"Informazione, potere e pubblicità"

Per prendere posto per cortesia Bradley Valentino Parlato pettinature nidi venire al tavolo
Constatazione
Cominciamo
Con un quarto d'ora accademico verità
Non ho
Bene e come sapete questa tavola rotonda
Dedicata al tema dei rapporti tra l'informazione il sistema dell'informazione e il potere economico io devo innanzitutto ringraziare il dottor Romiti all'ingegner De Benedetti
Per la disponibilità con cui hanno accettato il nostro invito
E da buon cronista consentitemi di sottolineare che la prima volta e soprattutto la prima volta su questo tema che due grandi imprenditori si misurano direttamente in questo confronto diretto nella tavola rotonda di ieri
Che faceva un po'da cappello da introduzione è stata rilevata da qualcuno la opportunità di intrecciare i due discorsi potere politico da una parte il potere economico dall'altra ed è quello che appunto lo schema la scaletta del convegno
Prevedeva e prevede
Per introdurre l'argomento io coi mi limiterò a fare un poeta moderatore spero che non ci sia bisogno di fare il pompiere perché poi il compito di interrogare sollecitare i due relatori è affidato a due va lentissimi colleghi come Peppino Turani e Valentino Parlato
Per introdurre
Sull'argomento consentitemi brevissimamente di
Ricordare un piccolo episodio personale che riguarda L'Espresso
Qualche mese fa all'epoca della
Scalata dell'ingegnere De Benedetti in Belgio alla Société Générale de Belgique
L'Espresso dedico all'argomento una copertina che all'ingegnere non piacque
E lui è bella franchezza sincerità critiche come non molto chiaramente al telefono cosa che poi peraltro abbiamo anche ha raccontato
Sull'Espresso in una successiva occasione
In quella prima circostanza fummo tacciati da qualcuno di tipicità
CIA accusarono di infierire
Su una défaillance
Circa un mese dopo nel frattempo erano successi alcuni fatti nuovi l'ingegnere aveva risolto alla o comunque avviato a soluzione
La la esperienza in Belgio
Aveva nel frattempo conquistato il Credito Romagnolo soprattutto coi era e entrato definitivamente aveva consolidato la sua presenze Mondadori aveva accettato poi cortesemente con L'Espresso di spiegare di raccontare in una intervista che cosa nel frattempo era successo
Un mese dopo di circa un mese dopo L'Espresso dedica una seconda copertina di segno diverso
A questa intervista e alle vicende che soprattutto che nel frattempo erano intercorsa
In questa seconda occasione qualcuno parlo con la stessa mala fede
Della prima occasione di riparazione come se l'Espresso dovesse farsi perdonare qualche cosa ora nessuno meglio dell'ingegner De Benedetti e del sottoscritto sa che le cose sono andate in modo molto più lineare molto più chiaro
Molto più trasparente di come qualcuno ha voluto interpreteranno
Sta di fatto che questo piccolo episodio nella sua dimensione
A mio parere e abbastanza sintomatico del clima di confusione OP sospetto
Che si può creare ripeto condito con una buona dose di malafede
Che si può creare quando un imprenditore un grande imprenditore partecipa alla proprietà
Di un giornale di una testata di un gruppo editoriale
Non c'è dubbio e questo e poi l'argomento principale del nostro incontro di oggi non c'è dubbio che nel nostro sistema dell'informazione da qualche anno a questa parte si è determinato un profondo rivolgimento ed è appunto l'ingresso all'espansione l'invasione se vogliamo sa cos'è questo termine dei grandi gruppi industriali e finanziari nel mondo editoriale
Io non so credo di averlo scritto anche una volta se questo sia necessariamente un male
O se non sia un passaggio obbligato in una situazione di mercato che e quella che sta di fatto che si tratta di un di una svolta
Da una parte c'è il declino
Delle grandi famiglie editoriali dall'altra c'è
L'ingresso sempre più massiccio sempre più esteso
Dei gruppi industriali e finanziarie nel mondo della informazione
La prima ragione credo che sia semplicissima mancheremo di rispetto ai nostri all'intelligenza dei nostri interlocutori se non lo pensassimo il primo credo che il la prima ragione sia il business il profitto da alcuni anni a questa parte anche in Italia le aziende editoriali in modo molto più diffuso e massiccio che in passato hanno cominciato a dare utili ad andare bene e quindi mi pare naturale che gli operatori del mondo economico si e interessino sempre di più al business dell'editoria la seconda ragione certamente più discutibile e de per lo meno il rischio il pericolo che poi i grandi gruppi industriali e finanziarie avendo altri interessi interessi estranei a quelli editoriali da rappresentare e da difendere
C'è il rischio c'è il pericolo che poi possano essere indotti in tentazione possano usare più o meno consapevolmente i mezzi di informazione
Come strumento di pressione e di controllo come deterrente come veicolo curare meglio i propri interessi far valere le proprie ragioni e difendere la propria immagini ecco noi di quest'oggi vorremmo parlare con il dottor Romiti con l'ingegnere De Benedetti credo che la domanda sostanziale che noi possiamo rivolgere loro sia questa perché in Italia muoiono gli editori puri
E se poi quelli che si sostituiscono i cosiddetti editori puri che io definirei editori impropri almeno fino a che non diventano editori folta e nel senso che dedicano all'editoria
La maggior parte dei propri interessi delle proprie energie forse anche delle proprie risorse finanziarie ecco perché qual è il ruolo quale la figura quali sono le garanzie che i nuovi questa razza di nuovi editori
Ci possono offrire
Ecco io prima di dare poi la parola ai due intervistatori alla Valentino Parlato e Peppino Turani noi abbiamo concordato di fare un primo giro di interventi da Ray quindi la parola al dottor Romiti e poi all'ingegner De Benedetti perché così ognuno dei due può avere la occasione di precisare che cosa pensa come vede il problema come giudica la situazione il dottor Romiti
Ora tocca a me sciogliere
Il ghiaccio di questa primo giro di opinioni
Mi pare che Valentini ha incentrato la così il al all'introduzione a questo dibattito soprattutto sul tema della proprietà dei giornali
La proprietà dei giornali cosiddetti editori puri dico subito che questa frase degli editori puri a me mi sembrò di quelle in cui i modi di parlare
Così quasi pretesa o quasi a me non piace assolutamente cosa voglia dire poi editore puro e duro in un puro lo spiegherà un po'meglio dopo sì atti impuri atti pure non lo so forse quegli atti sono impuri non gli editori puri o impuri gli atti che si compiono possono essere oppure però volevo fare una premessa
Loro parlare un po'un attimo di quello che secondo il mio parere avviene in questo Paese in tema di informazione
Ora io credo che in un Paese veramente democratico
Un Paese pluralista
Credo che la libertà di informare
La libertà scegliere come e da chi essere informati sonno veramente le libertà fondamentali che tutti dobbiamo perseguire come un bene assoluto a la la cui violazione la cui abolizione
Corre per portarci dei danni gravissimi
Ecco io credo che di quanti in quando su questo punto cioè sulla libertà da chi info essere informati la libertà di scegliere come ci si posso informare convenga fare una piccola riflessione
Io credo che qui da noi nel nostro Paese queste libertà siano sufficientemente garantito
Non sono solo garantite dal punto di vista delle istituzioni perché viva Dio e anzi grazie a Dio viviamo in un sistema in cui l'informazione non è solo quella di Stato purtroppo abbiamo anche quella di Stato
E già non sarebbe un male se fosse di Stato così grave perché noi abbiamo nel nostro Paese una parte dell'informazione
Che ci si vuol far passare come quella di Stato e già sarebbe un male ma che poi in realtà un'informazione dei partiti di alcuni partiti
Quindi male ancora maggiore
Dicevo non abbiamo soltanto questo ma abbiamo dei meccanismi che rendono hanno sufficientemente la produzione e la distribuzione dell'informazione
Vediamo anzitutto l'accesso i nuovi accessi a questo terreno del dell'informazione a me sembra che da noi gli accessi siano i più ampi possibili
In particolare lo direi per quello che riguarda la carta stampata oggi ci sono moderne tecniche tecnologie che hanno abbassato molto i costi all'entrata dei nuovi imprenditori dei nuovi editori
La pratica per esempio dell'affitto del leasing ed impianti e delle attrezzature può consentire anche a un gestore di mezzi relativamente modesti di entrare nel campo di potersi affermare se il prodotto sia la qualità del giornale
Che egli sa fare una qualità buona inattesa appunto poi di ingrandirsi e di poter andare avanti
Io vorrei ricordare ma e alla memoria di tutti noi che negli ultimi quindici anni qui nel nostro Paese
Hanno messo radici e anche abbastanza robuste quattro nuovi quotidiani nazionali che hanno molto differenziato le scelte che il lettore italiano può fare dei vari giornali
Mi riferisco dice Valentini mi riferisco al mani ferme al ha parlato mi riferisco al Manifesto mi riferisco al Giornale di Montanelli mi riferisco a Repubblica che è le l'episodio più corposo e più importante
Mi riferisco a Italia Oggi e poi dopo potrei parlare di giornali minori di giornali provinciali ma prendiamo quelli a carattere nazionale
Quattro nuovi nei giornali con tendenze opinioni diverse hanno arricchito la scelta del lettore
A questo appunto faceva giungere poi un anno un vero nulla seri limiti quotidiani locali
Quindi io direi che parlare di invidie di libertà dell'informazione nel nostro Paese è un luogo comune non è vero da noi esiste la libertà di informazione
Mi riferisco in questo caso è particolarmente alla carta stampata
Nessuno è obbligato a comparare un certo giornale piuttosto che un altro il il Panorama come dicevo si può ampliare sempre di più e i prodotti e i giornali non voglio chiamare prodotti stasera devo vedere Spadolini ogni volta che si farà di prodotto di giornale da Spadolini ti guarda con quegli occhi come dire il giornale non è un prodotto allora il giornale e ci salutari dei giornali la cui qualità non era apprezzata dai lettori e che fortunatamente anche qui sono falliti vogliamo ricordare che voglio dare l'ok vogliamo ricordare il blocco
Vogliamo ricordare per esempio c'è un esperienza torinese la Gazzetta del Popolo che era una grande testata un tempo e che in tutte le maniere sì infatti in maniera inzuppati modo di poterla mantenere in vita e poi purtroppo è fallito
Quindi direi che il mercato è aperto il mercato e concorrenziale e questo è già una grande garanzia di pluralismo
In secondo luogo le garanzie di autonomia dei giornalisti me lo devi dire io qui c'è Turani che parlato dovrebbero poi dirlo loro
Ma a me sembra che le garanzie per i giornalisti e in particolare per i responsabili di testata queste garanzie si se ne esistano per una serie di reazioni
Io mi rifiuto di pensare perché sarebbe fuori dalla natura che mi sono imprenditore imprenditore serio quello che pensa che attraverso il proprio giornale debba ricavare del profitto
Voglia obbligare il proprio direttore a un un certo tipo di ragionamento a parte che il direttore vivente vinte può benissimo rifiutarsi
Ma voglia piuttosto che guadagnare dal proprio giornale
Voglia perseguire lo scopo di uno scopo chiamiamolo politico lo scopo di diffondere certe idee indipendentemente dal fatto che queste idee possano poi trovare un certo numero di lettori voi lettori sufficienti amante lettori e pubblicità
Sufficienti a mantenere il il giornale in esistono carenze contrattuali
Che tutela non l'autonomia del direttore consentendogli se vuole e qui è la qualità del direttore che poi tanto tutto qua si ricava anzi si incide molto sugli uomini
Permettendo al direttore di resistere alle pressioni indebite che possano prevenibili sia dall'interno che dall'esterno a alla casa editrice
Io poi credo che nelle imprese editoriali come in qualunque impresa il rapporto fra la proprietà il meno incerto e in questo caso meno Egeria direttore di un giornale quindi un ma invece di tipo tutto particolare
è un rapporto fondato sulle qualità professionali di quest'ultimo piuttosto che sul suo servilismo
Io c'ho uno slogan nella mia azienda che evidentemente non fa parte del giornale ma insomma Den io dico sempre è molto meglio avere dei collaboratori leali piuttosto che dei collaboratori fedeli la fedeltà e nel caso specifico fedeltà in questo caso logorrea accomunare a servilismo non serve a nessuno non servano editore e non serve al direttore del giornale o non serve al giornalista io quindi credo che per chiamare proprio le cose con loro nome che le preoccupazioni che qualcuno va manifestando in giro riguardino non tanto la libertà dell'informazione quanto la natura dei proprietari delle testate e qui vengo al tema
Che il moderatore c'aveva detto all'inizio
Aveva parlato dei direttori di giornali e dei giornalisti qui vedo che ci sono dei direttori di giornale dei giornalisti fra chi ascolta
E probabilmente potranno anche vini fuori io ho detto che la libertà c'è e che dipende dagli uomini l'uomo il direttore come il giornalista che vuole farsi in un certo senso suggestionare voglia farsi né condizionare e perché lui lo vuole non tanto per la forza dell'altro chi nessuno può farsi condizionare se non lo vogliamo e questo è una mia precisa posizione poi probabilmente qualcuno di voi mi potrà dire ma io le ricordo l'episodio all'episodio biblico di o cicche non in firma il mio principio perché possono benissimo esserci stati come ci sono stati episodi chiamiamoli così di deviazione di condizionamento ma il sistema di fondo è quella della qualità degli uomini e io mi auguro sempre che la qualità di tutti gli uomini che lavorano nel mondo giornalistico siano essi direttori o siano essi giornalisti
Posso ottengano alta la loro indipendenza
Del nel mestiere che si fanno e se questa indipendenza la perda lo date retta a me e molto più colpa loro che non colpa degli editori io credo veramente chi si vuol difendere oggi può benissimo dice
Ma parliamo un attimo della proprietà
Delle giornale oggi si fa fra fra l'altro stranamente questo dibattito sulla proprietà del giornale sul fatto del connubio industria giornale
Ma quasi di pari passo con quello dell'industria banca di cui in questi giorni si è parlato abbastanza allora aumentando mi dà un certo senso dire
Il connubio industria carta stampata industria informazione ma perché industria ma che fu di industria
Al massimo capirei imprenditore ma l'editore che ha cominciato a fare l'editore con quella frase che non mi piace l'editore puro
E che ha guadagnato bene dalla e dei giornali
E che ha investito se investe
Tutto quello che ha guadagnato nei giornali si ingrandisce a un certo punto in misura tale che va contro quella che dovrebbe essere la pluralità dell'informazione perché probabilmente riesce ad avere sotto il suo controllo sotto la sua proprietà
Una grande quantità di mezzi di comunicazione che infrange i limiti che ciascun Paese giustamente si dà
Sul limite della concertazione
Oppure supponiamo questi danari questo capitale che l'UE ha guadagnato lo investe in altri settori dopo investire nell'industria
E sono in vesti invece nell'attività dei gioielli si mette a fare il gioielliere o si metta a fare il commerciante o si mette a fare l'immobiliarista o si metta a fare una qualunque altro mestiere
Allora mi spiegate perché in questa dialettica
L'industria deve essere aprioristicamente vista come un elemento negativo mentre invece chi commercia in gioielli non è negativo perché il proprietario che commercia in gioielli non può usare il suo giornale
Per determinati e questa è l'accusa che si fa l'industria
Ma un po'il proprietario del commercio gioielli usare il suo giornale per influenzare che ne so io un dazi all'importazione piuttosto che una politica economica del proprio paese per guadagnare di più quindi è
Sommamente ingiusto e sommamente sbagliato di parlare del problema industriali l'industria ed editore puro
Io ve lo anticipo
Secondo me non è vero che esistano editori puri gli editori impuri secondo me esistono
Persone perbene e persone non perbene persone diceva parlato che fanno atti puri atti impuri ma fondamentalmente la divisione del mondo è sempre stata quella del a delle persone perbene delle persone non perbene
Io mi ricordo che
Diversi anni or sono esisteva una polemica in Italia
Su le cosiddetta finanza laica e finanza cattolica e in si ribatteva moltissimo a Milano c'è quel signore là che rappresenta l'anima della finanza laica quell'altro la finanza cattolica
A un certo giorno
Una persona che non è Carlo De Benedetti dentiere ha preso una partecipazione del Banco Ambrosiano venne da me e mi disse guardi otto Romiti lei che ha una certa influenza lei può certamente da signora guardi io mi voglio porre il compito dieci riunire queste due anime che hanno lacerato il nostro Paese la così detta finanza cattolica la cosiddetta finanza laica
Quindi io le sarei molto grato se lei mi aiutasse lei ha molti aderenze molte conoscenze
è stimato nell'ambito della finanza laica se si potesse a un certo punto in ogni io lo guardai lo guardai con come guardo indietro delle persone quando mi sembra che siano degli scempio dei pazzi
Perché gli ho detto ma che cosa ne va raccontando
Io non mi sono mai accorto nella mia attività professionale quando parlavo con un banchiere se quel banchiere la mattina andava a messa non ci andava sera laico se credeva che ne so io atti che aveva lui IMI sono invece spesse volte accorto di avere di fronte a me una persona molto competente nel suo mestiere una persona che sapeva fare il banchiere o una che non lo sapeva fare villa corto quando erano intelligenti o cretini l'ho cercato in ogni caso ad accorgersene
Mi sono accorto qua mi trovavo di fronte a banchieri pervenne a banchieri non pervenne quindi guardi ha sbagliato indirizzo perché mi sembra una divisione manichea che otto stupida e tutta da non prendere in considerazione
Allora il discorso del problema dell'industria degli industriali che in questo periodo hanno assunto un certo a una certa proprietà nel campo dell'informazione secondo me va vista improprio sotto questo io
Voglio così parlare anche di quello che avviene negli altri Paesi
E non mi risulta che paesi per esempio come la Francia come il Regno Unito come gli Stati Uniti siano paesi in cui la libertà di informazione sia limitate pure in tutti questi Paesi io c'ho qui l'elenco ma ve ne faccio grazia perché la maggior parte di voi riconosce
In tutti questi Paesi sono un numerosi molto numerosi
I casi di gruppi industriali che possiedono invece i mezzi di informazione e sulla ma non è questo il punto
Il punto importante è la pluralità dell'informazione adesso accennerò anche a questo punto ma non è la qualità della dell'editore il fatto che sia industriale
E quando sento queste cose dell'industria anche da parte
Ti
Giornalisti di editori di di direttori di giornali che insistono su questo fatto di dire io no no nella proprietario dell'industria
Mi sembra di tornare a quella crociata contro l'industria che per lunghi anni si è fatta nel nostro Paese
Io mi ricordo che seguono guardava i libri di testo delle scuole medie o dei visceri fino a qualche anno orsono
E guardava i come erano fatti questi libri erano tutti i libri che tendevano di principio a screditare l'industria
A schedare industria come nemico del del del del
Del progresso sociale
Come nemico della qualità della vita e anche creare danno utili nel nostro Paese nei giovani che leggevano quei libri scolastici per dovere di scuola a creare quell'animosità nei confronti dell'industria che nessun altro Paese eccetera
Noi ricordiamoci che siamo un Paese che nasce da tradizioni cattoliche non voglio offendere nessuno che professa in questa questa questa qualificazione di essere catalogo ma che per i per noi non viviamo in un Paese di tipo di tipo nordeuropeo
In cui i problemi dell'industria sono sempre stati uniti visti con il giusto ragionamento
Noi viviamo in un Paese in cui la parità per tutti
In cui la la la la il venti in in cui il merito non veniva fino a pochi anni or sono considerato l'elemento determinante per lo sviluppo e per la carriera di una persona per l'angolino ma veniva considerata invece l'eguaglianza
Che si rifaceva ai canoni tradizionali della Chiesa cattolica nei primi anni
E che vive io non sono più applicabili nel mondo moderno
Facendo sempre salvo evidentemente i problemi di fede i problemi della religione
Allora questo problema della avversità nei confronti dell'industria
Che la motrice dello sviluppo economico questa avversità che si rivela anche nel fatto che l'industria possedendo ho controllando il giornale aprioristicamente debba essere considerata negativa proprio perché a servirebbe era già all'informazione
Alla ai suoi interessi ecco credo che sia una di quelle battaglie maniche che credo proprio perché un Paese civile un Paese moderno dovrebbe togliersi dalla dalla dalla
Allora se questo è vero se quello che dico io fosse per caso condiviso
C'è da fare un'altra considerazione e che in altri Paesi che ho citato poc'anzi è vero che esistono molte industrie che posseggono giornali ma la cosiddetta industria editoriale lo cito quel termine perché non so dirmi altri le industrie imperiale pura e più grande che non in Italia ecco credo che questo sia vero e credo che sia vero il fatto che
Che che collegato questo fatto qua la particolare natura del nostro mercato in altri Paesi certamente che è più evoluto più grande di quello dove siamo noi
E la distruzione operata per esempio nel nostro Paese dalle sovvenzioni statali che per tanti anni sono andati avanti utilizzare per mantenere in vita dei giornali che erano in perdita piacione episodio che riguarda la stampa che come sapete di proprietà della FIAT nel settantasei questo giornale era in perdita per ogni pezzo da moltissimi quotidiani Italia ma comunque guardavamo il nostro ed era in perdita
E mi ricordo che sul finire di un esercizio era verso ottobre-novembre vennero da me per dirmi che non solo il giornale era in perdita ma che avevano bisogno di soldi perché non riuscivano ad andare avanti proprio avere proprio bisogno di finanza oltre che essere dunque
E io gli dissi che la FIAT non gli avrebbe fatto nessunissima cofinanziamento e che si dovevano arrangiare per conto loro
Ed è un fatto che è rimasta abbastanza clamoroso qui vedo che Cermelli che documento se lo ricorda di quell'episodio lì io gli dissi sapete che c'è vendere qualche cosa ma chi ci vendiamo divertente la sete di vendetta il palazzo al quale è stata URS cantano con lo scandalo calmo come ci vediamo il palazzo sì sì questo io pro o contro lo compro come FIAT il palazzo è vero lei lo perché i giornalisti sappiano che un giornale la prima libertà di un giornale anche da una proprietà come la FIAT è che il giornale guadagni che sia fatto bene
E ti acquisisca lettori in numero sufficiente che poi portano a loro volta i campi il le le via flussi pubblicitari per quel e noi comprammo quel palazzo
Mi pare che questo fece un grande effetto sui giornalisti perché pensare però che era la primo passo per cui la FIAT si voleva vendere il giornale e mette da una parte poi qualche volta dico noi siamo della FIAT dall'altra
I giornalisti in genere credo che tenderebbero moltissimo che mi ci vedessimo il giornale
E la cosa cambio cambia il clima in quel giornale stesso
Quattro cinque anni dopo il giornale si era rimessa a posto aveva cominciato a guadagnare e non dirimente mi Palazzo
E glielo riprendemmo lo comprammo ai prezzi di allora del mercato immobiliare e glielo rivendevo ai prezzi di quando glielo dovemmo rivendere che fra l'altro erano nel frattempo abbondantemente cresciuti e questo per dirvi che probabilmente è difficile trovare d'altra parte questo è un episodio vero vivo i pochi anni orsono che abbiamo fatto qui dal allora cioè del mormorio credo che ci qualche cosa che pub di fare le domande che vuole Dio li ha citati il fatto dei commenti se volete li facciamo dopo sono pronto a rispondere
Ecco io credo che allora
Non si possa tacciare l'industria
Di volere soffocare la libertà di stampa credo che effettivamente quello che dobbiamo guardare è il pluralismo dell'informazione un pluralismo che consenta a tante voci di essere presenti sul mercato
E io credo che nella carta stampata questo fatto esista
Io vorrei chiudere questo mio primo intervento citando che invece so che farò strillare non so quanta gente ci sia della televisione so che ieri c'era anche sul suo signor giudice invece questo il pluralismo non esiste nella televisione
è vero che l'Italia è un Paese nel quale le televisioni commerciali private hanno pur volato tant'è vero che ce ne sono non so bene quante qualche centinaia ma di fatto ma di fatto il problema dell'informazione politica di fatto monopolizzato dalla RAI
La Rai è stata per un un lungo periodo di tempo un po'quella che all'inizio ho detto un po'informazioni Stato e si è poi trasformata in informazione di partito ed è sempre più degenerata so che questo qua ti spiace se mi racconta che su questo un episodio
Credo che sia abbastanza gustoso che racconta
E e oggi il fatto la darla l'informazione televisiva
No lo dico perché e e Rivello delle cose che non si possono dire segrete perché sulla bocca di tutti
è lottizzato il primo canale in mano la Democrazia Cristiana il secondo canale in mano al partito socialista e da poco terzo canale è in mano al Partito Comunista
E poi va guardate un attimo
Qui ci sono dei giornalisti molto più esperti di me guardate provata vedevi tre telegiornali una sera tanto non sono tutti sulla stessa ora guardata la sequenza delle notizie come la prima la seconda la terza notte contraddistingue l'importanza della notizia
Poi chiudete gli occhi dite che riaprano il canale non sappiate non non non mi dicano quale ed accorgete qual è il socialista qual è il comunista corre il democristiano ma venerdì in una maniera così sfacciata e così lampante
Ecco che questa non è certo più libertà di informazione
Se pensiamo alla alla efficace dell'informazione televisiva rispetto alla stampa
Pensate che i giornali purtroppo rilegge tutto sommato non una grandissima pluralità di persona una massa di persone ma la televisione la guardano oppure sulla cima delle montagne la vedono quindi le setto che questa televisione
Allora dicevo proprio la monopolizzazione soprattutto la lottizzazione di quest'ma non è che abbiamo per esempio attacchi da parte dei politici per quanto riguarda Nordio dovuti tanti nostri problemi della stampa sui problemi della Rizzoli e questi attacchi perché sono determinati da parte dei politici
Ma è molto semplice
Se io mettere tutto a posto le cose subito se per esempio nominarsi mo'se quello che vorrebbe Craxi voleva Gravina similitudini direttore del Corriere della Sera ma la stessa cosa vorrebbe derivazione Minasso che ne so Pasquale Nonno e non faccio riferimento alle qualità professionali di questi uomini per l'amor di Dio
Sono dei giornalisti degnissime ma appartengono a una scuola è una sede politica
Noi metteremo tutto a posto se nominasse mo'uno con l'altro l'altro alla direzione del giornale ma si parlerebbe più duri da parte dei politici
Non si parlerebbe più del problema industria nella nell'informazione da si parlerebbe più della dimensione dell'informazione tetti basterebbe questo
Allora bisogna che ci stiamo molto attenti noi come imprenditori industriali siamo in grado di resistere meglio alle pressioni politiche di quanto forse non possa un editore
Ecco gli arrivò a dire che probabilmente quello che voi chiamate editore puro
Può essere più non dico che sia soggetto ma può essere più soggetta alle pressioni politiche di quanto non lo sia Dino non lo sia invece un un un industriale poiché l'industriale sia persona perbene ossia persona termale questo è un altro discorso ma anche l'editore puro torniamo sempre lo stesso ragionamento può essere perbene o per ma e così come anche nella nella ci sono delle regolamentazioni nulla se ne riparla denso di rivedere per proprio per la concentrazione
Se il Parlamento in Italia fisserà delle norme diverse per la concentrazione dovremmo tutti sottostare a queste norme quelle che il Parlamento avrà fatto augurandosi che queste norme non siano faziose e determinate dagli interessi dei partiti massima terminale dall'interesse di carattere generale del paese
E qui per esempio sapete che esistono per la raccolta di pubblicità che è una grande importanza perché la pubblicità è molto importante per l'economia di un giornale come importante per l'economia di una televisione
Sapendo che esistono delle norme ben precise per chi raccoglie pubblicità sui giornali non si può raccogliere più del trenta per cento della pubblicità o il venti per cento se nella nella società che raccoglie la pubblicità c'è un industriale
Nella televisione non c'è non c'è limitazioni la il novanta per cento della pubblicità è in mano a due a due enti che sono non mi ricordo i nomi come si chiama chiamiamoli come indichiamo normalmente che sono la RAI TV e Berlusconi
Significa che il cinquanta per cento della pubblicità totale del nostro paese è controllata da due
Enti
Ecco qui bisognerebbe stare molto attenti anzi bisogna stare molto attenti la difesa spasmodica
Di questi privilegi anzi la difesa spasmodica di non fare le leggi che determinino una regolamentazione diversa e comunque una regolamentazione che sia paragonabile a della carta stampata
Ecco io la vedo qualche volta sui giornali ma l'ha detto in misura minore di quanto secondo me dovrebbe essere perché anche proprio la raccolta di pubblicità è uno dei punti fondamentali per l'indipendenza del giornale stesso
Io lo farei adesso parlarvi di quella che era chiamata così detto opzione zero virgola quagliare pensate la la la diversità di quel progetto che io mi auguro sia stato definitivamente accantonato prima dalla Corte costituzionale
Anzi prima ancora che dalla Corte costituzionale che si è abbandonato per il buon senso
Pensate che per esempio nella carta stampata per stabilire il massimo si stabilisce il numero delle copie vendute
Nella televisione si stabiliscono le reti che la rete poi la la la guardi un milione di spettatori o dieci spettatori per loro è la stessa cosa il massimale costituito dalle reti
Pensate che nella carta stampata viene considerato a nella nel numero anche i giornali sportivi la Gazzetta dello Sport piuttosto che il Corriere dello Sport fanno un Marocco la Repubblica il Corriere della Sera o la stampa
Pensate che nell'asta nella stampa non vengano considerati settimanali come se L'Espresso di Valentini o panorama all Europeo o tanti altri giornali
Non tu confluiscono a formare un'opinione politica molto di più di quanto non lo facciano un giornale sportivo d'altro
Allora queste sono tutte costruzioni non voglio dire arcaiche ma se ci pensate bene sono costruzioni per raggiungere un obiettivo da parte della politique ed è qui su questo che ci dobbiamo evidentemente ribellare io direte
Questo primo intervento di Romiti la fatto pro domo sua adesso ci fa vedere che gli industriali per i più bravi più sane no io volevo solo dimostrare una cosa
Notare che certe battaglie sono sciocche sono senza senso e volevo direi che tutto sommato nella difesa dell'indipendenza oggi è molto più forte un industriale probabilmente che non quelli che industriali non so
