di carattere politico che le medesime composta ora tutto questo però tutto questo quadro
Rischia però quindi considerando appunto nel Bric nel Grilli Complesso iniziative di di cooperazione a portarci anche a delle deformazioni pericolose
Cioè a concepire le iniziative di cooperazione tutte in questo quadro in questo contesto che il più drammatico il più immediato e quello che ha fatto un asciutti sappiamo l'immagine la fame nel mondo come unico elemento della cooperazione
E beh sappiamo benissimo da quanto è risultato punto dei precedenti oratori che è così e non è le situazioni
Nel terzo mondo sono molto differenziate
Quel quadro che appunto che ho descritto è quello che soprattutto se gli altri si riferisce all'Africa subsahariana ricrea andina regia certamente non si riferisce ad altre regioni
Come d'altra parte non si riferisce anche il problema noto indebitamento a tutti i Paesi in via di sviluppo sappiamo che due giganteschi Paesi di grandissima importanza sul piano internazionale quale l'India la Cina non sono indebitati
Perciò questo sta a significare che c'è una differenziazioni di strumenti situazioni una differenziazione gli strumenti di cooperazione e quindi la giusta collocazione di ciascuno
E l'utilizzazione del medesimo tutto questo questo agguato abbastanza appunto Complesso regia portare a quello che vorrebbe essere che avevo un po'la seconda parte del mio intervento
E cioè quella degli strumenti di cooperazione fronte a questa a questa situazione
In particolare coi toni strumenti istituzionali
Quali sono i meccanismi normativi quali sono le strutture con cui in Italia si è affrontato e si affronta
Tutta questa complessa realtà voi mi scuserete faccio un brevissimo excursus sul passato per quanto riguarda appunto questo aspetto
Perché non che vuole essere soltanto un appunto i botti che penso sia utile per meglio comprendere la situazione italiana
A ora il
Gli strumenti legislativi e diciamo
Le strutture
In Italia sono sorte in tempi siamo con ritardo rispetto agli altri Paesi ed in modo direi piuttosto discontinuo
Se abbiamo tutti la legge trentotto che se appunto ha fatto la fine degli anni Settanta che però quindi in un in un in una situazione
In cui da parte italiana di era per quanto riguarda tutto il complesso
Problema del rapporto nord-sud e dell'aiuto allo sviluppo una situazione estremamente marginale assolutamente inadeguata a quelle che erano le responsabilità diciamo a livelli
Quasi impresentabili se ricordo che potesse essere all'epoca la nostra presenza negli organismi internazionali nell'iniziativa di quasi genere
E a questo in un primo momento ma si è cercato però purtroppo in quel contesto diciamo poi ne in quei in quei in quel quadro di elaborare un primo strumento legislativo che la legge trentotto
E chi appunto prima teneva conto e dava per scontati è che e dal diamo quasi per scontato che lei no i nostri strumenti d'intervento nostra presenza comunque nel problema era una presenza affievolita
Saprebbe e quindi e questo era rappresentato dal fatto che per quanto riguarda la dotazione finanziaria legge medesima era modestissima
D'altro canto diciamo la nostra percentuale per quanto riguarda il lo pubblica lo sviluppo e l'assoluta assolutamente assolutamente ridicola rispetto agli altri Paesi industrializzata
Proprio questo diciamo questa contraddizione fattasi evidente Rebel passato alla coscienza un po'dello piani pubblica ma soprattutto
Dei responsabili politici portò un immediato a un immediato repentino salto per quanto riguarda la dotazione finanziaria
Ricordo casualmente che mi hanno che
Mi capitò appunto di dover dare l'annuncio che si passava non so se da settanta mila miliardi adesso non ricordo male natalizio agli anni Ottanta questo avvenne in cava in occasione di una riunione del Pam e quindi divenne la comunicazione di dare quest'annuncio dopo dato dopodiché non so quanti ne venderà chiedimi se per caso non so se anzi dissoluzione pertanto per Laterza mi fossi per caso sbagliato non era possibile che si passasse da uno a dieci persone poi denominati italiana così
Così ha un profumo un po'curiosi comunque che contengono anche degli elementi positivi soltanto che a questo punto ci si trovò fra uno strumento normativa uno strumento legislativo una una diciamo un meccanismo strutturale è un ruolo e una funzione assolutamente contraddittorio e cosa e quindici Totti trovo a gestire tutte queste iniziative e queste risorse finanziarie con appunto
