Spezzare la catena del male - Giornata Nazionale di Studi

Per favore prendete posto perché cominciamo
Allora tutti
Gli ospiti
In quest'area poi se c'è posto anche i volontari e le persone detenute di Padova altrimenti volontari e persone detenute di Padova si siedano sugli spalti
Diamo spazio agli ospiti va a nozze
Per favore
Ma mi sembra che sia troppo forte no
Va bene e
Altra raccomandazione non si fuma e sopportate fino all'intervallo e ci scusiamo
Dei tempi che sapete sono quello che sono
E prendete posto per favore tutti
Prendete posto
Per favore
E allora per favore anche invito i relatori
A sedersi a venire a questo tavolo
Vengono forme poi vengono con me quindi
Va bene
Ci siamo
Dal per favore
Da e allora cominciamo
Cominciamo prendete posto e adesso chiedo
Assoluto silenzio
Quindi Bellocci
Le persone che dai
Qui ci sono sì va bene
Allora passo a cominciare
Va bene allora è
Io
Non so se c'è qualcuno il direttore ecco va bene allora un attimo solo i saluti della
Padrone di casa
Dopo la salute buongiorno a tutti scusate ma
Questa mattina sono
Particolarmente impegnato come potrete capire intanto
Vi ringrazio per essere stati per essere presenti anche quest'anno al convegno che facciamo
Con la partecipazione appunto di tutti coloro che sono interessati e non solo ringrazio voi per essere puntuali come sempre la ringrazio chi ha organizzato
Collavini insieme a me insomma il convegno
E tutti i relatori che sono intervenuti e che
Quest'anno avrete delle relazioni veramente importanti secondo me anche perché il tema
Spezzare la catena del male non è
Un tema da trattare così che si possa trattare così in maniera molto semplice è una cosa molto delicata molto approfondita ma i nostri relatori
Sicuri e tutti coloro che interverranno che vorranno intervenire sicuramente avranno una trattazione degna di nota grazie a tutti e buon lavoro e ci sentiamo oggi pomeriggio grazie
Allora
Possiamo dare inizio ai lavori
Io molto brevemente
Spiego un po'dove è nato questo questo tema e con una piccola premessa
Io chiederò di fare un saluto al Presidente dell'ordine dei giornalisti del Veneto per una ragione
Che noi in questo carcere stiamo davvero
Cercando di lavorare
Sui temi dell'INPS la nazione perché si smetta
Concerta cattiva informazione faccio un piccolo esempio in questi giorni si continua
A parlare di una misura
Che farà uscire forse
Pochi detenuti era si chiama legge svuota carceri giornale di destra di sinistra
Di sinistra parlano di
Legge svuota carceri e dico questo è veramente malcostume ma svuota carceri e di cosa abbiamo adesso un numero di detenuti impressionante per financo e sto carcere che è un carcere
Il considerato decente stiamo andando
Verso
Oltre gli ottocento assegni
E le persone in celle da uno ci stanno tre persone quindi questa condizione non c'è legge che svuota le carceri c'è qualche piccolo provvedimento tampone che forse non verrà nemmeno
Preso quindi allora io credo che abbiamo bisogno di un giornalismo diverso
E noi ci lavoriamo abbiamo fatto in COLAP azione con l'ordine dei giornalisti l'anno scorso un seminario è importante in cui i relatori sono stati le persone detenute
E i magistrati insieme nella nostra redazione dentro il carcere vogliamo
Ripetere questa esperienza io credo
Allora li do brevemente la parola e poi
E
Spiego un attimo la il tema del convegno
Grazie agli organizzatori un saluto brevissimo gli ho dato veramente fare i complimenti per questa iniziativa
Diceva ormai la che abbiamo come ordine dei giornalisti insieme ristretti orizzonti abbiamo avviato una come un'iniziativa molto importante abbiamo portato i giornalisti a fare dei seminari all'interno del carcere
Per far crescere la sensibilità e per fare in modo che i giornalisti possono affrontare da un anche da un'altra parte
Dal con maggiore completezza e con maggiore preparazione possibile anche i temi della giustizia i temi del carcere io credo che ci sia da lavorare tanto perché
Voi giornalisti dobbiamo studiare dobbiamo tornare a studiare aggiornare ad essere preparati e a sapere di che cosa scriviamo e non sempre questo accade
A questo non accade questo accade un po'per colpa nostra un po'per colpa degli editori che preferiscono pagare due euro il primo che passa per la strada invece che formare i giornalisti e questo è uno dei temi
Che la gente deve sapere gli editori purtroppo Bond vogliono giornalisti ovvero preparati
Voi giornalisti invece vogliamo studiare vogliamo essere parati e queste iniziative che stiamo facendo comma cui ristretti orizzonti va in questa direzione
Speriamo di continuare speriamo di far crescere una sensibilità per un'informazione corretta precisate invisibile che ci racconti le cose come stanno
Senza avere pregiudizi nella maniera più più onesta e leale un possibile grazie
Allora
Va bene
Allora non è questo percorso
Di confronto tra autori e vittime di reato tanti di voi lo conoscono l'abbiamo iniziato qualche anno fa
Però la tappa di oggi la
A me sembra particolarmente significativa
Cioè oggi ci sono a parlare a dialogare con loro i familiari di molte de di molte persone detenute io li chiamerei anche qui altri
Che poi interverranno con noi perché perché
Forse noi a questa consapevolezza di quanto è importante
Questo dialogo e ci siamo arrivati con il nostro progetto con le scuole
Quando i ragazzi esprimevano meraviglia a vedere che non è che ci sono i delinquenti nati in famiglie di delinquenti è che
E ci sono tante volte famiglie assolutamente come le nostre famiglie normali dietro a delle storie di reati
Ed è importante che questo si capisca è importante che inizi questo dialogo per proprio rompere questo clima di io la definisco
Cattiveria sociale
E perché le famiglie fuori comincino a capire che chiedere più galera per tutti significa per esempio forse mettere a rischio i loro figli perché finiscono in carcere ragazzi sempre più giovani
E noi questo andiamo a dire questo facciamo con le scuole per esempio fatti oggi ci sono parecchi studenti delle scuole che fanno con noi questo Progetto
Più tardi vi leggerò il testo di una studentessa che a un familiare in carcere che cosa ha significato per lei questo progetto
Ecco questo dialogo io love ritengo molto importante poi voglio dire una
Una cosa perché so che oggi
Questo è un tema difficile oggi è presente
La famiglia di Stefano Cucchi
Io credo che a questa famiglia che è entrata in carcere oggi noi dobbiamo dare un'idea
Che un altro carcere
è possibile un carcere dove si rispettano le persone io credo che qui dentro la collaborazione con la Polizia penitenziaria lo devo dire
è straordinaria
Noi la ringraziamo perché dà un'idea diversa il carcere non è solo quello anzi il carcere non dovrebbe mai essere quello e io spero che non lo sia
Ma il più
Credo che Ilaria Cucchi abbia avuto davvero coraggio
E ha fatto voglio capire
Che queste cose succedono nelle famiglie come le nostre e che bisogna smetterla di pensare che il carcere non sia
Cosa che ci riguarda quindi io credo che questa
Invito che abbiamo fatto sia proprio
Per far capire quanto è diversa
Quanto può essere diversa la situazione è quanto ci possa essere rispetto per le persone detenute per i loro familiari dentro un carcere per questo
Mi sembra importante
Allora noi iniziamo con dei brevissimi interventi e di alcune persone
Detenute della della redazione saranno davvero Brady
E e poi io lascio la direzione dei lavori ad Adolfo Ceretti che ringrazio in modo particolare perché ormai segue questo questo nostro percorso con grande attenzione passione
E di questo veramente gli sono grata adesso
Sì
Se questo scorso
Accetto dove
Si
C'è
è venuta Rita Bernardini e devo assolutamente ringraziarla perché sono giorni che è il so però
Ed è l'unica
Cioè pensa però della fine per
Sostenere
C'è questa
Queste idea che è un altro che dobbiamo
Volere tutti insieme un carcere diverso e davvero
Io la trovo una persona straordinaria noi le siamo davvero grati per la serietà e la sensibilità con cui
E porta avanti questa lotta grazie Rita davvero a nome di tutti adesso va bene
Do la parola
Rapidamente adesso basta battimani perché vogliamo fare il
Lavorare c'è c'è molto da lavorare allora do la parola ai tre mantiene tenuti della redazione dei distretti che sono quelli molto emozionati
Coccoli
Buongiorno
Allora
Essere qui oggi in carcere in convegni in cui vivo detenuto devo parlare
Di rendere più umano il trattamento riservato i nostri familiari quando in questa sala ci sono vittime
Di familiari di vittime che hanno subito reattori mi mette un po'in imbarazzo
Perché ha comunque appunto come autore di reati
Credo un po'difficile
Esprimere quando penso
Ma se proprio su quel percorso che ho fatto ascoltando confrontandomi con alcuni di loro
Ho capito che ho
Corre subito i marittimi familiare perché io coinvolti in critiche pregiudizi per causa del del mio comportamento sociale le cui storie
Certo vittime comunque che hanno scelto di Assago però Moro come può essere l'amore di un padre di una madre di
In una sorella di un fratello di una moglie
In un film di una figlia un amore che
O
Ha permesso di oltrepassare di andare oltre superare quelle forme di cattiverie egoismo
E sul cui forti sofferenze delusioni costretti a condividere la nostra reclusione ed è proprio per questo che oggi qui di fronte anche a persone che vittime non ho voluto scegliere di esserlo
Pure cercare di far comprendere che proprio attraverso il confronto un ascolto lo scambio reciproco di mozioni lo stesso percorso che da anni
Condivido con le vittime che permette una persona perché ho spogliato di acquistare consapevolezza responsabilità anche verso i propri cari
Un percorso che inevitabilmente deve essere fatto anche per i propri familiare dare la possibilità a loro di poter capire il perché mio cui risponde
Fuga vengono indolore anche la rapida
Per quanto stanno subendo per causa per causa mia ascoltandoci a vicenda
Però un percorso
Come è possibile un percorso come questo in carcere dove i colloqui si svolgono in sale affollate per un'ora alla settimana dove i discorsi importanti
Si perdono nella confusione e finisce perché colata definita
Grazie
Buongiorno
Allora
Diciamo Maurizio sono in carcere papà aveva più di me frequento ristretti orizzonti l'ormai più di tre anni
Dove
All'interno di questo negozio menzionato confronto preventivo
Vittime dei reati già che hanno subito però poi abbiamo
Debito e perché sono le famiglie
Che sono quelle eccetera Monti subiscono direttamente aveva ottimo vengono equiparati a quello che fa voglio cioè un contenuto
Vengono messi sullo stesso piano per questo secondo me non è giusto per fare una un senso di giustizia perché se la giustizia un senso per chi commette un reato cioè dal fatto di dire sulla carcerazione la prostituzione
Per una forma preventivo di quello che ancor più per un'ora di educazione lo ha fornito non ha nulla a che vedere perché ognuno ha commesso nulla di questo
è questo non punto perché riguardano
Per quanto riguarda il prezzo del tutto il concerto del discorso quel confronto come vittime
Credo
Che non ci posso fare a meno che le due parti
Cioè la parte
Doveroso da parte marittimo per crescere le teniamo divisione
Un non può
Un un mutuo realizzare quello che è successo perché perché
Autonomamente
Vincerà oggi non c'è niente
Ci assumemmo più compresso questo odio compra soviet compresso solo attraverso il dialogo solo trova su un il confronto
Che porta
I primi opporvi però
Ad assumersi la responsabilità di quanto hanno fatto di secondi le vittime
A vedere il Volturno e delle parole
Significato quello più
Quando subito io
Forse
Non sono sicuro
Ma anche
Ad avere risposte ai tanti perché
Che una vittima si chiede
Perché le logiche sono quando succede qualcosa
Ci siamo perché era successo
Perché questo confronto fautore dei diritti umani
Cioè la possibilità che avvenga questo e se avviene questo molto probabilmente più evidente
Uno dei primi uscivano il collo che logico paura dell'altro pacco per su questo
Miozzo
Richiamo Donez volevo dire
Due parole per quelle che ritengo le vittime senza volto di cui si parla poco non sempre uno sulla stampa l'ha fatto parlo dei figli i nostri figli i figli delle persone detenute
Chi come me in carcere chi come me ha volutamente coscientemente violato la legge quindi ha messo a repentaglio propria libertà oltre
Una responsabilità sociale che stiamo pagando ora
Ha una responsabilità normalmente più grande
Ha la responsabilità di aver eliminato in maniera indelebile il carattere
La formazione da personalità di un bambino dei nostri figli
Io credo
Che mi ricordo quando ero
Libero quando ero fuori
E io cercavo di colmare le mie da alcune come genitore
Dando loro qualche regale origine si firmati la maglietta piuttosto che il motorino
Quando purtroppo ci si trova in carcere si siamo venuti siamo soli di fronte è nostra responsabilità
Ci accorgiamo del disastro che abbiamo fatto bene del vuoto anche affettivo che abbiamo lasciato
Purtroppo
Ora
Non possiamo che perché ha perché attaccarsi ad a poche cose la telefonata possono fare ha detto era possiamo il colloquio quando compatibilmente con gli impegni scolastici e dei bambini
Una parola che ricorre
Spessissimo qui in casa per uso Artissima più usata credo la parola infame
Infantile
Per definire chi ha tradito il nostro sodalizio criminale
Infame
Perché non ha rispettato le nostre aspettative
Le nostre attese
Perché è passato dall'altra parte
A volte mi chiedo
Che possa essere più infame
Di una persona
Che volutamente ha tradito la fiducia dei propri figli
E partendo da questa consapevolezza che oggi
Cerco
Di rimettere un po'barriere devi comporre il mosaico affettivo per quanto mi riguarda
E partendo da questa consapevolezza che cerco di fare di tutto di più tutto quello che hanno fatto prima
Io mi rendo conto che tanto paradossale quanto triste fa un'affermazione del genere ora che sono qui
Però io credo che partendo da
Da dalla consapevolezza di questa situazione si possa
Finalmente a riacquistare un minimo di dignità
E che sia un percorso fondamentale per il nostro cambiamento
Pensato una persona che esce di carta che dopo anni di galera
Oltre a difficoltà oggettive che si trova di fronte probabilmente si trova di fronte anche una disgregazione proprio nucleo familiare perché il carcere anche questo
è un indebolimento dei legami a molte volte causa la disgregazione totale della famiglia questa persona sarà una bomba a orologeria per la società
Quello che mi sento di chiedere a oggi
E di sostenere
Di promuovere
Tutte quelle iniziative che favoriscono l'incontro dei inutile tenuti con i figli
Non è una forma di buonismo credo sia una garanzia per la parte buona della società per la parte sana delle società
Noi non cerchiamo compassione non e cerchiamo non ne vogliamo è una forma con la vostra totale oggi si parla di costruire nuove carceri le pene bagni vanno in carcere anche chi ha fatto uno scritto sui muri
Non si parla mai di investire sull'uomo credo che questa sia una via fondamentale da percorrere affinché un domani noi potremo essere possono attivarsi è veramente arrivasse in maniera
Sincera Tura Tura
I nostri figli invece di essere un potenziale pericolo per la società
Prego perché sono state pesantemente segnate da noi possono costituire per la comunità tutta una risorsa grazie
Buongiorno
Io sono tra i fan provengo da Albania
è iniziata direttamente con la mia io quando sono entrato in carcere aveva una famiglia poi
C'è
Specie eccetera ancora
Lasciato fuori una figlia di un anno
Adesso
A diciassette anni
Io lo chiamo piglia qua davanti a voi ma
Lei non lo chiamo
Noi non lo chiamo perché
Non lo merito
Non lo merita per colpa mia idea
Un padre deve fare il suo dovere
Specie chiamato padre
Io faccio è quello che con il giorno io e mia figlia che ha conosciuto tramite il carcere tramite i fogli condivisi
Quello che le faccio
Ma il tre quattro mesi perché
La possibilità è poco
Io dico li togliamo togliere quello che facciamo di solito
Se negli altri centodieci agli ascolti lavori tante cose tante difficoltà
Ma
Ci sono in difficoltà quantitativo finché non c'è vicine
Dunque l'odio gli almeno sei anni
Faccia del nord pervenuto dal primo di approcciarmi viaggiato ma comporta che mi hanno tolto le scarpe
Io gli ho risposto io ho detto una bugia
Ho fatto una battuta
Lei mi ha preceduto ma
Io mi sentivo umiliato
Gliene bambina non ha fatto niente se hanno il sostegno al centro
L'anno controllato all'anno spoglia
Ci hanno tolto le scarpe
Da lì quando il medico che veniamo il colloquio il GICO che
Speriamo
Lasciamo fosse
Facciamo prossimo perché
C'è questo a favore
Qua a Padova non
Non si sono mai mai lamentato infrangere
è un altro discorso è un altro trattamento del familiare
Non
Non ho avuto mai già possibile ipotizzare un po'di affetto contrordine
In Consiglio cogliere
Emerge Ficili Easy money transfer transitoria non
Non ce la faccio
Io mi chiamo Marino ed ringrazio
Di essere molto numerosi perché vuol dire che
Il convegno è sempre interessante senza una giornata interessante per il terzo anno che in un modo o nell'altro
C'è una presenza
Diverso da tutti gli anni precedenti e cioè la presenza o delle vittima o comunque dei familiari delle vittime
Mentre due anni fa al primo convegno con la presenza delle vittime sia rimasta ad ascoltare quasi solo ad ascoltare almeno parlo di noi detenuti
Anno scorso abbiamo un po'dialogato e quest'anno abbiamo pensato di renderlo ancora un po'un po'più diverso coinvolgendo anche i familiari dei detenuti
Niente quello che volevo dire più che altro la mia una proposta e cioè
Chi di voi appunto conosce le nostre attività ma l'ha già detto Ornella sa che abbiamo un progetto con le scuole molto molto grosso ossia per quanto riguarda Padova e non solo
Questi incontri sono veramente difficile faticosi perché ci inchiodano le nostre responsabilità ci mettono di fronte alla realtà ciò applicano a riflettere a essere schietti anche col nostro passato almeno essere schietti il più possibile
Su questo progetto abbiamo prodotto parecchi libri potete trovarli informarvi c'è il nostro sito c'è un tante tante fonti di documentazione sono degli incontri dove noi
Raccontiamo un po'le nostre storie quello che abbiamo fatto quello che i reati hanno comportato per le nostre famiglie e anche per le altre persone e anche per la società
Poi però ci sono anche dei familiari delle vittime
Qua credo
Almeno per quanto riguarda Lorenzo Clemente
Maria Nese Moro vanno nelle scuole anche loro a raccontare la loro esperienza anche se partono da ovviamente da una prospettiva completamente diversa
E
Vanno credo raccontare loro dramma quello che hanno vissuto quello che hanno patito allora io mi chiedevo anche nei giorni scorsi se queste due cose non si potessero in qualche modo unire
Pensavo io sono condannato all'ergastolo per omicidio forse questo mio desiderio nasce anche da quello che ho fatto dal dolore che quel che ho creato e mi chiedevo se non si potesse provare a fare qualcosa assieme
Già viene fatto ad esempio con giornate come questa qualcosa assieme ma io pensavo anche a qualcosa assieme
Dei momenti di incontro dei laboratori degli incontri nelle scuole assieme ognuno portando ovviamente la propria esperienza
Però questo mi rivolgo ad esempio ad Adolfo Ceretti che è uno che la persona forse più competente in questo accordo si potrebbero creare dei lavoratori assieme degli incontri perché credo che la cosa più interessante che anche voi notate oggi o comunque anche negli altri due precedenti convegno e che siamo riusciti a mettere assieme Chiriatti li ha commessi e chi li ha subiti
E questo credo che faccia riflettere credo che sia dirompente perché
Costringe a vedere ad aprire degli altri orizzonti costringe a vedere le le cose anche sotto un punto di vista diverso sotto una sfaccettatura diversa quindi credo che
In un periodo insomma di cattiveria sociale o comunque
Dove la cattiveria sociale viene diceva come dicevo nella prima alimentata facilmente anche la stampa
Credo che far vedere qualcosa di diverso qualcosa da fare se ne sarebbe importante
Non solo per noi detenuti ma anche per per la Società fuori insomma credo che sarebbe un balsamo salutare per tutti quanti ecco solamente questo grazie
Mi chiamo che anziana faccio parte della redazione da da due anni partecipo
All'incontro e nell'ambito del progetto scuole anche andando fuori alle scuole grazie alla fiducia dei permessi premio concessa
Durante questi incontri
Che non sono mai facile da affrontare per i detenuti come non è facile
Parlare qui adesso di fronte a così tante persone
Molto spesso capita
Di dirle che che
Anche se sono un immigrato
Anch'io come molti di loro proprio molti degli altri detenuti pervengono del da una famiglia
Normalissima
Dove mia sorella le avevate i miei genitori sono entrambi degli insegnanti
è che
Mai e poi mai avrebbero pensato sia loro che io che
Buongiorno sarei finito in carcere per un reato
Di droga
Che poi
è una piaga anche per molti giovani raccontando la mia storia c'era poca di far capire che
Non bisogna mai
Sottovalutare
Certi comportamenti a rischio
Ecco
Durante questo percorso io ho visto molti ragazzi cambiare
Molte delle loro idee
Insieme a loro
Cambiare anche molte di noi detenuti
Ha visto cambiare il mostro di no
Insomma
Raccontando pezzettini delle nostre esperienze
Non cerchiamo né
Ne DD tra voi e con passione
Monete giustificazione ma neanche di sminuire i nostri
Errore ma semplicemente a fargli capire
Che
Molti piena detenuti
Provengono da famiglie
Come quelle dei ragazzi
E anche
Noi immigrate
Proveniamo da famiglie
Simili e alle loro
Le nostra Soriano come
Obiettivo
Quello proprio di far capire che
Non esistono dei predestinati
E che a tutti può accadere
Sì
Buongiorno sono entra
Anch'io sono qui
Per raccontare come a il carcere sia una macchina che
Produce dolore sofferenza
Non solo a noi ma anche ai nostri cari familiari che è
Perché insomma mentre noi abbiamo
A colpe le colpe per cui siamo qui dentro il loro invece
A
Queste colpe non hanno ecco io sono a io parlo vorrei raccontare come questi in questa
è insomma pronte come se questo dolore sofferenza che case produce si estende anche fuori
Dall'Italia
A volte e cioè attraverso le ambasciate dove i nostri familiari
Si presentano per chiedere un visto di ingresso in Italia per le mie
A incontrare in
I propri cari nel mio caso il figlio
Ma ecco qua ultimo ricordo però qua ci sono tre tanti che mi conoscono in questi anni e per
E conosco la mia storia ma lo voglio a raccontare di nuovo perché c'entra ampi spiegare bene anche
A qui questa cosa insomma il rapporto con i familiari o l'ultimo ricordo che ho detto dei miei qua avevo fa appena finito il liceo
Mentre loro ero lì a discutere se mi dovevo iscrivere
Alla facoltà al mio padre volevo che mi scrive sine Ingegneria perché lesi che voleva che facessi come allora la stessa strada mia madre note si descrive medicina invece siccome c'era
Un periodo in cui c'era questa ho voglia di emigrare di tutti l'
Sì così
Trasportato da questo distinto collettivo ne sono eccetera soci sono scappato via sono venuto in Italia
Avevo una zia cui sono nato a vivere da lei che poco tempo ho ritrovato dei ragazzi del mio quartiere che conosco che erano venuti prima di me ne sono andato a a vivere con loro
Quindi sono scappato anche la casa dinanzi
Ecco qui una loro facevano i balordi nel senso furti cosa io ammenda cosa insomma
A quei tempi idea mi affascinava sabato a vivere con loro
E mi sembrava di essere sembrava di essere
Come dire
Però no non grande perché grandissima che io continuavo a dire che famiglia ecco quando qualche amavo continuava a mentire le
Guarda che poi mi sono iscritto all'università sta lavorando mi mantengo quindi però
In in realtà non grandemente
Credo che mi sentissi un duro ecco finché a un certo punto si è venuta l'idea così abbiamo avuto una una discussione con un
La connazionale ci è venuta l'idea di estorsione vederlo del denaro abbiamo
Ha trattenuto nel nostro appartamento e la sua ragazza che è una una corna sempre loro una crisi che conoscevamo un albanese anche lei a
Avevo detto a lui di andare a prendere i soldi
Sessione finché non torna verso delle stava lì con noi lui è andato dai carabinieri ci ha denunciato in Senato è stato atti per sequestro di persona a scopo di estorsione
In Italia questo dato prevede la pena
Del venticinque anni adesso quindici hanno condannati si può dire a venticinque anni ma
Ma tenuto conto del fatto che eravamo giovani io
Io
Avevo appena riferito
A vent'anni di non aver utilizzato forzate lenza anni niente ci hanno tolto un terzo della pena quindi ha condannato e la alla pena di sedici anni e otto mesi adesso io sono molto
Un condannato proprio per sequestro di persona quindi adesso quando mia madre Papalia inizialmente era ma è stato difficile ricostruire i rapporti perché mio padre ha tutto incazzato
Come non voleva nemmeno risponde al telefono ma col passare degli anni e con la condanna eccetera
Siamo riusciti a fare pace e che poi quando si sono ritrovati
Ad andare al consolato italiana chiedere
A chiedere il visto
Ecco le
Le interviste le domande che fanno che i funzionari e faceva erano del tipo ma
Ma vostro figlio dove
Ma vostro figlio che cosa ha fatto ma perché andato a trovare un
Sequestratore in carcere quindi una specie di di interrogatorio umiliante alla fine