Bene io ringrazio dottor Romiti non solo per il suo intervento ma anche per il richiamo e lo ringrazio mi permetta di ringraziarla a nome di tutta la categoria dei direttori di giornali per il richiamo che lui ha fatto al ruolo
E alla funzione dei direttori come anello di congiunzione di darwiniana memoria tra la proprietà nelle redazioni Torre io sagome da civile io condivido abbastanza
Questa sua valutazione però mi permette di ricordare un richiamo che ieri
Molto efficacemente Eugenio Scalfari affatto proprio su questo punto
Quando ha ricordato il rapporto di dipendenza e di soggezione la funzionalità di questo rapporto rispetto alla proprietà diceva Scalfari questo rapporto risale all'origine al momento della scelta al momento della nomina e quindi con un esempio a puro titolo di esempio
Sarebbe scorretto se un direttore assunto dalla FIAT poi facesse una campagna contro la FIAT ed era questo il il collegamento tra la funzione poi del direttore e la funzione istituzionale della stampa dell'informazione come contropotere o come controllo degli altri poteri credo che sia interessante anche su questo punto sentire
L'opinione dell'ingegner De Benedetti e quindi e do la parola
Grazie
Ma io credo che questo è una prima
Da quello che ho capito una prima tornata in cui
Si delinea da parte
Di Romiti e mia
Lo scenario così come lo vediamo
E poi credo che la parte chi rispetterà parlato naturalmente poi non so se anche al pubblico Valentini sarà quella magari di entrare più nelle domande tipo provocatorio del perché e del percome dei comportamenti o dei casi e vorrei fare una premessa che è questa l'informazione è un prodotto
Ed è un prodotto
Che a un peso economico che è sempre più rilevante
Cioè peso economico sempre operante vuol dire che in tutto il mondo il prodotto informazione cresce guadagna
E dirò poi alcuni numeri a questo proposito
Seconda considerazione l'informazione oltre che essere un prodotto è un bene un bene che influisce sulla cultura sui comportamenti dei cittadini
E quindi è necessario che la collettività
Applichi delle regole per garantire da un lato la proprio l'Italia
Che dall'altra la possibilità di competizione tra il pilota più operatori tra cui certamente l'argomento che Romiti ha sollevato dalla pubblicità e forse il più determinante
Ecco dette queste due cose cioè che primo informazioni è un prodotto che va bene nel mondo e che cresce secondo che è anche un bene e che come tale essendo un bene che condiziona i comportamenti cittadino comunque l'influenza
E quindi deve essere regolato ecco detto questo in qualsiasi altro paese del mondo industrializzato il discorso si fermerebbe qui
In Italia è diverso l'Italia è l'unico Paese al mondo
E in cui l'industria dell'informazione
E oggetto specifico di interesse
Da parte del mondo politico e da parte di grandi gruppi industriali pubblici e privati
Questa mi pare una differenza sostanziale
Tra quanto Calvi in Italia è quanto avviene nel resto del mondo industrializzato
In nessun altro Paese del mondo industrializzato esiste un così vasto controllo delle industrie informazione da parte di interessi esterni all'industria dell'informazione
Questo è un dato di fatto
Allora credo che la domanda che ci si deve porre è giusto o è sbagliato
La mia risposta vi stupirà forse distonia prevalente natura
Non è giusto non è giusto soprattutto se tra gli obiettivi
Che si pongono gli interessi esterni al mondo dell'informazione nel momento che entrano nel mondo dell'informazione sono degli obiettivi offensivi o difensivi non ha importanza quale dei due che sono in funzione di interessi esterni
Allora vorrei qualificare meglio il perché della mia risposta non è giusto
E in particolare lo spiegare perché è successo
In Italia abbiamo questa situazione atipica
Perché
Durante gli anni Settanta nell'ambito dell'impresa editoriale
Ci sono stati alcuni fattori estremamente negativi
Primo una crisi di imprenditorialità non voglio far nomi ma credo che ognuno di voi può ricorre con una memoria peraltro non molto lunga fatti di dieci quindici anni fa
Questa crisi imprenditorialità
è stata accompagnata da crisi economica
Che sono state dovute anche ai colossali investimenti che in quegli anni dovevano essere fatti per la riconversione tecnologica per i mezzi di stampa e anche perché la volontà politica e il desiderio dei partiti di potere condizionare in qualche modo la stampa aveva imposto il blocco dei prezzi per esempio per quanto riguarda i quotidiani non c'è dubbio che il fatto che le aziende editoriali siano andate male e non c'è un'unica causa
Ma ripeto c'è la prima causa è stata una mancanza di imprenditorialità la seconda la necessità degli investimenti che era del tutto sproporzionata la capacità di quelle famiglie imprenditoriali la terza è stata quella della volontà politica di bloccare i prezzi minimi fare andare a male i giornali ha determinato una gravissima crisi
Questo gravissima crisi perché adesso ce l'ha si dimentica questa gravissima crisi ma è stata quella che ha determinato l'intervento di grandi operatori industriali che hanno portato sostanzialmente due cose capitale e meno eccellente
Io credo che questo fatto sia stato estremamente positivo
E lo dico non è in contraddizione con quanto detto prima e cioè che ritengo la situazione italiana anomala garantendo la situazione italiana di per se stessa
Non gradevole
Però rispetto alla situazione alla quale eravamo ma noi che eravamo cinquant'anni fa eravamo ricordate di dieci anni fa credo che
Tra il dominio da parte di gruppi partitici o bande partitiche su content dominio tentativo di dominio sui giornali
E la situazione attuale in cui
L'industria editoriale è lontana dai partiti per una semplice fatto per molte ragioni ma la prima è perché è sana cresce
Io credo che ci sia una differenza che debba essere considerato da tutti come molto positiva cioè stiamo molto meglio oggi rispetto ad una situazione in dieci quindici anni fa
La dimostrazione che le industrie sane non devo dirla dirò poi alcuni numeri senza volermi annoiare però basterebbe dire una cosa Romiti ha citato il numero di testate
Che sono nate in questi ultimi dieci quindici anni io potrei citare il fatto che industria editoriale cresce in numero di testate
Cresce in diffusione
Cresce perfino l'Area Libri e fa soldi perfino la reality che è stata considerata tradizionalmente una reale
Nella quale non era possibile una presenza profittevoli
Ecco detto questo io credo che sia conclusa una fase di emergenza vorrei considera la passata
C'è una situazione peggiore oggi c'è una situazione secondo me la migliore
Però è una situazione che io ritengo anomala
E non giusto
Allora vediamo
Qual è il futuro
Io credo che ci si può ci siano oggi le condizioni perché possano e debba a mio parere svilupparsi anche in Italia
Una imprenditorialità dell'informazione come esiste più o meno dappertutto nel mondo che abbia una propria specificità
E secondo me questa è la missione che l'investitore industriale deve darsi
Cioè se volete nella qui in questo io mi differenzio
Leggermente pagare dall'esposizione non non non credo dal pensiero di Romiti
E cioè io penso che l'investitore industriale debba giustificare
Ma non calza di fronte alla collettività
Di fronte al business
La suo investimento in funzione del fatto di diventare un imprenditore
Del settore cioè sviluppare delle caratteristiche di prevalenza di interessi da un lato
E soprattutto di missione per quella sua presenza imprenditoriale nell'Inter nella nell'impresa editoriale non tanto per la sua natura di industriale o imprenditore
Perché questo
Non per una ragione ideologica ma per una ragione molto semplice si parla continuamente di globalizzazione dei mercati
Beh una parola anche troppo abusata però che cosa vuol dire sostanzialmente cosa stiamo riscontrando che vuol dire cioè che il fenomeno di interferenze internazionalizzazione è ormai un fenomeno che investe
Tutti
I settori
Dell'industria
Dei servizi e quindi non si vede perché non debba investire anche quello dell'informazione
E che cosa richiede un fenomeno di globalizzazione
Ricchi
Condivido che ha cause precise
Che è oggi in una situazione migliore dal punto di vista dell'indipendenza di quanto non fosse alcuni anni fa e ci siamo dimenticati troppo velocemente
E soprattutto non guardiamo al futuro non guardiamo qual è la trasformazione straordinaria
Che il fenomeno di globalizzazione dell'economia comporterà anche per l'editoria e nella rispetto alla quale l'Italia è assolutamente
Sono totalmente d'accordo con Romiti
Per quanto riguarda la ma credo che questo ormai hanno fatto abbastanza superato il discorso dell'editore puro perché a livello internazionale non voglio fare commenti italiani mi limito a livello internazionale si tratta di una realtà totalmente marginale
Rispetto ai primi venti gruppi mondiali
La realtà
L'editore puro è una realtà inesistente emarginando è un'utopia poco realistica sullo scenario internazionale di globalizzazione che sta descrivendo
Proprio perché il processo di internazionalizzazione richiede delle imprenditorialità finalizzata al settore con carattere internazionale
Basta pensare a questo sviluppo internazionali che non c'è stato in Italia assolutamente che Bertelsmann è diventato il primo editore al mondo
Raddoppiando dall'ottantasei all'ottantotto in due anni il proprio fatturato e portandolo a sei miliardi di dollari
Attraverso capitali acquisizione internazionali soprattutto acquisizioni e management
A scelte è cresciuta nello stesso periodo dell'ottanta per cento
Attraverso acquisizioni capitali e meno recente
Io credo che questa esigenza di imprenditorialità internazionale è del tutto indipendente dalla necessità di salvaguardare la libertà d'informazione attraverso l'imitazione di concentrazione
Che invece deve essere attuata
In cui sono totalmente d'accordo con Romiti che non si vede per quale ragione la limitazione della concentrazione non debba avvenire insieme sulla totalità dell'industria dell'informazione e cioè su stampa più televisione
Perché questa separazione una separazione che tecnologicamente ha sempre meno senso e comunque non ha nessun senso dal punto di vista della protezione se così si vuol dire del pluralità dell'informazione a livello del cittadino
Io personalmente danni mi auguro una legge antitrust anche quando gli industriali erano nella loro grande maggio della grande maggior parte della grande parte contrario ad una legge antitrust vedo che la legge antitrust a chiaramente resistenze
E problemi mi auguro che vengono superati comunque io sono dell'opinione
Che se la legge antitrust non potesse o non volesse per volontà politica andare avanti certamente una legge sull'informazione dovrebbe essere fatta e questa legge dell'informazione deve includere la televisione
D'altronde il rapporto che è stato fatto alla presidenza del Consiglio
Definisce in maniera totalmente Tierra
Che le distinzioni fra media sono delle pure ipocrisie
E che vengono superate oggi dalla tecnologia che consente benissimo come diceva giustamente Romiti non di dividere la stampa il numero di coppie che la televisione il numero di canali perché questa è un'idiozia di natura superiore
Dicevo guardiamo un attimo il futuro io ritengo che nonostante l'Italia non abbia fatto questo processo di internazionalizzazione
Contrariamente a quanto non fatto l'Inghilterra
La Francia suona scelte soprattutto la Germania converte scusi
E quanto stia avvenendo di vera e propria rivoluzione all'interno degli Stati Uniti ritengo che queste industrie d'informazione stia diventando e possa diventare anche in Italia un'industria trainante
Per gli anni novanta
Credo che le tecnologie elettroniche e informatiche stiano trasformando l'industria
Il cui prodotto è un bene immateriale cioè l'informazione
Allora lasciatemi dire due parole sull'informazione perché io personalmente penso che non ci siano idee molto chiare può sempre molto chiare sull'informazione
L'informazione non è una qualunque informazione ma è un'informazione a valore aggiunto
Perché si compri bisogna che abbia un valore in un valore aggiunto non è l'informazione in termini puramente astratti ideologici
Quali sono secondo me i valori aggiunti maggiore dell'informazione
La credibilità e l'obiettività
Ecco allora io credo che se uno vuole avere successo
Del in un mondo industriale cioè in un settore industriale ho definito prima che l'informazione è un prodotto
Deve avere un buon prodotto
Se le caratteristiche del buon prodotto dall'informazione sono credibilità e obiettività allora credo che essi interesse dell'imprenditore che opera in questo settore l'indipendenza e l'autonomia professionale dell'imprenditore non sono del direttore di testata
Perché diventa un valore determinante sul prodotto e quindi sul successo del prodotto
Va detto però avrei dato due numeri prima per quanto riguarda il che cosa significa queste industrie nel mondo perché la Valentini prima della sua introduzione ha detto ci sono accordi che è un business ecco ma vediamo un attimo di cosa si tratta
Prendo evitato precipitati dalla rivista Forbes
Che ha fatto un confronto nel quinquennio ottantadue ottantasei tra quanto è cresciuto il fatturato dell'industria editoriale ridusse dell'informazione chiedo scusa e nel resto dell'industria americana
è stato l'undici virgola cinque per cento all'anno
Nell'industria dell'informazione contro il sette virgola uno per cento all'anno dell'industria nel suo complesso parlo degli Stati Uniti
Ma il trend è in grande accelerazione perché nel questo è per il quinquennio ottantadue ottantasei nel mille novecentottantasei negli Stati Uniti l'industria dell'informazione è cresciuta in fatturato del sedici virgola tre per cento
Mentre il totale dell'industria americana e cresciuti in fatturato del tre virgola nove per cento
Quindi c'è un divario crescente tra questo business dell'informazione che sta crescendo molto di più di altri settori
Non solo cresce ma guadagna come dicevo prima uno degli indicatori tipici del guadagno è il e cioè il return on equity il rendimento sul capitale impiegato ebbene se prendiamo gli Stati Uniti nel quinquennio ottantadue ottantasei il ritorno sull'invece Luca P. tale è stato per l'industria editoriale del diciannove virgola uno per cento giusta dell'informazione chiedo scusa del diciannove virgola uno per cento
Mentre per il complesso vendute americane è stata del dodici virgola sei per cento e la stessa cosa in Italia perché se prendete l'indagine Mediobanca mille novecentottantasei per settori
Vedete che il ritorno sul capitale per l'industria italiana è stata del dodici virgola sette per cento cioè molto inferiore a quella Mary Cana comunque del dodici virgola sette per cento mentre il totale delle imprese
Esaminate da Mediobanca che sono sostanzialmente Tigra le prime
Vi pare mille quattrocento imprese italiane è stato l'otto virgola otto per cento cioè il ritorno sul capitale l'impresa editoriale il cinquanta per cento superiore rispetto alla media di tutti gli altri settori
Ecco questa io devo dire adesso scusate se faccio un fatto personale ma dato che qui ognuno di noi prima presenta se stesso giusto anche fare fatti personali
Romiti ha citato dei fatti che riguardavano il comportamento della FIAT nei confronti di una testata posseduta completamente e cioè la stampa io vorrei spiegare semplicemente perché sono entrato a suo tempo ne L'Espresso e Mondadori
Perché ho avuto l'intuizione
Che questo sarebbe stato
Il mondo dell'informazione
Sarebbe stato un grande business in crescita
E secondo perché
E questa è una specificità del mio caso ero convinto e lo sono oggi molto di più di quanto non lo fosse quattro cinque anni fa
Che gliele mento di separazione
Tra industria dell'informazione
E l'industria informatica e telematica sarebbe progressivamente si sarebbe progressivamente ridotto nel tempo
Cioè in sostanza io penso scusi poi o un giudizio soggettivo ma che soggettivo come tutti i giudizi ma che penso possa essere riscontrato col oggettivamente dà i numeri dei fatti io sono stato entrato nell'Espresso in un momento in cui l'Espresso aveva dei problemi di liquidità
E credo di avere contribuito al fatto che oggi c'è l'impresa
Contribuito per la mia parte evidentemente è stato alcun contributo di capitale da un lato ampiamente le moderato c'è un ottimo affare devo dire
E per la mia
Contributo dal punto di vista dei consigli finanziari al punto di aver portato favorito portare le aziende in borsa che ha reso oggi L'Espresso l'azienda estremamente solida e che ha quindi la Carla caratteristiche di capacità di indipendenza rispetto a qualsiasi tipo di pressione politica economica o di qualsiasi altro tipo che non aveva certamente se non della volontà dei suoi protagonisti Caracciolo e Scalfari
All'epoca in cui tra
Per quanto riguarda Mondadori la situazione analoga vorrei solo ricordare che oggi tutti dicono a che a fare che a fare oppure a
Va le mani sulla Mondadori ecco nel mille novecentottantacinque cioè non molti anni fa fine dell'ottantaquattro
La Mondadori andava molto male
Era sul tecnicamente sul piano tecnico fallita
Le due grandi istituzioni bancarie più importanti interventi nazionali cioè Mediobanca chimici sono rifiutate di garantire un aumento di capitale alla Mondadori che era essenziale per per farla diciamo riemerge ed era una situazione di capitale netto negativo che tecnicamente significa sostanzialmente il fallimento
Io in quel momento ha avuto fiducia informa entrò nella Mondadori nel business ho fatto in quel momento un investimento che si è dimostrato essere un investimento molto importante
Molto interessante e per il quale su interi in epoche successive ho inteso ad aumentare in maniera determinante il mio investimento e la mia presenza
Perché
Sostanzialmente per tre ragioni
La prima quella che ho già detto prima è un'area di grande sviluppo lo ha dimostrato che i numeri
Secondo un processo di internazionalizzazione già in atto a livello mondiale non è ancora in atto in Italia ma verrà per questo processo di internazionalizzazione occorrono grandi risorse
Di meno eccellente di capitali di cultura internazionale che non sono tipiche sino adesso dell'industria editoriale italiano
Terzo credo nel collegamento crescente del perché attraverso l'innovazione tecnologica ci sarà fra informatica telematica eccetera il mio investimento in Olivetti e l'investimento in idee editoria credo che in prospettiva ne sono convinto gli strumenti di produzione di trasferimento delle informazioni e il prodotto informazione saranno sempre più legate e allora credo che Olivetti da un lato e attività editoriali dalla realtà costituiscono una piattaforma uniche in Europa comunque dalla quale sia più provabile quesito è stata tra riversiamo capace non capaci
Sia più probabile avere successo in quel processo di internazionalizzazione e di globalizzazione che è già avvenuto citato il caso di Berthe ma non riesce ma potrei citarne certamente quello di Marcello quello di Maradona
E che sono caratteristiche di questo mercato dal quale noi non ci siamo delle quali ci siamo però resi conto per in Italia questo gravano non è avvenuto numeri in maniera neanche marginale
Su questa piattaforma personalmente costituirà il mio impegno imprenditoriale
Per un'industria dell'informazione che sia competitiva
Professionale e come tale autonoma da interferenze perché nei limiti in cui è competitiva e professionale ha in sé stessa già le caratteristiche necessarie per essere autonoma da interferenza
Mi auguro che questo sia l'impegno anche degli altri industriali che sono entrati nasce
Torre Littoria
E quindi che sia il comportamento di tutto se questo sarà il problema non si pone anche perché in questo a secondo me molto ha ragione Romiti dice
Noi stiamo parlando di industriali ma giustamente due retroscena perché parla solo di imprenditori perché è strano come
Ci sia una trasformazione Dell'Anna dello una percezione dell'opinione pubblica è giusto secondo me
Della natura dell'imprenditore a mano a mano che i suoi interessi si spostano o diventano prevalentemente critico editoriale indipendente dalla sua origine che prende i casi più tipici Berlusconi da una parte che Monti dall'altra
Berlusconi era un immobiliarista entrato nella televisione diventato un grande operatore televisivo oggi si dice che Berlusconi che è un editore certamente perché le sue terre le sue attività principale come parte della sua attività
Il tipo editoriale Monti vi ricorderete che era padrone dello zucchero in Italia e del petrolio ed era un grande petroliere
E ha in quel momento
Non era certo considerato un editore nei limiti in cui a il dismesso le sue attività
Che sono state di tipo le sue tre dita di origine dove ha fatto i soldi e cioè il petrolio e lo zucchero adesso molti viene considerato l'imprenditore puro ecco questo solo per dire quei pedoni editoriale puro solo per dire quanto è labile questa definizione concludo dicendo
Credo che ci sono delle origini per la situazione italiana che considero anomala
Credo che la situazione dell'ingresso dell'imprenditore dell'industria che ha interessi prevalentemente di Esterni rispetto all'industria editoriale sia un'anomalia tutta italiana e non sia positiva
Credo che la situazione di oggi sia migliore in Italia rispetto a quella che era quindici anni fa rispetto alla libertà dei giornali perché vanno meglio stanno bene anzi è la dimostrazione che crescono e guadagnano
Credo che questo fenomeno è l'ho provato con due numeri vero in tutto il mondo
Credo che c'è un processo di internazionalizzazione che sta già avvenendo e di cui noi siamo totalmente fuori come Italia credo che dovremo farlo per far questo occorrono imprenditorialità managerialità i capitali che sono assolutamente indispensabile di fare un caso italiano è assolutamente un atto di provincialismo
Perché non è così non sarà così
Per far questo occorrono degli imprenditori
Che dedichino la maggior parte delle proprie risorse
O la più gran parte della propria risorse
Pin prenditori finali di capitali di medicinali per sviluppare in questa ottica
L'industria editoriale italiana
E vorrei terminare con una domanda
Ma se questo processo è vero ed è certamente vero non è una mia invenzione quello che sta capitando nel mondo il ognuno se ne può rendere conto
Chi lo farebbe in Italia scusante occhi lo potrebbe fare
Se è vero che occorre imprenditorialità me ne cimento
Conoscenza internazionale i capitali
Chi lo fa questo processo la domanda è lo fai o non lo fa ecco io personalmente penso che non si possono neanche osare lontanamente dare una risposta di tipo totalmente perdente cioè non lo facciamo rimaniamo la nostra provincia ignoriamo che sta sorgendo nel mondo la globalizzazione un problema che non riguarda l'Italia guardiamoci nostri piccoli problemi e i nostri conflitti tra diversi gruppi partitici imprenditoriali grazie
Bene io devo ringraziare anche l'ingegner De Benedetti
Per questo
Intervento
Mi pare di poter dire che comincia De Benedetti oggi hanno un po'insieme concordemente recitato l'epitaffio dell'editore puro c'era un fantasma che aleggiava in questa sala
Forse ce ne siamo lo abbiamo per lo meno allontanati allontanato forse dalle ceneri poi dell'editore puro almeno per quello che significa in una certa schematizzazione polemica
Stiamo assistendo o cominciamo ad assistere alla nascita di un editore nuovo
Ecco allora questa tavola rotonda avrà un andamento un po'diverso da quella di ieri e ci saranno gli interventi diciamo provocatori le stimolazioni le domande
I terreni e di Valentino Parlato poi se ci sarà tempo eventualmente lasceremo spazio a qualche intervento
Peppino Turani
Ma dunque io parto dall'ultima battuto di Giovanni perché insomma mi sembra interessante mi pare che l'editore puro insomma era già morto e oggi Romiti De Benedetti l'hanno buttato in laguna non dovremmo più parlarne
A invece vorrei provare tanto per animare un po'il dibattito e vedere se non sia possibile in qualche modo a farlo risorgere e se poi queste figura non abbia in realtà un qualche collassato interessante
Cerchiamo prima di stabilire tutte le cose perché molte delle affermazioni fatte da Romiti a De Benedetti sono condivisibili
Altre meno è sempre questione da perché punto ci mettiamo a guardarle
Presidente dell'indulto e nei giornali tutto vero la storia come è successo sono arrivati perché ex al momento grosso crisi che soprattutto perché l'editore puro alla prova dei fatti si era rivelato un incapace o comunque una struttura non in grado di proseguire il suo discorso benissimo
Vero anche il discorso che oggi la presenza dell'industriale
Nei giornali cosa di cui non dobbiamo mai dimenticarci rappresenta un marzo una difesa non piccola nei confronti dal potere politico
Se volete la situazione vista al punto di vista da un giornalista è che siamo noi oggi siamo in casa con l'elefante intendendo per l'elefante Romiti delle vette insomma Ford alla porta ci stanno i lupi che sono i politici e quindi la vita espertissimi costa non è delle più allegra ecco perché stretto in questa situazione uno cerca di inventare cosa si può fare per uscire e cercano di vivere come tutti gli altri questa casetta con giardino avanti senza nelle file di nell'ultimo
Dico
Diritto che il quadro è questo cioè che l'industria hanno avuto un ruolo importante fondamentale eccetera e che sta cambiando lo scenario abbiamo però alcune caratteristiche specifiche sempre della società italiane che secondo me rendono complicato in maniera straordinaria il discorso dell'informazione di Pakistan bevitori e quant'altro
E la cosa perché era molto semplice tutti la questione non è che Romiti e vinta sui giornali di venerdì telegiornali la questione vera è che se escludiamo l'adorabile oggettive segnalarcelo che qua in sala poi quello che non è ironiche che De Benedetti o al massimo di Berlusconi
E non è che si dice molto da questo quadro insomma no
E quindi alle situazioni di oligopolio molto stretto chi poi si trova la quale di questi giornali stabilito che siamo tutti persone perbene che i direttori sono straordinarie giornalistico registro dei numeri però in una situazione del genere l'autocensura è l'unica cosa che consente al meccanismo di stare insieme di funzionare no l'autocensura perché meglio le persone come dire meno diligenti e lato censure del tipo beh insomma non attacco il mio padrone al mio padrone nelle persone iper delle genti ribadire l'attacco neanche il nemico del mio padrone perché magari poi si va a riprenderlo padrone che non ne sapeva niente
E c'è una situazione è io credo che è vero che la situazione è diversa da quella che era negli anni Settanta soprattutto alcuni giornali addirittura dalla P due insomma è molto diverso però non facciamo regionali vanno meglio guadagno sono pieni di soldi chissà perché poi cominciano a essere un po'tutti uguali
E chi li legge ha sempre la sensazione di tipo forse delle cose importanti non ci stanno specie no e di rivendere i giornali credo di poter affermare non credo di dire una cosa scandalosa insomma che perché fa parte poi del codice genetico del giornalismo italiano
Si tratta Acerbo sul padroni tremendi vivacità molti aveva fatto quattro giornali a guardia di quattro raffinerie poeta la storia del giornalismo italiano un po'lei ne aveva fatto un altro guardi non so quante alla serie e avanti di questo passo
C'è nel Codice Genesi tratto eccesso ora che il progetto punto non lo si riconosce più perché si confonde con la buona educazione con l'amicizia erano i giornalisti in questo momento purtroppo sono pieni di ammissibilità ci vogliono tutti bene
E questo è un altro trauma
Allora ripeto cioè un primo problema
Vedere se è possibile ridare una struttura diversa
All'informazione in Italia
Io credo De Benedetti da Superman ha ragione che queste presenze di industriali sia abbastanza anomala consideriamo un fatto transitorio
E allora bisogna trovare il modo per uscire da questa cosa io credo che l'unificata possibilità e qui se volete cerchiamo di nell'evitare l'editore puro
Stava nel nel correzione definito direttore pur certo dieci ogni volta che pronuncio la parola editore puro Motta è saltata santi e certo che allora non facciamo molti passi in avanti l'editore puro non è indispensabile sempre a San Vito vacanze qualche cos'altro visto che ha passato qualche anno
E mi sembra che il definizione che aveva avanzato De Benedetti magari con qualche correttivo
Può essere può essere un buon terreno su cui cominciare a lavorare ridefinire queste figure delle sue turco e cioè un giorno di che editore puro allora TA
Interessa imprenditoriale industriali commerciali e finanziarie
Prevalenti nel campo dell'editoria fatto cento l'insieme delle sue attività adesso non so se poi ci stabiliva sessanta settanta ottanta novanta se il criterio sarà un altro ma stabiliamo che ci deve essere una soglia che distingue chi sostanzialmente fa l'editore
E chi invece fa altre cose no siccome in Italia abbiamo case macroscopici questo è abbastanza facile da identificare
Il primo film primo elemento dall'editore allora è chiaro che chi si trova in questa situazione può continuano a fare l'editore eccetera invece fa altri molte altre cose ben diverse
Allora siamo in presenza di secondo me di una situazione che va sanata croissant
E va sanata e qui nessuno ha la la soluzione no non c'è una soluzione tra la soluzione è stata nel mercato ed quando in Italia siamo sempre viva nel perseguitare i fantasmi vi editore puro tassative del civico Public Company tutti pensano scriverne toccano ferro ma in verità poi probabilmente la soluzione quel quella lì
Ci sono vari modi per gestire le cose qui in Italia siamo sempre un po'alla coda del padrone no
Voglio dire cominciamo a stabilire che allora gli imprenditori gruppi industriali e finanziari assicurativi bancari quello che che esercitano altre professioni come attività prevalente non quella che l'editoria dell'informazione possono detenere quote
Cinque tre due uno per cento quello che si ritiene corretto dopo un dibattito nell'informazione vorrà dire che alla fine saranno in cinquanta possedere quella cosa lì e non uno solo non era certo un ideale però c'è un'articolazione se poi per quei venti trenta e cinquanta dal mercato esce una figura che vuol fare l'editore
Editore puro in quell'accezione per la definizione ti ho dato prima va benissimo
Io ho la sensazione che abbiamo in comune questa stanza no formule magiche ne abbiamo pertanto che bloccate e accasata nel modo che ho letto insomma che di fatto salvo qualche piccolissimo eccezione e poi di tre persone in questo Paese
è una situazione insomma verrebbe veramente quasi come se insomma prima che è scandaloso no e allora soluzioni rapidi nega non ne abbiamo
Dobbiamo trovare dei meccanismi di passaggio da questa fase è un'altra puntando sul fatto che essendo l'editoria informazione questo questo settore con prospettive fantastiche che illustrava prima Carlo De Benedetti affine qualcuno che se la voglia di fare questo mestiere abbandonando fabbricazione di motociclette aspirapolvere macchinette per il caffè forse si tornerà pur mi Pastrana fu un settore così non attiri interessi imprenditoriali mi sembra di capire se non ho capito male che peraltro lo stesso Debenedetti che era partito piccolo per fare altre cose mi sembra che stia scegliendo questo tipo di settore