Meccanismi e strutture assolutamente inadeguato
Che cosa che col quale quale è stata la conseguenza la conseguenza è stata
Abbastanza semplice e comprensibile ma lì e l'origine un po'di tutti i nostri mali cioè nel momento in cui manca
A quella che è una funzione di carattere pubblico amministrativo amministrativo manca un quadro di riferimento preciso e per quanto riguarda il meccanismo decisionale e per quanto riguarda diciamo il contesto strutturale la crescita norme
A quel momento lì ci si trovi a situazioni in forza del quale posto credo unica divini per quanto riguarda il le le
Il quadro a papista di voi italiano ha alti issare grande altissime responsabilità decisionali di carattere politico attribuite a livello funzionariato
La seconda è che quindi mancava il lei diciamo l'appropriato meccanismo funzionale
In più mancava completamente il riferimento strutturale a un certo punto quindi funzioni e ruoli attribuiti a chi non può avere in ordini istituzionale responsabilità precise ha portato a una serie di crescita normi di talune funzioni ed altri taluni posizioni
Naturalmente
Questo senza naturalmente in nessun modo volerne negare il merito di chi si è impegnato in questo particolare contesto a portare avanti una copia una cooperazione sempre più vasta
Piatti in queste particolari e specifiche funzioni ha dato il meglio di sé ripeto le le specifiche funzioni che si ponevano però in un quadro strutturale inesistente per cui erano quasi gestite in proprio
è quasi diciamo perché appunto senza ieri sufficienti elementi di responsabilizzazione istituzionale
Nel contempo questo tipo di difficoltà da un canto e dall'altro esigenza che si ponevano di fronte all'opinione pubblica cioè di fronte appunto a quella situazione
Internazionale ha portato alla nota
Questione la fame nel mondo è la legge settantatré giudice lontre che doveva ovviare fra l'altro alle inadeguati inadeguatezza istituzionali decisionali soprattutto visionai soprattutto di per quanto riguarda le P trentotto quali professionali
Eppure è l'elemento fondamentale perché questo dando amplissimi poteri a livello di responsabilità politica
Grava quindi un duplice squilibrio da un quanto da un lato eccessivi poteri a livello di responsabilità per politica che mal si riflettevano in quello che il meccanismo strutturale sottostante
Dall'altro altissimi vuote litri di capacità decisionale a livello amministrativo senza un riscontro una responsabilità politica questa contraddizione è stata clamorosa e disastrosa
Diciamo
Pronti a tutto ciò vi è stato e in questo tengo a sottolineare di a sottolinearlo un grande non grandissimo sforzo di razionalizzazione
Cioè la legge quarantanove si pone appunto non solo come ecco di quelle che erano le esigenze che si ponevano nel paese per quanto riguarda il nuovo contesto del della cooperazione ma ancor più appunto come esigenza
Birra razionalizzare
Tutte queste diciamo contraddizioni che si erano create fra le due leggi e quindi la legge quarantanove è uno straordinario momento livelli istituzionale
E d'altro canto quali che ne siano i contenuti e dei diciamo specifici ma dico perché dico per la prima volta da una almeno caso abbastanza raro è una legge che in cui nel nell'elaborazione fossero ben presenti
Tutti i Problemi globalmente da Tito sommato operava all'interno di questi problemi che andavano risolti
In secondo luogo la necessità di risolverlo in un contesto di legittimità istituzionale soprattutto per quanto riguardava gli aspetti decisionali e quindi è tutto questo condotto in una convergenza fondamentale per quanto riguarda le forze politiche sappiamo benissimo leggi cooperazione non si fa se non vi è una comprate una una convergenza di fondo tutte le forze politiche tre forse è il credito è forte sindacali
E quindi sotto questo profilo credo che con la legge quarantanove un risultato apprezzabile si è raggiunto vi sono delle grosse manchevolezze
La legge quarantanove è senza dubbio valida per quanto riguarda l'impostazione di carattere generale
S che senza dubbio valida per quanto riguarda
Il la misura in cui è stato in grado di recepire taluni stanze che è nell'ambito del dipartimento la cooperazione nella e nell'ambito del Fai siano andate profilando nel senso che appunto recepire
In certa misura almeno tendenzialmente quelli che erano gli aspetti positivi dell'uno
Dell'uno e dell'altro vi sono notevoli carenze a livello di di per quanto riguarda le strutture la predisposizione delle strutture e del funzionamento quel sono dovute non è questo il punto