Quasi sempre
Ne
A l'esito di questa intervista era il il rigetto della domanda per il visto di ingresso può io
Ha puntualmente qui chiedo e volontari zio ci sono dei dei professori volontari che vengono qui dentro a intervenire a interessarsi
E loro insomma traversa mezzi se lettere fax che manterrà consolidato puntualmente riescono a convincere i funzionari del dare un visto solo che poi di richiamano
E dicono sempre che
A il visto gliela possiamo dare a uno perché se andate via in copia cioè i mezzi elettore
C'è il rischio che poi è stato in Italia da clandestine non tornate più indietro ecco mio padre
A settanta anni adesso sicuramente non hanno mai avuto l'intenzione di stare qua a fare il clandestino
Comunque ecco ho spiegato queste angherie perché poi mia madre contento di divenire disposta di subire questi interrogatori ogni volta che vuole venire a e che poi evidenzia questo però
Ogni volta che viene il primo racconto che mi fa e l'intervista al consolato ad esempio ricordo umiliante
Certo c'è un altro problema perché a l'epoca potrebbe anche eserciti esposta a a sopportare sommate questo questo o comunque di di di avere un'idea una una sensazione più più leggera di questa umiliazione se poi venisse qui dentro qui in Italia avesse come la possibilità di fare
Di incontrarmi in un posto non so in un posto più umano invece
Oltre anche se poi del tra lei
Costretta a fare i colloqui inni nei luoghi qui qui dentro in quella sala affollata che poiché insomma idea hanno i miei compagni a da un po'raccontato prima co.co.co. con le modalità che tutti conosciamo go guardando allora a che va avanti è è il tempo
Non ci basta mai ecco grazie io ho voluto portare questa esempio questo racconto OLAF
Bastava ecco noi abbiamo finito la nostra parte adesso tocca a voi adottò la ad Adolfo
No sì grazie preferisco
Il comma uno
Buongiorno a tutti a tutti davvero emozionante
E di grande soddisfazione di trovarvi
Ancora una volta molte facce Leo riviste con grande gioia
E chiedo che
Oggi
Avremo l'opportunità di fare decisamente un passo avanti rispetto
Ai temi che
Hanno
Iniziato già da qualche anno
A costruire le nostre trame simboliche
Due parole per iniziare
Ieri euro a Varsavia ed ero a Varsavia con una signora che si chiama glam da biscottate
Per voi è un nome forse poco noto blenda ha fatto parte della Commissione per la verità la riconciliazione
Sudafricana
E
La invitata a Varsavia per parlare di questa sua esperienza allora il nostro convegno si intitola spezzare la catena del male
Ebbene ripreso da una frase che voglio rilegge
Che
Benedetta Tobagi l'anno scorso ci ha regalato
Io non voglio parlare di perdono però mi interessa tutto quello che può spezzare la catena del male
Ma non un male che tipica con la M maiuscola bensì il male che c'è dentro a tutti noi
E che circa la nella vita quotidiana
Ecco io credo che
Tutti noi ci occupiamo di finito Udine quando trattiamo questi temi cioè di questioni che riguardano
Qui e ora la nostra vita quotidiana e come la nostra vita viene quotidiana è attraversata si costruisce intorno a delle mozioni che sono delle mozioni
Che oggi sono state ripetute anche dai nostri
Amici che hanno aperto il convegno riprendo alcune parole divisione oggi io infame
Bomba all'orologeria
Un padre deve fare il suo dovere per essere chiamato padrone
Prima di abbracciare mio figlio
Si è dovuto togliere le scarpe
Voglio un posto più umano non voglio incontrare qualcuno in una sala affollata queste consenso del discorso allora
Perché lenta biscotto perché queste parole che cosa che può tenere insieme questi due primi tranche di ragionamento
Riprendo anche proprio in relazione al titolo spezzare le catene del male
Questa parola
Che molti di voi conosceranno
Perché un boom tu
Una parola di difficilissima traduzione che è stata messa al centro della Commissione per la verità riconciliazione sudafricana
Da Nelson Mandela e da Desmond Tutu
Una parola che
Attraversa sostanzialmente lo spirito di tutto un continente
è che noi possiamo fare nostra nel momento in cui sappiamo
Potremmo iniziare lo sappiamo come cominciare a praticarla
Ubu tu significa sostanzialmente che la
Mia umanità
è inespresse che abilmente collegata esista e di pari passo con la tua
Facciamo parte dello stesso fascio di vita se voi ragionate su questo e cominciate a pensare
Alle relazioni
Ovviamente anche quelle tra famiglie di detenuti ma di un detenuto con la propria famiglia Petti bene i primi grandi conflitti nascono e ci è stato detto proprio
In modo come dei cerchi concentrici il primo conflitto è trasse
Chi ha commesso alcun reato e la propria famiglia qualcosa si comincia a rompere e poi c'è tutto il resto del mondo ci sono le vittime prima che le vittime secondarie
C'è ovviamente lo Stato ha con le sue leggi
Ecco una persona che ha un buon tu e aperta e disponibile verso gli altri
Riconosce agli altri il loro valore non si sente minacciata dal fatto che gli altri siano buoni e bravi perché ha una giusta stima disse che le deriva dalla coscienza di appartenere a un insieme più vasto
E quindi si sente sminuita quando gli altri vengono sminuiti
Umiliata quando gli altri vengono umiliati quando gli altri vengono torturati e oppressi o trattati come se fossero inferiori a ciò che sono o addirittura uccisi
Noi diciamo che una persona è tale attraverso la altre persone
Non ci compete non ci concertiamo nei termini penso dunque sono bensì solo umano perché appartengo partecipo e condivido
Non male
Davvero non male non male soprattutto se diventa una in gamma dentro di noi
E
Chiudo questa introduzione
Usando delle parole che probabilmente saranno riprese poi dall'allora vai via che abbiamo ascoltato
Da alcune persone che
In
Nel carcere di Bollate stanno seguendo nostra Progetto
Perché per noi è importante cominciare a pensare un attimo giustizia di alloggi ca
E
L'abbiamo ben avviato anche questo discorso calante indicò Marco Buscema che uno dei massimi esperti a sedersi sul nostro tavolo visto che arrivato grazie Marco ecco
Provate ad ascoltare
Queste parole che sono delle parole esperienziali
Non sono delle parole che nascono da un pensiero da una riflessione libraria sono parole che detenuti
Volontari e cittadini interni dell'aria di Bollate si sono detti dopo l'esperienza che abbiamo fatto nelle go sono due o tre e poi do la parola agli altri
L'incontro con l'altro permette di costruire spazi di ascolto e di narrazione della propria storia apre all'idea di essa che degni di una storia
Incontrare gli altri e Naga sì quello che oggi faremmo
Fra poco è quello di ascoltare delle narrazioni e attraverso queste narrazioni io sono
Certo
Che
Grandi parte di quella dignità che è stata
In parte calpestata sono in parte ovviamente attraverso
Dei gesti che erano stati venti di più che gesti di umiliazione può ricominciare viceversa a
Camminare
L'ultima l'incontro con l'altro permette di incontrare
Una regola non astrattamente
Ma ben
Ma mediante l'esperienza sensibile di un'esistenza
Oggi continuiamo a sentire
In un bailamme è in numero e di fondo indistinto che bisogna rispettare le regole
Ma
Le regole bisogna incontrarle in modo concreto da un punto di vista
Esistenziale
E
Quello che è già iniziato stamattina un percorso di questo tipo
I racconti che ci sono stati i racconti che ascolteremo
Sono racconti che hanno a che fare con delle quelle che sono state violate da parte di qualcuno o di qualcuno che ha subito direttamente o indirettamente
La violazione di certe norme
Ma noi intorno a queste norme dobbiamo costruire un sapere esperienziale capire che cosa accade davvero
Nei sei nelle vittime nelle loro famiglie quando una regola viene violata
Che cosa accade dentro di noi perché perdiamo qualcosa che c'era prima e questo Desmond Tutu la sempre ripetuto
Anche nei
L'esperienza di
Con offenda che gli altri fa perdere la bellezza del mondo non solo per le vittime
Si è ovvio studi Wanted gli inglesi usano questo termine per dire quando qualcuno viene seriamente offeso
Ecco allora Silvia già Gallucci
Io
Ti lascio la parola perché sarà il tuo a condurre magari faremo anche un po'di interlocuzione
Questo prima parte dell'incontro che naturalmente è una parte che attendiamo tutti con grande
Interessa e che andrà slancio
Le persone che sono state invitate da Ornella che ovviamente ringrazio ancora tantissimo prendi l'invito e per
Avermi dato l'opportunità di essere qui con voi sono persone
Che avranno molto da raccontarci e molto da raccontare si ai anche tu perché conosco conosco la tua statica
Grazie
E devo fare una comunicazione scusate
Una persona si chiama tua nonna il pass numero trentatré
Come non si trova il documento se può rivolgersi agli agenti lì che magari
è qui c'è
Zhu hanno un passa numero tre ecco lì
Quella c'è un problema una stupidaggine non trovano il documento grazie
Posto sì
E la
Con molti di voi ci siamo già conosciuti io
Sono giornalista e e quando avevo tre anni il il mio papà è stato ucciso dalle Brigate Rosse e
Con intervento a questo convegno due anni fa ho iniziato un un percorso diciamo
Che mi ha portato a far parte della
Della redazione di ristretti orizzonti
E che che ha cambiato molto la mia dignità nel senso
In quell'occasione avevo raccontato di come ha passato una metà della mia vita sentirmi vittima non è a pensare che la soluzione per i problemi di delinquenza fosse costruire delle grandi capienti carceri
E tenerci dentro le persone che minacciavano la nostra sicurezza che poi
Quello che pensano gran parte dei nostri politici
E
E che la mia vita era cambiata quando seguendo da giornalista un'esperienza di teatro carcere
Ero andata alle prove generali della della serata di spettacolo con i detenuti e nel cortile
Di fronte al Teatro ho visto un detenuto che anziché provare giocava giocava
Quando i bambini allora mi sono chiesta e ho chiesto ma scusa quello perché è in permesso per fare le prove e invece sta fuori a giocare mi hanno detto guarda quelli sono i suoi figli
Erano dei bambini piccoli ed è la prima volta che li vede fuori dal carcere dopo molti anni
E io sono rimasta sconvolta da questa da questa immagina perché in quei bambini o ho rivisto me stessa la
La bambina che era cresciuta senza papà e ho pensato che che anche loro erano erano come me delle vittime
Incolpevoli a cui in questo caso noi la società quelli che pensano di avere tutte le ragioni stavamo infliggendo una pena terribile quella di crescere senza senza il loro padre
E da quella volta ho cominciato a pensare che forse problemi andavano considerati con una visione un po'più ampia di quella che che avevo
Ecco io penso che le vittime che le politiche repressive si facciano
Spesso scudo del del dolore delle vittime
Perra rendere accettabile il fatto che i pigiamo pene disumane nel senso che
Tenere come
Sottolineava prima Ornella
Tre detenuti INCE in celle dove ce ne dovrebbe stare uno sono pene che sono sotto la soglia della dignità ecco penso che questo incontro in cui alcuni di noi che sono stati vittima incontrano
Delle dei familiari dei detenuti dovrebbe proprio
Svelare
Togliere questo velo di ipocrisia ecco non possono essere non può non possiamo farci dei loro vede Pastacci schermo del dolore delle vittime per accettare delle politiche
Delle qualifiche penali disumane
Ecco una un'altra persona che come ma è rimasta orfana causa delle delle Brigate Rosse Sabina Rossa
Suo padre che era Guido Rossa è stato ucciso nel settantanove da un comando della della colonna genovese
è stato un suo padre era un un e scritto al pc era un operaio e un sindacalista della FIOM CGIL
Che bello la forza e il coraggio di denunciare un un collega che distribuiva volantini delle Brigate Rosse in fabbrica
Pagò quest'atto con la vita e fu un nella storia italiana qualche cosa che cambiano che cambia la coscienza di molti rispetto al terrorismo perché in molti si dissero se capita tono operaio può capitare a chiunque di noi
E penso che forse è stato fatto il momento in cui dopo Morrone e che abbiamo qui Agnese c'è stato una riscossa civile Sabina scelto di continuare l'impegno del padre dal due mila sei e deputato
E colpisce molto il fatto che lei abbia presentato una proposta di legge
Per rivedere l'articolo che riguarda la concessione della liberazione condizionale
Il la ragione di fondo è che lei è convinta che i parenti di una vittima non debbano decidere
Per la sorte di chi ha ritenuto colpevole però lascerei che sia Sabina spiegarcelo
Grazie Silvio
Beh
Gli anni del terrorismo
Sono ricordati oggi come uno dei periodi più bui della nostra
Repubblica nel settantanove è stato l'anno appunto dall'assassinio di mio padre nel nostro Paese si sono registrati qualcosa come due mila duecento attentati ventidue morti e centoquarantanove feriti erano quelli gli anni in cui la vita delle persone
Finiva in gioco per niente che lo decidessero ok la sorte insomma li mettesse nel posto sbagliato
Questo Paese
Anche son passati tanti anni a distanza di tanti anni non ancora saputo elaborare quell'utenti non ha
Non ha fatto i conti fino in fondo con la propria storia
Alle vittime sono mancati anche spazi di racconto spazi di ascolto di riconoscimento e nelle nostre memorie ad vita ancora oggi un profondo bisogno di verità direi più impellente ancora di quello di giustizia
E ognuno di noi ha compiuto un proprio percorso individuale credo anche
In solitudine per andare avanti per uscire
Poi dall'oblio dalla rimozione
E per passare
Da una memoria rivolta indietro ad una memoria che sa guardare avanti
Che guarda al futuro perché credo che anche noi vittime abbiamo una responsabilità abbiamo una responsabilità civile nei confronti delle nuove generazioni
Abbiamo dei figli
Ai quali dobbiamo spiegare perché a loro volta sono stati privati nel mio caso ad esempio di un nonno
E il mio
è stato un percorso fatto di volti e voci dei protagonisti di quel passato che è iniziato molti anni dopo
Avevo innanzitutto bisogno di recuperare un confronto
Un confronto che a mio padre era stato negato un confronto che fa parte di quelle leggi non dette non scritte per le quali
Esiste sempre la necessità
Di un rapporto diretto tra i protagonisti di un conflitto
Avevo bisogno di restituire a mio padre un'identità
Più umana fatta di speranze ideali di fragilità
Che su scherzi sostituisse
Al simbolo da cancellare da battere che Corsico sostituisse anche
All'eroe se vogliamo consegnato oggi alla storia
Per restituire come dicevo innanzitutto a mia figlia a quel nonno che non ha mai riconosciuto
E perché un domani
Lei non potesse odiare
In questi anni ho incontrato uomini e donne che erano in realtà molti di valersi da come me li ero immaginati perché il tempo li aveva
Inesorabilmente cambiati non solo nel fisico
E ora ispirato
In modo evidente devo dire il peso
Delle scelte che avevano compiuto e che aveva scelte che avevano anche distrutto le loro vite
E Anna Arendt sulla banalità del male affermava le persone compromesse con il male non presentano particolarità esteriori ma sono simili agli altri
E questo
è qualcosa che davvero apre la via al riconoscimento della reciproca fragilità umana e alla possibilità
Di cambiamento
Ora io in uno di questi incontri che ho poi anche trascritto nel libro che ho scritto insieme a Giovanni Fasanelli la Guido Rossa mio padre si legge dietro la sua Corazza vedo affiorare la sofferenza
Gliela leggo negli occhi
Quando parla della sua famiglia della sua compagna dei figli interna retta
Ho pensato che la sofferenza altrui anche se il frutto di un vissuto autonomamente scelto fatto anche di violenza di episodi di sangue non può
E non deve costituire un motivo di soddisfazione di risarcimento nei confronti anche di chi è stato vittima
Di quei comportamenti e che a causa di e sia enormemente sofferto
Questo pensato
Che fosse giusto condividere la sofferenza attraverso il dialogo e il confronto
E così facendo in quel momento non mi sono sentita dalla parte sbagliata
E non mi sono sentita solidale con le scelte del brigatista di un tempo
Vorrei citare anche Benjamine che dice l'unico linguaggio per dare corpo al torto subito a formulare il perdono è la narrazione
E in Angelus Novus scrive se consideriamo il dolore come una barriera che resista al flusso della narrazione potrà essere infranto solo laddove
La corrente così forte da poter spazzare tutto quello che incontrerà
Sul suo cammino
Narrare i fatti così come sono avvenuti ovvero la verità come noi l'abbiamo sentita se io perdono l'altro continua venti giorni non l'abbraccio innato indistinto ma lo metto al suo posto
Lo chiamo alla sua imputabilità
E solo in questo modo il perdono non sarà dimenticanza o rimozione
Perché fare giustizia
è già stato citato ringrazio Adolfo Ceretti
Però non tutto scrive significa fare giustizia di sanare le ferite correggere gli squilibri di cucire le fratture dei rapporti cercare di riabilitare tanto le vittime quanto i criminali
Ai quali va data l'opportunità di reinserirsi nella comunità
E credo che anche la nostra Costituzione cilindrica il percorso
Anche dei regolamenti penitenziari trova forma il principio costituzionale del fine rieducativo della pena
L'articolo ventisette della Costituzione poco meno di tre righe e credo che debbano essere considerate davvero un esempio della grandezza della nostra Costituzione
E purtroppo
Noi constatiamo che oggi qui in questo convegno una testimonianza anche dalla sua distanza dalla realtà attuale delle nostre carceri
Alcuni anni fa o ho incontrato anche Vincenzo Guagliardo
Colui che ha il ventiquattro gennaio del settantanove era sotto casa ad aspettare mio padre
Giudicato colpevole
Dalla colonna genovese delle Brigate Rosse
Per aver denunciato il postino che distribuiva materiale di propaganda brigatista all'interno della fabbrica dove anche gli lavorava
è stato un incontro che mi ha cambiata debbo dire nel profondo
E successivamente ho anche parlato con il magistrato del tribunale di sorveglianza che doveva decidere sulla scarcerazione
Dicendole che il brigatista che nel settantanove sparò al sindacalista Guido Rossa oggi è un altro uomo e merita di lasciare il carcere dopo trent'anni di reclusione
Questo non so se è un gesto di perdono
Ma so che è un atto giusto
Io per questo ho presentato anche una proposta di legge per sostituire le parole sicuro ravvedimento che sono quelle richieste dal Codice penale all'articolo centosettantasei con una formula diversa
Può uscire dal carcere nel caso degli ergastolani dopo ventisei anni chi ha tenuto un comportamento tale da far ritenere concluso positivamente il percorso rieducativo
Di cui all'articolo ventisette comma tre della Costituzione
La condizione del sicuro ravvedimento per concedere la liberazione condizionale condannati all'ergastolo per i giudici si misura Traverso
L'avvenuto scambio epistolare tra condannati e vittime secondo me riducendo lo
Alla fine ad un fatto privato tra vittime incolpevoli
Io credo che l'esigenza di ottenere giustizia non sia un fatto privato ma
è un bene collettivo
E tende è un bene collettivo perché giustizia significa ricostruire
Quell'ideale di comunista quel sistema di regole che vengono infrante ogni qual volta viene commesso un atto criminoso
Per i condannati ovvio
Il possibile uso strumentale finalizzato unicamente all'ottenimento del beneficio per le vittime diventa una pesante incombenza
Della quale non hanno bisogno che spesso va anche a riaprire ferite mai rimarginata
E resta in ultimo il fatto devo dirlo che io son convinta che questo percorso rimane anche un percorso ad uso discrezionale dei tribunali di sorveglianza a volte viene posto come condizione
Io rinunciabile in altre non viene affatto valutato insomma è una proposta io credo questa che va anche nella direzione dell'abolizione dell'ergastolo
Che nega ogni speranza anche di cambiamento
Che va nella direzione indicata dalla Costituzione secondo cui la pena deve operare in stretta similitudine tra il concetto di rieducazione con quello di recupero del condannato
E poi abbiamo ascoltato oggi il tema
Che a quello dei di questo convegno
Per cui oltre a vittime e colpevoli ci sono le poi di le compagne ci sono i figli i genitori
Di chi reati via commessi
E anche le loro vite sono state distrutte
Soprattutto i bambini
Di genitori detenuti sono quelli doppiamente colpiti
Perché non soffrono solo per la separazione dal proprio genitore ma soffrono quotidianamente
Anche a causa
Del marchio del reato della vergogna del rifiuto sociale
E del conseguente isolamento che ne deriva io farei concludere citando ancora
Una persona Anna Negri
Che nel suo libero dal titolo con un piede impigliato nella storia scrive
E poi ti accorgi quando si tratta di figli non ci sono vittime o carnefici ma siamo stati tutti i bambini traumatizzati da una storia che non ci apparteneva e che non abbiamo scelto
E ho scoperto una cosa crudele
E i figli e portano sulle spalle le colpe dei genitori
E prima o poi con queste colpe devono confrontarsi
Anche io sono crollata perché non ne potevo più di nascondermi sempre fare finta di essere una persona diversa
Perché mi vergognavo di chi ero di chi era la mia famiglia e ancora adesso ogni tanto ho paura delle occhiate della gente
Allo stesso tempo penso che la vita non lascia e dire ho visto tanta sofferenza e malgrado tutta la fatica che ho fatto penso che quello che è successo mi ha aperto gli occhi
E mi ha affascinato lo sguardo rendendomi oggi la persona che sono
Grazie
Grazie grazie Sabina
Adesso vorrei raccontasse la sua testimonianza Agnese che
Una delle figlie di di Aldo Moro e che
Da tempo si adopera
Proprio per
Per spezzare la catena del male
Grazie di questa presentazione così così gentile vi ringrazio molto per questo invito
A esseri insieme ragionare insieme su un tema che per me è un tema di
Di grandissima importanza
è un tema per me è molto vitale non è una cosa che sento lontana ma è esattamente il problema che
Mi pongo in questa fase della mia vita
Sono passato attraverso tanti Stati diciamo rispetto a quello che è capitato a mio padre
Soprattutto rabbia rancore per tantissimi anni
I una rabbia un rancore che poi alla fine non servono a niente se non a rovinarsi la vita
Hanno farti respirare hanno renderti possibile
Di guardare avanti
I e di vivere il dalla signora calabresi Gemma Calabresi dice sempre che finché tu provi rancore per qualcuno vuol qualcuno sta dominando la tua vita
Ed è vero e non è facile diciamo superare questo questo stadio i
Una volta ripresa la possibilità di respirare
Superato questo momento effettivamente per me è un grandissimo problema questo della catena del male perché
Il male è una cosa veramente strana
Nel senso che
Una volta che è stato fatto questo male purtroppo non si ferma da solo questo secondo me il grande dramma
Con cui ci dobbiamo confrontare
Legge Gesù sulla croce dice una frase che se me verissimo e non solo per la sua grande umanità ma per la sua grande verità
Perdona lì perché non sanno quello che fanno
E questo secondo me è vero in tanti sensi perché io credo che le persone che hanno ucciso mio padre che hanno ucciso gli uomini della sua scorta queste cinque persone
Meravigliose che non non stavano lì per caso ma perché credevano in qualcosa avrebbero potuto cambiare lavoro cambiare servizio andarsene ma dissero a mio padre nove non ti faremo morire dal suolo
è con queste persone per hanno pensato di fare una cosa vice ammazzo Aldo Moro
In realtà loro non hanno fatto solo questa cosa
Hanno creato una catena di DDT Casini il problema di dolore che non si ferma né nell'ampiezza Nenni nel tempo e questa è una cosa terribile
è una cosa terribile perché perché bisogna trovare un modo per fermarlo
E non sanno quello che fanno anche perché in quel momento non sanno quello che faranno a se stessi
Che è un'altra cosa terribile e abbiamo sentito delle bellissime
Testimonianze delle bellissime riflessioni
In questo senso
E e quindi credo che questo veramente sia un problema che ci dovrebbe
Coinvolge le tutti per me è diventato un po'c'è un senso un pallino adesso scusate
Poi dei danni e diciamo ti rimangono
Anche nel tempo
Perché mi rendo conto che un'occasione che che dipende anche da meno fermare questa questa catena fare sì che non seguiti andare avanti io ho dei figli che in qualche maniera sono rimasti non è a nessuno di loro era nato quando è stato ucciso mio padre mi non l'hanno conosciuto però questo
E in in nonostante tutti i nostri sforzi diciamo per alleggerire chiamiamolo così in non
Non ho mai
Se sono stata quasi eversiva diciamo nei confronti dei miei figli per non caricarle di un peso che veramente poteva essere eccessivo
Però qualche qualche danno gli è rimasto gli è rimasto in una mia ridotta umanità cioè io capisco che dentro di me c'è qualche cosa che che è fermo che è spezzato nonostante tutti i miei sforzi non potrò
Mai di attivare c'è una parte di me che solo mia che non può non riesco a condividere con nessuno che afferma
In quel giorno in quel momento
I da lì non si può muovere da qui forse nasce anche nel senso di fratellanza di di di profonda amicizia ma qualcosa di più convitti che provo nei confronti di tutti coloro che hanno
Passato una cosa come la mia perché so che il loro mi possono capire anche se io non sono capace
Di dire con le parole quello che
Un pezzo di me e che bloccato
E
E certamente ci sono tante edili del male a tante forme no c'è stato chi ha ucciso mio padre ma ci sono tante altre cose cattive che sono state fatte