Con le sue attività prevalente se non ho capito male sia pure in collegamento con l'Olivetti che può elettronico informatico sono cose che si mischiano abbastanza insieme ecco io credo che noi abbiamo bisogno di fare questo trapasso perché perché ho la sensazione che fino a quando l'editoria italiana continua a essere divise fra due tre quattro minuti al massimo
è inevitabile è inevitabile che continua a essere vista semplicemente come un elemento di potere fra i tre e quattro gruppi e il potere politico sindacati dall'altra parte è inevitabile
E quindi è inevitabile che ci si meno attenzione invece a fine giugno mondiale internazionali europei a cui accennava prima di Carlo De Benedetti
No perché un gruppo che ha imprenditoriale e bancario assicurativo USA che ha moltissimi altri interessi del mondo una volta che ha realizzato un sufficiente controllo nel campo dell'editoria italiana
Il fondo può ritenersi parlo di tutto ciò ha stabilito le cinture di sicurezza ripeto
Vecchio Attilio Monti aveva capito tutto sarà quattro guarda alle raffinerie luogo felice che stava benissimo nessuno disturbava e fare nessuno ha disturbato per trent'anni
Al un gruppo di misure grosse che ha realizzato il suo importate controllo stampa nazionale si richiede pago
USA questa cosa nei forni e nei modi che ho detto prima per difendersi da eventuali attacchi esterni e direttrice tranquillo io credo invece che si si smontano queste cose qui
Si va sul mercato può darsi che avendo invece un imprenditore
Deciso a fare di questi il suo bene se quindi è far crescere molto di più in conclusione io credo che
A passare proporsi l'obiettivo tutti smontare queste proprietà
Dell'editoria in un certo senso reinventare l'editore puro sia pure con gli aggiustamenti che abbiamo denso no sicura ma è importante per due obiettivi e su questo si uniscono da un lato sì ottiene di liberare la stampa da da questo gioco dei tra cantoni chi sono i tre maggiori gruppi italiane
Dal quattro quelli che sono dall'altro lato sì riporta sul mercato ovvero un settore che sul mercato può trovare probabilmente capitali imprenditoria
Voglio di crescere gusto dalla sfida e può andare avanti e queste credo un bene per tutti quanti grazie
Ecco mi pare che l'analisi di Turani concordi nella sostanza con una precedente analisi
Di De Benedetti però siccome lei è stato chiamato direttamente in causa anche come e al rappresentante di questa nuova ragazza Dini imprenditori editori o comunque come figura imprenditoriale chiesta lo ha detto lui stesso in altre occasioni lo ha confermato anche oggi in modo ancora più nette deciso sta passando dalla iniziative di imprenditoriali industriali finanziarie a una scelta precisa in campo editoriale sentiamo l'ingegner De Benedetti ricordo solo rispondere
La statura nei con una cosa che quando ti ho chiesto di intervenire e perché non è ancora dato la risposta cioè a parte la storia degli elefanti e dei lupi
Perché ci sono gli elefanti i lupi
E io son d'accordo con te
Però questo in un cerchio di un piccolo gioco e c'è il mondo ecco allora c'è l'elefante i lupi nel mondo
E non bisogna dimenticare che c'è nel mondo
Avrà certamente gli elefanti sono ingombranti
Rispetto
Ha una situazione statica
Perotti possono tirare verso il mondo in gruppi non hanno nessuno di possibilità in quel senso quindi secondo me c'è una grossa differenza non semplicemente d'Italia o di tipo di denti o di proboscide tradire Franzil i lupi
Gli elefanti possono trasformarsi
Perché lo hanno per natura
In una forza attiva economiche che tende a sviluppare un business i dubbi lo vogliono semplicemente possedere per fini che sono oggi domani e sempre ed esclusivamente di tipo partitico edizioni fare differenza di tipo galattico tra i due tipi di animali
Io sono d'accordo con te sulla questione che la situazione vada sanata perché ho detto che secondo me la situazione italiana astrazione anomala che non condivido
E che quindi bisogna certamente fare evolvere questa situazione in una situazione in cui vi emergano che le forze imprenditoriali editoriale che però abbiamo quelle caratteristiche
Di capitali managerialità e capacità internazionali che i precedenti non hanno avuto perché ce l'ha ricadiamo nella
Nella situazione precedente
Chi è che farà questo non ce li ho sulla legge per questo
Questa è una prova che verrà fatto dal mercato ed all'internazionalizzazione del mercato
Poi dal mercato italiano dal mercato mondiale questa roba verrà realizzata regolata è un problema che sì autorevole era non per volontà nostra ma perché il mercato e la sua globalizzazione la renderanno
Prenderanno questo processo in questa selezione necessarie per cui non potrai più fare l'imprenditore con investitori di vittoria né con la mano sinistra me lo farai poco durevole pane oppure con nessuna mano
Quello che mi sembra molto importante però siccome io non sono un assertore del mercato ma proprio perché lo sono penso che il mercato abbia bisogno di regole perché il mercato senza regole non è un mercato potere che mettere in condizione di garantire questa selezione
Cioè garantire le condizioni in base alle quali la selezione posso avvenire
E allora élite io trovo che una legge sull'informazione
Che garantisca la pluralità
Dell'informazione come fatto complessivo che ripeto non come fatto relativo alla carta stampata
E che coinvolga il fenomeno della pubblicità perché la pubblicità è un elemento vitale
Che ci piaccia o non ci piaccia o della libertà dell'informazione diventa una condizione di accesso non sufficiente
Ma certamente necessaria perché il mercato internazionale faccia anche dell'industria di Torino in terra italiana quella selezione che sta già facendo nel mondo questo secondo me la razionalizzazione in chiaro io ripeto di proiezione e quindi chiave di globalizzazione internazionale del problema
Quello che secondo me noi dobbiamo chiedere e in particolare scusate voi noi come operatori
Ma vuol come giornalisti come direttori di giornali o come persone preoccupate il fatto stesso che facciate un convegno su informazione e potere politico
Vuol dire che esiste un problema Turani diceva che addirittura c'è l'autocensura l'auto condizionamento lotto più auto condizionamento cioè il problema esiste utile nascondiamo che esiste allora la soluzione di questo problema si chiama internazionalizzazione
Mercato
L'unica cosa che bisogna mettersi delle condizioni tali per cui questa selezione possa venire perché se agiamo in regime di monopolio il caso della televisione a cui si riferiva a Romiti eh esplicito è evidente il caso macroscopico Tenconi seri monopolio non può avvenire questo
Perché non può avvenire una selezione se non proprio alla stazione il sistema bloccato e allora secondo me gli elefanti
Hanno una terribile tentazione caro Peppino di trasformarsi Luppi
Ecco quando si parla di elefante in Italia si parla qui necessariamente della FIAT perché è un colosso un elefante imprenditoriale sì sì no presso l'avevamo capito non questo l'avevamo intuito non non no ma io a questo punto mi mi piacerebbe sentire
Dal dottor Romiti prima di ed evitare una parola un attimo a a a Valentino risposte
No va be'ma si si fanno la risposta così come come vengono mi piacerebbe sentire al dottor Romiti che cosa lui pensa di questa la raffigurazione che troverà nei molto efficacemente ci ha suggerito i lupi gli appetiti dei politici sul mondo dell'informazione interessanti la presenza dei colossi o dell'imprenditore
Ma io ho ascoltato con alcune affermazioni di Turani l'ho ascoltato e così con una certa perplessità
Turani quando voi giornalisti vi ponete questo problema del dire a esistono gli elefanti esistono tre quattro grandi gruppi e noi giornalisti poi quindi siamo dei Polverini ci troviamo nella condizione chi è il più in grado di attaccare il proprio padrone
Thuram rimanga guardiamoci in faccia abbiamo Cesare senza esito al e scienze Turani no non è un mio dipendente parliamoci faccia se Turani come lo è è un giornalista indipendente coraggioso che rivede la propria professionalità
Non avrà paura di nessun padrone se Turani se dovrà farli finire il discorso se Turani invece pure magari essendo bravo era ha paura ha qualcosa di paura che la FIAT possiede giornali padrone possegga neppure uno non attacca mai la fine
Allora il problema si sposta ragazzi miei ma perché voi giornalisti volete sentire in condizioni così di debolezza da voler invocare ma siete voi che fate la libertà di stampa siete voi che potete incredibile o trasformare quella che possono essere dei vizi del della situazione invece in in realtà operative
Fiorani mio lei mi dirà ma lo capisco però ognuno trentenne al proposta fatta dal ma la categoria dei giornalisti è una categoria che fra l'altro dal punto di vista economico dal punto di vista delle salvaguardie
è una delle categorie di dipendenti la più garantita la più salvaguardata
Io quindi quando sento da voi queste preoccupazioni riguarda infatti so che non si riferiscono a lei Turani perché lei sa quanto la stimo e quanto apprezzi l'altro lavoro però lei che si fa portavoce di questa cosa
Mi cadono le braccia mi cadono le braccia perché dico ma qui allora il male nonostante la proprietà ma sai questa presunta o il
Va be'può darsi può darsi portarsi può darsi quando dice dice Turani la somiglianza dei giornali
Dice siccome i gruppi dei giornali sono tutti uguali ma io qui dissentire
Si somigliano a marzo mi sembra che vengono fatti dai giornalisti
Ma lei perché io la mattina i diabetici telefoniamo e diciamo come facciamo davamo il Corriere della Sera o la Repubblica padri credo che Scalfari lo consentirebbe a nessuno di fare ma dico ma cosa vi siete messi in testa io ricevo qualche volta come ricevono tutti coloro i quali hanno direttamente o indirettamente dei giornali
Delle telefonate di protesta nelle arrivata una un mese fa che ne vado molto sorridere più che veniva da molti in alto e diceva ma come fate voi sapevate che usciva dell'Artico noi sapevamo che usciva grafico
All'articolo i regolamenti ma quando le quando compri giornale dei giornali e dei quali abbiamo la proprietà diretta o indiretta quindi sono queste presunzioni che evidentemente mi lasciano così validi non si arrabbi
Io credo che somigliano di più L'Espresso e Panorama che non la stampa il Corriere
Ci si pagano molto di più quei guidò i vostri due settimanali che nonostante le storie
La mia opinione male perché validato Annibale Pepe che vale vale per quello che vale regionale verrà quando fanno le interviste sono più più o meno fresche o meglio o più o meno stagionale non lo so no a me sì ma lui somigliare molto di più voi come i giornali
Poi quando durante dice stabiliamo le regole il cinque per cento il sette per cento ma che era ecco le volumetrie Turani le regole sono quelle della possibilità per tutti di accedere al mercato dell'informazione ha detto prima che oggi fare un giornale costa molto meno che non farlo ma intende molti anni fa crede quando ha cominciato Scalfari ha ha avuto un rischio ma molto ma molto maggiore di quanto non sia stato oggi il oggi fare un giornale nuovo perché gli investimenti possono essere realizzati come dicevo prima in maniera oggi con queste tecniche opinione quindi la libertà
Di entrata c'è c'è ed è stato dimostrato non è che in un Paese come l'Italia lei può fare tantissimi i giornali nazionali nuovi le può fare molti locali e questa è stata verificata ma quattro giornali nazionali nuovi in quindici anni io voglio vedere quale altro Paese nei quali imperano i cosiddetti editori puri possa esserci
Quindi lasciamo le cose cioè garantiamo
Secondo le leggi la concentrazione si può stabilire il venti il quindici il ventidue il diciotto va benissimo quella è una delle regole che va concordata stabiliamo della la la la proprietà poi la proprietà ma farà il mercato
L'analisi provocazioni e posso fare una così cari giornalisti attivisti pantaloni siete voi che può fare la libertà di stampa non non non il proprietario del giornale
Valentino Parlato esaurito i suoi foglietti d'appunti e credo che la sua insofferenza sia Daniel sosteneva dal limite sì che al punto dell'imbarazzo veramente devo dire per cui vi sarà
Difficile parlare perché francamente anche perché non capisco bene qual è parte in commedia faccia
Perché
Certamente io ascoltato con interesse le cose dette dal dottor Romiti e dall'ingegner De Benedetti con molto interesse perché sono due personaggi importanti hanno detto cose interessanti
Dottor Romiti e il risiede Benedetti sono uomini di azione e anche di buoni azioni quotate bene diciamo se mi consentite la battuta
Però il loro discorso entrambi i discorsi mi sembrano una favola pure favola salvo la di Libero giornale il libero mercato con siccome e tecnico tecnologicamente più avanzato e l'ingegner De Benedetti sfonda le frontiere dell'Italia e ci porta verso questa e storia infinita come nei film che ci sono dei super cuccioli internazionalizzazione centodiciotto tutto questa da chi gli si è voi che siete due persone responsabili che avete un peso in Italia armi sia venuto in mente un problema una volta dire signor invece un problema dottor Romiti dice ma cavolo
Voi giornalisti insomma voi siete voi giornalisti la vostra libertà il vostro onore il vostro coraggio i vostri attributi dice Montanelli
Voglio dire bisogna ricordare a entrambi la famosa frase di Brecht beato il paese che non ha bisogno di eroi bisogna se voi avete sentito se voi aveste sentito ieri Scalfari Scalfari che i giornali se ne intende
Ha detto e io sottoscrivo ha detto se io semidio Romiti dice a me parlato lei viene a fare il direttore del Corriere della Sera
è chiaro che quando io accetto di fare il direttore del Corriere della Sera se non sono un pazzo
Accetto di fare il direttore di un giornale che della FIAT e debbo voglio dire non vengo lì per fare una campagna dal fiero opere senza che lei fosse chiamato da un editore dal lettore perbene no voglia fare il direttore del giornale con questa linea lei dice Nathalie Naim la mia erano pazzi ma c'è una linea implicita e poi questa favola se mi consentite anche scusate se do sono un po'aspro
è anche una favola con Totti di leggera maleducazione
Leggera maleducazione nei confronti nei confronti dei politici
Voi stabile in questo Paese perché questo Paese bene o male ecco e organizzato dei politici sei no come ci sta reste
Vi diamo in appalto la Repubblica e così la Repubblica quella italiana così la gestite voi andrà meglio no
Questi politici per quanto schifo facciano vanno difesi ed è compito vostro difendermi
Avete fatto un epitaffio dell'editore puro mentre siamo ospiti di un editore puro perché il gruppo Caracciolo tutto sommato è un editore puro adesso anche questo voglio dire non è giusto non è garbato fare questo in casa dell'ospite
L'abbiamo vitale no no no no non hanno solo Fazio e o sia assolutamente no ma terminò presto perché se no divento poi dico quando uno si lascia andare Romiti ha posto bene un problema si raccontano favole anche tra di loro perché secondo me non è vero affatto che Romiti che De Benedetti siano d'accordo su quello che hanno detto hanno fatto due discorsi diversi e poi hanno detto ma come siamo d'accordo perché Romiti
Mica Marco tramite affermato con una logica la logica dell'impresa globale dicendo noi che abbiamo Gemina fiato e tutto tutto quello che hanno inutile e non erano in questo ci mettiamo anche i giornali la stampa la televisione che c'era ancora quella bestia di Stato che fa malissimo togliamo le macerie ci prendiamo tutto noi in un in un'impresa globale
E questo non lede le libertà di nessuno perché noi siamo per
Debenedetti ha fatto un altro
Molto diverso ha fatto un discorso che dice sia deve sapere che cosa c'è di nuovo c'è di nuovo che finalmente in questo Paese dove prima
Il consumo di pane si è ridotto ed è aumentato il consumo di carta stampata o di notizie o di informazione quindi questo può essere
L'informazione può diventare un prodotto industriale
Qual è la garanzia quindi è bene che gli imprenditori distinzione fatta questa sì da Romiti e da De Benedetti che l'imprenditore entri nella informazione
La garanzia dice De Benedetti e il fatto che l'attività prevalente sia l'attività editoriale
Non un'attività collegata perché l'imprenditore fa l'interesse giustamente di tutto il gruppo tutto sommato se io guadagno più con le automobili con i giornali userò i giornali per far vendere l'automobile Alemanno no no però io io sono in malafede per principio questo
Non non è una cosa che medico ma è ovvio Romiti che quando c'è quel povero ministro che mette la legge sul limite di velocità il Corriere non perché abbia telefonato lei o l'avvocato Agnelli o vitella otto mila e Dio non so chi da come un solo uomo a dire che quella limitazione il limite di velocità e gravissime disastroso ma perché è un riflesso condizionato Santa Madonna perché Saar dove sta ognuno come voglio dire queste sono le cose le cose le cose che vanno un punto sul quale sono totalmente d'accordo con Romiti ricordo conclude perché se no mi mitomane in cui
è quella il parallelo che Romiti ha fatto con una posizione molto chiara tra banca e informazione
Sono il parallelo secondo me calza
E sede chitarra prossimamente inconsciamente o il più delle volte automaticamente interessi di un'altra di un altro prodotto di un'altra produzione industriale queste o do per cui c'è una vera una vera incompatibilità e il paradosso ultimo e termino e che adesso che tutti parliamo di post industriali Nismo e la volta dopo che l'industria si sta comprando tutto grazie
Prima di lasciar rispondere dottor Romiti che io per quanto riguarda il fatto che siamo in una sede prete ospitati da un editore puro vorrei soltanto rilevare
Che non a caso questo dibattito si fa in casa di un editore puro
E in ordine alla sua affermazione che io non condivido affatto mi sforzo di non condividere né i fatti né nelle opere sulla presunta rassomiglianza per Panorama e L'Espresso delle due l'una o non legge continuamente L'Espresso o non legge Panorama
Barbiero al mio era un'opinione non non pretendevo certo che le la condividesse mai si sarebbe potuto vedere che religiosi ha proprio ragione
Allora ogni volevo rispondere rapidamente ha parlato il quale parla voi lo capite con la stessa così
Posso dire estremismo così come fa il suo giornale ha un certo successo e quindi evidentemente allora parla dice queste cose adeguamenti debba parlato che lei mi dà ragione
Ma tra le tombe ricondizionare ha letto in cui il Corriere della Sera scattati in piedi e ha difeso la limitazione attaccato il ministro approvata no no no no mi faccia parlare momento dovere ma lei li ha letti ha provato a leggere le pubbliche in quei giorni ha provato a vedere le
Rigature di Forattini nei confronti del ministro che aveva stabilito che è molto più chiaro a meno che Scalfari si sia messa a fare il difensore della no voglio dire che quando lei fa un'affermazione
Quarantanove nazioni deve anche poi provarla io la porto l'affermazione si guardi la raccolta dei giornali prendiamo voglio dire riprende la sera e la repubblica apre la scegli adeguare giornale
E trovi che quell'affermazione che lei ha fatto e giusta
Ma se fosse giusta e non lo era non era perché lei ha detto una cosa non esatta
Se fosse giusta incartiamo sempre in questo che lei non ha fiducia della categoria dei giornalisti
Perché i giornalisti della catena la prima giornata no no figlio di selezione no lama criminali ma non ha fiducia della indipendenza della capacità che il primo ma non è vero che bisogna fare vero e parlato ma che era lì con il fare ma che cosa passa a fare il giornalista base valente analista indipendente dai può scrivere quello che vuole ma non c'è nessun problema se lei un giorno andrà non credo perché lei dirige un giornale ma saprà fare un altro non c'è bisogno di fare questi atti di coraggio di eroi
Basta fare il giornalista allora vedete che ci avete tutti anche lei che proviene vita da da da da dalle sponde barrica DR alle che pure lei è farò ma credo che anche lei a queste preoccupazioni
Erika preoccupazioni che il giornalista che ha è partito da un'affermazione non vera per arrivare a temere questo qua signori la libertà si ottiene soprattutto tra colori quale libertà d'informazione da coloro che esercitano la professione di dare quest'informazione quindi dipende da voi più che danno dagli editori
Tutto il resto quello di dire limitiamo il cinque per cento a trecento metri amico tra politica lo so che oggi anche lei è venuto qui come molti altri per dire vediamo che sangue colera tra l'inviata che si danno De Benedetti a Romiti
Ma se n'è rimasto male che sangue firmarono nel corso e spero che fino alla fine non è ancora io non so che farci
Ma io non ho niente da aggiungere perché proprio
Forse questo a favore della tesi che ho sostenuto parlato con la quale non sono d'accordo ma con le conclusioni della sua tesi io non ho nulla da aggiungere a quello che ha detto Romiti su questo questo ecco vorrei solo fare un accenno al discorso dell'editore puro
Non semplicemente per rispetto educazione simpatia nei confronti di chi ci ospita
Io non ho fatto né per l'editore puro è morto ho detto che nel panorama internazionale l'editore puro
Tre un fatto marginale
Rispetto al complesso dell'industria editoriale mondiale
Questo è un dato di fatto su cui sono pronto a sfidare chiunque non è un problema che è morto non è morto un problema di realtà
Non mi interessa al caso italiano prendo i primi quindici gruppi al mondo che dicono che questo fatto dell'editore puro inteso come una persona fisica non una persona giuridica
Una persona fisica che esercita prevalentemente o solo quell'attività un fatto marginale nell'ambito del panorama mondiale dell'editoria questo dato di fatto
Ma doveroso Nouri secondo la definizione del dottor Romiti un estremista come ha parlato ma però vorrei che facessimo qualche sforzo per capire di che cosa stiamo parlando mi sembra che lo schema che Romiti si propone è semplicissimo ed è il seguente
Io sono una brava persona ecco quindi vedete
Voi giornalisti per definizione siete brave persone dov'è stato prelevato e io dico che non si può ragionare in questo modo insomma
Quando in un Paese dieci venti mila abitanti zie
La stampa è per il novanta per cento appartiene a quattro gruppi io dico che c'è un problema di redistribuzione del potere del poi non mi interessa se tu hai una brava persona Romiti voi per brava persona e parlato uno persona ancora più bravo di tutti non mi interessa
Dico che c'è qualche cosa che non funziona ecco per riagganciarmi alle cose che poi era quello che dicevo prima insomma se i gruppi fossero settantadue
Allora veramente diventa facile far l'eroe per rispondere Prodi se Valentino Parlato no perché io ho sempre di fronte alla mia scrivania l'elenco dei match settantun possibili padroni il cliente ha sempre fatto ditta persone allora parlerò in queste situazioni diventa complicato e fare ogni tanto qualcuno decide che è medico entrare lì e cioè la professione e la falda l'altro
è stato diviso allora queste situazioni dice insomma l'autocensura stiamo piatto tacere storie ho detto prima appartiene al codice e già etichette giornalista italiano forse più degli altri Paesi perché c'è è in questa storia di questo Paese qui in una situazione in cui i giornali suddivisi fra quattro gruppi
L'autocensura scatta non si vede poi perché tutti siamo bravi perché siamo tutte persone educate per Benetton ma si vede
Io allora questa cosa con norme blocca la circolazione delle informazioni e blocca cosa forse ancor più importante la crescita della dispensa indulto editoriale perché qui insomma il al punto che sottolineava prima ha parlato e su quale val forse la pena di riflettere è che mentre nel mondo sta emergendo una figura importante secondo me che è il comunicatore globale cioè che è un qualcosa che comunica di tutto con grandi mezzi e su scala continentale planetaria
La posizione del dottor Romiti comprensibile estivo invece è un'impresa globale che vuol far di tutto
E allora questo richiamo verbale una serie di altre questioni perché abbiamo già nel paese dove secondo me certe cose vengono male proprio perché ci sono pochi grandi gruppi
Questi pochi grandi gruppi allora i giornali adesso vada anche le banche le assicurazioni che verranno da sole e io non ho capito dividiamo facciamo quattro cerchiati ed è una casa tutti durante
Grazie
No io vorrei Fini mi rivolgo soprattutto all'ingegnere De Benedetti
Perché il suo ragionamento o e coerente fino all'ultimo pure non funzioni
A proposito dell'editore puro lei sostiene che il settore informazione e tutto sommato credo che il fatturato mondiale dell'informazione sia superiore al fatturato dell'automobile ha fatturato mondiale delle automotrici è diventato una grande cosa adesso
Che ci sia un imprenditore moderno del settore informazione benissimo ma questo cos'è io vedevo in fondo alla parabola descritta ed è lei la ricostruzione di un editore puro il cui interesse principale e massimizzare
La qualità del suo prodotto e quindi il profitto che trae da quel suo prodotto per cui voglio dire in un'ottica mettendomi in un'ottica tutta capitalistiche liso una ragione di coerenza e di garanzia
Allora perché dire voglio dire io non conosco bene le cose internazionali che questo editore puro
Invece di dire di impostare il vostro raggio Davide dire noi siamo per la ricostruzione ci sono le condizioni oggi per ricostruire un moderno editore puro
Invece di dire l'editore puro non c'è più perché se lasciamo perdere i discorsi su pure Izzo non purezza
Il ticket Murdoch cosa fa fondamentalmente Maxwell cosa fa fondamentalmente
Ecco sì ma allora allora però allora diciamo nettamente Dozzo fastidio trovavo un'incoerenza
Il cioè non avevo capito perché di ragionamento doveva portare a questa conclusione quindi però allora diciamo e qui è la differenza Carlo De Benedetti con Romiti impresa globale o nuova impresa di editore puro e cuscino a farmi litigare santo Dio
Ma cosa vuol dire impresa globale che lo ha detto anche durante cosa vuol dire riempite voi perché evidentemente falsa professione di giornalisti fatto evidentemente
Poi vi vi esprimete con slogan Cornaro cosa vuole ripresa globale volevo ricordare a Turani che la FIAT volevo riguarda naturali che la FIAT e alla stampa da oltre sessanta anni
E che ha preso la Rizzoli per pressioni tutti quando nessuno la voleva
Nota precisa e navata resa posso mi spiegate per quale ragione non essendoci una legge noi per far contenti voi dovremmo lasciarla io questo non vorrei assolutamente venga abbiate pazienza
Non c'entra niente l'impresa globale noi ripresa globale non sappiamo che cosa sia è una frase è una formula è un aggettivo è una modo di far colpo per quanto voi dite ma non è vero non esiste non c'è e non c'è questa intenzione c'è evidentemente un è una un altro premendo e abbiamo degli interessi abbiamo delle case ma vi voglio ricordare che la stampa e da sessant'anni e che la Vezzali la buttavano via e che nessuno la voleva ed ai siamo intervenuti e viva dio l'abbiamo anche messo a posto anche se c'è ancora molto da fare
Noi insieme ad altri creditori perché non è che siamo soli in quell'impresa che abbiamo messo a posto quindi il il fatto che io non ho detto che un venne Van parlato dice letizia Mozia di l'essere stati sgolarsi garbati
Perché avete fatto l'epitaffio a Caracciolo chi l'ha detto ma chi l'ha detto ma Caracciolo ma ma come l'idea abbiamo detto che ci possono essere venti Caracciolo ma perché non ci possano e anche dell'industria che ha però una pala una parte o una totalità di proprietà del giornale a Cassano si dà il caso che ci sono tre che hanno la totalità di quasi tutto è un Caraccio ma cosa ma perché trema perché non guarda il panorama italiano guarda tutta riguardante tutta la l'editoria locale diretto non vedo perché debba dire questo ecco
Siccome Yerevan Eugenio Scalfari è stato chiamato direttamente o indirettamente in causa ha chiesto di intervenire io la pregherei ma risalire
Sul pulpito
Sul pulpito
Va personali quello quello della velocità
Che è minore e l'altro è quello dell'epitaffio
Per cui e insieme al mio amico Carlo che sta là in fondo sentiamo il dovere di dire perché siamo vivide perché pensiamo di non morire non non per lo meno non
Non breve scadenza
La velocità dottor Romiti ha perfettamente ragione parla non lei
Perché
Vede quando lei ha delle fatto un esempio ha detto se voi guardate i telegiornali senza sapere se sono l'uno due tre capite quali sono
E anche noi capiamo
Se mettesse mettiamo una benda sopra la testata capiamo benissimo a chi appartiene
La i giornali controllati dalla FIAT hanno avuto sul problema delle città una reazione assolutamente univoca
Noi abbiamo avuto come Repubblica alla reazione di appoggiare a fondo il progetto del ministro Ferri lasciando a Forattini la libertà di esprimere una sua opinione contrasta questo è la situazione su quel problema specifico
D'altra parte non è solo la velocità giornali controllati dalla FIAT hanno delle reazioni uniformi sui problemi che stanno a cuore alla figlia venti sulla legge antitrust
Su una legge antitrust Corriere stampando una reazione assolutamente unico che quella vostri e questo è logico
Ma debbo dire corretto sarebbe ben strano lo dicevo ieri pomeriggio Valentino non ha avuto la cortesia di ricordarlo ma sarebbe ben strano
Che il registro diversamente ma non perché si debbano tirare il suo tirarli giù i pantaloni come lei dice ma non è questo
Quando voi nominati condirettore della Stampa del Corriere o di qualunque altro giornale possa essere da voi controllato
Certo poi dato una linea politica la linea politica non significa di solito assolutamente nulla si dice un giornale un tempo si diceva laico democratico antifascista
Questo era la linea politica
Nel tipo di stampa diciamo
Di un certo genere laico democratico antifascista e questo veniva addirittura era una barzelletta tra noi giornalisti discettano fatto affetta sicché qua quali condizioni le solite laico democratico antifascista
Fa ridere in questo la vera linea è sapere chi è il proprietario che ti stanno minando quella è la linea e quali sono i suoi interessi prevalenti quella è la linea quella è soltanto quella io dubito che lei avesse mai chiamato Mega dirigere uno dei suoi giornali
Ne dubito molto sarebbe in una norma ma lei non ci ha nemmeno provato tratta
Allora il problema
Dell'editore puro e mi pare che ancora abbiano perfettamente ragione ai colleghi Turani e parlato
Il problema dell'editore puro e quello che l'editore puro non può più essere una persona o una famiglia un gruppo familiare per le ragioni che Debenedetti ha chiarito molto bene
Però Carlo Valentino ha notato una un passaggio di non coerenza in quello che tu dicevi perché tu hai cominciato in questo modo il predetto
Ma nei grandi gruppi internazionali non esiste l'editore puro probabilmente bisogna definire che cosa intendiamo l'editore puro poi l'hai detto tu stesso è quello in cui esclusivi larghissimamente prevalenti interessi sono nell'editoria
E allora tu mi devi dire Belt manco a dire quali altri interessi afoniche l'editoria ha scelto i quali altri interessi a
Maxwell e Murdoch che interessi hanno se non nell'editoria quelli sono i loro interessi
Allora se
Oggi che i l'editoria e l'informazione hanno di nuovo capacità di profitto