Forse il luogo edile a talune vischiosità per usare un eufemismo i nel senso che per una più chiara elaborazione degli aspetti strutturali di tutto il meccanismo vi erano delle opposizioni di vario tipo che hanno impedito
In certa misura di arrivare alle conseguenze qui taluno allora non avrebbe voluto giunge d'altra parte vi sono naturalmente anche cioè taluni elementi di imprecisione non ne dubito
Però ripeto credo che la carenza maggiore era quella che si è rivelata appunto che che che esisteva a livello di strutture ora successivamente
Quel che è accaduto beh è quel che è accaduto successivamente e motivo
Che però è motivo di preoccupazione cioè tipo il problema dell'applicazione della legge medesima chi è risultato particolarmente difficile ventuno sei circostanza inutile qua ripeterle vi è stata una crisi di governo e mi ha talmente dopo che non ha permesso la gestione corretta la medesima
Discorrendo e a questo punto
In questo contesto purtroppo mancando diciamo un ordinato benone diciamo ed organico meccanismo di applicazione della legge vi sono stati appunto tutta una serie
Di di sviluppi abnormi e talune e talune talune improvvisazioni
Ora il
Adesso il il il l'elemento fondamentale per quanto riguarda appunto tutto il quello che è stato leggiamo il problema digestivo all'applicazione e che abbiamo un meccanismo decisionale relativamente corretto nel senso che il le il comitato direzionale appunto la sua la sua composizione il lei lei metile il funzionamento medesimo del medesimo possiamo dire che entro certi entro certi aspetti può apparire soddisfacente devo dire che
Raccordo
Ma devo dire che fra le varie carenze che si sono riscontrate forse quello è il e la minore tuttavia
Non dimentichiamo che in quel il quel qual è stato appunto l'importanza di questo meccanismo decisionale qual è lei nell'impatto quando pensiamo che nel giro di due anni ha allocato ottomila miliardi risorse quindi ha preso decisioni per otto mila miliardi
Dove però
Dove dove dove però si sono riscontrate le manchevolezze maggiori beh certo Sears se per quanto riguarda quello che è l'elemento cioè a me pare più positivo cioè il meccanismo decisionale
Del del comitato direzionale vedo che vi sono tutta una serie di perplessità mantenuta mi domando allora quali sono qual è la reazione per quanto riguarda invece l'altro aspetto cioè quello del funzionamento
Ora del del funzionamento la struttura ecco qui vorrei richiamare l'attenzione su un punto che ritengo molto importante che poi chiarire questa questione che quando impressionare importante per la comprensione
Il problema se il diciamo la struttura decisionale formale o sostanziale
Qual è in realtà la questione sulla quale bisognerebbe decidere
E la scheda Paese cioè la politica che si fa paese per paese e nell'ambito del Paese in una regione in una determinata in coordinamento con tutte le altre forme di assistenza finanziaria
Invece si decide in teoria su quattordici per cento all'America latina una volta e poi vengono presentati dodici mila
Progetti di crediti gli aiuti Didoni eccetera singolarmente presi senza nessuna visione generale quando Boy negoziati sono sono sono stati già fatti
E ed laddove naturalmente nessuno può dire sì o no perché va be sono cose già fatte cioè ecco che meccanismo perché il meccanismo insoddisfacenti
Perché i manca la razionalità entro la quale uno deve decidere gli elementi di comparazione
Scusa devono lauro tutto punture degli aspetti legittimità del meccanismo decisionale no mi mi rendo perfettamente conto appunto di queste carenze e delle mancate la mancanza per quanto riguarda appunto un quadro generale di riferimento
Però dico questo è anche dovuto a quelle che so è che il Po in definitiva la carenza minime maggiore risultata dalla legge
Per cui dove c'è una debolezza uno relativa ed obiettiva una legge questa si è ulteriormente ampliata cioè per quanto riguarda le mento strutturale
Ora li vorrei do da dove nasce la principale difficoltà beh qui vorrei avanzare un'ipotesi che è questa
La legna legge quarantanove vi è stato un preciso intendimento legislatore cioè il primo è che la politica di cooperazione allo sviluppo è uno strumento di politica estera sembra una banalità questo è assolutamente essenziale nel senso che fra l'altro anche per gli aspetti più prima illustrato secoli per l'importanza specifica