Che non saranno mai unite che sono state fatte a lui quand'era prigioniero il fatto che sia stato deriso che gli sia stato detto che era Amato pieno ne era lui che non bisognava prenderlo in considerazione oppure è un'altra offesa con offesa gravissima secondo me e chi è la mancanza di verità
Il fatto che ancora tante cose della sua storia come di tantissime storie purtroppo del terrorismo e dello stragismo noi non sappiamo come sono andate questa è una violenza terribile fa parte del del male che ancora
Che ancora fa a
Chi è ancora attivo e
Io penso appunto di averlo conosciuto il male nella mia vita per per l'averlo visto nei confronti di mio padre ma conosco il male perché anche io so fare il male
So benissimo che so fare il male l'ho fatto in certe occasioni e conosco il rimorso e il dispiacere di non poter riparare di non poter cancellare quel gesto
Quindi quando io dico spezzare la catena del male noi non parlo dall'alto di un
Di un'innocenza io non mi sento innocente anche io avrei potuto fare di più per salvare mio padre non so di toccare devo aumentarne segue sesso cronache padroni e mentale perché giustamente a mio padre con una frase molto lapidaria dice da una delle sue lettere cioè non c'è niente da fare quando non si vuole aprire la porta
Però ecco io non non mi sento fuori da da da questo giro che cosa possiamo fare che cosa si può fare
Per fermare questa catena c'è fin qui viene fuori questo tema famoso sempre diciamo richiamato del perdono quei però se invece non c'è un pasticcio che si Sabina
Brava
Cerca di di chiarire
Perché in questo caso insomma nei nostri casi perdono significa appunto che ti arriva un magistrato un ufficiale di polizia di chiede ma tu lei perdonato perché dobbiamo dare dei benefici ma io che ne so io non l'ho seguita la vita di questa persona non so come adesso che cosa è diventato come come posso dare
Un giudizio e tra l'altro che arrivano e questa è la cosa serve più terribile quelle lettere
Che tu non sei mai se sono state scritte dall'avvocato se sono state scritte dalla persona e quindi sono lettere umilianti perché può darsi che quella persona davvero c'è a quei sentimenti ma io non lo saprò mai
Perché temi Eros sempre che sia una cosa strumentale perché così gli danno un beneficio giustamente fa benissimo a richiedere un beneficio mancherebbe altro
Però è un'offesa all'umanità di quella persona e alla sua capacità di provare magari davvero questi enti menti che possono essere fraintesi in quelle orrende letterine
Checché veramente ti ti fanno stare male ecco e io penso che appunto però il perdono sia dopo un sentimento dell'anima non un
Volevamo sebbene mettiamo un velo su quello che è stato massi in fondo no quello che è stata una cosa sbagliata rimane una cosa sbagliata
Io penso sia difficile a vedere
Così d'emblée un sentimento legato al perdona ma penso che sia una decisione
Io credo che un giorno uno si sveglia una mattina dopo un percorso che in realtà è durato anni dice basta
Perché questo è un elemento necessario perché si fermi la catena del male senza questo non si può fermare a mio avviso
Però non credo che sia sufficiente penso che sia una condizione necessaria ma non sufficiente perché credo
Che se questo è il primo passo bisogna che
Che ci sia che siamo in due che ci sia una rispondenza anche non non di retta voglio dire ma una rispondenza al soldi Spiridione Sasso come si possa chiamare
E
E perché credo che qui si tratti di del male si ferma quando si ricuce un tessuto di umanità che è stato ferito che è stato ferito in maniera nel mio caso in maniera estremamente grave
E che non si può credo ricostruire in niente se non si mette in ballo una cosa scusate mi sembrano retorica ma non non so che cosa dirvi vi dico soltanto le cose
Che penso che fanno parte della mia vita sulle quali mi sforzo di camminare
Credo che si debba rimettere in ballo quello che si chiama more
Però non credo che si possa mare senza conoscere e quindi qui c'è un delicatissimo tema di una ripresa di un dialogo di una vicinanza di una conoscenza
Estremamente difficile estremamente
Dolorosa
E e mi auguro ecco veramente vi ringrazio per questa occasione e spero che non ci lasciate soli che si possa seguitare insieme grazie
Grazie grazie mille anni esempi e i
Hai toccato un punto punto
Nodale del
Del nostro discorso
Ricucire
Di cui la possibilità di ricucire il tessuto
Attraverso il il riconoscimento
Del dell'umanità dell'altro anche anche quando l'altro è
è il carnefice
E e in questo senso c'è c'è un un'altra storia che che vogliamo raccontare oggi
Giorgio il figlio di Sergio Bazzega era un maresciallo di polizia che è stato
Ucciso da Walter Alasia
A Milano dove vi chiedeva il quindici dicembre del mille novecentosettantasei
Giorgio come mera
Un bambino bambino molto piccolo
Io lui o meglio più che in sé io ho conosciuto Giorgio via internet leggendo le sue parole nel nel blog di Di Giovanni Fasan nella
La storia nascosta che era un un bloc Renato
Con l'idea di far incontrare i parenti delle vittime e diciamo di discutere di a
Di discutere sugli anni di chi rompo coinvolgendo in questo discorso sia i parenti delle vittime sia che aveva partecipato attivamente alla alla lotta armata
In quel Blondet in interveniva spesso un un ex esponente di prima linea che Mario Ferranti
Lo ricorderete sicuramente tutti perché lui è il
Quello che è raffigurato in quella fotografia che una delle non è l'UE
Si dice a
Poca con l'UE
E
Ok
Non è lo è va be'
Comunque ad hoc allora
Mario difendeva diciamo così in un certo senso alla sua storia e e Giorgio
Rispondeva raccontando la sua raccontando le sofferenze
E io rimanevo molto colpita da questa sua ma volontà di mettersi in gioco di dialogare quando ci siamo incontrati la prima volta
Chiara una mostra dedicata alle vittime del terrorismo a Milano
Ho detto ma perché ma perché perde tempo a discutere ma che senso ama perché ti dai non se lo merita
Lui mi ha detto guarda da quando l'ho incontrato in realtà mi sono svelenire tondi e da questo incontro è c'è stato anche un seguito e ce lo racconta Giorgio
Buongiorno a tutti innanzitutto grazie
Grazie di questa opportunità
E vorrei fare una piccola introduzione per far capire anche il mio percorso perché senza questa piccola introduzione lo switch era da capire io ho perso mio papà che avevo due anni e mezzo
I problemi sono arrivati con l'adolescenza oltre classici problemi adolescenziali inizia ore del scarcerati varia scappi brigatisti
E
Oltre al senso di abbandono profondo da parte dello Stato che vivevamo mi son vissuto con ingiustizia tremenda ci abbia portato ad odiare ma togliere tanto il mio volo vendicare
Tra ma mi ha trovato che cercavo indirizzi soprattutto di Curcio perché volevo andare a stenderlo
Questo avevo diciotto diciannove anni quel periodo
Ho dovuto anestetizzare tutta questa rabbia l'ho fatto nel modo più sbagliato possibile lo mi sono ammazzato di cocaina e schifezze varie per una decina d'anni circa fino a sessant'anni fa più o meno
Sono figlio di un poliziotto che Croce per un quartiere di periferia Milano te la parola
Quelli chiamati balordi dalla zona ma anche i miei amici io son cresciuto in mezzo a questi tipi di dinamiche
Nel momento in cui
Verso quasi trent'anni ventotto così ventisette nel salto decidere di
Mi son trovato in un momento di lucidità che
Dove ho capito quanto
Quanto non fosse la mia vita quanto il carattere che avevo io anche
Grazie ad esempio alla locazione ho ricevuto fosse un altro non fosse quello di vivere quel tipo di vita
Ho trovato la forza di dire basta stato molto fortunato avuto mia moglie vicino come aiutata ottantotto conosciuto dopo che ho deciso di spetta naturalmente
Incontrato delle persone straordinaria cito Giovanni fa Sabella cito maglio Milani e soprattutto
Che è un parente di una vittima dall'altro quest'uomo si è visto esplodere la moglie davanti durante la strage di Brescia
E quando l'ho incontrato mi parlava in un modo io definisco serenamente determinato perché non c'è ombra di aggressività non c'è ombra di
Di rancore c'è una determinazione però a fare giustizia su quello che è successo
Dopo questa piccola breve parentesi arriviamo Foppa al punto io ho avuto modo di incontrare Mario
Sul blocco prima su internet sul blog appunto di Giovanni e all'inizio sono state delle belle litigate
Ma anche dalle dalle forti feroci
Piano piano anche col filtro del web
Però fra le righe delle litigate dei nostri scambi di opinioni venivano fuori quelle che erano le persone
Tante volte stessa ritrovati IVA direbbe effettivamente magari sono delle posizioni un po'così e l'UE rendersi conto di di delle boiate terribili per
Scrivevate nei miei confronti nei confronti di alcune vittime
Ho avuto l'opportunità di incontrarlo come ho avuto l'opportunità di incontrare tanti altri ex
La cosa che a me aiutato tantissimo
Nel superare il mio rancore la mia rabbia abbia voglia di vendetta
è stato sostituire dei mostri che avevo nella testa con delle persone
Mi sono trovato di fronte a queste persone di sorriso conto quanto anch'io sia stato ma neanche un passo forse almeno
Dal provare le spalle un'esperienza simile a quella a quella qua dentro stesso stato fortunato sotto tanto fortunato fortunato per educazione ricevuto sono stato fortunato nei momenti in cui ero in pericolo sempre avuto qualcuno come ha tirato fuori media evitati
Beh di fronte a questa consapevolezza
Non potevo non guardare con occhi diversi
Anche queste altre persone io faccio la distinzione tra queste persone
L'assassino e mio padre aveva vent'anni
La maggior parte di coloro che hanno sparato che hanno ammazzato in quegli anni erano più o meno in quella fascia di età
Lavoro che ho fatto cercare di capire come un ragazzo preso magari in situazioni disperate
Manipolato nel modo giusto comunque indottrinato
Gran capacità da parte di qualcuno possa essere finita far quella scelta adesso come adesso non molto anche verso chi ha ucciso mio papà che morto anche lui quel giorno poverino
Io non provo più odio sono più spiazzato io con cui i conti sono veramente ma veramente incazzato
Sono quelle persone che questi ragazzi gli avendo tre nati armati e mandati al macello e nella maggior parte dei casi lo state facendo tuttora
E per quello che anche l'incontro con Mario com'è stato qualcosa di
L'ha cambiato a ma anche alla mia è una delle delle delle degli eventi in questi tre-quattro anni che è stato un punto molto complesso che mi ha cambiato assolutamente la vita io con Mario del suo rapporto di amicizia
Julia ha problemi con suo figlio nel senso che col cognome che porta
E anche perché è un ragazzo che crede in certe cose insomma alta della politica a modo suo
Sbaglia anche
Però
Mi rendo conto che il nome che porta Pier porta molti molti molti più problemi di quesiti o dovrebbe avere
E mi sono anche esposto per per difenderlo varie volte
La cosa più importante in conclusione di tutta la mia esperienza quanto anche a livello agonistico lo smettere di Olbia riprova rancore o sforzarsi di confrontarsi non non è necessario perché non posso che perdonato deciso mio padre in tutta coscienza
Non c'è più non o non posso averlo di fronte ad un magari anche al palo non posso dirlo questo
Certamente è un'altra cosa cercare di capire e cercare di capire per un motivo semplice avete anche voi coinvolti tanto parlare di memoria ma la memoria se non ha una proiezione futura non ha senso
Il nostro vuol dover capire che ci dovrebbe servire anche a cercare di evitare certe dinamiche certi errori tutt'oggi se ci portano avanti ma da tutte le parti
Rettore chiedo scusa solo per concludere la cosa più importante e che questo cambiamento mi ha permesso di vivere un po'meglio ovvero mi sveglio più colorato mal di stomaco tutti i giorni troppo
Non ho più problemi di questo tipo anzi
Grazie a Dio adesso quindi mi impegno per ceppo per cercar di capire è la mia vita veramente cambiata
E per quello che confrontarsi io prima ho sentito parole odio compresso il confronto che facevano parte proprio dalla mia storia
è come prima avevo quest'odio compra sovente Quinza da confrontarmi riso liberato io non andavo neanche più a Sesto San Giovanni dove è stato ucciso mio papà se devo passarci facendo il giro largo ma non c'entrano
Un altro tabù è stato andare lì
Sapere che c'era il padre malato di di di Allasio in casa ma non tanto perché era malato perché mi sono immedesimato in questo luogo in questo modo più del figlio morire ammazzato anche lui
Per per delle scelte che va bene per dipende dal punto di vista ma pensare a questo padre però la tragedia di un figlio persi in questo modo
Mi ha messo di fronte
A a una consapevolezza ovvero noi siamo io sono fortunato comunque
Sono uscito supera tante cose e comunque in vita mia sempre avuto un padre potrà essere cui potrà essere orgoglioso e tante persone che me lo dicevano io ho pensato e ai figli dici stava dalla parte opposta
Io ho pensato a quei ragazzi niente
Scusate venti
Ne ha spezzato il cuore unendomi spettava al cuore del pensare incontrati ho cercato anche di incontrarli
Ci sono delle problematiche grosse letto molti non sanno neanche chilometro padre del senso di cosa facesse
Molti altri si vergognano altri seguono tra virgolette spiritualmente lo
è un percorso difficile io mi propongo di voler continuare di farlo tutti i costi ho avuto quel contatto intanto col figlio di Mario e anche l'ICE e molto sfuggente
Però penso che il prossimo passo da fare sia proprio questo ritrovarci tutti come vittime
Dello stesso delirio scusatemi
Grazie Giorgio
Abbiamo parlato fino adesso di vittime del terrorismo
Invece
Prossimo intervento sarà del
A mediare di una vittima di di camorra Lorenzo Clemente
A perso la moglie
Madre e due bambini
Si rinvia Ruotolo a Napoli nel nel mille novecentonovantasette
Sua moglie era nata prendere all'asilo il figlio più piccolo tornava a casa mentre camminava era stata
Uccisa per strada nel corso di una sparatoria senza
Senza nessun motivo
Ma Lorenzo
Trovato il suo modo di dare un senso a questa a questa tragedia dando il suo contributo per per spezzare la catena dell'illegalità
Anche Luis facendo volontariato
Con i minori nel carcere di Dini insita che ha il posto in cui praticamente sono cresciuti gli assassini di sua moglie
Grazie
Io confesso sempre lo dico ogni qualvolta che ho la possibilità di poter
Non tanto raccontare la mia esperienza perché purtroppo
Nella quotidianità spesso della cronaca della nostra cara città di Napoli
Purtroppo sapete benissimo che nella realtà napoletana in Campania
Ci si ammazza per niente
Abbiamo la più alta percentuale di vittime innocenti
Legati alla criminalità
Ci si ammazza perché bisogna conquistarsi la piazza e il traffico nel mercato della droga dell'estorsione ma ci si ammazza anche perché
Ci si incrocia
Grazie gli occhi di una ragazza o ci si vuole a appropriarsi di un
Di un telefonino
Vedete io ho ripercorso un poco negli interventi che mi hanno preceduto
Veramente forti emozioni legati principalmente a un fatto
Io lo vado raccontando nelle scuole
Il giorno in cui
Mia moglie è stata ammazzata l'undici giugno del novantasette tra poco
Ricorderemo tredici anni
Ebbene io quando fui chiamato
Lamia
Capì subito cos'era successo
Però ricordo
E che lo dico con un forte emotività
La mia più grossa difficoltà quel giorno
è veramente
Non lo auguro a nessuno viene in impedito fisicamente
Nell'incrociare desse a livelli scale di casa incrociare gli occhi dei miei due figli
E risponderei loro perché
E le acque e da quel giorno che indubbiamente
Certamente
Ho avuto
Mi sono scontrato con una realtà che è quella
Di una fosse
Normali quotidianità
In cui tante realtà nel caso specifico napoletana vive quotidianamente
Io ho avuto modo con questi è stato una scommessa
Che in un certo qual modo cercato di portare avanti
Perché forse è l'unica
Che mi permette di io dico scaricare la mia rabbia
Scaricare nella mia
Diciamo voglia di fare in modo che quello che si è ripetuto i miei due figli
Non si ripeta ad altri
E quindi con molta
Diciamo sfida perché veramente mi permetto di dire è una sfida
Quella che si cerca di fare quotidianamente
Avuto modo di a incontrare
I ragazzi di visita
E infatti io già lo sapeva perché ho seguito il mio processo
Ho avuto modo di di incrociare gli occhi di chi in quel giorno ha sparato
Ho avuto modo di
Purtroppo vigliaccamente
Li ho visti solo di spalle perché si volevano far riprendere solo di spalle
I mandanti
Però avuto modo di capire perché indubbiamente
Nei momenti in cui ecco dei ragazzi
E vi confesso
Ho toccato con mano una realtà
Terrificanti io allora lo raccontavo prima
Chi
Ha sparato
Gli è stato detto semplicemente vieni con me vista la pistola vieni con me andiamo
Come io in qualsiasi momento posso chiedere a chiunque di voi gentilmente mi prendi un bicchiere d'acqua
Ecco questa era la questa è la normalità di queste via realtà e raccontare
La mia esperienza era raccontarla I ragazzi di visite dove indubbiamente
Vi confesso ho provocato delle emozioni
Certamente ritengo che forse
Possano dare la possibilità
Di poter ecco criticamente scegliere
Dei propri comportamenti
è chiaro che la rabbia e in questo momento la trasferisco a voi perché avverto che stiamo in un contesto
In un contesto di carcere
Di adulti
Ebbene è un ragazzo di Nisida
Che non sto a dire
Che cosa
Affatto però sia costo a me disse
Ma Momo che non vai a dei Brussa
Cioè per dire
Perché non vai nei grandi
E vi confesso
E vi confesso che questo è un qualcosa che mi porto dentro
Perché se mentre ora
Vedo sento sto ascoltando esperienze di chi in qualche modo
Ho avuto modo di poter incontrare vittime e carni pesci e spezzare una catena bisogna farlo in due
Nella realtà
Criminale
Camorristica
Purtroppo
Non si è in grado di poter capire perché indubbiamente la realtà camorristica alla realtà
Di chi
Ha scelto questa strada
è una realtà nella quale il loro si trovano loro
Sono convinti pur stando dentro
Pur avendo avuto la famosa
Pena fine ha mai
Sono convinti di stare nel posto sbagliato
Loro non ritengo non minimamente
Che
Si possa in qualche modo poteva affrontare
E non sono neanche coscienti io sento qui ecco esperienze di di familiari
Di detenuti non sono neanche coscienti delle realtà in cui loro si muovono vederne a Napoli
Ed è un un'esperienza che in qualche modo si sta cercando di portare avanti in altre realtà
Circa quattro anni fa abbiamo costituito un coordinamento di familiari di vittime innocenti di criminalità
Ebbene se
Ci ascoltiamo tra di noi ha mai abbiamo fatto e fra di noi un patto
Di sangue
La forte l'abbia che sia in ognuno di noi
E quella proprio di
Vi essere incapaci
Pur volendo no
Di perdonare
Perché indubbiamente è la realtà con cui noi violentemente siamo stati
Sottoposti
Chi ha perso
Una moglie
Che ha perso un figlio che ha perso un padre
Veramente cozza con una realtà nella quale
Nella quale si sente fortemente
Continuamente provocato da un qualcosa
E quindi
Confesso mi fa rabbia
Sentire che
Queste esperienze in qualche modo
A che porta una ecco a una
A una
A dare delle spiegazioni anche alla propria vita
Tra chi è stato vittime che è stato con la carne edifici
Purtroppo nella realtà nella realtà
Che io personalmente sto vivendo
Da non c'è
Ecco motivo per cui non rubo altro tempo
Ritengo forse che l'unica l'unica scelta è quella di lavorare con i ragazzi
Perché forse il coloro e mi auguro
Si possa fare in modo di
Di levare un figlio alla camorra
Grazie
Grazie grazie gazzette Lorenzo
Levare un un figlio alla alla camorra e detto
Oggi abbiamo
Abbiamo raccontato alcune testimonianze di di persone che sono state
Colpite da un reato
Ma le vittime non sono le uniche vittime la l'hanno spiegato prima i detenuti ci sono anche i familiari di chi commette un reato
Che si ritrovano ad avere una vita molto diverso da quello che avevano prima e diventano
Loro
Loro stessi in qualche modo vittime
Ci sono alcuni di loro che hanno accettato di raccontarci la loro storia io di questo vorrei ringraziarli moltissimo perché ci vuole
Ci vuole
Molto coraggio
E cominciamo con con Gianni Barosco secca se riesco a vederla
Ancora qui Gianni è la sorella di un di un detenuto che che lavora ristretti orizzonti di professione fa l'educatrice di minori servizi seguiti dai
Servizi sociali
E ed è la più piccola di di quattro fratelli
Allora io sono abituata a parlare con un pubblico di ragazzi di Rimini ringrazio di essere stata invitata vi parlerà proprio della mia esperienza come sorella
Sorella più piccola mi considero sotto certi aspetti una vittima fortunata nel senso che questa esperienza mi ha fatto crescere
Mi ha portato a vedere
Una reale sofferenza nelle persone forse ha indirizzato anche la mia scelta di studi in quanto io sono laureato in storia dell'arte
E poi per una certa predisposizione non connaturata ma determinata dal fatto che la mia esperienza
Di sofferenza di confronto con mio fratello
E anche con l'altro fratello che hanno commesso dei reati
Inerenti alla droga al quindi
Anche questo aspetto mi ha
Ne proprio portato a diventare un'educatrice credo molto infatti la cosa che mi è piaciuta di più in questo intervento è proprio parlare del della possibilità di rieducazione dei detenuti
E in effetti Daniele partecipato qui proprio nei in questo carcere al Progetto di ristretti orizzonti e ha iniziato a parlare di sé finalmente perché con Noemi in
Non riusciva proprio parlare di cosa avesse fatto
Difatti la la problematica nasce proprio da queste un secondo me di poter parlare
E da mettere
Solo davanti alla giustizia ma proprio davanti ai familiari di aver fatto qualcosa di sbagliato e nella
Nel potere diciamo confrontarsi soprattutto con le scuole scrivere lei
Parlare di un pubblico se qua non
C'è la possibilità di un reale perdono
Io li voglio parlare del perdono
Perché secondo me
è la parola chiave io sono credente
Non l'ho smesso di esserlo
Nonostante tutto e credo nella parola perdono un perché prima di tutto chi commette reati deve perdonare a se stesso
Quindi è un perdono che fa a se stesso
Di avere offeso gli altarini se stesso come persona nella sua dignità di uomo
Perché credo profondamente che nel reato ci sia
Non certo senso
Una mancanza di autostima
Cioè può esserci anche davvero un problema inerente a sé a alle sei
E in effetti la rieducazione è un aspetto importante del carcere
Le pene sono per alcuni
Estremamente lunghe
Forse alcuni dicono esageratamente lunghi a dispetto c'è sempre questo confronto
Ma io non ho fatto così un reato così grave mi hanno dato undici anni e sei mesi ad esempio mi è stato detto così da mio fratello è
Ne ha Gaston loro undici anni senesi io gli ho detto è un bambino
Di
Undici anni senesi
Che tu non hai creato
è un bambino di cui ti sei privato
Quindi ho paragonato la pena
A un bambino no alla lunghezza dell'appena letta di un bambino
Sono gli anni che mancano
Gli anni di confronto anche con la famiglia io ho sofferto molto e e o Cusato nonni fratelli di questo
Ha precisato e in questo senso però
Dopo tanta riflessione forse un'adeguata cultura che mi ha portato anche al perdono
è del fatto che io spero che mi perdoni
Daniele in questo caso mio fratello perdoni a se stesso di aver fatto del male l'ora spezzare le catene del male significa perdonare se stessi secondo me io mi sono vestita di verde
Forse a caso ma anche no no non lo so che cosa è stato stamattina nella speranza di davvero di una reintegrazione delle persone
Che hanno commesso un reato anche talvolta non voglio dimenticare queste voglio dirlo a tutte le persone che si può commettere un reato senza rendersene conto
Spesso infatti sia
Si dice
A
Ci vorrebbe un altro po'di galera quelli là
La pena di morte
No
E non ci si rende conto proprio che ci sono dei reati davvero
Di
In coscienza in cui
Proprio la frase bella che è stata detta qui perdonate il loro perché non sanno quello che fanno può essere vera davvero nel più reale dei sensi
C'è anche dell'in coscienza quando si è giovane soprattutto non dimentichiamo questo
E anche da parte di chi scrive giornalisti eccetera non infierito è così forte
Nel sottolineare
Del fatto che la persona di nuovo è ritornata Anic compiere un reato perché se vogliamo veramente che le persone non reiteri non
Ci deve essere un bel percorso di rieducazione e un investimento da parte dello Stato
In questo senso quindi in meno costruzioni di galere e più carceri di qualità
Questa è stata la mia riflessione il carcere di qualità intendo dire rivolta alla rieducazione rivolto alla Spesal verso anche queste belle
Diciamo per le opere di riflessione verso il confronto con chi ha subito la
Diciamo
La
Il reato è di chi lo ha fatto credo che le persone che i ragazzi che hanno parlato prima cioè i detenuti e quindi in questo caso e mio fratello stiano davvero cercando di migliorare se stessi e io la ringrazio chi mi ha fatto incappare
In questo dolore perché secondo me mi ha dato la possibilità di vedere meglio di altri
Tutto qui volevo solo dire questo
Grazie infinite Genni e
Gianni è è italiana e
La sua situazione in qualche modo assomigliare a quella di
Di gran parte di noi che siamo qui oggi una famiglia normale in cui all'improvviso
Nel suo caso due membri finiscono in carcere
Siamo abito molte persone se
Tendono a considerare straniero extracomunitario sinonimo di delinquente