Si vuole passare si vuole passare da una situazione anomala anche tu stessa hai definito non giusta a ricostruire l'editore puro
Cioè voi che siete entrati in vari modi in varie occasioni in varie circostanze nell'editoria decidete che lì puntate le vostre fortune
E ti smettete in larghissima misura le altre attività eppure sente di nuovo degli editori puri
Questo può accadere attenti non può accadere alla Fia perché la FIAT mi pare difficile che di smetta reattività chimica
Mi pare molto difficile
E allora tra l'altro oggi noi abbiamo realizzato in questo convegno si è verificato un fatto interessante sul piano delle notizie cioè
Il dottor Romiti che alla responsabilità che ha nel gruppo di cui amministratore delegato ha dichiarato pubblicamente
Che il Corriere della Sera e controllato dalla FIAT che non è sì sì eccome no e e le orecchie ne abbiamo tutti e
Lei ha detto che l'ha detto che se potesse offrire Intini il posto di direttore del Corriere tutto andrebbe a posto per poterlo fiorentini vuol dire che possiede se no che cosa gli offre e il mio posto che sarebbe difficile offrirlo ma quello di Stille sì quindi noi ne prendiamo nota
Infatti lei introduce un altro discorso lei dice i giornali sportivi debbano essere esclusi dalla dalla e probabilmente ha ragione probabilmente ha ragione
Però prendiamolo una volta per tutte questo questa verità accertata voi avete in mano i due più grossi giornali del Nord il Corriere extra
La cui somma è notevole perché uno vende cinquecentotrenta all'altro rende quattrocentotrenta insieme sia pur di poco subito superano Repubblica quest'anno nero ma
Proprio
Quindi c'è un problema
Allora
Questo problema siccome vedo che su questo siamo tutti d'accordo va risolto Parisotto
Va risolto con una legge con una regola perché dette sempre il mercato il mercato con le regole e poi parliamo delle regole se non si parla mai delle regole allora una regola
La regola che devono essere vietate le concentrazioni al di là di certi limiti
Il limite era stato stabilito la legge c'è dottor Romiti voi siete inadempienti rispetto alla legge la legge vi vieta di possedere più del venti per cento voi possedete più del venti per cento
Allora vogliamo cambiare la legge ma intanto prima di solito si fa rispettare quella esistente poi semmai si cambia
O comunque cambiamolo anche prima ma poi rispettiamo la legge
Ero
Poi è ovvio che questa legge deve riguardare anche le televisioni anche i settimanali deve riguardare tutto su questo verbale che siamo tutti d'accordo quindi battiamo cito tutti insieme affinché questo avvenga
Poi ci vuole anche una legge antitrust
La quale connessa a questa non può non essere connessa perché lei si ribella contro la definizione di Turani di impresa globale ma insiste il problema dell'impresa globale
Esiste il problema di un'impresa alla quale nei settori industriali nei settori terziari nelle assicurazioni
Vuole entrare nelle banche vuole entrare nei giornali e anzi no vuole entrare certi molti giornali nelle mani questo rappresenta un coacervo che crea di per sé posizione dominante
Cioè quand'anche la FIAT abbandonasse
Uno dei giornali che hanno e si mettesse in regola rispetto alla legge specifica dell'editoria beh io voglio sapere se è un conglomerato di questa forza può avere giornali
Questo me lo deve dire una legge antitrust la quale consiglieri complessivamente la posizione dominante di un gruppo sul mercato
Questo è il punto di fondo quindi ecco che su queste questo un dibattito di questo genere prevede sui giornali da voi controllate di questa materia scrive una persona molto molto avveduta molto competente che l'avvocato Franzo Grande Stevens
Che è il suo il solo difetto che sta in tutti i vostri consigli d'amministrazione quindi quando scrive scrive le cose che voi volete che scriva
Ma non perché li date ordini a Grande Stevens figuriamoci se Grande Stevens prende ordini clandestino se è parte di voi non ha bisogno di prendere ordini quali ordini deve prendere
è la la la incarnazione di voi stessi e quindi lui scrive queste cose ecco
Termino non non vedi scellini informazione potere politico lì dice informazione e poteri
Ok politico piccola
Essendo stato chiamato in casa causa ho il dovere di detrimento di rispondere a Scalfari
Vorrei non voglio dare nessuna lezioni da un maestro del giornalismo come Scalfari ma credo che un direttore di giornale quando scrive sul proprio giornale o fa scrivere sul proprio giornale o quando parla anche in pubblico
Abbia evidentemente il dovere di documentarsi e di dire cose esattamente come stanno
Allora volevo dire a Scalfari per quanto riguarda l'inadempienza la legge
Che noi siamo stati chiamati in causa insieme agli altri azionisti con i quali siamo nella Rizzoli e siamo chiama sa richiamati in calo già dal garante dell'editoria e siamo stati chiamati in causa da cosiddetta causa popolare da un certo gruppo di parlamentari
Ma Scalfaro sa benissimo ma non lo ha detto che Rizzo si è già svolto presso il Tribunale di Milano
E si è chiuso dando piena assicurazione cioè dando vittoria alla parte nostra cioè riconoscendo il Tribunale di Milano che noi siamo esattamente nei termini di legge
C'è in corso un appello Juba l'appello probabilmente nei prossimi mesi vedrà la sua soluzione ma allo stato degli atti chi dice che noi siamo dell'Inda ben adempienti dice una cosa non vera età nasce infatti importante quanto una sentenza di un tribunale che viva dio in un paese come il nostro ancora evidentemente un suo valore quindi non ha non sono non accetto ma respingo l'affermazione di Scalfari
Il problema il problema poi che riguarda il controllo dei giornali Scalfari ha detto lei non ha mai offerto chi la mette il posto di direttore di uno dei giornali cosiddetti controllati dalla figlia
Ma mi piacerebbe domandare
Se Scalfari pure questo si fosse verificato sarebbe venuto hanno se avesse pensato che la sua indipendenza di giudizio gli permetteva di accettare il Po il direttore di un giornale o si sarebbe sentito condizionato anche di dalla proprietà come ha detto Prodi ma evidentemente coi secoli ma non è che facciamo la storia
Poi Scalfari
Nel parlare dell'inadempienza dei giornali ha detto ma un gruppo come il vostro che c'è il Corriere la stampa la cui somma guarda caso è un poco per ora Repubblica Scalfari personalmente un po'nervoso lo vedo anche dalle De Halden dai dibattiti da quello che si scambiano fra Repubblica e Corriere leggendolo sul giornale
Si si è innervosito due nervosi tutte e due cioè quasi tutte e due uno e nervoso Stille perché sta salendo nelle copie l'altro Scalfari e nel molto perché Sascha
Intendo idolo calmatevi non è il numero poi tutto voi siete nervosi perderà dirle che sta scendendo e l'altro perché sale quindi lasciamo stare il numero non in uno sciopero
Il problema si risultava risulta dai dati scaffali lei se li guardi risulta dal il problema di Franzo Grande Stevens è un problema che offende qui mi pare che nella sala stamattina o visto che c'è il professor Visentini che voi sapete tutti quanto lo stimiamo tutti io personalmente perlomeno lo stima moltissimo Visentini scriveva prima sul Corriere scrive oggi su repubblica
A me non mi ha mai venuti in mente non stamattina perché ancora non l'ho letto l'articolo che parla della della della Fenice di Venezia ma quando scrive di problemi non mi viene mai in mente nel leggere l'articolo di Visentini di pensare che è presidente di una sua età la quale società a un mia frazionista di controllo di riferimento come dice Carlo De Benedetti che a sua volta è azionista percorre pubblica non mi viene in mente perché stimo troppo Visentini quindi scarso il fatto che lei dica e ne Visentini penso che scriva le cose indipendentemente dalla sua volontà la sua penna sia portata a scrivere quello che scrive in una certa maniera perché a questo riflesso condizionato
Ma queste sono cose che non si dicono Scalfari abbia pazienza Grande Stevens alla stesso diritto ad essere tutelato con lei diretta il professor Visentini che io a cui va non ho mai pensato minimamente che potesse far questo grazie
Mi pare che al di là delle argomentazioni polemiche più o meno personali e dirette
Ci sia stato finora nel il dibattito un elemento diciamo unificante che il richiamo bisogna poi verificare le intenzioni ma lei chiama o perlomeno a parole cioè alla necessità di una nuova legge di una nuova disciplina che regolamenti tutto il settore
E abbiamo la fortuna di avere qui eterno e stamattina Giorgio la Malfa che ieri come sapete non è potuto intervenire
Perché stava chiudendo la campagna elettorale in Trentino allora io vorrei dare la parola e chiedere di salire anche lui sul pulpito per sentire che cosa ne pensa
E ringrazio molto e vorrei fare qualche
Considerazione su
I punti che sono emersi dalle
L'introduzione del dottor Romiti
Dall'ingegner De Benedetti in particolare su questo primo problema
Del degli editori puri e del rapporto fra l'industria e la stampa
E sulla si Milian sa che Valentino Parlato coglieva fra il problema
Ma questo problema è quello del rapporto fra banca e industria
Io debbo dire che non sono d'accordo su questa assimilanza perché o sul l'analogia o che si possono trattare i due casi nello stesso modo perché
Il problema dell'informazione e del suo rapporto con il potere politico economico prima di grande rilevanza
Ma di natura sostanzialmente diversa dal problema del rapporto fra l'industria
E la banca
Si tratta di tutelare valori sostanziali in una società una società come come le nostre società contemporanee ma la natura del problema è molto diverso
Cioè per spiegarmi molto rapidamente
Io credo che vi siano delle ragioni sostanziali sarebbe troppo lungo sostenere in questa sede vi siano delle ragioni sostanziali a favore del punto di vista della Banca d'Italia espone sulla questione dei rapporti banche industrie cioè che vi possano essere delle circostanze nelle quali un'industria che possiede una banca possa essere indotta a fare quattro attentati da spingere la politica di quella banca in una direzione diversa da quella che può essere nell'interesse generale e d'altra parte e anche meno all'argomento che ha usato Mario Monti ed altri che se ne volessi molti politicizzare
Il sistema bancario italiano probabilmente i capitali
Trovare delle quote private di partecipazione alle banche vengono dall'industria che quindi oggi nella situazione italiana ci troviamo nella difficile
Situazione di dover scegliere tra una partecipazione dell'industria che possiamo giudicare pericolosa ai fini del sistema bancario nelle città in certe circostanze
è una situazione nella quale ci dobbiamo tenere il sistema bancario troppo politicizzato che è qualche cosa che danneggia il Paese dall'alto
Però devo dire che sul terreno del rapporto banche industrie ottenendo
A preferire la posizione della Banca d'Italia
Cioè data la natura del problema del risparmio e dato il valore che il sistema bancario ha diciamo così nelle condizioni generali del sistema di mercato
E meglio porre dei limiti piuttosto penetranti alla presenza della industria oltre un certo limite nel capitale bancario
Nella questione dell'editoria invece io credo che la problema sia diverso cioè non vedo veramente questo mito questo discorso dell'editore puro dal punto di vista del specialmente quando si considerano questi sviluppi di cui parlava l'ingegner De Benedetti sul grandi volumi di investimenti sulla grande dimensione internazionale Canton assumendo il problema il campo dell'informazione
Cioè credo che se noi oggi volessimo stabilire che può fare l'editore soltanto chi è editore puro per esempio dovremmo stabilire che allora stabiliamo una distinzione fra la televisione la carta stampata perché se è vero come diceva qualcuno di voi che oggi fare un giornale costa molto poco
Non è affatto vero che fare una televisione costi molto poco
E se esiste un problema di informazione di sistemi globali di informazione obbligare gli editori a essere editori puri vuol dire obbligarli soltanto dai giornali e normalmente giornali di locali provinciali
Perché già avevo giornale nazionale come che pubblica o o il Corriere e poi aveva invece il sistema di comunicazione più ampio che comprende televisioni e giornali come dovrebbe comprendere se fossimo un Paese moderno come comprendeva in tutto il mondo occidentale
Nei prossimi anni e questo richiede in grandi capitali ed oggi editori pubbliche abbiano grandi capitali per essere presenti nella stampa scritta nella formazione televisiva non mi pare che ve ne siano in Italia e allora dobbiamo su questo punto secondo me certamente dire come ha detto mi pare Turani
Ho come ha detto parlato che bisognerebbe sperare Kimmeridgiano progressivamente editori puri Howie americano come furono Mondadori e Rizzoli trent'anni fa
Ripeto l'editore tu cioè gruppi che finiscano per operare prevalentemente o esclusivamente nel campo della carta stampata e della televisione ma sarebbe un errore a mio avviso di parla come esponente di un partito politico sarebbe un euro che a mio avviso pensare di fare una legge e Vietti a chi non è esclusivamente editore puro di fare questa attività o che obblighi quindi il gruppo tante tale a prendere questo giornale importante tale attendere l'altro giornale
Il problema invece che si va a posto è quello della legge della concorrenza
Cioè il problema non è tanto di stabilire chi fa l'editoria in Italia soltanto chi è un editore puro ma è di stabilire una legge della concorrenza
Che metta che assicura il il più insistenza di un numero di completamente dice
Dice Turani che Conte quattro gruppi non è molto soddisfatto ai consenta il pluralismo dei computer ce ne siano un certo non do di media e di grandi dimensioni e poi la possibilità di una pluralità di piccoli operatori questa è la legge sulla concorrenza di cui noi abbiamo bisogno
E qui c'è una revisione da farlo dell'impostazione che il governo ha dato nella dopo l'ultima crisi su questa questione
Cioè quello che non è accettabile di pensare che vi sia
Una legge sulla concorrenza per la stampa di una legge sulla concorrenza per la televisione e che addirittura si sa sancisca questo principio della separazione fra televisione e stampa che era la cosiddetta opzione zero che mi pare per fortuna sia caduta ormai
Per effetto della televisione della corte costituzionale
Cioè secondo me è il grande problema che noi dobbiamo affrontare
E di fare una legge sulla concorrenza nell'ambito dei mezzi di informazione stampe televisiva
Che stabilisca un limite se vogliamo del quindici o del venti o di quel che sarà per cento a ciascun gruppo sul totale della presenza dei mezzi di comunicazione televisione stampa
Cioè che dica che si possono attenere
Tot lettori o ascoltatori
Ma non più di tanto e poi uno ciascuno sia libero di scegliere il mix fra lettori i giornali o di settimanali
Ascoltatori dei propri telegiornali televisivi quindi è un problema che riguarda l'informazione e e che deve essere posto in questi termini
E da questo punto di vista è chiaro che noi
Siamo in una condizione abnorme perché oggi il problema è
Si fa una grande questione qui non sono d'accordo con lei con Eugenio più mi pare che mettersi a litigare fra proprietario di un giornale mi pare che sia una lite non non non dico una lite tra poveri diciamo ma una lite fra componenti deboli del sistema di formazione a confronto della televisione
Perché mentre il gruppo Rizzoli Corriere della Sera il gruppo Repubblica litigano in realtà e si sono fronteggiate da una condizione di enorme difficoltà economico lo possono essere domani mattina
Per effetto dell'accordo unico politico che esiste fra Berlusconi e la RAI cioè c'è un problema molto più grave di tutela della carta stampata nel suo insieme che secondo me non non giustifica un contrasto così profondo fra editori della carta stampata nel momento nel quale il vero problema è che come si regola il rapporto fra la carta stampata e la televisione che è il grande problema dei prossimi anni quindi una legge
Per la concorrenza
Fondata su principi molto diversi da quelli attuali cioè sulla separazione dell'industria della stampa e dell'industria della televisione
Secondo una una legge sulla ripartizione delle risorse pubblicitarie tra la televisione e la stampa mi sorprende che non se ne sia parlato
Finora e io credo che lei si debba passare attraverso delle norme che riguardino l'affollamento pubblicitario della della televisione
Cioè io credo che a un certo punto se noi dobbiamo tutelare un flusso di pubblicità che vada verso la carta stampata che altrimenti potrebbe essere insomma se se Berlusconi e la RAI decidessimo di
Mettere in difficoltà il sistema della carta stampata cimiteri dura cinque minuti basterebbe che si mettessero d'accordo nel vendere la pubblicità a basso prezzo ancora più bassa pensa di quello che fanno la la stampa quotidiana farebbe inginocchiare siccome sia Berlusconi
Sì alla RAI vivono sotto l'influenza di quelli che voi chiamate di lupi molto maggiore di quanto non viva la carta stampata individualmente complessivamente non è il tuo so che questo possa avvenire nel nostro Paese cioè il giorno questo è un problema grave che io credo debba essere visto con molto serietà infine esiste il problema che lo riprendo perché ne ho parlato molte volte desidero
Lui parla il problema dell'informazione
E dell'informazione RAI
E ho detto ieri in un testo scritto non ho detto che tutto funziona bene nel giornalismo privato e tutto funziona male della RAI io dico che nel giornalismo della carta stampata c'è molto pluralismo e come abbiamo visto molta concorrenza
E anche un'aspra concorrenza come abbiamo appena visto e questo è garanzia
Questo costituisce una garanzia che se le opinioni se certe opinioni non passano sul Corriere della Sera passeranno su Repubblica se non passano su Repubblica potranno passare sui giornali del gruppo Monti c'è una sostanziale concorrenza di copie e titletrack ai giornali italiani e questa è una grande garanzia de libertate tutti di potersi esprimere non c'è altrettanta
Garanzia per quanto riguarda la televisione
Io metterei l'obbligo chi vuole fare televisione privata di fare dei telegiornali che questo aiuterebbe io ho sostenuto la tesi durante la crisi di governo che bisognasse mettere l'obbligo su Berlusconi se li si lasciavano tra i clienti di fare tre telegiornali diverso
Versare tre telegiornali uno per ogni rete perché questo è sì il pluralismo cioè un elemento che introduce qualche cosa di più nella vita del nostro Paese ma poi bisogna affrontare ieri ma anche ieri sono venuti manca De Angelis
è un segno di preoccupazione vederli insieme tutte e due qui evidentemente temono
Temono che si possa cambiare qualche cosa questo è un problema molto serio perché non è possibile io voglio dire diceva diceva Turati i politici sono dei lupi alle porte
Una certa dialettica fra sistema politica informazione è inevitabile se uno legge della politica americana sa che il Presidente degli Stati Uniti rompono le scatole ai giornali più o meno come rompono i presidenti del Consiglio coi segretari dei partiti
Il problema cioè la dialettica fra potere politico del mondo dell'informazione è inevitabile per così dire quello che è grave è che nella RAI questa dialettica non c'è
Cioè che la RAI estraniata
Ai piedi del potere politico e ne segue è voi parlate il riflesso condizionato nei giornali di un gruppo di un altro rispetto alle idee dei dei dei gruppi a cui fanno capo
Ma qui non si parla nemmeno di riflessi condizionati questi tratta di cordoni ombelicali sostanziali
Che vanno precisi con molto coraggio ed è molto grave che per esempio il Partito Comunista solo perché adesso dispone di una rete televisiva
Diventi il più tenace assertore di un sistema che se avesse ancora un po'di buonsenso chiamerebbe come dire chiamo come lo chiamiamo noi e ci aiuterebbe contro democristiani e socialisti ad affrontare questo problema
Cioè il il problema è lecco informazione televisiva è un'informazione che non si sforza nemmeno di cercare l'obiettività tant'è vero che il del presidente manca lo ha ammesso in un'intervista al Corriere Della Sera detto ciascun telegiornale rappresenta uno spicchio di verità
Sommando l'insieme si giunge più vicino alla verità cioè ce lo saremmo obbligati a seguire tutti i telegiornali tutte le sere ascoltando i poi sommando le dividendoli per tre e mi pare con poco eccessivo considerato che gli italiani pagano anche il canone potrebbe valere il diritto
Di ricevere un'informazione più decente
La cosa che ama invidia molto di questo dibattito è che quando pongono questi problemi e li pongo non certo come un partito non si non siamo al partito radicale siamo sa un partito di persone serie che Cecconi pure le cose con grande serietà
Senta questa risposta per dire va be'voi volete aiutare il privato una volta non so se il private Berlusconi non so se la FIAT che deve entrare nel settore televisivo non so se sia De Benedetti
Io mi ricordo che nel mille novecentosettantaquattro la prima battaglia che fece appena entrato in Parlamento fu per lo scioglimento del legame
Che era una delega di schifezze della vita italiana che siamo riusciti a sciogliere ci fu una campagna organizzato dall'allora presidente della lega ma ventotto che in altri
Il quale sosteneva che io ero al servizio degli industriali del rame
Perché siccome lega ma aveva in anno dis di perdere centinaia di miliardi fabbricando l'esame allora ogni volta che dicevo sciogliamo lega sentivo qualcuno che diceva no tu vuoi difendere il monopolio del rame che ci ha concerto Orlando
Di Firenze che non avevano dei beni di conoscere che non sapevo neanche che avesse una grande impresa perché è chiaro che il riflesso condizionato e più se uno pone un problema di porsi al servizio di qualcuno noi non siamo al servizio di nessuno
Vorremmo che i partiti politici socialisti e democristiani e comunisti se c'hanno ancora un po'di buon senso qualche volta me lo chiedo se ce l'hanno
Alle ciascuno dei tre
Avesse avesse affrontasse del problema ieri Scalfaro ha parlato di queste cose ci sono almeno cinque cose che si possono fare sul terreno dell'obiettività dell'informazione
La prima è questa
Si può per esempio unificare i telegiornali mi pare ne abbia parlato scaltro io l'avevo detto un unifica i tre telegiornali
E allora il problema di non fare tre spicchi di verità ma di darle una meditata circa è una risposta perché manca agli aggressori
Invece di fare dei pianti perché minacciava col servizio pubblico non ci dicono perché tecnicamente non si può studiare un servizio di telegiornali unificato
Con tutti i problemi che ci saranno nel comporre diverse opinioni
Si può fare una seconda cosa si può fare una cosa rivoluzionario si può decidere che la scelta dei direttori avviene fra direttori di prima categoria cioè si decide
Che d'ora in poi direttore del TG uno TG due diventano o Biagi o o o Scalfari Oscar W. Valentini cioè di
Dodici attori di di di giornaletti non sentiamo più parlare di impiegati di partito che diventò direttore d'Italia testate che hanno milioni di ascoltatori
Prendiamo grande direttore giornate di orientamento cattolico comunista socialista che se ne sono di tutti i piani prendiamo Giampaolo Pansa o qualcuno di questi Elimi già
Tu fai il direttore del TG uno e TG voglio vedere se poi questo non cambia sostanzialmente la qualità del telegiornale si può fare una terza cosa
Si può per esempio mettere il divieto assoluto di da assumere nuovi giornalisti se non come direttori se non per concorso
Per quali ragioni per quale ragione c'è un tutù sono un bouquet dice impiegato di partito giornalista nelle sedi regionali della RAI
L'hanno spiegato ieri era a trenta mi hanno raccontato che i due personaggi principali uno è il cugino di un importante uomo politico democristiano di trenta e l'arte la moglie del deputato socialista e possibile tutto questo
L'informazione RAI regionale attento può essere governata da un sistema quando sia un condizionamento perché poi la famiglia in Italia un condizionamento ancora maggiore dello tsunami di quanto non abbia allora si può mettere la regola che la RAI assuma solo ed esclusivamente per concorso
è che questi composti non siano truccate cioè che siano conclusi nei quali i giovani che escono dall'università abbiano la possibilità di un accesso è una cosa impossibile prove tutto questo
E poi si può non si può non pensare a un sistema di garanti come alla BBC anche questo ne parlava Scalfari ieri perché non si può pensare dice banca con la con il cinismo che hanno gli ex uomini politici o gli aspiranti nuovi poeti papalino minerebbe il Parlamento dichiarante
Ma certo che se una legge dice che bisogna scegliere persone di valore come garanti dell'indipendenza della televisione i partiti politici avranno un po'di vergogna uninominale vanta presidente della RAI dato il servizio di Elena
Questo tutto questo meriterebbe di essere discusso con molta serietà io credo cioè senza nessun spirito polemico bisogna avere il senso
E questi sono problemi molto importanti
E che quindi per quello che credo abbia fatto bene L'Espresso ha organizzato un convegno su queste
Aumentare che l'intervento di Giorgio e quindi lo ringrazio molto sia una degna conclusione di questo dibattito nel giro di un paio d'ore abbiamo seppellito è resuscitato l'editore puro io vorrei chiudere con due ringraziamenti
Uno al dottor Romiti all'ingegner De Benedetti perché per la prima volta si sono messi pubblicamente in discussione come imprenditori per l'informazione il secondo e al nostro editore che c'era consentito grazie
Autonomo
Pennetta
No inizia con qualche minuto di anticipo
Sull'orario previsto questa tavola rotonda conclusiva anche perché ci sono
Diversi interventi che seguiranno tavola rotonda e quindi per cercare poi di non far fare tardi
A tutti voi siamo comunque verrà le cinque e mezzo alle sei del pomeriggio di chiudere
Questa una tavola rotonda nella quale
Si parla si parlerà del rapporto tra
L'informazione e potere commerciale cioè pubblicità
Personalmente
La considero una tavola rotonda conclusiva di tutto il convegno perché penso come ho avuto modo di dire già ieri sera in apertura
Che il nodo pubblicità sia diventato ormai il nodo principale del discorso che abbiamo cercato di affrontare e mi ha fatto particolarmente piacere sentirlo dire stamattina anche da l'ingegner De Benedetti forse per la prima volta da parte sua in modo così netto così esplicito
Ho già detto ieri sera lo ripeto perché non si fosse messa in ascolto prima che questo convegno è partito ha una data di nascita o di concepimento del partito dalla nostra copertina bianca
E io ho già detto ieri sera che soltanto io professionisti della denigrazione
Possono aver scambiato quella copertina bianca per un cocktail teatrale ho qualche cosa del genere non volevamo fare nessun colpo a sorpresa abbiamo troppo rispetto lo dico con convinzione non vorrei che sembrasse una Cattazzo in questa occasione abbiamo troppo rispetto per la pubblicità nella quale anche un giornale come L'Espresso vive
Terra speculare o strumentalizzare questi argomenti
La pubblicità la fonte
Principale del conto economico e quindi è in una condizione di salute dei giornali e quindi di autonomia e di indipendenza
E te
Credo una garanzia fondamentale per cui il pluralismo dell'informazione che tra carta stampata televisione
Noi cerchiamo di
Tutelare e di garantire
Stasera abbiamo invitato a discuterne
Intanto il
Rappresentante della responsabile dei problemi dell'informazione del partito comunista Walter Veltroni
Che è stato in questi anni in questi ultimi anni è in questi ultimi mesi o settimane la punta bilancia della polemica politica
Personalmente io condivido gran parte delle
Dell'impegno di Veltroni e del suo partito su questo terreno pur non avendo non militando nel suo stesso partito però credo che il l'impegno di Veltroni in questo senso sia
Non coincida con una battaglia politica ma con una battaglia civile che riguarda tutti tanto i cittadini i lettori e poi ovviamente tutti gli operatori della pubblicità e delle informazioni insieme a lui ne discuteranno Gianni letta vicepresidente della Fininvest che io ringrazio in modo particolare ancora una volta di essere intervenuto a questo convegno perché le posizioni polemiche che L'Espresso
Ha avuto ed ha nei confronti dell'impero di Berlusconi certamente
Sorpassano oltrepassano i rapporti personali e soprattutto poi consentono un margine di confronto civile speriamo costruttivo io nel caso di letta non ho dubbi che il discorso si può sviluppare su questo piano ringrazio altrettanto Giampaolo Sodano
Che qui rappresenta la sinistra e il professor Armando Testa che credo tutti quanti voi conosciate il che è un po'se mi permettete la definizione del padre nobile del pubblicità italiana
Il nostro schema per prevede un primo ciclo Stieg interventi poi gli interventi dei relatori e poi ascolteremo alcuni
Partecipanti al convegno che si sono iscritti e poi faremo un giro conclusivo ancora qui al tavolo
Pregherei Walter Veltroni di prendere la parola di aprire il dibattito anche perché poi la sua proposta la proposta del PC che porta innanzitutto la sua firma
Presentata la settimana scorsa contro le interruzioni pubblicitarie nei film credo che offre avvenne lo spunto
Cominciare perché poi ieri in fondo quaestor il sintomo una spia di quella
Di quell'affollamento di quella inflazione disposto che come sappiamo ha alterato il mercato della pubblicità in Italia ma
Ma io intanto ringrazio per per l'invito che mi limiterò solo a qualche rapida considerazione
Partendo da qui
Io personalmente il mio partito siamo perché vi sia una crescita dell'investimento pubblicitario in Italia
Una crescita l'investimento pubblicitario importante io dico è necessaria per diversi fattori e credo che sia anche bene che ormai tutta la cultura politica italiana si sia liberata
Da certi atteggiamenti che anche nel passato sono circolati di demonizzazione o di messa in discussione da pubblicità in quanto tale no la pubblicità è una forma al tempo stesso di comunicazione di spettacolo di informazione
è stato uno dei volani importanti dell'espansione del mercato televisivo in Italia ed è stato anche un incentiva attore che la crescita dei consumi e ha fatto anche bene al complesso dell'industria nazionale
Ciò su cui dobbiamo ragionare insieme e io questo è il tema che vorrei proporre oggi per quanto mi riguarda la nostra attenzione è questo
Nonostante questa crescita che c'è stata il rapporto tra investimento pubblicitario prodotto interno lordo in Italia non è ancora adeguato a quello degli altri paesi europei e ciò su cui credo tutti quanti oggi si debba ragionare e io in questo senso non per ricambiare le parole gentili che il direttore de L'Espresso ha voluto dire del quale lo ringrazio ma condivido gran parte della battaglia che su questa questione con coraggio
In qualche caso anche controtendenza un giornale come L'Espresso ha condotto io credo che dobbiamo insieme ragionare se non si stia entrando in una fase dell'assetto del mercato e probabilmente non solo del mercato l'informazione un pochino diversa da quella che noi abbiamo conosciuto fino ad oggi
E per fare questo conviene partire dagli squilibri che si sono determinati
Squilibri dei quali non è facile attribuire la gerarchia delle responsabilità io penso che una grande parte di responsabilità le abbia un sistema politico che non è stato in grado di definire le regole fatto sta però che nel corso di questi anni c'è stata questa grande crescita quantitativa