Cioè ciascuna iniziativa di politico cooperazione assume nel contesto dal rapporto poi un quel Paese ripeto discusso al massimo livello con me che sia appunto
Che diciamo che si che suscita
Reazioni al massimo livello politico dei paesi svedesi questo a destra e uno strumento liberismo diciamo Haider è uno strumento di Brienza ed adesso nell'ambito del
Del ministero degli Esteri credo che su questo tutte le forze politiche sono concordi per il semplice motivo che se lo fa nell'ambito
Del ministro degli Esteri istituzionalmente preposto continuano le banalità alla politica estera va in un'altra ambito e quindi uno strumento di politica estera verrà utilizzato da qualchedun altro insomma non si ripeta
E qui non sono quello che è stato uomo molti anni fa senza riferimenti specifici la legge appunto la legge sulla sciando sulla Sace da da due ventisette in cui quando si cercò quando si è passato
Da quel comitato dei direttori generali che faceva se vogliamo accolte le parti anche sotto il profilo strutturale però all'istituzione cioè
La queste diventata impermeabile sotto il profilo della valutazione in uno strumento di politica estera
All'inizio degli anni settanta nel quale la Sace si è si sono prese decisioni fondamentali poiché conto internazionale si è disposto erano gli anni debole dell'India per dell'indebitamento sappiamo cosa ha voluto dire
Nei primi quei dieci anni la SACE disposto di decine di migliaia di miliardi nella non trasparenza
Quindi in definitiva diciamo
Questi quadri amministrativi per quanto poco diciamo poi poco precisi poche ce l'hai la solo almeno trasparenti quindi te lo sto a parte le forze politiche più è stata questa indicazione ben precisa
La seconda è però di questa natura
Senza offesa per alcun ministero viva nella coscienza anche lì né del dei parlamentari delle forze politiche
Che in definitiva il ministro degli esteri come qualsiasi altro ministero non era non poteva essere in grado di garantire di garantire la funzionalità
è quindi l'uso funzionale dello strumento
Quindi nel contempo anche precisato che per quanto riguarda la cooperazione ad un'autonomia di carattere amministrativo contabile per appunto sappiamo i motivi per rendere appunto per assicurarne la speditezza
Appunto l'incisività anche garantito
L'autonomia funzionale questo è un punto di estrema importanza che chiaramente esplicitato nell'ambito della legge per cui il diciamo la direzione la cooperazione può autonomamente
Assicurarsi tutti i servizi necessari al di fuori del quadro funzionale del ministero stesso
Per questo poi sia detto fra parentesi è riservato fino al cinque per cento al fondo di cooperazione quindi vuol dire far fino a cinquanta settanta miliardi annuale per assicurare questa autonomia funzionale
Ebbene questo principio ha trovato grandissime difficoltà nella sua applicazione
Innanzitutto perché vi è stato una comprensibile ma certo non so fino a che punto giustificabili in termini generali
Diciamo vischiosità o addirittura opposizione attesti applicasse fino in fondo
Quindi
Purtroppo ripeto questa contraddizione questa difficoltà a due anni e l'applicazione della legge a otto mila miliardi applicazioni fabbricato mio direzionale a quindici mila miliardi di di impegni politici di carattere internazionale
Non fa fronte assolutamente una struttura adeguata alle necessità
è l'ora lì questi inadeguatezza è veramente macroscopica sotto questo profilo ora non è soltanto una declino inadeguatezza in diciamo come numero di persone ormai diciamo della cooperazione avrà fra gli circa settecento persone
La direzione la cooperazione e a varie altre centinaia che operano che operano fuori e in realtà fra i rapporti nei rapporti all'interno di questa struttura nel meccanismo diciamo nella differenziazione dei vari livelli di responsabilità
Ora
A questo punto il problema fondamentale e quello di assicurare il funzionamento del meccanismo della star della struttura e per questo credo ancora nelle grandi linee i libri il il riferimento alla legge quarantanove può essere e su può essere sufficiente
Perché sappiamo bene che intercorre nuove diverse strade qualche legislative può aprire diciamo de punto del pupo dal luogo dell'incoming che imminenti che forse appunto in questo in questo contesto
E possibilità ora e concludo vorrei soltanto fare appunto un brevissimo cenno ai ai problemi qui sollevati
Dal ministro Ruggiero per quanto riguarda gli a spetti in particolare del rapporto fra cooperazione economica fra cooperazione commerciale e cooperazione allo sviluppo