C'è da dire però che anche tra tra gli stranieri che compiono reati ce ne sono molti che vengono da da famiglie assolutamente regolari
Uno di di quelli che avete sentito parlare prima denti Anna albanese
Abbiamo la fortuna di avere qui oggi sua sorella che ha accettato di di parlare con noi si chiama il dirà
Arrivata in Italia a sedici anni successe rilevate Italia sedici anni fa con una borsa di studio per frequentare un master post laurea all'Università di Perugia e dopo che è arrivata lei è arrivato
Tutto il resto della famiglia e adesso fa la libera professionista
E ci racconta appunto la testimonianza di una famiglia di stranieri è regolare
Buongiorno a tutti
Come ha detto la signora mi chiamo e ti dirà sono la sorella di venti anni
Prima di tutto chiedo scusa per il tremolio della voce perché per me la prima volta che parlo in un pubblico specialmente in un pubblico come questo
In secondo luogo perché
Esternare
E il proprio dolore le proprie sofferenze
Così
Non è facile però
Appunto questa difficoltà nell'affrontare una situazione del genere
In primis parlo per me stessa mi ha spinto a
Tenerlo nascosto il fatto che
Niente anzi
Era stato arrestato si trovava in carcere per un bel po'di tempo i miei genitori
Premetto che sono tutti e due laureati quindi hanno una certa posizione specialmente il Papa
Che nella mia città nel mio paese viene conosciuto per la persona troppo per per due punti suoi punti di forza correttezza e onestà
Quindi
Consta fatto di clienti ahilui era stato colpito proprio in quello che lui riteneva
Denaro
Cioè di insegnare qualcosa a qualcuno
E non è stato in grado insegnarle lo al proprio figlio insomma
Però poi
Con la mediazione di mia mamma
Se sa che le mamme sono sempre le leve più comprende missive insomma
Ce l'abbiamo fatta lì abbiamo detto non sparò raccontare insomma commi cioè come è stato però so che la sua relazione è stata durissima
Luigi lì per lì lari nell'atto
Ha detto non è mio figlio
Perché io non ho perso un figlio che va in carcere
Io ho cercato di
Di convincerlo insomma di direi ha scagliato
E
Siccome il capisce bene anche in italiano
Pare drammatizzare il siamo anche
Tagliare è umano
Errare humanum est
Però adesso se noi abbandoniamo
Copre va a finire in cui
Cioè lui
Non ce la fa
Perché
Come Chen segnalati anche tutta la parte il perdono e l'amore sono le due cose fondamentali della vita quindi dobbiamo perdonano chiamarlo perché sono con l'amore
Capiranno che ha sbagliato
E cercherà di rimediare
Però non ce l'ho fatta convincerlo lì per lì io ho solo detto io non lo abbandono così ho fatto che più di cinque anni io vengo ogni sabato con la mia famiglia
Ho due bambini
Che adesso hanno quattordici e dieci anni ma all'epoca avevano otto e quattro anni
Io seconda portati qua
Per stare con lo zio perché volevo che lui non mancasse
L'affetto della famiglia
E oggi come oggi mi dico che ha fatto benissimo perché mio fratello
Ce l'ha fatta
Ce la sta facendo
E io dico che l'amore è la cosa che che guarisce ogni male cioè
Tutti possiamo sbagliare
Sì un errore chi un altro
Perché la vita
Scusate
Ci pone condizioni diverse però il modo in cui mio fratello l'ha affrontato
Non si sta lavorando e da
Esami a raffica con un'ottima media scrive parte
Ristretti orizzonti che la ringrazio per averli tattico dato la possibilità di esprimersi di far vedere che
Non vale a dei valori
E io dico che
Sembra un paradosso ma
Mio fratello e anche un buon esempio per mio figlio
Adolescente ormai quattordici anni
è un buon esempio perché
Prima di tutto
Per la realtà dei fatti quando andiamo in Albania noi ci riuniamo tutti e che in sei anni manca
In ogni festa familiare enti al manca
E mio figlio vede questo e capisce cosa voglio dire sbagliare
Cosa
Si perde
E per l'altra c'è l'altro punto di vista è quello morale perché
Lui vede che suo zio
Sebbene qua dentro
Si sta laureando scrive quindi è bravo
Ed ora dice
Devo far così nel senso che non devo fare la prima cosa sbagliare e devo farle a seconda
In uso a più cioè cosa dirà però so che
Per i miei genitori
Questo è anche un punto d'orgoglio cioè
Mio papà che all'inizio e la Lallai l'atteso nel modo più brusco più male che può esistere
Adesso quando parla con clienti anch'
Dopo che gli ha dato gli esami che gli dice fa compreso questo complotto dopo aver libretto bravo gli dice grazie
Perché
Quindi ma sempre
Voluto la scuola per noi
Il meglio quindi Pepe che suo figlio c'era stata cento
E allora capisce che anche lui
Il Papa ha a sua volta ha sbagliato quindi sbagliare è facile per tutti bersagliato perché voleva negarlo
è invece
Uniti mi abbraccia etnie dice grazie però verrà aperto abbandonato
E io
Nei due anni fa ho potuto farli
Molto difficoltosa mente un visto pervenivano a vedere
Non solo ai loro due ma anche la fidanzata di venti anni
Che devo dire che è un la bravissima ragazza
La sta aspettando da sei anni
Anche lei lavorava tra
E allora
Siccome
Per lei il visto era previsto solo una settimana e per i genitori un mese
Purtroppo le ore al mese di con l'occhio erano solo sei
Se il solito dovuti spartire
Ovviamente i miei genitori dando la precedenza lei quindi due ore loro
E quattro ore le
Cioè
Un conclusione del mio discorso di voglio solo dire che
Con questa nostra esperienza
Sto raccontando che
Tra noi stranieri
Sebbene io che io adesso abbia la cittadinanza italiana ma rimarrà stendere una straniera
Non c'è solo il cattivo c'è noi
Siamo figli di famiglie normali istruite o non però siamo figlie famiglie normali come le nostre
Che tra noi c'è il buono e il cattivo d'altronde come acqua da voi
E come in tutto il mondo
Quindi
Per favore
Cercate di vedere anche quello con
Grazie
Abbiamo adesso la testimonianza di di un padre
Un padre di tra i figli
Responsabile commerciale di un'azienda sempre attivo per tutta la vita nel mondo del del volontariato
Per quindici anni assessore nel nel Paese in cui vive
Da trent'anni responsabile del settore giovanile del dell'associazione sportiva del calcio del Paese che
Che da un giorno all'altro si è trovato ad essere il padre di
Di un detenuto
Si chiama Silvio Lonardi
Buongiorno tutti
Ero venuto con l'intenzione di parlare di tante cose
Però
Ho ascoltato
Molti
Personaggi cominciando da
Ceretti
Docu Saro e altri dove ho capito
Che questo incontro basato sul confronto sull'amicizia sulla famiglia
E tutto quello che può essere
Utile
E costruttivo per far sì
Che i nostri ragazzi i nostri familiari che sono qui dentro in questo momento difficile della loro vita possa arrivare o un percorso
Che ci possa dare un qualcosa un domani felice a loro
La famiglia io parlo per la famiglia che o perché dove vivo e dove opero
è una famiglia
Di gente contadina che è cresciuta in un mondo contadino perché veniamo dal
Dal basso per un mese
Siamo ci siamo trasferiti in poco più a nord sul lago di Garda
è una famiglia che ha sempre vissuto del proprio lavoro
è sempre stato unità
Prima ora ancora di più ha perso
Perché più
La famiglia il punto di riferimento per tutti noi
Noi dobbiamo capire
Questo momento difficile che ci siamo trovati dalla sera alla mattina sbalzati
Tra tra righe di giornali che dicevano una cosa che nel e uno ne dice un'altra tra amici che ti lasciavano per straordinari cercavano di nuovi contratti per loro parlare bene di questa situazione
Ci metto di mezzo anche qualcuno della parrocchia che cercava di non farsi vedere
Per evitare il confronto
Ma
Quello che
A noi è stato importante sono stati gli amici i familiari noi uniti che abbiamo trovato la forza di reagire a questo momento difficile
E comprendere quello che potrebbe essere stato l'errore se questo è un errore
Del di nostro figlio
E noi con lui stiamo vivendo questa nuova realtà
Che ci siamo trovati dalla sera Martino come ho detto prima ma che sarà sicuramente
Un aiuto per farci capire e che risolvere aiutare anche gli altri che si dovranno in questo in questa situazione abbiamo tentato confronto
Cocco o la parte offesa perché giustamente era il mio primo pensiero questo arrivare subito
A un confronto per
Per comprendere era una famiglia e la nostra eravamo insieme ci conoscevamo da bambini tutti non c'era questo questo questa situazione ma pare che si può trovare gli un mondo
Di una grande città dove il
Noi non ci si conosce in un paese piccolo come il nostro
Conosciamo il bambino da cinque anni fino al nonno fino a novanta rinvii era molto difficile anche poter
Schivare quel quel quel questi contatti con i familiari di loro piloni i familiari e di dire dei di tutti quelli che potevano
E anche i
Che eravamo anche parenti alla fine in parte in qualcuno era parente indiretto ho diretto
Marco questo fatto capire molte cose noi dobbiamo cercare di comprendere cercare di portare questo
Questo
Vita che il chi ci ha un po'Cina da dato una grande
E
Fuori l'avevo anche riportato qualcosa di pensiero
Ma ci vuole ripartire di nuovo e dire la famiglia cos'è la famiglia la famiglia è un punto di riferimento che ci serve per vivere e sopravvivere e io entrare non voi ad essere uniti aiutare gli altri noi abbiamo bisogno di fare confronti di sentirci tra di noi per vivere meglio la nostra realtà oggi in futuro
Grazie
L'ultima testimonianza di un familiare detenuto e Katia Pietrantoni
Che aveva una una bambina di nove anni quando il suo compagno e entrato in carcere e allora sono passati undici anni di vita da sola
Buongiorno
Che dice
La compagna di detenuto da undici anni che carcere
Mi ha figli avevano anni orfana di genitori a bordo abbandonata diciamo da tutte le istituzioni
Servizi sociali educatrici eccetera eccetera
Molto dura che c'era una figlia da sola noi mi ha mandato avanti la forza fino ad oggi a stare ancora con lui perché ho solo lui
L'ho conosciuto che avevo sedici anni
Mia figlia del suo a vent'anni viene poco o a trovare il padre perché lavora non è a Roma
Siamo sole
Sollevo dimenticati da tutti
Per parlare con al sessanta sociale dicevano tre mesi gli aspettano tutti i benefici perché ha un comportamento corretto ha sempre avuto un comportamento corretto Luigi ed io che vado
Ci sono e benefici è giusto che li danno poi sceglie in permesso perché mancano undici bensì finisce la pena
Dopo undici anni ancora non è un permesso deduco l'assistente sociale appuntamento fra due mesi
Per fare un NI DIPE diciamo come dicono loro oneri pre manco non dieci mesi tra due mesi mi manda chiamare assenso Ciani è un altro fra un altro mese ancora l'educatrice
Poi il direttore del carcere e poi ha finito a ben esce solo
Ecco dobbiamo dire anche verso non solo le nostre sofferenze come hanno detto già ed agli altri familiari
Cose già che si sanno bisogna dire che abbiamo bisogno di aiuto
Di persone che sono ci sostengono anche un una parola di conforto quando entriamo dentro le carceri il tirarci Diderot ma non sono come questo penso bisogna prenderlo
Come modello diciamo perché a Roma molto più diverso dalla realtà fra i detenuti e i familiari
Che dire perquisizioni quando andiamo a trovare parenti umiliazioni
Dura
Dura trovare lavoro
Dura per me come compagna del detenuto ma sarà molto più dura per l'uguali d'uscita dopo undici anni
Reati di tossicodipendente
Tutte subita de che può nel passare degli anni hanno accumulato voi hanno fatto una condanna di undici anni che ci aiutano quando esce Luini
Che io ero dal lavoro
Scusate
Questo forse
è il senso di di una pena da scontare fino all'ultimo giorno
Perché una pena ha un senso
Esatto la pena ha un senso se se permette una persona di di uscire diverso da come entrata per scontare una pena fino all'ultimo giorno significa rimettere fuori una persona probabilmente in condizioni peggiori di quelle a cui in cui è entrata
I benefici le pene alternative sono appunto pene alternative che servono al detenuto ma servono anche noi come società
Esatto si abbandona
Gli ATO Capponi fa
Dico da dai benefici a chi non ha diritto Pachino ogni aspetto no questi benefici dare benefici a chi
Mi aspetto uno a chi ne ha diritto un confronto con la figlia oggi a vent'anni mi aveva nove
Si conoscono sì dalle lettere al colloquio ma non è la stessa cosa i colloqui come già dicono mezzo trecento persone non ti Abbas cambiando gesso d'affetto
Devi dire darebbe parlare farsi sentire tutte le due cose a tutti perché dodici tredici persone dentro quattro metri quadri
Un po'di dignità ma pure per questi detenuti insomma
E per noi familiari grazie
Bene
Forse
Qualche secondo di silenzio per
Accogliere
Quello che è stato detto
Qualche riflessione più propongo poi chiudo Bellas
Facciamo la pausa se andiamo avanti
Ecco la pausa pranzo che ora la facciamo
All'una mezza allora probabilmente
Chiederei fino
La propria esistenza sei non si sente
Non so scusa Maio
Va beh amico
Scusate
Io vi chiederei di di non fare la pausa perché io capisco che è faticoso però non però insomma dai fate un po'una fatica di ascoltare due ore noi lo
Cioè io credo che dobbiamo anche imparare ad ascoltare insomma e io sono stufo dei convegni in cui si va per fare le parate mi piace gente che sta seduto ad ascoltare fa fatica anche la fatica di ascoltare
Credo che questi temi meritino questa fatica insomma
Sono perfettamente
D'accordo allora volevo fare qualche breve riflessione
Sulle cose che sono state dette eccesso alcuni temi che sono stati toccati
Prima di tutto vorrei dire una cosa Silvia che ho conosciuto qui due anni fa e sono davvero toccato
Dal percorso che è fatto in questi due anni davvero toccato fino in fondo perché
E proprio cambia otto
Un linguaggio interiore
Questo
Credo che l'incontro non ristretti orizzonti con le permangono innanzi che che animano questa grandissima esperienza sia stato decisivo
Del meraviglioso
Verità e giustizia
Il tema della verità
è il tema della giustizia è stato detto
Molto correttamente condivido che non ci può essere giustizia se non c'è verità
E una domanda che ci possiamo fare perché la verità collettiva è percepita così essenziale
Per esempio per i sopravvissuti di un regime o per le persone che sono state vittime del terrorismo
Ho anche per chi ha commesso degli atti di terrorismo che molto spesso non conosce la verità fino in fondo
Voglio riprendere qualche pensiero di alcuni autori si dice che per le vittime della tortura di violenze la domanda di verità può essere molto più impellente di quella di giustizia
Le persone che sono state torturate o che hanno subito ingiustizie non desiderano
Automaticamente che loro perpetrato e di una volta siano condannati e incarcerati desidero innanzitutto che venga riconosciuta
La verità
Questo meccanismo mentale
è una nozione misteriosa potente quasi magica poiché spesso tutti sanno la verità
Tutti sanno chi erano gli aguzzini e che cosa facevano e loro sapevano che tutti sapevano
E tutti sapevano che loro sapevano
Perché allora questo bisogno di renderne esplicita la conoscenza
Ecco molti studiosi ritengono che la risposta sta nella differenza tra il concetto di conoscenza e quello di riconoscimento
Ed è una cosa sulla quale vorrei invitarvi a riflettere sia riconoscimento quando la conoscenza viene ufficialmente sanzionata ed entra
Sotto forma di discorso nella sfera pubblica e nel dibattito pubblico
Noi sappiamo
Che per quanto riguarda
Alcune stragi e molte vicende del terrorismo questo riconoscimento non è ancora stata possibile
E questa è una domanda che continua a essere impellente per tutti noi e non possiamo dimenticarlo ovviamente
Seconda una seconda questione vado proprio asporta
I bambini
Orfani di giustizia un'esperienza delle Nazioni Unite un Progetto delle Nazione Unite figli di bambini
Compatta incarcerati
Molto brevemente vorrei parlarvi di un progetto che ho animato insieme ad alcuni colleghi della Università Cattolica professoressa Mazzuccato la Regione Lombardia
Nella parte che io ho seguito
Ho deciso di tentare un incontro tra
Alcuni ragazzini che facevano i bulli a scuola
I loro padri detenuti
E gli insegnanti
Qui ci sono tutti gli aspetti dei circuito trust generazionale della violenza
Padri che hanno commesso reati che sono detenuti c'è quell'impossibilità di
Essa che vicini ai propri figli con un ruolo educativo e figli che a scuola sia che l'Egitto e mano quali violenti
Non posso ovviamente spiegare qui
Analiticamente come si è strutturato questo Progetto ma vorrei richiamare la vostra seduzione sul fatto
Che gli strumenti concettuali che stiamo condividendo oggi ci permettono
Di andare in quella direzione che permette
Naturalmente di cominciare a fatica vedere a ciascuno
Qual è la propria collocazione dentro a un
Circuito
Che si perpetua
E ha cominciato a vedere gli altri non solo esclusivamente quali vittime ma quali altri possibile di una comunicazione diversa persona sfida
Importantissima
è stato toccato il tema del male
Sul tema del male vorrei leggervi alcune parole
Che
Offrono
Tratta dalla tratte dalla voce narrante di un film e questo film si intitola la sottile linea rossa non so quanti di voi l'abbiano visto il più bel film di guerra che esiste
A mio ma che sia stato mai girato
E se ascoltate queste parole sul male
Cominciate a sentire anche
A mio modo di vedere la possibilità di mettere al discorso l'altra parte
Di quello che stiamo dicendo
La voce narrante che parla e dice questo grande male da dove proviene
Come ha fatto a contaminare il mondo
Da quale SM da quale Gabicce si è sviluppato
Chi è l'artefice di tutto questo
Chi ci sta uccidendo derubando ci della vita e della luce
Beh Fantozzi con la visione di quello che avremmo potuto conoscere
La nostra rovina di benefici alla terra aiuta l'erba cresce il sole splende che
Questo buio ha preso anche attento
Sei passato per questa notte
Ecco
C'è un
Un teologo che si chiama Brokman
Che ha sottolineato
Con alcune parole
Alcuni
Ha creato alcuni pensieri che possono anche essere di commento a questo
Che vi ho appena detto
Vogue maschi perché la vita non è un intrattenimento in giardino
Ma un'ardua convivenza confratelli guardinghi resa ancora più ardua dal contegno enigmatico di Dio
Le nostre vite sono piene di disarmo niente di tensioni e di ombre
Dinanzi a questo fenomeno il nostro volto e abbattuto
E reagiamo o con impulsi violenti o con una profonda depressione
Allora è vero quello che è stato detto
Da Agnese Moro tutti noi
Siamo attori
Del male tutti noi subiamo momenti in cui dei mali profondi ci vengono
Inferti e allora
Una delle esperienze più difficili
Che ancora stata sottolineata e quella di rimanere congelati
Dentro all'esperienza di aver fatto il male o di avere subito il male
Anche qui voglio usare delle parole dei detenuti del carcere di Bollate
Che ci hanno restituito delle
Immagini che sembrano molti sono senz'altro più intensa ancora delle parole che abbia appena letto come si fa a uscire da questo congelamento
Nasce un'angoscia devi pagare quando si pensa che le cose non possono tornare come erano prima
Quando si pensa che nulla può essere fatto per modificare l'idea che gli altri hanno di noi
Ecco questo davvero
Qualche cosa che io invito tutti
A
Tenere lontano basse
Il rischio di me rimanere congelati nell'etichetta del carnefice e congelati nell'esperienza della vittimizzazione
Ecco
Ci sarebbero tantissime altre cose ma non voglio prendere troppo tempo e credo che sia invece è venuto il momento di
Andare avanti con il nostro programma e
Forti davvero di tutte le cose che sono state dette
Perché
è già cambiato qualche cosa da quando siamo entrati siamo senz'altro però come dire più forte più capaci
Di poterci ascoltare reciprocamente anche quando compaiono le lacrime
è venuto il momento di incontrare Ilaria Cocchi
Ilaria Cucchi alla sorella Di Stefano
E la vita Di Stefano è stata spezzata
In una
Con dei passaggi e con
Delle dinamiche che al di là di quelli che sono i risultati della Commissione d'inchiesta
Che ho avuto modo di legge
Sono avvolti in un mistero
Che riguarda
Una domanda che ci continuiamo a fare come potuto e come può succedere
Qualcosa di simile
Quando noi tutti conosciamo e sappiamo che
Sostanzialmente
è sufficiente cominciare
Avevo un perché le catene di un'obbedienza
Ceca di un'obbedienza stupida
Per lesti tunica ciascuno nella propria comunicazione un ruolo che è capace sicuramente di creare
Un circuito virtuoso quello di
Tirare fuori qualcuno da una situazione in cui si sta iscrivendo ahimè con l'aiuto di tutti
Io non so se Ilaria condivide
Questo
Modo di guardare alla vicenda di suo fratello tragica noi vorremmo
Prima di tutto sentire da lei
Come
Ha vissuto questa esperienza e poi iniziare un dialogo con Lucia Castellano che e la direttrice del carcere di Bollate che tutti conoscono
Per
Inc quanto oltretutto donna straordinariamente sensibile intelligente non solo perché interpreta un ruolo nel modo migliore
Perché aprire come dentro a queste pieghe da da queste pieghe si possa uscirne
E
Appunto non Camassa perché questo non accada mai più Ilaria
Grazie
Buonasera lì si si parlava di quanto la vita può essere cambiata la nostra vita cambiata drasticamente la vita mia dei miei genitori in particolare
Ma anche dei miei figli e quali adesso mi trovo a dover dare delle risposte
E allora alla difficoltà dell'elaborazione del lutto la normale difficoltà in questo caso a sé aggiunge la difficoltà a comprendere il non senso di quello che è accaduto a Stefano perché ritengo che sia una cosa
Assolutamente priva di senso io io però sono
Intimamente convinta che tutto ciò che ci accade ce l'ha un senso nel senso che a volte in alcune circostanze non siamo in grado di comprendere ma che
Per comprendere al necessario capire e questo è il
Problema fondamentale in questo momento per quanto riguarda la nostra famiglia perché al di là della giustizia che ci auguriamo possa arrivare
Ma se come arriverà comunque una cosa che non ci compete il nostro problema principale in questo momento è capire quello che è successa arrivata la alla verità avere delle risposte perché ad oggi è tutto ancora molto confuso
I per elaborare per riuscire in qualche modo ad andare avanti è indispensabile avere queste risposte
Sicuramente è quello quello che abbiamo vissuto in prima persona quello che ritengo abbia vissuto Stefano in quegli ultimi sei giorni di vita un lasso di tempo del ricordo brevissimo con dei spostamenti molto chiari e netti
è sicuramente un grande senso di di abbandono
Di di solitudine di non rispetto più totale di quelli che sono i diritti fondamentali dell'essere umano
I in quelle condizioni Stefano ha concluso la sua vita
In
In quelle con inquilini con quello con quegli stessi principi all'inizio si è cercato di approcciare noi come familiari quindi non dandoci delle risposte dicendo Stefano si è spento non è così ne abbiamo deciso di andare avanti
Perché vogliamo resti del
Destituire dignità alla sua morte perché come dicevo fondamentale per noi avere delle risposte
Nel fare questo però ci rendiamo pienamente conto e non l'abbiamo sottolineato in ogni occasione
Che se c'è qualcuno che in questa situazione ha sbagliato
Quel qualcuno è una persona
Sono delle persone dei singoli e non è sicuramente l'intera istituzione
Io ritengo che sia fondamentale magari riempite migliori se siete d'accordo
Che che le situazioni intervengano proprio per
Una questione anche di rispetto nei confronti di tutti coloro che invece svolgono un lavoro anche così complicato come come la Polizia penitenziaria come gli stessi medici
Lo svolgono in maniera dignitosa e rispettando la vita umana che è un concetto fondamentale che non deve
Mai venir meno e allora magari individuando un le responsabilità e non comprendo perché coprire vuol dire che in qualche modo domani qualcun altro simile sentirà legittimato ad agire nella stessa maniera
E allora se
Se tutto quello che stiamo facendo questa battaglia sicuramente non potrà restituirci Stefano forse mi auguro potrà evitare che che capiti in futuro potrà forse
Essere modo di una presa di coscienza da parte di tutti e credo che qualcosa stia già avvenendo qualcosa è cambiato io
Non dimentico e proprio per sottolineare che se c'è la responsabilità la responsabilità di singoli ve ne abbiamo
Da parte delle istituzioni ricevuto testimonianze di solidarietà di vicinanza ce lo dimostra la stessa indagine del dato che ha portato a dei dei risultati ha portato a ad aver ad aggiungere maggiori informazioni a quella che l'indagine della Procura
E ecco anche anche semplicemente è un gesto
E per dire non siamo tutti così
E questo io veramente ci tengo a sottolinearlo dopodiché voglio dire quello che è capitato a noi a Stefano può veramente su ciò
Deve a chiunque perché mai nella vita avrei potuto immaginare che fosse capitato a noi si tende un po'tutti forse anche verrà
Una sorta di autodifesa dire tanto
Serali qualcosa aveva fatto a sera meritato indubbiamente mio fratello aveva sbagliato
Come tante persone sbagliano chiunque di noi può sbagliare mio fratello però doveva pagare in maniera diversa
Qui e io mi auguro piena fiducia che a questo punto
Qualcuno se ne sia reso conto che ci arriveranno qualche giustizia mi auguro presto
Ilaria
Naturalmente il mio non vuole essere un intervento da PM
Per cercare di
Ma
Ovviamente
Costringere tutti a dirci qualche cosa però l'invito nel dialogare con Lucia e proprio questo cioè dove
La comunicazione
Con le istituzioni che sono fatte di persone
Ha cominciato ad accartocciarsi
Dove voi avete cominciato a sentirvi Soloni incapace di raggiungere
Stefàno alla sua persona a me ha colpito tantissima quest'immagine della perquisizione