Una crescita imponente ma una crescita che oggi lascia sul campo diverse contraddizioni contraddizioni che mettono piombo sulle ali di una possibile ulteriore espansione del mercato pubblicitario
La prima di queste contraddizioni a me pare che sia l'altissimo livello di concentrazione della raccolta pubblicitaria che si è determinato in particolare nel settore televisivo
Vi è un solo gruppo privato il gruppo Fininvest che raccoglie più pubblicità di quanta ne raccolgano tutti i quotidiani italiani messi insieme
Vi è un solo gruppo privato che raccoglie novanta per cento delle risorse pubblicitarie disponibili nella televisione privata e raccoglie circa il sessanta sette mi pare delle risorse disponibili nell'intero sistema
Questo ha avuto degli effetti già oggi pesanti non solo per il pluralismo televisivo
E io da questo punto di vista voglio visto che c'è qui Fininvest Sipra dire anche che personalmente ritengo che sarebbe opportuno che sia Fininvest che sita raccogliessero che bensì a Publitalia che si tra l'accogliesse o pubblicità esclusivamente per le reti che sono di loro proprietà
E questo consentirebbe aprirebbe una maggiore dialettica anche nel possesso
Di riequilibrio nella distribuzione delle risorse Macchi soprattutto l'aspetto più negativo è stato quello che si è determinato nei confronti della stampa
L'ottantotto è stato per la stampa italiana un anno assai difficile
L'ottantanove non ha non sembra iniziare sotto auspici particolarmente favorevoli e credo che questo squilibrio questo primo squilibrio questa prima contraddizione di questi anni di crescita senza elementi di armonizzazione ha prodotto debba essere seriamente avvertito
E io vorrei anche indicare un altro pericolo
Il pericolo che coloro i quali detengono posizioni di particolare potere all'interno del settore televisivo possano sfruttare appieno un complesso di sinergie possibili
Io penso per esempio che l'acquisizione della Standa da parte del gruppo Berlusconi
Rischia di provocare un effetto di chiusura del circolo fino al punto letto delle dichiarazioni rilasciate da Berlusconi stesso in occasione di un convegno fino al punto da come dire occupare non solo lo spazio della informazione pubblicitaria quello tra distribuzione ma anche quello della produzione dei beni che devono essere distribuiti e pubblicizzati
E questo mi sembra il primo forte la prima forte contraddizione cioè l'alto grado di concentrazione e lo squilibrio che si determinato nei confronti della stampa
Fattore di queste ragioni di questo è il secondo grande squilibrio che è l'eccessiva congestione del mercato pubblicitario televisivo
In Italia si
Si sono trasmessi seicento mila spot pubblicitari e c'è una cifra che è pari a quella di tutti gli altri Paesi europei messi insieme
In Italia ci sono livelli di affollamento pubblicitario per ore di trasmissione
Che non solo noi giudichiamo eccessive ma io cito due dichiarazioni delle quali una insospettabile perché rilasciata dal dottor Malgara che diceva i livelli di affollamento in Italia sono ai limiti di rottura e un altro pubblicitario proprio sull'ultimo numero de L'Espresso parlava di affollamento feroci
Aggiungo anche che ci sono non è questa la sede per documentarle numerosi casi di sforamento degli stessi livelli di autoregolamentazione che si sono stabiliti tra imprenditoria privata e i pubblicitari che determina una condizione di ulteriore congestione questa congestione quale effetto ha all'Effetto
E in qualche modo anche la spiegazione risiede nel fatto che si possono fare politiche di sconti politiche tariffarie particolari le quali tengono particolarmente basso il costo contatto nella televisione e non e non rendono concorrenziale l'offerta della stampa in Italia il costo contato televisivo
è uno dei più bassi che ci siano in Europa e probabilmente non solo in Europa quello che la stampa invece un costo contatto abbastanza competitivo con quelli degli altri Paesi europei io aggiungo una terza contraddizione sulla quale mi permetto di richiamare l'attenzione oltre le due coach ha citato che è quello della trasparenza della comunicazione pubblicitaria della riconoscibilità di una comunicazione pubblicitaria da parte dei cittadini questione questa sulla quale sono impegnati da tempo diversi soggetti del mondo dell'informazione
Io penso che questa fase dello sviluppo televisivo in cui c'è stata questa crescita quantitativa debba essere oggi armonizzata con una crescita qualitativa continuiamo a chiamarla una questione di ecologia dell'informazione e cioè far convivere non separare quantità e qualità dello sviluppo televisivo
Penso tra l'altro che stiamo entrando anche dal punto di vista della televisione in una fase nuova dello spot dello sviluppo e del consumo
L'abbiamo vissuto prima la stagione del monopolio poi la stagione tra televisione commerciale del telecomando
Oggi probabilmente si va in una direzione di una fruizione meno nevrotica meno congestionata una maggiore possibilità di selezione di scelta e anche a questo scopo l'utilizzazione di tecnologie che dedicate a questo saranno e cioè alla
Specializzazione dell'offerta televisiva
Qui è la responsabilità nostra
Che la responsabilità della politica
E cioè come creare le condizioni per le quali l'investimento pubblicitario in Italia possa crescere in termini di quantità economica e posso al tempo stesso non subire questo effetto questo boomerang di intrusi vitati eccesso di presenza che rischia di determinare degli effetti negativi e come si possa riequilibrare il rapporto tra televisione e carta stampata eccome
Si possa impedire che vi sia una concentrazione eccessiva nel campo della raccolta pubblicitaria
La politica delle responsabilità intanto ha una responsabilità di conosce che distrugge di studiare di approfondire e di capire
Io vengo dall'aver vissuto lo dico senza esitazioni una delle esperienze per quanto mi riguarda la mia vita politica più difficili più amare che è stata l'esperienza della discussione in Commissione parlamentare di vigilanza circa la fissazione del tetto pubblicitario della RAI
Mi sono ricordato più volte di una espressione che si utilizza quando si parla della pubblicità e che fa tanto orrore pubblicitari Pantani fame e cioè l'espressione torta pubblicitaria
La torta è qualcosa che si divide
Che qualcuno magari ritiene di dover sponsorizzare insomma
Io ho avuto spesso la sensazione che magari un partito che so la DC si prendesse tendesse a rappresentare la fetta RAI PSI la fitta Berlusconi che so il pr Hill affetta FIAT che non so voi socialdemocratici si prendessero le affissioni non so che cosa insomma che ci fosse una sorta di sponsorizzazione delle Bardi in causa e la seconda è che secondo me la commissione parlamentare vigilanza dimostrate in questo caso tutta la sua inadeguatezza
Io sono contrario lo dico perché so che ieri c'è stata una discussione sulla base di una proposta di Eugenio Scalfari che io condivido che sulla quale adesso non è che abbiamo diciamo il passepartout delle proposte di legge e comunque c'è una proposta di legge nostra di istituzione di un'Authority sull'intero sistema delle comunicazioni che corrisponde proprio allo spirito delle cose che qui Scalfari ha detto
I politici il potere politico non deve discutere di quanti miliardi in più deve avere Berlusconi o la RAI non è il suo mestiere
E quando lo si fa si apre come si è aperta una sorta di mercato delle vacche
E in commissione parlamentare vigilanza noi abbiamo discusso di diverse ipotesi a un certo punto abbiamo discusso di una delibera che fissava cinque tetti per la Rai cinque tetti
Sponsorizzazioni l'affollamento le tariffe gli sconti e il tetto quantitativo
E a un certo punto lo dico solo per battuta
C'è stata questa singolare circostanza che noi stavamo discutendo della questione degli sconti che la Sipra poteva fare e c'era una battaglia tra chi voleva aumentare questi sconti a chi voleva tenere più bassi che voleva aumentare in realtà voleva favorire la possibilità che la Sipra raccogliesse la pubblicità anche per un altro gruppo editoriale che il gruppo Odeon
Che fa capo ad un imprenditore che si chiama Tanzi il quale Tanzi a sua volta nello stesso periodo era impegnato nel salvataggio di una squadra di calcio che si chiama Avellino quindi realtà in commissione parlamentare vigilanza noi decidevamo gli equilibri della serie B e questo è un paradosso la quale se fosse possibile
La politica dovrebbe il più possibile uscire e in realtà il problema è proprio qui per uscire dalle battute per entrare invece nel cuore vero del problema che abbiamo come la politica riesce assicurare determinate regole come si esce a combattere la tentazione tra politica di essere debole dal punto di vista dell'individuazione delle regole e invadente dal punto di vista del controllo
Io ho sentito questa mattina ciò che ha detto Giorgio La Malfa se mi si consente una breve risposta è questa
Intanto vorrei ricordare a la Malfa che il ministro che ha presentato un progetto di legge che è stato smontato penna penna prima la corte costituzionale poi dalla ragion comune
Appartiene al partito del quale la Malfa è segretario e credo che insomma ciascuno debba assumersi anche le sue proprie responsabilità ma io sono d'accordo con la denuncia che la Malfa fa delle distorsioni del servizio pubblico radiotelevisivo e noi lo seguiamo su quella strada anzi se mi si consente la battuta noi lo anticipiamo
Perché non da oggi non indichiamo la strada del superamento delle tre reti contrapposte dei tre telegiornali contrapposte nessuno pensi che ragione del fatto che c'è una rete che oggi è diretto a dopo che si è riusciti a rompere
La pregiudiziale anticomunista che è durata per trent'anni dentro la RAI il Partito comunista si senta soddisfa soddisfatto del fatto che siano entrati nella comunicazione
Televisiva qualche elemento diciamo di diversità e qualche anticorpo io penso anche che probabilmente sia stato un bene per l'intero Paese che diciamo dopo le stagioni dalla melassa radiotelevisiva si è entrata anche qualche elemento di diversità culturale e politica ma lasciamo andare noi siamo per un telegiornale
Che superi questa divisione a patto che non si torni agli anni cinquanta noi ci siamo battuti in consiglio di amministrazione non abbiamo trovato la solidarietà necessaria da parte del partito repubblicano per la fissazione dei concorsi io mi permetto di indicare un'altra questione
Noi che abbiamo difeso e difendiamo il ruolo del servizio pubblico diciamo però anche che il servizio pubblico deve essere trasparente dal punto di vista delle procedure di spesa e di appalto il che oggi in RAI non è
E allora il punto è però riuscire a trovare un elemento di armonia tra la capacità di difendere ruolo e centralità del servizio pubblico e una legislazione che sia una legislazione anti Tres
Anche Trieste sulle proprietà e io anche qui condivido le cose che Scalfari ha detto questa mattina sui poteri non solo sul potere politico ma anche sul grado di incidenza diretta che il potere economico e finanziario a sugli apparati tra comunicazione
E una legislazione che regoli il flusso pubblicitario
Noi insistiamo da tempo su una ipotesi il potere politico deve limitarsi a fissare una regola la regola è che l'affollamento pubbliche la regola di la valvola di regolazione della pubblicità in televisione è l'affollamento pubblicitario appunto e basta
Per ora di trasmissione il più basso per la RAI il più alto per le emittenti locali e più alto naturalmente dalla RAI con necessari excursus tenendo conto lascia stare escursione tenendo conto che il Laraia il canone deve essere garantito alle emittenti private nazionale però questo deve servire a favorire la chiusura della forbice che si apre la forbice tra la quantità di spazio occupate le risorse realmente disponibili le reti Fininvest nel mille novecentottantasei hanno incassato mille cinquecentosessanta miliardi trasmettendo Scott il cui valore reale era di tre mila ottocentottantatré miliardi e questo è un elemento di distorsione dietro Gaggio del sistema della pubblicità che per essere superata
Si rischia un Rossi rischia forse qualcosa di più del rischio una politica di dumping contro la quale credo che ragionevolmente si debba da parte del sistema politico avere le necessarie avvertenza
Credo che questo compito spetti quel compito dalla fissazione dei punti percentuali necessari ad un'Authority ad un'Authority che abbia un intestino investitura la più alta possibile al più slanciata
Dal controllo partitico e penso che questo servirà anche se si riuscirà a stabilirlo a strapparlo servirà anche a garantire quella qualità
Dell'offerta televisiva e se mi si consente anche quel riequilibrio nell'assetto
Diciamo del mercato pubblicitario e delle proprietà nel campo dalla carta stampata dal quale deve discendere anche ciò di cui sta mattina non c'è discussione confronto che c'è stato
E cioè il problema della qualità dell'informazione
Io faccio riferimento qui ad una aggiornamento che c'è stato del libro di Giampaolo Pansa Carte false con una nuova prefazione alle cose che gli sono scritte cose che personalmente condivido da questo punto di vista dell'ultima considerazione che voglio fare noi siamo appunto perché vi siano indici di affollamento perché questi indici di affollamento riducendo la possibilità delle politiche di sconto facciano crescere le tariffe che attraverso questa crescita delle tariffe vi sia una maggiore concorrenzialità da parte tra carta stampata e vi sia una maggiore redditività dell'investimento pubblicitario
è un discorso che ne facciamo per i mezzi per gli spettatori e lettori e anche per le aziende che investono
Ne abbiamo presentato questa proposta di legge che immagino non essere popolarissima tra dottor li Orient Malgara si sono credo su questa già espressi ma io invito per un attimo serenamente a ragionare su queste ragionare fuori dagli schemi diciamo tradizionali questa proposta di legge contro l'interruzione pubblicitaria dei figli
Questa proposta di legge corrisponde non solo ad una a secondo me legittima richiesta degli autori e alla stragrande maggioranza dell'opinione gli spettatori ma anche ad un interesse delle aziende che investono in pubblicità
No abbiamo presentato ieri un sondaggio fatto da un istituto demoscopica è tra i più accreditati questo sondaggio secondo me in un segno di straordinaria intelligenza l'ottantadue virgola uno degli intervistati dice di prestare poca o per niente attenzione alla pubblicità all'interno dei film ma il giudizio che danno né come non è il mio giudizio il contrario un giudizio di carattere ideologico il quarantasei per cento giudica la pubblicità stimolante il cinquantanove virgola cinque ritiene come io ritengo che la pubblicità abbia avuto un effetto positivo
Sull'assetto del mercato televisivo
Eppure il sessantacinque virgola nove nelle diverse risposte fa altro quando interviene lo spot pubblicitario all'interno dei film fa altro
E a questo sessantacinque virgola nove si deve aggiungere il ventuno virgola cinque che segue distrattamente la pubblicità quando queste interrompe un film
Il settantadue virgola sette ritiene poco o per niente accettabile livello di presenza pubblicitaria all'interno del film
Il settantanove virgola cinque ritiene che non ci debba essere nessuna interruzione un'interruzione sono nell'intervallo tra il primo e il secondo tempo l'ottanta virgola sette si dichiara favorevole alla nostra proposta di legge io credo che la nostra proposta sia
Ha ragione debole e praticabile
Che intanto una ragione di fondo sulla quale io invito a ragionare tutti anche un pochino spogliandoci della nostra o della vostra parlo in questo caso il pubblicitario ai quali ci allegato per il tra l'altro una solidarietà nel corso di questi anni per esempio in questa battaglia sull'affollamento pubblicitario nella quale ci siamo trovati molte volte a fianco su questa questione invita a ragionare non solo da pubblicitari ma anche da spettatori da cittadini credo che noi entriamo in una fase nella quale si deve superare anche culturalmente forse anche politicamente un'idea della modernità come la somma
Delle parzialità penso che
Probabilmente una stagione sta tramontando d'un'altra ne sta sorgendo un finché cos'è un film è un racconto è una storia e un'attenzione è un'emozione che si cerca di comunicare di trasmettere questa tensione questo racconto sono il prodotto di lavoro sono il prodotto di ingegno creativo che è stato applicato per quel fine
Io so quali sono gli argomenti che si possono porre un argomento quello di dire va be'ma il telecomando consente di non vedere la pubblicità non è una risposta perché il telecomando per il solo fatto che si interrompe quel filo di racconto io penso all'Ater di biciclette interrotto dai pannolini non so che cosa e OPA Psycho straordinari film di Alfred Hitchcock
A al filo di narrazione di racconto di tensione che ha una caduta una brusca rottura attraverso un'interruzione pubblicitaria si dice se si togliessero gli spot dai film crollerebbe in questo c'è un po'anche di terrorismo se mi si consente l'espressione perché probabilmente il mercato pubblicitario e l'assetto di un mercato televisivo qui lo dico al mio amico Gianni Letta
Voi avete fatto da dieci anni in televisione
E in questi dieci anni avete avuto un grande merito nell'innovazione dei palinsesti nelle politiche di acquisto eccetera però in dieci anni che fate televisione se io tolgo tra il vin non mi rimane in mente una sola trasmissione che voi abbiate abbiate prodotto
E dieci anni previsione devono anche spingere chi la fa a investire a produrre a realizzare a sperimentare a creare nuove opportunità nuove intelligenze nuovi talenti e quindi a creare nuovi spazi pubblicitari e a costruire questa televisione che meglio con corrispondere nuove domande della quale hanno bisogno gli stessi pubblicitaria
Io penso che siano possibile trovare i livelli di equilibrio
E sarà possibile lavorare sugli affollamenti sulle sponsorizzazioni sul riequilibrio dell'offerta
Si dice ma in America e così a parte il fatto che in America una delle ragioni della crisi dei grandi network sta proprio nella inclusività
Del messaggio pubblicitario e la diffusione dell'homevideo e soprattutto la diffusione delle televisioni via cavo corrisponda questo bisogno di fruizione meno del rock
E poi se mi si consente una battuta se dall'America dobbiamo importare qualcosa io credo che dobbiamo importare molto io comincerei dalla legge antitrust
Piuttosto che da questa forma
Di abitudine e dico anche a coloro i quali la pubblicità producono di mettersi una mano sulla coscienza
I pubblicitari fanno un lavoro straordinario cui parlo di coloro i quali realizza una pubblicità e fanno dei film in sessanta secondi in trenta secondi in quindici secondi e qui lo stesso film alla stessa attenzione la stessa unità narrativa che a un film di un'ora e mezza
E deve avere lo stesso dispetto e quindi mi chiedo che cosa succederebbe se all'interno di uno spot di trenta secondi entrasse per sei o sette volte che son d'immagine della soggettiva dalla bara del vampiro di Karl-Theodor tra e io immagino che ci sarebbe un effetto di rottura che deve essere paragonato a quello che avviene per rispetto nelle altre opere cinematografiche insomma che ho davvero concluso credo che dobbiamo liberarci nell'interesse tra pubblicità nell'interesse dello sviluppo del sistema nell'interessa dalla definizione di nuove regole del gioco corrispondenti a quello che per me è il significato di una parola modernità che è stata troppo usata per Trussardi missioni e compagnia cantando e che probabilmente invece deve essere ripristinata per quanto ci riguarda nel suo significato reale e cioè armonizzare l'innovazione tecnologica
Lo sviluppo dell'industria dell'economia con gli interessi collettivi
Bene dopo aver ringraziato Walter Veltroni ignoro do la parola a Gianni letta ricordando che oltre ad essere un uomo di televisione oggi
E vicepresidente della Fininvest è stato ed è tuttora un giornalista è stato direttore di un grande giornale e quindi uomo della carta stampata per cui penso che questa sua complessa esperienza possa essere un motivo in più di interesse per quello che è dirà in questa sede
Ma io ti ringrazio Giovanni anche se questa presentazione forse con un pizzico di malizia è fatta permettermi ancor più in difficoltà
Come se non bastasse la difficoltà oggettiva di una posizione che nell'ambito di questo convegno interessantissimo e ben organizzato e certamente minoritaria a che si in mi rendo conto che la forza delle ragioni che cercherò di esporre posta forse far considerare a molti di quelli che sono intervenuti che le ragioni non stanno poi tutte da una parte certo se non fossi più che ampiamente vaccinato contro le requisitorie del mio amico Walter Veltroni sarei non in difficoltà ma nella impossibilità di prendere la parola oggi subito dopo
Di Lori
E invece mi sembra che possa essere nelle condizioni ideali per farlo perché proprio la virgolette requisitoria di Walter dimostra la continuità la coerenza divora impostazione che abbiamo sentito che echeggiano in questa sala ormai da parecchie ore che Veltroni e il pareggio con chiarezza forse di svelare in maniera più completa e più chiara di quanto non fosse apparso a molti nel discussioni di ieri e di stamattina
Per i giovani io ti ringrazio deve mi invitato darmi la parola quasi con un imputato quasi che mi debba difendere ma vorrei ricordare a tutti che ieri sera in quella disputa sottile raffinata che ha contrapposto Eugenio Scalfari a Massimo D'Alema
Sulle frequentazioni dei salotti di Madame Pompadour era rimasto Izzo speso in contrasto un dubbio
Su quali fossero il clima lo spirito e gli sbocchi di quelle frequentazioni e quali testi dovessero cadere ecco mi sembra di aver capito che la testa che deve cadere e quella di Berlusconi che d'altro canto su questo punto è stato facilissimo ricomporre anche un'altra disputa molto meno amabile molto meno raffinata di quella di ieri sera che quella che ha contrapposto stamattina gli editori puri e gli editori impuri
Così come sullo stesso punto la testa da tagliare o comunque largamente da ridimensionare si era composta Laterza disputa di questo dibattito che era quella
Contrapposto ieri sera alla RAI all'informazione dalla carta stampata o comunque la presenza della RAI con la sua le sue ispirazioni politiche i suoi patinati partitici nel sistema dell'informazione e d'altro canto lo hai detto tu stasera introducendo questa tavola rotonda che conclude due giorni di dibattito avevi detto onestamente all'inizio dei lavori tutto data da quella famosa copertina bianca tutto è originato e finalizzato a questo problema che stasera dibattiamo e che ha trovato una preparazione
Filosofico politica vorrei dire o etico politica nelle discussioni di ieri e dell'altro ieri
Certo anche sui temi dibattuti ieri e oggi
Avrei molte cose da dire siccome però su tante le risposte che debba dare Veltroni cercherò di non attardarmi su queste anche se francamente sentire
La passione con la quale ognuno sosteneva la sua tesi più che legittima che però
La distinzione tra gli editori puri e gli editori impuri sia quella che quelli sostengono determinati interessi e gli altri invece sostengono solo le ragioni del lettore del cittadino della gente
Beh mi sembra un pochino improprio io avrei se fossi intervenuto stamattina contrapposto all'esempio dei centodieci orari che pure ha contrapposto Scalfari e Leonetti
Beh l'esempio di un personaggio autorevole da tutti ammirato che sedeva Al posto tuo stamattina all'ingegner De Benedetti è per esempio il modo con cui certi giornali dell'editore puro tanto celebrato stamattina
E che anch'io ringrazio perché il nostro ospite di questi giorni beh certamente le vicende della società Société Generale che di cui pure si è parlato sono state presentate in una maniera forse diversa da quella con cui l'hanno presentata altri giornali d'altro canto io non voglio essere rimproverato da Valentino Parlato che stamattina ha stigmatizzato riprendendo come maleducati coloro che dicevano alcune cose un po'troppo chiaramente quindi non vorrei correre né in quel rimprovero né in quell'accusa
E soprattutto non vorrei farmi dare del provinciale perché caro Giovanni
Che ha il giustamente accusato di provincialismo o di ritardo culturale e ieri chi dovesse dare un'interpretazione un po'sospettosa a certe conversioni o a certe valutazioni
Di ciò che succede nel mercato pubblicitario Pubblico e privato e quindi me ne astengo però mi sembra di poter dire che in due giorni di dibattito
Che si era aperto con la notazione acuta come sempre del professor Visentini
Il quale lamentava che nel nostro Paese ma anch'io sia mancata per troppo tempo una imprenditorialità specifica del settore editoriale o giornalistico
E che stamattina con testimonianze così autorevoli come quelle che abbiamo sentito si è attardato alla ricerca delle ragioni che hanno consentito lo sviluppo di un certo tipo e delle ragioni nuove che giustifica ne sollecitano la nascita di un imprenditore luogo nessuno abbia sentito il dovere elementare e oggettivo
Di dire che sulla scena dell'editoria giornalistica o televisiva in questi anni un editore nuovo è spuntato un protagonista che certamente arricchito non depresso quel pluralismo di cui pure ottantuno il con tanta insistenza sentito parlare e questo imprenditore si chiama certamente Berlusconi e quello che ha fatto è proprio quello che Veltroni sollecitava perché è un uomo che è arrivato per esempio nel settore della pubblicità dove ha inventato tutto o quasi tutto lo dico con tutto il rispetto di chi opera in questo settore da più anni ma certamente quello che lui ha inventato è svegliato le energie potenziali che ha riscoperto il meccanismo che ha messo in moto a beneficio non solo delle sue reti ma di tutto il sistema della comunicazione e dell'informazione forse avrebbe potuto trovare un riconoscimento un pochino
Più obiettivo di quanto non sia stato perché il presupposto dal quale tutti sono partiti in questi giorni era la difesa del pluralismo la difesa del mercato aperto e concorrenziale
Ed è io credo che se in Italia è nato nel sistema televisivo un sistema misto questo è dovuto soltanto all'azione di Berlusconi e se lo stesso annessi ieri quando ha parlato con la Nostalgia del monopolio che traspariva dalle sue parole ha dovuto peraltro riconoscere l'esistenza e la validità di un sistema misto
E forse
Non è tutto da condannare o da demonizzare ciò che quell'imprenditore affatto d'altro canto per la vita la sopravvivenza la vitalità
Di questo sistema misto è necessaria una presenza di quel tipo di quelle dimensioni che altrimenti il sistema misto il pluralismo che esso comporta rimarrebbe una proclamazione più o meno retorica più o meno
Teorica ma certamente non garantirebbe al sistema integrato multimediale come abbiamo sentito giustamente ricordare ieri e oggi la possibilità pratica di esistere dimostrare tutta intera la sua vitalità
Certo ci vogliono le regole certo che è un sistema che è cresciuto in maniera un po'disordinata
Tu hai detto selvaggia
Preferirei francamente l'aggettivo dove dato da Scalfari ieri sera che ha detto selvatico dove c'è qualcosa di naturale di spontaneo ma anche di positivo
Tant'è vero che sono molte le associazioni che proteggono o dicono di voler proteggere le oasi naturale che la fauna selvatica
No anzi direi che l'ecologia di cui parlava Veltroni e tende a valorizzare queste posizioni ma al di là di questo è un luogo comune dire che non c'è una regolamentazione perché sia pure in embrione una regola o delle regole ci sono e certamente che una regolamentazione sistematica completa deve avvenire
Ma deve avvenire una regolamentazione che consenta questo sistema che si dice di volere il sistema misto di vivere e non di ritagliare a danno di qualcuno
Che ha messo a frutto i sistemi del mercato della libera concorrenza posizioni più o meno parassitaria per ridisegnare un sistema diverso che privilegi qualcuno e che ridistribuisce Sica quote o assetti di mercato che sono invece il frutto
Di quella libera competizione francamente non mi sembra che alcuni dei presupposti per i quali si parte normalmente per giudicare questa situazione per invocare regole non di disciplina Mahdi ritaglio di ridimensionamento
Quasi delle regole punitive per mortificare un riso spingere in posizioni più contenute chi invece con la forza della sua il suo impegno della sua azione creatrice ha saputo realizzare e le regole debbono guardare al sistema nel suo complesso lo abbiamo sentito per due giorni con un'insistenza ammirevole ma che rischia di diventare inutile se poi nel momento in cui vogliamo accusare il sistema misto Berlusconi per ridimensionarlo ci dimentichiamo tutte le belle affermazioni o programmazioni fatte sulla necessità di considerare il sistema dell'informazione nella sua interezza
Sulla necessità dell'integrazione multimediale sulla necessità di non separare la televisione dalla stampa sulla necessità di considerare il mercato nella sua globalità e poi invece per affermare qualcosa che tolga qualcuno ciò che ha guadagnato sul campo si tende a risse parare questi mondi a segmentare in questa realtà che invece e unitaria e va giudicata nel suo complesso
E perché dico questo e perché mentre stamattina l'ingegner De Benedetti
Dicendo sì anche in questo d'accordo con Romiti c'ha dimostrato come in una competizione internazionale si debba guardare a questo sistema e alle risorse che lo possono alimentare nella loro interezza poi sento dire che si valuta la pubblicità soltanto come parte di questo risultato e invece le risorse del sistema sono in un sistema integrato multimediale misto basato cioè sul polo pubblico sul proprio lato sono il canone che alimenta la RAI e non dimentichiamoci visto che qualcuno ci ha richiamato anche rispetto delle leggi vigenti almeno fino a quando non verranno cambiate è stato fatto ieri sera ed Agnes è stato fatto oggi da Scalfari ebbe le leggi che vigono tuttora dicono che per il servizio pubblico RAI Radiotelevisione la risorsa pubblicità è una risorsa accessoria
Perché la risorsa primaria è il canone con buona pace di chi invece sfondando i tetti tende a sovvertire questo rapporto io a dare una diversa valenza al rapporto di accessorietà ritti primazia che invece e la legge a delineare e oltre al canone e alla pubblicità sono per la carta stampata le vendite io vedo in sala la chioma bianca ed a tutti apprezzata di Paolo muri alti che è una fonte certamente non sospetta ma io ho letto in un saggio non dimenticato di Paolo che sui i problemi dell'informazione che giornali e RAI hanno due introiti la vendita e il canone da una parte e la pubblicità dall'altra
Sono cioè prodotti venduti due volte al lettore e al telespettatore quali effetti e alle inserzioni
L'attivo commerciale la tv privata la Fininvest per esempio e non solo la Fininvest hanno invece un introito solo la pubblicità quindi sono venduti una volta sola agli inserzionisti
E non parlo coi qui degli aiuti pubblici di cui si giova sia il servizio pubblico in larga misura sia la stampa perché io che vengo dalla stampa
So bene
Come in questi anni la statua si sia potuta giovare di larghissime sovvenzioni che hanno sì consentito al sistema