Per quattro tutto appunto quello tutte le indicazioni nel settore delle necessità delle
Di procedere in certi Indini indenne appunto i per certi Paesi per certi ceti per certi settori e per certi ricettive in un contesto che possa essere appunto più appropriato più agile più via
è e diciamo
Quanto mai vero su un solo problema e che per questo è necessario a prestare gli strumenti adeguati che purtroppo mancano
Quando appunto parlava
Delle delle delle dita appunto dall'agenzia finanziaria io di questa entità finanziaria che esiste in tutti i Paesi so di avere sentito parlare nella regia circa quindici anni fa non si è mai fatta quindi abbiamo strumenti sotto quel profilo assolutamente inadeguati
Per quanto riguarda appunto il il tutto il meccanismo d'investimenti e per quanto riguarda le garanzie e per quanto riguarda il funzionamento e la SACE che sono appunto drammaticamente inadeguati rispetto appunto alla situazione degli altri paesi ebbene per questo quello che in ogni caso sarebbe opportuno evitare e forzare gli strumenti della cooperazione che vivono e si muovono in un contesto diverso per queste esigenze
Sappiamo bene quando appunto il si muove sul piano dei crediti aiuto forzati alle sette di Misty è forse adesso è qualcun altro purtroppo si creano delle situazioni ibride che rischiano appunto di creare poi difficoltà non di poco conto
E anche oltre a essere poco funzionali per quanto riguarda lo specifico Obiettivo sappiamo bene che non funziona per quanto riguarda le gare internazionali non funziona per quanto riguarda il me i meccanismi decisionali e via discorrendo in più perché il rischio di creare una commistione fra i due settori che può essere negativa per entrambi nel senso che può essere elemento frenante di confusione e per l'uno e per l'altro
Quindi sotto questo profilo
Pur mantenendo quanto mai salvo il principio della dell'integrazione ed è appunto fra i due meccanismi anche della differenziazione e dell'equilibrio fra diciamo gli strumenti dell'uno e dell'altro
Insomma per per concludere e devo che oggi le difficoltà più grandi per quanto riguarda diciamo che il funzionamento della cooperazione della cooperazione allo sviluppo sotto il l'aspetto funzionale e strutturale sono da un canto
Il problema appunto
Della funzionalità della media della medesima visto nel contesto del ministro per gli affari esteri cioè la non riforma misto quelli degli affari esteri che rende inaccettabile anche a livello psicologico la funzionalità di quello che sto la mente è e deve essere un ramo del ministero degli Esteri questa è una contraddizione che va rapidamente assolutamente superata
La seconda è quell'appunto delle delle vitale
Commistioni appunto i possono essere fra gli aspetti commerciali della politica economica internazionale
E e diciamo i gli agli aspetti propriamente di cooperazione allo sviluppo
Tutto tutto ciò prendiamo e far chiarezza qui fra l'altro potrebbe liberare la cooperazione lo sviluppo anche dal peso e dall'influenza di interessi più specifiche abbiamo interessi
Aziendali di fattibilità di di di quali appunto questo tipo di commissione può farsi veicolo
Nella situazione attuale
Credo che il momento che questo momento sia realmente cruciale nel senso che ormai non non c'è più tempo da perdere nel senso che l'adeguamento della struttura alla funzione soprattutto perché l'adeguamento della struttura e ancor più difficile nel senso che non si tratta
Di una creazione o di un ampliamento la struttura ma una razionalizzazione la medesima e sappiamo tutti delle operazioni di razionalizzazione siamo sono sono talvolta più difficili
De di quelle di una creazione ex novo comunque insomma ripeto il momento è cruciale credo che questo rivela ben presto arrivato alla alla alla a livello e di percezione per quanto riguarda Riviera diciamo Hillel degli Gallera spegnendo in mente all'ambito parlamentare politico credo che ha sempre più lo diventerà neanche a livello di opinione pubblica solo tutto a livello di quell'opinione pubblica economica e quindi so che sotto questo profilo ritengo ogni sforzo congiunto e ogni supporto che ci si è posto a venire anche le organizzazioni
Di carattere sindacale e quanto mai pervenuto grazie
Grazie giungiamo così alle conclusioni di questo nostro convegno con nell'intervento di Gianni Baget Bozzo Gianni Baget Bozzo oltre ad essere palla me