Quando lui torna a casa voi ho letto che era
Piccolo di statura in alto un metro e sessanta per
Non erano resta ecco come è stato scritto precisa
E
Ho cercato di immaginarmi
Questo ragazzo giovane che torno a casa ansiosi Simo
Che deve prendere anche poi le proprie cose andarsene voi lo vedete andare
E poi cominciate a chiedere qualche cosa di lui
E non vi torna indietro nulla allora dov'è il punto
E dov'è la necessità di poter dialogare perché naturalmente i medici
è stato portato
In un posto aspettino piuttosto che in un altro eccetera ma
Dove mancata che cosa è mancata questa è una cosa che vorremmo
Se te la senti che Tucci raccontarsi
Certo sicuramente in varie fasi infatti questo è stato proprio l'enorme problema di tutta questa situazione e la cosa ci ha creato più problemi fin dal principio
Per cui già dalla sera dell'arresto questa poca chiarezza mia mamma e mio papà chiesero dobbiamo chiamare l'avvocato un libro
Va detto tutto
Ma tutto a posto Stefano la mattina si trova un avvocato d'ufficio non credo si aspettasse un avvocato d'ufficio
I e poi li ecco ci fu detto che
Che per così poco domani sarà casa agli arresti domiciliari e questo non è successa e dopodiché inizia la via Crucis di mio fratello e anche dei miei genitori
Per cui ci viene semplicemente detto a distanza di ventiquattro ore dall'arresto Di Stefano che Stefano era stato portato al pronto soccorso noi lo conoscevamo staffa non stava bene
Non aveva alcun tipo di problema si è parlato di di anoressia Stefano era magro ma come sono magre io
E non capivamo non riuscivamo a spiegarci per poi molto ingenuamente i miei genitori la sera stessa si sono presentati all'ospedale Sandro Pertini chiedendo informazione
Ovviamente gli è stato detto questo è un carcere nonna non possiamo dare alcun tipo di informazione erano due genitori preoccupati per il fatto che il proprio figlio era stato improvvisamente ricoverato senza da per me motivo e li diciamo i si è alzato questo muro
E poi ha iniziato il pellegrinaggio continuo giorno dopo giorno i andando lì a chiedere di poter incontrare i mezzi si e venivano arrancato ogni giorno delle scuse diverse per non all'incontrario i medici non sono non gli venivano date notizie su Stefano ma addirittura gli veniva detto che Stefano era tranquillo quando sappiamo bene che non poteva essere Stra essere tranquillo dopo
Tre giorni è morto
Noi abbiamo la cosa che che lamentiamo di più che
Ci rendiamo conto è ovvio che in una struttura penitenziaria si sia una certa burocrazia ci siano dei protocolli
Però
Io direi che in alcuni casi il lato umano deve deve prevalere soprattutto se si parla di di una persona che
Che sta morendo e non si può consentire questa persona che comunque a dei genitori che che sono lì a chiedere notizie possa morire improvvisamente
Da solo senza senza un sostegno morale un conforto religioso
Come come se fosse un animale questo non si può permettere allora forse quello che che manca di più a mio avviso che la mia sola esperienza di carcere a quella circoscritta questi ultimi sei giorni di mio fratello
A mio avviso quello che manca il lato umano per cui il
Il il vedere il detenuto soprattutto principalmente come un essere umano perché è un essere umano come tutti gli altri
E Darida diritto
A tutto ciò che si garantisce agli altri
Ecco io vorrei chiedere
Appunto a Lucia proprio perché
Al di sopra
Di ogni sospetto sempre
Aspettiamo
Da nel senso che noi conosciamo davvero la
Straordinaria sensibilità con cui tu
Fai il tuo lavoro
E di fronte a queste
Domande perché rimangono come delle domande
Anche un modo di vedere dove
Le persone cominceranno
A perdere la loro umanità in quali quali meccanismi
Perché questo non è come dire
Qualche cosa che a che fare con una violenza collettiva
Qualche cosa che a rimanda
Ha delle forti ideologia
E qualche cosa che nasce in gesti assolutamente minuscoli però non si è stati capaci di spezzare questo percorso cioè non si è riusciti e si è arrivati a questa tragedia locali
Tu che cosa ci puoi dire su questo non accada no ecco metterne molto difficile essere vicina Ilaria Cucchi criticamente parla con lei
Senza provare un senso di
Rispetto all'Amministrazione che rappresento quanto meno un senso di inadeguatezza di
Non so come dire non
Sono veramente in seria difficoltà in questo momento non tanto come Lucia Castellano ma come
Dirigente dell'amministrazione penitenziaria
Io credo che in questo caso
Nel caso Cucchi che io devo dire personalmente da qui personalmente ho preso le distanze tra ciò che non ho letto il giornale sono molto ignorante sulla cosa a differenza di Adolfo perché
Non so ognuno di noi poi ci ha la sua Psicologia io mi sono tenuta distante da questo perché non troppo non
è stato una un episodio troppo troppo terribile da poter essere
Come dire approfondita ha commentato e
Infatti quando Ornella mi ha chiesto di
Parlare con Italia Cucchi gli ho pensato che per me è veramente un grosso sforzo io credo che
Le situazioni siano chiaramente sempre molto complesse allora da un lato c'è
Quella che si dice la responsabilità penale che è personale e va bene e lui
Pagherà
Chi ha sbagliato e
Come si discetta con formula di rito abbiamo piena fiducia nella magistratura
E questo è un punto un altro punto è la responsabilità delle istituzioni
Che è qualcosa di diverso che va un po'oltre la responsabilità penale del singolo
E che molto spesso non soltanto nel caso di Stefano Cucchi ma in altri casi in cui l'Amministrazione
Le amministrazioni dello Stato avrebbero dovuto essere trasparenti non lo sono state che si sono trincerati di fronte a una catena che comunque
In qualche modo portava una deresponsabilizzazione collettiva e secondo me questo è l'errore più grande al di là
Ripeto della responsabilità personale Alessandro Malgara che il grande padre dell'esecuzione penale che tutti conosciamo
Dice che quando capitano queste situazioni
L'Amministrazione deve avere il coraggio di andare a fondo al suo molto violento
Perché noi
Siamo fatti come persone di bene e male come Amministrazione di bene e male e il soprattutto nel carcere il contesto violento c'è il
E non è colpa del singolo poliziotto o del singolo direttore è colpa di un modo di concepire questo lavoro questa questa istituzione ma questo molto violento non ce l'abbiamo insieme
A un altro volto che invece il voto delle centinaia di migliaia di poliziotti che fanno il loro lavoro e ringrazio veramente Ilaria Cucchi per averlo sottolineato
Delle centinaia di direttori che e di educatori e di polizia e di psicologi che fanno il loro lavoro ma se noi quando capitano questi episodi non abbiamo il coraggio di andare a fondo a quello che è successo noi
In i la parte buona dell'amministrazione la soffochiamo la facciamo in qualche modo la in fine diamo e non fa siamo
Una
Non facciamo il bene dell'Amministrazione allora secondo me bisogna fermarsi e capire perché
E qui ritorno a quello che diceva Adolfo che ma ha colpito molto quel termine Uboldo U-Boot come come minimo o buddisti Ubu in più c'è vedere
L'umanità dell'altra persona
In qualunque
Situazione e vedere questa contaminazione tramite la mia umanità indivisa e l'umanità di Stefano senza divisa un'umanità del detenuto l'umanità del parente del detenuto
Beh
Questa contaminazione per noi
Per noi carcerieri uso questa questo parola soprattutto riguarda me stessa è sempre molto difficile
Noi siamo sempre a stare o sopra o su tutto allora quando abbiamo dei detenuti
Noi siamo sopra e loro sono sotto e immaginare il rapporto umano immaginare una una rapporto
Di relazione umana che che non si faccia non essere dei carcerieri perché purtroppo la realtà e quindi la
Noi
Delle volte la viviamo con una deminutio come un qualcosa che ci sminuisce
Allora anche dare l'informazione dopo o come qualcosa che forse
Ci ci espone a responsabilità perché ne abbiamo sempre la paura della responsabilità la paura di quello che può succede al CIPE se diciamo una madre
Signora guardi che suo figlio sta così disse rispondiamo al telefono un parente di un detenuto se rispondiamo alle mail che che i parenti dei detenuti Cima ci mandano
Allora a spiegare che tutto questo fa parte del nostro lavoro non solo fa parte del nostro ruolo ma è un nostro preciso dovere
Pensiamo ancora un po'indietro riteniamo che sia una deminutio che allora
Allora lasciamo
Lasciamo uscirà una cosa che non deve uscire
Un'informazione che non deve uscire allora quale sono le responsabilità
Perché siamo ancora in una piramide troppo verticistica
E allora la contaminazione umana ci fa paura e io credo che sia questo il grande problema al di là
Del fatto che naturalmente chi sbaglia paga chi ha sbagliato chi sbaglia pagherà
Vedete per me è stata molto formativa lo raccontavo a Ilaria prima
L'esperienza di
Del pestaggio di Sassari che ci fu nel due mila io ero direttore del carcere di Alghero e furono arrestati dei poliziotti fu restata la direttrice insomma ci fu un
Ma c'è stato un episodio molto triste dell'amministrazione penitenziaria ebbene io vidi quei poliziotti che fino all'altro fino a ieri avevano lavorato con me diventare detenuti nel mio istituto Orio al principio dirigevo Alghero
Ed è proprio questa
Sensazione del rapporto di forza no che prima
E che si era completamente ribaltato perché loro erano totalmente inermi nelle mie mani erano persone che conoscevano completamente sei il funzionamento del carcere pure da detenuti non
Erano totalmente straniti in balia di questo potere assoluto che noi esercitiamo e allora mi sono chiesta ma
è possibile mai che noi che non si possa realizzare invece il senso profondo della parola che mi sono scordato un'altra volta perché mi
Che che diceva prima dopo c'è
Questa contaminazione umana che è una cosa è semplicemente una contaminazione umana non è
Niente di pericoloso per la sicurezza anzi la sicurezza
Se ne beneficia
Perché nel momento in cui detenuto ha fiducia della dell'istituzione
Aiutati istituzione a funzionare e non l'aiuta alla carceraria maniera raccontando quello che succede ma aiuta
Perché crede che quel tempo che ha trascorso lì è stato un tempo sensato io vi voglio raccontare di un detenuto uscito da quattro anni e Bollate che mi ha telefonato e mi ha detto tre sta non mi importa niente ho finito otto quattro anni che son fuori
Vi voglio dire
Che quella persona lì non è una persona che
Parlano di un altro che che sta bene a Bollate perché
Mette in atto delle cose che potrebbero
Che potrebbero danneggiarla questa persona non hanno alcun interesse a farlo
Eppure l'ha fatto perché ha il ricordo di un'istituzione che si è posta con un volto umano allora io credo che noi
Dobbiamo
Come Amministrazione
Delle scuse alla famiglia Cucchi mi e dobbiamo delle scuse
A quelle famiglie con cui
Non ci siamo rapportati così come tante volte non lo fanno anche negli ospedali per esempio io purtroppo ho per voi i familiari con molta consuetudine dagli ospedali e vedo riesco a distinguere quando l'ospedale ha un volto umano e quando invece al molto del potere sul malato
Allora credo che le istituzioni debbano scusarsi con i loro utenti tutte le volte e
Non riescono a farsi contaminare cosa che è anche molto difficile dall'umanità della persona che hanno di fronte e a rispondere con altrettanta umanità
Grazie
Sia ovviamente non mi hai tradito le aspettative nel senso che
Esattamente
Quello che
Io forse tutte le persone che sono qui
Si aspettavano
Che tu potessi dire le detto nel modo migliore
Anche da parte mia ovviamente qui non non si vuole puntare il dito contro nessuno ma allo stesso tempo non si può anche procedere rispetto al fatto che qualcosa di terribile è accaduto
E allora
Mi sembra che il punto sul quale riflettere ancora collettivamente sia questo della
Catena
E dell'arte deresponsabilizzazione collettiva c'è un momento e io
Qui non sono molto d'accordo con alcune cose che sono state dette nei
Negli interventi precedenti in cui gli uomini cominciano a guardare altri uomini con degli occhi diversi
Che sono agli atti dell'odio per esempio
Quello un momento
Di grande consapevolezza
E lo dico ad alta voce di grande consapevolezza
E in quel momento accade qualche cosa
Rispetto al quale fare un passo indietro e fare in modo che le istituzioni si organizzino per fare un passo indietro è una grande conquista della civiltà democratica di un Paese
Perché tutti cominciano ad avere paura
DS
Conniventi con una catena di responsabilità e nessuno
Osa iniziare a parlare
E preferisce un'obbedienza cieca a un'obbedienza intelligente
E qui
E lì che
Accadono delle tragedie terribili terribili
La grazia con cui l'aria ci ha raccontato questo episodio ci dice che è parte sintonizzata con questi linguaggi cioè ha capito
Come e che cosa è accaduto e le parole di risposta
Di Lucia
Servono a farci comprendere
Che naturalmente chiede ha commesso qualche cosa deve pagare ma
Noi dobbiamo già essere pronti
Hanno spezzate a nostra volta
Questa catena nel costruire
Forme di responsabilità che a nostra volta emarginano
Perché noi non vogliamo assolutamente questo
La responsabilità deve includere
Le persone
All'interno delle nostre comunità
Con uno sguardo diverso e questa è la sfida della giustizia riparativa
Grazie a entrambe
Grazie davvero
Grazie
Mi scuso anche di aver girato alle spalle a molti di voi ma a
Naturalmente necessario rivolgermi atti parlava e così bene tra l'altro ci sono sono presente i tuoi genitori che salutiamo colonna
Un tavolo che si sia sulla
Allora
Allora
Adesso io penso che facciamo una pausa
Perché si
Capisco che
Le persone sono stanche
E
Va bene quindi riprendiamo fra
Verso le due insomma vi prego di
Restare
Qui perché poi anche la seconda parte è importante grazie
Scusate ricominciamo
E
Basta ad
Da
Scusate silenti anche lì per favore tutti prendete posto e in
Ecco in silenzio grazie guardate richiediamo anche queste due ore
Di resistere
è in silenzio e senza commentare fra di voi scusate in Iraq quando vengono le classi
In carcere a incontrare la nostra redazione io faccio sempre una
Una premessa dico guardate qui ci sono delle persone che si mettono in gioco che vengono a raccontare il peggio della loro vita per cercare di
Ragionare con voi
Si comportamenti a rischio su cosa vuol dire
Fare certe scelte però da voi chiediamo
I silenzi e rispetta adesso lo chieda anche adesso
Per favore i commenti voi siete adulti non siete nemmeno ragazzini i commenti dopo abbiate la forza di stare zitti ed imparare ad ascoltare scusate la cattiveria sono cattiva un po'
E sono
Voglio
Ringraziare invece in
Tutte le persone che sono venti
I relatori le persone che sono a questo tavolo perché
Guardate per una volta un convegno a cui non è mancato nessuno io detesto quando vado a qualche convegno e le tante le persone annunciate non ci sono
Qui vi assicuro che è stata una dura lotta però ci sono tutti quindi
Chiedo anche a
Davvero
Sì è stata una dura lotta nel senso che io tallona le persone
Per giorni però
Penso che i risultati si vedranno
E allora adesso riprendiamo un attimo dalla parola Silvia e poi
Sì date qualcuno se vuole insomma i bagagli
Cioè un centoquarantuno e centottantaquattro dispersi quindi va bene se qualcuno ha naso numeretto
Si faccia una perquisizione personale e
E
Capisca che
No anzi lo dico io perché Ornella non ci riesce lei ristretti orizzonti ha bisogno di vivere a un piccolo contributo del Comune di Padova di dieci mila euro l'anno che serve per pagare tutto lavoro di Ornella non
Quindi se voi poté ente abbonare ABI diffondere gli abbonamenti in ogni numero c'è il bollettino sono venti euro l'anno l'abbonamento ordinario quaranta l'abbonamento sostenitore
è lo strumento che permetta di fare quel iniziative che consente di portare i ragazzi in relazione come dire e anche qualche cosa di più di un abbonamento se potete abbonati e diffonderlo fatte in modo che esperienze come questa passano andare avanti
Va bene
In apertura dei lavori quotidiani io voglio ancora ringraziare ristretti Orizzonti il lavoro
Ineguagliabile
Che sta facendo che fa e che farà il direttore dottor più cruccio per avverte la dato ancora una volta la possibilità di essere
Tutti noi qui
Lavori del pomeriggio sono dedicati
A un tema che ovviamente è molto vicino anche quelle che abbiamo in contatto stamattina
Che
Sarà meno esperienziale
Ma sicuramente
I temi che verranno toccati saranno toccati sempre con grande sensibilità e anche vicinanza
Offese riparazione per una nuova giustizia attraverso la mediazione interverranno su questo tema Marco Bouchard lavorava e grazie
Marco Bush aveva magistrato
Che insegna anche il diritto penale presso l'Università del Piemonte orientale ho conosciuto Marco a metà degli anni novanta a Torino
è stato uno dei
Promotori
In Italia
Iniziato prima ancora di quanto iniziasse io
Sui temi della giustizia riparativa della mediazione
Sempre una particolare attenzione alla questione delle vittime dei reati
Ha scritto due libri offesa riparazione insieme a Aldo Amia con lo
E un libro sul perdono che
Sempre di altissimo profilo entrambi sicuramente entreranno un po'nella sua conversazione
Vi leggo quello che
Trovata nel vostro programma a partire dalle vittime un cammino verso la riparazione dell'offese un capo mine importante perché non ci si occupa mai delle questioni emotive le pratiche connessa creato
Lasciando inascoltate le sofferenze e le difficoltà della persona conferenza
Marco
Vado ok
Grazie
Adolfo soprattutto grazie
A Ornella a cui il
Ho fatto veramente Neglia complimenti in privato ma credo che sia doveroso farlo in pubblico perché questo è davvero un evento straordinario e io sono davvero
Fiero di aver potuto partecipare a questo incontro che mi coinvolge emotivamente in modo molto profondo
Pensando a questo incontro
Devo dire sinceramente che io provavo
Concerto disagio se vogliamo come dire un incerto disorientamento perché mi dicevo beh ma in fondo
Finora io non ossobuco non non subito grandi offese
Il Corritore atti quotidiani insomma che capitano a tutti e poi in fondo non ho mai fatto del male neppure voi quando sono entrato in questo carcere ho cominciato a chiedere quante persone ho condannato
Quante persone come pubblico ministero ho chiesto che venissero condannate per quanto io sia stato ossia
Diciamo così un giudice
Mite
Credo che sia incalcolabile nella male vero inflitto e quindi
Mi sento
Umanamente trasportato in questo nostro incontro così perdendo insomma quel senso di disorientamento che potevo avere nei giorni precedenti
Io sono partito proprio dalla frase
Di
Benedetta Tobagi che è stata citata all'inizio che è andato il titolo a questo incontro
Però io ho notato subito immediatamente questa risposta cioè
E davvero possibile
Spezzare le cartelle del male senza in qualche modo attingere
Alle risorse del perdono che è stato così frequentemente evocato in diversi
Interventi soprattutto da parte delle vittime
Lo dico subito insomma
Per me non è possibile devo ammettere che la testimonianza Di Lorenzo Clemente mi ha messo in seria difficoltà non so
Risponderà il probabilmente lui stesso sta trovando la strada attraverso il lavoro con i ragazzi
Che non è una strada tra l'altro inusuale
Però volevo riflettere
Un pochino più a fondo con Goya su come poter recuperare questo percorso del perdono
E lo farò dicendo innanzitutto che
Credo che tutti noi conosciamo abbastanza bene il sentimento di colpa per alle offese che commettiamo certa per carità poi ci mettiamo
Dentro le nostre capacità anche di nasconderla questa
Colpa per la vergogna la rimozione dei nostri limiti e molti culturali che ci impediscono in qualche modo di vederla
Nitidamente questa polpa
Però con tutto il rispetto che io posso avere per le esperienze delle vittime
Credo che dovremo anche
Cominciare a riconoscere
Un altro sentimento profondo di colpa che quello che proviamo quando le offese le studiamo
Questa affermazione può sembrare inizialmente un po'contraddittoria perché
Se siamo offesi perché mai dovremmo sentirci in colpa
Invece credo che
Io non sono uno psicologo ovviamente tanto meno uno psicanalista però io credo che i nostri meccanismi psichici sono molto più
Complicati di quanto immaginiamo in fondo le testimonianze delle vittime
Di questa mattina secondo me ci aiutano a comprendere questo passaggio apparentemente complicato perché l'offesa
Produce sempre
Dei sentimenti profondamente maligni
è stata citata la Calabria Hillary rancore
Diciamolo apertamente un sentimento di vendetta
Vendetta selvaggia di vendetta salterà di vendetta legale ma
Possiamo anche a pensare a tutta una serie di recriminazioni verso gli altri i anche verso noi stessi
Che sono appunto come dire il sintomo di quella trasformazione che ci fa passare dal senso di ingiustizia subito appunto a un possibile nel senso di colpa
Per i sentimenti che proviamo e io credo che più
Noi trascuriamo
Questo rischio di confondere il senso dell'ingiustizia subita con le parti più torbide di noi stessi io credo che
Più rischiamo diciamo così di liberare
Le nostre mozioni
Negative offendendo a nostra volta mi ha colpito per esempio la lucidità di Agnese Moro quando
Ha rivelato alcuni di questi
Passaggi così difficili da affrontare ma perché si cerca come dire tutt'altro
Espiatorio per il nostro dramma
Personale di a volte questo sentimento di colpa e così irrisolto darei volgersi contro noi stessi da portare qualcuno di noi anche al suicidio
Io mi sono occupato per
Diversi anni di reati commessi in danno dell'infanzia un po'le esperienze personali
Come magistrato e un po'la letteratura sull'argomento
Mi hanno portato inevitabilmente a toccare questo fondo terribile in cui cerchiamo di uccidere l'altro in noi stessi
E ci dette stiamo così profondamente da non riuscire a
Ad amarci come dovremmo al mare il nostro prossimo
E questo passaggio così complicato
A dirlo
Ma
Così forte forse anticiperemo è stato in qualche modo definito una psicanalista francese Marie Palmeri ha chiamato questo passaggio raccolta nevrotica
Olivia Berti ha scritto un bellissimo una raccolta di saggi sul perdono parlava appunto di
Trasformazione maligna
Della colpa e guardate che questo non succede sono nei fatti quotidiani questo succede anche nei grandi
Tornanti della storia e ci sono popoli perseguitati che si sono trasformati in Stati persecutori
E per citare
Un altro
I loro troppo famoso che cercava di mettere in luce invece in impositivo la capacità la forza plastica di trasformare
Positivamente le cose passate
Diceva ci sono uomini che posseggono così poco questa forza che per un'unica esperienza per un unico dolore spesso soprattutto per un unico lieve torto si dissangua no inguaribile mente
E allora torno alla domanda che cos'è che può
Davvero spezzare questa trasformazione maligna nelle persone offese e nelle vittime collettive
La mia risposta per quanto francese dubitativa incerta
E costretta a richiamare appunto l'idea
Del perdono
Un'idea che non esclude assolutamente non si oppone alla giustizia
All'accertamento
Del dolore della verità gli anche la pena stessa ma io so perfettamente perché questo è il mio lavoro quotidiano
Che ne
La sentenza nei
La condanna costituiscono alcuna garanzia per spezzare la catena del male credo che questo sia
Un passaggio
Sul quale convenire lucidamente
Ma perché
Nella prospettiva dello spezzare le catene così importante il
Perdono
Perché io credo che sia l'unica forma che ci possa impedire la riproduzione del male sia nella sua forma passiva del ripiegamento della depressione sia nella sua forma attiva invece
Della della vendetta sia quella legale che è quella
Illegale
Amare
In un bellissimo libro sulla io la conosco poco come autrice però letto questo libro la ditta creativa e lei
Dice che l'azione umana e costretta costantemente a fare i conti con due grandi limiti molto potenti
Il primo limite questa caotica incertezza del nostro futuro
L'altro limite
E veniamo al nostro tema e l'impossibilità di ritornare indietro
Di annullare quello che è stato fatto l'irreversibilità dell'agire umano e Anna evento e dice che l'unico rimedio che l'uomo è riuscito a concepire per combattere questa irreversibilità
E appunto la facoltà
Di
Perdonare
Ma che cosa intendiamo
Per perdono
Tante persone si sono affannati intorno a questo concetto a me piace
La definizione che è stata
Datata
Caro morendo che propone sostanzialmente un perdono fondato sulla comprensione e in questo senso il ritorno dopo al concetto che avevano i greci del perdono
Cioè
Comprendere luglio dice un essere umano significa
Essenzialmente
Evitare
Di
Per ridurlo nella sua persona all'atto che egli ha commesso anche quello più grave
Comprendere significa riuscire a fare questa distinzione tra l'atto commesso della persona
E d'altra parte non posso non ricordare come anche nel mio lavoro quotidiano io non condanno le persone in quanto tali
Io condanno degli specifici comportamenti della persona pisside macchiato di una certa
Violazione
Io mi rendo conto che
Per contraente
Bisogna che ci sia una verità
Bisogna che
Un colpevole in qualche modo sia stato individuato accertato e capisco benissimo che non può perdonare la vittima chi non ha potuto comprendere
Leggevo il
Il libricino spezzare la catena del male che c'è stato
Regalato l'intervento di Milani sulla vicenda della Loggia è evidente che quando non ci sono colpevoli come si può perdonare oppure penso
A