Di ristrutturarsi di risanare terzi e di affrontare lo sviluppo ma certamente ci sono anche il larga misura gli aiuti pubblici e per la televisione rabberciato e Nora ne Cannone negli aiuti pubblici di nessuna natura ha una sola risorsa da pubblicità
E questa risorsa papista insieme alle altre per giudicare se questa risorsa se le risorse del sistema che è così integrato che multimediale che così articolato che vive deve vivere di pubblico e privato
Sordo tali da considerare o da consentire una posizione dominante a un gruppo nello scenario che invece vede Gruppi così numerosi così articolati così variegati
Beh mi sembra di poter dire che se questo è il metodo corretto quello cioè di guardare come stamattina vigile De Benedetti ha ricordato al fatturato come unico elemento unico parametro del mercato per fare una valutazione che sia equa e giusta e razionale
Se questo è il metodo beh abbiamo a guardare allora i dati di questo mercato che è il mercato rilevante l'unico nel quale stamattina credo ci fosse anche il professor Guido Rossi si può giudicare se c'è una posizione dominante nel senso giuridico e cioè avendo riguardo alla sostituibilità di quei beni o servizi che fanno un mercato libero e concorrenziale aperto oppure un mercato di monopolio o di oligopolio allora se andiamo a guardare
I risultati di questa analisi e di questo mercato vedremo che la posizione della Fininvest è tutt'altro che dominante
è largamente minoritaria perché contro un canone di mille duecentoventuno miliardi sono i dati dell'ottantasette che fanno per il servizio pubblico un montante di due mila seicentonovantotto miliardi pari al ventuno per cento
Sta una pubblicità di mille settecentodieci miliardi per la Fininvest con cinquantasette miliardi della stampa gestita dalla Fininvest Sorrisi e Canzoni giornale di Montanelli e duecentodieci miliardi di ricavi per la vendita della stampa pari cioè al quindici virgola cinque per cento del monte delle risorse del sistema laddove la stampa a tra vendite e pubblicità sette mila seicentodiciotto miliardi per un po'
La percentuale complessiva del cinquantanove il due per cento del sistema
Quindi sì è giusto come dice l'ingegner De Benedetti guardare al sistema nel suo complesso beh credo che sia altrettanto doveroso guardare secondo le regole che i giuristi si insegnano per la determinazione delle posizioni dominanti al sistema delle risorse e così valutarle e non diversamente a parte l'altra considerazione che pure ha sentito stamattina e che tende a mettere sullo stesso piano in una valutazione di antitrust dell'informazione i telespettatori di una Rete con i lettori di un giornale ma sono due entità assolutamente non assimilabili non sono due entità omogenee che possano
Per se non vogliamo adoperare parole che il dottor Romiti non piacciono come quelle della fedeltà ma è molto diversa la scelta invece di un programma su un canale televisivo
Che i volta in volta di sera in sera e nell'ambito della stessa serata molto differenziata
Perché nessuno fa una scelta nei geologica elettiva su RAI uno su Canale cinque ma tutti scelgono la gran parte perché poi vedremo
Anche che c'è qualche cosa sotto questo profilo che vale la pena di rilevare ma la gran parte degli ascoltatori
Fa una certa che occasionale
Che è sempre di verza che è variata nell'ambito della stessa serata e che comunque cambia ed è destinata a cambiare giorno dopo giorno settimana dopo settimane non può costituire assolutamente un sentimento
Omogeneo identificabile con sufficiente approssimazione come quello del lettore così come fa la legge dell'editoria ma allora mi chiedo
Perché se tutto questo è vero
Ci sia una contrapposizione così forte tra carta stampata e televisione sul tema della pubblicità così forte almeno come appare dall'introduzione che ha fatto Valentini e da ciò che L'Espresso
Va scrivendo con insistenza crescente negli ultimi mesi io credo che una valutazione un po'più serena
Del mercato e delle leggi del mercato e di ciò che il la l'efficienza di un mercato della scelta degli inserzionisti ha determinato in questi anni attraverso una libera competizione non selvaggia ma libera
Secondo le leggi di un mercato e debba veramente o possa veramente essere distorta o forzata al punto da introdurre degli elementi che finirebbero
Per distorcere gravemente il mercato per far violenza alle scelte di chi liberamente deve poter scegliere e che forse non potrebbero portare a quei risultati che sono schierati uovo spiccati perché non è detto che voi che è una forzatura del genere porti automaticamente un beneficio automatico ai giornali togliendo della pubblicità alla televisione e lo ha dimostrato l'esperienza dei maggiori Paesi industrializzati che altre volte è stato ricordato si dice in Italia la stampa è cresciuta meno della televisione altrove dove ci sono invece correttivi o sistemi che impediscono la televisione di crescere così forte la stampa
Ha progredito molto più speditamente si è trovata di questo sistema per ciò che è successo in Germania in Belgio in Olanda dimostra esattamente il contrario
Laddove invece proprio l'esperienza italiana dice che la maggior crescita della stampa c'è stata proprio nel nostro Paese e io vorrei dire costo di scandalizzare qualcuno che forse effetto diretto e conseguenza ovvia dello sviluppo della televisione commerciale
Perché dico questo
Perché nel periodo ottantasette ottanta ottantasette sei sette anni di crescita e di sviluppo della televisione commerciale
Mentre in Olanda a fronte di un incremento degli investimenti degli investimenti pubblicitari del tredici per cento la stampa è cresciuta del sei per cento mentre in Germania contro un dieci per cento è cresciuta del nove
E in Belgio contro un incremento degli investimenti del ventidue per cento soltanto del nove e la stampa
In Italia abbiamo che contro un investimento complessivo del novantaquattro per cento alla stampa è cresciuta nello stesso periodo del cinquantotto per cento quindi si è trovata di quel traino
Che non è poco a sproposito ma evoco soltanto in questa funzione di cui al traino che il sistema televisivo nella sua esplosione ha determinato e qui permettetemi di dire lo faccio senza alcuna piaggeria ma perché storicamente vero lo ha fatto soprattutto per merito della televisione commerciale e di una persona
Che è proprio Silvio Berlusconi che della pubblicità ha fatto la posso vedo sanno i pubblicitari che se ne sono interessati lo sa bene
L'UPA qui rappresentata così autorevolmente dal dottor Malgara il dottor Iori
Perché quando il mercato della pubblicità in Italia ristagnava o era asfittico o viveva secondo regole antiche e consolidate chi era andato a svegliare
Girando da un capo all'altro dell'Italia chi è andato a convincere i piccoli e medi imprenditori che mai avevano concepito di fare una campagna pubblicitaria a scoprire la poteva unità di questo mezzo è stato proprio questo imprenditore
Che ha portato sì sulle sue reti una esplosione della pubblicità ma che di questa esplosione ha fatto giocare sia il sistema televisivo nel suo complesso piccole grandi televisioni sia il sistema dell'informazione nella sua generalità compresa la stampa
E la storia di questi anni dimostra che infatti la stampa se hanno che ha fatto qualche piccolo passo indietro nella percentuale
Del investimento pubblicitario rispetto al monte delle risorse ha fatto però un passo avanti
Enormemente più grande di quello che essa stessa poteva ipotizzare o prevedere o programmare grazie proprio alla televisione infatti se è vero che Dallas cinquantuno virgola sei per cento che era la ruota di investimento pubblicitario sulla stampa quotidiani e settimanali nel mille novecentosettantanove quando cioè la televisione commerciale non esisteva ancora
Pari a quattrocentoventotto miliardi su un monte totale di investimenti di ottocentotrentuno la statua è passata al quarantatré virgola uno per cento perdendo quindi sette punti nell'ottantaquattro con un investimento di mille trecentoquarantasei miliardi Summonte di tre mila centotrentadue miliardi
Ma è passata poi nell'ultimo anno nell'ottantasette al quarantadue virgola sei per cento
Con un investimento di due mila quattrocentodiciannove miliardi Summonte di cinque mila seicentosettantasette miliardi questo monte non ci sarebbe stato se non ci fosse stato il traino della televisione commerciale
Perché l'incremento degli investimenti pubblicitari sulla stampa erano sempre stati inferiori al tasso di inflazione negli anni precedenti all'ottanta e diventato invece esponenziale negli anni successivi grazie al traino
Della televisione commerciale io mi chiedo è meglio il cinquanta per cento di cento o è meglio il quarantadue virgola sei per cento di cinque mila
Credo che non si debba rispondere e la riprova sta nel fatto che lasciatelo dire da chi viene dal mondo della stampa e ne ha conosciuto le crisi perché è stato in un giornale
Di quelli che erano in crisi la riprova sta nel fatto che mentre nel mille novecentottanta la maggior parte dei giornali italiani lo ha ricordato stamattina il dottor Romiti l'ho ricordato il dottor De Benedetti
Erano in perdita e IED tori complessivamente nel nostro Paese perché avevano la bella cifra di centosettantadue miliardi nell'anno mille novecentottanta
Nell'anno mille novecentottantasette il Monte dei profitti degli editori della carta stampata e passato a duecentocinquantasette virgola cinque miliardi quindi vuol dire che tutto questo calo della pubblicità
E tutto questo pericolo che tutto questo attacco della televisione alla solidità la sopravvivenza delle territoriali sia un po'una favola tanto che stamattina l'ingegner De Benedetti sia potuta dare un dato che io stesso non conoscevo
E che mi sembra addirittura sconvolgente ci ha detto l'ingegner De Benedetti
Che io l'ho è della industria editoriale nella carta stampata in Italia
E maggiore del cinquanta per cento altrove dell'industria italiana nel suo complesso
Cioè il ritorno sull'investimento nel settore stampa
è maggiore del cinquanta per cento perché è pari al dodici virgola quattro per cento contro un otto che è la media dell'industria nazionale
E allora se tutto questo è vero non mi sembra che si possa dire che la televisione mette in pericolo la sopravvivenza dei giornali perché l'ultimo volerlo sarei proprio io che come Valentini ha avuto l'amabilità di ricordare vengo dalla carta stampata e la carta stampata sono ovviamente è rimasto ancorato nostalgicamente e affettivamente
Le cose che ha detto Veltroni sono tante dovrei rispondere ancora accendo per flash perché capisco che non posso rubare tutto il tempo ma e su questa tutela del telespettatore che con animo di samaritano Veltroni e il suo partito si sono quasi in una crociata
Affidati e perché mi sembra un po'che ci sia permettimi Walter un po'di esagerazione un po'di enfasi forse un po'di retorica perché il telespettatore ha dimostrato di sapersi difendere molto bene darsi e non lo dico con quella ragione banale del telecomando che tu hai tentato di paralizzare ma che in effetti ha una sua forza
Che non è possibile né disconoscere né dimenticare ma lo dico anche per altre considerazioni
Innanzitutto vorrei ricordare che c'è un segmento della popolazione italiana che tutte le stime calcolano tra l'otto e il dodici per cento di persone che rifiutano la televisione commerciale
E che quindi programmaticamente ideologicamente vorrei dire guardano soltanto alla RAI e non accettano la televisione commerciale
Poi c'è ed è un dato del servizio opinioni della RAI
Un una quaranta per cento
Che serie
Programmaticamente il film senza interruzioni pubblicitarie perché non sopporta il film con l'interruzione pubblicitaria
Quindi noi dobbiamo difendere soltanto una parte dei telespettatori perché questi si difendono Giada si ma se è vero come certamente è vero il dato pubblicato dall'Espresso nella
Dell'ultimo numero anche a me Giovanni sarebbe piaciuto sfogliare quel numero
Che era stato annunciato con quella copertina berlusconiana a passo di spot in maniera diversa perché anch'io per arrivare a trovare quell'articolo che mi interessava ho dovuto faticare perché ho dovuto svolgere un pacchetto dentro il quale c'erano tre oggetti non soltanto l'Espresso che io cercavo il supplemento è un'altra cosa poi ha dovuto sfogliare tante pagine per arrivare a quell'articolo io ho trovato che su duecentosessantasei pagine di giornale c'era erano ben centocinquantotto di pubblicità
E poi c'era dentro pure qualche cartoncino di quelli che danno fastidio perché spezzano ancora di più il ritmo quindi come nelle televisioni si spezza l'emozione abbiamo sentito con accenti accorati a Veltroni così anch'io per trovare qualcosa che mi interessava ho dovuto faticare ma in quello stesso
Numero dove si parlava di queste cose si dice che il sessantanove per cento delle famiglie italiane ha il telecomando ecco che qui arriviamo al telecomando ebbe io dico che il telecomando è una ragione tutt'altro che banale perché e lo sanno bene i pubblicitari che sono in sala
Oggi il telecomando viene usato in maniera molto attiva e molto intelligente non è soltanto la fuga dalla pubblicità il telecomando è uno strumento di scelta perché la fruizione della televisione è diventata una operazione consapevole avvertita intelligente e mi auguro anche responsabile che fanno i telespettatori e soprattutto le famiglie e qualsiasi parametro si adoperi per rilevare tutti concordano nel dire che l'automotive iniziazione dello spettatore che è stata tante volte
Richiamata non è assolutamente vero
Lo spettatore oggi è molto frazionato perlomeno la fruizione del messaggio televisivo molto segmentate molto frazionata e mirata a seconda dei segmenti di popolazione e sia che si usino le otto Italia del professor Fabrizio oppure le quattordici tipologie dal professor Calvi viene fuori che il la frammentazione dell'audience è una cosa che toglie il sonno a chi programma la pubblicità e quindi l'uso del telecomando una cosa tutt'altro che banale
E dalle più passivo il consumo dalla televisione è diventato attivo un eccesso di difesa del telespettatore caro Walter potrebbe togliergli possibilità di scelta toglierli o comunque ridurre gli la libertà di scegliere la propria serata senza nessun terrorismo nessuno va fatto ma visto che tu l'hai evocato alla indagine che tu citavi opposto
Contrapporre subito un'altra chi è vero che alla domanda lei firmerebbe una legge che proibisce l'interruzione dei film la stragrande maggioranza risponde sì ma se tu a questa domanda fai seguire come noi abbiamo fatto seguire una domanda che dica se venissero vietata interruzioni pubblicità
Le tv commerciali ovviamente trasmetterei però mentre meno finti mentre la RAI continuerebbe a trasmettere gli stessi film che oggi lei è favorevole alla situazione attuale oppure preferisce tenersi le interruzioni ebbene ti meravigli era ma non credo ma la stragrande maggioranza dice preferisco la situazione attuale ecco quindi che questo eccesso di difesa
Forse non tiene nel debito conto gli interessi reali del telespettatore
Che ci sono tutte alla varietà di offerta alla possibilità di scegliere alla ricchezza del palinsesto televisivo italiano che non ha l'eguale al mondo certamente preferisce pagare il prezzo l'unico prezzo l'unico modesto prezzo nel caso della televisione commerciale della interruzione
Considerato lo il biglietto che si paga per andare al cinema visto che la televisione commerciale non hanno né ricavi da vendita nei ricavi d'abbonamento ne ricavi da canone ma Walter Veltroni che si è presentato stamattina qui sull'onda dei successi
Raggiunti ieri a Roma dove la sua proposta
Di legge per l'interruzione del per il il divieto delle intenzioni pubblicitaria è stata ovviamente osannata e sottoscritta dagli autori e dei registi ai giornali di stamattina ne danno ampia testimonianza
E ha parlato anche del difesa del diritto dell'autore sacrosanto nessuno e tanto meno io verrei a disconoscere qui
Il vulnus che si compie sull'opera soprattutto quando quest'opera fosse un'opera d'arte
E quindi dico queste cose con tutto il disagio con tutto il rispetto che si deve agli autori noi nel nostro cinema e abbiamo certamente di grandissimo impegno civile che meritano non solo rispetto ma anche l'ammirazione però di qui il problema diventa diverso non dico che non riguarda soltanto la interruzione pubblicitaria riguarda la fruizione del film in televisione che è cosa assai diversa dal film nella sala e certo che nella sala e non a caso gli autori
Fanno la campagna per la fruizione del film in sala nel buio con gli altri incerte condizioni di spirito di clima di sensazioni e di emozioni per rispondere alle sollecitazioni emotive che vengono dallo schermo è tutto diverso in televisione non siamo noi televisione commerciano dirlo e la RAI
Che ha fatto delle ricerche in questo proposito che sono sconvolgenti Walter certamente le conosce io a titolo di esempio e telegraficamente ne cito una sola ma ne potrei citare decine per tutti simili maggiori fino cito quella del film
Un bellissimo film Missori di Arthur Penn con Marlon Brando e Jack Nicholson un film
Che dura centotrenta minuti senza interruzione di pubblicità servizio opinioni della RAI e auditel Malgara dicono che lo ha visto undici milioni duecentosettantasei mila persone sapete quante persone hanno visto il film nella sua interezza
Quattrocentonovantasette mila su undici milioni gli altri si frazionare in quote di ascolto dai venti ai dieci minuti
Quindi la alla fruizione di un film è tutta spezzata e queste sono i le le rilevazioni dell'outing del cioè del televisore acceso pensate poi alla frammentazione dell'ascolto dovuto all'accensione al cambio di canale
Le interruzioni dovute alla conversazione familiare
Alle evasioni domestiche alle telefonate al pianto dei bambini quindi qualsiasi similmente revisione questi dati lo dimostrano è fruito in maniera frammentaria opere adoperare un'espressione che qualcuno ha pure usato in maniera balbettante nel senso che poi qualcuno ha voluto dire proprio etimologico di Barbaro questo è proprio del mezzo televisivo certo che si deve fare qualcosa per ridurre queste interruzioni queste cadute di tensione però non si può pensare di togliere le interruzioni pubblicitarie tout court senza pensare con questo di assestare un colpo si vitale alla televisione commerciale non è terrorismo Veltroni è una ovvia considerazione
Di mercato che credo Malgara potrà dimostrare molto più e molto meglio Dine quindi attenzione perché io non credo che il telespettatore
Possa gradire molto unità conseguenza del tipo inevitabile che verrebbe da una proposta del genere d'altro canto anche qui tu lo hai citato lo hai detto
Forse pensando che l'argomentazione poteva essere ritorta contro di te e allora è voluto giocare d'anticipo
Non è affatto vero che poi mutandoni ci sia un'esposizione alla pubblicità
Così macroscopica e così maggiore di ciò che succede negli altri Paesi occidentali
Cito un documento al di sopra di ogni sospetto che certo non difende le posizioni della Fininvest la relazione del senatore col fari sul progetto di legge Mammì e dice
Che il cittadino italiano non è vero che sia così investito dalla pubblicità come a prima vista potrebbe apparire se è vero che in Italia lo spettatore costretto ad assorbire seicento mila spot il dato di Paolo Moro Sipra
Quando in tutta Europa se ne trasmettono solo trecentosettanta mila
è anche vero che secondo i dati UPA la pubblicità procapite in dollari di investimento del cittadino italiano e di cinquantaquattro virgola quattro contro i duecentosettantadue negli Stati Uniti
E si classifica l'Italia al diciottesimo posto dopo il cittadino americano svizzero finlandese norvegese giapponese australiano canadese
Inglese danese e svedese tedesco dell'Ovest no neozelandese olandese e francese di Alcamo dell'Austria e che la Spagna quindi no mi sembra di poter bianchi di dover piangere tanto su questo povero cittadino italiano
E se è vero il dato che Paolo Moro ha detto
E dico se perché io qualche dubbio ce l'ho ma anche ad assumerlo per vero come Veltroni ha fatto e come in molte sedi sento ripetere perché l'onda dire qualcuno con i pugni sul tavolo in qualche sede di partito
Se fosse vero questo dato
Ci sarebbe sempre da considerare che la rilevazione anche qui non è omogenea
A quella delle altre televisioni degli altri paesi
Perché qui l'offerta televisiva è straordinariamente più ricca più articolata che non negli altri Paesi quando i paragonati perché qui il dato viene elevato su dieci reti altrove strutture su una talvolta Massimo su tre qui è stato su tutta la giornata perché le nostre dieci televisioni rilevate trasmettono nell'arco di tutte le ventiquattro ore altro ore gli ambiti di trasmissione sono molto più contenuti e molto più limitati quindi questo dato dovrebbe essere corretto
E se è vero che in Italia in dieci televisioni rilevate sono stati trasmessi cinquecentoquarantatré mila seicentoventicinque sport e altrettanto vero che negli altri Paesi considerati ne sono stati trasmessi seicentotredici mila centoventinove e quindi mi sembra di poter correggere il dato dell'onorevole Moro d'altro canto la normativa italiana e molto più bassa molto più responsabilmente bassa della normativa degli altri paesi
Perché a parte la legge dieci oggi vige sulle nostre reti un accordo Pupa Fininvest che fissa al sedici diciotto per cento l'affollamento di due punti inferiori l'uno all'altro a quello ammesso dalla legge ma altrove
La normativa prevede tassi di affollamento molto più alti venti per cento in Belgio venti per cento in Francia venti per cento in Germania undici e sette per cento in Gran Bretagna resa Italia dodici cinque dalle diciotto alle ventitré e via di seguito
Diciotto per cento nei Paesi sei per ora di programmazione venti per cento negli Stati Uniti d'America e quindi vedete che anche certe cifre se lette
Correttamente se guardate con occhio sereno e disincantato possono portare a risultati molto diversi io avrei tante altre cose da dire me ne astengo perché mi rendo conto di aver abusato del vostro tempo della vostra pazienza
E ne chiedo scusa come chiedo scusa all'ospite squisito
Organizzatore del dibattito però è la prima volta in due giorni che sentite una voce dissonante forse sgradevole forse non ha avuto la capacità e la forza di Ester convincente per propria inadeguatezza però credo che nelle tante voci ascoltate queste ragioni non siano stati ancora dette grazie
E mi pare che l'intervento di dell'amico Gianni Letta abbia dimostrato se non altro con la sua
Efficacia e con la sua incisività che lui non era in minoranza a disposto del tempo nel modo mi pare più Congo e quindi io non credo che noi abbiamo nell'organizzare il convegno in nessun modo penalizzato questo
Questa voce mi preme precisare una cosa innanzitutto che nelle nostre intenzioni non c'è nessuna testa da tagliare tanto meno quella di Berlusconi mi fa venire in mente un un ammonimento che veniva attribuito ad Olof Palme il leader socialdemocratico svedese ormai scomparso quando diceva del capitalismo e un agnello che va Tosato nonché va ammazzato Berlusconi per noi non va cancellato non va azzerato
Va semplicemente disciplinato regolamentato tira pellicce che se perdono il pelo muoiono e beh e questi sono invece c'è un proverbio A proposito di pelo che mi ricorda il lupo di cui si parlava stamattina però lasciami dire
Quando si dice Berlusconi va ridimensionato sì va ridimensionato io credo che non ci sia nulla di male nel dire questa cosa nello spirito con cui a luglio la Corte costituzionale ha espresso una sentenza molto chiara su queste cose noi il primo dicembre
Saremo costretti ad andare in tribunale il sottoscritto il direttore de L'Espresso e il collega Tullio Fazio orari che è un esperto di questa materia
Per rispondere di una querela
Di Silvio Berlusconi speriamo che venga anche lui in tribunale perché un anno fa
Un anno prima della sentenza della Corte costituzionale L'Espresso pubblicò una copertina intitolata una tv fuorilegge
Anticipando dei giudizi delle valutazioni di merito che poi sono ci sono ampiamente sviluppate e sono state poi in modo molto più organico e molto più evidentemente più autorevole
Riprese dalla medesima Corte costituzionale
Vorrei poi fugare un dubbio un equivoco
Quello che l'impegno dell'Espresso su questo terreno sia una specie di battaglia di bottega per quanto mi riguarda personalmente a differenza del mio amico Scalfari Dio invano interessi personali ed editoriali da difendere
Faccio il professionista oggi lavora L'Espresso lavorato in altri giornali domani chissà può darsi che mi capiti anche di andare a lavorare in un network privato di Berlusconi o di altri però voglio dire questo
Noi riteniamo che questa battaglia sulla pubblicità sull'informazione sia una battaglia nell'interesse di tutto il sistema
Non nell'interesse di una testata o di un gruppo
D'altra parte
Abbiamo avuto un esempio nel discorso molto garbatamente polemico di Gianni di come poi si sposano sottovalutare per gli sforzi editoriali buoni o cattivi che siano quando lui nel fare il conto delle pagine dell'Espresso a semplicemente dopo aver lamentato la varietà dei prodotti editoriali con cui ne cerchiamo di arricchire il prodotto settimanale
E ha dimenticato ha tralasciato le cento pagine del supplemento mensile
Che viene fatto di iniziativa dell'editore e che porta al massimo una percentuale del trenta per cento di pubblicità rispetto al settanta per cento di testo il che ha statisticamente in modo certo senza mi terre senza Auditel
Ridotto nell'anno scorso l'affollamento complessivo del giornale posto che il raddoppio della costa i due supplementi mensili fissi strutturali
Nell'arco del mese quindi ogni quindici giorni fanno parte integrante del prodotto complessivo che noi forniamo
Un'altra cosa voglio dire prima di lasciare la parola a Giampaolo Sodano entrando nel merito Gianni Letta con molta cortesia e amabilità ha fatto un paio di allusioni all'accordo con la Sipra che l'editoriale Espresso ha raggiunto nei nelle settimane scorse
Io ho già detto ieri che questo è un accordo di tipo commerciale che lascia intatta la nostra capacità di raccolta della pubblicità ed è un in soprattutto un accordo parziale limitato ad alcuni clienti
Però l'ultima persona all'ultimo soggetto l'ultimo ente che se ne può lamentare e proprio il gruppo Berlusconi
Perché a mio parere questo è e infatti ho condiviso sottoscritto è appoggiato la scelta dell'editore cercando anche di svolgeva un ruolo attivo
Soprattutto nel rappresentare queste esigenze alla redazione questo è anch'esso un effetto Berlusconi l'onda lunga di una operazione di una manovra che di fatto come voi sapete voi pubblicitari molto meglio di me a alterato e bruciato il mercato a Fulvia di vendere gli sconti più che le testate a furia di fare operazioni che hanno di fatto squilibrato il mercato L'Espresso l'editoriale L'Espresso a un difetto
Sul ad operare sul mercato un handicap quella di essere un'azienda mono prodotto
Di vendere soltanto quella testata e quindi di non avere né pacchi nei pacchetti da proporre potrà vendere a nessuno l'accordo con la Sipra ripeto un accordo commerciale un accordo parziale e un accordo che certamente fa più forte L'Espresso e tiene conto delle modificazioni che nel frattempo sono intervenute che già ieri ricordato la sinistra non detiene più il monopolio della pubblicità televisiva
La Sipra non può fare traino o lo può fare in misura molto limitata e ridotta per il fatto stesso che ha un tetto da rispettare
E infine la si terrà oggi a di fatto anche qui per effetto della presenza e della invadenza di Berlusconi sul mercato una funzione pubblica una funzione istituzionale e in questo senso credo che attraverso questo accordo
L'Espresso l'editore dell'Espresso difenda legittimamente meglio i suoi interessi la stessa SIP abbia trovato un'occasione professionale tecnica di crescita e di miglioramento
La parola Sodano
Grazie Valentini
Io pure poi nel corso del il mio intervento che impegna spero contenuto una decina di minuti
Anch'io esprimere la mia opinione specifica su questo
Contratto di cui si fa o si è fatto un gran parlare
Nelle settimane passate
Su molti giornali
Ma vorrei come dire non non cominciare da qui perché vorrei non fare di questo mio intervento un'ennesima
Testimonianza polemica
Una sorta di overdose che c'è stato in questo convegno dell'Espresso come dire una certa vocazione alla polemica
Devo notare spesso strumentale
Fatta fra soggetti che dicevano come si è detto partiti verità
Invece vorrei vedere di riprendere
Il ragionamento dal punto in cui l'Espresso aveva proprio promosso questo convegno perché del tema
Ed è lo spirito con il quale l'Espresso lo ha promosso credo che me ne sia un grande bisogno cioè che vi sia una grande necessità di riflettere e di riflettere seriamente sui processi che sono in corso nella nostra società
Nazionale nel mondo
In un settore così delicato e così vitale come quello della informazione la informazione stampata e radiotelevisiva
E curiosamente notavo che proprio in questo convegno in cui si sono messe insieme l'informazione il potere e la pubblicità giungendo alla terza delle tavole rotonde del convegno la parola potere è scomparsa ed è rimasto solamente informazione pubblicità eppure io penso che proprio nel binomio informazioni e pubblicità si condensa in una somma di tutti che condizionano il modello hanno e non poco il modo di essere e di una società e della sua organizzazione
Personalmente io sono convinto
Sono fortemente convinto del ruolo
Positivo il ruolo fondamentale che
Può garantire
La pubblicità la pubblicità
In questo nostro mondo di oggi in questo importante settore
è uno strumento primario è stato detto vitale
Per garantire una informazione libera come la chiama Scalfari
Io aggiungerei un'informazione pluralistica articolata variegata insomma in una parola una informazione realmente democratica
è innegabile
E quindi ha ragione Valentini quando lo afferma
Che la risorsa pubblicitaria oggi mettiti dominante
Decisiva per garantire l'equilibrio finanziario delle aziende editoriali nessun giornale nessuna televisione si potrebbe fare nel nostro paese nel mondo se non vi fosse la risorsa pubblicitaria
Ora
è innegabile che nel nostro Paese vi sia un panorama della informazione della editoria del sistema radiotelevisivo estremamente variegato ellenico
E che accanto a questo sistema della informazione e dell'intrattenimento della cultura così ricco e variegato vi sia un mercato pubblicitario che negli ultimi dieci anni
Ha conosciuto una espansione è una evoluzione che non ha pari in nessun Paese del mondo nemmeno lei tanto declamati Stati Uniti d'America
E io non ho nessuna difficoltà
Pur avendo lavorato lavorando da ventitré anni
L'azienda pubblica radiotelevisiva
A riconoscere che ciò è anche il frutto
Di una iniziativa privata che ha smosso le acque
In cui si cullava l'OPEC in equilibri e antiche concezioni
Ed è questa una delle ragioni
è una ragione non secondaria benessere oggi come ieri fortemente convinti della validità di un sistema non sto radiotelevisivo nel nostro Paese
E per rigettare ogni ipotesi più o meno mascherata
Di condizione monopolistica nel settore televisivo
Ma ritengo di dover aggiungere che
è anche vero affermare
Questa espansione del mercato pubblicitario è il frutto