Tale europeo e anche il direttore della nuova rivista di Progetto Sud Meridiana il cui primo numero è annunciato per il mese di febbraio
Grazie presidente è un po'difficile concludere dopo i contributi sono stati così rari
E in qualche modo non tutto sul medesimo piano devo dire che sul piano politico quello che appare tuttavia in modo chiaro è che esiste un sistema l'economia mondiale che diseguale ineguale
Che in realtà proprie di governo le conferenze pennuti strizzati
La Banca mondiale e Fondo monetario internazionale in cui evidentemente al principio del voto per Paese gioca invece in giro per quota ciò indica visibilmente dice un governo economia mondiale che per natura sua è un governo diseguali
E questo è il problema fondamentale che abbiamo dinanzi quando le regole del gioco sono acquistate di fatto solo una parte i partecipa anti sia quello che in politica si chiama un sistema di dominio e credo che se a categorie contro oggi usare per capire prima nord-sud
è un sistema di dominio
E questo che una grossa difficoltà perché quadro avuto per esempio del mondo occidentale un sistema di dominio però quello capitalistico
Tuttavia le forze interne e questo fu il Joe Di Maggio erano intensi stima spesso temi si poteva pensare a un cambiamento interno che poi avvenne in forme diverse
Qui drammaticamente negli anni abbiamo invece un metro di incidenza da parte dei Paesi del Terzo Mondo si prese il Primo Mondo
Dicevo del Primo Mondo perché il secondo mondo funziona con regole proprie un mondo regionale fondamentalmente come sempre attratta come come sempre qui appare dentro cui la le la logica semmai neppure tanto di pagare il dominio
E come accadrà noi dominio politico nordico con libertà politica quasi il contrario cioè pagare il dominio politico con le vecchie un'erogazione economica le palette di vita limitrofe periferiche del sistema
Quindi abbiamo di fatto una situazione intrinsecamente squilibrata e il cui punto più delicato può essere appunto questo che
Noi non abbiamo da da parte dei sette otto mondo una pressione che sia effettivamente proporzionata
E si hanno una terribile arma nei nostri confronti loro aumento demografico quello primo direttore certamente per il mio grafici attuali una politica equilibrata lo sviluppo è impossibile
Se pensiamo per Nigeria riceverà avrà il suo punto di flessioni da come democratica con cinquecentoventicinque milioni di abitanti e compra
Possibile che i paesi più tra Mario per l'Africa ovviamente lo sviluppo non è possibile è possibile solo il mantenimento in vita
Questa questo che è un grande pericolo sta accidentali perché crea il problema di essere di utilità delle fortezze
Le fortezze sulla costituendo sui confini di faticosa ma compare già innanzi a noi vuoi per iperbariche
è presidente algerino che ci dice che a un certo punto dal Sud due uomini giovani integrando di fatto di forza nelle aree del Nord Bernabè terraneo dell'Europa
Perché questa è la soluzione logica del problema quindi abbiamo di fronte
Come dire un cambiamento radicale puntuta un punto drammatico quasi una norma nuova in un situazione di crisi da civiltà come quella che avvenne Philippe Romano sui non ti diamo conto
Abbastanza del del dato fondamentale del problema
Ecco perché
Ci siamo di fronte a dei problemi difficile risolversi perché le regole sono fissate soltanto da una parte i paesi che effettivamente andare coi dettando giuste man mano
Quindi per questo diventa per noi fatto essenziale cercare di capire in che modo possono essere coinvolti e nome del tutto facile
Perché in realtà per esempio lei possiamo pensare vedi era Prost di tutti a un aumento dei consumi l'emisfero nord
E quindi la produzione e quindi ha domande materie prime questo e ce temete quello che è richiesto quando si tiene presi in project manager pur di aumentare proprio da loro allora esportazioni evidentemente questo crea domande in ogni genere non solo verso l'America ma certamente a trasmetterle al Terzo Mondo
Quindi quando pensiamo a un aumento della produzione come un elemento essenziale presuntivo i nostri problemi devo dire che contestualmente questo finirà gente vedere Paese terzo mondo che erano materie prime ma quel degrado a colpi di cui si parlava prima
Quindi conseguentemente gli abbiamo un sistema che funziona in modo tale un cambiamento di costumi è difficilmente pensabile
Però come potremo pensare di cambiare il modi consumo occidentale quello Kruger poteva è uno sviluppo qualitativo ma cosa significa questo