Ilaria Cucchi dei suoi familiari non hanno ancora potuto comprendere come si può perdonare se non si è compresa
La vicenda così come si dice realmente svolta quindi nessuno chiederà a loro il perdono ci mancherebbe altro
Ma soprattutto
Ammesso che riusciamo ad avere questa capacità di conta vendere
Io credo che ci sia bisogno di tempo per perdonare di tanto tempo e soprattutto credo che ci sia bisogno
Che ci sia un colpevole il perdono lo chieda
La mia seconda
Riflessione vuole essere un tentativo
Per capire se è possibile collegare questo pensiero intorno al perdono con il nostro sistema
Di giustizia penale con i suoi modi di trattare le infinite
Offese quotidiana non siamo in un carcere
E mi rendo conto di quanto sia rischioso
Parlare di perdono perché chi vive qui dentro non è stato propriamente perdonato e anche quando
Il
Perdono
Lo ha chiesto che è stato concesso da qualcuno la società e le istituzioni hanno preferito infliggere la pena non voglio dire che la pena sia
Il contrario del perdono ma evidentemente
E
Un'alternativa ma indubbiamente faticoso credo che parlare di perdono qui dentro
Perché il carcere proprio in quanto alternativa al perdono tende a trasformare
I colpevoli vittime
A loro volta non ci sono solo le vittime i familiari dei detenuti vittime ci sono
I detenuti che si trasformano lentamente in vittime per il male
Che loro subiscono quotidianamente anche credo nel più umano e rispettoso degli istituti penitenziari italiani è un percorso appunto psichico Mattia il suo fondamento
Voglio però essere chiaro io non voglio troppo qui come dire
Un inserimento del perdono all'interno della giustizia penale però voglio tornare
All'interrogativo di fondo all'interrogativo che ci vede tutti quanti qui presenti oggi e cioè come facciamo
Approvare quanto meno a spezzare il male e allora a mio avviso la domanda corretta in quella prospettiva può essere questa e possibile
Nella giustizia penale
Di qui il titolo tende al mio intervento partire
Dalle vittime
Come hanno fatto nell'esperienza appunto già ricordata da
Adolfo in Sudafrica con l'istituzione della Commissione per la verità e la riconciliazione perché lui non l'ha detto ma
Uno delicati di quell'esperienza il rovesciamento dei ruoli
E il rovesciamento dei ruoli implica ovviamente che non ci sia
Una giustizia accusatoria che cerca in qualche modo
Di
Raggiungere la prova della colpevolezza dell'autonomia dei fatti c'è
Un colpevole che si proclama tale e che chiede in qualche modo perdono lì comincia al processo eliche comincia altro cessa non finisce lì comincia il consenso o almeno
Cominciano
A questa domanda è possibile partire dalle vittime
Io vorrei rispondere che sì cioè ho fiducia nel fatto che secondo me l'unica possibile reale riformati una giustizia penale moderna comporti il partire dalle vittime
E guardate ce lo dicono anche degli atti normativi importanti c'è una decisione quadro del quindici marzo del due mila uno Vella Consiglio d'Europa che ci invita
A partire dalle vittime peccato che l'Italia è uno di quegli attrezzi che se l'extra frega altamente
Di applicare quella decisione
Quattro
Ma che cosa significa per me partire dalle vittime
Significa tre cose e qui concluderò il mio interprete
Partire dalle vittime su questo io sono perfettamente d'accordo con Adolfo significa innanzitutto riconoscerle
E che cosa significa riconoscere le vittime significa garantire loro il bisogno del diritto primario di essere
Riconosciute e questo riconoscimento non può che avvenire attraverso
Il
Processo prima di dire il diritto
E prima di garantire l'accusato il processo dovrebbe garantire alle vittime di dare loro un posto di riconoscerne il ruolo della comunità
Mi ha veramente
Molto colpito un passaggio del motivo della mattinata perché se ci avete fatto caso ne parlavo a sottovoce con Laura varierà e se avete fatto caso
Lei
Persone
Che non sono riusciti a trattenere le lacrime nel parlare agonica non sono state le vittime dei reati ma sono stati sono stati sono stati i parenti
Dei
Detenuti in particolare la sorella di un detenuto la moglie di un detenuto perché sono sicuramente vittime di quello che successi ma sono vittime non riconosciute a cui non è dato il diritto
Di esprimere il proprio dallo la il proprio dolore e forse questa è stata una delle prime occasioni pubbliche in cui
Hanno avuto la possibilità
Di ottenere
Questo riconoscimento
Prendendo in mano un microfono e parlando della loro esperienza e cioè non è un riconoscimento giuridico ma è comunque un riconoscimento pubblico che spiega
Appunto la quantità della sofferenza trattenuta nella nel loro animo
Questo riconoscimento lo ribadisco consiste nell'informare l'offeso dei sui diritti delle sue facoltà dell'opportunità di ricevere assistenza e sostegno
Perché solo attraverso il riconoscimento alla vittima
Per bene
La sua funzione puramente strumentale rispetto al processo
Come testimonianza all'interno del processo e diventano un soggetto a un soggetto giuridico un soggetto di diritti a tutto campo
Partire dalle vittime significa anche un'altra cosa che per me è molto importante forse faccio fatica a spiegarla ho provato a diverse volte spero di riuscirci perché partire dalle vittime
Significa riconoscere che l'offesa criminale non è destinata solo
Ad un accertamento delle responsabilità ma l'offesa criminale produce
Degli F
Sulla vittima che non possono essere rimossi o trascurati
La denuncia serve
Come dire per essere riconosciuta in quanto tale ma al tempo stesso
La vittima deve transitare in un luogo dove il danno l'offesa la sofferenza possono essere trattati
Il processo alla verità dei fatti non bastano perché non sono loro l'ho già detto all'inizio non validi ma non è il colpevole
Né la vittima questo lavoro che io
Ho chiamato con le parole di
A bella il lavoro di trasformazione maligna della colpa è un lavoro che si effettua oltre al processo al di là
Del processo però io penso
E di qui
Esperienze che ho provato in qualche modo a sperimentare anche
A Torino dove lavoravo fino ad un anno fa io penso che una giustizia penale moderna dalla parte delle vittime debba avere questa capacità transitiva cioè debba avere la capacità
Secondo me fondamentale questo passaggio di non soffocare di non ridurre
I sentimenti offesi nella logica giudiziaria
La condanna sarà il premier e la soddisfazione della mia ansia
Di giustizia non è così secondo me non è così la sentenza un passaggio un ponte una porta che si attraverso un altrove che non è ancora quello delle catene spezzate
Del male
Terzo e ultimo punto partire dalle vittime sicuramente significa lo si è già detto in parte riparare piuttosto che o oltre che
Punire
Ma cosa significa effettivamente riparare perché
C'è il rischio di incorrere in grandi equivoci negli nostri sistemi c'è
Un'esigenza molto sentita di come dire
Assecondare questa e richiesta di ridurre i sentimenti ed emozioni a delle quantità economiche no violando il tetto secondo cui le lacrime non Simone Tiziano
E ogni società ha finito con il confondere la riparazione con l'indennizzo con il risarcimento per cui
Pagata la somma di denaro finita la storia insomma il danno è stato riparato
Non è così in effetti è vero la riparazione e un'illusione l'abbiamo detto con Anna
Uno del più grande dei problemi
Della
Nostra azione umana riuscire appunto a riparare quello che ormai via è stato rotto
Ed è anche vero che moralmente la condanna serve
Per una riparazione interiore ed è vero che materialmente il risarcimento del danno può anche servire
A sostituire
Dei beni materiali che sono riparati e sostituibili
Mai attraverso questa strada economica che riusciamo a spazza a spezzare le catene del male
Io credo che ci possa essere
Di grande aiuto in arrivo verso la fine direi io
Una nozione più psicanalitica di riparazione perché in realtà
L'offesa il reato l'illecito chiamatelo come volete
Non comporta tanto uno riparare qualche cosa ma comporta piuttosto un fare riparazione a qualcuno
Che prospettiva totalmente di versa perché come possiamo pensare
Di fare riparazione a qualcuno che abbiamo offeso senza riconoscere la nostra propria mancanza
E ci vuole il fatto che non solo abbiamo mancato
Verso qualcuno
Ma che manca qualcosa dentro di noi profondamente dentro di noi e credo che An alcune testimonianze dei detenuti di questa mattina questo passaggio ci sia stato lo scoprire
Di una mancanza profonda che può estere
In effetti sanata
Fare riparazione a qualcuno ripeto non significa riempire purché sia un voto alto o io al contrario annullare quanto è stato fatto
E solo il riconoscimento di questa mancanza può permettere la messa in discussione personale che fonda
Il
Lavoro preparatorio e solo questo lavoro preparatorio penso
Che ci permette di sopraffare l'attuazione a ripetere
Ma possiamo ed è interamente il punto finale chiedere
Alla penna
Oggi di rispondere a questa esigenza di fare riparazione
A qualcuno cioè possiamo chiedere che alla
Alla pena che contribuisca in qualche modo a spezzare le catene del mano riteniamo invece che
La pena debba semplicemente
Soddisfare insomma nei limiti più umani possibili il compito di legalizzare la vendetta sociale
Io credo che l'unica risposta che io almeno sono in grado
Di dire e quella
Che può portare
Il condannato non dico di accettare ma almeno di comprendere ritorniamo al tema della comprensione che intimo nell'aspetto o no
Di comprendere la pena inflitta cioè vale a dire
Di per riconoscere la vittima in quanto tale
E di accettare il se stesso come
Colpevole come attore responsabile dei suoi atti
Perché così come il territorio pompe
La giusta distanza con la vittima così la pena e il carcere creano un eccesso di distanza non solo dalla vittima ma da tutta la comunità
E questo eccesso non si riduce a per il solo fatto che si riduce il tempo
Della Penna ecco credo che il tempo della pena dovrebbe proprio essere riempito permetterà frutto quell'opera riparativa di cui ho cercato di parlare
Grazie
Grazie Marco
Davvero
Sentiti parlare
Mi richiama
Per citare un altro grande filosofo Carrick
La saggezza pratica
è un suo concetto
Quando Ritter ricerche la saggezza pratica non consiste nell'abbandono del tragico
Ma in un abbandono nel tragico
E questo abbandonarsi nel tragico se riusciamo
A creare delle basi di produttività fa nascere qualche pensierino sono dei pensieri altissimi
Vorrei riprendere
Un paio di concetti prima di tutto questa
Questione
Importantissima
Che
Che aveva espresso con parole diverse e ci ritroviamo perfettamente d'accordo sul fatto che il denaro
Il doppio equivoco della sofferenza
Se ci pensate bene
Qualunque tipo di sofferenza la nostra società
Viene controbilanciato da una somma di denaro
E noi siamo qualcosa di più e di diverso dal denaro
E chiediamo qualcosa di più e di diverso
Quando vogliamo riparazione e Marco questa cosa va detta benissimo c'è questa questione
Del comprendere
Io vorrei
Qui sottolineare il fatto come
L'esperienza del prezzo del perdono
Un'esperienza
Che naturalmente deve
A mio modo di vedere avverto un inizio e una fine cioè un anno è una cosa che avviene istantaneamente e avviene
Dentro una relazione
E la relazione è quella
Con l'altro è quella con chi ci ha fatto del male
Per fare questo ognuno di noi deve dilatare il proprio linguaggio
Per aprire uno spazio di coabitazione di copresenza
Che non elimina il passato ma obbliga alle parti
A disinnescare le singole memoria che sono congelate
E avviare una narrazione a più voci
Attraverso la quale io accetto che gli altri
Come me
Possano dire io
Quando noi
Abbiamo
Due avversari
In un processo perché si chiamano così
Non c'è niente da fare l'uno elimina l'altro io vinco truppe
Detto viene condannato
C'ha la funzione Sarti Spatola della pena
Sono dei linguaggi che dentro di me davvero non hanno più un briciolo dischi
Capacità di abitare anni
Di ventura claustrofobia non virtuosa quando devo sentire queste cose però mi rendo perfettamente conto
Che il nostro sistema di diritto penale e comunque
Ciò che di meno peggio abbiamo costruito
All'interno delle democrazie liberali messe
Tra dodici mila virgolette ora
Con i discorsi che sono stati fatti oggi
Capiamo che questi muri possono essere fondati e possiamo andare al di là
Un altro piccolo contributo un granello di sabbia io credo
In modo estremamente coerente
Alle tue conclusioni soprattutto quello del punto tre
Della tua lucidissima analisi
Appunto sulle tre cose per cui occorre
Ripartire dalle vittime
Può essere implementato dal intervento di Laura barriera
Lavorava aveva una criminologa ed mediatrice della cooperativa di che nella quale l'avvocato anch'io
Attualmente nell'esperienza del Progetto officina nel carcere di Bollate
Nata nel confronto tra detenuti operatori e cittadinanza
Sul tema delle vittime della riparazione
Questo progetto dicevo ha avuto come obiettivo quello di sviluppare strumenti conoscenze e competenze
Per diffondere una cultura della giustizia riparativa e dell'inclusione sociale in carcere
E nella collettività
Questo Progetto diciamo a metà
Per cui Laura valida potrà parlarci della prima metà di quello che è stato fatto finora
Magari con una piccola finestra su quello che potrà avvenire anche l'anno prossimo
Dopo degli interventi di oggi è un po'la sensazione che
Siano state accostate delle tessere di un mosaico al lavoro che abbiamo svolto finora Crocchiolo a Bollate nell'ambito di questo progetto e ho preso un sacco di appunti che adesso rendono molto confusi negli appunti originari quindi cercherò di fare un doppio sforzo stili chiarezza
E parto dalla sotto il titolo che il Progetto officina Bollate a
Che costruire legami per nuove forme di sicurezza sociale
è un progetto che come diceva Adolfo è in corso d'opera e si concluderà alla fine dell'anno prossimo ed è un progetto molto ampio articolato su diverse azioni progettuali
La cooperativa che l'ha ideato si chiama articolo tre ed è una cooperativa molto attiva nel carcere di Bollate fino a quando è stato aperto
Tutte le azioni progettuali di questo Progetto sono accomunate dal fatto che si è tentato di concretizzare
Le linee guida che il dato ha emanato nel due mila otto proprio in materia di inclusione sociale a favore di persone sottoposte a provvedimenti dell'autorità giudiziaria
Ovviamente non entro nello specifico di questo documento di indirizzo e non entro neanche nelle caratteristiche nel contesto
Di Bollate in cui appunto
Ah dottoressa Castellano rappresenta la massima rappresentante
Però ci tengo a nominare
Questi due principi che poi noi abbiamo cercato di tradurre nell'articolazione del Progetto
Il primo principio è quello della programmazione delle politiche e della gestione dell'esecuzione delle pene attraverso un'azione multilivello che investa tutte le componenti sociali
E il secondo principio è quello della compartecipazione e la corresponsabilità nella lotta all'esclusione sociale delle Regioni degli enti locali e della società civile organizzata
Questi due principi mi pare
Corrispondano in pieno all'espressione che ha usato Marco Bouchard che ho trovato
Estremamente illuminante e cioè
Colmare un eccesso di distanza
Colmare un eccesso di distanze quello che abbiamo cercato di fare noi nel momento in cui abbiamo
Strutturato e quando dico noi intendo la cooperativa di che chi ha lavorato insieme alla cooperativa articolo tre e che io oggi rappresento
Abbiamo strutturato una delle azioni progettuali del progetto officina cioè quella sui percorsi di giustizia riparativa
Abbiamo cercato di colmare l'eccesso di distanza tra le componenti sociali che appunto le linee guida ci dicono che devono essere investite tutte
E le nomino perché sono quelle alle quali noi abbiamo rivolto le attività del Progetto
Innanzitutto i detenuti del carcere di Bollate
Che sono stati coinvolti nelle attività che finora abbiamo svolto all'incirca nel numero di venticinque
Poi come seconda componente quella degli operatori dei volontari e della Polizia penitenziaria del carcere di Bollate e qui abbiamo avuto una partecipazione di circa trenta persone
A riguardo come nota dolente abbiamo avuto pochi poliziotti penitenziari
E la la terza componente è stata quella dei cittadini del territorio del distretto di Garbagnate che il territorio su cui il carcere di Bollate insiste
Qui abbiamo avuto coinvolgimento di circa quindici cittadini sia
Singoli
E anche qui diciamo c'è stata una minore rappresentanza numerica rispetto invece a i cittadini che o fanno parte delle amministrazioni locali o lavorano nei servizi alla persona
Abbiamo avuto del degli agenti della polizia locale e dei cittadini che fanno parte di associazioni
Abbiamo immaginato che
Fosse importante creare un percorso di sensibilizzazione dal punto di vista culturale
Come premessa per la fase successiva del progetto che è quella di attivare dei veri e propri concreti per corsi di riparazione rivolti a vittime e autori di reati
Quindi siamo partiti dal proporre a queste tre componenti che hanno costituito tre sottogruppi degli incontri a carattere seminariale
In cui abbiamo
Proposto delle
E quelle che sono le prospettive del paradigma della giustizia riparativa
Quindi abbiamo fatto riferimento alle definizioni che appunto i documenti internazionali il Consiglio d'Europa piuttosto che l'ONU ci offrono su queste materie abbiamo menziona alto i diversi strumenti della giustizia riparativa che vanno al di là di quello che poi c'è più magari noto che è quello della mediazione ero vittima
Abbiamo cercato di inquadrare
Tutti gli strumenti all'interno di un modello di giustizia
Che diciamo si differenzia rispetto ai modelli di giustizia più tradizionali che ci sono più familiari che sono quello retributivo e quello riabilitativo
Abbiamo poi toccato la questione di quali sono concretamente gli spazi normativi che l'ordinamento ci offre in questo momento per poter parlare di giustizia riparativa
E poi abbiamo
Offerto degli elementi di conoscenza sul lavoro che è stato svolto dalla Commissione di studio sulla mediazione penale e la giustizia riparativa che ha prodotto delle linee di indirizzo e a evidenziato tutti i nodi tematici che questa materia
A
Fatta questa parte abbiamo proposto ai nostri tre gruppi
Di partecipare a dei laboratori di riflessione
Che
Ci consentivano una sorta di costruzione dal basso dei significati della giustizia riparativa costruzione dal basso nel senso di
Costruzione di significati a partire da quelli che ciascuno attribuisce in prima persona al termine riparare
Questa questi laboratori gli abbiamo anche immaginati come
Una preparazione rispetto all'incontro con gli altri sottogruppi
E in questo abbiamo fatto un'operazione simile a quella che si fa in mediazione quando si incontrano in colloqui individuali preliminari all'incontro faccia a faccia tra le due parti
Perché ci sembrava importante poter porre delle domande a ciascun Gruppo su quelle che erano le anticipazioni le aspettative che avevano rispetto
A soggetti che potenzialmente sono portatori di un punto di vista diverso
E di un ruolo diverso rispetto alla pena e alle conseguenze della pena
In un primo incontro la convergenza tra i gruppi è stata tra
Il gruppo dei detenuti e il gruppo degli operatori e dei volontari e della Polizia penitenziaria
In un secondo momento o nel l'arco di altri due incontri la seconda convergenza è stata tra
Il Gruppo unico interno al carcere
E il gruppo esterno dei cittadini
Mi e soffermerò in particolare in su alcuni elementi del materiale che questi
Gruppi hanno prodotto sia durante la fase della moratoria o che durante questi incontri di plenaria
Le metodologie che noi abbiamo utilizzato in questa fase del percorso sono state
I giochi di ruolo le simulazioni l'esercitazione in sottogruppi e anche l'utilizzo di spezzoni di film
Abbiamo parlato
Di
Abbiamo utilizzato tra gli altri lo strumento del brainstorming e
L'abbiamo chiamato brainstorming sull'immaginario della riparazione
Ovvero abbiamo proposto ai Gruppi uno spazio per pensare
Alla riparazione a partire da immagine molto semplici quali quella di un oggetto rotto
Questo questa partenza ci sembrava importante per poi riuscire ai volgere verso immagini più complesse come possono essere quelle
Di una rottura relazionale e di una rottura
Di un
Anche di un patto di cittadinanza che
Il reato comporta
La prima categoria che questo PRIN stormi inciampa consentito di mettere a fuoco con i gruppi è stata quella che abbiamo chiamato della ricostruzione concreta
E mi sono molto ritrovata nelle parole di Agnese Moro quando stamattina ci ha detto
Il male si ferma quando si ricuce un tessuto di umanità ferito
Questo esattamente un'eco di alcuni degli elementi che noi abbiamo raccolto
Cioè
Quando parliamo di ricostruzione concreta di qualcosa che si è rotto
Pensiamo
Quantomeno le persone che hanno partecipato al nostro percorso hanno pensato innanzitutto
A una manualità
Come può essere quella del ricucire del rammentare
Ha degli strumenti per riparare
Nel nostro caso è venuto fuori l'immagine della macchina da cucire della sarta piuttosto che
Nelle mani del meccanico
E poi a quella che abbiamo chiamato una cultura conservativa cioè una cultura che qualcuno nel gruppo ha detto è un po'roba da vecchi
Riparare come se non fosse più tanto di moda
E
Insieme a questo l'idea
Opposta in un certo senso di poter recuperare una domanda da bambini cioè
Quando i bambini chiedono nella giusti
Questo tipo di elementi sul tema della ricostruzione concreta
Hanno
Veicolato una serie di considerazioni
Che anche qui trovano delle sponde in cose che sono state dette questa mattina
Marco Bouchard parlava dell'irreversibilità
E anche noi abbiamo incontrato
La considerazione che la cosa rotta non sia giusta da sola e non si può usare la rotta
La cosa riparata porta il segno della rottura e non torna come prima
E
In questo ho ritrovato nuovamente unico nelle parole di Agnese Moro che ci ha detto il male una volta fatto non si ferma da solo
Altra considerazione è la cosa riparata può essere più significativa di prima in quanto è il risultato di un'attivazione in prima persona
Ad esempio reperisco gli strumenti per riparare o reperisco l'aiuto di qualcuno per trovare gli strumenti per riparare
Tutti questi elementi ci hanno consentito di sottolineare
La dimensione del fare
Che è connessa a riparare come dimensioni antitetica rispetto alla dimensione passiva ed è responsabile deresponsabilizzante
Di uno
Di quelli adagi in carcerari che dice sto pagando il prezzo alla società e quindi sono a posto
E su questa questione centrale
Nel corso degli incontri in particolare con i detenuti abbiamo iniziato a vedere progressivamente delle aperture una problematica Zazie onesto su questo tema
Una seconda categoria una seconda dimensione della riparazione
L'abbiamo definita
Riparare assi
E anche qui
Ho trovato una connessione con
La la cito a piene mani in mano vi è proprio di aiuto sempre con Agnese Moro quello che si fa a se stessi nella commissione del reato
Quindi ripararsi come
Riparazione nella dimensione del confronto con se stessi
E del confronto con la prospettiva del cambiamento e di una scelta possibile
Stamattina Marino
Ha parlato della possibilità di essere schietti con il proprio passato il più possibile
E anche per noi il tema della schiettezza è stato uno centrale perché
Nei giochi di ruolo che abbiamo fatto
Abbiamo raccolto dei lei motiva
Sempre tipicamente carcerari che vanno
In una direzione
Diversa da quella di
Essere schietti
E vi faccio degli esempi
Avevamo
Un detenuto che aveva accettato di rivestire i panni del rapinatore
Ed incontrare la vittima specifica del suo reato che nel caso della nostra simulazione era un cittadino
E ci siamo imbattuti in discorsi assolutamente comuni che vengono fatti in carcere del tipo sono stato costretto a fare i reati ho fatto i reati li rifarei mi rifarò
Il reato era la mia unica opportunità in via d'uscita
Il reato l'etichetta per sempre sono nella condizione di subire il mondo
Anche qui
Abbiamo raccolto un senso iniziale di smarrimento nei detenuti nel momento in cui
Si intravedevano delle
Possibilità di guardare al futuro in modo diverso da questo tipo di occhiali
E il l'altro collegamento che sta
La mattinata mi ha suggerito è che cambiare gli occhiali
Può poi
Avere come esito quello delle parole e di dell'Iran che ci ha detto
Mio fratello e un buon esempio per mio figlio e ed è un punto di orgoglio per mio padre
E credo che
Il cambio di occhiali abbia proprio a che fare con questo tipo di transizione questo tipo di passaggio
Questo tipo di passaggio per noi ha significato sollecitare
I condannati a rappresentarsi come degli attori di una realtà non subita ma costruita
E al tempo stesso di sollecitare gli operatori penitenziari
A collocare i condannati in una prospettiva di scelta
E dico con sensualità espressa a intraprendere un percorso ripara attivo che in quanto tale non può essere oggetto di alcuna prescrizione o di alcun comando
Terza categoria
A celle un po'
La riparazione verso l'altro quindi la categoria di cui ci parlava Marcon fare riparazione a qualcuno
Abbiamo raccolto come elementi che l'incontro con l'altro
è uno stile l'occasione di uno spazio di narrazione di ascolto di una storia
Agnese Moro ci ha detto dire con le parole quel pezzo di me che ha bloccato
è un'occasione di conoscenza
è un'occasione di sfida e anche questa parola è stata usata stamattina da Lorenzo Clemente per noi