Della politica delle aziende
Per la loro necessità di parlare a platee di consumatori per estendere le loro quote di mercato per aggiungerne di nuove come consentiva e ha consentito una economia che superata la fase depressiva ha ripreso a camminare
Ora l'incluso fra pubblicità e informazione
Da questo punto di vista avuto e da un'influenza rilevante nell'ambito dell'economia nazionale da un lato infatti ha contribuito proprio per la sua incidenza a indirizzare a determinare i consumi e quindi i modelli culturali su cui si è organizzata in questi anni la nostra società e dall'altro ha determinato la crescita di quell'importante settore dell'economia post-industriale e cioè quello della informazione che come ricordava tempo fa l'avvocato Agnelli in un convegno
Oggi fattura nel mondo il triplo
Dell'industria automobilistica
Un altro potere che ha avuto uno sviluppo del Colle Oppio fra advertising e media ed è stato quello di sgombrare il campo da una forma mentis da un atteggiamento culturale
Che fino a pochi anni fa gliela nel nostro Paese
E cioè quella cultura secondo cui la pubblicità era un elemento inquinante dei media
Tollerabile al massimo in ambito editoriale ma perniciosa sul mezzo televisivo e da tenere sotto stretto controllo sul mezzo radiofonico
Credo che tutti ormai riconoscono salvo chi voglia come dire rispolverare in forma più aggiornata questi argomenti e farne oggetto appunto di una polemica strumentale
E tutti debbono riconoscere che la pubblicità
Oltre che strumento indispensabile per la competizione sul mercato e anche se stessa veicolo di informazione certo informazione commerciale informazione delle aziende informazione sui prodotti oltre che spazio di creatività e di espressione culturale la presenza qui
Di Armando Testa come dire mi consente di non soffermarmi su questo
Argomento ma che la pubblicità nel nostro Paese sia stato un elemento di detta vita creativa e culturale è impeccabile basta vedere la influenza che queste forme di produzione hanno avuto anche sul cinema e non soltanto in Italia ma nel
Insomma la pubblicità in una parola dicendo una cosa gratuito perché con le cose che si vanno appunto dicendo sulla pubblicità di questi tempi conviene ripeterlo un'espressione emblematica della cultura del nostro tempo
E quindi ogni tentativo secondo me di demonizzare la
Di riprendere appunto pecche culture vecchie polemiche per rispolverare una polemica contro la pubblicità credo sia sbagliato perché si scontra come dire contro un fatto che appartiene ormai dal costume
Della società
E dei cittadini
E quindi tapiro come è stato detto stamani
Come diceva De Benedetti
Diciotto la risorsa pubblicitaria è un elemento vitale per il sistema editoriale
Come ha bisogna comprendere secondo me che di questo sistema fa parte integrante l'Attili visione ed investire la televisione di una polemica sbagliata
Fa correre il rischio di un danno complessivo all'intero sistema della comunicazione e dell'intrattenimento
Non vorrei però far pesare pensare che io veda come dire tutti questi argomenti soltanto in un'ottica come dire positiva
Età critica
Basti pensare alle deformazioni del passato o ai pericoli che si possono correre
Nel futuro
Ad esempio se penso ai me lo consentirete
Alla azienda che oggi dirigo alla Sipra
Non c'è dubbio che certe critiche del passato al suo passato
Possono apparire giuste
Ma
Ma ritengo che sia altrettanto doveroso riconoscere che questa azienda
Ha iniziato a cambiare a divenire competitiva nel suo campo
Ad utilizzare al meglio le sue energie
Per questo ecco non mi turbano
Le facili ma anche superficiali ironie che hanno accompagnato alcuni commenti sul contratto un recente che abbiamo stipulato fra la Sipra
E L'Espresso
E anche per questo come ho avuto già modo di dire dura questo contratto un valore che prescinde anche la sua valenza commerciale che abbia una valenza commerciale non vi è dubbio se lo abbiamo comunemente firmato
Ma in subito il riconoscimento appunto classi tre oggi un'azienda al passo con il mercato e con le sue competitività
Insomma un'azienda forte ed in espansione
E questa espansione la si trova sta avviando anche sul mercato internazionale dove non ci sono monopoli
Ma neanche tetti
Dove quindi non ci sono né tutele nei limiti
Ed ognuno si deve misurare con le proprie risorse e con le proprie capacità
Per inciso vorrei comunque qui ribadire un concetto che ho già affermato
Considero un elemento di difficoltà aggiuntivo il superfluo quello che tende a riprodurre su altri scenari forme di competitività esasperata
Che se possono essere state comprensibili nell'ambito del mercato nazionale sarebbero assolutamente per eterni essere trasferite sui mercati esterni
Il continuare o meno consenta una Nicoletta
Una polemica sul fatto ad esempio
Che la sinistra ha sfondato nel mille novecento ottantotto il tetto
Ecco una polemica pretestuosa
Eh sì hai detto
Perché noi ci siamo saggiamente attenuti ad un accordo intervenuto tra la FIEG e la RAI gli accordò compreso nella legge del settantacinque nella legge centotré ancora vigente
Certo inadeguata in quella sede
Io voglio ricorderà qualcuno disse ma qui manca un terzo soggetto che non c'è che era la Fininvest perché è difficile fare un accordo a due in cui le manca un terzo che
Quell'accordo previsto nella legge si può chiamare parere come si vuole ma se poi il Parlamento non decide un'azienda non può stare ferma
Non si può dire alle aziende che vogliono investire sulla RAI no a te non ti dò i comunicati commerciali perché il Parlamento ritarda
Per questo motivo ammazzare le aziende e se io sono d'accordo con Valentini che nessuno debba tagliare la testa a Berlusconi devo anche dire che in ventitré anni di RAI di tentativi di tagliare la testa all'ente all'azienda pubblica ne ho visti tantissime Novale che non ci sono riusciti sulla ho anche perso il posto
Il problema in Italia non è quello ogni tanto di ammazzare qualcuno
Ieri si voleva ammazzare il servizio pubblico
Oggi qualcuno pensa di ammazzare impresa privata televisiva domani chissà che altro ma vediamo invece invece di far polemiche di costruire un sistema in cui ci siano sufficienti garanzie per tutti i soggetti tutte indispensabili a un mercato ricco
Straordinariamente ricco come quello del nostro Paese
E verso un futuro come il mercato internazionale forse ancora più ricco
Comunque la Sipra per riprendere il ragionamento che stavo facendo proprio perché è cambiata e sta cambiando affronta e nuovi mercati
Garda perché la sua sensibilità le consente di percepire oggi con tempestività le opportunità e le necessità che scaturiscono dall'evoluzione del mondo della comunicazione
Della pubblicità
Dall'apparire sugli scenari prossimi venturi di quella comunicazione globale che caratterizza il futuro del mondo industrializzato
Ha quindi ragione
L'ingegner De Benedetti quando diceva che lo scontro oggi si sposta si sposta sul terreno internazionale
E ma ci arriviamo impreparati a questo scontro ci arriva impreparata l'azienda pubblica ma anche all'imprenditoria privata
Del settore
L'eccessiva concorrenza che vi è stata in questi anni sul mercato domestico
Ha bruciato le risorse
Abbiamo speso le risorse per limitarci Pippo Baudo la Carrà
Mentre Mark Murdoch e quant'altri costruivano sistemi
Internazionali e spendeva ovvero risorse verso le nuove tecnologie
Ecco
Io mi domando perché mai
La RAI o la Fininvest
Più altri soggetti
Non dovrebbero aprire nel settore televisivo quello che
Quell'appoggio quel consenso
Che questa mattina Debenedetti chiedeva per la Mondadori
Per sostenere il confronto con Bers vanno Asha'
Oltretutto molti avversari Maxwell Murdoch sono gli stessi avversari sia nel campo della carta stampata che nel settore
Televisivo
Ora
Venendo ai nostri problemi quotidiani
Alle polemiche che abbiamo ascoltato anche in questa sede
Io penso che la consapevolezza di questa posta in gioco di questa posta in gioco
Sconsiglia dovrebbe sconsigliare tutti
Che avventurarsi e di continuare in polemiche pretestuose accademiche sulle questioni del tetto del canone della commissione di vigilanza o quant'altro
Io penso che tutto dovremmo convenire
Convengo anche per ragioni di esperienza personale per mia scelta
Culturale e politica
Di aver fiducia nella capacità degli organi istituzionali dello Stato
Che seppure per strade tortuose riescano a trovare riusciranno a trovare le soluzioni adeguate ai problemi che la crescita e lo sviluppo di questo settore oggi impongono
Credo che dovremmo tutti insieme a ospitare che queste scelte avvengano in tempi ragionevolmente rapidi ma che siano anche tali da determinare un ulteriore sviluppo di questo settore non la sua mortificazione
Ecco in questo senso
Io vorrei invitare
Il mio amico Walter Veltroni a fare una riflessione anche sulle sue stesse proposte
Io conosco da anni Walter e quindi so che i come dire le sue proposte sono frutto di una riflessione
Attento e intelligente come lui
Fa sempre
Tuttavia mi domando se mi
Porsi la questo
Uno degli strumenti che ha utilizzato per superare la sua crisi è stata la risorsa pubblicitaria
Ciò che mi veniva da quel monte risorse che messe in moto dalla concorrenza nel sistema pubblico privato del nostro Paese ha creato i margini per investimenti nel settore cinematografico
A me sembra comprendiamo la risorsa pubblicitaria il cinema certo non se ne potrà avvantaggiare
Penso alla competizione internazionale Walter parla andremo sul mercato internazionale io spero molto presto perché gli altri già ci stanno
Non vorrei che perdessimo pure questo treno dopo che negli anni Settanta abbiamo perso il treno dei serial e della produzione di serial
Quando i nostri concorrenti ci proporranno il bar per produciamo sul mercato internazionale lo come risponderemo dicono i nostri programmi noi confezioniamo con la pubblicità dentro perché una legge nazionale ce lo impedisce
O lo dovremo costruire prodotti internazionali validi per battere la concorrenza ed avanzare sul loro stesso terreno oppure faremo i discorsi che facemmo all'inizio degli anni settanta quando dicevamo che il serial da noi non si potevano fare perché bisognava difendere il cinema d'autore dico di sciocchezze ne abbiamo dette e fatte negli anni passati facciamone un uso intelligenze delle rovine compiuti e cerchiamo di non ripete errori
Ora ecco per concludere
Qualche giorno fa ero ancora negli Stati Uniti nel corso di un
L'opera di lavoro per la per la mia azienda
Un operatori della pubblicità americano mi faceva osservare che ciò che noi abbiamo fatto nel nostro Paese in questo settore editoriale e televisivo pubblicitario in dieci anni
Il mercato americano come dire è stato attraversato da un processo che è durato trent'anni e cioè l'abbiamo fatto come dire tutto e subito recuperando il tempo perduto
Ecco penso che questo sia vero
Però mi auguro che non si verifichi anche a fronte delle distorsioni che potrebbero affacciarsi nel nostro mercato il fatto appunto di registrare ulteriori Rita
Ed io penso che questo accadrebbe se noi dessimo credito a certi medici che come dice un vecchio detto popolare mentre il medico studia il malato muore
Insomma il fatto di certe ricette gli ho sentito anche qui in questo nostro convegno ciascuno ha la sua ricetta
La ricetta Romiti la ricetta Scalfari il certo manca la ricetta Veltroni
La ricetta letta
Ognuno la sua partendo dalle genti mio punto di vista delle posizioni raggiunte da ciascuno
Nasce una domanda a fronte come dire di tutte queste ricette per cercare come dire il bandolo della matassa di riprendere il filo di un ragionamento
Perché quando stizza stamani è stato detto
Con molto vigore e con molta intelligenza dall'ingegnere De Benedetti
Che oggi un business che bisogna mettere insieme management capitali
Scultura internazionale queste tre cose diceva stamani come dire sono a noi necessarie per competere sui grandi mercati in questo settore indeciso grande sviluppo
Il settore della informazione dell'editoria stampata televisiva informatica diceva De Benedetti
Bene questo grande business
D'accordo
Ma questi imprenditori
Che confezionano queste ricette
Questo tipi di diritti questo Romiti dove erano cinque anni fa sono cinque sei anni fa
Dove erano quando si vendeva Retequattro e Italia uno
Mondadori ce la prima rete quattro cinque anni fa l'ha venduta
Italia uno euro sul mercato la FIAT non la pronta a comprare
Perché erano così poco lungimiranti in una di capito che non sono cinque anni ci sarebbe stata questa grande esplosione del mercato della pubblicità e dell'informazione
Perché quando la Rai faceva tre riniti e Berlusconi ne creava altrettanto spesso strillava nessuno diceva nulla ed oggi tutti sembrano accapigliarsi perché la RAI ne abbia due Berlusconi due
Piene certo il dubbio che ci sia qualcuno rimasto fuori perché cinque anni fa non seppe vedere giusto e che oggi vuole recuperare il tempo perduto recuperando due reti levando nell'al pubblico un al privato
Per essere il terzo soggetto in modo che invece che un duopolio facciamo un trio polio
E a quel punto i problemi sono risotti le cose non stanno così non possono stare così
Non perché io pensi che che ha perso il treno non ci debba più salire
Ci si può sempre fermare come dire a una stazione di sistemare i binari il convoglio e partire in più di quanti siamo arrivati per carità
Dico soltanto che bisogna stare attenti a fare questa operazione perché non si risolva nell'unico modo che ci interessa che non si risolva e cioè distruggendo questo mercato auto distruggendo il mercato della pubblicità perché vedete io sono convinto Valentini che
Il mal disposto il
Insiste
Ma c'è il rischio che esista il mal in magazzino e i due mali messi insieme possono ammazzare questo mercato grazie
Bene nel impossibilità evidente di te la per una a tutti i pubblicitari ne abbiamo invitate a questa tavola rotonda il professor tedesca che credo come suol dire se non ha bisogno di presentazioni e quindi invito la parola nella attese di un intervento di una voce
Che può arricchire il nostro dibattito in un'ottica diciamo più tecnica più particolare
Buona sera io come tutti i pubblicitari sono preoccupato dell'audience essendo l'ultimo ho visto molte persone allontanarsi avevo il timore di rimanerci solo e questo per un pubblicitario si è una cosa grave con altri
Se molti di voi ricordano quello che raccontava un pubblicitario americano che piuttosto di birra la mamma che lui faceva il pubblicitario diceva che suonava in un bordello
Io nella Indian lunga esistenza
Ho un episodio vero che le
Ve lo racconto subito
è vero poco più che adolescente avevo preparato un pozzetto per le pastiglie Leone che sta in corso Regina Margherita Torino
Divani dagli un martedì
Per portarlo per vedere se mi accettavano quel bacetto
Però sugli sgomento dinanzi a un cartello che stava davanti alla ditta diceva
Pubblicitari e mendicanti si ricevono solo il mercoledì
Io dinanzi a questo
Penso ci pensavo adesso convocato questa importante tavola dove persone importanti hanno invitato un pubblicitario come cambio da allora
Qui si è parlato della pubblicità di a dire molti sport questo è un problema che è stato benissimo dibattuto io vorrei vederla pubblicità da un altro punto di vista quando li inventiamo informazione potere pubblicità diciamo subito che la pubblicità nonché esercita dei Poteri
La pubblicità anche quanto ricordano quando si parlava di persuaso Rio occulti oggi storia gli ho stupita dimenticata
Dove effettivamente nessuno può essere persuaso ore occulto è molto chiaro persuaso reo colto per allora bisognerebbe vederlo non nei comunicati
Perché se nulla persone e stupita allo stato razionale non è che diventa intelligente allo Stato in Commissione allora a questo punto la pubblicità è molto chiara ed evidente fa la pubblicità e la fa sì dichiara non è che ti cerca in modo ambiguo di arrivarci a comunicati perché non arriva in modo obliquo ogni fotogramma è stato studiato a lungo profondamente apre poter arrivare se Dante Alighieri
Avesse dovuto applicare il tempo a farle terzine
Che ci pieghiamo noi per fare un comune lo slogan per un detersivo la sua vita non sarebbe stata sufficiente perché la Divina Commedia
Anche che quello slogan dopo due studi due anni può essere partito
La pubblicità è un linguaggio non è vero che la pubblicità sia un aspetto inferiore etniche attacco un po'quando i registi dicono
Che l'opere d'arte della del film spettacolare interrotto dalla pubblicità
Da questa volgare pubblicità bisogna allora subito correggere
Molte volte anzi il più delle volte dei filmati che si vedono in televisione è più probabile che la pubblicità sia ad un livello più alto
Perché noi sappiamo che in questi ultimissimi anni ormai la pubblicità è diventato un fatto internazionali per cui i più grandi registi
Passano da qui a a un altro Paese arrivano tutto sappiamo i più grandi registi più volte arriva e tristi del mondo sono arrivati dalla pubblicità
è cambiato tutto cioè le lungaggini di un regista che racconta una storiella i cui fotogrammi sono discutibili come una telenovela
Voi di guardate quando loro non hanno problemi di stare in trenta secondi e la Milano lunga allora un certo momento un bel colpo pubblicitario vivace con una fotografia eccellente direi che risveglia lo spettatore diciamo anche che fa di più aiuta la persona anziana il quale sarebbe piuttosto lento capire che quando vedeva Blair di epoche entrava dalla porta per dare cadano da letto
Non si poteva subito passare l'interruttore della luce cucino perché se no rimane ha spiazzato adesso anche la persona anziana si regola con i distacchi e camminare come Adrien lei a poco a poco lo alleniamo
è vero questi distacchi improvvisi gira una macchina gira il cappello di una donna questo l'ha ritrovato perfetto la storia continua
Qui ci sono dei cambiamenti stilistici e culturali
Ma voi ci pensate che cosa dalla pubblicità quando fa delle sintesi ma voi ci pensate quanto la vedranno lunga i critici quando fanno un articolo d'arte moderna per una cosa immonda è una cosa dove non si sono sforzati per nulla per essere semplici sintetici
Allora la pubblicità e insegna a farla breve non mi venite sui bambini perché sui bambini gli slogan le frasi premi eccetera eccetera li correggono degli errori dei loro professori che lamentano lunga
La pubblicità ha un compito culturale che promette spettava nemmeno perché io son partito a me il successo un disastro perché io a bando alla pittura astratta misto trovata vent'anni che avevo scambiato per un intellettuale ed è un ignorante
E che è un problema dei peggiori che possono comprendere un uomo si è scambiato per intanto perché non sapevo giustificare quella pittura astratta perché non aveva cultura è una cosa terribile che non auguro a nessuno ma venivo scambiato per intellettuale
Allora a questo punto invece poi mi è successo un problema diverso trattando col col pubblico per comunicare Tarditi in modo più semplice possibile le cose
Io ho amato l'arte d'avanguardia è chiaro e adesso a poco a poco sono arrivato all'età che incomincia accostarmi anche all'arte antica lentamente però mi ha aiutato capire l'arte moderna e mi ha fatto capire una cosa soprattutto
Un Paese ricco come l'Italia di opere d'arte perché appena usciamo noi siamo toccati difatti le nostre massaia sono al di sopra delle masse americane perché per male che vada Giannoli
Siamo del tutto a Pau lavori vicine che in qualche modo la ministri con lei città son più son più ristrette latente si comunica di più alcuni comunicati pubblicitari come non so prendo il mio devo ha fatto vedere il bambino che faccia l'esibizionista per la linea ma io avrei perso il cliente in America
Da Omero avrebbero permesso vuol dire che questa donna italiana ha un senso d'umorismo superiore
E noi ben o male noi italiani abbiamo Cabaret concerto pubblico e ci esprimiamo in un certo modo non è sempre detto che siamo inferiori scusate disse vi dico una cosa che mi può toccare da vicino
Quante storie si son fatte sulla insomma quante cose lunghe sono state scritte
Quando noi abbiamo dovuto fare questo concorso per il comunicato della ex dovevamo dire in trenta secondi
Una cosa sia rimanere quasi didascalici nel raccontarla semplicissimi con magari una grande fotografia con una grande cinematografia con sicuramente trovare il meglio del mondo per esprimersi ma direi in trenta secondi tutto
Mentre li abbiamo visto gli americani libretti che facevano del terrorismo mettendo scheletri dappertutto
Noi siamo stati e che a un certo momento ci fa anche rivendicare un certo gusto all'italiana che non ce l'abbiamo abbiamo un nostro pubblico son successi in questi ultimi anni dal linguaggio che noi abbiamo acquistato dall'America
Perché il marketing arriva dall'America
Voglio dire che il marketing arriva dall'America battenti Cretti lo sapevano già
Perché pur non facendo indagini nella popolazione tra le massaie e i filosofi i segni che hanno fatto gli scultori Cretti e le natiche degli scultori greci rispondono in perfetta misura qualsiasi testo
Che piace al pubblico piacciono così e infatti sono durati son diventati classici loro non sapeva nulla del teste dei marchi prima iscritti istintivamente operavano in senso marketing
Dico bene sì
Allora questi operavano già in senso partitico e dal marketing abbiamo imparato molto gli americani sono stati i nostri maestri però siamo stati costretti ad assumere un linguaggio più all'italiana in qualche caso infatti ci son casi di prodotti tipici americani
Che dinanzi a una concorrenza specifica
Grazie a Dio qualcuno caso l'abbiamo anche noi così specifica di un comunicato all'italiana il fa il comunicato americano che noi rispettiamo le consideriamo molto bene può avere la peggio in qualche caso scusate
Un altro media che mi interessa parlare che qui non c'entra perché qui abbiamo parlato di informazione potere pubblicità dunque non poteri nessuno potere nessuno salvo il fatto di vendere sì perché se non vendiamo la fine dell'anno perdiamo il cliente questo è chiaro gli altri son parole allora allora diciamo ci subito crediamo per esempio un altro abilità che qui l'aula sia il poster
Io sono andato in Russia e guardavo con invidia una cosa
Quando gli ho penso all'Italia il poster voi dovete sapere qui qualcosa dovrebbero dirlo anche a De Mita portano troppo i cani in giro a farla Pupo
Per cui la gente cammina attenta a non pestare e questo è un guaio per la cartellonistica che si svolge in alto perché tutti guardano per terra non vedono più i nostri cartelloni e lì c'è una calata sul media proprio non non si può io quando ero lì in Russia abbiamo fatto un modesto spenderli non vi dico la marea di pubblico che c'era lì
Vogliamo una pizza eccetera ma il Lo Russo era incuriosito dalla vicenda ma io invece ammiravo tutte quelle strade pulite senza mi addizionali di cane
Pensate che io io abito in una via Torino
Che e vicino alla dove nacque il cinema italiano mandava non lo sapevano ancora questa via un po'più solitaria tutti porta nel Canelli
Allora persino le foglie d'inverno quando cadono in autunno per non sentirsi ghettizzati assumono forma distanza detto
Il risultato è che è un uomo non sa più come camminare eccome guarda i cartelloni non riguarda più e questo è un grave fatto che bisogna denunciare ancora fare in modo che il non esistano questi fatti
Ma io credo che
Per una questione di sintesi Mia
Non
Dicevo dei grandi registi in quel interruzioni frettolosa potevo dire qualcosa di interessante
La signora io della sia così l'ha fatta
Molto parte parlando tra l'ultimo è vero che Pubblico poiché c'era arrivato io facendola breve e non prendendo discorsi impegnativi voi mi avete fatto battimani vi ringrazio
Quindi ringrazio molto il professor Testa perché se intervento originale e creativo siccome sono le cinque e un quarto io penso di che possiamo concludere entro mezz'ora tre quarti d'ora al massimo abbiamo alcuni interventi i prenotati
Naturalmente più perché vi sono meglio è per gli altri dorato con la professor Ghidini che ci darà un intervento nell'ottica diciamo del consumatore del cittadino
In questo intervento che però brevissimo
Non parlerò del dei temi generali che riguardano la quantità e quindi il mercato pubblicitario ma di un problema di qualità
Della pubblicità della sua diffusione del suo controllo
E accelerò un'anomalia del sistema italiano che consiste nel fatto che riguarda la pubblicità televisiva
Che mentre per la pubblicità diffusa dalla RAI esiste un controllo preventivo operato da una società la sancisca una controllata della RAI
Un controllo per verificare la coerenza con certe regole di condotta
Che coincidono in pratica nella sostanza con quelle dell'autodisciplina pubblicitaria
Viceversa la pubblicità diffusa da tutte grandi piccole di qualunque colore locali nazionali tutte le emittenti private non subisce alcuna verifica preventiva
E questo forse spiega perché com'è anche stato denunciato da diverse associazioni civili
Il certe volte non dico sempre naturalmente ma certe volte la qualità il tipo il buongusto episodi di violenza di erotismo offensivo per un pubblico magari minorile in certe ore di ascolto
E in cui la famiglia riunita eccetera
Passava su
Certe televisioni private almeno
E non passano viceversa giustamente peraltro dalla pubblicità diffusa dalla RAI attraverso il controllo preventivo
Della Sace questo riguarda anche la verità o meglio riguarda anche la qualità del messaggio commerciale in sella sua conformazione ricordo uno scotto di una vettura che reclamizzava una vettura
Che nella versione passata sulle reti private
Incitata attraverso uno sceneggiato in cui i bambini incitavano il padre a correre altamente educativo anche prima del decreto Fare
Che viceversa per passare sulla rete RAI dovette molto attenuare questo richiamo abbastanza deteriori
Lo stesso filmato la stessa la stessa sceneggiatura ma cambia
Ora a me pare concepibile che soltanto schiacciando un tasto il cittadino possa ricevere da una parte dei messaggi verificati e dall'altra no
E qui non va Camber non va chiamate in causa la libertà contro la censura questo un argomento assolutamente fasullo
Un richiamo ipocrita inconsistente se non altro perché dal mille novecentosessantacinque la Corte costituzionale sancito e ha ribadito anche in anni recenti
Che la pubblicità commerciale si può benissimo sottoporre ad autorizzazioni a tutela di interessi collettivi
E questo vale con particolare riferimento al mezzo televisivo privato che assai più invasivo e non evitabile rispetto all'ascolto della carta stampata
La logica direbbe unifichiamo i due sistemi il sistema dei controlli creando un unico organo paritetico
Non ricordano che vigili sulle medesime regole a protezione del medesimo cittadino-utente da qualunque coi emittente sia diffuso il messaggio pubblicitario questo non pare facile fare non sembra possibile fare ma allora non è da abbandonare l'idea che non è possibile un messaggio verificate un messaggio non verificato c'è un essere un esempio nel panorama europeo che quella francese
Nel quale convivono due Commissioni due enti di controllo uno per le reti pubbliche uno per le reti private che verificano la pubblicità secondo le stesse regole sostanziali e con la presenza incrociata di alcuni membri che garantiscono in questo modo una certa uniformità di applicazione di prassi questo sistema è un po'più macchinoso un po'più logico di quello di un sistema unificato
Ma comunque garantirebbe in modo sufficiente un'esigenza civile che oggi viene calpestata in Italia cioè che gli utenti godano di una quali livello di protezione
Dei loro interessi sia come cittadini come consumatori indipendentemente dalla natura pubblica privata nazionale o locale delle diverse emittenti questo è un problema che non penalizza nessuno
La cui soluzione non penalizza nessuno non fa rotolare alcune teste un problema di razionalità che riguarda l'intero sistema
La radio televisivo che non ha alcuna influenza perturbato dice sulla raccolta pubblicitaria e sotto questo aspetto anche mi sento di raccomandare venga preso in considerazione grazie
Grazie professor Ghidini anche per la tanta rapidità incisività del suo intervento Paolo Nori alte
Ringrazio Valentini grazie letto per la citazione di quel tratto pare pacifico che da una parte si presenta due volte poi ci sono le vendite Paolo quello che non risultano
Quando una un un nuova un micidiale un medium si vende poniamo a fare una propaganda per un partito piuttosto che per l'un l'altro in cambio magari di altri favore va bene
Ma non è questo il tema che io gli volevo solo dire quattro parole per dire come un giornalista che va be ci ha messo anche a studiare sono questi problemi
Il problema della pubblicità problema la pubblicità non è solo un problema di risorse certo oggi il problema delle risorse dominante
Ci torno un attimo di fondo per dire la figlia
Ma il giornalista per il giornalista
Che si preoccupa del proprio mestiere il problema così diverso soppalco dalla pubblicità perché ci sono molti modi per fare pubblicità non c'è soltanto la pubblicità commerciale
Una decina d'anni fa scrivendo un manualetto che ha avuto una certa fortuna come si legge un giornale sentì il bisogno di metterci un capitolo intitolato la pubblicità perché nella lettura del giornale di pin-up anche leggere
La pubblicità per un'altra volta come letta ha ricordato feci un elenco intitolato quando il giornalista si imbatte nella pubblicità ai casi che elenca ed erano parecchi hanno perché ci si batterà una pubblicità anche scrivendo delle notizie di cronaca non
Tant'è vero che anni fa
I giornali italiani erano ridicoli perché parlavano di auto di grossa cilindrata di media cilindrata una nota bibita americana
Quello era molto ridicolo poi però ci può essere acché quello che invece dicendo lancia FIAT Alfa Romeo non lo so Chrysler via discorrendo poi può fare o non fare pubblicità
Cerca insomma già allora di individuare un problema che poi è stato anche affrontato in sede addirittura sindacale nodi contro di rinnovo del contratto di lavoro dei giornalisti in sede di accordi con altre associazioni quello che si può sintetizzare nel separati in casa
Beh credo che lo sforzo che si deve fare gli editori da una parte i giornalisti dall'altra è quello di stabilire che si stanno nella stessa casa con una separazione il più possibile
Visibile insomma di questa separazione che sia riconoscibile
E allora quindi uno dei dei temi da lei la famosa pubblicità redazionale di redazionali
Mi rincresce citare il caso del giornale che io leggo tutte le mattine per primo che Repubblica ieri Repubblica uscita
Con sette pagine su rapporto Liguria
Non non c'è scritto sul suono promozionale e quindi non lo sono
Sono di affari finanza ma qui qui in queste sette pagine soprattutto nella prima che porta poi la firma del corrispondente del del di Repubblica da Genova
E beh c'è una visione ottimistica una visione fiduciosa ecco più che ottimisti a me la classe dirigente
Della vivacità io ci sono nato e cresciuto a Genova ma quindici giorni fa un un articolo di Repubblica aveva denunciato i difetti e le di questa classe dirigente credo francamente che avesse proprio no per dare ognuno il suo aveva ragione l'articolo non perché questo sia magari così pro ma ecco ma ad esempio questa certo Odeon se uno un pochino se ne intenda la riconosce
Che ma non non tutti non tutti lo possono riconoscere quindi sarebbe bene avere appunto delle divisioni