Cosa che la gente per assolta ascoltare più musica e avere minuto mobili
è difficile pensare ora un cambiamento non individualistico del sistema e poi certamente un fatto fondamentale
O di cambiare tipi in Brindisi imporlo i beni simbolo della nostra civiltà questo perché ha certamente come premessa iniziarono subculture cambiare i beni simbolo
Devesi me lo vuol dire cerca che avrebbe a righe cercare mezzi meno costosi mezzi più poveri sarebbe questo grande problema che chiederebbe poi in fondo il nostro Paese passa col rosso e cultura per affrontare in questo campo i cambiamenti
Che cercare mezzi più poveri e d'altro lato questo vorrebbe dire contestualmente consentire ai Paesi del Terzo Mondo di affrontare o sui più ricchi
Perché questo vorrebbe dire qualche Moggi da una certa eguaglianza tra l'una e l'altra parte che permette alloggi esportare cose maggiori da noi questo Bibi appunto detto
Quindi il problema di concepire un bene comune o generale è un grandissimo problema perché urta contro costumi del primo mondo del terzo mondo
I costi del Primo Mondo di consumi ricchi ricchi cristatus Symbol ricchi da un lato e invece i bimbi nel Terzo Mondo il figlio ancora come segno della della propria prosperità della potenza
Queste due cose la macchina e il figlio messi l'uno di fronte all'altro come si di Potenza sono al dramma del nostro mondo che di talmente diviso appunto da questo qual è quindi ha ragione per cui no queste sindacale si occupa di questo fatto
Beh sindacati hanno
Avuto accetta prega di consenso politico del nostro Paese e vari altri Paesi mediamente però se non con la Carla fortificate del politico e anche da forti grazie tubo di Bodiroga potremmo dire morale
La in senso lato
Cioè una forza che vuole convincere l'opinione pubblica che esiste un problema di cambio e un cargo e prima di intervento io volontà riapre in sé le ONG sodo che cosa sono a parte il loro peso economico sono un un vincolo temi solidarietà di comunicazione tra due mondi separati
Noi dovessimo pensare che il nostro contributo al Terzo Mondo sia spesso equamente il intimi faraonico opere pubbliche o meno vengono usate avevano usate al al con l'angelo così molto meno di quello potrebbe essere usate
Lo sto contributo a creare la convivenza comune prelati abbiamo la città gli algerini marocchini senegalesi in Italia
è un po'compensato al fatto il bagno volontari in altri Paesi come creare cioè dei popoli comunico culture diverse ecco perché a questo punto la cooperazione diventa un problema eminentemente politico
è solo politica estera questa auto ibride ove voglia culturale politica sociale ed economica tutto insieme
Se pensiamo mondo intenti Shipping collegato interdipendente allora cambia anche la politica estera appunto perché non ci fu solo la politica interna cioè quando vediamo decadere lo Stato nazione il groppo lo si diede cadere di fatto ed emerge invece e piccole nati piccoli paesi più piccole nazioni all'Inter le grandi nazioni il racconto con grande cambiamento avviene ora in corso
Questo questo fatto deve farci pensare appunto che bisogna tenere conto maggiormente di nel fatto che disc lo Stato nel suo insieme diventerà sempre più un luogo più aperta più vario dei più obbligati a rendere conto in realtà diverso e che quindi non avrà problemi esteri avrà problemi interni i problemi dell'emigrazione sono primi in termini pro io per terzo mondo supremi interni perché dell'equilibrio vitale socialdemocratico del nostro Paese teneva indica che il gioco e quindi occorre pensare a questo politica in termini sempre diventa sempre più fondamentali
Sono d'accordo che l'essenziale è dato al multilaterale cioè perché l'Europa in certo senso avrà avuto i meriti questi direzione
Ma il multilaterale per essere concepite organicamente deve essere appunto Monti ha cioè dall'effettivo cioè deve prendere tutto un Paese e dagli come quei
Come condizione di convivenza suo convivere con gli altri non solo con l'Europa d'altra parte più ricca maggiormente rane cioè la parte più povera
E questo è il problema io che problema è questo morale politico e religioso non saprei ancora definirlo
Ma è un problema di quello che il per per ogni palo secondo arpioni Valoti e quando ha chiamato la solidarietà come virtù colorismo virtù cioè quello di potere accettare veramente il convivere come dimensione fondamentale del vivere