L'elemento dell'ASP è stato raccolto sempre grazie ad un gioco di ruolo in cui inizialmente il cittadino vittima della rapina ha chiesto
Al reo di togliersi il cappellino perché voleva vedere che faccia avesse
Ed è
Stato molto interessante anche poiché raccogliere le reazioni dei detenuti che erano presenti come Osservatorio a questa simulazione
E appunto sentire da loro come
Avessero vissuto questa frase
Riparare verso l'altro a che fare con la possibilità di scoprire che dietro al reato c'è un volto c'è una persona
E ci sono degli occhi e anche qui stamattina è stato detto incrociare gli occhi e rispondere a dei perché
Incrociare degli occhi significa
Superare
La frase che è stata detta dal nostro rapinatore
Non ricordo le facce di tutti i reati che ho commesso
Questa è una frase che secondo me emblematica perché si parla addirittura di facce dei reati neanche di farci delle vittime quindi davvero molto chiara la distanza che
Sarebbe utile colmare
Altro elemento dell'incontro con l'altro la possibilità di scoprire che l'autore del reato non coincide con il reato stesso questo è stato detto molto bene
Poco fa
Ne aggiungo con un fantasma con una creatura
Miti Pizzata
E un nipote intenti noi su questo fantasma l'abbiamo incontrato nelle parole di una cittadina che pochi giorni prima dell'incontro aveva subito il furto in appartamento a casa dei suoi nonni
E lei parlava di rom perché non sono ladri ma sono gatti neri che cadono senza mai farsi male e senza mai essere presi in
Altre considerazioni su riparare verso l'altro molto sinteticamente
La riparazione verso un altro richiede un tempo uno spazio dedicati a contenuti diversi per ciascuno abbiamo sentito stamattina come
Per qualcuno ricevere una lettera
Di scuse
Può essere umiliante
Abbiamo sentito come per qualcuno il perdono sia un passaggio ineludibile rispetto a un percorso di riparazione eccome
Questo però non vada dato per scontato
Incontro con l'altro può esporre a a dei sentimenti difficili da fronteggiare ed a trasformare anche perché come diceva Giorgio stamattina
Significa passare da sentimenti che sono compressi a sentimenti che vengono esplicitati in faccia alla persona che avuto a che fare con la nostra storia di vittimizzazione
Ultimo
Aspetto data dal mio punto di vista interessante
è che nell'incontro con l'altro noi andiamo a trasformare
Un incontro imprevedibile che è stato quello
Che ha visto incontrarsi reo e la vittima al momento della commissione del fatto
In un incontro al contrario previsto preparato e scelto da entrambi
Ultima categoria mi avvicino alla chiusura quella della riparare verso la comunità riparare verso la norma
Il gioco di ruolo che abbiamo fatto cito sempre quello della rapina
Ha fatto emergere che
Dopo l'incontro di mediazione se il reo avesse rincontrato la sua vittima specifica la vittima sarebbe stata al riparo da un nuovo reato perché ormai era riconoscibile ed era riconosciuta dal re o come una persona
è stato molto importante che ci fosse
Una comunità di cittadini che osservava questo gioco di ruolo perché è stata espressa un'aspettativa fondamentale e cioè quella di capire
Seri l'incontro quella vittima specifica può
Essere un incontro potenzialmente con un rappresentante
Dell'altro inteso come un universale
Quindi dell'altro inteso come rappresentante di una comunità che è stata vulnerata dal reato
E anche qui
Il passaggio mi sembra lo stesso che è stato fatto stamattina da Sabina Rossa cioè quello da un fatto privato a un bene collettivo
Questo passaggio penso che sia quello che consistente in parallelo che il rene io
A sua volta venga riconosciuto dalla comunità come un appartenente alla comunità stessa alla quale farà rientro
Chiudo con
Una Giunta cioè
Il riflettere sulla dimensione della comunità e della norma ha fatto porre una domanda
Senz'altro interessante e utile cioè
Cosa facciamo ossee per il tipo di reato non c'è una vittima specifica oppure se anche ci fosse questa non fosse
D'accordo nel partecipare a un percorso di riparazione
Questa domanda
C'è stata utile perché abbiamo potuto riprendere quelli che sono i diversi strumenti della giusti se riparativa che come dicevo sono più numerosi del semplice tra virgolette incontro ore o vittima
E li rinomino in estrema velocità
Incontri tra vittime e autori di reati analoghi
A quelli subiti dalle vittime incontri di mediazione allargata i gruppi parentali e a tutti i soggetti coinvolti dalla Commissione di un reato
La prestazione di attività lavorative a favore della collettività
Questo è un po'lo stato dell'arte del lavoro che abbiamo concluso lunedì scorso e che vediamo davvero come una premessa per
L'attivazione di quelli che saranno poi veri e propri percorsi di riparazione
Grazie
Allora adesso la parte finale un ultimo sforzo di attenzione perché vorremmo anche
Ragionare su alcune molto rapidamente su alcune proposte
E cioè
E forse in questo vorremmo essere aiutati
Da Lucia Castellano da alcuni della redazione che non so dove sono
E e forse fare delle proposte che Rita Bernardini potrebbe
Accogliere
E magari
Portare avanti
A livello parlamentare anche se sappiamo l'aria che tira e le difficoltà
Che ci sono
Al anzi ancora una volta ringrazio per lo sciopero della fame verità che è una cosa seria e il fare molto seria e che fa star male alle persone Alcamo
E che abbiamo
Insomma
è durato io credo anche troppo nel senso che veramente
è stata male
Va bene grazie ancora allora
Ecco qua noi vorremmo
Che il volontariato e scusate Lucia vorrei che
Tu diventassi
Come
Insomma in rappresentanza di un'amministrazione penitenziaria illuminata
La nostra interlocutrice di alcune proposte che
Forse poi Tucci puoi dire che forse a Bollate almeno in parte già fatte allora io adesso loro sollevano
Adesso ti
Prima loro sollevano un paio di problemi di cui vorremmo parlare poi noi ti chiediamo un parere
è un sostegno su queste proposte
Buongiorno a tutti io sono Antonino azzoppata la redazione dei ristretti orizzonti
In questa occasione di questo convegno
Di fronte alla presenza tanta gente vorrei parlare di una categoria di vittime di reati di cui si parla molto poco quasi niente che sarebbero i nostri familiari
I nostri familiari senza aver commesso nessun reato senza nessuna colpa ci troverete espiare pene quasi uguale al nostro
In molti posti e in certi ambienti devono stare
Allo status
Su allo scritta
Disprezzo della gente inoltre
Dalle loro risorse
Che in genere non sono per niente buone
Devo tirare soldi tutte le nostre spese spese per avvocati spese
Per comprarci descritti spesso per noi in carcere visto che il carcere oltre a mangiare un c'era niente
Un'altra Croce dei nostri familiari devono sopportare e quella dei colloqui
Praticamente noi possiamo condannati a pochi mesi possiamo condannati a tantissimi anni
I nostri familiari per tutto il tempo che siamo in carcere fanno il possibile l'impossibile per venirci a trovare
E venire a trovare una persona in carcere per chi non avesse fatto mai questa esperienza non è una cosa semplicissima
Ci sono sacrifici in termini di tempo
In termini di spese ci sono disagi fisici e morali e ci sono tante altre complicazioni
Il problema principale è sicuramente quello dei piani perché
Un detenuto sta in un carcere una città
I suoi familiari su un po'più Issing quelli che stanno in quella città la buona parte
Stanno in posti lontani
Centinaia e centinaia di chilometri
E per costoro venire a fare comunque un sacrificio in mezzo ogni volta
Ci sono migliaia di detenuti siciliani calabresi
Che stanno in carcere il nord
E le loro famiglie stanno su
Ci solo detenuti del sud
Cioè detenuti del nord
Che stanno in carcere del sud tutte le loro famiglie ogni volta devono fare sacrifici immensi per andarli a trovare
Porto a esempio il caso o meno
Io sono dalla sa bene
Ho accumulato decine di anni di condanna non scontati più di venti
Buona parte dei quali vi ho trascorso istituti della penisola
Almeno quindici più
E quindi so bene che cosa vuol dire per un familiare affrontare viaggi così lunghi
La mia famiglia in particolare
Solo per arrivare nel mio paese all'aeroporto deve fare centocinquanta chilometri e più
Arrivate all'aeroporto dell'altra parte
Devono prendere mezzi ti potrei pullman tassi per arrivare alla città dove sta il carcere arrivati lei
Bisogna cercare un albergo per passare la notte
Giorno dopo prende un altro tassi per arrivare al carcere
Ma arrivate che siamo all'ingresso nel carcere non è che sia così semplice semplice entrare
Perché incerti carceri bisogna fare attese lunghissime di tantissime ore certi carceri bisogna arrivare alle cinque del mattino e anche prima
Perché a quell'ora cominciano a distribuire biglietti di entrata
E questo naturalmente tante volte son bambini piccoli ci sono persone anziane
Non ci sono di parte devo stare sotto il sole sotto la pioggia e non è detto che arrivando alle cinque del mattino e subito subito si entra
A volte se la gente ammontano abbiccì può entrare nel sacco le undici questo giorno lungo le due
Naturalmente poi bisogna fare tutto il viaggio all'inverso diritto
Tutto questo
Praticamente per fare due ore di colloquio devono stare due giorni neanche tre giorni girovagando militari
Allora
La legge dice che quando una persona come per un reato questa persona deve essere condannata ad espiare una pena
Ma la legge stessa dice che questa appena deve essere espiata in istituti prossimi alla famiglia
E questo viene posta regola viene rispettata
Poco e niente
Rapidamente cosa chiediamo nuove
Noi
Mettendo in primo piano che ci assumiamo la responsabilità di questo sbaglia
E non chiediamo trattamenti di favore per nuovi
Chiediamo almeno
Che i nostri familiari vengano diminuite le sofferenze i disagi di questi lunghissimi viaggi non è un'altra maniera semplicemente applicando quello che sta scritto l'ordinamento penitenziario
Grazie
Quella sera
Mi chiamo Bruno Turci
Sono in detenzione per un cumulo di pene
Reati più o meno relativi a
Reati contro il patrimonio insomma
L'argomento di cui intendo parlare riguarda
I colloqui intimi quelli che
Garantire però
Di alimentare l'affettività con i familiari tre detenuti Edolo parenti in carcere
Per affettività intendiamo perlomeno
Intendiamo
Specificare
Un
Un vero un reale privato
Che riproduca
Quell'intimità familiare che consente
Uno scambio ovvero uno scambio profondo che rispetti
La la reciprocità che
Solitamente
A può avvenire soltanto nell'ambito familiare ebbene
Nella
La quasi totalità dei Paesi aderenti all'Unione europea circa ventotto credo
Avvengono regolarmente colloqui intimi
Mentre invece
In quei pochissimi in cui non è previsto
Tra questi via d'Italia
Ebbene
Io adesso
Vorrei esemplificare
Attraverso degli episodi che sono capitati dare
Il significato reale
Della necessità
Di quelle che venga introdotta una legge di questo tipo
Io sono sono sposato diciannove anni fa in carcere
Poco tempo dopo pochi mesi dopo più arresto quindi con mia moglie
Abbiamo convissuto neanche molto tempo
Voi potete immaginare
Cosa significa
L'allora non sono più riuscito
Voi potete immaginare cosa significa
Sostanziare
Il rapporto tra marito e moglie
Attraverso
I colloqui
In una sala
In una sala di vita dal carcere una sala
Sotto
La una fredda telecamera su tavoli
In colori tavoli
Freddi dove c'è un chiasso
Infernale perché di solito in venti metri quadrati si estirpati
In dieci famiglie vi potete immaginare
Il caldo
Terribile la cioè
Praticamente alla
Alla la RAI possibilità di uno scambio reale lo scambio vero
Quindi io in questi diciannove anni
Ho costretto mio malgrado a mia moglie
A relazionarsi con me attraverso
Questo sistema alto oltre nella telefonata settimanale
E la corrispondenza epistolare che forse
è quella che ci ha
Consentito
Uno scambio un po'più profondo però
è venuto tramite la carta sta la carta scritta
Ebbene
In questi anni
Nei colloqui
Ne non abbiamo avuto figli quindi abbiamo un po'
Vissuto questa esperienza
Ecco di bambini che ci hanno coinvolto quindi
Vedere i fitti degli altri detenuti che giocano che corrono nel colloquio che si avvicinano al nostro tavolo ci coinvolgeva ci coinvolge in maniera
Molto forte
Buongiorno poco tempo fa mia moglie mi disse
Dopo che parleranno con questi bambini che si giocava
Mi disse in maniera inaspettata molto decisa
Ma tu sai
Che se io non ho potuto avere
I figli che io e che
Abbiamo desiderato la colpa e solo tua ma tu lo sai che cosa mi hai fatto
Io
Mi ammazzato con quella frase inaspettata così così forte no
Ho raccolto le mie energie migliori per riuscire a rispondere
Mi sono sentito veramente
Piccolo mi sono sentito
Una cosa che io credevo che lei avesse assorbito che lei avesse
Metabolizzato invece no ci sono cose
Nei colloqui
Che non si riesce
A risolvere ci sono momenti difficili
Che anche sta
Facendo due ore tre ore di colloquio non è possibile riuscire a risolvere
Perché
Certe cose appartengono a una sfera talmente intima talmente profonda
Che non
Non riusciamo
A
A condividerla con una telecamera che ci osserva
Nel chiasso di una sala colloqui che impedisce di comprendere quasi le parole che ci scambiamo le quindi tocca
Tocca urlare per farsi capire
Ebbene
Gli avevo già gli ho risposto
Ma senti guarda che forse
Riusciamo
A fare qualche bambino magari io appena esco
Cioè non esco vecchio ottusi ancora più giovane deve
Ma nel caso non riuscissimo
Non potessimo più avere dei figli
Possiamo adottarne uno caspita no
L'amore che abbiamo adottato abbiamo per dare a quel bambino immensa infinito
Lo abbiamo
Maturato e noi coltivato noi tutti questi anni ebbene
Mia moglie mi ha risposto la cosa che
Di nuovo non mi aspettavo mi ha detto guarda chiede io e te un bambino lo abbiamo già adottato
Il nostro bambino
Il legame d'amore che ci unisce e che in questi anni siamo riusciti a proteggere
A difendere
Altrimenti come avrei potuto io
In questa sala colloqui riuscire
A maturare a conservare a difendere questo legame
Io ho capito chi mia moglie mi ha detto una cosa che avevano la pancia da tanti anni
Ed è scoppiato a piangere io avrei voluto piangere colonnello desideravo tanto ma
Non ci sono riuscito ci sono riuscito perché quel pianto apparteneva anni è a mia moglie era nostro
Non sono riuscito a condividerlo all'interno di quella sala colloqui con una telecamera che ci fissa
è una questione talmente intimo profonda
E per lo stesso motivo io danni
Non bacio mia moglie al colloquio
Questa è una cosa mia
Che però in questo contesto Napoli svelare la vuol dire perché
Perché
è importante riempire di significati questa richiesta affinché venga riconosciuta
Veramente
Il diritto all'affettività in carcere seppure che
Di diritti hanno in sé ha consentito parlare
Ma
Io non faccio mia moglie
Per quel motto lo stesso motivo che non ho pianto perché
Trasparire di certe emozioni sicuramente
Io non riuscirei a condividerlo con una telecamera fretta che ci osserva
E comunque
Voglio dire questo prima di tutto prima di pensare con la riforma di quel tipo e necessario riuscire
A superare degli equivoci quei
Quei luoghi comuni quell'ipocrisia
Con cui si accolgono sempre questi queste questa richiesta di riforme tipo nelle carceri
Le celle a luci rosse cioè è uno svilimento
Nelle carceri
Adesso ci saranno le celle a luci rosse
Detto io l'ho letto decine di volte sui giornali ma allora le nostre case sono tutte a luci rosse
I nostri salotti cioè tutti i luoghi
Dove
Dove capita
Sono tutte a luci rosse
Ma non ho mica capito ma noi dobbiamo superare
Questa
Questa ipocrisia
Perché altri io non andiamo da nessuna parte ma oltretutto
Oltretutto dobbiamo capire che
Questa legge serve a garantire
Quelle diamo
Serve a garantire con la solidarietà a difendere il bisogno
Che noi abbiamo
Di abbracciare un figlio di abbracciare una moglie e una madre
Ecco noi dobbiamo riuscire
A garantire questo
Per riuscire
A realizzare un investimento che produca
Il recupero del
Del condannato
Per riuscire
A
Impedire che una persona recidiva possa continuare a compiere delitti e reati una volta che esce dal carcere voglio aggiungere una foto la citazione
Ah ristretti orizzonti qualche anno fa
C'è stato il dottor
Avremo pure che va
Del direttore la Federazione venire le enfant farà reagisce nei carceri francesi
Questo
Ha testimoniato dicendo che
In Francia riconosciuto da tutte le autorità dei detenuti i quali hanno mantenuto
Legami affettivi forti con la famiglia
Sono più facilmente riferibili tutti gli operatori
Degli istituti di pena riconoscono
Che
Chi ha mantenuto legale
In Francia riparo dalla Francia perché in Italia sono pochissimi quelli che lo dicano in Francia
Già mantenuto legami con la propria famiglia
Una volta scarcerato
Riduce di
Tre volte il rischio di recidiva rispetto atti quelle gli ambiti A spezzati oppure perché erano inesistenti
Allora
Io dico questa legge
Questa legge servire
A recuperare detenuto perché
In pratica riduttiva
Risocializzazione
Quindi io voglio dire questo voglio dire che
Noi non dobbiamo non possiamo più
Non affrontare
Questo problema il problema
Che deriva da qui bisogni naturali che sono affettive sessuali ditte riguardano
Il nucleo
Dalla personalità
Dell'individuo
Quindi Vito ma
Una persona reclusa
Deve essere pulita anche nell'amore
E fino a che punto
Perciò dico stiamo attenti
Stiamo attenti a non trasformare il castigo
Per una persona che ha compiuto un delitto
In un delitto contro quella persona grazie
Allora
L'ultimo intervento
Di Filippo
Un po'di silenzio perché so che è molto
Buonasera io mi chiamo Filippo c'è una persona ritenuta
Con lunghi trascorsi di tossicodipendenza
Partecipò ad alcuni mesi a ristretti orizzonti
Al progetto scuola carcere
Progetto scuola carceri nel quale io
Ma anche credo i miei compagni abbiamo molte difficoltà a varare tra virgolette
Nel senso che raccontiamo quello che
Il nostro vissuto la nostra esperienza
Confrontandoci
Con gli studenti che entrano
è una fatica credo che sia
Molto più faticoso confrontarci con degli studenti che rimanere in cella
Chiusi
Può andare all'aria parlare delle solite cose
Qui abbiamo parlato dei paletti problemi le condanne annesse
E vorrei inserire anche quello che sono
Le problematiche delle famiglie delle persone tossicodipendenti ma non solo delle famiglie in generale
Una sorta di
Pena accessoria
Che le famiglie si trovano a scontare
A scontare con un fine pena mai nel senso che il giudizio glielo il pregiudizio
Di queste persone che sono semplicemente familiare
Continua
Continua nel tempo
Loro sono semplicemente semplicemente sono parenti
Però
Si ritrovava essere come diceva prima una delle persone che sono intervenute
Ci dovrà essere scartato a essere additato come padre o la madre la sorella
Ho anche il figlio
Del tossicodipendente di turno della persona che
è finita in carcere
Mi fermo qui lascio la parola d'ordine
Va bene
Allora
Le nostre proposte ma una
Voglio accogliere una cosa che ha detto Filippo che è fondamentale in questo ragionamento che abbiamo fatto oggi
è molto più difficile per noi confrontarci con gli studenti che stare qui in cella
Guardate è questo il senso di un carcere diverso di un carcere più aperto è più faticoso perché l'assunzione di responsabilità a cui ti costringe un carcere più aperte più umano
è molto diversa rispetto al sentirsi vittime stese in cella non fa niente dalla mattina alla sera
Quindi quello che noi stiamo proponendo non è un regalo tra reperibile detenuti no un carcere forse o una pena più faticosa una pena di
Che passa per la responsabilità quindi pensiamoci bene prima di
Invocare il carcere chiuso la pena più pesante eccetera questa io credo era appena vera
Al e quindi ringrazio Filippo di questa osservazione poi allora
Per
La la parte conclusiva le nostre proposte
In quei vorrei dialogare con con Lucia Castellano perché
Alcune cose mi pare che a Bollate ci siano
Perché vorrei che queste diventassero come dire le proposte di anche di tutte le associazioni del volontariato queste sono proposte
Che riguardano le famiglie prevalentemente come dire le persone detenute dicono io non voglio pensare a me i miei diritti voglio pensare che ci siano dei diritti soprattutto per la mia famiglia
Primo il problema che solleviamo che secondo me è un buco nero
Nella cosa quello dei trasferimenti guardate c'è un termine che la dice lunga spalla menti
La persona detenuta è una merce
Che viene sballata da un carcere all'altro se sei straniero poi ancora più facile perché si dice tanto non ha una famiglia cui e quindi mandiamolo
Da un'altra parte allora noi chiediamo all'amministrazione penitenziaria più trasparenza
Sui trasferimenti
Per esempio che non vengano trasferite le per
Le persone che stanno facendo un percorso di studio per esempio di
E no
Non è così qui succede in molte carceri succede che siano chiari i criteri dei trasferimenti che la persona detenuta possa in qualche modo sapere
Perché e dove
Finirà che le famiglie siano avvisate
Ecco io dico una umanizzazione di quello che la cosa forse più disumana appunto lo sbarramento dalla merce detenuto da un carcere all'altro e questo è il primo i colloqui
Allora
Ci sono
Dunque noi prima di tutto sei ore
Al mese di colloquio sono veramente una miseria ma come si fa a dire che una persona può mantenere
I legami familiari coltivare questa parola di coltivare poi gli affetti in sei ore come le ha descritte Bruno come la descritte qualcun altro ma dove ma come
Allora io so per esempio che a Bollate già
Molte più detenute poi forse Lucia ci spiegherà
Fanno otto ore di colloquio al mese io credo che già con questa legge è possibile dilatare le ore di colloquio
Qui una richiesta che viene da molti so che non farà piacere a chi lavora però ragioniamoci su è che anche la domenica sia giorno di colloqui perché
Le famiglie veramente hanno grande difficoltà
A venire
Alcune famiglie in altri giorni e se si vogliono ampliare le possibilità di colloquio bisogna pensare a qualcosa di diverso
E
Credo che questa sera
Le condizioni in cui le famiglie vengono accolte a colloquio guardate ci fa si fanno ore di attese ore di attesa c'è un sito
E ore senza
Uno spazio decente almeno che venga
Che vengano costruite delle strutture dei prefabbricati non ci vorrebbe niente ecco con dei servizi in cui le persone se arrivano quei bambini anziani
Possano aspettare in condizioni decenti oggi le condizioni in cui si aspetta un colloquio sono davvero indecenti e anche questo non credo che siano
Che sia una cosa
Difficile poi ci sono due allora oggi c'è la mamma di hai detto non lo voglio dire che ha detto che in tredici anni in cui viene a trovare quando può dall'Albania suo figlio oggi per la prima volta facevo una cosa così
Emozionante che era vedere avversi mangiare assieme a suo figlio mangiare assieme a suo figlio allora io dico ci sono delle
Qua ognuno una volta all'anno si fa questa cosa tipo la festa della pappa va beh
Insomma le occasioni per fare dei colloqui diversi
Non sono non potrebbero essere incentivate aumentate dare la possibilità di mangiare un giorno all'anno con i propri familiari guardate sembra strano ma questo rito di mangiare l'ho sentito l'anno scorso
Anche raccontare da Marino per esempio il giorno che ha mangiato per la prima volta con le sue figlie
è un momento importante un momento cosa ci vuole per fare questo io credo che ci voglia molto poco
Però però ci vogliono delle indicazioni chiare perché a me non va neanche più questa cosa che questo sia sempre affidato come dire al buon cuore di un direttore ma perché
Deve essere affidato al buon cuore di un direttore noi abbiamo fatto un incontro col direttore in redazione che su questi temi si dimostrato molto disponibile ma perché questo non deve essere un'indicazione
Che riguarda tutte le carceri italiane e questa
Poi
Io credo che le becco una cosa che chiediamo oggi che anche questa minima che vengano attrezzate delle aree per dei colloqui più decenti per esempio le estati nelle aree verdi cioè diamo a queste famiglie ai bambini il modo di vedere si in condizioni
Che assomigliano a condizioni normali che non sono ancora condizioni normali ma almeno assomigliano
Quindi l'attrezzare e lutti rizzare tutta l'estate le aree verdi anche questo è un piccolo momento
Importante
A
E questo riguarda i colloqui le telefonate
Allora noi andiamo dicendo da anni una cosa che finalmente l'amministrazione ha recepito si può chiamare ai telefoni cellulari evviva miracolo ci sono persone c'è Sergej un detenuto moldavo della relazione che non ha il coraggio oggi che sono anni che non parla con nessuno della sua famiglia perché nessuno ha un telefono fisso
E non sa sente una voce
Familiare
Ecco questa è stata
La
Una circolare ha introdotto questa straordinaria possibilità ma io dico
Dieci minuti alla settimana di telefonate per alcune persone sono l'unica forma di contatto con le famiglie ma ci vuole così tanto ad ampliare questa possibilità ci sono un sacco di Paesi
In cui si telefona liberamente
Allora ci vuole davvero
Così tanta fatica ad aumentare almeno queste visti i tempi delle telefonate questo credo che potrebbe essere fatto da subito
Noi tutti chiediamo un sistema di umano anche di telefonate sappiamo che
Non sarà immediato però per esempio se una persona detenuta i minuti che ha per telefonare potesse gestire se li come vuole
Perché oggi magari uno ha bisogno di chiamare a casa se ha un figlio che sta male e non domani alle cinque e mezza
Allora ecco queste