Anche perché questo può ancora rientrare nella questione della credibilità stamattina ne ho sentito parlare con piacere sia da Romiti
Che da De Benedetti
Proibiti veniva quasi voglia se avessi potuto prender la parola stamattina
Dovrei pregato di andare la stampa di radunare i giornalisti della stampa e di fargli un bel discorso incitando le a essere più bravi più colti e devo dire giornalistiche hanno bisogno anche più coraggioso
Visto che giusta noi ci siamo evidentemente attirati noi giornalisti le critiche dei padroni che non siamo abbastanza bravi abbastanza coraggiosi cioè se siamo bravi e coraggiosi riusciamo ad essere
Liberi o quasi o totalmente
Ci sono anche le rappresaglie che sono un po'antipatica e come dice la parola sono poche le rappresaglie pubblicitario devo dire non è un non è un Brizio molto diffuso ma ci sono continuano io allora ne cita i già qualche torre speravo che fossero le ultime di quel tempi della razza padrona
Tant'è vero che c'era la presa che fatte da Cefis che sembrava il colonnello con Centrone cattivo eccetera così no era pesante continuano stamattina anzi mando un plus una collega che vice direttore di una rivista ma ha detto che recentemente gli è stata tolta la pubblicità allora vorrei raccontarvi tra l'aneddoto del padrone dell'arbitro di Svizzera microbi grosso non so insomma di cose che è una catena di grandi magazzini
Avete a Zurigo qualche mese fa ci sono state delle dimostrazioni di studenti
Dei movimenti sì lo so Richard Seed conosceva accrocco racchiude
La Maja cerca il salto anche per carità credo sia il giornale più noi non so perdere sconfigge la Roma credo che sia giocare frivolo e leggero diceva che insomma questi dimostranti qualche ragione l'aveva qualche motivo per essere scontenti l'avevano ma questi dimostrati aveva prodotto delle vetrine dei dei dei negozi di un negozio
Di questo signore allora questo signore ha preso un bel foglio di carta della sua vita ascritto alla maglia sul piazzale ha detto io mi tolgo la pubblicità ma si è fermato col suo nome e cognome da noi chi fa le rappresaglie non si firma dai poi cosa succede dato che chi fare rappresaglie non si ferma e spesso sono anche ditte
Molto molto grosse
Allora chi riceve le rappresaglie non asse spera soltanto di rimediare e di rapporto pare questa questione ma certo sono alla ecco questa ad esempio è un'altra cosa molto grave buttare francamente si preferirebbe credo tutti
Che ci fossero i nomi e cognomi info dalle proteste come sempre un'ultima cosa
E devo dire anche ricchi richiama dove un po'a quello che ci dice che del dibattito dista partita
E vorrei dire che il tema pubblicitari interferenza separati in casa come lo chiamo io di aspirazione è importantissimo
Resta il fatto che tra quando io faccio l'elenco dei condizionamenti che può subire un giornalista la pubblicità non è mai al primo posto ma se mai forse l'ambito facilmente al terzo
Ci metto prima quello Della propri condizionamenti da proprietà e i condizionamenti da
Partiti nei casi di chi li subisce e di tipo subire come ha scritto qualcuno in questi giorni
è difficile che la Coca Cola Licht chieda alla testa di un direttore Suma eccetera al Testaccio avrei da sottoporre a pagare perché Cross
Ultimissima cosa mi pare che il punto però più importante oggi
Fondamentale un punto fondamentale di fronte al problema della regolamentazione sia quello di dare un record Regolamento una regolamentazione la pubblicità sì o no per carità uno può sostenere una cosa uno può sostenere mai su questo
Che bisogna diciamo così misurarsi e decidere secondo me
Il e non solo secondo me soprattutto in televisione la chiave della regolamentazione pubblicitaria l'unica che può consentire di arrivare a un efficace
Limite antitrust che mi pare
Doveroso letta ha ricordato una mia frase ce ne sono ancora grato ma io ad esempio sono di quelle che ha vanamente auspicato già molti anni fa che ad esempio i canali e le reti nazionali fossero quattro
Di cui due private due pubblica Zico ma questo l'ho fatto molti anni fa perché non è detto che se Berlusconi ha avuto il grande merito di scovare dei giacimenti
Di pubblicità e questo merito indubbiamente l'ha avuto poi un certo momento si debba creare delle masse enormi di pubblicità da una parte e dall'altra a un certo momento mettere magari in crisi
La stampa le cose come ha detto qualcuno prima di me non è che siano così rosei pubblicitari poi lo sanno meglio di me grazie
Trezzano Rolando della presidenza del Consiglio
Io ringrazio infinitamente soli intervenire rapidamente siccome non era previsto dico del delle cosette
Scontato ascoltarlo all'Inter le tavole rotonde di stamattina e di oggi
Mi pare che e giustamente dato che il convegno è organizzato da un'impresa editoriale
è dove si coglie una dominante
Un forte bisogno di
Data un po'anche l'andamento del dibattito che c'è stato in cui diciamo c'è stata una forte autorappresentazione di interessi di parte
Da cui si accoglie perché il sistema dell'informazione in Italia laddove le valenze in discussione sono prevalentemente imprenditoriali e politiche esprime oggi una alto dinamismo e un'alta conflittualità
Il taglio di questi dati ha destato tale da cogliere con realismo e direi a questo punto di vista con interesse certamente loro interesse giornalistico ma anche con interesse di approfondimento di alcune verità
Questa dinamica degli interessi di parte
Se
L'inciucio l'impresa L'Espresso avesse voluto organizzare questo dibattito sui profili come dire orizzontali per approfondire queste tematiche avrebbe approfondito altri temi
è vero che l'ingegnere De Benedetti ha posto il problema dell'internazionalizzazione del mercato ma questo è un tema che non è stato sviluppato non abbiamo grave problema di contrattuali tanto il sistema dell'informazione italiana livello internazionale
Noi abbiamo problemi di crisi di leggi in casa che determina una posizione frazionata e poco poco contrattuale del Paese su quasi tutte le battaglie che si fanno a livello europeo internazionale per quello che riguarda il nostro assetto il posizionamento dell'Italia a livello internazionale
Potremmo parlare di cinque sei argomenti importantissimi c'è un problema di redistribuzione delle risorse pubbliche per l'aggiornamento delle la modernizzazione delle infrastrutture delle tecnologie dell'equilibrio dei consumi
C'è tutto un problema di crescita dei fattori professionali e formativi insomma i fattori orizzontali che stanno dietro questa tematica sono infiniti
Noi abbiamo qui invece ne abbiamo letti
Abbiamo letto le
In queste tavole rotonde e per me è stato di grande utilità
Con durezza e alcune volte con diplomazia abbiamo colto quelle che sono le dominanti
Di un dinamismo ma soggettivo teso attorno a cui in Italia c'è un conflitto
Esplicito
Ci sono soggetti imprenditoriali e politici che non trovano però grandi momenti di aggregazione che lasciano indeterminata una parte del sistema normativo
E lasciano obsoleta un'altra parte del sistema normativo
Quindi non vorrei intervenire tanto sulle cose che ho sentito sulla pubblicità per esempio di oggi c'è una parte rilevantissima del problema della pubblicità che investe il fenomeno che la qualità della pubblicità al di là delle cose sollevate su risposte sul cinema
Che è il tema di un Paese che ha fondamentalmente un'intera cultura verticale della pubblicità tutta dedicata ai beni di consumo
Per cui dal dal fruitore al creativo la pubblicità è interamente dominata da una Matteo da una tematica nella pubblicità
Quando l'Europa comincia a conoscere un certo equilibrio
Tra pubblicità di interesse pubblico e pubblicità dei beni di consumo che qui grano messaggio capacità creativa professionalità sistema diventi dalla pubblicità
Grandi argomenti abbiamo Sonatina ha parlato di una bilancia delle esperienze editoriali consentitemi solo di farlo lo ha fatto Gianni letta poco fa l'esigenza di ricordare che il quadro di risanamento delle imprese che porta oggi a considerare le imprese in un'altra ottica del sistema dell'informazione in Italia
Apportato
A rapporto il quadro istituzionale Collen prese ciò ha significato per il contribuente italiano una spesa di mille miliardi in cinque anni
Per esempio consentitemi di dire sul problema delle concentrazioni
Che con tutta la legittimità delle posizioni che non sono espresse oggetto resta il dato secondo me preoccupante visto dall'ottica di pubblico interesse di un dibattito che ancora si mantiene prevalentemente sul profilo della regolamentazione dei conti
Resta il problema che l'internazionalizzazione è un problema dichiarato come una prospettiva dell'impresa mano ma poco poco vissuto nei programmi l'Italia resta un Paese fragile nelle sue politiche di proposta internazionale perché fragile e l'assetto interno sia del quadro istituzionale sia degli strumenti normativi sia della programmazione della sua contra qualità
Allora dico un solo tema che mi preme dire rappresentando a mia volta un interesse di parte
Che è quello che al di là delle imprese e dei soggetti politici c'è il problema anche degli assetti istituzionali
Cioè c'è il problema di un paese in cui da parte deve funzionare meglio e di più un sistema di controllo e di garanzia allora garante uno sia due sia tre siano cinque siano dieci sia di tutto il sistema ma certamente questo è un dibattito che deve portare a delle soluzioni dall'altra parte e questo profilo su cui era in una testimonianza c'è il problema di una pubblica amministrazione che deve funzionare in questo campo
Di questo mi interessa di questo documento per trenta secondi
La legge di riforma la Presidenza del Consiglio porta con sé un passaggio che la stampa non ha colto ma che rilevante e della trasformazione di una dimestichezza girare delle informazioni in un dipartimento per l'informazione
Il Presidente del Consiglio sta per varare un decreto in cui dirà quali competenze e quali iniziativa questa pubblica amministrazione deve svolgere nel campo dell'informazione e cioè dirà tra pochi giorni se segmento dalla pubblica amministrazione si modernizza si razionalizza affronta la problematica dei media con una competenza Chianciano così giuridica economica complessiva e con quali strumenti io so che lo sforzo che si sta a livello di progettazione di quel decreto è di razionalizzare questo strumento modernizzare lo guardare non solo all'esperienza legge dell'editoria convenzioni con la RAI problematica sparsa della pubblicità ma guardare all'insieme dei media che hanno al problema ad avere da questa parte una pubblica amministrazione che funzioni non posso dirvi di più perché non posso parlare prima che il decreto esca posso dire solo le ragioni e le dico in una battuta sola
Per cui tutto ciò è utile e tutto ciò è difficile
Tutto ciò secondo me è difficile perché la modernizzazione della pubblica amministrazione avviene con una solitudine reale di questo sistema
Perché malgrado le buone intenzioni di questo o di quel partito di questo o di quell'uomo politico la modernizzazione dello Stato resta un problema lontano dalle preoccupazioni dei partiti i partiti che sono al governo perché lo sentano come un problema di diminuzione dello spazio reale di rapporto tra i partiti il cittadino i partiti che sono all'opposizione perché configurano prevalentemente la modernizzazione e lo Stato come un problema altro da sé
Ed è un problema lontano anche dalla cultura dell'impresa perché l'imprenditore in questo campo continua a pensare alla pubblica amministrazione prevalentemente come struttura erogante
Come una notarile strutture erogante queste sono le due ragioni difficoltà
Le ragioni invece di fondo che chiedono oggi a modernizzare la pubblica ministri questo campo sono secondo me uno che abbiamo bisogno di un quadro di analisi di dati
All'altezza di un dibattito troppo violento per continuare ad avere arbitrarietà sui dati
Due perché oltre a leggi che ci sono c'è la deregulation in questo campo
Non so chi l'ha detto stamattina ma c'è il mercato che fa le sue leggi
E sistema di garanzia sulla deregulation è un sistema negoziale Gianni Letta lo sa l'abbiamo sperimentato in dieci mila commissioni queste commissioni sono nient'altro è un ruolo negoziale per gestire la deregulation tre
Perché
Credo che c'è un modo di armonizzare il rapporto tra i partiti e il cittadino e credo che la pubblica amministrazione abbia questo ruolo
Infine perché che senso ha che le lobby del settore continuano continuino ad operare sul Parlamento per andarsi a cercare il proprio specifico segmento di soddisfazione normativa
Quando questo è un campo che abbisogni di avere un apparato tecnico che produca norme armonizzati
Tutta la pubblica amministrazione di tutto il mondo serve a questo non vedo perché non debba servire a questo anche nel nostro paese
Infine perché penso che questo discorso dell'internazionalizzazione non deve essere una chiacchiera e che la contrattuali tra del paese in questo campo deve essere mediata non vedo quale altro ambito la possa mediare se non quello della pubblica amministrazione
Primo intervento che Gianni Puccini
Vorrei fare anch'io una veloce ultima rappresentazione di parte anche per non lasciare solo allo spirito di Armando Testa grande Padre della pubblicità italiana
La rappresentazione appunto di quello che la pubblicità può pensare o credere di questo mondo lo farei fare con una dichiarazione abbastanza ferma purtroppo i grandi protagonisti non ci sono ma credo che i fatti dimostreranno che questo è vero
Non crediate che attraverso la regolamentazione per legge della pubblicità attraverso il discorso della ripartizione delle risorse di quello che il Garante chiama il piano regolatore
La pubblicità sì Sannino quelle anomalie
Del sistema dalla stampa e del sistema della televisione che la realtà italiana non crediate crederete solo una terza anomalia grazie a Dio il mercato dalla pubblicità italiana fortemente influenzato dalla sua internazionalizzazione già raggiunta non vorrei dare nessuna patente di priorità ma obiettivamente il mercato da pubblicità in Italia ha già realizzato quasi tutti quegli elementi della internazionalizzazione di cui oggi il mercato della stampa e il mercato da televisione stanno parlando
Non create un terzo mercato anomalo sarebbe la fine
Di della possibilità grande positiva invece voglio riprendere anche alcune note di Sodano che tutto sommato questo sistema pur nelle sue anomalie ammesso in pista
Vorrei anche dire anche se siamo solo dei modesti pubblicitari che alcune delle cose dette stamani sia pure per interesse di parte sono inesattezze talmente clamorose che vanno contestate
Inerte decreti che pure è partito con il discorso forse più vicino diciamo l'evoluzione positiva
Del convegno poi si è fermato dicendo che i primi pittori del mondo non sono puri perché lui non è ancora abbastanza pur anche se mi pare
Che ci abbia preannunciato che sta per diventare puro tanto valeva che avesse il coraggio di dire diventerò puro e sarò uno dei primi venti editori puri al modo così come puri sono per la verità i primi venti creditori al mondo
Non è vero che la situazione americana sia quella che è stata detta la situazione americana come tutti i modesti operatori sanno e che è assolutamente vietata ogni commistione tra la proprietà televisive la proprietà della stampa
Ed è assolutamente vietata la possibilità di possedere inizia stampa all'industria perché l'ingegner De Benedetti ha dovuto personalmente negoziare un warrant ISP personale per introdurre in Italia Fortune cioè non si citano le manco di fardello tradurre un'edizione italiana ha dovuto garantire personalmente che pur essendo l'imprenditore industriale però dava garanzie di autonomia quindi l'assetto e
Ma perché mai ma dove allora dopo che appena fatto l'elogio del pluralismo dalla stampa che è tutta fatta di stampo anomale di proprietà ben note conosciute ma che però nella loro quantità complessiva panno pluralismo accettabile invece per il giornale dovettero essere unico proprio sono quelle cose che non si possono dire neanche a dei modesti operatori torniamo indietro al punto con Anita della pubblicità non si farà condizionare dalle strattonate che possono avere diciamo Rimini legittimamente coloro che sono interessati da o da qui a che cosa interessata la pubblicità nel suo complesso a poche cose ma semplici ma fondamentali primo a salvare il mercato di se stessa tra salvare un mercato sano
C'è un mercato in cui ci sia la possibilità di avere un ritorno dell'efficacia di rivestimento la pubblicità non si fanno i per far piacere
Ai media stampati né per far piacere agli editori puri rispetto ad impuri non si fa per piatti far piacere a o abili ma si fa per ottenere un risultato commerciale ed economico efficace se questo c'è la pubblicità cresce se questo non c'è la pubblicità diminuisce
Quando il sistema nel suo complesso
Offre strumenti positivi la pubblicità diventa una risorsa crescente quando il sistema non gli operai pubblicità diventa una risorsa teorica quindi diciamo la prima l'esigenza e dapprima necessari unica fondamentale che uscita davanti assente
Date cinque invidia ben fatti dateci dei media forti
Dateci dei media che corrispondono onestamente a quello che promettete di fare non devono essere necessariamente media che raggiungono tutte le volte venti milioni di italiani venti milioni ma sai che basta che raggiungono cento mila duecento mila trenta mila persone
Ma queste le raggiungano bene con un rapporto di lealtà di fedeltà e con un prezzo equo e ufficiale chiaro senza tanti sconti senza tante contrattazioni senza tante
Moltiplicazioni esagerate del Lucca apparente Pietro cui poi invece c'è una sostanza molto diversa e la pubblicità sarà contenta in questo senso la pubblicità interesse a dei media diciamo forti
Con un rapporto di trasparenza siano i messaggi come diceva giustamente Uri alti che nei prezzi che mi costi chiari e a questo diciamo la pubblicità essenzialmente interessata non c'è differenza amici della carta stampata
E state battendo vivono ancora contro la RAI ora contro Berlusconi non c'è differenza tra il diciamo il messaggio pubblicitario televisivo e quello stampato così diciamo come l'andate delineando con questa diciamo anche un po'eccessiva visceralità per la verità non Espresso ma ho letto sulla nazione
Poi ridicolmente giorno poi andata di sciopero nazione stessa perché i redattori hanno contestato appunto una forma mascherata di pubblicità che veniva passata per informazione ma c'era un articolo di fondo in cui si diceva
Che la pubblicità televisiva e violenza privata sequestro di persona che la gente sembra ecco voglio dire ma scorsa credete che attraverso questo meccanismo
Le risorse che non vanno più alla pubblicità televisiva vadano poi mamma manco per sogno
Industriale ritorneranno a mandare i propri venditori alle Bahamas a pagare sottobanco sconti ai negozianti non crederanno più diciamo al meccanismo cucita io quindi una battaglia per una regolamentazione senz'altro teme carico pubblicitario giusta equa ci trova tutti concordi una battaglia selvaggia che tende a dire
Come fanno gli antiquari che l'antiquario vicino vende prodotti falsi poi tutto alla fine di tutta la via tutti vendono prodotti falsi chiaramente mi sembra sbagliata così come ricopre trovi Grey la battaglia per l'affollamento contro l'affollamento è una battaglia sacrosanta giusta
E i pubblicitari sono d'accordo la battaglia
Per la nuova interruzione dei film pubblicitari dei firma è francamente una battaglia che se in astratto a alcune sue ragioni di obiettiva diciamo
Facciamo rivivere legittimità
Innanzitutto sempre in se stesso come già suona come battaglia centrale mi sembra eccessiva e poi appunto non va dimenticato esistono molti altri sistemi sei il cinema vuole può non andare in televisione per cominciare
Spielberg che solo ieri ha messo in vendita la sua videocassetta diretti non ha mai voluto andare in videocassetta e non ha mai voluto andare in televisione ci vadano anche i nostri mici Taliani non possono avere contemporaneamente la ricchezza che gli deriva dal fare poi magari essi stessi perché molti di questi più accaniti diciamo di questi svelta sorpassi fa notare sei settecento milioni per fare uno spot pubblicitario per allora momento calda
Ora vediamo poi questo film d'autore in quanto quando e d'autore spesso non è d'autore che cosa succederà del cinema la televisione potrebbe benissimo dire davvero la mando in onda solo i siriani cinema internazionali e quelli italiani li puniscono se proprio autori italiani non vogliono mi sembra che si va diciamo se questo discorso si incancrenisce in una strumentalizzazione che poi mira solo punire Berlusconi
Perché poi è stato detto fosse scuse Veltroni un po'incautamente così Berlusconi lo ridimensionano di cinquecento miliardi ma se si mette il problema così
E allora francamente la cosa non funziona perché è uno di quegli elementi riduttivi in quella pubblicità viene adoperata in modo strumentale e non in modo sostanziale finisco
Credo che il problema fondamentale sia quello che oggi il mondo dei media italiani è stato detto Pedretti con chiarezza si confronta per la prima volta con un mercato internazionale forte potente vincente
Ho detto l'opzione zero rischiava di essere zero nel senso che l'Italia sarebbe finita in mano tutta di Masper Murdoch dei grandi gruppi internazionali e lo ripeto se non si crea un sistema dei media forte convincente
Con un rapporto sostanziale e ideale con la pubblicità il sistema dei media italiano è troppo debole come hanno detto gli stessi protagonisti
Quelli che ci sono dentro troppo disinteressato e vario perché Romiti non certamente moriva sul sistema dei mass media in Italia salverà sempre prima le sue attività prioritarie per reggere a una concorrenza internazionale che invece fa di questo la sua battaglia centrale
L'ultimo intervento di Filippo Rebecchini a nome delle emittenti private ma il professor testamento del Rebecchini sarà del tutto indolore niente io parlava ancora del film che interrotto dalla pubblicità
Vogliamo parlarci chiaro
Chi guarda il film nella televisione anche se ci siamo di mezzo noi e sempre una spettatore di cinema di serie B perché è impossibile pensare di vedere per un film guardandolo in televisione si vede una storiella non si vede nulla Sebold deve essere educato guardare il film potrei guardare sul grande schermo oppure i nel futuro quando ma nemmeno allora il televisore potrà avere una zone chiaro oscurate
In modo da poter dar tutto Killing consciamente non è certo cultura guardare il film in televisione
E ci sono troppi film che sono storia Linena Kalvar con la penna
Tutto quello che volevo dire per gioco qualche interruzione può anche avvenire
Chissà
Per chi grazie
Devo tagliare un pochino perché siamo in chiusura per cui pago subito i ringraziamenti di avermi fatto a parlare per ultimo all'amico Giovanni
E alla l'organizzazione dell'Espresso però comunque
Il tuo intervento è nell'ordine di iscrizione dei BTP cioè nel senso vedendo non è una scelta è un ordine di di priorità sì sì ma infatti gli azionisti
Dunque l'associazione che io rappresento comprende tutte le emittenti private di una certa importanza
Personalmente comprese quelle del circuito di Berlusconi personalmente la via tv e nel circuito Odeon quel circuito di Tanzi imparentato dirà Sipra con la squadra l'Avellino
Debbo dire però subito per chiarire che io sono d'accordo con Veltroni che mi sembra giustissimo al momento della lettera in cui si va a una regolamentazione
Che lassità facciata pubblicità solo per le sue emittenti e così pubblicando e che uno
Ho dico questo cioè circa la mia appartenenza ai che cos'è la FRT per la difficoltà di chiunque parli tv di essere immediatamente targato Usai o Berlusconi o a favore di uno o a favore dell'altro parlo per tutte le emittenti locali e non solo
E non soltanto per a il giù poco Berlusconi o per l'altro gruppo Odeon che sia dunque io vorrei piloti tornare un momentino perché mi sembra che nel discorso sia un pochettino un passato in alto verso per per altri argomenti vorrei ritornare un momentino alla quello che la vera essenza
Del convegno e cioè la corruzione che il potere pubblicitario effettua sull'informazione perché questo mi sembra Chilla discorso viva Lentini de L'Espresso e di alcuni che hanno parlato
In estrema sintesi mi sembra che la teoria espressa
è la seguente la tv commerciale con la sua potenza con la sua Jesse vita toglie finanziamenti alla carta stampata
E la carta stampata si trova nella difficoltà dico qui io ai propri Budget dispense etniche assi per assicurarsi agli fare delle operazioni al limite della moralità
Subordinata al ricatto dei più impotenti utenti che in cambio la pubblicità con un articolo a contenuto favorevole questo l'abbiamo letto
Sulle spesso io sono un assiduo lettore del tuo giornale
E debbo dire che è una tesi così un pochino discutibile la medicina naturalmente quella rivista di ridimensionare la presenza pubblicitari della TV private come per incanto la stampa ritorna Polini bel pulita
La polemica verrebbe naturale
Ho qui non si non credo che si tratti di far brillare ormeggio piuttosto con l'alto questo ci penseranno coloro i quali fanno la pianificazione dei mezzi a vedere dunque equanime
Comunque qui occorre tener presente che piaccia o non piaccia
Ormai nel sistema dell'informazione accanto alla carta stampata il mezzo radiotelevisivo pubblico e privato cioè le risorse di tale sistema sono la vendita
E la pubblicità per i giornali la pubblicità il canone che va dai la pubblicità e la pubblicità per le radio e tv privato il Comune c'è questa voce ovviamente pubblicità è ovvio che debbano essere tutti e tre i due componenti a trovare i punti di equilibrio non a caso la alla nostra federazione è stata auspicata dalla Comit e dalla Commissione parlamentare di vigilanza di intervenire nella fissazione del tetto a livello Presidenza del Consiglio cioè a livello Commissione in paritetica
Secondo me la situazione è un po'visto ci sono delle esigenze da salvaguardare che sono quella di primo economica delle aziende secondo quello della resa dell'utente pubblicitarie terzo quello di del rispetto del consumatore finale che ha diritto all'informazione
Corretta e trasparente ecco il problema avesse affrontato naturalmente con regole chiare e con le norme con leggi su questo blocchi più di noi le sta cercando e e sta cercando di averle chiare da un Parlamento che invece non si non si esprime
Ecco appunto iniziale ha detto solo le esigenze economiche aziende non a caso la FRT quando è stata sentita al Parlamento ha ha proposto come primo punto fu ceduta alla Ligier di aver riguarda questo aspetto però mi sembra
Che il progetto di legge Mammì quando parte la che alla RAI devono essere date le risorse il cinquanta per cento delle risorse complessive mette già una mina se ciò avviene se ciò avverrà attraverso leggi sarà inevitabile la concentrazione delle forze private non parlo di un'azienda unica nella politica pubblicitaria di atteggiamenti commerciale eccessive fanno da sé
Saranno immediatamente tali e quali adesso Pina la maggiore generalizzazione dell'emittenza privata prendendo in esame l'equilibrio tra tv e stampa rispetta la pubblicità
Questo non può essere dato che dal mercato dalla capacità di acquisizione dei batteri rispetta la comprovata capacità di questo o quel mezzo di rispondere all'esigenza dell'utente pubblicitario
E questo tocca il secondo punto quello relativo alla Chiesa degli investimenti degli utenti che sono innanzitutto interessati a dire dati certi ed al riguardo mi pare che si possa
Che gli imprenditori radiotelevisivi hanno dimostrato grande responsabilità l'Auditel è il mezzo più avanzato per le rilevazioni dell'ascolto alle televisioni e le radio non hanno avuto paura di far mettere in casa propria il al suo da utenti agenzie pubblicitarie in più mettendo fine alle campagne denigratorie degli ultimi giorni relativo al freddo nomino dello zapping finalmente l'Auditel da gennaio fornirà dati certi sull'ascolto dal pubblicità anche la Kadiu collaudi radio raggiunto un livello avanzato delle certificazioni di ascolto siamo ansiosi invece vedete io decollare l'Audipress alla quale gli editori non sembrano così desiderosi di far partecipare utenti agenzie
Per quanto riguarda il a l'interruzione della pubblicità dei film con la pubblicità debbo dire e che Veltroni mi ha un pochettino meravigliato in quanto io pensavo che
Supportasse la sua proposta di legge facendo presente soprattutto limpida is sì degli autori ecco invece ha preso il problema dal punto giusto ha detto e ha cercato appunto dei in di convincermi pubblicitari che togliendo la pubblicità all'interno del dei film
Se avrebbe da guadagnare anche i i i mezzi guadagni e ripeto in incassi e sette od otto Veltroni i qui c'è il presidente Lupa che marcata se lei riesce a convincerlo di questo fatto noi saremmo felicissimi dello mandati più gli spot pubblicitari all'interno della della dei nostri figli o l'ultimo punto che mi sembra importanti rispetto per il lettore dell'utente è il vero oggetto di questo incontro cui molto opportunamente gli organizzatori hanno dato l'Anas sì ma in fasi infatti non è difficile rendersi conto leggendo quotidiani e soprattutto periodici come sia sempre più arduo distinguere la notizia pura da quella che ha subito con la quinta azione di Lamela pubblicitaria
In tv ciò è certamente una continua occasione di peccato ma il problema è stato compiuto meno gusto di fatto risolto dalle sponsorizzazioni è questo un espediente sotto il profilo estetico tra i più criticabili ma certamente ha il pregio della trasparenza in ordine a chi finanzia il programma la conseguenza è che nessuno si attende imparzialità di quel programma nei riguardi dello sposo molto più grave e il finanziamento occulto che si finché si situa strisciante nell'informazione portata da un foglio che per il solo fatto di essere acquistato a nella mente del lettore la patente di un di onestà altrimenti non lo acquisti ripeto
E certo e certamente su tale fronte che si gioca la credibilità ti professionisti venditori e opportunamente il contratto giornalistico ha recepito il protocollo di intesa fra agenzia Federazione la stampa unito da lì si sui rapporti informazione e pubblicità l'aver fatto autodenuncia di fronte alla pubblica opinione della patologia del sistema però fa certamente onore agli organizzatori di questo incontro che ringrazio
Difficile e soprattutto inopportuno vista l'ora cercare di tirare delle conclusioni abbiamo messo mi pare molta carne a cuocere molte cose sono state dette ieri a pomeriggio stasera molte interessanti credo che il fatto più importante sia questa consapevolezza comune che è emersa da tutto il dibattito io affrontare i problemi dell'informazione nell'ottica del sistema globale e quindi di provvedere a una disciplina una normativa in questa ottica è stata come avevamo auspicato una riflessione comune anche L'Espresso cercherà di raccogliere in un volume che conterrà agli atti del convegno io non so o se questo convegno ha contribuito ad arricchire il dibattito sull'informazione mi sento di dire però che ha arricchito senz'altro il patto di io di conoscenza e di esperienza dell'Espresso e di questo voglio ringraziare gli intervenuti i partecipanti e tutti voi grazie
Sì da qualche secondo