Questo richiede dei cambiamenti di tipo morale in un momento in cui la gente non è disposta a fare questo il punteggio dedicato la gente dove disposta a fare
E quindi è un'opera un po'disperata contro corrente ricordare che non possiamo DC fortezza anzi diventare poiché non democrazie cioè dei Paesi militarmente armati le frontiere nel mondo
Credo che non facciamo qualcosa per creare una solidarietà non vissuto io non credo quel sia pure sarà risolvibile facilmente prima dell'equilibrio proporzionale e organizzato in più di due mondi ma essenziale essenziale il dialogo delle culture
Cioè il fatto che non verso l'Italia del dopoguerra
Perché per la guerra che quindi rischiano da guerre etnica antenne magari ancora esterna
Questo appunto il gioco e per ed è vero gioco abbiamo dinnanzi come si vede un gioco di politica estera soltanto il gioco di politica globale del d'un Paese diventerà sarà un po'tutta la sua vita
Vi siete accertati esso ieri di di bilaterale in quei quelle multilaterali e per questo il sindacato ha scelto gli occupati una rivista di del tema del terzo mondo chiamandola meridiane devo dire il ferimento al Sud appuntamento gioco del mondo
Le parole perché è un sindacato è parte integrante di un Paese e quindi vuole mostrare che non è solo stato interessa
De de questo problema tutta sta civile in fondo volontariato e stonato come opere stragista sosta ci viene su dimensioni più Morari più più spesso più spontanee più semplici
Per questo credo che ci sia libri ed il punto per cui ne dobbiamo intendere d'intendere il problema maggiormente cioè che è un pretesto è un problema di cui non si vede oggi la soluzione viviamo in un mondo dominato in un mondo quello squilibrio con la testa drammatico
In cui il rischio maggiore è la frattura del mondo in due
Che è crescente apertura psicologica cioè il clima di guerra razziale
Questo è il pericolo maggiore e abbiamo di fronte l'estraneità totale è questa la ragione per cui come sindacato la cui ha pensato di fare dell'inno sono in profondo dove Edilmonte governativo e ma anche una rivista per lottare contro estraneità quando il pericolo è bianco punto Nino Del Bianco contro arabo
E a e e tutte quelle realtà razziali che ne sentiamo cresce così fortemente al mondo dal Sudafrica Israele
Nel Mediterraneo abbiamo per già aperte questioni messe in modo evidente prova che Israele era Palestina
E certamente mia la solidarietà per Israele anche in Italia che non è legata sentimento ebraico è legata al sentimento quello un popolo dei nostri combatte in fondo un popolo dei loro e questo è veramente il pericolo maggiore
Rivista terrazzini questa fede a questa impostazione a questo questo orientamento cioè a guardare iniziative in funzione delle loro capacità di creare una cultura comune è una convivenza
Quelle che si può creare in Italia quel tipo creare all'estero
Le politiche Debray verso pensate proprio in funzione di questo fatto
E poi dall'emergenza Africa è certamente quella più maggiore perché su queste gli abbiamo chiesto sentiamo con più forza il Premiere delle nuove realtà che abbiamo davanti
Quelli veri che a latina gesto ancora più interessante perché invece può esser misure di solidarietà col modo al signor meritare Bettarini in cui di civiltà che esso potesse dipinti il mediatore naturale fanno del terzo mondo
Africa e America latina Africa mediterranea America Latina America centrale sulla punti essenziali per noi Italia perché lungo l'abbiamo di fronte e l'altro mediatore naturale torno nel Terzo Mondo
Quindi guarderemo fondamentalmente queste due realtà come a quelle che per noi sono le più essenziali politicamente
Se vogliamo dare all'Italia un respiro mondiale come è giusto che abbia esso deve essere rivolto praticamente a queste aree del mondo per capirle per dialogare per conoscerlo culture qui ho pochissimi libri che ci parlino raramente affondo di questi di questi di questi di queste queste realtà nostra letteratura sulla l'America latina è molto inferiore a quella francese Cordes quello inglese
E quindi era invece aumentato il sentimento nazionale sì possiamo dire di appartenenza al mondo ecco io credo che se in queste le ragioni che hanno spinto all'ovile accenti cercare e fa a fare un organismo intervento del terzo mondo da un lato e imperversa una rivista in questa direzione l'altro segmento ringrazio
Questo punto grazie a tutti partecipare
Grazie agli intervenuti a tavola rotonda per i loro contributi tutti stimolanti
Un impegno comune per proseguire delle discorso qui avviato
Grazie