Piccole richieste gestire in modo diverso le telefonate ampliare le telefonate gestirle in modo un po'più libero
Ultima questione i rapporti tra l'amministrazione penitenziaria e le famiglie
Io dico una cosa negli uffici pubblici oggi ci sono c'è un servizio di informazione che si chiama uno d'ufficio relazioni con il pubblico non è pensabile che l'Amministrazione decida di
Capo che capisca che per esempio le famiglie
Non solo uno le persone che devono essere punite con il carcere sono delle persone che hanno dei diritti anche dei diritti di avere delle risposte gentili delle risposte
Allora io dico istituite qualcosa di simile fatte in modo che le persone
I familiari possano avere delle notizie delle risposte e che ci sia una faccia diversa dell'Amministrazione nei confronti delle famiglie
Date modo alle persone che stanno male che sono ricoverate come è stato per Stefano Cucchi di poter vedere i loro familiari
Date modo che ci sia un po'odi oggi fai quasi impressione parlare di umanizzazione delle pene perché quei l'altra faccia di questa frase vuol dire che siamo poco cioè che siamo disumani nel trattare le persone
C'è se chiediamo l'umanizzazione e perché ci sono degli aspetti di gestione di questi problemi che sono da
Non da esseri umani allora lavoriamo
Per questo io dico
E un'ultima cosa appunto adesso chiedo a Lucia magari di
Terminare e Aretha di accogliere le nostre proposte anche la nostra vecchia proposta di una legge sull'affettività e sull'intimità
Che è fondamentale io credo che sulla quale il volontariato ha una debolezza è una paura
Di tirar fuori questa parola no questa parola ritmo
Rapporti i colloqui intimi sesso perché pure noi diciamoci la verità l'abbiamo
Una
Paura a dire le parole le cose come stanno ecco un'ultima allora io chiedo che questa specie di piattaforma
Molto semplice che sarebbe forse
L'unica in questo momento è in grado di alleviare le condizioni pesanti del sovraffollamento e i rischi altrettanto pesanti
Di suicidio sapete quanti sono i suicidi diventi una nostra piattaforma e trovi delle risposte da parte l'Amministrazione grazie
Io
Io
Allora intanto
Mi avete promosso capo del dipartimento realtà io non posso via non posso rispondere che per la periferia in cui lavoro per cui
Tomi fine nel fatto una serie di domande come se io stessi
A Roma e avessi qualche potere decisionale purtroppo
O per fortuna veramente sto a Milano
Il potere decisionale però soltanto nell'ambito della mia
Cinta muraria per cui rispondo diciamo di quello che cerchiamo di fare a Bollate allora intanto
I problemi che avete posto sono problemi diversificati perché in alcuni casi c'è bisogno dell'intervento del legislatore
E per quanti poteri assoluti si possano attribuire quote al direttore del carcere non c'è quello di legiferare per cui sicuramente la legge sull'affettività non c'è in questo momento e quindi aspettiamo
Altre competenze che non sono le nostre
E però anche su questo è chiaro che nel momento ci sono altri modi per garantire l'affettività
Per esempio i permessi premio che sono un modo molto più dignitoso se vogliamo che non consumare le ore di intimità all'interno di un carcere e peraltro se si considerano le condizioni delle nostre carceri mi riesce difficile immaginare
Dei posti deputati quando noi non riusciamo neanche a garantire i colloqui sull'affettività un problema
Veramente molto difficile perché non riusciamo neanche a garanzia dei colloqui dignitosi figuriamoci dei rapporti intimi dignitosi mentre invece lo strumento del proprio il permesso premio esiste
Esiste il lavoro all'esterno con l'allargamento perché l'articolo ventuno nella nuova formulazione prevede che si possa stare con le famiglie con le famiglie uno per consumare un pranzo insieme però vivaddio però consumi in trattorie non qua dentro
E o puoi stare a casa tua e quindi diciamo che è ricompreso il diritto all'effettività quindi possiamo
Utilizzare moltissimo le norme che già abbiamo articoli ventuno articoli trenta per
Mi stupisce il signore che
Parlava prima che è stata tra imprese undici anni in carcere come possibile non abbia avuto un permesso non so non voglio sapere sui fatti però
Devo dire mi insegna una cosa strana perché comunque il permesso dovrebbe essere un modo graduale di riacquistare la libertà
Auspicando sempre ci sarà questa legge sull'affettività ma ripeto nelle condizioni nelle nostre carceri dove noi non garantiamo diritti
Non so quale diritto venga primo metodo come diritti più elementari tipo
Il diritto all'igiene personale perché la gente mangia a tre metri dal da dove va in bagno figurati poi il diritto all'affettività quindi diciamo che stiamo molto molto indietro come Amministrazione
Sui trasferimenti invece la legge c'è
Quindi la è un problema nostro amministrativo perché la legge dice che last pena la scontata in un posto territorialmente la principio proprio della territorializzazione della pena quindi va scontata
Presso le proprie famiglie anche lì
Bisognerebbe insistere con il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria che ripeto si trova a Roma
Per una
Trasparenza rispetto alle movimentazioni conosco per le carceri del nord-est so che il suo livello di sovraffollamento è tale che per garantire
La cunette del carcere si spogliano si ballano per usare un termine orrendo che purtroppo di carcere ESA soprattutto gli stranieri i quali
Finiscono
Spesso in Sardegna nelle isole imposti dove sono lontani perché non hanno riferimenti familiari anche qui c'è una circolare che vieta
I trasferimenti quando si consegue corsi scolastici corsi di formazione o attività trattamentali e qui sta
Alle singole aree pedagogica dell'istituto far valere questo divieto e quindi mettersi d'accordo molto banalmente tra
Aria pedagogica immatricolata
Per evitare che il
La persona che segue i corsi di formazione sia trasferita perché c'è questa possibilità
E quindi su questo basta semplicemente far valere una normativa sia pure in terra come una circolare che già insiste
Per quanto riguarda
La
I colloqui della i rapporti con i familiari i rapporti con i familiari sono ne parlavamo prima a proposito della
Diciamo dello scambio che abbiamo avuto con i l'aria cookie abbiamo visto quanto siano essenziali
I rapporti con i familiari anche qui ci sono delle
Precise descrive disposizioni normative che dicono che il i familiari devono essere avvertiti dei trasferimenti dei detenuti a spese dell'Amministrazione quindi siamo noi
Che riceviamo il detenuto che dobbiamo alzare il telefono e dire detenuto arrivato a Padova a Bollate magari lo si fa dopo per motivi di sicurezza o però nel momento in cui arriva a destinazione noi siamo tenuti a fare
In molte direzioni non Bollate ma per esempio San Vittore già da anni il dottor Pagano aveva istituito lo sportello fa Migliore c'era un vicedirettore deputato una volta alla settimana dalle nove alle tredici già pochissimo perché pensate
Quante persone sono a San Vittore
A
Ad ascoltare le famiglie anche questo la legge non lo vieta anzi
Voglio dire se noi
Se noi dobbiamo partire sempre dall'articolo ventotto dell'ordinamento che ci dice che dobbiamo rinsaldare e rafforzare e migliorare i rapporti delle famiglie dei detenuti con le loro famiglie che significa che se a che stessero in crisi con la loro famiglia noi dobbiamo aiutarli a migliorare quindi figurati che compito si dallo Stato quindi perché no
Lo sportello famiglia si può fare tranquillamente
Con qualunque tipo di operatore pedagogico
Della Polizia penitenziaria perché no o della dirigenza penitenziaria se uno ha sporto nato a molti vicedirettori quindi è una cosa che si può fare tranquillamente
Il
Il problema dei colloqui sicuramente rispetto al diritto all'affettività la le l'ordinamento l'Amministrazione pure armata delle migliori buona volontà alle armi spuntate perché come avete giustamente detto voi
Quattro colloqui ora scusatemi sei colloqui e quattro telefonate al mese sono una sono risibili per
Però anche qui se uno vede lo vede vede il diritto all'effettività in maniera un po'più globale del mero colloquio allora rientra ancora una volta il trenta per
L'articolo ventuno allargato e rientra anche la possibilità di consumare un pranzo con il CONI familiari e che la legge prevede c'è la legge non lo prevede consumare IPA indipendentemente dai colloqui
Per ragioni voi sapete che la legge ha eliminato la differenza tra colloqui ordinarie colloqui premiali la levata per fortuna
Però come premio come particolare riconoscimento ai detenuti perché no
Dare il pranzo una volta al mese o a Natale a Pasqua a ferragosto per esempio noi lo facciamo sistematicamente
Per i giovani adulti i ragazzi dai diciannove ai venticinque anni hanno diritto a un pranzo al mese con la propria famiglia non c'è non è
Allora che cosa abbiamo fatto poi che
Vi do delle dritte di organizzazione specialissima
Poiché le famiglie quel poi che i poliziotti dei colloqui giustamente erano oberati di lavoro abbiamo insieme ai detenuti deciso che in cucina però loro i detenuti per le loro famiglie in modo da non obbligare ogni mese il poliziotto a sezionare
Tutto il pranzo che diventa una fatica bestiale il pranzo arriva freddo selezionato e
Si ed è frustrante per tutti quindi cucinano i detenuti per le loro famiglie una sola volta al mese si mangia insieme è una cosa che si può assolutamente fare non c'è niente di di di di Trani trascendentale
Purtroppo non si possono aumentare i numeri di colloquio
Anche perché le forze che noi abbiamo sono molto esigue soprattutto qui al nord a Bollate ma credo anche a Padova i poliziotti penitenziari su no in numero molto molto esiguo qui non ce la facciamo a garantire il problema della domenica perlomeno da noi sussiste
Perché i poliziotti non ce la fanno a garantirlo anche la domenica ma in compenso per esempio abbiamo garantito
I pomeriggi il sabato pomeriggio per cui i bambini che vanno a scuola possono andare a vedere il Papa il sabato pomeriggio quando non lo facciamo il pomeriggio lo facciamo la domenica
Per cui
Io suggerirei per esempio si potrebbe costituire un comitato di
Detenuti insieme agli educatori che fanno le proposte e poiché la direzione elevato
Ancora che cosa mi avevate chiesto ecco una cosa importante le telefonate
Allora l'amministrazione penitenziaria e molto lenta nel decidere le cose
Però
Ogni tanto ci si arriva e ci si arriva a quanto più si insiste allora credo che il garante dei detenuti della Regione figli della Regione Toscana
Abbia Corleone abbia insistito tantissimo per questa storia dei cellulari e finalmente c'è riuscito il che significa che se la società civile preme è un po'
E non si arrende all'autoreferenzialità del carcere il carcere lentamente prende delle pieghe diverse è questa la giornata di oggi ne è una testimonianza vivente
Quindi la si può telefonare al cellulare si può telefonare con le schede telefoniche in molti istituti tra i quali Bollate il detenuto una Scheda
Per cui può telefona non ce l'ha ancora Bollate stiamo lo stiamo installando in questi giorni per cui detenuto può telefonare quando gli pare a lui
è chiaro che questo per noi è una comunità perché significa che il centralinista e non deve star lì a chiamarlo e non succede
è chiaro che il detenuto deve avere la gentilezza di un di fare un uso non contrabbandato di quelle stesse crede con i compagni però voglio dire fa parte del rapporto negoziale tra istituzioni
E la propria utenza ma comunque si può risolvere il problema che diceva Ornella devo telefonare oggi perché mio figlio sta male stimola Scheda posso telefonare dieci minuti sempre
A quel numero però nei giorni che preferisco e quindi
Rispetto al diritto della all'affettività
Molto non c'è molto c'è e si può pretendere
E molto si può costruire a Bollate per esempio noi abbiamo non c'è
La possibilità di avere rapporti sessuali evidentemente perché è contra legem ma abbiamo un monolocale gestito dalla cooperativa Spazio aperto servizi
Abbiamo un monolocale dove che detenuti possono passare mezza giornata con i familiari con la televisione il il posto per fare i compiti si può mangiare si posta con i bambini e cioè
è chiaro che questo è
Una goccia nel mare perché son mille trenta detenuti soltanto dodici famiglie dodici giusto
Sedici famiglie
Un possono beneficiare di questo
Di questa impossibilità e sono le famiglie più
Problematiche
Che sono poi assistite da psicologi
Di questa cooperativa questa è un'iniziativa secondo me è una delle più belle che abbiamo fatto Bollate
Che potrebbe essere tranquillamente mutuata basta vedere
Qualcuno che la sponsorizza e la finanzia ma questo è un modo per allargare le maglie finché però consenta naturalmente la legge e quindi io non sarei così pessimista perché direi che molto si può fare e soprattutto molto si deve fare e veramente chiudo perché vuole tardissimo la io credo che la storia
Della famiglia Cucchi
Abbia dimostrato in modo tragico ed estremo ma si può applicare in maniera meno tragica meno estrema a tutti voi che siete fuori dalle porte del carcere ha dimostrato che se uno insiste e-mail si squarcia no
Le le opacità si chiariscono le verità vengono a galla e le cose si fanno allora non è solo colpa dell'Amministrazione penitenziaria che non vuole che non sa che l'ente su una serie di cose che già sappiamo
Ma è anche colpa di chi colpa tra virgolette e anche creando tutto questo responsabilità di chi la subisce questa Amministrazione penitenziaria allora
Vi lancio una piccola proposta prendete l'ordinamento del Regolamento per età e tutto quello che si può fare e pretendete no grazie
Allora
Anch'io due parole proprio due sole per concludere
A sono Rita Bernardini hanno detto di presentare deputata radicale il PD no mieli mi riaggancio alle ultime parole pronunciate dalla dottoressa Castellano sono così d'accordo sul fatto che i prendere l'ordinamento penitenziario e pretende arma
L'attuazione che
Avevo ho fatto una proposta in tal senso e in ogni istituto in cui vado per visitarlo
Chiedo sempre i detenuti avete l'ordinamento penitenziario quasi tutti mi rispondono di no
Avente lo Statuto interno del Regolamento interno dell'istituto quasi tutti mi rispondono di no non è a disposizione di chi poi è chiamato a rispettare le regole del carcere e questo non mi sembra molto lineare
Detto questo certo tutte le proposte che sono state fatte oggi
Che sono proposte minime che già esistono in altri Paesi europei
Dovrebbero essere oggetto di proposte di legge da approvare in fretta però vi dico già
Che
Se ricordate il dibattito che si tenne alla Camera dei deputati sulle mozioni riguardanti le carceri
La maggioranza respinse della nostra mozione che aveva avuto quasi un centinaio di firme la parte sull'affettività in carcere
Respinse la parte
Che chiedeva l'istituzione del Garante nazionale dei detenuti
La parte e che riguardava l'umanizzazione perché
Qui si è parlato di tanti problemi però cioè di
C'è una categoria di detenuti
Della quale non si parla mai e sono quelli del quarantuno bis
Qui si è parlato dei bambini ebbene i bambini che vanno a trovare i genitori che stanno al quarantuno bis
Possono se hanno un'età inferiore a dodici anni
Abbracciarli per dieci minuti durante il colloquio mentre se hanno più di dodici anni devono vedere il padre o la madre ma sono quasi tutti i padri da dietro un vetro
Cioè questa è una forma
Alla lunga vera e propria di tortura e anche questa parte è stata rifiutata
Dalla
Noi chiedevamo semplicemente di renderle questo quarantuno bis almeno compatibile
Con le direttive europee nemmeno quello è stata accettata e poi ci sono tutte le altre parti approvate di cui dobbiamo pretendere
L'applicazione però vedete c'è una cosa
Io credo che la politica
Che viene fatta oggi dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria non è una provocazione la mia Massi è una politica letteralmente impazzita
Perché che senso OUA avvenire
Io ho valutato intorno al cinquanta per cento dei detenuti
Che vivono la loro detenzione
Lontani dai loro familiari ma sapete che cosa comporta questo qui in termini di spesa soprattutto per coloro che sono in attesa di giudizio
Comporta che quando c'è il processo io devo portare il detenuto che o sfollato all'Ucciardone lo devo portare a Brescia dove ci
Celebrerà il processo
Con quattro agenti
Che devono prendere l'aereo insieme al detenuto che poi devono soggiornare a Brescia e poi devono ritornare ma quanto costa tutto questo
Ecco perché io dico che
è una politica letteralmente impazzita allora io dico che dobbiamo agire per riportarli alla ragione
Una parte e chi è passata della mozione riguarda proprio la territorializzazione della pena che del resto è scritta gioca nell'ordine cioè bisogna ribadire sempre
Gli stessi concetti e
Io credo che dobbiamo dirci anche una cosa noi pretendiamo giustamente che chi ha sbagliato paghi
Paghi e che però secondo quanto previsto dalla nostra Costituzione
Cioè che la pena vede
Spendere
Non può essere contrari al senso di umanità e deve tendere alla rieducazione del condannato ma scusate ma quando lo Stato sbaglia
Ma chi pacati ma quando paga
Cioè se il Ministro della Giustizia arriva con
Un gesto
Anche di onestà intellettuale a dire che le carceri italiane sono illegale
E sono contrari alla nostra Costituzione
Ah va bene ma siccome questo accade
Da decenni
Cioè a questo stato queste istituzioni che da decenni di un anno la Costituzione e le leggi dell'ordinamento penitenziario cioè nessuno di loro deve perché cosa vuol dire violare una legge
Io credo che su questo dobbiamo riflettere anche perché
Se uno Stato non nel rispetta le sue stesse regole guardate che perde di credibilità rispetto al cittadino
Che si può sentire di dire beh non manco tu rispetti IVA leggeri o perché la devo rispettare da guardate che queste cose alla lunga diventano pericolose ecco perché dobbiamo esigere le
E a Ornella manifesta ancora una volta alla mia più grande disponibilità
Anzi posso dire che la riunione che teniamo domani mattina con tutte le associazioni a Roma sul carcere è un po'la prosecuzione di questa è un nostro continuare a parlarci pensiero
Però anche azione per ottenere
Dei risultati e io penso che per esempio per ristretti orizzonti e concludo cioè per il suo sito e la sua rivista metti aceri ebbe
Che fosse affidato proprio a questa associazione
Quello
Un'altra delle cose che è stata rifiutata dalla nostra mozione
Però ce la facciamo da soli
E cioè lama anche l'asse pubblica vende carceri italiana
Vorrei vedere una bella cartina
Dove per ogni istituto ci siano i lavori in corso gli appalti proprio la trasparenza
Quanto costa comprarsi una cosa all'interno dell'istituto Padova la trasparenza e a quanti detenuti ci sono quanti agenti quanti psicologi quanti educatori
Aggiornato in tempo reale e in più tutta una sezione
Del sito io così la immagino in cui per ogni istituto
Si danno anche tutte le cose positive che succedono perché anche le cose positive occorre valorizzarle e con le persone con i volontari con tutti quelli che credono
Che questa sia un'istituzione e quella del carcere
Da
Riformare profondamente perché senza il collegamento della società con questa istituzione io credo che non andremo molto avanti grazie ad un altro
Allora
Sì io credo
Va bene allora io do
L'ultima parola al direttore siamo nella nella fase dei ringraziamenti beh io credo che davvero qui ci abbia lavorato tantissima gente
Con una disponibilità un'apertura da parte della direzione per noi importante ma c'è stata la collaborazione di tutti dagli operatori gli educatori la Polizia penitenziaria lo ribadisco
Perché fare entrare cinquecento persone non è uno scherzo
Va bene io che sono sfinita siamo
No
Dovrebbe arrivare una persona della
Del dipartimento dell'amministrazione per il c'è aria però io non lo so annuncia noi abbiamo finito nei termini siamo stanchissimi tutti e non lo so
Io dalla al direttore Aldo
Allora prima diretto
Va be'
E si dovrebbe arrivare la dottoressa Giuffrida che il provveditore della Toscana mi ha telefonato proprio adesso mi ha detto che ha dieci minuti di qua comandato la macchina per fare la staffetta così
Non lo so se arriverà tempo ma
Anche perché la platea e cioè convegni è finito la platea stanca giustamente per cui vuol dire che
L'intervento lo possiamo rimandare magari all'anno prossimo su un tema interessante come questo
E se riesce ad arrivare sì sì se arriva nel frattempo
Volentieri chiederemo la parole ascolteremo
Le cose interessanti che sicuramente avrà da dirci
Io intanto
Se vedo che c'è gente che comincia a defluire per forza perché non
Niente e io intanto facciamo così vi ringrazio per la partecipazione
Ringrazio tutti i relatori
E il personale che ha collaborato alla buona riuscita di questa giornata
Dal tema molto molto impegnativo
Volevo aggiungere solo una cosa ma brevemente
Nel senso che prima giustamente si è parlato la collega parlava
Dell'ordinamento penitenziario dei benefici delle dei comportamenti che occorre tenere in sintonia con quello che è scritto sulla normativa
Ecco io sono convinto che
Ne parlavo anche con i miei collaboratori
Se leggessimo bene l'ordinamento penitenziario e tutte le leggi che poi sono entrate a far parte della
Della legge originaria
Noi abbiamo
Tante e tali opportunità ai tante cose da fare che dovrebbero essere fatte
Che
Forse di nuove leggi non lo so se ne abbiamo bisogno
Abbiamo una
Come dire una miriade di misure alternative abbiamo una miriade di misure che portano il detenuto fuori dal carcere
Bisognerebbe forse rivolgersi verso queste misure nel senso che bisognerebbe ampliarne
Ma non parlo solo della semilibertà o dell'affidamento
C'è tutto un sistema di detenzione domiciliare che secondo me andrebbe valorizzato
Se noi facessimo uscire le persone che hanno
Da scontare anche in pena residua
Diciamo due o tre anni
La legge dice quattro anni
Noi voteremo le carceri di sei sette mila persone con la legge attuale
Andiamo a cercare leggi
Che al Parlamento poi un problema farle passare applichiamo quelle che abbiamo
E questo mi spiace ma non dipende dall'Amministrazione penitenziaria questo perché sia chi
A
Perché
è
Ecco ecco è perfettamente
Che hanno le loro ragioni hanno le loro motivazioni su questo non c'è dubbio però i permessi premio signori sappiate una cosa negli altri Stati europei i permessi premio li concede l'amministrazione penitenziaria non nella magistratura
Ma non perché dobbiamo diffidare assolutamente noi magistrati sono i nostri primi alleati
Però
Forse c'è una tecnica e un procedimento diverso
Se ad agire fosse l'amministrazione penitenziaria allora nel pretendere
Da parte vostra da parte nostra l'applicazione estensiva di questa normativa che esiste da
Trenta quarant'anni
Ecco teniamo presente che basta chiedere molte volte un piccolo spostamento di competenze
Questi i tecnici lo sanno bene noi chiediamo leggi che poi in Parlamento trovano forte purtroppo insomma è così forze contrarie non escono poi
Modificate o a
Sei riescono in maniera che poi non servono a nulla
Ma chiediamo delle cose piccole basta un piccolo disposta menti di competenza noi otteniamo
Determinate cose che
Possono agevolare la vita dei detenuti fermo restando che la pena va scontata su questo nessuno la scontate va scontata fino in fondo però vi sono modi e modi di scontare la pena
Ecco volevo solo per questo la
La dottoressa Giuffrida non è arrivata vi ringrazio e ci vediamo l'anno prossimo
A lei
Scusate
Non voglio ovviamente trattenervi ulteriormente aveva avuto dalla dottoressa Giuffrida che ci teneva tantissimo essere qui
Davvero tantissimo ma aveva una visita del sottosegretario alla giusta D uno del sottosegretario alla giustizia in Toscana che dovrebbe essere anche
Anche lei di qui con noi
Ma hanno fatto una visita appunto degli istituti penitenziari semplicemente due cose vorrei appunto ricordare
Che
A dottoressa è dirigente generale dell'amministrazione penitenziaria responsabile dell'Osservatorio nazione è arrivata
No nazionale sulla giustizia riparativa la mediazione penale
Mi ha detto di trasmettervi almeno questa notizia
Che ha istituito a livello nazionale un gruppo di mediatori
Formati in tutte le città d'Italia e in questo momento c'è una sperimentazione di venti casi diciamo di autori di reati gravi
Che attraverso delle procedure che sono stati istituzionalizzate dalla Commissione per la giustizia riparativa stanno
Iniziando ad essere appunto avviati
Attraverso questa rete di mediatori sono ovviamente delle situazioni particolarmente significative e quindi la cosa molto importante è che questi casi vengano tutti gestiti
Con
Particolare attenzione e seguendo delle procedure estremamente
Insomma dettagliata e quindi in
Se qui ci e ci saranno senz'altro decine di operatori nel caso in cui decidessero di attivare percorsi di questo tipo e lei la referente
A cui inviare notizia della
Desiderio di iniziare questi percorsi io direi che altre cose non ne ho da aggiungere perché non vorrei dire qualche cosa che poi magari non
Assolutamente
Dentro alle al a quello che l'avrebbe voluto dire per cui non mi resta davvero che chiudere con un grande
Saluto e di dare la parola nella Favaro alla quale ancora una volta va al nostro applauso e tutta la nostra affetto anche a
Grazie
Grazie è una nuova sì adesso devono uscire prima io non voglio dire più niente è sicuro troppo stanca devono uscire prima gli ospiti quindi
Possiamo cominciare a
A uscire